Buon lavoro don Vittorio ORARIO SANTE MESSE SOMMARIO 1 Copertina: don Vittiorio Rota - Foto Silvano 2 Sommario - Orario Sante Messe - Numeri telefonici 3 Gli ex sindaci alpini 4 Editoriale: Donne e uomini capaci di Eucaristia 6 Camminare insieme per essere migliori 8 Lo sforzo della fede 9 Calendario e numeri utili 10 La comunità cristiana vive il mistero della morte 11 Questione di soldi - L'ingresso di don Luciano a Osio 12 Fotocronaca ingresso del nuovo parroco 14 Il sessantesimo di suor Giuliana 15 Consiglio Pastorale Parrocchiale 16L'arcobaleno 17 Azione Cattolica Bergamo settore adulti 18 Chiesa Universale 20 Chiesa Diocesana 22 Riflettiamo: Gioia e gesti in fedeltà al Vangelo 24 Riflettiamo: Non esiste la paura per l'uomo 26 XX anniversario del gemellaggio con Plan de Cuques 27 Laboratorio famiglie solidali 28 Ospite a Sarnico il coro di Porto Viro (Rovigo) 29 Il capogruppo degli alpini Paolo Ravelli 30 "Berghem dè sass" e "Sarnek dè preda" 32 Associazione Anziani e pensionati - Poesia "I Alpini" 34 Le pagine del Comune 39 AAA pulmino cercasi! 40 Monumento ai caduti della patria 41 Il Paese dei Balocchi: Spazio ai più piccoli 42 Habilita e Bergamoscienza 2014 44 Classi in festa: emozioni, ricordi e ...nostalgia 46 Attività dell'ASD Judo Sarnico 47 Un pomeriggio da non dimenticare 48 Come eravamo 50 Biblioteca Comunale - Neolaureata Elena Pezzini 51 Zanchi Giuseppe: scatti d'artista 52 Pinocchio: il Grande Musical, musiche dei Pooh 53 Anagrafe parrocchiale 54 I Braghì: al secolo la famiglia Mussinelli Vigilia di Festa ore 18.00 e ore 20.00 (Parrocchia) Festivo ore 8.00 (Parrocchia) - 9.00 (Ospedale) 9.30 - 11.00 -18.00 - 20.00 (Parrocchia) Feriale 8.00 - 16.00 - 20.00 (Parrocchia) Funerali ore 15.15 Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da venerdì 28 novembre 2014. Si raccomanda l'invio degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e non oltre lunedì 17 novembre 2014, a [email protected] o la consegna presso la casa parrocchiale. Il materiale pervenuto oltre il limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese successivo. OTTOBRE 2014 Direttore responsabile: Giuseppe Valli - Amministrazione: don Vittorio Rota - Casa parrocchiale Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971 Stampa e inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292 Redazione: don V. Rota, don L. Fumagalli, don G. Fiorentini, M. Dometti (Civis), R. Gusmini e S. Marini. Collaboratori: don V. Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, G.Cadei, C. Casati, G. Dossi, E. Frattini, G. F. Gaspari, P. Gusmini, R. Modina. Progetto grafico: Studio Példy Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale : Tel. 035 4262490 NUMERI TELEFONICI ED E-MAIL Parrocchia 035 4262490 don Vittorio 328 7066575 Oratorio 035 938827 don Loris 328 3932361 don Giuseppe 347 2659420 Sacrista 339 2087660 Centro pr. ascolto 035 910916 Sala Giochi (Meulì) 035 912107 Cine Junior 035 910916 Centro Quader 035 912420 Centro Famiglia 035 911252 Sito web: www.parrocchiasarnico.it E-mail sito: [email protected] Sito C.SI.: www.csioratoriosarnico.it E-mail C.S.I.: [email protected] E-mail de “ilPorto: [email protected] E-mail parroco: [email protected] E-mail don Loris: [email protected] E-mail don Giuseppe: [email protected] E-mail sacrista: [email protected] c/c postale Parrocchia: 49089303 Sito web Oratorio: http://oratorio.parrocchiasarnico.it 85° del gruppo Alpini: la jeep dei sindaci - Foto San Marco EDITORIALE a cura del Parroco DON VITTORIO ROTA DONNE E UOMINI CAPACI DI EUCARISTIA Cosa rende uomo un uomo? Si è uomini da sempre, oppure lo si diventa? Perdonate se le domande possono sembrare leziose, in realtà non è così. Proviamo a riflettere insieme: è la nascita nel “genere umano” che ci rende già uomini (e donne, s’intende...) fin dall’inizio, oppure è il cammino di vita che ciascuno compie fino ad arrivare ad un sufficiente grado di maturità e responsabilità? Inoltre: si è, o si diventa, uomini da soli; oppure insieme ad altri compagni di viaggio? Tutte queste questioni, poste così in poche righe, mi rendo conto che possono sembrare distanti dalla quotidianità di ciascuno, ma in realtà le risposte che nel corso della vita elaboriamo a queste domande, decidono del nostro modo di stare al mondo, di metter su famiglia, di educare i figli, di stare con gli amici e anche di vivere la fede. Il Vescovo Francesco ha appena consegnato a tutte le comunità della Diocesi di Bergamo la sua lettera per l’anno pastorale 2014 - 2015: «Donne e Uomini capaci di Eucaristia». Sin dalle prime righe presenta il tema mettendolo in rapporto con la vita comunitaria, estraniando così l’Eucaristia da quel rapporto intimistico e personale in cui spesso viene relegata. Prosegue dicendo: «Essere cristiani esige una comunità», così come anche essere uomini esige una comunità, perché così come si diventa cristiani solo dentro una comunità, allo stesso si diventa uomini solo dentro una comunità educante che si è presa cura delle nostre fragilità fin dai primi giorni della nostra vita. Si diventa cristiani solo realizzando la propria umanità, e si diventa uomini davvero quando si scopre il volto autentico di Dio e si acquisisce la consapevolezza di cosa significa poterlo chiamare “Papà”! Ripercorrere i temi della comunità cristiana, delle motivazioni che la sorreggono e - perché no - anche delle fatiche che la abitano, diventa così occasione per realizzare il nostro essere uomini e cristiani secondo il Vangelo, capaci di farsi carico di 4 - IL PORTO OTTOBRE 2014 Carlo Tarantini: Chiesa tra cieli e nuova terra - 2012 questo angolo di mondo, di questa parte della storia che ci è stata assegnata e capire che, mentre ci facciamo testimoni della bellezza di Cristo, aiutiamo anche le strutture economiche, sociali e politiche a “umanizzarsi”, ad essere cioè strumento di cura dei reali bisogni di tutti gli uomini e le donne che con noi condividono il cammino della vita. Dice Papa Francesco nella Evangelii Gaudium: «Anche se si nota una maggiore partecipazione di molti ai ministeri laicali, questo impegno non si riflette nella penetrazione dei valori cristiani nel mondo sociale, politico ed economico. Si limita molte volte a compiti intraecclesiali senza un reale impegno per l’applicazione del Vangelo alla trasformazione della società. La formazione dei laici e l’evangelizzazione delle categorie professionali e intellettuali rappresentano un’importante sfida pastorale» (n. 102). Testimonianza e Fraternità diventano così i pilastri che segneranno il nostro cammino comunitario di quest’anno. Siamo chiamati a sostenere tutto ciò che già promuove questo stile di vita e anche a cercare nuove forme - attuali - di promozione umana attraverso occasioni d’incontro con chi vive ai margini e soffre in modo più acuto la crisi della contemporaneità (che non è solo economica!). E ancora a estendere il nostro agire missionario anche verso chi non conosce più il Cristo, o lo ha relegato ai margini del suo agire. Come cristiani siamo chiamati a fare questo attraverso due modalità che ci caratterizzano da sempre: l’Eucaristia e la preghiera. L’Eucaristia: il pane che riceviamo chiede che diventiamo pane spezzato per coloro che incontriamo. Cristo che si dona a noi ci chiede di diventare “cristi” che si donano agli altri. Gesù è passato in mezzo agli uomini e alle donne del suo tempo con piena consapevolezza delle povertà di cui erano abitati. Non ha volto lo sguardo altrove, non ha mai inteso costruire una Chiesa di perfetti, ma ha invitato al banchetto i buoni e i cattivi che ha incontrato ai crocicchi delle strade. L’Eucaristia ci porta an- cora oggi proprio lì, verso quegli “imperfetti” (a cui apparteniamo pure noi) che chiedono di essere risollevati dalle proprie povertà (materiali e spirituali) che “disumanizzano” la vita. La seconda modalità è la preghiera, intesa nella sua valenza più profonda: ovvero coltivare il desiderio di Dio, di una relazione buona e significativa con Lui, capace di mostrarci un modo nuovo di vivere, amare, gioire, soffrire e anche morire. Sì, non temete questo verbo, perché se l’amicizia con Dio è sincera deve saper affrontare anche la dura prova del limite a cui tutti siamo sottoposti. Pregare è andare oltre. È gettare il cuore oltre ogni ostacolo nella certezza che il Signore raccoglie ogni nostro sforzo, tentativo, supplica, e realizza ciò che chiediamo soprattutto umanizzandoci, cioè tirandoci fuori dai nostri egoismi invitti, dalle nostre eccessive preoccupazioni per noi stessi, dalle nostre infinite paure a cambiare, a convertirci, a renderci malleabili alla sua Grazia. Quante cose... Saremo capaci di farle tutte? Non so, davvero. So che insieme possiamo molto più che da soli; so che il Signore ci chiede questo cammino; so che non mancheranno le fatiche... E infine so che possiamo sempre chiedere la potente intercessione di Maria. Carissimi sarnicesi, avete avuto la bontà di accogliermi (con grandissima festa, e per questo vi ringrazio di cuore davvero tutti), nel giorno della festa della Madonna del Rosario, vi lascio allora questa preghiera perché Maria ci accompagni nei passi che siamo chiamati a fare insieme. Buon cammino! O Maria, Regina del Santo Rosario che risplendi nella gloria di Dio come Madre di Cristo e Madre nostra estendi a noi tuoi figli, la tua materna protezione. Guida i nostri passi perché anche noi, seguendo insieme con te il cammino di Cristo diventiamo capaci di vivere con piena disponibilità gli eventi della nostra salvezza. Benedici le famiglie; dona ad esse la gioia di un amore fedele e fecondo proteggi i bambini, i ragazzi e i giovani: accompagnali nella loro crescita e nelle loro scelte. Da’ serena speranza a chi vive nella vecchiaia, nella malattia e nel dolore. Aiuta anche attraverso la nostra generosità chi sperimenta la povertà, la solitudine e la disperazione. Aprici, con la preghiera, alla luce divina per leggere con te i segni della presenza del tuo Figlio Gesù accanto a noi. Amen. IL PORTO OTTOBRE 2014 - 5 COMUNITÀ a cura di CIVIS - Foto San Marco CAMMINARE INSIEME PER ESSERE MIGLIORI Il mio compito in questo numero era soprattutto quello di proporre la cronaca della festa di domenica 5 ottobre, una giornata che per la nostra cittadina è stata luminosa, ricca di emozioni, all’insegna della partecipazione e della condivisione. Scrivendo l’articolo mi sono però reso conto che, commentando l’arrivo del nuovo parroco, era comunque possibile scrivere la cronaca di una festa di “accoglienza” ma, allo stesso tempo, fare alcune considerazioni ed attraverso una lettera aperta a don Vittorio, dare una chiave di lettura, spero condivisa, ad un evento così importante. Considerazioni personali, ovviamente; 6 - IL PORTO OTTOBRE 2014 si sa che “anche il demonio può citare frasi della Bibbia a proprio vantaggio” e comunque sono disposto ad accettarne tutte le critiche, giuste o sbagliate che siano. Carissimo don Vittorio, sarebbe stato forse un po’ ordinario iniziare questo scritto con la benaugurante frase: “Benvenuto a Sarnico don Vittorio”, la riserverò magari, se necessario, più in là. Dare il benvenuto non è difficile, meno scontato è darle il benvenuto se poi, concretamente, non avrà dalla nostra comunità quella disponibilità che lei sicuramente merita. Non voglio comunque rischiare l’uso di questa espressione anche perché qualche difficoltà la troverà di certo, cosa che credo lei abbia già messo in preventivo accettando la proposta del Vescovo di venire a Sarnico: ci saranno persone che ancora hanno nel cuore don Luciano, altre che non hanno ancora dimenticato don Giovanni ed altre ancora che rimpiangono addirittura monsignor Pietro Bonassi; altre tireranno fuori il meglio di loro stessi con un elenco interminabile di “desiderata”: deve essere simpatico ma essere anche serio, flessibile ma assolutamente intransigente, offrire la sua disponibilità a tutti ma continuare ad essere attivo ed operoso, dimostrarsi un buon predicatore ma nel modo più sintetico possibile. E poi innovativo e tradizionalista allo stesso tempo, deciso nelle scelte che contano ma disponibile a prestare attenzione e seguire scrupolosamente il parere di tutti. In sintesi reclamano un “Prevosto Superman”, in grado di colmare i loro limiti, che faccia tutto quello che vogliono sia fatto e, cosa questa particolarmente gradita, che abbia il dono dell’onnipresenza. Tutta questa serie di aspettative fa però dimenticare che lei è chiamato a fare una sola cosa: amare Gesù e testimoniare il Suo Vangelo lasciando inalterati tutti i pregi e i difetti e mettendosi al servizio del prossimo e degli ultimi in particolare, con le proprie capacità e i propri carismi, qualunque essi siano. Non avendo partecipato, non so se un COMUNITÀ “assaggio” di quanto ho affermato, lei l’abbia già potuto gustare nel corso del pranzo organizzato in suo onore presso l’Oratorio. La domanda più frequente che in questo periodo di attesa del suo arrivo era sulla bocca di tanti concittadini diceva: «Ma com’el ol preòst nöf ?». Personalmente sono convinto che prima di farsi un’opinione su una qualsiasi cosa sia indispensabile avere sufficienti elementi per analizzare un evento o, a maggior ragione, una persona. Partire quindi col freno a mano opportunamente tirato può limitare il rischio di sbagliare valutazione. Giudicare a sensazione, a pelle, o per “sentito dire”, oltre che un errore lo ritengo un segno di presunzione. Ognuno ha una sua storia a noi ignota e prima di giudicare qualcuno bisogna calzare le sue scarpe, percorrere il cammino che ha fatto, vivere il suo dolore, i suoi dubbi ed anche le sue gioie; cadere là dove lui è crollato e risollevarsi come può aver fatto lui. Ecco, solo allora, forse, si potrà giudicare. Una cosa però nel giorno del suo ingresso a Sarnico mi ha colpito in modo positivo: una sua ormai “ex parrocchiana” venuta insieme a tanti altri da Caprino Bergamasco per accompagnarla alla sua “prima” qui da noi, alla domanda di un sarnicese su quale giudizio la comunità del paese della valle San Martino si fosse fatta di lei in questi sette anni, con commozione ha risposto: «È un parroco “tosto” ma sempre disponibile al dialogo, uno che sa fare il proprio “mestiere” e che saprà farsi benvolere ed apprezzare. Vogliategli bene come gliene abbiamo voluto noi». Credo don Vittorio che questa affermazione riassuma in poche righe la sensazione che lei, nostro nuovo “Buon Pastore”, ha suscitato in molti concittadini. Una piazza Umberto I gremita di gente che, attraverso le note gioiose del nostro Corpo Musicale Cittadino, ha voluto manifestarle il proprio affetto. Ci siamo emozionati nel vederla scendere dall’auto e dirigersi verso il palco delle autorità dove era atteso dal delegato vescovile don Gustavo Bergamelli, da quelli che saranno i suoi primi collaboratori don Loris e don Giuseppe, dalla rappresentanza delle tante associazioni sarnicesi e dal suo ormai ex sindaco Annibale Casati, primo cittadino di Caprino il cui sguardo commosso la diceva lunga sul ricordo da lei lasciato nei suoi sette anni di attività pastorale prima di “sbarcare” in riva al lago. Indugiando ancora in tema di giudizi, sicuramente le avranno detto che la nostra cittadina, pur avendo una sua “anima”, allo stesso modo è un paese un po’ “complesso”, un’affermazione questa che non ritengo un difetto, ma che lo può diventare se questa complessità non la si affronta opportunamente “attrezzati” ed allora, viverla al meglio non le sarà difficile. Questa “gemma splendente del Sebino”, come amiamo definirla, è comunque allo stesso modo stimolante e certamente migliore di quanto qualcuno la dipinge nel cicaleccio quotidiano e in modo autolesionistico (rubando una frase di Enrico Letta “cupio dissolvi”). Ci è piaciuta la sua riflessione al termine della bella Celebrazione Eucaristica di insediamento: la richiesta di aiuto a fare comunità attraverso il mistero dell’Eucaristia, ne siamo convinti, non resterà inascoltato. Non dimenticando il mio dovere anche di cronista, a proposito di comunità credo che non le sia sfuggito l'impegno di tante persone che si sono date da fare per accoglierla degnamente. Celebrazioni ben preparate dai sacerdoti e dal gruppo liturgico del Consiglio Pastorale, impreziosite dal Coro Effatà sempre capace di creare suggestive atmosfere, dal maestro Giancarlo Corna che con la sua eccellenza musicale ha valorizzato il potenziale sinfonico e la ricca tavolozza timbrica del nostro organo Callido ed infine, dal quintetto del nostro Corpo Musicale che, con la potenza sonora dei suoi ottoni, ha dato solennità alla celebrazione della sera, prima della processione alla Madonna del Rosario che ha concluso, sotto il suo segno misericordioso, la giornata di insediamento. Non posso comunque concludere questo scritto nascondendole che questo inatteso cambiamento ci aveva un po’ spiazzati anche perché eravamo convinti che don Luciano, al quale sia chiaro auguro lunga vita, lasciasse la nostra cittadina in maniera diciamo “…diversa”, allo stesso modo i suoi predecessori. L’idea che l’uomo sceso tredici anni fa dai monti di Schilpario, rimanesse sempre con noi era ormai maturata in tutta la comunità. All’inizio eravamo obiettivamente arrabbiati. Don Loris, don Giuseppe ed anche lo stesso don Luciano, nei mesi successivi ci hanno però ricordato che questi avvicendamenti promuovono l’autentica comunione fra i presbiteri, i diaconi e i fedeli cercando prima di tutto il bene complessivo della nostra Diocesi. Le difficoltà del Vescovo inoltre sono molte, l’obbedienza dei preti ad esempio, non è un voto, ma un impegno tant’è che c’è chi, creando qualche difficoltà, a volte dice “no”. Ma lei don Vittorio è qui e questo significa che ha detto “sì” e per noi significa molto, in quanto anche noi laici spesso non rispondiamo positivamente alle “chiamate” a causa dei problemi della famiglia, del lavoro e della fatica… Ecco perché dobbiamo ringraziare il Signore per la sua presenza alla guida della nostra comunità, in un momento in cui «la messe è abbondante ma sono pochi gli operai». Il nostro benvenuto don Vittorio glielo faremo attraverso nostri gesti quotidiani, sostenendola nella tua missione pastorale senza pretendere da lei la perfezione perché, diciamocelo apertamente: neppure noi siamo perfetti! IL PORTO OTTOBRE 2014 - 7 LITURGIA a cura di DON GIUSEPPE FIORENTINI LO SFORZO DELLA FEDE Quasi una catechesi battesimale Entrare nel cuore dell'Assemblea richiede uno sforzo, ma non fisico né di comportamento, bensì lo sforzo dello sguardo che desidera. Così dicevamo in questa rubrica nel numero estivo, così abbiamo imparato a vivere, nei simboli, nella grandiosa e solenne esperienza liturgica dell'ingresso del nostro nuovo parroco don Vittorio il 5 ottobre scorso. Lo sforzo del desiderio, ci ricordava san Bonaventura, non ha la sua efficacia nella nostra semplice buona volontà, e meno che mai nelle tante cose imparate o sapute. Il desiderio ci fa entrare nel cuore dell'Assemblea se rispondiamo all'invito dello Spirito: «non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili» (Rm 8, 26). Lo Spirito ci chiama per primo, è Lui che ci tocca e risveglia in noi la nostalgia di Dio. Chi ha fatto l'esperienza dello Spirito può capirlo: «è questo un fatto mistico e straordinario che nessuno conosce se non chi lo riceve. Lo riceve solo chi lo desidera, non lo desidera se non colui che viene infiammato dal fuoco dello Spirito Santo, che Cristo ha portato in terra» (Bonaventura da Bagnoregio, "Itinerario della mente a Dio", Cap. 7, 1. 2. 4. 6; Opera omnia, 5, 312-313). Provo a dare voce ad alcune obiezioni. Come è possibile tutto ciò? Come posso fare uno sforzo del desiderio, se il desiderio deve essere provocato dallo Spirito? Infatti, se voglio entrare nel cuore di Dio, sto desiderandolo. Ma mi sarebbe impossibile desiderarlo se lo Spirito non mi infiammasse. Ma se mi sento lontano da Dio, o non ho tanta voglia di accostarmi a Lui, significa che lo Spirito si è dimenticato di me? E se è così, come potrei essere salvato? La risposta più efficace me l'hanno data, il giorno di san Giovanni XXIII, i miei due nipotini Stefano e Michelangelo. Nel momento in cui si 8 - IL PORTO OTTOBRE 2014 sono presentati alla Chiesa per ricevere il Battesimo. Dormivano. E si fidavano, ciascuno del proprio papà e della propria mamma, e dei padrini. Dormivano e si fidavano. In braccio. Questa è la loro esperienza dello Spirito. Quando lo Spirito ci infiamma e ci fa ardere di desiderio di Dio, ci attrae con legami di fiducia, di pace. Se ci sforzassimo noi di darci pace e di fidarci, non ci riusciremmo mai, perché il nostro sforzo tende sempre a sfuggire o a possedere la realtà, non ad ascoltarla e riceverla. Il nostro sforzo, troppo spesso, è effetto della paura e della miseria, delle ferite e della bramosia. Lo sforzo che voglio imparare dai miei nipotini, invece, è quello inscritto da Dio nella nostra natura (il giorno della creazione) ed esaltato da Gesù nella nostra storia (il giorno della Croce e della Risurrezione): lo sforzo di abbandonarmi a Colui che finora mi ha dato tutto, accompagnato dai Suoi testimoni. Anche quando avrei paura, anche quando "è una cosa che non mi sento dentro", anche quando non vedo o non capisco. Stefano e Michelangelo mi hanno insegnato lo sforzo della fede. Spero di impararlo. Insieme a voi. Intanto, buon... No! Non "buono sforzo" (sarebbe banale). Buona Fiducia! MmFm NOVEMBRE 2014 MAR 04 ore 20.30 Incontro gruppo La Casa a Villongo S.F. VEN 07 ore 16.30 Adorazione del primo venerdì del mese SAB 08 Raccolta viveri Caritas DOM09 Raccolta viveri Caritas ore 9.30 Presentazione bambini della Prima Comunione e Family Day ore 14.30 Convegno diocesano catechisti in seminario LUN10ore 20.45 inizio WE CARE - scuola di politica delle Acli MAR 11 ore 20.30 incontro formativo gruppi missionari vicariali GIO 13 ore 20.45 Consiglio Pastorale Vicariale NUMERI UTILI UFFICI COMUNALI tel. 035 924111 - fax 035 924165 VEN 14 ore 20.45 Serata a ricordo di don Volpi al cine Junior DOM16 ore 18.00 Everybody adolescenti MAR 18 ore 20.45 Riunione II elementare della catechesi MER 19 ore 20.00 Ufficio Comunitario SAB 22 ore 20.00 Messa con cori del Vicariato DOM23 ore 9.30 Presentazione ragazzi della Cresima e "Family Day" ore 11.00 Messa di Santa Cecilia con Banda SAB 29 ore 15.00 Ritiro spirituale per adulti in oratorio DOM30 Prima di avvento e giornata per il Seminario PROTEZIONE CIVILE Sede operativa: tel. 035 911893 Responsabile operativo: tel. 338 5467160 e.mail: [email protected] Uffici Amministrativi (anagrafe) tel. 035 924126 da lunedì a venerdì 9.00 -12.30 lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30 Ufficio Tecnico Comunale Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145 Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 924148 Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846 da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00 Ufficio assistente sociale tel. 035 924152 lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30 Ufficio tributi tel. 035 924112 lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30 Foto Gian Attilio Valli EMERGENZA Ambulanza - Carabinieri - Vigili del fuoco - Polizia: tel. 112 Caserma Carbinieri: tel. 035 910031 Guardia medica: tel. 035 914553 Ospedale: 035 3062111 Farmacia: 035 910152 orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30 BIBLIOTECA COMUNALE tel. 035 912134 Lunedì chiuso Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00 Giovedì 09.00-12.30 /15.00 -19.00 Venerdì 15.00 -19.00 Sabato 09.00 -12.30 / 15.00 - 17.00 OTTAVARIO DEFUNTI LA COMUNITÀ CRISTIANA VIVE IL MISTERO DELLA MORTE In Crist ot rifulge a noi la uo Figlio, nost ro sa sper e se ci rattrist anza della bea lvatore a ci cons ola la p la certezza di ta risurrezione romess a dell’im dover morire, , mortali tà futur Ai tuoi a. f e d e la li , o Sign vita no e ment n è tolt ore, re si dis a, ma t t r u g r asf ge viene p reparat la dimora di q ormata; a un’ab u itazione esto esilio te rre eterna nel cielo no, . Nei giorni d’uscita de “il Porto” anche la nostra parrocchia celebrerà la solennità di tutti i Santi e la commemorazione dei defunti, come da tradizione, con l“Ottavario di preghiera e di suffragio per i defunti”. Otto giorni dedicati a riti e preghiere a corollario di queste solennità religiose, nei quali è possibile ottenere l'indulgenza plenaria applicabile ai defunti, a partire dal mezzogiorno del 1 novembre fino a tutto il 2 novembre visitando una Chiesa; a questo si aggiungono le tre solite condizioni: confessione, comunione e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (Pater, Ave, Gloria). Queste tre condizioni possono essere adempiute anche nei giorni precedenti o seguenti il 2 novembre. Nei giorni dall’1 all’8 novembre chi visita il cimitero e prega per i defunti può lucrare una volta al giorno l’indulgenza plenaria, applicabile ai defunti, alle condizioni di cui sopra. Programma "Ottavario defunti" Sabato 1 novembre "Tutti i Santi": Sante Messe ad orario festivo ore 15.00 vespri in chiesa e processione al cimitero con ore 15.00 al cimitero ore 18.00: SOSPESA preghiera e benedizione di tutte le tombe ore 20.00 in chiesa parrocchiale Domenica 2 novembre "Giornata dei Defunti": da lunedì 3 a venerdì 7 novembre Sante Messe ore 8.00 in chiesa parrocchiale ore 8.00 in chiesa parrocchiale ore 14.30 al cimitero ore 9.00 in ospedale ore 16.00 SOSPESA ore 9.30 in chiesa parrocchiale ore 11.00 al cimitero (con ricordo caduti di tutte le guerre) ore 20.00 in chiesa parrocchiale 10 - IL PORTO OTTOBRE 2014 a cura del CONSIGLIO PARROCCHIALE AFFARI ECONOMICI RESTAURI QUESTIONE DI SOLDI Durante il terzo trimestre 2014 le offerte pervenute alla parrocchia registrano l’importo di:............................................................................................................................... Euro 30.273,00 che aggiunte a quelle pervenute dall’inizio dei lavori di restauro di:.................................. e ai depositi infruttiferi (prestiti) dei privati di: ............................................................................. Euro Euro 1.360.983,00 155.000,00 al 30 Settembre 2014 ammontano a: .......................................................................................... Alla stessa data risultano spesi:........................................................................................................................ __________________________________________________________ SITUAZIONE DEBITORIA AL 30 SETTEMBRE 2014 - debito verso i fornitori per il restauro .................................................................................................................. - debito residuo del mutuo (dopo la 13a rata pagata su 40 rate totali da pagare)............ - debito bancario del fido di conto corrente.......................................................................................... - debito verso privati per PRESTITI (vedi sopra)................................................................................. Totale debiti con varie scadenze ammontanti al 30 SETTEMBRE 2014:............. Euro 1.546.256,00 Euro 3.320.000,00 ____ ____________ Euro Euro Euro Euro Euro 67.506,00 694.077,00 387.094,00 155.000,00 1.303.677,00 Anche per questo trimestre è doveroso ringraziare tutti coloro che hanno contribuito con qualsiasi somma, esprimendo comunque il desiderio di mantenere l'anonimato. In particolare da segnalare: - le persone ammalate che non lasciano mai mancare il loro contributo. - l’associazione A.I.D.O. - Fondazione del Credito Bergamasco Ci permettiamo rammentare che oltre alle offerte, sono ben accetti anche i PRESTITI PRIVATI, che permettono di evitare l’utilizzo del fido bancario, facendo risparmiare alla parrocchia una bella cifra di interessi. INGRESSO DI DON LUCIANO A OSIO SOTTO Foto Silvano IL PORTO OTTOBRE 2014 - 11 FOTOCRONACA 12 - IL PORTO OTTOBRE 2014 a cura di SILVANO MARINI FOTOCRONACA IL PORTO OTTOBRE 2014 - 13 EVENTI a cura di CIVIS IL SESSANTESIMO DI SUOR GIULIANA Gesù sempre al centro della sua vita Quest’anno la nostra suor Giuliana, al secolo Adelina Dossi, festeggia il sessantesimo anniversario della sua consacrazione. Dico “nostra” anche se da qualche anno è in “esilio” presso l’ex casa del fanciullo a Gazzaniga ed anche lì, in questo ridente paese della media Valle Seriana, è riuscita a farsi voler bene da tutti per la sua spontaneità e per quella serenità interiore che traspare dalle sue parole, ma prima ancora dal suo volto e dai suoi occhi vivaci. Sessant’anni sono un lungo pezzo di storia della sua vita ed abbozzando un ideale bilancio di questo tempo, ricco di quei tanti «Eccomi!» che continua a ribadire con fervore, oggi più che ieri, si può con certezza affermare che dalla scelta di offrire la sua vita al Signore e ai fratelli e vivere quella semplicità e radicalità evangelica - folle agli occhi degli uomini, ma di cui papa Francesco si è fatto ambasciatore - ha ricevuto molto dimostrandosi, allo stesso modo, di essere sempre pronta a fare ciò che il Signore le chiede. Chi la conosce bene sa che per Suor Giuliana, Gesù è sem- pre stato al centro della sua vita, consapevole che solo camminando al suo fianco, potrà sempre trovare l’aiuto che sta cercando. Vedere il suo volto nei fratelli rende più forti e invita a fare tutto con più gioia. «Dobbiamo essere in grado di prendere tutto quello che ci accade come un’opportunità che ci viene offerta» diceva madre Teresa di Calcutta. La gioia di questo anniversario suor Giuliana l’ha condivisa domenica 19 ottobre presso l’Istituto con dodici sue compagne di viaggio (50, 60 e 70 anni dalla Professione di Fede) che, come lei anni fa, consegnarono la loro giovinezza a Dio. Una festa semplice e gioiosa in linea con l’austerità del luogo ma molto suggestiva e con sentita partecipazione da parte di tutti. Elena Gallo con la sua meravigliosa voce ha commosso i presenti cantando una significativa ”Ave Maria di Schubert”, così come hanno emozionato i cugini Bonardi con violino ed organo. Un momento al di fuori della quotidianità per ringraziare quanti l’hanno sostenuta e amata in questi anni e che l’hanno accompagnata nel cammino di crescita e di maturazione spirituale, aiutandola a superare i momenti difficili della vita. Ma prima che a tutti gli altri il suo “grazie” suor Giuliana lo vuol cantare al Signore, al Dio ricco di grazie e di misericordia, che l’ha chiamata, l’ha amata e che ogni giorno la accoglie nel Suo grande Amore. “Il frutto del silenzio è la preghiera Il frutto della preghiera è la fede Il frutto della fede è l'amore Il frutto dell'amore è il servizio Il frutto del servizio è la pace”. Madre Teresa di Calcutta 14 - IL PORTO OTTOBRE 2014 nomici). La prima parte dell'incontro è stata dedicata alla lettura e al commento del terzo capitolo (Il Volto: luci ed ombre dell'assemblea eucaristica) della lettera pastorale 2014-2015 dal titolo: "Donne e uomini capaci di Eucaristia", proposta da S.E. il Vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi. (Il testo completo è pubblicato e scaricabile dal sito web della nostra parrocchia www.parrocchiasarnico.it) È stato un importante momento di riflessione e di confronto, l'Eucaristia è il fondamento, la fonte e l'apice del nostro essere cristiani ma il volto della sua celebrazione e della comunità che la celebra, pur essendo illuminato da molte luci, rileva anche alcune ombre. Il Consiglio, dopo aver valutato positivamente l'impegno di tutti nel saluto per la partenza di don Luciano e per i festeggiamenti al nuovo parroco don Vittorio, ha stilato il programa cura della REDAZIONE - Vignetta di RENATO SANTIN ma per l'Ottavario dei Defunti che troverete in questo numero a pag. 10. Giovedì 9 ottobre si è riunito il Consiglio Pastorale Par- Il Consiglio ha inoltre nominato all'unanimità Anna Maria rocchiale presieduto, per la prima volta, dal nuovo parro- Rossi quale membro designato dalla Parrocchia nel Consiglio co don Vittorio Rota che, dimostrando grande rispetto nei di Amministrazione della Scuola Materna Faccanoni. confronti dei rappresentanti dei vari gruppi, ha riconfermato Una conferma che premia l'impegno e l'attenzione che Anna per un anno la composizione del Consiglio stesso, così come ha sempre dimostrato nei confronti di questa importante istiquello del CPAE (Consiglio Parrocchiale per gli Affari Eco- tuzione. CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE IL PORTO OTTOBRE 2014 - 15 L'ARCOBALENO a cura della REDAZIONE DAL CORO COENOBIUM Pubblichiamo lo scambio di e-mail fra don Giuseppe e il signor Stefano Frighetto, responsabile del coro Coenobium che ha allietato il saluto al parroco don Luciano venerdì 19 settembre. ...approfitto per ringraziarLa ancora una volta, a nome di tutto il coro, per la gentile accoglienza e la cordiale ospitalità presso la Vostra comunità. Grazie a tutti di cuore! Ecco la risposta di don Giuseppe: Tutta la nostra comunità vi ringrazia per la bellezza che ci avete fatto gustare, e per il cuore che avete speso a servizio della nostra fede. Vi auguriamo di continuare con entusiasmo a percorrere questa Strada. Cordialmente. KIWANIS CLUB DEL SEBINO Giacomino Abrami di Castelli Calepio è il nuovo presidente del Kiwanis club "Del Sebino" per l'anno sociale 2014-2015. Il passaggio delle consegne tra il past presidente Diego Busatta e Giacomino Abrami è avvenuto il 27 settembre scorso alla presenza di soci, colleghi ed amici presso il "Cocca Hotel". Nel suo saluto il neo presidente ha detto: «Se guardare avanti è necessario, guardare alla storia della nostra crescita è indispensabile, ci aiuta a riscoprire quei valori che, anche se insiti naturalmente nel nostro DNA, erano diventati punti fermi del vivere, non solo kiwaniano, ma anche a livello di famiglia, di lavoro e di atteggiamenti nei confronti del nostro prossimo. La denominazione Kiwanis club Del Sebino dal 1° gennaio è cambiata in Kiwanis club Del Sebino Onlus. Essere Onlus è un modo “istituzionale” per garantire la serietà del nostro operato per tutti coloro che, credendo nel nostro Progetto, vorranno sostenerci in modo semplice e chiaro godendo delle agevolazioni fiscali previste».Il presidente ha concluso presentando il nuovo service per l'anno sociale a favore dell'Isituto Angelo Custode di Predore. IL GRUPPO ALMA SERENA CONCERTO NELLA CHIESETTA DEI SS. NAZARIO E ROCCO Un tuffo negli eventi dell'estate appena trascorsa... Tra flauti, cornamusa, ghironda e percussioni: lo strabiliante concerto del gruppo Alma Serena (Serenità d'animo) ci ha deliziato con musiche vocali e strumentali, sacre e profane, profuse nell'incantevole atmosfera della Chiesa dei SS. Nazario e Rocco a Sarnico. I nostri complimenti agli strumentisti coordinati dal nostro maestro Roberto Bottino. 16 - IL PORTO OTTOBRE 2014 AZIONE CATTOLICA BERGAMO SETTORE ADULTI ASSOCIAZIONI a cura di VITTORIA CARMINATI INIZIATIVE DIOCESANE DI SETTORE ANNO ASSOCIATIVO 2014-2015 Azione Cattolica Diocesana Via Zelasco, 1 Bergamo www.azionecattolicabg.it [email protected] “LA BREZZA LEGGERA” laboratorio di lectio condivisa “LA BUSSOLA" lncontri di discernimento comunitario “LE QUERCE DI MAMRE" Proposta di un metodo che può essere poi rivissuto in parrocchia, tra famiglie, in casa... Riflessioni sulle tematiche del bene comune e sulla vita adulta Riflessioni sulla propria vocazione nella vita adulta e per aiutare a pensare ad una progettualità per i gruppi parrocchiali Sabato 18 OTTOBRE 2014 Sabato 15 NOVEMBRE 2014 Domenica 25 GENNAIO 2015 Domenica 22 FEBBRAIO 2015 presso il santuario della Madonna dei campi a Stezzano dalle ore 17.00 alle 20.30. Alle 19.00 i vespri. A seguire la cena, condividendo quanto ognuno ha portato. La conclusione, alle 20.30 circa con un momento di preghiera assieme ai bambini. presso il santuario della Madonna dei campi a Stezzano dalle ore 8.45 alle 12.00. A seguire è possibile pranzare tutti insieme, condividendo in amicizia quanto ciascuno può portare, secondo lo stile di fraternità già collaudato. Come sempre durante l’incontro viene garantito un servizio di accoglienza anche per i bambini, che si riuniranno ai genitori per la messa e il pranzo educatori dell’ACR. Venerdì 24 OTTOBRE 2014 Venerdì 28 NOVEMBRE 2014 Venerdì 23 GENNAIO 2015 Venerdì 27 FEBBRAIO 2015 Venerdì 24 APRILE 2015 dalle ore 15.00 alle 17.00 in centro diocesano. Per i bambini e ragazzi sono previste delle attività con gli educatori dell’ACR. Cammino diocesano adultissimi ESERCIZI SPIRITUALI QUARESIMA 14-15 MARZO 2015 Casa Stella Mattutina ROTA IMAGNA Per informazioni su tutte le attività rivolgersi a Vittoria Carminati. IL PORTO OTTOBRE 2014 - 17 CHIESA UNIVERSALE da AVVENIRE Matrimonio, pietra angolare dell’Europa Erdö: dicotomia tra prassi e cultura Ouellet: famiglia misura di civiltà La famiglia è ancora di casa in Europa? L’interrogativo è al centro della Assemblea generale del Ccee. Una riflessione corale, quella dei presidenti delle 33 Conferenze episcopali. Ma soprattutto un porre l’accento su alcune questioni fondamentali di stretta attualità. A partire dalle constatazioni del cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, intervenuto alla sessione inaugurale, che «la famiglia è il barometro dello stato di salute di una cultura» e che il Sinodo deve essere libero di esprimersi senza «indebite pressioni». Alla sua voce si è aggiunta quella del cardinale presidente del Ccee, il primate d’Ungheria, Peter Erdö, secondo cui «il contesto europeo presenta molti elementi contradditori tra loro», primo tra tutti il divario tra il desiderio di famiglia di moltissimi cittadini e la cultura dominante che spinge in senso opposto. «E allora – si è chiesto il cardinale – se la famiglia è un’istituzione e il matrimonio un valore così importante, perché questa dicotomia tra il desiderio di tanti europei e la prassi attuale?». A tal proposito anche il presidente della Cei e vicepresidente del Ccee, cardinale Angelo Bagnasco, ha sottolineato: «La famiglia dovrebbe qualificare e fondare l’Europa casa di popoli e di storie, che si riconosce nelle sue origini, che non si vergogna dei suoi valori religiosi e umanistici, che non cede alle pressioni ideologiche, che non snatura l’uomo e la sua sorgente naturale, la sua prima scuola di virtù e socialità». In sostanza la prossimità anche cronologica al prossimo Sinodo dei vescovi ha fortemente indirizzato il dibattito all’interno dell’Assemblea, fin dalle sue prime battute. Al punto che Ouellet, nel suo saluto, ha sottolineato: «In quanto membri delle conferenze episcopali da secoli le più impegnate nella diffusione del cristianesimo, credo che voi abbiate un ruolo speciale da giocare al Sinodo. Possiate in questa Assemblea – è stato l’augurio del porporato – imprimere uno sviluppo alla visione compassionevole e complessiva, auspicata da Papa Francesco, che aiuterà a superare la rassegnazione che accompagna i fenomeni di oblio, di eclissi o di rigetto delle radici cristiane dell’Europa». «La Chiesa, - ha notato Erdö – nel passato e nel presente ha fatto e sta facendo molto in questo campo, richiamando ciò che sta alla base del nostro amore per la cellula fondamentale della società: la persona di Cristo stesso». Ma molto resta da fare, soprattutto nel campo dell’educazione dei giovani. «Questa è davvero un’urgenza per l’Europa». 18 - IL PORTO OTTOBRE 2014 In Nigeria i figli del Murialdo «Un segreto per aprirsi? Relazioni più che organizzazione» Dopo la Guinea Bissan, la Sierra Leone e il Ghana dallo scorso agosto i Giuseppini del Murialdo sono presenti anche in Nigeria. Lo ha annunciato don Mario Aldemagni, padre generale del congregazione di San Giuseppe, con una lettera inviata ai confratelli e alla famiglia murialdina per spiegare le motivazioni dell’apertura di una nuova comunità in un Paese dove la Chiesa è soggetta alle persecuzioni del fondamentalismo islamico. «Oggi siamo pochi, anziani in molti luoghi, con risorse anche economiche che scarseggiano. Ma le scelte missionarie non nascono dall’abbondanza dei mezzi e delle persone, ma dalla generosità e dal coraggio, dall’impegno a vedere i bisogni dei fratelli». Don Aldemagni aggiunge che, quando ha annunciato l’apertura della comunità in Nigeria, qualche giovane confratello gli ha fatto sapere che è pronto a partire. «Uno slancio che mi ha commosso perché è in linea con lo spirito con cui abbiamo deciso di lanciarci in questa nuova avventura: rispondere all’invito di Papa Francesco ad andare nelle periferie del mondo come la Nigeria per dar segni di speranza laddove c’è disperazione». La nuova comunità Giuseppina si insedia a sud della Nigeria, ad Ibadan, una città di 3.600.000 abitanti ad ovest della capitale Lagos. Nella diocesi operano circa 200 sacerdoti e 20 congregazioni religiose. «Abbiamo scelto Ibadan – prosegue don Aldemagni – perché c’è un Istituto Teologico intercongregazionale, retto dai padri domenicani, dove potranno inserirsi per lo studio della teologia i nostri fratelli africani. La nostra intenzione è di avviare una comunità di servizio pastorale e carismatico giuseppino, nella quale potranno inserirsi i nostri studenti di teologia. Il progetto inizia con pochi mezzi: per ora abbiamo affittato una casa dove vivono per ora due confratelli e due studenti africani». La scelta della Nigeria ha anche un’altra motivazione: «Si potrebbe dire che il Signore ci ha preceduto mandandoci delle vocazioni da questo paese, nel quale finora non siamo stati presenti: nel prossimo dicembre nelle loro rispettive diocesi di origine saranno ordinari sacerdoti John e Manasse, i primi due confratelli nigeriani che si sono formati nella nostra missione in Ghana. Un altro segno che la Nigeria ci attende nella prospettiva – che ormai è quasi realtà – che le nostre comunità africane camminino con le loro gambe, con giuseppini africani». «Il progetto Nigeria- conclude- è una nuova spinta missionaria: vogliamo coinvolgere tutta la famiglia murialdina nella volontà di rilanciare la missionarietà come scelta di tutti». CHIESA UNIVERSALE Il coraggio di essere missionari Il Papa: «mettiamoci in cammino con il "Dio delle sorprese"» Parrocchie, fuori dall’abitudine Essere Chiesa “in uscita”. Papa Francesco non si stanca di raccomandarlo. Ma come si fa nel concreto a incarnare questo stile? Lo abbiamo chiesto a monsignor Guido Fiandino, vescovo ausiliare di Torino che ha scelto di dedicarsi a una parrocchia, quella della Beata Vergine della Grazie alla Crocetta. Eccellenza, lei è vescovo e parroco. Un compito difficile? Preferisco dire “impegnativo”, ma affascinante. La parrocchia, cioè i parrocchiani, vanno anzitutto accolti e amati, così come sono. Gesù faceva così. Parafrasando don Bosco, si potrebbe dire che “la pastorale è un fatto di cuore”. Se è così, la parrocchia non si poggia anzitutto sull’organizzazione ma sulla relazione con Dio e con tutti i figli di Dio. La gente deve percepire che il parroco è di tutti e per tutti e non solo di chi e per chi gli gravita abitualmente attorno. Il Papa esorta ad abbandonare il criterio del “si è sempre fatto così”. Come cerca di rispondere? Col criterio del conservando renovare. La storia di una comunità va sempre rispettata. Non sarà il parroco a dire “or si fa così” ma a coinvolgere il Consiglio pastorale nella verifica del passato e nella programmazione del futuro. L’«evangelii gaudium» chiede di essere creativi e audaci. Cosa dovrebbe cambiare nel fare pastorale? La prima creatività è chiedere luce allo Spirito Creatore, e poi attuare un’evangelizzazione che propone e non impone, che invita e non costringe, e che rispetta i tempi delle persone. I giovani rappresentano una sfida. Cosa bisogna fare? Anzitutto credere nei giovani, facendo leva sulle ricche potenzialità che possiedono, avere il coraggio di fare proposte alte, esigenti, pur rispettando i tempi di ciascuno. Molto dipenderà dalla credibilità degli adulti. I giovani rappresentano una speranza più che una sfida. Aprire le porte e i cuori a tutti, non escludere nessuno. Cosa significa in concreto? Significa riproporre lo stile di Gesù, capace di essere accogliente ed esigente nel medesimo tempo. Anche chi non realizza in pieno il dettato evangelico però non dovrà mai sentirsi escluso ma, come persona, sempre accolto. D’altra parte, chi di noi vive integralmente il dettato evangelico? Nell’«Evangelium gaudium», il Papa dedica spazio al tema delle omelie… Papa Francesco anche in questo vede giusto. Per la maggior parte dei fedeli l’unico messaggio evangelico, l’unico volto della Chiesa, lo percepiscono nelle nostre celebrazioni. Ma penso ai cristiani che ogni domenica sono in ascolto dell’omelia. Di lì possono, dovrebbero attingere luce e guida per il loro cammino spirituale. Due opposte visioni della fede, due modi di intendere il rapporto con Dio e con gli uomini. Papa Francesco ha ulteriormente arricchito il suo pensiero sulla Chiesa attraverso una forte dicotomia., Da un lato, in San Pietro nella Messa di ringraziamento per la canonizzazione di Francesco de Laval e di Maria dell’Incarnazione, Bergoglio si è soffermato sull’opera dei missionari, che «hanno avuto il coraggio di “uscire” per le strade del mondo con la fiducia nel Signore che chiama». Dall’altro lato, Papa Francesco ha posto i dottori della legge, che “erano chiusi” e perciò «non capivano i tanti segni che faceva Gesù e che indicavano che il tempo era maturo». «I missionari- ha spiegato il Papa nella Messa in onore dei due santi considerati i fondatori della Chiesa del Québec – sono coloro che docili allo Spirito Santo, hanno il coraggio di vivere il Vangelo. I missionari hanno rivolto lo sguardo a Cristo crocifisso, hanno accolto la sua grazia e non l’hanno tenuta per sé». Così, ha aggiunto il Pontefice, «è la vita di un missionario e di una missionaria…per finire poi lontano da casa, dalla propria patria: tante volte uccisi, assassinati! Come è accaduto in questi giorni per tanti fratelli e sorelle nostri». Scegliendo di «uscire», di partire per portare il Vangelo, ha sottolineato ancora Papa Francesco, i missionari «hanno fatto tanto bene alla Chiesa, perché se la Chiesa si ferma e si chiude si ammala, si può corrompere, sia con i peccati sia con la falsa scienza separata da Dio, che è il secolarismo mondano». Per Bergoglio, inoltre, «i missionari hanno servito la missione della Chiesa, spezzando ai più piccoli e ai più lontani il pane della Parola e portando a tutti il dono dell’inesauribile amore, che sgorga dal cuore stesso del Salvatore». Poi, Papa Francesco si è soffermato sulla richiesta dei dottori della legge a Gesù di «un segno straordinario». Non capivano, infatti «i segni del tempo», perché «erano chiusi nel loro sistema, avevano sistemato la legge benissimo, un capolavoro». La spiegazione di questo atteggiamento, secondo il Papa, sta nel fatto che essi «avevano dimenticato che Dio è il Dio della legge, ma è il Dio delle sorprese, che Dio è sempre nuovo». In secondo luogo essi «avevano dimenticato che loro erano un popolo in cammino. E quando un popolo è in cammino, trova sempre cose nuove, cose che non conosceva». I dottori della legge non avevano capito che «se la legge non porta e non ci avvicina Gesù Cristo, è morta. E per questo Gesù li rimprovera di essere chiusi, di non essere aperti al Dio delle sorprese». IL PORTO OTTOBRE 2014 - 19 CHIESA DIOCESANA da L'ECO DI BERGAMO «Diamo fiducia ai giovani, chiedono responsabilità» Molte le proposte degli Uffici pastorali, ma occorre metterle in rete e offrire un percorso organico di fede e impegno a chi è ormai adulto In modo diverso, molti Uffici pastorali incrociano le generazioni dei venti – trentenni. Molti di loro hanno «scarpinato» da Assisi a Roma e colto il bisogno di raccordare quello che già si fa, ma che non sempre è offerto in forma organica. «Abbiamo registrato nei partecipanti al pellegrinaggio – dicono – il desiderio di uscire dalla condizione di “adulti dimezzati”, provocata dai tempi allungati dello studio e poi dallo stato verso il lavoro e la copia. Una condizione che si riflette anche sulla vita di fede». Nasce così la necessità di accompagnare in modo adeguato persone che chiedono punti di riferimento «che però non possono più avere modalità educativa, ma partecipativa, perché si è tutti adulti». I sacerdoti ammettono che «i giovani sono poco seguiti, perché lo sforzo delle parrocchie in questi anni si è concentrato sui piccoli e gli adolescenti». Per don Cristiano Re (Pastorale sociale e del lavoro), «la vita nel mondo dovrebbe essere l’alveo naturale in cui esprimere tutto quanto si è maturato negli anni di oratorio, dove si è imparato il valore e il gusto di partecipare a un’impresa comune. Ma non basta: come Chiesa non riusciamo a dare ai giovani spazi di sintesi dove possano riorganizzare i pezzi della loro vita in un progetto adulto». Dentro la parrocchia, «noi sacerdoti facciamo fatica a capire che la partecipazione non è far loro eseguire quel che abbiamo pensato noi, né, nonostante l’urgenza di far funzionare gli oratori, tenerli vicini a tutti i costi». Spesso il loro contributo di idee non è valorizzato, «perché si deve fare come si è sempre fatto. E allora se ne vanno». Chi rigurgita di giovani è la Caritas, dove don Claudio Visconti afferma di aver avuto 120 richieste per 30 posti di servizio civile e decine di volontari che si avvicinano ogni anno. «Credo che il linguaggio della carità sia più universale, più percepibile. I giovani adulti chiedono che gli si lasci responsabilità, che gli si riconosca la capacità di progettare e gestire. Ha successo anche l’esperienza di missione, racconta don Giambattista Boffi: «Quando tornano, quello che è rimasto spesso non è l’incontro con un altro mondo, ma con persone che hanno lasciato un’impronta, una testimonianza di vita. La spiritualità passa di lì». L’accompagnamento personale è il metodo del «Gruppo Samuele» di don Carlo Nava, che accoglie tutti coloro che sentono il bisogno di unire cammino e dialogo. «È tutto un discorso da aprire – sottolinea don Andrea Mangili – modi, contenuti, approfondimenti. Ed è necessario, se si vogliono cristiani adulti». 20 - IL PORTO OTTOBRE 2014 La carezza di 2.500 bambini al Papa «Lui era come voi» La carezza di 2.500 bambini delle scuole materne di ispirazione cristiana è arrivata al Santo Giovanni XXIII. Un’esplosione di gioia. Uno spettacolo per tutto il paese. L’invasione dei piccoli pellegrini giunti a Sotto il Monte ha portato un’aura di innocente magia, come solo i bambini sanno fare. «Le vie di Sotto il Monte si sono riempite di così tanti bambini, con il loro vociare, che tutta la gente era alle finestre, stupita – commenta il parroco monsignor Claudio Dolcini -.Vederli così numerosi e ordinati, precisi nei loro spostamenti, e potendo assistere alla loro spontanea voglia di camminare insieme, ha portato non poche persone a salutarli e sostenerli. ”Questo è il nostro futuro” ho sentito dire da qualcuno, commosso».Prima ancora che i bambini raggiungessero la tensostruttura montata dietro la chiesa di Brusicco dove il 25 novembre 1881 Angelo Giuseppe Roncalli venne battezzato e il 15 agosto 1904 celebrò la prima Messa, avevano già regalato il loro spettacolo al paese . «È stato molto piacevole, molto bello vederli percorrere le strade in modo così ordinato – aggiunge monsignor Dolcini – un’iniezione di gioia». Per il maeting hanno preferito accogliere i piccoli nella tensostruttura e in chiesa. Silvia Barbieri, autrice e regista Rai, con i suoi attori, ha messo in scena lo spettacolo teatrale «Papa di pane». Una rappresentazione animata – scritta apposta per i più piccoli – della vita di Papa Giovanni XXIII, dalla nascita fino alla sua elezione al soglio pontificio, con il famoso discorso alla luna: «Date una carezza ai vostri bambini». Si è levato un grande applauso quando presentato dal Presidente dell’Adasm, è entrato il vescovo Francesco Beschi. Il Sindaco ha dato il benvenuto al vescovo e ha detto ai bambini: «Oggi siete stati accolti in un paese speciale, dove è nato il Santo Giovanni XXIII. Oggi voi siete venuti al suo paese natale». Il vescovo ha subito preso confidenza con i bambini ed ha dialogato con loro: «Sapete – ha detto – questo cappellino che ho in testa è la mano del Santo Giovanni XXIII che mi protegge e mi accarezza e protegge anche voi». E ha aggiunto : «Papa Giovanni era buono come il pane». Con i bambini e tutti i presenti ha recitato il Padre nostro e ha impartito la benedizione. I piccoli hanno canato la canzone: «Solo per oggi». CHIESA DIOCESANA A migliaia per la festa di San Giovanni XXIII La ricorrenza liturgica. E nel Giardino della pace l’ulivo dell’ultima liturgia delle Palme di Wojtyla «Nella vita consacrata testimonianza e mistero» La riflessione del vescovo Francesco al Consiglio pastorale Si è riunito il Consiglio pastorale diocesano in prima seduta delle due sessioni dedicate in modo specifico al tema della vita consacrata. La seduta ha visto in apertura la riflessione proposta da padre Luca Zanchi, che ha illustrato come la lunga storia del passato ci ha condotto davanti al nuovo volto del presente. «Mai come in questo momento storico, sociale ed ecclesiale dobbiamo restare uniti e credere nella forza della comunione, sostenerci nell’affrontare nuove sfide che concretamente chiedono di passare dalla funzionalità alla profezia, dalla presenza alla qualità, dall’individualismo alla condivisione». Ai membri del Consiglio è stato consegnato un questionario per comprendere quale sguardo, soprattutto i laici, pongono sulla vita consacrata. Le risposte raccolte verranno elaborate in vista della prossima sessione del Cpd. Se resta alto il numero degli Istituti, dei monasteri, delle Congregazioni, più piccolo si è fatto negli anni il numero di donne e uomini consacrati. Suor Germana Boschetto ha presentato la realtà numerica della diocesi e i servizi svolti. «Ci sono fatiche, ma anche nuove sfide. Le forme di vita consacrata concentrate nel conservare l’esistente, assorbite dalle strutture e poco attente alle persone vanno doverosamente riviste. Occorre passare dall’autoreferenzialità al coraggio di andare oltre, trovare nuove espressioni e nuovi linguaggi, raggiungere le periferie». In conclusione l’intervento del vescovo monsignor Francesco Beschi. «La vita consacrata riguarda tutta la Chiesa – ha detto -. Esprimo la mia riconoscenza. Nella vita consacrata riconosciamo la testimonianza e il mistero. Il mistero è qualcosa di inesauribile che nutre e alimenta la nostra riflessione. L’incontro con le persone consacrate restituisce immensità di bellezza e di storia di fede, dice che non conta tanto il fare quanto l’essere». Ai consacrati l’invito ad essere ancora nella chiesa di oggi testimonianza viva e visibile. «Mostratevi, non per esibizione, ma per visibilità, per dire la vostra vita. Invito le comunità religiose ad una trasparenza che le renda ancora più visibili, perché l’incontro, la condivisione e la conoscenza possano arricchire ed alimentare la nostra fede». La prossima sessione sarà sempre sul tema della situazione e delle prospettive riguardo alla vita consacrata a Bergamo. Una giornata speciale, quella di Sotto il Monte, vissuta nel segno della gioia e della pace con la prima celebrazione della memoria di San Giovanni XXIII, Un giorno ricco di eventi, di segni e di preghiera. Già nel primo pomeriggio i pellegrini sono affluiti negli spazi del santuario per poter partecipare alla celebrazione eucaristica di ringraziamento per l’ordinazione episcopale di monsignor Maurizio Malvestiti. Ad accogliere il vescovo di Lodi, insieme al vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi, tanti sacerdoti bergamaschi. Nel Giardino della pace, monsignor Beschi ha benedetto un ulivo secolare proveniente dalla Puglia che era stato collocato in San Pietro durante l’ultima liturgia delle Palme celebrata da Giovanni Paolo II. «Accogliamo nella nostra terra questo ulivo della pace – ha detto il Parroco di Sotto il Monte – che indica il legame con Papa Wojtyla con la Santa Sede e che segna l’avvio dell’attività del Santuario». Alla chiesa parrocchiale e ai luoghi limitrofi, attraverso decreto del vescovo, proprio in occasione della festa di San Giovanni XXIII, è stato conferito il titolo di Santuario. «È luogo di intensa preghiera- ha detto monsignor Beschi – personale e comunitaria, per sé, per le proprie famiglie, per coloro che soffrono e per l’umanità». «In ogni uomo – ha continuato il vescovo – crescano sentimenti di condivisione e riconciliazione e l’umanità intera cerchi vie di pace e di comunione. L’ulivo è segno che unisce i due Papi nel nome della pace». Nel Santuario monsignor Malvestiti ha presieduto la celebrazione di ringraziamento. Affettuose e gioiose le parole di saluto del vescovo di Bergamo. Nell’omelia ha sottolineato quanto le parole del motto «Oboedientia et pax» siano state la guida e luce nel consegnarsi a questa missione pastorale. Monsignor Malvestiti ha espresso gioia e riconoscenza e ha ricordato tanti amici della terra bergamasca. Il grazie poi al vescovo di Bergamo, ai confratelli e al cardinale Mons. Loris Capovilla. A monsignor Malvestiti è stato consegnata la croce di San Procolo, copia dell’antica croce che rappresenta la storia, la forza e la continuità della fede della Chiesa bergamasca. «È il dono – ha spiegato monsignor Beschi – che viene consegnato ai sacerdoti bergamaschi che diventano vescovi. È il segno della Chiesa di Bergamo che ti accompagna, segno di fraternità e di comunione». IL PORTO OTTOBRE 2014 - 21 RIFLETTIAMO a cura di don VALENTINO SALVOLDI GIOIA E GESTI IN FEDELTÀ AL VANGELO GIOIA, INDICE DELLA FEDE Dal pellegrinaggio al santuario della Vergine di Aparecida, al ghetto di Varginha – una delle più povere favelas di Rio de Janeiro – per quanto riguarda il Brasile; da Cassano all’Ionio a Campobasso, due piccole realtà dell’Italia meridionale: scelta delle periferie, ovunque lo stesso metodo e analoghi i messaggi. Così si comporta papa Francesco. Pure nelle situazioni più scabrose, non solo comunica un messaggio di coraggiosa fiducia nella Vita e nella Provvidenza, ma scandisce chiaro l’invito a non lasciarsi rubare la speranza e la gioia, tipiche dell’uomo di fede. A tutti mostra il sorriso e la gioia del suo volto, anche quando gli scendono alcune lacrime. Incarna la Chiesa della gioia, della simpatia umana. Contagia tutti e a molti scalda il cuore. Ogni scelta studiata e ogni gesto spontaneo sono catechesi viventi: nelle periferie piagate dalla fame, negli ospedali, nelle carceri, davanti alle folle che si attendono parole precise nei confronti della mafia e della ’ndrangheta – i cui aderenti non esita a scomunicare – riesce a parlare di una gioia che non può essere tolta al cristiano, come ha promesso il Maestro: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,9-11). Messaggi brevi e inequivocabili: «Mantenere la speranza», «Lasciarsi sorprendere da Dio», «Vivere nella gioia». E il motivo è semplice: «Gesù ci ha mostrato che il volto di Dio è quello di un Padre che ci ama. Il peccato e la morte sono stati sconfitti. Il cristiano non può essere pessimista! Non ha la faccia di chi sembra trovarsi in un lutto perpetuo. Se siamo davvero innamorati di Cristo e sentiamo quanto ci ama, il nostro cuore si “infiammerà” di una gioia tale che contagerà quanti vivono vicini a noi». Il Papa sostiene con convinzione che la gioia è un indice, forse il più importante, della nostra fede. Se scarseggia la prima, 22 - IL PORTO OTTOBRE 2014 anche la seconda è in pericolo… se pure c’è. Nelle contraddizioni della vita, nella fatica, persino nel pianto è possibile essere sereni e sperimentare una gioia di fondo. Noi credenti abbiamo i mezzi per ribaltare, rivoluzionare tutto, perché «…la fede compie nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana: ci toglie dal centro e mette al centro Dio». Gioia, motore dell’evangelizzazione. Chi ha incontrato Cristo, grazie a una forte esperienza di fede – sia a livello personale, come in una comunità – si sente invaso da una gioia così grande da sentire il bisogno di gridarla dai tetti. La gioia è contagiosa e rende missionari: senza di essa non si può uscire dalla Chiesa e da se stessi per andare nelle periferie del mondo. Afferma ancora papa Francesco: «La gioia non può diventare ferma: deve andare. La gioia è una virtù pellegrina. È un dono che cammina, che cammina sulla strada della vita, cammina con Gesù: predicare, annunziare Gesù, la gioia, allunga la strada e allarga la strada». RIFLETTIAMO Parlare di evangelizzazione non implica, in primo luogo, occuparsi di quanti ancora non conoscono Cristo – anche se questo pensiero è essenziale per ogni battezzato – bensì rendersi conto dell’urgenza di portare la Buona Novella nei nostri ambienti, grazie alla testimonianza di una vita trascorsa nella gioia di compiere, giorno dopo giorno, il nostro dovere. Non ci sono richiesti gesti eclatanti, ma significativi. Gesti posti anche in silenzio, basta che siano in sé eloquenti: un sorriso a chi non ci parla; una stretta di mano a chi ha mentito sul nostro conto; un caffè offerto a chi si ostina a non salutarci; un mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini a chi compie gli anni, solo, in una casa per anziani… I gesti parlano da soli. E papa Francesco è un maestro nel porli. Ha proprio l’arte di donarci segni più eloquenti di mille parole. Paradigmatici quelli posti nella Terra Santa, dove non ha parlato dei muri, ma li ha toccati. Gesto semplice, inedito e provocante quello di toccare il muro della divisione tra i due popoli. Messaggio chiaro per i Palestinesi e gli Israeliani: non una parola, ma la mano sul muro, poi la fronte e infine la benedizione. Da notare che era stato sconsigliato al Papa di fermarsi in quel luogo. E lui, espressamente, ha compiuto un segno che vale più di una enciclica. Lo stesso rito al muro del pianto, dove ha posto un foglio sul quale aveva scritto in spagnolo, di suo pugno, il “Padre nostro”. Non ha quindi parlato dei muri: li ha benedetti, toccati e baciati per esprimere a tutti, in silenzio, quanto poi dirà al Gran Mufti di Gerusalemme: «Impariamo a comprendere il dolore dell’altro». E ai presidenti dei due popoli, sconcertati dal gesto, ha lanciato una provocazione, inaudita ed essa pure sconsigliata da alcuni membri eminenti del Vaticano: l’invito a invocare la pace «nella casa del papa». Sarebbe stato possibile dire di no ad un “folle” – la sana follia evangelica! – che mette in pratica ciò che scrive nell’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium (n.129) sulla necessità di osare, rischiare, smuovere le acque? Ecco le parole del Papa: «Non si deve pensare che l’annuncio evangelico sia da trasmettere sempre con determinate formule stabilite, o con parole precise che esprimano un contenuto assolutamente invariabile. […] a volte la paura ci paralizza troppo. Se consentiamo ai dubbi e ai timori di soffocare qualsiasi audacia, può accadere che, al posto di essere creativi, semplicemente noi restiamo comodi senza provocare alcun avanzamento e, in tal caso, non saremo partecipi di processi storici con la nostra cooperazione, ma semplicemente spettatori di una sterile stagnazione della Chiesa». Per essere fedele al Vangelo. Il cardinale Théodore-Adrien Sarr, arcivescovo metropolita di Dakar, mi ha introdotto al dramma immane di quanti lasciano il Senegal sognando un mondo migliore e un futuro per i loro familiari e… sono sepolti nella tomba del mare. Persone in cerca di salvezza, animate da tanta speranza, messe in moto da un sogno e rigettate nei fondali marini, o ingoiate dal deserto. Che ne è dei tanto proclamati diritti dell’uomo? Non dovrebbero, questi, essere cementati sulla pietra miliare della dignità di ogni essere umano? A che serve proclamarli se poi ci sentiamo appagati delle nostre formulazioni, in pratica cancellate dalla nostra ignavia e dalla sorda pigrizia del cuore, che a tutto si abitua e tutto racchiude nella statistiche, nei casi, nei freddi annunci dei mass media? E come il cardinale Sarr, tanti altri vescovi riportano le stesse domande a papa Francesco che, al di là di ogni convenienza politica e di ogni suggerimento di chi lo invitava a non raggiungere Lampedusa, vi si reca, per dimostrare che non bastano le parole e le altisonanti dichiarazioni di principio sulla dignità umana. Le parole non bastano. Bisogna verificarle con scelte che dimostrino una autentica fedeltà agli esseri umani e alla creazione. Fedeltà al Vangelo. IL PORTO OTTOBRE 2014 - 23 RIFLETTIAMO a cura di PIERLUIGI BILLI NON ESISTE LA PAURA PER L'UOMO Ho letto: «È stato consegnato alla vedova il cadavere del marito morto in guerra…». A coloro che erano incaricati della triste missione, la moglie si è limitata a dire: «Va bene, mettetelo là!» ed ha continuato ad occuparsi delle sue faccende. Paese senza Dio, paese senza amore e senza gioia, penserebbero molti. Ma è proprio così? Tutte le mattine sfoglio tre giornali e leggo le miserie che ci circondano, il pericolo che costantemente incombe su di noi, sull’umanità intera e avverto dentro di me una voce che straziandomi afferma con risolutezza: «Come è possibile, nel constatare ciò, vedere il Divino nell’umano?». Ma è proprio vero che dentro di noi c’è una persona divina? Visto il mondo com’è ora, sembrerebbe di no. Sembra che Dio sia andato a passeggio nel paradiso terrestre. È possibile trasformarci peggio delle bestie e far tacere del tutto quel barlume di luce che c’è nella nostra coscienza? Chi sbaglia, Dio o l’uomo? Come sempre allora il mio cervello si mette in movimento, mi soffermo a riflettere, ritorno indietro nella storia dell’uomo e riscopro tante belle e confortanti verità. Ho sempre saputo che una delle realtà più frequenti nelle religioni antiche non cristiane, è la discesa della divinità tra gli uomini. Basti pensare ad Omero, studiato una volta interamente alla scuole medie e a tutta la mitologia greca fatta propria da Roma imperiale. Gli Dei discendono dall’Olimpo 24 - IL PORTO OTTOBRE 2014 e gareggiano con gli uomini anche nelle imprese poco oneste. Ma c’è anche il motivo inverso: l’uomo elevato alla sfera divina. Si pensi alle apoteosi dei divini Cesari. Il concetto di un influsso divino sugli uomini domina fra i poeti che, con enfasi, ripetono: «Est Deus in nobis», c’è un Dio in noi. L’uomo dunque avverte nella sua coscienza una incompletezza ed il desiderio di una integrazione della natura umana da parte della divinità. Cioè l’uomo ha bisogno del divino altrimenti si sente incompleto. Sì, gli atei portano il lutto per Dio da parecchio tempo, ma penso che per loro è come se il sole fosse scomparso da parecchio tempo. Non viviamo, barcolliamo nel buio sbattendo la testa a destra e a sinistra. Noi uomini abbiamo bisogno di speranza, abbiamo il desiderio dell’immortalità. I nostri cari defunti vivono in eterno con Dio perché il nostro Dio è il Dio dei viventi, non dei morti. Essi non sono morti, vivono nel divino. L’uomo deve avere speranza nel Dio dei viventi. Del resto ogni uomo che veramente riflette, scopre in sé il desiderio dell’infinito. Intelligenza, volontà, mente e cuore, hanno sete e fame di verità, di bene senza limiti, di felicità piena ed eterna. Il Cristianesimo risponde con chiarezza a questa tendenza profonda dell’uomo con l’offerta della divina grazia che è puramente dono del Divino all’umano. La divina grazia è la vita vera, nella vita dell’uomo. La grazia è frutto dell’incarnazione che segna la discesa di Dio nell’uomo. La grazia di RIFLETTIAMO Dio è l’esternazione delle incarnazioni a tutti gli uomini che credono ed aderiscono a Gesù Cristo. Ho sempre pensato che la grazia è una realtà soprannaturale inserita nella natura umana per elevarla alla comunione con Dio; è un influsso, una irradiazione della natura divina. San Pietro, il primo papa, ci vuole dire di una presenza operante della natura divina. Dio è presente là dove agisce, quindi è già presente nell’uomo in quanto lo crea e lo sostiene nell’essere e nell’esistere. Dio è sempre presente: è presente nella prostituta, è presente nella moglie brontolona ed offensiva, è presente nel ladro, nel Papa, nel ragazzo che si droga; è presente anche in coloro che continuamente lo ignorano e lo maledicono. La grazia di Dio avrebbe colpito anche Giuda il traditore, bastava che questi avesse chiesto perdono a Gesù e riconosciuta la sua colpa. L’inferno è la negazione di Dio e quindi della sua grazia, l’in- ferno si anticipa quaggiù. Sì, sono convinto che in un piano superiore Dio si fa presente nell’uomo comunicandogli qualche cosa di Sé, della Sua vita divina, della Sua energia che conferisce all’uomo la possibilità di pensare, di amare e di agire in maniera divina. La grazia è un modo d’essere divino ed è un modo d’agire divino. Credo che tutti indistintamente avvertano la presenza di Dio. Essere totalmente ciechi e privi del senso comune, vuol dire già essere morti, già essere all’inferno. Deduco quindi che i giornali scrivono quello che vogliono, mettano pure in evidenza la cronaca nera che presenta l’uomo sempre sotto il suo aspetto negativo e peggiore, tanto non si scandalizza, perché in noi c’è quell’energia divina che ha permesso ai nostri cari defunti di vivere eternamente accanto a Lui. Quindi per l’uomo non esiste alcuna paura. È così! I 75 ANNI DI "NONNO BILLI" po' meno. Pier Luigi vive la fede perché vive di quello In concomitanza con l'uscita de "il Porto” che il Signore gli insegna e questo significa di ottobre il nostro collaboratore Pier Lu- rinascere tutti i giorni e, a piccoli passi, diigi Billi compirà 75 anni. rigersi verso una gioia profonda. Al mitico "nonno Billi" un grande augurio Una brava persona che vuole bene agli da parte di tutta la redazione. altri, gioisce quando gli altri sono felici e Sarnico vuole bene a Pier Luigi per la co- non mette gli altri dopo se stesso. erenza dimostrata nel testimoniare e vi- Pier Luigi è un uomo di fede perché crevere la propria fede ma soprattutto nel dendo in qualcosa di superiore, in qualmetterla in pratica. cosa che dà gioia di vivere, risponde con i Vivere la fede crediamo sia una tra le fatti alla domanda "Perché sei cristiano?". esperienze più difficili. A parole è facile, ma essere fedeli a quello che si dice un Auguri nonno Billi! IL PORTO OTTOBRE 2014 - 25 ASSOCIAZIONI a cura di A. GIANANI XX ANNIVERSARIO DEL GEMELLAGGIO CON PLAN DE CUQUES “I vecchi ricordano le guerre che hanno insanguinato l’Europa .... L’Europa unita, L’Europa dei Popoli è l’unico antidoto vero alla guerra, l’Europa forte è l’unica via per il nostro futuro e per una pace di lavoro e prosperità, ma non dobbiamo accontentarci, quella di oggi è ancora una Europa delle istituzioni e non dei Popoli, dobbiamo lavorare per spingere i nostri governanti ad accelerare il processo di unificazione politica e sociale ... come protagonisti di un gemellaggio dobbiamo farci portatori di queste istanze e agire in concreto affinché sempre più si diffonda la voglia di Europa e chi ci governa compia maggiori sforzi, superando tutte quelle divisioni e diversità che oggi impediscono all’Europa di diventare gli Stati Uniti d’Europa, questo è il mio Francia il vincolo dei due mandati, evidentemente apprezzasogno, spero sia anche il vostro ...” to dai suoi concittadini è stato sempre rieletto. In quest’ultima tornata col 75% dei suffragi! Questa la parte conclusiva del discorso pronunciato dal ns. Per onor di cronaca il discorso del sig. Bortolotti, e la parVice Sindaco Umberto Bortolotti, intervenuto in vece del te conclusiva di quello del sindaco di Plan de Cuques che Sindaco Giorgio Bertazzoli impossibilitato a partecipare, l’ha preceduto, hanno avuto luogo presso la sala Clocheton tradotto in simultaneo per i numerosi residenti da Eric Pos- dov’era stato allestito il catering per la delegazione italiana senti, Vice Presidente del comitato francese che parla un e gli ospiti francesi, poiché nel bel mezzo dell’intervento del ottimo italiano (e non solo), alla cerimonia di commemo- sig. Bertrand, Jean Paul Possenti, uno dei componenti più atrazione del 20° anniversario del gemellaggio tra la nostra tivi ed apprezzati del comitato di gemellaggio francese - del cittadina ed il borgo provenzale che si è tenuta domenica quale è tesoriere ed è stato tra i promotori - è stramazzato 28 settembre nella sala consiliare del Municipio di Plan de a terra colto da improvviso malore, lasciando tutti in apCuques. prensione. Stranamente, forse per la prima volta, mancava Uno scrosciante applauso ha suggellato queste parole, se- un medico tra i presenti (avrebbero dovuto essercene due gno evidente di un’ampia condivisione da parte sia dei no- tra le nostre fila, ma per cause diverse hanno rinunciato stri ospiti sia della folta rappresentanza Sarnicese. all’ultimo momento), ma non mancavano le infermiere che Ed è proprio questo spirito che ha ispirato, e continua ad sono prontamente intervenute per il primo soccorso; l’atispirare, le iniziative promosse e sviluppate dai comitati del tesa dell’ambulanza ha dilatato i tempi della cerimonia ed il gemellaggio delle due comunità nel volgere di questi quat- sindaco ha ritenuto opportuno completarla nei locali dov’etro lustri e che il maire (sindaco) di Plan de Cuques, Jean ra poi previsto lo scambio dei doni, accompagnato dal diPierre Bertrand, ha elencato nel suo discorso citando anche scorso dei Presidenti dei rispettivi comitati, Robert Mouriez i vari sindaci con i quali ha avuto modo di interagire: a par- e Giusi Sandrinelli, ed il ritrovo conviviale offerto dall’amtire da Sandro Arcangeli col quale siglò l’accordo il 1° ot- ministrazione del comune francese che, a quel punto, si tobre 1994, a seguire con il compianto Serafino Tambuscio, preannunciava mesto. poi Franco Dometti sino a giungere all’attuale, di recente A rasserenare il clima giungevano però nel volgere di brenomina, che avrà modo di conoscere la terza domenica di ve tempo notizie rassicuranti sullo stato di salute di Jean ottobre quando sarà il turno della delegazione francese di Paul, tant’è che nel pomeriggio, completati in ospedale gli ricambiare la visita. accertamenti del caso, ha fatto in tempo a raggiungerci per Non ha mancato, il sindaco Bertrand, di chiosare con una un saluto, poco prima che col nostro autobus muovessimo battuta dicendo che sul versante francese quale primo cit- sulla via del ritorno. tadino poteva citare solo ...se stesso; infatti, non essendoci in Intenso il programma della visita della nostra rappresentan26 - IL PORTO OTTOBRE 2014 za: 46 Sarnicesi tra cui diversi neofiti che hanno avuto modo di apprezzare il clima che si è creato tra le due comunità e l’ospitalità dei cugini d’oltralpe i quali hanno anche omaggiato ciascuno con uno zainetto contenente una maglietta, un cappello, una “pochette” ed una cartellina portablocco. Partenza Venerdì 26 settembre alle 13 e 40; arrivo a Plan de Cuques verso le 22 dove ci attendono gli amici francesi con un rinfresco imbandito presso i locali della “Bella époque”, poi tutti a nanna; chi ospite di una famiglia del posto (nello spirito del gemellaggio), chi in un residence o al César Hotel. Sabato 27: accompagnati dai nostri ospiti, raggiungiamo in metrò il porto di Marsiglia dove ci attendono tre tipiche imbarcazioni di pescatori per un tour nella rada di Marsiglia dove su un isolotto si erge lo château d’if, celebre per essere stato la prigione dell’abate Faria. Le imbarcazioni non sono molto capienti per cui ci si deve dividere su tre turni. Chi resta sulla terra ferma visita nel frattempo la Cattedrale ed un quartiere tipico della città portuale. Pranzo alla mensa ufficiali della marina francese, un ampio e luminoso locale con vista sul porto. Nel pomeriggio, per problemi logistici, salta la visita al Santuario di “Notre Dame de la Garde” che dall’alto domina la città. Graziati da un tempo splendido, ripieghiamo sul vicino parco del Palais du Pharo, fatto edificare da Napoleone III che voleva avere “una casa con i piedi in mare” per farne dono alla moglie Eugenia. Fu costruito ispirandosi alla residenza imperiale di Biarritz; la blasonata coppia non lo abitò mai. Rientro a Plan de Cuques e tempo a disposizione per rinfrescarsi. La sera animazione musicale e danze presso la sala Clocheton. Gli organizzatori ci assegnano i tavoli facendo in modo che ci mescoliamo ai numerosi residenti intervenuti per l’occasione. Domenica 28: ritrovo nei locali della “Bella époque” per la Santa Messa animata dal gruppo folkloristico “Lou Grihet” con i tipici costumi provenzali e gli originali strumenti musicali. Dopo la messa raduno in piazza De la Perouse con il Sindaco e gli assessori di Plan de Cuques e sfilata fino alla “Rotonda di Sarnico”, dove il gruppo “Lou Grihet” si esibisce nelle danze tradizionali accompagnato dai musici. Si prosegue poi fino al Municipio per la firma della Carta dei 20 anni e di conferma del gemellaggio poi ... il seguito lo conoscete già, s’è cominciato dalla fine che ci auguriamo sia ... un ottimo inizio! LABORATORIO FAMIGLIE SOLIDALI Le mamme volontarie dell’Associazione RICORDANO che lo Spazio Gioco è aperto nei giorni: MARTEDÌ e VENERDÌ dalle 9,30 alle 11,30 MERCOLEDÌ e GIOVEDÌ dalle 16,00 alle 18,00 Le porte dello Spazio Gioco sono aperte a tutte le famiglie che hanno i bambini tra gli 0 e i 6 anni, che vogliono divertirsi e confrontarsi con grandi e piccoli. Le porte dell’Associazione, inoltre, sono aperte a tutte quelle persone che vogliono mettersi in gioco nell’ambito del volontariato. Per informazioni contattare Carla 340 3113005 IL PORTO OTTOBRE 2014 - 27 COMUNITÀ a cura di SILVIO BELOTTI OSPITE A SARNICO IL CORO DI PORTO VIRO - ROVIGO Ad aprile il coro “I Canterini Del Sebino” era stato invitato a Roma per una diretta da TV 2000. In quell’occasione, durante le prove, avviene l’incontro con altri due cori che si sfideranno nella stessa serata. Bene, uno di questi cori era proprio il coro “Miscellaneous” Di Porto Viro. Già durante l’attesa della serata, i “Miscellaneous” e i “Canterini” avevano fatto amicizia e, complice una bottiglia di un “rosso genuino“, erano entrati in sintonia nonostante l’età e i repertori fossero decisamente diversi. Più giovani loro e più maturi noi, ma accomunati da una carica ricca di entusiasmo. La serata è andata come è andata, ha lasciato i “Canterini” un poco amareggiati ma a fine trasmissione, sulla terrazza dello stesso albergo e sotto il cielo primaverile di Roma, i nostri due cori ormai amici hanno brindato all’esperienza che li ha fatti incontrare. E questa amicizia si è poi trasformata in un ritrovo 28 - IL PORTO OTTOBRE 2014 piacevole per entrambi. Li abbiamo invitati a Sarnico e abbiamo fatto gli onori di casa mostrando il nostro paese in tutto il suo splendore settembrino. Pranzo insieme e poi tutti sul sagrato della chiesa per assistere alla loro esibizione. Questo nuovo luogo dedicato ai concerti si è dimostrato ottimo sia per acustica che per posizione di ascolto da parte del pubblico. I “Miscellaneous” hanno in repertorio brani in inglese, molto ritmati e piacevoli, con accompagnamento di basso, chitarre, batteria e tastiera. Seguendo il coro di casa nostra “Effata’”, avevamo già goduto di queste interpretazioni e abbiamo riconosciuto in quel contesto come anche i nostri “ragazzi” hanno qualità e bravura da vendere. Comunque concerto applaudito da un pubblico che si è lasciato coinvolgere dall’energia effervescente della maestra Sara Marafante. In primavera è prevista la nostra visita a Porto Viro. Ancora una volta la musica è stata veicolo di incontro e ha insaporito la giornata di tutti noi, regalandoci una domenica all’insegna dell’amicizia. IL CAPOGRUPPO PAOLO RAVELLI UN PESANTE FARDELLO È forse il capogruppo delle “penne nere” più giovane in assoluto, un’eredità che pesa come un macigno sulle sue spalle poco più che adolescenziali. Gli dedichiamo la pagina di “personaggio del mese” a pochi giorni dal doppio anniversario dell'85° di fondazione del gruppo e del 45° di inaugurazione della chiesetta degli Alpini. Paolo, i suoi collaboratori e le tantissime penne nere, hanno portato una ventata di entusiasmo e di allegrezza e tutta la nostra cittadina ne ha tratto grande giovamento. EVENTI a cura di CIVIS - Foto San Marco "BERGHEM DÈ SASS" E "SARNEK DÈ PREDA" Wikipedia è un’enciclopedia on line con oltre 10 milioni di voci e rappresenta uno dei 6 siti più visitati al mondo. Ebbene, sul più importante canale mondiale di divulgazione la parola “Alpinità” non la si trova. Ma tutto questo alle penne nere importa poco, per loro “Alpinità” riproduce un modello di vita, un insieme di valori che l’alpino testimonia, propone e trasmette agli altri. È amore per la terra, per la gente e senso di responsabilità. Rappresenta l’impegno ad offrire sempre, in ogni occasione e senza tirarsi indietro, il proprio contributo. E poi ancora esaltazione del senso di amicizia, serietà e onestà nel mantenere la parola data e consapevolezza di avere compiuto con trasparenza il proprio dovere. Alpinità è un termine presente solamente nel vocabolario della generosità, della gratuità del servizio, una parola condivisa da persone diverse per pensiero, religione, politica, usi e tradizioni ma capaci però, insieme, di fare cose apparentemente impossibili. Tutti questi nobili ideali sono portati avanti con grande energia da un pugno di persone realmente “speciali”, che s’incontrano, discutono, marciano e festeggiano ma all’occorrenza, orgogliosi della loro penna nera, insieme offrono generosamente il loro aiuto a chi è in difficoltà. 30 - IL PORTO OTTOBRE 2014 ASSOCIAZIONI Sono gli Alpini del gruppo di Sarnico che, con straordinaria genuinità, passione, impegno, sacrificio e capacità esercitano così la loro “alpinità”. Grazie di tutto! La bella festa che avete organizzato ha fatto conoscere a tante persone, chiuse da modelli lontani anni luce dai vostri e ad una società che fatica a qualificarsi come civile e democratica, retta da una globalizzazione senza regole, un’alternativa umana. IL PORTO OTTOBRE 2014 - 31 ASSOCIAZIONI a cura DELL'ASSOCIAZIONE TORNEO DI SCOPA D’ASSI Dal 22 al 29 novembre, dalle ore 14.00 alle ore 17.00, si terrà il torneo di scopa d’assi. Le iscrizioni, aperte a tutti i tesserati, si ricevono presso il bar dell’associazione; la quota di iscrizione è di € 5,00. Ulteriori informazioni saranno fornite al Bar. Il Cav. Gianluigi Galizzi con i vincitori del torneo di bocce IANI Z N A E N O I Z A ASSOCI BRE O T T O I D E S E M RUBRICA DEL FESTA SOCIALE il 12 novembre l’associazione organizza la festa sociale con il seguente programma: ore 11.00 Santa Messa presso la Parrocchiale ore 12.30 Pranzo presso il ristorante “Al Tram” Vi aspettiamo numerosi per passare una giornata in allegra compagnia. Le iscrizioni si ricevono in sede dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 11.00, entro il 7 novembre mediante il versamento di euro 35,00. I ALPINI TORNEO DI BOCCE “CASTELÌ” Dal 22 al 27 settembre si è svolto con successo il torneo di bocce “Castelì”. La premiazione è avvenuta il sabato con un rinfresco e consegna dei premi ai primi 4 classificati e un omaggio ai partecipanti. TERME DI TRESCORE Come tutti gli anni dal 23 settembre al 6 ottobre è stato effettuato il servizio di trasporto alle Terme. TESSERAMENTO 2015 Ricordiamo che dal 1° ottobre è aperto il tesseramento per l’anno 2015, le iscrizioni si ricevono presso la sede dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 11.00, la quota di iscrizione rimane invariata. a cura di Gianfranco Gaspari La storia italiana l'è semper 'n moiment... . I à abolit la naia, sensa tocà de fato i Alpini ... Töt per Lur come semper, capèl söla crapa e la Pena a sberlüsì Passà 'n di pais, i è semper lur a ardà le vedrine. Oter al si stess, ma l'è giösta dii po a ché! Töcc brae scècc e adès po a le scète? I gh'à ölia! E oter col capèl e la pèna? Semper denacc Con vòter l'Italia semper piö granda!!! I feste de Bèrghem e la sfilada nassional? Dopo noant'agn, quate medaie e l'àigua? A regordà i Caduti (oh: quace!) e l'àigua (oh, quata!) Mesciada a le lacrime da sima a fond dè la sfilada. Avanti alura Alpini d'Italia, nost orgoglio! Le lacrime versade durante töta la sfilada Se, sarà ol cement per fala piö granda amò: Nòter e töta l'Italia, töta de dré de oter! Ma fa negòt: lacrime sante e àigua benedèta regordà i morcc e festegià la sfilada .. .. bandére, gagliardecc, bande e strisciù: quace, quace! I è töte piene dè memorie! Tutti sull'attenti… Gh'è ü sacrefese dè fa? Öna disgrassia dè aidà? Gh'è dè cor per öna persuna dè salvà? Lur e la protessiù Civil? Eco lur i è proncc semper. ... E per töcc i ure de laurà i è mia dè cöntà 32 - IL PORTO OTTOBRE 2014 A RICCIONE SI FA FESTA A RENATO a cura della REDAZIONE Giornate di vacanza per i nostri Anziani e Pensionati presso l'accogliente hotel "Kent" di Riccione che li ha ospitati dal 30 agosto al 12 settembre scorso. Riposo e relax sono stati il denominatore comune in una cittadina accogliente e familiare, dotata di tutti i servizi ed i comfort che hanno reso speciale la vacanza dei nostri anziani. Il gruppo è qui ritratto nel corso della festa in onore di Renato Frattini (nella foto) che quel giorno ha spento le 85 candeline. IL PORTO OTTOBRE 2014 - 33 LE PAGINE DEL COMUNE a cura del Sindaco GIORGIO BERTAZZOLI - Foto San Marco ARRIVO DI DON VITTORIO DISCORSO DEL SINDACO «Caro Don Vittorio, è con viva gioia che le porgo un caloroso saluto di benvenuto nella nostra Comunità di Sarnico a nome di tutta la cittadinanza e dell’Amministrazione Comunale che rappresento. La ringraziamo calorosamente per aver accettato l’invito del Vescovo a venire fra noi. La figura del Sacerdote è sempre stata per il nostro paese un elemento centrale, importante ed unificante. Voglio subito dirle, don Vittorio, che non sarà solo. Sono sicuro che lavorando assieme, affiancando le nostre differenti posizioni, culture ed esperienze, potremo camminare uniti, garantendo a questa Comunità crescita e sviluppo, sociale e spirituale. Da parte della nostra Amministrazione le assicuriamo la più totale disponibilità al dialogo e alla collaborazione. Il rispetto per le tradizioni, la valorizzazione di ideali e progetti, la salvaguardia dei principi sui quali si basa, cresce e matura una società civile: questi e altri saranno gli obiettivi al centro del nostro rapporto, per il bene e nell’interesse della Comunità e dei suoi abitanti. Come ogni Comunità civile ha bisogno di una guida, così quella parrocchiale vede nel proprio sacerdote un “Faro”. Specialmente in questi 34 - IL PORTO OTTOBRE 2014 tempi in cui nella società affiorano segni di malessere, crescenti difficoltà, e disorientamento. Noi vogliamo vedere nel sacerdote colui che consiglia, esorta, propone, indirizza in campo spirituale. È con questo spirito e con questa speranza che oggi le diamo il benvenuto fra noi. Siamo consapevoli che l’attende una missione impegnativa. Ma appunto per questo vogliamo assicurarle tutto il nostro appoggio. Perciò intraprenda con fiducia questa nuova esperienza, noi le saremo vicini. E credo ancor di più che nella nostra gente lei troverà parecchie persone disponibili ad offrirle questo aiuto. Sarnico, “Gemma splendente del Sebino”, come recita una nostra canzone, è un luogo ricco di tradizioni storico-culturali e religiose, che tuttora sono vive ed autentiche e che costituiscono la nostra identità considerata quale vera risorsa. La nostra è una Comunità viva nella fede e generosa nella carità, le numerose iniziative di solidarietà svolte da tempo dalle diverse Associazioni di volontariato presenti, sono la testimonianza dell’attenzione che i Sarnicesi riversano nei confronti dei vecchi e nuovi bisogni e nei riguardi dei più deboli e degli indifesi. Faccia tesoro di tutto questo caro Don Vittorio. E mi permetta di aggiungere un grazie anche a Don Luciano che per 13 anni ha guidato come Pastore degnamente il suo gregge. Buona festa dunque a tutti! A nome di tutta la nostra bella cittadina, a Lei i più sinceri auguri di buon lavoro per l’importante ministero pastorale che si accinge a compiere. W la nostra Comunità! W Sarnico! W Don Vittorio!». LE PAGINE DEL COMUNE DISCORSO DEL SINDACO ALL’85° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DEL GRUPPO ALPINI DI SARNICO «Voglio portare il mio saluto, in qualità di Primo cittadino, e quello di tutta la cittadinanza, in occasione dei festeggiamenti dell’85° anniversario dalla nascita del gruppo comunale di Sarnico dei nostri Alpini e il 45° dalla costruzione della chiesetta. 85 anni sono l’età della saggezza e consentono di guardare con grande tranquillità al tempo che è passato e del quale si è stati, in modo più o meno grande, testimoni. Noi oggi ricordiamo la nascita dell’Associazione, ma in ogni storia, se la nascita è atto necessario, è importante individuare, se si vuole coglierne l’identità profonda, il tempo ed il luogo che l’hanno marcata indelebilmente. È per questo che si deve lasciar scivolare nella memoria. Quando si cita il nome “Alpino” vengono evocati molti ricordi. Nei tempi difficili della guerra, per ritrovare la libertà, per la pace nel mondo e per dare sostegno nelle calamità, attraverso un sano impegno civile come avviene da sempre nella nostra bella Sarnico. Così sono gli Alpini, stanno insieme, forti del loro passato, stretti attorno ai loro ideali, sguardo verso l’alto e petto in fuori senza fatica per raggiungere nuovi obiettivi. Dal nostro paese sono partiti molti uomini che oggi noi omaggiamo qui davanti alla stele delle Rimembranze e che hanno contribuito alla storia di un corpo militare importante per la patria ma, al contempo, da questi luoghi è anche iniziato un nuovo modo di partecipazione alla vita civile. Un sistema che si poggia sulla coesione sociale che trova nella passione, nella professionalità maturata e nello spirito alpino il proprio valore aggiunto. È questo che Noi oggi vogliamo celebrare, la Saggezza con Valori giovani. Guardare al passato per trarre gli insegnamenti necessari e al contempo stare sempre insieme per condividere i passi da fare in futuro. Oggi ho avuto l’onore di sfilare alla testa dei nostri Alpini e questo mi ha veramente riempito di orgoglio. Lo stesso orgoglio che oggi, per la celebrazione dell’85° anniversario di fondazione del Gruppo di Sarnico, mi porta a dire: Grazie ai nostri Alpini! W i nostri Alpini!! W Sarnico!» IL PORTO OTTOBRE 2014 - 35 LE PAGINE DEL COMUNE NASCE IL COMITATO DI SALVAGUARDIA DEL CENTRO STORICO Grande successo per la prima assemblea pubblica indetta dal Comune per occuparsi della delicata questione del centro storico, da anni in lungo e lento declino sia da un punto di vista della sicurezza che da quello della chiusura delle attività. Erano presenti un’ottantina di persone, quasi tutti residenti e commercianti, che con grande interesse hanno ascoltato le intenzioni dell’Amministrazione comunale di ridare lustro alla Contrada: «Perché il Centro Storico possa essere l’anima pulsante del paese ci vuole una nuova fonte di vitalità e organizzazione» ha detto l’Assessore al Turismo e Commercio Lorenzo Bellini. Nasce quindi un comitato di salvaguardia che ha nell’immediato la necessità di migliorare le condizioni della contrada con proposte e azioni pratiche, in attesa che il Comune possa ritrovare le risorse per un vero e proprio rifacimento, anche con l’ausilio di contributi e fondi regionali ed europei e nel lungo periodo invece vorrebbe in maniera strutturale intervenire sui sottoservizi. «La rete elettrica, quella fognaria e l’illuminazione, così come la pavimentazione, sono i traguardi prospettati in futuro, per ora cominciamo con progetti di coordinamento e agevolazioni concrete – commenta il Sindaco Giorgio Bertazzoli –. Ora basta poco per rendere la Contrada più graziosa, con investimenti minimi, un bel tavolino e dei bei vasi di fiori per decorare strade e negozi; inoltre ci rendiamo disponibili per una variante delle norme tecniche del PGT (Piano di Governo del Territorio) che agevolino recuperi di altezze e sottotetti». La successiva assemblea pubblica si è tenuta il 28 ottobre scorso alle ore 21,00 in Auditorium Comunale per la nomina dei rappresentanti della Contrada per le tre zone designate (Contrada Alta, Bassa, Orgnieri). Il Comune ha preparato una scheda per riassumere i rappresentanti che verranno coinvolti nelle decisioni. I rappresentanti della Contrada in 4 membri per zona per un totale di 12 di cui: 1 residente, 1 commerciante, 1 attività turistico-ricettiva, 1 proprietario. I rappresentanti dell’Amministrazione: 1 Assessore o delegato all’Urbanistica, 1 Assessore o delegato al Turismo e Commercio, 1 Assessore o delegato ai Lavori Pubblici per un totale di 3 membri. I rappresentanti delle Associazioni: 1 Associazione Commercianti, 1 Associazione Artigiani, 1 rappresentante della Proloco per un totale di 3 membri; ed infine 2 figure di supporto al 36 - IL PORTO OTTOBRE 2014 Comitato: il Responsabile dell’Ufficio Tecnico per gli aspetti tecnici e un Avvocato per la stesura dei regolamenti. Il comitato si propone degli obiettivi molto chiari e concreti: anzitutto sarà l’interlocutore con l’Amministrazione Comunale, suggerirà modifiche ai regolamenti, proporrà iniziative volte a valorizzare il Centro Storico, segnalerà le criticità inerenti alla gestione degli spazi pubblici. Aggiunge il Sindaco Bertazzoli: «La nostra idea sarebbe di fare diventare la Contrada un “centro commerciale a cielo aperto” con un direttore commerciale che faccia aprire e chiudere i negozi alla stessa ora e che spinga sulle manifestazioni che possano portare gente e sponsorizzazioni alla Contrada. Una brandizzazione della Contrada con un vero e proprio direttore marketing. Un’altra idea è quella di capire se Sarnico possa rientrare nei Borghi più belli d’Italia, visto che abbiamo un borgo dell’anno Mille che ha delle caratteristiche storiche e paesaggistiche di grande rilievo. Una vera e propria cooperazione tra eventi turistico-ricettivi e azioni culturali – conclude il Sindaco – promossi da Pro loco e Biblioteca con l’ausilio dell’Associazione Commercianti, sempre tenendo un occhio di riguardo e una giusta attenzione nel rispetto dei residenti». NIENTE TASI PER I COMMERCIANTI DI SARNICO L’Amministrazione esenta tutti gli esercenti e le attività produttive del paese e tiene l’aliquota al 2,2% che risulta essere la più bassa della zona Il 25 settembre presso l’auditorium comunale si è tenuta un’assemblea pubblica da parte dell’Amministrazione per spiegare ai concittadini le scelte effettuate riguardo l’annosa questione delle tasse. La nuova Amministrazione si è trovata obbligata ad affrontare il nuovo impianto tributario, introdotto dallo Stato con legge di stabilità 2014, che prende il nome di IUC (imposta unica comunale – TARI, TASI, IMU). La TARI è la nuova tassa sui rifiuti che dal 1 gennaio 2014 ha soppresso la vecchia TARES. Il Comune è obbligato alla copertura totale dei costi del servizio di raccolta. A questo proposito il Sindaco dichiara: «È vero che la nostra tassa sui rifiuti è proporzio- LE PAGINE DEL COMUNE nata alla qualità del servizio erogato, che per gli standard del nostro Comune è da considerarsi a livelli ottimali, visto che i passaggi settimanali sono tre. Tuttavia il modo migliore per abbassare i costi sarà quello di rispettare la raccolta differenziata, parte centrale del nuovo progetto di smaltimento rifiuti che presenteremo a breve». Sul fronte IMU l’esenzione per la prima casa rimane e sono state confermate le aliquote già deliberate nel 2013. Niente di nuovo dunque. Ma quest’anno lo Stato ha introdotto una nuova tassa che finora è stata mal digerita trasversalmente nella nazione. Anche il Comune deve allinearsi con quello che Roma decide e cerca, nel possibile, di assecondare le esigenze dei propri cittadini”. Spiega il Sindaco Giorgio Bertazzoli: «l nostro Comune, visti i forti tagli dei trasferimenti dello Stato che dal 2013 al 2014 sono stati di ben 300 mila euro, ha dovuto applicare suo malgrado la TASI ai nostri concittadini solo per coprire l’ammanco da parte dello Stato. Da 700 mila euro siamo passati ai 400 mila euro di quest’anno e per l’anno prossimo ci sarà un’ulteriore riduzione di altri 80 mila. Lo Stato dice ai Comuni: "Noi vi tagliamo i trasferimenti, però voi potete introdurre la TASI, la nuova tassa sui servizi indivisibili, ossia quei servizi che non possono essere quantificati a persona (la pubblica illuminazione, le strade, ecc…)". La scelta politica della nostra Amministrazione è stata quella di gravare soltanto per l’ammanco tolto dallo Stato, per assicurare l’erogazione di tutti i servizi applicando un’aliquota del 2,2 per mille. Questa percentuale è la più bassa di tutti i paesi circostanti ed è sotto la media di tutti i comuni della bergamasca. La grande novità però della nostra Amministrazione è stata quella di non applicare la TASI a nessuna delle attività produttive: tutti gli esercenti e i commercianti del paese sono stati esonerati, vista la stagione per niente proficua e visti i gravi momenti di difficoltà dati dalla crisi». L’Assessore al Commercio e Turismo Lorenzo Bellini aggiunge: «Il Comune intende in questo modo rendersi partecipe con un avvicinamento alle attività di servizio del territorio, essendo le fabbriche ormai tutte fuori paese, e vuole dare un segnale importante per alleggerire le spese eliminando la TASI dal momento che la TARI lo scorso anno ha avuto un’impennata del 150%, diventando un vero salasso per i contribuenti». IL PORTO OTTOBRE 2014 - 37 LE PAGINE DEL COMUNE IL COMUNE DICE NO AI RIFIUTI SELVAGGI LA RACCOLTA DIFFERENZIATA A SARNICO FERMA AL 36% CONTRO L’80% DELLA MEDIA PROVINCIALE ALLO STUDIO UN NUOVO PROGETTO La situazione generale è disastrosa e si prospetta un anno caldo dal punto vista della raccolta dei rifiuti a Sarnico. Se si passeggia per il paese e per le vie defilate, in collina o al piano verso il lago, si vedono sacchetti abbandonati e rifiuti sparsi ovunque ad ogni ora del giorno e della notte. Una situazione quella di Sarnico che fa molto riflettere se messa in relazione alla sua bellezza e al pregio della località turistica. Va dunque presa di petto la situazione e l’Amministrazione mette in campo diverse azioni per risolvere un problema che ne crea molti altri. Per prima cosa va preparata una nuova Ordinanza sulla base della precedente ormai vetusta, del 1997. Il Sindaco Giorgio Bertazzoli spiega le linee guida che stanno alla base del nuovo decreto amministrativo: «Bisogna emettere una nuova Ordinanza perché tutti lasciano per strada rifiuti piccoli e grossi a ogni ora, attaccapanni, lavatrici o semplici sacchetti, stiamo cercando di sistemare una situazione diventata insostenibile e vergognosa in un paese a vocazione turistica come Sarnico. Già agli inizi del nostro mandato abbiamo deciso di fare un passaggio in più sul lungo lago e nei lidi tra la notte del sabato e la domenica mattina». Le azioni scelte saranno sicuramente efficaci se si pensa che i controlli in paese verranno aumentati, con l’aggiunta di 21 telecamere e con il controllo costante e incrociato del gestore Servizi Comunali SpA e la Polizia Locale, che apriranno uno a uno i sacchetti per risalire ai proprietari e dare multe salate. «Ora la nostra grande sfida —aggiunge Bertazzoli — sarà quella di riabituare i nostri concittadini ad una seria raccolta differenziata con una nuova metodologia di conferimento. Plastica, carta, umido e vetro verranno divisi in 38 - IL PORTO OTTOBRE 2014 modo che la TARI (Tassa sui Rifiuti) possa diminuire». L’aspetto economico è di grande interesse, se la cittadinanza seguirà le nuove regole correttamente non pagherà sanzioni salate e vedrà la quota di TARI scendere. Un altro aspetto interessante oltre all’igiene pubblica, già garantita con una media ottimale di 3 passaggi settimanali, al risparmio, sarà anche l’educazione civica all’ecologia. Dice a questo proposito il Consigliere Delegato all’Ambiente Angelo Bonassi: «La sfida lanciata dal Sindaco è in fase di studio, come Amministrazione stiamo imbastendo un nuovo progetto di raccolta differenziata a partire dalla primavera 2015. Partiremo dall’educazione all’ecologia perché l’ambiente va rispettato dai bambini come dagli adulti. Gli alunni delle Scuole Elementari e Medie saranno coinvolti in prima persona, perché saranno loro a farla da maestri e «educare» le proprie famiglie. Questa è la sfida che rilanciamo alle nuove generazioni». Altro argomento sul fronte dell’ambiente sarà la sistemazione della piazzola ecologica ubicata in prossimità del Cimitero Comunale, partendo dalla sistemazione della sbarra. Bonassi prosegue: «Da anni ormai la sbarra d’ingresso è sempre alzata e ci è noto che chiunque possa entrare a scaricare i rifiuti di ogni genere, soprattutto gente forestiera». Altro annoso problema legato alla piazzola fuori norma per via della posizione nei pressi del centro abitato, è la dismissione di rifiuti RAEE (rifiuti altamente tossici come componenti elettroniche di telefonini e computer, silicio e altri metalli pesanti presenti in queste ed altre apparecchiature). In questi giorni verranno acquistati dal Comune nuovi cestini che indicheranno con chiarezza a tutti la suddivisione dei rifiuti in plastica, carta e indifferenziato. O N I M L U P A A A CERCASI! ASSOCIAZIONI a cura di MARGARY FRASSI Il Battello ha bisogno di un tante che li fa sentire simili ai loro nuovo pulmino per il lavoro. coetanei e quindi alla "pari". Il lavoro assume una duplice valenza: in Puoi aiutarlo? primis è strumento di autostima e di Ventidue anni di "navigazione", lenta riscatto sociale, ma anche mezzo di ma costante, per migliorare la qua- abbattimento dei costi del centro, lilità della vita delle persone diversa- berando così risorse da destinare al mente abili, offrendo loro l'oppor- mantenimento e miglioramento dei tunità di piccole attività lavorative servizi ai disabili. e di tempo libero al centro diurno, Oggi la cooperativa ha una serie quest'ultime centrate sugli interessi di collaborazioni continuative con individuali, e di svariate esperien- parecchie ditte del distretto, sodze di integrazione sul territorio del disfatte della qualità delle nostre Basso Sebino, compresi brevi sog- prestazioni e della puntualità nelle giorni di sollievo a vantaggio anche consegne, grazie al contributo di un folto gruppo di volontari. delle famiglie. Tutta questa premessa per dire che Questa, in estrema sintesi, la filo- oggi la cooperativa, avendo acquisofia a cui si ispira la Cooperativa sito un'importante commessa di Sociale onlus "IL BATTELLO" che lavoro oltre ad averne altre in fase in questi decenni ha allargato i pro- di realizzazione, si trova nella necespri servizi anche ad altri soggetti in sità di acquistare un nuovo mezzo di difficoltà, aprendo un laboratorio di trasporto, con la duplice funzione di trasporto merci e trasporto disabili. lavoro protetto. Non a caso abbiamo messo il lavo- Sappiamo che sono tempi molto ro al primo posto. Se chiedete ad difficili per tutti, pertanto sarà ben un nostro ospite cosa fa al centro accetto qualsiasi contributo che diurno, risponderà senza la minima vorrete generosamente destinare allo scopo. esitazione: "Lavoro". La presidente Carmen Magri Vigani Si tratta infatti di uno status impor- Un grazie di cuore da tutti noi. LA BOTTEGA DEL LAVORO DE "IL BATTELLO" Si realizzano oggetti artistici in vetro su ordinazione per: - bomboniere per matrimoni, cresime, comunioni... - gadgets aziendali - oggettistica negozi - regali personalizzati - specchi, cornici, orologi, svuotatasche, posacenere - crocefissi, bijoux ed anche oggetti che soddisfano la vostra fantasia. PASSATE A TROVARCI! IL PORTO OTTOBRE 2014 - 39 RICORDI a cura di ALESSANDRO ARCANGELI IL MONUMENTO AI CADUTI PER LA PATRIA Nel 1923 viene inaugurato con solennità il monumeto ai caduti per la patria. Autore lo scultore Prof.C. Bigozzi. È di marmo, circondato da una barriera di ferro. La statua, in bronzo, raffigura una donna (la GLORIA) che premia il sacrificio di un caduto con una corona di alloro. Quattro fari, durante la notte, rendevano più suggestivo l’aspetto del monumento. La foto che immortala il nostro monumento è storica e … purtroppo nasconde il "Gifirificio, ma … è sempre uno splendore per l’amata città di Sarnico. Sotto: Piazza Umberto I senza il monumento. Si intravede il "Gifrificio" (fabbrica dei Gifri, dove anch’io sono nato). 40 - IL PORTO OTTOBRE 2014 a cura dell'ASSOCIZIONE CULTURALE SEBINIA ASSOCIAZIONI IL PAESE DEI BALOCCHI SPAZIO AI PIÙ PICCOLI Anche se cambiano i promotori, il fascino de “Il paese dei balocchi” rimane inalterato, come non cambia lo scopo della festa: far trascorrere in modo intelligente un pomeriggio divertente ai bambini in occasione del rientro a scuola. C’è stato quindi ancora tempo per divertirsi al “Lido Fontanì” prima che la campanella suonasse per i bambini della zona del Basso Sebino. L’Associazione culturale “Sebinia” di Sarnico ha regalato un appuntamento di puro divertimento con questo “Paese dei balocchi”, svoltosi il 13 settembre scorso e giunto alla VII, edizione, diventando così uno degli eventi più attesi dai bambini del basso lago Sebino. Negli anni passati a intrattenere i piccini sono stati i personaggi della Televisione e della Trebisonda, direttamente dai pomeriggi animati di Rai 3, quest’anno invece il tema proposto dal “Teatro di battaglia” è stato “la montagna”. Rifacendosi alla rappresentazione “Rocky Mountains", sul prato del parco in riva al lago si sono viste clownerie, acrobazie, sicurezza in alta montagna, miscelate in un tortuoso sentiero di conoscenza. Con la collaborazione dello “Spazio Circo” di Bergamo, i più temerari hanno potuto divertirsi provando l’ebbrezza di cavalcare il monociclo, un veicolo che riporta alla mente la bicicletta ad una ruota sola con un equilibrista sopra, che i bambini hanno visto al circo. «L’idea di continuare a proporre il “Paese dei Balocchi” – dice la presidente dell'associazione Benedetta Dometti - nasce dalla volontà di fare qualcosa di concreto per i bambini che, unitamente ai genitori, hanno partecipato numerosi a questo regalo che l’associazione “Sebinia” ha offerto loro. Un pomeriggio all’insegna dell’allegria il cui slogan del sociologo Marshall Mc Luhan: “Educare divertendo e divertire educando” ben si adatta all’idea di questa festa, ospitata nella bellissima location del parco Fontanì che ci è stata concessa dal Comune di Sarnico. Voglio a questo proposito ringraziare anche tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita di questo evento, in particolare l’assessore Lorenzo Bellini per la sua disponibilità, i meravigliosi soci e socie dell’associazione, Walter Tiraboschi, i responsabili dello Spazio Circo, il supermercato Simply di Sarnico e la ditta De Bianchi che ha offerto gli immancabili gonfiabili». Ora l’appuntamento è per il prossimo anno con altre novità, per far divertire quanto di più importante abbiamo: i nostri bambini. IL PORTO OTTOBRE 2014 - 41 SALUTE a cura di FRANCESCA PESENTI HABILITA E BERGAMOSCIENZA 2014 Armeo: il dispositivo robotico per il recupero funzionale dell’arto superiore “Le nuove frontiere della riabilitazione”: questo è il titolo della conferenza tenutasi venerdì 17 ottobre alle ore 11.30 presso il Teatro Sociale di Bergamo Alta. Il tema dell’incontro verteva sul cambiamento dell’approccio al paziente ed alle terapie riabilitative grazie alle innovazioni tecnologiche. Infatti l’intensificarsi della ricerca scientifica ha aperto importanti prospettive nel trattamento di pazienti affetti da grave disabilità neurologica. Le nuove tecnologie utilizzate per la riabilitazione dei disturbi neuromotori sono finalizzate a interventi riabilitativi sempre più funzionali e con caratteristiche attinenti le attività quotidiane (camminare, respirare, deglutire). Esistono strumenti che facilitano la ripresa del contatto con l'ambiente, che permettono di raggiungere e mantenere la stazione eretta, per recuperare l'equilibrio, per il rinforzo e per il potenziamento muscolare e infine, per rieducare al cammino e alla funzione degli arti superiori. I relatori della conferenza, ovvero il prof. Jaap Harlaar (Facoltà di Scienze del Movimento Umano dell’Università di Amsterdam) e Davide Terranova (terapista di Habilita) hanno dimostrato la sinergia tra tecnologia e riabilitazione grazie ai nuovi dispositivi robotici e di realtà virtuale immersiva. L’introduzione della conferenza e la relativa moderazione è stata affidata a Elena Buonanno, direttore della rivista bergamasca “Bergamo Salute”. Il prof.Harlaar ha dato ampio spazio all’apporto della tecnologia ad una delle azioni più ripetitive e quotidiane che l’uomo compie, ovvero il cammino, e a conoscere, monitorare e misurare in modo sempre più approfondito e preciso, tale azione nei soggetti che hanno subito gravi lesioni o deficit in seguito a patologie neurodege42 - IL PORTO OTTOBRE 2014 nerative per poter successivamente impostare un percorso riabilitativo sempre più personalizzato ed efficace. Da questa esigenza è scaturita quindi la necessità di introdurre nei percorsi riabilitativi l’ausilio di dispositivi robotici e supporti tecnologici (analisi computerizzata del cammino, realtà virtuale immersiva, robot,...). Successivamente Davide Terranova ha dimostrato l’applicazione di questi principi attraverso l’utilizzo di Armeo, dispositivo robotico per il recupero funzionale dell’arto superiore, utilizzato nei percorsi riabilitativi nelle strutture Habilita di Sarnico e di Zingonia. Armeo è stato progettato per la fase iniziale di trattamento, permettendo una riabilitazione precoce; esso permette anche a pazienti con gravi disabilità di movimento di eseguire gli esercizi in maniera attiva o passiva con un elevato numero di ripetizioni con feedback confrontabili e fondamentali per la funzione del riapprendimento motorio. Per ultimo, Armeo registra l’esecuzione degli esercizi svolti ma soprattutto il grado di assistenza durante ogni sessione di terapia: in questo modo i risultati ottenuti possono essere utilizzati per documentare il progresso terapeutico del paziente. La conferenza, organizzata da Habilita, era inclusa nella consueta rassegna di Bergamoscienza, giunta quest’anno alla 12a edizione. BergamoScienza è un Festival di divulgazione scientifica che dal 2003, grazie all’intuito e alla volontà di un gruppo di amici, Soci dell’Associazione Sinapsi, coinvolge la città proponendo un programma fitto di eventi gratuiti. Lo scopo è portare la scienza "in piazza” e renderla fruibile a tutti, soprattutto ai SALUTE giovani e alle scuole. Nel 2005 è nata l’Associazione BergamoScienza: tra i Soci Fondatori vi sono, oltre al gruppo ideatore del progetto, l’Università degli Studi di Bergamo, l’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Bergamo, Confindustria Bergamo e UBI Banca. Con il Comune di Bergamo e la Provincia di Bergamo tra i Soci Ordinari, la manifestazione si svolge quest'anno con l'Adesione del Presidente della Repubblica. Sono molti gli eventi che rendono il Festival, in programma ogni anno nelle prime due settimane di ottobre, una manifestazione di grandi scoperte, incontri ed emozioni: 180 tra conferenze, tavole rotonde, mostre, laboratori interattivi, spettacoli e molto altro che fanno di BergamoScienza uno degli appuntamenti più attesi dell'autunno. Obiettivo della manifestazione è da sempre quello di rendere la scienza popolare, priva di barriere culturali, politiche o sociali. L'indipendenza e la gratuità degli eventi sono alla base di BergamoScienza per avvicinare la scienza soprattutto ai giovani, così da stimolarne inclinazioni e ambizioni culturali. IL PORTO OTTOBRE 2014 - 43 COMUNITÀ a cura della REDAZIONE CLASSI IN FESTA: EMOZIONI, RICORDI E ...NOSTALGIA Sabato 27 settembre i coscritti del '64 si sono trovati per festeggiare il raggiungimento di una tappa importante: i loro primi 50 anni! Dopo la Santa Messa dove hanno ricordato: Eleonora Silini, Giuseppe Buelli, Luca Capelli, Cristina Belussi, Matteo Giudici e Giulia Finazzi, gli amici che li hanno già lasciati, si sono ritrovati al ristorante "il Tram" per una cena in compagnia fra chiacchiere, ricordi, risate e musica in allegria. Auguri ai neocinquantenni! Il 4 ottobre la classe 1949 ha festeggiato i 65 anni presso l'ex "Villa Conte Belli" di Tagliuno, con una ricca e gustosissima cena. Un anno il 1949 ricco di eventi: dal Piano case Fanfani, all'adesione al la Nato e Mattei scopre il metano in Italia. Sono nati nel 1949: Antonello Venditti, Meryl Streep, Bruce Springteen, Franco Causio, Niki Lauda e meglio ancora, tutti i baldi giovincelli nella fotografia. Grande festa per il 60° dei coscritti del 1954 presso il ristorante Pio IX di Erbusco. Benvenuti nella folta schiera dei sessantenni. I più giovani si rovinano l'esistenza per la paura di arrivarci troppo in fretta, i più anziani li rimpiangono; voi godetevi questo straordinario periodo della vita nella sua pienezza. E sorridete finché avete tutti i denti. Auguri! 44 - IL PORTO OTTOBRE 2014 IL PORTO OTTOBRE 2014 - 45 ASSOCIAZIONI a cura di GIOVANNI CADEI ATTIVITÀ DELL’ A.S.D. JUDO SARNICO Partenza a razzo per gli atleti sarnicesi in questa nuova stagione sportiva: neanche il tempo di ripartire e subito tre grandi risultati. Partiamo dai giovani: Emma Bellini ha conquistato un importantissima medaglia d’oro nel 3° Trofeo Lario, competizione internazionale svoltasi durante il fine settimana dell’11 e 12 Ottobre a Gerenzano (VA). Quasi 800 gli atleti presenti suddivisi tra le varie categorie di età e di peso; variegata la loro provenienza: Russia, Ucraina, Bielorussia, Svizzera ed Albania le nazioni straniere rappresentate. Emma, nonostante fosse l’unica bambina nella sua categoria di peso, non si è data per vinta e, una dopo l’altra, ha infilato quattro vittorie che l’hanno portata sul gradino più alto del podio. Due vittorie nette nei primi due incontri, entrambi vinti per ippon; più equilibrato l’incontro di semifinale dove Emma è riuscita a vincere “ai punti” grazie ad una maggiore continuità nelle azioni di attacco; ancora “ippon” nell’incontro di finale, Diego Cressi in una fase del combattimento vinto per immobilizzazione a terra dell’avversario. Complimenti Emma!! Buona la prova anche degli altri partecipanti alla competizione: Ilenia Bettoni, Angelica Fenaroli e Stefano Manenti tornano a casa con una medaglia di bronzo. Nella categoria agonistica riportiamo due ottimi risultati in competizioni internazionali di Diego Cressi, atleta sarnicese ora in forza al Gruppo sportivo Fiamme Azzurre. Il 29 Settembre Diego ha partecipato in Estonia agli European Open di Tallin, gara valida come qualificazione olimpica. Il nostro atleta parte bene vincendo nettamente contro l’israeliano Almog e l’estone Tamm; nei quarti di finale nuovo successo, seppur meno netto, contro l’inglese Turner. Sconfitta di misura in semifinale da parte del polacco Beta e, nuovamente di misura, sconfitta anche nella finale per il 3° ed il 5° posto con l’olandese Degen. Ottimo il risultato considerato il livello della competizione (249 atleti provenienti da 29 nazioni) ma Diego si sentiva in buona giornata ed aspirava ad una medaglia. Nuovo impegno internazionale per Diego il fine settimana successivo, quel- Emma Bellini sul gradino più alto del podio al Trofeo Lario lo del 5 di ottobre, in Portogallo per gli European Open di Lisbona, e nuovo quinto posto. Buona la partenza, vittoria per Ippon contro lo spagnolo Uriarte Marcos, ma il russo Akopyan costringe alla resa Diego per yuko. Nuova vittoria per ippon contro il portoghese Diogo. In finale per il 3° e 5° posto Diego nulla può contro il francese Ottaviani. Complimenti a Diego a cui inviamo i nostri migliori auguri di riuscire a raggranellare i punti necessari per coronare il suo sogno olimpico. Terminiamo il nostro resoconto con un altro importantissimo risultato raccolto questa volta dal “Veterano” Andrea Aloisi nella 5° edizione del campionato mondiale Master, svoltosi a Malaga tra il 25 ed il 27 Settembre. Andrea ha portato a casa un ottimo 5° posto battendo nettamente nell’ordine il francese Le Netzet ed il tedesco Oehler. In semifinale lo spagnolo Diaz Rodriguez ha la meglio impedendo al nostro atleta l’accesso alla finale. Nella finale per il 3° ed il 5 posto Andrea non riesce ad avere la meglio contro il francese Navaro. Andrea è comunque tornato entusiasta dall’esperienza spagnola soprattutto per l’affiatamento costruito con i compagni della Andrea Aloisi ai Mondiali Master di Malaga rappresentativa nazionale. Complimenti Andrea! 46 - IL PORTO OTTOBRE 2014 a cura di GIANFRANCO GASPARI EVENTI UN POMERIGGIO DA NON DIMENTICARE Il nostro redattore Comm. Gaspari ricevuto in udienza privata dal cardinale Loris Capovilla Nel pomeriggio del 21 agosto scorso il nostro Comm. Gaspari, accompagnato da alcuni familiari, ha effettuato una visita a Sotto Il Monte Giovanni XXIII. Questo il suo racconto: “In un pomeriggio di pieno sole per questo agosto tanto balordo, mi sono recato in visita al paese natale di PAPA GIOVANNI, portando con me una poesia che avevo composto il 1° marzo scorso in occasione delle festività celebrate per la nomina a Cardinale di Mons. Loris Capovilla, presiedute dall’Inviato Pontificio Card. Angelo Sodano. Il mio sogno era di consegnare la mia poesia direttamente al Cardinale: per me un sogno forse irrealizzabile, ma non impossibile. Giunto a Sotto il Monte, dopo la visita alla Casa Natale di Papa Giovanni ed alla Chiesetta di San Giacomo, dove Lui fu battezzato il 25 novembre 1881 (il giorno stesso della sua nascita), ci rechiamo a “Cà Maitino”, attuale residenza del Card.Loris Capovilla. Entriamo nella sala d’ingresso e qui comincia la mia ansia per poter incontrare il Cardinale. Per questo affronto una Suora a cui dico la mia età e il mio desiderio di poter ossequiare Sua Eminenza. Con tanta cortesia la religiosa prende il foglio e mi prega di attendere; trascorrono pochi minuti e la Suora mi invita a seguirla. Al primo piano, dopo aver superato alcune stanze, mi apre una porta e mi fa entrare. In fondo alla sala, seduto in poltrona vicino alla finestra, il Card. Loris Capovilla mi invita ad avvicinarmi ed io cado in ginocchio. Solo qualche breve parola e dopo avergli baciato le mani ed il Crocefisso Pastorale, mi imparte la solenne benedizione, estensibile a tutti i familiari. Forse è uno dei momenti più grandi della mia vita, incancellabile per sempre, anche perché ho avuto la sensazione che in quei momenti aleggiasse anche la figura del Santo Pontefice Giovanni XXIII. Eminenza Capovilla, grazie, grazie, non meritavo tanto!” Nella foto a lato il futuro Cardinale Loris Francesco Capovilla (Pontelongo, 14 ottobre 1915) a fianco dei grandi Papi Giovanni XXIII e Pio XII Il cardinale Capovilla è il secondo ordinario diocesano italiano vivente più anziano, preceduto per età solo da Felice Leonardo, vescovo emerito di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti, (9 marzo 1915). A livello mondiale, tra gli arcivescovi, è il terzo più longevo, preceduto solo dallo statunitense Peter Leo Gerety e dal cileno Bernardino Piñera Carvallo. È stato creato cardinale da papa Francesco il 22 febbraio 2014, ricevendo il titolo presbiterale di Santa Maria in Trastevere e divenendo in tal modo il membro più anziano del collegio cardinalizio. IL PORTO OTTOBRE 2014 - 47 COME ERAVAMO a cura dellla REDAZIONE. SETTEMBRE 1975 LE MADRINE DELLE CAMPANE Siamo nel mese dei festeggiamenti per gli 85 anni di fondazione della sezione alpini e del 45° della costruzione della chiesetta e con piacere pubblichiamo la foto delle campane poste a settembre 1975 sul campanile della chiesetta degli alpini. Da sinistra: Pierina Bellini, Federica Piomarta e Rosa Bellini. Il presidente delle penne nera di allora era l'indimenticabile Mario Morotti. l'ANTONIO BUELLI COL NAÈT Cosa c'è di meglio che una gita su "Naèt", la classica barca dei pescatori del Sebino, per le famiglie Buelli e Capoferri? Una fotografia metà anni cinquanta scattata ai Lazzarini che ci riporta ad un tempo passato, quando bastava poco per divertirsi ed anche una gita in barca era attesa e portava allegria. Nella foto da destra: Buelli Virginia con in braccio il figlio Capoferri Antonio, al centro seduto il marito Capoferri Faustino e a sinistra ai remi Buelli Antonio padre di Buelli Virginia. BEN 32 ALUNNI IN UNA CLASSE TUTTI MASCHI! ANNO SCOLASTICO 1968-69 Classe 3^ - Maestra Delfina Bolis Brignoli 4^ fila in alto da sinistra: Belotti Sergio, Biraga Raffaele, Busi Antonio, Galizzi Luigi, Gritti Eugenio, Bonassi Giuliano, Belotti Guido, Marini Giuseppe e Bellini Mino. 3^ fila da sinistra: Biraga Francesco, Pretto Marco, Mussinelli G.Pietro, Cancelli Roberto, Alari Giovanni, Cadei Marco, Danesi Giovanni, Ruggeri Antonello e la maestra Brignoli. 2^ fila da sinistra: Consoli Piero, Morotti Antonio, Bettoni Giuseppe, Dossi Pierluigi, Dossi Claudio, Carminati Giuseppe, Volpi Mario e Pagani Francesco. 1^ fila da sinistra: Marini Pierluigi, Duci Walter, Benigna Livio, Barcella Silvio, Belussi Domenico, Mazza Tullio e Cadei Paolo. 48 - IL PORTO OTTOBRE 2014 COME ERAVAMO ANNO SCOLASTICO 1973-74 CLASSE III MEDIA GIOCHI DELLA GIOVENTÙ La foto è stata scattata al campo sportivo di Sarnico in occasione dei giochi della gioventù del 1974. Sul podio i vincitori delle gare di salto in alto: Mario Giudici e Monica Ramella. Ai loro piedi gli altri partecipanti ai giochi. Si riconoscono da sinistra: Mino Bellini, Mario Andreoli, Claudio Bonzi, Francesco Roberti, Marco Sacella , Mario Alberti, Liliana Mussinelli, Graziella Mussinelli e Monica Bellini. Da notare l’abbigliamento ordinato e dignitoso delle ragazze quattordicenni di 40 anni fa (grembiule nero e calzettoni al ginocchio). Oggi questo ci fa un po’ sorridere ma ci si chiede: era meglio allora o la moda piuttosto disinibita delle quattordicenni odierne? "A SICURA MEMORIA" Così titola l'attestato d'onore ricevuto da Luigi Buelli (Gino CÜseta - padre di Domenico Buelli) che prosegue: "che ricoprì di gloria consacrando ancora una volta l'eroico valore alpino". Ecco una fotografia veramente "storica" del 1939 che ritrae un ben noto personaggio che sfila davanti alla "Divisione Alpina Tridentina" in procinto di partire per l'Albania. Il terzo davanti da destra è Luigi Buelli classe 1916, che dopo l'Albania fu inviato in Russia dal luglio 1942 al marzo 1947. Tornarono solamente in sette. Quanto ci sarebbe da dire a commento di questa fotografia! QUATTRO GENERAZIONI DI BELUSSI L'età tra il bisnonno Angelì Belussi, che è il più vecchio e Riccardo che è il più piccolo, abbraccia circa 85 anni di storia. E in mezzo nonno Luigino e papà Michele. Guardando questa foto non possiamo non pensare che la famiglia tradizionale, nonostante sembri travolta dal cambiamento, rimane ancora un punto di riferimento importante, un “pilastro portante” della struttura sociale, contenitore delle nostre relazioni più significative, delle nostre emozioni, dell’identità che ci siamo costruiti e del presente, passato e futuro della nostra storia. IL PORTO OTTOBRE 2014 - 49 EVENTI a cura della COMMISSIONE BIBLIOTECA BIBLIOTECA COMUNALE: INCONTRO CON L'AUTORE Il ciclo si apre Mercoledì 5 Novembre alle ore 20.30 con Luca Tom Bilotta, giornalista bergamasco che propone il giallo: “The Orange Hand”. Si tratta di una storia che tiene in sospensione fino alla fine in cui il giornalista Joe Briganti si troverà a fare i conti con un'organizzazione segreta che vuole combattere contro il business delle case farmaceutiche. Un romanzo che sicuramente sarà apprezzato da chi non ha paura delle storie forti. Il 15 Novembre alle ore 17.30 sarà la volta di Sergio Casella, manager che con il suo best seller “La Morale Aziendale”, presenterà la sua idea rivoluzionaria di “lavoro” ossia dove operaie persone non sono solo numeri e la felicità è alla base di un buon rendimento lavorativo. La nuova Commissione Biblioteca inaugura il suo mandato con una serie di appuntamenti imperdibili in cui verranno presentati autori emergenti che, con i loro libri, creeranno occasioni di dialogo trattando tematiche differenti e stimolanti adatte ad ogni tipo di pubblico. NEOLAUREATA ELENA PEZZINI Concludiamo il 29 Novembre alle ore 17.30 in compagnia di uno scrittore poliedrico come Livio Gambarini. “Le Colpe dei Padri” non risparmia né le crudeltà né le ingiustizie del Medioevo, toccando temi che vanno dalle congiure di palazzo agli intrighi politici, dal confronto tra potere spirituale e temporale all'inquisizione. Con questo tris variegato di autori, vi aspettiamo numerosi presso la Pinacoteca Gianni Bellini in via San Paolo 8 a Sarnico. a cura della REDAZIONE La nostra concittadina Elena Pezzini si è brillantemente laureata il 16 ottobre scorso in Medicina e Chirurgia presso l'università degli studi di Brescia. Il titolo della tesi discussa davanti alla commissione è stato: "Accuratezza diagnostica delle biopsie ex vivo nelle neoplasie renali". Cara Elena, questa splendida Laurea ha dimostrato che le speranze di mamma Lauretta Cadei e papà Samuele, che hanno sempre creduto nelle tue capacità e nella tua determinazione, erano ben riposte. Parenti ed amici si congratulano con te per il prestigioso traguardo raggiunto. Anche la redazione de "il Porto" si congratula con te. All'inizio il tuo percorso di studi sembrava una scalata ad una montagna impervia, quanti sacrifici per raggiungere la vetta ma adesso finalmente ce l'hai fatta e ti sei laureata, quindi goditi questi meritati momenti di gloria cara dottoressa e tanti auguri per il tuo futuro. 50 - IL PORTO OTTOBRE 2014 a cura di CIVIS EVENTI ZANCHI GIUSEPPE SCATTI D'ARTISTA Ogni comunità ha l’obbligo morale di conservare la propria memoria storica e di trasmetterla alle generazioni future. Se è importante recuperare e conservare documenti del passato, è altresì fondamentale raccogliere e archiviare le testimonianze di oggi. Nella ricostruzione della civiltà del XX secolo la fotografia è stata un modo per veicolare informazioni in modo diretto. Creare un archivio di immagini fotografiche, ampliarlo ed aggiornarlo, è altresì un modo anche per appassionare alla storia locale tutti i cittadini e non solo gli storici». Così il prof. Salvatore Tancredi, coordinatore del gruppo culturale “Ricerca Storica” ha commentato, nel corso delle pre- miazioni di domenica 12 ottobre, le finalità del concorso fotografico “La valle di Adrara: volti, paesaggi, ambienti” giunto alla XII edizione e che, mai come quest’anno, ha visto aumentare il numero dei partecipanti ed allo stesso modo la qualità degli scatti presentati. «La qualificata giuria presieduta da Luigi Vezzoli e composta da Luciano Bertazzoli e Giulio Vezzoli, tutti coinvolti a vario titolo nel mondo della fotografia - ha detto Paolo Paris, presidente del sodalizio - ha avuto il suo bel daffare nel selezionare le tre foto vincitrici del concorso: notevole è stata infatti la qualità intrinseca delle fotografie ed il messaggio ad esse correlato tant’è che si è dovuto ricorrere ad alcuni premi speciali». Vincitore è comunque risultato Giuseppe Zanchi di Sarnico con il suo scatto “San Rocchino”, al secondo posto la fotografia “Torrente Guerna” realizzata da Francesco Fogazzi di Gussago che ha preceduto Pasquale Vicini di Palazzolo S.O. (ma originario di Adrara), che ha presentato la fotografia “Mascherpinga”. Premi speciali a: Fabio Perego, ancora a Giuseppe Zanchi, Marco Bianchetti, Francesco Riva e Paolo Paris. La motivazione per il premio assegnato è la seguente: "Due chiese che si guardano, di cui una in primo piano illuminata dal sole e l'altra immersa nella nebbia, danno alla fotografia una sensazione di tridimensionalità". IL PORTO OTTOBRE 2014 - 51 NELLA CASA DEL PADRE ANAGRAFE a cura dI ROSALIA MODINA E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate. (Apocalisse 21, 3-4) 40 Marchesi Caterina di anni 83 Deceduta l’1.09.2014 41 Silini Natalino di anni 73 Deceduto il 02.09.2014 43 Manganelli Carlottina di anni 89 Deceduta il 06.09.2014 44 Mussinelli Antonio di anni 89 Deceduto il 28.09.2014 "Nulla si crea nulla si distrugge, ma tutto si trasforma" (A.Lavoisier) Gianni, grazie per averci aiutati a capire che tutto può essere rivisto e stravolto, e che adagiarsi nelle certezze non è il modo di andare avanti. Nucleo Protezione Civile Sarnico 42 Gnan Anna Agata di anni 89 Deceduta il 03.09.2014 Gianni Carminati ( 21/06/1943 - 06/11/2011) Ricordo di Gianni nel terzo anniversario della morte IL PORTO OTTOBRE 2014 - 53 ANAGRAFE RINATI ALLA VITA DELLA GRAZIA 19 Bonomi Vanessa di Marco e di Pirrello Giovanna Nata a Brescia il 13.05.2014 Battezzata in questa Parrocchia il 14.09.2014 Padrino: Bonomi Stefano 20 Mora Michael di Umberto e di Cotelli Silvia Nato a Brescia il 18.06.2014 Battezzato in questa Parrocchia il 14.09.2014 Padrini: Mora Pietro e Facchinetti Carmela 21 Pezzini Giorgio di Lorenzo e di Tasca Gloria Nato a Brescia il 27.07.2014 Battezzato in questa Parrocchia il 14.09.2014 Padrini: Pezzini Riccardo e Toccagni Paola 22 Calvi Francesco di Matteo e di Zanini Elena Nato a Mantova il 24.04.2014 Battezzato in questa Parrocchia il 14.09.2014 Padrini: Zanini Paolo e Calvi Sabina 23 Carminati Giorgio di Enrico e di Pagani Nicoletta Nato a Brescia l’11.07.2014 Battezzato in questa Parrocchia il 28.09.2014 Padrini: Pagani Angelo e Pagani Milena 24 Poli Martina di Gian Battista e di Bonardi Alessia Nata a Seriate il 02.06.2014 Battezzata in questa Parrocchia il 28.09.2014 Madrina: Bonardi Manuela Dal Vangelo secondo Giovanni. 3, 1-6 «Se uno non rinasce, non può entrare nel regno di Dio». 25 Foresti Fabio di Matteo e di Tabai Stefania Nato a Bergamo il 29.06.2014 Battezzato in questa Parrocchia il 28.09.2014 Madrina: Foresti Stefania Laura 54 - IL PORTO OTTOBRE 2014 26 Foresti Alessia di Giuliano e di Gritti Sara Nata a Bergamo il 26.05.2014 Battezzata in questa Parrocchia il 28.09.2014 Madrina: Gritti Francesca Dal peccato è venuta la morte, e il peccato stesso è logorio della vita, fino al suo triste sfacelo. Il Battesimo è invece l'alba radiosa di una vita nuova: un'alba aperta al luminoso meriggio della vita eterna. SPOSI ALL'ALTARE ANAGRAFE 12 Melville Gregory dalla Svizzera con Droz Noémie dalla Svizzera Data del Matrimonio: 20.09.2014 Testimoni Gael Pitarella, Urscheler Hélène 13 Bellini Franco Via Manzoni, 16 con Imberti Francesca via Mons. Bonassi 19/L Data del matrimonio: 27.09.2014 Testimoni Bellini Elisa, Pezzini Giorgio, Imberti Michele, Paris Chiara NOZZE D'ORO per i coniugi Gottardi Battista e Bonardi Rosa Nel giorno dei festeggiamenti per il sessantesimo di professione di fede della zia suor Giuliana, hanno celebrato i 50 anni di matrimonio. Residenti a Capriolo, i coniugi hanno sempre avuto un rapporto privilegiato per la nostra cittadina nella quale Rosa è nata e ha vissuto prima di sposarsi. A loro vada il nostro messaggio di augurio: "Avete raggiunto una meta importante ma il traguardo è ancora lontano. Auguri" IL PORTO OTTOBRE 2014 - 55 I BRAGHÍ - AL SECOLO LA FAMIGLIA MUSSINELLI Da sinistra Giuseppe, Giacomo, Biagio (Gaina), Gino, Biagio, Mosè e Angiolina Pompiglio
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