Sintesi dei Pigmenti. Le operazioni da effettuare sono abbastanza semplici ma richiedono grande attenzione. Innanzitutto è necessario fare indossare agli studenti i mezzi di protezione (occhiali, guanti e camice) e fare osservare attentamente il laboratorio (ubicazione delle uscite di sicurezza, delle cappe, delle bilance, delle centrifughe, dei lavandini). Altre attenzioni riguardano: il prelievo dell’acqua distillata, il colore dei rubinetti (giallo per il gas metano; verde per l’acqua; grigio per il vuoto), i recipienti di recupero (uno per la vetreria rotta e uno per i residui chimici). Gli studenti vanno avvertiti delle norme di comportamento in laboratorio, che è necessario procedere ad una attenta pulizia del materiale che si usa (prima e dopo l’uso), che non bisogna venire a contatto con le sostanze chimiche e che occorre fare grande attenzione nell’eseguire le procedure in quanto i pigmenti sintetizzati possono “macchiare” le attrezzature di laboratorio con le quali vengono a contatto. L’attenzione e la pulizia sono quindi aspetti importanti per effettuare la sintesi dei pigmenti. I materiali occorrenti per le sintesi e le procedura da seguire sono descritte in apposite schede. Qui vengono trattati soltanto gli aspetti stechiometrici Bianco San Giovanni Giallo Cromo Violetto di cobalto As Blu di Prussia Bianco di Piombo Giallo Zinco Malachite Blu Egiziano Bianco fisso Arancio Cromo Verdigris Magnetite Giallo Cadmio Ocra Rossa Azzurrite Ferrofluido Giallo Cobalto Violetto di Cobalto P Smaltino Vanadato di Bismuto 1 Bianco San Giovanni - CaCO3 Chimicamente è un Carbonato di Calcio. Le sue origini risalgono al Medioevo. E’ considerato tuttora il bianco per eccellenza nella pittura ad affresco. Oggigiorno non è tanto usato come pigmento. Viene usato come ‘inerte’ per dar corpo ad alcuni coloranti organici. Nella sintesi vengono utilizzati due metodi. Metodo 1. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: CaCl2 + Na2CO3 → 2NaCl + CaCO3 Na2CO3 (solido bianco) CaCl2 (solido bianco) CaCO3 (solido bianco) Massa Molare= 105,99 Massa Molare= 110.99 Massa Molare= 100.09 g pesati = 5,3 pesati = 5,6 g Grammi ottenibili = 5,0 moli = g/ MASSA MOLARE= 0,050 moli = g/ MASSA MOLARE= 0,050 0,050 mol mol mol Nella preparazione vengono coinvolte le seguenti fasi: Dissoluzione dei sali in acqua La solubilità del cloruro di calcio è di 74,5 g in 100 mL di acqua. In soluzione acquosa gli ioni che formano un sale solubile si dissociano completamente: CaCl2 Ca2+ + 2ClLa solubilità del carbonato di sodio è di 21,5 g in 100 mL di acqua. In soluzione acquosa gli ioni che formano un sale solubile si dissociano completamente: Na2CO3 2Na+ + CO32Mescolamento delle soluzioni Una volta mescolate le due soluzioni saranno presenti nello stesso contenitore gli ioni Cl-, Na+, Ca2+ e CO32Reazione La reazione che si osserva è dovuta alla formazione di un solido. Gli ioni calcio si uniscono agli ioni carbonato per dare il carbonato di calcio che, essendo un sale scarsamente solubile, si separa dalla soluzione in forma solida. Si dice che “precipita”. Il carbonato di calcio precipita poiché il prodotto delle concentrazioni delle due specie ioniche che lo formano, presenti in soluzione, dà un valore superiore alla Kps del CaCO3. L’equilibrio di solubilità è rappresentato dalla reazione: CaCO3(s) = Ca2+(aq) e CO32-(aq) La costante di equilibrio è: Kps = [Ca2+] x [CO32-] = 3,3 x 10-9 Il valore della Kps è caratteristico di ogni sale. Un valore molto piccolo normalmente sta ad indicare una bassa solubilità del sale. Nel caso specifico le concentrazioni degli ioni in soluzione devono essere tali che il loro prodotto non può superare il valore della costante. Quando il prodotto è superiore, si osserva la formazione di un solido. Le concentrazioni degli ioni calcio e carbonato nelle soluzioni di partenza sono: soluzione di CaCl2 [Ca2+] = 0,50 M soluzione di Na2CO3 [CO32-] = 0,50 M Il volume totale della soluzione che si ottiene dopo il mescolamento è di 200 mL, quindi risultano le seguenti concentrazioni virtuali: soluzione finale [Ca2+] = 0,25 M [CO32-] = 0,25 M. Calcolando il prodotto fra i valori di concentrazione dei due ioni si ottiene: [Ca2+] x [CO32-] = 0,25 x 0,25 = 0,0625 2 Questo valore è ampiamente più alto del valore del prodotto di solubilità del CaCO3 (Kps a 25°C: 3,3 x 10-9). Si forma quindi il precipitato. Nella soluzione finale saranno presenti le seguenti specie: [Ca2+]= Kps½ = 5,7 x 10-5 M [CO32-] = Kps½ = 5,7 x 10-5 M [Na+] = 2 x 0,25 = 0,50 M [Cl-] = 2 x 0,25 = 0,50 M CaCO3 = 0,05 - 5,7 x 10-5 ≈ 0,05 mol. 0,05 x 100,9 = 5 g Metodo 2. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente serie di reazioni: Ca + 2 H2O Ca(OH)2 + H2 2 HCl + Na2CO3 2 NaCl + H2O + CO2 CO2 + Ca(OH)2 H2O + CaCO3 Na2CO3 (solido bianco) Massa Molare= 105,99 pesati = 8,5 g moli = g/ Massa Molare = 0,08 mol Ca (solido) Massa Molare = 40,08 Pesati = 1,4 g moli = 1,4/40 = 0,035 mol HCl 6M (soluzione) 30 mL moli=MxV=6x0,03=0,18 mol CO2 (gas) moli=0,052 mol Volume=0,08x22.6=1,8 L Ca(OH)2 Massa Molare= 74,09 moli= 0,035 mol CaCO3 (solido bianco) Massa Molare= 100,09 moli= 0,035 mol ottenibili 3,5 g Nella preparazione vengono coinvolte le seguenti fasi: Reazione del Calcio in acqua Il Calcio è un metallo reattivo e in acqua si ossida secondo la seguente reazione: Ca + 2H2O H2+ Ca2+ + 2 OHIn questa reazione si ha un trasferimento di elettroni e la formazione di un gas. Entrambi i fattori spingono la reazione a verificarsi. Ca Ca2+ + 2e2H2O + 2e- H2+ 2 OHI potenziali standard di riduzione delle due reazioni sono rispettivamente: E°= -2.866 V E°= -0.828 V Il potenziale standard della reazione è: 2,038 V La variazione di energia libera standard è: ΔG° = -nFE° = -2 x 96485 x 2,038 = -393273 J Vale la relazione: ΔG° = -RTlnKeq A 25°C si ha: ΔG° = - 8,31 x 298 x lnKeq = -393273 lnKeq = -393273 / (- 8,31 x 298) = 158.8 La costante di equilibrio è: Keq = e-ΔG°/ RT = 2,3158.8 = 9,3 x1068 . La reazione è quindi molto spostata a destra. L’idrossido di Calcio è poco solubile in acqua e si osserva la sua precipitazione (Kps=8 x10-6): Ca2+(aq) + 2 OH- Ca(OH)2(s) Formazione di diossido di carbonio (la nomenclatura corrente per questa molecola è anidride carbonica) Quando l'acido cloridrico giunge a contatto con il carbonato di sodio si osserva una forte effervescenza dovuta al liberarsi di un gas. La reazione fra l'acido cloridrico e il carbonato di sodio sviluppa infatti diossido di carbonio gassoso, secondo la reazione: 2HCl + Na2CO3 2NaCl + H2O + CO2 In effetti, poiché l’acido cloridrico è un acido forte, si ha la completa donazione del protone all’acqua, che funzione da base, secondo la reazione: HCl +H2O H3O+ + Cl3 Anche la successiva reazione è una reazione acido base dove l’acido è lo ione H3O+ mentre la base è lo ione CO32- : 2H3O+ + Na2CO3 2Na+ + H2CO3 + 2 H2O H2CO3 2H2O + CO2 Questa reazione avviene in quanto, oltre a formarsi acqua, si forma una sostanza gassosa che, abbandonando il sistema, spinge l’equilibrio a spostarsi a destra per produrre altra CO2. Reazione Il processo è descritto dalla seguente reazione complessiva: CO2 + Ca(OH)2 H2O + CaCO3 L’equazione descrive una reazione fra un gas e un solido. In effetti occorre considerare tutti gli equilibri presenti in soluzione. La CO2 è solubile in acqua (1,4 g per Litro) dando luogo ai seguenti equilibri: CO2 + H2O HCO3- + H3O+ HCO3- + H2O CO32- + H3O+ L’idrossido di calcio è parzialmente solubile. La sua solubilità a 25°C è di circa 0.17 g/100mL di acqua. Si è in presenza dell’equilibrio: Ca(OH)2(s) Ca2+(aq) + 2 OHLa reazione reale è quindi: CO32- + Ca2+ CaCO3 L'aumento dell’intorbidamento che si osserva nella soluzione è appunto dovuto al formarsi di CaCO3. Essendo il CaCO3 un sale molto meno solubile dell’idrossido di Calcio, si separa dalla soluzione in forma solida (“precipita”) spostando l’equilibrio dal Ca(OH)2 (Kps=8x10-6) al CaCO3 (Kps=9x10-9). Bianco di Piombo - 2PbCO3•Pb(OH)2 "La suonatrice di chitarra" (Jan Vermeer, 1672) Chimicamente è un carbonato di piombo(II) – idrossido di piombo(II) (2/1). E’ comunque noto anche con il nome di carbonato basico di piombo o dicarbonato diidrossido di piombo(II) o Biacca o Bianco d’Argento. E’ di origine artificiale. Ha un buon potere coprente. E’ sensibile a pigmenti contenenti solfuri, in quanto provocano la formazione di PbS, nero. E’ molto usato nella tecnica ad olio, per la rapida essiccazione, e nella tempera. E’ velenoso. Conosciuto fin dal IV secolo a.C., fu usato dai Greci e dai Romani e dal Rinascimento ad oggi. E’ stato il bianco più utilizzato nel IX secolo; in seguito è stato parzialmente sostituito dal Bianco di Zinco e nel XX secolo dal Bianco di Titanio. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: 3 Pb(CH3COO)2 + 3 Na2CO3 + H2O → [2PbCO3•Pb(OH)2] + 6 CH3COONa + CO2 Pb(CH3COO)2•3 H2O (solido bianco) Massa Molare= 379,33 Soluzione 0,5M V=40 mL moli = 0,040x0,5 = 0,020 mol Na2CO3 (solido bianco) Massa Molare= 105,99 pesati = 5,8 g moli = 5,8/105,99 = 0,055 mol 2 PbCO3•Pb(OH)2 (solido bianco) Massa Molare= 775,63 Grammi ottenibili = 5,2 g 4 La quantità massima ottenibile di 2PbCO3•Pb(OH)2 è pari a 1/3 delle moli di Pb(CH3COO)2 utilizzate: 0,020 x 1/3 = 0,0067 mol corrispondenti ad una quantità in grammi di 5,2 g (g = mol x Massa Molare = 0,0067 x 775,63). La solubilità di questo sale è di 1,6 mg/L Bianco Fisso - BaSO4 (Diva Severin - Cristiana) Chimicamente è un solfato di bario. E’ di origine naturale e artificiale. Ha scarso potere coprente ed è molto trasparente. E’ adoperabile in affresco, tempera e olio e è usato soprattutto come carica additiva per altri pigmenti. La sua origine è stata collocata nella seconda metà del Settecento. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: BaCl2 + Na2SO4 → BaSO4 + 2 NaCl BaCl2 ∙ 2H2O (solido bianco) Na2SO4 (solido bianco) BaSO4 (solido bianco) Massa Molare= 244,3 Massa Molare= 142,22 Massa Molare= 233,3 Soluzione 0.4M pesati = 2,85 g Grammi ottenibili = 4,7 g 50 mL = 0,020 mol moli = g / MM = 0,020 0,020 mol La Costante del prodotto di solubilità del BaSO4 è di 1.1·10-10. Un valore così basso assicura una buona resa di reazione. Giallo Cadmio – CdS (Giotto – il compianto sul Cristo morto) Chimicamente è un solfuro di cadmio. E’ noto anche con il nome di Giallo Brillante e di Giallo Aurora. Ha origine artificiale. Il colore è variabile dal giallo limone all’arancio a seconda della modalità di preparazione E’ Tossico (R45). Permanente e stabile alla luce, è resistente anche ad altri agenti atmosferici. Ha alto potere coprente e buona permanenza. E’ molto usato nella tecnica ad olio. Stromeyer scoprì il cadmio metallico nel 1817, ma la produzione del pigmento iniziò solamente nel 1840 a causa della scarsità del materiale. Usato anche oggigiorno. Se privo di zolfo in eccesso, è compatibile con la maggior parte dei pigmenti ad eccezione di quelli a base di rame e piombo La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: Cd(NO3)2 + Na2S → CdS + 2 NaNO3 Cd(NO3)2•4 H2O (solido bianco) Na2S (incolore) CdS (solido giallo) Massa Molare = 308,48 Massa Molare = 78,04 Massa Molare = 144,48 Soluzione 1M Soluzione satura 0,1 g/ mL Grammi ottenibili = 2,9 g 20 mL 20mL = 2,0 g 0,020 mol moli = 0,020 mol moli = 0,026 mol La Costante del prodotto di solubilità del CdS è di 7,9·10-27. Un valore così basso assicura un’alta resa di reazione che viene condotta con un rapporto stechiometrico dei reagenti. 5 Giallo Cobalto - K3[Co(NO2)6]•H2O (Alexandra Alessi – Windows 2 ) Chimicamente è un esanitrito cobaltato(III) di potassio – acqua (1/1). E’ noto anche con il nome di Aureolina e di Sale di Fischer. Ha un colore giallo oro brillante. E’ di origine artificiale. Ha medio potere coprente. Resistente alla luce a all’aria. Sensibile al calore, agli acidi e agli alcali. E’ tossico. Usato soprattutto nelle pitture ad acqua. I composti a base di cobalto e potassio furono scoperti da Fischer a partire dal 1848. Fu usato per la prima volta come pigmento dagli artisti nel 1852 a Parigi. Rimase in voga solamente per un breve periodo. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: Co(NO3)2 + 7 KNO2 + 2 CH3COOH → K3[Co(NO2)6] •H2O + 2 CH3COOK + 2 KNO3 + NO Co(NO3)2 • 6 H2O (solido rosso) Massa Molare = 291,03 Soluzione 0,3M 30 mL moli = 0,0090 mol KNO2 (solido bianco) Massa Molare = 85,10 pesati = 16,1 g moli = 0,189 mol CH3COOH (liquido; d=1,05) moli = 0,036 mol 0,036x60 = 2,1g 2,1 g = 2 mL K3[Co(NO2)6] •H2O (solido giallo) Massa Molare = 452,26 Grammi ottenibili = 4,1 g 0,009 mol E’una reazione di ossidoriduzione. Lo ione Co2+ perde un elettrone e si ossida a ione Co3+ Co2+ Co3+ + eLo ione NO2- acquista un elettrone e si riduce a ossido di azoto (II) NO2- + 2 CH3COOH + e- NO + 2 CH3COO- + H2O La reazione netta è: Co2+ + NO2- + 2 CH3COOH Co3+ + NO + 2 CH3COO- + H2O Dalla soluzione si separa il composto K3Co(NO2)6•H2O che risulta essere il sale meno solubile (Kps=1x10-12). Il pigmento si può preparare anche utilizzando il Nitrito di Sodio. Occorre però poi aggiungere alla fine un sale di Potassio (KCl). Giallo Cromo – PbCrO4 (Van Gogh - I Girasoli) Chimicamente è un cromato di piombo. E’ conosciuto anche col nome di Giallo di Roma o di Giallo di Parigi. Ha origine artificiale. E’ poco costoso e ha alto potere coprente. E’ chimicamente puro e stabile alla luce, anche se imbrunisce con l’invecchiamento. Può virare al verde per esposizione intensa alla luce solare o se miscelato con pigmenti organici. E’ molto usato nella tecnica a olio. E’ tossico (R49). I colori a base di cromo sono stati usati dal 1816 ma in maniera limitata. Nel 1820 fu scoperta una sostanziosa fonte di cromo in Nord America che, unita al basso costo e al buon potere coprente, portò ad una maggiore diffusione dei pigmenti a base di cromo. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: 6 Pb(NO3)2 + K2CrO4 → PbCrO4 + 2 KNO3 Pb(NO3)2 (solido bianco) Massa Molare = 331,2 soluzione 0,5M 20 mL moli = 0,010 mol K2CrO4 (solido giallo) Massa Molare = 194.19 soluzione 0,5M 20 mL moli = 0,010 mol PbCrO4 (solido giallo) Massa Molare = 323,19 Grammi ottenibili = 3,2 g moli=0,010 mol La Costante del prodotto di solubilità del PbCrO4 è di 1.8·10-14 . Un valore così basso assicura un’alta resa di reazione che viene condotta con un rapporto stechiometrico dei reagenti. Vanadato di Bismuto – BiVO4 Chimicamente è un ortovanadato di bismuto. E’ un pigmento di colore giallo verdognolo. In natura è presente in alcuni minerali ma che non hanno importanza pratica per la produzione industriale del pigmento. Viene quindi prodotto per via sintetica. Come impiego è utilizzato anche in sostituzione del Giallo Cadmio e del Giallo Cromo. E’ molto brillante, ha una buona stabilità e resistenza chimica. Una via di sintesi è quella che comporta un processo di precipitazione. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: Bi(NO3)3 + NH4VO3 + 2 NH3 → BiVO4 + 3NH4NO3 + H2O Bi(NO3)3 • 5 H2O (solido bianco) Massa Molare = 485.07 pesati = 0,58 g moli = g/ MM = 0.0012 mol NH4VO3 (solido bianco) Massa Molare = 116.99 Soluzione 0,015M in NH3 2M 80 mL moli = 0.0012 mol BiVO4 (solido giallo) Massa Molare = 323.92 Grammi ottenibili = 0,4 g moli = 0.0012 mol Arancio Cromo – PbCrO4 • Pb(OH)2 Renoir The Seine at Asnières Chimicamente è un cromato basico di piombo. È di origine naturale e fu utilizzato come pigmento dal 1809. Attualmente non è più prodotto. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: 4 Pb(NO3)2 + K2Cr2O7 +6 NaOH → 2 PbCrO4•Pb(OH)2 + 6 NaNO3 + 2 KNO3 + H2O Pb(NO3)2 (solido bianco) Massa Molare = 331,2 Soluzione 0,5M Volume=16 mL mol=0,008 K2Cr2O7 (solido arancione) Massa Molare = 294.19 Soluzione 0,4M Volume=5 mL mol=0,002 PbCrO4•Pb(OH)2 (solido arancio) Massa Molare = 564,4 Grammi ottenibili = 2,26 g 0,004 mol 7 Giallo Zinco – PbCrO4 • Pb(OH)2 Chimicamente è un cromato basico di zinco. È di origine artificiale. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: 2ZnSO4 + K2CrO4 + 2NaOH → ZnCrO4 · Zn(OH)2 + K2SO4+ Na2SO4 ZnSO4 · 7H2O (solido bianco) Massa Molare = 287,5 Pesati 6,6g mol=0,023 K2CrO4 (solido giallo) Massa Molare = 194.19 soluzione 0,5M 10 mL moli = 0,010 mol NaOH ZnCrO4•Zn(OH)2 (solido giallo) Massa Molare =40 Massa Molare = 280.7 Soluzione 6M Grammi ottenibili = 1,4g 3 mL 0,018 mol 0,005 mol Ocra rossa – Fe2O3 Chimicamente è un ossido ferrico o ossido di ferro(III). E’ di origine naturale, usato fin dall’antichità. E usato in tutte le tecniche. Il suo colore varia da rosso a giallo a seconda del grado di idratazione. L’ossido anidro è di colore rosso scuro ed è noto con il nome di Ematite. La sintesi del pigmento viene descritta dalle seguenti reazioni: Reazione di precipitazione: FeCl3 + 3NH3 + 3 H2O → Fe(OH)3 + 3NH4+ + 3ClReazione di Calcinazione 2 Fe(OH)3 → Fe2O3 + 3 H2O FeCl3 • 6 H2O (solido giallo) Massa Molare = 270,3 Soluzione 0,6M ; Volume utilizzato: 50 mL moli = M x V = 0,03 mol NH3 2M (soluzione acquosa) Massa Molare = 17 Volume utilizzato = 80 mL moli = M x V = 2 x 0,080 = 0,16 mol Fe(OH)3 (solido rosso bruno) Massa Molare = 106,85 moli = 0,030 mol Fe2O3 solido rosso Massa Molare = 159,7 Grammi ottenibili = mol x MM = 0,015 x 159,7 = 2,4 g La costante del prodotto di solubilità dell’idrossido ferrico è 1.1x10-36 Violetto di cobalto – varietà bluastra Co3(PO4)2 Monet: Il giardino di Giverny Chimicamente è un fosfato di cobalto. E’ di origine artificiale. E’ una polvere fine semitrasparente con scarso potere coprente. E’ stabile, costoso e velenoso. E’ incompatibile con pigmenti a base di rame e ferro. E’ adatto a tutte le tecniche, 8 anche se scarsamente utilizzato. I pigmenti violetti, compreso il violetto di cobalto, si svilupparono a partire dal 1859. Salvetat fu il primo che ne descrisse la sintesi. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: 3 Co(NO3)2 + 2 Na3PO4 → Co3(PO4)2+ 6 NaNO3 Co(NO3)2 • 6 H2O (solido rosso) Na3PO4 • 12 H2O Co3(PO4)2 Massa Molare = 291,03 Massa Molare = 380,17 Massa Molare = 366,78 Soluzione 0,3 M Pesati = 3,8 Grammi ottenibili = 1,8 50 mL moli = 0,010 0,005 mol moli = 0,015 mol O dalla reazione 3 Co(NO3)2 + 2 NaH2PO4 → Co3(PO4)2+ 2 NaNO3 + 2 HNO3 Co(NO3)2 • 6 H2O (solido rosso) Massa Molare = 291,03 Soluzione 0,3 M 50 mL moli = 0,015 mol Na2HPO4 • 2 H2O Massa Molare = 178,01 Pesati = 1,78 moli = 0,010 Co3(PO4)2 Massa Molare = 366,78 Grammi ottenibili = 1,8 0,005 mol Violetto di cobalto – varietà rossastra Co3(AsO4)2 Monet: Il giardino di Giverny Chimicamente è un arseniato di cobalto. E’ di origine artificiale. E’ una polvere fine semitrasparente con scarso potere coprente. E’ stabile, costoso e velenoso. E’ incompatibile con pigmenti a base di rame e ferro. E’ adatto a tutte le tecniche, anche se scarsamente utilizzato. I pigmenti violetti, compreso il violetto di cobalto, si svilupparono a partire dal 1859. Salvetat fu il primo che ne descrisse la sintesi. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: 3 Co(NO3)2 + 2 Na2HAsO4 → Co3(AsO4)2+ 4 NaNO3 + 2 HCl Co(NO3)2 • 6 H2O (solido rosso) Massa Molare = 291,03 Soluzione 0,3 M 50 mL moli = 0,015 mol Na2HAsO4• 7 H2O Massa Molare = 311,9 Pesati = 3,1 moli = 0,010 Co3(AsO4)2 Massa Molare = 454,64 Grammi ottenibili = 2,3 0,005 mol Verde Malachite – CuCO3•Cu(OH)2 Chimicamente è un carbonato basico di rame, ovvero un carbonato diidrossido di rame (II) o carbonato di rame(II) – Idrossido di Rame (II) (1/1). E’ noto anche col nome di verde di montagna o verde ungherese. E’ di colore verde bottiglia chiaro. E’ di origine naturale e artificiale. Resistente e stabile alle normali condizioni ambientali, ma sensibile ad acidi, basi 9 e calore. Usato in tutte le tecniche, ma con migliori risultati nelle tempere piuttosto che negli oli. Ottimo potere coprente. Chimicamente molto simile all’azzurrite. E’ forse il pigmento verde più antico conosciuto. E’ presente nei dipinti delle tombe egiziane a partire dalla quarta dinastia. La sintesi del pigmento viene descritta dalle seguenti reazioni: Cu(NO3)2 + 4 NH3 → [Cu(OH)2] → Cu(NH3)42+ + 2NO3Cu(NO3)2•3H2O (solido blu) Massa Molare = 241,6 Soluzione 0,5M V= 25 mL moli = VxM = 0,0125 NH3 (soluzione) Soluzione 1M Prelevati: 50 mL moli = 0,050 Cu(NH3)42+ (soluzione blu intenso) moli= 0,0125 mol 2 Cu(NH3)42+ + H2CO3 + 2H2O → [CuCO3•Cu(OH)2]+ 4 NH4+ Cu(NH3)42+ (soluzione blu intenso) H2CO3 (sol. satura; min 0,033M) moli= 0,0125 mol moli= 0,00625 mol Prelevati: 450 mL moli= 0,015 mol CuCO3•Cu(OH)2 (solido verde) Massa Molare = 221,12 Grammi ottenibili = 1,4 g 0,00625 mol o dalla seguente reazione 2 CuSO4 + 2 Na2CO3 + H2O→ CuCO3•Cu(OH)2 + 2 Na2SO4 + CO2 CuSO4•5H2O (solido azzurro) Massa Molare = 249,68 g pesati = 5 moli = g/ MM = 0,020 Na2CO3 (solido bianco) Massa Molare = 105.99 g pesati = 2,3 moli = 0,022 CuCO3•Cu(OH)2 (solido verde) Massa Molare = 221,12 Grammi ottenibili = 2,2 g 0,010 mol La solubilità del carbonato di rame è 1,5·10-4 g in 100 mL di acqua La solubilità dell’idrossido di rame è 1,7·10-6 g in 100 mL di acqua La solubilità del carbonato basico di rame è 5·10-7 g in 100 mL di acqua Verdigris – Cu(CH3COO)2•2Cu(OH)2 (Van Eyck - I Coniugi Arnolfini) Chimicamente è un acetato basico di rame, ovvero acetato di rame(II) – idrossido di rame(II) (1/2). Può cristallizzare in forma variamente idrata. E’ noto anche col nome Verde di Grecia e Verderame. E’ di origine sintetica. E’ velenoso. Ha buona resistenza alla luce, ma scarsa agli agenti atmosferici. Ha scarso potere coprente e tende a sbiadire o annerire se mescolato con pigmenti a base di solfuri. E’ usato in molte tecniche, soprattutto ad olio. E’ stato molto usato dall’antichità (Egizi, Greci e Romani) al XIX secolo, attraverso il Medio Evo, il Rinascimento e il Barocco. Nella sintesi si forma anche un acetato di rame neutro idrato [Cu(CH3COO)2 •H2O] (la presenza di acido acetico neutralizza l’idrossido di rame. L’acetato basico si forma esponendo rame metallico a vapori di acqua e di acido acetico in presenza di aria) La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente successione di reazioni: 10 4 CuSO4+ 6 NH3 +6H2O → [CuSO4 • 3 Cu(OH)2] + 3 (NH4)2SO4 NH3 CuSO4 • 3Cu(OH)2 (solido celeste) Massa Molare = 17 20 mL di una soluzione 3M moli = 0,005 mol moli = 0,060 mol Quantità stechiometrica 10 mL di una soluzione 3M moli = 0,030 mol Da evitare un eccesso di NH3 che porterebbe alla formazione dello ione complesso blu intenso [Cu(NH3)4]2+ solubile la cui costante di formazione è molto alta (5x1012). [CuSO4 • 3 Cu(OH)2] + 2 NaOH → 4 Cu(OH)2 + Na2SO4 CuSO4 •5 H2O Massa Molare = 249,68 pesati = 5 g moli = 0,020 mol CuSO4 • 3Cu(OH)2 moli = 0,005 mol Cu(OH)2 moli = 0,020 mol NaOH Cu(OH)2 (solido azzurro intenso) Massa Molare = 39,997 10 mL di soluzione 2M moli = 0,020 mol moli = 0,020 mol Quantità stechiometrica 5 mL di soluzione 2M moli = 0,010 mol 3 Cu(OH)2 + 2 CH3COOH → [Cu(CH3COO)2•2Cu(OH)2] + 2 H20 o Cu(OH)2 + 2 CH3COOH → Cu(CH3COO)2 + 2 H20 CH3COOH Massa Molare = 60 40 mL di soluzione 1M moli=0,040 mol Quantità stechiometrica 13,3 mL di soluzione 1M moli=0,0133 mol Quantità stechiometrica 40 mL di soluzione 1M moli=0,040 mol Cu(CH3COO)2 •2Cu(OH)2 (solido tendente al verde scuro) Massa Molare = 342,65 moli = 0,0067 mol = 2,28 g Cu(CH3COO)2 •H2O (solido tendente al verde scuro) Massa Molare = 199,5 moli = 0,020 mol = 4 g Si potrebbero ottenere 2,28 grammi di prodotto ma la resa complessiva della reazione è molto bassa (non superiore al 50%). La sua solubilità in 100 mL di acqua fredda è di 7,2g (20 g in acqua bollente) In effetti non si forma Cu(CH3COO)2 •2Cu(OH)2, ma si forma Cu(CH3COO)2 •H2O e la quantità massima ottenibile è di 4,4 g Azzurrite - 2CuCO3•Cu(OH)2 Natività e annuncio ai pastori, Giotto Chimicamente è un carbonato basico di rame ovvero un dicarbonato diidrossido di rame (II) o carbonato di rame(II) – idrossido di rame(II) (2/1). E’ noto anche col nome di Blu di Montagna o Azzurro della Magna. E’ di colore azzurro intenso. Di origine naturale minerale. Se viene macinato molto fine perde colore e potere coprente. E’ molto stabile alle normali condizioni ambientali ma tende a diventare verde per effetto dell’umidità e di altri agenti. E’ 11 usato soprattutto nella tempera su tavola e nella pittura murale. Chimicamente è molto simile alla malachite. E’ noto e è stato usato per tutta l’antichità fino al XVII secolo come il più importante pigmento blu. La sintesi del pigmento viene descritta dalle seguenti reazioni: Reazione di ossidoriduzione: 3Cu + 8HNO3 → 3Cu(NO3)2 + 2NO + 4H2O Cu (metallo) HNO3 65% Cu(NO3)2 Massa Molare = 63.55 Massa Molare = 63 d= 1,39 g/mL Massa Molare = 187,5 pesati = 3 g (14,3M) moli = 0,047 mol moli = g / Massa Molare = 0,047 V=15 mL mol moli = 0,21 Il potenziale standard di riduzione della coppia Cu2+/ Cu è: E°= 0,34 V Il potenziale standard di riduzione della coppia NO3-/ NO è: E°= 0,96 V Il potenziale standard della reazione è: 0,62 V La variazione di energia libera standard è: ΔG° = -nFE° = -6 x 96485 x 0,62 = -358924 J Vale la relazione: ΔG° = -RTlnKeq A 25°C si ha: ΔG° = - 8,31 x 298 x lnKeq = -358924 lnKeq = -358924 / (- 8,31 x 298) = 144,9 La costante di equilibrio è: Keq = e-ΔG°/ RT = 2,3144.9 = 8,5x1062 . La reazione di ossidazione del rame è quindi molto spostata a destra. Reazione di precipitazione 3Cu(NO3)2 + CaO + H2O + CO2 (atmosferica) → [2CuCO3•Cu(OH)2] CaO CO2 Massa Molare = 56,08 Massa Molare = 44,01 0,090 mol 0,0156 mol 5,5 g 0.35 L Questa reazione può essere descritta dalla seguente serie di reazioni: Reazione di neutralizzazione CaO + 2H+ → H2O + Ca2+ Reazione di formazione dello ione idrossido CaO + H2O → Ca2+ + 2OHReazione di formazione dello ione carbonato 2OH- + CO2 H2O + CO32- 2CuCO3•Cu(OH)2 Massa Molare =344,75 moli = 0,0156 ottenibili: 5,4 g Il pigmento si può ottenere in forma cristallina ma con resa molto bassa aggiungendo ad una soluzione satura di Na2CO3 una piccola quantità di una soluzione contenete ioni rame (2+). CuSO4 + 2Na2CO3 + 2H2O → Na2(Cu(CO3)2(H2O)2 + Na2SO4 Si forma un complesso blu intenso che lentamente sostituisce le molecole di acqua con gli ioni idrossido(1-) formando dei cristalli di azzurrite 3Na2(Cu(CO3)2(H2O)2 → 2CuCO3•Cu(OH)2 + 2Na2CO3 + 2NaHCO3 + 4 H2O Na2CO3 Massa Molare = 106 Soluzione satura 21,5g in 100 g di acqua Utilizzati 25 mL Moli= (21,5/4)/106= 0,051 mol CuSO4 •5 H2O Massa Molare = 249,68 Soluzione satura 32g in 100 g di acqua Utilizzati 2 mL Moli= (32/50)/249,68= 0,0026 mol 2CuCO3•Cu(OH)2 Massa Molare =344,75 moli = 0,0017 ottenibili: 0,6 g 12 Smaltino Co(SiO2)n Noto come vetro fin dal tempo degli Egizi, è un vetro silicato blu-cobalto. Il primo a parlarne fu Borghini nel 1584. Fu utilizzato come pigmento nel 1000 – 1200 sulle pitture murali cinesi. Utilizzato come pigmento nei dipinti dal 1500 al 1800, quando fu rimpiazzato dal Blu di Prussia. Lo Smaltino è amorfo, con particelle trasparenti e scarso potere coprente; deve essere quindi macinato non troppo finemente per poter essere usato come pigmento. In medium oleosi, ha la tendenza a formare depositi e strisce su superfici perpendicolari. Ha il vantaggio, d’altra parte, di essere molto stabile, se preparato accuratamente, poiché non viene attaccato dai principali agenti deteriogeni. Si utilizza meglio in medium acquosi o nell’affresco. La sintesi prevede un processo di fusione a 1160°C di una miscela di Quarzo o Silice, Carbonato di Potassio e un piccola quantità di Carbonato o di Ossido di Cobalto (II,III), e un successivo rapido raffreddamento della massa fusa per immersione in acqua fredda. Il vetro disintegrato viene omogeneizzato in un mortaio. Blu Egiziano CaCuSi4O10 Il blu egiziano è chimicamente conosciuto come silicato di calcio e rame (CaO·CuO·4SiO2). E' un pigmento usato dagli egiziani da migliaia di anni, ed è considerato il primo pigmento di origine sintetica. La parola "wedjet" in egiziano antico significa blu, e la stessa parola era usata per indicare l'occhio umano, così come l'Occhio di Ra. Conosciuto dagli Egizi, dagli Etruschi, dai Greci e dai Romani fu impiegato anche nel medioevo e nel rinascimento. Si ottiene dal riscaldamento a 860 °C della silice, malachite, carbonato di calcio e carbonato di sodio. Blu di Prussia - Fe4[Fe(CN)6]3 · nH2O (n=14) (Degas – prova di balletto) Chimicamente è un ferrocianuro ferrico ovvero esacianoferrato(II) di ferro(III). E’ noto anche con il nome di Blu di Berlino o Blu di Parigi. E’ di origine artificiale. E’ resistente ai normali agenti e agli acidi diluiti, ma è sensibile agli alcali. Ha scarso potere coprente. Non è particolarmente tossico, nonostante la presenza del cianuro. Non è usato negli affreschi. E’ il primo pigmento moderno preparato artificialmente. Fu ottenuto nel 1704 dal fabbricante di colori Diesbach in modo fortuito. Gli artisti iniziarono ad usarlo nel 1724 ed è tuttora molto utilizzato in virtù della sua non tossicità. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: 3 K4[Fe(CN)6] + 4FeCl3 + 14 H2O→ Fe4[Fe(CN)6]3 · 14 H2O + 12 KCl K4[Fe(CN)6]•3 H2O (solido bianco) Massa Molare = 422,38 Pesato = 1,4 g moli = 0,0033 mol FeCl3 • 6 H2O (solido giallo) Massa Molare = 270,30 Soluzione 2,7M 5 mL; moli = 0,0135 mol Fe4[Fe(CN)6]3 · 14H20 (solido blu intenso) Massa Molare = 1111,253 moli = 0,0011 ottenibili: 1,2 g 13 Questo pigmento tende molto a “macchiare” tutte le attrezzature con le quali viene a contatto. Spesso il semplice lavaggio non è sufficiente. Si può quindi ricorrere ad un lavaggio “chimico”. Se si utilizza una soluzione di NaOH, le macchie “scompaiono” in quanto Fe4[Fe(CN)6]3 reagisce per formare l’idrossido di ferro e lo ione [Fe(CN)6]2-che possono essere facilmente eliminati con un semplice lavaggio con acqua. Magnetite – Fe3O4 Chimicamente è un tetrossido di triferro. Il ferro presenta gli stati di ossidazione II e III: Fe2O3•FeO. E’ un pigmento che ha proprietà magnetiche. Per le sue proprietà è usato nei sistemi di immagazzinamento di informazioni magnetiche quali audio e video cassette, floppy disks, hard disks e nastri per computer. Le metodologie seguite per la sua sintesi porta alla formazione sia di materiale solido sia di una sospensione colloidale di nano particelle magnetiche (della dimensione di 10 nm) nota col nome di “ferrofluido”. I Ferrofluidi reagiscono a campi magnetici esterni consentendo un controllo della loro posizione. Le nano particelle magnetiche di Fe3O4 possono essere ottenute mescolando in soluzione basica soluzioni contenenti ioni Fe(II) e di Fe(III). Le particelle devono rimanere piccole e separate fra di loro affinché possano restare sospese nella matrice liquida. Si usano dei tensioattivi per prevenire l’avvicinamento fra loro delle nano particelle. I Ferrofluidi hanno proprietà affascinanti e mostrano dei “picchi” quando vengono sottoposti a un forte campo magnetico. Vengono utilizzati anche come lubrificanti e per la produzione di inchiostri magnetici. La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: 2 FeCl3+ FeCl2 + 8NH3 + 4H2O → Fe3O4 + 8NH4Cl FeCl3 • 6 H2O (solido giallo) Massa Molare = 270,30 Pesati = 2,7 g in 10 mL Soluzione 1M. 8 mL = 0,008 mol FeCl2 • 4 H2O (solido verdino) Massa Molare = 198.8 Pesati = 3,97 g in 10 mL Soluzione 2M. 2 mL = 0,004 mol NH3 1M (soluzione acquosa) Massa Molare = 17 Volume utilizzato = 100 mL moli = M x V = 1 x 0,100 = 0,100 mol Fe3O4 Massa Molare = 231,52 Grammi ottenibili = mol x MM = 0,004 x 231,52 = 0,926 g Indaco – C16H10N2O2 14 l nome IUPAC dell’Indaco è: 2-(1,3-diidro-3-osso-2H-indol-2-ilidene)-1,2-diidro-3H-indol-3-one. L'indaco è una sostanza blu di origine vegetale. Noto in Asia già 4.000 anni fa ( il suo nome deriva infatti dall'India, che ne era il principale produttore) e usato come colorante tessile in quanto è estraibile dal fusto di alcune piante tropicali del genere Indigofera ed in minor misura della pianta europea Isatis tinctoria. L'indaco è particolare perché, a differenza degli altri coloranti che con il tempo ingrigiscono, tende invece ad assumere una colorazione azzurro brillante. La sua prima sintesi fu realizzata nel 1882. Per soddisfare le esigenze del settore tessile, già nel 1897 incominciò la produzione su scala industriale dell’indaco di sintesi, che soppiantò nel giro di qualche decennio l’uso dell’indaco di origine naturale. Oggigiorno l’indaco è sempre largamente usato essendo il colorante tipico dei blu-jeans ed è tutto di origine sintetica (se ne producono, a livello mondiale, circa 17000 tonnellate all’anno). La sintesi del pigmento viene descritta dalla seguente reazione: 2 O2NC6H4CHO + 2 CH3COCH3 + 2NaOH → C16H10N2O2 + 2 CH3COONa + 4 H2O In effetti questa descrizione è rappresentativa della reazione globale. Tuttavia, la reazione avviene per stadi consecutivi e rapidi. Il meccanismo della reazione può essere sommariamente descritto dalle seguenti fasi: 1) Reazione di addizione al doppio legame carbonio-ossigeno 2) Reazione di condensazione 3) Reazione di ossido-riduzione tra due gruppi funzionali della stessa molecola 4) Reazione di frammentazione della molecola 5) Reazione di dimerizzazione O2NC6H4CHO Massa Molare = 151,08 Pesati = 2g moli = 0,013 mol C3H6O Massa Molare = 58 d= g/mL =0,791 ; V = 20 mL g=15,8; moli = 0,27 mol NaOH 2M Massa Molare = 40 V= 8mL moli= MxV= 2x0,008= 0,016 C16H10N2O2 Massa Molare = 262,27 moli ottenibili= 0,0065 mol g ottenibili: 1,7g 15
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