Geriatria territoriale e cure primarie

Gruppo di Lavoro
GERIATRIA E CURE PRIMARIE
Genova 28 Marzo 2014
Geriatria territoriale e cure primarie
Coordinatori: Giovanni Gelmini (Emilia – Romagna) e Francesco Torres (Puglia)
Componenti:
Olga Paola (Calabria)
Giuseppe Pistoia (Puglia)
Gabriele Peperoni (Campania)
Morena Pellati (E. Romagna)
Elisabetta Silingardi (E. Romagna)
Salvatore Speciale (E. Romagna)
Carmine Macchione (Piemonte)
Vincenzo Leoci (Veneto)
Maria Beatrice Baggio (Veneto)
Luciana Baroni (Veneto)
Si chiede di ragionare, in termini operativi, sull’argomento che caratterizza
il gruppo di lavoro con finalità di stesura di un documento condiviso tale da
rappresentare lo "stato dell'arte" e la base su cui successivamente lavorare
sul piano propositivo o su altre aspetti che il percorso in applicazione ci
indicherà.
Scopo: studiare il rapporto della geriatria nelle cure primarie e l’evoluzione
organizzativa a livello nazionale con approfondimenti regionali.
• 1° step: cure primarie e loro evoluzione organizzativa a livello nazionale
con approfondimenti regionali
• 2° step: impatto demografico e sociale della popolazione anziana sulle
cure primarie
• 3° step: analisi dei problemi di pertinenza geriatrica (tipo intercettazione
della fragilità/disabilità precoce, gestione delle malattie croniche (Chronic
Care Model) e gli aspetti geragocici dell'invecchiamento attivo.
• 4° step: ruolo del geriatra/geriatria nell’organizzazione delle Cure Primarie
Analisi dello "stato dell'arte", nelle varie regioni, dell'organizzazione delle cure
primarie e, sopratutto, dei rapporti in essere tra geriatria e cure primarie
(documenti, procedure, accordi, buone pratiche, ecc.).
Per meglio delineare la ricerca si era deciso di suddividere tra i membri del
gruppo le regioni italiane su cui effettuare l'indagine secondo
i criteri a seguire:
- LEOCI, BARONI e BAGGIO per Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto
Adige e Lombardia;
- PELLATI, SPECIALE, SILINGARDI e GELMINI per Emilia - Romagna, Marche,
Toscana e Umbria;
- PISTOIA e TORRES per PUGLIA, MOLISE, BASILICATA e ABBRUZZO
- OLGA con collaboratori geriatri per CALABRIA, SICILIA e SARDEGA;
- PEPERONI: CAMPANIA e LAZIO
- MACCHIONE: PIEMONTE, VAL D'AOSTA e LIGURIA
La valutazione delle diverse realtà evidenzia
un’organizzazione delle Cure Primarie e soprattutto dei
rapporti con la Geriatria estremamente variegato
(interregionale, intraregionale, intraprovinciale).
In particolare si evidenzia che la medicina proattiva e
d’iniziativa che deve caratterizzare l’ambito delle cure
primarie non appare ancora bene sviluppata in ambito
specialistico geriatrico , rimanendo nell’organizzazione
territoriale il geriatra ancorato, come la maggior parte
degli specialisti, alla medicina d’attesa.
Anche la stessa UVG, nella maggior parte delle
organizzazioni, appare ancorata a questa logica più
d’azione su chiamata che programmatoria ed anticipatoria
dei bisogni. Evidenziando peraltro che in alcuni “luoghi”
questa si propone come esclusiva (e “triste”) espressione
burocratica permissiva d’accesso a strutture
residenziali/semiresidenziali, a servizi, ad assegni di cura,
ecc.
L'obiettivo principale del nostro lavoro deve essere
quello di "dare evidenza" che nei dipartimenti di
Cure Primarie la figura del geriatra dovrebbe essere
imprescindibile.
In poche regioni, e nell’ambito della stesse, spesso a
“macchia di leopardo”, appare evidente un indirizzo
in tal senso.
Inoltre non sempre è ben chiaro e definito il ruolo
della geriatria territoriale.
Esempio della Toscana
• La regione TOSCANA, con l’istituzione delle Società della Salute, ha
inserito nel sistema sanitario locale un modello organizzativo originale
che, coinvolgendo ASL, comuni e strutture private accreditate senza
conflitti di interesse, provvede al governo dell’assistenza in ambiti
territoriali predefiniti, concentrando verso obiettivi comuni le rispettive
attività sia in ambito di assistenza sanitaria sia socio sanitaria.
• L’originalità è il rapporto tra i vari attori che sono finalizzati alla
programmazione, gestione e finanziamento in forma integrata delle
attività relative, con il contributo di tutte le componenti istituzionali che
fanno parte della “Società”
Organizzazione delle CP in TOSCANA
(dgr. 1204/03)
Unità di cure primarie (UCP) sono unità organizzative di base volto ad assicurare, in un
ambito territoriale di riferimento, l’integrazione degli interventi socio sanitari da parte
della MG, della PLS, della continuità assistenziale, della specialistica ambulatoriale
interna e di altre professionalità presenti nel territorio individuato.
Servizi innovativi: gestione delle patologie croniche attraverso la predisposizione di
protocolli diagnostici- terapeutici e il coinvolgimento del personale infermieristico in
interventi personalizzati rivolti a pazienti cronici (soprattutto servizi erogati in ADI)
Parallelamente alle UCP, diverse ASL toscane hanno avviato e implementato progetti per la
creazione delle Case della Salute (CdS)
Il PSR 2008-2010 descrive per la prima volta, il progetto “dalla medicina di attesa alla
sanità di iniziativa”.
Esempio dell’Emilia Romagna
• La Regione EMILIA ROMAGNA ha attribuito:
• al DCP prevalenti funzioni di produzione, erogazione di prestazioni
in precedenza di pertinenza distrettuale
• al distretto prevalenti funzioni di supporto al direzione generale per
la programmazione delle attività territoriali, orientando le attività
all’accertamento del bisogno assistenziale, selezione delle priorità
di intervento, anche ai fini della stipulazione degli accordi
contrattuali con strutture pubbliche e private accreditate a garanzia
di un a corretta erogazione dei LEA previsti a livello distrettuale
(“committenza”)
Cure Primarie Emilia Romagna
La legge regionale di riferimento per l’assistenza primaria rivolta agli anziani è la n 5/1994 con la
successiva delibera 1378 del 1999.
Nella DGR 1378 viene ridefinito il ruolo del SAA, le responsabilità tecniche dell’Unità di
valutazione geriatrica e le modalità di accesso alla rete dei servizi.
Al fine di promuovere il coordinamento e la qualificazione dell'assistenza medica nelle
strutture residenziali, l'Azienda Unità Sanitaria Locale individua, nell'ambito del
distretto, almeno un medico responsabile del coordinamento dell'attività medica
nelle strutture residenziali (non è specificata alcuna specializzazione)
I servizi territoriali dell’Emilia Romagna sono regolamentati nella LR 29/2004, DGR
86/2006.
Si conferma il Distretto come la struttura aziendale decentrata di coordinamento e
programmazione dei servizi territoriali
I Dipartimenti di Cure Primarie sono incaricati della produzione sanitaria.
Sul territorio, la stessa DGR 86/2006 identifica nel Nucleo di Cure Primarie l’unità
operativa di base del relativo Dipartimento.
Ruolo del Geriatra nelle Cure Primarie
- Compiti di valutazione MD e certificazione non autosufficienza
• In Emilia Romagna
- nelle varie tipologie di Case della Salute può essere presente all’interno
dei poliambulatori (consultori per i disturbi cognitivi, programmi
proattivi di gestione di patologie croniche), all’interno delle Unità di
VMD e quale figura di coodinamento dell'attività medica nelle struture
residenziali.
• In Toscana
- Coinvolti nell’expanded CCM, in base alla patologia e al livello di rischio
dei pazienti, secondo quanto previsto dai percorsi assistenziali, e si
relazionano con il medico di comunità di riferimento per il
monitoraggio dei risultati .
Case Mediche
Aggregazioni Funzionali Territoriali
Medicine di Gruppo Integrate
Piemonte – Case della Salute –
Linee Guida per la programmazione
Marche, ecco la riforma della sanità
Tredici ospedali diventano Case della salute
Da Bari a Massafra
ecco le «Case salute»
AFT (Aggregazioni Funzionali
Territoriali)
Nel Lazio nascono le Case della Salute
AFT Aggregazioni Funzionali
Territoriali
POAT - Rete delle Case della Salute
M
E
D
I
C
I
N
A
CURE PRIMARIE
I
N
I
Z
I
A
T
I
V
A
PREVENZIONE / STILI di VITA
INTERCETTAZIONE FRAGILITA’
CRONICITA’ / COMPLESSITA’
Multimorbilità
Invecchiamento
Politerapia
Elevato rischio
ricovero
Solitudine
Problemi economici
Ausili
Caregivers
COMPLESSITA’
Ansia/Depressione
Non autosufficienza
CLINICO - ASSISTENZIALE
Cadute
BPSD
Ipocinesia
Demenza
Malnutrizione
Fragilità
Sviluppo di una lista di farmaci inappropriati
18%
nell’anziano
(adattamento dei criteri di Beers al prontuario farmaceutico
italiano e alle abitudini prescrittive dei medici italiani ad
opera di specifica Commissione Aziendale e Ricercatori Jefferson)
PDTA
“Complessità”
PDTA
Patologie Croniche
PER PROSEGUIRE ….
OBIETTIVO : evidenziare che nel futuro sviluppo delle cure primarie
la figura del GERIATRA è fondamentale
SVILUPPO PROGETTUALE : - sintesi delle esperienze regionali più
interessanti
- sviluppo/pubblicazione di un DOCUMENTO
in tal senso
- confronto nell’ambito del gruppo di lavoro
su ipotesi di sviluppo strategico della Geriatria
nelle Cure Primarie
Elaborazione di DOCUMENTO PROGRAMMATORIO
da proporre al CONSIGLIO DIRETTIVO AGE
IDEE/INDICAZIONI per le
politiche sanitarie NAZIONALE
e REGIONALI