Ristori...amoci Volume VI1 Numero V Mensile Dell’ I.C. Adelaide Ristori di Napoli camorra . Ma Annalisa fù colpita per sbaglio e la sua vita finì lì ingustamente, la sua, come quella di tanti altri innocenti, che non vanno dimenticati. Ogni anno il 21 marzo in ogni città d'Italia, si svolgono manifestazioni per ricordare le vittime innocenti della camorra. Quest'anno noi della Ristori abbiamo fatto una catena umana che partiva da Via Dumo, e arrivava fino alla succursale della Ristori, chiamata Annalisa Durante. I bambini delle elementari hanno fatto volare dei palloncini, mentre noi delle medie abbiamo urlato i nomi che avevamo attaccati al petto. Durante la manifestazione, però, è successa una cosa: due persone, hanno sputato addosso ad un docente, credendo di avere da parte nostra dei segni di cedimento, ma, in realtà, oltre al fastidio non c'era nessun sentimento. Questo gesto però ci ha portato ad una conclusione: i nostri 'movimenti' hanno riscosso paura da parte della camorra. La camorra secondo me è come la ruggine che annerisce il ferro e lo distrugge, anche se noi - il ferro - siamo molti di più ed è praticamente impossibile sconfiggerci tutti. La camorra non va' affrontata, la camorra va emarginata. Noi che siamo gente onesta non dobbiamo avere paura, dobbiamo solo unirci e non permettere mai più che ci facciano male, sia fisico che morale.Federica Cardamone occhi come un flash… E poi un rumore… un brusco rumore. Non fece male .Non riuscii a vederlo quel colpo, ma fu un proiettile,un proiettile che si prese la mia vita e la trascinò via, verso un cammino che non vuoi intraprendere,perché forse ancora non sei pronta, perché forse hai paura, perché ti trovi in una situazione troppo grande per te che sei ancora così piccola. La cosa più dolorosa era la consapevolezza che non avrei potuto riabbracciare mai più coloro che amo. La consapevolezza che in quel momento era finita, stop! Un semaforo che rimarrà rosso in eterno. Fu l’ultima cosa a cui pensai… in realtà il mio cervello era annebbiato, non so dir bene se era un pensiero, ma mi chiesi - e ora? dov’è che vado ? ho pauraeh sì… ne avevo tanta di paura e non mi vergogno a dirlo. Spesso mi chiedo - e la mia famiglia come sta? mi pensa ancora qualche volta? - E’ difficile avere la certezza che le persone ti amino sempre come una volta, essere sicuri che ciò che hai fatto in vita per loro sia stato abbastanza, ma me ne voglio convincere!Mi sento in colpa per mia madre, mio padre, le loro lacrime. Il loro disperarsi è a causa mia. Se non gli fosse stata portata via la loro piccina oggi sorriderebbero anche con gli occhi e non solo con le labbra. Se fossi stata in vita, li avrei resi fieri di me, per ciò che magari sarei diventata. Avrei voluto dir loro più volte che li amavo e che li amo ancora, più della mia stessa vita e per questo avrei preferito la loro felicità alla mia. Sono Annalisa Durante,avrei voluto compiere rante quindici anni ed essere felice, ma non ho potuto. Grazie alla mia famiglia per il loro affetto e a tutte le persone che mi amano I.C. Aelaide Ristori Vittime di mafia Sommario Vittime di mafia Stesso giorno, stessa ora Scopriamo il mondo dell’Archeologia Novecento,quasi novecento, sono ad oggi le vittime innocenti della camorra, la camorra che continua a fare del male fisico e soprattutto morale a noi, alla gente innocente e onesta. Le vittime della camorra sono quasi novecento,sono tante, sono TROPPE!!! In particolare ci ricordiamo di Annalisa Durante , Anna era una ragazza 1 comune di quattordici anni, una ragazza come tutte noi che purtroppo il 27 Marzo 2004 , si trovò al posto sba1 gliato nel momento sbagliato; si trovava in Via Vicaria Vecchia quando per errore 2 venne colpita da vari proiettili, non era lei che doveva essere colpita ma un bos di Il Nostro Maschio Angioino 3 Una Matinée al San Carlo 3 Sul mio volto di quattordicen- Dubbi, tomori, incertezze ... Paura d’esame Stesso giorno, stessa ora ne avrebbe potuto aggiungersi un altro anno e altri anni ancora e sarei arrivata 3 al “traguardo "della mia vita… Ciò mi è stato negato per un motivo che ancora non mi dà pace. Non era que3 sto che avevo progettato per me, per la mia vita; era qualcosa di molto più forte e concreto. Avrei voluto innamorarmi sul serio, andare alle serate, trascorrere molto più tempo con la mia famiglia, ma soprattutto avrei voluto avere la possibilità di scegliere dove, come e con chi trascorrere la mia esistenza. Com’è accaduto? Cos’è successo? Lo ricordo. Era il 27 marzo 2004. Questa data non riesco a dimenticarla, anche se disperatamente ci provo. Mi fa male ripensarci, ripensare alla paura e all’ansia, ripensare alla mia breve vita che in quel momento mi passò davanti agli Aprile 2014 PAGINA 2 RISTORI...AMOCI V O LU M E V I 1 NU ME R O V La Prof Rosaria Ciardiello ci svela la sua vera passione Scopriamo il mondo dell’ Archeologia La professoressa della nostra scuola Rosaria Ciardiello svolge un doppio lavoro: oltre ad insegnare italiano, storia, geografia e latino è una archeologa. E’ la sua grande passione, è molto presa da questo mestiere, che già da piccola voleva fare, la sua prima richiesta di regalo è stata una guida su Pompei. Questo lavoro però, comporta grandi sacrifici come laurearsi in archeologia e frequentare con assiduità i corsi di specializzazione, ma con il suo impegno è arrivata a lavorare con dei giapponesi per fare delle ricostruzioni storiche a Pompei per scoprire le tracce di storia che i nostri antenati ci hanno lasciato: mosaici oggetti di valore (come il braccialetto d’oro illustrato dalla foto) così dopo aver documentato tutto insieme hanno realizzato un libro-catalogo e un video. Per i giapponesi questi scavi sono cose meravigliose che vanno oltre la loro cultura che non conosceva affatto l'arte dell'ar- cheologia che può sembrare facile ma dietro ci sono dei meccanismi molto complessi perciò la tecnologia dei giapponesi ha dato un grande contributo grazie ai loro mezzi avanzati, ma l’università italiana ha dato la sua esperienza e cultura nel campo archeologico. Per nove anni un mese all’anno la prof ha vissuto in Giappone per portare vanti questo progetto che ha fatto incontrare due culture due modi diversi di muoversi che avevano entrambi l’amore per la storia, la scoperta, la conservazione ha impiegato nove anni per redi un patrimonio che di diritto alizzare questo progetto con i giapponesi inoltre la prof ha ammesso che senza i giapponesi non ce l'avrebbero mai fatta a realizzare il loro video ma penso che la prof forse sbaglia a pensare che non ce l'avremmo mai fatta senza i giapponesi con tutto il rispetto credo che per noi niente è imappartiene all’umanità intera. possibile e a me sembra imposLa professoressa fa questo sibile che la prof abbia fatto mestiere per passione e lo pra- tutti quei sacrifici che ha dovutica anche nel tempo libero do- to fare ma a quanto pare la sua po la scuola. I giapponesi ci passione resta in ogni caso hanno permesso di l’insegnamento, magari metvedere, grazie ad un tendoci dentro le sue conovideo realizzato con scenze in archeologia. Savino Copalta tecnologia, le caLorenzo Mazzarella se come erano ad un pola, tempo ed è questo che ci è rimasto più impresso. Per la professoressa l’archeologia non è un semplice mestiere, ma uno stile di vita che coltiva costantemente ma la cosa impressionante è che ci voglia tanto tempo per realizzare un solo mosaico o vaso per esempio la professoressa V O LU M E V I 1 NU ME R O V RISTORI...AMOCI Il nostro Maschio Angioino ll 7 aprile siamo andati al Maschio Angioino una delle strutture più imponenti di Napoli costruito per opera di carlo I, terminato l'anno della sua morte. Divenne la dimora dopo di Carlo II detto lo zoppo che adibì la sala maggiore come sala per l'elezione di Celestino Ferrante I V. Roberto il saggio con il suo mecenatismo ospitò intellettuali del calibro di Giovanni Boccaccio, Francesco Petrarca, ma anche pittori come Giotto che dipinse le mura della cappella palatina affrescando il nuovo e il vecchio testamento. Gli aragonesi guidati da Alfonso I abbatterono il castel- lo conquistando il territorio partenopeo, pero Alfonso I, avendo abbattuto il castello non aveva più una dimora, quindi decise di ricostruire il castello pero con mura più spesse infatti oggi arrivano persino a 3 metri di larghezza e decise che la sala del trono doveva essere la sala Mayor. Alla sua morte il figlio (figlio illegittimo del re) di- venne re, ciò scatenò la rabbia dei baroni che organizzarono una congiura ma Ferrante aveva saputo di ciò ,cosi fece mettere più di 100 guardie sul camminatoio con le doppiette, la congiura fallì e le due famiglie e gli altri che vi avevano partecipato o furono carcerati o furono uccisi seduta stante. Secondo me noi abbiamo un patrimonio, che qualsiasi persona vorrebbe nel proprio paese, ma noi non lo valorizziamo al meglio e non gli prestiamo tutto l'interesse che dovrebbero avere questi luoghi PIENI DI STORIA!!! VIVA LA NOSTRA TERRA VIVA NAPOLI!!!!!!!!!!! Andrea Limatola sto su consi- a.Nell'immediato epilogo, Emilia riveglio di Iago) la che il tradimento di Desdemona del tradi- era soltanto un'invenzione di suo marito Iago, il quale freddamente la uccide seduta stante. Otello, preso dal rimorso, a sua volta si toglie la vita, ricadendo sul corpo di Desdemona. Iago, infine, viene portato via, condannato a subire tortura. Cassio, invece, prende il posto di Otello, al servizio della repubblica veneta. Quest'opera lirica è la prima opera drammatica che ho visto dal vivo sicuramente è un esperienza da rifare inoltre ho notato che tutto era allestito benissimo c'era perfino il gobmento di Desdemona. Le false difese bo anche l'acustica era perfetta andi Cassio da parte di Iago, e le sue che se la musica era strana: sembrastudiate reticenze, sono la parte va mi trasportasse proprio nell'epocentrale dell'opera di persuasione ca dello spettacolo. purtroppo non si che sfocia nella furia cieca del Moro. è potuto vedere l'orchestra che staOtello uccide Desdemona nel letto va un po' più in basso le poltrone nuziale, travolto dalla gelosi- fortunatamente erano molto comode e ancora ora mi chiedo gli attori e musicisti del teatro come facevano a non essere imbarazzati??? c'era un bel po' di folla ma immagino che loro ci fossero abituati. La cosa che osservato di più era lo sfondo dello spettacolo sembrava molto realistico messe una dietro l'altra inoltre quel dipinto sul soffitto era fantastico esprimeva calma, gioia e serenità. Lorenzo Mazzarella Una matinèe al San Carlo Oggi, venerdì 11 aprile, abbiamo visitato il teatro di San Carlo che è un teatro lirico di Napoli eretto da Carlo di Borbone il 1937 del 4 novembre. qui abbiamo ascoltato un opera di Giuseppe Verdi "Otello" in cui si racconta che Otello è un moro, al servizio della repubblica veneta, al quale è stato affidato il compito di comandare l'esercito veneziano contro i turchi nell'isola di Cipro. All'inizio del dramma, Otello parte da Venezia in compagnia del luogotenente Cassio. Lo avrebbe seguito Desdemona, scortata da Iago con sua moglie Emilia: Desdemona è sposata con Otello in gran segreto, ma la circostanza è fatta svelare da Iago. All'arrivo, scoprono che la flotta turca è stata distrutta dalla tempesta. L'infido alfiere Iago tenta in vari modi di far destituire Cassio, riuscendoci infine con uno stratagemma, grazie all'aiuto di Roderigo. Con l'ignara complicità della moglie Emilia, Iago fa arrivare un prezioso fazzoletto di Desdemona tra le mani di Cassio, convincendo Otello (che osserva di nasco- PAGINA 3 PAGINA 4 V O LU M E V I I NU M E R O II RISTORI...AMOCI quello di diventare giornalista sin da piccola e, sin da piccola volevo andare al liceo classico; mi facevo “film luce” su come sarebbe stato il mio primo giorno di scuola, come sarebbero stati i prof, come mi sarei sentita visto che sarei stata da sola, come mi sarei vestita, insomma mi immaginavo già il mio futuro al Vittorio Emanuele II di Napoli ma all’improvviso ho visto il mio sogno frantumarsi, allontanarsi sempre di più fino a non vederlo. Ho saputo che avrei dovuto cambiare città sarei dovuta andare a San Giorgio dove c’è il compagno di mia mamma, e che avrei dovuto cambiare meta e indirizzare il sogno, di andare nella stessa scuola che aveva frequentato mia mamma, in un’altra che finora non sapevo esistesse. Gli ostacoli che questa decisione mi ha messo davanti sono di più rispetto agli altri ragazzi perché ora per me il problema, che è ancora chiuso dentro di me, non è quello di lasciare la “mia” scuola, quello è ovvio, ma di andare in un’altra zona, in un’altra scuola dove veramente mi ritroverò da sola. Io amo i colori vedo l’Adelaide Ristori come un arcobaleno ma poi penso all’Orazio Flacco (la mia scuola futura) e i colori si spengono rimane solo il bianco, il colore del nulla, il colore che per me non ha senso e che mi fa paura, nel bianco si racchiudono tutte le mie incertezze, come quando il foglio bianco si colora di blu o di nero e si riempie dei miei sentimenti, delle emozioni che mi tengo dentro. Adesso che mi rendo conto che mancano solo 60 giorni alla fine della Dubbi, timori, incertezze ... Suona la campanella, tanti bambini con i grembiulini a quadretti rosa o azzurri che piangono o che sono felici o che non vogliono lasciare le mamme… il mio primo giorno all’Adelaide Ristori a tre anni. Sono passati 11 anni dalla prima volta che sono entrata qui e mi sembra ieri, mentre adesso mi ritrovo in terza media l’anno più difficile, l’anno dell’esame, l’anno in cui devo lasciare questa scuola che per me è diventata una casa e i miei amici che sono quelli dall’asilo a cui mi sono affezionata e che sono diventati tutti fratelli; con alcuni ho litigato, con altri ho scherzato ma adesso che li devo lasciare mi si spezza il cuore. Quest’anno è l’anno delle decisioni difficili da prendere, dei dubbi, dei timori, è l’anno in cui bisogna spiccare il volo dal nido a cui sei affezionato e incominciare una nuova avventura con persone sconosciute, verso luoghi sconosciuti nella scuola superiore di cui non sai nulla. Decidere del tuo futuro solo a tredici anni è una scelta difficile, sei confuso e sembra che ti stia per crollare il mondo addosso, ti fai delle domande (cosa vorrò fare da grande? Qual è il mio sogno?...) a cui a volte non sai rispondere; le persone che ti stanno attorno cercano di aiutarti nella decisione ma infondo è una cosa che riguarda solo te e il tuo sogno che cerchi in tutti i modi di realizzare. Io ho trovato, questa scelta particolarmente difficile e in certi momenti pieni di rabbia e di tristezza. Il mio sogno era scuola, mi sento sola e ripenso agli anni trascorsi, agli anni di gioia, pensare che siamo l’unica classe rimasta intatta dall’asilo e che è arrivata fino a qui, quasi mi spaventa; prima eravamo la sezione D, poi la A e infine siamo diventati la III C, la bellissima III C scatenata più che mai, ricca di personalità, diverse l’una dall’altra ma che insieme riescono ad essere sempre la classe migliore (quando si impegna), adesso lasciarla sarà difficile, già so che piangerò quando tutto questo finirà. Adesso non mi rimane che pensare a come sarà il liceo classico Orazio Flacco, a questa scelta che ho fatto e che ancora mi turba; vorrei rimanere bambina come Peter Pan in modo da non affrontare il mondo e le decisioni e le situazioni difficili rispetto a cui mi sento piccola e inutile. L’unico modo di sfogare la mia rabbia e la mia voglia di piangere è quello di rifugiarmi nella musica così che non penso a cosa mi aspetta; adesso penso che mi si presenta il vuoto, un buco nero in cui dovrò buttarmi e alla sola idea di questo mi viene la pelle d’oca e mi immobilizzo perché io a dirla tutta HO PAURA del nuovo, ho paura dei cambiamenti, è come se in questo momento avessi paura di tutto e di tutti. Vorrei che il tempo si fermasse o almeno rallentasse per poter sconfiggere le mie paure, ma so che prima o poi… suona la campanella, primo giorno di scuola, questa volta senza grembiulini, senza mamme che accompagnano i loro figli… coraggio Sabrina varca questa soglia, ti aspetta il liceo classico!! Sabrina Piccirillo sa di importante, non essere famosa Sono sicura che un giorno leggerete perché sono la moglie di…, o perché di me sul New York Times. Sono sogni Quando si parla di scuola superiore, muovo i “fianchi” su una passerella. giganti, che spero di realizzare, anche se per ora ho l’ansia per l’esame. Tutti ho sempre il terrore, perché secondo dicono che è facile, ma i prof. mettono io non sono pronta, ci vorrebbe un po’ l’ansia… Spero di non bloccarmi, di di tempo in più. La mia scelta, è stata non sbagliare e soprattutto di non “Scienze umane con opzione econopiangere anche se mi sarà impossibimico sociale” al Margherita Di Savoia. le, perché quando leggerò Quest’indirizzo mi ha sempre affasci‘promossa’, o almeno spero di leggernata, perché a me piace interagire lo, ripenserò a tutti questi anni passati con le persone e, grazie a questa alla Ristori, che infondo, infondo, ma scuola, potrei riuscire a stare con la proprio infondo, mi mancherà. gente, diventando o psicologa o inseMichela Gambardella gnante. Da grande vorrei fare qualco- Paura d’esame! C A P O RE D A T T O R I I D O C E N T I : I N N O C E N Z O C A L Z O N E , A N GE L A R I S T A L D O REDATTORI: UN GRUPPO MISTO DI ALUNNI DELLE CLASSI MEDIE E DELLE TERZE SCUOLA PRIMARIA STAMPA: FORTUNA FERRARO E D I T O RE : L A P RE S I D E FE RN A N D A T U C C I L L O Seguici su facebook! T U T I I N U M E R I S I P O S S O N O T RO V A RE A L SITO WWW.34RISTORINAPOLI.IT
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