Archivio 0104 CF 61897/01 Bologna, 4 febbraio 2014 Oggetto: Verbale della Conferenza dei Servizi dei Siti Contaminati ai sensi del D.Lgs. 152/06 La Conferenza dei Servizi in oggetto è stata indetta e convocata ai sensi dell’art. 242 del D. Lgs. 152/06 e dell’art. 5 comma 1 della LR 5/06, così come modificato dall’Art.25 della LR 13/06 presso l’amministrazione procedente Comune di Bologna – Unità Intermedia Verde e Tutela del Suolo, nella sede di P.zza Liber Paradisus, 10 Torre A piano 7, ai fini della valutazione del documento presentato da Magneti Marelli S.p.A.: Sito di Bologna, via del Timavo, 33: • Progetto di MISO delle acque sotterranee e adeguamento ai sensi dell'art. 243 del D. Lgs. 152/06 modificato dal DL 69/13 convertito con L. 98/13 (PG 2035/14) • Analisi di rischio acque di falda aree esterne (PG 123942/13). La CdS è stata indetta con PG. 19097/14. Comune di Bologna Presenti Settore Ambiente ed Energia Unità Intermedia Verde e Tutela del Suolo Serena Persi Paoli Laura Cantagalli Altri Enti Membri Presenti Convocati Cristina Regazzi Roberto Riberti Cristina Regazzi Roberto Riberti Azienda USL Dipartimento di Sanità Pubblica ---- Fausto Francia Provincia di Bologna Settore Ambiente ---- Gianpaolo Soverini ARPA – Sezione Provinciale Bologna Distretto Territoriale Urbano Convocati Oggetto dell'incontro L'incontro viene convocato al fine di valutare i due documenti sopra citati, inviati sia per fornire un aggiornamento sui presidi attualmente installati presso lo stabilimento, sia per rispondere a quanto richiesto dalla Conferenza dei Servizi del giugno 2009. Nel seguito si descrivono i contenuti di entrambi i documenti. ANALISI DI RISCHIO Il documento PG. 123942/13 viene presentato a seguito delle richieste relative all'individuazione dello stato qualitativo delle acque sotterranee nelle aree esterne allo stabilimento e dei potenziali rischi per la salute umana connessi a detta situazione. U. I. Verde e Tutela del Suolo – U. O. Suolo 40129 Bologna - piazza Liber Paradisus, 10, Torre A - tel. 051.2195663 - fax 051.2193175 e-mail: [email protected] Lo studio presentato è stato svolto secondo due metodologie differenti, in riferimento alle due vie di esposizione valutate: • inalazione outdoor: l’analisi di rischio diretta è stata sviluppata secondo l’approccio di tipo modellistico attraverso l’ausilio del software “RBCA ToolKit 2.5; • inalazione indoor: l’analisi di rischio è stata riferita a dati di campo reali, restituiti da campagne di monitoraggio delle concentrazioni dei contaminanti in fase vapore presenti sia nel suolo insaturo (durante il loro percorso di migrazione) sia negli ambienti confinati (al punto di potenziale esposizione per il recettore). Inalazione outdoor: per lo studio sono state prese in considerazioni tutte le campagne di monitoraggio delle acque di falda realizzate dal 2011 al gennaio 2013 (totale 10); sui dati disponibili, è stato calcolato l'UCL95 per singolo parametro che ha restituito per almeno un piezometro monitorato un superamento delle CSC. E' stato quindi calcolato in modo diretto il rischio cancerogeno e non cancerogeno per il recettore bambino ed adulto residenziale; la procedura è stata ripetuta anche considerando la concentrazione massima dei contaminanti individuati; i risultati indicano per tutti i parametri di interesse l’abbondante rispetto dei limiti di accettabilità previsti dalla normativa vigente sia per il rischio cancerogeno che non cancerogeno. Inalazione indoor: sono state realizzate con cadenza trimestrale n. 4 campagne di monitoraggio da marzo 2012 a febbraio 2013 con campionatori passivi a superficie di adsorbimento radiale (radielli) al fine di valutare le effettive concentrazioni dei contaminanti in fase vapore sia nel suolo insaturo (monitoraggio soil-gas), sia negli ambienti confinati, al punto di potenziale esposizione per il recettore (monitoraggio aria ambiente). Il monitoraggio aria-ambiente è stato eseguito posizionando il radiello in un locale seminterrato, in un edificio ubicato in Via Gorizia all’interno dell’area oggetto di studio, a nord dello stabilimento. Il locale oggetto di monitoraggio è una cantina di piccole dimensioni pari ad appena 2 X 4,5 m e di altezza pari a 2,5 m. I punti di campionamento soil-gas sono stati quasi tutti posizionati all’interno dell’area di stabilimento, con la posa di n. 2 campionatori a diverse profondità, ovvero a circa 40 cm ed a circa 3 metri dal piano campagna. E' stato utilizzato l'approccio metodologico illustrato dal “Protocollo ISPRA – INAIL (ex – ISPESL) per la valutazione del rischio associato all’inalazione di vapori e polveri, in ambienti aperti e confinati nei siti di bonifica”, dell’ottobre 2010. Dal documento sopra citato sono stati dedotti sia i valori di CSC aria per i singoli contaminati considerati, sia i fattori di correzione α (alfa) definiti in funzione della profondità. I valori misurati sono poi stati confrontati con le CSC aria ed è stato verificato il rispetto dei limiti considerati in tutti i punti appartenenti alla rete di monitoraggio scartando però i valori relativi ai punti di campionamento posizionati in prossimità dei pozzi barriera, in quanto quest’ultimi determinano per l’attività di monitoraggio un significativo elemento di disturbo. Analogamente, i risultati analitici per il campionamento aria ambiente eseguito nel seminterrato di Via Gorizia, ricadente nell’area oggetto di studio, restituiscono conformità ai valori limite di riferimento, tenuto conto della media dei valori relativa al periodo monitorato. Il documento propone poi la prosecuzione del monitoraggio acque sotterranee come da programma (trimestrale anche sui piezometri esterni all'area di stabilimento) e almeno per un ulteriore anno l'esecuzione di campagne trimestrali di soil-gas in corrispondenza dei punti di campionamento già considerati. PROGETTO DI MISO DELLE ACQUE SOTTERRANEE E PROGETTI DI BONIFICA SUOLI Il documento PG. 2035/14 contiene il riepilogo dei dati relativi alla contaminazione dei suoli rilevati nell’area in esame. Le indagini eseguite in corrispondenza dell’Officina 1 hanno permesso di individuare, nei terreni Pagina 2 di 7 insaturi, situazioni in cui i valori di concentrazione per il parametro PCE sono risultati eccedenti i limiti normativi; sono stati rilevati infatti valori, a partire da 2 m dal p.c., compresi tra 4.000 e 7.000 mg/kg fino a 12-13 m dal p.c., interessando pertanto tutto lo strato insaturo costituito da terreni a granulometria fine (argille limose); i sondaggi più profondi oltre i 13 m fino al raggiungimento dell’orizzonte saturo hanno evidenziato valori inferiori ai limiti normativi (20 mg/kg). Area Benzine alcuni dei sondaggi evidenziano superamenti dei limiti nel suolo insaturo fino a 14 m dal p.c. per i BTEX e viene ipotizzato che la benzina sversata si sia infiltrata nel terreno diffondendosi verso nord sino a circa 150 metri di distanza dal serbatoio di origine, andando ad interessare una superficie di circa 200 m2. Il documento PG. 2035/14 contiene inoltre l'aggiornamento delle attività di bonifica dei suoli già attivate in sito, la proposta di chiusura della parte di procedimento relativo al Deposito Oli e la richiesta del campionamento acque di verifica finale dell'intervento relativo alla Vasca 26. Le proposte di intervento sull'orizzonte insaturo sono invece riassumibili in: • Prosecuzione dell'intervento di SVE Benzine: si è proceduto con l’installazione dei 6 nuovi pozzi ad integrazione dei precedenti 9 pozzi e nel giugno 2011 è stato completato il Progetto Esecutivo dell’impianto di estrazione e trattamento aria, in esercizio dal luglio 2012. Nei primi 12 mesi di funzionamento, l'impianto ha rimosso oltre 1500 kg di contaminante (300 kg di idrocarburi e 1200 kg di composti organoalogenati), ma nonostante ciò, rispetto al periodo di esercizio previsto di 18 mesi, viene indicato che l’impianto dovrà ragionevolmente rimanere in funzione anche oltre tale periodo. • Prosecuzione dell'intervento di SVE Officina 1 con gli attuali pozzi già installati e abbandono della tecnica di ISCO, testata nel settembre 2011. Ad oggi risultano installati complessivamente n. 12 pozzi dei 34 previsti e complessivamente, nel periodo di esercizio, sono stati estratti circa 165 kg di PCE. • Applicazione della tecnica SVE a dei nuovi “lotti” di intervento: sono stati individuati 4 lotti di intervento (in diverse aree dello stabilimento – Tav 14 del PG. 2035/14), all’interno dei quali – tra maggio 2012 e agosto 2013 - è stata installata una serie di campi prova di SVE, finalizzati alla valutazione della produttività al fine di un eventuale successivo intervento Full-scale. E' comunque ritenuto necessario il funzionamento di una pompa sommersa per l'abbassamento del livello di falda e il collegamento dei pozzi SVE o all'impianto esistente (Lotto 1 – SVE benzine) o ad un nuovo impianto (Lotti 2, 3 e 4). Si stima di arrivare alla conclusione dei test e quindi alla definizione degli elementi per la progettazione full scale entro 11 mesi dal rilascio dell'autorizzazione. La rete di monitoraggio acque sotterranee consta dei seguenti punti di campionamento delle acque di falda: • 37 pozzi della barriera idraulica • 34 piezometri campionabili interni al sito • 10 piezometri asciutti, o comunque non più campionabili, interni al sito. • 5 piezometri esterni al sito Le numerose informazioni acquisite durante le diverse attività di indagine e di monitoraggio eseguite hanno consentito di aggiornare il modello idrogeologico del sito che, sulla base di nuovi elementi descrittivi delle modalità di movimento dell’acqua di falda, portano ad ipotizzare, diversamente da quanto precedentemente ritenuto, un unico corpo acquifero con lenti permeabili fra loro intercalate o sovrapposte e semiconfinate da livelli impermeabili, che localmente causano dei livelli piezometrici variabili alla scala di pochi metri. Sulla base di tale modello è stata quindi realizzata la barriera idraulica dello stabilimento, autorizzata con Atto del Comune di Bologna PG 149756 del 11/06/2010. E' infatti emersa una notevole disomogeneità nello spessore dell’orizzonte saturo, variabile da Pagina 3 di 7 5 a 250 cm lungo il percorso dello sbarramento, una zona “asciutta” a valle dello stabilimento (Pz203), e la presenza di clorurati anche a nord dello stabilimento (Pz201). In sintesi, la condizione delle acque sotterranee insistenti sull'area di stabilimento può essere descritta come segue: • assenza della prima falda sia lungo il confine Ovest che lungo il confine Nord del sito; • presenza di un livello acquifero discontinuo sia lungo il lato Nord (Pz108) che fra l’Officina 1 e l’Officina 2 (Pz 102 e Pz 103) che a monte dello stabilimento (Pz 110); • al centro dello stabilimento (Officina 1) soltanto un livello acquifero fra quota 12 e quota 20 m dal pc, al di sotto del quale è presente un orizzonte di argille potente oltre 15 metri (ISCO 1, Pz18). Per quanto riguarda lo stato di contaminazione, i dati riportati nel documento forniscono le seguenti informazioni: Area Creosoto: le indagini eseguite in prossimità della zona gruppi elettrogeni, al confine centro-occidentale del sito, hanno evidenziato la presenza alla base dell’acquifero di un composto in fase separata, più denso dell’acqua (DNAPL), nerastro, con una elevata concentrazione di IPA, in particolare naftalene, fluorene, acenaftene, fenantrene, fluorantene ed acenaftilene. I risultati analitici dei monitoraggi evidenziano presenza di idrocarburi pesanti, di IPA e di BTEX, oltre ai clorurati. Area di stabilimento: La distribuzione della contaminazione di PCE interessa, con diverse intensità, le seguenti aree dello stabilimento: • Officina 1 – parte centrale e angolo nord-ovest dell’Officina 1 (area Pz12), con sistema di emungimento delle acque di falda ad alta concentrazione di PCE, collegato direttamente all'impianto di trattamento della barriera; • lungo il lato ovest (via Piave) con generale una diminuzione di concentrazione da nord verso sud; • parcheggio Officina 2: angolo nord-est, settore centrale e settore sud-ovest; • lungo il lato Nord (via Asiago); • lungo il lato est (via Timavo) si rilevano concentrazioni mediamente comprese tra qualche decina e 300 mg/l; • fra l’Officina 1 e l’Officina 2 (via Pasubio); • nell’area Benzine (sud dello stabilimento). Nelle acque di falda sono stati inoltre rilevati altri circoscritti fenomeni di contaminazione: • creosoto ed idrocarburi in corrispondenza dei piezometri e dei pozzi ubicati nell’angolo nord-ovest dell’Officina 1. • BTEX ed MTBE in corrispondenza dell’area benzine, al di sotto dell’Officina 1 e lungo il lato W in prossimità ed in corrispondenza della zona creosoto. Il documento PG 2035/14 riporta inoltre una sintesi delle modifiche alla configurazione della barriera idraulica rispetto a quanto proposto (par. 6.1) e i dati tecnici della stessa, che risulta costituita da 37 pozzi di captazione della falda, con portata media di 7-9 m 3/h e un impianto di trattamento a carboni attivi. Il trattamento depurativo consiste nel passaggio delle acque attraverso un sedimentatore statico lento a quarzite da circa 6 m 3 e nell’adsorbimento su 2 filtri a carboni attivi in serie da circa 3 m3 cad, con scarico in pubblica fognatura. Dal dicembre 2010 (avvio prima parte della barriera) al mese di luglio 2013, sono stati emunti circa 54.000 m3, ad una portata media di circa 2,0 m3/h, per cui il proponente stima che l’impianto abbia approssimativamente estratto circa 1350 kg di inquinanti. In conformità a quanto già richiesto dagli Enti di controllo in sede di incontri tecnici con il proponente ed i progettisti, in considerazione dell’ormai importante portata emunta dalla MISO (superiore ai 200 m3/giorno), i progettisti propongono di reimmettere in falda le acque Pagina 4 di 7 trattate; le aree individuate per l'ubicazione dei pozzi di reimmissione sono all'interno del Parco del Velodromo a nord ovest dell’impianto TAF - Officina 2 (80 m di tubo fuori terra in area stabilimento + 80 m di tubo sotterraneo fuori stabilimento), e nel complesso scolastico di via Gorizia, a nord est dell’impianto (50 m di tubo fuori terra in area stabilimento + 120 m di tubo sotterraneo fuori stabilimento). Qualora poi si dovesse rilevare il superamento dei limiti previsti al termine del trattamento, il flusso in uscita sarà deviato allo scarico in fognatura. I costi previsti per il mantenimento della barriera sono di circa € 250.000 / anno e per la realizzazione dell'impianto di reimmissione sono pari a € 100.000; viene proposto di avviare il sistema entro 6 mesi dal rilascio dell'autorizzazione al progetto. Osservazioni da parte degli Enti partecipanti ADR Inalazione outdoor: Gli Enti rilevano alcune imprecisioni nella selezione dei parametri di input nella procedura di verifica dell'esposizione dei bersagli considerati; visti comunque i valori di rischio determinati, variabili tra 10 -12 e 10-8 per il rischio cancerogeno (HQ = 10 -5 cumulato) e variabili tra 10-8 e 10-3 per il rischio non cancerogeno (riferimento HI = 1), si ritiene comunque approvabile l'esito della procedura, senza ulteriori modifiche. Inalazione indoor: non si ritiene attendibile il valore ottenuto dalla semplice media geometrica dei valori di concentrazione rilevati, pertanto sarebbe opportuno rimandare la trattazione statistica del dato al termine del monitoraggio proposto; non si rileva comunque la necessità di procedere ad un aggiornamento dell'analisi di rischio eseguita. ARPA sottolinea comunque che le proprie valutazioni espresse in merito alla procedura di analisi di rischio e agli esiti presentati sono relative solamente alla parte ambientale della stessa, rimandando alla USL le valutazioni di competenza in merito all'aspetto sanitario. Risultando assente alla seduta odierna la ASL, il Comune di Bologna invierà pertanto espressa richiesta di parere in merito. PROGETTI DI BONIFICA E MISO Si ritiene necessario richiedere a proponente e progettisti alcuni chiarimenti in merito a: 1. durata funzionamento SVE Benzine. Nel documento viene detto che, vista l'efficienza, “l’impianto dovrà ragionevolmente rimanere in funzione anche oltre tale periodo”, ma non viene indicato, nemmeno in termini di previsione; 2. Officina 1: attualmente risulta autorizzato un impianto di SVE che prevede la progressiva implementazione dei punti di aspirazione; nella stessa area sono poi stati realizzati 5 pozzi ISCO, di cui attualmente l'ISCO 4 e attivo come messa in sicurezza di emergenza; si richiede di strutturare la proposta di intervento nell'area in termini complessivi, sia di utilizzo dell'attuale configurazione, sia di eventuali modifiche che si rendessero necessarie; 3. la tecnologia di bonifica che si intende testare attraverso i lotti di campi prova, con particolare riferimento alla necessità di mantenere basso il livello piezometrico e quindi di gestire all'interno della bonifica le acque emunte anche direttamente dall'area di stabilimento. Si rileva inoltre la necessità di: 4. regolarizzare il quadro autorizzativo legato al funzionamento degli impianti almeno attraverso il rinnovo dell'autorizzazione allo scarico in fognatura (con scadenza novembre 2014) e la verifica della necessità di aggiornamento delle vigenti autorizzazioni alle emissioni in atmosfera degli impianti di SVE; 5. rispettare i regolamenti comunali di settore, con particolare riferimento, all'occupazione di suolo pubblico, ai lavori da effettuarsi nel sottosuolo e alla tutela degli esemplari Pagina 5 di 7 arborei interessati dai lavori per la realizzazione dei collegamenti tra uscita TAF (vasca polmone) e pozzi di reimmissione; 6. proseguire il monitoraggio della qualità delle acque nei punti esterni allo stabilimento per tutta la durata in attività della MISO e valutare l'eventuale ampliamento della rete già esistente; 7. verificare ed eventualmente integrare la proposta di intervento nell'area esterna allo stabilimento (reimmissione delle acque in falda a valle della barriera idraulica) secondo quanto previsto dall'Allegato 3 alla Parte IV del D. Lgs. 152/06 e smi, con particolare riferimento all'analisi comparativa delle diverse tecnologie di intervento applicabili al plume di contaminazione e alla sostenibilità economica degli interventi considerati; gli enti si dichiarano fin da ora disponibili a partecipare ad uno specifico tavolo tecnico finalizzato alla definizione dei contenuti del documento; 8. aggiornare i computi metrici inseriti nel documento, anche in relazione alla definizione degli importi delle garanzie finanziarie da prestare prima del rilascio dell'autorizzazione agli interventi. Osservazioni da parte degli invitati Ferrari – TAUW Srl, progettista dichiara che: 1. stante i dati raccolti durante il periodo di funzionamento a regime, lo SVE Benzine dovrà funzionare per almeno altri 24 mesi, 2. l'impianto di SVE Officina 1 cesserà di esistere in quanto tale, poiché la tecnologia, così come implementata, sarà abbandonata; si procederà comunque all'utilizzo degli attuali pozzi come ulteriore campo prove rispetto ai Lotti presentati nel progetto; 3. i Lotti 2, 3 e 4 verranno attivati in successione e gestiti tramite impianto mobile di trattamento delle emissioni in atmosfera, per il quale verrà comunque verificato l'eventuale iter autorizzativo da avviare; 4. al momento è plausibile pensare ad un intervallo di cinque anni per la prossima verifica dell'efficacia complessiva della barriera idraulica (MISO), verifica che comprenderà la valutazione del sistema complessivo trattamento – reimmissione e dell'evoluzione del plume di contaminazione esterno (almeno estensione e livelli rilevabili di contaminanti), nonché l'indicazione relativa ad ulteriori interventi che si dovessero ritenere necessari. Ferrari comunica inoltre la disponibilità a valutare l'opportunità, anche in funzione delle portate emunte dalla barriera, di incrementare il numero dei punti di reimmissione a valle della stessa. Esito della seduta In relazione a quanto sopra riportato, l'odierna seduta della Conferenza dei Servizi si chiude con il seguente esito. Gli Enti partecipanti concordano nel: 1. ritenere concluso l'intervento nell'area Deposito Oli e quindi nel poter procedere alla certificazione dello stesso; 2. procedere al campionamento in contraddittorio dei punti di verifica dell'intervento sulla Vasca 26 e, in caso di esito positivo di detto controllo, nella chiusura positiva della parte di procedimento ad essa relativa, senza ulteriori obblighi; 3. nel prorogare l'autorizzazione al funzionamento dell'impianto di SVE benzine per ulteriori 24 mesi dalla scadenza dell'attuale autorizzazione (termine ultimo 31 gennaio 2016); 4. nel richiedere la consegna del report conclusivo dei test pilota proposti nei diversi Lotti individuati entro dicembre 2014 al fine di pervenire alla progettazione dell'intervento sulle aree di stabilimento entro marzo 2015; Pagina 6 di 7 gli Enti richiedono inoltre la proposta operativa valutata nell'odierna seduta sia integrata con le specifiche indicate nel seguito: 5. venga mantenuto, ed eventualmente ampliato in relazione alle attività di bonifica, il monitoraggio trimestrale delle acque sotterranee in tutti i piezometri esterni ed in quelli attualmente inseriti nella rete di monitoraggio, almeno per la durata della MISO con barriera idraulica; 6. venga effettuato un nuovo monitoraggio soil gas nei punti già oggetto di verifica, con frequenza trimestrale e con durata di almeno un anno a partire da marzo 2014, anche al fine di raccogliere ulteriori dati per la validazione degli esiti della procedura di analisi di rischio outdoor ; 7. venga presentata la proposta di intervento sul plume di contaminazione rilevato in area esterna allo stabilimento selezionata a seguito della verifica delle BATNEEC applicabili alle condizioni sito specifiche (livello di contaminazione, rischio correlato, contesto, ...) ai sensi del c. 8 dell'art 242 e dell'Allegato 3 alla Parte IV del D. Lgs. 152/06 e smi. e compatibile con la MISO attiva in sito; il documento così costituito deve pervenire, per l'ulteriore necessaria valutazione ai fini dell'approvazione dell'intervento, entro il 16 maggio 2014; In relazione all'ultimo punto, gli Enti segnalano che, nel caso in cui fosse confermata la soluzione della reimmissione in falda delle acque emunte e trattate nell'ambito della MISO, la scadenza indicata è funzionale alla realizzazione dell'impianto e all'avvio del sistema entro il 30 settembre 2014, salvo impedimenti legati all'azienda. Nel caso in cui alla data prevista per la consegna delle integrazioni sopra richieste fossero già disponibili dati sui test pilota eseguiti, gli stessi potranno essere forniti ad ulteriore completamento della documentazione progettuale di cui all'odierna seduta (PG. 2035/14). Invitati: R. Ferrari, C. Nielsen – TAUW Srl: progettisti M. Ceriani, A. Giovannini, S. Mantovani, A. Romersi – Magneti Marelli SpA L’incontro si chiude alle ore 13.45. Pagina 7 di 7
© Copyright 2024 Paperzz