Benessere del cane dr.ssa Stefania Laverda

BENESSERE DEL CANE
Approccio cognitivo-zooantropologico
Vicenza,07/10/2014
Nel Brambell Report ( 1965 ) furono elencate le
cinque libertà necessarie per non mettere a
rischio lo stato di benessere di un animale:
1. Libero dalla fame e dalla sete ;
2. Libero da fastidi e dal dolore ;
3. Libero da traumi e malattie ;
4. Libero dalla paura e dallo stress ;
5. Libero di esprimere la maggior parte dei
modelli comportamentali.
L’approccio era di tipo protezionistico ovvero volto a
tutelare l’animale come essere indifeso rispetto al
protettore e quindi percepito come essere inferiore.
Oggi gli animali sono considerati esseri senzienti
(consapevoli del corpo e quindi del dolore, della
sensorialità e degli stati emozionali). I diritti da non
ledere per garantire benessere agli animali non sono
solo legati ad una vita non sofferente ma anche
all’offrire la possibilità ad ogni individuo di far
prosperare le caratteristiche intrinseche alla sua speciespecificità e alla sua singolarità.
BENESSERE
1.FISICO
2.PSITICO
3.RELAZIONALE
BENESSERE FISICO
AMBIENTE DI VITA
•
Temperatura
•
Umidità
•
Correnti d’aria
•
Pulizia e disinfestazione
•
Numero di conviventi
•
Specie conviventi
•
Competizione, minaccia
•
Sicurezza
•
Substrato adeguato per
camminare, riposare,
esplorare
ALIMENTAZIONE
•
Numero di pasti
•
Composizione
BISOGNI FISIOLOGICI
•
Ginnastica funzionale: tono
muscolare, drenaggio
linfatico, mediatori
endorfinici
CURE IGIENICO-SANITARIE

Stato di salute generale

Profilassi

Sterilizzazione/castrazione

Controllo del peso

Stato di salute dentale

dolore
BENESSERE PSITICO
 COMPONENTI POSIZIONALI
 COMPONENTI ELABORATIVE
COMPONENTI POSIZIONALI
1. Motivazioni : fondamento proattivo del soggetto
2. Emozioni : fondamento reattivo del soggetto
3. Arousal : attivazione emozionale del soggetto
COMPONENTI ELABORATIVE
1. Rappresentazioni: mappe, referenze, concetti
2. Funzioni cognitive: distinzione, correlazione, categorizzazione
3. Metacomponenti cognitive: memoria, attivazione cognitiva,
metacognizione
MOTIVAZIONI
Le motivazioni sono stati mentali di orientamento al mondo, come il soggetto si propone e cosa
cerca nel mondo.
Sono un retaggio del processo filogenetico quindi non è possibile aggiungere o elidere una
motivazione. Ogni specie presenta una collezione ben definita di motivazioni
Dipendono da specie, razza, individuo.
Es. specie predatorie ( cane, gatto ), specie preda ( coniglio ).









Predatoria ( Border collie )
Sillegica
Territoriale
Protettiva
Perlustrativa
Esplorativa ( Beagle )
Epimeletica ( Labrador )
Et-epimeletica
Competitiva ( Rottweiler )
 Di ricerca
 Di corteggiamento
 Cinestetica
 Somestetica
 Collaborativa
 Possessiva ( Rottweiler )
 Comunicativa
 Affiliativa
MOTIVAZIONI DELLE RAZZE
ALTA
BASSA
segugi
Predatoria, perlustrativa
Protettiva, territoriale
terrier
Predatoria, esplorativa
Epimeletica, collaborativa
molossi
Territoriale, competitiva
Epimeletica, perlustrativa
nordici
Territoriale, perlustrativa
Collaborativa, sociale
Guardiani dei greggi
Protettiva, territoriale,
possessiva
Predatoria, collaborativa
Conduttori dei greggi
Collaborativa, predatoria
Territoriale, possessiva
retriver
Epimeletica, collaborativa
Territoriale, competitiva
levrieri
Predatoria, cinestesica
Epimeletica, collaborativa
LAVORARE SULLE MOTIVAZIONI
1.
2.
3.
Sviluppare le motivazioni che favoriscono l’integrazione del
cane: EPIMELETICA cioè la tendenza ad aiutare e a venire in
soccorso del compagno umano; COLLABORATIVA cioè lavorare in
concertazione e mettersi a disposizione del gruppo; ETEPIMELETICA cioè chiedere aiuto al compagno umano e lasciarsi
guidare.
Favorire un ampio orizzonte motivazionale per evitare che il
cane sia ossessivo verso particolari target o si annoi o vada in
frustrazione quando non ha la possibilità di esprimere un’unica
motivazione.
Disciplinare la motivazioni che possono diventare socialmente
problematiche ( territoriale, competitiva, possessiva ecc. ) ,
evitando di inibirle rischiando uno sviluppo casuale e
generalizzato, incorniciarle attribuendo loro un unico target di
riferimento, un particolare contesto di espressione e regole
molto precise di traduzione comportamentale.
FELICITA’ PER UN CANE
La felicità in questa prospettiva riguarda la possibilità di esprimere in pienezza e
senza riserve la propria autenticità e di ritrovare nel mondo quelle occasioni che
il proprio etogramma prevede.
Felice è un gatto che può rincorrere topi e lucertole in un prato, un labrador che può
lanciarsi in un’ansa di un fiume, un rottweiler mentre fa il gioco del tira-molla…
insomma è felice perché e nella misura in cui può esprimere la sua natura più
profonda. Ecco allora che seguendo questa interpretazione, tutta etologica, ci
rendiamo conto di quanto limitativa sia la nostra visione di benessere tutta
incentrata sui bisogni fisiologici, sulla cura e sulle attenzioni parentali, sul legame
affettivo, sulla visione distraente del gioco. C’è molto più antropomorfismo in
questa negazione della felicità di quanto ci sarebbe nell’ammettere in modo
semplice e diretto che ogni animale e, nel caso del cane, ogni razza si aspetta
dalla vita non di rimanere sotto una campana dorata di welfare e di coccole, non
di restare nel dolce far niente di un nido caldo, perennemente legato in uno stato
di attaccamento permanente a una base sicura, bensì di poter esprimere le
proprie motivazioni, vale a dire di tradurre in azioni e in attività la propria natura.
EMOZIONI
Sono disposizioni di risposta al mondo . L’animale si trova sempre in
una condizione emozionale anche se non sempre l’emozione si
trova in uno stato di soprasoglia.
Le emozioni si dividono secondo il tipo di valenza rispetto al principio
di piacere:
• POSITIVE: sicurezza, stupore, festosità;
• NEGATIVE: paura, sorpresa, abbattimento.
Rispetto al valore relazionale si dividono in:
• DISPOSIZIONI DI BASE: paura, gioia , tristezza;
• DISPOSIZIONI SOCIALI: orgoglio, irritazione, vergogna.
Rispetto al tipo di sollecitazione:
• PRIMARIE: suscitate dall’ambiente;
• SECONDARIE: suscitate da uno stato mentale es. sogni, ricordi.
ARAUSAL O ATTIVAZIONE
Il modo di stare nelle situazioni in senso
reattivo,proattivo e interattivo come stato di
attivazione emozionale.
ALTA ARAUSAL o stato di eccitazione;
BASSA ARAUSAL o stato di apatia.
Lo stato intermedio favorisce l’apprendimento
e la disposizione ad emozioni positive ed è
fondamentale in ogni interazione e relazione.
LA RELAZIONE AFFETTIVA
Cultura urbana
Uso massiccio media per comunicare
Siamo mammiferi e ci sentiamo tranquillizzati dal contatto – bisogno di
riempire le nostre lacune di calore umano- il cane è molto disponibile a
elargire affetto
Nessun umano può resistere a questi occhi!
IL “CANE BAMBINO”
IL CANE “BASE SICURA”
Cane diventa elemento di rassicurazione
emotiva, di conferme affettive, di attribuzione
di senso
UMANIZZAZIONE DEL CANE
• Processo di antropomorfizzazione nella
seconda metà del Novecento spt frutto della
cultura disneyana
• Famiglia sempre meno caratterizzata dalla
presenza
di
figliPROCESSO
DI
SURROGAZIONE
LA RELAZIONE STRUMENTALE
IL CANE OGGETTO : valore economico
IL CANE PERFORMATIVO : spt nei maschi
della nostra specie, usiamo cane come
strumento invece obbiettivo dovrebbe essere
di fare qualcosa insieme ( cane coinvolto e
non usato ) ubbidienza-sport- pet therapy
IL CANE GIOCATTOLO : regalo
IL CANE ESIBITO : prolungamento narcisistico
dell’io
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!