12 LA STAMPA GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2015 Acqui e Ovada .49 . E IL SINDACO BERTERO PUNTA A TRASFORMARLO IN CENTRO PER LE CURE CARDIOLOGICHE ORGANIZZANO DUE DONNE MANAGER Nuovo appello per l’ospedale “Si completi la ristrutturazione” La Regione latita e le aziende alla Bit vanno a proprie spese GIAN LUCA FERRISE ACQUI dante la sanità si sta stringendo sotto l’aspetto politico ma allo stesso tempo si sta dilatando per quanto riguarda l’aspetto puramente tecnico. «Venga ultimata la ristrutturazione dell’ospedale». E’ la pressante richiesta che giunge da parte degli operatori e dei pazienti che ogni giorno usufruiscono dei servizi sanitari erogati dall’ospedale civile. Infatti, ormai da anni, si parla della ristrutturazione del secondo e quinto piano dell’ospedale. Il parco macchine «Il nuovo piano regionale prevede il potenziamento dei servizi territoriali. Prima sarebbe interessante che si verificasse lo stato di vetustà di alcune auto ora in dotazione ai servizi territoriali del distretto sanitario» sottolineano alcuni operatori che da tempo sperano in un parziale rinnovo del parco macchine dell’Asl. Coinvolta la Regione In tempi recenti era stata rifatta la pavimentazione del primo piano dove si trovano alcuni ambulatori. «Di questo particolare tema ne parleremo con il presidente Chiamparino e con l’assessore Saitta tenuto conto che il nostro ospedale potrebbe diventare un punto di riferimento per quanto riguarda la riabilitazione cardiologica - spiega il sindaco Enrico Bertero -. Oggi la Regione spende fuori circa 50 milioni di euro per prestazioni sanitarie di cui 25 milioni di euro solo per quanto riguarda la riabilitazione cardiologica. Visto che c’è un piano dell’ospedale inutilizzato dopo la chiusura del punto nascite si potrebbe giungere all’individuazione dell’ospedale di Acqui come centro d’eccellenza per quanto riguarda la riabilitazione cardiologica». L’ospedale di Acqui Terme «Solimarket» Unsuccessoilprimomercatinodelriusoedelriciclo «In12mesidistribuiti7.900eurodibuoniacquisto» 1 Un bilancio veramente solidale. E’ quello di «Solimarket», il mercatino del riuso, del riciclo ma soprattutto della solidarietà che opera ormai da più di un anno in via Goito grazie ad una cooperativa sociale e a un gruppo di una decina di volontari. In 12 mesi e 180 giorni, sono stati distribuiti 1.580 buoni acquisto a persone bisognose per un valore complessivo di 7.900 euro. Le donazioni effettuate di capi di abbigliamento, complementi d’arredo, mobili e elettrodomestici e altro materiale sono state in totale 810 da parte di 680 donatori. L’attività svolta ha determinato il coinvolgimento di 7 associazioni e di 8 istituzioni tra le quali anche 7 Comuni dell’acquese. Notevole la mole di materiale recuperato che non è finito in discarica ma è stato avviato al riuso. Per quanto riguarda solo l’abbigliamento sono stati recuperati 15.146 chilogrammi di vestiti, mentre altri 34.381 solo di mobilia. L’innovativo progetto sociale prevede prossimamente l’apertura di un centro per la riparazione degli elettrodomestici che vedrà impegnati anche un certo numero di stranieri richiedenti asilo e già presenti in un Comune dell’acquese. [G.L.F.] Protesta «tecnica» Intanto la protesta riguar- Se le istituzioni e gli enti locali latitano, alle prese con problemi di cassa e a volte di scarsa concretezza, c’è chi sceglie di fare da sé. E’ il caso di 18 aziende alessandrine - soprattutto di Ovadese e Val Lemme - che fanno capo al network Monferrato Gourmet Guide e che, da oggi a sabato, parteciperanno insieme alla 35ª Bit di Milano, la Borsa internazionale del turismo che rappresenta uno degli appuntamenti del settore più importanti al mondo. «L’obiettivo è catalizzare sul nostro territorio l’attenzione di un turismo sofisticato e di nicchia, puntando su tour operator dedicati» spiegano le imprenditrici Sonia Speroni, ovadese, e Annette Tuxen, danese trapiantata a Novi, che hanno fondato il progetto Monferrato Guide, coinvolgendo un gruppo selezionato di attività locali: ristoranti, alberghi, resort, cantine, castelli, aziende agricole. Il circuito sta già funzionando e, ora, debutterà alla Bit. Sonia Speroni e Annette Tuxen rante Ar dou veje, tenuta Rocco di Carpeneto, tenuta Magda Pedrini, caseificio Vallenostra, tenuta La mesma, Villa Sparina – L’Ostelliere, castello di Tagliolo, Marenco vini, tenuta Marchese Spinola, tenuta La Signorina, tenuta Il poggio di Gavi, La Maddalena, Vigne Binè, castello di Grillano, Birra Pasturatana e la Sonia Speroni noleggio con conducente. Uno stand da 3 mila euro Venti eccellenze locali «La Regione, quest’anno, non partecipa per problemi di risorse - spiegano Sonia e Annette - ma perdere una vetrina importante, nell’anno di Expo, sarebbe stato dannoso. Così, raccolte 18 aziende che hanno capito l’importanza di aprirsi all’esterno, abbiamo deciso di muoverci da sole». Ci saranno la distilleria Gualco, Bodrato cioccolato, il risto- Per loro, uno stand di pochi metri, costo 3 mila euro, nel padiglione Arte ed enogastronomia, con materiale informativo di imprese e territorio e degustazioni per dare ai tour operator un assaggio di Monferrato, convincendoli a sceglierlo per i proprio clienti: «Abbiamo già appuntamenti con agenti di Francia, Austria, Svezia, Norvegia, Singapore, Cina, Giappone, Russia, Usa e Australia». [D.P.] Vini La Maranzana ... tutto il gusto del Monferrato Possibilità di degustazione e acquisto vino sfuso, bag in box e bottiglie con servizio di consegna a domicilio BUONO SCONTO 10% valido fino al 01 marzo 2015 su tutti i vini in bottiglia acquistati direttamente in cantina ORARI: 8-12 14-18 dal lunedì al sabato • dalle 9,30 alle 12,30 la domenica www.cantinamaranzana.it - [email protected] acquista online su www.cantinamaranzana.com Rassegna del 12 febbraio.pdf pagina 32 Sanità Socio-Assistenziale 12 LA STAMPA GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2015 Tortona e Valle Scrivia .45 . Allarme dei servizi sociali nasce una rete per i poveri A Tortona un Osservatorio tra enti pubblici e associazioni Ospedale Parteilricorso dei39sindaci il caso MARIA TERESA MARCHESE TORTONA 1 Dopo l’integrazio- asce a Tortona uno sportello per ascoltare i bisogni della gente e risolverli. Enti e associazioni di promozione sociale e di volontariato si coordineranno per razionalizzare le risorse e rendere Tortona più vivibile e soprattutto per continuare ad erogare servizi alla persona che le finanze pubbliche non riescono più a sostenere. A lanciare l’allarme è l’assessore ai Servizi sociali Gianluca Silvestri che ha ricevuto il mandato politico (dalla commissione consiliare) per realizzare questo progetto chiamato Osservatorio di comunità e renderlo operativo fra qualche mese. N Richieste in aumento «Bisogna ripensare ai nostri servizi - dice Silvestri - perché siamo all’agonia: le domande di contributi sono aumentate del 30% rispetto al 2008 e le richieste per le case popolari sono cresciute più del doppio (da 180 nel 2008 a 350 nel 2014)». ne della delibera regionale sul piano sanitario, l’avvocato Paolo Scaparone ha rilevato la necessità di produrre dei motivi aggiunti, previsti nell’ambito della stessa procedura di ricorso al Tar. Nessun onere in più per il legale solo 700 euro di contributo per la pratica. I 39 sindaci che avevano già aderito al ricorso hanno dato l’ok e così Bardone ha incaricato l’avvocato di procedere. In coda In fila per ottenere un aiuto Tra i problemi più diffusi quelli che riguardano casa, lavoro sanità Un nuovo patto per il sociale, secondo le linee guida della Regione, partendo dalle esperienze già attuate dal Comune e coinvolgendo Cisa, Asl, Fondazione CRT, Diocesi, Famiglia Orionina, Comuni del Tortonese, Centro per l’impiego, cooperative e associazioni. Le nuove emergenze I bisogni sono le nuove povertà che colpiscono le famiglie che hanno perso il lavoro, mamme Rassegna del 12 febbraio.pdf sole, anziani con pensioni che non coprono le necessità minime. Le problematiche sono tante, tra le principali casa, sanità e lavoro. Linee della Regione «La Regione ci dice che dobbiamo cercare di progettare una nuova fase partendo dalle esperienze sul territorio - dice Silvestri -, un percorso da condividere con gli altri attori del sociale. A Tortona l’Osservatorio socia- le ha lavorato fino al 2009. Il nuovo progetto prevede un lavoro che non si fermi al momento in cui sorge il bisogno, ma incanali le risorse verso un unico obiettivo. Un esempio, se Cisa, Comune e Distretto organizzano borse lavorative ognuno per conto proprio, c’è un dispendio di risorse, non un intervento univoco. L’anno scorso abbiamo chiuso il bilancio con 1,6 milioni arrivati dal fondo di solidarietà, ma quest’anno?». pagina 31 NELLA STAZIONE DI PONTECURONE Un «murales» in ricordo di Edoardo 1 Un «murales» per Edoardo Piacentino, il quindicenne travolto e ucciso da un treno a Pontecurone nell’ottobre 2012: è stato realizzato nel sottopasso della stazione del paese con un progetto in collaborazione tra i Comuni di Pontecurone, Sale e Piovera. A PONTECURONE NELL’AUTUNNO 2013 Roghi di auto e furti di gasolio sei persone finiscono nei guai I carabinieri di Tortona, prima di identificarli, li avevano soprannominati «Quemadores» (bruciatori), perchè appunto su dei roghi avevano concentrato le indagini, oltre che su alcuni furti di gasolio denunciati da un socio della cooperativa Copa, con sede a Pontecurone. Era poi emerso che, sia nei furti sia negli incendi di autovetture, era coinvolta la figlia dell’uomo che aveva segnalato i furti di carburante: Christina Pierro, 42 anni, abitante in paese. Ora, per la donna e per altre cinque persone è stata fissata - il 14 aprile - l’udienza preliminare davanti al gup Stefano Moltrasio. Nella vicenda sono coinvolti anche - con ruoli e accuse diverse - Carlo Spada, diciannovenne, figlio della donna, Giuseppe Corbo, trentenne, abitante a Tortona, Elvis Bernini, 32, di Pontecurone, Massimo Carmelo Ursomarso, 36, Pontecurone, Caterina Arilotta, 34, Casei Gerola. Secondo la ricostruzione degli investigatori, tra settembre e ottobre 2013, erano state bruciate alcune vetture pare per una sorta di vendetta a seguito di una spartizione di quote dopo la cessione di un bar. Il gasolio, invece, sarebbe stato rubato al solo scopo di rivenderlo e ricavarci denaro. [S. M.] Sanità Socio-Assistenziale Copia di dac39ffc6f5eecd0ab33c23ae8802d8c A PIANEZZA la Repubblica GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2015 CONTATTI TORINO @ REPUBBLICA.IT Qualità, Esperienza, Cortesia Torino VIA GRAMSCI, 18 - TEL. 011 966.32.61 TORINO.REPUBBLICA.IT IL CONCERTO LA PAGINA DELL’ARTE LA LIRICA Mashrou’Leila, le note della primavera araba La Storia e le storie di Nella Marchesini “Le nozze di Figaro” tra passione e ironia ALBERTO CAMPO A PAGINA XIII OLGA GAMBARI A PAGINA XIX SUSANNA FRANCHI A PAGINA XX Bandiere e rimborsi scandalo al Museo del Risorgimento ORA È L’UNICO ATTRAVERSAMENTO DEL CENTRO L’INTERVISTA L’arcivescovo “Qui i giovani contano poco” PAOLO GRISERI > Indagati il presidente Levra, il direttore e la segretaria > Le accuse: per “Italia 150” peculato e turbativa d’asta LITZ della Guardia di finanza ieri nel museo-simbolo dell’unificazione italiana, il Museo del Risorgimento. I militari, inviati dalla procura di Torino, hanno perquisito gli uffici amministrativi e notificato avvisi di garanzia con le accuse di turbativa d’asta e peculato al presidente, lo storico Umberto Levra, e al direttore, Roberto Sandri Giachino. Coinvolta anche la segretaria amministrativa per la turbativa d’asta, ma solo in concorso. Al centro dell’inchiesta alcuni appalti e cospicue indennità non dovute: centomila euro al presidente, 75mila al direttore. Tra le forniture contestate dalla magistratura c’è anche quella delle bandiere tricolori per i festeggiamenti del centocinquantesimo anniversario dell’Unità nazionale. B I DATI DI ASCOM I bar battono la crisi: 50 in più LONGHIN E RICCA ALLE PAGINE II E III Cesare Nosiglia TORINO giovani e adulti vivono due realtà parallele che raramente si incontrano, più spesso si allontanano. Al termine della prima fase di studio dell’Agorà sociale, l’arcivescovo Cesare Nosiglia ha deciso di creare due gruppi ristretti di lavoro, uno composto da religiosi e l’altro da laici, per dare vita "a una grande indagine sui ragazzi di questa città. Porteremo i risultati a un’assemblea — promette l’arcivescovo — che si terrà a settembre". L’annunci oggi sulla Voce del Popolo. A SEGUE A PAGINA XI LA STORIA Missione ok per lo Shuttle nato a Torino GIUSTETTI E PAGLIERI A PAGINA V LA NOVITÀ NEL CONTRATTO INTEGRATIVO APPENA FIRMATO Svolta Skf, tutela alle coppie di fatto una settimana di congedo “matrimoniale” non solo per chi si è sposato, ma pure per chi fa parte di una semplice “coppia di fatto” nel nuovo contratto integrativo della Skf. Una svolta almeno nel settore metalmeccanico. L’intesa riguarda i 3 mila dipendenti italiani della multinazionale svedese che produce cuscinetti a sfera, compresi i 2 mila piemontesi, che nei prossimi giorni dovranno dare il via libera definitivo con un referendum. C’ È ANCHE STEFANO PAROLA Lunghe code in via Bogino dopo la chiusura di via Roma IL SERVIZIO A PAGINA VII IA Roma, chiusa alle auto, ha trovato subito una degna sostituta come asse di attraversamento del centro: via Bogino. Una tranquilla strada secondaria che nel giro di quindici giorni, da quando a inizio mese è ripresa la sperimentazione dell’isola pedonale sulla “regina” delle vie, si è trasformata in una bretella fondamentale per tutti gli automobilisti che vogliono aggirare l’ostacolo e attraversare il centro da sud a nord. UANDO il conto alla rovescia si è fermato sui «4.00» in platea è sceso il gelo. Seduti nella sala del centro Altec, all’interno della sede torinese di Thales Alenia Space, c’erano i ministri dell’Istruzione italiana e francese, autorità, top manager del settore aerospaziale, addetti ai lavori. Tutti erano pronti ad assistere al decollo di Ixv, il primo velivolo spaziale europeo, aspirante erede dello shuttle americano e concorrente della capsula russa Soyuz. SEGUE A PAGINA VIII SEGUE A PAGINA VII Caos traffico in via Bogino è l’effetto via Roma chiusa LA POLEMICA Lo scaricabarile lungo un anno per spostare due “fioriere killer” in via Lagrange GABRIELE GUCCIONE V GABRIELE GUCCIONE A PAGINA VIII L’INTERVENTO/1 Q L’INTERVENTO/2 L’EVENTO Ancora troppe Asl in Piemonte Ridurle si può I tagli alla cultura non salvano i bilanci degli enti STEFANO LEPRI* FIORENZO ALFIERI* NA delle ragioni della spesa nella sanità piemontese risiede nel numero eccessivo di Asl e Aso. Pur avendole già ridotte anni fa, sono ancora troppe e operano spesso come principati autonomi. Facile intuire che ciò moltiplica le strutture, la burocrazia e quindi la spesa inutile, che potrebbe essere convertita per servizi oppure per nuove assunzioni. Lancia storiche e la “Fiat Zero” Al Lingotto torna “Automotoretrò” OLTANTO in questo barbaro paese quando si parla di finanziamenti pubblici alla cultura si va per sensazioni e per battute ad effetto, nella più totale indifferenza per i numeri e gli standard minimi. E' come se in tema di scuola non ci si fondasse sul numero dei bambini a cui fornire il servizio o per la sanità sui fabbisogni statisticamente consolidati. SEGUE A PAGINA IV LONGHIN A PAGINA IX A PAGINA IX U S REDAZIONE DI TORINO VIA BRUNO BUOZZI, 10 ■ 10123 ■ TEL. 011/5169611 ■ FAX 011/533327 ■ CAPO DELLA REDAZIONE PIER PAOLO LUCIANO ■ VICARIO ROBERTO ORLANDO ■ INTERNET TORINO.REPUBBLICA.IT ■ E-MAIL: [email protected] ■ SEGRETERIA DI REDAZIONE TEL. 011/5169611 ■ FAX 011/533327 DALLE ORE 9.00 ALLE ORE 21.00 ■ TAMBURINI FAX 011/533327 ■ PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.P.A. ■ VIA BRUNO BUOZZI, 10 ■ 10123 TORINO ■ TEL. 011/5527511 ■ FAX 011/5527580 Rassegna del 12 febbraio.pdf pagina 29 Sanità Socio-Assistenziale Copia di dac39ffc6f5eecd0ab33c23ae8802d8c IV TORINO CRONACA la Repubblica GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2015 SU INTERNET Altre notizie di cronaca sul sito torino.repubblica.it Pianeta sanità Il blitz dell’assessore Saitta a sorpresa all’ospedale di Lanzo LE PROTESTE L’ospedale di Lanzo è al centro delle proteste dei cittadini che temono venga ridimensionato nell’ambito della ristrutturazione della rete sanitaria piemontese avviata dalla giunta Chiamparino E conferma: “La struttura non sarà ridimensionata” Moncalieri annuncia ricorso per l’emodinamica MARIACHIARA GIACOSA V ENT’ANNI fa, il ministro del- “ la salute, Raffaele Costa, inaugurò la stagione dei blitz negli ospedali. Ieri l’ha imitato l’assessore regionale Antonio Saitta che, in vista dell’incontro organizzato oggi a Lanzo per la conferenza dei sindaci sul futuro dell’ospedale e la riorganizzazione della rete, ha preferito presentarsi nella struttura a sorpresa, con un giorno d’anticipo. Una telefonata dall’auto al direttore generale dell’azienda sanitaria e dopo pochi minuti è partita “l’ispezione”. L’obiettivo? Vedere reparti, medici e infermieri al lavoro in un giorno qualsiasi e senza il preavviso di una visita ufficiale. Assessore e staff hanno visitato la nuova ala che a breve aprirà al secondo piano della struttura, con 20 posti letto di continuità assistenziale, l’hospice (il primo aperto in Piemonte), il day hospital oncologico che ogni anno prende in carico 600 pazienti e il servizio dedicato ai disturbi alimentari da po- Forse non ci sarà più il nome, perché Roma non lo consente, ma i servizi resteranno identici co trasferito da Ciriè a Lanzo, con 390 famiglie in carico e 10 nuovi accessi al mese. Alla fine è arrivato il verdetto, che è la conferma di quanto da settimane l’assessore va ripetendo: «Lanzo non perderà nessuna delle sue attuali offerte sanitarie — dice Saitta — Oggi ho visto funzionare l’ospedale, una struttura accogliente e pienamente operativa, ho conosciuto medici e infermieri preparati, ma soprattutto motivati, in un clima positivo per l’utenza». Il futuro della struttura passa, però, dalla collaborazione con l’ospedale di Ciriè, seconda tappa del blitz di Saitta. «Sono due strutture complementari e devono esserlo sempre di più per consentire alla Regione di superare i vincoli stringenti dei parametri nazionali, e soprattutto perché non si tratta di doppioni, ma di strutture integrate tra loro» ribadisce Saitta che oggi proverà a spiegare questa soluzione anche ai cittadini del comitato che hanno raccolto oltre 6 mila firme e che lo aspettano alle 11 davanti all’ingresso dell’ospedale. «Forse non ci sarà più il nome, perché il tavolo romano non lo consente, ma i servizi resteranno e Lanzo sarà nei fatti una dependance di Ciriè, in nome di una collaborazione che in gran parte c’è già» è il messaggio che però non convince, per ora, né i cittadini né l’opposizione. Il consigliere Gian Luca Vignale di Forza Italia ribadisce la richiesta di modifica della delibera sulla riorganizzazione della rete ospedaliera «che preveda l’inserimento di Lanzo insieme a Ciriè, in modo che ci sia la garanzia scritta che quell’ospedale non sarà chiuso. Altrimenti — attacca — sono solo parole». Ieri Saitta ha anche incontrato i sindaci della zona Sud ella provincai di Torino guidati dal primo cittadino di Nichelino Angelino Riggio che ha annunciato di voler presentare ricorso contro la decisione di abolire l’emodinamica a Moncalieri ma ha anche fatto sapere che piuttosto di avere tre ospedali sparsi Moncalieri, Carmagnola, Chieri, preferirebbe averne uno unico. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ancora troppe Asl in Piemonte, ridurle si può L’INTERVENTO STEFANO LEPRI* <DALLA PRIMA DI CRONACA L E ASL di province piccole si potrebbero fondere con altre giungendo a una dimensione più consona, come peraltro previsto nel recente disegno di legge della giunta regionale sulla gestione associata dei servizi. Anche la città di Torino potrebbe vedere la fusione delle sue due Asl. Si potrebbero poi unire tra loro, per rafforzarli in modo complementare, Mauriziano e San Luigi. Se si vuole fare di più, si discuta sulla possibilità (anche a lungo termine) di eliminare le Aso, senza diminuire il ruolo di quegli ospedali. Nell’attuale Piano Sanitario essi sono infatti considerati di alta complessità e di riferimento per una certa area vasta; non vi è quindi alcun rischio di un loro svilimento, se non nominalistico, nel caso si decida che diventino parte di una Asl. Ciò permetterebbe di evitare la conflittualità latente tra Aso e Asl e l’intreccio costoso che ne deriva. L’obiettivo, pur ovviamente restando la libertà di scelta, sarebbe di ridurre la mobilità fuori Asl, potendo il cittadino trovare all’interno la gran parte delle prestazioni, così da abbattere le procedure amministrative. Secondo obiettivo: andare verso un finanziamento per quota capitaria, pur corretto, superando il criterio di riparto anche basato sulla spesa storica. Queste soluzioni consentirebbero anche una riduzione della linea di comando e un governo più snello tra Assessorato e Aziende, senza tuttavia un accentramento eccessivo. A ciascuna delle nuove Asl potrebbero restare gli acquisti non centralizzati, un solo magazzino e molte le altre funzioni. Insegnamento e ricerca possono essere esercitati su più presidi ospedalieri o servizi di territorio, così come già avviene in altre regioni e in parte anche già in Piemonte. In questa prospettiva - ma è necessario l’assenso delle Università - possono ba- ASL TO 1 L’asl To 1 è stata nei giorni scorsi al centro dell’ennesimo scandalo per un posto di psichiatra assegnato alla figlia di un dirigente stare, insieme al superamento delle Aso, due sole Aziende Ospedaliere Universitarie (Aou) per tutta la regione, a cui far afferire le sole strutture dedicate alla didattica, alla ricerca, nonché le poche specializzazioni di altissima complessità con rilievo regionale che non possono essere assicurate in ogni Asl o area vasta. Queste Aou regionali sarebbero direttamente finanziate dalla Regione, prescindendo dai riparti per popolazione. Resta la questione della città di Torino e della sua provincia. In alternativa alla fusione tra le due Asl cittadine e se teniamo LA CURIOSITÀ/IL CAPO DELLO STATO SCRIVE AI PICCOLI DEL REGINA MARGHERITA Mattarella e i bimbi cardiopatici ERICA DI BLASI U nientemeno che dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato, invitato al concerto “Con la musica del cuore”, organizzato dall’ospedale Regina Margherita per aiutare i piccoli pazienti cardiopatici, ha infatti inviato una nota, tramite il suo segretario generale, per premiare quest’iniziativa. «Rappresenta — si legge nella lettera — un’importante occasione di sensibilizzazione sui gravi disagi dei bambini affetti da cardiopatie del reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica dell’ospedale Regina Margherita». Seduti in prima fila, domani al Conservatorio, ci saranno infat- Rassegna del 12 febbraio.pdf N PLAUSO ti i loro, i piccolo pazienti che hanno dovuto fare i conti con questa patologia. Nei paesi occidentali, otto neonati su mille soffrono di cardiopatie La nota del Quirinale dopo l’invito al concerto “Con la musica nel cuore” che si terrà al Conservatorio congenite. E soltanto all’ospedale infantile di Torino, nel 2014 sono stati operati circa 200 bambini, di cui il 18 per cento arrivati da fuori Piemonte. Al Regina Margherita è infatti presente il Centro Regionale di Riferi- pagina 30 mento per la diagnosi e cura di queste patologie. Tra i piccolo pazienti operati l’indice di mortalità è stato del 2,8 per cento nel 2014: quindi al di sotto della media europea che si attesta al 4,1. Da rilevare, il fatto che tra i neonati, una fascia di età particolarmente complessa da trattare, la mortalità è stata del 2,3 per cento contro il 9,4 della media europea. Durante lo stesso periodo 350 bambini sono stati sottoposti a indagine emodinamica, che nel 70 per cento dei casi è stata di tipo interventistico, cioè ha permesso il trattamento percutaneo, con una mortalità a zero, e il tasso di complicanze del 0,57, molto inferiore quindi a quello della media delle sale di emodinamica. © RIPRODUZIONE RISERVATA INVITATO Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella era stato invitato al concerto di questa sera conto del numero di abitanti, della gerarchia degli ospedali e dei flussi di mobilità verso quelli di alta complessità, quasi tutti presenti nella città capoluogo, può discutersi anche una proposta più radicale: suddividere la provincia, e quindi anche la città, in “spicchi” e relative Asl. Tale soluzione contrasta con l’esigenza di garantire servizi sociosanitari e territoriali omogenei per tutti i cittadini della metropoli, anche legati alla particolare condizione di deprivazione e solitudine che caratterizza un’ampia fascia della sua popolazione. Questa esigenza potrebbe tuttavia essere perseguita prevedendo per legge un coordinamento stabile anche con la presenza riconosciuta del Comune di Torino e, ad un secondo livello, della Città metropolitana. Ho prefigurato dunque diverse ipotesi, da quelle più soft ad altre più drastiche. Si tratta di decisioni che il Consiglio regionale può prendere anche prima della nomina dei nuovi direttori generali; ma che potrebbero anche essere raggiunte entro un triennio, quindi da considerare come orientamento di lungo periodo del prossimo Piano sanitario e da costruire tuttavia fin da subito, specie attraverso gli atti aziendali. Sono scelte che trovano non pochi ostacoli e opposizioni, ma che - e ciò è essenziale - avrebbero il vantaggio di liberare risorse per servizi veri, specialmente sul territorio e a domicilio, che oggi mancano o rischiano di venire meno. SENATORE PD © RIPRODUZIONE RISERVATA Sanità Socio-Assistenziale 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2015 . Cronaca di Torino .43 La denuncia da una segretaria licenziata Alle Molinette Inchiesta sul Museo del Risorgimento Incodaper 36ore Pronto soccorso ancora alcollasso Direttore e presidente indagati per peculato. L’accusa: premi sospetti e turbativa d’asta CLAUDIO LAUGERI Minotauro Spataro:«Associazionemafiosaperseguibile anchesenzaireatipercuisiècostituita» Il direttore del Museo Nazionale del Risorgimento raddoppiava lo stipendio con premi e rimborsi spese. In modo illegittimo. Peculato, secondo il pm Andrea Padalino, che ha firmato avviso di garanzia e decreto di perquisizione per Roberto Sandri Giachino, recapitato ieri in via Accademia delle Scienze dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria. Ma nell’inchiesta c’è anche molto altro, dall’ipotesi di «turbativa d’asta» per alcuni appalti, ai premi elargiti a se stesso e ad alcuni collaboratori, ai 100 mila euro pagati in un anno al presidente Umberto Giuseppe Levra, nonostante l’incarico a titolo onorifico. 1 «Rispondendo al pro- La causa di lavoro Tutto ha origine da una causa di lavoro. Il direttore Sandri Giachino aveva due segretarie. Una è finita sotto inchiesta assieme a lui e al presidente. L’altra si era rivolta al giudice per uscire dall’isolamento patito negli ultimi tempi. Secondo la sua ricostruzione, era stata messa in disparte dopo il rifiuto di avallare alcune operazioni. Illegittime, a suo parere. E anche del giudice del lavoro che ha inoltrato la documentazione alla procura. In particolare, hanno attirato l’attenzione del pm l’appalto del potenziamento dell’impianto elettrico. Risale al 2008. Un lavoro da 10 mila eu- REPORTERS Ristrutturato fessor Costantino Visconti, che mi era parso aver teorizzato l’impossibilità di affermare l’esistenza di un’associazione mafiosa senza la prova della consumazione dei reati fine, ho sostenuto il principio giuridico secondo cui l’associazione può sussistere e deve essere perseguita persino ove non siano stati commessi i reati in vista dei quali si è costituita»: è quanto precisa il procuratore di Torino Armando Spataro in merito all’articolo pubblicato ieri sulle pagine della «Stampa» dal titolo «Minotauro, Spataro difende l’indagine». Il magistrato specifica che non è da attribuirgli la seguente frase «a Torino si è dimostrata l’esistenza di un’associazione per delinquere (con tanto di riti di affiliazione), più debole la prova sui reati connessi», come erroneamente si sarebbe potuto intendere. Ieri mattina i militari della Guardia di Finanza hanno perquisito gli uffici del Museo Nazionale del Risorgimento ro più Iva, aggiudicato alla «B.F.», di recente fallita. Ma per far vincere quella ditta, il direttore avrebbe chiesto alla segretaria di modificare i preventivi. Diversa la storia della fornitura di bandiere in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Di solito, l’azienda di riferimento era la «Unamycron». Ma quell’anno, la ditta aveva un problema con il documento uni- co di regolarità contributiva (Durc). Così, aveva chiesto alla «Magicart» di offrirsi per quell’incarico. Una sorta di «filtro», che non ha comunque comportato aggravi per le casse del Museo. Ma l’irregolarità c’è comunque. Stipendi raddoppiati Il principale obiettivo degli inquirenti è il direttore Sandri Giachino. Secondo la ricostruzione del pm Padalino, i 73 mila euro l’anno di stipendio diventavano il doppio con i premi che decideva di assegnare a se stesso e a qualche collaboratore. Ci sono, poi, i 100 mila euro dati al presidente per organizzare presentazioni, nonostante la carica non preveda retribuzione. In più, i finanzieri esamineranno i rimborsi legati alle tra- sferte: in mezzo alle ricevute, ci sarebbero pure gli scontrini con la spesa al supermercato. Carta igienica compresa. «Il presidente e il direttore ribadiscono la massima trasparenza costantemente usata nell’amministrazione dell’ente e del suo patrimonio ed esprimono la più completa fiducia nell’operato della magistratura», scrivono dal Museo. FABRIZIO ASSANDRI L’ingorgo, su entrambi i lati del corridoio del Pronto soccorso delle Molinette, ieri era tale che era difficoltoso anche muovere le barelle senza che si scontrassero. Per gli infermieri era complicato ogni movimento. Nella giornata di picco dell’influenza, il principale pronto soccorso della città era di nuovo al collasso, con pazienti in attesa anche da 36 ore. Chi doveva essere cambiato protestava per la totale assenza di privacy. L’emergenza sembra diventata norma: non c’è neppure una previsione sul ritorno a pieno regime delle sale operatorie. Gli interventi non urgenti sono stati rinviati, i pazienti del pronto soccorso occupano una parte dei letti di chirurgia. «Speravamo di sbloccare tutti gli interventi per la fine di gennaio – dice il direttore sanitario Roberto Arione – adesso puntiamo a fine febbraio». L’attività più penalizzata è quella di day surgery: le operazioni programmate slittano anche di un mese. Ieri c’erano nove infermieri in turno, secondo i sindacati chi aveva la reperibilità non è stato chiamato. Attaccati al muro, persino i ganci per L’apertura L’inaugurazio ne del Museo del Risorgimento venne fatta dall’allora presidente Napolitano il 17 marzo del 2011 Retroscena EMANUELA MINUCCI n orgoglio per la città». Furono queste le parole del presidente della Repubblica Napolitano, quando il 17 marzo 2011 inaugurò il nuovo Museo del Risorgimento. Multimediale, affascinante, una favola per bambini appassionati di storia. In meno di un anno, verrà visitato da oltre 200 mila persone. I lavori su Palazzo Carignano, sede del Parlamento Subalpino, dal 1848 culla della democrazia sabauda, durarono quattro anni. Il nastro tricolore fu tagliato nel 150°anniversario dell’Unità d’Italia, sotto i riflettori dell’intero Paese. L’obiettivo, sin dall’inizio dei restauri del museo - che si configura come ente morale, è partecipato da Regione e Comune, in minima parte dallo Stato e più corposamente dal contributo dei privati - era restituire alla città lo scrigno delle sue memorie patrie nel nuovo allestimento. Il tutto grazie al tocco magico delle intuizioni scenografiche di un nome come Richard Peduzzi. «U Lavori concitati Il lifting fu accurato e concitato. Si lavorò notte e giorno su un tesoro sorvegliato a vista dalle soprintendenze mentre il traguardo di Italia 150 incombeva. L’impegno di spesa fu imponente, come amava ricordare (sino all’ultimo centesimo) il suo presidente, il professor Umberto Levra che ha REPORTERS Rimesso a nuovo nel 2011 Il rilancio per Italia 150 al centro delle “gratifiche” seguito con massimo zelo scientifico la riapertura: 16 milioni, 186 mila, 236 euro e 56 centesimi. La Compagnia di San Paolo contribuì per oltre 7 milioni. I restanti furono aggiunti da Stato, Regione, Fondazione Crt. Furono mesi di lavoro febbrile, e quando si raggiungeva un obiettivo lo sforzo veniva riconosciuto attraverso premi speciali per i dipendenti, il direttore e il presidente. D’altronde la tabella di marcia era pressante: c’erano 3500 metri quadri di percorso museale da rimettere in sicurezza e a norma e, so- Rassegna del 12 febbraio.pdf prattutto, l’aula del Parlamento subalpino da restituire con tutta la magia possibile. Per trasformarla in una delle più belle lezioni di storia in esterna dei bambini in gita cittadina. Per fortuna, da allora ci sono anche i volontari, che fanno funzionare la macchina: una soluzione obbligata visto che i trasferimenti pubblici (quelli del Comune in primis) calano da anni. Il danno d’immagine E se il comitato «Italia 150» è già stato al centro di un’articolata inchiesta, la sensazione è che il Museo del Risorgimento, proprio perché ha gestito la sua corsa verso l’anniversario in modo del tutto slegato dalla struttura ufficiale dei festeggiamenti, abbia vissuto come una tegola imprevista questa inchiesta. L’esposto è partito da una segretaria ex dipendente con cui il museo ha chiuso con una transazione una causa di lavoro. L’ombra dello scandalo Grinzane Cavour fa ancora molto male, è diventata paradigma di un sistema che ferisce chi ama sul serio la cultura. E infatti al Museo del Risorgi- pagina 33 mento ne prendono le distanze. Anche il più lontano paragone con quella vicenda non sarebbe sopportabile per chi ogni mattina riceve le visite dei bambini che imparano in quel palazzo com’è nata l’Italia. Successo di pubblico Il lifting del Museo del Risorgimento, che si è arricchito anche di un notevole valore multimediale, è apprezzato a livello di botteghino al punto che gli stipendi dei dipendenti vengono coperti dall’incasso dei biglietti e dall’utilizzo dei suoi aulici saloni per grandi eventi. Almeno 100-150 mila euro, infatti, nell’ultimo anno, sono arrivati proprio grazie all’affitto dei locali: in quella magnifica ambientazione affacciata su piazza Carignano si organizzano, feste, convention, anniversari. Ha una bella immagine il museo, e ora ci sarà da difenderla. Twitter@emanuelaminucci REPORTERS Barelle nei corridoi le flebo. In corridoio si contavano 28 barelle, senza contare i 22 posti letto recuperati nelle sale operatorie: tutti occupati. «La situazione è cronica – dice Arione –. Il pronto soccorso fa da tappo. Ma oggi (ieri, ndr) nessuno era in barella da più di due giorni». Lasciando intendere che la realtà può ancora peggiorare. «Sono qui da ieri all’alba, ho ancora otto persone davanti, poi forse mi ricoverano», racconta Vincenzo Condorelli, che ha una malattia rara. Tempi lunghi anche per essere visitati. E i tempi d’attesa messi «on line» non risolvono. Quali sono le motivazioni dell’emergenza? Il picco dell’influenza fa la sua parte. Trenta, trentacinque pazienti al giorno bisognosi di ricovero contro i circa venti dei periodi meno congestionati. Ma non è l’unico problema. «Tutto il sistema andrebbe rivisto – dice Corrado Moiraghi, direttore della Medicina d’urgenza – negli anni si sono drasticamente ridotti i posti letto, ma non si è provveduto a cercare soluzioni per le lungo-degenze». I sindacati restano in attesa del piano d’emergenza «che deve prevedere un reparto aperto nei periodi di crisi – dice Francesco Cartellà, Cgil - con letti e personale per non bloccare più le sale operatorie». Guarda il video www.lastampa.it/cronaca Sanità Socio-Assistenziale 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2015 Settimo, sventata la spaccata in gioielleria Con una mazza di ferro, nel cuore della notte, due malviventi hanno cercato di sfondare una vetrina di Castoro Gioielli, in via Italia 36 (foto), nel centro di Settimo. E’ scattato l’antifurto, che ha costretto i ladri alla fuga. Inutili sono risultate le loro ricerche da parte dei carabinieri. [D. AND.] Metropoli .51 . ETROPOLI M Per le vostre segnalazioni [email protected] Settimo Diario Non salvarono l’anziana cinese Un anno agli agenti della stradale Chieri Fu trovata morta sei mesi dopo: aumentata la pena in appello GIUSEPPE LEGATO Abbandono di persona incapace aggravato dalla morte conseguente. Con questa accusa ieri pomeriggio la corte d’Assise d’Appello di Torino (presidente Fabrizio Pasi) ha condannato a un anno di reclusione e 75 mila euro di provvisionale (in solido), due agenti scelti della polizia stradale di Torino. Si chiamano Luca Corbascio, 36 anni, e Maurizio Lannocca, 32 anni, difesi dall’avvocato Stefano Caniglia e dall’avvocatura di Stato rappresentata dal legale Nicola Parri. Secondo i giudici gli agenti non si presero cura di un’anziana donna cinese, Alian Chen, 76 anni, che vagava sulla tangenziale nord di Torino: sei mesi dopo il corpo senza vita della donna, ormai ridotto ad uno scheletro, venne ritrovato nelle vicinanze del luogo in cui era stata notata, La pena è stata inasprita rispetto al primo grado, che aveva visto i due agenti condannati a 6 mesi e 15 mila euro di provvisionale. Pensionati truffati al market con il trucco delle monetine Non si fermano le stangate agli anziani nel parcheggio del supermercato Il Gigante, alle porte di la Loggia. Venerdì scorso, con il «trucco della monetina» era stata raggirata una pensionata, mentre lunedì pomeriggio, con la stessa tecnica è stata derubata una donna di 67 anni. «Stavo per salire nella mia macchina - ha raccontato la vittima – e avevo poggiato la borsa sul sedile, quando ho sentito il rumore di qualcosa che cadeva alle mie spalle. Mi sono girata e un uomo mi ha indicato alcune monete per terra». A questo punto la donna si è chinata per raccoglierle, ma quando si è rialzata il truffatore era sparito assieme alla sua borsetta, con il telefonino, contanti, bancomat e carte di credito. [M. MAS.] 1 Lungo la tangenziale Il corpo di Alian Chen, 76 anni, fu poi ritrovato sei mesi dopo (il 25 gennaio del 2011) a ridosso della tangenziale Nord, non lontano dall’area di servizio dove l’avevano lasciata i poliziotti Rivoli borsa di plastica nera e un bastone. Soffriva di amnesie. Le segnalazioni La sera dell’11 giugno 2010 la vittima vagava sulla tangenziale tra le uscite di Settimo e Borgaro, camminava lungo il guard-rail e fu soccorsa da una pattuglia della Stradale e infine «abbandonata» in un’area di servizio. Fu ritrovata morta sei mesi dopo, a poca distanza dal distributore. I figli, che la ospitavano nella loro casa di corso Vercelli, avevano inviato un esposto alla Procura. Fu il pm Vito Destito ad aprire un fascicolo. Alian Chen, fisico minuto, capelli grigi, vestiti leggeri e sandali ai piedi, portava con se una Quella sera venne avvistata da un pattuglia della stradale, chiamata dagli automobilisti. Gli agenti la caricarono sull’Alfa Station Wagon d’ordinanza e la portarono nell’area di servizio Stura Sud. Nessuno – secondo l’accusa – la identificò e l’aiutò a trovare i figli. Venne accompagnata vicino alla fermata del bus e invitata a ritornare a casa. Non ci sarà nessun ritorno. Il giorno successivo altri automobilisti la segnalarono sempre in quella zona tra gli arbusti e le erbacce che costeggiano la tangenziale. Le ricerche si protrassero per mesi. REPORTERS Il figlio di Alian Chen Il ritrovamento La mattina del 25 gennaio 2011 il corpo della donna fu ritrovato tra i rovi, dai tecnici dell’Anas. I figli riconobbero la mamma dal vestiario, «ma non è mai stato fatto un vero esame del Dna» spiegano gli avvocati degli agenti. In caserma nessuno vuole commentare. C’è rammarico «per due tra i migliori agenti che abbiamo in servizio». L’avvocato Caniglia aggiunge: «Faremo ricorso in Cassazione, è una pronuncia che asseconda il lato emotivo di questa vicenda». I figli della donna, che avevano da subito chiesto giustizia («Sarebbe bastato poco per salvarla», avevano detto) si erano rivolti anche alla trasmissione Chi l’ha visto?. Dossi troppo pericolosi Il Comune li rimuove Dopo quello di fronte alla Maison Musique, pochi giorni fa, altri due dossi su corso al Castello sono spariti. «Io ho seguito solo le operazioni di smontaggio di quelli di corso al Castello - spiega il vicesindaco Franco Rolfo -. Tolti perché le lose si erano rovinate ed erano pericolose. Comunque quella via, con il limite dei 30 al- Corso al Castello l’ora, è già ritenuta sicura dai tecnici». Ma sono solo i primi ad finire nel mirino dell’amministrazione. «Stiamo monitorando e verificando, caso per caso, la rispondenza dei dossi esistenti alla normativa e alle linee guida emanate dalla Regione - precisa -. E quelli ritenuti più fonte di pericolo che di incolumità saranno rimossi». [P. ROM.] 1 Chiude Emodinamica Sanità Il reparto del Santa Croce dovrà chiudere entro il 2016 per liberare risorse economiche da destinare altrove Buone notizie per Lanzo Nubi nere su Moncalieri Sanità: arrivano buone notizie per l’ospedale ex Mauriziano di Lanzo e pessime per il reparto di Emodinamica del Santa Croce di Moncalieri. Ieri l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta ha effettuato un blitz negli ospedali di Ciriè e Lanzo. «Per rendermi conto direttamente della situazione, senza che la mia presenza fosse annunciata», dice Saitta. E oggi incontrerà gli amministratori delle Valli di Lanzo. «Spiegherò loro e ai cittadini che mi aspettano simbolicamente davanti all’ospedale Sfugge al controllo della madre all’uscita dall’asilo, si precipita in strada per giocare con i compagni e viene investito da un’auto. Tanto spavento, ma per fortuna solo lievi conseguenze per un bambino di tre anni che, ieri pomeriggio, è stato urtato e scaraventato a terra dalla Toyota Corolla guidata dalla mamma di un Ricoverato al Cto altro giovanissimo alunno dell’asilo di via Altessano. Il piccolo, ricoverato d’urgenza all’ospedale Regina Margherita di Torino, ha riportato solo una forte distorsione alla gamba destra e la Tac a cui è stato sottoposto in serata ha dato esito negativo. I medici lo hanno giudicato fuori pericolo, ma per sicurezza hanno preferito tenerlo in osservazione per tutta la notte. [M. MAS.] 1 La Loggia La ricostruzione GIANNI GIACOMINO Sfugge alla mamma Bimbo di 3 anni investito che non hanno nulla da temere perché i servizi dell’ex Mauriziano resteranno». «La soluzione per confermare i reparti di Lanzo passa dal polo sanitario di Ciriè – continua Saitta – nel senso che le due strutture sono complementari e il mio sopralluogo me lo ha confermato nei fatti. Lo dovranno essere sempre di più e questo consentirà anche alla Regione di superare i vincoli stringenti dei parametri nazionali, perché non si tratta di ospedali doppioni, ma di strutture integrate tra loro». L’altro giorno invece Saitta è stato ospite della conferenza dei 40 sindaci (erano presenti poco più di 20), dell’Asl To5. Rassegna del 12 febbraio.pdf REPORTERS Saitta, a fianco del sindaco di Moncalieri Roberta Meo, ha spiegato i punti fermi della riforma sanitaria e introdotto la necessità di chiudere entro il 2016 il reparto di Emodinamica del Santa Croce. «Ho trovato un clima collaborativo – ha ammesso l’assessore - Tutte le scelte sono finalizzate a uscire dal piano di rientro e, se ciò non dovesse accadere non avremmo più risorse per ga- rantire l’offerta sanitaria pubblica». Polemico l’intervento del sindaco di Nichelino Angelino Riggio e i commenti post riunione del candidato sindaco del centro sinistra Paolo Montagna: «Bisogna subito riaprire il tavolo delle decisioni e rivedere questa scelta. Emodinamica ha i numeri per stare in piedi. Ne vengono mantenute in vita altre (Rivoli) con numeri inferiori». pagina 34 Sanità Socio-Assistenziale
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