COMUNE DI BITONTO Provincia di Bari COPIA DELIBERAZIONE GIUNTA COMUNALE N 196 del 27/06/2014 OGGETTO ANNO 2014 - DIRETTIVA ALLA DELEGAZIONE TRATTANTE PER L'UTILIZZO DEL FONDO DI RISORSE DECENTRATE ( PERSONALE DIPENDENTE). L’anno 2014 alle ore 16:50 del giorno ventisette del mese di giugno nella sede comunale, si è riunita la Giunta per la trattazione dell’oggetto sopra indicato nelle persone dei signori: Nominativo Funzione ABBATICCHIO MICHELE CALÒ ROSA SCAURO FRANCESCO MASCIALE VITO DAUCELLI MICHELE INCANTALUPO DOMENICO MANGINI ROCCO NACCI DOMENICO SINDACO VICE SINDACO ASSESSORE ASSESSORE ASSESSORE ASSESSORE ASSESSORE ASSESSORE Presenti 7 Assenti 1 Assume la Presidenza il Sig. Dott. Michele Abbaticchio -Il Sindaco. Assiste il Segretario Generale Dott. Salvatore Bonasia . Presente Assente SI SI SI SI SI SI SI SI LA GIUNTA COMUNALE Premesso che con G.C. n. 211 del 9/8/2013 è stato approvato il Contratto Collettivo Decentrato 2013-2015 dipendenti, adeguato al D.Lgs. n. 150/09 nel rispetto delle prescritte relazioni sindacali, previa attestazione positiva del Collegio dei Revisori resa, ai sensi dell’art. 40 bis D.Lgs. n.165/2001, come sostituito dall’art. 55 del D.Lgs. n. 150/2009, in data 8/8/2013, pubblicato permanentemente sul sito istituzionale dell’Ente – link Amministrazione Trasparente, e trasmesso nei termini di legge al CNEL e all’ARAN, corredato delle Relazioni Tecnico/Finanziaria ed illustrativa; Che annualmente l’Ente – nel rispetto dei vincoli finanziari e nei limiti di legge e contrattuali – determina le risorse decentrate con determinazione dirigenziale (risorse stabili) e con deliberazioni di Giunta (risorse variabili, al verificarsi delle condizioni di legge e contrattuali), con la precisazione che se all’inizio di ciascun anno non sono state rese disponibili le risorse variabili, l’Ente procede il prima possibile – anche precedentemente all’approvazione del bilancio di previsione – alla determinazione delle risorse stabili aventi carattere di certezza e continuità, provvedendo alla determinazione delle risorse variabili successivamente al verificarsi delle prescritte condizioni e presupposti di legge; Che le modalità di utilizzo delle risorse decentrate –nel rispetto dei CCNL di comparto e delle leggi finanziarie in materia– sono determinate con cadenza annuale in sede di contrattazione decentrata integrativa in accordo tra le parti sulla base dei criteri volti a incentivare il merito, lo sviluppo delle risorse umane, il miglioramento dei servizi, la qualità delle prestazioni e la produttività, come definiti nel vigente CCNL e nel “Sistema di misurazione e valutazione della Performance” in vigore presso l’Ente; Richiamato il CCNL del 22.1.2004 che ha introdotto alcune innovazioni rispetto alla precedente disciplina dell'art.15 del CCNL 1° aprile 1999, al fine di offrire a tutti gli enti del comparto elementi di maggiore certezza sia nella costruzione corretta delle risorse locali sia per quanto riguarda le possibili destinazioni, stabilendo all'art.31 -per esigenze di semplificazione e di controllo della spesa- che gli Enti del comparto determinino annualmente, con effetto dal 31 dicembre 2003, le risorse destinate alla incentivazione delle politiche di sviluppo delle risorse umane e della produttività (ex art.15 CCNL 1.4.99), ora denominate "risorse decentrate", secondo la nuova disciplina che individua due tipologie di risorse (e precisamente quella che ricomprende le fonti di finanziamento) già previste dai vigenti contratti collettivi, che hanno la caratteristica della stabilità, certezza e continuità nel tempo, c.d. "risorse stabili" (art.31, c.2) e, come tali, destinate prioritariamente alla rimunerazione degli istituti contrattuali stabili e duraturi nel tempo, e quella che ricomprende le altre fonti di finanziamento, già previste dai vigenti contratti collettivi, che hanno la caratteristica dell'eventualità e variabilità, c.d. "risorse variabili" (art.31, c.3) che, pertanto, per il loro carattere di incertezza nel tempo, potranno essere utilizzate, secondo le previsioni della contrattazione decentrata, solo per interventi provvisti anche essi delle predette caratteristiche di variabilità ed eventualità; Dato atto che a seguito “Direttive” impartite da questa Amministrazione per l’anno 2013 con deliberazione GC.n.304/2013, la delegazione di parte pubblica e di parte sindacale ha contrattato l’ipotesi di accordo sul Fondo risorse decentrate –definitivamente sottoscritto- a seguito autorizzazione della Giunta Comunale n.110/2014 nei limiti di spesa consentiti dalla costituzione del Fondo 2013 di cui alla D.D. 1° Settore n.136/2013, alle deliberazioni GC.n.205/2013 e GC.n.220/2013 e degli importi rivenienti da specifiche disposizioni di legge (lett.K, c.1 art.15 CCNL 1.4.99), come certificato dal Collegio dei Revisori, ai sensi dell'art.40 bis D.Lgs. n.165/2001, trasmesso all’ARAN e al CNEL e permanentemente pubblicata sul sito istituzionale al link “Amministrazione Trasparente”, ai sensi di legge; Vista la deliberazione GC.n.240/2012 ad oggetto “Conferma senza soluzione di continuità per l’anno 2013 degli istituti stabili e degli istituti variabili caratterizzati da continuità dei Fondi Risorse Decentrate” con cui –al fine di fronteggiare le esigenze organizzative dell'Ente in maniera adeguata e nel rispetto della normativa in materia di contenimento della spesa (anche accessoria) di personale e delle disposizioni contrattuali di comparto- è stata deliberata la prosecuzione senza soluzione di continuità per l’anno 2013 del finanziamento degli istituti stabili delle Posizioni Organizzative e Alte Professionalità (nonché degli istituti variabili con carattere di continuità), ferma restando la verifica infrannuale della permanenza delle condizioni e presupposti prescritti dalla normativa in materia di contenimento della spesa, con la connessa verifica sulla permanenza delle ragioni per il mantenimento/variazione/modifica degli istituti surrichiamati, anche in relazione alle risorse del Bilancio e PEG 2013, nonché al Piano Triennale delle Performance e del PDO dell'esercizio di riferimento, secondo le prescrizioni riportate ai punti 1)2)-3)-4)-5) del dispositivo della citata deliberazione GC.n.240/2012; Precisato che -in ottemperanza ai punti 1) e 4) del suddetto dispositivo inerenti la prosecuzione senza soluzione di continuità per l’anno 2013 (nell’ambito delle risorse all’uopo destinate nell’anno 2012) delle P.O. e A.P.- i dirigenti di riferimento hanno adottato le determinazioni di conferimento in prosecuzione senza soluzione di continuità per l’anno 2013 delle P.O. e A.P. (già precedentemente conferite sino al 31.12.2012), subordinando l’erogazione –a decorrere dall’1.1.2013- dei compensi relativi ai predetti istituti, dopo la stipula del nuovo Contratto Decentrato Integrativo (CCDI) adeguato al D.Lgs. n.150/09, di seguito definitivamente sottoscritto in data 9.9.2013, a valere sul Fondo delle risorse decentrate anno 2013 personale dipendente; Vista altresì la deliberazione n.372 del 30.12.2013,con cui la Giunta Comunale ha –tra l’altro- deliberato per tutte le motivazioni riportate nel detto provvedimento inerenti le specifiche esigenze organizzative dell'Ente di proseguire senza soluzione di continuità anche per l’anno 2014 (nell’ambito delle risorse quantificate con i provvedimenti in premessa richiamati nell’anno 2013) l’applicazione degli istituti variabili caratterizzati da continuità e di parte stabile –Posizioni Organizzative e Alte Professionalità con i relativi parametri e finanziamenti- di cui alla deliberazione GC.n.420 del 29.12.2010, per le motivazioni e con le specificazioni riportate nella narrativa quali parte integrante, salvo verifica infrannuale, della sussistenza delle indicate condizioni e presupposti strutturali e finanziari, con la espressa clausola che detti incarichi “potranno subire nel corso del 2014 aumenti/riduzioni, rimodulazione del parametro attribuito e/o degli importi, come indicato nel dispositivo della deliberazione GC.n.304/2013”, demandando ai Dirigenti il conferimento -con proprie Determinazioni da adottare per la prosecuzione senza soluzione di continuità per l’anno 2014, delle P.O. e A.P. già assegnate con le richiamate determinazioni dirigenziali- collegando le stesse alla formulazione di obiettivi e livelli di prestazioni da raggiungere, predefiniti nell’atto di conferimento ed esplicitati nel corso dell’incarico, in relazione alle statuizioni dei documenti programmatici dell’Ente, ferma restando la prevista verifica della sussistenza delle condizioni e presupposti nel corso dell'anno 2014, cui gli stessi hanno adempiuto per ciascun ambito di riferimento con proprie Determinazioni Dirigenziali in data 31.12.2013 (periodo 1.1/31.12.2014); Dato atto che con Determinazione Dirigenziale 1° Settore “Affari Generali”-Servizi del Personale n. 45 del 14.2.2014 è stata approvata la costituzione del Fondo Risorse Decentrate – Entrate Stabili anno 2014 sulla scorta dei dati contabili forniti dal Settore Finanziario con comunicazione prot.n.6051/2014, nel rispetto dei vincoli imposti dalla normativa contrattuale e di legge in tema di contenimento della spesa (anche accessoria) del personale; Che con deliberazione GC. n. 111 del 31.3.2014 è stato approvato il “Piano Triennale 2014-2016 di razionalizzazione e riqualificazione della spesa” di cui all’art.16, c.4 D.L. n.98/2011 convertito in L. n.111/2011; Che con deliberazione di Giunta Comunale n. 183 dell'11.6.2014 è stata deliberata l’integrazione del Fondo 2014 ai sensi dell’art.15, c.2 CCNL 1.4.99, positivamente certificata dal Nucleo di Valutazione, ai sensi dell'art.15, c.4 stesso CCNL in data 29.5.2014 con Verbale n.406 in ordine alla sussistenza dei presupposti e condizioni contrattuali e di legge a supporto; Rilevato che attualmente è in fase istruttoria l’eventuale inserimento, in entrata “parte variabile”, di somme rivenienti dall’art.15, c.5 CCNL 1.4.99, subordinatamente a quanto prescritto dalla normativa contrattuale e tenuto conto dei pareri ARAN in materia, da formalizzare con separata deliberazione di Giunta; Precisato che il D.L. n.78/2010, convertito nella L. 30.7.2010 n.122, ha introdotto disposizioni incidenti sull'ordinamento del lavoro pubblico, prefiggendosi obiettivi di contenimento della spesa di personale, ed, in particolare l'art.9, c.1 e 2 bis impone il contenimento dei trattamenti economici -sia individuali che complessivi- dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche. Specificatamente il comma 2 bis, per quanto attiene il divieto di aumento dell'ammontare complessivo delle risorse destinate al trattamento accessorio, ha previsto misure di contenimento del trattamento accessorio ed ha stabilito i tre vincoli sottoriportati: il Fondo di ognuno degli anni del triennio 2011-2012-2013 non deve superare quello del 2010; - deve essere ridotto a fronte della diminuzione del numero dei dipendenti; - può essere ulteriormente ridotto per arrivare al risultato del rispetto del tetto di spesa di personale; - Che attualmente le disposizioni contenute nella L.n.147/2013 (Legge di stabilità 2014) si sovrappongono in parte alle analoghe norme contenute nel D.P.R. n.122/2013, provvedimento adottato sulla base delle previsioni contenute nell’articolo 16, commi 1-2-3, del D.L. n.78/2010. Infatti, il “combinato disposto” dei commi da 452 a 456 della Legge n.147/2013 (legge di stabilità per l’anno 2014), e del D.P.R. n.122/2013 determina un effetto di “proroga dei vincoli” che sono dettati alla contrattazione collettiva, sia a livello nazionale che decentrato, lasciando spazi unicamente alla contrattazione collettiva nazionale per gli aspetti normativi, che potrebbero comportare chiarimenti in riferimento agli effetti derivanti dall’applicazione del D.Lgs. n.150/2009, cd. Legge Brunetta, effetti che sono rimasti in parte sospesi a seguito del blocco della contrattazione collettiva nazionale di lavoro. Per quanto attiene in particolare il Fondo per la contrattazione decentrata, il comma 456 della legge di stabilità 2014, dispone l’allungamento al 31 dicembre 2014 dei vincoli, in modo che il fondo per la contrattazione decentrata non possa superare il tetto del fondo 2010; viene inoltre prorogata anche la disposizione per cui il fondo deve essere ridotto in misura proporzionale al calo del personale in servizio. La differenza tra le previsioni di legge di stabilità e quelle del citato D.P.R. è data dal fatto che la prima contiene la seguente prescrizione aggiuntiva: a decorrere dall’anno 2015 “le risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio sono decurtate di un importo pari alle riduzioni operate” sulla base del tetto al fondo e della decurtazione per il calo del personale. Da qui discende che anche per gli anni successivi vi è un vincolo alla determinazione del fondo per le risorse decentrate: l’anno 2014 costituisce infatti il punto di riferimento. Il che determinerà, sulla base dell'attuale quadro contrattuale, che le possibilità di incremento saranno solamente quelle previste dai C.C.N.L. (attualmente per il personale art.15, commi 2 e 5, del contratto 1° aprile 1999, eppertanto le riduzioni effettuate in ragione della diminuzione del personale in servizio, devono essere considerate come acquisite in modo permanente nel fondo. Il D.P.R. n.122/2013 prevede inoltre la proroga per l’anno 2014 del tetto al trattamento economico individuale. Sulla base di questa disposizione il trattamento economico dei dipendenti e dei dirigenti pubblici -fatte salve le variazioni connesse al mutamento dei compiti assegnati e a quelle riportate nella Circolare del Ministero dell'Economia n.12/2011- non può aumentare rispetto all’anno 2010, che è posto a base della verifica. Di conseguenza, le indennità di posizione di dirigenti e titolari di posizione organizzativa non possono essere variate in aumento, salvo che vi sia un ampliamento dei compiti assegnati. Le variazioni connesse alla produttività ed alle altre forme di salario accessorio collegate con le attività svolte, non entrano in questo tetto e, di conseguenza, possono determinare un aumento del trattamento economico accessorio complessivo in godimento. Inoltre per la Ragioneria Generale dello Stato nel tetto del trattamento economico individuale devono essere previsti anche i cd. buoni pasto o, per meglio dire, il loro importo unicamente nel caso in cui si superi la soglia minima utile ai fini della determinazione del reddito (=5,29 euro). Nel D.P.R. viene altresì prevista la prosecuzione per tutto l’anno 2014 del divieto per le progressioni orizzontali disposte nel triennio 2011/2013, di produrre effetti economici. A rafforzamento di queste indicazioni occorre ricordare che il dettato legislativo continua a disporre che operi nell’anno 2014 il tetto al trattamento economico individuale del 2010. Per cui le progressioni economiche disposte dal 2011 al 2013 produrranno effetti positivi sul trattamento economico solamente a partire dal 1° gennaio 2015. Tali effetti non determineranno come conseguenza il diritto alla erogazione di alcuna forma di recupero retroattivo (cfr. Il Personale.it 13.1.2014); Che la circolare interministeriale prot.n.60/GAB del 12.5.2014 ha preannunciato la costituzione di un Comitato Temporaneo per la corretta ed uniforme attuazione di quanto previsto dall’art.4 del D.L. 6.3.2014 n.16 convertito nella L. 2.5.2014 n.68 in materia di criticità connesse all’applicazione delle disposizioni di legge e dei contratti collettivi nazionali, in sede di contrattazione integrativa, nelle regioni e negli enti locali; da ciò deriva che la necessità della quantificazione e dell'utilizzo dei Fondi 2011/2012/2013/2014, per l’erogazione delle indennità accessorie, secondo gli orientamenti sino ad ora acquisiti va contemperata con la riserva di successivi ricalcoli dopo la definizione delle Indicazioni Applicative da parte del Comitato Temporaneo, anche con riferimento a questioni che potrebbero comportare un incremento delle risorse fisse aventi carattere di certezza e stabilità, quali la RIA ed il maturato economico dei dipendenti a tempo indeterminato cessati dal servizio o la modalità di calcolo della riduzione proporzionale di cui innanzi; pertanto l’accordo relativo alle risorse decentrate anno 2014 trova applicazione in via temporanea e salvo recuperi o ricalcoli per quanto sopra riportato; Che l’Ente, così come previsto dall’art.40, c.3-quinquies del D.Lgs. n.165/2001, può destinare risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa nei limiti stabiliti dalla contrattazione nazionale e nei limiti dei parametri di virtuosità fissati per la spesa di personale dalle vigenti disposizioni, in ogni caso nel rispetto dei vincoli di Bilancio e del Patto di Stabilità nonché di analoghi strumenti del contenimento della spesa: questi paletti sono insormontabili; Dato atto che questo Ente, come dettagliato dal Settore Finanziario prot.n.19331/3 del 15.5.2014: con nota ha rispettato nell’anno 2013 il Patto di Stabilità, come si evince dal Prospetto per la certificazione della verifica del rispetto dell'obiettivo del patto di stabilità interno 2013, a firma del Sindaco, del Dirigente ad interim del 3° Settore Finanziario e dell'Organo di Revisione Economico Finanziario, inviato al MEF, telematicamente, in data 27.3.2014; ha previsto il rispetto del Patto di stabilità per l’anno 2014, sulla scorta della verifica degli equilibri al 31.3.2014, ai sensi dell'art.22-ter del Regolamento di contabilità approvato con deliberazione C.C. n.146 del 14.11.1997 e modificato con deliberazione di C.C. n.8 del 28.01.2013, da cui risulta una differenza di €.61.000,00 tra saldo finanziario alla stessa data ed obiettivo del patto di stabilità 2014; ha avuto nell’anno 2013 avuto il rapporto tra spesa del personale e spesa corrente (calcolato sulla base delle indicazioni dettate dalle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, deliberazione n.27/2011, e della spesa del personale delle società partecipate, per come indicato dalla Sezione Autonomie della Corte dei Conti, deliberazione n.14/2011), pari al 30,99% quindi inferiore al 50% come risulta da prospetto della spesa del personale consuntivo anno 2013 allegato alla surrichiamata nota prot.n.19331 del 15.5.2014; ha provveduto al contenimento della dinamica della spesa accessoria, posto che i Fondi delle risorse per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per l’incentivazione della produttività 2011-2012-2013 sono stati quantificati in misura inferiore al valore del Fondo 2010 nel rispetto dell’art.9, c.2 bis D.L. n.78/2010 convertito con L.n.122/2010, costituito dal fondo “storico” con gli incrementi fissi disposti dallo stesso CCNL e da quelli successivi, ad eccezione delle variazioni espressamente consentite dalla contrattazione collettiva nazionale al verificarsi dei presupposti per l’integrazione del fondo e nei limiti imposti dalla normativa di riferimento, orientando la riduzione su alcune voci di spesa accessoria, al fine di rendere coerente la consistenza dello stesso all’obiettivo generale di riduzione della spesa di personale, come di anno in anno certificato dal Collegio dei Revisori. Detto trend in riduzione dei Fondi accessori è previsto anche per l’anno 2014, ai sensi della L.n.147/2013; sono stati certificati i parametri obiettivi per i Comuni ai fini dell'accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario per il triennio 2013-2015, allegato allo schema del rendiconto di gestione esercizio 2013, approvato con deliberazione di G.C. n.126 dell'11.4.2014 da cui si evince la non deficitarietà dell'Ente; è stato predisposto dal Settore Finanziario il prospetto spesa del personale “consuntivo 2013” dal quale si evince il rispetto del limite di spesa del personale di cui all’art.1, comma 557 della L. n.296/2006, come modificato ed integrato dalle successive disposizioni finanziarie in materia di contenimento della spesa del personale, nonché il rapporto percentualizzato tra spesa del personale e spesa corrente; è stato predisposto dal Settore Finanziario il prospetto spesa del personale “preventivo” anni 2014/2016, con la precisazione che lo stesso è stato elaborato in base ai dati attualmente in possesso dello stesso Settore (sia per il personale dell'Ente che per il personale della ns. partecipata A.S.V. S.p.A.) e che diventerà definitivo solo dopo l’approvazione del Bilancio di previsione annuale 2014 e pluriennale 2014/2016; Dato inoltre atto che in ottemperanza alla normativa introdotta dalla c.d. “Riforma della P.A.” di cui al D.Lgs. n.150/09 e s.m.i. confermata e ulteriormente specificata nella successiva normativa in materia di contenimento della spesa -nel contesto di un graduale percorso di adeguamento- questo Ente ha provveduto alla adozione dei sotto riportati provvedimenti: "Criteri Generali per l’adeguamento dell'Ordinamento degli Uffici e dei Servizi ai principi introdotti dal D.Lgs. 27.10.2009 n.150” con deliberazione di Consiglio Comunale n. 91 del 28/7/2011, quali linee-guida finalizzate ad orientare l'attività normativa riservata alla Giunta nei limiti di legge; "Ciclo della Performance" con deliberazione G.C. n. 364 del 30/11/2011 di integrazione del Regolamento Generale di Organizzazione; “Regolamento del Sistema di misurazione e valutazione della Performance" organizzativa ed individuale con deliberazione G.C. n.28 del 31.1.2012; “Piano delle Performance 2012 – 2014” con deliberazione C.S. n.57 del 2.5.2012, rimodulato ed integrato -a seguito dell'adozione delle nuove linee programmatiche di mandato 2012-2017 approvate dal Consiglio Comunale con deliberazione n.51/2012 e dettagliate, per il triennio 2013-2015, dal Sindaco pro-tempore con nota prot.n.18338 del 28.5.2013- con deliberazioni GC.n.204 del 2.8.2013 ad oggetto “Il Piano delle Performance 2013-2015”, e GC.n.286 del 7.11.2013 ad integrazione di detto PdP, quale “Documento Organico” degli obiettivi strategici e operativi dell'Ente individuati nei prospetti allegati a detti provvedimenti; Il Piano degli Obiettivi (PDO) 2012 e 2013 e Direttive alle Delegazioni Trattanti Dirigenti e Dipendenti per l’utilizzo dei Fondi delle Risorse Decentrate con GC.n.87 del 23.7.2012 e GC. n.304 del 20.11.2013; “Relazione sulla Performance” – PDO 2012 adottato con GC.n.203 del 2.8.2013; “Programma triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2013-2015” adottato con GC. n.201 del 1° agosto 2013, aggiornato con deliberazione GC.n.20 del 30.1.2014 per il triennio 2014-2016; Contratto Decentrato Integrativo 2013-2015 (dipendenti) adeguato al D.Lgs. n.150/09, adottato con GC.n.211 del 9.8.2013; Ricognizione annuale della presenza di personale – insussistenza delle condizioni di soprannumero e delle condizioni di eccedenza funzionale/finanziaria e prepensionamento approvata con deliberazioni di GC.nn.116/2012, 177/2013 e n.190/2014; Sistema dei Controlli Interni con deliberazione C.C. n.7/2013 per effetto della normativa introdotta dall’art.3, c.1 D.L. n.174/2012, convertito con modificazioni dalla legge 7.12.2012 n.213, strettamente connessa con il c.d. “Ciclo delle Performance” (articolato nelle fasi di programmazione-monitoraggio-rendicontazione), finalizzato al miglioramento della qualità dei servizi erogati e, più in generale, della attività amministrativa nonché al contenimento della spesa e all’accrescimento degli strumenti a presidio della legalità, posto che gli esiti delle attività coordinate di controllo, pongono l’Amministrazione nelle condizioni di conoscere l’andamento effettivo della gestione per poter meglio programmare le proprie scelte; Riformulazione, con deliberazione GC.n.307 del 22.11.2013 del Titolo XI – Art.51 – Nucleo di Valutazione – del Regolamento Generale di Organizzazione approvato con deliberazione GC.n.364/2011, sostituendone il testo come ivi allegato, per i motivi ivi dettagliati; individuazione, a cura del Sindaco pro-tempore con nota prot.n.40458 del 18.12.2013, dei nominativi dei componenti del nuovo Nucleo di Valutazione e nomina degli stessi con nota prot.n.492/2014, con le prerogative e le funzioni prescritte dal D.Lgs. n.150/09; approvazione del Codice di Comportamento dei dipendenti comunali con GC.n.6 del 14.01.2014, ai sensi dell'art.54 del D.Lgs. n.165/2001 ed art.1, commi 60 e 61 L.n.190/2012; approvazione del “Piano Triennale per la prevenzione della corruzione per il triennio 20142016” ai sensi della legge n. 190 del 6/11/2012 approvato con deliberazione GC.n. 23 del 31.1.2014; Piano Triennale delle Azioni Positive 2014-2016 approvato con deliberazione GC.n.191/2014; è attualmente in corso di elaborazione la “Rendicontazione” degli obiettivi 2013 a cura dei Dirigenti/Responsabili dei Servizi, al fine di predisporre la “Relazione sulla Performance 2013” da sottoporre al Nucleo di Valutazione per la prescritta “validazione”, quale necessario presupposto alla distribuzione della produttività anno 2013; è infine in fase istruttoria l’elaborazione del Piano delle Performance 2014-2016 con il relativo Piano degli Obiettivi 2014, giusta nota prot.n.9924/2014; Considerato che –come espressamente stabilito nel provvedimento di approvazione del PdP 2013-2015 (in corso di aggiornamento per il triennio 2014-2016)- la stretta connessione tra obiettivi-risultato-produttività, già prevista dalla normativa previgente alla Riforma della P.A. e dalla Contrattazione Collettiva di riferimento e rimarcata dal nuovo Contratto Collettivo Decentrato 2013-2015 adeguato al D.Lgs. n.150/2009 e s.m.i., nonché dalle recenti disposizioni inerenti il c.d. “Ciclo Integrato della Performance” (comprendente le disposizioni sulla misurazione e valutazione/trasparenza/anticorruzione) comporta la esplicazione di specifiche DIRETTIVE di principio ed operative da parte della Amministrazione alla Delegazione Trattante per l’utilizzo delle risorse decentrate; Dato atto dei pareri riportati nell’allegato foglio ed espressi ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. 18.8.2000 n. 267; A voti unanimi, resi in forma palese; DELIBERA Per i motivi espressi in narrativa che qui si intendono riportati quale parte integrante e sostanziale: 1) approvare le "DIRETTIVE" alla Delegazione Trattante (dipendenti) di parte Pubblica e di parte Sindacale, con la precisazione che le stesse –che potranno essere integrate e dettagliate in riferimento ai diversificati obiettivi da perseguire- dovranno essere tenute in considerazione dalla D.T., nella individuazione annuale delle voci di utilizzo delle risorse decentrate, come sotto riportate: - il sistema delle relazioni sindacali deve essere improntato al rispetto reciproco dei distinti ruoli e responsabilità della delegazione di parte pubblica e della delegazione di parte sindacale, perseguendo l’obiettivo di contemperare l’esigenza di incrementare e mantenere l’efficacia e l’efficienza dei servizi erogati alla collettività, con l’interesse al miglioramento delle condizioni di lavoro e la crescita professionale; - le materie, i tempi e le procedure relative alla contrattazione, concertazione, informazione e consultazione sono disciplinate dalla legislazione e contrattazione collettiva vigente cui si rinvia, con la precisazione che la determinazione delle materie oggetto di contrattazione integrativa, operata dalla contrattazione collettiva nazionale, deve in ogni caso tenere conto della previsione degli art. 40, c. 1 e Art. 5 c. 2del D.Lgs. 165/2001, come modificati rispettivamente dagli art. 54 e 34 D. Lgs. 150/2009 e s.m.i.; - in particolare anche nel nuovo quadro ordinamentale inaugurato dal decreto legislativo n. 150/2009 rimane alla competenza della contrattazione decentrata integrativa la individuazione dei criteri per la ripartizione e destinazione delle risorse finanziarie destinate alle politiche di sviluppo delle risorse umane e della produttività: “Le modalità di utilizzo delle risorse, nel rispetto della disciplina del CCNL, sono determinate in sede di contrattazione decentrata integrativa con cadenza annuale” (art. 4, comma 1, del CCNL del 22.1.2004). Ai sensi dell’art. 54 del decreto legislativo n. 150/09. di modifica dell’art. 40 D,Lgs. N. 165/2001 “La contrattazione collettiva determina: a)i diritti e gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto di lavoro; b) le materie relative alle relazioni sindacali”. La contrattazione collettiva è consentita negli esclusivi limiti previsti dalla legge nei seguenti ambiti disciplinati: 1) sanzioni disciplinari; 2) valutazione delle prestazioni ai fini della corresponsione del trattamento economico accessorio; 3) mobilità; 4) progressioni economiche. La contrattazione collettiva continua a disciplinare anche nel nuovo quadro ordinamentale: a) la struttura contrattuale; b) i rapporti tra i diversi livelli e la durata dei contratti collettivi nazionali ed integrativi. La contrattazione collettiva è invece esclusa nei seguenti ambiti tematici: a) disciplina dell’organizzazione degli uffici; b) ambiti di mera partecipazione sindacale (informazione successiva, consultazione, concertazione); c) disciplina delle prerogative dirigenziali con i poteri del privato datore di lavoro; d) disciplina del conferimento e della revoca degli incarichi dirigenziali, delle responsabilità amministrative e delle incompatibilità e cumulo di impieghi. Pertanto, in applicazione del combinato disposto dell’art. 29, dell’art. 31 c. 2 del D.Lgs. 150/2009 e dell’art. 40 del D.Lgs. 165/2001, anche nell’ambito del nuovo quadro ordinamentale il trattamento accessorio resta nella disponibilità della contrattazione collettiva. Con riferimento alle implicazioni ed al rapporto tra sistema di valutazione della performance e trattamento economico accessorio è dato desumere che il potere normativo degli enti comporta la definizione del quadro di riferimento del sistema di valutazione entro il quale la contrattazione determina le relative conseguenze economiche per i lavoratori. In sostanza – nell’ambito delle regole del sistema di misurazione e valutazione della performance – rimane la competenza della contrattazione decentrata in ordine alla definizione dei criteri per la ripartizione delle risorse decentrate disponibili per l’incentivazione del merito e la performance nell’ottica delle finalità proprie della contrattazione decentrata integrativa, consistenti nel perseguimento di adeguati livelli di efficienza e produttività dei servizi; - l’autonomo livello di contrattazione collettiva integrativa deve tenere conto del principio che vieta la possibilità di erogare trattamenti economici accessori che non corrispondono alle prestazioni effettivamente rese e agire nel rispetto dei vincoli di bilancio risultanti dagli strumenti di programmazione annuale/pluriennale e analoghi strumenti di controllo della spesa (normativa in materia di spesa del personale, rispetto patto di stabilità etc.), nonché nei limiti imposti dalla legge e dalla contrattazione nazionale; - gli accordi decentrati devono vertere sulle materie demandate dalle vigenti norme alla contrattazione decentrata integrativa ed in particolare l’adeguamento della relativa disciplina alle innovazioni introdotte dal D.Lgs. 150/09 come integrato dal D.Lgs. 141/2011 e della L. n. 135/2012, fermo restando il perseguimento delle finalità dell’Ente in materia di incentivazione dell’impegno e della qualità delle prestazioni, conformemente alla disciplina di cui ai richiamati strumenti programmatici e dei regolamenti adottati dall’Ente in tema di “ciclo della performance” e secondo le modalità operative individuate con il vigente sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale; - le parti (D.T. di parte Pubblica e D.T. di parte Sindacale) pertanto, ai sensi del richiamato D.Lgs. 150/09 e della tendenza in atto del legislatore di ulteriormente valorizzare gli aspetti meritocratici nel lavoro pubblico, - considerate anche le limitazioni imposte dall’art. 9 del D.L. n. 78/2010 convertito in L. n. 122/2010 - devono porre in essere, nell’ambito delle risorse “disponibili”, le misure possibili idonee ed adeguate a preservare la quota delle risorse decentrate da destinare a remunerare istituti collegati alla valutazione di risultati della prestazione individuale ed organizzativa (incentivazione della produttività e miglioramento dei servizi); - la realizzazione dei programmi amministrativi deve avvenire (per molti aspetti), attraverso il pieno coinvolgimento e la motivazione dei dipendenti; infatti buona parte dei concreti esiti dell’attività amministrativa dipende dall’utilizzazione delle risorse umane che concorrono al pari delle risorse finanziarie agli esiti dell’attività amministrativa -tra i vari strumenti per la gestione in forma attiva del personale rientra quello previsto dalla c.d. “Riforma della P.A.” che lega il trattamento economico accessorio alle performance effettive, con ciò imponendo l’obbligo di erogazione della indennità di produttività subordinatamente all’effettivo raggiungimento degli obiettivi ed alla valutazione; la priorità è quindi quella della valorizzazione del merito e della differenziazione nella erogazione del trattamento economico accessorio legato alle performance, intesa come il contributo (risultato e modalità di raggiungimento del risultato) che un soggetto (organizzazione, unità organizzativa, gruppo di individui, singolo individuo) apporta attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi e in ultima istanza alla soddisfazione dei bisogni per i quali una organizzazione è costituita; i dipendenti pertanto -seppure a vari livelli e con responsabilità diverse- operano per uno stesso fine che è lo sviluppo dell'organizzazione; - la qualità dei servizi resi dall’Ente dipende principalmente dal modo in cui viene utilizzato il fattore umano; pertanto, la misurazione e valutazione della performance organizzativa ed individuale deve essere finalizzata al miglioramento della qualità dei servizi pubblici ed alla crescita della professionalità all'interno della Pubblica Amministrazione. Per raggiungere questi obiettivi vengono individuati alcuni strumenti prioritari: la definizione del ciclo di gestione della performance, per migliorare la capacità di selezione degli obiettivi prioritari, ai quali vengono destinate le risorse e viene orientata l’attività; l’individuazione di misuratori dell’attività (indicatori e target), per verificarne il risultato; la valorizzazione del merito individuale, in relazione al contributo assicurato per il raggiungimento degli obiettivi; la trasparenza del sistema: devono essere resi pubblici gli obiettivi, gli andamenti gestionali, la valutazione dei risultati dell’organizzazione e della dirigenza. - il nuovo sistema normativo in materia di Performance, Trasparenza e Integrità e prevenzione della corruzione, ha stabilito una stretta correlazione tra tali istituti finalizzati tutti ad assicurare in modo puntuale –sia pure a diversi livelli- la realizzazione di strumenti di garanzia dell'efficacia/efficienza e legalità dell'azione amministrativa che costituiscono nell’insieme il c.d. “Ciclo Integrato della Performance”. A tal proposito le indicazioni della CIVIT (ora Autorità Nazionale Anticorruzione) stabiliscono uno stretto collegamento tra il “Piano triennale di prevenzione della corruzione” (P.T.P.C.), il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.) e il “Ciclo della Performance” – Piano delle Performance (P.d.P.), sottolineandone la strumentalità e complementarietà con la prevenzione della corruzione. L’integrazione tra la Performance (che definisce la programmazione strategica e operativa della Amministrazione) e la Trasparenza (il cui programma attiene gli obiettivi di trasparenza indicati nel piano triennale), riguarda tanto la pubblicazione delle informazioni prodotte dal Ciclo di gestione della Performance, tanto la esplicita previsione nel Piano delle Performance di specifici obiettivi di trasparenza. Il coordinamento e l’integrazione tra gli ambiti relativi alla performance e alla trasparenza è tesa pertanto a chè le misure contenute nei Programmi Triennali per l’integrità e la trasparenza, diventino obiettivi da inserire nel Piano della Performance, il tutto finalizzato alla accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle Pubbliche Amministrazioni per la realizzazione di una amministrazione aperta e al servizio del cittadino. A tale finalità si collega inoltre il “Sistema dei Controlli Interni”, (approvato presso l’Ente con deliberazione CC.n.7/2013) per effetto della normativa introdotta dall’art.3, c.1 D.L.n.174/2012 convertito con modificazioni dalla L.n.213/2012, anch’esso strettamente connesso al “Ciclo delle Performance” (articolato nelle fasi di programmazione – monitoraggio – rendicontazione), finalizzato al miglioramento della qualità dei servizi erogati, e più in generale, dell'’attività amministrativa, nonché al contenimento della spesa e all’accrescimento degli strumenti a presidio della legalità, dato che gli esiti delle attività coordinate di controllo/trasparenza, pongono l’Amministrazione nelle condizioni di conoscere l’andamento effettivo della gestione per poter meglio programmare le proprie scelte. Da quanto espresso, discende la necessità di definire il “Piano triennale delle Performance 2014-2016 – PDO 2014”, in linea con il programma “integrato” della Performance-Trasparenza e Integrità-Anticorruzione. A tal fine –partendo dalle “linee di mandato” dell'Amministrazione 2012-2017 (=cfr. CC.n.51 del 24.9.2012), tradotti per il triennio 2014-2016 in “obiettivi strategici” da cui devono discendere gli obiettivi operativi del PDO 2014 e tenuto conto del suesposto “Ciclo integrato della Performance”- i Dirigenti e Funzionari predispongono le schede degli “obiettivi operativi” relativi al Settore/Servizio di riferimento, necessari alla propedeutica istruttoria per l’aggiornamento del “Piano delle Performance dell'Ente triennio 2014/2016”di cui alla nota prot.n.9924/2014, da sottoporre al Nucleo di Valutazione per le funzioni di competenza (verifica dei pesi proposti, conformità alle prescrizioni di legge etc.), prima dell'approvazione da parte della Giunta Comunale; a tal fine le schede di “Misurazione della qualità del Servizio”, per ciascun Settore/Servizio, devono riportare “Indicatori” chiari e misurabili riferibili alle specifiche peculiarità dell'Area di riferimento. - L’attuale esigenza deve essere quindi quella di creare "valore pubblico", per cui non si misura per distribuire produttività, ma si misura per verificare se il lavoro svolto ha raggiunto gli obiettivi prefissati nel rispetto degli indirizzi politici, nel rispetto della normativa tutta intervenuta in tema di ciclo “integrato” della Performance. La priorità deve essere l’impatto delle politiche pubbliche sull’ambiente di riferimento, anche secondo il giudizio dei portatori di interessi. - L’attenzione dovrà essere orientata alle necessità di modificare la organizzazione e la metodologia di lavoro in modo da far crescere una cultura orientata ai risultati, e pur riconoscendo che le dimensioni economiche delle risorse destinate al trattamento accessorio legato al merito sono piuttosto contenute ed in continua riduzione per l'effetto delle norme finanziarie in materia di spesa del personale che hanno permanentemente inciso anche sui trattamenti economici del personale dipendente pubblico, ivi compresa la retribuzione accessoria, e considerando che al processo di riorganizzazione degli ordinamenti organizzativi e dei servizi, si è contrapposta una riduzione di fatto delle quote di salario accessorio da destinare alla incentivazione del personale, dovuta sia alle riduzioni d’ imposte sia alle voci di spesa fissa poste a carico delle risorse stabili, con conseguente permanente effetto riduttivo delle stesse, nonchè al finanziamento di forme di incentivazione scarsamente comprimibili poste a carico delle risorse variabili, occorrerà considerare l'aspetto dell'equità e della differenziazione con la conseguente esigenza di riconoscere e premiare il merito utilizzando non solo l'incentivazione economica, ma anche altre leve, egualmente efficaci rispetto all'incentivo economico. La differenziazione fra persone e gruppi di persone, va intesa come riconoscimento al merito e all’apporto individuale e collettivo al raggiungimento degli obiettivi e deve pertanto essere equa per essere un effettivo strumento di miglioramento. - Un altro punto importante è la condivisione. Il sistema va attuato in collaborazione con tutti gli attori: Amministrazione, Nucleo di Valutazione, Segretario Generale, Dirigenti, P.O., A.P. responsabili ufficio, Sindacati, dipendenti. Dovranno essere apprezzati i comportamenti di disponibilità all'assunzione di responsabilità, di disponibilità al cambiamento, di flessibilità alle mansioni da svolgere, l'attitudine a lavorare in gruppo, la disponibilità a collaborare all'interno della struttura di appartenenza e con le altre entità organizzative dell'Ente, la disponibilità nei confronti dell'utenza, il pieno adempimento degli obblighi in materia di anticorruzione e trasparenza. - le indennità nelle varie voci di riferimento contrattuale saranno destinate come espressamente individuate nel CCDI 2013-2015 a cui ci si riporta; - le risorse di parte variabile di cui all'art.15, c.2 CCNL 1.4.99 -inseribili nel Fondo solo subordinatamente alla sussistenza dei presupposti legislativamente e contrattualmente prescritti- dovranno essere destinati a piani e/o progetti di produttività di mantenimento degli standards e di miglioramento dei servizi, mentre, gli eventuali importi rivenienti dal bilancio ex art.15, c.5 stesso CCNL, dovranno essere specificatamente destinati a obiettivi particolarmente rilevanti e sfidanti tesi all'innovazione e significativo miglioramento dei servizi, inteso quale incremento quali-quantitativo oggettivamente misurabile. - l'ulteriore specificazione di tali incentivi è rimessa alla Delegazione Trattante che dovrà prendere in considerazione la formulazione di piani di attività/progetti obiettivo sulla base delle indicazioni e degli strumenti di programmazione dell'Amministrazione in merito alla necessità di conseguire obiettivi di rilievo prioritario per lo sviluppo dell'Ente. - in particolare dovranno essere finanziati nell'ambito delle risorse disponibili obiettivi di RPP-PdPPEG/PDO di mantenimento e miglioramento dei servizi che si riferiscono sia al miglioramento che al mantenimento degli standard raggiunti e non comprimibili per i possibili riflessi negativi che ne deriverebbero, nonchè peculiari attività assegnate ai singoli settori in relazione ai compiti istituzionali, collegati agli obiettivi strategici di lungo e medio tempo individuati nella Relazione previsionale e programmatica. - l’eventuale quota di incentivazione riveniente dall'applicazione dell'art.208 c.d.s. –qualora utilizzabile- dovrà essere destinata ex art.15, c.5 CCNL 1.4.99 al miglioramento ed innovazione dei servizi, sarà definita con separata deliberazione di Giunta secondo le prescrizioni contrattuali e tenuto conto degli orientamenti dell'ARAN in materia. - dovranno essere definiti e regolamentati i proventi derivanti da specifiche disposizioni di legge (art.15, c.1 lett.K) e quelli di cui all’art.16 D.L. n.98/2011 convertito in L.n.111/2011. le progressioni orizzontali e di carriera –fermo restando quanto espresso all’art.36, lett.c) del CCDI 2013-2015 e nell’Allegato A) al Piano triennale di fabbisogno 2013-2015- dovranno essere improntate alla selettività e regolamentate nel rigoroso rispetto nei limiti previsti dalle specifiche disposizioni di legge e contrattuali in materia. - dovrà essere posta particolare attenzione alla indennità di disagio e rischio nella considerazione che essa: spetta solo a quei dipendenti che svolgono prestazioni in cui sia possibile riconoscere la presenza di effettive forme di disagio/rischio; non può essere corrisposta per remunerare attività svolta da intere categorie o interi profili professionali; non si può cumulare per le stesse motivazioni l'indennità di disagio con l'indennità di rischio o con il turno; la misura di tale compenso non può superare quella prevista nel CCNL e nel CCDI vigenti. - dovranno essere individuate/riviste/variate/rimodulate nella assegnazione di funzioni e negli importi nei limiti contrattuali le Specifiche Responsabilità conferibili ai dipendenti di Cat.C – D, nei rispetto dell'apposito Regolamento allegato al CCDI 2013-2015 approvato con GC.n.211 del 9.8.2013, e nei limiti di spesa variabile a tale scopo assegnate in sede di accordo; - dovranno essere valorizzate peculiari professionalità del personale di Cat.D in base alle esigenze dell’Amministrazione mediante istituzione/mantenimento/conferimento/aumento/rimodulazione delle assegnazioni e dei valori degli incarichi di Posizione Organizzativa e Alta Professionalità, secondo criteri predefiniti e nell’ambito degli importi contrattualmente stabiliti (Parte Stabile), senza soluzione di continuità anche per gli anni futuri, utilizzando a tale scopo le risorse stabili del Fondo ad esse già destinate in sede di contrattazione decentrata, nonché quelle disponibili a seguito cessazione di Funzionari titolari di P.O. o per rimodulazione o mancata attribuzione delle istituite P.O./A.P. o ancora per assegnazione di incarichi dirigenziali ai sensi dell'’art.110, c.1 D.Lgs. n.165/2001 a funzionari precedentemente Titolari di P.O./A.P., secondo le indicazioni del Piano di fabbisogno 2013-2015, nonché di eventuali ulteriori risorse disponibili, nell’ambito delle risorse stabili dei Fondi decentrati del personale non dirigente anno 2014. Tanto nella considerazione che gli incarichi in essere unitamente ad altri da attivarsi nell’anno 2014, sono finalizzati a fronteggiare le esigenze organizzative dell'Ente scaturite dalla progressiva cessazione dal servizio dei Dirigenti a tempo indeterminato presso l’Ente (attualmente 1 solo dirigente, peraltro assente in quanto in aspettativa, su 8 posti dirigenziali in D.O.), solo in parte mitigate mediante l’assegnazione di incarichi dirigenziali a tempo determinato a 2 Funzionari di Cat. D) ai sensi dell'art.110, c.1 D.Lgs. n.267/2000 e di incarichi ad interim al Dirigente a Tempo determinato Responsabile del Piano Sociale di Zona assunto nel Dicembre 2013, nei limiti percentuali di legge, con conseguente necessità di porre in essere soluzioni organizzative mirate, consistenti nella istituzione ed attribuzione delle P.O. e A.P. conferite in prosecuzione, nonché ad altre Posizioni Organizzative da attribuire nei limiti delle risorse stabili del Fondo 2014, finalizzate ad ulteriormente intervenire sulle problematiche determinate da dette cessazioni, anche nella considerazione della sopravvenuta incompatibilità del Segretario Generale –attualmente Responsabile anticorruzione e referente per i controlli interni- di assumere ulteriori incarichi dirigenziali ad interim nei vari Settori dell'Ente; pertanto, l’intendimento dell'Amministrazione comunale riguardante l’attribuzione di incarichi di Posizione Organizzativa e/o la rimodulazione dei “parametri” già attribuiti a Titolari P.O. inseriti in ambiti di particolare rilievo –già esplicitamente espresso ad inizio mandato con Verbale di Giunta n. 85 del 23.7.2012 per “l’avvio delle istruttorie concernenti preliminari interventi per porre in grado la Struttura Comunale di supportare le direttive programmatiche dell'Amministrazione”, e ribadito nelle proprie direttive alla Delegazione Trattante è correlato al “rilievo” di specifici ambiti di servizi ed interventi nel contesto degli obiettivi programmatici, strategici ed operativi dell'Ente che comportano identificazione della Posizione Organizzativa/Alta Professionalità -avulsi da una logica di aumento del trattamento economico a fronte del corretto svolgimento dei compiti di servizio (che è dovere in generale di qualsiasi lavoratore o pubblico dipendente)- bensì strettamente connessi al potenziamento ed ampliamento dei risultati oggettivamente conseguibili da alcuni ambiti rispetto ad altri in correlazione alle particolari esigenze organizzative delle singole strutture dell'Ente. Sarà pertanto necessario istituire ulteriori posizioni organizzative nell’ambito delle risorse stabili del Fondo 2014 e secondo le prescritte relazioni sindacali per il periodo dall’1.7.2014 –o dalla successiva data di conferimento dirigenziale- al 31.12.2014 in deroga alla durata minima di un anno (fatto salvo il prosieguo dall’1.1.2015 secondo le modalità di cui all’art.11 CCNL 31.3.99, subordinatamente alla effettiva riorganizzazione dell'Ente con soppressione dei posti di qualifica dirigenziale, giusta deliberazione GC.n.285/2013), secondo quanto verrà stabilito con separato provvedimento, e dovrà inoltre provvedere alla riparametrazione, per il periodo dall’1.7.2014 –o data di successivo conferimento dirigenziale- al 31.12.2014 in deroga alla durata minina di un anno di Posizione Organizzativa a causa di internalizzazione di servizi (fatto salvo il prosieguo dall’1.1.2015 secondo le modalità di cui all’art.11 CCNL 31.3.99, subordinatamente alla effettiva riorganizzazione dell'Ente con soppressione dei posti di qualifica dirigenziale, giusta deliberazione GC.n.285/2013), secondo quanto verrà stabilito con separato provvedimento, previa le prescritte relazioni sindacali, ferma restando la conferma sino al 31.12.2014 -(fatto salvo il prosieguo dall’1.1.2015 secondo le modalità di cui all’art.11 CCNL 31.3.99, subordinatamente alla effettiva riorganizzazione dell'Ente con soppressione dei posti di qualifica dirigenziale, giusta deliberazione GC.n.285/2013)- e la parametrazione delle altre Posizioni Organizzative e Alte Professionalità già conferite in prosieguo per l’anno 2014. Si precisa che la conseguente spesa -che risente per parte degli anni 2013-2014 di variazioni in riduzione, per effetto del pensionamento di un Titolare P.O., nonché per l’affidamento di incarichi dirigenziali a tempo determinato conferiti ai sensi dell'art.110, c.1 D.Lgs. n.267/2000 a due Funzionari già Titolari di P.O.- graverà per l’anno 2014 sul Fondo Risorse Decentrate anno 2014 (costituito per la parte stabile con Determinazione Dirigenziale 1° Settore n.45 del 14.2.2014) verrà prevista negli elaborandi Bilancio e PEG 2014, tenuto conto che nell’ambito dei Fondi annuali risorse decentrate gli istituti contrattuali stabili e duraturi nel tempo (=progressioni economiche orizzontali – indennità di comparto – retribuzione di posizione e di risultato P.O. e A.P. – indennità ex 8^ q.f. per Cat. D6 non investita di incarichi di Posizione Organizzativa/Alta Professionalità), comportano oneri che tendenzialmente si consolidano nel tempo e vengono finanziati attingendo da fonti stabili aventi carattere di certezza e continuità, da riproporre annualmente nel loro ammontare sostanzialmente immodificato, (mentre gli istituti contrattuali previsti in funzione di esigenze variabili e con caratteristiche di eventualità vengono finanziati con le ulteriori fonti (=risorse disponibili) –e precisamente- con il residuo di parte stabile e con le entrate variabili, (con la precisazione che resta ferma l’erogazione della retribuzione di risultato relativa alle P.O. e A.P. assegnate, solo dopo la rendicontazione dei risultati inerenti gli obiettivi attribuiti, secondo il nuovo Sistema di Misurazione e Valutazione approvato con deliberazione di Giunta Comunale n.28 del 31.1.2012), mentre la successiva spesa riferita all’anno 2015 inerente le PO/AP farà carico a specifici capitoli del relativo Bilancio 2015 in conseguenza della soppressione dei posti di qualifica dirigenziale ex art.11 CCNL 31.3.99 prevista con decorrenza 1.1.2015, giusta deliberazione GC.n.285/2013; - dovrà essere rispettato il principio di onnicomprensività del trattamento economico accessorio dei Titolari di P.O. a A.P., fatte salva le eccezioni previste dai contratti collettivi nazionali. - dovrà essere dedicata particolare attenzione agli aspetti della crescente centralità del fattore risorse umane e dello sviluppo organizzativo, utilizzando le opportunità previste dalle vigenti norme contrattuali e legislative orientate alla implementazione della cultura dei “risultati” ai quali è correlata l’erogazione delle risorse, differenziata in base alla valutazione delle competenze e del merito -in cui riveste un ruolo fondamentale la figura del Dirigente/Responsabile P.O.-A.P. della organizzazione interna e delle metodologie di lavorodirettamente connesse all’effettivo miglioramento delle performance dell’Ente. - dovrà rispettarsi il principio per il quale le regole che presiedono alla contrattazione decentrata sono fissate nel D.Lgs. n.165/2001 come integrato e modificato dal D.Lgs.n.150/09 e s.m.i., per le materie oggetto di contrattazione decentrata integrativa hanno carattere tassativo e non possono essere ampliate, il contratto nazionale è gerarchicamente sovraordinato al contratto decentrato; le norme dei contratti decentrati che dispongono diversamente sono nulle e non possono essere applicate. Si ribadisce che il Fondo Risorse decentrate anno 2014 è soggetto ad espressa riserva di successivi ricalcoli della quantificazione e dell'utilizzo dei Fondi 2011/2012/2013/2014, per l’erogazione delle indennità accessorie ai dipendenti, secondo gli orientamenti sino ad ora acquisiti, dopo la definizione delle “Indicazioni Applicative” da parte del “Comitato Temporaneo” (cfr. Circolare interministeriale prot.n.60/GAB del 12.5.2014), tese alla corretta ed uniforme applicazione di quanto disposto dall’art.4 del D.L. 6.3.2014 n.16, convertito nella L. 2.5.2014 n.68, eppertanto, per l’effetto, l’intesa di D.T. sul Fondo Risorse decentrate anno 2014 troverà applicazione in via temporanea e salvo recuperi o ricalcoli per quanto sopra riportato. - tali Direttive –che potranno essere integrate e dettagliate in riferimento ai diversificati obiettivi da perseguire- dovranno essere tenute in considerazione dalle Delegazioni Trattanti di parte pubblica e di parte sindacale dipendenti sia nella individuazione annuale delle voci di utilizzo delle risorse, sia in sede di rinnovo del Contratto Decentrato Integrativo; 2) informare le Delegazioni di parte Sindacale (OO.SS. e RSU) dei dipendenti ed il Presidente della Delegazione Trattante di parte pubblica, mediante trasmissione via mail del presente provvedimento; 3) trasmettere copia della presente al Settore “Finanziario” e al Settore “Affari Generali”-Servizi del Personale, per il seguito di competenza; 4) trasmettere via mail copia della presente ai Dirigenti T.D. e ai Funzionari P.O./A.P. dell'Ente; 5) trasmettere altra copia, al Collegio dei Revisori, al Nucleo di Valutazione, per quanto di attinenza; 6) trasmettere copia del presente provvedimento al Funzionario del Servizio Informatico per la pubblicazione alla sezione "Amministrazione Trasparente" del sito internet istituzionale, in applicazione dell'art.15, c.1 lett.d), del D.Lgs. 14.03.2013, n.33; 7) dichiarare, con separata votazione unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile. ******* PARERE DEGLI UFFICI (art. 49 D.Lgs 18.08.2000 n.267) 1 - Settore Affari Generali Oggetto : ANNO 2014 - DIRETTIVA ALLA DELEGAZIONE TRATTANTE PER L'UTILIZZO DEL FONDO DI RISORSE DECENTRATE ( PERSONALE DIPENDENTE). Relatore : Assessore Prof.ssa Rosa Calò RESPONSABILE DEL SERVIZIO INTERESSATO Visto parere favorevole in ordine alla sola regolarità tecnico-amministrativa della proposta di deliberazione controfirmata e predisposta. ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… li…27 GIUGNO 2014……. IL TITOLARE A.P…Dr.ssa Maria Tiziana Simone…………... li…27 GIUGNO 2014…….IL DIRIGENTE ad Interim DI SETTORE… Dr. Salvatore Bonasia…. RESPONSABILE DI RAGIONERIA Visto parere favorevole in ordine alla sola regolarità contabile, con imputazione della spesa di €…………………………………al cap…………………………………………………. Impegno Provv……………………………….. –Def…………………………………….che presenta la ulteriore disponibilità di €………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………………… li..27.06.2014……… IL DIRIGENTE ad Interim Settore Finanziario…Dr. Andrea Foti….… li..27/06/2014……… IL FUNZIONARIO Titolare di P.O...Dott.ssa Nadia Palmieri …….. Il Sindaco F.to Dott. Michele Abbaticchio Segretario Generale F.to Dott. Salvatore Bonasia ________________________________________________________________________________ PUBBLICAZIONE Pubblicato all’Albo Pretorio del Comune di Bitonto il 08 LUG. 2014 e vi rimarrà per 15 giorni. Il Segretario Generale F.to Dott. Salvatore Bonasia ________________________________________________________________________________ CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Pubblicato all’Albo Pretorio del Comune di Bitonto dal ________________ al _______________ Il Segretario Generale F.to ESECUTIVITA’ ai sensi dell’art. 134, comma 4, D.Lgs. n° 267/2000, salvo perfezionamento pubblicazione. Bitonto, 08 LUG. 2014 Il Segretario Generale F.to Dott. Salvatore Bonasia Copia conforme all'originale, in carta libera per uso amministrativo Bitonto 08/07/2014 Segretario Generale Dott. Salvatore Bonasia
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