y(7HB7C1*NTOKKQ( +[!"!;!$!? Lunedì 22 settembre 2014 VENERDÌ E SABATO OKTOBERFEST DA L 1 8 7 7 L’ I N F O R M A Z I O N E I N D I P E N D E N T E Anno 137 - N. 104 - Esce il lunedì, il giovedì e il sabato www.corrieredinovara.com NOVARA - TORRION QUARTARA Via Agogna, 1 Tel. 0321/431034 Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Novara - Euro 1,40 Lunedì, giovedì e sabato in abbinamento obbligatorio con Il Giorno Euro 1,50 Pronta la nuova guida Ogni lunedì, giovedì e sabato l’abbinamento del quotidiano Il Giorno con il nostro giornale a solo 1,50 euro Expo 2015, il lago Maggiore si presenta ai turisti a pagina 21 ALL’ESAME DELLA PROCURA LA TRAGEDIA CHE HA AVUTO COME VITTIMA UNA CERANESE DI 66 ANNI Le negano un farmaco e lei muore Maria Antonietta Del Zoppo era malata da quattro anni di mesotelioma pleurico n «Le azioni della mia famiglia sono dettate dall’esigenza di giustizia e di chiarezza, oltre che dalla speranza che quanto è accaduto a mia madre non debba ripetersi più per nessun malato: a lei, dopo mesi di attesa, è stato negato un farmaco che, se non fosse addirittura riuscito a prolungare la sua aspettativa di vita, sicuramente le avrebbe risparmiato tante sofferenze. E anche a noi». Sono piene di amarezza le parole di Beppe Cusaro, figlio di Maria Antonietta Del Zoppo, la sessantaseienne ceranese scomparsa il 10 settembre a causa di un mesotelioma pleurico che le era stato diagnosticato dagli oncologi dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità”di Novara quattro anni e mezzo fa. Insieme con il figlio di una paziente lombarda che ha vissuto un’analoga vicenda, Cusaro ha presentato un esposto alla Procura di Vercelli e diffide al personale Asl Vc «per verificare – ha rimarcato il quarantaduenne ceranese anche a nome della sorella Sandra – le eventuali responsabilità per quanto riguarda l’aggravamento della patologia di mia madre in relazione ai tempi di cura». Ad assistere Cusaro e la sua famiglia in questa battaglia è il legale romano Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, specializzato in cause di difesa dei lavoratori esposti all’asbesto e delle sue vittime. «A mia madre – ha spiegato – è stato solo tardivamente riconosciuto il diritto di curarsi con la gemcitabina (un farmaco chemioterapico antineoplastico somministrabile per via endovenosa, ndr), terapia che ci era stata consigliata in primavera dall’oncologo Luciano Mutti, presidente del Gruppo italiano Mesotelioma e tra i più attivi ricercatori a livello internazionale, al quale ci eravamo rivolti dopo che mia madre aveva affrontato un primo e avviato un secondo ciclo di chemio a Novara (interrotto per dirottare la paziente «alle cure palliative: ma noi avevamo scelto di lottare fino all’ultimo», ndr). Ci era stato quindi consigliato di rivolgerci al professor Mutti, nativo di Borgosesia, che ci ha messi subito in contatto con il dottor Domenico Manachino, oncologo e responsabile Centro Accoglienza e Servizi di Vercelli e Borgosesia, il quale aveva a sua volta manifestato condivisione rispetto al parere del collega sul trattamento consigliato, ma che doveva rimandare la decisione per la distribuzione del farmaco alla Commissione medica in quanto la gemcitabina non rientra abitualmente nei protocolli terapeutici del mesotelioma. La Comissione si è negativamente pronunciata il 10 luglio: solo dopo un ulteriore intervento del professor Mutti, il dottor Manachino ha dichiarato la terapia possibile. Mia madre - ha detto Cusaro - avrebbe dovuto fare una Tac il 18 agosto e cominciare quindi la terapia: purtroppo non c’è stato il tempo, perché è sopravvenuto un peggioramento repentino del suo stato di salute, con tanto di ricovero all’ospedale “San Rocco” di Galliate - dove ancora in giugno ci avevano detto che il mesotelioma era “fermo”, consigliandoci di rivolgerci alla Struttura di Oncologia dell’Aou “Maggiore della Carità” di Novara – e due visite al Pronto soccorso novarese (alla prima è seguita la degenza di una notte, alla seconda una dimissione dopo un paio d’ore, ndr) a causa di un blocco inte- stinale, risolto quindi durante il successivo ricovero di circa tre settimane all’ospedale di Borgosesia. Questa situazione è stata un viaggio di non ritorno: mia mamma è morta in casa sua senza che per lei si potesse fare più nulla che non fosse l’assistenza del personale delle Cure palliative, iniziata il giorno prima del suo decesso…». Il lutto è difficilissimo da accettare, ma «ancor più difficile – ha commentato a conclusione Cusaro – è il fatto che ci sia stata una corsa contro il tempo resa vana dalla mancanza di un’autorizzazione su una procedura, decisione che è poi stata revocata. Troppo tardi per mia madre. E per tutti noi». Lalla Negri Escursionista precipita e muore Novara Calcio: il gol dell’ex in montagna sotto gli occhi del figlio fa male. Una doppietta, poi... n E’ precipitato, sotto gli occhi del figlio. Ennesima tragedia della montagna ieri pomeriggio al Passo del Busin, in Alta Val Formazza. L’incidente è accaduto attorno alle 18,30: padre e figlio, di nazionalità svizzera, erano impegnati dal mattino in un’escursione, che per l’uomo, un settantaquattrenne, si è purtroppo rivelata fatale. E’ infatti caduto nel vuoto, facendo un volo di molti metri. Sul posto, l’elisoccorso del 118 da Borgosesia, che non ha potuto far altro che recuperare la salma dell’escur- sionista svizzero e trasportarla fino all’ospedale di Villadossola. A riaccompagnare a valle il figlio – in stato di shock – sono invece state le squadre a piedi della Decima delegazione Valdossola del Soccorso Alpino. Marco De Ambrosis PROTESTA CONTRO LA SOPPRESSIONE DELLA NOVARA-VARALLO A piedi per dire no al “taglio” n A piedi da Varallo Sesia a Novara contro la soppressione della tratta ferroviaria che dall'Alta Valsesia porta al capoluogo novarese: zaino in spalla, sono partiti in una ventina, di buon'ora, domenica 20, per dare vita a quest'originale forma di protesta. a pag. 2 www.kiagplplus.it NUOVA SOUL GPL: EGO FRIENDLY. n Il gol dell’ex è quanto di peggiore possa capitare ad una squadra di calcio, soprattutto quando arriva in una gara che ha il sapore di un “quasi” derby, come quella di sabato tra Pro Patria e Novara. Se addirittura l’ex realizza una doppietta, diventando il beniamino del pubblico bustocco, allora l’amaro in bocca diventa fiele. Così Alain Baclet (nella foto di Novaracalcio.com) ha consumato, allo “Speroni”, la sua vendetta: è andato subito a segno sfruttando un errore di Freddi e sparando in mezzo alla gambe di Tozzo, per poi risprofondare in quel “beato torpore” che ha contraddistinto la sua parentesi azzurra. Sandro Devecchi Continua a pagina 23 MASSIMO CARATTERE, MINIME EMISSIONI. E da oggi consumi ridotti e tecnologia green ECO-GPL+ ad iniezione diretta ad un prezzo davvero friendly. GAMMA SOUL DA 15.950 € CON PACCHETTO DESIGN YOU® SOUL IN OMAGGIO1 FINO AL 30 SETTEMBRE. 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