Il sogno ….

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Anno 10 - n° 1 - Distribuzione Gratuita
ATTUALITA’
KI S
K ULTURA
A
INFORMAZIONE
18 Gennaio 2014
SPORT & TURISMO
Marino Giuseppe
C.so Italia, 96 - ACIREALE
IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI
L'ETNA DI NUOVO DA' SPETTACOLO.
FORSE SALUTA IL 2013 E FA FESTA AL 2014 IN ARRIVO.
I SICILIANI CONVIVONO CON IL MOSTRO BUONO,
NE CONOSCONO LE IRREQUIETEZZE, GLI SBUFFI,
LE IMPROVVISE COLLERE, I SUSSULTI, LE TREGUE,
LE SONNOLENZE, IL PLACIDO TORPORE.
GLI PIACE ESSERE SOLISTA, DARE SPETTACOLO,
RICHIAMARE L'ATTENZIONE, INCUTERE TIMORE ,
FARSI AMMIRARE. FORSE ASSOMIGLIA AI SICILIANI,
SOLITARI ARISTOCRATICI DEL MONDO? QUALE MONDO?
QUELLO CHE NON C'E'. BUONANOTTE ETNA.
ADDORMENTATI E NON TI ARRABBIARE.
LE COSE IN ITALIA E NEL MONDO SI AGGIUSTERANNO.
SOPRATTUTTO IN SICILIA. VEDRAI,
LE STRADE DIVENTERANNO PULITE,
LA DELINQUENZA FINIRA',
I POLITICI NON RUBERANNO PIU',
GLI OSPEDALI FUNZIONERANNO,
I TRENI, QUELLI CHE VERRANNO, SARANNO VELOCI,
IL PONTE SARA' FATTO
E TUTTI VIVREMO FELICI E CONTENTI !!!!!!!!!
ph Parrinello g.c.
Lorenzo Marotta
L’AUGURIO PIU’ BELLO PER IL 2014? … “LA COSA”
Il “Natale in concerto” del Nastro Azzurro
Il sogno ….
Il coraggio del colore...
e la gallina tornata in sulla via che ripete il suo verso….
L’usura del tempo spegne e smorza le fresche sembianze degli oggetti
nuovi, però lascia la patina, che in poco tempo affievolisce la vivacità dei
colori. Le cose antiche acquistano sempre questa fascinosa patinatura che
dà all’oggetto una dissolvenza di luce ed ombra che attenuando la sua
Cromaticità la rende più gradevole alla vista e ne rivela la sua antichità. Un
centro storico quindi, come una moneta, deve avere la sua patina, diversamente il suo valore si dimezza. Nell’architettura il paramento murario
necessita del colore che valorizza i volumi esaltando gli spazi nelle loro partiture. A proposito di “colore” chi non ricorda i famosi quadri del Pannini del
Palazzo della Consulta al Quirinale con i suoi intonaci azzurri oppure le
vedute di Gaspar Van Wittel (il padre di Luigi Vanvitelli) dove le architetture
barocche sono esaltate dal colore delle superfici intonacate. Catania
barocca aveva gli intonaci colorati con il metodo della scialbatura passandola sull’intonaco fresco. Oggi questi intonaci colorati sono stinti e
spesso ripresi con toni grigi ed anonimi cromaticamente modesti che
hanno travisato il timbro originale. Gli interventi di restauro spesso non
sono rispondenti al valori cromatici d’origine come per esempio nel caso
della cupola del capolavoro vaccariniano della Badia di S.Agata al
Duomo. Acireale ripete pedissequamente gli errori altrui quando interventi senza cultura preparatoria e
sensibilità artistica hanno uniformato
paramenti murari ed aggetti calcarei
dalla intelaiatura architettonica in
unico colore. Esempi illustri: il restauro di Palazzo di Città negli anni settanta dove invece di ricorrere ai dettami del 1847, quando l’intonaco
(vedi
G.Gravagno
la
Loggia
Giuratoria) era verde “pistacchino”
ed hanno dato un intonaco (oggi
ammalorato) di colore uniforme identico a quello della pietra calcarea
degli stipiti scolpiti non facendo risaltare la vivacità compositiva della facciata. Peggio ancora l’intervento,
sempre in piazza Duomo, del palazzo Costa Grimaldi dove i nuovi proprietari da buoni nordisti di tutta cultura non solo han dato un intonaco
smunto ed incolore ma con lo stesso hanno colorato anche le cornici e gli
stipiti di pietra calcarea comprese le paraste d’angolo con il risultato di
appiattire tutto il prospetto. Adesso non contenti delle belle esperienze pregresse restaurando il Palazzo degli Studi hanno ripetuto lo stesso andazzo
con risultato molto discutibile. Ma perché Acireale non si dota del “Piano del
Colore” come è doveroso per un centro storico di pregio? Il piano del colore di Torino, in parte operante, ha restituito a Piazza Castello i suoi colori
azzurri originali mentre non si comprende come una città come Acireale
non si attiva in problemi che non incidono economicamente ma danno
invece appetibilità all’arredo urbano e quindi consentire una piacevole e
qualificata visione dei nostri valori architettonici. Le pianificazioni esecutive
sono da tempo abortite, il “piano del colore” non esiste, nulla si produce per
la riqualificazione del sistema urbano storico; forse il vecchio ed antico non
produce quanto il vento del Nord della Città riesce purtroppo a deludere.
Aldo Scaccianoce
Via Vitt. Emanuele, 35
ACI S. ANTONIO
A me e a Voi? La Salute, al primo posto. Senza quella non saremmo nemmeno qui a brindare all’anno nuovo. E poi, una "Cosa", la più bella ed importante che abbiamo e della cui utilità spesso non ci accorgiamo. Quella Cosa
che mi è stata data dai Genitori, dai Maestri e anche da chi non c’è più e per
moltiplicarla devo fare sempre tesoro dei loro preziosi insegnamenti ricevuti.
Quella Cosa che mi continuano
a dare copiosamente mia...
moglie, i miei cari, gli amici veri e
quelle persone che solo così
dimostrano di volere veramente
il mio bene. Quella Cosa che
non ho tenuto per me, ma che ho
dato a molti, rinnovandola a chi
soprattutto ha dimostrato di
meritarla e valorizzarla. Quella
Cosa che sto donando anche
adesso ad altri, anche se più giovani di me, correndo il rischio che non ne capiscano pienamente l'importanza. Quella Cosa per guadagnarmi la quale ho percorso molte strade, alcune
faticosamente anche in salita; ne ho intersecate molte altre, incontrando solo
così tanta bella e nuova gente; ne ho evitate alcune e sono immediatamente
tornato indietro da altre, quando mi accorgevo che la stavo perdendo o c'era
qualcuno, anche con modi suadenti non necessariamente violenti, che voleva rubarmela. Quella Cosa per la quale, certe volte, sulla strada mi sono sentito solo, ma poi non era così, perché c’era sempre la luce del buon Dio a guidarmi. Quella Cosa è la Libertà. Fondamento di autonomia, responsabilità
ed imputabilità del nostro modo di pensare e di agire. Un’altra sfaccettatura,
forse la più importante, dell’Amore che, come la Libertà, si deve dare e ricevere sempre e solo così si alimenta
Accogliete più Libertà nel 2014 e regalatela anche agli Altri.
Saro Faraci
Uno splendido concerto, promosso dall’Istituto del Nastro Azzurro, comitato
dame di Acireale, ha aperto il calendario degli eventi culturali organizzati in
questo periodo natalizio nella Basilica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di
Acireale. Ad esibirsi è stato un eccezionale quartetto di giovani talenti: Davide
Marano all’organo, Simone Michele Carpanzano al flauto traverso, Andrea
Pappalardo alla tromba e il mezzosoprano Roberta Celano. “Natale in concerto” ha riscosso un ottimo successo di pubblico e critica. La serata, presentata da Valentina Marino, è stata introdotta dal presidente del comitato
dame, Daniela Simon, che ha ringraziato il rettore della Basilica, don
Salvatore Scalia, e salutato le autorità intervenute, ricordando, altresì, le finalità dell’Istituto del Nastro Azzurro. Vasto il repertorio di brani eseguiti nelle
due parti in cui si è composto il concerto; brani di musica classica e di autori moderni: Adeste Fideles, Trumpet Voluntary (J. Clarke), Fantasia su
“Norma” (Bellini-Andersen), Sul bel Danubio blu op. 314 (J. Strauss),
Toccata e fuga in re minore (J.S:Bach), Pietà Signore (A.Stradella), Panis
angelicus (C.Frank), Canone e giga in re maggiore (J.Pachelbel), C’era una
volta il west (E.Morricone). Al termine del concerto i quattro giovani musicisti,
lungamente applauditi dal pubblico, sono stati omaggiati con delle targhericordo.
Guido Leonardi
2 Sabato 18 Gennaio 2014
AKIS
Questi auguri sono giunti quando il giornale era in
stampa … ci sembra doveroso, però, anche se il
Natale è già lontano, riportare quanto ci invia il
nostro caro amico Rosario Musmeci
TEMPO DI AUGURI..
Tonino Bello è stato un prete scomodo, ancor più scomodo se si pensa che un certo mondo preferisce puntare il dito e assumere toni di scandalo per i pochi preti
“comodi”, quelli che hanno rinunciato ad essere eroi (io
in ottant’anni ho conosciuto un’infinità di preti, e di preti
“comodi” non ne ho mai incontrati: sarà stata sfortuna
[?], ma..).. Beh, niente “cartoline” e versi miei nel natio
dialetto siciliano: per farvi i miei auguri questa volta
“rubo” un pensiero a lui. Nella speranza che certe parole ci facciano bene. Auguri, tanti, di vero cuore.
Rosario Musmeci
Le Zone Franche Urbane: opportunità e sviluppo
Questo il titolo dell’ importante e partecipato convegno
organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di
Catania, la cui organizzazione è stata curata dal dott.
Fabrizio Leotta dell’ADOCEC di Acireale che si è tenuto nei giorni scorsi nella sala convegni del Credito
Siciliano.
ZONE FRANCHE URBANE, ENTRO FINE GENNAIO
2014 IL BANDO PER LA SICILIA
Quattro i comuni della provincia etnea coinvolti:
Catania, Acireale, Giarre e Aci Catena
In Sicilia sono state identificate diciotto “Zone Franche
Urbane” (Zfu), cioè aree infra-comunali in cui si concentrano programmi di agevolazioni fiscali e contributive in favore di micro e piccole imprese. Quattro quelle
individuate nella provincia catanese: Catania, Acireale,
Giarre, Aci Catena. Si tratta di «uno strumento in grado
di fornire fiducia, una micro leva di sviluppo, un’eccellente opportunità rispetto a cui i commercialisti possono
svolgere ruolo importante, essendo punto d’incontro tra
i vari interlocutori che operano nei territori interessati:
Comuni, amministrazione finanziaria, Governo e imprese». Così il presidente dell’Ordine dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili (Odcec) di
Catania Sebastiano Truglio è intervenuto lo scorso 13
dicembre in apertura del convegno sulle Zfu che - organizzato dallo stesso Odcec e patrocinato dai quattro
comuni etnei – si è svolto nel Salone delle Adunanze
della Direzione generale del Credito siciliano, ad
Acireale
L’esperienza delle Zone Franche Urbane è stata intro-
dotta nella normativa francese nel 1996; in Italia si
attende il momento del debutto effettivo, sul quale è
intervenuto il dirigente generale del Dipartimento
Sviluppo Economico dell’omonimo ministero Carlo
Sappino: «Il decreto di concessione di agevolazioni,
sotto forma di esenzioni fiscali e contributive in favore di
imprese localizzate nelle Zfu, è in fase definitiva di emanazione - ha spiegato - si partirà dai primi giorni del
2014 con la pubblicazione dei bandi, entro fine gennaio
si attende quello per la Sicilia. Considerando la previsione di un termine di 60-90 giorni per la presentazione
delle domande, è ragionevole che entro i primi giorni di
giugno ci sia la chiusura della graduatoria per i soggetti ammessi».
Un passo importante in questa direzione è stato il protocollo d’intesa firmato lo scorso 12 dicembre dal sindaco di Acireale Nino Garozzo e dal direttore generale del
Credito Siciliano Saverio Continella, per agevolare gli
investimenti nella Zfu acese. «Il nostro Istituto – ha
dichiarato Continella – ha voluto fornire un contributo a
sostegno di iniziative meritorie come questa.
Intendiamo infatti agevolare le imprese che vogliono
investire in questi territori, avendo come unici criteri di
selezione il merito e la bontà dell’iniziativa». «Il Credito
Siciliano – ha aggiunto il direttore territoriale Sicilia est
Santo Sciuto - vuole essere al fianco delle imprese per
sostenerle con finanziamenti destinati a investimenti a
medio o lungo termine, lavorando in sinergia con categorie professionali e associazioni di categoria».
All’incontro – i cui lavori sono stati coordinati dal giornalista Giambattista Pepi –è intervenuto inoltre il vicesindaco di Acireale Mario Francesco Pavone, secondo cui
«la firma del protocollo è un segnale di attenzione agli
investimenti nelle Zfu, strumento forte per garantire una
proiezione futura delle nostre attività produttive».
Quali i profili soggettivi e oggettivi delle agevolazioni
fiscali e contributive nelle Zfu? Quanto ai beneficiari, si
tratta di imprese di micro e piccola dimensione, già
costituite e regolarmente iscritte nel Registro delle
imprese alla data di presentazione dell'istanza, nel
pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali e
che operano all’interno delle Zone franche urbane identificate in provincia. «È un’agevolazione importante – ha
puntualizzato il consigliere Odcec di Catania Fabrizio
Leotta – perché mette a disposizione un credito d’imposta, da utilizzare in compensazione ai fini Ires, Irpef e
Irap, ai fini contributivi per i contributi sui dipendenti,
oltreché ai fini Imu, nel caso in cui l’azienda sia proprietaria dell’immobile in cui svolge l’attività. È importante
che l’azienda abbia almeno un’unità locale all’interno
della Zfu e, per quanto riguarda l’agevolazione contributiva, che almeno il 30% risieda all’interno del Sistema
Locale Lavoro interessato».
Il quantum delle somme accordate dal governo nazionale e da quello regionale, si attesta intorno ai 184
milioni di euro, distribuiti tra le Zfu individuate in Sicilia.
Nello specifico queste le cifre orientative, passibili di
una riduzione del 10%: a Catania saranno destinati
19milioni e 500mila euro; ad Acireale 10milioni e
500mila euro; a Giarre 6milioni e 500mila euro; infine ad
Aci Catena 9milioni e 400mila euro. Il contributo a favore di ogni singolo richiedente si aggira intorno ai 10-20
mila euro.
Anche l’Agenzia delle Entrate avrà un ruolo in materia
di fruizione delle agevolazioni: si occuperà infatti «della
verifica della correttezza formale dell’agevolazione e
della sua diffusione – ha sottolineato Mauro Farina,
capo dell’Ufficio Tributi Direzione generale dell’Agenzia
delle Entrate Sicilia – le modalità per poter usufruirne
saranno basate sulla compensazione, cioè si potranno
pagare meno tasse scomputando il credito che viene
riconosciuto attraverso le Zfu».
Presenti l’assessore alla Mobilità del Comune di
Catania Rosario D’Agata, che ha comunicato l’assegnazione dei finanziamenti per la Zfu al quartiere di
Librino e l’istituzione di un gruppo di lavoro in materia; il
sindaco di Aci Catena Ascenzio Maesano, che ha sottolineato «l’attesa per questa significativa opportunità»; e
il primo cittadino di Giarre Roberto Bonaccorsi, il quale
ha auspicato «la stipula di un protocollo d’intesa anche
con l’Ordine dei Commercialisti, con cui gli imprenditori
si interfacceranno per partecipare al bando».
ph Fabio Consoli
Gli angeli che annunciano la pace
portino ancora guerra
alla vostra sonnolenta tranquillità
incapace di vedere
che poco più lontano di una spanna,
con l’aggravante del vostro complice silenzio,
si consumano ingiustizie, si sfratta la gente,
si fabbricano armi,
si militarizza la terra degli umili,
si condannano popoli allo sterminio della fame.
I Poveri che accorrono alla grotta,
mentre i potenti tramano nell’oscurità
e la città dorme nell’indifferenza,
vi facciano capire che,
se anche voi volete vedere “una gran luce”
dovete partire dagli ultimi.
I pastori che vegliano nella notte,
“facendo la guardia al gregge ”,
e scrutano l’aurora,
vi diano il senso della storia,
l’ebbrezza delle attese,
il gaudio dell’abbandono in Dio.
Buon Natale!
Sul nostro vecchio mondo che muore,
nasca la speranza.
(Tonino Bello, prete e poi vescovo,
da “Auguri scomodi”)
Associazione Culturale “Archimede”
Nell’Aula Magna del Liceo Scientifico di Acireale il
Presidente uscente Arcangelo Blanco apre l’assemblea
dell’Associazione Culturale “Archimede” porgendo il
saluto e il ringraziamento ai nu-merosi convenuti. Subito
dopo presenta il nuovo Consiglio Direttivo, eletto nell’assemblea dei soci il 27 novembre c. n. nelle persone
del Presidente Mario Pavone, del vicepresidente Franco
Calì, la segretaria Angela Scalia, il cassiere Michele
Russo, e i consiglieri Lina Paradiso e Nino Tosto, e il Di-
rigente Scolastico Riccardo Biasco, ai quali porge un
augurio di proficuo lavoro e, infine, ringrazia i membri
del Consiglio Direttivo uscente, in particolare il Dirigente
Scolastico per la sua attenzione e disponibilità per
l’Associazione. Subito dopo prende la parola il
Presidente Mario Pavone, che dà inizio all’apertura dell’anno sociale 2013-14 con il benvenuto e il saluto ai
presenti. Subito dopo ringrazia i membri uscenti del precedente consiglio direttivo dal presidente Arcangelo
Blanco al cassiere Alfio Leotta e al primo presidente dell’associazione Angelo Lizzio. Prosegue secondo l’ordine
del giorno riassumendo tutte le quattordici attività culturali e ricreative svolte lo scorso anno e dopo elencando
quelle in programma di questo anno sociale. In seguito
la serata è allietata dall’artista il dott. Franco Pulvirenti,
che, accompagnato dalla sua fisarmonica, ha riproposto
molte canzoni siciliane riscuotendo sentiti applausi e
complimenti da tutto pubblico presente. Infine, come di
consueto, l’inaugurazione di quest’anno sociale si chiude con un cocktail ben ricco di tavola calda e dolciumi.
L’ o p i n i o n e d i m A d
Una ridda di nomi in qualche
modo bruciati. Da Sebastiano
Manzoni (noto per la scherma
acese e regionale), a Scibilia
(burocrate molto noto in città e
nell’ambiente politico), da Santo
Primavera
all’assessore
Calabretta ma ad oggi il centrodestra acese non riesce
a trovare un candidato in grado di portarsi addosso la
pesante eredità lasciata da dieci anni di amministrazione lottizzata della città di Acireale. Oggi sono in
tanti che chiedono all’onorevole Basilio Catanoso di
metterci la faccia e scendere in lizza per le prossime
elezioni amministrative. Catanoso ovvero l’onorevole
che di fatto ha amministrato la città , che ha messo
uomini in ogni municipalizzata e in ogni posto di sottopotere oggi il suo elettorato chiede a gran voce un suo
impegno diretto e una sua candidatura a sindaco.
Ancora nulla ha deciso ma dalla frantumazione (visibile con la candidatura di Marcello Monaco e nascosta
con i tanti malpancisti) il centrodestra può uscirne
solo con l’autorevole candidatura dell’onorevole berlusconiano. Dal MSI ad AN a Forza Italia al PDL per tornare a Forza Italia il percorso politico acese e romano di Catanoso può continuare con la sua candidatura...
La gatta frettolosa...
Il problema non è semplice da analizzare in quanto
investe il luogo “simbolo” della Città: il Palazzo sede del
governo cittadino che da alcuni giorni (i giorni precedenti le festività di fine anno!)è stato chiuso con tavolato alla vista per “inizio importanti lavori di ristrutturazione”. Il consigliere comunale, dott. Ambrogio
Bonaventura, ” atteso che trattasi di un intervento la cui
delicatezza risulta di ogni evidenza, certamente di lunga
durata” – così interroga il sindaco Garozzo e l’ass. ai
LL.PP. –“ che interessa il cuore della Città, ma il cui progetto risulta assolutamente sconosciuto agli Acesi e al
Consiglio Comunale
che nulla sanno: sul
progetto, sui lavori,
sui tempi e modi, sui
controlli …, sull’affidabilità e capacità
tecniche dell’impresa …. su tutto quanto sarà oggetto di
intervento …, “ e
conclude “chiedendo di riferire in
Consiglio”. La “paura”, usiamo una parola grossa, che
possa succedere quanto è stato riscontrato negli ultimi
lavori, grossi ed importanti lavori, relativi alla Villa
Belvedere e al Palazzo degli Studi di via Ruggero
Settimo, lavori che hanno fatto storcere il muso a tanti,
preoccupa l’attento consigliere e parte della Città che,
nelle sonnolenti passeggiate lungo le vie della Città si
interroga, si interroga …. spesso non avendo assolute
risposte dal Palazzo. Le elezioni comunali sono vicine
e il sindaco ha tutto l’interesse (legittimo) di portare a
compimento quanto iniziato … si teme, però, che “’la
gatta frettolosa faccia i gattini ciechi”.
<VENEZIA - Gondole e Pioggia scatto del 15/11/2013
selezione e pubblicazione VOGUE 09/12/2013
Una foto, e non è l’unica, di Carmelo Strano,
pubblicata su VOGUE
AKIS
Sabato 18 Gennaio 2014
IL CULTO DI SAN SEBASTIANO AD ACIREALE
Auspicato da tempo da S.E. Mons. Nino Raspanti, Vescovo della Diocesi di
Acireale, si è svolto nella serata del 10 gennaio ultimo scorso, il primo
Convegno sul culto di San Sebastiano nella splendida, antica chiesetta di via
Vittorio Emanuele,risalente al secolo XV e dedicata al Santo Compatrono
Acese. La manifestazione è stata voluta e realizzata dal Circolo dei Devoti
del Santo, ospitato nei locali annessi allo stesso edificio religioso ed è stata
armoniosamente articolata in diverse parti.Prima di tutto due relazioni frontali: una tenuta da don Giovanni Mammino,Docente di Storia Sacra presso gli
Istituti Superiori Religiosi e Sacerdote militante presso la Chiesa Matrice di
Aci Trezza, ha illustrato chiaramente al numeroso e qualificato pubblico con
in prima fila le massime Autorità militari ed ecclesiastiche della città, l'identità,
la posizione ed il valore simbolico dei Santi, quello reale del loro martirio ed
il concetto di venerazione, di preghiera, di intercessione; in particolare il
Docente si è soffermato sui fondamenti
storici della vita e del sacrificio del martire
Sebastiano. La seconda relazione, curata
dalla prof. Pinella Musmeci, pubblicista e
saggista, nota al pubblico acese per aver
commentato per più di un decennio la
Diretta della Festa del Santo Compatrono
su Canale 9, ha offerto agli intervenuti notizie nuove ed inedite sull'inizio del culto
nella città e sulla sua evoluzione nei secoli, a partire dalla "peste nera" del 1348, fino
ai nostri giorni, seguendo fedelmente la
storia e gli avvenimenti politici, economici
ed artistici della cittadina acese.
In contemporanea alle voci dei relatori la
troupe di Postazione avanzata ha proiettato immagini relative alla figura del Santo e
alle manifestazioni religiose della città e di tutti i devoti. La terza parte del
Convegno ha dato spazio ad alcune testimonianze particolari in diretta ed è
stata brillantemente condotta dalla prof. Donatella Sciacca, Membro del
Comitato dei festeggiamenti in onore del Santo. Hanno parlato : il diciassettenne Andrea Patti, il signor Sebastiano Grasso, Presidente del Circolo dei
devoti e il seniore Pietro Trovato, ; tutti e tre gli interventi sono stati ampiamente apprezzati. Il Vescovo ha concluso il Convegno con l'augurio che San
Sebastiano ed il suo messaggio siano per sempre e non solo per un giorno
ed impartendo la Santa Benedizione a tutti i presenti. Infine il Capo-vara,
signor Grasso ha voluto ripristinare, sua sponte, una antica tradizione ed ha
offerto dieci chilogrammi di "Biscotti con la Liffia" accompagnati da un prezioso rosolio artigiano locale. ph Fabio Consoli
Giusi Benintende
La scomparsa del cav. Orazio Vecchio, un testimone del XX secolo
Lo scorso 19 dicembre, a pochi mesi dalla
meta dei cento anni, si è spento il cav.
Orazio Vecchio, nato ad Acireale il 13 maggio 1914 e vissuto a Linera, una vera e propria memoria storica del XX secolo. Egli,
infatti, perse all’età di meno di tre anni il
padre Giuseppe perché quest’ultimo morì
dissanguato nella disfatta di Caporetto
durante la prima guerra mondiale. La madre
Maria si dimostrò forte e in grado di gestire
una famiglia con i suoi cinque figli (4 maschi
e una femmina) tra tante difficoltà che riuscì
ad attenuare soltanto quando i suoi figli
crebbero e poterono aiutarla. Il quartogenito
Orazio, dalla mente sveglia e capace di
memorizzare ed apprendere con grande velocità, non solo imparò le poesie
e i poemetti dei poeti popolari e dei cantastorie dell’epoca, che ricordava e
declamava fino a pochi giorni dalla dipartita, ma divenne uno dei migliori
innestatori di viti e alberi da frutta, richiestissimo in tutto il territorio catanese.
Negli anni 1934-36 svolse il servizio di leva a Zara in Dalmazia e fu trombettiere come bersagliere nel 9° Reggimento. Si sposò nel 1939 con Maria
Raciti e nel 1940 nacque il figlio primogenito Giuseppe. Entrata in guerra
l’Italia, il 1° giugno 1940 fu richiamato alle armi assieme al fratello Angelo (il
primogenito Alfio fu esonerato quale orfano di guerra e l’altro fratello Rosario
era malfermo di salute) e inglobato nel XII Corpo d’Armata; fu a Paternò,
Raffadali (AG) e Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Riuscì a vedere il figlio con
un brevissimo permesso speciale e poi durante qualche mese di congedo.
Richiamato ancora una volta alle armi il 6 agosto 1941, fu incardinato il 23
agosto dello stesso anno nel 10° Reggimento Bersaglieri e il 14 novembre
del 1942 dovette imbarcarsi a Palermo per la Tunisia dove in quel periodo
c’era lo scontro tra gli Anglo-Americani e gli Italo-Tedeschi e non poté più
abbracciare la moglie e il figlioletto, che rimasero da soli durante la guerra e
i bombardamenti. Vi lascio immaginare lo stato d’animo di tutti e tre.
Sbarcato a Biserta, fu
coinvolto con il suo
10°
Reggimento,
comandato dal tenente Francesco La Fata,
nello scontro durissimo tra i due fronti a
Kef Zilia il 26 febbraio
1943. Durante l’attacco contro una munita
postazione nemica, La
Fata condusse i suoi
bersaglieri ai limiti
delle postazioni avversarie. Ci fu una strage, lo stesso tenente, ferito e col
plotone ridotto ad un piccolo gruppo di eroici bersaglieri, continuò l’assalto
all’arma bianca con lancio di bombe a mano, ma fu contrattaccato sul rovescio e sui fianchi fino a quando fu colpito mortalmente di baionetta alla
bocca, al petto e alle spalle. Orazio e il fratello Angelo, in mezzo a morti e
feriti gravi (il suo racconto di questi momenti tragici lo rimandiamo ad altro
scritto), si salvarono miracolosamente in mezzo alle baionette nemiche, ma
i bersaglieri superstiti furono presi prigionieri dagli Americani e assieme a
tanti altri soldati italiani e tedeschi (ben 4957) furono deportati nel campo di
prigionia dell’Utah, Salt Lake City-Ogden, negli Stati Uniti. Orazio con il fratello Angelo rimase lì fino all’inizio del 1946, molti mesi oltre la fine del secondo conflitto mondiale per lungaggini burocratiche e indisponibilità di navi per
il rientro in Italia. Dopo circa un anno ai prigionieri italiani fu chiesto dal
Comando americano se volessero dissociarsi dal fascismo; Orazio e il fratello si dissociarono e così trascorsero il resto della prigionia in semilibertà
potendo anche lavorare all’interno del campo di Ogden. Arrivato a Napoli,
tramite ferrovia arrivò fino alla stazione di Guardia Mangano. Giunto a casa
e riabbracciati i suoi cari, dovette subito dopo recarsi a Palermo per le for-
malità del congedo definitivo, che gli fu concesso
senza alcun addebito in
merito alle circostanze
della cattura e al comportamento (ritenuto eccellente)
durante la prigionia di
guerra. Rientrato accanto
alla moglie e al figlio, si
adoperò subito per rimettere in sesto le proprietà
della famiglia al fine di renderle di nuovo produttive e
cominciò a lavorare senza
risparmiarsi per rinsaldare
l’economia locale facendo
valere le proprie competenze professionali, specializzandosi quale innestatore con il corsi della
CISL, sindacato a cui aderì
e ne fu esponente locale
nel settore agricoltura.
Riusciva con le sue battute divertenti a tenere allegro il gruppo di lavoro e
testimoniava come fosse
possibile impiegare le proprie energie per la rinascita
economica e morale del
dopoguerra. Nel novembre del 1946 nacque il secondo figlio Giovanni. Tutto
sembrava procedere per il meglio quando dovette affrontare una nuova
emergenza provocata dal terremoto che colpì Linera il 19 marzo 1952: la sua
casa fu tra le prime ad essere ricostruita e fortificata con il suo instancabile
impegno. Fu sensibile alla solidarietà sociale e venne nominato componente dell’ECA (Ente Comunale Assistenza) partecipando altresì con fervore alle
manifestazioni civili e religiose del suo paese. Fu anche candidato per la
Democrazia Cristiana per il Consiglio comunale di Santa Venerina. Per i
meriti acquisiti con la sua testimonianza di impegno per la ricostruzione
post-bellica e per il rispetto delle istituzioni da sempre manifestato e trasmesso ai suoi figli, con il Decreto 27 dicembre 1987 del Presidente della
Repubblica Francesco
Cossiga, controfirmato
dal
Presidente
del
Consiglio Giovanni Gorìa,
concernente gli Ordini
Cavallereschi e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
del 26 luglio 1988, gli fu
conferita l’onorificenza
dell’ordine “Al
merito
della
Repubblica
Italiana”. Nel 2011, infine,
fu insignito della croce al
merito di guerra 19401943 dalla Regione
Militare Sud nel corso di
una cerimonia svoltasi
nell’aula consiliare del
Comune
di
Santa
Venerina. Dopo un lunga vecchiaia serena, alimentata dai ricordi e dalla vicinanza di figli, nipoti e pronipoti, si è spento a seguito di una breve malattia.
Chiunque lo conobbe ne ammirò la positività del carattere e la disponibilità
ad aiutare mettendosi a disposizione di chi ne avesse bisogno.
Il comune senso del decoro ... urbano
Quanto sarebbe bella la nostra città se …
“Il colore dà colore alla vita” è di certo una grande verità e ciò è ben chiaro
alla sede catanese dell'associazione SiciliAntica che ha realizzato venerdi
27 Dicembre scorso un interessante convegno sul decoro urbano della città
presso il Palazzo della Cultura di Catania. Il convegno ha dato conclusione
ad un concorso rivolto a studenti o neolaureati in Architettura, Ingegneria
Edile Architettura e Accademia di Belle Arti sul tema “Quanto sarebbe bella
Catania se …” le facciate degli edifici del centro storico conservassero la
loro uniformità e integrità anche rispetto alle coloriture dei prospetti.
Nel corso del convegno gli interventi dei relatori hanno consentito di realizzare un quadro piuttosto ampio dello stato dell'arte su Catania e gli strumenti tecnico-urbanistici di cui la città si dota (dal Piano regolatore atteso
ormai da più di quarant'anni -quello in vigore risale alla fine degli anni '60al Regolamento Edilizio in dirittura d'arrivo per il primi mesi del 2014).
Non dimentichiamo che il nostro capoluogo è ricco di quartieri storici che
hanno una loro validità artistica sia nelle singole costruzioni di pregio che
nell'insieme del tessuto urbano (inclusi i tanti edifici minori) e costituisce un
esempio di centro storico fortemente vissuto e come tale continuamente
“manipolato” nel bene e nel male dagli abitanti.
Tra gli interventi tecnici al convegno ricordiamo: l'arch. Rosanna Pelleriti,
responsabile del Servizio P.R.G. e della pianificazione urbanistica di
Catania; l'ing. Giuseppe Platania, vice presidente della Fondazione Ordine
degli Ingegneri; l'ing. Alessandro Lo Faro, del Dipartimento di Architettura
dell'Università di Catania; l'arch. Giuseppe Longhitano; l'arch. Di Blasi in
rappresentanza della Soprintendenza. Attraverso le parole dei vari professionisti sono emersi notevoli spunti di riflessione sugli aspetti inerenti la
realtà di un ambiente urbano “vivo” e pulsante che ovviamente necessita di
strumenti efficaci per il mantenimento del decoro urbano e che possa essere rispettoso di un senso estetico gradevole: la proprietà individuale degli
edifici si interseca strettamente con un concetto di proprietà indivisa tra i cittadini che riguarda le facciate degli edifici le quali danno il carattere complessivo della città e costituiscono il confine tra il privato (la proprietà privata) e il pubblico (la proprietà indivisa). Le cortine prospettiche che si vengono a creare nelle strade devono necessariamente riuscire ad avere un
aspetto coerente all'età degli edifici e al loro stile e qui si innesta la problematica delle coloriture delle facciate degli stessi singoli edifici.
Oltre ai grandi
pannelli realizzati
dai giovani professionisti partecipanti al concorso (i primi due
pannelli premiati
r a p p r e s e n ta n o
rispettivamente
la via Vittorio
Emanuele illustrata
dall'ing.
Francesca
Condorelli e la
via Caronda dall'ing.
Marina
Brumini) nella mostra abbinata a concorso e convegno è anche possibile
osservare altri pannelli con scatti fotografici di singole facciate di edifici catanesi realizzati dalla sede di Catania guidata dall'ing. Giambattista
Condorelli. Tra queste immagini i visitatori della mostra ritroveranno “bollini” bianchi che rappresentano una coloritura adeguata e, purtroppo, “bollini
rossi” con immagini di edifici deturpati in vario modo (coloriture inopportune,
condizionatori, antenne paraboliche e non, addirittura corpi aggiunti in
muratura). Naturalmente le riflessioni scaturite sulla realtà catanese sono
facilmente estensibili a molte realtà siciliane inclusa Acireale che dimostra
sempre poca attenzione alla cura e conservazione del proprio centro storico. Per una città che si fregia di avere una forte vocazione turistica è davvero contraddittorio non badare in modo opportuno anche all'integrità delle
facciate che caratterizzano significativamente i percorsi turistici urbani della
Sicilia. Non dimentichiamo che la bellezza e l'armonia costituiscono un valore aggiunto che può diventare discriminante nella scelta tra un posto e un
altro e che i turisti, ma sicuramente tutti i cittadini, hanno il diritto di vivere in
un luogo bello: La bellezza contribuisce a migliorare la qualità della vita nel
suo complesso! ..altrimenti si rischia che le singole emergenze architettoniche e ambientali, pur notevoli, siano le “cattedrali in un deserto” costituito da
un'accozzaglia di elementi trascurati o poco curati.
Chiudiamo segnalando a tutti i cittadini, acesi e non, il network Decoro urbano (www.decorourbano.org) ricordato durante il convegno, tramite il quale è
possibile segnalare direttamente ai comuni aderenti situazioni di problematiche legate al decoro urbano (ma anche gestione dei rifiuti, vandalismo ed
incuria, dissesto stradale, zone verdi, tutte note dolenti delle nostre aree
urbane) su 8095 comuni italiani conta 109 adesioni e solo CINQUE in
Sicilia... Sicuramente uno degli aspetti che peggiora l'insieme delle nostre
città è la frustrazione degli stessi cittadini che si sentono poco ascoltati dalle
amministrazioni e diventano sempre più restii ad una quotidiana partecipazione attiva... Segnalare una problematica, ed essere conseguentemente
ascoltati, sicuramente contribuisce ad innescare un circolo virtuoso che
farebbe molto bene a tutti... Indovinate un po' se Catania o Acireale aderiscono al network Decoro Urbano?
Giusi Benintende
Si interviene ad
Acireale per il restauro del chiosco liberty
che sorge in piazza
Lionardo Vigo; realizzato agli inizi del
‘900, è oggi adibito a
rivendita di giornali
con la struttura data
in concessione ad un
privato.
L'iniziative che prenderà corpo fra non
molto, è frutto della
unità di intenti fra il
Comune, con l'assessore alla Cultura,
Nives Leonardi che
fin dal primo momento si era resa disponibile al progetto insieme al sindaco Nino
Garozzo, e il Fai,
Fondo per l'ambiente
italiano.
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AKIS
Sabato 18 Gennaio 2014
LE DONNE PIU’ BELLE DEL MONDO NELLA STORIA: ELENA
Sovente si sente dire che la Storia è stata scritta da uomini, ed io aggiungerei e “fatta” dagli uomini! Però è anche vero che le figure femminili, dalle
origini della storia umana, a partire da Eva, la prima donna; Venere, la dea
della bellezza, della natura, dell’amore e così via, si stagliano, nella nostra
mente, nel nostro immaginario, nella letteratura e nella cinematografia, in
modo più rilevante di molte altre figure eroiche maschili. Se proviamo ad
andare indietro nel tempo, naturalmente dopo le “eroine” già citate, troviamo Elena, la donna per cui fu combattuta una guerra: quella di Troia. Era
figlia di Leda e del signore
di Sparta, Tindareo, ma si
sussurrava che in realtà la
madre l’avesse concepita
con un altro uomo, Cigno.
Elena era molto bella in
ogni sua parte fisica, chiesta in moglie da molti
uomini lei scelse Menalao,
suscitando l’ira degli altri
aspiranti. Tindareo, dopo
lo sposalizio, fece giurare
i pretendenti di difendere
sempre Menelao futuro re
di Sparta. Sappiamo che
l’unione dei due amanti durò poco! Appena Elena conobbe Paride non esitò
a lasciare il consorte e fuggire con lui a Troia. La donna non pensò che il
suo, più che un tradimento, fu quello che oggi chiameremmo “un incidente
diplomatico”, la guerra di Troia, un conflitto aspro coinvolgente e al quale,
ovviamente, presero parte anche tutti quelli che Tindareo aveva fatto giurare. Naturalmente, quando i troiani si resero conto che la guerra sarebbe
durata a lungo, incitarono
Paride a restituire quella
donna ai greci, in fondo
era solo una donna! Ma
Paride, sconsideratamente incapricciato di Elena,
ritenuta la donna più bella
del mondo, si rifiutò categoricamente di farlo: che
continuasse pure la guerra! Essa continuò per
dieci lunghi anni, fino alla
distruzione della città, con
la morte di Paride che già
aveva dimenticato Elena,
la quale, nel frattempo, si
era già sposata con
Deifobo. A conclusione
della
belligeranza,
Menelao uccise anche lui,
giustizia era stata fatta,
ma non toccò Elena,
ancora bella come dieci anni prima ed emanava anche allora lo stesso fascino. Per Menelao, gli anni passati tra le battaglie, gli stenti, le gioie, le sconfitte, erano riusciti a calmare il suo rancore e così, sempre follemente invaghito, la riprese con se per ricondurla, a testa alta, a Sparta.
Mariella Di Mauro
Nella foto in basso una riproduzione del quadro della pittrice
Erika Weinmann
La Grande Musica all’Accademia Zelantea
Il Presidente dell’Accademia, dott. Giuseppe Contarino, nel dare l’avvio all’
ultimo evento del 2013, fortemente voluto insieme alla Fidapa di Acireale,
presieduta dal M° Vera Pulvirenti, in una affollatissima sala, ha introdotto i
tre ospiti che hanno arricchito una serata che già si presentava di grande
levatura artistica. Il musicologo dott. Giuseppe Montemagno, ha condotto
una breve e rapida rassegna sulla vita artistica di G. Verdi, soffermandosi
poi sui vari personaggi delle sue opere in programma, presentando con
dovizia di particolari, chiarezza di linguaggio e ricca aneddotica il pensiero
di Verdi, ora insistendo sulla vocalità scura del mezzosoprano ora sulla psicologia del personaggio in questione. Si è avvalso anche di pertinenti
“slide” che contenevano immagini e testi per una più facile fruizione e comprensione dei brani, molto apprezzati dall pubblico presente.
Forte e potente, calda e pastosa la voce di Patrizia Patelmo, cantante
acese acclamata nei teatri di tutto il mondo dagli Stati Uniti alla Germania,
dalla Cina al Sud Africa, alla Spagna, ecc., diretta magistralmente da grandi maestri, Chailly, Oren, Pappano. Di lei ha scritto su uno spartito verdiano
il grande tenore Carlo Bergonzi: “ finalmente un grande mezzo soprano con
cui mi piace cantare Verdi”. La Patelmo, con grande eleganza e persuasiva esecuzione, ha saputo trasmettere al folto pubblico presente in sala forti
emozioni, in un mobile oscilloscopio di vibrazioni. La duttilità e la versatilità
della sua voce, dalle molteplici sfumature timbriche, le permettono di spaziare in vari campi del repertorio belcantistico, interpretando la coloratura
scura Verdiana, ora drammatica nei ruoli di “Amneris” dell’Aida, ora tenebrosa nei ruoli della zingara “Azucena” del Trovatore o di “Ulrica”, la fattucchiera del Ballo in Maschera, ora chiara e un po’ frivola nella vocalità delle
Arie da Camera “Stornello” , o piuttosto intima nel bis concesso a fine serata: una lirica, vincitrice negli anni ’50 del Concorso “Nuova Consonanza”,
composta dal suo primo insegnante di canto il M° Francesco Celso, socio
corrispondente dell’Accademia che tanti acesi ricordano, avvalendosi di un
testo tradotto dal cinese dal Beato Padre Gabriele Allegra, amico all’epoca
della famiglia Celso; un’esecuzione in prima assoluta in questo secolo,
della quale Patrizia ha voluto fare omaggio, ricordando l’indimenticabile
Maestro. Le esecuzioni sono state accompagnate magistralmente dalla
concittadina M° Vera Pulvirenti, eccellente pianista e competente artista,
dotata di un talento ormai consacrato e conosciuto che ha saputo e sa
ancora trasmettere ai suoi numerosissimi discenti, insieme ad un sapiente
gusto del suono e ad una grande umanità, come è accaduto con la bravissima Patrizia Patelmo, che è stata sua alunna.
ph Fabio Consoli
Per lo scambio degli Auguri del Natale, la
Fidapa, presieduta dal M° Vera Pulvirenti,
ha organizzato un piacevole e coinvolgente incontro che ha visto la presenza di S.
Ecc. Mons. Pio Vittorio Vigo, Vescovo
Emerito della Diocesi di Acireale, dei registi Daniele Greco e Mauro Maugeri, che
hanno presentato un documentario premiato in Serbia avente per protagonista il
liutaio
M°
Giuseppe
Severini.
Interessantissimo, tenero e intimo il messaggio di S. Ecc. il Vescovo sul significato
del Natale oggi, attraverso la proposizione di tre brani del Vangelo di Luca, primo
fra tutti l’annunzio strepitoso: ”quando
l’Angelo del Signore apparve ai pastori ed
essi furono presi da gran timore”. Continuando l’ analisi dei fatti che condussero alla nascita santa, S. Ecc. aggiunge ”Dio si fa presente, non deve
fare paura è tenero ed è bambino” e, per far comprendere meglio il messaggio divino racconta un suggestivo episodio vissuto personalmente
durante la visita alla Basilica della Natività: per entrare bisogna piegarsi,
abbassando il capo, e attraversare la piccola porta che costituisce l’ingresso, mentre i bambini entrano normalmente in posizione eretta; un gesto
molto ricco di significato spirituale e simbolico che fa pensare alla parabola del Vangelo, in cui Gesù afferma “lasciate che i piccoli vengano a me”.
La seconda parte della serata è stata caratterizzata da un altro momento
ricco di cultura e tradizioni, un tuffo nel passato, nel medioevo, con il M°
Giuseppe Severini, che potremmo definire un “giullare di oggi”
Ha proposto con rara maestria un interessante excursus nell’epoca dei
“trovatori”, dei “trovieri”; ha parlato e cantato “l’Amore Cortese”, accompagnandosi con strumenti dell’epoca, costruiti fedelmente dopo aver compiuto minuziose ricerche durante il suo girovagare per l’isola, scrutando le
ARTISTI ACESI PREMIATI PER LE OPERE DONATE
ALLA CAPPELLA DEL VECCHIO OSPEDALE
Durante la breve cerimonia di scambio degli auguri di fine anno, tenutasi
nei locali del Presidio polifunzionale del Distretto Sanitario acese, il
Direttore Dott. Salvatore Scala, in presenza del Sindaco di Acireale Avv.
Nino Garozzo, dopo i convenevoli di rito, ha voluto esprimere gratitudine e
riconoscenza, anche a nome dell'Ente rappresentato, nei confronti di alcuni concittadini che si sono spesi generosamente al fine dell'abbellimento e
della valorizzazione della storica Cappella del vecchio nosocomio acese,
ormai pienamente e degnamente restituita alla sua nobile primaria funzione di luogo di culto grazie anche al tenace impegno di diversi dipendenti del
Presidio, in primis la Signora Grazia Leotta. A mani dello stesso Direttore
Scala e del primo cittadino acese sono state dunque conferite delle targhe
di riconoscimento al Dott. Giovanni Albano, al cav. Pippo Contarino, al
geom. Nino Leotta ed anche a chi scrive per la redazione di una breve pub-
blicazione sulla storia della Cappella. Il Dott. Giovanni Albano, stimato
medico acese nonché pittore di riconosciuto ed apprezzato talento, sin
dallo scorso ottobre aveva impreziosito la Cappella di una pregevole tela,
riproduzione di una famosa Immacolata del Murrillo, allocata in una nicchia
che ospita un altare laterale, affrescando anche di un bellissimo cielo stellato la nicchia dirimpettaia che accoglie un presepe, vero gioiello allestito
con arte certosina e tecnica raffinatissima dal geometra Nino Leotta, premiato a motivo di ciò. Altra targa è stata infine consegnata al cav. Pippo
Contarino, notissimo maestro fabbro acese che ha voluto lasciar traccia di
sè con il dono di una pregiata e maestosa sedia in ferro battuto all'altare
della Cappella. In precedenza nella stessa Cappella una S. Messa era
stata officiata da don Vincenzo Lanzafame, presenti molti dipendenti del
Presidio, lo stesso Direttore Salvatore Scala e il primo cittadino acese Avv.
Nino Garozzo.
Camillo Tropea
Nella foto: il Direttore Salvatore Scala (a sx) e il Sindaco Garozzo
premiano il geom. Nino Leotta (al centro)
Pillole Catenote
espressioni degli angeli scolpiti nei portali di alcune Cattedrali in Sicilia,
intenti a suonare particolari strumenti a fiato o a corda. Una ricerca presentata attraverso un documentario premiato in Serbia e realizzato con la
collaborazione dei due registi acesi Daniele Greco e Mauro Maugeri.
Una bellissima serata per annunziare il Natale, caratterizzata da un’intensa
spiritualità prima, preceduta dall’ingresso di una nuova socia, e successivamente da un piacevole tuffo nel passato, con grande apprezzamento da
parte delle socie, che hanno partecipato numerose ricevendo in dono un
quadretto che incorniciava una lirica sul Natale, composta da S .Ecc. Il
Vescovo, e dedicata alle Donne della Fidapa.
347 1433135
[email protected]
ph Franco Barbagallo
Siglata la convenzione che “apre” lo sportello Universitario tra il Comune
e l’Ersu; avrà sede nei locali comunali di Santa Lucia con orari dalle 9 alle
12 e dalle 15,30 alle 18 i martedì e giovedì.
Continua l’exursus di Lorenzo Marotta e del suo ultimo romanzo “Le
ombre del Male. Zona contemporanea 2013 ” recentemente presentato
ad Aci Catena (foto con l’assessore Forzisi e l’editore-scrittore Grasso) e a
Viagrande; il libro dello scrittore acese continua a registrare ampi consensi tra il pubblico.
AKIS
Sabato 18 Gennaio 2014
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“mbrogghiu”
Alessio Patti ha scritto: "Ho avuto il privilegio
di ascoltare questa canzone ancor prima che
mettessi mano alle foto di Loredana e alla realizzazione di questo video che,
senza alcuna presunzione, ritengo bello, ben riuscito, dai preziosi contenuti
non solo musicali, ma anche colmo di sensi e di cultura. La voce dell'artista
è come uno strumento, che ci introduce all'ascolto intimo, a fare un viaggio
delicato nei meandri del spirito. Spetta a noi, che udiamo, l'accostamento
rispettoso del sentire dell'artista e di sederci accanto all'opera certi che ci
ripagherà con il suo incanto, la sua "magarìa". Complimenti a Loredana e
grazie ai suoi amici ed estimatori che hanno apprezzato questo bellissimo
canto ed il mio modesto contributo."
Il ragioniere Rosa Maria Schinocca,
nuovo presidente del Lions Club Trecastagni
Kiwanis Club Acireale e la Tombola di Beneficenza
Presso Hotel Orizzonte in Acireale, si è tenuta la rituale” Tombola di beneficenza “ per raccolta fondi per i services. Presenti fra soci ed ospiti oltre
cento persone e grazie alle tre tombole ed ai sorteggi cui hanno partecipato si è pervenuti ad un sostanzioso raccolto. La “ Commissione per le
attività ricreative “ capitanata dal nostro instancabile Citto Spina con il placet del Presidente e del Direttivo ha organizzato la serata e la scelta dei
premi da assegnare ai vincitori. Per volontà del nostro Lodovico Soresi i
premi della seconda tombola ( 23 felpe ed una grattugia elettrica) ed il
relativo ricavato, sono stati consegnati l’indomani alla “ Tenda di Cristo “,
la comunità che assiste le ragazze madri ed i bambini.
Ignazio Mammino
Chiuso il lunedì
In sala Giunta, la Città di Acireale, la Fondazione Carnevale di Acireale, il
Rotary Club di Acireale e l’Istituto Penale per i minorenni di Acireale, hanno
siglato un protocollo operativo che finanzierà un corso di creazione di opere
in cartapesta da presentare nell’ambito del Carnevale di Acireale 2014, da
tenere nell’Istituto penale per minorenni di Acireale. L’iniziativa di finanziamento è assunta dal Rotary International Distretto 2110 Club di Acireale.
Nella foto di F. Consoli la visita del Governatore Rotary ad Acireale
COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE “ QUELLI DEL 7° ”
Gentilissimi,
siamo spiacenti comunicarvi che, da informazioni ricevute dal gestore del
teatro “Turi Ferro” di Acireale, alla data di oggi, manca ancora parte della
certificazione necessaria per l’apertura agli spettacoli del teatro in questione. Perdurando tale situazione di incertezza, abbiamo deciso, per
somma precauzione, di riprogrammare il calendario degli spettacoli alle
date sotto indicate:
01 FEBBRAIO 2014
PARENTI SERPENTI
di Carmine Amoroso
Regia di Rodolfo Torrisi
Produzione“Teatro delle Nevi”
29 MARZO 2014
IL GIORNALE D’ARTAGNAN
di Domenico Platania
Regia di dell’autore
Produzione “Quelli del 7°
12 APRILE 2014
LU CAVALERI PIDAGNA
di Luigi Capuana
Regia di Turi Giordano
Produzione “Gruppo Teatro Città di Belpasso”
03 MAGGIO 2014
ANDY E NORMAN
di Neil Simon
Regia Mario Sorbello
Produzione “C.G.S. Karol
18 MAGGIO 2014
IL POVERO PIERO
di Achille Campanile
Regia di Domenico Platania
Produzione “Quelli del 7°”
Come sempre, per ulteriori delucidazioni
potete contattarci
ai numeri 3476654792 - 3484639520.
SCUOLA MEDIA STATALE
PADRE GABRIELE
ALLEGRA
ACIBONACCORSI
OPEN DAY
14 GENNAIO 2014
Nel prossimo numero il servizio
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AKIS
Sabato 18 Gennaio 2014
La O.E.M. srl di Aci S.Antonio ha organizzato, anche quest’anno,l’incontro
con gli operatori della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’evento, svoltosi negli
eleganti locali di Corte Riggio Banqueting, ha avuto come obiettivo la sensibilizzazione di tutti gli operatori del settore, perchè la sicurezza nei luoghi di
lavoro venga realizzata non a seguito di verifiche ispettive ma portando a
conoscenza dei Datori di Lavoro l’obbligo della formazione di tutti i lavoratori, l’obbligo della formazione dell’organigramma aziendale della sicurezza
e l’obbligo della predisposizione dei documenti della sicurezza. All’incontro,
al quale hanno partecipato i professionisti RSPP, CSP/CSE, consulenti del
lavoro, commercialisti, organi ispettivi, sono intervenuti, come relatori: dott.
Rosario Di Stefano (Direttore S.Pre. Sal ASP Catania) - dott. Ing. Natale
Aiello (Responsabile U.O. di controllo e vigilanza ASP3 Catania) – dott.
Antonino Mendolaro ( Direttore Ispettorato del Lavoro Catania) – dott. Ing.
Maurizio Lucia (Comandante VV.FF.Catania) – dott. Salvatore Francesco
Marchese (Ispettore del Lavoro e responsabile Sez.P.G.N.I.L.presso la
Procura della Repubblica di Catania).
La “Regina d’Italia” e il suo concerto bandistico
Presso la Basilica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Acireale, si è tenuto
un apprezzato concerto bandistico, organizzato dall’associazione musicale “Regina d’Italia” di Aci Sant’Antonio, presieduta dal M° Filippo Sapienza,
con la collaborazione del rettore della chiesa, don Salvatore Antonio
Scalia. Ad esibirsi è stata la “Storica gran banda musicale M° Orazio
Sapienza” di Aci Sant’Antonio, diretta dallo stesso M° Filippo Sapienza,
con la partecipazione della corale polifonica “Regina Angelorum” di Aci
San Filippo, diretta dai Maestri Riccardo Emanuele Sapienza ed Ezio
" Sarà accessibile e disponibile al pubblico nei prossimi giorni il nuovo sito
multiplo - www.finestrasuacireale.it - con cui i Lions di Acireale, con l'aspirazione sempre
viva di dare un contributo solidale e sussidiario
all'ambito
sociale in cui si vive e
si opera, hanno trovato concretizzazione operativa nel prosieguo d'attività del
corrente anno sociale 2013-2014. Si tratta di un sito multiplo,
contenente anche un
B-Log, che avrà una
buona capacità d'attrazione e di coinvolgimento e, al contempo, sarà
vasto, generalizzato, "cittadino". Verrà data quanto prima comunicazione
della data d'apertura del sito, unitamente a data e luogo in cui avverrà la
manifestazione di presentazione."
DIGIONE (Francia) – Si apre alla grande il 2014 del Club Scherma
Acireale, che grazie ad Alberta Santuccio conquista una vittoria prestigiosa in Coppa del Mondo Under 20. Ancora una grande vittoria per l’atleta del
Club Scherma Acireale che in Francia, per l’ennesima volta, sbalordisce
tutti, per il suo cinismo in pedana e per la sua capacità di saper gestire le
emozioni. In Francia suona l'inno di Mameli al termine della prova di Coppa
del Mondo under 20 di spada femminile svoltasi a Digione, e a gioire è la
spadista del Club Scherma Acireale. A portare il tricolore sul punto più alto
dell'alzabandiera è stata Alberta Santuccio che ha trionfato sulle pedane
francesi.
Nella foto l’atleta Santuccio tra il M° Patti e il Presidente Manzoni
Tosto. Queste belle realtà musicali del nostro comprensorio (38 e 25 componenti, rispettivamente), con una lunga e prestigiosa storia alle spalle,
hanno scelto la basilica acese come luogo idoneo per offrire a tutti gli
appassionati un concerto davvero memorabile. Il programma della serata
ha spaziato dai brani orchestrali per banda, a pezzi tradizionali natalizi alle
più famose arie di autori classici (dal “Và pensiero” di Verdi al “Danubio
blu” di Strauss). Il concerto si è aperto con la marcia militare per banda dal
titolo “Acireale”, un omaggio all’indimenticato don Antonino Maugeri, che
fu per lungo tempo decano della Basilica ma anche apprezzatissimo compositore. Il concerto è stato presentato da Ezio Tosto; hanno partecipato,
come voci soliste, i soprano Maria Grazia Tringale e Letizia Coco.
Guido Leonardi
AKIS
Sabato 18 Gennaio 2014
Il MIUR ha finanziato un progetto di formazione
presentato dal Liceo Regina Elena
in collaborazione con l’I.R.M.A. di Acireale
Classificatosi fra i primi 10 a livello nazionale è stato finanziato dal
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il progetto <BIOSTEAM - Il “programma” della vita: dalla conoscenza alla pratica>, presentato dal Liceo Regina Elena di Acireale in collaborazione con l’Istituto
Ricerca Medica e Ambientale – I.R.M.A. Il progetto si propone di fare acquisire agli studenti partecipanti informazioni quanto più aggiornate sulle
scienze biotecnologiche, biochimiche, forensi, agroforestali, nutrizionistiche e di renderli protagonisti del nuovo e promotori, a loro volta, del patrimonio scientifico acquisito anche ai fini dell’orientamento scolastico per
una scelta consapevole dell’indirizzo universitario. Sono previste 20 ore di
lezioni teoriche e 20 ore di prove pratiche nei laboratori di Citogenetica e
Genetica Molecolare dell’I.R.M.A. che si collocano al 19° posto a livello
nazionale per la certificazione SIGUCERT in Genetica Umana la cui qua-
lità è controllata dall’Istituto Superiore di Sanità. Per il liceo Regina Elena
partecipano allo svolgimento del progetto i professori Fulco, Lizzio e il tecnico Finocchiaro. Per l’I.R.M.A. i ricercatori Andolina, Insirello, Roccazzello,
Tringali e Valenti. Il 9 gennaio presso l’aula magna del liceo “Regina Elena”
si terrà la presentazione del progetto agli studenti selezionati per la partecipazione. L’I.R.M.A. mette a disposizione della formazione scolastica le
risorse umane e tecnologiche di cui dispone e decine sono le scuole che
hanno già visitato il museo ed i laboratori dell’Istituto tra cui nel 2004 anche
il liceo scientifico di “Pietro Aldi” di Grosseto. L’Istituto acese collabora con
vari atenei e sono oltre 100 le tesi sperimentali di laurea in varie discipline
scientifiche contribuendo ad accrescere e valorizzare la storica tradizione
di formazione che ha avuto e che ha ancora la Città di Acireale e questo
avviene nel maestoso e glorioso Collegio Pennisi fucina di formazione per
molte generazioni. Per esternalizzare le informazioni in tema di biotecnologie e bioetica è previsto un incontro con ingresso libero che si terrà il 24
gennaio 2014 alle ore 17:30 presso la sala conferenze dell’I.R.M.A.
A cura dell’Ufficio Stampa dell’I.R.M.A.
A partire da questo numero una specifica scheda, curata
dal dott. Giovanni Tringali, spiega il significato degli esami
di laboratorio e come prepararsi per il prelievo.
Primo argomento:
La GLICEMIA – Con un corretto stile alimentare
e di vita si può tenere sotto controllo.
La glicemia costituisce
il dosaggio del glucosio circolante che deriva dai carboidrati della
dieta (zuccheri). La
sua concentrazione a
digiuno varia orientativamente tra 80 e 100
mg/dl per innalzarsi,
dopo un pasto, fino a
120-130 mg/dl ed
abbassarsi nel digiuno
sotto i 60 mg/dl. La glicemia è regolata dal fegato e da alcuni ormoni in particolare gli ormoni da
stress. Nelle cellule del fegato (epatociti) il glucosio entra liberamente,
mentre nelle altre cellule il suo ingresso è regolato da diversi ormoni. Se
dovesse mancare il glucosio è il fegato a produrlo mentre se è il glucosio
è in eccesso la produzione epatica cessa ed incrementa invece la sua captazione sia nel fegato che nei tessuti periferici con conseguente abbassamento della glicemia. L’intervallo di attenzione della glicemia a digiuno è
tra 110 e 126 mg/dl [1]. Più della glicemia è utile invece l’emoglobina glicata che consente di conoscere la media glicemica degli ultimi 3 - 4 mesi
(durata media di vita dei globuli rossi). Le linee guida regionali raccomandano il monitoraggio dell’emoglobina glicata con cadenza di 3-4 mesi insieme all’esame delle urine, alla misura della pressione arteriosa, del colesterolo totale e della quota HDL e del peso corporeo. Anche se qualche
medico ancora lo prescrive, dal 2005 il profilo glicemico orario (ore 8 , 12
, 16 , 20) non è più previsto dalle nuove linee guida regionali e quindi costituisce un esame inappropriato. Tra l’altro oltre ad essere poco affidabile
per la via larga variabilità esso è fonte di disservizi per l’utenza che deve
perdere inutilmente un’intera giornata di lavoro e di spreco sanitario come
dimostra la sottostante tabella nella quale si evince un risparmio di ben
circa 6 € per ciascun assistito se dovessero essere rispettate le linee
guida.
Il profilo glicemico orario è stato sostituito con la glicemia basale e post
prandiale (due ore dopo abbondante). Le nuove linee guida hanno anche
sostituito la fastidiosa curva glicemica da carico con 7 prelievi con la glicemia basale e 2 ore dopo carico di 75 grammi di glucosio in 200 cc di
acqua [1]. In caso di glicemia elevata
occorre dosare la microalbuminuria al
fine di conoscere se l’elevato tasso
ematico di glucosio stia danneggiando i
vasi. Poichè l’attività muscolare consuma glucosio e quindi fa diminuire la glicemia i soggetti che praticano lavori
sedentari dovrebbero effettuare una
continua e costante attività fisica compatibile con le proprie condizioni fisiche.
Consigli per i soggetti diabetici.
ALIMENTI DA EVITARE: zucchero, miele, prodotti dolciari raffinati ad alto
contenuto glucidico e lipidico (biscotti, snack, merendine, gelati, dolci preconfezionati, cornetti, paste), cioccolato, marmellata; primi piatti elaborati
preparati con condimenti grassi (lasagne, tortellini, cannelloni, risotti ecc.);
pizze elaborate, sostituti del pane con grassi aggiunti e sale (crackers,
grissini, panini all'olio, focacce); frutta secca (pinoli, castagne, mandorle,
noci, arachidi, datteri ecc.), avocado, frutta sciroppata, banane, mandarini,
uva, melograno, fichi, cachi o loti; evitare i succhi di frutta e le bevande
zuccherate in genere
ALIMENTI CONSIGLIATI: primi piatti semplici; pasta e riso meglio integrali abbinati per esempio a pomodoro, tonno e verdure; non esagerare con
le dosi di pasta e riso; non consumare mai insieme nello stesso pasto due
alimenti amidacei come pane e pasta, oppure pane e riso, pizza e pasta
ecc.; utilizzare dolcificanti acalorici e moderare le bevande alcooliche ed il
fruttosio; bevande non zuccherate, bevande light; frutta e verdura ad eccezione di quella presente nella lista degli alimenti sconsigliati; le carote, al
contrario di quanto molti credono, possono essere consumate tranquillamente.
[1] Decreto regionale 3 ottobre 2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
della Regione Siciliana n° 48 dell’11 novembre 2005, Linee guida per il
trattamento diagnostico-clinico-terapeutico del diabete.
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Undici gennaio triste ricorrenza per la Sicilia orientale
Che la Sicilia orientale sia un’area
ad elevato grado di rischio sismico
è ben noto e la storia lo conferma.
Il terribile terremoto dell’11 gennaio 1693 è stato parecchio devastante per i centri abitati del versante ionico. Il vecchio detto siciliano “All’unnici jnnaru a vintinura
cu sutta li petri e cu sutta li mura”
rende bene gli immani danni arrecati alle abitazioni dalla potenza
del “Terremoto della Val di Noto”,
il quale, con una magnitudo di 7.4,
costituisce ad oggi l’evento di più
elevata energia della storia sismica italiana. Già il 9 gennaio vi era
stata una scossa premonitrice che
tecnicamente può definirsi forshock e gli abitanti dei vari centri
colpiti stavano riparando i danni
quando si scateno l’apocalisse
che ha modificato talora radicalmente l’assetto urbano di molte
città. Ad esempio, scomparve Occhiolà e gli abitanti, pressoché dimezzati
come numero, fondarono più a monte l’attuale Grammichele. Decine e
decine furono le chiese ed i monumenti che vennero “adeguati al suolo”.
Negli archivi parrocchiali di Aci S. Antonio si riportano 133 vittime, un’immane tragedia se si considera che a quei tempi il paese era una piccola
borgata con pochi abitanti. Quello dell'11 gennaio 1693 rappresenta, insieme al terremoto del 1908, che il 28 dicembre distrusse la città di Messina
(magnitudo 7.2), l'evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia colpito il territorio italiano in tempi storici (il terremoto del 6 aprile 2009 che ha
distrutto buona parte della città di L’Aquila è stato di gran lunga meno energetico con una magnitudo di “appena” 5.9 della scala Richter). Infatti nel
1693 si è avuta la distruzione totale di oltre 45 centri abitati con una superficie interessata dallo scuotimento di circa 5.600 Km2 e circa 60.000 morti.
La sequenza sismica relativa a questo devastante terremoto è iniziata il
giorno 9 gennaio 1693 e si è protratta per circa 2 anni nel corso dei quali si
sono avute circa 1.500 repliche di minore energia molte delle quali hanno
completato l’opera demolitoria della scossa principale. La scossa più forte,
classificata come XI° grado della scala Mercalli (MCS), si è verificata alle
ore 9 della sera dell'11 gennaio, dopo che alcune scuotimenti di minore
intensità (’VIII grado della scala Mercalli) si erano già verificati la sera del
giorno 9 e la mattina dell’11 gennaio, giorno della scossa principale che,
come detto prima, avvenne alle ore 21. Il numero più elevato di vittime è
stato registrato nella città di Catania dove sono morti circa i 2/3 della popolazione. Le caratteristiche dell'evento principale consentono di considerarlo, per molti aspetti, simile al terremoto del 4 febbraio 1169 che anch’esso
ha distrutto i centri della Sicilia orientale e tale funesta data la si può leggere nella lapide che sovrasta l’ingresso del Castello di Acicastello.
L’epicentro è stato localizzato in mare, al largo di Siracusa. Un’indiretta
conferma di questa ipotesi è fornita dal maremoto associato al sisma che,
anche in questo caso, come nel 1169, ha colpito la costa ionica della Sicilia
orientale estendendosi fino a Malta. La profondità ipocentrale stimata per
l'evento principale fu di circa 20 Km quindi relativamente superficiale e pertanto altamente distruttivo (se lo stesso terremoto anziché 20 km fosse
stato ad una profondità ipocentrale di 200 km non avrebbe provocato alcun
danno). Fonti storiche riportano che il maremoto abbia causato il ritiro del
mare lungo tutta la costa della Sicilia orientale per diverse decine di metri,
cui seguirono altissime onde che si abbatterono prevalentemente sul litorale di Augusta anche se disastrosi effetti si sono avuti nel litorale catanese,
mentre sembrerebbe che nel litorale siracusano il maremoto abbia avuto un
impatto meno devastante probabilmente per la profondità dei fondali marini dovuta alla scarpata ibleo-maltese. Infatti il run-up, ossia l’altezza dell’onda di tsunami, è inversamente proporzionale alla profondità dei fondali.
Tuttavia, triste ricorrenza, anche l’11 gennaio del 1848, quantunque di
minore intensità rispetto al terremoto del 1693, si verificarono due forti
scosse che distrussero buona parte di Catania e Acireale. Eppure, a causa
dei ben noti eventi storici di quell’epoca che segnarono importanti tappe
della storia d’Italia, l’evento passo in sordina e ben presto venne dimenticato… ubi major, minor cessat.
A questo punto sorge spontanea una domanda: si può ripetere il terribile
terremoto del 1693? Qualcuno parla del Big- One siciliano per analogia con
un grande terremoto che si aspetta a San Francisco indotto dalla famosa
faglia di S. Andrea. Ovviamente in una zona sismica è logico aspettarsi un
terremoto; prima o poi arriverà (speriamo con energia minore) perché la
Sicilia orientale è una zona altamente sismica in quanto interessata da un
sistema di faglie altamente sismogenetiche che sono state generate dalla
collisione e conseguente subduzione
della placca africana
sotto quella europea.
L’Etna pertanto non è
responsabile anzi è
la conseguenza della
geodinamica
e
sismotettonica regionale e certamente
non la causa di violenti scuotimenti tettonici. Anche nella
zona dell'Aquila era
atteso un forte terremoto, visto che c'era un gap sismico che durava da 300 anni. Tutto sommato per quello che si aspettava per la verità non è stato molto energetico;
poteva esserlo di più e ciò sicuramente è stato dovuto alla liberazione di
energia nel corso della lunga crisi sismica che ha preceduto la scossa più
energetica… e poi come si fa a stabilire se il terremoto accadrà tra 10, 100
o 200 anni? Quello che si può dire è che la scienza non ha ancora i mezzi
per prevedere con certezza il verificarsi di un evento sismico e che in Sicilia
non si è fatto nulla, e nulla si continua a fare, per la prevenzione sismica.
Manca del tutto la consapevolezza che la nostra è una zona sismica, basta
constatare in molti ristoranti mensole con grandi vasi e bottiglie di vino
sopra la testa dell’ignaro avventore; in caso di terremoto…
Giovanni Tringali, direttore scientifico I.R.M.A. Acireale
Nel riquadro le strutture sismogenetiche dei sistema Ibleo-Maltese
e l’area interessata dal terremoto (Patanè G. et al. 2007).
In basso: la chiesa madre di S. Venerina con ancora i segni
del terremoto del 29 ottobre 2002 (foto G. Tringali).
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AKIS
Sabato 18 Gennaio 2014
Il prof. Giovanni Vecchio nuovo direttore
dell’Uff. Diocesano per la Pastorale della Cultura.
L’8 gennaio u.s. si è insediato il prof. Giovanni Vecchio
quale nuovo direttore dell’Ufficio per la Pastorale della
Cultura della Diocesi di Acireale, nominato dal vescovo
Mons. Antonino Raspanti. Egli sostituisce l’ing.
Giuseppe Rossi il quale per oltre nove anni ha diretto
l’Ufficio con la realizzazione di molteplici attività culturali di alto profilo. Il neo-direttore in una comunicazione
ufficiale ai componenti e ai collaboratori dell’Ufficio ha
scritto, tra l’altro, di assumere l’impegno con l’intento di
“operare in fraternità e sinodalità cercando di essere
presente nel dialogo tra credenti e non credenti, di dialogare e testimoniare l’identità cristiana in modo ‘aperto’ nel momento storico in cui sono presenti le sfide
della multiculturalità, della secolarizzazione e, particolar modo, della finanza internazionale che sta modificando le mappe cognitive delle persone e il loro sistema di valori e richiede un difficile, ma necessario, impegno per il recupero dell’ethos in questa economia globalizzata”. Il prof. Vecchio ha dichiarato la sua disponi-
bilità a partecipare agli eventi culturali promossi nell’intero territorio diocesano, nelle quali vengano affrontate tematiche di particolare interesse culturale e pastorale. Nel corso dell’incontro è stato ripreso il programma dell’Ufficio per il 2014 e sono stati fissati alcuni
appuntamenti importanti che avranno luogo nei prossimi mesi, alcuni rivolti a tutti ed altri in particolare ai
docenti, in collaborazione con l’équipe della pastorale
scolastica.Infine il prof. Vecchio ha espresso il proposito di interagire con l’Ufficio delle Comunicazioni Sociali
e quello dei Beni Culturali ecclesiastici e arte sacra,
nonché con le associazioni e i movimenti cattolici impegnati in Diocesi.
N.C.
Giovanni Vecchio con Arnoldo Foà
in una foto d’archivio
Scacchi: a Sposito il 4° Rapid “Frecce Tricolori”
E’ ricominciata l’attività della Galatea Scacchi con il torneo sociale Rapid Play “52° Club Frecce Tricolori”, giunto alla quarta edizione, e svoltosi in otto turni di gioco
con 15 minuti a disposizione per giocatore effettuati
nelle serate del 19 e 26 settembre e 3 ottobre. Quindici
i soci e simpatizzanti del sodalizio scacchistico partecipanti, tra i quali ha primeggiato Giovanni Sposito, che
ha concluso con 7,5 punti. Secondo si è piazzato Paolo
Di Mauro a 6,5 punti, terzo Simonpietro Spina a 5, giunto a pari punti con Salvatore Fresta (4°) e Giuseppe
Magazzù (5°). Giovanni Sposito nell’Albo d’Oro del torneo bissa la vittoria ottenuta nel 2011; nelle altre due
edizioni vittoriosi sono stati Gaetano Grasso nel 2010 e
Paolo Di Mauro nel 2012.
Nella foto, Sposito riceve la targa per il primo classificato dalla socia Antonella Romeo.
Rodolfo Puglisi
Assemblea delle sezioni siciliane UNVS
Si è tenuta presso la sede dell’Associazione Italiana
Arbitri in via Currò, un’Assemblea delle Sezioni di Sicilia
dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport (U.N.V.S.),
che è servita ad indicare il nuovo Delegato regionale che
sarà poi deliberato dal Consiglio nazionale. Tra i presenti il Vice Presidente nazionale per il Sud Giannadrea
Lombardo di Cumia di Napoli, il Consigliere nazionale
Pietro Risuglia di Lentini ed il Probiviro e Procuratore del
Presidente Martino Di Simo di Lucca. Ha dato il suo saluto agli ospiti il Presidente della Sezione Arbitri acese,
Olindo Ausino, mentre il Presidente della Sezione UNVS
di Acireale, nel dare il benvenuto ai partecipanti, ha sottolineato le liete circostanze con le quali lo svolgimento
dell’Assemblea ha coinciso: la presentazione del nuovo
Corso Arbitri, la visita dell’Arbitro Federico La Penna
della Sezione di Roma 1 (che ha già al suo attivo l’esordio in Serie A) e la presenza in Città delle reliquie di San
Giovanni Bosco, Maestro ed Educatore.
L’Assemblea ha all’unanimità indicato come Delegato
regionale Corrado Giraffa di Catania. Le Sezioni rappresentate erano: Sezione Femminile Siciliana di Lentini,
Augusta, Carlentini, Catania, Lentini e, ovviamente,
Acireale. E’ altresì intervenuto, insieme ad altri soci veterani acesi, il componente del Comitato nazionale
dell’AIA, Rosario D’Anna, che ha omaggiato di un
fischietto d’oro il Vice Presidente dell’UNVS Lombardo di
Cumia.
Angelo Silvio Musmeci
Profondo dolore e tristezza ha suscitato la
morte di Paolo Aricò,
ingegnere, personaggio conosciutissimo in
Città. Lascia la moglie
Nanni e la figlia Giusy.
La famiglia di Akis si
stringe attorno ai familiari tutti ed in particolare alla sorella Franca
ed
a
Sebastiano
Manzoni esprimendo
le più sentite condoglianze.
Improvvisamente il 22
novembre scorso è
venuto a mancare il
Geom. Arturo Puglisi,
di 57 anni, di animo
nobile e puro di cuore.
I funerali sono stati
celebrati nella Basilica
Cattedrale di Acireale
con una grande partecipazione di parenti e
amici, che si sono
voluti stringere attorno
a Lui per l’estremo
saluto.
Lascia
la
moglie Carmen ed il figlio Marco, oltre alla mamma
Claudia, ai fratelli Fulvio, Flavio, Alberto, Maria, Rodolfo
e Cinzia, ai familiari e nipoti. Siamo particolarmente vicini al nostro amico Rodolfo, fratello dello scomparso e
nostro affezionato collaboratore, ed a tutta la sua famiglia per il grande dolore che li ha colpiti. Nell’occasione
il Direttore Turi Consoli con il Consiglio
d’Amministrazione di Akis e tutta la redazione formulano
sentite condoglianze.
PILLOLE ACESI
L’avv.to Rosario Leonardi
è il nuovo Presidente del
Circolo degli ex alunni del
Collegio Pennisi. Vice
Prsidente Dino Cirelli, tesoriere Leonardo Vigo, segretario Pippo Lisi.
L’Associazione giovanile “L’Impulso” ha presentato
“Ricord…Aci3” allestendo
nei locali dell’IPAB
Santonoceto una serie di iniziative culturali su problematiche socio-ambientali della nostra città. La foto è
relativa all’inaugurazione di una retrospettiva su
Acireale, curata dal prof. Franco Calì, alla quale è intervenuto il Vescovo Raspanti. Alle iniziative
dell’Associazione partecipano attivamente anche lo
Studio Muse, “ ‘a Nivarata”, Corniceria Il Cortile, l’Ipab
Collegio Santonoceto - Conservatori Riuniti ed i nostri
amici di Time’s Coffee, l’elegante bari di Corso Umberto.
ph Fabio Consoli
Consegnati gli attestati di frequenza ai partecipanti al “Corso di difesa personale femminile” organizzato dal
Comune e dall’Associazione Black Belt School. Soddisfatto l’organizzatore del corso Mario Finocchiaro che dà atto
positivo all’amministrazione e al comandante Licciardello per la collaborazione. I tre istruttori del corso: il maestro
Gery Spina (cintura nera di Ju-Jitsu 6° Dan e responsabile nazionale United Nations), Mario Finocchiaro (cintura nera
e istruttore di Judo e Ju-Jitsu) e Rosario Parasole.
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