DICHIARAZIONE AMBIENTALE Gruppo Colle S.r.l. Anno 2012-2015 VIA G. DI VITTORIO 3/5 CANTAGALLO (PRATO) GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA N. Registro Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012 Sommario PREMESSA ...................................................................................................................................... 2 POLITICA AMBIENTALE ................................................................................................................... 3 1 INFORMAZIONI GENERALI ........................................................................................................... 4 1.1 PRODUTTIVITÀ E STRUTTURA ORGANIZZATIVA ......................................................................... 5 1.2. GESTIONE DELLA SICUREZZA ............................................................................................................ 5 2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ............................................................................................... 7 2.1 DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE DEL SITO ...................................................................... 7 2.2 CONTESTO SOCIO INSEDIATIVO ........................................................................................................ 8 2.3 LE PRINCIPALI CRITICITÀ DEL TERRITORIO A LIVELLO DI AREA .......................................................... 9 3 DESCRIZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO .............................................................................. 10 4 ASPETTI AMBIENTALI ................................................................................................................. 13 4.1 ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI ......................................................................................................... 13 5 ANALISI DEGLI ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI ............................................................................ 16 5.1 CONSUMI IDRICI .............................................................................................................................. 16 5.2 SCARICHI IDRICI ............................................................................................................................... 18 5.3 CONSUMI ENERGETICI ..................................................................................................................... 20 5.4 CONSUMO DI MATERIE PRIME E MATERIALI AUSILIARI .................................................................. 23 5.5 EMISSIONI IN ATMOSFERA .............................................................................................................. 26 5.6 RIFIUTI ............................................................................................................................................. 32 5.7 CONTAMINAZIONE DEL SUOLO ....................................................................................................... 33 5.8 RUMORE ......................................................................................................................................... 34 5.9 CAMPI ELETTROMAGNETICI ............................................................................................................ 35 5.10 TRASPORTO CON MEZZI PROPRI ................................................................................................... 35 5.11 ALTRI ASPETTI AMBIENTALI .......................................................................................................... 36 6 VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI ........................... 37 6.1 Criteri di valutazione degli aspetti ambientali diretti ...................................................................... 37 6.2 Significatività degli aspetti ambientali diretti .................................................................................. 38 7 ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI ................................................................................................ 39 7.1 Questioni legate al ciclo di vita del prodotto ................................................................................... 39 7.2. Scelta e composizione dei servizi ................................................................................................... 40 7.3. Prestazione e comportamento di appaltatori, subappaltatori e fornitori ...................................... 40 7.4. Società partecipate ........................................................................................................................ 42 7.5. Sviluppo ambientale del contesto locale ........................................................................................ 43 8 VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI ........................ 44 9 SITUAZIONI DI EMERGENZA E PREVENZIONE INCENDIO ........................................................... 46 10 SISTEMA DI GESTIONE ............................................................................................................. 48 11 PROGRAMMA AMBIENTALE .................................................................................................... 50 GLOSSARIO ................................................................................................................................... 52 ELENCO PRINCIPALE NORMATIVA APPLICABILE ........................................................................... 54 1 PREMESSA La tintoria Gruppo Colle S.r.l., allo scopo di gestire in modo corretto gli impatti ambientali derivati dalle proprie attività, prodotti e servizi ha deciso, volontariamente, di implementare un Sistema di Gestione Ambientale attraverso l’adozione di una specifica struttura gestionale, organizzativa e tecnica. Pianificazione, Attuazione, Controllo e Riesame sono le quattro fasi su cui il Sistema di Gestione è fondato; la realizzazione ciclica di queste fasi consente all’organizzazione di esercitare un controllo sugli aspetti ambientali generati dalle proprie attività e di sviluppare un processo di miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Gruppo Colle adotta un sistema di gestione ambientale conforme al Regolamento CE n° 1221/2009 (EMAS III). Per la sua realizzazione è stato necessario effettuare le attività elencate di seguito: adeguare il proprio assetto organizzativo ed identificare ruoli e responsabilità specifiche preposte alla gestione ambientale; coinvolgere il personale attraverso iniziative di sensibilizzazione e formazione; definire e attuare corrette modalità di lavoro per le attività che sono alla base degli aspetti risultati significativi con particolare attenzione alla gestione delle emergenze; misurare e sorvegliare gli aspetti ambientali, fissando modalità di gestione delle non conformità e attuando azioni correttive e preventive; verificare l’efficacia e l’efficienza del sistema attraverso l’attività di auditing; effettuare il riesame della direzione per ridefinire i programmi ambientali alla fine di ogni ciclo di audit. 2 POLITICA AMBIENTALE La direzione della tintoria industriale Gruppo Colle S.r.l. è consapevole della necessità di svolgere le proprie attività nel pieno rispetto dell’ambiente, delle comunità locali e in un’ottica di sviluppo sostenibile. La Direzione, consapevole di essere insediata in un distretto dove sono presenti un elevato numero di industrie tessili che impattano sulle diverse componenti ambientali del territorio, si impegna a tenere conto delle fragilità dell’ambiente circostante nel perseguimento del miglioramento continuo delle proprie performance ambientali. Per tale motivo ha deciso di dotarsi di un Sistema di Gestione Ambientale conforme al Regolamento (CE) 1221/09 Emas. Per perseguire quanto detto, l’azienda si impegna, al massimo delle proprie potenzialità, a: perseguire il pieno rispetto di tutte le norme ambientali e altre prescrizioni sottoscritte, a livello nazionale, regionale e locale ad essa applicabili; adottare una totale trasparenza attraverso la redazione della Dichiarazione Ambientale e favorendo la sua diffusione presso cittadini ed istituzioni locali; identificare i rischi di inquinamento e attuare, ove possibile, la prevenzione degli stessi; perseguire il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali; formare i propri dipendenti al fine di evitare loro comportamenti non compatibili con la presente politica, anche diffondendo la cultura ambientale e sviluppando le necessarie competenze e abilità professionali; controllare e ridurre gli impatti ambientali connessi con le attività svolte all’interno del proprio stabilimento produttivo, tenendo conto delle conseguenze reali e potenziali in caso di incidenti o situazioni di emergenza; mettere in atto azioni di sensibilizzazione atte a stimolare i nostri fornitori, i terzisti, e i soggetti che lavorano per nostro conto ad un atteggiamento positivo nei confronti dell’ambiente; ridurre consumo energia da fonti tradizionali aumentando l’approvvigionamento da fonti alternative (idroelettrico, eolico, fotovoltaico); ottimizzare la gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi promuovendo, inoltre, le opportunità di recupero; migliorare la gestione dei rischi per l’uomo e per l’ambiente derivanti da esposizione a sostanze pericolose; adottare opportuni accorgimenti per la movimentazione e stoccaggio delle materie prime pericolose al fine di diminuire il rischio di possibili contaminazioni del suolo e del sottosuolo; ottimizzare la gestione degli scarichi e prelievi idrici e delle emissioni in atmosfera; La presente Politica è diffusa a tutto il personale che lavora per l’azienda o per conto di essa ed è disponibile per il pubblico; essa risulta appropriata alla natura, alle dimensioni e agli impatti ambientali delle proprie attività, prodotti e servizi. Il documento rappresenta, inoltre la base su cui sviluppare il sistema di gestione ambientale dell’azienda e il quadro di riferimento rispetto al quale la Direzione individua, nel corso dei riesami periodici del sistema, gli obiettivi ambientali e i traguardi specifici. Cantagallo, 21/09/2012 La Direzione 3 1 INFORMAZIONI GENERALI DATI SOCIETARI Ragione Sociale Gruppo Colle S.r.l. Località Usella, Cantagallo (PO) Indirizzo Via G. di Vittorio 3/5 Telefono/fax Tel. 0574/98071 fax 05749824022 Sede Legale Via G. di Vittorio 3/5 RSGA Masiani Davide Contatti [email protected] Codice NACE 13.3 Tabella 1: Dati generali dell'organizzazione 4 1.1 PRODUTTIVITÀ E STRUTTURA ORGANIZZATIVA La tintoria Gruppo Colle S.r.l., nel corso degli anni, ha costruito, mantenuto e consolidato importanti rapporti con i propri clienti grazie agli elevati standard qualitativi che è stata in grado e continua a garantire. Infatti l’azienda che, ad oggi, si attesta a 90 unità, punta da sempre a innovare, convinta del fatto che lo sviluppo e la flessibilità siano elementi fondamentali per riuscire a mantenere un ruolo importante sul mercato. Nella tabella seguente viene fornito un quadro riassuntivo degli indicatori di produttività conseguiti nell’ultimo triennio e nel primo semestre del 2012. L’azienda presenta una unità locale denominata “Divisione Colorfibre” in Agliana, tale unità risulta dotata di autonomia funzionale e amministrativa e non presenta pendenze legali in corso. L’azienda ha intrapreso il percorso del miglioramento continuo e come primo importante passo ha focalizzato la sua attenzione sulla sede di Cantagallo foriera di una più consistente pressione sull’ambiente ma ha intenzione di estendere questa filosofia di gestione ambientale anche all’unità locale sita in Agliana come riportato nel programma ambientale. ANNO NUMERO DIPENDENTI 2009 84 2010 85 2011 91 I sem. 2012 91 PRODUZIONE (t) 3.889,56 5.504,58 5.911,79 3.007,99 FATTURATO (€) 7.768.358,76 11.013.342,48 11.212.665,83 7.004.366,92 Tabella 2: Dati Azienda Gruppo Colle S.r.l. 1 1.2. GESTIONE DELLA SICUREZZA ANNO NUMERO INFORTUNI 2009 4 2010 3 2011 3 2012 1 Numero giornate di assenza 25 - 14 – 355 - 66 20 - 7 - 31 8 – 77 - 12 13 I dati sui dipendenti derivano da Libro Unico del Lavoro I dati su produzione derivano da applicativo informatico aziendale (programma gestionale Gepro) I dati sul fatturato derivano da programma contabilità e bilancio (Ad hoc revolution) 1 5 Figura 1: Organigramma nominale Gruppo Colle S.r.l. Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012 2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 2.1 DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE DEL SITO L’inquadramento territoriale della tintoria Gruppo Colle S.r.l. è stato in parte estrapolato dal più ampio documento di Analisi Ambientale Territoriale del Distretto Tessile di Prato prodotto all’inizio del 2010, nell’ambito del Progetto IMAGINE, per l’ottenimento dell’attestato EMAS per Aree Produttive Omogenee. All’interno dell’analisi sono state identificate le problematiche caratterizzanti il distretto, ed è stata fatta una valutazione di significatività. PROGETTO IMAGINE Il progetto si propone di promuovere e diffondere il metodo dell’approccio distrettuale di EMAS al sistema “moda” toscano, attraverso il coinvolgimento dei 4 distretti operanti nella regione: tessile pratese, abbigliamento Empoli, conciario di Santa Croce s/Arno e calzaturiero di Capannori. Gli obiettivi sono di seguito elencati: Promuovere e diffondere strumenti efficaci per potenziare le capacità competitive delle PMI europee del settore della moda (abbigliamento, pelletteria e calzature), basate su una “differenziazione ambientale” dei processi produttivi e dei prodotti e sulla capacità di sviluppare innovazioni e offrire garanzie riguardanti le prestazioni ambientali. Incardinare tali strumenti sugli approcci che hanno consentito alle PMI del settore moda di mantenere elevate prestazioni competitive sul mercato internazionale, con particolare riferimento alle dinamiche virtuose dei distretti e alle logiche cooperative di filiera. Costruire un approccio pragmatico e operativo che riesca ad integrare l’utilizzo degli strumenti più “consolidati” nel panorama delle politiche europee per la sostenibilità (e.g.: Emas, Integrated Product Policy, Green Procurement, ecc.), valorizzandone un uso sinergico e complementare, che consenta di superare i limiti che questi strumenti hanno dimostrato di avere come armi competitive. Favorire l’adozione di schemi di gestione volontari (e di EMAS in modo particolare) da parte delle PMI operanti nel settore della “Moda”, con lo scopo di semplificare il loro processo di messa a punto di un sistema di gestione ambientale e superare i limiti imposti dal punto di vista burocratico e organizzativo dalle limitate dimensioni e, conseguentemente, dalle limitate disponibilità di risorse. Concretamente i risultati attesi al termine del progetto sono i seguenti: Ottenimento dell’Attestato nazionale del Comitato EMAS/Ecolabel del Ministero dell’Ambiente per gli Ambiti Produttivi Omogenei in ciascuno dei 4 distretti coinvolti Effettuazione di una LCA dei prodotti caratterizzanti i 4 distretti al fine di identificare gli aspetti ambientali indiretti connessi all’EMAS cluster più significativi per le relazioni di filiera Elaborazione di una EPD – Environmental Product Declaration (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) dei prodotti caratterizzanti e loro valorizzazione in termini di comunicazione sul mercato. Supporto metodologico ed operativo alle PMI operanti nei 4 distretti nell’adozione degli strumenti messi a disposizione dal Comitato Promotore EMAS locale e raggiungimento della Registrazione EMAS di singola organizzazione da parte di almeno 12 PMI (target complessivo dei 4 distretti). Definizione di un disciplinare per la qualificazione ambientale del/i prodotto/i caratterizzante/i (connesso alla certificazione di origine e di tracciabilità “sostenibile”) e attuazione di meccanismi per il riconoscimento dell’impegno delle singole PMI produttrici appartenenti ai cluster. Le attività sviluppate sul prodotto e sul ciclo di vita dello stesso hanno anche quale obiettivo quello di delineare un percorso di supporto alla Commissione Europea per la definizione dei criteri Ecolabel nel settore moda. Lo stabilimento della tintoria Gruppo Colle S.r.l., ricade nel comune di Cantagallo, quindi si procederà alla descrizione di questo contesto territoriale di riferimento approfondendo il Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012 rapporto tra il sito ed il territorio circostante, caratterizzando ed analizzando l’azione che esso svolge sulle varie componenti ambientali. Figura 2: Localizzazione Comune di Cantagallo (PO) 2.2 CONTESTO SOCIO INSEDIATIVO Il territorio del Comune di Cantagallo si estende per 94,92 km2, di cui oltre 60 sono a carattere boschivo tra il lato destro del Bisenzio e la vallata del Limentra occidentale, su un territorio in gran parte montuoso, ai contrafforti della catena appenninica. Siamo proprio nel cuore dell'Appennino Toscano, con altitudini comprese tra i 300 ed i 1100 metri, in un’area dove si susseguono acuti crinali separati da profonde vallate, dove il clima è sempre temperato dalle ombrose foreste e dai tanti corsi d'acqua. La popolazione residente nel Comune di Cantagallo ammonta nel Maggio 2011 a 3.094 abitanti con un incremento di 20 unità rispetto all’anno precedente; la densità è di 32,59 abitanti per chilometro quadrato. Dal 1951 ad oggi vi è stata una forte riduzione della popolazione fino al 1991 dove si è registrato il minimo con 2.536 abitanti residenti. Dal 1991 al 2010 c’è stato un continuo incremento in grado di riportare la popolazione ai livelli precedenti al 1971. L’attività produttiva maggiormente presente sul territorio comunale è l’industria manifatturiera con 104 unità locali attive nel 2001 pari ad oltre il 48% del totale. L’attività industriale prevalente è di certo quella tessile: nel 2011 sono attive sul territorio del comune di Cantagallo 32 aziende del settore di cui 9 che svolgono attività di tessitura, 11 di filatura, 5 svolgono attività di roccatura, 3 tintorie, un lanificio, un azienda di rifinizione, una che effettua l’attività di carbonizzo ed una di orditura. 8 2.3 LE PRINCIPALI CRITICITÀ DEL TERRITORIO A LIVELLO DI AREA Da una valutazione sugli aspetti ambientali più rilevanti nel Distretto Tessile, predisposta nel 2010, si rileva che per i comuni del distretto di Prato sono significativi alcuni aspetti, qui in breve richiamati in quanto concorrenti alla definizione del contesto e delle criticità del territorio in cui opera l’azienda. Tabella 3: Valutazione aspetti ambientali distretto tessile Prato (Fonte: Analisi Ambientale Distretto tessile di Prato, Anno 2010) Di seguito si sintetizzano i criteri utilizzati per la valutazione della significatività degli aspetti ambientali del distretto tessile di Prato. PA: Priorità d’Azione PCL: Percezione della Comunità Locale CE: Confronto con realtà Esterne TIA: Trend Indicatori Ambientali CN: Conformità Normativa OM: Opportunità di Miglioramento. 9 3 DESCRIZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO L’Azienda Gruppo Colle S.r.l. svolge l’attività in conto terzi di tintura di materiali tessili (fibre naturali, artificiali e sintetiche) in fiocco, tops e filati disposti in rocche. Di seguito riportiamo lo schema di flusso del Ciclo Produttivo. Tintura L’operazione di tintura può essere svolta in diverse fasi del ciclo di lavorazione della lana (sul fiocco o nastro pettinato a monte della filatura, sui filati in rocche o matasse a valle della filatura oppure sulle pezze a valle della tessitura). Queste tipologie di tintura, pur differenziandosi nella forma delle apparecchiature, vengono realizzate nella quasi totalità dei casi in modo discontinuo e seguono uno schema operativo sostanzialmente identico, che si articola nelle seguenti fasi: • preparazione del colore • tintura • fissazione del colore • raffreddamento del bagno (risciacqui ed avvivaggi) • asciugatura La preparazione all’attività di tintura avviene nella cucina colori, che è composta solitamente da due locali: – il locale pesata (colori), dove l’operaio addetto provvede a pesare la giusta quantità di coloranti secondo ricetta; il colorante pesato viene disposto su bacinelle o in sacchetti idrosolubili. – la cucina (colori) vera e propria, ove sono ubicati una serie di barilotti muniti di agitatori e collegati con le varie vasche di tintura. Nella tintoria Gruppo Colle S.r.l. la cucina colori è sostituita da un barilotto a bordo di ogni macchina, nel quale si disciolgono i coloranti e dove arrivano i prodotti dall’apposito dosatore. Successivamente, in via automatica attraverso tubazioni si riempiono le vasche con il colorante, gli ausiliari, gli acidi ( in precedenza preparati ) e l’ acqua necessaria. Il procedimento tintoriale può essere eseguito in continuo o in discontinuo; i procedimenti continui o semicontinui, avvengono per foulardaggio, operazione con la quale viene impregnato il tessuto o con solo colorante oppure con il bagno completo di tintura, in funzione della classe tintoriale. La maggior parte delle operazioni di tintura avvengono tuttavia con procedimenti discontinui ad esaurimento, in cui il materiale viene posto in bagno acquoso nel quale vengono sciolti i coloranti, gli ausiliari di tintura ed i prodotti chimici necessari ed in tale sistema viene raggiunto l’equilibrio. Il materiale tessile ed il bagno di tintura, mantenuti in costante movimento reciproco, sono sottoposti ad un ciclo termico predefinito, formato da una fase di riscaldamento (finalizzata alla migrazione del colorante dal bagno alla fibra), da una fase di mantenimento ad alta temperatura (60 – 120°C) per uniformare la distribuzione del colorante e da una fase di raffreddamento che consente lo scarico del prodotto trattato. Le vasche di tintura sono munite di unità di carico del materiale da trattare, di sistemi di riscaldamento indiretto (con acqua surriscaldata o vapore), di sistemi di raffreddamento diretti (a tracimazione) o indiretti (a circolazione d’acqua) e di pompe centrifughe che garantiscono la circolazione del bagno di tintura. Uscito dalle vasche di tintura, il materiale subisce una centrifugazione preliminare per eliminare la maggior parte dell’acqua di imbibizione ed una successiva asciugatura, realizzabile in essiccatoi ad aria calda o a radiofrequenze, che permette all’acqua ancora 10 presente sulla fibra di evaporare sotto forma di aria calda umida. La fase di asciugatura può essere integrata, quando il materiale lo permetta, con macchine di spremitura per una prima disidratazione. Il ciclo di asciugatura appare piuttosto diversificato a seconda del materiale tinto, ma si compone comunque di un processo meccanico, essenzialmente costituito da centrifughe (tops e rocche) e lisciatrici, e da un passaggio su superfici riscaldate ad aria calda, microonde (matasse e rocche e pezze) o radiofrequenze. Tintura fiocco e tops Il materiale tessile in fiocco grezzo viene caricato in appositi cesti e compresso meccanicamente con l’ausilio di appositi pestelli, mentre i bumps di materiale tessile in tops vengono invece inseriti nelle canne del cesto di tintura a mezzo manuale con il supporto di una pressa apposita. I cesti vengono poi passati mediante carroponte in vasche circolari di tintura dove vengono tinti in bagno acquoso a temperatura che variano tra i 50 e 132 °Ci. il calore è fornito da scambiatori a acqua surriscaldata prodotto da un impianto generatore centralizzato. Nel bagno di tintura oltre ai coloranti organici in polvere, vengono impiegati altri prodotti chimici ausiliari costituiti prevalentemente da acidi e tensioattivi. Il materiale viene successivamente spremuto in centrifuga e quindi alimentato alla macchina asciugante a radiofrequenza o ad aria calda, dove perde l’umidità residua. Tintura rocche Gli apparecchi ove viene eseguita la tintura sono costituiti da autoclavi in cui vengono introdotte le rocche posizionate su speciali porta-materiali. Il bagno acquoso è a temperatura dell’ordine dei –50-132°C: il calore è fornito da scambiatori a vapore prodotto da un impianto generatore centralizzato. Nel bagno di tintura, oltre ai coloranti organici in polvere, vengono impiegati altri prodotti chimici ausiliari costituiti prevalentemente da acidi e tensioattivi, in percentuale, orientativa, dell’uno per mille circa rispetto al quantitativo di acqua. Idroestrazione L’idroestrazione viene effettuata sui materiali tessili dopo che hanno subito trattamenti ad umido. Viene effettuata mediante centrifugazione o spremitura del materiale prima del processo di asciugatura. L’estrattore è costituito da un’armatura cilindrica entro la quale ruota a notevole velocità un paniere metallico forato; tutto l’apparecchio è piazzato su un robusto basamento tramite colonne dotate di ammortizzatori. 11 Asciugatura ad aria calda Il materiale tessile in fiocco, dopo i trattamenti ad umido, previa idroestrazione, viene sottoposto ad asciugatura. Il fiocco viene caricato mediante piano ribaltabile sul nastro dell’apriballe, che lo apre grazie all’azione delle punte dell’impannata, e quindi viene rilasciato sul tappeto che attraversa il forno dove viene investito da un flusso di aria calda prodotta da batterie a vapore. La temperatura di asciugatura varia da 80°C a 110°C. Asciugatura a radiofrequenza Il materiale, disposto dagli addetti sul tappeto scorrevole in modo uniforme e longitudinale, all’interno del forno viene investito da un flusso di energia sotto forma di radiazione elettromagnetica, che va ad agire direttamente sulle molecole di acqua contenute nel materiale da asciugare. Il campo elettromagnetico così generato ha effetto soprattutto sull’acqua, ma viene in parte assorbito anche dal materiale; è quindi fondamentale il controllo dei tempi di trattamento per evitare pericolosi fenomeni di surriscaldamento del materiale. Trattamenti speciali su tops Vengono inoltre effettuate attività di lisciatura, sfeltratura dei tops e trattamento superwash su tops (metodo cosiddetto Basolan). La lisciatura è l’operazione per cui si introducono i nastri in un bagno di acqua e sapone ed in una successiva vasca di risciacquo. Di seguito si ha la spremitura e l’asciugatura ad aria calda. La sfeltratura è un passaggio agli intersecting che viene eseguito dopo la lisciatura del materiale in tops. Questa operazione produce una regolarizzazione del diagramma fibroso per evitare irregolarità o difficoltà nella successiva lavorazione di filatura, in quanto l’azione del bagno di tintura può feltrare alcune fibre. Il superwash è un trattamento di irrestringibilità per i tops di lana che viene effettuato su una linea che oltre ad avere la lisciatrice e l’essiccatoio finale, prevede in testa un foulard mediante il quale si impregnano i tops di ausiliari chimici a base di cloro. Il materiale da lavorare, sotto forma di bobine a consistenza varia, viene portato alla macchina e disposto su una rastrelliera a due ripiani del tipo a bobine o ambivalente per bobine a vasi. Tramite rulli motorizzati i tops vengono trascinati all’interno del foulard, dove vengono immersi nella soluzione Basolan (con dicloroisocianurato) per eseguire il cloraggio della lana. Quindi entrano nella lisciatrice ed attraversano una serie di rulli di pressatura e vasche per la neutralizzazione del cloro con soluzioni di acqua ossigenata, carbonato di sodio, bisolfito di sodio ed infine ammorbidente o lubrificante. Segue la fase di asciugatura nell’essiccatoio: i tops vengono fatti aderire a cinque tamburi in rotazione attraverso cui esce aria calda. In uscita i tops sono avvolti in bobine. 12 4 ASPETTI AMBIENTALI 4.1 ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI Di seguito si riporta il ciclo completo di lavorazione, evidenziato gli elementi di input e output caratteristici di ogni fase. TINTURA MATERIALE IN FIOCCO INPUT PROCESSO PRODUTTIVO RICEVIMENTO FIBRE GREZZE IN BALLE PREPARAZIONE MATERIE PRIME TINTORIA IDROESTRAZIONE ASCIUGATURA CONFEZIONAMENTO CONSEGNA Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012 OUTPUT CICLO CLORAGGIO LANA INPUT PROCESSO PRODUTTIVO ALIMENTAZIONE TOPS IMPREGNAZIONE LISCIATURA TOPS ASCIUGATURA TOPS TOPS TRATTATO 14 OUTPUT Integrando le diverse fasi del processo produttivo della tintoria con l’elenco degli aspetti ambientali ad essi associati, si può arrivare a definire la matrice delle interazioni ambientali, associando a ciascuna fase uno o più aspetti ambientali ed individuando ulteriori aspetti ambientali non legati alle fasi del ciclo di lavorazione. Nella matrice, inoltre, vengono identificati gli aspetti ambientali originati da Gruppo Colle sia in condizioni di esercizio anomale e sia di emergenza. Le condizioni anomale riguardano essenzialmente le manutenzioni straordinarie effettuate in seguito ad un eventuale guasto agli impianti o macchinari in genere. GRUPPO COLLE Cons. M.P. e ausiliarie Ricevimento materie prime Preparazione materie prime Consumi energetici Suolo e sottosuolo Emis. in atmosfera Rumore X X X X Tintoria X X Idroestrazione X X Asciugatura X X Confezionamento X X X X X X X Odori Rifiuti Scarichi idrici Trasporto X X X X CFCHFC Amianto Biodiver sità X X X X X X X X X X Consegna Impianto Termico Uffici, servizi e laboratorio Deposito materie prime e rifiuti Struttura Stabilimento Consumi idrici Impatt o Visivo / Inquin. Lumin oso X X X X X X X X X X X X X X Figura 3: Matrice di incrocio, (Fonte: Analisi Ambientale Iniziale rev.1) 15 X 5 ANALISI DEGLI ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI La creazione degli indicatori, così come specificato nel regolamento EMAS III allegato IV punto C, serve per valutare le prestazioni ambientali dell’organizzazione. Nel caso specifico di Gruppo Colle qualora l’aspetto ambientale sia riconducibile al processo produttivo l’indicatore viene costruito con quantitativo di materiale sottoposto a tintura a differenza degli altri che sono stati costruiti utilizzando, al denominatore, il fatturato come specificato nel Regolamento. 5.1 CONSUMI IDRICI 5.1.1 CONSUMO DI ACQUA PER USO INDUSTRIALE L’acqua rappresenta una risorsa di primaria importanza per l’industria tessile e, per garantire la produzione di prodotti di elevata qualità, essa deve presentare caratteristiche di elevata purezza e durezza molto bassa. Il consumo idrico è strettamente legato al livello della produzione e, in modo specifico, ai Kg di tessuto tinti, al numero di bagni di tintura (ovvero alle partite tinte) e alla tipologia dei tessuti tinti. Le tendenze di mercato condizionano quindi significativamente la gestione di questo aspetto ambientale. Il prelievo idrico per uso produttivo avviene da acque superficiali e in minima parte da n. 2 pozzi, ubicati in via Colle Bisenzio nel comune di Cantagallo a profondità di 60 e 75 metri. L’azienda ha presentato in data 09/07/2009 regolare istanza di derivazione di acque dal fiume Bisenzio (prot. n. 25377) e ha ottenuto la concessione con Determinazione dirigenziale n. 3111 del 05/08/2009 per un consumo massimo di 150.000 mc annui. Successivamente con Determina Dirigenziale n 2067 del 2012 ha ottenuto un incremento del consumo massimo concesso pari a 3.000.000 di mc. L’ azienda ha presentato in data 30/10/2009 prot. 39816 regolare istanza di rinnovo dell’autorizzazione per la derivazione di acqua da pozzo n. 251 del 04/05/2005 prot. 39816 e con Determinazione dirigenziale n. 372 del 12/02/2010 è stata concessa per una durata di anni 9. La quantità di acqua da derivare dai pozzi è fissata in 20.000 mc annui. Inoltre Gruppo Colle ha presentato in data 25/09/2008 prot. n. 32982 regolare istanza di concessione e con Determinazione dirigenziale n. 4354 del 30/11/2010 è stata concessa la derivazione dal fiume Bisenzio in località Colle. La quantità di acqua da derivare è fissata in misura di moduli medi 12,8 (litri al secondo 1.280) e massimi 15 (litri al secondo 1.500) per uso idroelettrico. Nella tabella sotto viene riportato il quantitativo di acqua consumata per uso produttivo negli ultimi 3 anni e nel I semestre 2012. Consumi 2009 2010 2011 I sem. 2012 pozzo e fiume per usi produttivi (m3) 116.072 146.051 110.170 80.482 Tabella 4: Consumi idrici anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: Dati da misuratore di portata) Il consumo maggiore di acqua fatto registrare per il 2010 è dovuto ad un aumento della produzione avvenuto in quel particolare anno. Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012 2009 Consumo/ produzione (m3/t) Consumo/ fatturato (m3/€) 2010 29,84 26,53 0,0149 0,0133 2011 I sem. 2012 26,76 18,64 0,0115 0,0098 Tabella 5: Indicatori consumi idrici produzione L’indicatore costruito sulla produzione registra una diminuzione fino al 2011 grazie ad una maggiore consapevolezza da parte dei dipendenti in merito ad un risparmio durante la fase di trabocco, tuttavia nel 2012 si evidenzia una inversione di tendenza. L’indicatore costruito rispetto al fatturato è altalenante ed è dipendente essenzialmente dalle richieste del mercato e dal differente valore aggiunto che possono avere i vari prodotti rispetto ai costi di produzione. 5.1.2 CONSUMO DI ACQUA PER USO IGIENICO La tintoria Gruppo Colle S.r.l. è collettata ad acquedotto per la fornitura di acqua ad uso igienico sanitario. Di seguito vengono riportati i consumi calcolati in funzione di una stima di metri cubi consumati per dipendente : Consumi 2009 2010 2011 I sem. 2012 Acquedotto per usi igienico/sanitari (m3) 1.625 2.125 2.125 475 Tabella 6: Consumi idrici uso civile anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: Bollette) 2009 Consumo/dipendenti 2010 19,34 25,00 2011 23,35 (m3/n.) Tabella 7: Indicatori consumi idrici civili All’interno dello stabilimento è presente un serbatoio di acqua dura, della capacità di 70 m 3, di cui 35 m3 sono destinati ad uso antincendio, infatti è previsto che si svuoti al massimo fino a metà per disporre del quantitativo in caso di emergenza. 17 5.2 SCARICHI IDRICI L’impatto derivante dagli scarichi idrici del settore tessile, principalmente dato dalle acque di processo, è strettamente connesso alle sostanze impiegate nel ciclo produttivo. L’acqua di processo consumata è relativa alla fase dei lavaggi e/o trattamenti, anche sotto forma di vapore ed alla fase di scioglimento delle polveri di colori. Il bilancio idrico del sito negli ultimi anni è riportato in tabella: Consumi 2009 2010 2011 I sem. 2012 Acqua scaricata (m3) 110.350 138.855 104.768 77.883 Tabella 8: Acqua scaricata anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: Dichiarazione Acqua ) Le quantità di acqua scaricata rappresentano il 95% dell’acqua consumata. Attraverso una stima effettuata dall’azienda viene calcolato che il 5% dell’acqua prelevata passa allo stato di vapore durante il processo produttivo. Il valore sul consumo totale di acqua per usi igienici è trascurabile rispetto al totale rappresentando al massimo circa il 2% dell’acqua totale consumata da Gruppo Colle. 2009 Acqua scaricata/ produzione (m3/t) Acqua scaricata/ fatturato (m3/€) 2010 28,37 25,23 0,0142 0,0126 2011 17,72 0,0093 I sem. 2012 25,89 0,0111 Tabella 9: Indicatori acqua scaricata anni 2009-2011 e I sem. 2012 Gli indicatori costruiti per questo aspetto seguono gli stessi andamenti rispetto a quelli costruiti per l’acqua prelevata perché rappresentano il valore dell’acqua prelevata al quale viene sottratto un 5% come detto prima. L’acqua scaricata si calcola sottraendo il 5% per evaporazione sul quantitativo totale di acqua prelevata. Gli scarichi industriali delle acque reflue, previo recupero di calore, vengono convogliati in pubblica fognatura, separatamente da quelli civili e da qui inviate al depuratore centralizzato di Baciacavallo. Lo stabilimento scarica anche acque reflue civili provenienti dagli uffici e dai servizi in tintoria. Tali acque vengono inviate in pubblica fognatura, per mezzo di una condotta differente da quella degli scarichi industriali. Qualora si determinino condizioni tecnicoproduttive o depurative tali da causare scarichi anomali l’azienda è comunque in grado di gestire l’emergenza comunicando tale scarico all’impianto di depurazione affinché possano essere applicate le necessarie contromisure. Le acque di processo della tintoria Gruppo Colle S.r.l. devono rispettare i limiti di accettabilità della Tabella 3 dell’allegato 5 al D. lgs. 152/06 ed essere conformi ai limiti di accettabilità stabiliti con atto del 18/04/2001 da parte del Consiglio di Amministrazione della GI.D.A. SpA e recepiti dal Comune di Cantagallo con Delibera G.C. n. 71 del 29/05/2002. 18 Il quantitativo di acque reflue scaricate non deve superare quello autorizzato, pari a 184.000 mc/anno. L’azienda ha l’obbligo di effettuare almeno 1 volta l’anno un’analisi chimica sulle acque reflue industriali per i seguenti parametri: pH, conducibilità, solidi sospesi, BOD5, COD, tensioattivi totali, idrocarburi totali, tetracloroetilene, Cr totale, Cr VI e Zn. RISULTATI DI LABORATORIO SCARICHI INDUSTRIALI PRELEVATI AL POZZETTO D'ISPEZIONE Valore 2010 Valore 2011 Unita di Valori Valore Valore Parametro misura limite 2008 2009 P1 P2 P3 P1 P2 P3 pH 4,5-9,5 7,1 7,2 7,4 7,0 7,8 6,5 9,1 8,3 SST mg/l 1200 67 62,5 112,7 69,6 5,6 81,3 24,1 68,8 Conducibilita mS/cm -3020 6050 3480 2400 925 4120 6480 576 BOD5 mgO2/l 600 107 235 216 239 <4 363 267 14 COD mgO2/l 3000 720 725 834 803 < 15,0 820 2670 45,8 Idrocarburi totali mg/l 200 7,5 0,6 97,7 45,6 < 0,1 43,2 19,5 14,4 Zinco mg/l 2 1,12 0,44 0,151 0,214 0,434 0,18 0,88 0,44 Percloroetilene mg/l 2 0,02 0,07 0,018 0,051 0,0008 0,0588 0,0101 0,0175 Cromo totale mg/l 4 0,38 0,029 0,019 0,048 0,0011 0,211 0,186 0,00176 Cromo VI mg/l 0,2 < 0,03 < 0,03 < 0,03 < 0,03 < 0,03 0,047 0,052 < 0,03 Tensioattivi mg/l --1,3 < 0,2 < 0,2 0,8 5,7 < 0,2 cationici Tensioattivi mg/l 300 0,78 3,52 1,10 2,35 < 0,50 1,38 1,56 < 0,50 anionici (MBAS) Tensioattivi non mg/l 66,8 26,6 38,0 30,8 0,4 40,0 45,5 2,5 ionici (TAS) Unita di misura Valori limite mg/l mS/cm mgO2/l mgO2/l 4,5-9,5 1200 -600 3000 mg/l 200 mg/l 2 Percloroetilene mg/l 2 Cromo totale Cromo VI Tensioattivi cationici Tensioattivi anionici (MBAS) Tensioattivi non ionici (TAS) mg/l mg/l 4 0,2 Parametro pH SST Conducibilita BOD5 COD Idrocarburi totali Zinco mg/l mg/l mg/l 300 Valori 2012 P1 6,8 54,3 4030 215 563 29,0 P2 7,0 51,7 1383 200 578 74,5 P3 7,7 12,3 563 26 45,8 1,0 0,16 0,001 0,24 0,004 0,133 <0,03 0,5 0,06 <0,03 0,5 0,13 < 0,0001 0,0008 <0,03 <0,2 1,40 1,58 <0,50 47,0 29,4 0,4 Tabella 10. Risultati laboratorio scarichi industriali Parametro Cromo VI RISULTATI DI LABORATORIO SCARICO PARZIALE DEL BAGNO DI TINTURA AL CROMO Unita di Valori Valore Valore Valore Valore misura limite 2008 2009 2010 2011 mg/l 0,2 0,051 0,059 < 0,03 0,060 Tabella 11: Risultati di laboratorio bagno al cromo 19 Valore 2012 < 0,03 In base al ciclo produttivo lo stabilimento ricade fra le attività ad oggettivo rischio di trascinamento di sostanze inquinanti riportate alla tab. 5 dell'Allegato 5 del DPGR 46/R del 2008. Le superfici scolanti originanti acque meteoriche di dilavamento sono costituite dalla copertura dell'immobile (estensione pari a ca 7.600 m 2) e dal piazzale in esterno all'attività produttiva (estensione pari a ca 5.380 m2). Il sistema di gestione illustrato nella relazione tecnica relativa alla pratica di rinnovo AIA è in linea alla disciplina delle acque meteoriche dilavanti come definita all'Art. 38 comma 1 del DPGR 46/R, sia come preventiva riduzione del rischio di contaminazione delle AMD da sostanze inquinanti, sia come riutilizzo delle stesse nella massima misura tecnicamente possibile. 5.3 CONSUMI ENERGETICI 5.3.1 CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA L’industria tessile è caratterizzata da un discreto consumo di energia nelle sue fasi di lavorazione in particolare di energia termica legata alle fasi di lavaggio e tintoria. L’energia elettrica è impiegata, oltre che per l’illuminazione dei locali, per il funzionamento di impianti e attrezzature di tipo esclusivamente meccanico presenti nei reparti e per l’alimentazione dei motori elettrici che azionano le macchine operatrici; per l’alimentazione delle pompe e per il riscaldamento di determinate apparecchiature. Consumi Energia elettrica (MWh) 2009 2010 2011 I sem. 2012 2.933,520 3.686,844 3.748,076 2.158,623 Tabella 12: Consumi energetici anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: Bollette Consorzio Prato Energia) L’aumento del consumo di energia elettrica nel corso degli ultimi quattro anni è dovuto al maggiore frazionamento delle lavorazioni, la macchina, se la lavorazione viene frazionata, consuma la stessa quantità di energia ma il carico risulta essere inferiore e, nel corso dell’anno, ne vengono fatti un numero maggiore. 2009 Consumo energia/ produzione (MWh/t) 0,75 Consumo energia/fatturato (kWh/€) 0,378 2010 0,67 0,335 2011 0,63 0,72 0,334 0,308 Tabella 13: Indicatori consumi energetici anni 2009-2011 e I sem. 2012 20 I sem. 2012 Nonostante l’aumento di quantità di energia consumata l’indicatore è in diminuzione grazie all’introduzione di giuste pratiche di comportamento durante le lavorazioni. Il dato relativo al primo semestre del 2012 registra un peggioramento della performance. L’azienda negli ultimi due anni si è molto impegnata in investimenti per l’ottimizzazione energetica degli impianti produttivi e per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Sono stati abbattuti circa il 20% dei consumi di energia installando degli inverter su motori, pompe e su tutti quei componenti elettrici che senza un accurato controllo portavano a picchi di consumo elevati senza che ce ne fosse in realtà un effettivo bisogno. Le coperture dei tetti degli ambienti industriali sono state tutte completamente ristrutturate secondo i più moderni canoni dell’efficienza energetica in modo da abbassare la dispersione termica degli stessi. Sono stati installati dei timer e dei sensori agli impianti di illuminazione degli ambienti di pubblica utilità dei dipendenti. Nell’agosto 2010 è stato avviato il primo impianto di produzione di energia elettrica grazie ad un impianto fotovoltaico a terra della potenza di 199.98 kWp realizzato in un terreno adiacente allo stabilimento. Questo impianto è dotato di 14 inverter POWERONE, ed ha un sistema di telecontrollo collegato ai nostri sistemi informatici. Nel febbraio 2012 sono stati completati i lavori di costruzione della piccola pala eolica ad asse verticale da 6 kWp modello Xeolo con inverter e controllo POWER-ONE. Questa pala dall’innovativo design è progettata per lavorare anche con venti superiori ai 20 m/s, e prende spunto dalla più famosa turbina eolica SAVONIUS per quanto concerne l’aereodinamica. Nel Marzo 2012 è entrato in funzione l’impianto Mini-Hydro da 100 kWp con turbina KAPLAN realizzato all’interno dell’antico mulino del 1700 prospiciente l’azienda. L’impianto sfrutta un antico canale di derivazione delle acque del fiume Bisenzio usato fino alla fine del 1800 esclusivamente a scopi molitori; in epoca pre-industriale fu trasformato in impianto di generazione di forza motrice per macchine dedicate al trattamento della lana. In seguito questo impianto fu adattato ulteriormente per la produzione di energia elettrica sempre per fini industriali. Infine nel mese di Agosto 2012 è entrato in funzione l’impianto fotovoltaico da 129 kWp installato sui tetti dell’azienda a seguito dell’ammodernamento degli stessi. Questo impianto è dotato di 5 inverter POWER-ONE e da un sistema di telecontrollo. Un quarto dell’energia elettrica annua necessaria per il funzionamento dello stabilimento verrà prodotta in maniera autonoma contribuendo cosi ad un maggior risparmio sia in termini economici ma soprattutto in termini di minori emissioni di CO2 nell’ambiente 21 5.3.2 CONSUMO DI COMBUSTIBILI I consumi di combustibili della tintoria Gruppo Colle S.r.l. sono di due tipologie: Consumi di metano per alimentazione caldaie adibite sia a fini produttivi che a riscaldamento dei locali; Consumo di combustibile per i mezzi aziendali. L’energia termica è utilizzata, come già accennato sopra, oltre che per il riscaldamento degli ambienti di lavoro, per il controllo della temperatura dell’acqua nei lavaggi, nella tintura e nel finissaggio in generale. I consumi di combustibili (gasolio e benzina) sono da attribuire: ai mezzi aziendali utilizzati per il trasporto interno della materia prima, ai mezzi utilizzati per il ritiro materie prime da ditte presenti sul territorio. 2009 2010 2011 I sem. 2012 Metano (m3) 1.084.211 1.447.863 1.445.663 837.256 Gasolio (l) 12.844 14.856 14.329 9.856 Tabella 14: Consumi metano e carburante anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: Metano fatture di Estra Energie; gasolio schede carburante.) 2009 278,75 Metano/produzione 2010 263,03 2011 I sem. 2012 278,34 244,54 (m3/t) Metano/fatturato (m3/fatturato €) 0,082 0,098 0,098 0,098 3,30 2,70 2,42 3,28 0,0017 0,0013 0,0013 0,0014 Gasolio/produzione (l/t) Gasolio/fatturato (l/fatturato €) Tabella 15: Indicatori consumi metano e carburante Il consumo di metano è aumentato notevolmente nel 2010 rispetto all’anno precedente ma, se rapportato con la produzione il trend risulta essere in diminuzione. Il consumo di metano è strettamente legato al processo produttivo ma non solo. L’andamento decrescente del consumo di metano rispetto alla produzione è giustificato da un comportamento virtuoso da parte dei dipendenti. L’aumento fatto registrare nel 2012 è giustificabile dalla grande quantità 22 di questo combustibile utilizzato nei mesi più freddi dell’inverno per riscaldare l’acqua di processo, che, in questo determinato periodo è più fredda. Il consumo di gasolio è in diminuzione rispetto alla produzione perché i viaggi, in seguito all’aumento di produzione, vengono ottimizzati con carichi maggiori. Il consumo di metano rispetto al fatturato è in aumento perché il prodotto finito, sul mercato ha un valore che nel corso degli anni risulta essere in diminuzione. Il consumo di energia e/o combustibile (non dedicato all’attività produttiva) può subire incrementi a causa della messa in funzione delle pompe antincendio con alimentazione elettrica. 5.4 CONSUMO DI MATERIE PRIME E MATERIALI AUSILIARI 5.4.1 CONSUMO DI MATERIALE TESSILE La Tintoria Gruppo Colle S.r.l. effettua per conto terzi lavorazioni di tintura, finissaggio e nobilitazione di materiale tessile, destinati prevalentemente ad abbigliamento, costituiti dalle seguenti tipologie di fibre: - naturali: seta, lana, cotone, lino; Sintetiche: nylon, poliestere lycra e relative miste; Artificiali: acetato, triacetato, viscosa e loro miste; Questo tipo di lavorazione risente molto delle fluttuazioni di mercato e, in particolare, delle continue variazioni di tipologia di fibre e di costruzione dei tessuti. Negli ultimi quattro anni il consumo di materia prima presso la tintoria è stato: Consumi 2009 2010 2011 I sem. 2012 Materie prime totali (t) 3.889,560 5.504,580 5.911,790 3.007,999 Tabella 16: Consumi materie prime anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: programma informatizzato di carico e scarico di gestione del magazzino) I grafici sotto mostrano l’andamento della lavorazione di materie prime in relazione al fatturato. 2009 Materie prime/fatturato 0,5007 2010 0,4998 2011 I sem. 2012 0,5275 0,4294 (kg2/fatturato €) Tabella 17: Indicatori Consumi materie prime Non si costruisce l’indicatore dato dal rapporto tra materie prime e produzione in quanto per l’azienda la quantità di materie prime in ingresso diventa il prodotto in uscita con una piccola percentuale pari al 2% di rifiuti prodotti. 2 Si è scelto di utilizzare l’unità di misura espressa in kg per facilitare la lettura dell’indicatore 23 5.4.2 CONSUMO MATERIALI AUSILIARI I materiali ausiliari utilizzati in tintoria sono quasi esclusivamente prodotti chimici. La produzione della tintoria Gruppo Colle S.r.l. implica il consumo di una vasta gamma di prodotti chimici utilizzati nelle varie fasi del processo, fra i principali: coloranti, prodotti chimici di base, ausiliari. COLORANTI PER LANA I coloranti si suddividono in base al comportamento tintoriale, alle condizioni di applicazione e alla costruzione chimica. Per la tintura della lana le classi di coloranti utilizzate sono: - coloranti acidi - coloranti premetallizzati - coloranti al cromo - coloranti reattivi Coloranti acidi: sono strutture cromogene di natura azoica o antrochinonica, con gruppi solfonici salificati; nella maggior parte dei casi sono applicati in bagni acidi (acidità minerale od organica). Coloranti premetallizzati: sono costituiti da azocoloranti dotati di gruppi capaci di chelare un atomo di metallo (cromo, nichel o cobalto). Coloranti acidi al cromo: sono coloranti di carattere anionico capaci di formare complessi di coordinazione con il cromo formando una molecola di grosse dimensioni meno mobile e solubile per cui sono in grado di offrire maggior solidità ai trattamenti umidi rispetto ai coloranti acidi normali. Le indicazioni contenute nelle Bref di Siviglia prevedono l’abolizione della tintura al cromo ma, allo stato attuale, non risulta sostituibile con tecniche alternative in relazione alle elevate solidità di tintura che si possono raggiungere, specialmente per i colori nero e blu. Coloranti reattivi: sono costituiti da sistemi cromofori uniti, direttamente o indirettamente, con particolari funzioni capaci di stabilire legami covalenti con alcuni gruppi reattivi delle fibre, attraverso una reazione di eterificazione. Coloranti al tino: sono coloranti che diventano solubili in acqua solo dopo appropriata riduzione in mezzo alcalino e ritornano nella forma insolubile mediante ossidazione della forma ridotta, forma attraverso la quale sono penetrati nella fibra. Si usano principalmente per la tintura delle fibre cellulosiche. PRODOTTI CHIMICI DI BASE Nei processi di tintura e finissaggio vengono utilizzati prodotti chimici, di natura prevalentemente inorganica, che assolvono molteplici funzioni; tali prodotti sono: Acidi, basi, sali, perossidi: consentono il corretto svolgimento del procedimento tintoriale regolando il pH, il potenziale redox e svolgendo un’azione tampone; alcuni di questi composti vengono inoltre utilizzati nelle fasi di finissaggio, in particolare come ausiliari del trattamento irrestringibile. Tra gli acidi trovano maggiore diffusione quelli di natura organica (acidi acetico, maleico, formico) sebbene alcune categorie di coloranti richiedano acidità più forti, ottenibili con acidi minerali (acidi solforico e cloridrico). Prodotti di ausilio alla tintura sono inoltre soda caustica, ammoniaca e sali come bicarbonato di sodio, solfato di sodio, solfato d’ammonio e bisolfiti. Il perossido di idrogeno è utilizzato, invece, per il candeggio della lana. Bicromato di sodio e potassio: è utilizzato in associazione ai coloranti al cromo, in quanto responsabile della formazione di un complesso metallorganico che aderisce saldamente alla fibra di lana, conferendo elevate solidità di tintura. Le Bref di Siviglia prevedono l’abolizione 24 della tintura al cromo, ma al momento, come già accennato, ciò non risulta possibile; nel corso degli anni si è però affinato il procedimento tintoriale attraverso il dosaggio stechiometrico dell’agente complessate Na2Cr2O7 (ogni colorante al cromo ha un proprio coefficiente dicromatazione) e il controllo in continuo del pH: tali operazioni garantiscono l’esaurimento del bagno e la totale riduzione del Cr VI a Cr III. Ausiliari per il trattamento irrestringibile: in base al tipo di trattamento può essere utilizzato sodio dicloroisocianurato (Etichettatura: Xn, O, N), ipoclorito o cloro liquido (Etichettatura: T, N) con l’aggiunta di prodotti ausiliari costituiti da resine e ammorbidenti. Angra (solfato di etanolammina): è un fissatore a base di solfito organico aggiunto in continuo nel lavaggio. PRODOTTI DEPURAZIONE ARIA Negli impianti di abbattimento delle emissioni in atmosfera viene aggiunta soda caustica, utilizzati per abbattere le emissioni generate dalle fasi di bruciapelo, asciugatura e trattamento irrestringibile. La classificazione e contabilizzazione dei prodotti chimici differenziata per classe di pericolosità permette di valutare costantemente i nuovi prodotti e individuare le possibili sostituzioni che garantiscano i medesimi livelli qualitativi sulle fibre tessili con un minore impatto, e di garantire un corretto stoccaggio in tintoria in modo da rendere minima la probabilità di uno sversamento accidentale o di un loro coinvolgimento in un incendio. La manipolazione dei prodotti pericolosi (irritanti, nocivi, corrosivi, infiammabili) avviene nel rigoroso rispetto delle norme di sicurezza (facendo particolare attenzione alle indicazioni contenute nelle schede di sicurezza) e con l’utilizzo, ove necessario, dei dispositivi di protezione individuale e collettiva. Nella tabella successiva viene indicata la quantità complessiva di prodotti chimici utilizzati. Consumi (kg) COLORANTI ACIDI COLORANTI ALIMENTARI COLORANTI BASICI COLORANTI CROMO COLORANTI DIRETTI COLORANTI DISPERSI COLORANTI FOLLONE COLOR. INDANTHRENE COLORANTI NATURALI COLORANTI OTTICI COLOR. PREMETALLIZZATI COLO. REATTIVI CELLULOSICI COLORANTI REATTIVI LANA AUSILIARI DI TINTURA PRODOTTI ACIDI PRODOTTI ALCALI totale 2009 8.064,09 258,25 25.345,88 239,67 1.144,54 7,71 2.530,00 2,82 136,52 30.556,97 6.358,72 2010 11.171,43 388,33 32.512,23 669,60 1.762,70 4,70 4.493,46 4,40 251,00 45.456,52 17.897,93 2011 15.612,69 323,03 32.425,84 995,02 22.813,10 2,61 4.785,70 2,60 318,48 39.430,13 14.651,92 I sem 2012 8.886,16 0,05 123,64 12.610,29 569,96 1.011,28 0,06 183,43 13,10 143,61 19.375,84 8.727,10 6.067,31 8.397,48 7.203,10 3.831,24 432.158,54 694.602,56 635.479,63 333.096,81 91.555,48 131.516,27 126.641,85 63.669,00 15.213,87 36.984,34 42.596,58 19.706,16 619.640,37 986.112,95 943.282,28 471.947,73 Tabella 18: Consumi prodotti chimici anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: programma informatizzato di carico e scarico di gestione del magazzino) 25 2009 Prodotti chimici/produzione (t/t) Prodotti chimici/fatturato (kg3/fatturato €) 2010 2011 I sem. 2012 0,159 0,179 0,160 0,157 0,0798 0,0895 0,0841 0,0674 Tabella 19: Indicatori consumi prodotti chimici Dai grafici sopra possiamo notare come il consumo di prodotti chimici rispetto alla produzione ha subito un incremento nel triennio 2009-2010 per poi diminuire nel 2011 e nel 2012. Questo indicatore è difficilmente giustificabile perché durante il processo di lavorazione, in dipendenza del materiale trattato, vengono utilizzati prodotti chimici a concentrazione molto differenti (anche di 50 volte). Questo aspetto quindi è condizionato totalmente dall’andamento del mercato. In caso di incendio, esplosione, sversamento accidentale ed alluvione si può verificare la contaminazione, il danneggiamento o la perdita di materia prima che non può essere riutilizzata. 5.5 EMISSIONI IN ATMOSFERA Le emissioni in atmosfera generate dal settore tessile sono costituite da miscele aria–vapore acqueo in proporzioni variabili provenienti dagli impianti di tintura e dalle operazioni di asciugatura/essiccazione: quelle derivanti dalla tintura sono caratterizzate dalla presenza di sostanze organiche volatili che provengono dai prodotti utilizzati nel ciclo tintoriale mentre quelle dell’essiccazione sono costituite in prevalenza da polveri formate da frammenti di fibre. Le cucine colori delle tintorie sono dotate di cappe di aspirazione per le polveri e i vapori. L’azienda è in possesso dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) n. 3150 del 26.10.2007. Nella tabella successiva si fornisce un quadro riepilogativo delle emissioni della tintoria Gruppo Colle S.r.l. relativo agli impianti soggetti ad autorizzazione. Impianti soggetti ad autorizzazione Sigla B1 (4,88 MW) B2 (8,36 MW) C1 3 Origine Centrale Termica Centrale Termica Trattamento irrestringibile Inquinanti Emessi Ossidi di azoto (NOx) – Monossido di carbonio (CO) Ossidi di azoto (NOx) – Monossido di carbonio (CO) Cloro (Cl2) - sostanze organiche volatili (SOV) Tab. D Classe II, III, IV, V Si è scelto di utilizzare l’unità di misura espressa in kg per facilitare la lettura dell’indicatore 26 Impianti soggetti ad autorizzazione Sigla Origine C2 Asciugatura D1 Banco pesatura Inquinanti Emessi Cloro (Cl2) - sostanze organiche volatili (SOV) Tab. D Classe II, III, IV, V ----- Tabella 20: Impianti soggetti a autorizzazione 7350 MAX B2 12600 8000 - C1 10000 C2 700011000 D1 4001500 m/s °C m h/g g/a 0,33 6,2 220 12 24 250 0,4 8,7 220 12 24 250 0,196 0,36 11 14 5,4-8,5 amb 60120 12,5 12,5 24 24 Imp. Durata m2 250 Abbatt. Velocità Altezza MAX B1 Temp. Nm3/h Sezione Sigla Portata La potenzialità dei due impianti termici è: Impianto B1, producibilità 7.000 kgVAP/h pari a ca 4884 kWT Impianto B2, producibilità 12.000 kgVAP/h pari a ca 8372 kWT È, tuttavia, in corso il depotenziamento dell'impianto B2 al di sotto dei 6 MW T. La tabella di seguito riassume quelli che sono i limiti di emissione per gli impianti soggetti ad autorizzazione. Inquinanti emessi Mg/Nm3 Scrubber a due stadi NOx 300 CO 100 NOx 300 CO 100 Cl2 SOV Tab. D Classe II Classe III Classe IV Classe V 5 0,05 20 100 150 300 0,2 1 1,5 3 5 0,05 20 100 150 300 0,22 1,1 1,6 3,3 Cl2 SOV Tab. D Classe II Classe III Classe IV Classe V 250 kg/h Filtro a 0,03 3,7-13,8 Amb. 11,5 24 250 secco Tabella 21: Quadro emissivo autorizzato Di seguito sono riportate le analisi effettuate per le emissioni nel 2010, 2011 e 2012. Sigla Data del prelievo Portata Nm3/h Inquinanti emessi B1 NO 27 Concentrazione mg/Nm3 P.1 P.2 197,1 189,5 Flusso di massa g/h 871,2 837,6 4420 CO B2 20/07/2010 NO 7230 CO Cl2 SOV Tab. D Classe II C1 26/01/2010 7700 Classe III Classe IV Classe V Cl2 SOV Tab. D Classe II C2 5500 Classe III Classe IV Classe V Sigla Data del prelievo Portata Nm3/h Inquinanti emessi NO B1 4660 CO NO B2 20/01/2011 7030 CO Cl2 C1 SOV Tab. D Classe II 28 P.3 214,1 P.1 Tracce<15 P.2 Tracce<15 P.3 Tracce<15 P.1 225,46 P.2 212,35 P.3 233,32 P.1 Tracce<12,77 P.2 Tracce<12,77 P.3 Tracce<12,77 P.1 1,1 P.2 0,8 P.3 1,6 P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili P.1 Tracce<0,5 P.2 Tracce<0,5 P.3 Tracce<0,5 P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili Concentrazione mg/Nm3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 161,97 202,04 186,15 Tracce<11,05 Tracce<11,05 Tracce<11,05 257,6 238,75 265,98 Tracce<10,2 Tracce<10,2 Tracce<10,2 946,3 Tracce<66,3 Tracce<66,3 Tracce<66,3 1630.08 1535,29 1686,9 Tracce<92,3 Tracce<92,3 Tracce<92,3 8,5 6,2 12,3 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Tracce<2,8 Tracce<2,8 Tracce<2,8 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Flusso di massa g/h 754,78 941,51 867,46 Tracce<51,51 Tracce<51,51 Tracce<51,51 1810,93 1678,41 1869,84 Tracce<71,69 Tracce<71,69 Tracce<71,69 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 Tracce<0,5 Tracce<0,5 Tracce<0,5 Non rilevabili Non rilevabili Tracce<3,7 Tracce<3,7 Tracce<3,7 Non rilevabili Non rilevabili 7300 Classe III Classe IV Classe V Cl2 SOV Tab. D Classe II Classe III C2 4370 Classe IV Classe V Sigla Data del prelievo Portata Nm3/h Inquinanti emessi NO B1 2560 CO NO B2 4950 CO Cl2 23/01/2012 C1 SOV Tab. D Classe II 7230 Classe III Classe IV Classe V C2 Cl2 4200 29 P.3 Non rilevabili P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili P.1 1,64 P.2 2,05 P.3 1,87 P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili P.1 1,01 P.2 1,15 P.3 0,98 P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili P.1 2,08 P.2 2,58 P.3 2,31 P.1 Non rilevabili P.2 Non rilevabili P.3 Non rilevabili Concentrazione mg/Nm3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 287,84 190,88 233,3 Tracce<14,75 Tracce<14,75 Tracce<14,75 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili 11,97 14,96 13,65 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili 4,41 5,03 4,28 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili 9,09 11,27 10,09 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Flusso di massa g/h 736,87 488,65 597,25 Tracce<37,77 Tracce<37,77 Tracce<37,77 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 261,05 215,1 179,6 Tracce<10,17 Tracce<10,17 Tracce<10,17 0,8 1,39 1,06 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Tracce<0,2 Tracce<0,2 Tracce<0,2 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili 1,89 1,62 1,21 1292,2 1064,74 889,02 Tracce<50,34 Tracce<50,34 Tracce<50,34 5,8 10 7,7 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Tracce<1,45 Tracce<1,45 Tracce<1,45 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili 7,94 6,8 5,08 SOV Tab. D Classe II Classe III Classe IV Classe V Cl2 SOV Tab. D Classe II C1 26/06/2012 6840 Classe III Classe IV Classe V Cl2 C2 SOV Tab. D Classe II 26/06/2012 3440 Classe III Classe IV Classe V P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 P.1 P.2 P.3 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili 5,77 4,29 4,91 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Tracce<0,5 Tracce<0,5 Tracce<0,5 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili 0,87 1,69 1,24 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Tracce<0,5 Tracce<0,5 Tracce<0,5 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili 4,49 3,46 4,15 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili 24,24 18,02 20,62 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Tracce<3,4 Tracce<3,4 Tracce<3,4 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili 5,95 11,56 8,48 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Tracce<1,72 Tracce<1,72 Tracce<1,72 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili 15,44 11,9 14,28 Non rilevabili Non rilevabili Non rilevabili Tabella 22: Analisi emissioni anni 2010 e 2011 (Fonte: fonte: Studio Marconcini) Dalla tabella sopra è possibile evincere che, nel corso del 2010 e del 2011 e le prime analisi relative all’anno 2012, le emissioni di Gruppo Colle sono risultate essere conformi ai limiti imposti dalla legislazione vigente. Nella Domanda di rinnovo AIA presentata in data 12/04/2012 viene proposta: - una modifica delle emissioni derivanti da asciuganti a radiofrequenza, asciugante fiocco ed asciugante rocche, con inserimento delle stesse (precedenti sigle E1, in seguito indicate con le sigle da F1 a F8) all'interno del quadro emissivo autorizzato (si veda par. 4.1 ed Elaborato Tecnico 3.2); - aggiornamento delle emissioni scarsamente rilevanti con attivazione di n.1 emissione in atmosfera derivante dal blow down sullo spurgo dei generatori di vapore (sigla E8), n.1 emissioni derivanti da aspirazione e filtrazione pelurie (sigla E2), n.1 emissione 30 derivante da impianto aria compressa (sigla E9) (per elenco completo emissioni scarsamente rilevanti si veda par. 4.1); Di seguito si riporta l'elenco delle emissioni scarsamente rilevanti. Emissioni da sfiati e ricambi d'aria esclusivamente adibiti alla protezione e sicurezza degli ambienti di lavoro Art. 272 comma 5 D. lgs. n. 152/06: • n.1 emissioni derivanti da aspirazione e filtrazione pelurie (sigla E2) • n. 4 emissioni derivanti da valvole sicurezza generatori di vapore (sigla E3) • n. 1 emissione derivante da aspirazione travaso prodotti chimici ( sigla E4) • n. 1 emissione derivante da filtro a prova di fumo ai sensi norme antincendio (sigla E5) • n. 1 emissione derivante da risanamento impianto dosaggio ausiliari (sigla E6) • n. 1 emissione derivante da asciugante ad aria calda per campioni di filato in rocche (sigla E7) • n. 1 emissione derivante da blow down sullo spurgo dei generatori di vapore (sigla E8) • n.1 emissione derivante da impianto aria compressa (sigla E9) Emissioni in deroga ai sensi del Punto 4 d) Allegato IV Parte I alla Parte V: • n. 2 emissioni derivanti da asciugatura materiale tessile lisciatrice (sigla E1) Oltre a vari ricambi aria ambiente e n.4 sfiati da serbatoi. La tabella sottostante invece fornisce un quadro riepilogativo delle emissioni della tintoria Gruppo Colle S.r.l. relativo per gli impianti non soggetti ad autorizzazione. Impianti non soggetti ad autorizzazione_caldaie Caldaia Uso Potenza in kW HERMANN EURA 23 SE VAILLANT VCW 282 E VAILLANT VMW 240/1 XE Civile Civile Civile 24 30,5 26,7 Tabella 23: impianti non soggetti ad autorizzazione caldaia Impianti non soggetti ad autorizzazione_condizionatori Condizionatori Tipologia di gas refrigerante Uffici amministrativi R 22 Laboratorio Chimico Ufficio CED Ufficio Box Reparto Asciugatura R410A R410A R22 Quantità gas refrigerante (kg) 780gr x 5 880gr x 2 1600gr x 4 1600gr x 1 1300 gr x 1 Tabella 24: Impianti non soggetti ad autorizzazione climatizzatori Tutti gli impianti inoltre sono costantemente tenuti sotto controllo per adottare provvedimenti immediati in caso di un qualsiasi malfunzionamento che possa comprometterne l’efficienza. In caso di incendio è possibile che si verifichi lo sviluppo di NOx, CO, CO2 ed altri gas tossici per l’uomo e l’ambiente. 31 5.6 RIFIUTI I rifiuti prodotti in azienda, in prevalenza non pericolosi, e sono per la maggior parte appartenenti alla categoria: 15 Imballaggi. Di seguito si riporta la tabella che fornisce un quadro di riferimento relativo alla quantità di rifiuti prodotti da Gruppo Colle negli ultimi 3 anni e i semestre 2012. Tipologia di rifiuto codice CER quantità prodotta (t) Codice destino 2009 2010 2011 I sem. 2012 Rifiuti da fibre tessili lavorate (*) 040222 R13 88,330 136,080 134,780 61,540 Toner per stampa esauriti 080318 R13 -- 0,010 0,009 0,025 Imballaggi in Plastica 150102 R13 1,050 1,610 1,500 -- Imballaggi in legno, pianali 150103 R13 5,080 -- -- -- Imballaggi contenenti sostanze pericolose 150110* D15 1,243 1,424 0,926 0,520 Apparecchiature fuori uso 160214 R4 -- 0,308 0,700 -- Apparecchiature fuori uso 160216 R13 -- -- 0,013 -- Ferro e acciaio 170405 R13 13,720 21,790 18,800 7,080 Oli esausti 130208* R13 -- -- 0,770 -- 109,423 161,222 157,498 69,165 Totale Tabella 25: Rifiuti prodotti nel triennio 2009.2011 e I sem. 2012 (Fonte: MUD e Registro di carico scarico) (*) : Fino al 09/06/2009 Smaltimento D15, dal 23/06/2009 Recupero R13. L’aumento della quantità totale di rifiuti dal 2009 al 2010 è in linea con il contemporaneo aumento della produzione fatto registrare in quel periodo. Gli imballaggi in legno e i pianali non sono presenti tra i rifiuti prodotti negli ultimi due anni perché una parte vengono inviati nuovamente a chi li ha forniti mentre una parte vengono riutilizzati e poi spediti insieme alla merce, in quest’ultimo caso il cliente finale pensa allo smaltimento. 2009 Totale rifiuti/fatturato (kg/€) 2010 0,014 0,015 32 2011 0,014 I sem. 2012 0,010 Totale rifiuti/produzione (t/t) 0,029 0,028 0,026 0,022 Sono noti la destinazione e il trattamento di ciascun rifiuto. L’azienda si assicura inoltre che i trasportatori e i destinatari abbiano l’autorizzazione rispettivamente al trasporto e allo smaltimento. Dal 2009 Gruppo Colle destina tutti i rifiuti prodotti a recupero. Inoltre, presso l’azienda, sono prodotti rifiuti di imballaggio di carta, cartone plastica e legno che vengono conferiti alla municipalizzata ASM per mezzo di ditte autorizzate per la raccolta differenziata. I rifiuti assimilati ai rifiuti solidi urbani (RSU) sono conferiti all’azienda municipalizzata ASM per mezzo del cassonetto assegnato alla ditta dalla stessa ASM e raccolto in giorni prefissati della settimana. Condizioni di emergenza Nel caso di condizioni di emergenza i rifiuti generati possono essere di vario genere: Inerte: strutture in cemento o materiale di tamponatura; Tetto, contro soffitto o copertura; Materiale plastico Materiale isolante Materiale filtrante: filtri aria, olio Parti di macchinari Parti metalliche non recuperabile Materiale antincendio danneggiato durante l’incendio Carta e cartone bruciati e/o bagnati Chimici surriscaldati non più utilizzabili Materiale elettrico ed elettronico danneggiato, Impianto di illuminazione danneggiato (supporto e neon) 5.7 CONTAMINAZIONE DEL SUOLO Nel ciclo produttivo della Tintoria Gruppo Colle S.r.l. e nei servizi ausiliari alla produzione sono impiegate sostanze e preparati liquidi che possono inquinare il suolo, se riversati incidentalmente. Tra essi ad esempio alcuni acidi, ammoniaca, soda caustica e il bicromato. Una gran parte dei prodotti chimici liquidi impiegati sono posizionati in aree debitamente pavimentate ed impermeabilizzate, dotate di canalizzazione per la raccolta di eventuali sversamenti. In ogni caso le usuali misure tecniche sono in atto per prevenire, contenere e recuperare ogni eventuale perdita accidentale. Anche i reflui prodotti dalle diverse fasi a umido del ciclo sono potenziali inquinanti del suolo: essi vengono convogliati sino alla rete fognaria e, quindi, al depuratore. Di seguito riportiamo le tipologie di depositi fissi presenti in azienda, la capacità e la sostanza contenuta. 33 Depositi fissi contenenti sostanze liquide Capacità (m3) 5 Serbatoi esterni 2 1 acqua ossigenata; 1 soda caustica; 1 2 acqua ossigenata; 1 soda caustica; 1 ammoniaca; 1 acido acetico; 1 acido solforico 30%; 22 Serbatoi interni Sostanza contenuta 1 ammoniaca; 1 acido acetico; 1 acido formico. 1 acido formico; 1 bicromato; 15tensioattivi (ausiliari di tintura) Tabella 26: Serbatoi interni presenti nell'Azienda Gruppo Colle S.r.l. (Fonte: relazione tecnica progettista) Durante le situazioni di emergenza potrebbe verificarsi uno sversamento di sostanze tossiche nel terreno con infiltrazione nella falda acquifera. 5.8 RUMORE Sulla base del Piano di Classificazione Acustica approvato dal Comune di Cantagallo, l’area dell’attività, degli edifici produttivi vicini e dell’abitazione a sud sono ubicati in Classe V (area prevalentemente industriale), mentre l’abitazione a nord-ovest è ubicata in Classe IV (area di intensa attività umana). I valori limite, stabiliti dal D.P.C.M. 14/11/97, sono pertanto i seguenti: VALORI LIMITE DEFINITI DAL D.P.C.M. 14/11/1997 Valori limite assoluti di immissione (Classe V) Valori limite assoluti di emissione (Classe V) Valori limite assoluti di immissione (Classe IV) Valori limite assoluti di emissione (Classe IV) Valori limite differenziali di immissione: LA eq DIURNO dB(A) 70 65 65 60 5 LA eq NOTTURNO dB(A) 60 55 55 50 3 La valutazione sul rumore ambientale è stata effettuata sulla base della Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico n. 447/95 (art. 8) e successivi decreti attuativi, sulla base della Legge Regionale 89/98 (art. 12) e tenuto conto dei contenuti specifici riportati nella Delibera della Regione Toscana n. 788 del 13/07/1999. L’ultima valutazione è stata effettuata a seguito di modifiche mediante demolizione di alcuni locali e costruzione di nuovi in sostituzione e ampliamento dei precedenti. I nuovi locali sono stati destinati a reparto tintoria fiocco e centrale termica. Nel giorno 14/10/2008 è stato effettuato un sopralluogo con rilievi fonometrici nella postazione individuata. Le misure sono state effettuate con strumentazione conforme a quanto prescritto dal D.M. 16/03/98; I rilievi sono stati effettuati in condizioni di cielo nuvoloso, velocità del vento inferiore a 5 m/s ed in assenza di precipitazioni atmosferiche. Il fonometro è stato posizionato su apposito cavalletto a 1,5 metri da terra. Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle misure, arrotondati a 0,5 dB(A). 34 Orario 11:25 11:55 Tempo misura 30’ LAeq dB(A) Note 53,0 Rilievo effettuato con i macchinari attivi. In particolare sono risultati attivi la nuova centrale termica e il reparto tintoria fiocco. Il rilievo è stato effettuato con i portoni chiusi. I rilievi effettuati mostrano un livello di rumore al ricettore più esposto pari a 53,0 dB(A), e quindi ampiamente inferiore ai limiti diurni di immissione di 65 dB(A) e di emissione di 60 dB(A). Si osserva inoltre che, considerando una attenuazione di 4-5 dB(A) delle facciate dell’abitazione, il livello stimato nei locali abitativi a finestra aperta risulta inferiore a 50 dB(A), ovvero inferiore al limite di applicabilità del criterio differenziale. 5.9 CAMPI ELETTROMAGNETICI Nello stabilimento della tintoria Gruppo Colle S.r.l. esiste una cabina di trasformazione con 2 trasformatori ad olio (n.1 KWA 1250 - n.1 KWA 630). Alla cabina hanno accesso esclusivamente tecnici autorizzati dall’ente per l’energia elettrica. Nelle vicinanze delle cabine non vi sono zone abitative e non sono presenti stabilmente lavoratori potenzialmente esposti. Altra fonte di campi elettromagnetici è rappresentata dai macchinari che effettuano l’asciugatura a radiofrequenze. Questo aspetto interessa l’esposizione dei lavoratori addetti a questa fase del ciclo produttivo ed è stata valutata nell’ambito del documento di Valutazione del rischio specifico ai sensi del D. lgs 81/2008. Per tali ragioni si ipotizza non significativo questo aspetto. 5.10 TRASPORTO CON MEZZI PROPRI Ad oggi la tintoria Gruppo Colle S.r.l. dispone di 10 carrelli elevatori elettrici di proprietà per la movimentazione interna di materie prime, prodotti finiti e semilavorati e prodotti chimici, di un furgone e di due autocarri per il ritiro di materie prime e il trasporto esterno di prodotti finiti o semilavorato. La maggior parte delle consegne/ritiri vengono eseguiti con mezzi di proprietà dell’azienda. Questo genera traffico indotto presso il sito. Nella tabella sottostante riportiamo i dettagli degli automezzi presente in tintoria. TRANSPALLET 1) JUNGHEINRICH ERD 5 2) JUNGHEINRICH AM 22 Mezzo 1) JUNGHEINRICH EFG 425 K 2) JUNGHEINRICH EFG 220 3) JUNGHEINRICH EFG 425 K 4) MIC PE225AC 5) MIC LEAC20 6) MIC/JGH PE25 CARRELLI Matricola FN412430 FN339060 FN412429 FN344464 FN351658 FN337108 35 Portata Kg 2500 ANNO 2010 2000 ANNO 2006 2500 ANNO 2010 2500 ANNO 2006 2000 ANNO 2007 2500 ANNO 2006 7) JUNGHEUNRICH EFG425K 8) JUNGHEINRICH EFG 220 9) JUNGHEINRICH EFG 425 K 10) JUNGHEINRICH EFGVAC20 AUTOMEZZI CAMION IVECO 150E24N FURGONE IVECO 35/A DOBLO' CAMION IVECO 160/E4 FN432100 FN429371 FN425990 89933342 2500 ANNO 2012 2000 ANNO 2011 2500 ANNO 2011 2000 ANNO 2003 Targa BX855EV Targa CP437YN Targa CW060CR Targa EK014KM IMMATRICOLATO 27/12/2001 IMMATRICOLATO 14/12/2004 IMMATRICOLATO 29/04/2005 IMMATRICOLATO 19/09/2011 Tabella 27: Automezzi di proprietà della tintoria Gruppo Colle S.r.l. 5.11 ALTRI ASPETTI AMBIENTALI Amianto Nello stabilimento sono presenti coperture o altri materiali contenenti amianto, nello specifico l’amianto è presente nelle coperture del controsoffitto e della copertura esterna del Magazzino. Durante il mese di settembre 2012 sono stati effettuati dei campionamenti ad opera dello studio Marconcini ed è stata effettuata anche una prova a strappo su una lastra della copertura esterna ubicata sul lato ovest del capannone adibito a Magazzino. L’esito delle valutazioni sullo stato di conservazione hanno fatto emergere che per il controsoffitto non è richiesto un intervento di bonifica ma solo un controllo periodico delle condizioni dei materiali e il rispetto di procedure per la manutenzione e pulizia dello stabile (come specificato alo cap.4 del D.M. 06/09/94). Per la copertura esterna è stato utilizzato l’algoritmo della regione Lombardia (Decreto n. 13237 della Direzione generale della Sanità del 2008) per la stima dell’indice di degrado ID delle coperture in eternit e la conseguente programmazione degli eventuali interventi di bonifica. L’indice di degrado è risultato 32, ovvero compreso nell’intervallo tra “25 e 44”, per l quale è richiesto, secondo il criterio seguito, di eseguire entro 3 anni la bonifica del materiale. In attesa della bonifica l’azienda dovrà adottare provvedimenti idonei a scongiurare il pericolo di danneggiamento delle lastre, attuando un programma di controllo e manutenzione. Presenza Policlorobifenili Nello stabilimento non sono presenti trasformatori contenenti PCB. All’interno dell’azienda sono presenti documenti atti a dimostrare l’assenza di PCB. Presenza di impianti contenenti CFC – HFC In azienda sono presenti 7 apparecchiature di condizionamento d’aria contenente gas denominato R22 (in ufficio commerciale), con quantitativo pari a 780 gr in 5 di questi e 880 gr nei restanti 2. Tale gas presente nel circuito frigorifero contiene “clorofluorocarburi” e “idroclorofluorocarburi” presenti nei gruppi I, II e VIII dell’allegato I al regolamento CE 1005/2009 (sostanze controllate) pertanto rientra nel campo di applicazione del D.P.R. n.147/2006. Per tale motivo gli impianti vengono gestiti in accordo con i Regolamenti europei in materia di sostanze che riducono lo strato di ozono. Impatto visivo 36 L’impatto visivo dello stabilimento non è rilevante poiché è una struttura mantenuta in ottime condizioni. Le condizioni ambientali in cui il sito è inserito è particolarmente favorevole essendo inserito in un area ad utilizzo esclusivamente industriale. L’estetica dello stabilimento è ben gestita con manutenzioni alla struttura ed alle aree esterne; inoltre il nuovo stabilimento è stato progettato in maniera tale che le aree di lavorazione e le aree di sgombero non fossero percepibili dalla viabilità principale con evidente decadimento di immagine dell’intera zona industriale. Odori e Polveri Nonostante la presenza di acidi e fumi provenienti dalle fasi di tintoria e asciugatura tessuti possano determinare odori all’interno dei reparti produttivi, gli stessi non risultano percepibili all’esterno. Infatti tutte le macchine da tintoria lavorano con chiusure ermetiche e sottopressione, mentre le emissioni di vapori e polveri all’interno dei reparti produttivi sono presidiate da captazioni che, per mezzo di cappe aspiranti poste nelle vicinanze dei macchinari, convogliano le sostanze inquinanti aspirate all’esterno attraverso idonei camini. Non si sono evidenziati e nessuno a mai lamentato problemi di natura odorigena. 6 VALUTAZIONE DELLA AMBIENTALI DIRETTI SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI 6.1 Criteri di valutazione degli aspetti ambientali diretti Ogni aspetto è stato sottoposto a valutazione utilizzando tre diversi criteri: la rilevanza; l’efficienza; la sensibilità. La rilevanza è un parametro che descrive il rischio potenziale intrinseco del fattore di impatto ambientale di provocare una conseguenza negativa sulle componenti ambientali, ovvero indirettamente sulle attività produttive dell’organizzazione, a prescindere dalla vulnerabilità e dalla sensibilità del territorio. L’efficienza è un parametro di valutazione che non si riferisce alla pericolosità dell’impatto ambientale originato, ma è relativo all’impresa. Essa è infatti considerata come la capacità dell’azienda di gestire le diverse problematiche ambientali in funzione anche della loro rilevanza. La sensibilità, infine, è un parametro di valutazione che si riferisce alla situazione ambientale e sociale dell’area. La valutazione considera sia elementi di vulnerabilità del territorio oggettivi che altri di carattere soggettivo che possono sollecitare un’azienda su alcune problematiche ambientali e territoriali in quanto sono fonte di allarme presso la popolazione (ad esempio emissioni odorose che causano la protesta dei residenti vicino allo stabilimento, etc.). Per la valutazione di questo parametro si è fatto riferimento al trend dell’indagine sulla percezione delle problematiche ambientali del distretto, dati forniti dall’Analisi Ambientale Territoriale del distretto tessile di Prato, prodotto all’inizio nel 2010. 37 6.2 Significatività degli aspetti ambientali diretti La significatività degli aspetti ambientali diretti è stata valutata in condizioni normali, in presenza di anomalia (avviamento/stop d un impianto, esercizio di manutenzione, etc.) ed in condizioni di emergenza (incendio, sversamento di sostanza pericolosa, rottura di un impianto di abbattimento per emissioni in atmosfera, etc.). In base alla metodologia applicata ogni aspetto ambientale può assumere un valore di significatività che oscilla da 1 (situazione migliore) a 3 (situazione peggiore). La valutazione si realizza comunque in questo modo (S= Significatività): V < 1,66 Aspetto ambientale non significativo 1,66 < V < 2,33 Aspetto ambientale mediamente significativo V > 2,33 Aspetto ambientale significativo Si riporta nella tabella seguente l’estratto dei risultati ottenuti con l’applicazione dei criteri individuati i quali tengono conto anche degli esiti della significatività degli aspetti ambientali a livello di Distretto. Aspetti ambientali quali: inquinamento elettromagnetico, odori, impatto visivo trasporti e biodiversità possono essere considerati trascurabili e quindi non riportati nella valutazione di significatività. Significatività Condizioni anomale Condizioni normali Condizioni di emergenza CONSUMI IDRICI 2,83 2,7 1,5 SCARICHI IDRICI 2,83 2,7 1,5 1,66 2 0,5 1,50 1,9 0,5 2,16 2,1 1,5 RIFIUTI 2,83 2,7 1,5 CONTAMINAZIONE DEL SUOLO 1,33 1,6 0,5 RUMORE 1,83 1,7 1,5 CFC 2,00 2 1,5 AMIANTO 2,5 2,5 1,5 CONSUMI ENERGETICI CONSUMO MATERIE PRIME E AUSILIARIE EMISSIONI IN ATMOSFERA Tabella 28: Significatività degli aspetti ambientali diretti 38 7 ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI Gli aspetti indiretti sono riconducibili a quelle attività o servizi sui quali l’azienda non ha un controllo gestionale totale, ma soltanto un certo grado di influenza. Caratteristica di questi aspetti è quindi la presenza di un soggetto intermedio con il quale l’organizzazione condivide il controllo gestionale e che si frappone fra l’aspetto indiretto e l’impatto ambientale che ne consegue. Il concetto di controllo gestionale (management control) viene quindi assunto come criterio discriminante nell’identificazione degli aspetti ambientali diretti e indiretti e, conseguentemente, come fondamentale principio-guida per la definizione di un efficace approccio operativo alla valutazione. Nell’identificazione degli aspetti indiretti sono stati presi in considerazione tutte le tipologie di aspetti citati dal Regolamento Emas. In particolare, le tipologie di aspetti indiretti per i quali è stata analizzata l’applicabilità a Gruppo Colle sono: questioni relative al ciclo di vita del prodotto; scelta e composizione dei servizi; prestazioni e comportamenti di appaltatori e subappaltatori; società partecipate; prestazioni e comportamenti di fornitori; nuovi mercati; investimenti, prestiti e assicurazioni; decisioni amministrative e di programmazione; comportamento dei dipendenti; sviluppo ambientale del contesto locale; sensibilizzazione e cultura ambientale. Sulla base delle categorie sopra elencate si sono identificati cinque tipologie di aspetti ambientali indiretti. In relazione a tali tipologie di aspetti indiretti si sono definiti i soggetti intermedi coinvolti, il livello di influenza/controllo esercitabile su questi soggetti intermedi da parte dell’azienda e i principali aspetti ambientali indiretti connessi con le loro attività. Come anticipato, sulla base di questi criteri, sono stati identificati in relazione alle attività di Gruppo Colle le seguenti 5 tipologie di aspetti ambientali indiretti: questioni legate al ciclo di vita del prodotto; scelta e composizione dei servizi; prestazioni e comportamenti di appaltatori e subappaltatori; società partecipate; sviluppo ambientale del contesto locale; Nelle righe che seguiranno, per ogni tipologia di aspetto indiretto citato, si riportano gli aspetti ambientali indiretti identificati. 7.1 Questioni legate al ciclo di vita del prodotto Non sono individuabili aspetti ambientali indiretti legati ai prodotti commercializzati dalla tintoria Gruppo Colle S.r.l. in quanto l’azienda, svolgendo attività manifatturiera di tintoria per conto terzi, fornisce un servizio di lavorazioni piuttosto che un prodotto. 7.1.1. Filati, tops, fiocco e progettazione del prodotto La fornitura dei filati, tops e fiocco da parte dei clienti merita alcune puntualizzazioni. Il carico inquinante originante dai processi di nobilitazione di materiali di composizione e pesi diversi, 39 è fra loro profondamente diverso, così come lo è pure il carico inquinante di processi di finissaggio fra loro diversi. Oltretutto il carico inquinante è influenzato dalla presenza sulle fibre di sostanze inquinanti applicate su di esse nelle lavorazioni a monte il processo di rifinizione e difficilmente valutabili in mancanza di precise informazioni sul tipo di lavorazione effettuata e sostanze utilizzate sulla fibra stessa. Inoltre la produzione nel comparto tessile dipende esclusivamente dal fattore “moda”. Nei confronti di tali soggetti il controllo gestionale esercitabile si può stimare in BASSO, in quanto è nell’interesse dell’azienda sensibilizzare i clienti e quindi i fornitori di materia prima sulla riduzione degli impatti ambientali (es, utilizzo di oleanti a basso impatto nel processo a monte), ma non è facilmente influenzabile il loro comportamento né è prevedibile sia in termini quantitativi che qualitativi la produzione di tessuti da lavorare e quindi il carico inquinante originante. 7.1.2. Packaging e comunicazioni Il packaging utilizzato dai clienti al momento della consegna del tessuto greggio in lavorazione al Gruppo Colle S.r.l. produce rifiuti che rimangono presso l’azienda. Sul prodotto finito e pronto per la spedizione sono eseguite semplici operazioni di imballaggio, mediante utilizzo di fogli di polietilene, solo su richiesta del cliente. Negli altri casi non è presente alcun tipo di imballaggio in quanto non si rende necessario per preservare la merce durante l’immagazzinamento e il trasporto. Il controllo gestionale è stimabile in MEDIO in quanto l’azienda può sensibilizzare il cliente e inserire clausole nei contratti (ad es. per l’utilizzo di packaging in materiale riciclato o in bioplastica). Anche per quanto riguarda le comunicazioni con i clienti il livello di controllo di gestione è MEDIO in quanto è possibile preferire comunicazioni telematiche o sensibilizzare all’utilizzo di carta riciclata o a marchio ecologico. 7.2. Scelta e composizione dei servizi 7.2.1. Servizio di trasporto rifiuti Il presente aspetto si riconduce all’attività svolta dagli smaltitori dei rifiuti di cui si avvale l’azienda. Tali soggetti sono localizzati quasi tutti nel distretto e l’attività a loro carico indotta da parte del Gruppo Colle S.r.l. è una piccola percentuale rispetto al loro intero volume di attività. Anche per tale motivo il controllo gestionale è stimabile come BASSO. 7.3. Prestazione e comportamento di appaltatori, subappaltatori e fornitori I fornitori del Gruppo Colle S.r.l. vengono opportunamente selezionati secondo modalità legate alla qualità dei prodotti ma anche molto spesso legate al mercato. Infatti, la valutazione e qualifica dei fornitori di prodotti e servizi ha una diretta relazione con la qualità dei prodotti dell’Azienda, poiché con le loro attività, potrebbero provocare impatti ambientali significativi. Inoltre, anche il controllo degli ordini di acquisto di prodotti e servizi tende ad assicurare la completezza ed adeguatezza dei requisiti specificati (in termini tecnici, qualitativi, gestionali ed economici). Infine, le verifiche, se necessarie, delle autorizzazioni in possesso dei fornitori (ad esempio per i trasportatori, smaltitori e recuperatori dei rifiuti oppure per i fornitori di servizi) è di fondamentale importanza. 7.3.1. Manutenzione straordinaria dei macchinari produttivi e di supporto In azienda sono presenti diversi macchinari utilizzati nel ciclo produttivo. La manutenzione straordinaria è garantita, a seconda dei casi, o dalla ditta costruttrice del macchinario o da manutentori individuati dall’azienda. Su tali soggetti il controllo gestionale è stimabile in 40 ALTO in quanto l’azienda può introdurre nei contratti clausole che impongano a tali soggetti intermedi, ad esempio, lo smaltimento degli oli usati nelle operazioni di manutenzione o la corretta gestione dei rifiuti lasciati presso l’azienda. 7.3.2. Manutenzione muletti In azienda sono presenti sei muletti, la manutenzione viene svolta presso l’azienda da parte di ditte di manutenzione esterne. Il controllo gestionale verso questi soggetti intermedi è stimabile come ALTO in quanto è possibile inserire delle clausole nei contratti come ad esempio il corretto smaltimento delle batterie e degli oli esausti da parte dei manutentori stessi. 7.3.3. Manutenzione straordinaria in generale Vengono ora considerate le imprese di manutenzione per i diversi interventi quali interventi di carpenteria o piping. Nei confronti di tali soggetti il controllo gestionale esercitabile è stimabile come ALTO ed è rintracciabile, ad esempio, nell’inserimento di clausole contrattuali che assicurino l’attenzione verso l’ambiente, la formazione e l’informazione del personale che opera, il controllo sulle attività e sull’area dedicata alle imprese terze. 7.3.4. Lavori sul sito: manutenzione elettrica, edile, idraulica Gli interventi di carattere edile, elettrico ed idraulico avvengono al fine del mantenimento in efficienza dell’impianto produttivo e che possono riguardare le strutture in muratura, l’impianto termovettore o quello elettrico, ed avvengono, data la complessità del sistema, con una certa regolarità. Anche nei confronti di questi soggetti intermedi, scelti a livello locale, il controllo gestionale esercitabile dall’azienda è ALTO ed è rintracciabile, ad esempio, nell’inserimento di clausole contrattuali che assicurino l’attenzione verso l’ambiente, la formazione e l’informazione del personale che opera, il controllo sulle attività e sull’area dedicata alle imprese terze. 7.3.5. Fornitori di materie prime e prodotti ausiliari Le materie prime utilizzate dal Gruppo Colle S.r.l. sono principalmente i coloranti e i prodotti chimici. I coloranti impiegati si riferiscono a svariate tipologie che possono cambiare di stagione in stagione in relazione al fattore moda e vengono approvvigionati da diversi fornitori. Per ausiliari si intendono invece i seguenti prodotti: coloranti per lana (acidi, reattivi, al cromo, etc), prodotti chimici di base (acidi, sali, basi, ausiliari per trattamento irrestringibile, etc). In misura molto minore, infine, vengono acquistati prodotti per l’imballaggio ed i prodotti da ufficio. Per quanto riguarda l’acquisto di materie prime la ditta si impegna a richiedere sempre le schede tecniche di sicurezza, di averle in forma aggiornata e di preferire sempre prodotti non contenenti sostanze dannose per l’ambiente rispetto ad altri, oltre che non contenenti sostanze vietate dalle normative vigenti. Gli ordini relativi a prodotti sono affidati esclusivamente ai fornitori preventivamente valutati e qualificati secondo un processo che prevede una qualifica iniziale e successivamente una valutazione di mantenimento. Essi vengono riportati in una apposita lista di fornitori qualificati. Il controllo gestionale su tali fornitori è stimabile come MEDIO in quanto possono essere preferiti fornitori che trasportano a pieno carico e che forniscono prodotti a basso impatto ambientale ma non sempre è possibile influenzare il loro comportamento. 41 7.3.6. Servizi di pulizia La pulizia della struttura in cui ha sede Gruppo Colle S.r.l. viene svolta da un soggetto esterno. Il controllo gestionale esercitatile dall’azienda è ALTO in quanto è possibile, ad esempio, controllare che le pulizie vengano fatte con prodotti biodegradabili, non nocivi per l’ambiente, che venga effettuata la raccolta differenziata e che i consumi di acqua siano gestiti in modo appropriato. 7.3.7. Fornitura di energia Dati i consumi annuali di energia elettrica e gas, l’aspetto energetico è un punto molto importante per l’azienda. Tali volumi però non permettono di poter rendersi completamente indipendente dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico, sebbene l’azienda stessa si sia impegnata a ricavare energia attraverso l’utilizzo di fonti energetiche alternative (l’impianto fotovoltaico completato nel 2010 sopperisce al 6% del fabbisogno elettrico complessivo). Quello dell’energia risulta quindi essere uno delle maggiori voci di costo tra quelle sostenute, e differenze di pochi centesimi possono risultare alla fine dell’anno possono portare variazioni di diverse decine di euro. Il controllo sui soggetti intermedi può essere considerato BASSO. Il deterrente di scelta di fornitori la cui energia derivi in parte da fonti rinnovabili, rinunciando alla spunta del miglior prezzo di fornitura, risulta essere di difficile attuazione. 7.4. Società partecipate Main Street S.r.l. È una società avente sede legale in via G. Di Vittorio 3/5 – Cantagallo (PO), iscritta nella sezione ordinaria il 15/03/2001 il cui atto di costituzione risulta in data 14/02/2001. La suddetta società, di proprietà del Gruppo Colle, nella sede legale svolge le seguenti attività: Commercio all’ingrosso di fibre tessili gregge e semilavorati; confezionamento di articoli tessili, nell’unità locale sita in via Selva (Agliana - PT) Fabbricazione di altri articoli tessili tecnici ed industriali Fabbricazione di tessuti tessili e articoli tessili per usi tecnici. Associata a questa società si è sviluppato il marchio DHG shop, che attraverso il sito di ecommerce vende prodotti tessili in Italia e all’estero. Il livello di controllo gestionale su questa società è da ritenersi alto essendo di proprietà del Gruppo Colle al 100%. H2E SRL È una società che opera nel settore delle energie rinnovabili avente sede legale in via G. di Vittorio 3/5 – Cantagallo (PO) ed è specializzata nel settore dell’idroelettrico. La società Gruppo Colle detiene una quota pari al 40%. Pura Energia SPA È una società che opera nel settore delle energie rinnovabili avente sede legale in via Valentini 14 – Prato, di cui il Gruppo Colle detiene una quota minoritaria e pari al 8,28%. 42 7.5. Sviluppo ambientale del contesto locale 7.5.1 Patrocinio/partecipazione in iniziative locali Ad oggi l’azienda sta partecipando alle iniziative svolte dal progetto Eco-innovation IMAGINE che prevede, tra le altre, l’applicazione dell’approccio dell’Emas distrettuale al fine di creare e mettere a disposizione risorse comuni per le Piccole e Medie Imprese localizzate nei distretti coinvolti e che mirano all’ottenimento della registrazione Emas come singola organizzazione. L’azienda è inoltre disponibile, ogni qual volta venga fatto un intervento significativo avente come scopo lo sviluppo di tecnologie o metodi tesi al miglioramento dell’ambiente in cui è insediata, a partecipare a iniziative o progetti promossi insieme ai soggetti locali per il raggiungimento di un alto livello di trasparenza che non pregiudichi il rapporto di fiducia costruito con le comunità locali. Nell’ambito di questi progetti i soggetti intermedi sono tutti i potenziali destinatari delle azioni di sensibilizzazione (dagli operatori del settore tessile, alle comunità locali e alle associazioni di categoria operanti a livello territoriale) e il controllo gestionale esercitabile su di essi è classificabile come BASSO in quanto verso di loro le azioni dell’azienda consistono essenzialmente in informazione e sensibilizzazione. ASPETTO INDIRETTO I. Questioni legate al prodotto II. Scelta e composizione dei servizi III. Prestazioni e comportamenti di appaltatori, subappaltatori ASPETTO INDIRETTO SOGGETTI INTERMEDI COINVOLTI ASPETTI AMBIENTALI CONNESSI CON LE ATTIVITA’ DEI SOGGETTI INTERMEDI Filati, tops, fiocco e progettazione prodotto Soggetti esterni che effettuano l’attività Emissioni in atmosfera, consumo materie prime, rifiuti BASSO Packaging e Comunicazioni Soggetti esterni che effettuano l’attività Emissioni in atmosfera, consumo materie prime, rifiuti MEDIO Servizi di trasporto Trasportatori Servizi di trasporto rifiuti Smaltitori Servizi di pulizia Soggetti esterni che effettuano la pulizia Servizi di ristorazione Soggetti esterni che forniscono il servizio di mensa Manutenzione presso il sito: compressori, caldaie, muletti, condizionatori Imprese di manutenzione Manutenzione elettrica Elettricisti 43 Emissioni in atmosfera, consumi energetici Emissioni in atmosfera, consumi energetici, rifiuti Rifiuti, prelievi e scarichi idrici, consumo materie prime Rifiuti, consumo materie Rumore, consumi energetici, rifiuti, consumo materie prime Consumi energetici, rifiuti LIVELLO DI CONTROLLO/ INFLUENZA ALTO BASSO ALTO MEDIO ALTO ALTO ASPETTO INDIRETTO IV. Prestazioni e comportamenti di fornitori V. SOCIETA’ PARTECIPATE VI. Sviluppo ambientale del contesto locale ASPETTI AMBIENTALI CONNESSI CON LE ATTIVITA’ DEI SOGGETTI INTERMEDI LIVELLO DI CONTROLLO/ INFLUENZA Fornitura di prodotti ausiliari Consumo materie prime, emissioni in atmosfera MEDIO Fornitura di energia Utilizzo energia convenzionale BASSO Fornitura di servizi Società partecipate Tutti i possibili aspetti ambientali identificabili originati dai soggetti intermedi MEDIO Patrocinio/partecipazione in iniziative locali Partner partecipanti ai progetti e altri stakeholders locali Tutti i possibili aspetti ambientali identificabili originati dai soggetti intermedi BASSO ASPETTO INDIRETTO 8 VALUTAZIONE DELLA AMBIENTALI INDIRETTI SOGGETTI INTERMEDI COINVOLTI SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI La valutazione degli aspetti ambientali indiretti adottata da Gruppo Colle prevede due criteri di valutazione: Controllo Gestionale Valutazione Intrinseca Il Controllo gestionale mira ad interpretare la tipologia di interazione esistente tra l’associazione e i soggetti intermedi via via coinvolti nella gestione ambientale e si basa sul livello di controllo gestionale che può essere esercitato dall’organizzazione sull’aspetto ambientale indiretto in questione. La Valutazione Intrinseca cerca di valutare la rilevanza ambientale dell’aspetto indiretto indipendentemente dal soggetto intermedio. Per assegnare la significatività agli aspetti ambientali indiretti sarà effettuata una media tra i valori dei criteri controllo gestionale e valutazione intrinseca. Sulla base dei risultati le tre classi di significatività saranno le seguenti: significativo nel caso in cui evidenzi un valore maggiore di 2. non significativo se inferiore o uguale a 2. 44 Significatività CRITERI Appaltatori, subappaltatori S/NS* Valutazione Intrinseca 1 1,3 1,15 NS 2 1 1,5 NS Trasporto 1 1,3 1,15 NS Smaltimento rifiuti 1 1,3 1,15 NS Pulizia 3 2 2,5 S Ristorazione 2 1,3 1,65 NS Manutenzioni sul sito 3 1,3 2,15 S Manutenzione elettrica 3 1 2 NS Fornitori di Prodotti 2 1,3 1,65 NS Fornitura di energia 1 1 1 NS 2 1,5 1,75 NS 1 2,3 1,65 NS Tessuto greggio e Questioni legate al progettazione prodotto prodotto Packaging e Comunicazioni Scelta e composizione dei servizi RISULTATO Controllo Gestionale Fornitori Società partecipate Sviluppo Ambientale nel contesto locale Tabella 29: Significatività degli aspetti ambientali indiretti *S: significativo, NS: Non significativo 45 9 SITUAZIONI DI EMERGENZA E PREVENZIONE INCENDIO Per quanto riguarda gli adempimenti relativi alla prevenzione incendio, la tintoria Gruppo Colle S.r.l. in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 2 comma 4 del Decreto Ministeriale del 10/03/1998, si classifica nel suo complesso come attività a Rischio d'incendio Medio. L’azienda ha provveduto a formare personale addetto all’antincendio e alle emergenze e si è dotata di uno specifico Piano di Emergenza Interno secondo quanto disposto dal D.M. 10/03/98 all’allegato VIII. In accordo con la normativa relativa alla prevenzione incendi risulta soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco per le seguenti attività, secondo quanto previsto dal D.M. 16 Febbraio 1982. ATTIVITA’ (D.M. 16 Febbraio 1982) N.2 Impianti di compressione o di decompressione dei gas combustibili e comburenti con potenzialità superiore a 50 Nmc/h ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011) N.2 Impianti di compressione o di decompressione dei gas infiammabili e/o comburenti con potenzialità superiore a 50 Nm3/h, con esclusione dei sistemi di riduzione del gas naturale inseriti nelle reti di distribuzione con pressione di esercizio non superiore a 0,5 MPa ATTIVITA’ (D.M. 16 Febbraio 1982) N.15 Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili per uso industriale, agricolo, artigianale e privato: per capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 m3. ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011) N.12 Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3 PARERE VIGILI DEL FUOCO Parere favorevole – prot. n. 3504/2794 del 29 gennaio 1990 CATEGORIA Attività non più pertinente avendo una pressione massima non superiore a 0,5 Mpa PARERE VIGILI DEL FUOCO Parere favorevole – prot. n. 10378 del 20 settembre 2005 CATEGORIA Cat.B liquidi infiammabili e/o combustibili e/o lubrificanti e/o oli diatermici di qualsiasi derivazione per capacità geometrica complessiva compresa da 1 m3 a 50 m3, ad eccezione di quelli indicati nella col. A) ATTIVITA’ (D.M. 16 Febbraio 1982) PARERE VIGILI DEL FUOCO N.48 Stabilimenti ed impianti ove si producono, Parere favorevole . prot. n. 7025 del 7 lavorano e detengono fibre tessili e tessuti agosto 2007 naturali e artificiali, tele cerate, linoleum e altri prodotti affini, con quantitativi: da 50 a 1.000 q.li; ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011) CATEGORIA N.38 Stabilimenti ed impianti ove si producono, Cat. C oltre 10.000 kg lavorano e/o de-tengono fibre tessili e tessuti naturali e artificiali, tele cerate, linoleum e altri prodotti affini, con quantitativi in massa superiori a 5.000 kg ATTIVITA’ (D.M. 16 Febbraio 1982) PARERE VIGILI DEL FUOCO N.95 Vani di ascensori e montacarichi in Parere favorevole – prot. n. 10378 del 20 servizio privato, aventi corsa sopra il piano settembre 2005 terreno maggiore di 20 metri, installati in edifici 46 civili aventi altezza in gronda maggiore di 24 metri e quelli installati in edifici industriali di cui all'art. 9 del decreto del Presidente della Repubblica 29 maggio 1963, n. 1497. ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011) CATEGORIA Non più soggetta Attività non più pertinente non essendo mai stata realizzata ATTIVITA’ (D.M. 16 Febbraio 1982) PARERE VIGILI DEL FUOCO N.91 Impianti per la produzione del calore Parere favorevole . prot. n. 7025 del 7 alimentati a combustibile solido, liquido o agosto 2007 gassoso con potenzialità superiore a 100.000 Kcal/h ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011) CATEGORIA N. 74 Impianti per la produzione di calore Cat. C oltre 700 kW alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kW ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011) CATEGORIA N. 38.2 Stabilimenti ed impianti ove si Cat. C producono, lavorano e/o de-tengono fibre oltre 10.000 kg tessili e tessuti naturali e artificiali, tele cerate, linoleum e altri prodotti affini, con quantitativi Parere favorevole Prat. N. 54439 del in massa superiori a 5.000 kg 03/10/2012 Per le attività previste dal progetto antincendio Gruppo Colle ha definito un primo cronoprogramma datato 17 settembre 2012 con specificate le seguenti attività da realizzare nell’arco temporale 2012-2014: - riqualificazione delle strutture portanti della centrale termica R120 Manutenzione straordinaria o sostituzione di porta REI per accesso alla centrale termica Installazione di materiali certificati REI 120 per sigillare i varchi di attraversamento delle pareti resistenti al fuoco che separano i compartimenti antincendio, Riqualificazione delle pareti di separazione dei locali da attività adiacenti non pertinenti Installazione sulla parete retrostante i serbatoi di acido acetico di pannello REI 120 Realizzazione di impianto di rilevazione automatica e segnalazione manuale allarme incendio Adeguamento impianto fisso di estinzione idranti Adeguamento impianto elettrico e illuminazione emergenza Installazione di controsoffitto REI 120 a protezione delle strutture portanti Tale cronoprogramma è stato successivamente integrato con un secondo datato 10 ottobre 2012 e relativo all’ultimo parere favorevole ottenuto riguardante il magazzino. Quest’ultimo copre un intervallo temporale 2014-2016 e prevede: - riqualificazione strutture portanti con caratteristiche conformi alla classe di resistenza al fuoco R30 realizzazione impianto di rilevazione automatica e segnalazione manuale allarme incendio adeguamento dell’impianto fisso di estinzione incendi (idranti/naspi) Adeguamento impianto elettrico e illuminazione emergenza Installazione degli evacuatori di fumo e calore a norma UNI 12101 e delle altre superfici termolabili Realizzazione ulteriore uscita di emergenza nel portone laterale. 47 Nella gestione del periodo transitorio, l’organizzazione ha adottato specifiche misure tecnicogestionali tali da garantire un grado di sicurezza equivalente alla situazione preesistente. 10 SISTEMA DI GESTIONE Gruppo Colle S.r.l. ha affiancato alla pluriennale gestione dei propri processi un Sistema di Gestione Ambientale conforme al Regolamento (CE) 1221/2009 (EMAS III), al fine di esercitare un controllo costante su tutti gli aspetti ambientali derivanti dalla propria attività. L’azienda si propone di verificare periodicamente la corrispondenza del proprio SGA ai requisiti della norma del Regolamento EMAS e di individuare le opportunità di miglioramento. Nello specifico le attività che costituiscono il campo di applicazione del sistema di gestione ambientale sono: - tintura in conto terzi di materiale tessile in fiocco e in tops attraverso le fasi di lisciatura, e trattamento irrestringibile. Attraverso il SGA l’azienda aggiorna la propria politica ambientale, identifica gli aspetti ambientali e gli eventuali impatti derivanti dalla propria attività, fissa gli obiettivi e i programmi di miglioramento, facilita le operazioni di gestione e controllo di tutte le attività svolte nel sito, stabilisce i criteri di controllo dei prodotti e servizi ricevuti dai fornitori, nel costante rispetto dell’aggiornamento alle prescrizioni normative. Il sistema consente di pianificare audit (valutazioni) interni per verificare lo stato di avanzamento dei programmi, la conformità alle leggi ed il miglioramento delle prestazioni. A Marzo 2011 è stata effettuata l’Analisi Ambientale e aggiornata a settembre 2012, conseguentemente è stato elaborato il primo programma ambientale di miglioramento. La Politica Ambientale esprime la mission dell’azienda nel migliorare le proprie prestazioni ambientali, RSGA ha provveduto alla distribuzione della nuova Politica Ambientale ai fornitori ed i trasportatori che lavoravano presso il sito produttivo. Inoltre RSGA ha intrapreso iniziative di formazione verso i dipendenti affinché le modalità di gestione del nuovo sistema fossero conosciute dai lavoratori. In fase di programmazione, la Direzione ha dimostrato particolare attenzione, oltre che alla salvaguardia dell’ambiente, anche alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori, attraverso l’individuazione dei responsabili in materia e la formazione e informazione di tutti gli interessati. Di seguito viene riportato il Programma di miglioramento ambientale a valle del riesame della Direzione avvenuto in data 02/10/2012. Di seguito si sintetizzano gli obiettivi fino ad ora raggiunti: 48 Obiettivo n.5 Migliorare la gestione dei consumi energetici aziendali Traguardo Azioni Incremento del 5% di utilizzo di energia da fonte rinnovabile Pianificazione degli interventi relativi a installazione di pannelli fotovoltaici per 200 kw su tetto del reparto asciuganti a radiofrequenza della tintoria tops, tetto tintoria rocche, Esecuzione dei lavori e Attivazione dell’impianto. Traguardo Azioni Raggiungimento del 100% di RD per carta, plastica Predisposizione dei contenitori della raccolta differenziata all’interno degli uffici Traguardo Azioni Sostituzione del 100% del gas R22 utilizzato negli impianti di condizionamento con uno considerato non lesivo Richiesta preventivi di sostituzione Traguardo Azioni Presenza di n.4 bacini di contenimento e relativa copertura in prossimità dello stoccaggio prodotti chimici Predisposizione di bacini di contenimento in prossimità dello stoccaggio dei chimici Obiettivo n.6 Aumento della raccolta differenziata Obiettivo n.7 Sostituzione del gas refrigerante lesivo per l’ozono con uno non lesivo Effettuazione sostituzione degli interventi di Obiettivo n.8 Riduzione del rischio di contaminazione del terreno dovuta ad eventi accidentali Tabella 30: Tabella riassuntiva degli obiettivi raggiunti 49 11 PROGRAMMA AMBIENTALE Ident 01/01 02/01 03/01 Aspetto ambientale CONSUMI IDRICI SCARICHI IDRICI/CONSUMI ENERGETICI Obiettivo Ottimizzare l’utilizzo della risorsa per ridurre gli sprechi Miglioramento della qualità degli scarichi idrici e riduzione dei consumi energetici Traguardo Riduzione dei consumi idrici del 2% Riduzione della temperatura dello scarico e recupero del calore Sostituzione del dicloroisocianurato con Miglioramento della SCARICHI ammoniopersolfato qualità degli scarichi IDRICI/EMISSIONI all’interno del idrici trattamento Basolan quale agente antifeltrante della lana Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012 Azioni Scadenza Riprogrammazione delle macchine deputate all’automazione del processo Dicembre 2012 Sensibilizzazione di operatori addetti Dicembre 2013 Analisi della soluzione tecnica più idonea Giugno 2013 Realizzazione interventi Aprile 2014 Utilizzo del calore per il riscaldamento di nuovi locali in fase di progettazione Studi di fattibilità per la valutazione tecnica degli aspetti ambientali e di salute e sicurezza relativi alla sostituzione della sostanza. Studio di fattibilità degli aspetti economici della sostituzione della sostanza. Indicatore di monitoraggio Risorse Respons. Risorse interne DIREZIONE Entità temperatura ridotta all’anno kWh di energia risparmiata € 40.000 DIREZIONE Presenza studio di fattibilità Risorse interne €10. 000 DIREZIONE N. Macchine riprogrammate mc di acqua risparmiata Gennaio 2015 Giugno 2012 Marzo 2013 04/01 09/01 10/01 CONSUMI ENERGETICI Migliorare la gestione dei consumi energetici aziendali Collaudo impianto mini idroelettrico Incremento del 5% di utilizzo di energia da fonte rinnovabile Ottimizzazione dell’opera di presa Inserimento di specifiche ambientali all’interno dei contratti di appalto Inserire specifiche a carattere ambientale nel 50% dei contratti stipulati con ditte di manutenzione, con altri appaltatori e con ditte di pulizia Clienti Diffusione di prodotti ecologici per la tintura Sensibilizzazione di due clienti su utilizzo di coloranti alimentari Messa a regime impianto Identificazione delle ditte alle quali potrebbero applicarsi requisiti specifici a carattere ambientale Definizione delle specifiche ambientali nei contratti di appalto Realizzazione di un campione di tinture su lana con coloranti alimentari sintetici Promozione del prodotto verso i clienti 11/01 12/02 UNITA’ LOCALE Diffusione degli strumenti di comunicazione ambientale Gennaio 2013 % energia da fonte rinnovabile Risorse interne DIREZIONE % dei contratti di appalto modificati ed integrati con nuove specifiche ambientali Risorse interne RSGA Febbraio 2013 Prestazioni e comportamenti ambientali di appaltatori e subappaltatori e servizi di pulizia SOCIETA’ PARTECIPATE Marzo 2012 Inserimento di Politica e Dichiarazione sul sito internet Ampliamento della Miglioramento delle certificazione performance ambientale all’azienda ambientali Colorfibre, sito di Agliana Dicembre 2012 Giugno 2013 Giugno 2013 Numero di clienti sensibilizzati Raggiungimento della registrazione Emas per il sito di Agliana 51 DIREZIONE Giugno 2014 Aprile 2013 Realizzazione Analisi Ambientale e Impostazione di un Sistema di gestione Ambientale conforme ai requisiti del Regolamento 1221/2009 Raccolta di preventivi per la verifica di convalida emas Risorse interne Risorse interne RSGA Risorse interne 10.000 RSGA Ottobre 2013 Ottobre 2014 Settembre 2015 GLOSSARIO Analisi Ambientale Iniziale: esauriente analisi dei problemi ambientali, degli effetti e della efficienza ambientale, relativi alle attività svolte in un sito. Aspetto Ambientale: qualsiasi “elemento di un’attività, prodotto o un’organizzazione che può interagire con l’ambiente”. servizio di Audit: strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione, del sistema di gestione e dei processi destinati alla protezione dell’ambiente, al fine di: facilitare il controllo di gestione delle prassi che possono avere un impatto sull’ambiente; valutare la conformità alle politiche ambientali aziendali. CER: Codice Europeo dei Rifiuti che identifica univocamente la tipologia di rifiuto. CO2: simbologia chimica per indicare l’anidride carbonica, gas incolore, inodore e insapore, più pesante dell’aria, che si forma in tutti i processi di combustione, respirazione, decomposizione del materiale organico, per ossidazione del carbonio. L’aumento di concentrazione di anidride carbonica in atmosfera determina nel tempo modifiche del clima. Dichiarazione Ambientale: documento destinato al pubblico in cui l’organizzazione che aderisce al Regolamento EMAS divulga le informazioni riguardanti le proprie attività e i propri impatti ambientali e presenta il proprio sistema di gestione ambientale. EMAS: Eco Management and Audit Scheme; indica il Regolamento CE n. 1221/2009 sull’adesione volontaria delle imprese a un sistema comunitario di ecogestione e audit. Freon R22: clorodifluorometano, nome commerciale freon, gas refrigerante utilizzato soprattutto nell’industria del freddo come fluidi del ciclo frigorifero. Foulardaggio: consiste nell’impregnare un tessuto successivamente strizzarlo a pressione tra cilindri. in una soluzione chimica e Impatti ambientali: qualsiasi modifica dell’ambiente, negativa o benefica, totale o parziale, conseguente ad attività, prodotti o servizi di un’organizzazione. Miglioramento continuo: Processo di accrescimento del sistema di gestione ambientale per ottenere miglioramenti della prestazione ambientale complessiva in accordo con la Politica Ambientale dell’organizzazione. NACE: (National Classification of Economic Activities). La nomenclatura NACE è la classificazione standard europea delle attività economiche. PCB-PCT: Policlorobifenili - Policlorotrifenili Politica ambientale: documento, approvato dalla Direzione, contenente gli obiettivi ed i principi di azione dell’impresa riguardo l’ambiente ivi compresa la conformità alle pertinenti disposizioni regolamentari. Programma ambientale: descrizione delle misure (responsabilità, tempi e mezzi) adottate o previste per raggiungere obiettivi e target ambientali e relative scadenze. RSGA: Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012 Riesame: valutazione dello stato e dell’adeguatezza del Sistema di Gestione Ambientale, in relazione alla Politica ambientale e ai relativi obiettivi e traguardi, agli altri elementi del Sistema di Gestione Ambientale e alla luce degli audit del sistema stesso. Significatività: risultato in termini di criticità del processo di valutazione degli aspetti ambientali identificati all’interno dell’organizzazione (secondo una specifica metodologia definita da parte dell’organizzazione stessa) Sistema di Gestione Ambientale: la parte del sistema di gestione complessivo comprendente la struttura organizzativa, la responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire e attuare la politica ambientale. Sito: tutto il terreno, in una zona geografica precisa, sotto il controllo gestionale di una organizzazione che comprende attività, prodotti e servizi. Esso include qualsiasi infrastruttura, impianto e materiale. SOV: Sostanze organiche volatili Verificatore Accreditato: qualsiasi persona o organismo indipendente dall'organizzazione oggetto di verifica che abbia ottenuto un accreditamento in conformità delle condizioni e procedure previste dal Regolamento CE n. 1221/2009 “EMAS”. UNITÀ DI MISURA Chilogrammo (kg): la massa del prototipo di platino-iridio, sanzionato dalla I CGPM del 1889 e depositato presso il Bureau International des Poids et Mesures, nei sotterranei del padiglione di Bretevil, a Sevres. dB(A) Decibel (A): misura del rumore eseguita con strumenti calibrati sulla curva di ponderazione A (Curva normalizzata a livello internazionale che fornisce, in funzione della frequenza, l’andamento pesato dell’intensità sonora espressa in dB in modo da simulare il più fedelmente possibile la risposta al rumore dell’orecchio umano). Kilowattora (kWh): Unità di misura commerciale dell’energia elettrica. Equivale ad un consumo di energia di 1000 watt in 1 ora. LeqdB(A): Livello equivalente di rumore; in acustica, è l’indicatore utilizzato per valutare il livello medio di rumore di un segnale variabile, su un periodo di tempo T. Litro (l): il volume occupato da 1 kg di acqua pura alla temperatura della sua massima densità (3,98 ) alla pressione di un'atmosfera. Metro (m): Il metro è la lunghezza del cammino percorso dalla luce nel vuoto durante un intervallo di tempo che dura 1/299 792 458 di secondo. 53 ELENCO PRINCIPALE NORMATIVA APPLICABILE R.d. n. 1775 del 11/12/1933 (modificato dall’art. 23 D. Lgs. 152/99): Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici D. Lgs. 12 luglio 1993, n.275: Riordino in materia di concessione di acque pubbliche D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.: Norme in materia ambientale Ordinanza Ministeriale del 30/12/2009: Misure urgenti in materia di approvvigionamento idricopotabile. Legge n. 36 del 25/02/2010: Disciplina sanzionatoria dello scarico di acque reflue L.R. 31 maggio 2006, n. 20: Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento D. M. (Sanità) 29 dicembre 2008: Disciplina concernente le deroghe alle caratteristiche di qualità delle acque destinate al consumo umano che possono essere disposte dalla regione Toscana. L.R. 27 marzo 2012 n.12: Disposizioni urgenti in materia ambientale. Modifiche alla l.r. 20/2006, alla l.r. 25/1998 e alla l.r. 64/2009 Attestato di adesione di Gruppo Colle al consorzio Progetto Acqua, del 22/03/2012 Determinazione dirigenziale n. 3111 del 05/08/2009 per derivazione di acque dal fiume Bisenzio modificata da Determinazione dirigenziale n. 2067 del 14/06/2012 Determinazione dirigenziale n. 372 del 12/02/2010 per derivazione di acqua da pozzi Determinazione dirigenziale n. 4354 del 30/11/2010 per derivazione dal fiume Bisenzio in località Colle ad suo idroelettrico Reg. Regionale del 08.09.2008, n. 46/R: Regolamento di attuazione LR 31.05.2006, n. 20 (Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento). Regolamento comunale Comune di Cantagallo per la gestione degli scarichi domestici fuori fognatura L.R. 10 ottobre 2011, n. 50 Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 (Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento) e alla legge regionale 3 marzo 2010, n. 28 (Misure straordinarie in materia di scarichi nei corpi idrici superficiali. Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento” e alla legge regionale 18 maggio 1998, n. 25 “Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati”). Atto del 18/04/2001 del consiglio di amministrazione della GIDA S.p.A. Regolamento del servizio idrico integrato Publiacqua S.p.A. Regolamento del servizio di depurazione delle acque reflue del comprensorio tessile di Prato Regolamento per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico delle acque reflue urbane e industriali in pubblica fognatura - Approvato con Deliberazione n.18/03 del 1 Dicembre 2003 dall’Assemblea consortile dell’AATO n.3 D.P.R. del 26/08/1993 n. 412: Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10 (come modificato dal DPR n.551 del 21/12/1999). L.R. 5 maggio 1994, n. 33 Norme per la tutela della qualità dell’aria (modificata dalla L.R. 3 febbraio 1995, n. 19) D.P.R. del 15/11/96 n. 660 Regolamento per l’attuazione della direttiva 92/42/CEE concernente i requisiti di rendimento delle nuove caldaie ad acqua calda, alimentate con combustibili liquidi o gassosi. D. lgs del 19/08/2005 n. 192 e s.m.i: Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia. (come modificato dal D.Lgs. n. 311/2006) Reg. CE 1005/2009: Sulle sostanze che riducono lo strato di ozono L.R. 11 febbraio 2010 n. 9: Norme per la tutela della qualità dell’aria ambiente DPR 27 gennaio 2012, n. 43: Regolamento recante attuazione del regolamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra Determinazione n. 3150 del 26/10/2007: Rilascio Autorizzazione Integrata Ambientale L. 5 marzo 1990 n. 46: Norme per la sicurezza degli impianti L. 09 gennaio 1991, n. 10: Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia L.R. 27 Giugno 1997 n.45: Norme in materia di risorse energetiche 54 D.M. (Ambiente) 02 aprile 1998: Modalità di certificazione delle caratteristiche e delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti ad essi connessi. D.Lgs. 192/2005: Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia. L.R. 24 febbraio 2005, n. 39: Disposizioni in materia di energia. D.C.R. n.47 del 08 luglio 2008 Piano energetico regionale. Dm Sviluppo economico 9 agosto 2012: Modifiche al Dm 6 agosto 2010, di adozione del bando per l'agevolazione di programmi di investimento riguardanti la produzione di beni strumentali funzionali allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e al risparmio energetico nell'edilizia. Legge 7 agosto 2012, n. 134: Conversione del Dl 83/2012 recante misure urgenti per la crescita del Paese (cd. "Dl Crescita") - Sospensione operatività Sistri - Energia - Appalti - Servizi pubblici locali D.M. (Ambiente) 01 Aprile 1998, n.145: Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli articoli 15, 18, comma 2, lettera e), e comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22. D.M. (Ambiente) del 01 Aprile 1998, n.148: Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi degli articoli 12, 18, comma 2, lettera m), e 18, comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22. D.M. 10/11/2011 n. 219: Regolamento recante modifiche e integrazioni al decreto ministeriale del 18 febbraio 2011, n. 52, concernente il regolamento di istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI). DPCM 23/12/2011 Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l'anno 2012. D.M. 25 maggio 2012 , n. 141: Recante modifiche ed integrazioni al Decreto 52/2011 del Ministero dell'Ambiente. Legge 24 febbraio 2012, n. 14: Conversione in legge del Dl 216/2011, cd. "Milleproroghe" - Sistri, discariche, emergenza Campania, Cov. Legge 7 agosto 2012, n. 134: Conversione del Dl 83/2012 recante misure urgenti per la crescita del Paese (cd. "Dl Crescita") - Sospensione operatività Sistri - Energia - Appalti - Servizi pubblici locali. DM (Ministero dell’Ambiente) 29 luglio 2004 n.248: Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto . DM 25 luglio 2001: Rettifica al decreto 20 agosto 1999, concernente "Ampliamento delle normative e delle metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l'amianto, previsti dall'art. 5, comma 1, lettera f), della legge 27 marzo 1992 n.257, recante norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto". D.M. 6 settembre 1994: Ministero della Sanità Decreto di applicazione della L. 257/92 - Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto. Legge 27 marzo 1992, n. 257: Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto. (pubblicata sul Suppl.Ord. alla Gazzetta Ufficiale n. 87 del 13 aprile 1992) (aggiornata con le modfiche apportate dalla legge 24 aprile 1998, n. 128, della legge 9 dicembre 1998, n. 426, dal decreto-legge 5 giugno 1993, n. 169 e dal decreto-legge 1 ottobre 1996, n. 510). D.C.C. 28 febbraio 2005, n. 11 Comune di Cantagallo Zonizzazione acustica del territorio. D.Lgs. 15 agosto 1991, n. 277 e smi: Attuazione delle direttive CEE 80/1107, 82/605, 83/477, 86/188 e 88/642 in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell’art. 7 LN 212/90. L. 26 ottobre 1995, n. 447: Legge quadro sull’inquinamento acustico. L.R. 1 Dicembre 1998 n.89: Norme in materia di inquinamento acustico. D.P.R. 227/2011: Regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle imprese, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. L. n. 36 del 22/02/2001: Legge quadro sulla protezione delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. DM del 03/12/1985: classificazione e disciplina dell'imballaggio e dell'etichettatura delle sostanze pericolose, in attuazione delle direttive emanate dal Consiglio e dalla Commissione delle Comunità europee. 55 D. Lgs. n. 65 del 14/03/2003: Attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi. Regolamento 1907 del 18/12/2006: concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE. Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006. D. Lgs. N. 151 del 25/07/2005 Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti. D.M. (Interno) 10 marzo 1998: Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro. DPR n. 151 del 1.8.2011: Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. D.M. 7 agosto 2012: Recante disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare. REGISTRAZIONE EMAS VALIDITA’ E CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE Il Verificatore Ambientale accreditato RINA Services S.p.A., con sede in via Corsica, 12 Genova, ha verificato e convalidato questa Dichiarazione ambientale redatta ai sensi del Regolamento CE 1221/2009 del 25/11/2009. La direzione di “Gruppo Colle” si impegna a trasmettere all’Organismo Competente a Roma la presente Dichiarazione Ambientale, i necessari aggiornamenti annuali, la revisione della Dichiarazione Ambientale completa entro tre anni dalla data di convalida ed a metterli a disposizione del pubblico secondo quanto previsto dal Regolamento CE 1221/2009 (EMAS III). RINA DIREZIONE GENERALE Via Corsica, 12 16128 GENOVA CONVALIDA PER CONFORMITA’ AL REGOLAMENTO CE N° 1221/2009 del 25.11.2009 ( Accreditamento IT - V - 0002 ) N. _503 _________ Dr. Roberto Cavanna Managing Director ________________________ RINA Services S.p.A. Genova, _ 25/10/2012 __________________ 56
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