Dott. Massimo PASCALE (ittiologo). Via Aurora, 5 10064 – Pinerolo (To) – Tel/fax 0121/040020 NOVEMBRE 2011 MONITORAGGIO ECOLOGICO DEL TORRENTE MONDALAVIA A BENEVAGIENNA Dott. Massimo Pascale N. iscrizione Albo dei Biologi 045787 1 1 - MATERIALI E METODI Pag.3 2 - INDICE DI FUNZIONALITA’ FLUVIALE Pag.8 3 – RISULTATI BIOLOGICI Pag.12 4 – COMMENTO EGLI ESITI DEI MONITORAGGI Pag.18 5 - BIBLIOGRAFIA Pag.20 2 1 – MATERIALI E METODI Il monitoraggio ecologico del torrente Mondalavia finalizzato alla richiesta di concessione idroelettrica nel tratto scorrente a valle del ponte della S.P. per Lequio Tanaro è stato condotto attraverso la caratterizzazione dell’ecosistema fluviale attraverso l’Indice di Funzionalità Fluviale I.F.F. (APAT, 2007) ed attraverso la caratterizzazione di due importanti anelli della piramide trofica di un corso d’acqua: i macroinvertebrati bentonici ed i pesci. L’Indice di Funzionalità Fluviale I.F.F. (APAT, 2007), consente di prendere in esame tratti omogenei dei corsi d’acqua sotto diversi aspetti rilevati con la specifica scheda. La metodica è stata strutturata per essere applicata ad ogni corso d’acqua (acque lotiche) e prevede la compilazione della schede "in campo", cioè percorrendo le rive del corso d’acqua e cambiando scheda quando varia una delle caratteristiche osservate. Le informazioni da rilevare sono effettuate per entrambe le rive e comprendono: vegetazione delle fasce ripariali (tipologia, ampiezza, continuità) condizioni idriche dell’alveo conformazione delle rive e morfologia dell’alveo strutture di ritenzione in alveo erosione componente vegetale in alveo (macrofite) detrito (stato di decomposizione della sost. organica) comunità macrobentonica Dopo uno studio preliminare del territorio da indagare, lungo l’asta fluviale sono individuati tratti omogenei dal punto di vista fisico-morfologico, percorrendo il corso d’acqua dalla foce alla sorgente. Per ogni tratto viene compilata una scheda composta da 14 domande per ognuna delle quali sono previste quattro risposte, associate ad un punteggio opportunamente pesato. Per ogni tratto, e per ogni sponda, è quindi calcolato un valore di IFF che si traduce in 5 livelli di funzionalità fluviale compresi tra il I° (situazione migliore) e il V° (situazione peggiore). Ad ogni livello corrisponde un giudizio di funzionalità e un colore convenzionale per la rappresentazione cartografica. Il metodo di campionamento, apparentemente semplice, deve essere utilizzato da personale opportunamente addestrato tramite corsi di formazione e con una buona conoscenza dell’ecologia fluviale, per essere in grado di ricondurre ciò che si osserva ad una delle quattro opzioni proposte per ogni domanda, tenendo presente che ad ognuna di esse corrisponde una particolare condizione di funzionalità. Per quanto concerne le componenti biotiche la caratterizzazione ha riguardato: - studio dell’ittiofauna (con sistema semiquantitativo e con indicazione, per ciascuna specie, 3 di indici di abbondanza e di struttura di popolazione e con valutazioni di confronto tra le comunità ittiche a monte ed a valle dell’opera di presa (applicazione dell’Indice Ittico, tab. 1); - qualità biologica delle acque (mediante la metodologia I.B.E., con predisposizione di apposite tabelle indicanti le unità sistematiche rinvenute, il numero delle stesse, l’indice I.B.E. e la classe di qualità). I campionamenti sono stati effettuati il 13 ottobre 2011 in due stazioni rappresentative del tratto sotteso e del tratto a monte di quello per il quale si prevede la sottensione; non essendovi allo stato attuale in tutto il tratto analizzato sottrazioni idriche che ne condizionino idrologia e popolamenti ittici e macrobentoniche, tutto il torrente analizzato è in condizioni di “bianco”; eventuali alterazioni delle componenti biotiche tra monte e valle sono quindi da imputare ad altre forme di alterazione. I campionamenti relativi all’ittiofauna sono stati effettuati contestualmente ai campionamenti I.B.E. nelle due sezioni previste per il monitoraggio biologico, con metodi semiquantitativi utili all’applicazione dell’Indice Ittico (I.I.) proposto da Forneris et al. (2005 a,b; 2006a,b) già utilizzato nell’ambito del “monitoraggio della fauna ittica piemontese” (Regione Piemonte, 2006) e nei monitoraggi per la realizzazione della Carta Ittica Regionale (2011, in stampa). Durante il campionamento sono state utilizzate le apposite schede predisposte per l’applicazione dell’Indice Ittico; sul frontespizio delle stesse sono riportati alcuni parametri idroqualitativi di interesse statistico, correntemente utilizzati per la caratterizzazione idromorfologica del tratto di corpo idrico campionato, ed in particolare: lunghezza del tratto campionato larghezza massima del tratto campionato larghezza media del tratto campionato profondità massima del tratto campionato profondità media del tratto campionato Nelle schede sono poi indicate tutte le specie potenzialmente presenti nella provincia di Torino (tab. 1) con i relativi valori intrinseci (V); al termine del campionamento vengono assegnate alle specie rinvenute l’indice di abbondanza (Ia) e l’indice di rappresentatività (Ir); Per ogni specie viene quindi calcolato, come richiesto dalla metodologia, il punteggio parziale (P) dato dal prodotto P = VIr, dove Ir = 1 o 2 secondo i criteri descritti nel protocollo. operativo. 4 Tab. 1- Scheda di campionamento Indice Ittico Corso d’acqua: Codice stazione: Data: Località: Comune: Altitudine (m s.l.m.): Specie AU V storione comune P Specie AL V +3 barbo d’oltralpe storione cobice +9 Carassius sp. -1 -1 storione ladano +6 carpa anguilla +2 abramide agone +6 gardon cheppia +4 pseudorasbora pigo +6 aspio triotto +3 rodeo amaro cavedano +1 carpa erbivora vairone +4 siluro sanguinerola +2 pesce gatto tinca +1 trota fario scardola +1 salmerino alpino alborella +3 salmerino di fonte savetta +6 trota iridea lasca +6 lavarello gobione +1 bondella barbo +2 gambusia barbo canino +4 persico sole cobite comune +2 persico trota cobite mascherato +9 acerina luccio +2 lucioperca trota marmorata +6 temolo +3 bottatrice +2 spinarello +4 scazzone +2 persico reale +1 cagnetta +4 ghiozzo padano +3 Ia Ir Ia I P -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 Punteggio totale specie alloctone AL Note: Punteggio totale specie autoctone AU Num. totale specie autoctone (AU) Num. totale specie alloctone (AL) Num. totale specie (AU+AL) Num. totale specie (AU+AL+A?) ZP Indice Ittico Classe di qualità Dalla somma dei punteggi parziali si ottiene quindi l’indice ittico (I.I.) relativo alla comunità presente nel tratto fluviale oggetto di campionamento e da questo la classe di qualità ittiologica del tratto di corpo idrico in esame (tab. 2). 5 Tab. 2 - Classi di qualità (CL = I ÷ V) in funzione dell’Indice Ittico I.I. nelle aree e sub-aree (Z) presenti nella regione piemontese in funzione delle tipologie (Tp: zone Alpina “A”, Salmonicola “S”, Mista “M” e Ciprinicola “C”). Stati Sub-aree del Piemonte Tp Z1.1 (sub-area di pertinenza alpina occidentale sul versante padano) Z1 (area di pertinenza alpina) Z1.2 (sub-area di pertinenza alpina centrale sul versante padano) Z2 (area di pertinenza appenninica) Z2.1 (sub-area di pertinenza appenninica sul versante padano) I V II III IV elevato buono sufficiente scadente pessimo A 15 15 ÷ 10 10 ÷ 6 5÷3 3 S 30 30 ÷ 21 20 ÷ 11 10 ÷ 5 5 M 50 50 ÷ 31 30 ÷ 16 15 ÷ 6 6 C 55 55 ÷ 34 33 ÷ 17 16 ÷ 7 7 A 15 15 ÷ 11 10 ÷ 6 5÷3 3 S 30 30 ÷ 21 20 ÷ 11 10 ÷ 5 5 M 50 50 ÷ 31 30 ÷ 16 15 ÷ 6 6 C 55 55 ÷ 34 33 ÷ 17 16 ÷ 7 7 S 19 18 ÷ 14 14 ÷ 10 9÷5 4 Il campionamento dei macroinvertebrati è stato effettuato con il metodo I.B.E. (Ghetti 1986, 1995; Ghetti e Bonazzi, 1977, 1980 e 1981). Il metodo consente di attribuire al corso d’acqua differenti classi di qualità in funzione del popolamento macrobentonico presente ed in particolare in relazione alla presenza/assenza di specie sensibili anche a minimi effetti di polluzione, movimentazione dei substrati o fenomeni di stress idrico. I campionamenti sono stati condotti presso i punti di prelievo dell’ittiofauna, effettuando più pescate lungo transetti trasversali con un apposito retino manicato per la cattura di organismi invertebrati acquatici bentonici di dimensioni superiori al millimetro. I macroinvertebrati catturati, dopo una prima, sommaria, classificazione, sono stati fissati in alcool per la determinazione in laboratorio con l’uso di microscopio binoculare. La presenza o assenza di questi organismi, per il loro diverso grado di tolleranza alle alterazioni ambientali, fornisce un quadro della qualità biologica del corso d’acqua (tab.3). 6 Tab. 3 - Tabella a doppia entrata per la determinazione dell’Indice Biotico Esteso (I.B.E.) Chiave taxa 0-1 2-5 Numero totale delle U.S. presenti 6-10 11-15 16-20 21-25 26-30 31-35 >35 più di una US 8 9 10 11 12 una sola US 7 8 9 10 11 12 più di una US 7 8 9 10 11 12 una sola US 6 7 8 9 10 11 12 Plecotteri Efemerotteri (salvo Baetidae e Caenidae) più di una US 5 6 7 8 9 10 11 12 una sola US 4 5 6 7 8 9 10 11 Gammaridi - Atilidi - Palemonidi (ass. taxa preced.) 4 5 6 7 8 9 10 Asellidi - Nifhargidi (assenza taxa precedenti) 3 4 5 6 7 8 9 3 4 5 Tricotteri (inoltre Baetidae e Caenidae) Oligocheti - Chironomidi (assenza taxa precedenti) 1 2 Altri organismi (assenza taxa precedenti) 0 1 Classi qualità prima Seconda terza quarta quinta Valore I.B.E. ≥ 10 8–9 6–7 4–5 ≤3 7 2 - INDICE DI FUNZIONALITA’ FLUVIALE Nell’ambito del tratto di corso d’acqua, ai fini della caratterizzazione attraverso l’I.F.F. sono stati individuati tre tratti relativamente omogenei. Il primo tratto è compreso tra il ponte della S.P. per Lequio ed una confluenza in sponda sinistra, circa 50 m a monte della briglia dove è prevista l’opera di captazione. Il secondo è compreso tra la confluenza e l’opera di presa e comprende, al suo interno, tutto il tratto di eventuale futura sottensione. Il terzo tratto è a valle del punto di restituzione, per circa 500 m. TRATTO 1 Fig.1 – I.F.F., primo tratto Per quanto concerne questo primo tratto, si rileva compresenza di aree naturali ed antropizzate in doppia sponda, compresenza di formazione riparie complementari funzionali in sponda sinistra e presenza di una serie semplificata di formazioni riparie in sponda destra, ampiezza cumulativa delle stesse superiore a 30 m, il cui sviluppo mostra delle interruzioni su entrambe le sponde. La portata idrica appare integra e la larghezza dell’alveo bagnato maggiore di un terzo dell’alveo di morbida, con alveo di piena ordinaria largo tra 2 e 3 volte l’alveo di 8 morbida. Il substrato è caratterizzato dalla presenza di ciottoli, rari massi e rami con deposito di materia organica; l’erosione, su entrambe le sponde, è presente sui rettilinei e l’incisura verticale è complessivamente modesta. La sezione trasversale dell’alveo appare integra, non banalizzata, senza segni di alterazione antropica. L’idoneità ittica appare discreta. I macrohabitat fluviali tipici si susseguono con buona regolarità. Pozze, raschi e piane risultano ben distinti, anche in fase di magra. Il periphiton è apprezzabile soprattutto nei tratti di raschio e nei fondo piana. Il detrito dominante è costituito da frammenti vegetali fibrosi e polposi. La comunità macrobentonica (vedi capitolo successivo) è sufficientemente articolata in numero di taxa, con struttura lievemente alterata rispetto alle attese. Il punteggio conseguito per la sponda sinistra è di 235, per la sponda destra di 220. Il Livello di funzionalità è buono per entrambe le sponde. TRATTO 2 Fig.2 – I.F.F., secondo tratto Nel secondo tratto sono visibili aree naturali ed antropizzate in doppia sponda, compresenza di formazione riparie complementari funzionali in sponda sinistra ed assenza di formazioni riparie in sponda destra, pur in presenza formazioni funzionali, ampiezza cumulativa delle stesse superiore a 30 m in sponda sinistra, compresa tra 2 e 10 m in sponda destra, il cui 9 sviluppo mostra delle interruzioni solo sulla sponda destra. La portata idrica appare integra e la larghezza dell’alveo bagnato maggiore di un terzo dell’alveo di morbida; l’alveo di piena, per la forte incisione spondale è inferiore a 2 volte l’alveo di morbida. Il substrato è caratterizzato dalla presenza di ciottoli, rari massi e rami con deposito di materia organica; l’erosione è presente sui rettilinei e l’incisura verticale è complessivamente modesta, ma in sponda sinistra si apprezza una forte incisione verticale nelle curve. La sezione trasversale dell’alveo appare integra, non banalizzata, con la presenza di una briglia quale unico segno di alterazione antropica. L’idoneità ittica appare discreta. I macrohabitat fluviali tipici sono tutti presenti, ma la loro successione appare meno regolare rispetto al tratto a monte. Il periphiton è apprezzabile soprattutto nei tratti di raschio e nei fondo piana. Il detrito dominante è costituito da frammenti vegetali fibrosi e polposi. La comunità macrobentonica (vedi capitolo successivo) è sufficientemente articolata in numero di taxa, con struttura lievemente alterata rispetto alle attese. Il punteggio conseguito per la sponda sinistra è di 211, per la sponda destra di 171. Il Livello di funzionalità è buono per la sponda sinistra, mediocre per quella destra. TRATTO 3 Fig.3 – I.F.F., terzo tratto 10 Il terzo tratto è caratterizzato dalla presenza aree naturali ed antropizzate in doppia sponda, compresenza di formazione riparie complementari funzionali in sponda sinistra ed assenza di formazioni riparie in sponda destra, pur in presenza formazioni funzionali, ampiezza cumulativa delle stesse superiore a 30 m in sponda sinistra, compresa tra 10 e 30 m in sponda destra, il cui sviluppo mostra delle interruzioni frequenti e notevole sviluppo di formazioni arbustive infestanti sulla sponda destra. La portata idrica appare integra e la larghezza dell’alveo bagnato maggiore di un terzo dell’alveo di morbida; l’alveo di piena, per la forte incisione spondale è inferiore a 2 volte l’alveo di morbida. Il substrato è caratterizzato dalla presenza di ciottoli, rari massi e rami con deposito di materia organica; l’erosione è presente sui rettilinei e l’incisura verticale è complessivamente modesta in sponda destra, mentre in sponda sinistra si apprezza una forte incisione verticale nelle curve. La sezione trasversale dell’alveo appare integra, non banalizzata. L’idoneità ittica appare discreta. I macrohabitat fluviali tipici sono tutti presenti, ma la loro successione irregolare. Il periphiton è apprezzabile soprattutto nei tratti di raschio e nei fondo piana. Il detrito dominante è costituito da frammenti vegetali fibrosi e polposi. La comunità macrobentonica (vedi capitolo successivo) è sufficientemente articolata in numero di taxa, con struttura lievemente alterata rispetto alle attese. Il punteggio conseguito per la sponda sinistra è di 216, per la sponda destra di 181. Il Livello di funzionalità è buono per la sponda sinistra, buono/mediocre per quella destra. 11 3 – RISULTATI BIOLOGICI Stazione S1 La stazione di campionamento è ubicata 200 m a valle del ponte della S.P., in corrispondenza di un ponte ferroviario in disuso. Il tratto campionato è lungo 120 m ed ha una larghezza media di circa 4 metri. La larghezza massima è di poco superiore ad 8 metri. Il corso d’acqua mostra, in questo tratto, caratteristiche di discreta naturalità, con alternanza di ambienti a raschio, a buca ed a piana. La profondità massima è di 130 cm, la media si attesta sui 40 cm. Quali elementi di disturbo antropico sono presenti modeste difese spondali in prossimità del ponte. La copertura vegetale è abbondante. Il substrato dominante è ghiaioso, con non trascurabili percentuali di sabbia e limo.. Ittiofauna L’ittiofauna è composta da ghiozzo padano e vairone. Il tratto in oggetto è inserito tra quelli “a ciprinidi” (tab.4). Il solo vairone forma comunità strutturata, relativamente abbondante. Il 12 ghiozzo padano è sporadico, con soli adulti. Le densità espresse dalle due specie sono buone, ma non elevate per il vairone ed ampiamente al di sotto delle aspettative per il ghiozzo. La ridotta composizione della comunità ittica comporta, dal punto di vista dell’applicazione dell’Indice Ittico, una quarta classe di qualità, indice di forte alterazione della comunità ittica rispetto a quanto atteso. Si evidenzia, in particolare, il non rinvenimento di alborella, barbo, cavedano, gobione, sanguinerola e cobite; i salmonidi sono assenti, così come le forme alloctone. Tab. 4 – Comunità ittica della stazione S1 Corso d’acqua: Mondalavia Codice stazione: S1 Area omogenea: Z1.1 Zona ittica: C Densità stimata (D - individui/m²). Valore intrinseco (V). Indice di abbondanza per specie (Ia): sporadica/accidentale (1), presente (2), abbondante (3), molto abbondante (4), struttura bilanciata (a), prevalenti o esclusivi giovani (b), prevalenti o esclusivi adulti (c). Indice di rappresentatività Ir = 1 per Ia = 1 e Ir = 2 per Ia > 1. Punteggio P = VIr. Specie autoctone (AU) e specie alloctone (AL segno negativo). Classificazione della zona ittica (Z). Valore numerico dell’Indice Ittico (I.I.) e classe di qualità della comunità ittica in funzione dell’indice ittico. Zona Ittica C (ciprinicola) Denominazione scientifica Nome volgare D V Ia Ir P Leuciscus souffia vairone 0,2 +4 2a 2 8 Padogobius martensii ghiozzo padano 0,01 +3 1 1 3 Totale specie AU 2 Totale specie AL 11 IV Indice I.I. Classe b) Comunità macrobentonica Tab. 5 – Popolamento macrobentonico ORGANISMI PLECOTTERI EFEMEROTTERI TRICOTTERI COLEOTTERI ODONATI DITTERI CROSTACEI GASTEROPODI ALTRI Leuctra Baetis Ecdyonurus Caenis Hydropsychidae Leptoceridae Rhyacophilidae Dryopidae Elmidae Gyrinidae Calopteryx Corduligaster Chironomidae Tabanidae Asellidae Ancylidae Physidae Osmylidae(planipenni) 13 presente X abbondante X X X X X X X X X X X X X X X X X Il popolamento macrobentonico è costituito da 18 unità sistematiche (tab.5); il valore dell’Indice I.B.E. è 9, la classe di qualità è la seconda. Nell’ambiente in oggetto si osservano modesti sintomi di inquinamento od alterazione. 14 Stazione S2 La stazione di campionamento è ubicata poco a valle del punto per il quale si prevede l’opera di presa. Il tratto campionato è lungo 140 m ed ha una larghezza media di 4,5 metri. La larghezza massima è di 22 metri. Il corso d’acqua ha alternanza di ambienti a raschio, a buca ed a piana. La profondità massima supera i 200 cm, la media di 50 cm. Quale elemento di disturbo antropico è presente una briglia invalicabile. Si alternano buche, raschi e piane. La copertura vegetale è abbondante. Il substrato dominante è ghiaioso, con sabbia e limo. Ittiofauna L’ittiofauna è composta da cavedano, ghiozzo padano, sanguinerola e vairone. Il tratto in oggetto è inserito tra quelli “a ciprinidi” (tab.6). ghiozzo e vairone formano comunità strutturate, abbondanti nel caso di Leuciscus souffia. Il cavedano è stato rinvenuto con individui adulti: E’ stato campionato un solo esemplare di sanguinerola. Le densità espresse dalle specie presenti sono buone solo per il vairone ed ampiamente al di sotto delle aspettative per il tutte le altre. 15 L’applicazione dell’Indice Ittico porta ad una terza classe di qualità attribuita, indice di qualche alterazione nella comunità ittica rispetto a quanto atteso. Rispetto alla comunità attesa si evidenzia il non rinvenimento dell’alborella, del barbo, del gobione e del cobite. I salmonidi sono assenti, così come le forme alloctone. Tab. 6 – Comunità ittica della stazione S2 Corso d’acqua: Mondalavia Codice stazione: S2 Area omogenea: Z1.1 Zona ittica: C Densità stimata (D - individui/m²). Valore intrinseco (V). Indice di abbondanza per specie (Ia): sporadica/accidentale (1), presente (2), abbondante (3), molto abbondante (4), struttura bilanciata (a), prevalenti o esclusivi giovani (b), prevalenti o esclusivi adulti (c). Indice di rappresentatività Ir = 1 per Ia = 1 e Ir = 2 per Ia > 1. Punteggio P = VIr. Specie autoctone (AU) e specie alloctone (AL segno negativo). Classificazione della zona ittica (Z). Valore numerico dell’Indice Ittico (I.I.) e classe di qualità della comunità ittica in funzione dell’indice ittico. Zona Ittica C (ciprinicola) Denominazione scientifica Nome volgare D V Ia Ir P Leuciscus cephalus cavedano 0,03 +1 2c 1,5 1,5 Leuciscus souffia vairone 0,18 +4 3a 2 8 Phoxinus phoxinus sanguinerola 0,01 +2 1 1 2 Padogobius martensii ghiozzo padano 0,03 +3 2a 2 6 4 Totale specie AU Totale specie AL Indice I.I. 17,5 Classe III b) Comunità macrobentonica Tab. 7 – Popolamento macrobentonico ORGANISMI EFEMEROTTERI TRICOTTERI COLEOTTERI ODONATI DITTERI CROSTACEI GASTEROPODI IRUDINEI presente Baetis Ecdyonurus Caenis Hydropsychidae Leptoceridae Rhyacophilidae Dryopidae Elmidae Gyrinidae Hydropjilidae Calopteryx Chironomidae Tabanidae Asellidae Ancylidae Bytiniidae Physidae Dina 16 abbondante X X X X X X X X X X X X X X X X X X Il popolamento macrobentonico è costituito da 18 unità sistematiche (tab.7); il valore dell’Indice I.B.E. è 9, la classe di qualità è la seconda. Nell’ambiente in oggetto si osservano modesti sintomi di inquinamento od alterazione. 17 4 – COMMENTO EGLI ESITI DEI MONITORAGGI Il torrente Mondalavia, nell’area interessata dalla presente indagine, si presenta, dal punto di vista idromorfologico, come un corso d’acqua con un discreto grado d’integrità; l’applicazione dell’I.F.F. porta ad indici compresi tra 171 e 235, corrispondenti a giudizi di funzionalità compresi tra buono (seconda classe) e mediocre (terza classe); in linea generale la sponda sinistra, pur soggetta a maggiori ed evidenti fenomeni di erosione, mostra una più elevata funzionalità, essendo meno alterata dal punto di vista antropico; la sponda destra presenta viceversa frequenti interruzioni ed alterazioni delle formazioni funzionali in fascia perifluviale, talora assente. Il tratto a monte della traversa descritta più sopra mostra caratteristiche migliori del tratto a valle della stessa, dove l’erosione è maggiore anche in funzione della minore ampiezza dell’alveo di piena. Fig. 4 – Applicazione dell’I.F.F. 18 Dal punto di vista biologico, l’applicazione dell’I.B.E. evidenzia nel complesso una situazione di scarsa alterazione della comunità macrobentonica. Le due stazioni oggetto di campionamento sono entrambe in seconda classe di qualità, con 18 taxa presenti ed un Indice I.B.E. pari a 9. Nel dettaglio, nella stazione più a monte è presente un taxon frequentemente rinvenibile, appartenente al gruppo sensibile dei plecotteri (Leuctra), non campionato a valle; In S1 i taxa considerati come abbondanti costituiscono il 39% del campione; in S2 il 33% del campione. Benchè limitato ad un unico campionamento stagionale, effettuato in magra idrologica, il risultato indicherebbe per il tratto indagato una qualità biologica in linea con quanto atteso ai sensi dell’applicazione del Dlgs. 152/99 e successive modificazioni. Per quanto concerne l’ittiofauna, va evidenziata una differenza piuttosto marcata tra il tratto a monte della traversa e quello a valle. In S1 la comunità ittica è costituita da due specie, il vairone ed il ghiozzo, il primo con popolazione abbondante e strutturata, il secondo sporadico. In S2 le specie presenti sono quattro: vairone, cavedano, sanguinerola, ghiozzo; di queste, il vairone è la specie dominante, con popolazione abbondante e strutturata; le altre specie sono solo presenti (cavedano e ghiozzo) od addirittura sporadiche (sanguinerola). La zona ittica è quella dei ciprinidi. Mancano all’appello importanti specie reofile come barbo e lasca; positiva è l’assenza di forme alloctone. L’applicazione dell’Indice Ittico restituisce una quarta classe nella stazione più a monte ed una terza classe nella stazione nel tratto sotteso. L’alterazione della comunità osservata rispetto a quella attesa è da associare presumibilmente più a modificazioni di tipo fisico che della qualità chimica delle acque ed in particolare alla presenza di elementi di rottura della continuità longitudinale che impediscono una corretta colonizzazione di specie reofile dal vicino Tanaro. 19 5 - BIBLIOGRAFIA APAT, 2007. I.F.F. 2007. Indice di Funzionalità Fluviale. 325 pp. FORNERIS G., MERATI F., PASCALE M., PEROSINO G.C., 2005a. Proposta di indice ittico (I.I.) per il bacino occidentale del Po e prime applicazioni in Piemonte. Riv.Piem.St.Nat., XXVI: 3 39. Carmagnola (To). FORNERIS G., MERATI F., PASCALE M., PEROSINO G.C., 2005b. Materiali e metodi per i campionamenti e monitoraggi dell’ittiofauna (determinazione della qualità delle comunità ittiche). Digital Print. Torino. FORNERIS G., MERATI F., PASCALE M., PEROSINO G.C., 2006a. Proposta di indice ittico (I.I.) per il bacino occidentale del Po. Atti X Conv. Naz. A.I.I.A.D. Montesilvano (Pescara), 2 - 3 aprile 2004. Biologia Ambientale, 20 (1): 89 101. FORNERIS G., MERATI F., PASCALE M., PEROSINO G.C., 2006b. Stato dell’ittiofauna ed applicazione dell’indice ittico (i.i.) in Piemonte. Atti XI Conv. Naz. A.I.I.A.D. Treviso. In stampa. GHETTI P.F. 1986. I macroinvertebrati nell’analisi di qualità dei corsi d’acqua. Manuale di applicazione - Indice Biotico E.B.I. modificato. Provincia Autonoma di Trento. GHETTI P.F. 1995. Indice biotico Esteso (I.B.E.) Notiziario dei Metodi Analitici. IRSA (CNR), ISSN: 0333392-1425: 1-24. GHETTI P.F., BONAZZI G. 1977. A comparison between various criteria for the interpretation of biological data in the analysis of the quality running waters. Water research. 11: 819-831 GHETTI P.F., BONAZZI G., 1980. 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