Trentunesima sx L’ACCENTO Per poter leggere e pronunciare correttamente una parola, la nostra voce si posa in modo più marcato su una delle sue sillabe: mà-re ar-co-ba-lè-no àn-co-ra cit-tà questo ci permette di dare il giusto tono ad ogni parola evitando anche spiacevoli inconvenienti nel caso di parole scritte nel medesimo modo (omografe), ma con significato diverso: pèr-do-no: Senza accorgersene, Angelo e Stella perdono la traccia del sentiero per-dò-no: Ti chiedo perdono per la mia sbadataggine per-do-nò: La mamma perdonò il figlio che aveva disubbidito Avrete notato che per indicare graficamente le sillabe su cui deve cadere il tono della voce è stato posto un piccolo segno (‘): è l’accento tonico. Questo non solo determina la corretta pronuncia ma, come avete visto, il suo semplice spostamento da una sillaba all’altra cambia totalmente il significato di una parola. La posizione dell’accento tonico sulle diverse sillabe distingue le parole in: Tronche (ultima sillaba) : a vi di tà Piane (penultima sillaba): ci vì le il lu mi nò can cel lì Sdrucciole (terz’ultima sillaba) : clas sì fi ca Bisdrucciole (quart’ultima sillaba) par pa no tè ci tò no glie re mè di ta no Normalmente l’accento tonico si indica graficamente solo : sulle parole tronche sui monosillabi che terminano con due vocali : già, più, ciò, etc. sui monosillabi che si potrebbero confondere con altri di forma uguale ma di significato diverso ché dà dì è là lì né sé sì tè (congiunzione) (verbo) ( nome=giorno) (verbo) (avverbio) (avverbio) (congiunzione) ( pronome) (avverbio) (nome) che da di e la li ne se si te (pronome e congiunzione) (preposizione) (preposizione) (congiunzione) (articolo) (pronome) (pronome e avverbio) (congiunzione) (pronome) (pronome) Sui composti di: tre, re, blu e su trentatré, viceré, gialloblù, lassù) L’accento grafico è invece facoltativo: per distinguere parole omografe : sùbito (adesso) - subìto (dal verbo subire) fòrmica (materiale plastico) – formìca (insetto) càpitano (dal verbo capitare) – capitàno (grado militare) etc. (di solito, in questo caso, l’accento non viene più indicato e si capisce il significato della parola dal contesto in cui è inserita.) Sui plurali dei nomi in –io, per distinguerli dai plurali da altri nomi graficamente simili: prìncipi (plurale di principe) princìpi (plurale di principio) quando si vuole indicare la pronuncia corretta di una parola rara: ergonòmico, asintomàtico, osteomalacìa Quando il pronome riflessivo se è seguito da stesso e medesimo. Al plurale è preferibile mantenere la forma accentata ( sé stessi) Non si mette l’accento grafico su: i monosillabi tronchi che non rischiano di confondersi con altri : fa, fu, so, sto, va, tra, sta, me, mi, ti, blu. Qui e qua Nella lingua italiana troviamo tre tipi di accenti: 1- Grave: à,è,ì,ò,ù ; indica un suono aperto ( pane, bere, cibo, toro, tubo) 2- Acuto: é, o‛ ; indica un suono chiuso (bene, corso) Distinguere i tipi di accento, ci permette di conoscere la pronuncia esatta e il significato delle parole omografe che presentano la o oppure la e accentate: pésca (dal verbo pescare) pèsca (frutto) vo‛lto (viso) vòlto (dal verbo volgere) ELISIONE E TRONCAMENTO Parlando si potrebbe rischiare di produrre suoni faticosi o sgradevoli dovendo accostare fonemi tra loro poco armonici; un caso evidente è l’accostamento tra due vocali: lo amico buono uomo la estate una idea eliminando una delle vocali accostate risulta evidente il cambio di armonia l’amico (pronuncia buon uomo (pronuncia l’estate (pronuncia un’idea (pronuncia lamico) buonuomo) lestate) unidea) questo intervento è stato possibile grazie all’uso dell’ elisione e del troncamento. L’elisione è la caduta della vocale finale di una parola davanti alla vocale iniziale o l’acca della parola successiva; il segno grafico che indica l’avvenuta elisione è l’apostrofo (‘) L(a)’ hanno vista L(o)’ orso L’elisione si utilizza obbligatoriamente: Con gli articoli lo, la e le preposizioni articolate formate con tali articoli L’arte all’antica dell’uva Con l’articolo una Un’ora Con bello/a, santo/a, quello/a Bell’abito sant’Antonio quell’albero Con l’avverbio ci davanti al verbo essere e alle altre forme verbali che iniziano per e C’è, c’erano Con la congiunzione anche seguita da pronomi personali io, egli, essa, esso, essi, esse Anch’io Nelle forme fisse Tutt’altro tutt’al più mezz’ora d’ora in poi nessun’altra d’altronde senz’altro pover’uomo fin d’allora …… Vi sono tuttavia delle eccezioni che consentono di mantenere la vocale finale della prima parola in alternativa alla sua elisione: Santa Elisabetta quella ipotesi bella immersione L’apostrofo viene inoltre utilizzato per indicare le abbreviazioni quando si parla di anni Nel ‘69 l’uomo sbarcò sulla luna L’elisione non è possibile: con i pronomi personali li e le Le ama, li aspetta con la preposizione da da affittare da Alessandria escludendo le forme fisse : d’altronde, d’accordo, d’altra parte, d’allora, d’ora in poi. Dopo la particella pronominale ci seguita da a, o, u Ci organizzammo ci annoiamo Dopo articoli, preposizioni e aggettivi seguiti da parole che iniziano per io, ie, ia, iu Lo iato la iena lo iodio lo iugoslavo In tutti gli altri casi l’elisione è facoltativa: Come è andata ? Di inverno La avvisai Grande uomo Etc… com’è andata? d’inverno l’avvisai grand’uomo Il troncamento è la caduta di una vocale o di una sillaba davanti ad un'altra parola; il troncamento non si indica con simboli grafici. Quale è qual è nessuno esempio nessun esempio Non si ha il troncamento: davanti a parole che iniziano per z, gn, x, ps e s+consonante. E’ invece obbligatorio con: uno, alcuno, nessuno e ciascuno un albero ciascun uomo buono buon anno buon soggiorno signore, dottore, professore, frate, suora, ingegnere, cavaliere seguiti da nome proprio il dottor Amerio suor Anna bello, quello e santo davanti a parole maschili singolari che iniziano con consonante un bel prato quel calendario san Marco tale e quale Qual è tal amico Alcune forme imperative tronche, vengono apostrofate per evitare confusioni con forme omografe: da’ (dai) di’ (dici) fa’ (fai) va’ (vai) oltre che alle eccezioni po’ (poco) be’ (bene) mo’ (modo) Per non confondere il troncamento con l’elisione è sufficiente verificare se la parola tronca può stare anche davanti ad una parola che inizia per consonante, in questo caso si tratta di troncamento e non di elisione: buon amico/buon compleanno (troncamento) senz’altro/ senz pane (elisione) 1) Primi passi di verifica Nei primi giorni di permanenza sull’isola, Angelo e Stella hanno conosciuto diversi animali e in particolare un simpatico serpentello che potrebbe diventare il simbolo di queste attività di verifica. Se le parole sono costituite, come abbiamo visto, da una o più sillabe, possiamo immaginare quante parole si nascondano all’interno di un lungo “serpente” di sillabe? Quello che vi proponiamo per primo non è assolutamente velenoso, ma vi potrà procurare qualche difficoltà nel l’individuare tutte le parole che costituiscono una breve descrizione d’ambiente; vogliamo provare a evidenziarle con alcuni netti tratti di matita? (disegno di una testa di serpente e a seguire il testo ondulato) Cin – que /– an – ni – fa – quan – do – e – ro – mol – to – ma – la – ta - mi – re – si – con – to - di – fa – re – lo – stes – so – so – gno – o – gni – not – te – pas – seg – gia – vo – in – cam – pa – gna – e – da – lon – ta – no – ve – de – vo – u – na – ca – sa – bas – sa – e – lun – ga – cir – con – da - ta – da – un – bo – schet – to – di – ti – gli - (a chiudere una coda di serpente) Da A. Maurois, La casa – Cedam Padova – 1998 Se avete superato indenni questa prima conoscenza del serpentello, potrete allora cimentarvi con un rettile più imprevedibile e misterioso. Adesso, infatti, la catena di parole non è suddivisa in sillabe e non avrete l’aiuto di un brano con una sequenza logica; rintracciate prima ogni singola parola e successivamente suddividetele in sillabe. Buona caccia! (disegno di una testa di serpente e a seguire il testo ondulato) zuc/chi/no//aglioboscocastellonascondiglioestatescopasuoiaritmetica leprestudiaresuonomentrepaesemaggiofienobuonofrangiaatmosferacoi nvolgereelicottero(a chiudere una coda di serpente) 2) Laboratorio Vi ricordate? Angelo e Stella hanno trovare un intruso tra gli animali della foresta: l’incredibile BURUMBA. Anche voi incontrerete, tra le frasi che indicheremo di seguito, una vera schiera di “intrusi” tra i troncamenti e le elisioni inserite tra parentesi. Da esperti “cacciatori” individuerete L’”animale” grammaticale adatto alla frase e, agli intrusi, offrirete una nuova opportunità creando, proprio per loro, alcune brevi frasi. Seguite l’esercizio avviato e…buona caccia! a) Mia nonna è una donna (all’ , alla) antica Domani vado alla festa di Mario b) (l’, la) erba del vicino è sempre più verde ………………………………………………………………….. c) Quella casa è (d’, da) affittare …………………………………………………………………. d) Oggi hai proprio un (bello, bell’, bel) aspetto ………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………… e) Vorrei partecipare (anch’, anche) a questa gara …………………………………………………………………………….. f) (Quell’, quello, quel) (buon, buono) uomo di mio nonno non mi sgridava mai ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………… g) Oggi hai proprio un (bello, bell’, bel) aspetto …………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………….. h) La cappella in fondo alla strada è dedicata a (Sant’, Santo, San) Agostino ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… i) (Fra’, frate) Martino campanaro suona tu… ………………………………………………………………………………………… j) Ricordo che (l’, lo) (altr’, altro) anno mi regalarono (un’, un, uno) aeroplanino ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… l) (la, l’) avvertii di non arrivare troppo tardi …………………………………………………………………. 3) Scrivere, leggere e parlare Per quest’ ultima attività rientriamo per un momento nel mondo delle sillabe. Probabilmente nella confusione della caccia all’intruso abbiamo creato un guaio: le parole delle frasi di una simpatica storia di fantascienza che Angelo voleva raccontare a Stella si sono sparpagliate sulla spiaggia dividendosi in sillabe. Vogliamo aiutare Angelo a ricostruire le frasi e a riordinarle in senso logico? Paletta, secchiello e setaccio ci permetteranno una raccolta accurata e poi, con pazienza, rimettiamo a posto il puzzle. Ricostruite le frasi: a de--ci--se—ro di vi-……. la ……-tà -ta- b -re cit- -si- c dei ………… -ti fun- Quando vi-…… in un …………. -de- ne- -ro o- -ghet- -lio -go- -zio e sott’ …….. d E’ at-......... un’ ... -stro-… a-ra- -na-ve -ter- -ta Avevano la .......... di fun-..... co-………-ti for-ghi -ma -ra- f -lo- Ma scap-…… g -paSono sce-……. venusiani. -li set- -si ………. -co- pic- ……. -te -ven- -ta- spa-……… -no -ro- Adesso riordinate la storia 1) 2) 3) . 4) 5) 6) 7) - ORTOGRAFIA L’insieme delle regole che ci consentono di scrivere in modo corretto si chiama ortografia. Non sempre i fonemi corrispondono ai grafemi e spesso è necessario risalire all’origine della parola (etimologia), da che lingua o radice deriva, per sapere come scriverla. Vi sono molte regole nell’italiano scritto, analizziamo quelle più importanti e più utilizzate: Sce/scie Si scrive sempre sce (scendere, nascere) fanno eccezione: - scienza e coscienza e i loro derivati (scienziato, coscienzioso) - usciere - scie (plu. di scia) ce/cie, ge/gie Si scrive normalmente ce e ge (cena, gelato) Si utilizzano le forme cie e gie: - nelle parole cielo e cieco - nei plurali delle parole che terminano in cia e gia precedute da vocale al singolare (farmacie, valigie, camicie) li/gli Si utilizza li: - all’inizio di parola (lieto, liana) - quando la elle è doppia (allievo) - quando l’accento cade sulla i e loro derivati (anomalia) - nei nomi propri di persona eccetto Guglielmo (Emilia, Giulia) - nelle parole di origine latina (milione, miliardo, olio, ciliegia,vigilia) La parola famigliare si può scrivere anche familiare ni/gn/gni Si utilizza prevalentemente la gn (ingegnere, campagna). Bisogna utilizzare: la ni nelle parole di origine latina (scrutinio, niente) la gni : quando la ì è accentata( compagnia) e in alcune forme verbali (bagniamo, sogniamo) cua, cue cui/qua, que, qui cua, cue e cui si scrivono quando ua, ue e ui non sono dittonghi (innocuo) qua, que e qui si scrivono quando ua, ue e ui sono dittonghi (quadro) mb/mp davanti a p e b si usa sempre la m (gamba, bambino) fanno eccezione alcuni composti di bene (benpensante) h La lettera h non si pronuncia ma è utilizzata come segno grafico per: indicare il suono duro di c e g seguite da i ed e (chiave, cherosene) distinguere le voci del verbo avere da altre parole che si pronunciano nello stesso modo (io ho – bianco o nero, essi hanno – buon anno!) trascrivere le esclamazioni (Ah! Oh! Ahi!) introdurre alcune parole di origine latina o straniere (habitat, hotel) Le consonanti doppie Tutte le consonanti, eccetto la h, possono raddoppiare sempre che si trovino tra due vocali ( è comunque utile consultare il vocabolario) Il raddoppiamento della lettera q si scrive cqu (acquazzone) l’unica eccezione è la parola soqquadro - Non bisogna raddoppiare: la g e la z davanti a ia, ie, io, ione (nazione, religione) la b davanti a ile (mobile) la s seguita da un’altra consonante (scatola) le consonanti nelle parole formate con i prefissi di, tra, sotto, contro (dimettere, trasecolare, sottomettere, controbattere) LA PUNTEGGIATURA (Primo piano delle mani di Angelo che sorreggono un foglio bagnato e sgualcito su cui vi sono alcune parole scritte e si sono cancellati tutti i segni di punteggiatura; si legge: Carissimi Stella e Angelo come state Siamo sicuri che vi state divertendo un mondo tra acqua e sole e sarete certamente abbronzati Sapete che cosa ci ha detto al telefono la mamma di Stella Quei due ragazzini non stanno mai fermi e hanno già rischiato di cadere in mare State attenti Non fate disperare i vostri genitori d’accordo Un bacione I vostri nonni (A fianco) un’altra immagine, con vista davanti, con Angelo (con la lettera tra le mani) e Stella che si guardano dubbiosi e sulle loro teste vi sono due punti interrogativi) Tra il piccolo tesoro di oggetti recuperati dal mare, i nostri due amici hanno ritrovato una lettera, bagnata e sgualcita, scritta a loro dai rispettivi nonni. Il senso della lettera è chiaro, ma l’acqua del mare ha giocato un piccolo scherzo: tutti i segni di punteggiatura sono stati cancellati! Per leggere e interpretare correttamente la forma scritta, adeguandola al linguaggio parlato, non è sufficiente una precisa pronuncia delle singole parole, ma è anche importante rappresentarne le pause, dare l’impostazione che ha la voce quando si fa una domanda o si esclama qualcosa, sottolinearne i toni e i discorsi diretti. Proviamo allora a rileggere la lettera dei nonni, dopo aver ricuperato tutti i segni di punteggiatura “mangiati” dal mare… Carissimi Stella e Angelo, come state? Siamo sicuri che vi state divertendo un mondo, tra acqua e sole, e sarete certamente abbronzati! Sapete che cosa ci ha detto al telefono la mamma di Stella? “Quei due ragazzini non stanno mai fermi e hanno già rischiato di cadere in mare…” State attenti! Non fate disperare i vostri genitori; d’accordo? Un bacione. I vostri nonni (disegno di Angelo e Stella che ora sorridono dopo aver riletto la lettera) Ora la punteggiatura ci permette di “interpretare” coerentemente il messaggio dei nonni e di capire tutte le sfumature espressive, pause, domande ed esclamazioni: da una semplice sequenza di parole, impersonale, siamo riusciti, con pochi segni grafici, a dare vita e personalità ad un messaggio scritto. Vediamo, nei particolari, l’uso corretto della punteggiatura. . Punto o punto fermo Indica una pausa lunga e si pone alla fine di una frase o di un periodo di senso compiuto. Si usa anche nelle abbreviazioni e nelle sigle. Era stata una giornata lunga e faticosa e non vedevo l’ora di riposare. Andai a letto e mi addormentai subito. Etc. Dott. O.N.U. , Virgola U.N.I.C.E.F. Indica una pausa breve. Si usa: negli elenchi, tra una parola e l’altra; tra la penultima e l’ultima parola è preferibile sostituirla con la congiunzione e. Comprai molta frutta: arance, mele, pere e banane. dopo si, no, bene Sì, ho capito benissimo! prima di ma, però, anzi, invece, se, sebbene Verrò, ma solo a certe condizioni. E’ bello, anzi stupendo. Esco, se c’è il sole prima di un pronome relativo Marco, che conosci benissimo, ti saluta. per isolare qualcosa all’interno di una frase o di un periodo Leopardi, il famoso poeta, nacque a Recanati. Leopardi, quando scrisse l’Infinito, era giovanissimo. dopo il nome di chi si vuol richiamare l’attenzione Professore, mi ripete la domanda? Non si usa: tra il verbo e chi o ciò che compie o subisce l’azione Luca , mangia , la torta (compie l’azione) (subisce l’azione) davanti a né, o, oppure, sia Paolo non vuole né mangiare né bere. ; Punto e virgola Indica una pausa di durata media e si usa per separare frasi brevi, senza concludere il periodo Era una notte buia e tempestosa; i lampi illuminavano il cielo; la pioggia picchiettava, noiosa, sui vetri. : Due punti Indicano una pausa rapida e si utilizzano: per introdurre un elenco Nella valigia ho riposto il necessario: una camicia, un maglione, le calze e un paio di mutande. il discorso di qualcuno Paolo esclamò: “E’ una giornata stupenda!” una spiegazione Non hai capito nulla: devi prima leggere e solo dopo ripetere ad alta voce. ? Punto interrogativo Indica una pausa lunga ed esprime una domanda diretta Quanto fa tre per tre? ! Punto esclamativo Indica un’intonazione di voce che esprime stupore, dolore, meraviglia o un ordine. Che giornata! Alzati! Ahi! … Puntini di sospensione Indicano un discorso lasciato in sospeso Smettila di brontolare, oppure… Vengono utilizzati anche per interrompere la frase e dare rissalto alla parola seguente Ho sempre pensato che tu fossi…un asino. I puntini di sospensione devono essere tre. “ Virgolette Si usano per: delimitare il discorso diretto Mi disse: “ Non potrò dimenticarti!” a volte si utilizzano le lineette Mi disse: - Non potrò dimenticarti! per evidenziare una parola o un gruppo di parole Marco è proprio una “volpe”. per delimitare una citazione “il dado è tratto” “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate!” delimitare i titoli di giornali o riviste Ho comprato “La gazzetta del Trentino” - Trattino Si usa: per unire più parole Il diretto Milano-Genova per sillabare le parole chi-tar-ra per andare a capo * Asterisco Indica un riferimento o una nota esplicativa Era un frutto sacciforme* e colorato. *A forma di sacco Ripetuto tre volte indica un nome che non si vuole citare. Il Conte*** bandì un ignobile editto… () Parentesi Indicano una parte del discorso non necessaria o una spiegazione Quando salimmo sul colle (un insignificante cumulo di terra arida) vedemmo le luci della città. Prima della parentesi tonda non si deve mai mettere la virgola Le parentesi quadre con i puntini […] vengono utilizzate nelle citazioni per indicare che è stata tagliata una parte LE MAIUSCOLE “…La lettura della lettera dei nonni ci riportò drammaticamente alla realtà: eravamo naufraghi su di una terra affascinante ma sconosciuta, lontani da genitori e amici, da un mondo che conoscevamo e che ci rassicurava. Senza accorgercene iniziammo a pensare a tutto ciò che stavamo rischiando di perdere per sempre: la gattina Luna, i mie compagni di mille avventure, Enrico e Fulvio, la raccolta di fumetti “ I viaggi straordinari di Capitan Nik”… La tristezza era ormai tra noi e ci rendemmo conto che era giunto il momento di iniziare il nostro viaggio in questa nuova terra alla ricerca della strada per ritornare a casa…la nostra casa.” (disegno dei primi piani di Angelo e Stella che pensano – callout – a cose e persone abbandonate) Prima di accompagnare Stella e Angelo in questa impegnativa impresa, dobbiamo “recuperare”, insieme a loro, l’ultima regola ortografica. Avrete notato, nel brano tratto dal diario, che alcune parole presentano la prima lettera scritta in maniera diversa: Luna, Enrico e Fulvio, I viaggi straordinari di Capitan Nik sono le MAIUSCOLE. Perché abbiamo questa differente grafia? Vediamo le regole che stabiliscono l’uso corretto di queste forme. E’ obbligatorio utilizzare le maiuscole: All’inizio di un periodo Il sole è tramontato alle ore 20.45. Dopo un punto fermo Tornammo a casa dopo cena. Mio fratello andò subito a dormire, io vidi ancora un breve telefilm. Per indicare i cognomi, i nomi propri di persona o animale e i soprannomi Gianni Mazzola, detto Volpino, aveva un bellissimo gatto che chiamava Poldo. Con i nomi geografici La capitale del Senegal è Dakar Dopo il punto interrogativo e il punto esclamativo Smettila! Urlò mia madre. All’inizio di un discorso diretto Maria esclamò: “Abbiamo vinto!” Con i nomi delle festività religiose e civili Fra due giorni è Capodanno Per i titoli di film, giornali e opere letterarie e artistiche Ho rivisto per la sesta volta Via col vento. Con i nomi di popolazioni, in particolare quelle del passato I Romani sconfissero i Galli ad Alesia. Per indicare i periodi storici o secoli Nel Quindicesimo secolo fu scoperta l’America Con i nomi di enti, istituti, associazioni e società: Istituto Nazionale Previdenza Sociale Per scrivere le sigle L’O.N.U. ha sede a New York Nel caso di nomi che indicano cariche civili e religiose Il Presidente della Repubblica Nelle forme di cortesia Egregio Preside, Le rivolgo … Con i nomi: Mezzogiorno, Settentrione, Meridione, Oriente, Occidente, Nord, Sud, Est, Ovest, quando non indicano i punti cardinali ma le zone geografiche. Nel passato le carovane di mercanti collegavano l’Oriente con l’Occidente Con i nomi comuni che assumono valore assoluto La Democrazia è nata nell’antica Grecia 1) Primi passi di verifica Per distrarre i nostri due amici dalle preoccupazioni del naufragio e di questo primo momento di confronto con la comunicazione, perché non proviamo a “organizzare” un breve viaggio nel tempo? Immaginiamo allora che Angelo e Stella, e noi con loro, non solo abbiano superato le loro difficoltà, ma che le loro conoscenze grammaticali siano tali da poter CORREGGERE, da provetti “professori”, anche i più subdoli errori ortografici. L’attività che vi proponiamo si divide in tre momenti successivi: nel primo quadro dovrete indicare la forma corretta fra le tre proposte. A questo punto, dopo aver verificato le vostre risposte, potrete cimentarvi con il quadro successivo dove troverete, all’interno di frasi, delle parole incomplete; sarà vostro compito scriverne la forma corretta rispettando le principali regole ortografiche. Il vostro viaggio nel tempo si concluderà con il terzo quadro che vi richiederà una sicura preparazione “professionale” . Le frasi che vi proponiamo, infatti, presenteranno tutte due errori di ortografia, a voi il compito di individuarli, sottolineandoli, perché no, con la classica penna rossa, e riscriverne a parte la corretta forma. Buona correzione e… non siate troppo severi! a) valige valigie valiggie bambino banbino bambbino nazzione nazione nazionne socquadro soqquadro soccuadro usciere usiere uscere bersaglio bersallio bersalio sottomettere sottometere sottommetere olio oglio ollio consilio consillio consiglio millione miglione milione baniamo bagnamo bagniamo allievo alievo aglievo b) Un …nno fa fre…entavo la quinta elementare Ieri è scoppiato un terribile a…uazzone Domani i nostri professori decideranno le valuta…ioni durante lo scruti…io Quel serpente è inno…uo D’estate è piac…vole indossare delle camic… di cotone Lucia ha fatto un ottimo a…uisto La matematica è una sc…nza esatta Durante le notti limpide si possono vedere mi…iardi di stelle …nno ru…ato la bicicletta di Fabio c) Ai dato da mangiare delle ciliege al gatto? Sandra è una banbina moto socevole Fù vent’anni fà che mia madre conobbe mio padre Stò aspettando la telefonata di Luca dà ben tre giorni Prendi quel libro di fantascenza che ho posato li In quel quadro predomina sopratutto il colore blù Sciegli il tuo compagno di scuadra Sicuramente la pioverà mentre quì c’è il sole La torta è cotta: sé torni presto né potrai mangiare una fetta 2) Laboratorio Nell’incredibile mondo delle lettere è scoppiata la rivoluzione: le minuscole, stufe di essere considerate “inferiori” dalle sorelle “maggiori”, hanno degradato le MAIUSCOLE riducendole a loro pari. Una rivolta democratica, certamente, ma per noi, poveri lettori, un bel pasticcio. Dopo un’accesa discussione si è giunti alla giusta mediazione di considerare uguali per diritto e dovere tutte le lettere , ma di mantenere la grafia delle maiuscole per ovvia comodità dei lettori. Potete aiutarci a rimettere quindi ordine fra le parole di queste frasi “rivoluzionate” inserendo le lettere maiuscole al loro giusto posto? Grazie, a nome dell’intero parlamento “letterario”! a) b) c) d) e) f) hurrà! urlò filippo quando la nazionale segnò il goal all’inghilterra nella battaglia di maratona i greci sconfissero i persiani nel medioevo l’oriente era spesso associato alla terra misteriosa del katai gianni, davanti alla gioconda esclamò: “che capolavoro!” incompreso è un famoso film del regista comencini tutti i presidenti della repubblica, finito il loro mandato, diventano senatori a vita. g) nella seconda metà del ventesimo secolo furono fondati l’ u.n.e.s.c.o e la f.a.o. h) domani viene marianna? chi, la tua amica mina, la sorella di francesco? Se siete riusciti a controllare la “rivoluzione” potreste cimentarvi in una sfida decisamente più impegnativa. Divisi in squadre sceglierete alcuni brevi periodi da libri scolastici a vostra disposizione; a turno leggerete, con calma e chiarezza, i brani scelti e gli avversari dovranno individuare le parole scritte con la lettera maiuscola (non saranno prese in considerazione le maiuscole dovute alla punteggiatura). Vincerà, ovviamente, la squadra che al termine delle letture avrà indovinato il maggior numero di parole con la lettera maiuscola. 3) Scrivere, leggere e parlare Alzi la mano chi non vorrebbe, a colazione, assaporare una deliziosa pasta alla crema. Certo, forse qualcuno la preferirebbe al cioccolato, ma siamo sicuri che nessuno vorrebbe assaggiare la Luisona. Che cos’è la Luisona? Leggete con attenzione il breve racconto che vi proponiamo di seguito, inserite la corretta punteggiatura scegliendo fra le proposte in parentesi e le maiuscole…a questo punto buon appetito!?! la luisona al bar sport non si mangia quasi mai (: - .) c’è una bacheca con delle paste (, ;) ma è puramente coreografica. sono paste ornamentali (, - .) spesso veri e propri pezzi d’artigianato (. - : ) sono lì da anni, tanto che i clienti abituali (, ;) ormai (. - ,) le conoscono una per una . entrando dicono (; - : ) (“ - !) la meringa è un po’ sciupata, oggi , sarà il caldo (“ - ; ). oppure: (“ -!) è ora di dar la polvere al krapfen (“ - ;). solo, qualche volta (. - ,) il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. una volta (, - ;) ad esempio (! - ,) entrò un rappresentante di milano. aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera (? - ,) con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva (, - .) subito nel bar si sparse la voce(; - : ) “hanno mangiato la luisona (! - :) “. la luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959 (? - . ) guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. la sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti (; - .) il rappresentante fu invitato ad uscire nel generale disprezzo (! - . ) nessuno lo toccò, perché il suo gesto malvagio conteneva già in sé la più tremenda delle punizioni (? - . ) infatti fu trovato un’ora dopo, nella toilette di un autogrill di modena( : - , ) in preda ad atroci dolori. la luisona si era vendicata (: - . ) […] da Stefano Benni – Bar Sport – edizioni Mondatori
© Copyright 2024 Paperzz