Così si trasforma in tante storie la parola cancro

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Pianeta scienza
MARTEDÌ 27 MAGGIO 2014 IL PICCOLO
Biologia, la vita dell’uomo da leggere come fosse un albero
Ricostruire la storia della vita
“sfogliando” gli strati del ribosoma come se fossero gli anelli
nel tronco di un albero. In questo consiste il lavoro di ricerca
di Loren Williams, biologo del
Georgia Tech, Stati Uniti, che in
un seminario alla Sissa ha spiegato le sue osservazioni più recenti.
Come di un albero si osservano i cerchi nel tronco per conoscere la storia di quell’esemplare, dei ribosomi si possono leggere gli “strati”, da quelli più
esterni fino al “cuore”, per ricostruire addirittura la storia della
vita. Proprio come l’albero nel
corso della sua esistenza accumula nuovi strati di corteccia (i
più esterni quelli più giovani, i
più interni quelli più antichi), le
grandi macromolecole nei sistemi biologici hanno acquisito, in
milioni di anni nel corso
dell’evoluzione, nuove strutture, ingrandendosi e diventando
più complesse. Il ribosoma, l’organello cellulare responsabile
della sintesi proteica, esisteva
già, ed era funzionalmente maturo, ai tempi del “primo antenato comune” degli esseri viventi (chiamato Luca, dall'in-
glese "last universal common
ancestor", dai biologi evoluzionisti), ma si è via via arricchito,
arrivando a una forma estremamente complessa.
«Nei mammiferi moderni il
ribosoma ha raggiunto uno zenith. È formato da polimeri
molto grandi e di una complessità quasi inimmaginabile, e
raggiunge una massa di ben oltre 4 milioni di dalton», spiega
Loren Williams, del Georgia Tech di Atlanta. Williams è direttore del Ribo Evo Center, dove
studiando i ribosomi cerca di ricostruire la nascita e l’evoluzio-
ne della vita. «Attraverso il suo
accrescimento il ribosoma ha
mantenuto memoria della sua
storia, proprio come avviene
per la crescita dei cerchi nell’albero».
La struttura e l’integrità dei
componenti primitivi del ribosoma, spiega lo scienziato, sono stati seppelliti e preservati
nel corso dello sviluppo (attraverso l’evoluzione) di elementi
più moderni. «Nelle nostre ricerche ‘sfogliamo’ questi strati
per tracciare una mappa
dell’evoluzione di questa struttura ancestrale, fondamentale
AL MICROSCOPIO
per la vita».
Loren Williams è direttore
del Nasa-Nai RiboEvo Center,
che fa parte dell’Istituto di
Astrobiologia della Nasa. Lo
scopo del centro è di
“riavvolgere il nastro della vita”, conducendo studi che mirano a capire e ricapitolare sintesi, ripiegamento, assemblaggio
e catalisi delle macromolecole
nei sistemi biologici primordiali. Williams in passato è stato
membro dell’American Cancer
Society, e dei Nih (al Dipartimento di Biologia del Mit). Nel
’95 ha ricevuto il premio Nsf Career, e il premio Sigma Xi per il
miglior articolo di ricerca del
Georgia Tech (nel ’96).
Pazienti oncologiche ancora fertili
Domani ad Aviano il corso di formazione sulle nuove strategie disponibili in questo settore
di Marina Coricciati
Domani dalle 8.30 alle 17, al Cro
di Aviano, si terrà il corso di formazione per la preservazione
della fertilità nelle pazienti oncologiche. Fra le patologie legate alla procreazione è di particolare rilevanza l’infertilità indotta da trattamenti terapeutici
(chirurgia, chemioterapia, radioterapia, terapia farmacologica e ormonale) in tutte le forme
neoplastiche sia nella donna
che nell’uomo. Tale problematica riguarda maggiormente i pazienti affetti da tumore in età pediatrica o potenzialmente fertile, come le malattie linfoproliferative, i tumori del sistema nervoso centrale, tumori dell’apparato genitale e della mammella.
Recentemente le strategie
per preservare la fertilità hanno
fatto passi avanti ma purtroppo
i pazienti oncologici non ne sono sempre informati e quindi
sono ancora in pochi a utilizzare queste procedure. Non solo
l’assenza di informazioni è causa di mancata partecipazione,
ma anche una tardiva comunicazione della possibilità di parteciparvi, in quanto è necessario un adeguato spazio comuni-
RICERCA
Nella profondità
della Terra
Un nuovo studio pubblicato sulla
rivista Science rivela che la
composizione del mantello
inferiore della Terra potrebbe
essere significativamente diversa
da quella ipotizzata. Gli
esperimenti effettuati dallo studio
condotto dalla Carnegie Institution
for Science di Washington hanno
dimostrato che il ferro-perovskite è
instabile. I test hanno confermato
che l’H-phase ricco di ferro è più
stabile del ferro-perovskite. Ciò
significa che equivale ad una sorta
di specie inedita nel mantello
inferiore. Dato che potrebbe
cambiare la nostra conoscenza
delle profondità della Terra.
Il corso di formazione si svolgerà al Cro di Aviano
cazionale e operativo con il medico e con lo psicologo prima
del trattamento antitumorale e
che in molti casi tarda ad arrivare.
L’obiettivo del corso è quindi
coordinare l’azione degli specialisti oncologi ed endocrinologi
con gli esperti della medicina riproduttiva e con gli psicologi, il
tutto per poter offrire una cura
efficiente ai pazienti oncologici
in età pre-fertile e fertile. Durante il corso si sensibilizzeranno
gli oncologi sulla necessità che
il paziente sia informato della
possibilità di accedere a trattamenti di preservazione della fertilità senza dover necessariamente ritardare l’inizio della terapia.
Il corso sarà diviso in due sessioni. Quella mattutina verrà
moderata interamente dal per-
sonale medico dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano: Lino
Del Pup, Gorgio Giorda e Umberto Tirelli. La prima sessione
vedrà i seguenti interventi: epidemiologia dei tumori nelle
donne in età fertile, come scegliere le strategie per la conservazione della fertilità, quali protocolli di induzione dell’ovulazione nelle pazienti oncologiche, come aiutare la paziente
oncologica nelle difficili scelte
procreative e come proporre la
preservazione della fertilità nelle pazienti in età pediatrica e
adolescenziale.
La seconda sessione verrà
moderata da Rita Ceccherini
(Trieste), Diana Crivellari (Aviano), Gianpiero Fasola (Udine) e
Giuseppe Ricci (Trieste). Gli interventi in programma sono:
crioconservazione degli ovociti
e del tessuto ovarico, come gestire la gravidanza dopo il cancro, quali sono i centri di crioconservazione sul territorio nazionale e studio esplorativo
sull’informazione ricevuta dalle
pazienti oncologiche sulla preservazione della fertilità. Programma su www.iss.it/binary/
rpma/cont/085C13_Programma_Corso.pdf.
Twas più vicina agli scienziati del Sud del mondo
Alcune novità tecnologiche permettono di lanciare un nuovo ponte web da Trieste all’Africa
La Twas, accademia delle
scienze con sede a Trieste, ha
reso disponibile la versione per
smartphone e l'opzione a banda stretta del suo sito web, per
consentire accesso alle informazioni online anche a chi
non dispone di connessioni veloci e cellulari di ultima generazione.
Due passi avanti nel sito della Twas portano l'Accademia
ancor più vicina agli scienziati
del sud del mondo. Con un paio di sostanziali migliorie - una
versione web studiata per telefoni cellulari e la banda stretta
- il sito www.twas.org è pienamente accessibile anche a chi
non si trova in regioni con alta
connettività, com'è il caso di
molti paesi africani e, in genere, del sud del mondo.
Il tasto “low bandwidth” (o
connessione lenta) che consente l'accesso alla banda stretta è
stato collocato in alto, ben visibile nella pagina istituzionale
della Twas, per consentire all'
utenza di scegliere la modalità
di navigazione preferita, rimanendo su quella veloce o - in
caso di necessità - optando per
quella lenta. In modalità banda stretta, dunque, si possono
scaricare tutte le informazioni
del sito (foto escluse) anche in
assenza di Adsl o di dispositivi
di ultima generazione.
Entrambe le implementazio-
ni rappresentano un obiettivo
fortemente voluto dai vertici
dell’Accademia e ne rispecchiano la missione istituzionale: favorire la nascita di reti,
contatti e la circolazione di informazioni scientifiche nei paesi del sud del mondo, tramite
le tecnologie più moderne.
Le tecnologie dell'informazione stanno cambiando la geografia sciale dei popoli anche
nel sud del mondo. Un esempio è il processo di alfabetizzazione del Ruanda, iniziato dopo il genocidio degli anni Novanta, e realizzato anche attraverso il progetto One Laptop
per Child e alla distribuzione di
200 mila computer fra gli allie-
Galileo. Koch. Jenner. Pasteur. Marconi. Fleming...
Precursori dell’odierna schiera di ricercatori
che con impegno strenuo e generoso (e spesso oscuro)
profondono ogni giorno scienza, intelletto e fatica
imprimendo svolte decisive al vivere civile.
Incoraggiare la ricerca significa
optare in concreto per il progresso del benessere sociale.
La Fondazione lo crede da sempre.
vi delle scuole inferiori e superiori.
L'Africa stessa è un simbolo
di questa crescita tecnologica:
nel 2012 il mercato interno dei
cellulari contava 650 milioni di
utenti (su un miliardo e 100 mila abitanti), mente le connessioni Internet, secondo stime
della Banca Mondiale, sono aumentate di 20 volte dal 2007 a
oggi.
La connessione lenta - che
consente di alleggerire il peso
del sito di due terzi rispetto al
normale scaricando le stesse
informazioni visibili in banda
larga e usando i vecchi modem
analogici dial-up - punta a ridurre il digital divide, il divario
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esistente tra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo,
per abbattere quelle barriere
che precludono a milioni di
persone l’accesso alla conoscenza stessa.
«L'opzione banda stretta –
dice Maurizio Terpin, Ceo
dell’azienda triestina Interfase
che ha eseguito l'implementazione – consente anche di supplire a momentanee carenze
che si dovessero presentare a
chi dispone normalmente di
banda larga. Inoltre il sito, anche nella sua versione low
bandwidth, mantiene tutte le
caratteristiche originarie ed è
dunque riconoscibile e identificabile come Twas».
QUESTA PAGINA È REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON
Così si trasforma
in tante storie
la parola cancro
di MAURO GIACCA
N
egli aeroporti americani
sono esposti i cartelloni
dell'Md Anderson Cancer Center di Houston, in Texas,
uno dei più importanti ospedali
per la cura dei tumori. Nella
campagna pubblicitaria, la parola "Cancer" nel nome è cancellata da un tratto di penna rossa, seguito dal motto "Trasformiamo il cancro in storia".
Questo messaggio così risoluto è oggi reso possibile anche
dallo sviluppo di alcune tecnologie rivoluzionarie, due delle
quali hanno tenuto banco a
Washington la scorsa settimana
al congresso annuale della Società Americana di Terapia Genica e Cellulare. La prima prende spunto da alcune osservazioni sporadiche che talvolta facevano i medici già all'inizio del
Novecento. Alcuni pazienti con
grandi tumori, spesso in fase terminale, andavano incontro a
un'infezione. La maggior parte
di questi moriva, ma altri, rarissimi, sospesi tra la vita e la morte per settimane, sopravvivevano. E qui la sorpresa: in maniera
del tutto aneddotica, in alcuni
di questi pazienti il tumore era
completamente sparito. Questi
eventi eccezionali furono attribuiti all'esistenza di virus in grado di replicarsi solo nelle cellule
tumorali, portandole alla distruzione. Sfruttare queste osservazioni sembrava fantascienza,
ma le tecnologie della terapia
genica consentono oggi effettivamente di sviluppare virus modificati geneticamente che, una
volta iniettati nei pazienti, attaccano i loro tumori, metastasi incluse. Diverse sono le sperimentazioni cliniche in corso che applicano questa terapia oncolitica; alcune di queste stanno
avendo successo, e l’aspettativa
è ora alta.
La seconda strategia, anch'essa innovativa, deriva di nuovo
da un'osservazione antica, quella che i tumori sono spesso infiltrati da linfociti che cercano invano di contrastarne la crescita.
Come potenziare questa risposta immunitaria contro le cellule tumorali? I linfociti sono isolati dal sangue del paziente, fatti
moltiplicare in laboratorio e ingegnerizzati per esprimere un
recettore che li indirizza contro
le cellule tumorali, indipendentemente dalla loro specificità
originale. Una volta reimmessi
nel paziente, questi linfociti modificati attaccano il tumore e lo
distruggono. Usando questa forma di immunoterapia, negli
scorsi mesi hanno pubblicato
studi entusiasmanti sulla guarigione da leucemie e linfomi alcuni fra i più prestigiosi centri di
ricerca clinica negli Stati Uniti.
Anche in questo caso, sperimentazioni su scala più larga sono
attese con ansia.
Queste importanti novità ribadiscono una volta di più che,
a dispetto di stregoni e guaritori, la scienza vera progredisce
implacabilmente. È necessario
credere nella ricerca, sostenerla, e, anche se difficile, rimanere
caparbiamente pazienti.