monitoraggio ecologico del torrente mondalavia a benevagienna

Dott. Massimo PASCALE (ittiologo). Via Aurora, 5 10064 – Pinerolo
(To) – Tel/fax 0121/040020
NOVEMBRE 2011
MONITORAGGIO ECOLOGICO DEL TORRENTE
MONDALAVIA A BENEVAGIENNA
Dott. Massimo Pascale
N. iscrizione Albo dei Biologi 045787
1
1 - MATERIALI E METODI
Pag.3
2 - INDICE DI FUNZIONALITA’ FLUVIALE
Pag.8
3 – RISULTATI BIOLOGICI
Pag.12
4 – COMMENTO EGLI ESITI DEI MONITORAGGI
Pag.18
5 - BIBLIOGRAFIA
Pag.20
2
1 – MATERIALI E METODI
Il monitoraggio ecologico del torrente Mondalavia finalizzato alla richiesta di concessione
idroelettrica nel tratto scorrente a valle del ponte della S.P. per Lequio Tanaro è stato condotto
attraverso la caratterizzazione dell’ecosistema fluviale attraverso l’Indice di Funzionalità
Fluviale I.F.F. (APAT, 2007) ed attraverso la caratterizzazione di due importanti anelli della
piramide trofica di un corso d’acqua: i macroinvertebrati bentonici ed i pesci.
L’Indice di Funzionalità Fluviale I.F.F. (APAT, 2007), consente di prendere in esame tratti
omogenei dei corsi d’acqua sotto diversi aspetti rilevati con la specifica scheda. La metodica è
stata strutturata per essere applicata ad ogni corso d’acqua (acque lotiche) e prevede la
compilazione della schede "in campo", cioè percorrendo le rive del corso d’acqua e
cambiando scheda quando varia una delle caratteristiche osservate. Le informazioni da
rilevare sono effettuate per entrambe le rive e comprendono:








vegetazione delle fasce ripariali (tipologia, ampiezza, continuità)
condizioni idriche dell’alveo
conformazione delle rive e morfologia dell’alveo
strutture di ritenzione in alveo
erosione
componente vegetale in alveo (macrofite)
detrito (stato di decomposizione della sost. organica)
comunità macrobentonica
Dopo uno studio preliminare del territorio da indagare, lungo l’asta fluviale sono individuati
tratti omogenei dal punto di vista fisico-morfologico, percorrendo il corso d’acqua dalla foce
alla sorgente. Per ogni tratto viene compilata una scheda composta da 14 domande per ognuna
delle quali sono previste quattro risposte, associate ad un punteggio opportunamente pesato.
Per ogni tratto, e per ogni sponda, è quindi calcolato un valore di IFF che si traduce in 5 livelli
di funzionalità fluviale compresi tra il I° (situazione migliore) e il V° (situazione peggiore).
Ad ogni livello corrisponde un giudizio di funzionalità e un colore convenzionale per la
rappresentazione cartografica. Il metodo di campionamento, apparentemente semplice, deve
essere utilizzato da personale opportunamente addestrato tramite corsi di formazione e con
una buona conoscenza dell’ecologia fluviale, per essere in grado di ricondurre ciò che si
osserva ad una delle quattro opzioni proposte per ogni domanda, tenendo presente che ad
ognuna di esse corrisponde una particolare condizione di funzionalità.
Per quanto concerne le componenti biotiche la caratterizzazione ha riguardato:
- studio dell’ittiofauna (con sistema semiquantitativo e con indicazione, per ciascuna specie,
3
di indici di abbondanza e di struttura di popolazione e con valutazioni di confronto tra le
comunità ittiche a monte ed a valle dell’opera di presa (applicazione dell’Indice Ittico, tab. 1);
- qualità biologica delle acque (mediante la metodologia I.B.E., con predisposizione di
apposite tabelle indicanti le unità sistematiche rinvenute, il numero delle stesse, l’indice I.B.E.
e la classe di qualità).
I campionamenti sono stati effettuati il 13 ottobre 2011 in due stazioni rappresentative del
tratto sotteso e del tratto a monte di quello per il quale si prevede la sottensione; non
essendovi allo stato attuale in tutto il tratto analizzato sottrazioni idriche che ne condizionino
idrologia e popolamenti ittici e macrobentoniche, tutto il torrente analizzato è in condizioni di
“bianco”; eventuali alterazioni delle componenti biotiche tra monte e valle sono quindi da
imputare ad altre forme di alterazione.
I campionamenti relativi all’ittiofauna sono stati effettuati contestualmente ai campionamenti
I.B.E. nelle due sezioni previste per il monitoraggio biologico, con metodi semiquantitativi
utili all’applicazione dell’Indice Ittico (I.I.) proposto da Forneris et al. (2005 a,b; 2006a,b)
già utilizzato nell’ambito del “monitoraggio della fauna ittica piemontese” (Regione
Piemonte, 2006) e nei monitoraggi per la realizzazione della Carta Ittica Regionale (2011, in
stampa).
Durante il campionamento sono state utilizzate le apposite schede predisposte per
l’applicazione dell’Indice Ittico; sul frontespizio delle stesse sono riportati alcuni parametri
idroqualitativi di interesse statistico, correntemente utilizzati per la caratterizzazione
idromorfologica del tratto di corpo idrico campionato, ed in particolare:

lunghezza del tratto campionato

larghezza massima del tratto campionato

larghezza media del tratto campionato

profondità massima del tratto campionato

profondità media del tratto campionato
Nelle schede sono poi indicate tutte le specie potenzialmente presenti nella provincia di
Torino (tab. 1) con i relativi valori intrinseci (V); al termine del campionamento vengono
assegnate alle specie rinvenute l’indice di abbondanza (Ia) e l’indice di rappresentatività (Ir);
Per ogni specie viene quindi calcolato, come richiesto dalla metodologia, il punteggio parziale
(P) dato dal prodotto P = VIr, dove Ir = 1 o 2 secondo i criteri descritti nel protocollo.
operativo.
4
Tab. 1- Scheda di campionamento Indice Ittico
Corso d’acqua:
Codice stazione:
Data:
Località:
Comune:
Altitudine (m s.l.m.):
Specie AU
V
storione comune
P
Specie AL
V
+3
barbo d’oltralpe
storione cobice
+9
Carassius sp.
-1
-1
storione ladano
+6
carpa
anguilla
+2
abramide
agone
+6
gardon
cheppia
+4
pseudorasbora
pigo
+6
aspio
triotto
+3
rodeo amaro
cavedano
+1
carpa erbivora
vairone
+4
siluro
sanguinerola
+2
pesce gatto
tinca
+1
trota fario
scardola
+1
salmerino alpino
alborella
+3
salmerino di fonte
savetta
+6
trota iridea
lasca
+6
lavarello
gobione
+1
bondella
barbo
+2
gambusia
barbo canino
+4
persico sole
cobite comune
+2
persico trota
cobite mascherato
+9
acerina
luccio
+2
lucioperca
trota marmorata
+6
temolo
+3
bottatrice
+2
spinarello
+4
scazzone
+2
persico reale
+1
cagnetta
+4
ghiozzo padano
+3
Ia
Ir
Ia
I
P
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
-1
Punteggio totale specie alloctone AL
Note:
Punteggio totale specie autoctone AU
Num. totale specie autoctone (AU)
Num. totale specie alloctone (AL)
Num. totale specie (AU+AL)
Num. totale specie (AU+AL+A?)
ZP
Indice Ittico
Classe di qualità
Dalla somma dei punteggi parziali si ottiene quindi l’indice ittico (I.I.) relativo alla comunità
presente nel tratto fluviale oggetto di campionamento e da questo la classe di qualità
ittiologica del tratto di corpo idrico in esame (tab. 2).
5
Tab. 2 - Classi di qualità (CL = I ÷ V) in funzione dell’Indice Ittico I.I. nelle aree e sub-aree (Z)
presenti nella regione piemontese in funzione delle tipologie (Tp: zone Alpina “A”, Salmonicola “S”,
Mista “M” e Ciprinicola “C”).
Stati
Sub-aree del Piemonte
Tp
Z1.1 (sub-area di pertinenza alpina
occidentale sul versante padano)
Z1 (area di
pertinenza
alpina)
Z1.2 (sub-area di pertinenza alpina
centrale sul versante padano)
Z2 (area di
pertinenza
appenninica)
Z2.1 (sub-area di pertinenza
appenninica sul versante padano)
I
V
II
III
IV
elevato buono sufficiente scadente pessimo
A
 15
15 ÷ 10
10 ÷ 6
5÷3
3
S
 30
30 ÷ 21
20 ÷ 11
10 ÷ 5
5
M
 50
50 ÷ 31
30 ÷ 16
15 ÷ 6
6
C
 55
55 ÷ 34
33 ÷ 17
16 ÷ 7
7
A
 15
15 ÷ 11
10 ÷ 6
5÷3
3
S
 30
30 ÷ 21
20 ÷ 11
10 ÷ 5
5
M
 50
50 ÷ 31
30 ÷ 16
15 ÷ 6
6
C
 55
55 ÷ 34
33 ÷ 17
16 ÷ 7
7
S
 19
18 ÷ 14
14 ÷ 10
9÷5
4
Il campionamento dei macroinvertebrati è stato effettuato con il metodo I.B.E. (Ghetti 1986,
1995; Ghetti e Bonazzi, 1977, 1980 e 1981).
Il metodo consente di attribuire al corso d’acqua differenti classi di qualità in funzione del
popolamento macrobentonico presente ed in particolare in relazione alla presenza/assenza di
specie sensibili anche a minimi effetti di polluzione, movimentazione dei substrati o fenomeni
di stress idrico.
I campionamenti sono stati condotti presso i punti di prelievo dell’ittiofauna, effettuando più
pescate lungo transetti trasversali con un apposito retino manicato per la cattura di organismi
invertebrati acquatici bentonici di dimensioni superiori al millimetro.
I macroinvertebrati catturati, dopo una prima, sommaria, classificazione, sono stati fissati in
alcool per la determinazione in laboratorio con l’uso di microscopio binoculare.
La presenza o assenza di questi organismi, per il loro diverso grado di tolleranza alle
alterazioni ambientali, fornisce un quadro della qualità biologica del corso d’acqua (tab.3).
6
Tab. 3 - Tabella a doppia entrata per la determinazione dell’Indice Biotico Esteso (I.B.E.)
Chiave taxa
0-1
2-5
Numero totale delle U.S. presenti
6-10 11-15 16-20 21-25 26-30 31-35 >35
più di una US
8
9
10
11
12
una sola US
7
8
9
10
11
12
più di una US
7
8
9
10
11
12
una sola US
6
7
8
9
10
11
12
Plecotteri
Efemerotteri
(salvo Baetidae e Caenidae)
più di una US
5
6
7
8
9
10
11
12
una sola US
4
5
6
7
8
9
10
11
Gammaridi - Atilidi - Palemonidi (ass. taxa preced.)
4
5
6
7
8
9
10
Asellidi - Nifhargidi (assenza taxa precedenti)
3
4
5
6
7
8
9
3
4
5
Tricotteri
(inoltre Baetidae e Caenidae)
Oligocheti - Chironomidi (assenza taxa precedenti)
1
2
Altri organismi (assenza taxa precedenti)
0
1
Classi qualità
prima
Seconda
terza
quarta
quinta
Valore I.B.E.
≥ 10
8–9
6–7
4–5
≤3
7
2 - INDICE DI FUNZIONALITA’ FLUVIALE
Nell’ambito del tratto di corso d’acqua, ai fini della caratterizzazione attraverso l’I.F.F. sono
stati individuati tre tratti relativamente omogenei.
Il primo tratto è compreso tra il ponte della S.P. per Lequio ed una confluenza in sponda
sinistra, circa 50 m a monte della briglia dove è prevista l’opera di captazione. Il secondo è
compreso tra la confluenza e l’opera di presa e comprende, al suo interno, tutto il tratto di
eventuale futura sottensione. Il terzo tratto è a valle del punto di restituzione, per circa 500 m.
TRATTO 1
Fig.1 – I.F.F., primo tratto
Per quanto concerne questo primo tratto, si rileva compresenza di aree naturali ed antropizzate
in doppia sponda, compresenza di formazione riparie complementari funzionali in sponda
sinistra e presenza di una serie semplificata di formazioni riparie in sponda destra, ampiezza
cumulativa delle stesse superiore a 30 m, il cui sviluppo mostra delle interruzioni su entrambe
le sponde. La portata idrica appare integra e la larghezza dell’alveo bagnato maggiore di un
terzo dell’alveo di morbida, con alveo di piena ordinaria largo tra 2 e 3 volte l’alveo di
8
morbida. Il substrato è caratterizzato dalla presenza di ciottoli, rari massi e rami con deposito
di materia organica; l’erosione, su entrambe le sponde, è presente sui rettilinei e l’incisura
verticale è complessivamente modesta. La sezione trasversale dell’alveo appare integra, non
banalizzata, senza segni di alterazione antropica. L’idoneità ittica appare discreta. I
macrohabitat fluviali tipici si susseguono con buona regolarità. Pozze, raschi e piane risultano
ben distinti, anche in fase di magra. Il periphiton è apprezzabile soprattutto nei tratti di raschio
e nei fondo piana. Il detrito dominante è costituito da frammenti vegetali fibrosi e polposi. La
comunità macrobentonica (vedi capitolo successivo) è sufficientemente articolata in numero
di taxa, con struttura lievemente alterata rispetto alle attese.
Il punteggio conseguito per la sponda sinistra è di 235, per la sponda destra di 220. Il Livello
di funzionalità è buono per entrambe le sponde.
TRATTO 2
Fig.2 – I.F.F., secondo tratto
Nel secondo tratto sono visibili aree naturali ed antropizzate in doppia sponda, compresenza
di formazione riparie complementari funzionali in sponda sinistra ed assenza di formazioni
riparie in sponda destra, pur in presenza formazioni funzionali, ampiezza cumulativa delle
stesse superiore a 30 m in sponda sinistra, compresa tra 2 e 10 m in sponda destra, il cui
9
sviluppo mostra delle interruzioni solo sulla sponda destra. La portata idrica appare integra e
la larghezza dell’alveo bagnato maggiore di un terzo dell’alveo di morbida; l’alveo di piena,
per la forte incisione spondale è inferiore a 2 volte l’alveo di morbida. Il substrato è
caratterizzato dalla presenza di ciottoli, rari massi e rami con deposito di materia organica;
l’erosione è presente sui rettilinei e l’incisura verticale è complessivamente modesta, ma in
sponda sinistra si apprezza una forte incisione verticale nelle curve. La sezione trasversale
dell’alveo appare integra, non banalizzata, con la presenza di una briglia quale unico segno di
alterazione antropica. L’idoneità ittica appare discreta. I macrohabitat fluviali tipici sono tutti
presenti, ma la loro successione appare meno regolare rispetto al tratto a monte. Il periphiton è
apprezzabile soprattutto nei tratti di raschio e nei fondo piana. Il detrito dominante è costituito
da frammenti vegetali fibrosi e polposi. La comunità macrobentonica (vedi capitolo
successivo) è sufficientemente articolata in numero di taxa, con struttura lievemente alterata
rispetto alle attese.
Il punteggio conseguito per la sponda sinistra è di 211, per la sponda destra di 171. Il Livello
di funzionalità è buono per la sponda sinistra, mediocre per quella destra.
TRATTO 3
Fig.3 – I.F.F., terzo tratto
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Il terzo tratto è caratterizzato dalla presenza aree naturali ed antropizzate in doppia sponda,
compresenza di formazione riparie complementari funzionali in sponda sinistra ed assenza di
formazioni riparie in sponda destra, pur in presenza formazioni funzionali, ampiezza
cumulativa delle stesse superiore a 30 m in sponda sinistra, compresa tra 10 e 30 m in sponda
destra, il cui sviluppo mostra delle interruzioni frequenti e notevole sviluppo di formazioni
arbustive infestanti sulla sponda destra. La portata idrica appare integra e la larghezza
dell’alveo bagnato maggiore di un terzo dell’alveo di morbida; l’alveo di piena, per la forte
incisione spondale è inferiore a 2 volte l’alveo di morbida. Il substrato è caratterizzato dalla
presenza di ciottoli, rari massi e rami con deposito di materia organica; l’erosione è presente
sui rettilinei e l’incisura verticale è complessivamente modesta in sponda destra, mentre in
sponda sinistra si apprezza una forte incisione verticale nelle curve. La sezione trasversale
dell’alveo appare integra, non banalizzata. L’idoneità ittica appare discreta. I macrohabitat
fluviali tipici sono tutti presenti, ma la loro successione irregolare. Il periphiton è apprezzabile
soprattutto nei tratti di raschio e nei fondo piana. Il detrito dominante è costituito da
frammenti vegetali fibrosi e polposi. La comunità macrobentonica (vedi capitolo successivo)
è sufficientemente articolata in numero di taxa, con struttura lievemente alterata rispetto alle
attese.
Il punteggio conseguito per la sponda sinistra è di 216, per la sponda destra di 181. Il Livello
di funzionalità è buono per la sponda sinistra, buono/mediocre per quella destra.
11
3 – RISULTATI BIOLOGICI
Stazione S1
La stazione di campionamento è ubicata 200 m a valle del ponte della S.P., in corrispondenza
di un ponte ferroviario in disuso. Il tratto campionato è lungo 120 m ed ha una larghezza
media di circa 4 metri. La larghezza massima è di poco superiore ad 8 metri. Il corso d’acqua
mostra, in questo tratto, caratteristiche di discreta naturalità, con alternanza di ambienti a
raschio, a buca ed a piana.
La profondità massima è di 130 cm, la media si attesta sui 40 cm. Quali elementi di disturbo
antropico sono presenti modeste difese spondali in prossimità del ponte. La copertura vegetale
è abbondante. Il substrato dominante è ghiaioso, con non trascurabili percentuali di sabbia e
limo..
Ittiofauna
L’ittiofauna è composta da ghiozzo padano e vairone. Il tratto in oggetto è inserito tra quelli
“a ciprinidi” (tab.4). Il solo vairone forma comunità strutturata, relativamente abbondante. Il
12
ghiozzo padano è sporadico, con soli adulti. Le densità espresse dalle due specie sono buone,
ma non elevate per il vairone ed ampiamente al di sotto delle aspettative per il ghiozzo. La
ridotta composizione della comunità ittica comporta, dal punto di vista dell’applicazione
dell’Indice Ittico, una quarta classe di qualità, indice di forte alterazione della comunità ittica
rispetto a quanto atteso. Si evidenzia, in particolare, il non rinvenimento di alborella, barbo,
cavedano, gobione, sanguinerola e cobite; i salmonidi sono assenti, così come le forme
alloctone.
Tab. 4 – Comunità ittica della stazione S1
Corso d’acqua: Mondalavia
Codice stazione: S1
Area omogenea: Z1.1
Zona ittica: C
Densità stimata (D - individui/m²). Valore intrinseco (V). Indice di abbondanza per specie (Ia):
sporadica/accidentale (1), presente (2), abbondante (3), molto abbondante (4), struttura bilanciata (a),
prevalenti o esclusivi giovani (b), prevalenti o esclusivi adulti (c). Indice di rappresentatività Ir = 1
per Ia = 1 e Ir = 2 per Ia > 1. Punteggio P = VIr. Specie autoctone (AU) e specie alloctone (AL segno negativo). Classificazione della zona ittica (Z). Valore numerico dell’Indice Ittico (I.I.) e
classe di qualità della comunità ittica in funzione dell’indice ittico.
Zona Ittica C (ciprinicola)
Denominazione scientifica
Nome volgare
D
V
Ia
Ir
P
Leuciscus souffia
vairone
0,2
+4
2a
2
8
Padogobius martensii
ghiozzo padano
0,01
+3
1
1
3
Totale specie AU
2
Totale specie AL
11
IV
Indice I.I.
Classe
b) Comunità macrobentonica
Tab. 5 – Popolamento macrobentonico
ORGANISMI
PLECOTTERI
EFEMEROTTERI
TRICOTTERI
COLEOTTERI
ODONATI
DITTERI
CROSTACEI
GASTEROPODI
ALTRI
Leuctra
Baetis
Ecdyonurus
Caenis
Hydropsychidae
Leptoceridae
Rhyacophilidae
Dryopidae
Elmidae
Gyrinidae
Calopteryx
Corduligaster
Chironomidae
Tabanidae
Asellidae
Ancylidae
Physidae
Osmylidae(planipenni)
13
presente
X
abbondante
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Il popolamento macrobentonico è costituito da 18 unità sistematiche (tab.5); il valore
dell’Indice I.B.E. è 9, la classe di qualità è la seconda. Nell’ambiente in oggetto si osservano
modesti sintomi di inquinamento od alterazione.
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Stazione S2
La stazione di campionamento è ubicata poco a valle del punto per il quale si prevede l’opera
di presa. Il tratto campionato è lungo 140 m ed ha una larghezza media di 4,5 metri. La
larghezza massima è di 22 metri. Il corso d’acqua ha alternanza di ambienti a raschio, a buca
ed a piana. La profondità massima supera i 200 cm, la media di 50 cm. Quale elemento di
disturbo antropico è presente una briglia invalicabile. Si alternano buche, raschi e piane. La
copertura vegetale è abbondante. Il substrato dominante è ghiaioso, con sabbia e limo.
Ittiofauna
L’ittiofauna è composta da cavedano, ghiozzo padano, sanguinerola e vairone. Il tratto in
oggetto è inserito tra quelli “a ciprinidi” (tab.6). ghiozzo e vairone formano comunità
strutturate, abbondanti nel caso di Leuciscus souffia. Il cavedano è stato rinvenuto con
individui adulti: E’ stato campionato un solo esemplare di sanguinerola. Le densità espresse
dalle specie presenti sono buone solo per il vairone ed ampiamente al di sotto delle aspettative
per il tutte le altre.
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L’applicazione dell’Indice Ittico porta ad una terza classe di qualità attribuita, indice di
qualche alterazione nella comunità ittica rispetto a quanto atteso. Rispetto alla comunità attesa
si evidenzia il non rinvenimento dell’alborella, del barbo, del gobione e del cobite. I salmonidi
sono assenti, così come le forme alloctone.
Tab. 6 – Comunità ittica della stazione S2
Corso d’acqua: Mondalavia
Codice stazione: S2
Area omogenea: Z1.1
Zona ittica: C
Densità stimata (D - individui/m²). Valore intrinseco (V). Indice di abbondanza per specie (Ia):
sporadica/accidentale (1), presente (2), abbondante (3), molto abbondante (4), struttura bilanciata (a),
prevalenti o esclusivi giovani (b), prevalenti o esclusivi adulti (c). Indice di rappresentatività Ir = 1
per Ia = 1 e Ir = 2 per Ia > 1. Punteggio P = VIr. Specie autoctone (AU) e specie alloctone (AL segno negativo). Classificazione della zona ittica (Z). Valore numerico dell’Indice Ittico (I.I.) e
classe di qualità della comunità ittica in funzione dell’indice ittico.
Zona Ittica C (ciprinicola)
Denominazione scientifica
Nome volgare
D
V
Ia
Ir
P
Leuciscus cephalus
cavedano
0,03
+1
2c
1,5
1,5
Leuciscus souffia
vairone
0,18
+4
3a
2
8
Phoxinus phoxinus
sanguinerola
0,01
+2
1
1
2
Padogobius martensii
ghiozzo padano
0,03
+3
2a
2
6
4
Totale specie AU
Totale specie AL
Indice I.I.
17,5
Classe
III
b) Comunità macrobentonica
Tab. 7 – Popolamento macrobentonico
ORGANISMI
EFEMEROTTERI
TRICOTTERI
COLEOTTERI
ODONATI
DITTERI
CROSTACEI
GASTEROPODI
IRUDINEI
presente
Baetis
Ecdyonurus
Caenis
Hydropsychidae
Leptoceridae
Rhyacophilidae
Dryopidae
Elmidae
Gyrinidae
Hydropjilidae
Calopteryx
Chironomidae
Tabanidae
Asellidae
Ancylidae
Bytiniidae
Physidae
Dina
16
abbondante
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Il popolamento macrobentonico è costituito da 18 unità sistematiche (tab.7); il valore
dell’Indice I.B.E. è 9, la classe di qualità è la seconda. Nell’ambiente in oggetto si osservano
modesti sintomi di inquinamento od alterazione.
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4 – COMMENTO EGLI ESITI DEI MONITORAGGI
Il torrente Mondalavia, nell’area interessata dalla presente indagine, si presenta, dal punto di
vista idromorfologico, come un corso d’acqua con un discreto grado d’integrità;
l’applicazione dell’I.F.F. porta ad indici compresi tra 171 e 235, corrispondenti a giudizi di
funzionalità compresi tra buono (seconda classe) e mediocre (terza classe); in linea generale la
sponda sinistra, pur soggetta a maggiori ed evidenti fenomeni di erosione, mostra una più
elevata funzionalità, essendo meno alterata dal punto di vista antropico; la sponda destra
presenta viceversa frequenti interruzioni ed alterazioni delle formazioni funzionali in fascia
perifluviale, talora assente. Il tratto a monte della traversa descritta più sopra mostra
caratteristiche migliori del tratto a valle della stessa, dove l’erosione è maggiore anche in
funzione della minore ampiezza dell’alveo di piena.
Fig. 4 – Applicazione dell’I.F.F.
18
Dal punto di vista biologico, l’applicazione dell’I.B.E. evidenzia nel complesso una situazione
di scarsa alterazione della comunità macrobentonica. Le due stazioni oggetto di
campionamento sono entrambe in seconda classe di qualità, con 18 taxa presenti ed un Indice
I.B.E. pari a 9. Nel dettaglio, nella stazione più a monte è presente un taxon frequentemente
rinvenibile, appartenente al gruppo sensibile dei plecotteri (Leuctra), non campionato a valle;
In S1 i taxa considerati come abbondanti costituiscono il 39% del campione; in S2 il 33% del
campione. Benchè limitato ad un unico campionamento stagionale, effettuato in magra
idrologica, il risultato indicherebbe per il tratto indagato una qualità biologica in linea con
quanto atteso ai sensi dell’applicazione del Dlgs. 152/99 e successive modificazioni.
Per quanto concerne l’ittiofauna, va evidenziata una differenza piuttosto marcata tra il tratto a
monte della traversa e quello a valle. In S1 la comunità ittica è costituita da due specie, il
vairone ed il ghiozzo, il primo con popolazione abbondante e strutturata, il secondo sporadico.
In S2 le specie presenti sono quattro: vairone, cavedano, sanguinerola, ghiozzo; di queste, il
vairone è la specie dominante, con popolazione abbondante e strutturata; le altre specie sono
solo presenti (cavedano e ghiozzo) od addirittura sporadiche (sanguinerola). La zona ittica è
quella dei ciprinidi. Mancano all’appello importanti specie reofile come barbo e lasca;
positiva è l’assenza di forme alloctone. L’applicazione dell’Indice Ittico restituisce una quarta
classe nella stazione più a monte ed una terza classe nella stazione nel tratto sotteso.
L’alterazione della comunità osservata rispetto a quella attesa è da associare presumibilmente
più a modificazioni di tipo fisico che della qualità chimica delle acque ed in particolare alla
presenza di elementi di rottura della continuità longitudinale che impediscono una corretta
colonizzazione di specie reofile dal vicino Tanaro.
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