Attualità periodico indipendente hotel • ristorante • meeting Anno XXXVI - n. 9 - SETTEMBRE 2014 - distribuzione gratuita www.ilbassoadige.it - e-mail: [email protected] - 37045 Legnago (Verona) 100 ANNI DALLA GRANDE GUERRA 1914-1915 | 2014-2015 UNA GITA INDIMENTICABILE PER RICORDARE I “CENT’ANNI DALLA GRANDE GUERRA” Intellettuali alla Guerra E’ cominciato con il botto il programma “Cent’anni dalla Grande Guerra”, la serie di appuntamenti che vede quattro associazioni promotrici dell’evento, il Consorzio Pro Loco del Basso Veronese, l’associazione “Il Basso Adige” di Legnago, “Terra Nostra” di Minerbe e “Lettori ABC” di Legnago, impegnate per un anno intero con 12 appuntamenti per ricordare il Primo Conflitto mondiale. E la prima uscita, una gita in terra veronese per visitare i luoghi della guerra sulle nostre montagne, è stato un grande successo. A partecipare ben 62 persone e, al pullman si sono aggiunte anche alcune macchine per far parte delle comitiva che domenica 7 settembre da viale dei Tigli a Legnago, alle 7.30 è partita alla volta di Fumane per visitare prima la Pieve di Cavalo quindi le trincee di Passo Rocca Pia. Dopo il pranzo in agriturismo a Fosse di Sant’Anna d’Alfaedo, è seguita la visita a Forte Monte con una vista mozzafiato sulla val d’Adige. Complice anche il tempo, prima alquanto nuvoloso e via via sempre più bello, la prima visita è stata alla pieve di Cavalo. La vecchia chiesa di Cavalo, sostituita dall’attuale chiesa parrocchiale, risale probabilmente alla fine del 1200 ma con sostanziali rifacimenti tra il ’400 e il ’600, e un allargamento nel 1700. (continua a pagina 2) Siamo abituati sin dai tempi della Guerra Fredda agli intellettuali “firmaioli”, quelli che sottoscrivono tutti manifesti possibili per le cause più disparate, soprattutto se hanno a che fare con la pace. Potrà quindi suscitare un certo stupore che cento anni fa, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, molti degli autori che studiamo nelle antologie scolastiche e degli artisti che troviamo sui libri di arte furono decisamente, apertamente, direi entusiasticamente favorevoli, al punto di arruolarsi come volontari e dimostrare coi fatti che le loro non erano solo smargiassate. Naturalmente, non tutti scesero in campo spinti dalle medesime ragioni, ma possiamo affermare che su di loro influirono le correnti irrazionaliste di fine Ottocento. Se ci fu chi vide la guerra all’Austria come il complemento delle battaglie risorgimentali, e chi sperò che da un immane conflitto potesse nascere una società più giusta, almeno che si incrinasse il ferreo dominio della borghesia e del Capitale, (continua a pagina 3) di Francesco Occhi di Alberto Costantini Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima della sottoscrizione leggere attentamente il Fascicolo Informativo disponibile sul sito www.cattolicaprevidenza.com CASTELLO BEVILACQUA DOMENICA 21 OTTOBRE 2012 Cerimonia di consegna del PIANOLIBERO Hotel•Ristorante•Meeting PREMIO conferito a: LEGNAGO - Via Matteotti, 75 - Tel. e Fax 0442 600788 VENDITA • LEGNAGO VANGADIZZA - casa con terreno agricolo e rustici di pertinenza; • LEGNAGO CENTRO - vendita garage di nuova costruzione a partire da e 25.000; GRAFICHE STELLA GRUPPO GIORDANO OSPEDALEXVIII MATER SALUTIS Edizione • LEGNAGO - San Pietro - Villette di nuova costruzione; • VILLABARTOLOMEA - Ampio fabbricato con notevole cubatura a varie destinazioni d’uso. www.cattolicaprevidenza.com Progettiamo soluzioni per la sicurezza. GUZZO VENICIO •LEGNAGO - TERRANEGRA - Appartamento in CASTELLO BEVILACQUA con doppio garage e taverna; XVIIIquadrifamiliare Edizione DOMENICA 21 OTTOBRE 2012 •LEGNAGO, VIA ROMA - Appartamento di 4 vani termoautonomo. 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Terminata la visita guidata alla chiesa, il gruppo si è poi trasferito in un posto ricco di fascino e di suggestione come le trincee di Passo Rocca Pia, poco sotto il Corno d’Aquilio, inserite in un contesto unico e magico con una veduta mozzafiato sulla Val d’Adige e con un grande colpo d’occhio sia nel trentino (Ala e Avio), sia nel veronese e dove un tempo vi era il cippo che divideva il territorio austriaco da quello italiano. Un percorso questo, conosciuto anche in tempi molto antichi dai contrabbandieri che permetteva dal passo Rocca Pia, (1248 metri s.l.m.), di giungere fino a Borghetto, in Val Lagarina, verso il passo di Pealdetta passando sul lato ovest dei Corno d’Aquilio. Dopo il pranzo, il gruppo si è quindi spostato a Forte Monte Il Forte di Monte chiamato anche Forte Mollinary, è una fortezza edificata dagli austriaci tra il 1849 e il 1852. Si trova a picco sulla Valle dell’Adige nella frazione di Monte nel comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Dismesso, in seguito anche ad una esplosione che lo ha fortemente mutilato, versa ora in stato di abbandono. Il forte venne edificato tra il 1894 e il 1852 allo scopo di proteggere il confine austriaco, in particolare nella zona strategica della stretta dell’Adige dove passano la strada del Brennero e la ferrovia. Allo scopo, insieme al forte Monte, erano stati edificati anche il forte Wohlgemuth a Rivoli Veronese e il forte Hlawaty a Ceraino (frazione di Dolcè). Il panorama che si è aperto al gruppo degli escursionisti è stato indescrivibile, un’altra occasione per conoscere e scoprire la nostra terra, bellissima e da visitare. Alla gita, che ha aperto le celebrazioni dei 100 anni recentemente presentate in Provincia in Sala Rossa, alla presenza dell’assessore provinciale Marco Ambrosini, c’erano i presidenti del Consorzio Pro Loco del Basso Veronese Teresa Meggiolaro, del nostro “Il Basso Adige” Gianni Galetto, di “Terra Nostra” Ornella Princivalle e di Renata Nalin dei “Lettori ABC”. Per tutti i presenti è stato un vero successo grazie anche alla guida illuminata di Augusto Garau che ha descritto per filo e per segno i luoghi e le strutture militari, e ai brani letti con grande trasporto proprio sul cippo di Passo Rocca Pia, dai Lettori ABC Legnago che hanno ricordato gli anni della Grande Guerra con letture scelte. Un’esperienza da rifare senza dubbio e che ha visto partire con il piede giusto le rievocazioni storiche legate al Primo Conflitto Mondiale. Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 11 ottobre dalle 10.45 alle 12.35 aperto a tutti nell’aula magna del Liceo Cotta a Porto di Legnago per incontrare lo scrittore Marco Buticchi, vincitore del Premio Salgari e finalista al premio Bancarella, che presenterà il suo romanzo “L’Anello dei Re” ambientato nella Prima Guerra Mondiale; alle ore 17.30 Buticchi poi sarà presso la libreria Ferrarin Mondadori di Legnago per parlare dei suoi libri. Un patrimonio artistico-culturale da valorizzare e da fare conoscere: le Fortificazioni d’Europa 35 percorsi di visita e di studio da Amburgo, Germania, all’Adriatico, a cura di ForteCultura Ci troviamo spesso in città fortificate, a Verona ed all’estero, ma mai si prestiamo la dovuta attenzione attenzione alle fortificazioni presenti, sia perché non se ne conosce l’esistenza, sia perché le stesse non sono curate, agibili e segnalate. Se, poi, si abita in una città fortificata, come Verona, per semplice esempio, si è talmente abituati a vedere murature e bastioni, anche millenari, che la mente non ci invita a soffermarci sulla loro entità, sulla loro portata storica, sulla loro bellezza. Tali fortificazioni non sono certamente segno d’un passato di pace, ma sono segno dei tempi, di incapacità di vedere la guerra, per l’esclusivo interesse di alcuni, come vero macello di uomini, mentre ora, con l’arte e gli stili, che gli stessi esprimono, sono monito a comprensione ed a buone relazioni fra città e Paesi, e, al tempo, opere imponenti, che meritano cura ed attenzione, perché eredità straordinaria, che, oltre ad essere arte, può essere motivo di creazione di importanti flussi turistici. Un itinerario studiato e, per il quale, già esiste una mappa dettagliata a cura di Forte-Cultura e riguardante tutto il Centro-Europa, partendo da Verona, tocca le seguenti sedi di fortificazione, tutte meritevoli d’essere visitate, anche perché talune di esse ospitano importanti musei: Venezia, Palmano- va, Komárom (Ungheria), Olomouc (repubblica Cèca), Nysa (Polonia), Książ (Polonia), Kostrzyn nad Odrą (Polonia), Königstein (Germania), Kronach (Germania), Kufstein (Austria) e Franzensfeste o Fortezza (Italia). Il tutto è stato annunciato dal vicepresidente provinciale di Verona, Marco Ambrosini. Segnaliamo, con l’occasione, le importanti fortezze di Josefov, presso Jaroměř, e di Terezín, Litoměřice, nella regione di Ústí nad Labem, Repubblica Cèca. Terezín fu portata a termine nel 1790, sotto il controllo del veronese architetto militare Clemente Pellegrini, per ordine di Giuseppe II d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero (1741-1790) e merita d’essere visitata, oltre che per essere stata, purtroppo, campo di concentramento nazista, per la sua struttura esterna, molto vicina a quella delle mura veneziane. Abbiamo indicato i punti principali europei, sedi di importanti fortezze, ma, contando bene quelle di tutta Europa, esse raggiungono il numero di 5000…, permettendo la creazione di non meno di 35 percorsi… I quali tutti toccano, ovviamente, Verona, per la sua concentrazione di mura, erette dall’età romana a quella austriaca, quest’ultima, in opus poligonale, per un insieme di duemila anni di storia architettonica – ha sottolineato Helmut Röder, rappresentante dell’ECCFH - European Cooperation Centre of Fortified Heritage – parte della quale, dovuta al grande Michele Sammicheli (1484-1559), che, con il suo ingegno, ha impresso nuovo stile alle successive fortificazioni d’Europa. La nostra città s’aggiudica l’onore ed il compito di collaboratrice costruttiva nella valorizzazione del grande complesso di tali fortezze, come punto di azione, di riferimento e di informazione, presso la Provincia di Verona, uno degli otto partners europei del progetto Forte-Cultura, [email protected]. Il quale è attivo nella città del Sammicheli anche per il costante contributo collaborativo dell’arch. Fiorenzo Meneghelli, esperto del settore e membro dell’International Committee on Fortifications and Military Heritage, [email protected]. Per i giorni 8 ottobre, presso il Palazzo della Gran Guardia, e per il 9 ottobre 2014, presso la Loggia di Fra Giocondo, Verona, sono previsti due importanti incontri, appunto, sulle Fortificazioni del Vecchio Continente e, quindi, su quelle del Veronese, le quali attendono d’essere ripulite, attentamente curate ed aperte alla visita di possibili, numerosi visitatori, che attraverso il lavoro del citato ECCFH, imboccheranno la via per le nostre città murata e provincia, contribuendo, quindi, indirettamente anche ad un potenziamento significativo dell’economia turistica. Pierantonio Braggio periodico indipendente Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 Intellettuali alla Guerra (segue da pag. 1) non mancarono quelli che dichiararono apertamente di amare la guerra per la guerra, senza una ragione particolare, semplicemente per il suo fascino orrido e seducente insieme. Già nel suo “Manifesto” del 1909, Marinetti dichiarava di considerare la guerra come “sola igiene del mondo”. Va detto, a parziale giustificazione di questa mediocre uscita, che lui almeno ebbe la coerenza di arruolarsi volontario, e si fece pure l’altra guerra mondiale, in Russia. Ma soprattutto, la sua era un’idea tutt’altro che isolata. Il giovane genietto della “Voce”, Giovanni Papini, in un articolo dal significativo titolo Amiamo la guerra scriveva: “Ci voleva, alla fine, un caldo bagno di sangue nero dopo tanti umidicci e tiepidumi di latte materno e di lacrime fraterne. (…) Siamo troppi. La guerra è una operazione malthusiana. C’è un di troppo di qua e un di troppo di là che si premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E leva di torno un’infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutar la vita.” Ma la guerra fu anche scoperta di se stessi, del senso dell’esistenza, del rapporto fraterno e solidale con gli altri uomini, come nelle poesie di Ungaretti che più o meno tutti abbiamo studiato alla scuola media, tipo I fiumi o San Martino del Carso. Altri intellettuali videro nella guerra l’occasione di un incontro, di un contatto diretto con le classi inferiori, che della guerra non capiscono nulla, ma che vi portano la loro forza tranquilla, l’atavica rassegnazione, la capacità di arrangiarsi. Pietro Jahier, in un celebre passo del suo diario di guerra “Con me e con gli alpini” ne dà una descrizione attraverso una figura emblematica: “Il soldato SOMACAL Luigi da Castion – recluta dell’84, 3ª categoria – era stato cretino dalla nascita e manovale fino alla chiamata. Cretino vuol dir trascurato da piccolo, denutrito, inselvatichito. - Manovale vuol dir servo operaio, mestiere sprezzato. Il suo lavoro consisteva in nulla essere, tutto fare. Ne porta i segni il corpo presentato alla visita militare. (…) - Somacal ha offerto alla patria un fardello di ossa tribolate in posizione di manovale. Certo, Somacal, soldato stronco, uomo zimbello, sei il mio amico. Ho trovato vicino a te l’onore d’Italia. Dico che è in basso l’onore d’Italia, Somacal Luigi.” In effetti, se l’Italia non venne travolta dalla guerra come accadrà nel secondo conflitto mondiale, il merito, più che a mediocri generali, va attribuito a questo legame creatosi fra tanti Somacal Luigi e i loro giovanissimi ufficiali di complemento. Ovviamente il caso più noto e pubblicizzato di poeta-guerriero fu quello di Gabriele D’Annunzio, che già s’era distinto per bellicismo in occasione della guerra libica. Nel 1914, si trovava “in esilio” in Francia, a causa di certi debitucci per i quali in Italia rischiava la galera; i francesi intuirono subito il potenziale rappresentato dal Vate per sperare di portare l’opinione pubblica italiana, ancora prevalentemente neutralista, dalla parte dell’Intesa. Un ruolo fondamentale in questo gioco lo rivestì «Il Corriere della Sera» di Luigi Albertini, che si incaricò di tacitare i debitori favorendo il ritorno trionfale di D’Annunzio in patria. Fu un’orgia di pubblici discorsi e infiammati articoli carichi della sua alata retorica, in cui arrivò a incitare i suoi seguaci a colpire i deputati neutralisti, e soprattutto l’odiato Giolitti, che ne era il capofila. Una volta scoppiata la guerra, nonostante l’età non tenerissima di 52 anni, volle essere impiegato in prima linea “Io non sono un letterato dello stampo antico, in papalina e pantofole” scriveva. “Io sono un soldato. Ho voluto essere un soldato, non per stare al caffè o a mensa, ma per fare semplicemente quel che fanno i soldati. Ho una situazione militare in perfetta regola. Non soltanto ho la facoltà, ma ho l’obbligo di combattere”. In realtà, il fine Esteta decadente non andò mai in trincea, o almeno non come i soldati normali, tra il fango e i pidocchi, ma fu comunque un soldato coraggioso e mise più volte la sua vita in pericolo: durante un difficile atterraggio, dopo una missione su Zara, si ferì seriamente a un occhio e dovette rimanere immobile per evitare la cecità completa. In quell’occasione, scrisse una delle opere più affascinanti per il carattere innovativo, il “Notturno”. Il volo su Vienna fu però l’impresa più nota di D’Annunzio e anche la più rischiosa: ricordiamo che su un aereo di allora, di legno e tela, carichi di benzina fino all’inverosimile, ogni minimo incidente avrebbe significato una morte certa e orribile. Ma D’Annunzio tentò anche la via del mare, con la celebre “beffa di Buccari”. La guerra, e la successiva impresa di Fiume furono l’occasione per coniare i suoi famosi motti: da un banale M.A.S. (ossia Motoscafo Armato SVAN) ricavò un “Memento Audere Semper”, per non parlare di altri passati al Fascismo come “Eia! Eia! Eia! Alalà!”, “Me ne frego”, “A noi!”. Dell’impresa fiumana possiamo ricordare, a titolo di curiosità, certe novità rivoluzionarie della Carta del Carnaro, la Costituzione da lui sottoscritta che prevedeva le pensioni di invalidità, il suffragio universale maschile e femminile, la libertà di opinione, di religione e di orientamento sessuale, la depenalizzazione dell’omoses- 3 sualità, dell’uso di droga, il risarcimento degli errori giudiziari. Nel dopoguerra, altri intellettuali tornarono con la memoria al periodo della trincea, e fra i “contro” mi piace ricordare non solo il celebre “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, di E. Maria Remarque, ma anche Emilio Lussu con “Un anno sull’altopiano” che offre un’immagine totalmente demistificata della guerra. Non a caso, da questi romanzi furono tratti due straordinari film: la guerra si trasferiva dalle pagine dei libri e dalle tavole di Beltrame agli schermi, con tutta la carica di suggestione della nuova arte. SINCRONIA PERFETTA TECNOLOGIA INNOVAZIONE ESPERIENZA www.grafichestella.it periodico indipendente www.ilbassoadige.it e-mail: [email protected] FONDATO NEL 1979 Direttore responsabile:ROBERTO TIRAPELLE Direttore editoriale: GIANNI GALETTO Autor. 462 del 25.05.1979 Tribunale di Verona. Sede in Legnago (VR) - Corso della Vittoria, 36 Pubblicità tel. 349 3157148. Foto di Paolo Pravadelli. Grafica, impaginazione e stampa: Grafiche Stella s.r.l. - Legnago (VR) “Il Basso Adige” è portavoce dell’Associazione Culturale “Il Basso Adige”, fondata con atto notarile 6812 del 18.09.1984, reg. a Legnago il 20.09.1984 il cui Consiglio Direttivo è così composto: Presidente: Presidente Onorario: Vice Presidente: Segretario: Consiglieri: Gianni Galetto Alessandro Belluzzo Francesco Occhi Giuseppe Mutti Armandino Bocchi Renzo Peloso Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 4 periodico indipendente PARAFARMACIA Dott.ssa Caterina Girardello Piazza Garibaldi - Angolo Via G. Matteotti - Legnago - Tel. 0442 601770 ERBORISTERIA • OMEOPATIA • SANITARIA • DERMOCOSMESI PER ESSERE PIU’ FORTI DELL’INVERNO!!! Influenza, raffreddore, otite, laringite, tonsillite, sinusite, bronchite, etc. etc...sono comunemente definite “malattie da raffreddamento” che molto spesso vengono trattate con antibiotici che oltre ad essere attivi sui batteri patogeni responsabili di malattia, distruggono purtroppo anche la microflora intestinale benefica. Quello che è importante sapere è che nel 90% dei casi queste affezioni sono di origine VIRALE, sia negli adulti che nei bambini, quindi il tentativo di curarsi con antibiotici è del tutto sbagliato. Fortunatamente però esistono dei prodotti alternativi di notevole efficacia e selettività nei confronti dei virus e parassiti e a tutto ciò aggiungiamo una assoluta mancanza di tossicità e di controindicazioni. Il consiglio è mirato, la gamma di formulazioni è vasta e dà la possibilità di guarire in tempi comparabili con quelli della medicina tradizionale. Una valida alternativa ai classici prodotti per AEROSOL, che generalmente danno come effetto collaterale un aumento della tosse secca, sono i prodotti a base di semi di pompelmo, pino mugo, TIMO, drosera ed echinacea che favoriscono l’idratazione e la fluidificazione del muco in eccesso, facilitandone la rimozione. Tutti questi estratti vegetali contribuiscono al ripristino del fisiologico equilibrio delle vie respiratorie. Vogliamo inoltre segnalare che oggi ci sono in commercio degli ap- Da sinistra: Dott.ssa Ferrante Marzia, Dott.ssa Girardello Caterina, Dott.ssa Tedesco Chiara. parecchi per aerosol che prevedono come accessorio la doccia nasale che usata con soluzioni rinodetergenti a base di acqua termale garantiscono una corretta igiene delle cavità nasali. Quest’anno c’è inoltre un’importante novità....Un nuovo dispositivo medico sotto forma di spray nasale con erogatore brevettato che vanta la totale assenza di conservanti, propellenti, senza glicoli, senza alcool e senza glutine. Le Dott.sse della Parafarmacia Girardello vi aspettano per qualsiasi dubbio o chiarimento. DO YOU REMEMBER JALISSE? Nel 1997 a Sanremo una coppia praticamente sconosciuta vinse quella edizione del Festival cantando “Fiumi di parole”. Di questi due musicisti, Fabio Ricci ed Alessandra Drusian, si sono perse le tracce, forse al di là dei loro demeriti che non dovevano essere così manifesti se due mesi dopo arrivarono quarti all’Eurovision Song Contest. In queste settimane i Jalisse mi sono tornati a mente ogni volta che alla televisione o sui giornali venivano riportate le dichiarazione di moltissimi politici, senza distinzione di schieramento o collocazione parlamentare, che dopo una brevissima e climaticamente infausta pausa ferragostana, hanno ripreso a martellarci con sciocchezze e a blaterare assurdità sull’universo mondo. Il video e la carta stampata riempiti di fiumi di parole, spesso incongruenti con quanto affermato solo qualche giorno prima, oppure profluvi di proposte del tutto senza senso e ad ogni evidenza prive di qualsiasi copertura economica e quindi palesemente irrealizzabili. E pensare che Jalisse dovrebbe significare: mettiti comodo e ascolta…. Se Sciascia fosse vivo e si occupasse delle nascoste qualità dei nostri rappresentanti istituzionali ripenserebbe le sue celeberrime categorie da “Il giorno della civetta” sostituendo “uomini, mezzi uomini, ominicchi, ruffiani e quaquaraqua” con “draghi, dragoncelli e mezze pippe”, dove i draghi, di nome e di fatto, paiono una razza quasi in via d’estinzione, i dragoncelli, che se non altro insaporiscono il piatto spesso indigesto della politica nostrana, rimangono una ristretta minoranza, mentre le mezze pippe, saccenti e inascoltabili, costituiscono una folla sgomitante, presenzialista e priva del senso del ridicolo. Mario Draghi ha sorpreso tutti attuando una manovra di politica monetaria particolarmente incisiva, che se non ha propriamente le stesse caratteristiche del quantitative easing della FED lo ricorda molto da vicino. Da un lato ha portato quasi a zero il tasso di interesse, disincentivando in tal modo le Banche a mantenere immobilizzate le loro riserve liquide; dall’altro ha annunciato il futuro acquisto di Asset Backed Securities (ABS) provenienti dal sistema bancario e finanziario europeo. Questo strumento è a tutti gli effetti un’obbligazione sandwich, che viene emessa a fronte della cartolarizzazione dei prestiti delle Banche e non solo, garantita dagli attivi sottostanti. Nella sostanza, gli Istituti di Credito impacchettano i loro crediti nei confronti di imprese e privati e li trasferiscono in un titolo obbligazionario negoziabile e trasferibile, denominato per l’appunto Asset Backed Security. L’intento di Draghi è chiarissimo: vuole garantire copiosa liquidità a buon mercato al sistema finanziario continentale in modo da aumentare il flusso di denaro verso le imprese ed i privati e nel contempo promuove una graduale ma incisiva svalutazione dell’euro per migliorare le ragioni di scambio nei confronti del resto del mondo. Affinché l’attuazione di questa manovra abbia successo è stata posta una conditio imperativa: vanno fatte il prima possibile in ogni Paese tutta una serie di riforme, economiche e non solo, ad iniziare da quella del mercato del lavoro. La risposta di gran parte della politica italiana è stata nell’ordine: no ad ogni riforma che incida in profondità sullo status quo, abolizione dell’obbligo di pareggio di bilancio sottoscritto dall’Italia solo alcuni anni fa in sede comunitaria, chi se ne frega del rapporto deficit/PIL e del fiscal compact, via libera ad ogni rivendicazione di categorie e corporazioni sindacalizzate, introduzione di un non meglio definito reddito di cittadinanza, no ai tagli della Spesa pubblica con l’esclusione di quelli di tipo militare, riduzione di tasse più o meno generalizzata. Il tutto finanziato non si sa come, magari aumentando qualche balzello tipo imposta sul fumo o sui giochi. Insomma, la distruzione creativa al potere, con la quasi totale ignoranza delle risorse necessarie e della posta in gioco. Risultato prevedibile: rapido e definitivo scasso dei Conti dello Stato, spread ai livelli di 2 anni fa, titoli del debito pubblico assimilabili a quelli argentini, perdita di qualsiasi credibilità in tutti i consessi internazionali. Se almeno questi profeti dell’assurdo durassero quanto i Jalisse eviteremmo di rimpiangere la Prima Repubblica, ma temo che non sarà così. Andrea Panziera Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 periodico indipendente 5 GLI ITALIANI RESTANO A CASA FINO A 30 ANNI Mammoni sì, ma giustificati almeno in parte. L’ultimo rapporto sulla coesione sociale realizzato da Istat, Inps e Ministero del Lavoro conferma la tendenza dei giovani italiani a posticipare il più possibile l’abbandono della casa dei propri genitori. Anche se questa volta le loro responsabilità sono attenuate dal persistere di una situazione economico-sociale difficile che, in molti casi, impedisce ai ragazzi di costruirsi una vita indipendente al di fuori delle mura domestiche. La diminuzione dei salari dei primi impieghi e l’aumento della disoccupazione negli ultimi anni hanno spinto molti giovani a restare a fianco di mamma e papà, rinunciando, per il momento, ai propri sogni di indipendenza. Una situazione che, per la prima volta, coinvolge anche i nostri vicini europei, sebbene l’ Italia mantenga, quasi incontrastata, il record tra i grandi e medi Paesi dell’Unione. I nostri ragazzi ( maschi) vanno via di casa mediamente a 30,9 anni, contro i 20,2 degli svedesi e i 24,4 dei francesi. Tra le ragazze la media si abbassa: la prima in classifica è sempre la Svezia (19,6) mentre le italiane se ne vanno nove anni dopo. Questi dati forniti dall’ Eurostat fanno eco a quelli del nostro Istat, secondo cui, nel 2012, il 60% dei single italiani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, pari a sette milioni di giovani, viveva ancora con i genitori. Una percentuale in crescita di due punti rispetto al 2011, equivalente a circa 31000 persone. L’incertezza economica, causa prima del ritardo nel raggiungimento dell’indipendenza, non si traduce però solo nella mancanza di risorse necessarie per pagare affitti e mutui. La paura del domani infatti ha riflessi evidenti anche sulla psicologia dei giovani e delle loro famiglie. La scarsa sicurezza in se stessi istigata dagli allarmismi sul futuro e dall’iper protezione di genitori ansiosi ha tolto ai ragazzi di oggi la convinzione di potersela cavare da soli. A ciò va aggiunto l’insofferenza dei giovani nei confronti degli impieghi che richiedono di lavorare fino a tardi o che non sono pienamente coerenti con il proprio percorso di studio. Un approccio un po’ snob che qualche decennio fa non esisteva e che adesso complica notevolmente la ricerca di un posto di lavoro. I dati Istat confermano la preponderanza dei mammoni di sesso maschile, che vantano quasi un milione di rappresentanti in più. I maschi sono più abituati delle femmine a trovare sempre la pappa pronta e la biancheria lavata. Molti di loro considerano questa condizione un diritto acquisito senza rendersi conto che si tratta , al contrario, di una forma di dipendenza. Spesso la colpa è dei loro genitori che in fondo non vogliono che i figli se ne vadano di casa. Con il patrocinio: Con la collaborazione di: Tribunale per i Diritti del Malato e dell’Anziano ONLUS Associazione Amici di don WAlter LEGNAGO - Via XXIV Maggio, 10 Cod. Fisc. 91004740238 Città di Legnago Venerdì 3 Ottobre 2014 8^ Serata di Beneficenza a favore della CARITAS Parrocchia di S.Antonio Casette di Legnago ore 20.45 Teatro A. Salieri LegnAgO Benedetta Caretta ha partecipato a tutte le edizioni di “Io Canto” condotto da Gerry Scotti, risultando vincitrice della seconda edizione. Benedetta Caretta, denominata “Voce d’angelo” per la sua voce pulita e soave, è una giovane cantante che sta riportando successi di grande rilevanza e di notevole seguito di pubblico. Protagonista del tour italiano “Io canto la Festa”, ha tenuto moltissimi concerti in importanti teatri italiani sempre con grande successo. durante la sua bella e già lunga esperienza canora, si è potuta confrontare, duettando con loro, con artisti del calibro di elisa, ron, Fausto Leali, raffaella Carrà e altri come Micheal Bublé, Hayley Westenra, Katherine Jenkins. di recente è stata protagonista in “the voice of Italy” la nota trasmissione di rai Uno, giungendo in finale. allo scopo di trovare un suo personale spazio artistico, Benedetta sta studiando pianoforte e si dedica alla scrittura di canzoni che sicuramente porterà al successo. È stata protagonista nella 2a serata di beneficenza organizzata al “Salieri” l’11 ottobre 2012. Un vero successo! LA MUSICA ... CIBO DI VITA Benedetta Caretta COnCeRTO DI e LA SUA BIg BAnD Per aderire alla serata di beneficenza, occorre munirsi del bigliettoinvito chiamando i seguenti numeri telefonici: mobile 373 7007070 fissi: 0442 22052 / 0442 28011. Oppure rivolgendosi alla biglietteria del teatro “a. Salieri” Legnago (Vr). La donazione minima è di 10,00 euro. regia Musicale prof. andrea romanini Conduce Perversi dottor Francesco Occhi Luciano Funzionario commerciale [email protected] RPS S.p.A. Riello Power Solutions RIELLO ELETTRONICA 20032 Cormano (MI) - ITALY - Via Somalia 20 T +39 02 66327303 - F +39 02 66327287 M +39 340 0558820 www.riello-ups.com - C.F. / P.IVA 02647040233 Dott. Alessandro Chieregato www.centrauto2000.fiat.com Via Cavour, 12 Legnago L’unica nostra consolazione è la consapevolezza che la crisi ha esportato il fenomeno dei mammoni anche in altri Paesi del Vecchio Continente. Al primo posto di questa speciale classifica europea c’è infatti la Croazia, dove i maschi vanno via di casa a 34 anni. Seguono Bulgaria, Slovacchia, Malta e Romania. Ma come si convince un giovane ad abbandonare l’alveo domestico quando le disponibilità economiche non mancano? Il ruolo più importante lo svolgono mamma e papà, che dovrebbero imparare a rendere la vita dei loro figli meno idilliaca. Un buon trucco è limitare la loro libertà, facendoli sentire condizionati e non più “ a casa loro”. Ma anche la fidanzata può essere determinante: può far capire l’importanza dell’indipendenza nella costruzione della vita di coppia. Può, inoltre, far comprendere che un adulto economicamente indipendente e con una vita sentimentale appagante ha il dovere di tagliare definitivamente il cordone ombelicale con i suoi genitori. L’errore più grave, che non si deve commettere, è quello di provare a sostituire il ruolo della madre. Si rischia di faticare il doppio senza mai riuscire a raggiungere gli standard di “ mammà”. Mariapia De Carli Se volete esprimere il vostro parere su questo o altri argomenti trattati in precedenza mandatemi una mail a: [email protected] Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 6 periodico indipendente LIBRI ED ASSIMILATI AL MACERO… : UNA MODESTA PROPOSTA Scrivo qui di libri, CD, DVD ecc.., dopo aver seguito sui giornali le cronache circa i recenti problemi di funzionamento di biblioteche – compresa quella della Fondazione Fioroni di Legnago - mettendole anche in relazione ad altre cronache precedenti intorno al rinvenimento in città, a Verona, di intere collane di libri abbondonati nei cassonetti della carta straccia. Appurato che purtroppo dei libri sono finiti e finiscono in discarica anche da noi in provincia, e considerato che la crisi economico-finanziaria del nostro Paese sembra lontana dal risolversi, da appassionata lettrice di libri e spettatrice di contenuti su supporti magnetici, riterrei si potessero esperire da parte di tutti, in particolare delle pubbliche autorità, dei convinti tentativi affinché non vadano sprecati tanti preziosi ausili. In effetti, capita sempre più di frequente nella vita di tutti i giorni di sentir ipotizzare, da parte di qualche anziano, l’eventualità di lasciare, alla sua morte e talvolta anche prima, una sua - più o meno grande - aggregazione di libri, DVD, dischi, riviste ecc., per non dire - in casi più rari e fortunati - un bene mobile, immobile o somma di denaro a istituzioni ritenute valide e meritevoli di essere beneficate - in primis scuole e università. Sarà però per le poche leggi semplici, chiare e amichevoli in questo senso e, più ancora, per l’intrinseca delicatezza attinente tutto - o quasi - ciò che ha a che fare con la dipartita di noi umani da questo mondo, ma raramente tali predisposizioni ad atteggiamenti di liberalità hanno un vero seguito - a meno che il donante e i suoi cari non vi si adoperino in modo determinato e con la costosa assistenza di notai o avvocati. Insomma, nonostante la penuria di denaro pubblico noi Italiani continuiamo a essere sciuponi anche in fatto di libri? Sembra di sì; e paiono lontani anni luce i tempi – decadi ‘70 e ’80 del secolo scorso – in cui una legislazione ad hoc aveva cercato di ovviare alla allora cronica mancanza di supporti culturali adeguati in seno alle nostre famiglie non solo potenziando le biblioteche di istituto in ogni scuola primaria e secondaria italiana, ma teorizzando e perseguendo l’obiettivo dell’istituzione, all’interno di ogni plesso, di una pluralità biblioteche di classe - con il rischio di moltiplicare la spesa così come di ritrovarsi con troppi doppioni di volumi sotto lo stesso tetto. Oggi il discorso appare quasi ribaltato, e di fronte a sentite necessità di supporti culturali da parte anche di alunni di origine straniera spinti a consultare, leggere e studiare volumetti di opere italiane per imparare la nostra lingua, non di rado i consigli di istituto si trovano a dover tagliare i denari destinati a rimpinguare con nuovi acquisti le dotazioni interne. Le biblioteche pubbliche, quindi, faticano ad arricchirsi e ad aggiornarsi, mentre, d’altra parte, alcuni eredi di brave persone defunte, ritengono di potersi disfare senza rincrescimento di testi classici percepiti come noiosi, se non proprio obsoleti. Certo, di solito le piccole biblioteche messe insieme nel tempo con gusto, passione e sacrificio da persone acculturate di prima generazione, non sono neanche lontanamente paragonabili come consistenza e valore commerciale con quelle di studiosi, professori universitari e collezionisti che, alla morte del possessore originario, spesso prendono la via, in forma di donazione, delle grandi biblioteche storiche - tra l’encomio delle autorità e la grande attenzione dei mass media. Poco a che fare con le collezioni di volumi del privato neofita culturale, magari non disprezzabili come scelta di titoli, ma composte in genere di testi di piccolo formato, non rilegati e a copertina leggera: in una parola ‘economiche’ ma integrali sul piano dei contenuti e quindi ideali per la trasmissione della cultura, soprattutto a livello di scuola media e di biblioteche popolari, per l’acquisizione immediata, la fruizione informale e il prestito. Un toccasana per un Paese in difficoltà come il nostro e in bisogno estremo di superare i propri insuccessi sulla base di sempre più qualificate conoscenze e competenze culturali. Così, perché non incoraggiare le autorità scolastiche, anche a livello universitario, ad essere meno timide e ritrose nelle loro pagine web ufficiali, esprimendo garbatamente la propria apertura e riconoscenza verso coloro che potessero e volessero destinare loro qualche lascito o beneficio? Ciò anche sull’esempio di Bill Gates e di altri magnati americani diventati tali negli ultimi trent’anni, che pur se provvisti di eredi naturali diretti non hanno sin d’ora avuto tema di decidere di lasciare ai figli solo una parte dei patrimoni accumulati , destinando porzioni dei loro averi a fondazioni benefiche verso cause e gruppi validi e non di rado trascurati dai flussi di denaro delle comuni charities. P.S. Quanto a libri, riviste, etc… ad uso scolastico, noi italiani dovremmo, oltre che imparare a studiarne e ad approfondirne meglio i contenuti, a superare la nostra proverbiale schizzinosità verso i sussidi usati, anche se in buone condizioni: un lusso da ricchi che difficilmente ci si potrà permettere ancora in futuro – almeno quello immediato! Carla Faccio BIBLIO FILIA - ALLA SCOPERTA DEI LIBRI di Sergio Bissoli - Parte 40 I GRANDI SCRITTORI ITALIANI DIMENTICATI BALDINI ANTONIO (Roma 1889 - 1962). BEATO TRA LE DONNE ristampa de LA DOLCE CALAMITA raccolta di racconti (Editore Mondadori 1943). Trato dal racconto NIENTE FA PIù PRESTO A INGIALLIRE Niente fa più presto a ingiallire di una lettera d’amore. C’è la sua ragione: l’amore ha ingordigia, l’amore vive di frasi fatte, e le frasi fatte sono prive di sostanza colorante. Da qui la tremenda monotonia delle lettere d’amore in genere. L’amore è cieco, muto, e chi sa che non sia anche zoppo. È naturale, è quasi fatale che uno caduto in balia del gran Mutilato si veda a un certo punto costretto a ricorrere, per guida e per consiglio al Segretario Galante. Ma da che mondo è mondo, fatta d’oro o fatta d’argento, la catena è sempre quella: e chi volesse scrivere la storia dell’Amore attraverso i tempi dovrebbe limitarsi a colorire certe superficiali apparenze, che sono le uniche a cambiare. Certo, finchè dura, gli amanti sono se, quelle loro predilezioni per certi luoghi sacri. Nondimeno, quante ne pensano, della città e certe ore del giorno. E sempre ne dicono, ne fanno da far piangere e quelle sessanta o settanta parole ripetute nelle vergognare in noi la nostra più nasco- stesse situazioni; quelle venti o trenta frasi per ridire sempre la stessta umanità! Meschinità, cretineria, superstizione, volgarità, impudicizia, sa cosa, e che mai, finchè dura l’umanità, si vigliaccheria, prepotenza; e divina troverà niente di meglio! Quanta monotonia. cortesia, e sovrumano spirito di dedi- Aria! Qui si soffoca. “Signorina, dalla prima volta che la vidi...” zione; di quale droga non c’è un pizzico in questo pasticcio dell’amore? I pronti a ripercorrere la solita strada fino in sacri amanti. Gli intollerabili amanti. fondo, come se fosse la prima volta. E senza Gli allegri amanti. E sempre da capo con quei accorgerci di ripassare sempre davanti agli bacioni, con quei loro occhioni, con quel- stessi tabernacoli e alle stesse osterie. le loro finzioni, con quelle esagerazioni, con la loro solita vita attaccata a un filo, con quel solito nome dell’amata che non finisce mai di tormentarsi sulle labbra, con quelle loro eterne bugie, quelle solite manovre, quelle loro inattendibili promesLEGNAGO - Via Matteotti, 94 - Tel. e Fax 0442 601749 periodico indipendente Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 7 IL BIRRIFICIO RANIERA A VILLA BARTOLOMEA, UN’ARTE ARTIGIANALE DI GRANDE QUALITà Fare birra è di certo un’arte e di sicuro richiede tempo e notevoli capacità ma se a queste doti aggiungiamo un amore per il territorio e per i prodotti di questa terra, il risultato è senza dubbio ben superiore alle aspettative. E’ il caso di un professore di Villa Bartolomea che dopo studi e tanta passione, ha dato vita al “Birrificio Raniera” in corso Fraccaroli. A parlarci di questa nuova attività è il professor Luigi Barbieri che dal suo amore verso questa terra e dagli studi sulle origini di questo territorio, ha dato vita ad un’attività artigianale di alta qualità. “A dire il vero - ci spiega - il birrificio non ha un nome suo, ma è l’azienda agricola “Grandarolo Raniera” a dare il nome a questo progetto. Infatti l’attività è suddivisa in due zone ben distinte, poste in due comuni diversi come Villa e Legnago anche se collegate sia per uniformità di terreno che di vicinanza di terra ed il birrificio si trova proprio al loro interno, visto che dal 2010 la produzione di birra rientra tra le produzioni connesse all’azienda agricola. Ma come è arrivato questo amore verso la birra e soprattutto perché. “Da tempo facevo birra per me ma mi sono avvicinato ulteriormente ad essa dopo e grazie ad un viaggio in Germania fatto nel 2006 che mi ha portato ad apprezzare una birra locale, diversa e di qualità superiore rispetto a tante altre - ci dice Barbieri - ho così iniziato ad amare le birre locali e mi sono chiesto perché in Germania si poteva fare e da noi no. A quell’epoca si poteva fare un birrificio artigianale ora invece si può colle- gare all’azienda agricola il birrificio. Ho quindi iniziato la trafila per avere l’autorizzazione e… - e allora sono iniziati i problemi pensiamo sorridendo - diciamo che la burocrazia da noi è incredibilmente lunga e ci son voluti circa due anni e mezzo per avere tutte le autorizzazioni necessarie per poter avviare l’attività e oltre un anno per ottenere gli ultimi documenti. Potrei dire che oggi per inventarsi una nuova attività imprenditoriale si intraprende una vera e propria “impresa”. Ed una volta avuti tutti documenti necessari. “Sono partito con una mia prima birra chiara dal nome storico ed evocativo “Vicus” proprio per richiamare le antiche origini di Vigo di Legnago, un vicus romano con terra fertile e di ottima qualità a cui è seguita una seconda birra ambrata il cui nome inglese “MILL” si avvicina alla parola inglese mulino. La “Terra Raniera” è invece una birra nera ed è la terza di questa produzione. Era l’idea di partenza, ma maturata in un secondo momento e che nasce dove forse il birrificio si sposterà in futuro. Sarebbe il perfetto completamento di un percorso che vede la birra legata a questo territorio e alle sue peculiarità, prodotto in una villa di fine 1700 in località Casette di Vigo di Legnago”. Se non erro però vi è anche una quarta birra. “E’ vero ed è molto particolare - continua - si chiama “25 del 12” ed è una birra di Natale in linea con la tradizione birraia nordica. Noi conosciamo birre di 4,5 o 6 gradi ma ve ne sono altre che fanno molta più gradazione arrivando anche a 10,5 come questa e che si beve durante il periodo natalizio quando il freddo inverno porta a bere qualcosa di più coinvolgente”. E dopo queste quattro birre ha qualche altra novità. “Certo - confida Luigi Barbieri - gli ingredienti con cui vengono fatte le birre cioè acqua, malto, luppolo e lievito possono garantire varie combinazioni e diverse birre con gradazioni diverse, la maestria è quella di saper combinare bene questi semplici ingredienti per riuscire ad ottenere ottimi risultati. Le birre che io produco sono birre crude cioè non pastorizzate, un qualcosa di vivo e che a distanza di sei mesi può avere caratteristiche diverse da quelle iniziali. Infatti anche alcune birre come il vino si possono invecchiare, quella che produco è naturale al 100% e ad essa non viene aggiunto nulla, nessun rischio quindi di mal di testa né di stomaco per chi la beve”. E la sua produzione e i progetti futuri quali sono. “Ho iniziato da poco - ci dice sorridendo Barbieri - e quindi procedo con cautela sia con i tipi di birra sia con la produzione. Diciamo che sono molto soddisfatto dei risultati fin qui raggiunti. Il mercato è il più vario possibile e va dal consumatore normale al ristoratore, dal cultore di birra alla trattoria. La mia birra è a chilometri zero e come tanti altri prodotti è per molti ma non per tutti, ma cerchiamo che chi la beve la apprezzi ed apprezzi la qualità, l’originalità e la tipicità con cui viene prodotta”. Francesco Occhi una “medaglia d’oro” da Hong Kong Al ‘Ripasso Valpolicella superiore 2011’ dell’Azienda Agricola Poltretti DI VERONA Il premio è stato assegnato, a livello mondiale, da CWSA - China Wine & Spirits Awards. Un risultato che premia il produttore, ma anche la vitivinicoltura e, quindi, l’economia veronesi. Che Verona e la Valpolicella, anche allargata, producano importanti uve e dispongano, quindi, di ottimi vini, tutti lo sanno, ma che ve ne sia qualcuno, che supera gli altri, è bene sia detto e confermato da qualche istituzione, meglio se internazionale, come è il caso della CWSA di Hong Kong, Cina. Dove, di vini se ne intendono da anni e dove, per importarli, vogliono garanzie assolute, che, ovviamente, possono essere date solo da istituzioni radicate e riconosciute, che, per dare un parere, seguono rigorose normative di scelta. CWSA s’avvale di giudici esperti e super selezionati che, nel caso della valutazione di vini nell’annuale competizione internazionale, costituivano in 100 la competente giuria. La quale è composta da importatori, da grossisti, da distributori, da dettaglianti e da sommelliers che, sotto ogni aspetto, assaggiano e soppesano le caratteristiche di vini e di alcoolici, provenienti di oltre 35 Paesi produttori. Ogni vino ed ogni alcoolico vengono sottoposti a prova, senza, ovviamente, che la giuria conosca né il nome del produttore, né la provenienza del prodotto. Ciò non solo tenendo conto delle necessarie qualità e doti, ma anche del prezzo alla produzione. Fra i diversi vini da tutto il mondo valutati quest’anno, il premio CWSA 2014, una medaglia d’oro, che costituisce il maggiore riconoscimento cinese della più prestigiosa competizione internazionale vinicola, è stato assegnato al Ripasso Valpolicella superiore 2011, prodotto accanto ad Amarone e a Valpolicella superiore, dall’Azienda Agricola dei fratelli Carlo e Bruno Poltretti, attiva sulle colline veronesi, a dieci minuti dal centro della città scaligera, via Bonuzzo Sant’Anna, www.poltretti.it. È così premiato – internazionalmente – l’impe- gno e la voluta qualità del prodotto, con una medaglia che è garanzia di riconoscimento della serietà, inserita nel procedimento produttivo, il quale, a dire il vero, è coadiuvato da un ottimo terroir collinare, che significa, oltre che particolare sapore del vino, derivante dal terreno, anche ottimo soleggiamento, necessario alla creazione di zuccheri nelle uve da appassimento. Quanto alla CWSA, essa è la più grande e più prestigiosa organizzazione di premiazione di vini e di alcoolici, esistente in Cina, la quale, se mira a selezionare, contribuisce anche a creare merito per il produttore corretto e costantemente orientato alla massima qualità. Circa la premiazione di vini con una medaglia, l’esperta Ms Xueyuan Sheng, della Winsente Wine Co. di Shanghai, evidenzia come “le medaglie di CWSA sono la via più diretta per clienti e distributori, per riconoscere a colpo d’occhio un vino idoneo e di qualità”… Un’espressione che pone in luce come un riconoscimento attribuito ad un valido vino permetta rapide e garantite scelte e che, al tempo, bene s’adatta al “Ripasso Valpolicella superiore”, quest’anno premiato ad Hong Kong. Pierantonio Braggio Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 8 periodico indipendente Stagione Teatrale 2014-’15 Mignon di Porto-Legnago SABATO 9 OTTOBRE 2010 SABATO 12 FEBBRAIO 2011 La nonna Una escort di scorta SEI SPETTACOLI IN CARTELLONE, PIù TRE EXTRA. PULIERO APRE. ARMATHAN GLI INSOLITI NOTI SABATO 6 NOVEMBRE 2010 L’avaro di Moliere L’AQUILONE Ancora spettacolo, e Che spettacolo!, al Mignon di Porto-Legnago per la stagione 2014-’15, che prende il via il prossimo 27 settembre 2014 alle 21.00, con Roberto Puliero e il suo gruppo, La Barcaccia, impegnati nella loro ultimissima produzione “Nemici come prima” di G. Clementi. In essa, il capocomico veronese abbandona il fido Goldoni in favore di una commedia definita “veramente all’altezza della realtà dei nostri giorni”, ambientata in una struttura ospedaliera dove le preoccupazioni, il dolore, lo smarrimento delle persone in pena per un parente gravemente ammalato e improvvisamente ricoverato, si scontrano con l’insensibilità e il distacco di un personale reso indifferente dall’abituale convivenza con situazioni estreme, e dalla conseguente ricerca dell’arte di arrangiarsi. La denuncia sociale si accompagna alla irresistibile comicità del dialogo e al realistico disegno dei personaggi che, con un linguaggio sempre attuale di coinvolgente naturalezza, si confrontano su temi come il potere condizionante del denaro, il desiderio di fuga da una società sempre più catena di montaggio, l’ipocrisia dei sentimenti…ecc. Per garantire l’assoluta naturalezza del parlato, l’autore ha consentito al regista di tradurre le parti originalmente scritte in CONSORZIO PRO LOCO BASSO VERONESE LETTORI ABC LEGNAGO ProGrAmmA LuNedì 25 AGosTo 2014 ore 11.00 Palazzo della Provincia di Verona - Sala Rossa. Presentazione ufficiale dell’evento “Cent’anni dalla Grande Guerra” e del concorso per le scuole “Cent’Anni dalla Grande Guerra, Racconta e/o dipingi una storia tratta dalla Grande Guerra”. 100 GROUP s.r.l. s. squalini oma , 3 TERRAZZO -VR- srls - [email protected] domeNICA 7 seTTemBre 2014 Visita in pullman nei luoghi della Prima Guerra mondiale in terra veronese. Visita alla Pieve di Cavalo, alle trincee di Passo Rocca Pia di ANNI DALLA GRANDE GUERRA Sant’Anna d’Alfaedo, pranzo Agriturismo “La Costa”,1914-1915 visita esterna a forte monte e alla Pieve | 2014-2015 di San floriano Eventi (partenza 7.30 Viale dei Tigli, per ore ricordare Legnago, rientro ore 20.00). sABATo 11 oTToBre 2014 ore 10.45 Aula magna Liceo “G.Cotta” Porto di Legnago. Incontro con lo scrittore di fama internazionale marco Buticchi (vincitore premio Salgari e finalista premio Bancarella), presenterà il suo romanzo “L’Anello dei Re”. Ore 17.30 marco Buticchi presenterà i suoi libri presso la libreria ferrarin mondadori di Legnago. domeNICA 19 oTToBre 2014 ore 17.00 Incontro al Castello Bevilacqua con tre autori che raccontano del Primo Conflitto mondiale: Lucia menini Beltrame, coadiuvata dal giornalista mario Klein, federico melotto ed Alberto Costantini. - Posta Certificata: p f b s r l s @ p e c . i t SABATO 5 MARZO 2011 Gli attori preferiscono le farse dialetto romanesco, in un dialetto veronese che trasferisce la vicenda in un Ospedale della città veneta. L’attuale stagione include un complesso di nove rappresentazioni, prevalentemente di prosa – commedie brillanti in dialetto e in italiano – ma anche di musica, di cui alcune a pagamento e altre ad ingresso libero. Le compagnie coinvolte sono in prevalenza amatoriali, ma con lunga esperienza e ampiamente conosciute in loco per aver già dato spettacoli sia al Mignon che ad altri teatri viciniori, e si alterneranno sul palco del teatro della Legnago di sinistra d’Adige con la seguente scansione temporale: • 27 settembre 2014, alle 21.00, “Nemici come prima” (R. Puliero e la Barcaccia) Euro 10,00 • 18 ottobre 2014, alle 21.00 “Un fraco e ‘na sporta” (La Trappola) Euro 8,00 • 8 novembre 2014 “Indo’ manca natura, arte procura” (Gli amici del Paese) ingresso libero • 13 dicembre 2014 “Io, due figlie e tre valigie” (Gli insoliti Noti) Euro 8,00 • 10 gennaio 2015 “La Guerra” di C. Goldoni (L’Archibugio) Euro 8,00 • 7 febbraio 2015 “ Sala d’aspetto” (Lavanteatro) Euro 8,00 SABATO 18 DICEMBRE 2010 THEAMA TEATRO Biciclette TEATROIMPIRIA SABATO 26 MARZO 2011 SABATO 22 GENNAIO 2011 Il letto ovale Cena di famiglia (cognate) LAVANTEATRO NAUTILUS ASSOCIAZIONE POETI IN LINGUA ITALIANA GERVASIO BELLINATO sABATo 8 NoVemBre 2014 ore 11.00 Fondata nel 2003 Salada Convegni, Stazione a Castagnaro Francavia Isolan Ramazzotto Incontro con i ragazzi delle scuole medie ed il professor Riccardo Celeghin e proiezione video SERATA DI Guerra”. sul tema “A scuola con la Grande POESIA E MUSICA dICemBre 2014 DAL TEMA: fondazione fioroni di Legnago. “LA BASSA VERONESE” Inaugurazione mostra fotografica, di documenti ed oggetti della Prima Guerra mondiale con materiale fornito dagli storici francesco Occhi e SABATO 4 OTTOBRE Giuseppe Battaglia. ORE 20.45 domeNICA 18 GeNNAIo 2015 ore 15.30 PRESSO Sala Consigliare del comune di Cerea (Palazzo IL TEATRO MIGNON della Biblioteca). Proiezione di cortometraggi sulDIGuerra PORTO-LEGNAGO la Prima mondiale con declamazione di alcune lettere dal fronte tratte dal libro “Adorata IL FESTEGGIATO DELLA SERATA: Luigia, mio diletto Antonio” di L. menini Beltrame. PAOLO LANZA feBBrAIo 2015 INGRESSO LIBERO Scuola materna “Gesù Bambino” di San Pietro di Legnago Laboratorio manuale per Bambini “GioENTRATA E LIBRETTI GRATUITI cavano così, come ci si divertiva a Carnevale durante la Grande Guerra”. Presidente Franca Isolan Ramazzotto • 28 febbraio 2015 “ Effetto Shock” ( I Saggi e i Folli) ingresso libero • 14 marzo 2015 “L’uomo, la bestia e la virtù” di L. Pirandello (Armathan) Euro 8,00 • 18 aprile 2015 “Sulla strada della musica: II parte (Duende) ingresso libero. Organizzazione a carico del direttore, Pierantonio Berardo, e degli altri volontari non retribuiti che con lui collaborano. Si ringrazia il Circolo NOI Salutis e la parrocchia di Porto, nelle persone dei suoi sacerdoti, in primis il parroco Don Moreno Roncoletta. Un attestato di stima anche a tutti gli sponsor, il cui contributo è stato determinante per il buon fine dell’iniziativa, alla stampa locale che fornisce sempre generosamente spazio, e al pubblico che ha dato e vorrà dare fiducia allo sforzo di offrirgli qualcosa di valido, compatibilmente con i mezzi ridotti a disposizione. Biglietti singoli ( anche ridotti per spettatori inferiori ai 13 anni) e abbonamenti ( 40 euro adulti e 30 ragazzi) per l’intera stagione sono acquistabili in pre-vendita presso il bar del Circolo NOI Salutis di Porto, mediante prenotazione telefonica (328 3688610), tramite e-mail – [email protected] - o al botteghino prima di ogni spettacolo. Carla Faccio UNA DOMENICA QUALUNQUE Pia Gavaglia (ex ministro ex presidente Croce E’ giunto il momento delle ed campane Rossa Italiana) e altre presenze femminili. Coordinella Domenica lucente na l’incontro la professoressa margherita ferrari. sulla bionda campagna. Ripercorro vecchie stradine sABATo 18 APrILe 2015 di terra battuta Presso gli Istituti delle scuole vincitrici, Cerimocon vecchie case nia di premiazione degli elaborati inviati dae siepi di rovi gli Istituti Scolastici di elementari e medie, del e voli giocosi Concorso “Cent’Anni dalla Grande Guerra, Ractra i baci tiepidi dell’aria. conta e/o dipingi una storia tratta dalla Grande La Bassa distesa appare Guerra”. Primo premio “una giornata al museo”, visita guidata pullman al museo dei Grandi riflettendo luci e in ombre fiumi di bronzi. Rovigo. e melodie dei Oh, che armonia, che pace, che stupore! sABATo 23 mAGGIo 2015 Non chiedo altro ore 21.00 a questo giorno Teatro Sociale di Villa Bartolomea. vivido di sole Serata di cori alpini dedicati ai canti del Primo che mi tende la mano. Conflitto. Partecipano il Coro “La Parete” di Via l’ansia, fretta, Santala Lucia Extra di Verona e il “Coro ANA Valli via i pensieri, laLegnago. tristezza... Grandi” di E la solitudine? La tua sABATo anima colta da Dio2015 20 GIuGNo ha cittadinanza ore 21.00 nel mio cuore, eternamente mi sarà. Antica Pieve di San Salvaro di San Pietro di Legnago. Serata di poesia e di musica con il GruppoIsolan Lettori ABC dal titolo: “Poesia in prima linea”. Franca Ramazzotto VeNerdì 6 mArzo 2015Lunedì 6 Ottobre alle ore sABATo 19 seTTemBre 2015 16.30 ore 20.45 Visita in pullman nei luoghi della Grande Guerra presso la Casa di Riposo di Legnago Sala Civica di minerbe presso il museo della Guerra di Rovereto, pransarà il giornalino n° 85. “La terrazza sul Leno” e visita alla Incontro “Le donne nella Primapresentato Guerra mondiazo al Ristorante Fondato nel 1992 da Franca Isolan Ramazzotto le”. Con il Prefetto di Verona Perla Stancari, maria Campana dei Caduti (partenza ore 7.30 Viale Tutti sono invitati. dei Tigli, Legnago, rientro ore 20.00). periodico indipendente Al Castello Bevilacqua misteri e delitti continuano a ripresentarsi: venerdì 24 ottobre alle ore 20.30 la Cena con delitto “Morte al ristorante” vi aspetta. Una serata in giallo, dove potrete Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014indossare i panni di Sherlock Holmes, Monsieur Poirot o Miss Marple e divertirvi a scoprire 9 indizi e misteri di questo delitto efferato. Durante la serata il fasto dei saloni del Castello di Bevilacqua faranno da scenografia al mistero, dando vita ad un gioco deduttivo nel quale una compagnia di attori mette in scena per gli ospiti la trama di un vero enigma. A completare la serata il menù proposto dai nostri chef, che propongono i migliori prodotti del territorio e un’interpretazione sempre nuova della cucina veneta. CENA CON DELITTO Venerdì 24 ottobre 2014 ore 20.30 Antipasto Carne salata trentina con insalatina autunnale, mele croccanti e filetti di Asiago stagionato con glassa al Balsamico Primo piatto Lasagnetta croccante con ragout di meline e gocce di tastasale mantovano Secondo piatto Bocconcini di coniglio arrosto su letto di polentina morbida e verdurine spadellate al rosmarino Dessert Millefoglie croccante con crema chantilly al cioccolato e pere Williams cotte nel vin brulé Caffé Acqua gasata e naturale Vino in bottiglia Costo a persona euro 49,00 Compresi acqua e vino (su prenotazione) JUST MARRIED – 4 MATRIMONI PER 4 STILI DIVERSI: Medieval, Minimal, Classic e Vintage SHOW ROOM PER GLI SPOSI AL CASTELLO BEVILACQUA - DOMENICA 16 NOVEMBRE 2014 Un importante appuntamento per tutte le coppie che stanno programmando il loro matrimonio! Anche quest’anno il Castello Bevilacqua ospita “Just Married – 4 matrimoni per 4 stili diversi”, rassegna dedicata ai futuri sposi, che suscita ogni anno grande interesse. Domenica 16 novembre 2014 alle ore 10 le porte del castello si apriranno per tutta la giornata, permettendo a tutte le coppie interessate di guardare, chiedere e prendere spunto dai molti espositori presenti, i quali offriranno una carrellata di tutto ciò che serve per rendere perfetto il Grande Giorno del Sì. I futuri sposi possono anche prenotare il pranzo o la cena in cui viene proposto uno speciale menù di 4 portate per poter assaggiare e trovare spunto per il loro banchetto nuziale. Il menù, ideato dagli chef del Castello Bevilacqua, in collaborazione con le wedding planner, prevede: Antipasto Cruditè di carciofi con misticanza autunnale con olio di zucca e crudo di Montagnana Primo piatto Pasta casareccia con zucchine novelle, fiori di zucchina guanciale tostato e Caciocavallo del Salento Secondo piatto Petto d’anatra al pepe verde con giardinetto di cruditè e chips di patate Dessert Spumone agli agrumi con colatura di mirtilli Caffé Acqua gasata e naturale Vino in bottiglia Costo a persona euro 37,00 Compresi acqua e vino (su prenotazione) Il Relais Castello Bevilacqua è la vostra nuova destinazione nel cuore della storia. Regalatevi un soggiorno in una delle 7 splendide junior suite, e scoprite i nostri pacchetti Classic, Romance, Wellness e Gourmet. Il ristorante “All’Antica Ala” vi aspetta tutti i giorni dal lunedì sera alla domenica, per un viaggio nel gusto attraverso i sapori e le tipicità della tradizione locale, in un’ottica di valorizzazione dei prodotti del territorio. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0442 93655 - [email protected] - www.castellobevilacqua.com Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 10 periodico indipendente MAN RAY A VILLA MANIN La grande mostra dedicata a Man Ray (1890-1976) a cura di Guido Comis e Antonio Giusa e con la collaborazione della Fondazione Marconi, Milano, presenta al pubblico oltre 300 opere, fra fotografie, oggetti, dipinti, disegni e film sperimentali. Un itinerario affascinante per ripercorrere la vita e l’opera di uno degli artisti più significativi del Novecento, autore di vere e proprie icone del secolo scorso, come Le Violon d’Ingres, vera e propria icona di nudo femminile in posa scultorea a tre quarti con due arabeschi ad intaglio di violino sulla schiena e Cadeau, ferro da stiro la cui piastra percorsa da una fila di chiodi. La straordinaria inventiva di un artista, allo stesso tempo fotografo, pittore, ideatore di oggetti e autore di cortometraggi cinematografici, viene raccontata attraverso un ricco percorso espositivo che permette così di scoprire, oltre all’artista, anche Man Ray uomo e di seguirlo nella lunga e movimentata carriera fra Stati Uniti ed Europa, fra amori e amicizie. Per Man Ray non esiste infatti distinzione fra arte e vita, fra interesse estetico e sentimentale, fra desiderio e invenzione visiva. Pur mettendo in evidenza le diverse espressioni dello stile dell’artista, talvolta to alla definizione dell’estetica dadaista e surrealista, l’elaborazione di tecniche fotografiche come il rayograph e la solarizzazione, l’immagine della donna, le sperimentazioni cinematografiche e altri ancora. Gli amici artisti Già a partire dal periodo newyorchese, quando strinse amicizia con Marcel Duchamp, e a maggior ragione negli anni parigini, Man Ray frequentò molti fra i più importanti artisti del Novecento: oltre al citato Duchamp, Francis Picabia e Pablo Picasso, poi Henri Matisse, Giorgio De Chirico e Constantin Brancusi, solo per citare alcuni nomi. L’esposizione mette in evidenza il sodalizio sia umano che creativo con queste ed altre personalità grazie agli indimenticabili ritratti a ricordo di felici sodalizi, ma anche attraverso opere di Man Ray stesso o degli artisti citati che testimoniano le curiosità e gli ambiti di ricerca condivisi. La figura femminile Così come dalle amicizie con i colleghi artisti, la vita e l’opera di Man Ray furono segnate dall’incontro con donne affascinanti: la celebre Kiki de Montparnasse, immortalata da pittori famosi in tele di superba esecuzione; Lee Miller, Meret Oppenheim, Juliet Browner e molte altre che non furono solo modelle e, spesso, amanti, ma vere e proprie muse capaci di ispirare, attraverso il proprio corpo, alcune delle sue opere più celebri: dal Violon d’Ingres, che ha per protagonista Kiki, alla Erotique Voileé, serie fotografica nata dalla collaborazione con Meret Oppenheim, per giungere ai magnifici ritratti che Man Ray scattò alla moglie Juliet Browquasi disorientanti nel loro carattere enigma- ner nel corso degli anni. Oltre a un’ampia tico, l’antologica consente di cogliere gli ele- selezione di fotografie femminili, la mostra menti di continuità nell’opera di Man Ray, le presenta opere in cui il corpo femminile, curiosità e le ossessioni che la punteggiano. sinuoso ed avvolgente in un erotismo appena Le Tematiche suggerito si fonde con architetture, oggetti La mostra attraversa tutta la vita dell’ar- geometrici, forme inanimate. L’erotismo di tista: dagli anni d’esordio fra New York queste immagini lascia trapelare anche l’ine Ridgefield - New Jersey, sede di una teresse estetico-letterario che ispirò l’opera vivace colonia di artisti - alle prime opere del marchese De Sade, influenzando nettadadaiste; dall’arrivo a Parigi nel 1921, alla mente la fascia dell’ arte visiva surrealista. fuga dalla Francia occupata dopo un ven- Man Ray e il cinema tennio di attività intensissima; dagli anni di La creatività di Man Ray si espresse Hollywood, dove Man Ray si stabilisce al anche nei film sperimentali girati negli ritorno in America, agli ultimi due decenni anni Venti: Retour à la raison, Emak di vita trascorsi a Parigi. Non si tratta tut- Bakia, Les Mystères du Chateau du dé, tavia di un iter semplicemente cronologico, Etoile de mer, testimonianze di eccezioma di un percorso articolato in una succes- nale inventiva nell’uso della cinepresa e sione di approfondimenti che hanno per oggi unanimamente considerati fra i capotema la scoperta della vocazione all’arte, il lavori della cinematografia surrealista. rapporto con gli amici artisti e il contribu- A documentare questa manifestazione del talento visivo dell’artista, la specifica sezione curata da Carlo Montanaro. I film saranno inseriti nel percorso espositivo e saranno proiettati nell’ambito del ciclo di iniziative collaterali, ospitate sempre a Villa Manin. Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Skira con le immagini delle opere esposte, i contributi critici di Guido Comis, Antonio Giusa, Janus, Carlo Montanaro e con un ricordo dell’artista di Giorgio Marconi. Location Il maestoso complesso di Villa Manin, tra i monumenti artistici più significativi del Friuli Venezia Giulia e fra i simboli più conosciuti del turismo e della cultura regionale, sorge a Passariano, Codroipo, in provincia di Udine. Fatta edificare nel Seicento da Ludovico I Manin per celebrare la ricchezza e la potenza della sua casata, con il suo parco secolare di diciotto ettari, negli anni Villa Manin è stata testimone di importanti vicende storico-politiche del territorio: alla fine del XVIII secolo, all’epoca dell’ultimo doge di Venezia Ludovico Manin (1789-1798), divenne quartier generale delle truppe francesi capitanate da Napoleone Bonaparte mentre successivamente nelle sale della dimora dogale si svolsero importanti trattative che portarono al “Trattato di Campoformido” (17 ottobre 1797), con il quale venne sancita la fine della Repubblica di Venezia a favore dell’Impero Asburgico. Questo momento segnò l’inevitabile decadimento della dinastia dei Manin. Così, dopo la metà del Novecento, la Villa fu acquistata dall’Ente per le Ville venete ed in seguito, nel 1969 dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, attuale proprietario che attraverso l’Azienda speciale Villa Manin ne valorizza il patrimonio architettonico e ambientale, oltre a promuovere e gestirne le attività culturali. La Villa è inserita in un parco storico monumentale di diciotto ettari, luogo ameno e di interesse botanico. Oggi la Villa è sede di numerose rassegne musicali e cinematografiche e offre una programmazione continuativa di importanti mostre d’arte e di fotografia, visitabili all’interno di un contesto unico e affascinante. Caterina Berardi Passariano (UD), Villa Manin. Fino all’11 Gennaio 2015 Autoservizi - Pullman di Tavellin Angelo DITTA PREMIATA CON IL “CESARE D’ORO” GITE VIAGGI GRAN TURISMO AIR CONDITIONED COMFORT Legnago - Tel. e Fax 0442 20648 periodico indipendente Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 Corcos, I Sogni della Belle Epoque Dopo il successo della mostra dedicata a De Nittis, Fondazione Bano, in collaborazione con il Comune di Padova e la Regione Veneto, prosegue il suo progetto decennale sulla pittura dell’Ottocento italiano, con un’antologica di eccezionale caratura intesa ad approfondire l’universo creativo di Vittorio Corcos, uno dei protagonisti della cultura figurativa italiana fra Otto e Novecento . L’esposizione, curata da Ilaria Taddei, Fernando Mazzocca e Carlo Sisi, presenta oltre 100 dipinti che segnano il percorso artistico di ripercorrere la vicenda del pittore livornese (1859 – 1933), attraverso un considerevole nucleo di capolavori noti ed inediti, provenienti dai maggiori musei e dalle più importanti collezioni pubbliche e private. La fama di Corcos era peraltro già affermata nella prima metà del Novecento. Ugo Ojetti, nel 1933: “Chi non conosce la pittura di Vittorio Corcos? Attenta, levigata, meticolosa, ottimistica: donne e uomini come desiderano d’essere, non come sono”, e Cipriano Efisio Oppo, nel 1948, “Una pittura chiara, dolce, liscia, ben finita: la seta, seta, la paglia, paglia, il legno, legno, e le scarpine lucide di copale, lucide come le so fare soltanto io, diceva Corcos”. Il viaggio visivo inizia con Sogni, l’opera più celebre di Corcos, proveniente dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Si tratta del ritratto, davvero particolare per l’epoca, di una ragazza moderna, Elena Vecchi. Grazie alla forza del gesto e dello sguardo, come alla suggestiva ambientazione, è considerato l’icona figurativa più emblematica della cosiddetta Belle Époque di cui ben rappresenta l’atmosfera sospesa tra i sogni dorati e una sottile inquietudine. Esposto per la prima volta alla Festa dell’Arte e dei Fiori di Firenze 1896, il quadro aveva destato un “chiasso indiavolato” e provocato un acceso dibattito sul significato da attribuire a quell’intenso ritratto di giovane donna, ora definito “spiritualista” ora “realista”, ma infine universalmente ammirato per l’originalità della composizione e l’inquieto carattere della protagonista. Introduce il percorso l’unico Autoritratto realizzato nel 1913 per la serie dei ritratti di artisti della Galleria degli Uffizi di Firenze, a fianco del Ritratto della moglie dell’ artista, già al Museo Giovanni Fattori di Livorno. La prima sezione analizza i luoghi che hanno visto scorrere l’esistenza di Corcos, gli amici e le importanti personalità incontrate – dall’Imperatore Guglielmo II di Germania a Giosuè Carducci, Silvestro Lega e molti altri, ritratti in diverse opere. Di particolare rilievo, il ritratto dell’editore milanese Emilio Treves (1907) già Collezione Franco Maria Ricci, e quello del critico Yorick (1889), concesso per quest’antologica dal Museo Giovanni Fattori di Livorno. Un capitolo particolare apre a Parigi ( dove Corcos si fermò 1880 al 1886) e che lo vide uno dei maggiori interpreti della cosiddetta pittura della vita moderna, assieme a Boldini e De Nittis. Straordinarie alcune ‘parigine’, Ore tranquille (1885-1890 ca.) e Jeune femme se promenant au Bois de Boulogne, o come i ritratti en-plein air de La signora col cane e la Figlia di Jack La Bolina (1897). Le istitutrici ai Campi Elisi (1892), uno dei vertici dell’artista livornese, che raffigura una scena ambientata in una dorata giornata d’autunno in uno dei luoghi più affascinanti di Parigi, testimonia quanto Corcos abbia mantenuto costanti rapporti con la capitale francese, ma anche con l’Inghilterra, e come la sua pittura si evolva verso soluzioni sempre più raffinate in un continuo dialogo con la pittura europea. Una serie di dipinti, alcuni di grandi dimensione, confermano come, anche dopo il 1900, Corcos continui a elaborare la fortunata formula del ritratto mondano, qui rappresentato da autentici capolavori come Ritratto della Contessa Carolina Sommaruga Maraini del 1901, conservato alla Fondazione per l’Istituto Svizzero di Roma, o il Ritratto di Lina Cavalieri (1903), la ‘Venere in terra’, come la definì d’Annunzio. L’ultima sezione, La luce del mare, rivela come i suoi soggiorni a Castiglioncello, a partire dal 1910, sembrano riportarlo all’osservazione della realtà e alle gioie della pittura en plein air. Esemplari sono In Lettura sul mare (1910 ca.) o La Coccolì (1915), ritratto della nipotina sulla spiaggia. Sottolineato, all’interno del percorso espositivo, un confronto con artisti quali Giuseppe De Nittis, Léon Bonnat, Ettore Tito e altri, coi quali Corcos ha intrattenuto un rapporto di lavoro e di amicizia. Federica Tirapelle Padova. Palazzo Zabarella. Fino al 14 Dicembre 2014. 11 CINEMA SALUS Legnago INAUGURAZIONE DELLA SALA RINNOVATA CON NUOVO PROIETTORE DIGITALE: SABATO 27 SETTEMBRE col film WALKING ON SUNSHINE ...e a seguire risotto per tutti gli spettatori CINEMA SALUS INIZIO CINEFORUM SALUS CINEFORUM SALUS GIOVEDI' 2 – VENERDI' 3 OTTOBRE STAGIONE 2014/15 – ANNO 55° Stagione 2014 /2015PREVENDITE ~ anno 55° ~ primo ciclo Ottobre-Gennaio ABBONAMENTI: GIOVEDI & VENERDI 11/9-12/9 ~ 18/9–19/9 ~ 25/9–26/9 DALLE ORE 17 ALLE 19.30 - PRESSO ATRIO CINEMA SALUS CINEMA SALUS CINEFORUM SALUS 16-17 OTTOBRE 2-3 OTTOBRE 9-10 OTTOBRE Stagione 2014 /2015 ~THEanno ~ primo ciclo Ottobre-Gennaio GRAND55° BUDAPEST HOTEL QUEL CHE SAPEVA MAISIE LA SEDIA DELLA FELICITA' di Carlo Mazzacurati 23-24 OTTOBRE 2-3 OTTOBRE ALLACCIATE LE CINTURE LA SEDIA DELLA FELICITA' di Wes Anderson di Scott McGehee, David Siegel 30-31 OTTOBRE 9-10 OTTOBRE 6-7 NOVEMBRE 16-17 OTTOBRE JERSEY BOYS HOTEL QUEL CHE THE GRAND BUDAPEST LE WEEK-END SAPEVA MAISIE Ferzan Ozpetek didiCarlo Mazzacurati di Clint Eastwood Wes Anderson Roger Michell di ScottdiMcGehee, David Siegel 13-14 23-24NOVEMBRE OTTOBRE LOCKE ALLACCIATE LE CINTURE 20-21 30-31NOVEMBRE OTTOBRE LUNCHBOX JERSEY BOYS 6-7 NOVEMBRE 27-28 NOVEMBRE LE WEEK-END FRANCES HA Ritesh Batra didiClint Eastwood Roger Michell didiNoah Baumbach diFerzan StevenOzpetek Knight di Date successive: 4-5/12 ~ 11-12/12 ~ 18-19/12 ~ 22-23/12 (LUNEDI-MARTEDI) ~8-9/01 ~ 15-16/01 ~22-23/01 PROIEZIONI: GIOVEDI' ore 21.00 / VENERDI' ore 15.30 e 21.00 ABBONAMENTI / tessera 1° ciclo (16 film): 38 € ~ tessera 1°+2° ciclo (32 film): 65 € biglietto di ingresso: 5.50 € 13-14 NOVEMBRE LOCKE di Steven Knight 20-21 NOVEMBRE LUNCHBOX 27-28 NOVEMBRE FRANCES HA di Ritesh Batra di Noah Baumbach Date successive: 4-5/12 ~ 11-12/12 ~ 18-19/12 ~ 22-23/12 (LUNEDI-MARTEDI) ~8-9/01 ~ 15-16/01 ~22-23/01 PROIEZIONI: GIOVEDI' ore 21.00 / VENERDI' ore 15.30 e 21.00 ABBONAMENTI / tessera 1° ciclo (16 film): 38 € ~ tessera 1°+2° ciclo (32 film): 65 € biglietto di ingresso: 5.50 € Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 12 periodico indipendente Venezia 71: Vincitori e Vinti Vince la Svezia ma l’Italia conquista le due Coppe Volpi. Amarezza per Martone e Munzi. “Vincitori e vinti” è il titolo di un film famoso del 1961 a firma di Stanley Kramer sul terzo processo di Norimberga. Un film giudiziario con una sentenza. Infatti quasi ad ogni Festival ci sono Vincitori e vinti, come è successo quest’anno a Venezia, edizione 71, appena conclusa. Vincitori. Il Leone d’oro è stato assegnato alla Svezia con un film filosofico, come annuncia già il titolo, che tradotto in italiano fa “Siede su un ramo a riflettere sull’esistenza” di Roy Andersson. E’ una specie di noir, molto surreale e grottesco, ed era già in odore di premi quando lo avevano selezionato. Leone d’argento al maestro Andrej Konchalovskij come miglior regista. Il suo film, sempre tradotto, “Le notti bianche del postino” è molto emozionante. E’ stato girato nel nord della Russia. Sempre a Venezia Konchalovskij vinse un premio per il suo primo cortometraggio “Il ragazzo e la colomba”. Gran Premio della giuria a Joshua Oppenheimer per “The Look of Silence”, sul genocidio in Indonesia. In regola con le previsioni già annunciate prima che il Festival cominciasse. Vincitore anche del Premio Fipresci. Il miglior Film Opera Prima De Lautentiis di 100 mila dollari e miglior film di Orizzonti è “Court” dell’indiano Thamane, uno squarcio sul mondo giudiziario indiano dove ogni volto ha una storia. Infine ma non ultima l’Italia che conquista due premi con il film di Saverio Costanzo “Hungry Hearts”, due coppe Volpi per Alba Rohrwacher e Adam Driver. Le due Coppe sono importanti perché permettono all’Italia di continuare a credere che il cinema italiano può farcela: l’anno scorso al “Sacro Gra” di Rosi, quest’anno l’Oscar a Sorrentino, dopo il Gran Premio di Cannes ad Alice Rohrwacher, adesso le Volpi. Sono registi e interpreti che ritrovano una nuova energia. Non ce l’aspettavamo certo da un personaggio difficile come quello interpretato da Alba, ma ci vuole tenacia e coraggio. Ottiene un riconoscimento anche un altro italiano, Franco Maresco con “Belluscone”. Vinti. Amarezza per i film italiani esclusi come “Il giovane favoloso” di Martone con uno straordinario Elio Germano e “Anime Nere” di Munzi, applauditissimi da tutta la critica. Ma dispiace anche per “Le dernier coup de marteau” che peraltro ha fatto vincere a Romain Paul, 15 anni, un premio per la miglior giovane speranza. Roberto Tirapelle FONDAZIONE DOMUS PER L’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA E VERONAFIERE: PROTOCOLLO D’INTESA PER LA CREAZIONE DEL FONDO ACQUISIZIONI PER ART VERONA|ART PROJECT FAIR La decima edizione di ArtVerona|ArtProject Fair, la fiera d’arte moderna e contemporanea entrata a fare parte nel 2014 del portafoglio di Veronafiere, si arricchisce quest’anno di un nuovo strumento di promozione e valorizzazione dell’arte. È stato infatti sottoscritto un protocollo di intesa, tra Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea e Veronafiere per la nascita di un Fondo Acquisizioni del valore di 100.000 euro, che prevede l’acquisto da parte di Fondazione Domus di opere di artisti presenti alla manifestazione, con un’attenzione particolare all’arte emergente, che non tralascerà peraltro anche gli artisti più affermati. Le opere presenti ad ArtVerona saranno valutate nei giorni di manifestazione - che si terrà dal 9 al 13 ottobre 2014 nei padiglioni della Fiera - da una Commissione Selezionatrice composta dal prof. Luca Massimo Barbero, Direttore Artistico di Fondazione Domus; dal prof. Mario Gandolfi, Consigliere di Fondazione Domus e dal dott. Guidalberto di Canossa, Vice Presidente di Veronafiere. Al riguardo, il Vice Presidente di Fondazione Domus, avv. Fausto Sinagra, ha sottolineato come “l’iniziativa sia volta da un lato a rendere sempre più interessante la manifestazione ArtVerona, dall’altro a dare un incoraggiamento a giovani e promettenti artisti, oltre ad avere una concreta ricaduta positiva sulla città, andando ad arricchire con nuove opere le Collezioni delle istituzioni cittadine”. Da parte sua, il dott. Ettore Riello, Presidente di VeronaFiere, ha dichiarato con soddisfazione che “si tratta di un risultato importante, frutto del consolidamento istituzionale di ArtVerona, che in tal modo si allinea alle manifestazioni competitor con un posizionamento ancora più forte, diventando reale e concreto volano per la promozione e valorizzazione di artisti e gallerie partecipanti alla fiera. Un indirizzo che si stava perseguendo già da alcuni anni attraverso format innovativi quali Raw Zone, Collectors for Celeste e Level 0, e che vede nella costituzione del Fondo Acquisizioni un chiaro segnale di crescita ed evoluzione della manifestazione”. A cura dell’ufficio Stampa Veronafiere PHIL HOGAN NUOVO COMMISSARIO UE ALL’AGRICOLTURA RIELLO E MANTOVANI: LO ASPETTIAMO A VERONAFIERE; BUON LAVORO «Vogliamo esprimere le più vive felicitazioni al neo commissario dell’Agricoltura dell’Unione europea, Phil Hogan, per l’incarico affidatogli e desideriamo fin da ora invitarlo a partecipare alla prossima edizione di Fieragricola 2016, rassegna dell’agricoltura nata nel 1898, a Vinitaly e Fieracavalli nel 2015. Sono tre manifestazioni internazionali di alto livello nel settore agricolo e agroalimentare. Il prossimo anno saremo impegnati anche nell’organizzazione del Padiglione dell’esperienza vitivinicola italiana “VINO a Taste of Italy” nell’ambito del Padiglione Italia all’Expo 2015: un’avventura impegnativa e molto stimolante, che ci vede lavorare insieme al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali», sottolinea il presidente di Veronafiere, Ettore Riello, in occasione della nomina di Phil Hogan a commissario europeo all’Agricoltura. Il direttore generale, Giovanni Mantovani, nel ringraziare il Commissario uscente Ciolos per «l’attenzione riservata negli anni del suo mandata culminata nella visita a Vinitaly nel 2012», espri- me «migliori auguri di buon lavoro al neo commissario Hogan che sarà chiamato a risolvere alcune questioni impellenti, dalla crisi occupazionale, alla difesa delle produzioni Dop e Igp fuori dai mercati comunitari, alla questione legata all’embargo russo. Senza dimenticare l’applicazione della nuova Politica agricola comune, che traghetterà il settore fino al 2020 e che sarà chiamata a una verifica già nel 2017-2018, e il Ttip, il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti». A cura dell’ufficio Stampa Veronafiere periodico indipendente Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 13 Pfass: Acque Veronesi incontra le amministrazioni e le Ulss interessate. Confermata la disponibilità ad effettuare le verifiche presso il proprio laboratorio a costi contenuti Concordate le linee guida. Sarà compito dei comuni coordinare le attività Si è svolto ieri mattina, nella sede di Legnago di Acque Veronesi, l’incontro tra la società consortile e i rappresentanti di alcune amministrazioni della pianura. Erano presenti anche i referenti delle Ulss 20 e 21. La riunione ha avuto come oggetto la definizione delle linee guida in merito alla questione pfass e ai “Primi indirizzi operativi per l’utilizzo dei pozzi privati ai Comuni delle Province interessate dalla presenza di sostanze perfluoroalchiliche nelle acque destinate al consumo umano.” Acque Veronesi ha confermato che le analisi relative all’eventuale presenza di elementi inquinanti potranno essere svolte anche nel proprio laboratorio e che il costo sarà calmierato ad 80 euro + iva per ogni campione analizzato, con oneri a carico del titolare. Le modalità ed i termini di pagamento per i cittadini saranno indicati nella fattura emessa a seguito dell’attività svolta. L’azienda fornirà inoltre gratuitamente ai Comuni, su richiesta, il materiale necessario per il prelievo di campioni, offrendo così un servizio che non rientra tra i suoi compiti istituzionali. I cittadini interessati a tali attività dovranno rivolgersi alle amministrazioni competenti, che avranno il compito di coordinare tutte le attività di prelievo dei campioni e concordare con il laboratorio analisi le regole di consegna degli stessi. La recente Deliberazione della Giunta Regionale n. 618 del 29 aprile 2014, disciplina infatti alcune attività essenziali per la tutela sanitaria della popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche nelle acque sotterranee. Queste azioni prevedono la ricognizione dei pozzi privati presenti nell’am- bito territoriale di riferimento, tenendo conto delle mappature della distribuzione dell’inquinamento messe a punto dall’Arpav; l’individuazione dell’utilizzo di quelli ad impiego potabile e l’indicazione, in presenza di concentrazioni elevate, di allacciarsi alla rete acquedottistica dove possibile o, all’utilizzo di sistemi di abbattimento, dove non è possibile l’allacciamento. Sempre in base a quanto previsto dalla delibera, il titolare del pozzo privato è tenuto ad effettuare e produrre le analisi delle acque prelevate (indipendentemente dagli altri adempimenti necessari, comunque previsti da norme statali e regionali). L’azienda ha ricordato ai presenti che tali procedure si riferiscono esclusivamente alla questione Pfass, dato che per legge non è abilitata a emettere giudizi di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano, giudizio che è di esclusiva competenza delle Aziende ULSS, ai sensi dell’art. 6 comma 5-bis del D.Lgs 31/01 e dell’art. 4 del dgrv n. 015/2009 allegato A. «L’incontro rientra in una serie di appuntamenti che Acque Veronesi sta portando avanti in coordinamento con le aziende sanitarie e i comuni interessati dal problema – ha commentato il presidente Massimo Mariotti – Diverse amministrazioni della provincia scaligera e alcune del vicentino e del padovano (circa una decina, compresa la città di Vicenza) hanno già iniziato ad inviare i campioni per le analisi al nostro laboratorio che, è bene ricordarlo, è l’unico in Veneto e tra i pochi in Italia ad essere accreditato per la ricerca delle sostanze perfluorurate». A cura dell’ufficio Stampa di Acque Veronesi GIOVANNI MANTOVANI NOMINATO PRIMO VICEPRESIDENTE DELL’EUROPEAN CHAPTER DI UFI Il direttore generale di Veronafiere è stato nominato ai vertici di UFI-the Global Association of the Exhibition Industry, l’associazione mondiale delle Fiere che riunisce 630 membri da 83 paesi. Si occuperà di coordinare e gestire le attività degli associati UFI europei sia in termini di sviluppo strategico che di nuove iniziative e ricerche. Un altro prestigioso riconoscimento per l’attività nazionale e internazionale di Veronafiere. Il direttore generale Giovanni Mantovani è stato eletto , per il triennio 20142017, Primo Vicepresidente del Chapter Europeo di UFI – the Global Association of the Exhibition Industry. Mantovani sovraintenderà, insieme al Chairman Gerald Bose, CEO di Koelnmesse, le attività dei 314 associati UFI europei sia in termini di sviluppo strategico che di nuove iniziative e ricerche. La nomina è stata ufficializzata nel corso del Seminario annuale Europeo UFI, tenutosi a San Pietroburgo. Il mandato triennale di Mantovani avrà inizio a fine ottobre, dopo l’Assemblea Generale UFI prevista nel corso del Congresso di Bogotá (29 ottobre-1 novembre 2014). UFI-the Global Association of the Exhibi- tion Industry è l’associazione che raggruppa i principali organizzatori ed enti fieristici e le associazioni nazionali ed internazionali del settore. Ad oggi UFI conta 630 membri provenienti da 83 paesi che rappresentano 4.500 manifestazioni, 150 milioni di visitatori, 700.000 espositori e 40 milioni di superfice netta espositiva. «Ringrazio tutti i soci della fiducia accordatami che rappresenta per me motivo di orgoglio anche perché espressione dell’apprezzamento per il lavoro svolto sia a Veronafiere, come direttore generale, sia nell’ambito dell’intero comparto a livello internazionale. Questo nuovo incarico rappresenta per me una grande responsabilità nonché un ulteriore stimolo a potenziare sempre di più l’impegno per la valorizzazione del sistema fieristico mondiale. Insieme ai colleghi, lavoreremo per sostenere gli associati nello sviluppo di una sempre maggiore collaborazione tra gli enti di tutto il mondo con l’obiettivo di favorire lo scambio di idee e la condivisione di strategie per un sempre più concreto ed armonico sostegno alle imprese ” - afferma Giovanni Mantovani. UFI, fondata nel 1925, è oggi l’associazione mondiale che raggruppa i principali organizzatori fieristici, centri espositivi e congressuali, associazioni di settore e partner industriali. Tutti i membri UFI - 630 da 83 Paesi a rappresentare 4.500 manifestazioni, 150 milioni di visitatori, 700.000 espositori e 40 milioni di superfice netta espositiva - sono riconosciuti a livello internazionale per il loro alto standard qualitativo. L’associazione è divisa in Chapter continentali. Quello europeo si riferisce alla grande Europa, non solo agli Stati UE: ha 314 membri che rappresentano il 49% degli associati. UFI rappresenta un’opportunità di dialogo e confronto tra i professionisti del settore fieristico internazionale e svolge un ruolo importante nella promozione delle manifestazioni come strumento di marketing molto efficace. Con sede a Parigi e uffici regionali a Hong Kong e in Kuwait, la missione di UFI è rappresentare e servire il settore fieristico internazionale. UFI nasce infatti con l’obiettivo di far conoscere le potenzialità del sistema fieristico come motore trainante dell’economia europea e mondiale, di promuovere il valore unico delle fiere ed educare i professionisti del settore fieristico. A cura dell’ufficio Stampa Veronafiere Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 14 periodico indipendente Da oggi in Crediveneto trovi i nuovi CrediConto pensati per te … uno per ogni tua diversa esigenza… Crediconto imprese Crediconto giovani Crediconto pensione Crediconto mio Crediconto light Crediconto relax Crediconto completo Crediconto soci relax Crediconto Anch’io CrediConto Giovani Crediconto giovani Anch’io CrediConto Anch’io Giovani CrediConto Giovani Crediconto pensione Anch’io CrediConto Giovani Anch’io CrediConto Giovani E se apri uno di questi conti entro il 30 Settembre 2014, il canone mensile è GRATIS PER SEMPRE! Vieni a trovarci in una delle nostre Filiali e con il tuo CrediConto potrai scoprire tanti prodotti e servizi a condizioni agevolate. Ti aspettiamo! Filiale di Montagnana Filiale di Megliadino S. Fidenzio Filiale di Albaredo Filiale di Nogara Filiale di Bevilacqua Filiale di Padova Filiale di Bonavicina Filiale di Porto Mantovano Filiale di Bovolone Filiale di Pressana Filiale di Casale di Scodosia Filiale di Roveredo di Guà Filiale di Cerea Filiale di San Bonifacio Filiale di Cologna Veneta Filiale di S. Giovanni Lupatoto Filiale di Colognola ai Colli Filiale di S. Pietro di Legnago Filiale di Isola della Scala Filiale di S. Stefano di Zimella Filiale di Legnago Filiale di Terrazzo Filiale di Lonigo Filiale di Urbana Filiale di Mantova Filiale di Verona Filiale di Minerbe Filiale di Villafranca Filiale di Merlara Filiale di Villafontana Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali e per quanto non espressamente indicato è necessario fare riferimento ai fogli informativi che sono disponibili in tutte le Filiali e sul sito www.crediveneto.coop. 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Se questo quadro è incoraggiante preoccupa sul fronte interno la riduzione degli acquisti che interessa in particolare i prodotti orticoli di pregio. Dal 2008 ad oggi sono spariti 48 chili di frutta e verdura dal carrello delle famiglie – spiega Coldiretti Veneto - Ad aggravare la situazione già critica anche i flussi di importazione che vedono la Spagna immettere nella nostra regione tonnellate di pesche ed altri Paesi che con triangolazioni apparentemente impossibili riescono a far arrivare dall’Olanda migliaia di quintali di pere. Il consumatore, oltre tutto, ignora che nella Penisola Iberica è autorizzato un principio attivo per la conservazione della frutta che il Ministero della Salute italiana ha assolutamente vietato. La domanda interna è comunque fondamentale per il comparto che, purtroppo, deve fare i conti con una prolungata contrazione della spesa che anche nel 2014 manifesta riduzioni notevoli. Nelle tabelle, presentate oggi dai dirigenti di Coldiretti Veneto si analizzano alcuni prodotti ortofrutticoli, i principali, ovvero quelli che più stanno soffrendo, o che nel prossimo futuro potrebbero avere ripercussioni a causa del blocco in Russia e della recessione a tavola. «L’embargo russo – dice Claudio Valente, presidente di Coldiretti Verona – ha peggiorato una crisi, quella dell’ortofrutta, già grave. Oltre alle perdite economiche per il mancato export, a preoccupare è l’effetto domino. Infatti la situazione dell’Italia è comune anche ad altri paesi che, a seguito dell’embargo riverseranno le loro produzioni all’interno della Comunità europea. La Polonia, ad esempio, esporta notevoli quantità di mele verso la Russia ora questi quintali di frutta saranno immessi nel mercato europeo, con effetti ingovernabili anche sui prezzi». «All’ortofrutta veronese – continua Valente - il blocco russo provocherà un danno dell’ordine dei 20 milioni. Se si considera l’indotto la cifra triplica. Pensiamo alle produzioni di mele Granny Smith che sono molto apprezzate nel mercato russo e che trovano il loro habitat ideale nel veronese. Per questo motivo, parecchi produttori veronesi avevano fatto importanti investimenti e aperto canali diretti di commercio ora si ritrovano con una sovrapproduzione difficile da smerciare». I dati rilevano flussi verso la Russia nel comparto ortofrutticolo significativi ma non decisivi – commenta Coldiretti - Tuttavia, è importante rilevare che la chiusura di alcuni sbocchi commerciali determina, in una situazione di eccesso di offerta per molti prodotti in una situazione di crisi dei consumi risvolti negativi che non sono facili da stimare. Lo studio evidenzia che per il Veneto il primo partner commerciale nell’ortofrutta è la Germania che, con ogni probabilità, non solo si approvvigiona in Italia per il mercato interno, ma anche per poi commercializzare le produzioni ortofrutticole verso l’est dell’Europa fino alla Russia. I segnali che sono stati registrati in primis per le pesche e nettarine e che, purtroppo, stanno incominciando a pervenire anche per le pomacee (mele e pere), non sono positivi. Esistono timori quindi anche per le quotazioni del kiwi e del radicchio, anche se in questa fase è temerario giungere a conclusioni. Per sovvertire questo trend negativo nel settore dell’ortofrutta, non basta il ritiro dell’embargo da parte della Russia, né possono rappresentare una soluzione le misure di compensazione ai produttori che non immettono in commercio i prodotti recentemente varate dall’Unione europea. Solo una decisa ripresa dei consumi domestici può consentire il recupero del prezzo per gli agricoltori che, praticamente, subiscono la gran parte degli effetti della domanda al ribasso con quotazioni che, come nel caso delle pesche, sono addirittura al di sotto dei costi di produzione. Coldiretti ha dunque lanciato un cronoprogramma sotto lo slogan “MEGLIO ITALIANO, SCELGO VENETO” al fine di stringere un patto, che è già alleanza con i consumatori, assieme alla Regione, ai rappresentanti del Governo, ai mercati ortofrutticoli e alla Grande Distribuzione Organizzata. Nei prossimi giorni le delegazioni provinciali incontreranno i Prefetti e gli assessorati regionali competenti oltre che la Presidenza del Consiglio Veneto per definire una politica d’interventi necessari a sostenere la fiducia delle famiglie verso la tipicità nostrana che vede frutta e verdura al top della qualità e della sicurezza alimentare come tutto il patrimonio agroalimentare regionale. A cura di Ufficio Stampa Coldiretti Verona iacere di servirvi Tutti i martedì e giovedì GIRO PIZZA Pizza a fantasia del pizzaiolo a VOLONTà 1 birra alla spina media o 1 bibita in lattina e caffé e 10,00 Ristorante - Pizzeria Per tutti gli amanti della carne alla brace DAL 20 SETTEMBRE Tutti i venerdì GIRO CARNE TORNA con buffet di verdure, 1/2 vino, acqua e caffé Per prenotazioni telefonare ai numeri 0442 601299 o 392 9402052 e 20,00 IL SABATO MUSICALE Via Rovigo, 50 - Vigo di Legnago - www.zonaroristorante.it Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 16 periodico indipendente LA NUOVA FRONTIERA DEL RISPARMIO - 3A PARTE IL PASSION INVESTMENT L’oro è sempre stato un elemento fondamentale nel funzionamento dei sistemi economici di tutto il mondo ed è lo strumento che ha permesso di superare il sistema di scambio delle merci basato sul baratto consentendo la nascita dell’attività mercantile così come la conosciamo oggi. Anche ai giorni nostri la creazione di nuovi sistemi valutari è stata supportata e resa possibile dalle garanzie collaterali fornite dai depositi in oro. L’evoluzione del prezzo dell’oro dipende da diversi fattori ma in generale si può affermare che rappresenta un barometro dello stato di salute del sistema economico internazionale e della fiducia che i privati e gli investitori istituzionali ripongono sulle sue prospettive; più aumenta la sensazione di incertezza, presunta o reale, anche nei rapporti fra i singoli Stati sovrani, maggiore è la probabilità che le quotazioni dell’oro subiscano delle impennate, come è capitato negli ultimi 10 anni, soprattutto dopo la crisi del 2008, nei confronti delle più importanti monete, con rivalutazioni comprese fra il 150 ed il 300%. A ben vedere la vera forza dell’oro, così come di pochi altri beni, è che da oltre 2000 anni è universalmente riconosciuto e accettato come mezzo di regolamento delle transazioni, che sfugge ai problemi di svalutazione monetaria, di iperinflazione, di congiunture economiche problematiche, di disordini sociali, di guerre. Oggi la gran parte dei patrimoni personali, frutto di un’attività di risparmio durata anni o decenni, è di fatto allocata e rappresentata da strumenti cartacei, da scritture contabili custodite in qualche file dei computer, spesso è il corrispettivo di debiti contratti da enti pubblici o privati che forniscono garanzie in molti casi del tutto teoriche. La molla che spinge gli investitori più avveduti a diversificare in termini “fisici” la propria ricchezza prende spunto da queste considerazioni e dal fatto che quasi tutte le Banche Centrali detengono forti riserve in oro: la storia insegna che la moneta di carta in certe condizioni può essere modificata o addirittura soppressa, il prezioso metallo giallo tramanda il suo valore nel tempo e nel lungo termine lo accresce. La prima considerazione da fare è proprio questa: l’orizzonte temporale dell’investimento in oro fisico, che non può essere differente dal medio - lungo periodo. Nel recente passato si sono verificate situazioni che hanno consentito una rapida rivalutazione anche nell’arco di pochi mesi, ma per l’appunto si tratta di eventi eccezionali, che sicuramente non costituiscono la regola. Relativamente alle possibili scelte di investimento, il risparmiatore ha a disposizione una vastissima gamma di opportunità, che spazia dai lingotti di piccole o piccolissime dimensioni (dai 2 ai 10 grammi), per arrivare a quelli da 100, 250, 500 grammi ed oltre. Il tutto garantito da sigilli anticontraffazione con certificazione delle principali fonderie europee. Recentemente è stato reso operativo un Piano di Accumulo in oro fisico, che prevede acquisti periodici di una sorta di Unità base di metallo, con l’obiettivo di ricevere al completamento del Piano un certo numero di lingotti ovvero, in caso di interruzione dei versamenti, la facoltà di recesso anticipato con la conversione in lingotti e con la consegna dei medesimi del controvalore pagato fino a quel momento. A cura di [email protected] Una grande azienda italiana, una grande produzione di oli vegetali ITALIA ITALIA ROMANIA MAROCCO w w w. to p a g r i . i t 14_191_Pag_BassoAdige_21x14,6.indd 1 13/02/14 09.31 periodico indipendente Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 IN CORSA CON L’AVIS, GRAND PRIX DI PATTINAGGIO A MENA’ DI CASTAGNARO Il 21 settembre 2014 presso l’anello stradale lungo 330 metri dell’impianto sportivo in viale Europa a Menà di Castagnaro, si terrà il trofeo “in corsa con l’AVIS”, una manifestazione nazionale che rientra nel circuito Grand prix giovani di pattinaggio corsa. All’appuntamento saranno presenti ben 300 atleti suddivisi in categorie dagli 8 ai 30 anni a rappresentare 30 società del Veneto e anche di regioni limitrofe con la presenza pure di dirigenti FIHP. Ci sarà un momento anche per i cuccioli o primi passi per valorizzare gli agonisti di domani. L’organizzazione è curata dalla società “La Vangadina Menà” e dalla Federazione italiana hochey pattinaggio (FIHP) in collaborazione con il Comune di Castagnaro. L’orario della manifestazione è stato spostato alle ore 13,30 per sfruttare il più possibile la luce considerando che recentemente, ignoti hanno rubato tutti i cavi elettrici sotterranei contenenti rame, indispensabili per l’illuminazione della pista. La spesa per il ripristino è notevole ed è stata quantificata pari al valore di un anno intero di illuminazione stradale della rete elettrica pubblica dell’intero comune di Castagnaro compresa la frazione Menà. Tuttavia, per garantire il corretto svolgimento della manifestazione, si è provveduto a ripristinare almeno l’impianto dei bagni e la postazione dei giudici che dovranno supervisionare l’intera manifestazione. Francesco Occhi Visita del Legnago agli sponsor EsseGroup e Punto Blu Visita prima dell’inizio del campionato dei dirigenti biancazzurri Mario Preto direttore generale, Alberto Frattini responsabile marketing, Marco Marostica dirigente accompagnatore, dell’ allenatore Leonardo Rossi, del capitano Nicola Valente e del vice Federico Tobanelli, alla ditta Esse Group Autoricambi Bosch che sponsorizza le partite casalinghe del Legnago e al Punto Blub dei fratelli Gianni e Luciano Mella parteners pubblicitari che hanno offerto le nuove divise. Il direttore generale Mario Preto ha ringraziato i titolari della ditta Esse Group e i fratelli Mella,titolari del Punto Blub, eccellenti interpreti del commercio. A.N. Nelle foto Navarro alcuni momenti delle visite agli sponsor 17 DAL 1 SETTEMBRE è sparita LA RICETTA ROSSA FARMACEUTICA “Dal 1 settembre i cittadini che richiederanno una prescrizione farmaceutica al proprio medico di medicina generale riceveranno un promemoria stampato su carta bianca con il quale potranno recarsi in farmacia e ritirare il farmaco prescritto.” annuncia Massimo Piccoli, Direttore Generale dell’Azienda Ulss 21 “Scompare dunque la ricetta rossa farmaceutica che, grazie al percorso di dematerializzazione delle prescrizioni realizzato in seno al progetto Fascicolo Sanitario Elettronico regionale, non ha più ragione di esistere”. Si completa in questo modo la seconda fase del processo di dematerializzazione della produzione ed erogazione delle ricette reso possibile grazie ad un collegamento telematico tra medici, Azienda ULSS 21, farmacie, Regione Veneto e Ministero dell’Economia. Un sistema che, in linea con le norme regionali e nazionali in materia, offre un’occasione per migliorare il servizio direttamente al cittadino. Attualmente sul totale dei medici di medicina generale (n. 103) e pediatri di libera scelta (n.20) dell’Azienda Ulss 21 la quasi totalità risulta collegato in rete ed inviante la ricetta dematerializzata. “La novità – precisa Massimo Piccoli - non implica cambiamenti particolari per il cittadino che, al posto della ricetta rossa farmaceutica, riceve un promemoria bianco contenente tre codici: il numero di ricetta elettronica, il codice fiscale dell’assistito e il codice di controllo del Ministero dell’Economia. Con questo può recarsi alla farmacia preferita e ricevere il farmaco prescritto dal proprio medico. Non avendo valore legale come in precedenza la ricetta rossa, il promemoria serve esclusivamente come fonte di riferimento. I cittadini – conclude il Direttore Generale - saranno informati attraverso una campagna di comunicazione dal titolo “Cambia il colore, aumenta il valore” che prevede la distribuzione di materiali negli ambulatori dei medici nelle strutture sanitarie del territorio”. La dematerializzazione sarà successivamente estesa alle prescrizioni specialistiche erogate dai medici dell’Azienda ULSS 21. Il processo di digitalizzazione sarà chiuso completamente dal 2015 quando la ricetta rossa scomparirà e al cittadino basterà recarsi in farmacia con la propria tessera sanitaria per ricevere il farmaco prescritto. Tutto questo garantisce maggiore sicurezza, tempi più rapidi nell’erogazione dei servizi e contenimento della spesa sanitaria. L’Azienda ULSS 21 sta attuando la dematerializzazione della ricetta come primo importante esito del progetto Fascicolo Sanitario Elettronico regionale (FSEr), iniziativa della Regione coordinata per l’appunto da Arsenàl. IT. Il FSEr, attraverso una complessiva riorganizzazione dei sistemi informativi sanitari di ogni azienda, rivoluzionerà i servizi di cura, garantendo a tutti i cittadini un’assistenza sociosanitaria più efficiente, efficace e sostenibile. Massimo Piccoli Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 18 IRIDE, AURORA E VITTORIA Eccoci giunti alla settantesima puntata della rubrica di AstroMitologia del Basso Adige. Oggi cominceremo a descrivere le divinità minori dell’antica Roma soffermandoci su quelle femminili come Iride, Aurora e Vittoria. Iride, che nella mitologia greca corrisponde ad Iris, è la dea dell’arcobaleno e messaggera degli dei. È figlia della divinità marina primordiale Taumante e della ninfa oceanina Elettra e sorella delle tre Arpie, ciascuna delle quali rappresentava un diverso aspetto della tempesta: Aello (il turbinio), Ocipete (la velocità) e Celeno (l’oscurità). È vestita di gocce di rugiada e a differenza di Mercurio, che portava messaggi propizi da parte degli dèi, il compito della dea Iride era quello di annunziare agli uomini messaggi funesti. Iride svolge il suo compito di messaggera grazie alle sue grandi ali d’oro con cui corre veloce nel cielo. Aurora, che nella mitologia greca corrisponde a Eos, è la dea dell’aurora. È figlia del titano Iperione (titano della vigilanza e dell’osservanza) e della titanide Teia e sorella di Elio (il Sole) e di Selene (la Luna). È moglie del titano Astreo, col quale ha generato i venti del nord (Borea), dell’est (Euro), dell’ovest (Zefiro) e del sud (Noto). La dea Aurora si rinnova ogni mattina all’alba e viaggia attraverso il cielo annunciando l’arrivo della mattina. Tra gli amanti di Aurora si può nominare Giove, da cui ebbe Ersa (la dea della rugiada), e il dio della guerra Marte. Marte però era anche l’amante della dea della bellezza Venere che sdegnata punì la dea rivale, condannandola ad innamorarsi solo dei mortali. Così Aurora, durante una passeggiata presso la città di Troia, si innamorò di Titone, un bellissimo ragazzo figlio del re di Troia. Un giorno la dea lo rapì e chiese a Giove di concedere al suo innamorato l’immortalità, dimenticando però di richiedere anche l’eterna giovinezza. Così con il passare del tempo Aurora vedeva Titone diventare sempre più vecchio e privo di forze. Alla fine la dea dell’aurora chiese ed ottenne che fosse mutato in cicala. Dalla loro unione nacquero due figli, Emazione e Memnone, quest’ultimo ucciso da Achille durante l’assedio di Troia. Vittoria, che nella mitologia greca corrisponde a Nike, è la personificazione della vittoria in battaglia. Viene raffigurata come una giovane donna con le ali; proprio per questo viene a volte chiamata con gli appellativi di Vittoria Alata e di Dea Alata della Vittoria. A Roma aveva un suo tempio sul colle Palatino. Vittoria (nell’immagine a fianco con in mano l’alloro) è figlia del titano Pallante e della ninfa periodico indipendente Stige (che presiedeva il fiume infernale Stige) e sorella di Cratos (personificazione del potere), Bia (personificazione della violenza) e Zelos (personificazione dell’ardore). Secondo la mitologia la ninfa Stige, durante la guerra contro i Titani, portò i suoi quattro figli da Giove mentre stava riunendo alleati per la battaglia. Giove quindi nominò Vittoria condottiera del suo carro divino, ruolo in cui viene spesso ritratta nelle raffigurazioni classiche e nominò tutti e quattro le personificazioni sentinelle del suo trono. Vittoria era rappresentata sul palmo della mano della dea dell’intelligenza e della guerra ordinata Atena/Minerva nel Partenone di Atene e ad Olimpia nella mano di Giove. Tra le sue sculture più famose non possiamo non ricordare la famosa Nike di Samotracia custodita al Louvre di Parigi. Vittoria è strettamente legata alla dea Atena, infatti le due fanno spesso coppia, coppia che è spesso raffigurata sulle antiche monete greche. La loro affinità ha portato al formarsi della figura divina di Atena Nike a cui era dedicato un tempio sull’Acropoli di Atene, costruito intorno al 425 a.C. Nel mondo contemporaneo la figura di Vittoria è apparsa in varie occasioni, come sulla prima Coppa del Mondo di calcio della FIFA, conosciuta anche come Coppa Jules Rime, e nei giochi olimpici come simbolo di vittoria per gli atleti. Nel prossimo numero della rubrica continueremo a parlare delle divinità minori dell’antichità greco-romana. Arrivederci al prossimo mitologico numero!! Gianluigi Viviani Castello Bevilacqua Academy Matrimonio civile al Castello Bevilacqua: ora si può!!! La fredda e sterile sala comunale dove fino a qualche tempo fa si era costretti ad andare per convolare a nozze sarà solo un lontano ricordo: da oggi al Castello Bevilacqua finalmente potrete scambiarvi le vostre promesse d’amore in modo legale. Il comune di Bevilacqua ha riconosciuto questa location come luogo per pronunciare il più famoso e desiderato dei Sì. Molte future coppie di sposi potranno celebrare il proprio matrimonio civile in un meraviglioso e curato giardino all’aperto o in uno dei suggestivi ed eleganti saloni del Castello Bevilacqua in modo legale, permettendo al loro giorno speciale di essere davvero memorabile sia per loro che per i loro ospiti. Le wedding planner presenti all’interno della struttura sono sempre informate sulle ultime tendenze, consapevoli del fatto che stile ed eleganza sono assolutamente indispensabili in ogni dettaglio. Mise en place, fiori ed allestimenti in genere saranno curati dall’inizio della cerimonia civile al taglio della torta nuziale finale, proponendo sempre soluzioni nuove adatte alle esigenze di ogni coppia di sposi. L’ autunno è alle porte e la nuova stagione del Castello Bevilacqua Academy è pronta per riaprire i battenti. Cominciamo lunedì 13 ottobre con la seconda edizione di “Fashion Aperibeauty”, in collaborazione con Salone Chiara Immagine, tra cocktail, ombretti e rossetti potrete liberare la vostra fantasia e potenziare le vostre abilità di make-up artist, naturalmente aiutate dalla fashion-stylist Chiara Voltolin, che saprà darvi il giusto consiglio! Gli altri appuntamenti saranno lunedì 20 ottobre e lunedì 3 novembre dalle 18.45 per trascorrere due ore di puro svago con le vostre amiche. Lunedì 13 ottobre poi, Castello Bevilacqua Academy, in collaborazione con gli chef del Ristorante All’Antica Ala, organizzano il primo corso sull”Arte del cake design”, per scoprire i dolci trucchi e segreti della pasticceria. Lunedì 27 ottobre ci sarà “L’ABC della cucina”, dove corsisti inesperti potranno cominciare a mettere le mani in pasta e imparare a sopravvivere in cucina. Il 10 novembre invece ci si potrà cimentare in un ambito culinario sempre molto spinoso: il pesce. Dalle 19.30 alle 22.30 avrete la possibilità di superare l’incubo del pesce ed imparare soluzioni veloci e originali per preparare gustosi piatti. Il 17 novembre ci sarà l’appuntamento con le buone maniere in “Il galateo in tavola”. Con l’arrivo dell’inverno ci sarà un corso dedicato alle sue verdure di stagione lunedì 24, con “La zucca e i suoi abbinamenti”, e l’imperdibile corso sul Pranzo di Natale lunedì 1 dicembre. Al termine di tutti i corsi i partecipanti assaggeranno i piatti preparati e verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Novembre è un mese ricco di impegni anche per chi vorrà intraprendere la professione di wedding planner: sabato 8, 15 e 22 novembre un team di esperti vi darà tutte le conoscenze per poter intraprendere questo lavoro così dinamico e stimolante. Castello Bevilacqua Academy pensa anche ai più piccoli con due corsi creati ad hoc per loro: “Cucina con i bambini” domenica 23 novembre e “Mi faccio bella come mamma” domenica 30 novembre dalle ore 15 alle ore 18. Spazio anche ai più piccoli!!! Anno XXXVI - n. 9 - Settembre 2014 periodico indipendente 19 2014 LINEE ESTIVE LESSINIA portata di tutti le Per rendere alla e e la ricchezza risorse turistich ha la Lessinia, ATV naturalistica del & tiva “Bus, Walk realizzato l’inizia blico di trasporto pub Bike”, il servizio i veronesi e turist dedicato ai tanti ssinia ggiungere la Le che vogliono ra nti ggiate e diverte per facili passe bike tra malghe in ta n ou m in i n escursio la noia za sobbarcarsi e contrade, sen to del viaggio in au Lidi Ferraresi Milano Marittima Cesenatico Rimini Riccione VERONA - CATTOLICA La linea Verona-Cattolica è il mezzo ideale per raggiungere le rinomate località di mare dei lidi ravennati e della riviera romagnola, dove trascorrere un periodo di villeggiatura o anche per una nottata in discoteca senza l’assillo di mettersi al volante sulla strada del ritorno. Partenze da Verona tutti i venerdì e sabato, ritorno il sabato e la domenica. 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