N. 6 LUGLIO/AGOSTO 2014 - ANNO XXXII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983 UNA CHIESA GIOIOSA E MISSIONARIA Chiesa Insieme 2 LUGLIO/AGOSTO 2014 Editoriale SOMMARIO Una Chiesa Editoriale Focus Corpus Domini al Serafico - pag. 3 Primo e festa del piano Voto - pag. 4-5 Sinodo sinodo è l’impegno più importante diocesano - pag.6- 7 Formazione San La Scuola luogo d’incontro - pag.8 Francesco figura universale - pag. 9 Viaggio Vita Diocesana negli istituti religiosi Famiglie del vangelo Dalle - pag.10 pag. -11 parrocchie Ludovico da Casoria sarà santo - pag. 12 CVS la cena di solidarietà pag. 13 La Cultura stauta dell’Addolorata in cattedrale pag.14 Iniziative & Eventi Giovani Eventi Programma Assemblea LA PAROLA DEL VESCOVO - pag. 2 gioiosa e missionaria Adorazione Eucaristica Il del vescovo artisti crescono Agosto - pag. 15 diocesani in diocesana pag. 16 UNA CHIESA GIOIOSA E MISSIONARIA È questo il titolo generale del nostro Sinodo diocesano, ormai prossimo ad esser celebrato. Un titolo che porta l’impronta dell’Evangelii Gaudium di papa Francesco. Vogliamo accogliere l’invito del papa a inaugurare una nuova tappa dell’evangelizzazione all’insegna della gioia. E come potrebbe essere diversamente? Il vangelo è “bella notizia”, dunque invito alla gioia. I musi lunghi e lamentosi non sono fatti per evangelizzare. In questo orizzonte di un cristianesimo gioioso e “in uscita” missionaria ci introdurrà la nostra assemblea diocesana del 4-5 settembre, specie con le relazioni del cardinale Walter Kasper e di mons. Nazzareno Marconi. È tempo di convergere, di far comunione, di camminare insieme. Il giorno di San Rufino, nella È MORTA LA MAMMA DI PADRE GIOVANNI ASSISI - E' morta il 21 giugno scorso la mamma di padre Giovanni Raia, sacerdote della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, responsabile dell'ufficio catechistico diocesano. Matilde Angrisani, conosciuta da tutti come Maddalena era nata il 3 ottobre 1932; mamma di quattro figli: di essi il primo, Giuseppe, era morto nel 2009, all'età di 50 anni, mentre il marito Carmine era venuto a mancare nel 1988. La donna lascia alla famiglia - serena nella consapevolezza di saperla nell'abbraccio del Padre - esempi di disponibilità, accoglienza e carità verso tutti, dando più di quanto potesse permettersi. Di questa sua magnanimità molte sono state le testimonianze di coloro che l'hanno conosciuta. Le esequie si sono svolte la domenica del Corpus Domini, 22 giugno 2014, alle 9.00 presso la chiesa di San Pietro Apostolo in Somma Vesuviana (NA). A presiedere l'eucaristia lo stesso figlio, concelebranti il parroco padre Costanzo e padre Franco, dei PP. Trinitari. Durante la messa padre Giovanni ha sottolineato "che la comunione con Cristo, che determina anche la comunione fra tutti coloro che appartengono a Cristo, ci racconta, e ci permette di farne esperienza, che la morte è solo l'entrata piena nel mistero della comunione, che è comunione dei santi. E, dunque, i legami non sono spezzati, ma rafforzati dall'eternità che caratterizza la definitività dell'essere nella Luce: più vicini di prima, in Cristo, per cantare la gloria del Padre". L'inumazione è avvenuta il lunedì successivo presso il cimitero di Somma. 3 Messa in cattedrale, offriremo il frutto della consultazione operata lo scorso anno nelle comunità parrocchiali, santuariali, religiose, come nelle aggregazioni laicali. Inaugureremo solennemente l’anno sinodale. Una storia bella e antica ci precede. Non partiamo da zero. Ma molte cose nuove ci interpellano. Non possiamo far finta di non vederle. Sono criticità che ci coinvolgono e qualche volta ci disorientano. Ma le ragioni della speranza sono sempre più forti. Il nostro quinto anno della Parola ce lo spiegherà con alcuni testi biblici fondamentali, come la Lettera agli Ebrei e l’Apocalisse. Anche la prima ora della cristianità conobbe l’asprezza della prova. Ma trovò, nonostante tutto, il bandolo della speranza. Una speranza che ha la sua forza nella croce e risurrezione di Cristo. In questa luce ci apriamo convintamente alla grazia del Sinodo. + Domenico, vescovo MASSIMA ATTENZIONE NELL’ESAME DEI NUBENDI ASSISI - Dato che comincia ad accadere che alcuni, riguardo alle istruttorie matrimoniali trascurano parti essenziali della procedura, richiamando quanto prescrive l’articolo 10 del vigente decreto generale della Cei sul matrimonio canonico, ritengo particolarmente importante far notare ai confratelli parroci che l’accertamento dello stato libero dei contraenti esige che le relative domande siano poste dal parroco istruttore sotto giuramento; questo, dunque, è obbligatorio e non lasciato alla discrezionalità dello stesso parroco. Non basta, infatti, la attestata conoscenza del parroco, che può essere solo esteriore e superficiale e, d’altra parte, non è rilevabile dalle carte sottoposte all’approvazione della Curia che tale conoscenza più o meno diretta escluda l’assenza di vizi di consenso nei contraenti. L’importanza e la serietà dell’esame dei nubendi domandano che esso sia fatto dal parroco con diligenza, interrogando separatamente i nubendi. Le risposte devono essere rese sotto vincolo di giuramento, verbalizzate e sottoscritte, e sono tutelate dal segreto d’ufficio. Aggiungo: è altresì necessario, onde evitare dubbi ed equivoci, con la conseguenza che il “nulla osta” possa essere rifiutato, che le risposte siano tante quanti i punti interrogativi, anche all’interno della stessa domanda del questionario, evitando oltremodo risposte generiche o confuse. 3 Don Salvatore Rugolo - Cancelliere Vescovile Chiesa Insieme L’ A d o r a z i o n e Focus e u c a r i s t i c a p e r m a n e n t e al LUGLIO/AGOSTO 2014 3 Serafico UN LUOGO E UN MOMENTO PER STARE CON GESU’ Benedetta Maria ASSISI – “Il mio fratello Domenico mi diceva che qui si fa l’Adorazione” ha detto Papa Francesco nella sua visita al Serafico di ottobre. “Anche quel Pane ha bisogno di essere ascoltato perché Gesù è presente e nascosto dietro la semplicità e mitezza di un pane. E qui è Gesù nascosto in questi ragazzi. Sull’Altare adoriamo la carne di Gesù, in loro troviamo le Piaghe di Gesù”. Queste semplici e toccanti parole di Papa Francesco, riassumono la bellezza dell’esperienza dell’Adorazione eucaristica all’istituto Serafico. E’ un luogo di carità e amore reciproco. “Amatevi gli uni gli altri” si esprime in modo speciale in questa cappella dove il nostro caro vescovo ha voluto l’Adorazione eucaristica permanente diocesana. Durante il giorno i ragazzi dell’Istituto vengono accompagnati dagli operatori e pre- ghiamo, cantiamo, giochiamo e ridiamo, insieme con Gesù, in Gesù. Che dolcissima esperienza! Il cuore esulta di gioia quando vengono con le loro voci squillanti e il loro amore. E’ unico! Un’adoratrice un giorno mi ha detto: “Sono i ragazzi che con la loro gioia innocente e purezza guariscono le nostre piaghe”. Coloro che hanno detto sì a Gesù in questo progetto, donano tanta consolazione alle famiglie sofferenti, agli operatori, a chi vive qui e a tutta la Chiesa. Il 27 settembre abbiamo iniziato con un giorno alla settimana, e da gennaio è tutti i giorni tranne la domenica. Tanti cuori uniti fanno miracoli. Sapete che abbiamo anche un intenzionario diocesano? Ogni giorno si prega per le intenzioni specifiche della Chiesa di Assisi e della Chiesa universale. Qui si respira l’amore, si sceglie l’amore! Chi lavora, chi serve come volontario, chi viene per stare in compagnia di Gesù nell’Adorazione, si impegna nell’Amore e Gesù ci riempie il cuore della sua gioia. Veramente qui facciamo esperienza di Dio vivo. “Gesù alla Resurrezione ha conservato le piaghe e se le è portate in Cielo - dice Papa Francesco. – “. Le piaghe sono qui e sono in Cielo davanti al Padre. Noi curiamo le piaghe di Gesù qui, e Lui dal Cielo ci mostra le sue piaghe e dice a tutti noi: “Ti sto aspettando”. Gesù ce lo dice anche dal Serafico e attende il nostro sì in sostegno di una Chiesa in cammino nell’amore e nella gioia. “Venite e vedete”. 3 UN ANGOLO PER NUOVI STILI DI VITA L’Oratorio della Parrocchia di Sant’Eraclio di Foligno in visita all’Istituto per sordomuti e ciechi di Assisi Stefania proietti ASSISI - Giovedì 19 giugno circa 50 bambini dell’oratorio don Mariano della parrocchia di San Eraclio (diocesi di Foligno), accompagnati da giovani ed educatori, si sono recati in visita all’istituto Serafico. Grazie al parroco don Luigi Filippucci, che è anche direttore dell’ufficio della pastorale sociale e del Lavoro della diocesi di Foligno, i bambini dell’oratorio hanno conosciuto il percorso dei nuovi stili di vita (le diocesi di Assisi e Foligno sono entrambe nella Rete interdiocesana dei nuovi stili di vita coordinata da padre Adriano Sella, alla quale aderiscono oltre 80 diocesi italiane). Da qui l’idea di portare i piccoli dell’oratorio alll’Angolo dei Nuovi Stili di Vita che si trova all’ingresso dell’Istituto Serafico. L’Angolo è una bacheca “speciale” allestita su particolari supporti colorati realizzati proprio dai ragazzi dell’Istituto che viene predisposta dai giovani dell’equipe Nuovi Stili di Vita della Diocesi di Assisi (Francesco Fasulo, Roberto Tomassini e Marco Migagheli coordinati da Stefania Proietti della Commissione per la Pastorale sociale il lavoro e la custodia del creato della Diocesi di Assisi) ed aggiornata ogni due mesi. Ogni bimestre dall’Angolo si vuole lanciare un messaggio che, nello spirito cristiano, inviti ad adottare nuovi e più sobri stili di vita, suggerendo percorsi concreti e alla portata di tutti. Ad esempio questo mese il messaggio lanciato dall’angolo dei nuovi stili di vita riguardava “nuovi stili di pace”, e attraverso foto e didascalie suggeriva come la pace si realizza a partire da ciascuno di noi, anche da gesti semplici e quotidiani come un saluto, un sorriso, lo spegnere la tv ai pasti per privilegiare le relazioni familiari. L’incontro si è svolto con un momento di accoglienza dei ragazzi sul piazzale dell’Istituto, seguito da un bellissimo momento di preghiera di tutti i bambini (tra cui anche non cattolici) che, in assoluto silenzio, hanno pregato nella cappella dell’Adorazione permanente. Successivamente è stato visitato l’angolo dei Nuovi Stili di Vita posto all’ingresso principale della struttura. I bambini hanno poi assistito, nella sala conferenze, alla presentazione del “cammino dei nuovi stili di vita” a cura dei ragazzi dell’equipe Nuovi Stili di Vita Assisi ed alla proiezione del video della visita di Papa Francesco in Assisi. Infine sono stati salutati dalla presidente del Serafico Francesca di Maolo. 3 4 Chiesa Insieme LUGLIO/AGOSTO 2014 Primo piano “La Serafica civitas si è lasciata travolgere dall’onda eucaristica”; celebrati i due momenti CORPUS DOMINI E FESTA DEL VOTO, Suor Maria Rosaria Sorce ASSISI - “La Serafica civitas si è lasciata travolgere dall’onda eucaristica: celebrati i due momenti con grande partecipazione, intensità e devozione tuffandosi, annegando nella Trinità”. Sono le parole del vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino all’omelia della solenne celebrazione eucaristica da lui presieduta nella cattedrale di San Rufino alle 20.30 del 19 giugno cui ha fatto seguito la processione del Santissimo Corpo di Gesù, accompagnato da tutto il popolo di Dio: sacerdoti, laici, religiosi, pellegrini “per non dimenticare – come ancora ricordava il presule – che nell’Eucaristia Dio si fa carne per farci fare esperienza di Lui e darci la vita eterna. Un mistero: l’Eucaristia, che mette in ginocchio la nostra intelligenza”. Infatti, è passato Gesù Eucaristico per le vie della nostra città, della nostra quotidianità, soffermandosi alla basilica di San Francesco per la solenne benedizione eucaristica conclusiva, a dimostrazione che “dall’Eucaristia scaturisce il progetto di vita di tutta la nostra città”. Lo aveva compreso bene Santa Chiara liberando la cit- tà dai Saraceni con l’Eucaristia, un prodigio che Assisi ha ricordato il 22 giugno nella singolare, solenne “Festa del voto”, che a distanza di anni resta viva nel cuore degli assisani. In piazza del Comune nel consueto incontro col vescovo, dopo la lettura dell’unanime decreto, del tempo di far sempre memoria solenne dell’evento, il sindaco Claudio Ricci ricordava il dovere, cui il miracolo ci richiama: dell’accoglien- Chiesa Insieme Primo piano con grande partecipazione, intensità e devozione. LUGLIO/AGOSTO 2014 Ricordato anche il vescovo Goretti UNA COMUNITÀ CHE SI RITROVA za, della dolce comprensione, come affermava Arnaldo Fortini, laddove ci fossero divergenze e diversità per un cammino condiviso”. L’abbraccio con il vescovo, poi ancora una volta la città assisana, sostando nella basilica di Santa Chiara per l’omaggio floreale alla santa e l’ascolto del messaggio delle suore clarisse, scende giù per la china di San Damiano in un cammino di meditazione sull’esperienza claria- na e francescana, per non dimenticare che: “nell’Eucaristia si mette in gioco la vita della Chiesa”. A San Damiano, lì dove tutto è avvenuto, l’invito accorato del presule alla presenza dell’Eucaristia a prendere coscienza che: “noi siamo il Corpo Mistico di Cristo costruito continuamente dall’Eucaristia che per le mani di Chiara ha custodito Assisi. Un ricordo a quanti hanno continuato l’opera di Santa Chiara operando per il bene di questa città, in particolare a monsignor Sergio Goretti, illustre predecessore, nel secondo anniversario dalla sua morte. Auspichiamo con l’attuale cammino sinodale - ha sottolineato Sorrentino - di raggiungere l’unità del cuore e degli intenti pur nella diversificazione dei percorsi e delle idee che ci si presentano”. 3 È passato Gesù Eucaristico per le vie della nostra città, della nostra quotidianità, soffermandosi alla basilica di San Francesco per la solenne benedizione eucaristica conclusiva, a dimostrazione che “dall’Eucaristia scaturisce il progetto di vita di tutta la nostra città”. 5 6 Chiesa Insieme LUGLIO/AGOSTO 2014 Sinodo diocesano “NELLA NOSTRA COMUNITÀ IL SINODO L’ultimo risale al 1938, il richiamo del vescovo e gli spunti emersi alla pre-assemblea per “una Chiesa gioiosa e missionaria” Alessandra Grazioli Marina Rosati ASSISI – “Il Sinodo ora è l’impegno più importante per la Chiesa diocesana”. Il vescovo monsignor Domenico Sorrentino non si stancherà mai di ripeterlo ed anzi la diffusione e conoscenza di questo appuntamento che coinvolge tutti devono essere costanti. “Non è un obbligo – ha tenuto a sottolineare - ma una scelta per dare risposte a delle problematiche e delle esigenze che sono venute fuori in questi anni”. La pre-assemblea diocesana che si è svolta il 13 e il 14 giugno a Santa Tecla ha avuto come filo conduttore proprio il cammino di preparazione a questo momento che si svolgerà ufficialmente il prossimo anno con il la- voro di 150 sinodali. Nella prima giornata dopo l’invocazione allo Spirito, si è letto il passo dell’Apocalisse 5,1-12, che il vescovo ha definito l’ “orizzonte di speranza” in cui il cammino sinodale è chiamato ad inserirsi. Commentando il brano neotestamentario di apertura dei lavori monsignor Sorrentino ha anzitutto informato che il momento celebrativo vero e proprio del Sinodo si avvierà dopo Natale, ma che anche l’autunno rappresenterà un periodo importante di preparazione. “Ci troviamo – ha detto il vescovo - di fronte a una profonda e vasta crisi di valori, pensiero e relazioni. Rischiamo anche noi, comunità cristiana, di sentirci smarriti e disillusi, senza speranza, come i due discepoli di Emmaus. Ma l’Agnello, mostrandoci le sue piaghe aperte, che sono piaghe di un Vivente, può farci rialzare e camminare, da risorti. Fondamentale resta il passaggio personale ed interiore dell’apertura del cuore, che unico può garantire la vera riuscita del Sinodo”. Avviando dunque il lavoro del pomeriggio il vescovo ha comunicato che alla prossima assemblea diocesana interverrà il cardinale Kasper sottolineando che l’obiettivo dei laboratori di questa due giorni è quello di verificare e mettere a punto l’Instrumentum laboris definitivo su cui lavoreranno le commissioni sinodali, per aree. L’ultimo Sinodo celebrato in diocesi risale al 1938, per volontà di monsignor Nicolini, quello precedente al 1909, quello prima addirittura al 1764. Padre Francesco De Lazzari, in qualità di segretario del Sinodo ha sintetizzato gli esiti dei lavori di ampia consultazione condotti dai consigli sinodali parrocchiali e registrati in un notevole numero di verbali. In sintesi è stato messo in evidenza che la maggior parte dell’attenzione è stata dimostrata rispetto alle tre aree di approfondimento proposte dallo stesso Instrumentum laboris adottato per questa prima fase: “Crisi della fede e forza della Parola”, “La Chiesa, famiglia di famiglie” e Il segretario del Sinodo padre De Lazzari spiega meta, compagnia e modalità di questo cammino “Impariamo ad ascoltare Gesù” Ci stiamo avviando sempre più al Sinodo, questo che cosa significa per la nostra comunità diocesana? "La parola Sinodo significa camminare insieme. Abbiamo una meta, una compagnia e una modalità. La compagnia è Gesù Signore, e la modalità consiste nell’essere costruttori della sua Parola. Gesù ci conduce al Padre: ecco la meta. Abbiamo un compagno di viaggio, Gesù; chi anima e rende feconda in noi la Parola, lo Spirito Santo. Dentro questo dinamismo di grazia possiamo camminare insieme sulla stessa strada. Questo, innanzi tutto, significa fare Sinodo". Quale apporto e contributo possiamo dare per sostenere questo percorso? "Innanzi tutto, inserendoci in questo percorso con convinzione e disponibilità alla grazia. Il percorso, poi, lo indica Gesù stesso agli Apostoli nell’ultima Cena. Lo sintetizzo in tre sue frasi: “Le Parole che hai dato a me (Padre), io le ho date a loro. Essi (gli Apostoli) le hanno Chiesa Insieme Sinodo diocesano LUGLIO/AGOSTO 2014 7 È O R A L’ I M P E G N O P I Ù I M P O RTA N T E ” “Per annunciare il Vangelo nelle periferie”. Dai verbali emergono con forza la preoccupazione per i giovani e la famiglia, ma con una certa difficoltà a fare proposte concrete in merito. Si riscontra interesse e attenzione anche al ruolo del laicato, come corresponsabile della pastorale, e la sollecitazione di un coinvolgimento più ampio e sistematico della grande risorsa costituita dai religiosi e i santuari presenti in Diocesi. Ha riscosso invece minor attenzione la questione dello “Spirito di Assisi”. Padre De Lazzari è passato poi alla lettura delle sintesi dei verbali dei 5 vicariati. Vi si sottolinea fortemente la problematica di un catechismo efficace, in grado di coinvolgere le famiglie nella formazione alla fede dei figli, quella della grande crisi economica e politica, che richiede un intervento dei cristiani preparato e progettuale, e una valutazione in genere positiva delle Comunità Maria Famiglie del vangelo. Don Girolamo Giovannini ha invece esposto la bozza dell’Instrumentum laboris per “una chiesa gioiosa e missionaria” su cui dovranno lavorare le commissioni che nella mattinata di sabato hanno messo a punto diverse proposte, modifiche e integrazioni. Molteplici gli spunti venuti fuori dai laboratori: dalla numerosità delle sottocommissioni alla necessità di un maggiore approfondimento biblico, dall’accoglienza dei pellegrini in una città come Assisi alla formazione dei religiosi, dalla centralità della eucarestia nella liturgia domenicale all’importanza delle caritas parrocchiali in questo momento di profonda crisi. Ascoltate con attenzione le sintesi dei laboratori il vescovo ha ringraziato tutti per le indicazioni che “ci aiutano a capire che cosa vogliamo fare. Voglio tuttavia chiarire che l’Instrumentum laboris, avrà dei riferimenti fondativi, come la Parola di Dio su cui non si discute perché è magistero della Chiesa, quei riferimenti vanno solo assimilati. Deve essere chiaro che il sinodo non è fatto per discutere grandi principi, sui temi di fondo non si dibatte e non ci si discosta. E allora – ha continuato il vescovo – cosa fare partendo proprio dalla Parola di Dio?” Dopo questo step lo schema dell’Instrumentum laboris sarà assoggettato ad un’altra ondata di coinvolgimento. Sulla presenza delle sottocommissioni il vescovo ha tenuto a sottolinearne l’importanza come “cinghia di trasmissione” e “strumento che snellisce il lavoro” visto che le due o tre persone che ne fanno parte “dovrebbero prendersi la responsabilità di conoscere, approfondire, sviscerare e studiare un problema in modo poi da poterlo riportare agli altri, anche per fare i conti – come ha evidenziato il vescovo – con le nostre forze, comunque limitate”. 3 accolte” (Gv 17,8). “Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me… Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi” (Lc 22,19-20). “Se dunque io, il Signore e Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri (Gv 13,14)". Inserendoci in questo percorso, come singoli e come comunità, portiamo il migliore contributo per vivere e sostenere il Sinodo. a mensa con Lui, lo riconosciamo dentro un’esperienza trasformante che fa scoppiare una gioia umano-divina incontenibile. Nulla e nessuno ci potranno fermare: difficoltà, stanchezze pastorali, conversione pastorale, presente e futuro… nulla. Siamo sempre con Lui. Ed Egli è sempre con noi, e seguita a vincere il mondo. Ancora, come i due di Emmaus, pur stanchi del cammino della giornata, iniziata dentro la tristezza e delusione, pur dentro la notte ormai scesa, usciremo dalle nostre case e dalle nostre notti, qualsiasi esse siano. Con l’esperienza personale e comunitaria di Lui, ripieni di gioia, lo vivremo e lo annunceremo. E’ la gioia di una Chiesa missionaria, in uscita verso tutte le periferie del mondo". 3 Come possiamo diventare una Chiesa gioiosa e missionaria? "Gesù dice: “Io sono la via, la verità, la vita” (Gv 14,6). Se ascoltiamo Gesù come i due discepoli di Emmaus, Egli fa ardere il nostro cuore. Se, come loro, ci sediamo 8 La Chiesa Insieme LUGLIO/AGOSTO 2014 professoressa Tagliaferri Formazione coordinatrice dell ’E su a colloquio con gli insegnanti di religione LA SCUOLA, LUOGO DI INCONTRO E DI COMUNIONE Suor Maria Rosaria Sorce ASSISI - Martedì 27 maggio al Vescovado la professoressa Biancamaria Tagliaferri (nella foto), quest’anno coordinatrice dell’Esu per nomina del vescovo della diocesi monsignor Domenico Sorrentino, ha incontrato gli insegnanti di religione di ruolo, incaricati e degli elenchi supplenti, per un primo incontro di conoscenza e confronto sulla scuola e sull’educazione. La professoressa Annamaria Bettuzzi dell’Esu, che da alcuni anni è diventata un punto di riferimento fondamentale per gli insegnanti di religione per la sua profonda umanità, professionalità e serietà nel portare avanti questo ruolo affidatogli dal vescovo, ha iniziato l’incontro presentando brevemente la Tagliaferri, attualmente dirigente scolastico dell’Istituto Alberghiero di Assisi, che conta più di mille alunni e di cinquanta classi, che vanta una grande esperienza nel campo della scuola e dell’educazione e soprattutto una singolare umanità pedagogica nella formazione dei giovani, degli insegnanti e dei neo dirigenti. Poi la parola alla Tagliaferri che ha voluto inaugurare questo suo nuovo ministero con le parole di Papa Francesco nel suo discorso rivolto al mondo della scuola sabato 10 maggio in Piazza San Pietro: “Uno scenario unico della cristianità che vede la scuola al centro di essa”. La dirigente dell’Alberghiero, dopo aver ringraziato per la fiducia riposta in lei che ha accolto con gioia questo nuovo compito nonostante i suoi onerosi impegni (è membro anche del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Serafico) si è soffermata su alcuni punti fondamentali del discorso del Papa: la scuola come luogo d’incontro per tutti, aperta alla realtà, che educa mente e cuore in una dimensione sempre più comunionale e in rete col territorio, perché per educare un giovane occorre un villaggio, tanto più in una società liquida e frammentata come la nostra. 3 Una commissione regionale con sede ad Assisi al servizio dell’educazione ASSISI - Nel cuore del decennio che la Cei dedica particolarmente all’impegno in campo educativo, è interessante presentare il coordinamento che opera in questo settore: la Cresu, Commissione regionale per l’Educazione, la scuola e l’Università, che ha sede ad Assisi presso il Seminario regionale Umbro e di cui è presidente l’arcivescovo Domenico Sorrentino, delegato a tale compito dalla Conferenza episcopale umbra. Coordinatore della Cresu è stato per sei anni il professor Giovanni Carlotti dell’Università di Perugia. Da quest’anno, nell’avvicendamento degli incarichi, è coordinatrice la professoressa Annarita Caponera, docente a Perugia e presso l’Istituto Teologico di Assisi, ottima conduttrice del corso dal titolo “Cerco l’uomo: in dialogo con Papa Francesco” che, in tre incontri e nello stile vivace dell’intervista a varie personalità, ha offerto un percorso di approfondita riflessione, “per non dimenticare”, sullo straordinario pellegrinaggio di Papa Francesco ad Assisi. La commissione coinvolge docenti ed alcuni genitori delle diverse diocesi umbre ed è al servizio anzitutto della comunità ecclesiale, ma anche della società civile. Attenta alla questione educativa in senso ampio ed aperta oltre il nostro territorio, si pone l’obiettivo specifico della conoscenza di iniziative e problematiche presenti in regione, e della programmazione di incontri, confronti, nuove realtà da promuovere, segno di un cammino comune di crescita, nell’attenzione alla storia e ai “segni dei tempi”. E’ inoltre in dialogo con le autorità e gli enti scolastici presenti nella regione. Ogni anno abbiamo vissuto eventi come quelli dei corsi, organizzati dal coordinamento regionale, che hanno visto la partecipazione dei migliori specialisti nel trattare esigenti tematiche educative, suscitando vivo interesse e confronto con i partecipan- ti: corsi aperti a tutti, rivolti a dirigenti scolastici, insegnanti, educatori, genitori, studenti, verso l’elaborazione di un patto educativo condiviso. Tutto ciò è orientato ad una comune riflessione su tematiche importanti, verso il superamento della frammentazione; per costruire rapporti che operino in profonda sinergia a favore di quel prezioso patrimonio umano che sono i ragazzi. Da alcuni anni, per volontà del vescovo, all’interno della commissione opera una sotto-commissione cui partecipano i direttori degli insegnanti di religione cattolica delle diocesi umbre. L’obiettivo è quello di un percorso comune e di scelte operative condivise per quanto concerne l’insegnamento della religione cattolica, dalla formazione del corpo docente, nel dialogo costante con l’Istituto teologico e l’Istituto di Scienze religiose di Assisi, fino ad una corretta e trasparente attenzione alla normativa stabilita d’intesa tra la Cei e il ministero della Pubblica Istruzione e della Ricerca, in una materia molto delicata a livello legislativo, come anche nel coinvolgimento sul piano umano.3 Anna Maria Bettuzzi Chiesa Insieme Formazione LUGLIO/AGOSTO 2014 9 Convegno sulla proclamazione del santo a patrono d’Italia Ampi approfondimenti dei professori Riccardi e Santucci; messaggio della Boldrini SAN FRANCESCO, FIGURA UNIVERSALE Marina Rosati ASSISI – Ripartire da San Francesco, dalla sua figura semplice e umile al servizio degli altri, dalla preghiera che ha guidato la sua conversione e il suo cammino. Seppur tirato per il saio e accarezzato dal regime fascista il santo di Assisi rimane un’icona universale che oggi, anche grazie a papa Bergoglio non subisce distorsioni. Il messaggio, che il 18 giugno è stato rilanciato da Assisi nel corso del convegno, organizzato dalla diocesi in collaborazione con il Comune, per i 75 anni della sua proclamazione a patrono d’Italia, ha evidenziato il forte senso di universalità di questo santo. Un messaggio di augurio e di auspicio al quale si è unito anche quello che la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini ha inviato ai francescani del Sacro convento e che è stato letto dal custode padre Mauro Gambetti. Il professor Andrea Riccardi ha evidenziato con grande ariosità, significative testimonianze e citazioni storiche come padre Gemelli, padre Vittorino Facchinetti, Salvatorelli, Gramsci e molti altri quanto San Francesco sia stato esaltato per questo suo essere “vera immagine di Cristo”. Molto interessante l’approfondimento sul processo di fascistizzazione del santo che piaceva a Mussolini, avvezzo com’era ad esaltare il regime anche attraverso temi francescani. Celebre il suo messaggio agli italiani del 1926 nel quale lo esaltava con un stilema non suo: “il più italiano dei Santi e il più santo degli italiani”. E nonostante le varie interpretazioni che Francesco ha avuto e subito, non ultima quella di Beppe Grillo che ha fondato il suo Movimento proprio il 4 ottobre, la figura del santo “è libera, evangelica e storica e risorge con quel suo messaggio sempre attuale”. L’altro aspetto interessante sottolineato dal fondatore della Comunità di Sant’Egidio è l’immagine di città-santuario che Assisi ha saputo costruirsi “in cui c’è la connessione vera tra la città ideale con quella reale”. A questo aspetto si aggiunge, ha avuto modo di sottolineare ancora Riccardi, l’internazionalizzazione che la stessa ha realizzato anche grazie a Fortini. Il grande merito della proclamazione, come ha evidenziato il professor Francesco Santucci nella sua relazione, trova nel vescovo di allora monsignor Placido Nicolini il vero artefice e soggetto attuatore. Tanti i consensi, ben 166 arrivarono dai vescovi italiani ai quali l’alto prelato scrisse prima di presentare la petizione al Papa. Ma il sostegno a questa “candidatura” a patrono d’Italia era ampissimo. “Anche il mondo politico e civile italiano – ha aggiunto Santucci – guardano con crescente interesse a San Francesco. Casa Savoia era legata a rete doppia ad Assisi soprattutto tramite il podestà Arnaldo Fortini. La regina Margherita ai primi del secolo era stata eletta protettrice della Società internazionale di studi francescani, grazie ai suoi buoni rapporti con Paul Sabatier. Il re Vittorio Emanuele III era stato ad Assisi per il VII centenario francescano, mentre la figlia Giovanna aveva scelto di unirsi con Boris, re di Bulgaria, proprio nella città di San Francesco e nell’anno 1930. Nicolini aveva incontrato molti consensi, oltremodo entusiastiche furono le risposte da tutto il mondo francescano”. Così l’attesa promulgazione avrà luogo il 18 giugno del 1939 e proprio nella felice coincidenza dell’anniversario il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino, chiudendo i lavori ai quali aveva preso parte anche il sindaco Claudio Ricci, ha sottolineato la necessità di ripartire da San Francesco “per motivi storici, perché a volte non ci rendiamo conto dell’aria che respiriamo e dei processi in cui stiamo. E poi per l’impulso religioso e della preghiera che deve essere sempre il faro della nostra vita. E infine – ha tenuto a sottolineare Sorrentino – per un dovere politico, di servizio alla polis, alla nazione. Queste sono le chiavi di lettura di questo anniversario e della figura di Francesco che si innestano a perfezione nella visita del Papa del 4 ottobre scorso e nell’eredità che la stessa ci ha lasciato”. 3 Chiesa Insieme 10 LUGLIO/AGOSTO 2014 Vita diocesana IL DESIDERIO DI BARBARA MICARELLI: UNA REALTA’ A LIVELLO MONDIALE Inizia il viaggio negli ordini religiosi: la storia delle Suore francescane missionarie di Gesù Bambino Suor Maria Felicita Decio ASSISI - Madre Maria Giuseppa di Gesù Bambino (Sulmona 1845 - Assisi 1909), (Barbara Micarelli) Fondatrice dell’Istituto “Suore francescane missionarie di Gesù Bambino” realizzò il desiderio di aprire una casa nella culla serafica in Santa Maria degli Angeli, il 28 agosto 1888. Il ministro generale dell’Ofm, padre Bernardino da Portagruaro, che l’aveva vestita con il suo stesso saio, nel Natale del 1879, le fece la grazia tanto desiderata. “Agli Angeli, presso Assisi, è già stata trovata una Casa…” (P. Bernardino, 18 maggio 1888). La gioia e la gratitudine riempiono il cuore della madre, che vede realizzarsi quanto il Signore le aveva messo nel cuore. Scrive nelle “Memorie importantissime”: “ebbi la potente ispirazione che dal solo padre San Francesco dovevo io ricevere lume, guida e sostegno”. “Veggano le mie care figlie come è volontà di Dio che esse siano con me poverella vere figlie del poverello di Assisi”. Accanto al luogo santo della Porziuncola e alla cappella del Transito del padre San Francesco, le giovani novizie potevano formarsi allo spirito francescano di penitenza, di povertà, di semplicità e di carità serafica. Il noviziato viene trasferito da L’Aquila, casa di Fondazione, a Santa Maria degli Angeli. Il vescovo e il sindaco di Assisi accolgono le suore con soddisfazione. La madre si affida alla divina provvidenza che si manifesta nell’aiuto della signora Orsola Biagetti e la figlia Maria e di altri signori del paese, che conoscevano i bisogni della popolazione. Si mette subito all’opera: accoglie le bambine orfane, dà inizio alla scuola per l’educazione e la formazione delle ragazze, assiste gli infermi. Il 19 marzo 2011 il sindaco Claudio Ricci, ha conferito la cittadinanza onoraria a Barbara Micarelli, suor Maria Giuseppa di Gesù Bambino. Con lo stesso spirito della Madre, le suore francescane missionarie di Gesù Bambino vivono, da più di 125 anni, una presenza operosa, testimoniando la pedagogia dell’amore, che scaturisce dal carisma di carità umile e semplice, che si ispira a Gesù Bambino, e continuano a donarsi nella scuola, nella catechesi, nella caritas, nel movimento per la vita, nell’accoglienza delle signore della seconda e terza età, nell’aiuto ai bisognosi, nella vicinanza ai poveri, agli ultimi. Nella Chiesa di Assisi, l’Istituto ha prestato servizio al Pontificio seminario regionale di Assisi Pio XI (1912-1978), al seminario diocesano (1919-1970), alla Comunità della Porziuncola, Ofm (1947-2011), all’accoglienza Caritas (1994-2004). E’ tuttora presente ad Assisi, nel monastero di Sant’Andrea” (1915) e a Bettona (1910). La prima comunità, “Ritiro San Antonio”, a Santa Maria degli Angeli, è sede dell’archivio storico, della direzione di “Betlemme Serafica”, rivista dell’Istituto, si è aperta alla condivisione del carisma con l’Associazione “Amici Barbara Micarelli”, si è moltiplicata sullo stesso territorio: comunità del Noviziato, di accoglienza e di formazione dei giovani, Centro di Spiritualità “Barbara Micarelli”. Si diffonde in altre diocesi dell’Umbria e in quasi tutte le regione d’Italia. Nel 1927, l’Istituto si lancia nella terra del Perù, con lo spirito missionario della Madre Fondatrice: “Dio solo, la sua gloria, le anime dobbiamo cercare” (let.363); e poi: Libia (1929-2013); Belgio (19522001); Germania (1960-1992); Stati Uniti NJ 1961; Bolivia 1962; Colombia e Argentina 1964; Filippine 1980; Albania 1992; Paraguay 1997; Cameroun 2000; Brasile (2005-2009); Francia 2005: dovunque testimoniando con la vita e le opere. 3 Nell’incontro del CMD le testimonianze e l’intenzione di avviare un percorso comune I MISSIONARI CERCANO DI FARE SQUADRA ASSISI - Una trentina di persone, in rappresentanza di case religiose e gruppi, ha partecipato all’incontro di giovedì 12 giugno promosso dal Centro missionario diocesano con lo scopo di “conoscersi” e di attivare possibili sinergie per una migliore animazione. Dopo l’introduzione del vescovo monsignor Domenico Sorrentino, ci sono stati gli interventi di esponenti dei gruppi di San Rufino, delle suore francescane del Giglio, di San Francesco d’Assisi, di Rivotorto, di Passaggio di Bettona, della Caritas di Costano, dell’Eremo delle Carceri, dei Cappuccini e dei Rami. Ognuno ha portato testimonianze sulla attività svolta e sui numerosi impegni : ne è venuta fuori una “ricchezza” che va fatta conoscere, perché “bonum diffusivum sui”, incoraggia tutti ad operare nella missione di tutti, nella nostra Diocesi e nel mondo intero. 3 Alberto Cecconi Chiesa Insieme Vita diocesana LUGLIO/AGOSTO 2014 11 IL PERDONO CHE SUPERA I CONFLITTI La Comunità Maria Famiglie del Vangelo in ritiro a Montefalco ha riflettuto su questo tema MONTEFALCO - “Il perdono”: è questo il tema svolto nelle dense giornate di ritiro, preghiera e condivisione della Comunità Maria Famiglie del Vangelo che si sono svolte nel fine settimana dal 20 al 22 giugno a Montefalco, presso il santuario Santa Maria della Stella. Monsignor Domenico Sorrentino ha accompagnato, con fare paterno, il nutrito gruppo di presenti per tutti e tre i giorni e proprio nel pomeriggio di venerdì ha affrontato il delicato tema delle tre grandi crisi che ci investono: “confusione valoriale”, “crisi di slegamento” e “cultura dello scarto”. Ci ha parlato della crisi, parola che etimologicamente significa “separare, cernere, valutare” legando a questo vocabolo altri due termini “Logos” e “Kairos”. Riflettere, giudicare e valu- tare una situazione, in fondo vuol dire gettare le basi per un nuovo sistema. Per questo ha invitato a stare nella crisi con il Kairos, cogliendola come momento giusto e opportuno per qualcosa di significativo. Riusciremo a fare nuove le cose, cioè a creare e costruire solo attraverso un giusto modo di incontrarci e fare relazione con gli altri, con le cose e con Dio guidati dal Logos, Luce e Vita per essenza. Le Comunità Maria famiglie del Vangelo scelgono di farsi guidare dalla bussola del Vangelo, proponendosi come una pastorale di famiglia per un rinnovamento delle parrocchie attraverso un metodo primitivo d’incontri e di relazioni attorno alla Parola. Lo stesso cardinale Walter Kasper, presente tra l’altro alla prossima assemblea diocesana del 4 e 5 Settembre ha posto l’accento sulle piccole famiglie spirituali assimilandole a “ecclesiola in ecclesia”, una Chiesa in piccolo all’interno della Chiesa, mezzo indispensabile attraverso il quale rendere la Chiesa “casa e famiglia” per tutti. Ad integrare e completare il percorso tematico di questi tre giorni, gli interventi della psicologa-psicoterapeuta Maria Luisa Tiberini e della sua collega Raffaella Gentile che hanno aiutato il gruppo ad approfondire argomenti quali il conflitto all’interno delle comunità ed il ruolo dell’animatore, permettendo ai presenti di cogliere anche gli aspetti sociologici delle relazioni comunitarie. Nella mattinata del sabato e della domenica le catechesi di monsignor Girolamo Giovannini e padre Luca Paraventi seguite entrambe da un costruttivo momento di condivisone e confronto tra i presenti. Si è passati dall’approfondire i passi biblici che hanno ripercorso gli atteggiamenti con cui Gesù ha accolto e cercato “i peccatori” del suo tempo a quelli con cui ci viene chiesto di essere misericordiosi con i fratelli, avendo coscienza di essere debitori gli uni degli altri accogliendo l’invito di San Paolo a sopportarsi «a vicenda con amore». E’ inevitabile che sorgano divisioni, dissensi, vedute diverse ma dove il perdono risana, i rapporti diventano veramente umani, accoglienti e benevoli, mentre senza perdono una Comunità diventa invivibile. 3 Comunità Maria Famiglie del Vangelo Chiesa Insieme 12 LUGLIO/AGOSTO 2014 Dalle Parrocchie PADRE LUDOVICO DA CASORIA SARA’ SANTO, LA DIOCESI ESULTA Messa a San Francesco con l’annuncio da parte delle tre comunità di suore ASSISI - In occasione della festa della memoria del Beato Ludovico da Casoria di martedì 17 giugno che è stata caratterizzata da una solenne celebrazione nella Basilica inferiore di San Francesco alla quale hanno preso parte anche i ragazzi del Serafico le tre comunità delle suore francescane Elisabettine Bigie presenti e operanti nei due Istituti “Casoria e Serafico” di Assisi e nella parrocchia di San Marco Evangelista di Bastia, con grande gioia ed emozione, hanno comunicato la bella notizia della canonizzazione del loro Beato fondatore Ludovico da Casoria, sacerdote dell’Ordine dei frati minori, apostolo della carità sfrenata, senza limiti e confini. Nel corso del Concistoro ordinario pubblico, celebratosi il 12 giugno 2014, nel palazzo apostolico in Vaticano, il Santo Padre Francesco, ha decretato l’iscrizione nell’albo dei santi il Beato Ludovico da Casoria con altri 5 Beati di cui 4 Italiani e 2 indiani e ha fissato la data del solenne rito di canonizzazione, il 23 novembre 2014, domenica “Festa di Cristo Re”. Il Beato Ludovico, nacque a Casoria, provincia di Napoli, insegnò per vent’anni filosofia e matematica, fin quando dopo un’esperienza mistica vissuta durante un’adorazione eucaristica dedicò la sua vita al riscatto dei bambini africani tenuti in schiavitù. Durante la sua vita è stato fondatore dei frati Bigi e delle suore elisabettiane e di molte Opere, tra le quali il Serafico di Assisi, fondato il 17 settembre 1871. La sua memoria cade il 30 marzo ma la Chiesa napoletana lo ricorda il 17 giugno, perché è in questa data che vestì l’abito francescano con il nome di Ludovico e proprio in questa data i ragazzi del Serafico insieme alle suore infermiere Elisabettine Bigie, alla presidente dell’Istituto, Francesca Di Maolo, al vescovo monsignor Domenico Sorrentino, al vicario generale don Maurizio Saba e altri religiosi sono stati in Basilica per commemorarlo. “La decisione presa da Papa Francesco – sottolinea la presidente – ha per noi un significato speciale, sappiamo che il giorno in cui il Santo Padre è venuto a fare visita ai bambini e ragazzi del Serafico e ha passato insieme a loro più di mezz’ora, abbracciandoli e parlandogli, ha toccato con mano l’importanza di questa Opera e, come ha detto lo stesso Papa: ‘in questo luogo ha visto l’amore concreto’”. 3 L’ADDIO A MARIA GIOVANNA GIRA DA PARTE DELLA COMUNITA’ In tanti ai funerali che si sono svolti all’Istituto Serafico dove lavorava da oltre venti anni ASSISI - E’ venuta a mancare dopo una grave malattia contro la quale stava combattendo dall’inizio dell’anno scorso Maria Giovanna Gira, da tutti conosciuta in Assisi come Giovanna. Di origini pugliesi era da oltre 40 anni nella città serafica dove ha ricoperto diversi incarichi diocesani: laica con una consacrazione personale, di buona cultura e prossima a conseguire la laurea in matematica è stata per anni segretaria della biblioteca del Centro di documentazione francescano del Sacro convento. Poi da oltre venti anni stava alla segreteria dell’Istituto Serafico oltre ad essere stretta collaboratrice del vicario don Vittorio Peri che la considerava come una sorella per le grandi doti umane e spirituali che aveva dimostrato. Nel suo testamento ha lasciato una significativa riflessione: “Avverto la precarietà del tempo e sento che tutto è destinato a concludersi presto”, ricordando quanto detto da Papa Francesco: ‘Il sudario non ha tasche perché tutto è destinato a restare sulla terra”. Nella lettera testamentaria Giovanna chiede che con quel poco che ha “ci si ricordi dei poveri”. Grande partecipazione ai funerali che si sono svolti venerdì 20 Giugno nella chiesa dell’Istituto Serafico dove tanti amici, colleghi e la comunità diocesana le ha voluto tributare l’ultimo saluto. 3 Chiesa Insieme Dalle Parrocchie un pieno al motore… della gratuità e della gioia LA CENA DI SOLIDARIETÀ DEL CVS Suor Maria Rosaria Sorce ASSISI - Si è svolta presso Sant’Anna, frazione Paradiso, la cena di solidarietà pro CVS: una serata all’insegna della gratuità, ma soprattutto della gioia, del sentire che è bello stare insieme, ritrovarsi come famiglia nella grande famiglia della Carità evangelica che stende le braccia e apre le mani ai fratelli più fragili e bisognosi, nella gioia che San Paolo ci ricorda: “Il Signore ama chi dona con gioia”. Un pieno di gratuità e solidarietà, un pieno di vincoli e relazioni familiari, amicali, un pieno…: 230 biglietti venduti, ma 250 presenti tra volontari, amici, parrocchiani, confraternite e operatori pastorali, anziani, giovani e bambini di San Rufino e di S. Anna, 800 biglietti per la lotteria, che ha rallegrato la serata, ricca di premi grazie alla generosità di chi li ha sponsorizzati. Sotto le stelle, che mai mancano nel cielo di questo colle del “paradi- so”, il profumo della comunione familiare, di “chi sente nel cuore che è bello stare insieme come fratelli e ritrovare la gioia delle cose semplici, quella gioia che ci ha fatto compiere, stasera, un piccolo gesto… per rendere felice altri fratelli. Piccole cose, ma grandi e importanti davanti a Dio, che apprezza e non dimentica nella riconoscenza. Un Grazie di cuore a tutti coloro che in qualsiasi modo hanno contribuito a questo momento che mi auguro sia il primo di tanti altri!” Sono state le parole pronunciate a conclusione della serata del vicario foraneo don Cesare Provenzi, sostenitore e regista, spesso dietro le quinte, del CVS. Poi il saluto di Padre Giuseppe Egizio e della presidente Anna Turrioni 3 LUGLIO/AGOSTO 2014 13 MONSIGNOR MATALONI, 50 ANNI AL SERVIZIO DEL SIGNORE GUALDO TADINO - Tantissima gente si è stretta attorno a monsignor Aldo Mataloni per festeggiare il suo 50° dell’ordinazione sacerdotale. La chiesa della parrocchia di Santa Maria del Piano era gremitissima di fedeli per l’Eucarestia di “grazie” di domenica 29 giugno: l’ha presieduta il vescovo monsignor Domenico Sorrentino con tanti sacerdoti concelebranti, tra cui il vicario generale don Maurizio Saba. C’erano anche diversi gruppi ecclesiali: tra gli altri, l’Unitalsi, la Confraternita della SS. Trinità, i cursillos, il Cvs-Caritas, un gruppo di “ragazzi e ragazze” che oltre 45 anni fa vissero importanti momenti di formazione nella zona di Sassoferrato, dove iniziò il ministero il giovane sacerdote; presenti anche il neosindaco Massimiliano Presciutti ed alcuni assessori. Particolarmente apprezzati anche il bel concerto di sabato sera con i “Cantori di Assisi”, il musical “I mille sì di Maria” del gruppo di Carlo Tedeschi, ed il ricco rinfresco offerto a tutti nel piazzale della chiesa. Don Aldo ha ringraziato il Signore “che non si è stancato di amarmi e di tenermi per mano con attenzione di Padre”, i suoi familiari, le persone incontrate nei “vari percorsi della vita”; un grazie speciale alla Madonna “che da pellegrino tante volte ho pregato nei suoi santuari, il mio abbraccio di figlio, grato per la tenerezza donatami come pace”. 3 Alberto Cecconi FABRIZIO TAGLIONI TORNA ALLA CASA DEL PADRE PASSAGGIO - Si sono svolti il 13 giugno scorso a Passaggio di Bettona i funerali del sacerdote Fabrizio Taglioni, già incardinato nella diocesi, in seguito però dispensato da tutte le funzioni sacerdotali. Nella giovinezza svolse il suo ministero a Bastia Umbra e a Costa di Trex. Era residente a Campello sul Clitunno e negli ultimi anni immobilizzato dalla malattia. Alcuni amici, qualcuno sacerdote, gli facevano visita regolarmente ed egli approfittava per ricevere i sacramenti. La salma è stata tumulata nel cimitero comunale. Pubblichiamo qui di seguito un ricordo del vicario don Orlando Gori che era andato a fargli visita il 27 gennaio scorso. L’EX PRETE Insieme a un amico ho fatto visita al clochard l’ex prete Fabrizio fallito e solo a Campello sul Clitunno. Dalle sue labbra nessuna parola di lamento di rabbia o di recriminazione. Come altre volte, ci ha accolto bene, intorpidito sulla poltrona dove dorme circondato dai gatti e dal fetore della trascuratezza. Un po’ distante si vede un letto ma non ci dorme. Greve più per i malanni che per l’età, si muove lentamente e si lascia far tutto contento di sentirsi amato. Nella sua casa non si cucina; un piatto di qualcosa gli viene offerto dall’inquilino del piano di sopra. Gli abbiamo dato suggerimenti e consigli che non serviranno a niente. Aveva interessato i servizi sociali che sembra non siano mai comparsi. Aveva la televisione accesa sull’unico canale che gli compare automaticamente; gliel’abbiamo regolata sul canale d’ispirazione cattolica, raccomanda dogli alcuni programmi. L’abbiamo caricato sulla nostra auto perché sulle fessura della sua, vecchia e inutilizzata, è cresciuta l’erba; l’abbiamo condotto al bar vicino per discorrere seduti, con un po’ di decenza e sorbire un latte e caffè in un ambiente caldo e riservato. E’ venuto in pantofole che ogni tanto gli sfuggivano e bisognava rimettergli ai piedi. Per grazia di Dio mantiene una sensibilità spirituale. La voltà scorsa chiese di confessarsi perché – disse – voglio andare in paradiso. E fece “la grande confessione”, come affermò di sé Sant’Angela da Foligno. Ma non gli hanno portato l’Eucaristia perché il ministro laico non è più comparso e il parroco è cambiato. Gli ho promesso che avrei provveduto. Qualche amico e parente viene a trovarlo ma dei preti sembra nessuno tranne il sottoscritto sempre bene accetto. Abbiamo ricordato piacevolmente cose e persone. Ora che è invalido e bisognoso di assistenza, non possiamo dimenticare che, pur emigrato dal presbiterio, rimane uno dei nostri. Gli ho raccomandato, coma hai bambini del catechismo, di leggere il Vangelo e recitare le preghiere ogni giorno. Abbiamo visitato, come Chiesa in uscita” le periferie indicate da Papa Francesco, la terra di Zabulon e di Neftali, di cui parlava ieri il Vangelo. 3 Don Orlando Gori Chiesa Insieme 14 LUGLIO/AGOSTO 2014 Cultura S C O P E RTO L’ AU TO R E D E L L A S TAT UA D E L L’ A D D O L O R ATA D I S A N RU F I N O Ritrovato un carteggio nell’archivio capitolare che attribuisce l’opera allo scultore francese Carlo Duamel Francesca Cerri ASSISI - Nei giorni scorsi il professor Francesco Santucci, direttore dell’Archivio vescovile e dell’Archivio Capitolare di San Rufino in Assisi, ha fatto una interessante scoperta. Nel carteggio vario dell’Archivio capitolare, infatti, ha rinvenuto una lettera indirizzata al cardinale Francesco Nerli, vescovo di Assisi dal 1685 al 1689, scritta dallo scultore francese Carlo Duamel, il quale chiede di essere pagato, secondo l’accordo preso, per la statua della “Santissima Vergine dei Sette Dolori” del Duomo. La statua è senz’altro quella tradizionalmente chiamata la “Vergine Addolorata”, posta nella nicchia dell’altare di San Lorenzo collocato lungo la navata destra della Cattedrale di San Rufino ad Assisi, proveniente dalla sacrestia della Cappella del Santissimo Sacramento, da dove venne trasferita nel 1868. La mostra, voluta dalla Confraternita di San Lorenzo, venne realizzata nel 1650 e prevedeva al centro il dipinto raffigurante la Crocifissione, opera di Dono Doni. Nel 1848 il canonico Batori propose di sostituire il dipinto con la statua; la proposta venne successivamente approvata e il lavoro venne eseguito, appunto, nel 1868, come ricorda l’iscrizione apposta al plinto destro. La Madonna, avvolta in un ampio mantello con decorazioni in oro, è raffigurata con le braccia aperte e il capo rivolto all’indietro in un gesto di sconforto. Sette spade le trafiggono il petto. La sera del Venerdì Santo viene tuttora portata in processione lungo le vie della città serafica. Lo scultore francese Carlo Duamel nella lettera ricorda che “il pagamento accordato” è “di scudi diciannove e mezzo” e avendo ricevuto “solo scudi nove”, chiede i restanti dieci e mezzo. Questo ritrovamento permette non solo di dare un nome all’autore della statua, ma consente anche di datare la stessa tra il 1685, anno della morte del vescovo Ludovico Giustiniani, nominato nella lettera, e il 1689, anno della morte del Cardinale Nerli. (Archivio Capitolare di S. Rufino, Varia (carteggio), b.55, n. 54).3 ASSEGNATO IL PREMIO “MARIA CRISTINA” Presente una rappresentanza anche dall’Umbria ROMA - Presso Villa Aurelia, a Roma, ha avuto luogo il 66° convegno nazionale “Maria Cristina di Savoia” nei giorni 11-12 e 13 giugno, con la partecipazione delle presidenti dei convegni locali, delle delegate regionali e di molte associate. Per l’Umbria era presente la professoressa Maria Odoarda Pronti. Nella mattinata del giorno 11 giugno si sono svolti i lavori del consiglio di presidenza e del consiglio nazionale, presieduti da Stefania Rolla Pensa, la quale ha porto a tutti i convenuti nella sala delle Conferenze i saluti di benvenuto. Il giorno successivo 12 giugno, sono proseguiti i lavori con la presentazione delle tracce di rflessione per l’assemblea 2014-2015: “Concilio Vaticano II: dalla Chiesa di Cristo, dell’uomo”. Hanno partecipato alla tavola rotonda monsignor Michele Pischedda, assistente ecclesiastico nazionale, monsignor Lorenzo Chiarinelli, vescovo emerito di Viterbo, don Andrea Lonardo, direttore dell’ufficio catechistico e del Servizio per il catecumenato della Diocesi di Roma. Nel pomeriggio si è svolta presso la “Casa dell’Aviatore” la verimonia della XXV Edizione del premio biennale letterario “Maria Cristina”. La giuria, composta da Elena Pontiggia, Laura Provera, Virginia Cappelletti, Maria Teresa Pasquini, Anna Maria TorroncelliI, dopo aver esaminate le schede pervenute dalle giurie di base di ogni convegno, ha dichiarato primo premiato “La collina del vento” di Carmine Abate.3 Maria Odoarda Pronti Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : [email protected] Pagina web: www.diocesiassisi.it Autorizzazione Tribunale di Perugia n° 660 del 7-03-1983 / sped. in abbonamento postale 50% Abbonamento: Ordinario Euro 15,00 sostenitore Euro 20,00 - Servirsi preferibilmente del c.c.p. n°13999065 intestato a: Curia Diocesana Amministrazione Chiesa Insieme 06081 Assisi Spedizione in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Perugia Stampa: Tipografia Metastasio Chiesa Insieme Iniziative&Eventi LUGLIO/AGOSTO 2014 15 GIOVANI ARTISTI CRESCONO Successo per gli allievi dell’Accademia del musical Francesca Cerri ASSISI – Chiusura d’anno con un saggio di grande livello per i giovani dell’Accademia del musical, coordinata da Annamaria Bianchini, che si è svolto il 4 giugno alle 21 al teatro Metastasio di Assisi. Gli allievi, nella prima parte hanno eseguito diverse coreografie tratte dalle loro lezioni annuali, mentre nella seconda parte sono stati messi in scena due estratti dai Musical “San Gabriele dell’Addolorata” e “Dedicato a te Signore” del regista Carlo Tedeschi. I ragazzi di Assisi a fine serata hanno ricevuto dai loro insegnanti gli attestati di frequenza e due di loro, Alex e Caterina, che si sono distinti per l’impegno e la crescita artistica, hanno ottenuto una borsa di studio consistente in due mesi di lezioni gratuite per tutte le discipline (danza classica, danza moderna, hip hop, danza acrobatica, recitazione, canto). A seguire le parole del sindaco Claudio Ricci, il quale ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra il Comune e i ragazzi della compagnia di Chiara di Dio, in quanto il teatro è “divenuto un luogo di accoglienza, soprattutto per coloro che dalla basilica papale di San Francesco si dirigono verso la basilica di Santa Chiara e qui trovano, un luogo di accoglienza dove poter esplorare la propria anima ed interiorità attraverso i tanti musical proposti”. Rivolgendosi poi ai ragazzi di Assisi, dopo i complimenti per la crescita artistica, ha detto loro che fare teatro, in particolare musical che aggrega molte arti: canto, ballo, scenografia, etc. “è una delle cose più importanti che si possono fare perché il teatro vi insegna a trovare le energie interiori, le vostre riserve interiori e rimarrà tra le esperienze più importanti, che vi faranno anche capire il senso vero delle cose”. 3 72 ° CORSO DI STUDI CRISTIANI - Pro Civitate Christiana - Assisi “Francesco la profezia delle periferie: per una civiltà della misericordia” dal 20 al 24 agosto 2014 - Prenotazione entro il 10 agosto Per informazioni e iscrizioni: Pro Civitate Christiana, Via Ancajani, 3 - Assisi convegnipccòcittadella.org / www.cittadellassisi.it/convegni FESTA DEL PERDONO INDULGENZA DELLA PORZIUNCOLA FESTA DI SAN RUFINO PATRONO DI ASSISI E DELLA DIOCESI 1-2 agosto Da mezzogiorno del 1° alla mezzanotte del 2 agosto : Indulgenza della Porziuncola. Martedì 12 agosto alle ore 11.00 nella cattedrale di San Rufino, messa Pontificale presieduta dal vescovo Monsignor Domenico Sorrentino. Chiesa Insieme 16 LUGLIO/AGOSTO 2014 ASSEMBLEA DIOCESANA 4 - 5 settembre 2014 Domus Pacis – S. M. d. Angeli CHIESA GIOIOSA E MISSIONARIA GIOVEDÌ 4 SETTEMBRE 2014 Ore 16.00Preghiera in Basilica e accoglienza alla Domus Pacis Ore 17.00“La Chiesa-Famiglia” e il “Vangelo della famiglia” Card. W. Kasper Ore 17.45Pausa Ore 18.15Interventi in aula Ore 19.00Conclusione - Vespri VENERDÌ 5 SETTEMBRE 2014 Ore 16.00Preghiera. Domus Pacis Ore 16.15“Linee pastorali 2014 – 2015” Mons. Domenico Sorrentino Ore 16.30“Entriamo in Sinodo” Ore 17.15Pausa Ore 17.45“Il Sinodo della speranza: il messaggio dell’Apocalisse” Mons. Nazzareno Marconi Ore 18.30Conclusione - Vespri Ore 19.30 Visita al Centro di Accoglienza Caritas e buffet
© Copyright 2024 Paperzz