Economia corriere del Ticino Mercoledì 26 febbraio 2014 bPS «nuovi progetti per la crescita» De Stefani: puntiamo su Internet e Romandia – Perucchi: la piazza ora si reinventi Nell’esercizio 2013 il profitto netto dell’istituto è salito a 1,71 milioni di franchi robErTo giannETTi Berna, e ora puntiamo sulla Svizzera romanda. Per compiere questo primo passo abbiamo adattato tutti i nostri sistemi informatici e tutti i nostri documenti alla lingua francese». Quanto sono importanti i frontalieri fra i vostri clienti? De Stefani: «Quello che caratterizza il nostro istituto è di essere una banca commerciale su entrambi i versanti della frontiera. Noi abbiamo sempre sfruttato questa caratteristica e lo faremo anche in futuro. Questo è importante anche a livello di clientela aziendale: per esempio abbiamo finanziato consorzi che hanno vinto appalti di Alptransit e che erano costituiti da società elvetiche e italiane». La piazza svizzera si trova confrontata con molte sfide, fra le quali appunto quella degli accordi fiscali a livello internazionale. Come vedete la situazione? Perucchi: «Ritengo che ci sarà una forte differenza di possibilità di sviluppo fra le varie tipologie bancarie. I grandi istituti che hanno attività mondiali continueranno a servire una clientela internazionale con grandi patrimoni, che per giunta sta crescendo di numero. Poi c’è l’ossatura del sistema svizzero, formato dalle banche cantonali, regionali e dalle Raiffeisen, che dispongono già di un valido modello di business, basato sull’attività locale. Il punto di domanda sorge per tutti gli altri istituti, per i quali il futuro diventerà difficile e che dovranno operare scelte dolorose». Quindi per la Svizzera si sta chiudendo un’epoca? Perucchi: «Certamente. Si chiude un periodo di 60 anni di sviluppo ininterrotto dell’attività di private banking. All’inizio molte società venivano a fare affari in Svizzera perchè vi trovavano regole chiare, stabilità politica e discre- grandE disTribuzionE Per la coop utile in progresso lo scorso anno zxy Utile in crescita nel 2013 per Coop: il risultato netto è ammontato a 462 milioni di franchi, il 2,2% in più del 2012, quando era aumentato del 4,6%, ha informato ieri il grande distributore. Il fatturato – dato già comunicato a inizio gennaio – è salito dello 0,9% a quasi 27 miliardi di franchi. L’utile operativo prima di imposte e interessi (EBIT) è dal canto suo passato da 737 a 760 milioni. Le riduzioni di prezzo alla vendita sono state ottenute attraverso migliori tariffe all’acquisto, ma anche con un contenimento dei margini, ha spiegato il gruppo. Di conseguenza il margine di guadagno lordo nel commercio al dettaglio è calato di 0,2 punti al 28,9%, mentre nel settore del commercio all’ingrosso e della produzione la riduzione è stata di 0,1 punti al 23,5%. Il giro d’affari del primo settore è progredito dell’1,7% a 18,1 miliardi di franchi. In particolare gli 828 (+6) supermercati hanno registrato lo scorso anno un fatturato di 11 miliardi (+1,6%). Bene le vendite online, salite del 15,3% a 905 milioni. Nel secondo settore è stata registrata una crescita dello 0,6% a 11,1 miliardi, di cui 8,2 per la sola Transgourmet, numero due europeo del commercio all’ingrosso di alimentari. La Banca Popolare di Sondrio (Suisse) ha ottenuto buoni risultati lo scorso anno: l’utile lordo è salito del 137% a 17,75 milioni di franchi, mentre l’utile netto è progredito di ben il 263% a 1,71 milioni. Il buon andamento dell’attività si rispecchia nei dati di bilancio. I depositi della clientela sono saliti del 7% a 2,98 miliardi di franchi, mentre i crediti alla clientela sono aumentati del 4,7% a 3,31 miliardi di franchi. All’interno di questa voce i prestiti ipotecari, quasi interamente rilasciati per l’edilizia abitativa, sono cresciuti del 7,6% a 2,72 miliardi. Nell’ambito del contenzioso fiscale con gli Stati Uniti, seguendo le indicazioni della FINMA l’istituto ha deciso di collocarsi nella categoria 2, con riserva di riclassificazione nella categoria 3. «Noi ci siamo sempre comportati correttamente – ha specificato il nuovo CEO Mauro De Stefani – ma basta che un cliente abbia la doppia cittadinanza o che abbia un numero di telefono americano per obbligarci a segnalarci alle autorità USA». Il Consiglio di Amministrazione ha pure proceduto a nuove nomine e la presidenza del CdA è passata a Mario Alberto Pedranzini, il quale riveste pure la carica di consigliere delegato e direttore generale della capogruppo. Come vicepresidente è stato nominato Brunello Perucchi, già presidente della direzione generale fino alla fine del 2013. Fra i membri del CdA è stato nominato anche Daniel Zuberbühler, già direttore della Commissione federale delle banche e membro del CdA della FINMA. A livello di direzione la presidenza è passata a inizio anno da Brunello Perucchi a Mauro De Stefani. Di seguito l’intervista a questi ultimi. zxy In circa 20 anni BPS (Suisse) è passata da zero a 312 dipendenti. Come spiegate questa crescita e quali sono i vostri progetti futuri? De Stefani: «Io ho seguito l’evoluzione della banca sin dall’inizio, dato che nel 1991 ho accolto la sfida di aprire un ufficio di rappresentanza a Lugano, che poi, dopo 3 anni, è diventato la BPS (Suisse). L’obiettivo sin dall’inizio era di ricalcare le orme della nostra casa madre, ossia di diventare una banca retail, che si rivolge alle PMI e alle famiglie, allargandoci in seguito al private banking. Questo modello ha funzionato. Ma ora dobbiamo trovare nuove strade. Per esempio nel settore del retail abbiamo sviluppato ulteriormente il canale virtuale, creando una succursale interamente online, che abbiamo chiamato direct banking». Quale strategia seguite invece nel campo del private banking? De Stefani: «Noi abbiamo già adottato il modello della Weissgeldstrategie, e questo sin dal primo momento in cui se ne è parlato, perché avevamo capito subito che per la piazza elvetica si trattava di un cambiamento di paradigma. In quest’ottica abbiamo investito nella formazione, nell’informatica, e via dicendo, per accogliere i clienti con fondi dichiarati. Con la clientela che avevamo già invece siamo rimasti passivi, dato che aspettiamo una soluzione per la regolarizzazione del passato, e perchè dovremo vedere cosa succede a livello di accordi fiscali internazionali». Puntate anche ad una espansione geografica? De Stefani: «Certo. Dal primo gennaio abbiamo trasformato un ufficio di rappresentanza a Neuchâtel in una succursale operativa, la prima nella Svizzera francese. Così, dopo il Ticino e l’Engadina, abbiamo aperto a Basilea, a novarTis lugano Passaggio di consegne alla presidenza della direzione dell’istituto da brunello Perucchi (a sinistra) a Mauro de Stefani. zione sugli affari. Tuttavia nel secondo dopoguerra la ricchezza nei Paesi confinanti è cresciuta molto, assieme alla pressione fiscale. Per cui hanno primeggiato le attività legate al segreto bancario. Ma ora tutto questo volge al termine, perchè le organizzazioni internazionali vogliono creare una barriera contro il riciclaggio. Inoltre il GAFI intende dichiarare che i casi di evasione fiscale gravi rappresentano l’anticamera dell’attività di riciclaggio. Per questo si andrà sempre più verso una maggiore trasparenza. Non è possibile opporsi a questa tendenza, neanche per la nostra piazza. Ora non possiamo fare solo degli adattamenti, ma dobbiamo reinventare la nostra attività finanziaria. E non sarà facile». Come giudicate il progetto di autodichiarazione fiscale in Italia? Perucchi: «Stiamo aspettando le norme di applicazione, ma per il momento credo che avrà scarse possibilità di successo. Le autodenunce devono dare al cittadino che ha sbagliato la possibilità di mettersi in regola senza essere troppo penalizzato, come è il caso in altri Paesi europei. Purtroppo, questo non è il modello seguito dal progetto di autodenuncia in Italia». fiSco ubs in germania è pronta a pagare fino a 200 milioni zxy UBS sarebbe pronta a pagare in Germania da 180 a 200 milioni di euro alle autorità tributarie onde evitare di essere perseguita per aver aiutato clienti germanici ad evadere il fisco. Lo ha scritto la «Süddeutsche Zeitung», secondo cui si tratterebbe della più forte penalità mai pagata da una banca in Germania per questo tipo di reato. UBS si è limitata ad affermare che sta strettamente cooperando con le autorità. «Non commentiamo voci su un possibile accordo», ha affermato il portavoce Dominique Gerster. Stando alla «Süddeutsche Zeitung» la cifra di 180-200 milioni (220-240 milioni di franchi) rappresenterebbe un compromesso rispetto ai 300 milioni di euro richiesti inizialmente dal fisco. UBS sarebbe la terza grande banca a trovare un’intesa con il fisco tedesco dopo Julius Bär e Credit Suisse. i vertici aziendali riceveranno minori compensi zxy Via libera degli azionisti di Novartis a tutte le proposte del Consiglio di Amministrazione, anche se nell’assemblea generale svoltasi ieri a Basilea non sono mancate le voci critiche. Si è trattato della prima riunione degli azionisti di Novartis dopo l’entrata in vigore, a inizio anno, della normativa d’applicazione dell’iniziativa Minder. Gli effetti del malcontento popolare in merito alla retribuzioni cominciano a farsi sentire: il presidente del CdA, Jörg Reinhardt, percepirà 4 milioni di franchi, contro i 13 del suo predecessore Daniel Vasella nel suo ultimo mandato completo. I dieci membri dell’organo di vigilanza, escluso il presidente, si sono visti attribuire 406.000 franchi per il loro mandato 2014-2015, ciò che equivale a una riduzione del 20% sull’arco di un anno. I compensi versati all’insieme del CdA ammonteranno a 8 milioni di franchi, contro i 12 nel 2013 e 19 nel 2012. Tutte queste somme - remunerazioni future - sono state oggetto di un voto consultivo, che per quanto riguarda la direzione interessa invece l’esercizio 2013. In questo ambito non vi sono stati cali: gli undici membri hanno ottenuto in totale 67,7 milioni di franchi. centro di studi bancari – informazione settimanale Pubbliredazionale annessione della lombardia alla Svizzera: una burla? E l’integrazione economico-finanziaria fra il Nord dell’Italia e il Ticino? zxy Domenica 26 gennaio, la RTSI ha mandato in onda un documentario preparato, a detta della presentatrice, sulla base di un’approfondita inchiesta relativa a una serie di incontri ai massimi livelli fra rappresentanti del Governo italiano e del Consiglio federale per siglare un accordo che permettesse l’inizio di un processo di annessione della Lombardia alla Confederazione. Accanto a puntuali situazioni caricaturali, il falso documentario si è sviluppato lungo una trama coerente fino all’improbabile conclusione con la morte del protagonista principale. Semplificando, il concetto alla base della trama era: a Nord della frontiera ci sono i patrimoni, a Sud ci sono i debiti, spostiamo la frontiera politica un po’ più Sud, così che patrimoni e debiti si annullino. La presenza in studio dr. rené choPard direttore del centro di Studi bancari, Vezia. 25 di un noto comico doveva comunque suscitare nello spettatore alcune perplessità sulla veridicità dei fatti raccontati. In realtà, a Nord è attivo un sofisticato sistema bancario e a Sud troviamo un ramificato sistema industriale famigliare. È una burla pensare che la frontiera fra attività finanziaria ed economia reale possa essere spostata così da stimolare l’incontro fra l’offerta delle banche ticinesi e la domanda delle aziende famigliari italiane? Certamente l’annessione politica della Lombardia alla Svizzera è una farsa, ma l’integrazione economica-finanziaria fra il Sud della Svizzera e il Nord dell’Italia è tutt’altro che utopistico. Se la frontiera politica rimane stabile, quella normativa e fiscale, sotto gli impulsi della FINMA (e la sua posizione sui ri- CENTRO DI STUDI BANCARI VILLA NEGRONI schi giuridici) e della Confederazione (con la sua strategia di emersione del denaro non dichiarato), si sta spostando, creando per le attività finanziarie uno spazio giuridico omogeneo fra Lugano e Milano. In questo nuovo contesto, paradossalmente, la burla è di pensare di poter mantenere una separazione netta fra la gestione del patrimonio finanziario e i bisogni dell’azienda di un cliente privato. La realtà è, per contro, la necessità per il consulente svizzero d’integrare i bisogni, non solo finanziari, del cliente italiano, della sua famiglia e della sua azienda. E, nonostante le varie tendenze protezionistiche, le dinamiche del mercato alle quali siamo oggi confrontati stanno indicando che lo sviluppo del business va in questa direzione. A cura di René Chopard Prossimi eventi formativi Maggiori informazioni e iscrizioni ARIA TICINESE ASSOCIAZIONE BANCARIA TICINESE www.csbancari.ch Tel. +41 (0)91 967 42 64 CONVEGNI IVA DI SETTORE: COLLETTIVITÀ PUBBLICHE Relatori: C. Fonti, T. Held Date e orari: 26 marzo 2014 dalle 17.00 alle 19.00 IL CLIENTE ITALIANO, LA SUA FAMIGLIA E LA SUA AZIENDA NELLA PROSPETTIVA DEL CONSULENTE SVIZZERO Le dinamiche di mercato per lo sviluppo del business Relatori: R. Chopard, D. De Angelis, C. Ponti, S. Pugliesi Date e orari: 2 aprile 2014 dalle 13.30 alle 17.00 RISCHI LEGAL-COMPLIANCE NELLE DIVERSE FORME SOCIETARIE IN AMBITO FINANZIARIO Relatori: F. Recalcati, M. Zamboni Date e orari: 2 aprile 2014 dalle 13.30 alle 17.00 CORSI OPERATIVITÀ TRANSFRONTALIERA CON IL CLIENTE «PRIVATE» ITALIANO: FRAMEWORK NORMATIVO – FINANZIARIO Docenti: T. Atrigna, A. Costanzo, R. Rossetti Date e orari: 9 aprile 2014 dalle 9.00 alle 17.00
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