MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014 Notizie e approfondimenti L’ i n s e r to è p re p a ra to e p u b b l i c a to d a Ro s s i ys kaya G a ze t a ( R u s s i a ) e n o n co i nvo l g e l e st r u t t u re g i o r n a l i st i c h e e d e d i to r i a l i d e Il supplemento rientra nel progetto Russia Beyond the Headlines, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, Le Figaro, El Pais DIREZIONE ITALIA GRAND TOUR SENZA CRISI IN QUESTO NUMERO Rallenta la crescita, sale l’inflazione Lo scenario macro della Federazione è in peggioramento. Il ministero dell’Economia ha ridotto sensibilmente le stime della crescita da qui al 2017, con il Pil atteso a un progresso di appena l’1% nel 2015. Intanto continua a preoccupare la dinamica inflazionistica, che colpisce il potere d’acquisto delle famiglie. PAGINA 4 L’OPINIONE Gas, le incognite su South Stream Il progetto è quello di garantire maggiori forniture per i paesi europei, al di là delle condizioni climatiche, ancora oggi uno dei fattori che incide sul trasporto di gas. Ma le tensioni internazionali pesano e il rischio è quello di un rallentamento nella costruzione del gasdotto. E la strada del dialogo tra le parti appare come l’unica soluzione percorribile. PAGINA 6 Chagall, 220 opere in mostra a Milano Negli ultimi venti giorni abbiamo assistito alla prima frenata del 2014: i flussi del ramo leisure sono scesi del 4%. Ma il calo è stato ampiamente compensato da un aumento del 18% nel segmento di lusso” CORBIS/ALLOVERPRESS CORBIS/ALLOVERPRESS SANDRO SACCOCCIO, DIRETTORE MARKETING DEL TOUR OPERATOR GARTOUR Le tensioni internazionali penalizzano il turismo oltrefrontiera. Ma la penisola resta in cima alle preferenze, soprattutto da parte della fascia più agiata della popolazione. CHIARA MERICO RBTH A mettere in guardia è stato, a inizio settembre, il primo ministro russo Dmitri Medvedev: i turisti della Federazione hanno iniziato a viaggiare sempre meno in Europa. Un calo che il capo del governo ha stimato in «quasi il 30%», imputandolo «al deterioramento delle relazioni internazionali: questa è una cattiva notizia», ha aggiunto Medvedev, «perché sono i nostri concittadini a pagare il prezzo della crisi, insieme alle economie dei paesi di accoglienza turistica». A pesare sui viaggi all’estero dei russi, oltre alle sanzioni internazionali, è anche la forte svalutazione subita dal rublo negli ultimi mesi, che ha reso più oneroso spostarsi dalla Russia all’Europa. Per questo diversi tour operator, specie di San Pietroburgo, hanno dichiarato bancarot- ta tra luglio e agosto, lasciando migliaia di viaggiatori in difficoltà. L’Italia sembra però fare eccezione. La penisola resta tra le mete preferite dai turisti russi, insieme ad altre destinazioni dell’Europa meridionale, come Spagna e Bulgaria, e dell’Asia. Rimane una tappa irrinunciabile soprattutto per il turismo di fascia alta, quello che meno risente delle conseguenze della crisi: è proprio grazie a questi visitatori se l’Italia è riuscita, finora, quasi a ripetere i numeri degli scorsi anni. Lo conferma Sandro Saccoccio, direttore marketing del tour operator Gartour: «Negli ultimi venti giorni abbiamo assistito alla prima frenata degli arrivi russi: per Gartour i flussi del turismo leisure sono scesi del 4% in agosto. Un calo ampiamente compensato da un aumento del 18% della domanda del segmento turismo di lusso». Anche Domenico Di Salvo, direttore dell’ufficio Enit di Mosca, conferma che «l’andamento dei flussi di viaggiatori russi in Italia e della relativa spesa continua ad avere segno positivo, nonostante il generale calo dei flussi dalla Federazione russa verso le destinazioni europee». I dati sembrano trovare importanti conferme. «Secondo Bankitalia, da gennaio a maggio il numero dei viaggiatori russi in Italia è cresciuto del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2013 (431mila contro 420mila), e anche la loro spesa è aumentata dell’1,6%, da 504 a 512 milioni di euro», sottolinea Di Salvo. Anche Rostourism, l’Agenzia federale del turismo, nel primo semestre 2014 ha registrato un incremento del 2,6% dei flussi di viaggiatori verso l’Italia, ponendo il Belpaese davanti a Spagna e Grecia; inoltre, i visti turistici rilasciati dai consolati d’Italia a Mosca e San Pietroburgo sono aumentati del 16,5% nel primo semestre. I visitatori russi scelgono l’Italia anzitutto per il suo impareggiabile patrimonio artistico. Tra le destinazioni più gettonate «continuano a esserci le città d’arte», conferma Saccoccio. «I tour della Penisola che offriamo sono il nostro prodotto principale. Ma altrettanto importante è il mare, con Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Sar- degna ai primi posti». L’Italia, concorda Di Salvo, «rimane la meta turistica privilegiata più amata dai viaggiatori russi che ricercano vacanze culturali: questo è il principale fattore di attrazione del nostro Paese, e pesa per quasi il 51%», aggiunge il direttore dell’ufficio Enit della capitale russa. Si è poi consolidata la domanda di turismo balneare (31%), con incrementi verso il Sud e le Isole, favoriti anche da nuovi collegamenti aerei e dalle iniziative di promozione avviate da alcune regioni, come la Puglia. Ma l’Italia piace anche nei mesi più freddi: «La domanda di turismo invernale è cresciuta del 45%, specie verso il Trentino e la Valle d’Aosta», sottolinea Di Salvo. «Se la maggior parte dei russi viene in Italia per ammirare i capolavori dell’arte, negli ultimi anni è cresciuta la tendenza a viaggiare alla ricerca di svago, lontani dai centri maggiori, con particolare attenzione per le stazioni termali, per i parchi e le riserve naturali». SEGUE A PAGINA 3 Oltre 220 opere dell’artista nato a Vitebsk saranno esposte al Palazzo Reale di Milano a partire dal 17 settembre prossimo. Cultura ebraica, tradizione russa e spirito delle avanguardie. Sono queste le coordinate artistiche e culturali alla base della sua straordinaria produzione. PAGINA 7 SUL NOSTRO SITO Scatta l’ora del made in Serbia Viaggio a Kaliningrad, enclave russa situata sulle rive del Baltico tra la Polonia e la Lituania. L’area dipende dall’Europa per l’importazione di prodotti agroalimentari più di altre regioni della Federazione. Sugli scaffali dei negozi, i prodotti del Sud America e dei Balcani prendono il posto del made in Italy. HTTP://IT.RBTH.COM/32477 02 www.it.rbth.com Bilaterale L'anno del turismo e il regime dei visti. Le adozioni, gli accordi bilaterali e gli scenari aperti dalla questione ucraina. Abbiamo incontrato Sergei Razov, ambasciatore della Federazione russa in Italia. L'INTERVISTA SERGEI RAZOV Signor ambasciatore, quali sono i risultati dell'anno del turismo italiano in Russia? Il turismo straniero è una parte imprescindibile dell’economia di oggi. L’efficacia del lavoro in questo campo dipende direttamente dal volume del flusso di stranieri, che per le proprie vacanze possono scegliere tra una vasta gamma di offerte presenti nel mercato turistico. Per tale motivo questa iniziativa è un evento importante per i nostri paesi, che si dimostrano leader per numero di siti culturali e patrimonio naturale. Abbiamo cercato di alimentare un reciproco flusso di arrivi, che in tempo di crisi si rivela particolarmente prezioso: oltre alle entrate per il budget statale, l’Anno incrociato favorisce lo sviluppo di nuovi contatti e l’aumento di scambi accademici, contribuendo alla creazione di un’atmosfera di rispetto reciproco e fiducia tra i paesi. Questa iniziativa si rivela inoltre la logica continuazione dell’Anno incrociato della lingua e della cultura in Italia e in Russia, organizzato nel 2011, che è stato capace di rafforzare la cooperazione bilaterale in ambito culturale e umanitario. Il calendario è già deciso: sia in Russia sia in Italia si terranno mostre, concerti, festival e presentazioni. Per il futuro prossimo sono stati pianificati due importanti eventi a Milano. Un forum turistico-culturale (che inizia domani, ndr) e una conferenza sulla reciproca attrazione degli investimenti nel settore. Appuntamenti che non solo si riveleranno l’occasione per uno scambio attivo di contatti tra le strutture statali russe e italiane e tra gli operatori privati impiegati nel settore del turismo, ma consentiranno di valutare la situazione attuale del settore e il suo sviluppo futuro. È ancora presto per parlare di risultati definitivi, visto che l’Anno del Turismo non è ancora terminato. La cosa più importante è che si sia creata un’atmosfera di collaborazione e che si percepisca un fortissimo interesse da parte degli italiani verso la Russia e dei nostri connazionali verso il Bel Paese. Abbiamo ottenuto un’ulteriore possibilità di far conoscere la cultura nazionale a nuovi partner e di presentare il potenziale turistico del nostro paese. Il risultato sarà sicuramente a lungo termine. ALESSANDRO SAVI Qual è la dinamica dei rapporti fra Russia e Italia sullo sfondo della crisi ucraina? Nello spazio europeo, l'Italia per noi era e resterà uno dei partner chiave prioritari al quale siamo legati da decenni di cooperazione su tutti i fronti. Apprezziamo la posizione invariata della leadership italiana sull'importanza di conservare canali di dialogo politico con la Federazione e di sviluppare legami reciprocamente vantaggiosi. Il vostro Paese è, per rilevanza, il nostro quarto partner commerciale: il fatturato dello scorso anno ha raggiunto la cifra record di 54 miliardi di dollari. E la nostra cooperazione ha radici profonde nella sfera culturale. Nondimeno, l'attuale sfavorevole congiuntura politica, connessa agli avvenimenti in Ucraina si riflette in un modo o nell'altro anche sulla dinamica delle nostre relazioni bilaterali. In particolare, vengono rimandati eventi da tempo pianificati. L'introduzione da parte dell'Unione Europea di sanzioni settoriali contro la Russia e la nostra risposta nella forma del divieto annuale d'importazione di una serie di prodotti agroalimentari potrebbero influire sul fatturato totale dell'anno corrente. Alla fine del primo semestre, esso ha subito una lieve diminuzione, pari al 4,2%. Ci tengo a sottolineare che la parte russa è certamente molto interessata al rapido superamento dell'influenza congiunturale di tutti questi fattori esterni e alla continuazione e all'approfondimento del partenariato e della collaborazione russoitaliana. "CONTINUIAMO A COSTRUIRE IL DIALOGO" BIOGRAFIA NAZIONALITÀ: RUSSA ETÀ: 61 PROFESSIONE: DIPLOMATICO L'Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Federazione Russa nella Repubblica Italiana è nato il 28 gennaio 1953. Nel 1975 si è laureato all'Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali del ministero degli Affari Esteri dell'Urss. È dottore in Economia e autore di vari lavori scientifici. Ha lavorato in Mongolia, Polonia e Cina. Parla cinese, inglese e polacco. Ha iniziato la carriera diplomatica nel 1990. Ha una grande esperienza di lavoro nel ministero e nelle sedi estere. Ha iniziato a svolgere l'attuale ruolo in seguito ai decreti di Vladimir Putin, firmati il 6 maggio 2013. Sposato, ha due figli. Quali sono le prospettive della presidenza italiana del Consiglio dell'UE? Noi siamo per la conservazione dei canali del dialogo paritario e la crescita di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa con l'Unione Europea. Confidiamo che l'Italia, in questo suo semestre di presidenza, possa dare il suo contributo costruttivo alla ricerca di soluzioni di compromesso indispensabili per la normalizzazione e il progresso di tali rapporti. Quali sono le probabilità di un alleggerimento o di un inasprimento del regime dei visti? Come lei sa, la Russia, nel corso degli ultimi anni, si è invariabilmente e costantemente espressa in favore di una liberalizzazione delle modalità di spostamento dei cittadini russi ed europei, fino alla completa abolizione dei visti. E ciò a partire dalla comune missione della Federazione e del Vecchio Continente di costruire un unico spa- zio umanitario libero. Non poco è stato fatto in termini di preparazione a questo obiettivo. Purtroppo, il dialogo su questi importanti punti è stato interrotto, non per nostra volontà. Fra gli stati dell'UE, l'Italia era uno di quelli favorevoli alla liberalizzazione del sistema dei visti con la Russia. Tuttavia, esiste una certa posizione consolidata all'interno dell'Unione Europea come organizzazione alla quale l'Italia è costretta ad attenersi. Contiamo che le trattative riguardanti questa tematica verranno presto o tardi rinnovate. Nel frattempo, i nostri uffici consolari nella Penisola organizzano la procedura di rilascio del visto nella stretta osservanza degli accordi pattuiti ad un numero non piccolo di cittadini italiani diretti nella Federazione per motivi di affari, per turismo o altri scopi. Qual è l'impatto delle sanzioni sul fatturato reciproco, sugli investimenti, sulla col- laborazione in materia di piccole e medie imprese? Noi abbiamo più volte ribadito su diversi livelli che l'introduzione in principio di sanzioni personali ed ora anche settoriali nei confronti di Mosca è infondata e controproducente, e che si tratta di uno strumento di aperta pressione sulla Russia che potrebbe in definitiva rivolgersi contro gli iniziatori stessi. Per alcuni mesi abbiamo mantenuto una posizione massimamente sobria ed equilibrata, spiegando pazientemente ai nostri partner che le sanzioni avrebbero potuto avere un effetto boomerang. Infine sono state adottate misure di risposta. Sottolineo il fatto che non si è trattato di una nostra scelta, bensì di una misura obbligata. Gli interessi di una parte di imprenditori italiani - e sul mercato russo ne lavorano a centinaia, fra piccoli e medi imprenditori - ne risentono in modi diversi. www.it.rbth.com Bilaterale 03 L'Expo e i tesori nascosti traino per il nuovo turismo SEGUE DALLA PRIMA PAGINA A dare un forte incentivo agli arrivi è anche l’Anno del Turismo incrociato italo-russo (che si concluderà alla fine del 2014), con un calendario fitto di convegni e occasioni di confronto, oltre che una vetrina per mettere in mostra il meglio dell'offerta turistica dei due paesi. Il progetto è composto da un ricco programma di iniziative «coordinato dalla task force dell’Ambasciata italiana a Mosca, che ha “portato l’Italia in Russia” tra festival, mostre, presentazioni, promuovendo innanzitutto il patrimonio storico e artistico di quella parte d'Italia ancora sconosciuta per i cittadini della Federazione», spiega Di Salvo. Inoltre, è stata data una notevole importanza ai nuovi mezzi di comunicazione, che consentono di abbattere le tradizionali frontiere creando nuove opportunità per il turismo nelle due direzioni. «Per la prima volta è stato realizzato un sito web di promozione turistica istituzionale del nostro Paese in lingua russa (www.italiagodturisma. com, ndr), anch’esso gestito dalla rappresentanza diplomatica italiana a Mosca, che presenta l’ampia offerta delle regioni italiane e le opportunità di turismo nel Belpaese». Il ruolo dell’Enit, sottolinea il direttore dell’agenzia moscovita, «si è concentrato sulla promozione dell’offerta italiana nei circuiti dell’industria del turismo della Federazione, con una particolare attenzione all’Italia cosiddetta “minore" e a tutte le iniziative legate a Expo 2015». Proprio l’Esposizione universale di Milano (che durerà sei mesi, a partire dal 1° maggio prossimo) rappresenterà un’ulteriore, grande opportunità per incrementare gli arrivi in Italia. «Allo stato attuale», spiega Di Salvo, «non è semplice fare previsioni sui flussi. Ma vale ricordare il consolidato trend positivo cui abbiamo assistito negli ultimi anni: i turisti russi che visitano l’Italia sono passati da 461mila nel 2009 a 1,88 milioni nel 2013». Inoltre, «il mercato turistico russo è ancora in evoluzione e possiede risorse per un’ulteriore crescita: il 15% della popolazione, pari a 21 milioni di persone, è titolare del passaporto valido per l’espatrio». E gli italiani? Nonostante le tensioni internazionali, continuano a recarsi in Russia, soprattutto per motivi di lavoro, mentre c’è stata una leggera flessione dei viaggi turistici. Secondo i dati pubblicati dall'Agenzia Federale per il Turismo della Federazione Russa, nel primo semestre del 2014 ben 39.072 italiani hanno visitato la Federazione: una cifra superiore del 9% rispetto ai 35.903 dei primi sei mesi del 2013. A crescere è stato in particolare il numero di italiani che sono andati in Russia per affari: 19.252, l’8% in più rispetto ai 17.801 del primo semestre 2013. Cala invece la quota dei nostri connazionali che hanno scelto la Federazione per le loro vacanze: da gennaio a giugno 2014 sono stati 11.816, il 5% in meno rispetto al primo semestre dell’anno scorso. SUL NOSTRO SITO Il settore turistico di massa è vittima di una crisi improvvisa. Nell’arco di tre settimane, infatti, otto tour-operator sono falliti. E ciò ha avuto ripercussioni su quasi centomila viaggiatori. Una parte di questi ultimi, infatti, ha avuto notevoli difficoltà nel rientro a casa. Esperti e analisti indicano, tra le cause principali di questa crisi del comparto, la situazione economica e politica e l’impatto delle sanzioni americane e dell’Unione Europea Sinferopoli è la più grande città, nonché la capitale, della Crimea. Da quando la penisola, alcuni mesi fa, è diventata russa, la vita dei cittadini ha subito molti cambiamenti. Solo una cosa è rimasta invariata: sul loro territorio regna la pace. Intanto, a dieci chilometri dalla città, nel villaggio di Mazanka, vivono coloro a cui è toccato conoscere cos’è la guerra. Qui si estende una tendopoli che ospita temporaneamente gli abitanti delle regioni ucraine di Donetsk e Lugansk www.it.rbth.com/32429 www.it.rbth.com/32323 Nello spazio europeo, l'Italia era e resterà per noi uno dei partner chiave, al quale siamo legati da decenni di cooperazione. Apprezziamo la posizione della leadership italiana sull'importanza di conservare canali di confronto politico con la Russia" Il progetto South Stream rischia di essere bloccato? La realizzazione di questo grande progetto transfrontaliero non dipende solo dalla Russia. La nostra posizione è chiara. Partiamo dall'assunto che il percorso alternativo per il trasporto del gas in Europa venga costruito (come i gasdotti sottomarini sui fondali del Mar Nero e del Mar Baltico diretti in Turchia e in Germania) nei termini stabiliti, e che diventi così ulteriore garanzia della sicurezza energetica in Europa, della sua parte meridionale, in questo caso. Vediamo in questo la palese vittoria tanto dei produttori, quanto dei consumatori che possono contare sull'affidabilità dei rifornimenti a lungo termine e sulla loro indipendenza dalla congiuntura politica. Purtroppo ci sono tentativi di bloccare la costruzione del gasdotto nonostante il danno evidente per i paesi partecipanti ai lavori. Contiamo che l'Italia, che ha più volte confermato il suo interes- se nel progetto, unita alle compagnie dirette protagoniste della costruzione, sostenga e sosterrà nel futuro la sua realizzazione. Quali sono le ultime tendenze dell'investimento associato? L'investimentoassociatoèindubbiamente una componente importante della nostra interazione economica e le possibilità in questo campo non scarseggiano. Come esempio recente potrei riportare l'acquisto da parte di Rosneft del 50% della quota della holding Konfin, proprietaria del 26,19% delle azioni della compagnia Pirelli. Ci sono in programma a breve tempoincontriadaltolivellosull'esempio delleconsultazioniintergovernativesvoltesi a Trieste nel 2013? Le consultazioni intergovernative del vertice dello scorso novembre sono state assolutamente produttive e hanno fornito orientamenti promettenti alla cooperazione nei settori chiave. Allora era stata raggiunta la piena comprensione da parte di tutti i partecipanti dell'importanza del prosieguo dei lavori in simile formato. Oltre a ciò, è comprensibile del resto che per gli incontri ad alto livello servono le condizioni necessarie e la preparazione di tutte le parti nella cornice dei meccanismi della cooperazione bilaterale. Quali sono le prossime attività culturali previste in Italia? Da domani a Milano si terrà il forum italo-russo della cultura e del turismo e la conferenza sui reciproci investimenti nella sfera turistica. Alla fine dell'anno è in programma l'inaugurazione di una delle mostre più grandi degli ultimi anni, "I tesori della casa dei Romanov dalla collezione di Peterhof". A settembre a Montecatini Terme si è svolto un festival lirico al quale hanno preso parte gli artisti del teatro dell'Hermitage di San Pietroburgo. Contemporaneamente a Mila- no e a Torino avrà luogo il festival dei musicisti russi con la partecipazione di illustri protagonisti della musica quali Yuri Temirkanov. In occasione del centenario della residenza ufficiale dell'ambasciatore russo a Roma, villa Abamelek, la nostra ambasciata organizzerà una serie di eventi. A breve è prevista in particolare una serata letteraria e musicale dedicata al novantesimo anniversario dell'edizione del libro di Pavel Muratov "Immagini d'Italia". Tutto questo non è che una parte del ricco programma di appuntamenti culturali organizzati dal nostro paese e dall'Italia. Quali sono le tendenze in materia di adozione di bambini russi? Secondo i nostri dati, dai cittadini italiani sono stati adottati in tutto 9.200 piccoli provenienti dalla Russia (circa 500 bambini all'anno). Esiste un accordo del 2009 che regola le domande di organizzazione del conteggio dei bambini adottati, di informazione sui genitori adottivi da parte delle agenzie accreditate russe e altro. In totale, questa cooperazione con il vostro paese ha più di vent'anni di storia. Noi siamo riconoscenti alle famiglie italiane che educano i bambini russi rimasti senza le cure dei genitori. Allo stesso tempo, il tragico caso della morte del piccolo bambino russo di cinque anni ha fatto seriamente riflettere sulla necessità di perfezionare i meccanismi di adozione. Si tratta innanzitutto del rafforzamento dei controlli delle decisioni dei tribunali italiani riguardo l'adeguatezza delle coppie all'adozione, e anche un controllo del lavoro dei servizi sociali che verificano le condizioni delle famiglie adottive. Al momento si sta lavorando su queste domande, la risoluzione delle quali sarà tema principale delle prossime consultazioni consolari a Mosca. Nina Borisova 04 www.it.rbth.com Economia IL COMMENTO Previsioni Nel prossimo triennio, i prezzi del petrolio dovrebbero subire una diminuzione Gli ostacoli da superare per rilanciare lo sviluppo Un pit-stop per la crescita Vladimir Mau ESPERTO S SHUTTERSTOCK/LEGION-MEDIA Il ministero dello Sviluppo Economico ha abbassato le stime per gli anni 2015-2017. In calo l'estrazione degli idrocarburi. E l'incertezza è dovuta anche alla situazione internazionale. ALEKSEI LOSSAN RBTH Mosca, lo scenario macro è in peggioramento. Il ministero dell'Economia ha ridotto sensibilmente le stime da qui al 2017. Il prossimo anno il Pil dovrebbe crescere dell'1%, anziché del 2% come era stato precedentemente pianificato, mentre l'inflazione è attesa al 6,5%, invece del 5,5%. In aggiunta, gli analisti del ministero prevedono riduzioni nell'export di petrolio e gas. Se nel 2013 le forniture verso l'estero hanno fruttato circa 250 miliardi di euro, e nel 2014 circa 242, il prossimo anno dovrebbero scendere a quota 225 miliardi. Al ministero ritengono che il prezzo del petrolio raggiungerà i 90-95 dollari al barile, e che su questo indicatore si stabilizzerà. L'oro nero potrebbe scendere ancora «La situazione di per sé è difficile da raffigurare», dice il partner dirigente di Akg “Finekspertisa”, Agvan Mikaeljan. Inoltre, a suo avviso, la stima è stata fatta sulla base del legame di forte dipendenza dell'economia dagli idrocarburi, e in esso si suppone che nel tempo breve non vi sia alcun cambiamento nella sua struttura. «Se continuerà a essere così, il livello di pessimismo è più che giustificato», sostiene l'esperto. In particolare, fa notare Mikaeljan, gli autori della previsione par- tono dal presupposto che non vi sarà alcuna crescita concreta delle entrate. Per quanto concerne alcuni parametri chiave, alcuni esperti sono ancora più conservatori. «Per esempio ritengono che il prezzo del petrolio Brent possa scendere ai livelli di quattro anni fa, intorno agli 80-90 dollari al barile», ritiene Dmitri Badenkov. L'incognita dei tassi Usa Secondo l'analista del fondo d'investimento “Finam”, Anton Soroko, queste stime del ministero non sorprendono. Del resto, l'abbassamento di qualche dollaro dei prezzi del petrolio non deve portare ad alcun serio cambiamento nel budget, che viene calcolato per i prossimi anni «sulla base di valutazioni abbastanza conservatrive. Così, in questo contesto, non sarebbe necessario rivederne i coefficienti di bilancio», dice l'esperto. «Non posso essere d'accordo con il previsto crollo del fatturato al dettaglio, per via del calo delle importazioni», commenta Mikaeljan. «Ritengo che sarà possibile individuare dei sostituti, e in ogni caso l'eventuale caduta assumerà dimensioni ridotte». Nondimeno, come sottolinea il capo del dipartimento analisi Ik Rus-Invest, Dmitri Bedenkov, al momento è difficile fare previsioni a lungo termine sulla dinamica dei fattori economici chiave, per diversi motivi. «Il sistema di riserva federale degli Stati Uniti (Frs, ndr) è dubbioso in merito all'inizio di un inasprimento della politica monetaria», evidenzia l'esperto. Secondo le sue parole, la crescita dei tassi negli Usa porterà inevitabilmente all'indebolimento dei prezzi sul mercato delle merci, fattore importante della crescita economica in Russia. Ridurre il peso delle commodity «L'equilibrio delle forze e degli umori può cambiare. Per questo sarebbe sufficiente la volontà politica delle parti che influiscono sull'evolversi della situazione», dice l'analista capo di Ufs Ic, Aleksei Kozlov. Secondo la sua opinione, la misura base che permetterebbe di sfuggire all'influenza negativa della crisi mondiale dell'economia sulla Russia «è l'abbassamento della dipendenza della Federazione dalle materie prime. Per raggiungerere questo obiettivo è indispensabile costruire un'economia bilanciata e autosufficiente». Tuttavia, come osserva Bedenkov, il principale fattore destabilizzante dell'economia è la situazione in Ucraina. «Non è facile parlare delle prospettive di inasprimento delle sanzioni reciproche fra la Russia e i paesi dell'Occidente, come pure del livello delle loro relazioni». Anche se, sottolinea il presidente del Centro per le comunicazioni strategiche Dmitri Abzalov, difficilmente il peggioramento della situazione economica porterà a dimissioni nel governo. «Le decisioni riguardanti i quadri in Russia vengono prese tradizionalmente verso la fine dell'anno e dubito che fino ad allora qualcuno del governo, primo ministro compreso, possa dare le dimissioni». Secondo l'esperto, comunque è più probabile che qualche cambiamento si verifichi alla vigilia delle elezioni parlamentari, che si svolgeranno nel corso del 2016. I NUMERI 1% La crescita attesa del Pil russo nel 2015. Le stime precedenti si attestavano sul +2% 6,5% Il tasso di inflazione atteso per il prossimo anno. Un dato superiore al 5,5% stimato in precedenza 95 dollari al barile è il prezzo che dovrebbe raggiungere il greggio nel 2015 econdo le stime, nel primo semestre il Pil russo dovrebbe aver fatto segnare una crescita di poco superiore allo zero. Alcuni economisti interpretano questo dato come una conseguenza della crisi ucraina, anche se non è esattamente così. Le sanzioni reciproche sono sempre state una cosa estremamente sgradevole e la loro adozione non porterà a nulla di buono. Ma in realtà il mondo sta attraversando una crisi sistemica globale paragonabile a quelle degli anni ’30 e ’70. Si tratta di una situazione molto complessa che potrebbe aggravare il quadro economico tanto in Russia, quanto in Europa. Ad ogni modo, va sottolineato che le rappresaglie non sono la causa principale dei problemi economici russi e neppure di quelli europei: le difficoltà sono sorte decisamente prima. Lo scenario macro europeo negli ultimi anni è stato caratterizzato da una crescita bassa o nulla; a sua volta, quello della Russia si è mantenuto in bilico, sul limite della recessione. Questa è anche la situazione attuale della Federazione, per una serie di ragioni: innanzitutto pesa la congiuntura nei principali partner commerciali, Europa in testa. In secondo luogo, l’inibizione degli investimenti da parte di grosse compagnie (quelle statali in particolare), che hanno concluso nel 2012-2013 il loro giro di investimenti (la preparazione alle Olimpiadi di Sochi, per esempio) e non ne hanno avviato uno nuovo. In terzo luogo, va sottolineato che già verso il 2008 si era esaurita la riserva del fondo di ricostruzione: nel 2009, per via della crisi, si è verificato un crollo netto dell’economia, al quale ha fatto seguito un recupero che ha permesso di mantenere ritmi di crescita moderata. Ma la causa principale del rallentamento consiste nel fatto che il modello stesso alla base della crescita negli anni duemila, calcolato su una costante espansione della domanda, si è rotto. Ciò è avvenuto tanto in forza di circostanze esterne, perché avevano cessato di crescere i prezzi del petrolio, quanto per cause interne: alcuni analisti hanno definito questo fenomeno “trappola del reddito medio”. La Russia si è trasformata in un paese con un alto costo del lavoro e un livello del Pil pro-capite al livello delle realtà sviluppate, ma senza crescere nelle classifiche per capacità attrattiva del business (come dimostra il rating Doing Business). Per recuperare appeal sul fronte degli investitori occorre un contesto con regole del gioco stabili e prevedibili, con crediti accessibili (cosa che richiede bassa inflazione), tasse sostenibili e stimoli per lo sviluppo della produzione. Realizzare un percorso di crescita non è semplice, del resto. Una spinta importante potrebbe arrivare dalla liberalizzazione dell'economia, secondo una strada già seguita con successo dalla Cina. Occorre poi affrontare i nodi strutturali, a cominciare dalla necessità di modernizzazione dello stato sociale: in particolare l’educazione, la sanità, il sistema pensionistico, che in Russia - come in molti paesi sviluppati - sono venuti a formarsi in epoca industriale e rispondono in tutto e per tutto alle esigenze di quel periodo. Ora la situazione è radicalmente diversa: seguire i percorsi tradizionali di studio non è più sufficiente per raggiungere, e poi mantenere, posizioni importanti nel mercato del lavoro. Occorre l'apprendimento continuo, distribuito su vari ambiti di approfondimento. Le persone vanno dal medico non solo per necessità, ma anche per profilassi, cosa che fa crescere il carico sul sistema sanitario. Tutte questioni che impongono nuove sfide alla Federazione. Senza dimenticare l'importanza di mantenere il più rilevante risultato raggiunto negli ultimi 10-15 anni, vale a dire la stabilità macroeconomica. Un requisito fondamentale che è facile da perdere, ma non altrettanto da costruire. L'autore è rettore dell’Accademia russa di economia nazionale e pubblica amministarione (RANEPA) www.it.rbth.com L'INTERVISTA LORENZO BAZZANA Gli effetti dell'embargo sul made in Italy dell'alimentare IL RESPONSABILE ECONOMICO DI COLDIRETTI "PERSI GLI INVESTIMENTI IN PUBBLICITÀ" Economia da noi», sottolinea Bazzana.La differenza è che in Italia è rimasta coinvolta in maggior parte la grande quantità dei frutti già raccolti e pronti ad oltrepassare il confine con la Russia. «Questa è stata la sorte soprattutto di pere e pesche, rimaste non consegnate. Al momento, stiamo calcolando le conseguenze dirette, non si possono però ignorare quelle indirette che potrebbero portare nel breve periodo a un calo dei prezzi sulla categoria di questi prodotti. Tuttavia, non è neppure da escludere, a onor del vero, che la situazione possa migliorare», aggiunge. In quali paesi esporterà ora le merci ch’eran destinate alla Russia? Al momento non vorrei fare previsioni. Per me è chiarissima una cosa, che quei paesi che assicureranno i prodotti alla Russia saranno costretti a limitare le loro forniture negli altri paesi. In relazione a questo, è necessario fare un’analisi approfondita per capire quali canali e possibilità potrebbero aprirsi in questo senso per l’Italia. Faccio notare però, che il tempo stringe, perché si tratta di merce deperibile che non può essere conservata a lungo. In ogni caso, vogliamo fortemente riprendere l’esportazione dei nostri prodotti verso Mosca. Durante un'intervista, Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Inalca (gruppo Cremonini, leader italiano nella produzione e distribuzione di carni bovine) e vicepresidente di Federalimentare ha definito le sanzioni europee “masochismo economico”, sottolineando che la situazione fungerà da forte stimolo per lo sviluppo dello stesso settore agricolo e dell’industria alimentare. Lei è d’accordo con queste conclusioni? Per me è chiaro che, dopo la decisione sull'embargo, la Russia cercherà di agire su due fronti, interno ed esterno. Da una parte punterà a trovare fornitori alternativi per quei generi alimentari che rischiano di sparire dal suo mercato. Dall'altra, incentiverà la crescita del proprio comparto agroalimentare, incoraggiandone l'autosufficienza tramite maggiori investimenti nel settore. Come hanno reagito alla notizia dell’introduzione dell’embargo i produttori GETTY IMAGES/FOTOBANK La mozarella italiana è uno dei prodotti per cui sono scattatte le controsanzioni L’embargo russo sui generi alimentari occidentali ha colpito anche alcuni prodotti italiani. Degli effetti a breve e medio termine di queste controsanzioni abbiamo parlato con il responsabile economico della Coldiretti, Lorenzo Bazzana. Secondo il quale, considerato che nel 2013 abbiamo esportato in Russia merci agricole e alimentari per circa 706 milioni di euro, le perdite potrebbero aggirarsi sui 200 milioni. In particolare, secondo le stime elaborate dalla stessa Coldiretti, dopo la proclamazione dell’embargo parziale dei prodotti, a rischio si trovano le forniture di carne e prosciutto di Parma e San Daniele e i formaggi Grana Pa- dano e Parmigiano Reggiano. Ma le perdite più consistenti si registrano nel settore ortofrutticolo. Non solo: le tensioni delle ultime settimane rischiano di assestare un colpo al processo di crescita nell'interscambio commerciale che durava da anni, e che aveva consentito a molte aziende italiane di trovare nella Federazione una valida alternativa alla debolezza della congiuntura nel mercato interno. In Spagna, in alcune zone dell’Aragona risultano esserci circa 60mila tonnellate di messe e frutti non raccolti. Sulla scia di questa situazione, i prezzi sono calati del 40% netto. «Purtroppo situazioni simili si sono verificate anche Converrete anche voi che sarà difficile poi per l’Italia riconquistare il mercato russo. NOTIZIE IN BREVE Il mercato del debito lascia l'Occidente e punta alla Cina I rapporti tra le aziende russe in cerca di finanziamenti e l'Occidente hanno cominciato a raffreddarsi ben prima che scoppiassero le tensioni in Ucraina. Secondo uno studio realizzato dalla Banca centrale russa, il saldo del debito estero (vale a dire la differenza tra i fondi attratti e quelli estinti da parte di società russe, escludendo banche e popolazione) ottenuto dalle aziende della Federazione negli Stati Uniti si è fermato a 44 milioni di dollari nel primo trimestre di quest'anno, contro i 139 milioni registrati nello stesso periodo del 2013. Un trend che, seppur in misura minore, ha interessato anche i rapporti con l'Europa. Lo sguardo delle imprese russe adesso è volto soprattutto verso la Cina, dalla quale nel primo trimestre hanno ottenuto 13,6 miliardi di dollari contro i 32 milioni registrati nello stesso periodo dello scorso anno. A richiedere i maggiori prestiti nel mercato del Dragone sono stati Rosneft e Gazprom. Abbigliamento baby in forte crescita A suo modo di vedere c’è una via d’uscita da questa crisi? Può l’Italia, in qualità di paese che presiede ora al Consiglio europeo, contribuire alla sua risoluzione? Essendo io un tecnico, non sono pron- La Russia da una parte cercherà fornitori alternativi, dall'altra punterà alla crescita del proprio comparto alimentare, incentivandone l'autosufficienza" italiani, molti dei quali da tempo consolidato ormai commerciano con successo con la Russia? La loro reazione è stata decisamente negativa. Avevano infatti speso per la promozione e la pubblicità delle compagnie in Russia non pochi soldi e c’è il rischio che tutti questi investimenti non vengano mai più recuperati. 05 to per dare consigli ai politici. Indubbiamente ci troviamo sulla via estremamente scivolosa che potrebbe condurre persino alla guerra, cosa cui non voglio neppure pensare. Penso che in questo momento bisogna ricercare il dialogo fra tutti i paesi coinvolti. Per riuscire a ottenere un risultato è necessario buon senso e desiderio reciproco di trovare una soluzione. Niva Mirakyan GETTY IMAGES/FOTOBANK Per il tessile made in Italy è un'opportunità da non perdere. Secondo stime recenti, il mercato russo dell'abbigliamento per bambini è destinato a crescere al ritmo del 5-10% all'anno, con valori più elevati per il segmento da 0 a 3 anni. Si tratta per lo più di un mercato di importazione, tanto è che l'80% degli acquisti riguarda prodotti provenienti da oltrefrontiera. In termini quantitativi, a fare la voce grossa sono soprattutto i produttori asiatici, che giocano la carta del prezzo per sbaragliare la concorrenza. La manifattura italiana può tuttavia giocare le sue carte nel segmento più elevato del mercato, quello più attento alla qualità del prodotto, alle finiture e al design. IL COMMENTO E i prodotti della Federazione rimpiazzano i beni importati Evgeny Utkin ANALISTA L ’Europa e gli Usa hanno imposto sanzioni contro le banche e altre grandi società della Federazione. E il ministero dell'Economia russo ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil per il 2015 dal 2% all'1%. Per quest'anno, invece, la previsione resta invariata al +0,5%. Mentre l’inflazione potrebbe salire dell’1%, anche come effetto delle reciproche sanzioni. Questi dati sono stati resi noti il 26 agosto da Oleg Zasov, responsabile delle previsioni macroeconomiche del ministero dello Sviluppo economico di Mosca. Ma le misure per colpire la Russia funzionano? Sì e no perché indeboliscono anche gli stessi promotori. Abbiamo chiesto ai maggiori gruppi italiani di credito, che operano anche in Russia, come vanno le cose lì. Federico Ghizzoni, ceo di UniCredit, alla presentazione dei risultati del primo semestre il 5 agosto scorso, ha detto che «la Russia è un paese importante per noi e, per definizione, strategico. Sta andando molto bene: la crescita dei ricavi su base trimestrale è buona, quasi il 20% in più nel secondo trimestre e anche la profittabilità è in decisa salita. La banca russa è inoltre contributrice netta di liquidità al gruppo», Quindi ha aggiunto che «la situazione nel paese va monitorata attentamente e non la sottovalutiamo, in quanto le sanzioni possono avere un impatto sul Pil e sui nostri ricavi nel tempo, ma non è una situazione che riteniamo abbia un rischio sistemico per il gruppo». Nel frattempo, però, qualche cliente della banca lamenta notevoli rallentamenti nei pagamenti, «una situazione tollerabile dal momento che le sanzioni sono appena state promosse», ma non sono certo sopportabili a lungo. Il discorso vale anche per Banca Intesa, che è un gioiello del gruppo Intesa Sanpaolo, pur valendo solo lo 0,6% dei proventi operativi complessivi. Quello che pesa di più per l’Italia è però l’embargo agroalimentare. Non si possono più esportare in Russia frutta e verdura, ma anche latticini, inclusi mozzarella, grana e parmigiano. Per fortuna sono stati risparmiati vini, spumanti, grappe (che detengono la fetta maggiore nelle esportazioni italiane nella Federazione) e olio d’oliva. Ma è comunque una tragedia per i piccoli agricoltori, che vendevano la loro frutta in Russia. È molto difficile trovare un altro destinatario, soprattutto in tempi brevi, quando si tratta di prodotti freschi. Tanti container della Penisola, carichi di pesche, sono stati fermati alla frontiera. Avrebbero potuto finire sugli scaffali dei negozi italiani a prezzi scontati, ma in realtà marciavano verso le discariche, sia in Italia che negli altri paesi che hanno adottato sanzioni contro Mosca. Le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani in Russia, lo scorso anno, ha raggiunto la cifra record di 706 milioni di euro. Adesso questo mercato florido, ma conquistato con grande fatica, rischia di andare perduto, con ricadute negative per centinaia di milioni di euro. Perché, appena avuta notizia dell’embargo, altri stati come la Turchia o gli stati del Csi hanno detto che esporteranno volentieri i propri prodotti verso la Federazione. Anche gli stessi russi hanno reagito bene all’embargo: gli agricoltori sperano che adesso la loro produzione finisca senza problemi nei negozi. Milkom, compagnia di Izhevsk da 10 tonnellate di mozzarella al mese, ha detto di essere pronta a quintuplicare la produzione. Dal 1° ottobre Mosca imporrà poi uno stop all’export di cuoio e di pelli semi-conciate. «Non si tratta di sanzioni, solo che ne abbiamo bisogno noi», dicono in Russia, «ma questo colpirà anche l’Italia, uno dei principali importatori di pelle semilavorata russa». Si vocifera inoltre, che si possano ristringere le importazioni di auto di lusso (pensiamo a Ferrari, Lamborghini e altri), e la lista potrebbe allungarsi ulteriormente in futuro. Uno dei settori più colpiti dal raffreddamento dei rapporti Russia-Occidente è stato il turismo. Soprattutto quello della "classe media". Quest’anno il flusso verso la Penisola si è ridotto del 15-20%. Danno notevole, visto che il turista russo è notoriamente tra i più generosi del mondo e lascia quasi 200 euro al giorno nelle casse italiane. Insomma, le sanzioni colpiscono duramente l’economia. Un cancro. Ma resta da capire se alla fine risulterà benigno o maligno. Il mercato europeo è saturo, e perdere l’enorme bacino di consumo russo potrebbe essere un errore da pagare a caro prezzo. L'autore è economista, direttore di Partner N1 06 www.it.rbth.com Opinioni Aleksandr Kurdin ESPERTO I n questi giorni è difficile sopravvalutare l'attualità di South Stream. La situazione geopolitica attuale, infatti, fa lievitare il valore di un nuovo percorso per il trasporto del gas dalla Russia verso l'Europa. L'obiettivo principale del progetto è di garantire la sicurezza delle forniture lungo questo percorso. Il sistema di gasdotti deve essere strutturato in modo tale da permettere, in caso di necessità, la sostituzione di qualsiasi parte del tracciato. Attualmente le esportazioni annuali di Gazprom dalla Russia verso l'Europa dipendono dalle condizioni climatiche e dalla congiuntura del mercato europeo. Secondo una stima approssimativa, per trasportare il gas nel Vecchio Continente attualmente sono necessarie condutture della portata di 130 - 140 miliardi di metri cubi all'anno, senza contare le forniture di gas alla Finlandia, alle repubbliche baltiche e alla Turchia, servite da apposite reti. A oggi, il gas arriva in Europa in parte per mezzo del Nord Stream, in parte attraverso la Bielorussia e in parte attraverso l'Ucraina. La portata di Nord Stream è di 55 miliardi di metri cubi di gas all'anno in condizioni di massimo carico; il sistema di gasdotti bielorusso può assicurare il transito di circa 35 - 40 miliar- di di metri cubi, e quello ucraino di 140 - 150 miliardi. La realizzazione di South Stream consentirà di fare a meno dei percorsi attualmente esistenti, e soprattutto del gasdotto ucraino. Ciò non vuol dire che Gazprom rinuncerà automaticamente a far transitare il proprio gas attraverso l'Ucraina, ma la dipendenza dalle azioni del governo locale si ridurrà drasticamente. Nel corso di quest'anno nei paesi europei è stata sollevata più volte la questione dei rischi collegati a una possibile interruzione del transito del gas attraverso l'Ucraina. Il South Stream può risolvere la questione nel giro di un paio d'anni; pertanto il progetto presenta dei vantaggi per i consumatori europei, anche se dal punto di vista economico le sue caratteristiche possono far sorgere seri interrogativi. In particolare, è difficile immaginare che la sua entrata in funzione possa comportare un aumento delle forniture di gas dalla Russia: la portata della nuova rete dovrebbe essere di 63 miliardi di metri cubi all'anno, ma un simile incremento della domanda di gas russo nel breve termine appare poco probabile. La realizzazione di questo progetto è venuta a coincidere con un periodo di transizione per il mercato europeo, circostanza che ha inserito il South Stream in un contesto conflittuale e ne ha rafforzato la connotazione politica. IMAGE PAR IORSH SOUTH STREAM, LE INCOGNITE DA AFFRONTARE L'obiettivo principale del progetto è garantire le forniture di gas all'Europa, ma pesano le tensioni internazionali L'iniziativa è finita in un doppio vortice di problemi. Da un lato, negli ultimi anni è stata sollevata più volte la questione della sua compatibilità con il Terzo pacchetto energetico, vale a dire con le norme europee che vietano a una stessa compagnia di occuparsi sia dell'estrazione, che della distribuzione del gas. All'interno di questo quadro normativo la Commissione Ue non può impedire alle compagnie russe e bulgare di posare le tubature per onorare gli accordi internazionali già stipulati. Essa potrebbe però vietare le forniture di gas attraverso questi gasdotti. In sostanza, i governi dei paesi europei che partecipano al progetto possono scegliere se proseguire i lavori nonostante tutto, suscitando così lo sdegno della Commissione Europea, oppure interrompere i lavori e attendere. Il governo bulgaro ha optato per la seconda possibilità. Lo ha fatto con non poco clamore, minacciando di rivolgersi agli organi giudiziari. Un secondo livello di contrapposizione, quello più attuale, è legato al conflitto ucraino. Benché vi sia un'evidente spinta verso la diversificazione delle forniture di gas, la prospettiva di un accordo tra i partner europei e russi risulta complicata dall'escalation di tensione tra le parti. Ma gli interessi di tutte le parti coinvolte suggeriscono di tornare a percorrere la strada del dialogo. L'autore è direttore del Dipartimento di ricerche strategiche sull'energia del Centro di analisi presso il governo LA FINE DELL'ESILIO PER LA MUSICA D'AVANGUARDIA Aleksandr Belyaev ANALISTA E redi di una storia da far impallidire. Discendenti di divinità della musica, da Chaikovskij a Stravinskj. E dopo l'esilio degli anni'90, pronti a ritornare nella loro terra. Anche grazie alla diffusione di internet. E all’emergere di un ceto sociale che fa della creatività la propria fonte di reddito. Sono questi i due pricipali fattori che stanno contribuendo a riportare nella Federazione i migliori talenti musicali russi talenti e a formare un pubblico in grado di apprezzarli. E qui si tratta di sfatare tre luoghi comuni: in Russia nessuno è interessato alla musica contemporanea di qualità; qualsiasi russo dotato di talento per le sette note farebbe bene ad emigrare a meno di non voler finire a suonare nei ristoranti; i compositori russi RUSSIA BEYOND THE HEADLINES È FINANZIATO DAL QUOTIDIANO RUSSO ROSSIYSKAYA GAZETA. QUESTO INSERTO È STATO REALIZZATO SENZA LA PARTECIPAZIONE DEI GIORNALISTI E DEI REDATTORI DE LA REPUBBLICA. RBTH È FINANZIATO DAI PROVENIENTI DELL'ATTIVITÀ PUBBLICITARIA E DAGLI SPONSOR COMMERCIALI, COSÌ COME DA MEZZI DI ENTI RUSSI. MANTENIAMO UNA più seri possono sopravvivere soltanto in Germania. Falso. Perchè la Russia sta gradualmente sviluppando "gusto" e "domanda". Basta pensare ai compositori russi che si stanno affermando in Occidente. Tra gli altri: Sergei Nevsky, Boris Filanovsky e Dmitri Kourliandski, membri di un ensemble dal nome meraviglioso: Resistenza strutturale. Poco più che quarantenni, tutti e tre hanno studiato, vissuto e lavorato in Occidente. Sergey Nevsky, classe 1971, il più talentuoso. Autore di brani estremamente originali, che creano “disagio” nel pubblico e sono diabolicamente complicati per gli esecutori. Le sue opere per flauto o clarinetto si avvicinano al free jazz, ma richiedono una particolare maestria. Nevsky è un personaggio carismatico, e scrive musica anche per il teatro e il cinema. In una delle sue interviste, Nevsky ha spiegato con queste parole il cam- POSIZIONE DI REDAZIONE INDIPENDENTE E RAPPRESENTIAMO DIVERSI PUNTI DI VISTA RELATIVI AGLI EVENTI CHE COINVOLGONO LA RUSSIA E IL RESTO DEL MONDO, GRAZIE A MATERIALI DI QUALITÀ E AL PARERE DI ESPERTI. FIN DA QUANDO È INIZIATA LA NOSTRA ATTIVITÀ, NEL 2007, CERCHIAMO DI RISPETTARE I PIÙ ALTI STANDARD REDAZIONALI, MOSTRANDO I MIGLIORI ESEMPI DI GIORNALISMO IN RUSSIA E biamento del clima musicale: «Negli anni Novanta c’è stata una rottura perché sia i maestri dell’avanguardia, come Edison Denisov, Alfred Shnitke e Sofia Gubaidulina, che i loro studenti lasciarono il paese. Nei primi anni del nuovo millennio, il loro ritorno a casa e la diffusione di internet hanno segnato una vera e propria rinascita della vita musicale in Russia. Da allora, un’intera generazione di appassionati di musica è emersa dal nulla. È stato l’incontro tra un pubblico che aveva bisogno di ascoltare musica contemporanea e una generazione di musicisti desiderosi di suonarla». «I compositori non se ne vanno più, anzi: stanno tornando», conferma Ekaterina Biryukova, una critica musicale i cui interessi professionali si concentrano sulla musica accademica del XX secolo, dal minimalismo in poi.Vale riportare una sua analisi della scena musicale russa. «Credo che la fuga verso l’estero sia ormai un fenomeno del pas- SULLA RUSSIA. IL NOSTRO OBIETTIVO È CREARE UNA SORTA DI VALORE AGGIUNTO PER RENDERE PIÙ AMPIO IL RACCONTO DELLA FEDERAZIONE RUSSA. OLTRE CHE IN ITALIA, RBTH È PRESENTE CON 26 INSERTI IN 21 PAESI DEL MONDO, PER UN PUBBLICO DI LETTORI PARI A 33 MILIONI DI PERSONE. ESISTONO INOLTRE 19 SITI INTERNET, AGGIORNATI QUOTIDIANAMENTE, IN 16 DIVERSE LINGUE. IL PRESENTE INSERTO DI QUATTRO PAGINE È REALIZZATO E PUBBLICATO DALLA IFFG ROSSIYSKAYA GAZETA (RUSSIA), CHE SI ASSUME LA PIENA RESPONSABILITÀ DEI CONTENUTI. INDIRIZZO WEB: WWW.IT.RBTH.COM E-MAIL: [email protected] TEL.: +7 (495) 775 3114 FAX: +7 (495) 988 9213 INDIRIZZO POSTALE: 24 ULITSA PRAVDY, 7° PIANO, MOSCA, RUSSIA, 125993. EVGENI ABOV: DIRETTORE GENERALE; PAVEL GOLUB: DIRETTORE ESECUTIVO; POLINA KORTINA: REDATTORE, LUIGI DELL’OLIO: REDATTORE (ITALIA); ANDREI SHIMARSKY: ART DIRECTOR; GAIA RUSSO: CURATORE DI INFOGRAFICHE E ILLUSTRAZIONI; ANDREY ZAICEV: RESPONSABILE DEL DESK FOTOGRAFICO; DARIA KOZYREVA: PHOTO EDITOR; MILLA DOMOGATSKAYA: DIRETTORE DI PRODUZIONE; IRINA PAVLOVA: IMPAGINAZIONE; ANNA PUORRO: GRAPHIC DESIGNER; VSEVOLOD PULYA: RESPONSABILE DEL SITO RBTH.COM; LUCIA BELLINELLO: REDATTRICE DEL SITO IT.RBTH.COM. TRADUTTRICI: ANNA BISSANTI, SONIA FRIGERIO, MIRELLA MERINGOLO, MARZIA PORTA; EKATERINA SOBOLEVA: RAPPRESENTANTE (ITALIA); LA VERSIONE ELETTRONICA DEL PRESENTE INSERTO È DISPONIBILE SU IT. RBTH.COM. sato. Da tempo i musicisti hanno smesso di sentire l’esigenza di emigrare. Il tuo lavoro è lì dove trovi qualcuno che ti paga, e la tua casa è dove poggi le valige e dove i tuoi figli vanno a scuola. Naturalmente in Occidente i committenti sono più numerosi, perché la società occidentale è più abituata alla Fin quando i nuovi compositori esploreranno il proprio tempo con i suoni, il futuro della musica russa è più che assicurato nuova musica. Anche da noi però ogni festival propone delle prime internazionali». Per soddisfare il suo personale interesse verso questo nuovo genere, il maestroYuri Bashmet ha persino dato vita a un concorso per giovani com- positori: «Ho chiesto al mio amico, il compositore Aleksandr Chaikovsky (che dirige il dipartimento di composizione del Conservatorio di Mosca) di organizzare un concorso di nuovi brani, tanto per vedere cosa fanno e cosa respirano i giovani compositori. Dopo tutto, sono sempre più avanti dei musicisti, perché l’interprete di un brano è, nel migliore dei casi, un co-autore del compositore, una sorta di parassita. Mentre un compositore crea qualcosa dal nulla. Abbiamo scelto nove opere, e il brano vincente verrà interpretato da me nella sala principale del Conservatorio di Mosca. Ciò darà un forte impulso alla loro carriera». Cura della tradizione e voglia di esplorare in musica il proprio tempo. Due dinamiche orami stabili che consentono di pensare in modo più che positivo al futuro della musica russa. L'autore è giornalista e critico musicale SUPPLEMENTI SPECIALI E SEZIONI SULLA RUSSIA SONO PRODOTTI E PUBBLICATI DA RUSSIA BEYOND THE HEADLINES, UNA DIVISIONE DI IFFG ROSSIYSKAYA GAZETA (RUSSIA) ALL’INTERNO DELLE SEGUENTI TESTATE: THE WASHINGTON POST, THE NEW YORK TIMES, WALL STREET JOURNAL, USA • THE DAILY TELEGRAPH, REGNO UNITO • LE FIGARO, FRANCIA • EL PAÍS, SPAGNA • LE SOIR, BELGIO • DUMA, BULGARIA • GEOPOLITICA, POLITICA, SERBIA • NOVA MAKEDONIJA, MACEDONIA • ELEFTEROS TYPOS, GRECIA • ECONOMIC TIMES, NAVBHARAT TIMES, INDIA • THE MAINICHI SHINBUN, GIAPPONE • HUANQIU SHIBAO, CINA • LA NACION, ARGENTINA • FOLHA DO SAO PAULO, BRASILE • EL OBSERVADOR, URUGUAY • JOONGAN ILBO, COREA DEL SUD • GULF NEWS, AL KHALEEJ, EMIRATI ARABI UNITI • THE SYDNEY MORNING HERALD, THE AGE, AUSTRALIA • THE NATION, PHUKETT GAZETT, THAILANDIA E-MAIL: [email protected]. MAGGIORI INFORMAZIONI SU: HTTP://IT.RBTH.COM/PARTNERS LA REPUBBLICA È EDITA DAL GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO SPA, INDIRIZZO: VIA CRISTOFORO COLOMBO 98. 00147 ROMA, TEL.: 06/84781 PER USUFRUIRE DI UNO SPAZIO PUBBLICITARIO SULL’INSERTO, CONTATTARE LA RESPONSABILE DELLA PUBBLICITÀ, JULIA GOLIKOVA AL SEGUENTE INDIRIZZO E-MAIL: [email protected] ©COPYRIGHT 2014, IFFG ROSSIYSKAYA GAZETA. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. ALEKSANDR GORBENKO: DIRETTORE DEL CDA; PAVEL NEGOITSA: DIRETTORE GENERALE; VLADISLAV FRONIN: CAPOREDATTORE CENTRALE. SONO VIETATE LA COPIA, LA DISTRIBUZIONE, LA RIPRODUZIONE DELLA PUBBLICAZIONE O DI UNA PARTE DELLA STESSA SENZA PREVIA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DI ROSSIYSKAYA GAZETA, QUALORA QUESTE NON SIANO DA INTENDERSI A USO PRIVATO. 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VLADIMIR ZAVIALOV UFFICIO STAMPA (4) RBTH Alcuni dei quadri esposti al Palazzo Reale di Milano. Sopra: "Nudo sopra Vitebsk", 1933. A destra: una foto dell'artista AFP/EASTNEWS Quella modernità assoluta, sospesa tra poesia e favola. Tra un passato da comprendere e rielaborare all’infinito e l’ambizione smodata a costruire un futuro “magico” capace di incanalare il presente in una continua e avventurosa ricerca di senso. Ricerca pittorica, colorata, spiazzante. Surreale e allo stesso tempo radicata nel suolo della tradizione. Una ricerca che Marc Chagall compiva sempre a partire dalla sua terra: da quella Russia del primo Novecento che più che essere luogo geografico e storico, era luogo dello spirito. Luogo di contraddizioni, allo stesso tempo denso ed evanescente. Quasi un secolo d’arte, riassunto nella biografia di uno dei grandi maestri dell’arte del ‘900. Un tragitto esistenziale e artistico, un labirinto di colori e forme, che appare in tutta la sua avvolgente bellezza nella mostra dedicata al pittore, inaugurata oggi al Palazzo Reale di Milano. Oltre 220 opere – in esposizione fino al 1° febbraio 2015 - per quella che è di sicuro la più grande retrospettiva mai dedicata in Italia a Marc Chagall. Il catalogo è impressionante: dipinti che arrivano da collezioni private – e che a volte sono del tutto inediti per il grande pubblico – trovano il loro posto di fianco ai grandi capolavori che riempiono i libri di storia dell’arte. Da "Le Petit Salon", il suo primo quadro, che Chagall realizza durante una visita a San Pietroburgo, fino ai “monumenti” che hanno contraddistinto il suo lavoro nella seconda metà del secolo scorso. Cultura ebraica, tradizione russa, lo spirito delle avanguardie. Sono queste, a voler semplificare, le coordinate artistiche e culturali attraverso cui si muove l’intera opera del pittore russo. Un mago della sintesi, un genio che affida ai colori e alle figure il compito di chiarificare il proprio mondo. Basta andare con la memoria, per esempio, a quella Introduzione al Teatro Ebraico, 1920, in cui Chagall mette in scena quello che a prima vista appare come un impossibile connubio: le scomposizioni che arrivano dal cubismo e i temi della propria storia personale. Tutto elaborato su commissione: era il 20 novembre del 1920 e Chagall inizia, su invito del critico Abram Efros, le decorazioni al Teatro ebraico statale Kamerny in via Tchernychevskij a Mosca. La mostra al Palazzo Reale di Milano segue la vita del pittore in modo cronologico. Dalle opere realizzate in Russia prima del 1910 fino ai lavori del primo periodo parigino, quella fase di “eroici furori” interrotta dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Un periodo di studio in cui Chagall può confrontare il suo lavoro con quelli di Henri Laurens, Amedeo Modigliani, Chaim Soutine. Un periodo in cui Chagall mette a fuoco la propria poetica: la forza della creatività e della poesia, l’arte utilizzata per ribaltare, trasfigurandolo, ogni luogo comune, ogni momento “normale” della vita quotidiana. Come non ricordare l’Omaggio ad Apollinaire: uomo e donna fusi in un unico corpo, il cuore trafitto e la mela della tentazione. La pittura che diventa la cronaca più affidabile delle trasformazioni dello spirito europeo. Poi il ritorno in Russia, la fase rivoluzionaria della sua pittura. E l’arte sempre vissuta come una dimensione comunitaria. È il 1915 e Chagall espone al Salon artistico di Mosca. Sono i giorni del confronto con Blok, Da sinistra a destra: La mucca con l’ombrello, 1946. Il trionfo della musica – Maquette per il murale al Metropolitan Opera di New York, 1966. Resurrezione in riva al fiume, 1947 Esenin, Majakovskij. L’ebreo in rosso, L’ebreo in preghiera, Gli amanti in rosa, Lo Specchio. E poi l’impegno civile e politico per il nuovo Stato sovietico: come nel 1918, quando il pittore coordina i festeggiamenti e le manifestazioni artistiche collegate al primo anniversario della Rivoluzione. Poi di nuovo via, nel 1921, questa volta per sempre. L’esilio a Parigi, l’Europa che viene a poco a poco coperta dalle ombre del nazismo e del fascismo. Chagall, origini ebree, deve fuggire. A Marsiglia, in Spagna, in Portogallo. Poi il viaggio in America, ultima spiaggia per sfuggire alle persecuzioni. E nel 1944 il ritorno in Francia, a guerra quasi finita e alle prese con l’insanabile dolore per la perdita di Bella Rosenfeld, nè più nè meno che l’amore della vita, la musa, l’amica con cui condividere ogni momento. E dalla fine della guerra, fino alla sua morte, quasi centenario nel 1985, Chagall lavora sulle proprie origini ebraiche. Visita Israele nel 1957 e tre anni dopo“dona”alla Sinagoga dell’ospedale Hadassah Ein Karen una vetrata che rischierà di essere distrutta durante la Guerra dei Sei Giorni. Poi, nel 1966, progetta un affresco per il nuovo parlamento israeliano. Ma la ricerca delle radici si compie durante i suoi ritorni in Russia.Viene accolto come un padre della Patria, ma rifiuta più volte di ritornare a Vitebsk, la sua città natale. Come a sottolineare che l’unica geografia possibile è quella dello spirito, quella di una coscienza sempre alle prese solo ed esclusivamente con il gesto pittorico come unico modo per aderire alla storia. L'INTERVISTA CLAUDIA ZEVI "Le radici da riscoprire cuore della sua opera" Nella più grande retrospettiva italiana mai dedicata a Marc Chagall, allestita a Milano a Palazzo Reale, il pittore russo è ritratto nella sua fedeltà alla cultura d’origine, felicemente preservata nelle tempeste di una vita segnata dalla storia e dagli esili. È l’ideatrice e curatrice della mostra, Claudia Zevi, a porre l’accento sulle radici russe dell’artista, costitutive della sua originale modernità. Come nasce l'idea di una grande mostra su Chagall? Volevamo spiegare come Chagall, artista dallo stile e dalla poetica riconoscibilissimi, che ha sempre goduto di grande successo, possieda una straordinaria attualità, dovuta proprio alla capacità di partire dalla tradizione russa delle favole e dei lubki, (stampe popolari, ndr), unirla alla cultura ebraica di famiglia e confrontarla successivamente con la prospettiva occidentale. Il suo è un ideale esempio di contaminazione, in cui la specificità della propria tradizione si sviluppa e si arricchisce nel confronto con altre culture. Qual è, all’interno della mostra, lo spazio dedicato agli anni russi del pittore? Ci sono sei sale che indagano la formazione di Chagall, dagli esordi nella nativa Vitebsk (oggi in Bielorussia, allora parte dell’Impero Russo, ndr), che torna come villaggio sullo sfondo di molte opere, anche della maturità. Degli anni russi sono inoltre i ritratti dei familiari e di Bella, l’amatissima moglie, conosciuta nel paese natale, protagonista anche della serie degli innamorati. Il periodo di studio a San Pietroburgo è documentato per esempio dal prezioso quadretto "Le Petit salon", con il quale Chagall si presentò al maestro Lev Bakst, che lo ammonì sull'importanza di controllare i colori. Della permanenza a Mosca sono invece in mostra i disegni per i personaggi, le scenografie e i costumi del Teatro ebraico, riprodotto in dimensioni reali grazie a fotografie dell’epoca. Com’è invece esplicitata in mostra la svolta dell’esilio a Parigi, nel 1923, dopo l’emarginazione seguita all’adesione entusiastica alla rivoluzione? Il tema, quanto mai d’attualità, è centrale nella concezione della mostra; Chagall ne patì ben tre: a Parigi appunto, in America per le persecuzioni naziste e di nuovo in Francia. Le vicissitudini del viaggio che lo portò a lasciare la Russia ormai sovietica sono raccontate nei dettagli in un suo scritto inedito, scoperto di recente: è pubblicato nel catalogo della mostra e vi invito a leggerlo. Alla base delle motivazioni della fuga ci fu lo scontro con gli esponenti dell’avanguardia russa, votati all’astrattismo quanto Chagall credeva nel figurativismo. Anche in esilio i temi russi restano vivi? Assolutamente sì. Anzi, negli anni'40 a NewYork, provato dalla morte della moglie, Chagall ritrovò la sua creatività proprio lavorando ai bozzetti dell’opera "Aleko" di Rakhmaninov e del balletto "L’Uccello di fuoco" di Stravinskij, presenti in mostra. Di soggetto russo esponiamo anche le incisioni originali dell’autobiografia "Ma vie" con scene di vita rurale e le scenografie per il teatro di Gogol, con cui l'artista condivideva l’attenzione per le persone comuni. Neppure il legame con il mondo sovietico si spezzò? Non del tutto: Chagall tornò più volte in Unione Sovietica, accolto con grandi onori; in un’occasione firmò i suoi bozzetti del Teatro ebraico per la Galleria Tretjakov di Mosca. Rimase sempre, insomma, un ebreo russo impregnato della cultura d’origine, linea di sviluppo di tutta la sua arte. Valentina Bonelli 08 www.it.rbth.com Tempo libero INTERVISTA SILVANO SPADA Il sodalizio tra Italia e Russia al Todi Festival coincide con un momento delicato delle relazioni internazionali. In questo contesto quale ruolo assolvono l’arte e l’interscambio culturale? Quando lo scorso anno ho deciso di dedicare il festival alla Russia era un momento diverso rispetto a quanto avvenuto successivamente, tant’è che non poche persone, anche chi era interessato alla realizzazione del progetto, mi suggerivano di soprassedere. Ho detto di no perché volevo parlare della Federazione e del popolo che amo e gli aspetti politici erano secondari. Il rapporto tra cultura e potere è trasversaleanumerosieventi:dalromanzodiVladimir Sorokin, “La giornata di un Opricnik”, in cui l’autore immagina la Russia del 2027 come una monarchia restaurata e repressiva, alle mostre sulla propaganda sovietica o l’avanguardia di Majakovskij. Quale ricerca emerge da parte degli artisti e intellettuali in questi contributi? Il concetto di base è la libertà, ognuno è libero di esprimersi e l’arte e la cultura dovrebbero esserne il primo segno, anche perchè sono convinto che le diversità di opinioni siano una ricchezza e con questo non intendo solo quelle contrapposte. Per esempio Tolstoj fu all’avanguardia nell’immaginare una scuola diversa poichè inventò, a partire dalla scuola nella sua tenuta Jasnaja Poljana un tipo di lezione adatta sia ai figli dei contadini che a quelli degli zar. Quanto è attuale oggi in Italia la lezione di Tolstoj? Nel principio è sempre validissima ma nella pratica ci sono oggettive difficoltà poichè un tipo di rigore, o meglio... di metodo, è sempre necessario. L’altra opera teatrale dedicata alla Russia è “Quando l’amore è Cechov” tratta da MOSCA NOTTURNA ten eb re e qu I cin tou rm iglio r lle de e r o i con il fav DOPO IL TRAMONTO LA CAPITALE RUSSA ASSUME UN ASPETTO DIVERSO. UNA BREZZA LEGGERA SI LEVA DAL FIUME E MIGLIAIA DI LUCI RISCHIARANO I NUMEROSI PARCHI DELLA CITTÀ. SE DESIDERATE SCOPRIRE UNA MOSCA DIVERSA DA QUELLA CHE VI È FAMILIARE, PRENOTATE UNA DI QUESTE ESCURSIONI NOTTURNE Cechov con quest’opera continua la sua ricerca delle parti più intime dell’animo umano, prova ad esplorare le insoddisfazioni interiori che tutti, chi più chi meno, abbiamo. UFFICIO STAMPA È passato da poco mezzogiorno quando Silvano Spada, direttore artistico del Todi Festival, ci accoglie nella penombra del soppalco che sovrasta l’ufficio della rassegna teatrale che ogni estate, da circa 30 anni, si svolge nell’omonimo borgo medioevale in provincia di Perugia. Quest’anno con un focus sulla Russia coronato dal patrocinio, tra gli altri, del ministero della Cultura russa e dell’Ambasciata della Federazione. Camicia a righe, sigarette e accendino sempre vicino, dopo una calorosa stretta di mano, il patron della kermesse ci riceve nel suo quartier generale. UFFICIO STAMPA Arte e cultura, strade maestre per il futuro Silvano Spada, direttore artistico del Todi Festival con focus sulla Russia “L’Orso, scherzo in un atto” di Anton Cechov, una rilettura della vicenda della vedova insidiata i cui temi si discostano dal teatro sociale di Tolstoj. VISIT RUSSIA La compagnia di viaggi Visit Russia propone giri notturni della capitale a bordo di un’auto o di un furgoncino con autista privato. Le visite hanno una durata di tre ore e costano 84 dollari (poco più di 60 euro). Oltre ai monumenti più famosi della città sarà infatti possibile ammirare il distretto commerciale di Moscow City, visitare la stazione della metropolitana di Vorobyovy Gory e vedere la sede principale dell’Università statale. Qui è possibile godere di una veduta indimenticabile della città. www.visitrussia.com/ Come s’inquadra, all’interno delle iniziative dedicate alla Russia, il dibattito sulla Sinistra italiana con politici come Fausto Bertinotti e Gennaro Migliore? La storia politica della Russia è così importante da essere ancora presente nel dibattito attuale. Ci è sembrato interessante far parlare chi in Italia ha avuto come riferimento i suoi uomini e le sue idee come appunto Bertinotti, che ne ha memoria storica, e Migliore, proveniente da un per- MOSGUIDES I tour notturni della capitale organizzati da Mosguides propongono diversi itinerari e una varietà di orari. La durata del tour viene determinata dagli stessi partecipanti e le guide sono pronte a prenotare in anticipo un tavolo in un particolare ristorante o un locale della città. I tour possono essere percorsi a piedi, in auto o in barca. Prezzi ed orari sono disponibili su richiesta. www.en.mosguides.ru/ moscow/night/ TOURS BY LOCALS L’ufficio moscovita di Tours by locals offre diversi percorsi notturni della capitale, pensati per gruppi (per otto persone il costo può raggiungere i 180 euro) o per singoli individui. La durata media è di tre ore, ma il percorso dipende dai desideri dei partecipanti. Ogni guida di Tours by locals è in grado di proporre itinerari specifici in base alle esigenze dei clienti. www.toursbylocals.com/ night-moscow corso analogo, ma appartenente a una generazione successiva e con un futuro ancora da scrivere. Quel che resta della sinistra italiana continua dunque la ricerca della propria identità al cospetto dell’eredità del comunismo russo. Quale sarà invece la finestra sul mondo per l’edizione 2015 del Todi Festival? Credo ce ne saranno due e che la curiosità si sposterà verso la Cina, il Brasile o l’India. Insomma, una scelta diversa ma, a quanto pare, geopoliticamente coerente con quella di quest’anno. Rosa Lella CITY DISCOVERY Per i viaggiatori più avventurosi e gli amanti delle leggende urbane, City discovery propone un tour notturno che percorre a piedi i tunnel segreti della Metro-2, passando dalla prigione del Kgb. I partecipanti saliranno anche a bordo di un tram notturno, vedranno il chilometro zero e visiteranno Khitrovka, che nei primi anni del ventesimo secolo era il centro della criminalità moscovita. I biglietti per gli adulti costano 25 euro. www.city-discovery.com/ moscow CITY SIGHTSEEING MOSCA Quando scende la sera il traffico si dilegua e i pullman a due piani del tour “Mosca non dorme mai” riescono a circolare più agevolmente lungo le strade cittadine. I pullman partono tutti i giorni dalla Piazza Rossa tra le sette e mezza e le dieci di sera. L’escursione di un’ora consente di ammirare le principali attrazioni del centro storico. Un biglietto per adulti costa ventitré dollari, dura 24 ore e permette di scendere e salire a qualsiasi fermata lungo il percorso. www.city-sightseeing.com/ www.city-sightseeing.com Tu t t e q u e s t e e s c u r s i o n i s o n o i n i n g l e s e , m a s u r i c h i e s t a è p o s s i b i l e o r g a n i z z a r n e a l t r e , i n l i n g u e d i v e r s e T R AV E L 2 M O S C O W. C O M
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