«Ultra-broadband, chance industriale»

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Anno X n.19 - 1 dicembre 2014
www.corcom.it
Aziende&Mercati
l'intervista
PROTAGONISTI DELL'ECONOMIA DIGITALE
C a r l o Ta g l i a f e r r i
«Ultra-broadband, chance industriale»
Il presidente Selta: «L'Italia assuma un ruolo guida nell'hi-tech, non solo quello di mercato»
Enzo Lima
Carlo Tagliaferri
Presidente di Selta
L’
ultra-broadband: per l’Italia
può essere non solo il nuovo
scenario di mercato, ma anche una prospettiva industriale. Questa almeno è la partita che Selta ha deciso di giocare mostrando le sue carte
al recente Broadband World Forum
ad Amsterdam. Già fornitrice delle
soluzione “Fibra all’armadio” per Telecom Italia, Selta ha calato un’altra carta “pesante” sul tavolo: quella di una
piattaforma multi servizio (Msan) con
Una sola piattaforma
multi-servizio
per l'evoluzione
delle reti d'accesso
cui presentarsi sui mercati nazionali
ed internazionali per portare quella
che in questo momento è una delle
priorità degli operatori: la flessibilità
nell’investimento, per accompagnare i
vari scenari, come spiega il presidente
Carlo Tagliaferri a Cor.Com.
Che cosa ha significato la presenza
di Selta al Bbwf?
Siamo stati ad Amsterdam, in un
momento non agevole per l’hi-tech
italiano ed europeo, per tre motivi. Il
primo è ovvio: il buon lavoro fatto in
Italia con le soluzioni per la nuova rete
in fibra, quindi Vdsl2 / FttCab, ci ha
indotto ad accrescere la visibilità sui
mercati internazionali e il riscontro
raccolto è interessante. Il secondo è
che stiamo allargando la nostra offerta, con una delle prime piattaforme
multi servizio (Msan) made in Europe
per l’evoluzione della rete d’accesso.
Il terzo è una diretta conseguenza:
vogliamo mandare un messaggio a
chi ha nel cuore una politica di sviluppo industriale, per dire che Italia
ed Europa non possono essere solo
dei mercati per l’hi-tech, ma occorre
valorizzare le industrie che credono
nell’Europa e in Europa progettano
e producono.
Quali tendenze avete colto?
C’è voglia di innovare nelle reti, perché ormai la spinta viene da diverse
parti: il video, la rincorsa delle app, il
broadband mobile… Però ci sono vincoli di cui gli operatori devono tener
conto soprattutto sul piano economi-
Stiamo guardando
all'Internet delle cose
In cantiere applicazioni
per la smart city
co. Quindi c’è fame di soluzioni che
siano flessibili, sostenibili, scalabili.
Per questo abbiamo presentato una
soluzione in grado di interpretare
queste tendenze . Si tratta di Sambha
200 Msan, una piattaforma in grado
di unire diversi mondi: è un Ipdslam
per le diverse configurazioni del Dsl
(Adsl2, Vdsl2, Shdsl), comprese le soluzioni di bonding multi-linea, però
è anche un sistema di aggregazione
per la fibra... Senza trascurare il fatto
che accoglie anche traffico “legacy”,
per i servizi voce tradizionali o l’Isdn
che ancora sono sul mercato e di cui
occorre farsi carico, anche per una
futura migrazione.
Il rame ha ancora un futuro?
Sicuramente, anche se in forma
evolutiva. Il Vdsl2 sta diventando una
realtà anche in Italia. Le nostre soluzioni sono già pronte per le “tappe”
successive: il vectoring è disponibile e
prossimamente ci sarà anche il G.fast.
Stiamo discutendo delle diverse soluzioni con gli operatori, per rispondere
al meglio alla domanda. In generale,
vedo una continua riduzione della distanza dai nodi di distribuzione all’utente, con il risultato di estendere la
fibra e ridurre la distanza in rame che
però sarà sempre più veloce.
Per il vectoring resta la questione
dell’interoperabilità tra apparati di
diversi operatori.
La concorrenza è una bella cosa,
ma occorre anche una razionalità
di sistema, anche perché si rischia di
moltiplicare l’offerta nelle aree forti e
lasciare insoddisfatta la domanda delle aree più deboli. Come produttore,
siamo pronti a dare una risposta alle
tendenze tecnologiche che ci verranno poste dal mercato. Il confronto con
gli operatori di settore e le authority
è molto intenso.
Che cosa ha voluto dire per Selta
in quanto azienda italiana lavorare
con Telecom Italia? E che fate con
gli altri operatori?
Con Telecom lavoriamo in diversi
ambiti e nella banda larga abbiamo
una lunga collaborazione alle spalle, anche nel backhaul mobile. Sull’FttCab abbiamo condiviso visioni
di cui la nostra progettazione ha potuto tener conto, per esempio privilegiando in una fase iniziale la versione compatta. Ora che il mercato sta
crescendo si sono posti altri requisiti:
scalabilità, bassi consumi, sostenibilità economica del deployment. Parliamo con tutti i principali operatori, sia
dell’evoluzione delle reti sia di quella
dei servizi resi possibili. Per esempio,
grazie anche alle nostre competenze
nel campo delle reti elettriche, stiamo guardando al potenziale dell’IoT,
l’Internet delle cose e siamo già impegnati in una serie di applicazioni,
soprattutto nell’area dello smart metering e delle smart city.
Che cosa pensa da produttore nazionale delle misure governative per
la banda larga?
Sta emergendo un quadro interessante e articolato nel tempo tra “applicazioni” e “infrastrutture” che ci
auguriamo possa essere confermato
anche nel confronto europeo, perché
se è vero che occorre la collaborazione
pubblico-privato è anche vero che serve un robusto quadro di riferimento e
coordinamento. Per le reti, Il credito
d’imposta per gli operatori è una misura utile ma da coordinare con altre,
anche per evitare fenomeni distorsivi
e una contrapposizione tra un’accanita concorrenza sulle aree cosiddette
“ricche” e l’attesa dei soldi pubblici
nelle altre.
Soluzioni
Big data, è l'integrazione la chiave del valore
Patrizia Licata
Franco Vittone, Teradata: «Le aziende puntino su progetti con business case concreti»
D
i big data si parla così tanto
che gli analisti di Gartner cominciano a temere un effetto "hype"
caratterizzato da alte aspettative cui
segue, inevitabilmente, la fase di disillusione. Forse il problema è mal
posto: grandi volumi di dati sono
sempre esistiti, anche se è innegabile che negli ultimi anni si sia vissuta
una forte accelerazione in fatto di
quantità e varietà: oggi ogni secondo
vengono inviate 2,9 milioni di e-mail;
ogni minuto, su YouTube vengono
caricate 100 ore di nuovi filmati; il
92% dei dati a livello globale è stato
creato solo negli ultimi due anni e,
ogni giorno, vengono aggiunti altri
2,5 milioni di terabyte. Ma Severino
Meregalli, Professor Sda School of
Management Bocconi, arriva a dichiarare provocatoriamente: "Non
esistono big data: esistono dati che
si possono o no trattare con le tecnologie disponibili in un dato momento
storico". E in effetti le tecnologie a
disposizione sono tante. Le aziende si
devono orientare tra una molteplicità
di offerte, che spesso parcellizzano la
tecnologia dei big data in sottoinsie-
Franco Vittone
Amministratore delegato Teradata Italia
mi, dal Data discovery all'Analytics.
"Estrarre valore dai processi di gestione e analisi dei dati è da sempre
il pilastro dell'economia aziendale
ma oggi il contesto è estremamente
dinamico e le decisioni vanno prese
in tempo reale e in situazioni complesse", sottolinea ancora Meregalli.
"Adottare un sistema di prodotti che
copra tutta la filiera del valore del
dato e non solo singole componenti
tecnologiche è fondamentale per le
aziende per trarre valore dai dati. Solo
grandi player con tecnologie all'avan-
guardia e conoscenza del contesto
possono garantire il successo di un
progetto di big data".
Nel campo dei big data, infatti, la
parola chiave è progetto, sottolinea
Franco Vittone, amministratore delegato, Teradata Italia: "Per combattere l'effetto hype occorre guardare
alla capacità del vendor di realizzare
concretamente un progetto, valutando in particolare le sue referenze. Estrarre valore dai dati non è un
processo semplice. Teradata ha completato con successo progetti significativi di big data facendo leva non
solo sulla tecnologia ma anche sulle
significative competenze sviluppate
in Italia e nel mondo".
Ma qual è il lavoro preliminare che
va fatto sui dati per trarne valore?
"Le aziende devono capire quali dati possono essere valorizzati e quali
no. Devono interrogarsi sulla natura
del loro dato (se descrive fenomeni fisici o sociali), dargli qualità e inserirlo
in un contesto. Per esempio, se una
telco analizza gli sms dei suoi utenti,
farebbe bene a inserire nel contesto
l'ingresso sul mercato di Whatsapp",
spiega Meregalli. Un'azienda manifatturiera con alta automazione può
analizzare i dati delle sue macchine.
Le telco hanno una quantità enorme
di dati dei loro clienti, grazie al billing, anche se oggi le tariffe non più
a consumo ma flat hanno ridotto il
volume di dati.
La sfida allora è integrare tutte le
fonti disparate di dati sullo stesso
cliente, mettendo questo al centro
dell'analisi. Le utility hanno i dati
degli smart meter (fenomeni "fisici")
ma anche quelli dei clienti ("sociali") e
possono incrociarli (senza perdere di
vista la distinzione tra i due tipi di dati). Tutte le aziende, indistintamente,
hanno dei dati e questi dati hanno un
valore, sia intrinseco, sia potenziale,
e a questo riguardo il valore del patrimonio dei dati aumenta non tanto
in funzione del loro volume quanto
della possibilità di trattarli, per esempio perché sono capaci di offrire una
descrizione istantanea e trasversale di
un fenomeno o facilmente inseribili
in un contesto rilevante.
Tutti i settori industriali possono
beneficiare di un'analisi dei big data:
"L’elemento fondamentale è la consapevolezza dell’azienda a tutti i livelli
delle diverse tappe che un progetto
deve percorrere. L'approccio deve
prevedere una graduale vista integrata dei dati", sottolinea Vittone.
Perché i data non sono solo "grandi"
ma necessitano di essere interpretati
in molti modi diversi: vanno preparati all'analisi, interrogati in modo
intelligente (inutile farsi dire ciò che
già sappiamo), catalogati, distinti.
"Teradata riguardo al proliferare di
soluzioni attinenti ai big data ha usato di recente la metafora dello zoo",
conclude Vittone. "Non ci sogneremmo di mettere insieme leoni, gazzelle,
pitoni e coccodrilli. Ma sistemando
ciascun animale nel suo habitat naturale si crea un ordinato e istruttivo
bioparco. È necessario utilizzare la
giusta soluzione per ogni necessità,
integrandola adeguatamente".