28 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 26 AGOSTO 2014 Provincia Zorzone, un libro del museo racconta l’epopea dei minatori Comune di Oltre il Colle e museo di Zorzone hanno pubblicato il giugno scorso un volumetto sulla storia delle miniere della val del Riso. Dai Romani a Leonardo, da Modigliani fino a oggi. [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ «Riapriamo le miniere E porteremo lavoro» Estrazione per il 2016 Ieri il sopralluogo degli australiani a Oltre il Colle e Gorno «Nessun camion sulle strade, si userà il tunnel Parina-Riso» Dentro la miniera della Val Vedra, a Zorzone di Oltre il Colle FOTO ROTA ANDREA FILISETTI Dopo tanti annunci eccoli arrivare in carne e ossa. Ieri a Oltre il Colle e in Valle del Riso hanno fatto un sopralluogo gli australiani (una delegazione composta da sette persone) intenzionati a riaprire le miniere, il tutto dopo aver presentato pochi giorni fa il piano di investimenti che entro due anni potrebbe dare il via all’attività estrattiva. Cinquanta milioni di euro è quanto si vuole mettere in gioco nell’operazione: secondo la proposta di investimento si scommette sulla crescita del prezzo dello zinco, che dovrebbe aumentare nei prossimi tre anni. Sempre da quello che si legge sulla relazione, nell’agosto 2016, tra due anni esatti, potrebbe ripartire l’attività estrattiva. A Riso di Gorno, fuori dalla miniera Monica, incontriamo l’amministratore delegato di Energia Minerals Limited, «the big boss» per dirla in inglese, Kim Robinson con tanto di elmetto e stivali dopo il sopralluogo in galleria. «Stiamo valutando – spiega Robinson visibilmente soddisfatto – la possibilità di effettuare i primi lavori per la messa in sicurezza e i sondaggi. Era per noi necessario vedere con i nostri occhi per accertarci, prima di dare il via alla coltivazione, della validità delle risorse presenti, essendoci una prospettiva di spesa che avrà in un primo momento un importo di quattro milioni di euro». De Angelis (a sinistra), Robinson (secondo da destra) e gli investitori L’amministratore delegato crede nel territorio. «Le potenzialità ci sono – continua - e questo darà occasioni di lavoro ai residenti. Pensiamo di poter sfruttare anche alcune strutture già presenti in loco». Il piano di investimenti è rivolto principalmente agli australiani, ma è aperto anche al mercato inglese e italiano. Sul posto oggi c’era già un primo grande investitore, anch’egli soddisfatto del sopralluogo in miniera. Il nome del piano è «Gorno, project», anche se comprende tutto il compren- sorio della valle ed è a Oltre il Colle che si trova l’obiettivo principale e che la mineralizzazione che attualmente fa più gola. A Gorno, in Val del Riso, arriveranno tutti i minerali. «Il trasporto su gomma sarebbe impensabile – spiega Marcello De Angelis, rappresentante di Energia Minerals Italia – sia per la congestione che potrebbero subire le strade, sia per i costi. Preferiamo sistemare la discenderia Riso-Parina». L’approvvigionamento elettrico non sarà Non solamente zinco Alcune gallerie resteranno turistiche messi anche per cercare piombo, argento, rame e oro. Sottoterra fino alla chiusura del 1982 sono già stati estratti sei milioni di tonnellate di minerale e scavati 250 chilometri di gallerie. Il progetto prevede di utilizzarne un lungo tratto di undici chilometri: la discenderia Riso-Parina. Oggi in miniera si torna principalmente per far conoscere alle giovani generazioni quel duro lavoro di un tempo. Mentre in val del Riso si punta sulla storia, avrà soprattutto valore scientifico il tunnel «Santa Barbara» recentemente riqualificato a Parre. A settembre con la presentazione dell’intervento, nella galleria sarà possibile ammira- Quattro milioni di tonnellate di minerale, ma potenzialmente anche quasi tre volte tanto: è quanto vanno cercando gli australiani nel sottosuolo della valle del Riso e della val Parina. Qualche ex minatore mormora: «Il minerale c’è, si poteva lavorare ancora per una ventina d’anni». Negli ultimi dodici mesi Energia Minerals ha elevato a dieci i permessi di ricerca che interessano i territori dei comuni di Gorno, Oneta, Oltre il Colle, Premolo, Roncobello e Ardesio. E nel caso in cui oltre allo zinco nel sottosuolo ci fosse di più, Energia Minerals ha i per- garantito in autonomia da una propria centrale idroelettrica, si pensa di agganciarsi alle linee locali. «Per noi è importantissimo il rapporto con il territorio – spiega De Angelis –. Speriamo per prima cosa che le persone del posto vedano di buon occhio questo progetto». La digeribilità potrebbe essere favorita dall’approccio. «Non intralceremo la valorizzazione che è stata data alla storia di questo sito – continua –. Anche in Australia sono abituati ad aprire le miniere periodicamente permettendo il confronto tra il passato e come si lavora oggi. Siamo fermamente convinti dell’utilità di queste aperture al pubblico, servono per far crescere la mentalità e per dare maggiore peso alla nostra storia». De Angelis crede molto nel suo lavoro. «Sto lavorando – aggiunge – a questo progetto con l’obiettivo di fare ripartire l’attività mineraria non solo qui, ma in Italia in generale e ora il traguardo sembra davvero vicino. È da molto tempo che sto lottando affinché possa essere valorizzato il patrimonio dello Stato ed è un peccato che non lo si faccia». Kim Robinson e Marcello De Angelis in questi giorni continueranno a incontrare i sindaci. Nel frattempo si stanno godendo anche il paesaggio: «Siamo alloggiati all’hotel Neve di Zambla Alta – spiega De Angelis – e ci troviamo anche molto bene». 1 ©RIPRODUZIONE RISERVATA Binari nella miniera di Val Vedra, a Oltre il Colle. Da qui la Energia Minerals dovrebbe ripartire FOTO ROTA re l’importante conformazione geologica color rosso sangue, denominata «Santa Barbara, Monte Alino», per la quale sono venuti ricercatori fino da Parigi. E pensando in grande e guardando lontano, c’è anche un ambizioso progetto che potrebbe mettere in circolo tutte le principali attrattive della zona: la riqualificazione della vicina galleria di Piazza Rossa (nel sottosuolo di Premolo) che potrebbe permettere di collegare questo sito con le miniere della valle del Riso, chiaramente non più con scopi estrattivi, ma per un percorso interessantissimo nelle meraviglie sotterranee. 1 Trasporto di minerali ai Piani di Bracca nel 1960 An. Fi. L’ECO DI BERGAMO 29 MARTEDÌ 26 AGOSTO 2014 50 milioni Protezioni che delimitano un pozzo nelle miniere di Zorzone L’investimento previsto dalla Energia Minerals Limited La società australiana Energia Minerals prevede di investire per la riapertura e l’estrazione dello zinco dalle miniere di Val Parina-Val del Riso (Gorno-Oneta e Oltre il Colle), circa 50 milioni di euro. L’estrazione dovrebbe iniziare entro il 2016 L’imbocco del pozzo di 380 metri che collega l’Arera con Gorno Il sindaco: chiediamo di usare le nostre imprese e garantire la viabilità Oltre il Colle GIOVANNI GHISALBERTI A Oltre il Colle, ora ci credono (o ci sperano) un po’ di più: quei 250 chilometri di cunicoli sotto terra che per decenni hanno rappresentato la principale fonte di sostentamento del paese, saranno riaperti. Finalmente hanno visto gli australiani tanto citati finora, Robinson in testa. Sono arrivati gli ingegneri minerari, il finanziatore, ci sono stati e ci saranno nei prossimi giorni i sopralluoghi. E le autorizzazioni non mancano. «Lavori, tempi stretti» «I tempi, secondo loro – dice il sindaco di Oltre il Colle Valerio Carrara che li ha incontrati ieri mattina in municipio – saranno stretti. A breve partiranno con la messa in sicurezza delle gallerie. Inizieranno dalla Val Vedra di Zorzone, nella zona di Ca’ Pasì, quindi in territorio di Oltre il L’ingresso della miniera della Val Vedra a Oltre il Colle Un visitatore nella galleria delle miniere di Gorno Colle». Qui, infatti, l’australiana Energia Minerals ha già una concessione di coltivazione, acquistato dalla precedente società, la Berghem Maine. Concessione ancora in essere. «Il via con 3,5 milioni di euro» ta a scopo turistico. Con queste garanzie l’operazione per noi è formidabile e non potremo che appoggiarla». Proprio il sindaco Carrara, nel 2003, insieme ai colleghi di Gorno Gianpiero Calegari e di Oneta Angelo Dallagrassa, diede vita al «Consorzio minerario Val del Riso-Val Parina», per la valorizzazione turistica delle miniere. «L’impressione avuta dopo l’incontro è stata ottima – continua il sindaco –. Stanno portando avanti l’operazione con grande serietà. Con loro c’era anche il Una galleria per il turismo primo finanziatore del progetto, «In questi anni si è riusciti a reaustraliano, colui che metterà 3,5 cuperare per le visite turistiche milioni di euro per la alcuni tratti di galleria messa in sicurezza a Gorno e Oneta delle gallerie». – spiega il vicepresiDopo le dieci concesdente del Consorzio sioni di ricerca e quelPierangelo Manenti –. la già in essere per Purtroppo manca l’estrazione, manca proprio un percorso a solo l’ok dal Comune. Oltre il Colle. Si iniziò Ieri il sindaco Valerio da Ca’ Pasì, poi si inCarrara ha fatto precontrarono delle frasente le richieste del ne sul percorso, i fondi Comune: «L’invito è Il sindaco Carrara finirono e il progetto che utilizzino imprese rimase sulla carta». e operai del posto – spiega il sin- «Le intenzioni loro sono buone daco – e che non creino proble- – prosegue Manenti, figlio di un mi alla viabilità. Purtroppo ab- minatore –. Quindi non resta che biamo una rete stradale non ido- attendere. Ora anche il paese ci nea a sopportare decine di ca- crede. La riapertura delle miniemion che portano roccia. Mi è re porterebbe lavoro e turismo». stato però assicurato che la pri- «E l’impatto ambientale, come ma selezione dello zinco sarà fat- assicurato, – prosegue Manenti ta direttamente in galleria. Così – sarebbe minimo, visto che come gli scarti dovrebbero esse- tanto del lavoro sarebbe svolto re lasciati nelle gallerie già esi- proprio sotto terra. E le condiziostenti ma non più utilizzabili. ni di lavoro decisamente miglioInfine abbiamo chiesto che una rate rispetto a tanti anni fa». 1 galleria venga lasciata e attrezza©RIPRODUZIONE RISERVATA Lino, ex minatore: in tanti pronti a tornare «Manca lavoro e le condizioni sono migliori» OLTRE IL COLLE «Si dovrà cercare molto in profondità. Lo zinco là sotto non manca, ma bisognerà trovare la giusta venatura. E poi bisognerà rimettere tutto in sicurezza: le armature che costruivamo noi erano di legno, ormai saranno tutte marcite». I ricordi sono quelli di Lino Palazzi, 77 anni, di Zorzone di Oltre il Colle, ex minatore. «Probabilmente ci sono tut- te quelle tonnellate di zinco che dicono (circa 10-11 milioni, secondo alcune stime, a fronte di sei che sarebbero già stata estratte, ndr) – prosegue Palazzi – ma, a mio parere, si dovrà scendere tanto per trovare la venatura giusta». Aveva solo 22 anni quando Lino Palazzi entrò per la prima volta in miniera a lavorare: era il 1958. Le condizioni di lavoro, allora, erano decisamente difficili. «Si figuri che caricavo ancora il minerale con il badile». I pericoli e i disagi erano tanti: si moriva per lo scoppio delle mine e per la silicosi. Oggi, grazie alla tecnologia, probabilmente sarebbe tutto molto meno faticoso e più sicuro. Ed ex minatori o giovani pronti ad andare sotto terra pare ce ne siamo. «Manca lavoro e penso proprio che molti sarebbero disposti a scendere ancora in miniera. Penso solo a mio genero: fa il muratore e ogni giorno percorre centinaia di chilometri per andare in cantiere. Quando ha saputo che probabilmente sarebbero state riaperte le miniere si è detto subito pronto a cambiare». «Fino qualche tempo fa c’era un po’ di titubanza – prosegue Palazzi –. Tante parole ma pochi fatti. Ma ora non farebbero tutto questo movimento senza progetti concreti. Penso che il paese ormai sia convinto». 1 G. Gh. Lino Palazzi, con una delle lampade usate nel lavoro in miniera
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