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Venerdì 8 agosto 2014
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Agrojazz agli Argonauti
RITMO, presenza scenica ma sopratutto tanta
energia al Porto degli Argonauti con la band
brasiliana Cidade do Reggae. Il gruppo si esibirà questa sera, a partire dalle ore 22, nella piazzetta del Porto, nell’ambito della rassegna Argojazz. Il progetto Cidade do Reggae è nato nel
giugno del 2011 grazie all’unione di musicisti
intenzionati a usare la musica come veicolo di
emancipazione e formazione per giovani svantaggiati e per trasmettere il messaggio positivo della musica reggae arricchita con il tipico
calore brasiliano. Lo spettacolo dei Cidade di
Reggae, ad ingresso gratuito, è una occasione
da non perdere per tutti gli amanti del genere
ed un appuntamento tra i più attesi della rassegna Argojazz.
Il cantante del gruppo brasiliano
Cidade do Reggae all’Agrojazz
Il ricordo di Del Zio
Un insegnante vero
L’opera di un grande uomo
nel libro di Damiano a lui intitolato
L’iniziativa, nel centenario della scomparsa
del Circolo Arci di Melfi, questa sera alle 18
di FRANCO CACCIATORE
La statua
in onore
del compinato Del Zio.
In basso
la copertina
del libro
di Salvatore Damiano
dedicato
a Floriano Del Zio,
definito
Soldato del diritto
MELFI – Nei giardini di via
Garibaldi, venerdì 18 alle ore
19, presentazione del libro
“Floriano Del Zio, soldato del
Diritto” di Salvatore Damiano
per i tipi di Libria. L’iniziativa
è dell’Arci e del Comune di
Melfi, con l’intento di commemorare il centenario della
morte del parlamentare, avvenuta il 1° febbraio 1914, passata sotto silenzio.
Il luogo è di
particolare importanza per
la presenza
del
monumento a Floriano Del Zio
che come si
legge nell’epigrafe fu
deputato al
Parlamento, senatore, patriota,
filosofo e
maestro. A
rinverdire
l’opera di
Del Zio,
Damiano
che dopo
essere
stato docente
nelle
scuole di Melfi è a
Firenze, dove insegna
Italiano e Storia, dedicandosi allo studio del
Novecento e la questione meridionale. E’ alla sua seconda fatica letteraria, avendo già pubblicato per Tarsia
nel 2010 “Abele Mancini filosofo,storico, poeta”. La pubblicazione si sofferma in particolare su Del Zio filosofo, assertore della scuola hegeliana
e il suo peregrinare in Italia
per affermare, a volte come
anticipatore, i principi filosofici a lui cari. L’insegnamento
a Napoli che lascia a malincuore quando è nominato professore di filosofia al liceo di
Cagliari, dove impone il suo
pensiero contro ogni forma
retriva del momento. Poi nel
1865 a Ferrara e mentre sta
per essere nominato docente
all’Università di Pisa, è eletto
deputato. Lascia con rimpianto l’insegnamento e accetta
l’incarico a malincuore anche
perché all’epoca non vi era
emolumento per i parlamentari. Sarà una vita di grandi
sacrifici che si protrarrà per
circa mezzo secolo, prima come deputato poi senatore, che
condurrà con grande dignità
e “austera povertà”. Fra le sue
battaglie quella della ferrovia
in Lucania che sosterrà per
circa 30 anni.
A Del Zio va ascritto anche il
merito di essere stato in prima linea per “la grande causa
dell’Unità d’Italia”, sin dagli
anni giovanili intessendo rapporti con Mazzini, per il quale
scrive su “Il Dovere” e Garibaldi. Sarà lui a proclamare l’Italia unita nella Cattedrale di
Melfi nell’agosto del 1860.
Proseguirà tale suo impegno
da parlamentare, perché Roma diventi Capitale d’Italia.
Purtroppo un tale personaggio, dopo gli entusiasmi
della prima ora, anno dopo
anno è passato nel dimenticatoio. Dalle colonne giornalistiche e con nostre pubblicazioni abbiamo cercato, non
raggiungendo in pieno il traguardo, di trarlo dall’oblio.
Sono cadute nel vuoto le sollecitazioni di apporre iscrizione
alla casa natia, di sostituire al
cimitero la semplice croce con
la scritta “Sen. Floriano Del
Zio” con una lapide che lo ricordi degnamente, di altra
iscrizione presso la stazione
di Melfi, quale “veggente della
leggenda della ferrovia Ofantina”. Inoltre non ha avuto attuazione l’intitolazione a Del
Zio dell’Istituto Tecnico Industriale. Per ultimo che si diano alle stampe i suoi numerosi manoscritti, che abbiamo
conferma trovarsi presso la
Scuola di Filosofia dell’Università di Roma. E’ comune
auspicio che la presentazione
del libro, curato da Damiano,
faccia da volano a ricordare e
onorare questo nostro concittadino.
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