273 Anno 10 - n° 1 - Distribuzione Gratuita ATTUALITA’ KI S K ULTURA A INFORMAZIONE 18 Gennaio 2014 SPORT & TURISMO Marino Giuseppe C.so Italia, 96 - ACIREALE IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI L'ETNA DI NUOVO DA' SPETTACOLO. FORSE SALUTA IL 2013 E FA FESTA AL 2014 IN ARRIVO. I SICILIANI CONVIVONO CON IL MOSTRO BUONO, NE CONOSCONO LE IRREQUIETEZZE, GLI SBUFFI, LE IMPROVVISE COLLERE, I SUSSULTI, LE TREGUE, LE SONNOLENZE, IL PLACIDO TORPORE. GLI PIACE ESSERE SOLISTA, DARE SPETTACOLO, RICHIAMARE L'ATTENZIONE, INCUTERE TIMORE , FARSI AMMIRARE. FORSE ASSOMIGLIA AI SICILIANI, SOLITARI ARISTOCRATICI DEL MONDO? QUALE MONDO? QUELLO CHE NON C'E'. BUONANOTTE ETNA. ADDORMENTATI E NON TI ARRABBIARE. LE COSE IN ITALIA E NEL MONDO SI AGGIUSTERANNO. SOPRATTUTTO IN SICILIA. VEDRAI, LE STRADE DIVENTERANNO PULITE, LA DELINQUENZA FINIRA', I POLITICI NON RUBERANNO PIU', GLI OSPEDALI FUNZIONERANNO, I TRENI, QUELLI CHE VERRANNO, SARANNO VELOCI, IL PONTE SARA' FATTO E TUTTI VIVREMO FELICI E CONTENTI !!!!!!!!! ph Parrinello g.c. Lorenzo Marotta L’AUGURIO PIU’ BELLO PER IL 2014? … “LA COSA” Il “Natale in concerto” del Nastro Azzurro Il sogno …. Il coraggio del colore... e la gallina tornata in sulla via che ripete il suo verso…. L’usura del tempo spegne e smorza le fresche sembianze degli oggetti nuovi, però lascia la patina, che in poco tempo affievolisce la vivacità dei colori. Le cose antiche acquistano sempre questa fascinosa patinatura che dà all’oggetto una dissolvenza di luce ed ombra che attenuando la sua Cromaticità la rende più gradevole alla vista e ne rivela la sua antichità. Un centro storico quindi, come una moneta, deve avere la sua patina, diversamente il suo valore si dimezza. Nell’architettura il paramento murario necessita del colore che valorizza i volumi esaltando gli spazi nelle loro partiture. A proposito di “colore” chi non ricorda i famosi quadri del Pannini del Palazzo della Consulta al Quirinale con i suoi intonaci azzurri oppure le vedute di Gaspar Van Wittel (il padre di Luigi Vanvitelli) dove le architetture barocche sono esaltate dal colore delle superfici intonacate. Catania barocca aveva gli intonaci colorati con il metodo della scialbatura passandola sull’intonaco fresco. Oggi questi intonaci colorati sono stinti e spesso ripresi con toni grigi ed anonimi cromaticamente modesti che hanno travisato il timbro originale. Gli interventi di restauro spesso non sono rispondenti al valori cromatici d’origine come per esempio nel caso della cupola del capolavoro vaccariniano della Badia di S.Agata al Duomo. Acireale ripete pedissequamente gli errori altrui quando interventi senza cultura preparatoria e sensibilità artistica hanno uniformato paramenti murari ed aggetti calcarei dalla intelaiatura architettonica in unico colore. Esempi illustri: il restauro di Palazzo di Città negli anni settanta dove invece di ricorrere ai dettami del 1847, quando l’intonaco (vedi G.Gravagno la Loggia Giuratoria) era verde “pistacchino” ed hanno dato un intonaco (oggi ammalorato) di colore uniforme identico a quello della pietra calcarea degli stipiti scolpiti non facendo risaltare la vivacità compositiva della facciata. Peggio ancora l’intervento, sempre in piazza Duomo, del palazzo Costa Grimaldi dove i nuovi proprietari da buoni nordisti di tutta cultura non solo han dato un intonaco smunto ed incolore ma con lo stesso hanno colorato anche le cornici e gli stipiti di pietra calcarea comprese le paraste d’angolo con il risultato di appiattire tutto il prospetto. Adesso non contenti delle belle esperienze pregresse restaurando il Palazzo degli Studi hanno ripetuto lo stesso andazzo con risultato molto discutibile. Ma perché Acireale non si dota del “Piano del Colore” come è doveroso per un centro storico di pregio? Il piano del colore di Torino, in parte operante, ha restituito a Piazza Castello i suoi colori azzurri originali mentre non si comprende come una città come Acireale non si attiva in problemi che non incidono economicamente ma danno invece appetibilità all’arredo urbano e quindi consentire una piacevole e qualificata visione dei nostri valori architettonici. Le pianificazioni esecutive sono da tempo abortite, il “piano del colore” non esiste, nulla si produce per la riqualificazione del sistema urbano storico; forse il vecchio ed antico non produce quanto il vento del Nord della Città riesce purtroppo a deludere. Aldo Scaccianoce Via Vitt. Emanuele, 35 ACI S. ANTONIO A me e a Voi? La Salute, al primo posto. Senza quella non saremmo nemmeno qui a brindare all’anno nuovo. E poi, una "Cosa", la più bella ed importante che abbiamo e della cui utilità spesso non ci accorgiamo. Quella Cosa che mi è stata data dai Genitori, dai Maestri e anche da chi non c’è più e per moltiplicarla devo fare sempre tesoro dei loro preziosi insegnamenti ricevuti. Quella Cosa che mi continuano a dare copiosamente mia... moglie, i miei cari, gli amici veri e quelle persone che solo così dimostrano di volere veramente il mio bene. Quella Cosa che non ho tenuto per me, ma che ho dato a molti, rinnovandola a chi soprattutto ha dimostrato di meritarla e valorizzarla. Quella Cosa che sto donando anche adesso ad altri, anche se più giovani di me, correndo il rischio che non ne capiscano pienamente l'importanza. Quella Cosa per guadagnarmi la quale ho percorso molte strade, alcune faticosamente anche in salita; ne ho intersecate molte altre, incontrando solo così tanta bella e nuova gente; ne ho evitate alcune e sono immediatamente tornato indietro da altre, quando mi accorgevo che la stavo perdendo o c'era qualcuno, anche con modi suadenti non necessariamente violenti, che voleva rubarmela. Quella Cosa per la quale, certe volte, sulla strada mi sono sentito solo, ma poi non era così, perché c’era sempre la luce del buon Dio a guidarmi. Quella Cosa è la Libertà. Fondamento di autonomia, responsabilità ed imputabilità del nostro modo di pensare e di agire. Un’altra sfaccettatura, forse la più importante, dell’Amore che, come la Libertà, si deve dare e ricevere sempre e solo così si alimenta Accogliete più Libertà nel 2014 e regalatela anche agli Altri. Saro Faraci Uno splendido concerto, promosso dall’Istituto del Nastro Azzurro, comitato dame di Acireale, ha aperto il calendario degli eventi culturali organizzati in questo periodo natalizio nella Basilica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Acireale. Ad esibirsi è stato un eccezionale quartetto di giovani talenti: Davide Marano all’organo, Simone Michele Carpanzano al flauto traverso, Andrea Pappalardo alla tromba e il mezzosoprano Roberta Celano. “Natale in concerto” ha riscosso un ottimo successo di pubblico e critica. La serata, presentata da Valentina Marino, è stata introdotta dal presidente del comitato dame, Daniela Simon, che ha ringraziato il rettore della Basilica, don Salvatore Scalia, e salutato le autorità intervenute, ricordando, altresì, le finalità dell’Istituto del Nastro Azzurro. Vasto il repertorio di brani eseguiti nelle due parti in cui si è composto il concerto; brani di musica classica e di autori moderni: Adeste Fideles, Trumpet Voluntary (J. Clarke), Fantasia su “Norma” (Bellini-Andersen), Sul bel Danubio blu op. 314 (J. Strauss), Toccata e fuga in re minore (J.S:Bach), Pietà Signore (A.Stradella), Panis angelicus (C.Frank), Canone e giga in re maggiore (J.Pachelbel), C’era una volta il west (E.Morricone). Al termine del concerto i quattro giovani musicisti, lungamente applauditi dal pubblico, sono stati omaggiati con delle targhericordo. Guido Leonardi 2 Sabato 18 Gennaio 2014 AKIS Questi auguri sono giunti quando il giornale era in stampa … ci sembra doveroso, però, anche se il Natale è già lontano, riportare quanto ci invia il nostro caro amico Rosario Musmeci TEMPO DI AUGURI.. Tonino Bello è stato un prete scomodo, ancor più scomodo se si pensa che un certo mondo preferisce puntare il dito e assumere toni di scandalo per i pochi preti “comodi”, quelli che hanno rinunciato ad essere eroi (io in ottant’anni ho conosciuto un’infinità di preti, e di preti “comodi” non ne ho mai incontrati: sarà stata sfortuna [?], ma..).. Beh, niente “cartoline” e versi miei nel natio dialetto siciliano: per farvi i miei auguri questa volta “rubo” un pensiero a lui. Nella speranza che certe parole ci facciano bene. Auguri, tanti, di vero cuore. Rosario Musmeci Le Zone Franche Urbane: opportunità e sviluppo Questo il titolo dell’ importante e partecipato convegno organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Catania, la cui organizzazione è stata curata dal dott. Fabrizio Leotta dell’ADOCEC di Acireale che si è tenuto nei giorni scorsi nella sala convegni del Credito Siciliano. ZONE FRANCHE URBANE, ENTRO FINE GENNAIO 2014 IL BANDO PER LA SICILIA Quattro i comuni della provincia etnea coinvolti: Catania, Acireale, Giarre e Aci Catena In Sicilia sono state identificate diciotto “Zone Franche Urbane” (Zfu), cioè aree infra-comunali in cui si concentrano programmi di agevolazioni fiscali e contributive in favore di micro e piccole imprese. Quattro quelle individuate nella provincia catanese: Catania, Acireale, Giarre, Aci Catena. Si tratta di «uno strumento in grado di fornire fiducia, una micro leva di sviluppo, un’eccellente opportunità rispetto a cui i commercialisti possono svolgere ruolo importante, essendo punto d’incontro tra i vari interlocutori che operano nei territori interessati: Comuni, amministrazione finanziaria, Governo e imprese». Così il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (Odcec) di Catania Sebastiano Truglio è intervenuto lo scorso 13 dicembre in apertura del convegno sulle Zfu che - organizzato dallo stesso Odcec e patrocinato dai quattro comuni etnei – si è svolto nel Salone delle Adunanze della Direzione generale del Credito siciliano, ad Acireale L’esperienza delle Zone Franche Urbane è stata intro- dotta nella normativa francese nel 1996; in Italia si attende il momento del debutto effettivo, sul quale è intervenuto il dirigente generale del Dipartimento Sviluppo Economico dell’omonimo ministero Carlo Sappino: «Il decreto di concessione di agevolazioni, sotto forma di esenzioni fiscali e contributive in favore di imprese localizzate nelle Zfu, è in fase definitiva di emanazione - ha spiegato - si partirà dai primi giorni del 2014 con la pubblicazione dei bandi, entro fine gennaio si attende quello per la Sicilia. Considerando la previsione di un termine di 60-90 giorni per la presentazione delle domande, è ragionevole che entro i primi giorni di giugno ci sia la chiusura della graduatoria per i soggetti ammessi». Un passo importante in questa direzione è stato il protocollo d’intesa firmato lo scorso 12 dicembre dal sindaco di Acireale Nino Garozzo e dal direttore generale del Credito Siciliano Saverio Continella, per agevolare gli investimenti nella Zfu acese. «Il nostro Istituto – ha dichiarato Continella – ha voluto fornire un contributo a sostegno di iniziative meritorie come questa. Intendiamo infatti agevolare le imprese che vogliono investire in questi territori, avendo come unici criteri di selezione il merito e la bontà dell’iniziativa». «Il Credito Siciliano – ha aggiunto il direttore territoriale Sicilia est Santo Sciuto - vuole essere al fianco delle imprese per sostenerle con finanziamenti destinati a investimenti a medio o lungo termine, lavorando in sinergia con categorie professionali e associazioni di categoria». All’incontro – i cui lavori sono stati coordinati dal giornalista Giambattista Pepi –è intervenuto inoltre il vicesindaco di Acireale Mario Francesco Pavone, secondo cui «la firma del protocollo è un segnale di attenzione agli investimenti nelle Zfu, strumento forte per garantire una proiezione futura delle nostre attività produttive». Quali i profili soggettivi e oggettivi delle agevolazioni fiscali e contributive nelle Zfu? Quanto ai beneficiari, si tratta di imprese di micro e piccola dimensione, già costituite e regolarmente iscritte nel Registro delle imprese alla data di presentazione dell'istanza, nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali e che operano all’interno delle Zone franche urbane identificate in provincia. «È un’agevolazione importante – ha puntualizzato il consigliere Odcec di Catania Fabrizio Leotta – perché mette a disposizione un credito d’imposta, da utilizzare in compensazione ai fini Ires, Irpef e Irap, ai fini contributivi per i contributi sui dipendenti, oltreché ai fini Imu, nel caso in cui l’azienda sia proprietaria dell’immobile in cui svolge l’attività. È importante che l’azienda abbia almeno un’unità locale all’interno della Zfu e, per quanto riguarda l’agevolazione contributiva, che almeno il 30% risieda all’interno del Sistema Locale Lavoro interessato». Il quantum delle somme accordate dal governo nazionale e da quello regionale, si attesta intorno ai 184 milioni di euro, distribuiti tra le Zfu individuate in Sicilia. Nello specifico queste le cifre orientative, passibili di una riduzione del 10%: a Catania saranno destinati 19milioni e 500mila euro; ad Acireale 10milioni e 500mila euro; a Giarre 6milioni e 500mila euro; infine ad Aci Catena 9milioni e 400mila euro. Il contributo a favore di ogni singolo richiedente si aggira intorno ai 10-20 mila euro. Anche l’Agenzia delle Entrate avrà un ruolo in materia di fruizione delle agevolazioni: si occuperà infatti «della verifica della correttezza formale dell’agevolazione e della sua diffusione – ha sottolineato Mauro Farina, capo dell’Ufficio Tributi Direzione generale dell’Agenzia delle Entrate Sicilia – le modalità per poter usufruirne saranno basate sulla compensazione, cioè si potranno pagare meno tasse scomputando il credito che viene riconosciuto attraverso le Zfu». Presenti l’assessore alla Mobilità del Comune di Catania Rosario D’Agata, che ha comunicato l’assegnazione dei finanziamenti per la Zfu al quartiere di Librino e l’istituzione di un gruppo di lavoro in materia; il sindaco di Aci Catena Ascenzio Maesano, che ha sottolineato «l’attesa per questa significativa opportunità»; e il primo cittadino di Giarre Roberto Bonaccorsi, il quale ha auspicato «la stipula di un protocollo d’intesa anche con l’Ordine dei Commercialisti, con cui gli imprenditori si interfacceranno per partecipare al bando». ph Fabio Consoli Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame. I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi. I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza. (Tonino Bello, prete e poi vescovo, da “Auguri scomodi”) Associazione Culturale “Archimede” Nell’Aula Magna del Liceo Scientifico di Acireale il Presidente uscente Arcangelo Blanco apre l’assemblea dell’Associazione Culturale “Archimede” porgendo il saluto e il ringraziamento ai nu-merosi convenuti. Subito dopo presenta il nuovo Consiglio Direttivo, eletto nell’assemblea dei soci il 27 novembre c. n. nelle persone del Presidente Mario Pavone, del vicepresidente Franco Calì, la segretaria Angela Scalia, il cassiere Michele Russo, e i consiglieri Lina Paradiso e Nino Tosto, e il Di- rigente Scolastico Riccardo Biasco, ai quali porge un augurio di proficuo lavoro e, infine, ringrazia i membri del Consiglio Direttivo uscente, in particolare il Dirigente Scolastico per la sua attenzione e disponibilità per l’Associazione. Subito dopo prende la parola il Presidente Mario Pavone, che dà inizio all’apertura dell’anno sociale 2013-14 con il benvenuto e il saluto ai presenti. Subito dopo ringrazia i membri uscenti del precedente consiglio direttivo dal presidente Arcangelo Blanco al cassiere Alfio Leotta e al primo presidente dell’associazione Angelo Lizzio. Prosegue secondo l’ordine del giorno riassumendo tutte le quattordici attività culturali e ricreative svolte lo scorso anno e dopo elencando quelle in programma di questo anno sociale. In seguito la serata è allietata dall’artista il dott. Franco Pulvirenti, che, accompagnato dalla sua fisarmonica, ha riproposto molte canzoni siciliane riscuotendo sentiti applausi e complimenti da tutto pubblico presente. Infine, come di consueto, l’inaugurazione di quest’anno sociale si chiude con un cocktail ben ricco di tavola calda e dolciumi. L’ o p i n i o n e d i m A d Una ridda di nomi in qualche modo bruciati. Da Sebastiano Manzoni (noto per la scherma acese e regionale), a Scibilia (burocrate molto noto in città e nell’ambiente politico), da Santo Primavera all’assessore Calabretta ma ad oggi il centrodestra acese non riesce a trovare un candidato in grado di portarsi addosso la pesante eredità lasciata da dieci anni di amministrazione lottizzata della città di Acireale. Oggi sono in tanti che chiedono all’onorevole Basilio Catanoso di metterci la faccia e scendere in lizza per le prossime elezioni amministrative. Catanoso ovvero l’onorevole che di fatto ha amministrato la città , che ha messo uomini in ogni municipalizzata e in ogni posto di sottopotere oggi il suo elettorato chiede a gran voce un suo impegno diretto e una sua candidatura a sindaco. Ancora nulla ha deciso ma dalla frantumazione (visibile con la candidatura di Marcello Monaco e nascosta con i tanti malpancisti) il centrodestra può uscirne solo con l’autorevole candidatura dell’onorevole berlusconiano. Dal MSI ad AN a Forza Italia al PDL per tornare a Forza Italia il percorso politico acese e romano di Catanoso può continuare con la sua candidatura... La gatta frettolosa... Il problema non è semplice da analizzare in quanto investe il luogo “simbolo” della Città: il Palazzo sede del governo cittadino che da alcuni giorni (i giorni precedenti le festività di fine anno!)è stato chiuso con tavolato alla vista per “inizio importanti lavori di ristrutturazione”. Il consigliere comunale, dott. Ambrogio Bonaventura, ” atteso che trattasi di un intervento la cui delicatezza risulta di ogni evidenza, certamente di lunga durata” – così interroga il sindaco Garozzo e l’ass. ai LL.PP. –“ che interessa il cuore della Città, ma il cui progetto risulta assolutamente sconosciuto agli Acesi e al Consiglio Comunale che nulla sanno: sul progetto, sui lavori, sui tempi e modi, sui controlli …, sull’affidabilità e capacità tecniche dell’impresa …. su tutto quanto sarà oggetto di intervento …, “ e conclude “chiedendo di riferire in Consiglio”. La “paura”, usiamo una parola grossa, che possa succedere quanto è stato riscontrato negli ultimi lavori, grossi ed importanti lavori, relativi alla Villa Belvedere e al Palazzo degli Studi di via Ruggero Settimo, lavori che hanno fatto storcere il muso a tanti, preoccupa l’attento consigliere e parte della Città che, nelle sonnolenti passeggiate lungo le vie della Città si interroga, si interroga …. spesso non avendo assolute risposte dal Palazzo. Le elezioni comunali sono vicine e il sindaco ha tutto l’interesse (legittimo) di portare a compimento quanto iniziato … si teme, però, che “’la gatta frettolosa faccia i gattini ciechi”. <VENEZIA - Gondole e Pioggia scatto del 15/11/2013 selezione e pubblicazione VOGUE 09/12/2013 Una foto, e non è l’unica, di Carmelo Strano, pubblicata su VOGUE AKIS Sabato 18 Gennaio 2014 IL CULTO DI SAN SEBASTIANO AD ACIREALE Auspicato da tempo da S.E. Mons. Nino Raspanti, Vescovo della Diocesi di Acireale, si è svolto nella serata del 10 gennaio ultimo scorso, il primo Convegno sul culto di San Sebastiano nella splendida, antica chiesetta di via Vittorio Emanuele,risalente al secolo XV e dedicata al Santo Compatrono Acese. La manifestazione è stata voluta e realizzata dal Circolo dei Devoti del Santo, ospitato nei locali annessi allo stesso edificio religioso ed è stata armoniosamente articolata in diverse parti.Prima di tutto due relazioni frontali: una tenuta da don Giovanni Mammino,Docente di Storia Sacra presso gli Istituti Superiori Religiosi e Sacerdote militante presso la Chiesa Matrice di Aci Trezza, ha illustrato chiaramente al numeroso e qualificato pubblico con in prima fila le massime Autorità militari ed ecclesiastiche della città, l'identità, la posizione ed il valore simbolico dei Santi, quello reale del loro martirio ed il concetto di venerazione, di preghiera, di intercessione; in particolare il Docente si è soffermato sui fondamenti storici della vita e del sacrificio del martire Sebastiano. La seconda relazione, curata dalla prof. Pinella Musmeci, pubblicista e saggista, nota al pubblico acese per aver commentato per più di un decennio la Diretta della Festa del Santo Compatrono su Canale 9, ha offerto agli intervenuti notizie nuove ed inedite sull'inizio del culto nella città e sulla sua evoluzione nei secoli, a partire dalla "peste nera" del 1348, fino ai nostri giorni, seguendo fedelmente la storia e gli avvenimenti politici, economici ed artistici della cittadina acese. In contemporanea alle voci dei relatori la troupe di Postazione avanzata ha proiettato immagini relative alla figura del Santo e alle manifestazioni religiose della città e di tutti i devoti. La terza parte del Convegno ha dato spazio ad alcune testimonianze particolari in diretta ed è stata brillantemente condotta dalla prof. Donatella Sciacca, Membro del Comitato dei festeggiamenti in onore del Santo. Hanno parlato : il diciassettenne Andrea Patti, il signor Sebastiano Grasso, Presidente del Circolo dei devoti e il seniore Pietro Trovato, ; tutti e tre gli interventi sono stati ampiamente apprezzati. Il Vescovo ha concluso il Convegno con l'augurio che San Sebastiano ed il suo messaggio siano per sempre e non solo per un giorno ed impartendo la Santa Benedizione a tutti i presenti. Infine il Capo-vara, signor Grasso ha voluto ripristinare, sua sponte, una antica tradizione ed ha offerto dieci chilogrammi di "Biscotti con la Liffia" accompagnati da un prezioso rosolio artigiano locale. ph Fabio Consoli Giusi Benintende La scomparsa del cav. Orazio Vecchio, un testimone del XX secolo Lo scorso 19 dicembre, a pochi mesi dalla meta dei cento anni, si è spento il cav. Orazio Vecchio, nato ad Acireale il 13 maggio 1914 e vissuto a Linera, una vera e propria memoria storica del XX secolo. Egli, infatti, perse all’età di meno di tre anni il padre Giuseppe perché quest’ultimo morì dissanguato nella disfatta di Caporetto durante la prima guerra mondiale. La madre Maria si dimostrò forte e in grado di gestire una famiglia con i suoi cinque figli (4 maschi e una femmina) tra tante difficoltà che riuscì ad attenuare soltanto quando i suoi figli crebbero e poterono aiutarla. Il quartogenito Orazio, dalla mente sveglia e capace di memorizzare ed apprendere con grande velocità, non solo imparò le poesie e i poemetti dei poeti popolari e dei cantastorie dell’epoca, che ricordava e declamava fino a pochi giorni dalla dipartita, ma divenne uno dei migliori innestatori di viti e alberi da frutta, richiestissimo in tutto il territorio catanese. Negli anni 1934-36 svolse il servizio di leva a Zara in Dalmazia e fu trombettiere come bersagliere nel 9° Reggimento. Si sposò nel 1939 con Maria Raciti e nel 1940 nacque il figlio primogenito Giuseppe. Entrata in guerra l’Italia, il 1° giugno 1940 fu richiamato alle armi assieme al fratello Angelo (il primogenito Alfio fu esonerato quale orfano di guerra e l’altro fratello Rosario era malfermo di salute) e inglobato nel XII Corpo d’Armata; fu a Paternò, Raffadali (AG) e Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Riuscì a vedere il figlio con un brevissimo permesso speciale e poi durante qualche mese di congedo. Richiamato ancora una volta alle armi il 6 agosto 1941, fu incardinato il 23 agosto dello stesso anno nel 10° Reggimento Bersaglieri e il 14 novembre del 1942 dovette imbarcarsi a Palermo per la Tunisia dove in quel periodo c’era lo scontro tra gli Anglo-Americani e gli Italo-Tedeschi e non poté più abbracciare la moglie e il figlioletto, che rimasero da soli durante la guerra e i bombardamenti. Vi lascio immaginare lo stato d’animo di tutti e tre. Sbarcato a Biserta, fu coinvolto con il suo 10° Reggimento, comandato dal tenente Francesco La Fata, nello scontro durissimo tra i due fronti a Kef Zilia il 26 febbraio 1943. Durante l’attacco contro una munita postazione nemica, La Fata condusse i suoi bersaglieri ai limiti delle postazioni avversarie. Ci fu una strage, lo stesso tenente, ferito e col plotone ridotto ad un piccolo gruppo di eroici bersaglieri, continuò l’assalto all’arma bianca con lancio di bombe a mano, ma fu contrattaccato sul rovescio e sui fianchi fino a quando fu colpito mortalmente di baionetta alla bocca, al petto e alle spalle. Orazio e il fratello Angelo, in mezzo a morti e feriti gravi (il suo racconto di questi momenti tragici lo rimandiamo ad altro scritto), si salvarono miracolosamente in mezzo alle baionette nemiche, ma i bersaglieri superstiti furono presi prigionieri dagli Americani e assieme a tanti altri soldati italiani e tedeschi (ben 4957) furono deportati nel campo di prigionia dell’Utah, Salt Lake City-Ogden, negli Stati Uniti. Orazio con il fratello Angelo rimase lì fino all’inizio del 1946, molti mesi oltre la fine del secondo conflitto mondiale per lungaggini burocratiche e indisponibilità di navi per il rientro in Italia. Dopo circa un anno ai prigionieri italiani fu chiesto dal Comando americano se volessero dissociarsi dal fascismo; Orazio e il fratello si dissociarono e così trascorsero il resto della prigionia in semilibertà potendo anche lavorare all’interno del campo di Ogden. Arrivato a Napoli, tramite ferrovia arrivò fino alla stazione di Guardia Mangano. Giunto a casa e riabbracciati i suoi cari, dovette subito dopo recarsi a Palermo per le for- malità del congedo definitivo, che gli fu concesso senza alcun addebito in merito alle circostanze della cattura e al comportamento (ritenuto eccellente) durante la prigionia di guerra. Rientrato accanto alla moglie e al figlio, si adoperò subito per rimettere in sesto le proprietà della famiglia al fine di renderle di nuovo produttive e cominciò a lavorare senza risparmiarsi per rinsaldare l’economia locale facendo valere le proprie competenze professionali, specializzandosi quale innestatore con il corsi della CISL, sindacato a cui aderì e ne fu esponente locale nel settore agricoltura. Riusciva con le sue battute divertenti a tenere allegro il gruppo di lavoro e testimoniava come fosse possibile impiegare le proprie energie per la rinascita economica e morale del dopoguerra. Nel novembre del 1946 nacque il secondo figlio Giovanni. Tutto sembrava procedere per il meglio quando dovette affrontare una nuova emergenza provocata dal terremoto che colpì Linera il 19 marzo 1952: la sua casa fu tra le prime ad essere ricostruita e fortificata con il suo instancabile impegno. Fu sensibile alla solidarietà sociale e venne nominato componente dell’ECA (Ente Comunale Assistenza) partecipando altresì con fervore alle manifestazioni civili e religiose del suo paese. Fu anche candidato per la Democrazia Cristiana per il Consiglio comunale di Santa Venerina. Per i meriti acquisiti con la sua testimonianza di impegno per la ricostruzione post-bellica e per il rispetto delle istituzioni da sempre manifestato e trasmesso ai suoi figli, con il Decreto 27 dicembre 1987 del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, controfirmato dal Presidente del Consiglio Giovanni Gorìa, concernente gli Ordini Cavallereschi e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 luglio 1988, gli fu conferita l’onorificenza dell’ordine “Al merito della Repubblica Italiana”. Nel 2011, infine, fu insignito della croce al merito di guerra 19401943 dalla Regione Militare Sud nel corso di una cerimonia svoltasi nell’aula consiliare del Comune di Santa Venerina. Dopo un lunga vecchiaia serena, alimentata dai ricordi e dalla vicinanza di figli, nipoti e pronipoti, si è spento a seguito di una breve malattia. Chiunque lo conobbe ne ammirò la positività del carattere e la disponibilità ad aiutare mettendosi a disposizione di chi ne avesse bisogno. Il comune senso del decoro ... urbano Quanto sarebbe bella la nostra città se … “Il colore dà colore alla vita” è di certo una grande verità e ciò è ben chiaro alla sede catanese dell'associazione SiciliAntica che ha realizzato venerdi 27 Dicembre scorso un interessante convegno sul decoro urbano della città presso il Palazzo della Cultura di Catania. Il convegno ha dato conclusione ad un concorso rivolto a studenti o neolaureati in Architettura, Ingegneria Edile Architettura e Accademia di Belle Arti sul tema “Quanto sarebbe bella Catania se …” le facciate degli edifici del centro storico conservassero la loro uniformità e integrità anche rispetto alle coloriture dei prospetti. Nel corso del convegno gli interventi dei relatori hanno consentito di realizzare un quadro piuttosto ampio dello stato dell'arte su Catania e gli strumenti tecnico-urbanistici di cui la città si dota (dal Piano regolatore atteso ormai da più di quarant'anni -quello in vigore risale alla fine degli anni '60al Regolamento Edilizio in dirittura d'arrivo per il primi mesi del 2014). Non dimentichiamo che il nostro capoluogo è ricco di quartieri storici che hanno una loro validità artistica sia nelle singole costruzioni di pregio che nell'insieme del tessuto urbano (inclusi i tanti edifici minori) e costituisce un esempio di centro storico fortemente vissuto e come tale continuamente “manipolato” nel bene e nel male dagli abitanti. Tra gli interventi tecnici al convegno ricordiamo: l'arch. Rosanna Pelleriti, responsabile del Servizio P.R.G. e della pianificazione urbanistica di Catania; l'ing. Giuseppe Platania, vice presidente della Fondazione Ordine degli Ingegneri; l'ing. Alessandro Lo Faro, del Dipartimento di Architettura dell'Università di Catania; l'arch. Giuseppe Longhitano; l'arch. Di Blasi in rappresentanza della Soprintendenza. Attraverso le parole dei vari professionisti sono emersi notevoli spunti di riflessione sugli aspetti inerenti la realtà di un ambiente urbano “vivo” e pulsante che ovviamente necessita di strumenti efficaci per il mantenimento del decoro urbano e che possa essere rispettoso di un senso estetico gradevole: la proprietà individuale degli edifici si interseca strettamente con un concetto di proprietà indivisa tra i cittadini che riguarda le facciate degli edifici le quali danno il carattere complessivo della città e costituiscono il confine tra il privato (la proprietà privata) e il pubblico (la proprietà indivisa). Le cortine prospettiche che si vengono a creare nelle strade devono necessariamente riuscire ad avere un aspetto coerente all'età degli edifici e al loro stile e qui si innesta la problematica delle coloriture delle facciate degli stessi singoli edifici. Oltre ai grandi pannelli realizzati dai giovani professionisti partecipanti al concorso (i primi due pannelli premiati r a p p r e s e n ta n o rispettivamente la via Vittorio Emanuele illustrata dall'ing. Francesca Condorelli e la via Caronda dall'ing. Marina Brumini) nella mostra abbinata a concorso e convegno è anche possibile osservare altri pannelli con scatti fotografici di singole facciate di edifici catanesi realizzati dalla sede di Catania guidata dall'ing. Giambattista Condorelli. Tra queste immagini i visitatori della mostra ritroveranno “bollini” bianchi che rappresentano una coloritura adeguata e, purtroppo, “bollini rossi” con immagini di edifici deturpati in vario modo (coloriture inopportune, condizionatori, antenne paraboliche e non, addirittura corpi aggiunti in muratura). Naturalmente le riflessioni scaturite sulla realtà catanese sono facilmente estensibili a molte realtà siciliane inclusa Acireale che dimostra sempre poca attenzione alla cura e conservazione del proprio centro storico. Per una città che si fregia di avere una forte vocazione turistica è davvero contraddittorio non badare in modo opportuno anche all'integrità delle facciate che caratterizzano significativamente i percorsi turistici urbani della Sicilia. Non dimentichiamo che la bellezza e l'armonia costituiscono un valore aggiunto che può diventare discriminante nella scelta tra un posto e un altro e che i turisti, ma sicuramente tutti i cittadini, hanno il diritto di vivere in un luogo bello: La bellezza contribuisce a migliorare la qualità della vita nel suo complesso! ..altrimenti si rischia che le singole emergenze architettoniche e ambientali, pur notevoli, siano le “cattedrali in un deserto” costituito da un'accozzaglia di elementi trascurati o poco curati. Chiudiamo segnalando a tutti i cittadini, acesi e non, il network Decoro urbano (www.decorourbano.org) ricordato durante il convegno, tramite il quale è possibile segnalare direttamente ai comuni aderenti situazioni di problematiche legate al decoro urbano (ma anche gestione dei rifiuti, vandalismo ed incuria, dissesto stradale, zone verdi, tutte note dolenti delle nostre aree urbane) su 8095 comuni italiani conta 109 adesioni e solo CINQUE in Sicilia... Sicuramente uno degli aspetti che peggiora l'insieme delle nostre città è la frustrazione degli stessi cittadini che si sentono poco ascoltati dalle amministrazioni e diventano sempre più restii ad una quotidiana partecipazione attiva... Segnalare una problematica, ed essere conseguentemente ascoltati, sicuramente contribuisce ad innescare un circolo virtuoso che farebbe molto bene a tutti... Indovinate un po' se Catania o Acireale aderiscono al network Decoro Urbano? Giusi Benintende Si interviene ad Acireale per il restauro del chiosco liberty che sorge in piazza Lionardo Vigo; realizzato agli inizi del ‘900, è oggi adibito a rivendita di giornali con la struttura data in concessione ad un privato. L'iniziative che prenderà corpo fra non molto, è frutto della unità di intenti fra il Comune, con l'assessore alla Cultura, Nives Leonardi che fin dal primo momento si era resa disponibile al progetto insieme al sindaco Nino Garozzo, e il Fai, Fondo per l'ambiente italiano. o 4 AKIS Sabato 18 Gennaio 2014 LE DONNE PIU’ BELLE DEL MONDO NELLA STORIA: ELENA Sovente si sente dire che la Storia è stata scritta da uomini, ed io aggiungerei e “fatta” dagli uomini! Però è anche vero che le figure femminili, dalle origini della storia umana, a partire da Eva, la prima donna; Venere, la dea della bellezza, della natura, dell’amore e così via, si stagliano, nella nostra mente, nel nostro immaginario, nella letteratura e nella cinematografia, in modo più rilevante di molte altre figure eroiche maschili. Se proviamo ad andare indietro nel tempo, naturalmente dopo le “eroine” già citate, troviamo Elena, la donna per cui fu combattuta una guerra: quella di Troia. Era figlia di Leda e del signore di Sparta, Tindareo, ma si sussurrava che in realtà la madre l’avesse concepita con un altro uomo, Cigno. Elena era molto bella in ogni sua parte fisica, chiesta in moglie da molti uomini lei scelse Menalao, suscitando l’ira degli altri aspiranti. Tindareo, dopo lo sposalizio, fece giurare i pretendenti di difendere sempre Menelao futuro re di Sparta. Sappiamo che l’unione dei due amanti durò poco! Appena Elena conobbe Paride non esitò a lasciare il consorte e fuggire con lui a Troia. La donna non pensò che il suo, più che un tradimento, fu quello che oggi chiameremmo “un incidente diplomatico”, la guerra di Troia, un conflitto aspro coinvolgente e al quale, ovviamente, presero parte anche tutti quelli che Tindareo aveva fatto giurare. Naturalmente, quando i troiani si resero conto che la guerra sarebbe durata a lungo, incitarono Paride a restituire quella donna ai greci, in fondo era solo una donna! Ma Paride, sconsideratamente incapricciato di Elena, ritenuta la donna più bella del mondo, si rifiutò categoricamente di farlo: che continuasse pure la guerra! Essa continuò per dieci lunghi anni, fino alla distruzione della città, con la morte di Paride che già aveva dimenticato Elena, la quale, nel frattempo, si era già sposata con Deifobo. A conclusione della belligeranza, Menelao uccise anche lui, giustizia era stata fatta, ma non toccò Elena, ancora bella come dieci anni prima ed emanava anche allora lo stesso fascino. Per Menelao, gli anni passati tra le battaglie, gli stenti, le gioie, le sconfitte, erano riusciti a calmare il suo rancore e così, sempre follemente invaghito, la riprese con se per ricondurla, a testa alta, a Sparta. Mariella Di Mauro Nella foto in basso una riproduzione del quadro della pittrice Erika Weinmann La Grande Musica all’Accademia Zelantea Il Presidente dell’Accademia, dott. Giuseppe Contarino, nel dare l’avvio all’ ultimo evento del 2013, fortemente voluto insieme alla Fidapa di Acireale, presieduta dal M° Vera Pulvirenti, in una affollatissima sala, ha introdotto i tre ospiti che hanno arricchito una serata che già si presentava di grande levatura artistica. Il musicologo dott. Giuseppe Montemagno, ha condotto una breve e rapida rassegna sulla vita artistica di G. Verdi, soffermandosi poi sui vari personaggi delle sue opere in programma, presentando con dovizia di particolari, chiarezza di linguaggio e ricca aneddotica il pensiero di Verdi, ora insistendo sulla vocalità scura del mezzosoprano ora sulla psicologia del personaggio in questione. Si è avvalso anche di pertinenti “slide” che contenevano immagini e testi per una più facile fruizione e comprensione dei brani, molto apprezzati dall pubblico presente. Forte e potente, calda e pastosa la voce di Patrizia Patelmo, cantante acese acclamata nei teatri di tutto il mondo dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Cina al Sud Africa, alla Spagna, ecc., diretta magistralmente da grandi maestri, Chailly, Oren, Pappano. Di lei ha scritto su uno spartito verdiano il grande tenore Carlo Bergonzi: “ finalmente un grande mezzo soprano con cui mi piace cantare Verdi”. La Patelmo, con grande eleganza e persuasiva esecuzione, ha saputo trasmettere al folto pubblico presente in sala forti emozioni, in un mobile oscilloscopio di vibrazioni. La duttilità e la versatilità della sua voce, dalle molteplici sfumature timbriche, le permettono di spaziare in vari campi del repertorio belcantistico, interpretando la coloratura scura Verdiana, ora drammatica nei ruoli di “Amneris” dell’Aida, ora tenebrosa nei ruoli della zingara “Azucena” del Trovatore o di “Ulrica”, la fattucchiera del Ballo in Maschera, ora chiara e un po’ frivola nella vocalità delle Arie da Camera “Stornello” , o piuttosto intima nel bis concesso a fine serata: una lirica, vincitrice negli anni ’50 del Concorso “Nuova Consonanza”, composta dal suo primo insegnante di canto il M° Francesco Celso, socio corrispondente dell’Accademia che tanti acesi ricordano, avvalendosi di un testo tradotto dal cinese dal Beato Padre Gabriele Allegra, amico all’epoca della famiglia Celso; un’esecuzione in prima assoluta in questo secolo, della quale Patrizia ha voluto fare omaggio, ricordando l’indimenticabile Maestro. Le esecuzioni sono state accompagnate magistralmente dalla concittadina M° Vera Pulvirenti, eccellente pianista e competente artista, dotata di un talento ormai consacrato e conosciuto che ha saputo e sa ancora trasmettere ai suoi numerosissimi discenti, insieme ad un sapiente gusto del suono e ad una grande umanità, come è accaduto con la bravissima Patrizia Patelmo, che è stata sua alunna. ph Fabio Consoli Per lo scambio degli Auguri del Natale, la Fidapa, presieduta dal M° Vera Pulvirenti, ha organizzato un piacevole e coinvolgente incontro che ha visto la presenza di S. Ecc. Mons. Pio Vittorio Vigo, Vescovo Emerito della Diocesi di Acireale, dei registi Daniele Greco e Mauro Maugeri, che hanno presentato un documentario premiato in Serbia avente per protagonista il liutaio M° Giuseppe Severini. Interessantissimo, tenero e intimo il messaggio di S. Ecc. il Vescovo sul significato del Natale oggi, attraverso la proposizione di tre brani del Vangelo di Luca, primo fra tutti l’annunzio strepitoso: ”quando l’Angelo del Signore apparve ai pastori ed essi furono presi da gran timore”. Continuando l’ analisi dei fatti che condussero alla nascita santa, S. Ecc. aggiunge ”Dio si fa presente, non deve fare paura è tenero ed è bambino” e, per far comprendere meglio il messaggio divino racconta un suggestivo episodio vissuto personalmente durante la visita alla Basilica della Natività: per entrare bisogna piegarsi, abbassando il capo, e attraversare la piccola porta che costituisce l’ingresso, mentre i bambini entrano normalmente in posizione eretta; un gesto molto ricco di significato spirituale e simbolico che fa pensare alla parabola del Vangelo, in cui Gesù afferma “lasciate che i piccoli vengano a me”. La seconda parte della serata è stata caratterizzata da un altro momento ricco di cultura e tradizioni, un tuffo nel passato, nel medioevo, con il M° Giuseppe Severini, che potremmo definire un “giullare di oggi” Ha proposto con rara maestria un interessante excursus nell’epoca dei “trovatori”, dei “trovieri”; ha parlato e cantato “l’Amore Cortese”, accompagnandosi con strumenti dell’epoca, costruiti fedelmente dopo aver compiuto minuziose ricerche durante il suo girovagare per l’isola, scrutando le ARTISTI ACESI PREMIATI PER LE OPERE DONATE ALLA CAPPELLA DEL VECCHIO OSPEDALE Durante la breve cerimonia di scambio degli auguri di fine anno, tenutasi nei locali del Presidio polifunzionale del Distretto Sanitario acese, il Direttore Dott. Salvatore Scala, in presenza del Sindaco di Acireale Avv. Nino Garozzo, dopo i convenevoli di rito, ha voluto esprimere gratitudine e riconoscenza, anche a nome dell'Ente rappresentato, nei confronti di alcuni concittadini che si sono spesi generosamente al fine dell'abbellimento e della valorizzazione della storica Cappella del vecchio nosocomio acese, ormai pienamente e degnamente restituita alla sua nobile primaria funzione di luogo di culto grazie anche al tenace impegno di diversi dipendenti del Presidio, in primis la Signora Grazia Leotta. A mani dello stesso Direttore Scala e del primo cittadino acese sono state dunque conferite delle targhe di riconoscimento al Dott. Giovanni Albano, al cav. Pippo Contarino, al geom. Nino Leotta ed anche a chi scrive per la redazione di una breve pub- blicazione sulla storia della Cappella. Il Dott. Giovanni Albano, stimato medico acese nonché pittore di riconosciuto ed apprezzato talento, sin dallo scorso ottobre aveva impreziosito la Cappella di una pregevole tela, riproduzione di una famosa Immacolata del Murrillo, allocata in una nicchia che ospita un altare laterale, affrescando anche di un bellissimo cielo stellato la nicchia dirimpettaia che accoglie un presepe, vero gioiello allestito con arte certosina e tecnica raffinatissima dal geometra Nino Leotta, premiato a motivo di ciò. Altra targa è stata infine consegnata al cav. Pippo Contarino, notissimo maestro fabbro acese che ha voluto lasciar traccia di sè con il dono di una pregiata e maestosa sedia in ferro battuto all'altare della Cappella. In precedenza nella stessa Cappella una S. Messa era stata officiata da don Vincenzo Lanzafame, presenti molti dipendenti del Presidio, lo stesso Direttore Salvatore Scala e il primo cittadino acese Avv. Nino Garozzo. Camillo Tropea Nella foto: il Direttore Salvatore Scala (a sx) e il Sindaco Garozzo premiano il geom. Nino Leotta (al centro) Pillole Catenote espressioni degli angeli scolpiti nei portali di alcune Cattedrali in Sicilia, intenti a suonare particolari strumenti a fiato o a corda. Una ricerca presentata attraverso un documentario premiato in Serbia e realizzato con la collaborazione dei due registi acesi Daniele Greco e Mauro Maugeri. Una bellissima serata per annunziare il Natale, caratterizzata da un’intensa spiritualità prima, preceduta dall’ingresso di una nuova socia, e successivamente da un piacevole tuffo nel passato, con grande apprezzamento da parte delle socie, che hanno partecipato numerose ricevendo in dono un quadretto che incorniciava una lirica sul Natale, composta da S .Ecc. Il Vescovo, e dedicata alle Donne della Fidapa. 347 1433135 [email protected] ph Franco Barbagallo Siglata la convenzione che “apre” lo sportello Universitario tra il Comune e l’Ersu; avrà sede nei locali comunali di Santa Lucia con orari dalle 9 alle 12 e dalle 15,30 alle 18 i martedì e giovedì. Continua l’exursus di Lorenzo Marotta e del suo ultimo romanzo “Le ombre del Male. Zona contemporanea 2013 ” recentemente presentato ad Aci Catena (foto con l’assessore Forzisi e l’editore-scrittore Grasso) e a Viagrande; il libro dello scrittore acese continua a registrare ampi consensi tra il pubblico. AKIS Sabato 18 Gennaio 2014 5 “mbrogghiu” Alessio Patti ha scritto: "Ho avuto il privilegio di ascoltare questa canzone ancor prima che mettessi mano alle foto di Loredana e alla realizzazione di questo video che, senza alcuna presunzione, ritengo bello, ben riuscito, dai preziosi contenuti non solo musicali, ma anche colmo di sensi e di cultura. La voce dell'artista è come uno strumento, che ci introduce all'ascolto intimo, a fare un viaggio delicato nei meandri del spirito. Spetta a noi, che udiamo, l'accostamento rispettoso del sentire dell'artista e di sederci accanto all'opera certi che ci ripagherà con il suo incanto, la sua "magarìa". Complimenti a Loredana e grazie ai suoi amici ed estimatori che hanno apprezzato questo bellissimo canto ed il mio modesto contributo." Il ragioniere Rosa Maria Schinocca, nuovo presidente del Lions Club Trecastagni Kiwanis Club Acireale e la Tombola di Beneficenza Presso Hotel Orizzonte in Acireale, si è tenuta la rituale” Tombola di beneficenza “ per raccolta fondi per i services. Presenti fra soci ed ospiti oltre cento persone e grazie alle tre tombole ed ai sorteggi cui hanno partecipato si è pervenuti ad un sostanzioso raccolto. La “ Commissione per le attività ricreative “ capitanata dal nostro instancabile Citto Spina con il placet del Presidente e del Direttivo ha organizzato la serata e la scelta dei premi da assegnare ai vincitori. Per volontà del nostro Lodovico Soresi i premi della seconda tombola ( 23 felpe ed una grattugia elettrica) ed il relativo ricavato, sono stati consegnati l’indomani alla “ Tenda di Cristo “, la comunità che assiste le ragazze madri ed i bambini. Ignazio Mammino Chiuso il lunedì In sala Giunta, la Città di Acireale, la Fondazione Carnevale di Acireale, il Rotary Club di Acireale e l’Istituto Penale per i minorenni di Acireale, hanno siglato un protocollo operativo che finanzierà un corso di creazione di opere in cartapesta da presentare nell’ambito del Carnevale di Acireale 2014, da tenere nell’Istituto penale per minorenni di Acireale. L’iniziativa di finanziamento è assunta dal Rotary International Distretto 2110 Club di Acireale. Nella foto di F. Consoli la visita del Governatore Rotary ad Acireale COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE “ QUELLI DEL 7° ” Gentilissimi, siamo spiacenti comunicarvi che, da informazioni ricevute dal gestore del teatro “Turi Ferro” di Acireale, alla data di oggi, manca ancora parte della certificazione necessaria per l’apertura agli spettacoli del teatro in questione. Perdurando tale situazione di incertezza, abbiamo deciso, per somma precauzione, di riprogrammare il calendario degli spettacoli alle date sotto indicate: 01 FEBBRAIO 2014 PARENTI SERPENTI di Carmine Amoroso Regia di Rodolfo Torrisi Produzione“Teatro delle Nevi” 29 MARZO 2014 IL GIORNALE D’ARTAGNAN di Domenico Platania Regia di dell’autore Produzione “Quelli del 7° 12 APRILE 2014 LU CAVALERI PIDAGNA di Luigi Capuana Regia di Turi Giordano Produzione “Gruppo Teatro Città di Belpasso” 03 MAGGIO 2014 ANDY E NORMAN di Neil Simon Regia Mario Sorbello Produzione “C.G.S. Karol 18 MAGGIO 2014 IL POVERO PIERO di Achille Campanile Regia di Domenico Platania Produzione “Quelli del 7°” Come sempre, per ulteriori delucidazioni potete contattarci ai numeri 3476654792 - 3484639520. SCUOLA MEDIA STATALE PADRE GABRIELE ALLEGRA ACIBONACCORSI OPEN DAY 14 GENNAIO 2014 Nel prossimo numero il servizio 6 AKIS Sabato 18 Gennaio 2014 La O.E.M. srl di Aci S.Antonio ha organizzato, anche quest’anno,l’incontro con gli operatori della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’evento, svoltosi negli eleganti locali di Corte Riggio Banqueting, ha avuto come obiettivo la sensibilizzazione di tutti gli operatori del settore, perchè la sicurezza nei luoghi di lavoro venga realizzata non a seguito di verifiche ispettive ma portando a conoscenza dei Datori di Lavoro l’obbligo della formazione di tutti i lavoratori, l’obbligo della formazione dell’organigramma aziendale della sicurezza e l’obbligo della predisposizione dei documenti della sicurezza. All’incontro, al quale hanno partecipato i professionisti RSPP, CSP/CSE, consulenti del lavoro, commercialisti, organi ispettivi, sono intervenuti, come relatori: dott. Rosario Di Stefano (Direttore S.Pre. Sal ASP Catania) - dott. Ing. Natale Aiello (Responsabile U.O. di controllo e vigilanza ASP3 Catania) – dott. Antonino Mendolaro ( Direttore Ispettorato del Lavoro Catania) – dott. Ing. Maurizio Lucia (Comandante VV.FF.Catania) – dott. Salvatore Francesco Marchese (Ispettore del Lavoro e responsabile Sez.P.G.N.I.L.presso la Procura della Repubblica di Catania). La “Regina d’Italia” e il suo concerto bandistico Presso la Basilica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Acireale, si è tenuto un apprezzato concerto bandistico, organizzato dall’associazione musicale “Regina d’Italia” di Aci Sant’Antonio, presieduta dal M° Filippo Sapienza, con la collaborazione del rettore della chiesa, don Salvatore Antonio Scalia. Ad esibirsi è stata la “Storica gran banda musicale M° Orazio Sapienza” di Aci Sant’Antonio, diretta dallo stesso M° Filippo Sapienza, con la partecipazione della corale polifonica “Regina Angelorum” di Aci San Filippo, diretta dai Maestri Riccardo Emanuele Sapienza ed Ezio " Sarà accessibile e disponibile al pubblico nei prossimi giorni il nuovo sito multiplo - www.finestrasuacireale.it - con cui i Lions di Acireale, con l'aspirazione sempre viva di dare un contributo solidale e sussidiario all'ambito sociale in cui si vive e si opera, hanno trovato concretizzazione operativa nel prosieguo d'attività del corrente anno sociale 2013-2014. Si tratta di un sito multiplo, contenente anche un B-Log, che avrà una buona capacità d'attrazione e di coinvolgimento e, al contempo, sarà vasto, generalizzato, "cittadino". Verrà data quanto prima comunicazione della data d'apertura del sito, unitamente a data e luogo in cui avverrà la manifestazione di presentazione." DIGIONE (Francia) – Si apre alla grande il 2014 del Club Scherma Acireale, che grazie ad Alberta Santuccio conquista una vittoria prestigiosa in Coppa del Mondo Under 20. Ancora una grande vittoria per l’atleta del Club Scherma Acireale che in Francia, per l’ennesima volta, sbalordisce tutti, per il suo cinismo in pedana e per la sua capacità di saper gestire le emozioni. In Francia suona l'inno di Mameli al termine della prova di Coppa del Mondo under 20 di spada femminile svoltasi a Digione, e a gioire è la spadista del Club Scherma Acireale. A portare il tricolore sul punto più alto dell'alzabandiera è stata Alberta Santuccio che ha trionfato sulle pedane francesi. Nella foto l’atleta Santuccio tra il M° Patti e il Presidente Manzoni Tosto. Queste belle realtà musicali del nostro comprensorio (38 e 25 componenti, rispettivamente), con una lunga e prestigiosa storia alle spalle, hanno scelto la basilica acese come luogo idoneo per offrire a tutti gli appassionati un concerto davvero memorabile. Il programma della serata ha spaziato dai brani orchestrali per banda, a pezzi tradizionali natalizi alle più famose arie di autori classici (dal “Và pensiero” di Verdi al “Danubio blu” di Strauss). Il concerto si è aperto con la marcia militare per banda dal titolo “Acireale”, un omaggio all’indimenticato don Antonino Maugeri, che fu per lungo tempo decano della Basilica ma anche apprezzatissimo compositore. Il concerto è stato presentato da Ezio Tosto; hanno partecipato, come voci soliste, i soprano Maria Grazia Tringale e Letizia Coco. Guido Leonardi AKIS Sabato 18 Gennaio 2014 Il MIUR ha finanziato un progetto di formazione presentato dal Liceo Regina Elena in collaborazione con l’I.R.M.A. di Acireale Classificatosi fra i primi 10 a livello nazionale è stato finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il progetto <BIOSTEAM - Il “programma” della vita: dalla conoscenza alla pratica>, presentato dal Liceo Regina Elena di Acireale in collaborazione con l’Istituto Ricerca Medica e Ambientale – I.R.M.A. Il progetto si propone di fare acquisire agli studenti partecipanti informazioni quanto più aggiornate sulle scienze biotecnologiche, biochimiche, forensi, agroforestali, nutrizionistiche e di renderli protagonisti del nuovo e promotori, a loro volta, del patrimonio scientifico acquisito anche ai fini dell’orientamento scolastico per una scelta consapevole dell’indirizzo universitario. Sono previste 20 ore di lezioni teoriche e 20 ore di prove pratiche nei laboratori di Citogenetica e Genetica Molecolare dell’I.R.M.A. che si collocano al 19° posto a livello nazionale per la certificazione SIGUCERT in Genetica Umana la cui qua- lità è controllata dall’Istituto Superiore di Sanità. Per il liceo Regina Elena partecipano allo svolgimento del progetto i professori Fulco, Lizzio e il tecnico Finocchiaro. Per l’I.R.M.A. i ricercatori Andolina, Insirello, Roccazzello, Tringali e Valenti. Il 9 gennaio presso l’aula magna del liceo “Regina Elena” si terrà la presentazione del progetto agli studenti selezionati per la partecipazione. L’I.R.M.A. mette a disposizione della formazione scolastica le risorse umane e tecnologiche di cui dispone e decine sono le scuole che hanno già visitato il museo ed i laboratori dell’Istituto tra cui nel 2004 anche il liceo scientifico di “Pietro Aldi” di Grosseto. L’Istituto acese collabora con vari atenei e sono oltre 100 le tesi sperimentali di laurea in varie discipline scientifiche contribuendo ad accrescere e valorizzare la storica tradizione di formazione che ha avuto e che ha ancora la Città di Acireale e questo avviene nel maestoso e glorioso Collegio Pennisi fucina di formazione per molte generazioni. Per esternalizzare le informazioni in tema di biotecnologie e bioetica è previsto un incontro con ingresso libero che si terrà il 24 gennaio 2014 alle ore 17:30 presso la sala conferenze dell’I.R.M.A. A cura dell’Ufficio Stampa dell’I.R.M.A. A partire da questo numero una specifica scheda, curata dal dott. Giovanni Tringali, spiega il significato degli esami di laboratorio e come prepararsi per il prelievo. Primo argomento: La GLICEMIA – Con un corretto stile alimentare e di vita si può tenere sotto controllo. La glicemia costituisce il dosaggio del glucosio circolante che deriva dai carboidrati della dieta (zuccheri). La sua concentrazione a digiuno varia orientativamente tra 80 e 100 mg/dl per innalzarsi, dopo un pasto, fino a 120-130 mg/dl ed abbassarsi nel digiuno sotto i 60 mg/dl. La glicemia è regolata dal fegato e da alcuni ormoni in particolare gli ormoni da stress. Nelle cellule del fegato (epatociti) il glucosio entra liberamente, mentre nelle altre cellule il suo ingresso è regolato da diversi ormoni. Se dovesse mancare il glucosio è il fegato a produrlo mentre se è il glucosio è in eccesso la produzione epatica cessa ed incrementa invece la sua captazione sia nel fegato che nei tessuti periferici con conseguente abbassamento della glicemia. L’intervallo di attenzione della glicemia a digiuno è tra 110 e 126 mg/dl [1]. Più della glicemia è utile invece l’emoglobina glicata che consente di conoscere la media glicemica degli ultimi 3 - 4 mesi (durata media di vita dei globuli rossi). Le linee guida regionali raccomandano il monitoraggio dell’emoglobina glicata con cadenza di 3-4 mesi insieme all’esame delle urine, alla misura della pressione arteriosa, del colesterolo totale e della quota HDL e del peso corporeo. Anche se qualche medico ancora lo prescrive, dal 2005 il profilo glicemico orario (ore 8 , 12 , 16 , 20) non è più previsto dalle nuove linee guida regionali e quindi costituisce un esame inappropriato. Tra l’altro oltre ad essere poco affidabile per la via larga variabilità esso è fonte di disservizi per l’utenza che deve perdere inutilmente un’intera giornata di lavoro e di spreco sanitario come dimostra la sottostante tabella nella quale si evince un risparmio di ben circa 6 € per ciascun assistito se dovessero essere rispettate le linee guida. Il profilo glicemico orario è stato sostituito con la glicemia basale e post prandiale (due ore dopo abbondante). Le nuove linee guida hanno anche sostituito la fastidiosa curva glicemica da carico con 7 prelievi con la glicemia basale e 2 ore dopo carico di 75 grammi di glucosio in 200 cc di acqua [1]. In caso di glicemia elevata occorre dosare la microalbuminuria al fine di conoscere se l’elevato tasso ematico di glucosio stia danneggiando i vasi. Poichè l’attività muscolare consuma glucosio e quindi fa diminuire la glicemia i soggetti che praticano lavori sedentari dovrebbero effettuare una continua e costante attività fisica compatibile con le proprie condizioni fisiche. Consigli per i soggetti diabetici. ALIMENTI DA EVITARE: zucchero, miele, prodotti dolciari raffinati ad alto contenuto glucidico e lipidico (biscotti, snack, merendine, gelati, dolci preconfezionati, cornetti, paste), cioccolato, marmellata; primi piatti elaborati preparati con condimenti grassi (lasagne, tortellini, cannelloni, risotti ecc.); pizze elaborate, sostituti del pane con grassi aggiunti e sale (crackers, grissini, panini all'olio, focacce); frutta secca (pinoli, castagne, mandorle, noci, arachidi, datteri ecc.), avocado, frutta sciroppata, banane, mandarini, uva, melograno, fichi, cachi o loti; evitare i succhi di frutta e le bevande zuccherate in genere ALIMENTI CONSIGLIATI: primi piatti semplici; pasta e riso meglio integrali abbinati per esempio a pomodoro, tonno e verdure; non esagerare con le dosi di pasta e riso; non consumare mai insieme nello stesso pasto due alimenti amidacei come pane e pasta, oppure pane e riso, pizza e pasta ecc.; utilizzare dolcificanti acalorici e moderare le bevande alcooliche ed il fruttosio; bevande non zuccherate, bevande light; frutta e verdura ad eccezione di quella presente nella lista degli alimenti sconsigliati; le carote, al contrario di quanto molti credono, possono essere consumate tranquillamente. [1] Decreto regionale 3 ottobre 2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n° 48 dell’11 novembre 2005, Linee guida per il trattamento diagnostico-clinico-terapeutico del diabete. 7 Undici gennaio triste ricorrenza per la Sicilia orientale Che la Sicilia orientale sia un’area ad elevato grado di rischio sismico è ben noto e la storia lo conferma. Il terribile terremoto dell’11 gennaio 1693 è stato parecchio devastante per i centri abitati del versante ionico. Il vecchio detto siciliano “All’unnici jnnaru a vintinura cu sutta li petri e cu sutta li mura” rende bene gli immani danni arrecati alle abitazioni dalla potenza del “Terremoto della Val di Noto”, il quale, con una magnitudo di 7.4, costituisce ad oggi l’evento di più elevata energia della storia sismica italiana. Già il 9 gennaio vi era stata una scossa premonitrice che tecnicamente può definirsi forshock e gli abitanti dei vari centri colpiti stavano riparando i danni quando si scateno l’apocalisse che ha modificato talora radicalmente l’assetto urbano di molte città. Ad esempio, scomparve Occhiolà e gli abitanti, pressoché dimezzati come numero, fondarono più a monte l’attuale Grammichele. Decine e decine furono le chiese ed i monumenti che vennero “adeguati al suolo”. Negli archivi parrocchiali di Aci S. Antonio si riportano 133 vittime, un’immane tragedia se si considera che a quei tempi il paese era una piccola borgata con pochi abitanti. Quello dell'11 gennaio 1693 rappresenta, insieme al terremoto del 1908, che il 28 dicembre distrusse la città di Messina (magnitudo 7.2), l'evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia colpito il territorio italiano in tempi storici (il terremoto del 6 aprile 2009 che ha distrutto buona parte della città di L’Aquila è stato di gran lunga meno energetico con una magnitudo di “appena” 5.9 della scala Richter). Infatti nel 1693 si è avuta la distruzione totale di oltre 45 centri abitati con una superficie interessata dallo scuotimento di circa 5.600 Km2 e circa 60.000 morti. La sequenza sismica relativa a questo devastante terremoto è iniziata il giorno 9 gennaio 1693 e si è protratta per circa 2 anni nel corso dei quali si sono avute circa 1.500 repliche di minore energia molte delle quali hanno completato l’opera demolitoria della scossa principale. La scossa più forte, classificata come XI° grado della scala Mercalli (MCS), si è verificata alle ore 9 della sera dell'11 gennaio, dopo che alcune scuotimenti di minore intensità (’VIII grado della scala Mercalli) si erano già verificati la sera del giorno 9 e la mattina dell’11 gennaio, giorno della scossa principale che, come detto prima, avvenne alle ore 21. Il numero più elevato di vittime è stato registrato nella città di Catania dove sono morti circa i 2/3 della popolazione. Le caratteristiche dell'evento principale consentono di considerarlo, per molti aspetti, simile al terremoto del 4 febbraio 1169 che anch’esso ha distrutto i centri della Sicilia orientale e tale funesta data la si può leggere nella lapide che sovrasta l’ingresso del Castello di Acicastello. L’epicentro è stato localizzato in mare, al largo di Siracusa. Un’indiretta conferma di questa ipotesi è fornita dal maremoto associato al sisma che, anche in questo caso, come nel 1169, ha colpito la costa ionica della Sicilia orientale estendendosi fino a Malta. La profondità ipocentrale stimata per l'evento principale fu di circa 20 Km quindi relativamente superficiale e pertanto altamente distruttivo (se lo stesso terremoto anziché 20 km fosse stato ad una profondità ipocentrale di 200 km non avrebbe provocato alcun danno). Fonti storiche riportano che il maremoto abbia causato il ritiro del mare lungo tutta la costa della Sicilia orientale per diverse decine di metri, cui seguirono altissime onde che si abbatterono prevalentemente sul litorale di Augusta anche se disastrosi effetti si sono avuti nel litorale catanese, mentre sembrerebbe che nel litorale siracusano il maremoto abbia avuto un impatto meno devastante probabilmente per la profondità dei fondali marini dovuta alla scarpata ibleo-maltese. Infatti il run-up, ossia l’altezza dell’onda di tsunami, è inversamente proporzionale alla profondità dei fondali. Tuttavia, triste ricorrenza, anche l’11 gennaio del 1848, quantunque di minore intensità rispetto al terremoto del 1693, si verificarono due forti scosse che distrussero buona parte di Catania e Acireale. Eppure, a causa dei ben noti eventi storici di quell’epoca che segnarono importanti tappe della storia d’Italia, l’evento passo in sordina e ben presto venne dimenticato… ubi major, minor cessat. A questo punto sorge spontanea una domanda: si può ripetere il terribile terremoto del 1693? Qualcuno parla del Big- One siciliano per analogia con un grande terremoto che si aspetta a San Francisco indotto dalla famosa faglia di S. Andrea. Ovviamente in una zona sismica è logico aspettarsi un terremoto; prima o poi arriverà (speriamo con energia minore) perché la Sicilia orientale è una zona altamente sismica in quanto interessata da un sistema di faglie altamente sismogenetiche che sono state generate dalla collisione e conseguente subduzione della placca africana sotto quella europea. L’Etna pertanto non è responsabile anzi è la conseguenza della geodinamica e sismotettonica regionale e certamente non la causa di violenti scuotimenti tettonici. Anche nella zona dell'Aquila era atteso un forte terremoto, visto che c'era un gap sismico che durava da 300 anni. Tutto sommato per quello che si aspettava per la verità non è stato molto energetico; poteva esserlo di più e ciò sicuramente è stato dovuto alla liberazione di energia nel corso della lunga crisi sismica che ha preceduto la scossa più energetica… e poi come si fa a stabilire se il terremoto accadrà tra 10, 100 o 200 anni? Quello che si può dire è che la scienza non ha ancora i mezzi per prevedere con certezza il verificarsi di un evento sismico e che in Sicilia non si è fatto nulla, e nulla si continua a fare, per la prevenzione sismica. Manca del tutto la consapevolezza che la nostra è una zona sismica, basta constatare in molti ristoranti mensole con grandi vasi e bottiglie di vino sopra la testa dell’ignaro avventore; in caso di terremoto… Giovanni Tringali, direttore scientifico I.R.M.A. Acireale Nel riquadro le strutture sismogenetiche dei sistema Ibleo-Maltese e l’area interessata dal terremoto (Patanè G. et al. 2007). In basso: la chiesa madre di S. Venerina con ancora i segni del terremoto del 29 ottobre 2002 (foto G. Tringali). CompuTecnica Riparazione computer a domicilio 338 2071014 AK IS IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI via S. Vigo, 94/98 - ACIREALE Tel./Fax: 095 5942958 www.parafarmaciaviavigo.it [email protected] AKIS: Anno X, numero 1 del 18 Gennaio 2014 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania - Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected] - Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) Tel. 095 953455 - Site: www.akis-aci.com - www.akis-acionline.com - Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814 - Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero dei rispettivi autori e non rispecchiano necessariamente la linea editoriale assolutamente indipendente della testata. La Direzione si riserva di pubblicare in tutto o in parte le foto, gli articoli e i servizi pervenuti, secondo le esigenze di spazio. Il materiale anche se non pubblicato non sarà restituito. 273 8 AKIS Sabato 18 Gennaio 2014 Il prof. Giovanni Vecchio nuovo direttore dell’Uff. Diocesano per la Pastorale della Cultura. L’8 gennaio u.s. si è insediato il prof. Giovanni Vecchio quale nuovo direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura della Diocesi di Acireale, nominato dal vescovo Mons. Antonino Raspanti. Egli sostituisce l’ing. Giuseppe Rossi il quale per oltre nove anni ha diretto l’Ufficio con la realizzazione di molteplici attività culturali di alto profilo. Il neo-direttore in una comunicazione ufficiale ai componenti e ai collaboratori dell’Ufficio ha scritto, tra l’altro, di assumere l’impegno con l’intento di “operare in fraternità e sinodalità cercando di essere presente nel dialogo tra credenti e non credenti, di dialogare e testimoniare l’identità cristiana in modo ‘aperto’ nel momento storico in cui sono presenti le sfide della multiculturalità, della secolarizzazione e, particolar modo, della finanza internazionale che sta modificando le mappe cognitive delle persone e il loro sistema di valori e richiede un difficile, ma necessario, impegno per il recupero dell’ethos in questa economia globalizzata”. Il prof. Vecchio ha dichiarato la sua disponi- bilità a partecipare agli eventi culturali promossi nell’intero territorio diocesano, nelle quali vengano affrontate tematiche di particolare interesse culturale e pastorale. Nel corso dell’incontro è stato ripreso il programma dell’Ufficio per il 2014 e sono stati fissati alcuni appuntamenti importanti che avranno luogo nei prossimi mesi, alcuni rivolti a tutti ed altri in particolare ai docenti, in collaborazione con l’équipe della pastorale scolastica.Infine il prof. Vecchio ha espresso il proposito di interagire con l’Ufficio delle Comunicazioni Sociali e quello dei Beni Culturali ecclesiastici e arte sacra, nonché con le associazioni e i movimenti cattolici impegnati in Diocesi. N.C. Giovanni Vecchio con Arnoldo Foà in una foto d’archivio Scacchi: a Sposito il 4° Rapid “Frecce Tricolori” E’ ricominciata l’attività della Galatea Scacchi con il torneo sociale Rapid Play “52° Club Frecce Tricolori”, giunto alla quarta edizione, e svoltosi in otto turni di gioco con 15 minuti a disposizione per giocatore effettuati nelle serate del 19 e 26 settembre e 3 ottobre. Quindici i soci e simpatizzanti del sodalizio scacchistico partecipanti, tra i quali ha primeggiato Giovanni Sposito, che ha concluso con 7,5 punti. Secondo si è piazzato Paolo Di Mauro a 6,5 punti, terzo Simonpietro Spina a 5, giunto a pari punti con Salvatore Fresta (4°) e Giuseppe Magazzù (5°). Giovanni Sposito nell’Albo d’Oro del torneo bissa la vittoria ottenuta nel 2011; nelle altre due edizioni vittoriosi sono stati Gaetano Grasso nel 2010 e Paolo Di Mauro nel 2012. Nella foto, Sposito riceve la targa per il primo classificato dalla socia Antonella Romeo. Rodolfo Puglisi Assemblea delle sezioni siciliane UNVS Si è tenuta presso la sede dell’Associazione Italiana Arbitri in via Currò, un’Assemblea delle Sezioni di Sicilia dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport (U.N.V.S.), che è servita ad indicare il nuovo Delegato regionale che sarà poi deliberato dal Consiglio nazionale. Tra i presenti il Vice Presidente nazionale per il Sud Giannadrea Lombardo di Cumia di Napoli, il Consigliere nazionale Pietro Risuglia di Lentini ed il Probiviro e Procuratore del Presidente Martino Di Simo di Lucca. Ha dato il suo saluto agli ospiti il Presidente della Sezione Arbitri acese, Olindo Ausino, mentre il Presidente della Sezione UNVS di Acireale, nel dare il benvenuto ai partecipanti, ha sottolineato le liete circostanze con le quali lo svolgimento dell’Assemblea ha coinciso: la presentazione del nuovo Corso Arbitri, la visita dell’Arbitro Federico La Penna della Sezione di Roma 1 (che ha già al suo attivo l’esordio in Serie A) e la presenza in Città delle reliquie di San Giovanni Bosco, Maestro ed Educatore. L’Assemblea ha all’unanimità indicato come Delegato regionale Corrado Giraffa di Catania. Le Sezioni rappresentate erano: Sezione Femminile Siciliana di Lentini, Augusta, Carlentini, Catania, Lentini e, ovviamente, Acireale. E’ altresì intervenuto, insieme ad altri soci veterani acesi, il componente del Comitato nazionale dell’AIA, Rosario D’Anna, che ha omaggiato di un fischietto d’oro il Vice Presidente dell’UNVS Lombardo di Cumia. Angelo Silvio Musmeci Profondo dolore e tristezza ha suscitato la morte di Paolo Aricò, ingegnere, personaggio conosciutissimo in Città. Lascia la moglie Nanni e la figlia Giusy. La famiglia di Akis si stringe attorno ai familiari tutti ed in particolare alla sorella Franca ed a Sebastiano Manzoni esprimendo le più sentite condoglianze. Improvvisamente il 22 novembre scorso è venuto a mancare il Geom. Arturo Puglisi, di 57 anni, di animo nobile e puro di cuore. I funerali sono stati celebrati nella Basilica Cattedrale di Acireale con una grande partecipazione di parenti e amici, che si sono voluti stringere attorno a Lui per l’estremo saluto. Lascia la moglie Carmen ed il figlio Marco, oltre alla mamma Claudia, ai fratelli Fulvio, Flavio, Alberto, Maria, Rodolfo e Cinzia, ai familiari e nipoti. Siamo particolarmente vicini al nostro amico Rodolfo, fratello dello scomparso e nostro affezionato collaboratore, ed a tutta la sua famiglia per il grande dolore che li ha colpiti. Nell’occasione il Direttore Turi Consoli con il Consiglio d’Amministrazione di Akis e tutta la redazione formulano sentite condoglianze. PILLOLE ACESI L’avv.to Rosario Leonardi è il nuovo Presidente del Circolo degli ex alunni del Collegio Pennisi. Vice Prsidente Dino Cirelli, tesoriere Leonardo Vigo, segretario Pippo Lisi. L’Associazione giovanile “L’Impulso” ha presentato “Ricord…Aci3” allestendo nei locali dell’IPAB Santonoceto una serie di iniziative culturali su problematiche socio-ambientali della nostra città. La foto è relativa all’inaugurazione di una retrospettiva su Acireale, curata dal prof. Franco Calì, alla quale è intervenuto il Vescovo Raspanti. Alle iniziative dell’Associazione partecipano attivamente anche lo Studio Muse, “ ‘a Nivarata”, Corniceria Il Cortile, l’Ipab Collegio Santonoceto - Conservatori Riuniti ed i nostri amici di Time’s Coffee, l’elegante bari di Corso Umberto. ph Fabio Consoli Consegnati gli attestati di frequenza ai partecipanti al “Corso di difesa personale femminile” organizzato dal Comune e dall’Associazione Black Belt School. Soddisfatto l’organizzatore del corso Mario Finocchiaro che dà atto positivo all’amministrazione e al comandante Licciardello per la collaborazione. I tre istruttori del corso: il maestro Gery Spina (cintura nera di Ju-Jitsu 6° Dan e responsabile nazionale United Nations), Mario Finocchiaro (cintura nera e istruttore di Judo e Ju-Jitsu) e Rosario Parasole. GIARRE
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