N. 8 OTTOBRE 2014 - ANNO XXXII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983 LO SPIRITO DI ASSISI Chiesa Insieme 2 OTTOBRE 2014 Editoriale SOMMARIO Editoriale Adotta un sacerdote Lo Spirito L’Assemblea Consegna Il Focus di Assisi - pag. 3 - pag.4-5 Sinodo diocesano Laboris - pag.6- 7 Famiglie libro di monsignor piano diocesana appuntamtni delle del vangelo CMFV - pag.8 Sorrentino - pag. 9 Vita diocesana Fraternità pellegrina contemplativa - pag.10 2015, anno della vita consacrata - pag. -11 Chiesa Dalle parrocchie della madonna dell’Oliva Giovani in cammino LA PAROLA DEL VESCOVO - pag. 2 Primo dell’instrumentum Gli del vescovo - pag.12 - pag. 13 Formazione Istituto Teologico di Assisi - pag. 14 Progetto classe 2.0 - #Starconte - pag. 15 Appuntamenti Ottobre/novembre - pag.20 ADOTTA UN SACERDOTE Non l’avrei immaginato. Nella recente assemblea diocesana, tra i punti all’ordine del giorno – ed erano punti di un certo peso, destinati alla trattazione sinodale –, con presenze significative come quella del card. Kasper, la cosa che più ha attirato l’attenzione - persino della televisione pubblica con tanto di servizio al TG regionale - è stata l’iniziativa “adotta un sacerdote”. La cosa mi ha fatto riflettere. Posso immaginare che abbia fatto da esca lo slogan. Il termine “adottare” può essere intrigante. Al di là dei perché “giornalistici”, mi è parso provvidenziale che l’attenzione andasse a questo tema. Già, perché nella Chiesa la missione del sacerdote è stata sempre, e rimane, decisiva. Da tempo facciamo i conti con la scarsità delle vocazioni. Con l’aumento inesorabile dell’età del clero, la situazione diverrà presto veramente critica. È vero che non tutti i mali vengono per nuocere. Questa situazione difficile ci sta obbligando a riscoprire la vocazione laicale. Ci impegna anche a rinnovare le parrocchie, sia mettendole “in rete” (le “unità pastorali”), sia ritessendo la comunità parrocchiale come “famiglia di famiglie” (è l’idea delle nostre “comunità Maria famiglie del vangelo”). Il Sinodo, ormai entrato nel vivo, ci impegna a cercare le vie di Dio nel nostro tempo. In ogni caso, pur con la riscoperta dei laici, del sacerdote non si può fare a meno. Di qui l’idea dell’adozione: la comunità cristiana deve creare il clima favorevole, perché la vocazione, seme che viene dall’alto, trovi un terreno – cosa che diventa sempre più difficile con la crisi della natalità! - e lo trovi buono, fecondo, ricco di fede. Adottare significa pregare e sostenere. Ci si aiuta individuando un seminarista o un giovane sacerdote, al quale dedicare specifica attenzione. Un impegno che chiama in causa tutti, dai sacerdoti stessi, ai monasteri, ai laici. La parola di Gesù è chiara: “Pregate il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe”. + Domenico, vescovo Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. 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Era il 1986 quando papa Giovanni Paolo II invitò nella nostra città sicuramente privilegiata e speciale, i capi delle principali religioni per pregare insieme. L’annuncio, come si dice in gergo giornalistico, fece subito notizia. In città si cominciò a diffondere l’informazione e il programma di un evento storico ed anche nelle scuole la parola pace iniziò a circolare con maggiore intensità. In alcuni istituti i piccoli alunni facevano i giornalisti intervistando le proprie famiglie sul significato di questa parola e sulla conoscenza di quello che stava per accadere in Assisi. Io era una di quegli studenti: giravo con il mio registratore tra amici e parenti chiedendo se sapessero cosa sarebbe successo il 27 ottobre. Le risposte erano vaghe, qualcuno ne aveva sentito parlare, altri erano totalmente all’oscuro, i più anziani volevano parlare però di pace nell’accezione più bella e più ampia del termine, come rispetto reciproco, come ripudio della guerra che molti avevano vissuto in prima persona. Dai loro occhi scendevano le lacrime del ricordo e nelle loro testa risuonavano ancora i colpi di mortaio ed allora anche una bambina di soli 12 anni, pratica- mente ignara di quello che il mondo aveva prodotto in termini di odio, poteva capire la bruttura e la crudeltà di qualsiasi conflitto. A distanza di 28 anni le brutture e le crudeltà purtroppo si ripetono nonostante gli appelli, le iniziative fatte anche qui in Assisi, i viaggi, i messaggi e gli incontri “mirati” di Papa Francesco. Quest’anno la Diocesi, insieme ad altri enti, vuole ricordare questo anniversario partendo proprio dalla visita del Pontefice in Terra Santa e dalla sua preghiera con Shimon Peres e Abu Mazen nei giardini vaticani. Partendo da Abramo quale futuro e quale dialogo ci può essere per cristiani, ebrei e musulmani? Il 27 ottobre nel salone Papale di San Francesco importanti relatori rifletteranno su questo tema, raccogliendo anche testimonianze di amicizia e dialogo interreligioso e domande da parte degli studenti delle scuole superiori. Ma l’anniversario di quest’anno sarà caratterizzato anche da altri due momenti forti: uno la preghiera per la pace che si farà nel pomeriggio di domenica 26 nel giardino dei Novizi al Sacro convento, dopo la testimonianza di padre Pierbattista Piazzaballa e l’altro sabato 25 ottobre con la presentazione di un dvd sulla visita di Papa Francesco in Assisi dal titolo: “Una mano sul volto”. Un progetto al quale la diocesi e in particolare il vicario generale don Maurizio Saba tiene molto sia per l’altissimo valore testimoniale e documentale sia per l’aspetto pastorale che si lega perfettamente allo Spirito di Assisi. Uno spirito di pace che anche papa Francesco ha voluto far suo dimostrando con la sua visita che le distanze con il prossimo che sia un ebreo, un musulmano, un buddista, l’ultimo dei poveri, vanno accorciate. L’impegno di tutti è quello di camminare su questa strada, seguendo questo esempio per far sì che lo Spirito di Assisi non sia solo uno slogan ma uno stile di vita, basato sulla preghiera e sulla testimonianza concreta. 3 SABATO 25 OTTOBRE Ore 21.15 Ore 18.00 Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola Basilica Papale di San Francesco – Salone Papale PREGHIERA ECUMENICA PER LA PACE Presentazione del documentario: “UNA MANO SUL VOLTO”, I momenti più belli della storica visita di Papa Francesco ad Assisi il 4 ottobre LUNEDÌ 27 OTTOBRE 2013” Ore 9.15 Basilica Papale di San Francesco – Salone Papale DOMENICA 26 OTTOBRE Convegno sul tema: “ABRAMO NOSTRO PADRE NELLA FEDE, TRE POPOLI, TRE Ore 16.00 FEDI: QUALE DIALOGO?” Basilica Papale di San Francesco - Giardino dei Novizi Relazioni di: I “FIGLI DI ABRAMO” IN PREGHIERA PER LA PACE • Rav Yosef Levi, Rabbino Capo della Sinagoga di Firenze Testimonianza di Padre Pierbattista Pizzaballa OFM, Custode di Terra Santa, • Prof. Giulio Michelini OFM, Docente nell’Istituto Teologico di Assisi sul pellegrinaggio di Papa Francesco in Terra Santa e sulla preghiera • Arch.Youssef Sbai, Imam e Vice Presidente dell'Unione Comunità per la Pace nei Giardini Vaticani Islamiche d'Italia Modera: Roberto Catalano, Condirettore del Dialogo interreligioso del MoviINVOCAZIONE DELLE RELIGIONI PER LA PACE, guidano le preghiere: mento dei Focolari Luciano Meir Caro, Rabbino Capo di Ferrara, per gli Ebrei: TESTIMONIANZE DI AMICIZIA E DI DIALOGO INTERRELIGIOSO: Monsignor Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo - Imam Kamel Layachi, Responsabile del Dipartimento Dialogo Interreligioso Tadino, e Formazione del Consiglio Nazionale delle Relazioni Islamiche Italiane. per i Cristiani - Maurizio Certini, Direttore del Centro internazionale studenti “Giorgio la Pira” Imam Yahya Pallavicini, Comunità Religiosa Islamica Italiana, per i Musulmani - Vittorio Bendaud, Coordinatore del Tribunale rabbinico del Centro-Nord Italia - Studenti presenti in sala 4 Il Chiesa Insieme OTTOBRE 2014 cardinale Primo piano K asper : “L a C hiesa non è un castello chiuso ma una casa accogliente e ospitale ”; ASSEMBLEA DIOCESANA NEL SEGNO Suor Maria Rosaria Sorce ASSISI - Grande partecipazione all’assemblea diocesana che ha preso il via nel pomeriggio del 4 settembre alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli. Ospite della prima giornata il cardinale Walter Kasper che si è soffermato sul tema: “La Chiesa-famiglia e il Vangelo della famiglia”. Un excursus mirabilmente delineato, efficacemente iconico e compendioso, ricco d’immagini e metafore, dell’evoluzione, della concezione cristiana e dell’essenza del termine famiglia dalla connotazione attribuitale dall’ermeneutica biblica, al progressivo evolversi nel corso degli anni del concetto stesso nella liturgia romana, nella patristica, nel Concilio Vaticano II sino all’attuale magistero di Papa Francesco. L’antica liturgia romana era consapevole che siamo tutti uno in Cristo, comunità cristiana, famiglia, perché tutti figli dello stesso Padre in virtù del battesimo. La famula, come famiglia estesa, mangia lo stesso pane eucaristico, beve allo stesso calice, esprimendo un solo spirito, un’unica fede. La famula di- venta nella Sacra Scrittura la Casa che non rimanda più all’edificio, ma alle persone; la Chiesa non è un castello con un ponte levatoio e le sentinelle poste all’ingresso, ma è una Casa dalle porte aperte a tutti, dove nessuno deve sentirsi escluso e lontano, è il tempio di Dio, il luogo, dove sentirsi in famiglia. Il cristiano cattolico ovunque vada si sente a Casa, perché condivide la stessa cena domenicale: l’Eucaristia. La Chiesa non è un impero, non è un regno terrestre o un principato con una corte, non è uno stato o un sistema amministrativo con una grande burocrazia anonima. La Chiesa è famiglia, dove si vive insieme, si condividono le gioie e i lutti della vita. La Chiesa è il luogo dove siamo a casa, dove sentirsi famiglia. In virtù della carità e dei diritti universali umani, tutta l’umanità è una famiglia senza distinzioni tra le diversità che Se l’uomo fallisce, Dio offre al suo “naufragio”, non una seconda nave, ma una zattera, per sopravvivere, il sacramento della penitenza, non un secondo matrimonio ecclesiale dunque, ma un salvagente IL SINODO E’ ANCHE CONFRONTO ASSISI - La tavola rotonda sul Sinodo ha affrontato aspetti critici della liturgia, della caritas, della catechesi e della pastorale santuariale attraverso un dibattito aperto con don Antonio Borgo. padre Francesco De Lazzari, segretario del Sinodo, padre Vittorio Viola e don Giovanni Raia, moderatrice Marina Rosati che con le sue domande, talvolta anche positivamente provocatorie, ha reso vivo e attuale il dibattito. Don Antonio Borgo ha posto l’accento sull’aspetto antropologico e misterico della liturgia che le conferisce una bellezza umana mai disgiunta da quella spirituale. E commentando le parole di Papa Francesco sull’omelia, ricordate da Marina, ha evidenziato la necessità di un’omelia che evidenzi soprattutto la Parola e che sia breve. Per padre Viola non è la brevità dell’omelia che conta, se così si fosse pensato nel passato, non avremmo oggi i sermoni di Sant’Agostino e altri. Poi ha evidenziato le nuove emergenze di fronte alle quali non si può più demandare solo alla Caritas la soluzione, necessitano, invece, di uno stile caritativo da parte di tutti. Alla domanda se la catechesi come primo annuncio sia alfa e omega della fede, se abbia al centro la Parola o la strumentalizzi, don Giovanni Raia puntualizza la differenza tra Parola e Annuncio e la necessità che la Parola torni al centro di ogni annuncio; l’annuncio della Parola è, infatti, momento fondativo dell’evangelizzazione. Gesù è prima stato annunciato nell’Antico Testamento e poi con la venuta nel mondo ha dato pienezza completa all’annuncio. Le Famiglie del Vangelo potranno contribuire all’annuncio concreto della Parola. Padre Vittorio Viola, interpellato sull’importanza dei santuari ad Assisi, sottolinea che bisogna parlare di una sola Chiesa e un solo presbiterio e in questi anni si è già camminato abbastanza, realizzando sempre più sinergia tra religiosi e diocesani, tra pastorale parrocchiale e santuariale. Infine, Padre De Lazzari, segretario del Sinodo, ha offerto una sintesi su tutto il lavoro sinodale già svolto dai parroci e laici e sui prossimi passi del Sinodo. 3 Chiesa Insieme Primo piano OTTOBRE 2014 5 il messaggio di speranza dell ’A pocalisse illustrato da monsignor marconi DELLA GIOIA E DELLA MISSIONE abbraccia, principio cristiano che diventa fondamento della solidarietà umana, alla base della cultura moderna. Molta è la sofferenza nelle famiglie che secondo Papa Francesco hanno bisogno di conforto, incoraggiamento e aiuto da parte nostra, perché sono come la Chiesa un ospedale da campo. Si pensi alla questione dei divorziati risposati. Se è vero che elementi cristiani del sacramento del matrimonio anche in quello civile, se vissuto in modo cristiano, sono presenti, bisogna chiedersi come la Chiesa può valorizzarli nella Carità del sacramento eucaristico che la caratterizza che non può chiudere le porte della misericordia. Se l’uomo fallisce, Dio offre al suo “naufrago”, non una seconda nave, ma una zattera, per sopravvivere, un salvagente, il sacramento della penitenza, non un secondo matrimonio ecclesiale dunque, ma un salvagente. Se Dio concede la comunione spirituale a questo naufrago, la Chiesa può chiudere le porte sacramentali? La domanda al Sinodo dei vescovi con il Papa. Di qui scaturisce la necessità del Vangelo della famiglia o meglio delle famiglie del Vangelo con la triplice funzione di: riconfermare il disegno della creazione, guarire la creazione ferita e innalzarla alla dignità soprannaturale e sacramentale. Nel Concilio Vaticano II la famiglia è la chiesa domestica e le chiese domestiche possono essere una risposta alla crisi profonda della famiglia oggi, per ricostruire nuove case, ecclesiole in Ecclesia che rendono presente la Chiesa nella vita concreta della gente con la testimonianza e l’annuncio. Le famiglie hanno bisogno della Chiesa e la Chiesa delle famiglie, senza di La speranza cristiana, infatti, non è l’ottimismo, ma saper leggere nella storia la presenza di Dio quest’ultime la Chiesa diventa estranea alla realtà concreta della vita; con le famiglie del Vangelo la Chiesa è in cammino accanto alla gente e con la gente. Le famiglie sono banco di prova della pastorale e urgenza della nuova evangelizzazione. Dopo la preghiera introduttiva la seconda giornata dell’assemblea diocesana di Assisi si è aperta con la parola del vescovo monsignor Domenico Sorrentino per la presentazione delle nuove linee pastorali 2014-2015 in vista del Sinodo. Di fronte alle sfide della crisi dei valori, della famiglia e della solidarietà il presule ha evidenziato l’esigenza di camminare insieme per vivere la sfida più bella e avvincente: vincere il campionato di Dio nella logica dell’unione, nello stile di squadra, con lo sguardo contemplativo di chi si pone con la Parola di fronte a Gesù e si lascia illuminare dallo Spirito e dall’Eucaristia. Monsignor Nazzareno Marconi, attuale vescovo di Macerata ha tenuto una relazione su: “Il sinodo della speranza: il messaggio dell’Apocalisse”. Se è vero che l’Apocalisse ci dona i criteri di lettura della realtà, riconoscendo in essa con occhi contemplativi i segni della presenza e dell’azione di Dio nella storia con lo sguardo al futuro e la certezza della fede di un Dio presente nella storia; se è vero che l’Apocalisse suggerisce i criteri di lettura della nostra storia e capovolge il nostro modo di vedere la storia che non è in mano ai più forti, ma costruita dagli ultimi, dagli scarti, dai martiri, che hanno lavato le loro vesti nel sangue dell’Agnello; se l’Apocalisse chiama alla conversione nella consapevolezza dei propri peccati e limiti, alla scoperta del 666 presente ora nella mia vita, allora l’esperienza sinodale alla luce del messaggio dell’Apocalisse, è un momento ecclesiale di ascolto, di lettura, di discernimento collettivo, di camminare insieme senza farsi illusioni, ma nella speranza, nella coscienza di sapersi dentro la storia che è scritta da Dio dentro e fuori il rotolo, del quale solo Lui può aprire i sigilli, ma che ci da la certezza che siamo nelle sue mani. La speranza cristiana, infatti, non è l’ottimismo, ma saper leggere nella storia la presenza di Dio. Questa è la speranza sinodale di Assisi alla luce dell’Apocalisse: noi con Cristo in sintonia con la storia che Dio sta scrivendo ora ad Assisi, nonostante siamo scarti, noi con Cristo, nel mistero pasquale della sua morte e resurrezione, nella speranza che l’Apocalisse ci suggerisce, diventiamo tutti vincitori se in spirito di conversione, affrontiamo la realtà presente, senza paura delle logiche del mondo, perché consapevoli che siamo nelle mani di Dio. Il camminare insieme sinodale con una simbologia ancora dell’Apocalisse, come ha spiegato monsignor Marconi, diventa così una cavalcata a quattro cavalli, tre rappresentano i mali: la violenza, l’ingiustizia, la malattia e la morte, contraddistinti dai colori forti, rosso, nero e verde, che benché di numero maggiore non prevarranno sul quarto cavallo, quello bianco, colore quasi invisibile ma che rappresenta l’energia potente nella storia della Resurrezione di Cristo”. 3 6 Chiesa Insieme OTTOBRE 2014 Sinodo diocesano L’ENTUSIASMO DI ESSERE CRISTIANI A San Rufino il vescovo monsignor Domenico Sorrentino consegna l’Instrumentum Laboris Suor Maria Rosaria Sorce ASSISI – Domenica 21 settembre nella cattedrale di San Rufino solenne celebrazione della santa messa di apertura del nuovo anno pastorale all’insegna del Sinodo che dopo due anni di preparazione nel V anno della Parola entra nel vivo dei lavori e delle sue finalità per rendere la Chiesa assisana gioiosa e missionaria, perché come afferma Papa Francesco: “la gioia che riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria, è un segno che il Vangelo è stato annunziato e sta dando frutto”. Lo ricordava nell’omelia monsignor Sorrentino, che ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica concelebrata da numerosi presbiteri e religiosi rappresentanti le parrocchie e i vicariati della Diocesi di AssisiNocera Umbra-Gualdo Tadino. Riprendendo la liturgia della Parola che proponeva il passo evangelico degli operai della vigna, il presule ha ricordato che il suo messaggio riguarda tutti quelli che operano nella vigna del Signore, la Chiesa, perché è in gioco il senso della gratuità dell’Amore di Dio, in quanto ciò che Egli dona: se stesso, dai vignaioli della prima o dell’ultima ora, non può essere preteso ma è solo grazia. Il Sinodo è l’impegno che esso richiede nell’Instrumentum Laboris definitivo, il quale è come la vigna del vangelo in cui dobbiamo entrare, come operai chiamati dal Signore. L’Instrumentum laboris è all’intersezione di due assi: la Parola e il Sinodo. La Parola che quest’anno attraverso l’Apocalisse ci rimanda alla speranza per essere coraggiosi e gioiosi; il Signore, infatti, ci esorta: “andate anche voi a lavorare nella mia vigna, ma accompagnati dalla sua Parola e dalla gioia, perché non si cada nella contraddizione di cristiani dalle facce appese”. La vigna è sua: i temi che ci vedranno all’opera sono tutti desunti dal vangelo. Entrare nel Sinodo allora significa affrontare le sfide della fede, dei valori e della famiglia, con il senso ecclesiale di “Famiglia di famiglie”, cementati nella carità, dove la Chiesa si gioca tutto. Entrare nel vivo del Sinodo, significa lasciarsi incantare dall’entusiasmo apostolico cui rimanda Papa Francesco nell’Evangelium Gaudii e di farne l’ideale della nostra vita. Un Sinodo dunque per una Chiesa capace di muoversi in sintonia con la voce dello Spirito e con le attese dei fratelli. Al termine la consegna dell’Istrumentum Laboris ai parroci dei vicariati della Diocesi e ai rappresentanti delle diverse realtà ecclesiali tra le quali un gruppo di giovani che parteciperanno al Sinodo dei giovani. Chiesa Insieme Sinodo diocesano OTTOBRE 2014 7 PER ANDARE VERSO I FRATELLI Auguriamo a tutti l’auspicio più bello del nostro vescovo lanciato al termine della Santa Messa che: “quello che il Signore operò alle origini attraverso il suo slancio missionario sia possibile anche ai nostri giorni, che intercedano per noi la Santa Vergine ed i nostri patroni perché il nostro annuncio sia credibile e la nostra comunità cristiana riprenda vigore nella fedeltà e nella perseveranza”. A tutti gli operai della vigna, della prima o dell’ultima ora: buon cammino sinodale.3 ... Il Signore, infatti, ci esorta andate anche voi a lavorare nella mia vigna, ma accompagnati dalla sua Parola e dalla gioia, perché non si cada nella contraddizione di cristiani dalle facce appese 8 Chiesa Insieme OTTOBRE 2014 cmfv, Famiglie del Vangelo cresce l’entusiasmo e la partecipazione G ià previsti i ritiri diocesani e una tre giorni di convivenza su : “L a santità e la missione dei laici ” Angela Boccali ASSISI - Continua il cammino delle CMFV che riceve ancora maggior impulso dal libro di monsignor Sorrentino “Chiesa come Famiglia” una via di rinnovamento della parrocchia: le “Comunità Maria Famiglie del Vangelo” dove questo progetto viene ben illustrato e approfondito. I ritiri diocesani in quest’anno pastorale saranno tre: 26 ottobre 2014 – 18 gennaio 2015 – 19 aprile 2015, tutti presso il convento dei Cappuccini Cristo Risorto in Assisi; la convivenza per animatori è fissata nei giorni 19-20-21 giugno 2015 in un luogo da definire. Filo conduttore dei tre ritiri diocesani è cogliere lo stile di chiesa nell’affrontare i problemi di comunione e comunità ed i valori di fondo ai quali ispirare le soluzioni concrete che lo Spirito Santo suggerisce, soffermandoci sulla Prima Lettera ai Corinzi. In essa infatti l’apostolo Paolo tratta una serie di problemi sorti tra i fratelli, per i quali propone soluzioni in accordo con l’appartenenza del cristiano a Gesù e alla sua chiesa quale comunità di fede, di speranza e di carità. Questo scritto è prezioso come documento immediato della vita di una comunità che vive a circa trent’anni dalla scomparsa di Gesù e ancor di più per le risposte che Paolo sviluppa sotto la sollecitazione di situazioni concrete, come l’Eucarestia nella comunità e la chiesa come corpo ricco di vitalità e di doni: temi che andremo ad affrontare in maniera specifica proprio nei tre ritiri diocesani fissati. Si partirà con l’approfondire, nel primo ritiro del 26 ottobre, il tema “Eucarestia e comunità” cogliendo l’insistenza di Paolo sul legame fra celebrazione e vita, fra comunione al corpo e sangue di Cristo e comunione con i fratelli, fra disprezzo del povero e disprezzo di Cristo. Nel secondo ritiro, “carismi e comunione”, il riaffermare come tutto il bene viene dallo Spirito; ogni dono, ogni iniziativa di crescita spirituale e di solidarietà umana, è un segno della presenza dello Spirito e del suo lavoro, nascosto ma costante, per il bene della Chiesa e dell’umanità: unità dello Spirito nella diversità dei doni e nel pluralismo delle scelte, ma sempre per il bene comune. ”Concretezza della carità” il tema del terzo appuntamento diocesano ci cala nello stupendo capitolo 13 nel quale Paolo sottolinea un principio di grande responsabilità e consolazione per tutti noi: i carismi, i ministeri, le scelte particolari nella Chiesa sono dei doni a servizio della sua missione verso il mondo, ma ciò che è essenziale per la sua vita e ciò che ha un valore per ogni tempo e per ogni persona è l’amore concreto, è la fedeltà all’unico comandamento che Gesù ci ha lasciato come segno distintivo del cristiano: Amatevi gli uni gli altri. Amatevi come io vi ho amato! Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se vi amate gli uni gli altri (Gv.13,34-35). A conclusione di questo percorso i tre giorni di convivenza, ai quali possono partecipare gli animatori coordinatori, ma anche coloro che volessero meglio approfondire o capire questo cammino. “La santità e la missione dei laici”, il tema attorno al quale si articoleranno gli incontri, sarà affrontato da più relatori accompagnati da momenti di verifica e confronto; non mancheranno spazi di preghiera comunitaria e personale. “Ogni cristiano è chiamato alla santità, e la santità non è anzitutto fare cose straordinarie, ma lasciare agire Dio. (Papa Francesco udienza generale, 2 ottobre 2013). 3 Chiesa Insieme Famiglie del Vangelo OTTOBRE 2014 9 Una via di rinnovamento della Chiesa che parte dalle parrocchie M onsignor S orrentino intervistato da Francesco Brenci ASSISI - “Insegnaci a spenderci con te, senza misura, per i nostri fratelli, a fare della nostra vita un dono di amore, a vederti sempre e dappertutto, soprattutto in chi soffre” , recita così un passaggio della preghiera di consacrazione delle Comunità Maria Famiglie del Vangelo, quindi quale luogo più appropriato, quello dell’Istituto Serafico, per presentare l’ultimo libro di monsignor Domenico Sorrentino dal titolo: “Chiesa come famiglia, una via di rinnovamento della parrocchia: le Comunità Maria Famiglie del Vangelo” edito da Cittadella Editrice. Un opera fortemente voluta dal vescovo per essere “stimolo e supporto”, come ribadito nella introduzione, per quanti si sono già accostati o si accosteranno alle CMFV. La presentazione del libro è avvenu- C arlo D i C icco sul suo libro sulle ta nel pomeriggio del 24 settembre alla presenza di personalità della vita amministrativa cittadina e di tanti che credono e lavorano a questo “progetto”, di amore fraterno e di speranza. Il vicedirettore dell’Osservatore Romano Carlo Di Cicco ha intervistato l’autore, formulando domande molto precise relative a vari passaggi fondamentali del testo, provocando risposte molto articolate che hanno consentito ai presenti di cogliere il messaggio di speranza verso un mondo nuovo, verso un nuovo modo, importante, di fare Chiesa. Nato come “vademecum” per gli animatori delle “Famiglie”, il libro è diventato invece una preziosa opera che analizza e mette a nudo le problematiche legate alla profonda crisi” che sta attraversando la nostra società, dove ognuno è “atomo slegato”, senza più relazioni con gli altri, immerso in un vuoto culturale e umano da cui non si ha la forza di uscire. Crisi che colpisce inesorabilmente la famiglia, non si ha più la voglia, né si sente più la necessità, di legarsi in doveri e responsabilità troppo grandi. Ma il tempo di crisi può diventare un tempo favorevole (kairòs) che apre alla speranza di un futuro di luce, questo il messaggio che monsignor Sorrentino vuol far passare nel suo libro. CMFV Dalla crisi si può uscire e l’autore ne indica la strada, affidando alla forza del Vangelo la ricucitura di quella tela di rapporti tra le persone, ormai così logora e così irrimediabilmente strappata. Un Vangelo che si fa “famiglia” e diventa “famiglia”, un ritorno alle origini, alla nascita della Chiesa concepita come unione di più “famiglie”, una immagine più volte richiamata dal vescovo. Ecco quindi il concetto di parrocchia concepita come “famiglia di famiglie”, nate “nella Chiesa per far crescere la Chiesa”. Piccole realtà che consentono di vivere intensamente la fede intesa come comunione fraterna, come calda relazione, come necessità di “vivere l’uno per l’altro”, di essere “un cuor Altro appuntamento Il libro del vescovo è stato presentato anche a Sigillo solo e un’anima sola”. Ecco quindi le “Comunità Maria famiglie del Vangelo” chiamate a riempire il vuoto lasciato dall’indifferenza, dalla solitudine, dall’apatia di una vita vuota di Cristo. Chiudiamo con le stesse parole dell’autore nella “conclusione” del testo: “un libro come questo non si presta a una vera e propria conclusione. Guarda al futuro. E’ esso stesso “in cammino” e forse deve continuare ad essere scritto da quanti entrano in questa avventura che fa rivivere la bellezza delle origini ...”. 3 Chiesa Insieme 10 OTTOBRE 2014 Vita diocesana Un cammino fatto di preghiera e di gesti concreti Approvata definitivamente la ASSISI – Riprende il nostro dialogo “Spiritualità di Charles Foucauld”, l’esperienza di “fraternità” che è anche “pellegrina” e “contemplativa” ma più concreta, feriale e diversificata che mai. In cooperativa con i ragazzi Down, alle Poste, nel carcere, in volo come hostess di linea area, a fare i “nonni baby-sitters”, o l’imbianchino, la piccola sorella pellegrina, consacrata, nell’Ordo Virginum, tante giovani coppie, di cui una con bimbo piccolo di un anno ecc. Siamo di varie regioni d’Italia, ma siamo anche di fuori Italia (Francia, Belgio, Argentina, Romania e per 20 anni, una finlandese, ora carmelitana). Ci sono alcune notizie che ci riempono di gioia e di cui vogliamo mettervi al corrente. La conferma, dopo tre anni, da parte del vescovo monsignor Domenico Sorrentino del nostro statuto e delle nostre linee di vita. Il decreto di approvazione definitiva è stato dato solennemente, nel giardino di Santa Maria Maggiore, nel giorno dell’Assunzione della “pellegrina di Nazareth” al cielo (15/08/2014). Abbiamo infatti partecipato con gli altri della diocesi al rosario presieduto dal vescovo davanti alla grotta con la nuova statua della Madonna di Lourdes. Il vescovo, nell’introdurre la “contemplazione” dei misteri gloriosi ha fatto notare che erano “presenti dei contemplativi che si dicono pellegrini, a cui dopo la recita del rosario consegnerò il decreto di approvazione definitiva della loro fraternità…facciamo festa insieme a loro”. Il pomeriggio si è concluso, in un clima sereno, con un buffet fraternamente offerto dal caro parroco padre Enzo. Poco tempo prima, e sempre per la festa di Maria, “La Visitazione” (31/5/2014) Fraternità pellegrina contemplativa avevamo vissuto un’esperienza comunitaria nella bellissima cornice della Casa San Girolamo in Spello, incontrandoci per 4 giorni sul tema: “La Sposalizio nel Regno”, tema suggerito dalla ricorrenza quel 31 maggio del 25esimo della Consacrazione di Giovanna, nell’Ordo Virginum e che era avvenuta proprio là, in quella stessa cappella, nel lontano 31 maggio dell’89. Il tema dello Sposalizio nel Regno, valido per celibi e sposati, ha permesso a tutti noi di “far memoria” della nostra sponsalità dentro il Regno, e mentre ungevamo “Lo sposo di tutti noi” (Il Crocifisso nella cappella) con il profumo di nardo arrivato dalla Terra Santa, il profumo versato da Maria di Magdala (e di Betania), sui piedi e il capo di Gesù, il caro fratello nostro cantautore Pierangelo Comi con la figlia Maria, cantava la sua ultima bellissima composizione. Tra luglio, agosto e settembre sono accadute tante cose: Debora, è stata in India tre mesi, a visitare i villaggi poveri, a fare preghiera un mese, a visitare Sandra con i suoi 20 bambini adottati e a Pierre (nei 5 villaggi dei lebbrosi), Marina, con alcuni suoi amici è andata sul cammino di Santiago; Carlo e Mauro sono stati per un mese nei villaggi poveri dell’Armenia, Patrizia, Simonetta e Giovanna (dal 7 al 21 settembre) sono state invitate a “benedire” il monastero Meditazione di un monaco dell’India, in Canada, nell’ambito del sempre gioioso dialogo delle religioni, in preghiera! Un gruppetto di noi, è stato presente, in settembre, al pellegrinaggio di una settimana: “Sulla via di San Martino di Tours”, proposto per i 1.700 anni dalla sua nascita e organizzato per il Nord Italia, dalla nostra fraternità. Il pellegrinaggio che prevede dei percorsi a piedi, oltre che a seguire le orme di San Martino, vuole incontrare i “Santuari” di vita” coerenti con il messaggio di testimonianza di questo santo apostolo dei contadini e dei più poveri. Già a giugno qualche pellegrino era sceso nel Sud, da Teresa a Casal di Principe a sostenere lo splendido lavoro con i bambini, sulla Costituzione, raggiungendo anche le due parrocchie molto vive di Salerno, dove abbiamo condiviso liturgie con la gente. E questo mentre altri di noi andavano invece al Nord, a parlare nel Cremasco per un “ritiro sulla speranza”. E’ infatti, sempre questo il nostro invisibile “sociale”, invisibile ma efficace nella fede! E cioè quel benedire e intercedere nei luoghi dove “passiamo, le case e le auto che sfiorano i volti che contempliamo”! Per la gioia di incoraggiare altri “Nazareth”, specie là dove c’è una sofferenza che chiede solidarietà! Ma niente nel viaggio sarebbe importante ed essenziale se non fosse anche “contemplativo”. Tanti luoghi, tanti incontri sì! Ma il nostro cammino continuerà, sempre e solo, secondo quanto ci suggerirà lo Spirito, nella preghiera e anche attraverso le persone e gli avvenimenti. Crediamo che per salutarci gli uni e gli altri, con il Sinodo che ha già iniziato il suo “cammino vivo”, non ci resta che augurarci una immersione calda e lieta nello “Sposalizio del Regno” per poter cantare interiormente, con l’antica preghiera degli Amerindi: “Io sono una preghiera in cammino”. Chiediamo anche a voi di accompagnarci nella preghiera in questo cammino, e come dicevamo all’inizio, se vorrete conoscerci, partecipando ad uno dei nostri incontri periodici, sarete benvenuti. Non avete che da telefonare a Giovanna (333-7915076), o una delle due coordinatrici Margherita (335-6947738) e Maria Rosa (338-6267373). 3 Comunità pellegrina contemplativa Chiesa Insieme Vita diocesana OTTOBRE 2014 11 A bb r a cciare il futuro c o n p i ù speranza il 2015 è l’anno dedicato alla vita consacrata Alessandra Grazioli ASSISI - Il 2015 sarà l’Anno dedicato alla Vita Consacrata. Papa Francesco l’aveva annunciato il 29 novembre 2013 incontrando i superiori generali degli Istituti maschili, e il Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, Card. João Braz de Aviz, con il segretario della stessa Congregazione, Mons. José Rodríguez Carballo OFM, lo hanno poi illustrato in conferenza stampa il 31 gennaio 2014. Lo speciale Anno celebrativo si inserisce nel contesto dei 50 anni dalla pubblicazione del Perfectae caritatis, il decreto sul rinnovamento della vita consacrata del Concilio Vaticano II, “un soffio dello Spirito non soltanto per l’intera Chiesa ma, forse in modo particolare, per la vita consacrata”, ha sottolineato il Card. Braz de Aviz. Obiettivi dell’Anno della Vita consacrata 2015: ringraziare Dio per il dono della vita consacrata, in particolare per i 50 anni del suo rinnovamento secondo l’insegnamento del Concilio; incoraggiare i consacrati ad abbracciare il futuro con speranza; chiamarli a vivere il presente con passione, facendo della propria vocazione un vangelo, una buona notizia, e testimoniando nel mondo la bellezza della sequela Christi, nelle forme molteplici in cui è espressa dalla vita consacrata. Frutto di tale cammino potrà essere un rinnovato impegno in ciò che il Concilio ha chiesto ai consacrati: fedeltà al Signo- re, alla Chiesa, al proprio carisma e all’uomo di oggi, vivendo “anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia e dell’amore di Dio …potenziando la loro relazione con il Signore, la vita fraterna in comunità, la missione, e curando una formazione adeguata alle sfide del nostro tempo, in modo da «riproporre con coraggio» e con «fedeltà dinamica» e creativa (cf. VC 37) l’esperienza dei loro fondatori e fondatrici”. Nella conferenza stampa è stata sottolineata l’importanza di tale dimensione “formativa” dell’Anno celebrativo 2015, definito un “tempo di grazia” per la vita consacrata e per tutta la Chiesa, e un’occasione per riconoscere, in un esercizio di lucidità, “luci e ombre” nella vita religiosa come in tutte le realtà, sociali ed ecclesiali, nella consapevolezza che recuperare una “maggiore semplicità” anche nel “riconoscere i propri sbagli” costituisce, secondo le parole del Cardinale Braz de Aviz, “un principio di sapienza”. Per preparare i consacrati all’Anno 2015 il Dicastero ha pubblicato due lettere. La prima, intitolata Rallegratevi, è stata dedicata al Magistero di Papa Francesco sulla vita consacrata ed è uscita il 2 febbraio 2014, per la Giornata mondiale della Vita consacrata. Affronta il tema dell’intima ed autentica gioia di cui la vita dei consacrati non può non essere espressione trasparente, motivo di consolazione per il popolo di Dio, e propone una serie di domande con cui il Papa invita ad andare alle “periferie esistenziali della povertà e del pensiero”. Anche la seconda lettera, intitolata Scrutate e pubblicata il 23 settembre 2014, torna a porre tale gioia quale “virtù pellegrina”, che permette ai consacrati il costante cammino di comunione e di discernimento, nella sequela di Cristo e sotto la guida dello Spirito, nel mondo di oggi. “Segno dei beni futuri nella città umana”, la vita consacrata è chiamata a “fermarsi nelle strade e guardare”, con le parole del profeta Geremia, per scrutare l’orizzonte della storia accettando di misurarsi con le certezze provvisorie e le situazioni nuove “gridate dall’umanità contemporanea” e custodendo fedelmente la ricerca del volto di Dio, nell’intercessione vigilante e nella fede salda. Secondo il desiderio di papa Francesco, l’8 e 9 marzo 2014 la Congregazione ha organizzato anche un simposio sulla gestione dei beni economico-patrimoniali da parte dei religiosi, producendo un documento con linee guida e orientamenti per gli Istituti religiosi che affrontino situazioni complesse in tale ambito. A breve l’Anno speciale avrà ufficialmente inizio il 30 novembre, prima domenica d’Avvento, con una solenne celebrazione in Vaticano. Tra le sue principali iniziative: 22-24 gennaio convegno ecumenico di consacrati; 8-11 aprile convegno per formatori e 23-26 settembre uno per giovani consacrati; 18-21 novembre convegno per la Vita monastica e, nelle stesse date, uno per le Società di Vita apostolica e Ordo Virginum; 28 gennaio-1 febbraio 2016, un simposio teologico sulla Vita consacrata. La chiusura ufficiale sarà il 2 febbraio 2016. 3 Chiesa Insieme 12 OTTOBRE 2014 Dalle parrocchie Riaperta al culto la chiesa della Madonna dell’Oliva In tanti alla celebrazione presieduta dal vescovo monsignor Sorrentino Suor Maria Rosaria Sorce ASSISI - Abbiamo bisogno della bellezza che trasforma l’effimero in eterno, della fragilità che confonde la fortezza, della tenerezza che non teme di rivelarsi, dei profumi, dei sapori e delle emozioni di piccole quotidiane meraviglie, di relazioni calde, del buon vicinato, di una preghiera semplice lanciata nell’infinita bellezza della creazione al tramonto del sole quando si fa sera e diventa dolce il conversare con gli amici dietro i passi che ci riportano a casa, una casa dal profumo dell’accoglienza quando girando la chiave sembra che si ha ancora qualcosa da dire a qualcuno che sa ascoltarti, che non ha fretta e di ospitarlo nonostante l’ora tarda e la stanchezza della giornata, per condividere ciò che di buono è stato preparato. E’ sembrato tutto questo e ancor più, con i riverberi personali di una luce arcana che si è effusa nei cuori: la riapertura della restaurata chiesetta della Madonna dell’Oliva. Piccola, ma densa di valore storico; piccola, ma ricolma di secoli di preghiere, devozioni, affetti e affanni di 600 anni di devozione; piccola, ma circondata da una bellissima spianata di ulivi; piccola, ma capace di riscaldare il cuore dei presenti, come solo il cuore della Mamma per eccellenza Maria santissima sa fare; piccola, ma dove, per incanto, nonostante la grande affluenza, ciascuno ha trovato il suo posto, venerdì 19 settembre alle 18, per partecipare alla solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Assisi monsignor Sorrenti- no. Le parole del presule ricordavano l’evento straordinario scaturigine della chiesina avvenuto nel 1399, quando la Madonna con il bimbo tra le braccia apparve a un bambino nell’oliveto fuori Porta Nuova. L’olivo non a caso è una pianta dal significato densamente biblico produce, infatti, l’olio, segno di bellezza, di salute, di unzione, simbolo dello Spirito Santo. Non è un caso, ricordava monsignor Sorrentino, che proprio nel grembo di Maria all’Annunciazione, Dio riversa lo Spirito Santo, che scenderà su di lei e che in lei concepirà il Cristo; da lei nascerà il Figlio di Dio, l’unto del Signore, unto di Spirito Santo. Quale il messaggio per noi oggi di questa chiesetta ristrutturata e riaperta al culto: come Gesù possiamo rinascere a vita nuova solo nel grembo di Maria, come oggi è rinato questo luogo. Al termine della celebrazione la parola a don Cesare Provenzi, vicario foraneo di Assisi, parroco e priore di San Rufino, che ha fortemente voluto questa iniziativa e con lui il vescovo e un piccolo comitato spontaneamente formatosi che vi ha collaborato, per ringraziare tutti coloro che vi hanno contribuito. Don Cesare ha evidenziato, infatti, che la chiesa, gravemente danneggiata dal terremoto del 1997, era inaccessibile ed è stato possibile ristrutturarla grazie al servizio Beni culturali della Cei che ha ottenuto un contributo Cei dall’8 per mille. A seguire brevi interventi storici: di Giovanni Pastorelli del Rotary Club, Pio De Giuli, che ne ha esposto la storia lungo i secoli, dell’ingegnere Claudio Menichelli che ne ha condotto i lavori di restauro soprattutto del bellissimo affresco all’interno sulla parete di fondo dell’abside che ricorda il miracolo. A conclusione dell’evento c’è stato un momento di festa, un piccolo rinfresco, un momento di “buon vicinato”, per intrecciare sul far della sera al buon gusto la condivisione di gioie, ricordi e idee per ripristinare la festa della Madonna dell’Oliva il 2 luglio prossimo. 3 Chiesa Insieme OTTOBRE 2014 Dalle parrocchie Un altro “operaio” nella vigna del Signore 13 A Sigillo Simone Petrosino è stato ammesso all’ordine sacro del presbiterio diocesano Suor Maria Rosaria Sorce SIGILLO - In un tempo di crisi, lo Spirito Santo che non conosce crisi, che “soffia dove vuole e su chi vuole”, che “fa nuove tutte le cose”, continua a seminare nel cuore dei giovani germi di vita che sembrano ormai “esodati” dall’economia di una società sempre più autoreferenziale, autosufficiente e purtroppo sola e fragile: i semi delle scelte definitive, della fedeltà senza paure, della speranza, del dono gratuito, della libertà come responsabilità dell’altro più debole e indifeso, e perché no, della sequela di un Dio-fatto uomo di nome Gesù che nella fede e nella storia ha vissuto in pienezza secondo questi valori indiscussamente e squisitamente antropologici, fondamenti dell’essenza dell’uomo. E’ questa la vocazione del giovanissimo, Simone Petrosino che il 20 settembre nella chiesa di Sant’Andrea di Sigillo ha risposto: “Sì” alla chiamata della Chiesa rivoltagli attraverso il vescovo della diocesi di Assisi monsignor Domenico Sorrentino che presiedeva la celebrazione durante la quale Simone è stato ammesso all’ordine sacro del presbiterato nella chiesa diocesana di Assisi. Ad accoglierlo l’abbraccio di una famiglia, la Chiesa, che ha gioito con lui: i suoi genitori, che nello stesso giorno hanno ricordato il loro venticinquesimo di matrimonio, parenti, amici, conoscenti, i compagni seminaristi e soprattutto tantissimi giovani, gli scout di Sigillo e i ragazzi del post-cresima della cattedrale di San Rufino di Assisi per i quali Simone da qualche anno è guida attenta e compagno di cammino. A concelebrare la messa numerosi sacerdoti tra i quali don Carlo Cecconi, vice parroco di San Rufino, ordinato da poco sacerdote, che ha affiancato Simone nel suo discernimento e che ha consacrato l’Eucaristia per lui, don Cesare Provenzi, parroco di San Rufino che lo ha accolto in cattedrale seguendo il suo cammino che continuerà a svolgere, il parroco di Sigillo don Ferdinando Dell’Aquila. Una festa nella vigna del Signore, perché “il Signore ha detto anche a te, vieni a lavorare nella mia vigna, perché a lui non interessa il lavoro ben fatto, giacché ‘come un padrone disorganizzato’, paga gli ultimi operai come i primi, ma farti rimanere con lui, nella sua vigna, nella sua famiglia dove tu, dopo aver sperimentato la sua gioia, possa condurvi tanti altri”. Sono le parole augurali del vescovo, sono la sfida della vocazione, sono la certezza che nessuna vocazione è per sé e nessun vocato è un’isola, ma cammina tra le braccia di una Madre, la Chiesa, che lo terrà stretto, perché Simone sia sempre “generoso, umile, gentile, sempre il primo se si tratta di servire e sempre l’ultimo a essere protagonista”, come di te hanno detto i giovani di San Rufino, perché tu lo sai, te lo ha ricordato il tuo vescovo, che “per gli operai della sua vigna la paga è già pattuita, è altissima, la conosce solo Dio: è Lui che ti dona tutto se stesso”. 3 Dopo tre anni il giovane seminarista lascia la parrocchia gualdese SANTA MARIA DEL PIANO HA SALUTATO IL “SUO” ALESSANDRO GUALDO TADINO - Un bel momento quello vissuto sabato sera 20 settembre nella parrocchia di Santa Maria del Piano di Gualdo Tadino. C’è stato il saluto al seminarista Alessandro Picchiarelli ed ai suoi genitori. Lo ha voluto il parroco monsignor Aldo Mataloni, per esprimere la gratitudine sua e dell’intera comunità. Alessandro arrivò in parrocchia tre ann i fa, vi ha trascorso quasi tutti i fine settimana, ha coadiuvato il parroco nell’attività pastorale, liturgica e catechetica: una presenza discreta, un inserimento efficace ed apprezzato da tutti. Ora Alessandro, che sarà ordinato diacono il prossimo 18 ottobre nella cattedrale di San Rufino, lascia l’impegno nella parrocchia perché presterà servizio al fianco del vescovo monsignor Domenico Sorrentino. Una cena con una cinquantina di persone, i saluti, qualche piccolo dono, un breve discorso non senza commozione, i reciproci ringraziamenti hanno caratterizzato l’evento della “calda famiglia parrocchiale”. 3 Alberto Cecconi Chiesa Insieme 14 OTTOBRE 2014 Formazione L’ I s t i t uto Teologico di Assisi: e c c e l l enza della Chiesa umbra Professor Don Romano Piccinelli * ASSISI - Particolarmente in questi anni, la Chiesa italiana invita sapientemente a una programmazione pastorale che abbia al proprio centro l’educazione alla vita buona del vangelo. Oggi più che mai, di fronte ai continui e rapidi cambiamenti del tempo, è necessario compiere sforzi mirati per sapere rendere ragione della speranza cristiana di fronte a una cultura che sembra aver rinunciato all’idea di Dio e di fronte a una sperimentazione esistenziale spesso invischiata nel relativismo e nella complessità. Le vie del dialogo, dell’ascolto, della prudenza sono particolarmente adatte in un tempo convulso che esige una sempre più sensibile capacità di discernimento. Ebbene, parlare di pastorale, di impegno nelle vita non è altra cosa rispetto allo specifico servizio che l’Istituto Teologico compie a servizio della Chiesa in questa nostra regione Umbria, ormai da molti anni. Proprio per le mutate condizioni culturali, proprio a causa delle sempre più forti esigenze che oggi si impongono di fronte a crisi continue e ad alcune lancinanti delusioni, tenendo conto delle complesse problematiche in atto nel mondo che cambia, non ci si può affidare a una pastorale dell’improvvisazione. Sarebbe altrettanto sbagliato moltipli- care casualmente le iniziative, andando a tentoni alla ricerca di una quadratura pastorale mai soddisfacente. Per bene operare, è necessario bene riflettere, progettare sapientemente. Teologia e pastorale – ce lo insegna il Concilio Vaticano II che nella sua espressione dottrinale si è caratterizzato proprio per il desiderio di manifestare la sua specifica indole pastorale – non sono disgiunte, ma operano in intima sinergia, al punto di non poter esistere l’una senza l’altra. Presso l’Istituto Teologico di Assisi la programmazione accademica è pensata proprio per offrire, a diversi livelli di approfondimento, sia le solide basi necessarie ad alimentare l’intelligenza ecclesiale per il tempo presente, sia una continua riflessione per l’approfondimento e lo studio della scrittura e della tradizione della Chiesa, combinando fedeltà e rinnovamento in una sintesi di rara bellezza. L’offerta accademica e formativa sono così plasmate in modo da tener conto e delle esigenze specifiche di un sapere ben strutturato in una spiccata prospettiva culturale, e della necessaria fatica di tradurre la dottrina in scelte concrete per la vita della Chiesa contemporanea. Chi studia teologia beneficia di questo duplice sforzo che l’Istituto profonde, avendo idealmente due riferimenti: da un lato l’insegnamento del Concilio dal quale a cinquant’anni di distanza si ha ancora molto da imparare, dall’altro avendo presente l’invito a Firenze e cioè a sviluppare una riflessione su Gesù Cristo quale fonte del nuovo umanesimo. 3 * Preside dell’ITA Lezioni, iscrizioni e Segreteria Le lezioni dell’anno accademico sono cominciate il giorno successivo all’inaugurazione che c’è stata lunedì 6 ottobre, con la solenne concelabrazione eucaristica di apertura presieduta da mons. Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni-Narni-Amelia, che ha avuto luogo presso la Basilica inferiore a partire dalle 9 e la lectio tenuta da mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno, già docente stabile di teologia dogmatica presso l’Istituto Teologico di Assisi, una lectio sul tema: Linee emergenti dell’azione pastorale di Papa Francesco nel contesto della “riforma nella Chiesa. Sono possibili iscrizioni ordinarie e straordinarie sino al 15 ottobre compreso. Tutti gli interessati o anche semplicemente coloro che si sono lasciati incuriosire e attrarre dalla possibilità di accedere ad alcuni approfondimenti possono rivolgersi per tutte le informazioni o per formulare eventuali domande alla Segreteria dell’Istituto, utilizzando i recapiti email e telefonici pubblicati nel sito internet (Istituto Teologico di Assisi, piazza S. Francesco 2 – 06081 Assisi (PG), tel. 075-813061, mail: [email protected], web: http://www. istitutoteologicoassisi.it). 3 Chiesa Insieme Formazione OTTOBRE 2014 15 L’informatica del sapere e del saper fare Insegnanti, alunni e genitori dell’Istituto Alberghiero insieme per costruire il progetto classe 2.0 Suor Maria Rosaria Sorce ASSISI - L’Istituto Alberghiero di Assisi segna anche quest’anno un numero d’iscrizioni record che lo costringe ancora una volta a bussare alle porte delle autorità civili per gli spazi che da più anni cominciano a essere insufficienti. Quest’anno, infatti, sette classi quinte saranno accolte dall’ITI dell’Istituto Marco Polo di Santa Maria. Nonostante le difficoltà, la comunione educante che caratterizza lo staff dell’Istituto con la preside Biancamaria Tagliaferri e i suoi collaboratori permettono una creatività educativa che rende la scuola davvero, per usare le parole di Papa Francesco, “un villaggio che educa più di 1042 alunni in 51 classi dislocate in 5 sedi”. Quest’anno, ai molteplici progetti già implementati, si aggiunge il progetto 2.0, grazie a un bando vinto dalla scuola che le ha permesso di potenziare la banda informatica. Il progetto interesserà per un biennio in via sperimentale la classe 1A Commerciale con l’obiettivo di estendere il metodo d’insegnamen- to-apprendimento 2.0 a tutta la scuola. Il vicepreside professor Aldo Geraci ha evidenziato la necessità di una scuola che abbia sempre più il taglio del sapere per saper fare, di trasmettere ai già… ma non ancora… futuri imprenditori, agenti di commercio o altro non solo la conoscenza e la professionalità, ma anche la sapienza della rete informatica, la capacità di saper gestire e organizzare da sé la cultura e la formazione per investirla in pieno nella vita e nel mondo del lavoro. Una grande sfida presentarsi a scuola senza libri, ma muniti solo di un quaderno, una penna e un tablet e, don Lorenzo Milani aggiungerebbe, “della propria testa” perché educare a pensa- re con la propria testa vale più di ogni altra cosa; si tratta di passare dall’uso unicamente ludico e dipendente dei Pc ad un uso sano, intelligente ed efficiente con un percorso didattico informatico in tutte le materie e trasversale. “Un progetto dove la scuola media facilita la conoscenza non più trasmessa dall’insegnante ma da ricercare in rete; un progetto che oltrepassa le pareti anguste dell’aula e si mette in gioco, si mette in rete per fare della rete un mezzo prezioso non di dissipazioni e gioco, ma di cultura e formazione”. 3 #STARCONTE: CAMPO SCUOLA ACR 2014 USSITA - Dal 25 al 31 agosto 2014 a Calcara di Ussita, in provincia di Macerata, si è tenuto il consueto campo scuola Acr (Azione Cattolica Ragazzi) con la partecipazione di ragazzi provenienti da tutta la diocesi di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino. Quest’anno lo scopo del campo è stato quello di riscoprire le peculiarità e la vita quotidiana delle prime comunità cristiane basate sul vivere insieme, sulla condivisione dei beni e sulla preghiera. I ragazzi hanno riconosciuto nelle prime comunità la bellezza, la fragilità e le difficoltà che caratterizzano anche i loro gruppi di preghiera attuali. Per aiutarli in questa riscoperta, l’ambientazione, scelta dagli educatori per quest’anno, è stata la storia di Robin Hood e della comunità di Sherwood, traendo spunto sia dal cartone Disney “Robin Hood” sia dal film “Robin Hood- il principe dei ladri”. Lunedì 25 agosto dopo l’arrivo a Calcara, è stato introdotto il tema del campo e i ragazzi sono stati divisi in 6 gruppi, tre delle elementari e tre delle medie. Il giorno successivo martedì 26 agosto lo slogan della giornata è stato “C’entro anch’io” per indicare l’atteggiamento dell’accoglienza e dell’appartenenza ad un gruppo, o meglio ad una comunità. Mercoledì 27 agosto lo slogan è stato “Amalgamato” ed è stata la volta della passeggiata, attraverso la quale i ragazzi non solo hanno imparato a sopportare la fatica, ma anche la condivisione fraterna come caratteristica principale della prima comunità cristiana. Giovedì 28 agosto il tema presentato ai ragazzi è stato quello della gratuità dell’amore di Dio, presentato con lo slogan “Appagato” che non è un premio da meritare ma un dono da accogliere con fede e gioia. In questa giornata i ragazzi hanno ricevuto la visita del vescovo monsignor Domenico Sorrentino che li ha guidati con una riflessione al sacramento della Riconciliazione. Durante il 5° giorno, venerdì 29 agosto, l’atteggiamento presentato è stata la fiducia attraverso lo slogan “Incatenato”. I ragazzi hanno imparato a mettere a nudo le proprie fragilità e paure, scoprendo la bellezza di affidarsi a Dio nelle difficoltà. Il 6° giorno è stato la conclusione del campo con la presentazione del tema della responsabilità di scegliere e di agire secondo lo stile di Cristo e di essere anche annunciatori della sua parola nel mondo. Per questo ai ragazzi sono stati consegnati dei “mandati” a forma di freccia con su scritto “Vogliamo star con te per raccontare la bellezza di essere cristiani fino ai confini del mondo”. Il giorno successivo i genitori e figli hanno assistito alla santa messa domenicale e hanno festeggiato insieme per poi tornare a casa.3 Andrea Chiovoloni Chiesa Insieme 16 OTTOBRE 2014 APPUNTAMENTI ottobre-novembre 2014 15 - Mercoledì - 28.a Tempo Ordinario - S. Teresa di Gesù (m) - [IV] 16 - Giovedì - 28.a Tempo Ordinario - S. Edvige (mf); S. Margherita M. Alacoque (mf) - [IV] 17 - Venerdì - 28.a Tempo Ordinario - S. Ignazio di Antiochia (m) - [IV] Presso l’Oratorio dei Salesiani di Gualdo Tadino Alle ore 20.45, presentazione del libro del Vescovo monsignor Sorrentino dal titolo: Chiesa come Famiglia”. Interverrà il prof. Antonio Pieretti. 18 - Sabato - S. LUCA (f) - [P] Ordinazione Diaconale alle ore 17 nella cattedrale di San Rufino, ordinazione Diaconale di Alessandro Picchiarelli e Maurizio Biagioni. 19 - Domenica - 29.a Tempo Ordinario - Ss. Giov. de Br. e Isacco J. e c. (mf); S. Paolo d. Croce 20 - Lunedì - S. Irene, Aurora - [I] 21 - Martedì - S. Orsola, Clementina, 22 - Mercoledì - 29.a Tempo Ordinario - S. Donato vescovo, Apollo - [I] 23 - Giovedì - 29.a Tempo Ordinario - S. Giovanni da Capestrano (mf) - [I] 24 - Venerdì - 29.a Tempo Ordinario - S. Antonio M. Claret (mf) - [I] 25 - Sabato - 29.a Tempo Ordinario - S. Crispino, S. Daria, Gaudenzio - [I] Lo Spirito di Assisi - Presentazione DVD sulla visita papa Francesco, Basilica San Francesco salone papale - ore 18.00 26 - Domenica - 30.a Tempo Ordinario - S. Evaristo papa - [II] Lo Spirito di Assisi - Ore 16.00 Basilica di San Francesco - giardino dei Novizi, conferenza: iI figli di Abramo in preghiera per la pace. Ore 21.00 Preghiera Ecumenica per la pace. 27 - Lunedì - 30.a Tempo Ordinario - S. Fiorenzo vescovo, Delia - [II] Lo Spirito di Assisi - Convegno: Abramo nostro padre nella fede, tre popoli, tre fedi, quale dialogo? Ore 9.15 Salone papale, basilica San Francesco. 28 - Martedì - 30.a Tempo Ordinario - Ss. SIMONE e GIUDA (f) - [P] 29 - Mercoledì - 30.a Tempo Ordinario - S. Ermelinda, S. Massimiliano, Michela - [II] 30 - Giovedì - 30.a Tempo Ordinario - S. Germano vescovo, Benvenuta - [II] 31 - Venerdì - 30.a Tempo Ordinario - S. Lucilla, S. Quintino - [II] 1 - Sabato - TUTTI I SANTI (s) - [P] 2 - Domenica - 31.a Tempo Ordinario COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI - [P] 3 - Lunedì - 31.a Tempo Ordinario - S. Martino de Porres (mf) - [III] 4 - Martedì - 31.a Tempo Ordinario - S. Carlo Borromeo (m) - [III] 5 - Mercoledì - S. Zaccaria profeta - [III] 6 - Giovedì - S. Leonardo abate - [III] 7 - Venerdì - 31.a Tempo Ordinario - S. Ernesto abate, Carina - [III] 8 - Sabato - 31.a Tempo Ordinario - S. Goffredo vescovo - [III] 9 - Domenica - 32.a Tempo Ordinario DEDICAZIONE BASILICA LATERANENSE (f) - [P] 10 - Lunedì - S. Leone Magno (m) - [IV] 11 - Martedì - S. Martino di Tours [IV] 12 - Mercoledì - S. Giosafat (m) - [IV] 13 - Giovedì - S. Diego, S. Omobono - [IV] 14 - Venerdì - 32.a Tempo Ordinario - S. Giocondo vescovo - [IV] 15 - Sabato - 32.a Tempo Ordinario - S. Alberto Magno (mf) - [IV] Sacro Convento (Salone papale) - Simposio “Molte membra, un corpo solo. Religiosi e chiesa particolare oggi”.
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