Porto di Imperia, venti indagati per il crac

IL SECOLO XIX
riviera
SABATO
31 MAGGIO 2014
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L’INCHIESTA DEL PM BOGLIOLO È EMERSA DOPO LA SENTENZA DI FALLIMENTO DELLA SPA
Porto di Imperia, venti indagati per il crac
Bancarotta fraudolenta: spunta anche il nome del politico Silvano Montaldo
PAOLO ISAIA
IMPERIA. Venti indagati per bancarottafraudolentaperilcracdelPortodi
Imperia. Fra questi, il commercialista
e vicepresidente della Provincia di Savona, Silvano Montaldo.
E non sono (ancora) le conseguenze
del fallimento decretato dal Tribunale
lo scorso 20 maggio. Il provvedimento
è legato invece all’ammissione al concordato preventivo decisa dallo stesso
Tribunale il 30 agosto 2013. Quel tentativo di salvataggio poi naufragato davanti all’impossibilità di riempire la
voragine di milioni di euro lasciata dall’opera. Causata, secondo la Procura,
dalle decisioni di coloro che nel tempo
si sono avvicendati ai vertici della Spa.
L’inchiesta, scattata nell’autunno
2013, circa tre mesi dopo il decreto di
ammissione al concordato, coinvolge
infatti gli ex amministratori della società,alcunigiàsottoprocessoaTorino
per truffa. Dagli ex presidenti Pietro
Isnardi, Gian Franco Carli, Beatrice
CozziParodiePaoloCalzia,all’excomponente del Cda Roberto Rommelli,
attualevicepresidentedellaFondazione Carige, all’ex vice direttore Carlo
Conti. E quindi il costruttore Francesco Bellavista Caltagirone, e ancora
Andrea Gotti Lega e Delia Merlonghi,
ex amministratori di “Acquamare srl”,
fino ai commercialisti Davide Ferrari
e, appunto, Silvano Montaldo, presidente del collegio sindacale dal giugno
2008 all’aprile 2011, oltre che membro
del consiglio di amministrazione per i
cinque mesi precedenti.
Ma l’ipotesi di reato di bancarotta
fraudolentaverrebbecontestataanche
a Sergio Roggero, dirigente del settore
AffarilegalidelComunediImperia,nel
Cda dal giugno 2008 al dicembre 2009,
quando si dimise e al suo posto venne
nominato Rommelli, e a Marino Arimondi, ex consigliere comunale del
Pdl, nel consiglio di amministrazione
nel 2006. L’indagine, coordinata dal
pubblicoministeroAlessandroBogliolo,erarimastariservatafinoadoggi. Ed
è uscita allo scoperto proprio dopo la
PARLA IL VICEPRESIDENTE DELLA PROVINCIA
«NON SO DI COSA SIA ACCUSATO»
Finito sotto inchiesta forse per esser stato per cinque mesi, nel 2011, membro del cda
LAIGUEGLIA. Silvano Montaldo
cade dalle nuvole e afferma di non
saperenulladell'inchiestasulfallimento della Porto Imperia Spa, e
men che meno di un suo coinvolgimento nelle indagini.
Il vicepresidente della Provincia
di Savona e vicesindaco di Laigueglia si mostra comunque sereno,
anche se non sembra avere molta
voglia di parlare dell'argomento.
«Non è che non abbia voglia di parlarne, è che non saprei proprio cosa dire – afferma Montaldo - Ho
lettolanotiziasugliorganidiinformazione, e queste sono le uniche
cose che so di tutta questa vicenda,
quindi non so neppure se mi sia
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Andora: Val Merula (24 ore)- tel. 018280565.
zierebbe precise responsabilità sotto il
profilo penale e che inevitabilmente
confluirà nella relazione degli stessi
professionisti in qualità di curatori.
«La divergenza tra i dati esposti dalla
Porto Spa e la realtà dei fatti è palese»,
così avevano scritto Ferrari Loranzi e
AmbrosinialgiudiceOttavioColamartino,sottolineando «lasignificativadiscrasia emersa tra le posizioni debitorie indicate in contabilità al 30 agosto
del 2013 e le comunicazioni di precisazione del credito pervenute» agli stessi
commissari. In questo caso specifico,
nei conti presentati dalla Porto di Imperia mancavano all’appello oltre tre
milioni di euro. Somma assente anche
nelle carte depositate dai vertici della
Spaalmomentodichiederel’accessoal
concordato. L’inchiesta in corso del
pm Bogliolo, e quella “in pectore” del
procuratore Geremia, sembrano insomma destinate a diventare una sola.
Con conseguenze devastanti.
sentenzadifallimento,quandoilpmha
chiesto una proroga di altri sei mesi,
con relativa notifica agli interessati e
ad almeno altre sette persone. Tra cui
ci sarebbero alcuni professionisti che
hanno contribuito all’approvazione di
bilanci ritenuti perlomeno superficiali, come evidenziato successivamente
nella relazione dei commissari giudiziali della procedura di concordato
preventivo, Filiberto Ferrari Loranzi e
StefanoAmbrosini,oranominaticuratori fallimentari. Lo spettro della bancarotta fraudolenta apparso già nell’agosto 2013, contestualmente (e nonostante) all’ammissione al concordato preventivo, a questo punto, è
destinato ad assumere contorni più
netti proprio alla luce della sentenza
del20maggio.IlprocuratorecapoGiuseppa Geremia, il giorno successivo alla decisione del Tribunale, ha iniziato
ad esaminare la relazione dei commissari giudiziali. Materiale che eviden- Il porto di Imperia al centro di diverse inchieste: l’ultima è per bancarotta fraudolenta
contestato effettivamente qualcosa, né tantomeno che cosa. Mi pare
di avere letto che ci sono delle indaginiincorso,esecisonodelleindagini significa che la situazione è
ancora in divenire. Aspettiamo di
vedere l'evoluzione della vicenda,
di capire qualcosa di più. Comunque sono tranquillo come sempre,
perché non vedo quali responsabilità possano essermi contestate».
L'inserimento nel registro degli
indagati sarebbe legato ai ruoli ricoperti da Silvano Montaldo nella
società portuale.
Quello che per lunghi anni è stato considerato una sorta di plenipotenziario di Claudio Scajola Silvano Montaldo
quantomeno in questo spicchio di
Liguria, ha alle sue spalle una “militanza” di circa quattro anni nella
Porto Imperia, presiedendone il
collegio sindacale dal 2008 al 2011,
e in quella veste deve avere approvato e sottoscritto almeno tre bilanci.
Montaldo, però, sembra più propenso a pensare che tutto sia legato ad un ruolo ricoperto successivamente, e anche per un periodo
piuttosto breve. «Da quello che ho
letto mi pare che gli indagati siano
tutti componenti o ex componenti
del consiglio d'amministrazione
della Porto Imperia Spa, e io ho ricoperto quel ruolo per cinque o al
massimo sei mesi, nel 2011».
Una presenza nella cabina di comando, quindi, piuttosto breve.
Comemaiquell'esperienzaèduratacosìpoco?Forsehavistoqualcosa che l'ha indotta a farsi da parte?
«Molto semplicemente si è trattata di una questione di un carico
di impegni che stava risultando eccessivo – spiega Montaldo - Mi sonoresocontochenonriuscivoaseguire bene le cose, ad occuparmi
adeguatamente di questo mio ruolo, visto che gli impegni non mi
mancano, e così ho deciso di dimettermi e di fare spazio ad altre
persone che avessero più tempo da
dedicare a un ruolo così impegnativo.Tuttoqui,noncisonomotivazioni recondite di alcun genere».
L. REB.
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Centro, situato presso l’Azienda ospedaliera
Santa Corona di Pietra Ligure, comprende un
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una piccola folla e le diligenze in partenza per varie loca-
lità dell’entroterra e della costa .
(dal libro “Saluti da Savona” di
Astengo, Corvi, Rossi,Vitiello)