-------------------------------------Newsletter Terzo Settore – novembre 2014 -------------------------------------Notizie Capitale europea del volontariato 2015: Napoli candidata Napoli è la città italiana candidata a diventare la Capitale europea del volontariato 2015. Il CEV, Centro europeo del volontariato, ha lanciato la seconda edizione del concorso che premierà la città che meglio avrà dimostrato di promuovere il volontariato a livello locale supportando lo sviluppo delle collaborazioni fra i Centri di servizio per il volontariato europei e le stesse organizzazioni di volontariato. Il capoluogo campano gareggia insieme a Basilea (Svizzera) e Lisbona (Portogallo) per aggiudicarsi il titolo che lo scorso anno è stato riconosciuto a Barcellona. La Capitale verrà scelta da una giuria che valuterà in quale misura le raccomandazioni contenute nel P.A.V.E. (l'Agenda Politica per il Volontariato in Europa) siano state attuate. La città vincitrice sarà annunciata a Barcellona il prossimo 4 dicembre. Notizie Aggiornato il Catalogo delle newsletter sociali italiane La redazione degli sportelli sociali del Comune di Bologna ha aggiornato il catalogo delle newsletter sociali italiane prodotto in prima edizione nel 2010. Nella nuova edizione sono segnalate 206 newsletter, tutte diffuse gratuitamente, di area sociale e sanitaria, suddivise attraverso una ventina di tematiche (anziani, dipendenze, disabili...). Il catalogo è stato arricchito anche dalle principali rassegne sociali on line dalla stampa quotidiana e dai riferimenti delle agenzie stampa specializzate su tematiche sociali e sanitarie. Sono segnalate in tutto circa 220 risorse gratuite, di cui una ventina sulla disabilità, che possono permettere agli operatori, agli amministratori, alle organizzazioni del terzo settore, alle persone che vivono una condizione di fragilità o emarginazione ad ai loro famigliari, di rimanere aggiornati sui temi che li riguardano, professionalmente e/o personalmente. Il catalogo è consultabile alla pagina: http://informa.comune.bologna.it/iperbole/media/files/ultimo_newsletter_rassegne_e_agenzie_stampa_so ciali_aggiornato_7ott2014.pdf Notizie Giornata internazionale per le persone con disabilità La tecnologia come arma per favorire l'inclusione sociale delle persone con disabilità, per consentire loro più facilmente di avere un lavoro, per dar loro una migliore assistenza, per far sì che - in occasione di catastrofi, terremoti e più in generale gravi emergenze - non siano vittime predestinate, ma possano avere la possibilità di mettersi in salvo e sopravvivere. È questo il tema che le Nazioni Unite hanno scelto per la prossima Giornata internazionale delle persone con disabilità, che come consuetudine si celebrerà il 3 dicembre. Nell'argomentare il tema 2014 - "Sviluppo sostenibile: la promessa della tecnologia" - l'Onu afferma che la tecnologia, fin dai tempi della rivoluzione industriale, "ha sollevato gli standard di vita delle persone in tutto il mondo e il loro accesso a beni e servizi", che "è incorporata in ogni aspetto della vita quotidiana" e che "ha aumentato notevolmente la connettività tra le persone e il loro accesso alle informazioni". Se dunque la tecnologia ha cambiato "il modo di vivere, lavorare e giocare", è anche vero che "non tutte le persone possono beneficiare dei progressi della tecnologia e dei più alti standard di vita", dato che non tutti "hanno accesso alle nuove tecnologie" e non tutti "se le possono permettere". La celebrazione della Giornata internazionale 2014 si pone dunque l'obiettivo di mettere in evidenza come la potenza della tecnologia possa promuovere l'inclusione e l'accessibilità "per contribuire a realizzare la piena ed equa partecipazione delle persone con disabilità nella società". Una società in cui - viene ricordato - esse "devono affrontare non solo le barriere fisiche, ma anche le barriere sociali, economiche e comportamentali". Se dunque finora "a dispetto del fatto di essere il più grande gruppo di minoranza del mondo", il tema della disabilità "è rimasto in gran parte invisibile" nei processi di sviluppo tradizionale, ecco che la Giornata 2014 mira "ad aumentare la consapevolezza dei vantaggi che deriveranno dall'integrazione di persone con disabilità in ogni aspetto della vita politica, sociale, economica e culturale". Notizie Giornate di Bertinoro per l’economia civile: disponibile il resoconto della XIV edizione Il 10 e 11 ottobre si è svolta la XIV edizione delle Giornate di Bertinoro per l’economia civile, appuntamento promosso dal Centro studi Aiccon che ogni anno porta in Romagna numerosi rappresentanti di terzo settore, imprese, istituzioni e mondo accademico. Il tema scelto per l’edizione 2014 “Dal dualismo alla co-produzione” ha permesso di focalizzare l’attenzione intorno a esperienze, risorse e luoghi che, attraverso percorsi di coproduzione, si sono dimostrati in grado di affrontare positivamente il dualismo che contraddistingue diverse dinamiche socio-economici tipiche del nostro Paese. Il Ministro Poletti, intervenuto all’evento, ha parlato della recentissima riforma del mercato del lavoro e offerto alcune riflessioni sul nostro sistema di protezione sociale. Il titolare del dicastero del Lavoro e del Welfare ha sottolineato come occorra arrivare quanto prima ad una nuova dimensione delle relazioni tra cittadino, comunità e istituzioni, raggiungibile necessariamente attraverso l’eliminazione dei tanti ostacoli che impediscono lo sviluppo di processi co-produttivi. Proprio la co-produzione, ha concluso Poletti, è una grande opportunità che si pone dinnanzi al nostro Paese per scardinare quell’impianto istituzionale che ci tiene bloccati e ci impedisce di tornare a crescere. Il resoconto delle Giornate di Bertinoro è disponibile alla pagina: http://www.legiornatedibertinoro.it/ Notizie Opportunità formative nel campo della cooperazione internazionale Il Programma “Esperti associati e giovani funzionari delle organizzazioni internazionali”, noto anche come JPO Programme, è un’iniziativa di cooperazione tecnica multilaterale finanziata dal ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo), che permette a giovani italiani qualificati di 30 anni o di età inferiore di svolgere un’esperienza formativa e professionale nelle organizzazioni internazionali del sistema ONU per un periodo di due anni. Lo scopo del Programma è duplice. Da una parte, esso favorisce le attività di cooperazione tecnica delle organizzazioni internazionali associando giovani funzionari ad iniziative di sviluppo; dall’altra consente a giovani interessati alle carriere internazionali di compiere rilevanti esperienze professionali che nel futuro ne potrebbero favorire il reclutamento da parte delle organizzazioni stesse o in ambito internazionale. I requisiti necessari per poter accedere alla pre-selezione sono: essere nati il o dopo il 1° gennaio 1984 (1 gennaio 1981 se laureati in medicina); possedere la nazionalità italiana; avere un’ottima conoscenza della lingua inglese e italiana; avere ottenuto uno dei seguenti titoli accademici: laurea specialistica/magistrale/ciclo unico; laurea accompagnata da un titolo di master universitario. I candidati in possesso di un Bachelor’s Degree o di un titolo equivalente devono aver conseguito un titolo universitario di Master o Maîtrise. La scadenza per l’invio delle domande è il 12 novembre 2014. Sito di riferimento: http://www.undesa.it/human_resources/jpo_apply.htm Notizie Settimana europea per la riduzione dei rifiuti Si terrà dal 22 al 30 novembre 2014 la sesta edizione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti (SERR). La SERR è un’iniziativa volta a promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla sostenibilità e sulla corretta gestione dei rifiuti nel corso di una sola settimana. È un’iniziativa nata all’interno del Programma LIFE+ della Commissione europea e coinvolge una vasta gamma di pubblico - enti pubblici, imprese, le associazioni e organizzazioni non profit, scuole e università, associazioni di categoria e cittadini - che potranno proporre azioni volte alla riduzione dei rifiuti sia a livello nazionale che locale. Il tema di questa edizione sarà la lotta allo spreco alimentare: dal cucinare con gli avanzi, al laboratorio di compostaggio con gli scarti organici, dagli eco-acquisti al laboratorio di riuso e riciclo con i bambini e gli adulti. Sito di riferimento: http://www.serr2014.it/ Opportunità di finanziamento DG Giustizia: bando per progetti contro razzismo e xenofobia Il bando “Action grants to support projects to prevent and combat racism, xenophobia, homophobia and other forms of intolerance”, con scadenza 12 novembre 2014, si basa sul programma annual “Rights, Equality and Citizenship Programme” (REC Programme). È un’opportunità di co-finanziamento per progetti transnazionali in linea con gli obiettivi specifici del REC Programme, e, in particolare, orientati a perseguire le seguenti priorità: 1) Migliori prassi per prevenire e combattere razzismo, xenofobia, omofobia e alter forme di intolleranza (BEST); le proposte presentate nell’ambito di questa priorità devono focalizzarsi sullo scambio delle migliori prassi sperimentate a livello europeo in questo campo, con particolare riguardo alla prevenzione e al contrasto di crimini d’odio e discorsi d’odio. 2) Monitoraggio e segnalazione di crimini d’odio e discorsi d’odio (HATE): i progetti presentati devono contribuire allo sviluppo di efficaci meccanismi di monitoraggio e segnalazione per crimini d’odio razzista, xenofobo e omofobico e per l’hate speech in rete. Devono quindi supportare un’implementazione efficace, complete e coerente della Decisione Quadro 2008/913/JHA sul contrasto di alcune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia attraverso il diritto penale. Sito di riferimento: http://ec.europa.eu/justice/grants1/calls/just_2014_rrac_ag_en.htm Opportunità di finanziamento Bando per progetti climate-smart sull’acqua L’African Water Facility (AWF), programma della Banca africana di sviluppo (AfDB) ha aperto i termini per la presentazione di progetti da parte di organizzazioni governative e non governative nel sub-continente Africano per interventi incentrati sulle risorse idriche per lo sviluppo. L’AWF finanzierà lo studio dei progetti idrici e programmi volti a costruire la resilienza ai cambiamenti climatici in Africa. Il finanziamento può essere compreso tra 1 e 3 milioni. Il fondo dà priorità ai progetti incentrati su “climate resilient water resources”, con particolare enfasi su “strong climate and water adaptation and/or mitigation”. Saranno presi in considerazione anche progetti focalizzati sul miglioramento della governance dell’acqua nel contesto del cambiamento climatico e sulla sensibilizzazione e la diffusione di informazioni e conoscenze sui legami tra clima e acqua. La scadenza per la presentazione delle proposte è fissata per il 14 novembre 2014. Queste le aree tematiche interessate dal bando: infrastrutture risorse idriche; acqua per l’agricoltura; acqua per l’energia; approvvigionamento idrico e servizi igienico-sanitari; acqua per l’ambiente. La AfDB può estendere il supporto anche a infrastrutture non direttamente legate all’acqua come: gestione delle risorse naturali, silvicoltura, allevamento, o un focus più ampio acqua-energia-terra. I candidati devono provenire da uno dei paesi membri regionali della Banca africana di sviluppo. Possono essere governi nazionali o locali; comuni; servizi di pubblica utilità; organizzazioni regionali, sub-regionali o settoriali (organizzazioni economiche regionali, bacini idrografici, ecc.) e ONG. Le istituzioni accademiche sono ammissibili se c’è una partnership con altri tipi di organismi governativi ammissibili di cui sopra. Per approfondimenti: http://www.africanwaterfacility.org/en/callclimate/ Opportunità di finanziamento Finanziamenti per l’innovazione sociale Il Fondo Globale per l’innovazione (GIF – Global Innovation Fund) investe su innovazioni sociali che mirano a migliorare la vita e creare nuove opportunità per milioni di persone nel mondo in via di sviluppo. Attraverso grant e capitali di rischio, il fondo vuole sostenere soluzioni innovative alle sfide dello sviluppo globale promosse da imprese sociali, imprese for-profit, organizzazioni non-profit, agenzie governative e di ricerca. GIF è costituito come fondo d’innovazione senza scopo di lucro con sede a Londra. È sostenuto dal dipartimento per lo Sviluppo internazionale del Regno Unito, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale, la rete Omidyar, l’Agenzia svedese per la cooperazione internazionale allo sviluppo e il Ministero degli Affari Esteri e del Commercio australiano. Ad oggi, questi partner si sono impegnati a investire 125 milioni di sterline per i prossimi cinque anni. GIF può finanziare una vasta gamma di organizzazioni e progetti innovativi in varie fasi del loro sviluppo, che vanno dalle prime fasi di start-up per l’attuazione alla scala più ampia. GIF utilizza un modello di finanziamento su più livelli e offre tre fasi di finanziamento. I proponenti possono presentare domanda per qualsiasi fase, a seconda del loro livello di sviluppo. GIF supporta singole organizzazioni e/o coalizioni di imprese sociali, imprese for-profit, organizzazioni nonprofit, agenzie governative e di ricerca che abbiano sede in qualsiasi paese in via di sviluppo ammissibile. I richiedenti dovranno presentare un documento iniziale di 2-4 pagina o 8-12 diapositive che risponda ad alcune specifiche domande. Non esiste una scadenza per la presentazione dei progetti: il fondo GIF analizza le proposte su base continuativa. Sito di riferimento: http://www.globalinnovation.fund/application-process Documenti Abbandono scolastico: Italia ancora fanalino di coda d’Europa Il nostro paese è di nuovo fanalino di coda in tema di dispersione scolastica, nonostante gli sforzi di realtà come il terzo settore, che ogni anno, da solo, investe circa 60 milioni di euro per contrastare il fenomeno. I dati - allarmanti -sono stati lo stimolo per la realizzazione dell'indagine "LOST-Dispersione scolastica: il costo per la collettività e il ruolo di scuole e terzo settore" presentata al MIUR lunedì 13 ottobre dalla Ong We World Intervita, Associazione Bruno Trentin, Fondazione Giovanni Agnelli in collaborazione con CSVnet. A un mese dall'inizio della scuola, anche quest'anno la campanella non ha suonato per tutti. Ogni anno, infatti, decine di migliaia di studenti rischiano di non tornare sui banchi degli istituti scolastici e della formazione professionale; ad abbandonare sono soprattutto i maschi. Nonostante qualche progresso, l'Italia fatica a recuperare terreno nella marcia verso l'obiettivo di una riduzione dell'abbandono scolastico al 10%, stabilito dall'Unione Europea per il 2020. Ed è a partire da questi dati allarmanti che nasce "LOST-Dispersione scolastica: il costo per la collettività e il ruolo di scuole e terzo settore", ricerca nazionale realizzata con particolare riferimento a quattro città (Milano, Roma, Napoli e Palermo) per indagare quanto è grave e quanto costa questo fenomeno al nostro Paese. L'indagine, che ha ricevuto il prestigioso patrocinio dell'Autorità Garante Nazionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, è stata promossa da WeWorld Intervita, Ong italiana che mette al centro del proprio intervento i bisogni di donne e bambini e che con il network nazionale Frequenza200 lotta dal 2012 contro l'abbandono scolastico, Associazione Bruno Trentin, che sviluppa da anni studi e indagini sul sistema italiano dell'educazione, con una particolare attenzione all'analisi dell'insuccesso formativo, dell'abbandono scolastico e delle transizioni dei giovani dalla formazione al mercato del lavoro, e Fondazione Giovanni Agnelli, che come istituto di ricerca indipendente da anni si è concentrato sui temi dell'istruzione e della formazione. L'indagine è stata realizzata in collaborazione con CSVnet che, insieme ai CSV delle città interessate (Ciessevi Mialano, Cesv-Spes - CSV del Lazio, CSV Napoli e Cesvop Palermo) ha fornito un contributo fondamentale per il censimento delle associazioni che si occupano di lotta alla dispersione scolastica nei territori dei quattro comuni metropolitani. "L'indagine è di notevole interesse, non solo perché fornisce una prima quantificazione dell'intervento del terzo settore nel campo della lotta alla dispersione, ma anche perché sottolinea una lesione del principio di uguaglianza - ha dichiarato Gianna Fracassi, Segretaria Confederale della Cgil - La ricerca è, infatti, utile per una prima valutazione dell'apporto del terzo settore in tale campo, segnala però le difficoltà dell'operatore pubblico soprattutto a causa dell'insufficienza delle risorse da dedicare al tema. Si hanno così interventi spesso deboli e troppo differenziati per territori". Ma quanto ci costa perdere ogni anno decine di migliaia di ragazzi? Il fenomeno dell'abbandono scolastico ha dimensioni allarmanti anche a livello economico e il suo costo per la collettività è stimato tra il 1,4% e il 6,8% del PIL, quindi da 21 miliardi di euro a 106 miliardi di euro, a seconda della crescita del Paese. La ricerca per la prima volta ha studiato modalità, caratteristiche e valore economico degli interventi del Terzo settore per contrastare la dispersione. Pur con notevoli differenze da città a città, l'attività principale è l'aiuto nei compiti scolastici (46,5%), seguita a distanza dai centri di aggregazione giovanile (25,6%) e da attività di socializzazione. Il Terzo Settore – da solo - investe ogni anno 60 milioni di euro per contrastare la dispersione scolastica. Uno sforzo comparabile a quello del Ministero dell'Istruzione, che investe circa 55 milioni di euro ogni anno in progetti attivati nelle scuole, principalmente con finalità di recupero. Gli interventi promossi dalle stesse scuole sono, a loro volta, per lo più rivolti ad azioni di contrasto al basso rendimento degli studenti e in misura inferiore ad attività ludico laboratoriali o all'orientamento. La ricerca, però, rileva la crescente sfiducia degli insegnanti sulla possibilità di contrastare il problema della dispersione, anche a causa del troppo carico burocratico che limita il tempo da dedicare agli studenti. Scuole e Terzo settore, in ogni caso, raramente sembrano mettere insieme i loro sforzi. "Per una politica efficace contro la dispersione servono interventi urgenti e mirati, che grazie alla conoscenza dei profili dei soggetti maggiormente a rischio riescano ad anticipare il più possibile le azioni di prevenzione e contrasto - ha dichiarato Andrea Gavosto, direttore Fondazione Agnelli - La ricerca conferma l'importanza di cominciare già nella scuola media: è soprattutto in questo ciclo scolastico, infatti, che si vince la battaglia contro l'abbandono, limitandolo o scongiurandolo nei primi anni delle superiori. Il contributo del Terzo settore è già oggi importante, anche per volume di risorse, ma può diventare decisivo a condizione che si rafforzi la sua capacità di coordinarsi e fare massa critica con gli interventi promossi dal settore pubblico e dalle scuole stesse. Ora questo coordinamento non c'è, a scapito dell'efficacia delle azioni messe in campo." La ricerca, infine, mette in luce come l'intervento del privato sociale porti con sé importanti effetti moltiplicatori dell'investimento, legati indissolubilmente alla presenza di lavoro volontario, una straordinaria e indispensabile risorsa. In media, infatti, per ogni euro speso viene prodotto un valore pari a 1 euro e 60 centesimi. Per approfondimenti: http://intervita.it/IT/condividiamo/news/14_ottobre_-_presentazione_ricerca_f200.aspx Documenti Pubblicato il Rapporto Eurostat sulle domande di protezione internazionale in Europa È stato pubblicato da Eurostat il Rapporto statistico relativo alle domande di protezione internazionale e alle decisioni adottate in prima istanza. Secondo il rapporto, sono 108.300 le persone che hanno chiesto protezione nei 28 Paesi UE nel primo trimestre del 2014. Tale dato indica un aumento di 24.320 richiedenti protezione internazionale rispetto allo stesso periodo del 2013 (+29%). Il maggior numero di richiedenti protezione sono stati registrati da Germania (36.890), Francia (15.885), Svezia (12.945) e Italia (10.700). Questi quattro Stati hanno ricevuto complessivamente oltre il 70% delle richieste d’asilo nell’UE. La maggior parte dei richiedenti protezione internazionale proviene dalla Siria, dall’Afghanistan, dalla Serbia, dal Pakistan e dalla Russia. La Svezia è stato il paese con il maggior numero di richiedenti rispetto alla sua popolazione, seguita da Svizzera e Lussemburgo. Con riferimento alle decisioni in merito alle richieste di protezione, gli Stati membri dell'UE hanno adottato 81.280 decisioni in primo grado durante il primo trimestre del 2014. Quasi il 40% di queste ha avuto esito positivo. In Italia sono state formalizzate 10.700 richieste di asilo nei primi tre mesi del 2014, un dato molto superiore (+129%) alle richieste registrate nel primo trimestre del 2013 (4.670) e che rappresenta un incremento del 22% rispetto all’ultimo quadrimestre del 2013. Sono state adottate 7.380 decisioni (il dato tiene conto anche dei casi pendenti relativi agli anni precedenti): 4.670 persone (63%) hanno avuto una forma di protezione. I gruppi più numerosi di richiedenti protezione internazionale provengono da: Gambia (1.520), Mali (1.500), Pakistan (1440) e Nigeria (1250). I richiedenti hanno per lo più un’età compresa tra i 18 e i 34 anni (oltre 82% del totale) e sono soprattutto di genere maschile. I minori rappresentano il 6,6% delle domande. Ai primi posti tra coloro che hanno ricevuto lo status di rifugiato figurano i cittadini di Eritrea (220), Somalia (135) e Pakistan (85). Ad aver ricevuto la protezione sussidiaria sono stati soprattutto cittadini afghani, somali e nigeriani. I richiedenti che hanno ricevuto il più alto numero di dinieghi provengono dalla Nigeria (595), dal Pakistan (560) e dal Gambia (395). L'Italia ha oltre 15 mila richieste di protezione internazionale pendenti. Il Rapporto è disponibile alla pagina: http://www.integrazionemigranti.gov.it/Attualita/News/Documents/rapporto%20Eurostat%20primo%20trim estre2014.pdf Documenti Dossier statistico Immigrazione 2014 Il 29 ottobre 2014, alle ore 10.30, è stato presentato a Roma (al Teatro Orione) - e in contemporanea negli altri capoluoghi regionali – il Dossier Statistico Immigrazione 2014, curato dal Centro studi e ricerche IDOS per conto dell’UNAR – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Dalle discriminazioni ai diritti”: questo sottotitolo del Rapporto, basato sul compito istituzionale dell’UNAR, costituisce la linea ispiratrice dei numerosi capitoli che mettono a disposizione i dati più aggiornati sui flussi, sui soggiornanti, sull’inserimento nel mondo del lavoro e nella società, sul nuovo panorama interreligioso e sullo stato delle pari opportunità, scendendo fino ai singoli contesti regionali. In questo modo UNAR intende diffondere una conoscenza adeguata delle condizioni in cui versano gli immigrati in Italia, ponendo in evidenza chiusure e discriminazioni, ma anche indicando le prospettive per un loro superamento. Anche successivamente alla presentazione del Dossier, UNAR, con il sostegno del Centro Studi e Ricerche IDOS, metterà a disposizione il volume per organizzare eventi di sensibilizzazione in tutta Italia con il coinvolgimento della Rete nazionale contro le discriminazioni, degli enti locali e dell’associazionismo. Per il Direttore generale dell’UNAR, Marco De Giorgi, “l’autorevolezza di questo Rapporto è data da una impostazione metodologica consolidata nel tempo, che consiste nel raccogliere i dati disponibili presso tutte le fonti ufficiali e nel presentarli in maniera efficace al dibattito pubblico per una corretta informazione. Se si vuole stimolare un processo decisionale che sia consapevole e informato su queste problematiche, occorre partire dalle evidenze statistiche e dalle conoscenze che ne derivano. Le segnalazioni pervenute al Contact center dell’UNAR attestano che in Italia sono ancora numerose le discriminazioni e il nuovo sussidio servirà a incentivare il cammino sulla via delle pari opportunità tra italiani, immigrati e nuove generazioni in una società ormai definitivamente interculturale”. Documenti Italia, raccolte fondi in aumento: il 4 ottobre celebrato il “Giorno del dono” Una ventata d’ossigeno e di speranza per il terzo settore: un’organizzazione non profit su tre dichiara di aver aumentato la propria raccolta fondi nel 2013 rispetto al 2012. Il dato emerge dell’indagine “L’andamento delle raccolte fondi: bilanci 2013 e proiezioni 2014” realizzata dall’Osservatorio di sostegno al non profit sociale dell’Istituto italiano della donazione (Iid) in collaborazione con l’Associazione italiana fundraiser (Assif), recentemente presentata a Roma all’interno della conferenza stampa di apertura degli eventi celebrativi del Giorno del dono 2014 (#donoday2014), che si è celebrato il 4 ottobre. L’obiettivo dell’indagine, condotta su un campione di oltre 200 organizzazioni non profit, è delineare l‘andamento delle raccolte fondi e delle entrate nel non profit, nonché approfondire il comportamento delle varie fonti di finanziamento. I dati raccolti, informa l’Iid, “mostrano un trend positivo che rafforza quanto emerso dalla rilevazione d’inizio 2014”. Nel dettaglio, “mettendo a confronto i dati degli ultimi tre anni, aumenta di 9 punti percentuali il numero delle associazioni che migliorano il proprio fundraising e diminuisce di 11 punti il numero di quelle che lo peggiorano”. “A migliori performance di raccolta fondi - prosegue l’Istituto - corrisponde un aumento anche delle entrate totali: i dati evidenziano un timido aumento (+3%) di chi dichiara entrate maggiori ma, al tempo stesso, si registra una diminuzione di ben 7 punti percentuali di organizzazioni che dichiarano una contrazione sui proventi totali rispetto all’anno prima. Più prudenti, ma comunque ottimistiche, le previsioni per l’intero 2014 se confrontate con le stime relative al primo semestre del 2014, segno questo che il periodo fecondo per tutto il terzo settore risulta sempre essere quello natalizio”. “Mi piace pensare, vista l’ulteriore conferma data da questi dati positivi, che il 2014 - commenta Edoardo Patriarca, presidente Iid - sia davvero l’anno del dono: questi risultati infatti aprono le celebrazioni del primo ‘Giorno del dono’, un progetto fortemente voluto dall’Iid che a breve sarà riconosciuto a livello nazionale con un apposito articolo di legge: un segno forte non per istituzionalizzare la generosità spontanea, ma per valorizzare e coltivare la solidarietà degli italiani, che è uno dei pilastri fondamentali da cui ripartire per uscire dalla crisi in maniera diversa da come ci siamo entrati”. I dati della ricerca sono disponibili alla pagina: http://www.istitutoitalianodonazione.it/it/news-eventi/dd_121_1036/download.php?id=4145&idst=1036 Documenti CSV Sardegna Solidale: Report 2013 Il CSV Sardegna Solidale ha recentemente pubblicato il Report 2013 delle sue attività, fornendo così ai vari stakeholder un prezioso e trasparente strumento di lettura della sua organizzazione, delle modalità operative di erogazione dei servizi e dell'utilizzo complessivo delle risorse finanziarie messe a disposizione ex lege dalle Fondazioni di origine bancaria, costituenti il fondo speciale per il volontariato nella Regione Sardegna. La pubblicazione è disponibile alla pagina: http://www.sardegnasolidale.it/polopoly_fs/1.17803.1409933359!/menu/standard/file/BILANCIO%20SOCIA LE%20CSV%202013.pdf Documenti Cittadinanzattiva: presentato il XVII Rapporto PIT Salute Il detto popolare "sulla salute non si risparmia" può essere archiviato con buona pace di tutti, forse. Dalla 17° edizione del Rapporto PIT Salute "(Sanità) in cerca di cura", recentemente presentato a Roma dal Tribunale per i diritti del malato - Cittadinanzattiva, emerge con grande evidenza che le difficoltà economiche, i costi crescenti dei servizi sanitari e le difficoltà di accesso spingono i cittadini a rinunciare alle cure e a sacrificare la propria salute. Su oltre 24.000 segnalazioni giunte nel 2013 ai PIT salute nazionale e regionali e alle sedi locali del Tribunale per i diritti del malato, quasi un quarto (23,7%, +5,3% rispetto al 2012) riguarda le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie determinate da liste di attesa (58,3%, -16% sul 2012), peso dei ticket (31,4%, +21%) e dall'intramoenia insostenibile (10,1%, - 5,3%). Dunque, quello che allontana sempre più i cittadini dalle cure e dalla sanità pubblica è il peso dei ticket: obbligati a "sopportare" la lista di attesa si rinuncia all'intramoenia troppo costosa, e il ticket proprio non va giù. "I cittadini oggi hanno bisogno di un SSN pubblico forte, che offra le risposte giuste al momento giusto e che non aggravi la situazione difficile dei redditi familiari. È un punto di partenza imprescindibile per impostare la cura appropriata per il SSN, che non può essere messa a punto senza il coinvolgimento delle organizzazioni dei cittadini". Queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva. "Dobbiamo innanzitutto ridurre i ticket, scongiurare nuovi tagli al Fondo Sanitario Nazionale e governare seriamente i tempi di attesa di tutte le prestazioni sanitarie, e non solo di alcune come accade ora, mettendo nero su bianco un nuovo Piano di Governo dei tempi di attesa, fermo al 2012. E ancora, affrontare l'affanno che ospedali e servizi territoriali stanno vivendo: per questo, accanto agli standard ospedalieri, è necessario procedere subito con quelli di personale e definire gli standard nazionali dell'assistenza territoriale, non previsti neanche dal recente Patto per la Salute. Infine, non per ordine di importanza, è fondamentale agire seriamente sui LEA, aggiornandoli dopo 14 anni, oltre che strutturare e implementare un nuovo sistema di monitoraggio che fotografi la reale accessibilità degli stessi per i cittadini. Non riusciamo a capire come sia possibile che per il Ministero della Salute le regioni stiano migliorando nella capacità di erogare i LEA, mentre aumentano le difficoltà di accesso per cittadini: il sistema di monitoraggio non sembra fotografare la realtà vissuta dalle persone. Per questo chiediamo che i rappresentanti delle Organizzazioni dei cittadini entrino a far parte formalmente del Comitato di verifica dei LEA. La revisione in atto della normativa sui ticket e dei LEA, stando ad indiscrezioni, profila un gioco al ribasso per i diritti dei cittadini. Per questo le misure devono essere oggetto di confronto e consultazione pubblica." Le slides di presentazione del Rapporto PIT sono disponibili alla pagina: https://www.scribd.com/doc/241340307/Rapporto-PiT-Salute-2014-Sanita-in-cerca-di-cura Documenti Trasparenza degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo: l’Italia agli ultimi posti Il ministero degli Esteri Italiano resta uno dei donatori meno trasparenti al mondo in materia di aiuti ai paesi in via di sviluppo. Lo rivela l’edizione 2014 del rapporto sulla Trasparenza degli aiuti, realizzato dall’organizzazione “Publish what you Fund”. Dall’analisi emerge che la maggior parte dei paesi europei sono poco trasparenti nel rendere pubblici i dati relativi alle proprie attività e ai finanziamenti ai paesi in via di sviluppo. Quest’anno, l’Indice sulla Trasparenza degli Aiuti (ATI – Aid Transparency Index) valuta la performance dei 68 principali donatori del mondo. La classifica divide i donatori in 5 categorie sulla base dei risultati ottenuti. Very good, good, fair, poor, very poor. In generale bisogna registrare un corsa verso l’alto dei donatori in termini di trasparenza. Nella categoria very good si classificano 7 organizzazioni (nel 2013 erano solo 4). Migliorano la loro performance la Banca africana di sviluppo, la Banca asiatica di sviluppo, il Canada, alcune agenzie della UE, il Global Fund, la Banca interamericana di sviluppo, la Svezia e UNICEF. Grandi miglioramenti sono stati compiuti anche dalla Finlandia, dal ministero degli Affari esteri e sviluppo internazionale francese, dalla Fondazione Gates, da Spagna e Svizzera. In Europa i paesi più trasparenti, ad oggi, restano il Regno Unito e la Svezia. I dati della ricerca sono disponibili alla pagina: http://ati.publishwhatyoufund.org/wp-content/uploads/2013/10/ATI-2014_Final-report.pdf Eventi Il non profit dei diritti Fondazione Sodalitas, insieme con lo studio legale internazionale Hogan Lovells e in collaborazione con Retedeldono, propone a Milano un ciclo di 3 workshop a partecipazione gratuita su altrettanti temi legali di particolare interesse per il Terzo Settore: il 5 novembre sarà affrontato il tema “La privacy nelle ONP: guida pratica e nuove prospettive”, mentre il 19 novembre e il 4 dicembre si parlerà del crowdfunding in Italia. I workshop sono rivolti ai rappresentanti delle organizzazioni non profit. Il programma completo del percorso e le indicazioni per l’iscrizione sono disponibili alla pagina: www.sodalitas.it/files/1210/PROGRAMMA%20PERCORSO.pdf Eventi 10° Edizione di Handimatica: a Bologna dal 27 al 29 novembre Un compleanno che si colloca in uno scenario complesso, attraversato dalla continua evoluzione delle tecnologie e delle possibilità da esse offerte, degli stili di vita, di comunicazione e di apprendimento. È mutata anche la composizione sociale, con una forte crescita delle fasce fragili, nelle quali accanto alle disabilità motorie, sensoriali e cognitive, emergono con sempre maggiore evidenza le difficoltà delle persone con autismo, dislessia o discalculia, così come i bisogni di parte della popolazione anziana. Handimatica affronterà queste problematiche unendo come di consueto l’area espositiva e quella convegnistica per consentire sia il confronto teorico ed esperienziale, sia l’approccio alle tematiche da diversi punti di vista. In particolare, l’area espositiva accoglierà: aziende (di ausili, ICT, tecnologie per la didattica, editoria digitale, domotica e arredo tecnologico, telecompagnia, teleassistenza e telemonitoraggio), start up (giovani imprese che hanno lanciato o stanno lanciando prodotti tecnologici con finalità sociali e di inclusione), area ricerca (progetti e idee presentati con una postazione presidiata e/o poster), istituzioni e associazioni, cooperative di servizi, mostre e spazi laboratoriali. Fra gli argomenti trattati dalla manifestazione: società digitale ed e-inclusion, scuola digitale inclusiva, smart working, tecnologie mobili e inclusione lavorativa, adulti e anziani non autosufficienti o fragili, autismo, certificazioni informatiche Sito di riferimento: http://www.handimatica.com/ Eventi Conferenza internazionale "Liberare il potenziale dell'economia sociale per la crescita in Europa" L'economia sociale è una delle priorità del Governo italiano nell'ambito del proprio turno di presidenza del Consiglio dell'Unione europea. Con lo scopo di contribuire a definire l'agenda europea in questa materia, la Presidenza italiana dedicherà una specifica riflessione al ruolo dell'economia sociale per la crescita dell'Europa: a Roma, il 17 e 18 novembre, si terrà l'incontro internazionale "Liberare il potenziale dell'economia sociale per la crescita in Europa”. Per facilitare il dialogo e la riflessione - secondo un approccio trasparente e partecipativo - è stata avviata una consultazione pubblica che ha consentito di raccogliere le idee e i contributi di quanti sono interessati allo sviluppo dell'economia sociale in Europa, che saranno posti alla base della riflessione che animerà la Conferenza internazionale di Roma. I temi della consultazione, che si è conclusa lo scorso 22 settembre 2014, sono tuttora disponibili nella sezione dedicata (http://www.lavoro.gov.it/Notizie/Documents/Presidenza%20Italiana%20UE%20consultazione%20pubblica_ IT.pdf). Per partecipare alla conferenza occorre registrarsi on line: http://www.lavoro.gov.it/Priorita/Pages/20140915_Sviluppo-economia-sociale-in-Europa.aspx ………………........................................................................................................................... La newsletter è curata dalla Direzione per la ricerca e il territorio - Terzo Settore. Se si desidera iscriversi alla mailing list, inviare una e-mail all'indirizzo [email protected] inserendo nell'oggetto "richiesta iscrizione". Università degli Studi di Cagliari Direzione per la ricerca e il territorio Via S. Giorgio, 12 - ingresso 3, piano 2° 09100 Cagliari Tel. 070 675.6506
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