Litorale romano Duilio novembre duemilaquattordici numero 10 periodico mensile anno II NOVEMBRE 2014 essere disabili renderebbe eccezionali. Denuncia cioè la prassi di assurgere queste persone a modelli d’ispirazione al fine di consentirci di porre nella giusta prospettiva i problemi che ci affliggono. La definisce un’oggettivazione dei disabili a beneficio dei non disabili. Non c’è dubbio che si tratti di una presa di posizione forte, idonea a suscitare sentimenti controversi. Eppure, a pensarci bene, quella che Stella ci lancia è una provocazione, una sfida ad affacciarci a una finestra diversa. Vivere una disabilità sia in prima persona che come persona cara ha in sé il seme del coraggio, un seme che suscita ammirazione. Tuttavia c’è un’istanza alla quale tendiamo a restare sordi: le persone disabili rivendicano il loro diritto di essere considerate e trattate nel modo più ordinario e normale possibile. Ed eccezionale è la negazione di normale. Questo è quello che Stella vuole dirci. Si fa portatrice di una voce diffusa e poco ascoltata quando, riferendosi a un episodio della sua adolescenza, ci dice: “Voglio vivere in un mondo in cui una ragazzina di 15 anni seduta nella sua camera a guardare la TV non venga indicata come qualcuno che sta facendo qualcosa di speciale perché lo sta facendo seduta. Voglio vivere in un mondo in cui si dia vero valore alle conquiste dei disabili.” L’obbiettivo di questo dossier è capire come la te– matica è vissuta sul nostro territorio e cosa il nostro territorio fa per questa tematica. Ma vorrei che i lettori vi fossero introdotti ancora una volta dalle parole della Young: “La disabilità non ti rende eccezionale, ma mettere in discussione quello che pensavi di saperne sì.” Carola Chiarlitti apledizioni.it L a disabilità rientra in quella categoria di fenomeni che ognuno di noi crede di conoscere, ma che in realtà non ha capito appieno. La ragione di ciò sta, io credo, nella tendenza molto diffusa, quando ci troviamo ad avere a che fare con questioni delicate, ad adeguarci a prese di posizione comuni che in quanto tali sono di certo socialmente convenienti ma peccano di un grave difetto: la superficialità. In altre parole quando siamo chiamati ad esprimere la nostra opinione su certi argomenti finiamo per essere fatalmente attratti da quel porto sicuro, eppure così insidioso, meglio conosciuto come “politicallycorrect”. Ed è a questo punto che mi vengono in mente tutti gli sforzi fatti non solo in ambito normativo, ma anche nel linguaggio comune, per trovare alla disabilità un nome con cui chiamarla senza rischiare rimprovero o disapprovazione sociale. E allora non posso fare a meno di chiedermi cosa accadrebbe in queste circostanze se anziché dare tanto peso alla forma si desse corpo alla sostanza; cosa sarebbe stato se tutte queste attenzioni fossero state riversate piuttosto nell’inventare un sistema di welfare vicino ai cittadini disabili e non, nel costruire una comunità realmente consapevole. Poi un giorno mi capita di “incontrare” sul web Stella Young una giornalista australiana e il suo speech dal titolo: “Non sono la vostra fonte d’ispirazione, grazie lo stesso”. Stella è affetta dalla poco conosciuta sindrome di Lobstein o Ostogenesi imperfetta, una malattia genetica che colpisce le ossa rendendole inclini a fratturarsi. Di conseguenza è costretta, praticamente da sempre, su una sedia a rotelle. Nel suo speech la Young denuncia la bugia vendutaci dai media per cui Mensile di attualità e cultura del litorale da oltre 20 anni Numero 10 - NOVEMBRE 2014 - (Anno II) copia omaggio Reg. Trib. di Roma n° 162/2013 del 25 giugno 2013 Edizioni A.P.L. Associazione Promozione Litorale via Carlo Maria Rosini, 83/a - Roma Tel./Fax 06.5652465 - Cell. 348.7214408 www.apledizioni.it [email protected] Redazione a cura dell’Associazione Culturale A.P.L. Direttore Responsabile: Silvia Grassi Direttore Editoriale: Caterina Dini Grafica e impaginazione Sergio Stati Staff di Redazione Lucia Battaglia, Carola Chiarlitti, Nello Di Coste, Caterna Dini, Donatella Franchini, Augusto Gallo, Francesco Graziani, Silvia Grassi, Jone Pietrantonio, Aldo Marinelli, Silvia Rossetto, Sergio Stati, Elisabetta Valeri STAMPA: Gescom S.p.a. - Strada Teverina Km. 7 Loc. Acquarossa - 01100 Viterbo L’editore garantisce la riservatezza dei dati con possibilità di rettifica ai sensi dell’art.7 del DL 196/2003. Il materiale inviato, di cui non viene garantita la pubblicazione, diventa di esclusiva proprietà del giornale che si riserva di effettuare tutti gli opportuni tagli redazionali. La collaborazione è da ritenersi gratuita salvo diversi accordi. Duilio Litorale Romano 1 U n impegno costante nel garantire servizi ai cittadini. E’ questo il percorso che caratterizza l’Assessore al Welfare e alla Salute Emanuela Droghei. Dai progetti volti a snellire le liste di attesa alla creazione di un circuito per i disabili, non solo assistenziale, ma anche socializzante Mano tesa ai disabili DAL X MUNICIPIO di Elisabetta Valeri E manuela Droghei, sposata e mamma di una bambina, è l’Assessore al Welfare e alla Salute del X Municipio. Nata in questo territorio ne ha respirato esigenze e difficoltà, inserendosi nel mondo dell’ associazionismo, della Caritas diocesana ed di Cittadinanzaattiva onlus. Esperienze formative anche professionalmente, preludio del ruolo nell’Assessorato alle politiche sociali della Provincia di Roma con l’amministrazione Zingaretti. “La cittadinanza va divisa in tre gruppi: i pochi utenti che hanno accesso al servizio; i molti in lista d’attesa; e la fetta di persone che non arriva nemmeno al servizio sociale, per diversi motivi”. Questo è il quadro della disabilità, nel nostro municipio, delineato da Emanuela Droghei. “E’ necessario predisporre una riforma del sistema dell’ assistenza domiciliare per conciliare i bisogni dei cittadini e le esigenze di bilancio di Roma Capitale. Il confronto su questo tema con l’ Assessore capitolino 2 Duilio Litorale Romano Cutini è ancora in corso. Ad inizio mandato l’obiettivo è stato appianare le disparità create a causa delle deroghe, uniformando tutti gli utenti alla stessa soglia di intervento, ed è stato garantito così un servizio ad un numero maggiore di persone”. L’ attenzione però è concentrata anche sulla disabilità che colpisce i minori, sia a livello fisico che mentale. “Stiamo lavorando in collaborazione con la Asl, il TSMREE ed il supporto della Regione Lazio, destinando a tre realtà associative un progetto dedicato alla socializzazione di ragazzi affetti da autismo grazie alla vela, la pet therapy e l’ agricoltura. Abbiamo istituito, inoltre, un servizio di Aec - Assistenti ed educatori- dedicato ai 350 alunni disabili che abbiamo in carico. E’ stato svolto un lavoro, in un ottica di integrazione socio- sanitaria, mirato a far interagire i coprotagonisti delle iniziative. Quest’anno, infatti, è stata istituita una cabina di regia comune: compartecipi Asl, servizio sociale, scuole, gli enti ge- stori e cooperative che erogano il servizio. Bisogna assicurare ai ragazzi, piuttosto che una persona atta a sostituirli nel fare e nel pensare, un percorso per individuare le inclinazioni, le possibilità, il meglio di ognuno ”. Un lavoro, quello dell’ Assessorato, che si nutre di confronto con il territorio, un progetto sperimentale collaudato con diverse commissioni sociali e riunioni con gli istituti scolastici. “Il mio obiettivo primario è dare una risposta a chi da troppo tempo è in lista d’ attesa. La priorità dell’ assistenza domiciliare ha bisogno dell’ ausilio di Roma capitale e della collaborazione del terzo settore, con il quale c’ è una coprogettazione proficua. Non bastano più gli sforzi fatti cercando di mettere in campo anche altre energie, oltre a quelle del nostro bilancio. Implementare il servizio di trasporto per disabili, è un altro punto focale. Le persone con handicap hanno bisogno di uscire di casa, andare al cinema, agli eventi culturali: sta a noi Emanuela Droghei metterli in condizione di farlo, predisponendo spazi e tempi dedicati alla socializzazione. C’ è poi un problema che esige soluzioni, è il “dopo di noi”, cioè la preoccupazione delle famiglie che invecchiano e non sanno che fine faranno i propri figli. Non esiste, sul nostro territorio, una struttura preposta, è un progetto difficile che richiede collaborazioni e soprattutto un grande esborso economico”. La risposta dell’ Assessore Droghei è un atto di coraggio: “Vanno fatte scelte per il bene della città, a costo del consenso politico!” NOVEMBRE 2014 L’impegno delle istituzioni S ulla tematica della disabilità, una forte voce in capitolo hanno ovviamente le istituzioni. Nell’amministrazione che da più di un anno è alla guida del X Municipio, ricopre il ruolo di presidente della Commissione Servizi Sociali, Pari Opportunità e Sport il consigliere Giovanni Zannola che parla di iniziative attuate e progetti da realizzare di Aldo Marinelli Giovanni Zannola Poco più di un anno dal vostro insediamento, quale il bilancio? “Durante la campagna non ho fatto molte promesse, ho preso l’impegno di portare passione, competenza e trasparenza all’interno dell’amministrazione. Va– lori che spesso, soprattutto negli ultimi anni, sono mancati nell’esercizio della politica. Ammini– strare un territorio così complesso è molto più difficile di quanto si possa credere. La macchina burocratica è spesso e volentieri un nemico difficile da abbattere. Quest’ultima unita ad una “cultura negativa“ dell’utilizzo del bene pubblico impedisce un dovuto e necessario cambiamento”. Come mai ha scelto di intraprendere questo percorso? “Ho accettato di ricoprire l’incarico di Presidente della Commissione servizi sociali, pari opportunità e sport piuttosto che un altro ruolo, per la consape– volezza di essere in grado in questa posizione piuttosto che altrove, di dare un contributo maggiore nelle tematiche di cui, in questi anni, mi sono occupato di più. Tematiche per le quali avevo speso molto del mio tempo professionale e volontario. L’im- NOVEMBRE 2014 pegno politico, iniziato durante gli anni del Liceo, è stato accompagnato dagli studi in psicologia e da una costante pratica sportiva, da amatore e professionista. Un bagaglio di esperienza, quindi, che volevo mettere a disposizione del territorio dove vivo e della comunità dove sono nato”. Come si intrecciano sport e servizi sociali? “Sono convinto che lo sport sia uno strumento indispensabile nello sviluppo del welfare locale. La pratica sportiva migliora e qualifica la qualità della vita delle persone. La molteplice presenza di impianti ed attività sportive consentono diffuse opportunità occupazionali che tendono, soprattutto negli ultimi anni, ad ampliarsi maggiormente. Lo sport assume la valenza di veicolo di trasmettere di messaggi positivi; utili ad esempio ai fini della prevenzione sanitaria e sociale, utile per favorire rispetto reciproco ed anche come promotore di solidarietà. Inoltre, la pratica sportiva è un elemento di socializzazione indispensabile per ogni fascia di età e può diventare uno strumento straordinario di inte- grazione. Ho vissuto personalmente, come ideatore ed allenatore, una scuola calcio a 5 integrata per ragazzi disabili. Soprattutto per i ragazzi disabili, la percezione di sentirsi uguali nel praticare uno sport diffuso come il calcio assume un valore importantissimo”. Cosa sta facendo in Municipio e cosa ha intenzione di fare? “Il focus del lavoro è senza dubbio sulla disabilità e sullo sport. Due temi importantissimi, due “dignità” da restituire alla città. La carenza di fondi non aiuta, di certo, ad implementare servizi, ma credo che la riflessione sulle modalità assistenziali e sul come si spendono le risorse pubbliche stia portando ad un lieve miglioramento. Insieme all’assessore al Welfare Droghei abbiamo recuperato maggiori stanziamenti per il servizio AEC nelle scuole perché sono e siamo convinti che l’attenzione al diritto allo studio per un ragazzo disabile sia direttamente proporzionale al grado di civiltà di una comunità. Lavorando nel terzo settore da diversi anni ho potuto percepire come la trasparenza delle liste d’attesa fosse una necessità per le famiglie. Insieme all’Assessore, alla consulta della disabilità, agli uffici dei servizi sociali renderemo pubbliche queste liste con l’ambizione però di esaurirle il prima possibile ripensando alle modalità assistenziali sancite dalla legge 355. Siamo riusciti, grazie all’impegno gratuito di decine di associazioni sportive e federazioni di consentire alle famiglie meno abbienti, parliamo di più di cento ragazzi, di far praticare sport ai propri figli gratuitamente. Ampliare il welfare di comunità è uno degli obiettivi che ci siamo posti e che stiamo perseguendo. Tutto ciò non è sufficiente, altre mille cose vorrei fare. Ad esempio migliorare le condizioni lavorative degli ope– ratori sociali, favorire l’inserimento occupazione delle persone disabili, immaginare un “dopo di noi” con più certezze e meno paure. Lo slogan con cui ho concorso ad essere eletto è una bellissima frase di Salvatore Allende “Noi vivremo in eterno in quella parte di noi che ab– biamo donato agli altri”. Ecco, penso che non ho ancora fatto abbastanza. Al lavoro”. Duilio Litorale Romano 3 La tutela L LEGALE e situazioni di svantaggio sono disciplinate in Italia dalla cosiddetta legge 104, varata nel 1992. Essa contempla tutti gli ambiti di integrazione, ma problemi strutturali e finanziari ne hanno impedito la piena applicazione secondo il suo giusto spirito. Tra i punti più significativi l’istituzione dell’Amministrazione di Sostegno e della Consulta Municipale Permanente. E poi interventi su alloggi, accesso alle spiagge ed ai mezzi pubblici. Il tutto nell’idea che il portatore di handicap non va considerato come inferiorità ma come abilità diversa e ricchezza di Silvia Grassi L a legge 104/ 92 sull’handicap è una perla del nostro ordinamento a cui purtroppo però non fa seguito un’adeguata applicazione. Dopo oltre 20 anni dalla sua approvazione cosa è effettivamente cambiato per i portatori di disabilità? Gli ambiti specifici di intervento su cui la 104 si proponeva di intervenire sono moltissimi e basta scorrerne il testo per rendersi conto che contempla tutti gli aspetti più salienti dell’integrazione: l’aiuto personale (art. 9), gli interventi a favore di persone con handicap in situazione di gravità (art. 10); il diritto all’educazione e all’istruzione (articoli 12, 13, 14, 15, 16, 17); l’ambito lavorativo (articoli 18, 19, 20, 21, 22); il diritto ad atti- 4 Duilio Litorale Romano NOVEMBRE 2014 vità sportive, turistiche e ricreative (articolo 23); eliminazione o superamento delle barriere architettoniche (art. 24); accesso all’informazione e alla comunicazione (art. 25); mobilità e trasporti (art. 26 e 27); esercizio del diritto di voto (art. 29); riserva di alloggi (art. 31); agevolazioni fiscali (articoli 32, 33). La legge 104 abbraccia dunque tutti i campi della vita sociale e individuale e prevede una serie di misure atte a garantire al disabile una vita normale. Purtroppo problemi strutturali e finanziari hanno spesso impedito la realizzazioni di interventi mirati ad esprimerne pienamente lo spirito. Tuttavia sia pure con enormi difficoltà in questi due decenni si sono fatti dei passi avanti. In senso generale un importante punto di arrivo è stata l’istituzione dell’Amministrazione di Sostegno. E’ questa una forma di tutela legale per persone che abbiano perso, del tutto o in parte, la propria autonomia e devono essere affiancate per l’esercizio dei propri diritti da un’altra persona detto appunto amministra- NOVEMBRE 2014 tore di sostegno. Questo viene nominato dal giudice tutelare, che agisce su segnalazione della famiglia, dei vicini, degli operatori del territorio, del pubblico ministero o dello stesso disabile. Lo svantaggio del disabile infatti riguarda anche la famiglia che lo assiste e la tutela e le agevolazioni si devono estendere ai suoi componenti con misure che vanno realizzate in sinergia con le istituzioni. Per quanto riguarda il Comune di Roma è ormai operante da alcuni anni la Consulta Municipale Permanente sui Problemi delle Persone Disabili e della Salute Mentale che ha compito di stimolo, verifica e controllo delle attività e dei programmi del Comune a favore delle persone con handicap, attraverso azioni coordinate volte al rispetto degli standard delle prestazioni in tutto il territorio metropolitano. Sempre per restare a Roma, nello scorso anno sono stati assegnati 42 alloggi per disabili con disagio abitativo. Un certo sviluppo si è avuto anche nell’assistenza domiciliare e, una volta tanto, segnaliamo anche il plauso con cui l’Unione Europea ne ha accolto la riforma attuata dal Comune. Per quanto riguarda l’Atac evidenziamo la messa su strada di ben 350 nuovi mezzi tecnologici e senza barriere. Sempre in tema di trasporti esiste oggi un servizio riservato a persone affette da autismo che hanno a disposizione dei taxi per gli spostamenti nell’area metropolitana, mentre i pulmini riservati ai disabili sono saliti da 80 a 100. Per parlare di fatti di casa nostra, nel X Municipio sono stati adeguati gli accessi alle spiagge e in alcuni stabilimenti è stato introdotto l’uso di speciali sedili, detti Job, per consentire ai disabili di fare il bagno. Ma la vera perla del nostro territorio nell’assistenza alle persone svantaggiate è l’ANFFAS. Unico ente accreditato del litorale romano è la più grande e antica associazione di famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale che operano a titolo volontario e da oltre 50 anni offrono servizi attraverso centinaia di collaboratori specializzati. Certo ancora molti degli interventi a favore dei disabili sono affidati all’opera meritoria dei volontari. Tutti i miglioramenti e sviluppi dell’approccio all’handicap da parte delle amministrazioni anche se appariscenti, sono veramente delle gocce nell’oceano delle necessità di chi è svantaggiato. Tuttavia proprio tali interventi, anche se imperfetti e limitati, sono il segnale di un progressivo abbattimento del muro di indifferenza e di fatalistica accettazione che ha caratterizzato in passato la condizione della disabilità. Si tratta di un cambiamento culturale molto importante a cui la legge 104 ha contribuito non poco. Oggi il soggetto disabile si sente un cittadino a pieno titolo, portatore di diritti e doveri al pari di ogni altro, e finalmente siamo tutti consapevoli che lo svantaggio personale va sottratto al peso esclusivo delle famiglie e vissuto come realtà sociale che riguarda l’intera collettività, anzi non va neppure pensato come inferiorità, ma come “abilità diversa” ricchezza e risorsa umana da gestire e potenziare. Duilio Litorale Romano 5 Il coraggio di rinascere di Elisabetta Valeri I l Centro Paraplegici è attivo ad Ostia dal 1957 e rappresenta non solo riferimento, a livello nazionale, per la riabilitazione delle lesioni midollari, ma un esempio del valore aggregante e terapeutico dello sport. Una filosofia creata dal neuropsichiatra Maglio e portata avanti fino ai giorni nostri, con l’attuale direttore dell’Uoc David Fletzer. Il CPO è intitolato da qualche anno alla memoria di Gennaro Di Rosa, degente mieloleso, nel passato in prima linea per le battaglie in favore della struttura e dei pazienti I l Centro Paraplegici di Ostia nacque nel 1957 per volontà dell’ INAIL, un unicum per quel momento storico: fu, infatti, la prima struttura italiana ad occuparsi di pazienti con lesioni midollari. Le figure direzionali che si sono alternate ed i team di lavoro ne hanno designato l’aspetto nazionale di polo dedicato alla riabilitazione delle persone con lesioni al midollo. Ma il C.P.O. ha rappresentato un rilevante punto di riferimento per lo sport- terapia. Fu il neuropsichiatra Maglio a mettere in moto questo proposito rivoluzionario e a motivare, con lo sport, i pazienti fino a renderli campioni nazionali e mondiali in discipline come la scherma, il tennis da tavolo, il nuoto ed il tiro con l’arco. Dal C.P.O. fu caldeggiato l’ allestimento dei primi Giochi Internazionali Paralimpici che si svolsero a Roma nel 1960. Il lavoro più significativo di rieducazione inizia con la stabilizzazione del paziente. Grazie ad un pool di professionisti viene curato anche il reinserimento sociale e lavorativo. Riconosciuto come “Unità spinale post-acuzie”, dotato di macchinari all’ avanguardia, con un team di lavoro competente, vanta diverse prestazioni in am- 6 Duilio Litorale Romano bito sanitario: fisiatria, chirurgia plastica, fisiopatologia respiratoria, radiologia, angiologia, cardiologia, pneumologia, nefrologia e neuro urologia. L’importanza dello sport come terapia riabilitativa viene promossa attraverso attività, orientate da istruttori Ascip e monitorate da fisioterapisti: tiro con l’ arco, tiro a segno, tennis da tavolo e le altre discipline svolte. David Fletzer, Direttore dell’ Unità operativa complessa (Uoc) centro spinale del C.P.O., si dichiara convinto che la pratica sportiva sia un ottimo modo per preservare l’ autonomia della persona e sviluppare la socialità. Non manca il sostegno psicologico, essenziale nel percorso di rinascita del paziente, così come l’ausilio di un assistente sociale. Vengono organizzati dei corsi atti a ripristinare una socializzazione aggregativa: disegno e pittura, computer, musica, scacchi, teatro e persino delle uscite alla scoperta di Roma. Per permettere di rinnovare l’ indipendenza del paziente è stata organizzata una “Casa agevole”. Si tratta di un luogo, suddiviso in ambienti, dotato di ausili necessari a condurre un’ esistenza autonoma: una simulazione delle attività quotidiane all’ interno di un’ abitazione. Il C.P.O. di Ostia è dedicato a Gennaro Di Rosa, un simbolo di questa struttura, un uomo privo di entrambi gli arti inferiori che si spostava giacendo prono su una lettiga, ma per chi lo conosceva molto di più. Il Direttore amministrativo UOC Direzione Amministrativa dei presìdi ospedalieri ASL RMD, la Dottoressa Graziella Ansuini, lo ricorda così “Da anni ricopriva l’ incarico di Presidente dell’ A.M.O.(Associazione Miolesi Ostia). Si è sempre battuto affinché il C.P.O. potesse ri- manere un punto di riferimento. Quando la Regione, per carenza di fondi, minacciò di chiudere la struttura, fu il primo ad osteggiare il provvedimento, sensibilizzando anche i politici all’importanza per i miolesi del C.P.O. Durante la messa lo vedevi sempre nello stesso angolo della chiesa, era il suo posto, e, da quando è venuto a mancare, per rispetto nessuno si è più messo lì: quell’ angolo è vuoto. La decisione di aggiungere il suo nome alla denominazione di C.P.O. di Ostia, concordata da Asl e Regione Lazio, rappresenta un onore alla sua memoria e a quella di chi ogni giorno lotta con il coraggio di rinascere”. NOVEMBRE 2014 D al 1999 è attiva ad Ostia una casa famiglia nella quale vivono sei persone adulte con handicap fisico, psichico e sensoriale. Sono seguiti da alcuni operatori ma hanno compiti interni propri e svolgono anche attività esterne. Un’esperienza che non ricalca le modalità classiche dell’istituto ma favorisce legami e relazioni tra tutti i presenti di Aldo Marinelli foto di Sergio Stati I l “Grillo Parlante” è una casa famiglia per persone adulte con disabilità, in convenzione col Comune di Roma e gestita dalla Cooperativa Futura, situata a Ostia in via Diego Simonetti ma presente sul territorio addirittura dal 1999. Gli accessi alla casa famiglia vengono seguiti dal Progetto residenzialità V Dipartimento in collaborazione con la ASL. Vivono al suo interno sei persone adulte in condizione di handicap fisico, psichico e sensoriale ma che possiedono comunque una discreta o residua autosufficienza. “Per ognuno di loro e– siste un progetto personalizzato, con i propri obiettivi di vita e col il proprio percorso da seguire. Vivono tutti insieme, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Hanno i loro compiti, si collabora e o– gnuno segue i propri corsi, chi sportivo chi artigianale”- ci spiega la responsabile Chiara Bernabei. Nel nostro territorio sono ancora pochissime le realtà come questa, nonostante la richiesta sia molto alta da parte delle famiglie, che nel corso degli anni hanno sempre maggiori problemi a gestire i figli, sia per l’età dei genitori sia per il soprag- NOVEMBRE 2014 Vivere IN COMUNITÀ giungere di altre problematiche. Alcuni mantengono i contatti con le proprie famiglie, con regolari incontri, mentre altri non hanno famiglia alle spalle. Gli operatori che seguono tutte le attività della piccola comunità sono sei.”. Lo svolgimento della giornata e dell’anno segue la normale vita di tutti noi: si va in vacanza a settembre (quest’anno una bellissima struttura al Parco Nazionale del Circeo); si va al mare a Ostia durante l’estate (quest’anno la convenzione è stata con lo stabilimento Chayenne); tutti i giorni si esce a fare la spesa e per alcuni di loro è previsto anche un inserimento nel mondo del lavoro, collaborando con i servizi del territorio (tirocini, formazione, avviamento al lavoro). “E’ importante per loro sapersi muovere nel quartiere. La casa famiglia deve portare le persone alla società e la società alle persone” ri– badisce la Bernabei. Un esempio positivo del nostro Municipio, che funziona da molti anni e che fornisce un valido aiuto alla società. “La comunità offre una modalità di aiuto che non ricalca la situazione familiare o l’istituto ma rappresenta un luogo dove persone diverse hanno tra loro relazioni e legami che le fanno sentire unite e vicine, appartenenti a qualcosa che è di tutti e di ciascuno. Il rispetto dell’altro, l’attenzione e il riconoscimento per il singolo, la condivisione, l’orizzontalità sono i valori ispiratori del nostro servizio”. Maria, Annarita, Luciano, Mau– rizio, Renato e Gianluigi attendono con entusiasmo anche loro l’intervista e quando ognuno prende la parola conferma quanto di positivo si sta facendo. Maurizio, 53 anni, è il cantautore del gruppo. E’ stato dirigente sportivo calcistico nel settore giovanile, prima a Forte Braschi e poi a Primavalle. Lasciato il lavoro per problemi fisici e fami– liari rientra nel gruppo nel 2003. Frequenta laboratori musicali e dal 2010 i corsi di canto del progetto EDA e del gruppo “Le sette note” alla Scuola Parini. Ha partecipato anche al Festival delle Voci Nuove. Frequenta il corso di prepugilistica in una palestra a Fiumicino insieme a Luciano che è il più giovane del gruppo. Ha 37 anni, è taciturno ma osserva tutto con attenzione. Gli mancano molto i genitori, che vivono ad Acilia. Ogni due settimane può incontrarli, così come tutti gli altri che hanno ancora i genitori. Sono gli operatori che con i pulmini portano i ragazzi dai loro parenti e che si occupano di tutte le altre attività. Annarita, lavora in Ospedale nelle mense e porta il cibo nei reparti. In gruppo dal 2001, non sta mai a casa, tra lavoro, palestra e il cane Charlie. Anche Maria, 53 anni, lavora nelle mense dei centri diurni. E’ lei che si occupa del cane e di portare fuori Gianluigi e Renato. Renato, 64 anni, da 14 anni in comunità è il più brontolone e pessimista perché si “annoia”: ancora non ha ricominciato il corso di falegnameria che segue ogni anno. A lui tocca il mercoledì come giorno di cucina: torte rustiche la sua specialità. Ogni giorno esce insieme a Maria a comprare il pane e la frutta, gli piacciono i film e lo sport alla televisione. Gianluigi, sempre sorridente, è il meno autonomo del gruppo. Fino a qualche mese fa, frequentava l’ANFFAS. L’atmosfera è se– rena, sorridente e molto positiva, anche se ogni tanto si litiga anche qui!!! Duilio Litorale Romano 7 V iaggio in carrozzina per le strade del X Municipio. Le difficoltà di una persona paraplegica iniziano già uscendo di casa, con i portoni. Proseguono poi sui marciapiedi dissestati. E sono addirittura presenti anche laddove esistono gli appositi scivoli. Per non parlare di accessi al cinema, ai mezzi pubblici ed al mare Amelia Il complicato mondo di di Aldo Marinelli foto di Sergio Stati Via Mar Rosso, dove la signora Amelia preferisce camminare sulla strada piuttosto che sul marciapiede A melia è paraplegica da 35 anni, vive ad Ostia da sola e si muove per la città con la sua carrozzina. Vediamo insieme a lei quali sono le difficoltà quotidiane vissute da un disabile “carrozzato” all’interno del nostro Municipio. La “battaglia” con il mondo esterno inizia appena si esce di casa, perché spesso i condominii non sono adeguatamente strutturati per l’accoglienza verso i propri condòmini con disabilità motorie. I portoni sono troppo pesanti e non hanno un fermo che permetta di uscire senza essere sca– raventati a terra o colpiti violentemente. Una volta per strada iniziano poi le vere difficoltà: marciapiedi e strade sono dissestati, pieni di buche e di erbacce. “Qualsiasi scivolo di 8 Duilio Litorale Romano Ostia risulta pericoloso per noi disabili, devo per forza farmi accompagnare da qualcuno! In fondo allo scivolo spesso troviamo un avvallamento che immancabilmente ci fa “cappottare”. Son caduta almeno 3 volte in questo modo, sia in avanti che all’indietro anche se c’erano persone ad aiutarmi: una volta ho avuto addirittura la lussazione del femore. Sono fatti male sin dalla partenza! Gli unici scivoli ad Ostia fatti bene sono quelli di via delle Baleniere, che però si stanno ro– vinando, perché al loro termine si sta formando un canale sull’asfalto. Non si riesce mai ad attraversare la strada da soli, perché stai in mezzo alla strada facendo lo slalom tra le buche e quindi la intralci per tanto tempo Una fioriera ostruisce il passaggio sullo scivolo in via delle Baleniere e gli automobilisti cominciano a spazientirsi. Una volta sono stata presa di striscio da una macchina che mi ha fatta girare come una trottola…”. Molti scivoli hanno una pendenza fuori norma che deve essere al massimo dell’8% (8 cm di alzata ogni metro di lunghezza presa in piano): alcuni scivoli misurati risultano tra il 9 e il 10%. Spesso poi un marciapiede permette la salita ma immancabilmente dall’altra parte manca la discesa (per esempio in via Mar Rosso). Anche vicino al Pontile la situazione è la stessa: non si può attraversare la strada perché subito dopo lo scivolo ci sono degli scalini che fanno ribaltare la carrozzina. Scherzando Amelia definisce questi luoghi appositamente strutturati per “far fuori gli handicappati”. Immancabilmente bisogna attraversare sulla strada con i rischi che ciò comporta. Amelia però afferma che è più pericoloso il marciapiede della strada. Durante le 20 ore settimanali di assistenza domiciliare, previste dal Municipio e curate dalla Cooperativa Futura, di cui la signora Amelia usufruisce, deve sbrigare tutte le faccende all’esterno che da sola non potrebbe fare: posta, banca, spese giornaliere, visite mediche. “Ostia andrebbe rasa al suolo e ricostruita. Scelsi di venire ad abitare a Ostia perché 30 anni fa si stava meglio, perché nono– stante non ci fosse nulla per noi disabili, esistevano molti passi carrabili che erano molto meno pericolosi degli scivoli e le strade erano molto più curate di NOVEMBRE 2014 Amelia alle prese con uno scivolo in via Mar Rosso sempre difficile da superare L’ascensore per disabili alla stazione di Stella Polare Un altro scivolo angolo via Isole Capoverde NOVEMBRE 2014 adesso, belle lisce. Fino a qualche anno fa uscivo da sola, prendevo la macchina. Ora è impossibile: il degrado che ha colpito la città è evidente a tutti e noi lo subiamo immediatamente e inesorabilmente”. Andare al cinema è possibile ma non così semplice: Cineland ha solo 4 sale adeguate, due con lo scivolo e due con l’ascensore. Se si vuole assistere ad un film nelle altre sale bisogna mettersi in prima fila e stare col collo tutto il tempo piegato all’indietro e scherzando Amelia dice “quando esci devi metterti il collare”. Il centro storico pedonalizzato di Ostia è invece accessibile, ma il problema come dice Amelia è arrivarci!!! E–sistono solo due autobus (quelli rossi più moderni) che hanno la pedana estraibile, ma purtroppo “neanche gli autisti sanno come funziona”. Per poterla usare l’autobus deve accostarsi il più possibile al marciapiede ma questo spesso e volentieri non è possibile: per esempio al capolinea si riesce, ma in città le macchine impediscono questo avvicinamento. A volte gli autisti più gentili aiutano a scendere, ma non è il loro ruolo e spesso hanno timore a farlo. Anche gli ascensori per prendere il trenino hanno le stesse problematiche: alla fermata Lido Nord è perennemente guasto, mentre quello a Stella Polare funziona a fasi alterne. Poi bisogna ritornare entro le 20 perché dopo chiude. Ostia è poi suddivisa in due da tre ca–valcavia impossibili da affrontare da soli, sia per la salita ripida che per la discesa. “Quest’estate riuscivo anche ad andare al mare ma sempre perché accompagnata e sempre grazie a persone gentili che mi accoglievano con amore!”.Una città come Ostia impedisce l’autosufficienza di persone “carrozzate” e ciò significa creare uno sconforto ancora maggiore in persone che hanno da risolvere già tanti altri problemi!! Duilio Litorale Romano 9 QUANDO LO SPORT AIUTA ad affrontare l’handicap di Silvia Rossetto S port e disabilità: due mondi tutt’altro che di– stanti - come succedeva in passato - bensì sempre più interconnessi. Diversi studi recenti hanno dimostrato i molteplici benefici che la pratica sportiva procura in diverse aree di sviluppo nei soggetti disabili, e la cronaca ci riporta con sempre maggiore frequenza numerosi esempi di vittorie sportive conseguite da atleti portatori di handicap. Il disabile, in effetti, può trovare, in ambito sportivo, possibilità di successo o comunque di valorizzazione personale che difficilmente altrove sarebbero raggiungibili. Attra- 10 Duilio Litorale Romano S enso di sfida, accrescimento delle proprie potenzialità ma anche proprietà terapeutiche. E’ il concreto aiuto che viene dalle attività motorie per le persone con disabilità. Il nuoto particolarmente indicato per la concentrazione e la gestione degli aspetti emotivi. Agiscono sulla psicomotricità, invece, l’ippoterapia e la riabilitazione equestre. Infine la vela che aiuta sia la disabilità motoria che quella psichica. Per tutte queste pratiche, inoltre, la forte valenza sociale, con un profilo di integrazione anche con i normodotati verso lo sport, ognuno di noi – e a maggior ragione chi è diversamente abile – può sfidare sé stesso, mettersi alla prova, accrescere le proprie potenzialità individuali, scoprire le proprie capacità innate e acquisirne di nuove, oltre ad integrarsi in un contesto sociale ricco di relazioni significative. Tra gli sport più consoni al trattamento di patologie sia fisiche che psichiche, un posto d’onore spetta sicuramente al nuoto: sport completo in grado di attivare tutte le fasce muscolari e capace di indurre, grazie all’assenza di peso in acqua, un profondo senso di rilassamento. Utilissimo nel recupero e nel mantenimento delle funzioni motorie, il nuoto attutisce i colpi rallentando i movimenti e offrendo sostegno al corpo. Nello specifico, le persone non vedenti in acqua riescono a sviluppare maggiormente la loro capacità di orientamento, in quanto devono tenere sotto controllo un numero più limitato di fattori spaziali. I NOVEMBRE 2014 bambini non vedenti dalla nascita in acqua possono recuperare numerose esperienze motorie, basilari per il normale sviluppo dell’intelligenza e dell’autonomia. “Per ogni disabilità è necessario applicare un metodo di insegnamento specifico idoneo alle caratteristiche dell’allievo, ed ognuno viene da me seguito singolarmente direttamente in acqua”, ci spiega Cristina Buffa, istruttrice certificata di nuoto sia per i disabili che per i normodotati presso la piscina comunale Passeroni di Ostia Lido: “Ho avuto allievi focomelici, non vedenti, non udenti o con deficit cognitivi. Per questi ultimi è fondamentale la mimica e la gestualità, per i non vedenti bisogna lavorare molto con la parola, e suddividere la lezione in sequenze di piccoli movimenti in successione. Non è facile, ma i risultati ci sono – prosegue Cristina – e molto spesso, dopo un lungo e duro lavoro molti disabili riescono a partecipare alle lezioni per i normodotati. Ridurre la distanza tra normodotati e disabili è l’obiettivo più importante che si può raggiungere”. Negli ultimi anni, grande successo sta riscuotendo l’utilizzo del nuoto con i ragazzi autistici: “In questi soggetti il nuoto facilita il mantenimento della concentrazione e la gestione degli aspetti emotivi problematici, che vengono incanalati NOVEMBRE 2014 verso qualcosa di costruttivo. Disturbi comportamentali spesso presenti negli autistici, come l’aggressività – continua la nostra interlocutrice – vengono attenuati grazie alla disciplina indotta dallo sport e all’integrazione all’interno di un gruppo. Man mano che i risultati arrivano e si conquista il coordinamento e l’autonomia in acqua, l’autostima e la fiducia in sé stessi crescono con tutti i vantaggi, in termini psicologici, che possiamo immaginare”. Raggiungimento dell’autonomia, scoperta di qualità che non si pensava di possedere e integrazione sociale con i normo– dotati sono solo alcuni degli aspetti che rendono anche l’equitazione uno sport consono al trattamento della disabilità: “Innanzitutto occorre distinguere tra ippoterapia e riabilitazione equestre, che è la disciplina di cui mi occupo”, ci spiega Alessandro Torresi, operatore dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Club Ippico Amici della Natura (tel. 349.5320538) nella zona dei Monti di San Paolo (Acilia). “L’ippoterapia è una fisioterapia medica eseguita sul cavallo e gestita da personale specializzato, in cui il paziente è un soggetto sostanzialmente passivo. Nella rieducazione equestre, invece, il mio obiettivo è quello di far raggiungere il massimo grado di autonomia possibile nella conduzione e ge– stione del cavallo. Cerco pertanto di utilizzare per ciascun allievo l’animale più adatto alla sua corporatura e alle sue caratteristiche, in modo da favorire subito un’interazione. Il contatto con un animale di grandi dimensioni ed estremamente ricettivo come il cavallo aiuta la presa di coscienza di sé e del proprio corpo. Inoltre – prosegue Alessandro - andare a cavallo, alle varie andature, o anche solo al passo, consente di impegnare numerosi gruppi muscolari e coinvolgere vari campi della psicofisiologia e della psicomotri– cità. Pian piano si raggiunge una postura più corretta, si sviluppano la concentrazione e il senso dell’equilibrio, i muscoli diventano più elastici. Raggiungere una buona autonomia, imparare a salire e scendere da soli, tenere le redini e far compiere all’animale delle semplici operazioni aiuta chiunque – e a maggior ragione un soggetto disabile – a prendere coscienza dei propri mezzi e ad acquisire fiducia in sé stesso. Nei tempi giusti, il soggetto disabile può persino inserirsi nelle lezioni dei normodotati, con tutti i vantaggi emotivi e psicologici del caso. Molto dipende dal tipo e dal grado di disabilità: in ogni caso, è fondamentale essere costanti senza nutrire aspettative eccessive e non realistiche”, puntua– lizza il nostro interlocutore. “L’equitazione può rappresentare una vera risorsa in più anche per i normodotati”, conclude Alessandro: “Una semplice passeggiata a cavallo, infatti, aiuta a rilassare sia la muscolatura che la psiche, grazie al contesto naturale in cui ci si immerge. Inoltre, offrire cure, Duilio Litorale Romano 11 carezze e massaggi all’animale, e riceverne come risposta manifestazioni di gratificazione aiuta a sviluppare un processo di attaccamento affettivo fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi bambino. Senza mai dimenticare l’importante funzione di integrazione sociale che si raggiunge all’interno di un gruppo sportivo. Per questo motivo – conclude Alessandro - cerco sempre di suddividere gli allievi in gruppi con caratteristiche simili, al cui interno si possano creare relazioni interpersonali solide e durature, basate su un’esperienza comune molto forte”. Un’altra esperienza molto forte per chiunque, e a maggior ragione per i disabili, è la pratica della barca a vela: “Oggi esistono barche adeguatamente concepite e attrezzate per accogliere persone con disabilità fisiche e essere da loro condotte”, ci spiega Nunzio Incorvaia, Presidente di “Vivere la Vela” (tel. 348.2242926), scuola a livello nazionale con sede a Milano e Roma, che dal 1996 si occupa di vela e disabilità con una barca completamente progettata ed attrezzata per l’uso da parte di persone su sedia a rotelle. “I vantaggi derivanti dalla pratica di questo sport nautico sono numerosi e importanti, sia sotto il profilo dell’integrazione sociale che del benessere psicologico del soggetto: basti pensare che una persona in grado di usare o solo le braccia o solo le gambe, 12 Duilio Litorale Romano dopo aver seguito un corso specifico e aver conseguito la patente nautica può guidare un mezzo idoneo con la stessa abi– lità e gli stessi risultati di un normodotato. Le differenze vengono azzerate, e il disabile raggiunge una consapevolezza tangibile delle proprie capacità difficilmente esperibile in altre attività”, sottolinea il nostro interlocutore, impegnato nella creazione di protocolli per la formazione di istruttori certificati che abbiano una preparazione adeguata ad avere a bordo allievi diversamente abili, nonché Responsabile Vela Nazionale di ASC Sport (Ente di Promozione Sportiva Riconosciuto dal Coni ed Ente Morale Riconosciuto dal Ministero degli Interni). “Anche la disabilità cognitiva può trarre un grande beneficio psichico dalla semplice permanenza su una barca a vela, ovviamente in presenza di uno o più accompagnatori: lungi dall’essere solo una “giostra”, questo mezzo consente di entrare profondamente a contatto con gli elementi naturali, come il vento, l’acqua, le condizioni atmosferiche in genere. Spesso si dice che in barca si dimenticano i problemi: in realtà, si sposta la nostra concezione di ciò che è davvero importante, le nostre priorità, che tornano ad essere quelle primarie legate alla semplice sopravvivenza. Da questo punto di vista, il disabile può essere perfino più ricettivo di tanti normodotati”. foto di Sergio Stati NOVEMBRE 2014 di Nello Di Coste UNA PIETRA MILIARE della scherma in carrozzina V ittorio Loi è campione di vita e di sport. Diventato paraplegico a 19 anni per un infortunio sul lavoro, rappresenta un esempio di rinascita proprio grazie all’attività sportiva. I successi in pedana e poi l’esperienza di tecnico e di dirigente federale N ato l’11 novembre del 1942 a Nurri, in provincia di Nuoro, Sardegna, Vittorio Loi conduce ad Ostia una vita normale. A 19 anni, nel 1961, lavora già come camionista, ma questo è anche l’anno dell’incidente che gli cambia la vita. Il giovane Loi è ricoverato a Cagliari, ma essendo il suo un infortunio sul lavoro, tramite l’INAIL, viene trasferito all’ospedale di Iglesias e infine a Roma. È durante la fase di guarigione e la presa di coscienza della sua nuova condizione su una sedia a rotelle che scopre e si lega definitivamente al mondo dello sport. Ricorda con grande NOVEMBRE 2014 affetto il medico che lo aveva in cura: era lui ad insistere che i suoi pazienti praticassero tanta attività fisica, non tanto per l’aspetto salutare quanto per quello psicologico. È con queste premesse che Vittorio Loi si accosta al basket e al tiro con l’arco per poi scoprire la propria strada nella scherma su carrozzina. Inizia quindi la sua scalata sportiva che, da campione italiano di scherma su carrozzina, lo porta a vincere medaglie europee e infine i titoli più importanti alle paralimpiadi del ’72 a Heidelberg in Germania. Un evento che in quell’anno era alla sua quarta edizione e che fu caratterizzato da difficoltà per la partenza della squadra di atleti azzurri. È in questa occasione che Vittorio Loi vince tre medaglie d’oro per la spada individuale, il fioretto individuale e di squadra maschile. Nemmeno l’età lo allontana dallo sport. Così, terminata l’attività agonistica, passa all’allenamento delle squadre più giovani ed entra a far parte, nel ruolo di vicepresidente, della commissione tecnica internazionale di scherma, cominciando una nuova fase della sua vita. Scala le vette dell’organizzazione paralimpica di scherma e diventa responsabile del regolamento internazionale della scherma in carrozzina, apportando importanti cambiamenti tecnici per la sicurezza degli atleti. Viaggia tanto per i suoi impegni internazionali ma non si sottrae alla passione dell’allenare giovani che, come lui tanti anni prima, credono di non avere più un futuro normale. “Nella tragedia ho scoperto la direzione che doveva prendere la mia vita. Lo sport mi ha dato tutto, ho uno scatolone di medaglie a casa, ma per me l’elemento più importante è lo scopo che ho trovato nello sport. Oggi vedo un sacco di ragazzi con o senza problemi motori che non si dedicano allo sport, e la cosa mi dispiace. L’allenamento e l’attività fisica sono state le vere medicine quando la scienza non poteva fare altro. Prima mi hanno distratto dal mio problema, per poi appassionarmi e porre dei traguardi. Io lo consiglio a chiunque si trovi in una condizione simile alla mia, perché solo così si può rinascere”. Vittorio Loi oggi è in pensione e vive a Ostia. Rappresenta una pietra miliare della scherma su carrozzina, un pila– stro importante per generazioni a venire, una figura devota alla scherma su carrozzina che ha allenato campioni trasmettendo la propria esperienza. Oggi continua a frequentare il Centro Paraplegici Ostia dove fornisce il suo supporto morale e sportivo a coloro che affrontano un’esperienza drammatica come la perdita dell’uso delle gambe. Duilio Litorale Romano 13 di Jone Pierantonio Il fondatore dello sport PARALIMPICO S i deve al compianto Roberto Marson, ricoverato nel 1944 al CPO, l’idea dell’attività motoria come riabilitazione per i disabili. La creazione, insieme al professor Maglio, prima dell’Anspi e poi della Fisha. Una carriera coronata da ben 41 titoli ma soprattutto dall’impegno come dirigente e come uomo. Il ricordo della moglie Lucia che lo ha avuto accanto per 47 anni “S enza di lui lo sport per disabili in Italia non sarebbe quello che è”, così l’incipit di un articolo steso per la morte di Roberto Marson sulla Gazzetta dello Sport nella sezione Paralimpici. E ancora “davvero, non lo piange solo lo sport paralimpico, ma tutto il mondo dello sport. Mancherà. Tanto”, concludeva il pezzo. Un uomo che a sedici anni, nel 1944, si è ritrovato paraplegico a causa di un muro crollatogli addosso. Ricoverato al Centro Paraplegici di Ostia ha incontrato il professor Maglio col quale ha cominciato ad appassionarsi di sport. Da lì la nascita dell’Anspi, Associazione Nazionale per lo Sport dei Paraplegici Italiani, col credo che lo sport è l’unica riabilitazione possibile. Marson è divenuto un simbolo dello sport paralimpico, vincendo 41 titoli tra il 1980 e il 2004. Con questi titoli è al quarto posto della classifica dei giochi estivi paralimpici, tra i migliori atleti di sempre. Grazie a lui l’Anspi divenne FISHA, Fede– razione Italiana Sport Handicappati, che fu riconosciuta dal Coni come Federazione effettiva nel 1981. Si è spento all’età di 67 anni nel 2011. Nel cuore di molti il suo ricordo, ma specie in 14 Duilio Litorale Romano quello della moglie Lucia, con la quale è stato sposato 47 anni. “Ho il ricordo di un gande uomo – spiega la donna. Ha lavorato duramente per creare un mondo adatto ai disabili. Dalla causa per le barriere architettoniche, al tribunale dei malati. Sacrifici che non sono stati fatti invano. Ha lasciato un grande vuoto”. La signora Lucia parla non solo del grande atleta, ma soprattutto della persona generosa con cui ha condiviso quasi mezzo secolo di vita. L’uomo che descrive è una persona che al mondo d’oggi sembra essere rara, che ha dato la sua vita per costruire cose che sono rimaste ai posteri, che hanno tracciato la storia dello sport. Un uomo, l’uomo, dice la signora Lucia, che dai suoi racconti emerge essere anche un marito premuroso, forse di quei mariti che non si trovano più. Uno di quei mariti che ancora u– savano cedere il passo alla moglie e raccogliere fiori per lei. Insomma, una persona che nelle descrizioni di chi lo amava e lo ama, ha lasciato un ricordo di amore e affetto profondi. “Gra- zie al suo impegno – continua la signora Lucia – il Centro Paraplegici di Ostia da clinica privata è divenuto quello che è oggi”. Si dà il via così al percorso che porterà Marson e il dottor Antonio Maglio a fare nel Centro sempre maggiori attività sportive, come nuoto, pallacanestro, tennis tavolo, getto del peso, lancio del giavellotto, tiro con l’arco, scherma e corsa in carrozzina. Per poi approdare all’Associazione Nazionale per lo Sport dei Paraplegici (ANSPI) nel 1974. NOVEMBRE 2014 di Elisabetta Valeri P rendere coscienza di un handicap che colpisce all’ improvviso è una realtà che costringe a ridisegnare tutti i contorni della propria vita. Lo sport può salvare, ridare una speranza. Il percorso che il disabile inizia al C.P.O. di Ostia, ai fini riabilitativi, può trasformarsi in agonismo grazie ad un’associazione presente sul nostro territorio. E’ stata creata in seguito ad una riforma della Asl che ha puntato sull’ importanza dello sport per la riabilitazione e ha così indotto a creare un club con diverse discipline. Il Presidente dell’Associazione Sportiva Culturale Italiana Paparplegici, Gino Giorgi, ci racconta quanto sia difficile seguire le orme del suo predecessore, Roberto Marson:“Per noi rappresentava un modello ed io, dal 2011, cerco di proseguire al meglio la sua opera. Il nostro statuto all’ articolo 2 recita di favorire lo sviluppo e la propagazione degli sport che vedono coinvolte persone con disabilità ed è questo il nostro obiettivo di ogni giorno. Lo sport crea una sorta di rivalsa per la persona con handicap, si tratta di autostima, di relazionarsi agli altri”. L’ Ascip partecipa ai campionati di tiro con l’ arco per i portatori di handicap fisico, e di bocce ed atletica leggera per i disabili intellettivi relazionali. Il Presidente Giorgi sta lavorando per poter inserire un nuovo settore sportivo: il calcio balilla. La scherma, per l’ Ascip, è incarnata da Roberto Marson e Vittorio Loi, mentre il tiro con l’ arco ha trovato dei campioni in Uber Sala e nello stesso Gino Giorgi. NOVEMBRE 2014 D al 1975 l‘ASCIP, Associazione Sportiva Culturale Italiana Paraplegici, promuove ad Ostia lo sport per i diversamente abili. Tiro con l’arco, scherma, bocce, atletica leggera e tennistavolo le discipline praticate. La valenza integrativa e sociale e l’etica della corretta pratica dell’attività sportiva Disabilità ed agonismo Altro fondamentale strumento di riabilitazione muscolare è il tennistavolo, più comunemente conosciuto come ping pong. Il Presidente spiega che “sia il tennis da tavolo che il tiro con l’ arco, grazie alla sovvenzione del C.I.P. -Comitato Italiano Paralimpico- vengono perfezionati con corsi preparatori ai fini agonistici. L’arco è una delle poche discipline che permette di integrare normodotati e disabili. Dal 2010 anche la Fitarco vede al fianco dei Pararchery, tiratori normodotati”. La Federazione Italiana Intellettiva Relazionale di bocce e atletica leggera ha raggiunto risultati ragguardevoli con medaglie d’oro, d’ argento e di bronzo. Nel tiro con l’ arco Pararchery 2013, poi, l’ Ascip si è aggiudicata il titolo di campione d’Italia a squadre, sia nell’evento indoor che in quello outdoor. “Gli istruttori non devono perfezionare il proprio gesto tecnico, ma insegnare al neofita. Uno dei primi interventi che ho attuato, pensando al mio predecessore, è stato emanare un codice etico comportamentale perché lo sport deve rimanere lontano dal doping. Bisogna essere un esempio, sia per i disabili che per i normodotati, di persone che stanno bene con se stessi e con gli altri, cercando di essere sempre una famiglia”. Un evento importante che si svolge annualmente il 2 giugno è il Trofeo Marson che rappresenta non solo una gara integrativa, ma un evento culturale. “Si possono vedere 5 tipi di archi: Compound, Olimpico, Nudo, Istintivo e Long Bow. E’ quasi un palio con le contrade e ci diamo battaglia all’ultima freccia. Nel 2012 e 2014 ha vinto la contrada Long Bow, mentre nel 2013 l’ arco olimpico. Prima c’ erano altre gare ma, dopo la morte di Roberto Marson, abbiamo voluto onorare la sua memoria onorarlo con questa manifestazione. Un problema che ci affligge è che attualmente l’ Ater ha elevato il prezzo dell’affitto a cifre insostenibili per noi della nostra storica sede di Viale Vega 44, tra l’altro funzionale per la sua vicinanza al C.P.O.. A motivo della richiesta il fatto che ci troviamo in una zona di forte valore commerciale. Stiamo affrontando la minaccia di doverla abbandonare. Siamo un’ associazione senza fini di lucro, facciamo attività sociale, non commerciale. Non vorremmo trovarci in questa situazione di disagio, ma poter continuare il lavoro svolto finora, prezioso per le persone con disabilità”. Duilio Litorale Romano 15 Il centro del comune di Roma, gestito dalla Cooperativa Futura, Raggio di Sole ospita 35 ragazzi dai 18 anni in su con ogni tipo di disabilità. Un casale accogliente e tanti desideri da realizzare. di Elisabetta Valeri “RAGGIO DI SOLE” La nuova realtà inaugurata il 20 settembre I l polo di socializzazione Raggio di Sole mira a rispondere alle esigenze concrete delle famiglie che affrontano una disabilità psico - fisica. “La famiglia in Italia, come sottolinea la Dottoressa Adelia Brioschi, responsabile del centro, è ancora erroneamente considerata la prima istituzione assistenziale. Non dovrebbe essere così!” La Cooperativa Futura lavora da anni sul territorio del X municipio per trovare soluzioni idonee. “L’ ambizione, sin da quando ho iniziato a lavorare con la Cooperativa Futura, è stata sviluppare alcune autonomie dei ragazzi, attraverso vari strumenti.” Ogni laboratorio, infatti, ha lo scopo di far acquisire un’ autosufficienza, di incrementare la socializzazione ed offrire a ciascuno un bagaglio di esperienze in base alle quali gestire la quotidianità. “Nell’ autonomia alimentare viene costruito un menù, grazie al confronto, si esce a fare la 16 Duilio Litorale Romano spesa e poi si cucina condividendo il cibo. In quella esterna si conosce il territorio, scoprendo come si compra il biglietto dell’ autobus e poi individuando il percorso per andare dove si desidera.” Le attività dedicate ai ragazzi sono molteplici: c’ è il laborato- rio “cre-attivo”, finalizzato all’ inserimento lavorativo, l’ educazione ambientale, svolta in cooperazione con il corpo forestale dello stato, la pet therapy e l’ addestramento cinofilo con il M.A.D. di Ostia Antica, con l’obiettivo di far diventare i ragazzi conduttori di cani. Laboratori di psicomotricità e di pre pugilistica integrata, dove pur non combattendo si seguono le fasi di tutto l’ allenamento. “Il progetto definisce Raggio di Sole un Polo di socializzazione perché la Cooperativa Futura crede moltissimo nel valore etico morale dell’ integrazione. Non si NOVEMBRE 2014 tratta di un centro nel quale i disabili sono chiusi a svolgere le loro attività,vogliamo aprirci a tutta la cittadinanza affinché diventi uno spazio di e per tutti.” L’ ambizione è che questi ragazzi possano affrontare le esperienze che ogni adulto vive e soprattutto che gli altri non li vedano solo per le loro disabilità, ma riescano a guardarli dentro. “Le attività esterne che vengono organizzate non hanno limiti perché lavoriamo su un concetto molto bello: quello del desiderio. Pochi si soffermano a chiedere al ragazzo disabile cosa ti pia–cerebbe, dando per scontate le risposte. Noi abbiamo un cartellone dal titolo Vorrei fare.... e ognuno, settimanalmente o mensilmente, riempe i puntini con i suoi desideri. Qualunque essi siano: fare un aperitivo, andare a cavallo o visitare i musei vaticani. Sono solo alibi per stimolare l’ autonomia. In base a quanto sono articolati cerchiamo di realizzarli, sedendoci con loro e scoprendo insieme qual è il modo per raggiungere gli obiettivi. Ad esempio per andare ai musei vaticani bisogna mettersi al pc, capire come prenotare, individuare il percorso, imparare a prendere la metro, pagare il biglietto.” La Dottoressa Brioschi tiene a precisare che dietro questo grande lavoro c’ è una sinergia con i genitori, costruita attraverso incontri individuali e di gruppo, una condivisione della programmazione professionale ed un’ organizzazione sempre condivisa con il municipio. “Gestisco i nuovi inserimenti in maniera graduale soprattutto per attutire il momento delicato del pranzo. Ogni nuovo arrivo è accolto con giovialità e gli inserimenti, così come i compleanni, sono sempre festeggiati.” Il polo di socializzazione Raggio di Sole vanta un team di operatori oss, qualificati e motivati grazie anche alle periodiche riunioni di formazione e programmazione. Cooperativa Futura: operatori in prima linea L a Cooperativa Sociale Socio Sanitaria Futura Onlus opera nel territorio del X Municipio di Roma (ex XIII) dal 1981 ed è nata dall’incontro di un gruppo di giovani con alcuni genitori di persone disabili unite dall’intento comune di impegnarsi attivamente nel difficile mondo del disagio sociale. La Futura si occupa di assistenza alle persone con disabilità e di sviluppo locale, di disagio giovanile e promuove da sempre la cultura del benessere psicofisico, del lavoro e della formazione, dell’ accessibilità e dell’integrazione. Con oltre cento addetti fra dipendenti e volontari, cura i servizi sociosanitari del litorale romano con importanti progetti, tra cui il Centro diurno Raggio di Sole, una comunità alloggio Il Grillo Parlante, servizi di assistenza domiciliare per disabili ed anziani SAISH e SAISA, servizi alle famiglie e ai minori per le scuole del territorio, servizi di promozione del turismo sociale, del privato sociale sostenibile, dell’ assistenza residenziale ad anziani con la nascita di una casa famiglia per anziani La Villa dei Nonni. La Futura onlus dal 2007 si è avvicinata anche al mondo della raccolta fondi, attraverso una prima vendita di piantine. Da quel giorno il cammino è stato lungo e la Futura ha da poco chiuso con successo la prima buona causa. I fondi raccolti verranno utilizzati per finanziare attività educative per bambini autistici. Dall’inizio della campagna di raccolta fondi, la cooperativa Futura è stata affiancata dall’amico e testimonial Fabrizio Bracconeri che conosce, da genitore, in prima persona le difficoltà legate all’affrontare quotidianamente una vita con un figlio autistico. Per qualsiasi informazione è possibile telefonare allo 06.5640571, scrivere a [email protected] oppure visitare il sito www.coopfutura.org Dal 6 novembre, finalmente, torna il nuovo ciclo della trasmissione “State Comodi“ il talk show di Canale Dieci, in onda tutti i giovedi alle 21.00, condotta magistralmente da Carlo Senes. Ogni settimana si affrontano argomenti come: politica, sanità, welfare, ambiente, moda, salute, benessere, cultura. Tantissimi gli ospiti del “salotto” ; una media di 20 al mese per un totale di circa 180 ospiti previsti per le 35 puntate. Buon divertimento! Chiunque voglia entrare in contatto con la redazione della trasmissione può scrivere a: [email protected] o a [email protected], o chiamare lo 06.5601851. NOVEMBRE 2014 Duilio Litorale Romano 17 A sostegno di Lucia Battaglia DEL DISAGIO PSICHICO G enitori ed amici di persone con disabilità intellettiva e relazionale sono riuniti nell’ANFFAS, guidata ad Ostia da Ilde Plateroti. L’associazione offre supporto logistico e difesa dei diritti. Presso il Centro di Salute mentale di via Cozza, invece, opera l’associazione Il Detto Matto, che attraverso una iniziativa editoriale da’ spazio all’estro creativo delle persone che vivono il dramma dell’esclusione R aramente ci si rende conto dell’importanza del volontariato, un aiuto così valido per chi è in difficoltà, persone speciali che dedicano la loro vita agli altri con atti di generosità e di coraggio. Esemplare in questo senso Ilde Plateroti che è stata eletta quest’anno per la terza volta consecutiva per acclamazione e con voto unanime alla guida di Anffas Ostia Onlus che ha fondato nel 1982. Fin dagli anni ’60 si è sempre battuta per i diritti delle persone con disabilità, nota ovunque per il suo altruismo; ora è di nuovo alla guida di Anffas Ostia Onlus. Dopo la sua elezione Ilde ha dichiarato: ”Sono felicissima e ringrazio tutti i membri del Consiglio per la fiducia. Sette anni fa abbiamo iniziato un percorso che vogliamo portare avanti e in qualche modo concludere. Davanti a me ho un sogno: realizzare una casa famiglia per tutti i nostri ragazzi. Questo è il mio grande obiettivo”. Quest’anno è stato approvato da Anffas Ostia il settimo 18 Duilio Litorale Romano bilancio positivo a dimostrazione che questa è una organizzazione aziendale del litorale veramente efficiente. Anffas Onlus è un’Associazione Nazionale di Famiglie con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale; riunisce genitori ed amici di persone in difficoltà. E’ nata a Roma il 28 marzo 1958 e ben presto si è diffusa in tutta Italia con 14.000 soci che hanno creato 169 Associazioni Anffas per la difesa dei diritto dei disabili e come supporto alle loro famiglie in ogni circostanza della loro vita: nella scuola, nel lavoro, per la salute, ecc.. Anche il Centro di Salute Mentale di Ostia, sito in Via Cozza 7, ospita una iniziativa lodevole e di estremo interesse, l’Associazione “Il Detto Matto “, promossa dal Dipartimento Salute Mentale del X Municipio Asl Rm/D e fortemente voluta dal dott. Walter Galluzzo, parte integrante della redazione della rivista creata dall’Associazione. Una rivista che, purtroppo, non esce con regolarità per mancanza di fondi. Un sostegno è offerto NOVEMBRE 2014 da Duilio Litorale romano che ritiene questa iniziativa un’attività culturale altamente meritoria per il territorio. L’associazione nasce con uno scopo ben preciso, quello di far conoscere e diffondere le produzioni artistiche, letterarie ed autobiografiche di coloro che vivono in prima persona il dramma dell’esclusione legato al disagio psichico, è una voce che vuole far sentire la presenza e far conoscere le capacità di queste persone, il desiderio forte di sentirsi partecipi di una società che per ignoranza e per pregiudizio tende ad escluderli, ad emarginarli, rendendo ancora più grave il loro disagio. Partecipando alla riunione settimanale, tenuta dalla redazione della rivista, per scegliere e valutare il materiale, ci si rende conto di quali capacità creative e quanto desiderio di esprimerle ci siano. La rivista è composta da numerose rubriche che spaziano dalla NOVEMBRE 2014 poesia, al racconto, all’autobiografia, alle recensioni, alle interviste, cioè abbraccia tutta la realtà con slanci poetici e decisioni originali come quella di scrivere senza punteggiatura. Ma le attività dell’Associazione non si fermano qui, infatti c’è anche una collaborazione con un gruppo di detenuti di Rebibbia del reparto psichiatrico e la partecipazione ad una iniziativa veramente eccezionale: a febbraio ci sarà un Convegno organizzato dagli Uditori di Voci a cui l’Associazione ha aderito; ora non resta che raccogliere le testimonianze di chi ode queste voci, cioè di fare ricerca per portare del materiale al Convegno. Un’altra porta aperta verso quel mondo che ha tanta paura del diverso. C’è la porta sempre aperta nella stanza del Centro in cui settimanalmente si riunisce la redazione della rivista, chiunque può entrare e partecipare alle discus- sioni, un chiaro invito ad aprire le menti e i cuori nei confronti di chi, pur nella sua diversità, ha tanto da dare. Nel suo libro “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” Luis Sepulveda scrive quando la gabbianella si rifiuta di volare, perché vuole essere un gatto: “Ti vogliamo bene, perché sei una gabbiana….Sei diversa e ci piace che tu sia diversa Con te abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare e ad amare un essere diverso. E’ molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo”. Duilio Litorale Romano 19 Condivido, mi aggiorno, ComuniCo... …E’ lo slogan con cui il Complesso Scolastico Internazionale Giovanni Paolo II sta facendo conoscere l’innovativa piattaforma di “Social Network” iGP2, che ha lo scopo di offrire ai propri studenti una didattica sempre più all’avanguardia. Ogni alunno, sarà sempre connesso alla didattica della propria classe e potrà comunicare con i propri compagni di classe, professori e vicepresidi, e il tutto sarà accessibile non solo da un normale PC ma anche attraverso smartphone e tablet. Perciò dal mese di ottobre 2014, tutti i ragazzi potranno fare il “download” dell’applicazione direttamente dal Play Store o dall’Apple Store. Ogni alunno, dotato di username e password, potrà accedere al Social Network della scuola e in questo ambiente protetto, potrà, in maniera agevole e intuitiva, comunicare e scambiare informazioni utili con i propri professori, con i compagni di classe, visionare la rassegna stampa e i video forniti dall’Ufficio Stampa dell’Istituto, in modo da rimanere sempre aggiornati sulle principali notizie del giorno. Dal punto di vista didattico i Professori potranno comunicare anche in orario extrascolastico con i propri studenti per specificare gli argomenti delle lezioni future o i dettagli sui compiti in classe e persino condividere dispense che gli alunni potranno scaricare a loro volta. iGP2 non è solo un Social Network scolastico, ma molto di più. E’ una potente piattaforma di “ELearning”, ovvero il nuovo metodo di studio con tecnologie 20 Duilio Litorale Romano che permettono alle persone di imparare sempre e ovunque, grazie alla possibilità di sfruttare la rete internet e la diffusione di informazioni a distanza. Sarà quindi possibile, attraverso un meccanismo di prenotazione, programmare lezioni virtuali direttamente da casa, avendo come unico vincolo quello di possedere un supporto pc o tablet dotato di webcam per il collegamento. L’utente quindi assisterà ad una lezione privata, che come tale permetterà di approfondire ancora meglio le nozioni. Le innovative metodologie prevedono: a) scambio di file, grazie al quale lo studente potrà approfondire i temi studiati grazie ad appunti elaborati dal docente, immagini, video e quant’altro b) creazione di file in simultanea, con cui lo studente e l’insegnante potranno interagire e controllare i progressi nell’apprendimento con test e verifiche c) Lavagna digitale, la cui interazione con gli oggetti su schermo (testi, immagini, audiovisivi) la rendono uno strumento assai coinvolgente per gli studenti che riescono in questo modo a mantenere l’attenzione più a lungo. L’istituto Internazionale Giovanni Paolo II di Ostia è la prima scuola d’Italia che lancia questo tipo di servizio, un vero e proprio strumento innovativo al vertice di un cambiamento profondo avviato già da alcuni anni, che rende la didattica offerta altamente qualitativa e prestigiosa, capace di stimolare l’apprendimento e la formazione dei ragazzi, anche utilizzando strumenti e meccanismi sconosciuti al vecchio mondo della scuola che troppo spesso resta ancorata a vecchi dogmi. NOVEMBRE 2014 Un centro d’eccellenza per malati di alzheimer Una volontaria racconta I l Centro Diurno Le Betulle è un centro semiresidenziale per l’assistenza domiciliare ai pazienti con demenza di Alzheimer. E’ situato in un arioso casale in stile campagnolo ristrutturato nel quartiere Infernetto (Via Salorno), circondato da un ampio spazio verde. Adiacente al centro diurno si trova un altro casale dove sono alloggiate ragazze madri in difficoltà e in un altro piano sono assistiti dei disabili. Per arrivare al centro si percorre un vialetto limitato da rose e lavande e subito ci pervade un senso di pace. Entriamo, la porta è aperta. Nell’atrio siamo colpite dal candore delle pareti e da alcuni quadri raffiguranti fiori di vario genere. Ci rechiamo a sinistra. C’è una stanza ampia e luminosa a tipo salone dove soggiornano i pazienti. ll centro, unico nel suo genere nel territorio del X Municipio, è stato inaugurato ad Aprile 2014, ma dopo la fase di organizzazione ha cominciato a ricevere i pazienti dal 3 giugno. Attualmente vi vengono assistiti 14 pazienti, divisi in due gruppi: quello dei giorni dispari (lunedi, mercoledi e venerdi) e quello dei giorni pari (martedi, giovedi e sabato). Il primo gruppo è costituito da 9 pazienti provenienti dal Centro Diurno Il Pioppo (Via Portuense), pur essendo residenti nel X Municipio, spostati in questa nuova sistemazione per evitare loro il lungo spostamento verso Roma nei giorni di frequenza del centro. Il secondo gruppo è di 5 nuovi pazienti che non avevano mai 22 Duilio Litorale Romano frequentato un centro diurno Alzheimer, ma il numero dei pazienti si incrementerà di settimana in settimana, man mano che verranno esaminate le numerose domande presentate presso i PUA (Punto Unico di Accesso) del Municipio X o presso il Poliambulatorio di Casal Bernocchi, fino ad un massimo di 29 pazienti per ogni turno (di cui 7 con demenza severa) per un totale di 58 assistiti a regime. Per ora i pazienti presenti hanno tutti una forma di demenza mo– derata (Mini-Mental State Examination compreso tra 21 e 12 punti su max 30) e sembrano contenti di trovarsi lì. Vengono prelevati a casa da un pulmino al mattino alle ore 8. Giunti in sede fanno colazione tutti insieme, poi iniziano le varie attività, seguiti da Assi– stenti socio-sanitari e terapisti occupazionali della Cooperativa Domus Caritatis e da alcuni volontari. Tra le varie attività proposte troviamo: attività motorie di gruppo (ginnastica dolce, movimenti ricreativi e di socia– lizzazione), terapia occupazionale con laboratori manuali ed espressivi, laboratori di giardinaggio e di cucito, attività di riabilitazione cognitiva, musicoterapia, strategie per la stimolazione della memoria, servizi di assistenza alla persona (igiene personale, terapia farmacologia, corretta alimentazione). Nel Centro opera anche personale sanitario della ASL Roma D quali Infermieri professionali, una psicologa per il counseling sui pazienti e per i familiari e caregivers, un medico neurologo che supervisiona gli eventuali aggiustamenti terapeutici e partecipa alla Unità Valutativa Multidimensionale che esprime il giudizio di idoneità dei pazienti per il Centro Diurno. Alle ore 12 viene servito il pranzo, alle 16 la merenda e alle 17 i pazienti vengono riaccompagnati a casa con il solito pulmino. L’iter per l’ammissione al centro inizia come già detto con la presentazione della domanda di accesso presso il PUA del Municipio X (Servizi Sociali di Via Passeroni 24) o presso quello del Poliambulatorio di Casal Bernocchi, insieme ad un documento clinico di uno specialista che attesti le condizioni del paziente. I pazienti con reddito familiare inferiore alla quota minima di legge e quelli con invalidità civile o con handicap grave (legge 104/92) non pagano alcun contributo, gli altri pagano una retta. Mi rendo conto che i pazienti sono quasi tutti sereni e tran- quilli. Ho portato dei cioccolatini per ingraziarmeli, ma con una non ci riesco. Pensa che io sia una assicuratrice, venuta lì per imbrogliarla. Un paziente V. è sereno e tranquillo e inizio con lui una interessante chiacchierata sul suo precedente lavoro prima del pensionamento, che sembra non ricordare sia avvenuto molti anni fa. Pure la signora M. è serena e tranquilla, ma ha solo 56 anni. Parlo con i responsabili del Centro perchè vorrei contribuire da volontaria all’ortoterapia e alla costruzione di un percorso aromatico circolare, come ho visto in un centro Diurno Alzheimer a Pistoia. Pensano che queste due cose si potranno fare. Il tempo concessomi è trascorso. Saluto, ma mi porto nel cuore un senso di armonia e serenità che la vita in comune di pazienti ed operatori in buon accordo ispira all’osservatore esterno. M. Riparbelli Tel. 345.7993649 NOVEMBRE 2014 A colloquio con... Prof. Livio Gallottini Bellezza Salute a cura di Elisabetta Valeri Medico chirurgo. Specialista in Odontostomatologia. Dottore di ricerca in discipline odontostomatologiche Denti e postura S empre più frequentemente il dentista è chiamato ad intervenire sull’apparato stomatognatico (bocca, denti, articolazione e muscoli masticatori) per risolvere problematiche posturali a distanza (mal di testa, mal di collo, mal di schiena…). La continua diffusione di tali possibilità curative tramite i media induce i pazienti a chiedere: 1. Perché i denti storti sono in grado di alterare la postura? Un cattivo funzionamento della bocca, dato da una masticazione sbagliata per via di denti che non combaciano bene, può indurre tensione muscolare nel distretto facciale. Per via dei normali collegamenti tra le catene muscolari del corpo, se i muscoli della bocca sono contratti, indurranno una sofferenza anche dei muscoli vicini, come quelli del collo e della testa. Il vostro mal di testa si sviluppa dopo una lunga masticazione? Vi capita di svegliarvi “stanchi”, supponendo di aver “stretto i denti tutta la notte”? Forse soffrite di “cefalea muscolo tensiva”. A lungo andare, se la situazione non viene risolta e la tensione muscolare non viene eliminata, il processo si fa cronico, in grado quindi di coinvolgere distretti anche lontani, come schiena e appoggio plantare. NOVEMBRE 2014 2. Cos’è il “bite”? Il bite e’ un apparecchio mobile che separa i denti tra loro, riducendone il serramento (di solito notturno o che si verifica nei momenti di maggiore concentrazione, ansia, stress..). Inducendo un rilassamento dei muscoli della bocca, il bite può portare all’eliminazione parziale o completa dei sintomi “a distanza”, migliorando, nei casi più importanti, anche l’appoggio dei piedi. 3. Come capire quando la bocca interviene nel disordine posturale? Per valutare se l’apparato stomatognatico induce un peggioramento della funzione posturale, si esegue un esame specialistico, denominato “esame stabilometrico”. Si tratta di una batteria di test (ciascuno della durata di 52 secondi) eseguiti su un tappetino con dei sensori, che registrano le differenze nel numero di oscillazioni dell’equilibrio del paziente, in seguito a sollecitazione dei recettori posturali (recettori oculari, auditivi, cervicali, stomatognatici). Nello specifico, se l’equilibrio del paziente peggiora quando vengono stimolati i recettori della bocca, probabilmente l’intervento tramite trattamento or- todontico o applicazione di bite potrebbe risolvere i sintomi a distanza. Prof. Livio Gallottini Medico Chirurgo, Specialista in Odontostomatologia Dott.ssa Anna Di Nunno Odontoiatra, Specialista in Ortognatodonzia Duilio Litorale Romano 23 Un incontro con il Dott. Fabrizio Paolini A colloquio con... Dott. Fabrizio Paolini Direttore f.f. U.O.C. Pedriatria e Neonatologia Ospedale G.B. Grassi di Ostia “La gioia è vedere un neonato patologico quando riesce anche soltanto a mangiare con il biberon.” “L’ unità operativa di pediatria e neonatologia dell’ Ospedale Grassi fa fronte non solo al bacino d’ utenza di Ostia, ma anche di alcuni municipi di Roma sui quali la Asl Roma D ha una proiezione. La divisione in due reparti nasce da una divaricazione dal punto di vista scientifico e culturale.” Dal ventottesimo giorno di vita compiuto fino al quattordicesimo anno d’ età si parla di pediatria. Vengono assistiti al parto tutti i nati all’ Ospedale Grassi e, quelli venuti alla luce nell’ adiacente struttura sperimentale “Casa della maternità”, visitati qualche ora dopo la nascita. “I neonati rimangono in Ospedale tre giorni e viene favorito l’ allattamento al seno grazie al programma rooming in: una situazione logistica che permette al neonato di stare con la madre, attualmente nelle ore diurne. Il risultato è ottimo: circa il 95% delle mamme esce dall’ Ospedale con l’ allattamento materno.” Ci sono poi i casi di neonati patologici, prematuri o con problemi legati al parto. “I bambini con età gestazionale inferiore alle 32 settimane con problemi respiratori sono trasferiti, in piena sicurezza e con ambulanze idonee, presso i centri di terzo livello.” La pediatria ha un reparto di degenza pediatrica che prevede un ricovero di 4 - 5 giorni esclusivamente per casi non curabili diversamente. “Dal 2010 il bambino che giunge al pronto soccorso è accertato con un triage specifico 24 Duilio Litorale Romano e viene visitato in prima battuta dal medico di pronto soccorso che, se lo ritiene necessario, chiede una consulenza specialistica dei pediatri. I tempi di intervento sono in linea, se non migliori, di quelli riportati per Ospedali che vantano finanziamenti maggiori. Nel 2013 le consulenze pediatriche di pronto soccorso sono state 8700.” Esiste una struttura intermedia “l’ osservazione breve intensiva pediatrica”, dove la degenza oscilla tra le 6 e le 36 ore ed è finalizzata ad un’ osservazione del cambiamento dei sintomi. Il day hospital pediatrico, infine, ha una natura diagnostica, con una piccola fetta terapeutica. “Gli ambulatori specialistici dell’ unità operativa sono: -neuropediatria e malattie metaboliche ereditarie il giovedì; -Sempre il giovedì c’ è il servizio di ecodopplermetria celebrale; -Un ambulatorio day hospital di gastroen- terologia ed epatologia pediatrica il mercoledì; -Day hospital allergologico e ambulatorio di dermatologia pediatrica il martedì; -L’ ambulatorio di nutrizione e prevenzione dell’ obesità il venerdì. “La volontà di umanizzare le cure ha determinato la nascita di una sala giochi, l’ iniziativa dei clown dottori, introdotta dal Rotary Club, e l’ avvio di un progetto precursore per il litorale romano: la ludoteca. Grazie ad un programma di giochi didattici, i volontari della ludoteca coinvolgeranno sicuramente i bambini ricoverati e, laddove sarà possibile, quelli dell’ osservazione e del day hospital.” I desideri sono incrementare la complessità dei ricoveri pediatrici permettendo convenzioni con strutture di terzo livello. Fondamentale sarebbe la creazione di radiologia, cardiologia e laboratorio specifici per la pediatria. Per la neonatologia le ambizioni sono di ricoverare bimbi più piccoli e di prolungare il rooming in a 24 ore. “L’ ausilio da parte della Asl c’ è sempre stato, la Direzione generale sta svolgendo un grande lavoro di riorganizzazione, quindi confidiamo nella fattiva collaborazione che da sempre c’ è.” Il lavoro svolto ogni giorno da Pediatria e Neonatologia trova riscontro in numeri strabilianti, ed è reso possibile grazie alle eccellenze che vi sono impiegate. Un team che, dal Primario stesso, viene definito “coeso, sempre pronto al confronto e all’ aggiornamento.” NOVEMBRE 2014 Bioenergetica, A colloquio con... perché ci offre la sicurezza Dott.ssa Maria Stallone Alborghetti nell’autostima? Psicoterapeuta, supervisore e terapeuta didatta in analisi Bioenergetica presso la Siab. Psicologa analista di formazione junghiana e training autogeno. L’ autostima innata è un valore individuale che si attiva nello stesso momento in cui avviene la fecondazione creata da un amplesso pieno di reciproca passione. L’amore di entrambi coronato anche dal desiderio inconscio di divenire felicemente genitore di un figlio sentito come frutto ed espressione concreta di un grande sentimento, inconsapevolmente, comunica all’embrione una felice accoglienza. Quando la fecondazione è casuale, priva di reciproci sentimenti di amore verso l’idea di avere un figlio e intrisa di conflitti, l’autostima del futuro nato potrebbe essere minata alla base. Attenzioni e cure affettuose che possono fiorire nel cuore dei genitori, dopo la nascita del bambino, possono compensare il deficit del primo impatto. Il neonato appena viene al mondo è sempre e comunque aperto alla conoscenza della vita, ELENCO LIBRERIE SUL SITO SCARICARE LE TENSIONI CONFLITTUALI AUMENTANDO LA FORZA NELLE GAMBE è felice del contatto, si abbandona fiducioso al sostegno. L’interazione con le eventuali delusioni e frustrazioni induce a creare le difese caratteriali che limiteranno l’autostima e la predisposizione ad aprirsi alle relazioni. La valutazione di se stesso dipenderà sempre dagli apprezzamenti o meno del prossimo, piuttosto che dal proprio valore reale fondato su autopercezioni positive. La percezione del proprio Sé corporeo diviene facilmente mutevole e talvolta dinamica. Da momenti di autoesaltazione a stati di completa autosvalutazione che può giungere fino alla depressione, alle crisi di panico, all’ansia anticipatoria che blocca ogni possibilità di protendersi verso il mondo con padronanza. La percezione di sé oscillante deriva dal conflitto tra aspettative dell’ideale dell’io e valore reale. La bassa autostima radicata nel proprio Sé corporeo è il risultato della discrepanza che esiste tra successo e insuccesso. Se i conflitti genitoriali hanno continuato a manifestare poca accoglienza della reale personalità del figlio, si costruisce un’identità che nel raggiungere il successo si sente in colpa per tutta la vita nei con- Tutti i martedì presso Marilab Center di Viale Zambrini (Ostia), è possibile partecipare alle classi di esercizi di Bioenergetica e Training Autogeno per scaricare lo stress quotidiano, aumentare l’autostima e il benessere, superare l’ansia e le crisi di panico e migliorare la salute e la bellezza interiori ed esteriori. Dott. Maria Stallone Alborghetti V.le dei Promontori, 00122 Ostia Lido - Roma, Cell. 338.543.8008 www.bioenergeticaonline.it. NOVEMBRE 2014 APRIRE LO STERNO PER AUMENTARE LA RESPIRAZIONE E LA FIDUCIA fronti dei perdenti e nel riuscire a superare il ruolo sociale della famiglia di origine. In questo stato la persona può boicottarsi per eludere il disagio del senso di colpa rimanendo in un continuo senso d’insoddisfazione che in lunghi tempi sfocia in malattia organica o in disagi psicologici. L’immagine di sé è simile a un mosaico che prende forma in base alle risposte che arrivano dalla famiglia e dal mondo esterno, se le interazioni tra il mondo familiare e collettivo sono in sintonia l’autostima è solida, nel caso in cui c’è dissonanza, durante la crescita per autodifesa si tende a divenire come gli altri tradendo la propria reale natura. La bioenergetica ha lo scopo di rendere un corpo vitale capace di sperimentare e rivivere il dolore, la rabbia, le gioie e le sofferenze della vita. L’analisi dei conflitti rimossi attraverso i simboli onirici, la liberazione delle emozioni congelate, lo scioglimento dei blocchi muscolari cronici attraverso gli esercizi di bioenergetica, aumenta la sicurezza nell’autostima, nel corpo e nella mente, fondata sull’accettazione dei propri limiti e valori, sui confini dei desideri, bisogni e diritti da realizzare in modo congruente alla propria realtà psicofisica. Duilio Litorale Romano 25 La giornata delle gambe! 5 dicembre A colloquio con... Dott. Francesco Artale Specialista in Angiologia e Chirurgia Vascolare L e gambe, si sa, sono il simbolo della bellezza femminile. Molte sono le donne, più o meno giovani, che combattono tra prodotti cosmetici, trattamenti estetici dall’efficacia discutibile e diete “fai da te”, con risultati a dir poco deludenti. Poche indagano sulla cause mediche degli inestetismi, anche quando essi si associano a disturbi importanti. Se è vero che in alcuni casi il problema è di natura puramente estetica, il più delle volte è la diretta conseguenza di un problema vascolare - dice il dott. Artale. Ne è esempio lampante la diffusissima cellulite, infiammazione sottocutanea, scambiata dalla maggior parte della popolazione per un problema solo estetico. E anche quando l’inestetismo è di natura costituzionale o dovuto a fattori immutabili come l’età, un inquadramento medico-estetico sul tipo di trattamento indicato è consigliato non solo per garantire il risultato, ma anche e soprattutto per evitare di fare danni e peggiorare la situazione. A questo proposito la prevenzione è essenziale. Trattare in maniera precoce iniziali disturbi funzionali ed estetici delle gambe, limita in maniera importante l’evoluzione della malattia. Lo studio Med &Tech, specializ- 26 Duilio Litorale Romano zato nella salute e la bellezza delle gambe, nato dall’esperienza trentennale del dott. Artale, angiologo e chirurgo vascolare, inventore della “microliposcultura”, ospita un’equipe multidisciplinare specializzata nella diagnosi e trattamento degli inestetismi delle gambe. Un team di medici tra cui angiologo, dermatologo, medico nutrizionista, medico estetico, permette un inquadramento dia- gnostico veloce ed efficace. Essi si avvalgono del contributo di fisioterapisti specializzati e di moderne soluzioni individualizzate, tra cui la microchirurgia (microflebectomia e microliposcultura) e trattamenti di riabilitazione vascolare e medico-estetici (endermologie, icoone, triactive, radiofrequenza) L’equipe medica di Med &Tech organizza, per il giorno venerdì 5 dicembre 2014, una giornata dedicata alla prevenzione e alla cura dei disturbi estetici e funzionali delle gambe. Durante questa giornata sarà possibile eseguire, gratuitamente: una consulenza medica per identificare la natura del problema una eventuale consulenza nutrizionale, angiologica o dermatologica un trattamento di riabilitazione vascolare o medico estetico consigliato dallo specialista trattamento locale con soluzioni ad alto contenuto di vitamine essenziali per la riattività del microcircolo cutaneo e sottocutaneo. Per partecipare alla “giornata delle gambe” e sottoporsi a consultazioni e trattamenti gratuiti bisogna chiamare la segreteria dello studio, dal lunedì al venerdì, dopo le 15.00 Studio medico Med & Tech Via delle Antille 60, Ostia Tel. 065640488 www.med&tech.it NOVEMBRE 2014 Autunno e patologie CORRELATE A colloquio con... Dott. Riccardo Sansoni Farmacista con specializzazione in scienza e tecnologia farmaceutiche omeopatiche. I n autunno le ore di luce diminuiscono, l’umidità aumenta, la temperatura si abbassa….e molte sono le persone che potranno avvertire malesseri condizionati dal cambio di stagione (difficoltà digestiva, mal di testa, senso di pesantezza, transito intestinale irregolare, dolori articolari/muscolari, svogliatezza, sonnolenza….) L’uomo è immerso nella natura ed i propri sistemi ormonali sono in sintonia con il più grande meccanismo di controllo dettato dal sole e dall’alternanza con la luna. La ghiandola pineale (detta anche epifisi) produce melatonina, ormone che regola il ritmo circadiano sonno-veglia, la cui concentrazione aumenta nel sangue poco dopo la comparsa dell’oscurità. Il suo corretto funzionamento è basato sulla presenza del buio tanto meno presente sarà tanto maggiore percepiremo in nostro sonno come non gratificante. Nelle stagioni in cui le ore di luce aumentano la pineale attiva una specifica cascata ormonale che riaccende le pulsioni sessuali e man mano che le giornate inizieranno ad allungarsi, la pineale ci sveglierà dal sonno invernale. Con l’arrivo dell’autunno, diminuendo le ore di luce, l’organismo produce più melatonina e meno serotonina (nota anche come ormone “del buon umore”). La serotonina regola l’appetito, l’umore, la sincronizzazione del ritmo sonna-veglia. Motivo per cui, in autunno, per bilanciare la concentrazione di tali ormoni, si consiglia di esporsi il più possibile ai raggi solari, utilizzare estratti di pianta quali la griffonia che è natural- NOVEMBRE 2014 mente ricca in triptofano precursore della serotonina e di preferire gli alimenti che stimolano la produzione di questo ormone quali il grano saraceno, la quinoa etc e cereali integrali (farro, avena, frumento, segale, mais, miglio, riso) ricchi sia di sali minerali, fibre, proteine, che di triptofano. Assolutamente da bandire o comunque da consumare moderatamente sono quelli raffinati e bianchi. Altri alimenti che possono vantare della presenza di triptofano sono: ortaggi, frutta, ricchi anche di vitamine A, C, E (potenti antiossidanti naturali), quindi, via libera a kiwi, cachi, cavoli, zucche, carote, e tutti i legumi. Inoltre per completare il quadro va ricordato come sia corretto inserire in una corretta alimentazione anche una buona dose di semi oleaginosi (noci, nocciole, mandorle, semi di lino, zucca, sesamo, girasole…) e oli vegetali (olio di oliva, di semi di canapa, di lino, di zucca….) ricchi in acidi grassi polinsaturi dalla comprovata capacità antinfiammatoria. La concentrazione del magnesio nel nostro organismo può essere negativamente influenzata da fattori quali: • lo stress, che richiede un alto dispendio di energia e attiva meccanismi fisiologici che comportano una ridistribuzione del magnesio all’interno dell’organismo, con una sua minore disponibilità per le funzioni fisiologiche; • la mancanza di sonno; • l’alimentazione scorretta; • l’abuso di farmaci Per cercare di contrastare al meglio questo nuovo aggiustamento del nostro organismo alle stagioni più rigide e più buie è utile fornire una buona integrazione di magnesio che è un minerale fondamentale per garantire un più corretto recupero notturno delle fatiche spese nei rigidi giorni invernali (aumentare la resistenza allo stress, stimolare sonno e buonumore, favorire la sintesi di serotonina, favorire il rilassamento sia fisico che psichico…) inoltre, in qualità di minerale basico, consente, anche, di liberare l’organismo dalle scorie metaboliche (scarti acidi) che pericolosamente acidificano il terreno organico, minando lo stato di salute!. Le cause dell’acidificazione sono riconducibili sia ai processi fisiologici che coinvolgono quotidianamente l’organismo, sia al consumo di alcune categorie di alimenti (carne e derivati; uova, latte e derivati; zuccheri raffinati; cereali e derivati raffinati; bibite gassate; caffè, the, alcolici); sia allo scorretto stile di vita (stress; farmaci; eccessivo affaticamento fisico), che, modificando il pH del sangue, sono complici di fenomeni infiammatori creando le basi per l’instaurarsi di patologie croniche. Dr Riccardo Sansoni Via Cesare Maccari, 312 - Acilia (Rm) - tel. 06.52363856 Gli articoli precedentemente pubblicati sono consultabili sul sito: www.farmaciaaxamadonnetta.it e-mail: [email protected] Duilio Litorale Romano 27 Duilio Litorale Dott. Menenio Di Trocchio Avvocato I nostri professionisti di Nello Di Coste Usura bancaria: Come uscirne vivi e ritrovare denaro e serenità Ci è sembrato giusto offrire ai nostri lettori un argomento molto importante. Abbiamo fatto una lunga intervista all’esperto che ci introdurrà, per alcuni mesi, nei complicati meandri dell’usura bancaria A vvocato Di Trocchio, so che lei da tempo, avvalendosi della sua qualifica e delle sue competenze, offre un servizio di assistenza alle vittime di usura bancaria. Vorrebbe spiegare ai nostri lettori di cosa si tratta esattamente e come nasce questo suo interesse ? Da anni mi occupo di volontariato e associazionismo. L’ aiuto alle vittime di usura bancaria nasce attraverso l’Associazione Robin Hood , da me voluta e creata - che ha sempre operato gratuitamente. - Le richieste sono diventate, in breve tempo, così numerose, da rendere difficile ed improponibile, per i costi di gestione, l’impegno di un’associazione Onlus. Per tali motivi, con un pool di professionisti esperti del settore si è dato vita alla società RH, di cui sono presidente . In sintesi le spiego qual è il settore in cui operiamo. Premesso che gli interessi dovuti ad un Istituto di Credito costituiscono il costo del prestito, e che tale interesse deve per legge rientrare al di sotto di una soglia lecita 28 Duilio Litorale Romano stabilita trimestralmente dal Ministero dell’Economia di concerto con la Banca d’ Italia, qualora il tasso di interesse applicato su mutuo (o conto corrente, leasing, fido, prestito personale, etc etc.) superi questa soglia lecita, la banca usuraia deve restituire al cliente tutti gli interessi pagati fino a quel momento, anche quelli che sarebbero stati leciti in condizioni regolari. In particolare m riferisco alla legge anti-usura – la 108 del 7 marzo 1998 - e alla sentenza della Suprema Corte di Cassazione – la 350 del 2013 Quest’ultima in particolare ha riconfermato che nel calcolo di analisi vanno considerati, oltre a tutti i costi relativi all’erogazione del denaro, anche gli interessi di mora. Anche ove non applicati ma soltanto “promessi” nel contratto. Oltre al caso dell’usura “originaria” ( ossia da contratto), può esserci un’usura “sopravvenuta”. Tenga presente che non è raro che l’usura, anche se assente nelle condizioni stabilite dal contratto originale, so- pravvenga nel corso del contratto stesso. Il superamento della soglia lecita è purtroppo riscontrabile in molti mutui “insospettabili”. Mai fidarsi di un’analisi fatta “a occhio”. Non per niente un’analisi manuale di un analista specializzato richiede parecchi giorni di calcoli complicatissimi. Con relativi costi. Per questo, abbiamo rinviato il problema dei costi, con l’utilizzo di un nostro software altamente specialistico, che ci consente un’analisi rapida quanto accurata. Avvocato, come procedete in concreto ? Noi offriamo, gratuitamente, un servizio di pre-analisi per verificare se è stata praticata usura nel prodotto che ci viene presentato. In 48 ore siamo in grado di stabilire se vi è un’anomalia finanziaria e l’importo eventuale del rimborso da richiedere all’Istituto creditizio ( Banca o Finanziaria). Ove verificata l’usura il cliente è libero di decidere se procedere o meno alla richiesta ufficiale del rimborso. In tal caso, percorriamo la via stragiudiziale, proponendo all’Istituto un accordo bonario. Qualora la banca non accetti la mediazione quali sono i rischi? Nessun rischio. Se non vi è accordo dovremmo intraprendere un giudizio ordinario, ma, visti i tempi della Giustizia, preferiamo richiedere al Presidente del tribunale un Accertamento Tecnico Preventivo (ATP). Per questo il Presidente nomina un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) che verifichi la validità della nostra analisi, noi nominiamo un nostro analista come Consulente Tecnico di Parte (CTP) e l’Istituto dovrebbe nominare un suo Consulente di Parte. L’accertamento si conclude con la consegna nelle mani del Presidente del Tribunale della Consulenza dell’ analista scelto dallo stesso. Nel caso in cui venga confermato l’esito della nostra perizia, l’istituto di credito difficilmente andrà avanti con un giudizio ordinario. Cercherà piuttosto un accordo immediato per evitare l’aggravio di ulteriori spese. I tempi … quanto si deve as- NOVEMBRE 2014 pettare per il rimborso del maltolto? I tempi sono rapidi: se si chiude la controversia in via stragiudiziale occorrono dai tre ai cinque mesi. Qualora fossimo costretti a richiedere l’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) dinanzi al Presidente del Tribunale occorreranno altri tre mesi circa. Prima di conoscerla non immaginavo che l’usura bancaria fosse un fenomeno tanto diffuso. In quale percentuale ? Molto elevata, soprattutto nei confronti di affidamenti bancari. Poi i casi sono veramente molti considerato che la prescrizione è decennale. Infatti analizziamo prodotti (ad esempio mutui) e– stinti fino a dieci anni fa, per i quali il cliente ha pagato l’ultima rata dieci anni fa. Avvocato… chi è il suo cliente “tipo” ? Chiunque, privato o impresa, voglia evitare di pagare somme non dovute alla propria banca o finanziaria, anche quando ne abbia la possibilità, o voglia recuperare somme già pagate in passato. Per tale motivo abbia– mo contratto convenzioni con cral, sindacati, associazioni di categoria . Sono molte le persone che ri- NOVEMBRE 2014 corrono a questo strumento ? Sono ancora pochissime se paragonate alla potenzialità. Ciò è spiegabile perché le persone non sono ancora sufficientemente informate di questa possibilità legittima e legale. Il vostro giornale sta dando un tipo di informazione vitale per molte famiglie ed imprenditori in difficoltà. Purtroppo, siamo così abituati e condizionati a subire lo strapotere della banche, che anche quando scopriamo una qualche via di uscita non la riteniamo verosimile. Inoltre c’è sempre una sorta di timore re– verenziale nei confronti delle banche… Il mio scopo è aiutare le famiglie e le imprese a utilizzare gli strumenti legali esistenti per recuperare il maltolto. Ho assistito molte persone che non ce la facevano più a pagare il mutuo e stavano per vendersi casa o per perderla all’asta. Ebbene, sono riusciti non solo a salvare la casa, ma a riavere somme ed anche ad abbassare la rata del mutuo. Mi sta dicendo che dopo aver ricevuto il rimborso dalla banca la rata del mutuo si abbassa ? Cosa intende esattamente ? Intendo che se oggettivamente si riscontra l’applicazione di un tasso usuraio da parte della banca (o finanziaria) ne deriva la nullità di tutte le clausole che prevedono il pagamento degli interessi. Infatti secondo l’art. 1815, secondo comma C.C.: “Se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”. L’iter è il seguente: 1) ove ri– chiesta offriamo un’analisi specialistica gratuita e senza vincoli. In modo assolutamente riservato e anonimo in 48 ore verifichiamo se c’è usura ed a quanto ammonta. In questa fase la banca non è a conoscenza dell’indagine. Nel caso in cui venga riscontrata l’anomalia il cliente è libero di decidere se firmare il mandato che ci autorizza a proporre alla banca (o alla finanziaria) la mediazione. 2) Da questo momento - secondo legge - il pagamento delle rate viene sospeso fino al momento in cui la banca risarcisce il cliente. 3) Dal momento del risarcimento quindi riprende il pagamento delle rate relative al solo capitale, senza più alcun interesse dovuto. Questo mi sembra estremamente interessante e vantaggioso per tutte le persone che faticano a pagare le rate. E in questo momento non sono poche… Ma non stiamo parlando esclusivamente di mutui. Cos’altro ricade esattamente sotto questa legge ? La legge è applicabile a qualunque prodotto che implichi il pagamento di interessi bancari. Nel dettaglio tecnico noi ci occupiamo di verifiche sui mutui, leasing, prestiti personali, finanziamenti per acquisto di auto, conti correnti, fidi, derivati swatt, in poche parole ogni prodotto creditizio e finanziario e qualora dovessero riscontrarsi anomalie finanziarie effettuiamo anche: ▪ Opposizione a decreto ingiuntivo per scoperto su conto corrente ▪ Opposizione a pignoramenti provenienti da rapporti con istituti bancari o finanziari ▪ Verifica e contestazioni in caso di anomalie nei contratti di finanziamento e/o nelle carte Revolving ▪ Verifica e contestazioni degli interessi addebitati, se oltre il tasso soglia cd “Usura” ▪ Verifica e contestazione nel caso di Mutui contratti con interessi cd usurai, o nel caso di “usura” sopravvenuta. ▪ Verifica e contestazione degli interessi sullo scoperto di conto corrente se oltre il tasso soglia di usura ▪ Verifica e contestazione in caso di anatocismo, commissioni di massimo scoperto non dovute e CIV (Commissione Istruttoria Veloce) ▪ Verifica e contestazione dei Mutui nei quali è stato previsto l’ammortamento alla “francese” ▪ Richiesta sospensione temporanea del mutuo ed eventuali fondi di garanzia Avvocato, ci ha dato delle informazioni di enorme interesse per tutti. La ringrazio tanto per il tempo che ci ha dedicato e spero di approfondire ulteriormente il discorso con lei il prossimo mese. Grazie a voi e un saluto a tutti i vostri lettori. Per info chiamare il 338. 83. 222. 12 Duilio Litorale Romano 29 O come OLIO di Silvia Grassi L’ Consigli di Cinzia Gattiglia olio è un prodotto di enorme valore nutritivo poiché fornisce direttamente al corpo i grassi o lipidi necessari per il buon funzionamento dell’organismo. Senza i grassi infatti l’organismo non potrebbe creare le riserve indispensabili in caso di necessità né potrebbe utilizzare gran parte delle vitamine assunte con gli alimenti. Ovviamente i grassi migliori vengono forniti proprio dal mondo vegetale grazie alla spremitura di semi e frutti. Tutti conosciamo l’olio d’oliva e sappiamo che ha caratteristiche di grandissimo pregio e che è in gran parte responsabile del valore della dieta mediterranea. Tuttavia la natura ci ha donato tantissime altre piante dai cui frutti e semi possiamo ricavare oli preziosi. Esaminiamone alcuni. l’olio di sesamo, utilizzato per centinaia di anni come rimedio curativo naturale, viene estratto dai semi del sesamo, noti soprattutto per il loro elevato contenuto di calcio e di lipidi benefici. L’olio di sesamo è considerato efficace contro alcuni agenti patogeni che possono attaccare la pelle e causare infezioni fungine, oltre che contro lo stafilococco e lo streptococco. Si tratta di un anti-infiammatorio naturale adatto per la cura e per la protezione della pelle. E’ inoltre in grado di regolare lo sviluppo cellulare ed è altamente stabile, dunque non rischia di irrancidire se viene conservato a temperatura ambiente. E’ ricco di vitamine, con particolare riferimento a vitamina A, vitamina E e vitamine del gruppo B (B1, B2, B3). E’ quindi considerato un olio particolarmente benefico per la salute, sia ad uso alimentare che ad uso cosmetico. L’olio di sesamo alimentare può essere utilizzato in cucina come condimento; presenta un elevato contenuto di sali minerali, tra i quali possiamo trovare magnesio, fosforo e calcio. Coloro che non ne amano particolarmente l’aroma lo possono utilizzare diluito in altri oli più delicati, come l’olio di mandorle dolci o l’olio di jojoba. E a proposito di olio di mandorle dolci ricordiamone le molteplici fantastiche qualità. E’ emolliente, nutriente, elasticizzante e chi ha 30 Duilio Litorale Romano avuto una gravidanza ne conosce bene gli effetti benefici per prevenire le smagliature. Ma sono solo queste le proprietà dell’olio di mandorle? L’olio contiene anche acidi grassi, vitamine (soprattutto B ed E), proteine e sali minerali (zinco, ferro, calcio, magnesio, fosforo e potassio). Per questo motivo è un valido alleato di tutti i tipi di pelle - anche di quella dei neonati, degli anziani e dei soggetti allergici dei capelli e delle labbra. Durante l’allattamento può accadere che la pelle del seno e i capezzoli abbiano bisogno di una ulteriore idratazione. In questo caso, l’olio di mandorle è l’unico in grado di nutrire la zona senza alcuna controindicazione per il bambino. Gli acidi grassi di cui l’olio di mandorle è ricco fanno sì che idrati a fondo anche le pelli più aride e secche e sia un vero toccasana per i neonati in caso di irritazione da pannolino. In alimentazione, poiché è composto preva- Offerta NaturCuOre NOvembre Sconto 10% Farina integrale kg1 Cous cous kamut Biscotti farro petit Farro gocce cioccolato Biscoti cacao cocco Plumcake kamut Snack riso nocciola/mandorla Corn falkes monodose Conserva ciliegie/susine selvatiche Liquirizia Marelli Crispy crakers Crema di arachidi Pasta di farro Zuppa orzo Zuppa saraceno e azuki Zuppa pronta orzoe legumi Bocconcini di soia Acqua di cocco Succo di ananas The nero bergamotto The english The verde cinese The verde fragolina Infuso frutti bosco/arancia cann Tisana dopo pasto Tisana melissa Tisana finocchio lentemente da grassi insaturi e polinsaturi, è assolutamente benefico per la salute. Infatti uno o due cucchiai di olio di mandorle ogni giorno hanno un’azione rinfrescante sulla vescica, migliorano le funzioni intestinali e sono indicati anche per chi ha l’apparato digerente sensibile o irritato. La grande presenza di acidi grassi (buoni) aiuta ad eliminare i grassi “cattivi” e prevenire i fattori di rischio che possono portare a problemi come ipertensione, arteriosclerosi e trombosi. Ricordiamo che esistono molti altri oli veramente benefici, l’importante quale che sia quello che scegliamo è che venga ricavato dalla spremitura a freddo, che ne conserva intatte le caratteristiche, e che provenga da coltivazioni biologiche che ne certifichino la purezza e l’assenza di contaminazioni chimiche. 1,98 3,56 3,56 3,51 2,88 3,28 0,81 0,59 4,23 3,24 2,48 3,60 2,34 2,52 2,30 5,85 3,15 3,74 6,30 6,93 6,93 6,93 7,29 7,47 3,24 2,70 3,60 Sconto 25% Detergente vetri 2,63 Decalcificante ferro stiro 4,13 Detergente lana e delicati 3,68 Bucato delicato baby 5,25 Acido citrico 3,38 Percarbonato di sodio 2,85 Shampoo/balsa sale Mar Morto 9,68 Shampoo e bals teatre argan 8,93 Shampo e balsamo varie 7,43 Sapon marsiglia 200 2,25 Saponetta marsiglia vegetal 2,70 Crema viso antiinquinamento 14,18 Crema viso antieta’ 14,62 Crema rassodante corpo 11,25 Crema mani aloe 125ml 5,85 Crema mani oliva/mandorla 75 5,18 Deodorante spry Amande 7,43 Deodorante roll on Amande 6,19 Sapone natur+portasapone 5,18 Deterg.intimo cale/lav/mirtillo 2,18 Bagno cardamomo e zenzero 2,18 Doccia shampoo lino 2,18 Shampoo ortica 2,18 Via Mezzadra, 25 - 00121 Ostia Lido - Tel. 06.5612816 NOVEMBRE 2014 In un’antica erboristeria LA MEDICINA AYURVEDICA Q uando si entra nell’erboristeria di via dei Velieri si nota subito un reparto dedicato alla medicina ayurvedica; inoltre c’è la possibilità di incontrare un medico in giorni stabiliti per un consulto secondo il metodo di cura ayurvedico. L’Ayur-Veda (scienza della vita) è il più antico sistema naturale per la cura ed il benessere del corpo e della mente. Grazie a Maharishi Mahesh Yogi l’Ayurveda è stata riportata al suo antico splendore in India e in Occidente. Essa unisce i valori più puri dell’antica tradizione con la moderna ricerca scientifica e quindi è senz’altro un approccio innovativo per mantenere la salute. L’Ayurveda è un sistema di cura olistico che considera, cioè, lo spirito o co- NOVEMBRE 2014 scienza, la mente, il corpo e l’ambiente fuori di noi come un tutt’uno per cui se si vuole ritrovare il benessere e la salute si deve tener conto di tutte queste componenti. Fin dalle sue origini l’Ayurveda ha sempre fatto ricorso al potere e all’intelligenza della natura come strumenti per mantenere e aiutare a ristabilire la salute. Fondamentale è il ruolo delle piante per migliorare la nostra condizione fisica e mentale. Tecnici e specialisti altamente specializzati realizzano le preparazioni ayurvediche della Maharishi, unendo alle formule originali le acquisizioni scientifiche nel rispetto delle normative igienico-sanitarie. L’Ayurveda attribuisce grande importanza alla digestione dei cibi che se è debole non fornisce il necessario nutrimento ai tessuti e nello stesso tempo provoca all’accumularsi nel corpo di materiali indigeriti. Anche le emozioni provocano un eccesso di colesterolo nel sangue o di altri tipi di tossine. Caraka Samhita afferma: “Anche il cibo migliore preso in quantità adeguate non viene digerito bene quando l’individuo è afflitto da dispiacere, paura, rabbia, tristezza e stanchezza eccessiva”. E’ bene prevenire le malattie, perché quando si protraggono nel tempo anche la guarigione richiederà tempi lunghi. La visita medica ayurvedica consiste nell’esame del polso arterioso. Uno dei testi classici del’Ayurveda o scienza della vita incomincia così: “L’arteria che pulsa alla base del pollice indica la vita. Felicità e sofferenza, inclusi lo stato di equilibrio e squilibrio della fisiologia possono essere conosciuti grazie al suo movimento”. Sabato 29 e domenica 30 novembre l’erboristeria sorprenderà i propri clienti con una esposizione particolare dei regali di Natale: dal piccolo pensiero al regalo più importante. L’erborista ha sistemato il suo negozio con molto gusto quindi anche queste confezioni saranno certamente raffinate. Via dei Velieri, 31 Lido di Ostia Tel. 06.5691656 [email protected] Duilio Litorale Romano 31 Sono nato troppo presto Io prima di te Giovanna Avignoni, maestra della Scuola Primaria Quinqueremi di Ostia, è autrice del libro “Sono nato troppo presto” che ha come tema la disabilità. “Scrivere un libro è come far crescere un figlio con amore. Giorno dopo giorno si scopre quanto sia impegnativo ma, nello stesso tempo, come sia meraviglioso. Non si può fare a meno di non pensarci e non si può non lasciarlo libero di crescere” così l’autrice parla del suo lavoro di scrittrice. Il libro ha come protagonista Fabio, un bimbo che è nato prima del tempo. Nasce col fratello gemello e con lui farà un percorso di vita accompagnato dalla mamma e dal nonno! Fabio non parla e non cammina perché durante la rianimazione ha avuto una problematica che ha intaccato la sua area cerebrale. Il papà li ha abbandonati dopo la nascita, con suo stesso grande dolore. L’amore verso la moglie e i figli esisteva, ma era talmente forte la paura di affrontare una vita con un disabile che sceglie la strada dell’abbandono. Nel libro l’autrice segue il percorso del ragazzo fino all’Università, perché Fabio si laurea grazie all’aiuto dei familiari e alla voce del fratello! Attraverso questo libro Fabio parla a chi lo guarda con gli occhi bassi, come per dire “guardami.. io ci sono”: si può imparare a guardare con altri occhi la disabilità. Scritto attraverso pochi dialoghi e frasi brevi, il libro è un susseguirsi di emozioni e sensazioni, in cui il lettore però non ha mai il senso di pietà verso il protagonista, ma di sprone verso la conquista di traguardi sempre più impensabili. Traspare chiaramente la passione e la professionalità dell’autrice che, impegnata da anni nella scuola, dapprima come insegnante di sostegno e poi come insegnante di italiano e di musica, fa nascere il libro da un’esperienza personale lavorativa. Quest’anno infatti la sua classe ha un bimbo disabile, che dimostra quanto è vero che lo stimolo e il credere nell’essere umano sia fondamentale, senza lasciare nulla di intentato!. Aldo Marinelli La Mondadori ha pubblicato nel 2014 “Io prima di te”, il romanzo della giornalista e scrittrice londinese Jojo Moyes che ha riscosso grande successo di critica e di pubblico anche in Italia. E’ la storia di un incontro tra due persone diverse, ma rese simili dai loro problemi esistenziali. Sono due emarginati senza prospettive per il futuro. Louisa Clark a ventisei anni ancora non sa che cosa fare della sua vita; ha perso il lavoro, è fidanzata da quasi sette anni con Patrick di cui non è innamorata, non si è mai mossa dal paesino in cui è nata. Will Trainor a 35 anni si trova immobilizzato su una sedia a rotelle a causa di un terribile incidente che lo ha reso paraplegico. Prima la sua vita era ricca di soddisfazioni e successi, ora non desidera altro che morire. I suoi genitori, disperati per la decisione presa dal figlio, ottengono da Will la promessa di aspettare sei mesi prima di andare in Svizzera incontro alla “dolce morte”. Cercano, quindi, una persona che sia capace di distoglierlo da questo suo pensiero di morte e assumono Louisa. Un incontro che sconvolge la vita di entrambi, è come una ventata che spazza via la tristezza e porta felicità e gioia di vivere; un incontro che cambierà per sempre Louisa e che trasmetterà serenità a Will. Alla scadenza dei sei mesi a Louise non resterà che assistere impotente alla morte del suo innamorato.. Un romanzo profondo, capace di suscitare intense emozioni. I protagonisti vivono una storia d’amore che il lettore riesce ad intuire dai loro dialoghi appassionati. Will nella ultima lettera che scrive a Louisa si esprime con estrema dolcezza:”Non pensare a me troppo spesso. Non voglio pensarti in un mare di lacrime. Vivi bene. Semplicemente, vivi”. Elisabetta Valeri Giovanna Avignoni Jojo Moyes Mondadori Renato Raganato: un impegno per il territorio C i sono delle persone che hanno fatto la storia, voci viventi della storia del territorio; hanno dedicato una vita intera, senza risparmiare tempo, energia e a volte anche denaro, per migliorare la città e dotarla dei servizi necessari. Tra queste c’è Rinaldo Raganato, ex consigliere del XIII Municipio, presidente dell’Associazione Culturale S.Agostino, derivata dal Comitato S. Agostino istituito sempre da Raganato il primo gennaio 1960 e soprattutto profondo conoscitore e studioso del vescovo di Ippona. Tra le numerose iniziative portate a termine con successo si annoverano le due strutture sanitarie, ospedali S. Agostino e 32 Duilio Litorale Romano G.B.Grassi che sono stati un valido supporto per il miglioramento della qualità della vita del territorio i cui abitanti precedentemente dovevano, in caso di malattia, recarsi a Roma al S.Eugenio o al San Camillo. Altro merito che va ascritto a questo personaggio è l’aver dato un patrono ad una città che non è comune, è la prima volta che succede in Italia; cosa che è stata ottenuta con la raccolta di migliaia di firme. Non si contano gli eventi che Raganato ha organizzato come la realizzazione della parrocchia denominata S. Agostino in onore del santo; a tal fine è riuscito a far ottenere al Vicariato il terreno da parte del Comune di Roma per co- struirvi la chiesa a Stagni che per ora è rappresentata solo da una tenda per mancanza di fondi. Centinaia sono le iniziative portate a termine da Raganato tra mille difficoltà e nel più completo misconoscimento della sua buona volontà, del suo entusiasmo e del suo amore per la città da parte delle istituzioni. Nel 2011 e 2012 Raganato aveva dato inizio alla realizzazione del primo certamen augustinianum di Ostia che, purtroppo, non si è potuto realizzare per la scarsa disponibilità delle istituzioni. Questa iniziativa avrebbe coinvolto oltre 700 o 800 giovani liceali che avrebbero dovuto scegliere da due a tre studenti dell’ultimo anno per una tra- duzione di un brano di S.Agostino dal latino all’italiano o viceversa. La premiazione dei primi tre avrebbe avuto luogo in Municipio, nella sala consiliare, seguita da un convegno all’interno della Basilica Regina Pacis e ci sarebbe piaciuto che si fosse conclusa con una visita del Papa. Progetto grandioso che avrebbe portato ad Ostia moltissime persone: insegnanti, studenti con le rispettive famiglie, ma incomprensioni e beghe di palazzo ne hanno impedito la realizzazione. Non stupisce che Raganato si dichiari stanco e amareggiato, deciso a ritirarsi da qualsiasi iniziativa futura. Lucia Battaglia NOVEMBRE 2014 Questo mese posizioneremo, finalmente, nella stazione di Ostia Antica e in quella di Lido Centro (presso la Proloco) due grandi pannelli turistico-informativi con i testi, tradotti in inglese e tedesco dalla Swiss School of Management di Roma, riguardanti i tre siti storico-archeologici, gioielli del X Municipio. • Gli Scavi Archeologici Il Castello di Giulio II • • La Cattedrale di S.Aurea, con l’Episcopio nel Salone Riario qui presenti i famosi affreschi policromi attribuiti a Baldassarre Peruzzi. Siti, questi, che conservano una preziosa memo- NOVEMBRE 2014 ria storica, artistica e religiosa corrispondenti al XV secolo. E' stato possibile realizzare tutto ciò grazie all'intervento di Francesco D'Ausilio, consigliere capitolino, e al contributo di Roma Capitale e alla collaborazione di Atac. Da un’indagine è emerso che non solo i turisti ma anche i cittadini del X Municipio non conoscono questi nostri gioielli siti all’interno dell’antico Borgo. Questa è stata la finalità e lo scopo della nostra Associazione Promozione Litorale A.P.L. che da molti anni pensava di realizzare questo progetto. Duilio Litorale Romano 33 Ostia 4 Ottobre 2014: Festa della Poesia e della Fotografia Si sono conclusi, con le premiazioni dei vincitori presso l’Aula Magna del liceo Enriques di Ostia Lido, i concorsi di fotografia e poesia, Fotolibrando e e Poetamare, banditi dall’Associazione Clemente Riva. E’ stata un’iniziativa di ampio respiro che ha visto concorrenti provenienti da tutta l’Italia e che ha coinvolto nella composizione della giuria e nell’organizzazione delle premiazioni poeti, artisti, editori e associazioni culturali del territorio. Come previsto dal bando, la pubblicazione sulla nostra rivista delle poesie dei primi classificati di ciascuna sezione prosegue e completa, divenendone parte integrante, la cerimonia di premiazione. Primi classificati premio “Poetamare” - I Edizione MINORENNI 1° classificato: Novembre” di Sara Cicerone (Ostia) MAGGIORENNI 1° classificato “Mare e terra” di Pasquale Bufano (S. Lucia di Piave - TV) Novembre La vedi negli occhi la zattera persa nel blu che confonde la terra col cielo e gurda la riva con aria diversa se torna a novembre il vecchio pensiero rumore non sente se non lo scrosciare del muoversi lento di quell’ondeggiare e passa sul viso il vento in silenzio e porta il profumo di un tempo ormai perso e cadono gocce che non può fermare non sa più capire se è lacrima o mare Mare e terra Scoscese e dirette dai venti intrecciati con radici curve provate ma coperte da terre rocciose severe protettrici nel frenare frizzanti pulsioni marine sfavillanti onde come chioma sbizzarrita leggiadre amanti delle nubi e del sole luce e ombra sulla pelle nuda dal sale ricoperta che sussulta alla natura impeto veloce e tutto prende di me in bilico questo corpo segue percorsi vergini in salita ogni passo rimbomba nella mente generando vita tutto intorno mi avvolge aspra terra dipinta d’azzurro mare cielo un vortice dentro l’anima nel vuoto incompresa pienezza. PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA “A Madre Natura” di Claudia Marcolongo (Ostia) A madre natura Madre delle madri, figlia di nessuno, con un fiore tra i capelli e lo sguardo corrucciato mi indichi i problemi che io stessa ho causato. Le piante non si svegliano all’arrivo della primavera, resta tutto inerte, racchiuso in una sfera. E’ colpa della specie che bene ti conosce, che sfrutta ogni tuo dono per rendersi più forte. Ma questa specie disumana non capisce ciò che accade, non carpisce i tuoi messaggi e non riesce a immaginare la tua collera mortale. Quindi, prego, continuate, a ignorare vostra madre, trascurate ciò che andrebbe amato ma che ormai non vi ama più. Ecco l’elenco dei poeti vincitori della prima edizione Maggiorenni 1° Poesia n°1 “Mare e terra” di Pasquale Bufano (S. Lucia di Piave - TV) 2° Poesia n°11 “E Piove” di Eleonora Gitto (Santa Maria a Vico - CE) 3° Poesia n°12 “Autunno” di Mirko Lucchini (Ostia) Minorenni 1° Poesia n°12 “Novembre” di Sara Cicerone (Ostia) 2° Poesia n°8 “Perdersi” di Arianna Palmieri (Ostia) 3° Poesia n°11 “Le voci della natura” di Victor del Re (L’Aquila) Premio Speciale della Giuria Poesia n°7 “A Madre Natura” di Claudia Marcolongo (Ostia) (ha concorso nella sez.min.) NOVEMBRE 2014 Duilio Litorale Romano 35
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