XIII CORSO 2015 WBP - Riparazione Tessutale

1° MODULO:
LA WOUND BED
PREPARATION
Docenti
A. Della Corte
F. Petrella
F. Campitiello
XIII CORSO POZZUOLI 2015
F. Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Della Corte
XIII CORSO POZZUOLI 2015
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
1° MODULO:
La wound bed preparation
A.Della Corte
SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI
AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA
DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE CHIRURGICHE METABOLICHE E
DELL’ INVECCHIAMENTO
Unità Operativa di Chirurgia Generale e Geriatrica .
Centro di Eccellenza per lo Studio e il Trattamento delle Ulcere Cutanee
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
1° MODULO:
La wound bed preparation
Valutazione
• stato
• stadio
• cute perilesionale
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
1° MODULO:
La wound bed preparation
Valutazione
• stato
• stadio
• cute perilesionale
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
1° MODULO:
La wound bed preparation
Valutazione
• stato
• stadio
• cute perilesionale
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
1° MODULO:
La wound bed preparation
Valutazione
• stato
• stadio
• cute perilesionale
Per cute perilesionale si intende la porzione di cute che parte dal bordo della lesione e si estende intorno
per un diametro di circa 5 cm.
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1 DOMANDA
Quali sono le azioni che l’operatore deve compiere per poter stilare
un corretto protocollo di trattamento?
1.
2.
3.
4.
Valutare lo stato della lesione
Utilizzare la classificazione di Braden
Valutare lo condizione locale della lesione e lo stato generale del paziente
Valutare lo stadio della lesione
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1 RISPOSTA
-ESATTA-
Quali sono le azioni che l’operatore deve compiere per poter stilare un corretto protocollo
di trattamento?
1. Valutare lo stato della lesione
2. Utilizzare la classificazione di Braden
3. Valutare lo condizione locale della lesione e lo stato generale del
paziente
4. Valutare lo stadio della lesione
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Mosella
Università degli Studi di Napoli “Federico II”
DAI di Endocrinologia, Gastroenterologia e Chirurgia
Direttore: Prof. P. Forestieri
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
La guarigione delle ferite: processo circolare, armonico e
dinamico
Preparare
Promuover
e
Proteggere
M. Carnali, M.D. D’Elia, G. Failla, C. Ligresti, F. Petrella, B. Paggi “TIMECare™: un approccio dinamico e
interattivo per affrontare le sfide del wound care: Acta vulnologica Dicembre 2010
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
“La struttura TIME non è lineare;
durante il processo di guarigione
dovranno essere considerati
diversi elementi della struttura.”
“…gli operatori possono utilizzare
la struttura TIME per la
valutazione dell’efficacia degli
interventi terapeutici.”
European Wound Management Association (EWMA). Position Document: Wound Bed Preparation in
Practice. London: MEP Ltd, 2004
Francesca Mosella
XII CORSO DI RIPARAZIONE TERSSUTALE DELLE LCC – MARZO 2015
QUESTION TIME IN WOUND CARE
“La wound bed preparation è un prerequisito di ogni tecnica e di ogni approccio
terapeutico e costituisce un modello che ci
consente di analizzare e di concettualizzare
i fattori che contribuiscono alla guarigione
delle ferite”
Romanelli
“La gestione delle ulcere cutanee ha fatto
rapidi progressi negli ultimi 20 anni e si
svilupperà ulteriormente grazie al progresso
tecnologico e ad una maggiore
consapevolezza dell’aspetto eziopatogenico
di ferite difficili da guarire”
European Wound Management Association (EWMA). Position Document: Wound Bed Preparation in
Practice. London: MEP Ltd, 2004
Francesca Mosella
XII CORSO DI RIPARAZIONE TERSSUTALE DELLE LCC – MARZO 2015
QUESTION TIME IN WOUND CARE
Etiologia della
ferita
Fisiopatologia
della riparazione
tessutale
Ambiente della
ferita
Patologie
concomitanti
aggravanti
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
A.D., 64 a
Epatopatia HCV correlata
Infezione da
Pseudomonas Aeruginosa
Crioglogulinemia – criocrito = 9%
Sospetta ripresa linfoma Hodgkin
Flebolinfedema
Neuropatia polidistrettuale
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Segno prevalente della
lesione
La scelta dei presidi ed
il loro utilizzo ottimale
influenza la durata del
TIMECare
TM
processo riparativo
A. Greco:Dalla classificazione per molecola alla classificazione per funzione. Atti XII Congresso Nazionale AIUC.. Milano 19-21 settembre 2013
M. Carnali, M.D. D’Elia, G. Failla, C. Ligresti, F. Petrella, B. Paggi “TIMECare™: un approccio dinamico e interattivo per
affrontare le sfide del wound care: Acta vulnologica Dicembre 2010
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
2 DOMANDA
QUALE E’ LA DEFINIZIONE PIU’ APPROPRIATA DI “TIME”:
1. UN INSIEME DI AZIONI NON COERENTI
2. UNA SEQUANTE TEMPORALE LINEARE DI AZIONI CONERENTI
3. UNA SEQUANTE TEMPORALE NON LINEARE DI AZIONI CONERENTI
4. UNA SEQUENZA TEMPORALE CIRCOLARE DI AZIONI COERENTI
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
2 RISPOSTA
-ESATTA-
QUALE E’ LA DEFINIZIONE PIU’ APPROPRIATA DI “TIME”:
1. UN INSIEME DI AZIONI NON COERENTI
2. UNA SEQUANTE TEMPORALE LINEARE DI AZIONI CONERENTI
3. UNA SEQUANTE TEMPORALE NON LINEARE DI AZIONI CONERENTI
4. UNA SEQUENZA TEMPORALE CIRCOLARE DI AZIONI COERENTI
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Petrella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
HEALING
E’ importante nella cura delle lesioni cutanee, soprattutto quelle
contraddistinte dalla cronicizzazione, ovvero dalla loro scarsa
propensione alla guarigione il monitoraggio delle fasi che portano
“all’Healing” , ossia di quel tempo che intercorre tra l’origine dell’ulcera
e la sua ipotetica guarigione
E’ il tempo che intercorre tra
l’origine dell’ulcera e la sua
ipotetica guarigione
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
HEALING
TIMECare
UNA SEQUENZA DI AZIONI
PROCEDURALI E GESTIONALI
COERENTI PER IL RAGGIUNGIMENTO
DI IDONEE CONDIZIONI DI STATO,
AL FINE DI OTTENERE LA GUARIGIONE DELLA
LESIONE
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
HEALING
TEMPO
TESSUTO NON ATTIVO
TESSUTO ATTIVO
RAPIDITA’
SELETTIVITA’
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
HEALING
DEVE INTENDERSI LA PRSENZA SULLA LESIONE DI TESSUTO NON
IDONEO AL RAGGIUNGIMENTO DELLA SUA COMPLETA GUARIGIONE
•Necrosi secca
•Necrosi gialla
•Fibrinoso
•Colliquato
•Margine introflesso
•Margine sotto minato
QUESTO TESSUTO DEVE ESSERE RIMOSSO
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
HEALING
INSIEME DI AZIONI GESTIONALI E PRODCEDURALI
IN TUTTE LE FASI DELL’HEALING
Tessuto
Protezione del
tessuto attivo
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Correzione del
fondo di lesione
Correzione del
margine di
lesione
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
HEALING
Bordi
Degradanti e piani
Rilevati e introflessi
Frastagliati
Ipertrofici e vegetanti
Tagliati a picco
Sottominati
Possibile significato
In riparazione
Lesione cronica
Confluenza di più lesioni
Possibile trasformazione neoplastica
Necrosi insorgente
Infezione
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
3 DOMANDA
COSA SI INTENDE CON IL TERMINE “HEALING”:
1. IL TEMPO CHE INTERCORE TRA PATOLOGIA E COMPARSA DI UNA LCC
2. IL TEMPO CHE INTERCORRE TRA LO SVILUPPO DELLA LESIONE E LA
SUA IPOTETICA GUARIGIONE
1. IL TEMPO CHE INTERCORRE TRA LA COMPARSA DELLA LESIONE E IL
SUO PEGGIORAMENTO
1. IL TEMPO CHE INTERCORRE TRA LA COMPORSO DELLA LESIONE E LE
2. SUE COMPLICANZE
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
3 RISPOSTA
-ESATTACOSA SI INTENDE CON IL TERMINE “HEALING”:
1. IL TEMPO CHE INTERCORE TRA PATOLOGIA E COMPARSA DI UNA LCC
2. IL TEMPO CHE INTERCORRE TRA LO SVILUPPO DELLA LESIONE E LA
SUA IPOTETICA GUARIGIONE
1. IL TEMPO CHE INTERCORRE TRA LA COMPARSA DELLA LESIONE E IL
SUO PEGGIORAMENTO
1. IL TEMPO CHE INTERCORRE TRA LA COMPORSO DELLA LESIONE E LE
2. SUE COMPLICANZE
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Campitiello
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
1° MODULO:
La wound bed preparation
F. Campitiello
(Resp. Centro di Eccellenza per lo Studio e il Trattamento delle Ulcere Cutanee SUN)
SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI
AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA
DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE CHIRURGICHE METABOLICHE E
DELL’ INVECCHIAMENTO
Unità Operativa di Chirurgia Generale e Geriatrica
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
T.I.M.E
Nel trattamento locale delle ferite, il ruolo della
detersione, se ben controllata, è la fase più
importante e fondamentale del processo di
riparazione tissutale.
“detersione”
E’ il processo di rimozione di tessuto
non vitale da lesioni cutanee così che,
il tessuto vitale presente possa
promuovere la guarigione.
La presenza di tessuto necrotico e
devitalizzato costituisce un ottimo
pabulum per i batteri, prolungando il
processo infiammatorio con un
ritardo della guarigione della ferita.
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Debridement
Rimuove la necrosi e la fibrina
Contrasta la proliferazione batterica
Migliora la vascolarizzazione del fondo
Promuove la granulazione
Prepara la lesione ad un eventuale intervento chirurgico ricostruttivo-rigenerativo
Enzimatico
Autolitico
Biologico
CHIRURGICO
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Meccanico
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Debridement
“appropriatezza clinica”
Gestione del paziente secondo un approccio olistico, in cui il trattamento locale della
lesione non può prescindere dalla valutazione dello stato di salute globale del paziente.
• Eventuali patologie associate
Caratteristiche del paziente (EOG)
(Valutazione di eventuali fattori concomitanti
e/o predisponenti gravi)
•
•
•
•
•
•
•
Età (pazienti pediatrici, geriatrici)
Stato nutrizionale
Malattie metaboliche (diabete mellito,obesità,
insufficienza d’organo)
Disordini della coagulazione
Malattie neoplastiche gravi
Terapie steroidea e/o immunosoppressori
(ciclosporina, azatioprina), citostatici
Pazienti immunocompromessi
SUN, Unità Operativa di Chirurgia Generale e Geriatrica
Sezione per lo studio e cura delle ulcere cutanee
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Debridement
“appropriatezza clinica”
Caratteristiche della lesione (EOL)
Valutazione dell’estensione dell’ulcera
•
•
•
•
Ulcera di dimensioni < 10 cm diametro
Ulcera di dimensioni tra 10-30 cm diametro
Ulcera di dimensioni > a 30 cm di diametro
Ulcera a manicotto
Caratteristiche della lesione (EOL)
Valutazione dell’estensione dell’ulcera
•
•
•
interessa cute e sottocute
oltrepassa la fascia muscolare
esposizione di strutture profonde (muscoli,
tendini, ossa)
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Debridement non chirurgico
Enzimatico
Autolitico
Biologico
QUANDO?
Consigliato l’utilizzo di sostanze autolitiche come idrogel anche su supporto
Uso di sostanze enzimatiche non è raccomandato sotto i 18 anni poiché la sicurezza e
l’efficacia non sono state studiate nella popolazione neonatale e pediatrica
(Baharestani, 2007 ).
Uso di sostanze autolitiche-enziamatiche (sinergismo) per potenziarne e velocizzare
l’azione di debridement
Adozione linee guida su popolazione adulta:
- Escara del tallone senza segni di infezione alleviare la
pressione e lasciare l’escara in loco come copertura biologica
- In presenza di segni clinici di infezione, l’escara dovrebbe essere rimossa
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Debridement meccanico
MECCANICO
Rimozione di tutto il tessuto devitalizzato dal fondo della lesione mediante l’utilizzo
di medicazione Wet-to-dry (applicazione di medicazione umido/asciutta)
Indicazioni:
- lesioni a fondo necrotico, fibrinoso,
non particolarmente infetto
Svantaggi:
- non selettività
- rischio di rimuovere tessuti sani
- più applicazioni al dì
- dolore alla rimozione
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Debridement meccanico
MECCANICO
Nuove Tecnologie
Pulsavac
Ultrasuoni
Terapia a pressione negativa
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Debridement chirugico
Bisturi
Cucchiaio di Volkmann
Nuove Tecnologie
Laser
Timed
Versajet
Coblazione
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Debridement chirurgico
• Migliora l’azione di altri presidi ( med. avanzate, terapia a pressione negativa, fattori di
crescita)
• Va sempre eseguito in occasione di un intervento chirurgico ricostruttivo
• Garantisce rapidità e maggiore efficacia
Radicale: rimozione chirurgica di tutto il tessuto necrotico
Indicazioni:
- alto rischio di infezione
- possibilità di ricostruire in un unico tempo
- ripristino funzionale
Svantaggi:
- poca selettività,
- rischio di rimuovere tessuti sani
- sanguinamento
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Debridement chirurgico
• Migliora l’azione di altri presidi ( med. avanzate, terapia a pressione negativa, fattori di crescita
• Va sempre eseguito in occasione di un intervento chirurgico ricostruttivo
• Garantisce rapidità e maggiore efficacia
Conservativo: rimozione superficiale del primo strato di tessuto
necrotico
Indicazioni:
- preservazione di strutture nobili
- non aggressività (possibilità di esecuzione ambulatoriale, bassa
soglia del dolore, scarsa partecipazione del paziente, paziente in
anticoagulante)
trattamento
Svantaggi:
- tempi lunghi
- ripetitività
- maggior rischio infettivo
- sanguinamento
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Debridement meccanico e chirurgico
Nuove Tecnologie
Selettivo: rimozione di tutto il tessuto necrotico preservando
tutto il tessuto vitale
Indicazioni:
- preservazione di strutture nobili
- non aggressività
Svantaggi:
- costi
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
4 DOMANDA
La detersione chirurgica continua si intende:
1.
2.
3.
4.
La detersione effettuata settimanalmente in presenza di necrosi secca
La detersione necessaria a mantenere umido il fondo della lesione
La detersione associata tra idrogel-enzimi e tecnica chirurgica
La detersione effettuata per mantenere detersa la lesione
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
4 RISPOSTA
-ESATTA-
La detersione chirurgica continua si intende:
1.
2.
3.
4.
La detersione effettuata settimanalmente in presenza di necrosi secca
La detersione necessaria a mantenere umido il fondo della lesione
La detersione associata tra idrogel-enzimi e tecnica chirurgica
La detersione effettuata per mantenere detersa la lesione
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Mosella
XIII CORSO POZZUOLI 2015
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Evitare la macerazione
della cute perilesionale
Limitare
l’allargamento
dell’ulcera
Controllo dell’odore
Evitare il perpetrarsi
dello stato
infiammatorio
Consentire
l’avanzamento del
processo riparativo
Controllare il
dolore
Controllo della carica
batterica / infezione
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
IVC
Terapia farmacologica
Cirrosi scompensata
TVP
Insufficienza renale
Pericardite
Flebolinfedema
Ipoprotidemia e deficit B1
(alcolismo)
Compressioni cavali
gravidanza
S. di Cushing
Deficit calorico-proteico
Sindrome nefrosica
Scompenso cardiaco
Linfangiti e compressioni
linfatiche
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Controllo delle
patologie di
fondo e delle
comorbidità
Valutazione ed
ottimizzazione del letto
di ferita
Valutazione della
tipologia di
medicazione in
atto
Valutazione
terapia in atto
Diagnosi
etiopatogenetica
Prevenzione e trattamento dei problemi
legati all’iperessudazione:
Rivalutazione
ipotesi
diagnostica
Perdite e macchie
Perdita proteica/ squilibrio idro-elettrolitico
Alterazione cute perilesionale
Aderenza medicazione
Disagio, dolore, odore
Autolisi ritardata
Infezione
Effetti psicosociali
Ritardo della guarigione di ferita
Modificato da: World Union of Wound Healing Societies (WUWHS). Principi di best practice: l’essudato ed il ruolo
delle medicazioni. Documento di consenso. Londra; MEP;Ldt 2007.
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Iperessudazione: gestione solo locale?
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Terapia diuretica
Terapia antibiotica
Terapia antalgica
Terapia compressiva
Plasmaferesi
OTI
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
5 DOMANDA
IL CONTROLLO E LA GESTIONE DELL’ESSUDATO E’ IMPORTANTE PERCHE’ LA SUA
PERMANENZA SUL FONDO DELLA LESIONE DEDERMINA:
1. BLOCCO DELL’ANGIOGENESI E DELLA PROLIFERAZIONE CELLULARE
2. INCREMENTO DEI FATTORI DI CRESCITA
3. VASOCOSCRIZIONE
4. NESSUNO DEI PRECEDENTI
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
5 RISPOSTA
-ESATTAIL CONTROLLO E LA GESTIONE DELL’ESSUDATO E’ IMPORTANTE PERCHE’ LA
SUA PERMANENZA SUL FONDO DELLA LESIONE DEDERMINA:
1. BLOCCO DELL’ANGIOGENESI E DELLA PROLIFERAZIONE CELLULARE
2. INCREMENTO DEI FATTORI DI CRESCITA
3. VASOCOSCRIZIONE
4. NESSUNO DEI PRECEDENTI
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Campitiello
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Infezione
definizione
Conseguenza della contemporanea attiva proliferazione dei batteri all’interno dei tessuti e della
reazione infiammatoria che ne consegue
(Lipski BA. Infect Dis Clin N Am 1990) (Caputo GM. N Engl J Med 1994)
Rischio di infezione =
•
Carica batterica x virulenza
Quattro condizioni di
rapporto batteri/ospite
(batteri/ulcera)
Falanga 2003
Resistenza dell’ospite
Alteimer ‘60
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Rapporto batteri/ospite (batteri/ulcera)
•
Contaminazione
Presenza di microrganismi sulla
superficie di un’ulcera senza moltiplicazione.
Colonizzazione
Presenza di microrganismi che si moltiplicano
sulla superficie di un’ulcera senza indurre reazione da
parte dell’ospite.
•
Colonizzazione critica
Notevole sviluppo di flora batterica con adesione
ai tessuti e lieve reazione tissutale infiammatoria
(infezione superficiale)
Segni locali di infezione ma sfumati
•
Infezione
Presenza di microrganismi che si moltiplicano,
invadono i tessuti profondi ed inducono una risposta
infiammatoria tissutale con successivo danno
•
Falanga 2003
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XIII CORSO DI RIPARAZIONE TESSUTALE DELLE LCC – MARZO 2015
QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Ruolo della carica batterica nella guarigione delle ulcere
Azione benefica: accelerano la guarigione
Batteri
Riduzione della
tensione di Ossigeno
Neovascolarizzazione
locale
Microbi “quieti”
Finalità biologica di
competizione con altre
specie patogene
INTERFERENZA BATTERICA
Tenorio, A., Jindrak, K., Weiner, M. et al. Accelerated healing in infected wounds. Surg Gynecol Obstet 1976; 142: 537-543.
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
PROTOCOLLO TERAPEUTICO
Controllo della carica batterica
(controllo dell’infezione)
Quando e come utilizzare la terapia topica
con gli antisettici per il controllo della
carica batterica?
XIII CORSO POZZUOLI 2015
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Quando usare l’antisettico nelle lesioni croniche?
Terapia antimicrobica: Linee guida EPUAP -AHCPR
Razionale antisettico locale
XIII CORSO POZZUOLI 2015
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Biofilm
aggregazione complessa di microrganismi contraddistinta dalla secrezione di
una matrice adesiva e protettiva
XIII CORSO POZZUOLI 2015
XIII CORSO DI RIPARAZIONE TESSUTALE DELLE LCC – MARZO 2015
QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Biofilm
XIII CORSO POZZUOLI 2015
XIII CORSO DI RIPARAZIONE TESSUTALE DELLE LCC – MARZO 2015
QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Biofilm
•
La rimozione totale del Biofilm è difficile
anche attraverso il debridement e si
riforma velocemente.
– Tollera antimicrobici come PHMB,
miele, iodio ed argento
– Tollera antibiotici
– Ostacola il fisiologico processo di
guarigione della lesione
•
È presente nelle lesioni che non tendono a
guarire mantenendole in un persistente
stato infiammatorio
•
È presente nelle lesioni infette o a rischio
d’infezione
A
B
A
B
A
B
A
B
E agli antibiotici.
XIII CORSO POZZUOLI 2015
XIII CORSO DI RIPARAZIONE TESSUTALE DELLE LCC – MARZO 2015
QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Biofilm
Riduzione della carica
Debridement regolare e frequente chirurgico o
meccanico
Irrigazione e/o impacco a permanenza con
soluzioni antisettiche con attività sul biofilm
•
•
•
Poliesametilene Biguanide (PHMB)
Soluzioni cloro ossidanti
Soluzione salsobromoiodica a ph acido
Medicazione attiva
• Idrofibra
• Argento ionico
• Etilendiaminotetracetico (EDTA) agente chelante
• Benzetonio cloridato (BeCl) tensioattivo o surfactante
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
6 DOMANDA
I BATTERI CHE FORMANO BIOFILM SONO:
1. PIU’ SENSIBILI AI COMUNI SCHEMI TERAPEUTICI
2. NON SI REGISTRANO VARIAZIONE DI EFFICACIA
3. SONO MENO SENSIBILI AI COMUNI SCHEMI TERAPEUTICI
4. I COMUNI SCHEMI TERAPEUTICI NON DIMOSTRANO
NESSUN TIPO DI EFFICACIA
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
6 RISPOSTA
-ESATTA-
I BATTERI CHE FORMANO BIOFILM SONO:
1. PIU’ SENSIBILI AI COMUNI SCHEMI TERAPEUTICI
2. NON SI REGISTRANO VARIAZIONE DI EFFICACIA
3. SONO MENO SENSIBILI AI COMUNI SCHEMI TERAPEUTICI
4. I COMUNI SCHEMI TERAPEUTICI NON DIMOSTRANO
NESSUN TIPO DI EFFICACIA
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Della Corte
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Riparazione del derma
Esiti dell’infiammazione acuta
Nel processo fisiologico di guarigione della ferita, una
serie di eventi biologici e molecolari preparano la ferita
alla deposizione di nuova matrice EC.
LESIONE
Mediatori
Interleuchine
IL-1
•
•
•
•
IL-27
Superfamiglia
del TNF
TNFa
TNFb
LTa
LTb
CD27 ligando
CD30 ligando
CD40 ligando
CD95 ligando
CD95 ligando
OX40 ligando
OX40 ligando
Trail
Interferon
i
IFNg
IFNb
IFNd
IFNg
IFNk
IFNw
IFNt
INFIAMMAZIONE
ACUTA
Proliferazione
Fattori di crescita
angiogenesi(VEC)
FGF, ANF, angiogenina,
angiostatina, angiomodulina,
angiotropina, AtT20-ECGF,
B61, bFGF, ChDI, CLAF,
ECGF, endostatin, ECI,
EDMF, EGF, EMAP-2,
Neurotelina (EMMPRIN),
Inibitore della crescita
endoteliale
Fattore di mantenimento
della vitalità endoteliale
FGF-5, IGF-2, HBNF,
HUAF, K-FGF,
LIF, MD-ECI, MECIF,
(Angioflogosi)
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Guarigione
rigenerazione
cicatrizzazione
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Lesioni cutanee croniche
Le risposte cellulari ai mediatori
dell’infiammazione, ai fattori di crescita, alle
citochine e alle forze meccaniche devono essere
appropriate e precise.
Questa sequenza
biochimica e cellulare è
inibita nelle ferite croniche
e determina ritardo o
fallimento di tutto il
processo di riparazione.
Napoli - Museo
Anatomico
SUN, Unità Operativa di Chirurgia Generale e Geriatrica
Sezione per lo studio e cura delle ulcere cutanee
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Esiti dell’infiammazione acuta
Mediatori
LESIONE
Mediatori
•Infezioni persistenti
•Presenza persistente di tossine
•Malattie autoimmuni
•Medicazioni non appropriate
INFIAMMAZIONE
ACUTA
Proliferazione
Le risposte cellulari ai mediatori
dell’infiammazione, ai fattori di crescita, alle
citochine e alle forze meccaniche devono essere
appropriate e precise.
INFIAMMAZIONE
CRONICA
(Istoflogosi)
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durata più lunga (settimane,
mesi,anni
Infiltrazione di cellule
mononucleate
Distruzione o necrosi tissutale
Tentativi di riparazione del
tessuto danneggiato
(fenomeni vasculo-essudativi
scarsi; abnorme formazione
di tessuto connettivo)
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Lesioni cutanee croniche
Anomalie cellulari riscontrabili sono: la presenza di macrofagi con diminuita capacità a liberare
citochine, ivi incluso il fattore di necrosi tumorale (TNF-a), interleuchine 1β, e il fattore di crescita
dell’endotelio vascolare.
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Lesioni cutanee croniche
Altro dato significativo è il fatto che alcune cellule situate nelle ulcere croniche divengono
fenotipicamente alterate. Fibroblasti isolati da ulcere del piede diabetico si dimostrano
senescenti con una diminuita risposta proliferativa ai fattori di crescita.
(Stanley, 1997; Cook, 2000)
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Lesioni cutanee croniche
La guarigione nelle ferite croniche può
essere ritardata dall’’instaurarsi di uno
stato infettivo nell’area della lesione.
riduce la capacità migratoria
cellulare e deprime la
produzione di indispensabili
proteine della matrice e di
fattori di crescita;
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
XIII CORSO POZZUOLI 2015
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Lesioni cutanee croniche
L’iperproliferazione dei margini
inibisce l’apoptosi di fibroblasti e
cheratinociti
Il tipo, l’estensione, la profondità della ferita
costituiscono, inoltre, importanti
implicazioni nel determinismo dei
conseguenti eventi riparativi di ordine
cellulare e molecolare.
(Falanga, 2000)
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Lesioni cutanee croniche
Nelle ferite di tipo cronico, l’essudato presenta una differente composizione della matrice e
una ridotta attività mitotica cellulare, a causa di una maggiore concentrazione in
metalloproteasi e per l’instaurarsi di una competizione tra il mantenimento dello stato
infiammatorio e l’insorgere di uno stato proliferativo.
Ferita vs. Ulcera
Ferita
Ulcera
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Lesioni cutanee croniche
Uno dei problemi fondamentali nel processo di guarigione delle ulcere croniche è il
ripristino della componente dermica libera dalla stimolo flogistico, capace di
veicolare la guarigione in senso “acuto”
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
7 DOMANDA
IN QUALE FASE DEL PROCESSO DI RIPARAZIONE TESSUTALE SI REGISTRA
IL SUO BLOCCO:
1. PROCESSO DI COAGULAZIONE
2. PROCESSO INFIAMMATORIO
3. PROCESSO DI PROLIFERAZIONE
4. PROCESSO DI RIMODELLAMENTO
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
7 RISPOSTA
-ESATTA-
IN QUALE FASE DEL PROCESSO DI RIPARAZIONE TESSUTALE SI REGISTRA
IL SUO BLOCCO:
1. PROCESSO DI COAGULAZIONE
2. PROCESSO INFIAMMATORIO
3. PROCESSO DI PROLIFERAZIONE
4. PROCESSO DI RIMODELLAMENTO
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
“Il buon trofismo cutaneo ed una cute
perilesionale integra rendono più facile
la guarigione dell’ulcera, qualsiasi sia la
sua etiopatogenesi, mentre una cute
“problematica” complica e allunga il
processo di guarigione.”
Ippolito A.M., Lui P., Cassino R., Cuffaro P., Scalise M.T., D’Elia M., Ravaldi R., et al: Documento
di posizionamento “ La cute: identificazione dei criteri per una corretta gestione”. Acta
vulnologica (2012);10:1-36
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Medicazioni bioattive
Materiali di copertura con caratteristiche di biocompatibilità:
Mantengono l’ambiente umido
Intervengono attivamente nel processo di guarigione della ferita, modulando il
processo riparativo, inducendo direttamente o indirettamente:
proliferazione cellulare
migrazione cellulare
rilascio di citochine
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Medicazioni bioattive
Cute omologa
Gel piastrinico
BIOMATERIALI
Fattori di crescita
Collagene
Acido ialuronico
Modulatori delle metalloproteasi
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Collagene
Componente tessuto connettivo estratto
e liofilizzato dal collagene bovino
Buon supporto per lo sviluppo dei
fibroblasti
“Tavolette spugnose” da sostituire dopo
la dissoluzione
Indicazione: lesioni umide e deterse
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Acido ialuronico
Stimola:
migrazione e proliferazione dei fibroblasti
formazione del tessuto di granulazione
deposizione di fibre collagene ordinate da parte dei fibroblasti
neoangiogenesi
riepitelizzazione
Indicazione: ferite deterse a bassa o media essudazione
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Modulatori delle metalloproteasi
Collagene combinato con cellulosa
ossidata e rigenerata in una matrice
riassorbibile
Inibitore delle MMPs → bloccata
l’inattivazione dei fattori di crescita
Indicazione: lesioni deterse
Francesca Mosella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
8 DOMANDA
NELLA FASE PROLIFERATIVA QUALE DI QUESTE MEDICAZIONI PUO ESSERE
UTILE:
1.
2.
3.
4.
MEDICAZIONE CON AC.IALURONICO
MEDICAZIONE CON IDROFIBRA E ARGENTO
MEDICAZIONE IN AC.IALURONICO E ARGENTO
MEDICAZIONE A BASE DI ARGENTO
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
8 RISPOSTA
-ESATTA-
NELLA FASE PROLIFERATIVA QUALE DI QUESTE MEDICAZIONI PUO ESSERE
UTILE:
1.
2.
3.
4.
MEDICAZIONE CON AC.IALURONICO
MEDICAZIONE CON IDROFIBRA E ARGENTO
MEDICAZIONE IN AC.IALURONICO E ARGENTO
MEDICAZIONE A BASE DI ARGENTO
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Petrella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
No-HEALING – margine sottominato
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
No-HEALING – margine sottominato
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
No-HEALING – margine sottominato - NPWT
La TNWP ha una considerevole mole di pubblicazioni scientifiche
(oltre 250 articoli con peer-review, 330 sintesi pubblicate e 42
capitoli di libri) che dimostrano quanto essa sia stata usata con
successo nella gestione di una vastissima gamma di ferite.
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
9 DOMANDA
IN PRESENZA DI LESIONE SOTTOMINATA QUALE PROCEDURA APPARE PIU’ CORRETTA:
1.
2.
3.
4.
UTILIZZARE ALGINATO O IDROFIBRA IN NASTRO
UTILIZZARE UNA MEDICAZIONE ADESIVA IN SCHIUMA DI POLIURETANO PER ISOLARE IL MARGINE SOTTOMINATO
APPLICARE MEDICAZIONI CAPACI DI RIDURRE LE METALLOPROTEASI
MEDICAZIONE IN IDROCOLLOIDE E ARGENTO
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
9 RISPOSTA
-ESATTA-
IN PRESENZA DI LESIONE SOTTOMINATA QUALE PROCEDURA APPARE PIU’ CORRETTA:
1.
2.
3.
4.
UTILIZZARE ALGINATO O IDROFIBRA IN NASTRO
UTILIZZARE UNA MEDICAZIONE ADESIVA IN SCHIUMA DI POLIURETANO PER ISOLARE IL MARGINE SOTTOMINATO
APPLICARE MEDICAZIONI CAPACI DI RIDURRE LE METALLOPROTEASI
MEDICAZIONE IN IDROCOLLOIDE E ARGENTO
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Della Corte
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Medicazioni
Definizione / Classificazione
Medicazioni bioattive
Fattori di crescita
Gel piatrinico
• Biomateriali
Cute omologa
Collagene (ORC)
Ac. ialuronico
Collagene
• Tessuti ingegnerizzati
Ac. ialuronico
Cellulosa
interagiscono con i processi riparativi della ferita
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
10 DOMANDA
LE MEDICAZIONI CAPACI DI AGIRE SULLE METALLOPROTEASI NECESSITANO DI:
1.
2.
3.
4.
MEDICAZIONE SECONDARIA
MEDICAZIONE A SUPPORTO DI ARGENTO
MEDICAZIONI IN SCHIUMA DI POLIURETANO
NESSUNA MEDICAZIONE
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
10 RISPOSTA
-ESATTA-
LE MEDICAZIONI CAPACI DI AGIRE SULLE METALLOPROTEASI NECESSITANO DI:
1.
2.
3.
4.
MEDICAZIONE SECONDARIA
MEDICAZIONE A SUPPORTO DI ARGENTO
MEDICAZIONI IN SCHIUMA DI POLIURETANO
NESSUNA MEDICAZIONE
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Campitiello
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
Il Governo clinico
(inteso come la “ricerca della massima appropriatezza possibile (map) medica,
assistenziale, tecnica, preventiva, riabilitativa, organizzativa”)
SISTEMA DI RACCORDO TERRITORIALE
Un processo di riordino del governo della domanda (che
riorganizzi e potenzi l’offerta delle prestazioni territoriali,
garantendo la continuità assistenziale e riservando
all’ospedale la gestione delle patologie complesse)
permetterebbe
OBIETTIVI
Domicilio
il miglioramento dell’appropriatezza
della qualità delle prestazioni
l’abbattimento delle liste d’attesa
il controllo della spesa
Territorio
Ospedale
A.D.I.
Territorio
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1° MODULO: La wound bed preparation
Necessità di cura
MMG
Ospedale
Territorio
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
strumenti
Unità operativa di vulnologia (UOV)
è un’ Unità Specialistica Multifunzionale
nella quale operano e collaborano tutte le
Strutture e i Servizi che concorrono all’
assistenza dei pazienti con patologia
ulcerativa cutanea in tutte le fasi del
percorso ospedaliero (diagnosi, terapia,
follow up).
Le Strutture coinvolte potrebbero continuare ad identificarsi nel proprio dipartimento di afferenza
strutturale condividendo spazi e personale; oppure, potrebbero essere identificata una Unità di degenza
dedicata all’interno dell’ospedale ma autonoma dal punto di vista organizzativo con proprio personale ed
afferenze plurispecialistiche; oppure una Unità autonoma fisicamente staccata dall’ospedale e dotata di
propria accettazione, degenza e sala operatoria.
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
strumenti
Unità operativa di vulnologia (UOV)
I pazienti che devono essere inviati per il
ricovero al reparto di riferimento sono tutti
quelli che pur avendo usufruito di tutti gli
interventi previsti dal primo e secondo
livello non hanno risposto in maniera
soddisfacente alle terapie o la problematica
era già giunta alla prima osservazione tanto
grave da rendere necessario direttamente il
ricovero.
Cause
•
•
•
•
•
Etiologia
Ischemia
Dimensioni
Strutture nobili esposte
Infezione grave
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
1° MODULO: La wound bed preparation
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
11 DOMANDA
QUANDO INVIARE UNA LESIONE CRONICA CUTANEA AL CENTRO DI TERZO LIVELLO:
1.
2.
3.
4.
Ulcera con fondo necrotico e infezione
Lesione non healing nonostante una corretta WBP
In presenza di lesione infetta polimicrobica
Pregressa ischemia critica
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
11 RISPOSTA
-ESATTA-
QUANDO INVIARE UNA LESIONE CRONICA CUTANEA AL CENTRO DI TERZO LIVELLO:
1.
2.
3.
4.
Ulcera con fondo necrotico e infezione
Lesione non healing nonostante una corretta WBP
In presenza di lesione infetta polimicrobica
Pregressa ischemia critica
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
QUALE LE SCELTE PIÙ INNOVATIVE NEL CONTROLLO DEL DOLORE?
OPPIACEI O FANS?
Petrella
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Dolore
DOLORE IN SEDE
DI CAMBIO
MEDICAZIONE
(Procedurale ed
Operativo)
DOLORE DI FONDO
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Dolore
DOLORE DI
FONDO
DOLORE IN
SEDE DI CAMBIO
MEDICAZIONE
(Procedurale ed
Operativo)
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Dolore
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Dolore: legge 38 del 15 marzo 2010
Art. 2 ... “terapia del dolore”:
l’insieme di interventi diagnostici
e terapeutici volti ad individuare
ed applicare alle forme morbose
croniche idonee ed appropriate
terapie farmacologiche, chirurgiche,
strumentali, psicologiche e riabilitative
tra loro variamente integrate, allo
scopo di elaborare idonei percorsi
diagnostico-terapeutici per la
soppressione ed il controllo del dolore…
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Dolore
XIII CORSO POZZUOLI 2015
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Dolore
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
Dolore - ADIUVANTI
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
12 DOMANDA
NELLA GESTIONE DEL DOLORE NEL PAZIENTE CON ULCERA CUTANEA QUANDO
GLI ANALGESICI SONO CONTROINDICATI:
1.
2.
3.
4.
Nel paziente allettato con lesione da decubito
Nel paziente anziano con breve aspettativa di vita
Mai
Nel paziente che utilizza fANS
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
12 RISPOSTA
-ESATTA-
NELLA GESTIONE DEL DOLORE NEL PAZIENTE CON ULCERA CUTANEA QUANDO
GLI ANALGESICI SONO CONTROINDICATI:
1.
2.
3.
4.
Nel paziente allettato con lesione da decubito
Nel paziente anziano con breve aspettativa di vita
Mai
Nel paziente che utilizza fANS
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QUESTION TIME IN WOUND CARE
GRAZIE
DA PARTE
DI TUTTI
I RELATORI
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