12 LA STAMPA MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014 . Cuneo e provincia .49 gg Sanità/Che cosa cambia g Asl e Ospedale, un solo numero di telefono Attivo da sei giorni il centro comune di prenotazione per il “Santa Croce e Carle” di Cuneo e la Cn1 CAMILLA PALLAVICINO CUNEO l numero è lo 0171/078600 e dal 7 luglio risponde il Centro Unico di Prenotazione dell’Asl Cn1 e dell’Azienda ospedaliera «S. Croce e Carle»: la gestione è stata affidata ad Amos. Si possono fare disdette, prenotazioni di visite specialistiche ambulatoriali, esami diagnostici, e chiedere informazioni sulle prenotazioni. Dopo un lavoro di sei mesi da parte di tecnici e professionisti informatici, Giovanna Baraldi, direttrice dell’Aso «S. Croce e Carle» e Gianni Bonelli, direttore dell’Asl Cn1, insieme all’avvocato Cristiano Burdese presidente di Amos, hanno presentato i numeri dei primi cinque giorni di attività del Call Center unificato, che ha già comportato la riduzione dei centralinisti da 23 a 18, con un risparmio di circa 300 mila euro l’anno. «Un’efficace collaborazione che sta avendo successo – commenta Gianni Bonelli -, anche se una statistica più attendibile potremo fornirla fra tre mesi. Speriamo in futuro di poter coinvolgere l’Asl Cn2. Per l’Asl Cn1 ha comportato anche un ampliamento di 2 ore della fascia oraria di prenotazione su Mondovì e Ceva, di 2 ore e mezza su CuneoBorgo S.Dalmazzo e Dronero e 4 ore e mezza su Savigliano, Fossano e Saluzzo». Un obiettivo di efficienza e qualità condiviso da Giovanna Baraldi: «Le due aziende hanno dimostrato spirito di collaborazione in vista di scopi importanti. Grazie anche al lavoro preparatorio degli ultimi anni, siamo i primi in Piemonte a poter attivare uno degli obiettivi tracciati dalla Regione». Nei primi cinque giorni di attività al call center si sono rivolte 8128 persone, 1500 lunedì 7 luglio, 1703 venerdì 11 luglio, «un incremento - dice Cristiano Burdese - di 200 chiamate in cinque giorni che giudichiamo positivamente. Amos è uno strumento flessibile, il cui scopo è favorire il migliore accesso possibile dei cittadini ai servizi». GUARDIA MEDICA I Torna a Ormea e Monesiglio anche nei feriali Da ieri a Ormea la guardia medica è presente 7 giorni su 7. Da alcuni anni il servizio, di notte, era attivo solo al sabato e domenica (da lunedì a venerdì occorreva rivolgersi a Ceva). Il sindaco Giorgio Ferraris: «Ho rimarcato all’Asl che a Ormea in estate la popolazione aumenta. E da ieri l’ambulatorio di viale Novaro è di nuovo in funzione tutta la settimana». Il servizio è ripreso anche a Monesiglio. Il prolungamento è garantito sino al 31 agosto. «Ma occorre ragionare con l’Asl a lungo termine», dice Ferraris. [MU. B.] 1 Da 23 a 18 centralinisti. Il nuovo Centro di prenotazione comporterà un risparmio di circa 300 mila euro l’anno Sopra, da sinistra: Burdese, Bonelli e Baraldi Proposta dell’associazione degli Amici del «Santissima Annunziata» Savigliano e Saluzzo pronti a fondersi A MONDOVÌ Un solo ospedale potrebbe sorgere a «metà strada» a Lagnasco ANDREA GIACCARDI SAVIGLIANO «O s’interviene subito con una ristrutturazione radicale o si valuti la costruzione di un nuovo ospedale». Con una lettera indirizzata al presidente regionale Sergio Chiamparino, all’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, e ai vertici dell’Asl Cn1, l’associazione «Amici dell’Ospedale di Savigliano» prende posizione nel dibattito sulla possibile costruzione di un nuova struttura sanitaria a servizio di Saviglianese e Saluzzese, da realizzarsi vicino a Lagnasco. «Abbiamo cercato di difendere il ’’Santissima Annunziata’’ in un momento di grande confusione, che ha visto il L’ospedale «Santissima Annunziata» a Savigliano nostro ospedale penalizzato nelle scelte per gli investimenti: oggi non intravediamo certezze – scrive il presidente dell’associazione Ezio Nava –. Non siamo per i campanilismi, ma riteniamo che la posizione baricentrica, la professionalità di medici e personale e gli indici di produzione (superiori ad altri ospedali) richiedano una particolare attenzione da par- te degli amministratori regionali nei confronti della struttura saviglianese». Secondo l’associazione, il «Santissima Annunziata» necessita di «un importante piano di manutenzione edilizia, con un intervento economico significativo», quantificabile attorno ai 40-50 milioni di euro. «Chiediamo una radicale risistemazione della struttura, sicuramente datata e non mantenuta secondo logici criteri di efficienza», aggiunge Nava. Ma se la spesa per sostenere la riqualificazione dovesse essere elevata, per l’associazione è necessario valutare il rapporto costi-benefici per la costruzione di un nuovo ospedale nell’area Savigliano-Saluzzo con «forme di finanziamento privato e tempi certi». «Chiediamo agli amministratori di agire con razionalità – spiega il presidente dell’associazione –. Se la differenza di spesa tra la messa a norma e la realizzazione di un nuovo ospedale è minima, crediamo che questa seconda strada sia da preferire». È la prima volta che l’associazione prende posizione sull’argomento. «È necessario che il dibattito sull’ospedale unico sia il più ampio possibile – dice il presidente –. Noi, nonostante l’impegno per difendere il Santissima Annunziata, siamo disponibili a valutare quest’ipotesi per il bene del sistema ospedaliero». Miscela di gas per sentire meno i dolori del parto Da pochi giorni è realtà all’ospedale di Mondovì il parto in analgesia, metodo nato nell’800 e in uso in Inghilterra: una tecnica proposta alle donne per sopportare i dolori del parto, affrontando un rischio pari quasi a zero. La miscela inalata è composta da protossido di azoto per il 50% e dal 50% di ossigeno. La tecnica potrebbe in seguito estendersi a Savigliano. «La tecnica dell’epidurale è di competenza esclusiva dell’anestesista e richiede un’iniezione lombare. Il nuovo metodo è meno invasivo» spiega il il primario Luciano Galletto. [C. V.] 1 12 LA STAMPA MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014 . Cuneo e provincia .49 gg Sanità/Che cosa cambia g Asl e Ospedale, un solo numero di telefono Attivo da sei giorni il centro comune di prenotazione per il “Santa Croce e Carle” di Cuneo e la Cn1 CAMILLA PALLAVICINO CUNEO l numero è lo 0171/078600 e dal 7 luglio risponde il Centro Unico di Prenotazione dell’Asl Cn1 e dell’Azienda ospedaliera «S. Croce e Carle»: la gestione è stata affidata ad Amos. Si possono fare disdette, prenotazioni di visite specialistiche ambulatoriali, esami diagnostici, e chiedere informazioni sulle prenotazioni. Dopo un lavoro di sei mesi da parte di tecnici e professionisti informatici, Giovanna Baraldi, direttrice dell’Aso «S. Croce e Carle» e Gianni Bonelli, direttore dell’Asl Cn1, insieme all’avvocato Cristiano Burdese presidente di Amos, hanno presentato i numeri dei primi cinque giorni di attività del Call Center unificato, che ha già comportato la riduzione dei centralinisti da 23 a 18, con un risparmio di circa 300 mila euro l’anno. «Un’efficace collaborazione che sta avendo successo – commenta Gianni Bonelli -, anche se una statistica più attendibile potremo fornirla fra tre mesi. Speriamo in futuro di poter coinvolgere l’Asl Cn2. Per l’Asl Cn1 ha comportato anche un ampliamento di 2 ore della fascia oraria di prenotazione su Mondovì e Ceva, di 2 ore e mezza su CuneoBorgo S.Dalmazzo e Dronero e 4 ore e mezza su Savigliano, Fossano e Saluzzo». Un obiettivo di efficienza e qualità condiviso da Giovanna Baraldi: «Le due aziende hanno dimostrato spirito di collaborazione in vista di scopi importanti. Grazie anche al lavoro preparatorio degli ultimi anni, siamo i primi in Piemonte a poter attivare uno degli obiettivi tracciati dalla Regione». Nei primi cinque giorni di attività al call center si sono rivolte 8128 persone, 1500 lunedì 7 luglio, 1703 venerdì 11 luglio, «un incremento - dice Cristiano Burdese - di 200 chiamate in cinque giorni che giudichiamo positivamente. Amos è uno strumento flessibile, il cui scopo è favorire il migliore accesso possibile dei cittadini ai servizi». GUARDIA MEDICA I Torna a Ormea e Monesiglio anche nei feriali Da ieri a Ormea la guardia medica è presente 7 giorni su 7. Da alcuni anni il servizio, di notte, era attivo solo al sabato e domenica (da lunedì a venerdì occorreva rivolgersi a Ceva). Il sindaco Giorgio Ferraris: «Ho rimarcato all’Asl che a Ormea in estate la popolazione aumenta. E da ieri l’ambulatorio di viale Novaro è di nuovo in funzione tutta la settimana». Il servizio è ripreso anche a Monesiglio. Il prolungamento è garantito sino al 31 agosto. «Ma occorre ragionare con l’Asl a lungo termine», dice Ferraris. [MU. B.] 1 Da 23 a 18 centralinisti. Il nuovo Centro di prenotazione comporterà un risparmio di circa 300 mila euro l’anno Sopra, da sinistra: Burdese, Bonelli e Baraldi Proposta dell’associazione degli Amici del «Santissima Annunziata» Savigliano e Saluzzo pronti a fondersi A MONDOVÌ Un solo ospedale potrebbe sorgere a «metà strada» a Lagnasco ANDREA GIACCARDI SAVIGLIANO «O s’interviene subito con una ristrutturazione radicale o si valuti la costruzione di un nuovo ospedale». Con una lettera indirizzata al presidente regionale Sergio Chiamparino, all’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, e ai vertici dell’Asl Cn1, l’associazione «Amici dell’Ospedale di Savigliano» prende posizione nel dibattito sulla possibile costruzione di un nuova struttura sanitaria a servizio di Saviglianese e Saluzzese, da realizzarsi vicino a Lagnasco. «Abbiamo cercato di difendere il ’’Santissima Annunziata’’ in un momento di grande confusione, che ha visto il L’ospedale «Santissima Annunziata» a Savigliano nostro ospedale penalizzato nelle scelte per gli investimenti: oggi non intravediamo certezze – scrive il presidente dell’associazione Ezio Nava –. Non siamo per i campanilismi, ma riteniamo che la posizione baricentrica, la professionalità di medici e personale e gli indici di produzione (superiori ad altri ospedali) richiedano una particolare attenzione da par- te degli amministratori regionali nei confronti della struttura saviglianese». Secondo l’associazione, il «Santissima Annunziata» necessita di «un importante piano di manutenzione edilizia, con un intervento economico significativo», quantificabile attorno ai 40-50 milioni di euro. «Chiediamo una radicale risistemazione della struttura, sicuramente datata e non mantenuta secondo logici criteri di efficienza», aggiunge Nava. Ma se la spesa per sostenere la riqualificazione dovesse essere elevata, per l’associazione è necessario valutare il rapporto costi-benefici per la costruzione di un nuovo ospedale nell’area Savigliano-Saluzzo con «forme di finanziamento privato e tempi certi». «Chiediamo agli amministratori di agire con razionalità – spiega il presidente dell’associazione –. Se la differenza di spesa tra la messa a norma e la realizzazione di un nuovo ospedale è minima, crediamo che questa seconda strada sia da preferire». È la prima volta che l’associazione prende posizione sull’argomento. «È necessario che il dibattito sull’ospedale unico sia il più ampio possibile – dice il presidente –. Noi, nonostante l’impegno per difendere il Santissima Annunziata, siamo disponibili a valutare quest’ipotesi per il bene del sistema ospedaliero». Miscela di gas per sentire meno i dolori del parto Da pochi giorni è realtà all’ospedale di Mondovì il parto in analgesia, metodo nato nell’800 e in uso in Inghilterra: una tecnica proposta alle donne per sopportare i dolori del parto, affrontando un rischio pari quasi a zero. La miscela inalata è composta da protossido di azoto per il 50% e dal 50% di ossigeno. La tecnica potrebbe in seguito estendersi a Savigliano. «La tecnica dell’epidurale è di competenza esclusiva dell’anestesista e richiede un’iniezione lombare. Il nuovo metodo è meno invasivo» spiega il il primario Luciano Galletto. [C. V.] 1 12 45 67 18 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014 gg Dossier / Il processo sulle spese pazze ALESSANDRO MONDO MASSIMILIANO PEGGIO Cattaneo «Ho rimborsato tutte le spese contestate, anche quelle conteggiate in modo sbagliato, e continuerò a difendermi fino alla fine, convinto più che mai della mia completa innocenza» Un colpo da ko allo stomaco dei politici dello scontrino. Quattro condanne, quattordici patteggiamenti «ratificati» alla virgola dal Gup Roberto Ruscello e tutti gli altri a giudizio, come richiesto dalla Procura. Processo il 21 ottobre, con l’ex governatore Roberto Cota. Non poteva esserci epilogo peggiore per gli ex consiglieri regionali tutti indagati per peculato, alcuni anche per truffa e finanziamento illecito ai partiti. Ecco cosa capita con i rimborsi fuori controllo: Mont Blanc regalate a spese dei contribuenti, abbuffate, campanacci, tosaerba. Molta amarezza ma, da parte di alcuni, anche serenità nell’esito della vicenda: una serenità basata sulla convinzione di non avere commesso abusi. Valerio Cattaneo, ex-presidente del Consiglio regionale in quota Ncd, non si scompone: «Continuerò a difendermi in appello, convinto fermamente della mia totale innocenza: ho sempre lavorato con passione, onestà e competenza e ho rimborsato tutte le spese contestate, effettuate in buona fede e nel rispetto delle regole. Comprese quelle che mi sono state imputate erroneamente, oppure addirittura conteggiate due volte!». Anche Carla Spagnuolo, Forza Italia, intende andare fino in fondo: «Ho rimborsato più di 80 mila euro e non ho nulla da non rimproverarmi. Certo: il fatANSA Spagnuolo «In quarant’anni di vita politica non ho mai usato fondi pubblici per fini personali, purtroppo stiamo pagando il prezzo di una fase di antipolitica devastante, anche a livello nazionale». Montaruli «Evidentemente il giudice ha sposato la linea dei pubblici ministeri, non vedo l’ora di potermi difendere, costi quello che costi, e dimostrare che ho agito in piena buona fede». Processo il 21 ottobre Quattordici ex consiglieri regionali hanno patteggiato pene da un anno a 16 mesi to che molti abbiano deciso di patteggiare non ha aiutato, ma ricorrerà in appello e in Cassazione. Lo devo ai piemontesi che hanno creduto in me». Augusta Montaruli, Fratelli d’Italia, è pronta alla resa dei conti: «Nè patteggiamento, nè rito abbreviato. Il giudice ha sposato la linea dei pm, non vedo l’ora di potermi difendermi». «Sono convinto di poter dimostrare le mie ragioni - commenta Daniela Cantore, Ncd -. Resta l’amarezza, ma sono sereno». La speranza infranta La recente decisione della Corte dei Conti che, sulla scorta di una sentenza della Corte Costituzionale, ha riconosciuto di non «avere potere sulle scelte discrezionali dei gruppi» ma solo un «controllo meramente documentale, aveva riacceso le speranze dei difensori dei consiglieri, per aver tro- I rinviati a giudizio affronteranno il processo il prossimo 21 ottobre, insieme con l’ex governatore Roberto Cota che avendo scelto il rito immediato è stato escluso dall’udienza preliminare di ieri Rimborsi, 4 condanne e 25 rinvii a giudizio In molti pronti al ricorso annunciano il ricorso: niente da rimproverarci vato finalmente «un appiglio giuridico» alla loro tesi difensive. Questioni sottili, di diritto, ma dall’effetto diretto sui reati contestati. «A mio avviso, alla luce della sentenza - dice Antonio Rossomando, legale di Andrea Stara - è opinabile la natura del presidente del gruppo consiliare come agente contabile. In sostanza le spese sono valutabili solo dall’esterno, e non dall’interno. Inoltre il con- trollo sui rendiconti viene operato dal consiglio di presidenza, anche sotto il profilo politico organizzativo». Così diceva Rossomando prima della sentenza. Dopo: «La battaglia non è ancora finita». Certo è che la decisione della Corte dei Conti non ha minimamente impensierito la Procura. Strategie Ora, dopo l’udienza preliminare, si posso fare le prime valutazioni delle strategie adottate. Nel caso degli abbreviati la restituzione dei rimborsi, con il «sovrappiù» del 30 percento richiesto dalla Procura, ha avuto un penso considerevole come attenuante. «Per Valerio Cattaneo e Carla Spagnuolo le condanne sono state lievi. Questo è quello che conta» dice l’avvocato Mauro Ronco. Non è andata così per Gabriele Moretti, 3 anni, e Roberto Boniperti, 2 anni e 6 mesi. Alfredo Caviglione, legale di Daniele Cantore e Rosa Anna Costa, guarda con fiducia al processo. «Continueremo - dice a sostenere non hanno avuto intenzione di appropriarsi del denaro pubblico». Renzo Capelletto, uno dei legali di Michele Giovine, allarga le braccia: «Non ci aspettavamo nulla di diverso. Sarà interessante leggere le motiva- 1 Un lettore scrive: 2 «Mio padre Vincenzo fu Carabiniere. Un semplice Carabiniere degli anni Cinquanta. Fu tra quelli che andarono “a caccia” del bandito Giuliano ma lo fece, come mi raccontava mia madre, mentre Giuliano era a Roma, e così non fu ammazzato da quest’ultimo (bella fiducia!) e lei lo poté sposare. «Madre piemontese, padre siciliano. Fu Carabiniere quando la divisa invernale era ancora di pesante panno color kaki e non la smettevi nemmeno se eri in licenza. La divisa nera con le bande rosse era solo per le grandi Feste. Il contegno era irreprensibile, sempre e ovunque. La pattuglia si faceva rigorosamente a piedi e la moto Guzzi della caserma di paese era riservata al servizio nei posti più lontani. Fu Carabiniere sempre, anche quando si congedò per esse- 12344567 936 A3B26 1 123 567689A9B7B C9A5BADEF AB9 B5E39 BB3B 1B79AE 76AB 36 B776 9A E66E 9 7B8939A9 16 B7EE396A6 6A5E76 7EE 6E3366 1 re sorvegliante prima e operaio poi nella nota fabbrica di automobili torinese. «Fu Carabiniere “dentro”, anche da civile, e quando accarezzava i suoi ricordi questi erano riferiti solo ai sette anni della sua vita che lo formarono, gli diedero orgoglio, rispetto e dignità. Il resto non esisteva. «Morì il 17 luglio di due anni fa e nelle sue ceneri gli misi anche le stellette dell’Arma. Glielo dovevo, perché la mancanza di quelle stellette, nella sua vecchiaia, fu tra i suoi più grandi rimpianti. Come sento di doverlo ricordare nel bicentenario della Benemerita, lui e tutti coloro che furono e sono onorati di appartenervi». MARIELLA Un lettore scrive: 2 «Sono un nonno di 75 an- ni che accompagna la sua nipotina di quattro anni alla Scuola Materna Comunale di Torino. Leggo che da settembre saranno cassati i grembiulini! Ho frequentato l’allora Asilo Infantile di Torrazza Piemonte (TO) fra il 1942 ed il 1945, imperversava la II guer- ra mondiale, eravamo sul lastrico ma le mamme hanno sempre trovato il modo di confezionare il grembiulino azzurro o rosa, con il colletto bianco inamidato, per i loro figli. A Torino ci sono Scuole Materne con i gabinetti parzialmente fuori servizio, a Torino ci sono Scuole Materne con il soffitto che lascia trafilare gocce di pioggia. Volendo posso fornirvi nome ed indirizzo. «Abbiamo le pezze al c..., ciononostante un gruppo di pedagoghi dei Servizi Educativi di Torino discute e decide di eliminare i grembiulini... «I veri problemi da risolvere sono due. Intervenire prima che gli edifici scolastici crollino sugli alunni. «Operare affinché i genitori dei bambini tornino a collaborare con gli Insegnanti; se non c’è questo connubio la Scuola non funziona. «Vi prego, lasciate perdere i discorsi sui grembiulini!». scia oraria più utilizzata per recarsi in ufficio la riduzione delle corse attuata dopo la chiusura delle scuole comporti un affollamento delle vetture ben più grande di quello che si verifica nel periodo scolastico? Visto che si tratta di un impianto altamente automatizzato e che l’accesso degli utenti è monitorato in tempo reale sarebbe così difficile prevedere una maggiore frequenza almeno intorno alle 8 del mattino e/o nei momenti di maggiore afflusso? Credo proprio che se i nostri amministratori e dirigenti utilizzassero i mezzi del trasporto pubblico questo problema (come altri) non si porrebbe…». PAOLO M. ILARIO MONACO Un lettore scrive: 2 «Mi associo a quanto già osservato da altri concittadini: è mai possibile che nella fa- [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12 45 67 18 LA STAMPA MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014 . Cronaca di Torino .49 g Le sentenze CONDANNATI CON IL RITO ABBREVVIATO Gabriele Moretti (Moderati) 3 anni Roberto Boniperti (ex Pdl) 2 anni e 6 mesi Valerio Cattaneo (Pdl) 1 anno e 8 mesi Carla Spagnuolo (Pdl) 1 anno e 8 mesi PATTEGGIAMENTI Maurizio Lupi (Verdi Verdi) 1 anno e 4 mesi Gianfranco Novero (Lega) 1 anno e 3 mesi Elena Maccanti (Lega) 1 anno Franco Maria Botta (Pdl ) 1 anno e 4 mesi Antonello Angeleri (Lega) 1 anno e 4 mesi Marco Botta (Pdl) 1 anno e 1 mese Cristiano Bussola (Pdl) 1 anno e 1 mese Luca Pedrale (Pdl) 1 anno e 6 mesi Mario Carossa (Lega) 1 anno e 6 mesi Giovanna Quaglia (Lega) 1 anno Tullio Ponso (Idv) 1 anno e 3 mesi Andrea Buquicchio (Idv) 1 anno e 4 mesi Francesco Toselli (Pdl) 1 anno e 1 mese Michele Marinello (Lega) 1 anno RINVIATI A GIUDIZIO Michele Dell’Utri (Moderati) Angelo Burzi (Progettazione) Michele Formagnana (Pdl) Daniele Cantore (Pdl) Alberto Cortopassi (Pdl) Rosa Anna Costa (Pdl) Alberto Goffi (Udc) Massimo Giordano (Lega) Roberto De Magistris (Lega) Luigi Cursio (Idv) Giovanni Negro (Udc) Andrea Stara (Insieme per Bresso) Girolamo La Rocca (Pdl) Lorenzo Leardi (Pdl) Rosanna Valle (Progett’Azione) Massimiliano Motta (Pdl) Federico Gregorio (Lega) Riccardo Molinari (Lega) Paolo Tiramani (Lega) Michele Giovine (Pensionati per Cota) Angiolino Mastrullo (Pdl) Augusta Montaruli (Pdl) Alfredo Roberto Tentoni (Pdl) Maurizio Lupi (con l’imputazione di truffa con la figlia Sara) - LA STAMPA zioni del Gup». Scioccato, Roberto Tentoni, uno dei pochi presenti ieri in aula. «Dopo tutte le memorie depositate e le spiegazioni date in interrogatorio - spiega il suo legale, Sergio Bersano - pensava di aver chiarito ogni cosa». Ben quattordici hanno chiuso i conti patteggiando, come Antonello Angeleri. «Sono convinto che nel suo caso - dice l’avvocato Giovanni Lageard - sia stata la decisione migliore. Ha chiuso un capitolo a prescindere dalle questioni di responsabilità». Tom Servetto, difensori tra i più battaglieri, fautore dei reti abbreviati, condivide la scelta del Gup di escludere le pretese civili del Codacons. «Ammettere la costituzione di parte civile del Codacons - spiega Servetto - sarebbe stato un caso di sciacallaggio processuale. Per il resto faremo appello». “Ecco perché non potrà succedere mai più” Il presidente Laus: cambiate le regole Intervista Cantore «Non ho voluto patteggiare, e non ho nemmeno scelto il rito abbreviato, perchè sono fiducioso nella possibilità di dimostrare in tutte le sedi possibili la fondatezza delle mie ragioni». ai più Rimborsopoli: questo è il messaggio che voglio lanciare ai piemontesi». Così Mauro Laus, nuovo presidente del Consiglio regionale nella decima legislatura, che ieri ha preso atto, non senza amarezza, dell’esito dell’udienza preliminare. «M Brutta storia... «Che per quanto infelice, va valorizzata. Sono errori da non ripetere. Nè sarebbe possibile, a questo punto». REPORTERS Una protesta in aula Il 17 dicembre scorso il Pd protestò in aula contro Cota, invitando l’allora governatore alle dimissioni In che senso? «L’esperienza di Rimborsopoli è nata anche da una serie di dubbi interpretativi sulle norme oltre che dalle responsabilità dei singoli. Ora non sarà più così, i gruppi non avranno margini di spesa». Si spieghi meglio. «La nuova legge regionale rovescia completamente il quadro. E questa inversione di tendenza, per obiettività, va riconosciuto al lavoro della precedente assemblea. In sostanza, ai gruppi verranno riconosciuti solo i fondi per pagare le spese relative al personale, anche questo sulla base di rendiconti stringenti». E il resto? «Tutto il resto lo fornirà il Consiglio regionale sotto forma di servizi e forniture, naturalmente sulla base di richieste precise». Mauro Laus ultimo, il tetto massimo per i servizi offerti». Il nuovo presidente del Consiglio regionale promette che il passato non si ripeterà E i fondi per svolgere attività politica, vera o presunta? Cosa, di preciso? «Dal materiale per la cancelleria agli abbonamenti, dalle attrezzature informatiche alle pulizie: i gruppi faranno domanda e noi scaleremo il costo». Insomma: il portafoglio lo terrete voi. «Sì, diciamo così. Noi erogheremo i servizi, tutto sarà autorizzato a monte. Non a caso, il tema sarà oggetto della prossima riunione dell’Ufficio di presidenza: si tratta di dare compimento a quella legge, stabilendo le procedure e, non Lageard «La scelta di Angeleri di patteggiare è stata la decisione migliore. Così ha chiuso un capitolo, a prescindere dalle questioni di responsabilità. Anche con la politica ha chiuso». «Quelli non ci saranno più». Insomma: si sente di garantire che certi nodi non verranno più al pettine? «Certo. Intendo fare tesoro del lavoro svolto dalla Corte dei Conti, ovviamente salvaguardando l’autonomia del Consiglio regionale. Ma dico subito che non vedo contrapposizioni tra istituzioni». Restituire credibilità alla politica, invece, non sarà altrettanto semplice... «Anche questa è una scommessa, la più grande: ridare credibilità alla Regione, a maggior ragione in un momento così difficile per i piemontesi. La società, i cittadini, non ammettono più certe cose e se ne aspettano altre: un messaggio da raccogliere». [ALE.MON] Rossomando «La Corte dei Conti ha stabilito di recente un principio di diritto che, a mio avviso, rende opinabile la natura di agente contabile del presidente del gruppo consiliare». 12 45 67 18 LA STAMPA MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014 . Cronaca di Torino .51 Regione, mancano altri 300 milioni Restituire il prestito con lo Stato per ripianare i 900 milioni di disavanzo sulla Sanità costerà 30 milioni l’anno Chiamparino: “Situazione critica, ma per nessuna ragione aumenteremo le tasse alle famiglie e alle imprese” ALESSANDRO MONDO La premessa, sottolineata più volte da Sergio Chiamparino e dall’assessore al Bilancio Aldo Reschigna, è che non saranno aumentate le tasse alle famiglie e alle imprese. 4 Profondo rosso Ed è una premessa significativa, considerati gli sprofondi vecchi e nuovi che stanno emergendo nel bilancio regionale: roba da sedare - momentaneamente, s’intende - le aspettative degli assessori sugli incrementi relativi ai loro capitoli di spesa. E di riflesso, quelle della società civile. La fotografia della situazione è emersa durante il vertice di maggioranza convocato in piazza Castello: la prima occasione per mettere i macro-numeri nero su bianco in vista del bilancio di assestamento, da approvare dopo la domande a A.Reschigna assessore «E’ un impegno inderogabile. Per questo, oltre a fotografare i problemi, lavoriamo a una serie di soluzioni». pausa estiva, e studiare strategie per farli tornare. Sanità, profondo rosso I conti della Sanità piemontese, soggetta al drastico piano di rientro monitorato da Roma, continua a riservare sorprese: a fine anno rischia di sforare ancora. 300 164 milioni milioni I fondi che in passato sono stati utilizzati per altre spese e che ora andranno reimpostati. La cifra che, in assenza di correzioni, la spesa delle Asl rischia di sforare entro la fine dell’anno. ragione se, come ha ribadito Chiamparino, «consideriamo un vincolo assoluto quello che non si aumentano le tasse, ne l’Irap, nè l’Irpef». Conviene Davide Gariglio, segretario regionale del Pd: «La maggioranza è impegnata a risolvere i problemi e non intende fare polemiche come è avvenuto negli anni passati». Le strategie delle Asl nel primo trimestre. Nel caso del trasporto pubblico locale, altra nota dolente, lo scostamento tra spesa e obiettivi di spesa ammonta a 20 milioni. Sanità fuori controllo È la stessa Sanità che continua a sbandare. Stando a uno studio di Kmg, scelto dal ministero dell’Economia come advisor per monitorare il rispetto del piano di rientro del deficit concordato con Roma, il settore guidato da Antonio Saitta rischia di chiudere l’anno con uno sforamento di 164 milioni: fa fede il tendenziale delle spese domande a Senza dover aumentare le tasse? Uffici accorpati sul territorio e meno personale Dei 900 milioni di residui passivi sulla Sanità - debiti verso le Asl che la Regione non ha onorato, che per legge sono stati cancellati dal bilancio (è previsto dopo tre anni) e che ora andranno iscritti in quello nuovo si sapeva. Mentre non si sapeva ancora che restituire il prestito trentennale chiesto e ottenuto dal Tesoro per ripianare la cifra - operazione resa possibile dal decreto statale 35, approvato per permettere alle amministrazioni pubbliche di saldare i debiti scaduti - imporrà alla Regione di pagare una rata annuale di 30 milioni, 45 a regime. «E’ il seguito della porcilaia lasciata da Bresso» «La situazione è difficile. Non a caso, ho voluto un primo confronto con la maggioranza sulla base di numeri precisi: l’obiettivo è quello di un bilancio pulito, senza approssimazioni che ci troveremmo a scontare in un secondo momento». Così Aldo Reschigna, assessore al Bilancio: consapevole della difficoltà della «missione», come la definisce, ma fiducioso sul futuro. LE STRATEGIE Prestito da 900 milioni «Avremo finalmente un bilancio pulito» lia Romagna, Toscana e Puglia per numero di dipendenti) - rispetto a quelle previste. Così capita che la Regione debba ancora pagare opere per 160 milioni relative all’alluvione 2000-2002. Nuovi «buchi» Alla voce «sorprese» ecco un ammanco di altri 300 milioni: fondi da reimpostare nei prossimi quattro-cinque anni. Fondi, cioè, che in passato sono entrati nelle casse dell’ente ma sono stati impiegati per coprire voci di spesa disparate - in primis, il pagamento degli stipendi del personale (il Piemonte svetta su Veneto, Emi- «Tasse invariate» Parliamo delle spese straordinarie: senza nulla togliere al disavanzo di 364 milioni dell’esercizio 2013, questo noto, al momento spalmato in tre anni. Quanto basta per rendere arduo trovare risorse aggiuntive da dirottare sul diritto allo studio, sulle politiche sociali e sui trasporti. A maggior Come se ne esce? Con una serie di interventi a 360 gradi: alcuni anticipati nei giorni scorsi - dall’accorpamento delle Atc all’eliminazione dei cda delle Aree protette, dalla riorganizzazione delle direzioni alla riforma degli appalti nella Sanità - , altri nuovi. Come la riorganizzazione della macchina regionale, razionalizzando gli uffici decentrati in tre aree vaste, e la creazione in capo a Finpiemonte di un unico soggetto pagatore di tutti i fornitori delle Asl ad eccezione del personale. Nel pacchetto è compresa «una politica di tendenziale riduzione delle risorse umane». Staremo a vedere. Alcune sono una novità, come il riordino degli uffici decentrati. Cosa prevede? «La Regione ha molti uffici decentrati su scala provinciale: puntiamo ad accorparli in tre aree vaste, più Torino». Un modo per abbattere i costi. «Significa meno affitti e meno utenze. Il tutto accompagnato da una riorganizzazione del personale, compensando gli eccessi o le carenze di organico sul territorio». Anche il ruolo che volete attribuite a Finpiemonte è inedito. «Attribuirle il ruolo di unico soggetto pagatore dei fornitori delle Asl, eccetto il personale, presenta due vantaggi: creiamo una cassa unica, una grande zona di liquidità a garanzia non solo di pagamenti più celeri ma anche di un controllo in tempo reale sui conti [ALE. MON.] della Sanità». Non avevate lasciato i conti in ordine? «Certo. Anche così, la situazione resta difficile. Ma senza nulla togliere al lavoro che aspetta la nuova giunta, si tratterà di un’opera meno impegnativa di quella che ho dovuto affrontare io». Ora è emerso un altro buco di 900 milioni sulla Sanità. «Debiti che la Regione non aveva pagato e che per legge ogni tre anni vanno cancellati dal bilancio, salvo iscriverli in quello successivo». Significa un nuovo prestito chiesto dalla giunta al Tesoro, e una rata da 30 milioni l’anno. «La nuova giunta non ha chiesto nulla: l’atto che prevede la copertura di quella cifra, usufruendo del decreto 35, l’ho deliberato io ad aprile. Oltretutto, a un tasso agevolato del 2 per cento». E i 300 milioni da reimpostare? «Vanno reimpostati perchè nella legislatura Bresso sono stati spesi per altro... quando sono arrivato in giunta io ho dovuto reimpostare un miliardo e mezzo. Non c’è nulla di sorprendente nei conti della Regione, mi creda: sono stato io a farli emergere per quello che sono, oggi paghiamo gli errori dell’altroieri». [ALE. MON.] Il nuovo assetto voluto dalla giunta punta a separare la sfera della politica da quella degli appalti nei settori dei Trasporti e della Sanità. Scr, la giunta decide di voltare pagina “Nessun rapporto tra politica e appalti” Prevenire è meglio. Rimanda a questa considerazione, oltre che a criteri di snellimento e maggiore efficienza, la proposta di legge preparata dall’assessore Giuseppina De Santis, che tra le molte deleghe segue quella delle Partecipate, prossimamente al vaglio dell’assemblea di Palazzo Lascaris. Obiettivo: separare l’ambito «Niente di nuovo sotto il sole... è il seguito della porcilaia che ho trovato io». La «porcilaia» sarebbe il bilancio lasciato in eredità dalla giunta Bresso. Chi parla è Gilberto Pichetto, l’uomo dei conti nella giunta di Roberto Cota. Nessuna commistione Proposta di legge La De Santis pronta a cambiare la governance della società 4 G.Pichetto ex assessore della politica da quello di Scr, la società di committenza regionale incaricata di seguire le gare con la maiuscola. Come? Modificando la «governance» della società, disegnato nella precedente legislatura e basata sul «sistema duale». Il vecchio sistema In sintesi, la riforma messa a punto dall’assessore Agostino Ghiglia nell’ultimo scorcio della giunta Cota - anche questa all’insegna di un maggiore controllo, e di una maggiore trasparenza - prevedeva due perni, due cardini sui quali ruotava il funzionamento di Scr: il Consiglio di sorveglianza e il Consi- glio di gestione. Il primo, «con funzioni di indirizzo, controllo e vigilanza sul rispetto dei principi di corretta amministrazione» era presidiato da esponenti politici: in quella legislatura si trattava di Gilberto Pichetto, con il ruolo di presidente, affiancato dai colleghi assessori Barbara Bonino (Trasporti, Infrastrutture) e Ugo Cavallera (Sanità). Il Consiglio di gestione, «con competenza esclusiva nella gestione sociale e operativa della società», funzionava come un normale consiglio di amministrazione. Lo componevano il presidente Andrea Martino, direttore generale di Arca Lombardia (Agenzia regionale centrale acquisti), Aldo Manto e Sergio Francesco Morgagni, rispettivamente direttore regionali dei Trasporti e della Sanità. Nuovo assetto La proposta di legge firmata dalla De Santis, invece di disporre il «turn over» nei due Consigli a seguito del cambio di giunta, intende abolire il primo, sostituito da un Collegio dei re- visori dei conti, e lasciare inalterata la funzione del secondo. Via la politica Questione di efficienza, semplificando una struttura ridondante, e al tempo stesso - come conviene l’assessora - la volontà di separare l’ambito della politica, di qualsiasi colore, da quello di una società chiamata a gestire partite estremamente deli- cate e fonte di potenziali appetiti: dagli appalti milionari delle opere pubbliche a quelli della Sanità regionale. Un ruolo che, nel secondo caso, prescinde dalla riforma alla quale lavora l’assessore Antonio Saitta: se gli appalti per importi contenuti, peraltro il maggior numero, saranno coordinati da una delle Asl capofila individuate nelle cinque aree territoriali omogenee individuate da Saitta, quelli con la maiuscola continueranno ad essere in capo a Scr. Un altro segnale del cambio di passo seguito all’insediamento della nuova [ALE. MON] giunta.
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