IL CONCETTO DI TERRA Dallo Sciamanesimo al

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Shiatsu news - Numero 45 - Settembre 2014 - Aut. Trib. di Milano n. 113 del 24.02.2003 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale 70% D.C. Roma
NEWS
IL CONCETTO DI TERRA
Dallo Sciamanesimo
al Taoismo
LA LEGATORIA TRADIZIONALE
GIAPPONESE
TRA UN TRATTAMENTO
E L’ALTRO
I KOAN DELLE POESIE
NUTRIRE LA TERRA
IN DIETETICA CINESE
DIAITA,
QUESTA SCONOSCIUTA
COMMERCIALISTA:
INQUADRAMENTO FISCALE
SCATTI D’AUTUNNO
NOTIZIE DALLE REGIONI
E SEGRETERIA
L’OROSCOPO
DEI MERIDIANI
ACCORDI ED OPPORTUNITÀ
FEDERAZIONE ITALIANA SHIATSU
INSEGNANTI E OPERATORI
MASTER POSTCURRICOLARE
2014-2015
Calendario e titoli seminari
U 27-28 settembre 2014 a Verona con Attilio Somenzi
“La pressione: alla riscoperta delle basi dello shiatsu, trattamento del dolore,
sblocco delle vertebre”
U 11-12 ottobre 2014 a Verona con Attilio Somenzi
“Le fasce, trattare oltre i meridiani; vaso governatore e vaso concezione”
U 25-26 ottobre 2014 a Milano con Attilio Somenzi
“Il rocking, il ritmo che smuove l’energia; il kenbiki, muovendosi all’interno
delle strutture, il cuore”
U 8-9 novembre 2014 a Vicenza con Maria Grazioli
“Masunaga: percezione e consapevolezza dell’operatore nella relazione shiatsu”
U 29-30 novembre 2014 a Verona con Attilio Somenzi
“La postura e sua valutazione; lo stress; gli aggiustamenti passivi”
U 17-18 gennaio 2015 a Verona con Franca Bedin
“Introduzione alla Medicina Tradizionale Cinese”
U 31 gennaio - 1 febbraio 2015 a Verona con Attilio Somenzi
“Kyo/jitsu: la natura olistica del kyo, la forza dello jitsu”
U 21-22 febbraio 2015 a Verona con Attilio Somenzi e Fabrizio Bonanomi
“La moxa, teoria e prime applicazioni”
U 14-15 marzo a Verona 2015 con Attilio Somenzi
“Pulizia delle anche, gli aggiustamenti passivi, trattamento del torace”
U 28-29 marzo a Verona 2015 con Maria Grazioli e Valerio Spagnolli
“Shiatsu sul lettino e shiatsu a 4 mani”
U 18-19 aprile a Verona 2015 con Attilio Somenzi
“I livelli di frequenza dell’energia, la formazione delle strutture energetiche,
il corpo eterico”
U 9-10 maggio 2015 a Verona con Attilio Somenzi
“Allineamento del canale spirituale,i chakra: teoria e trattamento”
P.S. - È possibile la frequenza a singoli seminari. Saranno inserite supervisioni e discussioni
e confronti su casi trattati dagli allievi.
Punti Ecos assegnati, punti Educis richiesti
Scuola Internazionale di Shiatsu-Italia
via F.lli Alessandri, 27 - 37124 Verona - Tel. 0458010845 - www.shiatsu.it
ABCDEFGHILM
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NEWS
N. 45 - Settembre 2014
Direttore Responsabile
e di Redazione
Fabrizio Bonanomi
Redazione
Loredana Banfi
Fabrizio Diem
Gianni Fumagalli
Segreteria
Fabrizio Diem
Hanno partecipato
Dorotea Carbonara
Carlo Di Stanislao
Emilio Simongini
Rossella Brotzu
Luca Cisternino
Sabina Mannucci
Silvia Clara Mori
Engaku Taino
Lena Tritto
Monica Borio
Savina Bonnin
Renzo Chiampo
Teresa Nigro
Alessandro Rovelli
Yu Sen
Nadia Simonato
Antonio Palumbo
Bruna Capra
Francesca de Franceschi
Paola Lestini
Luca Pella
Giuseppe Orlando
Istituto Culturale
Direttivo
La Redazione ringrazia
tutti coloro che hanno
collaborato alla buona
riuscita di questo numero
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Segreteria di redazione
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Pubblicità
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Edito dalla
Federazione Italiana Shiatsu
Insegnanti e Operatori
P.zza San Cosimato, 30
00153 Roma
tel. 06 44258487
fax +39 178 2203735
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FEDERAZIONE ITALIANA SHIATSU
INSEGNANTI E OPERATORI
Contenuti
2 I siti dello shiatsu e della FISieo
3 Comunicazioni dal Presidente
4 Il concetto di Terra,
dallo Sciamanesimo al Taoismo
Carlo Di Stanislao, Emilio Simongini,
Rosa Brotzu, Fabrizio Bonanomi
16 La legatoria tradizionale giapponese
Sabina Mannucci
22 Tra un trattamento e l’altro
Silvia Clara Mori
25 I Koan delle Poesie Caso n°2
Engaku Taino, Fabrizio Bonanomi
28 Dietetica cinese: nutrire e sostenere la Terra
Lena Tritto
30 Diaita (dieta), questa sconosciuta...
Monica Borio
32 Commercialista: inquadramento
fiscale dell’operatore shiatsu
Savina Bonnin, Renzo Chiampo
35 Notizie dalla Segreteria
Stampa
36 L’Autunno negli scatti di…
Teresa Nigro
Alessandro Rovelli
”
A.G.BELLAVITE srl - Missaglia (Lc)
Luca Cisternino
21 Haiku
Progetto grafico e Impaginazione
A&B - Besana in Brianza (MB)
4_RR[=_V[aV[T
Dorotea Carbonara
38 Oroscopo dei Meridiani
Yu Sen
40 Accordi ed opportunità
Nadia Simonato
44 Volontariato: la VIS FISieo e gli anziani
45 Notizie dalle Regioni
Antonio Palumbo
Bruna Capra, Francesca De Franceschi,
Luca Pella, Paola Lestini, Giuseppe Orlando
ZeroEmissionProduct®.
A.G. Bellavite srl ha azzerato
totalmente le emissioni di Gas a
effetto Serra prodotte direttamente
o indirettamente per la sua
realizzazione.
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I SITI DELLO SHIATSU E DELLA FISieo
2
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SITO SHIATSUNEWS
Il sito di Shiatsu News è stato recentemente
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è che dallo scorso numero in poi, è possibile scaricare il formato sfogliabile sul proprio
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e Rappresentanti regionali, la rivista accoglie
articoli tecnici, culturali e filosofici.
Nelle pagine che seguono questa
traccia culturale, questo filo conduttore, è
riconoscibile dagli articoli che riportano il logo
“fil rouge”.
Per i nuovi lettori a cui diamo il benvenuto,
ricordiamo che nel “fil rouge” potrete
trovare un insieme di argomenti che da
un lato stimolano l’introspezione, dall’altro
promuovono la riscoperta di ambiti sottili
grazie ai quali la vita può assumere significati
diversi, particolari e, a volte, si avvicinano
all’intimità dell’essere.
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n. 45 - Settembre 2014
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dello Shiatsu
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lasettimana
DAL DIRETTIVO
3
La questione
“FORMAZIONE
E COMPETENZE”
di Dorotea Carbonara
C
ari Soci,
da tempo si discute sull’annosa questione legata alla
Formazione dell’Operatore Shiatsu ed alle relative sue competenze. In che modo, con quali caratteristiche, con che iter è necessario
formare il professionista shiatsu è
argomento di lana caprina, tuttavia alcuni importanti passi sono
stati fatti e si faranno nell’immediato futuro, allo scopo di sbrogliare la matassa.
Dorotea
Carbonara
“Formazione, competenza e occupazione nel settore delle Discipline bionaturali - Ad ognuno la sua competenza, il ruolo delle associazioni.”, è il
titolo di un evento proposto qualche tempo fa dalla FISieo, e promosso dalla Confederazione DBN,
è stato il primo incontro pubblico organizzato, appunto, per fare chiarezza sulla necessità di un’effettiva garanzia della competenza per operatori
e formatori di questo settore, in base alla recente
Legge nazionale 4/2013.
È necessario rivendicare l’importanza fondamentale che in base alla Legge 4/13, ha assunto l’“Attestato di qualità e qualificazione professionale”,
rilasciato dalla FISieo. Documento che, attestando
la formazione e la competenza dell’Operatore, costituisce reale garanzia per l’utenza.
Il 26 settembre, a cavallo dell’uscita di questo numero del giornale, si svolge a Milano un incontro
aperto dal titolo “Formazione, competenza e occupazione nel settore delle discipline bionaturali – Ad ognuno la sua competenza – Il ruolo delle
Associazioni”, che affronta molte delle questioni
sul tappeto.
Questo evento è nato come risposta necessaria alla
presentazione, da parte dell’ente di formazione
Capac, di un progetto sulla formazione della figura professionale di “Operatore del Benessere
con competenze in discipline bio
naturali (shiatsu, riflessologia e
massaggio ayurvedico)” riservato
a persone in possesso della qualifica di estetista o con diploma di
tecnico dei trattamenti estetici,
che prevede il rilascio di un attestato di competenza regionale in
Shiatsu e Riflessologia.
Questo corso, finanziato con il contributo del Fondo Sociale Europeo, pubblicizza una durata complessiva di 360 ore di lezioni teorico-applicative,
per tutte e tre le discipline, a cui si aggiungono
150 ore in tirocinio (sempre per le tre discipline).
Questa previsione di durata contrasta fortemente
il nostro iter formativo e svaluta l’operatore shiatsu in quanto tale.
In buona sostanza, dopo avere provato in diversi
modi ad avere l’esclusiva su tutte le DBN (proposte di legge, regolamenti comunali, ecc.), il mondo
dell’estetica prova ora ad aggirare l’ostacolo (che
saremmo noi) “formando” a sua volta operatori.
Questo evento Milanese, ed i prossimi, hanno
l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle Istituzioni, perché tengano conto degli iter formativi
deliberati dalle Associazioni Professionali e del
valore dei nostri “attestati di qualità e qualificazione professionale”, volti all’interesse del consumatore e degli operatori che, non senza sacrificio,
si sono muniti dell’adeguata preparazione e degli
insegnanti/formatori, oltremodo fortemente penalizzati da questo tipo di operazioni commerciali.
Insomma abbiamo ancora tanto da fare …
A presto,
Dorotea Carbonara
•
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IL CONCETTO DI TERRA,
dallo SCIAMANESIMO
al TAOISMO,
nella cultura cinese
a cura di Carlo Di Stanislao, Emilio Simongini, Rosa Brotzu, Fabrizio Bonanomi
… occorre senza dubbio come prima cosa una certa
affinità spirituale con il grande pensatore cinese, che renda
possibile quella perfetta fusione coll’autore che nessun mezzo
estrinseco e puramente filologico potrà mai provocare; ma è pure
indispensabile non soltanto esser padroni della lingua in cui il Taote-king è scritto, bensì anche non ignorarne le interpretazioni che
gli indigeni ne hanno dato, avere una certa dimestichezza con la
folla dei commentatori, e un’idea almeno delle forme assunte dal
pensiero di Laotze e degli influssi da questo esercitati attraverso
i secoli, sulla letteratura, sull’arte, sull’anima cinese insomma
Giuseppe Tucci
Riassunto: Sciamanesimo e
taoismo sono strettamente legati e, anzi, si può affermare che, il
taoismo è la naturale evoluzione intellettiva e dottrinale dello
sciamanesimo primordiale cinese. Esaminando il concetto di
Terra, madre, ma anche luogo
delle forme ctoniche definite demoni e fantasmi, si evidenziano
le interconnessioni fra questi
due antichi pensieri.
Parole chiave: Terra, sciamanesimo, taoismo.
I
l nome più antico della Terra,
ritrovato nelle remote iscrizioni di Mu, è “Uras”, che significa “sostanza grezza da plasmare”. Un altro nome è “Pneumas”,
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ossia “Spirito che dona la vita”; i
Sumeri la denominavano “Qi”,
cioè “energia”. Altri nomi erano:
Agora, Gaia, Saras … ecc. Il nome
della Terra dovrebbe essere
“Vita” e questo nome richiama la
“Madre”. Gli sciamani chiamano
la Terra la “Grande Madre”. Ma
questa madre, esigente e criptica,
va interpretata e controllata, perché può trarre in inganno o diventare distruttiva. Gli sciamani
sono i guardiani della Terra, il
ponte tra la “Civiltà Umana” e
gli “elementi” che costituiscono
le intelligenze animiche creatrici
del Pianeta. Gli Sciamani hanno
trasmesso la saggezza per molte
generazioni e hanno protetto
l’ecosistema planetario per deci-
ne di migliaia di anni, lungo
l’evoluzione di questa civiltà.
Ora loro avvertono che l’uomo
ha superato ogni limite della sua
pazzia e, malgrado gli avvertimenti già mandati negli ultimi
anni, il cambiamento di coscienza ritarda la sua ascesi. Gli Sciamani sono consapevoli del cambiamento imminente del Pianeta
che, per la sua natura di “Madre”, deve ora guarire per poter
poi continuare a occuparsi della
vita da lei generata. Gli Sciamani
dicono che la Terra è viva e che la
sostanza vitale di cui è costituita
è un fluido plasmoide ancestrale
che fa evolvere le forme in base
alla necessità di una continua armonia tra le parti che costituisco-
SAGGISTICA
5
Fuxi e la sorella Nüwa
in un antico dipinto
no il corpo della Grande Madre.
Presso molte civiltà del passato,
la magia ha assolto soprattutto il
compito di dominare le forze
della natura a beneficio degli uomini. Circa cinquemila anni fa
una popolazione tribale si stabilì
lungo le sponde del Fiume Giallo
nella Cina del nord. Questa popolazione non aveva un’identità
nazionale e non si avventurava
mai lontano dalle rive del fiume:
le attività quotidiane consistevano nel cacciare, pescare, badare
alle greggi e coltivare piccoli appezzamenti di terreno. Per queq
ste popolazioni vento (feng
)e
acqua (shui
) erano cose importanti: venti leggeri portavano
buoni raccolti, le acque dei fiumi
o e assiportavano cibo
opravvicuravano la sopravvivenza. D’altra parte i
uggevano i
venti forti distruggevano
ue stagnanti
raccolti le acque
attie, le piene
portavano malattie,
vano disastrodei fiumi portavano
se inondazioni. Si credeva che
a, la pioggia, la
il vento, l’acqua,
nebbia, il sole, lee nuvole fossero
) del cielo e dell’energia (qi
la terra, l’energia
ia in movimento calmo portava
va nutrimento,
l’energia stagnante
ante o vorticosa
era distruttiva. Di notte, nei
villaggi, le persone
one si raccoglievano attorno
no ai fuochi e si raccontavano
avano di
come avevano perso
le greggi in seguito
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NEWS
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agli assalti delle belve feroci, oppure della violenza del fiume in
piena che aveva spazzato via i
raccolti. Ma parlavano anche di
come i loro capi avessero scacciato le belve feroci e respinto le
inondazioni. Le tribù primitive
cinesi erano guidate da re-sciamani che possedevano poteri eccezionali: dominavano gli elementi, conoscevano le vie del
vento e dell’acqua, i fiumi si piegavano al loro volere, le piante e
gli animali rivelavano i loro poteri, parlavano con le forze invisibili, salivano ai cieli e si recavano sottoterra per acquisire nuove
conoscenze utili alla tribù. I più
famosi capi leggendari
sciamani
gg
furono Fu Xi (
) e Fu Yu. Fu
Xi fu uno dei mitici sovrani cinesi, vissuto, secondo la tradizione,
tra il 2952 e il 2836 a.C. Narra la
leggenda che la madre, una ragazza chiamata Huaxu, un giorno soleggiato si divertiva accanto
ad una palude; un’orma gigante
la attrasse ed ella, piena di interesse, la calpestò con i piedi, rimanendo incinta di Fu Xi. In
quella palude, abitavano i draghi: sembra, infatti, che Fu Xi
avesse quattro occhi e una coda
di serpente; veniva rappresentato sempre allacciato, tramite la
coda, alla sorella Nüwa, che prese in sposa, lei con un compasso,
Fu Xi
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lui con una squadra in mano; i
due strumenti indicano che i due
sovrani inventarono norme, regole, standard. I riti e le pratiche
religiose derivate dallo sciamanesimo hanno lo scopo di mettere in comunicazione con gli spiriti e proteggere dai demoni; si
tratta dunque di una via per mitigare le sofferenze umane. Difatti, Fu Xi, è considerato il primo
eroe civilizzatore cinese, in quanto a lui vengono attribuite l’invenzione della metallurgia, della
scrittura, del calendario, oltre ad
essere stato anche l’iniziatore di
varie attività umane, tra cui l’allevamento degli animali, la pesca, la musica. Secondo la tradizione, Fu Xi è reputato essere il
fondatore dell’arte divinatoria in
Cina in seguito alla sua scoperta
di Ho Tu (la sequenza del fiume
Ho) che costituisce il prototipo
degli Otto Trigrammi del Cielo
Anteriore (Tou Tian Ba Gua).
Questa sequenza era scritta sul
dorso di un cavallo che emerse
dalle acque del fiume Ho. Questa
sequenza è utilizzata dal Feng
Shui (
) per l’identificazione
di luoghi propizi per la sepoltura
dei defunti. Secondo la tradizione, il mitico Fu Yu ( Yu il Grande Dà Yù,
) sarebbe stato il
fondatore della dinastia Xia
(2200-1750 a.C.) che avrebbe conFu Yu
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tato in tutto 17 sovrani. Non sappiamo molto di questo periodo,
all’infuori dei racconti mitici; tuttavia dai reperti archeologici in
nostro possesso, è possibile stabilire che in questo periodo la
Cina aveva già una società strutturata con un’agricoltura ed un
artigianato relativamente avanzati. Le leggende raccontano che
Yu non era un comune mortale.
Non aveva una madre ma fu generato direttamente dal corpo
del padre Kun. Kun era stato
scelto dal capo tribù Shun per respingere le inondazioni, ma fallì
e perse la vita; il suo cadavere fu
abbandonato alle pendici di un
monte. Per tre anni Yu rimase
dentro il cadavere del padre. Poi
Shun risuscitò nelle sembianze
di un orso bruno: si aprì allora la
pancia e fece uscire Yu, che si trasformò anche lui in un orso. Si
racconta che per tutta la vita
l’aspetto di Yu continuò ad oscillare fra umano e ferino e che
camminò sempre con un’andatura strascicata che divenne nota
come il “passo dell’orso”. Al
tempo della dinastia Zhou, un
migliaio di anni dopo la leggendaria epoca di Yu, i sacerdoti si
vestivano ancora di pelli d’orso e
quando eseguivano la danza della forza in onore di Yu il Grande
grugnivano e trascinavano i piedi. Si racconta che quando Yu
crebbe continuò il lavoro del padre e riuscì dove lui aveva fallito
perché le forze sacre gli avevano
fatto dono del mitico Libro delle
Acque (Shui Jing
). Inoltre
Yu viaggiò spesso fino alle stelle
per imparare dagli spiriti celesti.
La danza di Yu, una danza della
forza capace di far volare Yu fino
al cielo, si è conservata nei testi
taoisti, e fu danzata da generazioni di sacerdoti, mistici e stregoni: ancora oggi viene danzata
dai praticanti delle arti alchemiche interiori. Yu non era solo in
grado di assumere l’aspetto degli
animali, ma li comprendeva e si
fidava di loro; gli animali gli ri-
SAGGISTICA
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Gli Otto Trigrammi del Cielo Anteriore
La disposizione dei numeri
sul carapace di tartaruga
velavano in cambio i loro segreti.
Quando le acque dell’inondazione si ritirarono, Yu vide una tartaruga emergere dal fiume: sul
suo dorso c’era il disegno del
quadrato Lo Shu (la sequenza
del fiume Lo): esso contiene la
disposizione dei numeri da 1 a 9
all’interno di una griglia quadrata di nove settori rappresenta la
base degli Otto Trigrammi del
Cielo Posteriore. Questa sequenza è usata per predire il flusso dei
cambiamenti dei fenomeni. Una
caratteristica singolare di questa
disposizione di numeri è che la
loro somma risulta essere 15 in
qualunque ordine (verticale,
orizzontale obliquo) essi vengano sommati (quadrato magico).
Nel XII secolo la scuola agopunturale alchemica e, ancora oggi,
la scuola esoterica della “Tartaruga Meravigliosa” operante a
Taiwan, segue il carattere rituale
della rotazione degli aghi, secondo l’effetto desiderato, in relazione a questa sequenza. Tutti i tratti che la leggenda attribuisce a Fu
Xi e Fu Yu li caratterizzano come
sciamani: tra i poteri sciamanici
sono, infatti, tradizionalmente
inclusi le seguenti facoltà: il volo
verso il cielo, il viaggio sottoterra, la danza della forza, l’estasi e
l’improvvisa rivelazione, il potere di conversare con gli animali,
il potere sugli elementi, il potere
taumaturgico, la conoscenza delle virtù delle piante. Le più antiche testimonianze della pratica
della divinazione in nostro possesso risalgono all’inizio del II
millennio a.C. e consistono in
iscrizioni, ritrovate su ossa scapolari di ovini e di bovini e su
gusci di tartaruga. Da questi reperti emerge una caratteristica
peculiare della divinazione cinese: essa si esprime con oracoli assai chiari, pieni di buonsenso, del
tipo “Pioverà, non pioverà”, “Il
raccolto sarà buono” etc. Il carattere aleatorio della divinazione
non si traduce in un linguaggio
sibillino, che richieda per essere
interpretato la mediazione dello
sciamano o dell’indovino, ma
nella semplice alternativa del «sino». Molte interrogazioni oracolari si presentano in forme di
coppie di proposizioni parallele,
l’una positiva e l’altra negativa:
“Il re deve allearsi a quella tribù”, “Il re non deve allearsi a
quella tribù”. L’uomo propone
una semplice alternativa e le potenze divine non hanno altra
scelta che risponde-
re sì o no. Non si ha qui alcun
bisogno, per comunicare con il
soprannaturale, di entrare in
trance o di sospendere in qualunque modo il processo abituale
del pensiero cosciente. Contrariamente a società come la nostra, dove la divinazione è un fenomeno marginale, nella società
cinese antica costituisce una procedura normale nella pratica del
diritto, della medicina e della
vita quotidiana. Nel dodicesimo
secolo a.C. durante la prima fase
della dinastia Zhou (
), i re e
i nobili si servivano di sciamani
in qualità di consiglieri, indovini
e guaritori. Lo sciamanesimo divenne una istituzione e gli sciamani avevano il compito di esercitare i loro poteri a vantaggio
della comunità.
I compiti principali degli sciamani erano:
UÊ ˆ˜ÛœV>∜˜iÊ `i}ˆÊ ëˆriti: lo sciamano danzando
entrava in uno stato di trance,
offrendo così il proprio corpo
come dimora temporanea allo
spirito;
UÊ ˆ˜ÌiÀ«ÀiÌ>∜˜iÊ `iˆÊ Ügni: i sogni, considerati portatori di presagi inviati dagli spiriti, venivano interpretati dagli
sciamani;
UÊ iÌÌÕÀ>Ê `iˆÊ
presagi: dall’osservazione dei
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NEWS
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mutamenti che avvenivano nel
corso degli eventi, gli sciamani riuscivano a predire il corso
degli eventi;
U preghiera per la pioggia: lo sciamano eseguiva
danze e canti rituali per persuadere le forze sacre ad inviare la pioggia;
U guarigione: gli antichi cinesi credevano che le malattie
fossero provocate dagli assalti
degli spiriti maligni. Era logico
che la guarigione fosse aiutata dallo sciamano che sapeva
affrontare sia gli spiriti buoni
che quelli cattivi;
UÊ `ˆÛˆ˜>∜˜iÊ ViiÃÌi\ si
credeva che se ci fosse stata
armonia nei cieli ci sarebbe
stata pace, prosperità e armonia anche sulla terra. La chiave per raggiungere prosperità e pace era seguire La Via
Celeste (Dao
): gli sciamani
quindi erano chiamati a corte
per osservare i cieli ed interpretarne gli eventi.
Questo ruolo centrale della pratica divinatoria nella civiltà della
Cina antica va messo in rapporto all’importanza del culto degli
antenati, a cui era rivolta in larga
parte la religione. La Cina è un
paese vastissimo e continentale:
gli antichi cinesi credevano che la
loro terra fosse il mondo intero:
Zhong Guo (
,
), come
viene denominata la Cina dai cinesi, significa “Paese di Mezzo”
cioè “tutto ciò che sta tra i quattro mari”. In quanto paese continentale, la Cina sviluppò principalmente l’agricoltura come
mezzo di sostentamento: quindi
lungo tutta la storia, la politica
ed il pensiero sociale ed economico sono volti ai problemi della
utilizzazione e della distribuzione della terra. Sia i contadini sia
i proprietari devono vivere dove
è la loro terra, là dove vissero il
padre e il nonno e dove i figli
continueranno a vivere: ecco che
in un ambiente agricolo assume
un ruolo primario la famiglia. La
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
famiglia è stata la base del sistema sociale in Cina per millenni.
Per le stesse ragioni si sviluppò il
culto degli antenati: il primo della famiglia che si era stabilito su
quella terra diveniva il simbolo
dell’unità della famiglia e dall’aldilà influenzava positivamente
– se onorato – le sorti dei suoi
discendenti. Si rendevano culti
e sacrifici a diverse potenze della natura, come il Fiume Giallo,
la Terra, i Venti, i punti cardinali, determinate montagne, ma la
parte più cospicua dei sacrifici e
degli atti divinatori era dedicata
agli antenati reali, il cui culto appare notevolmente organizzato,
in contrasto con la molteplicità
incoerente dei culti riservati alle
divinità naturali. Gli antenati
sono percepiti come spiriti che
dimorano nel mondo dei morti
e dunque sono in grado di assicurare una mediazione con le
potenze soprannaturali, ma al
tempo stesso, in quanto membri
di una comunità familiare, continuano ad esercitare un ruolo in
seno a tale comunità. Dopo la dio dinastia Yin
nastia Shang (
(
)1600 – 1046 a.C.) regnò la
dinastia Zhou (
1046 – 256
a.C.) fondata dal mitico re Wen
, adepto alla divinazione.
Nelle sue mani gli Otto Trigrammi divennero potenti strumenti
per prevedere il corso degli eventi: Wen usò la sua comprensione
della natura ciclica dell’universo
per espandere gli otto trigrammi
in 64 esagrammi. Aiutato dal suo
ministro Kiang Sheng, anche lui
un maestro della divinazione,
sviluppò il sistema di divinazione contenuto nel Libro dei
Mutamenti (Yi Jing
). Con
l’Yi Jing cambia la tecnica divinatoria: dalla lettura dei disegni
provocati dalle screpolature nelle ossa si passa ad un livello più
astratto basato sul calcolo e sui
numeri; questo probabilmente
segna il passaggio da una mentalità religiosa ad un pensiero naturalistico, in quanto i segni non
rappresentano più la manifestazione della volontà degli spiriti,
ma come la figurazione di una situazione naturale, del modo con
cui le cose e le situazioni attuali
si sarebbero evolute. Lo sciamanesimo andò incontro ad un
periodo di decadenza nell’ultimo periodo della dinastia Zhou:
sacche di cultura sciamanica sopravvissero nelle regioni intorno
alla valle fluviale dello Yangtze
(Chang Jiang) e lungo la costa cinese sud-orientale. Questa zona
era allora occupata da tre regni
- Si
feudali: il regno di Chu (
Chuan orientale, Chong Qin), il
regno di Wu ( - Shang Hai) e il
regno di Yue (
) (Zhe Jiang).
Nel corso di tutta la storia cinese,
anche dopo che i regni di Chu,
Wu e Yue scomparvero come
entità politiche, le loro culture regionali continuarono ad influenzare la filosofia, la religione e le
pratiche spirituali della più ampia cultura nazionale. La diretta
influenza delle pratiche sciama-
Il Libro dei Mutamenti
SAGGISTICA
9
niche si può riscontrare negli
aspetti religiosi e magici del taoismo della dinastia Han (
206 a.C.-219 d.C). Un impatto ancora maggiore sul taoismo ebbe
l’incontro tra lo sciamanesimo
)e
e le filosofie di Lao Zi (
Zhuang Zi (
). Impatto che
spesso passa inosservato perché
molti studiosi considerano il Taoismo Filosofico (Dao Jia
) in antagonismo con il Taoismo
Religioso (Dao Jiao
). Lao
Zi era originario del villaggio di
Li nella contea di Fu, nel regno
di Chu: il fondatore della filosofia taoista visse dunque in una
società con forte cultura sciamanica. Ci sono molti paralleli tra i
poteri attribuiti a uno sciamano e
un “immortale” taoista: entrambi sono immuni al veleno, viaggiano attraverso le stelle, hanno
potere su gli elementi e possono
compiere imprese incredibili. Ma
con il tempo il Taoismo divenne
una religione organizzata che
aveva divinizzato Lao Zi, i riti
e le cerimonie di sciamanesimo
furono gradualmente abbandonati: sopravvissero solo nelle
società segrete di arti marziali
e divennero un mistico culto di
pochi adepti. Pertanto, in conclusione, è chiaro che, la pratica
della divinazione affonda le sue
origini nella cultura sciamanica
e questo non solo in Cina, ma in
tutte le altre tradizioni (popoli
artici, siberiani, sud-americani)
tuttavia quella cinese sembra
la più antica. I racconti mitologici hanno, come sempre, idealizzato e ingigantito le figure di
riferimento dell’epoca; in ogni
caso, molto sopravvive ancora
(gli sciamani oggi viaggiano in
aereo …) e la pratica dello Yi
Jing sembra avere riacquistato
nuova vita. Pensate che ancora
oggi a Jining, nella provincia
dello Shandong, esiste la tomba
di Fu Xi: il terzo giorno di marzo
secondo il calendario lunare, gli
abitanti dei villaggi vicini si riuniscono qui per fare sacrifici a
questo fondatore della civiltà della nazione cinese.
Dobbiamo qui
chiarire, che
lo sciamanesimo è uno dei
fenomeni più
antichi della
nostra cultura,
il suo contenuto è estremamente eterogeneo e vasto e nel suo
ambito rientrano attività come la
divinazione, le preghiere per la
pioggia, l’interpretazione dei sogni, l’allontanamento delle epidemie, i sacrifici agli spiriti etc.
etc. Esso costituisce una costante
della cultura primitiva: in caso
di malattia, lo sciamano prega
gli spiriti e allontana i demoni,
prevede il futuro interpretando
le crepe nei gusci di tartaruga,
danza per ottenere la pioggia,
placa gli spiriti dei morti e fa sì
che tornino a rinascere. Esistono
diverse varianti di questi rituali,
come i sacrifici a dei e antenati,
i canti e le danze, le maledizioni... Lo sciamanesimo abbraccia dunque diverse tradizioni
e può apparire privo di un filo
conduttore, bizzarro ed eccentrico; tuttavia esiste un fattore
centrale che unisce ogni tipo di
sciamanesimo in un’unità organica, e cioè “l’unione dell’uomo
con le forze degli spiriti”. È infatti appoggiandosi alle forze degli
spiriti, di gran lunga superiori a
quelle umane, che gli sciamani
sconfiggono le malattie, ottengono buoni raccolti, fanno sì che le
anime dei morti salgano al cielo
e prevedono il futuro. Così l’uomo unito alle forze degli spiriti,
o l’uomo per metà divino e per
metà umano, è lo “stregone”, e in
ogni arte sciamanica il requisito
fondamentale è “penetrare gli
spiriti” (shen tong
). Ecco
dunque che quando lo Shuo wen
(
) spiega il carattere “wu”
( ) sottolinea che lo sciamano
“ha rapporti con gli spiriti, e li
Il pensiero magico non
è un principio, uno spunto
o un abbozzo,...
ma un sistema ben
articolato, indipendente
Lévi-Strauss
doma attraverso la danza”.
(...) Non bisogna esagerare eccessivamente la portata delle forze
razionali all’interno dello sciamanesimo (come Cassirer); bisogna invece convenire con LéviStrauss che “il pensiero magico
non è un principio, uno spunto o
un abbozzo, la parte di un tutto
ancora in via di realizzazione, ma
un sistema ben articolato, indipendente, per questo rispetto, da
quell’altro sistema che la scienza
sta costruendo”. Esso trae origine dal pensiero primitivo, che
crede sinceramente all’esistenza
degli spiriti e all’esistenza di forze che superano quelle umane;
quindi anche Frazer ha ragione
nell’affermare che nello sciamanesimo si manifesta chiaramente
la dipendenza dell’uomo dagli
spiriti. Fra le forze che partecipano a questa “unione tra uomini
e spiriti” le più importanti sono
appunto quelle degli spiriti; sono
essi, infatti, a conferire allo sciamano quelle forze soprannaturali che ne determinano i poteri
magici. Dunque, lo sciamano
non può dirigere e manipolare
gli spiriti a proprio piacimento,
ma deve attenersi severamente
alle procedure e ai metodi da
essi decisi; ed è così che si sono
formati i riti rigorosi e complicati dello sciamanesimo. I riti e i
metodi dello sciamanesimo non
sono dunque creati dallo sciamano a proprio piacimento, ma
si sono gradualmente formati
a partire dalla conoscenza che
l’uomo ha di spiriti e demoni. Il
pensiero cinese non ha neppure
conosciuto il dualismo spiriton. 45 - Settembre 2014
NEWS
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materia e l’opposizione fra anima
e corpo – caratteristici della tradizione occidentale – e la conseguente distinzione fra il sensibile
ed il razionale. Il termine xin
indica la mente ma anche il cuore, vale a dire la sede del pensiero
e allo stesso tempo delle emozioni e delle reazioni sensoriali. La
funzione razionale non è intesa in
Cina come la più alta nell’uomo,
contrapposta alle passioni e agli
istinti. La ragione non è neppure
prerogativa dell’anima che, secondo la dottrina ad es. cristiana,
avrebbe la capacità di discernere
fra il bene e il male, e di compiere
liberamente il bene o il male.
In Cina si preferisce un universo in continua trasformazione,
costituito da una sostanza fondamentale, la cui dinamicità (evoluzione ed involuzione, nascite
e morti, contrazione ed espansione) è dovuta alla polarità di
energie opposte ma complementari. In Cina è assente una concezione assoluta ed esclusiva degli
opposti, intesi piuttosto come
bipolarità complementari, come
interazione e alternanza, a partire dalla prima nell’ambito cosmogonico e creativo, quello fra
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il Cielo e la Terra. Fertile e creativa, nutriente e rigogliosa, la
Terra racchiude in sé sia le caratteristiche più poetiche di grembo
accogliente e materno che accoglie la vita e la nutre, che quelle
più “pratiche” della costanza, la
pazienza, la forza. La Terra è al
tempo stesso materna e nutriente,
ed anche pratica, concreta, solida
e potente. Con il termine di Terra
(Di ) nella cultura classica Cinese, si fa riferimento al pianeta
su cui compare la vita, opposto
al Cielo (Tian
), di natura Yin
( )come quello è Yang ( ),
sede di permanenza dell’uomo,
che dalle influenze terrestri e celesti, deriva. Nella mitologia cosmogonica taoista dunque, non
c’è nessun demiurgo, nessuna
divinità creatrice, ma un’unica
legge pervasiva e ordinatrice
rappresentata dal Tao, motore
dell’Universo, concepito come
un principio impersonale da cui
promana tutta la realtà. Il più antico racconto cosmogonico cinese, risalente al II secolo a.C., narra del tempo in cui Cielo e Terra
non avevano ancora preso forma
e l’unica cosa esistente era una
tenebra profonda, insondabile e
desolata. Il Tao si trovava, infatti,
inizialmente in uno stato chia), termine tramato Wu Chi (
ducibile come “Vuoto” o “Non
Essere”, che consiste nella totale
assenza di differenziazioni: a
questo livello il Tao è sconfinato,
invisibile, senza qualità e senza
nome e coincide con l’inizio e la
fine di tutte le cose. Il Tao si configura, quindi, come sconfinato
vuoto primordiale, dal quale in
un secondo momento presero
forma, attraverso lo sprigionarsi
di soffi energetici sottili, le dimensioni dello spazio e del tempo. Dal Wu Chi si pervenne al Tai
Chi (
), l”Essere” o “Grande
Uno”, stato dal quale si svilupparono la coppia di principi, tra
loro opposti ma complementari,
più universalmente nota del sistema taoista: lo Yin e lo Yang.
Gradualmente, poi, i soffi emanati dal Tao assunsero una consistenza materiale: l’essenza più
leggera e pura, diffondendosi,
diede forma al Cielo, mentre le
particelle più pesanti e grossolane tracciarono i contorni della
Terra. I soffi d’energia sprigionati
dal Cielo e dalla Terra costituirono lo Yin e lo Yang, dalle cui forze
SAGGISTICA
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concentrate derivarono le quattro
stagioni. Le energie sprigionate
dalle quattro stagioni diedero
vita a tutte le creature viventi. I
soffi caldi dello Yang generarono il fuoco, che addensandosi si
fece Sole. Dai soffi freddi dello
Yin defluirono le acque e dalla
loro essenza nacque la Luna. I
soffi sfuggiti al Sole e alla Luna
divennero infine astri e costellazioni. Il processo di creazione del
cosmo è dunque pensato come il
progressivo differenziarsi dei fenomeni a partire da una totalità
originaria indifferenziata.
Nel momento in cui le cose sono
designate da un nome, acquistano un’esistenza individuale
definita: le acque vengono separate dal Cielo, il Cielo viene
separato dalla Terra e, tra queste
due realtà, viene stabilito il campo d’azione dell’Uomo. Le antiche popolazioni cinesi, dedite
all’agricoltura, affermavano che
la forma della Terra era quadrata, quella del Cielo emisferica, e
il cielo combaciava perfettamente con i 4 lati della Terra. Questo
concetto è espresso chiaramente nell’affermazione: “la Terra è
il carro, e il cielo il suo coperchio”.
La Terra era costituita da 9 continenti, ognuno circondato da un
“piccolo mare” e da un “grande
mare”, il quale andava a congiungersi con il cielo sui 4 lati. La
Stella Polare era il “punto limite
di altezza”, intorno al quale girava il firmamento senza fermarsi,
proprio come una ruota di carro attorno al mozzo. Tale teoria
scomparve dalla scena perché
minata alla base da un’incredibile contraddizione: un quadrato
(la Terra) e un cerchio (il Cielo)
non possono combaciare perfettamente.
Secondo un’antica teoria chiamata “Xuan Ye”, il Cielo non ha
forma né sostanza (a differenza
della Terra), e il colore azzurro è
dovuto al fatto che gli occhi non
possono vedere oltre un certo limite mentre il cielo è sconfinato.
Ne segue che il chiarore e l’oscurità non sono altro che fenomeni
apparenti e che il cielo è privo di
sostanza e colore. L’idea dell’Universo limitato è presente persino
nel sistema copernicano e i cinesi
furono tra i primi a concepirlo infinito, con questa teoria. Il “Tao”,
motore universale, è concepito,
dalla cultura taoista che riprende
dal naturismo primigenio, come
un principio d’ordine impersonale, unitario, da cui deriva una
dualità: lo “yin” e lo “yang”, il
sistema di alternanza e di combinazione degli opposti, che inizia
dalla opposizione fra l’informale
Cielo e la materiale Terra, che, interagendo, producono i tre “qi”,
soffi di energia da cui vengono
tutti i cambiamenti e nascono
i diecimila esseri (il tao genera
l’uno, l’uno genera il due, il due
il tre, il tre i diecimila esseri, cioè
tutte le creature viventi). Esiste
tuttavia un immaginario più
mistico, che non esclude magia
e sciamanesimo, poggiando sulla credenza in un mondo reale
invisibile, cui lo sciamano può
accedere per attingere l’energia
riparatrice degli squilibri e dei
disordini del mondo. Presenze
misteriose animano l’universo:
spiriti del cielo e della terra, dei
monti e dei fiumi, demoni, antenati che hanno raggiunto dopo
la morte la sede degli d e i ,
fantasmi inquieti
che appaiono nei sogni in circostanze particolari o si manifestano con grida e lamenti. Durante
i periodi Song e Yuan (dal X al
XIV secolo), l’alchimia interna
(attuata con pratiche psicoginiche, estatiche, dietetiche e farmacologiche), cercano di rendere l’uomo sempre meno legato
alla materia terrestre ed incline
all’informale vuoto celeste, nella convinzione che solo trasformando la materia in Energia e
Spirito, si può raggiungere una
vita completamente realizzata
in tutti i suoi aspetti. Già nella
cultura naturalista a sciamanica
pre-taoista, l’uomo e il mondo
formano un’unità indissolubile
e si influenzassero vicendevolmente. Vari tipi di nozioni, che
per la nostra logica sono di ordine completamente diverso, venivano associati a volte in virtù
di una rassomiglianza esteriore
di suono, di numero o di forma.
Esistevano, inoltre, delle correlazioni costanti tra il Cielo, la Terra
e l’Uomo, i tre piani principali
nei quali spazia il pensiero umano. Come il lavoro dell’uomo nel
giusto momento è necessario per
far crescere le messi con la fertilità
della terra e la pioggia del cielo,
nello stesso modo si manifestano
le relazioni in tutti gli altri ambiti
della vita. Al movimento degli
astri e dei pianeti corrisponde
il Tao, o Via, del Cielo, alla quale si sincronizzano il Tao della
Terra e il Tao dell’Uomo. Non
appena si manifesta un ostacolo
su una via, ne sorge uno sulle
altre. Un passo del Tao Te Ching
) afferma: “Prima della
(
formazione del Cielo e della Terra,
c’era qualcosa in stato di fusione...
Io non ne conosco il (vero) nome,
ma la designo con l’appellativo
di Via. Sforzandomi per quanto
possibile di definirla con un nome,
la chiamo grande. Grande significa
procedere; procedere significa allontanarsi; allontanarsi significa tornare (al proprio opposto)”. L’idea
fondamentale è che nella natun. 45 - Settembre 2014
NEWS
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ra come nelle situazioni umane
si presentano configurazioni di
andata e ritorno, di espansione
e concentrazione. Questo concetto, tratto dall’osservazione dei
movimenti del sole e della luna
e dell’alternarsi delle stagioni, è
diventata una regola di vita nella cultura cinese. I Cinesi, infatti,
credono che ogni situazione che
si sviluppa fino alle sue estreme
conseguenze origini il germe che
ne invertirà il proprio corso e
la trasformerà nel suo opposto.
Questo movimento ciclico del
Tao si concretizza con l’introduzione delle polarità opposte Yin
e Yang, i due poli archetipi entro
i quali l’essere si manifesta in
tutte le sue forme. In principio i
termini Yin e Yang indicavano i
fianchi in ombra e in luce di una
montagna. Successivamente fu
considerato Yin l’elemento femminile e materno, ricettivo, oscuro, associato alla Terra, mentre
Yang, il potere creativo maschile,
forte, associato al Cielo. La Terra,
immobile (secondo la vecchia
concezione geocentrica) e il Cielo, mobile, diventano simboli rispettivamente della quiete (Yin)
e del movimento (Yang). Il carattere dinamico dello Yin e dello
Yang è illustrato dall’antico simbolo T’ai-chi T’u
o Diagramma della Realtà Ultima, il quale
è una disposizione simmetrica
dell’oscuro Yin e del luminoso
Yang in forma rotazionale che richiama alla mente un movimento ciclico continuo. I due punti
nel diagramma rappresentano
l’idea che ogni volta che una delle due forze arriva al suo massimo, essa ha già in sé il seme del
suo opposto. Questa concezione
permea tutta la cultura cinese
dando forza e coraggio nei momenti di sofferenza e cautela e
modestia nei momenti di successo. Da ciò scaturisce una dottrina
analoga all’aurea mediocrità di
oraziana memoria, in cui credono sia i taoisti che i confuciani.
Secondo Alan Watts, eminente
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n. 45 - Settembre 2014
studioso della cultura orientale,
i taoisti considerano l’universo
inseparabile da sé stessi, il che
implica un’arte di vivere intesa
come una navigazione, piuttosto
che come una guerra, dove è importante capire i venti, le maree,
le stagioni, i principi di crescita e
di decadimento in modo tale da
mettersi in sintonia con tutti gli
elementi e non lottare contro di
essi. Il taoista coltiva l’inazione,
non discute neppure sul Tao,
insegna senza parlare, rinuncia
alla scienza e al sapere generale,
perché ha imparato che “niente al
mondo è più molle e debole dell’acqua, ma nell’avventarsi contro ciò
che è duro e forte, niente può superarla.” Nel passaggio da sottile
filosofia intellettuale e religione
popolare, il Taoismo diede vita
a diverse pratiche per potenziare
e per rendere immortale il corpo: diete alimentari di vario tipo
(inclusa l’ingestione di prodotti
ottenuti tramite ricerche alchemiche), tecniche respiratorie, ginniche, sessuali e contemplative.
Nelle numerose leggende taoiste,
un posto di rilievo è assegnato ai
cosiddetti “Otto Immortali” (Ba), un gruppo di uomini
xian
e donne che, avendo ottenuto in
vita poteri soprannaturali, sono
stati santificati dopo morti. Oltre
agli Immortali, e
accanto a Laozi
(
) – identificato spesso con
Huanlao (Il Vecchio Giallo
), uno dei cinque creatori del
cosmo – c’è un
numero elevatissimo di divinità eterogenee,
organizzate gerarchicamente,
come i protettori
di mestieri e dei
fenomeni atmosferici; gli spiriti
degli elementi
della natura; le
anime di diverse località (cimiteri, luoghi, guadi, strade); i demoni; le anime degli impiccati,
degli annegati e degli antenati;
ma anche i santi taoisti, confuciani e buddhisti, il bene e il male,
o meglio gli aspetti benevoli e
malevoli, celesti e terrestri di
una stessa realtà, retaggio di uno
sciamanesimo Wu a cui questa
filosofia è restata sempre legata.
Le maledizioni per allontanare i demoni e gli spiriti malvagi
e rimuovere gli elementi non
propizi, e le invocazioni per realizzare desideri concreti sono
elementi che il taoismo ha mutuato dall’antico sciamanesimo.
(...) Come abbiamo detto, nell’antichità era universalmente diffusa la credenza che i demoni
fossero simili agli uomini, che
avessero tabù e punti deboli e conoscendoli si potevano prendere
in prestito le forze degli spiriti
e assoggettare le forze maligne.
Uno di questi punti deboli era
appunto il timore degli incantesimi e delle maledizioni, ed ecco
perché nelle culture primitive gli
incantesimi sciamanici sono universalmente diffusi: ad esempio
presso i maori della Nuova Zelanda, gli indiani d’America e gli
eschimesi della Siberia è sempre
presente uno sciamano abile nel-
SAGGISTICA
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Gli Otto Immortali
la recitazione degli incantesimi; e
anche nell’antica Cina era diffusa la credenza negli incantesimi
e nelle maledizioni. Nella poesia
“Ondeggiare” contenuta nella
sezione “Daya” dello “Shijing”
(
) appare il carattere “zhu”
che sta ad indicare le maledizioni, e lo “Zuozhuan” (
) riferisce che “lo stato di Song
è insignificante, ma possiede zu
e zhu”, e con ciò si intende che
nello stato di Song vi erano sacerdoti (wuguan) specializzati
nella recitazione di maledizioni
e incantesimi. Probabilmente
questo tipo di sciamanesimo interveniva particolarmente nella
cura delle malattie; Su Jian nello
“Yijing bian qi” (Trattato sulla rimozione dell’essenza e sulla trasformazione del soffio) dice: “La
cura di Yu Wengu non è altro che
rimuovere l’essenza e mutare il
soffio, e lo si può fare con incantesimi” (Yu Wengu zhi zhibing,
wei qi yijing bianqi, ke zhu you
eryi). Il commento dice: “You significa ‘da’ e indica che gli incantesimi mettono in comunicazione
con gli spiriti, e la malattia può
venire curata senza ricorrere a
metodi esterni”, così questo tipo
di incantesimi viene anche detto
“formule di tipo you”1; si riteneva inoltre che il migliore nelle
arti mediche sciamaniche fosse
Wu Yue, così questi incantesimi
vengono anche detti “Metodi di
Yue”2. Ge Hong, nel quinto capitolo della sezione interna del
“Baopuzi”, “Il principio perfetto” (Zhi li), riferisce in particolar
modo che “Wu Yue possiede le
tecniche delle proibizioni e delle
maledizioni”. Nei diari di Yun
Meng e Qin Jian, in alcuni testi huang di Mawangdui come
“Wushier bingfang” e “Huangdi
neijing” e nello “Hainan wanhua
shu” si trovano annotazioni sulle
formule d’incantesimo (zhouyu
), ad esempio: “Ahimè!
Quanto a Bo Qi (che si ciba particolarmente degli spiriti degli
incubi), chiunque sia vittima di
un incubo gli si può rivolgere.
Egli beve e mangia voracemente, e concede a chiunque grande
prosperità: non denaro ma abiti,
non seta ma cotone”. Questa è
la formula d’incantesimo che si
recita dopo aver fatto un incubo,
così chi ha avuto l’incubo può
volgere la sventura in fortuna;
ma ecco un altro esempio: “Gli
spiriti del cielo portano in basso la malattia, la sciamana (shen
nu) si affida alla sequenza delle
parole degli spiriti: non lasciate
che l’ernia non abbia più spazio!
Altrimenti sarà come l’ascia che
spacca.” Questa è una formula
d’incantesimo recitata da uno
sciamano di Wuchu durante un
rito detto “Antico”; tratta di un
uomo che soffre d’ernia. Lo sciamano si rivolge agli spiriti del
cielo con una formula che significa: “Io, l’ernia, crescerò fino a non
avere più spazio, fammi guarire
immediatamente o ti taglierò la
testa con una grande ascia”. Ancora un altro esempio: “Il topo è
sfortunato, chi lo incontra riceve
la sua sfortuna.” Questa formula
tratta degli inconvenienti notturni causati dai topi; si dice che
quando i topi fanno rumore la
notte si possa, coi capelli in disordine e rivolti verso nord, recitare
questa formula d’incantesimo
che è particolarmente efficace.
Anche nell’antico e solenne rito
“Grande esorcismo” per scacciare le pestilenze vi è una formula di questo tipo: “...che i dodici
spiriti inseguano il demone, che
si occupino del suo corpo, che
gli taglino il tronco, che dividano la sua carne, che strappino i
suoi polmoni e i suoi intestini; se
non scappa velocemente diverrà
il loro cibo.” I metodi magici del
taoismo nascono e si sviluppano proprio da questo tipo di arti
sciamaniche, quindi anche i metodi fondamentali sono gli stesn. 45 - Settembre 2014
NEWS
14
Sciamanesimo
e taoismo
offrono all’uomo
la capacità
di interpretare
la terra,
di seguirne i ritmi
e i percorsi,
di nutrirsi
attraverso lei
si. Gli incantesimi sono dunque
metodi magici che fanno uso di
schemi orali fissi che esprimono
le forze soprannaturali attraverso “codici segreti”; i talismani e
i registri (fu e lu
) sono invece dei metodi magici che fanno
uso di “caratteri” fissi (o figure),
scritti su particolari materiali
(come carta, seta, legno, pietra)
che esprimono le forze soprannaturali attraverso “simboli” (fuhao
). La tavoletta di pesco con
la scritta per “chiedere la prosperità e allontanare la sventura” e
la seta fine costituiscono la forma
più antica di talismani e registri,
in quanto sono oggetti simbolici
per scacciare il male e allontanare i demoni; essi hanno un testo
concreto e possono richiamare
gli spiriti abili nel soggiogare i
demoni, possono inoltre essere
diretti contro ogni tipo di demone specifico. Si riteneva avessero
grandi poteri, e che potessero
proteggere la sicurezza e la salute delle persone, che fossero
insomma come un balsamo che
cura tutti i mali. Questo tipo si
talismani era in origine retaggio
esclusivo degli sciamani, ma in
seguito il taoismo si appropriò
anche di questo tipo di arte magica a cui unì i diagrammi degli
esperti della divinazione e dei taNEWS
n. 45 - Settembre 2014
lismani, aggiungendovi così più
mistero, e ne ampliò notevolmente il campo d’azione. Ad esempio
il Dao di Zhang Ling, agli inizi
del taoismo organizzato, non era
più quello di Laozi e Zhuangzi
), ma poneva l’accento su
(
talismani e registri; Zhang Jue
curava le malattie con bevande
magiche e invocazioni, Gan Ji
preparava pozioni per curare le
malattie. Nel “Taipingjing” sono
registrati per la prima volta circa
quattrocento talismani – nel testo
vengono definiti “scritti complessi” – divisi in quattro categorie:
“Allontanare il male”, “I superiori guidati dagli spiriti non incontrano difficoltà”, “Il retto comportamento è propizio”, “Protezione
degli spiriti”, che a prima vista
appaiono misteriosi, ma ad un
attento esame si rivelano essere
l’unione di più caratteri. Considerandoli separatamente, il loro
significato è chiaro; ad esempio
fra gli “scritti complessi” della
sezione “I superiori guidati dagli
spiriti non incontrano difficoltà”, vi sono i caratteri “controllare la situazione”, “distribuire
i compiti”, “prima che accada”,
a significare la preghiera che gli
dei facciano sì che i superiori controllino le situazioni, distribuiscano i compiti e siano in grado di
prevedere gli avvenimenti prima
che accadano, non incontrando così difficoltà. Naturalmente
queste formule sono ancora grossolane e semplici, tuttavia dopo i
Jin orientali, con la maturazione
del taoismo, questo tipo di scritti
diventarono sempre più elaborati, il loro contenuto sempre più
minuzioso e complesso, i tratti
sempre più astrusi e difficili, la
forma più misteriosa ed enigmatica, i materiali sempre più vari:
ve ne sono di pietra, di legno, di
seta, di carta. Vennero divisi nelle due categorie di “talismani” e
“registri”; i registri portano scritti
i “nomi delle potenze del mondo
inferiore, delle categorie ufficiali e degli ufficiali minori” degli
spiriti del cielo e della terra cui
ci si rivolge, e la lista dei termini delle invocazioni1, e possono
essere paragonati a “registri di
comunicazione amichevole”, una
volta che lo si possiede gli spiriti del cielo e della terra possono
accordarci speciale protezione.
(...) I maestri taoisti riferiscono
che il possesso di questi registri
garantisce la protezione degli
spiriti e può mettere gli uomini in
comunicazione con essi, ma che
tuttavia non può risolvere i problemi in modo radicale: quando
si porta un registro è anche ne-
SAGGISTICA
15
cessario avere un talismano. Il talismano è anche il tesoro segreto
del maestro taoista e quindi non
può essere tracciato da chiunque;
il detto “Demoni e spiriti ridono
di chi dipinge i talismani senza
conoscerne i segreti; chi invece
li sa tracciare con perizia li lascia a bocca aperta”, ben esprime
quest’idea. “Il talismano è unione, è fiducia, unisce il mio spirito
con lo spirito dell’altro”, ma solamente l’abilità del maestro taoista
può realizzare la comunicazione
fra uomini e spiriti; questa è l’arma magica del maestro taoista e
non può essere rivelata con leggerezza: ecco una delle ragioni
per cui i talismani devono essere tracciati in modo bizzarro e
strano. Ad esempio, il talismano
per eliminare i tre vermi è ancora
semplice: nel tracciarlo, si deve
per prima cosa scrivere il proprio
nome sul “registro della quiete”,
poi si devono tracciare dei caratteri speciali su un foglio bianco
sottile o su un foglio di carta di
bambù. I caratteri di questo tipo
vennero in seguito chiamati “talismani dei demoni”. Fondamentalmente non c’è modo per decifrarli, possiamo solo ipotizzare
approssimativamente che abbiano una relazione col carattere “shi
“ ( - cadavere) dell’espressione
“san shi” (tre cadaveri o vermi); il
primo talismano è analogo al carattere “shi”, e rappresenta il primo verme, nella parte superiore
del secondo talismano vi sono
due linee curve che rappresentano il secondo verme, e le tre linee
curve nella parte superiore del
terzo talismano indicano il terzo verme. Alcuni talismani sono
invece ancora più difficili da decifrare, come il talismano in pietra per l’entrata nella montagna
contenuto nella sezione “Scalare
)
e attraversare” (dengshi
del “Baopuzi”. Di cosa si tratta?
Probabilmente al centro vi sono
i caratteri “alto” e “montagna”,
il che sta a indicare forse che si
può scalare un’alta montagna
senza pericolo. I talismani e i registri successivi sono ancora più
bizzarri e misteriosi. Nelle tombe
di Turfan, nello Xinjiang, vennero scoperti tempo fa talismani
e registri dell’epoca dei Wei del
Nord, avvolti in fasce di seta, dati
al morto probabilmente perché
ne facesse uso nell’aldilà. “In alto
c’è uno spirito del Cielo dipinto
di vermiglio; nella mano sinistra
ha un enorme coltello, nella destra una lancia lunghissima; il
talismano del libro vermiglio è di
quattro righe, la scrittura è frettolosa, e non la si può comprendere
totalmente”. Questo è un talismano che si rivolge anche alle im-
magini degli spiriti del Cielo; fra i
manoscritti ritrovati a Dunhuang
vi è anche un talismano misterioso ed enigmatico (S2615), tracciato in modo tortuoso e per noi inspiegabile, simbolo del labirinto e
della Terra, del percorso difficile
che, su questo pianeta, l’uomo
deve percorrere, senza smarrirsi,
per tornare al cielo. Sono questi
elementi che, probabilmente fusi
con convinzioni pregresse ed autoctone, generano molte altre culture sciamanico-religiose, come,
ad esempio la concezione del
mondo del bön, l’antica religione autoctona del Tibet, secondo
cui tutti i fenomeni possono ricondursi a cinque sacri elementi:
terra, acqua, fuoco, aria e spazio.
Lo studio delle loro interazioni
domina la cultura tibetana e costituisce la base della medicina,
dell’astrologia, della psicologia
e delle tradizioni spirituali dello
sciamanesimo, del tantra e dello
dzogchen. Ma la comprensione
delle loro interazioni deve essere messa in relazione con l’esperienza e usata per migliorare la
qualità della vita. In questo modo
sciamanesimo e taoismo offrono
all’uomo la capacità di interpretare la Terra, di seguirne ritmi e
percorsi, di nutririsi attraverso
lei, spegnendone i pericolosi, distruttivi demoni interni.
•
Letture consigliate
AAVV, Testi dello sciamanesimo siberiano e centroasiatico, Ed. UTET, Torino, 2009.
Andrei A., Scarpati M., Il daoismo, Ed. Il Mulino, Bologna, 2007.
Chinese Health Qigong Association, Yi Jing, Ed. Jessica Kingsley Publishing House, New York, 2008.
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n. 45 - Settembre 2014
NEWS
16
La legatoria tradizionale
giapponese
di Luca Cisternino
C
on il termine legatoria si
intende sia l’insieme dei
processi e delle tecniche
necessarie alla realizzazione materiale di un libro a partire da un
certo numero di fogli separati di
carta o altro materiale, sia la bottega artigiana dove queste operazioni vengono effettuate.
Il Giappone ha ereditato dalla
Cina, come per molti altri aspetti della propria cultura, tutti gli
elementi essenziali riguardo la
produzione di libri: l’inchiostro,
la scrittura, la carta, la stampa
xilografica e la legatoria. Per
quanto forte possa apparire questo retaggio culturale, cadremmo in errore se considerassimo
questo appropriamento come
una semplice “copiatura” di
tecniche e conoscenze; ha scrit-
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
to Philippe D’Averio: “I giapponesi più che inventori sono
trasformatori metafisici”, a conferma che tutto quello che nel
corso della storia è giunto fin lì
ha subito un processo continuo
e disciplinato di affinamento,
divenendo giapponese.
Tra le arti e i mestieri antichi
tutt’oggi tramandati e praticati dentro e fuori il Giappone la
legatoria sembra essere la meno
conosciuta e diffusa. La varietà,
la versatilità e la squisita bellezza dei suoi elementi fanno parte
invece di un piccolo, preziosissimo mondo che andrebbe riscoperto e valorizzato.
Il Kansubon è la prima forma
di libro giapponese e risale al V
secolo; formato da lunghezze di
carta o seta giuntate tra loro e
TRADIZIONI GIAPPONESI
17
I giapponesi
più che inventori
sono trasformatori
metafisici
Philippe D’Averio
Nori-ire gajō
arrotolate su un sottile cilindro
di legno, questa legatura “arcaica” è rimasta in uso per i successivi 1000 anni, nonostante fosse
molto scomoda da consultare e
da archiviare.
Nel periodo Heian (794-1185) si
svilupparono altri tipi di legatura, sempre su modello cinese.
L’Orihon, il libro a fisarmonica,
rappresenta l’evoluzione successiva del libro arrotolato; la carta
è ora piegata a zig-zag, le pagine
risultanti impilate una sull’altra
con una copertina incollata su
ciascun lato. Questa legatura
veniva utilizzata esclusivamente per la trascrizione e la stampa
delle scritture buddiste. I Monasteri, centri di ricchezza e di
conoscenza, erano gli unici luoghi che potevano permettersi gli
alti costi della carta ed è grazie
a queste comunità dedite al lavoro, allo studio e alla preghiera
che la cultura viene custodita,
tramandata e protetta.
Per quanto le tecniche di stampa xilografica (mediante blocchi
di legno) fossero note in Giappone sin dall’VIII secolo (alcuni mantra buddisti risalenti a
quell’epoca sono considerati tra
i documenti stampati più antichi al mondo), queste rimasero
per diversi secoli un monopolio buddista e di conseguenza il
grosso del materiale stampato
prima del XVII secolo era rappresentato dai testi religiosi. La
stampa era poco diffusa anche
perchè la carta rimase per molto
tempo estremamente costosa.
Oltre agli Orihon esistevano gli
Album, variazioni del libro piegato a fisarmonica, utilizzati dai
calligrafi e dai pittori. Il Nori-ire
gajō è caratterizzato da un raffinato effetto a onda dovuto alla
piegatura e all’incollaggio alternate delle pagine, che potevano
essere sfogliate normalmente o
aperte e distanziate tra loro, svelando così il loro “segreto”.
n. 45 - Settembre 2014
NEWS
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Nobiru gajō
Detchōsō
Il Nobiru gajō si differenzia
dal suo modello principale per
le pagine a doppio foglio e anticipa una caratteristica molto comune a diversi stili successivi.
Quando una copertina avvolgeva un libro a fisarmonica da
una parte all’altra si otteneva
il Sempūyō, chiamato anche
libro fluttuante o svolazzante.
Scrive il Maestro Ikegami: “Le
sue pagine, non essendo incollate al dorso, avrebbero potuto
volare via al soffio di una leggera brezza”.
Difficile non subire il fascino di
tanta bellezza: la legatoria giapponese è frutto di una sintesi che
può, per certi versi, ricordare il
buon Design dei grandi Maestri
italiani ed europei; oggetti d’uso
in cui la funzionalità e la valenza estetica risultano inscindibili
tra loro; oggetti “risolti”, la cui
semplicità deriva da una meditata sottrazione.
Il Detchōsō o Kochōsō segna
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
una più radicale innovazione;
chiamato anche libro Farfalla
(o libro incollato), ha le pagine
piegate a metà, impilate una
sull’altra e incollate tra loro in
prossimità del dorso mediante
una striscia verticale; le pieghe
sono rivolte all’interno e il retro
di ogni foglio risulta attaccato
a quello del foglio adiacente.
Aprendo il libro la pagina centrale rimane in piedi per l’intera
porzione incollata per poi ricadere dolcemente all’esterno su
entrambi i lati: ecco le ali di Farfalla. Con questa legatura nasce
il primo libro “a forma di libro”,
uno stile che non verrà abbandonato prima del XVII secolo.
È probabile che la predisposizione di questi libri agli attacchi di
alcuni insetti, attirati dalle colle
vegetali, diede impulso allo sviluppo degli stili cuciti.
Il Retchōsō, o libro multisezione, comparso intorno al XII
secolo, rappresenta una impor-
tante eccezione nell’intero panorama della legatoria giapponese, in quanto è esclusivamente
giapponese. Formato da cinque
quinterni tenuti insieme da una
complessa cucitura a doppio
filo, questo libro ha una incredibile somiglianza con la legatura occidentale, nonostante in
quell’epoca le due culture non
fossero ancora venute a contatto
tra loro. Chiamata anche legatura Yamato (il nome antico del
Giappone), a sottolinearne l’origine autoctona, veniva utilizzata
per copie manoscritte di letteratura giapponese come antologie
di poesie, romanzi e diari.
Durante il periodo Edo (16031868) una serie di fattori favorirono la crescita e la diffusione
della pubblicazione di libri. La
riunificazione del paese sotto lo
shogunato Tokugawa garantì un
lungo periodo di pace, e le condizioni più stabili dal punto di
vista economico e sociale favori-
TRADIZIONI GIAPPONESI
19
Kangxi
Variazione 4 fori
rono la crescita delle città e una
più diffusa alfabetizzazione. La
carta cominciò ad essere più facilmente reperibile proprio nel
momento in cui la domanda era
in forte crescita. Importanti opere classiche di letteratura giapponese, come La storia di Genji e
i Racconti di Ise, iniziarono a circolare in forma stampata, dando
impulso alla diffusione di libri
sui più disparati argomenti: romanzi popolari, storie illustrate,
studi accademici sulla storia, la
geografia e la matematica.
Verso il XIV secolo cominciò a
diffondersi un tipo di legatura,
sempre di origine cinese, che in
breve tempo finì per soppiantare tutte le altre e che ancora oggi
è considerato lo stile più tipico
della legatoria giapponese. Il
Fukuro toji è caratterizzato
dalle tipiche pagine “a sacchetto”, piegate a metà e cucite lungo il dorso sul lato aperto;ogni
foglio, impilato sugli altri con le
pieghe ben allineate sul davanti,
crea una sorta di busta, aperta
nella parte anteriore (testa) e
inferiore (piede). Questa tecnica
risolveva soprattutto un problema pratico: la carta giapponese,
molto morbida e assorbente, non
permetteva di scrivere o dipingere sul rovescio del foglio, in
quanto gli inchiostri, penetrando molto in profondità, lo rendevano inutilizzabile. La tipica
cucitura esterna si basava sullo
schema della legatura cinese, il
Tohōn; tre splendide varianti
furono poi sviluppate anche a
scopo decorativo.
Lo Yotsume toji rappresenta la
legatura base a 4 fori che venne
poi modificata e impreziosita da
altri modelli: il Kangxi, l’Asano-ha toji – che riproduce la
stilizzazione della foglia di Canapa – e il Kikkō toji – il cui
punto di cucitura si rifà alla texture del guscio della Tartaruga.
Un’altra legatura sempre dota-
ta del Fukuro toji è la Yamato
toji, la cui cucitura si realizza
attraverso una coppia di nastri
di tessuto o di carta.
In Giappone la professione del
legatore di libri era distinta e separata da quella del legatore di
piccoli taccuini e registri contabili, detti Chōmen; tra i principali il Daifuku chō e l’Hantori
chō, legati con sottili corde di
Canapa intrecciata o altre fibre
naturali. Per quanto piccole e
più facili da realizzare, queste
legature non hanno nulla da invidiare agli stili più complessi.
La restaurazione Meiji del 1868
e la conseguente introduzione
della tecnologia occidentale portò ad una rivoluzione nel campo
dell’editoria giapponese, favorendo la produzione di carta e
di libri realizzati industrialmente mediante blocchi metallici.
Questo delicato passaggio segnò l’inevitabile declino dell’onnipresente libro a sacchetto e
n. 45 - Settembre 2014
NEWS
TRADIZIONI GIAPPONESI
20
Ledger Yamato
Daifuku chō
dell’intero retaggio culturale e
formale che la legatoria tradizionale giapponese aveva fino a
quel momento custodito.
Ho iniziato ad occuparmi di
legatoria artigianale grazie ad
un progetto sulla Memoria e
la raccolta di storie di vita. Da
sempre appassionato di cultura
giapponese continuo studiare e
ad approfondire la legatoria tradizionale.
Tutto quello fin’ora esposto e il
mio lavoro, non esisterebbe se un
grande Maestro – Kōjirō Ikegami – non avesse deciso di depositare in un libro il suo immenso
patrimonio di conoscenza.
A lui va il mio sincero e devoto
ringraziamento.
Il suo preziosissimo lascito è per
me continua fonte di riflessione,
ispirazione e profonda felicità.
Ha scritto Gustav Mahler: “La tradizione è la custodia del fuoco, non la
contemplazione della cenere”.
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
La tradizione è la custodia
del fuoco, non la contemplazione
della cenere
Gustav Mahler
Viviamo in tempi sempre più accellerati. Le abitudini e i modelli
dominanti spingono la società
verso una sempre maggiore disumanizzazione e spersonalizzazione. Scompaiono le differenze a favore di una cosiddetta
globalizzazione, il cui scopo non
può che essere la mera mercificazione di falsi beni e falsi bisogni.
Solamente attraverso la Memoria
sarà possibile riattingere agli antichi saperi di molti lavori artigianali e tradizioni oggi in pericolo
di estinzione. Un patrimonio culturale fatto soprattutto di grande
intelligenza manuale e talento.
Amore, cura, disciplina. Il tempo
che scorre. La gioia di creare e di
lasciare la propria impronta.
Mani, occhi e cuore immersi
nell’identica cosa.
Teniamo acceso il fuoco, e non
dimentichiamo.
•
Luca Cisternino
www.japanese-bookbinding.com
Fotografie: 2014©Luca Cisternino
Bibliografia:
Kōjirō Ikegami – JAPANESE BOOK-BINDING (Instructions from
a Master Craftsman)
Adapted by Barbara B. Stephan
Weatherhill, 1986
HAIKU
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Si alzò amore
nessuna parola mai
cadde nel vuoto.
Nel tempo lento
che trattiene imparai
ad amare te.
Nella sua casa
inverno, sedie vuote
aspettavano.
S
abina Mannucci, shiatsuka toscana, un passato da infermiera
professionale, ora custode di un’antica Pieve nel Senese, ritiro,
selvatico, forse.
Si avvicina a questo criptico mondo degli Haiku in punta di matita,
esprimendosi con fragranza e decisione, mantenendosi nello stile, con
un pizzico di italianità, appena accennato, a tratti, fra le parole e gli
spazi intercalati.
A presto rileggerla.
Jùshìn
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NEWS
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Tra un TRATTAMENTO
e l’altro
di Silvia Clara Mori
E
cco. La mia mano si solleva lentamente, il
trattamento è finito, la bolla di energia che mi
avvolgeva insieme al ricevente si dissolve iridescente nello spazio. Il momento magico si è concluso, a breve avrò uno scambio verbale con ukè, riportando cosa ho ascoltato del suo stato energetico,
con qualche parola sul messaggio che le mie mani
hanno proposto al suo corpo-mente.
E da ukè, sensazioni, spesso conferme, una sorta
di stupore, una morbidezza, il timbro della voce
diverso.
Dopo, se ne andrà per il mondo, per tornare la prossima settimana. Cosa posso offrirgli da portare con
sé per consolidare il messaggio del trattamento, il
modello energetico proposto nella seduta shiatsu?
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
C’è un capitolo non ovvio di “consigli dopo il trattamento”. Perché lo stile di vita, lo sappiamo, gioca
un ruolo fondamentale, ma al tempo stesso è difficile da modificare. Una delle mie insegnanti diceva,
tanto tempo fa: “È come versare dell’acqua in un
secchio bucato”, intendendo che tutti tendiamo a
mantenere le nostre abitudini, anche se sappiamo
che non ci fa bene.
La medicina cinese classica, sulla prevenzione è
molto articolata e propositiva, dalla dietetica, non
solo cosa mangiare, ma come cucinarlo, e come
mangiarlo, sottolineando l’importanza dello stato
emotivo nel momento della condivisione dei pasti, di come lo Stomaco sia sensibile alle tensioni e
così via… Dà indicazioni sul ritmo sonno/veglia,
SHIATSU SUL TATAMI
23
Cercando di essere propositivi, non chiedere di
eliminare qualcosa ma coltivare nuove possibilità,
risvegliando anche i propri talenti. Invece che mangiare davanti alla tv sul divano, rispolverare competenze acquisite in passato che davano piacere.
Metallo
Cosa posso
offrirgli da portare con
sé per consolidare
il messaggio del
trattamento, il
modello energetico
proposto nella seduta
shiatsu?
sul tipo di esercizi fisici da praticare, attingendo
alla tradizione degli Esercizi di lunga vita, i colori da
indossare, la sistemazione e decorazione degli ambienti di vita e lavoro.
Da parte mia, sempre ottimista, ho cercato di lavorarci per individuare delle prassi utili.
Per esempio, cosa non dire. Come rispettare davvero il ricevente. Mi spiego con un esempio ricorrente: il tema del cibo, a cui bisogna avventurarsi in
punta di piedi, ma che ci viene spesso proposto dai
riceventi, come altamente conflittuale. Da un lato
c’è l’aspetto formale, cioè la realtà che come operatori non siamo autorizzati a proporre diete. Ma soprattutto, ha un senso dare consigli alimentari a chi
ruota intorno al cibo? Non sto rafforzando un jitsu?
Al tempo stesso, non si può ignorare una domanda
spesso esplicita.
Quindi piuttosto che dare consigli su cosa mangiare, proporre delle linee guida, come:
• mangiare lentamente;
• cercare di dedicare tempo al momento in cui si
mangia;
• evitare di discutere, di leggere mentre si mangia;
• seguire la stagionalità del cibo privilegiando la
freschezza, meglio se coltivato nella zona (preservando l’integrità del jing presente nei cibi);
• fermarsi e chiedersi: “perché mangio …”
U Esercizo aerobico
UÊIn gruppo
UÊCon ritmo
Così anche per l’attività corporea, il movimento:
inutile consigliare le attività che piacciono a noi,
ma che possono risultare poco interessanti per ukè,
ma piuttosto cercare di cogliere quali aspetti curare.
Ad esempio, se Metallo è da sostenere, un’attività
che abbia le caratteristiche di essere fatta in gruppo, possibilmente all’aperto o comunque in luogo
ventilato, in cui ci sia del ritmo e la respirazione si
possa espandere ma senza sforzo. Se poi sia il tai
chi oppure una danza tradizionale, o il trekking, dipende da cosa può essere stimolante per ukè.
Un piccolo input settimanale lo possiamo lanciare,
inserito nella vita quotidiana, che sia facili da seguire, in modo da rafforzare l’autostima della persona.
Insieme ad una proposta allettante, qualcosa da
fare, da riscoprire. Cercando di farla emergere dai
“sogni nel cassetto” del nostro ukè.
Sono proprio questi momenti quotidiani di consapevolezza che possono crescere e raggiungere quella massa critica che produce un cambiamento non
solo dal di fuori ma interno/esterno, nella migliore
tradizione del biao/li cinese.
E soprattutto quello che cerco di offrire è un punto
di riferimento, che rimandi al trattamento e al suo
effetto, che sia di sostegno reale alla persona.
Potrebbe essere utile:
U stilare una piccola lista delle proprie
competenze;
U scrivere le attività che ci piace fare e
che facciamo;
U scrivere le attività che ci piace fare e
che non facciamo;
U scrivere le attività che non ci piacciono ma che facciamo;
U osservare in concreto la scansione
del tempo nella giornata.
Naturalmente una sola di queste “liste di presa di
consapevolezza” è sufficiente a portare l’attenzione
sui temi che vogliamo richiamare all’attenzione di
ukè, per consolidare e dare sostegno.
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Ovviamente questa non può
essere una ricetta sempre valida, nello shiatsu non seguiamo protocolli, ma sempre più
spesso ci troviamo a confronto
con un senso di incertezza, con
un’autostima scarsa e corrosa,
con modelli introiettati difficili
da seguire e imperiosi. Ukè allo
sbando, ukè frustrati, ukè che si
sentono minacciati… insomma
la sindrome da stress.
Rafforzando l’interno, offrendo strumenti che il
ricevente possa usare per consolidare un processo di riconoscimento di sé, di riappropriazione di
parti di sé.
Il trattamento shiatsu possiede già una funzione di
specchio, che illumina le zone kyo, nascoste, rimosse, nel rispetto della sensibilità di ukè. Al tempo
stesso mette in risalto il modo con cui il ki positivo,
le nostre strategie, o per dirla con Pauline Sasaki il
ki antipatogeno: la nostra risorsa, o meglio il modo in
cui poter sfruttare le nostre risorse, i nostri talenti,
spesso poco considerati, certamente da rivalutare.
Una delle chiavi importanti che possiamo offrire
a ukè è entrare in contatto con il proprio respiro.
Ansia, paura, affaticamento, stress, trauma, sono
tutte situazioni in cui il respiro è la prima cosa che
si blocca, a volte come congelandosi, oppure diventando affannato. Dopo il trattamento, possiamo
chiedere a ukè, ancora tranquillamente disteso, di
mettere una mano sul proprio hara, mettendo la
nostra sopra la sua, e proporgli l’ascolto del respiro, della presenza del respiro. Inspirazione, espirazione, che si andranno regolarizzando da sé. La
consapevolezza del ritmo del respiro che ci accompagna, sentirlo fisicamente nel corpo, vuol dire po-
Lo stile di vita
aderente ai ritmi
della natura e della
fisiologia, acquistano
un valore essenziale
da trasmettere ai
nostri riceventi
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n. 45 - Settembre 2014
terlo poi ritrovare, come
un’ancora da gettare nei
momenti tempestosi. Possiamo suggerire a lui, che
quando sente montare la
tensione, o la delusione, o
altro stato emozionale non
piacevole, può ritrovare
la quiete appoggiando la
propria mano sul corpo e
ascoltare il respiro. “Inspiro, espiro, questo è il mio respiro”. Sarà come un ritorno a casa, dove la propria
casa è dove siamo noi, quindi nel corpo, nel ritmo,
nel fluire della vita.
Hans Seyle, il neuroendocrinologo che coniò
l’espressione stress, la presentò come la risposta
naturale dell’organismo al cambiamento, il modo
di adattarsi, quindi niente di negativo in sé, ma
soprattutto mise in luce il fatto che ciò che è determinante è la risposta personale all’evento minaccioso o traumatico, il modo con cui viene interpretato. E questo per noi che facciamo shiatsu ci
riporta alla funzione del Cuore – interpretazione
del mondo – ed al tema di stare con il cambiamento, con il fluire del Ki: infatti, quando ci opponiamo al movimento, l’energia ristagna e la disarmonia prevale.
In questa ottica, lo stile di vita aderente ai ritmi
della natura e della fisiologia, acquistano un valore essenziale da trasmettere ai nostri riceventi.
Così tra un trattamento e l’altro, possiamo offrire
degli spunti in questa direzione, non delle ricette,
mantenendo quella visione ampia che abbiamo
usato nella valutazione e nel trattamento, per poter offrire input significativi che accompagnino
ukè fuori dalla stanza del trattamento.
•
KOAN
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CASO N° 2
I KOAN delle poesie
Un maestro zen incontra i poeti
Engaku Taino
A cura di Fabrizio Bonanomi
Nella rubrica dei KOAN, che ci
accompagna da qualche anno
nelle pagine di Shiatsunews,
dallo scorso numero 44 accoglie
una nuova proposta: il commento, dal punto di vista dello zen, a
Poesie di autori contemporanei
non strettamente legati all’esperienza dello zen.
Il Maestro è colui che ti sa indicare un focus nuovo, un nuovo
modo di osservare le cose di
tutti i giorni in maniera diversa.
Essere capaci di cambiamenti,
avere la giusta flessibilità in funzione delle vicissitudini (o necessitudini), significa vivere sino in
fondo ed appieno la realtà, ed
al contempo essere consapevoli
dell’esistenza di una miriade di
realtà altre, a portata di mano,
se motori di interesse.
Engaku Taino, con queste nuove, affascinati, originali e singolari proposte, è capace di fare
esattamente questo, allo scopo
di indicare al discepolo una modalità alternativa di annodare i
fili della trama e dell’ordito della
propria esistenza, in maniera
che ciascuno possa esprimere
la propria unicità, nella tensione
ultima di divenire nel tempo Uomini e Donne Consapevoli.
I testi a commento delle Poesie,
sono frutto di trascrizioni dei teisho delle sesshin, momenti di insegnamento dove ogni Poesia è
stata esaminata e commentata,
nell’arco di questi ultimi anni.
Buona lettura.
Da gennaio 2011 a dicembre 2013
CASO N° 2
Come si restringe l’orizzonte
Come si restringe l’orizzonte
a un certo punto.
Dove sono andati i vasti acquari
in cui si sguazzava
come il pesce nell’acqua senza il sospetto
della lenza e dell’amo.
La felicità
sarebbe assaporare l’inesistenza
pur essendo viventi neppure colti dal dubbio
di una fine possibile.
...
E. Montale altri versi
Si crede che consista tutto
nell’agitarsi
pensando soltanto a godersela.
Ma c’è chi s’accorge che solo
chi sparisce vive davvero.
n. 45 - Settembre 2014
NEWS
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CASO N° 2
I
n questa poesia è chiaro un evidente riferimento al Buddha,
il quale passò dalla condizione di vedere un orizzonte sconfinato in cui tutto era a disposizione, a quella ristretta e paurosa
di fronte al malato, al vecchio e
al morto. S’accorse cioè dell’esca
e dell’amo a cui abboccano tutti
gli esseri. Se noi siamo qui, cioè
siamo diventati suoi discepoli, è
perché egli si risvegliò all’illuminazione per mantenere la visione
sconfinata. La visione sconfinata
si spalanca a chi accede all’assoluto. A questa poesia si può aggiungere quella dell’”Anno della
lepre” , scritta in dicembre prima
di scegliere questo koan. In essa
c’è il correre, che sarebbe agitarsi senza guardarsi intorno, ovvero senza il sospetto della lenza e
dell’amo, e accorgersi che un altro anno è bruciato e di conseguenza l’orizzonte s’è ristretto.
Noi abbiamo avuto la ventura
d’incontrare i tre gioielli, ovvero
Buddha, Dharma e Sangha, diventando uno col respiro possiamo accedere all’inesistenza pur
essendo viventi, ovvero illuminati. Quando Montale ha scritto questa poesia non so a cosa
pensava realmente, inoltre preferisco non leggere i commenti e le spiegazioni delle poesie.
Il suo scritto è chiaro e ognuno
può trarne il significato che vuole. Chi fa il poeta, se lo fa bene lascia che le poesie si scrivano da
sé, come ripeteva spesso il maestro Mumon, non si preoccupa di quello che succede alle sue
poesie. Ed è ovvio, ma è una banalità, che chi le legge capisce
solo quel che può capire. Pertanto, lette in un luogo di zen, sarà
estratta la comprensione che si
adatta alla nostra pratica, perché
la comprensione dell’assoluto è
a portata di mano in ogni momento della quotidianità. CerNEWS
n. 45 - Settembre 2014
to, c’è quello che volendo capire il buddismo si mette a leggere
i libri che trattano del buddismo.
Per quanto riguarda la storia e la
filosofia dell’insegnamento del
Buddha può andare bene. Ma il
buddismo è illuminazione e l’illuminazione è dovunque: l’assoluto si esprime in qualunque
granello di sabbia. Montale in
questa poesia assomiglia al Buddha e a tutti coloro che hanno
compreso l’inutilità di correre ed
agitarsi e si sono fermati a meditare. Quando noi ci siamo accorti dell’esca e dell’amo e abbiamo
voluto attingere a qualcosa che
non fossero soltanto i seppur vasti acquari nei quali sguazzavamo, abbiamo seguito l’insegnamento del Buddha. Non so cosa
abbia fatto Montale, ma noi ab-
biamo messo insieme l’insegnamento del Buddha e l’esistenza quotidiana e siamo riusciti,
come è nella poesia di questo
anno, a fermarci e fare l’esperienza di respirare l’eterno. Bisogna però stare attenti, perché
è vero che molti poeti, scrittori,
saggisti e alcuni sportivi hanno
intuizioni e squarci di illuminazione, ma quanto contraddistingue una tradizione plurimillenaria come la nostra, è che quando
si ha uno squarcio d’illuminazione si sa poi riprodurla. Invece Montale parla al condizionale
scrivendo che la felicità sarebbe assaporare l’inesistenza pur
essendo viventi. Pensa che sia
così, ma come si fa ad assaporare l’inesistenza? Quante volte in
questa scuola si chiede di porta-
KOAN
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re al maestro la prova di quanto
si afferma avere compreso? Perché non sono sufficienti le spiegazioni, per quanto erudite, se
il discepolo parla di assoluto il
maestro chiede di metterlo sulla mano. E se parla di anima o
di natura di Buddha vuole che
gli mostri il punto esatto in cui si
trova. Così chi parla della morte deve dimostrare come si muore e come si soffre nella malattia. Se gli chiede di portare una
montagna gliela deve far vedere davanti. Nella stanza di sanzen c’è la regola che il verbo al
condizionale non è accettato. Il
discepolo deve dire e dimostrare che le cose stanno così e così.
Invece Montale, come tutti gli altri poeti e chiunque abbia avuto
S
S
SE
E
Seminario
O
NO
NO
NE
NE
aspirano a realizzare e possono
indicare ai discepoli come risvegliarsi alla realtà. Nel caso della poesia, realizzare l’inesistenza
che permetta di assaporare la felicità, ché di felicità parla Montale. Anche la poesia dell’anno
della lepre richiama al Buddha, il
quale vedendo la realtà della sofferenza ha cercato il respiro della
verità e una volta trovata ha insegnato agli altri come raggiungerla. Noi siamo fra coloro che
hanno incontrato il maestro dal
quale abbiamo imparato a sederci in silenzio e in un solo momento respirare l’eterno.
•
Seminari 2015
SO
SO
9
4
2
3 5 7
8
6
1
delle apparenze di illuminazione, può solo limitarsi al sarebbe.
Come in una delle sue più famose e citate poesie: “Forse un mattino andando in un’aria di vetro/
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:/il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me...”, in cui si
è ancora allo stato di desiderio:
forse vedrò compiersi il miracolo! E ammesso che si riesca a vedere come fare a ripeterlo? Deve
per forza camminare di mattina
in un’aria di vetro, arida? Allora
i mattini nebbiosi sono da escludere per aspettarsi un miracolo.
La differenza fra una scuola inserita in una tradizione millenaria e le intuizioni dei poeti è chiara: i maestri hanno realizzato ciò
di cui parlano e che i discepoli
N
kii d
k
de
ellllle
e 9 stte
tel
telle
tell
elllle
relatore Dario Galli
23 novembre 2014
dalle 10 alle 18
Il seminario è aperto a tutti.
La partecipazione dà diritto
a 10,5 punti ECOS per gli
iscritti alla FISieo
Per informazioni e iscrizioni
tel. 338 3522881
[email protected]
Haruhiko Masunaga
Wilfried Rappenecker
In collaborazione con il Centro
Iokai di Tokyo e
con Shiatsumilano
Editore, ritornerà in Italia nella
seconda metà di
giugno Haruhiko Masunaga, con
seminari per operatori e studenti
del 3° anno; inoltre è previsto un
seminario di approfondimento
dedicato a chi ha frequentato i
seminari degli anni precedenti.
Sono previste anche altre città e
date in Italia, ancora da confermare.
Altro atteso e
interessante seminario di carattere
internazionale sullo
shiatsu, in collaborazione con la
Scuola Internazionale di Shiatsu Italia, dall’8 all’11
ottobre 2015 avremo il piacere
di ospitare nuovamente il medico
tedesco Wilfried Rappenecker,
che terrà un corso di quattro
giorni dal titolo: “Qual è il mio
focus – Trattamento shiatsu per
”.
I dettagli degli incontri, con programmi e costi,
saranno disponibili a breve sul nostro sito
Ass.ne ARCI Centro del Benessere
sede della Scuola Internazionale di Shiatsu Italia®
via Pacini, 46 - Milano (MM2 Lambrate) – 02 26681272 - 338 3522881
[email protected] - www.centrodelbenessere.it
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
28
NUTRIRE E SOSTENERE
LA TERRA
con la dietetica Cinese
di Lena Tritto
E
cco alcune ricette semplici e gustose per portare in tavola ingredienti di fine estate, per aiutare la nostra funzione digestiva e prepararci
al meglio per il cambio di stagione.
•
•RICETTE
Insalata di farro
tonificante
Ingredienti:
• 300 g di farro
• 200 g di fagiolini
• ½ peperone rosso
• 1 tazza di ceci cotti
• 1 spicchio d’aglio
• sale marino integrale
• olio extravergine d’oliva
• aceto balsamico
• 3 rametti di timo
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
Procedimento:
Lessare i fagiolini e tenere da
parte l’acqua di cottura. Cuocere il farro nell’acqua dei fagiolini. Nel frattempo tagliare i fagiolini a tocchetti e condirli con
olio, sale e uno spruzzo di aceto
balsamico. Tagliare il peperone
a quadretti e farlo saltare in
padella con olio e aglio in modo
che resti croccante. In una
padella antiaderente friggere i
ceci con un cucchiaio
d’olio finché saranno
dorati e, fuori dal
fuoco, condirli con
due pizzichi di paprica. In una ciotola
mettere il farro ben
sgranato e amalgamarlo con le verdure
e i ceci. Regolare di
sale e condire il tutto
con foglioline di timo
e un giro d’olio.
Insalata
di cavolo cappuccio
Ingredienti:
• ½ cavolo cappuccio
• 2 cucchiai d’olio
• 1 cucchiaio d’aceto
• 1 cucchiaio di salsa di soia
• 1 cucchiaio di succo di zenzero
• 1/2 cucchiaino di semi
di finocchio pestati finemente
Procedimento:
Affettare sottilmente il cavolo
cappuccio. In una ciotola sbattere gli altri ingredienti e con
la salsina ottenuta condire la
verdura. Quest’insalata sarà
ancora più buona se preparata
almeno un’ora prima di essere
consumata.
DIETETICA NELLA QUINTA STAGIONE
29
•RICETTE
Pizza di polenta
con crema
di cannellini
e funghi*
Ingredienti:
• 250 g di farina di mais
precotta
• 600 ml di acqua
• 1 tazza di fagioli cannellini
cotti
• ½ cipolla tritata
• 2 foglie di salvia
• 1 cucchiaio di concentrato
di pomodoro
• 150 g di funghi champignon
affettati
• ½ cucchiaio di prezzemolo
tritato con una fettina d’aglio
• Olio e sale marino integrale q.b.
crema densa e compatta che va
spalmata sulla base di polenta.
Disporre sopra i funghi conditi
con olio, sale e il trito di prezzemolo. Mettere in forno a 200°
per 15 min. servire tiepida.
Crema dei leprotti*
Ingredienti:
• 1 cipolla
• 3 foglie di salvia
• 800 g di carote lavate
e tagliate a rondelle
• 4-5 cucchiai di lenticchie cotte
• 1 litro di brodo vegetale
• 2 cucchiai di olio extravergine
d’oliva
Procedimento:
Tritare la cipolla e farla cuocere con l’olio e la salvia per
7/8 minuti. Unire le carote. Far
insaporire per 5 minuti mescolando ogni tanto. Aggiungere il
brodo e cuocere finché le carote
saranno tenere. Fuori dal fuoco,
frullare o passare. Unire le
lenticchie e servire con un filo
d’olio. Se si desidera un piatto
più ricco è possibile servire a
parte dadini di pane tostato.
a fuoco moderato finché si
ridurrà della metà. Mescolare
la farina con 2-3 cucchiai di
mosto tiepido e, poco alla
volta, unire il resto del liquido. Mettere sul fuoco e portare a ebollizione mescolando,
continuare la cottura per 15
minuti. Versare il budino in
una teglia leggermente unta
e far rapprendere al fresco.
Prima di servire il budino
cospargerlo con sesamo,
mandorle e pinoli mescolati
con cannella e zucchero.
Focaccia d’uva e more
Ingredienti:
• 500 g di pasta di pane
• 1 cucchiaio d’olio
• 1 cucchiaio di miele
• 1 cucchiaio di zucchero
di canna
• 1 grappolo d’uva
• 1 manciata di more
Budino di mosto cotto
Procedimento:
Preparare la polenta con
la farina, l’acqua e il sale
secondo le indicazioni che
troverete sulla confezione,
una volta pronta versarla in
una teglia rotonda diametro
26 cm, ben unta d’olio. Mettere in padella la cipolla con
due cucchiai d’olio e la salvia
e far soffriggere dolcemente,
dopo 3-4 min unire il concentrato e fra insaporite, versare
i fagioli e cuocere 10 min.
Mettere l’intingolo in una
ciotola, togliere la salvia e
frullare, deve risultare una
Ingredienti:
• 1 litro di mosto (succo d’uva
appena spremuto)
• 75 grammi di farina di kamut
o di riso
• 1 cucchiaio di mandorle
tritate grossolanamente
• 1 cucchiaio di pinoli
tritati grossolanamente
• 1 cucchiaio di semi di sesamo
tostati
• ½ cucchiaio di zucchero di canna
integrale
• 1 pizzico di cannella
Procedimento:
Mettere il mosto in una pentola
dal fondo pesante e far bollire
Reimpastare la massa di
pasta di pane con l’olio e
il miele, stendere la pasta
in un teglia unta con uno
spessore di un centimetro.
Disporre i chicchi d’uva e le
more premendoli sulla pasta.
Cospargere di zucchero e far
riposare un’ora. Mettere in
forno caldo a 180°C-200°C
per 30 minuti circa, fino a che
non sarà ben dorata.
Ricette a cura di Lena Tritto Consulente alimentare secondo la medicina cinese e Insegnante di cucina di casa
* Ricette tratte da “Il Tao e l’arte dei fornelli” di Lena Tritto, Valeria Tonino, Karin Wallnoefer 2a edizione ampliata, Pendragon,
Bologna 2012
n. 45 - Settembre 2014
NEWS
30
Diaita (dieta),
questa sconosciuta...
di Monica Borio
D
i cosa parlerò in questo
articolo? Innanzitutto vi
dico di cosa non parlerò:
non parlerò di “diete”. O meglio, in teoria sì, ma rifacendoci ad un significato etimologico della parola stessa che non
ha più nulla a che vedere con il
concetto moderno.
Dal greco: diaita, ovvero “modo
di vivere”.
Nell’antichità della medicina
greca la dieta, nel senso di modo
di vivere volto alla salute, prevedeva regole che disciplinavano
ogni aspetto della vita quotidiana: dall’alimentazione, all’esercizio fisico, al riposo.
Non una terapia dimagrante straordinaria, ma un ordine
da osservare con diligenza per
aver cura costante della propria
vita.
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
Invece la concezionee attuale è
quella del rimedio
o temporatemporaaneo verso l’eccesso dei periodi
perio
odi
di festa, oppure quella
uella imposta
impo
po
osta
dai medici a fronte
te di patologie
patol
ologie
ol
specifiche. Ad ogni
nulni modo, n
uul
la di sereno come poteva essere
un tempo – ma è un senso che si
può recuperare, no? Tanto lo sappiamo tutti che le diete temporanee non funzionano, ma è ciò che
corregge a poco a poco l’abitudine, l’inclinazione, il gusto (e perciò il modo di vivere) che ha successo duraturo.
Un mese di dieta – 5kg, poi + 3,
di nuovo – 4… tanti sacrifici per
uno spiacevole e dannoso effetto
yo-yo. Mangiare in modo equilibrato dona forma, linea e soprattutto salute.
Mangiare Bio sarebbe la cosa più
naturale del mondo. Bios = Vita,
ma
m
a non è così semplice. N
Non è
più
pi
iù sufficiente essere veg
vegetarianii o vegani o macrobio
macrobiotici per
sstare
tare
t
meglio. È necessario
necessar conoscere
sc
cere la provenienza d
di ciò che
andrà
an
ndrà a nutrire il nost
nostro corpo, a
formare
cellule, a nutrifo
ormare le nostre cell
sistema nervoso:
ree il sangue e il siste
è fondamentale
nutrirsi di
ndamentale nu
prodotti biologici,
logici, ov-
MACROBIOTICA
31
vero che contengono la vita.
Dall’unione delle parole greche:
“makros” e “bios”, ha origine il
termine “macrobiotica”, il cui significato è letteralmente: lunga
vita, grande vita, vita piena. È
un’antichissima filosofia orientale, di 5000 anni fa, il cui orientamento di base è rappresentato da
una visione olistica dell’uomo,
dove ogni elemento è in equilibrio con gli altri, e per quanto riguarda il cibo, esso è considerato fondamentale per mantenere
l’armonia tra la mente e il corpo.
Parlando di macrobiotica bisogna ricordare una figura molto
importante, il medico e filosofo
George Ohsawa. Nacque a Kyoto nel 1893, viaggiò spostandosi
tra gli Stati Uniti e l’Europa, fu
un grande sostenitore della macrobiotica, alla quale dedicò parecchi studi e trattati, ispirandosi
e osservando le regole alimentari
dei monaci buddisti. Morì nella
sua città natale all’età di 73 anni.
Secondo la filosofia Macrobiotica il 50-60% della nostra alimentazione deve essere composta da
cereali integrali: riso, miglio, avena, orzo, saraceno. È
bene stare lon-
Mangiare Bio
sarebbe la cosa
più naturale
del mondo
tani per un po’ da prodotti della
farina (pane, pasta) e concentrarsi sui chicchi.
Il 20-30% devono essere verdure
cotte in vari modi: a vapore, scottate, saltate, stufate, dipende dalla stagione. In estate va bene anche l’insalata cruda.
Il 5-10% legumi di vari tipi e alghe; occasionalmente, se lo si desidera, si può consumare cibo
animale, come pesce, e anche
frutta ma quella del clima in cui
si vive.
Per quanto riguarda i dolcificanti
è bene stare lontani dallo zucchero e dal miele, ma usare ricavati
dal cereale come il malto di riso,
di mais o d’orzo. Inoltre, una o
due volte al giorno, è bene consumare una zuppa, preferibilmente una zuppa di miso.
Questo è il “regime alimentare” della Macrobiotica, ma non
è che il 10% della “Filosofia Macrobiotica”.
Tornando al concetto di “dieta”
intesa non come una terapia dimagrante straordinaria, ma un
ordine da osservare con diligenza per aver cura costante della propria vita, anche il
genio Leonardo
da Vinci ha contribuito a questo
meraviglioso concetto olistico.
Leonardo sosteneva che l’uomo
dovesse assumersi la responsabilità della propria salute e del
proprio benessere.
Riconobbe gli effetti dei comportamenti e delle emozioni sulla fisiologia (anticipando la disciplina
della psiconeuroimmunologia) e
raccomandò di stare lontani dai
medici e dai medicinali.
Aveva una visione olistica della
medicina.
Definì la malattia come “discordanza d’elementi infusi nel vitale
corpo” e la cura “ripareggiamento de’ disequali elementi” – praticamente faceva un vero e proprio
anticipo all’arte di riequilibrio
energetico, lo Shiatsu!
“Ingegniati di conservare la sanità”
scrisse Leonardo da Vinci, e offrì
questi particolari consigli per rimanere in salute:
Non mangiare senza voglia, e cena
leve;
mastica bene, e quel che in te riceve,
sia ben cotto e di semplice forma.
Chi medicina piglia mal s’informa:
guardati dall’ira e fuggi l’aria
greve;
su diritto sta, quando da mensa
leve;
di mezzogiorno fa che tu non
dorma.
El vin sia temprato, poco e spesso
Non for di pasto né a stomaco voto,
non aspectar, né indugiar il cesso,
se fai esercizio sia di picciol moto.
Col ventre resurpino e col capo
depresso
Non star, e sta coperto ben di notte;
el capo ti posa e tien la mente lieta,
fuggi lussuria, e attieni alla dieta.
Insomma, se anche un genio
come Leonardo considerava la
“dieta” non come una privazione, bensì come un vero e proprio
“modo di vivere”, forse dovremmo prendere in considerazione quest’aspetto e applicarlo, in
modo “geniale”, nella nostra vita
di tutti i giorni.
•
n. 45 - Settembre 2014
NEWS
32
INQUADRAMENTO
FISCALE
dell’operatore shiatsu
di Savina Bonnin e Renzo Chiampo
P
er svolgere l’attività di
operatore shiatsu esistono, al
momento, solo 4 possibilità:
a) quale operatore con partita IVA
b) quale operatore occasionale
senza partita IVA
c) in nero
d) gratuitamente.
Per quanto concerne la partita
IVA attualmente vi sono tre regimi:
- il contribuente minimo
- il contribuente ordinario che a sua
volta si distingue in ordinario ex
minimo (chi pur non superando i
30.000 euro annui di fatturato non
può più rientrare nei contribuenti
minimi, ad esempio perché sono
già trascorsi i 5 anni nel regime
di vantaggio) ed il contribuente
ordinario propriamente detto.
Chi opera nel regime dei
contribuenti minimi, in
particolare chi svolge l’attività come
secondo lavoro, non ha sicuramente
problemi di entità minima di giro
d’affari.
L’imposizione fiscale del contribuente
minimo consiste in un’imposta,
sostitutiva dell’IRPEF, del 5% calcolata
sulla differenza tra i compensi
incassati e le spese sostenute per
l’esercizio dell’attività, ulteriormente
dedotta dei contributi INPS versati
nell’anno.
Sotto il profilo previdenziale
l’operatore shiatsu è tenuto
all’iscrizione nella gestione
separata dell’INPS ed a versare un
contributo annuo, che per l’anno
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
2014 corrisponde al 27,72% se non si
hanno altre coperture previdenziali,
oppure al 22% se si è anche lavoratore
dipendente o pensionato, calcolato
sulla differenza tra compensi incassati
e spese sostenute.
Il contribuente minimo non è soggetto
all’IVA, quindi non la applica sulle
fatture che emette.
Per chi opera nel regime ordinario
propriamente detto non dovrebbe
sussistere il problema del giro d’affari
troppo basso, in quanto lo stesso
eccede i 30.000 euro. Sempre che i
costi dichiarati siano congrui.
Chi opera nel regime ordinario
agevolato (= ex minimi) è sì soggetto
agli studi di settore, ma questi sono
legati soprattutto alle ore di attività
effettivamente svolte, che, di fatto, nel
settore olistico si traducono in un ricavo
presunto (= fatturato IVA esclusa) di
meno di 30 euro all’ora. Se potrebbe
essere un problema per il contribuente
ordinario che svolge attività esclusiva
riuscire a sostenere che in un anno
ha lavorato per sole 100 ore, non lo
è sicuramente per il contribuente che
svolge l’attività in aggiunta ad un’altra
attività principale, in particolare se
questa è un lavoro dipendente od è
pensionato. È chiaro che bisogna fare
attenzione ai costi che si dichiarano,
che in ogni caso, per non essere a
rischio di ripresa fiscale, devono essere
consoni in relazione ai ricavi.
Il contribuente ordinario è soggetto
all’IRPEF, che è un’imposta
“progressiva”, e cioè sino a 15.000 euro
FILO DIRETTO COL COMMERCIALISTA
33
di reddito imponibile si paga il 23%,
da 15.001 a 28.000 il 27%, da 28.001 a
55.000 il 38%, e così via.
L’imposta è calcolata sulla differenza
tra i compensi incassati e le spese
sostenute per l’esercizio dell’attività;
i contributi versati all’INPS vengono
dedotti dal reddito complessivo.
Se il reddito non supera i 4800 euro
spetta una detrazione d’imposta di 1104
euro, per cui non si pagano imposte
(4800 x 23% = 1104). Con l’aumentare
del reddito imponibile tale detrazione
diminuisce sino a ridursi a zero per un
reddito di 55.000 euro.
Oltre all’IRPEF sono dovute le addizionali
Regionale e Comunale.
È di tutta evidenza che, se si
possiede il solo reddito di lavoro
autonomo, l’imposizione fiscale,
nelle fasce basse di reddito, è
addirittura inferiore dei quella del
contribuente minimo. Mentre se già si
possiedono altri redditi, ad esempio
di lavoro dipendente o di pensione,
l’imposizione IRPEF relativa all’attività
di lavoratore autonomo potrebbe
attestarsi sul 27%, se non al 38%.
Ai fini previdenziali vale quanto detto
per il contribuente minimo: gestione
separata dell’INPS assoggettata al
contributo del 27,72% o del 22%.
Il contribuente ordinario è soggetto agli
Studi di Settore.
Sulle fatture emesse il contribuente
ordinario deve applicare l’IVA in
ragione del 22%, che deve essere
versata all’Erario dopo aver detratta
l’IVA sugli acquisti.
Il lavoro occasionale può essere
legittimamente svolto da chi opera
esclusivamente con associazioni o
con soggetti titolari di partiva IVA e non
deve eccedere nel corso dell’anno
solare i 30 giorni (o 240 ore) per
ciascun committente ed un compenso
complessivo annuo di 5.000 euro.
Alcuni (per non dire molti) applicano
illegittimamente il lavoro occasionale
anche per i trattamenti verso privati,
che di fatto si concludono confluendo
nel lavoro in nero.
L’attività dell’operatore shiatsu, o
la si esercita professionalmente,
o la si esercita gratuitamente, o
non la si esercita. Se la si esercita
professionalmente occorre dotarsi di
partita IVA.
L’attività occasionale, che deve in ogni
caso confluire nella dichiarazione dei
redditi, è soggetta all’IRPEF nello stesso
identico modo visto per i contribuenti
ordinari, tenendo presente che il
committente opererà al momento del
pagamento una ritenuta d’acconto
del 20%, che verrà recuperata con la
dichiarazione dei redditi.
Sino a 5.000 euro annui il lavoro
occasionale è non assoggettato alla
contribuzione INPS.
Il lavoro occasionale è fuori ambito IVA.
A beneficio e giustificazione di quanti
operano in nero riportiamo l’“articolo
zero”, che è un articolo non scritto
applicabile a tutte le leggi e decreti,
e la cui validità viene riconosciuta
anche dagli organismi di vigilanza: “In
assenza di controlli, verifiche, accessi
od ispezioni le norme contenute nella
presente legge/decreto possono
essere disattese, e non vengono
applicate le sanzioni ivi previste”.
Le prestazioni svolte a titolo
gratuito, in qualsiasi regime si operi,
sono sempre legittimamente escluse
da imposizione fiscale, sia diretta, sia
indiretta. In caso di prestazione gratuita
non si deve emettere fattura o ricevuta
alcuna.
n. 45 - Settembre 2014
NEWS
FILO DIRETTO COL COMMERCIALISTA
34
STUDIO OLISTICO
o CENTRO OLISTICO
Lo STUDIO OLISTICO è situato
nell’unità immobiliare nella quale
l’operatore olistico svolge la propria
attività ai sensi della legge 4/2013,
con esclusione quindi delle attività
riservate per legge a soggetti
iscritti in albi o elenchi ai sensi
dell’art. 2229 del codice civile,
delle professioni sanitarie e delle
attività e dei mestieri artigianali,
commerciali e di pubblico esercizio
disciplinati da specifiche normative.
Lo studio olistico è una privata
dimora, Nessuno vi può accedere
senza autorizzazione del
conduttore, o del Procuratore
della Repubblica, o del direttore
dell’agenzia territoriale delle
Entrate, o del comandante del
nucleo della Guardia di Finanza
competenti. Oppure in flagranza di
reato.
Il locale dove si esercita l’attività
deve essere di categoria catastale
A/10 (uffici e studi privati).
Può essere esercitata anche in
locali accatastati in C/1 (negozi
e botteghe) o C/3 (laboratori
per arti e mestieri), ma in tal
caso è opportuno interpellare il
Comune circa la non necessità di
cambiare l’accatastamento in A/10,
specificando esplicitamente che
non si tratta di attività artigianale o
commerciale.
Per lo studio olistico può anche
essere utilizzata una parte
dell’abitazione, in utilizzo promiscuo
della stessa; in tal caso permane la
categoria assegnata all’abitazione
(da A/1 a A/11).
Trattasi di attività professionale,
pertanto nessuna iscrizione alla
CCIAA.
I contributi INPS sono dovuti alla
Gestione Separata.
Il reddito rientra tra i redditi di
lavoro autonomo.
Non occorre alcuna autorizzazione
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
dell’ASL di competenza, né
comunicazione al Comune dove si
svolge l’attività, ad eccezione della
denuncia ai fini TARI.
Il CENTRO OLISTICO è situato
nell’unità immobiliare nella quale si
svolgono attività perlopiù di estetica,
o comunque dove si effettuano
massaggi.
Il centro olistico è un locale aperto al
pubblico. Chiunque può accedervi, e
può essere allontanato forzatamente
solo con l’intervento della Forza
Pubblica.
Il locale dove si esercita l’attività deve
essere di categoria catastale C/1
(negozi o botteghe) o C/3 (laboratori
per arti o mestieri). Può essere
esercitato anche in locali accatastati
in A/10 (uffici e studi privati), ma in
tal caso è opportuno interpellare il
Comune circa la non necessità di
cambiare l’accatastamento in C/3.
Non si può utilizzare l’abitazione in
uso promiscuo.
Trattasi di attività artigianale. È
pertanto necessaria l’iscrizione alla
CCIAA, che non può avvenire in
assenza dei titoli abilitanti (diploma di
estetista o di massaggiatore).
I contributi INPS sono dovuti alla
gestione Artigiani (o Commercianti).
Il reddito rientra tra i redditi di
impresa.
Occorre l’autorizzazione dell’ASL circa
l’idoneità dei locali.
Occorre la SCIA al Comune.
Lo studio olistico può essere anche
definito centro olistico, ed il centro
olistico può anche essere definito
studio olistico.
Non ha importanza la terminologia
utilizzata, quello che rileva è l’effettivo
esercizio dell’attività.
Questo per quanto attiene la legge;
poi vi sono le varie interpretazioni ed
applicazioni da parte degli addetti.
•
SEGRETERIA
35
SEDE OPERATIVA
FISieo
Ufficio di Segreteria Nazionale
Via Gallonio, 18 - 00162 Roma
Tel 06.44258487
Fax 178 2203735
segreteria@fisieo.it
info@fisieo.it
PEC fi[email protected]
SITO DELLA FISieo e Blog
UÊ-ˆÌœÊ-ˆiœ www.fisieo.it
Uʏœ}Êhttp://www.infoshiatsu.it/
Per qualsiasi problematica relativa alla gestione di sito e blog, si prega di contattare
internal@fisieo.it
SEZIONE ESAME
HANNO SUPERATO L’ESAME DI AMMISSIONE
AL REGISTRO OPERATORI SHIATSU
Nella sessione del 20/05/2014 a Verona
LISA BARUFFATO
ELENA FERRARI
ELISABETTA FORDIANI
FILIPPO FUMAGALLI
ROSANNA IMPALÀ
FAUSTA LIPRERI
SILVIA MADDALENA RUBISSE
EFREM VISIGALLI
SUSANNA VEDOVATO
UTILIZZO DEL LOGO REGISTRATO
Comunichiamo a
tutti i Soci Professionisti della Federazione Italiana
Shiatsu Insegnanti e Operatori, che
il Consiglio Direttivo, nella riunione dell’8 e 9 FEDERAZIONE ITALIANA SHIATSU
marzo 2010, in
INSEGNANTI E OPERATORI
relazione all’uso
del logo da parte dei soci professionisti, ha precisato che tutti i Soci Professionisti regolarmente iscritti al Registro Italiano Operatori Shiatsu ed
in regola con la quota associativa possono fare
uso del logo della Federazione per pubblicizzare la propria attività professionale evidenziando,
laddove lo consenta lo spazio, che il trattamento
Shiatsu non è terapeutico, non è sanitario e non
è finalizzato alla cura delle patologie. È vietato
l’utilizzo del logo in qualsiasi contesto (volantini,
pubblicazioni, siti internet o altro) in cui lo Shiatsu venga accostato alla risoluzione di disturbi
che possano comunque essere collegati o derivanti da patologie ed a terminologia medica. Il
logo deve essere utilizzato unitamente alla dicitura: “Iscritto al Registro Italiano Operatori Shiatsu - professione disciplinata ai sensi della legge
14 gennaio 2013 n. 4”. Il logo può essere richiesto alla Segreteria.
QUOTE SCUOLE
DA VERBALE DIRETTIVO 31 GENNAIO 2014
UÊ+՜Ì>ÊL>ÃiÊ«iÀʈÃVÀˆâˆœ˜iÊ-V՜>ÊÀi}ˆÃÌÀœÊÃV՜le riconosciute FISieo: inserimento scuola su sito
euro 150.
UÊ +՜Ì>Ê Vœ“«iÌ>Ê «iÀÊ ˆÃVÀˆâˆœ˜iÊ -V՜>Ê Ài}ˆÃÌÀœÊ
scuole riconosciute FISieo: euro 300 inserimento
scuola su sito + accreditamento Punti ECOS + EDUCIS + banner pubblicitario sul sito + possibilità di
esame presso la Scuola.
n. 45 - Settembre 2014
NEWS
36
L’AUTUNNO
negli scatti di
Alessandro Rovelli
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
IMMAGINI
37
Agrisculture
n. 45 - Settembre 2014
NEWS
38
OROSCOPO AUTUNNO 2014
a cura dell’Astrologo “Yu Sen”
ARIETE
21 marzo I 20 aprile
Inizia in maniera brusca la nuova
stagione ma la vostra Vescica
Biliare è in forma e vi permette
di tornare alle responsabilità senza alcuna
fatica. Quello che più vi spaventa è la routine,
ma non cadrete in malinconie poco propositive
perché il Fuoco ben equilibrato vi sostiene e
l’energia sarà ben fluida per raggiungere il
successo. A fine novembre arriva lo stress:
l’Acqua risente dell’iperattività dei mesi
precedenti, riposatevi un po’!
TORO
21 aprile I 20 maggio
Siete spronati dal supporto
dell’energia Terra, essenziale per le
nuove imprese e le nuove attività.
Ma sono l’energia del Fuoco e del Metallo,
in dissonanza tra loro, a creare qualche
tensione nella sfera emotiva rendendo tutto
più complesso e ostile. Solo a fine novembre
la situazione energetica di questi due Elementi
ritroverà un suo equilibrio, regalandovi un po’ di
tranquillità.
GEMELLI
21 maggio I 21 giugno
Continuano le sorprese e gli
eventi piacevoli. Una buona
forma dell’elemento Acqua
vi rende energici e impiegherete le forze
per consolidare e portare a termine i vostri
progetti intrapresi da tempo; l’autunno vi
permetterà di realizzare un sogno nel cassetto.
Attenzione all’energia della Terra, in modo
particolare dello Stomaco impiegata con
determinazione in una nuova attività, mirata alla
stabilità professionale ed economica.
CANCRO
22 giugno I 22 luglio
Dedicate il più possibile
all’equilibrio del vostro Intestino
Crasso: è il momento di renderlo
più efficiente che mai per liberarsi da antichi e
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
ormai obsoleti legami con il passato; non è il caso
di guardarsi indietro, vi costerebbe sacrificio
inutile! L’elemento Fuoco è particolarmente
in armonia e vi permette una sana gioia nel
quotidiano della vostra vita che non provavate
da tempo!
LEONE
23 luglio I 23 agosto
È l’energia della Stomaco che, proprio
nella stagione del Doyo, vi donerà
determinazione ed energia e questa
volta non sarete intenzionati a disperderla,
metterete ogni altro interesse da parte e
canalizzerete la sua potenza verso un unico
obiettivo. L’energia del Fegato darà un
tocco più fantasioso alla “determinazione”
dello Stomaco, rendendovi creativi e pieni
d’immaginazione.
VERGINE
24 agosto I 22 settembre
Quando l’energia del Fuoco e
quella del Metallo sono equilibrate
e lavorano insieme succede quello
che accadrà voi nell’autunno: sarete gioiosi
e socievoli. L’autunno sarà clemente, darà il
via al solito tran tran, ufficio, famiglia, figli,
lavoro, ma con una differenza rispetto al passato:
sarete sgravati dalle mille incombenze grazie
ad un vostro stato energetico particolarmente
armonico.
BILANCIA
23 settembre I 22 ottobre
Finalmente, dopo mesi di verifiche,
eccovi pronti ad andare spediti
senza ristagni energetici alle spalle
che, pur guidandovi per il meglio,
hanno richiesto sacrifici notevoli. Per tutto
ottobre l’energia della Terra equilibrata sarà
pioniere di nuove esperienze, donandovi un
sano e costruttivo “appetito per la vita”. Gli
spostamenti di lavoro porteranno nuovi contatti
da coltivare per il futuro, e lì dovrete coltivare
bene l’energia della Vescia Biliare per compiere le
giuste scelte.
COSA SUGGERISCONO STELLE E MERIDIANI
39
SCORPIONE
23 ottobre I 22 novembre
Iniziano settimane meravigliose
fatte di considerevoli cambiamenti.
Il più importante sarà nel mese
di ottobre, un evento da non
sottovalutare poiché il vostro elemento Legno
dovrà essere pronto per effettuare le giuste
scelte, ma anche flessibile per saper cogliere i
mutamenti intorno. Cercate di non strafare
e se, a metà autunno, incominciate ad
accusare un po’ di stanchezza coltivate
l’energia dell’Acqua e rinforzatela.
SAGITTARIO
23 novembre I 21 dicembre
L’elemento Fuoco vi dona una
certa gioia e voglia di vivere, un
entusiasmo che non provavate
da tempo. Questa sensazione non riguarderà
solo la vostra sfera personale, bensì anche
quella professionale ed è per questa attrazione
energetica che probabilmente si presenteranno
anche nuove opportunità lavorative. Il vostro
Intestino Tenue dovrebbe essere in grado di
selezionare il meglio per voi.
sull’elemento ad esso collegato: il Metallo. Non
date tutto per scontato soprattutto in amore:
potrebbe cagionare crisi nella coppia. Spesso
i vostri atteggiamenti sono travisati anche
nell’ambiente lavorativo e più diplomazia sarà
utile per un progetto imminente molto redditizio:
in altre parole lavorate sul Metallo, sul vostro
scambio con l’esterno, è quella la chiave per
risolvere molte questioni.
PESCI
20 febbraio I 20 marzo
Per fortuna il vostro Fegato
è energeticamente in gran
forma e vi dona la fantasia di cui avete
bisogno. Infatti, inizia la routine e voi non ne
volete sapere di riprendere il solito tran tran.
Avete bisogno di novità e se non arriveranno, ve
le andrete a cercare. Non esagerate però, state
attenti a non strafare altrimenti arriverete a fine
anno, con l’elemento Acqua troppo scarico per
godervi le feste di fine anno.
CAPRICORNO
22 dicembre I 20 gennaio
Ottobre sarà un mese altalenante
che vi vedrà spesso irascibili e
poco propensi al dialogo: il vostro
elemento Legno, un po’ squilibrato, potrebbe
crearvi qualche tensione in ambito familiare,
ma soprattutto in campo professionale.
Cercate di mantenere la calma. Con l’arrivo di
Dicembre, il Legno si quieta e sarà più facile
risolvere i contrattempi, le ostilità e qualche
problema di famiglia. Via via, la potenza del
vostro sistema energetico sarà sempre più forte:
finirete l’anno con gioia e il Fuoco in perfetto
equilibrio.
ACQUARIO
21 gennaio I 19 febbraio
Tutta la vostra attenzione durante
l’autunno va concentrata proprio
n. 45 - Settembre 2014
NEWS
40
OPPORTUNITÀ E AVEGOLAZIONI
Studenti, praticanti, ordinari e professionisti
Carissimi, al fine di dare sempre più visibilità alle nuove opportunità che abbiamo il piacere di rendervi
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n. 45 - Settembre 2014
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Operatori che aderiscono all’iniziativa”.
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suoi soci a riconoscere agli iscritti alla
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L’elenco degli operatori e dei responsabili regionali della FISieo sono reperibili nel nostro sito
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Simonato, è reperibile ai seguenti
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n. 45 - Settembre 2014
NEWS
Il Gruppo di Studio Shiatsu e Manipolazioni-GSSEM
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apprendere tecniche, manovre e procedure di valutazione
del ricevente derivanti
dalla chiropratica e dalla
osteopatia e utilizzabili
in un trattamento
Shiatsu.
Gli argomenti trattati riguarderanno :
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anatomia funzionale della colonna vertebrale
)
i rapporti e le influenze tra i vari blocchi
vertebrali/articolari e le disarmonie energetico/emozionali che ne derivano
)
la modalità di un intervento che integra manovre di assestamento vertebrale
abbinate al trattamento dei meridiani e dei punti specifici
Il corso è strutturato in 5 seminari
distribuiti nell’anno accademico 2014 / 2015
Direttore del corso : dr. Maurizio Parini
Sede degli incontri : Como
Per ricevere il programma dettagliato, i costi e le date dei seminari scrivere a
[email protected] - www.gssem.it
Punti Ecos richiesti
VOLONTARIATO FISieo
44
La VIS FISieo
e gli anziani
di Antonio Palumbo
L
a VIS FISieo ha il compito di
coordinare e avviare le attività di
volontariato effettuate dai soci
FISieo tramite lo shiatsu e di facilitare
la gestione dei progetti di volontariato
esistenti, oltre a proporre attività di
volontariato in vari campi, dove lo
shiatsu può essere efficace.
Nasce da questi presupposti l’accordo
di collaborazione della VIS FISieo
firmato dal suo Presidente Renato
Zaffina ed alcune associazioni che
sono state guidate come capofila in
questo percorso dall’Associazione
Relazioni, la quale opera nel campo
del sostegno agli anziani.
L’Associazione Relazioni, con sede
a Lamezia Terme, nell’ambito del
Progetto “Rel@zioni, reti e azioni
con gli anziani” finanziato dal
programma di innovazione sociale
“Smart cities e Smart Community”, ha
avviato percorsi per la valorizzazione
e l’integrazione delle persone anziane
nelle dinamiche del tessuto sociale del
territorio di riferimento.
Il Progetto mira a rendere possibile il
coinvolgimento degli anziani in attività e
iniziative socio-culturali, l’aggregazione
Il tavolo di lavoro con l’Associazione Relazioni
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
e l’interazione con altri soggetti della
comunità (giovani e meno giovani),
offrendo loro maggiori opportunità e
supporto nell’affrontare le problematiche
tipiche della terza età, incluse quelle
socio-sanitarie e le incombenze
quotidiane, ma non solo. Attraverso una
piattaforma informatica, l’Associazione
Relazioni, coinvolge le persone anziane
con diversi servizi, che vengono
realizzati anche grazie all’impegno delle
associazioni coinvolte oltre la VIS FISieo,
esse sono: il Movimento Consumatori
Lamezia-Vibo, il circolo ACLI LAMEZIA
(che sicuramente non hanno bisogno
di presentazioni) oltre all’associazione
Anaste Calabria che è un’associazione
di settore, rappresenta le imprese
private di assistenza residenziale agli
anziani, sia auto che non autosufficienti.
Con il suddetto accordo di
collaborazione le associazioni si
impegnano a garantire momenti di
condivisione ed ogni associazione
promuove, con le proprie strutture
di appartenenza, le varie attività
del Progetto che mirano a favorire
un invecchiamento attivo delle
persone anziane, con coinvolgimento
intergenerazionale.
In particolare la VIS FISieo si impegna
a promuovere percorsi formativi
per volontari e garantire trattamenti
shiatsu per le persone anziane.
Il territorio in cui si sta sviluppando
questo progetto è il bacino dell’ex ASL
6 di Lamezia Terme, ma pensiamo
che grazie a questa esperienza
positiva analoghi progetti potranno
essere “esportati” in altri territori anche
grazie alle associazioni nostri partner
che hanno una presenza su tutto il
territorio italiano.
•
REGIONI
45
PIEMONTE
Gli energetici shiatsuka del Piemonte
partecipano a “La Salute in Comune”
Domenica 20 Luglio si è concluso l’evento che ha visto protagonisti
i Giardini Reali di Torino tra laboratori, dibattiti, apericena e
spettacoli della manifestazione “La Salute in Comune”, che affronta
in modo piacevole e leggero, i temi della salute a 360 gradi.
Grazie alla collaborazione con Rete Città Sane, per il terzo anno
consecutivo abbiamo partecipato anche noi, un ardito gruppo di soci
rappresentanti la FISieo in Piemonte, ed è stata, anche quest’anno,
un’esperienza ricca di interessanti momenti di aggregazione e di
occasioni per costruire nuove e stimolanti relazioni. Nonostante
le condizioni metereologiche non ci abbiano aiutato, abbiamo
resistito e siamo stati presenti, per più sere, offrendo trattamenti a davvero tante persone e facendo
conoscere il nostro lavoro e la Federazione.
Il 20 Luglio abbiamo concluso la manifestazione con una giornata tutta dedicata allo Shiatsu e alle
pratiche per mantenere il benessere, fino a sera abbiamo offerto trattamenti, esercizi guidati, letture
e dimostrazioni di Shiatsu e anche buona musica. Un particolare successo lo ha riscosso il labirinto
dello shiatsu, dove “Arianna” ha accompagnato i riceventi a srotolare il gomitolo della vita per ritrovare
l’uscita. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato!
Un caro saluto a tutte e a tutti. •
Bruna Capra
R.R. Piemonte FISieo
piemonte@fisieo.it - 335.8063987
VENETO
Feel Good Festival
Abano e Montegrotto Terme (Pd)
Nel week end dal 28 al 31 Agosto, a Montegrotto Terme (Pd) si è tenuta la 1° edizione di Feel
Good Festival, una manifestazione sparsa sul territorio di due località termali, Abano e Montegrotto
Terme, promosso dal Consorzio Terme Euganee. Scopo di questo grande evento era di invitare il
turista ad assaggiare modi diversi per ritrovare il benessere psico-fisico
a 360°. Per quattro giorni Abano e Montegrotto hanno ospitato eventi di
richiamo nazionale con la presenza di scrittori, medici, psicologi, artisti,
atleti e giornalisti.
La FISieo ha collaborato in questa manifestazione con una conferenza
talk il venerdì sera a Montegrotto Terme dove sono intervenuti
Nadia Simonato coordinatore dei RR regionali, docente e operatrice
shiatsu membro del direttivo FISieo, Gianni Battaglion psicologo e
psicoterapeuta, Vanessa Ferrati fisioterapista e Direttore del Centro
Assfer, Marta Foscheri responsabile organizzazione eventi formativi
Assfer, Ilaria Pozzer formatrice Area Formazione multimediale Assfer,
Francesca de Franceschi RR Veneto e Friuli Venezia Giulia e Monia
Callegaro Staff Veneto.
Sabato e Domenica presso il Parco Termale di Abano Terme, abbiamo contribuito al benessere del
pubblico con brevi trattamenti shiatsu e piccoli gruppi di self shiatsu. •
Francesca de Franceschi
R.R. Veneto e Friuli Venezia Giulia FISieo
veneto@fisieo.it - 370.7093801
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NEWS
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LIGURIA
“Shiatsu Namikoshi e Sotai-Ho
nel riequilibrio della schiena”
Genova, domenica 8 febbraio 2015
Seminario Regionale - Liguria
Lo stile Namikoshi è lo stile di Shiatsu
insegnato in Giappone al Japan
Shiatsu College di Tokyo. Questo
seminario vuole essere l’occasione
per avvicinarsi ad esso nella sua
forma originale.
Una parte del seminario sarà
dedicata ad alcune Tecniche di Sotai
Ho (“metodo (Ho) per aggiustare (So)
il corpo (Tai)”), un metodo creato dal
Dott. Keizo Hashimoto che utilizza
le Catene Muscolari e che si integra
perfettamente con il trattamento
shiatsu.
Relatore:
Paola Frondoni
Programma:
UʜÊÃ̈iÊ >“ˆŽœÃ…ˆ°Ê-̜Àˆ>]Ê«Àˆ˜Vˆ«ˆÊ
e differenze con gli altri stili
UʏÊÌÀ>ÌÌ>“i˜ÌœÊ`i>ÊVœœ˜˜>
UʘÌi}À>∜˜iÊ`iÊÌÀ>ÌÌ>“i˜ÌœÊ-…ˆ>ÌÃÕÊ
con esercizi base di Sotai Ho
Luogo:
ASYE A.s.d. (ex Centro Studi e Ricerche Shiatsu di Genova)
Via XX Settembre 34/12
Inizio seminario:
Ore 9.30
Fine seminario:
Ore 18
La frequenza al seminario dà diritto a 14 Punti ECOS
Seminario di aggiornamento professionale
Per scheda iscrizione seminario
www.infoshiatu.it/regioni/liguria •
NEWS
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REGIONI
47
ABRUZZO
Pollici in vacanza,
riflessioni
Ciao,
Pollici in Vacanza per me è stata un’esperienza bellissima.
Una finestra nuova che si è aperta, come se mi fossi affacciata
ora nel mondo “Shiatsu”. In questo momento in cui mi sono
fermata con la scuola e le pratiche, anche volutamente, Pollici
in Vacanza mi ha dato stimolo ad andare avanti.
Ho sentito una energia nuova muoversi, operatore e ricevente
insieme come in una danza armoniosa, partecipe e viva.
La domanda “cosa è lo shiatsu per me” è stimolo per pormi
tanti interrogativi e qualsiasi essi siano ogni volta è sempre
interessante soffermarmi a pensarci su. Intuizioni... come
piccole pillole rigenerative che si affacciano alla mente. Le
risposte seguono il mio stato d’animo ma sempre convergono
nella stessa, unica direzione: Energia sottile che vuole vibrare,
che vuole muoversi, sprigionare la sua carica, armonizzare il
tutto, una energia che vuole comunicare ed essere in sintonia
con il mondo. Energia che muove l’essenza dell’essere e lo
aiuta ad emergere.
A volte è un mondo velato, nascosto che non riesce a mostrarsi,
bloccato perché di fronte a me metto condizionamenti, giudizi,
pretese ed aspettative. Quando mi limito semplicemente ad
osservare, ascoltare, sentire in modo naturale sono come in
un binario dritto senza ostacoli e corro lì, mi sento libera ed
istintiva.
Una cosa è importante per facilitare tutto ciò, una parola
d’ordine da tenere sempre nel cuore, facile a dirsi ma difficile
da far emergere: SEMPLICITÀ. Nella semplicità tutto è fluido
ed armonioso.
A volte mi piace rispondermi che lo Shiatsu sono IO: nello
spazio sottile delle percezioni che appare all’improvviso senza preavviso, cerco di sostare ed in
quell’attimo, prima di perdere il collegamento, mi fermo con lo sguardo dentro e... ascolto, ascolto...
vibrazioni, percezioni, sentimenti, emozioni e corpo. E MOVIMENTO. Se c’é movimento, tutto ciò è più
chiaro ed evidente, spontaneo ed armonioso.
E continuando a raccontare questi miei pensieri vorrei dire che lo Shiatsu è un grande aiuto per me.
È la possibilità di comunicare, è la via di accesso, una chiave per conoscere me stessa e la relazione
con tutto ciò che mi circonda. Lo Shiatsu è l’incontro, la relazione, la sintonia con il mondo. Muovere
la propria energia insieme all’altro, dare e ricevere ed in questo scambio si risuona insieme.
La qualità che mi ha regalato è L’ESPANSIONE. Se mi espando posso essere più me stessa, sentire di
potermi permettere la “Vita”, andare incontro alla vita. Ci si mette in discussione per crescere con il
desiderio vivo di farlo e lo Shiatsu è la VIA che ci da questa possibilità. •
Paola Lestini
n. 45 - Settembre 2014
NEWS
REGIONI
48
Responsabili
Regionali
SICILIA
Shiatsu sotto le stelle…
al Castello di Milazzo
Nella suggestiva cornice del Castello di Milazzo, il 21 Agosto,
la FISieo Sicilia ha organizzato una serata di pratica di Shiatsu
che ha visto operatori professionisti offrire
trattamenti gratuiti al pubblico di 30 minuti
a partire dalle ore 18.30 fino alle ore 22.
La serata è iniziata con una seduta di
pratica di Zhineng Qigong, tenuta da
Francesca Pasta.
La “potenza energetica” della location
con la possibilità di entrare in contatto
contemporaneamente con tutti i cinque
elementi ha reso le pratiche (Shiatsu e
Qigong) incredibilmente straordinarie e le parole non riescono a
rendere la realtà del momento per cui vi lascio a vedere alcune foto
che hanno immortalato le pratiche. Un particolare ringraziamento
va alla socia Daniela Andaloro che ha reso possibile il tutto.•
Giuseppe Orlando
R.R. Sicilia FISieo
sicilia@fisieo.it - 347.4701517
PIEMONTE/VALLE D’AOSTA
Bruna Capra
cell. 335 8063987 - piemonte@fisieo.it
LOMBARDIA
Matteo Olivari
cell. 349 8126815 - lombardia@fisieo.it
TRENTINO ALTO ADIGE
Elena Faes - cell. 340 2571988
trentinoaltoadige@fisieo.it
VENETO/FRIULI VENEZIA GIULIA
Francesca De Franceschi
cell. 370 7093801 - veneto@fisieo.it
LIGURIA
Luca Pella
cell. 380 5166591 - liguria@fisieo.it
EMILIA ROMAGNA
Gianni Toselli - cell. 349 2672433
emiliaromagna@fisieo.it
TOSCANA
Maria Serena Bagnoli
cell. 347 6688520 - toscana@fisieo.it
UMBRIA
Gianfranco Ferraro
cell. 335 5853877 - umbria@fisieo.it
MARCHE
Rita Paiero
cell. 333 2824108 - marche@fisieo.it
LAZIO
Fabio Rufini
cell. 335 1336618 - lazio@fisieo.it
CAMPANIA
Angiolino Ferraro
cell. 340 5003921 - campania@fisieo.it
ABRUZZO
Maddalena Priante
cell. 342 1965724 - abruzzo@fisieo.it
PUGLIA/BASILICATA
Luciana Semeraro
cell. 340 3130273 - puglia@fisieo.it
CALABRIA
Pasquale Mancuso
cell. 327 8439705 - calabria@fisieo.it
SICILIA
Giuseppe Orlando
cell. 347 4701517 - sicilia@fisieo.it
COORDINATORE R.R.
Nadia Simonato
cell. 335 7050842
coordinatore-regionale@fisieo.it
I nominativi dello staff DAR
e delegati COLAP e relativi contatti
saranno riportati nel blog
www.infoshiatsu.it/regioni
NEWS
n. 45 - Settembre 2014
Shiatsu news
La rivista ufficiale della
Federazione Italiana Shiatsu
Insegnanti e Operatori
Shiatsu news è la rivista ufficiale della Federazione
Italiana Shiatsu Insegnanti e Operatori, recapitata agli
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Soci FISieo.
Il Direttivo e l’Istituto Culturale FISieo
Sede legale: Piazza San Cosimato, 30 - 00153 Roma
Ufficio di Segreteria Nazionale: Via Gallonio, 18 - 00162 Roma - Tel 06.44258487 - Fax 178.2203735
segreteria@fisieo.it - C.F. 96379020587 - P.I. 1192156 100 4
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