regole ortografiche serale - Io Studio al Fermi

Trentunesima sx
L’ACCENTO
Per poter leggere e pronunciare correttamente una parola, la nostra voce si
posa in modo più marcato su una delle sue sillabe:
mà-re
ar-co-ba-lè-no
àn-co-ra
cit-tà
questo ci permette di dare il giusto tono ad ogni parola evitando anche
spiacevoli inconvenienti nel caso di parole scritte nel medesimo modo
(omografe), ma con significato diverso:
pèr-do-no: Senza accorgersene, Angelo e Stella perdono la traccia del sentiero
per-dò-no: Ti chiedo perdono per la mia sbadataggine
per-do-nò: La mamma perdonò il figlio che aveva disubbidito
Avrete notato che per indicare graficamente le sillabe su cui deve cadere il
tono della voce è stato posto un piccolo segno (‘): è l’accento tonico.
Questo non solo determina la corretta pronuncia ma, come avete visto, il suo
semplice spostamento da una sillaba all’altra cambia totalmente il significato
di una parola.
La posizione dell’accento tonico sulle diverse sillabe distingue le parole in:
Tronche (ultima sillaba) :
a vi di tà
Piane (penultima sillaba):
ci vì le
il lu mi nò
can cel lì
Sdrucciole (terz’ultima sillaba) :
clas sì fi
ca
Bisdrucciole (quart’ultima sillaba)
par
pa no
tè ci
tò
no
glie re
mè
di ta no
Normalmente l’accento tonico si indica graficamente solo :

sulle parole tronche


sui monosillabi che terminano con due vocali : già, più, ciò, etc.
sui monosillabi che si potrebbero confondere con altri di forma uguale ma
di significato diverso
ché
dà
dì
è
là
lì
né
sé
sì
tè

(congiunzione)
(verbo)
( nome=giorno)
(verbo)
(avverbio)
(avverbio)
(congiunzione)
( pronome)
(avverbio)
(nome)
che
da
di
e
la
li
ne
se
si
te
(pronome e congiunzione)
(preposizione)
(preposizione)
(congiunzione)
(articolo)
(pronome)
(pronome e avverbio)
(congiunzione)
(pronome)
(pronome)
Sui composti di: tre, re, blu e su trentatré, viceré, gialloblù, lassù)
L’accento grafico è invece facoltativo:

per distinguere parole omografe :
sùbito (adesso) - subìto (dal verbo subire)
fòrmica (materiale plastico) – formìca (insetto)
càpitano (dal verbo capitare) – capitàno (grado militare)
etc.
(di solito, in questo caso, l’accento non viene più indicato e si capisce il
significato della parola dal contesto in cui è inserita.)

Sui plurali dei nomi in –io, per distinguerli dai plurali da altri nomi
graficamente simili:
prìncipi (plurale di principe)
princìpi (plurale di principio)

quando si vuole indicare la pronuncia corretta di una parola rara:
ergonòmico, asintomàtico, osteomalacìa

Quando il pronome riflessivo se è seguito da stesso e medesimo.
Al plurale è preferibile mantenere la forma accentata ( sé stessi)
Non si mette l’accento grafico su:

i monosillabi tronchi che non rischiano di confondersi con altri :
fa, fu, so, sto, va, tra, sta, me, mi, ti, blu.

Qui e qua
Nella lingua italiana troviamo tre tipi di accenti:
1- Grave: à,è,ì,ò,ù ; indica un suono aperto ( pane, bere, cibo,
toro, tubo)
2- Acuto: é, o‛ ; indica un suono chiuso (bene, corso)
Distinguere i tipi di accento, ci permette di conoscere la pronuncia esatta e il
significato delle parole omografe che presentano la o oppure la e accentate:
pésca (dal verbo pescare)
pèsca (frutto)
vo‛lto (viso)
vòlto (dal verbo volgere)
ELISIONE E TRONCAMENTO
Parlando si potrebbe rischiare di produrre suoni faticosi o sgradevoli dovendo
accostare fonemi tra loro poco armonici; un caso evidente è l’accostamento tra
due vocali:
lo amico
buono uomo
la estate
una idea
eliminando una delle vocali accostate risulta evidente il cambio di armonia
l’amico (pronuncia
buon uomo (pronuncia
l’estate (pronuncia
un’idea (pronuncia
lamico)
buonuomo)
lestate)
unidea)
questo intervento è stato possibile grazie all’uso dell’ elisione e del
troncamento.
L’elisione è la caduta della vocale finale di una parola davanti alla vocale
iniziale o l’acca della parola successiva; il segno grafico che indica l’avvenuta
elisione è l’apostrofo (‘)
L(a)’ hanno vista
L(o)’ orso
L’elisione si utilizza obbligatoriamente:

Con gli articoli lo, la e le preposizioni articolate formate con tali articoli
L’arte
all’antica
dell’uva

Con l’articolo una
Un’ora

Con bello/a, santo/a, quello/a
Bell’abito sant’Antonio
quell’albero

Con l’avverbio ci davanti al verbo essere e alle altre forme verbali che
iniziano per e
C’è, c’erano

Con la congiunzione anche seguita da pronomi personali io, egli, essa,
esso, essi, esse
Anch’io

Nelle forme fisse
Tutt’altro
tutt’al più
mezz’ora
d’ora in poi nessun’altra d’altronde
senz’altro
pover’uomo
fin d’allora ……
Vi sono tuttavia delle eccezioni che consentono di mantenere la vocale finale
della prima parola in alternativa alla sua elisione:
Santa Elisabetta
quella ipotesi
bella immersione
L’apostrofo viene inoltre utilizzato per indicare le abbreviazioni quando si parla
di anni
Nel ‘69 l’uomo sbarcò sulla luna
L’elisione non è possibile:

con i pronomi personali li e le
Le ama, li aspetta

con la preposizione da
da affittare
da Alessandria
escludendo le forme fisse : d’altronde, d’accordo, d’altra parte, d’allora,
d’ora in poi.

Dopo la particella pronominale ci seguita da a, o, u
Ci organizzammo
ci annoiamo

Dopo articoli, preposizioni e aggettivi seguiti da parole che iniziano per
io, ie, ia, iu
Lo iato
la iena
lo iodio
lo iugoslavo
In tutti gli altri casi l’elisione è facoltativa:
Come è andata ?
Di inverno
La avvisai
Grande uomo
Etc…
com’è andata?
d’inverno
l’avvisai
grand’uomo
Il troncamento è la caduta di una vocale o di una sillaba davanti ad un'altra
parola; il troncamento non si indica con simboli grafici.
Quale è
qual è
nessuno esempio
nessun esempio
Non si ha il troncamento:
davanti a parole che iniziano per z, gn, x, ps e s+consonante.
E’ invece obbligatorio con:
uno, alcuno, nessuno e ciascuno
un albero ciascun uomo
buono
buon anno buon soggiorno
signore, dottore, professore, frate, suora, ingegnere, cavaliere seguiti
da nome proprio
il dottor Amerio
suor Anna
bello, quello e santo davanti a parole maschili singolari che iniziano con
consonante
un bel prato quel calendario san Marco
tale e quale
Qual è tal amico
Alcune forme imperative tronche, vengono apostrofate per evitare confusioni
con forme omografe:
da’ (dai)
di’ (dici)
fa’ (fai)
va’ (vai)
oltre che alle eccezioni po’ (poco) be’ (bene)
mo’ (modo)
Per non confondere il troncamento con l’elisione è sufficiente verificare se la
parola tronca può stare anche davanti ad una parola che inizia per consonante,
in questo caso si tratta di troncamento e non di elisione:
buon amico/buon compleanno (troncamento)
senz’altro/ senz pane (elisione)
1) Primi passi di verifica
Nei primi giorni di permanenza sull’isola, Angelo e Stella hanno conosciuto
diversi animali e in particolare un simpatico serpentello che potrebbe diventare
il simbolo di queste attività di verifica. Se le parole sono costituite, come
abbiamo visto, da una o più sillabe, possiamo immaginare quante parole si
nascondano all’interno di un lungo “serpente” di sillabe?
Quello che vi proponiamo per primo non è assolutamente velenoso, ma vi
potrà procurare qualche difficoltà nel l’individuare tutte le parole che
costituiscono una breve descrizione d’ambiente; vogliamo provare a
evidenziarle con alcuni netti tratti di matita?
(disegno di una testa di serpente e a seguire il testo ondulato) Cin – que /–
an – ni – fa – quan – do – e – ro – mol – to – ma – la – ta - mi – re – si
– con – to - di – fa – re – lo – stes – so – so – gno – o – gni – not – te
– pas – seg – gia – vo – in – cam – pa – gna – e – da – lon – ta – no –
ve – de – vo – u – na – ca – sa – bas – sa – e – lun – ga – cir – con – da
- ta – da – un – bo – schet – to – di – ti – gli - (a chiudere una coda di
serpente)
Da A. Maurois, La casa – Cedam Padova – 1998
Se avete superato indenni questa prima conoscenza del serpentello, potrete
allora cimentarvi con un rettile più imprevedibile e misterioso.
Adesso, infatti, la catena di parole non è suddivisa in sillabe e non avrete
l’aiuto di un brano con una sequenza logica; rintracciate prima ogni singola
parola e successivamente suddividetele in sillabe. Buona caccia!
(disegno di una testa di serpente e a seguire il testo ondulato)
zuc/chi/no//aglioboscocastellonascondiglioestatescopasuoiaritmetica
leprestudiaresuonomentrepaesemaggiofienobuonofrangiaatmosferacoi
nvolgereelicottero(a chiudere una coda di serpente)
2) Laboratorio
Vi ricordate? Angelo e Stella hanno trovare un intruso tra gli animali della
foresta: l’incredibile BURUMBA. Anche voi incontrerete, tra le frasi che
indicheremo di seguito, una vera schiera di “intrusi” tra i troncamenti e le
elisioni inserite tra parentesi. Da esperti “cacciatori” individuerete L’”animale”
grammaticale adatto alla frase e, agli intrusi, offrirete una nuova opportunità
creando, proprio per loro, alcune brevi frasi.
Seguite l’esercizio avviato e…buona caccia!
a) Mia nonna è una donna (all’ , alla) antica
Domani vado alla festa di Mario
b) (l’, la) erba del vicino è sempre più verde
…………………………………………………………………..
c) Quella casa è (d’, da) affittare
………………………………………………………………….
d) Oggi hai proprio un (bello, bell’, bel) aspetto
…………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………
e) Vorrei partecipare (anch’, anche) a questa gara
……………………………………………………………………………..
f) (Quell’, quello, quel) (buon, buono) uomo di mio nonno non mi
sgridava mai
…………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………
g) Oggi hai proprio un (bello, bell’, bel) aspetto
……………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………..
h) La cappella in fondo alla strada è dedicata a (Sant’, Santo, San)
Agostino
…………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………
i) (Fra’, frate) Martino campanaro suona tu…
…………………………………………………………………………………………
j) Ricordo che (l’, lo) (altr’, altro) anno mi regalarono (un’, un, uno)
aeroplanino
…………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………
l) (la, l’) avvertii di non arrivare troppo tardi
………………………………………………………………….
3) Scrivere, leggere e parlare
Per quest’ ultima attività rientriamo per un momento nel mondo delle sillabe.
Probabilmente nella confusione della caccia all’intruso abbiamo creato un
guaio: le parole delle frasi di una simpatica storia di fantascienza che Angelo
voleva raccontare a Stella si sono sparpagliate sulla spiaggia dividendosi in
sillabe. Vogliamo aiutare Angelo a ricostruire le frasi e a riordinarle in senso
logico?
Paletta, secchiello e setaccio ci permetteranno una raccolta accurata e poi, con
pazienza, rimettiamo a posto il puzzle.
Ricostruite le frasi:
a
de--ci--se—ro
di vi-……. la ……-tà
-ta-
b
-re
cit-
-si-
c
dei …………
-ti
fun-
Quando vi-…… in un ………….
-de-
ne-
-ro
o-
-ghet-
-lio
-go-
-zio
e
sott’ ……..
d
E’ at-......... un’ ... -stro-…
a-ra-
-na-ve
-ter-
-ta
Avevano la .......... di fun-.....
co-………-ti
for-ghi
-ma
-ra-
f
-lo-
Ma scap-……
g
-paSono sce-…….
venusiani.
-li
set-
-si
……….
-co-
pic- …….
-te
-ven-
-ta-
spa-………
-no
-ro-
Adesso riordinate la storia
1) 2) 3) .
4) 5) 6) 7) -
ORTOGRAFIA
L’insieme delle regole che ci consentono di scrivere in modo corretto si chiama
ortografia. Non sempre i fonemi corrispondono ai grafemi e spesso è
necessario risalire all’origine della parola (etimologia), da che lingua o radice
deriva, per sapere come scriverla.
Vi sono molte regole nell’italiano scritto, analizziamo quelle più importanti e più
utilizzate:

Sce/scie
Si scrive sempre sce (scendere, nascere)
fanno eccezione:
- scienza e coscienza e i loro derivati (scienziato, coscienzioso)
- usciere
- scie (plu. di scia)

ce/cie, ge/gie
Si scrive normalmente ce e ge (cena, gelato)
Si utilizzano le forme cie e gie:
- nelle parole cielo e cieco
- nei plurali delle parole che terminano in cia e gia precedute da vocale
al singolare (farmacie, valigie, camicie)

li/gli
Si utilizza li:
- all’inizio di parola (lieto, liana)
- quando la elle è doppia (allievo)
- quando l’accento cade sulla i e loro derivati (anomalia)
- nei nomi propri di persona eccetto Guglielmo (Emilia, Giulia)
- nelle parole di origine latina (milione, miliardo, olio, ciliegia,vigilia)
La parola famigliare si può scrivere anche familiare

ni/gn/gni
Si utilizza prevalentemente la gn (ingegnere, campagna).
Bisogna utilizzare:
la ni nelle parole di origine latina (scrutinio, niente)
la gni : quando la ì è accentata( compagnia) e in alcune forme verbali
(bagniamo, sogniamo)
 cua, cue cui/qua, que, qui
cua, cue e cui si scrivono quando ua, ue e ui non sono dittonghi (innocuo)
qua, que e qui si scrivono quando ua, ue e ui sono dittonghi (quadro)

mb/mp
davanti a p e b si usa sempre la m (gamba, bambino)
fanno eccezione alcuni composti di bene (benpensante)

h
La lettera h non si pronuncia ma è utilizzata come segno grafico per:
indicare il suono duro di c e g seguite da i ed e (chiave, cherosene)
distinguere le voci del verbo avere da altre parole che si pronunciano
nello stesso modo (io ho – bianco o nero, essi hanno – buon anno!)
trascrivere le esclamazioni (Ah! Oh! Ahi!)
introdurre alcune parole di origine latina o straniere (habitat, hotel)

Le consonanti doppie
Tutte le consonanti, eccetto la h, possono raddoppiare sempre che si
trovino tra due vocali ( è comunque utile consultare il vocabolario)
Il raddoppiamento della lettera q si scrive cqu (acquazzone) l’unica
eccezione è la parola soqquadro
-
Non bisogna raddoppiare:
la g e la z davanti a ia, ie, io, ione (nazione, religione)
la b davanti a ile (mobile)
la s seguita da un’altra consonante (scatola)
le consonanti nelle parole formate con i prefissi di, tra, sotto, contro
(dimettere, trasecolare, sottomettere, controbattere)
LA PUNTEGGIATURA
(Primo piano delle mani di Angelo che sorreggono un foglio bagnato e sgualcito
su cui vi sono alcune parole scritte e si sono cancellati tutti i segni di
punteggiatura; si legge: Carissimi Stella e Angelo come state Siamo sicuri che
vi state divertendo un mondo tra acqua e sole e sarete certamente abbronzati
Sapete che cosa ci ha detto al telefono la mamma di Stella Quei due ragazzini
non stanno mai fermi e hanno già rischiato di cadere in mare
State attenti Non fate disperare i vostri genitori d’accordo
Un bacione
I vostri nonni
(A fianco) un’altra immagine, con vista davanti, con Angelo (con la lettera tra
le mani) e Stella che si guardano dubbiosi e sulle loro teste vi sono due punti
interrogativi)
Tra il piccolo tesoro di oggetti recuperati dal mare, i nostri due amici hanno
ritrovato una lettera, bagnata e sgualcita, scritta a loro dai rispettivi nonni.
Il senso della lettera è chiaro, ma l’acqua del mare ha giocato un piccolo
scherzo: tutti i segni di punteggiatura sono stati cancellati!
Per leggere e interpretare correttamente la forma scritta, adeguandola al
linguaggio parlato, non è sufficiente una precisa pronuncia delle singole parole,
ma è anche importante rappresentarne le pause, dare l’impostazione che ha la
voce quando si fa una domanda o si esclama qualcosa, sottolinearne i toni e i
discorsi diretti.
Proviamo allora a rileggere la lettera dei nonni, dopo aver ricuperato tutti i
segni di punteggiatura “mangiati” dal mare…
Carissimi Stella e Angelo, come state? Siamo sicuri che vi state divertendo un
mondo, tra acqua e sole, e sarete certamente abbronzati! Sapete che cosa ci
ha detto al telefono la mamma di Stella? “Quei due ragazzini non stanno mai
fermi e hanno già rischiato di cadere in mare…”
State attenti! Non fate disperare i vostri genitori; d’accordo?
Un bacione.
I vostri nonni
(disegno di Angelo e Stella che ora sorridono dopo aver riletto la lettera)
Ora la punteggiatura ci permette di “interpretare” coerentemente il messaggio
dei nonni e di capire tutte le sfumature espressive, pause, domande ed
esclamazioni: da una semplice sequenza di parole, impersonale, siamo riusciti,
con pochi segni grafici, a dare vita e personalità ad un messaggio scritto.
Vediamo, nei particolari, l’uso corretto della punteggiatura.
.
Punto o punto fermo
Indica una pausa lunga e si pone alla fine di una frase o di un periodo di senso compiuto. Si usa anche
nelle abbreviazioni e nelle sigle.
Era stata una giornata lunga e faticosa e non vedevo l’ora di riposare. Andai a letto e mi addormentai
subito.
Etc.
Dott.
O.N.U.
,
Virgola
U.N.I.C.E.F.
Indica una pausa breve.
Si usa:
negli elenchi, tra una parola e l’altra; tra la penultima e l’ultima parola è preferibile sostituirla con la
congiunzione e.
Comprai molta frutta: arance, mele, pere e banane.
dopo si, no, bene
Sì, ho capito benissimo!
prima di ma, però, anzi, invece, se, sebbene
Verrò, ma solo a certe condizioni. E’ bello, anzi stupendo. Esco, se c’è il sole
prima di un pronome relativo
Marco, che conosci benissimo, ti saluta.
per isolare qualcosa all’interno di una frase o di un periodo
Leopardi, il famoso poeta, nacque a Recanati. Leopardi, quando scrisse l’Infinito, era giovanissimo.
dopo il nome di chi si vuol richiamare l’attenzione
Professore, mi ripete la domanda?
Non si usa:
tra il verbo e chi o ciò che compie o subisce l’azione
Luca , mangia , la torta
(compie l’azione)
(subisce l’azione)
davanti a né, o, oppure, sia
Paolo non vuole né mangiare né bere.
;
Punto e virgola
Indica una pausa di durata media e si usa per separare frasi brevi, senza concludere il periodo
Era una notte buia e tempestosa; i lampi illuminavano il cielo; la pioggia picchiettava, noiosa, sui vetri.
:
Due punti
Indicano una pausa rapida e si utilizzano:
per introdurre un elenco
Nella valigia ho riposto il necessario: una camicia, un maglione, le calze e un paio di mutande.
il discorso di qualcuno
Paolo esclamò: “E’ una giornata stupenda!”
una spiegazione
Non hai capito nulla: devi prima leggere e solo dopo ripetere ad alta voce.
?
Punto interrogativo
Indica una pausa lunga ed esprime una domanda diretta
Quanto fa tre per tre?
!
Punto esclamativo
Indica un’intonazione di voce che esprime stupore, dolore, meraviglia o un ordine.
Che giornata!
Alzati!
Ahi!
…
Puntini di sospensione
Indicano un discorso lasciato in sospeso
Smettila di brontolare, oppure…
Vengono utilizzati anche per interrompere la frase e dare rissalto alla parola seguente
Ho sempre pensato che tu fossi…un asino.
I puntini di sospensione devono essere tre.
“
Virgolette
Si usano per:
delimitare il discorso diretto
Mi disse: “ Non potrò dimenticarti!”
a volte si utilizzano le lineette
Mi disse: - Non potrò dimenticarti! per evidenziare una parola o un gruppo di parole
Marco è proprio una “volpe”.
per delimitare una citazione
“il dado è tratto” “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate!”
delimitare i titoli di giornali o riviste
Ho comprato “La gazzetta del Trentino”
-
Trattino
Si usa:
per unire più parole
Il diretto Milano-Genova
per sillabare le parole
chi-tar-ra
per andare a capo
*
Asterisco
Indica un riferimento o una nota esplicativa
Era un frutto sacciforme* e colorato.
*A forma di sacco
Ripetuto tre volte indica un nome che non si vuole citare.
Il Conte*** bandì un ignobile editto…
()
Parentesi
Indicano una parte del discorso non necessaria o una spiegazione
Quando salimmo sul colle (un insignificante cumulo di terra arida) vedemmo le luci della città.
Prima della parentesi tonda non si deve mai mettere la virgola
Le parentesi quadre con i puntini […] vengono utilizzate nelle citazioni per indicare che è stata
tagliata una parte
LE MAIUSCOLE
“…La lettura della lettera dei nonni ci riportò drammaticamente alla realtà:
eravamo naufraghi su di una terra affascinante ma sconosciuta, lontani da
genitori e amici, da un mondo che conoscevamo e che ci rassicurava.
Senza accorgercene iniziammo a pensare a tutto ciò che stavamo rischiando di
perdere per sempre: la gattina Luna, i mie compagni di mille avventure,
Enrico e Fulvio, la raccolta di fumetti “ I viaggi straordinari di Capitan Nik”… La
tristezza era ormai tra noi e ci rendemmo conto che era giunto il momento di
iniziare il nostro viaggio in questa nuova terra alla ricerca della strada per
ritornare a casa…la nostra casa.”
(disegno dei primi piani di Angelo e Stella che pensano – callout – a cose e
persone abbandonate)
Prima di accompagnare Stella e Angelo in questa impegnativa impresa,
dobbiamo “recuperare”, insieme a loro, l’ultima regola ortografica.
Avrete notato, nel brano tratto dal diario, che alcune parole presentano la
prima lettera scritta in maniera diversa:
Luna, Enrico e Fulvio, I viaggi straordinari di Capitan Nik
sono le MAIUSCOLE.
Perché abbiamo questa differente grafia?
Vediamo le regole che stabiliscono l’uso corretto di queste forme.
E’ obbligatorio utilizzare le maiuscole:










All’inizio di un periodo Il sole è tramontato alle ore 20.45.
Dopo un punto fermo Tornammo a casa dopo cena. Mio fratello andò
subito a dormire, io vidi ancora un breve telefilm.
Per indicare i cognomi, i nomi propri di persona o animale e i soprannomi
Gianni Mazzola, detto Volpino, aveva un bellissimo gatto che chiamava
Poldo.
Con i nomi geografici La capitale del Senegal è Dakar
Dopo il punto interrogativo e il punto esclamativo Smettila! Urlò mia
madre.
All’inizio di un discorso diretto Maria esclamò: “Abbiamo vinto!”
Con i nomi delle festività religiose e civili Fra due giorni è Capodanno
Per i titoli di film, giornali e opere letterarie e artistiche Ho rivisto per la
sesta volta Via col vento.
Con i nomi di popolazioni, in particolare quelle del passato I Romani
sconfissero i Galli ad Alesia.
Per indicare i periodi storici o secoli Nel Quindicesimo secolo fu scoperta
l’America






Con i nomi di enti, istituti, associazioni e società: Istituto Nazionale
Previdenza Sociale
Per scrivere le sigle L’O.N.U. ha sede a New York
Nel caso di nomi che indicano cariche civili e religiose Il Presidente della
Repubblica
Nelle forme di cortesia Egregio Preside, Le rivolgo …
Con i nomi: Mezzogiorno, Settentrione, Meridione, Oriente, Occidente,
Nord, Sud, Est, Ovest, quando non indicano i punti cardinali ma le zone
geografiche. Nel passato le carovane di mercanti collegavano l’Oriente
con l’Occidente
Con i nomi comuni che assumono valore assoluto La Democrazia è nata
nell’antica Grecia
1) Primi passi di verifica
Per distrarre i nostri due amici dalle preoccupazioni del naufragio e di questo
primo momento di confronto con la comunicazione, perché non proviamo a
“organizzare” un breve viaggio nel tempo? Immaginiamo allora che Angelo e
Stella, e noi con loro, non solo abbiano superato le loro difficoltà, ma che le
loro conoscenze grammaticali siano tali da poter CORREGGERE, da provetti
“professori”, anche i più subdoli errori ortografici.
L’attività che vi proponiamo si divide in tre momenti successivi: nel primo
quadro dovrete indicare la forma corretta fra le tre proposte.
A questo punto, dopo aver verificato le vostre risposte, potrete cimentarvi con
il quadro successivo dove troverete, all’interno di frasi, delle parole incomplete;
sarà vostro compito scriverne la forma corretta rispettando le principali regole
ortografiche.
Il vostro viaggio nel tempo si concluderà con il terzo quadro che vi richiederà
una sicura preparazione “professionale” .
Le frasi che vi proponiamo, infatti, presenteranno tutte due errori di ortografia,
a voi il compito di individuarli, sottolineandoli, perché no, con la classica penna
rossa, e riscriverne a parte la corretta forma.
Buona correzione e… non siate troppo severi!
a)
valige
valigie
valiggie
bambino
banbino
bambbino
nazzione
nazione
nazionne
socquadro
soqquadro
soccuadro
usciere
usiere
uscere
bersaglio
bersallio
bersalio
sottomettere
sottometere
sottommetere
olio
oglio
ollio
consilio
consillio
consiglio
millione
miglione
milione
baniamo
bagnamo
bagniamo
allievo
alievo
aglievo
b)
Un …nno fa fre…entavo la quinta elementare
Ieri è scoppiato un terribile a…uazzone
Domani i nostri professori decideranno le valuta…ioni durante lo scruti…io
Quel serpente è inno…uo
D’estate è piac…vole indossare delle camic… di cotone
Lucia ha fatto un ottimo a…uisto
La matematica è una sc…nza esatta
Durante le notti limpide si possono vedere mi…iardi di stelle
…nno ru…ato la bicicletta di Fabio
c)
Ai dato da mangiare delle ciliege al gatto?
Sandra è una banbina moto socevole
Fù vent’anni fà che mia madre conobbe mio padre
Stò aspettando la telefonata di Luca dà ben tre giorni
Prendi quel libro di fantascenza che ho posato li
In quel quadro predomina sopratutto il colore blù
Sciegli il tuo compagno di scuadra
Sicuramente la pioverà mentre quì c’è il sole
La torta è cotta: sé torni presto né potrai mangiare una fetta
2) Laboratorio
Nell’incredibile mondo delle lettere è scoppiata la rivoluzione: le minuscole,
stufe di essere considerate “inferiori” dalle sorelle “maggiori”, hanno degradato
le MAIUSCOLE riducendole a loro pari.
Una rivolta democratica, certamente, ma per noi, poveri lettori, un bel
pasticcio. Dopo un’accesa discussione si è giunti alla giusta mediazione di
considerare uguali per diritto e dovere tutte le lettere , ma di mantenere la
grafia delle maiuscole per ovvia comodità dei lettori. Potete aiutarci a rimettere
quindi ordine fra le parole di queste frasi “rivoluzionate” inserendo le lettere
maiuscole al loro giusto posto?
Grazie, a nome dell’intero parlamento “letterario”!
a)
b)
c)
d)
e)
f)
hurrà! urlò filippo quando la nazionale segnò il goal all’inghilterra
nella battaglia di maratona i greci sconfissero i persiani
nel medioevo l’oriente era spesso associato alla terra misteriosa del katai
gianni, davanti alla gioconda esclamò: “che capolavoro!”
incompreso è un famoso film del regista comencini
tutti i presidenti della repubblica, finito il loro mandato, diventano
senatori a vita.
g) nella seconda metà del ventesimo secolo furono fondati l’ u.n.e.s.c.o e la
f.a.o.
h) domani viene marianna? chi, la tua amica mina, la sorella di francesco?
Se siete riusciti a controllare la “rivoluzione” potreste cimentarvi in una sfida
decisamente più impegnativa. Divisi in squadre sceglierete alcuni brevi periodi
da libri scolastici a vostra disposizione; a turno leggerete, con calma e
chiarezza, i brani scelti e gli avversari dovranno individuare le parole scritte
con la lettera maiuscola (non saranno prese in considerazione le maiuscole
dovute alla punteggiatura).
Vincerà, ovviamente, la squadra che al termine delle letture avrà indovinato il
maggior numero di parole con la lettera maiuscola.
3) Scrivere, leggere e parlare
Alzi la mano chi non vorrebbe, a colazione, assaporare una deliziosa pasta alla
crema. Certo, forse qualcuno la preferirebbe al cioccolato, ma siamo sicuri che
nessuno vorrebbe assaggiare la Luisona. Che cos’è la Luisona? Leggete con
attenzione il breve racconto che vi proponiamo di seguito, inserite la corretta
punteggiatura scegliendo fra le proposte in parentesi e le maiuscole…a questo
punto buon appetito!?!
la luisona
al bar sport non si mangia quasi mai (: - .) c’è una bacheca con delle paste (, ;) ma è puramente coreografica. sono paste ornamentali (, - .) spesso veri e
propri pezzi d’artigianato (. - : ) sono lì da anni, tanto che i clienti abituali (, ;) ormai (. - ,) le conoscono una per una . entrando dicono (; - : ) (“ - !) la
meringa è un po’ sciupata, oggi , sarà il caldo (“ - ; ). oppure: (“ -!) è ora di
dar la polvere al krapfen (“ - ;). solo, qualche volta (. - ,) il cliente occasionale
osa avvicinarsi al sacrario. una volta (, - ;) ad esempio (! - ,) entrò un
rappresentante di milano. aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona
bianca e nera (? - ,) con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in
duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva (, - .) subito
nel bar si sparse la voce(; - : ) “hanno mangiato la luisona (! - :) “. la luisona
era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959 (? - . )
guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del
tempo. la sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti (; - .) il
rappresentante fu invitato ad uscire nel generale disprezzo (! - . ) nessuno lo
toccò, perché il suo gesto malvagio conteneva già in sé la più tremenda delle
punizioni (? - . ) infatti fu trovato un’ora dopo, nella toilette di un autogrill di
modena( : - , ) in preda ad atroci dolori. la luisona si era vendicata (: - . ) […]
da Stefano Benni – Bar Sport – edizioni Mondatori