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RISPOSTE AL QUESTIONARIO DEL PARLAMENTO EUROPEO
PER IL COMMISSARIO DESIGNATO
Jonathan HILL
Stabilità finanziaria, servizi finanziari e Unione dei mercati dei capitali
1. Competenze generali, impegno europeo e indipendenza personale
Quali aspetti delle Sue qualifiche e della Sua esperienza personale hanno particolare
rilevanza ai fini della nomina a Commissario e della promozione dell'interesse generale
europeo, in particolare nel settore di cui sarebbe responsabile? Da quali motivazioni è
mosso? In che modo intende contribuire all'elaborazione del programma strategico della
Commissione?
Quali garanzie di indipendenza può fornire al Parlamento europeo e in che modo
assicurerebbe che nessuna Sua eventuale attività passata, presente o futura possa gettare
ombre sull'adempimento dei Suoi doveri in seno alla Commissione?
Ho lavorato nel settore privato per circa metà della mia carriera e nel settore pubblico per l'altra
metà, prima come consigliere del governo negli anni Ottanta e Novanta, poi in qualità di ministro
dal 2010. Come imprenditore, nella mia piccola impresa ho imparato in particolare quanto sia
impegnativo avviarla e farla prosperare in un contesto concorrenziale. Come consigliere, mi sono
dedicato a diverse questioni economiche e sociali: lottare contro la disoccupazione, dare linfa
all'imprenditoria, cercare soluzioni ai problemi dei centri urbani. Come ministro, ho avuto la
responsabilità di realizzare le maggiori riforme strutturali nel settore dell'istruzione di un'intera
generazione. Più recentemente ho fatto parte del Gabinetto del Regno Unito (Cabinet of the United
Kingdom), esercitando la funzione di Leader della Camera dei Lord (Leader of the House of Lords),
la seconda assemblea parlamentare del Regno Unito che, tra i suoi principali compiti, è chiamata a
migliorare la qualità delle leggi mediante emendamenti. In quanto responsabile della realizzazione
del programma legislativo del governo britannico, sono un convinto sostenitore dell'importanza del
controllo legislativo sia a monte che a valle. La Camera dei Lord è anche un'assemblea che
funziona grazie alla costruzione del consenso, attingendo alle diverse competenze dei propri
membri e formando alleanze al di là delle linee di partito. Ritengo di possedere una comprovata
esperienza nella capacità di lavorare proprio secondo queste modalità. La costruzione del
consenso è fondamentale per il lavoro di tutti i commissari, che hanno il compito di promuovere
immancabilmente l'interesse europeo, non l'interesse personale, né quello del proprio partito
politico o del proprio paese.
La combinazione di queste esperienze dimostra che conosco l'importanza dell'occupazione e della
crescita da un punto di vista pratico e che sono anche in grado di realizzare riforme difficili e
complesse in un contesto politico. Mi propongo di applicare nel mio lavoro i principi che ho appreso
dalla mia esperienza politica e che illustro di seguito. Le buone leggi esigono coerenza,
trasparenza ed equità. Dobbiamo responsabilizzare gli individui, informandoli nel miglior modo
possibile e ampliando le possibilità di scelta. Le norme dovrebbero essere attentamente ponderate
e adeguatamente valutate prima e dopo l'adozione; una volta in vigore, dovrebbero essere
opportunamente attuate e fatte rispettare, prevedendo severe sanzioni.
Questo lavoro è per me motivante in quanto mi consentirebbe di fare la mia parte nel raccogliere le
tre principali sfide dell'UE individuate dal presidente eletto Juncker. In primo luogo, la sfida
democratica o politica. I tassi di partecipazione alle ultime elezioni parlamentari europee di maggio
sono stati deludenti. Nonostante il massimo impegno dei candidati e dei partiti, l'affluenza alle urne
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è diminuita in 18 Stati membri su 28. La fiducia dei cittadini nei governi e nei politici è ai minimi
storici e la situazione va affrontata. In secondo luogo, la sfida economica. Come stimolare
l'economia europea per generare la crescita e gli investimenti di cui ha bisogno, proprio nel
momento in cui ci troviamo di fronte a nuove sfide globali di natura economica? Come far uscire
dalla disoccupazione milioni di cittadini, soprattutto giovani, che non hanno un lavoro e alimentano
una diffusa povertà sociale? Il nostro obiettivo nelle istituzioni europee dovrebbe essere assicurare
un futuro più prospero per le prossime generazioni, un futuro fatto di opportunità, il che significa
ristabilire un'economia europea dinamica che torni ad essere un modello per il resto del mondo.
Queste sfide sono ovviamente collegate tra loro: creando più occupazione, crescita e investimenti,
e offrendo vantaggi tangibili ai nostri cittadini, possiamo accrescere la fiducia nelle nostre istituzioni
e nell'UE nel suo complesso. In terzo luogo, questa Commissione entra in carica in un momento
cruciale per le relazioni tra l'UE e il Regno Unito. L'Unione europea ha portato pace, prosperità,
libertà e stato di diritto in un continente che era diviso, un mercato unico di 500 milioni di persone
con regole per promuovere l'equità e la concorrenza, l'opportunità per noi cittadini di lavorare e
viaggiare nell'UE e, per avere maggior peso nell'arena mondiale, la capacità di concludere accordi
commerciali su scala europea. Sono soltanto alcuni dei settori in cui il ruolo della Commissione
europea è cruciale, e gli avvenimenti al confine orientale dell'UE ce lo ricordano costantemente. Di
conseguenza, sono pronto a schierarmi a sostegno della tesi che il Regno Unito è più forte se fa
parte di un'Unione europea più forte.
Sono pertanto orgoglioso di essere stato nominato membro della Commissione di Jean-Claude
Juncker ed entusiasta del portafoglio propostomi che mi permette di affrontare con fierezza le sfide
della crescita e dell'occupazione. A tal fine intendo collaborare con i due team leader del mio
settore, i vicepresidenti Jyrki Katainen e Valdis Dombrovskis, nonché con il collega Pierre
Moscovici. Dobbiamo contribuire a determinare una ripresa economica solida e sostenuta, con forti
investimenti in tutti i settori dell'economia e balzare in vetta alle classifiche della competitività
internazionale.
Più in generale, in quanto membro del collegio, mi impegnerò a lavorare con la squadra del
presidente eletto Juncker per realizzare nel complesso le nostre priorità, fortemente sostenute dal
Parlamento europeo. Conscio delle pertinenti sezioni dei trattati in materia di indipendenza, le
rispetterò appieno. Naturalmente terrò fede al giuramento che presterò davanti alla Corte di
giustizia dell'Unione europea. In particolare, intendo rispettare i più elevati standard etici di cui
all'articolo 17, paragrafo 3, del TUE e all'articolo 245 del TFUE, nonché il codice di condotta dei
commissari. Come si evince dalla mia dichiarazione di interessi, non ho conflitti di interesse.
Confermo che la mia dichiarazione è completa e integralmente accessibile al pubblico e mi
impegno ad aggiornarla nel caso in cui le pertinenti circostanze dovessero mutare. Benché lo
status di membro della Camera dei Lord sia una carica a vita, intendo prendere le misure
necessarie per godere di un congedo durante il mio mandato di commissario europeo. Per la
durata del mio incarico eviterò qualsiasi posizione o situazione tale da mettere in discussione la
mia indipendenza, la mia imparzialità o il mio incarico di commissario e non mi sottrarrò al nuovo
impegno alla trasparenza stabilito negli orientamenti politici del presidente eletto. Non mancherò di
rendere pubblici tutti i miei contatti e incontri con le organizzazioni professionali o i lavoratori
autonomi che riguardino l'elaborazione e l'attuazione delle politiche dell'UE e di sottolineare
l'importanza del registro per la trasparenza. Per quanto riguarda il futuro, non so ancora a cosa mi
dedicherò quando il mandato della prossima Commissione giungerà a termine. Ritengo tuttavia
fondamentale che vi siano regole stringenti circa l'occupazione che segue il mandato di
commissario e, ancora una volta, sottoscrivo senza riserve le disposizioni sui conflitti di interesse.
Mi impegno a conformarmi allo spirito e alla lettera di tutte le norme attualmente in vigore o
concordate in futuro che si ritengano opportune per i commissari.
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2. Gestione del portafoglio e cooperazione con il Parlamento europeo
Come considera il Suo ruolo di membro del Collegio dei Commissari? In che senso si ritiene
responsabile e tenuto a rendere conto al Parlamento dei Suoi atti e di quelli dei Suoi servizi?
Quali impegni specifici è pronto ad assumere che vadano nel senso di aumentare la
trasparenza, sviluppare la cooperazione e dare un seguito effettivo alle posizioni del
Parlamento e alle sue richieste di iniziative legislative? In relazione alle iniziative in
programma o alle procedure in corso, è disposto a fornire al Parlamento informazioni e
documenti su un piano di parità con il Consiglio?
In qualità di membro del collegio credo fortemente nel gioco di squadra e nella costruzione del
consenso. La collegialità è l'essenza del funzionamento della Commissione e il presidente eletto
Jean-Claude Juncker ha definito le modalità di funzionamento del nuovo collegio, in particolare le
interazioni tra i vicepresidenti e commissari. Sono un convinto sostenitore di questa nuova
impostazione basata su una maggiore collaborazione. Ritengo che questo approccio contribuirà ad
abbattere le eventuali compartimentazioni attualmente esistenti e a garantire un coordinamento
degli sforzi, ma il suo risvolto forse più importante è che dovrebbe aiutarci a tenere la barra verso
l'attuazione delle priorità fondamentali individuate dal presidente eletto Juncker. Concordo con il
suo auspicio di una Commissione "più grande e più ambiziosa sui temi importanti e più piccola e
più modesta su aspetti meno rilevanti". Se sarò confermato come commissario, al di là della
responsabilità collettiva del collegio, mi assumerò la responsabilità politica di tutte le attività che
rientrano nella mia sfera di competenza. Con il Parlamento europeo mi propongo di instaurare una
stretta collaborazione in ogni circostanza, in particolare con la commissione ECON e il suo
presidente, onorevole Gualtieri, ma anche con tutte le altre commissioni coinvolte nel settore di mia
competenza, e di lavorare in modo aperto e trasparente, in modo che la nostra collaborazione sia
fondata sulla fiducia reciproca. Mi piacerebbe poter partecipare con regolarità ai lavori della
commissione ECON in modo da continuare lo stesso tipo di dialogo politico strutturato che il
vicepresidente Barnier ha efficacemente stabilito. Mi impegno inoltre a partecipare di persona agli
importanti negoziati a livello di trilogo. Farò in modo che il mio gabinetto e i funzionari della nuova
direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell'Unione dei mercati dei
capitali rispettino i medesimi principi affinché il controllo democratico sia esercitato in modo
efficace. Lo scambio di informazioni e la collaborazione dovrebbero aiutarci a conseguire insieme i
traguardi che i cittadini europei si aspettano e a sviluppare un processo decisionale dell'Unione
trasparente, legittimo, efficace e di elevata qualità. Mi impegno ad applicare tutte le disposizioni
dell'accordo quadro. La parità di trattamento tra il Parlamento europeo e il Consiglio non è soltanto
un obbligo giuridico, ma una necessità politica. Per quanto riguarda le richieste di nuove procedure
legislative, non posso impegnarmi unilateralmente a proporre iniziative specifiche; il futuro
programma della Commissione, come indicato dal presidente eletto, sarà un prodotto del collegio
nel suo insieme. Quanto al seguito da dare alle posizioni e alle richieste del Parlamento europeo,
mi assicurerò che per i settori di mia competenza la Commissione risponda alle risoluzioni o alle
richieste del Parlamento a norma dell'articolo 225 del TFUE entro tre mesi dalla loro adozione. A
questo proposito mi associo all'impegno del presidente eletto Juncker che intende garantire una
Commissione particolarmente attenta alle relazioni di iniziativa di carattere legislativo. Infine, farò in
modo di non dimenticare mai che è mio dovere rendere conto di ogni aspetto del mio operato ai
membri direttamente eletti del Parlamento europeo.
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Domande della commissione per i problemi economici e monetari
3. Servizi finanziari e unione bancaria
Quali dovrebbero essere i principali obiettivi politici della futura regolamentazione del
settore finanziario durante il prossimo mandato della Commissione? L'unione bancaria è in
via di completamento ed è uno dei progetti più importanti per il futuro dell'area dell'euro.
Come valuta Lei l'unione bancaria e quali sono le prossime tappe per il suo
completamento?
Il mio punto di partenza è la crisi finanziaria senza precedenti che, iniziata nel 2008, ha portato ad
una profonda recessione economica che ha arrecato grave danno all'Europa, distruggendo milioni
di posti di lavoro e generando una diffusa povertà sociale. L'intervento dell'Unione europea
all'indomani dello scoppio della crisi è stato fondamentale per stabilizzare il sistema finanziario,
mitigare i peggiori effetti della crisi e ridurre il rischio che si verifichi nuovamente. A mio avviso,
questo efficace intervento non sarebbe stato possibile senza la leadership di cui ha dato prova la
Commissione europea in generale e il vicepresidente Barnier in particolare, nonché il Parlamento
europeo e la sua competente commissione. Se sarò confermato, il mio primo compito sarà
pertanto proseguire il lavoro svolto al fine di stabilizzare il nostro sistema finanziario e garantire
l'esistenza di un settore dei servizi finanziari ben regolamentato che operi nell'interesse di tutta
l'economia e dei cittadini europei. Non possiamo tornare al periodo pre-crisi, quando le persone
non sapevano dov'erano i rischi, tanto meno se questi stavano aumentando; all'epoca, in ultima
analisi, sono stati i contribuenti europei a farsi carico del costo del fallimento delle istituzioni
finanziarie. Il presidente eletto Jean-Claude Juncker mi ha però attribuito un obiettivo politico molto
chiaro: contribuire al nostro obiettivo collettivo di stimolare l'occupazione e la crescita attraverso lo
sviluppo dell'Unione dei mercati dei capitali. La mia impostazione è semplice: lavorerò con il
vicepresidente Katainen in particolare, ma anche con gli altri membri del collegio, facendo quanto
in mio potere per assicurare un sistema finanziario sicuro e resiliente, e opererò nell'interesse di
tutta l'Europa, sbloccando e sviluppando i giusti incentivi a favore degli investimenti, in particolare
per le piccole e medie imprese. Voglio anche che i consumatori possano scegliere tra prodotti
finanziari sicuri, ben regolamentati e trasparenti.
Negli ultimi cinque anni abbiamo giocoforza vissuto un periodo di grandi cambiamenti normativi
intervenuti a velocità straordinaria. Abbiamo assistito alla revisione completa del quadro finanziario
di regolamentazione e di vigilanza: un risultato degno di nota, tanto più che è stato conseguito
mentre divampava la crisi. Adesso stiamo entrando in una nuova fase. Anche se non dobbiamo
abbassare la guardia di fronte all'insorgere di nuovi rischi nel nostro sistema, restando pronti a
prendere le opportune misure, nei prossimi cinque anni non dovremmo aver bisogno di adottare di
nuovo la stessa quantità di atti normativi. Il lavoro svolto dall'ultima Commissione delinea pertanto
un quadro chiaro per il prossimo collegio: la regolamentazione deve essere tanto stabile quanto
rigorosa. Sarà quindi prioritario per noi attuare le norme, farle rispettare e valutarle. Se, nel corso di
questo processo, ci renderemo conto di aver sbagliato, non dovremo temere di apportare
adeguamenti rapidi ed efficaci, sui quali naturalmente il Parlamento sarà consultato formalmente e
informalmente, secondo necessità, prima di procedere. In tutto il nostro operato, in particolare alla
luce delle sfide che l'Europa deve affrontare in materia di occupazione e crescita, dobbiamo trovare
il difficile giusto equilibrio tra una regolamentazione efficace e maggiori finanziamenti alla nostra
economia. Più specificamente, mi concentrerò sugli aspetti che seguono.
- Attuazione: procederemo immediatamente con atti delegati e atti di esecuzione, con l'apporto
estremamente significativo delle autorità di vigilanza europee.
- Rispetto delle norme: mi adopererò affinché le norme siano rispettate e adotterò azioni risolute in
caso di violazione.
- Completamento di un quadro finanziario sicuro e resiliente: dovremo completare le riforme
finanziarie in alcuni settori per far fronte alle principali fonti di rischio ancora presenti. Alcune
importanti proposte dell'attuale Commissione sono ancora in fase di negoziato, ad esempio la
riforma strutturale del settore bancario, i valori di riferimento, il pacchetto di misure sui servizi di
pagamento (tra cui i pagamenti tramite dispositivi mobili) e i fondi comuni monetari, elementi
importanti del cosiddetto sistema bancario ombra la cui regolamentazione è anche oggetto di
discussione da parte del G20: parteciperò a questo dibattito al fine di definire solide norme
internazionali che poi dovranno essere attuate a livello dell'UE. Una delle mie principali priorità sarà
proseguire i lavori di definizione di un quadro di risanamento e di risoluzione per le istituzioni
finanziarie non bancarie, in particolare le controparti centrali (CCP).
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- Istituzione dell'Unione dei mercati dei capitali: in linea con gli orientamenti politici di Jean-Claude
Juncker mi occuperò dell'istituzione dell'Unione dei mercati dei capitali. Questa iniziativa, da
estendere a tutta l'Unione, dovrebbe offrirci un mercato dei capitali più profondo, sicuro, liquido e
integrato, maggiormente al servizio dell'economia e in grado di ridurre la nostra dipendenza dai
finanziamenti degli intermediari bancari. Consulteremo tutte le parti, compreso il Parlamento
naturalmente, sulla via più appropriata da seguire. L'avvio dovrà essere tempestivo poiché urge
incentivare e diversificare le forme di finanziamento della nostra economia.
- Dimensione internazionale: mi dedicherò alla coerente attuazione delle norme e dei principi
internazionali in tutte le principali giurisdizioni. Occorre colmare le lacune che possono mettere a
rischio la stabilità finanziaria e garantire parità di condizioni a livello mondiale. Cercherò di
approfondire la cooperazione con gli Stati Uniti in materia di regolamentazione dei servizi finanziari,
soprattutto per evitare alle imprese l'onere di dover rispettare due quadri normativi simili ma non
identici. Sarà opportuno proseguire lavori analoghi con altri paesi del G20 e altre giurisdizioni, in
particolare quelle con mercati finanziari importanti.
A mio parere l'unione bancaria è la prova che si può raggiungere un consenso nelle situazioni più
difficili, a patto che tutti si sforzino di conseguire lo stesso obiettivo e siano disposti ad accettare un
compromesso per il bene comune. L'unione bancaria è assolutamente essenziale per la stabilità
dell'area dell'euro, ma anche per tutti i 28 Stati membri, data l'interconnessione tra i mercati
finanziari dell'UE. La stabilità finanziaria è una condizione imprescindibile per la crescita e
l'occupazione. L'unione bancaria sta per diventare una realtà. I regolamenti sul meccanismo di
vigilanza unico e il meccanismo di risoluzione unico hanno istituito gli strumenti necessari per una
vigilanza e una risoluzione efficaci nell'unione bancaria. Il 4 novembre la Banca centrale europea
assumerà a pieno titolo il ruolo di autorità di vigilanza unica: la valutazione globale
delle 120 maggiori banche dell'area dell'euro le permetterà di completare i preparativi, mentre è in
corso anche la costituzione del Comitato di risoluzione unico. Il Parlamento europeo sarà
fortemente coinvolto nel processo, in ottemperanza al regolamento sul meccanismo di risoluzione
unico. La Commissione ha istituito una task force specifica per fornire assistenza durante i
preparativi. Il Fondo di risoluzione unico sarà interamente finanziato con i contributi delle banche.
Sono a conoscenza dell'attiva partecipazione di questa commissione ai lavori in corso per la
preparazione di atti delegati e atti di esecuzione: la prosecuzione dei lavori riveste per me carattere
prioritario. C'è ancora molto da fare in materia di meccanismi pubblici di ultima istanza (backstop)
che contribuiranno alla credibilità e alla solidità del meccanismo di risoluzione unico. Intendo
lavorare in stretta collaborazione con il collega Pierre Moscovici, con il Parlamento europeo e con il
Consiglio per conseguire questo obiettivo. Infine, è importante ricordare che l'unione bancaria si
basa su un corpus unico di norme, istituito per garantire che in tutta l'UE siano rispettati i medesimi
principi fondamentali di vigilanza e di risoluzione. L'Autorità bancaria europea provvede
all'appropriato coordinamento del settore bancario in tutti i 28 Stati membri. Collaborerò a stretto
contatto con l'Autorità bancaria, seguendo la prassi consolidata dal vicepresidente Barnier.
4. Servizi finanziari: area dell'euro e area non dell'euro
Come immagina, nell'ambito del Suo importante mandato economico, la relazione tra gli
Stati che fanno parte dell'area dell'euro e quelli che non ne fanno parte nel contesto del
mercato unico? Nella prospettiva dell'unione bancaria e dei servizi finanziari, in che modo
intende gestire le differenze e i problemi che più probabilmente si presenteranno tra gli Stati
che fanno parte dell'area dell'euro e gli Stati che non ne fanno parte, assicurando nel
contempo la coerenza tra l'Unione monetaria e il mercato unico?
Il mio obiettivo è proteggere la stabilità finanziaria, sviluppare ulteriormente il mercato unico dei
servizi finanziari e garantire che il sistema finanziario contribuisca alla crescita e alla creazione di
posti di lavoro per l'Europa nel suo insieme. La crisi dell'area dell'euro ha imposto un ripensamento
radicale delle modalità di funzionamento dell'unione monetaria dando vita, tra l'altro, a un
approccio più integrato in materia di vigilanza e di risoluzione delle banche all'interno dell'area
dell'euro. È questa la ragione per cui è stata istituita l'unione bancaria cui va il mio totale sostegno.
L'unione bancaria resta aperta a tutti gli Stati membri interessati. La sua creazione è una grande
conquista e, in collaborazione soprattutto con i vicepresidenti Katainen e Dombrovskis, ne
garantirò la corretta attuazione. Il successo dell'unione bancaria interessa gli Stati membri non
appartenenti all'area dell'euro tanto quanto gli Stati membri che ne fanno parte: tutto il mercato
unico trae beneficio da un'unione bancaria più stabile e integrata. Naturalmente, è probabile che gli
Stati membri partecipanti all'unione bancaria siano intenzionati ad approfondire questa
integrazione, la quale però non deve privare dei suoi benefici il mercato unico nel suo complesso,
né deve portare a una sua frammentazione. A tale riguardo, il corpus unico di norme garantisce
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effettivamente che in tutta l'UE si applichino regole comuni. In qualità di commissario europeo, il
mio compito è instaurare maggiore fiducia tra "chi è dentro" e "chi è fuori" l'euro, nell'interesse
dell'Unione europea nel suo complesso. L'Autorità bancaria europea (ABE), in qualità di agenzia
che definisce norme dettagliate e coordina le attività di vigilanza bancaria in tutta l'UE, continuerà a
svolgere un ruolo determinante in questo senso. Le norme contemplano il cosiddetto voto a doppia
maggioranza adottato dai colegislatori che contribuisce a instaurare questo clima di fiducia e a
garantire che l'operato dell'ABE tenga conto degli interessi di tutti gli Stati membri. Queste modalità
di voto sono già vigenti e, in questa fase, sembrano funzionare correttamente senza inficiare
l'efficacia dell'ABE.
5. Metodo comunitario
In che modo intende garantire il rispetto del metodo comunitario e il ruolo del Parlamento
europeo nella legislazione finanziaria, anche per quanto riguarda il controllo degli atti
delegati e degli atti di esecuzione, tenendo presente che il Suo Stato membro d'origine si
oppone alla legislazione europea vigente, in particolare per quanto concerne la questione
dei bonus? Come propone di procedere nei confronti degli Stati membri che non rispettano
o cercano di eludere la rigorosa applicazione delle nuove norme in materia di vigilanza e
risoluzione?
Il metodo comunitario ha consentito all'UE di realizzare la più ambiziosa riforma finanziaria degli
ultimi decenni e ha dimostrato di essere molto efficiente: ne sarò un rigoroso sostenitore durante il
mio mandato di commissario. A tal fine mi avvarrò della mia esperienza di membro della Camera
dei Lord del Regno Unito, la quale pone a fondamento della sua attività quotidiana la costruzione
del consenso al di là delle linee di partito e un approfondito controllo legislativo. L'attuazione della
riforma finanziaria è in cima al mio elenco delle priorità e la perseguirò nel pieno rispetto del quadro
giuridico e delle prerogative istituzionali definiti dai trattati. Gli atti normativi adottati dal Parlamento
e dal Consiglio prevedono un numero considerevole di atti delegati e atti di esecuzione. Farò in
modo che le disposizioni relative all'elaborazione e all'adozione di questi provvedimenti rispettino le
migliori prassi amministrative e si attengano fedelmente al testo della legge. Il ruolo delle autorità
europee di vigilanza è fondamentale nella preparazione di questi atti, anche se la Commissione ha
ovviamente la responsabilità generale dell'adozione di tali misure al fine dell'accoglimento o della
reiezione da parte del Parlamento e del Consiglio. Nell'attuare la legislazione di secondo livello
mediante atti delegati e atti d'esecuzione sarò sempre pronto a spiegare al Parlamento e al
Consiglio se intendiamo discostarci dalle proposte delle agenzie europee di vigilanza e a
discuterne con voi. Intendo comunque garantire che il processo sia del tutto trasparente e preveda
la partecipazione del Parlamento come stabilito dall'accordo quadro consentendo, già nelle prime
fasi, un processo di attuazione inclusivo. Dobbiamo trovare insieme l'approccio più adatto alla
natura tecnica delle misure, tenendo conto del loro impatto sul funzionamento del sistema
finanziario.
Lo stesso vale per i bonus: la questione rientra tra le competenze della collega Jourova. In
generale, la politica della Commissione è rispettare la legge. Sono consapevole del fatto che il
Regno Unito abbia contestato sul piano giuridico la direttiva CRD IV su questo punto, adendo alla
Corte di giustizia dell'Unione europea. Le nostre istituzioni difenderanno la normativa secondo le
normali procedure. Dopo la pronuncia della sentenza esamineremo tutti la questione con
attenzione e prenderemo in considerazione gli eventuali ulteriori interventi che potrebbero rendersi
necessari, guidati dalla commissaria Jourova e coordinati dal vicepresidente designato
Timmermans. Se uno Stato membro non ottempera alle norme dell'UE o cerca di eluderle, farò in
modo che si faccia pieno uso dei vari strumenti a disposizione per farle rispettare. Non farò
mancare in nessuna occasione il mio sostegno alle indagini dell'autorità europea di vigilanza su
presunte violazioni del diritto dell'UE. Intendo promuovere l'azione della Commissione, in primo
luogo attraverso procedure EU Pilot e, se necessario, mediante procedure di infrazione formali. In
quanto custode dei trattati non esiterò a ricorrere a tali misure qualora ne vada dell'integrità del
quadro normativo. Il metodo comunitario è il giusto modo di procedere nella nostra complessa
democrazia e il modo più efficace per conseguire gli obiettivi: lo dimostrano i 60 anni di storia
dell'UE. L'avvento del Consiglio europeo e di un maggiore coinvolgimento dei parlamenti nazionali
ha rafforzato, ma non sostituito, il triangolo fondamentale costituito dal Parlamento, dal Consiglio e
dalla Commissione che agiscono insieme nel rispetto dello stato di diritto.
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