Da pagina 2 de L'UNIONE SARDA del 11 Febbraio 1948 IL “COLPO” PIU' TEMERARIO CHE SIA MAI STATO COMPIUTO IN SARDEGNA Due morti ed un ferito per una rapina di 18 milioni Tutto il bottino in danaro contante – Una guardia di miniera ed un carabiniere uccisi – Lancio di ordigni e sparatoria prima dell'assalto Attesero che le ombre calassero giù dai monti di Arbus per attuare quel disegno criminoso che avevano preordinato e studiato nei minimi particolari. E nella penombra della notte incipiente di lunedì agirono di sorpresa. Sbucati improvvisamente dinnanzi alla sede della direzione delle miniere di Ingurtosu, non meno di quindici individui scaricarono le loro armi e concentrarono un nutrito lancio di ordigni esplosivi verso il caseggiato. Le guardie preposte alla vigilanza non ebbero il tempo di rendersi conto di quanto avveniva intorno a loro tanto fulminea fu l'azione degli assalitori. Risposero al fuoco ma ben presto le loro armi tacquero. Fu allora che cinque individui penetrarono nei locali passando sul cadavere del capoguardia di miniera Vincenzo Caddeo e insaccarono la somma destinata alle paghe del personale operaio, circa 18 milioni di lire. Fuggirono poi davanti agli occhi della guardia di miniera Uccheddu Salvatore, ferito nel breve conflitto, mentre richiamato dal fragore delle detonazioni, accorreva il carabiniere Speranza Giulio di Francesco, il quale sebbene avesse intuito il pericolo che correva, non ebbe un attimo di esitazione e imbracciò il fucile deciso ad affrontare i malviventi. Uno di essi, appostato, sparò proditoriamente un colpo di fucile da pochi metri e lo ferì gravemente. Un altro carabiniere, Buttuli Leonardo, giunto sul luogo del delitto, mitra alla mano, tentava ancora di contrastare la fuga ai rapinatori che però riuscivano a disperdersi nell'oscurità della notte. Il carabiniere Speranza Giulio, trasportato d'urgenza all'ospedale, è deceduto. Stasera ad Arbus avranno luogo i funerali delle due vittime. Interverranno le principali autorità della provincia. Da pagina 2 de L'UNIONE SARDA del 12 Febbraio 1948 Solenni funerali alle vittime di Ingurtosu Nel pomeriggio di ieri, con la partecipazione di numerosa folla si sono svolti ad Arbus i funerali delle vittime nell'atto di banditismo compiuto ad Ingurtosu. Precedevano le salme del carabiniere Speranza e del capo guardia della miniera Caddeo un reparto dei carabinieri e la fan-fara della Legione. Seguivano numerose autorità tra le quali erano l'Ispettore regionale di P. S. comm. Sesse in rappresentanza dell'Alto Commissario, il gen. Cassini, comandante militare della Sardegna, il Sindaco di Cagliari avv. Crespellani, il Presidente della Deputazione Provinciale avv. Serra, il comandante la Legione Carabinieri col. Calderari, il Questore, il col. Tosi in rappresentanza del comando G. di F. , il giudice dr. Lauro in rappresentanza del Procuratore Generale della Repubblica, il Sindaco con il consiglio comunale di Arbus. Con la direzione delle Miniere di Ingurtosu, erano presenti tutti i minatori. Le popolazioni di Arbus e di Ingurtosu, con l'affettuosa partecipazione al funebre corteo hanno voluto dimostrare il loro profondo cordoglio per le due vittime del dovere. Continuano, frattanto, le indagini per assicurare alla giustizia gli autori della tragica rapina. Hanno pronunciato brevi e nobili discorsi funebri il Prefetto, il col. Calderari ed il sindacalista Giovanetti. Da pagina 2 de L'UNIONE SARDA del 15 Febbraio 1948 UNA TRACCIA PER LE INDAGINI 22 milioni e non 18 costituirono il bottino ad Ingurtosu Sembrò che il terreno avesse inghiottito, nella notte, gli autori del delitto di Ingurtosu quando i più animosi salirono sul costone che domina la conca, dopo che i rapinatori erano fuggiti, lasciando due morti sul terreno e portando con sé un bottino dovizioso. Sulle prime risultò che erano stati trafugati 18 milioni di lire. In seguito si doveva accertare che, in contanti, era stata sottratta una somma che si aggira sui 22 milioni di lire. Dei banditi non si trovò dunque quella notte nessuna traccia. Poi, nei pressi del monte Tintillonis veniva rinvenuto l'impermeabile del cassiere Cardia. Impermeabile usato con tutta probabilità per avvol-gere le banconote. Vicino ad esso si trovavano alcune cartucce. Le indagini si muovono ora su questa traccia. E' prevedibile si giungerà presto a risultati positivi.
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