Quotidiano Data 23-09-2014 Pagina 38 Foglio 1 11 Mef ha adeguato le buste paga a partire da settembre. Con la riforma si cambia Scatti, gli arretrati in arrivo Circa 1.500 euro per gli ultimi gradoni di anzianità DI ANTIMO DI GERONIMO 1 ministero dell'economia ha disposto il ripristino dell'utilità del 2012 ai fini della progressione retributiva dì anzianità: i cosiddetti gradoni. E dunque, chi avrebbe dovuto maturare gli scatti nel 2012, e poi ha visto slittare in avanti il termine della maturazione degli incrementi retributivi, nella busta paga di settembre riceverà sia l'aumento che gli arretrati. È l'effetto dell'entrata a regime del contratto sul ripristino dell'utilità del 2012, sottoscritto definitivamente all'Aran il 7 agosto dai rappresentanti del governo e dei sindacati Cisl, Uil, ~ e Gilda-Unams (la Cgil non lo ha firmato). Si tratta in media di circa 1500 euro di recupero. L'adeguamento dei li· Nelli retributivi è stato materialmente disposto dal dicastero di via XX settembre con una nota emanata il 17 settembre (120/2014). Il provvedimento reca anche le disposizioni per il riconoscimento al personale Ata di un emolumento una tantum a carattere stipendiale per il periodo 01109/2011-31/08/2014. La sottoscrizione della bozza di accordo era avvenuta 1'11 degli scatti di anzianità. E ciò avrebbe comportato, a regime, una perdita secca di circa 1000 euro per ognuno degli anni del triennio, sia nella retribuzione che nella pensione. Con ulteriori decurtazioni della buonuscita. Gli effetti delle nuove disposizioni, però, sono stati mitigati da un successivo intervento legislativo, che ha ripristinato l'utilità del 2010. Il tutto mediante l'utilizzo dei fondi inizialmente accantonati per finanziare il merito (si veda il decreto interministeriale 14 gennaio 2011 n. 3). Fondi derivanti dal taglio dì circa 135mila posti di lavoro nella scuola, disposti tramite il piano programmatico dell'art.64 della legge 133/2008. Il ritardo, dunque, era già stato ridotto di un anno, grazie al recupero del 2010. Per il recupero del 2011, però, i soldi del -merito sono risultati insuffi" cienti. Anche perché buona parte delle disponibilità sono state utilizzate dal governo per retribuire i docenti di sostegno, autorizzati in deroga alle riduzioni di organico. E quindi, per trovare i fondi che mancavano, governo e sindacati alla fine hanno deciso, a maggioranza, di utilizzare una parte dei fondi previsti per finanziare lo straordinario dei docenti e degli Ata (si veda il contratto del 13 marzo 2013). In ciò utilizzando il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa (Mof). Infine, con l'accordo del 7 agosto, le parti hanno recuperato anche il 2012, attingendo, anche questa volta, ai fondi per lo straordinario dei docenti e dei non docenti. Incertezze restano sul futuro degli scatti per gli anni a venire, visto l'intento del governo di rivedere il peso dell'anzianità di servizio nella carriera dei docenti. Secondo l'ipotesi di ri· forma del governo Renzi, infatti, gli scatti dovrebbero scomparire del tutto. E gli incrementi retributivi (circa 60 euro ogni tre anni) per il futuro, dovrebbero essere corrisposti a solo a due docenti su tre e legati al raggiungimento di obiettivi didattici, formativi e professionali. - - © Riproduzior12 riseroata-11 Codice abbonamento: 068391 1 giugno scorso, in zona Cesarini, allontanando il rischio per i lavoratori della scuol~ che avevano ottenuto l'avanzamento di gradone nel 2013, di vedersi retrocedere al gradone precedente. Così come prevedeva la legge, nel caso in cui entro il 30 giugno non si fosse arrivati ad un'intesa. La sottoscrizione definitiva consolida, dunque, anche questo risultato. L'anno oggetto dell'accordo è il 2012, la cui utilità era stata cancellata dal governo Berlusconi insieme al 2011 e al 2012. Gli anni 2010 e 2011 sono già stati recuperati con altri interventi. Rimaneva il 2012, che è stato rianimato grazie al nuovo accordo. I passaggi ai tavoli negoziali si sono resi necessari perché l'art. 9, comma 23, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 ha disposto che: «Per il personale docente, amministrativo, tee-· nico ed ausiliario (Ata) della scuola, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle di,sposizioni contrattuali vigenti». L'intenzione del legislatore, infatti, era quella di introdurre un ritardo di tre anni nella maturazione stampa SNALS ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 2 Quotidiano Pagina 26-09-2014 41 Foglio 1 Data IL PICCOLO DE MARCHI (f1~M {1] SUI FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE «Fondo per l'offerta formativa, presto note le spettanze» «Da parte dei dirigenti scolastici della nostra provincia sono partite le prime convocazioni per le contrattazioni d'istituto del nuovo anno scolastico indirizzate alle Rsu e alle segreterie provinciali dei sindacati della scuola. In alcuni istituti la contrattazione ha già preso avvio. Ma quali sono i finanziamenti sui quali possono contare le scuole per compensare i docenti che svolgono progetti o che collaborano per l'organizzazione e la gestione delle attività scolastiche e per retribuire i maggiori carichi di lavoro del personale amministrativo e tecnico e dei collaboratori scolastici?». Parte da questa domanda Franco De Marchi, seGì rio provinciale dello • per fare il punto della situazione sul Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa relativamente all'anno scolastico 2014 - 2015. «Si presume che presto ciascuna scuola riceverà comunicazione delle proprie spettan ze - prosegue De Marchi-. Però esiste l'intesa tra il ministero dell'Istruzione e i sindacati mml Cisl, Uil e Gilda sottoscritta il 7 agosto 2014». Cosa prevede questo documento? Sancisce che «il finanziamen to a livello nazionale sarà un po' migliore rispetto a quello dello scorso anno, ma comunque inferiore a quello degli an ni precedenti -=~aga il sindacalista dello • -. Infatti il finanziamento nazionale per il miglioramento dell' of- ferta formativa, che include anche il fondo d'istituto, ammonta quest'anno a 642, 770 miloni di euro contro 521,036 milioni dello scorso anno. Ma l'anno ancora prima era di milioni e nel 924,04 2011-2012 ammontava a ben 1.289,244 milioni. Negli ultimi anni quindi questo investimento è precipitato». Entrando «più nel dettaglio, ecco un raffronto - le cifre sono arrotondate - fra le principali voci finanziate: per il fondo d'istituto quest'anno sono stanziati 507,478 milioni di euro contro i 381,256 milioni dello scorso anno, per le funzioni strumentali dei docenti 44,336 milioni a fronte dei 41,160 dell'anno scorso e per gli incarichi specifici del per- sonaleAta26,849 milioni contro i precedenti 18,310». Dai numeri alla valutazione generale: «Se si può tirare un sospiro di sollievo perché si è allontanato lo spettro di un ulteriore scivolamento verso il basso, si può però constatare che, nonostante l'inversione di tendenza, i finanziamenti ministeriali sono insufficienti rileva De Marchi - per supportare un effettivo miglioramen to dell'offerta formativa». L'auspicio da parte del sindacato è «tuttavia - conclude il ragionamento De Marchi che la positiva inversione di tendenza rappresenti un segnale per ulteriori futuri miglioramenti. Per calcolare le proprie spettanze le scuole possono avvalersi dei fogli di calcolo che lo ha già predisposto». mm Codice abbonamento: 068391 Studenti all'esterno del liceo Petrarca in una foto d'archivio Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 5 Quotidiano Pagina 25-09-2014 24 Foglio 1 Data CALTANISSETIA- ENNA 8 Scuola Sindacati lanciano mobilitazione •••Mobilitazione di tutto il comparto sulla "Buona scuola" che vuole nel prossimo futuro il governo Renzi. La proclamano Cgil, Cisl e Uil, del comparto scuola insieme allo~ E per spiegare i motivi i segretari provinciali hanno indetto una conferenza che si terrà domani dalle io alla Uil scuola in via S.Agata. Secondo i sindacati infatti il premier Renzi ha annunciato un ulteriore blocco contrattuale fino al 2019 e l'eliminazione degli scatti di anzianità. Proposta la raccolta di almeno 400.000 firme, per presentare una petizione rivolta a rivendicare il diritto al rinnovo del Contratto di lavoro e al mantenimento degli scattià. (*RICA*) Codice abbonamento: 068391 Scialfa, l'accusa dei genitori: ci sono complici Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 6 Quotidiano IL FOGLIO I Data 25-09-2014 Pagina I Foglio 1/ 3 CONTRO LA PEGGIO GIOVENTU' T 'istruzione non è un pranzo di gala. PerLJ tanto la trovata di mandare i ministri a inaugurare l'anno scolastico nell'istituto che ciascuno di loro aveva frequentato da piccolo - il Corriere ha riportato che il ministro dell'ambiente Galletti è andato alle elementari "Marconi" di Bologna, il ministro degli Affari regionali Lanzetta è andata al liceo classico "Oliveti" di Locri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Delrio alle elementari "Matilde di Canossa" di Reggio Emilia, il ministro delle riforme Boschi alle elementari "Goffredo Mameli" di Laterina, il ministro dei Trasporti Lupi all'istituto comprensivo "Cabrini" di Milano, il ministro delle Politiche agricole Martina all'istituto tecnico agrario "Rigoni Stern" di Bergamo, il ministro del lavoro Paletti all'istituto tecnico "Scarabelli" di Imola, il ministro della Difesa Pinotti al liceo scientifico "Enrico Fermi" di Genova e il ministro dello Sviluppo economico Guidi al liceo ginnasio "Muratori" di Modena -ha senso solo se prelude a unarivoluzione culturale nella maniera in cui gli italiani percepiscono l'atto quotidiano, collettivo e anche un po' noioso dell'andare a scuola. Altrimenti tutto questo sparpaglio resta poco più che decorativo, se non pittoresco; un modo per coccolare retrivamente i ricordi d'infanzia o di adolescenza e di abbandonarsi di fronte agli studenti alla retorica del "Quand'ero come voi, prima di fare carriera". O, peggio ancora, ciò presuppone che i ministri, rivolgendosi a chi siede nei banchi precedentemente occupati da loro, si stiano in realtà rivolgendo simbolicamente o misticamente a tutti coloro che siedono in qualsiasi banco di qualsiasi istituto. Pensarlo è molto romantico ma dovrebbe essere l'esatto contrario. La visita dei ministri deve servire a ricordare che ciascuno di loro ha frequentato un preciso e determinato istituto e che, se è riuscito a fare carriera, magari lo si deve anche al fatto concreto di aver frequentato quell'istituto. Non altri. E' una banalità e addirittura una tautologia, che quindi in Italia suonerà oltraggiosa come una bestemmia. In Inghilterra è assolutamente normale che quando un nuovo politico si affaccia sull'agone i quotidiani riportino un factfile ovvero un elenco di nudi fatti essenziali che inizia immancabilmente col ricostruire le tappe della sua istruzione, il cursus studiorum. Chi è mediamente informato in Inghilterra sa quale scuola e quale università (ed eventualmente quale collegio) abbia frequentato qualRitaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, ste ancora per quanto cascante: l'idea che, essendo tutte statali, una scuola valga l'altra; e che in quanto paritarie quelle private debbano avere come massima aspirazione quella di appiattirsi sul livello di quelle pubbliche e, come aspirazione minima, di preparare ragazzi che al momento dell'esame possano sfangarla come i peggiori virgulti della pubblica istruzione; e che infine il famoso pezzo di carta, a qualsiasi livello, valga come qualsiasi pezzo di carta dello stesso livello preso altrove senza distinzione. L'importazione del principio inglese è auspicabile ma esso va addolcito, oltre che adattato a noi, in quanto in Inghilterra forse per un misto di capitalismo e protestantesimo si eccede nell'esclusività. Si ritiene comunemente che ci sia una corrispondenza fin troppo rigorosa fra successo dell'individuo e successo dell'istituto e soprattutto che tale corrispondenza sia incontrovertibilmente biunivoca: che dunque per diventare un individuo di successo basti frequentare una scuola di successo, e che nessun'altra scuola potrà mai sfornare dal nulla un individuo di successo. In Italia siamo meno drastici degli inglesi, oltre che più furbi e residualmente cattolici, dunque sappiamo che quest'equazione può venire occasionalmente spezzata da virtù e fortuna, dall'impegno congiunto di alunno e docente in un contesto disgraziato oppure dalla superinfusione di talento in qualche individuo che riesce poi a cavarsela egregiamente nonostante gli sforzi contrari dei suoi insegnanti. Se non che facciamo eccessivo affidamento su quest'ipotesi comunque marginale e la affoghiamo in un sostanziale indifferentismo nei confronti dell'istruzione, che parte dalla visione nostalgica e romantica degli anni di scuola, sfocia nell'idea che l'Italia sia una nazione di figli da blandire e tutelare in eterno ("Concorso in colpa", Foglio del 27 agosto 2013) e culmina nell'idea che i governi siano il frutto di generazioni che hanno fallito nell'educare altre generazioni e che pertanto la scuola italiana sia una notte in cui tutte le vacche sono nere. In Inghilterra manca quello che da noi si chiamerebbe ascensore sociale; in Italia c'è ma è guasto. Ne ha parlato diffusamente Caterina Soffici che ha dedicato buona parte del reportage autobiografico "Italia Yes Italia No" (Feltrinelli) alle ambasce per iscrivere i figli a scuola a Londra. La soluzione che propone è patafisica - l'International Baccalaureate, ossia un liceo bilingue di stampo creativo alcune prerogative del quale ricalcano temerariamente quelle della scuola elementare italiana degli anni 60 sbertucciata da Lucio Mastronardi ne "Il maestro di Vigevano" - ma il non riproducibile. Pag. 7 Codice abbonamento: di Antonio Gurrado siasi dei politici principali, né ha remore nel trarre dall'argomento conseguenze duplici: sulla preparazione del politico o quanto meno sul suo background culturale e sociale; e sulla effettiva capacità formativa degli istituti menzionati. Il principio è elementare, Watson: se un istituto forma molti individui di successo è un istituto di successo; altrimenti, per usare una cauta perifrasi, non lo è. In Italia, prima della pittoresca spedizione di metà settembre, nessuno sapeva quale scuola avesse frequentato Roberta Pinotti, che incidentalmente è stata anche insegnante fra le stesse mura; la notizia più diffusa riguardo alla formazione dell'attuale classe politica consisteva nel sapere che nel 1998 il ministro Boschi aveva interpretato la Madonna al presepe vivente di Valdarno. Questo ingenera qualche inevitabile confusione fra gli intellettuali italiani. Pochi giorni fa, intervenendo al Festival Filosofia di Modena, Roberta De Monticelli ha tuonato che il governo Renzi è costituito da giovani che sono stati preparati dalla generazione precedente, e che dunque le colpe del governo ricadono sulla generazione che li ha istruiti male. L'idea che una generazione istruisca un'altra è affascinante nel fondere l"'Emilio" e il "Contratto sociale" di Rousseau in un'unica immagine di grandi adunate di piazza in cui si ripete la quarta declinazione tutti in coro; tuttavia non corrisponde completamente al vero. Chiunque abbia studiato ricorda di avere avuto insegnanti migliori e peggiori e di dovere taluni pregi e talaltre lacune a individui concreti, non a intere generazioni da cui apprendere per osmosi; magari ricorda anche di avere invidiato amici inseriti in classi dotate di insegnanti più bravi, o meno bravi se sfaticato, e di avere sempre saputo se quelli che frequentavano altri istituti stessero meglio o peggio di lui. Forse perché è stato ripetuto fino alla nausea il dettame di Margaret Thatcher secondo cui "there is no such thing as society", ossia la società è una cosa che non esiste, in Inghilterra invale altresì l'idea che non esista l'insegnante collettivo, il magma scolastico generazionale. Per questo gli inglesi trovano importante distinguere quali scuole abbia frequentato un politico o un membro a qualsiasi titolo della classe dirigente: perché così si ricostruisce con buona approssimazione l'albero genealogico del suo sapere, ci si può immaginare l'ambiente in cui è cresciuto e se ne deduce cosa verosimilmente aspettarsene da adulto. Sarebbe un'idea da importare alle nostre latitudini ma questo presupporrebbe che venisse meno il più ipocrita simulacro dell'istruzione italiana, che resi- 068391 La scuola che non èè, il modello inglese e l'inevitabile settarismo dell'educazione. La rivoluzione culturale italiana che seive a Renzi per superare l'esame di maturità Quotidiano I ILFOGLIO I ché nessuno li controlla e se ne fregano degli allievi. Perché c'è un lassismo incontrollabile. Perché non motivano abbastanza i ragazzi. Perché c'è un'ignoranza in giro senza pari. Perché è un paese corrotto". Un sì mirabile cocktail di lampi e cantonate, di intuizioni e fesserie, dimostra che la scuola resta una selva oscura per buona parte degli italiani, incluso il ministro dell'Istruzione che pare avere recentemente proposto una riforma per introdurre nella scuola primaria l'insegnamento della lingua inglese che era stato già introdotto nel 2005, quando il ministro stesso era rettore dell'Università per Stranieri di Perugia. L'oscurità porta all'indeterminatezza se non alla confusione e questa all'ininfluenza e alla conseguente indifferenza da parte delle masse, quindi all'ignoranza su vasta scala. Lo stato italiano contribuisce non poco a mantenere la scuola a bassa definizione, tutelando l'idea che un istituto valga l'altro e che la parità di voto all'esame di maturità implichi la parità di preparazione dello studente. Quando prova a scrollarsi di dosso le catene della negazione dell'evidenza, Io stato resta non di rado impigliato nelle spire delle infinite sigle sindacali e parasindacali che remano contro ogni tentativo di stabilire una differenziazione, che renderebbe ufficialmente riconosciuto ciò che tutti sanno e fingono di ignorare: alcuni docenti sono bravi e altri no; alcuni lavorano di più e altri molto meno; ci sono istituti che funzionano e altri che vanno rivoltati come calzini; il personale docente andrebbe di conseguenza valutato in base all'effettiva capacità e non all'anzianità e ai diritti acquisiti su cui campano i sindacati stessi. Mica facile. Tanto per dire, lo scorso novembre l'allora ministro Carrozza aveva lanciato in un'intervista alla Stampa l'idea di estendere alle università il test Invalsi, che dal 2008 rivela con preoccupante costanza come a pari conoscenza di italiano e matematica uno studente del nord venga mediamente valutato peggio di uno del sud, a riprova della disparità di livello nelle scuole italiane. Tempo un giorno e la Carrozza si era ritrovata sulla scrivania un'indignata nota sottoscritta da Adi, Adu, Andu, Cipur, Cisl, Cnru, Cnu, Cobas, Conpass, Csa-Cisal, FlcCigl, Link, Rete29Aprile, E!Jl Sun, Udu, Ugl e Uil Rua che diffidava il ministro dallo "imporre un particolare modello di scuola escludente, incapace di valorizzare le differenti intelligenze". Niente di tutto questo in Inghilterra, dove la scuola è full HD e tutti i dettagli sono in bella mostra. Lo scotto pagato oltremanica è stato tremendo: avere trasformato la scuola pubblica in zattera della Medusa, 25-09-2014 I 2/3 Foglio eccesso evitabile ma collaterale a una scelta culturale precisa. In Inghilterra si ritiene che la nazione funzioni meglio se guidata da una élite funzionante, e si presuppone - per intrinseco snobismo - che le élite funzionino meglio se impermeabili. Pertanto per capire quali scuole sono migliori gli inglesi non hanno bisogno di consultare le tabelle dell'Ofsted, il regio corpo che ispeziona le scuole britanniche: basta sapere quanti ex alunni celebri hanno avuto in tempi recenti e la scrematura è fatta. Non solo: agli inglesi basta controllare i risultati degli esami di maturità. L'esame è scritto, unificato nazionalmente, e i risultati arrivano in busta chiusa durante l'estate dopo essere stati emessi da una commissione centrale che valuta secondo criteri univoci, così da garantire che gli studenti meglio valutati siano davvero più bravi degli altri, senza che il liceo di provenienza vada tarato. Vale ovviamente anche l'inverso: i licei con gli studenti più bravi sono sicuramente migliori di quelli con gli studenti più scassati. Oxford, Cambridge e le altre università d'eccellenza possono poi fidarsi della valutazione della maturità per effettuare una prima scrematura nelle loro ardimentose selezioni del meglio del meglio del meglio. La tragedia dell'istruzione italiana risiede in questo, se proprio vogliamo trovare un nodo gordiano: c'è una lampante ma ancora parzialmente inconfessata disparità nei voti di maturità fra regione e regione, liceo e liceo. La votazione è nazionalizzata sulla scala dei centesimi ma la valutazione non lo è; quindi chi prende 100 in un liceo può essere meno bravo di chi prende 80 in un altro liceo. La scuola italiana è organizzata in maniera tale da non far capire se uno studente sia più bravo di un altro e, peggio ancora, da impedire di rendersi conto su criteri oggettivi e verificabili del fatto che un liceo sia migliore di un altro -sfido chiunque a dimostrare che un liceo che sforna 100, 100 e lode, 100 e bacio accademico a profusione sia effettivamente migliore di quello in cui il massimo viene raggiunto solo e soltanto da chi ha effettivamente reso il massimo per cinque anni. Questo perché, al contrario di quello inglese, il fondamento culturale italiano è che lo stato funzioni meglio se viene mantenuta una parvenza di egualitarismo mentre dietro una facciata di pari opportunità offerte a tutti si cela un metodo di selezione confuso nel migliore dei casi o poco trasparente nel peggiore. Una sana via di mezzo fra i due modelli sarebbe auspicabile; se altrimenti la premessa culturale resta la solita, l'anno prossimo sarà inutile mandare i ministri nei propri istituti di provenienza. Tanto vale sorteggiarli. Codice abbonamento: 068391 procedimento che descrive è oltremodo istruttivo. Dimostra infatti che in Inghilterra con l'iscrizione a scuola si decide buona parte della vita futura dei giovani, che le scuole pubbliche inglesi sono esse stesse consapevoli di essere una prospettiva disperante per sole famiglie disperate, e che nel settore privato la scelta è talmente diversificata e onerosa per chi esige il meglio da rendere necessario a chi voglia salire di classe prendere le scale di servizio: "Il nonno fa i soldi, il padre grazie ai soldi del nonno entra in una scuola privata, il figlio ormai è nel canale giusto e ci entra di diritto". In Inghilterra, per istruire adeguatamente un figlio, ci vogliono tre generazioni. Il settarismo dell'istruzione inglese è stato spesso stigmatizzato dalla stampa progressista con campagne non sempre sensatissime. Fece scalpore nel 2010 la polemica del Guardian sull'unica matricola nera ammessa all'Università di Oxford su 2.500 selezionati; si tacciò l'università di razzismo perché l'incidenza percentuale indubbiamente non rispecchiava quella dei neri sulla popolazione britannica ma suvvia, lo sanno anche i sassi che a Oxford si viene ammessi con un esame durissimo con mesi e mesi di anticipo sull'iscrizione (si tiene a dicembre per i liceali che inizieranno l'università al settembre successivo) e che pertanto riescono a superarlo solo quelli che hanno ricevuto per anni un'adeguata preparazione: quelli cioè che hanno frequentato le scuole migliori, ossia quelle private, Eton in primis, ossia quelle più costose e, per la stratificazione intrinseca delle classi sociali britanniche, quelle più bianche. Il caso più eclatante di questo settarismo a lunga gittata è forse questo: gli inglesi sanno che il sindaco di Londra Boris Johnson, plausibile futuro leader dei Tory a livello nazionale, ha frequentato la Primrose Hill Primary School di Cadmen, a nord di Londra; e sanno anche che l'attuale leader dei laburisti Ed Miliband ha frequentato la Primrose Hill Primary School di Cadmen, a nord di Londra. Gli inglesi sanno pertanto che è probabile che i duellanti alle prossime elezioni si ritrovino ad aver frequentato non la stessa università, cosa che ai nostri occhi potrebbe anche capitare, né Io stesso liceo, che ai nostri occhi è già altamente improbabile, ma la stessa scuola elementare, predestinati già a sei anni. Soffici racconta inoltre di avere incontrato un'altra mamma italiana protettiva e nevrotica in procinto di iscrivere i figli a una scuola inglese seguendo quest'argomentazione: "Non voglio che i miei figli studino in Italia. Perché è un paese marcio con un'istruzione vecchia e allo sbando. Perché i professori sono dei dementi. Per- Data Pagina Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 8 Quotidiano Data IA G4ZRTIA DELMEZZOGIORNO Pagina IA GAZZETIA DI LECCE Foglio Il Il rettore chiede un parere sull'operato di IL COMODATO GRATUITO DEL COMUNE Laforgia edi 4docenti ei sindacati reclamano le dimissioni dei vertici degli organi di controllo 25-09-2014 VI 1 La richiesta è nelle conclusioni della risposta all'interrogazione di due membri del Senato accademico, Nicola Grasso eMonica Bettassa Lumas, scatta loffensiva cli Zara «Iniziative personali, l'Ateneo non c'entra». Ipotizzato il conflitto d'interessi TONIO TONDO e Con la Lumas (Lupiaensis management school), un'associazione costituita nel 2012 da quattro docenti attiva nel campo della formazione post laurea, l'università del Salento non c'entra nulla. «Si tratta di un'iniziativa privata». Allo stato, «nessuna illegittimità può essere imputata agli atti dell'amministrazione e degli organi di governo». Ma per l'ex rettore Domenico Laforgia, che con una lettera sollecitò il sindaco Paolo Perrone a rinnovare il contratto di comodato d'uso gratuito per l'uso del primo piano degli ex Teatini, e il comportamento dei quattro docenti coinvolti, il rettore Vincenzo Zara ha deciso di chiedere un «parere» alla commissione etica, avviando di fatto un'istruttoria a loro carico. Sono le conclusioni più significative della risposta del rettore a una lunga interrogazione di Nicola Grasso, docente di diritto costituzionale, e di Monica Bettassa, entrambi componenti del Senato accademico. In dicias- sette punti, Grasso e Bettassa rivelano tutti i passaggi della vicenda, alcuni ancora da chiarire, sull'avventura di un gruppo di docenti, sostenuti dall'ex rettore, nel campo dei master e della formazione professionale. Zara richiama l'articolo 26 del Codice etico che disciplina la procedura per accertare eventuali «violazioni» e ottenere una risposta sulle «condotte» individuali che devono essere «appropriate» in relazione «alle fattispecie ricadenti nel relativo ambito di applicazione». Ma proprio gli organi di controllo, a cominciare dalla commissione etica, finiscono nel mirino delle rappresentanze sindacali di Cgil, Uilermmm!Vengonomessein dubbio terzietà e indipendenza di alcuni dei componenti degli organi che fanno parte di un gruppo interno di docenti denominato «Trasparenza e meritocrazia», considerato dagli ambienti sindacali un movimento di pressione nei confronti di Zara. Il gruppo è stato promosso dall'ex rettore Laforgia e dall'ex prorettore Carmelo Pasimeni. Ne fanno parte Ma- rilena Gorgoni, presidente del nucleo di valutazione, e Beatrice Stasi, coordinatrice della commissione etica. Anche Fernando Greco, uno dei promotori della Lumas, è nel gruppo. I sindacati sostengono che ragioni di opportunità richiederebbero le «dimissioni immediate» di chi si trova nella doppia veste di garante di un organo e «opinionista» di un movimento «con una forte contrapposizione rispetto agli organi dell'istituzione». Per Zara l'ex rettore Laforgia sollecitò «autonomamente» il sindaco a rinnovare la disponibilità dei locali dei Teatini a favore della Lumas, «ma non assumeva impegni in nome e per conto dell'università». Per l'attuale rettore, quello di Laforgia è stato un atto di «carattere politico» che rientrava «nella sua responsabilità» senza conseguenze pratiche, sia di natura finanziaria sia di assunzione di responsabilità gestionali. La vicenda risale ai primi di marzo 2012. Fino a quel momento era stato il consorzio Uni.Versus degli atenei pugliesi a mantenere i rap- porti con il Comune. Poi il consorzio entrò in gravi difficoltà, con conseguenze per il bilancio di Unisalento. La crisi spinse i docenti Francesco Natale, Fernando Greco, Paolo Leoci e Giampiero Colangelo a trasformare la Lumas in associazione privata con l'intento di accreditarla come ente di formazione presso la Regione. Sul ruolo dei docenti, le autorizzazioni ottenute a svolgere attività «concorrenziali» con quelle dell'ateneo e l'uso del marchio di Unisalento da parte della Lumas, Bettassa e Grasso insistono per avere chiarimenti. Molti interrogativi sorgono leggendo l'interrogazione, punti oscuri e superficialità si alternano. I docenti hanno agito in conflitto d'interesse? Hanno utilizzato l'ateneo e abusato del loro ruolo? Zara ricostruisce i passaggi, indica le lacune dei procedimenti e conclude che la questione è di natura etica. Intanto, Fernando Greco ha abbandonato l'associazione, Natale si è dimesso da presidente rimanendo direttore scientifico. Altri nomi sono entrati nella Lumas che ha fatto sparire il marchio Unisalento. COLPO DI SPUGNA La Scuola rinuncia all'uso del marchio «Unisalento» Lr\SCUOLA Dopo che è esploso il caso dalla targa della l.umas Codice abbonamento: 068391 è scomparso il marchio <l'Unisalento» Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 11 Quotidiano Q uotidiano Data Pagina I /Lecce Foglio 25-09-2014 15 1/ 2 Invenzioni in Ateneo: la Notte dei ricercatori Domani dalle 18 agli Olivetani robot, auto ed eventi speciali r Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del do di migliorare il nostro stile di vita, la nostra salute e l'ambiente in cui viviamo ma anche nell'utilizzo della diagnosi medica e la sintesi chimica. L'iniziativa, che è inserita nel ciclo di eventi promossi dalla Commissione europea dal 2005, come ha sottolineato in sede di presentazione la delegata alla Ricerca, Ilaria Romeo "intende creare un'occasione di incontro tra ricercatori e cittadini per la diffusione della cultura scientifica". Ogni cittadino avrà modo di addentrasi, accompagnato per mano dai ricercatori, nel campo d'interesse a lui più affine ma anche aprire nuove porte alle conoscenza e al sapere grazie anche a piccoli esperimenti che verranno illustrati per l'occasione dagli esperti. Esperimenti e progetti nel segno dell'innovazione e della funzionalità. Sia che riguardino i prototipi in neuroscienze cognitive (Sara Invitto) o i sistemi software di computer assisted detection per l'analisi di immagini di diagnostica medica (Giorgio De Nunzio) o i prototipi biochip (Giuseppe Maruccio ); sia che aprano una finestra sulle tecnologie verdi "dalle piante ai cibi funzionali (Marcello Lenucci) o un confronto sulla scienza dell'alimentazione (Alessandra Ferramosca). Numerosi gli eventi artisti e musicali. Dalla mostra "Il Mare di Pietra" - Pesci fossili del Cretacico, alla scoperta del Sistema solare. Quindi le esibizioni: il Coretto Unisalento, diretto dalla professoressa Francesca Zacheo; e il quartetto Sassofoni Musikè del conservatorio Tito Schipa. destinatario, non 068391 Sarà una notte magica la "Notte dei ricercatori". L'Università di Lecce promette: "Vi stupiremo". Nonostante i tagli, il precariato, l'incertezza del futuro. Domani dalle 18 alle 24, nella cornice dell'ex convento degli Olivetani, l'Ateneo del Salento supererà se stesso: mette da parte i localismi (intesi come problemi) e guarda lontano conscia di aver dato alla ricerca e italiana, che figura tra il 1'8° posto al mondo, un contributo importante. Gli ultimi esempi? Sono di qualche giorno fa e riguardano uno un gruppo di giovani ricercatori che hanno vinto il premio Start Up della Regione per lo studio sull'utilizzo antibatterico dei bachi da seta, l'altro è "TIE" appena entrato nella rete europea ENoLL dei Living Lab con la cerimonia ufficiale che si è tenuta nei giorni scorsi ad Amsterdam. Ma la lista delle "invenzioni" portate avanti nelle segrete stanze dei laboratori scientifici di Lecce è lunga: nell'area espositiva troveranno spazio circa 30 stand. Il ventaglio di contenuti va dall'ingegneria alle scienze biologiche alle scienze umanistiche, fino ai beni culturali. Quest'ultimo dipartimento racconterà, con i suoi archeologi, l'emozione della scoperta, in particolare quella connessa alle attività svolte nel museo diffuso di Cavallino dal Laboratorio di informatica applicata ali' archeologia. Ma tutti i dipartimenti lasceranno un segno. Primizia assolu- ta: Saracen, il robot per bimbi autistici realizzato da due dottorandi di Ingeneria dell'università del Salento e da uno della facoltà di Informatica di Bari, al secolo Francesco Adamo, Dario Cazzata e Giuseppe Palestri. Ma anche il prototipo della monoposto SRTl4 firmato da Paolo Carlucci e Matteo Gigante è destinato a suscitare stupore, così come l'installazione multimediale "Afrovocality-Storia e antropologia del canto nella black music" dai tempi della schiavitù a oggi realizzato all'interno di un progetto di ricerca (curato da Gianpaolo Chiriacò, Beni culturali) che studia il ruolo del canto e della voce nella definizione di identità culturali legate alla diaspora africana negli Stati Uniti. La notte dei ricercatori, che si aprirà con i saluti del rettore, Vincenzo Zara, prevede numerosi incontri, tra cui quelli con Andrea Ventura (Piano lauree scientifiche) che accenderà i riflettori su alcuni giovani viedomakers che raccontano la fisica attraverso filmati multimediali; e Angela Calia, che presenterà la Rete Aitech di laboratori a carattere multidisciplinare che opera nel settore della diagnosi e conservazione del patrimonio. In primo piano anche l'Istituto N anoscienze Laboratorio nazionale di Nanotecnologie del Cnr, fiore ali' occhiello dell'Ateneo. Diverse le conferenze in programma che ruoteranno attorno all'idea di "computer quantistico" e su come utilizzare le nanotecnologie per produrre materiali intelligenti che siano in gra- Codice abbonamento: di Angela NATALE riproducibile. Pag. 12 Quotidiano Pagina 25-09-2014 15 Foglio 2/2 Data I sindacati contro due prof: «Garanzia e terzietà arischio» 9 È tempo di nuove polemiche in Ateneo. I sindacati scrivono al rettore Vincenzo Zara e al Senato accademico e li invitano ad esprimersi «sulla considerazione che l'appartenenza a gruppi di opinione e la contestuale copertura di rilevanti ruoli in organi di garanzia e valutazione sia, se non incompatibile, quanto meno inopportuna e richieda, pertanto, le immediate dimissioni da parte di chi si trovi nella doppia veste di componente garante di un organo istituzionale e componente opinionista di un gruppo autonomo». A chiederlo sono Flc Cgil, Uil/Rua e ~ Sotto accusa due componenti del Nucleo di Valutazione e del Comitato etico: da qui l'incompatibilità istituzionale, a parere dei sindacati. Secondo quanto dicono i sindacati verrebbero meno le condizioni «di garanzia, terzietà e indipendenza». La risposta spetta ora al rettore Vincenzo Zara. Codice abbonamento: 068391 Uno dei robot inventati dai ricercatori. In alto, la presentazione dell'evento Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 13 Quotidiano LA SICILIA LA SICILIA ENNA Data Pagina Foglio 24-09-2014 30 1 BLOCCO CONTRATTUALE NELLE SCUOLE, PROTESTE IN VISTA f. g.) Si prevedono una serie di assemblee per le organizzazione sindacali della scuola in un momento irto di difficoltà. li presidente del Consiglio dei Ministri nel presentare la "Buona scuola", ha annunciato un ulteriore blocco contrattuale fino al 2019 e l'eliminazione degli scatti di anzianità, colpendo così duramente la dignità dei lavoratori della scuola. Alivello nazionale, le organizzazioni sindacali del Codice abbonamento: 068391 comparto, unitariamente, hanno proposto la raccolta di almeno 400 mila firme, per presentare una petizione rivolta a rivendicare il diritto al rinnovo del Contratto di lavoro e al mantenimento degli scatti di anzianità. Per awiare questo importante e difficile confronto con i lavoratori e la mobilitazione della categoria, a livello provinciale, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola emi hanno programmato, per il mese di ottobre, una serie di assemblee territoriali che coinvolgeranno tutto il personale delle scuole dell'intera provincia. Le organizzazioni sindacali hanno invitati insegnanti e personale Ata a essere presenti, mentre è stata indetta una conferenza stampa che si svolgerà venerdì, 26 settembre, alle 1O, nei locali della Liii Scuola, in via Sant'Agata, Enna. Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Settimanale Data Pagina GIORNALE di MONZA Foglio 23-09-2014 32 1 L'ALLARME DEI SINDACATI Ne sono arrivati la metà <<Mancano docenti e bidelli>> (lzm) «Nelle scuole della città e nei territori limitrofi mancano insegnanti e bidelli». L'allarme è stato lanciato dal segretario della Cgil scuola di Monza e Brianza, Enzo Palumbo. «Il direttore dell'Ufficio scolastico Marco Bussetti ne ha chiesti 200 al Ministero ma questi ha autorizzato solo 100 insegnanti e 60 bidelli - ha precisato Palumbo - Così ci saranno delle classi da sdoppiare, come alla scuola elementare "Alfieri" di San Fruttuoso, perché manca l'insegnante». Per la Brianza sono infatti stati assegnati 25 insegnanti alle elementari, 25 per le medie e altrettanti per le superiori. I sindacati hanno quindi consigliato al dirigente dell' «Alfieri» di protestare per ottenerne uno dei 25. Inoltre, La Flc Cgil, Cisl e Uil scuola e rmmI! di Monza e Brianza hanno lanciato una mobilitazione per il rinnovo dei contratti fermi da anni e per richiedere investimenti per la scuola. «La valorizzazione dei lavoratori - hanno scritto i sindacati - si ottiene con risorse aggiuntive e logiche diverse rispetto a quelle del piano governativo». Si preannuncia quindi per il settore scuola della Brianza assemblee, mobilitazioni, dibattiti e raccolte di firme che coinvolgeranno anche genitori e studenti che hanno già in programma una serie di manifestazioni per il prossimo 10 ottobre. "'""ol•"""l>eole1e'°'P'o"""''"'"""' Codice abbonamento: 068391 Comune senza soldi: addio allarmi nelle scuole Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 17 Quotidiano il Centro Pagina 23-09-2014 25 Foglio 1 Data L'Ima è legittima, il dg restituirà le somme Accordo a Roma tra vertici della D'Annunzio e sindacati, ma al rettorato spuntano le videocamere di Vvonne Frisaldi t CHIETI Tre mesi fa la sua erogazione era stata dichiarata illegittima e quindi sospesa ad agosto. Ora, sindacati e vertici della D'Annunzio, siglano un patto per ripristinarla nella busta paga di 340 lavoratori infuriati. L'Ima, indennità mensile accessoria, percepita dai dipendenti tecnico-amministrativi negli ultimi 10 anni, è dovuta. Ee il dietrofront del direttore generale Filippo Del Vecchio sarebbe supportato dalla meticolosa ricostruzione del fondo, attraverso i dati fomiti dall'amministrazione dell' ateneo e da quelli elaborati dal Mef (ministero dell'Economia e finanza). Conclusione che, a grandi linee, combacia con il lavoro svolto dal sindacato in modo del tutto autonomo. Insomma, il denaro per l'erogazione dell'indennità ai dipendenti era disponibile, quindi quelle somme non devono essere più detratte dagli stipendi per essere recuperate dalla D'Annunzio. A questa clamorosa conclusione si è giunti nel corso dell'incontro tenuto ieri mattina nella sede del Cmi, (Conferenza dei Rettori delle Università italiane) di Roma che ha ospitato il dg Del Vecchio, il rettore Carmine Di Ilio e i sindacati nazionali di Cgil, Cisl e Uil accompagnati da tl!i1'i1ml'lll~e Cisa. «Un passo non risolutivo, ma importante», spiega Moreno Verdi segretario nazionale di Fl-Cgil, «dopo percorsi di ve- rifica diversi siamo arrivati alla stessa conclusione». Ma l'accordo siglato tra Ateneo e sindacati per appianare la questione Ima è stato accolto con perplessità dai Revisori dei conti che prendono tempo per vederci più chiaro. «Dal 29 seltembre partiranno una serie di tavoli di trattativa e, alla fine del percorso», assicura il sindacalista, «saremo in grado di fornire ai revisori un "prodotto" inappuntabile. Anche per il Mefo. E per dare sostegno a tutti quei lavoratori in difficoltà economica, 600 mila euro del fondo comune di Ateneo verranno utilizzati per restituire il «maltolto» ai dipendenti. «Si tratta di cifre consistenti che vanno dai 300 ai 500 euro mensili» aggiunge Verdi «ci auguriamo che prima dell'esaurì- mento del fondo si arrivi ad un accordo definitivo». L'intenzione c'è. «Noi ce la stiamo mettendo tutta, na poi rimaniamo perplessi quando vengono prese decisioni importanti non condivise». Già, perché mentre a Roma si sotterrava l'ascia di guerra, a Chieti, lungo i corridoi del Rettorato venivano installate diverse videocamere. «O servono per la sicurezza del personale oppure per controllarlo» puntualizza Verdi «nel primo caso prima dell'installazione è necessaria la contrattazione, nel secondo si va a ledere i diritti sanciti dello statuto dei lavoratori. Chiederemo un incontro prima della messa in funzione, in caso contrario avviseremo l'ufficio provinciale del lavoro che provvederà a spegnerle». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Due delle nuove telecamere SNALS Pag. 18 Quotidiano il Centro CHIETI CRONACA Data Pagina Foglio 23-09-2014 14 1 L'Ima è legittima, il dg restituirà le somme Accordo a Roma tra vertici della D'Annunzio e sindacati, ma al rettorato spuntano le videocamere di Yvonne Frisaldi t CHIETI Tre mesi fa la sua erogazione era stata dichiarata illegittima e quindi sospesa ad agosto. Ora, sindacati e vertici della D'Annunzio, siglano un patto per ripristinarla nella busta paga di 340 lavoratori infuriati. L'Ima, indennità mensile accessoria, percepita dai dipendenti tecnico-amministrativi negli ultimi 10 anni, è dovuta. Ee il dietrofront del direttore generale Filippo Del Vecchio sarebbe supportato dalla meticolosa ricostruzione del fondo, attraverso i dati fomiti dall'amministrazione dell' ateneo e da quelli elaborati dal Mef (ministero dell'Economia e finanza). Conclusione che, a grandi linee, combacia con il lavoro svolto dal sindacato in modo del tutto autonomo. Insomma, il denaro per l'erogazione dell'indennità ai dipendenti era disponibile, quindi quelle somme non devono essere più detratte dagli stipendi per essere recuperate dalla D'Annunzio. A questa clamorosa conclusione si è giunti nel corso dell'incontro tenuto ieri mattina nella sede del Cmi, (Conferenza dei Rettori delle Università italiane) di Roma che ha ospitato il dg Del Vecchio, il rettore Carmine Di Ilio e i sindacati nazionali di Cgil, Cisl e Uil accompagnati da Confsal, ~e Cisa. «Un passo non risolutivo, ma importante», spiega Moreno Verdi segretario nazionale di Fl-Cgil, «dopo percorsi di verifica diversi siamo arrivati alla stessa conclusione». Ma l'accordo siglato tra Ateneo e sindacati per appianare la questione Ima è stato accolto con perplessità dai Revisori dei conti che prendono tempo per vederci più chiaro. «Dal 29 settembre partiranno una serie di tavoli di trattativa e, alla fine del percorso», assicura il sindacalista, «saremo in grado di fornire ai revisori un "prodotto" inappuntabile. Anche per il Mefo. E per dare sostegno a tutti quei lavoratori in difficoltà economica, 600 mila euro del fondo comune di Ateneo verranno utilizzati per restituire il «maltolto» ai dipendenti. «Si tratta di cifre consistenti che vanno dai 300 ai 500 euro mensili» aggiunge Verdi «ci auguriamo che prima dell' esaurimento del fondo si arrivi ad un accordo definitivo». L'intenzione c'è. «Noi ce la stiamo mettendo tutta, na poi rimaniamo perplessi quando vengono prese decisioni importanti non condivise». Già, perché mentre a Roma si sotterrava l'ascia di guerra, a Chieti, lungo i corridoi del Rettorato venivano installate diverse videocamere. «O servono per la sicurezza del personale oppure per controllarlo» puntualizza Verdi «nel primo caso prima dell'installazione è necessaria la contrattazione, nel secondo si va a ledere i diritti sanciti dello statuto dei lavoratori. Chiederemo un incontro prima della messa in funzione, in caso contrario avviseremo l'ufficio provinciale del lavoro che provvederà a spegnerle». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Due delle nuove telecamere SNALS Pag. 19 Quotidiano Data Pagina I Foglio 23-09-2014 43 1/ 2 Università, armistizio per il salario accessorio .,.Tamponato il problema grazie al fondo comune di ateneo Il CASO Sono 600mila euro del fondo comune di ateneo 2013 a suggellare la pace, o almeno l'armistizio, fra i sindacati e i vertici della d'Annunzio. «Una misura compensativa e provvisoria», spiega il direttore generale Filippo Del Vecchio, che serve a tamponare momentaneamente il caos generato dalla sospensione del salario accessorio dal mese di agosto. È il risultato più significativo del tavolo sindacale di ieri mattina a Roma, nella sede della conferenza dei rettori delle università italiane, a cui hanno partecipato il dg, il rettore Carmine Di Ilio, il delegato alle relazioni sindacali Luigi Capasso, e i rappresentanti nazionali di Flc Cgil, Cisl Università, Uil Rua e Cofsa1 cisapunì. La mattinata si è conclusa con l'impegno, sottoscritto in un comunicato congiunto dci sette partecipanti alla riunione, a lavorare insieme con l'obiettivo di ricostituire il fondo accessorio. nm Occorre precisare, infatti, che quei 600mila euro, derivati dal capitolo di bilancio Lavoro conto terzi, sebbene siano una boccata d'ossigeno, non costituiscono di fatto un ripristino immediato dell'Ima, l'indennità mensile di ateneo, ma sono uno strumento temporaneo che mira a «contemperare le esigenze di tutela economica delle lavoratrici e dei lavoratori di ateneo». L'Ima pesava sulle buste paga dci dipendenti fra i 300 e i 500 curo, ma i vertici della d'Annunzio non si sbilanciano sulle cifre che spetteranno a ciascun dipendente. Ma il rettore garantisce: «Ci impegniamo ad erogare da subito quel che è nella nostra disponibilità economica. Siamo soddisfatti dell'incontro, perché c'è una piena convergenza fra il nostro lavoro e quello dei sindacati: loro hanno fatto le stesse verifiche di cui ci siamo occupati noi per replicare alle «EROGHEREMO SUBITO QUANTO E' NELLA NOSTRA DISPONIBIUTA'» osservazioni del Ministero e ricostruire i bilanci degli ultimi anni. Non avevamo dubbi che la volontà delle organizzazioni sindacali fosse la ricostruzione del fondo accessorio». Trovata la soluzione temporanea, dunque, si continuerà a lavorare per questo obiettivo comune. Una vicinanza di intenti ancora più importante considerato che fino a ieri mattina in pochi, nel campus di via dci Vcstini, credevano che l'incontro nella capitale fosse stato realmente fissato. E invece da lunedì sarà avviato un tavolo contrattuale di ateneo «per verificare la reale consistenza dcl fondo accessorio nel tempo -spiega il comunicato congiunto- e per affrettare le procedure di certificazione del fondo 2013/2014 ad opera del collegio dei revisori dei conti anche rispondendo ai quesiti da questi, a suo tempo, sollevati». I vertici della d'Annunzio, intanto, sono in costante contatto con il Ministero dell'Economia, con cui stanno lavorando per risolvere definitivamente il problema dell'Ima: l'ultima parola toccherà agli ispettori che lo scorso autunno hanno stilato il rapporto con 18 osservazioni sul bilancio e alla Corte dci conti. Francesca Rapposelli ©RIPRODUZIONE RISERVATA -~ LA OECISUJNE Codice abbonamento: 068391 DG DEL VECCHIO EI SINDACATI Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 IL T'E' ~-P'·'o Quotidiano 1 ~-'~',-" Data Pagina ABRUZZO&MOLISE Foglio 23-09-2014 4 1 Chieti Concordato un percorso sul salario accessorio per il recupero delle somme tagliate Università, sull'indennità c'è accordo Gli oltre trecento dipendenti avevano minacciato di bloccare l'ateneo taglio dell'Ima e arrivare al suo ripristino. L'accordo, infatti, assicura l'avvio di un tavolo tecnico, da riunire a partire dal prossimo 29 settembre, per «Verificare la reale consistenza del fondo per il trattamento accessorio nel tem po e per affrettare le procedure di certificazione del fondo 2013-2014 ad opera delcollegio dei revisori dei conti, an che rispondendo ai quesiti da questi a suo tempo sollevati». L'assunto segna un deciso passo avanti rispetto alle affermazioni sulla mancata costituzione del fondo accessorio o sulla sua consistenza pari a zero, che hanno fatto sì che si arrivasse al contestatissimo taglio dell'Ima. «In attesa dei risultati che il tavolo dovrà dare - si legge nel secondo punto dell'intesa - al fine di contemperare le esigenze di tutela economica delle lavoratrici e dei lavoratori di ateneo oggetto della sospensione in essere del salario accessorio, le parti concordano sulla necessità di corrispondere le risorse del fondo comune di ateneo 2013 per un importo complessivo già certificato pari a circa 600 mila euro». «Si tratta cioè - spiega Moreno Verdi, Flc Cgil nazionale - di un'assegnazione economica pro-tempore, che dovrebbe far fronte alla soppressione dell'Ima, in attesa che venga ricostituito il fondo da cui attingerla. I 600 mila euro verranno presi dal Fondo comune di ateneo (Conto terzi). Nell'accordo non c'è scritto ma la riunione ha deciso di aprire un ulteriore tavolo di lavoro, contestualmente a quello principale, per portare a termine la contrattazione sul contratto collettivo integrativo che riguardale figure dei lettori e cel (collaboratori ed esperti linguistici)». Università Schiarite per i dipendenti della d'Annunzio Codice abbonamento: 068391 • CHIETI Sindacati e vertice dell'università "d'Annunzio" arrivano finalmente a un accordo sul salario accessorio e concordano un percorso che abbia come obiettivo il recupero dell'Ima, che pesa sullo stipendio dai 300 ai 500 euro (a seconda che si tratti di personale tecnico-amministrativo o di collaboratori ed esperti linguistici). L'Ima, indennità mensile accessoria, è stata tagliata ad agosto scorso a causa di problemi con il fondo da cui doveva essere attinta, che non sarebbe mai stato costituito. Il fondo, però, può essere ricostituito e lo si può fare anche in maniera retroattiva, evitando di richiedere al personale l'Ima percepita da oltre un decennio a questa parte. I circa340 dipendenti dell'ateneo teatino-pescarese non hanno preso per nulla bene il taglio salariale, minacciando di bloccare l'università. L'accordo di ieri dovrebbe scongiurare esiti di questo tipo. A siglare l'intesa sono stati ieri a Roma, presso la sede della Conferenza dei rettori delle università italiane, i rappresentanti nazionali dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, tl!iti1rmlll~ e Ci sa punì, il rettore, Carmine Di Ilio, il direttore generale, Filippo Del Vecchio, e il delegato alle relazioni sindacali, Luigi Capasso. L'intesa sancisce «il comune intendimento di ricercare soluzioni massimamente condivise anche per garantire la continuità dell'azione amministrativa e dei servizi erogati all'utenza median te la tutela dei lavoratori». Si registra anche «Una sostanziale convergenza metodologica e di risultato». Fissati i principi comuni, si ipotizza una strada per uscire dall'impasse del Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 24 Quotidiano LA SICILIA LA SICILIA ENNA Data Pagina Foglio 23-09-2014 25 1 «Settimana corta, coinvolgere le famiglie» Piazza Armerina. Lo mml «Una così importante decisione deve essere divulgata e proposta mentre sono in corso le iscrizioni» PIAZZA ARMERINA. Lo~ dice "no" alla settimana corta senza il preventivo coinvolgimento delle famiglie nella fase delle iscrizioni, e fa riferimento a quanto accaduto in una direzione didattica di Piazza Armerina. Il sindacato rileva che il Collegio dei docenti avrebbe approvato a maggioranza l'organizzazione della scuola secondo la settimana corta, senza che l'argomento fosse stato portato all'ordine del giorno del collegio. Considerato che alcuni docenti e, anche, famiglie di alunni che hanno scelto negli anni scorsi e quest'anno l'attuale percorso di studi sviluppato in sei giorni e, anche a tempo pieno, sono stati espressi forti dubbi sulla proposta approvata. li segretario provinciale dello mli! Lilla Giarrizzo, delucida: «La circolare n. 28/2014 nella premessa evidenzia che l'iscrizione costituisce per le famiglie un importante momento di decisione relativo alla formazione dei propri figli e rap- presenta una rilevante occasione di confronto ed interlocuzione con le istituzioni scolastiche, per agevolare e favorire una scelta pienamente rispondente alle esigenze degli studenti in una prospettiva orientativa, inoltre con l'iscrizione, i genitori esprimono le proprie opzioni rispetto alle possibili articolazioni dell'orario settimanale che è così strutturato: 24; 27; fino a 30; 40 ore (tempo pieno) ». «E' prescritto - puntualizza - che ogni istituzione scolastica, all'epoca delle iscrizioni, deve mettere a disposizione delle famiglie il proprio Piano dell'offerta formativa (Pof) recante le articolazioni e le scansioni dell'orario settimanale delle lezioni e delle attività. Il Pof deve prevedere, ove deliberato secondo i tempi e le disposizioni mini- steriali, la previsione anche della eventuale settimana corta. Inoltre le istituzioni scolastiche sono tenute, anche, nella redazione del modulo di iscrizione, a integrarlo con altre notizie utili in modo da disporre di un quadro quanto più esauriente possibile per la scelta delle famiglie». Giarrizzo aggiunge: «Se il dirigente scolastico e gli organi collegiali dovessero continuare a deliberare a maggioranza, si potrebbe prospettare per le famiglie la formulazione di richiesta di nullaosta per il trasferimento degli alunni in altre istituzioni scolastiche della città provocando un grave danno all'organico dei docenti che subirebbe una contrazione. Dunque emerge chiaramente che la scelta della settimana corta non può scaturire da improwisazioni, ancora più gravi, se messe in essere all'inizio dell'anno scolastico per la immediata attuazione». MAR.FUR. Codice abbonamento: 068391 Lillo Giarrizzo, segretario provinciale dello~ Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 25 Quotidiano Data Pagina Foglio 22-09-2014 9 1 SUPPLENZE· IL CASO Le cattedre prima ci sono poi spariscono all'improvviso di Gianni Santomaso t BELLUNO Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo La scuola media di Trichiana 068391 doccia fredda. «Mi hanno chiamato e mi hanno detto che cinque minuti prima un'altra aveva preso quelle ore - racconta Marta - e quindi ho rischiato di non lavorare più per tutto l'anno. Per fortuna sono rimaste 1O ore a Trichiana, ma a spese di quella che mi seguiva in graduatoria». E proprio da Trichiana Marta ha avuto il sentore che tutto questo sistema non è solo farraginoso e assurdo, ma pone anche degli interrogativi. «Mi hanno detto che la collega che ha preso Sospirolo - dice stava tenendo in ballo tre scuole da lunedì. Poi ieri a mezzogiorno ha scelto. Ma come è possibile? Non sto accusando nessuno, è il sistema che non va. Non si possono fare queste cose sulla pelle delle persone. Questa volta è la mia, ma la prossima volta a chi tocca?». Ora Marta è andata dallo~ e ha fatto un esposto. «Mi hanno spiegato che il provveditorato aveva dato rassicurazione ai sindacati sulla data quasi certa del 15 settembre per le pubblicazioni delle graduatorie definitive, con convocazioni unitarie dai dirigenti garantendo pari opportunità a tutti i supplenti e diritto di scelta in base alla posizione occupata, evitando cambiamenti in corso d'opera. Mail vuoto temporaneo alla dirigenza dell' Usp, i mancati accordi tra i dirigenti sulla modalità delle convocazioni hanno provocato la solita confusione». Codice abbonamento: «Così si rischia di rimanere senza lavoro». Quello accaduto a Marta Molinari, insegnante di lettere alle medie, è uno dei tanti casi di ordinaria follia che accadono nel mondo della scuola, anche di quella bellunese. E si potrebbe derubricarlo così, se non fosse che certe logiche finiscono per dispiegarsi sulla pelle delle persone. Iniziare l'anno scolastico con gli organici al completo pare proprio impossibile. Dopo le convocazioni per le nomine a tempo determinato da graduatorie ad esaurimento avvenute 1'8 settembre, dalle segreterie dei singoli istituti è partita la caccia agli insegnanti liberi per assegnare gli spezzoni di ore e cercare di far partire l'anno con meno buchi possibili. Nomine che sono avvenute dalle graduatorie di seconda e terza fascia provvisorie. <~vevo preso 12 ore alla media di Sospirolo - spiega Marta Molinari - perché era la scelta più comoda per la mia vita attuale. Sapevo che sulla carta era una soluzione provvisoria, ma ero stata rassicurata dalla stessa scuola sul fatto che sarebbe potuta diventare definitiva con ottime probabilità». Lunedì scorso, dunque, Marta entra in aula e inizia l'anno scolastico con la speranza più che fondata che le attese possano diventare certezze. Lunedì, però, succede anche qualcos'altro. Vengono pubblicate le graduatorie definitive di terza fascia e le scuole si rimettono al telefono per chiamare gli insegnanti in modo da sistemare tutte le tessere in modo altrettanto definitivo. <~ch'io ho ricevuto le telefonate - spiega Marta - martedì, mercoledì, giovedì le segreterie di varie scuole mi hanno chiamato e io ho rinunciato perché certa, in base a quello che mi era stato detto, che avrei potuto tenere le ore di Sospirolo. Ho detto di no a Feltre, Arsiè, Cencenighe dove avevo lavorato l'anno scorso». Intanto mercoledì la segreteria di Sospirolo fa firmare a Marta il contratto provvisorio, ma ieri la Gianni Santomaso del destinatario, non riproducibile. Pag. 26 Settimanale Pagina 22-09-2014 17 Foglio 1 Data DIRITIO I Sempre meno le adesioni alle mobilitazioni, ma le alternative scarseggiano S I E , strumento da rivedere AOSfA- «Lo sciopero, come stru- ma di protesta alternativa al- mob, presidi, cortei possono ripetute ogni settimana, sono essere utili, ma non sono così inutili e dannose. «Lo sciopero mento di lotta e contrattazio- trettanto valida. ne, è stato e resterà un pila- «L'istituto era già in parte in cri- incisivi come può essere uno se forte e unitario ha ancora si negli ultimi anni - ammette Corrado Fosson (Cisl Scuola) - e le difficoltà economiche degli ultimi tempi hanno accentuato i problemi. Per i lavoratori rinunciare a una giornata di stipendio è uno sforzo troppo grande in questo periodo e i sindacati dovrebbero fare uno sforzo per trovare un metodo di protesta che non influisca negativamente sull'azienda. Come non vorremmo che un chirurgo lasciasse un'operazione a metà, anche nella pubblica amministrazione dobbiamo trovare una regolamentazione per non creare inutile disagio all'utenza, ma portare alla luce i problemi della categoria». «Lo sciopero non funziona più anche per la crisi - concorda Katya Foletto (Cgil Flcl - ma alternative non ne sono state trovate. Raccolta firme, flash sciopero partecipato. Purtroppo da parte dei lavoratori c'è talmente tanta esasperazione e rassegnazione, sul fatto di poter incidere davvero per cambiare le cose, che si preferisce lasciar perdere. Se si riesce a fare blocco i risultati si vedono, ma non è facile superare l'individualismo di massa che porta a pensare solo al quotidiano piuttosto che a lungo termi- · ne». In conclusione però, per Foletto: "'Sciopero sì, ancora, anche se è sempre più difficile ottenere risultati». Ed è sì anche per Alessandro Celi~ scuola). «Sciopero sì, ma con criterio; se generale - almeno di un'intera categoria -, partecipato, che davvero faccia èmergere il malcontento generale di quella parte del mondo del lavoro». Secondo Celi le astensioni dal lavoro di un'ora, a inizio o fine turno, o un valore importante, più che come strumento di lotta come momento di sensibilizzazione, per far emergere il malcontento, di una categoria». «E vero che negli ultimi tempi, dopo innumerevoli, serrate e demagogiche campagne di delegf,ttimazione - è nata una certa sfiducia nelrazione dei sindacati e primo inevitabile riscontro lo si trova nei numeri, come nel caso dell'ultimo sciopero - dice ancora Alessia Demé -. Penso che il sindacato debba reagire tempestivamente e riaffermare la sua centralità nella gestione democratica delle dinamiche economiche e sociali in una moderna civiltà. Bisogna aggiornare l'organizzazione e l'azione sindacale alle nuove dinamiche della società alle nuove tipologie di lavoro (flessibile, precario, interinale.. .J perché servono risposte appropriate e credibili•. Erika David a Codice abbonamento: 068391 stro della storia, della cultura e dell'iniziativa sindacale• non ha dubbi Alessia Demé (Savt Ecolel sulla validità dell'istituto dello sciopero negli anni 10 del Duemila, in piena crisi economica. Le percentuali di adesione alle astensioni dal lavoro sono costantemente in calo, prova ne è l'ultimo sciopero che mercoledì 17 settembre ha interessato il mondo della scuola, praticamente ininfluente in Valle d'Aosta (pochissimi gli iscritti o i simpatizzanti dell'UniCobas, sindacato che ha indetto la mobilitazione) e con scarsi risultati nel resto d'Italia. Una disaffezione dei lavoratori per questo tipo di strumento di lotta sindacale è evidente e gli stessi sindacati lo ammettono, ma, nonostante da anni le OoSs ne discutano, non è ancora stata individuata una for- Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 27 Quotidiano GIORNALE DI SICILIA Data Pagina Foglio 21-09-2014 18 1 SINDACATI. In tutte le oltre 92 istituzioni scolastiche del territorio agrigentino <<No al blocco dei contratti>> Una raccolta di firme nelle scuole tuale politica del Governo per la scuola italiana viene a mortificare ancora una volta il lavoro di tanti docenti e del personale Ata. "Non è così, con la politica dei tagli e dei blocchi - affermano i sindacalisti - Occorrono forti investimenti per valorizzare quella che è la scuola italiana. Il Governo annuncia - scrivono in un volantino - un nuovo blocco del contratto e degli aumenti dianzianità (fermi oramai da anni; n.d.r.) mentre annuncia scatti di merito, solo per il 66 per cento dei professori, che comunque partirebbero solo dopo il 2018". A quanto pare le somme verrebbero recuperate cancellando i pregressi scatti di anzianità. Come dire che da un lato di do i soldi e dall'altro te li tolgo. Emanuele Arcadi pane, già segretario provinciale della Uil scuola e componente del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, oggi responsabile nazionale del Contenzioso parla di un meccanismo contorto che produrrebbe una riduzione secca degli stipendi del personale docente e di quello Ata che per il triennio 2016-2018 vale poco più di un miliardo di euro, in contrasto con l'esigenza di riconoscere il valore del lavoro di quanti, a prezzo di grandi sacrifici, cerca di far funzionare questa scuola oggi divenuta solo un serbatoio dal quale attingere soldi svilendo il ruolo primario che l'istruzione delle nuove generazioni ha in una vera società civile. ('VA') VITTORIO ALFIERI Codice abbonamento: 068391 ••• La scuola agrigentina aderisce alla raccolta di firme avviata a livello nazionale dai sindacati della scuola Cgil, Cisl, Uil, rm1m! e Gilda. In tutte le oltre 92 istituzioni scolastiche del territorio agrigentino alloggiate in ben 107 plessi, di ogni ordine e grado, è in corso una massiccia raccolta di firme per dire no alla politica adottata da Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, che bloccherebbe, a detta dei sindacati della scuola, il contratto per altri tre anni. I segretari provinciali dei sindacai della scuola, Gaetano Bonvissuto (Cgil), Totò Fanara (Cisl), Lilla Burgio (Uil), Giuseppe Crapanzano rmD e della Gilda, sono fermamente convinti che l'at- Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 28 Quotidiano CORRIER Data Pagina Foglio 20-09-2014 9 1 I sindacati all'attacco contro il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità Scuola: proclamato lo stato di agitazio11e I~ VITERBO e scatti con l'intento di disc'Ìplinare per legge materie che attengono alla contrattazione. La perdita del potere di acquisto in questi ultimi 8 anni - si legge in W1a nota - supera i 3mila euro all1ui per un docente delle suuperi01i e circa mille euro per un collaboratore scolastico. Gli stipendi oggi presenti sono pa1i a un decimo di un Onorevole di tmno ". Inaccettabile, secondo i sindacati, anche lli1 "pmgetto di riforma governativa che prevede una scuola fortemente gerarchizzata". 1 Docenti sempre in più in subbuglio Codice abbonamento: 068391 Proclamato lo stato di agitazione tra i lavoratori della scuola. Ad annunciarlo sono i sindacati Cgil, Cisl, Uil e ml secondo cui docenti, Ata e dirigenti vivono ormai "m1a situazione di estremo disagio nell'ambito dell'esercizio della propria professione per la quale e'è, da parte loro, il massimo dell'impegno". Secondo le quattro sigle è inaccettabile "la decisione del Governo di bloccare contratti Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 30 Gio, 25/09/2014 - 15:11 Assunzioni La Buona Scuola. Snals: soluzioni anche per ATA e depennati da Graduatorie ad esaurimento di redazione Buona Scuola: lo SNALS ha inviato al presidente Renzi e al Ministro Giannini un documento con le prime osservazioni, scaturite dalla conferenza dei Segretari Provinciali e Regionali Su assunzioni e reclutamento molti i punti di convergenza su questo tema con le proposte del Sindacato. E’ necessario, però per lo SNALS operare alcune modifiche e/o integrazioni, anche rilevanti, tra cui si evidenziano quelle relative al percorso di stabilizzazione del precariato, in quanto vanno previste soluzioni: per il personale ATA che ha diritto alla stabilizzazione; per coloro che pur compresi nelle GAE non hanno rinnovato l’inserimento per errore ma hanno però continuato a fare domanda di insegnamento, tramite l’ inserimento in coda al personale attualmente compreso nelle GAE. Questa è una fattispecie, numericamente limitata, ma prioritaria rispetto a quelle ipotizzate dei “congelati SISS” e i “laureati in scienze della formazione primaria vecchio ordinamento”; per coloro, non inseriti nelle GAE, che hanno fatto domanda per le nomine ITD alle scuole per provincia diversa dalla residenza. A costoro deve essere consentito, alla luce della nuova situazione creatasi con la saturazione delle nomine annuali, di spostare la domanda di supplenza nella provincia di residenza. Si evidenzia, inoltre, la necessità di chiarimenti, in particolare: nella parte iniziale: la chiamata da parte della scuola dei “docenti che riterrà più adatti per portare avanti il proprio POF” può riguardare solo le attività extracurriculari e solo su insegnamenti/attività non riconducibili a classi di concorso o posti classe; nel capitolo 1: per gli idonei di precedenti concorsi non si devono prendere in esame solo quelli dell’ultimo concorso del 2012, ma anche quelli dell’ultimo concorso effettuato in precedenza per le classi di concorso non bandite nel 2012; per gli inclusi nelle GAE delle classi di concorso che non trovano posto, soggetti dunque a mobilità, non va ipotizzata la confluenza in una graduatoria nazionale, territorialmente eccessiva, ma in una di ambito regionale e solo a domanda a livello nazionale; per i futuri concorsi non pare opportuno operare con graduatorie di merito nazionali anche perché, oltre ai problemi di logistica territoriale, confluirebbero aspiranti con punteggi nei fatti divaricati a seconda delle provenienze; in relazione ai requisiti di accesso ai futuri concorsi, ipotizzato solo per abilitati, si deve tenere conto anche dei laureati ante 2001 che hanno clausola di salvaguardia prevista dalla legge. Si condivide, nell’ottica del miglioramento del sistema scolastico, l’esigenza di individuare un percorso coerente tra la formazione iniziale, il TFA e il reclutamento attraverso concorsi pubblici, a cadenza triennale, quale modalità costituzionalmente prevista per la selezione del personale, operando però a livello regionale e valutando l’opportunità dell’istituzione di albi regionali dai quali reperire il personale, terminata la fase della presenza delle GAE. Già dalle pagine del SOLE24Ore lo SNALS si era dimostrato critico nei confronti del modo in cui il piano straordinario di immissioni veniva presentato " L'immissione in ruolo dei precari della scuola è non solo fatto positivo, ma anche atto dovuto. Il problema è che non si può far passare un diritto (la stabilizzazione) come un favore accordato e il finanziamento di 3 miliardi un investimento quando invece è un risparmio. " Riforma scuola. Snals: con l'assunzione dei precari ecco quanto risparmia lo Stato e sui tagli alla ricostruzione di carriera Riforma scuola. SNALS: "NO eliminazione scatti di anzianità, riforma Renzi sistema dittatoriale che rapina insegnanti" Giovedì, 25 Settembre 2014 Finalmente gli scatti nella busta paga di settembre Silvana La Porta E chi si trova nell’ultimo gradone, dopo aver visto slittare in avanti il termine della maturazione degli incrementi retributivi, ha trovato nello stipendio circa 1.500 euro di arretrati per effetto dell’entrata a regime del contratto del 7 agosto. Contratto sul ripristino dell’utilità del 2012 sottoscritto definitivamente all’Aran il 7 agosto dai rappresentanti del Governo e dei sindacati Cisl, Uil, Snals e Gilda-Unams (la Cgil non lo ha firmato). Il quotidiano "Italia Oggi" del 23 settembre fa il punto della situazione e la sintesi è che i soldi per il riconoscimento degli scatti d'anzianità, come per l'assunzione dei precari, ci sono eccome: ma da dove provengono? Con triste meraviglia scopriamo che all'inizio c'era stata la fregatura di cui tanto i giornali avevano parlato: l’art. 9, comma 23, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 aveva infatti disposto che: "Per il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata) della scuola, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti". L’intenzione del legislatore, infatti, era quella di introdurre un ritardo di tre anni nella maturazione degli scatti di anzianità. E ciò avrebbe comportato, a regime, una perdita secca di circa 1000 euro per ognuno degli anni del triennio, sia nella retribuzione che nella pensione. Con ulteriori decurtazioni della buonuscita. Prima allora è stato recuperato l'anno 2010. E come? Giusto giusto con l'utilizzo dei fondi inizialmente accantonati per finanziare il merito (si veda il decreto interministeriale 14 gennaio 2011 n. 3). A loro volta da dove provenivano questi fondi? Guarda caso, sottolinea sempre "Italia Oggi", dal taglio di circa 135mila posti di lavoro nella scuola, disposti tramite il piano programmatico dell’art. 64 della famigerata legge n. 133/2008. Recuperato il 2010, bisognava però trovare i soldini per il 2011, ma i soldi del merito sono risultati insufficienti. Anche perché buona parte delle disponibilità sono state utilizzate dal governo per retribuire i docenti di sostegno, autorizzati in deroga alle riduzioni di organico. Insomma ì soldi son pochi e si cerca di arraffare qualcosa ora qua e ora là. Alla fine dove sono stati trovati i soldi che mancavano? Governo e sindacati alla fine hanno deciso, a maggioranza, di utilizzare una parte dei fondi previsti per finanziare lo straordinario dei docenti e degli Ata (si veda il contratto del 13 marzo 2013). E da dove sono stati recuperati questi denari? Guarda caso dal fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof). Rimaneva l'anno 2012. Ed ecco l’accordo del 7 agosto, con il quale è stato recuperato anche quest'anno, attingendo, anche questa volta, ai fondi per lo straordinario dei docenti e dei non docenti. Meno male, verrebbe da dire, che gli scatti nelle intenzioni del governo Renzi, dovrebbero scomparire del tutto. Con un risparmio notevole. Meglio questi soldini (circa 60 euro ogni tre anni) darli solo agli insegnanti più bravi e, mi raccomando, che sian pochi... 19 settembre 2014 PERSONALE DELLA SCUOLA Dall'assunzione dei precari non arriveranno costi ma risparmi di Marco Paolo Nigi* In merito all'assunzione tra un anno dei 149mila precari della scuola annunciata qualche giorno fa dal premier Renzi lo Snals-Confsal nutre una certa perplessità non solo rispetto ad alcuni contenuti del provvedimento annunciato ma anche rispetto alle dichiarazione del premier Renzi, il quale – ci sembra – vuol far passare un diritto (la stabilizzazione) come un favore accordato e spaccia per un investimento di 3 miliardi quello che in realtà è un risparmio. Anzitutto, va detto i 149mila precari stanno già lavorando nella scuola come organico di fatto e garantiscono la sua possibilità di funzionamento. Che siano organico di fatto e non di diritto nulla toglie alla necessità della loro presenza. Se non ci fossero, altro che classi di 30 alunni. E poi la legge per assumere i 149mila a tempo indeterminato - e quindi abolire la differenza tra organico di fatto e organico di diritto per arrivare a un unico organico funzionale – c'è già. Basterebbe applicarla (fu fatta quando ministro dell'Istruzione era Profumo). Ma veniamo al dunque. Il governo ha parlato di un investimento di 3 miliardi per l'operazione di stabilizzazione, ma si tratta di 3 miliardi ipotetici, dato che solo il governo ha potuto calcolare le anzianità da qui a due anni. In ogni caso si tratterebbe di 3 miliardi risparmiati e non investiti. Vediamo perché. Il governo ha dichiarato che tra un anno assumerà a tempo indeterminato questi precari ma che toglierà loro gli scatti di ricostruzione di carriera che – va notato – non sono un accessorio del salario ma sono costitutivi dello stesso. In effetti, al secondo anno dell'assunzione, per chi maturasse uno scatto d'anzianità per gli anni precedenti, ci dovrebbe essere una progressione stipendiale per la ricostruzione di carriera, ma se gli scatti non ci saranno allora non ci sarà neppure l'esborso dei 3 miliardi. Inoltre, crediamo che con questa operazione di stabilizzazione annunciata dal governo gli scatti di carriera verranno tolti a tutti e non solo ai precari stabilizzati. Praticamente, verrà fatto un taglio lineare su tutto il personale della scuola. Si capisce anche l'insistenza con cui Renzi punta sul merito come vero fattore di giudizio così da far percepire l'anzianità come valore negativo. Insomma, si fanno i tagli senza far vedere che si fanno. Va precisato anche che il risparmio statale di 3 miliardi non sarebbe una tantum ma strutturale. Anzi, il risparmio sarebbe ancora maggiore. Questo perché con la stabilizzazione dei 149mila precari il governo risparmierebbe ogni circa 600/650 milioni di costi burocratici, oneri riflessi e di Tfr non versato annualmente ma a fine carriera. Ma la voce più importante deriverebbe dal venir meno del versamento all'Inps, pari all'1,61% in più sullo stipendio mensile di ogni precario (dovuti per Aspi e mini-Aspi) che oggi, paradossalmente, costa di più del lavoratore a tempo indeterminato. Per l'esattezza, se si calcola uno stipendio medio lordo di 31.305,25 euro (che è uguale per precari e non), ogni anno un precario costa in più allo stato 2.641,70 euro. Questa cifra moltiplicata per 149mila dà 393,61 milioni risparmiati ogni anno. Quindi, per le casse dello stato: 3 miliardi non investiti, anzi praticamente risparmiati, più altri 600/650 milioni di risparmi annui di cui 400 milioni solo per diminuzione dei versamenti Inps. Tutto questo verrà fatto, a sentire il governo, scambiando un diritto del personale della scuola, la stabilizzazione, con un taglio netto e lineare agli stipendi di tutti coloro che vi lavorano. In pratica, si tratterà di sostituire i soldi degli scatti con quelli dati a una parte del personale in base al merito ... merito calcolato come e da chi? Dai genitori? Dagli alunni? Da altri insegnanti? Nessuno finora ha fatto una proposta che possa funzionare e non è un caso. Se questa impostazione passasse, ci sarebbero ulteriori problemi all'interno degli istituti, tra amministrazione e docenti, tra questi e le famiglie e tra gli stessi docenti. Per concludere, lo Snals-Confsal ritiene che la stabilizzazione dei precari sia un fatto positivo ma che sia anche un atto dovuto. Quel che è certo è che le risorse da investire il governo non deve trovarle a spese del personale della scuola - compresi gli stessi precari. Le trovi altrove. Più volte, nelle nostre proposte, abbiamo indicato dove. *Segretario generale dello Snals-Confsal 25 settembre 2014 TANTE LE RICHIESTE GIÀ FATTE AL GOVERNO REGIONALE Operatori Formazione in stato di agitazione: Snals: “E’ allarme sociale” FORMAZIONE PROFESSIONALE di Redazione “Siamo molto preoccupati per l’angosciante aggravarsi dello stato di crisi in cui versano tutti i lavoratori del settore della Formazione per non aver ancora percepito gli stipendi maturati ad oggi che, in alcuni casi, arrivano a più di 27 mensilità. Tale situazione sta creando un allarme sociale che porta questa organizzazione sindacale a dichiarare lo stato di agitazione degli operatori della Formazione professionale”. Afferma così Giuseppe Milazzo il coordinatore regionale Snals -Sindacato Nazionale Autonomi Lavoratori Scuola – aderente alla ConfSal in merito alla difficile situazione del settore della Formazione i cui lavoratori non hanno più risorse per andare avanti. Si tratta di una vera e propria emergenza salariale che ha raggiunto livelli non più tollerabili, a cui si aggiunge un’ ulteriore emergenza che crea perplessità per il futuro. “Non solo infatti le associazioni degli Enti (Forma Sicilia, Cenfop, Assoform, Asef e Anfop) si sono riuniti ai fini della richiesta di C.I.G. in deroga per tutto il personale sino al 31 dicembre 2014 senza avere concertato e concordato tale incontro con l’associazione sindacale Snals Confsal, – afferma il coordinatore regionale Milazzo – dalla nota diramata si evince un netto taglio del personale della formazione professionale, mettendo così fortemente a rischio la continuità lavorativa di una buona parte dei lavoratori del settore”. Una situazione evidentemente inaccettabile che spinge il sindacato Snals a continuare lo stato di agitazione del personale della formazione professionale e a intraprendere tutte le iniziative di lotta per la tutela dei lavoratori. Al governo regionale, inoltre, ricorda l’impegno assunto sulle numerose richieste, necessarie al miglioramento del settore. Accelerare i mandati di pagamento di tutto il personale per dare la possibilità di percepire tutte le mensilità spettanti. Velocizzare l’iter di erogazione dei pagamenti. Affrettare l’iter per pagare l’integrazione regionale della cassa integrazione in deroga per l’anno 2012. Verificare le motivazioni in base alle quali l’Inps non eroga i fondi della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga dal 1 agosto 2012. Risolvere e sbloccare i pagamenti del personale impegnato nei corsi di Istruzione e obbligo formativo. Impiegare il personale degli sportelli multifunzionali ancora privi d’incarico, avviare i corsi del Ciapi ed impiegare tutto il personale ancora privo di lavoro e sostegno da più di 11 mesi. Concentrare tutta l’attività del Dipartimento Regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro e del Dipartimento Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale, per l’erogazione dei mandati di pagamento spettanti a tutti i lavoratori della formazione professionale. Appurare la performance delle amministrazioni pubbliche e della qualità dei servizi pubblici. Controllare se ci sono le condizioni nei confronti dei dipendenti della pubblica amministrazione ad eventuale risarcimento del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell’inosservanza, dolosa o colposa, del termine per la conclusione dei procedimenti. Procedere alla riqualificazione ed alla ricollocazione del personale ad oggi privo d’incarico, e/o quello degli enti di formazione con procedura di revoca dell’accreditamento con il servizio sospeso o interrotto non rientranti nel progetto Prometeo. Fornire una soluzione per l’immediato futuro del personale, al fine di evitare che gli enti di formazione adottino le procedure previste dalla legge n. 223/91, senza tenere conto del CCNL e delle leggi regionali. 25-09-2014 Stipendi dei Docenti e personale ATA: ecco le tabelle con le retribuzioni - Navigatore Sandro Pratica guida per sapere la normativa di riferimento e le retribuzioni base per insegnanti e personale ATA. Dopo aver trattato l'argomento Scuola con un precedente articolo sulle novità per il concorso Docenti 2015, proponiamo una mini-guida che può servire a tutti coloro che stanno pensando di entrare, o sono già entrati da poco, nel mondo dell'Amministrazione Scolastica. La notizia dell'uscita del Bando per il personale ATA ha sicuramente interessato un gran numero di persone facendo sorgere diverse domande, infatti molti si sono chiesti o si stanno chiedendo quanto si guadagna lavorando come addetto ATA? Quanto si percepisce facendo gli insegnanti? Dovete sapere che le retribuzioni per i Docenti e per il personale ATA sono regolate dai rispettivi CCNL ovvero dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto Scuola. Il CCNL chiarisce quali sono le retribuzioni tabellari di tutto il personale assunto a tempo determinato o indeterminato, è valido anche per i dipendenti delle scuole italiane all'estero. Per tutti coloro che avessero bisogno di sapere quali norme e quali retribuzioni gli spetterebbero, di seguito riportiamo la normativa di riferimento per quanto riguarda il personale ATA e per i Docenti della scuola pubblica. IL CCNL comparto scuola Attualmente è in vigore il CCNL 29 novembre 2007, ma bisogna tener presente anche i CCNL del 2008/2009 e il CCNL del 2011dove sono state apportate leggere modifiche alle retribuzioni. Dovete saper che i CCNL del comparto scuola vengono concertati tra l'ARAN, che è un agenzia statale che rappresenta i dipendenti della P.A. e le più importanti organizzazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL, CONFSAL, CGU, FLC/CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, CONFSAL SNALS, GILDA UNAMS). Il personale ATA è composto da: …omissis… Mercoledì, 24 Settembre 2014 #Sbloccacontratto. Parte la raccolta di firme del personale della scuola Andrea Carlino Per la scuola ancora tre anni di blocco del contratto. E fino al 2018, né anzianità, né merito. Iniziativa realizzata da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda Parte la raccolta di firme del personale della scuola organizzata dai sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda contro il blocco dei contratti. La proposta del governo prevede, per la scuola, un ulteriore blocco del contratto per il 2015 e la cancellazione degli scatti fino al 2019. I sindacati ritengono inaccettabile questo, come si legge in una nota della Uil Scuola: "Se si vuole far partire un processo innovativo con il coinvolgimento del personale, bisogna partire dal riconoscimento del lavoro che ogni giorno di fa a scuola e rinnovare il contratto. Per sbloccare questa situazione, partendo proprio dalle singole scuole, da insegnanti e personale Ata che ci lavora, parte una raccolta firme #sbloccacontratto. I lavoratori della scuola sono cittadini e non sudditi: diritti e doveri vanno regolati per contratto. Se venisse meno il necessario riconoscimento del valore del lavoro e si continuasse a tagliare sempre sulla voce retributiva, penalizzando due volte il personale della scuola, con il contratto ancora bloccato e senza scatti né di anzianità, né di merito, si andrebbe verso una ampia serie di iniziative di protesta del personale della scuola, che, insieme agli altri sindacati scuola abbiamo deciso di intraprendere per far sentire la voce del personale: iniziative di mobilitazione e manifestazioni congiunte con le altre categorie del pubblico impiego e confederali, azioni di sciopero specifiche di settore, sciopero generale di tutto il lavoro pubblico". 24-09-2014 Scuola, nella busta paga di ottobre i docenti riceveranno gli arretrati per utilità 2012 - Carlo Lanzone Ultime news autorizzazione Mef adeguamento retributivo per il 2012 e riconoscimento di un emolumento anche agli Ata. Scuola, docenti riceveranno arretrati retributivi. Scuola, docenti riceveranno arretrati retributivi. Buone notizie per i docenti della Scuola italiana. Nella busta paga di ottobre troveranno, oltre allo stipendio, anche gli arretrati per le utilità del 2012 ai fini della progressione retributiva di anzianità, meglio conosciuti come i "gradoni": si tratta di diverse centinaia di euro in più, oltre allo stipendio. Ne avrà diritto, quindi, chi avrebbe dovuto maturare gli scatti nel 2012, salvo poi veder posticipato il termine per la maturazione gli incrementi retributivi: nella prossima busta paga riceverà sia l'aumento che gli arretrati. L'adeguamento dei livelli retributivi è stato disposto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze sulla base dell'accordo firmato lo scorso 7 agosto dai rappresentanti del Governo e dei sindacati Cisl, Uil, Snals e Gilda-Unams per il ripristino dell'anno 2012 ai fini della maturazione degli scatti di anzianità ed anche per il riconoscimento al personale Amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) di un emolumento una tantum a carattere stipendiale per il periodo che va dal 1 settembre 2011 al 31 agosto 2014. L'accordo riguarda il 2012 la cui utilità fu cancellata dal Governo Berlusconi mentre gli anni 2011 e 2010 sono stati già recuperati con altri interventi normativi. L'accordo ha cancellato quanto previsto dall'art. 9, comma 23 del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 in base al quale, sia al personale docente che al personale Ata, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti. L'obiettivo della disposizione era quella di ritardare la maturazione degli scatti di anzianità con una perdita di circa 1.000 euro per ciascuno dei tre anni, con effetti sia per quanto riguarda la retribuzione che per la pensione e per la buonuscita. Le coperture finanziarie per questa operazione sono state recuperate dal fondo per lo straordinario del personale docente e non docente. Per il futuro, invece, il Governo Renzi ha già annunciato la volontà di rivedere il peso dell'anzianità di servizio e di puntare ad incrementi retributivi di circa 60 euro ogni tre anni corrisposti solo a due docenti su tre che abbiano raggiunto determinati obiettivi didattici, formativi e professionali. set 25th, 2014 Enna. Mobilitazione sindacale comparto scuola Enna. Si prevedono una serie di assemblee per le organizzazione sindacali della scuola in un momento irto di difficoltà. Il Presidente del Consiglio dei Ministri nel presentare la “Buona Scuola”, ha annunciato un ulteriore blocco contrattuale e l’eliminazione degli scatti di anzianità, colpendo così duramente la dignità dei lavoratori della scuola. A livello nazionale, le organizzazioni sindacali del comparto, unitariamente, hanno proposto la raccolta di almeno 400 mila firme, per presentare una petizione rivolta a rivendicare il diritto al rinnovo del Contratto di lavoro e al mantenimento degli scatti di anzianità. Per avviare questo importante e difficile confronto con i lavoratori e la mobilitazione della categoria, a livello provinciale, FLC Cgil – Cisl Scuola – Uil Scuola e Snals, hanno programmato, per il mese di ottobre, una serie di assemblee territoriali che coinvolgeranno tutto il personale delle scuole dell’intera provincia. Le organizzazioni sindacali hanno invitati insegnanti e personale Ata ad essere presenti, mentre è stata indetta una conferenza stampa che si svolgerà venerdì, 26 settembre, alle 10, nei locali della Uil Scuola, in via Sant’Agata, Enna. Mercoledì 24 Settembre 2014 Prime assemblee sindacali nelle scuole Dopo l'avvio dell'anno scolastico Savona. E' stato l'Istituto Comprensivo di Spotorno ad ospitare la prima assemblea sindacale Snals dedicata al nuovo anno scolastico per quanto concerne il mondo della scuola ponentina. Il segretario provinciale dello Snals Enzo Sabatini ha nell'occasione anche annunciato il calendario delle altre assemblee in orario di servizio che serviranno per fare il punto sulla situazione del comparto dell'istruzione, per quanto riguarda la nostra provincia. Dopo l'assemblea di Spotorno si è tenuta questa mattina quella riservata ai lavoratori del comparto scuola di Finale Ligure presso il Liceo Statale Issel per le scuole del Distretto di Finale Ligure. Il calendario delle assemblee proseguirà domani a Carcare ( Liceo Calasanzio dalle 8 e 10 alle 10 e 10) per le scuole del Distretto di Cairo Montenotte. Seguirà giovedì ad Albenga ( al Liceo Bruno, in via Dante,1) l'assemblea per le scuole del Distretto ingauno ( dalle 8 e 10 alle 10 e 10). "Si tratta- dicono gli organizzatori - di un importante appuntamento che il sindacato ha voluto organizzare, per fare il punto sulla situazione del personale della scuola, della nostra provincia. Le assemblee saranno anche l' occasione per esaminare e discutere le varie problematiche provinciali legate al settore educativo". Questo il calendario degli altri appuntamenti: lunedì 29 settembre ci saranno due assemblee ( con la partecipazione del vice segretario generale Snals Achille Massenti) all' Istituto Comprensivo di Villapiana ( via Verdi,15) dalle ore 8 e 10 alle ore 10 e 10, per gli istituti comprensivi di Savona e dalle ore 11 e 15 alle 13 e 15 al Liceo Grassi ( via Corridoni, 2r) per le scuole superiori di Savona. Martedì 30 settembre infine si terrà l'ultima assemblea in calendario: ad Albisola Marina presso l'Istituto Comprensivo di via Alla Massa,7 ( dalle 8 e10 alle 10 e 10) per tutte le scuole delle Albisole, Varazze, Celle e Sassello. Nelle assemblee, a cui prenderanno parte maestre, insegnanti, personale Ata e non docente, appartenente ai vari ordini e gradi della scuola, emergeranno anche le varie rivendicazioni locali. Fra queste quella di alcuni docenti della Riviera di Ponente che hanno annunciato che chiederanno ai sindacati di impegnarsi in una lotta affinché ci sia la reale possibilità di un piano educativo per gli allievi portatori di handicap in tutti i gradi di istruzione. Per questo i docenti di sostegno hanno deciso di appoggiare le famiglie in occasione di eventuali ricorsi a causa della possibile ed anticostituzionale diminuzione delle ore di sostegno assegnate agli alunni portatori di handicap. Un impegno dunque a far valere il diritto all' istruzione ed allo studio di tutti i cittadini. PAOLO ALMANZI 23-09-2014 Miur, Buona Scuola Renzi, scatti stipendi docenti e precari: Snals denuncia 'la dittatura' Gigi Rovelli Il Segretario Generale Snals-Confsal ha parlato, senza mezzi termini, di dittatura del governo. Mentre sono in corso le consultazioni online volute dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi per discutere della Buona Scuola, arrivano le pesanti dichiarazioni del Segretario Generale Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi, rilasciate in un'intervista pubblicate su 'Orizzonte Scuola'. In particolar modo, si punta il dito contro l'abolizione degli scatti d'anzianità a favore dei degli scatti meritocratici: non si tratta di non voler premiare chi fa bene il proprio dovere, ma non si può tollerare, afferma Nigi, che in Germania un maestro guadagni circa 42.000 euro, mentre i suoi colleghi italiani prendano la metà. La Buona Scuola sta confondendo la carriera con il merito e si sta facendo passare l'anzianità per un demerito: il Segretario Generale Snals ricorda inoltre che in tutti i Paesi europei, tranne la Svezia, il sistema scolastico pone l'anzianità ancora tra gli elementi fondamentali per il calcolo dello stipendio. 'Ormai siamo alla dittatura' ha tuonato Nigi, perchè si impedisce un confronto tra le parti interessate. Miur, scuola, stipendio docenti e assunzioni precari: i fondi dove sono? Capitolo precari. Il Segretario Generale Snals-Confsal ha evidenziato tutto il proprio scetticismo per ciò che concerne il mega piano di assunzioni promesso da Matteo Renzi, anche perchè alla base ci vogliono i fondi: il governo andrà a fare dei tagli importanti (sottraendo una parte di stipendio agli insegnanti) ma bisogna anche ricordare che i nuovi assunti rinunceranno da subito agli scatti di ricostruzione di carriera. Per quanto riguarda il ruolo dei dirigenti scolastici, Nigi si è detto d'accordo sul fatto che i presidi debbano essere meno burocrati e più vicini al lavoro degli insegnanti, perchè molto spesso i dirigenti dei grandi plessi non sono nemmeno a conoscenza della materia insegnata da un suo docente. Presidi, dunque, che devono riavvicinarsi alla realtà della scuola, meno chiusi nelle quattro mura del proprio ufficio e maggiormente interessati a come i professori svolgono le proprie attività nelle aule. Mar, 23/09/2014 - 07:42 Riforma scuola. SNALS: "NO eliminazione scatti di anzianità, riforma Renzi sistema dittatoriale che rapina insegnanti" di Anna Maria Possidente “Gli scatti di anzianità rappresentano una parte importante nella carriera dei docenti e non possono essere eliminati. La Riforma Renzi si basa su un sistema dittatoriale, secondo cui ogni cosa viene decisa senza che ci sia confronto tra le parti interessate e noi a queste condizioni non sottostiamo”. Sono queste le dichiarazioni del Segretario Generale SnalsConfsal, Marco Paolo Nigi, al quale abbiamo posto alcuni quesiti riguardanti la Riforma. Cosa ne pensa lo Snals del fatto che solo il 66% dei docenti verrà premiato? Bisogna innanzitutto fare un’importante precisazione preliminare: in questo momento si sta confondendo la carriera con il merito. Chiariamo, poi, che il 66% non equivale assolutamente ai due terzi dei docenti e resta sempre da capire in base a cosa verrà stabilito questo merito. Non è di certo l’anzianità, anzi: ci stanno dicendo che l’anzianità è un demerito, ma la cosa ancor più grave è che si vuole abolire l’anzianità per favorire solamente il merito. Non si può essere favorevoli a una proposta del genere, non perché non siamo d’accordo sul premiare chi lavora bene, ma questo concetto non può prescindere dall’anzianità. Anche con il Ministro Gelmini si parlava di sistema di valorizzazione; adesso il capo di Istituto è diventato un dirigente impegnato per la maggior parte del tempo a sbrigare questioni amministrative e non si occupa degli insegnanti. Anche osservando gli altri Paesi europei, si capisce come il modello in cui prevale il merito rispetto all’anzianità sia fallimentare. In Francia, ad esempio, ci sono circa tremila ispettori che girano per le scuole e controllano il buon andamento didattico; in Italia gli ispettori sono solo cinquattaquattro e sicuramente la scuola francese non è tra le migliori d’Europa. In Germania, invece, un maestro guadagna circa quarantaduemila euro l’anno, mentre i suoi colleghi italiani percepiscono esattamente la metà sul lordo; con la tassazione maggiore che abbiamo qui è chiaro che il compenso diventi ancora più esiguo. Al di là di questi esempi, comunque, il dato lampante è che tutti gli altri Paesi europei (eccezion fatta per la Svezia) hanno un sistema scolastico che ha tra i punti fondamentali l’anzianità. Ormai siamo alla dittatura, visto che si impedisce un confronto tra le parti interessate. Il ruolo del Dirigente Scolastico sta cambiando: cosa succederebbe se gli venisse data la possibilità di rivolgersi direttamente ai docenti per progetti extra curriculari, basandosi solo su Curriculum Vitae ed esperienza? Non siamo contrari a questo, purché anche la figura del Dirigente non sia quella attuale del burocrate, che non è addentro alle vere questioni della scuola. Noi pensiamo a una figura simile a quella del Direttore Didattico, che conosce bene il lavoro degli insegnanti e lo supporta. Ai miei tempi gli insegnanti come me ricevevano le famose note di qualifica da parte del Preside o del Direttore. Si trattava di uno strumento utile a valutare gli insegnanti e prevedeva la visita del Preside nelle classi per controllare noi docenti. Oggi alcuni dirigenti di grandi plessi non sanno neppure quale materia insegni un determinato docente, dunque siamo ben lontani dal pensare a un rapporto tra dirigenti e insegnanti come lo si concepiva una volta. In che modo sarà possibile assumere i precari? Alla base di tutto ci vogliono i fondi ed è sbagliato pensare di togliere una parte di stipendio agli insegnanti per darli al 66%, percentuale che tra l’altro non si sa come verrà selezionata. Dunque, al momento si pensa solo a rapinare i docenti per una forma di investimento sulle assunzioni che è in realtà frutto di un risparmio. Il governo dice che assumerà tra un anno 149mila precari a tempo indeterminato, togliendo loro gli scatti di ricostruzione di carriera. Praticamente si andranno a fare tagli importanti per recuperare i fondi, ma non viene chiarito che questi tagli ci saranno. Siete d’accordo sulla gestione del 10% del fondo di Istituto da parte del Dirigente Scolastico? Purtroppo allo stato attuale delle cose il fondo di Istituto è ridotto quasi a nulla. Personalmente ritengo che nel momento in cui si pensa ai progetti, bisogna che tutta la scuola contribuisca a realizzarli e non che vadano ad appannaggio di poche persone. Adesso, comunque, questo è un problema che non si pone. 23/09/2014 - 10:00 UNIVERSITA'. UdA, a Roma vertici e sindacati fissano un nuovo incontro Una mail al personale anticipa che sarà pagato il conto terzi Sebastiano Calella CHIETI. A partire dal 29 settembre ci saranno incontri tecnici tra Università e sindacati per discutere l’erogazione del salario accessorio tagliato. Questa è l’unica notizia del lungo comunicato congiunto emesso dopo l’incontro che c’è stato ieri a Roma nella sede Crui (che è la conferenza dei rettori) tra i vertici UdA ed i sindacati nazionali del settore Cgil, Cisl, Uil e Cofsal Snals Cisapuni. Così almeno si legge in una mail al personale inviata dal direttore generale Filippo Del Vecchio e che si conclude con un impegno per confermare la buona volontà delle parti (ma in questo caso solo dell’UdA): infatti l’amministrazione pagherà subito l’indennità “conto terzi” di circa 600 mila euro al fine «di contemperare le esigenze di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori di Ateneo oggetto della sospensione in essere del salario accessorio comunque denominato». Ma ieri a Roma non c’è stato un accordo sul salario accessorio, né tanto meno un armistizio. E’ stato solo l’inizio della capitolazione del partito del “no all’Ima”, ancora però convinto di poter gestire la crisi interna attraverso la gentile concessione del conto terzi ai dipendenti in difficoltà. Tuttavia il conto terzi non solo è un diritto del personale, ma addirittura doveva essere pagato da alcuni mesi, almeno da marzo come prevedeva l’accordo di febbraio. Qui era previsto uno stralcio in cui i sindacati accettavano che da marzo il contro terzi poteva essere pagato subito a chi aveva presentato il piano delle perfomance 2013, mentre per gli altri sarebbe stato erogato a pioggia, come prima. Senza dire che i sindacati hanno più volte sollecitato un incontro su questo adempimento, senza ottenere risposta alcuna. Quindi la prossima erogazione non sarà un segno di buona volontà, ma la certificazione di un grosso ritardo perché forse si è sbagliato a non concederlo nei tempi giusti come previsto a febbraio. Di fatto allora l’incontro di ieri è stato solo interlocutorio. C’è solo «il comune intendimento di ricercare soluzioni massimamente condivise…. per una sostanziale convergenza metodologica e di risultato sul Fondo per il salario accessorio del personale tecnico-amministrativo e i cel (i lettori di madre lingua)». Dunque solo una dichiarazione di intenti che poteva essere concordata anche telefonicamente. 23/09/2014 06:08 Università, sull’indennità c’è accordo Gli oltre trecento dipendenti avevano minacciato di bloccare l’ateneo CHIETI Sindacati e vertice dell'università "d'Annunzio" arrivano finalmente a un accordo sul salario accessorio e concordano un percorso che abbia come obiettivo il recupero dell'Ima, che pesa sullo stipendio dai 300 ai 500 euro (a seconda che si tratti di personale tecnicoamministrativo o di collaboratori ed esperti linguistici). L'Ima, indennità mensile accessoria, è stata tagliata ad agosto scorso a causa di problemi con il fondo da cui doveva essere attinta, che non sarebbe mai stato costituito. Il fondo, però, può essere ricostituito e lo si può fare anche in maniera retroattiva, evitando di richiedere al personale l'Ima percepita da oltre un decennio a questa parte. I circa 340 dipendenti dell'ateneo teatino-pescarese non hanno preso per nulla bene il taglio salariale, minacciando di bloccare l'università. L'accordo di ieri dovrebbe scongiurare esiti di questo tipo. A siglare l'intesa sono stati ieri a Roma, presso la sede della Conferenza dei rettori delle università italiane, i rappresentanti nazionali dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Confsal, Snals e Cisapuni, il rettore, Carmine Di Ilio, il direttore generale, Filippo Del Vecchio, e il delegato alle relazioni sindacali, Luigi Capasso. L'intesa sancisce «il comune intendimento di ricercare soluzioni massimamente condivise anche per garantire la continuità dell'azione amministrativa e dei servizi erogati all'utenza mediante la tutela dei lavoratori». Si registra anche «una sostanziale convergenza metodologica e di risultato». Fissati i principi comuni, si ipotizza una strada per uscire dall'impasse del taglio dell'Ima e arrivare al suo ripristino. L'accordo, infatti, assicura l'avvio di un tavolo tecnico, da riunire a partire dal prossimo 29 settembre, per «verificare la reale consistenza del fondo per il trattamento accessorio nel tempo e per affrettare le procedure di certificazione del fondo 2013-2014 ad opera del collegio dei revisori dei conti, anche rispondendo ai quesiti da questi a suo tempo sollevati». L'assunto segna un deciso passo avanti rispetto alle affermazioni sulla mancata costituzione del fondo accessorio o sulla sua consistenza pari a zero, che hanno fatto sì che si arrivasse al contestatissimo taglio dell'Ima. «In attesa dei risultati che il tavolo dovrà dare - si legge nel secondo punto dell'intesa - al fine di contemperare le esigenze di tutela economica delle lavoratrici e dei lavoratori di ateneo oggetto della sospensione in essere del salario accessorio, le parti concordano sulla necessità di corrispondere le risorse del fondo comune di ateneo 2013 per un importo complessivo già certificato pari a circa 600 mila euro». «Si tratta cioè - spiega Moreno Verdi, Flc Cgil nazionale - di un'assegnazione economica pro-tempore, che dovrebbe far fronte alla soppressione dell'Ima, in attesa che venga ricostituito il fondo da cui attingerla. I 600 mila euro verranno presi dal Fondo comune di ateneo (Conto terzi). Nell'accordo non c'è scritto ma la riunione ha deciso di aprire un ulteriore tavolo di lavoro, contestualmente a quello principale, per portare a termine la contrattazione sul contratto collettivo integrativo che riguarda le figure dei lettori e cel (collaboratori ed esperti linguistici)». 23 settembre, 2014 Petraroia, ordine del Giorno in materia di sistema di orientamento e formazione professionale del 17 settembre 2014 CAMPOBASSO. In ottemperanza ai contenuti dell’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Regionale in materia di sistema di orientamento e formazione professionale, nella seduta del 17 settembre 2014, si comunica che, presso l’Assessorato al Lavoro, si sono svolte quattro distinte riunioni istruttorie tese ad esaminare le problematiche del settore e individuare possibili soluzioni di prospettiva. In data 18 settembre alle ore 16.30 è stata convocata la task – force sull’emergenza lavoro ex- Delibera di G.R. n. 396 dell’11.08.2014 coordinata dall’Ing. Massimo Pillarella, Direttore Regionale della Programmazione. Il 22 settembre alle ore 10.00 si è tenuta la sessione della Commissione Regionale Tripartita a cui hanno partecipato la Direzione Regionale del Ministero del Lavoro, la Direzione Regionale INPS e la struttura tecnica ministeriale di ITALIA LAVORO. Sempre il 22 settembre dalle ore 15.30 alle 18.30 si è svolto un incontro istruttorio con i responsabili degli Enti accreditati storici e a seguire dalle 18.30 alle 21.30 un incontro con i sindacati di categoria FLC – CGIL, CISL – Scuola, UIL – SCUOLA e SNALS/CONFSAL a cui hanno preso parte anche il Segretario Generale Confederale della UIL Molise e i dirigenti confederali CONFSAL, oltre al collega consigliere regionale, Antonio Federico. Dalle riunioni, in modo condiviso, è stata ribadita l’esigenza di approntare una Legge Quadro Regionale sull’integrazione sistemica di istruzione, formazione professionale, orientamento e conoscenza, valutando positivamente la scelta dell’amministrazione di coinvolgere in un gruppo istruttorio oltre alla struttura tecnica e all’avvocatura regionale anche le parti sociali. E’ emerso, inoltre, il valore strategico delle attività di orientamento e formazione professionale in Molise, in cui mediamente sono occupati 500 addetti per 46 Enti accreditati, a cui si sono aggiunti, nel corso degli anni, altri Enti non accreditati ma che hanno operato nel comparto fino a giungere a 98 Enti. Acquisito che i n. 75 operatori iscritti all’Albo insieme ad operatori di supporto, nell’arco temporale 2007 – 2014, sono stati impegnati nel Progetto SIRO e non nel sistema di formazione professionale regionale, è stata sottolineata la crescita delle attività degli Enti, sia in termini di fatturato che di occupati con punte di 122 unità per un solo Ente nel 2013 a conferma delle potenzialità del comparto. Dalle riunioni menzionate è scaturita l’obbligatorietà delle procedure europee sui bandi pubblici in materia di accoglienza, orientamento e formazione, e in tale quadro giuridico vincolante sono stati individuati gli appostamenti finanziari sul POR 2014 – 2020, sul Piano Garanzia Giovani 2014 – 2016 e su altri Avvisi di prossima emanazione per 1,8 milioni di euro sull’Obbligo Formativo Triennale o su altre attività rinvenienti dai residui del POR FSE 2007 – 2013 da mettere sempre a bando. Al termine delle sessioni di lavoro svolte il 18, 19 e 22 settembre e, grazie alla condivisione unanime della Commissione Regionale Tripartita, è stato inserito un comma aggiuntivo nell’Accordo Quadro di recepimento del Decreto Ministeriale del 4 agosto 2014 sugli ammortizzatori sociali in deroga che consente di evitare la rescissione dei rapporti di lavoro agli operatori impegnati al di fuori del sistema di formazione professionale nell’arco temporale 2007 – 2014. Fermo restando la libera adesione dei singoli Enti e di ogni singolo operatore, è stato condiviso un percorso che ha visto insediare un gruppo tecnico composto dalla struttura regionale e dalle parti sociali a cui è demandato il compito di implementare in termini operativi sia le soluzioni di prospettiva del settore che le tutele degli Enti e degli operatori impegnati nel Progetto SIRO per il periodo 2007 – 2014. Savona e provincia: iniziate le assemblee sindacali della scuola di Paolo Almanzi - È stato l’Istituto Comprensivo di Spotorno ad ospitare banchi scuola 00venerdì mattina la prima assemblea sindacale Snals dedicata al nuovo anno scolastico per quanto concerne il mondo della scuola ponentina. Il segretario provinciale dello Snals Enzo Sabatini ha nell’occasione anche annunciato il calendario delle altre assemblee in orario di servizio che serviranno per fare il punto sulla situazione del comparto dell’istruzione, per quanto riguarda la nostra provincia. Dopo l’assemblea di Spotorno si è tenuta questa mattina quella riservata ai lavoratori del comparto scuola di Finale Ligure presso il Liceo Statale Issel per le scuole del Distretto di Finale Ligure. Il calendario delle assemblee proseguirà domani a Carcare (Liceo Calasanzio dalle 8 e 10 alle 10 e 10) per le scuole del Distretto di Cairo Montenotte. Seguirà giovedì ad Albenga (al Liceo Bruno, in via Dante,1) l’assemblea per le scuole del Distretto ingauno (dalle 8 e 10 alle 10 e 10). “Si tratta- dicono gli organizzatori - di un importante appuntamento che il sindacato ha voluto organizzare, per fare il punto sulla situazione del personale della scuola, della nostra provincia. Le assemblee saranno anche l’ occasione per esaminare e discutere le varie problematiche provinciali legate al settore educativo”. Questo il calendario degli altri appuntamenti: lunedì 29 settembre ci saranno due assemblee (con la partecipazione del vice segretario generale Snals Achille Massenti) all’ Istituto Comprensivo di Villapiana (via Verdi,15) dalle ore 8 e 10 alle ore 10 e 10, per gli istituti comprensivi di Savona e dalle ore 11 e 15 alle 13 e 15 al Liceo Grassi (via Corridoni, 2r) per le scuole superiori di Savona. Martedì 30 settembre infine si terrà l’ultima assemblea in calendario: ad Albisola Marina presso l’Istituto Comprensivo di via Alla Massa,7 (dalle 8 e10 alle 10 e 10) per tutte le scuole delle Albisole, Varazze, Celle e Sassello. Nelle assemblee, a cui prenderanno parte maestre, insegnanti, personale Ata e non docente, appartenente ai vari ordini e gradi della scuola, emergeranno anche le varie rivendicazioni locali. Fra queste quella di alcuni docenti della Riviera di Ponente che hanno annunciato che chiederanno ai sindacati di impegnarsi in una lotta affinché ci sia la reale possibilità di un piano educativo per gli allievi portatori di handicap in tutti i gradi di istruzione. Per questo i docenti di sostegno hanno deciso di appoggiare le famiglie in occasione di eventuali ricorsi a causa della possibile ed anticostituzionale diminuzione delle ore di sostegno assegnate agli alunni portatori di handicap. Un impegno dunque a far valere il diritto all’istruzione ed allo studio di tutti i cittadini. set 22 2014 SAVONA: SCUOLA INIZIATE LE ASSEMBLEE SINDACALI DELLA PAOLO ALMANZI Savona- E’ stato l’ Istituto Comprensivo di Spotorno ad ospitare venerdì mattina la prima assemblea sindacale Snals dedicata al nuovo anno scolastico per quanto concerne il mondo della scuola ponentina. Il segretario provinciale dello Snals Enzo Sabatini ha nell’occasione anche annunciato il calendario delle altre assemblee in orario di servizio che serviranno per fare il punto sulla situazione del comparto dell’istruzione, per quanto riguarda la nostra provincia. Dopo l’assemblea di Spotorno si è tenuta questa mattina quella riservata ai lavoratori del comparto scuola di Finale Ligure presso il Liceo Statale Issel per le scuole del Distretto di Finale Ligure. Il calendario delle assemblee proseguirà domani a Carcare ( Liceo Calasanzio dalle 8 e 10 alle 10 e 10) per le scuole del Distretto di Cairo Montenotte. Seguirà giovedì ad Albenga ( al Liceo Bruno, in via Dante,1) l’assemblea per le scuole del Distretto ingauno ( dalle 8 e 10 alle 10 e 10). “Si tratta- dicono gli organizzatori – di un importante appuntamento che il sindacato ha voluto organizzare, per fare il punto sulla situazione del personale della scuola, della nostra provincia. Le assemblee saranno anche l’ occasione per esaminare e discutere le varie problematiche provinciali legate al settore educativo”. Questo il calendario degli altri appuntamenti: lunedì 29 settembre ci saranno due assemblee ( con la partecipazione del vice segretario generale Snals Achille Massenti) all’ Istituto Comprensivo di Villapiana ( via Verdi,15) dalle ore 8 e 10 alle ore 10 e 10, per gli istituti comprensivi di Savona e dalle ore 11 e 15 alle 13 e 15 al Liceo Grassi ( via Corridoni, 2r) per le scuole superiori di Savona. Martedì 30 settembre infine si terrà l’ultima assemblea in calendario: ad Albisola Marina presso l’Istituto Comprensivo di via Alla Massa,7 ( dalle 8 e10 alle 10 e 10) per tutte le scuole delle Albisole, Varazze, Celle e Sassello. Nelle assemblee, a cui prenderanno parte maestre, insegnanti, personale Ata e non docente, appartenente ai vari ordini e gradi della scuola, emergeranno anche le varie rivendicazioni locali. Fra queste quella di alcuni docenti della Riviera di Ponente che hanno annunciato che chiederanno ai sindacati di impegnarsi in una lotta affinché ci sia la reale possibilità di un piano educativo per gli allievi portatori di handicap in tutti i gradi di istruzione. Per questo i docenti di sostegno hanno deciso di appoggiare le famiglie in occasione di eventuali ricorsi a causa della possibile ed anticostituzionale diminuzione delle ore di sostegno assegnate agli alunni portatori di handicap. Un impegno dunque a far valere il diritto all’ istruzione ed allo studio di tutti i cittadini. 22 settembre 2014 Supplenze - il caso - Le cattedre prima ci sono poi spariscono all’improvviso di Gianni Santomaso BELLUNO. «Così si rischia di rimanere senza lavoro». Quello accaduto a Marta Molinari, insegnante di lettere alle medie, è uno dei tanti casi di ordinaria follia che accadono nel mondo della scuola, anche di quella bellunese. E si potrebbe derubricarlo così, se non fosse che certe logiche finiscono per dispiegarsi sulla pelle delle persone. Iniziare l'anno scolastico con gli organici al completo pare proprio impossibile. Dopo le convocazioni per le nomine a tempo determinato da graduatorie ad esaurimento avvenute l'8 settembre, dalle segreterie dei singoli istituti è partita la caccia agli insegnanti liberi per assegnare gli spezzoni di ore e cercare di far partire l'anno con meno buchi possibili. Nomine che sono avvenute dalle graduatorie di seconda e terza fascia provvisorie. «Avevo preso 12 ore alla media di Sospirolo – spiega Marta Molinari – perché era la scelta più comoda per la mia vita attuale. Sapevo che sulla carta era una soluzione provvisoria, ma ero stata rassicurata dalla stessa scuola sul fatto che sarebbe potuta diventare definitiva con ottime probabilità». Lunedì scorso, dunque, Marta entra in aula e inizia l'anno scolastico con la speranza più che fondata che le attese possano diventare certezze. Lunedì, però, succede anche qualcos'altro. Vengono pubblicate le graduatorie definitive di terza fascia e le scuole si rimettono al telefono per chiamare gli insegnanti in modo da sistemare tutte le tessere in modo altrettanto definitivo. «Anch'io ho ricevuto le telefonate – spiega Marta – martedì, mercoledì, giovedì le segreterie di varie scuole mi hanno chiamato e io ho rinunciato perché certa, in base a quello che mi era stato detto, che avrei potuto tenere le ore di Sospirolo. Ho detto di no a Feltre, Arsiè, Cencenighe dove avevo lavorato l'anno scorso». Intanto mercoledì la segreteria di Sospirolo fa firmare a Marta il contratto provvisorio, ma ieri la doccia fredda. «Mi hanno chiamato e mi hanno detto che cinque minuti prima un'altra aveva preso quelle ore – racconta Marta – e quindi ho rischiato di non lavorare più per tutto l'anno. Per fortuna sono rimaste 10 ore a Trichiana, ma a spese di quella che mi seguiva in graduatoria». E proprio da Trichiana Marta ha avuto il sentore che tutto questo sistema non è solo farraginoso e assurdo, ma pone anche degli interrogativi. «Mi hanno detto che la collega che ha preso Sospirolo – dice – stava tenendo in ballo tre scuole da lunedì. Poi ieri a mezzogiorno ha scelto. Ma come è possibile? Non sto accusando nessuno, è il sistema che non va. Non si possono fare queste cose sulla pelle delle persone. Questa volta è la mia, ma la prossima volta a chi tocca?». Ora Marta è andata dallo Snals e ha fatto un esposto. «Mi hanno spiegato che il provveditorato aveva dato rassicurazione ai sindacati sulla data quasi certa del 15 settembre per le pubblicazioni delle graduatorie definitive, con convocazioni unitarie dai dirigenti garantendo pari opportunità a tutti i supplenti e diritto di scelta in base alla posizione occupata, evitando cambiamenti in corso d'opera. Ma il vuoto temporaneo alla dirigenza dell'Usp, i mancati accordi tra i dirigenti sulla modalità delle convocazioni hanno provocato la solita confusione». Ven, 19/09/2014 - 14:54 Riforma scuola. Snals: con l'assunzione dei precari ecco quanto risparmia lo Stato di redazione I conti li fa il Segretario generale dello Snals-Confsal Marco Paolo Nigi dalle pagine del Sole24Ore. L'immissione in ruolo dei precari della scuola è non solo fatto positivo, ma anche atto dovuto. Il problema è che non si può far passare un diritto (la stabilizzazione) come un favore accordato e il finanziamento di 3 miliardi un investimento quando invece è un risparmio. La spiegazione dello Snals : assunzioni senza scatti di anzianità, ma questi non vengono tolti solo ai neo stabilizzati, ma a tutti. "Inoltre - precisa il sindacalista - il risparmio statale di 3 miliardi non sarebbe una tantum ma strutturale. Anzi, il risparmio sarebbe ancora maggiore" E spiega che con la stabilizzazione lo Stato risparmia ogni circa 600/650 milioni di costi burocratici, oneri riflessi e di Tfr non versato annualmente ma a fine carriera versamento all'Inps, pari all'1,61% in più sullo stipendio mensile di ogni precario (dovuti per Aspi e miniAspi) Su uno stipendio medio lordo di 31.305,25 euro ogni anno un precario costa in più allo stato 2.641,70 euro. Questa cifra moltiplicata per 149mila dà 393,61 milioni risparmiati ogni anno. Ma - qui - cominciano le note dolenti - tutto questo dovrebbe essere raggiunto tramite il taglio degli scatti di anzianità, sostituiti da un sistema basato sul merito. Ed è su questo che lo Snals non transigerà: + le risorse da investire il governo non deve trovarle a spese del personale della scuola, compresi gli stessi precari. Le trovi altrove. 20-09-2014 Riforma scuola 2014, SNALS: il risparmio dello stato con le 150 mila immissioni in ruolo - Fitzwilliam Darcy Questa volta a commentare le linee guida per la riforma scuola 2014 è stato il sindacato SNALS-Confsal che, nella persona del segretario Marco Paolo Nigi, ha spiegato sulle pagine del Sole24Ore come Renzi non abbia fatto altro che far passare un diritto (la stabilizzazione) come un favore concesso e calato dall'alto, e un risparmio di 3 miliardi di euro per un investimento. Insomma, lo SNALS ritiene di poter dimostrare come, dietro alle proposte di riforma della scuola, si nasconda un altro modo per il Governo di fare cassa. In questo articolo analizzeremo l'intervento di Nigi e cercheremo di capire quali scenari futuri si possono aprire a partire dalla discussione sulla riforma scuola 2014. Riforma scuola 2014, SNALS: il risparmio dello stato con le 150mila immissioni in ruolo Cosa si nasconde dietro l'annuncio più importante formulato da Renzi riguardo la riforma scuola 2014, e cioè l'immissione in ruolo di 150mila precari della scuola? In primo luogo, sottolinea Nigi, si tratta di una stabilizzazione: i 150mila docenti di fatto già insegnano nella scuola, ma lo fanno attraverso contratti precari. Si tratta di far passare i docenti dall'organico di fatto all'organico di diritto e del resto una legge per la stabilizzazione dei precari già c'era e risaliva al ministro Profumo. Secondo Nigi si tratta soltanto di farla rispettare. In secondo luogo, bisogna analizzare, a detta di Nigi, l'affermazione di Renzi che sostiene che l'intera riforma scuola 2014 costerà 3 miliardi, le sue dichiarazioni parlavano di un governo che finalmente investe e non taglia i fondi alla scuola. in realtà, secondo Nigi, i 3 miliardi di euro non sono realmente investiti quanto piuttosto risparmiati. In che modo? Attraverso il taglio degli scatti stipendiali in base all'anzianità. Il precario della scuola che verrà assunto a tempo indeterminato, infatti, non potrà usufruire degli scatti di anzianità per la ricostruzione della carriera, ecco i 3 miliardi risparmiati attraverso veri e propri tagli. Si aggiunge, poi, il fatto che il Governo, con ogni probabilità, bloccherà gli scatti stipendiali di tutti i docenti, non soltanto dei precari assunti, e il guadagno sarebbe in un certo senso assicurato. Nigi parla chiaramente di "taglio lineare su tutto il personale della scuola". Insomma, un'altra riforma scuola a costo zero. Ci sono, poi, altri calcoli da fare per capire come le immissioni in ruolo promesse nelle linee guida per la riforma scuola 2014 nascondano comunque dei guadagni per il governo. Secondo Nigi, altra forma di risparmio sarebbe quella connessa alla stabilizzazione, grazie alla quale lo Stato non dovrà versare l'1,61% dello stipendio mensile del precario in vista degli ammortizzatori Aspi e mini-Aspi. In questa fase, secondo Nigi, un lavoratore precario costa di più di un lavoratore a tempo indeterminato. Ecco perché: "se si calcola uno stipendio medio lordo di 31.305,25 euro (che è uguale per precari e non), ogni anno un precario costa in più allo stato 2.641,70 euro. Questa cifra moltiplicata per 149mila dà 393,61 milioni risparmiati ogni anno. Quindi, per le casse dello stato: 3 miliardi non investiti, anzi praticamente risparmiati, più altri 600/650 milioni di risparmi annui di cui 400 milioni solo per diminuzione dei versamenti Inps". Insomma, per lo SNALS la riforma scuola 2014 ha come obiettivo principale un taglio lineare su tutti gli stipendi, né più né meno. Un altro tassello che si aggiunge alla discussione. 19-09-2014 10:09 Viterbo: CGIL, CISL, UIL, SNALS, Scuola: proclamato stato di agitazione per intera categoria CGIL, CISL, UIL, SNALS, Scuola: proclamato stato di agitazione per intera categoria Le scriventi Organizzazioni Sindacali proclamano lo stato di agitazione per l’intera categoria. Il mondo della scuola nei suoi operatori, docenti, ATA e dirigenti vivono una situazione di estremo disagio nell’ambito dell’esercizio della propria professione per la quale c’è il massimo dell’impegno. È INACCETTABILE la decisione del Governo di bloccare contratti e scatti con l’intento di disciplinare per legge materie che attengono alla contrattazione. La perdita del potere di acquisto in questi ultimi 8 anni supera i 3mila euro annui per un docente del Superiore e circa mille euro per un collaboratore scolastico. Gli stipendi oggi presenti sono pari a un decimo di un Onorevole di turno. È INACCETTABILE il progetto di riforma governativa ove si evince una scuola fortemente gerarchizzata, non già partecipata, in cui tutti i docenti, ATA e dirigenti siano attori, registi e spettatori in un’osmosi democratica. È INACCETTABILE il perdurare di una situazione di estrema violenza economica nei confronti dei nostri docenti costretti a partecipare solo formalmente a pseudo iniziative culturali con le quali e sulle quali vige un’esecrabile speculazione economica. È INACCETTABILE che diventare docenti nella scuola pubblica sia di gran lunga più complesso che partecipare ad un concorso in magistratura o notarile. Le RSU delle singole scuole, insieme alle RS, nonché le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL e SNALS si impegnano da subito a mettere in campo iniziative assembleari affinché la sensibilità presunta del Governo verso il mondo della scuola abbia una reale ricaduta dal punto di vista della qualità e della serenità degli operatori tutti e di riflesso delle famiglie e degli studenti. CGIL SCUOLA VITERBO, CISL SCUOLA VITERBO, UIL SCUOLA VITERBO, SNALS VITERBO 19/09/2014 VITERBO, CGIL, CISL, UIL, SNALS, SCUOLA: PROCLAMATO STATO DI AGITAZIONE PER INTERA CATEGORIA di Gennaro Giardino Viterbo - Le Organizzazioni Sindacali RSU delle singole scuole, insieme alle RS, nonché le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL e SNALS, proclamano lo stato di agitazione per l’intera categoria. Il mondo della scuola nei suoi operatori, docenti, ATA e dirigenti vivono una situazione di estremo disagio nell’ambito dell’esercizio della propria professione per la quale c’è il massimo dell’impegno. Ecco la nota sindacale: È INACCETTABILE la decisione del Governo di bloccare contratti e scatti con l’intento di disciplinare per legge materie che attengono alla contrattazione. La perdita del potere di acquisto in questi ultimi 8 anni supera i 3mila euro annui per un docente del Superiore e circa mille euro per un collaboratore scolastico. Gli stipendi oggi presenti sono pari a un decimo di un Onorevole di turno. È INACCETTABILE il progetto di riforma governativa ove si evince una scuola fortemente gerarchizzata, non già partecipata, in cui tutti i docenti, ATA e dirigenti siano attori, registi e spettatori in un’osmosi democratica. È INACCETTABILE il perdurare di una situazione di estrema violenza economica nei confronti dei nostri docenti costretti a partecipare solo formalmente a pseudo iniziative culturali con le quali e sulle quali vige un’esecrabile speculazione economica. È INACCETTABILE che diventare docenti nella scuola pubblica sia di gran lunga più complesso che partecipare ad un concorso in magistratura o notarile. Le RSU delle singole scuole, insieme alle RS, nonché le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL e SNALS si impegnano da subito a mettere in campo iniziative assembleari affinché la sensibilità presunta del Governo verso il mondo della scuola abbia una reale ricaduta dal punto di vista della qualità e della serenità degli operatori tutti e di riflesso delle famiglie e degli studenti. VITERBO: CGIL | CISL | UIL | SNALS | SCUOLA: PROCLAMATO STATO DI AGITAZIONE PER INTERA CATEGORIA 19/09/2014 - 11:07 Scuole pontine, scarse risorse e problemi irrisolti Miele (Snals): “Servono urgentemente fondi da destinare all’edilizia scolastica per l’adeguamento delle classi e l’avvio di corsi per la formazione di insegnanti di sostegno” Roberta Cerina DOPO LA RIAPERTURA Scuole pontine, scarse risorse e problemi irrisolti Il governo e i rappresentanti della politica descrivono una scuola pubblica da attuare a costo zero, con conseguenze negative inevitabili sulla qualità e la professionalità di un servizio che è alla base della crescita civile e democratica di un paese. Ne è convinto il segretario provinciale dello Snals (Sindacato nazionale lavoratori della scuola), Canio Miele che fa il punto sulle priorità, che oggi sul territorio pontino e non solo, se non affrontate con responsabilità e tempi adeguati mettono seriamente a rischio l’efficienza della scuola pubblica. “Nonostante gli spot e gli annunci rassicuranti che arrivano dal governo Renzi – afferma Miele – noi conti alla mano possiamo affermare che non ci sono le coperture finanziarie necessarie per affrontare un nuovo anno scolastico che sia improntato all’efficienza e al diritto allo studio di tutti gli studenti a prescindere dalle possibilità economiche delle singole famiglie di appartenenza. Con fondi d’istituto ridotti all’osso o addirittura inesistenti, contratti bloccati, manutenzione ordinaria e straordinaria dei plessi non garantita e scuole che ospitano anche 1600 alunni in spazi inadeguati e non a norma, come nel caso dell’Agrario di Borgo Piave e del Classico di Formia, non si va da nessuna parte e si rischia di andare in contro a problematiche sempre più serie che vedono coinvolti in prima persona i giovani che frequentano le scuole pontine”. Sono anni, infatti, che servizi fondamentali per gli studenti come lo sportello didattico, per il recupero delle materie o i progetti di arricchimento del percorso formativo, vengono attivati a fine anno o addirittura non partono proprio, per la mancanza di risorse da destinarvi per non parlare delle supplenze in caso di assenza del docente in classe, che non prevedono quasi mai l’impiego di un supplente. Oggi alla luce di quanto emerso dai primi controlli, i plessi di Latina necessitano di controlli e sopralluoghi per valutare i rischi per la sicurezza ed eventuali irregolarità strutturali che minacciano la salute degli alunni e del personale docente e non docente che vi opera. Spetta ai capi d’istituto, ricorda Miele, sollecitare queste attività finalizzate a garantire l’integrità strutturale e l’adeguamento degli edifici scolastici alle norme per la sicurezza. Per una scuola pubblica degna di questo nome, inoltre, servono docenti per il sostegno che abbiano i titoli e quindi la formazione adeguata al ruolo, per questo lo Snals sollecita l’avvio di corsi per la specializzazione di quegli insegnanti che operano in questo delicato settore e che proprio in questi giorni stanno ottenendo la nomina pur non essendo in possesso del titolo richiesto. 18 settembre 2014 Mense, stop allo sciopero. Fino a lunedì L’assessore Brunetti alle Carraresi: pranzi regolari. Bitonci al prefetto: interruzione pubblico servizio PADOVA. Rientrata, almeno fino alla prossima settimana, la protesta dei bidelli, tutti dipendenti statali, che martedì si erano rifiutati di partecipare alla distribuzione dei pasti alla scuola elementare Carraresi, che fa parte del Primo Istituto Comprensivo. In mattinata i collaboratori si erano rifiutati di servire la merendina, mentre il pranzo è stato regolarmente portato in tavola. Sul caso il sindaco Massimo Bitonci ha chiesto l’intervento del prefetto prospettando l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio. L’assessore Alessandra Brunetti e il capo settore, Truffa Giachet alle 12 hanno presenziato assieme ad un gruppo di genitori guidati da Giovanni Calabrese, all’arrivo del furgoncino della Dusmann Service che trasportava i pasti caldi, da distribuire ai ragazzi. «I genitori non devono temere altre agitazioni da parte dei bidelli», ha detto Alessandra Brunetti, «I pasti saranno sempre garantiti. D’altronde spero che i sindacati accolgano subito l’appello del Comune di metterci intorno ad un tavolo e risolvere l’annoso problema del mansionario degli ausiliari, che non dipende certo dalla nuova amministrazione. Non è giusto scaricare sui bambini e sulle famiglie richieste sindacali, che possono e devono essere risolte con scelte diverse». Soddisfatti anche i genitori. «Chiediamo è che i nostri figli possano avere la mensa ogni giorno in tutta tranquillità», ha osservato Calabrese, «I conflitti sindacali non devono essere scaricati sui nostri bambini». Intanto ieri mattina nella sede di via Longhin, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno illustrato i motivi dell’agitazione dei 200 bidelli occupati nei 14 istituti comprensivi cittadini, dove il servizio mensa entrerà a regime solo a partire da lunedì prossimo. Erano presenti Antonio Pantano, Ernesto De Sieno, Loris Bortolazzi, Tiziano Sandonà e Giuseppe Benegiamo. «I collaboratori sono sempre di meno e guadagnano pochissimi soldi», ha sottolineato De Sieno, dello Snals, «Non possono accollarsi anche il lavoro per il servizio mensa in ogni singola scuola, dove effettuano il rilevamento degli alunni presenti, attivano lo scaldavivande e devono sanificare i tavoli. Dopo il mancato rinnovo dell’accordo tra i Miur e l’Anci e alla luce dell’intesa raggiunta con l’ex assessore Piron che, però, vale solo per le materne, questa amministrazione deve farsi carico di un nuovo accordo sulle mansioni degli ausiliari e su un loro, eventuale, compenso. Abbiamo già incontrato una prima volta Brunetti e Truffa Giachet. Gradiremo essere riconvocati prima possibile. Altrimenti gli effetti della mobilitazione dei collaboratori saranno pesanti da lunedì». .~ i ~ L- Rientrata, almeno fino alla· prossima settimana, la protesta dei bidelli, tutti dipendenti statali, che martedì si erano rifiutati di partecipare alla distribuzione dei pasti alla scuola elementare l\._f\ \\ \ ;J 0 b (. 9r+b:5VA .J8/3)2:JA4- -····--"'-""'""""""'--"'~w~~~~~.~~m· ~rl3<i!ì<'~~w~~~\\t~~~ Mense,. stop. allo .sciop.ero. Fino a. lunedì L'assessore Brunetti alle Carraresi: pranzi regolari. Bitonci al-prefetto: Jriterruzionepubblico servizio Carraresi, che fa parte del Primo Istituto Comprensivo. In matti- · nata i collaboratori si erano rifiu- che i sindacati accolgano subito tati di servire la merendina; lappello del Comune di mettermentre il pranzo è stato regolar- ci-intorno ad un tavolo e. risolvemente portato in tavola. Sul ca- re l'annoso problemà del man- so il sindaco Massimo Bitonci ha chiesto l'intervento del prefetto prospettando l'ipotesi di interruzione di pubblico servizio. L'assessore Alessandra Brunetti e il capo settore, Truffa Giachet alle 12 hanno presenziato assieme ad un gruppo di genitori guidati da Giovanni Calabrese, all'arrivo del furgoncino della Dusmann Service che trasportava i pasti caldi, da distribuire ai sionario degli au~iliari; ·che non dipende certo dalla nuova amministrazione;- No.n è giusto scaricare sui bambini e sulle famiglie richieste sindacali, che pos- Bninetti, «I pasti saranno sempre garantiti. D'altronde spero ·riiuiovo dell' a:ccordo_ tra i 1vfiur .e l'Anci e alla luce dell'intesa raggiunta con I' ex assessore Piron .. che, però, vale solo per le mater- sono e devono essere risolte con scelte diverse)>. Soddisfatti anche i genitori. «Chiediamo è che ne, questa amministraziol].e deve farsi.Carico di un nuovo accor.:. r nostri. figli possano avere la mensa ogni giorno· in tutta tranquillità», ha osservato Calabre- se, «I..conflitti sindacali, non deragazzL «I genitori non devono vono ess_ere scaricati ·sui nostri temere altre agitazioni da parte . bambini>) .. Iritanto ieri mattina dei bidelli», ha detto Alessandra !arsi anche il lavoro per il servizio mensa in ogni singola scùo\a, dove effettuano il rilevamento degli alunni presenti, attivano lo scaldavivande e devono sanificare i taVoli." Dopo il mancato nella sede di vi~ Longhin, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno il- lustrato i'iÌÌÒtivi dell'agitazione .do sulle mansioni degli ausiliari .e: su un loro, eventuale, co~pen so. Abbianio già incontrato una L'arrivo del cibo a scucila ve il Servizio mensa entrerà a re- prqssimo...:Er·ano .'pre~eflti Antonio ·Pantano, Erri.esto 'De Sieno, Lorls BortOlazzi,.TIZìano §ando- gime solo a partire da lunedì nà e Giuseppe Benegiamo. «I dei 200 bidelli occupati nei 14 istituti comprensivi cittadini, do- _collaboratQri-'.S.O_riO seinpre di meno e. guadagnanò pochissimi .soldi)),-ha sottolineato De-Siena, dello Snals, «Non :Possono accol-· • priina volta Brunetti e Truffa Giachet: -Gradire:mo ·'essere riconvocati prima possibile. Altri.menti gli effetti della mobilita- zione dei collaboratori saranno (j.pad.) pesantidalunedì».
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