Esercizio 1 Nella regione di spazio circolare di raggio R in figura esiste un campo magnetico variabile nel tempo B(t) = t2 /2 + 3t T diretto come in figura. Determinare il campo elettrico in un punto P1 a distanza r1 < R e in un punto P2 a distanza r2 > R . ϕ O Soluzione 1 Il flusso del campo magnetico attraverso le due superfici che si appoggiano su due circonferenze centrate in O e di raggi r1 e r2 si ricava come segue: Z Z 2 ~ ~ ·n Φ1 = B · n ˆ dA = BA = Bπr1 Φ2 = B ˆ dA = BA = BπR2 In accordo con la Legge di Faraday per cui l’opposto della derivata del flusso rispetto al tempo corrisponde alla forza elettromotrice indotta: f.e.m.1 = − dΦ1 = −πr12 (t + 3) dt f.e.m.2 = − dΦ2 = −πR2 (t + 3) dt ~ nei punti Ricordando la relazione generale fra f.e.m. e campo elettrico si ricava il valore di E richiesti: I ~ · d~s f.e.m. = E E1 · 2πr1 = −πr12 (t + 3) → ~ 1 = − r1 (t + 3)φˆ E 2 E2 · 2πr2 = −πR2 (t + 3) → ~ 2 = − R (t + 3)φˆ E 2r2 2 La variazione del flusso magnetico ha come effetto principale la generazione di un campo elettrico ~ Se poi esso dovesse agire all’interno di un conduttore che forma un circuito chiuso si otterrebbe E. anche una corrente indotta, ma non `e l’unica soluzione possibile, anche se una delle pi` u importanti a livello applicativo. Da notare infine il segno negativo dei due campi elettrici (Legge di Lenz ) che indica proprio come il campo elettrico indotto agisca sempre nella direzione di opporsi alla variazione di flusso magnetico. Esercizio 2 Un filo rettilineo indefinito, percorso da una corrente sinusoidale i(t) = io sin(2πf t) con io =10 A e f =50 Hz, giace in un piano in cui `e presente una spira triangolare di altezza h=10 m, base a = 2h e distante xo =1 cm dal filo. Scrivere l’espressione della f.e.m e della corrente indotta nella spira se essa presenta una resistenza R=2 Ω e indicare i valori massimi. z o o + o o Soluzione 2 ~ in funzione della coordinata radiale r appliRicaviamo inizialmente il valore del campo magnetico B cando la Legge di Amp`ere al filo rettilineo indefinito I ~ = − µo i zˆ ~ · d~l = µo ic ~ = µo i φˆ → B B → B 2πr 2πx Il campo magnetico non `e costante nel tempo e neppure uniforme nello spazio nell’attraversare la superficie di geometria triangolare della spira. Per trovare il flusso `e dunque necessario integrare su tutta la superficie. Orientiamo la superficie in modo che il versone normale n ˆ sia concorde con il campo megnetico (ˆ n = −ˆ z ). In questo modo sono definite positive le correnti che scorrono nella spira in senso orario: ~ ·n dΦB = 2(B ˆ dA) = 2BdA dA = ydx = (x − xo )dx Z xo +h ΦB = 2 xo uo i µo i µo h xo +h (x − xo )dx = [x − xo ln x]xo = i h − xo ln 1 + =K ·i 2πx π π xo | {z } K Dove K si calcola essere 4 µH. Ricavato il flusso si procede a derivarlo nel tempo, in accordo con la Legge di Faraday, per ottenere la forza elettromotrice indotta nella spira e la corrispondente corrente circolante: dΦB di = −K = −2πf io K cos(2πf t) dt dt f.e.m.M AX = | − 2πf io K| ∼ = 12.5 [mV ] f.e.m. = − f.e.m. 2πio f K =− cos(2πf t) R R f.e.m.M AX ∼ iind,M AX = = 6.2 [mA] R La corrente indotta iind scorre quindi in senso antiorario (segno “-” finale rispetto alla convenzione assunta all’inizio) nella spira triangolare in modo tale da opporsi alla variazione di flusso indotta dalla corrente di conduzione i che scorre nel filo indefinito. iind = 2 iHtL, f .e.m.HtL 0.5 5 10 15 t -0.5 -1.0 Figura 1: Andamento qualitativo della corrente i(t) (in blu) e della f.e.m. indotta nella spira triangolare (in viola). Esercizio 3 Al centro e al bordo di un disco metallico di raggio a = 15 cm sono collegati due contatti striscianti e il contatto viene chiuso su un resistore; la resistenza totale risulta R = 8 · 10−2 Ω. Il disco `e immerso in un campo magnetico uniforme e costante B = 0.03 T parallelo all’asse. Calcolare il momento meccanico τext da applicare al disco per mantenerlo in rotazione ad una frequenza ω = 200 rad/s, la potenza P dissipata nel circuito in queste condizioni e la carica q che passa nel circuito in T = 1 min. ω B _ O R + a ϕ i z Soluzione 3 Questo problema pu` o essere affrontato equivalentemente in due modi: descrivendo il comportamento elettromagnetico tramite la Legge di Faraday o tramite la Forza di Lorentz. In questo modo si ha l’opportunit`a di apprezzare come all’origine del fenomeno di induzione vi sia la Forza di Lorentz. Applichiamo prima la Legge di Faraday dell’induzione: ds = adφ = ωadt dΦB d |f.e.m.| = = dt dt Z dφ = ωdt 1 1 dA = ads = a2 ωdt 2 2 dA 1 ~ ·n B ˆ dA = B = Bωa2 = 67.5 dt 2 [mV ] i= |f.e.m.| ∼ = 0.84 R [A] Dove si `e considerato il modulo e il verso della corrente indotta `e riportato in figura. Considerando invece la definizione di Forza di Lorentz : ~ ~ ∗ = Fl = ~v × B ~ = vBˆ E r = rωBˆ r q I Z + Z a Z a 1 ∗ ~ ~ ~ f.e.m = E · dl = E d~r = rωBˆ r · d~r = rωB dr = ωBa2 = 67.5 2 − 0 0 ~l = q~v × B ~ F [mV ] La forza elettromotrice risulta in generale l’integrale del campo elettrico totale lungo un cammino chiuso. I campo elettrico totale, tuttavia, `e la somma diH quello elettrostatico Eel pi` u quello elettro~ el · d~l = 0 e la forza elettromotrice risulta motore E ∗ . Poich`e il campo elettrostatico `e conservativo E R+ ∗ ~ d~l. proprio definita come f.e.m=V + − V − = − E 3 La sola presenza di una f.e.m. non sarebbe necessaria a provocare un cambiamento nella velocit` a di rotazione del disco. Tuttavia, nel momento in cui il circuito viene chiuso su una resistenza, questa dissipa potenza, potenza che viene sottratta all’energia cinetica rotazionale del disco. Dal punto di vista elettromagnetico possiamo osservare che il fluire della corrente nel circuito comporti la nascita di una forza che puntualmente tende a frenare il disco. Pi` u propriamente si realizza un momento frenante di tipo viscoso chiamato Momento di attrito elettromagnetico: ~ dF~ = id~r × B Z ˆ = −irBdr(ˆ ˆ = −irBdrˆ d~τ = ~r × dF~ = ~r × (−idrB φ) r × φ) z a dτ zˆ = − ~τ = 0 B 2 a4 ω zˆ ∼ = −2.85 · 10−4 zˆ [N m] 4R ~τext = −~τ Il momento esterno τext da applicare al disco per tenerlo in rotazione a velocit`a costante `e dunque uguale ed opposto a quello frenante di natura elettromagnetica. E’ infine interessante notare come la potenza fornita dall’esterno sia esattamente equivalente a quella dissipata sul resistore: Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma - Antoine-Laurent de Lavoisier. P = τext ω = −τ ω = Ri2 ∼ = 57 [mW ] q = iT = 50.4 [C] Esercizio 4. Una sbarra di massa m e resistenza R, trasla senza attrito su rotaie parallele distanti L l’una dall’altra e inclinate di un angolo θ rispetto all’orizzontale. Nello spazio insiste un campo magnetico uniforme e costante B orientato come in figura. Si determini l’espressione e il verso della corrente indotta I, la forza magnetica Fm agente sulla sbarretta e l’andamento della velocit`a della sbarretta in funzione del tempo v(t). X X B I I B Fm,x Fm mg R θ s x mgsinθ L Figura 2: A sinistra: sezione trasversale del piano inclinato. A destra: vista dall’alto. Soluzione 4 Innanzitutto valutiamo il flusso del campo magnetico (e la sua variazione) attraverso l’area compresa fra i binari e la sbarretta dΦ(B) dx = L B cos θ = vBL cos θ dt dt In realt`a `e ancora una volta possibile dedurre questo risultato applicando direttamente la forza di Lorentz. La variazione del flusso, dunque, indurr`a una forza elettromotrice che determiner` a un corrente indotta nel circuito in modo tale da opporsi alla variazione esterna del campo inducente, quindi: Φ(B) = LxB cos θ → |f.e.m.| vBL cos θ = R R Dove per comodit` a si `e considerato il modulo della corrente indotta mentre il suo verso `e riportato in figura. Nel momento in cui circola corrente nel circuito, la sbarrett`a risulta soggetta alla forza magnetica: I= 4 F~m = I Z L 0 vB 2 L2 cos θ ~ = −IBLˆ d~s × B s=− sˆ R La forza magnetica `e diretta lungo sˆ mentre quella gravitazionale lungo yˆ. E’ necessario dunque considerare le componenti delle due forze lungo l’asse x ˆ: P~x = mg sin θˆ x vB 2 L2 cos2 θ F~m,x = Fm cos θˆ x=− x ˆ R Sommando le due forze lungo x ˆ: X Fris = ma = Fi = mg sin θ − i vB 2 L2 cos2 θ R da cui l’equazione differenziale del primo ordine, risolvibile agilmente con il metodo di separazione delle variabili : dv B 2 L2 cos2 θ v = a − bv = g sin θ − | {z } | mR dt {z } a Z 0 v dv 0 = a − bv 0 Z b t dt 0 → 0 eln(a−bv)/a = e−bt ln(a − bv 0 ) −b v =t 0 a − bv = ae−bt → quindi sostituendo: a mgR sin θ B 2 L2 cos2 θ −bt = 2 2 1−e 1 − exp − t v(t) = b B L cos2 θ mR Dove le dimensioni di B 2 L2 cos2 θ/mR sono proprio 1/s e chiamiamo 1/τ ; mentre l’espressione a moltiplicare le quadre ha le dimensioni di una velocit`a e risulta proprio la velocit`a raggiunta a regime (t → ∞) e chiamiamo v∞ : v(t) = v∞ 1 − e−t/τ Come si osserva in figura, al crescere della velocit`a della sbarretta, la forza magnetica si fa sempre pi` u intensa. Dal bilancio fra le due forze (gravitazionale e magnetica) si raggiunge la velocit`a di regime v∞ con legge esponenziale. v(t) v(t=∞) 0.8 0.6 0.4 0.2 2 4 6 8 t Figura 3: Andamento qualitativo della velocit`a della sbarretta nel tempo (in blu). Andamento qualitativo della velocit` a della sbarretta se non vi fosse il campo magnetico B (in rosso). 5
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