NUMERO 151 - 22 O OTTOBRE 2013 2 3 4 5 6 7 Tema caldo Volata vincente degli Etf vs fondi indice Tobin tax a impatto zero (o quasi) su ETF ed ETC Pillole ETF Bond HY euro hedged da Pimco e Source ETF iShares a commissioni zero su BancoPosta Mercato ETF Gli Etf crescono più dei fondi indice Marcia in più arriva dal fattore costi Focus Banca IMI A breve più chiarezza sulle linee guida dell’asset quality review delle principali banche europee ETF in cifre ETF Plus: migliori, peggiori e più scambiati a uno e sei mesi Commento agli ETF Il replicante su Atene top performer insieme ai leva long sul Ftse Mib È disponibile la nuova app di ETF news per il tuo Ipad, è gratis! a cura di Titta Ferraro TEMA CALDO 2 ETF e tassazione, la Tobin Tax è a impatto zero (o quasi) Risale a pochi giorni fa (16 ottobre) il termine per il primo versamento della discussa imposta sulle transazioni finanziarie (IFTT), meglio conosciuta come Tobin tax. Entrata in vigore il 1 marzo per tutti gli acquisti di azioni emesse da società residenti in Italia con una capitalizzazione di mercato superiore a 500 milioni di euro, dal primo settembre si applica anche per i derivati su indici azionari. L’iter a livello di Unione Europea per l’introduzione di questa imposta finanziaria ha visto alcuni Paesi membri, in particolare la Gran Bretagna, opporsi fermamente alla sua applicazione temendo le sue ripercussioni a livello di scambi, mentre l’Italia è La Tobin Tax non va a stato uno dei Paesi che colpire le transazioni ha deciso di procedere dirette su ETF ed ETC. autonomamente alla introduzione Possibili dei costi sua l’esperienza indiretti, seppur molto nonostante francese limitati, per gli ETF confermato gli aveva effetti sintetici su indici negativi sui volumi di italiani negoziazione. In attesa delle prime evidenze empiriche sull’Italia, il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, ha rimarcato che l’esperienza all’estero dimostra come questo tipo di imposta tenda a scoraggiare l’investimento nei Paesi dove viene istituita se non si applica contemporaneamente negli altri Paesi. Il risultato concreto per gli investitori italiani dell’introduzione della Tobin Tax è un aumento dei costi delle transazioni legate a titoli azionari e indici italiani. ETF Securities, tra gli emittenti leader a livello mondiale di Exchange Traded Product (ETP), ha fatto il punto sui possibili contraccolpi in Italia dell’introduzione di questo balzello sulle transazioni finanziarie prevedendo un aumento degli investimenti in ETP. Secondo le prime elaborazioni da marzo gli scambi sulle azioni italiane sono scesi di quasi il 48%, ha rimarcato l’avvocato Marco Boldini, associate director legal di Etf Securities, mentre sui derivati il calo nel primo mese e mezzo si aggira intorno al 12%. Nello stesso arco di tempo gli scambi su derivati sulla Borsa di Francoforte, dove la Tobin Tax non ha ancora visto il via, sono aumentati del 4%. “L’introduzione della Tobin Tax aumenterà i costi transazionali che riguardano l’esposizione diretta alle società quotate italiane attraverso l’acquisto di azioni – ha commentato Massimo Siano, responsabile del mercato italiano e francese per ETF Securities – ed è naturale quindi che gli investitori vogliano trovare il modo di minimizzare i costi di negoziazione, specialmente quelli che operano nel breve periodo e che frequentemente scambiano titoli in Borsa. Considerare gli ETF che replicano il mercato azionario italiano potrebbe essere una soluzione soddisfacente”. ETF ed ETC esenti dalla tobin tax Che trattamento hanno gli Exchange Traded Fund (ETF) ed Exchange Traded Commodity / Exchange Traded Currency (ETC)? Per entrambi non sono previsti dei costi diretti poiché il trasferimento di quote è esente. Per gli ETC su materie prime e valute la normativa è molto chiara nell’escludere dall’ambito di applicazione della tobin tax i derivati che abbiano come sottostante commodities, tassi e valute, pertanto non vi è nessun costo aggiuntivo né diretto né indiretto dalla IFTT. Il caso degli ETF sintetici su indici italiani Per gli ETF c’è invece la possibilità di costi indiretti nel caso degli ETF sintetici (swap based) su indici contenenti a prevalenza azioni italiane. La replica sintetica comporta infatti la stipula di un contratto derivato con swap providers, rimarca l’avvocato Marco Boldini, con un’imposta che l’emittente di ETF dovrà pagare per concludere tale derivato (importo massimo di 200 euro) e “conseguente possibile effetto, seppur limitato, sullo spread”. Le efficienze generate dagli ETF con le economie di scala, ha rimarcato l’esperto di ETF Securities, fanno sì che l’effetto reale sull’investitore è decisamente contenuto se paragonato con il costo che l’investitore dovrebbe sostenere con l’esposizione diretta al mercato azionario italiano. Non vi è invece nessun effetto, nemmeno indiretto, per gli ETF swap based su indici di azioni non italiane. I NUMERI DELLA TOBIN TAX 0,12 per cento L’aliquota fiscale imponibile per le transazioni in borsa è stata inizialmente fissata, per le transazioni in mercati regolamentati, allo 0,12% dell’ammontare netto in euro dei relativi trasferimenti azionari registrati nel singolo giorno di contrattazione (scenderà allo 0,1% da gennaio 2014). 0,22 Per transazioni negoziate over the counter (OTC) l’aliquota applicabile è pari allo 0,22% (0,2% da gennaio 2014). Le transazioni intraday sono esenti quando l’intera posizione è aperta e chiusa nella stessa giornata di contrattazione. per cento Da Pimco e Source un Etf su bond high yield con copertura valutaria Versione con copertura in euro per il Pimco Short-Term High Yield Corporate Bond Index Source ETF. Il nuovo replicante proposto da Pimco e Source e sbarcato sulla Borsa di Londra si aggiunge all’ETF con analogo sottostante (BofA Merrill Lynch 0-5 Year US High Yield Constrained) ma in dollari Usa quotato dal marzo 2012 e che vanta masse 550 milioni di dollari. L’indice sottostante comprende oltre 800 obbligazioni societarie denominate in dollari Usa. L’ETF è fisicamente investito in obbligazioni ed è gestito da Pimco. Le commissioni di gestione sono pari allo 0,60% annuo per le classe di azioni con copertura in EUR e allo 0,55% annuo per la classe di azioni in USD. “Il nostro ETF su titoli ad alto rendimento e a breve termine ha chiaramente attirato l’attenzione degli investitori alla ricerca di rendimenti, ma non a tutti interessa l’esposizione al dollaro statunitense”, ha rimarcato Stefano Caleffi, responsabile di Source in Italia. ETF iShares a commissioni zero per sei mesi su piattaforma BancoPosta Per sei mesi gli ETF di iShares quotati a Piazza Affari saranno negoziabili sulla piattaforma di trading online BancoPosta senza commissioni di ricezione e trasmissione di ordini per acquisti con un importo minimo di 1.000 euro. L’iniziativa “Commissioni Zero” si inserisce all’interno di un accordo di collaborazione tra iShares e Poste Italiane per l’acquisto degli ETF iShares sulla piattaforma di trading online BancoPosta. ETF Securities lancia a Francoforte un replicante energetico euro hedged ETF Securities ha quotato il 21 ottobre su Deutsche Boerse l’ETFS EUR Daily Hedged Energy DJ-UBS EDSM (00XU GY) che attraverso un meccanismo di copertura valutaria giornaliera integrato permette di mitigare gli effetti della volatilità valutaria. L’indice sottostante riflette il movimento del prezzo dei contratti future delle materie prime energetiche utilizzati nel the Dow Jones-UBS Commodity IndexSM, nello specifico il greggio Wti, il gas naturale, il greggio Brent, la benzina senza piombo e il combustibile da riscaldamento. A New York un nuovo ETF legato alle Ipo Renaissance Capital ha lanciato negli Stati Uniti un nuovo ETF che si rifà a un paniere composto dalle principali società fresche di quotazione negli ultimi anni. Il Renaissance IPO ETF è composto dalle società da poco quotate che presentano una capitalizzazione di almeno 100 mln di dollari e attualmente vede Facebook avere il maggior peso 3 db x-trackers CSI 300 UCITS ETF La Cina a portata di mano 1 News Deutsche Asset & Wealth Management F a ET rop de u an n E gr i ù 00 pi 3 Il SI lC su NEWS DAL MONDO ETF Con il db x-trackers CSI 300 UCITS ETF è possibile investire con un’unica transazione in un RCPKGTGOQNVQFKXGTUKɦECVQFKC\KQPKFGNNC%KPCEQPVKPGPVCNG.oKPFKEG%5+EQORTGPFGKPHCVVK le A-shares emesse da società cinesi quotate nelle borse di Shanghai e Shenzhen, denominate KP4GPOKPDKGCNVTKOGPVKFKɨ EKNOGPVGCESWKUVCDKNKFCEQNQTQEJGPQPTKUKGFQPQKP%KPC Con un patrimonio gestito di quasi un miliardo di dollari in continua crescita, il db x-trackers CSI 300 UCITS ETF è il più grande ETF creato per replicare l’indice CSI 300 in Europa1. 1 Nome del prodotto ISIN Codice di neg. TER Dividenti db x-trackers CSI 300 UCITS ETF (1C) LU0779800910 XCHA 0,50% Capitalizzazione Fonte: DB ETF Ricerca, marzo 2013 www.dbxtrackers.it Prima dell’adesione leggere il documento di quotazione, il prospetto ed il KIID del comparto rilevante. Avvertenze – Potete ottenere gratuitamente tali documenti presso Deutsche Bank AG, Via Turati 27, 20121 Milano e sul sito www.dbxtrackers.com. db x-trackers è un marchio commerciale di proprietà di Deutsche Bank AG. Gli ETF descritti nel presente opuscolo informativo sono azioni di db x-trackers II, una società d’investimento costituita ai sensi del diritto lussemburghese nella forma di Société d’Investissement à Capital Variable (SICAV). Deutsche Bank AG e lo sponsor degli indici non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall’utilizzo del relativo indice. Le informazioni contenute nel presente documento sono destinate esclusivamente all’utilizzo in Italia. La pubblicazione del presente documento PQPEQUVKVWKUEGWPCOQFCNKV¼FKQɥGTVCCNRWDDNKEQFCRCTVGFK&GWVUEJG$CPM#)GPQPEQUVKVWKUEGQKPVGPFGHQTPKTGCNEWP giudizio, da parte della stessa, sull’opportunità dell’eventuale investimento ivi descritto. I prodotti descritti adottano una struttura swap based. Si prega di far rifermento alla sezione “Rischio di Controparte” presente nel Documento di Quotazione e nel Prospetto per una descrizione dettagliata dello stesso e delle tecniche per ridurlo attraverso il rilascio di una garanzia. Deutsche Asset & Wealth Management racchiude in sé tutte le attività di asset management and wealth management EQPFQVVGFC&GWVUEJG$CPM#)GFCNNGUWGɦNKCNKGUWEEWTUCNK&GWVUEJG#UUGV9GCNVJ/CPCIGOGPVHQTPKUEGRTQFQVVKGUGTXK\K CNNCRTQRTKCENKGPVGNCVTCOKVGWPCQRKÕUQIIGVVKIKWTKFKEKEJGRQUUQPQGUUGTGKPFGPVKɦECVKFCKENKGPVKCNNoKPVGTPQFGKEQPVTCVVK CEEQTFKOCVGTKCNKFKQɥGTVCQCNVTCFQEWOGPVC\KQPGRGTVKPGPVGCVCNKRTQFQVVKQUGTXK\K a cura di Titta Ferraro MERCATO ETF 4 Gli ETF galoppano più dei fondi indice sfruttando il fattore costi I fondi a gestione passiva continuano a riscontrare sempre maggiore successo tra gli investitori europei, ma al loro interno c’è chi corre più velocemente. Nel confronto tra ETF e fondi indice emerge infatti che i primi hanno registrato negli ultimi anni tassi di espansione a tre cifre decisamente più marcati rispetto ai fondi indicizzati tradizionali. I dati Morningstar mostrano che il patrimonio gestito totale degli ETP (Exchange Traded Product) alla fine del primo semestre 2013 ammonta a 272 miliardi di euro, il 205% in più degli 89 miliardi al giugno 2008. Nello stesso arco di tempo li asset totali degli index fund sono saliti di circa l’80% da 134 a 254 miliardi di euro. Costi medi in calo negli ultimi 5 anni Tra i punti di forza degli ETF c’è certamente la loro convenienza relativa rispetto ai fondi indice a livello di costi di gestione. Nonostante gli investitori siano consci del fatto che le commissioni sono solo una dimensione della qualità e dell’efficienza degli ETF, che si valuta guardando anche i costi di transazione, le prestazioni, il tracking error e la liquidità, la voce TER (Total Expense ratio) sta divenendo sempre più importante ai loro occhi. Parallelamente l’aumento della concorrenza sul mercato degli ETF e il lancio di nuovi ETF con commissioni più risicate sta rendendo gli emittenti sempre più propensi a proporre dei TER più contenuti. “La crescente popolarità di strumenti di investimento passivi ha scatenato una guerra sulle commissioni a livello europeo - rimarca Jose Garcia-Zarate, senior fund analyst di Morningstar – e man mano che l’industria degli indicizzati si espande ci aspettiamo che i promotori attivino e condividano economie di scala con i clienti, abbassando ulteriormente le fee”. Nel confronto sui costi effettuato da Morningstar emerge un Ter medio ponderato per gli asset di un Etf azionario è 0,39% contro lo 0,73% di un comparto equity indicizzato venduto al retail. La percentuale scende allo 0,32% per gli istituzionali. Pertanto in media gli Etf sono decisamente meno costosi degli indicizzati quando si considerano le classi retail dei fondi indice, mentre per le classi istituzionali i fondi indice riescono a mostrare ancora una lieve convenienza relativa. Guardando agli ultimi cinque anni, il Ter dei prodotti passivi azionari Investitori preoccupati da possibili costi nascosti è sceso, in particolare per quelli specializzati sui paesi sviluppati. Per la categoria Europa large cap il calo è stato dallo 0,40 allo 0,32% per gli Etf e dallo 0,96 allo 0,85% per le classi retail dei fondi indicizzati tradizionali. Andando oltre la mera considerazione dei valori medi, emerge che il 40% degli index fund ha un indice sintetico di spesa che supera l’1%. In Europa, il Regno Unito è il mercato più competitivo sui fondi indicizzati retail che espongono al mercato azionario e fixed income, seguito da Germania, Francia e Italia. Non solo Ter Nella ricerca “Every little helps: Comparing the costs of investing in ETPs versus Index Funds” condotta da Morningstar si mette in evidenza anche come oltre alla componente di costo più visibile, il Ter, il risparmiatore si concentra anche su quelle spese meno visibili da tenere in considerazione nella scelta di quale comparto e strumento scegliere. La pressione sui costi potrebbe diffondersi anche in altri punti della catena del valore di un fondo, con gli emittenti di Etf e fondi indicizzati alla ricerca del modo più idoneo per ridurre il costo delle licenze degli indici (per esempio cambiando fornitore dell’indice o seguendo un indice proprietario). Costi e commissioni continuano ad essere fattori critici che gli investitori maggiormente monitorano quando prendono decisioni di acquisto di un ETF. E’ quanto emerso dal 2013 ETF Investor Study condotto da Charles Schwab tra più di mille investitori individuali con più di 25mila dollari investiti e che hanno acquistato ETF negli ultimi due anni e/o stanno prendendo in considerazione l’acquisto di ETF nei prossimi due anni. A preoccupare maggiormente non sono le commissioni di gestione e i costi di trading ma la possibilità che gli ETF contengano costi nascosti. Dal sondaggio condotto dall’emittente di ETF statunitense emerge poi che la metà degli investitori intervistati prevede di incrementare il prossimo anno gli acquisti tramite ETF, percentuale in incremento del 22% rispetto a quelli che avevano detto lo stesso nel 2012. Il 9% degli interpellati ha investito il 50 per cento o più del proprio portafoglio in ETF, più del doppio rispetto allo scorso anno. Ammonta infine al 31% la fetta di investitori che vorrebbe sapere di più circa gli ETF prima di aumentare la propria esposizione sui replicanti. FOCUS BANCA IMI Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast A breve più chiarezza sulle linee guida dell’asset quality review delle principali banche europee 5 Nei prossimi giorni la Bce comunicherà ai mercati i criteri con cui analizzerà, a partire da inizio 2014, i bilanci delle principali banche europee, vale a dire le realtà con attivi superiori a 30 miliardi di euro o che costituiscano più del 20% del PIL del paese di riferimento. La valutazione complessiva delle singole banche si articolerà in verità in tre passaggi : una valutazione generale del rischio, una revisione della qualità La Bce sta per dell’attivo (AQR, acronimo diffondere le per Asset Quality Review) uno stress test, volto linee guida che ed misurare la capacità dei caratterizzeranno i asingoli istituti di fronteggiare nuovi stress test sulle situazioni di difficoltà (ad banche europee con esempio un aggravamento attivi superiori ai 30 del quadro congiunturale o mld di euro un repentino aumento dei tassi d’interesse). Le aree chiave su cui si concentrerà l’analisi della BCE dovrebbero essere: i prestiti al settore immobiliare, i prestiti alle piccole e medie imprese, i finanziamenti al settore navale (shipping finance) e i prodotti strutturati. Cruciale sarà anche l’inclusione di un test sul portafoglio titoli di stato delle singole banche, considerando la rilevanza di tale componente. Secondo quanto dichiarato da Draghi nel corso dell’ultima riunione della BCE di inizio ottobre, sarà importante arrivare ad un’armonizzazione rigorosa dei criteri utilizzati per l’identificazione dei prestiti in sofferenza che, ad oggi, presentano ampie divergenze a seconda dei diversi sistemi nazionali. Il tema è particolarmente sensibile per le banche di alcuni paesi, tra cui Italia e Spagna, ove la protratta recessione e l’elevato livello di disoccupazione hanno fatto lievitare in maniera considerevole tali poste (NPL, Non Performing Loans). L’asset quality review sarà seguita, come si accennava in apertura, da uno stress test che, ci si augura, possa avere maggiore successo nel rassicurare i mercati sulla reale situazione dei bilanci bancari, diversamente da quanto accaduto con gli analoghi test di resistenza condotti dall’EBA nel 2010 e nel 2011. Ragionevolmente il processo dovrebbe essere più rigoroso del passato anche considerando che tale esercizio è propedeutico ad evitare che la BCE, una volta assunte le responsabilità di vigilanza si trovi di fronte ad una banca insolvente, con il conseguente rischio reputazionale. Una volta identificati, eventualmente, gli istituti che necessitino di nuove iniezioni di capitale non è chiaro come verranno gestite tali ricapitalizzazioni precauzionali. In una lettera inviata alla Commissione Europea il presidente della BCE ha sollecitato che nel caso di istituti solventi, con esigenze temporanee di capitali addizionali si eviti di coinvolgere gli obbligazionisti subordinati, imponendo loro delle perdite. L’idea di fondo è di evitare che il mercato delle obbligazioni bancarie (in particolare L’APPROFONDIMENTO DI BANCA IMI *A cura del Servizio studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Il presente articolo costituisce l’estratto di un documento di ricerca redatto da Intesa Sanpaolo e distribuito da BancaIMI. Per ogni dettaglio informativo relativo al documento, alle avvertenze e ai conflitti di interesse dell’analista, di BancaIMI e del Gruppo Bancario di appartenenza (IntesaSanpaolo) si invita a voler consultare il sito www.bancaimi.it. il comparto subordinato) sia colpito da una crisi di sfiducia, determinando difficoltà di funding per le banche. Per quanto riguarda le banche italiane, malgrado le criticità sopra esposte relative qualità degli attivi, il mercato è apparso negli ultimi mesi relativamente ben impostato. Come è evidente dal grafico, il costo della protezione dal rischio di insolvenza, quale misurato dai CDS a 5 anni Senior, è significativamente sceso sulle due principali banche domestiche, mantenendo una correlazione elevata con la dinamica, anch’essa in flessione, relativa al rischio Italia (CDS sovrano). La dinamica del CDS a 5 anni Senior 420 370 320 270 220 170 Italia Unicredit Intesa 120 Gen Feb Mar Apr Mag 2013 Giu Lug Ago Set Ott Fonte: elaborazione Intesasanpaolo su dati Bloomberg, aggiornati al 18 ottobre 2013 OSSERVATORIO ETF I MIGLIORI A 1 MESE La pagina dei numeri di ETF News Europa - Indice EuroStoxx 50 Usa - Indice S&P 500 1800 3000 1750 1700 2800 1650 2600 1600 1550 2400 1500 2200 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 CHIUSURA Eurostoxx50 Ftse Mib Dax30 Ftse100 3029 19263 8867 6654 ago-13 3 MESI 10,98 18,71 6,29 0,57 set-13 ott-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI 17,07 20,27 18,41 6,06 19,50 21,45 20,83 13,23 Far East - Indice Nikkei 1450 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13 CHIUSURA Dow Jones S&P 500 Nasdaq Russell 2000 15400 1745 3354 1115 3 MESI -0,99 2,90 10,01 5,61 ott-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI 5,66 11,66 19,61 21,61 15,33 21,68 24,74 35,58 Commodity - Indice CRB 16000 340 15000 320 14000 300 13000 280 12000 11000 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13 CHIUSURA Giappone Cina Russia Brasile 14694 864 1514 55378 3 MESI 0,38 11,81 9,60 15,45 ott-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI 8,44 3,51 13,80 3,28 63,29 42,31 1,00 -4,47 260 apr-13 mag-13 giu-13 CHIUSURA Crb Petrolio Wti Oro Cacao 287 99 1316 444 lug-13 ago-13 3 MESI -1,96 -7,49 -1,65 -18,03 set-13 ott-13 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI 0,90 11,42 -7,54 -31,36 -5,99 11,46 -23,84 -41,77 Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è dato dall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l’alto quella a 20 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 20 giorni perfora verso l’alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni. 6 Lyxor Etf Ftse Athex 20 Etfx Ftse Mib Leveraged 2X Lyxor Etf Ftsemib Daily Leverage Ishares Global Clean Energy Amundi Etf Msci Spain Ucits MIGLIORI A 6 MESI Etfx Ftse Mib Leveraged 2X Lyxor Etf Ftsemib Daily Leverage Db X-Tr Dj Euro Stoxx 50 2X Amundi Etf Leveraged Euro Stoxx Lyxor Ucits Etf Euro Stoxx 5 I PEGGIORI A 1 MESE Etfx Ftse Mib Super Short St 2X Lyxor Etf Ftsemib Daily 2X Short Lyxor Etf Ftsemib Daily Short Lyxor Ucits Etf Euro Stoxx 5 Db X-Trk Dj Euro 50 2X Inv I PEGGIORI A 6 MESI Etfx Ftse Mib Super Short St 2X Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xshort Lyxor Ucits Etf Euro Stoxx 5 Db X-Trk Dj Euro 50 2X Inverse Etfx Dax 2X Short Fund I PIÙ SCAMBIATI / QUANTITÀ Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xshort Lyxor Etf Ftse Mib Ishares S&P 500-Inc Ishares Ftse Mib-Inc I PIÙ SCAMBIATI / VALORE Lyxor Etf Ftsemib Daily Leverage Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xshort Lyxor Etf Ftse Mib Ishares Ftse Mib-Inc Ishares Euro Stoxx 50 Ucits PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT 1,935 82,16 8,91 4,7125 177,35 230075 17144 4741181 16600 817 19,00 15,93 15,56 12,07 11,30 28,06 47,77 45,23 32,56 27,49 82,16 8,91 18,06 196,41 18,32 17144 4741181 3170 425 75916 15,93 15,56 7,09 6,91 6,89 47,77 45,23 40,87 40,77 40,67 32,97 15,08 31,15 13,40 9,51 41243 1825593 51628 53134 1664 -14,68 -14,59 -7,42 -7,37 -7,31 -39,75 -38,95 -21,16 -34,42 -33,98 32,97 15,075 13,395 9,51 16,24 41243 1825593 53134 1664 8687 -14,68 -14,59 -7,37 -7,31 -4,75 -39,75 -38,95 -34,42 -33,98 -32,57 8,91 15,08 19,41 12,72 11,80 4741181 1825593 1088992 726067 622575 15,56 -14,59 7,62 0,47 7,57 45,23 -38,95 20,48 6,98 22,80 = 8,91 15,08 19,41 11,80 30,49 48868180 26411360 20533850 9902625 9483418 15,56 -14,59 7,62 7,57 3,34 45,23 -38,95 20,48 22,80 16,98 Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 22/10/2013 MESSAGGIO PUBBLICITARIO OSSERVATORIO ETF Il Commento agli ETF segna un saldo negativo del 14,68%, mentre Brilla ancora l’unico l’ETF quotato in Italia il Lyxor ETF Ftse Mib Daily 2X Short ha legato all’andamento della Borsa di Atene. ceduto nell’ultimo mese il 14,59%. A sei Nell’ultimo mese il Lyxor Etf ftse Athex mesi il peggior performer in assoluto è 20 ha messo a segno un progresso del sempre l’Etfx Ftse Mib Super Short 2X 19%, migliore tra tutti i replicanti quotati (-39,75%) seguito dal Lyxor sull’ETFPlus di Piazza ETF Ftse Mib Daily 2X Short Affari. Seguono a ruota Nell’ultimo mese a (-38,95%). i due strumenti long a leva sul Ftse Mib con un primeggiare è stato il Tra i prodotti più scambiati +15,93% per l’Etfx Ftse replicante sulla Borsa per numero di pezzi Mib Leveraged 2X e un di Atene, seguono a spiccano sempre i prodotti long e short. Il Lyxor +15,56% per il Lyxor ETF ruota i due Etf long aEtfleva Ftse Mib Daily Leverage Ftsemib Daily Leveraged. con leva 2 sul Ftse primeggia con una media Guardando agli ultimi sei Mib. Il Lyxor Etf Ftse giornaliera di 4,74 milioni di mesi sono proprio i due Mib Daily Leverage pezzi. Seguono il Lyxor Etf Etf a leva su Piazza Affari a guidare la classifica: numero uno nella Ftsemib Daily 2Xshort con +47,77% per l’Etfx Ftse Mib graduatoria transazioni medie per 1,82 Leveraged 2X e +45,43% degli scambi milioni di pezzi e poi il Lyxor Etf Ftse Mib con scambi per il Lyxor ETF Ftse Mib per 1,09 milioni di pezzi. Daily Leveraged. Terzo Tra i più scambiati per controvalore emerge gradino del podio per un altro strumento sempre il Lyxor Etf Ftsemib Daily Leverage a leva, il Db X-Tr Dj Euro Stoxx 50 2X con transazioni per 48,8 milioni di euro. (+40,87%). Seguono il Lyxor Etf Ftse Mib Daily 2x Short Di riflesso, passando ai peggiori dell’ultimo con 26,4 milioni di euro e in terza posizione mese di contrattazioni a pagare dazio sono il Lyxor Etf Ftse Mib con transazioni per stati i replicanti short a leva su Piazza 20,53 milioni di euro. Affari. L’Etfx Ftse Mib Super Short 2X La presente newsletter ETF News ha carattere puramente informativo e non rappresenta né un’offerta né una sollecitazione ad effettuare alcuna operazione di acquisto o vendita di strumenti finanziari. Il Documento è stato preparato da Brown Editore S.p.A (l’editore) in completa autonomia e riflette quindi esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell’Editore stesso. Il presente Documento è distribuito per posta elettronica a chi è iscritto ai servizi di newsletter di Finanza.com ed a chi ne ha fatto richiesta, è destinato al pubblico indistinto e non può essere riprodotto o pubblicato, nemmeno in una sua parte, senza la preventiva autorizzazione scritta di Brown Editore S.p.a. 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Per esempio il “Lyxor ETF Daily Double Short BTP” (BTP2S IM) consente di coprire un portafoglio di Titoli di Stato italiani da ribassi dei prezzi dei BTP con un impiego di capitale minimo (una frazione della posizione long da coprire) grazie all’elevata Modified Duration (circa –14)(1). Tali ETF evitano alcune problematiche operative tipiche dei derivati: no margini; no roll-over; possibilità di split tra più clienti; lotto minimo di 1 solo ETF; no contrattualistica ISDA; semplicità di acquisto e valorizzazione; ecc.. Fondi/Sicav “armonizzati” UCITS IV - Liquidità da 45 intermediari tra cui Société Générale, Optiver e UniCredit - ETF ad elevato rischio(2) La leva e’ fissa e viene ribasata ogni giorno, per cui va gestito periodicamente il “compounding effect”(3). Ottimizza il tuo portafoglio Sottostante BTP Future Double Short (-2x) BTP Future Double Long (+2x) Nome ETF Bloomberg Reuters ISIN Lyxor ETF Daily Double Short BTP BTP2S IM BTP2S.MI FR0011023621 FR0011023639 Lyxor ETF Daily Leveraged BTP BTP2L IM BTP2L.MI BUND Future Double Short (-2x) Lyxor ETF Daily Double Short Bund BUND2S IM BUND2S.MI FR0010869578 BUND Future Double Long (+2x) Lyxor ETF Daily Leveraged Bund BUND2L IM BUND2L.MI FR0011023654 Contatti: www.ETF.it | [email protected] | 800 92.93.00 | Consulenti 02 89.63.25.00 | Istituzionali 02 89.63.25.28 | LYXOR <GO> * I Lyxor ETF citati sono Fondi o Sicav di diritto francese gestiti da Lyxor International Asset Management S.A. (qui per brevità “Lyxor”) il cui Prospetto è stato approvato dalla AMF. Per la data di approvazione si rinvia al Prospetto. (1) Il valore della Modified Duration potrebbe modificarsi anche sensibilmente nel tempo: circa 14,168 per gli ETF su BTP Future e 16,530 per gli ETF su Bund Future (fonte: Bloomberg al 12/07/2013). Su Bloomberg richiamare il Future (con le parole chiave “BTP Future” o “BUND Future”), poi digitare FLD DU007, rilevare la Modified Duration e moltiplicarla per +2 o -2 a seconda dell’ETF (Double Long o Double Short). La copertura (hedge) deve tener conto della modified duration dell’ETF e della modified duration del portafoglio da coprire e deve essere aggiustata periodicamente per gestire opportunamente il cosiddetto “compounding effect” (“effetto da tasso composto”) generato dal ribasamento giornaliero della leva. (2 ) ETF ad alto rischio rivolti ad investitori con elevata conoscenza ed esperienza in prodotti finanziari complessi. (3 ) Gli indici benchmark replicati dagli ETF (e quindi gli ETF) hanno una leva fissa (-2x o +2x) che viene ribasata ogni giorno: di conseguenza la leva è valida solo durante la specifica seduta di negoziazione, mentre non è più valida per lassi di tempo superiori al giorno. Infatti su un periodo di tempo superiore ad una singola seduta di negoziazione di borsa, la performance dell’ETF può differire rispetto alla performance del relativo Future moltiplicata per ±2 (c.d. “compounding effect”). Pertanto, se l’ETF è detenuto per più giorni, sarebbe opportuno rivedere periodicamente (ogni mattina se si vuole essere estremamente precisi) la posizione nell’ETF incrementandola o diminuendola al fine di riportarla in linea con le proprie esigenze di trading o di copertura. Il valore degli ETF a leva amplia le oscillazioni al rialzo e/o al ribasso del sottostante dell’indice benchmark. Il valore dell’ETF può aumentare o diminuire nel corso del tempo e l’investitore potrebbe non essere in grado di recuperare l’intero importo originariamente investito. Questo è un messaggio pubblicitario e non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all’investimento. Prima dell’investimento negli ETF sopra menzionati leggere attentamente i Prospetti, i “KIID” e i Documenti di Quotazione, disponibili sul sito www.ETF.it e presso Société Générale, Listed Products, via Olona 2, 20123 Milano, dove sono illustrati in dettaglio i relativi meccanismi di funzionamento, i fattori di rischio ed i costi.
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