Atti Ing. Folloni

LA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI
ANCORAGGIO (LINEA VITA)
PER I LAVORI IN COPERTURA
Criteri di progettazione dei sistemi di ancoraggio contro le
cadute dall’alto, con particolare riferimento al recente
«Atto di indirizzo» della Regione Emilia Romagna,
alla vigente Legislazione Nazionale ed al quadro Normativo
Nazionale ed Europeo.
Folloni ing. Paolo
Libero Professionista
I lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi particolarmente
elevati per la salute e sicurezza, in particolare a rischi di caduta
dall’alto, che rappresentano una percentuale elevata del numero di
infortuni, soprattutto per quanto riguarda quelli mortali.
Il miglioramento della sicurezza, è un obiettivo essenziale, per il
cui conseguimento le normative europee costituiscono il mezzo
più appropriato assieme alle disposizioni nazionali vigenti.
È pertanto opportuno un esame della legislazione nazionale
(D.Lgs. 81/2008), delle normative europee UNI EN 795 e, nello
specifico, all’atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione
delle cadute dall’alto della Regione E.R.
Si intende qui trattare l’argomento sotto l’aspetto
pratico-applicativo, rimandando a documenti pubblici,
quali le linee guida ISPESL-INAIL (scaricabili da
internet), un’elencazione completa delle Leggi e
normative trascorse e/o vigenti, oltre alle
leggi e norme citate.
Verranno qui proiettati stralci dalle
norme suddette, su specifica
autorizzazione dell’UNI.
"La riproduzione di stralci di norme UNI è stata
autorizzata da UNI Ente Nazionale Italiano di
Unificazione. L'unica versione che fa fede è quella
originale reperibile in versione integrale presso UNI, Via
Sannio 2 20137 Milano, tel.02-70024200, fax
025515256, e-mail [email protected] ,
sito internet www.uni.com"
Ogni qualvolta si prospetti un rischio di caduta dall’alto,
bisogna adottare opportuni provvedimenti onde evitare
tale rischio. Occorre privilegiare (priorità) i presidi di
tipo collettivo integrati, se necessario, da dispositivi di
protezione individuale (81-Art.111). Quest’ultimi
peraltro possono essere necessari per interventi in
quota successivi.
Sistema di protezione collettiva dei bordi (EN13374/2013!)
Protezione individuale di caduta dall’alto
(UNI EN 795 – UNI CEN/TS 16415 – Progetto UNI permanenti)
Protezione individuale
La causa principale dei decessi
sui cantieri avviene per cadute
dall’ alto che si verifica
principalmente per la
mancanza, l’errato montaggio o
lo smontaggio di alcune parti
dei dispositivi
di protezione collettivi o per il
mancato utilizzo dei dispositivi
di protezione individuale (D.P.I.)
cinture o imbracature di
sicurezza.
Protezione individuale di caduta
dall’alto
Dispositivi di ancoraggio
UNI EN 795?– UNI CEN/TS 16415 – Progetto
UNI permanenti
(*)
(*)
Questo Standard Europeo non è applicabile a:
dispositivi di ancoraggio progettati per l’uso da parte di più di un utente allo stesso tempo;
(**)
(**)
5 Cemento, coibentazione o altro tipo di ricoprimento
Figura 2 — Esempi di sistemi di ancoraggio che non sono inclusi in questo Standard Europeo
Pertanto, in attesa che il vuoto normativo per i
dispositivi permanenti e da utilizzare da più
operatori contemporaneamente, venga
compensato da norme specifiche UNI,
peraltro già in cantiere, il riferimento generale,
per i permanenti, restano le
UNI EN 795 2002.
La trattazione che segue si basa sulle
UNI EN 795 2002
I concetti generali, forze, criteri di progettazione,
restano in generale validi
(Le variazioni riguardano essenzialmente i costruttori e non gli istallatori)
Suddivisione non presente nella EN795-2012 ,
che congloba il tutto in tipo A.
EN 795 2002 armonizzata
per B ed E - (DPI => CE).
EN 795 2012 non
armonizzata (solo DPI).
EN 795 2002 armonizzata
per B ed E - (DPI => CE).
EN 795 2012 non
armonizzata (solo DPI).
Requisiti generali per dispositivi di ancoraggio
•
Garantire che il dispositivo di protezione individuale, correttamente applicato, non possa staccarsi
involontariamente.
•
In dispositivi di ancoraggio che comprendono più di un elemento, la progettazione deve essere
fatta in modo che non possano apparire correttamente assemblati senza essere saldamente
bloccati tra loro.
•
I bordi o gli angoli esposti, devono essere arrotondati con un raggio di almeno 0,5mm o con uno
smusso di 45°.
•
Tutte le parti metalliche dei dispositivi di ancoraggio devono essere conformi al 4.4 della EN
362:1992 relativo alla protezione contro la corrosione. (EN795 2002)
Le parti progettate per esposizione permanente all’ambiente esterno devono avere una protezione
contro la corrosione almeno equivalente ai valori di zincatura a caldo (EN 362:1992)
•
•
•
Parti metalliche prova in nebbia salina in conformità alla EN ISO 9227 per più cicli. (EN795 2012)
Per le funi metalliche zincate, la zincatura deve essere in conformità alla ISO 2232. (EN795 2012)
Classe C – dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio
flessibili orizzontali
I concetti di seguito riportati, anche se diversamente espressi, trovano sostanziale condivisione tra le
diverse norme anche se nelle più recenti sono meno espliciti.
•
Se il punto di ancoraggio è dotato di dispositivo di apertura, esso deve essere progettato in modo
da poter essere staccato o applicato solo effettuando almeno due movimenti manuali consecutivi
e deliberati.
•
La resistenza minima della rottura della fune o della cinghia deve essere almeno il doppio della
tensione massima applicata nel momento dell’arresto della caduta previsto per tale dispositivo e
verificato per mezzo di prove o di calcoli.
•
Tutti gli altri elementi portanti inseriti nella linea di forza della linea di ancoraggio flessibile
(esempio: pali di ancoraggio strutturale, piastre portanti, bulloni, ecc.) e che fissano la linea di
ancoraggio alla struttura portante principale devono essere progettati in modo da resistere al
doppio della forza generata dalla massima tensione del supporto al momento dell’arresto della
caduta o del trattenimento applicato su tali elementi o componenti (iI calcolo devono essere
eseguiti da un ingegnere qualificato).
Classe D – prove di tipo per dispositivi che utilizzano rotaie di
ancoraggio rigide orizzontali
I concetti di seguito riportati, anche se diversamente espressi, trovano sostanziale condivisione tra le
diverse norme anche se nelle più recenti sono meno espliciti e prevedono prove più complesse per il
produttore con forti limitazioni all’estensione del numero di utilizzatori in contemporanea.
(diffidare delle promesse eccessive)
•
Se le istruzioni del fabbricante consentono a due o più persone di utilizzare contemporaneamente il
dispositivo, si deve eseguire una prova statica come descritto in 5.2.5 della norma, con una forza di
10 kN per la prima persona, più 1 kN per ciascuna persona aggiunta (per esempio per tre persone
la forza deve essere 10kN + 1 kN + 1 kN = 12 kN). La forza deve essere mantenuta per 3 minuti. Il
dispositivo deve resistere alla forza.
• Classe A1 e A2 e B (EN 795 2002)
- Dinamica, massa di 100 daN per 2,5m di caduta – carico trattenuto (in
genere, con dispositivo rigido, si sviluppa forza di circa 1200 daN)
- Statica, 1000 daN per 3 min. – deformazioni ma non cedimento
• Tipo A e B (EN 795 2012)
- Dinamica, massa di 100 daN per altezza di caduta in grado di sviluppare
una forza di 900 daN – carico trattenuto
- Statica, 1200 daN per 3 min. – deformazioni ma non cedimento
•
Classe C (EN 795 2002)
- Prestazione dinamica (600 daN trasv.)- carico trattenuto (comunque carico massimo trasferibile
all’operatore con DPI dotato di assorbitore)
- Resistenza dinamica (1200 daN trasv.) – carico trattenuto
- Resistenza (1,5 Ffune[600daN] per 3 min.)- non rottura
•
Classe C (EN 795 2012)
- Resistenza dinamica (caduta dei 900 daN trasv. su punto
rigido)- carico trattenuto (su sistema deformabile si avvicina ai
600 daN trasversali)
- Resistenza statica (1200daN trasversali per 3 min.)- non rottura
Marcatura
(deve essere conforme alla EN 365)
Per Classe C (EN 795 2002)
Per i dispositivi di ancoraggio di classe C il fabbricante o l’installatore deve indicare chiaramente , su o
accanto al dispositivo di ancoraggio, i seguenti parametri:
-
Numero massimo di lavoratori collegabili
L’esigenza di assorbitori di energia (norma EN795 2012 compreso nel par. 7b forza <= 6 kN)
I requisiti relativi alla distanza dal suolo
generale (EN 795 2012)
Riferimento alla EN 365 e che:
-
Deve includere il fatto che il dispositivo di ancoraggio deve essere usato da un unico utente (DPI)
generale (CEN/TS 16415)
Riferimento alla EN 365 e che:
-
Deve includere il numero massimo di utilizzatori consentiti simultaneamente (DPI)
UNI U5002B620
In prossimità del luogo ove si ha l’accesso al sistema di ancoraggio deve essere installata una targhetta che
riporti almeno le seguenti informazioni:
- un’avvertenza di consultare i contenuti del fascicolo del sistema di ancoraggio;
- la data della prossima ispezione oppure la data dell’ultima ispezione insieme con la periodicità prevista per
le ispezioni;
- un’avvertenza di non utilizzare il sistema di ancoraggio se l’ispezione non è stata effettuata.
Informazioni fornite dal fabbricante
•
Per i dispositivi di ancoraggio di classe C (dispositivi di ancoraggio che
utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali), le istruzioni per l’uso
devono includere la forza massima in servizio in corrispondenza degli
ancoraggi strutturali di estremità e intermedi.
•
Il massimo valore di deflessione del dispositivo di ancoraggio e
spostamento del punto di ancoraggio che possono verificarsi in servizio.
•
Attenzione particolare al tipo di DPI con riferimento ai par. 7.i (i, ii, iii)
(EN 795 2012)
Istruzioni per l’installazione (EN 795 2002)
(gli installatori devono accertare l’idoneità dei materiali di supporto nei
quali vengono fissati i dispositivi di ancoraggio strutturale)
CLASSE A1-A2
Per il fissaggio su acciaio o legno la progettazione e l’installazione dovrebbero essere verificate
mediante calcoli da un ingegnere qualificati per stabilire se sono in grado di sostenere la forza della
prova tipo.
Su materiali differenti si dovrebbero effettuare prove di tenuta di ancoraggi.
Il Riferimento sono le indicazioni dell’Atto di Indirizzo RER
e del par. 7 dell’ U5002B620 (UNI)
CLASSE C
Per i dispositivi che utilizzano linee di ancoraggio orizzontali di corda di fibra, cinghie o funi metalliche,
la resistenza minima alla rottura della corda o cinghia dovrebbe essere almeno il doppio della tensione
massima applicata a detta corda o cinghia nel momento dell’arresto della caduta previsto per tale
dispositivo e varificato mediante prove o calcoli
Laddove possibile, il dispositivo dovrebbe essere installato su strutture che permettano di provarlo. Se
non è possibile sottoporre la struttura principale di supporto alle forze di prova, tuti gli ancoraggi
strutturali di estremità e intermedi, utilizzati nel dispositivo dovrebbero dimostrarsi in grado di
sopportare il doppio della forza massima prevista. I calcoli eseguiti da un ingegnere qualificato
dovrebbero verificare che la struttura di supporto principale con gli ancoragi strutturali di estremità e
intermedie supporti tale forza.
Per il fissaggio in tutti i materiali, ogni ancoraggio di estremità o intermedio, dopo l’installazione
dovrebbe essere sottoposto ad una prova di trazione a confermare della resistenza del fissaggio. La
forza di prova dovrebbe essere 5 kN. L’ancoraggio strutturale dovrebbe sopportare la forza per almeno
15 secondi.
Deviazione linea vita
Considerando l’orientamento con braccio più sfavorevole (diagonale)
M = 500 ⋅ 11000 = 5500000 N ⋅ mm
M ⋅ 254,56
N max =
= 16510 N = 1651daN (barra o vite)
254,56 2 + 141,42 2
(
)
ϕ = 1651/1375 = 1,2 (+ 20%)
Prova Resistenza Dinamica
Campata Unica 4,1m
Prova Resistenza Statica
3000Kg
Prova Dinamica
Prova Dinamica
3 viti 6x50 – travetto 80x80
Linea vita deformabile
Prova Dinamica
Semplice Campata 4m – caduta 1,5m -100Kg
Torrette deformabili. Da sostituire,
maggiori deformazioni (frecce), minori
carichi (trazione⇒taglio)
Prova Dinamica
Campata Unica 32m – caduta 1,4m
Campate di notevole lunghezza, a causa della
deformazione per peso proprio della fune, possono
indurre l’istallatore, per motivi estetici, a pretensionare,
in modo eccessivo il cavo. La limitazione della
lunghezza delle campate riduce in generale il
pretensionamento, la forza sulla fune, la freccia e
l’effetto pendolo
Prova Dinamica
Campata Unica 8,4m – caduta 1,5m
Prova Dinamica su Ganci
Campata Unica 8,4m – caduta 1,5m
Assorbitore di energia
minori carichi – maggiore tirante d’aria
Codice 423:
Tensoassorbitore
Prova Dinamica
caduta 80/140cm – 120Kg
Fonte EMEA
Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali
Direzione Generale della Tutela
delle Condizioni di Lavoro
Istituto Superiore per la
Prevenzione e la
Sicurezza sul Lavoro
Tirante d’aria
Pericolo per effetto pendolo
Contrasto effetto pendolo
1.
Ancoraggio
2.
Ancoraggio di deviazione
3.
Fune principale
4.
Fune di deviazione
5.
Fune operatore
Errori da evitare
Tipo A2 – inserimento in c.a.
Codice 400: Torretta
di sicurezza H cm 100
Codice 401: Torretta di
sicurezza H cm 100 con
portantenna
Codice 400 e 401: Torrette di sicurezza per tetti H cm. 100
Tipo A2
Codice 402: Torretta
di sicurezza H cm 50
Codice 402A: Torretta
di sicurezza H cm 50
con portantenna
Tipo C – linea vita
Tipo C – linea vita, cambio direzione
Tipo C – linea vita, assieme casa semplice
Tipo C – linea vita a parete
Tipo A1 – ancoraggio a muro
Tipo C – linea vita – effetto pendolo
Punto di salita
Componenti
Torrette intermedie
403 E – H=50
403 F – H=50
404 E – H=50
407 E – H=25
406 F H=50
406 E - H=50
408 E H=25
404 F – H=50
409 E H=25
Torretta universale
Sgocciolatoio
403 G – H=50
406 G – H=50
404 G – H=50
403 H - speciale
Ripartizione dei carichi di ancoraggio
Codice 405T: Piastra ripartitrice
Codice 405U: Piastra ripartitrice
Rinvio a 90°
Codice 414: Kit intermedio di ripartenza
Attacchi di estremità
411 A
411 E
411 C
411 F
411 G
411 D
412 A
Elemento antipendolo e per accesso alle linee vita A2 e C
Codice 413 A:
Piastra antipendolo
Codice 413 G:
Piastra antipendolo
Codice 413B:
Piastra antipendolo a doppia falda
Elemento antipendolo e per accesso alle linee vita - solo A2
Codice 415:
Piastra antipendolo A2 – H=38
Codice 421:
Piastra antipendolo A2 – H=50
Codice 415C:
Piastra antipendolo A2 – H=38
Codice 421C:
Piastra antipendolo A2 – H=50
Gancio sottotegola A2
Installazioni
Esempi di ancoraggio – su legno:
fissaggio mediante viti mordenti,tasselli, barre filettate e/o profili di riscontro
Esempi di ancoraggio – su calcestruzzo:
fissaggio mediante tasselli chimici o ad espansione o staffaggio
Eventuale annegamento in c.a.
410
Esempi di ancoraggio – su acciaio:
fissaggio mediante bullonatura, staffaggio o saldatura
Dichiarazione di conformità del prodotto ⇒ PRODUTTORE
Relazione di calcolo ⇒ TECNICO ABILITATO
Dichiarazione di corretta installazione ⇒ INSTALLATORE
Componenti
Codice 432:
radancia
Codice 434B:
morsetto
Codice 438:
Tenditore
Codice 435:
grillo
Applicazioni particolari
CONCLUDENDO
1) Fondamentale la progettazione degli ancoraggi, la
verifica della struttura e la direzione lavori.
2)Non deve succedere che un’impresa compri ed istalli gli
ancoraggi senza quanto riportato a punto 1.
3)Possibile rischio insito anche nelle relazioni
preconfezionate generali (spesso con bugiardino), senza
uno specifico controllo da parte di un tecnico abilitato.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE