13-19 settembre - SNALS Lombardia

Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
16-09-2014
38
1
Sblocca contratto,
sindacati in campo
#Sbloccacontratto. E
l'iniziativa lanciata da
Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil
scuola, Snals-Confsal e
Gilda per raccogliere le
firme contro la proposta
del governo di bloccare gli
scatti di anzianità fino al
2019 e di non rinnovare
il contratto nazionale. È
la prima risposta, unitaria, del sindacato contro
la ricetta del merito mes·
sa in campo dal governo
Renzi con le Linee guida
per la buona scuola.
«I lavoratori della
scuola sono cittadini e
non sudditi: diritti e doveri vanno regolati per
contratto», si legge nel
volantino, «se venisse
meno il necessario riconoscimento del valore del
lavoro e si continuasse
a tagliare sempre sulla
voce retributiva, si andrebbe verso una ampia
serie di iniziative di protesta del personale della
scuola».
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------© RiProdiawne riseruata--111
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Quotidiano
Data
IETI
Pagina
Foglio
19-09-2014
8
1
Parte la raccolta di finne del personale
della scuola contro il blocco del mntratto
di lavoro e degli aumenti per anzianità
I~
RIETI
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Parte la raccolta di firme del personale della scuola finalizzata
a fame sentire la voce. Si tratta di una iniziativa congiunta
organizzata dalle organizzazioni sindacali della scuola (Uil
Scuola, Flc/Cgil, Cisl Scuola, Snals/Confsal e Gilda) a fronte
dell'annuncio da parte del Governo di un nuovo blocco del
contratto di lavoro e degli aumenti per anzianità, mentre si
ipotizzano "scatti di merito" ma solo per il 66 per cento dei
docenti e che comunque partirebbero solo dopo il 2018 e
finanziati cancellando quelli di anzianità.
"Il risultato? - si domandano le organizzazioni sindacali - Le
retribuzioni resteranno ferme per tutti fino all'anno 2019. Nel
volantino, reperibile anche sul sito www.uilscuola.it e dal titolo 'Fai sentire la tua voce-sbloccacontratto', si evidenzia, tra
l'altro, che non è così che si valorizza la scuola e si rivolge
perciò l'invito a far valere il diritto al contratto". Insomma, i
sindacati della scuola sono in fermento e si organizzano per
far sentire la loro voce.
~
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Quotidiano
Data
il mattino
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Foglio
19-09-2014
20
1
<<Mense, l'appello lo facciano gli insegnanti>>
Ieri una circolare del Comune. li sindacato: siamo statali, non prendiamo ordini da Palazzo Moroni
Sciopero delle mense, tra il Comune ed i sindacati lo scontro
in atto rischia di diventare più
pesante a partire da lunedì,
quando la somministrazione
del cibo sarà a regime in tutte
le scuole, elementari e medie,
che fanno parte dei 14 Istituti
Comprensivi Statali della città. Tanto più che, ieri mattina,
nelle scuole padovane coinvolte nella protesta dei bidelli,
è arrivata una circolare, firmata dalla responsabile dei Servizi Scolastici del Comune, Giuliana Truffa Giachet, in cui i
docenti vengono invitati ad effettuare il rilevamento degli
alunni presenti ai pasti quotidiani al posto degli ausiliari.
Alcuni insegnanti, ma anche
alcuni presidi si sono subito
messi in contatto con i rispettivi sindacati, che in base alle
normative nazionali vigenti
hanno respinto al mittente la
direttiva di Palazzo Moroni.
«È una mossa sbagliatissima
che va a peggiorare la già precaria situazione attuale», sottolinea Tiziano Sandonà, della segreteria provinciale di Cisl-Scuola, «Gli insegnanti sono dipendenti diretti dello Stato e non possono certo prendere ordini dall'amministrazione comunale. La soluzione
definitiva si può trovare in
tempi brevi solo se il Comune
convoca un tavolo unitario alla presenza dell'assessore
all'istruzione, dei sindacati
del settore e dei dirigenti dei
14 istituti comprensivi della
città. "«A proposito di rappresentanti del personale Ata di
Cgil, Cisl, Uil, m1i! e Gilda,
con la firma di Pantano (Cgil),
Bortolazzi
(Uil),
Italiano
rmlJl Mazzuccato(Cisl) e
Mosca (Gilda), hanno redatto
un comunicato, in cui ribadiscono la loro posizione. «Per
oltre dieci anni gli assistenti
amministrativi ed i collaboratori hanno svolto compiti
estranei al contratto nazionale di lavoro. Adesso pretendono una definizione certa delle
loro mansioni. Prima della
pausa estiva abbiamo incontrato più volte l'amministrazione comunale (quella prece-
dente guidata da Ivo Rossi, assessore Claudio Piron, ndr).
Dopo l'insediamento della
nuova giunta ci siamo incontrati anche con l'assessore
Brunetti, ma non erano presenti i presidi ed attendevamo, comunque, la decisione
della nuova amministrazione
prima del 15 settembre, che ci
aveva anticipato l'intenzione
di gestire la somministrazione
dei pasti attraverso il coinvolgimento di una cooperativa.
Non comprendiamo come
mai il Comune non ci abbia
più convocato e perché, poi,
tale problema è stato già risolto in tutti i Comuni della cintura, ma non nel capoluogo».
(fpad.)
L'assessore Alessandra Brunetti
SCUOLA AD OSTACOLI
· · ·· ...: :·. «Le classi con tutti stranieri?
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::.·{', Hannosbagliatoidirigenti»
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Quotidiano
IL TEMPO
1
ABRUZZO&MOLISE
Data
19-09-2014
Pagina
5
Foglio
1
Fonnazione, 90 lavoratori
rischiano di perdere il posto
•
CAMPOBASSONovantalavo-
tempo è stata avviata una ricognizione, per verificare la possibilità di attingere ai residui
dei fondi strutturali europei
2007-2013, al fondo Garanzia
giovani e ai nuovi finanziamenti comunitari 2014-2020.
«La discussione è stata rinviataal prossimo Consiglio regionale - hanno aggiunto i sindacati-una decisione stucchevole, che lascia nella disperazione90famiglieinattesadirisposte immediate sul futuro». Per
questo Cgil, Cisl, Uil, ~ e
tll'i111r:ti'll stanno organizzando
nuove iniziative, per ottenere
impegni più concreti in favore
dei lavoratori. Insieme a un dibattito sul rilancio della formazione professionale.
Codice abbonamento:
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ratori della formazione professionale rischiano di perdere il
posto dal30 settembre «e la politica ancora una volta decide
di non decidere». Duro il giudizio espresso da Cgil, Cisl, Uil,
~e Confsals nei confronti
del Consiglio regionale, a pochi giorni dalla scadenza del
progetto finanziato con il Fon do sociale europeo. «Rileviamo con amarezza- hanno dichiarato i sindacati - che è stato approvato soltanto un ordine del giorno, che impegna la
Giunta a salvaguardare e valorizzare le competenze professionali e le buone pratiche del
sistema di orientamento e formazione del Molise». Nel frat-
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Quotidiano
Data
primo
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Foglio
19-09-2014
2
1/2
La Triplice annuncia nuove iillziative con m:mmt!ml Sos dei dipendenti di Moliseinnovazione senza stipendio da 12 mesi
Vertenze, il conto si allunga
E i sindacati preparano la lotta
Affondo delle 01ganizzazioni: sulla formazione si èdeciso di non decidere, èstucchevole
CAMPOBASSO. Le innumerevoli vertenze occupazionali,
tante delle quali coinvolgono
direttamente la Regione, restano il tema dominante del dibattito politico locale. A conferma
del fatto che per il Molise quello alle porte sarà un autunno
caldissimo.
Il vicepresidente Petraroia martedì in Consiglio è stato chiaro:
la Regione non può più pagare
di tasca propria. E non ha nascosto che il centrosinistra che
governa da un anno e mezzo
non vuole nemmeno che sia
così. A dargli manforte dal Pd
Nicola Palombo, componente
dell'assemblea nazionale. La
soluzione alle vertenze non può
essere, sottolinea, che la Regione debba farsi carico di tutti i
lavoratori che rischiano il posto. "Può reggere in termini di
buon senso che servono 26 milioni di euro di fondi pubblici
per risolvere la vertenza degli
operatori della formazione professionale - si chiede riallacciandosi alla discussione di
martedì in via IV Novembre -?
Può passare il messaggio che
spetta alla Regione assumere i
licenziati di diverse imprese
private andate in crisi o di precari della Provincia che non
hanno prospettiva?".
Dall'altra parte della barricata i
sindacati che, proprio sulla formazione professionale, attaccano: "Ancora una volta la politica ha deciso di non decidere".
Le segreterie regionali di categoria della Cgil, Cisl,
Uil e Rm r.lmmlll
hanno predisposto un
documento unitario
sulla "grave situazione in cui versano i lavoratori del settore".
Il 30 settembre scadrà il progetto finanziato con il Fondo sociale europeo in cui
sono impegnati 90
lavoratori di cui 75
iscritti all'albo regionale e altri 15 che
svolgono attività di
supporto. Le parti sociali, che avevano
chiesto di prorogarlo,
stigmatizzano quanto
accaduto martedì a
Palazzo Moffa rilevando "con amarezza" che "è stato approvato solo un ordine del giorno con cui
la giunta si impegna
a salvaguardare e valorizzare le competenze professionali e
le buone pratiche del
sistema di orientamento e formazione
del Molise, attivando
ogni verifica istruttoria sui residui dei
fondi strutturali europei 2007-2013, sul
piano Garanzia giovani e sul Por plurifondo Fse -Fesr
2014-2020". "In pratica - commentano i
sindacati - la discussione sulla formazione è stata rinviata al
prossimo Consiglio
regionale, dopo una ricognizione da compiere sui fondi a disposizione".
Definiscono
"stucchevole" la decisione "che
lascia nella disperazione 90 famiglie in attesa di risposte immediate sul loro futuro" e annunciano che stanno valutando
"iniziative da intraprendere nell'immediato, onde sostenere le
ragioni dei lavoratori e agevolare, nel contempo, una vera discussione di merito sul rilancio
di tutto il settore della formazione professionale".
Intanto si allunga l'elenco delle
aziende in crisi. L'ultimo grido
di allarme in ordine dei tempo
arriva dal Parco scientifico e
tecnologico Moliseinnovazione. Sette i suoi dipendenti, in
credito di 12 mensilità. Eppure,
raccontano, stanno continuando a lavorare. Nato nel 1994 e
operativo dal '99, il Parco
scientifico ha 40 soci: enti pubblici - fra cui la Regione Molise, l'Unimol, le Camere di
commercio e l'Arsiam - ed imprese private dell'agroalimentare, dei servizi, della pesca,
due istituti di credito. Presidente ne è stato l'ex rettore dell'Università Giovanni Cannata.
Nel gennaio 2014 la messa in
liquidazione. Continua a fare
da raccordo fra
mondo della ricerca
e produzione agroalimentare, pur essendo in default.
"Non solo - affermano i suoi dipendenti -, continua a
ricevere richieste di
collaborazione da
parte di numerose
aziende sparse sull'intero territorio nazionale. E allora ci
chiediamo: perché
non continuare a
mettere in rete le nostre competenze - dicono ai soci - per portare avanti la ricerca e l'innovazione nel settore agroalimentare e creare lavoro e sviluppo in
Molise?". La domanda è rivolta in primis al governatore Frattura che ha fatto parte del Cda
di Moliseinnovazione e "quindi
ben conosce le potenzialità della struttura".
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il CiffadiDOi
Settimanale
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Monza e della Brianza
Foglio
18-09-2014
31
1
Fra contratto
e personale
Tira già aria
di sciopero
Scuola:partelamobilitazione.A meno di una settimana dall'avvio
dell'anno scolastico i primi malumori
cominciano a emergere.
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Unicobas scuola ha indetto, proprio per ieri, uno sciopero, mentre
laFlcCgilrilancialasuaazionesul
rinnovo del contratto. «Come
semprelascuolaèpartitainmanieracaotica- dice Enzo Palumbo,
diFlcCgilMonzaBrianza- con gli
stessi organici di treannifaafrontedi unaumento delnumero deglistudenti.Certoinalcuniistituti il primo giorno di scuola è stato
anticipato rispetto al calendario
regionalemainmolticasiglistudenti sono stati mandati a casa
dopopocheorepermancanzadei
docenti. Basti pensare che nella
provincia di Milano, cui Monza e
Brianza è sempre accorpata, dovrebbero essere nominati 2500
tra insegnanti e personale ata>>. Si
trattadinominebenlontanedall'essere fatto per questo il comparto dei sindacati, Cisl Milano,
Legnano, Magenta, Uil Scuola
Milano e~ Milano e Gilda
Milano, ha presentato una serie
di osservazioni e proposte al dirigente dell'ufficio scolastico regionale e si preparano perunamobilitazione unitaria per la fine di
ottobre, dopo la discussione sulla
legge di stabilità. «Senzadimenticarei problemilegatial Cpia- conclude il sindacalista- dedicato alla
formazione degli adulti. È stata
nominatareggenteMichela Vaccaro che è dirigente dell'ElsaMorante di Limbiate, mala provincia
non ha ancora fatto i lavori all'Ipsia per adeguare le aule destinati
alla sede amministrativa Quindi
chi si deve iscrivere non sa dove
andare».•
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Quotidiano
il mattino
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Foglio
18-09-2014
19
1
Mense, stop allo sciopero. Fino a lunedì
L'assessore Brunetti alle Carraresi: pranzi regolari. Bitonci al prefetto: interruzione pubblico servizio
Rientrata, almeno fino alla prossima settimana, la protesta dei
bidelli, tutti dipendenti statali,
che martedì si erano rifiutati di
partecipare alla distribuzione
dei pasti alla scuola elementare
Carraresi, che fa parte del Primo
Istituto Comprensivo. In mattinata i collaboratori si erano rifiutati di servire la merendina,
mentre il pranzo è stato regolarmente portato in tavola. Sul caso il sindaco Massimo Bitonci
ha chiesto l'intervento del prefetto prospettando l'ipotesi di interruzione di pubblico servizio.
L'assessore Alessandra Brunetti
e il capo settore, Truffa Giachet
alle 12 hanno presenziato assieme ad un gruppo di genitori guidati da Giovanni Calabrese,
ali' arrivo del furgoncino della
Dusmann Service che trasportava i pasti caldi, da distribuire ai
ragazzi. «I genitori non devono
temere altre agitazioni da parte
dei bidelli», ha detto Alessandra
Brunetti, «I pasti saranno sempre garantiti. D'altronde spero
che i sindacati accolgano subito
l'appello del Comune di metterci intorno ad un tavolo e risolvere l'annoso problema del mansionario degli ausiliari, che non
dipende certo dalla nuova amministrazione. Non è giusto scaricare sui bambini e sulle famiglie richieste sindacali, che possono e devono essere risolte con
scelte diverse». Soddisfatti anche i genitori. «Chiediamo è che
i nostri figli possano avere la
mensa ogni giorno in tutta tranquillità», ha osservato Calabrese, «I conflitti sindacali non devono essere scaricati sui nostri
bambini». Intanto ieri mattina
nella sede di via Longhin, Cgil,
Cisl, Uil, m11! e Gilda hanno illustrato i motivi dell'agitazione
dei 200 bidelli occupati nei 14
istituti comprensivi cittadini, dove il servizio mensa entrerà a regime solo a partire da lunedì
prossimo. Erano presenti Antonio Pantano, Ernesto De Siena,
Loris Bortolazzi, Tiziano Sandonà e Giuseppe Benegiamo. «I
collaboratori sono sempre di
meno e guadagnano pochissimi
soldi», ha sottolineato De Siena,
L'arrivo del cibo a scuola
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L'assessore Alessandra Brunetti distribuisce il cibo alle Carraresi
dello m:mJ «Non possono accollarsi anche il lavoro per il servizio mensa in ogni singola scuola, dove effettuano il rilevamento degli alunni presenti, attivano
lo scaldavivande e devono sanifica re i tavoli. Dopo il mancato
rinnovo dell'accordo tra i Miur e
l'Anci e alla luce dell'intesa raggiunta con l'ex assessore Piron
che, però, vale solo per le materne, questa amministrazione deve farsi carico di un nuovo accordo sulle mansioni degli ausiliari
e su un loro, eventuale, compenso. Abbiamo già incontrato una
prima volta Brunetti e Truffa
Giachet. Gradiremo essere riconvocati prima possibile. Altrimenti gli effetti della mobilitazione dei collaboratori saranno
pesanti dalunedh>.
if.pad.)
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Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
18-09-2014
11
1
A sinistra il
coordinatore
dell'Ufficio
scolastico
provinciale Luigi
Frigoli che si
dice soddisfatto
per l'avvio
dell'anno
scolastico nel
Salento,
avvenuto senza
troppi intoppi
Nuovo anno scolastico
e problemi di vecchia data
La carica dei 17mila:
si ritorna tra i banchi
Frigoli: «L'unica criticità è la carenza di docenti di sostegno»
Ritaglio
SNALS
Perrone incontra dirigenti e studenti
e
Il sindaco di Lecce
incontrerà dirigenti
scolastici, docenti ed alunni
delle scuole leccesi, lunedì
22 settembre.
Il tour del primo cittadino
inizierà alle ore 8.45 presso
la Scuola primaria
"Ascanio Grandi" di via
Patitari, e proseguirà alle
9.30 nella Scuola primaria
"Castromediano" di via
Cantobelli.
Alle 10.45 sarà presso la
stampa
ad
Scuola primaria
"Ammirato-Falcone" di via
Abruzzi; alle 11 nella
Scuola Secondaria
"Ammirato-Ji'alcone" di via
Sanzio, alle 11.45 presso la
Scuola secondaria "Quinto
Ennio" di via Imbriani.
Sarà l'occasione da parte
del sindaco Paolo Perrone
per incontrare dirigenti
scolastici, docenti ed alunni
delle scuole leccesi e
augurare loro un buon
inizio di anno scolastico.
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del
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re le classi). È uno dei 12 punti
del Piano, la vera novità, e i sindacati sono con il fiato sospeso.
«il Governo non ci sta rc11alando niente - puntualizza A1iuro Gaetani della segreteria provinciale Uil scuola - perché le
assunzioni promesse sono dovute. Fortunatamente la scuola funziona per r abnegazione di tanti
e l'avvio dell'anno scolastico.
con i tempi perfettamente rispettali dull'Usp, ne è la prova».
Sulla stessa lunghezza d'onda
Salvatore f'lorio, tesoriere della
Uil scuola: «Il Governo sa bene
che deve stabilizzare i precari,
anche perché cc lo impone l'Europa».
Plaude al buon avvio dell' anno scolastico la segretaria provinciale dello m:l!l Maria Rosaria Valentino: «L'Usp ha lavoralo bene, ma non siamo soddisfatti per la carenza di posti di sostegno e per i pochi incaiìchi annuali che rimangono nella disponibilità dei nostri precari, dopo
le nomine della mobilità. Su
questi problemi l'Usp non può
fare più di quel che ha fatto, ma
delle soluzioni dovrebbero essere cercale. Purtroppo sulla mobilità non si riesce a trovare soluzione, anche perché i sindacati
dcl nord hanno interesse a mantenere questa situazione per garantirsi nn più ampio tesseramento».
non
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I sindacati:
dopo la mobilità
pochi i posti
per i nostri precari
ghe per poter risolvere le situazioni più critiche. Abbiamo fallo Lutto quello che si poteva e
doveva per permettere ai noslTi
ragazzi e alle loro famiglie di
iniziare con serenità questo nuovo cammino. Poi confidiamo
che le promesse di Rcnzi si concrctizzinm>. E già. Il Governo
ha promesso di assumere 150mila precari che serviranno a superare il balletto delle supplenze
(ogni scuola avrà una dotazione
di organico superiore del 20% rispetto a quella che serve a copri-
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4111 ~onostante qualche malumore lanno scolastico, per il battaglione di circa l l 7mila studemi
salentini, spalmati su 5.338 classi, si è avvialo in modo ordinato. Le spine sono quelle ben note: carenza di organico per gli
insegnanti di sostegno e scarsa
possibilità di incarichi annuali
perché la maggior parte dei posti viene assorbita dalla mobilità. Problemi di vecchia data, ma
accanto a questi si registra la
soddisfazione del coordinatore
dell'Ufficio scolastico provinciale (Usp), Luigi Frigoli, e dei sindacali di categoria, per il rispetto della tempistica che ha reso
possibile l'avvio dcl nuovo anno senza eccessivi patemi. Accanto alla soddisfazione per il
già fallo, ci sono le attese accese dal Governo per il Piano ·'La
scuola buona" e per le annunciale assunzioni che dovrebbero
mettere fine al logorante precariato.
«Entro sabato chiuderemo le
nomine annuali - rende noto
Luigi Frigoli - concludendo, nei
tempi previsti, le operazioni propedeutiche . all'inizio dcli' anno
scolastico. E andato tutto per il
verso giusto e di questo non possiamo che essere soddisfatti.
L'unica criticità riguarda le carenze nell'organico dei docenti
di sostegno: aspettiamo le dero-
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Pag. 10
Quotidiano
IL GIOBIALE
DI VICENZA
Pagina
17-09-2014
21
Foglio
1/ 2
Data
I
LA POLEMICA. Il Ministero non ha stabilito come saranno le prove
Maturità nel caos
Docenti infuriati
<<Il Governo tace>>
Gli insegnanti hanno scritto a Renzi per chiedere
notizie sul nuovo esame di Stato di giugno 2015
«Iniziamo l'anno scolastico senza le indicazioni»
AnnaMadron
Maturità, se ci sei batti un colpo. Più o meno questo il succo
della mail che un'insegnante
vicentina ha inviato al presidente del Consiglio Matteo
Renzi e al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini per
sottolineare come sul nuovo
esame di Stato che attende a
giugno 2015 gli studenti delle
attuali quinte, i primi ad essere arrivati al traguardo della riforma dei cicli, ci siano soltanto voci che si rincorrono e nessuna certezza
Per questi maturandi l'esame,
come più volte annm1ciato, sarà diverso. Ma quali saranno
le novità? Finoranessunaindicazione, nessuna conferma alle ipotesi che girano da mesi
sul tema di italiano che potrebbe virare più verso l'articolo di
giornale, sulle versioni di latino e greco al classico sostituite
da test di comprensione, sul
compito di matematica improntato più alogica e ragiona-
mento. «Ho avuto sempre
granderispettoper leistituzioni e ho pazientato troppo nonostante tutto. Ora però è necessario esprimere la mia (ma
non solo mia) indignazione
per quanto sta accadendo: ho
atteso invano sino ad oggi comunicazioni in merito all'esame di Stato che il nuovo ciclo
dovrà affrontare. Purtroppo
inizia l'anno scolastico senza
indicazione alcuna>>, è il testo
dellamailspeditadaMariaTizianaMenegon, insegnante di
Economiaaziendale all'iis Masotto di Noventa Vicentina,
trent'annidiesperienzaincattedra e una visione della scuola lucida e disincantata «Mi
vedo costretta a segnalare che
per la classe quinta la programmazione non potrà essere effettuata in modo adeguato, non essendo infatti la sottoscritta in grado di pianificare
interventi didattico-educativi
per raggiungere obiettivi che
il Ministero non ha saputo comunicarmi», prosegue la presa di posizione dell'insegnan-
te che sottolinea come «la disponibilità e l'attenzione nei
confronti degli alunni rimane
invariata, anche se gli studenti, insieme alle loro famiglie e
all'opinione pubblica, saranno messi al corrente del fatto
che mi viene chiesto ii operare in modo deontologico, senza che il Ministero mi metta
nelle condizioni di farlo e neppuresenepreoccupi».
In attesa di riscontri - la mail
finora non è stata aperta, come dimostra la mancata conferma di lettura richiesta dalla
docente - il dito viene puntato
contro il pressapochismo dei
vertici dell'istruzione. «Thoppeparoleepochifatti-aggiungeMenegon -insieme allalogicadeitagliedeicontichedevono tornare. Di fronte a questo
atteggiamento della politica
la scuola andrà incontro ad
una demotivazione sempre
più profonda>>.
Maquelladelladocentedieconomia non è l'unica voce preoccupata per il vuotb che circonda il nuovo esame di Stato.
«Mi auguro che le indicazioni
dal Ministero non arrivino a
marzo - interviene Alessandra Testolin, docente di lettere
precaria in attesa di nomina non sarebbe la prima volta
che cambiamenti di rotta vengono comunicati all'ultimo minuto. Non si aspettino però
collaborazione e impegno da
parte degli insegnanti che a
quel punto punterebbero al
minimo sindacale, se non altro come forma di protesta per
una categoria lasciata a se stessa». Per adesso in tema di modifiche le uniche certezze sembra coincidano con la volontà
di risparmiare sul carrozzone
maturità che a conti fatti viene a costare circa ottanta milioni di euro all'anno. «L'obiettivo sarà quello di eliminare i
commissari esterni - interviene il segretario mml Doriano
Zordan - l'esame verrebbe così affidato ai professori interni
(cosa succederà nelle private?) le cui prestazioni rientrerebbero nella cosiddetta funzione docente». •
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''Così facendo
la nostra
programmazione
non potrà essere
adeguata
MARIA TIZIANA MENEGON
INSEGNANTE 115 MASOTIO
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Quotidiano
il mattino
SCUOLA A OSTACOLI
Data
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Foglio
17-09-2014
1 6/1 7
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Bidelli in sciopero
caos nelle mense
«Stanchi di fare gli inservienti»: alla Carraresi bambini
con il pranzo al sacco. L'assessore: pasti comunque garantiti
Dopo 14 anni, si sono stancati
di fare i camerieri e gli inservienti alle mense scolastiche
gestite dal Comune e da due
anni appaltate alla ditta tedesca Dussmann Service, subentrata a Serenissima Ristorazione. Sono i bidelli, o collaboratori scolastici, dipendenti statali che sino alla fine dell'anno
scolastico 2013-2104 hanno
servito i piatti a tavola e garan tito anche l'assistenza ai ragazzi nelle scuole dove esiste la
mensa. E così da ieri in tante
scuole primarie e medie della
città - dopo la proclamazione
della mobilitazione generale
indetta da Cgil, Cisl, Uil, ~
~Gilda - su decisione dei singoli capi d'istituto non viene
più garantita la somministrazione dei pasti. E così ieri molti
genitori, oltre ai libri, nella cartella hanno dovuto mettere anche il pranzo al sacco per i figli.
Una delle scuole dove i pasti
sono già bloccati a tempo indeterminato è la primaria Carra-
resi, in Corte Vallaresso, che fa
parte del Primo Istituto Comprensivo che dal primo settembre non è più guidato dalla dirigente Ignazia Nespolo, andatain pensione, ma dalla nuova
preside reggente Lucia Marcuzzo, già titolare del Quinto
Comprensivo Donatello all'Arcella. Ieri mattina su un cartello affisso al cancello dello storico istituto fino alle 12 e 40 (poi
è stato fatto rimuovere) si poteva leggere: "A causa della protesta sindacale dei collaboratori non sarà effettuata l'ordinazione del pranzo. Si consiglia il
pranzo a sacco, che sarà consumato sotto la vigilanza dei
docenti".
«Non è uno sciopero rivolto
contro i ragazzi e tanto meno
contro le famiglie» sottolinea
una bidella, «ci rifiutiamo di lavorare anche all'ora della mensa perché tale compito non fa
parte del mansionario nazionale dei bidelli, contenuto
all'interno del nostro contrat-
to di lavoro, peraltro bloccato
da sei anni. Lo abbiamo fatto
per 14 anni, ma adesso è arrivato il momento di dire basta.
D'altronde siamo pagati poco
e malissimo. Non ci possiamo
più permettere di fare ancora i
missionari. La sottoscritta, ad
esempio, con gli 80 euro di
Renzi e dopo dieci anni di servizio guadagna appena mille
euro al mese. Perché dovrei regalare una parte del mio lavoro al Comune?».
Di diverso tono il commen to di un genitore. «Non sono
stato mai contro i sindacati»
spiega Giovanni Calabrese, ex
vice presidente del consiglio
comunale, «ma non posso
non sottolineare che i bidelli,
coinvolti in questo tipo di sciopero, si sono svegliati dopo 14
anni proprio adesso perché a
palazzo Moroni è stata eletta
una giunta di centrodestra».
Il Comune, attraverso un comunicato firmato dall' assessore Brunetti, puntualizza: «I pa-
sti sono sempre stati garantiti.
L'agitazione Ata costa lOmila
euro al giorno. Confidiamo
nella responsabilità dei sindacati». Nel documento viene
precisato che «i pasti sono stati garantiti sino a giugno. L'agitazione del personale Ata, dipendente dello Stato e non del
Comune, è dovuta al mancato
rinnovo di un accordo tra il ministero dell'Istruzione e l'Anci.
L'intesa prevedeva che gli ausiliari raccogliessero le prenotazioni dei pasti, classe per classe, tramite un lettore ottico,
sulla base delle presenze effettive. Alcuni di loro si sono rifiu tati di svolgere tale mansione,
costringendo, di fatto, a provvedere alla distribuzione dei
pasti sulla base degli iscritti e
non sui ragazzi presenti a
scuola. Alcuni genitori, temendo la non consegna del cibo,
hanno dotato i figli di pranzo a
sacco. Quindi, per forza di cose, i pasti in eccedenza sono
stati donati alle associazioni
dei poveri».
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Felice Paduano
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Quotidiano
la tri6iiha
Data
17-09-2014
Pagina
22
Foglio
1
GLI EFFETTI DELLA CRISI
Mancano bidelli in classe, assoldati 420 cassaintegrati
La scuola della riforma taglia
posti di lavoro nel comparto
dei collaboratori scolastici, ma
per effetto della crisi sempre
più scuole nella Marca aprono
la porta ai disoccupati. Un piccolo esercito di cassintegrati finisce per esser ora reclutato
proprio dagli istituti scolastici
che nel corso degli ultimi anni,
a partire dalla riforma Gelmini, hanno operato una vera e
propria "dieta" sul personale
Ata, riducendo il numero di bidelli e collaboratori in servizio
nella scuola: «In tutta la provincia sono oltre 420 i lavoratori socialmente utili, provenienti dal privato, che per prolungare la cassa integrazione ven-
gono inseriti nella scuola in
modo da affiancare il personale Ata in servizio», spiega Salvatore Auci, segretario dello
~ provinciale. «A partire
dalla riforma Gelmini una buona fetta di personale è stata tolta dicendo che non serviva»,
puntualizzaAuci, «E adesso bisogna ricorrere a un aiuto
esterno perché il contingente
del personale Ata in servizio
da solo non basta più» L'avvio
dell'anno scolastico comincia
con il portare allo scoperto l' effetto dei tagli del personale dei
collaboratori scolastici. Come
pure le conseguenze sul fronte
della sicurezza per gli alunni:
«La sicurezza nelle scuole deve
essere la priorità», incalza il segretario dello mm! «Per effetto dei tagli al personale in molte scuole troviamo un solo collaboratore scolastico in servizio di sorveglianza addirittura
su due, se non tre piani. Mentre la norma prevede la presenza almeno di un bidello per
piano dell'edificio scolastico.
E un paradosso. Ormai la scuola sembra essere alla frutta».
Non sembra essere dunque un
caso isolato la lettera di protesta inviata il primo giorno di
scuola dal personale Ata della
scuola media di Gaiarine per
lanciare l'allarme sulla man canza di controllo della scuola. Al dirigente scolastico i bi-
delli dell'istituto comprensivo
hanno spiegato per filo e per
segno l'aumento di carico di lavoro, l'effetto delle pesanti decurtazioni di organico che
mettono a repentaglio la funzionalità della scuola, l' aumento di carico di mansioni e dei
compiti di sorveglianza e di vigilanza. Tra i disoccupati che
oggi bussano alla porta della
scuola in cerca di "una briciola" di impiego, si allunga pure
la fila di coloro che fanno domanda di servizio di sorveglianza agli alunni, per una
manciata di ore, prima dell'inizio delle lezioni e durante l'ora
di mensa scolastica.
Alessandra Vendrame
Bordello in centro, a Bruna solo 18 mesi
''''''" O<hRo,;,11,,,ol;,_,,lol'cc'
" ' ' ' ' c ' L "''''"''"~'"''"'""' "'"'-'
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Quotidiano
primo
Data
Pagina
Foglio
17-09-2014
3
1
Intanto 11 enti chiedono alla politica una rifonna del settore e regole certe per l'accreditamento
Formazione professionale, inizia
l'autunno 'caldo' della Regione
Stamane presidio in via IV Novembre: afine mese scade il progetto finanziato dal Fse
CAMPOBASSO. L'autunno gono attività di supporto.
caldo delle vertenze inizia con Le parti sociali chiedono di
un po' di anticipo sul calenda- rifinanziare il progetto e di
rio. Questa mattina davanti al prevedere con "un più amConsiglio regionale sit-in di pio disegno che veda al suo
protesta del personale della interno un ruolo prioritario
Formazione professionale. per il sistema regionale di
Proprio in concomitanza con orientamento permanente".
la seduta dell'Assemblea ci I problemi del comparto
sarà il presidio organizzato non finiscono qui. In una
dai sindacati di categoria d lettera inviata alla Regione,
Cgil, Cisl, Uil,
e (trm! 11 enti di Formazione prormil per sensibilizzare la fessionale mettono nero su
Regione ad affrontare con - bianco le loro richieste: investire su trasparenza e
urgenza i problemi relativi
qualità, riconoscere la cenai 90 lavoratori che rischiatralità
dell'impresa, rivedeno di perdere il posto. Il 30
re il sistema di rilevazione
settembre scade infatti il
della dispersione scolastica,
progetto, finanziato con il
stabilire regole chiare per
Fondo sociale europeo, in
l'accreditamento. Alle istanze
cui sono impegnati i 75 laaggiungono pure una postilla
voratori iscritti all'albo rein cui ricordano alla politica
gionale e altri 15 che svolche danno lavoro a oltre 100
sistema formativo regionale
in linea con quanto richiesto
dall'Europa e proposto recentemente dal Governo nazionale. "Occorre - prosegue la nota de gli 11 enti - arginare il rischio sempre presente di utilizzare la formazione come
strumento di consenso elettorale. Chiediamo che i nostri
enti non siano considerati meno di quelli che occupano gli
operatori storici della formazione professionale. Quella
che reclamiamo è una vera e
un punto delicatissimo perché
coinvolge decine di famiglie.
Esso tuttavia deve essere affrontato per quello che è: una
vertenza per la salvaguardia
di posti di lavoro, al pari delle
tante che oggi purtroppo la
Regione è costretta ad affrontare. Pertanto - aggiungono le risorse erogate dalla Ue non
possono essere in alcun modo propria rivoluzione culturale
utilizzate per risolvere tale dell'intero impianto regionale
di formazione e orientamento
problema, sottraendole indeche vogliamo contribuire a
bitamente ai beneficiari di tali
realizzare capitalizzando le
fondi, ovvero giovani e improfessionalità maturate in
prese". Serve, dunque, a detta
questi anni e la passione che
dei firmatari del documento,
ancora c1 spmge ogm g10rno a
una riforma complessiva del
migliorare".
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nm
persone che non appartengono al gruppo di operatori
iscritti all'albo. "La questione
degli operatori iscritti all'albo
- spiegano nella missiva - è
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Quotidiano
IL PICCOLO
Nella "buona scuola" ci sia
la valorizzazione del merito
Data
16-09-2014
Pagina
28
Foglio
1
to di avere un povero incremento stipendiale di venti euro ali' anno?
Infine, secondo le tabelle del documento governativo, alla conclusione della carriera, l'incremento stipendiale dei docenti rispetto allo stipendio iniziale sarebbe, confrontato con lattuale, maggiore al
massimo di 143 euro. In realtà non sarà neanche così, poiché sarà
improbabile che un docente possa avere la valutazione del merito
favorevole in tutti gli anni della sua carriera. Quindi per la maggior
parte si verificherà una riduzione dell'incremento stipendiale rispetto ali' attuale ..
*Segretario provinciale dellormtlm
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perti i portoni delle scuole e a distanza di due settimane dalla pubblicazione del documento governativo sulla "buona
scuola", ritengo di apportare un contributo al dibattito che
già si è aperto. Diversi punti del documento governativo sulla "Buona scuola" sono da ritenersi positivi, come il maggior spazio per
l'educazione musicale, artistica e motoria per gli scolari e lo sviluppo della cultura informatica. Il potenziamento degli stage per gli
istituti tecnici e professionali è un'ottima proposta che avvicina la
scuola al mondo del lavoro, controbilanciata però dalla sordità governativa alla sentenza del 2013 del Tar del Lazio su ricorso dello
mll che impone al ministero la restituzione a questi istituti delle
ore di materie professionalizzanti spazzate dalla riforma Gelmini.
Positiva anche lattenzione dedicata alla formazione in servizio dei
docenti, che però dovrà passare al vaglio contrattuale. Il punto che
più colpisce consiste nella promessa dell'assunzione, dal primo settembre 2015, di tutti i docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, fomiti dei titoli necessari all'insegnamento. In questo modo
si ridurrebbe significativamente il precariato, e si darebbe lavoro sicuro a circa 150 mila aspiranti che insegnano già da anni insegnano, ma con contratti annuali e prevalentemente dal primo settembre al 30 giugno; sopravivrebbe però il precariato per chi è inserito
nelle graduatorie d'istituto e non in quelle ad esaurimento.
Con l'annunciato provvedimento governativo le scuole avrebbero gli insegnanti che effettivamente servono anche per le supplenze; di conseguenza per gli studenti sarebbe garantita una maggiore
continuità didattica. Resta da capire se il conteggio e il conseguente
calcolo dei costi, sia stato fatto tenendo conto anche dei docenti di
ruolo soprannumerari di classi di concorso affini a quelle per le
quali è prevista la stabilizzazione, i quali di norma vengono utilizzati per coprire posti liberi e disponibili non della loro classe di concorso, riducendo così i posti disponibili per i colleghi ai quali spetterebbe il posto nella propria classe di concorso: cosa non remota dato che situazioni analoghe si sono verificate anche in occasione delle ultime immissioni in ruolo; ruolo che, pur previsto nei tabulati
ministeriali, ad alcuni è stato negato perché al loro posto sono stati
collocati insegnanti a tempo indeterminato di materie affini rimasti
senza cattedra. Errori di calcolo, che farebbero arrabbiare molti,
non si possono escludere a priori, come insegna la recente esperienza degli esodati. Dopo di che il personale docente verrebbe assunto solo per concorso. Restiamo in attesa dei fatti.
La valutazione del merito della "buona scuola" è sicuramente il
punto di rilievo che presenta maggiore criticità. Inoltre attualmente
i miglioramenti economici del personale della scuola sono affidati
esclusivamente agli scatti di anzianità, in quanto è l'unica categoria
di dipendentkftmb~lici a non avere una progressione professionale.
Per questo lo . continua tenacemente a difenderli, giusta sarebbe la valorizzazione del merito. Ma come? Secondo le proposte del
Governo alla valutazione del merito dovrebbero concorrere i crediti
didattici, i crediti formativi e i crediti professionali. E sarebbero meritevoli due terzi dei docenti di ogni scuola che vedrebbero così incrementato lo stipendio di 60 euro ogni tre anni. Velleitaria appare
la misurazione dei crediti didattici, ossia la valutazione della qualità
dell'insegnamento che dipende in buona parte dalla classe che uno
si ritrova, oltre che da altri fattori ambientali indipendenti dalle capacità del docente. La valutazione dei crediti professionali connessi
all'attività progettuale e organizzativa può facilmente essere inquinata dalla soggettività dei valutatori. Poterebbe inoltre accadere
che qualche docente compreso nella sua scuola nel terzo degli
esclusi dai benefici del merito, se fosse in un'altra rientrerebbe invece nei due terzi dei premiati, e viceversa. E se in una scuola tutti o
quasi fossero eccellenti, perché escludere a priori un terzo dal diritdel
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Quotidiano
La Provincia
Data
16-09-2014
Pagina
23
Foglio
1
«La nuova maturità, un compitino»
Ritorno al passato: soltanto
commissari interni alla maturità. Il
ministro dell'Istruzione Stefania
Giannini ieri ha annunciato l'intenzionedi rivoluzionare l'esame di Stato.
Bruno Saladino, storico preside del liceo classico Volta ARCH 1v10
È una scelta, però è tutt'altra
cosa: dipende se si vuole fare
una verifica conclusiva oppure
un esame esigente». È vero
anche che nel Comasco i tassi
di bocciatura alla maturità sono talmente bassi che l'esame
ha già assunto i caratteri di un
pro forma. «È l'ennesimo cam-
bio - sbuffa Enrico Tedoldi,
dirigente alla Magistri - le riforme poi durano massimo due
o tre anni». Il Governo ha attivato il sito labuonascuola. gov.
it per raccogliere entro il 15
novembre ogni genere di parere da famiglie, docenti e studenti. «Per risparmiare quat-
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«Dal 2015-2016 dovremo tornare ai commissari interni - ha
spiegato il ministro - basta
convocazioni da lontano, resterà un presidente da fuori
provincia. La maturità non deve essere un giudizio divino,
costoso, ma un appuntamento
di sintesi difine anno».Addio
anche alla tesina, diventata ormai la presentazione di una
passione personale, i maturandi dovranno costruire un progetto più corposo.
Il mondo della scuola di Como è perplesso. «I commissari
interni dal punto di vista economico generano risparmi commenta Roberto Peverelli,
dirigente scolastico del Setificio - ma la presenza di commissari esterni garantiva più formalità e puntualità all'esame.
tro soldi si cancella un istituto
importante - dice Bruno Saladino, storico preside del Volta
- nel 1923 il legislatore aveva
deciso per delle commissioni
tutte esterne e un presidente
docente universitario. È stato
un declino costante. Saranno
contenti i ragazzi, l'esame diventa un compitino in classe».
Più morbidi i commenti dei
sindacati. «Se è per evitare di
pagare trasferte e indennità
non mi pare una grande trovata
- dice Angelo Cassani segretario provinciale di~- quanto alla serietà dell'esame io non
credo conti solo la composizione delle commissioni». «Vediamo i dettagli - replica Adria
Bartolich segretario di Cisl
Scuola a Como e a Varese - ma
il risparmio è sicuro. Quanto
alla capacità di giudizio dei
commissari non di pende dalla
provenienza. In alcuni casi i
docenti interni potranno essere protettivi, ma in altri anche
più severi>>.• s. Bac.
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Quotidiano
La Provincia
Data
Pagina
di CREMONA
Foglio
16-09-2014
11
1/ 2
ll provvediJore Francesca Bianche~:~i ha visitato diversi
istituti cittadini Con la pubblicazkme delle gnuiuatorie
definitive, venerdì nuovo possibile 'lxilletto' dei supplenti
Lenoni al via, prof cercansi
Da ieri maJtina in ciUà sui, banchi 12.838 studenfi
Le no~ scuole
sono luoghi
convocazio~i
del provveditorato-affer~a Rie.carda
~mori dellq
. -.Molti
hanno fattoricorso su 1~e
gra ~ u a_to_n e
provmciah ad
esa_urimento
chiedendo
una verifica
.
. . delp~nteggio,
m ?~se a serviz_i ~orm_ti c~n semphci autocertificaz10m, come
prevede la legge. 01;1esto e va_lso
soprattutto per chi provemv~
da province l<?ntane. Venerdi
di s~ incontri
e di cultura
uesto è un giorno
importante per tutta la
Q
città: nostri bambini e i
1
nostri giovani si ritrovano
nelle nostre scuole, luoghi
di speranza, di cultura e di
incontro. Vorrei dire alle
ragazze e ai ragazzi, ad
uno ad uno, di studiare e
impegnarsi perché ciò che
impareranno resterà loro
per
sempre.
Vorrei dire
aimiei
colleghi
insegnanti
un grazie
perla
passione
che
metteranno
in uno dei
lavori più
grandi che
tengono
insieme la
società.A
tutti vorrei
Il sindaco
dire che il sapere
condiviso dentro relazioni Gianluca
Galimberti
educative tra adulti e
giovani è l'alimento di
una società che deve
ritrovare nella scuola uno
dei luoghi essenziali della
nostra città e del nostro
paese. Molti sono i
problemi di soldi, di
strutture, di futuro
lavorativo: l'impegno di
tutti deve essere
massimo! Ma certo il
suono di quella
campanella che
accoglierà i nostri giovani
nelle aule è un suono di
speranza per tutti.
Buon anno1 buon lavoro
Il sinaaco di Cremona
Prof. Gianluca Galimberti
s?ranno_pu]"Jb~icat~l.egraduato­
ne provmciah defmitive-. Spetterapoiaisingoliisti_tutifaregl~
incroci e vedere se i supplenti
nomin?ti han~q conferma,to la
medesimaposiz10ne,~ecosrnon
fosse si provvedera a nuove
chiamate. Insomma il balletto
dei supplenti prosegue».
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SNALS
IL SINDACO
©RIPRoouz10NER1SERVATA
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Prima campanella per 12.838
alunni e studenti ieri mattina;
lezioni al via, mentre proseguono le chiamate delle scuole per
coorire i posti vacanti, con
un!avvertenza: la definizione
dei nominati sarà sub iudice la
pubblicazione delle graduatorie provinciali definitive. Bambimemozionati,genitorimuniti
di smartphone o tablet per immortalare il primo giorno di
scuola delfiglio,ilserJ?entone di
ragazzi che dalla staz10ne porta
al centro passando per via Palestro gli autobus pieni che conduc~no all'istituto Torriani:
questi alcuni flash del primo
giorno di scuola. Ar:appresentare il ministero ieri e stata Francesca Bianchessi, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, impeg nata in un
tour nei vari
istituti cittadini. La prima
tappa_ e stat?
all'istituto Einaudi, accolta
da 1 preside
Carmine Filareto. Davanti
all'aula magna gremita e
parlando agli
studenti delle
classi del tecnico per turismo Francesca Bianchessi ha messo in
evidenza come «l'inizio dell'anno scolastico sia un'occasione
non solo perriprenderele attività formative ma per ribadire e
riflettere sul senso della scuola
e sull'impegno che le sue varie
componenti ponrono nel difficile compito dell educare - ha
spiegato la dirigente provinciale - In questa direzione di un
coinvolgimento attivo va il rapporto #la buona scuola che intende interrogarci tutti». Fra le
diverse scuole visitate dal dirigente non poteva mancare la
scuola di liuteria e liceo musicale Stradivari e il liceo Manin dove Bianchessi ha incontrato Mirel va Mondini nuovo preside
dell'istituto di via Cavallotti
complimentandosi con i vincitori del concorso dedicato ai diritti umani che porterà tre studenti delManin insieme ad altri coetanei di altre scuole a Bruxelles.
Intanto a campanella Sl!On?t~
continuano le convocaz10m di
supplenti chiamati a sostituire
professori e maestri _f~no gli
aventi diritto.
«Si sta perpetuando l'eguivoco e il bloccogiàregistrato durante le
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di NicolaArrigoni
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Quotidiano
LA STAMPA
Pagina
16-09-2014
41
Foglio
1
Data
CUNEO
E PROVINCIA
In aula senza intoppi, pochi i supplenti
Primo giorno sui banchi per ottantamila alunni della Granda. Nominati :308 nuovi professori
LORENZO BORATTO
CUNEO
eri sono tornati nelle aule 80.644 alunni della
Granda (11.814 per la
scuola dell'Infanzia,
27.041 per la Primaria,
16.742 alle Medie, 25.047 alle
Superiori) con 308 nuovi professori e maestri assunti a
tempo indeterminato e 781
prof con incarichi temporanei
o precari. Anche i docenti di
sostegno sono aumentati:
1099 quest'anno, rispetto ai
998 di dodici mesi fa.
Il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, Giuseppe
Bordonaro: «Inizio senza intoppi, rispettando le scadenze delle nomine. Mancano ancora alcune supplenze: le vecchia graduatoria sono esaurite, le scuole stanno procedendo con le graduatorie d'istituto in attesa della revisione.
Entro fine mese ci saranno le
I
precari
graduatorie definitive e la
stabilizzazione di altri docenti». E aggiunge: «Forse la
prossima settimana ci sarà
un incontro con il nuovo direttore regionale, Fabrizio
Manca, con tutti i presidi della Granda».
Daniela Bedino, Cgil Scuola: «Nelle Superiori, con i tagli
di organico, le
nomine in ruolo
sono state poche rispetto al
passato. Ci sono problemi per le graduatorie di istituto per le supplenze:
in quelle pubblicate a fine agosto c'erano molti errori. E ci
sono tante cattedre vacanti:
nel sostegno, in inglese alle
Elementari, lettere alle Medie».
Graziella Dogliani del sindacato
mli «Un problema che si ripresenta ogni 3 anni. Le scuole
devono scegliere da vecchie
graduatorie che in questi giorni
vengono aggiornate e tra poche
settimane non
saranno più valide».
Nel weekend
all'Ipercoop di
Cuneo, si è svolta una raccolta
di materiale scolastico da regalare alle famiglie più povere assistite dalla Caritas. Gian Lorenzo Viarengo, presidente della sezione Soci Coop di Cuneo
(34 mila soci): «Raccolti 3.501
articoli, per oltre 60 casse. Molto meglio dello scorso anno: soprattutto risme di carta, pennarelli, quaderni, ma anche calcolatrici e compassi».
Sulla questione aule la situazione più critica era quella dell'Alberghiero «Donadio» di Dronero (ieri non c'è stata lezione
per la ricorrenza del santo patrono): la scuola aveva bisogno
di 6 aule per il
boom di iscrizioni, con 65 alunni
IL PROVVEDITORE
ISTITUTI «FANTASMA»
«Entro fine mese
le graduatorie
A Ccrialdo cli Cuneo
definitive»
Sono i professori
con incarichi
temporanei o precari
I docenti di sostegno
sono1099
di quinta e 220 di
prima. Quattro
aule sono state
ricavate nell'ex
convitto nel centro del paese,
altre due con pareti mobili nella
sala ristorante. Infine ci sono
due scuole "fantasma" a Cuneo:
a Cerialdo alle Elementari non
ci sono più iscritti (i ragazzi che
frequentavano la scuola si sono
trasferiti a Passatore e a Madonna dell'Olmo, nessun iscritto in prima), mentre Graziano
Isaia, neopreside del Cpia di
Cuneo, il centro istruzione per
adulti autonomo
da quest'anno (le
lezioni inizieranno nelle prossime settimane),
ha comunicato ai
sindacati che,
per un «problema tecnico», dal
ministero non gli hanno ancora
comunicato i codici della scuola
in via Barbaroux, impedendo la
normale attività, dai pagamenti
alla gestione del personale.
e in via Barbaroux
mancano i mdici
Dopo
le lezioni
Studenti
ieri mattina
alla fermata
dei pullman
davanti
alla Stazione
in piazzale
della
Libertà
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a Cuneo
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Quotidiano
la tri6iiha
Data
16-09-2014
Pagina
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Foglio
1/ 2
PRIMO GIORNO SUI BANCHI>>
Bimbi in aula, ma sema maestri
e alle superiori classi pollaio
Mancano 54 insegnanti elementari, alle Gabelli 4 nuovi assunti su 8 rinunciano alla cattedra
Affollamento: il record dell'Artistico di Vittorio Veneto con gruppi di 38 alunni e lezioni in palestra
di Alessandra Vendrame
t TREVISO
Auci dello mml «Alcune classi
del liceo artistico di Vittorio
Veneto hanno 38 alunni. Si è
pensato addirittura di portare
gli alunni in palestra per far lezione». Al danno si aggiunge la
beffa: «La scuola si trova ad
avere un numero troppo alto
di alunni per le esercitazioni di
un mese usciranno quelle defi- laboratorio», aggiunge Teresa
nitive, dovranno provvedere a Merotto di Cisl scuola. «È stato
nominare altri insegnanti».
Alle superiori classi pollaio. Se la chiesto di sdoppiare le classi
scuola primaria reclama mae- con la richiesta di aggiunta di
stri, gli istituti superiori in città docenti, ma l'ufficio scolastico
e provincia scoppiano di alun- ha risposto di no per mancanni. Si moltiplicano le cosiddet- za di organico». Tra le scuole
te "classi pollaio" con l'appello "sovraffollate" pure il caso del
che si allunga fino a sforare liceo Giorgione di Castelfran"l'asticella" posta dal ministe- co. In città si fanno invece i
ro di massimo 30 alunni per conti con il numero alunni che
di anno in anno crescono. E le
classe: «Con l'aumento di sedi che si moltiplicano. Nella
iscritti e i tagli alle cattedre le rosa delle scuole superiori del
classi stanno diventando sempre più numerose», dice Mar- capoluogo soltanto l'Itt Mazta Viotto della Cgil scuola. «Ad- zotti e il Palladio hanno un'
dirittura ci sono classi con 33 unica sede in grado di far postudenti». Il record delle classi sto a tutti gli alunni iscritti.
formato XXL spetta al liceo ar- Tutte le altre scuole corrono ai
tistico Munari di Vittorio Vene- ripari con le succursali: «A parto con alcune classi che hanno te queste due eccezioni nessuquasi raggiunto quota 40: «È na scuola è in grado di accouna delle criticità della scuola gliere completamente i propri
trevigiana», spiega Salvatore iscritti», puntualizza Viotto.
«Non c'è mai stata una visione
lungimirante di edilizia scola-
stampa
del
provinciali sono state fatte la
settimana scorsa», mette in
Chiaro Teresa Merotto, segretario provinciale Cisl scuola.
«Le scuole ora dovranno chiamare gli insegnati che manca no dalle loro graduatorie che
sono provvisorie. Quando tra
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Primo giorno di scuola per
113.882 alunni nelle scuole statali della Marca, dalla scuola
dell'infanzia agli istituti superiori. E con gli studenti da ieri
tornati sui banchi tocca alla
scuola elementare trevigiana
registrare il numero più alto di
cattedre vuote, in attesa di vedere al più presto assegnato loro un docente. A rispondere
"assente" in classe al suono
della prima campanella sono
ben 54 insegnanti della scuola
primaria. Un "buco" nell'assegnazione del corpo docente
ancora tutto da colmare. E che
le stesse nomine dei docenti,
sia di ruolo sia supplenti, avvenute qualche settimana prima
dell'inizio dell'anno di scuola,
non sono comunque riuscite a
tappare. La palla passa adesso
ai dirigenti scolastici ai quali
toccherà porre rimedio, provvedendo a nominare in tempi
record dei supplenti.
A.A.A maestri cercansi. In città
tra le scuole che si sono viste
costrette a passare al setaccio
le graduatorie alla ricerca di
maestri "a chiamata" c'è la
scuola primaria Gabelli. Un
pasticcio a sorpresa. Con le recenti nomine in ruolo erano
ben otto i nuovi insegnanti assegnati alla scuola. Tutto era
pronto a partire a regola d'arte. Eppure a queste otto cattedre a tempo indeterminato la
metà dei maestri ha risposto
"no". Quattro rinunce a una
settimana dall'avvio dell'anno
scolastico. Preso atto, il dirigente scolastico ha dovuto correre ai ripari per garantire
quanto prima agli alunni docenti in classe: «Credo che
l'orario a tempo pieno verrà attivato già da lunedì», spiega la
dirigente scolastica del secondo istituto comprensivo in città, Michela Busato. «Devo nominare dei supplenti e come
scuola ci stiamo attivando per
garantire quanto prima la copertura». Fuori città stessa sorte è toccata all'istituto comprensivo di Chiarano, dove ancora alla scuola primaria man cano sei insegnanti. Per attin gere ai supplenti le scuole dovranno ora scorrere le graduatorie d'istituto. Ma ancora si
profila una corsa ad ostacoli:
«Le nomine in ruolo e dei supplenti dalle ultime graduatorie
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Pag. 22
Quotidiano
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Pagina
I
Foglio
16-09-2014
20
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La scuola è cominciata
ma mancano 200 prof
Negli istituti superiori e medie manca ancora il 10 per cento dei docenti
Ricomincia la scuola e ci sono i primi disagi: proclamato per domani uno sciopero
Inizia la scuola, ma senza 200
prof. Le chiamate per le assunzioni a tempo determinato sono
cominciate la scorsa settimana
e proseguono almeno fino a venerdì. Siamo quindi a metà del
guado, ma nell'attesa i ragazzi
fanno lezione con circa il 10%
degli insegnanti in meno. Il primo suono della campanella, ieri, non ha fatto registrare particolari problemi, secondo quanto reso noto da Provincia e Comune. Ma già domani è tempo
di sciopero: sono i lavoratori atipici ad astenersi dal lavoro per
l'intera giornata. Con il lancio
del Piano scuola di Renzi, l'istruzione è in subbuglio e Cgil, Cisl,
Uil, m1!l e Gilda hanno già avviato una raccolta di firme contro il blocco del contratto.
Intanto in città il ritardo delle
nomine dei supplenti porta con
sé problemi per i lavoratori e
per i ragazzi. E il risultato di uno
slittamento nazionale che ha
fatto finire nel medesimo tritacarne impiegati degli uffici scolastici, precari e dirigenti. E tutti
sono infuriati: i primi hanno sai-
tata le ferie e sono costretti agli
straordinari pur di velocizzare i
processi, i precari diranno addio ad almeno un mese di stipendio e i dirigenti sono chiamati a sopperire alle mancanze
del sistema. Perché tutte le nomine che non sono state fatte
entro il 31 agosto passano automaticamente dalla competenza
degli uffici scolastici provinciali
a quella dei dirigenti. I presidi a
loro volta trovano due volontari, le cosiddette scuole polo, cui
affidare il lavoro. Pena il caos.
Scuole polo sono gli istituti Percoto con Gabriella Zanocco e
Malignani con Andrea Cari etti.
Ieri sono ritornati in classe
quasi 146 mila alunni in Friuli
Venezia Giulia, di cui quasi la
metà nella sola provincia di Udine. I ragazzi sono distribuiti in
7.300 classi fra i gradi dell' infan zia (18 mila bambini), primarie
(50mila), secondarie di primo
grado (30mila) e secondarie di
secondo grado (47mila). A prendersi cura dei ragazzi sono
13.700
insegnanti
inseriti
nell'organico di fatto, ripartiti
frai diversi gradi: 1.700 all'infanzia, 4.700 alle primarie, 3.000 al
primo grado e 4.300 al secondo
grado.
In attesa della stabilizzazione
annunciata dal governo per il
prossimo anno scolastico, i lavoratori atipici hanno deciso di
inaugurare le lezioni con uno
sciopero. Domani per l'intera
giornata il servizio non è garantito per l'astensione annunciata
da Cgil Nidi! (Nuove identità di
lavoro), Felsea Cisl (Federazione lavoratori somministrati au tonami atipici) e Uil Temp (la categoria nazionale dei lavoratori
temporanei, autonomi, atipici e
partite iva). Collaboratori coordinati e continuativi, ex Lsu, assimilati Ata, dopo l'esito negativo dell'incontro al Miur di luglio
«ribadiscono l'impellenza di risposte chiare sui punti da sempre ali' attenzione del Ministero:
prospettive certe di stabilizzazione, adeguamento dei compensi tenuto conto del blocco
dal 2001 e dell'intervenuto incremento dell'aliquota contributiva e della cessazione dell'in-
tervento congiunto dei ministeri dell'Istruzione e del Lavoro, e
l'estensione delle normative riguardo alle assenze a fronte di
condizioni di disabilità e di gravi patologie», si legge nel comunicato.
Ma quella dei lavoratori atipici non è l'unica categoria in subbuglio. Cgil, Cisl, Uil, m11! e Gilda lanciano la campagna
"sbloccai! contratto". I sindacati puntano il dito contro «altri
tre anni di blocco e zero scatti fino al 2019». Ecco perché chiedono ai lavoratori di fare sentire la
propria voce: «Il governo annuncia un nuovo blocco dei
contratti e degli aumenti per anzianità, mentre ipotizza scatti di
merito solo per il 66% dei docenti, che comunque partirebbero
dopo il 2018 e implicano la cancellazione degli scatti di anzianità - aggiungono i sindacalisti -.
Il risultato sono retribuzioni ferme per tutto il 2019, accompagnate da un meccanismo di riduzione secca degli stipendi del
personale docente e Ata, che
per il triennio 2016-2018 vale oltre un miliardo di euro».
Michela zanutto
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Pag. 24
Quotidiano
primo
CAMPOBASSO. Un
appello all'assessore
regionale al Lavoro,
Michele Petraroia, alla
Giunta e al Consiglio
regionale ad affrontare
con urgenza i problemi
relativi ai 90 lavoratori
della Formazione professionale che rischiano di perdere il posto.
A lanciarlo sono le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil,
e tllilttìm'll in vista del 30 settembre, giorno in cui scadrà il progetto, finanziato con il Fondo sociale europeo, in
cui sono impegnati i 75 lavoratori iscritti all'Albo regionale
e altri 15 che svolgono attività di supporto.
"È necessario - sottolineano le organizzazioni di categoria provvedere al rifinanziamento del progetto. Tale provvedimento - aggiungono - non dovrà essere inteso come l'ennesima proroga assistenziale, ma il primo pezzo di un disegno
Data
16-09-2014
Pagina
2
Foglio
1
complessivo che veda al
suo interno un ruolo
prioritario per il Sistema regionale di orientamento permanente".
Viene valutata positivamente dalle organizzazioni sindacali la volontà manifestata dal' assessore Michele Petraroia di dotare la Regione Molise di una legge quadro che faccia da cornice alle politiche per l'istruzione, la conoscenza e la formazione professionale. "Non mancheremo di formulare proposte in merito
nelle sedi opportune ad implementare la bozza di legge quadro in via di predisposizione. Allo stesso modo però i sindacati richiamano l'attenzione dell'assessore, della giunta e del
consiglio regionale sulla necessitò di affrontare con urgenza
questa prima fase emergenziale. Perché alla fine del mese
mancano appena due settimane.
Formazione professionale
Appello alla giunta, a
rischio 90 posti di lavoro
nm
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Quotidiano
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Foglio
Lo~dem.mcia
15-09-2014
23
1
le gravi condizioni strutturali e a1muncia che interesserà i vertici nazionali del sindacato
Scuola, si riparte ma gli edifici sono quasi tutti inadeguati
Cerimonia di apertura
stamane alle 8,30 al
Liceo Scientifico "Berto"
- - - ----·-----
Gli studenti ritornano oggi fra i
banchi di scuola. In città una ce··
rimonia di apertura del nuovo
anno è prevista stamane nei lo ..
cali del Liceo Scientifico "G. Ber..
to". La presiederà, dalle 8.30,
Teresa Goffredo la neo-dirigente che subentra a Maria Silvestro. E nel giorno in cui aprono i
battenti le scuole di ogni ordine
e grado un augurio agli allievi,
allefamiglieealpersonaleviene
rivolto anche dal presidente del
Consiglio comunale Francesco
Pascale.
La scuola, dunque, riparte.
Non senza che siano state rimosse le prin~;l~riticità. A segnalarle è lo • «Il timore che la
scuola di periferia divenga sempre più periferica - evidenzia il
segretario provinciale Vincenzo
Fortuna - è un rischio reale».
Dunque, «l'augurio di "buon anno" - dice ironicamente - dovrebbe coincidere con quello di
"buona fortuna", in un territorio
in cui la sicurezza degli studenti
non può dirsi garantita, all'interno di edifici che necessiterebbero di cambiamenti strutturali».
Frontale l'attacco al governo
«che non ha mai realmente cambiato marcia. Nè qualche visita
di circostanza ha modificato di
una virgola il disagio vissuto dai
nostri alunni, spesso appollaiati
in aule non a norma». Non pochi, d'altronde, sono gli allievi
«costretti, nella nostra provincia, a trascorrere la propria giornata-ha proseguito Fortuna -in
seminterrati, a stretto contatto
con i topi per l'inagibilità di intere aree dell'istituto».
«LO rsmR'! richiede da anni
l'organico funzionale. Una svolta, necessaria - sottolinea il segretario provinciale -per gi istituti del nostro territorio a difesa
dei quali è stata necessaria un'estate di lotta per evitare la chiusura di classi e lo sballottamento
degli alunni in altri centri, à se-
guito di scelte discutibili di un
Usr che, almeno fino a qualche
settimana addietro, si è mostrato incurante dei bisogni dei territori e forse inconsapevole della
morfologia della nostra terra».
Diretto l'affronto nei riguardi
dell'ex direttore regionale che
«dal chiuso delle sue stanze, in
maniera frettolosa, si è limitato
a un calcolo ragionieristico delle
risorse, misurando l'immisurabile, disconoscendo le lacune
del trasporto pubblico locale e la
viabilità compromessa di una
regione le cui strade sono ridotte
per lo più a mulattiera». Emergenze delle quali «renderò edotto - annuncia Fortuna - il segretario nazionale Marco Paolo imi
mJ alla riunione che si terrà a
Fiuggi il 17 e 18 Settembre».
Il presidente del
consiglio Francesco
Pascale rivolge un
"imbocca al lupo" a
studenti e ~amiglie
Il segretarlo. Vincenzo Fortuna alla
guida della segreteria dello~
.. '··
.
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Cronaca di Vibo
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15-09-2014
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1
LA PROTESTA >>
Riparte la scuola e subito
scatta il primo sciopero
Agitazione Unicobas contro il blocco degli stipendi e degli scatti di anzianità
Ma la partecipazione alla manifestazione pesa in busta paga e si rischia il flop
Prima campanella, oggi alle
8.48, ma dopo 48 ore ecco subito il primo sciopero targato Unicobas. Precari sul piede di guerra e 36 mila alunni provinciali in
aula con il valzer dei supplenti
annunciato. Le graduatorie di
seconda e terza fascia, infatti,
sono zeppe di errori e l'assunzione dei precari in cattedra è
con contratti "fino ali' avente diritto". Quando saranno rifatte
addio alla continuità didattica.
L'altra piaga della scuola pordenonese riguarda i 14 istituti con
i dirigenti reggenti, "supplenti
d'oro" divisi tra la scuola di titolarità e quella di incarico.
Tensioni, problemi e, fra due
giorni, la protesta, con la consapevolezza che coloro che potranno aderirvi, di fatto, non saranno moltissimi, tenuto conto
che una giornata di sciopero si
sente, in busta paga, e che il periodo non è certo dei più favorevoli. «Lo sciopero Unicobas è
stato indetto per protestare con tro il blocco degli stipendi statali per il 2015 e i Cobas replicheranno l'iniziativa il 10 ottobre hanno segnalato i Comitati di
base provinciali sulle bacheche
Facebook con Luigina Perosa -.
Il progetto Renzi-Giannini è
inaccettabile: basare gli scatti di
anzianità su base meritocratica
significa mettersi nelle mani del-
la simpatia o antipatia dei capi
di istituto. Dispiace dirlo, ma al
99% non ci azzeccano».
Intanto Flc-Cgil, Cisl-scuola,
Uil-scuola, con gli autonomi Gilda-Fgu emi si sono mobilitati contro il blocco del contratto
e degli scatti di anzianità: ci saranno assemblee con un'agenda nazionale e territoriale. «Verrà lanciata una petizione tra tutti i docenti, bidelli, amministrativi e tecnici - hanno anticipato
i confederali della scuola - per il
diritto al contratto nazionale e
agli aumenti retributivi. Si tratta
di scongiurare lo "scippo del salario". Il Governo ha annunciato un nuovo blocco del contrat-
to e degli aumenti per anzianità:
ipotizza "scatti di merito" per il
66% dei docenti e dopo il 2018».
Il risultato? Retribuzioni ferme
per tutti fino al 2019 e
"contentini" per quelli in quota
simpatia dei dirigenti.
Infine il caro scuola. Il Codacons ha denunciato che solo per
il corredo scolastico si spenderà
il2% in più rispetto al2013 e per
l'acquisto di penne, diari, quaderni, zaini, astucci una famiglia media dovrà mettere in conto una spesa annua compresa
tra i 450 e i 490 euro a studente,
che arriva a una media di 840
euro se si aggiungono anche ilibri (con picchi fino a 1.100 euro
a studente).
Chiara Benotti
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Primo giorno di scuola, oggi, tra polemiche, scioperi in arrivo e caro-corredo anche nel Friuli occidentale
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14-09-2014
11
1/ 2
la scuola Il ministero non ha aggiornato le graduatorie. Il sindacato: «Danni all'offerta formativa»
Prima campanella per 120mila
«Cattedre a termine, sarà caos»
Precari, un docente su quattro cambierà in poche settimai1e
VICENZA - Suona la campanella, lunedì gli studenti vicentini tornano in classe. Nei 117
istituti comprensivi e superiori
della provincia, quest'anno, si
registrano iscritti in diminuzione nelle scuole d'infanzia, primarie e secondarie di primo
grado (elementari e medie),
mentre c'è un leggero aumento
alle superiori. «Oltre ottocento
cattedre verranno assegnate con
contratti a termine - spiega Doriano Zordan, segretario del
sindacato~ - ma il ministero non ha aggiornato le graduatorie e questo farà sì che almeno
in un 25 per cento dei casi cambi
dopo poche settimane e rischiamo i caos». Ovvero, uno su
quattro fra questi docenti potrebbe vedersi «soffiare» il posto dopo pochi giorni, una volta
che da Roma venga stabilito se
in classifica c'era qualcuno più
su. «Con disagi sia per l'insegnante che per la sua classe»
precisa Zordan.
Quello che lunedì si affaccerà
in classe è un esercito di oltre
119mila ragazzi. La maggior
parte è iscritta alle elementari
(42.511), in calo di un centinaio
di unità rispetto all'anno scorso.
Analoga la situazione per le medie (26.305 alunni, in calo di 400
unità), mentre nel quinquennio
delle superiori i numeri crescono: si è passati da 40.303 iscritti
a 40.819. «Mediamente alle superiori ci sono 24 alunni a classe, la situazione è stabile - osserva Zordan - beninteso, sullo
sfondo c'è la grave carenza di
insegnanti, in Veneto siamo
sotto la media nazionale e servirebbero 3mila docenti in più».
Quest'anno l'inizio della scuola
riserverà per molte classi vicen tine un'incognita in più, il rischio di un cambio di maestre o
professori dopo appena qualche
settimana. I docenti vengono
assegnati con un complesso sistema basato in primis sulla
«Gae», graduatoria provinciale,
e una volta esaurita questa con
delle graduatorie d'istituto di
seconda e terza fascia. Tutte,
ogni tre anni, vengono aggiornate dal Ministero dell1struzione. L'anno è questo, da Roma
però al momento hanno aggior-
nato solo la «Gae»: «Risultato,
molte delle nomine decise per
graduatorie di secondo e terzo
grado potrebbero cambiare-rileva il segretario ~ - il loro
contratto vale infatti fino alla
nomina dell' avente titolo».
Il rischio riguarda soprattutto
le cattedre degli insegnanti di
sostegno a studenti disabili o
che comunque necessitano di
aiuto, «sono circa 400 fra elementari e medie vicentine le
cattedre di sostegno assegnate
in questo modo» precisa Zordan. Pare infatti ci siano molti
nuovi insegnanti in graduatoria
che potrebbero cambiare completamente le classifiche. La
stessa possibilità riguarda, secondo i calcoli f§l!i!I almeno altre 400 cattedre di insegnanti di
materie specifiche, fra elementari e superiori. «La continua
sostituzione di docenti limita
l'offerta formativa di ogni sin golo istituto scolastico - conclude Zordan - con disagi per
tutti».
Andrea Alba
li trend\ 1
Meno iscritti nelle scuole
d'infanzia, primarie e
secondarie di primo
grado
Aumentano le iscrizioni
alle superiori, ci saranno
516 studenti in più
rispetto allo scorso anno
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li trend \2
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Istituti
È il numero degli istituti scolastici vicentini nei quali suonerà domani mattina la prima
campanella dell'anno scolastic0. Pfl registrare una diminuzionè delle iscrizioni nelle
scuole d'infanzia
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Quotidiano
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Foglio
14-09-2014
11
2/2
Gli studenti nel Vicentino
SCUOLE
Inferiori
Primarie
STUDENTI
NELL'A.S.
2013-2014
2014-2015
9.651
42.643
26.798
40.303
9.477
42~511
26.305
40.819
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Secondarie primo grado (medie)
.Secondarie secondo grado (superiori)
STUDENTI
NELL'A.S.
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Quotidiano
IL GIOBIALE
DI VICENZA
Data
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Foglio
13-09-2014
20
1/ 2
PRIMA CAMPANELLA. Timori per il traffico a causa dei cantieri presenti in città e rischio paralisi all'uscita dagli istituti
Inizia la scuola, politici in aula
Sindaco, assessori regionali e consiglieri comunali
in classe lunedì per l' awio dell'anno scolastico
Sui banchi di scuola attesi quasi 120 mila studenti
AnnaMadron
È una delle province venete
con il numero più alto di studenti: 119.112. Numeri che si faranno sentire sul grande rientro di lunedi 15 settembre,
giornata di esordio per la scuola vicentina che dopo mesi di
cancelli chiusi ma anche di
grandi cantieri aperti riprende la sua corsa allo studio. A
cominciare il conto alla rovescia per smaltire i canonici duecento giorni di attività didattica saranno 9.477alunni delle
materne, 42.511 delle elementari, 26.305 delle medie e
40.819 delle superiori. A queste cifre vanno poi aggiunti i
ragazzi che frequentano le
scuole paritarie, più o meno
20 mila tra città e provincia.
INIZIO SCAGLIONA10. Non per
tutti quella di lunedì sarà una
giornata all'insegna della levataccia. Soprattutto negli istituti superiori dove si preferisce
far entrare le classi ad orari differenziati per dedicare più attenzioni agli alunni di prima
ai quali di solito va il benvenuto di dirigenti e insegnanti. Se
per alcuni la prima campanella suonerà dunque alle 7,40,
per altri lentrata in classe sarà
alle 9 o addirittura alle 10,45.
IL SALUTO DEI POLITICL Lunedì
sarà anche il giorno degli auguri e dei discorsi. Elena Donazzan, assessore regionale all'
Istruzione arriverà alle 8 all'
istituto comprensivo statale
di Creazzo per intervenire alla
cerimonia di inaugurazione
del nuovo anno scolastico e salutare gli allievi (oltre un migliaio che frequentano la materna, le elementari e la media) e il personale docente e
non docente della struttura.
Sui plessi cittadini presente
l'intera amministrazione, a cominciare dal sindaco alle 8.30
alle elementari Pertini e alle 9
alla media Scamozzi, in Riviera Berica. L'assessore alla formazione Umberto Nicolai saluterà alle 9 gli studenti della
media Giuriolo, in contrà Riale, alle 10 quelli della media
Ambrosoli e alle 11 gli allievi
della Rodari, in via Turra La
staffetta continua con Antònio Marco Dalla Pozza, assessore alla progettazione, alle 8
alla materna Fogazzaro, mentre Cristina Balbi, assessore alla cura urbana, alle 9 saluterà
gli alunni della media Trissino.Annamaria Cordova, assessore alla partecipazione, entrerà alle 10 alla media Muttoni e
alle 10.30 alla Pertile, Michela
Cavalieri, assessore alle risorse economiche, sarà alla media Bortolan e a Filippo Zanetti, assessore alla semplificazio-ne e innovazione, alla media
Carta dei Ferrovieri. Arruolati
per il saluto collettivo anche i
consiglieri comunali. Per il
presidente Federico Formisano l'appuntamento è alle 9.30
alla Da Feltre e alle 10.30 alla
Barolini. Il consigliere con delega alle pari opportunità Everardo Dal Maso è atteso alle 10
alla media Calderari, il consigliere con delega al turismo e
ai gemellaggi Giancarlo Pesce
alle 8.45 alla Maffei e i presidenti di gruppo consigliare
Sandro Pupillo e Daniele Guarda rispettivamente alle 8.30 alle elementari Giusti e alle 9 alla media Mainardi.
LA LITTERA DI NICOLA!. Dall'assessore comunale all'istruzione un in bocca al lupo agli studenti vicentini anche sotto forma di lettera. «Questi sono anni in cui la crisi economica rendetuttopiùdifficile.Ancheandare a scuola. Ma l'Amministrazione ribadisce la volontà
di garantire le risorse necessarie: investire nella formazione
dei giovani, assicurare a tutti
una crescita non solo intellettuale, ma anche fisica, grazie a
progetti specifici pensati per
offrire ai ragazzi uno sviluppo
armonico».
CANTIERI. La scuola comincia
con cantieri ancora aperti o
che prendono il via. Alla media Calderari e alla Da Feltre
per consolidamenti antisismici e al liceo Pigafetta, nella succursale di Motton San Lorenzo dove gli interventi previsti
dalla Provincia si svolgeranno
di pomeriggio, ad aule vuote.
Disagi anche sulle strade, vedi
la rotatoria in costruzione in
viale Mazzini, incrocio cruciale a rischio intasamenti a partire da lunedì, quando migliaia
tra auto, bus, moto e bici si dirigeranno verso le scuole del
centro. «Siamo stati sfortunati, il tempo ha rallentato i lavori. Finché il cantiere non sarà
completato, prevediamo novembre, serve un po' di pazienza perchè qualche problema si
verificherà, specie con la riapertura delle scuole>>, awerte
l'assessore alla mobilità Antonio Dalla Pozza Quanto ai ciclisti, Dalla Pozza spiega che
«quella che si sta realizzando
sarà la principale pista ciclabile della direttrice ovest, percorribile in maniera protetta dagli studenti che frequentano il
liceo Quadri o gli istituti superiori delcentro». •
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IL GIOBIALE
DI VICENZA
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Foglio
2/2
Data
Ei prof protestano contro il governo
Sindacati, raccolta firme
«No ai contratti bloccati»
Tina Cupani, Cils scuola
meccanismo di riduzione secca
degli stipendi del personale
docente e Ata che per il triennio
2016-2018vale oltre un miliardo
di euro, in contrasto con l'esigenza
di riconoscere il valore del lavoro
di chi ogni giorno fa funzionare la
scuola. Non è così che si valorizza
l'istruzione pubblica». Proteste
anche dai precari che il 1O
settembre scorso erano a Roma.
«Il clima è rovente - interviene il
segretario mli.I Doriano Zordan e c'è il rischio che le
organizzazione sindacali storiche
non siano più rappresentative dei
malesseri che nascono dalla base.
Il risultato è un proliferare di
movimenti non strutturati che
portano però alla luce il disagio di
una categoria sempre più
penalizzata. Non solo non c'è stato
il rinnovo del contratto - quello
normativo è fermo dal 2007,
quello economico dal 2009- ma
adesso arriva anche un'altra
bastonata». •AH.MA
Lunedl primo giorno di scuola per quasi 120 mila studenti
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li suono della campanella va di
pari passo con la protesta. I
sindacati della scuola Cgil Cisl e
Uil hanno predisposto una
raccolta firme contro il blocco
del contratto e degli scatti di
anzianità annunciato dal
governo. «La petizione
promossa unitariamente dalle
sigle firmatarie del contratto
nazionale ha come obiettivo
quello del più ampio
coinvolgimento della categoria
-fa sapere la segretaria
provinciale Cisl scuola Tina
Cupani - utilizzeremo tutte le
modalità che consentano di far
sottoscrivere il documento al
maggior numero possibile di
lavoratori della scuola. Come
Cisl scuola chiederò ai colleghi
degli altri sindacati vicentini di
concordare le modalità politico
organizzative ritenute più utili
ed efficaci per un buon esito
dell'iniziativa che in questa fase
riveste importanza
fondamentale per rafforzare in
modo chiaro e documentabile il
nostro ruolo di
rappresentanza». «Il governo
ha annunciato un nuovo blocco
del contratto e degli aumenti
per anzianità, mentre ipotizza
scatti di merito (solo per il 66%
dei docenti e a partire dal
2018), finanziati cancellando
quelli di anzianità e il risultato
porterebbe a retribuzioni
ferme per tutti fino al 2019: un
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Ei prof protestano contro il governo
Sindacati, raccolta firme
«No ai contratti bloccati»
Tina Cupani, Cils scuola
meccanismo di riduzione secca
degli stipendi del personale
docente e Ata che per il triennio
2016-2018vale oltre un miliardo
di euro, in contrasto con l'esigenza
di riconoscere il valore del lavoro
di chi ogni giorno fa funzionare la
scuola. Non è così che si valorizza
l'istruzione pubblica». Proteste
anche dai precari che il 1O
settembre scorso erano a Roma.
«Il clima è rovente - interviene il
segretario~Doriano Zordan e c'è il rischio che le
organizzazione sindacali storiche
non siano più rappresentative dei
malesseri che nascono dalla base.
Il risultato è un proliferare dì
movimenti non strutturati che
portano però alla luce il disagio dì
una categoria sempre più
penalizzata. Non solo non c'è stato
il rinnovo del contratto - quello
normativo è fermo dal 2007.
quello economico dal 2009- ma
adesso arriva anche un'altra
bastonata». •AN.MA
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Il suono della campanella va di
pari passo con la protesta. I
sindacati della scuola Cgil Cisl e
Uil hanno predisposto una
raccolta firme contro il blocco
del contratto e degli scatti di
anzianità annunciato dal
governo. «La petizione
promossa unitariamente dalle
sigle firmatarie del contratto
nazionale ha come obiettivo
quello del più ampio
coinvolgimento della categoria
-fa sapere la segretaria
provinciale Cisl scuola Tina
Cupani - utilizzeremo tutte le
modalità che consentano dì far
sottoscrivere il documento al
maggior numero possibile di
lavoratori della scuola. Come
Cisl scuola chiederò ai colleghi
degli altri sindacati vicentini dì
concordare le modalità politico
organizzative ritenute più utili
ed efficaci per un buon esito
dell'iniziativa che in questa fase
riveste importanza
fondamentale per rafforzare in
modo chiaro e documentabile il
nostro ruolo di
rappresentanza». «Il governo
ha annunciato un nuovo blocco
del contratto e degli aumenti
per anzianità, mentre ipotizza
scatti dì merito (solo per il 66%
dei docenti e a partire dal
2018), finanziati cancellando
quelli dì anzianità e il risultato
porterebbe a retribuzioni
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Il segretario provinciale dello fii f':-j 11sul documento proposto da Renzi
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ad
di restare disoccupati, come accaduto anche recentemente, in occasione delle ultime nomine. Cesserebbe la fittizia distinzione tra organico di diritto e organico di fatto; le
scuole avrebbero gli insegnanti che
effettivamente, in termini funzionali, servono anche per le supplenze;
per gli studenti sarebbe garantita
una maggiore continuità didattica.
Dopo di che il personale docente
verrebbe assunto solo per concorso.
Restiamo in attesa dei fatti. Anche la
maggiore apertura al mondo del lavoro, in particolare per gli istituti
tecnici e professionali, mi sembra
una buona idea, come pure la formazione in servizio dei docenti, che
però dovrà passare al vaglio contrattuale.
Tra i terni più discussi vi è quello
degli scatti stipendiali.
Attualmente i miglioramenti eco nomiei del personale della scuola sono
affidati esclusivamente agli scatti di
anzianità, in quanto è l'unica categoria di dipendenti pubblici a non
avere una progressione professionale. Giusta sarebbe la valorizzazione
del merito. Ma come? Su questo
punto le linee guida del Governo lasciano alquanto perplessi e provocano contrarietà e diffidenza.
Secondo le proposte del Governo alla valutazione del merito dovrebbero C??correr~ ~ c.redit~ ?idattic~, i
cre~1t1 fo~mati~ e i cred1t1 profess10n~1. Ment~vo~1 sar~bbero due terzi
de1 docenti d1 .ogm scuola che v~drebbero così mcrementato lo stlpendio di 60 euro ogni tre anni. Ma,
se potrebbe essere relativamente
semplice quantificare i crediti forn;iativi, appare. ~ell~itar~a. la misuraz10ne dei crediti d1datt1c1, ovvero la
qualità dell'insegnamento che dipende in ?~ona parte dalla classe
che u~o s1 ~1trov~.ol~e che d<I: altri
fatton ai;n?1ental1 md1pendent1 dalle capac1t~ del do~ente.. .
.
La valutaz10ne dei crediti profess10nali connessi ali' attività progettuale
e organizzativa può facilmente essere inquinata dalla soggettività dei
valuta.tori. Per questo ogni tentativo
coI?pmto nel pas~at~ è fat.alm.ente
fallito. Quanto agh st1pend1 dei docenti, essi sono fermi al contratto
scaduto nel 2009 e le esi?Oe .ri~orse
che lo Stato assegna per il m1ghoramento dell'offerta formativa, prouso esclusivo
del
destinatario,
gressivamente ridotte negli ultimi
tre anni, invece di essere premianti,
provocano ulteriori delusioni e alimentano lo scontento generale. Saprà questo Governo affrontare le
vere questioni dei lavoratori della
scuola aprendo finalmente le trattative per il rinnovo contrattuale, considerando che gli stipendi sono tra i
più bassi d'Europa?
In effetti in uno studio l'Osce evidenzia tra i punti deboli dell'Italia leccessivo numero di alunni
per classe e gli stipendi bassi dei
docenti. Nelle proposte di Renzi
manca però qualsiasi riferimento al rapporto numerico tra docenti ed alunni. Cosa ne pensa?
In Italia vi sono aree geografiche distinte per quanto riguarda gli esiti
dei rapporti Ocse e, merito dei nostri
docenti, il NordEst si distingue per i
buoni risultati che si affiancano ai
migliori tra i Paesi Ocse. Gli esiti della didattica fondata sugli apprendimenti invece che sull'insegnamento
richiede particolari condizioni favorevoli, tra cui un contenuto numero
di alunni nelle classi. Con le classi
pollaio non si possono ottenere
buoni risultati.
I più anziani ricorderanno di essere
stati anche in 40 in una classe. Ma
allora non si badava tanto alla sicurezza, la dispersione scolastica non
era un problema e si bocciava con
facilità; non erano riconosciuti i bisogni educativi specifici, non si consideravano i disturbi specifici
dell'apprendimento, non esisteva il
concetto di successo formativo da
assicurare, ecc. I rapporti scuola-famiglia erano diversi. I maestri e i
professori godevano di una migliore
considerazione sociale. L'attuale
rapporto alunni docenti non è basato su esigenze didattiche, ma su
quelle economiche a corto respiro.
Tra le riforme vi è pure quella
dell'insegnante di sostegno: aumento dell'organico e collaborazione con i docenti "ordinari" ma
non solo (vedi somministrazione
di farmaci a scuola). Che cosa ne
pensa?
Anche per gli insegnanti di sostegno
l'obiettivo è quello di eliminare il divario tra organico di fatto e organico
di diritto. In tal modo si compirebbe
un grande passo avanti per la continuità didattica nei confronti di alunni particolarmente sensibili ai camnon
riproducibile.
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e
entoventisei pagine di documento per riscrivere la storia
della scuola: una riforma che
si autoproclama come la vera svolta
del mondo dell'istruzione, con 36 ore
settimanali per tutti i professori, 150
mila precari da stabilizzare, le supplenze coperte in modo definitivo;
istituti tecnici e professionali che assicureranno delle esperienze nelle
aziende, più ore di educazione fisica,
di storia dell'arte, di musica, di lingue straniere, di uso attivo e creativo
del computer. È tutto oro quello che
luccica? Ne abbiamo parlato con
Franco De Marchi, Segretario provinciale ml- Sindacato nazionale autonomo lavoratori della scuola).
Prof. De Marchi, quale, secondo
lei, il punto più meritevole della
riforma? Quale il più critico?
Quello della valutazione del merito
è sicuramente il punto che presenta
maggiore criticità: andrebbe profondamente rivisto e reimpostato in
una cornice contrattuale. Inoltre
sorprende, nel documento governativo intitolato "la buona scuola", la
completa dimenticanza del personale amministrativo, tecnico e dei
collaboratori scolastici. Si tratta di
una incomprensibile sottovalutazione di categorie di lavoratori della
scuola il cui servizio quotidiano,
rion sempre appariscente, è indispensabile per l'espletamento
dell'attività didattica svolta dai docenti.
Diversi punti sono invece positivi,
ma non tutti rappresentano una novità per chi vive all'interno delle
scuole. Il più apprezzabile consiste
nell'assunzione, dal primo settembre 2015, di tutti i docenti inseriti
nelle graduatorie ad esaurimento,
forniti di tutti i titoli necessari all'insegnamento. Ciò soddisfa una esigenza avvertita ed espressa da molto
tempo. In questo modo si abolirebbe il precariato e si darebbe lavoro
sicuro a circa 150 mila aspiranti che
già da anni insegnano nelle nostre
scuole, ma con contratti annuali e
prevalentemente dal primo settembre al 30 giugno; verrebbero stabilizzati docenti non più giovani, con
famiglia, che da molti anni lavorano
nella scuola senza alcuna progressione stipendiale e con diritti ridotti
rispetto ai colleghi di ruolo, ad ogni
inizio anno trepidanti per il timore
068391
Franco De Marchi: «Dubito che il concetto di
riforma, per la scuola, sia oggi del tutto adeguato»
Settimanale
Vita Nuova
Data
Pagina
Foglio
biamenti delle figure di riferimento
e verrebbe meglio garantitala continuità dei progetti educativi individualizzati.
I; insegnante di sostegno è assegnato
alla classe del disabile e come tutti
gli altri docenti partecipa, in sede di
scrutinio, alle valutazioni degli alunni di tutta la classe. Inversamente i
docenti delle diverse materie sono
responsabili della programmazione
didattica per gli alunni disabili delle
loro classi, a cui il docente di sostegno collabora. Quindi il rapporto di
collaborazione tra docenti di sostegno e docenti delle diverse materie è
consolidato dalla normativa vigente.
La pratica della completa delega della cura didattica degli alunni disabili
agli insegnanti di sostegno da parte
dei colleghi delle materie comuni
rappresenta una distorsione che, dove si presenta, deve essere corretta.
La somministrazione dei farmaci a
scuola non compete direttamente al
personale scolastico, che non è personale sanitario. In questi casi occorrono delle intese tra Comuni,
Azienda sanitaria e scuola per non
scavalcare le competenze di nessuno
a tutela sia dei lavoratori che della
salute degli alunni. La questiom
della somministrazione dei farmac
consente di estendere la riflessiom
su una concezione di scuola intese
come mondo a sé, separato dal reste
della società, dove tutto ciò che ac·
cade si deve risolvere al suo interno
con le persone che sono già dentro
gli operatori scolastici, i quali perè
sono lì per il compito specifico d
istruire e di educare e non per fan
gli operatori sanitari, o i distributor
01 pasn, o i geston 01 amvua 01 ctoposcuola volute dai consigli comunali o da associazioni di genitori o
altri. Non che queste attività e altre
ancora non possano essere fatte nella scuola, anzi, ma devono essere
svolte da personale competente e
con le risorse economiche appositamente destinate dagli enti o associazioni che le promuovono, senza sottrarre risorse umane e finanziarie
appositamente destinate dal ministero dell'istruzione agli scopi didattici. Ecco allora che la scuola può
diventare un luogo aperto, di in con tro, di collaborazione fra istituzioni
e associazioni dove ciascuna, con
proprie risorse, concorre responsabilmente all'erogazione di un'offerta
formativa integrata che può andare
ben oltre il far scuola strettamente
inteso.
Di cosa avrebbe bisogno secondo
lei la scuola per essere riformata
in modo corretto?
Dubito che il concetto di riforma,
per la scuola, sia oggi del tutto adeguato. Esso implica il passaggio da
un modello o una struttura ritenuta
non più rispondente alle esigenze
educative e formative attuali ad un
12-09-2014
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altro ritenuto più adeguato ai tempi,
ai bisogni, alle esigenze sociali. Poiché il prima e il dopo sono solitamente ben codificati, questa visione
implica la transizione da una rigidità
ad un'altra rigidità. Simili transizioni, calate dall'alto, le abbiamo viste
spesso negli ultimi anni e sempre
hanno provocato delusioni poiché
partoriscono riforme già vecchie alla
nascita. Ritengo che occorra soffermarsi maggiormente sul concetto di
flessibilità, più adeguato ai costanti
mutamenti del tempo presente, causati dal susseguirsi delle innovazioni, dalle oscillazioni del mercato del
lavoro, dalla mobilità internazionale, dalle migrazioni e dall'incontro
delle culture, dai mutamenti degli
stili di vita, ecc. Per questo serve una
scuola che scopra il senso dell'autonomia in aperta sintonia e integrazione con il territorio, con i bisogni
educativi emergenti, in dialogo con
le famiglie, con gli studenti, con le
istituzioni, con le culture, con ll
mondo del lavoro, con le imprese.
Per questo, più importante di qualsiasi riforma è la capacità di governare i cambiamenti e le evoluzioni
con il coinvolgimento e la partecipazione responsabile di tutti i soggetti
sociali implicati e con maggiore riconoscimento del ruolo dei professionisti del settore, cioè del personale
scolastico.
(a cura di Corinna Opara~
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Ritengo che occorra
soffermarsi
maggiormente sul
concetto di flessibilità
(... ). Per questo, più
importante di qualsiasi
riforma è la capacità
di governare
i cambiamenti e
le evoluzioni con
il coinvolgimento
e la partecipazione
responsabile di tutti
i soggetti sociali
implicati e
con maggiore
riconoscimento del
ruolo dei professionisti
del settore.
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Quotidiano
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1
Uno strumento
.
'
rispetto ad altre
espel':ienze di tor·
madone?
L'avviso a sportello
del Fondo Formaziènda si è dimostrato nel
tempo uno strun,.en:to
efficace per la crescita dell'azienda e di,.
notevole intelligep.za''
operativa per là crescita professionale del
lavoratore, cui consen·
te di acquisire nuove
competenze, di essere
competitivo e di, partei cipare alla vita produttiva con contributi dii . 5,
qualltà. L'emanazione . i i·
dell'avviso a sportello
2014 viene qµi commentata positivas.egretariò
e
• • Marco Paolo
· R. Iiawiso a sportello
·. del F-0ndo Formazienda è· una «g'-aranzià».
,f.)é:t l~ w~~ziorte continua anclie o, forse,
proprio per{thé riesce
•a superare un pregiu. diZio piuttost-0 diffuso
tra gli imprenditòri, i
quali tendono a vedervi
urt'occasfone di assenteismo da parte del lavoratore e un elemento
· di rallentamento della
prodl!zione, e, quindi, anche del reddibi E per questo che molte imprese
silifuitanoa fruire.della sola formazione Qbbligatoria. Ma è proprio sul
Domanda. In che cosa sta la riu· concetto di obbligatorietà chefa~so
a sportello agisce in mod-0 intelligenscita di questo strumento?
Risposta. Vede, l'avviso a sportello te riuscendo, come abbiamo detto, iid
interviene su due pilastri della «vita armonizzare tempi· lavorativi ed esi·
in comune» tra azienda e lavoratori: genze produttive. .
le performance ele precstazioni. E pro- n; $i può dire ché là formula ab.
prio lì incide, consentendo alle impre- bia avuto successo...
se di programmare prO"getti formativi R. Uabbiamoconstato non solo perché
in continuità temporale e1propedeu- sono aumèhtatè le aziende aderenti
; tica. Così la formaziorl.e corttinua dei a Formazienda ma anche perché le
lavoratOri avviene sèoondo percorsi tematiche deiproge'tti sono cambiaprogettabili in tempo utile e fruibili, te: riguardano sempre meno la forin perfetta sincronia con i tempi del- mazione obbligatOria e si indirizzano
la produzione aziendale, qùindi con sempre di più verso campi d'azione
sistematicità pluriennale, program- collegati ai processi di innovazione,
mazione annuale e con uh inquadra- d'internazionalizzazione e all'uso dei
nuovr sistemi di informazione e comento databile e condivisibile.
D; Ma dove sta la d'ifferenza municazione.
della
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ilfifl
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Marco Paolo Nigi
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16/09/2014
dalla Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi
"L' avviso a sportello del Fondo Formazienda si è dimostrato nel tempo uno strumento
efficace per la crescita dell'azienda e di notevole intelligenza operativa per la crescita
professionale del lavoratore, cui consente di acquisire nuove competenze, di essere
competitivo e di partecipare alla vita produttiva con contributi di qualità". Così, in
un'intervista a 'Italia Oggi' il segretario generale della Confsal, Marco Paolo Nigi.
TG RAI Regione Marche: intervista del Segretario regionale P.
Martano
Vi informiamo che ieri, 15
settembre, al Tg Rai Regione
Marche, delle h. 14,00, è andata in onda
un’intervista alla prof.ssa Paola Martano,
Segretario regionale SNALS-Confsal Marche
sui problemi del “fronte docente” all’inizio del
nuovo anno scolastico nella regione.
Un altro spezzone di intervista è andato in
onda lo stesso giorno nell’edizione delle h.
19,30.
Chi volesse, può rivedere l’intervista al
seguente indirizzo:
http://www.tgr.rai.it/dl/tgr/regioni/PublishingBlock-e0503c86-9be1-4117-8ddee20cd23f45ca.html
15 settembre 2014
Riparte la scuola e subito scatta il primo sciopero
Agitazione Unicobas contro il blocco degli stipendi e degli scatti di anzianità. Ma la
partecipazione alla manifestazione pesa in busta paga e si rischia il flop
di Chiara Benotti
PORDENONE. La prima campanella è suonata oggi alle 8.48, ma dopo 48 ore ecco subito
il primo sciopero targato Unicobas. Precari sul piede di guerra e 36 mila alunni provinciali
in aula con il valzer dei supplenti annunciato. Le graduatorie di seconda e terza fascia,
infatti, sono zeppe di errori e l’assunzione dei precari in cattedra è con contratti “fino
all’avente diritto”. Quando saranno rifatte addio alla continuità didattica. L’altra piaga della
scuola pordenonese riguarda i 14 istituti con i dirigenti reggenti, “supplenti d’oro” divisi tra
la scuola di titolarità e quella di incarico.
Tensioni, problemi e, fra due giorni, la protesta, con la consapevolezza che coloro che
potranno aderirvi, di fatto, non saranno moltissimi, tenuto conto che una giornata di
sciopero si sente, in busta paga, e che il periodo non è certo dei più favorevoli. «Lo
sciopero Unicobas è stato indetto per protestare contro il blocco degli stipendi statali per il
2015 e i Cobas replicheranno l’iniziativa il 10 ottobre - hanno segnalato i Comitati di base
provinciali sulle bacheche Facebook con Luigina Perosa –. Il progetto Renzi-Giannini è
inaccettabile: basare gli scatti di anzianità su base meritocratica significa mettersi nelle
mani della simpatia o antipatia dei capi di istituto. Dispiace dirlo, ma al 99% non ci
azzeccano».
Intanto Flc-Cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola, con gli autonomi Gilda-Fgu e Snals, si sono
mobilitati contro il blocco del contratto e degli scatti di anzianità: ci saranno assemblee con
un’agenda nazionale e territoriale. «Verrà lanciata una petizione tra tutti i docenti, bidelli,
amministrativi e tecnici – hanno anticipato i confederali della scuola – per il diritto al
contratto nazionale e agli aumenti retributivi. Si tratta di scongiurare lo “scippo del salario”.
Il Governo ha annunciato un nuovo blocco del contratto e degli aumenti per anzianità:
ipotizza “scatti di merito” per il 66% dei docenti e dopo il 2018». Il risultato? Retribuzioni
ferme per tutti fino al 2019 e “contentini” per quelli in quota simpatia dei dirigenti.
Infine il caro scuola. Il Codacons ha denunciato che solo per il corredo scolastico si
spenderà il 2% in più rispetto al 2013 e per l’acquisto di penne, diari, quaderni, zaini,
astucci una famiglia media dovrà mettere in conto una spesa annua compresa tra i 450 e i
490 euro a studente, che arriva a una media di 840 euro se si aggiungono anche i libri
(con picchi fino a 1.100 euro a studente).
14 settembre 2014
Ritorno a scuola, lezioni al via: è la carica dei 101 mila
Sono in crescita gli alunni delle statali che domani entreranno in classe. Settimana
corta e tanti precari in cattedra
di Francesco Furlan
VENEZIA. È la carica dei 101, ma non servirà ricorrere a Crudelia De Mon per tenerli a
bada: basteranno buoni insegnanti. Per la precisione sono 101.594 gli studenti delle
scuole statali - comprese quelle dell’infanzia che per i nuovi iscritti hanno già iniziato
alcune attività nei giorni scorsi - che domattina entreranno in classe per il primo giorno di
lezione del nuovo anno scolastico. È Un dato in leggero aumento rispetto al precedente
anno scolastico (+0,3%), e al quale bisogna aggiungere gli alunni iscritti alle scuole
paritarie: circa 15 mila, di cui oltre 10 mila però concentrati nelle scuole dell’infanzia.
Gli alunni. Degli oltre 90 mila studenti delle scuole, tra primarie e secondarie, oltre 35 mila
sono alle elementari, 22 mila alle medie, e oltre 32 mila alle scuole superiori, per un
numero totale di 4662 sezioni, 24 in più rispetto all’anno precedente. Nel Veneziano il
numero medio di studenti per classe, e quindi per aula, è di 21,8. È il dato più alto di tutto il
Veneto, dove la media è di 21,4 alunni per classe, con Belluno e Rovigo che sono sotto
soglia 20. Il problema delle classe sovraffollate - spesso battezzate classi pollaio - riguarda
soprattutto gli istituti superiori, e un particolare quelli del centro storico, come da tempo
denunciano le associazioni studentesche e i sindacati. Le media degli studenti stranieri è
del 12% circa, mentre è più alta, intorno al 20%, tra i banchi delle scuole dell’infanzia.
Le tendenze. Alle scuole medie prende sempre più piede la settimana corta, ad esempio
alla Manuzio dell’istituto San Marco di Mestre, dove gli alunni delle classi prime faranno
lezione dalle 8 alle 14, ma potranno godersi il sabato a casa. Settimana corta anche alle
scuole don Milani, Querini, Gramsci, e Cervi. L’hanno spuntata invece le scuole superiori
dove si andrà a scuola dal lunedì al sabato dopo il braccio di ferro dello scorso maggio con
la Provincia, che aveva annunciato, e poi ritirato, la sospensione del servizio scolastico il
sabato, imponendo a tutti gli istituti la settimana breve. Per ciò che riguarda le scelte dei
ragazzi prosegue il trend degli ultimi anni: scende il liceo classico, tengono alcuni istituti
tecnici, e piace molto stare tra i fornelli delle cucine di prova degli istituti alberghieri. Buoni
risultati anche per gli istituti tecnici turistici.
I docenti di ruolo. Le nuove immissioni in ruolo assegnate dal ministero dell’Istruzione a
Venezia sono state 458 ma al momento, secondo stime di Cgil e Snals, sono state
assegnate non più di 400 cattedre perché per alcune materie, ad esempio Scienze ed
Elettronica, le graduatorie erano esaurite, e quindi non c’era più nessuno cui offrirle. Sono
state invece tutte assegnate le 188 cattedre per i docenti di sostegno. Nel complesso sono
più di 8 mila i docenti di ruolo che lavorano nel Veneziano, di cui quasi 2700 nelle scuole
elementari.
Chi non si presenta. Il problema c’è, come conferma lo Snals - qualcuno ha bussato alla
porta del sindacato per chiedere come poter fare - ma in termini ridotti. «Tuttavia basta
l’assenza di un docente per creare problemi a una scuola», dice Giovanni Giordano dello
Snals. Docenti che, grazie alle riapertura - ogni tre anni - delle graduatorie, hanno scelto
Venezia e, grazie alla buona posizione, hanno ottenuto la cattedra di ruolo. E dopo avere il
contratto in mano, fanno il possibile per poter essere subito trasferiti nella loro città
d’origine. I presidi incrociano le dita.
I precari storici. Nei giorni scorsi invece si sono concluse le nomine delle supplenze.
Nonostante i nuovi contratti a tempo indeterminato restano sempre tanti i precari costretti
ai contratti annuali: 985, di cui 406 nelle scuole elementari, più 481 cattedre di sostegno, e
584 spezzoni di orario superiori alle 6 ore.
Domenica 14 Settembre 2014
Claudio Almanzi lascia la scuola alberghiera di Alassio
L'insegnante sarà parte attiva dello Snals
Alassio. Claudio Almanzi, 62 anni, docente albenganese di materie Letterarie nelle Scuole
Secondarie Superiori, per molti anni, e poi passato al ruolo del Sostegno nelle attività
didattiche degli allievi portatori di handicap, dice addio ai suoi alunni. Almanzi, che negli
ultimi quindici anni ha insegnato all'alberghiero di Alassio, è il decano dei docenti di
sostegno nelle scuole superiori della provincia savonese: per oltre vent'anni infatti ha
seguito allievi disabili all' Istituto Tecnico “Patetta di Cairo Montenotte, all'Alberghiero
“Migliorini” di Finale Ligure, al Liceo Classico “Chiabrera” di Savona, all' Agrario “Aicardi” di
Albenga ed all' Istituto Alberghiero “Giancardi” di Alassio. Per oltre vent'anni ha fatto parte
anche del GLIP di Savona …
…
… Per quasi vent'anni impegnato ad Albenga in campo sindacale ( prima segretario della
sezione ingauna della Uil Bancari, poi della Uil Scuola, con Giuliana Cornetti e Giuseppina
Mantello ) riprenderà, ora che è andato in pensione, la sua vecchia passione sindacale,
per aiutare il segretario dello Snals Scuola Enzo Sabatini nella nuova sede dello SNALS di
Albenga (in Piazza Matteotti) mettendosi a disposizione dei colleghi pensionati e di quelli
ancora in attività.
15/09/2014
Alassio Il decano dei docenti di sostegno dice addio
all'Alberghiero
Published on set 15 2014 // News Claudio Almanzi, 62 anni, docente di materie Letterarie
nelle Scuole Secondarie Superiori, per molti anni, e poi passato al ruolo del Sostegno
nelle attività didattiche degli allievi portatori di handicap, dice addio ai suoi alunni. Al suono
della campanella questa mattina infatti ad Alassio, il decano dei professori di sostegno
della provincia di Savona ( ed uno dei primi nominati a tale compito dalla Sovrintendenza
della Liguria negli Anni Novanta), non accompagnerà nelle classi i suoi alunni. Almanzi
negli ultimi quindici anni ha insegnato all’ istituto alberghiero di Alassio e per oltre vent’anni
ha seguito allievi disabili all’ Istituto Tecnico “ Patetta di Cairo Montenotte, all’ Alberghiero “
Migliorini” di Finale Ligure, al Liceo Classico “ Chiabrera” di Savona, all’ Agrario “ Aicardi”
di Albenga ed all’ Istituto Alberghiero “ Giancardi” di Alassio. Per oltre venti cinque anni ha
fatto parte anche del GLIP di Savona ( Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale )
che venne istituito proprio per occuparsi delle problematiche relative alla disabilità e fin
dalla sua nascita venne presieduto dal funzionario del Provveditorato agli Studi di Savona
dottor Andrea Censi. Almanzi saluta i suoi ex studenti: “ Lascio l’insegnamento dopo più di
trent’anni per occuparmi del sindacato- dice il professore- Entro il 25 settembre saprò
infatti se sarà stata accolta la mia richiesta di mobilità. Perciò resterò ancora nel mondo
della scuola, ma non entrerò più nelle classi, né siederò più sulla cattedra come docente”.
Il professor Almanzi ha anche svolto per quasi vent’anni il ruolo di Commissario
Governativo per il Provveditorato agli Studi della Provincia di Savona per lo svolgimento
dei controlli e degli esami nelle scuole primarie e secondarie private confessionali e laiche.
Dopo la Laurea in Lettere Moderne, conseguita a Genova, il professor Almanzi si è poi
laureato anche in Pedagogia e Didattica alla Pontificia Università Lateranense di Roma.
Per quasi vent’anni impegnato ad Albenga in campo sindacale ( prima segretario della
sezione ingauna della Uil Bancari, poi della Uil Scuola, con Giuliana Cornetti e Giuseppina
Mantello ) riprenderà la sua vecchia passione sindacale, per aiutare il segretario dello
Snals Scuola Enzo Sabatini nella nuova sede dello SNALS di Albenga (in Piazza
Matteotti) mettendosi a disposizione dei colleghi pensionati e di quelli ancora in attività.
VINCENZO BOLIA
Scuola, Savona e provincia: annunciato il calendario delle
assemblee sindacali
di Paolo Almanzi - Sarà l’Istituto Comprensivo di Spotorno (via Verdi) ad ospitare venerdì
19 settembre (inizio ore 8 e 10) la prima assemblea sindacale del nuovo anno scolastico
per quanto concerne il mondo della scuola ponentina. Il segretario provinciale dello Snals
Enzo Sabatini ha infatti annunciato il calendario delle assemblee in orario di servizio che
serviranno per fare il punto sulla situazione del comparto dell’istruzione, per quanto
riguarda la nostra provincia. Ad aprire la serie fitta di appuntamenti sarà come detto
l’assemblea di Spotorno alla quale sono interessate tutte le scuole di Vado Ligure,
Quiliano e Spotorno. Il 22 settembre i rappresentanti sindacali incontreranno i lavoratori
del comparto scuola a Finale Ligure (via Fiume,42) presso il Liceo Statale Issel (inizio ore
8 e 10) nelle riunione per le scuole del Distretto di Finale Ligure. Il calendario delle
assemblee proseguirà a Carcare (Liceo Calasanzio) il 23 settembre (dalle 8 e 10 alle 10 e
10) per le scuole del Distretto di Cairo Montenotte e ad Albenga (al Liceo Bruno, in via
Dante,1) per le scuole del Distretto ingauno (dalle 8 e 10 alle 10 e 10). “Si tratta- dicono gli
organizzatori - di un importante appuntamento che il sindacato ha voluto organizzare, per
fare il punto sulla situazione del personale della scuola, della nostra provincia.
Le assemblee saranno anche l’occasione per esaminare e discutere le varie
problematiche provinciali legate al settore educativo”. Questo il calendario degli altri
appuntamenti: lunedì 29 settembre ci saranno due assemblee (con la partecipazione del
vice segretario generale Snals Achille Massenti) all’ Istituto Comprensivo di Villapiana (via
Verdi,15) dalle ore 8 e 10 alle ore 10 e 10, per gli istituti comprensivi di Savona e dalle ore
11 e 15 alle 13 e 15 al Liceo Grassi (via Corridoni, 2r) per le scuole superiori di Savona.
Martedì 30 settembre infine si terrà l’ultima assemblea in calendario: ad Albisola Marina
presso l’Istituto Comprensivo di via Alla Massa,7 (dalle 8 e10 alle 10 e 10) per tutte le
scuole delle Albisole, Varazze, Celle e Sassello.
Nelle assemblee, a cui prenderanno parte maestre, insegnanti, personale Ata e non
docente, appartenente ai vari ordini e gradi della scuola, emergeranno anche le varie
rivendicazioni locali. Fra queste quella di alcuni docenti della Riviera di Ponente che hanno
annunciato che chiederanno ai sindacati di impegnarsi in una lotta affinché ci sia la reale
possibilità di un piano educativo per gli allievi portatori di handicap in tutti i gradi di
istruzione. Per questo i docenti di sostegno hanno deciso di appoggiare le famiglie in
occasione di eventuali ricorsi a causa della possibile ed anticostituzionale diminuzione
delle ore di sostegno assegnate agli alunni portatori di handicap. Un impegno dunque a far
valere il diritto all’ istruzione ed allo studio di tutti i cittadini.
Venerdì, 12 Settembre 2014
Pericolo stipendi fermi fino al 2019, i sindacati si mobilitano
Alessandro Giuliani
Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals-Confsal e Gilda-FGU avviano assemblee e iniziative negli istituti:
l’obiettivo è sensibilizzare il personale “contro il blocco dei contratti e degli aumenti di
anzianità, il tentativo di regolare per legge diritti, doveri e orario di lavoro e valutazione”.
Parte anche la raccolta firme: verranno consegnate al Governo, che chiede pareri sulle
linee guida che congelano gli stipendi per tre anni.
Ci sono voluti una decina di giorni, ma alla fine la protesta è scattata. Stiamo parlando dei
sindacati maggiori – Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda-FGU – che
dopo aver verificato la consistenza delle linee guida, in particolare nella parte retribuita,
hanno realizzato che per oltre quattro anni il personale docente e Ata della Scuola rischia
di rimanere con lo stipendio al palo: oltre al blocco delle buste paga di tutti i dipendenti
pubblici, in vigore dal 2010 e che secondo alcuni si potrebbe protrarre addirittura per un
decennio, il Governo ha intenzione di attuare anche quello degli scatti nel periodo 201518. Scatti che tornerebbero in vita solo nel 2019 e comunque con la novità assoluta di
essere applicata a soli due docenti della scuola pubblica ogni tre.
Il 12 settembre, le cinque sigle hanno così avviato “una fase di assemblee e di iniziative
nelle scuole”: l’obiettivo è sensibilizzare il personale “contro il blocco dei contratti e degli
aumenti di anzianità, il tentativo di regolare per legge diritti, doveri e orario di lavoro e
valutazione. Sui temi del precariato – le cinque organizzazioni sindacali - chiedono che i
contenuti del Piano scuola si traducano in risorse certe per garantire le stabilizzazioni
entro l'inizio del prossimo anno scolastico.
Si dovranno organizzare assemblee in tutte le scuole, congiunte o disgiunte, in base a un
calendario organizzato a livello territoriale, per discutere delle proposte delle
organizzazioni sindacali e del giudizio sul Piano scuola.
Contemporaneamente verrà lanciata una petizione tra tutti i docenti, ATA e dirigenti
scolastici per il diritto al contratto nazionale e agli aumenti retributivi.
Le organizzazioni sindacali chiedono a tutte le lavoratrici e i lavoratori della scuola di
garantire una forte partecipazione alle iniziative che saranno promosse perchè senza
partecipazione e consenso non si può rispondere allo scippo del salario e dei diritti”.
Contemporaneamente, i sindacati hanno avviato una raccolta firme. Che presenteranno al
Governo proprio nei giorni in cui questo sarà impegnato nel cogliere gli umori di cittadini e
addetti ai lavori sui contenuti della bozza di riforma.
Ven, 12/09/2014 - 14:07
Scuola. Stagione di assemblee sindacali e petizione contro
blocco contratto e scatti di anzianità
di redazione
#sbloccacontratto. I sindacati Flc-Cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola, Snals-Confsal, Gilda-FGU
si mobilitano contro blocco contratto e scatti di anzianità: ci saranno assemblee in base ad
un calendario organizzato a livello territoriale.
Si tratterà di assemblee e iniziative che serviranno a discutere delle proposte delle
organizzazioni sindacali e del giudizio sul Piano scuola
I sindacati chiedono anche che i contenuti del Piano scuola si traducano in risorse certe
per garantire le stabilizzazioni entro l'inizio del prossimo anno scolastico.
Contemporaneamente verrà lanciata una petizione tra tutti i docenti, ATA e dirigenti
scolastici per il diritto al contratto nazionale e agli aumenti retributivi.
Le organizzazioni sindacali chiedono al personale della scuola una forte partecipazione
alle iniziative. Si tratta di scongiurare lo "scippo del salario", far valere i propri diritti e
garantire l'assunzione dei nuovi docenti.
Il Governo annuncia un nuovo blocco del contratto e degli aumenti per anzianità, mentre
ipotizza “scatti di merito” (solo per il 66% dei docenti) che comunque partirebbero solo
dopo il 2018, finanziati cancellando quelli di anzianità.
Il risultato? Retribuzioni ferme per tutti fino al 2019
11 settembre 2014
Scuola, sono 1.500 i precari da assumere
Piano Renzi: speranze e timori in provincia. Giordano (Snals): «Bene le
stabilizzazioni, ma gli istituti non diventino aziende»
di Francesco Furlan
Sono circa 1.500 i precari veneziani della scuola iscritti nelle graduatorie ad esaurimento così chiamate perché chiuse dal 2008 - che attendono di essere stabilizzati con il Piano
delle Scuola presentato da Renzi, il cui governo proprio ieri ha dato il via libera per
l’assunzione dei primi 15 mila sui 150 mila annunciati per l’anno prossimo. Il governo
troverà i soldi necessari? «Questo è un problema che deve risolvere il governo», dice
Giovanni Giordano della segreteria provinciale dello Snals, uno dei principali sindacati
della scuola con Cisl e Cgil.
Ieri, nell’ufficio di via Aleardi, Giordano ha fatto le pulci alla bozza del Piano Renzi, in
attesa della stesura del testo della legge di riforma. È un piano che suscita, per usare le
parole di Giordano, «speranza e timori». Speranza perché «la stabilizzazione dei precari è
quello che chiediamo da tempo», spiega, «e per la prima volta la scuola, con i docenti,
sembra uno dei nodi centrali del programma di governo il cui obiettivo è anche quello di
superare la distinzione tra organico di diritto e organico di fatto».
È un paradosso con il quale da anni si confrontano i docenti. Perché tra l’organico di diritto
(la dotazione di cattedre e personale assegnata alle scuole dal ministero, sostanzialmente
su parametri economici) e l’organico di fatto (quello che consente davvero a settembre di
partire con le lezioni, garantendo agli alunni di avere un insegnante per ogni ora di lezione)
c’è una bella differenza. Per capirlo basta leggere i dati, se pur ancora parziali, sugli
incarichi delle supplenze: 70 cattedre e 30 spezzoni alle scuole dell’infanzia, 100 cattedre
e 20 spezzoni alle scuole elementari, 72 cattedre e 76 spezzoni alle scuole medie, circa
200 tra cattedre e spezzoni per le scuole superiori. «Le assunzioni permetterebbero di
superare questa distinzione priva di senso», riflette Giordano, «e di passare a un organico
funzionale». Sul fronte dei timori c’è invece la riorganizzazione della scuola in chiave
aziendale, «con un approccio che rischia di non essere dissimile dalla tanto contestata
legge Aprea».
Dagli scatti dei docenti legati non più all’anzianità ma al merito calcolato su crediti didattici,
formativi e professionali - «sì, ma chi decide e con quali criteri quali sono i docenti più
meritevoli?» - al maggior potere dei dirigenti scolastici «che potranno costruire la loro
squadra di professori, con il rischio che nascano scuole con super professori, magari in
centro, e altre con docenti meno motivati, magari in periferia».
«È per evitare che la riforma assuma derive negative che è importante partecipare alla
consultazione lanciata dal governo», dice Giordano e anche perché lo Snals come le altre
organizzazioni sindacali che si occupano della scuola temono che, com’è nel suo stile, il
governo Renzi voglia mettere in un angolo i sindacati per rivolgersi direttamente ai docenti
- anche tramite le consultazioni online - per dare il via alla riforma. Tra i nodi da
approfondire anche «l’assenza, nel piano, di riferimenti alle scuole dell’infanzia: se ne
dovranno occupare solo i comuni, enti privati e religiosi?».
ECO:Formazione
2014-09-18 11:41
Formazione: sindacati, si è deciso di non decidere
Monito a Regione Molise, a rischio 90 posti lavoro
CAMPOBASSO
(ANSA) - CAMPOBASSO, 18 SET - Sulla questione relativa ai lavoratori della Formazione
professionale "ancora una volta la politica ha deciso di non decidere". Lo scrivono, in una nota
stampa, le segreterie regionali di categoria della Cgil, Cisl, Uil, Snals e Confsal che hanno
predisposto un documento unitario relativo alla "grave situazione in cui versano i lavoratori del
settore".
Il prossimo 30 settembre scadrà il progetto finanziato con il Fondo sociale europeo in cui sono
impegnati 90 lavoratori di cui 75 iscritti all'albo regionale e altri 15 che svolgono attività di
supporto. Le parti sociali stigmatizzano anche quanto accaduto ieri nella seduta del Consiglio
regionale rilevando "con amarezza" che "è stato approvato solo un ordine del giorno con cui la
Giunta si impegna a salvaguardare e valorizzare le competenze professionali e le buone pratiche
del sistema di orientamento e formazione del Molise, attivando ogni verifica istruttoria sui residui
dei fondi strutturali europei 2007-2013, sul piano garanzia giovani e sul Por plurifondo Fse -Fesr
2014-2020".
"In pratica - commentano si sindacati - la discussione sulla formazione è stata rinviata al
prossimo consiglio regionale, dopo una ricognizione da compiere sui fondi a disposizione". Per i
sindacati, dunque, si tratta di "una decisione stucchevole, che lascia nella disperazione 90
famiglie in attesa di risposte immediate sul loro futuro".
All'indomani della seduta del Consiglio regionale, le organizzazioni sindacali hanno annunciato
di valutare "iniziative da intraprendere nell'immediato, onde sostenere le ragioni dei lavoratori e
agevolare, nel contempo, una vera discussione di merito sul rilancio di tutto il settore della
formazione professionale". (ANSA).
YM9-HNZ/
S43 QBKX
INTERVENTO DI
Nella "buona scuola" ci sia
la valorizzazione del merito.
perti i pononi delle ~cuole e a distanza di due ;;euimane.tlal·
la ?Ubblicaz.ione del documento governativo sulla "buona
...
scuola", ritengo di apportare un conrrihuto :il dihquito rhe
già si è aperto. Diversi punti dcl documento governativo sJlla "Buona scuola" sono <la ritenersi positivi, come il maggior spazio per
l'educazione musicale, anistica e moto:ia per gli scolaii e lo sviluppo della wltura inlormatica. li potenziamento degli stage per gli
istituti tecnici e professionali è un'onimd proposta eh~ avvicina la
scuola al mondo del lavoro, conrrobilandata però dalla sordità governativa alla senlenta <lei 2013 <lei Ta del Lalio su 1icorso dello
Snals che impone al ministero la restituzione a questi istituti delle
ore di materie professionalizzanti spazzate dalla riforma Gelmini.
Positiva anche l'allenzione dedicata alla formazione in servizio dei
docenti, che però dovrà passare al vaglio contrattuale. Il punto che
più colpisce consiste nella promessa dell'assunzione, dal primo set·
temlJre 2015, di tutti i docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurim ento, forniti dei titoli necessari all'insegnamento. In questo modo
si ridurrebbe significativamente il precariato, e si darebbe lavoro si·
curo a circa 150 mila aspiranti che insegnano già da anni insegnano, ma con contratti annuali e prevalentemente ddl primo settembre al 30 giugno; sopravivrebbe però il precariato oer chi è inserito
nelle graduatorie d'istituto e non in quelle ad esaulimenlo.
Con l'annunciato provvedimento governativo le scuole avrebbero gli insegnanti che effettivamente servcno a:1rhe per le supplenze; di conseguenza per gli studenti sarebbe garantita una maggiore
continuità didauica. Resta da capire se il conteggio e il cons•! guente
calcolo dci costi, sia stato fatto tenendo cor. :o anche dei docenti di
ruolo so:;rannumerari di classi di concorso affini a quelle µer le
quali è prevista la stabilizzazione, i quali di n orma vengono utilizzati per coprire posti liberi e disponibili non della lorJ classe di concorso, riducendo così i posti disponibili per i colleghi ai qua'! spenerebbe il posto nella propria classe di concorso: cosa non remota dato che situazioni analoghe si sono verificate anche in occa·:ione delle ultime immissioni in ruolo; ruolo che, pur previsto nei tabulati
ministeriali, ad alcuni è stato negato prrché al loro post::i sono stati
collocati insegnanti a tempo indeterminato di materie affini rimasti
senza cattedra. Errori di calcolo, che farebbero arrabbiare molti,
non si possono escludere a priori, come in segna la r:~cente espe·
rienza degli esodati. Dopo di che il persnnale docentr verrebbe as·
sunto solo per concorso. Restiamo in an-sa dei farli.
La valuraz.ione del merito della "buc n;. scuola" è sk.uramenre il
punto di rilievo che presenta maggiore criticirà. lnolrre :inualmente
i miglioramenti economici del personale dell:i scuola sono affidati
esclusivamente agli scatti di anzianità, ':l q~amo è l'unica categoria
di dipendenti pubblici a non avere una progressione professionale.
Per questo lo Snals continua tenacemente a difenderli, giusta sarebbe la valorizzazione del m erito. Ma come? Secondo le proposre del
Governo alla valutazione dcl merito dovrebbero concorrere i crediti
didattici, i crediti formativi e i crediti professionali. E sarebbero meritevoli due terzi dei docenti di ogni scuola che vearebbero così in·
crementato lo stipendio di 60 euro ogni tre anni. Velleita ria appare
la misurazione dei crediti didattici, ossia la valutazione della qualità
dell'insegnamento che dipende in buona oane dalla classe che uno
~i ritrova, oltre che da altri fattori amb1cnta 11 mdipcndenu dalle c;apacità del docente. La valutazione dei crediti professionali ::annessi
all'attività progettuale e organizzativa può facilmente esse.-e inCjùÌnata dalla wggetlività dci valutatori. Pute1 ebbe inoltre accaucrc
che qu-ùche docente compreso nella sua scuola nel terzo degli
esclusi dai benefici del merito, se fosse in un'altra r.enrrerebbe invece nei due terzi <lei premiati, e viceversa. E se in UP : scuuid tutti u
quasi fC' •ero eccellenti. perché escludere a priori un t~rzo c..'.al diritto di avere un povero incremento stipendiale di venti euro all'anno?
lnlinc. secondo le tabelle dcl documento ~ovemativo, al':.t conclusione della carriera, l'incremento stipendiale dei docenti rispetto al·
lo stipendio iniziale sarebbe, confronta:o con l'anuale, maggiore al
ma:.simt- di 143 curo. In realtà non sarà neanche così, poiché sarà
improbabile che un docente possa averP la valutazioni;; del m erito
favorevole in tuni gli anni della sua carriera. Quindi ptr la maggior
parte si verificherà una riduzione <lell''ncremcnto s.ipcndiale ri·
speno all'attuale..
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•segretario prouincialedello Snals
IL PICCOLO
Dall'assunzione dei precari non arriveranno costi ma risparmi
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2014
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PERSONALE DELLA SCUOLA
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Dall'assunzione dei precari non
arriveranno costi ma risparmi
di Marco Paolo Nigi*
In merito all'assunzione tra un anno dei 149mila precari della scuola
annunciata qualche giorno fa dal premier Renzi lo Snals-Confsal
nutre una certa perplessità non solo rispetto ad alcuni contenuti del
provvedimento annunciato ma anche rispetto alle dichiarazione del
premier Renzi, il quale – ci sembra – vuol far passare un diritto (la
stabilizzazione) come un favore accordato e spaccia per un
investimento di 3 miliardi quello che in realtà è un risparmio.
Anzitutto, va detto i 149mila precari stanno già lavorando nella
scuola come organico di fatto e garantiscono la sua possibilità di
funzionamento. Che siano organico di fatto e non di diritto nulla
toglie alla necessità della loro presenza. Se non ci fossero, altro che
classi di 30 alunni. E poi la legge per assumere i 149mila a tempo
indeterminato - e quindi abolire la differenza tra organico di fatto e
organico di diritto per arrivare a un unico organico funzionale – c'è
già. Basterebbe applicarla (fu fatta quando ministro dell'Istruzione
era Profumo).
Ma veniamo al dunque. Il governo ha parlato di un investimento di
http://www.scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2014-09-18/dall-assunzione-precari-n... 19/09/2014
Dall'assunzione dei precari non arriveranno costi ma risparmi
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3 miliardi per l'operazione di stabilizzazione, ma si tratta di 3
miliardi ipotetici, dato che solo il governo ha potuto calcolare le
anzianità da qui a due anni. In ogni caso si tratterebbe di 3 miliardi
risparmiati e non investiti. Vediamo perché. Il governo ha
dichiarato che tra un anno assumerà a tempo indeterminato questi
precari ma che toglierà loro gli scatti di ricostruzione di carriera che
– va notato – non sono un accessorio del salario ma sono costitutivi
dello stesso. In effetti, al secondo anno dell'assunzione, per chi
maturasse uno scatto d'anzianità per gli anni precedenti, ci
dovrebbe essere una progressione stipendiale per la ricostruzione di
carriera, ma se gli scatti non ci saranno allora non ci sarà neppure
l'esborso dei 3 miliardi.
Inoltre, crediamo che con questa operazione di stabilizzazione
annunciata dal governo gli scatti di carriera verranno tolti a tutti e
non solo ai precari stabilizzati. Praticamente, verrà fatto un taglio
lineare su tutto il personale della scuola. Si capisce anche
l'insistenza con cui Renzi punta sul merito come vero fattore di
giudizio così da far percepire l'anzianità come valore negativo.
Insomma, si fanno i tagli senza far vedere che si fanno.
Va precisato anche che il risparmio statale di 3 miliardi non sarebbe
una tantum ma strutturale. Anzi, il risparmio sarebbe ancora
maggiore. Questo perché con la stabilizzazione dei 149mila precari
il governo risparmierebbe ogni circa 600/650 milioni di costi
burocratici, oneri riflessi e di Tfr non versato annualmente ma a
fine carriera. Ma la voce più importante deriverebbe dal venir meno
del versamento all'Inps, pari all'1,61% in più sullo stipendio mensile
di ogni precario (dovuti per Aspi e mini-Aspi) che oggi,
paradossalmente, costa di più del lavoratore a tempo
indeterminato.
Per l'esattezza, se si calcola uno stipendio medio lordo di 31.305,25
euro (che è uguale per precari e non), ogni anno un precario costa in
più allo stato 2.641,70 euro. Questa cifra moltiplicata per 149mila dà
393,61 milioni risparmiati ogni anno. Quindi, per le casse dello
stato: 3 miliardi non investiti, anzi praticamente risparmiati, più
altri 600/650 milioni di risparmi annui di cui 400 milioni solo per
diminuzione dei versamenti Inps.
Tutto questo verrà fatto, a sentire il governo, scambiando un diritto
del personale della scuola, la stabilizzazione, con un taglio netto e
lineare agli stipendi di tutti coloro che vi lavorano. In pratica, si
tratterà di sostituire i soldi degli scatti con quelli dati a una parte del
http://www.scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2014-09-18/dall-assunzione-precari-n... 19/09/2014
Dall'assunzione dei precari non arriveranno costi ma risparmi
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personale in base al merito ... merito calcolato come e da chi? Dai
genitori? Dagli alunni? Da altri insegnanti? Nessuno finora ha fatto
una proposta che possa funzionare e non è un caso. Se questa
impostazione passasse, ci sarebbero ulteriori problemi all'interno
degli istituti, tra amministrazione e docenti, tra questi e le famiglie
e tra gli stessi docenti.
Per concludere, lo Snals-Confsal ritiene che la stabilizzazione dei
precari sia un fatto positivo ma che sia anche un atto dovuto. Quel
che è certo è che le risorse da investire il governo non deve trovarle
a spese del personale della scuola - compresi gli stessi precari. Le
trovi altrove. Più volte, nelle nostre proposte, abbiamo indicato
dove.
*Segretario generale dello Snals-Confsal
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2014-09-18/dall-assunzione-precari-n... 19/09/2014
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12 settembre 2014
Economia e Società
Vita Nuova
Il segretario provinciale dello Snals sul documento proposto da Renzi
Franco De Marchi: «Dubito che il concetto di
riforma, per la scuola, sia oggi del tutto adeguato»
C
provocano ulteriori delusioni e alimentano lo scontento generale. Saprà questo Governo affrontare le
vere questioni dei lavoratori della
scuola aprendo finalmente le trattative per il rinnovo contrattuale, considerando che gli stipendi sono tra i
più bassi d’Europa?
In effetti in uno studio l’Osce evidenzia tra i punti deboli dell’Italia l’eccessivo numero di alunni
per classe e gli stipendi bassi dei
docenti. Nelle proposte di Renzi
manca però qualsiasi riferimento al rapporto numerico tra docenti ed alunni. Cosa ne pensa?
In Italia vi sono aree geografiche distinte per quanto riguarda gli esiti
dei rapporti Ocse e, merito dei nostri
docenti, il NordEst si distingue per i
buoni risultati che si affiancano ai
migliori tra i Paesi Ocse. Gli esiti della didattica fondata sugli apprendi-
sogni educativi specifici, non si consideravano i disturbi specifici
dell’apprendimento, non esisteva il
concetto di successo formativo da
assicurare, ecc. I rapporti scuola-famiglia erano diversi. I maestri e i
professori godevano di una migliore
considerazione sociale. L’attuale
rapporto alunni docenti non è basato su esigenze didattiche, ma su
quelle economiche a corto respiro.
Tra le riforme vi è pure quella
dell’insegnante di sostegno: aumento dell’organico e collaborazione con i docenti “ordinari”, ma
non solo (vedi somministrazione
di farmaci a scuola). Che cosa ne
pensa?
Anche per gli insegnanti di sostegno
l’obiettivo è quello di eliminare il divario tra organico di fatto e organico
di diritto. In tal modo si compirebbe
un grande passo avanti per la continuità didattica nei confronti di alunni particolarmente sensibili ai cambiamenti delle figure di riferimento
e verrebbe meglio garantita la continuità dei progetti educativi individualizzati.
L’insegnante di sostegno è assegnato
alla classe del disabile e come tutti
gli altri docenti partecipa, in sede di
scrutinio, alle valutazioni degli alunni di tutta la classe. Inversamente i
docenti delle diverse materie sono
responsabili della programmazione
didattica per gli alunni disabili delle
loro classi, a cui il docente di sostegno collabora. Quindi il rapporto di
collaborazione tra docenti di sostegno e docenti delle diverse materie è
consolidato dalla normativa vigente.
La pratica della completa delega della cura didattica degli alunni disabili
agli insegnanti di sostegno da parte
dei colleghi delle materie comuni
rappresenta una distorsione che, dove si presenta, deve essere corretta.
La somministrazione dei farmaci a
scuola non compete direttamente al
personale scolastico, che non è personale sanitario. In questi casi occorrono delle intese tra Comuni,
Azienda sanitaria e scuola per non
scavalcare le competenze di nessuno
a tutela sia dei lavoratori che della
di pasti, o i gestori di attività di doposcuola volute dai consigli comunali o da associazioni di genitori o
altri. Non che queste attività e altre
ancora non possano essere fatte nella scuola, anzi, ma devono essere
svolte da personale competente e
con le risorse economiche appositamente destinate dagli enti o associazioni che le promuovono, senza sottrarre risorse umane e finanziarie
appositamente destinate dal ministero dell’istruzione agli scopi didattici. Ecco allora che la scuola può
diventare un luogo aperto, di incontro, di collaborazione fra istituzioni
e associazioni dove ciascuna, con
proprie risorse, concorre responsabilmente all’erogazione di un’offerta
formativa integrata che può andare
ben oltre il far scuola strettamente
inteso.
Di cosa avrebbe bisogno secondo
lei la scuola per essere riformata
in modo corretto?
Dubito che il concetto di riforma,
per la scuola, sia oggi del tutto adeguato. Esso implica il passaggio da
un modello o una struttura ritenuta
non più rispondente alle esigenze
educative e formative attuali ad un
altro ritenuto più adeguato ai tempi,
ai bisogni, alle esigenze sociali. Poiché il prima e il dopo sono solitamente ben codificati, questa visione
implica la transizione da una rigidità
ad un’altra rigidità. Simili transizioni, calate dall’alto, le abbiamo viste
spesso negli ultimi anni e sempre
hanno provocato delusioni poiché
partoriscono riforme già vecchie alla
nascita. Ritengo che occorra soffermarsi maggiormente sul concetto di
flessibilità, più adeguato ai costanti
mutamenti del tempo presente, causati dal susseguirsi delle innovazioni, dalle oscillazioni del mercato del
lavoro, dalla mobilità internazionale, dalle migrazioni e dall’incontro
delle culture, dai mutamenti degli
stili di vita, ecc. Per questo serve una
scuola che scopra il senso dell’autonomia in aperta sintonia e integrazione con il territorio, con i bisogni
educativi emergenti, in dialogo con
le famiglie, con gli studenti, con le
menti invece che sull’insegnamento
richiede particolari condizioni favorevoli, tra cui un contenuto numero
di alunni nelle classi. Con le classi
pollaio non si possono ottenere
buoni risultati.
I più anziani ricorderanno di essere
stati anche in 40 in una classe. Ma
allora non si badava tanto alla sicurezza, la dispersione scolastica non
era un problema e si bocciava con
facilità; non erano riconosciuti i bi-
salute degli alunni. La questione
della somministrazione dei farmaci
consente di estendere la riflessione
su una concezione di scuola intesa
come mondo a sé, separato dal resto
della società, dove tutto ciò che accade si deve risolvere al suo interno,
con le persone che sono già dentro,
gli operatori scolastici, i quali però
sono lì per il compito specifico di
istruire e di educare e non per fare
gli operatori sanitari, o i distributori
istituzioni, con le culture, con il
mondo del lavoro, con le imprese.
Per questo, più importante di qualsiasi riforma è la capacità di governare i cambiamenti e le evoluzioni
con il coinvolgimento e la partecipazione responsabile di tutti i soggetti
sociali implicati e con maggiore riconoscimento del ruolo dei professionisti del settore, cioè del personale
scolastico.
(a cura di Corinna Opara)
entoventisei pagine di documento per riscrivere la storia
della scuola: una riforma che
si autoproclama come la vera svolta
del mondo dell’istruzione, con 36 ore
settimanali per tutti i professori, 150
mila precari da stabilizzare, le supplenze coperte in modo definitivo,
istituti tecnici e professionali che assicureranno delle esperienze nelle
aziende, più ore di educazione fisica,
di storia dell’arte, di musica, di lingue straniere, di uso attivo e creativo
del computer. È tutto oro quello che
luccica? Ne abbiamo parlato con
Franco De Marchi, Segretario provinciale Snals - Sindacato nazionale autonomo lavoratori della scuola).
Prof. De Marchi, quale, secondo
lei, il punto più meritevole della
riforma? Quale il più critico?
Quello della valutazione del merito
è sicuramente il punto che presenta
maggiore criticità: andrebbe profondamente rivisto e reimpostato in
una cornice contrattuale. Inoltre
sorprende, nel documento governativo intitolato “la buona scuola”, la
completa dimenticanza del personale amministrativo, tecnico e dei
collaboratori scolastici. Si tratta di
una incomprensibile sottovalutazione di categorie di lavoratori della
scuola il cui servizio quotidiano,
non sempre appariscente, è indispensabile per l’espletamento
dell’attività didattica svolta dai docenti.
Diversi punti sono invece positivi,
ma non tutti rappresentano una novità per chi vive all’interno delle
scuole. Il più apprezzabile consiste
nell’assunzione, dal primo settembre 2015, di tutti i docenti inseriti
nelle graduatorie ad esaurimento,
forniti di tutti i titoli necessari all’insegnamento. Ciò soddisfa una esigenza avvertita ed espressa da molto
tempo. In questo modo si abolirebbe il precariato e si darebbe lavoro
sicuro a circa 150 mila aspiranti che
già da anni insegnano nelle nostre
scuole, ma con contratti annuali e
prevalentemente dal primo settembre al 30 giugno; verrebbero stabilizzati docenti non più giovani, con
famiglia, che da molti anni lavorano
nella scuola senza alcuna progressione stipendiale e con diritti ridotti
rispetto ai colleghi di ruolo, ad ogni
“
Ritengo che occorra
soffermarsi
maggiormente sul
concetto di flessibilità
(...). Per questo, più
importante di qualsiasi
riforma è la capacità
di governare
i cambiamenti e
le evoluzioni con
il coinvolgimento
e la partecipazione
responsabile di tutti
i soggetti sociali
implicati e
con maggiore
riconoscimento del
ruolo dei professionisti
del settore.
inizio anno trepidanti per il timore
di restare disoccupati, come accaduto anche recentemente, in occasione delle ultime nomine. Cesserebbe la fittizia distinzione tra organico di diritto e organico di fatto; le
scuole avrebbero gli insegnanti che
effettivamente, in termini funzionali, servono anche per le supplenze;
per gli studenti sarebbe garantita
una maggiore continuità didattica.
Dopo di che il personale docente
verrebbe assunto solo per concorso.
Restiamo in attesa dei fatti. Anche la
maggiore apertura al mondo del lavoro, in particolare per gli istituti
tecnici e professionali, mi sembra
una buona idea, come pure la formazione in servizio dei docenti, che
però dovrà passare al vaglio contrattuale.
Tra i temi più discussi vi è quello
degli scatti stipendiali.
Attualmente i miglioramenti economici del personale della scuola sono
affidati esclusivamente agli scatti di
anzianità, in quanto è l’unica categoria di dipendenti pubblici a non
avere una progressione professionale. Giusta sarebbe la valorizzazione
del merito. Ma come? Su questo
punto le linee guida del Governo lasciano alquanto perplessi e provocano contrarietà e diffidenza.
Secondo le proposte del Governo alla valutazione del merito dovrebbero concorrere i crediti didattici, i
crediti formativi e i crediti professionali. Meritevoli sarebbero due terzi
dei docenti di ogni scuola che vedrebbero così incrementato lo stipendio di 60 euro ogni tre anni. Ma,
se potrebbe essere relativamente
semplice quantificare i crediti formativi, appare velleitaria la misurazione dei crediti didattici, ovvero la
qualità dell’insegnamento che dipende in buona parte dalla classe
che uno si ritrova oltre che da altri
fattori ambientali indipendenti dalle capacità del docente.
La valutazione dei crediti professionali connessi all’attività progettuale
e organizzativa può facilmente essere inquinata dalla soggettività dei
valutatori. Per questo ogni tentativo
compiuto nel passato è fatalmente
fallito. Quanto agli stipendi dei docenti, essi sono fermi al contratto
scaduto nel 2009 e le esigue risorse
che lo Stato assegna per il miglioramento dell’offerta formativa, progressivamente ridotte negli ultimi
tre anni, invece di essere premianti,