Riapertura delle miniere di Oltre il Colle e Gorno

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L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 26 AGOSTO 2014
Provincia
Zorzone, un libro del museo
racconta l’epopea dei minatori
Comune di Oltre il Colle e museo di Zorzone
hanno pubblicato il giugno scorso un volumetto
sulla storia delle miniere della val del Riso. Dai
Romani a Leonardo, da Modigliani fino a oggi.
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«Riapriamo le miniere
E porteremo lavoro»
Estrazione per il 2016
Ieri il sopralluogo degli australiani a Oltre il Colle e Gorno
«Nessun camion sulle strade, si userà il tunnel Parina-Riso»
Dentro la miniera della Val Vedra, a Zorzone di Oltre il Colle FOTO ROTA
ANDREA FILISETTI
Dopo tanti annunci eccoli arrivare in carne e ossa. Ieri
a Oltre il Colle e in Valle del Riso
hanno fatto un sopralluogo gli
australiani (una delegazione
composta da sette persone) intenzionati a riaprire le miniere,
il tutto dopo aver presentato pochi giorni fa il piano di investimenti che entro due anni potrebbe dare il via all’attività
estrattiva.
Cinquanta milioni di euro è
quanto si vuole mettere in gioco
nell’operazione: secondo la proposta di investimento si scommette sulla crescita del prezzo
dello zinco, che dovrebbe aumentare nei prossimi tre anni.
Sempre da quello che si legge
sulla relazione, nell’agosto 2016,
tra due anni esatti, potrebbe ripartire l’attività estrattiva. A Riso di Gorno, fuori dalla miniera
Monica, incontriamo l’amministratore delegato di Energia Minerals Limited, «the big boss»
per dirla in inglese, Kim Robinson con tanto di elmetto e stivali
dopo il sopralluogo in galleria.
«Stiamo valutando – spiega Robinson visibilmente soddisfatto
– la possibilità di effettuare i
primi lavori per la messa in sicurezza e i sondaggi. Era per noi
necessario vedere con i nostri
occhi per accertarci, prima di
dare il via alla coltivazione, della
validità delle risorse presenti,
essendoci una prospettiva di
spesa che avrà in un primo momento un importo di quattro
milioni di euro».
De Angelis (a sinistra), Robinson (secondo da destra) e gli investitori
L’amministratore delegato
crede nel territorio. «Le potenzialità ci sono – continua - e questo darà occasioni di lavoro ai
residenti. Pensiamo di poter
sfruttare anche alcune strutture
già presenti in loco». Il piano di
investimenti è rivolto principalmente agli australiani, ma è
aperto anche al mercato inglese
e italiano. Sul posto oggi c’era già
un primo grande investitore, anch’egli soddisfatto del sopralluogo in miniera. Il nome del
piano è «Gorno, project», anche
se comprende tutto il compren-
sorio della valle ed è a Oltre il
Colle che si trova l’obiettivo
principale e che la mineralizzazione che attualmente fa più gola.
A Gorno, in Val del Riso, arriveranno tutti i minerali. «Il trasporto su gomma sarebbe impensabile – spiega Marcello De
Angelis, rappresentante di
Energia Minerals Italia – sia per
la congestione che potrebbero
subire le strade, sia per i costi.
Preferiamo sistemare la discenderia Riso-Parina». L’approvvigionamento elettrico non sarà
Non solamente zinco
Alcune gallerie
resteranno turistiche
messi anche per cercare piombo, argento, rame e oro. Sottoterra fino alla chiusura del
1982 sono già stati estratti sei
milioni di tonnellate di minerale e scavati 250 chilometri di
gallerie. Il progetto prevede di
utilizzarne un lungo tratto di
undici chilometri: la discenderia Riso-Parina.
Oggi in miniera si torna
principalmente per far conoscere alle giovani generazioni
quel duro lavoro di un tempo.
Mentre in val del Riso si punta
sulla storia, avrà soprattutto
valore scientifico il tunnel
«Santa Barbara» recentemente riqualificato a Parre.
A settembre con la presentazione dell’intervento, nella
galleria sarà possibile ammira-
Quattro milioni di
tonnellate di minerale, ma potenzialmente anche quasi tre
volte tanto: è quanto vanno
cercando gli australiani nel
sottosuolo della valle del Riso
e della val Parina.
Qualche ex minatore mormora: «Il minerale c’è, si poteva lavorare ancora per una
ventina d’anni». Negli ultimi
dodici mesi Energia Minerals
ha elevato a dieci i permessi di
ricerca che interessano i territori dei comuni di Gorno, Oneta, Oltre il Colle, Premolo,
Roncobello e Ardesio.
E nel caso in cui oltre allo
zinco nel sottosuolo ci fosse di
più, Energia Minerals ha i per-
garantito in autonomia da una
propria centrale idroelettrica, si
pensa di agganciarsi alle linee
locali. «Per noi è importantissimo il rapporto con il territorio
– spiega De Angelis –. Speriamo
per prima cosa che le persone
del posto vedano di buon occhio
questo progetto».
La digeribilità potrebbe essere favorita dall’approccio. «Non
intralceremo la valorizzazione
che è stata data alla storia di
questo sito – continua –. Anche
in Australia sono abituati ad
aprire le miniere periodicamente permettendo il confronto tra
il passato e come si lavora oggi.
Siamo fermamente convinti
dell’utilità di queste aperture al
pubblico, servono per far crescere la mentalità e per dare maggiore peso alla nostra storia».
De Angelis crede molto nel
suo lavoro. «Sto lavorando – aggiunge – a questo progetto con
l’obiettivo di fare ripartire l’attività mineraria non solo qui, ma
in Italia in generale e ora il traguardo sembra davvero vicino.
È da molto tempo che sto lottando affinché possa essere valorizzato il patrimonio dello Stato ed
è un peccato che non lo si faccia». Kim Robinson e Marcello
De Angelis in questi giorni continueranno a incontrare i sindaci. Nel frattempo si stanno godendo anche il paesaggio: «Siamo alloggiati all’hotel Neve di
Zambla Alta – spiega De Angelis
– e ci troviamo anche molto bene». 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Binari nella miniera di Val
Vedra, a Oltre il Colle.
Da qui la Energia Minerals
dovrebbe ripartire FOTO ROTA
re l’importante conformazione
geologica color rosso sangue,
denominata «Santa Barbara,
Monte Alino», per la quale sono venuti ricercatori fino da
Parigi.
E pensando in grande e
guardando lontano, c’è anche
un ambizioso progetto che potrebbe mettere in circolo tutte
le principali attrattive della
zona: la riqualificazione della
vicina galleria di Piazza Rossa
(nel sottosuolo di Premolo)
che potrebbe permettere di
collegare questo sito con le
miniere della valle del Riso,
chiaramente non più con scopi
estrattivi, ma per un percorso
interessantissimo nelle meraviglie sotterranee. 1
Trasporto di minerali ai Piani di Bracca nel 1960
An. Fi.
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50 milioni
Protezioni che delimitano un pozzo nelle miniere di Zorzone
L’investimento previsto dalla Energia Minerals Limited
La società australiana Energia Minerals prevede di investire
per la riapertura e l’estrazione dello zinco dalle miniere
di Val Parina-Val del Riso (Gorno-Oneta e Oltre il Colle), circa
50 milioni di euro. L’estrazione dovrebbe iniziare entro il 2016
L’imbocco del pozzo di 380 metri che collega l’Arera con Gorno
Il sindaco: chiediamo
di usare le nostre imprese
e garantire la viabilità
Oltre il Colle
GIOVANNI GHISALBERTI
A Oltre il Colle, ora ci credono (o
ci sperano) un po’ di più: quei 250
chilometri di cunicoli sotto terra
che per decenni hanno rappresentato la principale fonte di sostentamento del paese, saranno
riaperti.
Finalmente hanno visto gli australiani tanto citati finora, Robinson in testa. Sono arrivati gli
ingegneri minerari, il finanziatore, ci sono stati e ci saranno nei
prossimi giorni i sopralluoghi. E
le autorizzazioni non mancano.
«Lavori, tempi stretti»
«I tempi, secondo loro – dice il
sindaco di Oltre il Colle Valerio
Carrara che li ha incontrati ieri
mattina in municipio – saranno
stretti. A breve partiranno con la
messa in sicurezza delle gallerie.
Inizieranno dalla Val Vedra di
Zorzone, nella zona di Ca’ Pasì,
quindi in territorio di Oltre il
L’ingresso della miniera della Val Vedra a Oltre il Colle
Un visitatore nella galleria delle miniere di Gorno
Colle». Qui, infatti, l’australiana
Energia Minerals ha già una concessione di coltivazione, acquistato dalla precedente società, la
Berghem Maine. Concessione
ancora in essere.
«Il via con 3,5 milioni di euro»
ta a scopo turistico. Con queste
garanzie l’operazione per noi è
formidabile e non potremo che
appoggiarla».
Proprio il sindaco Carrara, nel
2003, insieme ai colleghi di Gorno Gianpiero Calegari e di Oneta
Angelo Dallagrassa, diede vita al
«Consorzio minerario Val del Riso-Val Parina», per la valorizzazione turistica delle miniere.
«L’impressione avuta dopo l’incontro è stata ottima – continua
il sindaco –. Stanno portando
avanti l’operazione con grande
serietà. Con loro c’era anche il Una galleria per il turismo
primo finanziatore del progetto, «In questi anni si è riusciti a reaustraliano, colui che metterà 3,5 cuperare per le visite turistiche
milioni di euro per la
alcuni tratti di galleria
messa in sicurezza
a Gorno e Oneta
delle gallerie».
– spiega il vicepresiDopo le dieci concesdente del Consorzio
sioni di ricerca e quelPierangelo Manenti –.
la già in essere per
Purtroppo manca
l’estrazione, manca
proprio un percorso a
solo l’ok dal Comune.
Oltre il Colle. Si iniziò
Ieri il sindaco Valerio
da Ca’ Pasì, poi si inCarrara ha fatto precontrarono delle frasente le richieste del
ne sul percorso, i fondi
Comune: «L’invito è
Il sindaco Carrara finirono e il progetto
che utilizzino imprese
rimase sulla carta».
e operai del posto – spiega il sin- «Le intenzioni loro sono buone
daco – e che non creino proble- – prosegue Manenti, figlio di un
mi alla viabilità. Purtroppo ab- minatore –. Quindi non resta che
biamo una rete stradale non ido- attendere. Ora anche il paese ci
nea a sopportare decine di ca- crede. La riapertura delle miniemion che portano roccia. Mi è re porterebbe lavoro e turismo».
stato però assicurato che la pri- «E l’impatto ambientale, come
ma selezione dello zinco sarà fat- assicurato, – prosegue Manenti
ta direttamente in galleria. Così – sarebbe minimo, visto che
come gli scarti dovrebbero esse- tanto del lavoro sarebbe svolto
re lasciati nelle gallerie già esi- proprio sotto terra. E le condiziostenti ma non più utilizzabili. ni di lavoro decisamente miglioInfine abbiamo chiesto che una rate rispetto a tanti anni fa». 1
galleria venga lasciata e attrezza©RIPRODUZIONE RISERVATA
Lino, ex minatore: in tanti pronti a tornare
«Manca lavoro e le condizioni sono migliori»
OLTRE IL COLLE
«Si dovrà cercare molto in profondità. Lo zinco là
sotto non manca, ma bisognerà
trovare la giusta venatura. E
poi bisognerà rimettere tutto
in sicurezza: le armature che
costruivamo noi erano di legno, ormai saranno tutte marcite».
I ricordi sono quelli di Lino
Palazzi, 77 anni, di Zorzone di
Oltre il Colle, ex minatore.
«Probabilmente ci sono tut-
te quelle tonnellate di zinco
che dicono (circa 10-11 milioni,
secondo alcune stime, a fronte
di sei che sarebbero già stata
estratte, ndr) – prosegue Palazzi – ma, a mio parere, si
dovrà scendere tanto per trovare la venatura giusta».
Aveva solo 22 anni quando
Lino Palazzi entrò per la prima
volta in miniera a lavorare: era
il 1958. Le condizioni di lavoro,
allora, erano decisamente difficili. «Si figuri che caricavo
ancora il minerale con il badile». I pericoli e i disagi erano
tanti: si moriva per lo scoppio
delle mine e per la silicosi.
Oggi, grazie alla tecnologia,
probabilmente sarebbe tutto
molto meno faticoso e più sicuro. Ed ex minatori o giovani
pronti ad andare sotto terra
pare ce ne siamo. «Manca lavoro e penso proprio che molti
sarebbero disposti a scendere
ancora in miniera. Penso solo
a mio genero: fa il muratore e
ogni giorno percorre centinaia
di chilometri per andare in
cantiere. Quando ha saputo che
probabilmente sarebbero state
riaperte le miniere si è detto
subito pronto a cambiare».
«Fino qualche tempo fa c’era
un po’ di titubanza – prosegue
Palazzi –. Tante parole ma pochi fatti. Ma ora non farebbero
tutto questo movimento senza
progetti concreti. Penso che il
paese ormai sia convinto». 1
G. Gh.
Lino Palazzi, con una delle lampade usate nel lavoro in miniera