La Voce n.35 del 3 Ottobre 2014

N. 35
Venerdì
3 Ottobre 2014
Periodico settimanale
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in
Abbonamento Postale -D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 1, DCB
Fil. di Perugia Uff. A/P
GIORNALE LOCALE ROC
1,10 euro
CONTIENE I.P.
DIOCESI PERUGIA
Madonna della
Luce, 30 anni di
adorazione
16
DIOCESI CASTELLO
Festa dei bambini
delle scuole
paritarie
18
l’editoriale
ORVIETO
I catechisti della
diocesi celebrano
il loro Giubileo
21
GUALDO T./SIGILLO
Due nostri giovani
avviati verso il
sacerdozio
GUBBIO
Prestigioso incarico
all’oncologo Pier
Giuseppe Pelicci
24
26
NORCIA
Le Olimpiadi delle
persone con
disagio psichico
27
Patrono d’Italia
L’attualità di Francesco
in un mondo in guerra
di Elio Bromuri
S
ettantacinque anni fa san Francesco veniva
proclamato patrono d’Italia da Pio XII, insieme a
santa Caterina da Siena. Era un periodo in cui il
regime fascista aveva ottenuto grandi consensi; quella
scelta era segno di una nazione pacifica e serena, che
nel Santo di Assisi pensava di potersi rispecchiare in
quanto, come fu detto, san Francesco “è il più santo
degli italiani e il più italiano tra i santi”. Quest’ultima
notazione si poteva riferire - più che allo spirito
francescano, così distante dallo spirito del regime - agli
scritti di Francesco, che costituiscono esempi originari
della nascente lingua italiana, si pensi soprattutto al
Cantico delle creature. Negli anni successivi, fino a oggi,
la devozione o la stima anche da parte di non cristiani e
non credenti sono andate crescendo. I motivi sono
diversi, e l’attuale Pontefice li ha riassunti nel momento
in cui, in maniera sorprendente - qualche protestante
ha detto perfino “provocatoria” - ha scelto di chiamarsi
Francesco. Tra i motivi della scelta papale e della
crescente fama del Santo (non amo chiamarlo “il
Poverello”, essendo un gigante della storia) è l’aspetto
della pace, sia per le parole del saluto “pace e bene” da
lui utilizzato, sia per l’esempio della sua vita, e in
particolare perché in tempo di Crociata si recò, non per
caso ma per sua precisa volontà, a parlare con il sultano
d’Egitto Melek al-Kamel. Questa storia è nota, credo, a
tutti, e non è il caso di raccontarla nei dettagli. Ma il suo
significato è quanto mai chiaro in quel contesto: siamo
alla quinta Crociata in atto, e Francesco, disarmato
messaggero di Cristo, va dal nemico in guerra (si
capisce perché i musulmani definiscano “Crociata” ogni
azione dell’Occidente contro un Paese a maggioranza
islamica) e pensa di convertirlo. L’incontro andò bene...
il Sultano non si convertì, ma i due strinsero amicizia e
Francesco ebbe dei regali come pegno di pace.
Rileggere e ripensare questa storia oggi, quando in
nome di Allah una rilevante corrente politico-religiosa
del mondo musulmano giura di voler distruggere gli
infedeli dell’Occidente, suscita una serie di interrogativi
(non si parla degli “infedeli” dell’Oriente, indiani e
cinesi, che sarebbero i veri infedeli secondo l’islam,
mentre i cristiani dovrebbero essere considerati con un
certo rispetto in quanto “uomini del Libro”, i seguaci di
un Profeta considerato tale dal Corano, e figlio di una
Vergine). Ma chi sono questi, che vogliono issare
bandiere nere sulla Casa bianca e arrivare a Roma,
questi tagliatori di teste che non hanno paura di
uccidere perché - dicono - è un modo per dare gloria ad
Allah, e neppure di morire, perché andrebbero sicuri in
paradiso come martiri della causa di Dio? In quale
abisso di ignoranza e barbarie sono immerse le loro
menti farneticanti? Di chi sono figli? In quale scuola si
sono formati? Chi li finanzia? Chi chiude gli occhi di
fronte ai loro massacri di popolazioni cristiane? Il
grande mondo musulmano pare che cominci a
rispondere ad alcune di queste domande e a prendere
le distanze da questi folli che distruggono non solo le
chiese ma anche le moschee che ritengono eretiche,
cioè non allineate con la loro strategia politica.
Per parte nostra, facciamo bene a celebrare il Patrono
d’Italia con solennità e a stringerci con viva
partecipazione alla grande famiglia francescana che ha
il suo centro e il suo punto di riferimento nella nostra
regione Umbria. Fa bene il presidente Matteo Renzi a
sintonizzare la sua chiamata al risveglio per un’Italia
stanca e sfiduciata con il messaggio di letizia e speranza
per tutti. Rimanendo tuttavia pronti e prudenti
nell’operare realisticamente per la pace nel mondo.
Non sarà fuori luogo, infatti, ricordare che dopo la visita
al Sultano avvenuta nel 1219 vi fu, un anno dopo, un
triste seguito nella vicenda dei cinque frati francescani
decapitati a Marrakesh (Marocco) nel 1220. Martiri
della pace predicata secondo il Vangelo di Gesù Cristo.
Quest’anno la festa di san Francesco
d’Assisi cade nel 75° anniversario della
sua proclamazione a patrono d’Italia. La
regione italiana che offre l’olio votivo
sulla tomba del Santo è il Lazio.
Presente anche il premier Matteo Renzi.
15
Parola a...
Società
Mons. Piemontese riceve dal
Papa un “vocabolario” sui
doveri di vescovo
Contro il gioco
d’azzardo una
proposta di
legge della
Regione
4
Emergenza profughi
L’Umbria, sebbene non si affacci sul
Mediterraneo, avrà un ruolo nell’operazione Mare nostrum, anzi ha esperienze
positive da condividere. Intervista alla
vice presidente regionale Carla Casciari
5
La festa dà occasione a un grande
esperto di storia francescana, padre
Pietro Messa, di farci visitare alcuni
luoghi meno conosciuti dell’Umbria
legati alla storia del Poverello e dei suoi
seguaci
2
SINODO
Si apre il 5 ottobre in Vaticano il
Sinodo straordinario sulla famiglia. La partecipazione dell’Umbria alla veglia di preghiera con
Papa Francesco il giorno 4, san Francesco
9& 3
CSI - ORATORI
Il Csi dell’Umbria
vara il progetto
“Sport uguale per
tutti”: fornirà a
parrocchie e oratori materiali e competenze a favore delle sane
attività ludiche e formative per i giovani
11
LA VOCE IN PRIMO PIANO
2
La vicenda
francescana, oltre
ad Assisi, coinvolge
in una crescente
apertura la Valle
spoletana, il resto
dell’Umbria, e poi
l’Appennino
umbromarchigiano
L’esterno del Convento di Sant’Angelo in Pantanelli
L’
attenzione è concentrata su
Francesco d’Assisi e la sua
città, ma questo può diventare fuorviante perché egli ha avuto
un passato, un presente e anche un
futuro. Un passato ben testimoniato
ad esempio dal ricco patrimonio
monastico, con la sua spiritualità,
monumenti e cultura, ma anche la
sua famiglia di origine rappresentata dal mercante Pietro di Bernardone che fu padre non solo del più famoso Francesco, ma anche di Angelo il quale ebbe a sua volta figli e
quindi una discendenza. Un presente rappresentato non solo dal vescovo Guido o da Chiara, ma soprattutto dai fratelli che dal 1208 circa cominciarono a condividerne la vita
secondo la forma del santo Vangelo
e divennero l’inizio dell’Ordine dei
frati minori. Tra essi emergono alcuni come frate Egidio d’Assisi, frate Elia, frate Leone, ma anche Giovanni da Pian del Carpine o Tommaso da Celano. Un futuro che si
propagò in diversi rivoli e continua
ancora oggi.
Quindi la vicenda di frate Francesco
non è solipsistica, e similmente anche la sua città visse e vive in un incrocio di strade di cui Assisi diventa
punto di arrivo o di partenza, e a volte più semplicemente di passaggio.
Allora non risulta strano che la vicenda francescana sia più ampia del
territorio assisano, e che coinvolga
in una crescente apertura la Valle
spoletana, l’Umbria, l’Appennino
umbro-marchigiano e l’intera Penisola italica, giusto per non andare
con gli esempi oltre le Alpi o le coste
del Mediterraneo.
Posti poco noti
Solo fermandosi all’attuale regione
Umbria, molti sono i luoghi che vantano la presenza di ricordi o tradizioni legate a san Francesco, a cui –
come detto – vanno aggiunti i posti
che conservano testimonianze della
presenza francescana lungo i secoli.
Enumerarli tutti, o anche solo i più
rappresentativi sarebbe lungo; forse
la cosa migliore è menzionarne alcuni meno conosciuti, seppur di notevole importanza.
Partendo dal territorio di Norcia, ben
rappresentativo dell’eredità monastica benedettina, nella Valnerina si
conserva il lebbrosario di San Lazzaro in Valloncello, frequentato da
Francesco stesso e luogo privilegiato per ricordare quanto lui stesso nel
Testamento, scritto nel 1226 poco prima di morire, definì come il momento del suo cambiamento di vita:
“Il Signore dette a me, frate Francesco, di incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati mi
sembrava cosa troppo amara vedere
i lebbrosi, e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da loro, ciò
che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di animo e di corpo. E in seguito, stetti un poco e uscii
dal secolo”. Un vero peccato lo stato
di abbandono in cui è lasciato, e il
richiamo di Papa Francesco alla misericordia sarebbe una bella occasione per fare un restauro almeno
della piccola chiesa!
Continuando la strada ecco che si
giunge sotto la cascata delle Marmore che non solo ricorda il Cantico di frate sole in cui l’Assisiate can-
San Francesco di Gerardo Dottori
Abbazia (Lebbrosario) di San Lazzaro in Valloncello-Preci
Francesco e Assisi,
incrocio di tante vie
Sarebbe lungo
enumerare
tutti i luoghi
francescani in
Umbria. Ne
esploriamo
alcuni meno
conosciuti,
eppure di
notevole
importanza
ta: “Laudato si’, mi’ Signore, per sor’acqua, la quale è multo utile et humile e preziosa e casta”, ma anche il
film Fratello sole, sorella luna con
cui Franco Zeffirelli nel 1972 portò
sul grande schermo l’inizio della vicenda francescana. Una delle scene
più rappresentative, ossia la permanenza di Francesco con i lebbrosi così come l’inizio della vita penitenziale di Chiara, sono ambientate proprio sotto lo scrosciare dell’acqua del
Velino che casca nel Nera. Anche
questo ormai è traccia del francescanesimo che, dopo essere stato
raffigurato da grandi pittori come
Giotto, Cimabue e altri ancora, nella modernità ha attirato l’attenzione
dell’arte cinematografica che gli ha
dedicato ormai oltre una decina di
film.
Giunti nella terra di Terni, la memoria va alla predicazione semplice
e coinvolgente dell’Assisiate - tesa a
sradicare i vizi e annunciare le virtù
-, che proprio in questa parte dell’Umbria meridionale affascinò alcuni i quali lo seguirono nella vita
evangelica. Una volta giunti alla Porziuncola e inviati in Marocco, testimonieranno la loro affezione a Cristo fino a morire per esso: saranno i
Le celebrazioni del 4 ottobre ad Assisi
S
arà il presidente del Consiglio, Matteo
Renzi, a partecipare alle celebrazioni
in onore di san Francesco d’Assisi che
si terranno il 4 ottobre a partire dalle ore 10
ad Assisi. In occasione del 75° anniversario
della proclamazione di san Francesco
patrono d’Italia, dopo la messa
e l’accensione della lampada
del Santo è previsto un
intervento del premier. Il tutto
in diretta su Rai Uno, dalle ore
10 fino alle 12. È il caso di
ricordare che la festa del
‘Poverello’ aveva avuto lo
scorso anno la presenza di
Papa Francesco, che proprio in
questa data aveva compiuto un
pellegrinaggio nei luoghi che
fanno parte della storia del
francescanesimo. Non è la
prima volta che un primo
ministro italiano partecipa alla
festa del 4 ottobre. Lo scorso
anno era presente Enrico
Letta, mentre nel passato
erano intervenuti Romano
Prodi (1998), Giulio Andreotti
(1977), Amintore Fanfani (1962). Quest’anno
è la Regione Lazio a offrire l’olio per la
lampada votiva dei Comuni d’Italia che arde
sulla tomba di Francesco. Il gesto, di alto
valore simbolico, verrà compiuto dal
sindaco di Roma, Ignazio Marino. Il
presidente della Regione Lazio, Nicola
Zingaretti, interverrà dalla loggia, mentre a
presiedere la solenne celebrazione nella
basilica superiore sarà il card. Agostino
Vallini, vicario del Papa per la città di Roma.
Intanto alla Camera dei deputati è stato
celebrato il 75° anniversario della
proclamazione di san Francesco d’Assisi a
patrono d’Italia, presenti Laura Boldrini,
presidente della Camera dei deputati, mons.
Nunzio Galantino, segretario generale della
Conferenza episcopale italiana, e padre
Mauro Gambetti, custode del Sacro
Convento di Assisi. Nella
giornata del 3 ottobre, che
prevede alle ore 17 la
cerimonia del Transito alla
Porziuncola di Santa Maria
degli Angeli con le
delegazioni dei Comuni del
Lazio, è in programma un
appuntamento di rilievo,
sempre alla Porziuncola, ma
alle 11: il conferimento “Rosa
d’argento Frate Jacopa 2014 Donne del nostro tempo
testimoni di fede, speranza e
carità”. Il premio è promosso
dalla Fraternità Francescana
dei frati minori della
Porziuncola in Assisi, insieme
al Comune di Assisi,
all’associazione “Lo storico
cantiere” di Marino (Roma) e
alla Pro loco di Santa Maria degli Angeli.
Prende spunto dalla figura di donna Jacopa
dei Settesoli che, attraverso l’incontro con
san Francesco, cambiò radicalmente la
propria vita, divenendo testimone di fede e
di carità. Il riconoscimento è andato
quest’anno alla signora Margherita Caruso
Coletta, moglie del brigadiere dei
carabinieri Giuseppe Coletta, morto a
Nassiriyah il 12 novembre del 2003, e madre
di Paolo, scomparso a soli 6 anni per un
male incurabile.
Emilio Querini
Quest’anno è la
Regione Lazio
a offrire l’olio
votivo. Sarà
presente il
presidente del
Consiglio
Renzi. Il
premio “Rosa
d’argento Frate Jacopa”
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
Molti luoghi
vantano la presenza
di ricordi legati a
san Francesco, cui
vanno aggiunti
quelli che
conservano le
testimonianze
della presenza
francescana
lungo i secoli
primi Frati minori uccisi per la fede,
come testimonia il santuario antoniano dei Protomartiri francescani di
Terni che ne conserva le reliquie.
Ma la loro testimonianza di sangue –
che colpì fortemente il canonico
agostiniano Fernando da Lisbona,
tanto che abbracciò la vita minoritica divenendo Antonio di Padova – fu
solo la prima, a cui ne seguirono tante altre tra cui, per rimanere solo in
Umbria, san Massimiliano Kolbe ucciso nel Lager di Auschwitz, e che
nell’estate del 1918 trascorse alcune
settimane ad Amelia. Prima di lui
nel luglio del 1900 in Cina furono uccisi il vescovo francescano mons.
Antonino Fantosati da Trevi assieme
a Maria della Pace, suora Missionaria Francescana di Maria che crebbe
a Bolsena, nella diocesi di Orvieto,
entrambi canonizzati nel 2000 da
Giovanni Paolo II.
Jacopone e Angela
Risalendo da Orte lungo la valle del
Tevere, ecco il convento di Sant’Angelo di Pantanelli dove, secondo la
tradizione, frate Jacopone da Todi
compose diverse laudi tra cui la famosa Stabat Mater. Montegiove è il
paese d’origine della beata Angelina
dei Conti di Marsciano che, lasciata
la sua famiglia, si trasferì a Foligno
dove precedentemente non solo
Francesco di Pietro di Bernardone
avrebbe venduto stoffe e cavallo, ma
sant’Angela divenne riferimento per
un vero e proprio cenacolo, tanto
che la sua esperienza mistica si diffuse ben presto ed esercitò un influsso spirituale incisivo, come nel
Brabante.
La vicenda francescana della beata
Angelina dei Conti da Marsciano la
si coglie nel monastero di Sant’Anna
di Foligno in cui, tra l’annessa casabottega dell’Alunno e i numerosi dipinti, si può vedere una bella raffigurazione di Maria con la sorella
Marta dedita alla cucina, testimonianza di quell’alternanza di vita attiva e contemplativa che caratterizzò
l’esperienza cristiana di Francesco
d’Assisi e che fu recuperata dall’Osservanza minoritica che ebbe inizio
proprio a Foligno con frate Paoluccio.
I luoghi e le testimonianze francescane di Spello, Assisi, Perugia e
Gubbio sono abbastanza conosciute;
non altrettanto forse la presenza a
Città di Castello di santa Veronica
Giuliani, rappresentante non solo
della mistica cappuccina, ma anche
di quel mondo spirituale tanto particolare quanto ricco che è quello dell’epoca barocca. E pensare che, secondo quanto scrisse più volte lei
stessa nel voluminoso Diario, tutto
cominciò mentre da piccola coglieva
i fiori in giardino e le si presentò Gesù bambino dicendogli che lui era il
fiore più bello: da quell’incontro ebbe origine un’affezione per il Signore che l’accompagnerà per tutta la
vita.
Molti altri posti si potrebbero aggiungere, ma anche solo questi bastano a testimoniare che l’Umbria è
una terra particolare segnata da san
Benedetto e altri; da cui frate Francesco attinse, ma anche donò un’autentica testimonianza di vita secondo
il Vangelo.
Padre Pietro Messa
Ofm
LA VOCE IN PRIMO PIANO
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
SINODO SULLA
FAMIGLIA. La
ABAT JOUR
A cura di Angelo M. Fanucci
partecipazione
dall’Umbria
alla veglia di
preghiera del 4
ottobre con il
Papa, proprio nel
giorno della festa
di san Francesco
I
Vescovi umbri hanno appena
presentato - il 2 ottobre - per bocca
di mons. Domenico Sorrentino,
vice presidente della Ceu, con i
coordinatori delle Commissioni
regionali Ceu per l’educazione
(Annarita Caponera) e per la famiglia e
la vita (i coniugi Stefano e Barbara
Rossi, e don Fabrizio Crocioni), la
Lettera aperta a quanti sono impegnati
nel mondo della scuola e il contributo
delle famiglie umbre per la Veglia di
preghiera con Papa Francesco in
piazza San Pietro a Roma alla vigilia
della III Assemblea straordinaria del
Sinodo dei vescovi (Vaticano, 5-19
ottobre) dedicato a “Le sfide pastorali
sulla famiglia nel contesto
dell’evangelizzazione”. Alla veglia,
promossa dalla Cei il 4 ottobre,
prenderanno parte anche centinaia di
famiglie umbre, guidate dai loro
vescovi e parroci. Entrambi gli
argomenti, scuola e veglia per il
Sinodo, sono legati tra loro dalla
ricorrenza della festa di san Francesco
d’Assisi, il 4 ottobre, giorno in cui è
tradizione divulgare il documento della
Commissione Ceu per l’educazione
(Cresu) rivolto al mondo scolastico
(vedi il testo nell’articolo a fondo
pagina).
Il contributo delle famiglie umbre
alla veglia di preghiera con Papa
Francesco alla vigilia del Sinodo
straordinario dei vescovi dedicato a
“Le sfide pastorali sulla famiglia nel
contesto dell’evangelizzazione” è così
riassunto dai coniugi Rossi e da don
Crocioni: “A un anno dalla visita di
Papa Francesco ad Assisi, la giornata
del 4 ottobre, ancora una volta, si
presenta investita di una luce tutta
speciale, e non solo per la festa del
Poverello d’Assisi, tanto cara alla terra
umbra. Infatti molte famiglie in questa
Quando anche
lui fece la sua
Una luce speciale
attorno alle famiglie
giornata si troveranno a Roma per
sostenere l’inizio del Sinodo, per uno
speciale momento di preghiera
accanto al Pontefice. Le famiglie
umbre giungeranno a Roma da tutte e
otto le diocesi con oltre dieci autobus,
per unirsi con gioia a tutti coloro che
da ogni parte d’Italia si recheranno in
piazza San Pietro per l’occasione.
L’Umbria ancora una volta [come ad
“Una grande sfida a sostegno della
bellezza del matrimonio, nonostante
le tante fragilità e fatiche di questo
momento storico, perché la luce dello
Spirito e della fede accompagni
la riflessione dei Padri sinodali”
Assisi nel 2013, ndr] rinnoverà
spiritualmente l’abbraccio a Papa
Francesco nel giorno della festa del
suo Santo, e al tempo stesso si unirà
alle altre famiglie nell’invocazione allo
Spirito santo, perché susciti nei Padri
sinodali una riflessione profonda sui
bisogni della famiglia”.
“Una grande sfida - affermano ancora
i responsabili della Commissione
famiglia della Ceu - a sostegno della
bellezza del matrimonio, nonostante la
consapevolezza delle tante fragilità e
fatiche di questo momento storico.
Ogni famiglia affiderà se stessa e la
Chiesa intera all’infinita tenerezza di
Dio, perché la luce dello Spirito e della
fede accompagni la riflessione dei
Padri sinodali, guidandoli secondo la
via della Misericordia e della Verità che
rende liberi. Come regione Umbria,
siamo felici che questo momento di
preghiera si collochi proprio nel giorno
della festa di san Francesco d’Assisi,
perché, come raccontato nelle Fonti
francescane (n. 623) forte era la
convinzione del Santo sulla potenza
della preghiera come sostegno all’unità
delle famiglie e alla comunione di
coppia. Così, quando una giovane
nobildonna gli chiese di pregare
perché con il marito potesse trovare
unità spirituale nel servire Cristo, il
Poverello rispose commosso: ‘Va’, figlia
benedetta, e sappi che tuo marito in
futuro ti sarà di consolazione’. E
aggiunse: ‘Gli dirai, da parte di Dio e
mia, che ora è tempo di salvezza, ma
più tardi di giustizia’. E la benedisse.
La donna se ne tornò a casa e,
incontrato il marito, riferì quanto le era
stato ordinato. Lo Spirito santo scese
improvvisamente su di lui e,
trasformatolo da vecchio in uomo
nuovo, lo indusse a rispondere con
tutta dolcezza: ‘Donna, serviamo il
Signore e salviamo le nostre anime qui
nella nostra casa’”.
R. L.
Lettera della Ceu alla Scuola:
serve un “villaggio” educativo
La Ceu (vedi articolo sopra) ha inviato
una “Lettera aperta di inizio nuovo anno
scolastico” a quanti sono impegnati nel
mondo della scuola in Umbria. Testo a cura di mons. Domenico Sorrentino e di Annarita Caponera, coordinatrice Cresu.
A
3
ll’inizio di un nuovo anno scolastico
giunga a tutte le componenti della
comunità scolastica un cordiale augurio di buon lavoro. L’accenno alla “comunità” nasce spontaneo pensando al
proverbio africano citata da Papa Francesco nel suo discorso alla scuola italiana
del 10 maggio scorso a Roma: “Per educare un figlio ci vuole un villaggio”. Il Papa
spiegava che l’educazione e l’apprendimento non sono un fatto individualistico,
ma sono un impegno comunitario, a cui
concorre una pluralità di esperienze e di
persone.
Nell’attuale momento storico-sociale, di
perdurante crisi economica e di difficoltà
a sostenere la motivazione e la speranza
delle persone, il valore della solidarietà è
da riscoprire. Tanti sono i messaggi che
la scuola veicola, ma uno dei più importanti criteri per distinguere un buon processo educativo rispetto a uno meno positivo è lo sviluppo del senso critico. Per chi
fa riferimento al tesoro della Parola di Dio,
è importante il “discernimento”, che passa anzitutto attraverso un cuore docile che
si lascia ispirare dalla Parola, ma anche
attraverso uno studio serio e approfondito.
Oggi anche nel mondo della scuola vengono veicolati messaggi, suggestioni, proposte educative che ci fanno domandare:
“Ma chi è l’uomo? Su quali fondamenti costruire il futuro dell’umanità? Quali valori contano?”. Come cristiani impegnati
nella scuola crediamo che, nel rispetto di
tutte le persone e di tutte le opzioni culturali e ideali, occorre rendere pubblica testimonianza che sul fondamento della Parola di Dio è possibile costruire un’antropologia solida, rispettosa della libertà, pro-
pria e altrui, aperta ai valori della pace,
della fratellanza, del rispetto del creato,
sull’esempio di san Francesco e san Benedetto.
L’auspicio è che questo nuovo anno scolastico veda in atto un rinnovato protagonismo delle famiglie perché cooperino con
attenzione all’educazione dei propri figli;
un rinnovato impegno degli studenti perché capiscano che il loro è il tempo della
semina, ma che poi il frutto verrà; una rinnovata sollecitudine dei dirigenti, docenti
e personale scolastico affinché non smarriscano la “bussola” del rispetto per le persone e della consapevolezza che il loro è
un servizio educativo per la piena promozione della persona umana, a partire dal
sostegno ai più deboli e svantaggiati.
Buon anno scolastico e buon lavoro!
Per rispondere alle domande sopra evidenziate, anche quest’anno la Commissione regionale per l’educazione della Ceu
proporrà incontri di aggiornamento-formazione nella primavera 2015. Tre sono
già calendarizzati: “Uomo ludens e ludopatie” il 27 febbraio; “Relazioni umane e
relazioni digitali” il 13 marzo; “Umanodisumano-postumano” il 27 marzo.
Scrivo il 30 settembre 2014,
festa di san Girolamo, esattamente a distanza di anni 40
diconsi 40, da quando…
Era il 1974. Per tre anni avevamo vissuto in comunità a
Fabriano, un gruppetto di
persone valide a condividere
non tanto l’ideale quanto la
vita concreta (compreso il
cesso, soprattutto il cesso) di
disabili fisicamente anche
molto gravi, ma mentalmente validi, a volte pimpanti.
Fabriano ci aveva pressoché
ignorato, Gubbio ci voleva, e
insisteva. Fu così che un
gruppetto di noi, il 17 maggio
1974, giorno dopo la festa di
sant’Ubaldo, si trasferì a Gubbio per insediare una nuova
comunità sul monte che nello stemma del Comune di
Gubbio (“i cinque monti”) è a
destra del monte Ingino: il
monte Ansciano.
A metà del monte, i Frati minori ci avevano messo a disposizione il vetusto convento
di San Girolamo: un mucchio
d’ossi. Bisognava riparare
qualcosina e rifare daccapo
tutto il resto. Ma soprattutto
non c’era acqua: una tragedia per una comunità di disabili. Prelevarla con una tubatura chilometrica che partisse dalla località di Coppo,
nell’avvallamento tra l’Ingino
e l’Ansciano… ci voleva prima una fila di banconote lunga così, poi una fila di tubi da
6 m x 12 cm di diametro lunga più di così. E non ci avevamo un soldo.
A questo punto arrivò Elio
Cecchetti (“Elio de Barognola”): aitante, giovanile, impolverato dalla visiera del
berretto alla punta delle scarpe. Io non lo avevo mai conosciuto di persona. Pensò a
tutto lui. Pagò i tubi di tasca
sua (“restituzione a babo
morto e sepolto”). Mandò sul
monte sopra San Girolamo
un suo nipote con una “ruspetta”, la cui benna, inclinata di 45°, scavava il tracciato,
e dietro venivano i ragazzi
del campo, con in testa Raniero Regni e Marco Marchetti, a portar su a spalla
quei lunghi tubi che, prima
d’essere messi a dimora, collegati e incalciati, s’impigliavano a ogni momento nella
bassa e frastagliata macchia
mediterranea.
30 settembre 1974. In un tratto del percorso ripido e scoperto, la “ruspetta” si rovesciò e prese a rotolare verso il
cimitero di Gubbio, che l’aspettava a gola aperta. Il ruspista ebbe la prontezza di
non saltare giù dal mezzo
meccanico, ché l’avrebbe
schiacciato, ma si rannicchiò
entro lo spazio del posto di
guida.
“Rotola, rotola...”: in quel
1974 qualcuno conservava
ancora il 45 giri con Il barattolo di Gianni Meccia. “Rotola, rotola”, e andò a fermarsi
contro l’unico albero presente in quella plaga spelacchiata come la testa del Duce.
Salimmo con Elio, rincuorammo il ruspista con una
fiaschetta di brandy d’accatto.
Elio mi chiese: “Che santo è
oggi?”. “San Girolamo”, risposi. Elio: “Beh, era ora che
facesse qualcosa anche lui!”.
LA VOCE ACCADE IN UMBRIA
4
SetteGIORNI
a cura di Enzo Ferrini
MAGA NON PREVEDE
L’ARRIVO DELLA GDF
Diceva di potere prevedere il futuro degli
altri (a pagamento), ma non aveva visto bene nel suo. Infatti una maga di Passignano
sul Trasimeno, che per le sue consulenze telefoniche disponeva di ben tre call center a
Perugia, non aveva previsto di essere al centro delle attenzioni della Guardia di finanza.
Secondo l’accusa, avrebbe emesso fatture
false per un milione e mezzo di euro, sottraendo così al fisco 800.000 euro. Alla maga-imprenditrice sono stati sequestrati un
immobile, partecipazioni in varie società e
conti correnti con 200.000 euro.
INDAGINE SU IMPRESA
E LEGALITÀ
Quando i conti non tornano più, per gli imprenditori è facile diventare preda di organizzazioni criminali che hanno tanti soldi
‘sporchi’ da riciclare. Succede sempre più
spesso anche in Umbria, ed è per richiamare l’attenzione degli operatori economici su
questi pericoli che la Camera di commercio
di Perugia ha promosso l’indagine “Impresa e legalità” attraverso un questionario online. Perché - sottolinea l’ente camerale “trasparenza e legalità sono le gambe su cui
far camminare il nostro Paese”, e invece
“negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita dei fenomeni criminali nel tessuto sociale ed economico dell’Umbria”.
CHIRURGO TERNANO
CHIEDE BUSTARELLA
Nei momenti del bisogno, è più facile diventare vittime di malintenzionati. Come
successo a Terni a una donna che doveva
essere operata con urgenza. Un chirurgo
dell’ospedale le ha proposto una ‘scorciatoia’ per scavalcare le liste di attesa: pagare
1.000 euro, 300 come anticipo e il resto a
operazione avvenuta. Solo che la polizia,
che da tempo monitorava ambulatori e
ospedale per certe voci raccolte, ha arrestato il medico mentre riceveva l’acconto. La
sera stessa il chirurgo però era già libero (il
giudice ha applicato le nostre leggi!). Un fatto avvenuto mentre la Regione sta avviando
una riorganizzazione della sanità pubblica
che - secondo la presidente Catiuscia Marini - porterà a ridurre i tempi di attesa per visite ed esami di laboratorio a un massimo di
30 giorni.
COMPLIMENTI PER LA
GESTIONE DEL SISMA
Nononostante il brutto episodio del medico
arrestato, va ricordato però che la sanità
pubblica umbra è considerata dal ministero della Sanità un modello di efficienza. Così come la gestione dell’emergenza e della
ricostruzione dopo il terremoto del 1997.
Definita “eccellente” dal direttore del Dipartimento nazionale di protezione civile
Franco Gabrielli, intervenuto a Foligno a
una cerimonia per l’anniversario del sisma.
Certo, anche in Umbria, durante e dopo il
terremoto, non sempre tutto ha funzionato
al meglio; ma se si considera che proprio in
questi giorni sono stati consegnati alloggi di
edilizia popolare a sfollati del terremoto del
Belice del 1968...
ARRIVANO ANCHE
LE VILLE PER CANI
Non ci sono case popolari per tutti, ma sarà più facile avere un alloggio adeguato per
i nostri cuccioli. Dal Giornale dell’Umbria
apprendiamo che “arrivano le ville per cani”. Infatti in Regione si sta discutendo di
una norma per “realizzare strutture per cani detenuti a scopo amatoriale, ludico e
sportivo e senza fini di lucro, nel rispetto
delle norme igienico-sanitarie, paesaggistiche, ambientali e sul benessere degli animali”. Si potrà costruire una maxi-cuccia fino a 100 metri quadrati di superficie e quasi due metri e mezzo di altezza.
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
La Regione contro il gioco d’azzardo
P
revenire e curare: si muove
in queste due direzioni la
proposta di legge “Norme
per la prevenzione, il contrasto e la
riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico” approvata dalla terza Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Massimo Buconi.
Quando il testo sarà approvato,
Comuni, autorità di pubblica sicurezza e Aziende sanitarie avranno
in mano qualche strumento in più
per arginare il diffondersi del gioco d’azzardo, per il quale nella sola Umbria, vengono spesi “3 milioni di euro al giorno, certificati dai
Monopòli”. Cifre che, moltiplicate
per 365 giorni l’anno, fanno comprendere “su quale patrimonio le
mafie affondino le mani” ha commentato il presidente della Commissione regionale contro la cri- Che cosa prevede la proposta
minalità organizzata e le dipen- di legge “per la prevenzione,
denze, Paolo Brutti.
La proposta di legge prevede l’in- il contrasto e la riduzione del
troduzione di un marchio regiona- rischio della dipendenza da
le “No Slot” con incentivazioni che
prevedono la riduzione dell’ali- gioco d’azzardo patologico”
quota Irap dello 0,92%. Inoltre i locali in cui si trovano apparecchi
per il gioco - pur lecito - dovranno sorge- norenni, oltre al sostegno di gruppi di aure ad almeno 500 metri da scuole e altre to-aiuto per le persone affette da gioco
strutture aggregative giovanili, e non, e sa- d’azzardo patologico e i loro familiari.
rà vietata qualsiasi pubblicità di sale gio- La proposta di legge presta attenzione anchi. Con sanzioni che vanno da 5.000 eu- che alla formazione delle persone che
ro fino alla chiusura delle sale da gioco o possono intervenire nel prevenire gli ecsigilli agli apparecchi.
cessi del gioco attraverso il riconoscimenTra le misure previste, anche l’istituzione to delle situazioni di rischio e delle loro
di un numero verde regionale per le se- dinamiche: può trattarsi di operatori sognalazioni e le richieste di aiuto, che do- ciali e socio-sanitari, educatori delle scuovrà essere affisso su ogni apparecchio e le e dei centri di aggregazione giovanile,
nei locali con offerta del gioco; e la pro- fino ai gestori di sale da gioco. Previsti anmozione della ricerca di soluzioni tecni- che contributi ad associazioni e cooperache per limitare l’accesso al gioco dei mi- tive sociali che si occupano di ludopatie
per progetti integrati con i servizi sociosanitari territoriali o promossi dalla Regione stessa. Questo in una logica di collaborazione e integrazione con il Servizio
sanitario regionale, il quale introdurrà nei
livelli essenziali di assistenza anche le prestazioni relative al gioco d’azzardo patologico.
Nel testo è poi prevista l’istituzione di un
Fondo regionale per il contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo patologico,
che per il 2014 sarà di 60 mila euro. Il testo della proposta di legge è frutto dell’unificazione di tre proposte di legge di iniziativa consiliare: la prima redatta da Sandra Monacelli (Udc), la seconda da Oliviero Dottorini (Idv), la terza dai consiglieri
Franco Zaffini, Alfredo De Sio, Andrea Lignani Marchesani (FdI) unitamente a
Massimo Mantovani, Massimo Monni e
Maria Rosi (Ncd), alle quali si è aggiunto
il disegno di legge della Giunta regionale.
Maria Rita Valli
AFFITTI. La Regione offre contributi
alle famiglie con almeno tre figli
È
stato pubblicato mercoledì,
1° ottobre, il bando
regionale che prevede
l’integrazione del canone di affitto
del proprio alloggio (già
individuato o anche da
individuare) a favore delle famiglie
numerose che, alla data di
pubblicazione del bando, siano
coniugate o conviventi
anagraficamente, i cui componenti
abbiano un’età inferiore ai 45
anni, o compiano il 45° anno di
età nel 2014, e che abbiano
almeno tre figli, inseriti nel
medesimo nucleo familiare
anagrafico e fiscalmente a carico,
dei quali almeno due minorenni. Il
bando, ha spiegato l’assessore
regionale alle Politiche abitative
Stefano Vinti, prevede un
sostegno economico consistente in
un incentivo pari alla caparra
richiesta dal proprietario fino a un
massimo di 200 euro, e in un
contributo mensile, erogato per un
periodo di 36 mesi. Il contributo è
calcolato in base all’incidenza del
costo dell’affitto sul reddito annuo
e può arrivare al massimo fino a
200 euro mensili. “Per far fronte a
queste situazioni - ha dichiarato
l’assessore - abbiamo destinato
circa 730.000 euro, prevedendo un
sostegno economico all’affitto che
viene corrisposto per i contratti di
locazione stipulati, a decorrere dal
1° gennaio 2012 fino al termine di
180 giorni successivi alla data di
approvazione della graduatoria
definitiva e regolarmente
registrati”. Le richieste di
contributo potranno essere inviate
alla Regione dell’Umbria, entro il
31 ottobre, da cittadini che
abbiano la residenza o attività
lavorativa in regione da almeno
ventiquattro mesi consecutivi.
Vai con... i giri di valzer
N
on c’è niente da fare: Si vedono gli effetti
te trasformata in un
politici con estrazione, dell’approssimarsi
partito lombardo, in‘ideologie’ e formaziocoerente e schizofrenine diverse... quando si avvici- delle elezioni
co, con l’attuale segrenano le nuove elezioni regio- regionali. Ricci è già
tario la cui massima
nali, cominciano i giri di valaspirazione è quella di
zer. In vista delle regionali del lanciato, resta in
fare il sindaco di Mila2015 sono già iniziate le ma- forse la Marini.
no”.
novre. In genere, uno non si Intanto si verificano
Di fatto si è costituito in
riconosce più nel movimento
Consiglio il gruppo
o nel partito nel quale ha mi- “travasi” tra i
“Umbria popolare litato fino a qualche giorno consiglieri regionali
Nuovo centrodestra”,
prima.
di cui fanno parte, olIn attesa delle decisione del
tre a Cirignoni, Massicentrosinistra sul candidato - Catiuscia
mo Monni e Massimo Mantovani, già
Marini pensa al bis, ma non si registra
del Nuovo centrodestra, “a sostegno del
un consenso granitico – c’è chi si è già
progetto politico che vede la candidatura
lanciato: il sindaco di Assisi, Claudio Ricdi Claudio Ricci alla presidenza della Reci, con il suo movimento “Per l’Italia pogione Umbria. Siamo convinti che tale
polare”, che nelle sue intenzioni punta ad
candidatura possa consentire finalmente
andare oltre i partiti.
una reale possibilità di cambiare l’UmIn Consiglio regionale il Nuovo centrobria nell’interesse dei cittadini, delle imdestra ha perso Maria Rosi, che torna a
prese, del lavoro, e soprattutto delle nuoForza Italia, ma soprattutto si registra
ve generazioni”.
l’abbandono – il caso più eclatante – del
Cirignoni ha inteso spiegare che “la mia
consigliere della Lega nord Gianluca Ciadesione al gruppo consiliare ‘Umbria
rignoni, che aderisce al progetto di Ricpopolare - Nuovo centrodestra’ è coerenci. Cirignoni non “si riconosce più in una
te con le mie scelte, prese esclusivamenLega nord che “dall’avvento della segrete per il bene dell’Umbria e degli umbri,
teria Maroni in poi, si è progressivamened è rivolta a sostenere la candidatura a
Claudio Ricci e Catiuscia Marini
governatore dell’Umbria di Claudio Ricci.
L’attuale sindaco di Assisi è un politico
con una visione dell’Umbria moderna ma
legata alle sue radici, e un amministratore capace che si è distinto per aver fatto
scelte coraggiose e popolari come l’istituzione del ‘Gruppo volontari per la sicurezza’ che opera ad Assisi sotto il coordinamento del Comando della polizia municipale già dal 2004; per aver allontanato dalla città accattoni e campi nomadi;
per aver difeso sempre e strenuamente
la famiglia naturale fondata sull’unione
tra uomo e donna. In Umbria, dopo 40 anni, c’è bisogno di cambiare. E questo è il
momento giusto”.
E. Q.
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
LA VOCE ACCADE IN UMBRIA
5
IMMIGRAZIONE
Come viene
vissuto nella
nostra regione
il “passaggio”
dei profughi
nell’ambito
dell’operazione
Mare nostrum
A
nche la nostra regione è
diventata una terra di
passaggio per le migliaia di
disperati sfuggiti alla morte in
mare su quei barconi arrugginiti,
affollati anche di donne e
bambini, che ormai siamo
abituati a vedere quasi
quotidianamente nelle immagini
dei telegiornali. Una tappa dei
loro ‘viaggi della speranza’ che
ormai non hanno più come meta
l’Italia ma altri Paesi, soprattutto
del Nord Europa, dove hanno
amici e parenti. L’Umbria
comunque - dice a La Voce la vice
presidente della Regione con
delega al Welfare, Carla Casciari
- si è organizzata per rispondere
al meglio all’emergenza Mare
nostrum, forte anche
dell’esperienza positiva della
gestione dell’altra ondata di
profughi arrivati dal Nord-Africa
tra il 2011 e 2012. Ma queste
fughe in massa da Paesi poveri e
in guerra, anche per il difficile
quadro internazionale, quasi
sicuramente non si fermeranno,
mentre l’Italia - ha aggiunto
l’assessore - non può più reggere
da sola il peso di questa
situazione, e “sconcerta il fatto di
un’Europa che sembra non volere
vedere”. Oltre che per la gestione
positiva dell’accoglienza dei
profughi, l’Umbria - ha
sottolineato Casciari - è
considerata un “modello di
inclusione” per la sua politica
sull’immigrazione, con un
percorso di integrazione delle
comunità straniere che coinvolge
istituzioni, volontariato,
associazioni di categoria e
cittadini. Una rete di esperienze
diverse, con la partecipazione
attiva degli immigrati come coprotagonisti. Immigrati che, come
ad esempio per il progetto “Tra il
dire e il fare”, frequentano corsi
di formazione linguistica e di
orientamento civico, mentre i loro
figli partecipano ai programmi e
progetti di integrazione scolastica
finanziati dalla Regione. Nel
luglio scorso, poi, la Giunta
I progetti umbri
promossi dall’Ue
P
regionale ha stanziato 250 mila
euro per finanziare il programma
regionale annuale di iniziative
per l’immigrazione, che prevede
di “intensificare e migliorare la
qualità dei servizi per
l’integrazione delle persone
immigrate, privilegiando i nuclei
familiari stabili sul territorio”.
“Dunque, un buon livello di
integrazione - ha proseguito Carla
Casciari - confermato anche dalle
statistiche che vedono l’Umbria
tra le prime regioni italiane per la
percentuale di bambini stranieri
sui banchi di scuola e per il
numero di immigrati regolari in
rapporto alla popolazione”. I
“nuovi italiani” si trovano bene
nelle nostre città, non troppo
grandi, e cominciano a
partecipare alla vita sociale delle
comunità dei tanti paesi e paesini
della regione, come succede
sempre più spesso nelle tante
sagre e feste dell’Umbria. Anche
se - e questo l’assessore non lo
nasconde - con la difficile
situazione economica, le
fabbriche che chiudono e con il
lavoro che non si trova,
aumentano i rischi di una
convivenza più difficile. Ci sono
poi i tanti fatti di cronaca nera con
gli stranieri come protagonisti:
spaccio di droga, furti, rapine.
Episodi che rischiano di
alimentare il timore che sia solo
la presenza degli immigrati a
turbare e inquinare la vita delle
nostre comunità. “Ma questi
criminali - sottolinea l’assessore sono una piccolissima minoranza
in comunità di gente perbene e
che lavora. Quando si parlava
rogetti di enti pubblici e associazioni umbre sono finiti in testa alle graduatorie del ministero dell’Interno per la ripartizione del Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di
Paesi terzi, 2007-2013. Tra questi, due
progetti del Comune di Perugia: uno
per l’inclusione dei giovani stranieri e
l’altro per la formazione del personale della pubblica amministrazione in
materia. L’Acli provinciale di Perugia
realizzerà “sportelli” anche mobili per
l’assistenza a nuclei familiari di immigrati. L’Asl 1 avvierà un progetto di
mediazione sociale, linguistica e interculturale che prevede un’assistenza particolare alle neo-mamme straniere. Tra i progetti finanziati, anche
quello dell’Anci per la costituzione di
una rete territoriale che favorisca forme di aggregazione e collaborazione
all’interno delle comunità straniere, e
tra immigrati e cittadini italiani.
tanto di ‘Perugia capitale della
droga’ per la presenza di
spacciatori nordafricani, la
comunità tunisina ha costituito in
Umbria l’associazione Jasmin.
Associazione che ha organizzato
iniziative per sensibilizzare
tunisini e nordafricani su questi
problemi e invitarli a una sorta di
sorveglianza sociale nei confronti
di connazionali sospetti. Ha però
organizzato anche incontri con gli
italiani per avviare un dialogo
costruttivo. E a proposito della
sicurezza - ha detto ancora
l’assessore -, invito anche gli
italiani a questa sorveglianza
sociale per segnalare alle forze di
polizia persone e situazioni
sospette. Perché il problema della
sicurezza non può certo essere
risolto con qualche pattuglia in
più di polizia e carabinieri in giro
per le strade”.
Enzo Ferrini
Per essere
informato
su ciò che è
importante.
Per te
Nella foto
grande
immigrati
a Prugneto
nel 2011.
In piccolo
Carla Casciari
Creato un Tavolo regionale
per gestire l’emergenza
A
lla fine di settembre, l’Umbria ospita 508 profughi dell’operazione Mare nostrum. Alloggiano in strutture messe a disposizione da Arci, Caritas, Cidis e da altre cooperative e associazioni di volontariato. Di questi, 354 (le donne sono solo 2) sono ospitati in 17 Comuni della provincia di Perugia, e 154 in 6 Comuni di quella di Terni. Tutti molto giovani - ma non minorenni , provengono in gran parte dall’Africa. Ci sono però anche persone
fuggite da Pakistan e Bangladesh. Con un ricambio quasi continuo,
perché la maggior parte di loro, appena possono, se ne vanno. Dall’inizio dell’anno ne sono transitati più di un migliaio. I posti disponibili in Umbria sono circa 600 e attualmente non tutti sono occupati.
Nel luglio scorso le prefetture di Perugia e Terni avevano emesso
un bando, aperto anche a strutture alberghiere private, per ospitare i profughi. Non ci sono privati tra i vincitori del bando che ha
assegnato 437 posti in provincia di Perugia e 175 in
quella di Terni ad associazioni e cooperative. La gestione dell’accoglienza affidata alle sole prefetture
- ha detto Carla Casciari - rischiava però di creare
disagi e incomprensioni nei territori interessati.
Per questo il 9 luglio scorso è stata sottoscritta
un’intesa tra Governo, Regioni ed enti locali che
prevede di costituire “Tavoli regionali” sulla base
della positiva esperienza di accoglienza nell’emergenza Nordafrica.
Il Tavolo per l’Umbria dovrebbe riunirsi all’inizio di
ottobre, con la partecipazione, oltre che di Comuni e Province, anche di associazioni ed enti privati
e pubblici. Si cercherà di ripetere alcune delle positive esperienze avviate in Umbria con i profughi del Nordafrica,
come quelle relative al loro inserimento lavorativo e l’assistenza
medica e legale. Alcuni di loro - ha raccontato l’assessore - avevano partecipato come volontari insieme agli italiani alla raccolta
delle olive sull’isola Polvese ed alla manutenzione di impianti sportivi e aree pubbliche nei Comuni che li ospitavano.
Di quel migliaio di profughi africani ospitati in momenti diversi, attualmente ne sono restati solo una decina. Persone con problemi
di vario genere (anche di salute) il cui ‘viaggio della speranza’ è finito nella nostra Umbria.
E. F.
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TEL/CELL
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LA VOCE ACCADE IN UMBRIA
6
“Fa’ la cosa giusta!”. All’Umbriafiere di Bastia dal 3 al 5 ottobre
IN BREVE
Scegli le buone pratiche
❖ CONFINDUSTRIA
Master per la comunicazione
e promozione sui social network
TRA LE NUMEROSE INIZIATIVE
SEGNALIAMO:
“Esperto in comunicazione e promozione sui social network”: è il titolo del
master presentato martedì 30 settembre durante un workshop formativo
condotto da @Azael-Massimo Santamicone. Il master partirà a dicembre e
sarà realizzato da SFCU–Sistemi formativi Confindustria Umbria. Il corso è a
numero chiuso (massimo di 20 diplomati e/o laureati in qualsiasi
disciplina). Il master è a pagamento, ma grazie al sostegno finanziario della
Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia la quota di iscrizione sarà ridotta
del 50%. Il costo di iscrizione, quindi, sarà di 1.500 euro. Iscrizioni fino al 28
novembre. Bando e info su www.sfcu.it.
sabato 4 ottobre
ore 12.30/13.30 “La fotografia
come inclusione sociale” Incontro a cura del Perugia Social
Photo Fest. Ne parlano: Antonello Turchetti, direttore Perugia Social Fest, fotografo professionista e arte terapeuta; Giancarla Uguccioni, fotografa e arte
terapeuta (Piazzetta Il Cartonaio)
Manifesti dell’iniziativa
❖ TERNI E VALNERINA
“Antropologia del cibo:
alimentazione e salute”
Il 4 e 5 ottobre si svolge in Umbria un
congresso sul tema: “Antropologia del
cibo: alimentazione e salute”,
Panorama della Valnerina
organizzato dall’Istituto superiore di
ricerca in Medicina tradizionale e
antropologia. Le relazioni si svolgeranno all’Hotel Michelangelo di Terni il
4, mentre il 5 si farà un Tour enogastronomico in Valnerina. I principi
generali su cui è impostato il Congresso sono formulati con le massime: “Fa
che il cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il cibo” e l’altro “chi
non sa mangiare non sa vivere”. Tra i relatori il monaco camaldolese
Claudio Ubaldo Cortoni che parlerà su alcuni trattati conservati nell’Antica
farmacia di Camaldoli e il prof. Salvatore Pezzella, paleografo giornalista ed
esperto di piante officinali e di cucina antica che parlerà su “Le città della
Valnerina, custodi della ricca tradizione gastronomica locale”. Il congresso
del 4, con inizio alle ore 9.30, è libero.
❖ ANZIANI
I sindacati presentano la “Piattaforma casa” per
consentire agli anziani di restare nella propria
I sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e Uil hanno presentato la Piattaforma
“Casa” quale risposta alle crescenti difficoltà dell’abitare degli anziani su
cui non escludono di aprire una vertenza con la Giunta regionale, l’Anci
Umbria, comuni capofila ambito sociale e con l’Ater. In primo piano le
difficoltà affrontate dagli anziani, spesso over 65, nel mantenere la propria
abitazione spesso troppo grande ed onerosa per una o due persone, sulla
quale alcune grandi agenzie immobiliari speculano invogliando per
necessità l’anziano alla vendita della nuda proprietà. Per contrastare il
fenomeno i sindacati propongono di attivare l’Agenzia Casa, detrazioni
fiscali sulle tariffe dei servizi, limitare il più possibile la tassazione sugli
immobili, ma anche superamento delle barriere architettoniche.
❖ UMBRIA - LUSSEMBURGO
Unioncamere porta le eccellenze umbre al
Salone del made in Italy di Luxespo
Unioncamere Umbria ha presentato le eccellenze imprenditoriali della
regione a “Italia Dimensione 2000”, il Salone del Made in Italy in
Lussemburgo. La prestigiosa manifestazione si è svolta all’interno del
grande spazio di Luxexpo dal 26 al 28 settembre. Lo stand di Unioncamere
Umbria ha puntato a dare un’ampia visibilità all’Umbria, attraverso la
vendita diretta dei prodotti regionali e tutta una serie di incontri
commerciali promossi dalla Camera di Commercio italo lussemburghese.
I
l Centro fieristico di Bastia Umbra ospita in
questi giorni la prima edizione in centro Italia di “Fa’ la cosa giusta”, fiera del consumo
consapevole e degli stili di vita sostenibili. Ci sono 10 aree espositive, oltre 170 stand e più di
200 eventi gratuiti e la mostra mercato green
con le aziende sostenibili del centro Italia e non
solo. Dal 3 al 5 ottobre si snoda un ricco programma di confronti, dibattiti, educazione e didattica, presentazioni, mostre, convegni, cooking show, laboratori pratici, benessere del corpo e della mente, qualità della vita.
L’evento, organizzato dalla giovane società umbra Fair Lab in collaborazione con Umbriafiere,
con il patrocinio dalla Regione Umbria e del Comune di Bastia, coinvolge molte realtà della società civile umbra, con l’obiettivo di diffondere
buone pratiche di consumo e produzione. “Fai la
cosa giusta!” è nato dall’incontro con Terre di
mezzo Editore (casa editrice che organizza da 11
anni a Milano l’edizione nazionale), e nel comitato promotore annovera associazioni quali Acli,
Arci, Cittadinanzattiva, Cgil, Cisl, Uil, Legambiente, Libera, Forum del Terzo settore, Confcooperative, Csi Umbria che, tra l’altro, nel suo
stand ospita anche il nostro settimanale, e altri.
M. R. V.
C
ome tutti gli anni il Comitato regionale umbro
della Federtennis organizza “Il Tennis in giro per
l’Umbria”, manifestazione
meglio nota come “Tennis in
piazza”. La 16esima edizione
farà tappa a Montefalco (9 ottobre, piazza del Comune) e a
Bastia Umbra (11 ottobre,
piazza Mazzini).
La longevità di quest’evento è
dovuta alla collaborazione
ore 18.00/19.00 “L’informazione
libera dalle mafie” Vivere e raccontare la quotidianità dell’antimafia. In collaborazione con
Libera Informazione. Intervengono: Santo Della Volpe, Presidente della Fondazione Libera
Informazione; Fabrizio Ricci, Libera Umbria; Giorgio Santelli,
con le varie amministrazioni
locali coinvolte e con gli istituti scolastici che, da sempre,
accolgono favorevolmente
questa iniziativa. Slogan della
mattinata è “Una pallina per
una vita”.
“Il Tennis in giro per l’Umbria”, oltre ad avvicinare giovani allo sport, ha anche una
finalità benefica, essendo promosso in sinergia con Telethon.
Un Todi Appy Days oltre le aspettative
Q
ore 16.30/17.30 “La famiglia nella cittadinanza attiva. La crisi, la
rete sociale e il welfare integrato: nuova frontiera delle relazioni tra pubblico e privato”. A
cura delle Acli Umbria e del Forum delle Associazioni Familiari dell’Umbria. Intervengono:
Santino Scirè, vicepresidente nazionale Acli con delega alla Famiglia; Ernesto Rossi, presidente Forum delle Associazioni Familiari dell’Umbria; Barbara Caponnetti; ricercatrice ambito
giuslavoristico, Università di Tor
Vergata. (Piazzetta Il Cartonaio).
“Il tennis in giro per l’Umbria” pro Telethon
Lanciata da Eugenio Guarducci l’idea di una Laurea in Mobile technology
uattro giorni dedicati al mondo delle
“App”. Il “Todi Appy days” ha segnato un
punto di svolta nel mondo delle
applicazioni per telefoni cellulari e tablet. Più di
160 speaker e oltre 80 incontri dedicati alle
moderne tecnologie del mondo “mobile”. Il
primo grande evento italiano che ha richiamato
in Umbria professionisti, curiosi ed esperti del
settore: un successo sotto ogni aspetto. Molte le
persone intervenute da tutta Italia per
comprendere un mercato che, cifre alla mano,
conta 26 miliardi di euro all’anno: il 2% del
prodotto interno lordo nazionale. Per tutti e
quattro i giorni si è parlato di applicazioni e di
come queste possono cambiare il modo di
lavorare, studiare e divertirsi. Quattro le aree
tematiche: Personal, Business, Enjoy, Life, Tech,
Event. Centinaia di programmi in grado di offrire
servizi e soluzioni. Applicazioni per la salute, il
tempo libero, per imparare le lingue, per la
tutela dell’ambiente, per la fede, per la cultura e
quant’altro: non esiste un settore della via
privata o professionale che non sia stato
convogliato all’interno di un’App. Fino a qualche
anno fa, le applicazioni erano progettate in modo
“verticale”: una persona scaricava un’App per
informarsi su una cosa o risolvere un problema.
Un rapporto uno ad uno. Oggi invece le
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
applicazioni interagiscono tra loro per scambiare
dati e contenuti, con un approccio più
“orizzontale”. Molte delle soluzioni presentate,
sono pensate in questo senso: scambiarsi
informazioni e costruire una comunità di
persone. Un esempio pratico è l’applicazione
presentata da Massimo Cecconi, responsabile del
servizio informatico della diocesi di Perugia e
Presidente della società informatica H24.it.
Diocesi Pg, questo il nome dell’App diocesana in
grado di fornire informazioni sugli orari delle
messe, su dove si trovano le chiese e su come
contattare parroci, oltre che a indicare i luoghi di
culto con tanto di schede tecniche e foto delle
opere d’arte. Notizie e approfondimenti sul
mondo della App sono pubblicate nel sito
http://www.appydays.it. In occasione dell’evento
Eugenio Guarducci, presidente di Sedicieventi,
insieme ai rettori delle due Università perugine
Moriconi e Paciullo, ha lanciato l’idea di isttuire
un corso di Laurea dedicato alla Mobile
Technologies. Todi Appy Days ha visto nascere
anche i primi due specialisti informatici in
Mobile application developer, che hanno
sostenuto un esame per vedere riconosciute le
loro competenze in conformità alla norma Uni
11506: Riccardo Queri e Angelo Iacubino.
Andrea Coli
I partecipanti e tutti gli spettatori, infatti, offrendo volontariamente 1 euro, avranno diritto ad una pallina da tennis
da competizione, con l’intero
ricavato che sarà devoluto alla Fondazione Telethon. Protagonisti saranno gli alunni
delle scuole elementari e medie inferiori (circa 250/300 per
ogni tappa), che si alterneranno, dalle ore 9 alle 12.30, su
tre mini campi da tennis, sot-
giornalista
Domenica 5 ottobre
ore 15.00 “Sobrietà, uno stile di
vita contemporaneo”, intervista
a Don Paolo Giulietti, Vescovo
Ausiliare di Perugia e Città della
Pieve, a cura di Miriam Giovanzana, direttore editoriale Terre
di mezzo (Sala Convegni Cesare
Pozzo)
ore 16.30/17.30 “Consumo consapevole - Meglio una vita piena, che piena di cose inutili”.
A cura delle Acli Umbria e Forum dei Giovani dell’Umbria. Ne
parlano: Maurizio Pierdomenico, presidente Lega Consumatori Perugia; Gabriele Biccini, portavoce del Forum dei Giovani
Umbria (Piazzetta Riuso)
ore 18.30/19.30
“www.coomperiamo.com Riscoprire le Cooperative di Utenza al
servizio di una nuova economia” Ne parlano: Andrea Fora,
Presidente e Lorenzo Mariani,
Segretario Regionale di Confcooperative Umbria; Luca Briziarelli, coordinatore Progetto
cooperativa di utenza Assicurazioni movimento cooperativo
(Assimoco). Con: Franco Civetta,
Gruppo Assimoco (Piazzetta Fa’
la casa giusta!)
Ingresso in fiera 3 euro (gratis fino a 14 anni) Per info: www.falacosagiustaumbria.it
to la guida di istruttori federali.
Al termine delle varie esercitazioni ci saranno gadget per
tutti e premi per le classi che
si saranno maggiormente distinte. Presenzieranno alla
consegna dei riconoscimenti,
il presidente del Coni regionale, Domenico Ignozza, il presidente del Comitato regionale
della Federtennis, Roberto
Carraresi con i suoi consiglieri
e il referente BNL per Telethon
area Umbria, Paolo Gallina.
Michele Mencaroni
Joyrix un’App per acquistare
il cibo invenduto dei ristoranti
R
isparmiare, guadagnare e non sprecare cibo. Queste le
ambizioni di Joyrix, una neonata applicazione per dispositivi
mobili (telefoni cellulari di tipo smartphone
e tablet), presentata al “Todi Appy Days”. Si
tratta di un’App pensata per combattere lo
spreco alimentare. Nasce dall’intuizione di
un esperto di informatica mentre cenava in
un ristorante, consapevole che dopo la
chiusura del locale il cibo invenduto
sarebbe finito nella spazzatura. Proprio in
quell’istante è nata l’App, sviluppata in
sinergia con la società TeamDev di Perugia.
Con questa tecnologia un ristoratore è in
grado vendere, intorno all’orario di
chiusura, pietanze a prezzo ridotto. Basterà
fargli una foto, pubblicare l’annuncio e nel
giro di pochi secondi, chi ha installato Joyrix
e si trova nei pressi di quel ristorante, vedrà
l’offerta. Un vero “social di prossimità”,
un’pplicazione che unisce persone vicine tra
di loro in grado di condividere servizi e
contenuti. Joyrix si può installare e usare
senza costi: offre a chi vende la possibilità
di non gettare più il cibo non venduto ma
di venderlo a buon mercato e a chi compra
di risparmiare denaro e tempo. Nel grande
mercato delle “App” ci sono diversi progetti
dedicati al food waste reduction (riduzione del cibo destinato
all’immondizia), ognuno con caratteristiche e specifiche diverse:
anche le App possono migliorare la qualità della vita. (A. Coli)
LA VOCE TEOLOGIA IN UMBRIA
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
7
ITA ASSISI. La proposta
formativa dell’Istituto
teologico per il nuovo
anno accademico. I corsi
e il progetto pastorale
che li sostiene
27 ottobre:
lo “spirito
di Assisi”
A
L’
Istituto teologico di Assisi è un servizio prezioso e costante alla Chiesa umbra. Particolarmente in questi anni, la Chiesa italiana invita sapientemente a una programmazione pastorale
che abbia al proprio centro l’educazione alla vita buona del Vangelo. Le vie del dialogo, dell’ascolto, della prudenza sono particolarmente adatte in un tempo convulso
che esige una sempre più sensibile capacità di discernimento.
Ebbene, parlare di pastorale, di impegno
nelle vita non è altra cosa rispetto allo specifico servizio che l’Istituto teologico compie a servizio della Chiesa in questa nostra
regione Umbria, ormai da molti anni.
Proprio per le mutate condizioni culturali,
proprio a causa delle sempre più forti esigenze che oggi si impongono di fronte a
crisi continue e ad alcune lancinanti delusioni, tenendo conto delle complesse problematiche in atto nel mondo che cambia,
non ci si può affidare a una pastorale dell’improvvisazione. Sarebbe altrettanto sbagliato moltiplicare casualmente le iniziative, andando a tentoni alla ricerca di una
quadratura pastorale mai soddisfacente.
Per bene operare, è necessario bene riflettere, progettare sapientemente. Teologia e
pastorale – ce lo insegna il Concilio Vaticano II che nella sua espressione dottrinale si
è caratterizzato proprio per il desiderio di
manifestare la sua specifica indole pastorale – non sono disgiunte, ma operano in
intima sinergia, al punto di non poter esistere l’una senza l’altra.
Presso l’Istituto teologico di Assisi la programmazione accademica è pensata proprio per offrire, a diversi livelli di approfondimento, sia le solide basi necessarie ad
alimentare l’intelligenza ecclesiale per il
tempo presente, sia una continua riflessione per l’approfondimento e lo studio della
Scrittura e della tradizione della Chiesa,
combinando fedeltà e rinnovamento in una
sintesi di rara bellezza.
L’offerta accademica e formativa sono così
plasmate in modo da tener conto e delle
esigenze specifiche di un sapere ben strutturato in una spiccata prospettiva culturale, e della necessaria fatica di tradurre la
dottrina in scelte concrete per la vita della
Chiesa contemporanea. Chi studia teologia
beneficia di questo duplice sforzo che l’Istituto profonde, avendo idealmente due riferimenti: da un lato l’insegnamento del
Concilio dal quale a cinquant’anni di distanza si ha ancora molto da imparare, dall’altro avendo presente l’invito a Firenze e
cioè a sviluppare una riflessione su Gesù
Cristo quale fonte del nuovo umanesimo.
Corsi e proposte
Oltre alle proposte straordinarie che punteggiano il grande quadro dell’attività dell’Istituto teologico alle quali abbiamo ac-
I corsi della
specializzazione in Teologia
fondamentale (in corsivo
quelli del primo semestre)
Identità e compiti della
Teologia fondamentale (prof.
Piccinelli); Teologia della
rivelazione (prof. Dotolo);
Credibilità della rivelazione,
tradizione, magistero
(prof. Testaferri); Teologia della
fede (prof. Caponera);
Fede/ragione e problema
post-moderno (prof. Sciurpa).
Due seminari di studio: Il
tema della rivelazione di Dio
nella creazione, nella teologia
ortodossa (prof. Bejan); L’iter
della “Dei Verbum” (prof.
Testaferri).
Due laboratori: su Rahner
(prof. Testaferri) e su
Bonhoeffer (prof. Angelini).
La programmazione accademica
è pensata per offrire sia le basi
necessarie ad alimentare
l’intelligenza ecclesiale per il tempo
presente, sia una riflessione per
l’approfondimento e lo studio della
Scrittura e della tradizione
della Chiesa, combinando fedeltà
e rinnovamento
Inaugurazione dell’anno accademico.
Prolusione di mons. Sigismondi
D
urante lo svolgimento dell’anno accademico vi
sono momenti di particolare intensità in cui
meglio traspare l’orientamento che le varie
attività stanno seguendo. Riveste particolare
importanza nella vita accademica la prolusione
inaugurale, pensando alla quale le autorità dell’Istituto
abitualmente cercano di evidenziare uno specifico
valore programmatico. Quest’anno, precisamente
lunedì 6 ottobre, proprio al cuore dell’inaugurazione
dell’anno accademico, a seguito della solenne
concelabrazione eucaristica di apertura presieduta
da mons. Giuseppe Piemontese, Vescovo di TerniNarni-Amelia, che avrà luogo presso la basilica
inferiore a partire dalle ore 9, verrà tenuta alle ore
10.30 da mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di
Foligno, già docente stabile di Teologia dogmatica
presso l’Istituto Teologico di Assisi, una lectio sul tema
“Linee emergenti dell’azione pastorale di Papa
Francesco nel contesto della ‘riforma’ nella Chiesa”.
cennato, vi sono ordinariamente corsi di
vario tipo e livello la cui offerta riguarda i
temi centrali della Scrittura, della teologia,
delle liturgia, della filosofia e via dicendo.
Molti studenti scelgono questo percorso di
studio. Sempre di più sono i laici che si dedicano alla teologia e molti di più ancora
sono coloro che, per varie ragioni e secondo diversi ritmi, si avvalgono come uditori
della frequenza di corsi utili a un approfondimento personale e a una introduzione
ai temi della fede.
Si potrebbe così dire che vi è posto per tutti. Gli uni affrontano il curricolo accademico nelle sua interezza, altri invece saggiano la possibilità di un primo approccio alla
cultura teologica, infine vi sono quelli che,
I corsi della specializzazione
in Teologia e studi
francescani (in corsivo quelli
del primo semestre)
Introduzione al pensiero
francescano (prof. Russo); Storia
del francescanesimo - 1 (prof.
Pellegrini); Introduzione alle
Fonti francescane (prof.
Accrocca); I mistici francescani
spagnoli del secolo XVI (prof.
Spirito); La storia del
francescanesimo dal XVI al XX
secolo (prof. Autieri); La
conversione di Francesco (prof.
Maranesi); Il pensiero
cristologico di Scoto a
confronto con Anselmo (prof.
Serafini); L’Ofs tra XIX e XX
secolo (prof. Asselle);
Prospettive formative
francescane (prof. Roncalli).
Un seminario su “La Regola di
Francesco” (prof. Maranesi).
nella modalità particolarmente favorevole dell’iscrizione come ospiti-uditori,
scelgono percorsi personalizzati di approfondimento rispondenti a necessità diverse.
Specializzazioni
Proprio per raccogliere l’eredità lasciata dalla Giornata
mondiale di preghiera per la
pace, fu attivata presso l’Istituto a partire dal 1993 una
specializzazione che offre
corsi di approfondimento sui
temi del dialogo interreligioso, dell’annuncio nella prospettiva della nuova evangelizzazione e che al contempo
fornisce tutti gli strumenti
per conoscere il mondo delle
religioni, la loro storia e spiritualità. Nella specializzazione in Teologia fondamentale la trattazione di quelli che potrebbero
ben a ragione dirsi temi di frontiera, viene
supportata e notevolmente arricchita da riflessioni sistematiche sui fondamenti: rivelazione, fede, tradizione.
Per far onore al luogo e alla sua specificità,
successivamente è nata nell’Istituto anche
la specializzazione in Teologia e studi francescani, all’interno della cui proposta formativa sono contemplati numerosi corsi
utili a conoscere e studiare le Fonti francescane, la storia e il carisma specifico di questo inestimabile tesoro depositato nel cuore della storia della Chiesa dal Poverello di
Assisi.
Don Romano Piccinelli
preside Ita
L’anno accademico 2014-2015
Due laboratori: L’Osservanza
francescana nella storiografia
riformata (prof. Mercuri);
Strumenti per lo studio
francescano (prof. Paoli).
I corsi del primo semestre
del quinquennio
istituzionale
Storia della filosofia antica e
medievale (prof. Capitanucci)
Storia della filosofia
contemporanea (prof. Bianchi)
Filosofia della scienza e Logica
(proff. Capitanucci - Marcacci)
Metafisica e teologia razionale
(prof. Russo)
Antico Testamento:
introduzione (prof. Bruscolotti)
Nuovo testamento: Esegesi
Vangeli sinottici e Atti (prof.
Michelini)
Patrologia (prof. Monfrinotti)
Teologia fondamentale - 1
(prof. Testaferri)
Teologia fondamentale - 2
(prof. Piccinelli)
Teologia dogmatica: trinitaria
(prof. Segoloni)
Teologia dogmatica:
Antropologia ed escatologia
(prof. Giacometti)
Teologia dogmatica:
sacramentaria (prof. Maranesi)
Teologia spirituale e della vita
consacrata (proff. Spirito Grazioli)
Teologia pastorale e
catechetica (proff. Spirito Decesaris)
Teologia morale fondamentale
(prof. Cappelli)
Teologia morale religiosa: le
virtù (prof. Maccari)
Teologia morale sociale (prof.
Vinerba)
Storia della Chiesa antica e
medievale (proff. Bini Czortek)
Storia della Chiesa moderna e
contemporanea (prof. Bini Tosti)
Introduzione alla storia delle
religioni (prof. Pucciarini)
Liturgia speciale: battesimo,
confermazione, Ordine sacro
(prof. Viola)
Diritto canonico - 1:
introduzione e popolo di Dio
(prof. Carpita)
Psicologia (prof. Michielan)
Pedagogia (prof. Cognigni)
Ebraico biblico (prof. Pettigiani)
Greco biblico propedeutico
(prof. Bruscolotti)
Latino (prof. Maiarelli)
qualche tempo di
distanza dalla solenne
inaugurazione e dalla
prolusione (vedi articolo a
fianco), si avrà un’altra
iniziativa importante nella
quale l’Istituto teologico di
Assisi collabora con molti
altri enti e organismi, nel
desiderio di ricordare,
celebrare e rinnovare
l’eredità che Giovanni
Paolo II e Benedetto XVI
hanno lasciato celebrando in
Assisi momenti
indimenticabili per la storia
della Chiesa
contemporanea. Per
contribuire a far crescere
ulteriormente lo “spirito di
Assisi” che invita
all’incontro e al dialogo, e
che intravede nella
preghiera la via maestra per
una spiritualità delle
religioni a sostegno della
pace, viene proposta
un’iniziativa di largo respiro
all’interno della quale l’Ita
coglie l’opportunità di
porgere nel modo che più gli
è proprio una riflessione
sulla maestosa figura di
Abramo, “padre nella fede”.
In un accordo polifonico,
saranno fatte risuonare voci
diverse. Quella cristiana
sarà accompagnata da
quelle ebraica e islamica,
tutti uniti sotto l’esemplarità
della figura del patriarca
Abramo nella cui fede le
diverse tradizioni religiose
comunemente si
riconoscono. L’iniziativa
delle conferenze - previste
per la mattina del lunedì 27
ottobre presso il Salone
papale del Sacro Convento si incastona nel quadro, in
parte inedito, delineato dalla
composizione di momenti di
preghiera e spiritualità, con
la proposta di una mostra
d’arte interreligiosa. La
combinazione di varie
iniziative: l’una accademica,
le altre spirituali e artistiche,
in un certo senso fa
rammentare l’esigenza di
una riflessione che nell’oggi
può solo darsi recuperando
la pienezza dell’umano
anche attraverso la
valorizzazione di tutte quelle
espressioni che manifestano
la trascendenza dell’essere
creaturale.
ORARI
Le lezioni Ita si svolgono dal
lunedì al venerdì, la mattina
dalle 8.40 alle 12.10 e, in
alcuni casi, il pomeriggio
dalle 15 alle 18.40.
LEZIONI E ISCRIZIONI
Le lezioni dell’anno
accademico cominciano il 7
ottobre. Sono possibili
iscrizioni ordinarie e
straordinarie fino al 15
ottobre compreso.
CONTATTI
Istituto teologico di Assisi
piazza San Francesco 2,
06081 Assisi (Pg) tel. 075813061
mail segreteria@
istitutoteologicoassisi.it; sito
www.istitutoteologicoassisi.it
LA VOCE CHIESA&RELIGIONE
8
BREVI DA S. MARTA
Spunti dalle omelie pronunciate da Papa
Francesco nella cappella di casa Santa Marta.
I testi completi - che contengono riflessioni su
un ventaglio di tematiche molto più ampio - si
possono trovare sul sito del Vaticano
(www.vatican.va), sezione “Meditazioni
quotidiane”.
Giovedì 25 settembre
La verità finale
“Quanti cristiani vivono per apparire!” ha
esclamato il Vescovo di Roma. “La vita loro
sembra una bolla di sapone” che “è bella, ha
tutti i colori, ma dura un secondo” e finisce.
“Anche quando guardiamo alcuni monumenti
funebri, pensiamo che è vanità, perché la
verità è tornare alla terra nuda, come diceva
il servo di Dio Paolo VI. Ci aspetta la terra
nuda: questa è la nostra verità finale”. Ma
“nel frattempo mi vanto, o faccio qualcosa?
Faccio del bene? Cerco Dio? Prego?”. Si deve
puntare alle “cose consistenti”, mentre “la
vanità è bugiarda, è fantasiosa, inganna se
stessa, inganna il vanitoso: prima [il vanitoso]
fa finta di essere, ma alla fine crede di essere
quello che dice. Ci crede, poveretto”. Dunque
“pensiamo oggi ai consigli di Gesù di edificare
la nostra vita sulla roccia. È Lui la roccia.
L’unica roccia è Gesù!”.
Venerdì 26 settembre
L’identità di Gesù
A scanso di equivoci e di messianismi illusori,
Cristo soltanto “la domenica delle Palme
permette che la folla dica, più o meno, la sua
identità. Soltanto lì, perché era l’inizio del
cammino finale. Gesù fa questo per preparare
i cuori dei discepoli, i cuori della gente a
capire questo mistero di Dio: è tanto l’amore
di Dio, è tanto brutto il peccato, che lui ci
salva così, con questa identità sulla croce.
Non si può capire Gesù Cristo redentore senza
la croce. Possiamo arrivare fino a pensare che
è un gran profeta, fa cose buone, è un santo,
ma il Cristo redentore senza la croce non lo si
può capire”. Tuttavia, “i cuori dei discepoli, i
cuori della gente non erano preparati per
capirlo: non avevano capito le profezie, non
avevano capito che lui era proprio l’agnello
per il sacrificio... La pedagogia di Gesù, anche
con noi, è così: passo a passo ci prepara per
capirlo bene. Ci prepara anche ad
accompagnarlo con le nostre croci nella sua
strada verso la redenzione. Ci prepara a
essere dei Cirenei per aiutarlo a portare la
croce”. Tanto che “la nostra vita cristiana,
senza questo, non è cristiana”.
Lunedì 29 settembre
L’Uomo e chi lo odia
La lotta contro i piani astuti di distruzione e
disumanizzazione portati avanti dal demonio
- che “presenta le cose come se fossero
buone” inventando perfino “spiegazioni
umanistiche” - è “una realtà quotidiana”. Già
nell’Apocalisse (12,7-12) “si parla di gloria, ma
come lotta... La lotta fra il demonio e Dio”.
Per questo, “il compito del popolo di Dio è
custodire in sé l’Uomo: l’uomo Gesù.
Custodirlo, perché è l’Uomo che dà vita a tutti
gli uomini, a tutta l’umanità”. Ciò implica di
resistere a Satana, perché “tanti, tanti progetti
di disumanizzazione dell’uomo sono opera di
lui, semplicemente perché odia l’uomo”.
Martedì 30 settembre
Si prega con la realtà di sé
La preghiera della Chiesa si deve elevare per i
tanti “Gesù sofferenti” che “sono
dappertutto”. Papa Francesco ha confidato
che nella sua esperienza pastorale tante volte
sente “persone che stanno vivendo situazioni
difficili, dolorose, che hanno perso tanto, o si
sentono sole e abbandonate, e vengono a
lamentarsi e fanno queste domande:
‘Perché?’. Si ribellano contro Dio”. La sua
risposta è: “Continua a pregare così, perché
anche questa è una preghiera”. Come lo era
quella di Gesù quando ha detto al Padre:
“Perché mi hai abbandonato?”, e come quella
di Giobbe. Perché “pregare è diventare in
verità davanti a Dio. Si prega con la realtà. La
vera preghiera viene dal cuore, dal momento
che uno vive”. È “la preghiera nei momenti
del buio, nei momenti della vita dove non c’è
speranza” e “non si vede l’orizzonte”; al
punto che “tante volte si perde la memoria e
non abbiamo dove ancorare la nostra
speranza”.
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
PAPA FRANCESCO. Gli interventi in pubblico nella giornata di domenica 28 settembre
Nell’incontro tra generazioni
D
ue figli, il tema
dell’obbedienza al
padre, il momento del
pentimento per una risposta
forse troppo affrettata,
sicuramente sbagliata. È il
Vangelo di Matteo e la
parabola dei due figli ai quali
il padre chiede di andare a
lavorare nella vigna.
Conosciamo le risposte:
“Non ne ho voglia” il primo,
ma poi andrà; “Sì, signore”, e
invece eviterà di entrare
nella vigna, il secondo.
L’evangelista usa due verbi
per indicare il cambiamento
avvenuto nel primo figlio:
pentire e andare, “si pentì e
vi andò”. È l’immagine della
Chiesa secondo Papa
Francesco, dove peccato e
conversione hanno
cittadinanza. Come il figlio
che, pentendosi della prima
risposta, vede diversamente
le cose: non è più il padrone
che chiama a lavorare, ma il
padre che invita a
collaborare per portare
frutti. Torna con forza il
tema dell’obbedienza,
insieme alla volontà di
affidarsi totalmente al Padre.
E questo anche in tempi di
crisi - “tempi di tribolazione
e di turbamento” ha detto
Francesco nell’omelia
pronunciata nella chiesa del
Gesù a Roma per i 200 anni
della ricostituzione dei
Gesuiti - perché “la notte e il
potere delle tenebre sono
sempre vicini” e ci si salva
con il “discernimento della
volontà di Dio”, perché il
Signore “anche se siamo
uomini di poca fede e
peccatori, ci salverà”. È lì
immagine della barca di
Pietro sballottata dalle onde,
che Francesco ripropone
nella sua omelia alla chiesa
del Gesù. Tornano le parole
dell’“umile operaio nella
vigna del Signore”,
Benedetto XVI, che alla
fiaccolata dell’Azione
cattolica per ricordare i 50
anni dall’apertura del
Concilio, parlava di zizzania
Papa Francesco saluta Benedetto XVI durante l’incontro con gli anziani e i nonni del mondo
Papa Bergoglio ha
celebrato la liturgia
in memoria dei 200
anni dalla “rinascita”
dei Gesuiti dopo la
soppressione forzata.
Poi ha abbracciato
il suo predecessore
Benedetto XVI
nel campo del Signore, di
pesci cattivi nella rete di
Pietro: “Abbiamo visto che la
fragilità umana è presente
anche nella Chiesa, che la
nave della Chiesa sta
navigando anche con vento
contrario, con tempeste che
minacciano la nave”.
Peccatori, dunque. Ma chi sa
di essere un peccatore, sa
anche che Dio lo ama. Il
Signore non si stanca mai di
perdonare, semmai siamo
noi che ci stanchiamo di
chiedere perdono. Dio è
sempre pronto ad accogliere
il nostro cambiamento, la
conversione. Un genitore sa
che non sempre il figlio
segue il padre, anzi spesso lo
contesta; a maggior ragione
il Padre celeste. E quei due
figli del padrone della vigna
sono un po’ il termine di
paragone di quanti all’oggi
della conversione - “figlio,
oggi va’ a lavorare nella
vigna” - frappongono un
rifiuto temporaneo, e coloro
che invece dicono sì per
timore del padrone ma poi
continuano sulla loro strada,
quelli che Francesco chiama
“cristiani di facciata”. In
piazza San Pietro il
passaggio di testimone tra
padri e figli è nella
benedizione della lunga vita.
Si legge il Vangelo della
visita di Maria a Elisabetta:
anche qui, giovani e anziani
assieme. Perché, come
diceva san Giovanni Paolo II
e come ha ripetuto Papa
Francesco, l’uomo che non
ha memoria è un uomo che
non ha futuro. Visivamente è
il passaggio di testimone tra
giovani e anziani; non c’è
futuro senza questo incontro
tra generazioni. C’è
un’immagine forte:
l’abbraccio tra il Vescovo di
Roma Francesco e il Papa
emerito Benedetto XVI. “Un
padre”, lo aveva definito
Francesco parlando con i
giornalisti di ritorno da Rio;
lo ha ripetuto in piazza san
Pietro: “È come avere il
nonno saggio a casa”.
Nell’abbraccio del colonnato
berniniano altri 30 mila
nonni; tra questi Mubarak e
Aneesa, dieci figli, dodici
nipoti, scappati da Qaraqosh,
dalle violenze degli
integralisti del Califfato con i
soli abiti che indossavano, e
con un desiderio grande:
tornare nella loro terra, il
Kurdistan iracheno, per
ricominciare, per ricostruire
nella pace. Torna nelle
parole del Papa la “cultura
dello scarto” che emargina
giovani, e anziani la cui
fragilità li pone fuori da una
società dell’efficienza.
Francesco dice: “Se non
viene recuperato l’incontro,
se non si ritrova un
equilibrio nuovo, fecondo tra
le generazioni, quello che ne
deriva è un grave
impoverimento per il popolo,
e la libertà che predomina
nella società è una libertà
falsa, che quasi sempre si
trasforma in autoritarismo”.
Un proverbio arabo dice: i
giovani hanno la forza per
correre, ma gli anziani
conoscono la strada.
Fabio Zavattaro
PAPA FRANCESCO. Proseguono le catechesi sulla Chiesa
Discernere i carismi
P
apa Francesco all’udienza generale di mercoledì in piazza San
Pietro ha svolto la sua catechesi
sui carismi della Chiesa: “Fin dall’inizio – ha detto - il Signore ha ricolmato
la Chiesa dei doni del suo Spirito, rendendola così sempre viva e feconda con
i doni dello Spirito santo. Tra questi doni, se ne distinguono alcuni che risultano particolarmente preziosi per l’edificazione e il cammino della comunità
cristiana: si tratta dei carismi”.
“In questa catechesi - ha proseguito vogliamo chiederci: che cos’è esattamente un carisma? Come possiamo riconoscerlo e accoglierlo? E soprattutto:
il fatto che nella Chiesa ci sia una diversità e una molteplicità di carismi va
visto in senso positivo, come una cosa
bella, oppure come un problema?”.
“Nella prospettiva cristiana - ha spiegato - il carisma è ben più di una qualità
personale, di una predisposizione di cui
si può essere dotati: il carisma è una
grazia, un dono elargito da Dio Padre
attraverso l’azione dello Spirito santo.
Ed è un dono che viene dato a qualcuno non perché sia più bravo degli altri
o perché se lo sia meritato: è un regalo
che Dio gli fa perché, con la stessa gratuità e lo stesso amore, lo possa mettere a servizio dell’intera comunità, per il
bene di tutti...
Una cosa importante che va subito sottolineata è il fatto che uno non può capire da solo se ha un carisma, e quale...
È all’interno della comunità che sbocciano e fioriscono i doni di cui ci ricolma il Padre; ed è in seno alla comunità
che si impara a riconoscerli come un
segno del Suo amore per tutti i Suoi figli. Ognuno di noi, allora, è bene che si
domandi: ‘C’è qualche carisma che il Signore ha fatto sorgere in me, nella grazia del suo Spirito, e che i miei fratelli,
nella comunità cristiana, hanno riconosciuto e incoraggiato? E come mi comporto io riguardo a questo dono: lo vivo
con generosità, mettendolo a servizio di
tutti, oppure lo trascuro e finisco per dimenticarmene? O magari diventa in me
motivo di orgoglio, tanto da lamentarmi
sempre degli altri e da pretendere che
nella comunità si faccia a modo mio?’.
Sono domande che noi dobbiamo fare”.
“L’esperienza più bella - ha aggiunto
Bergoglio - è scoprire di quanti carismi
diversi e di quanti doni del suo Spirito il
Padre ricolma la sua Chiesa! Questo
non deve essere visto come un motivo
di confusione, di disagio: sono tutti regali che Dio fa alla comunità cristiana,
perché possa crescere armoniosa, nella fede e nel Suo amore, come un corpo
solo, il Corpo di Cristo. Lo stesso Spirito che dà questa differenza di carismi, fa
l’unità della Chiesa: lo stesso Spirito.
Di fronte a questa molteplicità di carismi, il nostro cuore si deve aprire alla
gioia e dobbiamo pensare: ‘Che bella
cosa! Tanti doni diversi, perché siamo
tutti figli di Dio, e tutti amati in modo
unico’. Guai, allora, se questi doni diventano motivo di invidia o di divisione,
di gelosia!”.
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
❖ I DATI ISTAT
Matrimoni
Al 31 dicembre 2013, l’Istat rileva 25.791.690 nuclei
familiari e 27.372 convivenze (un insieme di persone
coabitanti per ragioni di natura diversa: religione, cura,
assistenza, militari, pena e simili) aventi dimora abituale
nello stesso Comune. Il numero medio di componenti per
famiglia si attesta a 2,34.
Rito civile
I matrimoni civili, scorrendo i dati dell’ultimo censimento
LA VOCE CHIESA&RELIGIONE
Istat sulla popolazione italiana, hanno visto un
recupero negli ultimi due anni (+5.340
cerimonie), arrivando a rappresentare il 41%
del totale a livello nazionale (84.841). Erano il
37% nel 2008.
Convivenze
Attualmente gli sposi al primo matrimonio
hanno, in media, quasi 34 anni e le spose
quasi 31. L’Istat mette in relazione questo dato
con la progressiva diffusione delle unioni di
fatto, che da circa mezzo milione nel 2007
hanno superato il milione nel 2011-2012.
9
Nozze miste
Per l’Istat, l’aumento del numero delle nozze rispetto al 2011
è dovuto alla ripresa dei matrimoni in cui uno o entrambi i
coniugi sono di cittadinanza straniera: nel 2012 sono state
celebrate 30.724 nozze di questo tipo (15% del totale), oltre
4.000 in più rispetto al 2011. I matrimoni misti, con un
coniuge italiano e l’altro straniero, rappresentano la tipologia
prevalente (68%) dei matrimoni con almeno uno sposo
straniero.
Rito cattolico
Le nozze celebrate con rito religioso sono state 122.297. Un
VERSO IL SINODO.
Il card. Baldisseri,
segretario generale
del Sinodo, a
proposito dei temi
che rimbalzano
sui mass media
numero in calo di 33 mila unità negli ultimi 4
anni. Ma il dato differisce in modo
considerevole da quello riportato nell’ultima
edizione dell’Annuarium statisticum Ecclesiae
che, per lo stesso anno, censisce 140.152
matrimoni tra cattolici e 3.182 tra cattolici e
non. Totale: 143.334 matrimoni celebrati
secondo il rito cattolico. L’Italia si pone così al
secondo posto in Europa, dietro alla Polonia
(150.889) e davanti a Francia (71.019), Spagna
(69.275), Germania (46.170) e Ucraina (18.507). Il
numero complessivo di matrimoni tra cattolici o
tra cattolici e non, celebrati in tutta Europa nel
corso del 2012, ammonta a 648.540.
L’apertura del Sinodo
dei vescovi il 26 ottobre
2008 nella basilica di
San Pietro, in Vaticano
QUALCHE DATO
P
Famiglia: soluzioni costruttive
O
rmai imminente l’apertura della
III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi, sul
tema “Le sfide pastorali sulla famiglia nel
contesto dell’evangelizzazione” (Vaticano, 5-19 ottobre). Per il 4 ottobre la Chiesa italiana ha organizzato un incontro di
preghiera in piazza San Pietro dalle ore 18
alle 19.30, al quale parteciperanno anche
gruppi delle diocesi umbre. Questi mesi
preparatori sono stati ricchi di dibattiti e
approfondimenti. Facciamo il punto con il
card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi.
“Se si vogliono dare
risposte adeguate, occorre
costruirle nel confronto,
per trovare soluzioni nella
verità e nella carità.
Perché non parlare anche
della poligamia, dei
matrimoni combinati, dei
matrimoni misti, delle
povertà di ogni tipo che
creano spesso le condizioni
per separazioni, divorzi,
fallimenti?”
Con che stato d’animo accostarsi al Sinodo?
“Con animo sereno, ponderazione e calma. Capisco che gli animi si accendano
alla vigilia dell’evento, specialmente su
certi argomenti che i media enfatizzano,
a cui alcuni ecclesiastici
hanno prestato il fianco.
Esprimere le proprie opiPREGHIERA PER IL SINODO SULLA FAMIGLIA
nioni è positivo, basta che
lo si faccia con civiltà e
senso costruttivo. Se si vogliono dare risposte adeGesù, Maria e Giuseppe,
guate, occorre costruirle
a voi, santa Famiglia di Nazareth,
nel confronto e nella buooggi volgiamo lo sguardo
na volontà di fare passi
con ammirazione e confidenza;
avanti per trovare soluzioin voi contempliamo
ni nella verità e nella carila bellezza della comunione nell’amore vero;
tà. Mi chiedo perché non
a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie,
parlare anche della poliperché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia.
gamia, dei matrimoni
combinati, dei matrimoni
Santa Famiglia di Nazareth,
misti, delle povertà di ogni
scuola attraente del santo Vangelo:
tipo che creano spesso le
insegnaci a imitare le tue virtù
condizioni per separaziocon una saggia disciplina spirituale,
ni, divorzi, fallimenti. Quedonaci lo sguardo limpido
sti e molti altri saranno i
che sa riconoscere l’opera della Provvidenza
temi discussi nel Sinodo, e
nelle realtà quotidiane della vita.
soprattutto quello di trovare il linguaggio giusto per
Santa Famiglia di Nazareth,
trasmettere ai giovani la
custode fedele del mistero della salvezza:
bellezza del Vangelo della
fa’ rinascere in noi la stima del silenzio,
famiglia”.
rendi le nostre famiglie cenacoli di preghiera
e trasformale in piccole Chiese domestiche,
Cosa si sente di dire a chi
rinnova il desiderio della santità,
non è addentro ai lavori
sostieni la nobile fatica del lavoro, dell’educazione,
ma guarda con ansia e
dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono.
speranza a questo appuntamento?
Santa Famiglia di Nazareth,
“Che tutto questo non è e
ridesta nella nostra società la consapevolezza
non deve essere un mezzo
del carattere sacro e inviolabile della famiglia,
per creare confusione.
bene inestimabile e insostituibile.
Quando si dibatte su certi
Ogni famiglia sia dimora accogliente di bontà e di pace
temi, anche sensibili, lo
per i bambini e per gli anziani,
scopo è mettere sul tappeper chi è malato e solo,
to il tema e lasciare che
per chi è povero e bisognoso.
ciascuno opini e si esprima secondo le sue conoGesù, Maria e Giuseppe,
scenze e convinzioni. È
voi con fiducia preghiamo, a voi con gioia ci affidiamo.
stato ripetuto sovente che
Papa Francesco
l’insegnamento
della
27 ottobre 2013, omelia della messa
Chiesa su matrimonio e
per la Giornata della famiglia, nell’Anno della fede
famiglia si trova affermato e descritto in
documenti ufficiali, magisteriali. La misericordia e il perdono sono centrali nella dottrina della Chiesa e sono spesso richiamati da Papa Francesco come una verità che deve accompagnare in tutte le
circostanze e i contesti la vita dell’uomo.
Il non possumus e la oikonomia sono affermazioni e concetti che fanno parte del
dibattito, pongono questioni serie degne
di attenzione e di rispetto, e aiutano a far
riflettere e approfondire la materia”.
Discussione aperta e confronto reale
durante i lavori: sarà effettivamente così?
“Papa Francesco in numerose occasioni
ha ha fatto capire che è importante esprimersi senza paure e sospetti. La fede è
vissuta e s’incarna in persone concrete;
lo sforzo della Chiesa e degli operatori pastorali è porgerla nella sua interezza alla
portata della gente, con semplicità e onestà. Il sentirsi liberi di esprimere ciò a cui
si crede o ciò di cui si dubita mostra la
qualità dell’uomo, che lo distingue da altre creature e lo rende responsabile davanti a Dio e agli uomini. La discussione,
allora, nel Sinodo sarà aperta, vi sarà confronto: i partecipanti, nelle diverse loro
funzioni, sono chiamati a far primeggiare non il proprio interesse o punto di vista, ma a cercare la verità, che non è un
concetto astratto, frutto della speculazione filosofica o teologica, ma la persona di
Cristo, Uomo-Dio. Da lì bisogna partire. Il
primo evangelizzatore è stato Gesù, che è
sceso nelle strade e si è fatto conoscere
con la parola e con i segni e, in definitiva,
con la sua testimonianza di vita”.
L’Assemblea non si chiuderà a ottobre
ma, con una decisione senza precedenti, verrà protratta in successive tappe.
Come a dire che la sinodalità non accelera le decisioni, ma le fa maturare.
“Proprio così! La decisione del Santo Padre di indire un’assemblea sinodale che si
svolgerà in due tappe indica la volontà di
identificare la sinodalità per quello che è,
cioè un cammino insieme, che prevede riflessioni, pause, riprese e via dicendo, fino ad arrivare alla meta; tutto questo è
compiuto non attraverso il lavoro di solitari, da piccoli gruppi di persone o Commissioni, ma attraverso il coinvolgimento del popolo di Dio intero. Lo abbiamo
già visto con il documento preparatorio
che ha diffuso il questionario, al quale
hanno risposto un enorme numero di persone e istituzioni. Il Sinodo è un’assemblea di vescovi e di altri aventi diritto, ma
si muove con la partecipazione di tutta la
Chiesa”.
Tra i partecipanti all’Assemblea figurano anche 13 coppie di coniugi.
apa Francesco ha convocato
un’Assemblea generale
straordinaria del Sinodo dei vescovi sul
tema “Le sfide pastorali sulla famiglia
nel contesto dell’evangelizzazione”. È
la terza “assemblea straordinaria” da
quando è stata istituita questa
modalità nel 1965. Vi partecipano
253 persone, ossia: 114 presidenti
delle Conferenze episcopali, 13 capi
delle Chiese cattoliche orientali sui
iuris, 25 capi dicastero della Curia
romana, 9 membri del Consiglio
ordinario di segreteria, 3 religiosi
(eletti dall’Unione superiori generali),
26 membri di nomina pontificia, 8
delegati fraterni, 38 uditori, tra cui 13
coppie di sposi, 16 esperti.
“Sì, tredici coppie di coniugi provenienti
dai cinque Continenti e anche da zone di
guerra. La loro presenza, in primo luogo,
è una testimonianza di vita vissuta, da offrire all’attenzione di tutti come una bella esperienza di fede, componente essenziale per una buona riuscita di un matrimonio e di una famiglia. Questo nella varietà delle culture e delle tradizioni in tutto il mondo: non c’è geografia, storia, o
letteratura e scienza che non trattino del
matrimonio e della famiglia come espressione fondamentale della società e, per il
cristiano, una Chiesa domestica che vi
s’incarna, in forza del battesimo”.
Riguardo alla “nuova metodologia interna dei lavori”, può anticipare qualcosa?
“Durante i lavori sinodali sarà seguito il
regolamento in vigore del Sinodo dei vescovi, che si chiama ordo Synodi episcoporum. Tuttavia, per il fatto che il tema
scelto per l’Assemblea si svolgerà in due
tappe, nella preparazione come anche
nello svolgimento dei lavori si darà attenzione particolare all’aspetto dinamico e
partecipativo. Gli interventi dei partecipanti saranno inviati in anticipo alla Segreteria generale per organizzare l’ordine
delle sessioni, che è tematico. Durante le
sessioni interverrà una coppia di sposi per
comunicare la propria testimonianza. Alla fine della giornata vi sarà l’ora di discussione libera. L’informazione sarà maggiormente curata e resa immediata e rapida. Si preferisce utilizzare ampiamente
briefing e Twitter piuttosto che il testo sintetico, spesso modificato a voce in aula,
ed è prevista anche la partecipazione di
padri sinodali invitati, che daranno un
volto agli interventi. Le relazioni generali pronunciate nei momenti stabiliti dal
calendario del Sinodo saranno a disposizione nelle diverse lingue e offriranno il
contenuto dei lavori dell’Assemblea”.
Come si concluderà il Sinodo?
“Vi saranno un Messaggio al popolo di Dio
e un documento detto sinodale, che sostituirà le propositiones. Il documento, approvato dall’Assemblea, sarà consegnato
nelle mani del Santo Padre che ne disporrà a suo piacimento, e sarà la base dell’Instrumentum laboris del Sinodo del
2015”.
Vincenzo Corrado
LA VOCE CHIESA&RELIGIONE
10
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
CHIESA UMBRA.
I temi dell’ultima
riunione della
Ceu. Nasce
una Consulta
permanente
composta dai
Vescovi e dai
coordinatori delle
Commissioni
regionali
Da sinistra i vescovi Cancian,Tuzia, Giulietti, Piemontese,Bassetti, Ceccobelli, Sorrentino,Boccardo,Sigismondi
Otto diocesi, una comune linea pastorale
“I
l vantaggio di essere
una piccola regione è
soprattutto di poter collaborare insieme, avviando linee pastorali che ci accomunano sempre più”. Così ha introdotto il discorso il card. Gualtiero Bassetti, presidente della
Ceu, nel corso della riunione
dei Vescovi umbri che si è svolta il 26 settembre ad Assisi presso il Seminario regionale; vi
hanno partecipato anche i coordinatori delle varie Commissioni regionali.
La scorsa primavera sono state
ridisegnate sei ‘macro-aree’ pastorali le quali, ha annunciato
Bassetti, si coordineranno tra
loro anche attraverso una “Consulta permanente composta dai
Vescovi e dai coordinatori di
ciascuna delle Commissioni regionali di cui si compongono le
sei aree pastorali”.
Mons. Domenico Sorrentino,
vice presidente della Ceu, ha
indicato alcuni “spunti per una
migliore collaborazione pastorale tra le diocesi umbre” facendo leva sui principi della comunione e della sussidiarietà.
La Ceu, nel suo insieme (comprese le Commissioni ed altri
enti), ha detto Sorrentino, “è lo
strumento privilegiato per tale
esperienza di comunione e sussidiarietà, svolgendo una funzione di ‘osservatorio’ della situazione socio-religiosa della
regione, e favorendo la condivisione di esperienze e la colla-
borazione”.
La Consulta permanente - ha
spiegato - dovrà tenersi almeno
un paio di volte all’anno, in modo da poter realizzare un proficuo incontro periodico su punti di interesse comune a livello
regionale, “per evitare di procedere solo tallonati dalle
‘emergenze’”, e ha delineato
quattro “punti di criticità” che
costituiscono sfide comuni e
suggeriscono “l’urgenza di percorsi ispirati a comunione e
sussidiarietà a livello regionale”.
La Consulta si occuperà
in particolare di nuova
evangelizzazione,
problemi della famiglia
e della parrocchia,
emergenze sul piano
della carità, il “pianeta
giovani”
Questi i punti indicati dal Vescovo di Assisi: 1) crisi di senso
e valori, sfida della nuova evangelizzazione; 2) crisi di relazioni (crisi della famiglia, ‘fatiche’
delle comunità parrocchiali,
ecc.): sfida di una pastorale di
comunione; 3) crisi della solidarietà: la sfida della carità; 4)
crisi di speranza: la sfida di
ideare il futuro, il ‘pianeta’ giovani.
Affrontare queste criticità, ha
aggiunto Sorrentino, significa
rispondere anche a dei quesiti
fondamentali: cosa possiamo
fare per incrementare l’incisività della nostra presenza evangelizzante a livello regionale? A
che punto siamo con il rinnovamento della catechesi? Come
rendere più funzionante la comunicazione a livello regionale?
Per quanto riguarda i media ecclesiali, mons. Renato Boccar-
do, delegato Ceu per le comunicazioni sociali, ha detto: “C’è
la necessità di utilizzare al meglio questa ricchezza [dei mass
media cattolici, ndr] per rendere presente il messaggio della
Chiesa nella società contemporanea. A questo fine i Vescovi
hanno affidato alla Commissione regionale per le comunicazioni sociali il compito di svolgere innanzitutto un monitoraggio sui mezzi esistenti, di
esaminare come meglio coordinare le diverse iniziative di comunicazione, e di formulare
proposte concrete ai Vescovi in
vista di una migliore organizzazione e di una più efficace presenza dei mezzi di comunicazione ecclesiali nella società
contemporanea”.
Sempre riguardo all’attività
delle Commissioni regionali in
vista dell’avvio della Consulta
permanente, è emersa l’urgenza di “dare più efficacia alla nostra presenza pastorale - ha sottolineato mons. Sorrentino - sul
versante del sostegno alla famiglia e della presenza culturale
sui ‘punti caldi’ della crisi etica
che riguarda insieme la famiglia e la vita. Occorre dare nuova spinta al rinnovamento delle
parrocchie tenendo presenti le
indicazioni della Evangelii gaudium e rimeditando il suggerimento ancora attuale di Chrisfideles laici (1988) n. 26: maggiore partecipazione dei laici, collaborazione tra parrocchie
(Unità pastorali) e promozione
della vitalità delle parrocchie
attraverso le ‘piccole comunità’.
È certamente necessario, inoltre, prestare ogni attenzione alla situazione esistenziale del
clero, alla formazione dei futuri presbiteri e diaconi, all’intesa
pastorale tra clero, religiosi e
laici”.
Altro tema trattato è stato quello della carità in rapporto alla
attuale crisi. “La nostra regione
- ha dichiarato Sorrentino - si è
distinta in questi anni per la sua
iniziativa a livello di carità con
le sue opere di ascolto e accoglienza, e con il Fondo di solidarietà per le famiglie in difficoltà a causa della perdita del
posto di lavoro”.
Per i Vescovi umbri, “i giovani
sono indubbiamente la risorsa
su cui investire di più e meglio”.
Da qui le domande: “Che cosa
possiamo fare di più sul versante che maggiormente li riguarda, ossia i tre ambiti della pastorale giovanile, vocazionale
ed educativo-scolastica? Quali
iniziative e collaborazioni sono
auspicabili e realisticamente
praticabili?”.
Sono state indicate anche alcune iniziative di prossima realizzazione che riguardano la
Caritas regionale e per le missioni (basti pensare all’ottobre
missionario) che vedano un
maggiore coinvolgimento dei
giovani attraverso le Pastorali
giovanile, vocazionale, scolastica, familiare e il Coordinamento regionale oratori.
La Caritas Umbria ha organizzato un incontro allargato alle
altre Commissioni Ceu per il
prossimo 29 novembre, in cui
illustrerà le attività caritative
che vedranno un maggiore coinvolgimento delle singole Caritas diocesane.
La Commissione per la famiglia
promuoverà quest’anno la “Festa della famiglia”, il 28 dicembre, a livello regionale. Su suggerimento del card. Bassetti, redigerà un documento/contributo al Sinodo straordinario indetto da Papa Francesco, che vedrà centinaia di famiglie umbre
alla manifesazione nazionale in
piazza San Pietro il 4 ottobre.
La Commissione per l’educazione e la scuola ha appena presentato (2 ottobre) la lettera per
l’inizio del nuovo anno scolastico, e le iniziative 2015 rivolte a
quanti sono impegnati nel mondo della scuola.
R. L.
L’11 ottobre il convegno regionale
dell’Apostolato della preghiera
O
Riascolta trasmissioni e speciali.
Quando vuoi e dove vuoi.
Scegli il podcast e play!
www.umbriaradio.it
gni anno,
l’Apostolato della
preghiera
organizza il Convegno
regionale con
pellegrinaggio presso un
santuario umbro: l’evento
della beatificazione di
Madre Speranza è stato
quest’anno un motivo in
più per scegliere
Collevalenza e il suo
santuario. Sabato 11
ottobre: una giornata
intera di ritiro per
riflettere sulle virtù
eroiche e l’operato di
Madre Speranza, di santa
Margherita M. Alacoque,
di suor Faustina
Kowalska, le tre donne
che Gesù si è scelto per la
diffusione del culto al suo
divin Cuore. Padre
Camillo Corbetta,
promotore regionale
dell’Umbria, aprirà il
convegno con la recita
delle lodi (ore 9) e
presenterà il tema: “Un
canto a tre voci sulla
divina misericordia”. Alla
giornalista Marina
Berardi, direttore
responsabile del mensile
del santuario, è affidato il
primo intervento sulla
santità e sui carismi di
Madre Speranza (ore 1010.45). A padre Camillo il
secondo intervento, nel
pomeriggio (ore 15-16),
su santa Margheria M.
Alacoque: il “canto
specifico della divina
misericordia”. Santa
Faustina, il filo rosso che
lega le tre mistiche.
Seguirà la celebrazione
della messa (ore 16.30)
che concluderà la
giornata di spiritualità.
Una opportunità, il
convegno, per
approfondire la
conoscenza di queste tre
donne, apostole della
Divina Misericordia, oggi
assolutamente
necessaria. Molte cose
vanno riviste in questa
luce. Molte convinzioni
vanno rivedute. “Dio è un
Padre e non un giudice sentiamo continuamente
affermare da Padre
Il santuario di Collevalenza
Camillo nei convegni
diocesani. - Dio non tiene
in conto le miserie degli
uomini, le dimentica e le
perdona”. Con questo
spirito l’Adp dell’Umbria
si appresta a vivere la
giornata dell’11 ottobre a
Collevalenza.
Sicuramente una ricarica
spirituale.
Angelina Gravina
LA VOCE SPAZIOCSI
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
CSI UMBRIA. Parte il nuovo progetto per venire incontro alle difficoltà economiche
Lo sport è uguale per tutti
C
on il presidente regionale del Csi,
Carlo Moretti, parliamo del nuovo
progetto “Lo sport uguale per
tutti”. “Prima di tutto - afferma - devo
dire che lo sport è inteso come gioco, e
quindi al tempo stesso uno svago ma
anche un momento di sviluppo per
l’ingegno e le forze fisiche. L’idea nasce
dal semplice osservare ciò che ci
succede intorno: tanti ragazzi
abbandonano lo sport perché i genitori
non riescono a pagare le quote alle
società sportive; nelle parrocchie e negli
oratori l’attività sportiva diminuisce, o
addirittura scompare, per la mancanza di
chi se ne occupi direttamente. I ragazzi
crescono con una visione distorta dello
sport - si pensi al doping e all’ottenere il
successo a tutti i costi, - che influenza i
comportamenti e le relazioni nella vita di
tutti i giorni. Ci sono ragazzi che
riescono a praticare lo sport di ‘serie A’ e
ragazzi che sono costretti allo sport di
‘serie Z’, e costretti molto spesso a vivere
lo sport indirettamente, solo attraverso i
videogiochi”.
“L’area d’intervento e al tempo stesso le
finalità del progetto sono molteplici aggiunge. - Partendo dalle più semplici a
quelle più complesse, abbiamo:
- fornire attrezzature di base a quelle
società sportive, parrocchie, oratori,
scuole, squadre amatoriali che ne sono
sprovviste, e in questo momento di crisi
non riescono ad acquistare;
- riuscire a formare ragazzi che poi
possano fare da animatori nelle
parrocchie e oratori affiancando i parroci
- sempre più oberati di impegni - e
permettendo lo svolgimento delle attività
sportive;
- creare un Prontosport, un 118 dello
sport a disposizione di scuole,
parrocchie, Comuni, ecc. per far
riscoprire il gioco e lo sport nelle scuole,
oratori e nelle piazze di ogni città”.
Tanta carne al fuoco! Quali i tempi di
realizzo, e soprattutto dove reperire le
risorse economiche?
“Lo sport uguale per tutti non ha
Come contribuire
P
er contribuire al progetto “Lo
sport uguale per tutti” si può fare
un versamento sul c/c IT 42 C 02008
03035 000029452112 intestato al Csi
comitato regionale Umbria presso
Unicredit, filiale di Santa Lucia,
scrivendo sulla causale “Progetto Lo
sport uguale per tutti”. Oppure
lasciare un’offerta nel nostro stand
allestito alla fiera “Fa’ la cosa giusta”
nei giorni 3-5 ottobre a Bastia
Umbra. Oppure destinando il 5 per
mille a Sussidia, riportando il codice
94146010544 nei moduli della
dichiarazione dei redditi.
Carlo Moretti, presidente regionale del Csi
scadenza, ma parte subito! Innanzitutto
con un’analisi del territorio, con
l’individuazione dei luoghi dove esistono
problematiche connesse allo sport e al
gioco; dopodiché si analizzeranno le
necessità e i possibili interventi. Sia
chiaro che il progetto non vuole essere di
mera sussistenza, ma vuole fare sì che ci
sia un coinvolgimento dei ragazzi locali,
che piano piano diventino autosufficienti
e siano gli artefici del loro futuro. Le
risorse economiche sono un grande
punto interrogativo: vogliamo
inaugurare una nuova linea e modo di
fare. Partiremo con quello che abbiamo;
una volta che il progetto inizi a dare
risultati, solo allora andremo a
presentarlo al Coni, ai Comuni, Province
e Regione, presentando nero su bianco i
primi risultati, e chiedendo contributi.
Il progetto, come detto, parte subito: la
data ufficiale è il 4 ottobre, san
Francesco! Con lui condividiamo - con il
dovuto rispetto - la volontà di andare
verso chi ha bisogno. Il Csi metterà
quello che può. A questo proposito,
vorrei fare un appello a tutti coloro che
SOLIDARIETÀ. Parlano i ragazzi
di ritorno dalla missione a Haiti
Q
uesta estate una delegazione del Csi è andata a
Haiti con 40 giovani delle società sportive arancioblu per dare vita al nono capitolo della missione
“Il Csi per Haiti”. Ciò che non tutti sanno, e forse nemmeno possono immaginare, è cosa si prova a vivere un’esperienza del genere, tanto “forte” da cambiarti la vita.
Ci si può fare un’idea andando alla pagina facebook Csiperhaiti, dove si trova il diario di viaggio di questa esperienza, con le testimonianze dei nostri ragazzi. Vale la pena leggerle, farle girare all’interno delle società sportive.
L’essenziale è invisibile agli occhi: Haiti è stato un qualcosa di straordinario, fuori da ogni logica e da ogni di-
amano il prossimo, a tutti coloro che
vedono nello sport e quindi nel gioco un
elemento di crescita per giovani ma
anche per gli adulti: vi chiedo di
contribuire versando un euro (o quanto
volete). La moneta da un euro per noi
simboleggia l’uno, il singolo che da solo
conta poco, ma tanti ‘uno’ fanno una
squadra, fanno il gioco e lo sport. Vi
chiedo di entrare in questa grande
squadra e di condividere il progetto”.
Ci sono associazioni o enti che
condividono con voi questo progetto?
È possibile per altri aderire?
“Al nostro fianco abbiamo Sussidia,
un’associazione della quale il Csi Umbria
fa già parte in quanto fondatori sono lo
stesso Csi Umbria, accanto alle Acli provincia di Perugia e all’Azione cattolica
della diocesi di Perugia. Sussidia nasce
con l’intento di mettere a frutto i proventi
della raccolta del 5 per mille sul nostro
territorio e farli divenire buone prassi,
aiutando chi è in difficoltà. Saremmo ben
lieti di avere enti, federazioni, società
che vogliano aderire al nostro progetto.
Più siamo, più riusciremo a fare!”.
mensione spazio-tempo.
Ormai è trascorso qualche giorno da quando siamo tornati alla nostra quotidianità, ed è bellissimo vedere come
tutto abbia assunto un sapore diverso. Ciascuno di noi è
partito con delle domande, con la propria vita alle spalle, con un bagaglio di dubbi e paure.
Haiti ti travolge e ti stravolge, ti porta ad interrogarti profondamente sul valore delle cose e dell’esistenza intera.
Haiti cambia la prospettiva da cui guardi il mondo, ti dona occhi, mani e un cuore diverso. Ti fa capire quali siano le cose importanti della vita, e che per essere felici basta spogliarsi di se stessi e riscoprire l’essenziale, perché
“l’essenziale è invisibile agli occhi, non lo vedi che con il
cuore”.
Per continuare a leggere i racconti di questi ragazzi visitate la pagina facebook Csiperhaiti.
I
Contatti: [email protected]
[email protected] 11
BREVI DAL CSI
❖ CONVEGNO
Sport, doping e salute
Si tiene oggi, venerdì 3 ottobre alle ore 17.30
all’Umbriafiere di Bastia Umbra il convegno Csi
Umbria “Quando si sceglie davvero? Sport,
doping e salute”. Il convegno è inserito
all’interno della manifestazione “Fa’ la cosa
giusta”. Saranno affrontate varie tematiche: le
origini del doping, il doping nell’era moderna;
si parlerà della situazione doping a livello
amatoriale, ma si parlerà anche di prevenzione
nel contesto scolastico e all’interno delle società
sportive, e di promozione di stili di vita sportivi
sani e vincenti.
❖ SPORT PARALIMPICI
Incontro con il Papa
Sabato mattina, Papa Francesco incontrerà
tutto il mondo paralimpico. In aula Paolo VI si
riunirà tutta la famiglia del Cip per fare festa
insieme al Papa nell’iniziativa “Believe to Be
Alive”. Venerdì sera è prevista una cena
ufficiale. Sabato mattina l’incontro con il Papa
e, a seguire, l’attività sportiva in via della
Conciliazione.
❖ MEETING
Associativo ad Assisi
“Francesco, va’ e ripara la mia casa” è il titolo di
Assisi 2014, il tradizionale meeting associativo
ispirato alla figura di san Francesco, in
calendario dal 5 al 7 dicembre. La sede dei
lavori sarà, al solito, la Domus Pacis a S. Maria
degli Angeli. Sono aperte le iscrizioni alla tre
giorni ciessina che, meditando sulla figura del
Santo di Assisi, proporrà spunti di riflessione
sull’essere Csi e l’essere associazione di
ispirazione cristiana. Il sabato in programma la
visita ai luoghi di Francesco. Messa serale in
basilica. A impreziosire il meeting, attesi gli
interventi dell’arcivescovo di Chieti-Vasto mons.
Bruno Forte e del nuovo presidente dell’Azione
cattolica, Matteo Trufelli. Per iscriversi: www.csinet.it.
❖ CSI - RADIO
Collaborazione con InBlu
Appuntamento radiofonico il lunedì mattina
con lo sport del Csi all’interno della
trasmissione radiofonica curata da Ugo Scali e
Andrea Domaschio. Radio InBlu apre dal mese
di ottobre una finestra con collegamenti e
interviste sugli argomenti e le iniziative legate
al Csi. Una bella occasione per far sentire,
attraverso le radio della Chiesa (trovate le
frequenze per zona geografica su
www.radioinblu.it), la voce del Centro sportivo
italiano.
❖ PAPA - 7 GIUGNO
Disponibile nuovo video
È disponibile un nuovo video sull’incontro con
Papa Francesco del 7 giugno scorso. Si aggiunge
a quelli che era già possibile trovare nella
sezione del sito www.csi-net.it dedicata ai video
e alle fotografie di quella storica giornata.
La Convention di presentazione del Csi Perugia
PAGINA A CURA DI
Il Centro sportivo italiano è un ente di promozione sportiva di ispirazione cristiana
che promuove lo sport come momento di
educazione, di crescita, di impegno e di
aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana dell’uomo e della storia nel
servizio alle persone e al territorio.
Il CSI risponde ad una domanda di sport
non solo numerica ma qualificata sul piano culturale, umano e sociale. Da sempre
i giovani costituiscono il suo principale
punto di riferimento.
@
l 21 settembre, all’interno del
“Villaggio dello sport” Happy Meal
Sport Camp realizzato in piazza IV
Novembre a Perugia, si è svolta la
“Convention di presentazione” del Csi
- comitato di Perugia. Il presidente
del Csi Claudio Banditelli, insieme a
tutto il suo staff dirigenziale, ha
descritto tutte le attività che vedranno
come sempre il Centro sportivo
italiano - comitato di Perugia in prima
linea. La serata ha avuto un ottimo
successo, e la sala del Dottorato
all’interno del chiostro di San
Lorenzo, luogo della manifestazion,
era gremita.
“È stato bellissimo vedere il sorriso
sui volti dei bambini che, dopo una
un pomeriggio trascorso in piazza a
giocare, se ne tornavano sudati ma
felici a casa”: questo uno dei
commenti espressi durante la serata
dal presidente Banditelli. E parlando
del Villaggio dello sport: “Devo
ringraziare l’Amministrazione
comunale – ha proseguito – che ci ha
sopportato nell’organizzare di questo
bellissimo evento. È stata
sicuramente una giornata lunga e
impegnativa, ma ripagata
ampiamente dai sorrisi e dal
divertimento stampato sul volto dei
bambini presenti. Mi preme
ringraziare tutti i collaboratori e gli
animatori che fanno parte di questa
nostra grande associazione, e tutti i
ragazzi dello staff McDonald e i
collaboratori del Csi nazionale, in
particolar modo Maurizio Caterina e
Sara Chiostro, che ci hanno
magistralmente supportato
nell’iniziativa”.
Interessanti anche gli interventi
degli altri ospiti intervenuti per
l’occasione. Tra questi il presidente
del Coni regionale dell’Umbria,
Domenico Ignozza, il presidente del
Csi regionale Umbria, Carlo Moretti,
e il consigliere nazionale e
commissario del comitato di Terni
Alessandro Rossi. Nel corso della
convention, presentata
magistralmente dal vice presidente
provinciale Roberto Pascucci, sono
anche state premiate tutte le squadre
vincitrici dei tornei primaverili e
presentate tutte le attività sportive e
formative della stagione 2014-2015
che sicuramente sarà, come al solito,
avvincente e ricca di iniziative.
Luca Alunni
LA VOCE ATTUALITÀ
12
CHIESE E UE. Si sono tenuti a Madrid i Catholic Social Days
Laicato, fatti sentire
Q
uale contributo può dare la
Chiesa per un’Europa sociale?
La Chiesa non ha alcuna
soluzione tecnica. Non ha neppure
concetti politici o economici propri
con cui competere nell’arena
politica. La Chiesa tuttavia partecipa
alle preoccupazioni e ai bisogni della
gente, essendo nel mondo. Questo è
il motivo per cui non è compito della
Chiesa sviluppare soluzioni in campo
tecnico per arrivare a miglioramenti
nelle singole questioni individuali
(…). La dottrina sociale è un
concetto olistico che si concentra
sulle persone e sulla loro dignità, e
non le strumentalizza. Facendo suoi i
principi di personalità, solidarietà e
sussidiarietà come un orientamento
per permetterci di stabilire un
sistema sociale che non sia
unicamente diretto alle questioni
economiche, ma metta a fuoco i
singoli membri. La dottrina sociale
cattolica comunque include non solo
le proclamazioni in campo sociale
del Papa e dei vescovi. Gli
insegnamenti della Chiesa, piuttosto,
sono solo uno dei tre pilastri. Un
secondo è costituito dagli studi
accademici di etica sociale nelle
facoltà teologiche. Il terzo, a sua
volta, è stato per molti anni il
Movimento sociale cattolico. È in
particolare in questo campo che,
pertanto, chiamo urgentemente i
laici cattolici a far sentire la loro
voce nelle politiche europee e a
proclamare e sostenere la dottrina
sociale della Chiesa nel dibattito
politico. L’efficacia della dottrina
sociale della Chiesa dipende anche,
primariamente, da cristiani che
s’impegneranno nella comunità
dell’Europa e nelle attività cristiane
politico-sociali. La rete di laici
cattolici nell’arena politica di tutta
l’Europa è certamente un campo in
cui noi come Chiesa dobbiamo
essere più coinvolti. Quando i
presidenti della Commissione
europea e del Consiglio europeo,
José Manuel Barroso e Herman Van
Rompuy, così come il vice presidente
del Parlamento europeo, László
Surján, si sono incontrati il 10 giugno
di quest’anno per dialogare con i
leader religiosi, il presidente Barroso
ha illustrato la sua iniziativa di
riunire gli intellettuali europei per
discutere di una nuova “narrativa
N
per l’Europa”. Nella pratica, questo
significa che l’idea della pace come
ragione dell’integrazione europea
non è più sufficiente, quasi settanta
anni dopo la fine della Seconda
guerra mondiale. Molte persone
sono dell’opinione oggi che
combinare il rafforzamento
economico, sociale e politico
dell’Europa nel mondo globalizzato
sia la nuova ragione perché gli Stati
in Europa dovrebbero lavorare
insieme. Nella dichiarazione che ho
tenuto in questo incontro a
Bruxelles, ho detto che Robert
Schuman già attribuiva la necessità
dell’integrazione europea non solo
alla logica della pace e della
riconciliazione, ma anche all’autoaffermazione dell’Europa nel mondo.
Ritengo che entrambe queste ragioni
debbano rimanere ugualmente
centrali oggi. (…) Particolarmente in
questo anno di commemorazioni
2014 – a 100 anni dall’inizio della
Prima guerra mondiale – dovremmo
comunque anche non dimenticare le
motivazioni alla base della pace.
Jean-Claude Juncker, il nuovo
presidente della Commissione
europea, è solito dire: “Se avete
qualche dubbio sull’Europa, dovreste
visitare un cimitero militare”.
Pertanto non dimentichiamo che le
interconnessioni esistenti in Europa
sono anche una ragione per cui noi,
in Europa, non solo viviamo in pace,
ma viviamo insieme da amici.
L’Europa rimane un progetto di pace,
libertà e riconciliazione – anche e in
particolare in questo 2014, che è così
difficile in termini di politica estera.
La dimensione sociale dell’Europa è
un contributo maggiore per
imparare la lezione della storia e
rinforzare il progetto di unificazione
europea. Come disse a Salisburgo
Christopher Clark, l’Europa sociale
come un elemento costituente di un
ordine basato sulla pace è senza
dubbio “uno dei più grandi traguardi
della storia dell’umanità”.
Card. Reinhard Marx
presidente Comece
Alcuni passaggi dell’intervento di
apertura della seconda giornata dei
Catholic Social Days for Europe
tenutisi a Madrid dal 18 al 21
settembre (fonte: Eurcom, testo
integrale su www.catholicdays.eu)
Indignazione cristiana
Le parole di don Ciotti
di fronte alle ingiustizie
e umiliazioni contro
gli esseri umani
“N
on dobbiamo perdere la capacità di indignarci, persino
di arrabbiarci di fronte alle
ingiustizie che piegano, che umiliano le
persone…”. Le parole, non di oggi ma
sempre attuali, di don Luigi Ciotti tornano alla mente leggendo la notizia che
l’Australia vende i profughi alla Cambogia in cambio di aiuti e denaro, nonostante Onu e Amnesty abbiano definito
“immorale” l’accordo.
Le parole di don Ciotti tornano alla mente nel leggere di alcuni deputati intenti a
difendere i propri privilegi mentre la crisi continua a tenere in ginocchio milioni di persone e famiglie.
Le parole di don Ciotti tornano alla mente davanti alla notizia della tortura e della lapidazione, a Mosul, di Samira Saleh
al-Nuaimi, avvocatessa musulmana che
si era battuta per il diritti umani e contro
la violenza jihadista.
Le parole di don Ciotti tornano alla mente di fronte alla notizia sulla lunghissima
coda di persone per l’iPhone 6. L’indignazione non è di certo per il prodotto,
ma per l’ennesima proposta di un uso
consumistico delle nuove tecnologie che
si traduce spesso nel furto della più preziosa risorsa dei giovani: la creatività.
Ai bordi della cronaca, la questione dell’indignazione si muove però in una direzione diversa, se non opposta, da quelle delle manifestazioni che negli anni
scorsi hanno attraversato diverse piazze
europee.
C’è un’indignazione violenta che non costruisce alternative, che non conduce alla correzione di scelte sbagliate, che non
restituisce dignità alle persone offese e
umiliate. Si brucia da sola, oppure viene
politicamente strumentalizzata.
C’è un’indignazione culturale che risponde all’affronto, all’umiliazione e all’ingiustizia con la forza della ragione e
non con la ragione della forza.
C’è da preoccuparsi molto quando questa indignazione, in nome del perbenismo e del conformismo, scompare lasciando il posto all’indifferenza e al distacco da problemi, disagi e tensioni. E
c’è ugualmente da preoccuparsi quando
qualcuno dice che l’indignazione non
appartiene al cristiano. Come se Gesù
non si fosse indignato per l’occupazione
La Fisc chiede al Governo di attenuare
i tagli per sostenere le voci libere
on sappiamo se sia stato troppo
pessimista il presidente della Fisc
(Federazione italiana settimanali
cattolici), Francesco Zanotti, quando la
mattina del 25 settembre alla Camera dei
deputati, intervenendo
all’incontro “Garantire il
pluralismo dell’informa- La proposta del presidente
zione. Appello urgente al della Federazione dei
Governo e al Parlamento”, ha detto: “La stampa settimanali cattolici:
diocesana che rappresen- “Chiediamo che anche nei
to, con le sue 189 testate,
sta vivendo un momento nostri confronti si porti il
veramente difficile. Si na- taglio dei contributi al 30%,
viga a vista, senza sapere così da lasciare un po’ di
cosa accadrà domani.
Quasi non ci sono più la- respiro ai giornali diocesani”
crime per piangere, e ci
domandiamo se nei confronti della stampa locale in genere,
mentano con la comunicazione in rete e
qualcuno voglia la nostra morte”.
con iniziative d’avanguardia, oggi è acIl fatto di aver indetto un incontro per
comunato da un destino che sta mettenpresentare l’appello al Governo, con aldo a repentaglio la sopravvivenza di giorcune proposte concrete, denota la volonnali e riviste dalla storia lunga e gloriotà di opporsi a una crisi che sta toccando
sa, ma con crescenti difficoltà economiun po’ tutto il mondo dell’informazione:
che.
dalle reti televisive alle grandi società
I dati forniti all’incontro sono allarmaneditoriali fino alle società editrici più picti: meno 22% le vendite in edicola negli
cole.
ultimi cinque anni, meno 50% la pubbliQuesto composito mondo della stampa
cità, 3.000 posti di lavoro persi nelle reregionale, provinciale, locale, dei piccodazioni delle testate maggiori, 1.000 in
li editori di libri e riviste varie, delle gioquelle dei giornali più piccoli e dei terrivani cooperative di giornalisti che si citori.
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
“Negli ultimi dieci anni i contributi pubblici all’editoria sono scesi da 120 a 55
milioni di euro - ha ricordato Roberto
Calari di Alleanza cooperative italiane. Così non si può proseguire. Dopo i 32
giornali che hanno chiuso negli ultimi
due anni, altre decine di testate locali rischiano di scomparire. Si tratta di giornali radicati nel territorio, che sono un
elemento essenziale della democrazia e
del pluralismo dell’informazione”.
“La crisi è di tutto il sistema editoriale –
ha affermato Franco Siddi, segretario
generale della Federazione nazionale
stampa italiana (Fnsi) – e, oltre alla perdita dei posti di lavoro, siamo di fronte a
un netto dimagrimento dell’offerta e della qualità”.
Caterina Bagnardi, rappresentante della File (quotidiani locali) ha descritto i
provvedimenti di sostegno all’editoria in
alcuni Paesi europei: l’Austria con 500
mila euro a testata oltre a una quota variabile in funzione delle copie vendute;
Danimarca con fondi fino a un massimo
di 2 milioni di euro; la Francia con provvidenze varie; la Germania con fondi
In fila per l’iPhone 6
dello spazio sacro da parte dei mercanti, e non avesse reso nota la sua fortissima indignazione per ogni offesa arrecata ai piccoli.
Certo, si tratta di un’indignazione completamente diversa da quella delle piazze e c’è un pensiero - che forse non è di
sant’Agostino, come alcuni affermano che può aiutare a definirla: “La speranza ha due figli bellissimi: l’indignazione
e il coraggio. L’indignazione davanti alle cose così come sono, il coraggio per
cambiarle!”. Non importa stabilire ora
l’autenticità delle parole, ma certamente si può dire che la collera e l’odio nulla hanno avuto e nulla hanno a che fare
con l’indignazione di persone libere e responsabili.
E allora, ai bordi della cronaca quotidiana, a quale indignazione pensare?
L’indignazione è il frutto di una coscienza non assopita, che riceve e trasmette
impulsi nella ricerca della verità, della
bellezza e della bontà.
L’indignazione è il frutto di un’educazione che anche con l’aiuto - a volte sconclusionato - della cronaca, bussa alla
porta della coscienza.
“L’educazione di cui oggi abbiamo maggior bisogno - dice ancora don Ciotti - è
allora proprio quella alla libertà, alla responsabilità, all’intelligenza critica. L’unica in grado di spezzare le catene del
conformismo, della rassegnazione e
quindi dell’ingiustizia, rendendoci capaci di operare coraggiosamente i cambiamenti necessari affinché i diritti e la dignità di tutti gli uomini siano rispettati e
promossi”.
Ai bordi della cronaca queste parole diventano appello a indignarsi. Indignarsi
di fronte all’ingiustizia, all’egoismo, all’indifferenza, al furto di umanità. Diventano un invito a fare dell’indignazione una risposta forte e costruttiva. Una
risposta pensata e maturata in un percorso, culturale ed educativo, consapevole che il perbenismo e il conformismo
non sono strade verso il futuro.
Paolo Bustaffa
erogati dai Laender; la Gran Bretagna
senza alcun aiuto specifico e totale libertà di stampa entro la “Common Law”.
La richiesta formulata da Zanotti a nome
della Fisc parte dal fatto che “negli ultimi due anni abbiamo subìto tagli di circa il 60% dei contributi, mentre il resto
dell’editoria che usufruisce dei contributi sulla legge 250/90 ha subìto un taglio di
circa il 30%. Quindi, per evitare di dover
assistere a chiusure di testate, chiediamo che anche nei nostri confronti si porti il ‘taglio’ al 30%, così da lasciare un po’
di respiro ai giornali diocesani. La questione - ha aggiunto - non è una battaglia
per conservare privilegi, anzi è esattamente il contrario: si tratta di poter usufruire di quel minimo di sostegno che
permette di mantenere in vita queste voci libere”.
Tre gli appelli rivolti al Governo: avviare
un tavolo di confronto con gli operatori
del settore per definire obiettivi e strategie per una vera “riforma dell’editoria”
da tempo attesa; accelerare la revisione
delle norme sull’emittenza televisiva e radiofonica; provvedere, con la prossima
legge di stabilità, a garantire le risorse
adeguate agli strumenti di intervento che
la legge già oggi prevede per l’editoria
non-profit, cooperativa, di idee e di testimonianza (tra cui rientrano in particolare le testate diocesane).
Luigi Crimella
LA VOCE UMBRIA&DINTORNI
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
Cioccolato e vino al castello
Dal 3 al 5 ottobre
a Corciano
itinerari
enogastronomici alla
scoperta di
tradizioni
vitinicole
del territorio
Altrocioccolato
Dal 10 al 12
ottobre a Città
di Castello la
manifestazione dedicata
all’equosolidale.
D
al 10 al 12
ottobre torna
“Altrocioccolato”
festa internazionale
dedicata alla filiera del
cacao equo-solidale.
Tema di questa
edizione, che si terrà a
Città di Castello, è “Il
cibo è nudo” che nasce
proprio dall’idea di
“spogliare” il cibo, per
mostrarne i lati nascosti.
Scopo della
manifestazione è quello
di sostenere i valori del
commercio equo e
solidale, favorendo la
conoscenza di un
modello di sviluppo
alternativo e offrendo ai
produttori del Sud del
Mondo la possibilità di
presentare i frutti del
loro lavoro.
Contestualmente ad
Altrocioccolato, si
svolgeranno anche le
iniziative che rientrano
nell’ambito delle
“Giornate regionali del
commercio Equo e
solidale”. Protagonista
della tre giorni una
mostra mercato che
ospiterà stand di
importatori, produttori e
artigiani cioccolatieri,
provenienti da ogni
parte di Italia. Ospite
d’onore, dunque, il
cioccolato, quello equo
e solidale, biologico e
artigianale. Ma non
solo. Il programma
prevede una fitta rete di
eventi culturali, tra
dibattiti, seminari,
mostre e laboratori che
faranno da cornice alla
fiera, ospitata nel centro
storico della città. Tra
gli eventi più attesi dagli
intenditori dell’equosolidale, l’assemblea
nazionale di Agices. Ad
accompagnare il tutto
musica e artisti.
A
Corciano dal 3 al 5
ottobre si tiene la
quarta edizione di
“Corciano castello di vino”, tre giornate di degustazioni enogastronomiche, con 15 cantine della
zona del Trasimeno e 13
punti di ristoro, sullo
sfondo di eventi folkloristici, concerti live, dj set,
premiazioni e conferenze. Un evento nato con
l’obiettivo di sostenere e
qualificare il castello di
Corciano attraverso la riscoperta e il recupero di
tradizioni vinicole del
territorio.
Promosso dall’associazione “Corciano castello
di vino”, composta dalle
tre storiche associazioni
locali Apd
Corciano,
Filarmonica Corciano e Pro loco di Corciano, l’evento
si
svolgerà
all’interno
delle antiche
vie
medievali del borgo.
“Corciano castello di vino” è un percorso sensoriale itinerante rivolto a
tutti gli amanti del buon
vino e delle tradizioni. I
visitatori, acquistando il
proprio calice a 5 euro,
potranno degustare gratuitamente i diversi vini
di tutte le cantine che per
l’occasione allestiranno
spazi personali, distribuiti per le vie del paese.
Nel corso dei tre giorni
sarà possibile assaporare
anche le numerose delizie gastronomiche locali
grazie ai corner, punti di
ristoro all’aperto, dislocati nel centro storico del
borgo. Musica dal vivo ed
animazioni contribuiranno a creare un’atmosfera suggestiva ed emozionante.
Tra le novità di quest’edizione, anche alcune
collaborazioni con importanti realtà del territorio, quali l’Associazione Avanti Tutta Onlus di
Leonardo Cenci e l’Accademia del Peperoncino
di Perugia.
‘Expeditio prima: Flaminia’. Otricoli, Narni e Terni
U
n fine settimana alla riscoperta della
antica via Flaminia.
“Expeditio prima: Flaminia” è il tema intorno al
quale si svolge la prima
edizione di una iniziativa
sulle orme degli antichi romani nel territorio umbro compreso tra
Ocriculum, Narnia e Carsulae. Il percorso è
incentrato sul cammino compiuto da una
legione romana in marcia, che si sposta lungo l’antica arteria, sostando nelle aree archeologioche e nelle piazze delle tre città
coinvolte: il 3 ottobre a Otricoli, il 4 a Nar-
ni, il 5 a Terni
(Carsulae).
In occasione
delle soste si
svolgono delle
rievocazioni
storiche, come
l’allestimento
di un accampamento militare di epoca romano - repubblicana, con rappresentazioni
di scene di vita quotidiana e addestramenti militari. Gli eventi saranno affiancati da
laboratori didattici e banchi artigianali, per
ricostruire la vita romana e gli antichi mestieri, ospitati dalle varie trutture museali
(l’Antiquarium San Fulgenzo a Otricoli, il
museo civico Palazzo Eroli a Narni, il centro
visita U. Ciotti di Carsulae).
I visitatori saranno coinvolti nella ricostruzione di acconciature romane, nei laboratori di scrittura antica e altro ancora, con
particolare attenzione per attività dedicate
ai più piccoli.
Il progetto organizzato dai singoli comuni e
dall’associazione culturale Gens Iulia, in collaborazione con la società Space, è finalizzato alla valorizzazione territoriale, culturale e turistica della via Flaminia. Per info
http://expeditioprima.anticaviaflaminia.it.
Facebook: “anticaeviae”
13
LA VOCE LETTERE&OPINIONI
14
Bene fa Assisi a tutelare
la famiglia naturale!
IL PUNTO
L’islam ha dei
lati allarmanti
H
o già parlato delle
ragioni per cui trovo
allarmanti gli effetti
globali della (ri)nascita del
Califfato islamico.
L’argomento merita di essere
approfondito. Ci sono alcuni
aspetti della mentalità
islamica che devono essere
conosciuti. Beninteso, se ne
può parlare solo in termini
generali e approssimativi, con
riferimento a grandi masse e
a linee di tendenza; le singole
persone poi possono essere e
sono molto diverse, e questo
va precisato per non fare torto
a nessuno. Dunque: il primo
punto è che la dottrina
islamica non conosce la
distinzione tra la sfera
religiosa e quella secolare, o
per dirla in termini nostri, tra
la Chiesa e lo Stato. La
dottrina cristiana invece
conosce questa distinzione
(“Date a Cesare...”); nel corso
dei secoli la Chiesa l’ha
tradita mille volte, ma il
concetto è rimasto. Per gli
islamici non è così: la
comunità dei credenti e la
società civile sono tutt’uno, e i
precetti religiosi sono legge
dello Stato. Quindi, se c’è un
capo supremo religioso (il
califfo), questi è anche il capo
supremo civile, e non lo è
solo entro un certo territorio
ma dovunque vi siano fedeli.
Il sedicente califfo dei nostri
giorni è riconosciuto come
tale solo da una piccola
minoranza, ma basta che qua
e là, nei Paesi occidentali,
qualche gruppetto di fanatici
lo segua, e avremo nuclei di
terroristi pronti a tutto. Poi c’è
un fattore più propriamente
culturale. Gli islamici si
sentono i seguaci e i
depositari della Rivelazione
divina nella sua ultima e
definitiva manifestazione, e
pensano quindi di essere
culturalmente e moralmente
superiori a tutti gli altri, a
cominciare dai cristiani che
intimamente disprezzano,
anche perché i cristiani sono i
primi a non prendere sul
serio la propria religione. Il
fatto che gli occidentali negli
ultimi secoli abbiano
raggiunto livelli di benessere,
potere economico, potere
politico e via dicendo,
superiori a quelli degli altri
popoli, gli islamici lo vivono
come un furto e una
sopraffazione, e covano un
sordo rancore pronto a
trasformarsi in vendetta.
Ripeto: non tutti sono così. Ma
questa è l’acqua nella quale
nuotano i pesci che il
sedicente califfo chiama a
raccolta.
Pier Giorgio Lignani
S
to leggendo il vostro giornale n. 33
di venerdì 19 settembre, che a
pagina 7 parla del Consiglio comunale
di Assisi che ha approvato con una
delibera “a tutela della famiglia
naturale”. Per quello che mi riguarda, i
sacramenti sono sette: battesimo,
confessione, comunione o eucarestia,
cresima, Ordine, matrimonio, unzione
degli infermi. Perciò il matrimonio è un
sacramento tra uomo e donna: si
sposano e sono moglie e marito, poi
avranno i figli e allora padre e madre.
Sono millenni che è così, il matrimonio
tra uomo e donna è indissolubile, come
la famiglia che è sacra e egualmente
indissolubile. Ma sia al Governo italiano
che all’Unione europea non importa
nulla come sta la gente: parecchi si
suicidano che non hanno lavoro, si tassa
chi assume, se uno è ferito da un
animale (orsa Daniza) tutelano l’animale
e non l’uomo, vanno a favore di gay,
lesbiche, omosessuali, ecc. Sbarcano gli
immigrati a Lampedusa, li salvano, gli
danno tutto, ma a noi italiani ci
prendono a calci. I cristiani sono
maltrattati. Io sto con il Consiglio
comunale di Assisi, finalmente vedo
persone serie cui sta a cuore la famiglia
tradizionale, cioè uomo e donna, moglie
e marito, padre e madre. Viva Papa
Francesco e Giovanni Paolo II! Sono loro
gli insegnanti!
Giuseppe Lombardo
Calvi dell’Umbria
Caro lettore, mi associo al suo
“evviva” e grazie delle sue
osservazioni. Per quanto riguarda
gli immigrati, la questione è molto
complessa, e carica di morti e di
grande malessere e sofferenza per
tutti. Non è vero che a loro si dà
tutto: spesso non si dà nulla, ed è
tanto se si riesce a salvargli la
vita. Si deve prendere coscienza
che il mondo è cambiato e cambia
sempre di più, per cui ci si deve
attrezzare per affrontare con
consapevolezza le sfide del nostro
tempo.
Sinodo sulla famiglia:
Gesù dà un suggerimento
Gentile Direttore,
alla vigilia del Sinodo dei vescovi,
mentre viviamo una intensa riflessione,
spesso divisa e al suo interno in
contrasto, la parabola della liturgia di
domenica 21 settembre pare
provvidenziale (Matteo 20,1-16). Innanzi
tutto chiarisce con semplicità e facile
comprensione la diversità della logica
umana e della logica di Dio, di
conseguenza persuade sulla differenza
della misura della giustizia e quella
dell’amore: sono due misure diverse in
profondità, e non stupisce capirlo. Allora
viene spontanea la domanda: quale
misura deve praticare la Chiesa?
Altrettanto chiara a me pare la risposta:
quella dell’amore, della misericordia
(direbbe Papa Francesco), del perdono,
come hanno sempre testimoniato i santi
con la loro vita. Ancora una volta la
Parola di Dio illumina nelle difficoltà,
nelle difficili responsabilità, se
l’accogliamo; addirittura, io penso, può
persuadere anche i non credenti. Chi
può trovare ragione per rifiutare
l’amore? Certo l’amore che concilia
l’amore per tutti, come nella parabola:
gli operai del mattino non sono
Perugia
Maria Rita Valli
piazza IV Novembre, 6
Perugia
Tel. 075 5727871
[email protected]
Orvieto - Todi
Michela Massaro
Via S. Lorenzo, 18 - Todi
333 9340325
[email protected]
Terni
Elisabetta Lomoro
piazza Duomo, 9 - Terni
Tel/fax 0744 546525
[email protected]
Assisi
Roldano Boccali
Tel. 330 417028
[email protected]
Gubbio
Giampiero Bedini
via Monteverdi,2
Gubbio
Tel. 075 9272116
[email protected]
Città di Castello
Moreno Migliorati,
piazza Gabriotti,10
Città di Castello
Tel. 075 8550167
[email protected]
Materiale fotografico
- Archivio La Voce
- Enrico Milanesi (Città
di Castello)
- Gavirati (Gubbio)
- Giancarlo Belfiore
ASSOCIATO
ALL’UNIONE
DELLA STAMPA
PERIODICA
ITALIANA
ISCRITTO ALLA
FEDERAZIONE
ITALIANA
SETTIMANALI
CATTOLICI
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
Don Franco nel cuore della sua comunità
S
ei stato così poco con noi, eppure sei entrato subito
nella nostra vita. Sorriso schietto, occhi penetranti e
sereni, mani aperte all’accoglienza e alla benedizione;
ci ammonivi, consigliavi, talvolta serravi le labbra e
annuivi per dire: è così, sì, è proprio così, è questo il
vostro Gesù, è questo il suo amore per noi. L’Amore a
cui dobbiamo corrispondere amandoci fra noi. Caro
don Franco, creatura fragile, uomo di Dio, ostia
spezzata per noi, custodiremo nel cuore le tue preziose
parole ricche di fede e di speranza. Vergine santa,
porta del Cielo, affidiamo il nostro Pastore al tuo
amore di madre; lui, tuo figlio prediletto, sarà sempre
vivo nell’abbraccio misericordioso di Dio e nei cuori di
chi lo ha amato.
La comunità parrocchiale di Prugneto
danneggiati dall’amore per quelli della
sera, hanno avuto quello che avevano
pattuito.
Amabilia Diotallevi
Terni
Eucaristia ai divorziati,
tra Diritto e misericordia
Non è un segreto che nell’ambito della
Chiesa si confrontino da mesi due linee:
consentire o no l’eucaristia ai divorziati
risposati? Da tempo comunque nei loro
confronti è emerso un atteggiamento di
comprensione. Basti pensare alla
differenza di giudizio tra il Codice di
diritto canonico del 1917 che parlava di
pubblici peccatori, e quello attuale. Sia
san Giovanni Paolo II sia Benedetto XVI
hanno esortato all’accoglienza e alla
cura pastorale. Stiamo parlando di
donne e di uomini, di bambini e di
adulti, che vivono situazioni difficili.
Papa Francesco ha chiesto che i Padri
sinodali, nei casi delle famiglie ferite,
indichino la via del Samaritano, che si
trovino il vino e l’olio, che si accolgano
nella locanda. La misericordia non si
sgancia mai dalla verità; al riguardo il
Vescovo di Roma ha precisato: “Tra le
condizioni che accomunano i
partecipanti alla celebrazione
eucaristica, due condizioni sono
fondamentali per andare bene a messa:
tutti siamo peccatori, e a tutti Dio dona
la Sua misericordia”. Papa Francesco ha
È bello e di grande conforto sentire che vi è una
comunità - e sappiamo che non è la sola - che ha
un ricordo non solo positivo, ma carico
dell’affetto di tante persone. Rimane in tutta la
vicenda l’amaro in bocca per come si è svolta e
per il suo tragico epilogo, e un rammarico per
l’insensibilità di chi si è affrettato a difendere i
diritti di informazione e si è dichiarato
preoccupato per la presunta messa in
discussione di tale diritto. Non si è dimostrato
preoccupato che da certe notizie potesse derivare
più o meno direttamente un danno per la
persona. Se vi sono delle regole nel fare
informazione, una è il rispetto per la dignità
delle persone, anche quando si tratta di un prete.
di recente affermato che davanti a tante
esigenze pastorali, davanti a tante
richieste di uomini e donne, corriamo il
rischio di spaventarci e di ripiegarci su
noi stessi in atteggiamento di paura e
difesa. Da questo atteggiamento di
paura e difesa, ha spiegato Bergoglio,
“nasce la tentazione della sufficienza e
del clericalismo, quel codificare la fede
in regole e istruzioni, come facevano gli
scribi, i farisei e i dottori della Legge del
tempo di Gesù. Avremo tutto chiaro,
tutto ordinato, ma il popolo credente e
in ricerca continuerà ad avere fame e
sete di Dio”.
Pier Luigi Galassi
Perugia
Qualche necessaria riflessione
sulla fecondazione eterologa
L’“eterologa” in Umbria si farà, e si farà
gratuitamente. Esistono però limiti etici
non secondari, da più voci sollevati, già
emersi nella discussione a livello
ministeriale sulla fecondazione
eterologa. Come e quanto si terrà in
conto questa prospettiva?
Comprendiamo che i temi etici
rappresentino per il lettore medio un
argomento poco attraente, ma la nostra
preoccupazione diventa almeno in
parte, più visibile in rapporto alla
questione economica “occulta” che la
fecondazione eterologa si trascina
dietro: il grande business potenziale del
HUMOUR
Disegni di Marcello Cruciani
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Semestrale
Sostenitore
Benemerito
mercato dei gameti e degli uteri, che
dire in vendita e in affitto non si può,
ma la casistica questo ci consegna, a
tariffari decisamente anticrisi. La
ragione lascia pensare che il mercato di
materiale umano è un limite etico del
quale discutere. Pur tenendosi fuori da
questi aspetti - che per onor di verità
vanno citati - la parola “gratuità” del
percorso sanitario lascia sempre qualche
dubbio. La gratuità per l’utente non lo è
affatto per il contribuente, e invece
diventa un’opportunità favorevolissima
per gli operatori di settore. Ecco che
allora i conti cominciano a tornare più
giusti. Ma torneranno altrettanto giusti
al momento di considerare che il diritto
alla salute è una cosa, ma il “diritto al
figlio” è una cosa diversa? Come
spieghiamo alla comunità, nella crisi
attuale, l’onere di pagare il prezzo del
diritto al figlio a tutti i costi?
Raccogliamo allora la provocazione (ma
neanche poi tanto) di Scienza & Vita: se
l’accesso alla fecondazione eterologa
deve essere gratuito, perché anche il
percorso alle adozioni non dovrebbe
esserlo? Considerando costi che possono
superare anche i 20.000 euro, come
riporta il Centro di ricerche sulla
gestione dell’assistenza sanitaria sociale.
Il “diritto al figlio” si esprime anche
nell’utilissima e stavolta eticamente
ineccepibile opzione adottiva. Tra
l’altro, aggiungiamo, la tutela del
bambino futuro membro della società,
nel caso dell’eterologa, si pone
pesantemente, a monte, con le
tentazioni di selezione eugenetica; il
rischio di produrre Ogm umani
dovrebbe qui stimolare la coscienza a
una riflessione. Parimenti, a valle,
ritroviamo le ricadute sul diritto di ogni
essere umano a conoscere le proprie
radici. Nondimeno, esiste il rischio
statisticamente significativo di
consanguineità tra persone ignare della
propria parentela che già in altri
contesti internazionali si è posto. In
sostanza, gli aspetti etici implicati
nell’eterologa sono davvero consistenti.
Preghiamo tutti di tenere a mente
questo tema, che non è aleatorio e non
è ideologico, ma un dato oggettivo sul
quale riflettere. Di tutto questo discorso,
la cosa che vorremmo rimanesse nella
testa e nel cuore del lettore è che
parliamo di coppie che desiderano
diventare genitori, che magari soffrono
per una difficoltà ad avere figli, ma
parliamo soprattutto di bambini, che
sono quelli senza voce in capitolo in
tutto questo, e ciò non può indurci a
ragionare senza criteri etici.
Ernesto Rossi
presidente Forum famiglie Umbria
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15
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
I
vescovi nominati nell’ultimo
anno sono stati convocati a
Roma per un corso di formazione sul ministero episcopale da
poco iniziato, promosso dalla
Congregazione per i vescovi, dalla Congregazione per le Chiese
orientali e da Propaganda Fide.
Hanno partecipato i tre vescovi
recentemente ordinati in Umbria:
Piemontese, Marconi, Giulietti.
Sono state giornate intense, riempite da quattro relazioni al giorno
tenute da cardinali e vescovi, responsabili dei vari dicasteri della
Curia romana.
Tra i partecipanti si è subito stabilito un clima fraterno, caldo e
arricchente nella conoscenza,
nell’incontro fraterno, nel confronto, nella preghiera, nel pellegrinaggio alla tomba dell’apostolo Pietro, al santuario del Divino
Amore, alla tomba di san Francesco e alla Porziuncola.
Al termine del percorso formativo
vi è stato l’incontro con Papa
Francesco, che ha rivolto un discorso a dir poco meraviglioso. Ha
proposto parole che si possono
sintetizzare in un vocabolario o
Un vocabolario
per i vescovi
† padre Giuseppe Piemontese*
prontuario del vescovo.
Conoscenza personale:
“Ora posso finalmente
associare la prima conoscenza avuta dalle carte
ai vostri volti, e dopo
aver sentito parlare di
voi, posso personalmente ascoltare il cuore di
ciascuno e fissare lo sguardo su
ciascuno per scorgere le tante
speranze pastorali che Cristo e la
sua Chiesa ripongono in voi. Profumate di Spirito santo con le vostre Chiese, siete case abitate dal
Vangelo, che è stato aperto sulla
vostra testa”.
Presenza stabile: “Quando latita il
Pastore o non è reperibile, sono
in gioco la cura pastorale e la salvezza delle anime. Voi siete stati
legati da un anello di fedeltà alla
Commento alla liturgia della Domenica
Chiesa che vi è stata affidata, perciò serve l’intimità, l’assiduità, la costanza, la pazienza. Non
servono vescovi contenti in superficie: non siate vescovi con scadenza
fissata. È importante
non bloccare la forza risanatrice che sgorga dall’intimo
del dono che avete ricevuto, e
questo vi difende dalla tentazione
di andare e venire senza meta. E
noi abbiamo imparato dove andiamo: andiamo sempre da Gesù.
Per abitare pienamente nelle vostre Chiese è necessario abitare
sempre in Lui e da Lui non scappare: dimorare nella sua Parola,
nella sua eucaristia”.
Amate il popolo che Dio vi ha dato, anche quando avranno “com-
“FIRMATO” Famiglia
Azioni che arrivano lontano
Le nostre scelte R
verso chi amiamo,
verso Dio - hanno
iemerge nelle letture
odierne il tema della
domenica precedente: il
rifiuto dell’adesione al regno di
Dio. Nella prima lettura, il
profeta Isaia contrappone in
maniera efficace e poetica
l’amore di Dio per il Suo
popolo, la Sua iniziativa, la Sua
dedizione, all’atteggiamento
del popolo eletto, che comporta
la sua condanna. Il Vangelo
presenta il medesimo
atteggiamento di amore e
dedizione di Dio verso il suo
popolo, e il rifiuto di
quest’ultimo. Sono presenti
però altri due elementi:
conseguenze
più grandi
del previsto
l’annuncio del sacrificio del
Figlio di Dio e l’accenno che il
Regno sarà dato a “un popolo
che ne produca frutti”. La
seconda lettura mostra un altro
aspetto del volto di Dio: la
rassicurazione,
l’esortazione, la
serenità, la pace,
quasi come
contrappunto, ma
della Domenica
anche come
integrazione agli
PRIMA LETTURA
altri due brani.
Dal libro del profeta Isaia 5,1-7
Si dà per assunto
SALMO RESPONSORIALE
che i brani non
fanno solo
Salmo 79
riferimento ai
SECONDA LETTURA
fatti storici ma
Dalla Lettera di Paolo ai Filippesi 4,6-9
hanno una
valenza sia sul
VANGELO
piano personale
Dal Vangelo secondo Matteo 21,33-43
che come Chiesa.
LA PAROLA
Il rifiuto di aderire alla Parola
viene presentato in tutta la
drammaticità sia perché
contrapposto all’amore di Dio
che si manifesta in maniera
così dolce e piena, sia perché
collega in maniera
indissolubile i nostri
comportamenti con la
Passione di Cristo.
Si propone qualche
considerazione. Nei rapporti
tra le persone, ogni scelta si
inserisce in una
concatenazione di eventi sul
piano psicologico, relazionale e
di accadimenti, per cui ogni
scelta ha conseguenze delle
quali non sempre è agevole
avere consapevolezza, e che a
volte hanno sviluppi al di là dei
nostri gesti e intenzioni. La
coscienza di ciò ci rende più
attenti, più prudenti. Questo
vale tanto più quanto più le
relazioni sono intense e
coinvolgenti. Si pensi alla vita
familiare: è necessaria una
cura assidua per mantenere
rapporti soddisfacenti; è
difficile a volte tornare indietro
dopo un percorso - anche non
molto lungo - di
incomprensioni, di distrazione,
SPAZIO CRUCIVERBA PER GRANDI E PICCINI
CRITTOCRUCIVERBA
Sistema nello schema una lettera
per casella in modo da ottenere
orizzontalmente 10 parole, ognuna
delle quali è contenuta nel Vangelo
di questa domenica. A numero
uguale corrisponde lettera uguale.
A lavoro ultimato, leggendo dall’alto verso il basso nella colonna dal
bordo nero, troverai la frase-chiave
del Vangelo (4,6).
(Le soluzioni del cruciverba nel prossimo numero)
Angeli con insegne vescovili
messo grandi peccati”, senza
stancarvi di “salire dal Signore
per ottenere perdono e un nuovo
inizio. Hanno bisogno della vostra
pazienza per essere curati, per
crescere. Vi raccomando soprattutto i giovani e gli anziani. I primi perché sono le nostre ali, e i
secondi perché sono le nostre radici. Ali e radici senza le quali non
sappiamo che cosa siamo e nemmeno dove dovremo andare. Pen-
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A
Vangelo
“C’
era un padrone di casa, il quale piantò una vigna,
le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per
pigiare l’uva e vi costruì una torre; poi l’affittò a dei
vignaiuoli e se ne andò in viaggio. Quando fu vicina la stagione
dei frutti, mandò i suoi servi dai vignaiuoli per ricevere i frutti
della vigna. Ma i vignaiuoli presero i servi e ne picchiarono
uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono... Finalmente,
mandò loro suo figlio, dicendo: ‘Avranno rispetto per mio figlio’.
Ma i vignaiuoli, veduto il figlio, dissero tra di loro: ‘Costui è
l’erede; venite, uccidiamolo, e facciamo nostra la sua eredità’”...
di sottovalutazione, di
noncuranza. Esistono elementi
di analogia tra il rapporto che
si sviluppa tra le persone e il
nostro rapporto con Dio.
Questo vale naturalmente per
le creature, non per il Padre il
cui amore e fedeltà rimangono
immutati. Il nostro rapporto lo
costruiamo nel tempo; i nostri
gesti di fedeltà e infedeltà, la
nostra attenzione o distrazione
di ogni giorno hanno
conseguenze importanti per il
futuro della nostra vita
cristiana. Anche nella
dimensione comunitaria, le
azioni di singole persone o di
gruppi comportano
conseguenze che a volte sono
non preventivabili, e che
spesso trascendono la
rilevanza dei singoli episodi
presi isolatamente,
A cura di Michela Massaro
SOLUZIONE
DEL
CRUCIVERBA
DEL
NUMERO
PRECEDENTE
La frase
chiave è:
Fare la
volontà
del Padre
sate ai vostri sacerdoti, in primis:
ce ne sono tanti che non cercano
più dove Lui abita, o che dimorano in altre latitudini esistenziali,
alcuni nei bassifondi. Altri, dimentichi della paternità episcopale o magari stanchi di cercarla
invano, ora vivono come se non
ci fossero più padri o si illudono di
non aver bisogno di padri. Vi esorto a coltivare in voi, Padri e Pastori, un tempo interiore nel quale si possa trovare spazio per i vostri sacerdoti: riceverli, accoglierli, ascoltarli, guidarli.
Vedo in voi le sentinelle: capaci di
svegliare le vostre Chiese, alzandovi prima dall’alba o in mezzo
alla notte per ridestare la fede, la
speranza, la carità; senza lasciarvi assopire o conformare con il lamento nostalgico di un passato
fecondo ma ormai tramontato”.
Pastori in grado di ricomporre l’unità, “di tessere reti, di ricucire,
di vincere la frammentarietà. Pur
custodendo gelosamente la passione per la verità, non sprecate
energie per contrapporsi e scontrarsi, ma per costruire e amare”.
* Vescovo di Terni - Narni - Amelia
determinando conseguenze a
volte molto gravi. Si pensi allo
scoppio della Prima guerra
mondiale, con ripercussioni
che andarono ben oltre le
intenzioni e gli interessi dei
singoli gesti delle persone e
perfino degli Stati.
Analogamente, in ambito
ecclesiale, ricordiamo la
sostanziale scomparsa di
Chiese una volta floride come
quelle dei primi secoli in Africa
e Asia Minore; ciò senza una
chiara “causa” che abbia
determinato gli eventi. Oggi si
va discutendo del “declino”
delle Chiese occidentali e dello
sviluppo di altre in Asia, Africa,
America Latina. Cosa
succederà negli anni futuri,
non è dato saperlo.
In conclusione, sia su un
piano personale che
comunitario, le conseguenze
delle nostre azioni sono in
genere più rilevanti di quanto
noi ci aspettiamo e possiamo
prevedere o desideriamo. Da
un lato, quindi, l’importanza di
esercitare la vigilanza e il
discernimento; dall’altro, la
consapevolezza che il nostro
destino - sia umano che
cristiano - necessita di
Qualcuno che ci sappia
guidare per poter
sperare di non produrre
“acini acerbi”.
Sergio Biagini
Ambretta Berioli
LA VOCE Perugia .Città della Pieve
16
BREVI
❖ MUSICA
Il dono silenzioso di Dio
PERUGIA. Sono 30 anni
che nella chiesina della
Madonna della Luce si
porta avanti l’adorazione
eucaristica quotidiana
Aperte le iscrizioni ai corsi
della Scuola diocesana
Il 1° ottobre sono iniziate le lezioni alla
Scuola musicale diocesana Frescobaldi.
Sempre aperte le iscrizioni per frequentare
i corsi di tastiera, chitarra, pianoforte,
violino e qualsiasi altro strumento. Per
facilitare la frequenza la scuola, oltre la
sede centrale in corso Cavour 184, ha
sezioni anche a Bagnaia e a Perugia presso
la parrocchia di Monteluce e della chiesa
Madonna delle Grazie in via Caprera.
Telefonare di pomeriggio allo 075 5736171.
❖ CITTÀ DELLA PIEVE
Incontro eucaristico
e adorazione al santuario
L’Associazione laicale eucaristica riparatrice
(Aler) promuove per sabato 25 ottobre a
Città della Pieve, presso il santuario
Madonna Fatima (largo della Vittoria), un
incontro eucaristico spirituale per gli
associati della diocesi di Perugia e delle
diocesi umbre. L’incontro inizia alle ore 16
con una conferenza a carattere formativo e
a seguire un’ora di Adorazione eucaristica
per concludersi con la Celebrazione
eucaristica d’orario, alle ore 18, presieduta
dall’assistente ecclesiastico nazionale p.
Franco Nardi, ofm capp. “Possono
partecipare non solo i diretti interessati,
ma chiunque del popolo di Dio fosse
interessato” spiega Luciano Sdruscia,
delegato diocesano della Aler.
❖ “AMICI DEL MALAWI”
Una precisazione sulle
origini dell’associazione
In riferimento all’articolo pubblicato su La
Voce n. 34 del 26.09.2014 ed intitolato “In
otto in Malawi”, come Associazione “Amici
del Malawi” ci sentiamo in dovere di
correggere alcune inesattezze. In
particolare va precisato che, alla morte di
don Gino Vicarelli, legato al missionario
comboniano padre Duccio Stefani,
avvenuta nel 1982, mons. Remo Bistoni,
amico fraterno di don Gino, assieme ad
Andrea Vicarelli, promuovono e guidano
nel 1983 il primo avventuroso viaggio in
Malawi, accompagnati da un gruppo di
amici sacerdoti e laici. Nasce così il gruppo
spontaneo “Amici del Malawi”, che il
30/01/2002 si costituisce giuridicamente in
Associazione di volontariato “Amici del
Malawi” onlus, della quale mons. Remo
Bistoni diviene il primo presidente.
(Associazione ”Amici del Malawi”)
S
ono passati trent’anni da quell’ottobre 1984 in cui, per la prima volta
nella chiesina della Madonna della
Luce, il celebre predicatore padre Raniero Cantalamessa celebrò la messa per dare ufficialmente il via all’adorazione eucaristica perpetua. Siamo a Perugia, al
fondo di via dei Priori; la chiesa della Madonna della Luce era rimasta a lungo in
disuso, ma è stata restaurata in seguito a
un’ispirazione improvvisa che aveva illuminato la Comunità Magnificat, nata nel
1978.
“Sentimmo con forza - ricorda una delle
dirette interessate, Wanda Rossi - le parole di Gesù alla samaritana: ‘Se tu conoscessi il dono di Dio!’. Confidammo l’idea
dell’adorazione perpetua al vescovo
mons. Pagani, e lui ne fu subito entusiasta”. Del resto, Wanda aveva già ‘nel sangue’ il profondo valore dell’adorazione silenziosa, avendolo assimilato a Spello nella comunità di fratel Carlo Carretto.
“Questi trent’anni - aggiunge - non sono
un traguardo, sono un punto di partenza
che spinge sempre avanti, a oltranza”. La
Comunità Magnificat e la diocesi, in collaborazione con il Cammino neocatecumenale, intendono festeggiare questa
prima tappa con una serie di momenti di
preghiera e di riflessione (vedi box qui accanto).
Per la verità - precisa ancora Wanda, con
un po’ di rammarico - non si tratta di adorazione “perpetua” in senso stretto, sen-
GLI INCONTRI
Sempre nella chiesa di Santa Teresa degli
Scalzi (al fondo di via dei Priori), ore 21
Venerdì 10 ottobre - card. Gualtiero
Bassetti, “Dall’adorazione all’azione: la
Chiesa in uscita”
Giovedì 30 ottobre - mons. Paolo Giulietti,
“L’eucaristia nel cuore della città”
Venerdì 7 novembre - padre Mauro
Angelini, ofm, “Mani innalzate per il mondo:
la forza dell’intercessione”. A seguire, dalle
ore 22 fino alle ore 8 di sabato 8 novembre,
adorazione eucaristica ininterrotta nella
vicina chiesa della Madonna della Luce
za interruzione, ma di adorazione “quotidiana”, per esigenze concrete. Attualmente viene portata avanti dalle ore 9 alle 18, tutti i giorni, domenica esclusa. All’inizio, a seguire i turni di adorazione
erano quasi esclusivamente alcune consacrate della Comunità Magnificat; adesso, con il loro trasferimento in zona Ferro di Cavallo presso la chiesa di San Man-
Festa solenne a Torale per i santi Cosma
e Damiano patroni dell’antica parrocchia
D
omenica 28 settembre si è
celebrata nella zona di Torale,
facente parte della 28a Unità
Pastorale “Passignano - Vernazzano Tuoro - Borghetto”, la festa dei santi
Cosma e Damiano titolari dell’antica
parrocchia - oggi soppressa - sorta sulle
colline che affacciano il lago Trasimeno,
tra Passignano e Vernazzano di Tuoro.
Alle 11e un quarto del mattino don
Andrea Orlando, parroco moderatore,
ha celebrato la messa solenne in onore
dei santi - uno medico e l’altro
farmacista - all’interno della chiesa
edificata nel 1771 da Paschalis canonicus
Sonnati patritius Florianensis, che vi
profuse tutto il suo ingente patrimonio e
che Divo Iosepho a Leanissa dicavit,
come ricorda l’epigrafe latina. Nel suo
testamento spirituale don Pasquale
Sonnati domandava la carità di
raccomandare la sua anima a Dio nel
giorno della festa dei santi patroni,
intenzione questa applicata da tutti i
suoi successori incluso don Alviero. Una
piccola “Schola” composta di circa una
PERUGIA.
L’ordinazione del
giovane Lorenzo
Perri nella chiesa
di Monteluce
Lorenzo Perri
rande festa domenica scorsa
nella parrocchia di Santa Maria
Assunta in Monteluce a Perugia,
nella quale da tempi immemorabili non
avveniva un’ordinazione diaconale.
Lorenzo Perri, 25 anni, al sesto anno
del Seminario regionale umbro, nel
giorno della sua ordinazione diaconale
nella chiesa di Monteluce, si è sentito
stretto e sostenuto dall’abbraccio della
sua numerosa famiglia, dei suoi tredici
meravigliosi nipoti schierati in prima
fila, dei tanti amici, compagni di studi e
di avventure, e soprattutto dei tanti
giovani conosciuti negli anni di
formazione e di collaborazione nelle
varie parrocchie e realtà ecclesiali
diocesane. La nostra Chiesa locale è
stata allietata da un altro “privilegio
della grazia” come lo ha definito don
Nicola Allevi nel saluto iniziale
all’arcivescovo card. Gualtiero Bassetti,
al vescovo emerito mons. Giuseppe
Chiaretti, al responsabile del
“Propedeutico” del Seminario regionale
don Simone Sorbaioli, ai numerosi
sacerdoti e seminaristi presenti, e a
Lorenzo, in particolare, visibilmente
emozionato e in trepidante attesa. Nel
no, sono subentrati altri fedeli per raccogliersi in preghiera di fronte al Santissimo. Ma in questo modo, anche a San
Manno (altra chiesa che era caduta in totale abbandono, poi salvata) ha avuto il
via l’adorazione continuata, dalle 8 del
mattino del lunedì alla mezzanotte del venerdì. Si è cominciato proprio dalla solennità del Corpus Domini di quest’anno.
“L’adorazione - ribadisce Wanda - non è
un rimanere statici, appagati di ciò che si
ha. Dall’eucaristia scaturisce la necessità
della missione. In questi anni ci sono state varie persone che, attratte da quanto
vedevano a Madonna della Luce, ci hanno accostate per parlare di Dio. È un modo per avvicinare i ‘lontani’, oltre a un servizio reso alla diocesi e alla città, per dire
a tutti: Gesù ci aspetta, ci desidera. Lasciamoci trasformare da Lui!”.
Dario Rivarossa
ventina di persone, per la maggior parte
ragazze di scuola media o poco più...
han cantato la messa in latino (Missa de
Angelis), che in altre parrocchie se la
sognano!, e va a merito di don Alviero,
loro educatore musicale, che il 31
ottobre di quest’anno festeggerà il 60°
anniversario di sacerdozio. Per tutto il
pomeriggio - e fino a tarda sera - è
seguito un gioioso momento di fraterna
convivialità a base di dolci fatti in casa,
musica e giochi. L’intero ricavato della
giornata, frutto delle libere offerte di
fedeli e devoti, è stato devoluto a favore
della chiesa di Torale la quale ospita al
suo interno pregevolissime opere d’arte.
Umberto Benini
Quando si diventa diacono,
lo si diventa per sempre
G
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
suo anno di permanenza nella
parrocchia di Monteluce, Lorenzo ha
lasciato un segno nel cuore del parroco
don Luciano Tinarelli, delle suore
Pastorelle e dei giovani dell’oratorio,
dei quali ha seguito un tratto di
cammino, e molto apprezzata è stata la
sua recente testimonianza durante il
ritiro degli adolescenti che riceveranno
la cresima il prossimo 19 ottobre. Il
Cardinale, anche lui visibilmente
commosso e grato al Signore per il dono
di questo nuovo “figlio e fratello in
Cristo”, ha subito chiarito che sarebbe
stato un grossolano errore considerare
quello che stavamo celebrando, e
ricevendo, come una semplice ‘tappa
intermedia’ nel cammino verso il
presbiterato, ma ha sottolineato tutta la
bellezza e la profondità del diaconato in
sé e per sé: “Anche il Vescovo - ha
spiegato Bassetti - porta la dalmatica
sotto la casula, perché è segno del
nostro servizio. Quando uno diventa
diacono, è diacono per sempre; quando
uno si consacra a Dio, Gli appartiene
per sempre; quando uno ama
La chiesa dei santi Cosma
e Damiano in Torale
gratuitamente e in modo incondizionato
i fratelli, è per sempre”.
Da mamma, mi hanno colpito molto i
ringraziamenti di Lorenzo ai suoi
genitori al termine della celebrazione.
“Grazie per il dono della vita e per il
dono della fede in Cristo. Grazie perché
mi avete dato dei fratelli con cui
crescere, litigare, ridere e piangere,
condividere le conquiste come anche le
fatiche e le preoccupazioni”.
Commovente il ricordo finale di
Lorenzo al suo compagno di seminario
Giampiero Morettini, morto
prematuramente poco più di un mese
fa: “Se fossi stato qui, mi avresti fatto
una battuta e poi mi avresti chiesto di
benedirti. Invece oggi sono io a
chiederti una benedizione speciale dal
Cielo”. La festa per Lorenzo è
proseguita all’hotel Sacro Cuore, dove
da diacono ha nuovamente impartito la
sua benedizione “con la potenza umile
dell’amore di Dio”, come ha detto lui
stesso, ringraziando ancora tutti per la
presenza e l’affetto dimostrato. I ragazzi
di Montegrillo hanno testimoniato la
gratitudine a Dio per il forte legame di
amicizia con Lorenzo, e per il
cambiamento portato nelle loro vite
grazie al suo servizio, nel campo da
calcio e fuori.
Chiara Casagrande
LA VOCE Perugia .Città della Pieve
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
Ottobre al Museo del Capitolo
PERUGIA. In programma
tre conferenze sulla beata
Colomba nell’ambito
dell’iniziativa “MaDonna - il
femminile nell’arte sacra in
Umbria”. E poi una proposta
per “Famiglie al museo”
e la presentazione di un libro
Una visita guidata con i bambini al museo
tunità per tutta la famiglia, ma in particolare per i bambini (dai 7 ai 10 anni), di godere di una giornata per imparare qualcosa divertendosi. Grazie alle due archeologhe Francesca Germini e Monica Lupparelli di Archeodidattica, i bambini potranno partecipare ad uno scavo archeologico simulato. La prenotazione è
obbligatoria (075.5724853), il costo è di 10
euro a famiglia (due persone adulte e due
bambini): due i turni, uno alle ore 10, l’altro alle ore 15. Intanto i genitori potranno
godersi in tutta tranquillità una visita guidata gratuita al museo. Si tratta di attività
sempre gradite dal pubblico: “nella scorsa
edizione - spiegano le operatrici del museo - c’è stato un buon riscontro e per l’occasione realizzammo un allestimento con
delle schede (in italiano e inglese) su dieci opere conservate dal museo, dove ad
ognuna mancava un particolare; per cui i
bambini per rispondere a questa specie di
caccia al tesoro erano costretti ad osservare bene le opere che incontravano nel
corso della visita. Schede che ancora oggi
vengono utilizzate per le visite di gruppo
con i bambini. Nel corso dei mesi di agosto e settembre un ottimo successo hanno
avuto le visite guidate agli scavi della cattedrale (due per ogni mese), con cena nel
chiostro. Circa 250 i partecipanti”.
Ancora, il 16 ottobre, alle ore 16.30, nella
sala del Dottorato conferenza di presentazione del libro Arte e devozione, Nidiaci
Editore, di Divo Savelli, storico dell’arte
toscano che si occupa delle opere d’arte
rinascimentali lasciate lungo la via Lauretana. Si parla di grandi nomi: Raffaello,
Ghiberti... Verrà presentato da Giordana
Benazzi, storica dell’arte e mons. Mario
Sensi, studioso di vie di pellegrinaggio.
Manuela Acito
Perugia. Nutrition day: 4 giorni all’insegna del
cibo salutare con convegni e mostre mercato
È
in corso a Perugia fino al 5
ottobre il Nutrition day,
l’evento che affronta il
tema della nutrizione sotto vari
aspetti, dalla medicina alla
scienza agraria, dalla storia alla
tradizione e alla cucina. Nei
giorni del festival sono proposti
convegni, workshop e progetti
per le scuole. In diverse piazze
del centro mostre e mercato dei
produttori e distributori di
prodotti agroalimentari, per
percorsi enogastronomici e
intrattenimenti. I diversi
appuntamenti sono dislocati in
alcuni degli spazi e piazze del
centro città e nelle sale dei
palazzi storici. Tra gli eventi nel
chiostro della Cattedrale di San
Lorenzo “Umbria Green Food”,
che prevede laboratori del gusto,
degustazioni di cibi naturali utili
a promuovere gli stili di vita
salutari. Tra i convegni Venerdì
3 ottobre, al mattino, nel
Palazzo dello della Provincia di
Perugia, medici a confronto sul
rapporto tra cibo e salute,
moderato dai professori Fausto
Santeusanio e Francesco Tei. Nel
pomeriggio alle ore 16, nel
chiostro della cattedrale di San
Lorenzo a Perugia (sala
Dottorato) incontro su
“Emergenza cibo: l’Italia
risponde”, intervengono Carla
Casciari, assessore regionale
welfare e istruzione e Daniela
Monni, direttrice Caritas
diocesana. I temi: “Mondialità e
missione della diocesi di
Perugia” e “Emporio Tabgha:
l’esperienza dell’emporio
solidale a sostegno delle
famiglie in difficoltà”. Verrà
presentato il progetto “Domus
mea: saperi e sapori di casa”.
Non solo un concorso musicale
L
BREVI
❖ DERUTA
sentare un minimo di sei persone, per far
si che si crei un tessuto di conoscenze e
possibili amicizie.
Terminato il concorso e premiati i vincitori, è stato il momento della testimonianza, anche questa legata al tema dell’anno. È salito sul palco a donare la sua
esperienza di vita ai ragazzi e alle persone presenti Luca, della comunità papa
Giovanni XXIII di Palazzo di Assisi. Assieme a sua moglie Laura ha deciso di
condurre una vita in povertà pronta ad
accogliere l’altro presso una casa-famiglia.
La loro è una famiglia particolare, fuori
dalla norma e piena di bellezza pura, che
scaturisce da un amore reciproco e senza pretese. Attualmente composta da
quindici persone, due sono le figlie naturali di Laura e Luca, ogni componente
ha una sua storia alle spalle. Avendo deciso di vivere senza stipendio e rinunciando quindi alla possibilità di una pensione, i problemi economici vengono risolti “per il 40% dallo Stato con i contributi assegnati alla casa-famiglia e per il
60% dalla provvidenza Divina”, come ha
spiegato Luca.
La parrocchia di San Francesco in Deruta, con il
patrocinio dell’Archidiocesi di Perugia-Città della
Pieve, ha organizzato una serie di celebrazioni
religiose e di iniziative culturali tra il 2 ed il 7
ottobre. Tra i momenti più importanti ci sarà il
Convegno dal titolo: “Urbano IV, il Papa del
Corpus Domini”, in programma il 4 ottobre (ore
15), presso la chiesa di Sant’Antonio, moderato
da mons. Elio Bromuri, vicario episcopale per la
cultura con gli nterventi dei docenti Franco
Mezzanotte e Mauro Branda. Seguiranno gli
interventi di don Andrea Czortek sui miracoli
eucaristici nel XIII secolo, di Sabina Bordino sulla
Solennità del Corpus Domini, e di Luca Nulli
Sargenti, su arte e fede nel duomo di Orvieto.
Domenica 5 ottobre alle ore 18 nella chiesa di
San Francesco, il cardinale arcivescovo Gualtiero
Bassetti presiederà la celebrazione eucaristica
con l’Unzione degli infermi. Al termine benedirà
la targa in onore di Urbano IV il Papa che istituì
la Solennità del Corpus Domini e che morì il 2
ottobre 1264 a Deruta. Il suo corpo fu sepolto
nella cattedrale di San Lorenzo, dove ancora oggi
sono custoditi alcune reliquie. La sua tomba è
nelle grotte Vaticane.
❖ CATECHISTI
Corso di formazione
per chi è alle prime armi
Scherzando un po’ su come vengono “reclutati” i
catechisti l’Ufficio catechistico diocesano ha
titolato “Pronto? Sono don Pino …” il “corso di
sopravvivenza per catechisti alle prime armi …
chiamati dai parroci”. Si tratta di 6 incontri
settimanali in cui saranno approfonditi l’essere
catechista, il “sapere” e il “saper fare”. Le
iscrizioni vanno fatte entro il 19 ottobre
[email protected]. Il corso inizia il
24 ottobre e si tiene dalle 18 alle 22.30 presso la
parrocchia di Ponte San Giovanni.
❖ CATECHESI
Corso sul Vangelo di Marco
con padre Michelini
Inizia il 6 ottobre alle 21 il ciclo di quattro
incontri (i lunedì di ottobre) sul Vangelo del Pimo
annuncio, il Vangelo di Marco, guidato dal
biblista padre Giulio Michelini ofm. Gli incontri
promossi dall’Ufficio catechistico si tengono al
Centro Mater Gratiae di Perugia.
❖ SOCIETÀ
Anche a Perugia la “veglia”
nazionale di Sentinelle in piedi
Il Forum delle Associazioni Familiari dell’Umbria
aderisce alla prima veglia nazionale unificata
delle “Sentinelle in piedi”, movimento di cittadini
che spontaneamente si aggregano per
manifestare a favore della famiglia naturale e per
la libertà d’espressione. I partecipanti domenica
5 ottobre in piazza IV Novembre a Perugia dalle
ore 11.00 alle 12.00 staranno in silenzio e in piedi
leggendo un libro, per ribadire che il matrimonio
è solo quello tra un uomo e una donna e che
ogni bambino ha il diritto di avere una mamma e
un papà. La manifestazione, inoltre, è promossa
per ribadire la libertà di esprimere le proprie
opinioni su questi temi.
Oratorio “Don D. Pasquini”. VI edizione di “Bulo Bulissimo”
a manifestazione “Bulo Bulissimo”
prende vita nel 2009 per festeggiare l’inaugurazione del nuovo complesso parrocchiale di S. Maria della Speranza di Olmo, viene poi riproposta tutti
gli anni l’ultimo sabato di settembre per
dare il via alle attività dell’oratorio “don
Dario Pasquini”. Ogni anno viene deciso
un tema che i partecipanti dovranno
prendere in considerazione per la scelta
della canzone da portare in gara; “Bulo
Bulissimo” è comunque un incontro che
non è solo una sfida musicale, ma una
possibilità di confronto tra le realtà giovanili presenti nel territorio.
Il tema della sesta edizione che si è tenuta sabato 27 settembre era “Canta la
tua Pace!”, i ragazzi che sono saliti sul
palco erano divisi secondo le categorie
cover base, cover live e cantautori. I vincitori, “Suburban”, “The rightway” e Cecilia, hanno ricevuto in premio la possibilità di incidere presso “L’Officina” la
canzone da loro portata al concorso, e
tutti i partecipanti hanno ricevuto un
buono pizza da consumare entro il primo
dicembre presso il ristorante Mater Gratiae, con la limitazione che si devono pre-
[email protected] 17
Convegno su Urbano IV
e messa con il Cardinale
I
l Museo del Capitolo della cattedrale
di Perugia partecipa alle iniziative promosse dalla rete dei musei ecclesiastici umbri (Meu) sul tema “MaDonna - il
femminile nell’arte sacra in Umbria”. Una
serie di eventi proposti congiuntamente,
in vari periodi fino al 2015, dai singoli musei ecclesiastici della regione.
Il Museo del capitolo proporrà tre conferenze (ore 16.30, sala del Dottorato nel
chiostro della cattedrale) sul tema della
beata Colomba, in collaborazione con l’associazione “Beata Colomba”. Il primo si
tiene il 7 ottobre su “Il contesto storico e
la biografia della beata Colomba da Rieti”
con Giovanna Casagrande; il 14 ottobre
Alessandra Bartolomei Romagnoli parlerà
su “Colomba mistica”; il 21 ottobre Maria
Rita Silvestrelli interverrà su “Colomba
per immagini”. A conclusione del ciclo di
interventi il 28 ottobre (ore 16.30) verrà
proposta una visita guidata al monastero
della beata Colomba (prenotazione presso
il Museo del capitolo al n. tel.
075.5724853).
Per il mese di ottobre il Museo ha in serbo altre novità. Domenica 12, in occasione della 2a Giornata nazionale “Famiglie
al museo” promossa tra gli altri dal Ministero per i Beni culturali, ci sarà l’oppor-
@
❖ ACCADEMIA DEL DÒNCA
Premio alla cultura
a Brunello Cucinelli
Nella casa convivono ex-carcerati, exprostitute, bambini vittime di abusi: tutti
sotto lo stesso tetto condividendo le difficoltà e le gioie di tutti i giorni, consapevoli del fatto che dentro la casa, non sono più soltanto ex-abusati, carcerati o
prostitute, sono persone che vengono accolte senza problemi, limitazioni o pregiudizi e che possono finalmente trovare
la pace. La pace che gli viene data dalla
certezza di avere qualcuno su cui contare, un fratello, un genitore, che non vede il suo passato quando lo guarda, ma la
persona che ora è e che può diventare.
Maria Teresa Cappannini
Lunedì 6 ottobre l’Accademia del Dònca
consegnerà a Brunello Cucinelli il premio alla
cultura 2014 (attribuito ad un personaggio che ha
saputo coniugare efficacemente imprenditoria e
cultura) per le numerose le iniziative benefiche,
in Italia e in Malawi. Cucinelli ha recuperato il
borgo di Solomeo, ha creato un teatro, ha dato
sostegno al teatro Stabile dell’Umbria, ha
contribuito con un sostansioso impegno
economico al restauro dell’Arco etrusco. Ha
saputo creare un’azienda del lusso secondo un
modello apprezzato in tutto il mondo. Il socio del
Dònca Rolando Chiaraluce, uno degli ultimi
esponenti del lavoro a tarsie, omaggerà il
premiato con una sua opera che gli verrà
consegnata dall’assessore Teresa Severini.
L’imprenditore - mecenate verrà intervistato da
Donatella Milani.
LA VOCE Città di Castello
18
BREVI
❖ CITTÀ DI CASTELLO
Festa di san Francesco
La comunità dei francescani Conventuali di Città
di Castello ha predisposto un ricco programma in
vista della festa di san Francesco d’Assisi, patrono
d’Italia. “Signore, donaci la pace, insegnaci Tu la
pace, guidaci Tu verso la pace”: questa citazione
del Papa sottende tutto il programma. Nella
chiesa cittadina di San Francesco si sta svolgendo
un triduo di preparazione, animato dai parroci
dell’unità pastorale. Venerdì 3 ottobre alle ore 18
ha luogo la celebrazione del Transito di san
Francesco. Alle ore 18.30 la messa presieduta da
don Tonino Rossi. Sabato 4 ottobre, solennità del
Santo, le celebrazioni saranno alle ore 8 - 9 - 11.
Alle ore 18.30 quella presieduta dal vescovo
Cancian. Al termine, la benedizione e la
distribuzione dei ramoscelli di ulivo.
❖ CONCERTO
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
DIOCESI. Festa
dei bambini e
delle bambine
iscritti alle
scuole paritarie
cattoliche.
Le parole
del vescovo
Cancian
Il vescovo Cancian alla festa dei bambini e delle bambine delle scuole paritarie
Per loro, diamo il massimo
Don Giosy Cento
“U
na festa come questa incoraggia famiglie, insegnanti,
educatori e tutti gli operatori
che si dedicano all’infanzia e ai bambini,
i quali rappresentano il nostro futuro.
Inoltre questa è la terza edizione dell’iniziativa, e vedendo l’interesse e il numero delle adesioni, possiamo dire che
sia una festa ben riuscita” così il vescovo
mons. Domenico Cancian ha elogiato la
Festa dei bambini e delle bambine svoltasi a Città di Castello domenica 28 settembre.
L’appuntamento rappresenta, da tre anni a questa parte, un momento di ritrovo
e di socializzazione per gli iscritti alle
scuole paritarie tifernati a pochi giorni
dall’inizio dell’anno scolastico. Con la loro vivacità e il loro entusiasmo, i bambini hanno riempito l’intera giornata, dimostrandosi i veri protagonisti di questa
festa dal primo all’ultimo momento.
Venerdì 10 ottobre alle ore 21 nella chiesa di
Santa Veronica a “La Tina” (in via Spluga a Città
di Castello) avrà luogo un incontro-concerto con
don Giosy Cento. Sacerdote e cantautore, don
Giosy si esibirà coinvolgendo soprattutto le
famiglie della Zona pastorale in occasione
dell’inaugurazione dell’anno catechistico.
L’ingresso è libero.
❖ CULTURA
Il Femminile nell’arte
“Madonna: il Femminile nell’arte sacra in
Umbria” è il titolo dell’iniziativa regionale che
prevede eventi artistici e itinerari culturali
(convegni, mostre, incontri e visite guidate
tematiche) legate a figure femminili, sante e
beate radicate nelle diocesi umbre. La scelta del
tema è stata suggerita dal riconoscimento
ecclesiale della santità di vita di due figure di
donne particolarmente significative per la nostra
regione, e non solo: Angela da Foligno e Madre
Speranza. Due mistiche dedite alla carità, che
hanno saputo esaltare la loro femminilità nei
rispettivi contesti storici, sociali ed ecclesiali,
insieme ad altre quali santa Chiara, sant’Agnese
d’Assisi, santa Chiara di Montefalco, santa
Scolastica, santa Veronica Giuliani. Per quanto
riguarda il Museo diocesano di Città di Castello,
fino al prossimo 8 marzo saranno realizzate
iniziative legate a santa Veronica e alla beata
Margherita della Metola. Per informazioni ci si
può rivolgere al Museo, tel. 075 8554705, email
[email protected]. (Catia Cecchetti)
pomeriggio passato insieme, tutti i bambini, sulla scalinata del duomo, hanno
contribuito a realizzare l’“arazzo dei
bambini e delle bambine”.
“Un’iniziativa di questo tipo - ha affermato il Vescovo - è molto importante perché in un modo giocoso e divertente mette al centro il bambino. Un fatto tanto più
importante se pensiamo alle difficoltà
che gravano su questi ragazzi, le loro famiglie e la scuola. Occasioni come questa servono anche agli educatori, per collaborare e realizzare insieme qualcosa
di significativo”. Sottolineando l’importanza della cultura e dell’istruzione, ha
continuato: “Le scuole cattoliche hanno
un valore aggiunto, che va a completare
la formazione umana: assieme alle altre
conoscenze, infatti, propongono anche
una formazione dal punto di vista spirituale”.
Francesco Orlandini
Ordinazione diaconale di Filippo Milli il 5 ottobre
verà l’ordinazione diaconale domenica 5 ottobre. La celebrazione, che
inizierà alle ore 18, sarà presieduta
dal vescovo mons. Domenico Cancian nella cattedrale tifernate.
Sabato 4 ottobre, alle ore 21, si terrà una veglia di preghiera nel chiostro delle cappuccine di Santa Veronica Giuliani.
❖ IN LIBRERIA
Buona Notizia Today
Tra i sussidi per affrontare il nuovo anno
catechistico merita sicuramente una menzione il
percorso segnato da “Buona Notizia Today”.
Curati da Paolo Sartor e Andra Ciucci, editi dalle
Dehoniane di Bologna, si tratta per la verità di
cinque sussidi: il primo dedicato al primo
annuncio, il secondo e il terzo alla prima
comunione, il terzo e il quarto alla cresima
(questi ultimi saranno disponibili il prossimo
anno). I sussidi sono affiancati da tre guide primo annuncio, prima comunione e cresima -,
che tracciano il lavoro dei catechisti. Nei mesi
scorsi sono usciti i volumi La Via. Verso la
Comunione (pag. 64, euro 3.50), La Tavola. Vivere
la Comunione (pag. 64, euro 3.50) con relativa
guida (pag. 168, euro 15). Pensati per le
parrocchie che seguono un cammino
tradizionale di preparazione ai sacramenti, i testi
sono proposti utilizzando caratteri ben leggibili a
tutti i bambini. Prevedono concetti-chiave
espressi anche in lingua inglese e spagnola, al
fine di favorire l’integrazione dei bambini
stranieri in parrocchia, o comunque stimolare
positivamente i bambini sul fronte
dell’interculturalità, che essi già sperimentano a
scuola e nelle attività sportive. Come fare ad
annunciare il Vangelo agli adolescenti oggi? Non
è facile dare una risposta. Ci prova il volume di
Alessandro Bonetti Facciamoci le storie (Edb, pag.
136, euro 11.50). Gesù, modello dell’uomo vero
che insegna l’amore del Padre, è al centro di
questo cammino di evangelizzazione pensato
per gli adolescenti. Il percorso segue la
pedagogia di Gesù, che per rivelare il suo
progetto d’amore ha prima incontrato delle
persone e ha annunciato il suo Regno; poi,
vedendone l’incomprensione, ha cambiato
linguaggio usando le parabole. Infine, ha deciso
di dare se stesso. (Francesco Mariucci)
La manifestazione è iniziata nel primo
pomeriggio con il ritrovo sotto il loggiato Gildoni. A introdurre la giornata è stato lo stesso mons. Cancian, il quale ha ricordato che “tutti: famiglie, scuole e
Chiesa devono fare il massimo per far
crescere al meglio i bambini”.
Il programma si è svolto lungo quattro
percorsi, con altrettante tappe e attività
cui hanno partecipato i bambini assieme
alle loro famiglie. Presso le stesse logge
Gildoni, Damiano Zigrino ha proposto
uno spettacolo teatrale di burattini, il
Teatro dei genitori di Riosecco; ha poi rappresentato Giacomino e i fagioli magici
negli spazi dell’istituto San Francesco di
Sales, mentre nella sala “Santo Stefano”
del vescovado era presente un laboratorio di “Canzoni in movimento”, e in piazza Fanti l’associazione “Lab’oratorio” ha
effettuato delle letture animate.
Al termine dell’iniziativa e a ricordo del
Filippo Milli
L
o stesso giorno in cui il Vescovo consegnerà alla diocesi le
Linee pastorali per l’anno pastorale 2014-2015, la Chiesa di Città
di Castello sarà arricchita da un nuovo diacono: Filippo Milli. Il 24enne
tifernate, dopo avere completato la
prima parte degli studi teologici al
Seminario regionale di Assisi, rice-
In vista dell’appuntamento, abbiamo chiesto a Filippo di raccontarsi
alla nostra redazione. “La mia vocazione – ha risposto Filippo ricordando la sua esperienza vissuta da
ragazzino e da giovane nella parrocchia di Santa Maria a Promano –
è nata in parrocchia e tra le tante
attività che in quello spazio si svolgono. Ho sempre ammirato e tenuto a modello l’impegno dei sacerdoti, nelle difficoltà come nelle
mansioni ordinarie, il loro altruismo
e la disponibilità che davano nei
confronti del prossimo”.
Nonostante la sua sia una scelta
controcorrente rispetto alla tendenza della nostra società, e a dispetto
della sua giovane età, Filippo con
umiltà e con decisione ha tenuto a
precisare che “al giorno d’oggi, per
un ragazzo di vent’anni è una scelta coraggiosa anche quella di costruire una famiglia cristiana e di
impegnarsi, legandosi per sempre,
ad una sola persona. La mia scelta ha aggiunto - sicuramente significa
effettuare alcune rinunce e lasciare
‘morire’ una parte della mia vita
passata ma, come rassicura il Vangelo, chi lascia tutto per seguire Cristo riceverà cento volte tanto, e già
ora sento la grandezza di quello che
ti dà il Signore, in amicizie, in relazioni umane e nella vita”.
“Ai ragazzi che sono in dubbio e
stanno pensando di effettuare una
scelta di questo tipo, consiglierei di
buttarsi” ha detto infine, lanciando
un messaggio ai giovani che potrebbero vivere dubbi e incertezze
legate a una scelta di vita importante come il sacerdozio. E concludendo: “A un ragazzo in dubbio direi di vincere i timori, di trovare coraggio, e fidarsi e affidarsi al Signore. Dopo aver preso questa decisione, io stesso ho sperimentato questa
grazia; se fino a qualche anno fa
avevo tante paure legate a cosa potessero pensare gli altri, al sentirmi
inadeguato per un impegno del genere, ora mi sento trasformato dal
Signore e percepisco la Sua vicinanza. Un fatto che mi ha dato maggiore sicurezza e coraggio per affrontare e superare molte incertezze”.
F. O.
❦ A TE LA PAROLA Lettere in redazione
Riflessioni sulla famiglia: priorità
della coppia sulla genitorialità
A
ccolgo l’invito, giunto dalla nostra
comunità, di aprire o in un qualche modo
sollecitare il dibattito circa il tema della
famiglia, già posto in luce dalla recente
Assemblea diocesana. È certamente un tema
da affrontare con coraggio, perché la famiglia,
a mio parere, per fortuna o per sfortuna
(dipende dai punti di vista!), “è cosa viva” e in
quanto tale non risponde sempre a schemi
preordinati, ma muta e si plasma con la
società e i suoi cambiamenti. Il tema famiglia
ha mille declinazioni; ma, essendo io sposata
da soli tre anni, faccio il punto su un campo
così spinoso grazie alle felici esperienze
familiari in cui sono potuta crescere e, non di
meno, da quanto ho potuto osservare
nell’attività di educatrice di bambini e
ragazzi, a contatto quindi con i loro padri e le
loro madri. L’argomento che più mi sta cuore
è “essere coppia prima ancora di essere
genitori”. Perché scomodare queste due
grandi sfere, la coppia e la genitorialità? Non
dicono forse in tanti “essere genitori è la cosa
più bella del mondo” o “mio figlio prima di
tutto”? Non intendo certo mettere in dubbio
la buona fede dei genitori che hanno
affermato questo, ma vorrei soltanto pensare
all’essere coppia come fondamento dell’essere
genitori, ristabilire una priorità, un ordine che
non è solo quello del tempo, ma anche quello
degli affetti. Credo sia giusto che una coppia
si senta famiglia anche senza un figlio, aldilà
di quanto gli stereotipi possano condizionare
l’immaginario. Il sacramento nuziale dà il via
a un viaggio che inizia dai due e che può
avere carburante per andare avanti solo se
costantemente curato, mantenuto e rifornito.
In questo tempo in cui la capacità
procreatrice della coppia si scontra con
molteplici difficoltà sociali (l’evoluzione dei
ruoli sessuali, la mancanza di lavoro, la
crescita del tasso di infertilità anche nei
giovanissimi, il protrarsi a dismisura della
dipendenza dei figli dai genitori, l’aumento
delle separazioni…), mi sembra più che mai
determinante riscoprire il valore di un uomo
e di una donna, che non per forza saranno
genitori di un bambino in carne e ossa, ma
che non per questo non potranno essere padri
e madri di altri progetti, di altre speranze e di
altri sogni che possono generarsi dal loro
essere coppia, aperta al messaggio del
Vangelo, e dunque al prossimo e al mondo
intero.
Lucia Anderini
LA VOCE Città di Castello
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
I nostri 2.500 donatori di vita
donatori sia andato crescendo fino a raggiungere i 2.500 nel 2013. Non ha dimenticato di ricordare, in collegamento con
l’opera dell’Avis, l’alta efficienza dell’ospedale locale. Il Sindaco ha preso la parola dichiarandosi orgoglioso di seguire
l’attività di un così alto numero di donatori e rallegrandosi dei 60 anni raggiunti
dall’associazione.
Il presidente regionale, Giovanni Manara, ha ricordato la continuità con cui ha
agito e agisce l’Avis malgrado le difficoltà attuali. Ha osservato che, anche calando le donazioni, il Servizio sanitario garantisce la soluzione in tutte le situazioni.
Il presidente provinciale Roberto Mancini ha fatto presente che oggi vi sono anche extracomunitari tra i donatori. La
dott.ssa Speranza Cucciaioni ha ricordato come in alcune situazioni il sangue
sia l’unico farmaco possibile, quindi la sicurezza che dà avere donatori periodici e
l’importanza della raccolta differita. Il
dott. Fabio Gori ha fatto un excursus sulla storia e l’evoluzione della donazione
del sangue fino a giungere alla separazione cellulare e alle Banche del sangue.
Infine il presidente Paolo Celestini ha
chiamato i donatori per la consegna del
diploma. A 21 di essi è andato, col diploma, il distintivo in rame per 8 donazioni,
a 20 il distintivo in argento (16 donazioni), a 17 il distintivo in argento dorato (24
donazioni), a 5 il distintivo in oro (50 donazioni); distintivo in oro con rubino per
75 donazioni, distintivo in oro con smeraldo (100 donazioni) e un distintivo in
oro con diamante al sig. Anselmo Alunni
Baldi per ben 122 donazioni.
Eleonora Rose
San Giustino e mons. Marconi salutano Sergio Giusti
❖ MUSEO DUOMO
❖ ALTROCIOCCOLATO
“Il cibo è nudo!”
Va in scena a Città di Castello dal 10 al 12
ottobre la 14a edizione di Altrocioccolato. Scopo
è quello di sostenere i valori del commercio
equo-solidale, favorendo la conoscenza di un
modello di sviluppo alternativo e offrendo ai
produttori del Sud del mondo la possibilità di
presentare i frutti del loro lavoro. Il tema di
quest’anno, “Il cibo è nudo”, nasce proprio
dall’idea di ‘spogliare’ il cibo per mostrarne i lati
nascosti. La manifestazione è organizzata da
Umbria equo-solidale, associazione che riunisce
le Botteghe del mondo e che dal 2005 si occupa
di diffondere la cultura del commercio equo. Al
centro della mostra mercato, che ospiterà stand
di importatori, produttori e artigiani
cioccolatieri, ci sarà il cioccolato equo e solidale,
biologico e artigianale. La due-giorni sarà poi
animata da una fitta rete di eventi culturali:
dibattiti, seminari, mostre, musica, arte di strada
e laboratori per tutti i gusti.
❖ TIFERNO COMICS
Marconi – che sia doveroso
trovarmi qui per salutare Sergio, un
amico che mi ha sempre accolto in
casa sua con gioia e allegria come
se fossi un fratello. Abbiamo
partecipato assieme a numerose
riunioni, momenti conviviali,
attività parrocchiali: in ogni
occasione Sergio si distingueva per
la sua intelligenza nel promuovere
e seguire di persona iniziative di
gran valore”. È del resto per volontà
di Sergio che nel piazzale antistante
la chiesa di San Giustino è stata
posta una bella statua di san Pio da
Petrelcina, il cui culto da diversi
anni testimonia la devozione
popolare di questo piccolo ma
vivace Comune umbro. Anche il
presidente onorario delle Acli
altotiberine,
Giuseppe
Gildoni, ha
rivolto durante le
esequie un saluto
all’amico Sergio che era stato
presidente
Sergio Giusti
regionale e
provinciale delle
Acli negli anni ’90 - con parole
commoventi: “Caro Sergio, tu sei
stato per me, come per molti altri,
un vero amico. A ogni conferenza e
incontro cui abbiamo preso parte,
hai lasciato la tua impronta con le
tue parole, con le tue riflessioni.
Possiamo dire che sei stato, e sarai
per tutti i giovani, un valido
esempio di vita”. Non si può fare un
elenco delle attività
promosse da Giusti.
Ne ricordiamo
soltanto alcune, come
il suo impegno per
aiutare le popolazioni
umbre dopo il
terremoto del 1997,
recandosi con alcuni
volontari nei luoghi
più colpiti dal sisma così da portare
viveri, coperte, medicinali. Nel
2011, in qualità di presidente del
Comitato “Caterbi”, Sergio ebbe
l’idea di donare un pulmino al
centro diurno “Altomare”, così da
facilitare gli spostamento ad
anziani, malati e disabili. Alla
moglie e ai parenti giungano le
nostre più sentite condoglianze.
Concorso Axa: votate per Altotevere senza frontiere!
S
BREVI
Grande successo del concerto tenutosi il 28
settembre, a cura del Kiwanis Club, nel salone
gotico del Museo del Duomo. Al clavicembalo il
maestro Alessandro Bianconi, di cui è stata,
come sempre, altamente apprezzata
l’interpretazione dei brani scelti che si sono
alternati con le prestazioni del soprano
Emanuela Agatoni. Ricordiamo che il cembalo in
sala era la ricostruzione di un Giusti fatta da
Tamburini di Cremona e gentilmente prestato da
Alessandro Tetragoni. A un brano di Vivaldi e al
Magnificat di Bach è seguito il canto di alcune
Arie di Corelli; dopo una Follia di Scarlatti, il
canto di Ombra mai fu di Haendel. Eseguiti un
minuetto e una bourrée da cembalo e violino,
suonato questo da Emanuela Agatoni, tratti
dall’opera Water Music. È stato poi inserito un
ballo settecentesco in costume che ha visto
l’intervento di Nicolò Mandrelli e Letizia Fiorucci
dell’associazione Danza classica e moderna.
U
n traguardo importante
per l’Avis di Città di Castello, giunta al 60° anno di
fondazione, e che ha festeggiato il
28 settembre la Giornata del donatore. Al mattino in cattedrale,
messa solenne concelebrata dal
vescovo, mons. Domenico Cancian, e da don Paolo Bruschi, cappellano dell’Avis e donatore. Nel
salutare i presenti, il Vescovo ha
ricordato che “il sangue è vita” e
come l’essere donatori supponga una vita corretta.
Terminata la messa, si è formato nella
piazza cittadina un corteo preceduto dalla filarmonica Puccini, al quale hanno
partecipato le rappresentanze di associazioni Avis provenienti da molti Comuni
umbri e di altre regioni. Come di consueto, il corteo ha sfilato per corso Vittorio Emanuele sostando poi alla stele dei
Caduti dove è stata deposta una corona.
Quindi raduno nella sala consigliare per
la consegna delle benemerenze ai donatori.
Il presidente onorario dell’associazione,
Antonio Gasperini, dopo aver porto il
suo saluto ai rappresentanti delle forze
dell’ordine, a quelli di altre associazione
e a quanti erano nella sala, ha ricordato
come nel corso degli anni il numero dei
Q
[email protected] 19
Clavicembalo e danza
CITTÀ DI CASTELLO.
Giornata
del donatore
nel 60° anniversario
di fondazione
dell’Avis locale
ualche settimana fa è
tornato alla casa del Padre,
dopo alcuni anni trascorsi
nella malattia, Sergio Giusti. La
comunità di San Giustino perde un
uomo che, accogliendo il messaggio
di Cristo, ha vissuto amando gli altri
come se stesso, oltre ad amare Dio
con tutto il cuore. Le esequie sono
state celebrate presso la chiesa di
San Giustino dal neo-vescovo della
diocesi di Macerata-TolentinoRecanati-Cingoli-Treia, mons.
Nazzareno Marconi, il quale per
una decina d’anni è stato vice
parroco proprio in quella comunità,
avendo così modo di conoscere da
vicino Sergio e di apprezzarne la
sua infaticabile attività nel sociale.
“Credo – ha detto nell’omelia mons.
@
i chiama “Nati per proteggere” il
concorso con cui il gruppo assicurativo Axa ha messo in palio 50.000
euro per il miglior video realizzato da
singoli o associazioni sul tema della
protezione intesa nei suoi tanti significati, da quella rivolta alle persone all’attenzione al territorio.
Altotevere senza frontiere ha partecipato alla sfida raccontando, attraverso
la figura del vecchio furgone “Arturo”,
la propria storia e quella delle attività
promosse e sostenute fin dalla sua nascita nel 2010. Un lungo viaggio di protezione dei più deboli, dagli sfollati de
L’Aquila dopo il terremoto del 2009
(esperienza che ha motivato la costituzione dell’associazione l’anno successivo) ai bambini della casa famiglia di Raduloc in Kosovo, agli anziani della residenza Muzi-Betti di Città di Castello.
Attraverso il suo percorso, Asf ha mostrato il ruolo di protezione svolto sia
sul territorio altotiberino, dove rifornisce anche l’Emporio della solidarietà
della Caritas con il raccolto dell’orto solidale gestito dai volontari, sia fuori dai
confini regionali o all’estero, e ovunque
si ritenga possibile e opportuno intervenire per far fronte alle necessità di
persone in difficoltà.
La storia di “Arturo” è arrivata in finale insieme ad altri otto partecipanti. Il
video può essere visto sul sito www.natiperproteggere.it dove fino al 24 otto-
bre è possibile sostenere la candidatura di Asf votando il video Il furgone Arturo cliccando su “Vota questa storia”. Il
procedimento, rapido e gratuito, tanto
gioverebbe all’associazione tifernate e
soprattutto alle tante attività sociali di
cui si occupa. L’eventuale ricavato della vincita sarebbe infatti destinato all’acquisto di un nuovo furgone, un erede del vecchio “Arturo” che comincia
ad avvertire gli acciacchi dovuti all’età...
La proclamazione del vincitore avverrà
il 7 novembre, quando sarà possibile
conoscere il destinatario dell’ambìto
premio.
L’altruismo di Asf sembra tuttavia essere contagioso: si è recentemente costituita un’associazione gemella, o meglio
una sezione distaccata: “Casentino senza frontiere”, perché la solidarietà non
ha confini, e con passione e impegno si
possono condividere progetti di solidarietà e protezione.
Sabina Ronconi
Dedicato a Marilyn Monroe
È stata inaugurata il 27 settembre la 12a
edizione di Tiferno Comics, dedicata a Marilyn
Monroe. Per l’occasione nell’auditorium di
San’Antonio, assieme a Vincenzo Mollica,
direttore artistico della mostra, erano presenti
anche alcune autorità politiche. Tra gli
intervenuti, il presidente della Provincia, Marco
Vinicio Guaticchi, il sindaco di Città di Castello,
Luciano Bacchetta, il consigliere regionale
Andrea Lignani Marchesani e l’assessore alla
Cultura della Regione, Fabrizio Bracco hanno
ricordato l’importanza di una manifestazione in
crescita negli anni (tra le 10.000 e le 15.000 le
presenze nella passata edizione) e dedicata
all’arte del fumetto. Un’arte, quest’ultima, che
“andrebbe considerata al pari delle altre”, come
ha aggiunto Gianfranco Bellini, presidente degli
Amici del fumetto, l’associazione organizzatrice
dell’evento. Ciliegina sulla torta è stata l’opera
realizzata davanti a palazzo Vitelli, nel
pomeriggio, da Bros, uno tra i writer (graffitari)
più noti d’Europa. L’esposizione resterà aperta
fino al prossimo 9 novembre, ma la kermesse
risulta ricca di iniziative già a partire dal 17
ottobre, con una conferenza dedicata al fumetto.
(F. O.)
❖ PROTEZIONE CIVILE
Eventi per i 20 anni
Eventi, incontri con le scuole, formazione a tutto
campo e un convegno per i venti anni del
gruppo comunale di Protezione civile di Città di
Castello, già mobilitato, in stretta collaborazione
con la Regione, per organizzare i numeri
appuntamenti in programma tra 4 e 18 ottobre.
È stato Facebook a fare da apripista alla
manifestazione con la pagina “Fai una domanda
alla Protezione civile” che ha esordito sul social
network il 28 settembre come canale di dialogo
con tutti i potenziali volontari della città.
“Vogliamo che i venti anni siano un’occasione
per integrarsi maggiormente con la nostra
comunità” dichiara la presidente Cecilia Cantoni,
sottolineando come “accanto a seminari
finalizzati a formare i volontari su tematiche
emergenti, sono previsti momenti aperti al
pubblico e tra questi la visita alla nostra sede
nella Cittadella dell’emergenza”.
LA VOCE Orvieto .Todi
20
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
DIOCESI. Festa dell’Amore Misericordioso al santuario di Collevalenza
BREVI
“Credo nella Misericordia”
❖ GIUBILEO - UNITALSI
Giornata del malato
Domenica 19 ottobre si celebrano a Orvieto il
Giubileo diocesano del malato e la Giornata
del malato Unitalsi - sez. Umbria. Alle ore 9 ci
sarà l’accoglienza in piazza Duomo, alle 10 il
passaggio attraverso la Porta santa, alle 11. 30
la messa presieduta dal Vescovo e alle ore 13 il
pranzo. Alle ore 15.30 in duomo si svolgerà un
incontro con testimonianze, con la
partecipazione del sacerdote cantautore Giosy
Cento.
Le liturgie presiedute,
rispettivamente, dal
card. José Saraiva e dal
vescovo Benedetto
Tuzia, con la sintesi
delle loro omelie
❖ COLLEVALENZA
Convegno adorazione
D
omenica 28 settembre si è celebrata a Collevalenza la festa diocesana del santuario dell’Amore
Misericordioso. Grande festa con la
quale la Chiesa ci ricorda che tutti siamo chiamati ad annunziare e testimoniare la Misericordia che è il cuore del
Vangelo. Lo ha rivelato Gesù stesso
portando a compimento la progressiva
rivelazione della paternità amorosa di
Dio, iniziata nell’Antico Testamento.
Alle ore 11.30, il card. José Saraiva ha
presieduto una solenne concelebrazione eucaristica, animata dal coro Edi
Toni di San Vito di Narni.
All’inizio della sua omelia, il Cardinale
si è rivolto alla famiglia dell’Amore Misericordioso con queste parole: “Cara
Famiglia dell’Amore Misericordioso!
La beata Speranza di Gesù, al secolo
Maria Josefa Alhama Valera, con il suo
amore materno vi appartiene in modo
speciale, e con il suo carisma è stata
nella Chiesa la vostra fondatrice. In
quanto beata, da oggi e per sempre appartiene a pieno titolo a quanti vivono
nella Chiesa universale!
Ella è stata interprete con generosa, indefettibile e amorevole fedeltà alla santità di Cristo, unico e vero Santo, da cui
germoglia la santità che scaturisce dal
sacramento battesimale e si sviluppa
nella risposta personale, libera e perseverante”.
Alle ore 18.30 ha avuto inizio la solenne messa presieduta dal vescovo mons.
Benedetto Tuzia, con la partecipazione
del vicario generale mons. Antonio
Cardarelli, del clero diocesano e dei Figli dell’Amore Misericordioso con il
rettore del santuario padre Ireneo Martin.
All’omelia mons. Tuzia, ricordando la
recente beatificazione con la quale la
Chiesa ha invitato i fedeli a dare lode e
riconoscenza a Dio Padre misericordioso per la santità che ha fatto risplendere nella vita di Madre Speranza,
ha detto: “Madre Speranza ha creduto
nell’Amore misericordioso, ne è stata
profondamente segnata; ne è stata l’apostola. Credere, per Madre Speranza,
è stato un affidarsi all’Amore misericordioso che sempre accoglie e perdo-
Dal 9 al 12 ottobre si terrà a Collevalenza il 5°
Convegno nazionale dell’Adorazione
eucaristica perpetua, che vedrà gli interventi
di mons. Tuzia, mons. Cancian, mons. Mauro
Parmeggiani, vescovo di Tivoli, don Gianni
Castorani collaboratore di padre Daniel Ange e
padre Riccardo Barile. Per informazioni e
iscrizioni: www.adorazioneperpetua.it/images/
convegno5/Convegno.asp3.html.
❖ MADRE SPERANZA
Seminario di studio on-line
Mercoledì 8 ottobre alle ore 22, da
Collevalenza, si terrà un seminario on-line, da
su “Madre Speranza e l’eucarestia”. Sarà
possibile fare interventi e/o domande.
Partecipare è semplice: basta registrarsi sul
sito https://attendee.gotowebinar.com/
register/4193599274469258754, compilare i
campi richiesti (nome, cognome, email, città e
nazione) e confermare la registrazione;
dopodiché si riceverà via mail un link
personalizzato, al quale accedere dieci minuti
prima di ogni sessione, accettando le richieste
del sistema. Chi ha già partecipato ai
precedenti seminari non deve effettuare una
nuova registrazione, riceverà
automaticamente una mail con il link per
connettersi.
❖ CULTURA
Puntiamo sull’archeologia
Il 29 settembre al Museo Faina, alla presenza
di un vasto pubblico, si è svolta
l’inaugurazione della mostra “Mario Bizzarri,
archeologo fuori dagli schemi”. L’iniziativa
ripercorre la vita dell’archeologo, del
professore e dell’uomo, ed è occasione per
proporre un progetto di ampio respiro che
riesca a investire sulla storia degli Etruschi
creando un motivo di attrazione per Orvieto. A
detta degli addetti ai lavori, i tempi per
Orvieto sono maturi per questa strada di
sviluppo: Orvieto potrebbe concretamente
proporsi come il cuore archeologico e
simbolico dell’Etruria che, investendo sulla
valorizzazione della storia e della cultura,
potrebbe confrontarsi da protagonista con
altre realtà nazionali e mondiali.
Il card. Saraiva al momento della consacrazione
na, che sostiene e aiuta l’esistenza e
che si mostra potente nella sua capacità di raddrizzare le storture della nostra storia.
La misericordia è la carezza di Dio sul
mio peccato… la misericordia è la chiave della vita cristiana. Ogni vero incontro con Dio (ha detto Papa Francesco) fa scattare il ‘grilletto’ della misericordia.
C’è un’immagine molto conosciuta che
rappresenta il punto più alto della parabola ascoltata, nella lettura del Vangelo di oggi; è il quadro del pittore fiammingo Rembrandt, dipinto alcuni anni
prima della morte; un’icona da con-
I tratti della santità cristiana
“E
ssere santi - ha detto il card.
José Saraiva - non può
equivalere solo a essere
buoni; ma essere santi deve significare
essere per sempre di Dio! La santità ha
origine da Dio, come Colui dal quale
discende e riconduce a Sé ogni cosa. La
santità è una scala speciale e sicura che
ci conduce verso il cielo. È un patto che
Dio stipula con l’uomo. Nel Vangelo
della parabola del padre buono, che ci
viene presentata in questa santa
liturgia, è posto in evidenza un tratto
che custodisce la bellezza dell’amore di
Dio. Questo tratto è la Sua misericordia,
quale forza che genera e custodisce
l’amore, che sana ogni forma di frattura
e di lacerazione con Dio. Nella parabola
si coglie la natura pedagogica della
CONFRATERNITE. Primo meeting dei responsabili diocesani
Eventi giubiliari a Bolsena e Orvieto
N
Un momento della celebrazione
con le confraternite in processione
ei giorni dal 19 al 21 settembre si
sono date appuntamento a Bolsena
oltre duemila persone, confratelli di
Lazio, Umbria e del Ss. Sacramento
convocati qui dalla Confederazione delle
confraternite delle diocesi d’Italia e dal suo
presidente, Francesco Antonetti, di origini
bolsenesi. L’evento si inscriveva nell’ambito
del Giubileo eucaristico straordinario a
ricordo del 750° anniversario del miracolo
eucaristico (Bolsena, 1263) e dell’istituzione
della festività del Corpus Domini (Orvieto,
bolla Transiturus, 1264). L’emozione dei
partecipanti è stata subito fortissima, fin dal
momento in cui mons. Mauro Parmeggiani,
vescovo di Tivoli e assistente ecclesiastico
della Confederazione delle confraternite
delle diocesi d’Italia, ha portato l’ostensorio
con mani ferme ma viso commosso fuori
della Porta santa. “Adorare il mistero del
Cristo eucaristico e aumentare il servizio ai
fratelli più indigenti” queste le motivazioni
templare a lungo. Un padre in piedi,
fuori della casa dove ha atteso a lungo
il ritorno di suo figlio; e inginocchiato
ai suoi piedi, un giovane. Colpisce l’ampio mantello del padre, con il quale
sembra voler ricoprire una vita squarciata. La luce della Misericordia illumina questo quadro di vita che ci interpella… Misericordia che non solo
blocca il male e la distruzione, ma cambia, trasforma, rinnova, rigenera e produce gioia”.
La liturgia è stata animata dai cori del
santuario e da quello della città di Todi.
Antonio Colasanto
principali che il presidente Antonetti mette
alla base di questo grande raduno delle
confraternite, “come 750 anni fa – continua –
quando a Bolsena si ebbe il grande prodigio
del miracolo eucaristico. Siamo qui proprio
per adorare questa Presenza e anche per
testimoniare la nostra realtà confraternale,
fatta di migliaia di sodalizi il cui carisma di
religiosità popolare sembra oggi
rivitalizzarsi grazie al sostegno e
all’appoggio di Papa Francesco”. L’incontro
prevedeva, oltre a occasioni di intensità
spirituale, anche momenti di incontro con la
convocazione di due assemblee, una fra i
priori delle confraternite e la seconda con i
delegati diocesani. Una grande novità, dato
che era la prima volta che sacerdoti al
servizio dei confratelli si ritrovavano a
parlare e scambiarsi esperienze di pietà
popolare. I delegati diocesani sono infatti
giunti in rappresentanza della maggior parte
delle diocesi regionali, di tutto il territorio
misericordia, che diviene dinamica, e da
cui scaturiscono l’attesa paziente di chi
antepone alla logica sempre il cuore;
l’accoglienza che sconfigge il rancore
con l’amore; l’abbraccio, espressione
sublime della carità che vede nella
croce l’emblema dell’accoglienza
universale di Gesù, in cui visibilmente le
sue braccia sono aperte, spalancate,
perché inchiodate sulla croce, unica e
vera fonte dell’amore supremo. Il fulcro
dell’intero racconto evangelico, fino a
imprimere il carattere profondo al
valore della misericordia, è la rinascita,
la quale costituisce, per la fede
cristiana, il grande miracolo generato
dalla Misericordia che infonde con
speranza la vita nuova, fino a
dimenticare le nostre colpe”.
nazionale; i sacerdoti sono stati accolti in
Curia ad Orvieto da mons. Benedetto Tuzia,
vescovo di Orvieto - Todi, il quale ha
augurato loro un proficuo lavoro e
caritatevole scambio di esperienze. I lavori
dell’assemblea sono stati estremamente
interessanti. Dopo la relazione introduttiva
di mons. Parmeggiani, sul tema “Il servizio
del sacerdote delegato diocesano delle
confraternite, alla luce dell’esortazione
apostolica Evangelii guadium di Papa
Francesco”, sono seguiti gli interventi degli
assistenti, tra cui molto molto seguito quello
dei delegati di Senigallia (don Umberto
Gasperini) di Salerno (don Generoso) di
Tortona (don Giovanni) e del delegato del
Vicariato di Roma mons. Antonio
Interguglielmi. Quest’ultimo, riprendendo
le stimolanti riflessioni della relazione di
mons. Parmeggiani e le proposte dei
confratelli, ha riassunto nell’importanza
della formazione ai confratelli e
dell’apertura alla conoscenza storica anche
del patrimonio ecclesiastico delle
confraternali, le direttrici all’interno del
quale far conoscere la ricchezza del carisma
delle confraternite.
Antonello Cavallotto
LA VOCE Orvieto . Todi
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
Un “mestiere” entusiasmante
CATECHISTI. Il loro
è rimettere al centro l’essenziale, cioè il
Vangelo, il quale risponde alle necessità
più profonde delle persone, essendo tutte
state create per quello che proprio il Vangelo ci propone: l’amicizia con Gesù e l’amore fraterno (cfr. Evangeli gaudium,
265). L’evangelizzazione, la catechesi deve essere l’espressione del camminare
con Gesù. Una persona che non è convinta, entusiasta, sicura, innamorata, non
convince nessuno.
“Gesù - dice ancora il Pontefice - ci ha fatto una grande promessa: ‘Non vi lascerò
orfani’ (Gv 14,18), perché Lui è la via da
percorrere, il Maestro da ascoltare, la speranza che non delude. Come non sentire
ardere il cuore e dire a tutti, in particolare ai giovani: ‘Non sei orfano! Gesù Cristo
ci ha rivelato che Dio è Padre e vuole aiutarti, perché ti ama’. Ecco il senso profon-
do dell’iniziazione cristiana: generare alla fede vuol dire annunziare che non siamo orfani”.
Il relatore ha poi sintetizzato con l’espressione “catechesi mistagogica” il camminare con Gesù, proponendo le quattro dimensioni che la caratterizzano, come indicato dal Catechismo della Chiesa cattolica, e cioè: la fede confessata, celebrata,
vissuta, pregata (Lumen fidei, 46).
Momento conclusivo è stata la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo,
il quale ha richiamato quanto sottolineato nell’Assemblea diocesana di domenica
21 settembre, incentrata sul versetto, tratto dal capitolo 8 degli Atti degli apostoli,
“Alzati e mettiti in cammino”. Ha poi ha
conferito il mandato ai catechisti per l’anno pastorale 2014-2015.
Don Antonio Cardarelli
L’angelo Michele torna sulla cattedrale di Orvieto
D
a domenica 28 settembre
la cuspide che incornicia
la porta laterale sinistra
della cattedrale di Orvieto è
impreziosita da una copia in
resina pigmentata della statua
bronzea di san Michele e il
drago. Alla presenza di autorità
civili e militari (presenti i
rappresentanti della Polizia di
Stato, che ha per patrono
proprio l’arcangelo Michele),
nella mattinata si è svolta la
cerimonia di benedizione
presieduta da don Marco
Pagnotta, parroco del Duomo.
L’originale, fuso in bronzo Nino
Pisano come capomastro della
Fabbrica della cattedrale, fu
rimosso nel 2002 a opera della
Soprintendenza ai beni artistici
e culturali per essere inviato al
restauro. Durante il lungo e
pregevole intervento di restauro
è stata anche realizzata la copia
attraverso una tecnica di
rilevazione laser, dato che non
è più possibile esporre alle
intemperie l’originale - che sarà
invece ospitato nel Museo
N
el settembre del 1860 l’Umbria,
sottratta allo Stato pontificio, fu
annessa al Regno d’Italia. Uno
dei primi atti del nuovo governo fu la
soppressione delle corporazioni
religiose. Iniziò
un aspro conflitto
tra la Chiesa e lo
Stato liberale,
pervaso da un
bellicoso
anticlericalismo.
Il vescovo di
Orvieto Giuseppe
Maria Vespignani
fu incarcerato, e
l’antico convento
dei Servi di Maria
trasformato in
postribolo. A Todi
il vescovo
Giovanni Rosati definito dal patriota e massone Lorenzo
Leoni come un “pastore inetto” - il 3
dicembre 1861 scrisse al ministro dei
Culti una lettera molto coraggiosa. Il
vescovo Marino Marini di Orvieto e
Giovanni Rosati di Todi parteciparono
DAL PASSATO AL
FUTURO. La
difficile
situazione della
Chiesa nel
nostro territorio
all’indomani
dell’Unità
d’Italia
BREVI
❖ DIOCESI
Anche diversi fedeli della nostra diocesi, guidati
dai responsabili dell’ufficio per la Pastorale
familiare, prenderanno parte all’iniziativa del 4
ottobre promossa, alla vigilia del Sinodo sulla
famiglia, dai Vescovi d’Italia: una serata di
preghiera e riflessione, dalle ore 18 alle 19.30 in
piazza San Pietro, che culminerà con l’intervento
di Papa Francesco. Chi non può recarsi a Roma,
può comunque unirsi nella preghiera
partecipando alle veglie che si svolgeranno, come
voluto dal Vescovo, nei monasteri di clausura a
Orvieto, Todi e Montecastrilli e nel convento di
Montesanto a Todi. Tutti siamo poi invitati, e
soprattutto chi per vari motivi deve rimanere in
casa, la stessa sera, quale segno visibile, ad
accendere un lume e collocarlo sulla finestra
della propria abitazione. In alcune parrocchie,
domenica scorsa, al termine della messa è stato
consegnato ai fedeli il lumino da utilizzare sabato
prossimo, insieme alla “preghiera alla Santa
Famiglia” di Papa Francesco.
I
Particolare del drago
[email protected] 21
Preghiera per il Sinodo
Giubileo diocesano.
L’intervento di don
Andrea Lonardo
dell’Ufficio catechistico
di Roma
l 26 settembre si è svolto nella cattedrale di Orvieto il Giubileo dei catechisti, iniziativa che il competente Ufficio diocesano ha organizzato per ringraziare i catechisti per il servizio che svolgono con passione nelle parrocchie, pregare per loro, offrire un momento di riflessione insieme, dare una parola di
incoraggiamento. E così è stato.
Il tutto ha avuto inizio alle ore 16 con il
passaggio dei presenti attraverso la Porta
santa. Subito dopo, i catechisti (“battezzati, evangelizzatori, testimoni”) hanno
ascoltato, come da programma, una relazione di don Andrea Lonardo, direttore
dell’Ufficio catechistico della diocesi di
Roma, sul tema “Il difficile ed entusiasmante ‘mestiere’ del catechista, nei giorni di Papa Francesco”. Don Lonardo ha
cominciato il suo intervento ricordando
quanto il Papa ha affermato riguardo i ragazzi del nostro tempo: “I giovani sono orfani di una strada sicura da percorrere, di
un maestro di cui fidarsi, di ideali che riscaldino il cuore, di speranze che sostengano la fatica del vivere quotidiano. Sono
orfani, ma conservano vivo nel loro cuore
il desiderio di tutto ciò!”. Partendo da questa situazione, ha formulato i punti focali
propri di una catechesi kerygmatica. È necessario - ha detto - proporre e non presupporre la fede. Il cuore della catechesi
@
dell’Opera del duomo e visibile
al pubblico. Il giorno 29, presso
il Modo (Museo Emilio Greco palazzo Soliano), nel corso di
una conferenza è stato poi
presentato il complesso
intervento di restauro, eseguito
dagli esperti dell’Istituto
superiore per la conservazione
e il restauro (Iscr), sotto l’alta
sorveglianza del soprintendente
Bsae dell’Umbria, Fabio De
Chirico. Particolare attenzione
è stata dedicata al progetto curato dall’ingegnere Gerardo
De Canio dell’Enea - di
riproduzione e musealizzazione
della statua trecentesca, ora
collocata su un basamento
dotato di un dispositivo per la
prevenzione anti-sismica, come
quello che l’Enea ha
recentemente applicato ai
Bronzi di Riace.
All’incontro, iniziato con il
saluto delle varie autorità
presenti e proseguito con gli
interventi degli addetti ai
lavori, il vescovo Benedetto
Tuzia ha detto: “Non ci
sentivamo privati solo di un
elemento artistico, ma della
rassicurante presenza di una
figura simbolica che dall’alto
vigila, protegge e difende la
città. Nell’eterna lotta tra il
bene e il male, gli angeli hanno
un valore nella vita della
comunità civile. Come Maria
schiaccia il serpente, l’arcangelo
vince sul drago”.
M. M.
La fatica di farsi sentire in mezzo
a un anticlericalismo imperante
Mons.
BucchiAccica
vescovo
di Orvieto
dal 1889
al 1905
al Concilio Vaticano I indetto nel 1868 da
Papa Pio IX; i vescovi dell’Umbria furono
raccordati dalla personalità del vescovo
di Perugia Gioacchino Pecci. L’Unità
d’Italia fu condotta da un’élite
aristocratica e borghese mentre le
grandi masse popolari rimasero ai
margini, peggiorando le condizioni
economiche; tra i contadini vi era una
fede viva ma molto devozionale, e il
socialismo stava penetrando in larghi
strati del popolo. Il pericolo per la
perdita della fede e l’allontanamento
dalla Chiesa erano evidenti ma la
creazione di un “movimento cattolico”
andò a rilento a causa di un
anticlericalismo che paralizzava l’azione
pastorale del clero nonché per
l’atteggiamento dei cattolici, timorosi di
organizzarsi per paura della classe
politica laicista. Nel 1872 a Bolsena sorse
un circolo giovanile cattolico che aderì
alla Società della gioventù cattolica. Le
opere di carità, molto vive e gestite dalla
Chiesa, furono laicizzate dallo Stato con
la legge Crispi del 1890: la carità
cristiana si trasformò in filantropia laica.
A Todi si salvò a stento l’istituto
❖ CASTEL GIORGIO
Centro pastorale e oratorio
Mercoledì 1° ottobre si è svolta, a Castel Giorgio,
l’inaugurazione dei nuovi locali del Centro
pastorale e oratorio. Al significativo evento sono
intervenuti il vescovo Benedetto Tuzia, il sindaco
di Castel Giorgio Andrea Garbini, il sindaco di
Castel Viscardo Daniele Longaroni, il parroco di
Castel Giorgio don Claudio Gargagli. I lavori e il
progetto sono stati presentati dall’arch. Augusto
Mario Gentili, progettista e direttore dei lavori.
Approfondimento nel prossimo numero.
❖ TODI
“Cose maravigliose”
Il Museo diocesano di Todi, insieme alla diocesi,
all’ufficio Beni culturali ecclesiastici, all’ufficio
Cultura e con il contributo dell’associazione
“Pietre vive”, ha organizzato l’evento “Cose
maravigliose et altre molte. Mistiche e fenomeni
mistici nella Todi del XVIII secolo”, celebrato a
Todi dal 26 al 28 settembre e inserito negli
itinerari culturali dei tredici musei ecclesiastici
dell’Umbria con una tematica comune:
“MaDonna - il femminile nell’arte sacra in
Umbria”. Venerdì 26 presso nel palazzo
episcopale di Todi, dopo il saluto di mons. Tuzia,
il tema è stato approfondito con diversi
interventi: don Alessandro Fortunati ha parlato di
“Spiritualità e mistica nell’epoca dei Lumi”; Aldo
Curiotto de “Il sottile confine tra mistica e follia”;
Chiara Coletti ha presentatole figure di “Chiara
Isabella Fornari, Chiara Prosperi e Maria
Maddalena Foschi Bolognini: mistiche a Todi nel
XVIII secolo”; Filippo Orsini quella di “Suor
Lanceata Morelli”. Il sabato e la domenica, visite
guidate nei monasteri della città. A conclusione,
domenica presso il monastero della Rocca, si è
tenuto un concerto “Canto della Passione ovvero
duetto dell’anima con Gesù Cristo” di
sant’Alfonso M. de Liguori, per soprano, tenore,
violino e basso continuo.
Artigianelli fondato dal canonico Luigi
Crispolti (1815 -1883), detto “il padre dei
poveri”. Con la pubblicazione
dell’enciclica Rerum novarum nel 1891
ci fu una maggiore intraprendenza dei
cattolici. Nel 1896 si svolse a Orvieto,
durante l’episcopato di mons. Domenico
Bucchi-Accica, il Congresso eucaristico
nazionale “Eucaristia e questione
sociale”. Nel 1902 a Orvieto un gruppo di
cattolici fondò il giornale Il Comune di
ispirazione democratico-cristiana,
movimento promosso a livello nazionale
da don Romolo Murri. Nel 1912 divenne
parroco di Ficulle don Domenico
Pipparelli (1880 - 1940) originario di
Chiusi, ove aveva realizzato molte opere
sociali; anche a Ficulle creò numerose
iniziative a favore del popolo, tra cui la
Cassa rurale. Notevole fu la presenza
delle suore di vita attiva, salvate dalla
soppressione e chiamate dagli
amministratori a gestire le opere di
beneficenza; le Figlie della Carità di san
Vincenzo de Paoli aprirono a Todi tre
comunità al servizio dei poveri e dei
malati.
Marcello Cruciani
LA VOCE Terni.Narni.Amelia
22
BREVI
❖ OFFICINE BOSCO
La tutela dell’archivio
Provincia di Terni e Arpa Umbria, in
collaborazione con la Soprintendenza
archivistica regionale, hanno raggiunto
un’intesa per il salvataggio e la valorizzazione
dell’archivio storico delle ex Officine Bosco,
che avrà sede presso l’Agenzia per l’ambiente
in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, all’interno
dei locali del complesso “Le Terrazze”. L’intesa
tutela infatti un patrimonio culturale e
industriale di altissimo livello e che
appartiene alla storia della città e del
territorio; esso salvaguarda la memoria storica
e industriale di un’azienda che ha
rappresentato una delle eccellenze a livello
nazionale e internazionale. L’archivio,
composto da 9.000 pezzi e da circa 12.000
disegni industriali, è stato dichiarato “di
notevole interesse storico” e per questo
soggetto a vincolo di tutela.
❖ CARSULAE
Riprendono gli scavi
I ricercatori australiani della MacQuarie
University di Sydney tornano tra gli antichi
scavi di Carsulae per partecipare in quattro
settimane all’attività di scavo nella zona lungo
l’antica via Flaminia. Due insegnanti e 11
studenti parteciperanno ai vari interventi
guidati dalla professoressa e ricercatrice Jaye
McKenzie-Clark in collaborazione con la
Soprintendenza ai beni artistici e archeologici
dell’Umbria. Già in estate altri sette studenti
guidati dalla stessa prof.ssa Clark sono stati
per tre settimane impegnati nella stessa
attività di scavo e studio dei materiali trovati
nelle recenti campagne. Gli scavi di Carsulae si
svolgono sotto la direzione della
Soprintendenza ai beni archeologici
dell’Umbria e della direttrice scientifica, Maria
Cristina De Angelis. Vi partecipano anche
studenti dell’Università della Tuscia di Viterbo
e dell’Università di Perugia.
❖ UNITRE TERNI
I nuovi corsi
Lunedì 6 ottobre, alle ore 16, inizieranno gli
incontri pomeridiani dell’Unitre presso il
Centro socio-culturale di via Aminale 22 a
Terni. Dopo l’apertura a cura del Presidente
dell’Unitre, Sandro Tomassini, Maria Caterina
Federici parlerà sui temi “Il viaggio dell’uomo”
e “Sviluppo locale e società globale”.
Mercoledì 8 ottobre, nella stessa sede, Anna
Rita Marino curerà la presentazione dei corsi
per l’anno accademico 2014-2015 con i
docenti che illustreranno il proprio
programma: dalle lingue straniere,
all’informatica, alle arti visive, découpage,
letteratura, storia e storia locale, yoga e altro.
Le iscrizioni sono aperte presso la segreteria
dalle ore 10 alle ore 12, dal lunedì al venerdì.
(B. Rinaldi)
❖ NARNI
I luoghi della guerra
Anche Narni, insieme a Perugia e Spoleto per
l’Umbria, sarà protagonista del Trekking
urbano 2014, la Giornata nazionale del
“turismo lento” che il prossimo 31 ottobre
celebra la sua undicesima edizione. Il tema
scelto per quest’anno è “Ricordare e
ripercorrere la nostra storia a 100 anni dalla
Grande guerra”, un tema declinato in una
varietà di percorsi con diversi livelli di
difficoltà, accessibili a tutte le età. A Narni sarà
possibile partecipare al percorso “Frammenti
di guerra” sia il 31 ottobre che nei giorni 1° e
2 novembre. L’itinerario sulle tracce della
Prima guerra mondiale permetterà di visitare
luoghi all’interno e a ridosso del centro
storico, estranei al tradizionale circuito
turistico, ma carichi di grande suggestione.
Partendo dal palazzo comunale, con il museo
dedicato alle moto d’epoca in cui sono
custoditi motocicli del primo Novecento,
verranno percorsi i vicoli più caratteristici
della città alla scoperta di targhe e statue
attraverso cui viene ricordata la Grande
guerra, per quindi giungere all’imponente
monumento, inaugurato nel 1927, in
memoria dei narnesi caduti nel corso della
Grande guerra e per arrivare infine
all’auditorium di San Domenico. (C. Sensi)
I dati anagrafici
e socio-economici
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
La Terni del 2014
G
li ultimi dati demografici elaborati dalla direzione Sviluppo economico del Comune di Terni, e quelli socio-economici che si riferiscono all’andamento e alle caratteristiche della
popolazione, fotografano una città sempre più “rosa” e con un flusso migratorio
che continua a essere molto elevato, seppure in cambiamento costante nel corso
degli anni.
La popolazione residente è pari a
112.227 unità (in leggero calo rispetto al
dato del 2010, quando i residenti risultavano 113.324) con una prevalenza marcata della componente femminile, che
supera quella maschile di 6.815 unità, e
una percentuale di popolazione straniera
costantemente in crescita, che rappresenta attualmente l’11,3% del totale dei
residenti. Gli stranieri residenti a Terni
sono 12.685, dei quali 7.384 femmine. Occorre considerare che nel 1995 gli stranieri residenti a Terni erano solo 870.
La popolazione inoltre risulta sempre più
anziana, con un indice di invecchiamento molto alto e ancora in salita. Nel corso
del 2013 sono nati da madri residenti a
Terni 871 bambini; il contributo maggiore alle nascite è dato, in proporzione, dalle madri straniere, mentre risultano in diminuzione i nati da entrambi genitori italiani.
I significativi mutamenti demografici che
si stanno verificando a Terni nell’ultimo
decennio sono determinati dall’influenza della popolazione straniera, che rappresenta la componente in attivo della
popolazione. Di riflesso tutti i fenomeni
demografici in genere hanno risentito di
questa massiccia immigrazione.
Oltre alla femminilizzazione della popolazione e alla ripresa della natalità grazie
al contributo dei genitori stranieri, si è
registrato a Terni un abbassamento dell’età media delle madri al parto e una for-
Corso Tacito a Terni
Emerge una popolazione
in maggioranza femminile,
e un flusso migratorio
molto elevato
te diminuzione dei matrimoni, soprattutto religiosi: 63% in meno rispetto al
2000, con un contemporaneo incremento dei matrimoni misti (+25%), soprattutto quelli in cui uno dei due coniugi è straniero. Sul versante dei matrimoni è notevolmente cresciuta, rispetto all’inizio del
secolo, anche l’età dei coniugi: lo sposo
nel 2000 arrivava al matrimonio a 32 anni e mezzo; attualmente a poco meno di
40. Stesso discorso per la sposa: da 29,7
SAN GEMINI. Incontro sul Concilio Vaticano II,
con mons. Bettazzi, e sulla guerra in Siria
I
n occasione della festa del
patrono, la parrocchia di San
Gemini ha organizzato due
incontri dedicati rispettivamente
a una rilettura del Concilio e alle
radici del conflitto in Siria. Il
primo, nella Giornata della nonviolenza, ha visto protagonista
mons. Luigi Bettazzi, che ha
parlato di “Chiesa dei poveri e la
pace, dal Concilio a Papa
Francesco”. Mons. Bettazzi, a 90
anni, ancora continua con
entusiasmo a raccontare la
bellezza e la grandezza
dell’evento del Concilio, con tutto
il carico delle speranze e delle
attese della Chiesa e del mondo.
Il secondo incontro si terrà
domenica 5 ottobre, nella
giornata di preghiera per la Siria,
alle ore 16 nel duomo di San
Gemini, con la testimonianza di
don Salvatore Lazzara del
Coordinamento nazionale per la
pace in Siria. Anche San Gemine
anni a 35.
Le comunità straniere più rappresentate sono quella dei romeni (oltre il 34%),
seguita a distanza da albanesi, ucraini,
indiani e filippini. In particolare è quasi
raddoppiato rispetto al 2010 il numero dei
residenti nigeriani. In sensibile aumento
anche gli immigrati dal Pakistan, dalla
Moldavia e dalla Bulgaria.
I dati sul reddito elaborati a partire dagli
archivi delle dichiarazioni Ipef del ministero dell’Economia e delle finanze evidenziano 80.200 dichiaranti, con un reddito medio di 20.053,16 euro. Tra i dichiaranti prevalgono leggermente i maschi (51%) i quali, sempre in media, detengono il reddito più elevato: poco meno di 25 mila euro, rispetto ai 15 mila
delle donne.
era originario della Siria, dove è
nato e ha incontrato testimoni
della fede che gli hanno fatto
conoscere Gesù; ha abbracciato la
fede cristiana per la quale ha
lasciato le ricchezze terrene, il
potere, rifiutandosi di partecipare
alla guerra promossa da suo
padre Miliziano per difendere il
popolo dalle bande armate.
Incarcerato e liberato
miracolosamente, è scappato
dalla Siria salendo su una nave di
passaggio ed è approdato in
Italia, portando la sua bella
testimonianza di vita evangelica.
“La festa del Patrono - ricorda il
parroco don Gianni Sabatini - è
motivo di gioia e di speranza
perché ogni santo porta in sé una
vita positiva, pensieri saggi,
sentimenti nobili, azioni
ammirevoli. Nel ricordo di san
Gemine, testimone della fede in
Gesù Cristo, la nostra parrocchia
auspica per la Chiesa una nuova
primavera, nello spirito del
Concilio Vaticano II. Una Chiesa
rinnovata è sale, luce, lievito… fa
bene al mondo intero, perché è
segno e strumento dell’intima
unione con Dio e dell’unità di
tutto il genere umano”.
E. L.
AMBIENTE. Due recenti iniziative dell’Arpa a Terni
Piediluco e Conca, che fare?
L’
Arpa (Agenzia regionale di protezione ambientale) ha promosso due iniziative a Terni. “I
laghi fra passato e futuro” è il tema del
convegno organizzato in collaborazione con l’Isuc per sottolineare l’evoluzione del rapporto storico fra l’uomo e
l’acqua; “un rapporto - ha spiegato Svedo Piccioni, direttore generale dell’Arpa - che ha dato grandi risultati in termini di sviluppo economico, ma che oggi deve essere ripensato”.
Le trasformazione del lago di Piediluco, che in due millenni da piccolo bacino lacustre è diventato il fulcro dell’agricoltura e dello sviluppo industriale
della zona, sono state raccontate da Miro Virili, che ha sottolineato come questo sviluppo, però, non ha lasciato indenne l’ambiente e lo stato di salute del
lago. “A partire dal 2005 - ha spiegato
Adriano Rossi, direttore del dipartimento provinciale di Terni dell’Arpa - il
ministero dell’Ambiente, attraverso il
piano stralcio, ha dettato nuove regole
per poter salvaguardare il lago di Piediluco. Ma a distanza di dieci anni l’affidamento di questo piano all’Autorità di
bacino non ha avuto i risultati attesi”.
“Quello che è emerso nel corso dell’incontro - ha detto Renato Covino, docente dell’Università di Perugia - è che
anche gli invasi naturali o artificiali, oltre alle acque correnti salvaguardate attraverso leggi e decreti appositi, sono
stati fondamentali per lo sviluppo agricolo e industriale del nostro Paese. Nel
corso degli anni, però, l’utilizzo della risorsa lago da parte dell’uomo ha messo
in evidenza tutte le contraddizioni tra
sviluppo antropico ed ecosistema”.
“La qualità dell’ambiente nei territori
urbanizzati: il caso della Conca ternana” è invece il titolo del convegno promosso in collaborazione con il centro
ternano di cultura “Il Punto” e il Lions
club San Valentino. L’Arpa Umbria svolge attività di supporto tecnico alle Amministrazioni pubbliche attraverso il
monitoraggio e il controllo delle varie
matrici ambientali. Ma per meglio monitorare l’ambiente c’è bisogno di innovazione e per questo, negli ultimi anni,
Arpa Umbria sta investendo in innovazioni tecnologiche.
“La qualità critica dell’aria di Terni - ha
Barche sul lago di Piediluco
sottolineato Rossi - è determinata da tre
fattori fondamentali: la situazione orografica sfavorevole alla dispersione delle polveri, il traffico e le industrie presenti sul territorio”.
“Il nostro è un approccio sistemico: non
si può fare prevenzione senza conoscenza e sicurezza” ha detto ancora
Svedo Piccioni, che in conclusione del
dibattito ha ribadito “l’impegno dell’Arpa anche nella diffusione della cultura
ambientale”.
Claudia Sensi
LA VOCE Terni.Narni.Amelia
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
DIOCESI. La
@
[email protected] 23
SAN FRANCESCO
prima tre-giorni
di “convivenza”
del nuovo
Vescovo con il
clero. Lo stile
dell’incontro e
le indicazioni
pastorali che ne
sono emerse
❖ CONCERTO
A S. Giuseppe Lavoratore
La parrocchia ternana di San Giuseppe
Lavoratore retta dalla comunità dei frati
Conventuali, in occasione della festa di san
Francesco, organizza un concerto per
venerdì 3 ottobre alle ore 21 presso
l’auditorium della parrocchia. Il gruppo
musicale Ensamble Amadeus esegue
musiche di Cimarosa, Gatti, Bach, Haendel,
Pachlbel, Albinoni.
❖ CELEBRAZIONI
Festa di San Francesco
I partecipanti all’incontro con il vescovo
Ascolto, decisione, azione
U
na tre-giorni del clero particolare,
quella di Vitorchiano 2014: è stata
la prima “convivenza” del vescovo
Giuseppe con il suo clero, convivenza attesa “con impazienza, curiosità e interesse”; presenza praticamente completa dei
presbiteri e dei diaconi; e infine il metodo
con cui la tre-giorni si è articolata.
Quest’anno non è stata la relazione frontale teologico-pastorale il punto di partenza,
ma il racconto della propria vicenda di fede, compresi i vari momenti di “vaglio”. È
stata questa modalità che ha costituito il
“fatto teologico” e anche il primo “fatto pastorale”, avendo avuto al centro la persona
stessa del Pastore all’interno della comunità presbiterale.
Nelle sette Vicarie c’è stato l’ascolto reciproco e rispettoso della narrazione di un
tratto della propria storia personale, al di là
del ruolo pastorale ricoperto. Ancora una
volta abbiamo sperimentato che la persona
si rivela narrando, perché noi siamo anche
la nostra storia. Il clima positivo degli incontri ha favorito una conoscenza recipro-
ca più fraterna e un accresciuto rispetto.
Di grande utilità sono stati i successivi interventi di don Giuseppe Zanon, responsabile della formazione permanente del
clero dell’istituto “San Luca” della diocesi
di Padova.
Le sue riflessioni semplici, profonde ed efficaci, hanno trattato “la fede cristologica”,
“la fede ecclesiale”, “la formazione permanente”, quest’ultima intesa non semplicemente come aggiornamento teologicopastorale o di ricarica spirituale da vivere
in determinati incontri, ma come la sapiente disponibilità a lasciarsi formare dalla vita per tutta la vita, come insegna il
Concilio.
Il terzo giorno ha avuto come momento
centrale l’intervento del Vescovo: “Riprendere la vita ordinaria”. Padre Giuseppe ha
sviluppato la sua riflessione seguendo il
metodo “vedere - giudicare - agire” o, come dice Papa Francesco, il metodo di Maria: “ascolto - decisione - azione”. In questi
primi tre mesi, ha detto, “ho cercato di vedere-incontrare-ascoltare il maggior nu-
mero di sacerdoti e laici, rappresentanti
delle istituzioni, parrocchie, gente comune
e rappresentanti di associazioni e movimenti, realtà civili ed ecclesiali”. Da qui sono scaturite le “impressioni” del Vescovo,
derivate da tanto ascolto e incontri, con
aspetti di gratitudine e anche di problematicità.
Numerose sono state le indicazioni operative da realizzare in “uno stile di sinodalità” in ogni azione pastorale. Sono state istituite due piccole commissioni per procedere all’elezione del Consiglio presbiterale e del Consiglio pastorale diocesano.
L’incontro si è concluso in clima di comunione, ascoltando le indicazioni dei responsabili dei vari uffici diocesani, in vista
di un calendario unitario.
Tutto bene? Sostanzialmente sì per quanto
riguarda il ritiro. E ora, al lavoro con accresciuta comunione e corresponsabilità e
nella preghiera, come è avvenuto nel nostro incontro!
Mons. Piergiorgio Brodoloni
vicario episcopale della pastorale
Da quando san Francesco predicò a Terni
ottocento anni fa nel 1214, il territorio è
stato non soltanto fortemente influenzato
dalla spiritualità, arte, cultura francescana,
ma ha offerto a sua volta a tale movimento
un apporto notevole tra cui si distinguono i
santi Protomartiri francescani, il beato
Antonio da Stroncone, la clarissa venerabile
Teresa Eletta Rivetti. Tale presenza
continua ancora oggi: soltanto al santuario
antoniano dei Protomartiri francescani in
Terni - chiesa di Sant’Antonio, nell’estate
scorsa sono passati gruppi e singoli
pellegrini provenienti tra l’altro da Polonia,
Belgio, Ucraina, Veneto e un folto gruppo
di giovanni da Taranto. In occasione della
solennità di san Francesco, presso il
santuario di Sant’Antonio a Terni retto dai
Frati minori venerdì 3 ottobre alle ore
18.30 si celebra la messa solenne con
lettura del Transito di san Francesco, e
nella serata il pellegrinaggio notturno
diocesano Narni - Sacro Speco, con
partenza ore 22.30 dalla cattedrale di
Narni. Arrivo alle ore 4 e celebrazione
dell’eucarestia presieduta dal vescovo
Piemontese. Sabato 4 ottobre al santuario
alle ore 8.30 e 18.30 la messa e alle 21.15,
sempre il chiesa, lo spettacolo Io, frate
Francesco piccolo.
❖ ALVIANO
Fiaccolata a S. Illuminata
Luoghi francescani
nel nostro territorio
R
ipercorrere
i sentieri
della bassa
Umbria che san
Francesco d’Assisi
ha attraversato e
amato,
L’Eremo di Portaria
rappresenta un
modo per
celebrare la festa del Patrono d’Italia. Nella provincia di
Terni questi sentieri conducono a luoghi unici, nei quali
si può respirare la più genuina atmosfera francesca:
come all’Eremita, nei pressi di Portaria, tra Terni e
Acquasparta, dove il Santo scrisse la prima bozza del
Cantico. Spesso sono sentieri percorribili solo a piedi,
quelli che conducono agli
“spechi” in cui il Poverello si
ritirava per ascoltare il respiro
della sua terra all’interno di
grotte e cavità naturali, quasi
sempre in prossimità di grandi
boschi o su montagne, come
nel caso dello Speco di
Sant’Urbano vicino a Narni.
Anche nell’Amerino ci sono
itinerari francescani, come il
convento di San Francesco di
Lugnano in Teverina. Il
convento venne edificato
come atto di omaggio al Santo
che, secondo i racconti, nel
1212 qui salvò un bimbo che
stava per essere divorato da
un lupo. Nel 1229 iniziarono i
lavori per la realizzazione del
convento, che al suo interno
contiene alcuni dipinti
raffiguranti il combattimento
tra il lupo e l’anatra mandata
da san Francesco per salvare il
bambino. Tra i tesori del
castello di Alviano vi è anche
la raffigurazione, nella
cappella interna all’edificio
fortificato, del Miracolo delle
rondini; un affresco
recentemente restaurato che
raffigura un fatto accaduto ad
Alviano nel 1212, in una
località denominata
attualmente “Belvedere”.
L’avvenimento destò grande
meraviglia nelle genti che
erano accorse per ascoltare le
parole di Francesco: la predica
era disturbata dalla rondini
che garrivano, ma il Santo si
La diocesi si rimette al passo
I
l ritiro del clero della diocesi, svoltosi
nella scorsa settimana, si è chiuso con
l’impegno, sollecitato dal Vescovo e condiviso dai presenti, di riprendere il cammino dell’intera comunità diocesana in maniera ordinata e con finalità e traguardi pastorali da raggiungere, coinvolgendo i laici.
Finalmente, dopo due anni di stasi (perlomeno sotto questo profilo, e ne conosciamo il motivo: il cambiamento del Vescovo,
con un lungo intermezzo in attesa del nuovo, malgrado l’impegno vero e fattivo dell’Amministratore apostolico e dei suoi collaboratori) che non ha consentito traguardare il futuro proprio per la provvisorietà
del tempo “di mezzo” che genera una qualche incertezza. È nella natura delle umane
cose che tutto rimanesse, per così dire, sospeso.
La Chiesa di Terni-Narni-Amelia è stata
presentissima nelle vicende socio-econo-
miche assai preoccupanti nel tempo presente del nostro territorio, e ha risposto a
tutte le chiamate della Chiesa italiana e della Chiesa universale sotto la guida dei Vescovi e del Papa. Ma è ora di riprendere
quello che spetta solo a noi e che dobbiamo
ai nostri concittadini. Cosa dire e come annunciare il Vangelo e la sua salvezza agli
abitanti delle città e dei paesi della nostra
diocesi? Abbiamo continuato a fare l’“ordinario”, ora dobbiamo fare lo “straordinario”, lo “specifico” che nessun altro può fare al nostro posto.
Al termine del ritiro è stato deciso, tra le altre cose, di ricostituire il Consiglio pastorale diocesano. Ciò significa che bisogna riprendere i contatti con i Consigli pastorali
parrocchiali e fare le dovute revisioni, indicando la meta e i modi misurando le forze. Rimettiamoci in cammino, tutti.
Nicola Molè
rivolse a “sorelle rondini” e
ottenne il silenzio. La Cappella
della rondini è oggi anche un
interessante punto
panoramico, con belvedere
sulla piana Teverina e sull’oasi
naturalistica di Alviano.
Ugualmente interessante è la
grotta di Guardea. La
tradizione dice che nella
grotta, che si trova a pochi
metri dalla chiesa di Santa
Illuminata, nelle campagne di
Alviano, San Francesco si ritirò
a pregare e riposare. La grotta
è oggetto di venerazione
popolare, così come la chiesa,
anch’essa, insieme al
convento, luogo strettamente
legato al francescanesimo.
Benedetta Rinaldi
❖ DIOCESI
In preghiera per
il Sinodo sulla famiglia
In occasione dell’apertura del Sinodo
straordinario sulla famiglia, che si terrà a Roma
dal 5 al 19 ottobre, tutte le famiglie sono state
convocate per sostenere con la preghiera
questo evento di grazia, sabato 4 ottobre in
piazza San Pietro con Papa Francesco dalle 18
alle 19.30. La diocesi organizza un’intera
giornata a Roma che prevede la visita alla
basilica di San Pietro e alle tombe dei Papi e il
rinnovo della professione di fede sulla tomba di
Pietro in mattinata, e nel pomeriggio la
preghiera con il Papa. La partenza da Terni è
prevista alle ore ore 9 e il rientro alle 21.30
circa. Si invitano le famiglie a partecipare anche
da casa a questo evento con l’iniziativa “Accendi
una luce in famiglia” con una preghiera nella
propria casa, in comunione con quanto starà
avvenendo in piazza San Pietro, accendendo un
lumino sul davanzale della finestra.
Sabato 4 ottobre alle ore 17.30 presso la
cappella di San Francesco, all’interno del
castello, eucaristia. Ore 20 ritrovo in piazza
Bartolomeo di Alviano, ore 20.25 partenza
pellegrinaggio-fiaccolata per l’eremo di
Santa Illuminata; ore 21.30 celebrazione
della messa presso l’eremo (in caso di
maltempo, sarà celebrata presso la chiesa
parrocchiale di Alviano). La messa presso
l’eremo di Santa Illuminata è organizzata in
collaborazione con la parrocchia di
Guardea. La fiaccolata che parte da Alviano
ogni anno vede la presenza di tanti fedeli
che cammineranno lungo un percorso di 2
chilometri, cantando e lodando Dio. Il
percorso sarà come ogni anno illuminato
da fuochi, candele e altro. I bambini e i
ragazzi di Alviano porteranno,
trasportandola a spalla, la piccola statua
del Santo lungo tutto il percorso. Un’antica
tradizione che ogni anno rinnova il ricordo
del passaggio di san Francesco, il quale nel
1212 proprio ad Alviano compì il “miracolo
delle rondini”. Domenica 5 ottobre ore 8.30
messa presso la chiesa “delle Rondini”; ore
10, a cura del rione San Francesco, ritrovo
presso il parco La Pietraia e inizio della
“Camminata tra la natura nei luoghi di san
Francesco”; ore 13 “polentata” (aperta a
tutti) presso il parco La Pietraia.
❖ CAPPUCCINI AMELIA
Pellegrinaggio a piedi
Insieme per festeggiare san Francesco al
convento dei Cappuccini di Amelia, sabato
4 ottobre con il pellegrinaggio a piedi da
Sambucetole ai Cappuccini. Ore 17.30
partenza a piedi per il convento dal bivio di
Sambucetole e dall’edicola ex scuole
(antistante abitazione Conocchia); ore 18,30
confessioni; ore 19.30 inaugurazione della
statua di san Francesco e messa, animata
dalla corale di Sambucetole. Ore 20.30
convivio nel piazzale del convento. Nello
spirito francescano, ognuno può portare
quello che desidera, salato, dolce, acqua,
vino, stoviglie di carta, ecc. Per
informazioni: padre Alberto Bordellini
0744 988102.
LA VOCE Assisi . Nocera . Gualdo
24
BREVI
❖ DIOCESI
In preghiera con il Papa
“Accendi una luce in famiglia, con Papa
Francesco in preghiera per il Sinodo” è il titolo
dell’iniziativa lanciata dalla Cei per il 4
ottobre. Anche la nostra diocesi sarà presente
(partiranno dei pullman per Roma)
all’incontro di preghiera del Santo Padre con
le famiglie che si terrà alle ore 18 in San
Pietro. Il programma prevede la partenza da S.
Maria degli Angeli alle 13, alle 16.30 è previsto
l’arrivo a San Pietro e alle 18 l’incontro con il
Pontefice. Si ripartirà da Roma alle 20. Per
tutte le informazioni si può visitare il sito della
diocesi: www.diocesiassisi.it.
❖ AEROPORTO/1
Sinergie umbro-toscane
Venerdì 19 settembre i vertici della Sase
hanno incontrato rappresentanti istituzionali
(sindaci o assessori) dei Comuni di Chianciano,
Chiusi, Montepulciano, Sinalunga, Torrita di
Siena, Sarteano e Città della Pieve per
esaminare la possibilità di sinergie tra i
territori della Val d’Orcia e della Val di Chiana,
che tramite il raccordo Perugia-Bettolle
potrebbero ottenere agevolmente rapidi
collegamenti con l’aeroporto regionale
dell’Umbria. Con questa iniziativa si
potrebbero interessare i tour operator dei
maggiori Paesi europei con l’offerta di
proposte turistiche integrate, destinate a
incrementare sensibilmente i volumi di
traffico. (PDG)
❖ AEROPORTO/2
Atterraggio di emergenza
Il 17 settembre, poco dopo le ore 12, la torre
di controllo di Sant’Egidio ha ricevuto una
richiesta di atterraggio di emergenza per
avaria motore da un DC 3 in rotta da Salerno a
Firenze con 15 passeggeri a bordo e tre uomini
di equipaggio. La situazione è stata gestita con
prontezza e professionalità dal personale
dell’aeroporto, che ha garantito l’incolumità di
tutte le persone coinvolte e il ricovero
dell’aeromobile, poi posto a disposizione delle
autorità per gli accertamenti di rito. (PDG)
I migliori Giochi da 40 anni
Gualdo Tadino.
Successo di
pubblico e gare
esaltanti per
i Giochi de le
Porte 2014
D
opo un’estate così balorda a livello meteorologico, non erano
pochi coloro che temevano
che l’annuale appuntamento
con i Giochi de le Porte di
Gualdo Tadino si svolgesse
sotto un cielo plumbeo e
un’acqua a catinelle. Invece,
Festeggiamenti per il Palio in una affollata piazza Martiri a Gualdo Tadino
per tutta la durata dei Giochi
e specialmente nella giornata
di svolgimento del Palio, domenica 28, il tempo è stato magnifico. soddisfazione sia generale e l’organizza- “fuoripista” dell’asino di San Donato.
Nella gara, equilibratissima, del tiro alla
Questo ha, di fatto, aumentato notevol- zione parla di “record di presenze”.
mente l’affluenza di pubblico e visitato- Anche la gara ha mantenuto le attese, fionda, la spunta San Benedetto agli spari, con tutta soddisfazione dell’ente Gio- con un andamento decisamente equili- reggi, mentre San Facondino butta all’achi e dei portaioli, che hanno avuto il pie- brato, che ha visto ben tre Porte giocar- ria una vittoria che sembrava già conone in tutte le taverne e un folto pub- si la vittoria all’ultima gara. A dire il ve- struita. Nella gara di tiro con l’arco, San
blico lungo il percorso della competizio- ro, la prima competizione, quella relati- Benedetto finisce però ultimo, mentre gli
ne.
va al corteo storico, come ormai consue- arcieri di San Donato e San Martino so“Questa, in quarant’anni, è senza dubbio to specie negli ultimi anni, è andata a no protagonisti di due incredibili perforla migliore edizione del Palio mai svol- porta San Facondino; era dedicato a “L’e- mance, rispettivamente con 46 e 42 punta!” ha, del resto, dichiarato il sindaco terna lotta fra la vita e la morte”, con al- ti (su 50).
Massimiliano Presciutti, da poco pas- cuni notevoli carri, fra cui una nave, con Nell’ultima gara, quella della corsa a pesato dai portaioli al palco delle autorità. costumi rigorosamente rinascimentali, lo sugli asini, il testa-a-testa tra San FaDichiarazioni simili hanno reso anche che sono stati particolarmente apprez- condino e San Donato si risolve, all’ultigli ospiti d’onore, in primis il sindaco di zati dalla giuria di esperti. Ma non meno ma curva, con la vittoria di San Donato,
Gubbio, Filippo Stirati, e due fra quelli spettacolari sono stati gli altri, special- che vince il suo 12° palio, bruciando così l’effigie della Bastola in una gremitisdelle città gemelle, quella francese di mente quello di porta San Martino.
Audun-Le-Tiche e quella polacca di Kro- Nella gara della corsa dei carretti, vince sima piazza Martiri.
Pierluigi Gioia
sno. Insomma, la sensazione è che la San Facondino, con uno spettacolare
NOCERA UMBRA. Festa della Madonna
de La Salette al santuario di Salmata
L
❖ ALBERGHIERO
Quest’anno, 51 classi
Il nuovo anno scolastico appena iniziato
presenta un ulteriore progresso dell’Istituto
alberghiero di Assisi egregiamente diretto da
Bianca Maria Tagliaferri, che fa convergere la
sua passione e la sua elevata professionalità su
una popolazione di alunni che ha raggiunto
1.042 unità, distribuiti in 51 classi e dislocati
in 5 diverse sedi. Tra i suoi collaboratori, tutti
impegnati al progresso della scuola, occupa
un posto di rilievo il vice preside Aldo Geraci,
coordinatore del “Progetto 2.0” orientato a far
acquisire la padronanza del mezzo
informatico e della ricerca in Rete quali
strumenti indispensabili a costruire relazioni
positive di cultura e di informazione. Con gli
obiettivi di “sapere e saper fare” si imposta
quella creatività educativa su cui si basano i
successi di questa scuola che offre, al termine
dei corsi, immediate opportunità di ingresso
nel mondo del lavoro. (PDG)
❖ ASSISI
“Distributori” elettrici
Secondo un piano sottoscritto tra Enel e
Regione dell’Umbria, sono state attivate nei
due capoluoghi Perugia e Terni le colonnine
destinate ad alimentare le auto elettriche con
una modesta spesa di abbonamento (30 euro
mensili) e con un’autonomia di circa 40 km.
Tra i Comuni che hanno aderito al progetto
figura anche Assisi, a conferma della
particolare sensibilità verso i problemi
dell’ecologia, patrocinata - come è noto - da
san Francesco. Con questa novità la Regione
dell’Umbria si colloca al secondo posto (dopo
l’Emilia Romagna) per diffusione dei circa
1.000 impianti finora attivati. Per incoraggiare
l’acquisto di auto elettriche è stata sospesa
l’esazione del bollo per 3 anni. Secondo dati
Aci dell’anno 2013, nella nostra regione
figuravano immatricolate 432 auto elettriche,
31.718 dotati di impianti a gas, 30.218 a
metano. (PDG)
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
Santuario di Salmata
a Madonna nei secoli è apparsa
molte volte, lasciando messaggi,
incitando alla preghiera e al
pentimento dei peccati. Perlopiù è
apparsa a persone di umili condizioni
e di animo innocente, quasi a
garanzia della veridicità degli eventi
che si verificavano. Il 19 settembre
1846 la Madonna apparve sul monte
de La Salette, in Francia, a Mélanie
Calvat di 15 anni e Maximin Giraud, di
11, due giovani pastorelli. Una Bella
Signora che dice loro: “Avvicinatevi,
figli miei, non abbiate paura; sono
qui per narrarvi una grande notizia!”.
Rincuorati, i pastorelli si avvicinano e
vedono che sta piangendo. È alta,
luminosa, veste come le donne del
luogo, con una lunga tunica: delle
rose le incoronano la testa, orlano il
suo scialle e i suoi calzari; sulla fronte
splende una luce simile a un
diadema; sulle spalle ha una lunga
catena, un’altra catenina trattiene sul
petto un crocifisso sfavillante sui cui
lati vi sono un martello e una
tenaglia. I due raccontano che la
Signora affidò loro un messaggio
diretto all’intera umanità, e quindi da
diffondere universalmente. Per
ricordare tale evento, a Salmata di
Nocera Umbra dal 12 al 20 settembre
si è tenuta una novena itinerante che
ha coinvolto le frazioni di Pascigliano,
La Costa e alcune famiglie. Venerdì 19
si è tenuta la novena e liturgia
penitenziale, mentre sabato
processione e fiaccolata. Domenica,
giorno della festa, sono state
celebrate varie messe, e nel
pomeriggio vi è stata l’esposizione di
Gesù sacramentato.
Marta Ginettelli
S. M. DEGLI ANGELI. La Festa degli angeli
❖ GUALDO TADINO - SIGILLO
Per bambini e “custodi”
Due giovani avviati
verso il sacerdozio
S
coppia l’applauso spontaneo per il ricordo di padre
Fabrizio Migliasso ofm –
recentemente tornato alla casa
del Padre – all’inizio della celebrazione eucaristica presieduta dal suo confratello padre Vittorio Viola, succedutogli come
custode della basilica di Santa
Maria degli Angeli, nel corso
della Festa degli angeli di domenica 28 settembre, arrivata
alla quarta edizione.
Nata dall’iniziativa di alcuni genitori che hanno sperimentato
il lutto per la perdita di un figlio, la manifestazione è diventata, negli anni, motivo di gioia
non solo per i bambini che, con
le proprie famiglie, vi partecipano sempre più numerosi e
anche tramite questa giornata
si accostano alla figura degli
angeli – a iniziare da quello che
custodisce ciascuno, e la cui
prece è riportata su brioche e
magliette vendute sul sagrato
della chiesa – ma anche per tut-
ti i bambini che beneficiano
delle offerte raccolte loro destinate tramite iniziative di adozione a distanza e di intervento
diretto, così come il Comitato
organizzativo ha pensato.
Se nel corso della celebrazione
eucaristica del mattino il messaggio è stato maggiormente rivolto agli adulti, chiamati a imparare dagli angeli a essere docili esecutori della volontà del
Padre anche quando essa appare infinitamente lontana - in un
atteggiamento di abbandono a
quel mistero d’amore rivelato
dalla morte in croce di Gesù,
del Figlio, che dà senso ad ogni
morte, compresa quella del
proprio figlio -, protagonisti
dell’animazione pomeridiana
sono stati i più piccoli che, attraverso canti e danze, hanno
scoperto il significato dei sette
colori dell’arcobaleno, segno
dell’alleanza tra Dio e il popolo
d’Israele.
Elena Lovascio
D
ecisamente un periodo di grazia, in fatto di vocazioni
diaconali e sacerdotali, per la diocesi di Assisi, con
altri due giovani seminaristi sempre più vicini
all’ordinazione. Il 20 settembre, la parrocchia di Santa
Maria Madre di Dio a Gualdo Tadino ha ufficialmente
salutato Alessandro Picchiarelli, dopo due mesi di
servizio come seminarista collaboratore presso la
parrocchia: il prossimo 18 ottobre sarà infatti ordinato
diacono presso la cattedrale di San Rufino. Un caloroso
ringraziamento gli è stato rivolto dal parroco, don Aldo
Mataloni, durante la messa e la successiva cena. Il giorno
dopo, invece, il giovane sigillano Simone Petrosino è
ufficialmente entrato nel percorso sacerdotale, dopo aver
ricevuto l’autorizzazione dal vescovo diocesano, mons.
Domenico Sorrentino. La cerimonia si è svolta all’interno
della chiesa di Sant’Andrea a Sigillo, durante
un’affollatissima concelebrazione eucaristica, che ha visto
la presenza, oltre che del Vescovo e del parroco, don
Ferdinando dell’Aquila, anche di numerosi altri sacerdoti
del territorio, fra i quali il giovane don Carlo Cecconi,
recentemente ordinato, il vicario generale mons. Maurizio
Saba, e don Cesare Provenzi, parroco di San Rufino.
Ovviamente, grande festa e grande commozione, anche
perché, durante la messa, sono state festeggiate le nozze
d’argento dei genitori di Simone ed era presente, al
completo, il gruppo scout di cui Simone ha fatto parte per
lunghi anni.
Pierluigi Gioia
LA VOCE Assisi . Nocera . Gualdo
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
Con la stoffa dei protagonisti
Il rione San
Rocco si
aggiudica
l’edizione
2014 del Palio.
Tutti i premi
relativi alle
diverse
manifestazioni
IL PALIO 2014
I
Assegnazione del Palio,edizione 2014,al rione San Rocco (fapfoto)
I
l rione S. Rocco vince la 52a edizione
del Palio de San Michele, svoltasi a
Bastia dal 18 al 29 settembre. Il
capitano dei “verdi”, Cristina Bagnetti,
ha alzato al cielo lo stendardo 2014,
dipinto dall’artista Samantha Maiarelli.
Circa settemila persone erano presenti in
piazza Mazzini nella serata di domenica
28 per assistere alla “lizza” (avvincente
staffetta 4x400 metri) e hanno poi atteso
con estrema trepidazione la classifica
finale che ha visto il trionfo di S. Rocco
(punti 16), seguito da Portella (11),
Moncioveta (10) e S. Angelo (6). Verdetto
determinato dai punteggi ottenuti dai
rioni nelle classiche tre prove: giochi,
sfilate e lizza. Quarto classificato nei
giochi, il rione San Rocco ha vinto poi
con pieno merito le sfilate e la lizza. La
rappresentazione messa in scena dai
verdi - dal titolo “La stoffa del
protagonista” - è stata particolarmente
bella e significativa, sottolineata dal
giudizio unanime espresso dai
competenti giurati. Giuria che
comunque ha lodato tutti gli spettacoli
dei rioni, esaltando al contempo il valore
di questa festa capace di aggregare e
creare quel particolare clima di
condivisione. A risultato ormai acquisito,
è esplosa la gioia irrefrenabile del popolo
sanrocchino. A Luca Sargenti (Portella),
quale migliore interprete nelle sfilate in
piazza, è stato attribuito il premio
speciale “Monica Petrini”. Il premio
“Stella nascente” è andato al coro della
recita scolastica che si è potuto
apprezzare nella sfilata del rione
Portella. Valutando i contenuti delle
quattro rappresentazioni, la
commissione presieduta dal parroco don
Giuseppe Pallotta ha ritenuto meritevole
del premio “Don Luigi Toppetti” la sfilata
del rione S. Rocco. Vittoria di Moncioveta
nella gara gastronomica “Magie del
gusto in taverna” organizzata dalla Pro
loco. La giuria del Palio è stata ospite
nelle quattro taverne rionali, degustando
le varie prelibatezze gastronomiche.
Moncioveta ha conquistato anche il
Minipalio (la sfida dei giovanissimi),
realizzato quest’anno da Angelica Sirci.
Infine, il concorso fotografico “Il Palio…
dietro le quinte” ha decretato i seguenti
vincitori: Francesco Valori e Simone
Rossetti (1° e 2° classificato secondo la
BASTIA UMBRA. Le celebrazioni religiose
per la festa di san Michele arcangelo
l 29 settembre, giorno che i cristiani dedicano a san Michele
arcangelo, a Bastia Umbra, in
una gremita chiesa parrocchiale, si
è celebrata la messa solenne presieduta dal parroco don Giuseppe
Pallotta alla presenza del Sindaco,
del presidente dell’ente Palio, dei
capitani dei quattro Rioni, della presidente della Pro loco, delle autori-
tà civili, militari e dell’intera comunità.
Durante l’omelia, il celebrante ha
messo in evidenza come la fede e la
devozione popolare dei bastioli sia
fortemente radicata nel tessuto sociale. Una dimostrazione lo è stata
la grande partecipazione di popolo
alle funzioni liturgiche, in particolare la straordinaria presenza dei
l Palio de san Michele 2014 è opera di Samantha Maiarelli, giovane
artista bastiola. La stessa ha dichiarato: “Ho disegnato realisticamente
la figura del santo patrono, il quale
simboleggia la supremazia della giustizia divina. Il Maligno viene trafitto
dalla lancia di san Michele arcangelo. Il rosone, elemento distintivo della chiesa di Bastia, rappresenta l’emblema del dominio di Cristo sulla terra. Nella mia rappresentazione equivale al sole che con i suoi raggi fa luce nell’oscurità, aprendone le nubi. I
quattro colori rionali sono inseriti all’interno dei motivi geometrici della
cornice a indicare l’integrazione della festa con la città e la sua centralità nella nostra comunità”.
giuria tecnica); Roberto Fausti e Melissa
Massara (1° e 2a classificata per la giuria
popolare). Un bilancio molto positivo per
questa 52a edizione della festa, ma già si
guarda avanti. “In qualità di presidente
dell’ente Palio - ha detto Marco
Gnavolini - mi sono assunto l’impegno
di iniziare un percorso per far ottenere al
Palio de san Michele il riconoscimento di
evento tipologico storico dell’Umbria”.
R. B.
giovani alle varie iniziative del Palio
de San Michele, sia nei momenti di
divertimento sia in quelli religiosi.
Questo è un segno della fede vissuta nella quotidianità in modo semplice ma intenso, come è stata trasmessa dalle generazioni passate.
Significativi sono stati i gesti compiuti durante la celebrazione liturgica: l’accensione della lampada davanti al simulacro di Michele come
segno della vittoria di Gesù Cristo risorto sulla morte e sul peccato; un
omaggio floreale per ringraziarlo
della sua protezione su tutta la cit-
tà; i Ceri, come segno di gratitudine
per un altro anno di cammino vissuto insieme, e la consegna dell’immagine votiva di san Michele al Rione vincitore, come segno della vittoria del Bene sul male.
Di seguito, si è svolta la processione
per le vie della città con la statua
del Santo patrono, che dal 2012 –
anno del 50° del Palio – viene condotta fino alla Taverna del vincitore
per onorarla: quest’anno è stata la
volta del rione San Rocco, che si è
aggiudicato l’edizione 2014.
O. S.
Incontro Acli sul terzo settore
L
[email protected] 25
BREVI
❖ GUALDO TADINO
Vai con Dio, Alessandro!
BASTIA
UMBRA.
I
@
o scorso 27 settembre, presso la
sala consigliare del Comune di
Fossato di Vico si è tenuto il
seminario sulla riforma del terzo
settore, promosso dal circolo Acli “Ora
et labora”. L’incontro ha inteso
esaminare i principali contenuti della
“Delega al Governo per la riforma del
terzo settore, dell’impresa sociale e per
la disciplina del Servizio civile
universale”. Si sono confrontati Sara
Rago dell’Aiccon, Carlo Di Somma
portavoce del Forum terzo settore
Umbria nonché vice presidente delle
Confcooperative dell’Umbria, e il
sindaco di Fossato di Vico Monia
Ferracchiato, la quale ha portato il
saluto dell’Amministrazione
sottolineando il valore morale ed etico
di “fare il volontariato”. Sante Pirrami,
vice presidente provinciale delle Acli
Perugia, ha coordinato i lavori
puntualizzando il concetto di
sussidiarietà, che da “orizzontale” deve
tendere a “circolare”, includendo nel
terzo settore i soggetti d’impresa oltre
all’associazionismo. Crescente è la
domanda di bisogni sociali, che lega
all’evoluzione del concetto di
vulnerabilità legata alla scarsità di
relazioni e legami sociali. Secondo la
dott.ssa Rago, tre sono le funzioniobiettivo del terzo settore: produttiva,
volta a generare ed erogare beni e
servizi di pubblica utilità; erogativa,
volta a sostenere l’attuazione di
interventi di welfare a livello locale; e di
advocacy per organizzare il volontariato
e la promozione sociale. Il dott. Di
Somma è intervenuto specificando che
cosa si intenda per no-profit: “L’impresa
no-profit non è un ente benefico, è
Un momento dell’incontro
un’impresa che ha bisogno di equilibrio
economico per gestire se stessa e la sua
sussistenza, per poi riversare la sua
energia sul territorio”. Le istituzioni noprofit in Umbria sono pari a 6.249 unità,
ovvero il 2,1% del dato nazionale. Il
dato mostra dinamiche più sostenute
della media nazionale per crescita
d’istituzioni e per diffusione sul
territorio, con un’incidenza - rispetto
alla popolazione residente - pari a quasi
71 istituzioni ogni 10 mila abitanti.
Marta Ginettelli
Lo scorso 20 settembre presso la parrocchia di
Santa Maria del Piano a Gualdo Tadino si è
tenuto un bel momento di gioia e di preghiera.
C’è stato il saluto al seminarista Alessandro
Picchiarelli e ai suoi genitori. Il parroco mons.
Aldo Mataloni ha voluto, con questo semplice
ma significativo gesto, esprimere la sua
gratitudine e quella dell’intera comunità ad
Alessandro che, arrivato in parrocchia tre anni
fa, vi ha trascorso quasi tutti i fine settimana,
coadiuvando il parroco nell’attività pastorale,
liturgica e catechetica: una presenza discreta,
un inserimento efficace ed apprezzato da tutti.
Ora Alessandro, che sarà ordinato diacono il
prossimo 18 ottobre nella cattedrale di San
Rufino, lascia l’impegno nella parrocchia perché
presterà servizio al fianco del vescovo mons.
Sorrentino. Una cena con una cinquantina di
persone, i saluti, qualche piccolo dono, un
breve discorso, i reciproci ringraziamenti hanno
caratterizzato l’evento della calda famiglia
parrocchiale. (M. G.)
❖ ISTITUTO SERAFICO
“I linguaggi della vita”
Promossa dall’Istituto Serafico di Assisi in
collaborazione con la Pro loco di S. Maria degli
Angeli, sabato 27 settembre è stata inaugurata
la mostra “I linguaggi della vita”, allestita presso
il Museo Fazzini (piazza Garibaldi - S. Maria
degli Angeli). A un anno dalla storica visita di
Papa Francesco, la mostra espone le opere
realizzate dai ragazzi dell’Istituto Serafico e
resta aperta al pubblico fino al 5 ottobre. Tutto
ciò che lo spazio della mostra racchiude altro
non è che un racconto dell’ordinaria
quotidianità di tante esistenze, attraversate
dalla comune caratteristica della fragilità della
natura umana: una quotidianità raccontata con
parole, segni, immagini la cui percezione può
apparire caotica e, in prima battuta, poco
comprensibile. Dopo il saluto delle autorità, la
cerimonia di inaugurazione ha registrato gli
interventi di Francesca Di Maolo, presidente
dell’Istituto Serafico, e di Silvia Bravi, arteterapeuta presso l’Istituto.
❖ BASTIA/1
Contro la corruzione
Si è tenuta nei giorni scorsi in Comune a Bastia
la cerimonia di consegna al sindaco Stefano
Ansideri del braccialetto bianco, simbolo di
adesione alla campagna anticorruzione “Riparte
il futuro”. La consegna è stata effettuata dalle
associazioni Libera e Gruppo Abele, promotrici
della iniziativa. Il Sindaco aveva aderito nel
periodo elettorale, promettendo con l’adesione
di impegnarsi, qualora fosse stato eletto, a
rispettare i punti della lotta alla corruzione
individuati dalle associazioni. In breve tempo
sarà adottata la delibera “Trasparenza a costo
zero”, che prevede l’impegno del rispetto di
alcune prescrizioni.
❖ BASTIA/2
Lotteria di san Michele
Il 29 settembre in piazza Mazzini a Bastia, dopo
la tradizionale processione del pomeriggio, si è
svolta l’estrazione della Lotteria di san Michele
per opere di bene, promossa dalla Caritas
parrocchiale. Ecco i numeri estratti e i relativi
premi: n. 4817 - buono vacanza del valore di
400 euro; n. 6688 - orologio donna; n. 2773 Asus Fonepad 7 tablet; n. 1766 - bicicletta; n.
2700 - fornetto elettrico; n. 5357 - telefono
Nokia; n. 445 - borsone; n. 3557 - vassoio; n.
3339 - cornice d’argento; n. 626 - ventilatore. I
premi resteranno a disposizione dei vincitori
fino a 30 giorni dall’estrazione.
❖ BASTIA/3
Circo Romina Orfei
Ancora pochissimi giorni per assistere al
bellissimo spettacolo proposto dal circo Romina
Orfei, che ha installato il suo tendone a Bastia
lungo la strada Rivierasca (zona fiera). Il circo si
fermerà infatti in città fino a domenica 5
ottobre. Uno spettacolo tutto da vedere con
tante attrazioni - acrobati, giocolieri, lanciatori
di coltelli, clown - e animali: cavalli, pony,
struzzi, dromedari, zebre, lama del Perù e un
ippopotamo.
LA VOCE Gubbio
@
26 [email protected]
BREVI
❖ UMBERTIDE
Premio Rometti
È stato “Musen”, decorazione per vaso
ispirata all’arte di Matisse e ideata da Clara
Sterner, studentessa dell’Istituto europeo
di design di Milano, il progetto che si è
aggiudicato la seconda edizione del
premio Rometti, la cui premiazione si è
tenuta presso la Fa.Mo. Erano presenti il
sindaco Marco Locchi, l’on. Giampiero
Giulietti, l’ing. Patrizio Nonnato,
amministratore delegato di Aimet, che ha
sostenuto economicamente l’iniziativa,
oltre al titolare delle ceramiche Rometti
Massimo Monini che ha spiegato le
motivazioni del premio, nato con lo scopo
di tornare ad aprire le porte della
manifattura ai giovani, dando loro la
possibilità di ideare e realizzare nuovi
pezzi in grado di coniugare innovazione e
tradizione. Del pezzo di Clara Sterner, che
verrà messo in produzione con un
contratto di royalty, verranno eseguite
soltanto 30 copie uniche, Al secondo posto
“Venere Redesign” di Caroline Nakayama
dell’Università di Washington, e al terzo,
Matteo Stucchi dell’Istituto di design di
Perugia con “Le dive”. Chiude la classifica
Jean Paul Modaffari, sempre dell’istituto
perugino, con “Spicciolo”. (F. C.)
❖ MONTECORONA
Statua di Beniamino Gigli
Le ceramiche Rometti hanno finanziato il
restauro della statua di Beniamino Gigli,
celebre cantante lirico che negli anni
Trenta ha vissuto a Umbertide, collocata
dinanzi alla badia di Montecorona. L’opera
era stata realizzata nel 2003 da Giovanni
Pelliccia per volere dell’associazione “Amici
della lirica Beniamino Gigli” di Umbertide,
che hanno così voluto rendere omaggio al
cantante d’opera, dal 1938 per qualche
anno proprietario della tenuta di
Montecorona. Alla cerimonia ha
partecipato il nipote Beniamino Gigli
Junior che ha ricordato il nonno aprendo il
concerto in suo onore, protagonisti la
soprano Tullia Maria Mancinelli, il
contratenore Jean-Christophe Clair e il
tenore David Sotgiu, accompagnati da Asia
Beniamina Gigli (pronipote di Beniamino
Gigli) ed Enrico Bianchi al pianoforte e da
Ivano Rondoni al clarinetto, che hanno
proposto brani tratti da Chopin, Puccini,
Malher, Massenet e Verdi. (F. C.)
Medico eugubino si fa onore
Pier Giuseppe Pelicci
diventa direttore della
ricerca all’Istituto
europeo di oncologia
È
stata accolta con orgoglio e soddisfazione la nomina del prof. Pier
Giuseppe Pelicci a direttore della
ricerca dell’Istituto europeo di oncologia
(Ieo), su proposta dal prof. Umberto Veronesi.
Pelicci, nato a Gubbio 58 anni fa, laureato
in Medicina e chirurgia presso l’Università di Perugia nel 1981, formatosi come biologo molecolare prima a Parigi e poi a
New York, nel 1995 viene chiamato da Veronesi a fondare la ricerca sperimentale
all’Ieo. Ordinario di Patologia all’Università di Milano, è uno dei maggiori scienziati internazionali nel campo della medicina molecolare. Autore di più di 400 pubblicazioni scientifiche, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali. Ha fondato e dirige la Scuola europea di medicina molecolare (Semm), tra le migliori
scuole in Europa per la formazione dei futuri leader dell’oncologia molecolare.
“È stato un privilegio - dichiara Pelicci - lavorare con Umberto alla costruzione di
questo favoloso istituto. Gli sono immensamente grato per la fiducia e l’opportunità di immaginare e costruire una comunità scientifica che in poco più di 15 anni
è diventata leader nel mondo in molte
aree della ricerca oncologica. La nostra
passione è migliorare la cura dei pazienti
con tumore e prevenire che migliaia di
persone contraggano questa malattia.
L’oncologia sta vivendo una vera e propria
Rata della Tasi
❖ MOSTRA
Laurence Courto
Il 2 ottobre presso il Museo diocesano è
stata inaugurata la mostra Les Heures
Crépuscules, di Laurence Courto, curata da
Adelinda Allegretti. L’esposizione che
proseguirà fino al 26 ottobre, presenza
una trentina di lavori dell’artista francese.
FabioVergari
“È stato un privilegio - dichiara lavorare con Umberto Veronesi alla
costruzione di questo favoloso
istituto”. Pelicci intanto è e resta
legatissimo alla sua città
Una delle
strutture
dell’Ieo
di Milano.
A fianco il prof.
Pier Giuseppe
Pelicci
rivoluzione, e mai come oggi i successi
della ricerca possono trasformarsi in successi nella cura”.
Pelicci, nonostante la molteplicità degli
impegni, è rimasto legatissimo a Gubbio e
non manca mai, “santubaldaro” appassionato, alla festa dei Ceri. La città gli ha testimoniato affetto e gratitudine chiamandolo nel 2006 ad accendere l’Albero di Natale più grande del mondo e assegnandogli il premio Bandiera. È stato premiato
anche dalla famiglia dei Santubaldari.
Al prof. Pelicci il Sindaco ha indirizzato
all’illustre concittadino eugubino una let-
tera, nella quale tra l’altro scrive: “Mi unisco, come sindaco e a nome della città intera, al plauso che le viene tributato e con
orgoglio mi piace ricordare la sua nascita
tutta eugubina e la sua ‘fede’ ceraiola. So
che i suoi legami con la nostra terra sono
vivi e profondi, e questo ci onora e ci rende orgogliosi del nuovo incarico nello
svolgimento di un compito arduo e impegnativo che, sono certo, saprà corrispondere con l’intelligenza, la passione, l’impegno che sempre l’hanno contraddistinta”.
Giampiero Bedini
SCHEGGIA - PASCELUPO. Cambio di parroco.
Il Sindaco dà voce ai sentimenti di tutti
problemi”, entrando in punta di piedi
“nelle nostre case” e “nei nostri cuori e
li hai conquistati. L’ascolto, con una
particolare attenzione all’altro prosegue Vergari - è stata la tua arma
vincente, e mentre proclamavi la Parola
di Dio lasciavi, sapientemente, ad
ognuno la libertà di accoglierla”. Quindi
i ringraziamenti “per la tua profonda
umanità”, “per l’impegno profuso” e “il
grazie più grande” a “Dio, perché ci ha
concesso la fortuna di incontrarti sulla
strada della nostra vita personale e
comunitaria. Senza questo incontro, io
credo, ora ognuno di noi sarebbe
sicuramente più povero, e più povero
sarebbe il nostro sentirci comunità”.
C
❖ GUBBIO
Il servizio Tributi del Comune ricorda che
entro il 16 ottobre dovrà essere effettuato
il versamento della rata di acconto sui
Servizi indivisibili – Tasi sulla base delle
seguenti aliquote calcolate sul reddito
catastale: abitazione principale e relative
pertinenze (tranne categorie A/1, A/8 e A/9)
0,33%; fabbricati rurali a uso strumentale
0,10%; fabbricati costruiti e destinati
dall’impresa costruttrice alla vendita
(cosiddetti “immobili merce”) 0,25%.
Queste le detrazioni previste per fascia di
rendita catastale e per figli: fino a 450
euro, detrazione di euro 100; da 451 a
600, euro 60; da 601 a 700, euro 30; oltre
700, euro 0. La detrazione per figli è pari a
euro 35 per ciascun figlio di età non
superiore a 26 anni, purché dimorante
abitualmente e residente anagraficamente
nell’unità immobiliare adibita ad
abitazione principale. Per il calcolo, simile
a quello dell’Imu, e ogni altra
informazione si può consultare il sito
informatico del Comune
www.comune.gubbio.pg.it dove è possibile
anche stampare il modello F24 per il
pagamento, che va fatto tramite F24 o
bollettino di conto corrente postale.
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
on la solenne cerimonia di
ingresso di mons. Luigi Lupini
alla guida della parrocchia di San
Paterniano (Scheggia), avvenuta
domenica 28 settembre, si è concluso il
riassetto interno alla diocesi. È stato un
passaggio importante, intriso di
rimpianto, gratitudine e auguri.
Esemplare la lettera che il sindaco
Fabio Vergari ha indirizzato a don
Gaetano Bonomi Boseggia, di cui
riportiamo una sintesi. L’arrivo non era
stato salutato con grande entusiasmo,
ammette Vergari, “forse per la giovane
età o forse perché diverso dal classico
‘prete di campagna’ a cui tutti noi
eravamo abituati”, ma ben presto “ha
lasciato il posto alla consapevolezza
che, ancora una volta, chi dall’alto
muove le pedine non aveva sbagliato,
anzi aveva mandato la persona giusta
nel posto giusto. Da quel momento ci
hai accompagnato nel nostro cammino
di fede con una presenza costante e
discreta, facendo tue le nostre gioie e le
nostre speranze, i nostri dolori e i nostri
UMBERTIDE. Nuovo parroco a Cristo Risorto
Benvenuto don Luca!
S
abato 27 settembre scorso alle
ore 18.30 ha fatto il suo ingresso a Cristo Risorto don
Luca Lepri. Ad accoglierlo tanti
suoi ex parrocchiani (un pullman e
tante macchine venute da Padule),
oltre che tanti umbertidesi, mostrando una comunità che ha ben
risposto all’arrivo del nuovo parroco.
Ha officiato la messa il vescovo di
Gubbio, mons. Mario Ceccobelli,
insieme all’emerito, mons. Pietro
Bottaccioli (primo parroco di Cristo Risorto), ai frati di Santa Maria
e a don Gerardo Balbi.
Il rito di insediamento è stato bello
e toccante. Il Vescovo ha letto una
riflessione di don Luca sulla sua
esperienza di parroco a Padule e
poi su come sia riuscito a organizzare quello che aveva sognato all’inizio: l’oratorio, rimettere a posto la casa parrocchiale, gli uffici, la
chiesa e rendere la comunità viva,
bella, pulsante. Quindi ha fatto riferimento alla comunità di Cristo
Risorto, dicendo che “qui Don Lu-
ca ha già tutto e può solo migliorare, cercando di fare diventare questa realtà una comunità”.
Mons. Ceccobelli ha fatto quindi riferimento al Vangelo della domenica, in cui compaiono due figli che
devono andare a lavorare nei campi. Uno dice di no, poi però ci va;
mentre l’altro dice subito di sì, però poi non va. Parafrasando, Ceccobelli ha detto che “noi dobbiamo
dire di no... e poi darci da fare, e
questo vale per tutti: fedeli, parroco, vescovo”. Ha ringraziato poi tutti quanti e in particolar modo don
Gerardo Balbi, che sta facendo da
tramite in tutta questa “operazione” e che ha preso un applauso,
una vera e propria standing ovation da tutti i presenti.
Anche il Sindaco di Umbertide era
presente e il tutto è terminato con
un rinfresco organizzato a fine celebrazione. Don Luca, gli umbertidesi sono tendenzialmente chiusi,
ma poi, vinta la diffidenza iniziale,
sapranno darti tutto il loro affetto!
Fabrizio Ciocchetti
Diocesi
Celebrazioni
per san Francesco
L
a diocesi eugubina celebra con solennità
e coinvolgimento la festa di san
Francesco, che quest’anno coincide con
la chiusura
dell’ottavo
centenario da
quando la
chiesa della
Vittorina, nel
1213, venne
La chiesa della Vittorina
messa dai
Benedettini a
disposizione del Poverello. Episodio ricordato
da alcune iniziative che si chiudono il 5
ottobre, con una celebrazione inserita in
quelle per la festa del Santo che si terranno
nella chiesa di San Francesco. Questo il
programma. Sabato 4, liturgie eucaristiche
alle ore 9 e 10; ore 18 rosario, ore 18.30
celebrazione presieduta dal vescovo
Ceccobelli, in comunione con Papa Francesco
che alla stessa ora in piazza San Pietro prega
per il Sinodo sulla famiglia. Domenica 5: ore
11 chiusura del centenario della Vittorina con
una messa concelebrata dall’abate Giustino
Farnedi, da mons. Ceccobelli e dai ministri
generali delle famiglie francescane.
VENERDÌ 3 OTTOBRE 2014
LA VOCE Spoleto . Norcia . Foligno
L’Olimpiade dell’integrazione
[email protected] 27
BREVI
❖ SPOLETO/1
NORCIA. Dal 13
al 19 ottobre
la manifestazione
sportiva accoglierà
circa 300 atleti
provenienti
da strutture
per il recupero
da disagio psicologico
Asili nido: riaperte iscrizioni
N
❖ PALAZZO COLLICOLA
La Giunta comunale ha disposto la riapertura
delle iscrizioni agli asili nido in via transitoria
fino all’emanazione del bando del mese di
novembre. Otto i posti ancora disponibili, 3
presso l’asilo nido “Il Carillon” in via di Villa
Redenta e 5 all’asilo nido “Il Bruco” di San
Giacomo. Gli interessati possono scaricare il
modulo di “Domanda di iscrizione maggio 2014”
dal portale istituzionale al link
http://bit.ly/1tgwBNv. Le domande di iscrizione
devono essere presentate presso lo Sportello del
Cittadino, via Busetti 36 (via dei Filosofi), Spoleto.
Le domande verranno accolte secondo l’ordine
di arrivo.
orcia sarà di nuovo
luogo privilegiato per
la II edizione delle
“Olimpiadi internazionali
dell’integrazione sociale” che
si terranno dal 13 al 19 ottoLa conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa
bre. Anche quest’anno sarà
un momento di esperienza di
vita comune per tutti, di incontro, di condivisione, di impegno e e associazioni operanti nel recupero
partecipazione, in nome di una cultura delle persone con disagio psicologico.
sportiva che si concretizzerà sull’assio- E lo sport, in tutte le sue declinazioni ma “sport di tutti e per tutti i cittadini dal calcio A6 alla pallavolo, dalle bocce
d’Italia e del mondo”.
alla maratona, dai giochi tradizionali al
Il programma della manifestazione, trekking – nei giorni dell’Olimpiade si
promossa dall’associazione sportiva “Il trasformerà in esperienza riabilitativa,
Gabbiano di Roma 1993” è stato illu- testimoniando che la vita dà opportunistrato presso il palazzo comunale nei tà a tutti, anche a chi deve sconfiggere
giorni scorsi nel corso di una conferen- la malattia mentale.
za stampa alla quale hanno fatto gli “Bisogna stare con la gente, tra la genonori di casa gli assessori comunali al- te – ha ribadito lo psichiatra e volontala Cultura e ai servizi sociali Giuseppi- rio de ‘Il Gabbiano’ Mauro Raffaeli –
na Perla e al Turismo e sport Pietro Solo così si combatte lo stigma di queLuigi Altavilla. Presenti anche gli or- sto disagio, che produce malattie terriganizzatori, tra i quali l’ideatore del pro- bili come la depressione, la schizofrenia
getto Mario Loguercio.
e il bipolarismo”. “Tuttavia - ha voluto
“Alle Olimpiadi – ha annunciato Lo- precisare il presidente de ‘Il Gabbiano’
guercio – prenderanno parte circa 300 Sante Blasi – la nostra manifestazione
atleti, dai 18 ai 60 anni, provenienti da vuole andare oltre l’attività medica. Preogni parte d’Italia, ma ci saranno anche ferirei parlare di integrazione, gioco e
team da Spagna, Francia, Ungheria e intrattenimento piuttosto che di disagio
Austria”. Le squadre saranno centri di e malattia”.
salute mentale, comunità terapeutiche La sei giorni olimpionica, infatti, sarà
Foligno. Il Gruppo Meic festeggia don Sergio
Andreoli in occasione del 50° di sacerdozio
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l Gruppo Meic di Foligno ha
festeggiato i 50 anni di sacerdozio di
don Sergio Andreoli, assistente del
Gruppo da anni, trascorrendo un
pomeriggio all’eremo francescano di
Campello sul Clitunno. Un incontro ricco
di spiritualità e di condivisione con la
comunità delle eremite che attualmente
presenziano quell’oasi francescana. Si è
trattato anche di un “ritorno all’Eremo”.
Per me in particolare. Perché già nel
giugno del 1970, come risulta da una
ritrovata documentazione fotografica,
con il Gruppo di Foligno del Movimento
laureati di Azione cattolica (ora
Movimento ecclesiale di impegno
culturale) facemmo visita all’Eremo,
accolti con analoga fraternità dalle
eremite di allora. L’incontro insieme a
don Sergio, che si è svolto sabato scorso,
è iniziato con una essenziale narrazione,
da parte di sorella Daniela Maria che
guida l’attuale piccola comunità,
dell’antica e più recente storia della vita
eremitica del luogo. Il presidente del
Gruppo, Bernard Fioretti, ha quindi
consegnato a don Sergio due
pubblicazioni, l’una sulla storia
dell’Eremo e l’altra sulla spiritualità di
sorella Maria di Campello. Poi la visita
interna ed esterna dell’eremo con la
visione dominante dell’ampia Valle
umbra, dalla “Spoletana” in particolare.
Quindi la celebrazione eucaristica ed il
Esposizione di ori e argenti
anche puro divertimento. Per il 17 ottobre, presso il teatro Civico, è in programma una commedia teatrale dell’attore e cinematografo pistoiese Enio
Drovandi, che vedrà la partecipazione
di artisti romani come l’attrice Annamaria Malipiero. Il titolo dello spettacolo: Permette questo ballo, ispirato al
film Sapore di Mare, che nel 1982 vide
recitare lo stesso Drovandi, nel ruolo di
fotografo, al fianco di Francesco Nuti.
“Lo spettacolo, pensato sottoforma di
musical – ha detto l’attore toscano, presente in conferenza – sarà un omaggio
allo stesso Nuti. Vi parteciperanno i ragazzi giunti a Norcia per le Olimpiadi,
ma anche gli studenti dell’Istituto omnicomprensivo di Norcia “De GasperiBattaglia”, grazie alla disponibilità mostrata dalla dirigente Rosella Tonti e alla collaborazione del ‘Gad Anna e Alberto Ferrari’”. Durante le Olimpiadi
saranno a Norcia Miss Umbria e il calciatore Marco Materazzi.
momento conviviale, al solo lume delle
candele, in assenza di luce elettrica. Nel
frattempo il Gruppo Meic di Foligno ha
dato avvio alle proprie attività
dedicando già due incontri di riflessione
sulla Lettera enciclica Laborem exercens
di Giovanni Paolo II, non trascurando
riferimenti alla discussione in corso nel
Paese sulla riforma del mercato del
lavoro. Una riflessione destinata a
continuare attraverso anche specifiche
future iniziative. Rappresentanti del
Gruppo parteciperanno anche alla
prossima Assemblea nazionale del
Movimento sul tema “L’impegno del
Meic nella comunità civile ed ecclesiale”
che si concluderà con la partecipazione
alla cerimonia di beatificazione di Paolo
VI, prevista per domenica 19 ottobre
prossimo.
Alvaro Bucci
Venerdì 3 ottobre, alle ore 19.30, nell’ambito
dell’iniziativa “Mezz’ora dopo la chiusura”,
proposta da Palazzo Collicola - Arti Visive di
Spoleto, si tiene “Ori e argenti – capolavori di
oreficeria sacra”. Verranno svelati nuovi preziosi
oggetti custoditi negli armadi della cappella di
Palazzo Collicola. Tra i numerosi capolavori ad
opera di famosi argentieri attivi tra il XVI e il XIX
secolo, che hanno lasciato i loro marchi su
candelieri, turiboli e navicelle, si potrà ammirare
un pregiato angelo di scuola berniniana. (Sa.Sa.)
❖ ARCHIVIO DI SPOLETO
Domeniche di carta
Nell’ambito del progetto nazionale “Domeniche
di carta 2014”, domenica 5 ottobre la Sezione di
Archivio di Stato di Spoleto, aderisce al progetto
con due iniziative. La prima, dal titolo “In mezzo
alle carte”, a partire dalle ore 16, prevede
l’allestimento di una esposizione di oggetti di
varia natura (vegetali, metallici, animali)
rinvenuti all’interno dei registri d’archivio,
nonché alcuni corpi di reato che si conservano
insieme alle carte dei fascicoli processuali del
tribunale di Spoleto. Tra questi oggetti si notano
semi di granaglie, legumi, steli di frumento, fiori,
insetti, ma anche piccoli attrezzi metallici
dimenticati da chi ha compilato gli antichi
registri. Una valutazione a parte la meritano i
corpi del reato, anch’essi di vario genere, come
monete, biglietti di banca, pennelli, lettere
minatorie, manifesti abusivi che
accompagnano alcuni fascicoli processuali del
Tribunale di Spoleto.
❖ ARCHIVIO DI FOLIGNO
Diapositive della Quintana
Don Sergio Andreoli
Anche Foligno partecipa alle “Domeniche di
carta” con l’apertura dell’Archivio di Stato. Dalle
ore 16 alle 20 di domenica 5 ottobre esporrà
documenti appartenenti a vari archivi di nuova
acquisizione tra i quali quello dell’asilo infantile
“G. Garibaldi” e l’archivio fotografico Alberto
Scarabattieri che conserva diapositive delle
passate edizioni della Quintana e dei palazzi
storici della città. Dalle ore 17 alle 18.15 verrà
rappresentato lo spettacolo teatrale
“L’interdizione ossia l’orologio della Bastiglia”.