UBS Outlook Svizzera Chief Investment Office WM Novembre 2014 Quarto trimestre 2014 Analisi della congiuntura Svizzera Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa ab Nel determinare il futuro senso di marcia nella politica europea bisognerà valutare se a lungo termine conviene di più preservare l’autonomia svizzera o promuovere l’apertura economica del nostro paese. UBS Outlook Svizzera Quarto trimestre 2014 La presente pubblicazione è stata redatta da UBS SA. Le performance del passato non sono garanzia di risultati e valori futuri. I prezzi di mercato riportati corrispondono ai corsi di chiusura della rispettiva borsa principale. Ciò vale per tutti i grafici e le tabelle relativi alla performance. Regional CIO Switzerland Dr Daniel Kalt Editore UBS SA, Chief Investment Office WM, casella postale, CH-8098 Zurigo Caporedattore Sibille Duss E-mail: [email protected] 2 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Desktop CIO digital & print publishing Stampa galledia ag, Flawil, Svizzera Chiusura editoriale 15 ottobre 2014 Foto di copertina Sbandieratori con bandiere della Svizzera e dell’Europa, ripresi sul Männlichen presso Grindelwald (BE) Lingue Pubblicato in italiano, tedesco e francese Ordinazioni UBS SA, Help Desk/Operations, F2AL, casella postale, CH-8098 Zurigo, fax: +41 44 238 50 21, e-mail: [email protected] Per modifiche degli abbonamenti e variazioni di indirizzo: e-mail: [email protected] o telefono: +41 44 238 50 15 Per ragioni legali, solo la clientela residente in Svizzera può ricevere l’allegato «Investire in Svizzera». UBS homepage: www.ubs.com Contatto [email protected] SAP no 80428I-1404 EditoriaLE Daniel Kalt Regional CIO Switzerland, UBS SA Cara lettrice, Caro lettore, il 9 febbraio di quest’anno gli elettori svizzeri hanno approvato a maggioranza risicata l’iniziativa contro l’immigrazione di massa. In futuro, quindi, l’immigrazione in Svizzera dovrà essere regolata – o meglio: frenata – nuovamente tramite contingenti. L’attuazione del nuovo articolo costituzionale potrebbe violare l’Accordo sulla libera circolazione delle persone mettendo a rischio in un colpo solo tutti gli Accordi Bilaterali I con l’Unione europea (UE). Infatti, per via della clausola-ghigliottina, l’abolizione anche di un solo trattato implica la decadenza di tutti gli altri accordi. Le nostre relazioni con l’UE sono quindi al banco di prova. La via bilaterale finora percorsa con tanto successo dalla Svizzera in Europa non è più cosa certa. Nel loro contributo a pagina 6, Veronica Weisser e Sibille Duss valutano lo sviluppo attuale e le prospettive future. Mostrano in ottica economica cosa si cela dietro le diverse posizioni di politica europea della Svizzera. Inoltre, in un’intervista a pagina 12 il Segretario di Stato, Yves Rossier, illustra il suo punto di vista sulla politica europea. Attraverso la Riforma III dell’imposizione delle imprese si cercherà di appianare un altro punto di frizione con l’UE in materia di politica fiscale. Nel suo contributo, Elias Hafner illustra brevemente gli aspetti principali dell’imminente riforma dell’imposizione delle imprese. Trovate inoltre, come di consueto nella parte finale di questa pubblicazione, le nostre valutazioni sullo sviluppo della congiuntura, degli interessi e dei tassi di cambio svizzeri e globali. Chiudiamo come sempre con la nostra prospettiva sulle tendenze congiunturali nei diversi settori dell’industria e dei servizi. Vi auguro una buona lettura In sintesi Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa Congiuntura La Svizzera alla prova di forza della politica europea Europa sull’orlo della deflazione Il referendum sulla limitazione dell’immigrazione rimette in discussione gli Accordi Bilaterali con l’UE, che per noi sono l’ingrediente del successo economico. Nel determinare il futuro senso di marcia della politica europea bisognerà ponderare i pro e contro tra isolamento economico, preservando l’autonomia svizzera, o integrazione con parziale perdita di indipendenza e autodeterminazione politica. 06 Riforma con licence box ma nessuna ricetta brevettata Ultimamente, l’imposizione delle imprese in Svizzera è diventata bersaglio di forti critiche. A metà anno la Svizzera si è dichiarata disposta ad adeguare la propria imposizione delle imprese agli standard internazionali dell’OCSE, pur preservando l’attrattiva fiscale. 10 «Dovremo convivere con l’incertezza economica per i prossimi due, tre anni» Per Yves Rossier il problema dell’immigrazione non si risolve con grandi contingenti. In tal modo non si risolverebbero i problemi legati all’accordo sulla libera circolazione delle persone, afferma il Segretario di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri. Una simile soluzione non accontenterebbe nemmeno i cittadini svizzeri, che si aspettano una politica più restrittiva sull’immigrazione. 4 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 12 In primavera gli indicatori congiunturali in Eurozona anticipavano un superamento della seconda recessione, ma le speranze si sono dissolte durante l’estate. L’elevato tasso di disoccupazione in Eurozona e l’eccesso di offerta di capacità di lavoro soffocano prezzi e salari. 16 Caso speciale anche in futuro Dopo i deboli dati congiunturali nel secondo trimestre, UBS ha leggermente rivisto al ribasso le previsioni di crescita per la Svizzera. Prevediamo comunque ancora una solida crescita economica. Sebbene la Svizzera sia ancora ben posizionata nel contesto internazionale, non bisogna dare per scontato il suo eccellente sviluppo economico degli ultimi anni. 18 Inchiesta salariale UBS: Aumenti salariali nonostante le scarse previsioni inflazionistiche Grazie alla solida situazione congiunturale, nel 2015 i salari svizzeri dovrebbero aumentare dello 0,9% nonostante la scarsa aspettativa inflazionistica, traducendosi in un aumento reale dello 0,6%. L’aumento più consistente si registra nel settore informatico, mentre nel turismo le aziende prevedono una tornata negativa. 22 Mercati finanziari e immobili Settori Si riaccende il dibattito sul corso minimo Industria stabile, turismo vacillante Le discussioni sul limite minimo di cambio si riaccendono in Svizzera dopo che la Banca centrale europea ha deciso un nuovo allargamento della massa monetaria. La necessità del limite minimo di cambio resta però invariata, visto che in Svizzera regna ancora un rischio di deflazione latente. Inoltre, in caso di forte apprezzamento del franco svizzero, molte aziende potrebbero dislocare i propri investimenti all’estero. 24 Si allarga il differenziale di rendimento rispetto a Stati Uniti e Gran Bretagna La duplicità dell’economia svizzera, con una solida economia interna da un lato e deboli esportazioni dall’altro, si è fatta sentire anche nel terzo trimestre. Ma negli ultimi mesi le due sfere hanno iniziato ad avvicinarsi. Gran parte delle imprese industriali ora giudica soddisfacente il proprio andamento degli affari mentre ad esempio la dinamica di crescita dei fornitori di servizi si è recentemente indebolita. 29 î Panorama industriale î Panorama dei servizi 30 32 I tassi d’interesse svizzeri a breve termine sono influenzati prevalentemente dalla Banca nazionale svizzera (BNS). Diversamente dalla banca centrale statunitense e dalla Bank of England, una stretta monetaria da parte della Banca centrale europea (BCE) e della BNS è ancora in là da venire. Non ci aspettiamo quindi alcun rialzo dei tassi da parte di BCE e BNS fino al 2017. 25 Fase di debolezza per gli immobili residenziali Sebbene i prezzi offerti sul mercato svizzero delle abitazioni di proprietà tendano ancora verso l’alto nel terzo trimestre, le percentuali di rincaro dei prezzi sono nettamente al di sotto della media decennale. Uno dei motivi potrebbe risiedere nell’aumento della percentuale di superfici sfitte, passata dallo 0,96 all’1,08% dalla metà del 2013. 26 «Investire in Svizzera» Le imprese svizzere mostrano una robusta redditività e il loro debito è basso nel confronto storico. Di conseguenza, le imprese hanno aumentato i tassi di distribuzione. Nonostante i rischi congiunturali e politi*Aus rechtlichen Gründen erhalten nur Kundinnen und Kunden mit Wohnsitz in der ci, le imprese azzardano nuovo più spesso fusioni e Schweiz die Beilage «Investieren in derdi Schweiz». acquisizioni. Allegato*. *Per motivi legali l’allegato «Investire in Svizzera» è destinato solo ai clienti con domicilio in Svizzera. 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 5 Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa La Svizzera alla prova di forza della politica europea Veronica Weisser Economista, UBS SA Sibille Duss Economista, UBS SA L’iniziativa contro l’immigrazione di massa ha messo la Svizzera in un bel pasticcio. Un fallimento dei negoziati per la riformulazione dell’Accordo sulla libera c ircolazione delle persone con l’Unione europea (UE) manderebbe a monte l’intero pacchetto dei «Bilaterali I». Alla Svizzera rimarrebbero i cocci della sua politica europea: i «Bilaterali I» perderebbero così la loro f unzione di proficuo compromesso tra indipendenza politica e integrazione economica nell’UE. duzione della moneta unica. In tal modo intendeva evitare uno spostamento dei rapporti di potere a favore di una Germania riunificata. Nel Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 si decise definitivamente l’introduzione dell’unione monetaria, la nascita dell’euro fu decretata il 1° gennaio 1999 così come furono definiti i criteri di convergenza per entrare a far parte dell’unione monetaria. Nel 1996 seguì il patto di stabilità, di particolare rilevanza per l’unione monetaria. Allo stesso tempo la Svizzera si dissociava, negando l’adesione allo SEE, dal processo di integrazione europeo. I progressi fatti fino a quel momento verso l’integrazione ebbero una grande rilevanza economica, in particolare l’accordo di libero scambio stipulato nel 1972 tra Svizzera e Unione economica europea. Ma l’avvicinamento rimase complessivamente pigro rispetto a quello delle nazioni europee. Nella popolazione prevaleva lo scetticismo. Si temeva di cedere indipendenza e autodeterminazione politica. Nel bel mezzo della più grave crisi immobiliare della storia elvetica del dopoguerra e di una dolorosa recessione, regnava l’incertezza sulla strutturazione delle relazioni con i vicini europei. Un’azione solitaria verso l’isolamento appariva però altrettanto indesiderabile, al pari di un’integrazione completa. Ma cosa si doveva fare al posto della completa integrazione prevista dallo SEE? Due mondi contrapposti Allora, come oggi, nel dilemma sul corso della politica europea della Svizzera si scontravano due ideologie contrapposte, che rappresentano gli elementi essenziali del modello di successo svizzero. Da un lato ci sono le forze conservatrici, in parte isolazioniste, che ruotano attorno all’UDC. Per loro, il successo della via svizzera affonda le La Svizzera si è già trovata in passato di fronte alle macerie radici nell’indipendenza politica e nella piena autodeterminazione da parte del popolo. In quest’ottica, si punta a della sua politica europea. Il rifiuto di aderire allo SEE nel dicembre 1992 segnò un fatidico punto di svolta nelle rela- tutelare una serie di caratteristiche specifiche della «pecuzioni con l’Europa. Il graduale avvicinamento della Svizzera liarità svizzera»: la democrazia diretta, grazie alla quale il voto popolare è sovrano e legislatore di ultima istanza praall’Europa degli anni Settanta e Ottanta fu interrotto bruticamente a tutti i livelli politici. La sua volontà non può scamente. Con la stessa maggioranza risicata che oggi ha essere surclassata nemmeno dal diritto internazionale. In accolto l’iniziativa contro l’immigrazione di massa, a quel tempo venne respinta l’adesione allo SEE, esattamente con questo contesto rientra anche il principio di sussidiarietà, che colloca le competenze e le decisioni in materia politica il 50,3 contro il 49,7 per cento dei voti. E proprio come e fiscale sempre sul gradino più basso dello Stato. Su di oggi è difficile stimare le conseguenze della decisione esso fonda anche l’elevata concorrenza fiscale e tra localizsull’immigrazione di massa, allora era difficile prevedere zazioni a livello cantonale e comunale all’interno della Svizle probabilità di successo dei negoziati bilaterali. zera. Tutti questi elementi sono importanti fattori che spiegano l’elevata stabilità politica in Svizzera, un elevato La Svizzera si dissocia I primi anni Novanta furono caratterizzati da una spiccata grado di controllo democratico sullo Stato e quindi un’imposizione fiscale relativamente bassa con buona qualità dei accelerazione dell’integrazione europea. Infatti, François Mitterand acconsentì all’unificazione tedesca solo a patto servizi pubblici. di un maggior coinvolgimento della Germania e dell’intro6 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa L’opposta prospettiva spiega il successo della Svizzera con la sua apertura internazionale e l’integrazione possibilmente elevata nell’economia globale così come nel grande mercato interno europeo. Le imprese svizzere possono così sfruttare i vantaggi dettati dalle dimensioni (cd. effetti di scala) e ottenere anche risparmi grazie alla circolazione liberalizzata delle merci. L’accesso ai mercati esteri favorisce soprattutto le imprese orientate alle esportazioni mentre l’apertura dei mercati interni, precedentemente irrigiditi e dominati da cartelli, avvantaggia soprattutto i consumatori. La pressione competitiva dall’estero crea stimoli per incrementare la produttività e l’innovazione, l’economia nazionale accresce la sua efficienza e le sue performance a lungo termine. Accordi bilaterali: finora un proficuo compromesso Dopo il rifiuto di aderire allo SEE, la Svizzera fu costretta a ridefinire le relazioni con l’Europa lungo una nuova via. Per far fronte alla minaccia dell’isolamento economico, il Consiglio federale spinse per stipulare accordi settoriali; alla fine del 1993 l’UE si dichiarò disposta a negoziare in sette settori. Dalla necessità nacque così la via bilaterale, percorsa con successo per i due decenni a venire come proficuo compromesso tra le descritte posizioni contrapposte. Gli accordi bilaterali I furono ratificati nel 1999, entrarono in vigore nel 2002 e comprendono in totale sette accordi giuridicamente indipendenti ma di fatto reciprocamente vincolati dalla «clausola-ghigliottina». Questa clausola impone che tutti gli accordi devono essere contemporaneamente in vigore. In caso di scioglimento o mancata proroga di uno solo di questi accordi, tutti gli altri ad esso collegati verrebbero abrogati. Il vantaggio economico che veniva attribuito agli accordi da più fronti fu evidente in fase di ratifica: tutti i grandi partiti politici si dichiararono a favore, anche una maggioranza dell’UDC. I «Bilaterali I» comprendono i seguenti accordi, tutti (ad eccezione di quello sulla ricerca) sono classici accordi di apertura del mercato che puntano a un’integrazione economica più profonda: 1 Accordo sulla libera circolazione delle persone Accordo sugli ostacoli tecnici al commercio Accordo sugli appalti pubblici Accordo sul commercio di prodotti agricoli Accordo sui trasporti terrestri Accordo sul trasporto aereo Accordo sulla ricerca 1 Dipartimento federale degli affari esteri, Politica europea della Svizzera, Accordi bilaterali I, https://www.eda.admin.ch/dea/it/home/europapolitik/ ueberblick/bilaterale-1.html vincolare la Svizzera in un sistema internazionale di fiscalità del risparmio e di lotta contro la frode consentì alla Svizzera di imporre, come contropartita, ulteriori negoziati. Nel 2004 furono stipulati i Bilaterali II, tra i quali gli accordi su industria alimentare, turismo, fiscalità del risparmio, sicurezza nazionale (Schengen/Dublino), politiche di asilo, statistica, ambiente e cultura. Questi accordi, a differenza dei Bilaterali I, non sono soggetti a una clausola-ghigliottina e possono essere abrogati singolarmente dalle due parti. L’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa del 9 febbraio 2014 mira a uno scioglimento dell’accordo sulla libera circolazione delle persone, visto che auspica di disciplinare l’immigrazione introducendo contingenti e tetti massimi di ingresso. Se non si riuscisse a rinegoziare l’accordo, anche tutti gli altri accordi bilaterali I rischiano di essere abrogati per effetto della clausola-ghigliottina. Da una prospettiva economica il compromesso bilaterale rappresenta un successo. Per la prima fase fino a fine 2007, il Centro di Ricerche Congiunturali (KOF) del politecnico di Zurigo calcola che 5,5 miliardi di franchi di incremento del prodotto interno lordo svizzero siano riconducibili ai Bilaterali I. Mentre quasi tutti i paesi sviluppati hanno attraversato una profonda recessione dovuta alla crisi del credito subprime statunitense e alla crisi dell’indebitamento in Eurozona nel periodo dal 2005 al 2013, l’economia elvetica ha continuato a prosperare. Circa la metà della crescita media del 2% è riconducibile direttamente all’immigrazione, incentivata dalla libera circolazione delle persone. Ma anche il reddito pro capite svizzero è cresciuto ancora, sia in termini nominali sia al netto del potere d’acquisto, diversamente da quanto accaduto in quasi tutti i paesi confinanti. Una storia di successi economici Dopo i Bilaterali I, la Commissione europea assunse dapprima un atteggiamento ostile verso un ulteriore sviluppo della via bilaterale e la stipulazione di ulteriori pacchetti di accordi. Il progetto svizzero le sembrava troppo laborioso, singolare e ambizioso. Il forte interesse unilaterale dell’UE a Grazie all’apertura del mercato del lavoro svizzero, negli ultimi anni molte aziende elvetiche sono riuscite a reclutare il personale specializzato tanto necessario. Stimiamo che ogni anno la Svizzera avrebbe dovuto spendere circa 6–9 miliardi di franchi in più se avesse dovuto finanziare di tasca propria l’istruzione dei numerosi immigrati otti4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 7 Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa mamente qualificati e con formazione di livello terziario. Il paese ha quindi beneficiato enormemente del «Brain Gain» dall’UE. (cd. autocertificazione) dei prodotti realizzati in Svizzera, nel settore farmaceutico subentrerebbero ulteriori costi pari a 150–300 milioni di franchi svizzeri. Le costose conseguenze dell’isolamento Benché oggi il valore degli accordi bilaterali venga parzialmente messo in discussione, una cosa è certa: almeno per alcune imprese e alcuni settori lo scioglimento degli accordi bilaterali I avrebbe conseguenze economiche pesanti. Complessivamente, grazie all’Accordo sugli ostacoli tecnici al commercio si stimano risparmi annui di circa 200–500 milioni di franchi per il settore delle esportazioni. Le stime considerano i costi supplementari pari a 0,5–1% del valore del prodotto che bisognerebbe sostenere per ulteriori controlli di valutazione della conformità. Per l’industria farmaceutica un’eventuale abrogazione dell’Accordo sugli ostacoli tecnici al commercio sarebbe particolarmente dolorosa: In assenza dell’Accordo, l’autorizzazione alla produzione e il luogo di produzione dovrebbero, di norma, essere verificati, ovvero ispezionati, due volte l’anno. L’industria farmaceutica calcola i costi di ogni singola ispezione in 160 giorni-uomo o circa 400 000 franchi. In generale, il numero delle ispezioni dovrebbe comunque aumentare. Anche l’Accordo sulla ricerca è nettamente a favore della Svizzera, con un saldo positivo tra contributi e fondi ottenuti nel 6° Programma quadro di ricerca (PQR). I contributi versati (775,3 milioni di franchi) sono rien- La Svizzera tornerebbe a essere uno Stato terzo nel qua- dro dell’autorizzazione dei prodotti. Poiché non verrebbero più automaticamente accettati e riconosciuti i costosi risultati di analisi e le decisioni di autorizzazione trati in Svizzera al 100% sotto forma di sovvenzioni a progetti (794,5 milioni di franchi). Ne deriva quindi un saldo positivo di 19,2 milioni di franchi. Ulteriori 75 milioni di franchi sono andati a organizzazioni internazionali con sede in Svizzera (Cern, varie organizzazioni ONU, ecc.). Cronologia delle relazioni tra Svizzera ed Europa 1989 1992 Accordo sulle assicurazioni 1972 Accordo di libero scambio AELS-CEE Il Popolo svizzero boccia l’adesione al SEE 1990 Accordo sulla facilitazione e la sicurezza doganali 1999 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 2009 Bilaterali II (Schengen, Dublino, fiscalità del risparmio, lotta contro la frode, prodotti agricoli trasformati, ambiente, statistica, MEDIA, pensioni) Bilaterali I (libera circolazione delle persone, ostacoli tecnici al commercio, appalti pubblici, agricoltura, trasporti terrestri, trasporto aereo, ricerca) Fonte: Politica europea della Svizzera, Direzione degli afarai europei 8 2004 2005 Estensione della libera circolazione delle persone all’UE-10 Firma e attuazione provvisoria dell’Accordo riveduto sulla facilitazione e la sicurezza doganale 2009 Rinnovo della libera circolazione delle persone ed estensione alla Bulgaria e alla Romania 2010 2011 Firma dell’Accordo sul riconoscimento reciproco delle denominazioni di origine protetta (DOP) e delle indicazioni geografiche protette (IGP) dei prodotti agricoli e alimentari Firma dell’Accordo sull’educazione, la formazione professionale e la gioventù 2013 Firma dell’Accordo di cooperazione in materia di concorrenza Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa La Svizzera ha partecipato a oltre 1300 progetti che hanno dato vita a oltre 32 000 partnership di progetto tra ricercatori dalla Svizzera e da altri Stati europei. Secondo un sondaggio, la maggioranza dei partecipanti non avrebbe condotto il proprio progetto senza il PQR. In oltre il 50% dei casi, gli esiti del progetto si sono concretizzati in nuovi prodotti e servizi. Il 40% ha avuto positivi effetti occupazionali realizzati o attesi, il 30% ha aiutato a incrementare il fatturato. L’incertezza ha preso il sopravvento Probabilmente le singole ripercussioni dei vari accordi non sarebbero tanto decisive quanto le estese conseguenze di uno scioglimento dei Bilaterali I. Infatti, l’incertezza è deleteria per l’economia. Stando a un sondaggio della Banca nazionale svizzera (BNS), dall’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa l’incertezza è aumentata leggermente o vistosamente per il 43% delle imprese.2 È vero, gran parte delle imprese non ha ancora preso misure di politica del personale e degli investimenti, ma i timori per il reclutamento di personale si sono moltiplicati.3 economica. Frequenti sono però state le occasioni di frizione. Così, l’adesione della Svizzera all’Accordo di Schengen, che ha abolito i controlli sulle persone alle frontiere, ha introdotto per la prima volta, diversamente dagli accordi bilaterali stipulati fino a quel momento, un recepimento automatico degli sviluppi dinamici del diritto dell’UE. Dal 2008 l’UE fa leva su questo meccanismo anche in altri settori. Gli scettici nei confronti dell’Europa temono che alla legislazione svizzera possano sovrapporsi le direttive dell’UE o le disposizioni del diritto internazionale pubblico in un numero crescente di ambiti politici e che la Svizzera subisca sempre più l’influenza politica esterna. Secondo gli scettici, verrebbero così pregiudicati la concorrenza delle istituzioni politiche interne e il vantaggio della piazza economica svizzera. Questi timori non vanno ignorati e devono essere presi seriamente in considerazione. Difficile ponderazione degli interessi Di cosa si tratterà quando la Svizzera dovrà decidere il proprio futuro orientamento di marcia nella politica europea? Sostanzialmente si tratterà di ponderare quale strategia sia la più promettente a lungo termine per il nostro paese: quella che vuole conservare la peculiarità svizzera di indiIn un sondaggio condotto nel mese di aprile da UBS, il pendenza politico-economica o quella che promuove un’a56% delle società intervistate ha ammesso che l’iniziativa contro l’im- pertura economica possibilmente rilevante e l’integrazione nei mercati europei – che si accompagnano a una perdita di migrazione di massa arrecherebbe loro un danno. Temono la carenza di indipendenza e possibilità di autodeterminazione politica. personale qualificato, e più del 26% 2014 2014 ammette che ora potrebbe investire Alla luce della divisione del paese sulla politica europea, Accettazione Firma dell’Accordo dell’iniziativa popolare di cooperazione meno in Svizzera. Da un rilevamento il proficuo compromesso degli accordi bilaterali sarebbe la «Contro l’immigrazione EASO (L’Ufficio del KOF, la metà delle imprese inter- soluzione ottimale anche a lungo termine. Ma il consenso di massa» europeo di sostegno per l’asilo) nazionale a tal proposito è fortemente rovinato e finora vistate prevede un rallentamento l’UE non manifesta alcuna disponibilità al compromesso della dinamica di crescita svizzera a sulla libera circolazione delle persone. Le premesse non causa dell’iniziativa. Le incertezze sulla crescita potrebbero in generale sono affatto buone per il proseguimento del percorso di successo finora intrapreso dalla Svizzera. Allo stesso tempo ripercuotersi negativamente sugli è quasi impossibile valutare quale delle altre varianti sia la organici e sull’attività di investi«migliore». È infatti impossibile stimare con sufficiente affimento. dabilità in che direzione volgerà lo sviluppo economico, sociale e politico della Svizzera nei due scenari. La deciPunto critico – Recepimento sione sarà certamente anticipata da lunghi e controversi dinamico del diritto dell’UE dibattiti politici. Fino ad allora bisogna però continuare a L’obiettivo della Svizzera negli coltivare la via bilaterale.» accordi bilaterali è sempre stato quello di legare il paese in modo possibilmente vantaggioso all’UE, 2014 pur preservando l’autonomia nazioInizio dei negoziati in nale e l’indipendenza nella politica ambito istituzionale Bollettino trimestrale 3/2014, BNS Comunicato stampa: Sondaggio straordinario del KOF sugli effetti dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa 2 3 fotolia.com 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 9 Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa Riforma con licence box ma nessuna ricetta brevettata o (3) pregiudicare il bilancio dello Stato.1 Nel progetto per la consultazione pubblicato a settembre 2014 la riforma ha assunto contorni più concreti. Per garantire l’attrattiva fiscale anche dopo l’abolizione degli statuti fiscali cantonali e contenere l’emigrazione di aziende finora fiscalmente avvantaggiate ed estremamente mobili a livello internazionale, si propongono numerose misure: Elias Hafner Introduzione di licence box a livello cantonale Economista, UBS SA Nelle cosiddette licence o patent box i ricavi derivanti da diritti su proprietà intellettuale vengono tassati a un’aliquota ridotta. Il Consiglio federale resta contrario ai «super La riforma III dell’imposizione delle imprese intende appianare il contenzioso fiscale con l’UE. Ora è stato box» e si attiene a una definizione ristretta di bene immateriale che va solo marginalmente oltre i brevetti. In tal concretizzato l’ampio spettro di misure. La Svizzera modo si ricomprende circa un terzo del substrato fiscale fa bene a sfruttare la possibilità nel quadro delle mobile. L’agevolazione sulla tassazione di questi ricavi pratiche fiscali adottate a livello internazionale. rispetto alle aliquote cantonali ordinarie sarà limitata a un massimo dell’80%, che per il cantone Nidvaldo, ad esemI rapporti con l’Unione europea (UE) sono al banco di prova non solo dall’accoglimento dell’iniziativa contro l’im- pio, dove è già oggi vigente una licence box, significa un migrazione di massa. Dal 2005, l’imposizione delle imprese effettivo carico fiscale dell’8,8%. In termini di carico fiscale e qualificazione per un bene immateriale, il modello proin Svizzera è sempre più presa di mira dagli Stati esteri, in posto può essere definito restrittivo nel confronto internaparticolare per quanto riguarda l’imposizione privilegiata dei redditi esteri di società di domicilio e holding nonché di zionale (cfr. tabella). L’OCSE sta attualmente vagliando l’ipotesi delle patent box. Visto che circa la metà del prosocietà miste (in breve: statuti fiscali cantonali). Nell’ottica dotto economico dell’UE è generato in paesi che hanno dell’UE, questa imposizione non è conciliabile con gli istituito una patent box, è assolutamente probabile che Accordi di libero scambio del 1972 tra Svizzera e UE. Con questi box rimarranno in vigore, in forma più o meno l’accordo siglato il 1° luglio 2014 tra Svizzera e UE sull’imposizione delle imprese, il Consiglio federale ha ribadito la ristretta. sua intenzione di adeguare l’imposizione delle imprese in Imposta sull’utile con deduzione degli interessi Svizzera agli standard internazionali dell’Organizzazione Come per il capitale di terzi, ora anche sul capitale proprio per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). eccedente potrebbe essere detratto un interesse calcolatorio, il che agevola le attività di finanziamento di gruppo in Nessuna super box Svizzera. L’ammontare del tasso d’interesse calcolatorio si In concreto, con la riforma III dell’imposizione delle imprese determina sommando al rendimento sui titoli della Confe(RI imprese III), il Consiglio federale intende abolire gli statuti fiscali cantonali e in tal modo (1) ripristinare l’accetta1 Per maggiori dettagli sulla RI imprese III e una lista di chi potrebbe zione internazionale dell’imposizione federale delle giovarne e chi no, si rimanda all’articolo «La riforma fiscale favorisce imprese, (2) senza per questo perdere attrattiva fiscale le PMI» (UBS Outlook Svizzera, 1a edizione trimestrale del 2014). Più di soli brevetti Licence box in alcuni Stati Liechtenstein Paesi Bassi Lussemburgo Belgio Gran Bretagna Spagna 2011 2007 2007 2007 2012 2008 Brevetti, marchi, modelli, progetti, software Proprietà intellettuale con «Dutch R&D Certificate» Brevetti, marchi, software, nomi di dominio, modelli, disegni Riferimento al Manuale di Frascati dell’OCSE con limitazione Brevetti, vari certificati di protezione Brevetti, modelli, piani, formule, procedure 2,5% 5,0% 5,8% 6,8% 10,0% 15,0% Introduzione Diritti immateriali privilegiati Effettiva imposizione fiscale Fonte: DFF, parlamento federale tedesco 10 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa derazione a 10 anni 50 punti base, e deve essere di almeno il 2%. Una simile imposta sull’utile con deduzione degli interessi è in vigore anche in Liechtenstein e Belgio. Regolamentazione per lo scioglimento delle riserve occulte Questa regolamentazione concede soprattutto tempo. Passando da un sistema a tassazione privilegiata a uno a tassazione ordinaria, le riserve occulte possono essere dichiarate senza incidenze fiscali e ammortizzate negli anni successivi. In questo modo, per una parte delle imprese finora fiscalmente agevolate, il carico fiscale potrebbe rimanere basso anche per i prossimi dieci anni, disincentivando la dislocazione di queste aziende e quindi anche l’immediata pressione sui cantoni a ridurre le imposte. Allo stesso modo, la dichiarazione senza incidenza fiscale incentiva l’insediamento di imprese in Svizzera. Resta però da verificare se la dichiarazione delle riserve occulte senza incidenza fiscale sia conciliabile con le disposizioni internazionali. anche chi viene sfavorito, e potrebbe rallentare il processo politico. Il successo della RI imprese III dipende dal raggiungimento dei tre obiettivi parziali. Con l’abolizione degli statuti fiscali cantonali la Svizzera fa un grande passo verso l’accettazione internazionale, ma ciò è anche legato alle prossime decisioni dell’UE e soprattutto dell’OCSE. Il futuro dirà se le misure adottate consentiranno di mantenere il substrato fiscale mobile nei luoghi attuali o se sarà possibile per lo meno individuare in Svizzera un’alternativa sufficientemente vantaggiosa dal punto di vista fiscale. La Svizzera però fa bene a sfruttare la possibilità nel quadro delle pratiche fiscali adottate a livello internazionale dalle ubicazioni concorrenti. E non ultimo, l’effettiva realizzazione di misure di controfinanziamento sarà determinante per la sostenibilità finanziaria della riforma. Inoltre, il Consiglio federale propone un adeguamento nella deduzione per partecipazioni, l’abolizione del limite temporale per i riporti delle perdite e della tassa d’emissione su capitale proprio. Quest’ultima sarebbe positiva soprattutto per aziende con enorme fabbisogno di capitale e sedi principali di gruppi societari. Con lo statuto fiscale cantonale oggi i redditi esteri vengono tassati al 7,8–12%. Se venisse abolito, tutti gli utili aziendali dovrebbero essere tassati alle aliquote ordinarie. In Svizzera le aliquote ordinarie vanno dal 12% di Lucerna al 24% di Ginevra. Nell’UE oscillano dal 10% della Bulgaria al 35% di Malta (cfr. figura). Se in media la Svizzera si posizionerebbe ancora bene, l’abolizione spingerebbe però proprio i principali centri economici svizzeri ad abbassare le imposte: nei cantoni Basilea-Città, Vaud e Ginevra, dove oltre la metà degli utili dell’intera Svizzera beneficiano dello statuto fiscale cantonale, le aliquote fiscali oggi si aggirano attorno al 22–24%. Un’aliquota superiore alla Gran Bretagna e nettamente al di sopra di quella in Irlanda: due importanti concorrenti nell’UE. Nella valutazione dell’effettivo carico fiscale non è sempre determinante l’aliquota fiscale statutaria. Lo dimostra bene l’esempio di Malta. Con il 35%, questo Stato del Mediterraneo sembra quello più caro tra i 28 paesi membri dell’UE. Chi percepisce dividendi può però chiedere il rimborso di sei settimi di questa imposta, il che abbassa l’aliquota effettiva al 5% in una struttura di holding, rendendo Malta un’ubicazione favorevole nell’UE. Tassa di uscita come questione politica Secondo le stime del Consiglio federale, la riforma potrebbe produrre un buco negli introiti della Confederazione complessivamente di circa CHF 2 miliardi, ovvero del 3%. Il Consiglio federale propone delle misure per colmare questo vuoto. In futuro, ogni anno circa CHF 1 miliardo dovrebbe risultare da eccedenze strutturali della Confederazione. Spese in scadenza e minori entrate già preventivate contribuiranno per ulteriori CHF 0,5 miliardi. L’assunzione di 75 nuovi ispettori fiscali dovrebbe generare annualmente ulteriore gettito per CHF 0,3 miliardi. Infine un’ulteriore misura fiscale nel quadro della RI imprese III dovrebbe apportare altri CHF 0,3 miliardi: Tassazione degli utili in capitale su titoli Oltre alle distribuzioni delle società, ora anche sugli utili in capitale su titoli viene applicata l’imposta sul reddito. Questa dovrebbe trovare applicazione per tutti i titoli: dalle azioni, ai derivati, passando per le obbligazioni. In termini relativi, le azioni diventerebbero più interessanti, visto che i loro utili in capitale potrebbero essere tassati a un’aliquota ridotta rispetto a obbligazioni o derivati. Le perdite in capitale sono invece fiscalmente deducibili. Questa regolamentazione viene definita anche come tassa di uscita, visto che un espatrio del soggetto fiscalmente passivo viene equiparato a una vendita. La forte partecipazione delle persone fisiche al finanziamento della riforma dell’imposizione delle imprese III potrebbe diventare una questione politica in Svizzera. Cosa accadrà ora? L’adeguamento legislativo a livello federale dovrebbe entrare in vigore non prima dell’inizio del 2017 ed essere quindi efficace a livello cantonale a inizio 2019. La Riforma dell’imposizione delle imprese III però è complessa e c’è Quanto è competitiva la tassazione in Svizzera? Ubicazioni competitive e convenienti Imposizione sugli utili di alcuni Stati UE e principali ubicazioni nei cantoni svizzeri (2014), in % Bulgaria Lucerna Cantone con le imposte più basse Irlanda Zugo Romania Media dei cantoni Svizzera Polonia Gran Bretagna Zurigo Svezia Basilea Città Ø UE Vaud Portogallo Cantone con le Ginevra imposte più alte Paesi Bassi Lussemburgo Germania Spagna Francia Belgio Malta 0 5 10 15 20 25 30 35 Fonti: EFD, KPMG, Hinny, UBS 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 11 Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa «Dovremo convivere con l’incertezza economica per i prossimi due, tre anni» Pierre Weill intervista il Segretario di Stato Yves Rossier. Signor Segretario di Stato, a margine di un incontro ha dichiarato che nei negoziati tra Svizzera e UE bisogna trovare interessi reciproci. Il vantaggio reciproco per Svizzera e UE è da sempre la base per tutti i relativi accordi. Dopo l’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa qualcosa è cambiato. Avevamo ratificato l’Accordo sulla libera circolazione delle persone, più volte confermato alle urne. L’ultimo referendum rimette tutto in discussione. La discussione su un emendamento all’accordo sulla libera circolazione delle persone con l’UE è mossa da uno spirito diverso. Nelle discussioni con l’UE l’obiettivo ora è trovare un equilibrio tra interessi contrapposti delle due parti. Per non rimanere esclusa, la Svizzera deve continuare a sviluppare la via bilaterale. L’UE ha dichiarato il proprio consenso ma ha preteso un contesto istituzionale prima di concludere ulteriori accordi di accesso al mercato. Questo pacchetto comprende altri settori, ad esempio quello dell’energia. A questo proposito, in Europa si arriverà a una nuova strutturazione e per l’economia elvetica è estremamente importante farne parte. Se ciò non accadesse, la Svizzera corre il rischio di subire pesanti ripercussioni in termini di competitività. Poi è arrivato il referendum con l’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. L’articolo costituzionale accolto non è conciliabile con l’Accordo sulla libera circolazione delle persone. Per questo ora dobbiamo cercare di modificare l’accordo con l’UE in modo da renderlo costituzionale. Un altro problema è il legame giuridico dell’accordo sulla libera circolazione con tutti gli accordi bilaterali I. Insieme formano un pacchetto Sono in corso altri negoziati paralleli con l’UE? Sì, per un accordo sulle questioni istituzionali attraverso il che ha validità nel suo complesso e non singolarmente. Mi riferisco ad esempio all’accordo sul trasporto aereo, a quale vogliamo potenziare e rinnovare la via bilaterale. quello sui trasporti terrestri o sul riconoscimento delle Nelle trattative si punta a potenziare e garantire la certezza del diritto sul fatto che la Svizzera possa continuare direttive di prodotto. Se non si trovasse una soluzione per la libera circolazione e l’accordo venisse abrogato, decaa concludere accordi in materia di accesso al mercato. I paesi UE hanno promulgato tra loro regolamenti che disci- drebbero anche gli altri accordi di questo pacchetto bilateplinano il mercato interno UE. Noi vogliamo garantire che rale I con l’UE. La questione del controllo dell’immigraquesti regolamenti di accesso al mercato continueranno a zione è quindi cruciale e da essa dipende il futuro di ulteessere applicati anche tra la Svizzera e l’UE. Gli stati mem- riori accordi. bri dell’UE incrementano continuamente la collaborazione. « La questione del controllo dell’immigrazione è cruciale per il futuro di ulteriori accordi. » 12 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Queste pagine contengono opinioni d’investimento che non sono state formulate esclusivamente da UBS CIO WM e, quindi, non sono soggette a tutte le disposizioni legali sull’indipendenza dell’analisi finanziaria. Quali possibilità esistono per risolvere l’inconciliabilità tra l’accordo sulla libera circolazione delle persone e i trattati bilaterali? Abbiamo comunicato all’UE che non potremo rispettare l’originario accordo sulla libera circolazione delle persone. Quindi restano due possibilità: o modifichiamo l’accordo o lo aboliamo. Nella sua prima risposta politica l’UE si è dichiarata disposta a discutere di questioni relative all’attuazione dell’accordo ma esclude la possibilità di un’introduzione di contingenti o preferenze nazionali. Anche nell’accordo sulla libera circolazione delle persone esistono interessi reciproci. La Svizzera ha poco personale qualificato mentre l’UE ha troppi disoccupati. I disoccupati dall’area UE non possono approdare facilmente in Svizzera. Occorre soddisfare determinate condizioni per poter lavorare da noi. Ma non è nemmeno vero che in futuro nessuno straniero potrà più lavorare in Svizzera. Solo: l’UE non accetta un accordo sulla libera circolazione delle persone che preveda contingenti. Le scadenze sono strette: a fronte dell’iniziativa ora dobbiamo trovare una soluzione nel giro di due anni e mezzo – e un’eventuale modifica dell’accordo deve ottenere il consenso di ciascuno dei 28 paesi membri dell’UE. Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa Yves Rossier (53), nel ruolo di Segretario di Stato e direttore della Direzione politica è la persona di riferimento del Consiglio federale per quanto riguarda la politica estera. Regola lo sviluppo concettuale, il coordinamento e la pianificazione della politica estera e ne fa rapporto alle autorità politiche. Se necessario, rappresenta il capo del Dipartimento a sedute delle Commissioni della politica estera del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati. Cura inoltre i contatti regolari con i suoi colleghi all’estero o a Berna. Tra i compiti più importanti della Segreteria di Stato vi è la collaborazione con le Nazioni Unite (ONU), lo sviluppo delle relazioni con l’Unione europea (UE) così come la politica di sicurezza e di pace. Yves Rossier, giurista, è Segretario di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri dal 2012. In precedenza è stato direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali. inutile contro le persone e i paesi a noi più vicini. Se ci lanciamo in un confronto con un nemico inesistente, con chi possiamo stipulare accordi di cooperazione? A cosa collega questa mentalità? In Europa attualmente non si respira una buona aria. Ha problemi demografici e il suo ruolo internazionale è in discussione. Senza dimenticare che il multilateralismo nel Non esiste forse già un contingentamento indiretto? mondo arretra per lasciare spazio a chiare tendenze regionalistiche. Le negoziazioni nel quadro dell’Organizzazione Un cittadino UE deve avere un posto di lavoro o un Mondiale del Commercio OMC sono a un punto morto. certo patrimonio per potersi stabilire in Svizzera. Il contingentamento non è solo una questione di defi- Nel commercio si tende a negoziare tra blocchi, ad esempio tra Stati Uniti e UE. Ciò non è positivo per la Svizzera, pernizione? La definizione è fissata nell’accordo. Tutti quelli che hanno ché un paese piccolo ha un’influenza maggiore in un sistema multilaterale: multilateralismo e diritto internazioun patrimonio sufficiente o un lavoro sono autorizzati a nale proteggono gli interessi della Svizzera. Se poi prentrasferirsi nel paese di preferenza o dove si trova il loro diamo noi stessi le distanze dai nostri partner naturali – dai posto di lavoro. Ma la percezione tra UE e Svizzera è nostri vicini, con i quali condividiamo simili interessi econodiversa. I cittadini UE lo vedono come un diritto. In Svizmici e politici – il rischio di isolamento cresce. Cercare di zera è invece una questione di politica del mercato del sostituire l’Europa con altri partner è pura illusione. La Cina lavoro. Si tratta innanzitutto di reperire personale qualificato. Per i politici UE la difficoltà di accettare i contingenti non avrebbe mai stipulato un accordo sulla libera circolazione con la Svizzera se in tal modo non avesse avuto l’opsta nella limitazione che ciò produrrebbe per i diritti dei suoi cittadini. Ci scontriamo su un aspetto politico partico- portunità di accedere a mezzo miliardo di persone in UE. E dobbiamo fare attenzione alle relazioni: il nostro commerlarmente delicato. L’immigrazione è un problema legato cio con la Lombardia è superiore a quello con il Giappone. ad aspetti molto emotivi, non solo in Svizzera. La libera circolazione consente però anche agli svizzeri di lavorare all’estero? Ė vero, e noi spesso ignoriamo questo aspetto. Forse dipende dalla mentalità protettiva presente in Svizzera. Una mentalità non giustificata, visto che non siamo certo circondati da nemici. Al contrario: i principali valori condivisi con altri paesi sono proprio quelli che abbiamo in comune con i vicini europei. In altre parole, ci abbandoniamo a una lotta L’economia svizzera si è indebolita nel secondo trimestre. È una conseguenza dell’incertezza causata dal referendum del 9 febbraio? In politica e in economia le tendenze di lungo periodo giocano un ruolo importante. Quali saranno gli effetti del referendum del 9 febbraio lo sapremo solo tra qualche tempo. Una cosa però è chiara: alla luce del risultato del referendum dovremo convivere con l’incertezza economica 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 13 Tema centrale: relazioni tra Svizzera ed Europa Prisma-dia.ch e politica per i prossimi due, tre anni, finché non troveremo una soluzione con l’UE. E non possiamo accorciare arbitrariamente questo periodo di incertezza. Il presidente del consiglio di amministrazione di Roche, Christoph Franz, ha dichiarato in un’intervista 1: «In futuro per noi sarà molto importante tutelare l’apertura della Svizzera, anche pensando all’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Ma sono certo che la Svizzera metterà in campo il necessario pragmatismo per trovare una soluzione accettabile.» Signor Rossier, lei è altrettanto fiducioso? A dire il vero non lo so. Dipende da così tante decisioni: Come attuiamo l’iniziativa? Cosa decide il Parlamento? L’anno prossimo ci sono le elezioni federali e il percorso sarà in salita. Il nostro compito è chiaro: dobbiamo far conciliare l’accordo con il nuovo articolo costituzionale e con la legislazione di esecuzione. Parallelamente dobbiamo cercare di trovare soluzioni alle questioni istituzionali che sono nel nostro interesse. Il nuovo articolo costituzionale esige che i limiti e i contingenti per i lavoratori stranieri siano negli «interessi dell’intera economia svizzera». Come si definiscono gli «interessi dell’intera economia svizzera»? Si potrebbe argomentare che tutte le persone che arrivano in Svizzera per lavorare fanno gli interessi dell’intera economia svizzera. Ma ciò significherebbe che bisognerebbe dettare dei contingenti superiori all’immigrazione 14 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 netta dell’ultimo anno. Il Consiglio federale ritiene che questo non sia il messaggio dell’iniziativa approvata il 9 febbraio. Io non riesco a immaginarmi un sistema con grandi contingenti perché avremmo comunque problemi con l’accordo sulla libera circolazione e allo stesso tempo, comprensibilmente, un problema con i cittadini che hanno accolto l’iniziativa. L’iniziativa parla di limitare il numero di stranieri in Svizzera. La possibilità di sciogliere gli accordi bilaterali è concreta? È possibile che l’accordo sulla libera circolazione venga sciolto facendo decadere anche gli altri accordi ad esso collegati. Esistono altre soluzioni plausibili, ma il venir meno di una parte degli accordi bilaterali è uno degli scenari possibili. 1 Basler Zeitung del 20 settembre 2014 Congiuntura Daniel Kalt Regional CIO Switzerland Bernd Aumann Economista Lucienne Brunner Economista Non bisogna dare per scontato il buon andamento economico della Svizzera negli ultimi anni. 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 15 Congiuntura globale Europa sull’orlo della deflazione Stati Uniti su un solido percorso di crescita Dopo un primo trimestre negativamente influenzato dalle condizioni meteorologiche, nei mesi estivi l’economia statunitense ha ripreso velocità e attualmente cresce nella misura di un buon tre per cento. Dal superamento della profonda recessione nel 2009, gli Stati Uniti dovrebbero quindi chiudere per il terzo anno consecutivo con una crescita economica reale nettamente superiore al 2%, libeDaniel Kalt randosi così sempre più dalle conseguenze della crisi. Regional CIO Switzerland, UBS SA E anche il gettito fiscale statunitense torna a brillare. Nel 2015, il governo statunitense dovrebbe così riuscire a tenere il deficit per la prima volta ben al di sotto del 3% del PIL, un obiettivo rimandato di anno in anno da gran Sono trascorsi ormai sei anni dal collasso della banca parte dei paesi europei. d’investimenti Lehman Brothers, che segnò l’inizio Con la ripresa, le condizioni tornano alla normalità anche della fase più acuta della crisi finanziaria. Le sue sul mercato del lavoro. Grazie a circa 200 000 nuovi posti conseguenze sono state superate più o meno bene di lavoro creati mensilmente, il tasso di disoccupazione alle due sponde dell’Atlantico. Un bilancio. negli Stati Uniti è sceso da circa il 10% nel 2010 all’attuale L’economia statunitense è tornata su un solido percorso di 6%. In questo contesto, l’istituto di emissione statunitense, Fed, prosegue coerentemente il processo di normacrescita, non ultimo grazie alla rapida quanto aggressiva lizzazione della politica monetaria. Si è poi messa la parola espansione della massa monetaria da parte della Federal fine agli acquisti di stimolo mensili sui mercati obbligazioReserve Bank (Fed) guidata da Ben Bernanke, e ora la nari. Visto che l’economia statunitense dovrebbe confernuova presidente, Janet Yellen, può riportare la politica mare la sua solida crescita, per la metà del prossimo anno monetaria alla normalità. Sul fronte opposto, il suo omoci aspettiamo un primo incremento dei tassi e quindi un logo europeo, Mario Draghi, deve invece confrontarsi con una ricaduta recessiva dell’economia. L’esitazione mostrata ulteriore passo della politica monetaria verso la normalità. finora dalla Banca centrale europea (BCE) e il continuo rin- La presidente della Fed, Janet Yellen, dovrà però stare attenta a non allarmare i mercati con troppa risolutezza. vio delle necessarie riforme strutturali hanno addirittura evocato il rischio di uno scenario deflazionistico. Tendenze globali di crescita e inflazione Svizzera UME Tasso reale di crescita PIL in % 2011 2012 1,8 1,1 2013 1,9 2014P 1,6 2015P 1,4 Tasso di inflazione in % 2011 2012 0,2 –0,7 2013 –0,2 2014P 0,1 2015P 0,3 1,6 –0,6 –0,4 0,9 1,4 2,7 2,5 1,4 0,6 1,2 Germania 3,7 0,6 0,2 1,5 1,8 2,5 2,1 1,6 1,0 1,4 Francia 2,1 0,4 0,4 0,5 1,0 2,3 2,2 1,0 0,8 1,3 Italia 0,6 –2,4 –1,8 –0,2 0,6 2,9 3,3 1,3 0,2 0,9 Spagna 0,1 –1,6 –1,2 1,3 2,0 3,1 2,4 1,5 0,1 1,0 Gran Bretagna 1,1 0,3 1,7 3,1 2,8 4,5 2,8 2,6 1,7 1,9 USA 1,6 2,3 2,2 2,2 3,2 3,1 2,1 1,5 1,8 1,8 –0,6 2,0 1,5 1,1 1,2 –0,3 0,0 0,3 2,9 1,9 Cina 9,3 7,7 7,7 7,2 6,8 5,4 2,6 2,6 2,2 2,2 Asia1 6,8 5,7 5,6 5,5 5,5 5,5 4,1 4,0 3,5 3,3 America Latina Mondo 4,4 3,2 2,7 2,6 2,4 2,6 1,5 2,8 2,4 3,3 7,0 4,0 6,0 3,1 8,6 2,9 11,4 3,2 10,8 3,2 Giappone 1 Giappone escluso Fonte: Reuters EcoWin, P: previsioni UBS (dati al 13 ottobre 2014) Nell’elaborare le previsioni economiche UBS Chief Investment Office WM, gli economisti UBS Chief Investment Office WM hanno lavorato in collaborazione con alcuni economisti impiegati presso UBS Investment Research. Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso. 16 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Congiuntura globale Spettro della deflazione in Eurozona In Eurozona, il bilancio sul superamento della crisi è instabile, per usare un eufemismo. Dopo che in primavera gli indicatori anticipatori sulla congiuntura segnalavano un graduale superamento della seconda recessione dalla crisi finanziaria, le speranze per la congiuntura si sono dissolte a fine estate. L’Italia si trova nella sua terza recessione dal 2009, e visto che anche in Francia e Germania la dinamica economica ha perso slancio, l’Eurozona rischia un «triple-dip», ossia una terza ricaduta in recessione. Il tasso di disoccupazione insiste all’11,5%, quindi nella sola Eurozona circa 18,4 milioni di persone cercano inutilmente lavoro. Con un eccesso di offerta di capacità lavorative così marcato, non sorprende che salari e prezzi siano sempre sotto pressione. Dal 2013, l’inflazione dei beni di consumo è scesa dall’1,1% a solo lo 0,3% – e minaccia di prendere un segno negativo. Il presidente della BCE, Mario Draghi, è intenzionato a opporsi con ogni mezzo. Una deflazione duratura, quindi prezzi in calo e tassi d’inflazione negativi, è fatale anche perché renderebbe praticamente impossibile anche solo una stabilizzazione delle crescenti percentuali di indebitamento in Europa. Il Trattato di Maastricht consente ai paesi dell’euro una quota di indebitamento del 60% del prodotto interno lordo (PIL). Questa si misura dividendo il debito pubblico nominale per il PIL nominale. La quota di debito francese è attorno al 100% del PIL, quella italiana sfiora il 130% e in Grecia si aggira al 180%. Gli stessi montanti del debito, quindi il numeratore della frazione, continuano a crescere, visto che i principali bilanci pubblici presentano ancora deficit elevati. Se il denominatore della frazione scende in termini reali a causa delle tendenze recessive e si contrae per giunta ulteriormente a livello nominale a causa di un’inflazione negativa, la quota di debito salirà indisturbata per lunghi periodi, probabilmente finendo fuori controllo. In Giappone, due decenni di deflazione hanno avuto proprio questo effetto. La quota di debito pubblico del paese del sol levante è a circa il 230% del PIL nominale. intende certamente acquisti di titoli di Stato in euro e quindi un finanziamento diretto dei governi europei tramite la stampa di denaro. Questa manovra è ai margini dei limiti del mandato della BCE e si scontra con un’opposizione a tratti particolarmente accesa, soprattutto da parte della Germania. Di sicuro gli interessi rimarranno a un livello estremamente basso ancora a lungo in Europa. Anche il motore economico asiatico strattona In Asia la dinamica congiunturale assume aspetti differenti in base alle varie regioni. Anche se la crescita economica reale è complessivamente a un livello decisamente superiore rispetto a quella dell’Occidente, il motore della congiuntura tentenna nei due principali paesi, Giappone e Cina. In Giappone, due anni fa il governo di Abe, insieme all’istituto di emissione, ha avviato un enorme programma di stimolo nella politica monetaria e fiscale che dovrebbe finalmente trascinare il paese fuori da una deflazione durata decenni. A breve termine sembra che l’esperimento sia riuscito ma il necessario aumento dell’imposta sul valore aggiunto in primavera ha frenato la congiuntura interna. A causa della debole domanda dall’Europa, anche le esportazioni giapponesi vacillano. Prevediamo quindi uno sviluppo piuttosto pigro. In Cina, con qualche misura di accorgimento, il governo cerca di evitare che la crescita economica reale scenda ben al di sotto del sette per cento. Il netto raffreddamento del mercato immobiliare e la graduale liberalizzazione del settore bancario pongono rischi macroeconomici che non sarà facile controllare. Tuttavia, almeno per i prossimi trimestri prevediamo che il governo cinese riuscirà a tenere le redini dell’economia. Nel complesso, dobbiamo fare i conti con una situazione economica globale nella quale gli impulsi di crescita più stabili arrivano dagli Stati Uniti mentre la situazione in ampie parti dei paesi emergenti e in particolare in Europa resta visibilmente fragile. Per evitare che ciò avvenga, il presidente della BCE, Mario Draghi, ha avviato nuove misure di politica monetaria. In estate ha portato in negativo il tasso sui depositi delle banche presso la BCE e iniettato ulteriore liquidità alle banche europee. A settembre sono seguite le prime manovre verso un programma di allentamento quantitativo. La BCE intende dapprima acquistare obbligazioni societarie, incentivando così la debole concessione di prestiti alle imprese. Mario Draghi ha messo in chiaro che potrebbero seguire ulteriori interventi se dovesse fallire l’obiettivo di stimolare congiuntura e inflazione. E con ciò 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 17 Congiuntura Svizzera Si conferma un caso speciale anche in futuro di sotto di 1,20, e grazie alla capacità di adattamento degli esportatori svizzeri, la sfida è stata affrontata con maestria. Bernd Aumann Economista, UBS SA Rispetto ad altri paesi industrializzati, dallo scoppio della crisi finanziaria la Svizzera ha vissuto un impressionante sviluppo economico. Benché si profili un leggero rallentamento nella dinamica di crescita, per ora i principali propulsori della crescita svizzera restano intatti e dovrebbero continuare a garantire sostegno all’economia. La storia del successo svizzero In tutte le difficoltà, emerse a causa della crisi economica e delle strette relazioni della Svizzera con l’Eurozona, si trova anche la spiegazione per il caso speciale svizzero. L’introduzione della libera circolazione delle persone e la definitiva abolizione delle quote per gli immigrati dai precedenti 15 Stati UE nel 2007 hanno dato vita a un forte fenomeno immigratorio annuale pari all’1% della popolazione totale. All’immigrazione è ascrivibile circa 1 punto percentuale della crescita, corrispondente a circa due terzi della crescita economica svizzera dal 2007. A livello pro capite, lo sviluppo del PIL svizzero non si distingue particolarmente nel confronto internazionale e in questa classifica la Svizzera si posiziona dopo la Germania, al secondo posto (cfr. figura 2). L’immigrazione dovrebbe però aver sortito un effetto positivo sulla crescita pro capite in Svizzera agendo attraverso vari canali. Ad esempio perché la popolazione immigrata degli ultimi anni è mediamente caratterizzata da un livello di istruzione superiore rispetto alla popolazione locale e pertanto ha aiutato a incrementare anche produttività e gettito fiscale in Svizzera. Un altro effetto positivo per la crescita pro capite è passato attraverso il settore immobiliare. Incoraggiati dalla forte immigrazione, i prezzi immobiliari sono fortemente aumentati in Svizzera. L’incremento dei prezzi immobiliari dovrebbe aver stimolato i consumi privati negli ultimi anni. Questi effetti patrimoniali si verificano se i consumatori spendono di più perché si sentono più ricchi. Il minimo livello dei tassi d’interesse è il secondo pilastro su cui fondano la forte crescita dei prezzi immobiliari e il buon sviluppo economico svizzero. Gli interessi in Svizzera sono ancora così bassi solo perché i dirigenti della BNS hanno le mani legate e non possono Il buon andamento economico appare tanto più impresaumentare i tassi per via del limite minimo di cambio e sionante se si considerano le sfide che ha dovuto affrontare una piccola macroeconomia aperta come quella Sviz- della situazione sui mercati valutari. Visto che l’immigrazione ha finora smorzato qualsiasi spirale dei salari, per la zera nel bel mezzo d’Europa. Il preponderante settore BNS è più semplice attenersi alla sua politica dei tassi di delle esportazioni, in particolare, è stato messo duracambio. La bassa pressione sui prezzi a livello globale, mente alla prova dalla crisi finanziaria. Da un lato ha dovuta alla debole domanda internazionale di beni, dovuto sopportare il crollo della domanda dall’Eurozona smorza finora i timori inflazionistici e la necessità di opeche, con il 55% delle esportazioni di beni, è il principale mercato di sbocco per la Svizzera. Dall’altro, gli esportatori rare rialzi dei tassi d’interesse. hanno dovuto fare i conti con le pressioni esercitate sui Rallentamento della crescita ma nessuna svolta prezzi dall’apprezzamento del franco. Rispetto a un Nel primo trimestre dell’anno, il commercio estero si è paniere di divise ponderato su base commerciale, in un dimostrato sorprendentemente solido e ha contribuito a solo anno fino a settembre 2011 il franco ha guadagnato un terzo della crescita trimestrale. Questo forte contributo il 20%. Con l’intervento della Banca nazionale svizzera alla crescita ha in parte celato la sorprendente debolezza (BNS), che non ammette più tassi di cambio EURCHF al Negli anni della crisi finanziaria, l’economia svizzera è andata per la sua strada. Mentre i debiti pubblici di altri paesi industrializzati inanellavano un record dietro l’altro, i vicini paesi dell’Eurozona scivolavano di recessione in recessione e la disoccupazione cresceva indisturbata, in Svizzera la crisi finanziaria ha prodotto un crollo relativamente contenuto in termini di crescita e ha ceduto presto il passo a un rapido recupero, con solo un marginale incremento della disoccupazione. Rispetto a molti altri paesi industrializzati, la macroeconomia svizzera si è destreggiata piuttosto bene nella crisi finanziaria (cfr. figura 1). Dal 2007 l’economia è cresciuta annualmente in media dell’1,5% più velocemente che in Eurozona, e la disoccupazione appena sopra il 3% è nettamente inferiore a quella dell’area euro. 18 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Congiuntura Svizzera crediti ipotecari gravano sulla crescita dei consumi. Anche la nostra previsione per gli investimenti in nuove attrezzature si è offuscata. Dopo anni di incertezza nell’attività di investimento, cala la speranza che, con un maggiore sfruttamento delle capacità, l’attività di investimento possa fare un significativo balzo in avanti. La maggiore incertezza politica dovuta a un gran numero di iniziative critiche per l’economia rende la Svizzera una meta di investimento Finora si cerca di spiegare i deludenti dati del PIL nel secondo trimestre in due modi, che noi non condividiamo. sempre meno ambita per gli imprenditori. Su tutte spicca l’accoglimento dell’iniziativa contro l’immigrazione di Il primo approccio attribuisce il rallentamento della crescita alla ripresa incerta nell’Eurozona. La Svizzera, in qua- massa, che mette a rischio non solo uno dei principali propulsori della crescita economica degli ultimi anni, l’immilità di nazione esportatrice, dipenderebbe dalla congiungrazione, ma anche gli accordi bilaterali con l’Unione eurotura dell’Eurozona. Questa argomentazione ci sembra pea e l’accesso privilegiato al mercato per le imprese poco plausibile, visto che dalla crisi finanziaria la Svizzera stessa ha messo a segno una brillante crescita economica, svizzere. proprio quando parte dell’Eurozona versava ancora più Probabilmente nei prossimi due anni l’economia svizzera si profondamente di oggi nella crisi del debito e in recesdistinguerà meno dalle altre rispetto a quanto non abbia sione. Per il secondo approccio, invece, il rallentamento fatto negli ultimi anni. Da un lato perché i nostri paesi condella crescita segna la fine del successo economico svizfinanti troveranno, pur lentamente, il modo per tornare a zero. Dopotutto, il ruolo speciale della Svizzera non crescere. Dall’altro perché la crescita svizzera procederà a poteva durare in eterno. Non condividiamo nemmeno questa analisi. I due principali fattori del successo svizzero passo più lento rispetto a quanto previsto solo all’inizio – la forte immigrazione e i bassi tassi – dovrebbero conti- dell’anno. I fattori trainanti per la crescita economica nazionale, elevata immigrazione e basso livello dei tassi, nuare ad accompagnarci almeno per i prossimi due anni. continuano per ora a produrre i loro effetti e dovrebbero continuare a incentivare una robusta crescita economica. Non bisogna abbassare la guardia Ma non dobbiamo dare per scontato l’eccellente sviluppo Dopo i deboli dati congiunturali nel secondo trimestre, abbiamo rivisto leggermente al ribasso le previsioni di cre- economico della Svizzera degli ultimi anni. scita per la Svizzera, pur prevedendo ancora una solida crescita del 1,6% per il 2014 e del 1,4% per il 2015. Il rallentamento della crescita dei prezzi immobiliari, la crescente percezione di rischi di surriscaldamento del mercato immobiliare e i requisiti più severi per la concessione di dei consumi privati. Visto che nel secondo trimestre il commercio estero non ha più quasi contribuito alla crescita e i consumi privati sono rimasti deboli, l’economia nazionale ha registrato un rallentamento insolitamente marcato della crescita del PIL, ferma solo allo 0,2% sul trimestre precedente. Figura 1: L’economia svizzera rispetto ai paesi industrializzati in avanzata Figura 2: La Germania supera la crescita pro capite della Svizzera PIL reale, indice del 4° trimestre 2006 = 100 PIL reale pro capite indice del 4° trimestre 2006 = 100 115 108 106 104 102 100 98 96 94 92 90 110 105 100 95 90 2006 Svizzera USA 2007 2008 2009 Germania Francia Fonti: Seco, Reuters Ecowin, UBS 2010 2011 Gran Bretagna Giappone 2012 2013 2014 Spagna Italia 2006 2007 2008 Svizzera USA 2009 Germania Francia 2010 2011 Gran Bretagna Giappone 2012 2013 2014 Spagna Italia Fonti: Reuters Ecowin, UBS 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 19 Congiuntura Svizzera Uno sguardo d’insieme sull’economia Crescita leggermente più debole ma nessun crollo Leggero indebolimento della crescita in Svizzera Contributi alla crescita, in punti percentuali rispetto a un anno fa 6 4 2 0 –2 –4 –6 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Consumo privato Stato Esportazioni nette Investimenti Depositi PIL A/A Fonti: Reuters Ecowin, KOF, UBS î L’indicatore congiunturale KOF indica un leggero rallentamento della crescita. Una crescita sorprendentemente debole dei consumi privati e investimenti ancora contenuti rallentano la crescita economica svizzera a metà anno. Industria svizzera e tedesca saldamente collegate Investimenti in nuove attrezzature, media ripartita su 4 trimestri, in % rispetto allo scorso anno e sfruttamento delle capacità in % 15 10 5 0 –5 –10 –15 –20 04 05 06 07 08 09 11 03 10 12 14 60 Investimenti in nuove attrezzature (sinistra) Indice dei direttori d’acquisto dell’industria 89 87 85 83 81 79 77 75 Sfruttamento delle capacità produttive (destra) Fonti: Reuters EcoWin, KOF, UBS 55 50 45 40 Ottobre 2011 Svizzera Ottobre 2012 Ottobre 2013 Ottobre 2014 Germania Fonti: Bloomberg, UBS î Svizzera e Germania hanno solide relazioni commerciali e l’industria svizzera La crescente incertezza politica mette a rischio la propensione a investire. dovrebbe iniziare ad avvertire gli effetti dei problemi in Germania. Indicatori economici Svizzera L’inflazione è ferma Tasso d’inflazione rispetto a un anno fa in base all’origine, in % Previsioni UBS Variazioni reali rispetto all’anno precedente in % 4 Livello* 2011 2012 2013 2014P 2015P 3 Prodotto interno lordo 635,3 1,8 1,1 1,9 1,6 1,4 2 Consumi privati 345,4 0,8 2,8 2,2 0,9 1,6 1 Consumi pubblici 69,7 2,1 2,9 1,4 0,6 0,6 0 Investimenti 148,8 4,3 2,4 1,7 0,7 1,2 –1 Edilizia 57,4 2,5 2,9 1,2 1,1 1,7 –2 –3 Beni strumentali 2001 2003 Inflazione nazionale 2005 2007 Inflazione importata 2009 2011 î La leggera pressione inflazionistica interna e il calo dei prezzi sui beni di consumo di importazione si bilanciano. 2013 Tasso d’inflazione totale Fonti: Reuters Ecowin, UBS 91,4 5,3 2,1 2,0 0,4 1,0 Esportazioni 305,6 3,4 3,2 1,0 2,6 1,5 Importazioni 266,3 4,7 4,1 1,4 1,6 1,9 *Anno 2013 (in miliardi di CHF a prezzi correnti); P: previsioni UBS UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Fonti: seco, UBS Nell’elaborare le previsioni economiche UBS CIO WM, gli economisti UBS CIO WM hanno lavorato in collaborazione con alcuni economisti impiegati presso UBS Investment Research. Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso. Sul sito www.ubs.com/investmentviews Focus Svizzera trovate previsioni aggiornate per l’economia svizzera. 20 2014 Deboli investimenti in nuove attrezzature nel primo semestre î 120 115 110 105 100 95 90 85 80 75 70 65 Crescita del PIL reale, interpolata (scala a sinistra) Indicatore congiunturale KOF (scala a destra) Fonti: Seco, Reuters EcoWin, UBS î Barometro congiunturale KOF e crescita del PIL reale rispetto a un anno fa 5 4 3 2 1 0 –1 –2 –3 –4 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 Congiuntura Svizzera Crescita Variazioni reali del PIL in % rispetto all’anno precedente 1 2010 2011 Svizzera 3,0 1,8 UME 1,9 1,6 Germania 3,9 3,7 Francia 1,9 Italia 2012 2013 2014P 2015P 1,1 1,9 1,6 1,4 –0,6 –0,4 0,9 1,4 0,6 0,2 1,5 1,8 2,1 0,4 0,4 0,5 1,0 1,7 0,6 –2,4 –1,8 –0,2 0,6 Gran Bretagna 1,7 1,1 0,3 1,7 3,1 2,8 USA 2,5 1,6 2,3 2,2 2,2 3,2 Giappone 4,7 –0,6 2,0 1,5 1,1 1,2 8,0 6,0 4,0 2,0 0 –2,0 –4,0 –6,0 –8,0 –10,0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Svizzera UME USA Giappone Inflazione Variazioni dei prezzi al consumo in % rispetto all’anno precedente: media annuale (tabella) 1 e valori mensili (grafico) 2010 2011 2012 2013 2014P 2015P 6,0 Svizzera 0,7 0,2 –0,7 –0,2 0,1 0,3 4,0 UME 1,6 2,7 2,5 1,4 0,6 1,2 Germania 1,2 2,5 2,1 1,6 1,0 1,4 Francia 1,7 2,3 2,2 1,0 0,8 1,3 Italia 1,6 2,9 3,3 1,3 0,2 0,9 –2,0 Gran Bretagna 3,3 4,5 2,8 2,6 1,7 1,9 –4,0 USA 1,6 3,1 2,1 1,5 1,8 1,8 –0,7 –0,3 –0,0 0,3 2,9 1,9 Giappone 2,0 0,0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Svizzera UME USA Giappone Tasso di disoccupazione in %: media annuale (tabella) 1 e valori mensili (grafico) 2010 2011 2012 2013 2014P 2015P 3,5 2,8 2,9 3,2 3,2 3,2 10,0 10,2 11,4 12,0 11,5 11,3 Germania 7,7 7,0 6,8 6,9 6,7 6,5 Francia 8,9 8,8 9,4 9,9 9,7 10,0 Italia 8,4 8,4 10,7 12,2 12,6 12,8 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 Gran Bretagna 7,9 8,3 7,8 7,2 6,1 5,9 0 USA 9,6 8,9 8,1 7,4 6,2 5,6 Giappone 5,0 4,6 4,4 4,1 3,8 4,8 Svizzera UME 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Svizzera UME USA Giappone Tassi di rendimento di obbligazioni della Confederazione a 10 anni in % a fine anno (tabella) e medie mensili (grafico) 2010 2011 2012 2013 2014P 2015P 6,0 Svizzera 1,7 0,7 0,5 1,1 0,5 0,7 5,0 Germania 3,0 1,8 1,3 1,9 0,9 1,2 4,0 Francia 3,4 3,1 2,0 2,6 1,3 1,6 3,0 Italia 4,8 7,1 4,5 4,1 2,4 3,0 2,0 Gran Bretagna 3,4 2,0 1,8 3,0 2,6 3,1 1,0 USA 3,3 1,9 1,8 3,0 2,5 3,0 0 Giappone 1,1 1,0 0,8 0,7 0,5 0,8 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Svizzera Germania USA GB Corsi di cambio CHF a fine anno (tabella) e medie mensili (grafico) 2011 2012 2013 2014P 2015P KKP* EUR 1.21 1.21 1.23 1.21 1.23 1.27 USD 0.94 0.92 0.89 0.96 1.03 0.98 GBP 1.45 1.48 1.47 1.61 1.68 1.67 JPY 1.21 1.05 0.85 0.86 0.89 1.36 Fonti: Reuters EcoWin, Thomson Financial; P = previsioni UBS 1 e UBS; *parità del potere di acquisto 1 Nell’elaborare le previsioni economiche UBS CIO WM, gli economisti UBS CIO WM hanno lavorato in collaborazione con alcuni economisti impiegati presso UBS Investment Research. Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso (dati al 13 ottobre 2014). 1,8 1,6 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 EURCHF USDCHF JPYCHF 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 21 Inchiesta salariale UBS I salari aumentano nel 2015 nonostante la bassa inflazione In generale, gli incrementi salariali del 2014 sono dovuti principalmente alla richiesta di adeguare i salari minimi e arginare le discriminazioni salariali. Ciò ha comportato incrementi soprattutto per i gruppi salariali più bassi. Sono stati poi concessi aumenti salariali individuali per riuscire a trattenere alcuni dirigenti. Lucienne Brunner Economista, UBS SA Pur con una previsione di bassa inflazione per il 2015, i salari dovrebbero aumentare dello 0,9% grazie alla solida congiuntura. L’aumento più consistente si registra nel settore informatico, mentre nel turismo le aziende prevedono una tornata negativa. Le imprese che hanno partecipato all’inchiesta salariale UBS di quest’anno dichiarano di aver aumentato i salari di circa 1 punto percentuale nel 2014. Considerato il previsto basso tasso d’inflazione dello 0,1% per quest’anno, l’aumento salariale reale nel 2014 è quindi dello 0,9%. Il prossimo anno prevediamo un incremento reale di solo lo 0,6%, visto che in Svizzera i salari dovrebbero aumentare mediamente dello 0,9% mentre la previsione di inflazione per il 2015 è dello 0,3%. L’informatica sostituisce i settori chimico e farmaceutico in testa alla classifica La forbice di incremento salariale tra i settori è notevole. Nel 2015, i settori elettronico, informatico e delle telecomunicazioni saranno gli unici ad aumentare i salari in misura maggiore rispetto a quest’anno. Diversamente dal 2014 (1,5%) gli incrementi salariali medi nel settore chimico e farmaceutico saranno solo dell’1,3% il prossimo anno. Questi rami economici vengono così scalzati dalla testa della classifica dal settore informatico, che aumenterà i propri salari dell’1,6% nel 2015. Per il 2015, il settore del turismo non prevede aumenti. Nel 2014 i salari nominali erano aumentati leggermente, anche se ciò potrebbe essere dovuto all’adeguamento dei salari minimi. È proprio il settore turistico a soffrire maggiormente per la forza del franco svizzero e la debole congiuntura nei paesi europei. Maggiori costi salariali non farebbero che aggravare ulteriormente la situazione. 22 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Per il prossimo anno UBS prevede un’inflazione bassa dello 0,3%. Quindi, l’urgenza di adeguamento al livello di inflazione è altrettanto bassa, ma ciò non sembra attenuare gli aumenti salariali nominali per il 2015. La previsione di un moderato slancio congiunturale nel 2015 da parte sia dell’economia svizzera sia dell’economia europea potrebbe essere alla base degli imminenti incrementi salariali. Ciononostante, aumenta l’incertezza sulle conseguenze di un’eventuale abolizione della libera circolazione delle persone con l’UE. Crescente impiego di donne in caso di abolizione della libera circolazione delle persone Circa la metà degli intervistati ha anticipato che potrebbe subire ripercussioni negative dall’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Ne soffrirebbe soprattutto il settore industriale, con una percentuale superiore al 60%. L’eventuale abolizione della libera circolazione delle persone potrebbe generare una maggiore carenza di forza lavoro sul mercato. L’86% di tutte le imprese intervistate reagirebbe con un maggiore impiego delle donne. Si pensa innanzitutto ad aumentare l’orario di lavoro delle collaboratrici che al momento lavorano solo a tempo parziale. La mobilitazione di donne attualmente disoccupate è un’opzione solo secondaria, tanto più che il tasso di occupazione femminile in Svizzera è già rilevante. Il 35% delle aziende intervistate occuperebbe poi più a lungo la forza lavoro più prossima alla pensione. Quasi tutti non escludono che l’abolizione della libera circolazione delle persone influenzerebbe a lungo termine i salari. Mercati finanziari e immobili Thomas Flury Analista Matthias Holzhey Economista Daniela Steinbrink Mattei Economista Una stretta monetaria da parte di BCE e BNS è ancora lontana. 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 23 Valute Si riaccende il dibattito sul corso minimo Thomas Flury Analista, UBS SA Il corso minimo è una buona cosa? La BNS può imporre il corso minimo? Quanto costerà ancora l’imposizione del corso minimo? Queste sono le tre principali domande quando si discute della decisione della Banca nazionale svizzera (BNS) di non ammettere transazioni al di sotto di 1.20 franchi per euro. La BNS confermerà il limite minimo di cambio La sfida posta dall’Europa è nuova sotto certi punti di vista. Quando fu introdotto il limite minimo, la BNS cercava di arginare gli afflussi di capitali incentivati dai timori per la stabilità dell’Eurozona. Oggi il capitale abbandona l’Eurozona in cerca di rendimenti ancora superiori. La Svizzera, quindi, è una destinazione molto meno ambita rispetto a quanto non lo fosse solo nel 2011. In caso di aggressiva politica espansiva della BCE prevediamo quindi una reazione di dollaro USA e sterlina britannica molto più marcata di quella del franco svizzero. Gli ultimi mesi hanno seguito esattamente questo schema. La necessità del limite minimo resta invariata. In Svizzera, come nel resto d’Europa, esiste un rischio latente di deflazione. Se il franco si apprezzasse con decisione, molte aziende sarebbero pronte a dislocare i propri investimenti all’estero. Un tasso di cambio stabile è cruciale per la tranquillità dell’economia svizzera. Dollaro e sterlina: quanto possono apprezzarsi? A tutto c’è un limite, anche all’apprezzamento valutario. Da un lato, le dinamiche dei fattori economici, in particolare il divario di potere d’acquisto, hanno dei limiti. L’apprezzamento del dollaro fino alla parità o addirittura oltre può essere sensato in un periodo in cui gli Stati Uniti pagano interessi più vantaggiosi e la loro crescita più decisa entusiasma i mercati azionari. Ma se il dollaro salisse a un livello che portasse gli Stati Uniti a essere L’euro finisce sotto pressione se la BCE apre molto cari, le differenze di prezzo bloccherebbero un suo i rubinetti di liquidità ulteriore apprezzamento. Ancora più importante è l’andaLa BCE ha identificato un forte rischio di deflazione in mento degli investimenti in dollari all’estero. In caso di Europa. Negli ultimi due anni, i tassi d’inflazione e le aspettative inflazionistiche sono crollati a tal punto che la apprezzamento della moneta statunitense, le banche cenBCE si è decisa a intervenire. Teme impulsi economici così trali che detengono USD vedrebbero aumentare così fortemente la propria quota di USD da essere invogliate ad deboli da trascinare contemporaneamente investimenti, consumi e occupazione in una spirale negativa, con riper- acquistare euro in cambio di dollari, rafforzando quindi l’euro. Prevediamo quindi che il cambio USDCHF non cussioni sui prezzi. Questa sarebbe la definizione economica di deflazione, ossia una continua flessione dei prezzi. andrà oltre la parità. A 1.05 franchi od oltre si avvertirebbero chiaramente delle forze frenanti. Per quanto riguarda Se si cerca di contrastarla con una politica monetaria la sterlina intravediamo un simile limite a 1.68 franchi per espansiva, come nelle intenzioni della BCE, la moneta si svaluta. Stando alle recenti dichiarazioni della BCE, si cerca sterlina. Nel 2015 entrambe le monete beneficeranno di rialzi dei tassi da parte delle loro banche centrali. Ma, lo di aprire i canali bloccati con operazioni di pronti contro ribadiamo, a tutto c’è comunque un limite. termine di nuova generazione (TLTRO), interessi negativi su depositi bancari e acquisti di obbligazioni garantite (ABS). Si discute anche la possibilità, in caso estremo, di ricorrere ad acquisti di titoli di Stato. Con tutti questi interventi, l’euro subisce pressioni su tutta la linea e si è leggermente indebolito anche rispetto al franco. La discussione è di nuovo divampata negli ultimi mesi, dopo che la Banca centrale europea (BCE) ha aumentato ancora la massa monetaria. Nel fervore del dibattito spesso si dimentica che la nuova forza del dollaro USA regala opportunità alla Svizzera. L’apprezzamento del dollaro, poi, attira molti investitori che in altre circostanze cercherebbero il franco. 24 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Tassi d’interesse Si allarga il differenziale di rendimento rispetto a Stati Uniti e Gran Bretagna ancora lontana. Infatti, non prevediamo rialzi dei tassi prima del 2017 né dalla BCE né dalla BNS. I tassi a breve termine (mercato monetario e titoli della Confederazione nonché interessi degli swap con durata fino a 2 anni) dovrebbero rimanere invariati in Svizzera, diversamente da Stati Uniti e Gran Bretagna. Daniela Steinbrink Mattei Economista, UBS SA La domanda di obbligazioni della Confederazione è aumentata nei mesi estivi, soprattutto sull’estremità lunga della curva dei rendimenti, determinando un nuovo leggero appiattimento della curva svizzera. I rendimenti a lungo termine sono scesi anche a livello globale. Nei prossimi tre mesi dovrebbero oscillare all’interno di una fascia ristretta. I timori per crescita e inflazione in Eurozona hanno spinto la Banca centrale europea (BCE) a lanciare un programma di acquisti sul mercato obbligazionario. Come previsto, i rendimenti sull’estremità breve sono però rimasti fermi, visto che il primo rialzo dei tassi da parte della BCE e della Banca nazionale svizzera (BNS) è ancora in là da venire. Da luglio, i rendimenti dei titoli di Stato decennali statunitensi sono scesi dal 2,6 al 2,3%. Nello stesso periodo, le controparti svizzere sono passate da 0,7 a 0,4%. Una combinazione di deludenti dati sulla crescita e timori legati all’inflazione in Eurozona, rischi geopolitici e l’avvio del programma di acquisti obbligazionari della BCE ha determinato una flessione dei rendimenti. Politica divergente delle banche centrali L’andamento dell’estremità breve della curva dei rendimenti è dettato da politiche divergenti, con le banche centrali di Gran Bretagna e Stati Uniti da un lato e l’Europa continentale dall’altro. Gli interessi del mercato monetario elvetico e i rendimenti a breve termine per i titoli di Stato della Confederazione sono fortemente legati alla politica monetaria attuata dalla BNS. La Bank of England (BoE) e la banca centrale americana (Fed) abbandonano la politica monetaria non convenzionale e preparano la strada per tornare alla classica politica monetaria nel 2015, con una stretta monetaria. Di conseguenza, gli interessi a breve e medio termine in queste due aree valutarie sono aumentati negli ultimi 12 mesi. Diversamente, una stretta monetaria da parte della BCE e della BNS è L’estremità lunga dovrebbe seguire gli Stati Uniti Gli interessi a lungo termine sono legati alle sorti internazionali. I rendimenti dei titoli decennali della Confederazione sono influenzati dai dati provenienti dagli Stati Uniti e dall’Eurozona. I timori per la crescita e l’inflazione in Eurozona hanno esercitato pressioni non solo sui rendimenti dei titoli di Stato tedeschi (Bund) ma anche su quelli di Stati Uniti e Svizzera. La Federal Reserve abbandona la politica monetaria non convenzionale mentre la BCE, con la sua contropolitica di allargamento della massa monetaria, mira a stimolare crescita e inflazione. Questo, insieme alla prevista accelerazione della crescita negli USA e nel mondo nel secondo semestre 2014, suggerisce che nei prossimi 6–12 mesi i tassi a lungo termine saliranno leggermente. Condizioni di finanziamento e possibilità di investimento I debitori, diversamente dagli obbligazionisti, continuano a beneficiare di condizioni di finanziamento favorevoli, tanto più che una svolta nei tassi da parte della BNS è, come già anticipato, ancora lontana. In ragione del limitato rischio di cambio nei prossimi 12 mesi e di rendimenti a scadenza delle obbligazioni in euro superiori rispetto alle obbligazioni in franchi di pari qualità, le obbligazioni dell’Eurozona sono una buona alternativa alle obbligazioni in franchi svizzeri. In occasione della sua ultima valutazione della situazione della politica monetaria, la BNS ha confermato il corso minimo per EURCHF a 1.20. Crediamo che la BNS continuerà ad attenersi al limite minimo e prevediamo un cambio EURCHF a 1.21 nei prossimi tre mesi. In generale, consigliamo a investitori conservativi alternative ai titoli di Stato, come organizzazioni sovranazionali, obbligazioni fondiarie o societarie di multinazionali solide. Agli investitori più propensi al rischio si addicono le obbligazioni societarie low investment grade o, a seconda del profilo rischio/rendimento, le obbligazioni high yield statunitensi. In caso di investimenti a lungo termine in queste ultime, consigliamo di creare coperture contro il rischio di cambio. Nonostante una curva dei rendimenti più ripida, consigliamo durate a breve e medio termine. 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 25 Immobili Continua la tendenza ribassista delle pigioni Matthias Holzhey Economista, UBS SA 26 Immobili commerciali Svolta nei rendimenti Prosegue l’andamento ribassista delle pigioni per superfici commerciali. Rispetto al trimestre precedente, i canoni di locazione per superfici adibite a ufficio hanno perso lo 0,2%, quelli per superfici di vendita il 2,3%. Su base annuale, le superfici di vendita registrano una flessione ancora maggiore, del 5,8%, mentre gli uffici cedono l’1,4% rispetto allo scorso anno. Il difficile contesto di mercato opprime visibilmente i prezzi di acquisto di immobili commerciali. Dall’inizio dell’anno, infatti, i ren- dimenti iniziali netti per le migliori ubicazioni a Zurigo e Ginevra sono passati dal 2,7 al 2,9 e dal 3,0 al 3,2% rispettivamente, ciò corrisponde a un calo dei prezzi di quasi il 7%. Una correzione dei prezzi di simili proporzioni non avrebbe nulla di straordinario se nello stesso periodo gli interessi a lungo termine non fossero scesi dall’1,1% a sotto quota 0,5%. Il differenziale di rendimento tra titoli di Stato sicuri e superfici commerciali si è di nuovo sensibilmente allargato e attualmente, a oltre il 2,5%, sfiora nuovamente il picco registrato a giugno del 2012. Considerate le tendenze deflazioni- Immobili residenziali L’aumento delle superfici sfitte frena l’andamento dei prezzi Nel terzo trimestre del 2014, i prezzi d’offerta sul mercato svizzero delle abitazioni di proprietà hanno registrato un nuovo aumento sia rispetto al trimestre che all’anno precedenti. I prezzi delle case unifamiliari e delle abitazioni di proprietà sono lievitati rispettivamente dello 0,3% e dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Se confrontati con l’anno precedente, i prezzi delle case unifamiliari sono aumentati quindi di un ulteriore 1,2%, mentre per quanto riguarda le abitazioni di proprietà il tasso di crescita annuo è stato del 2,3%. I tassi di incremento dei prezzi si attestano così nettamente al di sotto della media decennale del 3,2% per quanto riguarda le case unifamiliari e del 3,7% nel caso delle abitazioni di proprietà. Uno dei motivi alla base di tale tendenza dovrebbe essere l’aumento dell’offerta. In Svizzera, infatti, dalla metà del 2013 la percentuale di abitazioni sfitte è salita dallo 0,96 all’1,08; al momento, nel Paese, le unità abitative sfitte sono 46 000. In passato la riduzione delle dimensioni dei nuclei familiari ha generato una domanda aggiuntiva tra le 5000 e le 10 000 abitazioni l’anno. Tale domanda ha registrato un marcato indebolimento in conseguenza al livello elevato dei prezzi. Tra la metà del 2013 e la metà del 2014, ad esempio, nonostante l’enorme crescita demografica (oltre 100 000 persone), sono state costruite 5500 abitazioni in più rispetto a quelle effetti- Investimenti immobiliari quotati in borsa I dati fondamentali soffocano la performance Da inizio anno, i fondi immobiliari, con un rendimento del 8,7%, sovraperformano nettamente le azioni svizzere (+3,9%). La performance positiva da inizio anno è stata principalmente sostenuta da aggi superiori sui valori d’inventario netti. I fondi immobiliari presentano quindi valutazioni elevate al momento. Vengono scambiati con un aggio del 22%, ben oltre la media di lungo periodo, che è del 16%. Le azioni immobiliari hanno registrato una crescita più forte del mercato globale, guadagnando il 7,0%. Le società anonime hanno riferito risultati incoraggianti che hanno favorito gli utili di corso. I premi rispetto ai valori d’inventario netti, invece, sono moderati. Le azioni immobiliari sono quindi più convenienti rispetto ai fondi immobiliari e presentano un premio medio del 3%. In media, negli ultimi 5 anni, gli investitori erano disposti a pagare un premio pari al doppio per le azioni immobiliari. Ma da quattro mesi la performance è in stallo. Le transazioni sono deboli in borsa, a testimonianza di un relativo disinteresse da parte degli investitori. L’atteggiamento prudente è dovuto ai maggiori rischi di mercato per immobili commerciali. UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Immobilien stiche in Europa è improbabile che i tassi aumenteranno nell’immediato futuro. L’allargamento del differenziale di rendimento riflette quindi un incremento del premio di rischio dovuto a maggiori rischi di superfici sfitte. Il premio di rischio dovrebbe per il momento rimanere elevato. A medio termine si profila invece una distensione della situazione sulle superfici sfitte. Il numero di concessioni edilizie per superfici commerciali è sceso molto nel 2014. Appare quindi improbabile un ulteriore incremento dei premi di rischio. Evoluzione dei canoni di locazione per le superfici commerciali Indice 2000 = 100 Variazione in % 130 15 125 10 120 115 5 110 0 105 –5 100 95 00 02 04 06 08 10 12 14 –10 Ufficio Commerciale Ufficio 1 anno 5 anni 10 anni Commerciale Fonti: Wüest & Partner; UBS, al 13.10.2014 vamente richieste. Nel 2014, l’attività edilizia dovrebbe risultare anche superiore rispetto all’anno precedente. Per il 2015 prevediamo quindi un ulteriore aumento della percentuale di superfici sfitte a oltre l’1,2%, un dato che dovrebbe penalizzare ulteriormente l’andamento dei prezzi nei prossimi trimestri. Tuttavia, un’inversione di tendenza verso prezzi in calo tarderà ancora, anche perché nei mesi scorsi la probabilità di un aumento dei tassi in Svizzera si è decisamente ridotta. In conseguenza alle tendenze deflazionistiche dell’Europa, sia un eventuale incremento dei tassi da parte della BNS che una normalizzazione dei tassi a lungo termine dovrebbero farsi attendere per almeno altri due anni. Evoluzione dei prezzi d’offerta delle abitazioni di proprietà e delle case unifamiliari Indice 2000 = 100 Variazione in % 200 50 180 40 160 30 140 20 120 10 100 80 00 02 04 06 08 Abitazioni di proprietà 10 12 14 Case unifamiliari 0 1 anno 5 anni Abitazioni di proprietà 10 anni Case unifamiliari Fonti: Wüest & Partner; UBS, al 13.10.2014 Attualmente non intravediamo complessivaPerformance delle azioni e dei fondi immobiliari quotati mente alcun potenziale di corso per questi due Indice 100 = 2003 Rendimento totale, variazione in % tipi di investimento. La performance è quindi 330 60 in larga misura data dai rendimenti da distribu- 300 50 270 zioni e dividendi. Le azioni delle cinque più 240 40 grandi società di investimento immobiliare 210 30 svizzere fruttano attualmente un tasso di ren- 190 dimento azionario del 4,6% mentre i fondi 160 20 130 immobiliari distribuiscono il 3%. Visto che i 10 100 dati fondamentali del mercato immobiliare 70 0 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 2014 2 anni svizzero continuano a indebolirsi, consigliamo di prendere i benefici su posizioni per le quali il Azioni Fondi Azioni Fondi SPI buon andamento dei corsi è dovuto principalFonti: Bloomberg, UBS, al 13.10.2014 mente a un incremento della valutazione. 5 anni SPI 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 27 Settori Sibille Duss Economista Nonostante il rallentamento della dinamica, le imprese edili sono soddisfatte dell’andamento dei loro affari. 28 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Settori Industria stabile, turismo vacillante qui la pressione sui prezzi è particolarmente elevata. Per il quarto trimestre entrambi i segmenti prevedono un calo dei prezzi, con ripercussioni negative sulla situazione degli utili delle imprese. Sibille Duss Economista, UBS SA Mentre gran parte delle imprese industriali riferisce una stabilizzazione negli ultimi mesi, quelle dei servizi hanno perso un po’ del loro dinamismo. I settori più orientati all’economia interna hanno beneficiato di una domanda consistente. Nel settore delle esportazioni, invece, quasi tutte le imprese fanno i conti con il basso volume di ordinativi dall’estero. Nonostante un peggiore sfruttamento della capacità produttiva, ordinativi di nuovo in calo e il continuo basso volume di ordinativi dall’estero, le società industriali giudicano soddisfacente l’andamento dei propri affari. Questo in controtendenza con gli altri indicatori, tutti in flessione. La tendenza ribassista è continuata nella produzione e anche la pressione sugli utili non ha mollato la presa. A ciò si è aggiunto il freno alla domanda di beni svizzeri esercitato dalla forza del franco e dall’indebolimento congiunturale nei paesi acquirenti. Tutto ciò si è riflesso nel volume di ordinativi dall’estero, in calo negli ultimi mesi. Incoraggiati dall’andamento degli affari si dimostrano solo il settore chimico e metallurgico. Il primo ha ad esempio registrato elevati ordinativi in ingresso, con positive ripercussioni sul livello di produzione. I settori meccanico, alimentare ed elettronico danno invece un giudizio soddisfacente o addirittura negativo al proprio andamento degli affari. Questo giudizio è dovuto al minore quantitativo di ordinativi in ingresso e al basso livello di produzione. Per le società dei servizi l’andamento degli affari nel terzo trimestre è stato positivo. E a ragione: la domanda di servizi è nuovamente aumentata e anche la situazione degli utili della maggior parte delle imprese è migliorata rispetto al trimestre precedente. Oltre all’aumento della domanda e al recupero della situazione degli utili quasi tutte le società riferiscono un livello di occupazione troppo basso. Nel turismo la situazione resta difficile Il positivo contesto economico delle società di servizi si riflette anche nei vari segmenti. Se si escludono le aziende che offrono servizi per la persona e il turismo, la dinamica è aumentata in tutti gli altri segmenti del terziario. Il turismo, tipico settore delle esportazioni, è l’unico a riferire un peggioramento generalizzato della generale situazione degli affari nel terzo trimestre, giudizio confermato da tutti gli indicatori. Le difficoltà per il turismo nascono in particolare dalla cattiva congiuntura in Europa e dalla forza del franco svizzero. Quindi, mentre nel terzo trimestre gli utili sono migliorati per quasi tutto il terziario rispetto al trimestre precedente, il turismo e le società che offrono servizi alla persona lamentano ancora difficoltà al riguardo. Nel commercio al dettaglio gli utili si confermano stabili per il secondo trimestre consecutivo dopo un periodo di calo durato tre anni. Rimane evidente la differenza tra la solidità dell’economia orientata al mercato interno, come l’edilizia e i settori dei servizi, e la debolezza del settore delle esportazioni che, come nel turismo e in singoli settori industriali, lamenta ancora difficoltà nell’attuale contesto economico. Rallenta la dinamica nell’edilizia L’edilizia resta un’eccezione nel settore industriale. Diversamente dai settori più orientati all’export, beneficia ancora di interessi ai minimi storici e dell’elevata immigrazione. La dinamica del volume di ordinativi nell’edilizia principale e nei settori ad essa collegati si è però indebolita. Ciononostante, quasi tutte le imprese edili giudicano ancora positivamente il generale andamento degli affari. Anche studi di architettura e progettazione lamentano un rallentamento della dinamica. Come nell’edilizia, anche 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 29 Settori Panorama industriale Dati ripartiti a livello stagionale Industria 2008 Ordinativi in ingresso 1 2010 Industrie 2012 Maschinen Macchinari 2014 2008 2010 2012 2014 Elektrotechnik Elettrotecnica 2008 2010 2012 2014 Metall Metalli 2008 2010 2012 2014 Chemie Chimica 2008 2010 2012 2014 superiore invariato inferiore Portafoglio ordini dall’estero 2 superiore invariato inferiore Produzione 1 superiore invariato inferiore Situazione degli affari 2 superiore invariato inferiore Numero di occupati 2 troppo bassa sufficiente troppo Ricavi 3 superiore invariato inferiore Prezzi di vendita 3 superiore invariato inferiore Dati strutturali Posti a tempo pieno in 1000 4 Quota di addetti in PMI 5 Quota di addetti in grandi aziende 5 974,6 84% 94,2 65% 136,5 54% 94,0 88% 105,3 35% 16% 35% 46% 12% 65% 11,6% 54,9% 18,7% 7,0% 7,2% 4,1% 9,1% 52,6% 23,7% 5,4% 4,4% 7,5% 11,7% 43,6% 13,8% 7,1% 4,9% 5,5% 7,1% 76,1% 37,7% 7,3% 8,0% 3,2% 14,2% 54,6% 15,4% 6,2% 7,6% 3,1% Creazione di valore lordo reale in CHF mld (2013) 7 120,8 13,5 22,9 11,0 29,6 Creazione di valore per posto a tempo pieno in 1000 CHF 7 124,0 143,8 167,5 116,6 281,3 Quota dell’export: 6 – negli USA – nell’UE – in Germania – in Francia – in Italia – in Cina Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso. Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente Valutazione soggettiva 3 Andamento negli ultimi tre mesi 30 Occupati medi in equivalenti a tempo pieno nel 2013, fonte: UST Numero di occupati in equivalenti a tempo pieno secondo STATENT 2011, fonte: UST 6 Fonti: Statistica del commercio esterno 2013 (aggiornata a maggio 2014) 1 4 2 5 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Settori Nahrungsmittel Ordinativi in ingresso 1 Materialien Generi alimentari Materiali 10 2008 2008 2010 2012 2014 2010 2012 Bau Gebrauchsgüter Edilizia 2014 2008 2010 2012 2014 Vorleistung Beni di consumo 9 Prodotti intermedi 9 2008 2008 2010 2012 2014 2010 2012 2014 Portafoglio ordini superiore invariato inferiore Portafoglio ordini dall’estero 2 Portafoglio ordini edilizia principale superiore invariato inferiore Situazione degli affari Produzione 1 superiore invariato inferiore Situazione degli affari 2 Aspettativa per occupazione superiore invariato inferiore Numero di occupati 2 Aspettativa su prezzi troppo bassa sufficiente troppo Ricavi 3 superiore invariato inferiore Prezzi di vendita 3 superiore Livello di sfruttamento delle capacità in % invariato inferiore Dati strutturali Posti a tempo pieno in 1000 4 Quota di addetti in PMI 5 Quota di addetti in grandi aziende 5 60,5 70% 77,8 87% 310,6 96% 30% 13% 4% 11,2% 60,3% 14,7% 13,2% 5,5% 0,8% 5,0% 76,8% 37,2% 8,2% 9,2% 3,2% Creazione di valore lordo reale in CHF mld (2013) 7 12,7 7,8 31,5 Creazione di valore per posto a tempo pieno in 1000 CHF 7 209,1 100,8 101,6 Quota dell’export: 6 – negli USA – nell’UE – in Germania – in Francia – in Italia – in Cina Fonti: BAK Basel, UBS Dati mensili, senza edilizia 9 Gruppi di beni; a livello intersettoriale 7 8 Fonti: KOF, UBS 10 Materiali comprende i settori legno e altri prodotti non metallici; carta, stampa ed editoria; tessili, abbigliamento, pelletteria e calzature; ponderato secondo il censimento aziendale 2008 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 31 Settori Panorama dei servizi Dati ripartiti a livello stagionale Durchschn. Dienstl. Media Servizi 2008 Domanda 1 2010 2012 2014 Servizi economici Servizi personali Trasporti e und Komm Verkehr comunicazione Commercio Grosshandel all’ingrosso 2008 2008 2008 2008 Dienstl. für Untern. 2010 2012 Persönliche DL 2014 2010 2012 2014 2010 2012 2014 2010 2012 2014 superiore invariato inferiore Posizione concorrenziale 1 Situazione delle scorte 2 superiore invariato inferiore Situazione degli affari 2 superiore invariato inferiore Occupazione 2 troppo bassa sufficiente troppo Ricavi 1 superiore invariato inferiore Aspettativa su prezzi 3 superiore invariato inferiore Dati strutturali Posti a tempo pieno in 1000 5 2549,5 439,8 655,7 235,6 197,9 Quota di addetti in PMI 86% 87% 80% 77% 91% Quota di addetti in grandi aziende 6 14% 13% 20% 23% 9% Creazione di valore lordo reale in CHF mld (2013) 4 350,4 69,2 48,4 22,4 55,4 Creazione di val. lordo per posto a tempo pieno in 1000 CHF 4 137,4 157,4 73,8 95,0 279,8 5 Le previsioni e le stime sono attuali solo alla data della presente pubblicazione e potrebbero variare senza preavviso. Andamento negli ultimi tre mesi Valutazione soggettiva 3 Andamento atteso nei prossimi tre mesi 4 Fonti: BAK Basel, UBS 1 2 32 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Numero medio di occupati in equivalenti a tempo pieno nel 2013, fonte: UST Numero di occupati in equivalenti a tempo pieno secondo STATENT 2011, fonte: UST 5 6 Settori Tourismus Detailhandel Commercio al dettaglio Turismo Ordinativi in ingresso 1 2008 2010 2012 superiore 2014 2008 2010 2012 Finanz 2014 Servizi finanziari Immobili Architektur e studi di architettura 2008 2008 2010 2012 2014 2010 2012 2014 Situazione delle scorte 2 invariato inferiore Portafoglio ordini dall’estero 2 Fatturato superiore Fatturato atteso 3 Situazione degli affari 2 Occupazione 2 invariato inferiore Produzione 1 Occupazione 2 superiore invariato inferiore Situazione degli affari 2 Aspettativa su prezzi 3 troppo bassa Prestazione 1 sufficiente troppo Numero di occupati 2 superiore invariato inferiore Prezzi di vendita 3 Reddito aziendale superiore invariato inferiore Dati strutturali Posti a tempo pieno in 1000 5 167,1 331,9 210,1 100,5 98% 98% 67% 97% 2% 2% 33% 3% Creazione di valore lordo reale in CHF mld (2013) 4 11,1 33,2 63,5 37,2 Creazione di val. lordo per posto a tempo pieno in 1000 CHF 4 66,4 99,9 302,3 370,6 Quota di addetti in PMI 5 Quota di addetti in grandi aziende 6 Fonti: KOF, UBS 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 33 Selezione di pubblicazioni UBS UBS House View Investor’s Guide Schweiz Mit Anlageempfehlungen Chief Investment Office WM Für Anlegerinnen und Anleger mit Wohnsitz in der Schweiz Oktober 2014 Draghis Dominosteine IM BLICKPUNKT Prognosen sind (fast) immer falsch UBS House View Investor’s Guide Il riepilogo della House View presenta le prospettive congiunturali, una panoramica completa delle categorie d’investimento, idee d’investimento e la CIO Monthly Letter integrale. Disponibile anche in formato cartaceo. UBS outlook Impulse zur Unternehmensführung 2014 Aussenhandel Chancen, Risiken und Perspektiven Ausblick Innovation oder Emigration? Lösungen Risiken und Nebenwirkungen UBS outlook «Commercio con l’estero – Chance, rischi e prospettive» Innovazione, aumento della produttività, nuovi mercati: le aziende svizzere esportatrici reagiscono diversamente al franco forte e al ristagno congiunturale. Nel nuovo UBS outlook sul commercio con l’estero trovate stime e fattori di successo. 40 pagine A4, francese, tedesco, inglese; maggio 2014. SaP nº 83418F-1401 Schweiz Chief Investment Office WM | 9. Oktober 2014 Unter der Lupe Sind die Schwellenländer bereit für Reformen? In unserem Fokus 02 US-Konjunkturdaten US-Berichtssaison IWF- und G20-Gipfeltreffen 03 Diese Woche als CIO WM-Podcast • Studenten-Proteste in Hong Kong – Wird der Sonderstatus fallen? • Investieren im Sinne der Natur – Rentieren Anlagen in «Green Bonds»? www.ubs.com/podcast «2,16%» Die fünfjährige Breakeven-Inflationsrate in den USA – QE4? Was Sie wissen müssen Zwischenerzeugnissen und um 0,4% bei Konsumgütern. Der IWF 1 Der Internationale Währungsfonds (IWF) senkt seine hat seine Vorhersage für das Wachstum des deutschen Bruttoinglobale Wachstumsprognose für 2014 auf 3,3%. Im April lag der landprodukts (BIP) im Jahr 2014 von 1,9% auf 1,4% zurückgenomWert noch bei 3,7%. Nach Ansicht des IWF ist die globale Erholung men und die Regierung aufgefordert, höhere Infrastrukturausgaben nun länderspezifischer geworden. Zwar können sich einige Länder zu tätigen. Deutsche Aktien verloren im Laufe der Woche 3,2% und dem zunehmend düsteren Trend widersetzen, doch kämpfen mehr sorgten damit für eine erhöhte Volatilität an Staaten mit wirtschaftlichen und politischen den europäischen Aktienmärkten. Das CIO Schwierigkeiten. Für die USA prognostiziert «Nach Ansicht des IWF ist die ist im Euro gegenüber dem US-Dollar unterder IWF für das 2. Halbjahr 2014 und auch ins Jahr 2015 hinein ein robustes Wachstum globale Erholung nun länder- gewichtet. von 3%. Gleichzeitig hat sich die Wahrspezifischer geworden, wobei 4 Die Spannungen in Hongkong haben scheinlichkeit, dass die Eurozone im kommenden Jahr in eine Rezession rutscht, versich die USA dem Trend einer nachgelassen, nachdem sich die Führung der Provinz zu Treffen mit den prodemokratidoppelt und liegt nun bei 40%. Hier erwartet globalen Wachstumsverlangschen Demonstranten einverstanden erklärt der IWF nur noch 0,8% Wachstum in diesem samung widersetzen.» hat. Nachdem Hongkongs Regierung diese und 1,3% im kommenden Jahr. Auch für die Verhandlungen am 9. Oktober aber überSchwellenländer senkte der IWF seine raschend wieder absagte, riefen die Protestgruppen zu einer neuen Wachstumsprognosen, und zwar um 0,3% für jedes Jahr, also auf Welle des zivilen Ungehorsams auf. 4,4% für 2014 und auf 5,4% für 2015. 2 Die Lage am US-Arbeitsmarkt verbesserte sich weiter – im September wurden 248 000 neue Stellen anstatt der erwarteten 215 000 geschaffen. In Verbindung damit sank die Arbeitslosenquote von 6,1% auf 5,9% – den tiefsten Stand seit Juli 2008. Gemäss dem Sitzungsprotokoll vom September nahm die US-Notenbank (Fed) jedoch wieder eine Haltung ein, die auf eine expansivere Geldpolitik abzielt als erwartet, da sich die Vertreter nun mehr Sorgen machen über das schwache Wachstum im Ausland und die Auswirkungen der zunehmenden USD-Stärke auf die Binnenkonjunktur. Die USAktien reagierten darauf mit einem Anstieg um 1,2%. Das CIO ist in US-Aktien und US-Hochzinsanleihen übergewichtet. 34 pagine A4; tedesco, inglese, francese, italiano, cinese (tradizionale e semplificato) Analyse Schwellen zur Zukunft CIO Weekly 3 Die Rezessionsgefahr für Deutschland, die grösste Volkswirtschaft der Eurozone, hat sich verstärkt, nachdem für August drei schlechte Datenreihen veröffentlicht wurden. Die Industrieaufträge sanken gegenüber dem Vormonat um 5,7% (nach +4,6%), während die Exporte im Monatsvergleich um 5,8% (nach +4,7%) nachgaben und die Zahlen zur Industrieproduktion im Monatsvergleich um 4,0% zurückgingen (nach +1,6%). Damit war dies seit Januar 2009 der schlechteste Monat für die deutschen Unternehmen. Die Industrieproduktion verzeichnete dabei den stärksten annualisierten Einbruch seit fast zwei Jahren, da die Produktion in allen Unterkategorien abnahm, unter anderem um 8,8% gegenüber dem Vormonat bei Investitionsgütern, um 1,9% bei Währendessen konnte sich Staatschefin Dilma Rousseff bei der ersten Runde der Präsidentschaftswahl in Brasilien «nur» 41,6% der Stimmen sichern. Die Bürger, die Reformen fordern, wählten den unternehmensfreundlichen Kandidaten Aécio Neves mit 34% der Stimmen; Marina Silva erhielt 21% der Stimmen. Damit kommt es am 26. Oktober zu einer Stichwahl zwischen Rousseff und Neves, für die derzeit ein Kopf-an-Kopf-Rennen erwartet wird. Der brasilianische Aktienmarkt legte 6,1% zu, während der Real im Wochenverlauf gegenüber dem US-Dollar um 4,2% aufwertete. Marktbewegungen Poland 10-year yield USD vs. BRL Brazilian equities SMI S&P 500 Eurostoxx 50 MSCI EM Gold Brent crude oil US 10-year yield VIX Niveau Veränderung gegenüber Vorwoche 2,747% 2.38 57 436 –27bps –4,2% +6,1% 8517 1969 3076 999 USD 1228/oz USD 91.5/bbl 2,311% 15,1 –3,1% +1,2% –1,0% +0,2% +1,1% –2,1% –11bps –1,6pts Quelle: Bloomberg, per 9. Oktober 2014 CIO Weekly Questo aggiornamento settimanale vi aiuta a tenervi informati sui mercati volatili, fornendo informazioni tempestive sugli ultimi sviluppi e sul loro significato per i vostri investimenti. Oltre alle analisi dello UBS Global Investment Office, ogni edizione fornisce contenuto localizzato proveniente dai CIO regionali in base alle opportunità e ai rischi presenti nella loro parte del mondo. Das Editorial dieser Woche Die niedrigen Zinsen dürften einstweilen bestehen bleiben ab Andreas Höfert, Chefökonom, Regional CIO Europa 04 Dieser Bericht wurde von UBS AG erstellt. Bitte beachten Sie die wichtigen rechtlichen Informationen am Ende der Publikation. Die Kurs-Entwicklung der Vergangenheit ist keine Indikation für die Zukunft. Die angegebenen Marktpreise sind Schlusskurse der jeweiligen Hauptbörse. Dies gilt für alle Kursdiagramme und Tabellen in dieser Publikation. CIO Weekly esce il giovedì in inglese e il venerdì in tedesco, francese, italiano e spagnolo. UBS impulse per le PMI Unire le forze, aumentare le quote di mercato, allungare la catena del valore: le PMI svizzere si affidano sempre più spesso ad acquisizioni strategiche in alternativa alla crescita con le proprie forze. E noi vi mostriamo come funziona concretamente. In un altro focus del magazine per i clienti UBS impulse, Lukas Gähwiler discute della formazione duale in Svizzera con una rappresentante delle arti e dei mestieri e un imprenditore nonché consigliere nazionale. Maggiori informazioni su www.ubs.com/pmi-impulse. 28 pagine A4; italiano, tedesco, francese; agosto 2014. SaP nº 80440I-1402 Ordinazioni e abbonamenti Come clienti UBS potete ordinare le pubblicazioni qui presentate o richiederne l’abbonamento. Per riceverle rivolgetevi al vostro consulente o inviate una mail all’indirizzo: [email protected]. Le pubblicazioni a disposizione del pubblico sono inoltre consultabili al sito http://www.ubs.com/research (contenuti liberamente accessibili). Si prega di tenere presente che, per motivi legali, certe pubblicazioni non sono disponibili per la distribuzione in tutti i paesi. 34 UBS Outlook Svizzera 4 o trimestre 2014 Le opinioni d’investimento di UBS Chief Investment Office WM sono elaborate e pubblicate da Wealth Management e Retail & Corporate e Wealth Management Americas, Divisioni d’affari di UBS AG (UBS, disciplinata dalla FINMA in Svizzera) o da una sua affiliata. In alcuni paesi, UBS AG viene indicata come UBS SA. Questo materiale viene distribuito al solo fine informativo e non rappresenta né un’offerta né una sollecitazione di offerta diretta alla compravendita di prodotti di investimento o di altri prodotti specifici. L’analisi contenuta nella presente pubblicazione si basa su numerosi presupposti. Presupposti diversi potrebbero dare risultati sostanzialmente diversi. Alcuni prodotti e servizi sono soggetti a restrizioni legali e non possono essere offerti in tutto il mondo in modo incondizionato e/o potrebbero non essere idonei alla vendita a tutti gli investitori. Tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo materiale sono state ottenute da fonti ritenute attendibili e in buona fede, tuttavia si declina qualsiasi responsabilità, contrattuale o tacita per mancanza di accuratezza o completezza (a eccezione delle divulgazioni d’informazione relative a UBS e alle sue affiliate). Tutte le informazioni e le opinioni così come i prezzi indicati si riferiscono unicamente alla data della presente pubblicazione e sono soggetti a cambiamenti senza preavviso. Le opinioni qui espresse possono discostarsi o essere contrarie alle opinioni espresse da altre aree di attività o divisioni di UBS a seguito dell’utilizzo di presupposti e/o criteri diversi. In ogni momento UBS e altre società del gruppo UBS (o dipendenti di queste società) possono avere posizioni lunghe o corte in questi strumenti finanziari o effettuare operazioni in conto proprio o in conto terzi o fornire consulenza o altri servizi all’emittente di questi strumenti finanziari o a un’altra società collegata all’emittente. Alcuni investimenti possono non essere immediatamente realizzabili, dal momento che lo specifico mercato può essere illiquido, e di conseguenza la valutazione dell’investimento e la determinazione del rischio possono essere difficili da quantificare. UBS fa affidamento su ostacoli all’informazione per controllare il flusso di informazioni contenute in una o più aree in seno a UBS o in altre aree, unità, divisioni o affiliate di UBS. Operazioni su futures e opzioni sono particolarmente rischiose. Il risultato passato di un investimento non rappresenta alcuna garanzia della sua futura evoluzione. Alcuni investimenti possono essere soggetti a improvvise e consistenti perdite di valore e allo smobilizzo dell’investimento è anche possibile ricevere una somma inferiore a quella inizialmente investita o dover effettuare un versamento integrativo. Le variazioni dei corsi di cambio possono avere un effetto negativo sul prezzo, sul valore o sul rendimento di un investimento. Considerata la nostra impossibilità di tenere conto degli obiettivi d’investimento, della situazione finanziaria e delle esigenze particolari di ogni singolo cliente, vi raccomandiamo di rivolgervi a un consulente finanziario e/o fiscale per discutere le implicazioni, comprese quelle fiscali, dell’investimento in uno qualunque dei prodotti menzionati nel presente materiale. Questo materiale non può essere riprodotto e copie di questo materiale non possono essere distribuite senza la preventiva autorizzazione di UBS o di un’associata di UBS. UBS proibisce espressamente la distribuzione e il trasferimento per qualsiasi ragione di questo materiale a parti terze. UBS non si riterrà responsabile per reclami o azioni legali di parti terze derivanti dall’uso o dalla distribuzione di questo materiale. Questo materiale è destinato alla distribuzione solo secondo le circostanze permesse dal diritto applicabile. Per lo sviluppo delle previsioni economiche di Chief Investment Office (CIO), gli economisti CIO hanno collaborato con gli economisti impiegati presso UBS Investment Research. Tutte le previsioni e stime si riferiscono unicamente alla data della presente pubblicazione e sono soggette a cambiamenti senza preavviso. Gestori patrimoniali esterni/consulenti finanziari esterni: qualora la presente ricerca o pubblicazione sia fornita a un gestore patrimoniale esterno o a un consulente finanziario esterno, UBS vieta espressamente che questa sia ridistribuita dal gestore patrimoniale esperto o dal consulente finanziario esterno e che sia resa disponibile ai rispettivi clienti e/o terzi. Australia: 1) Clienti di UBS Wealth Management Australia Ltd: Il presente avviso viene distribuito ai clienti di UBS Wealth Management Australia Ltd ABN 50 005 311 937 (titolare della Australian Financial Services Licence n. 231127), Chifley Tower. 2 Chifley Square, Sydney, New South Wales, NSW 2000, da UBS Wealth Management Australia Ltd. Il presente Documento contiene informazioni e/o raccomandazioni di carattere generale e non costituisce una consulenza personale in materia di prodotti finanziari. Il contenuto del Documento è stato pertanto preparato senza tenere conto degli obiettivi, della situazione finanziaria o delle esigenza di alcun destinatario specifico. Prima di qualsiasi decisione di investimento, un destinatario dovrebbe richiedere consulenza personale sui prodotti finanziari a un consulente indipendente e prendere in considerazione qualsiasi documento di offerta pertinente (compresa qualsiasi informativa sul prodotto), qualora venga presa in considerazione l’acquisizione di prodotti finanziari. 2) Clienti di UBS AG: Il presente avviso viene emesso da UBS AG ABN 47 088 129 613 (titolare della Australian Financial Services Licence n. 231087): il presente Documento viene emesso e distribuito da UBS AG, nonostante eventuali indicazioni diverse nel Documento. Il Documento è destinato all’utilizzo esclusivo da parte di «Clienti Wholesale» secondo la definizione della Sezione 761G («Wholesale Clients») del Corporation Act 2001 (Cth) («Corporations Act»). In nessun caso UBS AG potrà mettere il Documento a disposizione di un «Client Retail» secondo la definizione della Sezione 761G del Corporations Act. 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Bahrain: UBS SA è una banca svizzera non autorizzata, né sottoposta a vigilanza o regolamentata nel Bahrain dalla Banca Centrale del Bahrain e non intrattiene attività bancarie o di investimento nel Bahrain. Per questo motivo, i Clienti non godono di alcuna protezione relativamente alle leggi e ai regolamenti locali sui servizi bancari e di investimento. Belgio: Questa pubblicazione non costituisce né un’offerta pubblica né una sollecitazione di offerta ai sensi del diritto belga ma può, a scopo informativo, essere messa a disposizione dei clienti di UBS Belgium, filiale di UBS (Luxembourg) SA, registrata presso la Banca nazionale del Belgio e autorizzata dalla «Financial Services and Markets Authority», alla quale la presente pubblicazione non è stata sottoposta per l’approvazione. Brasile: Redatta da UBS Brasil Administradora de Valores Mobiliários Ltda, entità regolata dalla Comissão de Valores Mobiliários («CVM»). Canada: In Canada, la presente pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS Wealth Management Canada da UBS Investment Management Canada Inc.. Dubai: Research è pubblicato da UBS AG Dubai Branch all’interno del DIFC; è inteso unicamente per clienti professionali e non per un’ulteriore distribuzione negli Emirati Arabi Uniti. EAU: Il presente rapporto di ricerca non costituisce un’offerta, una vendita o una consegna di azioni o altri titoli ai sensi della legislazione degli Emirati Arabi Uniti (EAU). Il contenuto di questo rapporto non è stato e non sarà approvato da alcuna autorità degli Emirati Arabi Uniti, ivi compresa la Banca Centrale degli EAU oppure la «Dubai Financial Services Authority», la «Emirates Securities and Commodities Authority», il «Dubai Financial Market», l’«Abu Dhabi Securities Market» o qualsiasi altra borsa degli EAU. Francia: Questa pubblicazione è distribuita da UBS (France) S.A., «société anonyme» francese con un capitale sociale di € 125.726.944, 69, boulevard Haussmann F-75008 Parigi, R.C.S. Paris B 421 255 670, ai clienti esistenti e potenziali. UBS (France) S.A. è un provider di servizi d’investimento debitamente autorizzato ai sensi del «Code Monétaire et Financier» e regolato dalle autorità bancarie e finanziarie francesi come l’«Autorité de Contrôle Prudentiel et de Résolution». Germania: La presente pubblicazione è distribuita ai sensi della legge tedesca da UBS Deutschland AG, Bockenheimer Landstrasse 2–4, 60306 Frankfurt am Main. UBS Deutschland AG è autorizzata e regolata dalla «Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht». Hong Kong: Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS AG Filiale di Hong Kong da UBS AG Filiale di Hong Kong, banca autorizzata ai sensi della «Hong Kong Banking Ordinance» e istituto registrato ai sensi della «Securities and Futures Ordinance». India: Distribuito da UBS Securities India Private Ltd. 2/F, 2 North Avenue, Maker Maxity, Bandra Kurla Complex, Bandra (East), Mumbai (India) 400051. Telefono: +912261556000. Numeri di registrazione SEBI: NSE (segmento del mercato dei capitali): INB230951431 , NSE (segmento di F&O) INF230951431, BSE (segmento del mercato dei capitali) INB010951437. Indonesia: La presente ricerca o pubblicazione non è intesa come offerta pubblica di titoli ai sensi della Legge indonesiana sui mercati dei capitali e delle sue disposizioni esecutive. I titoli menzionati in questo materiale non sono stati e non saranno registrati secondo la Legge indonesiana sui mercati dei capitali e le sue disposizioni. Israele: UBS AG è registrata come «foreign dealer» in collaborazione con UBS Wealth Management Israel Ltd, un’affiliata interamente controllata da UBS. UBS Wealth Management Israel Ltd è una società di gestione di portafogli autorizzata che svolge anche attività di commercializzazione degli investimenti ed è disciplinata dalla Israel Securities Authority. Questa pubblicazione non sostituisce le consulenze d’investimento e/o la commercializzazione degli investimenti fornite da un soggetto autorizzato in base alle specifiche esigenze dell’investitore. Italia: Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS (Italia) S.p.A.. Via del vecchio politecnico 3 – Milano, banca debitamente autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla «Banca d’Italia» e sottoposta alla supervisione della «Consob» e della «Banca d’Italia». UBS Italia non ha partecipato alla produzione della pubblicazione e della ricerca sugli investimenti né all’analisi finanziaria qui riportata. Jersey: UBS SA, filiale di Jersey, è regolata e autorizzata dalla Commissione per i servizi finanziari di Jersey al fine di svolgere attività bancarie, di investimento e di gestione di fondi. Lussemburgo: La presente pubblicazione non deve essere intesa come un’offerta pubblica ai sensi del diritto del Lussemburgo, ma può essere messa a disposizione a scopo informativo ai clienti di UBS (Luxembourg) S.A., una banca regolata e sotto la supervisione della «Commission de Surveillance du Secteur Financier» (CSSF), alla quale la presente pubblicazione non è stata sottoposta per l’approvazione. Messico: Questo documento è stato distribuito da UBS Asesores México, S.A. de C.V., ente non soggetto alla supervisione della Commissione Nazionale per la Banca e la Borsa Valori. UBS Grupo Financiero, S.A. de C.V. non fa parte di nessun altro gruppo finanziario messicano e le proprie obbligazioni non sono garantite da nessuna terza parte. UBS Asesores México, S.A. de C.V. non garantisce nessun rendimento. Paesi Bassi: La presente pubblicazione non deve essere intesa come un’offerta pubblica o una sollecitazione analoga ai sensi della legge dei Paesi Bassi, ma può essere messa a disposizione a scopo informativo ai clienti di UBS Bank (Netherlands) B.V., una banca disciplinata e soggetta alla vigilanza di «De Nederlansche Bank» (DNB) e della «Autoriteit Financiële Markten» (AFM), alle quali questa pubblicazione non è stata presentata per la relativa approvazione. Regno Unito: Approvata da UBS AG, autorizzata e regolata dalla Financial Market Supervisory Authority in Svizzera. Nel Regno Unito, UBS AG è autorizzata dalla Prudential Regulation Authority ed è soggetta alla vigilanza della Financial Conduct Authority e alla vigilanza limitata della Prudential Regulation Authority. I dettagli riguardanti la portata della vigilanza da parte della Prudential Regulation Authority sono disponibili su richiesta. Membro della Borsa Valori di Londra. Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS Londra nel territorio del Regno Unito. Laddove i prodotti o i servizi forniti provengano da paesi esterni al Regno Unito, gli stessi non saranno coperti dalla legislazione del Regno Unito o dal Financial Services Compensation Scheme. Singapore: Per qualsiasi questione derivante da o in connessione con l’analisi e il report, siete pregati di contattare UBS AG Singapore branch, un «exempt financial adviser» ai sensi del «Singapore Financial Advisers Act» (Cap. 110) e banca autorizzata in base al «Singapore Banking Act» (Cap. 19) sottoposta alla vigilanza della Monetary Authority of Singapore. Spagna: Questa pubblicazione è distribuita ai clienti di UBS Bank, S.A. da UBS Bank, S.A., banca registrata presso la «Banca di Spagna». Taiwan: Questo documento è distribuito ai clienti qualificati di UBS Securities Pte. Ltd., Taipei Branch. Esso è suscettibile di essere stato modificato o può eventualmente recare contributi da parte di affiliate di UBS Securities Pte. Ltd., Taipei Branch. USA: Questa pubblicazione non potrà essere diffusa nel territorio degli Stati Uniti d’America, né potrà essere distribuita a persone di nazionalità statunitense. UBS Securities LLC è una succursale di UBS AG e un’affiliata di UBS Financial Services Inc. UBS Financial Services è una succursale di UBS AG. Versione marzo 2014. © UBS 2014. Il simbolo della chiave e UBS figurano tra i marchi registrati e non registrati di UBS. Tutti i diritti riservati. 4 o trimestre 2014 UBS Outlook Svizzera 35 La liquidità della vostra PMI a colpo d’occhio. UBS e-banking. bito: ne su nline e t a t t fi i-o Appro bs.com/pm u www. Grazie ai suoi strumenti perfezionati UBS e-banking vi offre una panoramica completa della vostra liquidità: avete così sempre presenti il saldo attuale e la sua futura evoluzione. In questo modo, potete fare dei programmi a lungo termine e intervenire subito in caso di necessità. Ovunque voi siate: UBS e-banking vi offre la massima trasparenza sulla liquidità della vostra azienda con un solo clic. © UBS 2014. Tutti i diritti riservati.
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