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DICHIARAZIONE AMBIENTALE
Gruppo Colle S.r.l.
Anno 2012-2015
VIA G. DI VITTORIO 3/5 CANTAGALLO (PRATO)
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA
N. Registro
Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012
Sommario
PREMESSA ...................................................................................................................................... 2
POLITICA AMBIENTALE ................................................................................................................... 3
1 INFORMAZIONI GENERALI ........................................................................................................... 4
1.1
PRODUTTIVITÀ E STRUTTURA ORGANIZZATIVA ......................................................................... 5
1.2. GESTIONE DELLA SICUREZZA ............................................................................................................ 5
2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ............................................................................................... 7
2.1 DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE DEL SITO ...................................................................... 7
2.2 CONTESTO SOCIO INSEDIATIVO ........................................................................................................ 8
2.3 LE PRINCIPALI CRITICITÀ DEL TERRITORIO A LIVELLO DI AREA .......................................................... 9
3 DESCRIZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO .............................................................................. 10
4 ASPETTI AMBIENTALI ................................................................................................................. 13
4.1 ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI ......................................................................................................... 13
5 ANALISI DEGLI ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI ............................................................................ 16
5.1 CONSUMI IDRICI .............................................................................................................................. 16
5.2 SCARICHI IDRICI ............................................................................................................................... 18
5.3 CONSUMI ENERGETICI ..................................................................................................................... 20
5.4 CONSUMO DI MATERIE PRIME E MATERIALI AUSILIARI .................................................................. 23
5.5 EMISSIONI IN ATMOSFERA .............................................................................................................. 26
5.6 RIFIUTI ............................................................................................................................................. 32
5.7 CONTAMINAZIONE DEL SUOLO ....................................................................................................... 33
5.8 RUMORE ......................................................................................................................................... 34
5.9 CAMPI ELETTROMAGNETICI ............................................................................................................ 35
5.10 TRASPORTO CON MEZZI PROPRI ................................................................................................... 35
5.11 ALTRI ASPETTI AMBIENTALI .......................................................................................................... 36
6 VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI ........................... 37
6.1 Criteri di valutazione degli aspetti ambientali diretti ...................................................................... 37
6.2 Significatività degli aspetti ambientali diretti .................................................................................. 38
7 ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI ................................................................................................ 39
7.1 Questioni legate al ciclo di vita del prodotto ................................................................................... 39
7.2. Scelta e composizione dei servizi ................................................................................................... 40
7.3. Prestazione e comportamento di appaltatori, subappaltatori e fornitori ...................................... 40
7.4. Società partecipate ........................................................................................................................ 42
7.5. Sviluppo ambientale del contesto locale ........................................................................................ 43
8 VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI ........................ 44
9 SITUAZIONI DI EMERGENZA E PREVENZIONE INCENDIO ........................................................... 46
10 SISTEMA DI GESTIONE ............................................................................................................. 48
11 PROGRAMMA AMBIENTALE .................................................................................................... 50
GLOSSARIO ................................................................................................................................... 52
ELENCO PRINCIPALE NORMATIVA APPLICABILE ........................................................................... 54
1
PREMESSA
La tintoria Gruppo Colle S.r.l., allo scopo di gestire in modo corretto gli impatti ambientali
derivati dalle proprie attività, prodotti e servizi ha deciso, volontariamente, di implementare
un Sistema di Gestione Ambientale attraverso l’adozione di una specifica struttura gestionale,
organizzativa e tecnica.
Pianificazione, Attuazione, Controllo e Riesame sono le
quattro fasi su cui il Sistema di Gestione è fondato; la
realizzazione ciclica di queste fasi consente all’organizzazione
di esercitare un controllo sugli aspetti ambientali generati
dalle proprie attività e di sviluppare un processo di
miglioramento continuo delle prestazioni ambientali.
Gruppo Colle adotta un sistema di gestione ambientale
conforme al Regolamento CE n° 1221/2009 (EMAS III).
Per la sua realizzazione è stato necessario effettuare le attività
elencate di seguito:






adeguare il proprio assetto organizzativo ed identificare ruoli e responsabilità
specifiche preposte alla gestione ambientale;
coinvolgere il personale attraverso iniziative di sensibilizzazione e formazione;
definire e attuare corrette modalità di lavoro per le attività che sono alla base degli
aspetti risultati significativi con particolare attenzione alla gestione delle emergenze;
misurare e sorvegliare gli aspetti ambientali, fissando modalità di gestione delle non
conformità e attuando azioni correttive e preventive;
verificare l’efficacia e l’efficienza del sistema attraverso l’attività di auditing;
effettuare il riesame della direzione per ridefinire i programmi ambientali alla fine di
ogni ciclo di audit.
2
POLITICA AMBIENTALE
La direzione della tintoria industriale Gruppo Colle S.r.l. è consapevole della necessità di svolgere le
proprie attività nel pieno rispetto dell’ambiente, delle comunità locali e in un’ottica di sviluppo
sostenibile.
La Direzione, consapevole di essere insediata in un distretto dove sono presenti un elevato numero di
industrie tessili che impattano sulle diverse componenti ambientali del territorio, si impegna a tenere
conto delle fragilità dell’ambiente circostante nel perseguimento del miglioramento continuo delle
proprie performance ambientali. Per tale motivo ha deciso di dotarsi di un Sistema di Gestione
Ambientale conforme al Regolamento (CE) 1221/09 Emas.
Per perseguire quanto detto, l’azienda si impegna, al massimo delle proprie potenzialità, a:
perseguire il pieno rispetto di tutte le norme ambientali e altre prescrizioni sottoscritte, a
livello nazionale, regionale e locale ad essa applicabili;
adottare una totale trasparenza attraverso la redazione della Dichiarazione Ambientale e
favorendo la sua diffusione presso cittadini ed istituzioni locali;
identificare i rischi di inquinamento e attuare, ove possibile, la prevenzione degli stessi;
perseguire il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali;
formare i propri dipendenti al fine di evitare loro comportamenti non compatibili con la
presente politica, anche diffondendo la cultura ambientale e sviluppando le necessarie
competenze e abilità professionali;
controllare e ridurre gli impatti ambientali connessi con le attività svolte all’interno del
proprio stabilimento produttivo, tenendo conto delle conseguenze reali e potenziali in caso
di incidenti o situazioni di emergenza;
mettere in atto azioni di sensibilizzazione atte a stimolare i nostri fornitori, i terzisti, e i
soggetti che lavorano per nostro conto ad un atteggiamento positivo nei confronti
dell’ambiente;
ridurre consumo energia da fonti tradizionali aumentando l’approvvigionamento da fonti
alternative (idroelettrico, eolico, fotovoltaico);
ottimizzare la gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi promuovendo, inoltre, le
opportunità di recupero;
migliorare la gestione dei rischi per l’uomo e per l’ambiente derivanti da esposizione a
sostanze pericolose;
adottare opportuni accorgimenti per la movimentazione e stoccaggio delle materie prime
pericolose al fine di diminuire il rischio di possibili contaminazioni del suolo e del
sottosuolo;
ottimizzare la gestione degli scarichi e prelievi idrici e delle emissioni in atmosfera;
La presente Politica è diffusa a tutto il personale che lavora per l’azienda o per conto di essa ed è
disponibile per il pubblico; essa risulta appropriata alla natura, alle dimensioni e agli impatti
ambientali delle proprie attività, prodotti e servizi. Il documento rappresenta, inoltre la base su cui
sviluppare il sistema di gestione ambientale dell’azienda e il quadro di riferimento rispetto al quale la
Direzione individua, nel corso dei riesami periodici del sistema, gli obiettivi ambientali e i traguardi
specifici.
Cantagallo, 21/09/2012
La Direzione
3
1 INFORMAZIONI GENERALI
DATI SOCIETARI
Ragione Sociale
Gruppo Colle S.r.l.
Località
Usella, Cantagallo (PO)
Indirizzo
Via G. di Vittorio 3/5
Telefono/fax
Tel. 0574/98071 fax 05749824022
Sede Legale
Via G. di Vittorio 3/5
RSGA
Masiani Davide
Contatti
[email protected]
Codice NACE
13.3
Tabella 1: Dati generali dell'organizzazione
4
1.1 PRODUTTIVITÀ E STRUTTURA ORGANIZZATIVA
La tintoria Gruppo Colle S.r.l., nel corso degli anni, ha costruito, mantenuto e consolidato
importanti rapporti con i propri clienti grazie agli elevati standard qualitativi che è stata in
grado e continua a garantire. Infatti l’azienda che, ad oggi, si attesta a 90 unità, punta da
sempre a innovare, convinta del fatto che lo sviluppo e la flessibilità siano elementi
fondamentali per riuscire a mantenere un ruolo importante sul mercato. Nella tabella
seguente viene fornito un quadro riassuntivo degli indicatori di produttività conseguiti
nell’ultimo triennio e nel primo semestre del 2012. L’azienda presenta una unità locale
denominata “Divisione Colorfibre” in Agliana, tale unità risulta dotata di autonomia funzionale
e amministrativa e non presenta pendenze legali in corso. L’azienda ha intrapreso il percorso
del miglioramento continuo e come primo importante passo ha focalizzato la sua attenzione
sulla sede di Cantagallo foriera di una più consistente pressione sull’ambiente ma ha
intenzione di estendere questa filosofia di gestione ambientale anche all’unità locale sita in
Agliana come riportato nel programma ambientale.
ANNO
NUMERO DIPENDENTI
2009
84
2010
85
2011
91
I sem. 2012
91
PRODUZIONE (t)
3.889,56
5.504,58
5.911,79
3.007,99
FATTURATO (€)
7.768.358,76
11.013.342,48
11.212.665,83 7.004.366,92
Tabella 2: Dati Azienda Gruppo Colle S.r.l. 1
1.2. GESTIONE DELLA SICUREZZA
ANNO
NUMERO INFORTUNI
2009
4
2010
3
2011
3
2012
1
Numero giornate di
assenza
25 - 14 – 355 - 66
20 - 7 - 31
8 – 77 - 12
13
I dati sui dipendenti derivano da Libro Unico del Lavoro
I dati su produzione derivano da applicativo informatico aziendale (programma gestionale Gepro)
I dati sul fatturato derivano da programma contabilità e bilancio (Ad hoc revolution)
1
5
Figura 1: Organigramma nominale Gruppo Colle S.r.l.
Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012
2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE
2.1 DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE DEL SITO
L’inquadramento territoriale della tintoria Gruppo Colle S.r.l. è stato in parte estrapolato dal
più ampio documento di Analisi Ambientale Territoriale del Distretto Tessile di Prato
prodotto all’inizio del 2010, nell’ambito del Progetto IMAGINE, per l’ottenimento
dell’attestato EMAS per Aree Produttive Omogenee.
All’interno dell’analisi sono state identificate le problematiche caratterizzanti il distretto, ed è
stata fatta una valutazione di significatività.
PROGETTO IMAGINE
Il progetto si propone di promuovere e diffondere il metodo
dell’approccio distrettuale di EMAS al sistema “moda”
toscano, attraverso il coinvolgimento dei 4 distretti operanti
nella regione:
tessile pratese, abbigliamento Empoli, conciario di Santa
Croce s/Arno e calzaturiero di Capannori. Gli obiettivi sono
di seguito elencati:
Promuovere e diffondere strumenti efficaci per
potenziare le capacità competitive delle PMI europee del
settore della moda (abbigliamento, pelletteria e
calzature), basate su una “differenziazione ambientale”
dei processi produttivi e dei prodotti e sulla capacità di
sviluppare innovazioni e offrire garanzie riguardanti le
prestazioni ambientali.
Incardinare tali strumenti sugli approcci che hanno
consentito alle PMI del settore moda di mantenere
elevate
prestazioni
competitive
sul
mercato
internazionale, con particolare riferimento alle
dinamiche virtuose dei distretti e alle logiche
cooperative di filiera.
Costruire un approccio pragmatico e operativo che
riesca ad integrare l’utilizzo degli strumenti più
“consolidati” nel panorama delle politiche europee per
la sostenibilità (e.g.: Emas, Integrated Product Policy,
Green Procurement, ecc.), valorizzandone un uso
sinergico e complementare, che consenta di superare i
limiti che questi strumenti hanno dimostrato di avere
come armi competitive.
Favorire l’adozione di schemi di gestione volontari (e di
EMAS in modo particolare) da parte delle PMI operanti
nel settore della “Moda”, con lo scopo di semplificare il
loro processo di messa a punto di un sistema di gestione
ambientale e superare i limiti imposti dal punto di vista
burocratico e organizzativo dalle limitate dimensioni e,
conseguentemente, dalle limitate disponibilità di risorse.
Concretamente i risultati attesi al termine del progetto
sono i seguenti:
Ottenimento dell’Attestato nazionale del Comitato
EMAS/Ecolabel del Ministero dell’Ambiente per gli
Ambiti Produttivi Omogenei in ciascuno dei 4
distretti coinvolti
Effettuazione
di
una
LCA
dei
prodotti
caratterizzanti i 4 distretti al fine di identificare gli
aspetti ambientali indiretti connessi all’EMAS cluster
più significativi per le relazioni di filiera
Elaborazione di una EPD – Environmental Product
Declaration
(Dichiarazione
Ambientale
di
Prodotto) dei prodotti caratterizzanti e loro
valorizzazione in termini di comunicazione sul
mercato.
Supporto metodologico ed operativo alle PMI operanti
nei 4 distretti nell’adozione degli strumenti messi a
disposizione dal Comitato Promotore EMAS locale e
raggiungimento della Registrazione EMAS di
singola organizzazione da parte di almeno 12 PMI
(target complessivo dei 4 distretti).
Definizione di un disciplinare per la qualificazione
ambientale del/i prodotto/i caratterizzante/i
(connesso alla certificazione di origine e di
tracciabilità “sostenibile”) e attuazione di meccanismi
per il riconoscimento dell’impegno delle singole PMI
produttrici appartenenti ai cluster.
Le attività sviluppate sul prodotto e sul ciclo di vita dello
stesso hanno anche quale obiettivo quello di delineare un
percorso di supporto alla Commissione Europea per la
definizione dei criteri Ecolabel nel settore moda.
Lo stabilimento della tintoria Gruppo Colle S.r.l., ricade nel comune di Cantagallo, quindi si
procederà alla descrizione di questo contesto territoriale di riferimento approfondendo il
Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012
rapporto tra il sito ed il territorio circostante, caratterizzando ed analizzando l’azione che
esso svolge sulle varie componenti ambientali.
Figura 2: Localizzazione Comune di Cantagallo (PO)
2.2 CONTESTO SOCIO INSEDIATIVO
Il territorio del Comune di Cantagallo si estende per 94,92 km2, di cui oltre 60 sono a carattere
boschivo tra il lato destro del Bisenzio e la vallata del Limentra occidentale, su un territorio in
gran parte montuoso, ai contrafforti della catena appenninica. Siamo proprio nel cuore
dell'Appennino Toscano, con altitudini comprese tra i 300 ed i 1100 metri, in un’area dove si
susseguono acuti crinali separati da profonde vallate, dove il clima è sempre temperato dalle
ombrose foreste e dai tanti corsi d'acqua.
La popolazione residente nel Comune di Cantagallo ammonta nel Maggio 2011 a 3.094
abitanti con un incremento di 20 unità rispetto all’anno precedente; la densità è di 32,59
abitanti per chilometro quadrato. Dal 1951 ad oggi vi è stata una forte riduzione della
popolazione fino al 1991 dove si è registrato il minimo con 2.536 abitanti residenti. Dal 1991
al 2010 c’è stato un continuo incremento in grado di riportare la popolazione ai livelli
precedenti al 1971.
L’attività produttiva maggiormente presente sul territorio comunale è l’industria
manifatturiera con 104 unità locali attive nel 2001 pari ad oltre il 48% del totale. L’attività
industriale prevalente è di certo quella tessile: nel 2011 sono attive sul territorio del comune
di Cantagallo 32 aziende del settore di cui 9 che svolgono attività di tessitura, 11 di filatura, 5
svolgono attività di roccatura, 3 tintorie, un lanificio, un azienda di rifinizione, una che effettua
l’attività di carbonizzo ed una di orditura.
8
2.3 LE PRINCIPALI CRITICITÀ DEL TERRITORIO A LIVELLO DI AREA
Da una valutazione sugli aspetti ambientali più rilevanti nel Distretto Tessile, predisposta nel
2010, si rileva che per i comuni del distretto di Prato sono significativi alcuni aspetti, qui in
breve richiamati in quanto concorrenti alla definizione del contesto e delle criticità del
territorio in cui opera l’azienda.
Tabella 3: Valutazione aspetti ambientali distretto tessile Prato (Fonte: Analisi Ambientale Distretto
tessile di Prato, Anno 2010)
Di seguito si sintetizzano i criteri utilizzati per la valutazione della significatività degli aspetti
ambientali del distretto tessile di Prato.
PA: Priorità d’Azione
PCL: Percezione della Comunità Locale
CE: Confronto con realtà Esterne
TIA: Trend Indicatori Ambientali
CN: Conformità Normativa
OM: Opportunità di Miglioramento.
9
3 DESCRIZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO
L’Azienda Gruppo Colle S.r.l. svolge l’attività in conto terzi di tintura di materiali tessili (fibre
naturali, artificiali e sintetiche) in fiocco, tops e filati disposti in rocche.
Di seguito riportiamo lo schema di flusso del Ciclo Produttivo.
Tintura
L’operazione di tintura può essere svolta in diverse fasi del ciclo di lavorazione della lana (sul
fiocco o nastro pettinato a monte della filatura, sui filati in rocche o matasse a valle della
filatura oppure sulle pezze a valle della tessitura). Queste tipologie di tintura, pur
differenziandosi nella forma delle apparecchiature, vengono realizzate nella quasi totalità dei
casi in modo discontinuo e seguono uno schema operativo sostanzialmente identico, che si
articola nelle seguenti fasi:
• preparazione del colore
• tintura
• fissazione del colore
• raffreddamento del bagno (risciacqui ed avvivaggi)
• asciugatura
La preparazione all’attività di tintura avviene nella cucina colori, che è composta solitamente
da due locali:
– il locale pesata (colori), dove l’operaio addetto provvede a pesare la giusta quantità di
coloranti secondo ricetta; il colorante pesato viene disposto su bacinelle o in sacchetti
idrosolubili.
– la cucina (colori) vera e propria, ove sono ubicati una serie di barilotti muniti di
agitatori e collegati con le varie vasche di tintura.
Nella tintoria Gruppo Colle S.r.l. la cucina colori è sostituita da un barilotto a bordo di ogni
macchina, nel quale si disciolgono i coloranti e dove arrivano i prodotti dall’apposito dosatore.
Successivamente, in via automatica attraverso tubazioni si riempiono le vasche con il
colorante, gli ausiliari, gli acidi ( in precedenza preparati ) e l’ acqua necessaria.
Il procedimento tintoriale può essere eseguito in continuo o in discontinuo; i procedimenti
continui o semicontinui, avvengono per foulardaggio, operazione con la quale viene
impregnato il tessuto o con solo colorante oppure con il bagno completo di tintura, in
funzione della classe tintoriale. La maggior parte delle operazioni di tintura avvengono
tuttavia con procedimenti discontinui ad esaurimento, in cui il materiale viene posto in bagno
acquoso nel quale vengono sciolti i coloranti, gli ausiliari di tintura ed i prodotti chimici
necessari ed in tale sistema viene raggiunto l’equilibrio. Il materiale tessile ed il bagno di
tintura, mantenuti in costante movimento reciproco, sono sottoposti ad un ciclo termico
predefinito, formato da una fase di riscaldamento (finalizzata alla migrazione del colorante
dal bagno alla fibra), da una fase di mantenimento ad alta temperatura (60 – 120°C) per
uniformare la distribuzione del colorante e da una fase di raffreddamento che consente lo
scarico del prodotto trattato.
Le vasche di tintura sono munite di unità di carico del materiale da trattare, di sistemi di
riscaldamento indiretto (con acqua surriscaldata o vapore), di sistemi di raffreddamento
diretti (a tracimazione) o indiretti (a circolazione d’acqua) e di pompe centrifughe che
garantiscono la circolazione del bagno di tintura.
Uscito dalle vasche di tintura, il materiale subisce una centrifugazione preliminare per
eliminare la maggior parte dell’acqua di imbibizione ed una successiva asciugatura,
realizzabile in essiccatoi ad aria calda o a radiofrequenze, che permette all’acqua ancora
10
presente sulla fibra di evaporare sotto forma di aria calda umida. La fase di asciugatura può
essere integrata, quando il materiale lo permetta, con macchine di spremitura per una prima
disidratazione.
Il ciclo di asciugatura appare piuttosto diversificato a seconda del materiale tinto, ma si
compone comunque di un processo meccanico, essenzialmente costituito da centrifughe (tops
e rocche) e lisciatrici, e da un passaggio su superfici riscaldate ad aria calda, microonde
(matasse e rocche e pezze) o radiofrequenze.
Tintura fiocco e tops
Il materiale tessile in fiocco grezzo viene caricato in
appositi cesti e compresso meccanicamente con l’ausilio
di appositi pestelli, mentre i bumps di materiale tessile in
tops vengono invece inseriti nelle canne del cesto di
tintura a mezzo manuale con il supporto di una pressa
apposita. I cesti vengono poi passati mediante carroponte
in vasche circolari di tintura dove vengono tinti in bagno
acquoso a temperatura che variano tra i 50 e 132 °Ci. il
calore è fornito da scambiatori a acqua surriscaldata
prodotto da un impianto generatore centralizzato. Nel
bagno di tintura oltre ai coloranti organici in polvere,
vengono impiegati altri prodotti chimici ausiliari
costituiti prevalentemente da acidi e tensioattivi. Il
materiale viene successivamente spremuto in centrifuga
e quindi alimentato alla macchina asciugante a
radiofrequenza o ad aria calda, dove perde l’umidità
residua.
Tintura rocche
Gli apparecchi ove viene eseguita la tintura sono
costituiti da autoclavi in cui vengono introdotte
le rocche posizionate su speciali porta-materiali.
Il bagno acquoso è a temperatura dell’ordine dei
–50-132°C: il calore è fornito da scambiatori a
vapore prodotto da un impianto generatore
centralizzato. Nel bagno di tintura, oltre ai
coloranti organici in polvere, vengono impiegati
altri prodotti chimici ausiliari costituiti
prevalentemente da acidi e tensioattivi, in
percentuale, orientativa, dell’uno per mille circa
rispetto al quantitativo di acqua.
Idroestrazione
L’idroestrazione viene effettuata sui materiali tessili dopo che hanno subito trattamenti ad
umido. Viene effettuata mediante centrifugazione o spremitura del materiale prima del
processo di asciugatura.
L’estrattore è costituito da un’armatura cilindrica entro la quale ruota a notevole velocità un
paniere metallico forato; tutto l’apparecchio è piazzato su un robusto basamento tramite
colonne dotate di ammortizzatori.
11
Asciugatura ad aria calda
Il materiale tessile in fiocco, dopo i trattamenti ad umido, previa idroestrazione, viene
sottoposto ad asciugatura. Il fiocco viene caricato mediante piano ribaltabile sul nastro
dell’apriballe, che lo apre grazie all’azione delle punte dell’impannata, e quindi viene rilasciato
sul tappeto che attraversa il forno dove viene investito da un flusso di aria calda prodotta da
batterie a vapore. La temperatura di asciugatura varia da 80°C a 110°C.
Asciugatura a radiofrequenza
Il materiale, disposto dagli addetti sul tappeto scorrevole in modo uniforme e longitudinale,
all’interno del forno viene investito da un flusso di energia sotto forma di radiazione
elettromagnetica, che va ad agire direttamente sulle molecole di acqua contenute nel
materiale da asciugare. Il campo elettromagnetico così generato ha effetto soprattutto
sull’acqua, ma viene in parte assorbito anche dal materiale; è quindi fondamentale il controllo
dei tempi di trattamento per evitare pericolosi fenomeni di surriscaldamento del materiale.
Trattamenti speciali su tops
Vengono inoltre effettuate attività di lisciatura, sfeltratura dei tops e trattamento superwash
su tops (metodo cosiddetto Basolan).
La lisciatura è l’operazione per cui si introducono i nastri in un bagno di acqua e sapone ed in
una successiva vasca di risciacquo. Di seguito si ha la spremitura e l’asciugatura ad aria calda.
La sfeltratura è un passaggio agli intersecting che viene eseguito dopo la lisciatura del
materiale in tops. Questa operazione produce una regolarizzazione del diagramma fibroso per
evitare irregolarità o difficoltà nella successiva lavorazione di filatura, in quanto l’azione del
bagno di tintura può feltrare alcune fibre.
Il superwash è un trattamento di irrestringibilità per i tops di lana che viene effettuato su una
linea che oltre ad avere la lisciatrice e l’essiccatoio finale, prevede in testa un foulard
mediante il quale si impregnano i tops di ausiliari chimici a base di cloro.
Il materiale da lavorare, sotto forma di bobine a consistenza varia, viene portato alla macchina
e disposto su una rastrelliera a due ripiani del tipo a bobine o ambivalente per bobine a vasi.
Tramite rulli motorizzati i tops vengono trascinati all’interno del foulard, dove vengono
immersi nella soluzione Basolan (con dicloroisocianurato) per eseguire il cloraggio della lana.
Quindi entrano nella lisciatrice ed attraversano una serie di rulli di pressatura e vasche per la
neutralizzazione del cloro con soluzioni di acqua ossigenata, carbonato di sodio, bisolfito di
sodio ed infine ammorbidente o lubrificante. Segue la fase di asciugatura nell’essiccatoio: i
tops vengono fatti aderire a cinque tamburi in rotazione attraverso cui esce aria calda. In
uscita i tops sono avvolti in bobine.
12
4 ASPETTI AMBIENTALI
4.1 ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI
Di seguito si riporta il ciclo completo di lavorazione, evidenziato gli elementi di input e output caratteristici di ogni fase.
TINTURA MATERIALE IN FIOCCO
INPUT
PROCESSO PRODUTTIVO
RICEVIMENTO FIBRE GREZZE IN BALLE
PREPARAZIONE MATERIE PRIME
TINTORIA
IDROESTRAZIONE
ASCIUGATURA
CONFEZIONAMENTO
CONSEGNA
Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012
OUTPUT
CICLO CLORAGGIO LANA
INPUT
PROCESSO PRODUTTIVO
ALIMENTAZIONE TOPS
IMPREGNAZIONE
LISCIATURA TOPS
ASCIUGATURA TOPS
TOPS TRATTATO
14
OUTPUT
Integrando le diverse fasi del processo produttivo della tintoria con l’elenco degli aspetti ambientali ad essi associati, si può arrivare a
definire la matrice delle interazioni ambientali, associando a ciascuna fase uno o più aspetti ambientali ed individuando ulteriori aspetti
ambientali non legati alle fasi del ciclo di lavorazione. Nella matrice, inoltre, vengono identificati gli aspetti ambientali originati da Gruppo
Colle sia in condizioni di esercizio anomale e sia di emergenza. Le condizioni anomale riguardano essenzialmente le manutenzioni
straordinarie effettuate in seguito ad un eventuale guasto agli impianti o macchinari in genere.
GRUPPO COLLE
Cons. M.P.
e
ausiliarie
Ricevimento
materie prime
Preparazione
materie prime
Consumi
energetici
Suolo e
sottosuolo
Emis.
in atmosfera
Rumore
X
X
X
X
Tintoria
X
X
Idroestrazione
X
X
Asciugatura
X
X
Confezionamento
X
X
X
X
X
X
X
Odori
Rifiuti
Scarichi
idrici
Trasporto
X
X
X
X
CFCHFC
Amianto
Biodiver
sità
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Consegna
Impianto
Termico
Uffici, servizi e
laboratorio
Deposito materie
prime e rifiuti
Struttura
Stabilimento
Consumi
idrici
Impatt
o
Visivo
/
Inquin.
Lumin
oso
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Figura 3: Matrice di incrocio, (Fonte: Analisi Ambientale Iniziale rev.1)
15
X
5 ANALISI DEGLI ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI
La creazione degli indicatori, così come specificato nel regolamento EMAS III allegato IV punto
C, serve per valutare le prestazioni ambientali dell’organizzazione. Nel caso specifico di
Gruppo Colle qualora l’aspetto ambientale sia riconducibile al processo produttivo
l’indicatore viene costruito con quantitativo di materiale sottoposto a tintura a differenza
degli altri che sono stati costruiti utilizzando, al denominatore, il fatturato come specificato
nel Regolamento.
5.1 CONSUMI IDRICI
5.1.1 CONSUMO DI ACQUA PER USO INDUSTRIALE
L’acqua rappresenta una risorsa di primaria importanza per l’industria tessile e, per garantire
la produzione di prodotti di elevata qualità, essa deve presentare caratteristiche di elevata
purezza e durezza molto bassa.
Il consumo idrico è strettamente legato al livello della produzione e, in modo specifico, ai Kg
di tessuto tinti, al numero di bagni di tintura (ovvero alle partite tinte) e alla tipologia dei
tessuti tinti. Le tendenze di mercato condizionano quindi significativamente la gestione di
questo aspetto ambientale.
Il prelievo idrico per uso produttivo avviene da acque superficiali e in minima parte da n. 2
pozzi, ubicati in via Colle Bisenzio nel comune di Cantagallo a profondità di 60 e 75 metri.
L’azienda ha presentato in data 09/07/2009 regolare istanza di derivazione di acque dal
fiume Bisenzio (prot. n. 25377) e ha ottenuto la concessione con Determinazione dirigenziale
n. 3111 del 05/08/2009 per un consumo massimo di 150.000 mc annui. Successivamente con
Determina Dirigenziale n 2067 del 2012 ha ottenuto un incremento del consumo massimo
concesso pari a 3.000.000 di mc.
L’ azienda ha presentato in data 30/10/2009 prot. 39816 regolare istanza di rinnovo
dell’autorizzazione per la derivazione di acqua da pozzo n. 251 del 04/05/2005 prot. 39816 e
con Determinazione dirigenziale n. 372 del 12/02/2010 è stata concessa per una durata di anni
9. La quantità di acqua da derivare dai pozzi è fissata in 20.000 mc annui.
Inoltre Gruppo Colle ha presentato in data 25/09/2008 prot. n. 32982 regolare istanza di
concessione e con Determinazione dirigenziale n. 4354 del 30/11/2010 è stata concessa la
derivazione dal fiume Bisenzio in località Colle. La quantità di acqua da derivare è fissata in
misura di moduli medi 12,8 (litri al secondo 1.280) e massimi 15 (litri al secondo 1.500) per
uso idroelettrico.
Nella tabella sotto viene riportato il quantitativo di acqua consumata per uso produttivo negli
ultimi 3 anni e nel I semestre 2012.
Consumi
2009
2010
2011
I sem.
2012
pozzo e fiume per
usi produttivi (m3)
116.072
146.051
110.170
80.482
Tabella 4: Consumi idrici anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: Dati da misuratore di portata)
Il consumo maggiore di acqua fatto registrare per il 2010 è dovuto ad un aumento della
produzione avvenuto in quel particolare anno.
Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012
2009
Consumo/
produzione
(m3/t)
Consumo/
fatturato
(m3/€)
2010
29,84
26,53
0,0149
0,0133
2011
I sem. 2012
26,76
18,64
0,0115
0,0098
Tabella 5: Indicatori consumi idrici produzione
L’indicatore costruito sulla produzione registra una diminuzione fino al 2011 grazie ad una
maggiore consapevolezza da parte dei dipendenti in merito ad un risparmio durante la fase di
trabocco, tuttavia nel 2012 si evidenzia una inversione di tendenza. L’indicatore costruito
rispetto al fatturato è altalenante ed è dipendente essenzialmente dalle richieste del mercato
e dal differente valore aggiunto che possono avere i vari prodotti rispetto ai costi di
produzione.
5.1.2 CONSUMO DI ACQUA PER USO IGIENICO
La tintoria Gruppo Colle S.r.l. è collettata ad acquedotto per la fornitura di acqua ad uso
igienico sanitario. Di seguito vengono riportati i consumi calcolati in funzione di una stima di
metri cubi consumati per dipendente :
Consumi
2009
2010
2011
I sem.
2012
Acquedotto per usi
igienico/sanitari
(m3)
1.625
2.125
2.125
475
Tabella 6: Consumi idrici uso civile anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: Bollette)
2009
Consumo/dipendenti
2010
19,34
25,00
2011
23,35
(m3/n.)
Tabella 7: Indicatori consumi idrici civili
All’interno dello stabilimento è presente un serbatoio di acqua dura, della capacità di 70 m 3, di
cui 35 m3 sono destinati ad uso antincendio, infatti è previsto che si svuoti al massimo fino a
metà per disporre del quantitativo in caso di emergenza.
17
5.2 SCARICHI IDRICI
L’impatto derivante dagli scarichi idrici del settore tessile, principalmente dato dalle acque di
processo, è strettamente connesso alle sostanze impiegate nel ciclo produttivo. L’acqua di
processo consumata è relativa alla fase dei lavaggi e/o trattamenti, anche sotto forma di
vapore ed alla fase di scioglimento delle polveri di colori.
Il bilancio idrico del sito negli ultimi anni è riportato in tabella:
Consumi
2009
2010
2011
I sem. 2012
Acqua scaricata
(m3)
110.350
138.855
104.768
77.883
Tabella 8: Acqua scaricata anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: Dichiarazione Acqua )
Le quantità di acqua scaricata rappresentano il 95% dell’acqua consumata. Attraverso una
stima effettuata dall’azienda viene calcolato che il 5% dell’acqua prelevata passa allo stato di
vapore durante il processo produttivo. Il valore sul consumo totale di acqua per usi igienici è
trascurabile rispetto al totale rappresentando al massimo circa il 2% dell’acqua totale
consumata da Gruppo Colle.
2009
Acqua
scaricata/
produzione
(m3/t)
Acqua
scaricata/
fatturato
(m3/€)
2010
28,37
25,23
0,0142
0,0126
2011
17,72
0,0093
I sem. 2012
25,89
0,0111
Tabella 9: Indicatori acqua scaricata anni 2009-2011 e I sem. 2012
Gli indicatori costruiti per questo aspetto seguono gli stessi andamenti rispetto a quelli
costruiti per l’acqua prelevata perché rappresentano il valore dell’acqua prelevata al quale
viene sottratto un 5% come detto prima. L’acqua scaricata si calcola sottraendo il 5% per
evaporazione sul quantitativo totale di acqua prelevata. Gli scarichi industriali delle acque
reflue, previo recupero di calore, vengono convogliati in pubblica fognatura, separatamente
da quelli civili e da qui inviate al depuratore centralizzato di Baciacavallo.
Lo stabilimento scarica anche acque reflue civili provenienti dagli uffici e dai servizi in
tintoria. Tali acque vengono inviate in pubblica fognatura, per mezzo di una condotta
differente da quella degli scarichi industriali. Qualora si determinino condizioni tecnicoproduttive o depurative tali da causare scarichi anomali l’azienda è comunque in grado di
gestire l’emergenza comunicando tale scarico all’impianto di depurazione affinché possano
essere applicate le necessarie contromisure. Le acque di processo della tintoria Gruppo Colle
S.r.l. devono rispettare i limiti di accettabilità della Tabella 3 dell’allegato 5 al D. lgs. 152/06
ed essere conformi ai limiti di accettabilità stabiliti con atto del 18/04/2001 da parte del
Consiglio di Amministrazione della GI.D.A. SpA e recepiti dal Comune di Cantagallo con
Delibera G.C. n. 71 del 29/05/2002.
18
Il quantitativo di acque reflue scaricate non deve superare quello autorizzato, pari a 184.000
mc/anno. L’azienda ha l’obbligo di effettuare almeno 1 volta l’anno un’analisi chimica sulle
acque reflue industriali per i seguenti parametri: pH, conducibilità, solidi sospesi, BOD5, COD,
tensioattivi totali, idrocarburi totali, tetracloroetilene, Cr totale, Cr VI e Zn.
RISULTATI DI LABORATORIO
SCARICHI INDUSTRIALI PRELEVATI AL POZZETTO D'ISPEZIONE
Valore 2010
Valore 2011
Unita di Valori Valore Valore
Parametro
misura limite
2008
2009
P1
P2
P3
P1
P2
P3
pH
4,5-9,5
7,1
7,2
7,4
7,0
7,8
6,5
9,1
8,3
SST
mg/l
1200
67
62,5
112,7
69,6
5,6
81,3
24,1
68,8
Conducibilita mS/cm
-3020
6050
3480
2400
925
4120
6480
576
BOD5
mgO2/l
600
107
235
216
239
<4
363
267
14
COD
mgO2/l 3000
720
725
834
803
< 15,0
820
2670
45,8
Idrocarburi totali mg/l
200
7,5
0,6
97,7
45,6
< 0,1
43,2
19,5
14,4
Zinco
mg/l
2
1,12
0,44
0,151
0,214
0,434
0,18
0,88
0,44
Percloroetilene mg/l
2
0,02
0,07
0,018
0,051 0,0008 0,0588 0,0101 0,0175
Cromo totale
mg/l
4
0,38
0,029
0,019
0,048 0,0011 0,211
0,186 0,00176
Cromo VI
mg/l
0,2
< 0,03 < 0,03 < 0,03 < 0,03 < 0,03
0,047
0,052
< 0,03
Tensioattivi
mg/l
--1,3
< 0,2
< 0,2
0,8
5,7
< 0,2
cationici
Tensioattivi
mg/l
300
0,78
3,52
1,10
2,35
< 0,50
1,38
1,56
< 0,50
anionici (MBAS)
Tensioattivi non
mg/l
66,8
26,6
38,0
30,8
0,4
40,0
45,5
2,5
ionici (TAS)
Unita di
misura
Valori
limite
mg/l
mS/cm
mgO2/l
mgO2/l
4,5-9,5
1200
-600
3000
mg/l
200
mg/l
2
Percloroetilene
mg/l
2
Cromo totale
Cromo VI
Tensioattivi
cationici
Tensioattivi
anionici (MBAS)
Tensioattivi non
ionici (TAS)
mg/l
mg/l
4
0,2
Parametro
pH
SST
Conducibilita
BOD5
COD
Idrocarburi
totali
Zinco
mg/l
mg/l
mg/l
300
Valori 2012
P1
6,8
54,3
4030
215
563
29,0
P2
7,0
51,7
1383
200
578
74,5
P3
7,7
12,3
563
26
45,8
1,0
0,16
0,001
0,24
0,004
0,133
<0,03
0,5
0,06
<0,03
0,5
0,13
<
0,0001
0,0008
<0,03
<0,2
1,40
1,58
<0,50
47,0
29,4
0,4
Tabella 10. Risultati laboratorio scarichi industriali
Parametro
Cromo VI
RISULTATI DI LABORATORIO
SCARICO PARZIALE DEL BAGNO DI TINTURA AL CROMO
Unita di Valori
Valore
Valore
Valore
Valore
misura limite
2008
2009
2010
2011
mg/l
0,2
0,051
0,059
< 0,03
0,060
Tabella 11: Risultati di laboratorio bagno al cromo
19
Valore
2012
< 0,03
In base al ciclo produttivo lo stabilimento ricade fra le attività ad oggettivo rischio di
trascinamento di sostanze inquinanti riportate alla tab. 5 dell'Allegato 5 del DPGR 46/R del
2008.
Le superfici scolanti originanti acque meteoriche di dilavamento sono costituite dalla
copertura dell'immobile (estensione pari a ca 7.600 m 2) e dal piazzale in esterno all'attività
produttiva (estensione pari a ca 5.380 m2).
Il sistema di gestione illustrato nella relazione tecnica relativa alla pratica di rinnovo AIA è in
linea alla disciplina delle acque meteoriche dilavanti come definita all'Art. 38 comma 1 del
DPGR 46/R, sia come preventiva riduzione del rischio di contaminazione delle AMD da
sostanze inquinanti, sia come riutilizzo delle stesse nella massima misura tecnicamente
possibile.
5.3 CONSUMI ENERGETICI
5.3.1 CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA
L’industria tessile è caratterizzata da un discreto consumo di energia nelle sue fasi di
lavorazione in particolare di energia termica legata alle fasi di lavaggio e tintoria. L’energia
elettrica è impiegata, oltre che per l’illuminazione dei locali, per il funzionamento di impianti e
attrezzature di tipo esclusivamente meccanico presenti nei reparti e per l’alimentazione dei
motori elettrici che azionano le macchine operatrici; per l’alimentazione delle pompe e per il
riscaldamento di determinate apparecchiature.
Consumi
Energia elettrica
(MWh)
2009
2010
2011
I sem. 2012
2.933,520
3.686,844
3.748,076
2.158,623
Tabella 12: Consumi energetici anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: Bollette Consorzio Prato
Energia)
L’aumento del consumo di energia elettrica nel corso degli ultimi quattro anni è dovuto al
maggiore frazionamento delle lavorazioni, la macchina, se la lavorazione viene frazionata,
consuma la stessa quantità di energia ma il carico risulta essere inferiore e, nel corso
dell’anno, ne vengono fatti un numero maggiore.
2009
Consumo
energia/
produzione
(MWh/t)
0,75
Consumo
energia/fatturato
(kWh/€)
0,378
2010
0,67
0,335
2011
0,63
0,72
0,334
0,308
Tabella 13: Indicatori consumi energetici anni 2009-2011 e I sem. 2012
20
I sem.
2012
Nonostante l’aumento di quantità di energia consumata l’indicatore è in diminuzione grazie
all’introduzione di giuste pratiche di comportamento durante le lavorazioni.
Il dato relativo al primo semestre del 2012 registra un peggioramento della performance.
L’azienda negli ultimi due anni si è molto impegnata in investimenti per l’ottimizzazione
energetica degli impianti produttivi e per la produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili.
Sono stati abbattuti circa il 20% dei consumi di energia installando degli inverter su
motori, pompe e su tutti quei componenti elettrici che senza un accurato controllo
portavano a picchi di consumo elevati senza che ce ne fosse in realtà un effettivo bisogno.
Le coperture dei tetti degli ambienti industriali sono state tutte completamente
ristrutturate secondo i più moderni canoni dell’efficienza energetica in modo da
abbassare la dispersione termica degli stessi. Sono stati installati dei timer e dei sensori
agli impianti di illuminazione degli ambienti di pubblica utilità dei dipendenti.
Nell’agosto 2010 è stato avviato il primo impianto di produzione di energia elettrica
grazie ad un impianto fotovoltaico a terra della potenza di 199.98 kWp realizzato in un
terreno adiacente allo stabilimento. Questo impianto è dotato di 14 inverter POWERONE, ed ha un sistema di telecontrollo collegato ai nostri sistemi informatici.
Nel febbraio 2012 sono stati completati i lavori di costruzione della piccola pala eolica
ad asse verticale da 6 kWp modello Xeolo con inverter e controllo POWER-ONE. Questa
pala dall’innovativo design è progettata per lavorare anche con venti superiori ai 20 m/s,
e prende spunto dalla più famosa turbina eolica SAVONIUS per quanto concerne
l’aereodinamica.
Nel Marzo 2012 è entrato in funzione l’impianto Mini-Hydro da 100 kWp con turbina
KAPLAN realizzato all’interno dell’antico mulino del 1700 prospiciente l’azienda.
L’impianto sfrutta un antico canale di derivazione delle acque del fiume Bisenzio usato
fino alla fine del 1800 esclusivamente a scopi molitori; in epoca pre-industriale fu
trasformato in impianto di generazione di forza motrice per macchine dedicate al
trattamento della lana. In seguito questo impianto fu adattato ulteriormente per la
produzione di energia elettrica sempre per fini industriali.
Infine nel mese di Agosto 2012 è entrato in funzione l’impianto fotovoltaico da 129 kWp
installato sui tetti dell’azienda a seguito dell’ammodernamento degli stessi. Questo
impianto è dotato di 5 inverter POWER-ONE e da un sistema di telecontrollo.
Un quarto dell’energia elettrica annua necessaria per il funzionamento dello
stabilimento verrà prodotta in maniera autonoma contribuendo cosi ad un maggior
risparmio sia in termini economici ma soprattutto in termini di minori emissioni di CO2
nell’ambiente
21
5.3.2 CONSUMO DI COMBUSTIBILI
I consumi di combustibili della tintoria Gruppo Colle S.r.l. sono di due tipologie:
Consumi di metano per alimentazione caldaie adibite sia a fini produttivi che a
riscaldamento dei locali;
Consumo di combustibile per i mezzi aziendali.
L’energia termica è utilizzata, come già accennato sopra, oltre che per il riscaldamento degli
ambienti di lavoro, per il controllo della temperatura dell’acqua nei lavaggi, nella tintura e nel
finissaggio in generale.
I consumi di combustibili (gasolio e benzina) sono da attribuire:
ai mezzi aziendali utilizzati per il trasporto interno della materia prima,
ai mezzi utilizzati per il ritiro materie prime da ditte presenti sul territorio.
2009
2010
2011
I sem. 2012
Metano (m3)
1.084.211
1.447.863
1.445.663
837.256
Gasolio (l)
12.844
14.856
14.329
9.856
Tabella 14: Consumi metano e carburante anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: Metano fatture di
Estra Energie; gasolio schede carburante.)
2009
278,75
Metano/produzione
2010
263,03
2011
I sem. 2012
278,34
244,54
(m3/t)
Metano/fatturato
(m3/fatturato €)
0,082
0,098
0,098
0,098
3,30
2,70
2,42
3,28
0,0017
0,0013
0,0013
0,0014
Gasolio/produzione
(l/t)
Gasolio/fatturato
(l/fatturato €)
Tabella 15: Indicatori consumi metano e carburante
Il consumo di metano è aumentato notevolmente nel 2010 rispetto all’anno precedente ma, se
rapportato con la produzione il trend risulta essere in diminuzione. Il consumo di metano è
strettamente legato al processo produttivo ma non solo. L’andamento decrescente del
consumo di metano rispetto alla produzione è giustificato da un comportamento virtuoso da
parte dei dipendenti. L’aumento fatto registrare nel 2012 è giustificabile dalla grande quantità
22
di questo combustibile utilizzato nei mesi più freddi dell’inverno per riscaldare l’acqua di
processo, che, in questo determinato periodo è più fredda.
Il consumo di gasolio è in diminuzione rispetto alla produzione perché i viaggi, in seguito
all’aumento di produzione, vengono ottimizzati con carichi maggiori.
Il consumo di metano rispetto al fatturato è in aumento perché il prodotto finito, sul mercato
ha un valore che nel corso degli anni risulta essere in diminuzione.
Il consumo di energia e/o combustibile (non dedicato all’attività produttiva) può subire
incrementi a causa della messa in funzione delle pompe antincendio con alimentazione
elettrica.
5.4 CONSUMO DI MATERIE PRIME E MATERIALI AUSILIARI
5.4.1 CONSUMO DI MATERIALE TESSILE
La Tintoria Gruppo Colle S.r.l. effettua per conto terzi lavorazioni di tintura, finissaggio e
nobilitazione di materiale tessile, destinati prevalentemente ad abbigliamento, costituiti dalle
seguenti tipologie di fibre:
-
naturali: seta, lana, cotone, lino;
Sintetiche: nylon, poliestere lycra e relative miste;
Artificiali: acetato, triacetato, viscosa e loro miste;
Questo tipo di lavorazione risente molto delle fluttuazioni di mercato e, in particolare, delle
continue variazioni di tipologia di fibre e di costruzione dei tessuti.
Negli ultimi quattro anni il consumo di materia prima presso la tintoria è stato:
Consumi
2009
2010
2011
I sem. 2012
Materie prime
totali (t)
3.889,560
5.504,580
5.911,790
3.007,999
Tabella 16: Consumi materie prime anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: programma informatizzato
di carico e scarico di gestione del magazzino)
I grafici sotto mostrano l’andamento della lavorazione di materie prime in relazione al
fatturato.
2009
Materie
prime/fatturato
0,5007
2010
0,4998
2011
I sem. 2012
0,5275
0,4294
(kg2/fatturato €)
Tabella 17: Indicatori Consumi materie prime
Non si costruisce l’indicatore dato dal rapporto tra materie prime e produzione in quanto per
l’azienda la quantità di materie prime in ingresso diventa il prodotto in uscita con una piccola
percentuale pari al 2% di rifiuti prodotti.
2
Si è scelto di utilizzare l’unità di misura espressa in kg per facilitare la lettura dell’indicatore
23
5.4.2 CONSUMO MATERIALI AUSILIARI
I materiali ausiliari utilizzati in tintoria sono quasi esclusivamente prodotti chimici. La
produzione della tintoria Gruppo Colle S.r.l. implica il consumo di una vasta gamma di
prodotti chimici utilizzati nelle varie fasi del processo, fra i principali: coloranti, prodotti
chimici di base, ausiliari.
COLORANTI PER LANA
I coloranti si suddividono in base al comportamento tintoriale, alle condizioni di applicazione
e alla costruzione chimica. Per la tintura della lana le classi di coloranti utilizzate sono:
- coloranti acidi
- coloranti premetallizzati
- coloranti al cromo
- coloranti reattivi
Coloranti acidi: sono strutture cromogene di natura azoica o antrochinonica, con gruppi
solfonici salificati; nella maggior parte dei casi sono applicati in bagni acidi (acidità minerale
od organica).
Coloranti premetallizzati: sono costituiti da azocoloranti dotati di gruppi capaci di chelare
un atomo di metallo (cromo, nichel o cobalto).
Coloranti acidi al cromo: sono coloranti di carattere anionico capaci di formare complessi di
coordinazione con il cromo formando una molecola di grosse dimensioni meno mobile e
solubile per cui sono in grado di offrire maggior solidità ai trattamenti umidi rispetto ai
coloranti acidi normali. Le indicazioni contenute nelle Bref di Siviglia prevedono l’abolizione
della tintura al cromo ma, allo stato attuale, non risulta sostituibile con tecniche alternative in
relazione alle elevate solidità di tintura che si possono raggiungere, specialmente per i colori
nero e blu.
Coloranti reattivi: sono costituiti da sistemi cromofori uniti, direttamente o indirettamente,
con particolari funzioni capaci di stabilire legami covalenti con alcuni gruppi reattivi delle
fibre, attraverso una reazione di eterificazione.
Coloranti al tino: sono coloranti che diventano solubili in acqua solo dopo appropriata
riduzione in mezzo alcalino e ritornano nella forma insolubile mediante ossidazione della
forma ridotta, forma attraverso la quale sono penetrati nella fibra. Si usano principalmente
per la tintura delle fibre cellulosiche.
PRODOTTI CHIMICI DI BASE
Nei processi di tintura e finissaggio vengono utilizzati prodotti chimici, di natura
prevalentemente inorganica, che assolvono molteplici funzioni; tali prodotti sono:
Acidi, basi, sali, perossidi: consentono il corretto svolgimento del procedimento tintoriale
regolando il pH, il potenziale redox e svolgendo un’azione tampone; alcuni di questi composti
vengono inoltre utilizzati nelle fasi di finissaggio, in particolare come ausiliari del trattamento
irrestringibile. Tra gli acidi trovano maggiore diffusione quelli di natura organica (acidi
acetico, maleico, formico) sebbene alcune categorie di coloranti richiedano acidità più forti,
ottenibili con acidi minerali (acidi solforico e cloridrico). Prodotti di ausilio alla tintura sono
inoltre soda caustica, ammoniaca e sali come bicarbonato di sodio, solfato di sodio, solfato
d’ammonio e bisolfiti. Il perossido di idrogeno è utilizzato, invece, per il candeggio della lana.
Bicromato di sodio e potassio: è utilizzato in associazione ai coloranti al cromo, in quanto
responsabile della formazione di un complesso metallorganico che aderisce saldamente alla
fibra di lana, conferendo elevate solidità di tintura. Le Bref di Siviglia prevedono l’abolizione
24
della tintura al cromo, ma al momento, come già accennato, ciò non risulta possibile; nel corso
degli anni si è però affinato il procedimento tintoriale attraverso il dosaggio stechiometrico
dell’agente complessate Na2Cr2O7 (ogni colorante al cromo ha un proprio coefficiente
dicromatazione) e il controllo in continuo del pH: tali operazioni garantiscono l’esaurimento
del bagno e la totale riduzione del Cr VI a Cr III.
Ausiliari per il trattamento irrestringibile: in base al tipo di trattamento può essere
utilizzato sodio dicloroisocianurato (Etichettatura: Xn, O, N), ipoclorito o cloro liquido
(Etichettatura: T, N) con l’aggiunta di prodotti ausiliari costituiti da resine e ammorbidenti.
Angra (solfato di etanolammina): è un fissatore a base di solfito organico aggiunto in
continuo nel lavaggio.
PRODOTTI DEPURAZIONE ARIA
Negli impianti di abbattimento delle emissioni in atmosfera viene aggiunta soda caustica,
utilizzati per abbattere le emissioni generate dalle fasi di bruciapelo, asciugatura e
trattamento irrestringibile.
La classificazione e contabilizzazione dei prodotti chimici differenziata per classe di
pericolosità permette di valutare costantemente i nuovi prodotti e individuare le possibili
sostituzioni che garantiscano i medesimi livelli qualitativi sulle fibre tessili con un minore
impatto, e di garantire un corretto stoccaggio in tintoria in modo da rendere minima la
probabilità di uno sversamento accidentale o di un loro coinvolgimento in un incendio.
La manipolazione dei prodotti pericolosi (irritanti, nocivi, corrosivi, infiammabili) avviene nel
rigoroso rispetto delle norme di sicurezza (facendo particolare attenzione alle indicazioni
contenute nelle schede di sicurezza) e con l’utilizzo, ove necessario, dei dispositivi di
protezione individuale e collettiva.
Nella tabella successiva viene indicata la quantità complessiva di prodotti chimici utilizzati.
Consumi (kg)
COLORANTI ACIDI
COLORANTI ALIMENTARI
COLORANTI BASICI
COLORANTI CROMO
COLORANTI DIRETTI
COLORANTI DISPERSI
COLORANTI FOLLONE
COLOR. INDANTHRENE
COLORANTI NATURALI
COLORANTI OTTICI
COLOR. PREMETALLIZZATI
COLO. REATTIVI
CELLULOSICI
COLORANTI REATTIVI LANA
AUSILIARI DI TINTURA
PRODOTTI ACIDI
PRODOTTI ALCALI
totale
2009
8.064,09
258,25
25.345,88
239,67
1.144,54
7,71
2.530,00
2,82
136,52
30.556,97
6.358,72
2010
11.171,43
388,33
32.512,23
669,60
1.762,70
4,70
4.493,46
4,40
251,00
45.456,52
17.897,93
2011
15.612,69
323,03
32.425,84
995,02
22.813,10
2,61
4.785,70
2,60
318,48
39.430,13
14.651,92
I sem 2012
8.886,16
0,05
123,64
12.610,29
569,96
1.011,28
0,06
183,43
13,10
143,61
19.375,84
8.727,10
6.067,31
8.397,48
7.203,10
3.831,24
432.158,54 694.602,56 635.479,63 333.096,81
91.555,48
131.516,27 126.641,85
63.669,00
15.213,87
36.984,34
42.596,58
19.706,16
619.640,37 986.112,95 943.282,28 471.947,73
Tabella 18: Consumi prodotti chimici anni 2009-2011 e I sem. 2012 (Fonte: programma
informatizzato di carico e scarico di gestione del magazzino)
25
2009
Prodotti
chimici/produzione
(t/t)
Prodotti
chimici/fatturato
(kg3/fatturato €)
2010
2011
I sem. 2012
0,159
0,179
0,160
0,157
0,0798
0,0895
0,0841
0,0674
Tabella 19: Indicatori consumi prodotti chimici
Dai grafici sopra possiamo notare come il consumo di prodotti chimici rispetto alla
produzione ha subito un incremento nel triennio 2009-2010 per poi diminuire nel 2011 e nel
2012. Questo indicatore è difficilmente giustificabile perché durante il processo di
lavorazione, in dipendenza del materiale trattato, vengono utilizzati prodotti chimici a
concentrazione molto differenti (anche di 50 volte). Questo aspetto quindi è condizionato
totalmente dall’andamento del mercato.
In caso di incendio, esplosione, sversamento accidentale ed alluvione si può verificare la
contaminazione, il danneggiamento o la perdita di materia prima che non può essere
riutilizzata.
5.5 EMISSIONI IN ATMOSFERA
Le emissioni in atmosfera generate dal settore tessile sono costituite da miscele aria–vapore
acqueo in proporzioni variabili provenienti dagli impianti di tintura e dalle operazioni di
asciugatura/essiccazione: quelle derivanti dalla tintura sono caratterizzate dalla presenza di
sostanze organiche volatili che provengono dai prodotti utilizzati nel ciclo tintoriale mentre
quelle dell’essiccazione sono costituite in prevalenza da polveri formate da frammenti di fibre.
Le cucine colori delle tintorie sono dotate di cappe di aspirazione per le polveri e i vapori.
L’azienda è in possesso dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) n. 3150 del
26.10.2007.
Nella tabella successiva si fornisce un quadro riepilogativo delle emissioni della tintoria
Gruppo Colle S.r.l. relativo agli impianti soggetti ad autorizzazione.
Impianti soggetti ad autorizzazione
Sigla
B1
(4,88 MW)
B2
(8,36 MW)
C1
3
Origine
Centrale Termica
Centrale Termica
Trattamento irrestringibile
Inquinanti Emessi
Ossidi di azoto (NOx) –
Monossido di carbonio (CO)
Ossidi di azoto (NOx) –
Monossido di carbonio (CO)
Cloro (Cl2) - sostanze
organiche volatili (SOV) Tab.
D Classe II, III, IV, V
Si è scelto di utilizzare l’unità di misura espressa in kg per facilitare la lettura dell’indicatore
26
Impianti soggetti ad autorizzazione
Sigla
Origine
C2
Asciugatura
D1
Banco pesatura
Inquinanti Emessi
Cloro (Cl2) - sostanze
organiche volatili (SOV) Tab.
D Classe II, III, IV, V
-----
Tabella 20: Impianti soggetti a autorizzazione
7350
MAX
B2
12600
8000 -
C1
10000
C2
700011000
D1
4001500
m/s
°C
m
h/g
g/a
0,33
6,2
220
12
24
250
0,4
8,7
220
12
24
250
0,196
0,36
11
14
5,4-8,5
amb
60120
12,5
12,5
24
24
Imp.
Durata
m2
250
Abbatt.
Velocità
Altezza
MAX
B1
Temp.
Nm3/h
Sezione
Sigla
Portata
La potenzialità dei due impianti termici è:
Impianto B1, producibilità 7.000 kgVAP/h pari a ca 4884 kWT
Impianto B2, producibilità 12.000 kgVAP/h pari a ca 8372 kWT
È, tuttavia, in corso il depotenziamento dell'impianto B2 al di sotto dei 6 MW T.
La tabella di seguito riassume quelli che sono i limiti di emissione per gli impianti soggetti ad
autorizzazione.
Inquinanti emessi
Mg/Nm3
Scrubber a
due stadi
NOx
300
CO
100
NOx
300
CO
100
Cl2
SOV Tab. D
Classe II
Classe III
Classe IV
Classe V
5
0,05
20
100
150
300
0,2
1
1,5
3
5
0,05
20
100
150
300
0,22
1,1
1,6
3,3
Cl2
SOV Tab. D
Classe II
Classe III
Classe IV
Classe V
250
kg/h
Filtro a
0,03
3,7-13,8
Amb.
11,5
24
250
secco
Tabella 21: Quadro emissivo autorizzato
Di seguito sono riportate le analisi effettuate per le emissioni nel 2010, 2011 e 2012.
Sigla
Data del
prelievo
Portata
Nm3/h
Inquinanti
emessi
B1
NO
27
Concentrazione
mg/Nm3
P.1
P.2
197,1
189,5
Flusso di
massa g/h
871,2
837,6
4420
CO
B2
20/07/2010
NO
7230
CO
Cl2
SOV Tab. D
Classe II
C1
26/01/2010
7700
Classe III
Classe IV
Classe V
Cl2
SOV Tab. D
Classe II
C2
5500
Classe III
Classe IV
Classe V
Sigla
Data del
prelievo
Portata Nm3/h
Inquinanti
emessi
NO
B1
4660
CO
NO
B2
20/01/2011
7030
CO
Cl2
C1
SOV Tab. D
Classe II
28
P.3
214,1
P.1
Tracce<15
P.2
Tracce<15
P.3
Tracce<15
P.1
225,46
P.2
212,35
P.3
233,32
P.1
Tracce<12,77
P.2
Tracce<12,77
P.3
Tracce<12,77
P.1
1,1
P.2
0,8
P.3
1,6
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
P.1
Tracce<0,5
P.2
Tracce<0,5
P.3
Tracce<0,5
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
Concentrazione mg/Nm3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
161,97
202,04
186,15
Tracce<11,05
Tracce<11,05
Tracce<11,05
257,6
238,75
265,98
Tracce<10,2
Tracce<10,2
Tracce<10,2
946,3
Tracce<66,3
Tracce<66,3
Tracce<66,3
1630.08
1535,29
1686,9
Tracce<92,3
Tracce<92,3
Tracce<92,3
8,5
6,2
12,3
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Tracce<2,8
Tracce<2,8
Tracce<2,8
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Flusso di massa
g/h
754,78
941,51
867,46
Tracce<51,51
Tracce<51,51
Tracce<51,51
1810,93
1678,41
1869,84
Tracce<71,69
Tracce<71,69
Tracce<71,69
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
Tracce<0,5
Tracce<0,5
Tracce<0,5
Non rilevabili
Non rilevabili
Tracce<3,7
Tracce<3,7
Tracce<3,7
Non rilevabili
Non rilevabili
7300
Classe III
Classe IV
Classe V
Cl2
SOV Tab. D
Classe II
Classe III
C2
4370
Classe IV
Classe V
Sigla
Data del
prelievo
Portata Nm3/h
Inquinanti
emessi
NO
B1
2560
CO
NO
B2
4950
CO
Cl2
23/01/2012
C1
SOV Tab. D
Classe II
7230
Classe III
Classe IV
Classe V
C2
Cl2
4200
29
P.3
Non rilevabili
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
P.1
1,64
P.2
2,05
P.3
1,87
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
P.1
1,01
P.2
1,15
P.3
0,98
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
P.1
2,08
P.2
2,58
P.3
2,31
P.1
Non rilevabili
P.2
Non rilevabili
P.3
Non rilevabili
Concentrazione mg/Nm3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
287,84
190,88
233,3
Tracce<14,75
Tracce<14,75
Tracce<14,75
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
11,97
14,96
13,65
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
4,41
5,03
4,28
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
9,09
11,27
10,09
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Flusso di massa
g/h
736,87
488,65
597,25
Tracce<37,77
Tracce<37,77
Tracce<37,77
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
261,05
215,1
179,6
Tracce<10,17
Tracce<10,17
Tracce<10,17
0,8
1,39
1,06
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Tracce<0,2
Tracce<0,2
Tracce<0,2
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
1,89
1,62
1,21
1292,2
1064,74
889,02
Tracce<50,34
Tracce<50,34
Tracce<50,34
5,8
10
7,7
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Tracce<1,45
Tracce<1,45
Tracce<1,45
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
7,94
6,8
5,08
SOV Tab. D
Classe II
Classe III
Classe IV
Classe V
Cl2
SOV Tab. D
Classe II
C1
26/06/2012
6840
Classe III
Classe IV
Classe V
Cl2
C2
SOV Tab. D
Classe II
26/06/2012
3440
Classe III
Classe IV
Classe V
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
P.1
P.2
P.3
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
5,77
4,29
4,91
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Tracce<0,5
Tracce<0,5
Tracce<0,5
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
0,87
1,69
1,24
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Tracce<0,5
Tracce<0,5
Tracce<0,5
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
4,49
3,46
4,15
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
24,24
18,02
20,62
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Tracce<3,4
Tracce<3,4
Tracce<3,4
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
5,95
11,56
8,48
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Tracce<1,72
Tracce<1,72
Tracce<1,72
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
15,44
11,9
14,28
Non rilevabili
Non rilevabili
Non rilevabili
Tabella 22: Analisi emissioni anni 2010 e 2011 (Fonte: fonte: Studio Marconcini)
Dalla tabella sopra è possibile evincere che, nel corso del 2010 e del 2011 e le prime analisi
relative all’anno 2012, le emissioni di Gruppo Colle sono risultate essere conformi ai limiti
imposti dalla legislazione vigente.
Nella Domanda di rinnovo AIA presentata in data 12/04/2012 viene proposta:
- una modifica delle emissioni derivanti da asciuganti a radiofrequenza, asciugante
fiocco ed asciugante rocche, con inserimento delle stesse (precedenti sigle E1, in
seguito indicate con le sigle da F1 a F8) all'interno del quadro emissivo autorizzato (si
veda par. 4.1 ed Elaborato Tecnico 3.2);
- aggiornamento delle emissioni scarsamente rilevanti con attivazione di n.1 emissione
in atmosfera derivante dal blow down sullo spurgo dei generatori di vapore (sigla E8),
n.1 emissioni derivanti da aspirazione e filtrazione pelurie (sigla E2), n.1 emissione
30
derivante da impianto aria compressa (sigla E9) (per elenco completo emissioni
scarsamente rilevanti si veda par. 4.1);
Di seguito si riporta l'elenco delle emissioni scarsamente rilevanti.
Emissioni da sfiati e ricambi d'aria esclusivamente adibiti alla protezione e sicurezza degli
ambienti di lavoro Art. 272 comma 5 D. lgs. n. 152/06:
• n.1 emissioni derivanti da aspirazione e filtrazione pelurie (sigla E2)
• n. 4 emissioni derivanti da valvole sicurezza generatori di vapore (sigla E3)
• n. 1 emissione derivante da aspirazione travaso prodotti chimici ( sigla E4)
• n. 1 emissione derivante da filtro a prova di fumo ai sensi norme antincendio (sigla
E5)
• n. 1 emissione derivante da risanamento impianto dosaggio ausiliari (sigla E6)
• n. 1 emissione derivante da asciugante ad aria calda per campioni di filato in rocche
(sigla E7)
• n. 1 emissione derivante da blow down sullo spurgo dei generatori di vapore (sigla
E8)
• n.1 emissione derivante da impianto aria compressa (sigla E9)
Emissioni in deroga ai sensi del Punto 4 d) Allegato IV Parte I alla Parte V:
• n. 2 emissioni derivanti da asciugatura materiale tessile lisciatrice (sigla E1)
Oltre a vari ricambi aria ambiente e n.4 sfiati da serbatoi.
La tabella sottostante invece fornisce un quadro riepilogativo delle emissioni della tintoria
Gruppo Colle S.r.l. relativo per gli impianti non soggetti ad autorizzazione.
Impianti non soggetti ad autorizzazione_caldaie
Caldaia
Uso
Potenza in kW
HERMANN EURA 23 SE
VAILLANT VCW 282 E
VAILLANT VMW 240/1 XE
Civile
Civile
Civile
24
30,5
26,7
Tabella 23: impianti non soggetti ad autorizzazione caldaia
Impianti non soggetti ad autorizzazione_condizionatori
Condizionatori
Tipologia di gas refrigerante
Uffici amministrativi
R 22
Laboratorio Chimico
Ufficio CED
Ufficio Box Reparto Asciugatura
R410A
R410A
R22
Quantità gas refrigerante
(kg)
780gr x 5
880gr x 2
1600gr x 4
1600gr x 1
1300 gr x 1
Tabella 24: Impianti non soggetti ad autorizzazione climatizzatori
Tutti gli impianti inoltre sono costantemente tenuti sotto controllo per adottare
provvedimenti immediati in caso di un qualsiasi malfunzionamento che possa
comprometterne l’efficienza.
In caso di incendio è possibile che si verifichi lo sviluppo di NOx, CO, CO2 ed altri gas tossici
per l’uomo e l’ambiente.
31
5.6 RIFIUTI
I rifiuti prodotti in azienda, in prevalenza non pericolosi, e sono per la maggior parte
appartenenti alla categoria:
 15 Imballaggi.
Di seguito si riporta la tabella che fornisce un quadro di riferimento relativo alla quantità di
rifiuti prodotti da Gruppo Colle negli ultimi 3 anni e i semestre 2012.
Tipologia di rifiuto codice CER
quantità prodotta (t)
Codice
destino
2009
2010
2011
I sem.
2012
Rifiuti da fibre tessili
lavorate (*)
040222
R13
88,330
136,080
134,780
61,540
Toner per stampa
esauriti
080318
R13
--
0,010
0,009
0,025
Imballaggi in Plastica
150102
R13
1,050
1,610
1,500
--
Imballaggi in legno,
pianali
150103
R13
5,080
--
--
--
Imballaggi contenenti
sostanze pericolose
150110*
D15
1,243
1,424
0,926
0,520
Apparecchiature fuori
uso
160214
R4
--
0,308
0,700
--
Apparecchiature fuori
uso
160216
R13
--
--
0,013
--
Ferro e acciaio
170405
R13
13,720
21,790
18,800
7,080
Oli esausti
130208*
R13
--
--
0,770
--
109,423
161,222
157,498
69,165
Totale
Tabella 25: Rifiuti prodotti nel triennio 2009.2011 e I sem. 2012 (Fonte: MUD e Registro di carico
scarico)
(*) : Fino al 09/06/2009 Smaltimento D15, dal 23/06/2009 Recupero R13.
L’aumento della quantità totale di rifiuti dal 2009 al 2010 è in linea con il contemporaneo
aumento della produzione fatto registrare in quel periodo.
Gli imballaggi in legno e i pianali non sono presenti tra i rifiuti prodotti negli ultimi due anni
perché una parte vengono inviati nuovamente a chi li ha forniti mentre una parte vengono
riutilizzati e poi spediti insieme alla merce, in quest’ultimo caso il cliente finale pensa allo
smaltimento.
2009
Totale
rifiuti/fatturato
(kg/€)
2010
0,014
0,015
32
2011
0,014
I sem. 2012
0,010
Totale
rifiuti/produzione
(t/t)
0,029
0,028
0,026
0,022
Sono noti la destinazione e il trattamento di ciascun rifiuto. L’azienda si assicura inoltre che i
trasportatori e i destinatari abbiano l’autorizzazione rispettivamente al trasporto e allo
smaltimento. Dal 2009 Gruppo Colle destina tutti i rifiuti prodotti a recupero.
Inoltre, presso l’azienda, sono prodotti rifiuti di imballaggio di carta, cartone plastica e legno
che vengono conferiti alla municipalizzata ASM per mezzo di ditte autorizzate per la raccolta
differenziata. I rifiuti assimilati ai rifiuti solidi urbani (RSU) sono conferiti all’azienda
municipalizzata ASM per mezzo del cassonetto assegnato alla ditta dalla stessa ASM e raccolto
in giorni prefissati della settimana.
Condizioni di emergenza
Nel caso di condizioni di emergenza i rifiuti generati possono essere di vario genere:
 Inerte: strutture in cemento o materiale di tamponatura;
 Tetto, contro soffitto o copertura;
 Materiale plastico
 Materiale isolante
 Materiale filtrante: filtri aria, olio
 Parti di macchinari
 Parti metalliche non recuperabile
 Materiale antincendio danneggiato durante l’incendio
 Carta e cartone bruciati e/o bagnati
 Chimici surriscaldati non più utilizzabili
 Materiale elettrico ed elettronico danneggiato,
 Impianto di illuminazione danneggiato (supporto e neon)
5.7 CONTAMINAZIONE DEL SUOLO
Nel ciclo produttivo della Tintoria Gruppo Colle S.r.l. e nei servizi ausiliari alla produzione
sono impiegate sostanze e preparati liquidi che possono inquinare il suolo, se riversati
incidentalmente.
Tra essi ad esempio alcuni acidi, ammoniaca, soda caustica e il bicromato.
Una gran parte dei prodotti chimici liquidi impiegati sono posizionati in aree debitamente
pavimentate ed impermeabilizzate, dotate di canalizzazione per la raccolta di eventuali
sversamenti. In ogni caso le usuali misure tecniche sono in atto per prevenire, contenere e
recuperare ogni eventuale perdita accidentale.
Anche i reflui prodotti dalle diverse fasi a umido del ciclo sono potenziali inquinanti del suolo:
essi vengono convogliati sino alla rete fognaria e, quindi, al depuratore.
Di seguito riportiamo le tipologie di depositi fissi presenti in azienda, la capacità e la sostanza
contenuta.
33
Depositi fissi contenenti
sostanze liquide
Capacità (m3)
5 Serbatoi esterni
2
1 acqua ossigenata;
1 soda caustica;
1
2 acqua ossigenata;
1 soda caustica;
1 ammoniaca;
1 acido acetico;
1 acido solforico 30%;
22 Serbatoi interni
Sostanza contenuta
1 ammoniaca;
1 acido acetico;
1 acido formico.
1 acido formico;
1 bicromato;
15tensioattivi
(ausiliari
di
tintura)
Tabella 26: Serbatoi interni presenti nell'Azienda Gruppo Colle S.r.l. (Fonte: relazione tecnica
progettista)
Durante le situazioni di emergenza potrebbe verificarsi uno sversamento di sostanze tossiche
nel terreno con infiltrazione nella falda acquifera.
5.8 RUMORE
Sulla base del Piano di Classificazione Acustica approvato dal Comune di Cantagallo, l’area
dell’attività, degli edifici produttivi vicini e dell’abitazione a sud sono ubicati in Classe V (area
prevalentemente industriale), mentre l’abitazione a nord-ovest è ubicata in Classe IV (area di
intensa attività umana).
I valori limite, stabiliti dal D.P.C.M. 14/11/97, sono pertanto i seguenti:
VALORI LIMITE DEFINITI DAL D.P.C.M.
14/11/1997
Valori limite assoluti di immissione (Classe V)
Valori limite assoluti di emissione (Classe V)
Valori limite assoluti di immissione (Classe IV)
Valori limite assoluti di emissione (Classe IV)
Valori limite differenziali di immissione:
LA eq
DIURNO
dB(A)
70
65
65
60
5
LA eq
NOTTURNO
dB(A)
60
55
55
50
3
La valutazione sul rumore ambientale è stata effettuata sulla base della Legge Quadro
sull’Inquinamento Acustico n. 447/95 (art. 8) e successivi decreti attuativi, sulla base della
Legge Regionale 89/98 (art. 12) e tenuto conto dei contenuti specifici riportati nella Delibera
della Regione Toscana n. 788 del 13/07/1999.
L’ultima valutazione è stata effettuata a seguito di modifiche mediante demolizione di alcuni
locali e costruzione di nuovi in sostituzione e ampliamento dei precedenti. I nuovi locali sono
stati destinati a reparto tintoria fiocco e centrale termica.
Nel giorno 14/10/2008 è stato effettuato un sopralluogo con rilievi fonometrici nella
postazione individuata. Le misure sono state effettuate con strumentazione conforme a
quanto prescritto dal D.M. 16/03/98;
I rilievi sono stati effettuati in condizioni di cielo nuvoloso, velocità del vento inferiore a 5 m/s
ed in assenza di precipitazioni atmosferiche. Il fonometro è stato posizionato su apposito
cavalletto a 1,5 metri da terra. Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle misure,
arrotondati a 0,5 dB(A).
34
Orario
11:25
11:55
Tempo
misura
30’
LAeq
dB(A)
Note
53,0
Rilievo effettuato con i macchinari attivi. In
particolare sono risultati attivi la nuova
centrale termica e il reparto tintoria fiocco.
Il rilievo è stato effettuato con i portoni
chiusi.
I rilievi effettuati mostrano un livello di rumore al ricettore più esposto pari a 53,0 dB(A), e
quindi ampiamente inferiore ai limiti diurni di immissione di 65 dB(A) e di emissione di 60
dB(A). Si osserva inoltre che, considerando una attenuazione di 4-5 dB(A) delle facciate
dell’abitazione, il livello stimato nei locali abitativi a finestra aperta risulta inferiore a 50
dB(A), ovvero inferiore al limite di applicabilità del criterio differenziale.
5.9 CAMPI ELETTROMAGNETICI
Nello stabilimento della tintoria Gruppo Colle S.r.l. esiste una cabina di trasformazione con 2
trasformatori ad olio (n.1 KWA 1250 - n.1 KWA 630).
Alla cabina hanno accesso esclusivamente tecnici autorizzati dall’ente per l’energia elettrica.
Nelle vicinanze delle cabine non vi sono zone abitative e non sono presenti stabilmente
lavoratori potenzialmente esposti.
Altra fonte di campi elettromagnetici è rappresentata dai macchinari che effettuano
l’asciugatura a radiofrequenze. Questo aspetto interessa l’esposizione dei lavoratori addetti a
questa fase del ciclo produttivo ed è stata valutata nell’ambito del documento di Valutazione
del rischio specifico ai sensi del D. lgs 81/2008.
Per tali ragioni si ipotizza non significativo questo aspetto.
5.10 TRASPORTO CON MEZZI PROPRI
Ad oggi la tintoria Gruppo Colle S.r.l. dispone di 10 carrelli elevatori elettrici di proprietà per
la movimentazione interna di materie prime, prodotti finiti e semilavorati e prodotti chimici,
di un furgone e di due autocarri per il ritiro di materie prime e il trasporto esterno di prodotti
finiti o semilavorato. La maggior parte delle consegne/ritiri vengono eseguiti con mezzi di proprietà
dell’azienda. Questo genera traffico indotto presso il sito.
Nella tabella sottostante riportiamo i dettagli degli automezzi presente in tintoria.
TRANSPALLET
1) JUNGHEINRICH ERD 5
2) JUNGHEINRICH AM 22
Mezzo
1) JUNGHEINRICH EFG 425 K
2) JUNGHEINRICH EFG 220
3) JUNGHEINRICH EFG 425 K
4) MIC PE225AC
5) MIC LEAC20
6) MIC/JGH PE25
CARRELLI
Matricola
FN412430
FN339060
FN412429
FN344464
FN351658
FN337108
35
Portata Kg
2500 ANNO 2010
2000 ANNO 2006
2500 ANNO 2010
2500 ANNO 2006
2000 ANNO 2007
2500 ANNO 2006
7) JUNGHEUNRICH EFG425K
8) JUNGHEINRICH EFG 220
9) JUNGHEINRICH EFG 425 K
10) JUNGHEINRICH EFGVAC20
AUTOMEZZI
CAMION IVECO 150E24N
FURGONE IVECO 35/A
DOBLO'
CAMION IVECO 160/E4
FN432100
FN429371
FN425990
89933342
2500 ANNO 2012
2000 ANNO 2011
2500 ANNO 2011
2000 ANNO 2003
Targa BX855EV
Targa CP437YN
Targa CW060CR
Targa EK014KM
IMMATRICOLATO 27/12/2001
IMMATRICOLATO 14/12/2004
IMMATRICOLATO 29/04/2005
IMMATRICOLATO 19/09/2011
Tabella 27: Automezzi di proprietà della tintoria Gruppo Colle S.r.l.
5.11 ALTRI ASPETTI AMBIENTALI
Amianto
Nello stabilimento sono presenti coperture o altri materiali contenenti amianto, nello
specifico l’amianto è presente nelle coperture del controsoffitto e della copertura esterna del
Magazzino.
Durante il mese di settembre 2012 sono stati effettuati dei campionamenti ad opera dello
studio Marconcini ed è stata effettuata anche una prova a strappo su una lastra della
copertura esterna ubicata sul lato ovest del capannone adibito a Magazzino.
L’esito delle valutazioni sullo stato di conservazione hanno fatto emergere che per il
controsoffitto non è richiesto un intervento di bonifica ma solo un controllo periodico delle
condizioni dei materiali e il rispetto di procedure per la manutenzione e pulizia dello stabile
(come specificato alo cap.4 del D.M. 06/09/94).
Per la copertura esterna è stato utilizzato l’algoritmo della regione Lombardia (Decreto n.
13237 della Direzione generale della Sanità del 2008) per la stima dell’indice di degrado ID
delle coperture in eternit e la conseguente programmazione degli eventuali interventi di
bonifica. L’indice di degrado è risultato 32, ovvero compreso nell’intervallo tra “25 e 44”, per l
quale è richiesto, secondo il criterio seguito, di eseguire entro 3 anni la bonifica del materiale.
In attesa della bonifica l’azienda dovrà adottare provvedimenti idonei a scongiurare il
pericolo di danneggiamento delle lastre, attuando un programma di controllo e
manutenzione.
Presenza Policlorobifenili
Nello stabilimento non sono presenti trasformatori contenenti PCB. All’interno dell’azienda
sono presenti documenti atti a dimostrare l’assenza di PCB.
Presenza di impianti contenenti CFC – HFC
In azienda sono presenti 7 apparecchiature di condizionamento d’aria contenente gas
denominato R22 (in ufficio commerciale), con quantitativo pari a 780 gr in 5 di questi e 880 gr
nei restanti 2. Tale gas presente nel circuito frigorifero contiene “clorofluorocarburi” e
“idroclorofluorocarburi” presenti nei gruppi I, II e VIII dell’allegato I al regolamento CE
1005/2009 (sostanze controllate) pertanto rientra nel campo di applicazione del D.P.R.
n.147/2006.
Per tale motivo gli impianti vengono gestiti in accordo con i Regolamenti europei in materia di
sostanze che riducono lo strato di ozono.
Impatto visivo
36
L’impatto visivo dello stabilimento non è rilevante poiché è una struttura mantenuta in ottime
condizioni.
Le condizioni ambientali in cui il sito è inserito è particolarmente favorevole essendo inserito
in un area ad utilizzo esclusivamente industriale.
L’estetica dello stabilimento è ben gestita con manutenzioni alla struttura ed alle aree esterne;
inoltre il nuovo stabilimento è stato progettato in maniera tale che le aree di lavorazione e le
aree di sgombero non fossero percepibili dalla viabilità principale con evidente decadimento
di immagine dell’intera zona industriale.
Odori e Polveri
Nonostante la presenza di acidi e fumi provenienti dalle fasi di tintoria e asciugatura tessuti
possano determinare odori all’interno dei reparti produttivi, gli stessi non risultano
percepibili all’esterno.
Infatti tutte le macchine da tintoria lavorano con chiusure ermetiche e sottopressione, mentre
le emissioni di vapori e polveri all’interno dei reparti produttivi sono presidiate da captazioni
che, per mezzo di cappe aspiranti poste nelle vicinanze dei macchinari, convogliano le
sostanze inquinanti aspirate all’esterno attraverso idonei camini.
Non si sono evidenziati e nessuno a mai lamentato problemi di natura odorigena.
6 VALUTAZIONE DELLA
AMBIENTALI DIRETTI
SIGNIFICATIVITÀ
DEGLI ASPETTI
6.1 Criteri di valutazione degli aspetti ambientali diretti
Ogni aspetto è stato sottoposto a valutazione utilizzando tre diversi criteri:
 la rilevanza;
 l’efficienza;
 la sensibilità.
La rilevanza è un parametro che descrive il rischio potenziale intrinseco del fattore di impatto
ambientale di provocare una conseguenza negativa sulle componenti ambientali, ovvero
indirettamente sulle attività produttive dell’organizzazione, a prescindere dalla vulnerabilità
e dalla sensibilità del territorio.
L’efficienza è un parametro di valutazione che non si riferisce alla pericolosità dell’impatto
ambientale originato, ma è relativo all’impresa. Essa è infatti considerata come la capacità
dell’azienda di gestire le diverse problematiche ambientali in funzione anche della loro
rilevanza.
La sensibilità, infine, è un parametro di valutazione che si riferisce alla situazione ambientale e
sociale dell’area. La valutazione considera sia elementi di vulnerabilità del territorio oggettivi
che altri di carattere soggettivo che possono sollecitare un’azienda su alcune problematiche
ambientali e territoriali in quanto sono fonte di allarme presso la popolazione (ad esempio
emissioni odorose che causano la protesta dei residenti vicino allo stabilimento, etc.). Per la
valutazione di questo parametro si è fatto riferimento al trend dell’indagine sulla percezione
delle problematiche ambientali del distretto, dati forniti dall’Analisi Ambientale Territoriale
del distretto tessile di Prato, prodotto all’inizio nel 2010.
37
6.2 Significatività degli aspetti ambientali diretti
La significatività degli aspetti ambientali diretti è stata valutata in condizioni normali, in
presenza di anomalia (avviamento/stop d un impianto, esercizio di manutenzione, etc.) ed in
condizioni di emergenza (incendio, sversamento di sostanza pericolosa, rottura di un
impianto di abbattimento per emissioni in atmosfera, etc.).
In base alla metodologia applicata ogni aspetto ambientale può assumere un valore di
significatività che oscilla da 1 (situazione migliore) a 3 (situazione peggiore). La valutazione si
realizza comunque in questo modo (S= Significatività):
V < 1,66
Aspetto ambientale non significativo
1,66 < V < 2,33
Aspetto ambientale mediamente significativo
V > 2,33
Aspetto ambientale significativo
Si riporta nella tabella seguente l’estratto dei risultati ottenuti con l’applicazione dei criteri
individuati i quali tengono conto anche degli esiti della significatività degli aspetti ambientali
a livello di Distretto.
Aspetti ambientali quali: inquinamento elettromagnetico, odori, impatto visivo trasporti e
biodiversità possono essere considerati trascurabili e quindi non riportati nella valutazione di
significatività.
Significatività
Condizioni
anomale
Condizioni
normali
Condizioni di
emergenza
CONSUMI IDRICI
2,83
2,7
1,5
SCARICHI IDRICI
2,83
2,7
1,5
1,66
2
0,5
1,50
1,9
0,5
2,16
2,1
1,5
RIFIUTI
2,83
2,7
1,5
CONTAMINAZIONE
DEL SUOLO
1,33
1,6
0,5
RUMORE
1,83
1,7
1,5
CFC
2,00
2
1,5
AMIANTO
2,5
2,5
1,5
CONSUMI
ENERGETICI
CONSUMO MATERIE
PRIME E AUSILIARIE
EMISSIONI IN
ATMOSFERA
Tabella 28: Significatività degli aspetti ambientali diretti
38
7 ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI
Gli aspetti indiretti sono riconducibili a quelle attività o servizi sui quali l’azienda non ha un
controllo gestionale totale, ma soltanto un certo grado di influenza. Caratteristica di questi
aspetti è quindi la presenza di un soggetto intermedio con il quale l’organizzazione condivide
il controllo gestionale e che si frappone fra l’aspetto indiretto e l’impatto ambientale che ne
consegue. Il concetto di controllo gestionale (management control) viene quindi assunto come
criterio discriminante nell’identificazione degli aspetti ambientali diretti e indiretti e,
conseguentemente, come fondamentale principio-guida per la definizione di un efficace
approccio operativo alla valutazione.
Nell’identificazione degli aspetti indiretti sono stati presi in considerazione tutte le tipologie
di aspetti citati dal Regolamento Emas. In particolare, le tipologie di aspetti indiretti per i
quali è stata analizzata l’applicabilità a Gruppo Colle sono:
 questioni relative al ciclo di vita del prodotto;
 scelta e composizione dei servizi;
 prestazioni e comportamenti di appaltatori e subappaltatori;
 società partecipate;
 prestazioni e comportamenti di fornitori;
 nuovi mercati;
 investimenti, prestiti e assicurazioni;
 decisioni amministrative e di programmazione;
 comportamento dei dipendenti;
 sviluppo ambientale del contesto locale;
 sensibilizzazione e cultura ambientale.
Sulla base delle categorie sopra elencate si sono identificati cinque tipologie di aspetti
ambientali indiretti. In relazione a tali tipologie di aspetti indiretti si sono definiti i soggetti
intermedi coinvolti, il livello di influenza/controllo esercitabile su questi soggetti intermedi
da parte dell’azienda e i principali aspetti ambientali indiretti connessi con le loro attività.
Come anticipato, sulla base di questi criteri, sono stati identificati in relazione alle attività di
Gruppo Colle le seguenti 5 tipologie di aspetti ambientali indiretti:
 questioni legate al ciclo di vita del prodotto;
 scelta e composizione dei servizi;
 prestazioni e comportamenti di appaltatori e subappaltatori;
 società partecipate;
 sviluppo ambientale del contesto locale;
Nelle righe che seguiranno, per ogni tipologia di aspetto indiretto citato, si riportano gli
aspetti ambientali indiretti identificati.
7.1 Questioni legate al ciclo di vita del prodotto
Non sono individuabili aspetti ambientali indiretti legati ai prodotti commercializzati dalla
tintoria Gruppo Colle S.r.l. in quanto l’azienda, svolgendo attività manifatturiera di tintoria per
conto terzi, fornisce un servizio di lavorazioni piuttosto che un prodotto.
7.1.1. Filati, tops, fiocco e progettazione del prodotto
La fornitura dei filati, tops e fiocco da parte dei clienti merita alcune puntualizzazioni. Il carico
inquinante originante dai processi di nobilitazione di materiali di composizione e pesi diversi,
39
è fra loro profondamente diverso, così come lo è pure il carico inquinante di processi di
finissaggio fra loro diversi. Oltretutto il carico inquinante è influenzato dalla presenza sulle
fibre di sostanze inquinanti applicate su di esse nelle lavorazioni a monte il processo di
rifinizione e difficilmente valutabili in mancanza di precise informazioni sul tipo di
lavorazione effettuata e sostanze utilizzate sulla fibra stessa. Inoltre la produzione nel
comparto tessile dipende esclusivamente dal fattore “moda”.
Nei confronti di tali soggetti il controllo gestionale esercitabile si può stimare in BASSO, in
quanto è nell’interesse dell’azienda sensibilizzare i clienti e quindi i fornitori di materia prima
sulla riduzione degli impatti ambientali (es, utilizzo di oleanti a basso impatto nel processo a
monte), ma non è facilmente influenzabile il loro comportamento né è prevedibile sia in
termini quantitativi che qualitativi la produzione di tessuti da lavorare e quindi il carico
inquinante originante.
7.1.2. Packaging e comunicazioni
Il packaging utilizzato dai clienti al momento della consegna del tessuto greggio in lavorazione
al Gruppo Colle S.r.l. produce rifiuti che rimangono presso l’azienda. Sul prodotto finito e
pronto per la spedizione sono eseguite semplici operazioni di imballaggio, mediante utilizzo
di fogli di polietilene, solo su richiesta del cliente. Negli altri casi non è presente alcun tipo di
imballaggio in quanto non si rende necessario per preservare la merce durante
l’immagazzinamento e il trasporto. Il controllo gestionale è stimabile in MEDIO in quanto
l’azienda può sensibilizzare il cliente e inserire clausole nei contratti (ad es. per l’utilizzo di
packaging in materiale riciclato o in bioplastica). Anche per quanto riguarda le comunicazioni
con i clienti il livello di controllo di gestione è MEDIO in quanto è possibile preferire
comunicazioni telematiche o sensibilizzare all’utilizzo di carta riciclata o a marchio ecologico.
7.2. Scelta e composizione dei servizi
7.2.1. Servizio di trasporto rifiuti
Il presente aspetto si riconduce all’attività svolta dagli smaltitori dei rifiuti di cui si avvale
l’azienda. Tali soggetti sono localizzati quasi tutti nel distretto e l’attività a loro carico indotta
da parte del Gruppo Colle S.r.l. è una piccola percentuale rispetto al loro intero volume di
attività. Anche per tale motivo il controllo gestionale è stimabile come BASSO.
7.3. Prestazione e comportamento di appaltatori, subappaltatori e fornitori
I fornitori del Gruppo Colle S.r.l. vengono opportunamente selezionati secondo modalità
legate alla qualità dei prodotti ma anche molto spesso legate al mercato.
Infatti, la valutazione e qualifica dei fornitori di prodotti e servizi ha una diretta relazione con
la qualità dei prodotti dell’Azienda, poiché con le loro attività, potrebbero provocare impatti
ambientali significativi. Inoltre, anche il controllo degli ordini di acquisto di prodotti e servizi
tende ad assicurare la completezza ed adeguatezza dei requisiti specificati (in termini tecnici,
qualitativi, gestionali ed economici). Infine, le verifiche, se necessarie, delle autorizzazioni in
possesso dei fornitori (ad esempio per i trasportatori, smaltitori e recuperatori dei rifiuti
oppure per i fornitori di servizi) è di fondamentale importanza.
7.3.1. Manutenzione straordinaria dei macchinari produttivi e di supporto
In azienda sono presenti diversi macchinari utilizzati nel ciclo produttivo. La manutenzione
straordinaria è garantita, a seconda dei casi, o dalla ditta costruttrice del macchinario o da
manutentori individuati dall’azienda. Su tali soggetti il controllo gestionale è stimabile in
40
ALTO in quanto l’azienda può introdurre nei contratti clausole che impongano a tali soggetti
intermedi, ad esempio, lo smaltimento degli oli usati nelle operazioni di manutenzione o la
corretta gestione dei rifiuti lasciati presso l’azienda.
7.3.2. Manutenzione muletti
In azienda sono presenti sei muletti, la manutenzione viene svolta presso l’azienda da parte di
ditte di manutenzione esterne. Il controllo gestionale verso questi soggetti intermedi è
stimabile come ALTO in quanto è possibile inserire delle clausole nei contratti come ad
esempio il corretto smaltimento delle batterie e degli oli esausti da parte dei manutentori
stessi.
7.3.3. Manutenzione straordinaria in generale
Vengono ora considerate le imprese di manutenzione per i diversi interventi quali interventi
di carpenteria o piping.
Nei confronti di tali soggetti il controllo gestionale esercitabile è stimabile come ALTO ed è
rintracciabile, ad esempio, nell’inserimento di clausole contrattuali che assicurino l’attenzione
verso l’ambiente, la formazione e l’informazione del personale che opera, il controllo sulle
attività e sull’area dedicata alle imprese terze.
7.3.4. Lavori sul sito: manutenzione elettrica, edile, idraulica
Gli interventi di carattere edile, elettrico ed idraulico avvengono al fine del mantenimento in
efficienza dell’impianto produttivo e che possono riguardare le strutture in muratura,
l’impianto termovettore o quello elettrico, ed avvengono, data la complessità del sistema, con
una certa regolarità. Anche nei confronti di questi soggetti intermedi, scelti a livello locale, il
controllo gestionale esercitabile dall’azienda è ALTO ed è rintracciabile, ad esempio,
nell’inserimento di clausole contrattuali che assicurino l’attenzione verso l’ambiente, la
formazione e l’informazione del personale che opera, il controllo sulle attività e sull’area
dedicata alle imprese terze.
7.3.5. Fornitori di materie prime e prodotti ausiliari
Le materie prime utilizzate dal Gruppo Colle S.r.l. sono principalmente i coloranti e i prodotti
chimici. I coloranti impiegati si riferiscono a svariate tipologie che possono cambiare di
stagione in stagione in relazione al fattore moda e vengono approvvigionati da diversi
fornitori.
Per ausiliari si intendono invece i seguenti prodotti: coloranti per lana (acidi, reattivi, al
cromo, etc), prodotti chimici di base (acidi, sali, basi, ausiliari per trattamento irrestringibile,
etc). In misura molto minore, infine, vengono acquistati prodotti per l’imballaggio ed i
prodotti da ufficio.
Per quanto riguarda l’acquisto di materie prime la ditta si impegna a richiedere sempre le
schede tecniche di sicurezza, di averle in forma aggiornata e di preferire sempre prodotti non
contenenti sostanze dannose per l’ambiente rispetto ad altri, oltre che non contenenti
sostanze vietate dalle normative vigenti.
Gli ordini relativi a prodotti sono affidati esclusivamente ai fornitori preventivamente valutati
e qualificati secondo un processo che prevede una qualifica iniziale e successivamente una
valutazione di mantenimento. Essi vengono riportati in una apposita lista di fornitori
qualificati.
Il controllo gestionale su tali fornitori è stimabile come MEDIO in quanto possono essere
preferiti fornitori che trasportano a pieno carico e che forniscono prodotti a basso impatto
ambientale ma non sempre è possibile influenzare il loro comportamento.
41
7.3.6. Servizi di pulizia
La pulizia della struttura in cui ha sede Gruppo Colle S.r.l. viene svolta da un soggetto esterno.
Il controllo gestionale esercitatile dall’azienda è ALTO in quanto è possibile, ad esempio,
controllare che le pulizie vengano fatte con prodotti biodegradabili, non nocivi per l’ambiente,
che venga effettuata la raccolta differenziata e che i consumi di acqua siano gestiti in modo
appropriato.
7.3.7. Fornitura di energia
Dati i consumi annuali di energia elettrica e gas, l’aspetto energetico è un punto molto
importante per l’azienda. Tali volumi però non permettono di poter rendersi completamente
indipendente dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico, sebbene l’azienda stessa
si sia impegnata a ricavare energia attraverso l’utilizzo di fonti energetiche alternative
(l’impianto fotovoltaico completato nel 2010 sopperisce al 6% del fabbisogno elettrico
complessivo). Quello dell’energia risulta quindi essere uno delle maggiori voci di costo tra
quelle sostenute, e differenze di pochi centesimi possono risultare alla fine dell’anno possono
portare variazioni di diverse decine di euro. Il controllo sui soggetti intermedi può essere
considerato BASSO. Il deterrente di scelta di fornitori la cui energia derivi in parte da fonti
rinnovabili, rinunciando alla spunta del miglior prezzo di fornitura, risulta essere di difficile
attuazione.
7.4. Società partecipate
Main Street S.r.l.
È una società avente sede legale in via G. Di Vittorio 3/5 – Cantagallo (PO), iscritta nella
sezione ordinaria il 15/03/2001 il cui atto di costituzione risulta in data 14/02/2001.
La suddetta società, di proprietà del Gruppo Colle, nella sede legale svolge le seguenti attività:
 Commercio all’ingrosso di fibre tessili gregge e semilavorati;
 confezionamento di articoli tessili,
nell’unità locale sita in via Selva (Agliana - PT)
 Fabbricazione di altri articoli tessili tecnici ed industriali
 Fabbricazione di tessuti tessili e articoli tessili per usi tecnici.
Associata a questa società si è sviluppato il marchio DHG shop, che attraverso il sito di ecommerce vende prodotti tessili in Italia e all’estero.
Il livello di controllo gestionale su questa società è da ritenersi alto essendo di proprietà del
Gruppo Colle al 100%.
H2E SRL
È una società che opera nel settore delle energie rinnovabili avente sede legale in via G. di
Vittorio 3/5 – Cantagallo (PO) ed è specializzata nel settore dell’idroelettrico. La società
Gruppo Colle detiene una quota pari al 40%.
Pura Energia SPA
È una società che opera nel settore delle energie rinnovabili avente sede legale in via Valentini
14 – Prato, di cui il Gruppo Colle detiene una quota minoritaria e pari al 8,28%.
42
7.5. Sviluppo ambientale del contesto locale
7.5.1 Patrocinio/partecipazione in iniziative locali
Ad oggi l’azienda sta partecipando alle iniziative svolte dal progetto Eco-innovation IMAGINE
che prevede, tra le altre, l’applicazione dell’approccio dell’Emas distrettuale al fine di creare e
mettere a disposizione risorse comuni per le Piccole e Medie Imprese localizzate nei distretti
coinvolti e che mirano all’ottenimento della registrazione Emas come singola organizzazione.
L’azienda è inoltre disponibile, ogni qual volta venga fatto un intervento significativo avente
come scopo lo sviluppo di tecnologie o metodi tesi al miglioramento dell’ambiente in cui è
insediata, a partecipare a iniziative o progetti promossi insieme ai soggetti locali per il
raggiungimento di un alto livello di trasparenza che non pregiudichi il rapporto di fiducia
costruito con le comunità locali.
Nell’ambito di questi progetti i soggetti intermedi sono tutti i potenziali destinatari delle
azioni di sensibilizzazione (dagli operatori del settore tessile, alle comunità locali e alle
associazioni di categoria operanti a livello territoriale) e il controllo gestionale esercitabile su
di essi è classificabile come BASSO in quanto verso di loro le azioni dell’azienda consistono
essenzialmente in informazione e sensibilizzazione.
ASPETTO
INDIRETTO
I. Questioni
legate al
prodotto
II. Scelta e
composizione
dei servizi
III. Prestazioni
e
comportamenti
di appaltatori,
subappaltatori
ASPETTO INDIRETTO
SOGGETTI
INTERMEDI
COINVOLTI
ASPETTI
AMBIENTALI
CONNESSI CON LE
ATTIVITA’ DEI
SOGGETTI
INTERMEDI
Filati, tops, fiocco e
progettazione prodotto
Soggetti esterni
che effettuano
l’attività
Emissioni in
atmosfera, consumo
materie prime, rifiuti
BASSO
Packaging e
Comunicazioni
Soggetti esterni
che effettuano
l’attività
Emissioni in
atmosfera, consumo
materie prime, rifiuti
MEDIO
Servizi di trasporto
Trasportatori
Servizi di trasporto rifiuti
Smaltitori
Servizi di pulizia
Soggetti esterni
che effettuano la
pulizia
Servizi di ristorazione
Soggetti esterni
che forniscono il
servizio di
mensa
Manutenzione presso il
sito: compressori, caldaie,
muletti, condizionatori
Imprese di
manutenzione
Manutenzione elettrica
Elettricisti
43
Emissioni in
atmosfera, consumi
energetici
Emissioni in
atmosfera, consumi
energetici, rifiuti
Rifiuti, prelievi e
scarichi idrici,
consumo materie
prime
Rifiuti, consumo
materie
Rumore, consumi
energetici, rifiuti,
consumo materie
prime
Consumi energetici,
rifiuti
LIVELLO DI
CONTROLLO/
INFLUENZA
ALTO
BASSO
ALTO
MEDIO
ALTO
ALTO
ASPETTO
INDIRETTO
IV. Prestazioni e
comportamenti
di fornitori
V. SOCIETA’
PARTECIPATE
VI. Sviluppo
ambientale del
contesto locale
ASPETTI
AMBIENTALI
CONNESSI CON LE
ATTIVITA’ DEI
SOGGETTI
INTERMEDI
LIVELLO DI
CONTROLLO/
INFLUENZA
Fornitura di prodotti ausiliari
Consumo materie
prime, emissioni in
atmosfera
MEDIO
Fornitura di energia
Utilizzo energia
convenzionale
BASSO
Fornitura di servizi
Società
partecipate
Tutti i possibili
aspetti ambientali
identificabili originati
dai soggetti intermedi
MEDIO
Patrocinio/partecipazione
in iniziative locali
Partner
partecipanti ai
progetti e altri
stakeholders
locali
Tutti i possibili
aspetti ambientali
identificabili originati
dai soggetti intermedi
BASSO
ASPETTO INDIRETTO
8 VALUTAZIONE DELLA
AMBIENTALI INDIRETTI
SOGGETTI
INTERMEDI
COINVOLTI
SIGNIFICATIVITÀ
DEGLI ASPETTI
La valutazione degli aspetti ambientali indiretti adottata da Gruppo Colle prevede due criteri
di valutazione:
 Controllo Gestionale
 Valutazione Intrinseca
Il Controllo gestionale mira ad interpretare la tipologia di interazione esistente tra
l’associazione e i soggetti intermedi via via coinvolti nella gestione ambientale e si basa sul
livello di controllo gestionale che può essere esercitato dall’organizzazione sull’aspetto
ambientale indiretto in questione.
La Valutazione Intrinseca cerca di valutare la rilevanza ambientale dell’aspetto indiretto
indipendentemente dal soggetto intermedio.
Per assegnare la significatività agli aspetti ambientali indiretti sarà effettuata una media tra i
valori dei criteri controllo gestionale e valutazione intrinseca. Sulla base dei risultati le tre
classi di significatività saranno le seguenti:
 significativo nel caso in cui evidenzi un valore maggiore di 2.
 non significativo se inferiore o uguale a 2.
44
Significatività
CRITERI
Appaltatori,
subappaltatori
S/NS*
Valutazione
Intrinseca
1
1,3
1,15
NS
2
1
1,5
NS
Trasporto
1
1,3
1,15
NS
Smaltimento rifiuti
1
1,3
1,15
NS
Pulizia
3
2
2,5
S
Ristorazione
2
1,3
1,65
NS
Manutenzioni sul sito
3
1,3
2,15
S
Manutenzione elettrica
3
1
2
NS
Fornitori di Prodotti
2
1,3
1,65
NS
Fornitura di energia
1
1
1
NS
2
1,5
1,75
NS
1
2,3
1,65
NS
Tessuto greggio e
Questioni legate al progettazione prodotto
prodotto
Packaging e
Comunicazioni
Scelta e
composizione dei
servizi
RISULTATO
Controllo
Gestionale
Fornitori
Società partecipate
Sviluppo Ambientale nel contesto locale
Tabella 29: Significatività degli aspetti ambientali indiretti
*S: significativo, NS: Non significativo
45
9 SITUAZIONI DI EMERGENZA E PREVENZIONE INCENDIO
Per quanto riguarda gli adempimenti relativi alla prevenzione incendio, la tintoria Gruppo
Colle S.r.l. in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 2 comma 4 del Decreto Ministeriale del
10/03/1998, si classifica nel suo complesso come attività a Rischio d'incendio Medio.
L’azienda ha provveduto a formare personale addetto all’antincendio e alle emergenze e si è
dotata di uno specifico Piano di Emergenza Interno secondo quanto disposto dal D.M.
10/03/98 all’allegato VIII.
In accordo con la normativa relativa alla prevenzione incendi risulta soggetta al controllo dei
Vigili del Fuoco per le seguenti attività, secondo quanto previsto dal D.M. 16 Febbraio 1982.
ATTIVITA’ (D.M. 16 Febbraio 1982)
N.2 Impianti di compressione o di
decompressione dei gas combustibili e
comburenti con potenzialità superiore a 50
Nmc/h
ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011)
N.2 Impianti di compressione o di
decompressione dei gas infiammabili e/o
comburenti con potenzialità superiore a 50
Nm3/h, con esclusione dei sistemi di riduzione
del gas naturale inseriti nelle reti di
distribuzione con pressione di esercizio non
superiore a 0,5 MPa
ATTIVITA’ (D.M. 16 Febbraio 1982)
N.15 Depositi di liquidi infiammabili e/o
combustibili per uso industriale, agricolo,
artigianale e privato: per capacità geometrica
complessiva da 0,5 a 25 m3.
ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011)
N.12 Depositi e/o rivendite di liquidi
infiammabili e/o combustibili e/o oli
lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione,
di capacità geometrica complessiva superiore a
1 m3
PARERE VIGILI DEL FUOCO
Parere favorevole – prot. n. 3504/2794
del 29 gennaio 1990
CATEGORIA
Attività non più pertinente avendo una
pressione massima non superiore a 0,5
Mpa
PARERE VIGILI DEL FUOCO
Parere favorevole – prot. n. 10378 del 20
settembre 2005
CATEGORIA
Cat.B
liquidi
infiammabili
e/o
combustibili e/o lubrificanti e/o oli
diatermici di qualsiasi derivazione per
capacità
geometrica
complessiva
compresa da 1 m3 a 50 m3, ad eccezione
di quelli indicati nella col. A)
ATTIVITA’ (D.M. 16 Febbraio 1982)
PARERE VIGILI DEL FUOCO
N.48 Stabilimenti ed impianti ove si producono, Parere favorevole . prot. n. 7025 del 7
lavorano e detengono fibre tessili e tessuti agosto 2007
naturali e artificiali, tele cerate, linoleum e altri
prodotti affini, con quantitativi:
da 50 a 1.000 q.li;
ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011)
CATEGORIA
N.38 Stabilimenti ed impianti ove si producono, Cat. C oltre 10.000 kg
lavorano e/o de-tengono fibre tessili e tessuti
naturali e artificiali, tele cerate, linoleum e altri
prodotti affini, con quantitativi in massa
superiori a 5.000 kg
ATTIVITA’ (D.M. 16 Febbraio 1982)
PARERE VIGILI DEL FUOCO
N.95 Vani di ascensori e montacarichi in Parere favorevole – prot. n. 10378 del 20
servizio privato, aventi corsa sopra il piano settembre 2005
terreno maggiore di 20 metri, installati in edifici
46
civili aventi altezza in gronda maggiore di 24
metri e quelli installati in edifici industriali di
cui all'art. 9 del decreto del Presidente della
Repubblica 29 maggio 1963, n. 1497.
ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011)
CATEGORIA
Non più soggetta
Attività non più pertinente non essendo
mai stata realizzata
ATTIVITA’ (D.M. 16 Febbraio 1982)
PARERE VIGILI DEL FUOCO
N.91 Impianti per la produzione del calore Parere favorevole . prot. n. 7025 del 7
alimentati a combustibile solido, liquido o agosto 2007
gassoso con potenzialità superiore a 100.000
Kcal/h
ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011)
CATEGORIA
N. 74 Impianti per la produzione di calore Cat. C oltre 700 kW
alimentati a combustibile solido, liquido o
gassoso con potenzialità superiore a 116 kW
ATTIVITA’ (D.P.R. 151/2011)
CATEGORIA
N. 38.2 Stabilimenti ed impianti ove si Cat. C
producono, lavorano e/o de-tengono fibre oltre 10.000 kg
tessili e tessuti naturali e artificiali, tele cerate,
linoleum e altri prodotti affini, con quantitativi Parere favorevole Prat. N. 54439 del
in massa superiori a 5.000 kg
03/10/2012
Per le attività previste dal progetto antincendio Gruppo Colle ha definito un primo
cronoprogramma datato 17 settembre 2012 con specificate le seguenti attività da realizzare
nell’arco temporale 2012-2014:
-
riqualificazione delle strutture portanti della centrale termica R120
Manutenzione straordinaria o sostituzione di porta REI per accesso alla centrale termica
Installazione di materiali certificati REI 120 per sigillare i varchi di attraversamento delle
pareti resistenti al fuoco che separano i compartimenti antincendio,
Riqualificazione delle pareti di separazione dei locali da attività adiacenti non pertinenti
Installazione sulla parete retrostante i serbatoi di acido acetico di pannello REI 120
Realizzazione di impianto di rilevazione automatica e segnalazione manuale allarme incendio
Adeguamento impianto fisso di estinzione idranti
Adeguamento impianto elettrico e illuminazione emergenza
Installazione di controsoffitto REI 120 a protezione delle strutture portanti
Tale cronoprogramma è stato successivamente integrato con un secondo datato 10 ottobre
2012 e relativo all’ultimo parere favorevole ottenuto riguardante il magazzino. Quest’ultimo
copre un intervallo temporale 2014-2016 e prevede:
-
riqualificazione strutture portanti con caratteristiche conformi alla classe di resistenza al fuoco
R30
realizzazione impianto di rilevazione automatica e segnalazione manuale allarme incendio
adeguamento dell’impianto fisso di estinzione incendi (idranti/naspi)
Adeguamento impianto elettrico e illuminazione emergenza
Installazione degli evacuatori di fumo e calore a norma UNI 12101 e delle altre superfici
termolabili
Realizzazione ulteriore uscita di emergenza nel portone laterale.
47
Nella gestione del periodo transitorio, l’organizzazione ha adottato specifiche misure tecnicogestionali tali da garantire un grado di sicurezza equivalente alla situazione preesistente.
10 SISTEMA DI GESTIONE
Gruppo Colle S.r.l. ha affiancato alla pluriennale gestione dei propri processi un Sistema di
Gestione Ambientale conforme al Regolamento (CE) 1221/2009 (EMAS III), al fine di
esercitare un controllo costante su tutti gli aspetti ambientali derivanti dalla propria attività.
L’azienda si propone di verificare periodicamente la corrispondenza del proprio SGA ai
requisiti della norma del Regolamento EMAS e di individuare le opportunità di
miglioramento.
Nello specifico le attività che costituiscono il campo di applicazione del sistema di gestione
ambientale sono:
-
tintura in conto terzi di materiale tessile in fiocco e in tops attraverso le fasi di lisciatura, e
trattamento irrestringibile.
Attraverso il SGA l’azienda aggiorna la propria politica ambientale, identifica gli aspetti
ambientali e gli eventuali impatti derivanti dalla propria attività, fissa gli obiettivi e i
programmi di miglioramento, facilita le operazioni di gestione e controllo di tutte le attività
svolte nel sito, stabilisce i criteri di controllo dei prodotti e servizi ricevuti dai fornitori, nel
costante rispetto dell’aggiornamento alle prescrizioni normative.
Il sistema consente di pianificare audit (valutazioni) interni per verificare lo stato di
avanzamento dei programmi, la conformità alle leggi ed il miglioramento delle prestazioni.
A Marzo 2011 è stata effettuata l’Analisi Ambientale e aggiornata a settembre 2012,
conseguentemente è stato elaborato il primo programma ambientale di miglioramento.
La Politica Ambientale esprime la mission dell’azienda nel migliorare le proprie prestazioni
ambientali, RSGA ha provveduto alla distribuzione della nuova Politica Ambientale ai fornitori
ed i trasportatori che lavoravano presso il sito produttivo.
Inoltre RSGA ha intrapreso iniziative di formazione verso i dipendenti affinché le modalità di
gestione del nuovo sistema fossero conosciute dai lavoratori.
In fase di programmazione, la Direzione ha dimostrato particolare attenzione, oltre che alla
salvaguardia dell’ambiente, anche alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori, attraverso
l’individuazione dei responsabili in materia e la formazione e informazione di tutti gli
interessati.
Di seguito viene riportato il Programma di miglioramento ambientale a valle del riesame della
Direzione avvenuto in data 02/10/2012.
Di seguito si sintetizzano gli obiettivi fino ad ora raggiunti:
48
Obiettivo n.5
Migliorare la
gestione dei
consumi energetici
aziendali
Traguardo
Azioni
Incremento del 5% di utilizzo di energia da
fonte rinnovabile
Pianificazione degli interventi relativi a
installazione di pannelli fotovoltaici per
200 kw su tetto del reparto asciuganti a
radiofrequenza della tintoria tops, tetto
tintoria rocche,
Esecuzione dei lavori e Attivazione
dell’impianto.
Traguardo
Azioni
Raggiungimento del 100% di RD per carta,
plastica
Predisposizione dei contenitori della
raccolta differenziata all’interno degli uffici
Traguardo
Azioni
Sostituzione del 100% del gas R22
utilizzato
negli
impianti
di
condizionamento con uno considerato non
lesivo
Richiesta preventivi di sostituzione
Traguardo
Azioni
Presenza di n.4 bacini di contenimento e
relativa copertura in prossimità dello
stoccaggio prodotti chimici
Predisposizione di bacini di contenimento
in prossimità dello stoccaggio dei chimici
Obiettivo n.6
Aumento della
raccolta
differenziata
Obiettivo n.7
Sostituzione del gas
refrigerante lesivo
per l’ozono con uno
non lesivo
Effettuazione
sostituzione
degli
interventi
di
Obiettivo n.8
Riduzione del
rischio di
contaminazione del
terreno dovuta ad
eventi accidentali
Tabella 30: Tabella riassuntiva degli obiettivi raggiunti
49
11 PROGRAMMA AMBIENTALE
Ident
01/01
02/01
03/01
Aspetto
ambientale
CONSUMI IDRICI
SCARICHI
IDRICI/CONSUMI
ENERGETICI
Obiettivo
Ottimizzare
l’utilizzo della
risorsa per ridurre
gli sprechi
Miglioramento della
qualità degli scarichi
idrici e riduzione
dei consumi
energetici
Traguardo
Riduzione dei
consumi idrici del 2%
Riduzione della
temperatura dello
scarico e recupero del
calore
Sostituzione del
dicloroisocianurato
con
Miglioramento della
SCARICHI
ammoniopersolfato
qualità degli scarichi
IDRICI/EMISSIONI
all’interno del
idrici
trattamento Basolan
quale agente
antifeltrante della lana
Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012
Azioni
Scadenza
Riprogrammazione delle
macchine deputate
all’automazione del
processo
Dicembre 2012
Sensibilizzazione di
operatori addetti
Dicembre 2013
Analisi della soluzione
tecnica più idonea
Giugno 2013
Realizzazione interventi
Aprile 2014
Utilizzo del calore per il
riscaldamento di nuovi
locali in fase di
progettazione
Studi di fattibilità per la
valutazione tecnica degli
aspetti ambientali e di
salute e sicurezza relativi
alla sostituzione della
sostanza.
Studio di fattibilità degli
aspetti economici della
sostituzione della
sostanza.
Indicatore di
monitoraggio
Risorse
Respons.
Risorse interne
DIREZIONE
Entità temperatura
ridotta all’anno
kWh di energia
risparmiata
€ 40.000
DIREZIONE
Presenza studio di
fattibilità
Risorse interne
€10. 000
DIREZIONE
N. Macchine
riprogrammate
mc di acqua
risparmiata
Gennaio 2015
Giugno 2012
Marzo 2013
04/01
09/01
10/01
CONSUMI
ENERGETICI
Migliorare la
gestione dei
consumi energetici
aziendali
Collaudo impianto mini
idroelettrico
Incremento del 5% di
utilizzo di energia da
fonte rinnovabile
Ottimizzazione
dell’opera di presa
Inserimento di
specifiche
ambientali
all’interno dei
contratti di appalto
Inserire specifiche a
carattere ambientale
nel 50% dei contratti
stipulati con ditte di
manutenzione, con
altri appaltatori e con
ditte di pulizia
Clienti
Diffusione di
prodotti ecologici
per la tintura
Sensibilizzazione di
due clienti su utilizzo
di coloranti alimentari
Messa a regime impianto
Identificazione delle
ditte alle quali
potrebbero applicarsi
requisiti specifici a
carattere ambientale
Definizione delle
specifiche ambientali nei
contratti di appalto
Realizzazione di un
campione di tinture su
lana con coloranti
alimentari sintetici
Promozione del prodotto
verso i clienti
11/01
12/02
UNITA’ LOCALE
Diffusione degli
strumenti di
comunicazione
ambientale
Gennaio 2013
% energia da fonte
rinnovabile
Risorse interne
DIREZIONE
% dei contratti di
appalto modificati
ed integrati con
nuove specifiche
ambientali
Risorse interne
RSGA
Febbraio 2013
Prestazioni e
comportamenti
ambientali di
appaltatori e
subappaltatori e
servizi di pulizia
SOCIETA’
PARTECIPATE
Marzo 2012
Inserimento di Politica
e Dichiarazione sul
sito internet
Ampliamento della
Miglioramento delle
certificazione
performance
ambientale all’azienda
ambientali
Colorfibre, sito di
Agliana
Dicembre 2012
Giugno 2013
Giugno 2013
Numero di clienti
sensibilizzati
Raggiungimento della
registrazione Emas per il
sito di Agliana
51
DIREZIONE
Giugno 2014
Aprile 2013
Realizzazione Analisi
Ambientale e
Impostazione di un
Sistema di gestione
Ambientale conforme ai
requisiti del
Regolamento 1221/2009
Raccolta di preventivi
per la verifica di
convalida emas
Risorse interne
Risorse interne
RSGA
Risorse interne
10.000
RSGA
Ottobre 2013
Ottobre 2014
Settembre 2015
GLOSSARIO
Analisi Ambientale Iniziale: esauriente analisi dei problemi ambientali, degli effetti e della
efficienza ambientale, relativi alle attività svolte in un sito.
Aspetto Ambientale: qualsiasi “elemento di un’attività, prodotto o
un’organizzazione che può interagire con l’ambiente”.
servizio di
Audit: strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata,
periodica e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione, del sistema di gestione e dei processi
destinati alla protezione dell’ambiente, al fine di:
 facilitare il controllo di gestione delle prassi che possono avere un impatto
sull’ambiente;
 valutare la conformità alle politiche ambientali aziendali.
CER: Codice Europeo dei Rifiuti che identifica univocamente la tipologia di rifiuto.
CO2: simbologia chimica per indicare l’anidride carbonica, gas incolore, inodore e insapore,
più pesante dell’aria, che si forma in tutti i processi di combustione, respirazione,
decomposizione del materiale organico, per ossidazione del carbonio. L’aumento di
concentrazione di anidride carbonica in atmosfera determina nel tempo modifiche del clima.
Dichiarazione Ambientale: documento destinato al pubblico in cui l’organizzazione che
aderisce al Regolamento EMAS divulga le informazioni riguardanti le proprie attività e i
propri impatti ambientali e presenta il proprio sistema di gestione ambientale.
EMAS: Eco Management and Audit Scheme; indica il Regolamento CE n. 1221/2009
sull’adesione volontaria delle imprese a un sistema comunitario di ecogestione e audit.
Freon R22: clorodifluorometano, nome commerciale freon, gas refrigerante utilizzato
soprattutto nell’industria del freddo come fluidi del ciclo frigorifero.
Foulardaggio: consiste nell’impregnare un tessuto
successivamente strizzarlo a pressione tra cilindri.
in
una soluzione chimica e
Impatti ambientali: qualsiasi modifica dell’ambiente, negativa o benefica, totale o parziale,
conseguente ad attività, prodotti o servizi di un’organizzazione.
Miglioramento continuo: Processo di accrescimento del sistema di gestione ambientale per
ottenere miglioramenti della prestazione ambientale complessiva in accordo con la Politica
Ambientale dell’organizzazione.
NACE: (National Classification of Economic Activities). La nomenclatura NACE è la
classificazione standard europea delle attività economiche.
PCB-PCT: Policlorobifenili - Policlorotrifenili
Politica ambientale: documento, approvato dalla Direzione, contenente gli obiettivi ed i
principi di azione dell’impresa riguardo l’ambiente ivi compresa la conformità alle pertinenti
disposizioni regolamentari.
Programma ambientale: descrizione delle misure (responsabilità, tempi e mezzi) adottate o
previste per raggiungere obiettivi e target ambientali e relative scadenze.
RSGA: Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale
Rev. 1 del 21 Settembre 2012 dati aggiornati al 30/06/2012
Riesame: valutazione dello stato e dell’adeguatezza del Sistema di Gestione Ambientale, in
relazione alla Politica ambientale e ai relativi obiettivi e traguardi, agli altri elementi del
Sistema di Gestione Ambientale e alla luce degli audit del sistema stesso.
Significatività: risultato in termini di criticità del processo di valutazione degli aspetti
ambientali identificati all’interno dell’organizzazione (secondo una specifica metodologia
definita da parte dell’organizzazione stessa)
Sistema di Gestione Ambientale: la parte del sistema di gestione complessivo
comprendente la struttura organizzativa, la responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e
le risorse per definire e attuare la politica ambientale.
Sito: tutto il terreno, in una zona geografica precisa, sotto il controllo gestionale di una
organizzazione che comprende attività, prodotti e servizi. Esso include qualsiasi
infrastruttura, impianto e materiale.
SOV: Sostanze organiche volatili
Verificatore Accreditato: qualsiasi persona o organismo indipendente dall'organizzazione
oggetto di verifica che abbia ottenuto un accreditamento in conformità delle condizioni e
procedure previste dal Regolamento CE n. 1221/2009 “EMAS”.
UNITÀ DI MISURA
Chilogrammo (kg): la massa del prototipo di platino-iridio, sanzionato dalla I CGPM del 1889
e depositato presso il Bureau International des Poids et Mesures, nei sotterranei del
padiglione di Bretevil, a Sevres.
dB(A) Decibel (A): misura del rumore eseguita con strumenti calibrati sulla curva di
ponderazione A (Curva normalizzata a livello internazionale che fornisce, in funzione della
frequenza, l’andamento pesato dell’intensità sonora espressa in dB in modo da simulare il più
fedelmente possibile la risposta al rumore dell’orecchio umano).
Kilowattora (kWh): Unità di misura commerciale dell’energia elettrica. Equivale ad un
consumo di energia di 1000 watt in 1 ora.
LeqdB(A): Livello equivalente di rumore; in acustica, è l’indicatore utilizzato per valutare il
livello medio di rumore di un segnale variabile, su un periodo di tempo T.
Litro (l): il volume occupato da 1 kg di acqua pura alla temperatura della sua massima
densità (3,98 ) alla pressione di un'atmosfera.
Metro (m): Il metro è la lunghezza del cammino percorso dalla luce nel vuoto durante un
intervallo di tempo che dura 1/299 792 458 di secondo.
53
ELENCO PRINCIPALE NORMATIVA APPLICABILE
R.d. n. 1775 del 11/12/1933 (modificato dall’art. 23 D. Lgs. 152/99): Testo unico delle disposizioni
di legge sulle acque e impianti elettrici
D. Lgs. 12 luglio 1993, n.275: Riordino in materia di concessione di acque pubbliche
D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.: Norme in materia ambientale
Ordinanza Ministeriale del 30/12/2009: Misure urgenti in materia di approvvigionamento idricopotabile.
Legge n. 36 del 25/02/2010: Disciplina sanzionatoria dello scarico di acque reflue
L.R. 31 maggio 2006, n. 20: Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento
D. M. (Sanità) 29 dicembre 2008: Disciplina concernente le deroghe alle caratteristiche di qualità
delle acque destinate al consumo umano che possono essere disposte dalla regione Toscana.
L.R. 27 marzo 2012 n.12: Disposizioni urgenti in materia ambientale. Modifiche alla l.r. 20/2006, alla
l.r. 25/1998 e alla l.r. 64/2009
Attestato di adesione di Gruppo Colle al consorzio Progetto Acqua, del 22/03/2012
Determinazione dirigenziale n. 3111 del 05/08/2009 per derivazione di acque dal fiume Bisenzio
modificata da Determinazione dirigenziale n. 2067 del 14/06/2012
Determinazione dirigenziale n. 372 del 12/02/2010 per derivazione di acqua da pozzi
Determinazione dirigenziale n. 4354 del 30/11/2010 per derivazione dal fiume Bisenzio in
località Colle ad suo idroelettrico
Reg. Regionale del 08.09.2008, n. 46/R: Regolamento di attuazione LR 31.05.2006, n. 20 (Norme per
la tutela delle acque dall’inquinamento).
Regolamento comunale Comune di Cantagallo per la gestione degli scarichi domestici fuori fognatura
L.R. 10 ottobre 2011, n. 50 Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 (Norme per la tutela
delle acque dall’inquinamento) e alla legge regionale 3 marzo 2010, n. 28 (Misure straordinarie in
materia di scarichi nei corpi idrici superficiali. Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2006, n. 20
“Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento” e alla legge regionale 18 maggio 1998, n. 25
“Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati”).
Atto del 18/04/2001 del consiglio di amministrazione della GIDA S.p.A.
Regolamento del servizio idrico integrato Publiacqua S.p.A.
Regolamento del servizio di depurazione delle acque reflue del comprensorio tessile di Prato
Regolamento per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico delle acque reflue urbane e
industriali in pubblica fognatura - Approvato con Deliberazione n.18/03 del 1 Dicembre 2003
dall’Assemblea consortile dell’AATO n.3
D.P.R. del 26/08/1993 n. 412: Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione,
l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di
energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10 (come modificato dal DPR
n.551 del 21/12/1999).
L.R. 5 maggio 1994, n. 33 Norme per la tutela della qualità dell’aria (modificata dalla L.R. 3 febbraio
1995, n. 19)
D.P.R. del 15/11/96 n. 660 Regolamento per l’attuazione della direttiva 92/42/CEE concernente i
requisiti di rendimento delle nuove caldaie ad acqua calda, alimentate con combustibili liquidi o
gassosi.
D. lgs del 19/08/2005 n. 192 e s.m.i: Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento
energetico nell'edilizia. (come modificato dal D.Lgs. n. 311/2006)
Reg. CE 1005/2009: Sulle sostanze che riducono lo strato di ozono
L.R. 11 febbraio 2010 n. 9: Norme per la tutela della qualità dell’aria ambiente
DPR 27 gennaio 2012, n. 43: Regolamento recante attuazione del regolamento (CE) n. 842/2006 su
taluni gas fluorurati ad effetto serra
Determinazione n. 3150 del 26/10/2007: Rilascio Autorizzazione Integrata Ambientale
L. 5 marzo 1990 n. 46: Norme per la sicurezza degli impianti
L. 09 gennaio 1991, n. 10: Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso
razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia
L.R. 27 Giugno 1997 n.45: Norme in materia di risorse energetiche
54
D.M. (Ambiente) 02 aprile 1998: Modalità di certificazione delle caratteristiche e delle prestazioni
energetiche degli edifici e degli impianti ad essi connessi.
D.Lgs. 192/2005: Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico
nell'edilizia.
L.R. 24 febbraio 2005, n. 39: Disposizioni in materia di energia.
D.C.R. n.47 del 08 luglio 2008 Piano energetico regionale.
Dm Sviluppo economico 9 agosto 2012: Modifiche al Dm 6 agosto 2010, di adozione del bando per
l'agevolazione di programmi di investimento riguardanti la produzione di beni strumentali funzionali
allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e al risparmio energetico nell'edilizia.
Legge 7 agosto 2012, n. 134: Conversione del Dl 83/2012 recante misure urgenti per la crescita del
Paese (cd. "Dl Crescita") - Sospensione operatività Sistri - Energia - Appalti - Servizi pubblici locali
D.M. (Ambiente) 01 Aprile 1998, n.145: Regolamento recante la definizione del modello e dei
contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli articoli 15, 18, comma 2, lettera
e), e comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22.
D.M. (Ambiente) del 01 Aprile 1998, n.148: Regolamento recante approvazione del modello dei
registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi degli articoli 12, 18, comma 2, lettera m), e 18, comma 4,
del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22.
D.M. 10/11/2011 n. 219: Regolamento recante modifiche e integrazioni al decreto ministeriale del
18 febbraio 2011, n. 52, concernente il regolamento di istituzione del sistema di controllo della
tracciabilità dei rifiuti (SISTRI).
DPCM 23/12/2011 Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l'anno 2012.
D.M. 25 maggio 2012 , n. 141: Recante modifiche ed integrazioni al Decreto 52/2011 del Ministero
dell'Ambiente.
Legge 24 febbraio 2012, n. 14: Conversione in legge del Dl 216/2011, cd. "Milleproroghe" - Sistri,
discariche, emergenza Campania, Cov.
Legge 7 agosto 2012, n. 134: Conversione del Dl 83/2012 recante misure urgenti per la crescita del
Paese (cd. "Dl Crescita") - Sospensione operatività Sistri - Energia - Appalti - Servizi pubblici locali.
DM (Ministero dell’Ambiente) 29 luglio 2004 n.248: Regolamento relativo alla determinazione e
disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto .
DM 25 luglio 2001: Rettifica al decreto 20 agosto 1999, concernente "Ampliamento delle normative e
delle metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo
l'amianto, previsti dall'art. 5, comma 1, lettera f), della legge 27 marzo 1992 n.257, recante norme
relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto".
D.M. 6 settembre 1994: Ministero della Sanità Decreto di applicazione della L. 257/92 - Norme
relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto.
Legge 27 marzo 1992, n. 257: Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto. (pubblicata
sul Suppl.Ord. alla Gazzetta Ufficiale n. 87 del 13 aprile 1992) (aggiornata con le modfiche apportate
dalla legge 24 aprile 1998, n. 128, della legge 9 dicembre 1998, n. 426, dal decreto-legge 5 giugno
1993, n. 169 e dal decreto-legge 1 ottobre 1996, n. 510).
D.C.C. 28 febbraio 2005, n. 11 Comune di Cantagallo Zonizzazione acustica del territorio.
D.Lgs. 15 agosto 1991, n. 277 e smi: Attuazione delle direttive CEE 80/1107, 82/605, 83/477,
86/188 e 88/642 in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad
agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell’art. 7 LN 212/90.
L. 26 ottobre 1995, n. 447: Legge quadro sull’inquinamento acustico.
L.R. 1 Dicembre 1998 n.89: Norme in materia di inquinamento acustico.
D.P.R. 227/2011: Regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia
ambientale gravanti sulle imprese, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31
maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.
L. n. 36 del 22/02/2001: Legge quadro sulla protezione delle esposizioni a campi elettrici, magnetici
ed elettromagnetici.
DM del 03/12/1985: classificazione e disciplina dell'imballaggio e dell'etichettatura delle sostanze
pericolose, in attuazione delle direttive emanate dal Consiglio e dalla Commissione delle Comunità
europee.
55
D. Lgs. n. 65 del 14/03/2003: Attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla
classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi.
Regolamento 1907 del 18/12/2006: concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la
restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze
chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del
Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del
Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE.
Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008,
relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che
modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n.
1907/2006.
D. Lgs. N. 151 del 25/07/2005 Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE,
relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche,
nonché allo smaltimento dei rifiuti.
D.M. (Interno) 10 marzo 1998: Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione
dell’emergenza nei luoghi di lavoro.
DPR n. 151 del 1.8.2011: Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti
relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31
maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.
D.M. 7 agosto 2012: Recante disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze
concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare.
REGISTRAZIONE EMAS
VALIDITA’ E CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE
Il Verificatore Ambientale accreditato RINA Services S.p.A., con sede in via Corsica, 12 Genova, ha verificato e convalidato questa Dichiarazione ambientale redatta ai sensi del
Regolamento CE 1221/2009 del 25/11/2009. La direzione di “Gruppo Colle” si impegna a
trasmettere all’Organismo Competente a Roma la presente Dichiarazione Ambientale, i
necessari aggiornamenti annuali, la revisione della Dichiarazione Ambientale completa entro
tre anni dalla data di convalida ed a metterli a disposizione del pubblico secondo quanto
previsto dal Regolamento CE 1221/2009 (EMAS III).
RINA
DIREZIONE GENERALE
Via Corsica, 12
16128 GENOVA
CONVALIDA PER CONFORMITA’
AL
REGOLAMENTO
CE
N° 1221/2009 del
25.11.2009
( Accreditamento
IT - V - 0002 )
N. _503
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Dr. Roberto Cavanna
Managing Director
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RINA Services S.p.A.
Genova, _ 25/10/2012
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