RASSEGNASTAMPA RASSEGNASTAMPA 2 luglio 2014 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. ANNO 14 - N. 180 - e 1,20 EUROPA Si insedia Schulz Pittella presiede la seduta Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A - 83100 - Avellino Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, 85100 - Potenza (PZ)- tel. 0971 1656020 - fax 0971 476797 - email [email protected] Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 1887000 - fax 0835 256466 - email [email protected] Mercoledì 2 luglio 2014 LA FESTA DEL 2 LUGLIO Saltiamo sul carro per aiutare Matera capitale QUARTO, CALIA e FERRARA alle pagine 23, 24, 25 e 26 segui la Bruna su www.ilquotidianodellabasilicata.it e @quotidianoweb Potenza: 9 assessori, alle donne deleghe importanti come il bilancio e la programmazione europea Ecco la Giunta De Filippo fa chiarezza «Quante pressioni su petrolio e royalty e quanti nemici mi sono fatto» L’INTERVISTA Pittella e Schulz a pagina 15 NOMINE Il governatore piazza un altro “esterno” all’Arpab Braccio di ferro notturno tra correnti Pd sul nodo Ater Potenza «Il disegno di legge Pittella a forte rischio di incostituzionalità, serve dialogo» Sul congresso: «La Basilicata non deve pensare al Pd, è il Pd che deve pensare alla Basilicata» Sull’assenza dei parlamentari: «Chi organizza tenga conto dell’agenda di ognuno» AMATO a pagina 11 CRISI E LAVORO Cgil: reddito minimo e servizio civile a pagina 10 LIT OR AL E La Giunta di Potenza: in piedi da sinistra Argento, De Francesco, De Luca, Martoccia, Percoco. Seduti da sinistra: Cuoco, Salvia, Bellettieri, Pepe e Stigliani Nova Siri Tutte le novità CORRADO alle pagine 12 e 13 De Luca: «Squadra tecnica, nessun partito potrà rivendicare i risultati». Mediazione politica con FI. C’è anche l’ex sindaco di Tolve, Pepe e la candidata in pectore di una parte del centrosinistra, Maria Martoccia. Il sindaco rinuncia all’auto LABANCA e PECORARO alle pagine 8 e 9 POTENZA Strade chiuse, film in corso Ultimo ciak in città per Silvio Orlando e Fabio Volo SANTORO alle pagine 6 e 7 IL BLUFF DEL PETROLIO LUCANO di NINO D’AGOSTINO DICO subito che, a mio modesto avviso, la questione petrolio è stata gestita in Basilicata con i piedi: profondamente sbagliati i toni usati dal governatore Pittella, sconcertante mi è segue a pagina 17 Vi aspetto il 6 LUGLIO alle ore 19.00 Borgo Venusio - Matera GIAMMARIA a pagina 19 www.giardinivenusio.com 40702 9 771974 617259 Matera RASSEGNASTAMPA TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90 Mercoledì 2 luglio 2014 La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,20 LA GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIERE DELLE Quotidiano fondato nel 1887 PUGLIE www.lagazzettadelmezzogiorno.it B A S I L I C ATA Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l’Africano 264 - 70124 Bari. 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Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127° Numero 179 NEREUS VENDOLA PRESIDENTE DEL NETWORK AEROSPAZIALE EUROPEO COMUNE, QUATTRO DONNE NELL’ESECUTIVO «La mia Puglia del futuro» Nichi decolla nello spazio Potenza, il sindaco presenta la nuova giunta nove gli assessori LAGUARDIA IN GAZZETTA BASILICATA A PAGINA III >> «Possiamo rilanciare le fabbriche di Foggia e lo scalo di Grottaglie, Renzi fa solo bollicine» SQUADRA La nuova giunta comunale [foto Tony Vece] MARTELLOTTA A PAGINA 9 >> RIFORME RESTA LO SCUDO PER DEPUTATI E SENATORI. IL PREMIER SPINGE SULL’ACCELERATORE: MODIFICHE DA APPROVARE ENTRO LUGLIO PUGLIA INVESTIMENTI OK E AUMENTI RIDOTTI (+6,5%) Renzi a Grillo: «Collaboriamo senza alibi». Malumori in Forza Italia Frasi contro i giudici, Berlusconi richiamato si scusa: non capiterà più 200milioni ad Aqp Regione blinda Nuovo Senato con immunità Lale tariffe e dà L’eurosemestre di Renzi Battesimo a Strasburgo Grillo: non dateci soldi, vanno alla mafia di GIOVANNI VALENTINI C on tutto il rispetto che si deve all’autorevolezza e al prestigio dell’Università Bocconi di Milano, lo studio con cui si dimostrerebbe che “il Sud è più ricco del Nord” lascia francamente interdetti e perplessi. L’abbiamo sempre saputo che nelle regioni meridionali i prezzi sono generalmente più bassi e quindi il potere d’acquisto individuale, a parità di salari, può risultare superiore. Ma, purtroppo, il Sud non è l’Eldorado. Non lo è, innanzitutto, dal punto di vista economico e non lo è tantomeno sul piano sociale e civile: vale a dire su quello della cosiddetta ”qualità della vita” che non è fatta soltanto di denaro, ma anche di condizioni generali, di sanità, servizi pubblici, infrastrutture, trasporti, scuola e cultura. SEGUE A PAGINA 25 >> LA SEDE DI AQP Con un’operazione di ingegneria finanziaria la Regione «presterà» 200milioni di euro all’Acquedotto garantendo in tal modo la possibilità di realizzare gli investimenti previsti e di evitare vistosi aumenti delle tariffe OGGI IL DISCORSO D’AVVIO MA IL SUD (PURTROPPO) NON È L’ELDORADO l Inizia l’eurosemestre di Renzi per la guida italiana dell’Unione. Grande attesa per il discorso del premier che, secondo le previsioni, lancerà l’idea di una nuova Europa che sia «motore dello sviluppo e della crescita». Parole che hanno avuto, già ieri, consenso anche in Germania. Ieri a Strasburgo, ennesimo show di Beppe Grillo che ha attaccato l’«Inno alla gioia» e ha invitato a non dare più fondi all’Italia perché finiscono nelle mani della mafia. COZZI CON ALTRI SERVIZI DA PAGINA 2 A 7 >> SERVIZI ALLE PAGINE 2 E 3 >> OGGI L’ATTESO ANNUNCIO DI PAPARESTA C’è l’accordo Mangia l’allenatore del Bari RAIMONDO NELLO SPORT >> ARRIVA IL TECNICO È Devis Mangia l’allenatore del Bari per la prossima stagione Oggi l’annuncio di Gianluca Paparesta SCAGLIARINI A PAGINA 8 >> MEZZOGIORNO DI LUCE PER L’ITALIA NEL CINEMA di OSCAR IARUSSI F anno testo i Rolling Stones, non proprio gli ultimi arrivati. La domanda è: che cosa costituisce o promuove l’identità italiana oltre i confini? Il cinema vi gioca un ruolo importante, come conferma il recente premio Oscar al «felliniano» La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Al film ora si ispira il video di Mick Jagger & Co caricato su You Tube dopo il concerto romano del 22 giugno al Circo Massimo, già cliccato a iosa nel sito www.rollingstones.com. Sulle note della struggente Streets of Love e nelle soffuse luci «a cavallo» dell’alba o del crepuscolo, scorrono le immagini dei vecchietti rock (bellissimi, oltretutto, oggi più che mai), alternate con i volti di giovani nel ROMA I Rolling Stones pubblico e con scorci capitolini dal vago sapore retrò (nostalgia canaglia). A un tratto, nel video, sventola un tricolore, sebbene l’accattivante profezia di Jagger sia stata smentita: «L’Italia vincerà il Mondiale», aveva detto prima della partita contro l’Uruguay. IN CULTURA >> CHOC IN FRANCIA MONDIALI CALCIO A PAGINA 13 >> SERVIZI NELLO SPORT >> L’ex presidente Sarkozy per una notte in cella Capolavoro di Messi l’Argentina passa al 118° RASSEGNASTAMPA Mercoledì 2 luglio 2014 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 www.lagazzettadelmezzogiorno.it LA GAZZETTA DI POTENZA - LA GAZZETTA DI MATERA Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/418511 - Fax: 080/5502360 - Email: [email protected] Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/251311 - Fax: 080/5502350 - Email: [email protected] Pubblicità-Publikompass. 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Tel 080/5470213 LA CRISI LA RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA E LA SCADENZA DEL PIANO COPES DETERMINERANNO ALTRI SENZA-REDDITO PETROLIO IL FONDO IDROCARBURI SCENDE DA 93 A 80 MILIONI review» Cassintegrati e in mobilità «Spending nella produzione 2013 «È una bomba sociale» e le royalty calano di 24 milioni di euro L’allarme lanciato dalla Cgil. Sarà un’estate di... fuoco LAVORO E REDDITO RISPOSTE URGENTI O SARÀ DISASTRO ANNUNCIATO di MIMMO SAMMARTINO Sos alla Regione: servono progetti fattibili di recupero di vecchi siti produttivi l Il decreto annunciato dal ministero Poletti sulla revisione delle regole per la concessione degli ammortizzatori in deroga rischia di produrre una valanga di licenziamenti e la fuoriuscita di migliaia di percettori di mobilità in deroga dalle attuali platee. Situazione critica in Basilicata dove si aggiunge la scadenza prossima del progetto Copes: per la Cgil siamo alla vigilia di un'esplosione sociale senza precedenti. LATRONICO A PAGINA V >> Nel 2014 la Regione incassa circa 159 milioni, i Comuni lucani quasi 28 milioni POTENZA: NOVE ASSESSORI ACCANTO AL SINDACO l Oltre 24 milioni di euro in meno nel 2014 nelle casse di Stato, Regione e Comuni lucani. A tanto ammonta il calo delle royalty sulle produzioni del 2013 del giacimento lucano dell’Eni in Val d’Agri. IERACE A PAGINA IV >> L’EVENTO D all’Europa, all’Italia, alla Basilicata è uno snocciolare di priorità, calendari, obiettivi. Ma, al netto di ogni altra trovata, c’è una questione su tutte che pretende d’essere affrontata con sforzo di progetto e di immaginazione. Una emergenza delle emergenze, senza la quale la disperazione sociale diventa una miscela esplosiva nelle mani di avventurieri e populisti. Una pietra tombale sul sogno dell’Europa, sui principi costituzionali, sulla possibilità di rinascita di questo Paese, del suo Sud, della Basilicata. Il nodo è lo spreco insensato di donne e di uomini relegati ai margini. È il loro apporto snobbato. Il nocciolo si chiama lavoro e distribuzione del reddito. È il destino di una generazione giovane condannata a non fare, a soggiacere a un precariato che nega ogni possibilità di programmare il futuro fino a costringerla a lasciarsi alle spalle la propria terra matrigna. È la sorte dei tanti adulti «scaricati»: cinquantenni troppo giovani per la pensione, ma troppo vecchi per essere considerati degni di un investimento su di loro. Merce avariata, pronta per la rottamazione. Da sostituire con carne fresca, meno costosa e più ricattabile. Siamo all’umanità ridotta a discarica. È uno scempio sociale non più gestibile. Necessita un pensiero nuovo. Serve un briciolo di coraggio. Una classe dirigente, degna di questo nome, ha il dovere di provare a fermare un disastro annunciato. È il giorno della festa Matera e la sua Bruna SERVIZI NELLE PAG. XII E XIII >> REGIONE La lunga notte del risiko sulle nomine agli enti INCISO A PAGINA II >> Ecco la giunta di Dario De Luca COMMERCIO I CONSIGLI DELLA FEDERCONSUMANTORI Da oggi scattano i saldi una guida per gli affari l Il sindaco di Potenza, Dario De Luca, ha presentato la sua giunta. Gli assessori sono Gerardo Bellettieri (vicesindaco, mobilità), Rosanna Argento (edilizia e pianificazione), Leonardo Cuoco (programmazione), Margherita de Francesco (istruzio- PARLAMENTO EUROPEO IL LUCANO ALLA QUARTA LEGISLATURA Gianni Pittella capogruppo dei socialdemocratici SCONTI Caccia all’affare da oggi per acquistare capi di abbigliamento e scarpe a prezzi scontati . SERVIZIO A PAGINA X >> ne), Maria Martoccia (bilancio e finanze), Pasquale Pepe (Ambiente), Annalisa Percoco (politiche comunitarie), Giovanni Salvia (informazione e comunicazione) e Nicola Stigliani (servizi sociali). EUROPA Gianni Pittella [Tony Vece] l Gianni Pittella, 56 anni il prossimo novembre, lucano di Lauria, parlamentare europeo del Pd, è il nuovo presidente del gruppo dei socialdemocratici (S&D). È alla sua quarta legislatura europea dopo aver ricoperto incarichi elettivi nel Parlamento italiano e alla Regione. È stato vicepresidente vicario. Alle ultime elezioni è stato il più votato nella circoscrizione Sud (234 mila preferenze). SERVIZIO A PAGINA II >> LAGUARDIA A PAGINA III >> RIONERO La bottiglia ecologica di Fonti del Vulture SERVIZIO A PAGINA X >> RASSEGNASTAMPA Glisforzi internazionaliper trovareun compromesso nonpossono essere fermati da quantoè accaduto.C’è larabbia,c’è la delusione. Ma nonbisogna cedere aldesiderio di vendetta. Etgar Keret scrittore israeliano 1,30 Anno 91 n. 173 Mercoledì 2 Luglio 2014 U: Grillo a destra e senza gioia Il bambino che diventò cieco Parrella pag. 17 ● ● Ovidio, Sermonti e le Metamorfosi Argentina ai quarti ma che fatica Ferroni pag. 19 pag. 22 L’alleato Farage volta le spalle all’Inno dell’Europa, l’ex comico lo difende e dice: l’Italia è mafia I 5 Stelle siedono con Le Pen e gli altri xenofobi ● Schulz eletto presidente dell’Europarlamento Nigel Farage e gli eurodeputati Ukip di spalle mentre l’orchestra inaugura la seduta dell’Europarlamento con l’Inno alla Gioia. Grillo difende l’alleato: «Lo usava Hitler e i dittatori». I suoi siedoA PAG. 2-3 no all’estrema destra. Populisti senza futuro MICHELE PROSPERO ● LA DESTRA ESTREMA DI FARAGE CHE, IN SEGNO DI SFIDA, VOLTA PLATEALMENTELESPALLE, mentre nell’aula di Strasburgo risuonano le note dell’Inno alla gioia, non compie solo un gesto volgare, che stride con quel senso delle istituzioni che sempre dovrebbe scandire la vita dei parlamenti democratici. Annuncia anche che per le accanite forze dell’antipolitica un fronte nuovo si è aperto, ed è dislocato dentro il cuore delle istituzioni europee. Il vecchio Hegel auspicava la pubblicità dei lavori parlamentari e celebrava le sedute descritte dalla stampa come una grande occasione per la crescita della società civile. SEGUE A PAG. 3 Beethoven preso a calci «Abbracciatevi, moltitudini. Questo bacio vada al mondo intero, fratelli». Quando, nel 1985, si decise che la Comunità europea doveva avere un inno e che l’inno doveva essere il movimento finale della Nona Sinfonia di Beethoven, noto ai più come l’Inno alla Gioia, si decise pure che lo si sarebbe eseguito SEGUE A PAG. 2 senza parole. Ai lettori Nigel Farage, l’euroscettico britannico, volta le spalle all’orchestra che suona l’inno europeo FOTO LAPRESSE Lavoro, è sprofondo rosa ● Disoccupazione in lieve calo ma quella femminile cresce e sfiora il 14% ● Camusso: bisogna investire o questo dramma peggiorerà ancora 54 mila occupati in più tra gli uomini, 29 mila in meno per le donne. I dati Istat sull’occupazione a maggio si prestano a una doppia lettura. Se si vede finalmente un piccolo segno più - salutato con soddisfazione dal ministro Poletti - desta allarme la nuova flessione A PAG. 6 del lavoro femminile. FRANCIA Sarkozy in stato di fermo ● L’ex presidente francese sospettato di aver tentato di corrompere un giudice L’Ump, il partito dell’ex presidente francese, grida al complotto: più difficile il suo rientro in politica. Sarkozy avrebbe tentato di corrompere un giudice per ottenere informazioni su inchieste a suo carico. Il governo: «Deve rispondere alla legge come tutti». A PAG.4 Staino Migranti, bufala virale Macché vaiolo, è un banale caso di varicella. L’allarme era stato lanciato domenica sera. SEGUE A PAG. 5 FRONTE DEL VIDEO Il gruppo europeo delle facce di bronzo corna,come fanno spessoimilitanti nordi● gli antieu- sti per ricordare le invasioni barbariche, ropei hanno iniziato il loro duro lavoro di di cui si vantano di essere discendenti diNEL TENTATIVO RIUSCITO DI CONQUISTAREUN’INQUADRATURA, deputati a Strasburgo. Geniale l’alleato di Grillo, Farage, che si è voltato mentre veniva eseguito l’Innoallagioia. Praticamente, ha voltato le spalle a Beethoven e a tutta la cultura europea. Marine Le Pen, essendo una signora, è rimasta seduta, mentre il più intelligente di tutti, il leghista Buonanno, specialista in pagliacciate, si è messo il burka sulla testa. E chissà perché non si è messo le retti. Eppure, anche quelle erano migrazioni, che avvenivano mettendo a ferro e fuoco interi Paesi e non, come oggi, cercando scampo da guerre e fame a rischio della vita. Tant’è che Salvini, che è tanto buono, dice: «Aiutiamo gli emigrati a casa loro!». Dimenticando che la Lega è stata a lungo al governo e non risulta abbia mandato aiuti a casa di nessuno. In compenso, qualcosina ha portato a casa propria. Per i lavoratori de l’Unità si è arrivati al terzo mese di lavoro senza retribuzioni. Per alcuni collaboratori si è al quarto mese, per altri si arriva all’anno e mezzo. Inaccettabile per qualsiasi azienda, ancora di più per un’azienda di sinistra. Non c’è crisi che giustifichi un comportamento di questo tipo, con i rappresentanti sindacali lasciati all’oscuro di tutto per settimane. Non ciha dato rispostel’amministratore delegato Fabrizio Meli che ha malgestito fino a una settimana fa, chiudendo la sua esperienza nel peggiore dei modi: la liquidazione. Non ci dà risposte l’azionista Matteo Fago, che pure si premura di annunciare una rinascita della testata,ancora in edicola solo grazie al lavoro non pagato dei dipendenti. Torniamo a ricordarlo con orgoglio: se il valore de l’Unità non si è depauperato finora è solo grazie al nostro impegno, alla nostra professionalità, al nostro attaccamento a un giornale, su cui esprimiamo la nostra protesta non firmando gli articoli da quasi due mesi. Non ci hanno ancora dato risposte i due liquidatori, che incontreremo giovedì. Per noi non sarà un appuntamento formale. O si prospetteranno soluzioni concrete, oppure sarà inevitabile una reazione dura, che per il sindacato IL CDR significa lo sciopero. RASSEGNASTAMPA 2 PRIMO PIANO Mercoledì 2 luglio 2014 RIPARTE L’UNIONE AL VIA IL SEMESTRE ITALIANO Il premier punta ad agganciare anche gli euroscettici, marcando la differenza tra futuro, speranza e disfattismo L’Europa «targata» Renzi «La Ue spinga la crescita» Oggi il discorso del premier. Apprezzamenti da Usa e Germania Due mesi di impegni Le tappe del semestre italiano l STRASBURGO. La stima nanze di Angela Merkel, ha scovici, l’ex ministro dell’Ecodegli Usa per la capacità di dato segnali di apertura. «Sia- nomia francese, ha sottolinealeadership italiana in Europa, mo tutti uniti – ha detto – sul to «il ruolo centrale» del sel’apertura del rigorista Wol- fatto che la crescita debba mestre italiano per puntare fgang Schaeuble sulla neces- essere rafforzata. E che bi- sulla flessibilità. «La Francia Il semestre di presidenza italiana dell’Unione eurosità di rafforzare la crescita, le sogna diminuire la disoccu- la appoggerà», ha assicurato. pea si presenta denso di appuntamenti. Ecco i principali rassicuraziopazione, Insomma Renzi, che al suo dei primi mesi: ni di Schulz quella giova- arrivo a Strasburgo incontre- Oggi - Il premier Matteo Renzi presenta al Parlamento su un’ampia nile in parti- rà gli europarlamentari itaeuropeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo il promaggioranza colare». Il di- liani e poi Schulz, prima di gramma del semestre italiano. all’europarla- 3 e 4 - Il presidente della Commissione europea Josè battito è prendere la parola in plenaria, Manuel Barroso e i commissari saranno a Roma per inmento favoreaperto, ha troverà terreno fertile aprencontrare il governo in occasione dell’inizio del semestre vole ad una precisato, su do un semestre che l’Italia - 7 Riunione Eurogruppo. maggiore «come rag- intende giocarsi al massimo - 8 - Riunione Ecofin. flessibilità giungere in casa, legando flessibilità e - 9 - Consiglio informale in Italia dei ministri di Giustizia e nel patto. questo obiet- riforme, e a Bruxelles, per Affari interni. Il semestre tivo». Ma ha mostrare un’Italia «stabile», - 14 e 15 - Consiglio informale Sviluppo a Firenze. – 16 europeo a aggiunto: rafforzata dal voto e che non si - Vertice europeo su pacchetto nomine. guida italial’Italia ha «i tira indietro sui propri do- 17- Ecofin sul bilancio e Consigli informali Ambiente e na si apre suoi proble- veri. Occupazione. sulla linea mi» ma anIn attesa dell’Europa che - 23- Consiglio Affari esteri. auspicata dal STRASBURGO Il Parlamento Ue che «un enor- verrà, a tirare le somme - 24 - Informale Ambiente sull'energia. premier Matme potenzia- dell’Europa che è stata è l’ex - 28 e 29 AGOSTO - Consiglio informale Affari generateo Renzi, che le». E poi premier Romano Prodi, che li. oggi pronuncerà un attesis- Schulz, appena rieletto pre- con amarezza commenta: - 29-30- Gymnich, incontro informale dei ministri degli simo discorso tutto impron- sidente del parlamento euro- «Quando io dissi da presiEsteri. tato sulla necessità di spin- peo, ha assicurato che l'ap- dente della commissione che 12 SETTEMBRE - Eurogruppo informale in Italia. gere crescita e sviluppo, men- plicazione «al meglio»" della il patto di stabilità è stupido, - 13 - Ecofin. -19- Consiglio informale Esteri sul commercio tre i dati Istat tornano a re- flessibilità prevista dal Patto tutti mi davano contro, poi mi - 22 e 23 - Consiglio informale occupazione e politiche gistrare un aumento della di- di stabilità e dalle altre regole hanno detto che avevo ragione sulla salute. soccupazione in Italia. della governance europea perchè bisognava accompa- 25 e 26 - Consiglio competitività. Un discorso, quello di Renzi, «troverà un’ampia maggio- gnarlo con le misure di di- 28-29-30 - Consiglio informale sull’agricoltura limato fino all’ultimo, e che ranza al Parlamento Ue». fesa». Paola Tamborlini punta ad agganciare anche gli Mentre da Roma Pierre Moeuroscettici, marcando la differenza tra futuro e speranza, IL CASO TRA I VICEPRESIDENTI GLI ITALIANI TAJANI E SASSOLI. È ANDATA MALE INVECE AL CANDIDATO GRILLINO, PENALIZZATO DALLO SHOW IN AULA da un lato, e disfattismo dall’altro. E non è un caso che mentre Grillo da Strasburgo tuonava, invitando l’Ue a non dare soldi all’Italia perchè tanto finiscono nelle mani della mafia, da Roma il premier, con una lettera, invitava i cinque stelle a confrontarsi non solo sulle riforme, ma anche sulle politiche europee. «Sarebbe bello riuscire a l STRASBURGO. L’Europarla- sati. dimostrare all’Europa – scrive mento riparte da Martin Schulz e A consolare Castaldo ha pensato Renzi – che tragiche vicende dagli euroscettici dell’Ukip, che comunque Beppe Grillo, che nel come quelle che si verificano voltano le spalle all’Europa, o me- pomeriggio è arrivato a Strasburgo nel Mediterraneo debbono esglio al suo Inno. È iniziata così a per arringare i suoi sparando a Strasburgo l’ottava legislatura del zero contro l’Europa e invitando Parlamento europeo. Che si appre- l’Ue a «non dare soldi all’Italia» sta ad appoggiare con una «ampia perchè finiscono solo nelle tasche maggioranza», parola di Schulz, la delle mafie. Denunciando anche richiesta di maggiore flessibilità una campagna «vergognosa» condel Patto di stabilità avanzata da tro lui e Farage. Matteo Renzi e fatta propria, alAd Antonio Tajani, diventato meno in parte, dal Consiglio eu- primo vicepresidente, sono andati ropeo della scorsa settimana. addirittura più voti che a Schulz L'apertura dei lavori dell’Euro- (452 contro 409), un risultato che ha sere affrontate tutti insiecamera, come del resto era preve- fatto storcere la bocca a più di un me». dibile, è stata pure l’occasione per esponente socialdemocratico e che L’intervento, che il premier registrare l’avvio delle ostilità tra potrebbe essere foriero di prossime ha voluto rivedere in queste la maggioranza europeista della tensioni all’interno della «grande ore punto per punto con i suoi «grande coalizione» formata da po- coalizione». Specie in vista della riuniti in conclave a villa polari, socialisti e liberali e gli eu- votazione, fissata per il 16 luglio Pamphili, punterà quindi roscettici. «Loro sono arrivati qui prossimo, del candidato alla pre- tedesco diventato noto in Italia per nonchè presidente dell’Eurogrupall’«Europa del fare». Forte con il dichiarato intento di distrug- sidenza della Commissione euro- il «kapo» affibiatogli nel luglio del po, dovrà presentare al Parlamenanche del fatto che i punti gere il Parlamento europeo dall’in- pea, il popolare Jean-Claude Jun- 2003 dall’allora premier Silvio Ber- to. Perchè le sfide che attendono cardine da lui indicati sin dal lusconi proprio in plenaria a Stra- l’Europa vanno da una disoccupaterno», ha sottolineato il neo ri- cker. primo giorno a Bruxelles, soconfermato presidente del Pe. no finiti nelle priorità delle Ma intanto l’S&D ha incassato la sburgo in occasione dell’apertura zione ancora «drammatica, specie «Certo non possiamo permetter- riconferma di Schulz e la nomina del precedente semestre di presi- per i giovani», all’immigrazione a politiche europee per i prosglielo». simi cinque anni ed hanno di tre vicepresidenti, tra i quali il denza italiana dell’Ue (oggi tocche- una crisi finanziaria che non è staE subito sono scattate le contro- Pd David Sassoli, che al secondo rà a Renzi presentare il suo pro- ta ancora del tutto superata. trovato sponda oltreoceano. Ma intanto bisognerà fare i conti misure per creare una sorta di scrutinio ha raccolto 394 preferen- gramma). «E' la prima volta che un «Abbiamo molta fiducia» «cordone sanitario» intorno agli ze. Sempre sul fronte italiano c'è presidente viene confermato per anche con gli euroscettici. Che prinelle capacità di «leadership uomini di Nigel Farage e ai suoi anche da registrare la nomina di un secondo mandato», ha poi ag- ma di essere battuti nel primo condel governo italiano in Eualleati, M5S compresi (tutti raccol- Gianni Pittella a presidente del giunto Schulz, mettendo in eviden- fronto diretto con gli europeisti ropa», è stato l’attestato di ti nel gruppo Efdd). Tanto che con gruppo S&D, un riconoscimento za che la sua elezione è stata anche (quello della vicepresidenza) avestima del vice ambasciatore una mossa strategica vincente da quasi scontato visto che la pattu- un chiaro segnale che «la maggio- vano dato spettacolo nell’emiciclo americano in Italia, Kathleen parte dell’alleanza Ppe-S&D-Alde, glia Pd è ora la più numerosa gra- ranza che dovrà sostenere Juncker voltando le spalle all’orchestra sinDoherty . Che ha aggiunto: il candidato del gruppo per una zie al risultato conseguito alle ele- c'è». Anche se ciò non esclude che fonica di Strasburgo che suonava «Tutte le cose che il governo da qui al 16, ha detto ancora il pre- l’Inno alla gioia (quello dell’Ue) per delle 14 vicepresidente del Pe, zioni del 25 maggio scorso. italiano ha indicato come l’esponente M5S Fabio Massimo priorità sono anche le nostre «Sono estremamente orgoglioso sidente del Pe, ci dovrà essere un celebrare l’apertura dell’ottava leCastaldo, non è stato eletto mentre e onorato da questa riconferma» ha ampio confronto sul programma gislatura. priorità». E anche il «falco» Enrico Tibuzzi quelli di tutti gli altri sono pas- commentato l’esponente socialista che l’ex premier lussemburghese, Schaeuble, ministro delle fi- Schultz guida l’Europarlamento E gli euroscettici di Farage, alleati del M5S, voltano le spalle all’inno europeo SCHAEUBLE «Siamo tutti uniti sul fatto che la crescita debba essere rafforzata» PROTESTA La plateale protesta anti-europea di Nigel Farage e dei parlamentari dell’Ukip, mentre veniva eseguito l’inno europeo, in apertura della riunione plenaria del Parlamento . RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 3 Mercoledì 2 luglio 2014 Al Parlamento partecipa alla riunione del gruppo Efdd, costruito con Nigel Farage «Siamo due “comedian” della politica» LA DIRETTA l . Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Istruzioni a pagina 17 Grillo choc: «L’inno alla gioia usato da Hitler e dai killer» «Qui per cambiare. Renzi chi?». «Non date finanziamenti all’Italia, vanno alla mafia» VERTICI In alto, Matteo Renzi: oggi terrò il discorso d’insediamento del semestre di guida italiana. Accanto, Martin Schulz, eletto presidente del Parlamento europeo . l STRASBURGO. Beppe Grillo sbarca a Strasburgo nel giorno dell’apertura della nuova legislatura. E mentre il Parlamento europeo celebra i riti delle nomine, il comico è un fiume in piena che vuole travolgere l’Unione europea. Renzi? «Chi? Parlo con la Merkel, incontro Van Rompuy, Schultz e Juncker». «Sono venuto per dire: non dateli: scompaiono tutti in tre regioni: Calabria, Sicilia e Campania: e quindi a mafia, 'ndrangheta e camorra». «Questa Europa è fallita», dice, argomentando che è costruita «sulla complessità voluta» per non far capire nulla ai cittadini. Al Parlamento Grillo ci arriva nel pomeriggio per partecipare alla riunione del gruppo Efdd, acronimo inglese per «Europa della Libertà e della Democrazia Diretta, costruito con Nigel Farage. «Siamo due “comedian” della politica», dice. E davanti ai giornalisti aggiunge anche il «no» alla «transumanza» del Parlamento tra Bruxelles e a Strasburgo, che va avanti da decenni per «dare un contentino ai francesi». Quindi: «Vorremmo fare una proposta ai francesi: vi paghiamo in nero una cosettina e non veniamo più qua». E se i suoi parlamentari ritengono «non opportuno» seguire la protesta dei colleghi dell’Ukip, che voltano le spalle mentre l'Orchestra Sinfonica di Stra- EUROPA Beppe Grillo nel suo intervento alla riunione del gruppo del M5S al Parlamento europeo . sburgo suona l’Inno di Gioia, lui dice «basta!» all’inno europeo perchè «l'ha usato Hitler per i compleanni, l’hanno usato Mao e Smith in Rhodesia». L'intervento nella riunione di gruppo va in diretta streaming. Poi sul blog compare il testo del discorso. Dove difende la scelta di fare gruppo con l’Ukip e articola l’attacco alla «stampa italiana che si è inventata di tutto per dipingerlo Farage come un mostro». Il programma del nuovo gruppo invece è quello di «cambiare l'Europa», di «fare nomi e cognomi» di tutti i responsabili di tutto quello che non funziona in Europa, «una elite di mentitori che cambia i metodi di calcolo alla bisogna». «Vogliamo informare i cittadini di che cos'è questa struttura che cambia la vita a milioni di vite. E la cambia in peggio», aggiunge e torna sul tasto più caro: «C'è la possibilità di pensare un altro mondo che non sia fatto di banche e di multinazionali». Poi attacca i sistemi salva-stati inventati negli anni della crisi, a cominciare dal Meccanismo europeo di Stabilità. All’Italia «costa 125 miliardi» e poi «se un giorno dovessimo essere salvati cu presta i soldi». «E' come se tu pagassi una kasko per l’assicurazione della tua auto – dice – e poi quando qualcuno ti viene addosso, ti prestano i soldi per il carrozziere». Ed ancora: «Le guerre oggi non si fanno più con i carri armati. Si fanno con lo spread. Da un carrarmato ti puoi difendere: lo spread non lo vedi e non lo senti. È un assassino perfetto. Silenzioso ed ineffabile». Ma parla anche di immigrazione, e si allinea all’Ukip: «Sugli immigrati bisogna regolare i flussi». Ma chiede anche che «se Finmeccanica vende armi alla Siria, allora sarà la Finmeccanica a caricarsi i costi per gli immigrati dalla Siria» perchè «se dobbiamo accogliere chi scappa dalla guerra, dobbiamo chiederci chi ha fatto la guerra. Andiamo a vedere perchè arrivano dall’Africa, diamo nomi e cognomi a questa gente». Marco Galdi SU 174 VOTANTI IL NUOVO CAPOGRUPPO HA RICEVUTO IL VOTO FAVOREVOLE DI 167 EURODEPUTATI Pittella presidente dei socialisti EUROPA Il lucano Gianni Pittella: è il nuovo capogruppo dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo L’eurodeputato lucano auspica un cambiamento delle politiche dell’Unione l STRASBURGO. Il lucano Gianni Pittella è il nuovo capogruppo dei Socialisti & Democratici al Parlamento europeo. Pittella, che è stato presidente ad interim dell’Europarlamento, è il primo italiano a guidare il gruppo S&D. Su 174 votanti il nuovo capogruppo ha ricevuto il voto favorevole di 167 eurodeputati. . LONDRA UNA MANIFESTAZIONE PER ESALTARE IL RUOLO INGLESE Flop Brittania, non decolla la parata di star di Cameron l LONDRA. Dalla «cool» alla «flop» Britannia. Si è rivelata un insuccesso la festa organizzata da David Cameron che ha tentato di riproporre la parata di star portate a Downing Street da Tony Blair nel 1997 per la celebrazione della «Cool Britannia». A differenza di quanto successo al suo predecessore laburista circondato da nomi celebri, all’evento dell’attuale primo ministro si sono presentati, sottolineano il Times e il Guardian, più che altro vecchie glorie dello spettacolo britannico, come l’86enne Bruce Forsyth, e attori di secondo piano. Non è quindi un periodo fortunato per il premier, reduce dal- la cocente sconfitta in Europa in cui ha perso la sua campagna contro la nomina di Jean-Claude Juncker a presidente della Commissione europea. Nel mondo dello spettacolo le cose non gli vanno meglio. Al suo party per celebrare l’industria dell’intrattenimento organizzato con tanto entusiasmo non si sono visti, fra gli altri, personaggi del calibro di Daniel Craig e Benedict Cumberbatch, che secondo i media del Regno erano stati invitati. Non pervenute Helen Mirren ed Emma Watson, e nemmeno Chiwetel Ejiofor, protagonista del pluripremiato film «12 anni schiavo». E anche Hollywood ha snobbato Cameron, a partire da Harrison Ford. In mattinata in qualità di presidente ad interim del Parlamento europeo aveva aperto i lavori dell’ottava legislatura. A dare simbolicamente il via al nuovo Parlamento europeo è stato l’inno alla gioia suonato nell’emiciclo dall’Orchestra sinfonica di Strasburgo. Subito dopo ha preso il via la procedura per l’elezione del nuovo presidente dell’Eu- roparlamento. Pittella ha detto di auspicare che il nuovo Parlamento sia all’altezza delle aspettative dei cittadini europei che con il loro voto hanno chiesto un cambiamento" delle politiche dell’Unione. «E' per me – ha aggiunto Pittella – un onore e un piacere" compiere questo atto. Dal burqa al kilt In scena l’Europa degli euroscettici l STRASBURGO. Chi si copre la testa con un burqa, chi le pudenda con un kilt e chi volta le spalle all’Europa iniziando dal suo inno...La prima sessione plenaria dell’ottava legislatura del Parlamento Ue conferma le attese che vogliono la prossima eurocamera, piena zeppa di partiti contestatori, euroscettici ed eurofobici, come quella potenzialmente più effervescente nella storia dell’Europa unita. Il primo avvertimento di quella che sarebbe stata una giornata intensa l’ha lanciato in mattinata Gianluca Buonanno, neoletto del Carroccio: si è presentato all’ingresso del Parlamento con il capo coperto da un velo nero a mò di burqa e poche chiare parole, sciorinate in un inglese di base: "not islam, not islam, not islam. Christian!". Dopo, aspettando di entrare in plenaria per l’avvio ufficiale della legislatura e sempre con in testa lo pseudo-burqa, lo stesso Buonanno è ripartito all’attacco al grido di «non voglio morire islamico». Se il leghista si copriva la testa per protestare contro «un certo tipo di islam»" e "contro un’Italia penosa" sui "clandestini", l’indipendentista scozzese David Coburn si travestiva da highlander, con tanto di kilt d’ordinanza per rivendicare, non senza fierezza, le sue origini. RASSEGNASTAMPA 4 PRIMO PIANO Mercoledì 2 luglio 2014 Disoccupazione generale al 12,6% vicina al record OTTIMISTA Il ministro Poletti: «A maggio gli occupati sono 22,36 milioni, in aumento dello 0,2% rispetto ad aprile (+52.000)» l La disoccupazione a maggio torna a salire al 12,6% spinta dalle donne in cerca di lavoro, sempre più numerose. Il tasso supera infatti il 12,5% di aprile e il 12,1% di maggio 2013 e si riavvicina al record storico toccato a gennaio e febbraio (12,7%), secondo le stime provvisorie dell’Istat. A pesare è la Rete di salvataggio per altri 32mila, in totale sono 170mila Esodati, arriva . il sesto decreto di salvaguardia La sesta salvaguardia per quanti rimasti a secco di stipendio e pensione fa un altro passo avanti. La nuova rete di salvataggio per il recupero di 32mila persone, annunciata la settimana scorsa, ha, infatti, ottenuto il disco verde della commissione Lavoro della Camera, con il via libera all’emendamento del Governo, che di fatto rimpiazza la proposta di legge unitaria sugli esodati. Oggi il provvedimento approderà quindi nell’Aula di Montecitorio, anche se non tutti giudicano l’operazione con favore. Oltre alle opposizioni sono critici anche i sindacati, a partire dalla leader della Cgil, Susanna Camusso, che paragona l'intervento a una «toppa». E, sottolinea, di «salvaguardia in salvaguardia si perpetra un’ingiustizia nei confronti dei lavoratori». Sulla stessa linea anche la Cisl, secondo cui ancora non si è arrivati a «una soluzione strutturale». L'emendamento promosso dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti è così avanzato spedito, ottenendo la maggioranza in commissione con la bocciatura di tutti i subemendamenti. Passando dall’iter parlamentare ai fatti, si tratta di ampliare la platea dei tutelati a 170mila persone, con 24mila posizioni recuperate dai passati interventi, in particolare il secondo e il quarto. Invece 8mila sono le salvaguardie completamente nuove, che includono anche contratti a tempo determinato e non non più solo gli indeterminati. L’ampliamento è il risultato di una proroga delle tutele, che sono state allungate di un anno, con la scadenza rinviata al gennaio del 2016. crescita delle disoccupate, che toccano il livello record del 13,8%, il più alto dall’inizio delle serie mensili (gennaio 2004) e dal secondo trimestre 2000. La disoccupazione giovanile è al 43%, in leggera frenata rispetto al mese precedente (-0,3 punti) ma comunque oltre ogni livello di guardia. Sono 700 mila i ragazzi tra i 15 e i 24 anni che inviano curriculum e fanno colloqui in attesa di un posto che non c'è, 64 mila in più rispetto a un anno fa, e vanno a ingrossare le file dei 3 milioni e 222 mila disoccupati. Si tratta di una folla che continua ad aumentare e conta 127 mila persone in cerca di lavoro in più rispetto a 12 mesi fa e 26 mila in più rispetto ad aprile. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: "A maggio gli occupati sono 22,36 milioni, in aumento dello 0,2% rispetto ad aprile (+52.000). Queste prime righe del comunicato dell’Istat ci danno una buona notizia: stupisce che non le venga attribuito il giusto rilievo". Anche se poi ammette che "la situazione complessiva nel Paese resta, ovviamente, difficile", ma, insiste, "non sarebbe corretto, però, non cogliere i segnali positivi che si registrano e che confidiamo possano consolidarsi nei prossimi mesi". Il vicepresidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, segnala come in tre soli mesi, da marzo a maggio, abbiano perso il posto 81mila occupate e afferma che il lavoro delle donne «non è solo questione di pari opportunità, ma un nodo da sciogliere per far ripartire l’economia». Tra gli ultimi dati Istat c'è però anche qualche segnale positivo, secondo l’Ufficio studi Confcommercio, che indica ad esempio la crescita degli occupati di 52mila unità rispetto ad aprile. La tendenza al ribasso dell’occupazione «sembra superata», ma «il riassorbimento della disoccupazione è comunque ancora lontano da venire», osserva il centro studi. Sono più pessimisti i sindacati, che invocano politiche per la crescita e risposte sugli ammortizzatori sociali in deroga. GEN L' 2013 30.500 47.520 41.800 2012 28.138 36.448 31.700 7.973 14.959 13.300 Dati in milioni di euro -800 Donne senza lavoro peggiorano i dati Il fabbisogno statale FABBISOGNO LE RIPERCUSSIONI SOCIALI I DATI DELL’ISTAT Senza occupazione 3 milioni e 222mila italiani di cui 700mila giovani. Ma, rileva il ministro Poletti, aumentano gli occupati (+0,2%) 3.298 2.437 LA CRISI ECONOMICA AVANZO FEB MAR Fonte: Ministero Economia e Finanze l I conti dello Stato superano la boa del primo semestre con un miglioramento del fabbisogno. Il «rosso» di cassa del settore statale cala 1,8 miliardi attestandosi a quota 41,1 miliardi. Ma a giugno il tradizionale avanzo, che si registra per il versamento delle imposte della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, registra una brusca frenata. Si inchioda, scendendo dai 13,5 miliardi del giugno 2013 ai 7,7 miliardi di quest’anno. Non è una sorpresa. Arrivano al pettine dei conti molte delle decisioni prese negli ultimi mesi: dal bonus di 80 euro, al pagamento dei debiti pa. C'è poi un effetto calendario su alcuni importanti pagamenti e sugli incassi di imposte di rilievo. Il dato del fabbisogno sarà comunque attentamente esaminato dal ministero dell’Economia che presto sarà alle prese con la messa a punto di un nuovo quadro macro economico. Già, perchè le indicazioni fornite dall’Istat su una possi- APR RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 5 79.700 49.500 69.400 76.085 60.485 51.245 45.500 33.500 27.400 56.297 48.800 29.100 42.239 41.100 35.100 58.500 2014 87.585 'andamento del fabbisogno cumulato nel corso di ogni anno 94.785 Mercoledì 2 luglio 2014 LE ACCUSE DEL MINISTRO I costi sono così elevati «da indurre una quota crescente di conducenti a compiere irregolarità» SINISTRI A RISCHIO IMBROGLIO Il Sud resta l’area maggiormente colpita dal fenomeno delle frodi: sospetti su un quarto degli incidenti denunciati «Rc auto, tariffe troppo alte» Furti, Puglia ancora al top Il rischio frodi Incide molto sui premi Rc auto QUOTA DI SINISTRI ESPOSTI A INGANNI, TRA QUELLI DENUNCIATI NEL 2013 9,80% V. d'Aosta MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC ANSA MIGLIORA IL FABBISOGNO A METÀ ANNO «Calano le entrate ma niente manovra» bile crescita che nel secondo semestre potrebbe attestarsi tra -0,1 e +0,3% potrebbero imporre una revisione della stima di crescita che il governo ha ora fissato a +0,8% sull'intero 2014 e che viene considerata troppo ottimistica. Anche l’Ue spiega di avere previsioni analoghe all’Istat: «dobbiamo quindi aspettare quando avremo dati reali, la prima stima sarà disponibile ad agosto», spiega il portavoce del commissario agli affari economici Jyrki Katainen. "E' chiaro – ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in una intervista al Sole24ore – che se il Pil è più debole del previsto ci saranno implicazioni per i conti pubbli- ci». Ma per una revisione delle stime il Tesoro attende la prima stima flash che l’Istat diffonderà il 6 agosto, sperando che si concretizzino gli effetti positivi ora registrati sulla produzione industriale che ad aprile ha visto una crescita dello 0,7% (Istat) e che Confindustria ritiene in ulteriore sviluppo a maggio (+0,1%) e giugno (+0,4%). Il deficit, anche se ci fosse un brusco rallentamento dell’economia, non supererà comunque il 3%. L’analisi di sensitività fatta dal Tesoro prevede che con mezzo punto in meno di crescita – e quindi con un pil a +0,3% – il deficit si attesterebbe al 2,8%. Niente manovra quindi. 10,30% Lombardia 21,00% Trentino Alto Adige 10,50% Friuli Venezia Giulia 10,10% l Il prezzo medio delle polizze Rc auto è sceso di 40 euro negli ultimi due anni (tra marzo 2012 e marzo 2014) ovvero del 10% circa, segno che una riduzione dell’onere per gli automobilisti italiani è possibile. «Il prezzo elevato non è ineluttabile», spiega Aldo Minucci, presidente dell’Ania, l'associazione che rappresenta le compagnie assicuratrici. Il costo della responsabilità civile per le vetture è però di 410 euro in media, un livello che resta molto maggiore rispetto ai principali paesi europei e che fa dire al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, come in generale i costi dei premi assicurativi siano «ormai insostenibili per molte categorie di assicurati». Guardando proprio all’rc auto, il ministro parla di cifre talmente elevate da «indurre una quota crescente di conducenti a compiere irregolarità», come non assicurare i veicoli: sono ormai 3,5 milioni le automobili che circolano senza polizza, l’8% del parco auto italiano. «I premi della Rc auto potranno scendere in modo significativo solo se si ridurrà il costo dei sinistri: non ci sono altre strade percorribili», avverte tuttavia Minucci chiedendo al Governo di agire subito per il varo di tabelle di valutazione del danno biologico da lesioni gravi. Perchè se il calo del costo medio è una notizia comunque positiva resta il fatto che in parte questo è dovuto alla recessione e alla conseguente ridotta presenza degli italiani alla guida mentre il costo dei sinistri e le frodi penalizzano ancora il comparto e i contribuenti onesti. Anche in questo caso il ministro Guidi assicura l’impegno «fortissimo» dell’Esecutivo contro «una piaga ancora diffusa». La più alta incidenza di sinistri a rischio di frode nel 2012 si registra ancora nell’Italia meridionale: quasi un quarto degli incidenti denunciati risulta sospetto così come il 40% delle partite relative ai danni alla persona. Di tutti questi casi, per quasi la metà (il 42,3%) si predispongono ulteriori accertamenti e di questi il 26,5% si chiude senza seguito. Dopo l'aumento del 2012 tornano intanto a diminuire i furti di vetture (-3,5% nel 2013) anche se il dato si accompagna con una contestuale riduzione del recupero da parte delle forze dell’ordine. Tutte le Regioni del Nord sono in calo in questa Veneto 12,00% 16,80% Emilia Romagna 10,00% Piemonte 9,20% Liguria 11,40% Marche 18,30% 10,90% Abruzzo Umbria Toscana 22,20% Molise 13,40% 18,20% Lazio Puglia 29,20% 11,50% Sardegna Campania 20,20% Calabria fino a 11 tra 11 e 17 tra 17 e 23 oltre 23 21,50% Basilicata 14,90% Sicilia ANSA categoria tranne la Lombardia, mentre la Basilicata mette a segno il decremento più marcato (-26,9% sull'anno precedente). La Puglia mantiene invece stabile il rapporto tra questo tipo di reato e il parco vetture mantenendo così il primato in Italia. Per il futuro un ruolo chiave potranno avere le scatole nere installate sulle vetture, aumentate particolarmente nell’ultimo anno, al punto da rendere il nostro paese leader mondiale. I dispositivi telematici installati nelle auto sono quasi raddoppiati da 1,2 ad oltre 2 milioni nel 2013. Aumenta anche, avverte l’Ania, la diffusione dei cosiddetti comparatori, o aggregatori, di prezzi per l’acquisto dell’assicurazione r.c. auto via internet. RASSEGNASTAMPA 6 PRIMO PIANO Mercoledì 2 luglio 2014 I DUE FRONTI LE QUESTIONI PIÙ «CALDE» L’OBIETTIVO Da qui al primo settembre si tratta di dare forma ai 12 titoli annunciati da Renzi e dal Guardasigilli Orlando Riforma della giustizia corsa contro il tempo Il nodo della responsabilità civile dei giudici e delle intercettazioni PROVINCIA DI BARLETTA - ANDRIA - TRANI / UFFICIO UNICO PER LE ESPROPRIAZIONI Procedura espropriativa afferente i lavori di ammodernamento, allargamento del piano viabile e realizzazione di viabilità di servizio della S.P. n. 2 (ex S.P. n. 231, già S.S. n. 98) “Andria-Canosa di Puglia” dal Km 52+000 al Km 70+000 - I lotto dal Km 63+000 al Km 70+751. Comunicazione di avvio del procedimento ai sensi e per gli effetti dell’art. 11 D.P.R. n. 327/2001 ss.mm.ii. Il Dirigente dell’Ufficio Unico per le Espropriazioni della Provincia di Barletta-Andria-Trani VISTO l’art. 11 (La partecipazione degli interessati) del D.P.R. n. 327/2001 ss.mm.ii. (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità); VISTA la L.R. n. 3/2005 ss.mm.ii.; VISTA la Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 48 del 21/12/2011, con cui è stato approvato il progetto preliminare dei lavori di ammodernamento, allargamento del piano viabile e realizzazione di viabilità di servizio della S.P. n. 2 (ex S.P. n. 231, già S.S. n. 98) “AndriaCanosa di Puglia” dal Km 52+000 al Km 70+000 - I lotto dal Km 63+000 al Km 70+751; ATTESO che per il detto progetto il Comune di Canosa di Puglia ha proceduto all’adozione di variante allo strumento urbanistico generale, con contestuale apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, con deliberazione consiliare n. 13 del 18/04/2012; DATO ATTO che la richiamata adozione del 18/04/2012 è stata preceduta dalle comunicazioni ex art. 11 del D.P.R. 327/2001, mediante avviso pubblicato: a) all’Albo Pretorio del Comune di Canosa di Puglia (05/03/2012); b) sul quotidiano a diffusione nazionale Corriere della Sera (02/03/2012); c) sul quotidiano a diffusione locale Corriere del Mezzogiorno (03/03/2012); d) sul sito informatico della Regione Puglia (29/02/2012) nonché, ai soli fini di ulteriore pubblicità, della Provincia di Barletta-Andria-Trani; CONSIDERATO che, in seguito alle sopra rappresentate pubblicazioni ed approvazione del progetto da parte del Comune di Canosa di Puglia, sono stati acquisiti ulteriori elaborati tecnici afferenti l’opera in parola, dai quali è emerso un nuovo elenco di immobili interessati dall’esecuzione dell’intervento; RITENUTO, pertanto, di dover procedere nuovamente alle anzidette pubblicazioni mediante: avviso pubblicato: a) all’Albo Pretorio del Comune di Canosa di Puglia (02/07/2014); b) sul quotidiano a diffusione nazionale La Gazzetta del Mezzogiorno (02/07/2014); c) sul quotidiano a diffusione locale La Gazzetta del Mezzogiorno Ediz. Nord-barese (02/07/2014); d) sul sito informatico della Regione Puglia (02/07/2014) nonché, ai soli fini di ulteriore pubblicità, della Provincia di Barletta-Andria-Trani. TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO COMUNICA che viene dato avvio al procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, mediante adozione di variante allo strumento urbanistico generale del Comune di Canosa di Puglia, sugli immobili di seguito riportati, censiti in Catasto Terreni del detto Comune: COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 25: UNGARO Angelo p.lle 576-582-584; PORRO Grazia, PORRO Sabina p.lla 646; TARRICONE Elvira, UNGARO Angelo p.lle 578-580; DESTINO Giancarlo p.lla 107; SCHIAVO Maria Antonietta, SCHIAVO Nicola, p.lla 94; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 26: DEMANIO PUBBLICO DELLO STATO RAMO TRATTURI p.lla 154; ENI S.p.A. con sede in Roma p.lla 299; ABATECOLA Giovanni p.lla 300; UNGARO Saverio p.lla 301; D’ELIA Domenico, FIORAVANTE Michelina p.lle 302-303-304-379; D’ELIA Luigi, D’ELIA Paolo, FIORAVANTE Michelina p.lla 305; UNGARO Angelo p.lla 322; LAVACCA Pasquale p.lla 113; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 23: DI NUNNO Giambattista p.lla 112; SRL OLEARIA DEL LEVANTE SOLE con sede in Canosa di Puglia p.lle 611-617-620-623-625-393-380; S.O.LE DI VINCENZO PETRONI & C SNC con sede in Canosa p.lle 287-368; DEL VENTO Incoronata, MATARRESE Fonte, MATARRESE Francesco, MATARRESE Maria Addolorata p.lle 373-386-387-388-614; NATALE Anna, NATALE Vincenzo p.lle 389-390; COMUNE DI CANOSA, SOCIETA SOLE OLEARIA DEL LEVANTE DI PETRONI VINCENZO E COMPAGNI con sede in Canosa p.lle 391-392-118; MATARRESE Francesco p.lla 608; REGIONE PUGLIA p.lla 624; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 27: DEMANIO PUBBLICO DELLO STATO RAMO TRATTURI p.lle 566-313-501-502-563-564-565-567-568-307-313; REGIONE PUGLIA con sede in Bari p.lle 578-583-398-580-582-587-570; CAPORALE Damiano p.lla 267-442-500; PINNELLI Livio, SALVEMINI Cosimo, SALVEMINI Fortunato, SALVEMINI Giustina, SALVEMINI Nicola, SALVEMINI Roberto, SALVEMINI Rosa (1956) SALVEMINI Rosa (1921) p.lle 141-329-336-509; TESSA Vincenzo p.lla 243; BUCCI Anna Maria, GERARDI Anna Altomare, GERARDI Luigia, GERARDI Nicola p.lla 308; BARBOLLA Vincenza, CATALANO Cosimo, CATALANO Michele, CATALANO Palma p.lla 337; FUGGETTA Mauretta, SARDONE Domenico p.lle 328-335; BARBAROSSA Leonardo p.lla 2; D’AGNELLI Sabina p.lla 577-586-207; IANNELLI Cosimo, ZAGARIA Incoronata p.lla 399; LIMITONE Nunzio, SURIANO Maria Rosaria p.lla 21; VERNO’ Lucia p.lle 202-22; LOMUSCIO Andrea p.lle 182-23-579; TERRONE Rosa p.lle 498-530-561; SABINO PETRONI E C. S.N.C. p.lla 528; BOCCASSINI Antonio, SANTORO Lucia p.lle 505-506; CEGLIE Addolorata, METTA Sabino Cosimo p.lle 512-532; CAPORALE Giuseppe, DE SANDOLI Rosa Immacolata p.lle 540-539; TERLIZZI Savino p.lle 525-526-571-569-523-524-572-574; VALLONE Eugenio, VALLONE Luisa p.lla 20; CAPORALE Giuseppe, DESANDOLI Immacolata p.lla 534; GIORDANO Rosa p.lla 538; REGIONE PUGLIA con sede in Canosa di Puglia p.lla 573; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 42: SABINO PETRONI E C. S.N.C. con sede in Canosa di Puglia p.lla 653; PETRONI Vincenzo p.lla 339; PARADISO Delfino p.lle 12-40-403-404-406-242; DI GIOIA Savina, PIERGIOVANNI Filomena, PIERGIOVANNI Gabriele p.lle 695-515-514; D’AMELIO Anna, PARADISO Delfino p.lle 41-516-518-519-517; TODISCO Pantaleo p.lla 131; SCARDI Francesco, SCARDI Maria, SCARDI Raffaella p.lle 337-533-535-532-534-554-577; CAPACCHIONE Sabina p.lla 342; DI PALMA Giovanni p.lla 400; METTA Giuseppe p.lla 385; TOTALERG S.P.A. con sede in Roma p.lla 407; MINERVA Nicola p.lla 408; DI GAETANO Donato, DI GAETANO Sabino p.lla 665; DI GAETANO Donato p.lla 667; DI GAETANO Sabino p.lla 666; PETRONI Vincenzo Sergio p.lla 503-510-511-502; GERARDI Luigi p.lla 512-513; BALDASSARRE Angelo p.lla 441; MORRA Rosaria, SERGIO Francesco p.lla 520; NATALE Francesca p.lle 527-529; RUGGIERO Anna Maria p.lla 531; DI PIETRO Esterina p.lla 539; SALVADORE Maddalena p.lla 543; DE PALO Antonietta, SANTANGELO Luigi p.lla 551; ENTE URBANO p.lla 558; MONTESHELL SPA con sede in Milano p.lle 560-561; MELE Rosaria Maria p.lle 584-592-591-587-588-595; BUCCI Anna, TRAMONDO Donato, TRAMONDO Michele, TRAMONDO Sabina p.lle 597-596; ARDITO Cesare, MELE Rosaria Maria p.lle 601-603-600; DAMIANI Fedela, DAMIANI Francesca p.lle 609-611-608-610; MATARRESE Sabino p.lle 613-615-614; PANSINI Michele p.lla 617; RISCINO Faustina p.lle 625-629-626-622-630-580-633; PETRONI Leonardo p.lle 499-498; BOLOGNA Nicola, GIORDANO Grazia p.lle 322-393; MANFREDI Angelo, MANFREDI Biagio, MANFREDI Carmine, MANFREDI Elia, MANFREDI Francesco, MANFREDI Sara, MANFREDI Vito p.lle 321-327; TERRIBILE Giuseppe p.lle 545-548; DI TRANI Antonio p.lle 604-606-605-607; LAVACCA Leonardo, MARCHITELLO Michelina p.lle 562-565-568; MORRA Rosaria p.lle 686-687-684; TERRONE Rosa p.lla 497; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 28: MARGIOTTA Pasquale p.lle 210-599-600; DI GAETANO Sabino, MASTRANGELO Maria p.lle 1493-2005; VALENTINO Maria p.lla 2006; DI PALMA Giovanni p.lla 851; TOTALERG S.P.A. con sede in Roma p.lla 846; PAULICELLI Damiano, QUAGLIARELLA Savina p.lle 209-1494; CAPUTO Annunziata Rosa Anto p.lla 211; DELLI SANTI Laura, VALENTINO Antonio, VANTINO Francesca, VALENTINO Nunnzia; VALENTINO Sergio, VALENTINO Vincenza p.lle 585-2004; DI BITETTO Costanza, METTA Anna Maria, METTA Chiara, METTA Donato Nicola, METTA Michele, METTA Sabino p.lle 848-850-1995; DI GAETANO Brigida p.lla 1495; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 47: MARGIOTTA Pasquale p.lla 6; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 41: NESSUNA CORRISPONDENZA TROVATA NEI REGISTRI CATASTALI p.lla 10; FORINA Caterina p.lla 400; BORRACCINO Giuseppe p.lla 19; PETRONI Serafina p.lla 416; DE NICHILO Angela, DE NICHILO Giacoma, RADDATO Pasquale p.lla 550; EDIL EUROPA S.R.L. con sede in Canosa di Puglia p.lle 38-1280; LEONE Saverio, PATRUNO Antonia Maria Lucia p.lle 349-348, PATRUNO Antonia Maria Lucia p.lla 727; DI NIQUILO Domenica p.lla 190; BINETTI Lucia p.lla 87-93-95-171-191-441-89-417; MATARRESE Eugenio, MATARRESE Giampaolo, MATARRESE Sabino p.lle 159-247-248-249-442-538-539-540-158-18-167; COMUNE DI CANOSA, FORTUNATO Emilio p.lla 170; FORTUNATA Francesca, NATALE Angelo, NATALE Maria, NATALE Maria Antonietta, NATALE Pasquale p.lla 215; PETRONI Sabina p.lle 317-440; BARILE Sabata, DI NUNNO Riccardo p.lla 371; QUARANTA Rosa Maria p.lla 418-214; DEL VENTO Marco, DEL VENTO Mauro, DEL VENTO Rosanna, DI GENNARO Maria p.lle 419-380-216; METTA FORMIGLIA Giulia p.lle 421-420-435-436-437; DINIQUILO Domenica p.lla 422-212; SAGLIOCCA Antonio p.lle 434-194-213-734; SAMELE Leonardo p.lla 521; MATARRESE ARREDAMENTI DI MATARRESE NICOLA & FIGLI S.A.S. con sede in Canosa di Puglia p.lla 537; FUGGETTA Sabino p.lle 179-238-180-181-178-182-152-23; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, FUGGETTA Sabino p.lle 165-183; ENTE URBANO p.lla 153; D’AGNELLI Maria, D’AGNELLI Nicola, D’AGNELLI Federico Antonio, SANTOPIETRO Anna Maria p.lle 145-342; PARADISO Delfino p.lle 392-406-656; DALTO Cristina p.lla 125; BARILE Sabata, DI NUNNO Riccardo, p.lla 126; FORTUNATO Giuseppina p.lla 189; AZZELLINO Patrizia p.lle 192-81-127-411; LAMONACA Antonietta p.lle 320-321-372-47; DI NUNNO Michele p.lla 362; LOPS Giovanni p.lla 423; MORRA Rosaria, PATRUNO Angela, SERGIO Francesco, TRISORIO Carmine p.lle 439-463; MELZIADE MOCELLI Maria p.lle 424-425; INCHINGOLI Francesco p.lle 426-438; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 49: FUGGETTA Sabino p.lle 3-461; DINUNNO Fonte FU SEBASTIANO p.lle 4-220; CIRILLO Biagio p.lla 17; PATRUNO Sabino p.lle 18-5; ROMANO Rosa p.lla 19-416; MALCANGIO Emanuele, MALCANGIO Maria, MALCANGIO Nicola, MALCANGIO Saverio, MARCHETTA Concetta, MARCHETTA Cosimo, MARCHETTA Michele, MARCHETTA Nunzio p.lle 20-221; ROMANO Giovanni p.lle 22-327-328-324-293; CAIELLO Antonio, DI NUNNO Antonia, DI STASI Angela, DI STASI Antonio, DI STASI Leonardo (1971), DI STASI Leonardo (1959), DI STASI Maria Immacolata, DI STASI Maria Lucia, DI STASI Maurizio, DI STASI Nunzia, DI STASI Sabino, DI STASI Teodoro, MILLICO Antonia, SI STASI Paolo p.lle 26-382-381; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, DI MURO Biagio, SCHIAVONE Nicoletta p.lla 28; MENNUNI Raffaella p.lle 37-53; SILVESTRI Angela, SILVESTRI Domenico, SILVESTRI Michele p.lle 222-329; SILVESTRI Michele p.lla 357; DI NUNNO Benedetto p.lle 285-318; MELZIADE MOCELLI Maria p.lle 320-321-287-288; INCHINGOLI Francesco p.lle 323-348-290-344; MOCCIA Giuseppe p.lla 350; SILVESTRI Damiano p.lla 418-417; PATRUNO Incoronata p.lla 437-436; EDIL 2000 S.N.C. DI CAPORALE ROBERTO & C. con sede in Canosa di Puglia p.lla 866-867; PETRUZZELLI Francesca p.lle 64-66-93-386-460; COMUNE DI CANOSA, PETRUZZELLI Francesca p.lla 301; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, DI MURO Vito p.lla 96; DI NUNNO Sabino p.lla 319-286; (INTESTAZIONE MANCANTE) p.lle 449-450-451; PASTORE Silvana, RIZZI Antonella, RIZZI Lucia, RIZZI Mario, RIZZI Sabino p.lla 899; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, DELLO RUSSO Nicola p.lle 24-25; BINETTI Lucia p.lle 582-8; TOTA Serafina p.lla 6; MOCCIA Michele p.lla 2; LATTINI Sabino p.lla 276; FORTUNATO Savino p.lla 291; LAVACCA Anna Angela, LAVACCA Giuseppe, LAVACCA Pasquale p.lla 341; MASSA Antonio p.lla 359; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, PESCE Vincenzo p.lla 366; FORTUNATO Alfredo p.lla 454; ALBRIZIO Antonio, LEONE Rosaria p.lla 462; DI NUNNO Michele p.lle 289-322; AZZELLINO Patrizia p.lla 7; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 50: ISTITUTO DIOCESANO SOSTENTAMENTO DEL CLRRO DELLA DIOCESI DI ANDRIA p.lle 632-634-627-626; DI NUNNO Francesca p.lla 6; COMUNE CANOSA, FASCIANO Antonio p.lla 7; FASCIANO Antonio, TORTIELLO Nunzia p.lle 206-8; CIMINERA Ruberto Maria, COMUNE DI CANOSA p.lla 130; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, LIMONGELLI Francesco, LIMONGELLI Pasqualina p.lle 30-31; CACCIAPAGNA Lucia p.lle 32-244; CACCIAPAGLIA Lucia, GALLO Teresa Anna p.lle 242-243; MARGIOTTA Cosimo Damiano, MARGIOTTA Leonardo p.lla 417; IACOBONE Felice, LUISI Pasquale p.lla 420; FUGGETTA Antonio p.lla 631; DI NUNNO Claudia DI PALMA Francesco p.lle 643-647-648-649-650-646-651; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 51: CELLAMMARE Nicola p.lla 493; D’AMELIO Anna, PARADISO Delfino p.lla 395; MAGNI Francesco, MAGNI Stefano, MAGNI Ventura, MASSA Michele, MASSA Vincenza p.lla 158; PEZZATI Nicoletta p.lle 293-295; COMUNE DI CANOSA, LOZITO Antonio p.lla 294; DETTO Nunzia, PETRONI Leonardo p.lle 296-428-433-437-743-746; COMUNE DI CANOSA, LOSITO Pasquale p.lla 309; DETTO Nunzia p.lle 311-385-748; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA, DETTO Nunzia, PETRONI Leonardo p.lle 342-535; GIARDINO DEL MAGO S.N.C. DI DI NUNNO FRANCESCO & C. con sede in Canosa di Puglia p.lle 356-357; DI MURO Anna Maria, DI MURO Donato Franco p.lla 378; COMUNE DI CANOSA, MONTANARO Addolorata p.lla 520; DI NICOLI Pasquale p.lla 383; COMUNE DI CANOSA, MORRA Lucia p.lla 384; DI CAPUA Concetta, MINERVA Antonia p.lle 518; PERSICHELLA Vincenza p.lla 522; LA FRANCESCHINA Sabino p.lla 572; COMUNE DI CANOSA, LA FRANCESCHINA Nicola p.lle 679-681; NESSUNA CORRISPONDENZA TROVATA NEI REGISTRI CATASTALI p.lla 710; DEMANIO DELLO STATO - RAMO BONIFICA con sede in Roma p.lla 680; ALIVERNINI Domenico, FARINOLA Anna, FARINOLA Antonia, FARINOLA Leonardo, FARINOLA Michele p.lla 499; PAULICELLI Nunzio, PIACENZA Maria p.lla 500; PAULICELLI Maria Incoronata p.lla 544; NESSUNA CORRISPONDENZA TROVATA NEI REGISTRI CATASTALI p.lla 667-668-669; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 55: DEMANIO PUBBLICO DELLO STATO RAMO TRATTURI p.lla 895; GIARDINO DEL MAGO S.N.C. DI DI NUNNO FRANCESCO & C. con sede in Canosa di Puglia p.lla 896-390; LUISI Giuseppe Riccardo p.lla 406; PAPAGNA Mario p.lla 906; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 40: DEMANIO PUBBLICO DELLO STATO RAMO TRATTURI p.lle 369-368-303; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA p.lla 188; SRL COSTRUZIONE SOLAI BREVETTATI con sede in Canosa di Puglia p.lla 371; CANTATORE Francesco p.lla 308; BARBARA Grazia Anna, FIORE Francesco, FIORE Giuseppe p.lla 309; CELLAMMARE Nicola p.lla 310; COMUNE DI CANOSA DI PUGLIA FOGLIO 54: LENOCI Francesco p.lle 550-551-189; DI NUNNO Leonarda, LENOCI Francesco p.lle 553-554. La documentazione relativa al progetto di che trattasi può essere consultata presso l’Ufficio Unico per le Espropriazioni e presso il Settore Infrastrutture, Viabilità, Trasporti e Concessioni della Provincia, entrambi con sede in Barletta alla Piazza Plebiscito n. 34, con possibilità di richiederne copia; eventuali osservazioni possono essere formulate entro il termine di 30 (trenta) giorni dalla pubblicazione del presente avviso e inviate ai suindicati Uffici; le dette osservazioni saranno valutate dall’Autorità espropriante ai fini delle definitive determinazioni; il Responsabile del procedimento espropriativo e di quello relativo alla realizzazione dell’opera è il Dirigente dell’Ufficio Unico per le Espropriazioni nonché del Settore Infrastrutture, Viabilità, Trasporti e Concessioni, dott. ing. Mario Maggio. Gli interessati sono tenuti, in virtù del comma 3 art. 3 del D.P.R. n. 327/2001 ss.mm.ii., a comunicare al detto Ufficio Unico per le Espropriazioni, nel medesimo termine di 30 giorni, eventuali variazioni rispetto alla situazione della proprietà individuata con riferimento alle risultanze catastali, fornendo copia degli atti in proprio possesso utili a ricostruire le vicende del/i bene/i. Ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. n. 196/2003 ss.mm. ii., si comunica che i dati degli interessati saranno trattati, anche mediante l’uso di strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito della presente procedura. Per eventuali chiarimenti e precisazioni l’Ufficio Unico per le Espropriazioni - con sede in Barletta alla Piazza Plebiscito n. 34 (I piano), tel. 0883.1978911/45/46 fax 0883.959713 -, riceve il pubblico il martedì pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 17,30 ed il mercoledì mattina dalle ore 10,00 alle ore 12,00. IL DIRIGENTE DELL’UFFICIO UNICO PER LE ESPROPRIAZIONI (ING. MARIO MAGGIO) COMMISSIONE Da sinistra il ministro Maria Elena Boschi, il leghista Roberto Calderoli e Anna Finocchiaro, del Pd, durante i lavori della commissione «Affari costituzionali, per la riforma del Senato. Nelll’articolo accanto, a sinistra, il ministro Orlando . I 12 punti Verso la riforma della Giustizia Intercettazioni: diritto all'informazione e tutela della privacy 10 Riqualificazione Processo civile del personale in un anno amministrativo in primo grado Informatizzazione Dimezzamento integrale del dell'arretrato 12 1 sistema giudiziario civile 11 9 Riforma della prescrizione 3 4 e creare nuove procedure più agili, con gli arbitrati e la negoziazione assistita. «Il principio che deve essere introdotto – aggiunge Ferri – è quello che, se non dal primo atto del processo, al massimo entro quello successivo, le parti devono scoprire tutte le loro carte, senza poterle poi modificare successivamente». Il secondo step prevede misure per limitare la discussione in appello dei motivi di impugnazione. «Attualmente il gra- do d’appello rappresenta un imbuto dove si vanno ad ingolfare e a rallentare le cause, si dovrebbero anche prevedere dei limiti alla possibilità di impugnare in appello». Con la riforma il Consiglio superiore della magistraturavedrà distinte le funzioni di autogoverno da quella disciplinare, secondo la formula «chi giudica non nomina, chi nomina non giudica». Ribadisce Ferri: «Occorre spezzare il collegamento che di fatto oggi vi è tra la carriera dei giudici e la loro appartenenza alle correnti». A livello amministrativo (il dodicesimo punto dell’elenco di linee guida), per la necessaria riqualificazione del personale amministrativo «ritengo – aggiunge il sottosegretario – che sia indispensabile bandire un concorso per assumere nuovi cancellieri, visto che ormai da quindici anni non si fa un concorso e che da questo punto di vista la situazione è veramente critica in molti uffici giudiziari, con conseguenti ripercussioni sui tempi dei processi». 2 ziativa governativa e i testi già in fase avanzata in parlamento. Sulla responsabilità civile dei magistrati si discute della riconfigurazione dei casi di responsabilità, superamento del filtro di ammissibilità e revisione della rivalsa. C'è poi l'annunciata «concertazione» su intercettazioni e privacy (questo è l’unico punto, era stato detto in conferenza stampa su cui non c'è un testo). «Il governo intende fare un intervento che sia veramente incisivo ed efficace. Ma, per superare lo stallo che per troppi anni vi è stato in questa materia, è indispensabile, perchè la riforma possa arrivare in porto ed essere veramente risolutiva, avere almeno un mese per raccogliere suggerimenti e contributi da parte di tutti i cittadini, così come già abbiamo fatto per la riforma della pubblica amministrazione», dice il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri. Sul civile, l’obiettivo è smaltire l’arretrato, che ammonta a 5,2 milioni di procedimenti, 8 l ROMA. La «rivoluzione» della giustizia dell’Orlando Doroteo (copyright Matteo Renzi), parte dall’indirizzo email del governo ([email protected]). Nei due mesi che rappresentano il timing indicato dal presidente del Consiglio per arrivare alla riforma il governo vuole una consultazione allargata, con i contributi dei cittadini. E il rinvio rispetto ai tempi annunciati, di fatto questo è stato, dettato da questo cambio di metodo («dopo 20 anni di liti sulla giustizia»), oltre che da una valutazione pratica: approvando il decreto, già pronto, sulla giustizia civile, che favorisce le procedure arbitrali e le negoziazione assistita, si sarebbe ingolfato il Parlamento, con il rischio di non riuscire a convertirlo in sessanta giorni. Da qui al primo settembre si tratta però di dare forma ai 12 titoli annunciati lunedì da Renzi e dal Guardasigilli Orlando. Trovare un punto di caduta su prescrizione, falso in bilancio e autoriciclaggio tra il disegno di legge di ini- 7 Accelerazione del processo penale Reati di falso in bilancio e autoriciclaggio 6 5 Corsia preferenziale per famiglie e imprese Csm: più carriera per merito, non grazie all'appartenenza Responsabilità civile dei magistrati sul modello Ue Riforma del disciplinare delle magistrature speciali ANSA Addio senza giudici se è consensuale Divorzio lampo con l’aiuto degli avvocati l ROMA. «Per separazioni e divorzi, se consensuali, non servirà più andare davanti al giudice»: era stato lapidario, in conferenza stampa, il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Con il processo «breve» in stallo al Senato, la novità contenuta nel pacchetto sulla giustizia civile annunciato dal Guardasigilli e dal premier, in effetti, si potrebbe andare verso un divorzio «lampo». Non più davanti al giudice, coi termini tassativi imposti dalla legge, ma se consensuale e in assenza di figli minori o disabili, davanti all’avvocato, con la cosiddetta «negoziazione assistita». Questo significa tempi più brevi e snellimento dei ruoli in tribunale. Le obiezioni maggiori provengono, ovviamente, dal fronte cattolico. Lo snellimento della giustizia non può essere realizzato «a discapito» della famiglia, compromettendo il «sostegno ai nuclei che rischiano di spezzarsi», commenta don Paolo Gentili, direttore dell’ufficio della Cei per la Pastorale per la Famiglia: «Mi sembra che si investa soltanto nel fare i fogli per il divorzio piuttosto che nel custodire l’unità della famiglia». Anche il presidente del Forum delle associazioni familiari, Francesco Belletti, dice no al «modello Las Vegas». La negoziazione assistita da un SPOSI Tempi brevi per dirsi addio avvocato, che nelle intenzioni del governo riguarderà non solo divorzi ma anche altri «negozi giuridici», in pratica consente la rapida formazione di un titolo esecutivo, da far valere, nel caso della fine «stragiudiziale» del matrimonio, davanti all’ufficio dello stato civile. Le parti che non hanno ancora adito un giudice possono decidere di cooperare «in buona fede e con lealtà» per risolvere in via amichevole la controversia tramite l’assistenza dei propri avvocati. E questa possibilità dovrebbe essere data per le soluzioni consensuali in tema di separazione personale, di cessazione degli effetti civili o di scioglimento del matrimonio, di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio. Ma viene esclusa nei casi di soggetti deboli da tutelare, bambini e portatori di handicap grave. RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 7 Mercoledì 2 luglio 2014 LE MANOVRE Una larga maggioranza con FI e Lega reintroduce le garanzie che il disegno di legge del governo aveva cancellato I PALETTI Il premier invia al M5ss una lettera che indica 10 punti e 4 «limiti invalicabili» su cui provare a costruire il dialogo su riforme e legge elettorale Con il Senato dei Cento l’immunità torna a galla Renzi apre a Grillo. La risposta: legge elettorale in 100 giorni I costituenti ne discussero a lungo Salvacondotto della Casta solo Tangentopoli portò a una riforma . ROMA – I costituenti discussero a lungo della immunità parlamentare prima di inserirla in Costituzione con l'articolo 68. Molti furono i dubbi come dimostrano i documenti delle sottocommissioni che lavorano al tema. Si trattava di una norma di garanzia che risentiva del clima di forte scontro politico di quegli anni e dell’esperienza del Ventennio. L'immunità era ampia, prevedeva che non si potesse neppure avviare un procedimento giudiziario senza l’autorizzazione della Camera di appartenenza. Solo nella prima legislatura,ad esempio, furono presentate alla Camera 501 autorizzazioni a procedere: solo 67 furono accolte, 7 furono ritirate, 239 respinte e 188 sostanzialmente «dimenticate» nei cassetti della Giunta per le autorizzazioni tanto da far entrare nel gergo parlamentare la dizione di «pratica banana». Fu solo l’onda lunga di Tangentopoli a costringere il Parlamento a rivedere l’immunità stringendo in alcuni passaggi le maglie delle norme varata dai costituenti. l ROMA. Torna l’immunità parlamentare per i senatori. Più forte delle polemiche, una larga maggioranza con dentro FI e Lega reintroduce le garanzie che il ddl del governo aveva in un primo momento cancellato. Il ministro Maria Elena Boschi, «alla luce del dibattito in commissione», dà parere favorevole. E il M5S sale sulle barricate: «Un voto da brividi». Ma in serata riceve da Matteo Renzi una lettera che indica 10 punti e 4 «limiti invalicabili» su cui provare a costruire il dialogo su riforme e legge elettorale. Nella risposta serale i 5 stelle dicono sì al premier chiedendo però una idea chiara del sistema paese e invocando la riforma della legge elettorale: «Il nostro obiettivo è dare al Paese una legge elettorale entro 100 giorni che garantisca non solo governabilità, ma anche stabilità». Ma se il fronte del dialogo è ancora aperto, con i grillini così come con Forza Italia, attesa giovedì a una risposta sul nodo spinoso del Senato elettivo, il governo prova a serrare i tempi. E la maggioranza nella conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama fissa al 9 o al massimo al 10 SENATO Il ritorno dell’immunità più forte delle polemiche luglio l’approdo in Aula del ddl costituzionale che riforma il Senato e il Titolo V. Resta dunque il ritardo rispetto alla data inizialmente prevista del 3 luglio, ma la decisione di far passare il testo anche davanti al ddl sul lavoro dà un margine ampio per approvare la legge al Senato prima della fine del mese. E avviare finalmente in commissione, come chiede a gran voce FI, la seconda lettura della legge elettorale. Anche se è altamente improbabile, visto anche l’affollamento di decreti in scadenza, che il via libera defi- nitivo in Aula all’Italicum arrivi prima della pausa estiva. Proprio a partire dalla legge elettorale prosegue il dialogo tra Pd e M5S. Renzi firma con Serracchiani, Moretti e Speranza una lettera ai grillini in cui mette nero su bianco i «quattro limiti invalicabili» alla proposta del 5 Stelle Toninelli: la mancanza di «certezza di avere un vincitore», «l'inciucio» creato ex post dalle alleanze dopo il voto, i collegi troppo grandi e la «complicata preferenza negativa». Seguono dieci punti su cui possibile av- viare la riflessione, su riforme costituzionali e sistema di voto. Senza «l'arroganza di fare da soli» da parte del Pd, «ma anche senza alibi e paura». Il governo ha più volte rassicurato sull'intenzione di tener fede al patto del Nazareno, ma al dialogo tra Pd e M5S continua a guardare con qualche apprensione FI. Che preme soprattutto per incassare l’Italicum, così come uscito dall’accordo tra Renzi e Berlusconi, in tempi brevi, possibilmente «prima dell’estate». Quanto alle riforme, il partito di Silvio Berlusconi si riunirà giovedì per decidere la linea sul nodo più spinoso, il metodo di elezione dei senatori. L’incontro è molto atteso perché se il Cav posizionerà gli «azzurri» sul sì all’elezione indiretta, come si attende il governo, perderà forza anche la fronda trasversale ai partiti della maggioranza (oggi si aggiunge il senatore di Ncd Antonio Azzollini) e dell’opposizione (da Minzolini ai 5 Stelle), per l’elettività diretta dei senatori. Solo dopo giovedì, , il tema della composizione ed elezione del Senato sarà votato in commissione. Berlusconi, cartellino giallo Pisicchio: esperienza conclusa per gli attacchi ai magistrati sono io ad avere lasciato il Cd Il Cav: chiedo scusa, era una battuta che non si ripeterà più «Un errore la lista alle europee. Pronti per le regionali in Puglia» l MILANO. Il giudice del Tribunale di Sor- Crosti gli ha fatto notare che quelle sono state veglianza di Milano, Beatrice Crosti, ha ri- espressioni «offensive». Frasi che, secondo il chiamato Silvio Berlusconi ad attenersi alle giudice, vanno al di là del diritto di critica che prescrizioni del provvedimento di affidamento deve «essere civile e urbana» e non può essere a ai servizi sociali per la condanna nel processo «360 gradi». Da quanto si è saputo, inoltre il Mediaset. La diffida riguarda le parole usate da giudice gli ha fatto presente che i magistrati non Berlusconi sui giudici a Napoli nel corso della sono solo quei pochi nomi che lui legge sui sua testimonianza nel processo a carico di giornali, ma sono «tanti e lavorano tanto». E un Lavitola. uomo come lui, quando va a testimoniare in un Lo scorso 19 giugno, Berlusconi, testimone a processo, deve «sapersi comportare». Napoli nel processo a carico di Lavitola acIl giudice ha riletto a Berlusconi i passaggi cusato di tentata estorsione in relazione ad dell’ordinanza di affidamento in prova ai serappalti a Panama, aveva vizi sociali nei quali si predetto rivolto al collegio che scrive all’ex premier di evi«la magistratura è incontare le «esternazioni pubtrollata, incontrollabile, irbliche» e «offensive» contro responsabile e ha l’impule toghe, che «dimostrano nità piena». Il giudice del spregio nei confronti Tribunale di Sorveglianza dell’ordine giudiziario». Crosti, che nel concedere Già il sostituto pg Antonio all’ex premier l’affidamento Lamanna nel corso ai servizi sociali aveva fisdell’udienza per l’affidasato alcune prescrizioni tra mento aveva spiegato che la cui proprio quella di evitare diffamazione delle singole dichiarazioni offensive nei toghe potrebbe portare alla confronti dell’ordine giudirevoca della misura alterziario, ha deciso, dunque, di nativa al carcere. Ieri Berconvocarlo al settimo piano MILANO Silvio Berlusconi lusconi ha promesso che del Palazzo di Giustizia per non ripeterà più frasi del una «diffida» o un «richiamo», ossia una sorta genere. di «cartellino giallo» affinchè «non si ripeta Intanto, le parole che il giudice della Sorpiù». Lo scorso 29 aprile, tra l’altro, Berlusconi, veglianza di Milano Beatrice Crosti avrebbe dopo la concessione dell’affidamento, aveva rivolto a Silvio Berlusconi convocato al settimo detto: «E' ridicolo pensare che si possa rie- piano del Palazzo di Giustizia per una diffida ducarmi consegnandomi a dei servizi sociali e a sarebbero state: «Questo non è un gioco». Il dei colloqui quindicinali con assistenti sociali». giudice gli avrebbe spiegato che «i magistrati In un colloquio di circa un’ora, nel quale il non sono solo quei pochi di cui legge sui leader di Forza Italia ha chiesto «scusa» spiegiornali ma sono tanti e lavorano». gando che non voleva dare una valenza «tecAl giudice Berlusconi ha chiesto «scusa» per nica» alle sue affermazioni davanti ai giudici di quella che ha definito «una battuta» che, ha Napoli, ma solo fare una «battuta», il giudice assicurato, comunque non si ripeterà più. Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto capace di un consenso popolare sempre signifialla Camera: che cosa è successo con il Centro cativo, capace di esprimere l'unico quoziente pieno Democratico? nel Parlamento nazionale, una importante rappre«Per quel che può interessare alla pubblica opi- sentanza di eletti nelle amministrazioni locali, da nione, così ci sbarazziamo subito di qualche titolo di ultimo anche Bari, con la lista civica “Per Pisicgiornale urlato, avevo da alcuni mesi marcato la mia chio” con i suoi quasi cinquemila voti». distinzione dal Cd, ritenendo un esercizio di auE su quali programmi? tismo politico continuare ad agitare vessilli iden«Le linee maestre dell'azione politica che occortitari a cui non corrisponde più né consenso elet- rerà intraprendere sono caratterizzate dalla riscrittorale né ragione politica, ma solo autodifesa di un tura nell'agenda del Pese della priorità legata al ceto senza popolo. In particolare avevo osteggiato la Mezzogiorno, all'interno di una lettura più vasta, presentazione di una lista europea con il partitino capace di recuperarne la dimensione mediterradi Oscar Giannino cui si agnea, il concorso alla più efgiunse un pezzo di "Scelta Cificace definizione dell'assetto vica", ritenendolo un eserciistituzionale del territorio, lezio velleitario». gata alla riforma del titolo V Il voto è stato negativo. della Costituzione, la formaCome lo spiega? zione della nuova classe di«Nello 0,7% raccolto dai tre rigente». partiti della lista europea e La sua collocazione ponelle poche centinaia di voti litica qual è ora? raccolti in Puglia dal suo ca«La mia collocazione è da polista Tabacci, c'è la risposta sempre quella del centro-sipiù eloquente alle ragioni che nistra e continuerà ad essermi portarono martedì scorso a lo, con l'apertura a quel vasto scrivere una lettera con cui campo democratico che trova formalizzavo la mia uscita. nei territori, nelle civiche, Del resto le elezioni europee GRUPPO MISTO Pino Pisicchio nell'associazionismo i suoi non sono passate invano: Reninterlocutori privilegiati». zi ha fatto piazza pulita delle microformazioni inLe regionali si avvicinano. Che farà? termedie, assorbendo anche il consenso centrista». «Saremo presenti: la nostra è una storia di lista Cosa occorre fare? civica regionale che dunque riprende la sua iden«Serve, allora, un cambio di passo nel cammino tità. Saremo nell'alleanza di centro-sinistra non perdelle forze che in politica si ispirano alle culture ché esibiamo un brand, ma perché siamo portatori moderate, un'apertura nuova: non è più tempo delle di consenso e di rappresentanza. Cosa che negli bandierine ma di aree più larghe in cui possano ultimi vent'anni è stata sempre verificata col voto trovare campo anche le molte realtà civiche che degli elettori. Continueremo a sviluppare l'espeanimano il territorio. Voglio recuperare lo spirito rienza che abbiamo avviato con la nostra civica a civico della nostra peculiare esperienza pugliese: Bari: no al ceto, si all'ingresso in politica delle del resto è questa, dal crollo della Prima Repubblica, giovani generazioni». Michele Cozzi la cifra che ha caratterizzato la nostra politica, RASSEGNASTAMPA X I POTENZA E PROVINCIA Mercoledì 2 luglio 2014 COMMERCIO PREZZI Primo consiglio: controllare il prezzo dei capi da acquistare prima dell’inizio degli sconti. Per verificare il ribasso reale LA STAGIONE DEGLI SCONTI OBBLIGHI Sulla merce in saldo è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e la percentuale di sconto Oggi al via i saldi ecco il decalogo Federconsumatori: 10 regole per fare affari l Al via oggi in Basilicata i saldi estivi. Sarà l’occasione per poter acquistare qualche capo di vestiario a basso costo, alla luce del difficile contesto di crisi economica che stiamo ancora vivendo. I commercianti lucani applicheranno i saldi sui prodotti in vendita da oggi. Cosa fare per spendere in modo sicuro, facendo attenzione a potenziali truffe e raggiri? Lo spiega il «decalogo del consumatore», che rappresenta un esempio delle nuove disposizioni introdotte dal decreto legislativo n. 24 del 2 febbraio 2002 circa la disciplina della vendita dei beni di consumo. Il presidente potentino di Federconumatori, Rocco Ligrani, raccomanda anzitutto di controllare il prezzo dei capi da acquistare prima dell’inizio degli sconti, magari può essere utile «immortalarlo» con una foto per capire se veramente c’è stato un abbassamento del prezzo rispetto a quello iniziale. Ecco dieci preziose regole per fare buoni affari pubblicate dalla Federconsumatori nazionale: 1) Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. 2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce «Saldo» deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Gli articoli vecchi non stanno «rischiando» un forte deprezzamento, perché sono ormai andati fuori moda e dunque sono già deprezzati. Diffidate degli sconti superiori al 50%: spesso nascondono merce non proprio nuova. 3) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità, in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto. 4) Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce. Non fatevi abbagliare dei marchi molto simili a quelli noti. Verificate che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che vi verrà presentato in negozio. La merce “vecchia” offerta in saldo deve essere separata dalla nuova. 5) Pubblicità. Ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato; il prezzo deve essere inoltre esposto «in modo chiaro e ben leggibile». 6) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consi- glio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati. Controllare attentamente l’etichetta e la taglia. 7) Consigli per gli acquisti. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Meglio se avete tenuto d’occhio un capo e/o una merce, annotando il vecchio prezzo. 8) Negozi. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce «vecchia» offerta in saldo deve comunque essere separata dalla «nuova». 9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi. 10) Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi all’Ufficio comunale per il commercio o ai Vigili Urbani. SCONTI Da oggi in Basilicata parte la stagione dei saldi ACQUA L’AZIENDA ANNUNCIA L’INNOVAZIONE AL SERVIZIO DEL MARCHIO «LILIA» Fonti del Vulture inventa la bottiglia salva-ambiente IMPATTO Così si riduce l’emissione di anidride carbonica PRODUZIONE La «catena di montaggio» della Fonti del Vulture plastiche di origine vegetale inoltre, PlantBottle può essere processata in impianti di riciclaggio esistenti, senza contaminare il Pet tradizionale. Per questo, il materiale della PlantBottle può essere usato, riciclato e riutilizzato più e più volte. «L’attenzione verso l’ambiente nella nostra realtà produttiva è una costante da anni, basti pensare ai risultati ottenuti dallo stabilimento non solo in termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 , ma anche di efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche. Grazie ad ingenti investimenti tecnologici, dal 2008 siamo infatti riusciti ad abbattere del 53 % l’acqua complessivamente utilizzata nel processo produttivo», ha affermato Stefano Lorenzon, direttore dello Stabilimento di Fonti del Vulture. «Il nuovo packaging è solo l’ultimo dei numerosi progetti realizzati a favore dell’ambiente, investire sulla sostenibilità significa farlo a vantaggio del business ma anche della collettività». LA PROPOSTA UN SONDAGGIO D’OPINIONE DEL MOVIMENTO WE LOVE POTENZA ASSOCIAZIONISMO La nuova casa del Cestrim a Potenza in via Sinni nasce «Il cantiere di noi» l A Potenza, in via Sinni (traversa di via Acerenza), è stata inaugurata la nuova sede del Cestrim, Centro Studi e Ricerche sulle Realtà Meridionali, che ospita anche altre associazioni tra cui Libera Basilicata, la Strada, la fondazione antiusura Interesse Uomo e tutte quelle realtà che con il Cestrim vorranno condividere un percorso comune a sostegno dei più deboli. «Il cantiere del noi - ha spiegato il presidente del Cestrim don Marcello Cozzi - ha bisogno di tante mani e di tanto lavoro perchè nessuna associazione può avere l'appalto esclusivo della costruzione del bene comune e perchè il cambiamento non ammette deleghe». Di cambiamento ha parlato anche il sindaco di Potenza Dario De Luca che ha abbracciato il progetto quando il suo ruolo pubblico era ancora lontano. Don Cozzi, aprendo le porte del cantiere, ha spiegato che il progetto nasce grazie al lavoro di tante persone e nel ricordo di altre, tra cui Domenico Potenza, già sindaco del capoluogo. «Il cantiere - ha detto don Cozzi - si apre intorno a Mimmo che è stata parte importante nella vita della nostra associazione ed è a lui che dedichiamo la nostra sala convegni». Il teatro, restituito a nuova vita, è stato intotolato a Riccardo Biazzo, operatore culturale e aggregatore di persone, mentre la sala riunioni è stata dedicata a l Arriva la bottiglia ecologica, salva-ambiente. Fonti del Vulture annuncia il lancio del PlantBottle nei formati da 1,5 e 2 litri di acqua Lilia Naturale. Un importante rinnovamento inserito all’interno di un più ampio progetto che comprende, oltre alla piattaforma ecologica, la nuova veste grafica e significativi investimenti pubblicitari, che posizionano Lilia tra i maggiori investitori del mercato delle acque. PlantBottle è una bottiglia di plastica Pet completamente riciclabile, ricavata da una combinazione di materiali tradizionali e con una percentuale fino al 30% di origine vegetale. Un processo innovativo trasforma l’etanolo ricavato da canna da zucchero, in un componente della plastica Pet di cui è costituita la PlantBottle. L’innovazione adottata consente di ridurre le emissioni di anidride carbonica rispetto alle tradizionali bottiglie ricavate interamente dal petrolio e da altri combustibili fossili. A differenza di altre materie Paolo, figlio di uno degli operai che hanno contribuito alla nascita del Cantiere, scomparso all'età di 12 anni. All'inaugurazione erano presenti il vescovo monsignor Agostino Superbo, l'architetto Maroscia che ha realizzato il progetto di ristrutturazione, gli ospiti della Fattoria Burgentina, che accoglie persone con lievi disabilità mentali, e le ragazze della Casa di Elisa, struttura per vittime della tratta. «Liberi dalle auto in piazza Don Bosco» l Il movimento civico We Love Potenza ha distribuito un questionario ai cittadini di rione Risorgimento per avere dei suggerimenti su come migliorare la vivibilità del quartiere e rilanciare una delle zone più importanti del capoluogo lucano. Dagli oltre 500 questionari compilati, in particolare, emerge chiara la volontà di liberare piazza Don Bosco dalle automobili a tutto vantaggio di manifestazioni e iniziative varie di intrattenimento e socializzazione (concerti, feste ed eventi). Inoltre, per un buon 44% di intervistati, le auto attualmente parcheggiate nella piazza potrebbero trovare sistemazione in un eventuale parcheggio da realizzare in un’area sottostante. Il sondaggio di We Love Potenza s’inserisce nel solco di un impegno dell’associazione finalizzato a raccogliere indicazioni da parte dei cittadini e «girarle» alla nuova amministrazione comunale. A tal proposito, l’associazione ha già fatto pervenire al neo sindaco Dario De Luca una serie di proposte tra cui il bilancio partecipativo (consente ai cittadini di decidere dove impegnare risorse); istituzionalizzare il «Concorso d’idee» come fase imprescindibile dell’iter progettuale riguardante la riqualificazione urbana (favorisce i giovani progettisti della città e aumenta la qualità delle proposte); Wi fi pubblico nei parchi e connettività Internet nelle aree periferiche della città (Agevola il presidio e il popolamento delle aree disagiate); Agenzia comunale per la nascita di nano-imprese e servizi in condivisione (Attiva la sharing economy come scambio di beni in economia); istituzione centro commerciale naturale e scuola degli antichi mestieri nel centro storico (rilancia il cuore antico della città come luogo di aggregazione e produzione); Trasporto condiviso, car sharing , bike sharing (riduce i costi di trasporto e i mezzi circolanti). RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI 17 Mercoledì 2 luglio 2014 VALENTINI Ma il Sud non è l’Eldorado >> CONTINUA DALLA PRIMA N on sempre il Pil, cioè il Prodotto interno lordo, è sufficiente da solo a misurare il grado di benessere effettivo di una comunità. Tant’è che ormai si preferisce parlare, appunto, di Piq: Prodotto interno di qualità. Promosso dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, questo parametro indica il “valore aggiunto” della produzione nazionale in termini di benessere anche per le generazioni future. E così, per analogia, il costo della vita non è misurabile esclusivamente con i quattrini, in base a criteri puramente contabili. Quello che più sorprende della ricerca diffusa nei giorni scorsi dalla Bocconi, dunque, è la mancanza di un riferimento diretto al tasso di disoccupazione che – com’è noto – spacca l’Italia in due, con un Nord che nonostante tutto cresce e un Sud che invece rischia di affondare. Rispetto alla media nazionale del 12,2% nel 2013, pari a circa 3,3 milioni di disoccupati, nelle regioni meridionali il dato sale al 19,7 e ciò che più conta il fenomeno colpisce in particolare i giovani tra i 15 e i 24 anni: contro il 40% nazionale, nel Mezzogiorno si registra il picco del 51,6 e addirittura del 53,7 fra le giovani donne. È chiaro che in una situazione del genere il potere d’acquisto dei genitori meridionali che lavorano, anche a parità di salario con il Nord, risulta di fatto inferiore per il semplice motivo che devono mantenere i figli disoccupati o comunque in cerca di occupazione. Il bilancio della cosiddetta famiglia mono-reddito, dove ci sono più bocche da sfamare e più spese da sostenere, è certamente più “pesante” di quello di una famiglia in cui invece lavorano il marito, la moglie e magari anche un figlio: non a caso nel Mezzogiorno sono crollati i consumi, compresi quelli alimentari. E se mancano o difettano servizi pubblici come l’assistenza ai bambini e agli anziani, negli asili nido o nelle case di riposo, allora le difficoltà aumentano ulteriormente. Ecco allora che la presunta maggiore “ricchezza” delle regioni meridionali, vagheggiata dallo studio della Bocconi, svanisce al sole e al caldo del Sud. Trattandosi della prestigiosa Università di cui era rettore l’esimio professor Mario Monti, ex presidente del Consiglio e poi senatore a vita, si può anche immaginare in quale ottica il suo governo abbia guardato al Mezzogiorno: per nostra fortuna, l’ex ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, è stato quello che s’è impegnato di più per spendere meglio i fondi strutturali e cercare di ridurre il “gap” fra le due Italie. Ma resta pur sempre il rischio di una propaganda anti-meridionale, magari involontaria, che - come in questo caso - non giova certamente alla ricomposizione nazionale. Prendiamo, per esempio, il caso di Ragusa, citato espressamente nella ricerca. Qui la disoccupazione è il triplo di Milano, il 55% dei giovani è senza lavoro e il reddito delle famiglie è la metà del capoluogo lombardo. È fin troppo ovvio che, in tali condizioni, chi riesce a trovare un posto fisso può avere diversi vantaggi rispetto a un equivalente lavoratore milanese. Ma non si può dire per questo che gli abitanti di Ragusa sono complessivamente “più ricchi” di quelli di Milano: è come la storiella del pollo di Trilussa, chi ne mangia due e chi zero, ma poi la media statistica fa uno a testa. La verità purtroppo è che l’anno scorso, contro il 19,7% di disoccupazione al Sud, il Nord ha registrato l'8,4 e il Centro il 10,9. Ma il tasso ha ampiamente sforato il 20% in Calabria (22,2), Campania (21,5) e Sicilia (21) mentre è rimasto al 5,5 in Trentino e all'8,1 in Lombardia. In Campania nel 2013 lavoravano meno di quattro persone su 10 tra i 15 e i 64 anni (39,8%), un dato appena superiore al tasso di occupazione in Calabria (39) e Sicilia (39,3). Questi sono i dati reali su cui bisogna riflettere e di conseguenza agire. La “ricchezza” di pochi non basta a coprire la povertà di molti. Altrimenti, se non si riducono le disuguaglianze e non s’accresce l’efficienza del sistema, si mette a repentaglio la coesione sociale. E perciò il Mezzogiorno reclama legittimamente “pari opportunità” Nel suo saggio “Chi troppo, chi niente” (RCS Libri), Emanuele Ferragina, un giovane economista calabrese che insegna Politiche sociali a Oxford, avverte: “Lo Stato continua a investire molto di più al Nord che al Sud, come dimostrato dalla spesa pubblica pro capite e dal differenziale di investimenti in conto capitale delle imprese nazionali”. E poi conclude con un auspicio che sottoscriviamo: “Il Sud può evolvere, migliorare, diventare più equo ed efficiente. La storia deve aiutarci a credere nelle immense risorse – fisiche e umane – che restano ancora inutilizzate in molte aree del meridione”. Questa, sì, è la nostra vera ricchezza. Giovanni Valentini LUIGI FERRARA MIRENZI Autonomie, occasione sfumata L o Statuto della Regione Puglia, modificato e approvato serie di norme in un campo che più importante, delicato e nell’anno 2004, con l’art. 45, statuisce l’istituzione del complesso è difficile trovare, soprattutto in Italia. Consiglio delle Autonomie Locali definendolo testualProprio per complessità, delicatezza, importanza e gravità mente quale “organo di rappresentanza e parteci- della materia in parola, è il caso di evidenziare che la mancata pazione delle autonomie locali al fine di favorirne l’intervento presenza degli organi ausiliari predetti, fa sorgere il seguente nei processi decisionali della Regione, di esercitare la funzione di dubbio, forse più che fondato, in ordine agli atti d’alta amraccordo e di consultazione permanente tra Regione ed enti ministrazione, come a quelli legislativi, assunti in materie locali, e di verificare l’attuazione del principio di sussidiarietà complesse e gravi: tutte le decisioni, in ogni modo assunte sino nell’esercizio delle funzioni regionali”. Per autonomie fun- ad ora, esauriscono l’universo di quelle assumibili? In altre zionali, formazioni sociali e terzo settore, con il successivo parole, è legittimo temere che possano essere state assunte articolo 46, statuisce l’istituzione della Conferenza Regionale decisioni di gran lunga meno efficaci ed efficienti rispetto a permanente per la programmazione economica territoriale e quelle adottabili se avessero operato gli organi ausiliari predetti? sociale con lo specifico compito di “espriDubbio non trascurabile sotto il profilo mere pareri sui documenti generali di sostanziale, non certo formale, quanto ad programmazione della Regione, sulla legannullabilità d’atti amministrativi o vege finanziaria e per redigere il docurifica di costituzionalità di leggi, pur se mento di valutazione dell’efficacia, eftutto si sana, ovviamente come forficienza ed economicità delle azioni proma/procedura/mentalità, per prescriziogrammate, anche attraverso il puntuale ne, dimenticanza, disinteresse, trascuramonitoraggio dei bilanci consuntivi della tezza e altro, anche non subito immaRegione e degli enti, aziende ed agenzie ginabile. ad essa collegati”. Forse è bene rileggere L’unanimità, infine, suona come una con calma e riflettere sulle disposizioni sorta di confessione della Regione Puglia dei due articoli appena riportate. di vuoti ed omissioni inquietanti. Infatti, In conclusione, dal 1985 al 2004 non è operativa in pienezza dall’inizio del stata data attuazione a due Leggi re1980/’81, come le altre, posto che nel 1979 si gionali in materia di procedure da ri- PUGLIA La sede consiglio regionale conclude anche il varo delle leggi statali di tenere di carattere sostanziale per quanto modifica degli strumenti di contabilità evidenziato sin qui, mentre dal 2004 ad per Regioni (L.335/’76), Stato (L.468/’78), oggi non è stata data attuazione sia alla prescrizione dello Statuto Province e Comuni (L.421/’79), la Regione Puglia, nel maggio del Regionale (art. 45) in attuazione di dettato costituzionale sia a 2014, dichiara, di fatto, di non conoscere il proprio territorio quella relativa alla partecipazione delle parti sociali (art.46). quanto a “stato conservativo del patrimonio edilizio e salLa sorpresa, che induce a richiamare l’arco temporale di due vaguardia della sicurezza e della qualità delle strutture, nonché decenni, con alternanza di due alleanze politiche diverse, è del buongoverno del territorio” (comma 1 della Legge in parola). motivata dal fatto che, in pieno clima elettorale, peraltro Il comma seguente, inoltre, prescrive che, in ossequio ai principi anomalo, il Consiglio Regionale approva all’unanimità una legge di sussidiarietà e leale collaborazione fra Regione e Comuni, la che, nella rubrica, appare, per tanti versi, buona, giusta e senza legge persegue gli obiettivi di cui al comma primo attraverso: dubbio condivisibile da chiunque, ma, nell’articolato, manifesta a)-un sistema integrato e informatizzato per la conoscenza dello sconcertante fragilità, sia sotto il profilo costituzionale di stato conservativo del patrimonio esistente; b)-una politica di carattere generale e specifico, sia sotto il profilo della difficoltà a prevenzione e protezione dai rischi di eventi mediante l’inperseguire realmente, con efficacia, gli obiettivi enunciati dividuazione di modalità di attuazione che sensibilizzino anche perché resi vaghi proprio dalla procedura complessiva, sia i soggetti privati interessati. perché si ritrova una impropria distribuzione di funzioni tra Da un lato, quindi, il principio di sussidiarietà tra Regione e pubblico e privato sia, infine, perché vengono usati acronimi Comuni e, dall’altro, la sensibilizzazione anche dei soggetti (art. 4 comma 1; art. 5 comma 2; art. 6 comma 1) che, letti in una privati interessati. (4. Continua) legge, sono segno di incomprensibile modo di articolare una COM’È DIFFICILE PREVEDERE GLI EFFETTI DEI CICLI FINANZIARI di VITO SPADA L a decisione della BCE di favorire la ripresa del credito nell’eurozona con l’esclusione dei prestiti alle famiglie per l’acquisto delle case, è un saggio del nuovo approccio regolamentare cui dovremmo abituarci. Per comprenderne la “ratio”, dovremmo considerare i presupposti su cui si poggia tutta questa argomentazione. Fino agli anni 70 il comportamento delle Banche Centrali sembrava uniforme. L’economia globale produceva periodi di stabile sviluppo, le fluttuazioni cicliche erano contenute e l’inflazione sembrava domata. La politica monetaria non considerava le conseguenze che potevano venire dal progressivo aumento del settore finanziario, e anche la ricerca economica poco si interessava della interazione di questo settore con l’economia reale. L’opinione comune, fra ricercatori e banchieri centrali, era che la politica monetaria non dovesse preoccuparsi per l’eventuale creazione di bolle nel mercato, dal momento che si poteva disporre dei mezzi monetari per rimuovere il danno successivamente. Abbiamo invece imparato dalla crisi finanziaria del 2008, che il solo strumento dei tassi di interesse non può governare più i meccanismi complessi del ciclo finanziario. La stabilità finanziaria è diventata quindi, dopo l’esperienza della crisi del 2008, una delle componenti essenziali delle Banche Centrali insieme a quelle tipiche della politica monetaria. Un coordinamento, fra le politiche macroprudenziali che tendono alla stabilità finanziaria e quelle classiche della politica monetaria, è essenziale per il controllo del sistema economico. La variabile macroeconomica della stabilità finanziaria, deve adesso coniugarsi con quella della politica monetaria. Valutare insieme questi due settori diventa estremamente difficile e complesso perché errori del manovratore possono produrre risultati negativi su tutta l’economia. Ed è a questo proposito che probabilmente la condotta delle Banche Centrali, anche se soggettiva ed inevitabilmente legata all’esperienza , deve usare strumenti che sembrano andare contro il senso economico comune. CONTROCORRENTE -Andare controcorrente nelle decisioni regolamentari (lean against the wind) significa infatti adottare politiche che sono apertamente in contrasto con l’andamento del momento, con la valutazione dei benefici di breve periodo contro gli svantaggi del lungo termine. Se il mercato immobiliare e quello azionario hanno un impatto decisivo sull’equilibrio finanziario , diventa necessario prevenire in questi comparti le possibili bolle capaci di creare instabilità finanziaria per tutto il sistema. Da questo punto vista il controllo del rischio sistemico capace di azzerare tutto il sistema, diventa prevalente sulle valutazioni di breve periodo. Il mercato immobiliare è quindi una delle variabili che i “controllori” della stabilità finanziaria devono considerare nelle loro valutazioni di lungo termine. Dal momento che nel mercato immobiliare è il credito che costituisce il fattore determinante per la domanda di prestiti, bisogna fare in modo di non creare qui una potenziale bolla speculativa che farà danni in futuro. Peraltro, un aspetto importante di una crisi sistemica è che questa ha effetti anche nelle economie legate al mercato dove la crisi è sorta. Il miglior funzionamento del mercato nel settore finanziario, produce infatti conseguenze non volute anche nelle altre economie collegate. Oggi , in molte economie avanzate i prezzi delle case sono in costante aumento. Si stima che in molti Paesi l’indice delle case sia arrivato al livello del 2006, prima della crisi finanziaria. I Paesi più interessati da questo fenomeno sono Germania, Inghilterra, Usa e Cina e Brasile. Secondo i dati del FMI nel primo trimestre di quest’anno, in Inghilterra i prezzi delle case sono cresciuti del 9%, in Germania del 5,8% ed in America del 10%. Questa è la ragione per cui il FMI ha chiesto alla BCE ed alla Bank of England di evitare la formazione di aspettative irrazionali sul mercato immobiliare. Il meccanismo della globalizzazione finanziaria e quello della formazione di aspettative troppo ottimistiche sui mercati immobiliari e azionari, agiscono così da indicatori per le decisioni di politica monetaria. I mercati insomma, sono così interconnessi che le valutazioni globali sulla tenuta del sistema macroeconomico e sul concetto di stabilità finanziaria, devono necessariamente essere adeguatamente considerati. Come si è detto prima, tutta questa materia è territorio inesplorato per le Banche Centrali che possono solo imparare dalla loro esperienza sul campo. L’aspetto soggettivo delle valutazioni dei “controllori” si complica con la difficoltà di stimare ex ante gli effetti dei cicli finanziari. I modelli di riferimento dell’analisi economica non consentono di catturare la estrema complessità del mondo finanziario. Definire in pratica le cause reali degli scostamenti nelle economie dei Paesi o dei mercati, non è affatto semplice. Errori di valutazione saranno sempre possibili e siamo quindi condannati a vivere nella incertezza, che è poi una delle caratteristiche del mondo finanziario ed economico. RASSEGNASTAMPA 2 mercoledì 2 luglio 2014 LA BATTAGLIA DELL’EUROPA Farage di spalle all’Inno Grillo con l’estrema destra Insediato l’Europarlamento: gli eletti M5S siedono con Le Pen e gli altri xenofobi ● L’ex comico a Strasburgo: «Non date più finanziamenti all’Italia, vanno a mafia e camorra» ● #iostoconlunita Che l’alleanza con gli euroscettici britannici di Nigel Farage avrebbe portato problemi l’avevano previsto tutti, ma nessuno avrebbe immaginato che le grane sarebbero incominciate fin dalle prime ore del primo giorno: insulti all’inno europeo ed eurodeputati del Movimento 5 Stelle tenuti alla larga dagli incarichi dell’Europarlamento.Per i 17 europarlamentari grillini, che già avevano digerito male la forzata alleanza con l’Ukip al posto di quella con i Verdi, la seduta inaugurale del Parlamento europeo è stato un lungo giorno di mal di pancia, iniziato con Farage e i suoi che voltano le spalle all’inno europeo e finito con Grillo che arrivato a Strasburgo ci ha messo il carico da novanta: l’Inno alla Gioia «lo usava Hitler». Chi aveva creduto nella storia dell’alleanza «tattica» con l’estrema destra britannica e alle rassicurazioni sulla «piena libertà» del Movimento 5 Stelle ieri ha avuto il benservito. Gli eurodeputati grillini nell’emiciclo siedono nell’estrema destra nel nuovo gruppo EFDD (Europa della Libertà e della Democrazia Diretta) insieme ad altre cinque formazioni poco raccomandabili. Il dado è tratto, e a nulla è servito non associarsi al gesto degli euroscettici britannici, che se la sono presa con l’Inno alla Gioia di Beethoven, adottato dal Consiglio d’Europa come inno europeo nel 1972 perché «senza parole, con il linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa».Secondo Farage «la democrazia nazionale e l’appartenenza all’Ue sono incompatibili» e quindi gli eurodeputati dell’Ukip Party si riconoscono solo nel loro «popolo e non la bandiera o l’inno dell’Ue». te ricondotta all’ordine da Beppe Grillo. «Farage ha fatto benissimo a voltarsi all’Inno alla Gioia», ha detto, «lo usava Hitler per i compleanni, Mao, tutti i più grandi dittatori della storia». Secondo l’eurodeputata Pd Alessandra Moretti «girarsi durante l’Inno alla gioia, nell’anno in cui si celebra il centenario della prima guerra mondiale e per di più nella città che più di tutte ha subito i traumi del conflitto è non solo uno schiaffo alla storia ma soprattutto un atto di becera stupidità». Nel discorso insieme a Farage Grillo è ritornato su tutti i suoi temi classici, dall’Europa delle banche a Schulz che, ha detto, «è venuto in Italia a fare campagna elettorale con i soldi pubblici, i nostri, e ha fatto campagna elettorale contro di me». Quindi ha invitato a «non dare finanziamenti all’Italia» perché «scompaiono tutti in tre regioni: Calabria, Sicilia e Campania, e vanno a mafia, ’ndrangheta e camorra». Ma la consacrazione del Movimento nella file dell’estrema destra europea, che secondo Grillo era l’unico modo per avere un ruolo nei meccanismi parlamentari di Strasburgo, ieri si è anche rivelata controproducente per le ambizioni dei suoi eurodeputati. Alle votazioni per eleggere i 14 vicepresidenti il grillino Fabio Massimo Castaldo è stato l’unico dei candidati a non passare neanche al terzo scrutinio. Così l’Efdd è l’unico dei sette gruppi parlamentari a non ottenere una vicepresidenza. Contro gli euroscettici le tre principali famiglie politiche, Ppe, S&D e liberali dell’Alde, hanno deciso di coalizzarsi e così le possibilità degli eurodeputati grillini di avere un minimo di influenza nei lavori dell’Aula sono vicine allo zero. Si sono coalizzati tutti contro di me e Farage, ha protestato Grillo, secondo cui tutti i politici europei sono «una élite di mentitori di professione». Per l’ex comico si salva solo il leader xenofobo britannico. «Amo le persone come Farage - ha detto -- perché è uno che si emoziona, ci siamo trovati subito». Beppe Grillo e Nigel Farage incontrano i deputati del gruppo Efdd FOTO LAPRESSE TRA IMBARAZZI E HITLER L’imbarazzata presa di distanza degli europarlamentari pentastellati, che hanno scelto di non voltarsi insieme ai colleghi britannici, è stata prontamen- IL CORSIVO Beethoven preso a calci SEGUE DALLA PRIMA La decisione fu presa per non far torto a nessuno e anche perché – diciamolo – sul fatto che l’originale sia in tedesco qualcuno avrebbe potuto storcere il naso. Così le parole dell’ode «An die Freude» scritte da Friedrich Schiller nel 1785 e messe in musica da Ludwig van Beethoven, già sordo e malato, nel 1823 nelle cerimonie ufficiali dell’Unione europea non vengono cantate. Peccato, perché sono molto belle, esprimono l’anelito del Poeta alla fratellanza universale e furono scritte sotto la suggestione delle idee dell’illuminismo, quando tra gli artisti e i filosofi dell’Europa era diffusa l’idea che il progresso dell’umanità avrebbe portato pace e benessere in questa valle di lacrime. Magari. Schiller è morto nel 1805 e Beethoven nel 1827 e così il poeta e il compositore si sono risparmiati parecchie amarissime delusioni. Altro che lo sgarbo dei seguaci di quell’inglese con il cognome francese che con la corte dei suoi a Strasburgo ha mostrato il culo, più che all’Europa, alla musica e alla buona educazione. Chiediamo scusa per loro. Sono trascorsi due secoli ma per gli imbecilli gli anni non passano. Il gruppo Europa della libertà e della democrazia, all’estrema destra dell’emiciclo, è quello in cui siedono gli eletti M5S Rieletto Schulz, salta la vicepresidenza ai Cinquestelle M artin Schulz è stato eletto per la seconda volta presidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella leader del gruppo S&D, in cui siedono gli eurodeputati del Pd e degli altri partiti progressisti, e l’ex commissario Ue Antonio Tajani primo vicepresidente. Ha ottenuto una delle 14 vicepresidenze anche l’ex capodelegazione Pd David Sassoli. Tra le contestazioni all’inno europeo degli euroscettici britannici e le polemiche sul ruolo della cancelleria di Berlino nella scelta di Schulz, il Parlamento europeo ha inaugurato ieri la sua ottava legislatura e oggi si appresta a ricevere il premier Matteo Renzi per la presentazione del semestre di presidenza italiana del Consiglio Ue. Il socialdemocratico tedesco, che nove anni fa era stato chiamato «kapò nazista» da Berlusconi, ha assicurato che l’applicazione della flessibilità nelle regole sulla disciplina di bilancio «troverà» un’ampia maggioranza al Parlamento Ue. L’elezione di Schulz, ex candidato alla presidenza della Commissione, è il IL CASO #iostoconlunita 70 franchi tiratori nel voto per il numero uno dell’Europarlamento Sassoli e Tajani i vice italiani. Pittella alla guida del gruppo S&D risultato degli accordi raggiunti dalla Spd tedesca con la Cancelliera Angela Merkel, che ha dato il via libera a Schulz all’Europarlamento in cambio della possibilità di mantenere in Commissione il conservatore Gunther Oettinger. Un modo di fare che ha suscitato le critiche dei candidati alternativi alla presidenza dell’aula di Strasburgo: lo spagnolo della Sinistra europea Pablo Iglesias, il conservatore britannico Sajjad Karim e la verde austriaca Ulrike Lunacek. Schulz è riuscito comunque a ottenere 409 voti dei 479 che compongono l’alleanza che lo sostiene tra conservatori, progressisti e liberali. 70 i franchi tiratori. Tra le prime a dire apertamente di aver violato il patto tra i gruppi è stata Alessandra Mussolini, che in quanto eurodeputata di Forza Italia siede tra le file del Ppe. «Non ho votato per Schulz, non potevo cominciare così», ha confessato. Si tratta comunque di numeri ampiamente superiori alla maggioranza assoluta dei 612 voti validi espressi (su 751 seggi) e della prima volta che qualcuno resta alla presidenza dell’Europarlamento per più di due anni e mez- zo. In base all’intesa con i conservatori nel 2017 dovrebbe succedergli un eurodeputato del Ppe, probabilmente il francese Alain Lamassoure. «È uno straordinario onore essere il primo presidente rieletto del Parlamento europeo», ha dichiarato Schulz dopo il voto, ricordando le tante sfide che attendono la nuova legislatura, a cominciare dal voto fra due settimane per ratificare la nomina di Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione. «La stragrande maggioranza di quest’Aula ritiene che il candidato vincente alle elezioni europee debba diventare il prossimo presidente della Commissione europea» ha ricordato, e pertanto una parola tedesca, Spitzenkandidat (candidato di punta, ndr), è entrata a far parte di diverse lingue europee. Si tratta di un «grande passo avanti» nel rafforzamento del Parlamento europeo, ha detto Schulz, promettendo altre battaglie per aumentare i poteri dell’aula di Strasburgo. «Auspico che il nuovo Parlamento sia all’altezza delle aspettative dei cittadini europei che con il loro voto hanno chiesto un cambiamento», ha detto Gianni Pittella, che in mattinata ha condotto la seduta inaugurale in quanto presidente ad interim dell’Europarlamento e nel pomeriggio è stato eletto a capo dei 191 eurodeputati progressisti, succedendo all’austriaco Hannes Swoboda. Ad animare la seduta inaugurale ci hanno pensato gli euroscettici britannici guidati da Nigel Farage e alleati con Grillo. Alle prime note dell’inno europeo, l’Inno alla Gioia di Beethoven, gli eurodeputati dell’Ukip si sono voltati di spalle. «Sono arrivati qui con il dichiarato intento di distruggere il Parlamento europeo dall’interno», ha commentato Schulz, «non possiamo permetterglielo». Forti della loro maggioranza schiacciante i primi tre gruppi del Parlamento europeo, Ppe, S&D e liberali dell’Alde, hanno messo in atto un cordone sanitario per impedire agli euroscettici di prendere incarichi, che utilizzerebbero per ostacolare i lavori dell’aula. Ieri il primo a farne le spese è stato l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo, che non è riuscito a raccogliere i voti sufficienti per una delle vicepresidenze. RASSEGNASTAMPA 3 mercoledì 2 luglio 2014 Populisti senza futuro IL COMMENTO MICHELE PROSPERO SEGUE DALLA PRIMA «L’Europa cambi per dare speranza» Oggi l’appello di Renzi a Strasburgo ● Il premier aprirà il semestre di presidenza italiana della Ue insistendo su crescita lavoro e immigrazione #iostoconlunita Ci ha lavorato per una settimana al discorso che pronuncerà oggi pomeriggio alle 15 davanti al Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria. Sarà un discorso in pieno stile Renzi, che annuncerà il programma del semestre di presidenza italiana, con l’obiettivo che il premier si è dato sin dal momento in cui, salito a Palazzo Chigi, ha avuto gli occhi dell’Europa su di lui: cambiare il segno delle politiche europee, chiudere il ciclo, giudicato disastroso, dell’austerità. «Speranza» sarà la parola d’ordine. Quella speranza che soltanto l’Europa può tornare a trasmettere al vecchio Continente, ma soltanto se cambia. Cambiare per tornare al sogno originario, quello che diede vita all’Unione europea, questa la mission che tocca ai capi di governo e ai leader di oggi, è il messaggio che intende lanciare Matteo Renzi. «Il tema dell’Europa è dire ai nostri figli, noi che siamo la generazione Erasmus, che è possibile che l’Europa oggi sia il luogo in cui è possibile la speranza», ha scritto nei giorni scorsi sul sito della presidenza italiana del Consiglio Ue. E oggi gli Stati uniti d’Europa sono ancora un sogno da realizzare. Cercherà di dare una scossa, usando quel lessico che ormai lo contraddistingue anche oltrefrontiera, dove è riuscito a esportare il concetto di «rottamazione» rivendicando la necessità che si applichi anche a Bruxelles, proprio come ha fatto nel suo Paese. Il presidente del Consiglio arriva a questo appuntamento forte del consenso elettorale dello scorso 25 maggio, unico leader europeista ad aver fatto il pie- .. . L’obiettivo è preparare il terreno ad un piano di investimenti europei per i prossimi 5 anni no di voti, con una maggioranza solida in Italia e i sondaggi che lo danno verso il 43% (l’ultimo è quello effetto da Demopolis). Ci arriva con la stampa europea che lo corteggia e guarda con grande ammirazione al giovane premier che ha rimesso l’Italia al centro della scena politica, con Angela Merkel che lo considera la controparte della sinistra Ue, ma il clima politico del nuovo Parlamento non è rose e fiori, tante le spine, dalla massiccia presenza degli euroscettici, alla crisi economica che investe ancora troppi stati membri, alla pressione che arriva da Mosca con le mire espansionistiche di Putin. Ma Renzi non si lascia intimorire, dicono i suoi più stretti collaboratori, «perché è determinato a sfruttare al massimo il capitale politico che ha conquistato per cercare di far avanzare nuove politiche economiche». E tutto sommato, pur nella complessità dei problemi, le mutate condizioni politiche europee hanno anche lati positivi: si è rotto l’asse Germania-Francia che in questi anni ha sostenuto l’austerity e la stessa Angela Merkel, durante i suoi colloqui con Renzi, ha mostrato segnali di concreta apertura, idem il presidente Hollande. E a rafforzare questo nuovo corso c’è il documento di Herman Van Rompuy che impegna il futuro Presidente Junker e la Commissione a mettere in atto le nuove politiche europee. Renzi sa anche che questo semestre di fatto si ridurrà a tre mesi davvero operativi, tenuto conto della pausa di agosto e dell’ultima seduta del Consiglio che si terrà a metà dicembre, ma se non saranno sufficienti a vedere i primi risultati concreti, saranno fondamentali, ne è convinto, a gettare le basi per dare il via al cambio di verso. Nel suo discorso di oggi elencherà le priorità, tutte centrate su sviluppo, occupazione, e diritti fondamentali. Lotta alla disoccupazione, quindi, puntando a rendere permanente, almeno fino al 2020, la Garanzia giovani; porre in seno al Consiglio per il lavoro, i nuovi orientamenti politici per l’intera legislatura e non tanto per l’immediato, tanto che a questo sta già lavorando il ministro Poletti che pensa a sussidi per la disoccupazione per i Paesi che vengono maggiormente colpiti; lavorare in vista del Consiglio di ottobre ad un’intesa tra i Paesi membri per dare all’Europa una posizione chiara sulla lotto contro il cambiamento climatico e per l’utilizzo di nuove energie; dare seguito concreto al documento Van Rompuy in materia di immigrazione e asilo, anche alla luce dei principi di solidarietà e giusta condivisione della responsabilità nella gestione delle frontiere esterne. Ma soprattutto iniziare a lavorare per capire quanto in Ecofin si riuscirà a rendere operativo il concetto di maggiore flessibilità legandolo alle politiche di crescita. Riuscire a impostare un piano di investimenti europeo per i prossimi 5 anni, facendo massa critica sommando i vari programmi europei, i fondi strutturali e potenziando il ruolo della Banca Europea degli Investimenti. Questi gli obiettivi. «Dobbiamo usare il semestre europeo - dice il sottosegretario Sandro Gozi con delega alle politiche comunitarie - non tanto e non solo per ottenere risultati immediati, ma soprattutto pensando che questi sono i primi sei mesi di cinque anni di legislatura di cambiamento. Questo sarà un semestre che avvierà un nuovo ciclo delle politiche europee». E questo sarà il senso del discorso del premier: l’Europa si salva se cambia le sue politiche, se torna ad essere vissuta non come un ostacolo per i cittadini dei Paesi che ne fanno parte, ma come una opportunità. C’è bisogno di più Europa, Renzi ne è convinto, ma anche l’Europa deve avere il coraggio di cambiare, anzi di tornare allo spirito dei padri fondatori, perché quel progetto non è mai stato realizzato fino in fondo. A Palazzo Chigi sanno che sarà un percorso irto di difficoltà quello che attende il governo italiano: rendere concreto, appunto, il concetto di flessibilità, coinvolgere la Ue nella gestione dei flussi migratori del Mediterraneo, e soprattutto cambiare verso alle politiche europee. «Abbiamo fatto capire che siamo un Paese forte, che non va con il cappello in mano ma che si fa rispettare», ha spiegato Renzi ai suoi collaboratori. E poi in serata, un altro segnale di questo cambio di verso tutto renziano, ma in chiave interna: invitato al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, il premier avrebbe declinato rompendo quella che sembrava una consuetudine. .. . Contrariamente a capi di governo che lo hanno preceduto, Renzi non andrà al Meeting Cl .. . Prioritario ribaltare l’approccio rigorista che per anni ha dominato le politiche di Bruxelles Pensava che il potere, sottoposto alla valutazione dell’opinione pubblica informata, operasse come «un grande spettacolo che educava egregiamente i cittadini». Quel sistema che connetteva il funzionamento degli organi della rappresentanza con la vigilanza critica della sfera pubblica, pare sempre più un paradisiaco mondo fantastico, che stride con le infernali cadenze della antipolitica di esportazione coltivata dalle destre europee. Se per Hegel «la pubblicità è il maggiore mezzo di educazione» (che suppone deputati che parlano tra loro sapendo «che devono servire da modello» per la cittadinanza che sta fuori il palazzo e va depurata da interessi e bisogni troppo angusti), per certi interpreti della antipolitica odierna, abituata al clima focoso della campagna elettorale permanente, quel momento di pubblicità per cui «le camere si connettono con il resto dell’opinione pubblica» cede ad ogni velleità pedagogica ed esalta invece la demagogia più sfacciata, la propaganda più becera, il gesto più rozzo. Un gesto in politica non è mai solo un gesto. Ha anche un significato sintomatico che rivela altre sofferenze che rimangono più nascoste. Per questo la gazzarra degli uomini di Farage è anche un inquietante termometro del preoccupante livello di guardia cui è giunta in Europa la dialettica politica. E bene ha fatto il movimento di Grillo, che una formazione di destra radicale certamente non è, a dissociarsi dalle trovate degli scomodi alleati inglesi. Il problema di fondo però resta. Che senso ha per un non-partito trasversale (che raccoglie anche fette rilevanti di un consenso di sinistra) accasarsi con certe squallide figure e poi farsi venire gli scrupoli delle anime belle dinanzi alle loro prevedibili intemperanze? I movimenti populisti d’Europa sono tutti contaminati da un vizio d’origine. È certo lecito inveire contro le élite e aggredire le forme tradizionali della politica. Ma, quando si partecipa alle consultazioni e con il metodo democratico si raccolgono milioni di voti eleggendo schiere di deputati, si fa parte a pieno titolo delle disprezzate élite del potere. E non è più lecito agire dentro il palazzo con la intemperanza dei movimenti di protesta che annunciano il crollo del sistema o simulando la ingenuità dei semplici cittadini che esercitano un controllo sulle azioni del potere senza però sporcarsi le mani con l’onere delle scelte di governo. Il male oscuro dell’Europa però non è la semplice antipolitica che irrompe come dialetto eccentrico e che a tratti si fa intollerante. Questa rude modalità espressiva, che rompe gli schemi abituali del confronto, è solo una manifestazione sintomatica. Il grande malato europeo rimane la crisi sociale che da sette anni colpisce e non trova le risposte adeguate, possibili ormai solo a livello continentale. La politica è ovunque travolta dal disagio sociale ma non riesce a rintracciare le condizioni culturali della propria autonomia. Eppure un ritorno della politica-progetto è indispensabile per spezzare il paradigma neoliberale che vede proprio nella politica che governa i processi una profonda irrazionalità. Il liberismo, che vede nella politica autonoma dalle potenze del capitale una completa follia, e il populismo, che combatte contro lo spazio della rappresentanza in nome di spontanei e sempre genuini sentimenti coltivati dal basso, sono atteggiamenti tra loro speculari. Entrambi questi paradigmi lottano per impedire che la politica ritrovi una funzione e riconquisti cioè una autonomia che la riscatti dalla subalternità rispetto alle sentinelle del mercato e della finanza che con la mitologia dello Stato minimo hanno infranto il costituzionalismo europeo dei diritti. E in questo accanimento contro la ricostruzione di una politica che con autorevolezza torni a governare i processi sociali con misure di giustizia e di eguaglianza, gli euroscettici di piazza non sono poi così diversi dagli euroscettici di palazzo. In comune hanno l’avversione per ogni consolidamento delle istituzioni dell’Europa politica vista come condizione preliminare per uscire dalla crisi e dal malessere sociale sconfinato. Contestando Beethoven l’estrema destra europea fischiava contro il ritorno della politica e voltava le spalle al futuro. RASSEGNASTAMPA 6 mercoledì 2 luglio 2014 LA CRISI ITALIANA Lavoro, sprofondo rosa: boom di donne disoccupate ● Le italiane senza lavoro sono quasi il 14%: è dai primi anni 2000 che non si registrava un tasso così alto ● Camusso: «Senza politiche che creino posti è difficile pensare di ridurre la disoccupazione» #iostoconlunita Attestata nel nostro Paese su livelli record ormai da mesi, la disoccupazione non accenna minimamente ad un’inversione di tendenza. Anzi, come certificato dai dati diffusi ieri, il costo della vita ritorna persino a salire, un andamento che per Susanna Camusso dimostra «come in assenza di politiche per la creazione di lavoro è difficile pensare che la disoccupazione si riduca». Ed un’ulteriore brutta notizia sta nell’incremento del numero di donne prive di un posto di lavoro, un dato in netta controtendenza rispetto a quello maschile, tanto da attestarsi nel mese di maggio su livelli da primato. Dunque, il tasso di disoccupazione a maggio è lievemente cresciuto, attestandosi sul 12,6% (12,5% in aprile), con un incremento dello 0,1% su mese e dello 0,5% su anno. In questo modo l’indice è tornato ai livelli di marzo, vicino ai massimi storici del 12,7% registrati sia a gennaio che a febbraio. Numeri diffusi dall’Istat che ha quantificato in 3.222.000 il numero dei disoccupati, in aumento dello 0,8% su mese (pari a 26mila in più) e del 4,1% su base annua (in crescita di 127mila unità). Nel dettaglio, i disoccupati tra i 15-24enni sono 700mila: l’incidenza dei giovani senza lavoro sul totale dei cittadini della stessa classe di età (compresa la maggioranza che è ancora impegnata negli studi) è pari all’11,7%, cioè più di uno su dieci non svolge alcun mestiere, in crescita di 0,2% su mese e di 1,1% su anno. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi, occupati e non, è invece pari al 43%, in calo di 0,3% su mese ma in aumento del 4,2% su anno. Ed ancora, a maggio gli occupati risultano essere 22.360.000 (+0,2% su mese pari a +52mila, -0,3% su anno pari a -51mila). Il tasso di occupazione è al 55,5%, in crescita dello 0,1% su mese e in calo dello 0,1% su anno. Continuando ad esaminare i numeri forniti dall’Istituto nazionale di statistica, si nota come il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni è in calo dello 0,5% rispetto al mese precedente, e dell’1%nel paragone con un anno prima. Il tasso di inattività è così attestato al 36,3%, in calo di 0,2 punti percentuali su mese e di 0,3 punti su base annua. A maggio, poi, la disoccupazione cala per la componente maschile dell’1,6% ma cresce per quella femminile addirittura del 3,8%; su anno il numero dei disoccupati cresce sia per gli uomini, +2,2%, sia per le donne, +6,3%. Continuando a ragionare per genere, il tasso di disoccupazione maschile si attesta all’11,7%, in calo di 0,2 punti su mese e in aumento dello 0,2 punti su anno; di contro, quello femminile è pari al 13,8%, in crescita di 0,5 punti su mese e di 0,8 punti su base annua. In quest’ultimo caso si tratta dell’indice più alto dall’inizio delle serie storiche risalente al 2004 e, considerando i dati trimestrali destagionalizzati, dal secondo trimestre 2000. DIFFERENZE RILEVANTI Del resto, la differenza fra uomini e donne in tema di opportunità lavorative emerge pure da ulteriori dati. Infatti, l’inattività, sempre a maggio, diminuisce dello 0,8% fra gli uomini e solo dello 0,3% fra le donne; in calo anche a livello tendenziale dell’1,8% fra gli uomini e dello 0,6% fra le donne. I giovani inattivi sono invece 4.355.000, in calo dello 0,9% su mese, pari a 40mila in meno, e dello 0,6% su base annua, ossia 28mila in meno. Il tasso di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni si attesta così al 72,8%, in calo dello 0,6 punti su mese e stabile su base annua. L’occupazione, sempre a maggio, è aumentata dello 0,6% fra gli uomini ma è calata dello 0,3% fra le donne, ed anche su base annua l’occupazione registra un incremento dello 0,3% fra gli uomini e diminuisce dell’1% fra le donne. Netta la differenza fra i sessi in relazione al tasso di occupazione maschile, che è al 64,8% (+0,3 punti su mese, +0,2 punti su anno) mentre quello femminile è ancorato al 46,3% (-0,2 punti su mese, +0,3 punti su anno). Infine, a maggio nella fascia dei giovani tra i 15 e i 24 anni gli occupati sono 928mila, in aumento del 2,7% rispetto ad aprile, pari a 24mila in più, ma in calo del 7,7% su base annua, cioè 77mila in meno. Il tasso di occupazione giovanile è così fissato al 15,5% (+0,4 punti su mese, -1,2 punti su anno). Per il segretario generale della Cgil, come detto, per invertire il trend sulla disoccupazione bisogna investire nel lavoro. «È evidente che le difficoltà del Paese continuano ad esserci - ha dichiarato Susanna Camusso a margine di un seminario al Cnel - e siccome non sono state fatte politiche per la creazione di lavoro è difficile pensare che la disoccupazione si riduca». Per la leader della Cgil «o si investe direttamente nella creazione di lavoro e si inverte la tendenza, o saremo costretti a registrare mese dopo mese un peggioramento della disoccupazione». Secondo Camusso va quindi ripensato «il modello di sviluppo e di coesione sociale. La crescita non può essere solo legata all’export di beni». Esodati, testo unico oggi alla Camera #iostoconlunita Via libera della commissione Lavoro della Camera all’emendamento del governo al testo unico sugli esodati che prevede una sesta salvaguardia per altre 32mila persone, che fanno alzare le posizioni tutelate dallo scoppio della «vergogna» esodati ad un totale di 170mila unità. La commissione ha poi dato mandato alla relatrice Marialuisa Gnecchi (Pd) di consentire oggi alle 16 l’approdo in aula. L’emendamento del governo è stato in parte modificato. Tra i ritocchi sono state recepite le indicazione dello stesso governo sugli oneri per il periodo 2017-2018-2019 ed è stato precisato che l’esecutivo riferirà al Parlamento «entro il 30 giugno» di ogni anno. Non è invece stato dichiarato ammissibile l’emendamento che chiedeva di risolvere il problema di pensionamento degli insegnanti, il cosiddetto «quota 96» - i circa quattromila insegnanti che a fine 2011 avevano già raggiunto il diritto alla pensione, bloccati invece da un’errata interpretazione della riforma Fornero - il parere del governo ha portato la maggioranza a proporre una soluzione alternativa. In una nota comune, «Mancano politiche sociali per sostenere le lavoratrici» #iostoconlunita «Da un lato c’è questo dato allarmante - commenta la sociologa Chiara Saraceno -, ennesimo effetto della crisi, con la disoccupazione femminile che torna ad aumentare ben di più di quella maschile. Dall’altro c’è l’evidenza di un problema cronico, per risolvere il quale non può bastare la capacità delle donne, per quanto ammirevole, di organizzarsi, di cercare di conciliare la famiglia con l’attività lavorativa». Vuole dire che fra vent’anni potremmo essere qui a fare la stessa intervista? «Il rischio c’è, anche perchè la via maestra per risolvere il problema della diversa incidenza della disoccupazione femminile sta nelle politiche sociali. Un argomento, questo, che tornando all’attualità non mi sembra la principale preoccupazione dell’attuale governo». Che cosa rimprovera all’esecutivo? «Mi limito a constatare che nell’agenda di Renzi la questione delle politiche sociali e quella dei servizi sono sparite, e questo dopo anni di tagli continui che hanno messo in enorme difficoltà le tante donne che devono dividersi fra casa e lavoro. Guardi, facendo riferimento alle ultime rivelazioni dell’Istat, c’è un dato che sintetizza bene la situazione». Quale? «Quello che evidenzia come per la prima volta da molto tempo a questa parte è diminuito il tasso di occupazione delle madri. Dopo anni di una crescita continua, seppur molto lenta, delle donne impegnate in famiglia e al lavoro, rischiamo in pochi mesi di tornare al punto partenza. La spiegazione è molto semplice e sta in quanto ho detto prima. Di fronte ai tagli alle politiche sociali ed al costo eccessivo dei servizi offerti in alternativa dai privati, pensiamo ad esempio al costo degli asili nido, sempre più donne sono costrette a mollare il lavoro per occuparsi ancor più dei figli». Insomma,questoandamentonettamente divergente dell’occupazione femminile emaschile non la sorprende affatto. «No, anche se poi i numeri vanno letti con attenzione. Facendolo ci si accorge che le dinamiche del lavoro femmi- L’INTERVISTA Chiara Saraceno La sociologa sui dati Istat: «Di fronte ai costi di certi servizi, come gli asili privati, tante mamme decidono di stare a casa Una tendenza da invertire» nile sono influenzate anche da un fenomeno particolare». A cosa si riferisce? «A molte donne che decidono di uscire dal grande gruppo della popolazione inattiva e segnalano la loro necessità di trovare un impiego. Necessità che se non viene soddisfatta finisce con l’ingrossare il dato percentuale relativo alle donne senza lavoro, anche senza una corrispondente perdita di occupazione femminile. Se poi aggiungiamo che quest’ultima c’è, eccome, allora la netta differenza con il mercato del la- voro maschile si spiega molto più facilmente». In questi mesi si è molto parlato, e si è anche fatto, in tema di presenza femminileneipostidielevataresponsabilitàdirigenziale, ad esempio nei consigli di amministrazione delle grandi aziende. Un segnale in controtendenza? «Fino a un certo punto. O meglio, si tratta di una tematica su cui bisogna evitare di fare confusione. Io giudico senz’altro positivamente il dibattito sulle quote rosa, così come il riequilibrio a favore delle donne nei più importanti organismi decisionali di aziende ed istituzioni. Ma non bisogna però utilizzare questo argomento, che riguarda pur sempre poche posizioni di vertice, per sviare in qualche modo l’attenzione». Vale a dire? «Che non ci sono vasi comunicanti. Che per una donna che entra in un grande consiglio di amministrazione, non ci sono migliaia di madri che trovano un posto di lavoro riuscendo a mantenere l’organizzazione della vita familiare senza andare incontro a spese ed orari insostenibili». RASSEGNASTAMPA 7 mercoledì 2 luglio 2014 Pos obbligatorio, è polemica Solo il 20% ha già il bancomat ● Ncd contrario, il Pd chiede incentivi all’uso ● Commercianti in agitazione: «Subito un tavolo» commissioni bancarie per avere i costi dei servizi Pos in media con gli altri paesi dell’Unione Europea», chiedono Il Nuovo centrodestra è contro l’intro- due esponenti forzisti. duzione del Pos obbligatorio per spese Se a destra si chiede tempo, a sinisuperiori a 30 euro. «È una proposta stra si chiede di agire subito su due che personalmente non condivido - di- fronti: costi bancari e sanzioni. «A 24 chiara in tv Nunzia De Girolamo, presi- ore dall’introduzione dell’obbligo di dente dei deputati alfaniani - Aumente- Pos, si moltiplicano prese di posizione rei la soglia prevista e anche l’uso del e commenti. Sel si è occupata più volte contante. In ogni caso, nella lotta della questione nei mesi scorsi, solleciall’evasione guardiamo questi minimi tando inutilmente il governo ad arrivaimporti ma ci dimentichiamo delle fat- re preparato all’appuntamento - afferture non emesse, dell’Iva non pagata. ma il capogruppo di Sel in commissioE non possiamo tralasciare le caratteri- ne Finanze Giovanni Paglia - Secondo stiche del nostro Paese, le difficoltà uno studio di Bankitalia - il costo sociache ci sarebbero per gli anziani e per i le dei sistemi di pagamento é sostenucommercianti». to per il 51% dalle imprese e dal 49% L’ex ministra sa di dar voce a un dalle banche contro una media euromalcontento che serpeggia nel Paese, pea rispettivamente del 46 e 54, senza a 48 ore dall’entrata in vigore del de- considerare il costo di produzione delcreto che impone i pagamenti elettro- le banconote, a carico della banca cennici. Non tutti, infatti, hanno preso be- trale. Riteniamo quindi esistano i marne il provvedimento, anche se il fatto che non si prevedano sanzioni per chi .. . non rispetta la disposizione attenua i livelli di scontro. Tutte le parti politiche, tuttavia, chiedono correttivi. A cominciare dal Pd, che propone incentivi invece che sanzioni. «Quello sui Pos è ovviamente un provvedimento che divide e scatena reazioni differenti. Senza drammatizzare credo si tratti di una misura importante ma non suffi- euro il tetto oltre il quale deve ciente - afferma Sergio Boccadutri, de- essere accettato il bancomat putato del Pd, primo firmatario della proposta di legge sull’e-payment - Si .. . tratta di un obbligo e va ricordato ai consumatori che possono rifiutarsi di pagare chi ne è sprovvisto, al di là della mancanza di sanzioni». Tuttavia non è con le sanzioni che si può sradicare l’uso del cash in un Paese, come il nostro, in cui soltanto un pagamento su dieci è effettuato con strumenti alternativi al contante: del resto siamo il i pagamenti che ogni italiano Paese dove si va al bancomat a ritirare compie col Pos in un anno contante anche per pagare un commerciante già provvisto di Pos da anni. ... La strada per colmare l’e-payment divide si percorre con strumenti incentivanti non solo per i piccoli negozianti ma anche nei confronti dei consumatori; su questo il legislatore e il governo devono lavorare». Sul fronte opposto c’è FI che si schiera al fianco degli alfaniani, chiedendo una moratoria di un anno per la percentuale di Pil equivalente «mettere mano alla questione delle alla ricchezza prodotta «in nero» #iostoconlunita Marialuisa Gnecchi e Cesare Damiano (Pd), precisano: «Non c’è nessun rifiuto di affrontare il tema di Quota 96 degli insegnanti. La non ammissibilità del tema rispetto all’emendamento alla proposta di legge sugli esodati formulata dal governo è semplicemente dovuta alla normale prassi della estraneità della materia. Del resto, questo tema è già oggetto di una apposita proposta di legge attualmente in discussione e può essere più agevolmente inserito come emendamento nel decreto pubblica amministrazione». Altre polemiche sono state sollevate dal deputato di Sel, Giorgio Airaudo, che ha accusato il governo di prendere le risorse per «gli esodati dal fondo per l’occupazione e dalla Cassa integrazione in deroga». Anche qui arriva la specifica di Damiano e Gnecchi: «Le risorse aggiuntive, reperite dal Fondo per l’occupazione, verranno restituite nella legge di Stabilità: non esiste nessuna contrapposizione tra eso- dati e cassintegrati». Giudizi poco soddisfacenti sul provvedimento arrivano dai sindacati. Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha osservato: «Poletti all’inizio ha detto in più occasioni che avrebbe trovato una soluzione strutturale e non continuare con le toppe. Dicemmo che aveva ragione perché non si può continuare con l’agonia di queste persone. Ora non ci è chiara la ragione per cui abbia cambiato opinione. È evidente ha concluso - che di salvaguardia in salvaguardia si continua a perpetrare un’ingiustizia nei confronti dei lavoratori e delle lavoratici». Sulla stessa lunghezza d’onda la Cisl: «L’emendamento del governo che permette di affrontare le situazioni di maggiore criticità che si sarebbero prodotte con la scadenza delle attuali salvaguardie, fissata originariamente al 6 gennaio 2015, non rappresenta una soluzione strutturale al problema», dichiarato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli. 30 74 17% gini per favorire realmente i pagamenti elettronici, ma senza scaricare ulteriori costi su imprese e professionisti, bensì cogliendo l’occasione per riallinearci a quanto accade nel resto d’Europa». Per questo l’esecutivo è invitato a garantire la gratuità per i Pos e per le transazioni, e contestualmente introdurre sanzioni per chi non si doti dello strumento. In caso contrario questa vicenda sarà solo l’ennesimo regalino alle banche e ai furbetti», conclude Paglia. Oltre il dibattito politico c’è il Paese reale, in cui i cittadini si dividono a seconda delle convenienze. I commercianti denunciano nuove gabelle. «Obbligare le imprese all’accettazione del sistema di pagamento elettronico senza intervenire in modo adeguato sulla ridefinizione delle commissioni bancarie e degli oneri legati all’accettazione della moneta elettronica - scrive in una nota Confcommercio - significa penalizzare ulteriormente quel tessuto produttivo già pesantemente provato dal perdurare della recessione economica. Quello che serve è che il governo attivi al più presto gli annunciati tavoli di confronto con le organizzazioni d’impresa con l’obiettivo di trovare modalità per ridurre le commissioni e rivedere le soglie di fatturato in base alla quali applicare la norma». NUMERI In questa fase i soggetti che hanno già installato il dispositivo sono 700mila, su una platea di circa 3,5 milioni: solo il 20% è in regola. Quanto ai costi, si spendono circa 1.500 euro negli esercizi a basso fatturato, fino a 50mila euro l’anno. L’installazione è una spesa una tantum, ma poi bisogna pagare un canone mensile, che varia da 20 a 40 euro nei modelli standard, e sale a 50-80 euro per i cordless. Poi c’è l’«obolo» da versare alla banca per ogni singolo pagamento. Di solito la «tassa» è intorno all’1,5-2%. Oppure c’è il pagamento flat di 25-40 centesimi ogni transazione. Spese ancora troppo alte per sperare in uno sviluppo dell’utilizzo. D’altro canto in Italia ancora manca l’abitudine ad utilizzare la carta elettronica per i pagamenti. Solo il 15% delle spese sono effettuate tramite Pos: un livello bassissimo anche nel confronto con l’Europa. Dopo l’avvio della «rivoluzione» targata Monti i clienti potranno chiedere di pagare con il bancomat, ma non avranno armi per imporre la loro richiesta. «Costoso e non risolutivo, sarebbe meglio rinviare» #iostoconlunita Sorpresa: anche il più forte sostenitore della tracciabilità si schiera contro l’introduzione immediata dell’uso del Pos - il dispositivo per pagare con bancomat e carta di credito - per tutti i pagamenti oltre i 30 euro. «Meglio rinviare», dichiara l’ex ministro Vincenzo Visco in questa intervista rilasciata a l’Unità. Eppure proprio sui pagamenti tracciabili l’allora viceministro all’Economia (durante il secondo governo Prodi) aveva dovuto affrontare un attacco furibondo del centrodestra, che aveva agitato il fantasma della «spectre» per fermare qualsiasi iniziativa in quel senso. E aveva anche ribattezzato Visco con il nomignolo di Drakula. Comerinviare?Nonèstatodasempre un fautore della tracciabilità? «Certo. Sono stato il più forte sostenitore e anche il principale attuatore del principio della tracciabilità dei flussi e della limitazione del contante. Tuttavia questa operazione è di- scutibile, del resto il Pos non è altro che una delle tante possibilità: non è la sola». L’INTERVISTA Sì, non è la sola, ma almeno si potrebbe cominciare a utilizzare... Vincenzo Visco Dunque,senza unaccordo meglio farne a meno? L’ex ministro è da sempre sostenitore dei sistemi di pagamento tracciabili, ma in questo caso avverte: «Sul costo serve un’intesa tra banche e contribuenti» «Va aggiunto che il costo aggiuntivo può essere eccessivo, soprattutto se la cosa non si accompagna con un accordo con le banche e i contribuenti. I contribuenti hanno una spesa in più, pagano un canone fisso e una somma per ogni transazione». «Io dico: meglio rinviare. Questa misura, che coinvolge in misura massiccia diversi tipi di attività, va preparato perché è un sistema nuovo e inedito. Altrimenti alla fine c’è chi ci guadagna». Cioè le banche? .. . «Altri metodi sono più efficaci: lo scontrino telematico o un conto corrente dedicato» «Certo». E la tracciabilità dove va a finire? «Ci sono altre possibilità per ottenere lo stesso risultato, anzi risultati molto migliori. Le abbiamo esposte in modo esaustivo nel pacchetto di proposte antievasione che abbiamo proposto al governo». Quali possibilità? «Prima di tutto c’è lo scontrino telematico, che era già stato introdotto e poi è stato abolito. In secondo luogo si può prevedere la costituzione per i contribuenti tenuti a rilasciare la ri- cevuta fiscale di un conto dedicato gratuito. Ogni soggetto che deve rilasciare una ricevuta, avrà in dotazione una carta, attraverso la quale, qualsiasi sia il metodo di pagamento, provvedere a versare sul conto la somma incassata, e a dare come ricevuta la ricevuta inviata in tempo reale dalla banca. È un sistema molto più esteso di tracciabilità, ma che non impone a tutti di pagare in un solo modo». Questo non risolverebbe però la questione dell’uso del contante, ancora molto alto in Italia. «Quello non si risolve con una sola misura: occorre gradualità in quanto si tratta di modificare le abitudini dei contribuenti. Del resto il Pos è obbligatorio, ma non ci sono penalità per chi non lo utilizza». .. . «Per eliminare il contante serve gradualità: vanno cambiate le abitudini dei contribuenti» RASSEGNASTAMPA 8 mercoledì 2 luglio 2014 RIFORME E GIUSTIZIA Senato, c’è l’immunità Pd al M5S: collaboriamo In aula il 9 il testo sulle riforme istituzionali. Previste norme per la minoranza ● Lettera di Renzi ai Cinquestelle: «La vostra proposta di legge elettorale ha dei limiti ma siamo pronti al confronto» ● #iostoconlunita Procede senza strappi in commissione Affari costituzionali il disegno di legge che riscrive il bicameralismo e il rapporto tra stato e Regioni. All’appello mancano ancora i nodi più caldi, come la modalità di elezione dei senatori (rinviati a dopo il vertice di Forza Italia di domani), ma c’è già un punto fermo: il disegno di legge approderà in Aula tra il 9 e il 10 luglio, così ha deciso ieri la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama. Ai 19 senatori di maggioranza contro il Senato ad elezione indiretta (guidati da Chiti) ieri si è aggiunto anche Antonio Azzollini di Ncd. Ieri un primo nodo di merito è stato sciolto. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sull’immunità dei senatori, con un ping pong di responsabilità tra la presidente e relatrice Anna Finocchiaro e il governo, ieri la norma che mantiene per deputati e senatori le stesse prerogative attuali è passata a larga maggioranza, con i soli voti contrari di M5s e Sel e il parere favorevole del governo. La storia è questa: nella prima bozza del governo (testo base) ai senatori veniva tolta qualunque protezione per arresti e perquisizioni. I relatori Finocchiaro e Calderoli, nei loro emendamenti condivisi col governo, avevano invece reintrodotto l’autorizzazione da parte del Senato per i nuovi senatori, esattamente come avviene oggi e con uno scudo già molto limitato dalla riforma del 1993. La polemica era scoppiata, con uno scambio piuttosto duro tra Boschi e Finocchiaro, che sembra del tutto rientrato, visto che ieri il ministro per le Riforme ha preso atto della «maggioranza molto larga» a favore di questa norma. «Non è cambiato niente rispetto alla Costituzione vigente», spiega Finocchiaro. Abbiamo avuto una discussione generale molto ricca e un’indagine conoscitiva con molti costituzionalisti. Che il testo della nostra Costituzione restasse inalterato è stata una richiesta largamente avanzata. Tutti hanno confermato la necessità che restasse l’autorizzazione della camera di appartenenza per essere sottoposti a perquisizione, arresto e intercettazioni». Il M5s sale sulle barricate. «Uno sfregio al dialogo per i cittadini», s’infuoca il senatore Giovanni Endrizzi. «Hanno reintrodotto l’immunità senza nemmeno sapere se i membri del Senato saranno eletti dai cittadini. Dopo la sentenza della Consulta questo parlamento non ha la legittimità per cambiare la Costituzione». Un concetto che ieri è stato rilanciato anche sul blog di Grillo, con l’ideologo Paolo Becchi che ha ribadito la illegittimità di questo Parlamento a cambiare la Costituzione, ha bocciato l’ipotesi di riforma del Senato voluta dal governo e ha invitato a discutere col Pd solo della legge elettorale: «A parte re Giorgio, la rifor- ANTICORRUZIONE Cantone: «Non sono il Di Pietro dell’epoca di Mani pulite» «Ci ho pensato a lungo prima di assumere questo incarico», racconta Raffaele Cantone, neo presidente dell’Anticorruzione, in un’intervista a Famiglia Cristiana. «Poi mi sono detto, anche da cittadino e da credente, oltre che di servitore dello Stato, che se volevo un’Italia dalle mani pulite non potevo tenere in tasca le mie, così ho accettato. Ma non ritengo di essere in grado di risolvere problemi di portata epocale». E sottolinea: «Non mi sento l’arcangelo Gabriele chiamato a fare giustizia» e «non sono il Di Pietro della stagione di Mani pulite», anche se «ovviamente, se ci imbatteremo in episodi sospetti li segnaleremo all’autorità giudiziaria». ma del Senato non ce la chiede proprio nessuno. L’unica riforma utile è la legge elettorale. E la partita tra il Pd e il M5S è appena cominciata». Sembra già una risposta alla lettera che in serata Renzi e il Pd hanno inviato alla delegazione M5s guidata da Luigi Di Maio dopo il vertice di mercoledì scorso. Nella lettera, il Pd parla di alcuni «limiti invalicabili» contenuti nella proposta M5s a prima firma Toninelli: «Non c’è la certezza di avere un vincitore e dunque non c’è governabilità, le alleanze si fanno dopo le elezioni, il sistema della preferenza negativa è troppo complicato e ci sono collegi con oltre 40 nomi sulla scheda». «Avete correttivi per questi quattro punti? Ritenete sbagliate le nostre osservazioni? Siamo pronti a confrontarci», scrivono i 4 del Pd, che si firmano con i soli nomi: Matteo, Roberto, Debora e Alessandra. A questi 4 paletti, il Pd aggiunge anche 10 punti che riguardano l’introduzione di un secondo turno di ballottaggio, un premio di maggioranza del 15%, e un via libera preventivo della Consulta alla nuova legge elettorale. C’è anche un corposo capitolo costituzionale, che tocca i punti principali del disegno di legge sul Senato, dal nuovo Titolo V, al taglio delle indennità per i consiglieri regionali, dall’abolizione del Cnel al superamento del bicameralismo perfetto. «Noi ci siamo. Senza la pretesa di aver ragione. Senza l’arroganza di fare da soli», chiude la delegazione Pd. La lettera non tocca però il nodo chiave delle preferenze, il vero mantra per il M5s. Che si prepara a rilanciare con una proposta sui collegi piccolissimi (alla spagnola) o con il ritorno al Mattarellum. Forza Italia, preoccupata dal dialogo Pd-M5s, preme per un sì all’Italicum subito dopo le riforme costituzionali. E Finocchiaro assicura: «La esamineremo subito dopo. E penso che ci possa un via libera della commissione prima della pausa estiva». Ieri in commissione al Senato sono stati approvati alcuni emendamenti, che prevedono l’introduzione in Costituzione della tutela dei «diritti delle minoranze alla Camera» e l’impossibilità per sindaci, governatori e assessori di far parte dell’ufficio di presidenza del nuovo Senato. Infine, è stato approvato un emendamento degli ex M5s che prevede il «dovere» per tutti i Parlamentari di «partecipare ai lavori della commissione e dell’Aula». Maria Elena Boschi alla Commissione Affari Costituzionali del Senato FOTO LAPRESSE Offese ai giudici, Berlusconi si scusa: non lo faccio più S ilvio Berlusconi viene richiamato dal giudice Bea- IL CASO trice Crosti del tribunale di sorveglianza di Milano per #iostoconlunita le sue frasi offensive verso la magistratura definita «irresponsabile» e potere «incontrollato e L’ex Cav richiamato dal incontrollabile», pronunciate a Napoli tribunale di sorveglianza nel corso della sua testimonianza nel processo a carico di Valter Lavitola, condan- di Milano. La Cassazione nato ieri definitivamente dalla Cassazio- conferma la condanna ne a 16 mesi di reclusione per tentata a Dell’Utri: particolare estorsione aggravata ai danni proprio di pericolosità sociale Berlusconi. L’ex premier ieri è tornato al Palazzo di giustizia e ha avuto un faccia a faccia con il magistrato che gli ha chiesto di rispettare le prescrizioni del provvedimento di affidamento ai servizi sociali e l’ex Cavaliere si sarebbe giustificato liquidando le sue frasi come semplici battute. In ogni caso ha chiesto scusa. «Non lo faccio più» è stata la promessa fatta al giudice Crosti. Il tutto nello stesso giorno in cui sempre la Cassazione conferma la condanna del suo amico Marcello Dell’Utri a sette anni per concorso esterno mafioso. L’ex senatore forzista è rinchiuso a Parma, dopo l’estradizione dal Libano lo scorso 13 giugno. Certo per lui non è stato facile passare da una suite dello sfarzoso Hotel Phoenicia Intercontinental, nel cuore di Beirut, dove si era rifugiato, a un’anonima cella di un carcere italiano. Ma è l’epilogo per chi, secondo la legge, è stato il mediatore tra la mafia e lo stesso Silvio Berlusconi. Per la Corte di Appello di Palermo, Dell’Utri, infatti oltre ad avere la passione per i libri è anche un mafioso. Ed è per questo che il 9 maggio scorso a conclusione del processo di appello bis lo ha condannato a sette anni. Condanna confermata ieri dalla Cassazione. I giudici della prima sezione penale nelle loro motivazioni scrivono che il reato di concorso esterno in associazione mafiosa è stato commesso da Dell’Utri «per un lasso di tempo assai lungo» ed è «espressivo» secondo la Corte Suprema della sua «particolare pericolosità sociale». Quindi si ritiene «giustificato» il «diniego delle circostanze attenuanti generiche e il complessivo trattamento sanzionatorio». Insomma per gli Ermellini non c’è nessun dubbio sul legame fra Marcello Dell’Utri e Cosa Nostra messo in atto «nella piena consapevolezza dei suoi metodi e dei suoi fini, assicurandole un costante canale di arricchimento». La Cassazione va oltre e motiva che l’ex braccio destro di Berlusconi «ha consapevolmente e volontariamente fornito un contributo causale determinante che senza il suo apporto non si sarebbe verificato, alla conservazione del sodalizio mafioso e alla realizzazione, almeno parziale, del suo programma criminoso volto alla sistematica acquisizione di proventi economici ai fini della sua stessa operatività, del suo rafforzamento e della sua espansione», scrive sempre la Cassazione elencando dettagliatamente le circostante in cui Dell’Utri ha dato il suo «contributo causale determinante» alla mafia «assicurando un costante canale di collegamento tra i partecipi del patto di protezione stipulato nel 1974» durato «senza interruzioni» fino al 1992. In tutto questo periodo Dell’Utri ha garantito «la continuità dei pagamenti di Silvio Berlusconi in favore degli esponenti dell’associazione mafiosa, in cambio della complessiva protezione da questa accordata all’imprenditore». Era stata la Corte di Appello di Palermo nel condannare Dell’Utri ad aver provato «la sistematicità nell’erogazione delle cospicue somme di denaro dall’imputato a Cinà, indicative della ferma volontà di Berlusconi di dare attuazione all’accordo con gli esponenti mafiosi Bontade e Teresi stipulato nel 1974 e durato fino al 1992 per assicurare la protezione dei beni economici e dei familiari dell’ex presidente del Consiglio» come si legge nel testo. Negli affari fra Dell’Utri e la mafia risulta anche una richiesta di denaro fatta ai boss per acquistare film per Canale 5. «Il perdurante rapporto di Dell’Utri con l’associazione mafiosa anche nel periodo in cui lavorava per Rapisarda e la sua costante proiezione verso gli interessi dell’amico imprenditore Berlusconi» è stato «logicamente desunto dai giudici» dell’appello bis «anche dall’incontro, avvenuto nei primi mesi del 1980, a Parigi, tra l’imputato, Bontade, Teresi, incontro nel corso del quale Dell’Utri chiedeva ai due esponenti mafiosi 20 miliardi di lire per l’acquisto di film per Canale 5». Tutte accuse circostanziate. Eppure per il gemello dell’ex senatore forzista, Alberto, «questa storia della mafia è una pura ingiustizia». RASSEGNASTAMPA 9 mercoledì 2 luglio 2014 Giustizia, il Parlamento più veloce «Pronte per l’aula 4 o 5 riforme» Oggi la commissione del Senato licenzia la responsabilità civile delle toghe ● Pronte a Palazzo Madama anche le norme anticorruzione ● #iostoconlunita L’indirizzo mail per la «rivoluzione della giustizia» secondo Matteo Renzi e declinata dall’«Orlando doroteo» (copyright del premier) è pronto. Rivoluzione@ governo.it raccoglierà nei prossimi due mesi i contributi di cittadini e tecnici del settore nel rigoroso perimetro delle «dodici palle» (copyright Renzi) buttate in campo dal governo in quel terreno minato e per vent’anni considerato un tabù che è la giustizia. Ma il Parlamento potrebbe, per una volta e per assurdo, fare molto prima delle mail. Il che segnalerebbe un problema. Tra altri che stanno spuntando qua e là intorno al recinto dei dodici punti. Basti pensare al gelo calato tra magistrati e giornalisti quando hanno letto al punto 10 la parola intercettazioni. «Il principio del rispetto della privacy non solo è condivisibile ma è sacrosanto - è il leit motiv nelle mailing list della magistratura associata - ma non si capisce perché non ci si debba arrivare attraverso lo strumento dei codici deontologici professionali anziché intervenire con una norma ad hoc». Che poi si sa dove comincia ma non è mai chiaro dove possa andare a finire. Le toghe, in genere, rinviano i commenti che tanto «ci sono solo dei titoli e zero sostanza da commentare». Sono preoccupate, in queste ore, per le elezio- ni che domenica e lunedì, andranno a rinnovare il Consiglio superiore della magistratura (ancora con le correnti). «Attendere due mesi dopo vent’anni di liti non è un problema» osserva Donatella Ferranti, presidente della Commis- sione Giustizia della Camera. Ma questo punto di vista non è così condiviso. Anzi. Perché il punto è questo: perché non sono state licenziate subito norme già pronte, già scritte, e che l’Europa pretende? Nelle Raccomandazioni all’Italia approvate dal Consiglio europeo la scorsa settimana si legge che «la corruzione continua a pesare in modo significativo sul sistema produttivo», che c’è «bisogno di rivedere i tempi della prescrizione» e che «persistono inefficienze nella giustizia civile». Bene, si os- serva tra i banchi della Commissione Giustizia al Senato, «comincia il semestre della nostra Presidenza e noi presentiamo le dodici palle sulla giustizia». Quando, proprio questa Commissione, ha pronti almeno quattro o cinque soluzioni. Su cui, afferma Felice Casson, «non c’è alcune intenzione di fermarsi nè il governo ci ha chiesto di farlo». Oggi, ad esempio, la Commissione licenzia il testo sulla responsabilità civile dei magistrati. Il testo Buemi (Psi) prevede che il magistrato che sbaglia debba pagare (punta 5 della riforma del governo) e che il cittadino si rivalga sullo Stato che a sua volta, aboliti i filtri attuali, può prendere fino alla metà dello stipendio del magistrato punito. È una correzione «in chiave europea», si precisa, che potrebbe sostituire in blocco la norma Pini quando la legge europea (che la contiene e già approvata alla Camera) dovesse essere calendarizzata al Senato. In un mese potrebbe essere legge. C’è poi il pacchetto dei reati contro la corruzione, falso in bilancio, autoriciclaggio, prescrizione (punto 7 e 9 del piano del governo). Dovevano andare in aula a fine maggio, poi a metà giugno quando il governo chiese la sospensione di un mese per «intervenire in modo più organico». Adesso il rinvio a settembre. I Cinque stelle tornano all’attacco: «Avevamo ragione noi, finora solo pretesti e bugie. Ora vogliamo portare in aula il pacchetto prima delle riforme costituzionali» attacca Buccarella. Anche il decreto per dimezzare l’arretrato del civile (oltre 5 milioni di cause) e i tempi del primo grado (900 giorni) è pronto: procedure arbitrali, negoziazione assistita, discovery immediata e definitiva degli atti, riduzione dei motivi di impugnazione. I 12 punti della riforma Renzi piacciono soprattutto al centro destra. Gongolano Alfano e Forza Italia. Viene da pensare che questi due mesi servano soprattutto a far andare avanti questioni più scottanti - le riforma costituzionali - e a non stressare l’alleato Berlusconi. Il resto, poi, si vedrà. «Intercettazioni, non basta una legge a salvare la privacy» #iostoconlunita «Non ho alcuna vocazione al bavaglio che è proprio fuori e lontano anni luce dalla mia cultura. E non è nei miei poteri ordinare alcunché al legislatore. È vero però che il combinato disposto del giornalismo della trascrizione degli atti giudiziari con quello investigativo, nobilissimo e prezioso, negli ultimi anni ha travolto persone inconsapevoli o anche indagate con effetti devastanti». Da qualche giorno il nodo intercettazioni viene declinato, in Parlamento e a palazzo Chigi e sui giornali, con il nome di Antonello Soro, medico, ex deputato e capogruppo Pd nominato nella primavera 2013 alla presidenza dell’Autorità Garante della privacy. Incarico nobile e delicato, dice, «perché l’idea di privacy è uno straordinario segnalatore dell’organizzazione sociale e giuridica del nostro tempo». Presidente,ècolpa omeritosuosealpunto 10 delle linee guida del governo sulla giustizia si annuncia di mettere mano alle intercettazioni? «La cosa non sta in questi termini. Nel luglio 2013 abbiamo prescritto alle Procure di adottare obblighi e misure per la protezione delle banche dati. Tra i destinatari di quelle osservazioni ci sono stati gli uffici di Procura da cui dipendono le sale ascolto, anche affidate a terzi, delle intercettazioni. In quel documento ho chiesto il rafforzamento del livello di sicurezza dei dati e dei sistemi usati per .. . «Il tema dello strumento d’indagine e quello della diffusione delle notizie vanno separati» L’INTERVISTA Antonello Soro «Magistrati, avvocati, giornalisti: ognuno deve fare la propria parte per tutelare i diritti L’udienza filtro un buon compromesso» gestirli». Le procure hanno eseguito? «C’è stato un periodo di incomprensioni e inerzia ora risolto dal ministro Orlando che ha avviato gli interventi e i tavoli di confronto con i soggetti interessati. Così è stata data una proroga di sei mesi». Lei, quindi, non ha mai pensato di intervenire sulle intercettazioni? «Nell’ambito delle mie competenze ho richiamato più volte l’attenzione dei vari responsabili. È necessaria una premessa: considero le intercettazioni uno strumento prezioso che ha consentito negli anni indagini straordinarie pur nella loro gravità. Occorre quindi separare una volta per tutte lo strumento di indagine dalla diffusione dei suoi contenuti e della loro pubblicazione. Le due questioni, se tenute insieme, interdicono a vicenda soluzioni e miglioramenti che sono invece necessari dal lato della pubblicazione nel momento in cui tocca la privacy di una persona anche se indagata. Una sola misura, intendo il provvedimento di una parte sola, non è sufficiente a risolvere un tema così complesso». Però ha fatto alcune osservazioni. «Sono pubbliche e citate nella relazione presentata un mese fa. Dicevo che, se- condo i principi del Consiglio d’Europa, è necessaria una specifica e organica disciplina della cronaca giudiziaria con particolare attenzione ai soggetti terzi coinvolti nel procedimento penale rispetto a fatti privi di interesse pubblico o attinenti alla sfera più intima delle persone». Auspicava più disciplina nella divulgazione di dati sulla vita privata? «Il mio compito è contrastare la pubblicazione di dati riservati e trovare un bilanciamento tra quattro diritti costituzionali: la sicurezza, quindi il diritto di fare indagini; il diritto di cronaca; il diritto di informazione e la privacy. Occorre evitare che una persona debba soffrire una devastante mortificazione della sua dignità per la diffusione di una notizia quando la stessa notizia aggiunge poco o nulla all’indagine». Il suo appello chi era rivolto? «Sono tre gli attori coinvolti, giornalisti, avvocati e magistrati. Ognuno per la sua parte. La proposta era di dare notizia di tutto ciò che avesse rilievo pubblico ma nel rispetto della dignità di ciascuno e togliendo dettagli di vita privata, spesso intimi, per essere più chiari di natura sessuale, ma privi di rilievo investigativo per dare una corretta informazione». Per fare questo è necessaria una nuova legge, come propone il governo Renzi? O è sufficiente una serie autoregolamentazione deontologica? «Le norme servono. Ma nessuna norma può risolvere un tema così complesso se tutti quanti non fanno, ciascuno, la loro .. . «Si deve dare conto di ciò che ha rilievo pubblico ma senza i dettagli di vita privata» parte. A partire dai giornalisti, visto che il Consiglio nazionale dell’Ordine ha deciso poi di non approvare i contenuti elaborati nell’ambito dei lavori di revisione del codice deontologico». In assenza di soluzioni interne e condivise tra i tre attori è necessaria una norma? «Se ne discute da anni e adesso il clima politico suggerisce una certa disponibilità e quindi un passo avanti. Ma ripeto: questo è un problema che si risolve se ognuno è convinto di dover fare la sua parte». Lei ha un’idea? «Mi pare che l’ipotesi dell’udienza filtro, già discussa nelle Commissioni giustizia in Parlamento (intercettazioni solo per sintesi e poi, al processo, solo quelle utili a definire il reato, ndr), possa essere un utile compromesso». Nelle cronache più recenti, a cominciare dal Rubygate, è stata violata la privacy? «In alcuni momenti sì». Di Salvo e l’Unità, ancora nella lista nera di Grillo «Michele di Salvo, l’Unità, bis»: titola così la nota di Grillo che sul suo blog ha messo all’indice, per la seconda volta, il giornalista e blogger. «La prima legge di iniziativa parlamentare discussa su Lex è stata quella relativa alla abolizione del finanziamento pubblico all’editoria. La proposta di legge, dopo essere stata migliorata dai cittadini, è stata presentata alla Camera dai portavoce M5S. Michele Di Salvo de l’Unità non è molto informato e non lo sapeva», scrive Grillo facendo poi riferimento ai contributi per l’editoria del nostro giornale. Nominato «giornalista del giorno», Di Salvo è in compagnia di altri due giornalisti dell’Unità attaccati nei mesi scorsi, Maria Novella Oppo e Toni Jop. «Vigliacco chi istiga all’odio e poi condanna le violenze» Ieri Beppe Grillo mi ri-nomina (una rarità nel suo genere!) per la seconda volta «giornalista del giorno». Lo fa per un pezzo molto lungo - oltre 9000 battute - in cui trova da eccepire solo su queste 105 parole: «Né per la Rai il presidente della Commissione di Vigilanza pentastellalto e fedelissimo Fico ha proposto nulla di concreto, né per i giornali un gruppo di poco meno di 200 parlamentari tra Camera e Senato ha proposto alcuna legge di riforma del sistema editoriale, che consideri l’eliminazione del finanziamento pubblico, ma anche riveda - semmai - il sistema complessivo della distribuzione e i tetti e i cartelli della raccolta pubblicitaria. Già, conviene ripetere che siamo al 68° posto per libertà di stampa e accusare di complottismo chi fa informazione che non mettere mano ad un settore con competenza anche perché quella non la puoi inventare». Mi spiace deluderlo ma non c’è nulla da rettificare. Come ho scritto, non serve «una qualsiasi legge sull’editoria», ma una seria, che preveda anche di mettere mano a distribuzione, tetti pubblicitari e aggiungo concentrazione. Perché se si toglie solo un pezzo (il finanziamento pubblico) in un sistema sbagliato e con poche regole (il nostro) si mina fortemente solo il pluralismo, principio costituzionalmente garantito. Le frasi, soprattutto quelle scritte, vanno lette interamente - frase principale e secondaria - a meno di non voler manipolare i contenuti, cosa che mi pare Grillo faccia adeguatamente spesso. E tuttavia poco prima nello stesso pezzo avevo scritto: «Continua in questi giorni ad allungare la sua lista di proscrizione, in cui prima c’erano solo giornalisti, mentre adesso ci sono anche blogger, registi, fumettisti del giorno». E proprio il 30 giugno a seguito delle continue istigazioni di odio qualche sedicente pentastellato si è reso tristemente protagonista di atti di violenza fisica nella redazione del Secolo XIX di Genova. Credo abbia poco senso prendere le distanze dal gesto - a parole - e continuare a instillare un clima d’odio indistinto verso chiunque dubiti e dissenta. Quando si ha un ampio seguito se ne deve essere responsabili anche nelle parole e nelle espressioni che si scelgono di usare, perché è troppo facile (e tendenzialmente vigliacco) prendere le distanze solo dalle azioni che qualcuno - per indole personale o per il caldo può compiere: quelle azioni sono i semplici effetti di quelle parole, e ciascuno se ne dovrebbe assumere con chiarezza la responsabilità, se non penale quanto meno politica e morale. MICHELE DI SALVO RASSEGNASTAMPA 14 mercoledì 2 luglio 2014 ECONOMIA Edilizia, dopo 18 mesi siglato il nuovo contratto #iostoconlunita Diciotto lunghi mesi di trattativa e finalmente la firma. Il contratto nazionale dell’edilizia è stato rinnovato ieri pomeriggio dall’Ance - associazione costruttori di Confindustria - dalla associazioni cooperative e dai sindacati. Un settore che è stato colpito da una crisi gravissima - oltre 480mila posti di lavoro persi dal 2008 - dà quindi un segnale di concertazione per gestire una fase ancora assai complicata. «Abbiamo raggiunto un importante accordo che è frutto dello sforzo comune di garantire un futuro migliore al settore dell’edilizia», commentano il presidente Ance, Paolo Buzzetti e dell’Aci produzione e lavoro, Carlo Zi- ni. «In un momento di grave e perdurante crisi per il settore l’intesa è certamente la prova del grande senso di responsabilità delle imprese e della volontà di tutto il sistema di puntare alla crescita. Principi importanti che da tempo condividiamo con tutte le sigle datoriali e sindacali aderenti agli stati generali delle costruzioni». Soddisfazione anche per il vice presidente Ance, Gabriele Buia, e il delegato alle relazioni industriali cooperative, Renato Verri che sottolineano gli importanti passi in avanti fatti in tema di trasferta, prepensionamenti, contrattazione di secondo livello e codice etico per gli organismi paritetici: «Un contratto di responsabilità che mette al centro la qualità e la trasparenza». Da parte sindacale si sottolinea co- me un successo l’aver evitato le richieste iniziali degli industriali soprattutto in tema di taglio dei diritti dei lavoratori, quelle che portarono alla rottura del 3 giugno scorso, quando non si escludeva perfino la firma separata senza Cgil. Il segretario generale della Fillea Cgil, Walter Schiavella spiega: «È stata una trattativa lunga e difficile, dove l’unità dei sindacati è stata più forte della crisi e del tentativo delle imprese di usarla per abbassare l’asta delle regole». E se .. . Walter Schiavella (Cgil): «La crisi è profonda ma è stato evitato il taglio dei diritti dei lavoratori» dal versante salariale «gli aumenti risentono fortemente della situazione drammatica di crisi in cui versa il settore, dal versante dei diritti «abbiamo smontato un pesante tentativo di intervenire sull’impianto delle regole» per questo «l’ipotesi di accordo va valutata anche e soprattutto per quello che non c’è. E in questo accordo non c’è più la proposta delle imprese di eliminare il principio della responsabilità solidale negli appalti, che è e resta un presidio di regolarità e di diritti per i lavoratori». L’altro valore aggiunto di questo contratto è che «fornisce strumenti fondamentale per la gestione della crisi del settore attraverso la riorganizzazione e messa in sicurezza del sistema degli enti bilaterali e dei diritti contrattuali che attraverso di loro vengono garan- Il governo: «Polizze Auto ancora troppo care» #iostoconlunita Frenata sulla privatizzazione di Poste Italiane. Il Consiglio di amministrazione dell’azienda, riunitosi ieri, ha infatti deciso di prendersi una pausa di riflessione sullo sbarco in Borsa, attualmente previsto entro la fine dell’anno. L’obiettivo dell’amministratore delegato Francesco Caio, insediatosi da appena due mesi, è cercare di convincere il governo - che punta sull’operazione anche per ridurre il debito pubblico - a rinviare la quotazione, in attesa di condizioni migliori. Difficile non individuare in questo rallentamento anche l’influenza del recentissimo tentativo di Fincantieri (conclusosi lo scorso 28 giugno, esordio domani nel listino), altra società guidata dallo Stato che a piazza Affari non ha ottenuto i risultati sperati: sono stati infatti richieste 450 milioni di azioni a fronte delle oltre 700 milioni proposte. #iostoconlunita CONDIZIONI MIGLIORI POSSIBILI I toni, ovviamente, sono morbidi: nel comunicato di Poste Italiane si legge come lo sbarco in Borsa sia «un progetto di respiro strategico e di grande rilievo economico e finanziario, e vada dunque realizzata nelle migliori condizioni possibili, nell’interesse dell’azionista di riferimento, dei futuri investitori e di tutto il Paese per le ricadute finanziarie, industriali e di immagine che avrà anche sui mercati internazionali». Ma il significato è chiaro: bisogna attendere tempi migliori perché accelerare il processo - è la sintesi - potrebbe essere rischioso e non portare i benefici attesi. Nei desideri del Tesoro (che possiede il 100% delle quote), la privatizzazione dovrebbe portare nelle casse pubbliche almeno 4 miliardi di euro. Si tratta di un’operazione tra le più grandi mai tentate in Europa. Alla luce dell’esame «delle attività svolte nell’ultimo mese da Poste Italiane nella preparazione della quotazione, il cda ha preso atto dell’impegno con cui l’Azienda sta lavorando su questo complesso progetto». Il lavoro con il governo prosegue a stretto contatto, per individuare una «tabella di marcia - prosegue la nota - che prevede anche la presentazione del Piano Industriale (quinquennale) da condividere con l’azionista di riferimento e discusso con i sindacati nelle prossime settimane». E se si frena sulla privatizzazione, difficile non congelare anche ulteriori investimenti. In particolari quelli ventilati in Alitalia, l’ex compagnia aerea di bandiera che sta perfezionando l’accordo con Etihad che dovrebbe consentirne il salvataggio. Se è vero che «l’alleanza con un partner industriale (la società emiratina, ndr) può creare le premesse per il potenziamento e il rilancio della Compagnia aerea», il cda di Poste Italiane precisa che mancano ancora elementi tali da consentire l’ok a un investimento importante. «Non sono ancora stati forniti da Alitalia tutti gli elementi necessari ad una compiuta valutazione dell’impatto che un accordo con Etihad potrá avere sulla struttura del capitale e del debito titi ai lavoratori, a partire dall’Ape, l’anzianità professionale. Anche per questa ragione – prosegue Schiavella – questo è un contratto che apre una fase di gestione altrettanto importante, che chiamerà in causa il lavoro delle strutture, nazionali e territoriali. Altro elemento importante infatti è la riconferma e la piena esigibilità della contrattazione di secondo livello, strumento fondamentale per gestire dai territori il processo di riorganizzazione del settore». In ogni caso, per la Fillea «resta dirimente il giudizio che domani (oggi, ndr) esprimerà il Direttivo nazionale, appositamente convocato» ed ancor più «il giudizio finale dei lavoratori con la consultazione che si svolgerà con le modalità previste dagli accordi interconfederali sulla rappresentanza». Un ufficio postale Poste italiane, Cda frena sulla privatizzazione ● ● Il board prende tempo: «A Piazza Affari nelle migliori condizioni possibili» Il governo punta a fine anno, ma il mezzo flop di Fincantieri fa riflettere dell’azienda», si legge nella nota di Poste Italiane, il cui interesse «continua ad essere legato principalmente alle sinergie industriali e commerciali da realizzare nel settore della logistica». Caio, che in serata ha partecipato all’incontro a palazzo Chigi con l’esecutivo e le banche sulla ristrutturazione del debito di Alitalia, insieme all’Ad del- Per la pubblicità nazionale Direzione generale Via C. Pisacane, 1 - 20016 Pero (Mi) Tel. 02.3022.1/3807 Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Filiale Toscana, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo e Molise Piazza dei Peruzzi, 4 - 50122 Firenze tel. 055 238521 - fax 055 2396232 e-mail: ufficio.fi[email protected] Per annunci economici e necrologie telefonare al numero 06.30226100 dal lunedi al venerdi ore: 9.30-12.30; 14.30-17.30 Tariffe base + Iva: 5,80 euro a parola (non vengono conteggiati spazi e punteggiatura) la compagnia tricolore, Gabriele Del Torchio, non farà puntate azzardate. «Il cda di Poste Italiane - si conclude la nota - valuterà eventuali nuovi investimenti solo dopo un’attenta analisi dei ritorni economici e finanziari associati al piano industriale, alla struttura dell’accordo e alla valorizzazione della sua quota azionaria». Pietro Spataro ricorda MARIA LUISA SPAZIANI una bella persona che con l'intelligenza delle parole e la curiosità dello sguardo ha raccontato la vita. IL CASO Telefonia, entro l’Ue si pagheranno meno chiamate e internet Telefonia mobile meno cara per vacanzieri e viaggiatori che si apprestano a muoversi all’interno dell’Unione europea: da ieri sono entrati in vigore tagli a varie voci imposti dalle normative europee, a cominciare dal roaming dati. In quest’ultimo caso i costi possono calare fin del 55%, riporta il Financial Times, con un percorso di riduzioni che porterà all’azzeramento per la fine del 2015. Caleranno di circa un quinto invece i costi di chiamate e messaggi effettuati dall’estero, sempre all’interno dell’Ue. Tuttavia i cambiamenti non sono esenti da problematiche: sul quotidiano inglese si legge di possibili effetti distorsivi, se operatori di piccoli Paesi cercheranno di trarre vantaggio dai bassi costi di roaming per offrire tariffe ridotte ai danni delle società che devono sobbarcarsi investimenti sulle reti. È scontro tra compagnie di assicurazione e governo. Ieri, intervenendo all’assemblea dell’Ania, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha sferzato duramente le compagnie di assicurazione italiana, sia per quanto riguarda la qualità e le tariffe delle loro offerte, sia per quanto riguarda l’utilizzo del denaro che gestiscono. Se da un lato il presidente dell’Ania, Aldo Minucci, ha sottolineato «la continua erosione dei premi per il ramo rc auto e anche la contemporanea flessione degli oneri per i sinistri», dall’altro il ministro Guidi ha puntato il dito contro «i costi dei premi, ormai insostenibili per molte categorie di assicurati, soprattutto in alcune aree del Paese». «Novantacinque assicurati su 100» ha ricordato il ministro «pagano un premio superiore a quello medio europeo, come ha ricordato proprio pochi giorni fa il presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi. In province come Napoli, Bari, Reggio Calabria e anche Roma, un diciottenne che sottoscrive la sua prima polizza per guidare un’utilitaria, deve pagare un premio ben superiore a 3.000 euro l’anno. Ripeto, questo non è accettabile». Ma la Guidi non si è fermata alla critica sui premi: «Le imprese assicurative dovrebbero contribuire a finanziare le imprese italiane. Gli strumenti, in questo senso, ci sono. Siamo di fronte a uno scenario che impone riflessioni e, ancor di più, decisioni importanti e rapide, alle quali le assicurazioni non possono sottrarsi. Continuare con un approccio tradizionale rischierebbe di rivelarsi una strategia solo in apparenza prudente, ma in realtà molto pericolosa. In uno scenario in cui i rendimenti offerti sul mercato sono particolarmente ridotti, e in molti casi insufficienti per garantire adeguate remunerazioni, occorre saper guardare oltre le consolidate modalità di investimento. I quasi 600 miliardi di euro di investimenti complessivi delle assicurazioni devono essere allocati in maniera più dinamica, diversificata ed efficiente. È necessario valorizzare al meglio queste risorse per finanziare adeguatamente il nostro tessuto produttivo». Pronta, a tal riguardo la risposta del presidente dell’Ania, Minucci, che ha spiegato come «le compagnie assicurative siano disponibili a investire una quota degli attivi per il finanziamento di imprese e opere infrastrutturali tramite istituti specializzati». RASSEGNASTAMPA 15 mercoledì 2 luglio 2014 COMUNITÀ L’analisi L’intervento I nodi (da sciogliere) della presidenza Ue I compiti a casa sulle migrazioni Rocco Cangelosi ● IL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA SI APRE ALL’INSEGNA DI DUE DRAMMATICI EVENTI CHE NON POTRANNO ESSERE IGNORATI DA MATTEO RENZI NEL SUO DISCORSO inaugurale di fronte al Parlamento europeo. La nuova tragedia del mare con la morte di 30 clandestini asfissiati in un peschereccio che li trasportava sulle nostre coste e il ritrovamento dei cadaveri dei tre adolescenti israeliani, rapiti con le prevedibili reazioni che seguiranno da parte del governo Netanyahu, che ha già riunito il gabinetto di guerra e dato inizio a una serie di devastanti raid aerei su Gaza. Tutto questo avviene mentre le milizie jihadiste di Abu Bakr Al Baghdadi, ormai giunte a pochi chilometri da Baghdad, proclamano la nascita del califfato dell’Iraq e del levante (Isil), con il rischio che una nuova guerra in Palestina inneschi una situazione di instabilità in tutto il Medio oriente. A ciò si aggiunga la difficile situazione che si è venuta a creare nei rapporti con la Gran Bretagna, denunciata da David Cameron in un articolo pubblicato sul Daily Telegraph, nel quale il primo ministro rimette in causa la strategia negoziale per la partecipazione della Gran Bretagna alla Ue, puntando dritto verso il referendum del 2017. Da segnalare, a questo riguardo, la preoccupazione espressa dal segretario della Spd, ministro dell’Economia e vicecancelliere della Repubblica tedesca Sigmar Gabriel, che invita a non sottovalutare il grave problema che si è aperto con la Gran Bretagna, dopo la decisione del Consiglio Europeo di venerdì scorso di nominare Jean-Claude Junker alla presidenza della nuova Commissione europea. Gabriel sottolinea il pericolo reale di una fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione europea con il conseguente inizio di uno sfaldamento del progetto di integrazione europea, nei confronti del quale il voto del 25 maggio ha mostrato una disaffezione crescente, per non dire una dichiarata ostilità. Ma i leader dei 28 Paesi riuniti a Bruxelles sembrano aver dimenticato che in Francia, un Paese fondatore e principale protagonista del processo di integrazione europea, il Fronte nazionale è divenuto il primo partito, attingendo voti fino al 35% dalla classe operaia finora un bastione del partito socialista. Un trend analogo è stato registrato in Gran Bretagna dove l’Ukip ha ottenuto il 27% di voti e così è avvenuto in molti altri Paesi dove si preconizza la formazione di maggioranze antieuropee. Sul piano economico poi le previsioni al ribasso della crescita del Pil dell’Italia e una situazione occupazionale giovanile sempre più grave rendono il quadro nel contesto del quale la presidenza italiana è chiamata ad operare, ancora più preoccupante. In ogni caso Renzi dovrà volare alto e dare indicazioni concrete sugli obiettivi della presidenza. Una presidenza che coincide con la formazione della nuova Commissione e che non avrà quindi molto spazio per portare a termine proposte legislative di rilievo. Non solo ma anche il Consiglio europeo dovrà cambiare il suo presidente, la cui designazione si interseca con l’intero pacchetto delle no- mine, che vede tra l’altro il governo scosso dalle polemiche, innescate dalla lettera al CorrieredellaSeradi Lorenzo Bini Smaghi (già membro della Bce), sulla scelta del portafoglio da assegnare all’Italia, quello di Alto Rappresentante per la politica estera, considerato da molti un posto più di prestigio che di sostanza. Il rinvio della nomina del commissario, optando per un rappresentante ad interim, non è parsa una delle mosse più felici del governo Renzi in questa difficile congiuntura politica. Una decisione che tradisce incertezza e perplessità dell’esecutivo sulle scelte da adottare. La gravità della situazione economica e internazionale avrebbe richiesto invece di inviare a Bruxelles sin da adesso (come hanno fatto ad esempio i finlandesi con la nomina di Jyrki Katainen al posto di Ohli Rehn), una personalità di peso ed esperienza per affrontare problemi, come - solo per citarne alcuni l’emergenza emigrazione, il caso Alitalia, la crisi occupazionale. Un tecnico per quanto bravo non potrà avere un’adeguata caratura politica per svolgere il ruolo di impulso e difesa degli interessi italiani durante il nostro semestre di presidenza. Renzi, avendo collegato la nomina del nuovo commissario a un riaggiustamento governativo, è rimasto impigliato nelle vischiosità della politica italiana, a partire dalla decisione di Lupi di rinunciare al seggio europeo e rimanere ministro delle infrastrutture e dei trasporti. In attesa che si completino le caselle delle nomine il governo italiano potrà comunque indirizzare l’azione dell’Unione sulla impostazione e attuazione, per quanto possibile, di un programma di legislatura, partendo dalle conclusioni del Consiglio europeo di venerdì scorso. L’agenda approvata è ricca di impegni in particolare per quanto riguarda l’occupazione, la crescita, gli investimenti, la ricerca e la competitivà delle imprese. Su questo aspetto il presidente del Consiglio dovrà indicare come intende declinare il mantra della maggiore flessibilità contenuto nelle conclusioni del Consiglio europeo e lanciare un programma concreto per la crescita a livello comunitario, che dovrebbe comportare investimenti e risorse nel settore del’energia, delle grandi reti, del completamento del mercato interno con l’agenda digitale. Prioritario e ineludibile diviene il problema migratorio, al quale non si può rispondere, come ha fatto Junker con la proposta di istituire un portafoglio ad hoc, che peraltro esiste già, ma impegnando istituzioni comunitarie e Stati membri in un programma di solidarietà e ripartizione degli oneri per fronteggiare una situazione emergenziale così drammatica, come quella verificatasi al largo delle nostre coste in questo ultimo anno. Ma Renzi, al di là degli aspetti concreti dell’agenda del Consiglio europeo, intende rilanciare il progetto, il sogno dell’Europa Unita, facendo affidamento sulla generazione Erasmus. Un obiettivo difficile da raggiungere ora, ma che può scuotere le coscienze in un momento in cui il progetto europeo sembra essersi inaridito nella logica dei decimali. Il problema dei rapporti con la Gran Bretagna apre nuove prospettive di integrazione per quegli Stati che vogliono procedere più velocemente degli altri utilizzando lo strumento delle cooperazioni rafforzate, già presente nei trattati. Proposte in questo senso potranno indubbiamente giovare all’azione della presidenza italiana ma bisogna ricordare che le grandi riforme istituzionali hanno avuto successo quando esse sono state accompagnate da programmi di sviluppo, nei quali tutti i Paesi si sono ritrovati e vi hanno visto un valore aggiunto per la loro economia. Fu così per la prima grande riforma dell’Atto Unico, che coincise con il lancio del grande mercato interno. Fu così per il trattato di Maastricht concepito per completare il mercato interno con la moneta unica e accogliere le nuove democrazie nate con la caduta del muro di Berlino. Non fu così per il Trattato costituzionale, la cui approvazione coincise con l’inizio di una lunga crisi economica alla quale l’Unione non seppe reagire per tempo e per questo il progetto fallì. Alla crisi non si può rispondere solo con le riforme istituzionali, ma creando crescita e occupazione. Le due cose devono andare di pari passo e Renzi, nell’illustrare il suo progetto di un Europa più forte, dovrà dare segnali di concreta speranza ai cittadini europei, stimolando il nuovo Parlamento a battersi per lo stanziamento di risorse aggiuntive per alimentare, in sede di revisione, l’asfittico bilancio comunitario. Che il Parlamento uscente non aveva avuto il coraggio di respingere. Maramotti Il commento Se per i media «migrante» fa rima con malattia ● I marinai della nave italiana che sta soccorrendo i UN UOMO SI SENTE MALE, HA LA FEBBRE ALTA. È SU UN BARCONE CARICO DI PROFUGHI. naufraghi lo isolano dagli altri. Un medico lo visita e viene chiamato un elicottero. L’uomo viene portato nel reparto malattie tropicali di un ospedale di Roma. Il resto della storia dovrebbe riguardare lui solo e tutti quelli cui è capitata la stessa cosa. Perché ce ne sono e ce ne saranno: nel Canale di Sicilia ogni giorno navigano barche con migliaia di uomini, donne, bambini. Persone stremate dalla fame, dalla stanchezza, dalla nausea, dalla paura che il mare li inghiotta. Che molti si sentano male è normale, per una mera constatazione statistica. E però l’uomo, portato in elicottero all’ospedale Spallanzani di Roma, diventa un caso. Accendiamo la televisione, ieri mattina, e l’inviato d’una rete nazionale, da Pozzallo dove il barcone avrebbe dovuto approdare, ci dice che «forse» ha il «vaiolo delle scimmie». La conduttrice del programma aggiunge che può trattarsi di «una forma leggera di Ebola». Forse, dicono. Ma ci sono parole che si mangiano i forse. Vaiolo, Ebola, e poi Colera, Tifo, Tubercolosi, Poliomelite. Scavano dentro di Gianpiero Dalla Zuanna Senatore Pd ● IL SEMESTRE EUROPEO A GUIDA ITALIANA SI È APERTO CON UN’ENNESIMA TRAGEDIA DEL MARE. TUTTAVIA, SENZAL’OPERAZIONEMARENOSTRUMINQUESTIMESIIMORTI SAREBBERO PROBABILMENTE STATI CENTINAIA, perché il flusso di profughi dalla Siria e da alcuni Paesi africani non si arresta, mentre la Libia non può o non vuole fermare le partenze verso le coste italiane. Per il governo italiano è certamente giusto andare in Europa a chiedere che il Mediterraneo sia considerato una frontiera europea, e che quindi si mettano in atto politiche collettive sull’asilo politico, primi fra tutti meccanismi per contingentare le partenze dalle zone di guerra, distribuendo i rifugiati fra i Paesi dell’Unione. Tuttavia, se l’Italia vuole contare qualcosa su questo difficile tavolo negoziale, è importante che dimostri di «fare i compiti a casa» anche su altri aspetti delle migrazioni. I nostri partner difficilmente prenderanno sul serio proposte e richieste di collaborazione da un Paese che - negli ultimi tre decenni - non è riuscito né a regolare i flussi migratori né a mettere in atto politiche di integrazione. A parte la questione dei profughi e del diritto d’asilo, sono quattro le questioni urgenti, che andrebbero messe subito nell’agenda del governo e del Parlamento. La prima è la tratta. Non è possibile per un Paese civile «ospitare» decine di migliaia di schiavi e di schiave (questo è il loro vero nome) che lavorano in condizioni di grave sfruttamento, in particolare nell’agricoltura e nell’edilizia, per paghe irrisorie e senza alcuna protezione, o sono sottoposte/sottoposti a un indicibile sfruttamento sessuale, per la gioia dei «caporali», delle «maman» e degli italiani che possono pagare meno i pomodori, o comprare sesso low cost. La seconda è l’integrazione scolastica. I risultati del tanto vituperato Invalsi mostrano che i figli di stranieri - anche se nati in Italia - hanno risultati peggiori rispetto agli italiani: in matematica, ma soprattutto in Italiano. Non possiamo nutrirci della retorica delle pari opportunità se - come scrivevano i ragazzi di Barbiana continuiamo a fare «parti uguali fra disuguali», non garantendo ai ragazzi stranieri (ma anche ai ragazzi italiani delle famiglie meno dotate culturalmente) un surplus di scuola, in particolare con corsi aggiuntivi di italiano. La terza emergenza è la regolazione degli ingressi e delle espulsioni. Non saremo credibili attorno a nessun tavolo europeo se - per un cittadino extracomunitario è praticamente impossibile entrare in Italia in modo regolare e se, una volta entrato, è praticamente impossibile espellerlo. La legge Bossi/Fini non ha mai funzionato, ma ora non viene proprio più applicata, almeno nella parte di regolazione dei flussi. È una legge che va rivoltata, da un lato configurando ragionevoli possibilità di immigrare in Italia per motivi di lavoro o di famiglia, dall’altro rendendo immediata ed effettiva l’espulsione per chi entra irregolarmente. Last but not least la cittadinanza, che in Italia viene concessa con i criteri più restrittivi d’Europa, e con ingiu\stificabili lungaggini burocratiche. Diverse proposte giacciono negli archivi delle commissioni parlamentari: bisogna prenderle rapidamente in mano e portarle a compimento, in particolare accelerando la concessione per i minori che hanno frequentato parte delle scuole in Italia, e che si sentono italiani proprio come i nostri figli. I cinque milioni di stranieri che vivono in Italia non sono una minaccia, ma un’opportunità straordinaria per dare una spinta al nostro Paese. Ma la politica deve fare la sua parte, perché politiche migratorie serie, lungimiranti e non populiste sono essenziali per essere credibili verso l’Europa e verso il mondo. noi tunnel di paura. Forse sarebbe meglio evitarle in televisione, dove - si sa - le parole scivolano con leggerezza anche quando sono molto pesanti. Non ce l’abbiamo particolarmente con quell’inviato e con quella conduttrice. Hanno fatto quello che fanno molti altri, in questi giorni, e alcuni molto peggio di loro. Una famosa cantante ha annunciato, ci pare proprio nello stesso programma, l’arrivo del virus Ebola in telecronaca diretta. Il Giornale ha scritto che «Ebola e Tbc sbarcano con gli immigrati» e l’articolo è stato seguito da centinaia di mi piace il più icastico dei quali diceva così: «Un siluro al giorno toglie il migrante di torno». E si potrebbe continuare a lungo, a voler farsi del male nella Grande Giostra delle infamie on line sulla Rete. Anche a sforzarsi di dimenticare che nella politica italiana ha voce e trova ascolto pure chi sostiene che i naufraghi non dovrebbero essere salvati e chi lo fa «ha le giacche (le giacche?) sporche di san- gue». Quindi non gettiamo la croce sulle spalle di quell’inviato e di quella conduttrice. Magari, per farsi perdonare, potrebbero, nei prossimi giorni, recitare in diretta il comunicato con cui la Marina Militare, con la pignoleria che è propria dei militari, ha spiegato come e quanto siano attente, puntuali e rigorose le procedure adottate, sulle navi e poi a terra, per identificare, isolare e trattare i casi di allarme sanitario tra i migranti tratti in salvo. Tratti in salvo, aggiungiamo noi perché nel comunicato non c’è, con una delle operazioni più nobili e meglio riuscite delle Forze Armate italiane. Perché malati e fonti di contagi ce ne sono, è ovvio, e nessuno li nasconde. Come ce ne sono ovunque dove sono uomini e donne: tra di noi, nelle nostre città. Per questo esistono i medici e gli ospedali. Perché siamo un Paese civile. Anche se talvolta viene qualche dubbio. RASSEGNASTAMPA 16 mercoledì 2 luglio 2014 COMUNITÀ L’intervento L’analisi C’è un altro modo per riformare il Senato I pensieri, le parole e la libertà dell’uomo Carlo Smuraglia Presidente Nazionale Anpi ● IN QUESTA SETTIMANA DOVREBBE COMINCIARE LA DISCUSSIONE SUL TESTO E SUGLI EMENDAMENTI DELLA RIFORMA DEL SENATO. MI PIACEREBBE CHE SI TRATTASSE di una discus- sione serena, approfondita e libera, come richiesto dalla delicatezza della materia (costituzionale). Ma non so se sarà così. È sempre lecito sperare, tuttavia, che non tanto e solo prevalga il buon senso, quanto che venga riconosciuta quell’esigenza di rispetto dei valori costituzionali e di attenta considerazione della delicatezza della posta in gioco, su cui mi sono già più volte soffermato. In realtà, a forza di incontri, sembrano essere stati concordati aggiustamenti che, tuttavia, non mutano la sostanza e non rendono accettabile la riforma del Senato così come proposta. Noi continuiamo a ritenere che ci siano alcuni aspetti fondamentali, da cui non è consentito allontanarsi: l’opportunità (la necessità) di differenziare il lavoro delle due Camere; l’esigenza di mantenere comunque un valido sistema bicamerale, rinnovato, ma sempre con due Camere che hanno uguale prestigio; l’esigenza di risolvere, prima di tutto, alcuni problemi fondamentali: la necessità di mantenere al Senato il connotato di autorevolezza di una Camera elettiva; la necessità di attribuire al Senato alcune funzioni fondamentali (a titolo esemplificativo, la partecipazione effettiva alla formazione delle leggi in materia costituzionale ed elettorale, in tema di trattati e rapporti internazionali, in tema di principi generali in materia di autonomie ed in tema di diritti fondamentali); l’utilità di individuare i modi più opportuni per assicurare la presenza della voce delle autonomie nonché quella di specifiche competenze, culturali e scientifiche; l’attribuzione al Senato di seri e severi poteri di controllo sull’esecutivo, sull’amministrazione pubblica e sulla concreta applicazione ed efficacia delle leggi approvate. Se si realizzassero questi obiettivi, come più volte abbiamo detto, si otterrebbe il ri- .. . Superare il bicameralismo perfetto senza rinunciare al sistema di garanzie, di pesi e contrappesi Dialoghi L’Europa: un Commissario ad hoc per l’emigrazione sultato di eliminare il «bicameralismo perfetto» (se non altro per l’attribuzione alla Camera della parte più rilevante del potere legislativo e per l’attribuzione alla sola Camera del voto di fiducia); e nel contempo si terrebbe fermo quel sistema di garanzie, di pesi e contrappesi che, con intelligenza e sensibilità costituzionale, fu costruito dal legislatore costituente e che deve essere mantenuto. Se poi si procedesse all’unificazione di alcuni servizi delle due Camere e alla equa diminuzione del numero dei parlamentari, sia della Camera che del Senato, si avrebbe una soluzione complessivamente ragionevole, comprensibile per i cittadini e fedele, nello spirito, alla Costituzione, alla nostra tradizione ed alle esperienze realizzate in questo dopoguerra. Capisco che una soluzione come quella che ho prospettato (a prescindere dagli aspetti particolari, sui quali è giusto che si intrattenga il Parlamento) può sembrare troppo razionale per i tempi che corrono. Ma forse, con un po’ di buona volontà, si potrebbe riuscire a capire che in materia costituzionale servono le modifiche, ma non gli spericolati azzardi. È per questo che mi rivolgo soprattutto ai Senatori, perché riflettano bene su quello che fanno e faranno, rendendosi conto che l’art. 67 della Costituzione è stato scritto per renderli liberi e che questa libertà costituisce la ragione stessa per la quale si è stati eletti e la ragione per cui (art. 54 della Costituzione) bisogna agire - nell’esercizio della funzione - con «disciplina e onore». Si dice che avendo l’Europa permesso un’apertura verso la flessibilità, adesso bisogna meritarla facendo «le riforme». Ma davvero c’è chi pensa che l’Europa sia particolarmente interessata alla riforma del Senato? Io penso di no e credo, anzi, che gliene importi (e forse ne sappia, addirittura) ben poco. In Europa ci sono diversi Paesi che hanno apportato modifiche al loro sistema parlamentare e questo è avvenuto nel disinteresse generale degli altri Paesi, che lo hanno (giustamente) ritenuto un problema interno. Per lo più, comunque, è stato confermato un sistema di bicameralismo “differenziato” nelle funzioni; ed anche di questo non si è accorto né entusiasmato nessuno. Ci sono studi e processi di revisione sulle istituzioni parlamentari, in corso, in Belgio, Irlanda, Spagna e Regno Unito. Ma nessuno, in Europa, è apparso interessato a questi processi, e tanto meno li si è collegati alla tematica del rigore, dell’austerità e della flessibilità. Più in generale, è ovvio che il Paese che volesse dare buona prova di sé, per ottene- re qualcosa sul piano di una maggiore elasticità delle regole economiche e finanziarie, dovrebbe dimostrare di avere modificato la sua burocrazia, i suoi livelli di corruzione, la presenza della criminalità organizzata e di avere in corso piani concreti di rilancio delle attività produttive, del lavoro, dei consumi. Un imprenditore che fosse interessato ad investire in Italia non chiederebbe, penso, se abbiamo o meno il bicameralismo perfetto, ma domanderebbe meno vincoli burocratici, meno lungaggini, meno balzelli, più sicurezza nei confronti della mafia e meno concorrenza sleale fondata sulla corruzione e sui comportamenti di coloro che non rispettano le regole. Dovremmo, dunque, rassicurare l’Europa su questi piani e su questi punti essenziali, piuttosto che pensare ad una riforma istituzionale, che può essere utile ma non così urgente quanto l’abbattimento del deficit, la crescita, il rilancio dell’economia, la creazione di nuovi posti di lavoro. Se davvero l’Europa si convincerà e adotterà comportamenti concreti di maggior elasticità, avrà il diritto di chiederci di dimostrare di aver rassicurato i potenziali investitori e di aver dato reali speranze (se non addirittura certezze) ai milioni di giovani in cerca di lavoro. Su questi aspetti, bisogna dire la verità e parlare chiaro, spiegando bene ai cittadini di che cosa si tratta; a meno che si voglia sostenere che togliendo di mezzo lo scoglio del Senato, si assicurerà la governabilità e questo rassicurerà i Paesi che ci guardano ancora con sospetto, come (nonostante tutto) la Germania. Ma allora bisognerebbe ricordarsi che intanto, per avere la Camera dei deputati in mano, bisogna vincere (e c’è ancora da risolvere il problema di una legge elettorale avversata da molti) e in secondo luogo che la «stabilità» politica non è tutto, perché c’è sempre il problema degli assetti e degli equilibri fra gli organi istituzionali, e prima ancora c’è il problema della rappresentanza, che deve essere garantita ai cittadini e non imposta nelle forme preferite da chi vuole governare indisturbato. Insomma, consiglierei a tutti la formula di manzoniana memoria («adelante, Pedro, con juicio») e poi di far prima di tutto scelte e assumere decisioni che vadano nella direzione dell’equità sociale, dell’uguaglianza e della libertà (anche dal bisogno). Pensando agli innumerevoli esseri umani in fuga dai loro Paesi non posso non chiedermi dove sia finito lo spirito nobile e altruista dell’Europa. Certamente è preferibile, per lo sfruttamento e per la speculazione, delocalizzare le nostre industrie nei Paesi più poveri che accogliere i poveri sulle nostre terre! Eppure basterebbe poco per rendere l’Europa a misura umana. Mare Nostrum, sta tenendo alta una bandiera di civiltà importante per tutti i paesi della Comunità. Se, come sembra lecito supporre, la proposta del nuovo presidente designato Junker nasce da un negoziato in cui (Renzi lo aveva detto chiaramente) bisognava parlare prima di programmi e poi di nomine, il passaggio successivo potrebbe (dovrebbe) essere quello di un’attribuzione a questo Commissario di risorse economiche e gestionali abbastanza importanti da dimostrare con i fatti che l’Europa intende far fronte in quanto tale agli impegni che le derivano dai Trattati e dalle Convenzioni internazionali. I Paesi africani hanno il diritto sacrosanto di chiedere aiuto a chi, dall’Europa, li ha colonizzati e sfruttati per secoli e i popoli europei hanno tutti insieme il dovere di riconoscere questo diritto. Aprendo una pagina nuova nella storia della regione che è stata, intorno al Mediterraneo, l’origine e la culla della nostra civiltà. LUIGI REDAELLI Luigi Cancrini psichiatra e psicoterapeuta Questo giornale è stato chiuso in tipografia alle ore 21.30 L’idea di un Commissario ad hoc dell’Ue potrebbe essere un primo passo importante per quel cambiamento di rotta così a lungo auspicato dai governi d’Italia e di Spagna. Prendere coscienza del fatto che il viaggio di chi fugge la fame, la guerra e le persecuzioni è diretto verso l’Europa e non verso Lampedusa o verso l’Andalusia è particolarmente importante oggi, nel momento in cui l’Italia, con l’operazione .. . Ma davvero c’è chi pensa che l’Europa sia particolarmente interessata a questa riforma? La tiratura del 1 luglio 2014 è stata di 68.139 copie Roberto Vacca Docente e divulgatore scientifico ● «COGITO ERGO CARTESIUS EST», SCRISSE SAUL STEINBERG, IL FAMOSO DISEGNATORE. LA BATTUTA STRAPPA UN SORRISO, MANONDICEMOLTO. la storiella dell’oratore che dice al suo pubbli- co napoletano: «Io sono un libero pensatore». E uno dalla prima fila gli chiede: «E a che pienz’?». Non è solo una battuta. È una questione cruciale. Anche certi animali pensano, dato che hanno memoria e fanno scelte. Tutti noi pensiamo spesso facendo passare immagini per la nostra mente, senza descriverle con parole. Se usiamo parole (anche non pronunciate, né scritte) queste possono costituire proposizioni staccate o connesse in modo debole: «Chiamo l’ascensore - Salgo al mio piano - Ho fame. - Mangio pane. - Tuona. - Forse pioverà». - e così via. Da 24 secoli abbiamo imparato da Aristotele a ragionare con i sillogismi. Però ci vollero 10 secoli per capire che ce ne sono 19 tipi diversi. Da 23 secoli abbiamo imparatoda Euclide adettare postulati,a formulare ipotesi e adimostrarle. Da pochi secoli abbiamo imparato a fare osservazioni e a descrivere con la matematica fenomeni naturali, processi. Anche quando non usi questi strumenti, pensi. Però le idee o i simboli che traversano la tua mente non sono organizzati. Non lasciano traccia. Confermano «alla Cartesio» che esisti, che sei un essere umano, ma non tanto straordinario. Mezzo secolo fa scrissi una pagina del mio libro Esempi di Avvenire su che cosa sia un uomo. La riporto qui: «Tutticonosconoladefinizione:“L’uomoèunbipedeimplume”,masociologi, filosofi, sacerdoti o «intellettuali” in genere restano confusi quando sianochiamatiarispondereaquestadomanda.Ioricorro,allora,almetodo socraticoepongodomandecheriportoquidiseguitoconlerispostechericevo.«Èunuomochinonsaleggere?».«Si,certo».«Chiamiancora“uomo”chi haunasceltadiparolemoltolimitata?»«Eperchéno?»«Anchechiusasolo 200parole?Anchesolo100?».«Direidisì».«Solo10parole?».«Behinquesti casi si deve trattare di deboli mentali.» «E chi non parla, non scrive, non legge,loconsideriunuomoono?».«Sì,maaffettodaafasìa.”Èfacileimmaginarealtredomande:«Èunuomochinonsaguidarel’automobile?»;«Èun uomo chi non sa manovrare un tornio?»; «È un uomo chi non sa che la somma dei cubi dei primi N numeri naturali è uguale al quadrato della sommadeglistessiNnumeri?»;«Èunuomochinonsanientedifisica,letteratura,agricoltura?»;«Èunuomochinonsisanutriredasolo?»Permezzo dialtrelimitazionièpossibileprecisaremegliocomedefinireunuomo.Concludocheessereunuomosignifica«sapere»qualchecosao«saperfare»qualchecosa.Peresserepiùcompiutamenteuominidobbiamotendereasapere dipiùeasaperfaredipiù.Questeconsiderazionipossonospiegarelasetedi sapere che altrimenti potrebbe apparire una tendenza gratuita di alcuni uomini,forseconnessaall’istintodisopravvivenza». Il «Cogito ergo sum» è una proposizione modesta. Ci vogliono risposte alle domande; «Quid cogitas? Quantum et quomodocogitas?” («Che cosa pensi? Quanto e come pensi?»), Descartes ha scritto molto sul pensiero razionale: una funzione solo umana resa possibile dalla nostra anima, dataci da Dio quando veniamo concepiti - non «estesa», cioè immateriale: puro spirito. Il 21 aprile 1641 Cartesio scrisse al matematico Mersenne che i segnali dai nostri sensi viaggiano sui nervi e arrivano al conarium (così chiamava la ghiandola pineale) che li trasmette all’anima. Il filosofo sosteneva, poi, che l’anima ci permette di scegliere: abbiamo il libero arbitrio. Quasi tutti pensano di scegliere liberamente, anche se siamo condizionati dalla nostra educazione, da esperienze precedenti, da convenzioni sociali, dal pensiero delle possibili conseguenze delle nostre azioni. Invece 30 anni fa il neurofisiologo Benjamin Libet dell’Università della California a San Francisco, sostenne che crediamo di prendere decisioni, ma che sono certi neuroni nel nostro cervello a decidere per noi. Istruì alcune persone a premere un tasto a loro volontà dichiarando in quale istante prendevano ciascuna decisione. Intanto registrava certe loro attività cerebrali per mezzo di immagini di risonanza magnetica funzionale. Osservò che queste presentavano variazioni brusche in anticipo rispetto agli istanti in cui i soggetti indicavano di aver deciso di premere il tasto. Recentemente Gabriel Kreiman, di Harvard, ha confermato le osservazioni di Libet registrando che una ventina di neuroni, individuati come rilevanti, si attivavano 300 millisecondi prima del momento della decisione cosciente dei soggetti dell’esperimento. Taluno ha concluso che i neuroni del nostro cervello entrano in azione a caso: quando vogliono loro, non quando decidiamo noi. Dunque non avremmo libero arbitrio, ma decideremmo a caso le nostre azioni. I nostri neuroni funzionerebbero come monetine: testa o croce non dipende da noi. Mi sembra una semplificazione indebita. I nostri tempi di reazione sono dell’ordine di frazioni di secondo sia nel reagire a stimoli esterni, sia nell’effettuare un’azione. È discutibile quale debba essere definito come il vero istante in cui prendiamo una decisione.Gli esseri umani, infine, non sono capaci di valutare«a sentimento» intervalli di tempo così piccoli. Sarà bene discutere da capo la questione dopo che siano state analizzate più completamente le sequenze dei nostri processi mentali, identificate le connessioni causali e definito bene il concetto di libero arbitrio. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] GOVERNO E RIFORME 5 Il Movimento 5 Stelle sale sulle barricate: «Un voto da brividi» E il premier invia loro una lettera con i “limiti invalicabili” Renzi: «Immunità, non impunità» Una larga maggioranza con FI e Lega reintroduce le garanzie per i senatori di SERENELLA MATTERA ROMA - Torna l’immunità parlamentare per i senatori. Più forte delle polemiche, una larga maggioranza con dentro FI e Lega reintroduce le garanzie che il ddl del governo aveva in un primo momento cancellato. Il ministro Maria Elena Boschi, «alla luce del dibattito in commissione», dà parere favorevole. E il M5s sale sulle barricate: «Un voto da brividi». Ma in serata riceve da Matteo Renzi una lettera che indica 10 punti e 4 «limiti invalicabili» su cui provare a costruire il dialogo su riforme e legge elettorale. E tra gli argomenti di discussione spunta a sorpresa proprio quello dell’immunità, con la proposta di trovare una soluzione che non dia «impunità». Ma se il fronte del dialogo è ancora aperto, con i grillini così come con Forza Italia, attesa giovedì a una risposta sul nodo spinoso del Senato elettivo, il governo prova a serrare i tempi. E la maggioranza nella conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama fissa al 9 o al massimo al 10 luglio l’approdo in Aula del ddl costituzionale che riforma il Senato e il titolo V. Resta dunque il ritardo rispetto alla data inizialmente prevista del 3 luglio, ma la decisione di far passare il testo anche davanti al ddl sul lavoro dà un margine ampio per approvare la legge al Senato prima della fine del mese. E avviare finalmente in commissione, come chiede a gran voce FI, la seconda lettura della legge elettorale. Anche se è altamente improbabile, visto anche l’affollamento di decreti in scadenza, che il via libera definitivo in Aula all’Italicum arrivi prima della pausa estiva. Proprio a partire dalla legge elettorale prosegue il dialogo tra Pd e M5S. Renzi firma con Serracchiani, Moretti e Speranza una lettera ai grillini in cui mette nero su bianco i «quattro limiti invalicabili» alla proposta del 5 Stelle Toninelli: la mancanza di «certezza di avere un vincitore», «l’inciucio» creato «ex post» dalle alleanze dopo il voto, i collegi troppo grandi e la «complicata preferenza negativa». Seguono dieci punti su cui possibile avviare la riflessione, su riforme costituzionali e sistema di voto. Senza «l’arroganza di fare da soli» da parte del Pd, «ma anche senza alibi e paura». Il governo ha più volte rassicurato sull’intenzione di tener fede al patto del Nazareno, ma al dialogo tra Pd e M5S continua a guardare con qualche apprensione FI. Che preme soprattutto per incassare l’Italicum, così come uscito dall’accordo tra Renzi e Berlusconi, in tempi brevi, possibilmente «prima dell’estate». Quanto alle riforme, il partito di Silvio Berlusconi si riunirà giovedì per decidere la linea sul nodo più spinoso, il metodo di elezione dei senatori. L’incontro è molto atteso perché se il Cavaliere posizionerà gli azzurri sul sì all’elezione indiretta, come si attende il governo, perderà forza anche la fronda trasversale ai partiti della maggioranza. Il Governo cerca di serrare i tempi | GIUSTIZIA | Si lavora su dodici punti La “rivoluzione” prevede nei prossimi due mesi la consultazione allargata anche ai cittadini ROMA- La «rivoluzione» della giustizia dell’Orlando Doroteo (copyright Matteo Renzi), parte dall’indirizzo email del governo ([email protected]). Nei due mesi che rappresentano il timing indicato dal presidente del Consiglio per arrivare alla riforma il governo vuole una consultazione allargata, con i contributi dei cittadini. E il rinvio, di fatto questo è stato, di lu- nedì è dettato da questo cambio di metodo (“dopo 20 anni di liti sulla giustizia”), oltre che da una valutazione pratica: approvando il decreto, già pronto, sulla giustizia civile, che favorisce le procedure arbitrali e le negoziazione assistita, si sarebbe ingolfato il parlamento, con il rischio di non riuscire a convertirlo in sessanta giorni. Da qui al primo settembre si tratta però di dare forma ai 12 titoli annunciati da Renzi e dal Guardasigilli Orlando. Trovare un punto di caduta su prescrizione, falso in bilancio e autoriciclaggio tra il disegno di legge di iniziativa governativa e i testi già in fase avanzata in parlamento. Sulla responsabilità civile dei magistrati si discute della riconfigurazione dei casi di responsabilità, superamento del filtro di ammissibilità e revisione della rivalsa. C’è poi l’annunciata «concertazione» su intercettazioni e privacy (questo è l’unico punto, era stato detto in conferenza stampa su cui non c’è un testo). «Il governo intende fare un intervento che sia veramente incisivo ed efficace. Ma, per superare lo stallo che per troppi anni vi è stato in questa materia, è indispensabile, perché la riforma possa arrivare in porto ed essere veramente risolutiva, avere almeno un mese per raccogliere suggerimenti e contributi da parte di tutti i cittadini, così come già abbiamo fatto per la riforma della Pubblica Amministrazione», dice il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri. Sul civile, l’obiettivo è smaltire l’arretrato, che ammonta a 5,2 milioni di procedimenti, e creare nuove procedure più agili, con gli arbitrati e la negoziazione assistita. «Il principio che deve essere introdotto - aggiunge Ferri - è quello che, se non dal primo atto del processo, al massimo entro quello successivo, le parti devono scoprire tutte le loro carte, senza poterle poi modificare successivamente». Il secondo step prevede misure per limitare la discussione in appello dei motivi di impugnazione. “Attualmente il grado d’appello rappresenta un imbuto dove si vanno ad ingolfare e a rallentare le cause, si dovrebbero anche prevedere dei limiti alla possibilità di impugnare in appello». Con la riforma il Csm vedrà distinte le funzioni di autogoverno da quella disciplinare, secondo la formula «chi giudica non nomina, chi nomina non giudica». Ribadisce Ferri: “Occorre spezzare il collegamento che di fatto oggi vi è tra la carriera dei giudici e la loro appartenenza alle correnti». Il premier Matteo Renzi IL PROVVEDIMENTO Il Governo ha già annunciato di voler intervenire Oggi il voto sulla responsabilità delle toghe di ANNA LAURA BUSSA ROMA - Sulla responsabilità civile dei magistrati la commissione Giustizia del Senato, presieduta da Francesco Nitto Palma (FI), va avanti come previsto dal calendario dei lavori. E questo nonostante il governo abbia annunciato l’intenzione di intervenire sul tema con un suo provvedimento ad hoc. «Al momento - spiega Nitto Palma nessuno mi ha chiesto di sospendere i lavori e quindi io vado avanti. E domani molto probabilmente ci sarà un voto conclusivo». Che potrebbe anche non dispiacere troppo al governo. Alla fine, si commenta infatti nella maggioranza, all’ esecutivo Renzi potrebbe anche far comodo questa «fuga in avanti» di Palazzo Madama perché affrontare ora in prima battuta un tema sensibile come la responsabilità civile dei magistrati potrebbe creare non poche difficoltà. Significherebbe aprire un altro fronte caldo con le toghe, dopo le misure proposte nel de- Nitto Palma: «Nessuno ha chiesto di sospendere i lavori e quindi vado avanti. E oggi ci sarà un voto conclusivo» creto sulla Pubblica Amministrazione, del quale Palazzo Chigi farebbe volentieri a meno. In commissione, intanto, «passi avanti» ne sono stati fatti, come spiega il viceministro della Giustizia Enrico Costa. E’ passata la norma che introduce «l’obbligo» di rivalsa da parte dello Stato nei confronti del magistrato che ha sbagliato, perché, come sottolinea il relatore Enrico Buemi (Psi), «la norma attuale era piuttosto confusa sul punto e andava scritta con maggiore definizione». Ed è stata confermata l’abolizione del «filtro» per i ricorsi che finora, osserva Costa, «ha rappresentato un momento di selezione eccessiva delle istanze risarcitorie». In più si è estesa l’ipotesi di risarcimento anche al danno non patrimoniale. Ma restano ancora alcuni scogli da superare. Primo tra tutti quanto prelevare dallo stipendio del magistrato per risarcire il danno. Sul punto restano le divisioni: c’è chi vorrebbe lasciare la norma attualmente in vigore di 1/3 dell’annualità dello stipendio e chi vorrebbe aumentarla almeno alla metà. «La cosa assurda - afferma Buemi - è che molti altri dipendenti della Pubblica Amministrazione come, ad esempio, il cancelliere, devono rispondere con l’intero stipendio. Perché con i magistrati la differenza deve essere così abnorme?». «Vorrei ricordare - incalza il presidente della Commissione Giustizia al Senato, Palma, - che il medico ospedaliero risponde con tutto il suo stipendio e sarebbe giusto che questo avvenisse anche per i magistrati». E infatti tra gli emendamenti ce ne sono diversi che puntano a tale obiettivo. Poi c’è la questione dell’interpreta- Il presidente zione della norma. Il magistrato, se- Francesco condo la proposta di Buemi, dovrebbe Nitto attenersi all’interpretazione delle Se- Palma zioni Unite della Cassazione e nel caso volesse sostenere tesi diverse avrebbe l’obbligo di motivarne il perché. Ma anche su questo le posizioni divergono e oggi non sarà facile trovare la quadra. C’è dunque attesa e tanta trepidazione. Soprattutto tra i magistrati. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 6 Primo piano Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] L’INTERVISTA De Filippo parla dopo l’incontro dei parlamentari con il presidente della Regione, Pittell di SALVATORE SANTORO POTENZA - Parla l’ex presidente della Regione. Parla di questioni che evidentemente conosce molto bene. Del petrolio. Del Patto di stabilità. In fondo fino a un anno fa e per oltre 8 anni sono state le materie quotidiane con cui si è dovuto confrontare. Vito De Filippo, oggi sottosegretario alla Salute esprime le proprie opinioni. E’ la strada giusta quella della rottura del Patto di stabilità? «Superare il Patto di stabilità è una questione delicata sulla quale bisogna stare con grande rigore e con grande umiltà. Essendo una questione dibattuta in lungo e largo per tutto il Paese e e come è noto per tutte il nostro continente. E’ insomma materia calda per tutte le amministrazioni locali. Se a questo si aggiunge che secondo le tabelle generali, che ho più volte citato, in proporzione per popolazione regionale la quota di Patto di stabilità per la Basilicata è quella più alta». Cioè la più alta in termini vantaggiosi? «Sì, se la nostra quota la si paragona tenendo conto della popolazione è la più alta». Insomma è una partita complicata al netto dell’ottimismo di rito... «Dico quello che vedo rispetto a una materia che per la mia esperienza conosco molto bene. Nonostante le nostre straordinarie difficoltà segnalate dal presidente Pittella non sarà semplice costruire una immediata solidarietà nazionale». E quindi? «In questo senso nella riunione tra Marcello Pittella e i parlamentari mi sono permesso di dire che l’unica strada realmente percorribile è quella istituzionale. La presidenza della regione deve interagire con la presidenza del Consiglio dei ministri ovviamente con il sostegno collaterale e di affiancamento di tutti i parlamentari lucani che non deve mancare. Io penso che solo mettendo una norma nazionale si può realizzare un risultato in Parlamento. Altri tipi di operazione mi pare, nel quadro di qualsiasi legittima aspirazione dei territori italiani, siano poco vincenti. Immagino che sul Patto di stabilità anche i parlamentari di altre regioni spingano per ottenere benefici per le proprie regioni». Ma intanto Renzi con Bruxelles sta chiedendo lo stesso che chiede la Basilicata a Roma... «E’ evidente che se l’azione di Renzi e la sua vittoria in Europa si traducesse in un allentamento del Patto di stabilità allora il percorso intrapreso dalla Basilicata potrebbe addirittura essere facilitato. Ma fino a quando non ci saranno modifiche io penso che questa operazione si possa fare solo attraverso un’alta operazione istituzionale». Intanto il Consiglio regionale ha approvato la legge per l’esclusione delle royalties dal Patto. Lei cosa ne pensa? «Mi sono già permesso di segnalare per la mia esperienza tecnico - amministrativo e giuridica che si tratta di una legge sicuramente impugnabile dallo Stato. Per quanto ne so io quella è materia squisitamente di competenza della legislazione nazionale». Quindi ci sarà l’impugnativa da parte dei livelli istituzionali romani? «E’ molto probabile perchè a livello di «Nonostante le straordinarie difficoltà segnalate dal presidente Pittella non sarà semplice costruire una immediata solidarietà statale» Il sottosegretario Vito De Filippo. A destra l’incontro tra Pittella e i parlamentari «Solo il Memorandum vantaggi concreti per L’ex governatore lucano avverte dal pericolo impugnativa del Patto di stabilità e consiglia «serve proseguire sulla via Patto di stabilità sono gli Stati che assumono questi impegni a livello europeo. Ma mi rendo conto che il presidente della Regione ha prodotto una sorta di sfondamento comunicativo per riproporre in maniera forte un tema. E quindi nella riunione di ieri (lunedì ndr) io mi sono permesso di dire che la strategia secondo me ora dovrebbe essere quella di percorrere una via istituzionale». Nei giorni scorsi si è detto che la legge di sfondamento del Patto di stabilità è molto simile alla moratoria contro le compagnie petrolifere voluta da lei quando era presidente della Regione. E’ così? «Comprendo che la materia è caricata sempre di politica. Ma mi permetto di far notare che la moratoria approvata in Consiglio che era, come ammisi io stesso allora, altamente impugnabile di fatto nella concretezza ha ottenuto dei risultati. Perchè a me, ad oggi, o almeno fino a quando sono stato io presidente, risulta che non ci sono stati atti amministrativi che hanno autorizzato nuove ricerche o addirittura perforazione». E perchè? «Perchè avendo la Regione assunto un impegno così solenne più politico che amministrativo con la moratoria è stato possibile assumere atti che hanno sempre negato quelle autorizzazioni. E non mi risulta che siano arrivati ricorsi». Quindi si sta parlando di due cose diverse? «Paragoni è sempre possibile farne. La moratoria ha ottenuto quei risultati. La legge approvata venerdì scorso dal Consiglio regionale ha prodotto una comunicazione forte a livello regionale e a livello nazionale ora bisogna proseguire secondo me con la metodica che mi sono permesso di suggerire». Sempre per l’esperienza che ha maturato in passato in particolare all’interno della Conferenza Stato - Regioni, crede che la Basilicata possa partendo da questa azione creare una alleanza regionale? «Si crea un’alleanza se tutte le Regioni avranno la possibilità di allentare il Patto. Perchè le difficoltà sono grandi anche per la Calabria, la Campania, il Molise, il Lazio, la Puglia. Addirittura ci sono anche difficoltà più grandi della Basilicata. Per questo mi sento di dire che se in termini tecnici l’aumento della quota del Patto per la Basilicata con la nettizzazione delle royalties si traducesse in qualche miglioramento delle quote anche per le altre Regioni non ho dubbi che anche gli altri sarebbero favorevoli. Se così non fosse non lo so. Ma è difficile immaginare la non reazione anche delle altre Regioni. Il discorso dell’apporto in termini petroliferi che la Basilicata offre all’intero Paese è senz’altro valido ma rimane complicato quando si deve ragionare con chi ha da portare avanti le battaglie per la propria terra e quindi per le proprie regioni». Ha parlato della necessità che la Regione sia supportata dai parlamentari lucani in questa operazione. Alla riunione c’era però, qualche assente La moratoria? «Mi pare abbia ottenuto dei risultati evidenti. Da quanto mi risulta da allora non è stato concesso nemmeno un permesso per la ricerca di petrolio o di perforazione» di troppo anche nelle file del Pd stesso... «Io ho notato che anche durante la conferenza del ministro Guidi alla Regione c’erano delle assenze. Basterebbe forse guardare, molto semplicemente, il sito web del Senato e della Camera per rendersi conto degli impegni di ciascun parlamentare. Lo dico anche per me. Io da sottosegretario alla Salute sono spesso obbligato a garantire la presenza del governo nelle Commissioni parlamentari. Immagino che anche le ultime assenze siano state motivate da impegni istituzionali. Non mi appassionano valutazioni dietrologiche. Credo solo che quando si immaginano questi incontri si potrebbe fare una maggiore operazione di concertazione. Perchè quando si fanno eccessive fughe in avanti si deve anche sapere che poi non tutti sono propensi a seguirle». Ma non esiste in questo, per restare ai rapporti interni, anche un tema congresso regionale del Pd con una resa dei conti inevitabile? «Quando si parla del futuro della Basilicata non dovrebbero entrare queste dinamiche. Nel passato è stato così. E’ nel congresso che si deve parlare dei problemi della Basilicata e non il contrario». Non crede comunque che il prossimo congresso di scontro nel Pd lucano complichi un pò tutto il quadro? «Spero di no e spero che i piani restino distinti». Perchè non è stato possibile il percorso della mediazione per un congresso unitario? «Io credo che si poteva fare molto se ci fosse stata la condivisione di tutti. Mi pare di poter dire che molti dei protagonisti hanno manifestato anche pubblicamente la volontà di fare un passo indietro per favorire un processo unitario anche con la riapertura dei termini congressuali. Dall’altra lato c’è stata una RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] 7 La “quiete” prima della tempesta e delle liste Finisce la tregua Si entra nel vivo del congresso del Pd garantirebbe la Basilicata» sulla legge regionale per lo sforamento della collaborazione istituzionale parte che invece ha voluto procedere fortemente nella direzione del Congresso. Credo che siano posizioni comunque da rispettare ma che non hanno permesso di fare sintesi e che hanno obbligato a procedere con quello che c’era in campo». E’ preoccupato ora che la polemica congressuale possa esplodere con polemiche e scontri che appaiono inevitabili? «Per il momento mi pare che la situazione sia tranquilla. Sostenibile. C’è un dibattito congressuale normale. E non mi pare si stia uscendo fuori dal seminato». E’ un auspicio che tutto rimanga in questi binari fino al 12 giugno? «Sì naturalmente. Non serve la polemica accesa. Non serve a nessuno». Un passo indietro alle questioni del petrolio. Ma che fine ha fatto il Memorandum? «Vedo che ci sono molte iniziative legislative. Aumento delle royalties e altre ipotesi. Credo siano utili per la comunicazione pubblica ma mi permetto di dire che tecnicamente non siano strade percorribili. L’Italia è il Paese dove la tassazione sulle attività estrattive è tra le più alte del mondo. Fare un lavoro sulle royalties quindi mi pare un lavoro molto complesso. Secondo me, invece, dobbiamo restare nella logica del Memorandum e dell’articolo 16 che nella sostanza dicono: che essendoci tasse così alte e quindi incassi in termini di gettito tributario molto consistenti grazie proprio alle attività estrattive una parte di quel- lo stesso gettito va trasferito nei territori dove si fanno quelle estrazioni. L’aumento delle royalties invece è una strada perigliosa. Complicata». Insomma dice di rilanciarlo? «Sto alle idee che ci sono alla base. Mi pare che ci sia la necessità di continuare a rimanere su quel tema. Onestamente io credo che non ci siano alternative. Noi abbiamo una legge e cioè l’articolo 16 e in quel contesto dobbiamo fare le migliori operazioni per portare più risorse e più vantaggi alla Basilicata». E sul bonus carburanti? «Anche su questo punto credo si faccia bene a scongelare le risorse. Ma credo che una applicazione stretta dell’attuale norma non serva e non produce benefici per tutti. Rimane una norma non equa. Bisognerebbe rimodulare il bonus a favore di strumenti più equi per tutti i cittadini. In questo senso mi pare che la posizione ultima assunta dalla Regione mi pare che più o meno vada in questa direttoria». Per chiudere. Ma davvero la Basilicata rischia di soccombere se non verrà sbloccato il Patto di stabilità? «Non so se muore la Basilicata. Ma senz’altro la condizione è molto difficile rispetto ai vincoli del Patto di stabilità. Se le cose restassero così non ci potrebbero essere pagamenti per molti mesi. Devo dire che è una situazione drammatica ma anche molto comune. Sono tante le regioni italiane che si trovano nella stessa condizioni di difficoltà». [email protected] Sulle assenze: «Quando si decidono gli incontri servirebbe maggiore concertazione». Sul congresso: «Per l’unitarietà serviva uno sforzo maggiore da parte di tutti». © RIPRODUZIONE RISERVATA Sopra Marcello Pittella e Luca Braia durante la kermesse del candidato renziano a Matera POTENZA - Non si torna più indiedalle prime indiscrezioni. Ovvio che tro questo è chiaro. Per il congresso non mancheranno le novità dell’ulregionale del Partito democratico si tima ora. Magari anche con qualche fa sul serio. sorpresa. Ieri però, è stata una giornata “reC’è comunque ancora qualche allativamente” tranquilla per quanto tro giorno di tempo. Le liste vanno riguarda la febbre comunicativa. presentate nella sede del Pd di BasiDopo le aperture delle rispettive licata entro il 4 luglio. campagne congressuali di Luongo Insomma il lavoro di adesione e e di Braia (sabato e lunedì) è stato un compilazione degli elenchi sta asmartedì nel segno sorbendo queste ore del lavoro nascocon una campagna sto. congressuale che anE’ chiaro, infatti, cora non è partita alche ora i tre candila massima velocità. dati sono impegnaTanto più che oltre ti nelle operazione ai tre candidati sedi composizione gretari (Braia ieri si delle liste. è praticamente limiCiascun aspirantato a postare foto te segretario demodell’incontro e articratico di Basilicata coli di cronaca sui deve mettere sotto propri contatti soil proprio nome alcial) anche Piero Latri 100 candidati corazza che nelle ulper la nuova assemtime settimane è stablea regionale che to febbrilmente imverrà composta dopegnato a lanciare po il prossimo 12 idee e provocazione giugno. per la riapertura dei Quaranta per la termini del congresprovincia di Matera so e delle candidatue sessanta per quelre alla segreterie ieri la di Potenza. ha dovuto segnare il Si procede con il passo. bilancino. Da quanMa forse solo perto si è appreso sachè impegnato per la ranno liste carattequadratura delle norizzate dal rinnovamine del subgoverno mento. regionale in quanto Tantissimi giovapresidente del Conni (donne e uomini) siglio regionale. che comporranno le Ma era già chiaro varie liste. Molti sache fino alle nomine ranno gli amminidegli enti (che sono stratori locali che state chiuse nella verranno schierati tarda serata di ieri) a sostegno di ciale micce sarebbero scun candidato serimaste spente. Ma gretario. da oggi è immagiE se per Luca nabile che la corsa Braia e per Antonio partirà senza più Luongo pare esserfreni. ci solo l’imbarazzo Per le novità c’è della scelta a scesolo da segnalare gliere amministra- Sopra Luongo a Policoro e sotto che anche Dino Patori (visto il parterre il nuovo profilo Twitter di Paradiso radiso ha creato un di sostenitori che proprio profilo su hanno alle spalle) Twitter “Basilicataqualche difficoltà in più ci dovrebbe perParadiso”. Di certo c’è che con essere per le liste civatiane di Dino Marcello Pittella che è davvero sceso Paradiso che di fatto è estraneo alin campo al fianco di Luca Braia ci l’apparato. sarà poco da attendere per vedere la Tranne che per l’aiuto ormai quafebbre congressuale salire di nuovo. si scontato del big Piero Lacorazza E’ solo una questione di ore e poi la che di certo piazzerà nella lista di sfida sarà vera perchè in ballo c’è Paradiso molti dei suoi grandi eletmolto più di una segreteria di partitori. to. sal.san. Ad ogni modo i big dovrebbero ri© RIPRODUZIONE RISERVATA manere fuori dalle liste. Almeno Il Partito democratico ieri è stato “distratto” dalle nomine del subgoverno RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 8 Primo piano Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] POLITICA I nove di De Luca: in tre non hanno 40 anni e 4 donne agli assessorati più delicati «Giunta tecnica apartitica» «Nessun accordo trasversale. Saremo liberi». Nella squadra anche Martoccia: un pezzo del Pd la voleva sindaco di MARIATERESA LABANCA POTENZA - De Luca ha la sua squadra: tre under 40, cinque uomini e quattro donne, alle quali ha assegnato le deleghe più “sensibili”. «Una Giunta tecnica, apolitica e apartitica», ha voluto sottolineare lui più volte nel corso della conferenza stampa convocata, ieri pomeriggio, nella sala dell’arco del Comune, in cui sembrava regnasse un silenzio quasi religioso. «Tutti i miei assessori saranno uomini liberi e autonomi. E anche coloro che provengono da partiti, nell’esecutivo comunale smetteranno i panni politici, per essere veri uomini di istituzioni. Nessuno schieramento potrà rivendicare dall’esterno i risultati che mi auguro riusciremo a conseguire». De Luca si smarca così da qualsiasi ipotesi di appartenenza, ma anche dalle insinuazioni di accordi trasversali. Non nega «di aver ricevuto, in questi otto giorni, moltissime pressioni». E di essersi fatto «molti nemici». Ma alla fine conferma di aver compiuto le sue scelte «in piena libertà». E assicura: «Io e i miei uomini non tradiremo mai questo valore». L’unico futuro possibile per Potenza «passa dall’abbandono delle logiche di strategia e posizionamento politico». «La vera novità» del mandato De Luca «sarà lavorare solo per il bene della città». E già da oggi la sua squadra, «scelta esclusivamente in base alle competenze», sarà operativa a tutti gli effetti. A partire dall’unico assessore eletto nel nuovo consiglio comunale con la lista di Fdi (che ora lascerà il posto a Rocco Coviello) l’avvocato Dino Bellettieri, l’uomo di fiducia che De Luca ha voluto come suo vicesindaco, a cui ha assegnato la delega alla Mobilità. Sarà invece Maria Martoccia a occuparsi della patata più bollente di Palazzo di Città, ovvero l’assessorato al Bilancio. Libero professionista, laureata in Economia e Commercio, ha una docenza alla Luiss Guido Carli ed è consulente del Ministero dell’Economia. Sul suo nome aveva ragionato un pezzo del Pd, che l’avrebbe voluta come candidato sindaco alle ultime amministrative. Profilo altamente qualificato quello del professor Leonardo Cuoco, che lo stesso De Luca definisce «eminente personalità». Economista di fama nazionale, che ha già collaborato con la Regione Basilicata, si occuperà di Programmazione. E soprattutto di fondi europei, «treno che la città di Potenza non può permettersi di non agganciare, nei tempi più rapidi possibili». Si occuperà di fondi comunitari anche la giovane (35 anni) Annalisa Percoco, con delega specifica alle politiche comunitarie e all’Università. Da 35 anni nel mondo della scuola, la professoressa Margherita De Francesco terrà le redini di Istruzione e cultura. Si occuperà, invece, di Urbanistica e tutela del centro storico, l’altra donna, architetto, con importanti collaborazioni alle spalle, Rosanna Argento. Nella squadra di De Luca c’è anche un ex sindaco (di Tolve): Pasquale Pe- VICESINDACO E MOBILITÀ BILANCIO EDILIZIA E PIANIFICAZIONE Avvocato, libero professionista, membro della giustizia sportiva della Fgci regionale, avrà anche la delega da vice sindaco. Eletto nella lista di Fratelli d’Italia è l’unico consigliere nominato nella squadra di De Luca. Laureata in Economia e Commercio, esperta in economia pubblica, libero professionista è docente presso la Luiss Guido Carli di Roma ed è consulente del ministro dell’Economia. Un pezzo del Pd di Potenza la voleva come candidato sindaco. Architetto, libero professionista, è esperta di riqualificazione urbana e ambientale, salvaguardia dei centri storici e tutela del paesaggio. Dino Bellettieri Maria Martoccia Rosanna Argento Auto di servizio, De Luca rinuncia I nostri amministratori i più “poveri” di tutta Italia A SAPERLO sono in pochi. Ma, a causa del precedente dissesto finanziario, gli amministratori di Potenza sono in assoluto quelli che guadagnano di meno. Solo 3.200 euro per il sindaco De Luca e 2.000, invece, il compenso degli assessori. Il primo cittadino ha anche rinunciato all’auto di servizio. L’autista di vito santarsiero, in qualità di dipendente comunale, rimane al servizio dell’amministrazione. pe, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, ha ricevuto la delega Ambiente. «Farò molto affidamento sulla sua esperienza amministrativa», confida De Luca. Gli altri due assessori under 40 sono Nicola Stigliani, ingegnere, dipendente del Corpo forestale dello Stato, presidente dell’Avis cittadina che terrà la delega alle politiche sociali. Si occuperà, invece, di Comunicazione, informazione e partecipazione attiva, Giovanni Salvia. Giornalista profes- ISTRUZIONE AMBIENTE Professoressa, da 35 anni nel mondo della scuola, ha già avuto precedenti esperienze amministrative. E’ la moglie dell’ex consigliere comunale di destra, Vincenzo Belmonte. Oltre all’Istruzione tiene anche la delega alla Cultura Ex sindaco di Tolve, è laureato in Giurisprudenza e dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, porterà alla sua esperienza da primo cittadino a servizio del sindaco De Luca Margherita De Francesco sionista e candidato alle ultime amministrative con Popolari per l’Italia, non ce l’aveva fatta a entrare in Consiglio. Il sindaco ha scelto di tenere per sè le deleghe alla riqualificazione urbana, sport, Bucaletto, risorse umane e Protezione civile. «Mettersi al lavoro al più presto», De Luca non si stanca di ribadirlo. Soprattutto rispetto a quelle che sono le emergenze: rifiuti, trasporti ma soprattutto finanze. E coglie l’occasione per rilan- Pasquale Pepe ciare l’appello al presidente Pittella che ha già incontrato nei giorni scorsi: «Potenza non può farcela da sola. Ha bisogno dell’aiuto della Regione. Nei prossimi giorni faremo una valutazione della somma necessaria che consenta al capoluogo di superare la fase più critica». Ma assicura: «Non sarà solo risanamento. Vogliamo lavorare al rilancio della città». La situazione è estremamente grave. «In questi otto giorni trascorsi dal mio insediamento RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] | LE REAZIONI 9 | Bocciatura di Pd e Cd «Ostaggio della destra» NON ha tardato ad arrivare la reazione del capogruppo Pd in Consiglio regionale, Giampaolo Carretta. Che a nome del gruppo dice: «Apprendiamo con stupore la formazione della nuova Giunta che non è in linea con nessuno dei criteri politici, formali, di merito, di opportunità e di buon senso che erano stati da lui declinati in campagna elettorale». Una bocciatura che il capogruppo spiega così: «Una Giunta molto caratterizzata politicamente, con evidenti presenze di esponenti provenienti dalla destra estrema della città e della provincia di Potenza, che hanno già militato nel Msi, in Alleanza Nazionale ed in Fratelli D’Italia». Parla di premesse «oggettivamente negative», pregiudizievoli di una buona collaborazione in Consiglio e aggiunge: «Siamo rammaricati che De Luca non abbia provveduto a nominare una giunta puramente di tecnici di alto profilo ed abbia invece assecondato le spinte provenienti dalle forze politiche di destra che lo hanno appoggiato e che sembrano tradire da subito un’ansia di potere e di occupazione della cosa pubblica, che mal si concilia con la realizzazione del bene comune, in un contesto chiaro ove vi è un sindaco di destra ed una maggioranza consiliare di centro-sinistra, così come voluto dal corpo elettorale». Da twitter commenta anche il senatore Pd, Salvatore Margiotta: «Potenza ha dunque una Giunta. In Margiotta commenta su tw: «Pd faccia opposizione in maniera coerente e corretta» PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA Professore, economista di chiara fama che il sindaco De Luca considera una «eminente personalità», si occuperà della Programmazione e dell’Agenda urbana della città di Potenza. Ha già lavorato alla Programmazione della Regione. Dottoranda di ricerca, esperta di politiche di sviluppo per il Mezzogiorno, ricercatrice della Fondazione Mattei collaborerà con il professor Cuoco alla programmazione dei fondi europei si occuperà anche di Coesione territoriale e Università. Leonardo Cuoco Annalisa Percoco bocca al lupo a chi ha accettato di farne parte. Pd sia coerentemente, e correttamente, all’opposizione». Ma nel frattempo la bocciatura arriva anche da Centro democratico che ha due uomini in Consiglio: «Siamo preoccupati di questo isolamento istituzionale in cui si va cacciando il Comune». «Comprendiamo le difcoltà di De Luca di tenere a bada le spinte - prosegue la direzione cittadina del partito - di una destra intransigente che ammanta la sua azione come voglia di rinnovamento e di ricambio, ma il suo legarsi le mani sin da ora con esponenti di partiti che di fatto sono minoranza in questa città, fa cadere il velo su quella che è una legittima aspirazione a governare la città ma in condizioni di sostanziale isolamento. Una Giunta a sei, di alto prolo e fatta tutta di tecnici. Questo aveva promesso in tutte le sedi il neo Sindaco della città di Potenza, De Luca. Prima promessa non mantenuta. Se il buongiorno si vede dal mattino, signica che questa consiliatura comunale, già nata zoppa, non promette nulla di buono, anzi anche lo spirito e la disponibilità a dialogare ed a convergere su interessi comuni viene volutamente, e non certo per volontà nostra, accantonato e messo in disparte». Esprime perplessità anche l’ex consigliere comunale di Forza Italia, Nicola Becce, che commenta: «Anche se è ancora presto per giudicare la nuova Giunta, si tratta di nomi che non mi convincono per competenza ed esperienza». «Il nuovo sindaco subito dopo la vittoria al ballottaggio aveva promesso una giunta a sei, di alto profilo, senza connotazione partitica e senza condizionamenti da parte di noti personaggi politici. Siamo già alle prime cambiali da pagare». CONTROCORRENTE Sindaco, ceda la delega allo sport L’ha sempre avuta chi è sceso in campo di ALFONSO PECORARO POLITICHE SOCIALI COMUNICAZIONE Ingegnere di 38 anni, dipendente del Corpo forestale dello Stato, è presidente dell’Avis cittadino e molto attivo nel settore del sociale. Giornalista professionista, redattore di quotidiano e riviste, oltre che di comunicazione, si occuperà anche di informatizzazione della macchina burocratica e di partecipazione attiva Nicola Stigliani mi sono reso conto di situazioni che durante la campagna elettorale non conoscevo. Sono tantissimi i lavoratori delle cooperative e delle altre imprese che vantano crediti nei confronti del Comune che sono venuti a trovarmi. Si trovano in condizione di estremo disagio. Carne viva che ho visto piangere e che mi ha commosso». De Luca ammette pure di aver dovuto fare i conti con alcune rinunce di persone che avrebbe voluto nella sua squa- Giovanni Salvia dra. In particolare due: un alto dirigente della Regione e un imprenditore con attività all’estero. «Entrambi con impegni professionali a cui non potevano rinunciare». Il primo banco di prova della nuova Giunta sarà la seduta di Consiglio convocata l’8 luglio. All’ordine del giorno l’approvazione dell’esercizio finanziario del 2013. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA “DIMMI CHE campionato fai e ti dirò che amministrazione ti guida”, si dice negli ambienti sportivi. E da questo punto di vista Potenza non sta messa per niente bene. Il Potenza di calcio giocherà un campionato di Serie D, la Virtus di pallavolo ha già annunciato l’impossibilità di iscriversi alla B1, le due squadre di B2 femminile non si incontreranno mai, la squadra di pallanuoto gioca a Napoli, quella di basket riparte dai giovani in C, quella di calcio a 5 probabilmente non si iscriverà. Che dire, il sindaco De Luca, da questo punto di vista, parte con l’handicap ma osa rischiare. «Credo molto in termini sociali ed educativi allo sport. Ho tenuto per me questa delega perchè voglio dare un impulso particolare al settore, ma anche perchè per ambire alla distribuzione dei fondi europei confidiamo nella presentazione di validi progetti anche a livello sportivo», ha spiegato il primo cittadino. Ma, ci sia consentito, qui non può funzionare: dei progetti futuri poco importa ai dirigenti delle società che rappresentano il capoluogo. A breve, visto che siamo nei giusti termini per cominciare a programmare (e in taluni casi anche a iscrivere le società), servirà un altro tipo di moneta con cui, diciamo così, ripagare gli sforzi di tanti volontari. Alla porta del primo cittadino, giustamente dopo le famiglie in difficoltà, busseranno anche quelli che chiederanno una mano per la gestione dello stadio Viviani, o anche chi vorrà pagare tariffe meno salate per allenarsi nei palazzetti dello sport e nelle palestre per le quali, oggettivamente, andrebbe aperto un altro capitolo, o anche chi pretenderà di poter giocare a Potenza, ma anche quelli che chiederanno di autorizzazioni o di piccoli contributi. Rogne, belle e buone che, per quanto meno importanti rispetto a Bucaletto e alla viabilità, sempre parte della vita sociale di una comunità sono e rappresentano rogne quando si deve dire di no. L’invito al sindaco è di cedere questo “segmento” di un’attività già di per sè complicata a chi di vita sportiva ha già vissuto, come ad esempio il suo vicesindaco Bellettieri o Giovanni Salvia. Interloquire con loro potrebbe essere meno complicato. La scelta di De Luca è singolare e soprattutto unica negli ultimi tempi di amministrazione. Tanino Fierro scelse prima Carmine Fortinguerra, giovane addentrio allo sport, poi il compianto (e rimpianto) Gigi Chiriaco; Santarsiero proseguì con lui e poi si affidò a Peppino Ginefra. Gente di campo, dirigenti sportivi, amici che hanno sempre frequentato quegli ambienti. Conseguendo, nell’ambito della loro amministrazione, il loro buon consenso popolare. © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 10 Primo piano LA CRISI Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] 3000 lavoratori, non più giovanissimi, fruitori di ammortizzatori in deroga senza i 400 euro al mese da gennaio Mobilità, «una bomba sociale» La Cgil: «Reddito minimo di inserimento e una proposta di servizio civile del lavoro» Assemblea affollatissima alla Sala Inguscio Le richieste a Giunta e Assessore L’affollata assemblea degli esodati ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per la Basilicata ESTRATTO DI BANDO PER GARE CON PROCEDURA APERTA Ente Appaltante: ANAS SpA - Compartimento della Viabilità per la Basilicata - Via N. Sauro Potenza - tel. 0971/608111 - Fax 0971/56531 - Sito Internet: www.stradeanas.it LAVORI DI PRONTO INTERVENTO A SEGUITO DI INCIDENTI STRADALI, EMERGENZE ED EVENTI IMPREVEDIBILI, PER IL RIPRISTINO DEFINITIVO DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA NONCHE OPERE VARIE DI MANUTENZIONE DEL CORPO STRADALE E RELATIVE PERTINENZE - TRIENNIO 2015/2017. LE SOCIETÀ CHE INTENDONO PARTECIPARE A PIÙ GARE DEL PRESENTE BANDO DOVRANNO ESSERE IN POSSESSO DI QUALIFICAZIONE ADEGUATA ALLA SOMMA DEGLI IMPORTI DELLE GARE PER LE QUALI INTENDONO CONCORRERE. La suddivisione in più gare, infatti, costituisce una ripartizione di tipo logistico. Da ciò consegue che una società che intende concorrere per una sola gara, dovrà possedere i requisiti di qualificazione relativi all’importo dell’unica gara per la quale partecipa (rif. delibera Autorità di Vigilanza n. 43 del 17/03/2004). Lavori a misura. Trattasi di appalti in regime di accordo quadro Gara PZLAV039-14 CIG: 58273712AD - contributo Autorità di Vigilanza € 70,00= (pena l’esclusione dalla gara produrre, con la documentazione di gara, attestazione di versamento). STRADE STATALI N. R.A.005 - 7Var.b - Centro di Manutenzione n. A - Nucleo n. A Importo complessivo posto a base di gara € 785.246,32= IVA esclusa, suddiviso in € 762.686,32 per lavori ed € 22.560,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente: OG3 Classifica III con riferimento all’importo complessivo dell’appalto. Importo categoria OG3 € 471.147,80 Classifica II Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili OS11 Classifica I (prima) € 109.934,48 ovvero possesso dei requisiti di cui all’articolo 90 del D.P.R. 207/10 Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili solo nei limiti del 30% OS12 A Classifica I (prima) € 204.164,04 Gara PZLAV040-14 Codice SIL: PZMO14F3TR4296 - CIG: 58273945A7 - contributo Autorità di Vigilanza € 70,00= (pena l’esclusione dalla gara produrre, con la documentazione di gara, attestazione di versamento). STRADA STATALE N. 407 -Centro di Manutenzione A - Nucleo B Importo complessivo posto a base di gara € 687.090,53= IVA esclusa, suddiviso in € 667.350,53 per lavori ed € 19.740,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente: OG3 Classifica III con riferimento all’importo complessivo dell’appalto. Importo categoria OG3 € 412.254,32 Classifica II (seconda). Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili solo nei limiti del 30% OS12 A € 178.643,54 Classifica I (prima) Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili OS11 € 96.192,67 Classifica I (prima) ovvero possesso dei requisiti di cui all’articolo 90 del D.P.R. 207/10 Gara PZLAV041-14 Codice SIL: PZMO14F3TR4300 - CIG: 5827412482 - contributo Autorità di Vigilanza € 70,00= (pena l’esclusione dalla gara produrre, con la documentazione di gara, attestazione di versamento). STRADE STATALI N. 93-658 -Centro di Manutenzione B Nucleo C. Importo complessivo posto a base di gara € 511.663,16= IVA esclusa, suddiviso in € 496.963,16= per lavori ed € 14.700,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente: OG3 Classifica IIa con riferimento all’importo complessivo dell’appalto. Importo categoria OG3 € 306.997,90= Classifica I Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili: OS12 A € 133.032,42= classifica SOA I ovvero possesso dei requisiti art. 90 del DPR 207/2010 OS11 € 71.632,84 Classifica I ovvero possesso dei requisiti art. 90 del DPR 207/2010 Gara PZLAV042-14 Codice SIL: PZMO14F3TR4301 - CIG: 5827425F39 - contributo Autorità di Vigilanza € 70,00= (pena l’esclusione dalla gara produrre, con la documentazione di gara, attestazione di versamento). STRADE STATALI N. 7-94-94DIR-95-95VAR -Centro di Manutenzione C - Nucleo A. Importo complessivo posto a base di gara € 522.105,26= IVA esclusa, suddiviso in € 507.105,26= per lavori ed € 15.000,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente: OG3 Classifica II con riferimento all’importo complessivo dell’appalto. Importo categoria OG3 € 313.263,15 Classifica II. Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili: OS12 A € 135.747,37= Classifica I (prima) ovvero possesso dei requisiti art. 90 del DPR 207/2010. OS11 € 73.094,74= Classifica I (prima) ovvero possesso dei requisiti art. 90 del DPR 207/2010 Gara PZLAV043-14 Codice SIL: PZMO14F3TR4303 CIG: 582743577C- contributo Autorità di Vigilanza € 70,00= (pena l’esclusione dalla gara produrre, con la documentazione di gara, attestazione di versamento). STRADA STATALE N. 276-598 Centro di Manutenzione C Nucleo C Importo complessivo posto a base di gara € 626.526,32= IVA esclusa, suddiviso in € 608.526,32 per lavori ed € 18.000,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente: OG3 Classifica III con riferimento all’importo complessivo dell’appalto. Importo categoria OG3 € 375.915,80 Classifica II (seconda). Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili solo nei limiti del 30% OS12 A € 162.896,84= Classifica I (prima) Ulteriori categorie scorporabili e subappaltabili OS11 € 87.713,68= Classifica I (prima) ovvero possesso dei requisiti art. 90 del DPR 207/2010 Cauzioni gara PZLAV039-14 importo € 15.704,92= gara PZLAV040-14 importo € 13.741,81=, gara PZLAV041-14 importo € 10.233,26=, gara PZLAV042-14,importo € 10.442,10=, gara PZLAV043-14 importo € 12.530,52= LE GARE SUINDICATE SARANNO ESPERITE CON RISERVA DI AGGIUDICAZIONE. Termine di presentazione buste-offerte: ore 12:00 del 22/09/2014. Data apertura offerte: a partire dalle ore 09:00 del 23/09/2014 Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara, determinato mediante ribasso percentuale sull’importo dei lavori posto a base di gara ai sensi dell’art. 82, comma 2, lettera a) del Decreto Legislativo 163/2006; si procederà all’esclusione automatica delle offerte anormalmente basse secondo le modalità previste dall’art. 122, comma 9 del D. Lgv. 163/2006; ai sensi dello stesso comma 9, nel caso di offerte ammesse in numero inferiore a dieci, non si procederà all’esclusione automatica, ma la Stazione Appaltante si riserva la facoltà di valutare, ai sensi dell’art. 86, comma 2, la congruità di ogni offerta che, in base ad elementi specifici, appaia anormalmente bassa. Si procederà ad aggiudicare anche in presenza di una sola offerta valida, purché accettabile ai sensi del citato art. 86, comma 3. Ai sensi dell’ art. 122, comma 5, la pubblicazione del presente bando è così disposta: G.U.R.I. 73 del 30/06/2014, Sito Informatico del Ministero delle Infrastrutture e sul sito informatico presso l’Osservatorio entro due giorni dalla pubblicazione sulla GURI; per estratto su un quotidiano nazionale ed un quotidiano regionale entro cinque giorni dalla pubblicazione sulla G.U.R.I. Albo Pretorio del Comune di Potenza e Matera; Albo del Compartimento dell’ ANAS SPA di Potenza; Sito Internet: www.stradeanas.it - Il bando d’appalto ufficiale è depositato presso gli Uffici ANAS S.p.A. - Compartimento della Viabilità per la Basilicata con sede in Potenza, via Nazario Sauro. Il Compartimento non assume alcuna responsabilità in ordine a bandi pubblicati su altri siti internet non ufficiali con versioni modificate, manipolate o comunque manomesse da terzi. Responsabile del Procedimento è il geom. Enrico PONTOLILLO per gli appalti del centro di manutenzione C e l’ing. Maria Francesca MARRANCHELLI per gli appalti del centro di manutenzione ABD. IL CAPO COMPARTIMENTO Ing. Francesco CAPORASO VIA NAZARIO SAURO - 85100 POTENZA Tel. 0971/6081 - 0971/56531 • sito internet www.stradeanas.it Una rapida risoluzione della vertenza nazionale, con l’introduzione delle necessarie modiche nel decreto, allo scopo di assicurare continuità di reddito ai tanti lavoratori che vivono in questa drammatica situazione e alle loro famiglie; la convocazione immediata di un tavolo per la sottoscrizione dell’accordo di proroga, scaduto il 30 giugno, per l’utilizzo degli ammortizzatori in deroga; l’avvio rapido di un percorso di definizione, assieme alle parti sociali, di un reddito di inserimento, come già elaborato nel piano del Lavoro Cgil Cisl Uil di Basilicata, che integri, attraverso politiche attive del lavoro e di reinserimento, anche l’emergenza sociale dei lavoratori percettori di ammortizzatori in deroga. Sono queste le richieste dell’affollatissima assemblea dei circa 3000 lavoratori che, espulsi o “sospesi” dal ciclo produttivo, si trovano oggi nella condizione di fruitori di ammortizzatori in deroga; gran parte di essi è composta da non più giovanissimi; percepiscono circa 400 euro al mese con arretrati che partono da gennaio del 2014. In Basilicata «c’è una bomba sociale | Il tavolo dei relatori (Mattiacci) che esploderà» con tremila lucani che Questo «non solo per giustificare i usufruiscono degli ammortizzatori circa 500 euro che noi proponiamo, sociali in deroga e altrettanti benefi- ma anche per riattivare un circuito pociari del progetto «Copes» che a luglio sitivo: deve passare il messaggio che terminerà, senza contare «l’aumento questa non è assistenza, ma - ha condella disoccupazione»: per questo la cluso Genovesi - rivendichiamo perCgil presenterà la proposta dettaglia- corsi pubblici o privati nei quali queste ta di reddito minimo di inserimento, persone possono dare il loro contribuagganciandoci «una proposta di servi- to». zio civile del lavoro». E a margine dell’assemblea è interIl segretario regionale della Cgil, venuto anche il coordinatore dell’area Alessandro Genovesi, ieri a Potenza, è welfare della Cgil, Nicola Marongiu. intervenuto con fermezza all’assem«Chiediamo che il decreto sugli amblea generale «Lavoratori in mobilità e mortizzatori sociali non venga pubblicassintegrati». cato, e che il 2014 sia considerato co«C’è bisogno di un forte atto di co- me un anno di transizione verso un raggio da parte della Regione - ha pro- nuovo sistema». seguito - con un unico strumento, il Secondo il rappresentante del sindareddito minimo di inserimento, e ci so- cato, inoltre, il decreto «contingenta no le risorse del Fse, del Fesr e delle ro- in modo perentorio i periodi di cassa yalties, per farvi confluire i lavoratori integrazione e mobilità che sono fruiin mobilità in deroga e i Copes, dando bili in un anno: questo potrebbe prouna soglia di reddito»: per quanto ri- durre un saldo negativo di circa 50 miguarda il servizio civile del lavoro, la unità», e per questo motivo la Cgil queste persone, «forse ottomila», «in ha chiesto il «blocco» delle norme, «in cambio devono partecipare a progetti una fase acuta di crisi come questa - ha di pubblica utilità, dai servizi nelle concluso Marongiu - con complesse scuole alla manutenzione e all’assi- transizioni tra lavoro e disoccupaziostenza». ne». L’APPUNTAMENTO DI VENERDI’ E SABATO | La Uil prova a #riscriverelabasilicata La Uil ha scelto un messaggio impegnativo per il suo IX Congresso regionale che si svolgerà venerdì e sabato prossimi a Tito (Auditorium Cecilia) con il ricorso al moderno hastag: #riscriverelabasilicata”. E simbolicamente ha scelto un foglio d’agenda nel quale è precisata la nuova missione che l’attende. “il riformismo non è una parola qualunque”. La stessa location del Congresso è decisamente irrituale: l’Auditorium Cecilia diventato il “tempio” della creatività giovanile e di una generazione che non è rassegnata a fare le valigie. Intanto la Uil arriva all’assise regionale (206 delegati) dopo aver tenuto i congressi di tutte le organizzazioni di categoria e 372 assemblee di base con la partecipazione di circa 20 mila iscritti, lavoratori, pensionati, disoccupati. La crescita degli iscritti nel 2014 tocca quota più 7%: sono 35mila in totale di cui 18mila attivi e 17mila pensionati secondo il trend nazionale che caratterizza non solo la Uil ma tutti i sindacati. Tra gli attivi il comparto industria-edilizia è il primo (5868 iscritti), seguito da agro-alimentare (4.127) e Pubblica Amministrazione (3.082). Si sono rafforzati i servizi – da quelli fiscali e di assistenza al consumatore a quelli del patronato dei cittadini – con un ruolo sempre più importante nel leggere i processi economici, sociali, culturali e soprattutto nel proporre attribuito al Centro Studi Uil Basilicata. “Non abbiamo mai ceduto ai rituali dell’ordinarietà nelle nostre iniziative interne ed esterne e – sottolinea Carmine Vaccaro, segretario confederale regionale al quale venerdì 4 pomeriggio spetterà tenere la relazione - ancor meno lo faremo con l’appuntamento regionale che per noi è il punto di arrivo di tanti congressi di categoria tutti vissuti all’insegna di una forte volontà di partecipazione, di contributo alla strategia confederale in termini di qualità di idee e proposte, di protagonismo e di un grande sforzo di rinnovamento. Sarà inoltre anche il momento in cui una difficile fase di transizione sembra volgere ad esaurimento mentre comincia a prendere forma una nuova agenda politica della nostra regione. Un’agenda che è destinata a pesare sul destino della nostra gente. E’ da tempo ormai che ci siamo assegnati un compito preciso, ambizioso, coraggioso, quanto per noi inderogabile: contribuire, per la nostra parte, a riprendere una bussola di orientamento, a rileggere e riscrivere la Basilicata che cambia. E’ necessario rileggere e riscrivere la Basilicata, aiutarla a ritrovare una sua fisionomia consapevole, a ritrovarsi in una narrazione condivisa, a proiettare in una nuova prospettiva la sua identità orgogliosa. E’ assai arduo ma possibile. E lo sarà tanto più se le componenti fondamentali della società regionale, le forze produttive e i ceti professionali, insomma le classi dirigenti, decideranno di dare di più.” Il programma prevede due conclusioni: venerdì sera toccherà a Luigi Angeletti segretario nazionale e sabato, in tarda mattinata, a Guglielmo Loy segretario confederale nazionale. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] LE NOMINE 11 Braccio di ferro notturno tra correnti Pd sull’Ater Potenza Il governatore piazza un “esterno” nel posto più ambito L’Arpab a Pittella, contesa sui resti Impasse tra i candidati di Lacorazza, Giuzio, Robortella e De Filippo. Perri verso la conferma all’Apt di LEO AMATO POTENZA - Alla fine il governatore ha tenuto per sé le nomine di spettanza della giunta, che poi sono quelle più pregiate: Arpab e Apt. Mentre ai vari Lacorazza, Giuzio, Robortella e De Filippo non è rimasto che contendersi il resto, e le trattative sono andate avanti fino a notte fonda. Si dovrebbero sapere Marcello soltanto questa mattina i Pittella “prescelti” dell’ultima a sinistra tornata di nomine negli l’ingresso enti sub regionali. del Palazzo Il condizionale è d’obdella giunta bligo perché se il termine Regionale di legge scadeva ieri a dove si sono mezzanotte non è previsvolte sta alcuna sanzione per le trattative un eventuale ritardo, perciò non si sa mai. Al centro del braccio di ferro tra le varie anime RISCHIO IDROGEOLOGICO del Pd lucano c’è finita la nomina dell’amministratore unico dell’Ater Potenza: un “posto al sole” da 3.300 euro lordi al mese a cui fino a ieri sera sembrava predestinato l’ex sindaco di Satriano Michele Miglionico. Poi si è fatto avanti il segretario regionale del Pd Vito De Filippo con la candidatura del sindaco di Sant’Arcangelo Domenico Esposito. Quindi è stato il turno di Vito Giuzio e dei Robortella, che hanno fatto altri due nomi. Il nodo ha finito per congelaLA Giunta regionale della Basire la soluzione anche di situalicata, su proposta dell’assessore zioni più fluide come quella alle Infrastrutture Aldo Berlindell’Ater Matera dove è la scelguer, ha stanziato 574mila euro ta è stata rimessa al sindaco per la realizzazione di interventi Salvatore Adduce. Oppure delurgenti in alcuni Comuni della l’Ardsu dove è tornata in diBasilicata. scussione la conferma di ArGli obiettivi sono la prevenzioduino Lospinoso come presine del rischio idrogeologico e la dente, per far posto a Miglionisistemazione di infrastrutture. co in caso di ripiego su un incaMiglionico In particolare, in atrico da “soli” 2.650 euro al tuazione del secondo mese. AMBIENTE piano strategico naVarie invece le possibilizionale per la mitigatà aperte sull’Ente parco zione del rischio idrogallipoli cognato, dove geologico, con per 2.300 euro al mese si è 150.000 euro sono fidiscusso della riconferma nanziati il progetto del presidente uscente o esecutivo e lo schema del subentro di uno tra il vicesindaco Castelmezza- DALL’INIZIO del prossimo di contratto per i lavo- La frana di dicembre a Montescaglioso no, l’ex sindaco Calciano e mese di agosto al 29 set- ri di messa in sicurez- ranno effettuati lavori di ripristi- turali, in particolare Lazio, Puuno degli attuali consi- tembre in Basilicata «cac- za dell’area a valle del- no transitabilità lungo la varian- glia, Calabria, Umbria, Piemonciatori appositamente forla strada provinciale te al centro abitato e la strada co- te, Emilia e Marche, escludendo glieri. Quasi certo invece un mati» abbatteranno i cin- Fardella-Calvera nel- munale Santa Maria Vignola, ingiustamente la Basilicata». A nuovo mandato per Pi- ghiali - «non più di tre per la zona ovest del co- importo stanziato 60 mila euro; renderlo noto è stato il deputato nuccio Maggio, uomo di turno» - per contenere la lo- mune di Calvera. Poi lavori urgenti di consolidamento Cosimo Latronico (Forza Italia), fiducia di Pittella, come ro «presenza sempre più ci sono una serie di del centro abitato a Garaguso, componente della Commissione Bilancio della Camera e coordipresidente del Comitato di preoccupante». E’ la con- singoli interventi in con una spesa di 65mila euro. Inoltre sono stati finanziati natore regionale di FI. «Mi precoordinamento per le politiche del lavoro, a clusione di due riunioni pre- diversi piccoli centri. siedute, a Potenza, dall’asAl Comune di Vietri con 67mila euro i lavori di conso- me ricordare al presidente Renzi poco meno di 2mila euro al mese. E sarà un uomo di fiducia di Pittella anche il sessore regionale all’am- di Potenza sono stati lidamento e messa in sicurezza che nel mese di ottobre dello scorso anno -ha affernuovo direttore dell’Arpab, una nomina su cui biente, Aldo Berlinguer, il assegnati 60mila eu- della scarpata “Viale mato ancora Latronile varie anime del Pd avrebbero volentieri dato quale - attraverso l’ufficio ro per la realizzazione Papa Giovanni” a Ferco - la Basilicata è stacarta bianca al governatore vista la delicatez- stampa della giunta - ha di lavori di ripristino randina mentre oltre ta nuovamente colpiza della materia. Così la scelta è ricaduta su un sottolineato che «i problemi e messa in sicurezza 37mila euro sono stati ta da una violenta altecnico e per di più esterno, in linea con la derivano principalmente della strada comuna- concessi ai Comuni di luvione che ha causagiunta regionale e il modello di governance ri- dall’opposizione di alcune le di collegamento Ripacandida e Gineto morti e ingenti lanciato soltanto ieri da Aldo Berlinguer sul associazioni venatorie, dal- con il cimitero; per il stra per i lavori di la difficoltà di controllo delle danni all’agricoltura ripristino delle strade messa in sicurezza Quotidiano della Basilicata. postazioni, dalle esigue fore alla viabilità, oltre della rete di adduziocomunali Valle d’Oro, Il successore di Raffaele Vita, e del suo stiche alle infrastruttupendio equiparato a un direttore generale del- za a disposizione del Corpo Pomella e Torre/La- ne gas in media presre in generale. A digarelli, al Comune di sione. la Regione quindi ben sopra i 100mila euro al- forestale». Di tutt’altro tenore, invece, le cembre un altro evento calamitoBella sono stati assel’anno, a meno di sorprese dovrebbe essere Algnati 70mila euro; a Rapone notizie che sempre ieri sono arri- so ha messo in ginocchio tutto il do Schiassi, un manager sanitario campano un 25mila euro per i lavori di ripri- vate da Roma, a proposito delle territorio del Metapontino. Chietempo considerato vicino ai vecchi Ds. stino della strada comunale in conseguenze della mancata pre- do al Presidente del Consiglio Mentre all’Apt la mancata nomina di Miglionico località Mazzapone; a Guardia venzione dei rischi idrogeologi- quali sono i motivi dell’esclusioall’Ater Potenza, sempre lui, per uno strano gioco Perticara sarà ripristinato il mu- ci. «Nelle scorse ore il Consiglio ne della Basilicata - aggiunge di compensazioni ed equilibri potrebbe propiziare ro di sostegno lungo via Speran- di Ministri ha approvato la di- Latronico - visto che ho presenla conferma di Giampiero Perri almeno per un anzella, per una somma di 40 mila chiarazione dello stato di emer- tato delle interrogazioni in merino, nella prospettiva di un’importante operazione genza per le sette regioni colpite to, a cui non ho avuto ad oggi aleuro. di marketing turistico da preparare in tempi breNell’abitato di Cirigliano sa- negli ultimi mesi da calamità na- cuna risposta». vissimi per l’Expo 2015 di Milano. Poi sarà comunque rinnovamento. | | La Regione stanzia mezzo milione Ma il Governo dimentica la Basilicata Latronico (FI): «Renzi ci spieghi l’esclusione dallo stato di emergenza» Tra i più sicuri Lospinoso (Ardsu) e Maggio (Politiche lavoro) Abbattimenti controllati di cinghiali Gli interventi finanziati da Via Verrastro paese per paese RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] 15 REDAZIONE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino (AV) Tel. 0825.792424 - Fax 0825.792440 Europa Mezzogiorno [email protected] La seduta di insediamento presieduta da Gianni Pittella Schulz guida il Parlamento europeo Ha ottenuto 409 voti su 612. Contestazione degli euroscettici Roma - Martin Schulz e' stato riconfermato alla guida del Parlamento europeo per altri due anni e mezzo. Nella votazione di questa mattina, presieduta dal presidente ad interim Gianni Pittella ("e' un privilegio"), l'eurodeputato tedesco ha ottenuto 409 voti su 612. Siedera' ora sul seggio piu' alto di Strasburgo per due anni e mezzo, poi sara' sostituito da un membro del Ppe (in base a un accordo di alternanza concordato tra i due maggiori gruppi politici europei). Schulz ha quindi, come era prevedibile, battuto la concorrenza di Pablo Iglesias (Gue, 51 voti), Sajjad Karim (Ecr, 101 voti) e Ulrike Lunacek (Verdi, 51 voti). Le schede bianche o annullate sono state 111. "Essere presidente - ha dichiarato Schulz nel corso del suo intervento in aula - e' stato il piu' grande privilegio della mia vita. Il Parlamento europeo e' qui e fa sul serio, ed e' la sede della legittimita' democratica in Europa", ha aggiunto. Il presidente ad interim, Gianni Pittella, ha proclamato l'elezione di Martin Schulz indicando anche che 101 voti sono andati al candidato del gruppo conservatore, il britannico Sajjad Karim, 51 alla candidata dei Verdi, l'austriaca Ulrike Lunacek, e 51 anche al candidato della Gue, lo spagnolo di 'Podemos' Pablo Iglesias. Dei 751 deputati eletti, solo 723 sono quelli presenti al voto a Strasburgo. "Sono molto contento che Martin Schulz sia stato eletto presidente del Parlamento. In questi tempi economici e politici turbolenti, e' fondamentale avere un presidente forte per questa importante istituzione", ha commentato Pittella, vicepresidente del gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D). I britannici di Farage voltano le spalle all'Inno di Beethoven Schulz e' quindi il primo presidente nella storia del Parlamento europeo a essere rieletto per un secondo mandato. Ma la votazione ha vissuto anche momenti di tensione quando i deputati euroscettici britannici hanno voltato le spalle durante l'esecuzione dell'inno dell'Unione europea (l'Inno alla Gioia di Beethoven eseguito dall'Orchestra Filarmonica di Strasburgo). Dal gesto si sono dissociati gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle, alleati dell'Ukip.I tre candidati sconfitti, inoltre, nel corso dei loro discorsi hanno puntato l'indice contro il "patto" tra Ppe e Pse e hanno definito inutile la votazione. Polemiche anche sulla modalita' di voto quando un'eurodeputata tedesca ha preteso che si votasse a scrutinio palese (ma Pittella ha insistito che la normativa prevede solo il voto segreto). Euroscettici contestano l’inno Schulz eletto presidente del Parlamento europeo L’investimento è di 144,7 milioni di euro Ue, finanziati il Porto di Salerno e la banda larga in Campania BRUXELLES - La Commissione europea ha dato il via libera a un totale di 144,7 milioni di euro di investimenti dal Fondo di sviluppo regionale per la Campania. Questi andranno ai progetti di modernizzazione del Porto di Salerno (53,2 mln di fondi Ue) e alla diffusione della banda larga sul territorio regionale (91,5 mln). "Questi progetti - ha dichiarato il commissario Johannes Hahn mostrano come i fondi regionali Ue possono aiutare a sviluppare l'economia del Mezzogiorno creando le condizioni giuste per cittadini e imprese". Il primo progetto "Logistica e Porti: il sistema integrato del Porto di Salerno" mira a modernizzarne la struttura per assicurare un accesso piu' sicuro alle navi di grandi dimensioni ai terminali merci. Il progetto, che ricevera' 53,2 mln di euro di fondi Ue sui 73 Una veduta del porto di Salerno complessivi, verra' avviato a settembre e dovrebbe essere completato entro la fine del 2015, con la creazione di 235 posti di lavoro durante la sua realizzazione. "Creare migliori condizioni per il trasporto merci nel porto di Salerno - ha sottolineato il commissario Ue alle politiche regionali - rende la Campania ancora piu' attraente per gli operatori dei trasporti ed e' percio' un importante contributo per miglio- rare la competitivita' della regione". Il secondo progetto, invece, "Banda larga e sviluppo digitale in Campania", finanziato con 91,5 mln di fondi Ue su un investimento totale di 179,4 mln, dara' accesso a internet ad alta velocita' a oltre 2,7 milioni di persone, 119 comuni, 20 ospedali e oltre 1.600 imprese. I lavori saranno terminati entro fine 2015 creando 182 nuovi impieghi durante la loro realizzazione. "Aumentando l'accesso all'internet ad alta velocita' la regione Campania sara' in grado di cogliere meglio le opportunita' offerte dall'economia digitale", ha sottolineato Hahn, in primo luogo "creare posti di lavoro per i giovani, evitare la delocalizzazione delle imprese e dell'attivita' economica ed attirare investitori". Il sottosegretario Del Rio al Senato denuncia gravi ritardi Il peggiore settennato dei fondi Ue Roma- L'Italia ha ancora circa 21 mld dei fondi strutturali 2007-13 da spendere entro il 2015, di questi 5,7 entro la fine dell'anno. A ribadirlo è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Del Rio, intervenendo in commissione Bilancio al Senato. "Basta proroghe" ha aggiunto, sottolineando che "l'ammontare a rischio è rilevante". " Le risorse ancora da spendere sono pari al 56,1% spesa complessiva, pari a circa 21 mld di euro da certificare alla Commissione europa, di cui 16 mld nelle regioni obiettivo convergenza. Di questi, 5,7 mld sono da spendere entro il 2014", ha spiegato Del Rio. "che ci siano dei ritardi sui 47,7 mld programmati non è atipico perchè in ogni programma la spesa si concentra molto negli utlimi anni, ma è atipico - ha osservato - è atipica la concentrazione della spesa. Questo settennato è il peggiore nella storia dei fondi Ue". Il sottosegretario ha dunque rilevato che "le criticità più accentuate si osservano in Campania, Sicilia e Calabria e anche alcuni programmi nazionali: mobilità e reti culturali, con il progetto Pompei, ricerca e innovazione, sicurezza so- no i programmi con ritardi significativi". Del Rio ha riferito che "dei 52 progetti attivati, 19 hanno ritardi sui target prefissati". Tra i motivi, inadeguatezza nella gestione, con l'aggravante che nei fondi "2007-13 la programmazione è partita con alcuni anni ritardo". Il governo per far fronte a questa situazione ed evitare di perdere le risorse ha rafforzato l'attività di vigilanza, ha istituito una task force per monitorare l'attuazione dei programmi e la ricognizione e nuova campagna sopralluoghi per rimouvere criticità. Del Rio, sottosegretario alla vicepresidenza del Consiglio, Del Rio LA NOTA Realacci ci sono diversi Sud Roma. - "Ci sono diversi sud, aiutiamo e promuoviamo chi ce la sta facendo e no ai finanziamenti a pioggia". Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, lo dice a margine di un convegno sul Mezzogiorno di Fai Cisl. "E' fondamentale 'un meccanismo darwiniano'- spiega Realacci- aiutare chi ci prova e sta facendo. Un Sud che batte cassa non e' piu' credibile". Ad esempio, prosegue il presidente della commissione Ambiente della Camera- se c'e' un terreno su cui puntare e' quello dell'edilizia di qualita' legata all'ecobonus, al risparmio energetico e alla manutenzione del territorio". Da questo punto di vista, quello dell'efficienza energetica, "basti pensare che la Consip ha riferito che la pubblica amministrazione ha speso per l'energia degli edifici pubblici nel 2013 ben 5 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi solo per le scuole", rileva Realacci. Il Commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, "si e' occupato di tante cose ma non di questo- conclude Realacci- ci siamo svenati con la questione Imu e ammattiti con le varie sigle della tassa, mentre avremmo potuto puntare ad un risparmio molto alto solo puntando all'efficienza energetica degli edifici pubblici". Non è più tempo di battere cassa RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 17 Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] FORMAZIONE Ambientale per giornalisti e professionisti dell’informazione Beni culturali volano di promozione A Matera seconda giornata del corso voluto da Rai Basilicata e Unibas “IL PRIMATO DEL BENI CULTURALI” – ha dichiarato in apertura ieri mattina l’ animatore Giovanni Gazzaneo (“Luoghi dell’ infinito”mensile culturale di Avvenire-) durante la seconda giornata del corso di formazione ambientale per giornalisti e professionisti dell’informazione sul tema quest’anno “Comunicare/ Divulgare : Ambiente e Beni Culturali” - “non è nelle percentuali. E’ impossibile. Comunque in Italia si tratta di primati per due aspetti: non c’è era dell’umanità che non sia rappresentata nel nostro Paese, inoltre il nostro patrimonio è un patrimonio diffuso ovunque”. Al tavolo dei relatori presso l’aula Sassu dell’ Unibas di Matera della sede di via San Rocco il Magnifico Rettore dell’ Ateneo Lucano Aurelia Sole, il Direttore della sede Rai Basilicata Fausto Taverniti, Attilio Maurano Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata. Quest’ ultimo ha rimarcato : “un intervento corretto aumenta il valore del ben, purtroppo questo concetto spesso viene dimenticato. I giornalisti possono fare comprendere che la politica di tutela interessa tutti e noi stiamo tentando di coinvolgere le scuole”. Il Direttore Maurano ha proseguito : “Noi viviamo nel nostro mondo di luoghi comuni. Le percentuali dei beni culturali sono importanti perché attestano che la cultura è stata censita. Partendo da questi presupposti oggi noi non consideriamo solo i Castelli, i Palazzi ma la nostra idea di bene culturale è molto più sfaccettata. Con questa università stiamo facendo un censimento. Prevenire è meglio che curare ma cosa significa, restaurare? Noi spingiamo sull’autenticità, Un momento dei lavori a Matera in altre zone del mondo è sulla forma. I beni architettonici li studiamo ma li dovremmo anche capire, altrimenti ci comportiamo in modo irrazionale”. Il professore Unibas Antonio Conte con la relazione “Restauro e conservazione” ha raccontato alla platea di memoria, misura ed armonia : “il tempo e la durata costituiscono già un bene culturale. Occorre del tempo e non basta la macchina fotografica. Il disegno è una disciplina forse scomoda ma fondamentale per tutti quelli che fa valorizzazione , salvaguardia e deve fare una rappresentazione. Ma nel patrimonio l’armonia dov’è ? Il triangolo memoria, misura ed armonia appartiene a tutti. Con lo scanner laser 3D abbiamo fatto dei lavori a Matera, la tecnolo- gia ci è venuta incontro con operazioni di misura e avere un modello digitale-virtuale di quello che abbiamo visto. Nel bene culturale c‘è l’anima e non possiamo rappresentare tutto neanche con la fotografia e il laser. I nostri “smart cities” sono stati apprezzati . Meglio fotografare di meno e osservare con attenzione, molte foto restano abbandonate, invece, osservando e respirando, esprimendo un concetto resta una traccia di memoria”. La mattinata è proseguita con le relazioni degli speaker Massimo Osanna e Francesca Sogliani (“Beni archeologici) e Daniela Marcello (“Approfondimento su alcuni aspetti normativi”). L’ evento è nato su iniziativa della Sede RAI per la Basilicata e dell’Università degli Studi di Basilicata. Come sottolineato in vari momenti dal Direttore Taverniti : “sostiene fortemente il cammino di Matera come Capitale Europea della Cultura 2019, infatti i nostri corsisti di questa decima edizione, quarta a Matera, lunedì sera hanno visitato il Carro della festa della Bruna e ieri sera la Cripta del peccato originale ”. I lavori sono proseguiti anche nel pomeriggio con la visita didattica preso il centro spaziale Telespazio di Matera. Oggi tutto il team parteciperà attivamente alla Festa della Bruna, saranno identificabili grazie alla magliette fornite a tutti i partecipanti. Domani mattina ore 10.00 presso “Casa Cava” tavola rotonda “Ambiente e beni culturali : beni archeologici architettonici e paesaggistici”. Sarà fornito il servizio di Interpretariato professionale LIS (Lingua dei segni Italiana). Maria Anna Flumero In breve AL MASSIMO PER 60 GIORNI Al via i saldi in regione L’AVVIO DEI saldi estivi è accompagnato da “un cauto ottimismo” dagli addetti ai lavori. La prima regione a partire con gli sconti di stagione è stata ieri il Molise. Da oggi si può acquistare a prezzi ridotti in Campania e Basilicata, mentre occorrerà attendere il 5 per le altre regioni di Italia. La vendita potrà proseguire al massimo per 60 giorni. ANIA: IN PUGLIA TOP REATI In Basilicata calano i furti d’auto DOPO L’AUMENTO del 2012 tornano a diminuire in Italia i furti di vetture (-3,5% nel 2013) anche se il dato si accompagna con una contestuale diminuzione del recupero da parte delle forze dell’ordine. Tutte le Regioni del Nord sono in calo tranne la Lombardia mentre la Basilicata mette a segno il decremento più marcato (-26,9% sull’anno precedente). La Puglia mantiene stabile il rapporto tra questo tipo di reato e il parco circolante mantenendo così il primato in Italia. COLDIRETTI: SBLOCCO PAGAMENTI 5 mln per 2500 aziende agricole «UNA BOCCATA DI ossigeno per le imprese agricole destinatarie dei pagamenti che risponde alle continue sollecitazioni della Coldiretti». E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto, nel commentare l’annuncio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che, a seguito del completamento delle attività di controllo. Agea ha disposto il pagamento di ulteriori 117 milioni che circa 60.000 aziende agricole vedranno accreditati sui propri conti correnti fra il 3 e il 4 luglio prossimi. Per la Basilicata interessate circa 2.500 aziende associate alla Coldiretti, per un ammontare di contributo di circa 5 milioni di euro. Esordio positivo per il neo Commissario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) Stefano Antonio Sernia con il quale l’Organizzazione è pronta a collaborare. L’ANALISI IL BLUFF DEL PETROLIO LUCANO segue dalla prima di NINO D’AGOSTINO parso il coro unanime cantato dalla classe dirigente regionale a sostegno della sua linea,un bluff la legge di rottura del patto di stabilità in merito all’utilizzo delle royalties del petrolio, chiaramente incostituzionale. Ma procediamo con ordine. Innnanzitutto i tono apocalittici. Dice il Governatore:siamo sull’orlo del baratro finanziario, stiamo morendo, l’alternativa è o sforare il patto di stabilità o morire, abbiamo una montagna di debiti (per favore è possibile sapere chi e perché li ha fatti?), un atteggiamento disfattista che non rientra normalmente nella comunicazione di un alto rappresentante delle istituzioni che dovrebbe al contrario galvanizzare, infondere fiducia che è un bene economico, ma Pittella evidentemente non lo sa. Qualche precisazione è doverosa: 1°, la condizione di moribondi viene da lontano, da molto prima che si scoprisse il petrolio, 2°, dipende dalla incapacità storica di saper valorizzare le risorse messeci a disposizione dello Stato (abbiamo sempre vissuto al di sopra delle nostre possibilità, contando su cospicui trasferimenti pubblici ) e di quelle presenti nella re- gione ( abbiamo risorse nettamente superiori ai nostri fabbisogni occupazionali),3°, sull’orlo del baratro ci stanno soprattutto i giovani che non trovano lavoro e sono costretti a cercalo altrove, la moltitudine delle famiglie che vivono in uno stato di povertà, le donne costrette a rinunciare alla maternità, i lavoratori che prestano la loro opera nel sommerso con salari di fame e senza diritti, invece lontano, molto lontano dall’orlo del baratro stanno i settori economici protetti nella pubblica amministrazione, stanno i politici e l’indotto che ruota intorno ad essi (associazionismo imprenditoriale e sindacale, una buona fetta delle professioni), i dipendenti a tempo indeterminato. Le disuguaglianze sociali sono alla base delle malattie che affliggono la regione, ne consegue, caro presidente, che nascondere i propri privilegi dietro i più deboli, evocando visioni apocalittiche, non mi sembra una azione dignitosa. Dare enfasi sproporzionata alla questione petrolio appare francamente un modo piuttosto ingenuo di costruirsi un alibi avanti alle proprie gravi responsabilità. Pensare di morire, se non si gestiscono “liberamente” i 150 milioni di euro rivenienti dal petrolio lucano, è semplicemente ri- dicolo: stiamo parlando di una cifra pari al 5% del bilancio regionale e a meno del 2% del pil regionale. Suvvia signori siamo seri. Che colpa hanno gli emarginati, se la regione ed il sistema delle autonomie locali hanno dilapidato i fondi della UE e delle royalties del petrolio, pari a parecchi miliardi di euro, facendo leva su una organizzazione amministrativa largamente impreparata e ciononostante confermata a tutti i livelli? È sbagliato il richiamo a quanto Renzi sta facendo a Bruxelles. Sfugge un particolare dell’azione del Presidente del consiglio che consiste nello scambio che egli propone a Bruxelles tra maggiore flessibilità del patto di stabilità, attivando investimenti per la crescita con riforme strutturali da realizzare in Italia. Pittella e la sua corte chiedono soltanto maggiori fondi e basta. Non un accenno autocritico a quanto fatto finora, né, una sia pur modesta, riforma dell’apparato burocratico, né infine uno straccio di proposta su come uscire dalla crisi. Sul petrolio in particolare abbiamo dovuto registrare minacce, posizione localistiche e populistiche, perdendo di vista il senso dello Stato, dimenticando che le risorse petrolifere sono dello Stato e rappresentano una risorsa strategi- ca per il Paese. Raddoppiare la quantità di petrolio e gas da estrarre e consentire la ulteriore ricognizione delle risorse petrolifere sono azioni di interesse nazionale, oltre che locale, comportano maggiori entrate per la stessa Basilicata. Il calcolo dei costi e benefici va fatto seriamente. Certamente l’attività estrattiva implica un forte impatto negativo su una parte rilevante del territorio lucano,incide sull’immagine anche fisica della regione, mettendo in discussione opportunità di crescita (vedi il parco della val d’Agri) faticosamente avviate. Alla regione spetta il compito di vigilare sulle modalità con cui si svolge l’attività estrattiva, cosa fatta finora in maniera molto discutibile(non dimentichiamo che garantire effetti trascurabili di inquinamento ambientale costa molto, ma non per questo si può soprassedere) e di aprire un tavolo con il Governo nazionale ed i big players del petrolio per concordare un sostegno decisivo allo sviluppo regionale. tutto questo lo si fa con azioni di moral suasion, negoziando, prospettando le proprie necessità, presentando progetti di sviluppo. Le multinazionali del petrolio non possono operare come separati in casa. Le “provocazioni” servono soltanto a screditarci. ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO CROB-IRCCS – Rionero in Vulture (Pz) BANDO DI GARA PER ESTRATTO L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico CROB-IRCCS con sede in Rionero in Vulture (Potenza) alla Via Padre Pio, n. 1, in esecuzione della delibera del Direttore Generale n. 282 del 11/06/2014 ha indetto gara a procedura aperta ai sensi dell’art. 55 del D.Lgs 12 aprile 2006, n. 163, e s.m.i., per l’affidamento della fornitura dei gas medicinali e tecnici e del servizio di manutenzione della rete di distribuzione dei gas e delle centrali di produzione dell’aria medicinale e del vuoto presso la propria struttura. La durata della fornitura è stabilita in anni cinque. Lotto unico. Importo complessivo presunto annuale posto a base d’asta per il detto lotto € 188.897,00 esclusa IVA, corrispondente, per i cinque anni d’affidamento, all’importo di € 944.485,00 Iva esclusa. Non sono ammesse offerte in aumento. Criterio di aggiudicazione: offerta col prezzo più basso ai sensi dell’art. 82 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i.. E’ ammessa la partecipazione dei raggruppamenti temporanei di imprese ai sensi di quanto previsto dall’art. 37 D.Lgs 163/2006 s.m.i. Termine perentorio per la presentazione delle offerte: ore 13,00 del giorno 16/09/2014. Per i termini, condizioni e requisiti dei concorrenti, si rinvia ai documenti di gara, ritirabili dalle ore 9:00 alle ore 12:00 di ogni giorno lavorativo, sabato escluso, presso l’U.O. Provveditorato-Economato telefono 0972726392 – telefax 0972-723509 – posta elettronica . I documenti in questione sono disponibili anche sul sito Web: , sezione bandi concorsi e trasparenza. Il bando di gara è stato trasmesso in data 18/06/2014 – Numero 2014-079717 per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee. Responsabile del procedimento Ë il dott. Pietro Tantalo, dirigente dell’U.O. Provveditorato – Economato. Il Direttore Generale Dott. Pasquale F. Amendola RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 18 Basilicata Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] Oggi udienza decisiva a Reggio Calabria per il campione italiano di Gran Turismo Chico al Riesame per gareggiare Ancora attesa per la decisione del gip sull’istanza di revoca degli arresti domiciliari POTENZA - Il gip di Palmi non ha ancora deciso sull’istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata dagli avvocati di Vito “Chico” Postiglione, il campione italiano di Gran Turismo. Ma oggi il caso finirà davanti ai giudici del Riesame di Reggio Calabria che entro qualche giorno dovranno dire la loro. Ormai è una corsa contro il tempo per permettere al pilota potentino di essere in pista tra due settimane al Mugello con la sua Porsche Ebimotors numero 23 per difendere il primo posto in classifica nel campionato Carrera Cup Italia. Il 37enne in lotta per il suo quinto titolo italiano è agli arresti domiciliari dal 18 giugno con l’accusa di concorso “morale” nel reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti: 4 in tutto per 72mila euro; intestate alla Tauroprint di Vincenzo Managò; e incassate dalla Basi.Tek srl dell’imprenditore potentino Luciano Gioia, a sua volta grande appassionato di corse. Nell’ambito della stessa inchiesta, soprannominata “Profondo nero” gli inquirenti della Procura di Palmi hanno ottenuto la custodia cautelare in carcere per 20 persone accusate di truffa, riciclaggio e frode fiscale, oltre agli arresti domiciliari per 12, inclusi Postiglione e Gioia. Secondo il gip Fulvio Accursio, Chico sarebbe ancora un amministratore di fatto della Basi.Tek, anche se da gennaio dell’anno scorso non lavora più per Gioia. Alla base dell’accusa c’è in particolare un’intercettazione del 14 febbraio del 2012 in cui annuncia che il suo capo, «Luciano» era sceso in Calabria per incontrare alcune persone. Subito dopo infatti il suo interlocutore avrebbe chiamato Managò della Tauroprint raccomandandogli di continuare a prelevare soldi dal conto dove con ogni probabilità erano arrivati i bonifici per quelle fatture “tarocche”. Soldi che poi sarebbero stati restituiti a «uno di Potenza» identificato dagli investigatori sempre con Postiglione, permettendogli di abbattere l’imponibile della Basi.tek srl. Nel frattempo sono proseguite le adesioni alla petizione #fatecorrerechico lanciata dal Quotidiano per esprimere sostegno all’asso del volante lucano e provare a sensibilizzare i magistrati calabresi sulla sua situazione. Tra le ultime, dopo il senatore Salvatore Margiotta, il consigliere regionale Vito Santarsiero, e i due neo consiglieri Mario Guarente e Alessandro Galella, è arrivata quella di un altro neo consigliere: Antonio Vigilante. «Distruggere i sacrifici di una vita per una telefonata...» Questo è stato il suo messaggio affidato alla rete. «Oggi capita a lui domani potrebbe capitare Altri amici e un consigliere comunale appena eletto tra le nuove adesioni alla petizione #fatecorrerechico con professionalità, attraverso le buone indagini chi sono i colpevoli. Tali magistrati non hanno bisogno di pubblicità e di comparire sui mass-media a livello nazionale. Lavorano in silenzio». Accorato anche il messaggio del figlio di Basentini, Ettore: «Conosco kiko da più di 30 anni. Abbiamo scorazzato da ragazzi con i motorini per quasi tutte le estati fino a quando... Siam dovuti crescere. Anche a lui, come alla mia famiglia è toccata quel genere di gogna mediatica che nella maggior parte dei casi non ha fatto altro che danneggiare persone oltre alla giustizia stessa, in quanto raramente si è colto risultato. Sarebbe duopo da parte mia della polemica, ma voglio indirizzare il mio messaggio sul solo urlo di fate correre kiko». Per il gip l’adozione degli arresti domiciliari nei confronti di Postiglione, assistito dagli avvocati Leonardo Pace e Pantaleo Chiriaco, si sarebbe resa necessaria per il pericolo di fuga e che comettesse altri reati dello stesso tipo. [email protected] Chico Postiglione, a sinistra nel riquadro Luciano Gioia a chiunque! Tieni duro Chico!» «Solo condividendo le cose con i migliori amici, ci si puo consolare». E’ il messaggio che gli hanno indirizzato attraverso [email protected] gli «amici del bar Le Piramidi» (Angelo, Michele e Antonio), per cui «quando ci si sente tristi, un vero amico è la propria consolazione», incitandolo a tenere duro. Andrea Soldi, sempre a [email protected], ha scritto di avere «piena stima e fiducia in lui». «So che è una bravissima persona e chiunque abbia avuto a che fare con lui potrà confermarlo». Ha aggiunto, mandando un abbraccio anche alla moglie e al figlio. Anna Santangelo aspetta «di vedere il nostro campione nella prossima gara» e vorrebbe tranquillizzarlo («passerà anche questo brutto momento»): «Tu e la tua famiglia meritate il meglio, siete delle persone splendide. Non ho mai creduto a queste menzogne in molti tifano per te!» «E’ ragazzo perbenissimo di sani principi e di ottima moralità ed umiltà». Assicura Vincenzo Basentini, noto imprenditore potentino che incita i politici lucani a darsi da fare. «E’ stato licenziato dalla società Cardiotek oltre 1 anno fa (...) ha il pregio o talento di saper gareggiare ad alto livello su automobili in categorie superiori con brillanti risultati rappresentando la Basilicata in Italia ed all’estero. I nostri politici hanno il dovere di impegnarsi per sistemare lavorativamente questo rappresentante dello sport e della Basilicata. Nelle categorie in cui gareggia, non ha contratti, tanti ricchi figli di papà che regolarmente vengono sorpassati e messi a destra da Chico pilota di Basilicata, godono di autosponsorizzazioni... Chico no, sa solo pilotare e vincere. Quello che gli è capitato è il costo della vita che deve pagare. Ne uscirà fuori perchè la giustizia è lenta ma efficace. La maggioranza dei giudici sono persone perbene e sanno riconoscere Le domande vanno presentate entro un mese Fondo di coesione 2014 Bando per piccoli comuni Verranno accettate solo le domande presentate on line DA ieri, e fino al 31 luglio, i Comuni della Basilicata con meno di 2.500 abitanti potranno fare domanda per accedere ai contributi stanziati nell’ambito del Fondo di coesione, relativamente all’annualità 2014. Ne ha dato notizia ieri l’Ufficio autonomie locali e decentramento amministrativo. La dotazione del Fondo è di un milione e 500 mila euro ed è finalizzata a sostenere i costi dei servizi allestiti dai piccoli Comuni. Il bando è stato pubblicato ieri sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata. Le domande devono essere pre- sentate esclusivamente on line entro 30 giorni dalla pubblicazione sul Bur, sempre ieri, e secondo la procedura illustrata nell’allegato “A” del Bando, compilando il formulario informatico disponibile sul portale istituzionale della Regione Basilicata. Sul sito e sul Bur, inoltre, sono disponibili la disciplina, il bando e la modulistica di riferimento per i Comuni beneficiari. L’Ufficio Autonomie Locali e Decentramento Amministrativo resta a disposizione per ogni ulteriore informazione o chiarimento che si renderà necessario. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] 19 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 POTENZA [email protected] Il cast de “La grande seduzione” dopo Castelmezzano sbarca nel capoluogo Strade chiuse, film in corso Divieto di sosta in via del Gallitello e viale dell’Unicef off limits fino a domani VIA del Gallitello e viale dell’Unicef da ieri sono diventate - e lo rimarranno fino a domani - location per alcune riprese del film “La grande seduzione” del regista Massimo Gaudioso. Dopo Pietrapertosa, Castelmezzano ora tocca a Potenza ospitare la troupe cinematografica che, dallo scorso 19 maggio, si trova in Basilicata. Le riprese nel capoluogo hanno preso il via ieri sera, alle 20 in via del Gallitello nella zona dove si trova il palazzo Arcasensa. E fino alle 22 di oggi l’amministrazione comunale ha istituito il divieto di sosta. Dalle 19 di oggi e fino alle 3 di domani si girerà in viale dell’Unicef che rimarrà chiuso al traffico in entrambi i sensi di marcia. E se per quanto riguarda via del Gallitello il problema è il divieto di sosta sotto il palazzo Arcasensa la questione potrebbe complicarsi per la chiusura al traffico di viale dell’Unicef che dalle 19 di oggi sarà praticamente off limits. E se ci sarà chi non perderà l’occasione per appostarsi nelle zone dove verranno girate alcune scene del film non è da escludersi che qualche automobilista potrebbe lamentarsi per i disagi alla circolazione. Staremo a vedere se “La grande seduzione” avrà la meglio sulle polemiche. Tra i protagonisti del film, ricordiamo, Silvio Orlando, che domenica scorsa ha festeggiato il suo compleanno a Castelmezzano, e Fabio Volo. Sia Castelmezzano che Pietrapertosa, in questi mesi di riprese, sono stati davvero presi d’assalto da curiosi e da fan che hanno approfittato per vedere da vicino i loro beniamini. Soprattutto le giovanissime non si sono fatte scappare l’opportunità di farsi scattare almeno una foto accanto allo scrittore e attore Fabio Volo. Insomma prima ancora che la pellicola prodotta da Cattleya esca nelle sale Pietrapertosa, Castelmezzano e da ieri anche Potenza hanno subito il fascino de “La grande seduzione”. Una grande seduzione che ha travolto i due comuni delle Dolomiti lucane e in primis i suoi abitanti che, dalla metà di maggio, hanno finito con il diventare parte integrante del cast. A prescindere dal fatto che tanti di loro hanno avuto ruoli da comparse. Non solo. La Cattleya, la casa di produzione cinematografica, ha assunto per l’intero periodo della durata delle riprese del film - due mesi - maestranze del posto: dai manovali agli autisti, dalle donne delle pulizie agli studenti. Oltre agli attori, la produzione ha portato in Basilicata uno staff composto da circa una sessantina di persone tra cameraman, scenografi, truccatori, sarte e personale amministrativo. Numeri consistenti che hanno consentito alle strutture ricettive di riempirsi e lavorare tutti i giorni per garantire un letto e un pasto agli ospiti giunti tra le Dolomiti per lavorare. Da ieri le riprese, come detto, si sono spostate a Potenza. Rumors parlano di scene di inseguimenti tra auto che saranno girate su viale dell’Unicef. Altro non è dato sapere. al.g. [email protected] I primi mezzi della troupe del filma “La grande seduzione” parcheggiati in via del Gallitello. (foto Mattiacci). Nelle foto accanto la festa per il compleanno di Silvio Orlando Don Cozzi accanto a Superbo nonostante le loro strade divergenti Cestrim, inaugurata la nuova sede I locali sono stati donati dal vescovo “MISERIA ladra”. Questo il titolo del convegno, organizzato da Libera e “Gruppo Abele”, che si è tenuto ieri nella nuova sede del Cestrim (Centro studi e ricerche sulle realtà meridionali) di via Sinni nell’edificio che un tempo ospitava l’ospizio cittadino. Sede messa a disposizione dall’arcivescovo di Potenza Agostino Superbo che ieri si è trovato fianco a fianco con don Marcello Cozzi, coordinatore di Libera per la Basilicata. È appena il caso di ricordare come in più occasioni le loro strade siano state più che divergenti. Divergenze emerse soprattutto in occasione della deposizione dei Superbo durante l’ultima udienza del processo a carico delle donne delle pulizie della chiesa della Santissima Trinità. Al convegno è intervenuto Giuseppe De Marzo, responsabile nazionale di Libera. Don Cozzi accanto a Superbo . A destra una delle sale (foto Mattiacci) Attualmente la struttura dove da oggi c’è il Cestrim ospita anche la Fondazione antiusura “Interesse uomo” e Libera. L’auspicio è quello di incro- ciare altri compagni di strada per arricchire di esperienze e di opportunità un cammino comune. Alla nuova “casa” quelli del Cestrim, presieduto, Anna Maria Palermo, è stato dato il nome di “Cantieri del noi”. «Riteniamo - si legge in una nota - che il significato che esso racchiude possa interpretare al meglio la voglia di costruire quotidianamente un altro mondo possibile, con il lavoro di tutti». I “Cantieri” hanno aperto i lavori ieri e «ci piacerebbe prosegue la nota condividere questo momento con i tanti compagni di strada con i quali da anni camminiamo e con quelli che vorranno affiancarci in futuro nella costruzione di un altro mondo possibile». al.g. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza e provincia Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] 29 POTENZA All’amministrazione di Vietri 60.000 euro per la strada che porta al cimitero Infrastrutture, stanziati fondi I soldi serviranno anche per la prevenzione del rischio idrogeologico POTENZA - La Giunta regionale della Basilicata, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture Aldo Berlinguer, ha stanziato 574.000 euro per la realizzazione di interventi urgenti in alcuni comuni . Gli obiettivi sono la prevenzione del rischio idrogeologico e la sistemazione di infrastrutture. In particolare, in attuazione del secondo piano strategico nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, con 150.000 euro sono finanziati il progetto esecutivo e lo schema di contratto per i lavori di messa in sicurezza dell’area a valle della strada provinciale Fardel- POTENZA Decessi per amianto nel libro di Botte SI intitola “Il racconto giusto” il libro, scritto da Anselmo Botte, nato a Barile ma residente a salerno, che sarà presentato il prossimo 4 luglio, alle 16, nella Sala A del Consiglio regionale. Nel volume è narrata la storia dei lavoratori della Isochimica di Avellino . Il “racconto” raccoglie le testimonianze di alcuni lavoratori dell’azienda Isochimica di Avellino che negli anni ’80 furono impegnati nella rimozione dell’amianto in 3.000 carrozze delle Ferrovie dello Stato. Una rimozione in cinque anni di circa 3600 tonnellate di amianto che, a partire dagli ultimi tre anni, ha comportato decessi e l’insorgere di patologie irreversibili in molti lavoratori. Storie raccontate in maniera diretta, simili a quelle dei lavoratori della Valbasento, della Liquichimica di Tito e di tante aziende che intorno agli anni della nuova industrializzazione hanno, attraverso la promessa e la illusione di nuovi posti di lavoro, rubato vite e speranze a molti lavoratori.La max inchiesta, partita dalla Procura di Avellino circa due anni fa, per ora ha messo tra gli indagati ben 24 persone, tra dirigenti dell’Isochimica e funzionari delle Ferrovie dello Stato, responsabile secondo la magistratura di scarsi controlli sulle norme di sicurezza previste per tale operazione. Anselmo Botte attualmente vive a Salerno ed è componente della segreteria Cgil. Ha pubblicato altri libri che raccontano storie di disagio e di immigrazione e sempre storie di lavoro. La frana che si era abbattuta sulla strada che porta al Convento la-Calvera nella zona ovest gnati 60.000 euro per la del comune di Calvera. realizzazione di lavori di Al Comune di Vietri di ripristino e messa in sicuPotenza sono stati asse- rezza della strada comu- nale di collegamento con il cimitero. Per il ripristino delle strade comunali Valle d’Oro, Pomella e Torre/Lagarelli, al Comune di Bella sono stati assegnati 70.000 euro; a Rapone 25.000 euro per i lavori di ripristino della strada comunale in località Mazzapone; a Guardia Perticara sarà ripristinato il muro di sostegno lungo via Speranzella, per una somma di 40 mila euro. Oltre 37.000 euro sono stati concessi ai Comuni di Ripacandida e Ginestra per i lavori di messa in sicurezza della rete di adduzione gas in media pressione. AVIGLIANO Presentato l’ultimo lavoro della Rivelli Il gatto “Diphda” protagonista nel Chiostro del Comune AVIGLIANO - Diphda è la stella beta della costellazione della Balena, non è solo un gatto? Ma se non è solo un gatto allora che cos’è? È la domanda che ogni lettore si porrà davanti allallegorico e avvincente romanzo di Anna R. G. Rivelli. “Diphda non è solo un gatto”, presentato nel Chiostro del Comune di Avigliano, è sicuramente il frutto di un appassionato e intenso lavoro di un'autrice di particolare acume e sensibilità. Rivelli, con un libro che sin dalle prime battute assume contorni spirituali e immateriali, travalicando la materialità e finitezza della scrittura, è alla ricerca di risposte che investono l'intera esistenza e che mettono in discussione dogmi apparenti. Il protagonista indiscusso del libro è Diphda, un gatto che ad un certo punto muore, nel senso fisico del termine, ma aldilà di ogni ragionevole dubbio, continua a vivere e a mostrare i segni della sua presenza non come un'ombra che si aggira in casa di Pier, bensì come un'entità dal ruolo ben preciso. Lo spirito dell'animale che aleggia negli ambienti domestici, si inserisce in un contesto narrativo più am- La presentazione del volume pio e disseminato di espedienti letterari diversi, ma convergenti in un unico punto: la presa di coscienza dell'importanza di un soffio vitale dell'Universo che, in un continuum spazio -temporale, riunisce tutti gli esseri viventi senza distinzioni o gerarchie. Comprendere che siamo parte di un tutto che non ha soluzione, ma come filo che si dipana all'infinito, muta la sostanza ma non l'essenza, non è affatto semplice: è un pensiero che ci spinge alla radice di una natura così mutevole, talmente vasta, da non poter essere afferrata con gli schemi della ragione. Demoliti i pilastri della conoscenza, in un retaggio di concezioni filosofiche dal sapore antico e intrise del mistero e del sincretismo delle religioni orientali, non resta che lasciarsi guidare dalla voce dell'artista LE dichiarazioni del consigliere regionale Gianni Rosa e del consigliere comunale Vincenzo Claps, contenute in alcuni comunicati stampa circa imposizioni e costrizioni, che questa smministrazione comunale ha esercitato sull’associazione “Ads gruppo ciclismo Avigliano”, per garantire il normale svolgimento della competizione ciclistica, del 29 giugno scorso, sono prive di fondamento. Più precisamente, non corrispondono al vero le affermazioni dei sopracitati esponenti politici, secondo le quali l’amministrazione comunale ha obbligato i dirigenti dell’organizzazione ciclistica ad acquistare, a proprie spese, il materiale necessario a ricoprire che cerca di scomporre il buio dell'esistenza con la sua opera paideutica e liberatoria. È la trama stessa del romanzo, infatti, a fornire un punto di approdo al comune senso di smarrimento di un gruppo di giovani che vagano come rami abbandonati nel mare della vita. Nel corso della presentazione del volume presso il Chiostro del Comune di Avigliano, proprio su quest'ultimo aspetto ha soffermato la sua attenzione il consigliere regionale Vito Santarsiero, ribadendo l'importanza di un punto di riferimento per quanti, da soli, non riescano ad afferrare il bandolo della propria esistenza e abbiano bisogno di trovare le giuste risposte a cruciali interrogativi. Laddove con la ragione non è possibile andare avanti, bisogna lasciarsi trasportare da "quell'alito che ci fa vivi già sulla soglia della nostra vita e sul suo limite estremo". L'iniziativa promossa da un'associazione lucana che non a caso prende il nome di Lucanima, presieduta da Mara Sabia, ha riunito in un unico e grande soffio poesia, filosofia, letteratura, religione Angela Salvatore POTENZA Il sindaco De Luca con il presidente della Provincia Valluzzi Scuole e rifiuti al centro dell’incontro tra De Luca e Valluzzi POTENZA - Un lungo e cordiale incontro quello che si è tenuto ieri mattina, nella sede della Presidenza della Provincia di Potenza, in piazza Mario Pagano, tra il presidente Nicola Valluzzi e il sindaco del capoluogo di regione Dario De Luca. Le criticità economiche dei due Enti, sono state al centro del colloquio tra i due rappresentanti istituzionali in quello che è stato un incontro di conoscenza tra il neo sindaco di Potenza ed il presidente Valluzzi. In particolare, ha spiegato il presidente della Provincia «al centro dei nostri rapporti restano i tagli che il Governo ha fatto e continua a fare nei confronti delle Province, pur sostenendo a più riprese, anche in questa fase di transizione, la necessità di erogare i servizi ai cittadini, principali fruitori». Non è «un caso – ha proseguito Valluzzi – che la questione raccolta e smaltimento rifiuti resta il perno centrale dei ragionamenti che insieme, Comune e Provincia, dobbiamo fare in relazione agli obiettivi che lo stesso capoluogo si è posto e cioè quello di av- viare la differenziata. Le criticità del piano rifiuti, le politiche regionali nel settore ambiente, la gestione del sistema trasporti, sono il cuore del ragionamento che insieme al Comune, abbiamo convenuto con De Luca, dovremo avviare nelle prossime settimane nei confronti della Regione». A una sollecitazione del primo cittadino del capoluogo sulla particolare situazione del sistema scolastico provinciale nella città, il presidente della Provincia Valluzzi, ha assicurato il continuo impegno tra mille difficoltà di natura economica «tenendo conto che la Provincia gestisce 67 istituti scolastici su tutto il territorio di cui ben 16 nella sola città di Potenza. E con i tagli che il Governo continua a sollecitare, non sarà facile immaginare la risoluzione di tutti i problemi, pur confidando nell'azione costante di monitoraggio e operatività dei nostri uffici». Un arrivederci, quello tra il sindaco e il presidente della Provincia per condividere nel futuro momenti di confronto sulle materie specifiche. © RIPRODUZIONE RISERVATA AVIGLIANO La replica del vice sindaco Bochicchio Competizione ciclistica «Nessuna pressione del Comune» le buche stradali ed a noleggiare i mezzi adibiti a tali interventi. Questa amministrazione comunale si è fatta carico di qualsiasi esborso economico, connesso all’acquisizione o utilizzo di macchinari e altre attrezzature, atte a realizzare gli opportuni lavori di manutenzione sul manto stradale, al fine di garantire il corretto svolgimento della gara e l’incolumità dei partecipanti. Altresì, è falsa la noti- zia circa l’obbligo, che è stato rivolto ad alcuni associati, da parte dell’amministrazione, a prestare la loro manodopera. Il Comune ha messo a disposizione il suo personale, al quale si sono affiancati volontariamente – e ripeto volontariamente - degli iscritti all’associazione. Infine, è mendace l’informazione secondo la quale, a causa della gara ciclistica, è stata rinviata la celebrazione di un matrimonio civile presso la Casa comunale. La competizione è terminata alle 12.40. La cerimonia, già programmata da tempo alle 12.30, con pochissimo ritardo si è svolta regolarmente. Vista la difficoltà e criticità dell'attuale momento, sarebbe opportuno non alimentare ansie e preoccupazioni, generate con dichiarazioni dal contenuto inesatto. Solo il senso di responsabilità di tutte le forze in campo potrà essere di aiuto a una migliore convivenza e coesione della nostra comunità. Antonio Bochicchio Vice sindaco di Avigliano © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] 32 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 LAGONEGRESE [email protected] I sindacati il giorno dopo l’ennesima tragedia: stato di agitazione permanente sui cantieri «L’A3 è un’autostrada maledetta» Domenico Setaro è morto svolgendo una semplice operazione di routine LAGONEGRO – Dopo l’ennesimo, inaccettabile incidente mortale, il quarto in appena mesi se si tiene in conto anche quello occorso in Galleria Serra Rotonda a Francesco Cosentino, rimasto poi in gravissime condizioni e prognosi riservata al San Carlo di Potenza per diverse settimane, le tre confederazioni categoriali degli edili, Fillea Cgil, Filca Cisl e la Feneal Uil hanno proclamato lo stato di agitazione a tempo indeterminato per tutti i lavoratori impiegati nelle imprese addette ai lavori sul tratto lucano della A3, in attesa che venga convocato al più presto un tavolo di confronto in prefettura. Già da tempo i delegati, sulla scorta dei disagi manifestati dalle maestranze che lamentavano condizioni di lavoro estenuanti e il mancato rispetto delle elementari nome di sicurezza come prassi abituale, avevano chiesto un incontro istituzionale che vedesse coinvolti In alto: il luogo dell’incidente, a destra invece il camper che ha investito e ucciso l’operaio tutti gli attori in gioco, da quelli istituzionali deputati alle funzioni di indirizzo e di controllo, agli organismi di vigilanza sulla sicurezza, agli esponenti dell’Anas e delle aziende appaltatrici e sub-appaltatrici, fino ai rappresentanti dei lavoratori. «Purtroppo nonostante le nostre rivendicazioni e le nostre proposte, e come era prevedibile – sostiene il segretario regionale della Cgil Angelo Summa - al netto delle consuete, vacue e stantie dichiarazioni di impegno e cordoglio e del puntuale lavoro svolto dalla magistratura, poco o nulla è stato fat- to per prevenire sul serio questi episodi e tutelare l’incolumità degli operai sul luogo di lavoro, come dimostra il ripetersi in circostanze molto simili di fenomeni che non possono essere più considerati una casualità, ne sottovalutati o tollerati, perché tutti dovuti alla stessa La lettera dei segretari di circolo: «Serve una guida forte» Il lagonegrese è con Braia LAGONEGRO - I segretari democratici del lagonegrese, si sono dati appuntamento presso l’Happy Moments, e hanno deciso di costruire un cammino unitario per questa fase congressuale. «Tutti hanno segnalato l’esigenza – si evince dal comunicato congiunto - di dare nuova ispirazione al dibattito regionale, considerando anche le scarse opportunità che si hanno a disposizione per segnalarle e discuterle in luoghi ad hoc.” Hanno chiesto che il partito regionale accolga con più forza le istanze che vengono dai territori, perché la vera forza di un partito nuovo e aperto parte dagli iscritti e dai territori che lo compongono. “Crediamo in un partito federalista, solidale e che allo stesso tempo sia efficiente, democratico e che con coraggio affronti il tema del rinnovamento. Vogliamo un Partito che corra e che affronti tutte le problematiche di questo Paese come sta facendo in questo momento Renzi.” Si affidano ad una regione che attraverso il presidente Pittella possa incarnare una nuova stagione per i lucani. “Serve un partito che si costruisce sull’azione quotidiana, che ogni giorno affronti le questioni che ogni sua comunità incrocia nel cammino del progresso democratico a cui siamo chiamati.”Puntare sulla digitalizzazione, sull’innovazione tecnologica, sull’Unione dei Comuni, non si deve trascurare il dissesto idrogeologico, mobilità tra i Paesi. Chiedono un labora- torio lucano nel quale creare nuova energia, nuova impresa e nuovo lavoro affinché lo sviluppo sia concreto. Serve impegno per l’Agricoltura, l’Artigianato, l’Ambiente. «Serve una guida forte - infine - per il Partito Democratico di Basilicata, che con competenze e capacità al ruolo, possa costruire un percorso nuovo e siamo convinti che la figura di Luca Braia sia la più consona a questo progetto che ci vede impegnati con le primarie del 12 luglio». Mimino Ricciardi Gianni Pittella assieme a Luca Braia, che incassa la vicinanza dei segretari Pd del lagonegrese A Maratea parte l’operazione sicurezza della Guardia costiera MARATEA – Con l’inizio dell’operazione “Mare sicuro” ecco informazioni e consigli per una sicura fruizione del mare e delle spiagge. Al via anche da parte del Circondario Marittimo di Maratea dell’operazione denominata “Mare Sicuro 2014” sulla costa da Maratea a Diamante, disposta a livello nazionale dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto dal 23 giugno al 7 settembre, gli agenti coordinati dal Tenente di Vascello Francesca Preziosa colgono l’occasione per diffondere le principali norme comportamentali per una corretta e sicura fruizione del mare e delle spiagge. Scopo dell’operazione “Mare Sicuro” non è, infatti, soltanto quello di reprimere violazioni o comporta- menti pericolosi, ma anche e soprattutto quello di mostrarsi vicini al cittadino, di informarlo in modo chiaro e semplice sui principi basilari della cultura nautica indicando, non da meno, i comportamenti scorretti e le relative conseguenze. Per quanto attiene la diffusione di avvisi ai naviganti ed altre notizie di interesse per i diportisti si rammenta, da ultimo, l’importanza dei mezzi di comunicazione messi a disposizione dal Corpo delle Capitanerie di Porto come Radio Guardia Costiera – RTL 102,5 e la rubrica “Navigare Informati”, in onda sui canali Mediaset e visionabile anche attraverso l’apposito sito internet all’indirizzo: www.navigareinformati.com. e. m. inaccettabile ragione: la necessità di consegnare le opere nei tempi previsti – procrastinati indebitamente per quarant’anni ndr – senza badare a turni e ritmi di produzione e nemmeno alla salvaguardia fisica di chi lavora». Anche se gli inquirenti non si sbilanciano su dina- miche e responsabilità – al momento si sa solo che è stato aperto un fascicolo presso la Procura della Repubblica di Lagonegro ovviamente pare infatti che anche l’incidente occorso lunedì mattina a Domenico Setaro sia avvenuto durante l’esecuzione di operazioni semplici e di routine, quale il posizionamento di segnaletica mobile, ma senza che venissero seguite le scontate procedure di sicurezza, vale a dire in questo caso la chiusura al traffico della corsia di marcia di destra sulla quale viaggiava il camper che lo ha investito, adiacente a quella di emergenza dalla quale venivano sistemati i coni catarifrangenti. «Tutto ciò non è più sopportabile – aggiunge Summa – e noi abbiamo intenzione di lanciare una intensa campagna nazionale sull’argomento, partendo dal caso della Basilicata e di questa autostrada che sta diventando maledetta». Fabio Falabella LAGONEGRO Guardia di finanza La visita in tribunale del generale Zago LAGONEGRO – Il Comandante Regionale della Guardia di Finanza, generale di brigata, Valerio Zago, ha fatto visita presso il Palazzo di Giustizia a Lagonegro al presidente del Tribunale Zarrella ed al procuratore della Repubblica, Vittorio Russo. Dopo due anni Zago lascia l’incarico per andare ad assumere altro prestigioso incarico alla sede di Trieste presso il Comando Regionale Friuli-Venezia Giulia. L’alto ufficiale nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi di primissimo piano nei settori che carat- Il generale della Guardia di finanza Valerio terizzano l’at- Zago tività della guardia di finanza. L’incontro è stato connotato da un carattere di schietta cordialità e l’autorità giudiziaria ha ringraziato il Comandante Regionale della guardia di finanza per l’impegno profuso dai suoi uomini nel circondario della Procura della Repubblica di Lagonegro. A giorni il generale Zago passerà le consegne al generale di brigata, Salvatore De Benedetto, proveniente dall’Istituto alti studi della difesa di Roma, sino al mese di settembre 2013 è stato il comandante provinciale della guardia di finanza di Salerno. Emilia Manco RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. LAGONEGRESE Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] 33 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 [email protected] Gli amministratori di Viggiano e Grumento Nova: «Dialogare di più con Eni» I sindaci in visita al Centro oli Creato un tavolo permanente sul lavoro che dovrebbe coinvolgere anche l’indotto VIGGIANO - Visita al Centro Olio, tappa nel cantiere della V linea e sosta ad un pozzo di perforazione e uno di produzione. Intensa giornata quella che ha visto “protagonisti” nei giorni scorsi i neo Primi cittadini del comune di Viggiano Amedeo Cicala e Antonio Imperatrice, del centro di Grumento Nova. Un sopralluogo nella filiera produttiva del petrolio per fare il punto della situazione (in itinere) sull’attività estrattiva e le prospettive future. «Capire - ha spiegato Cicala - cosa è stato fatto fino ad oggi, per poi pianificare progetti su tematiche importanti quali occupazione, ambiente, salute e sicurezza». Un confronto che l’amministratore aveva già SANT’ARCANGELO Problema discarica Il Comune pronto a revocare il conferimento d’emergenza La delegazione in visita e il centro olio di Viggiano più volte indicato durante la competizione elettorale che oggi continua a ribadire «abbiamo iniziato il dialogo – confronto con l’Eni per guardare le cose con la giusta serenità». «In passato – ha riferito - questo non c’è mai stato. Entrando nello specifico - continua Cicala - vogliamo capire un po’ di più di quanto accade. Dell’Eni – ha commentato conosciamo poco. Definito questo aspetto – prosegue vogliamo intraprendere un percorso condiviso di natu- ra economica, sociale e occupazionale. L’Eni è nella nostra terra. Noi dobbiamo avere rispetto verso di loro, ma pretendiamo lo stesso rispetto anche da parte loro. Dobbiamo essere leali e trasparenti. Il petrolio c’è – ha sottolineato il Sindaco - e questo è un dato di fatto da cui non possiamo prescindere. Ma l’aspetto ambientale e sanitario assume la stessa rilevanza. Anche su questo dobbiamo dialogare. Quello – ha aggiunto che è mancato in passato, è stato proprio questo aspetto». Di certo tra le novità la costituzione di un “Tavolo permanente sul lavoro” che dovrebbe coinvolgere oltre all’amministrazione, la compagnia petrolifera e le aziende dell’indotto. Uno strumento organizzativo e partecipativo fondamentale per l’impegno nell’effettuare incontri periodici secondo un’agenda di lavori che affronterà i problemi legati all’occupazione. Angela Pepe Analisi dei prezzi medi sulle case vacanza Il web premia Maratea anche come meta low cost MARATEA – La Perla del Tirreno tra le mete «low cost» per le case vacanza. Case vacanza “low cost”: quali sono le destinazioni dove si può risparmiare sull’affitto per le vacanze? Spicca anche la Basilicata, almeno secondo le elaborazioni di Casevacanza.it, portale specializzato sulle locazioni turistiche e partner di Immobiliare.it che ha analizzato i prezzi medi per una settimana, a luglio e ad agosto, nelle principali località italiane. È stata presa in considerazione la “richiesta tipo” per una casa vacanza: quattro posti letto per una settimana. Interessante la proposta di Maratea, alloggiare in una delle località più rino- mate della Regione costa mediamente 300 euro a settimana nel mese di luglio, che diventano 450 ad agosto. Sempre in Basilicata, si segnala anche Nova Siri, che ad agosto è quinta in classifica, con un prezzo medio di 470 euro a settimana. «Gli ultimi dati di Confesercenti ribadiscono che anche quest’anno le ferie degli italiani saranno all’insegna del risparmio – ha dichiarato Francesco Lorenzani, responsabile di Casevacanza.it – e proprio per questo le case vacanza si confermeranno una tipologia di struttura ricettiva in grado di intercettare bene questo bisogno, visto che offrono prezzi più bassi rispetto alla media de- Maratea vista dal porto gli hotel. Naturalmente chi punta al risparmio dovrà puntare su località turistiche meno in voga o che vantano un’offerta maggiore, fattore che contribuisce a rendere i prezzi competitivi». e. m. S.ARCANGELO - Sarà l’assemblea municipale, alla prima riunione utile a sancire la fine dello stato di emergenza della discarica per rifiuti solidi urbani di Santarcangelo in scadenza al 31 ottobre di quest’anno. Lo ha preannunciato il sindaco Domenico Esposito. Una emergenza alla quale nessuno crede più da tempo e che è partita dall’ordinanza del presidente la giunta regionale n.1 del 31 gennaio 2013. e poi prorogata ogni sei mesi. Proroghe che hanno allarmato la cittadinanza e che hanno portato alla costituzione di un comitato cittadino “per Santarcangelo”, il quale ha raccolto più di ottocento adesioni firmate. Il pericolo per il comitato è quello di ritrovarsi in casa una mega discarica non più regionale ma extraregionale. Eppure si era partiti da un progetto indirizzato al conferimento di rifiuti solidi urbani dei soli cinque comuni della disciolta comunità montana Medioagri con sede proprio a S. Arcangelo. Invece, successivamente sarebbero stati ammessi al conferimento altri comuni per un totale di ventitre, ora arrivato addirittura a quarantaquattro, compresa la piattaforma di Tito. I dati insomma preoccupano la gente, che a questo punto non crede più nella buona fede ma anzi alza le antenne allorquando apprende che proprio questa discarica nata piccola, già diventata spropositata, potrebbe diventare una delle più grandi dell’intero Meridione se solo si consentisse l’ulteriore capa- La discarica cittadina cità di accoglimento dei rifiuti che dovrebbe passare dai venticinquemila metri cubi iniziali ma sicuramente già ampiamente superati in questi pochissimi anni ai centocinquantamila previsti dal nuovo progetto consegnato in comune. A supporto il comitato mette sulla bilancia proprio la propagazione dello stato di emergenza della discarica locale mentre le discariche di Moliterno e di Lauria continuano a rimanere chiuse. La domanda d’obbligo dunque da parte del comitato: se c’è emergenza, perché non ripristinare le due discariche appena citate? C’è invece assenza di fiducia nel percorso iniziato e per questo hanno chiesto un dibattito in consiglio regionale ed analisi indipendenti su aria, suolo e acqua. La paura (perché davvero di questo si tratta) è che con la nuova mappa regionale racchiusa in meno di quaranta chilometri in linea d’aria (chissà da chi pensata) che prevede: l’ampliamento per cinque volte di questa discarica, la realizzazione di un opificio (ma pur sempre di trattamento di rifiuti si interesserà). Gianni Costantino VAL D’AGRI L’iniziativa del Rotary per i defibrillatori nei luoghi pubblici Un progetto sulla rianimazione cardiopolmonare VAL D’AGRI - Il problema dell’arresto cardio-respiratorio è una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati. Da studi clinici pubblicati in Europa e negli Stati Uniti, risulta che l’arresto cardiocircolatorio colpisce una persona su mille, in Italia la stima è di 60.000 persone l’anno, in media almeno il 25% potrebbero essere salvate ogni anno, se l’intervento di rianimazione efficace fosse attuato precocemente (entro 5 minuti). Da questi dati e ispirandosi ai principi di solidarietà è nata l’idea di realizzare il corso di Formazione Blsd finalizzato al Progetto Pad (Pubblic Access Defibrillation) per il Primo Soccorso nelle emergenze cardiorespiratorie. Lo scopo del Blsd, finalizzato alla rianimazione Cardiopolmonare e defibrillazione precoce, è far apprendere sia teoricamente che praticamente come comportarsi quando ci si trova di fronte ad una persona apparentemente senza vita e cosa fare per soccorrerla, disponen- do di un defibrillatore semiautomatico. Il Corso di formazione è stato realizzato in collaborazione con l’Irc Italian Resuscitation Council, presso l’Istituto Comprensivo “Giovanni Castronuovo” di Sant’Arcangelo e la formazione è stata rivolta a 14 Operatori Scolastici tra docenti e personale Ata. Il Progetto, realizzato con la sovvenzione distrettuale della Rotary Foundation, ha previsto non solo la formazione, ma anche la donazione all’Istituto di un defibrillatore, dotato di dispositivo pediatrico, al fine di poter assicurare l’attivazione tempestiva dei soccorsi in eventuali situazioni di arresto cardio-respiratorio.La cerimonia ufficiale di consegna del defibrillatore al Dirigente Scolastico professore Pasquale Critone è avvenuta durante la rassegna musicale dell’Istituto a indirizzo musicale in collaborazione con altre scuole della Basilicata e della Puglia. L’iniziativa è stata molto apprezzata dai docenti, dai genitori e Un defibrillatore dalle autorità presenti. «Noi rotariani - ha spiegato la presidente del Club Val D’Agri, Maria Ierardi e il delegato della Rotary Foundation, Antonio Amorosi - riteniamo che la vita umana non abbia prezzo». a. p. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] 34 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 VULTURE [email protected] RIONERO La “Fonti del Vulture” presenta il nuovo packaging per l’acqua Lilia Una nuova bottiglia “green” Sarà completamente riciclabile, oltre che composta al 30% da fibre vegetali RIONERO IN VULTURE Fonti del Vulture si rinnova e lancia sul mercato una nuova bottiglia completamente riciclabile chiamata “PlantBottle” in formato Pet per l’acqua Lilia Naturale. Un rinnovamento che l’azienda giudica «importante» perché «inserito all’interno di un più ampio progetto che comprende, oltre alla piattaforma ecologica, la nuova veste grafica e significativi investimenti pubblicitari, che posizionano Lilia tra i maggiori investitori del mercato delle acque». Ma di cosa si tratta? Una bottiglia di plastica completamente riciclabile, ricavata da una combinazione di materiali tradizionali e con una percentuale fino al 30% di origine vegetale. Un processo innovativo trasforma l’etanolo ricavato da canna da zucchero, in un componente della plastica Pet di cui è costituita la bottiglia. Ma differenza di altre materie plastiche di origine vegetale, questa bottiglia può essere processata in impianti di riciclag- Due scatti della sede della “Fonti del Vulture” gio esistenti, senza contaminare il Pet tradizionale. «L’attenzione verso l’ambiente nella nostra realtà produttiva è una costante da anni, basti pensare ai risultati ottenuti dallo stabilimento non solo in termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica, ma anche di efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche. Grazie ad ingenti investimenti tecnologici, dal 2008 siamo in- fatti riusciti ad abbattere del 53 % l’acqua complessivamente utilizzata nel processo produttivo», sono le dichiarazioni di Stefano Lorenzon, direttore dello Stabilimento di Fonti del Vulture, al lancio della nuova bottiglia che è Una selezione per la “Guida ai vini d’Italia 2014” Gambero Rosso a Venosa VENOSA - Il “Gambero Rosso” arriva in Basilicata ed emette giudizi piu che lusinghieri sui nostri vini. L’occasione è stata fornita dalla tappa venosina della delegazione, guidata da Marco Sabellico, impegnata in un tour attraverso le varie regioni per pubblicare la “Guida Vini d’Italia 2015”, che nella sede della Enoteca regionale ha degustato i vini della Basilicata. Come si sa, a conclusione del tour verranno pubblicate le valutazioni degli esperti, che attribuiti gli ambiti 3 Bicchieri della Guida d’Italia 2015. A darne notizia Paolo Montrone, Presidente della Enoteca Regionale, che si è dichiarato soddisfatto dei risultati raggiunti e orgoglioso dei giudizi espressi dagli esperti. «E’ stato motivo di Paolo Montrone grande soddisfazione constatare l’aumento del numero di etichette che hanno partecipato alla degustazione: le 130 del 2013 sono diventate 180 nel 2014. Questo incremento di aziende, che decidono di far valutare i propri prodotti da esperti di fama internazionale, dimostra la maturità raggiunta dai produttori, che sono tanto consapevoli della qualità del proprio prodotto da accettare SENISE - E’ nato in provincia di Matera, il nuovo comandante il reparto operativo dei carabinieri di La Spezia. Il maggiore Pasquale Domenico Montemurro, che da qualche giorno ha preso il posto del tenente colonnello Giovanni Semeraro, non è stato scelto a caso. I vertici della Benemerita hanno vagliato ogni cosa ed hanno alla fine deciso che per questo delicato ruolo, c’era bisogno di un militare di eccellenza. Quarantesei anni, coniugato ma senza prole, Montemurro rappresenta infatti una punta di diamante dei rappresentanti lucani nell’arma. Eppure alla carriera da ufficiale ci è arrivato quasi per di competere tra di loro e di sottoporsi alla valutazione dei tecnici del settore- evidenzia Paolo Montrone- Sono anche orgoglioso del giudizio espresso da un professionista competente, del livello di Marco Sabellico, che, a conclusione della due giorni di degustazione e nell’ambito del confronto tra produttori lucani promosso dalla Enoteca Regionale, ha dichiarato di aver verificato un importante miglioramento della qualità dei vini della Basilicata, in possesso di tutti i requisiti per competere ad armi pari con tutti gli altri vini di fama nazionale e internazionale. In particolare Marco Sabellico ha espresso apprezzamento per l’Aglianico del Vulture, asse trainante per tutti i vini lucani, e ha sottolineato i grandi passi in avanti fatti dalle altre Doc più giovani, come la Matera doc, il Grottino di Roccanova e la doc Alta Val d’Agri». Le positive valutazioni espresse dalla delegazione del Gambero Rosso, che ha riconosciuto che la piccola Basilicata ha grandi vini di qualità, evidenziano che quella intrapresa dalla Enoteca regionale è la strada buona per valorizzare i vini della nostra regione e tutto il territorio regionale. Una strada che l’Enoteca intende continuare a percorrere. «In questa direzione- conclude Paolo Montrone- andranno i nostri ulteriori progetti, che prevedono nuove iniziative per promuovere e far conoscere i nostri vini sia in Italia che all’estero». Giuseppe Orlando anche un pretesto per raccontare le novità dell’azienda e i suoi investimenti. «Il nuovo packaging è solo l’ultimo dei numerosi progetti realizzati a favore dell’ambiente, investire sulla sostenibilità significa farlo a vantaggio del business ma anche della collettività». Tra i tanti progetti c’è anche quello chiamato “Fabbriche Aperte”, promosso da Fondazione Coca-Cola HBC Italia, grazie al quale gli studenti degli istituti secondari di primo e di secondo grado hanno la possibilità di vivere in prima persona, attraverso un percorso educativoesperienziale, la realtà aziendale lucana alla scoperta delle moderne linee produttive dell'impianto. Lo stabilimento di Rionero in Vulture ha ospitato, dallo scorso gennaio ad oggi, oltre 1.200 studenti e saranno circa 2.000 i ragazzi complessivamente coinvolti nel progetto a chiusura dell’iniziativa che è prevista per questo novembre del 2014. GINESTRA L’appello di un artista «Al Sud non c’è nessun sostegno» GINESTRA - E’ ormai risaputo che i giovani in fatto di creatività non sono secondi a nessuno. E’ il caso di un creativo di Ginestra, Alessandro T. che da qualche tempo ambisce nel campo interior-design, realizzando utensili in ferro battuto e manufatti di ogni genere. Un lavoro che non trova riscontri in termini di risultati. Ed è lo stesso Alessandro ha denunciare la mancanza di sostegno: «non ci sono risorse per ragazzi artisti che potrebbero farsi conoscere in tutto il mondo per la loro creatività nel cosiddetto “made in italy”». La politica è tanto lontana e non fa niente per le generazioni che vo- gliono intraprendere un settore. Ecco spiegato l’emigrazione di tanti cervelli lucani verso il nord Italia e l’Estero. Io invece sono ritornato dal Nord Italia perché ho creduto, probabilmente illudendomi, che anche nella propria terra si può emergere». Lorenzo Zolfo Il carabiniere, 46 anni materano, ha prestato servizio anche a Senise Il maggiore Montemurro a La Spezia caso. Dopo cioè aver vissuto l’esperienza del sevizio di leva. Era il 1992 e dopo essersi laureato in giurisprudenza presso l’università di Bari, era stato chiamato ad assolvere il servizio obbligatorio di leva. Mai poteva pensare di innamorarsi della divisa ma il colpo di fulmine c’è stato e Montemurro inizia una bella carriera da ufficiale. Arriva a Castelvetrano in pro- vincia di Trapani, comune di nascita di Matteo Messina Denaro, ritenuto il latitante di mafia più importante ed influente; subito dopo Montemurro viene trasferito a Napoli nel nucleo antidroga. Poi è anche a Senise, dove lascia il segno del suo passaggio. Ancora oggi la cittadinanza lo ricorda con stima e rispetto. Da Senise viene trasferito a Velletri e qui ancora una volta si fa notare per la perizia sulle nuove tecniche investigative: alla fine diventa egli stesso un insegnante di queste tecniche ai giovani allievi. Questo ennesimo attestato di stima dunque non rappresenta altro che il giusto premio per chi si è speso, cominciando quasi per scherzo, per la causa nobile del trionfo della giustizia.Per un orgoglio tutto lucano che pure non guasta. g. c. Il maggiore Domenico Montemurro RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] 35 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 MATERA [email protected] Lamacchia: «Tutti teniamo alla capitale della cultura ma la Giunta è lontana da Consiglio» Adduce difeso solo da Matera 2019 Il bilancio andrà in seconda convocazione. Manuello: «La maggioranza non c’è più» «La giunta si è dimostrata completamente scollegata dal Consiglio comunale e il sindaco ne ha avuto ancora una volta una reazione. Il voto sul bilancio? Non mi sento di votare negativamente a pochi mesi dalla scelta di capitale della cultura e del traguardo che Matera ha davanti ma non condivido questo bilancio e le scelte che vi vengono fatte. Deciderò il da farsi nelle prossime ore manifestando comunque il mio disappunto». Le parole del consigliere comunale Socialista Michele Lamacchia sono lo specchio del sentimento diffuso in queste ore in larga parte della maggioranza che sostiene il sindaco Adduce. Il bilancio di previsione di venerdì in seconda convocazione passerà con ogni probabilità e con pochissimi voti negativi ma sarà Matera 2019, l’obiettivo della città e la voglia di diventare capitale della cultura «a salvare l’Amministrazione da una caduta rovinosa». Il giorno dopo il venir meno del numero legale se che neanche si sia aperta la questione bilancio e l’uscita dall’aula di una parte numerosa della maggioranza propone un caso oramai tutto politico, un’Amministrazione che perde i pezzi ancor di più dopo l’ultimo rimpasto di giunta ma che andrà avanti perchè c’è un obiettivo che viene prima cioè la capitale della cultura e nessuno vuole prendersi la paternità di averlo compromesso. «L’altro giorno si è avuta l’esplicita dimostrazione che la maggioranza oramai non c’è più» spiega dai banchi dell’opposizione Doriano Manuello, «solo 18 consiglieri presenti in aula più uno dell’opposizione e di quei 18 ben quattro eletti con le liste civiche e non con il centrosinistra. Non esiste alcun tipo di previsione e di programmazione per il futuro e c’è la conferma e la dimostrazione che non si può assolutamente andare avanti in questa maniera» attacca ancora lo stesso Manuello. Quanto all’ipotesi che la prospettiva di Matera 2019 tenga in piedi una situazione complicata il consigliere d’opposizione insiste: «non può essere una prospettiva seria di una città andare avanti comunque pur di arrivare ad un traguardo come il 2019 perchè proprio queste scelte, questo tipo di programmazione sono elementi chiarificatore della prospettiva di diventare capitale della cultura». Ancora più duro l’intervento di Franceschino Santantonio della Lista Stella che ha spiegato: “Il segreta- Bus vietati alla stazione ma auto libere di circolare Pendolari penalizzati Il capogruppo dei Socialisti in Consiglio comunale Michele Lamacchia critico sul prossimo bilancio in discussione giovedì in seconda convocazione Santantonio duro «Il sindaco è oggi in un vicolo cieco Ha tradito la città» Rivelli via fb contro Muscaridola : «Sel fuori da maggioranza» Paterino e la Giunta: «Monocolore Adduce daremo un sostegno condizionato» Al bilancio non si è arrivati ma si è fatto in tempo nell’ultimo Consiglio comunale di lunedì a procedere all’ingresso del consigliere Tragni al posto del neo assessore Lionetti e discutere della costituzione della nuova giunta. A sottolineare criticamente le scelte e il metodo applicato e parlare di “monocolore Adduce” è stato il consigliere Michele Paterino dell’Italia dei Valori. «Prendiamo atto della nuova composizione dell’esecutivo (tralasciando incidente sul rispetto della parità di genere) anche se il metodo adottato seppure legittimo si sottopone a diverse interpretazioni critiche. Intanto, è venuto meno l’impegno scaturito dalla riunione di maggioranza di procedere alla nomina di una giunta “politica” con l’obiettivo di ricompattare la coalizione di centrosinistra al fine di intensificare l’azione di governo su alcune priorità programmatiche in questi ultimi mesi» ha detto in Consiglio comunale. « Mi sembra che la maggioranza è più frammentata di prima e non credo che querio provinciale del PD avrebbe dovuto richiamare il sindaco al senso di responsabilità, non la maggioranza.” “Le scelte operate dal sindaco hanno tradito il patto di trasparenza e onestà che ci aveva visti al suo fianco, leali sostenitori di un progetto che avrebbe dovuto restituire alla città una prospettiva di crescita. Invece, in questi anni, abbiamo as- sta nuova giunta pur costituita da persone per bene e di buona volontà possa in questi pochi mesi recuperare i ritardi che sono stati accumulati nel perseguimento di importanti obiettivi programmatici, più volte evidenziati dal sottoscritto. Inoltre, l’azzeramento delle deleghe complica la vita anche agli assessori che sono stati riconfermati. E’ chiaro che questo nuovo assetto della Giunta è stato conseguito a discapito di diversi partiti della coalizione, di fatto siamo in presenza di un monocolore “Adduce”. Quindi sostegno condizionato alla nuova giunta assicurando sin da ora con grande senso di responsabilità,( in considerazione del momento particolare, della candidatura a capitale europea della cultura il cui esito finale sarà noto nel prossimo mese di ottobre), un atteggiamento costruttivo sui provvedimenti condivisi ed in linea con i principi e gli impegni programmatici sottoscritti (equità fiscale, buon governo del territorio, gestione oculata delle risorse pubbliche, trasparenza nell’azione amministrativa,ecc. ecc.)» sistito al mercimonio e alla svendita del bene comune. Quella di ieri – ha evidenziato il coordinatore Santantonio – è la sintesi chiara e irreversibile del vicolo cieco in cui si trova l’amministrazione Adduce: la maggioranza non esiste. Non esiste più uno spazio condiviso capace di generare una prospettiva seria che metta in campo azioni forti. Il sindaco Adduce ha tradito i cit- tadini materani, ha disatteso le aspettative delle forze politiche che lo hanno sostenuto e ha tradito il progetto di Matera2019 trasformandolo nella sua personale ipoteca sul futuro.” Intanto via facebook la polemica non si sopisce in nessun modo e dopo un botta e risposta polemico tra Rivelli e Muscaridola a qualche ora dal Consiglio (di lunedì sera) sul bilancio, La stazione delle Fal ieri mattina vietata all’ingresso degli autobus CI RISIAMO. La festa è bella quando dura poco e, soprattutto, quando a farne le spese non sono i pendolari della provincia che a Matera ci vengono non certo in gita, ma per lavoro. Dopo un anno di tregua, ecco che dalle riunioni dei “saggi” del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica o da qualche mente illuminata del Comune (non è ben chiaro) ti rispunta il coniglio dal cilindro: come si risolvono tutti i problemi di traffico e sicurezza nei giorni della festa della Bruna? Ovviamente vietando per ben tre giorni (da ieri fino a domani, mica solo nel giorno della Festa!) l’accesso degli autobus in piazza Matteotti. E tutti gli altri? Auto private, motocicli, furgoni e qualsiasi altro tipo di mezzo di locomozione, liberi di circolare indisturbati anche in pieno centro, fin dentro piazza Vittorio Veneto. A processione in corso, qualcuno, spazientito, può permettersi anche di strombazzare dietro ai cavalli, mentre sui marciapiedi impazza il parcheggio selvaggio. Eh sì, in effetti, il problema sono proprio i pendolari... La soluzione a tutti gli inconvenienti che una città in festa comporta è deviare il normale percorso di tutte le è arrivato ancora una presa di posizione al vetriolo dell’ex assessore. «SEL è fuori dalla maggioranza e sta con la Città e il suo futuro. A proposito, solo ieri qualcuno mi invitava a stare sereno. Credo che lui non stia molto sereno e se si togliesse di mezzo ne guadagnerebbe tutta la città e il centrosinistra che ha dilaniato». corse, sia in entrata sia in uscita da Matera, all’altezza della caserma della Guardia di finanza in via Lazzazzera, e farle transitare dal campo scuola per poi riagganciarsi al percorso solito in via Timmari, all’altezza della caserma dei vigili del fuoco. E della sicurezza dei viaggiatori chi se ne importa, tanto nel frattempo ci si è preoccupati (giustamente) di quella dei cavalli. Per tre giorni, mentre il piazzale della stazione Fal è deserto, facile preda di impavidi automobilisti a caccia di parcheggi abusivi (le giostre iniziano a funzionare dopo le 20, quando cioè non rimane che una corsa in partenza) i pendolari che di solito prendono il bus alla stazione, inevitabilmente, sono costretti a riversarsi tutti alla fermata vicino ai Vigili del fuoco, priva di piazzole e in prossimità di un incrocio, dove i bus devono attardarsi per far salire i passeggeri a bordo. Va bene la festa, ma non a scapito dei pendolari a cui, se proprio un piccolo sacrificio si doveva imporre, sarebbe stato sufficiente, come si è fatto lo scorso anno, solo il 2 luglio, non tre giorni interi. Margherita Agata © RIPRODUZIONE RISERVATA Un contesto di evidenza sfida tutti contro tutti che certo non aiuta l’Amministrazione. Giovedì il bilancio e venerdì Matera 90 e Granulari saranno gli altri banchi di prova di un Consiglio che oramai viaggia lontano rispetto alla giunta e al sindaco. Due rette parellele che se non si sono ancora incontrate, non si incontreranno più. Piero Quarto RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 38 Matera e provincia Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] POMARICO Un terzo postino, un locale più igienico, l’ingresso per gli invalidi tra le richieste Ufficio postale nel mirino della protesta Raccolta firme per la petizione popolare sui disservizi allo sportello di via Diaz POMARICO - Il servizio postale pomaricano fa acqua da tutte le parti. Quindi è stata indetta una petizione popolare su una serie di atavici problemi. Finito il tempo delle lamentele sul senso unico in corso Garibaldi, perché tornato a doppio senso di circolazione, adesso l'attenzione cade sugli uffici postali di via Diaz. Il testo della raccolta firme "per la contestazione dei disservizi" è indirizzata al nuovo Amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, al ministro dell’Economia e finanze, al ministero dello Sviluppo economico (dipartimento Comunicazioni direzione generale per la regolamentazione del servizio postale Autorità di vigilanza sui disservizi postali), all’Agcom direzione Servizi postali, al garante della Privacy, al responsabile Area territoriale sud 1 di Poste Italiane, al direttore di Filiale di Matera, al prefetto di Matera, al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, alla direzione Provinciale del lavoro, all'Azienda Sanitaria Materana, al direttore Unità Operativa medicina del lavoro e sicurezza ambientale, al sindaco del comune di Pomarico, alla locale stazione dei Carabinieri, alle Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane organizzazioni sindacali e alla segreteria regionale dell’Adiconsum. Le file interminabili allo sportello producono, tra le altre cose, "continua e totale violazione della privacy e pericolo per la pubblica e privata incolumità essendo l’ufficio piccolo, angusto e con spazi ristretti bastano poche persone in attesa e si resta am- massati come sardine in scatola facendo diventare l’aria completamente pesante ed irrespirabile elevando il rischio di svenimenti a causa di malori improvvisi, inoltre la gente stanca di aspettare il proprio turno a causa della mancanza dell’elimina code si riversa o a ridosso dello sportello osservando e ascoltando involon- tariamente tutte le operazioni che si effettuano o peggio ancora preferiscono aspettare all’esterno con tutti i pericoli che ne derivano, infatti non appena si esce dall’ufficio ci si immette su una strada via Armando Diaz molto stretta, trafficata e pericolosa, con grave pericolo per la pubblica e privata incolumità, mancanza di L’avvio di lavori urgenti per trasferire gli ambulatori riaccende “la guerra” Ospedale Tinchi, tregua finita Una delibera di Maglietta riapre la querelle. Il comitato: «Va revocata» “Sembrava che il successo della manifestazione di domenica scorso davanti all'Ospedale di Tinchi, la decisa posizione dell'Amministrazione Comunale e le rassicurazioni politiche avute dal Comitato nell'incontro di venerdì scorso a Potenza con il Presidente Pittella avessero tranquillizzato tutti, sindaco e manifestanti. Ma una delibera del Direttore Generale riaccende la guerra a Tinchi”. E’ quanto sostiene nella sua ultima nota il Comitato Difesa Ospedale. “Comitati e associazioni – viene annunciato - sono di nuovo in fibrillazione e si preparano a nuove iniziative”. “A scatenare nuove polemiche – viene spiegato dall’organizzazione civica una delibera del Direttore Generale dell'ASM che dispone l'utilizzo di 236.000 euro per "affidamento lavori di somma urgenza per la realizzazione delle opere necessarie per consentire il trasferimento, presso l'immobile ubicato in Pisticci in via Cantisano, degli ambulatori ubicati presso il P.O. di Tinchi, propedeutico agli interventi da realizzare al predetto P. O. a garanzia della pubblica e privata incolumità". Tutto secondo i piani”. “Nel corpo della delibera – è il ragionamento che agita nuovamente il Comitato sono inequivocabili le motivazioni dei lavori, dalla presa d'atto della relazione dell'Unibas del prof. Masi al riferimento esplicito al verbale del 23 giugno e si asse- La facciata dell’ospedale di Tinchi gnano 236.000 (duecentotrentaseimila) euro a due ditte di Ferrandina per eseguire lavori di somma urgenza per lavori di adeguamento dei locali di via Cantisano a Pisticci per trasferire con la massima urgenza gli ambulatori di Tinchi. Siamo in attesa di sapere se gli effetti di questa delibera sono stati bloccati, viste le motivazioni. I locali di Via Cantisano erano stati messi a disposizione dalla giunta comunale con delibera n. 52 del 20 febbraio 2014. Eppure tutti hanno condiviso la necessità di fermare tutto in attesa di un nuovo incontro. Pare che qualcuno si giustifichi e dica che si tratta di realizzare in via Casntisano solo di lavori per trasferirvi il distretto. Siamo alle solite, un film già visto. A parole si dice una cosa, negli atti l'opposto. Nella delibera c'è scritto tutt'altro, che si tratta di lavori di impiantistica per trasferire le attività da Tinchi così come, appunto, risultava dal verbale del 23 giugno che aveva scatenato la rabbia del Comitato Difesa Ospedale e dei cittadini in lotta a Tinchi. Il Comitato è in agitazio- ne: le menzogne continuano, la battaglia del comitato pure. La delibera dell'ASM (787 del 27 giugno) dev'essere revocata ed è un atto di guerra. Pronti ad occupare anche i locali di Via Cantisano”. MONTESCAGLIOSO Eccellenza con Tripadvisor al borgo ritrovato Il Sindaco della Città di Montescaglioso Giuseppe Silvaggi e l’Assessore alla Cultura Maddalena Ditaranto, a nome della Giunta comunale, hanno espresso soddisfazione e compiacimento per il Certificato di Eccellenza TripAdvisor 2014 ottenuto dall’albergo diffuso "Il Borgo Ritrovato", inserito tra i vincitori. «Tale riconoscimento dà lustro alle risorse produttive montesi». uscita di sicurezza, difficoltà di accesso per gli invalidi". Oltre a questo, il solito ritardo nel recapito della corrispondenza "verificatosi in maniera molto intensa nei mesi scorsi, bollette di luce, gas, telefono, acqua, comunicazioni di assicurazioni, banche e finanziarie fatte recapitare ben oltre la scadenza il che ha provocato in tutta la cittadinanza rabbia e malcontento, infatti pagare in ritardo una qualsiasi bolletta, oltre all’addebito degli interessi di mora e sanzioni, potrebbe aver provocato, presumibilmente, l’inserimento del proprio nominativo in un elenco di cattivi pagatori con ripercussioni tali da poter compromettere un eventuale accesso a qualsiasi prestito". Quindi i cittadini chiedono: "L’inserimento del terzo postino, il trasferimento in un locale più grande, più igienico, con uscita di sicurezza ed ingresso per gli invalidi, l’inserimento dell’Elimina Code ed il prolungamento dell’orario di apertura al pubblico fino al pomeriggio". Le firme si raccolgono presso la Casa della Cultura sita nel Palazzo Marchesale. Nunzio Festa © RIPRODUZIONE RISERVATA Deposito Cedib a Tinchi Furto di bibite nella notte dall’ingente valore UN FURTO nella notte al deposito Cedib ubicato nella tranquilla periferia di Tinchi, peraltro a due passi dal polo della sicurezza, il complesso dell’ex carcere che ospita vigili del fuoco, corpo forestale e protezione civile. Luogo del misfatto la sede di una nota ditta locale di fornitura bevande alle attività commerciali del territorio, trafugata da mani ignote, quasi certamente in gruppo. I ladri sono riusciti ad introdursi nella sede del distributore ubicata fra Tinchi e Centro Agricolo, disattivando, a quanto pare, il sistema di telecamere. Indisturbati, stando ovviamente alle prime e parziali ricostruzioni, hanno caricato di merce il camion di proprietà della stessa ditta e, dopo aver fatto il pieno di bottiglie e derrate, sono fuggiti a bordo dello stesso mezzo forzando l’uscita del deposito. Ancora da stimare il valore della perdita, che si presume possa essere ingente. Oltre al materiale trafu- gato, soprattutto bibite di ogni tipo, altra merce è stata danneggiata, non è ancora chiaro se di proposito o nella concitazione delle operazioni connesse al frettoloso carico del camion. Ad accorgersi del furto sono stati i proprietari della stessa ditta, alcuni volenterosi, piccoli imprenditori del posto che negli anni hanno saputo conquistarsi la fiducia della clientela ed una buona credibilità a livello territoriale. Come di consueto si sono recati a lavoro di buon mattino, ma hanno dovuto subito constatare le evidenze lasciate dai ladri, realizzando in pochi attimi quanto accaduto poche ore prima, presumibilmente nel corso della notte. Dato l’allarme, sul posto sono intervenuti gli uomini del Commissariato di Polizia di Pisticci per tutti i rilevi del caso, alla ricerca di eventuali tracce ed evidenze eventualmente lasciate dai malviventi. Roberto D’Alessandro © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Matera e provincia Mercoledì 2 luglio 2014 [email protected] 39 Berlinguer risolve il caso dello sciopero della fame di Devincenzis «Riprenderanno i lavori a Montalbano» « I soldi per pagare l’impresa che ha lavorato alle reti idriche e fognarie di Montalbano Jonico ci sono: la Regione Basilicata li ha già assegnati ad Acquedotto Lucano. Ora toccherà a quest’ultimo trasferire i fondi. E all’impresa riprendere i lavori». La rassicurazione sul provvedimento che dispone i pagamenti si è avuta dall’assessore all’Ambiente, territorio, opere pubbliche e mobilità Aldo Berlinguer, nel corso di un incontro che ha tenuto con il sindaco di Montalbano Jonico Vincenzo Devincenzis, il vicesindaco Salvatore Gentile, il commissario della Conferenza interistituzionale idrica Angelo Nardozza, il diret- tore generale di Al Gerardo Marotta e i dirigenti del Dipartimento Ambiente. Il Sindaco del Comune lucano aveva minacciato, pochi giorni fa, lo sciopero della fame perché si consentisse il riavvio delle opere, bloccate da tempo: la ditta che se ne occupa avanza ancora una parte delle somme relative ai lavori già effettuati. Si tratta di lavori importanti: demolizione di opere esistenti, realizzazione di condotte e derivazioni in vari materiali, posa di tubi, aste, chiusini, pozzetti eccetera. Dell’importo dovuto di circa 435.000 euro, l’impresa aveva già ottenuto una parte nell’apri- le scorso, come sempre stanziata dalla Regione Basilicata e pagata poi da Acquedotto Lucano. In attesa della restante parte, il cantiere si era fermato. Ed è per questo che il Sindaco aveva minacciato il gesto estremo dello sciopero della fame. L’Assessore Berlinguer ha così convocato una riunione nella sede del suo Dipartimento ed ha dato le rassicurazioni per trasferire i fondi. «Dopodiché – spiega l’assessore Berlinguer – bisognerà solo attendere l’effettivo pagamento da parte di Acquedotto Lucano all’impresa perché uomini e mezzi riprendano l’attività e concludano opere di importanza Da sinistra l’assessore Berlinguer e il sindaco Devincenzis fondamentale per il centro joni- re da vicino la vicenda sino alla co». sua risoluzione, anche con una «A ogni modo – aggiunge l’e- visita sul posto – conclude – da sponente della giunta regionale concordare con il Sindaco nei lucana – sarà nostra cura segui- prossimi giorni». Nuovo appello all’acquirente: «Siamo vicini a un accordo», coinvolta anche la Regione Pronti a rilevare l’azienda Conte Soccorso contadino annuncia la formazione di una coop per i terreni venduti all’asta POLICORO – Gli agricoltori di “Soccorso contadino” continuano ad occupare l’azienda agricola di Leonardo Conte alla fine di viale Matera, confine tra il territorio di Policoro e quello di Tursi, rientrante da un punto di vista geografico in quest’ultimo. Così a distanza di tre mesi Gianni Fabbris e i suoi sostenitori non mollano la loro battaglia etica. A marzo bloccarono l’ufficiale giudiziario all’ingresso dei cancelli dell’azienda e la stessa cosa avrebbero fatto nel pomeriggio del 30 giugno, quando il pubblico ufficiale era atteso in azienda per certificare il passaggio di proprietà dalla famiglia Conte/Ergastolo a una nuova di cui il nome non è stato fatto, anche se si tratterebbe di vicini di casa della stessa famiglia, che avrebbero comprato beni di confinanti messi all’asta. La procedura parte nel gennaio 2013, quando si certifica il fallimento della famiglia Conte con parte dei beni, in questo caso l’azienda agricola con annesso casolare di 17 ettari totali, messi all’asta per onorare i debiti. Secondo Fabbris e soci l’operazione sarebbe stata preceduta da un incontro a porte chiuse a Matera da parte di gente senza scrupoli per “pilotare” l’asta. «Non si spiega altrimenti –tuona Fabbris nella mattinata del 30- come proprietà di questo tipo che valgono almeno 500mila euro, siano passate di proprietà per la modica cifra di 80mila. Questa è una vera e propria speculazione, tipica di quelle di un’economia da guerra con persone facoltose che con la liquidità vogliono comprare la vita e il lavoro delle persone. Perché di questo si tratta, non solo della semplice acquisizione di un patrimonio». Fabrris sostiene che la L’annuncio fatto nei giorni scorsi da Soccorso contadino circa la possibilità di rilevare l’azienda Conte mobilitazione va avanti e Volevamo un incontro ti. Siamo disponibili a rinon ha alcuna intenzione con i potenziali acquiren- storare gli 80mila euro, di fermarsi: «Da qui non ti, che in questi mesi non con l’aggiunta di qualcosa ce ne andiamo –continua- si sono fatti vivi e ora li in- in più, per restituire quenemmeno se vengono con vitiamo una seconda volta sta azienda ai proprietari i carri armati perché c’è a battere un colpo, anche morali e così rilanciarla; un limite morale di fronte per interposta persona: oppure entrino anche loro al quale non possiamo so- troviamo un accordo bo- nella nostra cooperativa prassedere. nario nell’interesse di tut- sociale, perché noi di que- sta azienda vogliamo farne una fattoria didattica con la coltivazione di prodotti biologici e orti». A tal proposito Fabbris ha annunciato di aver costituito una cooperativa, che ha intenzione di rilevare, sempre presso il tribunale civile di Matera, gli altri 7,5 ettari di terreni circostanti l’azienda ancora di proprietà della famiglia Conte/Ergastolo e chiederà la tracciabilità degli 80mila euro per la prima asta. I mobilitatori hanno invitato al sit-in anche il sindaco di Tursi, Giuseppe Labriola (centrodestra), il quale in veste istituzionale ha convocato, dietro sollecitazione di Fabbris, un tavolo concertativo tra le parti- vecchia proprietà, nuova e occupanti- oggi presso lo stesso Municipio, per addivenire a una soluzione che possa restituire splendore ad un’ azienda che per anni è stata un modello del settore. Quindi anche Labriola ha auspicato un rilancio come accaduto in casi simili in Emilia Romagna. Inoltre, Fabbris ha consegnato una missiva a don Salvatore De Pizzo, parroco della chiesa Buon Pastore di Policoro, affinchè possa intercedere presso il vescovo monsignor Francesco Nolè, «di rimettere a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori», chiedendo dunque un sostegno morale alla Curia. Infine, non dovrebbe mancare anche un interessamento della Regione, nella persona dell’assessore all’Agricoltura alla quale sempre Fabbris notificherà una lettera, per sensibilizzare anche l’Ente sulla vicenda di questa azienda chiedendone il coinvolgimento tramite il Psr (Piano di sviluppo regionale). Alla manifestazione c’era anche l’avvocato Antonio Melidoro, che cura gli interessi di Soccorso contadino; mentre Leonardo Conte ha affermato, che i suoi guai sono iniziati nel 1993 con la psicosi del morbo della mucca pazza. Gabriele Elia [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Alluvionati, «Il presidente superi le rendite di posizione e attui l’accordo» «Ora basta, è tempo di agire» Fabbris si rivolge a Pittella IL Coordinamento del Comitato per la “Difesa delle TerreJoniche” ha incontrato a Montescaglioso le associazioni e i cittadini, per discutere le proposte di rilanciare la vertenza generale sulla messa in sicurezza idrogeologica dell'area e per il riconoscimento del diritto ai risarcimenti. La data di ieri, peraltro, era fortemente simbolica ed è l'occasione per fare una prima valutazione: il 1 luglio era la ricorrenza della frana che ha stravolto sette mesi fa Montescaglioso e dell'alluvione che il 1 dicembre scorso ha colpito circa 60 comuni della Basilicata. «Oggi, però, sono anche 9 mesi dall'alluvione di ottobre 2013 e 46 mesi da quella del febbraio/marzo 2011 -ha ricordato il Comitato- e an- cora stiamo attendendo le risposte minime che consideriamo assolutamente indispensabili per il territorio, le famiglie e le comunità colpite. I danni accertati fra Puglia e Basilicata superano abbondantemente i 500 milioni di euro di cui per la sola Basilicata almeno 40 milioni di danni per i privati cittadini e le aziende del territorio. Anche se ad oggi in Basilicata sono arrivati circa 30 milioni per gli interventi "urgenti" di messa in sicurezza, questa cifra è assolutamente risibile rispetto ai bisogni e rispetto alla capacità di incidere effettivamente sul territorio con interventi adeguati. Soprattutto ad oggi praticamente nulla è arrivato ai cittadini ed alle aziende private che hanno subito danni. Nelle settimane scorse il Comitato aveva inviato alla Regione una serie di proposte, con la richiesta al Presidente Pittella di dare segnali precisi di assunzione di responsabilità. Quattro le richieste: un accordo sui risarcimenti ai privati per tutte e tre le alluvioni dal 2011 ad oggi; la costituzione di un coordinamento delle diverse iniziative per i risarcimenti, la messa in sicurezza e la prevenzione sotto la diretta responsabilità della Presidenza della Regione; la convocazione entro ottobre degli Stati Generali sulla Salute dei fiumi; la costituzione di un fondo per la messa in sicurezza idrogeologica e la bonifica ambientale delle aree di fondovalle . «E’ tempo di agire», ha preci- Gianni Fabbris sato Fabbris, annunciando una lettera che sarà inviata oggi al presidente Pittella, per chiedergli di superare qualsiasi timore di «pestare i piedi a qualche rendita di posizione. Ora è il tempo di dare risposte». RASSEGNASTAMPA II I BASILICATA PRIMO PIANO Mercoledì 2 luglio 2014 REGIONE BASILICATA BRACCIO DI FERRO Intensa trattativa tra i partiti per definire le caselle del mosaico, tra veti DOSSIER SULLE «TESTE» DEGLI ENTI diverse incrociati e assi tirati fuori all’ultimo minuto LE PROSPETTIVE Sintesi complessa e soluzioni non senza malumori. Intanto, si guarda già ai prossimi incarichi negli ospedali Risiko nomine nella notte più lunga Chiuso, non senza agitazioni, il complicato dossier degli enti sub- regionali CONSIGLIO Giornata di fuoco per il termine ultimo di presentazione delle nomine ANTONELLA INCISO l Il risiko delle nomine negli enti sub-regionali dove ogni partito ed ogni consigliere intendeva giocare un ruolo di primo piano, è finito. Con pochi vincitori e molti vinti. È finito nella tardissima nottata dopo una «quadratura del cerchio» che ha dovuto soddisfare le esigenze dei partiti, l’equilibrio geografico, e le sensibilità delle correnti del Partito democratico. Un equilibrio difficile da individuare che ha costretto gli esponenti politici a trattare sino a notte fonda (ben oltre l’orario di andata in macchina del giornale) per arrivare ad una sintesi che tenesse insieme le ambizioni dei singoli e le esigenze contigenti. Perchè, di certo, se le diverse correnti dem hanno fatto quadrato per ottenere le posizioni più importanti (con tanto di divisione degli incarichi anche in vista della prossima tornata che riguarderà enti importanti come gli ospedali, la Sel e Acquedotto lucano) anche i minori hanno rivendicato ruoli di rilievo nel portafoglio dei posti nelle strutture sub- regionali. Un «braccio di ferro» che TRADIZIONE Incarichi assegnati, come da tradizione, poco prima della scadenza ha portato ad uno slittamento sino a pochi minuti dal termine ultimo della mezzanotte delle decisionii. Soprattutto in alcuni enti dove i giochi per i portafogli si sono consumati sino all’ultimo minuto. Nella prospettiva di arrivare ad un accordo complessivo. Le uniche certezze nella tarda serata di ieri, sono state quelle sulla direzione dell’Arpab dove è stato nominato Aldo Schiassi, epidemiologo campano con alle spalle diverse esperienze nel settore della gestione dei servizi sanitari. Per l’ente, uno dei più importanti e delicati nel panorama regionale, un «asso» tirato fuori dalla manica direttamente del governatore Pittella (a cui è stato dato mandato pieno da tutta la maggioranza di Centrosinistra) che ha voluto puntare oltre che sulla competenza anche sul rinnovamento totale (criterio che giustificherebbe la scelta di un professionista di fuori regione, seppure di area di Centrosinistra). Rimasta in pole e poi ratificata, nonostante le voci altalenanti che si sono susseguite durante l’intera giornata di ieri, anche la candidatura (in quota pittella) di Antonio Bruno all’Apt. Laureato in sociologia con una tesi sullo sviluppo del Mezzogiorno. Fondatore di Pro- . meta Servizi, econsulente per enti pubblici e aziende nel campo del marketing territoriale e dello sviluppo locale. Ci ha provato a anche l’ex sindaco di Sant’Arcangelo, Domenico Esposito (in quota De Filippo ma vicino anche al governatore Pittella). Per lui in gioco l’incarico di amministratore dell’Azienda di edilizia territoriale di Potenza. Così come la riconferma è stata scontata per il responsabile delle politiche per il lavoro, Pinuccio Maggio (di area pittelliana). Come per il componente della Corte dei Conti, incarico per il quale è rimasto in pole position l’ex direttore della Presidenza del Consiglio regionale, Luigi Gianfranceschi. Più complesso, invece, il quadro per gli altri incarichi, dove, posizionamenti e veti incrociati hanno pesato sino all’ultimo momento. Caso emblematico l’Azienda territoriale di Matera dove sono stati in bilico, salvo sorprese dell’ultima ora, Adeltina Salierno e Angelo Tataranni. Ma soprattutto l’Ardsu, con- tesa dai renziani del Pd (che puntavano alla riconferma di Arduino Lospinoso) e dai minori. Una scelta che ha pesato non poco nel ritardo delle designazioni e che continuerà a pesare sui futuri assetti della maggioranza, considerato che la decisione è avvenuta contro la volontà di una delle due parti in causa. Trovare il «consenso», però, non era e non è stato facile. Tanto che a farne le spese è stata anche la minoranza che, dopo aver nominato all’Ardsu Clemente Delli Colli ed al Corecom Gianluigi Laguardia ed aver proposto collegialmente la candidatura del segretario regionale dei «Popolari per l’Italia» Vincenzo Giuliano, per una presidenza ha dovuto attendere notte per sapere se l’incarico assegnato era quello di garante per l’infanzia o difensore civico (ruolo che, però, deve essere votato dal Consiglio). Come da tradizione, quindi, la sintesi sulle decine e decine di incarichi è stata trovata solo all’ultimo secondo. E non senza malumori e fibrillazioni. Le stesse che si trascineranno anche oggi e nei prossimi giorni, quando tutti gli incarichi saranno ufficializzati. E gli equilibri definiti. SULLE NOMINE IL COMMENTO DEL CAPOGRUPPO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE, GIANNI LEGGIERI PROGRESSISTI HA OTTENUTO 167 VOTI «Scelte in base al colore politico Così si sono illusi i giovani» Parlamento europeo Gianni Pittella capogruppo S&D l Da destra a sinistra. Senza differenze. Senza contrasti di alcun genere. La «torta» delle nomine conquista tutti i partiti politici presenti in Consiglio regionale che tra posizioni di primo piano e ruoli secondari non disdegnano gli incarichi. I grillini, invece, no. Loro a quelle «poltrone», il più delle volte retribuite rinunciano. Preferendo, da un lato, puntare il dito sui criteri di scelta, dall’altro, lavorare perchè il meccanismo di selezione sia diverso. Gianni Leggieri, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, lo dice chiaramente. Capogruppo tutti i partiti, anche l’opposizione, hanno indicato professionalità per gli incarichi negli enti sub-regionali. Voi, invece, avete scelto di non farlo, limitandovi a partecipare alle consultazioni per semplice cortesia. Perchè questa scelta ? «Non condividiamo assolutamente questo tipo di scelta. Ci siamo presentati perchè ci ha chiamati il presidente Lacorazza ed era doveroso esserci per rispetto alle Istituzioni. Abbiamo detto, però, che questo tipo di politica non ci piace. È inutile illudere ancora una volta i giovani che hanno presentato la propria candidatura se poi le scelte vengono fatte dall’alto. Di fronte alle 800 candidature presentate, le indicazioni sono legate a criteri politici di spartizione» Il problema, quindi, è il criterio di scelta che secondo voi è solo ed esclusivamente politico e non di competenza?. M5S Il capogruppo grillino Gianni Leggieri . «Non ho letto i curriculum dei candidati e non mi permetto di giudicare le loro competenze, ma si sceglie in base al colore politico». Meglio fuori, quindi «Si, non ci interessa per nulla questo discorso. Noi parliamo di trasparenza, ne parlano anche gli altri ma rimangono solo belle parole. La competenza è fondamentale per un lavoro pubblico ma è anche evidente che tanti enti vadano chiusi. Ci deve essere una riorganizzazione». Quindi, l’obiettivo è la riorganizzazione della governance regionale? «Assolutamente sì, serve una governance più snella, meno pesante, con meno incarichi retribuiti ed enti più vicini ai cittadini. Leggendo tra gli incarichi, ad esempio, ci sono ruoli come le servitù militari che non comprendo a cosa possono essere utili» Di qui il lavoro sulla riorganizzazione?. «Noi siamo solo in due, vorremmo fare tante cose ma il lavoro è immane. Però, stiamo mettendo in cantiere una proposta di legge di riforma degli enti che preveda anche un diverso meccanismo di nomina». Ovviamente non su basi politiche? «Si, crediamo che si debba puntare solo sui titoli, sui curriculum, sulla professionalità» Anche per non deludere i giovani. «Esatto. Inutile far fare 800 domande è meglio puntare alla chiamata diretta in base ai titoli scelti da una commissione. Ci sono ruoli importanti negli enti sub regionali che richiedono competenze professionali specifiche e di alto livello». [a.i.] l Gianni Pittella è il nuovo capogruppo dei Socialisti & Democratici al Parlamento europeo. Pittella, che è stato presidente ad interim dell’Europarlamento, è il primo italiano a guidare il gruppo S&D. Su 174 votanti il nuovo capogruppo ha ricevuto il voto favorevole di 167 eurodeputati. Pittella si è detto «orgoglioso della nomina» ed ha spiegato che l’Europa ha bisogno di un «programma ambizioso». «Ciò di cui abbiamo bisogno oggi è un programma coraggioso e ambizioso per l’Europa e per dare all’Ue un ruolo di primo piano sulla scena mondiale. Dobbiamo superare gli squilibri tra l’immagine di un’Ue gigante economico ma nano politico» spiega. In particolare, aggiunge «se vogliamo avere successo a livello globale nei prossimi anni, dobbiamo investire in ricerca e sviluppo e dobbiamo promuovere un’economia competitiva e sostenibile basata su un sistema di meritocrazia. È tempo per l’Europa di tornare alle proprie radici e rilanciare l’approccio comunitario e solidale». Per il capogruppo S&D «dobbiamo avere il coraggio di superare i nostri egoismi e lavorare insieme. Solo cooperando saremo in grado di affrontare problemi urgenti come le recenti tragedie dell’immigrazione accadute a Lampedusa e altrove. Dobbiamo essere pronti a rafforzare la solidarietà tra i diversi stati membri dell’Ue». L'Europa, sottolinea, «deve essere dinamica e concentrarsi sui problemi comuni dei propri cittadini. Perché questo avvenga, dobbiamo assicurare che il Patto di stabilità e di crescita non sia applicato come un dogma intoccabile, ma come uno strumento flessibile per promuovere, nel rispetto dei Trattati, lo sviluppo, la crescita e l’occupazione". Soddisfazione per la nomina di Pittella, è stata espressa, in un twett, dal capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza. RASSEGNASTAMPA BASILICATA PRIMO PIANO I III Mercoledì 2 luglio 2014 AMMINISTRAZIONE ASSESSORI Sono nove gli assessori nominati dal che mantiene, tra l’altro, opere IL VOLTO NUOVO DEL CAPOLUOGO sindaco pubbliche, viabilità, Bucaletto e sport PRIORITÀ Le priorità assolute indicate dalla nuova amministrazione cittadina sono rifiuti e trasporto pubblico urbano De Luca presenta la sua squadra Ci sono quattro donne e cinque uomini nella nuova Giunta comunale di Potenza COMUNE Il sindaco Dario De Luca presenta la nuova Giunta comunale [servizio fotografico di Tony Vece ] GIOVANNA LAGUARDIA l Tutti gli uomini e le donne del sindaco. Dario De Luca ha presentato ieri pomeriggio alla stampa, nella sala dell’Arco di piazza Matteotti, la sua squadra di nove assessori (tanti quanti - ha precisato - ne prevede lo statuto del Comune di Potenza), quattro donne e cinque uomini. Si tratta, in ordine alfabetico, di Rosanna Argento (edilizia e pianificazione, sportello unico attività produttive, attività produttive, marketing territoriale, turismo), Gerardo Bellettieri (mobilità), Leonardo Cuoco (Programmazione), Margherita De Francesco (Istruzione, sicurezza ambienti di lavoro e scolastici, edilizia scolastica, cultura), Maria Martoccia (bilancio e finanze, fiscalità locale, entrate per servizi), pasquale Pepe (ambiente, parchi, energia, sanzioni amministrative), Annalisa Percoco (politiche comunitarie, rapporti con l’Università e mondo della ricerca, coesione territoriale), Giovanni Salvia (informazione e comunicazione, servizio informatico informativo comunale, ricostruzione, decentramento, istituti di partecipazione popolare), Nicola Stigliani (servizi sociali, politiche abitative). Il sindaco ha tenuto le deleghe alle risorse umane, opere pubbliche, riqualificazione urbana, espropri, viabilità, polizia locale, protezione civile, Bucaletto, Sport, Politiche giovanili, affari legali. L’ingresso in giunta di Bellettieri dovrebbe portare in consiglio comunale Rocco Coviello, che però è in odore di diventare capo di gabinetto del sindaco e dunque potrebbe lasciare il posto a Giuseppe Giuzio. «La formazione di questa giunta - ha esordito il sindaco - è stata abbastanza complessa. l’obiettivo principale è quello di dare una risposta concreta alla problematiche di questa città che in parte già abbiamo conosciuto durante questa lunga campagna elettorale. Problemi che affliggono l’amministrazione comunale da tempo e che non sono di facile soluzione». Fra le priorità assolute indicate da De Luca, sulle quali l’am- SINDACO DARIO DE LUCA Ingegnere, laureato al Politecnico di Torino nel 1979. Dal 1980 esercita la libera professione BILANCIO MARIA MARTOCCIA . ministrazione comunale dovrà ripiegarsi fin da subito, vi sono l’emergenza rifiuti e i problemi del trasporto pubblico urbano, ma anche il dramma delle tante persone che lavorano per cooperative o per aziende fornitrici di servizi al Comune che oggi si trovano in una situazione di assoluto disagio economico». Riguardo alla scelta dei nuovi assessori De Luca ha detto: «Credo moltissimo in questa squadra e credo che darà un validissimo contributo nell’interesse di questa città. Si tratta di una squadra prevalentemente tecnica, con una piccolissima presenza politica, che tuttavia non in- MOBILITÀ GERARDO BELLETTIERI POLITICHE UE ANNALISA PERCOCO fluenzerà l’attività dell’amministrazione perché a tutti gli assessori in qualche modo legati ai partiti ho detto che prima di entrare in giunta dovevano svestirsi dei panni degli uomini di partito per essere a servizio della città e della comunità. La mia è stata una scelta completamente autonoma di cui mi assumo in pieno la responsabilità». Riguardo all’attività amministrativa, comunque, de Luca ha annunciato che per risalire la china il Comune dovrà lavorare di concerto con gli altri enti locali. «Per risolvere i problemi del Comune - ha detto - è assolutamente necessario INFORMAZIONE GIOVANNI SALVIA l’aiuto della Regione Basilicata. Non vi è possibilità di programmazione se i creditori continuano a bussare alla porta. Il nostro lavoro attuale sarà di quantificare le risorse minime necessarie per risolvere le urgenze e andare avanti. Ho già avuto un incontro con il presidente della Giunta regionale Pittella e gli ho fatto presente che questa città oggi deve chiedere l’aiuto della Regione per disporre delle risorse minime necessarie a far fronte agli impegni passati. È evidente, poi, che problemi come quello dei rifiuti e quello dei trasporti non possono essere risolti solo ad una scala comunale. Noi ci impegneremo a fondo nell’ottimizzazione delle risorse ma vi è necessità dell’intervento delle altre amministrazioni come Regione e Provincia. Solo così si potrà iniziare a programmare il futuro». E nel futuro di Potenza De Luca vede soprattutto un efficiente utilizzo delle risorse che arriveranno dall’Unione Europea per il sessennio 2014/2020. «Dall’Ue - ha detto - arriverà qualcosa come un miliardo e 600 milioni e credo che Potenza debba intercettarne il 15-20 per cento, dal momento che conta il 12-13 per cento della popolazione regionale, a cui bisogna aggiungere tutti i pendolari che la frequentano ogni giorno». PROGRAMMAZIONE LEONARDO CUOCO ISTRUZIONE MARGHERITA DE FRANCESCO Avvocato, libero Ricercatrice fondazione Laureato in scienze Economista esperto di Docente da professionista, nella Mattei esperta in politiche, giornalista programmazione trentacinque anni con commissione geografia dello sviluppo della redazione sportiva regionale e fondi esperienze disciplinare Figc e politiche Ue de La Nuova Tv comunitari amministrative SERVIZI SOCIALI NICOLA STIGLIANI Laureata in economia Ingegnere meccanico, e commercio docente dipendente del Corpo all’università Luiss Forestale dello Stato AMBIENTE PASQUALE PEPE Avvocato, in passato è stato sindaco del comune di Tolve EDILIZIA ROSANNA ARGENTO Architetto, esperta in riqualificazione dei centri storici RASSEGNASTAMPA IV I POTENZA CITTÀ PETROLIO I CONTI IN CASSA NEL 2014 Mercoledì 2 luglio 2014 I VERSAMENTI AL 30 GIUGNO 2014 Eni e Shell hanno versato circa 159 milioni alla Regione Basilicata e circa 28 milioni ai Comuni, pari al 7% della produzione di gas e olio 2013 I VERSAMENTI AL 30 GIUGNO 2013 La Regione Basilicata ha incassato circa 169 milioni, i Comuni circa 30 milioni. Il Fondo idrocarburi era di 93 milioni. È sceso a 80 Le lezione delle royalty Chi troppo vuole nulla stringe Certo, è anche vero che chi si contenta gode. Ma dietro le royalty che oscillano e tendono a diminuire. Dietro i soldi del «bonus idrocarburi» che continuano a lievitare nelle casse dello Stato. Dietro il paradosso di un progetto unico, quello di Tempa Rossa, che va avanti da una parte e frena dall’altra, c’è un’altra lezione. Il futuro energetico del Paese va immaginato in maniera complessiva e i territori hanno un peso importante. Agire in sinergia e in fretta, cogliendo anche la lezione che viene oggi dalle royalty: non ci saranno sempre e non avranno sempre lo stesso peso. Sono un’opportunità che bisogna saper cogliere. [l.ier.] PRIMA Alli 2 in perforazione DOPO Il pozzo Alli2 in produzione smontata la torre di perforazione Arrivano le royalty, ma sono in calo Circa 267 milioni dal giacimento di petrolio in Val d’Agri. Oltre 24 milioni in meno E diminuiranno ancora nei prossimi tre anni, per il Mise, se non ci sarà la ripresa delle attività LUIGIA IERACE l Oltre 24 milioni di euro in meno nelle casse di Stato, Regione e Comuni lucani. A tanto ammonta il calo delle royalty versate a fine giugno sulle produzioni del 2013 derivanti dal giacimento lucano dell’Eni in Val d’Agri. Nelle casse della Regione Basilicata sono arrivati, infatti, circa 159 milioni di euro, a fronte dei circa 169 milioni di euro versati nel 2013 e relativi alle produzioni del 2012. Piatto più magro anche per i Comuni lucani (Viggiano, Calvello, Grumento Nova, Marsico Nuovo e Montemurro) che hanno ricevuto quasi 28 milioni di euro, a fronte dei circa 30 milioni di euro del 2013. Cala naturalmente anche il 3% che alimenta il Fondo nazionale per la riduzione dei prezzi dei carburanti. Nelle casse dello Stato entrano circa 80 milioni di euro, a fronte dei 93 milioni dell’anno precedente. E così mentre il governatore Pittella spinge sul Governo affinché le royalty vengano escluse dal patto di stabilità interno, scaduto il termine entro il quale (30 giugno) le compagnie petrolifere dovevano versare l’aliquota del 10 per cento (7% a Regione e Comuni e 3% allo Stato per alimentare il Fondo nazionale per la riduzione dei prezzi dei carburanti) si tirano le somme sull’andamento della produzione lucana nel 2013. A fronte di una produzione di petrolio di circa 4 milioni di tonnellate nel 2012, si è passati nel 2013 a 3,9 milioni di tonnellate; mentre la produzione di gas è passata da 1,29 miliardi di metri cubi del 2012 a 1,27 miliardi di metri cubi del 2013. Un calo, i cui effetti immediati si sono visti sull’andamento attuale delle royalty, come già evidenziato dal Direttore generale per le risorse minerarie ed energetiche del Ministero dello Sviluppo economico economico, Franco Terlizzese, nel «Rapporto annuale 2014 sulle attività 2013. «I livelli produttivi di olio e gas si sono mantenuti nel 2013 sulla linea di ripresa avviata nel 2009, ma la ridottissima attività esplorativa e le crescenti difficoltà amministrative e territoriali nella esecuzione di perforazioni di ricerca, di sviluppo e di accertamento - sottolinea Terlizzese - fanno supporre che già dal 2014 si vedranno gli effetti del blocco delle nuove attività con le prime contrazioni di produzione e di occupazione. Numerosi operatori internazionali, da tempo presenti per investire in Italia per il suo potenziale produttivo e in attesa da anni di ottenere permessi e autorizzazioni, potranno lasciare il Paese, attratti dalle prospettive crescenti di altre aree mediterranee, dove è in corso un forte e rapido sviluppo di attività esplorativa, in particolare in mare». «Un anno caratterizzato da luci e ombre», «più luci che om- bre», aggiunge il Direttore generale puntualizzando che si è di fronte a «risultati non molto incoraggianti». Un leggero incremento a livello nazionale della produzione totale di idrocarburi, ma un forte decremento della produzione di gas (-10%). Numeri che vanno in un’altra direzione rispetto alla Strategia Energetica Nazionale, approvata nel 2013, che «prevede - spiega Terlizzese - un progressivo aumento delle produzioni nazionali, fino a raggiungere nel 2020 i livelli degli anni '90». Ma «per ottenere questo risultato, tecnicamente alla portata del potenziale di riserve del Paese, occorre attivare al più presto una diversa politica di concertazione con i territori interessati e promuovere processi amministrativi molto più efficienti degli attuali». È la partita che si sta giocando la Regione Basilicata con il suo pressing sul Governo per massimizzare i benefici legati alla presenza di attività estrattive sul territorio lucano. Sì al petrolio, ma royalty escluse dal conteggio del Patto di stabilità oltre a maggiori entrate per la Regione con l’attuazione del memorandum Stato-Regione siglato nell’aprile 2011 e modifica degli arti 16 del 2012 e dell’art. 45 del 2009, istitutivo del Fondo idrocarburi. Su tutti la premessa ineludibile del rispetto dell’ambiente, della salute e della sicurezza. Ma mentre si continua a trattare e a litigare, il tempo passa e le royalty diminuiscono. E diminuiranno ancora nei prossimi tre anni, avvertono dal Mise, se non ci sarà la ripresa auspicata dal Governo. VALLE DEL SAURO LA MESSA IN PRODUZIONE DEL GIACIMENTO DELLA TOTAL A RISCHIO Il futuro di Tempa Rossa legato al porto di Taranto l «Una diversa politica di concertazione con i territori» e «processi amministrativi più efficienti». È la ricetta che il Mise traccia nel suo rapporto annuale per il rilancio della produzione nazionale. Altrimenti l’altra strada che si prospetta per la Basilicata senza lo sviluppo di progetti già a partire dal 2015 è il progressivo calo della produzione. Un calo che interesserà il giacimento di Eni e Shell in Val d’Agri frenato dai vincoli della ENERGIA TROPPE STRADE PERCORSE E POCHI RISULTATI CONQUISTATI Si moltiplicano «tavoli» e proposte ma ora è tempo di «concretezza» l Tempo di tirare le somme per la Basilicata del petrolio. Royalty in calo e tanti tavoli aperti: da quello della «trasparenza» che periodicamente vede riuniti intorno a un tavolo compagnie petrolifere, Regione, parti sociali e datoriali, all’ultimo quello «tecnico» con il Governo, nato all’indomani della visita del ministro Federica Guidi in Basilicata. Il primo, nel quale ogni volta si fa il punto sull’attività estrattiva dell’Eni in Val d’Agri continua a registrare le solite preoccupazioni da parte delle compagnie e le solite rassicurazioni da parte della Regione. «I ritardi negli iter autorizzativi - continuano a ribadire dall’Eni - mettono a rischio i programmi di sviluppo, gli investimenti correlati (nel 2014 complessivamente circa 570 milioni di euro), i posti di lavoro (che pure nell’ultimo anno sono aumentati del 10%), le entrate per la Regione derivanti dalle royalty». E il quadro delle attività bloccato è sempre lo stesso tra stop della Regione, freni dei Comuni sui permessi a costruire, lavori sulla quinta linea frenati. Poi il tavolo della trasparenza si aggiorna a ulteriori rassicurazioni e lamentele. Il tutto mentre si guarda all’altro tavolo quello con la Guidi e al Governo, all’apertura di Renzi sul Patto di stabilità. I giorni passano e le royalty calano e calano anche le entrate fiscali per lo Stato (alle quali la Regione Basilicata guarda con grande interesse) mentre aumentano tavoli e proposte di legge in una regione che stenta a fare sintesi. Pochi e divisi. E tra i due litiganti il terzo gode. Qualcosa avrebbe dovuto insegnare il tentato scippo della metanizzazione del Cilento pagata con il [l.ier.] Fondo idrocarburi? TEMPA ROSSA I lavori del Centro Olio Total [foto Vece] burocrazia e dalle trattative con il Governo, che impediscono il completamento dei lavori della quinta linea e lo sbocco degli iter autorizzativi per 8 pozzi che consentiranno di portare la produzione a 104 mila barili, con conseguenze anche sull’occupazione. Ma anche sui 50 mila barili di petrolio in più al giorno previsti dalla seconda metà del 2016 con la messa in produzione da parte di Total-Shell e Mitsui del giacimento della Valle del Sauro pesano opposizioni territoriali e ritardi. Possibili ostacoli che si profilano non sul territorio lucano ma su quello pugliese, perché il progetto «Tempa Rossa» dalla Valle del Sauro porta in Puglia a Taranto. Strategico per il Paese, tanto che il Cipe lo ha approvato per un investimento di 1,6 miliardi di euro (1,3 sulla parte lucana e 300 milioni sulla parte tarantina). Incrementerà la produzione nazionale, ma il greggio arriverà attraverso l’oleodotto dell’Eni a Taranto per essere poi stoccato e trasferito con petroliere. Un progetto integrato tra due Regioni che sembra procedere su binari distinti: tutto pronto in Basilicata mentre la Puglia frena. E il Ministero dello Sviluppo Economico rileva che «sussistono ancora rilevanti problemi autorizzativi, che rischiano fortemente di rallentare il programma di messa in produzione previsto nel 2016, connessi con le opere accessorie da realizzare in area portuale a Taranto (due serbatoi di stoccaggio del greggio da 180 mila metri cubi e l’allungamento del pontile di 300 metri) nella raffineria di destinazione del petrolio di Tempa Rossa gestita dall’Eni». E se i tempi si dovessero allungare, si rischia di non poter avviare le estrazioni perché il terminale di Taranto non è pronto. Progetto affidato da Total ad Eni che sta riscontrando forti opposizioni da parte dei tarantini. Il greggio non sarà raffinato a Taranto, dove non si prevede alcuna lavorazione, ma solo uno stoccaggio temporaneo prima di trasferire il greggio su petroliere in altre raffinerie. L’incremento dei transiti marittimi, invece, porterebbe benefici all’economia portuale Ma la protesta lievita e il progetto «Tempa Rossa» arriva all’attenzione del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. E mentre in Puglia tutto è fermo tra Regione e Consiglio comunale che non decidono, autorità portuale in attesa, in Basilicata si lavora per realizzare il Centro Olio della Total a Corleto Perticara che raggiungerà picchi di 1.600 unità lavorative. Al 31 maggio, si è avuta una crescita significativa che ha portato a quota 580 unità lavorative indirette (rispetto alle 453 di aprile) e a 150 le dirette, per un totale di 730. I lucani superano il 70%. Una boccata di ossigeno anche per le imprese della Basilicata, il 75% lavora sulla preparazione del sito. E già si guarda alla formazione dei fornitori di beni e servizi dopo la messa in produzione del giacimento, tarantini permet[l.ier.] tendo. RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I V Mercoledì 2 luglio 2014 L’EMERGENZA LAVORO Appello alla Regione perché metta in progetti fattibili di REDDITO MINIMO E SERVIZIO CIVILE campo reindustrializzazione di vecchi siti produttivi L’IDEA Proposta dal sindacato la sperimentazione del reddito di inserimento come strumento di tutela dei più disagiati Il nuovo «esercito» dei disperati Tremila lucani aggrappati agli ammortizzatori sociali scaduti. Coi Copes agli sgoccioli Statistica le altre notizie La cassa integrazione FALOTICO (CISL) in numeri Macroregione adriatico-ionica MARIO LATRONICO l Tremila famiglie lucane alla disperazione. Ciascuna con un lavoratore espulso o «sospeso» dal ciclo produttivo. Persone non più giovani che campano con circa 400 euro al mese, quando gli arrivano (oggi sono sei le mensilità arretrate non percepite). Con la prospettiva che, se dovesse essere approvato così com’è il decreto Poletti, si ritroveranno licenziati e senza più nemmeno quel reddito irrisorio. Con i Copes in scandenza. La Cgil ha affrontato la questione dei lavoratori in mobilità o in cassa integrazione in deroga. Ne ha discusso ieri mattina, nella sala Inguscio della Regione, per iniziativa della Nidil (Nuove identità di lavoro) Cgil di Potenza. Presenti i segretari generali Cgil della Basilicata, Alessandro Genovesi, e di Potenza, Angelo Summa, e il coordinatore area welfare Cgil nazionale, Nicola Marongiu. Tre le richieste principali avanzate dall’assemblea dei lavoratori: «una ra- NIDIL CGIL Assemblea generale dei lavoratori in mobilità e cassintegrati pida soluzione della vertenza nazionale, con l’introduzione delle necessarie modifiche, per assicurare continuità al reddito dei lavoratori in mobilità o in cigs; all’assessore regionale si sollecita la convocazione del tavolo con tutti i sindacati per la sottoscrizione dell’accordo di proroga, scaduto il 30 giugno, per l’utilizzo degli ammortizzatori in deroga; si invita inoltre la Giunta regionale ad avviare rapidamente il percorso di definizione, insieme alle parti sociali, di un reddito di inserimento (come già elaborato nel piano del lavoro Cgil, Cisl, Uil di Basilicata) che integri, attraverso politiche attive del lavoro e di reinserimento, anche l’emergenza sociale dei lavoratori percettori di ammortizzatori in deroga». Nella sua relazione introduttiva, il segretario Nidil Cgil Potenza, Michele Sperduto, ha spiegato come da anni il sindacato chieda e proponga una riforma degli ammortizzatori sociali a carattere inclusivo. I numeri parlano chiaro: circa sette milioni e mezzo di ore di cassa integrazione in Basilicata nel periodo gennaio-maggio 2014 e ripercussioni piuttosto negative in particolare nel settore metalmeccanico, oltre alla INCONTRO Alcuni momenti dell’affollata assemblea che si è svolta ieri nella sala Inguscio della Regione Basilicata [foto Tony Vece] . presenza nella nostra regione di tremila lavoratori in mobilità in deroga senza prospettiva alcuna di lavoro. «Pensiamo a due soli istituti – ha detto Sperduto - il primo riguarda la tutela della disoccupazione e l’altro la sospensione di attività e ore lavorate. Entrambi gli strumenti devono ricollegarsi alle politiche attive in modo che il fine ultimo del sostegno al reddito sia l’inclusione CINEMA RIPRESE TRA VIA DEL GALLITELLO E VIALE DELL’UNICEF «La Grande Seduzione» si sposta a Potenza l Il cast del film «La Grande Seduzione», dopo aver lasciato lo scenario incantato delle Dolomiti lucane, fa tappa a Potenza città. Da ieri e fino al 3 luglio si gireranno delle scene in via del Gallitello e viale dell’Unicef. Per consentire all’intero staff di poter lavorare alle riprese cinematografiche, il Comune ha attivato alcuni divieti. Dalle 20 di ieri e fino alle 22 di stasera divieto di sosta con rimozione dei veicoli in via del Gallitello, lato civico 90, (Palazzo Arcasenza) ad eccezione dei mezzi della troupe cinematografica. Dalle ore 19 di oggi alle 3 di domani divieto di sosta lungo viale dell’Unicef I numeri fotografano la crisi: oltre sette milioni di ore di cassa integrazione in Basilicata da gennaio 2014 a maggio 2014, per la precisione 7.425.691 con una variazione in positivo rispetto al 2013 del 48,26 per cento. In una relazione di Giuseppe Cillis (Cgil Potenza) emergono le fattezze di una crisi che deve essere non solo costatata ma, soprattutto, resa oggetto di interventi energici al sostegno dell’occupazione. Il lavoro continua ad essere una vera emergenza anche per il 2014, in particolare quello giovanile. Il comparto maggiormente colpito in Basilicata – spiega il dossier – è il settore metalmeccanico con oltre quattro milioni di ore Cig. Alla luce di una tabella riepilogativa elaborata su dati dell’Osservatorio Cig Cgil nazionale, si nota come la Cigs (Cassa integrazione guadagni straordinaria) sia cresciuta in Basilicata nel 2014 del 279 per cento rispetto all’anno precedente. [ma.lat.] in entrambi i sensi di marcia. «La Grande Seduzione», lo ricordiamo, è un remake della pellicola canadese del 2003 di Jean Francois Pouliot. Gli attori del cast sono Fabio Volo, Carlo Buccirosso, Silvio Orlando e Nando Paone, ma ha una parte anche il trio «La Ricotta» di Potenza. Il regista è Massimo Gaudioso, napoletano, classe 1958, vincitore come sceneggiatore fra gli altri, di due Nastri d’argento, due David e un European Film Award, era già stato coregista negli anni '90 con Fabio Nunziata e Eugenio Cappuccio del piccolo cult «Il caricatore» e «La vita è una sola». sociale e l’inserimento lavorativo». Indice puntato contro le soluzioni previste dall’ex ministro Fornero. Ma anche contro il «gravissimo il ritardo del Governo centrale nell’assegnare le risorse per gli ammortizzatori in deroga 2014, così come previsti dalla legge di stabilità»: la soluzione proposta dal ministro Poletti «rischia di produrre una valanga di licenziamenti». Di qui, ha aggiunto Sperduto, «la nostra richiesta al governo nazionale di rivedere il decreto. Al governo regionale chiediamo invece di mettere in campo progetti di reindustrializzazione dei vecchi siti produttivi e penso ad esempio alla vicenda della ex Lucana Calzature oppure ai capannoni industriali dell’ex Standartela-Filatura di Vitalba, dell’ex Sinoro e tanti altri, oltre alla proposta di sperimentazione del reddito di inserimento come strumento di tutela dei più disagiati». Nicola Marongiu ha posto l’accento sull’emergenza nel Mezzogiorno: «Stiamo lavorando per costruire una vertenza con Governo centrale. Il nostro allarme riguarda soprattutto il fisco e la previdenza». «Faccio parte anch’io della lunga platea degli “ammortizzati” - ha detto Rossana Placido, ex lavoratrice dell’azienda srl Sinoro. - Che fare? Bisogna recuperare tutto ciò che è recuperabile dall’evasione fiscale e attivare una politica attiva che crei opportunità di lavoro. Governo centrale e regionale devono finalmente abbandonare quei corsi di formazione e orientamento che si sono rivelati inutili per tutti i lavoratori che hanno 50 o 55 anni di età». DISCESA SAN GERARDO Torna a casa e trova una vipera Davanti all’abitazione un grosso topo l Al suo rientro a casa ha trovato una vipera. Il cittadino abita alla discesa di S. Gerardo, all’incrocio con via Bo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato il rettile. Un esemplare piccolo. Grande, invece, il topo che lo stesso cittadino ha visto davanti alla sua casa. Chiesto l’intervento dell’Acta. «La strada dello sviluppo» n Il segretario della Cisl Basilicata, Nino Falotico, accoglie favorevolmente il via libera dal comitato delle regioni europee alla macroregione adriatico-ionica che, secondo le previsioni, dovrebbe essere operativa dal 1 gennaio 2015. «Sosteniamo da tempo l’urgenza di adottare una visione interregionale dello sviluppo». SEMINARIO A Potenza «Jobs Act»: novità normative sul lavoro n Oggi, alle 17, nel Municipio di Potenza in programma il seminario «Jobs Act», le novità normative in tema di lavoro e la gestione della flessibilità nelle aziende. Interverranno Domenico Pace, professore de «La Sapienza» Università di Roma, Giuseppe Telescakey account manager ManpowerGroup, Pietro Lioidirettore Gtech Spa Pcc Giochi & Servizi ex Lottomatica. REGIONE Fondo di coesione domande entro il 31 luglio n Fino al 31 luglio i Comuni della Basilicata con meno di 2.500 abitanti potranno fare domanda per accedere ai contributi stanziati nell’ambito del Fondo di coesione, relativamente all’annualità 2014. La dotazione del Fondo è di un milione e 500 mila euro. Sul Bur disponibili la disciplina, il bando e la modulistica. CULTURA D’ESTATE Accesso gratuito ai musei soltanto agli under 18 n Da ieri è cambiato il sistema tariffario dei Musei statali e dei siti archeologici. Accesso gratuito solo ai giovani sotto i 18 anni e alcune categorie (ad esempio gli insegnanti), resteranno le riduzioni fino ai 25 anni, mentre scomparirà la gratuità per gli over 65. Musei gratis per tutti ogni prima domenica del mese. BASILICATA INNOVAZIONE UN PROGETTO PER QUINDICI AZIENDE Come tradurre gli scarti in opportunità per imprese l Energia e scarti di produzione: come possono diventare «compatibili» e trasformarsi in opportunità per le imprese? La risposta è stata individuata da Basilicata Innovazione che, con la collaborazione di Enea - Centro Ricerche Trisaia, ha avviato il progetto Biomasse volto ad analizzare il potenziale energetico delle biomasse derivanti da processi produttivi, i cui esiti saranno raccolti in studi di fattibilità. In altri termini, si comprenderà come e se è possibile valorizzare gli scarti di produzione e i sottoprodotti in chiave energetica. Possono aderire all’iniziativa le imprese lucane operanti nel settore agro-industria - quelle che si occupano, per codice Ateco, solo di trasformazione di prodotti alimentari - e legno-arredo, mediante la compilazione della scheda di manifestazione di interesse, disponibile sul sito di Basilicata Innovazione, che dovrà essere inviata entro le 17.30 di venerdì 18 luglio, via fax allo 0971-1800350 o via mail all’indirizzo [email protected]. Le candidature pervenute saranno valutate da una Commissione tecnica, formata da Basilicata Innovazione ed Enea, che, sulla base dei parametri riportati nella manifestazione d’interesse, selezionerà 15 aziende. RASSEGNASTAMPA VI I POTENZA CITTÀ SCUOLA UN SERVIZIO MAI PARTITO Mercoledì 2 luglio 2014 APERTURA La struttura di viale dell’Unicef risulta a norma, ma ancora non può aprire al pubblico. Appello al Comune Asilo nido bloccato da burocrazia e silenzi La denuncia dei soci della cooperativa «La Coccinella» MARIA VITTORIA PINTO l Ci risiamo. Il grido d’allarme, sulla disastrosa situazione di crisi in cui versa tutto lo Stivale, non lo ascolta nessuno. Soprattutto le Istituzioni. Dagli scranni romani Renzi parla di «spazio ai giovani, aumenti in busta paga, bisogno di far girare l’economia e aiuti alle fasce deboli», ma poi la burocrazia (o mala amministrazione, che dir si voglia) ci mette lo zampino. E se l’Italia attualmente naviga in cattive acque, la Basilicata naufraga fra carte e rimbalzi, fra chi dice una cosa prima e poi ne aggiunge un’altra, fra chi, francamente, non svolge correttamente il proprio mestiere. E chi ne paga le conseguenze? Sempre gli ultimi, quelli che sul carro non hanno un posto. L’assurda storia di oggi, che dura da quasi due anni, è la storia, mai cominciata, dell’asilo nido La Coccinella, in viale dell’Unicef, a Potenza. Un asilo nido che, pur essendo perfettamente a norma, non può aprire al pubblico. Il motivo non è tanto chiaro. La risposta deve darla il Comune di Potenza, si spera presto, soprattutto perché questa è un’iniziativa che per la città ha un significato particolare, tenuto conto che gli attuali asili nido, dati in gestione dal Comune, risultano ampiamente insufficienti come dimostrano i bambini sino a 3 anni inseriti nelle liste d’attesa. «Ci siamo iscritti al bando del Programma Pari REGIONE INCONTRO CONVOCATO DALL’ASSESSORE REGIONALE BERLINGUER 2007 – spiegano i soci de La Coccinella – un progetto regionale per il re-impiego di lavoratori svantaggiati, promosso dal Dipartimento Formazione della Regione Basilicata, al quale i soci disoccupati dell’attuale cooperativa hanno partecipato con la candidatura appunto di un progetto che prevede l’apertura di asilo nido e servizi per l’infanzia da attuarsi per l’intera giornata e per tutto l’arco dell’anno. Nel 2011, per l’ok per attivare il progetto, ci siamo costituiti in cooperativa. Abbiamo deciso di darle il nome Coccinella perché pensavamo che fosse di buon auspicio per noi lavoratrici e per i bambini che un domani avrebbero riempito di sorrisi e gioia il nostro asilo nido. . INCONTRO La conferenza stampa di ieri nella sede de «La Coccinella» Ma ci sbagliavamo. A maggio 2013, dopo due anni che ci sono serviti ad organizzarci e trovare dei locali degni di ospitare i bambini, è iniziata la nostra agonia». La Coccinella, presieduta dal sig. Giuseppe Magnocavallo, si è imbattuta in uno scarica barile tra Comune Asp e Regione che ha dell’incredibile. Dopo aver trovato ben 250 mq di locali e 40 mq di spazio esterno (obbligatorio per un asilo nido), dopo un certificato di agibilità a firma del Comune di Potenza in data 17 maggio 2013, dopo il positivo parere igienico sanitario e autorizzazione da parte dell’Asp, positiva valutazione dell’aria in ambiente interno, analisi rischio rumore e chi più ne ha più ne metta, ad oggi l’asilo non può FISCO LA NUOVA INIZIATIVA DI EQUITALIA NEL CAPOLUOGO LUCANO Emergenza cinghiali Apre lo sportello scatta un piano per imprese in crisi l Incontro alla Regione sull’emergenza cinghiali convocato dall’assessore all’Ambiente, Aldo Berlinguer, che ha incontrato prima i responsabili del Corpo forestale dello Stato e della Polizia provinciale (presenti Emilia Piemontese, comandante della Polizia provinciale di Potenza, Caterina Mancuso, commissario capo del Cfs di Matera e Maria Michela Anobile, commissario capo di quella di Potenza) e poi si è confrontato con gli esponenti degli enti Parco. Gli ungulati – è emerso nel corso degli incontri - costituiscono una presenza sempre più preoccupante in Basilicata: con sempre maggiore invadenza si spingono fino alle propaggini dei centri abitati, arrivando ai cortili di casa. Il piano di intervento, in breve, è questo: i selecontrollori – cacciatori appositamente formati – presidieranno il territorio e, dalla postazione loro assegnata, abbatteranno i capi che transiteranno nel loro raggio d’azione, non più di tre per turno. Questa attività dure- INCONTRO Berlinguer con i vertici del Parco rà dal primo agosto al 29 settembre. I problemi derivano principalmente dall’opposizione di alcune associazioni venatorie, dalla difficoltà del controllo delle postazioni, dalle esigue forze a disposizione della Forestale. «I selecontrollori – dice l’assessore Berlinguer – sono un vero e proprio presidio del territorio. Grazie a loro non solo si potrà arginare il pericolo costituito dai cinghiali, ma si potrà anche avere un quadro più chiaro della situazione e un occhio in più contro l’attività dei bracconieri». l Equitalia ha aperto ieri a Potenza lo Sportello Amico Imprese, un canale diretto con le aziende in difficoltà. Si tratta di un canale diretto per ascoltare e risolvere casi di particolare difficoltà per imprenditori, commercianti e artigiani del territorio. È il tredicesimo attivato in tutta Italia. Si tratta, in sostanza, di uno spazio di ascolto dedicato al mondo produttivo, pensato per dare assistenza mirata alle piccole imprese del potentino che a causa della crisi economica stanno vivendo situazioni complesse. Lo Sportello Amico Imprese è operativo presso la sede di Equitalia a Potenza in viale del Basento 128, aperto dal lunedì al venerdì, dalle 8.15 alle 13.15. Salvatore Baffa, direttore regionale Basilicata di Equitalia, spiega che lo sportello nasce dall’esigenza di «risolvere situazioni di particolare difficoltà e offrire la migliore assistenza possibile a imprenditori, commercianti e artigiani, partendo dall’ascolto e dal dialogo con i contribuenti. Solo UFFICIO Lo sportello di Equitalia [foto Tony Vece] in questo modo - sottolinea Baffa - noi possiamo conoscere la reale situazione in cui si può trovare un piccolo imprenditore e assicurargli tutto il supporto necessario per giungere alla migliore soluzione consentita dalle norme. Dopo l’attivazione di un canale dedicato ai cittadini, Equitalia ha voluto raddoppiare l’assistenza aprendo, appunto, uno spazio per le imprese che, nelle città dove è partito in via sperimentale lo scorso anno, ha consentito di gestire centinaia di casi particolarmente difficili». Emergenza rifiuti ed edilizia scolastica confronto tra De Luca e Valluzzi l Continuano gli incontri istituzionali del neo sindaco di Potenza, Dario De Luca. Il primo cittadino ha incontrato il presidente della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi. «Viviamo –hanno detto entrambi - una condizione comune dal momento che il sistema delle autonomie è collassato, anche per i mancati trasferimenti di risorse da parte dello Stato, e con esso i servizi ai cittadini. Il problema dei rifiuti coinvolge i due enti e coinvolge soprattutto la città capoluogo e le vicende collegate alle di- scariche si ripercuotono sui cittadini». «Ho chiesto alla Provincia – ha sottolineato De Luca - di farsi parte attiva affinchè i Comuni interessati dal sistema della gestione dei rifiuti e quindi il capoluogo, possano insieme trovare una soluzione strutturale al problema. Le difficoltà economiche del Comune sono gravi ma non si può trovare una risoluzione di volta in volta per pagare la rata scaduta e fare in modo che la discarica dove vengono conferiti i rifiuti non chiuda». Ad una sollecitazione del sindaco sulla particolare situazione del sistema scolastico provinciale nella città, Valluzzi, ha assicurato il continuo impegno tra mille difficoltà di natura economica «tenendo conto che la Provincia gestisce 67 istituti scolastici su tutto il territorio di cui ben 16 nella sola città di Potenza. E con i tagli che il Governo continua a sollecitare, non sarà facile immaginare la risoluzione di tutti i problemi, pur confidando nell'azione costante di monitoraggio e operatività dei nostri uffici». PROVINCIA Dario De Luca e Nicola Valluzzi aprire. Il perché è quasi un mistero. Si parla di un problemino di autorizzazione in deroga del Comune poiché i locali sono ubicati al secondo piano del fabbricato. Ma se il Comune, un anno fa, aveva già autorizzato La Coccinella a cominciare i lavori, perché ancora non autorizza? Misteri lucani che sanno di barzelletta, ma che purtroppo sono tragicamente veri. E, nel frattempo, la Regione ha stanziato 75 mila euro per questo progetto, i soci e le socie della Cooperativa hanno speso più del doppio per rendere «splendido» il luogo dove ospitare dei bimbi e i sette disoccupati che il Programma regionale Pari voleva aiutare con un lavoro sono ancora disoccupati. le altre notizie NAPOLI (FORZA ITALIA) Liste d’attesa: «I nostri consigli recepiti» n «Registro con soddisfazione che la ricetta di Cgil, Cisl, Uil per superare le liste d’attesa delle prestazioni del Servizio Sanitario Regionale riprende le proposte contenute nella mozione che ho chiamato «la sanità lucana by night» e che ho presentato nelle scorse settimane». A sottolinearlo è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Michele Napoli esprimendo «soddisfazione perché è stata recepita la posizione di Fi da parte sindacale» e «l’auspicio che altrettanto possa avvenire, a breve, da parte dell’assessore alla Salute Franconi». «La mozione di Forza Italia – afferma Napoli – risponde principalmente all’esigenza di assicurare una tutela effettiva e non solo dichiarata del diritto alla salute». AGRICOLTURA Boccata d’ossigeno con i fondi comunitari n Una boccata di ossigeno per le imprese agricole destinatarie dei pagamenti che risponde alle continue sollecitazioni della Coldiretti per sbloccare la situazione nei ripetuti incontri con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina al quale va un sincero ringraziamento. È quanto afferma il presidente della Coldiretti di Basilicata nonché membro di Giunta Nazionale Confederale Piergiorgio Quarto, nel commentare l’annuncio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che, a seguito del completamento delle attività di controllo, dopo un primo sblocco di 81,5 milioni di euro, Agea ha disposto il pagamento di ulteriori 117 milioni che circa 60.000 aziende agricole vedranno accreditati sui propri conti correnti fra il 3 e il 4 luglio prossimi. Per la Basilicata interessate circa 2.500 aziende associate alla Coldiretti, per un ammontare di contributo di circa 5 milioni di euro. RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ E PROVINCIA I VII Mercoledì 2 luglio 2014 IL LAVORO CHE UCCIDE AUTOSTRADA INSANGUINATA OPERAIO Lunedì mattina ha perso la vita il sessantenne Domenico Setaro dopo essere stato colpito alla testa da un camper in manovra GIUSTIZIA Morto sulla A3, 5 gli indagati Si cerca di fare luce sull’ennesimo incidente sul lavoro in un cantiere PINO PERCIANTE l Tre incidenti mortali sul lavoro in 100 giorni. Il tratto lucano della Salerno – Reggio Calabria si è trasformato in un cantiere tomba, nonostante l’appello dei sindacati a tenere alta l’attenzione in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro. Non si possono accorciare i tempi di consegna se si deve allungare la lista degli infortuni mortali, sottolinea Enzo Iacovino, segretario regionale della Fillea Cgil. L’ultimo incidente si è verificato lunedì mattina ed è costato la vita all’operaio sessantenne Domenico Setaro. È morto dopo essere stato colpito alla testa dallo specchietto retrovisore di un camper mentre lavorava alla segnaletica stradale sulla corsia sud all’altezza del km 117, tra Casalbuono e Lagonegro. Oggi sarà effettuata l’autopsia sul suo corpo, nell’obitorio dell’ospedale di Lagonegro. Cinque persone hanno ricevuto l’invito a nominare un consulente di parte e quindi potrebbero finire nel registro degli indagati della procura di Lagonegro che sta conducendo le indagini. Il titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Francesco Greco. La vittima sembra stesse posizionando i «birilli» per separare le corsie quando all’improvviso, per cause ancora ancora da accertare, è sopraggiunto il camper che lo ha colpito alla testa con lo specchietto retrovisore. Setaro è morto sul colpo. I soccorritori hanno cercato di rianimarlo ma il suo cuore aveva già cessato di battere. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio della polizia stradale di Lagonegro. Frattanto, i sindacati chiedono l’intervento del prefetto per riunire attorno ad un tavolo tutte le parti e soprattutto le imprese. E’ necessario interrogarsi sul perché dell’aumento allarmante di incidenti sull’ A 3 dopo che in sei anni di lavori non era mai successo niente. «È evidente che se sul tratto lucano di un importante cantiere pubblico muoiono in pochi mesi tre lavoratori - denuncia il segretario della Filca Cisl Michele La Torre - si può parlare di un generale e pericoloso allentamento delle misure di sicurezza. Purtroppo né le istituzioni preposte né alcune imprese coinvolte nei lavori del tratto lucano hanno dimostrato finora la dovuta sensibilità». Setaro, in ordine cronologico, è il terzo operaio morto in uno dei cantieri del tratto di autostrada compreso tra Padula e Lauria. Il 30 marzo scorso era morto Giuseppe Palagano, 55 anni, di CHIAROMONTE SERVIZI Il Giudice di pace non trasloca Scongiurata la soppressione EGIDIA BEVILACQUA SALERNO-REGGIO CALABRIA La zona dov’è accaduto l’incidente Lauria mentre era impegnato nel posizionamento di una centina nella galleria Renazza a Lagonegro. Del 19 maggio il tragico incidente in cui ha perso la vita l’operaio Antonio De Luca, originario di Montecilfone (Cb) ma residente a San Salvo (Ch), schiacciato dal crollo dell’armatura metallica montata per il rivestimento della galleria Serra Rotonda a Lauria. Appena dodici giorni prima, sempre nella galleria Serra Rotonda, era rimasto ferito un altro operaio, il 58enne Francesco Cosentino di Lauria. I controlli dell’Asp Sopralluoghi nei cantieri edili 217 multe per varie violazioni I controlli nei cantieri si fanno e sono costanti. E quanto emerge da una relazione dell’unità operativa di medicina sul lavoro dell’Asp, inviata al direttore generale dell’azienda sanitaria, dopo gli infortuni mortali che si sono verificati nella gallerie Renazza a Lagonegro e nella galleria Serra Rotonda a Lauria. L’azione di vigilanza coinvolge anche l’Ispettorato del lavoro e l’Inal, sotto la supervisione del dipartimento sicurezza e solidarietà sociale della Regione. In cinque anni dal 2009 al 2013 i sopralluoghi effettuati nei cantieri edili sono stati 901, di cui 321 nei cantieri dell’A 3. Sono state effettuate 170 comunicazioni di reato alla Procura di Lagonegro e 217 multe per violazioni di natura penale. POTENZA IL PARROCO DELLA CITTADELLA POST-TERREMOTO HA CELEBRATO IL MEZZO SECOLO DI SACERDOZIO NELLA CHIESA GREMITA DI SANTA MARIA DELLA SPERANZA Cinquant’anni da prete di strada Don Michele Ruggieri: dal ‘90 a Bucaletto. Professore di lettere, appassionato di musica SACERDOTE A sinistra don Michele Ruggieri, parroco da 24 anni di Bucaletto. Ha appena celebrato il mezzo secolo di sacerdozio TOMMASO MARCANTONIO * l Un prete di strada. Così intende definirsi don Michele Ruggieri prestigioso parroco da ben 24 anni della cittadella (Bucaletto) di Potenza che lo scorso 29 giugno ha celebrato la solenne Eucarestia per ben 50 anni di sacerdozio. Ha inteso così, nella sua perenne semplicità, festeggiare nella sana gremita Chiesa di Santa Maria della Speranza, con S.E. l’arcivescovo mons. Agostino Superbo – celebrante – numerosi confratelli e diaconi l’evento straordinario dei primi 50 anni di presbiterato. Don Michele Ruggieri, dalla sua notoria cattedra di umiltà e fattività concreta, nella interpretazione autentica del Vangelo (cioè della parola di Gesù) ha voluto testimoniare alla collettività emarginata di Bucaletto non solo di quanto sia stato sempre gioioso il suo cammino, in un quartiere il più derelitto di Potenza, quanto di aver saputo superare le intemperie e le procelle della vita con l’aiuto di Dio Padre, di Gesù e della sua Santa Madre, la Madonna della Speranza. Tutto l’entusiasmo e la perenne vivacità – questo prete di strada – l’ha dimostrato con l’abbraccio ai più poveri e ai più bisognosi nello spirito predicato e sollecitato oggi vieppiù TARGA L’ufficio giudice di pace . da Papa Francesco. Don Michele Ruggieri non ha mai chiesto ed ottenuto privilegi ecclesiali quali di canonico e di monsignore, né mai ha vissuto con il patrocinio dei soliti e noti politici. Difatti, alla cerimonia sia dell’Eucarestia che del parco buffet approntato e arricchito di ogni ben di Dio dalle famiglie della contrada si è stretta attorno al festeggiato la numerosa collettività e dai tanti amici che ricalcano le stesse metodologie di vita e contemplano L’idea della Uil: #riscriverelabasilicata È il messaggio del IX congresso regionale venerdì al centro Cecilia di Tito l La Uil ha scelto un messaggio impegnativo per il suo IX Congresso regionale che si svolgerà il 4 e 5 luglio prossimi a Tito (Auditorium Cecilia) con il ricorso al moderno hastag: #riscriverelabasilicata. E simbolicamente ha scelto un foglio d’agenda nel quale è precisata la nuova missione che l’attende: «Il riformismo non è una parola qualunque». La stessa location del Congresso è decisamente irrituale: l’Auditorium Cecilia diventato il «tempio» della creatività giovanile e di una generazione che non è rassegnata a fare le valigie. Intanto la Uil arriva all’assise regionale (206 delegati) dopo aver tenuto i congressi di tutte le organizzazioni di categoria e 372 assemblee di base con la partecipazione di circa 20 mila iscritti, lavoratori, pensionati, disoccupati. La crescita degli iscritti nel 2014 tocca quota più 7%: sono 35mila in totale di cui 18mila attivi e 17mila pensionati secondo il trend nazionale che caratterizza non solo la Uil ma tutti i sindacati. Tra gli attivi il comparto industria-edilizia è il primo (5868 iscritti), seguito da agro-alimentare (4.127) e Pubblica Amministrazione (3.082). Si sono rafforzati i servizi – da quelli fiscali e di assistenza al consumatore a quelli del patronato dei cittadini – con un ruolo sempre più importante nel leggere i processi economici, sociali, culturali e soprattutto nel proporre attribuito al Centro Studi Uil Basilicata. le stesse scelte di idee, di rinuncia ai blasoni e di essere dalla parte dei poveri, degli emarginati, dei più deboli, come già aveva interpretato di muoversi agli albori del sacerdozio conferitogli dall’allora arcivescovo mons. Augusto Bertazzoni. Era il 1964 l’anno della conclusione del Concilio Vaticano II° e caratterizzato da una richiesta di repulsione del conservatorismo e dello status quo, per cui egli stesso venne coinvolto dalla contestazione globale, assorbendo il movimentismo del ’68 e di tutte le idee progressiste, anche secondo le scelte delle Acli, della Fuci e dell’insegnamento di don Milani, dei Vescovi Bettazzi, don Tonino Bello, Oscar Romero. A questo brillante prete di strada che ha pregato per tutti, in particolare per i peccatori (egli stesso si è incluso nelle block list) – oggi va chiesto a Dio Padre, per mezzo di Gesù, di proteggerlo ancora a lungo e illuminarlo sempre radioso sotto il mantello della Madonna della Speranza per il bene di quella speciale collettività e degli amici sinceri che hanno percorso insieme il cammino di luce e hanno ammirato l’esempio anche di un ottimo professore di lettere, storia e filosofia nonchè di suonatore del piano. [* lettore] l CHIAROMONTE. Il Giudice di Pace resta a Chiaromonte. Ormai la sentenza è definitiva pertanto, la paventata soppressione del presidio è stata scongiurata. Dopo aver, infatti, presentato istanza di mantenimento, nell’ambito del Decreto Legislativo n. 14, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 48, in cui sono state approvate le linee operative per la riorganizzazione della geografia giudiziaria italiana, nei giorni scorsi è stato comunicato al Ministero di Grazia e Giustizia anche il personale che gestirà l’ufficio. Nello specifico si tratta di tre dipendenti. Due sono stati distaccati dall’Area Programma Lagonegrese- Pollino e uno dal Comune di Chiaromonte i quali, dopo l’opportuna formazione, svolgeranno le mansioni di cancelliere, operatore giudiziario e ausiliario. «Siamo profondante soddisfatti per aver continuato a garantire ai 17 Comuni dell’area afferente, quest’importante nonché indispensabile servizio - ha dichiarato il neo sindaco Valentina Viola - il tutto è stato possibile grazie all’impegno ed all’azione congiunta tra la nostra amministrazione, quelle limitrofe e le istituzioni regionali che ha consentito di superare la situazione di stallo creatasi e protrattasi fino al nostro insediamento, conseguendo questo inaspettato successo». L’Ufficio del Giudice di Pace di Chiaromonte, è stato istituito da oltre un decennio nella cittadina sinnica ed opera nei locali messi a disposizione gratuitamente dal Comune che si fa carico anche delle spese di luce, gas e telefono, nonché della necessaria manutenzione per il funzionamento del presidio. Nel corso degli anni è diventato uno dei più attivi del territorio nazionale, difatti, soltanto nel 2011 ha portato a termine oltre mille procedimenti tra sentenze, ordinanze e decreti ingiuntivi. «Il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace - ha concluso il primo cittadino è un segnale di vicinanza alle popolazioni di quest’area che hanno già pagato nel recente passato - e continuano a pagare - il prezzo di un depauperamento di servizi essenziali e di un conseguente calo della qualità della vita». RASSEGNASTAMPA XVI I MATERA PROVINCIA Mercoledì 2 luglio 2014 MONTALBANO JONICO LA PROTESTA DEL PRIMO CITTADINO DE VINCENZIIS MARCONIA LETTERA GENITORI La Regione non mantiene le promesse e il sindaco fa lo sciopero della fame Tarda il completamento di reti idriche e fognarie PIERO MIOLLA l MONTALBANO JONICO. «Inizio lo sciopero della fame per protestare contro l’inerzia della pubblica amministrazione sul mancato completamento delle reti idriche e fognarie a Montalbano». Nonostante le ampie rassicurazioni incassate dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Aldo Berlinguer, incontrato in mattinata, il sindaco Enzo Devincenzis ha iniziato da ieri a mezzogiorno lo sciopero della fame: «Fino a quando non vedrò compiersi atti formali propedeutici alla ripresa dei lavori – ha spiegato – non mi muoverò dalla mia stanza in municipio e non toccherò cibo». Il primo cittadino ha informato dell’iniziativa il prefetto di Matera, Luigi Pizzi, le forze dell’ordine, l’assessore regionale alla Sanità, Flavia Franconi, l’Azienda sanitaria di Matera ed il suo medico curante affinché possa avere, in questi giorni di sciopero della fame, tutta l’assistenza necessaria. Sindaco, l’incontro con Berlinguer ha avuto esito negativo, dunque? «Non proprio: l’as- sessore mi ha assicurato che la Regione ha fatto una certificazione di credito in favore di Acquedotto Lucano che dovrebbe consentire a quest’ultimo di usufruire di un finanziamento con il quale liberare le somme utili a pagare l’impresa che ha svolto fino ad ora i lavori. Si tratta di circa 300 mila euro che l’impresa avanza, relativi ad un primo stato di avanzamento dei lavori: se queste somme non arrivano, l’impresa non riprende a lavorare. Voglio ricordare che il cantiere è fermo dall’agosto scorso e che i lavori fino ad ora effettuati non riguardano neanche un quinto dell’opera: iniziati nel maggio 2012, avrebbero dovuto terminare a novembre 2013. Da circa un anno, dunque, una buona parte dell’abitato della mia città ha le fogne a cielo aperto e numerosi residenti di Montalbano sono a rischio. Sono fiducioso perché un’apertura verso la risoluzione del problema c’è stata, ma resto comunque fermo nella mia protesta: l’obiettivo non è far pagare l’impresa ma far riprendere i lavori a beneficio della comunità». La questione, va ricordato, nasce ufficialmente dai lacci e lac- COMUNE Il sindaco Enzo Devincenzis ciuoli imposti dal Patto di Stabilità, anche se Devincenzis ritiene che «la Regione avrebbe potuto fare anche prima l’anticipazione ad Aql e tutto sarebbe già finito. A questo punto, però, credo che a livello economico-finanziario dovrebbero aver risolto: ora si tratta di accelerare i tempi per concludere i lavori». Dunque, il sindaco va avanti fino a quando non ci saranno novità concrete? «Se c’è la buona volontà dell’assessore Berlinguer, e non ho dubbi che ci sia, ed un atto formale di Aql che fa l’ordine di servizio all’impresa per la ripresa dei lavori e la stessa impresa che ne certifica la ripresa, la mia protesta finisce. Fino a quel momento, però, sarò fermo: ho richiamo i livelli istituzionali più elevati affinché facciano proprio questo grido di dolore che viene dalla comunità e che insistano affinché funzionari, dirigenti e direttori generali operino per la ripresa dei lavori. Tutti devono fare il proprio dovere e devono assumersi le responsabilità: se se le assume la politica devono farlo anche gli altri organi competenti». MARCONIA ATTACCHI MALAVITOSI AD IMPRESE DEL METAPONTINO. UN ELENCO CHE PURTROPPO È IN CONTINUO AGGIORNAMENTO «Dimenticato dopo l’incendio» Lo sfogo di Giandomenico Silletti, dopo i danni arrecati al suo fienile il 20 giugno scorso FILIPPO MELE l MARCONIA. L’incendio doloso dimenticato della popolosa frazione di Pisticci. Si tratta di quello del capannone adibito a fienile dell’imprenditore agricolo e zootecnico Giandomenico Silletti avvenuto il 20 giugno scorso. Tanto che Silletti, dopo aver letto nei giorni scorsi sulla “Gazzetta” gli articoli sulla Basilicata incendiata dalla malavita organizzata ha scritto una mail in redazione segnalando quanto gli fosse accaduto. Così lo abbiamo contattato. Ecco le sue dichiarazioni: «Il 20 giugno scorso, alle 16.30 circa, un incendio doloso ha distrutto nell’azienda di mia moglie e condotta da me in contrada San Teodoro il capannone adibito a fienile. Intervennero i Vigili del fuoco che provvidero ad informare i carabinieri sull'origine del rogo. Il giorno dopo, però, provvedemmo anche noi a sporgere denuncia alla caserma di Marconia. I Vigili del fuoco hanno fatto la loro relazione. Non so cosa stiano facendo gli uomini dell’Arma. I danni che abbiamo subiti ammontano a circa 60 mila euro. Il capannone era in un podere distante dall’allevamento. Io, con la famiglia, abito a Marconia». Ovviamente, abbiamo chiesto all’imprenditore colpito se avesse nemici di cui potesse sospettare o se avesse ricevuto prima o dopo il rogo richieste di tipo estorsivo esplicite od in forma larvata. «No. Noi non abbiamo fatto male a nessuno. Ma un un incendio doloso fa stare male. Noi, poi, non siamo grandi imprenditori. Abbiamo dieci mucche e dieci cavalli. Ma ci abbiamo tenuto che la notizia venisse divulgata tramite la “Gazzetta” per rendere noto quanto ci è accaduto. La verità è che si siamo sentiti abbandonati. Vogliamo che il rogo che ci ha danneggiati – ha concluso Silletti – fosse reso noto all’opinione pubblica della Basilicata». Le indagini dei cara- binieri del Comando di Pisticci sono tese ad individuare i responsabili di questo ennesimo incendio doloso che, tuttavia, ha caratteristiche differenti dalla serie di decine che dal 2004 in poi hanno colpito attività produttive del Metapontino. È avvenuto, infatti, di giorno e non di notte. Approfittando, magari, del fatto che il capannone-fienile fosse ubicato in un podere non abitato come la stragrande maggioranza di quelli delle campagne dell’arco jonico lucano. SI FACCIA CHIAREZZA A giugno l’incendio doloso che ha distrutto un capannone adibito a fienile Bilancio preoccupante Solo nei primi mesi del 2014 sono state sette le azioni con le fiamme e il diserbante MARCONIA. L’incendio doloso denunciato da Giandomenico Silletti, imprenditore agricolo e zootecnico, costringe ad aggiornare l’elenco degli attacchi che hanno colpito attività produttive del Metapontino. Un elenco in evoluzione. Solo nel 2014 sono sette gli attentati con le fiamme e col diserbante tra Policoro, Scanzano Jonico e, appunto, Marconia. Di tutti non sono stati assicurati alla giustizia i responsabili. Ora, sia che si tratti di criminalità organizzata sia che si tratti di delinquenza comune, la risposta dello Stato non può che essere quella di dare nomi e cognomi a chi si macchia di reati gravissimi. Il 26 gennaio le fiamme hanno divorato il Barhchic, sul lungomare di Policoro. Il 17 marzo, fiamme nella cabina di un escavatore della ditta Giuseppe D’Amato, di Policoro, vincitrice di un appalto a Scanzano. Il successivo 28 marzo un altro incendio doloso ancora nel centro jonico ha danneggiato una ruspa della ITM di Montescaglioso. Il primo aprile il nostro giornale ha diffuso la notizia del fragoleto di Giovanni Lippo, consigliere comunale a Policoro, distrutto col diserbante. Il 2 aprile altra notizia di altro fragoleto, quello di Maurizio Galante di Policoro, distrutto col diserbante. Il 3 aprile nuova notizia di fragoleto, di Nicola La Battaglia di Policoro, distrutto col diserbante. Ed il 10 giugno, ecco i due escavatori della ditta Lezzi di Scanzano distrutti da un incendio doloso. Sino al 20 giugno scorso quando il capannone-fienile di [fi.me.] Silletti è stato incenerito. MONTESCAGLIOSO COMITATO TERRE JONICHE «Ma ora servono le delibere attuative» l MONTESCAGLIOSO. «Caro presidente della Regione, Marcello Pittella, dopo le parole di condivisione che hai avuto sulle nostre proposte in merito ai risarcimenti dei danni subiti dai coltivatori per le calamità annunciate nel Metapontino e per la messa in sicurezza del territorio, è ora di passare alle delibere attuative». Lo ha detto il portavoce di Altragricoltura e del Comitato di difesa delle Terre Joniche, Gianni Fabbris, nell’incontro svoltosi ieri sera nella sala del Chat Caffè di viale Kennedy. Incontro organizzato per rilanciare la vertenza anche a Montescaglioso a 7 mesi dall’alluvione e dalla devastante frana che l’1 dicembre scorso ha devastato la strada a scorrimento veloce per Piani Bradano e alcune attività commerciali e agricole. Nell’occasione sono stati resi noti ai presenti i contenuti di una lettera che Terre Joniche invierà oggi a Pittella. «In essa – ha spiegato Fabbris – annunciamo che dal 25 al 27 luglio a Bernalda faremo il punto della situazione dopo i disastrosi allagamenti del 2011 e del 2013 che hanno gettato sul lastrico molte aziende agricole e di altri settori produttivi. Iniziativa a cui invitiamo il “governatore” a partecipare per sapere da lui quali siano state, a quella data, le delibere approvate dalla sua Giunta per i risarcimenti e per la messa in sicurezza del territorio. Ad oggi, infatti, e lo dico con un pizzico di rammarico, alle parole non sono seguiti i fatti su questi argomenti. Perché non si procede con le intese per i rimborsi e con la convocazione degli stati generali in autunno sulla salvaguardia dell’ambiente? Non vorremmo che Pittella non metta in atto le misure su cui pure si era detto d’accordo con noi per non scontentare qualcuno. A noi, lo ribadiamo, non importa che metta le firme sotto agli accordi. Ci interessano i contenuti, non la forma». [fi.me.] Le mamme solidali con maestra indagata l MARCONIA. Una lettera aperta che parte dal cuore. Così alcune mamme i cui figli frequentano la prima classe della scuola elementare di Marconia, dove insegna la maestra indagata per presunti maltrattamenti su minori, sono uscite allo scoperto per prendere le difese dell’insegnante. In una lettera Maddalena Quinto, Mariella Tortorelli, Filomena Zambrella, Mariella Ruvo, Monica Bandello, Anastasia Silletti, Rosalia Fumarola, Marilena Cavallo, Alessandra Lieti, Olimpia D’Onofrio, Maria Logioia, Stefania Lopatriello, Carmen Lopatriello e Camilla Dimarsico, parlano di «accuse ingiuste: dissentiamo in maniera totale da tutto ciò che i media in questi giorni hanno divulgato. Possiamo dirvi che questa insegnante è riuscita a scolarizzare i nostri bambini in maniera esemplare: i bimbi sono sereni con tanta voglia di imparare e con tanto entusiasmo di andare a scuola. Se, come dicono i giornali, quest’insegnante avesse maltrattato i nostri bambini non avremmo avuto questi risultati». iù in generale, per questo gruppo di mamme, «la maestra è preparata, dolce, materna, capace di stabilire un’armonia nella classe. I nostri bambini sono ansiosi di rivederla e rincontrarla a settembre tra i banchi di scuola: sono spaventati dall’idea di incontrare un’altra insegnante al suo posto. Per lei tutti i bambini sono uguali senza differenze di classe sociale, lingua e religione. Uno dei suoi obiettivi è stato quello di portare tutti allo stesso livello di apprendimento». Ma non è tutto: «Vogliamo sottolineare che durante l’uscita dalla scuola la maestra con premura consegnava singolarmente ogni bambino al suo genitore. E se qualcuno tardava ad arrivare lei aspettava con pazienza il suo arrivo». Quando poi la maestra si è assentata per un certo periodo, «abbiamo constatato che i nostri bambini erano ansiosi di rivederla al più presto: per loro la sua assenza significava un vero e proprio disagio. Questa piccola grande donna ha trasmesso ai nostri figli la passione per la cultura. Come genitori ci auguriamo che questa brutta storia abbia un lieto fine per la nostra cara maestra e per il futuro dei nostri figli: con infinita stima e grande riconoscenza le auguriamo tutto il bene del mondo». Sulla vicenda, anche il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, ha voluto rendere nota la sua personale solidarietà all’insegnante, dicendosi «sorpreso dalle accuse: la conosco personalmente e posso affermare che è la donna più buona del mondo». [p.miol.] le altre notizie BERNALDA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE Pd: «L’elezione di Benedetto è una nota veramente stonata» n Per il Pd di Bernalda, l’elezione di Nicola Benedetto a presidente del Consiglio comunale «è una nota veramente stonata. L’autocandidatura – osservano dai banchi del centrosinistra – non ha trovato condivisione per le note vicende personali che lo riguardano e per un eccessivo carattere politico della proposta. Era, infatti, l’unica opzione che non avrebbe ricevuto l’unanimità, ma forse l’unica votabile dalla maggioranza. Si è persa una bella occasione per cementare un ampio consenso e offrire freschzza [an.mor.] e rinnovamento alla politica locale». PISTICCI TRA TINCHI E IL CENTRO AGRICOLO Furto nella notte nel deposito della ditta che vende bevande n Furto nella notte nel deposito di una ditta che vende bevande all’ingrosso tra Tinchi e Centro Agricolo. Ignoti si sono introdotti nel locale e, dopo aver disattivato il sistema di telecamere hanno portato via bibite di ogni tipo danneggiando altra merce. Il valore del colpo è ancora imprecisato, ma si sospetta sia ingente. Ad accorgersi del furto sono stati i proprietari che hanno dato l’allarme: sul posto sono intervenuti gli uomini del Commissariato di Polizia di Pisticci per i rilevi del caso. [p.miol.] RASSEGNASTAMPA MATERA CITTÀ I XV Mercoledì 2 luglio 2014 SOSTA A PAGAMENTO MULTE E CITTADINI ESASPERATI IL CONSIGLIERE PATERINO «C’è un chiaro indirizzo per predisporre il nuovo regolamento, eliminando la sanzione e prevedendo solo una penale» IN ATTESA DEL CAMBIO DI ROTTA Bastano pochi minuti in più di parcheggio non pagato e scatta un «salato» verbale. A chi tutto il vantaggio di questa situazione? Strisce blu, nessun passo indietro Perché non si dà seguito alla mozione consiliare per superare il sistema sanzionatorio? IN REGIME DI PROROGA Più di un anno fa veniva aggiudicata la gara per i parcheggi, ma ancora non é stato sottoscritto il nuovo contratto EMILIO SALIERNO l Perché non si dà seguito alla mozione di indirizzo, votata all’unanimità dal Consiglio comunale, sul sistema sanzionatorio applicato per la sosta sulle strisce blu? Il consigliere comunale Michele Paterino torna alla carica, dopo il nuovo silenzio che é sceso sulla questione. «C’é un chiaro indirizzo del Consiglio per predisporre il nuovo regolamento utile a disciplinare la materia delle aree di parcheggio a pagamento - dice Paterino - eliminando la sanzione quando la sosta si protrae oltre il tempo per cui si é pagato, prevedendo solo una penale. È inamissibile l’inerzia del Comune, perchè non si provvede con gli adempimenti auspicati? Eppure, il problema é stato più volte sollevato, ma i cittadini continuano ad essere vessati e sono incavolati. Le indicazioni ministeriali parlano chiaro e stabiliscono che ora possono essere direttamente i Comuni a disciplinare questo tipo di vicende. Matera candidata a capitale europea della cultura, se davvero intende allinearsi ad altre altre città del vecchio continente che sono dalla parte dei cittadini e non contro di loro, deve dare corso all’indirizzo del Consiglio comunale che, tre mesi fa, ha RUOLO DEI COMUNI Le indicazioni ministeriali parlano chiaro deciso all’unanimità che questa storia delle strisce blu non può andare avanti così». Più di un anno fa veniva aggiudicata la gara per i parcheggi, ma ancora non é stato sottoscritto il nuovo contratto. Significa che siamo in regime di proroga. Con il nuovo contratto, il 95 per cento delle entrate rivenienti dalle multe sulle strisce blu, dovrebbe andare al Comune. Adesso, in base al vecchio regolamento, il ricavato va per il 60 per cento alla ditta che gestisce le aree di sosta. Vuol dire che il Comune sta perdendo soldi? Per ogni stallo (posto auto), attualmente, viene garantito al Comune, ogni anno, circa 120 euro. Con il nuovo contratto, invece, sarebbero oltre 200. Anche in questo caso, il Comune ci perde? Come oramai é noto, basta sforare di appena 15 minuti rispetto all’orario indicato sul tagliandino rilasciato dalla colonnina della società che gestisce la sosta a pagamento, e la mannaia si abbatte sul povero automobilista di turno. Anche pochi minuti oltre la permanenza pagata e scatta la sanzione di 24 euro, prevista dal codice della strada. Non più, come una volta, l’avviso di pagamento sul parabrezza lasciato dagli operatori della società Sisas e l’esborso per intero, nella peggiore delle ipotesi, della tariffa dal momento della scadenza del tagliando sino alle 14 (se di mattina) o dalle 16 alle 20.30 (se di pome- riggio-sera). La batosta è invece pesante, concretizzandosi nella sanzione e nelle spese di notifica del verbale a casa. Il consigliere Paterino, raccogliendo il malcontento di molti cittadini che hanno avuto la sventura di essersi resi conto direttamente di quanto sia “salata” la sanzione, non si é mai rassegnato a questo “massacro”, segnalando che « non si può trasformare un servizio pubblico, quello dei parcheggi, in una vera e propria vessazione. È pur vero che ci sono delle responsabilità del cittadino che ha parcheggiato l’auto un po’ più del tempo per cui ha pagato il ticket, ma da questo a far pe- sare in maniera tanto consistente la disattenzione, ce ne passa. Il consigliere ha presentato interrogazioni comunali sulle questioni legate al parcheggio nelle aree blu, chiedendo in passato che il personale della Sisas lasci gli avvisi di accertamento, «nel solco di un sempre auspicabile rapporto di correttezza nei confronti della comunità, sarebbe opportuno farlo. Come accade, del resto, in tanti altri Comuni, dove i dirigenti raccomandano agli addetti alla sosta e al traffico di segnalarlo agli automobilisti». Continua a vigere, però, tolleranza zero e un sistema che miete vittime in maniera smisurata. LA PROTESTA LA VARIANTE AL PRG PREVEDE UNA NUOVA AREA EDIFICABILE NELLO SPAZIO RETROSTANTE LA PARROCCHIA SANTA FAMIGLIA «Contrada Granulari, basta cemento» I residenti promuovono una petizione l «Si fermi la cementificazione in contrada Granulari nel rione San Giacomo». È quanto chiede il Comitato denominato “Parco della Santa Famiglia” per scongiurare che lo spazio retrostante la parrocchia venga occupato da altre colate di cemento. A tal proposito il comitato ha promosso una petizione pubblica «per sensibilizzare - si legge in una nota - le istituzioni affinché si adoperino per trovare una soluzione praticabile che sia in grado di restituire all’intero quartiere di San Giacomo un parco urbano ponendo così fine allo sconcio intervento di una nuova edificazione che mina la qualità della vita dei cittadini e favorisce il degrado delle periferie urbane. La città ha un cronico bisogno di spazi vitali e i 20.000 metri quadrati dell’area in Contrada Granulari destinati alla cementificazione sono un vero e proprio oltraggio a questa esigenza collettiva». Indice puntato sulla edificazione di alloggi a ridosso degli esistenti e della parrocchia Santa Famiglia. «Tale scelta avrebbe ripercussioni molto negative sulla qualità della vita dei cittadini con una ulteriore riduzione dei già insufficienti standard urbanistici e sull’immaginee sull’impatto ambientale di queste nuove costruzioni, inserite a ridosso di fabbricati esistenti e all’interno di un “fazzoletto” di terra con due strettissime vie di accesso, invece di guardare a questa area come l’unica possibilità per una riqualificazione orientata alla cultura del verde e a spazi sociali di aggregazione con la progettazione di un parco verde attrezzato. Il progetto della nuova edificazione nell’area in oggetto come proposta in variante al PRG Comunale, si pone in netto contrasto con le destinazioni previste dal Pianificatore arch. Luigi Piccinato che, con la Variante al Piano Regolatore, approvato nel 1975, a fronte dell’alta densità abitativa della zona, aveva IL COMITATO SI MOBILITA L’area di Contrada Granulari a San Giacomo. I residenti chiedono che venga salvaguardata come polmone verde e non cementificata calcolato ed equilibrato i volumi, dotando il quartiere di Matera Nord di servizi annessi, parcheggi e aree verdi. Nel 1999, l’arch. Nigro, nella successiva Variante al Piano Regolatore, non ha a sua volta definito la destinazione dell'area lasciando in vigore le precedenti le previsioni di PRG. Se l’arch. Piccinato con la variante del 1975 aveva destinato l’area in oggetto a “polmone verde” sì da consentire un livello accettabile di vita dei residenti di Matera Nord, alla luce di quanto innanzi esposto, emerge palesemente che le Conferenze di Pianificazione indette nei mesi scorsi hanno come unico scopo la cementificazione dell’intera area in contrasto anche con le convenzioni stipulate stipulata dall’Amministrazione e i Lottizzanti di Contrada Granulari. L’area in questione già soffocata da un’altissima densità abitativa non può sopportare un ulteriore incremento di alloggi e le con- seguenti disastrose ricadute sugli standard urbanistici minimi non derogabili per norma, così come previsto dal D.M. 1444/68. La zona in questione e tutta la città di Matera, necessità di un’area verde attrezzata con doppia finalità: ludico ricreativo e polo nevralgico per la gestione delle emergenze in caso di calamità naturale. In questo senso, la Pubblica Amministrazione è tenuta ad applicare le norme contenute nella L.R. n. 23/99 che contempla l’integrazione con i Piani di Protezione Civile. I cittadini materani e i residenti in Contrada Granulari chiedono pertanto di stralciare dall’area ogni intenzione di edificazione, salvaguardando la destinazione dell’area a verde pubblico. Inoltre in data 19 maggio 2014 il comitato ha chiesto che una delegazione venisse udita per rappresentare le proprio ragioni che a tutt’oggi sono rimaste inevase e disattese» le altre notizie ATTENTATI DINAMITARDI «Operazione tritolo» convalidati gli arresti n Al termine degli interrogatori di garanzia, sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari Angela Rosa Nettis del Tribunale di Matera gli otto arresti eseguiti lunedì dalla Polizia nell’ambito dell’“Operazione tritolo”. Degli otto arrestati, sette si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Gli indagati sono accusati a vario titolo di aver cercato, anche attraverso attentati dinamitardi, di convincere il titolare di una sala ricevimenti di Matera di smettere di interessarsi di una analoga struttura con sede a Laterza (Taranto), appena uscita dall’amministrazione controllata. La banda avrebbe progettato, senza poterlo poi realizzare, per l'intervento della Polizia, l'omicidio di un imprenditore di Taranto, anch’egli interessato alla sala ricevimenti di Laterza. OPERATORI INFORMAZIONE Corso di formazione ambientale a San Rocco n Come coniugare correttamente turismo e beni culturali e ambientali. È uno degli obiettivi principali del corso di formazione ambientale per giornalisti e professionisti dell’informazione sul tema “Comunicare/Divulgare: Ambiente e Beni Culturali”, cominciato ieri, nell’aula Sassu del polo di via San Rocco dell’Università della Basilicata e che proseguirà fino al 4 luglio. Il corso è organizzato dalla sede Rai Basilicata e dall’ateneo lucano, in collaborazione con la Fondazione Enrico Mattei e l’Ordine dei giornalisti. I partecipanti saranno coinvolti in lezioni frontali ed escursioni in diverse aree della Basilicata. «Oggi è più che mai necessario valorizzare l’attività, le energie e soprattutto le eccellenze della nostra Università – ha detto il neo eletto rettore, Aurelia Sole – così come bisogna fare per la Basilicata e per i suoi tesori ambientali, artistici, culturali e archeologici. Lo sforzo principale è quello di mettere in campo ogni possibile azione per portare all’esterno queste peculiarità». «Nel segno di Lucio Susmel, tra i padri dell’ecologia, e poi di Franco Viola a Padova, il corso – ha detto il direttore della sede lucana della Rai, Fausto Taverniti – ha potuto contare sul sostegno e sulla passione e le conoscenze scientifiche del neo rettore dell’Unibas. Al rettore Mauro Fiorentino riconosciamo il merito di aver legato l’Università all’iniziativa promossa in Basilicata insieme alla sede Rai». Il corso, che ha i patrocini dei ministeri dell’Ambiente e dei Beni e attività culturali, di Regione, Comune, Confindustria, Ordine dei giornalisti e Ferp, rientra nelle attività di Matera 2019. RASSEGNASTAMPA Repubblica.it Arrivate a Gioia Tauro le armi chimiche dalla Siria Nave Ark Futura sta entrando in porto Arrivate a Gioia Tauro le armi chimiche dalla Siria Proteste contro il trasbordo delle armi chimiche a Gioia Tauro. (ap) GIOIA TAURO - Le armi chimiche siriane sono arrivate a Gioia Tauro. La nave danese Ark Futura che le trasporta sta per attraversare l’imboccatura del porto, scortata da altre unità navali. Un elicottero sta sorvolando la zona. Ieri era arrivata la nave americana che le smaltirà. La Ark Futura trasporta circa 800 tonnellate di agenti chimici, di cui 600 saranno trasferiti sulla nave americana Cape Ray arrivata ieri nel porto calabrese. Si tratta di 78 container: 3 di iprite e 75 di precursori del sarin, che saranno poi neutralizzati a bordo della Cape Ray. Le operazioni cominceranno dopo l’ormeggio in banchina e alcuni incontri tecnici. Le operazioni di trasbordo delle armi chimiche siriane potranno cominciare solo dopo il via libera del team dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac). Sei gli ispettori presenti al porto, quattro dei quali saliranno a bordo della Cape Ray al termine delle operazioni per assistere al processo di neutralizzazione per tutto il periodo necessario. RASSEGNASTAMPA
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