Verbale 141007 MM - Comune di Bologna

Archivio 0104
CF 61897/01
Bologna, 7 ottobre 2014
Oggetto:
Verbale della Conferenza dei Servizi dei Siti Contaminati ai sensi del
D.Lgs. 152/06
La Conferenza dei Servizi in oggetto è stata indetta e convocata ai sensi dell’art. 242 del D.
Lgs. 152/06 e dell’art. 5 comma 1 della LR 5/06, così come modificato dall’Art.25 della LR
13/06 presso l’amministrazione procedente Comune di Bologna – Unità Intermedia Verde e
Tutela del Suolo, nella sede di P.zza Liber Paradisus, 10 Torre A piano 7, ai fini della valutazione
del documento presentato da Magneti Marelli S.p.A.:
Progetto di Bonifica mediante attenuazione naturale monitorata della falda a valle
dello stabilimento in esecuzione di quanto previsto dalla CdS del 24/06/2014 (PG.
261102/14)
La CdS è stata indetta con PG. 262965/14
Comune di Bologna
Presenti
Settore Ambiente ed Energia
Unità Intermedia Verde e Tutela del Suolo
Serena Persi Paoli
Laura Cantagalli
Altri Enti Membri
Presenti
Convocati
Cristina Regazzi
Roberto Riberti
Cristina Regazzi
Roberto Riberti
Italia Grifa
Carla Ghelli
Fausto Francia
Massimo Bernardini
Massimo Bernardini
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Giampaolo Soverini
ARPA – Sezione Provinciale Bologna
Distretto Territoriale Urbano
Azienda USL
Dipartimento di Sanità Pubblica
HERA SpA
Dir. Acqua e Impianti fognari e depurativi
Provincia di Bologna
Settore Ambiente
Convocati
Oggetto dell'incontro
L'incontro è stato convocato a seguito della presentazione da parte di Tauw Italia per conto di
Magneti Marelli SpA in risposta alle richieste espresse dagli Enti nel corso della CdS del 24
giugno 2014, convocata per la valutazione del documento PG. 167211/14 “Progetto di MISO
delle acque sotterranee: integrazioni richieste dalla Conferenza dei Servizi del 04/02/2014”
presentato a maggio 2014 e contenente una approfondita valutazione e comparazione delle
tecniche potenzialmente applicabili per la bonifica della falda all’esterno ed a valle dello
stabilimento. In quella sede fu infatti richiesta la presentazione del progetto di MNA per il
U. I. Verde e Tutela del Suolo – U. O. Suolo
40129 Bologna - piazza Liber Paradisus, 10, Torre A - tel. 051.2195663 - fax 051.2193175
e-mail: [email protected]
plume esterno allo stabilimento, specificandone i contenuti minimi.
Il documento presentato contiene infatti:
ANALISI DEI LIVELLI DI CONTAMINAZIONE : viene descritta l'attuale rete di monitoraggio acque (interna
ed esterna al sito), e il quadro della contaminazione rilevato, nel dettaglio “All’esterno e a valle
del sito è stata rilevata la presenza di tetracloroetilene (PCE) in concentrazioni variabili fra
circa 10.000 ug/l (Pz201), in prossimità ed a nord dello stabilimento, ed alcuni microgrammi
litro (Pz Lidl e Pz202) in posizione più lontana, a nord-ovest; … In corrispondenza dei
piezometri con la maggior concentrazione di PCE si osserva la presenza anche di TCE e Cis1,2-dicloroetilene, ...” si rilevano inoltre condizioni di falda prevalentemente ossidanti.
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI BONIFICA: viene illustrata la procedura per la determinazione della
concentrazione rappresentativa in ingresso allo stabilimento, che prevede, su 6 piezometri
(Pz110, Pz01, Pz18, Pz08, Pz02 e Pz105) il calcolo del valore di Lower Confidence Limit (LCL)
95% per ciascun piezometro per la serie storica depurata da ciascun potenziale outlier e il
calcolo della concentrazione rappresentativa in ingresso allo stabilimento come media della
concentrazione rappresentativa di ciascun piezometro di monte; questa analisi determina come
valore in ingresso 95 μg/l di PCE.
Viene inoltre ripresa la matrice di valutazione delle alternative di intervento, ribadendo la
scelta della MNA come tecnologia di trattamento del plume esterno all'area di stabilimento.
DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO: La tecnica individuata per la bonifica delle acque sotterranee
nell’area a valle dello stabilimento si basa sulle capacità autodepurative dell’acquifero che
attraverso una serie di processi chimico-fisici e biologici, controllati mediante monitoraggio
periodico. Stante l'attuale funzionamento della barriera, si prevede che le concentrazioni nelle
acque di falda a valle del sito dovrebbero iniziare a decrescere secondo una linea curva
influenzata da diversi fattori quali: velocità di trasporto del PCE nell’acqua di falda, stabilità del
PCE, configurazione dell'acquifero. Viene comunque proposta la realizzazione di 6 nuovi
piezometri, ubicati come in Tavola 3 del documento PG. 261102/14, da mantenere monitorati
secondo il protocollo proposto e in parallelo con gli altri piezometri (interni es esterni al sito)
esistenti per almeno 3 anni, dopo i quali ci si attende una diminuzione delle concentrazioni
compresa fra circa il 6 ed il 12%.
Il monitoraggio proposto prevede:
•
Monitoraggio chimico delle acque di falda, con cadenza quadrimestrale per almeno 3 anni,
con il seguente profilo analitico: alifatici clorurati (in particolare il PCE, TCE, DCE, CVM),
idrocarburi totali come n-esano; BTEXs; MTBE e IPA (solo nel caso di evidenze
organolettiche della possibile presenza di creosoto); ci si vuole riservare la possibilità di
rivedere il profilo in relazione agli esiti della prima campagna; con
frequenza
quadrimestrale per il primo anno e con frequenza annuale nei successivi due anni, sarà
inoltre eseguito il monitoraggio dei parametri chimico – fisici di ciascun piezometro,
nonché la verifica dell’eventuale arricchimento attribuibile a processi di degradazione non
anaerobici o, in alternativa, alcuni parametri addizionali per la conferma di condizioni
anerobiche.
•
Monitoraggio piezometrico: rilievo planialtimetrico di tutti i nuovi piezometri e misura della
soggiacenza ad ogni campagna.
•
Eventuali prove idrauliche e idrochimiche finalizzate alla definizione dei parametri
fondamentali per la determinazione della curva attesa di decrescita delle concentrazioni,
attraverso prove a gradini, prove di pompaggio a portata costante e prove con traccianti.
Si prevede di recapitare in fognatura, compatibilmente con le concentrazioni rilevate, le
acque emunte durante i test sopra descritti.
I report delle attività saranno semestrali e il computo metrico estimativo dell'intervento
proposto è pari a 258.500 € (esclusa IVA) per la MNA e di 250.000 € (esclusa IVA) per la
gestione, manutenzione e monitoraggio del sistema di MISO dello stabilimento (già inseriti nel
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documento PG. 2035/14).
In relazione a quanto già specificato nella Cds del 24 giugno us (l'autorizzazione allo scarico in
fognatura delle acque emunte sarà ricompresa nell'autorizzazione all'intervento di bonifica e
avrà validità – alle condizioni definite dal gestore – pari a quella dell'autorizzazione
dell'intervento), il proponente segnala che la documentazione relativa allo scarico in fognatura
è stata presentata sia nell'ambito del documento PG 2035/14 (Progetto di Messa in Sicurezza
Operativa delle acque sotterranee...) che nel maggio 2014 come fascicolo autonomo ad uso
dedicato all'iter dell'autorizzazione.
Osservazioni da parte degli Enti partecipanti
Il Comune di Bologna ritiene utile riassumere brevemente la situazione degli atti relativi al sito;
in merito all'intervento di bonifica sono stati approvati:
•
il Progetto Definitivo della fase 1 – Area Deposito Oli, relativo alla matrice suolo, con
delibera Progr. 198/2007, PG 151507/2007 (autorizzato con atto PG 176946/2007);
•
il Progetto Operativo di Bonifica della fase 2 – Area Officina 1 e Fase 3 – Area Benzine,
relativo alla matrice suolo, con delibera Progr. 303/2009, PG 282141/2009 (autorizzato
con atto PG 149756/2010 e modificato con atto PG 16124/2011);
•
l'installazione di una barriera idraulica quale misura di sicurezza d'emergenza finalizzata
al contenimento della contaminazione delle acque sotterranee, con delibera Progr.
303/2009, PG 282141/2009 (autorizzata con atto PG 149756/2010 e modificata con
atto PG 16124/2011);
Il successivo aggiornamento 2014 della situazione prevede (Delibera di Giunta PG. 87334/14)
che:
•
l'intervento autorizzato nell'area Deposito Oli (fase 1) si consideri concluso;
•
il progetto autorizzato per l'intervento nell'area SVE Officina 1 (fase 2) venga
abbandonato, pur mantenendo l'impianto a servizio di uno dei campi prove relativi ai
nuovi lotti di intervento (lotti 2, 3 e 4) proposti;
•
l'intervento nell'area SVE Benzine (fase 3) venga prorogato per ulteriori 24 mesi dalla
data di scadenza dell'attuale autorizzazione (PG 149756/2010 poi modificata con atto
PG 16124/2011) e pertanto fino al 31/12/2016 (autorizzazione PG. 142164/14);
•
l'Analisi di Rischio riferita alla contaminazione rilevata nelle acque sotterranee nelle aree
esterne allo stabilimento e il relativo piano di monitoraggio sia approvata con
prescrizioni.
Stante quanto sopra descritto, risultano autorizzate (e alcune già concluse) le attività che
afferiscono all'area di stabilimento, mentre sono attualmente in fase di definizione le attività
per la gestione del plume di contaminazione delle acque sotterranee in aree a valle del sito. Si
ritiene pertanto che la situazione così come illustrata sia riconducibile alla fattispecie indicata al
c. 7 dell'art. 242 del D. Lgs. 152/06 e smi “Nel caso di interventi di bonifica ..., che presentino
particolari complessità a causa della natura della contaminazione, degli interventi, delle
dotazioni impiantistiche necessarie o dell'estensione dell'area interessata dagli interventi
medesimi, il progetto può essere articolato per fasi progettuali distinte al fine di rendere
possibile la realizzazione degli interventi per singole aree o per fasi temporali successive.
Nell'ambito dell'articolazione temporale potrà essere valutata l'adozione di tecnologie
innovative, di dimostrata efficienza ed efficacia, a costi sopportabili, resesi disponibili a seguito
dello sviluppo tecnico-scientifico del settore”.
Considerato quanto richiesto nel corso della precedente CdS (giugno 2014), gli Enti valutano il
documento presentato come congruo alle richieste relative alla proposta di MNA, ritenendo
comunque necessario esprimere alcune perplessità in merito a:
•
procedura di definizione del fondo naturale: i piezometri individuati non si possono
ritenere significativi di una condizione che non risenta dell'influenza della
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contaminazione sotto l'area dello stabilimento, pertanto si ritiene più opportuno definire
il set dei punti e il protocollo di monitoraggio in collaborazione con ARPA, scartando dal
set i piezometri interni al confine (Pz01, Pz18 e Pz110);
monitoraggio sui punti esterni allo stabilimento: l'eliminazione di alcuni dei parametri
compresi nello screening potrà avvenire solo a seguito della validazione dei dati delle
campagne eseguite da parte di ARPA e a valle di specifica richiesta e comunque non
prima dell'analisi dei dati del primo anno di monitoraggio.
•
Gli Enti convengono inoltre sulla necessità di interpretare le attività illustrate nel documento
PG. 261102/14 come Fase1 di una progettazione più articolata che dovrà seguire a quanto
proposto.
Regazzi - ARPA – sottolinea che quanto proposto nel documento PG. 261102/14 si configura
più come integrazione all'attività di caratterizzazione che come intervento sull'esterno in
quanto per definire compiutamente un progetto di bonifica devono essere stabiliti obiettivi e
tempi per il raggiungimento degli stessi ed allo stato attuale, come specificato nel documento
presentato da Tauw, è necessario acquisire ulteriori dati per arrivare a definire tali parametri;
le simulazioni effettuate sull'efficacia dell'intervento con i dati oggi disponibili portano alla
stabilizzazione della concentrazione del PCE dopo circa 50 anni e questo non è sicuramente
accettabile; Ghelli – AUSL – fa presente che il periodo di tre anni indicato dal proponente deve
invece servire per analizzare, con i dati acquisiti secondo quanto proposto, nuove tecnologie e
possibilità di intervento, anche finalizzati alla definizione di ulteriori interventi, come dichiarato
dallo stesso proponente al par. 5.2 del documento PG. 261102/14.
Persi Paoli – COBO – ricorda che la proposta operativa formalizzata nel documento PG.
261102/14 viene formulata a valle di un percorso che parte dalla richiesta di integrazioni sul
progetto di MISO presentato a dicembre 2013 (PG. 2035/14), si sviluppa attraverso la
condivisione con gli enti dei criteri di valutazione delle tecnologie applicabili e l'individuazione
della MNA come migliore (unica, oltre la reimmissione in falda già respinta nel giugno 2014)
tecnologia applicabile in esterno al sito. Ritiene inoltre utile riportare le osservazione degli Enti
partecipanti riportate nel verbale della Cds del giugno 2014:
“Gli Enti intervenuti sviluppano quindi una complessa e articolata discussione in merito agli
esiti della valutazione presentata da Tauw. In particolare l'attenzione si focalizza
sull'opportunità di rendere coerenti le posizioni di ARPA e di Magneti Marelli sulla tecnologia,
tenendo quindi presente che la reimmissione in falda – interpretata come EMNA - è risultata
applicabile al sito ed era già stata progettata (se pur con necessità di integrazioni) nel
documento PG. 2035/14 valutato in febbraio 2014, ma che la stessa potrebbe – secondo
quanto già ampiamente illustrato nel corso del Tavolo Tecnico – portare ad uno spostamento
del plume (del quale oltretutto ad oggi non si conosce nel dettaglio l’estensione), con possibili
locali aumenti della concentrazione in zone attualmente non interessate dall’inquinamento,
piuttosto che ad una sua riduzione, effetto valutato non positivamente da ARPA.
Considerando inoltre che al momento sono attivi diversi presidi sulla contaminazione rilevata
dentro e fuori del sito, con riferimento alle seguenti attività, già assentite nel corso delle
passate CdS:
•
barriera idraulica con funzione di MISO e confinamento della sorgente secondaria di
contaminazione;
•
impianti SVE area benzine;
•
test pilota di SVE in diverse aree aziendali;
•
monitoraggio periodico soil gas in area esterna con finalità di conferma dei dati
dell'AdR che attualmente sancisce l'accettabilità del rischio per i bersagli esterni
all'azienda,
gli Enti propongono di testare l’efficacia della MNA per un periodo non superiore ai 3 anni nel
corso dei quali andranno migliorate le conoscenze delle caratteristiche del plume esterno (reale
estensione, potenzialità di migrazione, continuità e produttività dell'acquifero , …), anche al
fine di verificare l'opportunità di integrare l’MNA con eventuali ulteriori interventi localizzati.”
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Dopo articolata discussione, gli Enti concordano sui seguenti punti:
1. la proposta di MNA contenuta nel documento PG. 261102/14 è la Fase 1 dell'intervento
sulla contaminazione esterna al sito, in conformità con quanto previsto dal c.7 dell'art.
242 del D. Lgs. 152/06 e smi; quanto presentato è inoltre la proposta di una modalità
operativa con cui proseguire la progettazione dell'intervento;
2. nel corso dei tre anni di monitoraggio previsti dovranno essere raccolti ed analizzati dati
funzionali alla progettazione delle successive fasi di intervento e alla valutazione di
applicabilità di tecnologie diverse dalla MNA;
3. al termine dei tre anni dovranno essere progettate e presentate agli Enti le proposte
relative alle successive fasi dell’intervento che dovranno contemplare la possibilità di
integrare l’MNA con ulteriori interventi e/o tecnologie alternative e dovranno contenere
la precisa definizione di obiettivi (qualora diversi dalle CSC in base alle valutazioni dei
dati di monte idrogeologico) e di tempistiche per il loro raggiungimento;
4. tutti i piezometri della nuova rete di monitoraggio realizzata in area esterna allo
stabilimento (monte e valle) dovranno essere efficienti, cioè fornire dati sulla qualità
della falda (in termini quantitativi e qualitativi);
5. dovranno essere riviste, alla luce degli esiti dei monitoraggi periodici, le stime di
abbattimento del contaminante, anche attraverso l'individuazione del trend di decrescita
delle stesse e l'indicazione di una durata prevista dell'intervento;
6. dovrà essere rivista l'individuazione dei punti di monte per la definizione del valore di
fondo antropizzato e i punti di monitoraggio dovranno essere collocati in modo tale da
fornire un dato rappresentativo della condizione della falda a monte idrogeologico del
sito e in area indisturbata rispetto alla contaminazione non determinabile attraverso il
metodo usato nel documento presentato (LCL e media).
Bernardini – HERA SpA – segnala che l'ultima autorizzazione allo scarico rilasciata e in vigore
riporta due punti di scarico – H e I – e un impianto di trattamento delle acque emunte dai
piezometri della barriera, quindi sarà possibile prendere atto delle modifiche allo scarico
derivanti dall'attivazione della MISO e rilasciare adeguata autorizzazione allo scarico
nell'ambito dell'autorizzazione generale al progetto di bonifica (inteso come somma della MISO
e dell'intervento in esterno). Il parere relativo allo scarico verrà fornito al Comune di Bologna e
le prescrizioni saranno inserite direttamente nell'atto autorizzativo della MISO.
Osservazioni da parte degli invitati in merito
I progettisti concordano con gli Enti sul fatto che, per tecnologia scelta, il monitoraggio
coincida con l'intervento proposto; concordano inoltre sulla necessità di eseguire a monte
idrogeologico del sito altri due piezometri nell'area compresa tra il Pz08 e il RW37, in
ubicazione da concordare con gli enti anche in funzione della fruibilità dell'area in cui gli stessi
saranno realizzati (sottoservizi, proprietà private, …).
Gli stessi progettisti ribadiscono che la durata del monitoraggio proposto è di tre anni finalizzati
alla raccolta di ulteriori informazioni sul plume e sull'acquifero che verranno utilizzate per la
definizione della Fase2 dell'intervento in esterno; ciò anche in virtù del fatto che le simulazioni
effettuate sull'efficacia dell'intervento con i dati oggi disponibili portano alla stabilizzazione
della concentrazione del PCE dopo circa 50 anni e comunque su un valore superiore alle
concentrazioni attualmente rilevate a monte dello stabilimento, pertanto non risulterebbero
coerenti con gli obiettivi generali dell'intervento.
In relazione allo scarico in fognatura e all'autorizzazione necessaria all'esercizio dello stesso, i
progettisti specificano che il punto di scarico della barriera sarà unico (identificato con I) e a
valle dell'impianto di trattamento, così come descritto nel documento PG. 2035/14 e nella
documentazione inviata ad HERA SpA.
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Concordano inoltre sulla proposta di realizzare altri due piezometri di monte tra il Pz08 e il
RW37, sottolineando che ciò comporterà una modifica del computo metrico indicato per la MNA
che da 258.500,00 € passerà a 278.500,00€.
Accettano inoltre la proposta di ARPA sulla modifica della periodicità di monitoraggio dei
piezometri della rete esterna, che diverrà bimestrale per il primo anno e che potrà cambiare
solo dopo consenso di ARPA anche in relazione alla variabilità dei dati raccolti.
Esito della seduta
In relazione a quanto sopra riportato, l'odierna seduta della conferenza dei servizi si chiude
esprimendo parere favorevole al progetto di MISO così come descritto nel documento PG.
2035/14 ad esclusione della reimmissione in falda, alle valutazioni contenute nel documento
PG. 167211/14 e al progetto di MNA come descritto nel documento PG. 261102/14, nel
rispetto delle seguenti prescrizioni:
1. la rete di monitoraggio esterno sarà costituita da dieci piezometri di valle (di cui quattro
esistenti e sei da realizzare) e da quattro piezometri di monte (di cui due esistenti e due
da realizzare) che saranno monitorati per tre anni a partire dal completamento del set
di punti;
2. entro marzo 2015 dovrà essere completata la rete di cui al punto precedente e dovrà
essere eseguito il primo monitoraggio al fine di definire lo stato della contaminazione al
tempo t0;
3. il monitoraggio all'esterno dell'area di stabilimento avrà durata pari a tre anni, non
prorogabili se non nell'ambito della proposta di intervento costituente la Fase2;
4. per il primo anno (marzo 2016) il monitoraggio dovrà avere cadenza bimestrale ed
eventuali modifiche al protocollo definito (periodicità, punti, parametri) potranno essere
applicate solo dopo parere favorevole di ARPA;
5. almeno 15 giorni prima dell'esecuzione dei campionamenti dovrà essere comunicata ad
ARPA e al Comune di Bologna la data di effettuazione degli stessi;
6. dovranno essere redatti report semestrali sull'andamento del monitoraggio che rendano
conto anche della efficacia di abbattimento della contaminazione, che riportino un
eventuale aggiornamento della curve di abbattimento e che verifichino, in relazione alle
informazioni raccolte, la validità della valutazione delle tecnologie applicabili come
presentata nel documento PG. 167211/14 (Integrazioni alla CdS di febbraio 2014) e
l'applicabilità di ulteriori tecnologie non considerate in quella sede;
7. i report di cui al precedente punto dovranno essere trasmessi entro i 30 gg successivi
alla chiusura del semestre di riferimento;
8. nell'ambito del monitoraggio di cui al presente verbale di CdS dovrà inoltre essere
individuato l'eventuale valore di fondo antropizzato rilevabile a monte del sito e
identificabile come obiettivo di bonifica per l'intervento sull'esterno;
9. al termine dell'intervento di MNA dovrà essere inoltrata agli enti la proposta operativa di
Fase2 che dovrà contemplare la possibilità di integrare l’MNA con ulteriori interventi e/o
tecnologie alternative e dovrà contenere la precisa definizione degli obiettivi degli
interventi di bonifica e delle tempistiche per il loro raggiungimento;
10. prima del rilascio dell'autorizzazione dovranno essere garantiti gli interventi tramite
idonea fideiussione di importi pari al 50% di quanto indicato nei computi metrici
aggiornati comprensivi di IVA.
L'autorizzazione e le prescrizioni relative allo scarico in fognatura dell'impianto di trattamento
delle acque provenienti dalla barriera idraulica (individuato come scarico I) saranno ricomprese
nell'autorizzazione all'intervento di bonifica e avranno validità – alle condizioni definite dal
gestore – pari a quella dell'autorizzazione dell'intervento di MISO.
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Invitati partecipanti:
M. Ceriani, A. Giovannini, S. Mantovani: Magneti Marelli SpA.
R. Ferrari, C. Nielsen: Tauw Italia Srl
L’incontro si chiude alle ore 13,30.
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