12 LA STAMPA GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO 2015 Primo Piano .47 . ECONOMIA Riforma della Camera di commercio Savona ottiene sede e forse presidente In via Quarda il Consiglio anche per Imperia e La Spezia. A Genova quello metropolitano Modifica votata dopo i tagli 1 Decisivo il decreto 90 del 2014 che ha ridotto drasticamente le risorse delle Camere di commercio con il taglio del 35% degli introiti del diritto annuale per il 2015, che salirà al 40% nel 2016 e al 50% nel 2017 1 I dipendenti delle tre Camere di commercio di Savona, La Spezia e Imperia sono 132 ma nei prossimi anni scenderanno a 118 per effetto del mancato turn over del personale che maturerà i requiisiti per la pensione ELENA ROMANATO SAVONA Entra nella fase concreta l’autoriforma delle Camere di Commercio liguri che oltre a quella dell’area metropolitana di Genova prevede una Camera di Commercio delle Riviere di Liguria - Imperia, La Spezia e Savona, con sede legale a Savona. La Camera delle Riviere di Liguria nasce con l’approvazione contestuale di tre delibere votate all’unanimità dai consigli camerali di Savona, La Spezia e Imperia che danno origine ad un unico soggetto giuridico. La delibera di Palazzo Lamba Doria è stata approvata nel consiglio di martedì ed il prossimo passaggio sarà la trasmissione al ministero dello Sviluppo Economico, che entro un mese nominerà il commissario ad acta, con il compito di curare il passaggio al nuovo consiglio camerale, composto da 30 membri più un rappresentante dei lavoratori, uno dei consumatori ed uno dei professioni- Luciano Pasquale sti, contro gli attuali 72 consiglieri delle tre camere. Il consiglio, nei sei mesi successivi, sarà poi chiamato a nominare, in due sedute diverse, la giunta che avrà fino ad un massimo di 11 membri (compreso il presidente). Il collegio dei revisori sarà di 3 membri; l’autoriforma si completerà entro il 2015. La sede della Camera delle Riviere di Liguria sarà Savona, una scelta dettata dal «peso» dell’ente camerale locale che conta il maggior numero di imprese (39 mila 44) rispetto ad Imperia (31 mila 800) e La Spezia (26 mila 389. Il personale sarà quello degli attuali tre enti, 132 dipendenti, che passerà a 121 nel 2018 (11 andranno in pensione). La Camera di Commercio Riviere di Liguria manterrà autonomia e caratteristiche operative locali con valutazione e redistribuzione delle risorse e delle varie specializzazioni dei territori e rappresenterà il 45,5% della popolazione, il 65,9% della sua superficie e il 47,4% delle imprese liguri (97 mila 223). Il processo di costituzione di un unico ente ha accelerato in seguito al decreto 90 del 2014 che ha ridotto drasticamente le risorse delle camere di commercio con il taglio del 35% degli introiti del diritto annuale per il 2015, che salirà al 40% nel 2016 e al 50% nel 2017. Luciano Pasquale è «indiziato» di diventare presidente della nuova Camera delle Riviere. LA REMACUT HA L’ESIGENZA DI STRINGERE I TEMPI “Bergeggi è la soluzione ideale ma abbiamo anche altre proposte” Un incontro con Reefer per verificare gli spazi di banchina e l’accesso al mare e la successiva presentazione del progetto esecutivo con i rendering all’Autorità Portuale. Remacut, società leader nella progettazione e produzione di macchinari per l’industria petrolchimica del Torinese da circa 80 milioni l’anno di fatturato ha fretta di chiudere la pratica dell’insediamento del nuovo impianto produttivo a Bergeggi, mentre ci sono proposte da parte di Genova e da una località del Nord-Est. La società aveva chiesto di spostarsi entro il 2014, ma alcuni rallentamenti nel- L’area destinata a Remacut l’iter delle pratiche burocratiche hanno allungato i tempi. «L’iter per l’insediamento a Bergeggi prosegue – dice Bruno Rosa di Remacut – ma stiamo ragionando a 360 gradi. Speriamo di chiudere la pratica in tempi brevi perché siamo già in ritardo». Per la produzione Remacut ha bisogno di accesso al mare, meglio se diretto e spazi ampi per la particolarità della produzione. Il progetto di Bergeggi prevede un capannone di 100 metri di lunghezza, in parte nel parcheggio sterrato e in parte sulle aree ora in concessione a Reefer, e tra i 23 e i 30 metri di altezza. «Ci era stata proposta anche l’area dell’ex Ocv – conclude Rosa – ma era problematica per l’accesso al mare mentre la soluzione di Bergeggi è quella migliore, che ci permette di avere l’accessibilità alla banchina». [E. R.] L’AUTHORITY VUOL COMPRARLO DA ORSERO: 23 MILIONI “Il Vio è indispensabile” Sì del Comitato portuale Fs astenute, no dei revisori Nuovo via libera ieri del Co- piattaforma multipurpose con mitato portuale all’operazio- un terminal ferroviario diretne di acquisizione della mag- tamente dal pubblico. «Entro gioranza delle quote del Vado giugno contiamo di procedere Intermodal Operator (Vio con l’operazione – spiega MiazSpa). Un passaggio che rical- za - in modo da essere operativi ca la delibera già varata nel entro fine 2017». I 23 milioni sosettembre scorso, nel quale no stati calcolati valutando il però l’Autorità portuale ha patrimonio immobiliare e modovuto inserire la dicitura biliare del Vio, il valore delle sull’«indispensabilità del- superfici e le prospettive di svil’operazione» richiesta dalla luppo. L’Autorità portuale da legge di stabilità. Il presiden- luglio prenderà in carico anche te dell’ente porto, Gian Luigi Miazza, potrà presentarsi alla trattativa dalla famiglia Orsero. Entro giugno potrebbe arrivare la cessione del 64% delle azioni, facendo arrivare l’Autorità portuale al 72%. Nel bilancio di via Gramsci sono L’Authority arrivare al 72% delle quote del Vio stati preventivati 23 milioni di euro come l’ex stazione ferroviaria merci investimento massimo. Ep- di Vado, arrivando a gestire pure non mancano le perples- l’intero tratto ferroviario dal sità. Alcune manifestate pro- porto di Vado allo scalo savoneprio ieri, dai revisori dei conti se di Parco Doria. che hanno ribadito il parere Entro la primavera la famicontrario (perché deve esse- glia Orsero dovrebbe arrivare re un soggetto pubblico come alla rinegoziazione del debito l’Autorità portuale a farsi ca- con le banche e la vendita del rico di un investimento di 23 Vio rappresenterà un tassello milioni di euro?) e dalle Fer- chiave. rovie che si sono astenute. Il consigliere di Vado RoberNei piani dell’Autorità por- to Cuneo, che aveva già pretuale il controllo del Vio sarà sentato un esposto alla Corte la chiave di volta per riorga- dei Conti, ribadisce: «Secondo nizzare il sistema logistico me la Port Authority non può dello scalo di Savona-Vado, procedere all’acquisto del Vio diventando un retroporto di perchè quei 23 milioni sono dimensioni adeguate per la soldi pubblici». [G. V.]
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