aquilone 2014-05

invita
per lo scambio degli auguri
in occasione
delle prossime
festività natalizie.
Nella serata
intrattenimento e danze
con
che il Circolo Gruppo Hera Bologna
dal 24 dicembre 2014 al 7 gennaio 2015
resterà chiuso per festività
a tutti Buon Natale e Buon Anno
il presidente
Floriano Cricca
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Il Circolo invita i genitori,
che hanno iscritti i loro bambini
alla festa della BEFANA,
ad accompagnare i propri figli
il 6 gennaio 2015, alle ore 15,
presso il Centro Don Aleardo Mazzoli
di via del Giacinto, 5 a Bologna.
Si comunica alle nonne e alle mamme che,
per motivi di igiene, non possiamo più accettare
torte fatte in casa.
I regali non ritirati il 6 gennaio 2015
saranno ancora disponibili, per il ritiro
presso la segreteria del Circolo, per una settimana;
dopodiché saranno devoluti in beneficenza
La presidenza del Circolo
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invita
i Soci del Circolo e della Polisportiva,
con famigliari ed amici
presso il Circolo ARCI Benassi - Viale Cavina 4 - Bologna
alla
BIMBI - SINGOLI - GRUPPI (PREMI IN NATURA)
Alle prime due coppie classificate: tema “FESTA DEGLI INNAMORATI”
premio soggiorno di una settimana nelle strutture del Circolo
(periodo da concordare)
È GRADITA LA PRENOTAZIONE PER I BAMBINI FINO A 10 ANNI
Informazioni e prenotazioni presso Segreteria del Circolo Gruppo Hera Bologna
in Via Del Frullo 9/2 - Granarolo dell’Emilia (BO)
Tel/fax: 051 250277 - martedì e giovedì dalle 15:00 alle 18:00
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I “nonni” cioè i volontari che tengono attualmente in piedi il Circolo
CHIEDONO URGENTEMENTE AIUTO
e collaborazione nel portare avanti la gestione della “baracca” soprattutto
ai soci dipendenti, anche per un giusto ricambio generazionale;
non vorremmo vederci costretti a dover chiudere a breve per…
MANCANZA DI FORZE.
Nel dettaglio si chiede disponibilità di alcune ore, per due volte alla
settimana per i soci dipendenti, evidentemente dopo l’orario di lavoro.
In particolare oggi siamo scarsi a conoscenze di pc ed informatica,
pertanto ci vorrebbe il supporto di qualche socio capace
di usare al meglio queste tecnologie.
Quelli della segreteria vi attendono per chiacchierarne meglio a voce.
E’ un fatto ormai certo e risaputo che già da parecchio tempo le donazioni stanno subendo un calo progressivo e costante. Senza
incorrere in sterili allarmismi, dobbiamo però fermarci a riflettere sul perché di questa inversione di tendenza. Da un lato la “Crisi”,
quella con la C maiuscola, che colpisce tutto il nostro paese, e non solo, certamente ha un suo indubbio peso sul comportamento
delle persone in generale, tra cui noi donatori. Chi perde il lavoro o ha un impiego precario o poco remunerato e ha timore per
l’incertezza del futuro ha certamente altre priorità rispetto al pensiero della donazione di sangue. Un clima generale di difficoltà
economica porta a ripiegare l’attenzione più su noi stessi e le nostre famiglie che all’esterno, facendo cadere in secondo piano ciò
che sembra non riguardarci così da vicino. Altro fattore concomitante si dice essere il nuovo sistema di prenotazione, che ha imposto
delle regole che possono essere vissute come una limitazione rispetto al passato. Lo sforzo in più che viene chiesto ai donatori si
traduce però in una migliore programmazione della raccolta, minori sprechi di risorse, e un aumento dell’efficienza del sevizio. Ciò
valorizza ancora di più il gesto della donazione, ed i donatori, pertanto, devono sentirsi ancora più importanti e coinvolti in prima
persona in questo cambiamento che non va subito, ma che
va vissuto attivamente e con partecipazione.
L’appello che facciamo è di continuare a donare, senza lasciarsi
avvilire dai tempi duri che in molti stanno vivendo, senza lasciarsi
scoraggiare dalle piccole e grandi difficoltà del momento, né
dai contrattempi che ogni cambiamento porta inevitabilmente
CENTRO UFFICIO di S.Mascagni
con sè.
Via Libertà, 79 - 40059 Medicina BO
I donatori sono il cuore pulsante della nostra associazione,
facciamolo insieme battere più forte.
Riconosce ai Soci del Circolo Gruppo Hera Bo uno sconto
Il servizio prenotazione è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00
del 15% su libri scolastici nuovi, compreso ritiro e vendita di
alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.45 anche per le donazioni presso
libri usati. Inoltre sconto del 10% valido tutto l’anno sulla
i Centri Mobili Provinciali.
cancelleria, nei mesi di luglio, agosto, settembre promozioni
Angelo Lotti
con sconti fino al 50% su zaini, tracolle e materiale scolastico.
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25 GENNAIO2015: A piedi Museo della Storia + pranzo
22 FEBBRAIO 2015: Gita del pesce ristorante El Garagol Marotta
29 MARZO 2015: Bobbio e Grizzana Visconti
01/02/03 MAGGIO 2015: Tour delle Marche + pranzo ristorante Buss
02 GIUGNO 2015: Delta del Po in navigazione
04/11 LUGLIO 2015: Soggiorno terme di KRKA
13 SETTEMBRE 2015: Lago di Como
04 OTTOBRE 2015: Monteriggioni + pranzo pesce Boggibonsi
08 NOVEMBRE 2015: Scarperia + Fiorentina
06/07/08 DICEMBRE 2015: Fussen, Ulm, Stoccarda e Augsburg
Si informano tutti i Soci che le prenotazioni, per turni di vacanze nelle strutture di
campeggio del Circolo Hera BO, per il prossimo anno saranno aperte:
dal 16 al 30 gennaio 2015 solo per i soci dipendenti Hera;
dal 3 febbraio 2015 per i soci non dipendenti
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi direttamente in segreteria
al martedì e al giovedì dalle ore 15 alle ore 18 - tel./fax: 051 250 277.
Si riporta l’elenco delle strutture di vacanza:
CANAZEI
LIDO ADRIANO
CESENATICO
PORTO S.ELPIDIO
estate/inverno
estate
estate
estate
1 roulotte
3 roulotte
2 roulotte
4 bungalow
Il Gruppo Campeggio
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organizza per Circolo Hera Bologna
DOMENICA 7 DICEMBRE 2014
Partenza da BOLOGNA Ore 07,00 da Piazzale Atleti Azzurri; Ore
07,15 Autostazione corriere pensilina 25; Ore 07,30 Via Battindarno,
parcheggio ATC, via autostrada per Modena, Mantova.
Arrivo a VERONA, incontro con la guida e mattinata dedicata alla
scoperta delle tante anime della città. Accanto alla Verona di
Giulietta e Romeo, forse la più famosa, scopriremo anche una
Verona romana e una medievale, una rinascimentale e veneziana,
una Verona austriaca. Per conoscerle tutte passeggeremo nel
suo suggestivo centro storico, facendo tappa nei suoi luoghi più
significativi, tra i quali l’Arena (esterno), Piazza delle Erbe, le Arche
Scaligere, la casa di Giulietta, ed altri ancora.
Pranzo in ristorante centrale, con il seguente Menù tipico:
Polenta abbrustolita
con gorgonzola, lardo e soppressa
Risotto ai funghi porcini e scamorza affumicata
Scaloppine di maiale al vino bianco
con patate al forno
Dessert della casa
Caffè - 1/4 Vino e 1/2 Acqua Minerale
Nel pomeriggio visita alla “31a Rassegna Internazionale del
Presepio nell’arte e nella tradizione“, allestita all’interno dell’Arena.
Si potrà visitare Con centinaia di presepi provenienti da tutto il
mondo con opere ispirate al tema della Natività, concesse dai
maggiori Musei europei, la mostra offrirà al vasto pubblico un
quadro culturale-artistico della tradizione del presepio colta nei
più diversi contesti geografici. Al termine partenza per il rientro,
con arrivo in prima serata.
QUOTA PER PERSONA: € 52,00
(minimo 45 persone)
CONDIZIONI PARTICOLARI PER I SOCI DEL CIRCOLO HERA BOLOGNA
LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in Bus G.T. pedaggi inclusi
Servizio guida mezza giornata - Pranzo con menù indicato
Assicurazione Infortuni.
NON COMPRENDE: Entrate (Mostra Presepi - € 6,00)
Mance ed extra personali - Quanto non espressamente previsto.
PER INFORMAZIONI: Gruppo Turismo del Circolo HERA Bologna
Martedì e Giovedì dalle ore 15:00 alle 18:00 - Telefono 051 250277
BASSINI ROBERTO
329 8275455
ORGANIZZAZIONE TECNICA:
SUGAR VIAGGI - ARCI VIAGGI Srl
VIA RIVA RENO, 77/a - 40121 BOLOGNA
TEL. 051 232124 - FAX 051221755
www.sugarviaggi.it
PROGRAMMA
Ore 9:45 Ritrovo dei partecipanti in Piazza Maggiore
sotto il Nettuno, poi a piedi fino al Museo della Storia di Bologna
a Palazzo Pepoli in via Castiglione 8.
Ingresso alle ore 10:00 per la visita guidata alla mostra
“Il viaggio oltre la vita. Gli etruschi e l’aldilà tra capolavori e realtà
virtuale”, quindi trasferimento a piedi fino al museo Archeologico
per la visita guidata della importante raccolta Etrusca.
Al termine, passeggiata fino a Via Azzo Gardino 48
presso il Centro Sociale Giorgio Costa dove alle 13:00
è previsto il pranzo con il seguente menù:
Accoglienza (grana olive patatine bibite acqua e vino)
Gramigna salsiccia e zucchine
Secondo a buffet con
Arrosto maiale / Pollo, verdure cotte e crude, formaggi
Dolci caserecci (raviole, pinza, salame cioccolata)
Acqua e vino
Al termine del pranzo tempo libero per una passeggiata in centro.
COSTO DELL’INIZIATIVA: € 20,00 (Max. 35 persone)
per i Soci del Circolo Gruppo Hera Bologna
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:
Gruppo Turismo del Circolo HERA Bologna
Martedì e Giovedì dalle ore 15:00 alle 18:00 - Telefono 051 250277
BASSINI ROBERTO: 329 8275455
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“SCI ALPINO & SNOWBOARD”
Ragazzi dai 7 ai 14 anni nati dal 2000 al 2007
Località: Monte Bondone - (TN) dal 2/1/2015 al 6/1/2015
SISTEMAZIONE
Pensione completa Hotel Augustus ** dal pranzo del 2/1 al pranzo del 6/1
Skipass gg.5
Viaggio andata e ritorno con pullman granturismo
Sci accompagnato con OSV UISP e maestri della locale scuola sci per i principianti
Animazione e giochi;
Premiazioni e festa conclusiva con BEFANA.
PREZZO € 425,00 - tesserati UISP – possibilità di tesserarsi in sede UISP ragazzi € 4,50
la quota (€ 425,00) deve essere versata alla UISP con successivo rimborso della differenza
c/o Circolo Gruppo Hera Bologna.
Ragazzi (figli di Dipendenti Soci)
Circolo Gruppo Hera Bologna “€ 325,00”
Caparra di € 100 alla prenotazione (presso UISP Bologna) e saldo entro il 05/12/2014.
Occorre che vengano conservate le ricevute di pagamento per avere il diritto al rimborso del “Circolo Gruppo Hera Bologna”
con riportati Cognome e Nome del Socio Dipendente (genitore), da consegnare al Circolo Hera Bologna.
RITROVO: ore 07,30 e partenza alle ore 08,00 dell’2/1/2015
presso la Manifattura Tabacchi di Bologna (c/o parcheggio tra Via Ferrarese e Via Stalingrado).
Rientro il 6/1/2013 con arrivo previsto alle ore 18,30 presso il parcheggio di cui sopra.
L’Hotel è dotato di spazi per l’animazione ed è a completa disposizione dell’organizzazione.
Lo staff del centro è composto da OSV Uisp, animatore e medico.
Si terrà una riunione con tutti i genitori Mercoledì 10 dicembre 2014 alle ore 20,30
presso la sede UISP di Via dell’Industria, 20 a Bologna.
Saranno presenti gli operatori per illustrare l’iniziativa e raccogliere le esigenze delle famiglie.
Noleggio attrezzatura in convenzione da GALLIA SPORT-Via Cavazzoni 2/E Bologna (BO).
ISCRIZIONI SOCI Circolo Gruppo Hera Bologna
UISP Provinciale Bologna – Via dell’Industria, 20 - Tel.051 6013511 - www.uispbologna.it
Come sopra riportato si precisa che si dovranno versare c/o UISP € 425,00, con successivo rimborso di € 100,00 c/o Circolo Gruppo
Hera Bologna al rientro dalla manifestazione.
Referente iniziativa per Circolo Gruppo Hera Bologna: Paolo Francia - tel. 349 4190115
Organizzazione Tecnica: SUGAR VIAGGI Bologna - Via Riva Reno 77/a – 40121 Bologna - Tel. 051 232124
Dopo avere molto faticato per sentieri, monti e valli per fotografare o per accompagnare chi fotografava, alcuni Soci
hanno proposto di introdurre una nuova pratica sportiva poco costosa e molto salutare: andare a piedi. Per dirla più
elegantemente, vorremmo fondare il Gruppo Trekking della Polisportiva del Circolo Gruppo Hera Bologna.
L’obiettivo, per usare una terminologia fotografica, è quello di camminare esplorando luoghi urbani ed extraurbani che
non sono facilmente visibili con i mezzi di locomozione a motore.
Quindi un’attività aperta a tutti, che non richiede particolari doti atletiche né attrezzature sofisticate, ma solo la voglia
di muoversi all’aperto, supportati da una adeguata preparazione in aula.
Per informazioni, suggerimenti e iscrizioni, potete telefonare/andare al Circolo nei consueti orari di apertura o scrivere
all’indirizzo di posta elettronica [email protected]
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Assegnazione mediante sorteggio fra gli iscritti al circolo CRAL Hera Bologna, interni ed esterni, che decidono
di partecipare all’estrazione di biglietti/abbonamenti iscrivendosi nei tabelloni cartacei affissi presso la sede
del Circolo Hera in via del Frullo 9/2, tramite portale aziendale (EVENTI-CRAL-Cral Bologna-CRAL Bologna
Teatro) ed eventualmente, per chi non riesce con le due precedenti modalità, mediante mail (da inviare a
[email protected] e [email protected] indicando la scelta degli spettacoli). Le
estrazioni vengono effettuate due settimane prima dalla data di ciascun spettacolo; le persone estratte vengono
contattate via mail e telefono (da Chiara Cioni e Alessandra Piromallo) e possono decidere se esercitare il loro
diritto; la scelta deve essere comunicata alle stesse nel giro di due giornate massimo, in caso contrario si
passa direttamente a contattare il successivo estratto. La riconsegna degli abbonamenti deve avvenire entro
i due giorni lavorativi successivi alla giornata dello spettacolo visto.
TEATRO ARENA DEL SOLE
ABBONAMENTO CLASSICO
Martedì 21 ottobre 2014
“LA PERSECUZIONE E L’ASSASSINIO
DI JEAN-PAUL MARAT” di Peter Weiss,
con Laura Marinoni e Nanni Garella
Giovedì 20 novembre 2014
“7 MINUTI”
di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo
Mercoledì 3 dicembre 2014
“FALSTAFF” di William Shakespeare,
con Giuseppe Battiston
Martedì 30 dicembre 2014
“GOLGOTA”, spettacolo equestre,
coreografia Andrès Marin e Bartabas,
con i cavalli del Teatro Equestre Zingaro
Giovedì 8 gennaio 2015
“FROST/NIXON” di Peter Morgan, con
Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani
Giovedì 22 gennaio 2015
“LA SERRA” di Harold Pinter, con Mauro
Malinverno e Valentina Banci
Giovedì 5 febbraio 2015
“L’ONOREVOLE” di Leonardo Sciascia,
con Laura Marinoni, Stefano Randisi ed
Enzo Vetrano
Giovedì 12 febbraio 2015
“RIII-RICCARDO TERZO” di William
Shakespeare, con Alessandro Gassman
Giovedì 26 febbraio 2015
“SINFONIA D’AUTUNNO” di Ingmar
Bergman, regia Gabriele Lavia, con
Anna Maria Guarnieri e Valeria Milillo
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Giovedì 12 marzo 2015
“BALLATA DI UOMINI E CANI”
di e con Marco Paolini
Giovedì 19 marzo 2015
“MAGAZZINO 18”
di e con Simone Cristicchi
Giovedì 9 aprile 2015
“PLAN B”, spettacolo acrobatico,
ideazione e scenografia di Aurélien Bory,
regia Phil Soltanoff
Mercoledì 13 maggio 2015
“LA TRAVIATA” ovvero
“LA SIGNORA DELLE CAMELIE”
di Nanni Garella, con l’orchestra
del Teatro Comunale di Bologna
25 gennaio 2015
“LA SERRA” di Harold Pinter,
con Mauro Malinverno
e Valentina Banci
8 febbraio 2015
“L’ONOREVOLE” di Leonardo Sciascia,
con Laura Marinoni, Stefano Randisi ed
Enzo Vetrano
15 febbraio 2015
“RIII-RICCARDO TERZO”
di William Shakespeare,
con Alessandro Gassman
1 marzo 2015
“SINFONIA D’AUTUNNO”
di Ingmar Bergman,
regia Gabriele Lavia, con Anna Maria
Guarnieri e Valeria Milillo
ABBONAMENTO DOMENICA TEATRO
23 novembre 2014
“7 MINUTI”
di Stefano Massini,
con Ottavia Piccolo
7 dicembre 2014
“FALSTAFF”
di William Shakespeare,
con Giuseppe Battiston
8 marzo 2015 (ore 16:30)
“IO SONO IL VENTO” di Jon Fosse, con
Luca Lazzareschi e Giovanni Franzoni
15 marzo 2015
“BALLATA DI UOMINI E CANI”
di e con Marco Paolini
22 marzo 2015
“MAGAZZINO 18”
di e con Simone Cristicchi
4 gennaio 2015
“GOLGOTA”,
spettacolo equestre,
coreografia Andrès Marin e Bartabas,
con i cavalli del Teatro Equestre Zingaro
19 aprile 2015
“MARIE LOUISE”,
circo coreografico, ideazione e
coreografie di Florence Caillon
11 gennaio 2015
“FROST/NIXON”
di Peter Morgan,
con Ferdinando Bruni
ed Elio De Capitani
17 maggio 2015
“LA TRAVIATA” ovvero
“LA SIGNORA DELLE CAMELIE”
di Nanni Garella, con l’orchestra del
Teatro Comunale di Bologna
TEATRO DUSE
DUSE7rosso
15 novembre 2014
“IL VISITATORE”
di Eric-Emmanuel Schmitt,
con Alessandro Haber e Alessio Boni
29 novembre 2014
“IL MERCANTE DI VENEZIA”
di William Shakespeare,
con Silvio Orlando
13 dicembre 2014
“FORBICI & FOLLIA”
tratto da Paul Portner, con Roberto
Ciufoli, Milena Miconi e Max Pisu
17 gennaio 2015
Compagnia dell’Alba in “AGGIUNGI UN
POSTO A TAVOLA”, commedia musicale
di Garinei & Giovannini
7 febbraio 2015
“LA FANTASTICA AVVENTURA DI
MISTER STARR”
di e con Lillo & Greg
7 marzo 2015
“IL MONDO NON MI DEVE NULLA”
di Massimo Carlotto,
con Pamela Villoresi e Claudio Casadio
28 marzo 2015
“IL GIUOCO DELLE PARTI”
di Luigi Pirandello,
con Umberto Orsini e Alvia Reale
DUSEdanza
Mercoledì 14 gennaio 2015
Yanina Quinones & Neri Piliu in
“TANGO DE MI BUENOS AIRES”,
musica dal vivo Tango Spleen Orchestra
Mercoledì 18 febbraio 2015
Ballet Nueva Cuba in HAVANA
“SONG & DANCE”, musica dal vivo
Orchestra Los Jovenes clasico del Son
Venerdì 27 febbraio 2015
“PARSONS DANCE”,
coreografie David Parsons
Giovedì 26 marzo 2015
Balletto di Roma in “IL LAGO DEI CIGNI”
ovvero Il canto, musiche di Cajkovskij
Giovedì 22 gennaio 2015
Teo Teocoli in
“RESTYLING FACCIO TUTTO”, musica
eseguita dal vivo Doctor Beat Band
Venerdì 27 febbraio 2015
Arturo Brachetti in
“BRACHETTI CHE SORPRESA!”
Venerdì 30 gennaio 2015
Giuseppe Giacobazzi in “UN PO’ DI ME
(GENESI DI UN COMICO)”
Martedì 28 aprile 2015
“THE SISTERS”, music show con la
colonna sonora dei film “Sister Act”
1 e 2 eseguite dal vivo dall’orchestra
Mercoledì 25 febbraio 2015
Teresa Mannino in
“SONO NATA IL VENTITRE”
TEATRO COMUNALE
Giovedì 19 marzo 2015
Enrico Bertolino in “CASTA AWAY
- LA TEMPESTA IMPERFETTA”,
con Curzio Maltese e Luca Bottura
TEATRO EUROPAUDITORIUM
COOL
Sabato 1 novembre 2014
“RICCARDO III”, con Massimo Ranieri,
musiche originali di Ennio Morricone
Venerdì 7 novembre 2014
Enrico Brignano in “EVOLUSHOW”
Domenica 23 novembre 2014
Kataklò in “PUZZLE”,
con Kataklò Athletic Dance Theatre
Sabato 20 dicembre 2014
“50 SFUMATURE”, il musical,
un’esilarante parodia teatrale
liberamente ispirata al fenomeno
letterale mondiale
“50 sfumature di grigio”
Martedì 30 dicembre 2014
Oblivion in “OTHELLO LA H E’ MUTA”
Domenica 4 gennaio 2015
Giampiero Ingrassia in
“FRANKENSTEIN JUNIOR”, il musical
Martedì 13 gennaio 2015
Elio e Geppi Cucciari in “LA FAMIGLIA
ADDAMS”, commedia musicale
Sabato 31 gennaio 2015
Momix in “ALCHEMY”,
creato e diretto da Moses Pendleton
DUSEsmile
Venerdì 6 febbraio 2015
Pierfrancesco Favino in
“SERVO PER DUE”, tratto da
“Il servitore di due padroni”
di Carlo Goldoni
Venerdì 19 dicembre 2014
“OGNI MARTEDI’ ALLE 18”,
di Francesco Freyrie e Daniele Sala,
con Vito e Claudia Penoni
Giovedì 26 febbraio 2015
“IL CIGNO NERO”, gran galà di danza
con Giuseppe Picone e i solisti del New
York City Ballet
Stagione d’opera e di balletto
Martedì 13 gennaio 2015
“UN BALLO IN MASCHERA”,
musiche di Giuseppe Verdi,
libretto di Antonio Somma,
allestimento in collaborazione con
Teatro alla Scala Milano
Sabato 21 febbraio 2015
“MADAMA BUTTERFLY”,
musiche di Giacomo Puccini,
libretto di Giuseppe Giacosa
e Luigi Illica
Martedì 10 marzo 2015
Balletto
“LA SAGRA DELLA PRIMAVERA”,
musiche di Igor Fedorovic Stravinskij
Sabato 18 aprile 2015
“JENUFA”,
musiche e libretto di Leos Janacek
Domenica 17 maggio 2015
“DIE ZAUBERFLOTE”,
“IL FLAUTO MAGICO”,
musiche di Wolfgang Amadeus Mozart,
libretto di Emanuel Schikaneder
Venerdì 9 ottobre 2015
“MACBETH”,
musiche di Giuseppe Verdi,
libretto di Francesco Maria Piave
dal Macbeth di William Shakespeare
Mercoledì 18 novembre 2015
“ELEKTRA”,
musiche di Richard Strauss,
libretto di Hugo Von Hofmannsthal
Martedì 15 dicembre 2015
“L’ELISIR D’AMORE”,
musiche di Gaetano Donizetti,
libretto di Felice Domani
Per la Stagione sinfonica al
TEATRO AUDITORIUM MANZONI
non è ancora disponibile il
programma dei concerti del 2015,
ma sono comunque già stati
rinnovati i 2 abbonamenti.
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IL GATTO E LA VOLPE:
FIGURE SEMPRE ATTUALI
Tutte le culture, sin dagli albori dell’umanità,
hanno personificato gli animali del loro stretto
quotidiano, attribuendo loro caratteristiche e
comportamenti riconducibili ai pregi e ai difetti
dell’uomo, in base alle similitudini riscontrate.
Queste personificazioni si sono verificate in
ogni ambito: da quello religioso, con l’elevazione
dell’animale a divinità da adorare e anche
temere, proprio a causa di quelle possibili
manifestazioni in tutto simili a quelle umane,
espresse però con potenza prettamente divina;
a quello puramente letterario, in cui la narrativa
di ogni epoca e cultura si è frequentemente
e spressa, pref iggend os i un c a r a tte re
pedagogico e un fine morale, e assumendo
spesso rilievi satirici, argutamente celati, dalle
f a v o l e d i E s o p o e F e d ro , a l n o s t ro
conosciutissimo Pinocchio di Collodi. Walt
Disney ha semplicemente ricalcato le orme di
un’antica tradizione, arricchendola di immagini
concrete, e non più solo metaforiche, a misura
della fantasia dei più piccoli.
Il Gatto e la Volpe, come tutti sanno, sono due
personaggi immaginari del libro “Le avventure
di Pinocchio. Storia di un burattino ”di Carlo
Lorenzini (Collodi). Essi campano di elemosina
e inganni: infatti, il protagonista Pinocchio è
vittima dei loro raggiri. Nella costruzione dei
propri personaggi, il Gatto si finge cieco per
aver studiato troppo (oggigiorno si avvarrebbe
di occhiali con lenti molto scure) e la Volpe si
finge zoppa per il medesimo motivo (una
semplice sciatalgia ne faciliterebbe tale
portamento). Nell'immaginario collettivo sono
divenuti gli imbroglioni e i falsi amici per
antonomasia. Un numero sempre maggiore di
critici letterari conviene che Pinocchio, piuttosto
che una favola per ragazzi, sia in effetti
un'allegoria della società, destinata alla lettura
e interpretazione da parte degli adulti, uno
sguardo impietoso, ad esempio, sui contrasti
tra rispettabilità e libero istinto, in un periodo
(fine Ottocento) di grande severità nell'attenzione
al formale. Quindi, al di là dell'apparente
ottimismo pedagogico, il romanzo è in realtà
tristemente ironico, a volte addirittura satirico.
L'utilizzo di immagini e situazioni di fervida
fantasia nella costruzione della narrazione
mostra da un lato l'abilità espressiva dell'autore
e, dall'altro, enfatizza, con il paradosso
dell'artificialità, vigorosi attacchi, abilmente
celati, a determinate componenti della società.
Tutti i personaggi assumono perciò valenza di
figura immaginaria, ma con diretta trasposizione
nella società civile. La sempre valida attualità
di “Pinocchio” fa sì che ogni periodo storico
presenti la propria coppia di Gatto e Volpe,
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in grande assonanza e sintonia fra di loro, come
dagli stessi personaggi dichiarato. Il più furbo
ed esperto, anche grazie all’età, la Volpe, che
manda avanti e sostiene il più agguerrito e
ambizioso, giovane emergente, il Gatto, per la
realizzazione dei propri intenti, secondo una
tecnica di raggiro, che trae facilmente fortuna
dall’ingenuità di Pinocchio. Il burattino
rappresenta, nella fantasia di Collodi e dei suoi
studiosi, il popolino, disorientato, perchè ancora
deve aprire gli occhi sulla realtà, in quanto
legato ai sani vecchi principi di onestà, giustizia
sociale e soccorso ai deboli, che, purtroppo,
non trovano più riscontro nelle priorità di una
società in evoluzione (o involuzione: la stessa
differenza che si riscontra fra quanto viene
presentato per Riforma e invece costituisce
Controriforma) e negli obiettivi di certi politici
privi di scrupoli. Non a caso Collodi sceglie il
Gatto, animale domestico presente da
generazioni in tante famiglie, quindi ispirante
fiducia grazie ai buoni servizi resi dai suoi avi,
per convincere Pinocchio della convenienza di
proposte che, invece, verrebbero prontamente
rifiutate, immediatamente riconosciute come
vergognosi raggiri, se ad avanzarle fosse stata
la Volpe, animale selvatico, dalla fama ambigua,
che può generare istintiva diffidenza. La Volpe,
che, furbescamente, riesce a ottenere tramite
il suo complice, il Gatto, all’apparenza più
presentabile e credibile, ciò che da sola mai
avrebbe conseguito… Pinocchio si fida delle
proposte avanzate dal Gatto, perché lo vede
come un generoso amico, munifico di promesse,
dalle quali si fa purtroppo abbindolare come
un bischero, aggettivo peraltro calzante, perché
il racconto è ambientato in Toscana, così come
toscani sono la maggior parte dei personaggi:
certamente il Gatto, mentre la Volpe, prendendo
il Collodi forse in considerazione, nel suo
romanzo, il nuovo Regno appena nato dall’Unità
d’Italia, potrebbe provenire da altre regioni, in
particolare del Nord, dove già allora si
proponevano nuove spregiudicate figure
imprenditoriali e politiche. Fiducia: è quanto il
Gatto chiede a Pinocchio, per poter raggiungere,
a discapito di quest’ultimo, gli obiettivi che ha
precedentemente concordato con la Volpe, in
via del tutto segreta, lontano dalle orecchie del
malcapitato burattino. Il Gatto, quindi, trama
alle spalle del povero Pinocchio, tradito e
ingannato profondamente da chi, invece, il
burattino credeva amico. Nell’immaginario di
Collodi, in effetti, è probabile che il popolino
fosse proprio quel burattino, facilmente
manipolabile da chi se ne impossessa a fini
personali, carpendone la fiducia mediante
l’inganno e illusorie promesse. Nel corso della
storia sono periodicamente apparsi, con una
frequenza sempre maggiore, simili manipolatori,
di forte presa su coloro che si animano
facilmente di improvvise emozioni, ma senza
valutarne le conseguenze, soprattutto personali.
D’altronde, si sa, i tradimenti peggiori, quelli
più subdoli, dolorosi e ingannevoli, avvengono
per mano di chi credevamo amico, o si è
proposto come tale, e invece non lo è affatto,
perché nulla abbiamo in comune con lui, e il
suo comportamento non è affatto scevro da
manifesti interessi, in aperto e palese contrasto
con i nostri diritti, …anche se il sedicente amico
dichiara e spergiura di agire in nostra tutela,
presente e futura. Ma quali ingiustizie e soprusi
possono essere mai fatti passare come
generose regalie, presentate nel nome di una
modernità (riforme, si direbbe oggi), che altro
non è che un ritorno al più cupo passato?
Il Gatto, con disinvolto eloquio, convince
Pinocchio ad accettare passivamente la sua
proposta, e ne mette a tacere le perplessità
tacciandolo di mentalità ottusa, vecchia, da
rottamare si direbbe in tempi più moderni: solo
aderendo alla favolosa nuova ricetta del Gatto,
Pinocchio potrà sentirsi partecipe di questo
nuovo che avanza...! Il Gatto gli chiede fiducia,
esige la sua fiducia. Che fiducia malriposta…
Come può credere l’ingenuo Pinocchio che,
sotterrando nel Campo dei Miracoli le proprie
ultime monete d’oro, in un punto che il Gatto
gli ha indicato, e annaffiandole, in breve tempo
nascerà e crescerà un albero, carico a sua volta
di tantissime monete d’oro?! Il povero Pinocchio
si vedrà derubato dal Gatto e la Volpe dei suoi
ultimi averi e, troppo tardi, realizzerà di aver
fatto la figura del bischero. Solo dopo aver
perso le sue ultime monete d’oro, Pinocchio si
renderà pienamente conto delle conseguenze
dei propri errori e di quali scelte operare a
proprio favore, e allora il burattino inizierà il
percorso che lo porterà a diventare un essere
umano. Ma prima dovrà raggiungere la capacità
di discernere autonomamente per il proprio
bene e capire che prevenire una triste e
pericolosa situazione è molto più facile che
cercare di porvi rimedio successivamente,
quando il più è ormai perduto e difficilissimo
da recuperare. Pinocchio dovrà imparare a
evitare le cattive compagnie e a rifiutare i consigli
interessati, sia che vengano da sorridenti,
giovani sedicenti amici, che proclamano di voler
sovvertire il mondo, per poi invece riportarlo a
uno stato primordiale, sia che a esprimersi siano
vecchi autoritari, inaciditi e rancorosi, che, dopo
aver rinnegato e abiurato il proprio passato
(purtroppo non manca loro la compagnia…),
tuonano sentenze verso i comuni mortali, come
si sentissero antiche divinità greche dall’alto
dell’Olimpo. Tutti personaggi accomunati
certamente da un lampante e significativo
denominatore: nessun giorno della loro vita è
mai stato lambito dal lavoro, quello vero,
produttivo, tangibile, duro, a volte travagliato,
comunque sempre più difficile da conservare
e ancor più da trovare. Per loro il Paese dei
Balocchi esiste davvero. Nessuno di loro avrà
mai la necessità di manifestare, iniziativa di
lotta che dichiarano di rispettare ma su cui
riversano poi fiumi del loro più sprezzante
umorismo, per poi defilarsi improvvisamente
dal mondo mediatico, che dominano
incontrastati, e tacere di fronte a scene di pacifici
disoccupati, che ricevono gratuite ed energiche
manganellate senza alcun motivo. Di quale
credibilità dovuta a esperienza diretta
dispongono, quale autorevolezza in merito
hanno conseguito, quale diritto hanno di
decidere su un argomento a loro totalmente
sconosciuto perché sempre abilmente rifuggito?
All’epoca in cui Collodi scriveva, il suffragio
universale non era ancora stato concesso. Ma
ai nostri tempi, Pinocchio, per non rimanere
sempre un burattino, periodicamente vittima
del Gatto e della Volpe di turno, ha a propria
disposizione il più efficace e potente strumento
di difesa dei propri diritti e di emancipazione,
che, a differenza di altre forme di protesta, nulla
gli costa e che tutti temono, uno strumento che
deve essere utilizzato a scopo preventivo e,
quando necessario, a fine curativo, ricordandosi
(ahinoi, che scarsa e fallace memoria, nonchè
eccessiva, ripetuta e immeritata fiducia
dimostrano generalmente gli Italiani…), nel
momento opportuno e decisivo, chi lo ha tradito
e chi invece lo ha difeso: il voto.
GIOVANNI GOZZADINI E LA SCOPERTA DEL
VILLANOVIANO
I primi reperti della
civiltà Villanoviana,
identificata come la
fase più antica della
civiltà etrusca,
tornano nel luogo
del ritrovamento per
una mostra che li
vedrà finalmente
affiancati alle novità
rinvenute negli ultimi anni nell'area archeologica
della necropoli di Castenaso. Un percorso di
grande interesse, reso ancora più rilevante dal
ritorno temporaneo di alcuni reperti conservati
nel Museo civico archeologico di Bologna. Si
tratta dei primi oggetti trovati dal conte Giovanni
Gozzadini tra il 1853 ed il 1855 nella sua tenuta
di campagna a Villanova, luogo dove oggi sorge
il MUV. Il percorso espositivo permette di
ammirare una serie di ceramiche, sia legate al
rituale funerario (vasi biconici e scodelle di
coperture) sia da banchetto (tazze, piattelli, olle,
ollette, bicchieri, boccali), unitamente ad alcuni
reperti metallici, in bronzo ma anche in ferro,
riconducibili alla filatura e tessitura,
all'ornamento personale, alla toeletta sia
maschile che femminile.
Sede espositiva: Museo della civiltà Villanoviana
via Tosarelli 191 - 40055 Castenaso (BO)
Periodo di svolgimento: fino al 02/06/2015
Giorni di chiusura: lunedì
Orario: mercoledì-sabato 9-13,
martedì e domenica 15.30-18.30
Ingresso: gratuito
La grande e innovativa mostra dedicata alla
civiltà Etrusca focalizza l'attenzione su un
aspetto tanto affascinante quanto complesso:
il ricco immaginario di questo antico popolo
nei confronti dell'aldilà. Un tema affrontato da
molteplici punti di vista: accanto ad una rigorosa
parte storico-scientifica, che permette di
ammirare una serie di eccezionali reperti, alcuni
dei quali visibili per la prima volta al di fuori di
Villa Giulia (Roma), vi è una sezione basata sulle
più evolute tecnologie in ambito di realtà virtuale,
che creano situazioni interattive, coniugando
scienza, arte ed effetti spettacolari in un perfetto
equilibrio espressivo. La mostra presenta vari
capolavori , quali ceramiche figurate, sculture
in pietra e l'emozionante trasposizione di una
Tomba dipinta di Tarquinia (la Tomba della Nave),
le cui pareti affrescate sono state “strappate”
dalla camera originaria e rimontate in pannelli
, in maniera tale da ricostruire interamente
l'ambiente tombale all'interno del Museo della
Storia di Bologna, per permettere ai visitatori
di vivere l'esperienza di entrare in una vera
tomba etrusca dipinta. Si possono inoltre
ammirare raffinati vasi attici da tombe etrusche,
tra cui il celebre Cratere di Euphronios, trafugato
e poi restituito all'Italia dagli Stati Uniti, e due
sculture in pietra da Vulci e da Cerveteri.
Accanto ai capolavori di Villa Giulia sono esposti
anche materiali della Bologna etrusca e in
particolare tre stele felsinee figurate, due di
vecchio rinvenimento, normalmente esposte al
Museo Civico Archeologico, e una di
recentissima scoperta, depositata presso la
Soprintendenza ai Beni Archeologici dell'Emilia
Romagna, che per la prima volta viene esposta
al pubblico insieme al corredo della tomba cui
apparteneva. Il Sarcofago degli Sposi è il
monumento-simbolo della civiltà Etrusca.
Esposto permanentemente all'interno del Museo
di Villa Giulia (ne esistono al mondo solo due
versioni, l'altra è presso il Louvre di Parigi), è
per la prima volta oggetto di una spettacolare
ricostruzione virtuale nella Sala della Cultura
del Museo della Storia di Bologna, realizzata
con le più avanzate tecnologie digitali. Lo
spettacolo è concepito come una integrazione
di proiezioni sulle pareti della sala (con tecnica
di 3D mapping) e ricostruzione ologrammatica
all'interno di una speciale teca. Proprio questo
uso accoppiato costituisce una delle maggiori
novità della mostra.
Sede espositiva: Palazzo Pepoli.
Museo della Storia di Bologna,
via Castiglione 8, Bologna
Periodo di svolgimento: fino al 22/02/2015
Giorni di chiusura: lunedì
Orario: da martedì a domenica ore 10-19;
giovedì orario prolungato fino alle ore 22
Ingresso: Biglietto integrato Genus Bononiae
per visitare la mostra e il Museo della Storia di
Bologna, Palazzo Fava e San Colombano
Collezione Tagliavini: euro 12,00;
Biglietto singolo per la mostra e il Museo della
Storia di Bologna: euro 10,00
BOLDINI, FATTORI, LEGA, SEGANTINI,
SIGNORINI E I VEDUTISTI VENETI
DELL'OTTOCENTO
La collezione di
Renato e Tita
Bruson è il frutto di
una costante e
appassionata
ricerca. Dal nulla si
è creato un corpus
che negli anni si è
arricchito sempre
più mediante
acquisti mirati e
selezionati secondo
una
precisa
direzione di scelta
nell’ambito dell’arte
pittorica italiana a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
La donazione alla Fondazione Cariparma
comprende settanta opere; vi figurano importanti
firme, ad esempio Giovanni Boldini (ben
quattordici sono le opere del maestro ferrarese
in collezione), Francesco Paolo Michetti,
Giovanni Segantini, Pompeo Mariani; figurano
anche nella collezione grandi macchiaioli toscani
fra cui Giovanni Fattori che è presente con
quattro opere, poi Silvestro Lega, Telemaco
Signorini, Niccolò Cannicci e importanti vedutisti
veneti: i fratelli Guglielmo e Beppe Ciardi, Pietro
Galter e Pietro Fragiacomo, Leonardo Bazzaro,
Italico Brass e Ettore Tito.
Sede espositiva: Palazzo Bossi Bocchi
Strada al ponte Caprazucca, 4 - Parma (PR)
Periodo di svolgimento: fino al 25/01/2015
ad esclusione del 24/12/2014, 25/12/2014,
26/12/2014, 01/01/2015
Giorni di chiusura: lunedì
Orario:
dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.00
Ingresso: gratuito
13
“LA SINDROME DI MARY POPPINS”
di Luisa Barbieri
“Questo non vuole essere un libro
femminista, ma al femminile,
destinato alle donne, quanto, e
forse più, agli uomini. E’ uno dei
tanti tentativi di aprire il mondo
femminile per renderlo un po’ più
comprensibile e nasce dalla
possibilità di cui ho potuto
usufruire, confrontandomi con centinaia di
donne per lo più oppresse da disagi relazionali,
tanto da arrivare a comportamenti auto lesivi
per sublimare e tentare il superamento del loro
vissuto di impotenza. Credo di essere riuscita
a percepire la loro, e forse la mia, fatica
percorrendo insieme a ognuna i sentieri più irti.
Ho potuto godere della ricchezza delle loro
esperienze… Ora è giunto il momento di
restituire tanta ricchezza.”
Solo le parole dell’Autrice possono riprodurre,
in una sintesi perfetta, la sensazione di
umanissima e immensa sensibilità che pervade
ogni riga e conquista l’animo del lettore,
coinvolgendolo e immedesimandolo
emotivamente con un linguaggio che,
unitamente alla perfezione stilistica, è proprio
solo dei più grandi scrittori. Luisa Barbieri è al
suo primo libro, in cui ha condensato il frutto
interiore della sua attività di medico, frutto
troppo prezioso per esserne l’unico custode e
che, generosamente, ha deciso di condividere.
Profondo e toccante tributo all’universo
femminile, l’opera affronta, con rara capacità
introspettiva e infinita dolcezza e comprensione,
le difficoltà che tante volte le donne incontrano
nei rapporti con gli uomini verso i quali nutrono,
in conseguenza dei propri sentimenti (affetto o
amore), piena fiducia, poi amaramente disattesa,
che finirà per condizionarne negativamente la
vita quotidiana in tanti aspetti, da quelli psichici,
a quelli fisici. Storie personali, intime, di donne
che confessano le loro esperienze, mettendo
a nudo la propria anima ferita. Storie che vedono
le donne assumere coscienza di sé, dopo lunghi
percorsi di sofferenza. Storie di donne che si
redimono, mettendo in dubbio le proprie vecchie
credenze, così condizionanti, in merito ai più
svariati temi, dalla religione alla famiglia. Storie
di donne che non si sono arrese, come specifica
l’Autrice. “Ho imparato a non giudicare mai le
cose e le persone, così come le situazioni,
dall’apparenza, in quanto tutto dipende dal
punto di vista e so con certezza che in tutto e
in tutti si può trovare il lato positivo e che, una
volta trovato, non esiste nulla che non possa
essere affrontato e superato”. Storie che
meritano un elogio speciale: “Per tutte le
violenze consumate su di lei, per tutte le
umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che
avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete
calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato, per la bocca
che le avete tappato, per le sue ali che avete
tarpato, per tutto questo: in piedi, signori,
davanti a una DONNA”. (William Shakespeare)
“MORTE BIANCA”
di Clive Cussler
Uno dei tanti romanzi d’avventura di successo
scritti da questo famoso autore. Da un incidente
occorso nel mare del Nord fra due navi,
scaturiscono emozionanti indagini da parte dei
protagonisti, impavidi personaggi inventati da
Cussler, nell’ambito della sua agenzia di ricerca
e studio del mondo marino, la NUMA. Una
multinazionale sembra essere responsabile di
14
operazioni poco chiare a riguardo di esperimenti particolari, tenuti segreti con ogni mezzo,
anche non lecito.
“Le proteine del pesce rappresentano una delle
maggior fonti di nutrimento del mondo.
IL CIBO E’ POTERE.”(pag.329)
“LA LETTERA RUBATA”
di Lorenzo De’ Medici
Avvincente romanzo di questo
autore, dalla curiosa omonimia
con un grande personaggio della
storia e della cultura italiana, più
conosciuto all’estero, dove
attualmente vive, che in Italia, suo
Paese d’origine. La trama si intreccia fra più
secoli, coinvolgendo odierni mercanti d’arte
senza scrupoli in antiche vicende private della
corte regale francese, ai tempi del grande
maestro di pittura Rubens.
“LA STELLA DI PIETRA”
di Marco Buticchi
Avvincente opera di questo
indiscusso autore, nella quale si
intrecciano approfondite analisi
storiche, sociali e politiche con
vicende del presente e del
passato, romanzate in una
maniera come al solito
accattivante. Si incontrano personaggi come
Michelangelo e Papa Giulio II, terroristi italiani
dei nostri tempi più recenti, servizi segreti fedeli
allo Stato e altri deviati, il tutto in una trama
che collega magistralmente i diversi periodi
storici considerati con alcune inquietanti vicende
di cronaca. “L’aereo precipitato era in dotazione
a una di queste organizzazioni. Solo che in essa
era confluito un po’ di tutto: nostalgici del
Ventennio, massoni deviati, delinquenti comuni
e cellule eversive che puntano al potere. Anche
se si tratta di un potere occulto. L’organizzazione
italiana di cui parlo si chiama GLADIO ed è
nata come una costola della NATO. Il suo
compito è quello di difendere la democrazia in
caso di avanzata comunista. E, per farlo, gli
appartenenti a Gladio sono stati forniti, oltre
che di una sorta di salvacondotto generale, di
armi e mezzi d’avanguardia. L’aereo Argo 16
faceva parte dei benefit di cui Gladio disponeva
e fu abbattuto per cancellare ogni traccia di
un’organizzazione che, agli occhi del mondo,
non dovrebbe esistere. E che, invece, si era
messa troppo in mostra. Così tutto potrebbe
ricadere sotto un disegno più ampio: la
cosiddetta STRATEGIA DELLA TENSIONE.
Un grimaldello in mano a servizi deviati e
governanti di pochi scrupoli che viene spesso
utilizzato per destabilizzare intere nazioni.”
(pag.14) “In questo Paese ci sono organizzazioni
paragovernative che operano in semiclandestinità e che godono della protezione di
esponenti di spicco della vita politica e sociale.
Alcune di queste hanno il compito di svolgere
i lavori cosiddetti sporchi: il depistaggio e la
strategia della tensione sono fra questi.” (pag.
42) “Il mio priore SAVONAROLA non vededi
buon grado nessuna forma d’ARTE. Dice che
sono attività infernali alimentate da
peccatori”(pag.58) “Ma per me le cose sono
chiare: settori dello Stato hanno cercato di
strumentalizzare le Brigate Rosse: ci lasciavano
fare invece di fermarci.” (da una dichiarazione
di Alberto Franceschini, condannato per reati
di terrorismo, in merito a Francesco Marra,
agente dei servizi segreti infiltrato nelle BR:
pag.312)
“L’ULTIMO GIORNO”
di Glenn Cooper
Un detective dell’FBI nota che tutte le vittime
di un serial killer presentano un minuscolo foro
in una determinata zona del cranio.
Contemporaneamente, si riscontra la diffusione
di una nuova droga, che porta ad allucinazioni
mai provate prima e che spesso ne inducono
al suicidio i consumatori. Due fatti la cui
concomitanza non è affatto casuale.
“L’uroboro è un simbolo mitologico, il serpente
che si morde la coda. Rappresenta l’eterno
ritorno, la vita dopo la morte, il ciclo della
rinascita, l’immortalità.” (pag.72) “I rabbini del
I° secolo teorizzarono che Dio è assolutamente
incomprensibile. Mosè non riesce a decifrare
il suo mistero. Il re Davide getta la spugna,
definendola un’impresa futile, poiché Dio
trascende l’intelletto umano. Agli Ebrei è persino
vietato pronunciarne il nome, a monito della
vanità di ogni tentativo di comprenderlo. Se
dovevano scriverlo, usavano il cosiddetto
“tetragramma biblico”, YHWH. Una delle
espressioni con le quali gli Ebrei si riferiscono
a Dio è Shekinah, che deriva da shakan,
“piantare la tenda”. Ovunque vagassero gli
israeliti, Dio era con loro, sotto la loro tenda,
presente nella loro anima. Anche la Torah
insegna agli Ebrei a non pensare a un Dio che
ci guarda dall’alto, ma li invita a coltivare la
presenza interiore di Dio, in modo che pure
l’interazione umana sia un incontro divino.
Quindi il concetto di un Dio dentro di noi è
antichissimo. Sant’Agostino lo ha elaborato.
Anche lui crede che Dio non si trovi nell’alto
dei cieli, bensì nel profondo del cuore. Nelle
“Confessioni” parla di memoria, ma non
nell’accezione moderna. Intende piuttosto
qualcosa di simile all’inconscio. Agostino si
immerge in questo insondabile mondo di ricordi,
paesaggi e anfratti interiori, per trovare Dio.
C’è un brano in particolare:”Tardi ti ho amato,
o bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti
ho amato! Ecco, tu eri dentro di me, io stavo
al di fuori: e qui ti cercavo e , deforme quale
ero, mi buttavo su queste cose belle che tu hai
creato. Tu eri meco, ed io non ero teco, tenuto
lontano da te proprio da quelle creature che
non esisterebbero se non fossero in
te.””(pagg.259-260) “In che razza di società
viviamo? Come si può accettare questa valanga
di crudeltà, di egoismo, di avidità e di violenza?
Come si può permettere alle nuove generazioni
di crescere avendo come unici obiettivi quelli
dettati dalle pubblicità? La civiltà occidentale
ha perso i suoi valori di riferimento.” (pag.288)
IL BIG BANG, L’EVOLUZIONISMO E I POVERI
Prosegue lo straordinario cammino
dell’amatissimo Papa Francesco. Dopo le
aperture a divorziati e gay, da sempre
emarginati, rilegge ora le sacre scritture in
chiave dinamica ed evoluta, nel dialogo fra la
Fede e la Scienza. “L’inizio del mondo non è
opera del caos, ma deriva direttamente da un
Principio supremo che crea per amore. Il Big
Bang, che oggi si pone all’origine del mondo,
non contraddice l’intervento creatore divino ma
lo esige. L’evoluzione nella natura non contrasta
con la nozione di Creazione, perché l’evoluzione
presuppone la creazione degli esseri che si
evolvono. Quando leggiamo nella Genesi il
racconto della Creazione, rischiamo di
immaginare che Dio sia stato un mago, con
tanto di bacchetta magica in grado di fare tutte
le cose.. Ma non è così. Egli ha creato gli esseri
e li ha lasciati sviluppare secondo le leggi
interne che Lui ha dato a ognuno, perché si
sviluppassero, perché arrivassero alla propria
pienezza.” “Mi accusano di essere comunista:
ma è scritto nel Vangelo di amare i POVERI!”
Il Montenegro non è la marca di un
amaro ma il nome di uno dei Paesi
dell’ex Jugoslavia, incastonato come
una gemma tra le montagne e il mare,
tra l’Albania a Sud, la Croazia e la Bosnia
a Nord, la Serbia e il Kosovo a Est. E’
indipendente dal Maggio 2006, pochi
giorni prima che io cominciassi la mia
avventura come dipendente Hera, e
proprio mentre così sceglievano nelle
urne i montenegrini lì trascorrevo uno
degli ultimi weekend di vacanza per i
quali non compilavo ancora alcun modulo ferie.
Oggi il Paese, pur non essendo parte dell’Europa utilizza
la nostra moneta, e la cosa buffa rispetto alla vulgata che
incolpa l’Euro della crescita dei prezzi è che questi sono
decisamente più bassi rispetto a quelli che troviamo in
Croazia e che sono denominati in Kuna. Ma la cosa ancora
più sorprendente del Montenegro è che fermandosi in
mezzo alla campagna per chiedere indicazioni ci si sente
rispondere in un italiano fluente: non solo i più noti vicini
albanesi, parecchi sono anche i montenegrini che vivono
o hanno vissuto nella nostra penisola e che tanto amano
il nostro Paese. Di questi, la più famosa e importante è
Elena del Montenegro, personaggio storico che rappresenta
questo stretto legame con i nostri amici di oltre Adriatico:
è possibile sentirla citata dai montenegrini con i quali ci
troviamo a conversare nella nostra lingua. Tanto amata dal
nostro popolo, la seconda Regina d’Italia e consorte di
Vittorio Emanuele III di Savoia proviene da Cetinje, vecchia
capitale del Paese, cittadina meritevole di una passeggiata,
accrocorata sulle montagne al di sopra della baia di Cattaro
(Kotor). Le poche decine di chilometri che ci separano dalla
baia ci portano a questo grandissimo e ramificato fiordo,
che parte dalla costa e si insinua in mezzo alle montagne
e la fortezza della cittadina da cui prende il nome è oggi
visitabile e adornata di locali: una delle tante piccole Venezie
in giro per il Mediterraneo. Ed è proprio qui che fermandosi
lungo i giardini da cui ci si fa il bagno ci viene indicata
l’attrazione principale dell’altrimenti un po’ anonima capitale
Podgorica (ex Titograd): il ristorante Niagara! A pochi
chilometri dal centro, lungo l’argine di un corso d’acqua,
un’indicazione ci manda verso questo ristorante ove
scopriamo un incantevole paradiso,
dove si gioca nel giardino, si nuota
nell’acqua limpida ancorché fluviale per
la notevole profondità e si mangia a
quattro palmenti economiche grigliate
di carne e pesce accompagnate dai
contorni locali a base di patate e
formaggi. La cascata fa capolino dentro la sala principale
e soprattutto pochi metri più avanti lungo il corso del fiume:
un salto di 5 metri ci avrebbe atteso se ci fossimo spinti
a nuotare un po’ più in là! Non preoccupatevi, la
conformazione del terreno non genera particolari correnti
e ci si può serenamente divertire tirando il pane alle
paperette. Mentre la strada da Podgorica si inerpica verso
la Serbia e la Macedonia, il Montenegro turistico sta invece
sulla costa. Qui il paesaggio assomiglia a quella croato e
le località che vi si trovano sono Sveti Stefan e Budva. La
prima è contraddistinta da un piccolo istmo, con due
spiaggette, e che da gate per la vecchia cittadella ora
trasformata in esclusivissimo Hotel, con piscina e tavoli a
picco sugli scogli e dove le case sono ora camere; la
seconda, a pochi chilometri, è un affollatissimo lungomare
moderno ricco di ristoranti, fast food, rumorose discoteche,
gelateria e giochi per bambini che conduce,
immancabilmente, all’immancabile fortezza dove possiamo
visitare un museo con interessantissime mappe che ci
raccontano dove siamo. Ancora oggi, nel 2014, siamo su
quel lembo di terra che i veneziani prima e gli austriaci poi
difesero dall’Impero ottomano e la differenza sta nell’assenza
sulla costa di quei minareti che costellano invece la
Jugoslavia interna. Non è banale ricordarlo, essendo queste
differenze religiose la base delle faide che hanno condotto
quel grande Paese alla guerra civile e alla distruzione.
Quel grande Paese con cui siamo stati cugini separati
durante la Guerra Fredda, loro il più occidentale dell’est e
noi i più orientali dell’ovest, con cui condividiamo lo stesso
mare e che per visitare è sufficiente saltare in macchina e
superare il confine ormai libero dalla cortina di ferro.
15
“La tartaruga e la lucertola”
La tartaruga disse alla lucertola: abbi pazienza, fermati un momento!
e giri e corri e svicoli, e t’arrampichi, mi fai l’effetto di una pila elettrica…
Ti piace essere attiva ? Va benone. Però l’attività quando s’esagera,
lo sai come si chiama? agitazione: forza sprecata. È la mania del secolo.
Corrono tutti a gran velocità: ognuno cerca d’arrivar prestissimo,
ma dove, proprio dove… non si sa.
(Trilussa)
Il rientro dalle vacanze... che stress!!!
È arrivato. È il momento più duro delle vacanze. È il rientro, il ritorno alla
normalità, al lavoro, allo studio, al traffico della città. La pausa estiva, tanto
attesa… è già finita. È la cosiddetta “sindrome da rientro dalle vacanze”,
tecnicamente definita dagli anglosassoni “Post - Vacation Blues”, dove “blue”
è sinonimo di tristezza e depressione, caratterizzata da sbalzi di umore, astenia,
cali dell’attenzione, difficoltà digestive, mal di testa, dolori muscolari, insonnia.
È una fonte di stress che coinvolge un po’ tutti: uomini e donne, manager e
impiegati. Dopo l’ozio, la serenità, il divertimento, il ritorno alle abitudini, ai
ritmi, agli impegni, alle responsabilità, può facilmente alterare l’equilibrio fisico
ed emotivo dell’organismo, creando uno scompenso nella produzione di
adrenalina e cortisolo (i cosiddetti ormoni dello stress), che porta alla tipica
sensazione di spossatezza, irritabilità, agitazione.
Ma cos’è lo stress e cosa sono gli agenti stressanti?
Ogni essere vivente nasce programmato con l’istinto di sopravvivenza: ogni
situazione diversa produce una reazione di stress. Più correttamente, l’organismo
risponde agli eventi che valuta negativi o pericolosi per il suo equilibrio,
aumentando il livello di alcune sostanze nel sangue: ciò gli consente di reagire
rapidamente e di fronteggiare l’emergenza. La parola inglese stress significa
sforzo, spinta, e in italiano potrebbe essere definita come uno “stato di tensione”
che indica una particolare condizione dell’organismo in presenza di situazioni
definite agenti stressanti. Viene introdotta nel linguaggio scientifico nel 1936
dal neuroendocrinologo Hans Selye (Vienna, 26.01.1907 - Montreal 16.10.1982),
medico ricercatore alla Mc Gill University di Montreal, per descrivere una
situazione di “risposta strategica dell’organismo nell’adattarsi a qualunque
esigenza, sia fisiologica che psicologica, a cui esso venga sottoposto”. Definisce
altresì “stressor” o agente stressante qualunque fattore, fisico (inquinamento,
alimentazione, sforzo fisico, trauma, fuso orario cambio di stagione, ecc.) o
psicologico (ambiente di lavoro, situazione familiare, separazione,
pensionamento, ecc.), che costringe l’organismo alla ricerca di un adattamento.
Selye dice: “Non sono tanto pericolosi i fattori di stress nella vita di una
persona, quanto il modo in cui si reagisce”.
La chimica dello stress
Lo stress viene distinto in:
1) Eustress o stress positivo e 2) Distress o stress negativo.
L’”eustress” è quell’energia utilizzata per incoraggiare la crescita e il
raggiungimento degli obiettivi e svolge un ruolo importante nella vita della
persona (ad esempio praticare sport, lavorare ad un progetto con passione,
viaggiare, ecc.). Il “distress” rappresenta, invece, tutte quelle situazioni in cui
la persona si trova in condizioni di tensione e l’organismo reagisce in maniera
sproporzionata a tutti gli stimoli, con inevitabile esaurimento energetico delle
strutture corporee e abbassamento delle difese immunitarie.
La risposta chimica dell’organismo agli agenti stressanti viene mediata dall’asse
neuroendocrino formato da Ipotalamo - Ipofisi - Surrene, attraverso l’azione
del Sistema Nervoso Simpatico.
Hans Selye definisce, come detto in precedenza, la risposta dell’organismo
a stimoli fisici (ad es. la fatica), mentali (ad es. l’impegno lavorativo), sociali
o ambientali (ad es. obblighi dell’ambiente sociale) come “Sindrome Generale
di Adattamento - lotta o fuggi”, distinguendo tre distinte fasi:
* Fase di Allarme: l’organismo risponde allo stressor con una serie di
cambiamenti quali aumento del battito cardiaco, aumento del ritmo respiratorio,
aumento della pressione sanguigna, del tono muscolare, sudorazione, dovuti
alla produzione di adrenalina da parte dell’asse ipotalamo - ghiandole surrenali,
e con la produzione di cortisolo e di betaendorfine, antidolorifici interni che
consentono di innalzare la soglia di percezione del dolore. Sono i sintomi che
si manifestano ad esempio prima di una prova impegnativa;
* Fase di Resistenza: il corpo tenta di adattarsi alla nuova situazione. In
questa fase assume notevole importanza l’asse ipotalamo - ipofisi - surrene
con sovraproduzione di cortisolo, che aumenta la glicemia, aumenta il
catabolismo delle proteine, contrasta l’infiammazione. Il troppo cortisolo
produce come conseguenza stanchezza, osteoporosi, iperglicemia, diabete
mellito tipo II, perdita di tono muscolare e cutaneo, colite, gastrite, impotenza,
perdita della libido, aumento della pressione arteriosa e della concentrazione
sanguigna di sodio, strie cutanee, depressione, apatia / euforia, diminuzione
della memoria. Il conseguente indebolimento o la temporanea inefficacia delle
funzioni immunitarie non sono preoccupanti se durano per brevi periodi, ma
diventano un serio problema in caso di stress cronico;
* Fase di Esaurimento: se la fase di resistenza è terminata prima del consumo
di tutte le risorse energetiche, la fase di esaurimento rappresenta il momento
in cui viene percepita la fine del pericolo, con calo di energia associato a un
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profondo sollievo. Se invece l’effetto dello stressor è durato molto tempo,
possono prodursi manifestazioni sfavorevoli permanenti a carico di fisico e/o
mente. L’inizio della fase di esaurimento è caratterizzato dalla rapida diminuzione
di adrenalina, noradrenalina, cortisolo, e di energia, con conseguente fase
depressiva in cui l’azione calmante del Sistema Parasimpatico sostituisce
l’effetto stimolante del Sistema Simpatico.
Diventa, quindi, importante per l’organismo scegliere la strategia più adatta.
La fase della risposta allo stress è infatti fortemente specifica nei confronti del
fattore che lo ha scatenato. Se lo stress iniziale è stato di tipo fisico come, ad
esempio, un eccessivo dispendio di energie a causa di un lavoro particolarmente
faticoso, la strategia vincente sarà quella di rendere disponibili le riserve di
energia ed aumentare i tempi di sonno per favorire un buon recupero. Se
l’organismo ha utilizzato la giusta strategia, si raggiunge il cosiddetto “
adattamento “, che consente di trovare un nuovo equilibrio.
Sintomi dello stress
Secondo la moderna biologia, ogni essere vivente, a partire dalla singola
cellula, deve crescere e proteggersi. Questi due meccanismi, di crescita e di
protezione, non possono agire in modo ottimale contemporaneamente. Significa
cioè che l’organismo in fase di difesa da una minaccia, mette in secondo piano
i processi di crescita (generazione di nuove cellule, riparazione di stati
infiammatori, riequilibrio interno), indirizzando tutta l’energia di cui dispone
per affrontare la situazione di emergenza (la maggior parte dell’energia viene
indirizzata al sistema muscolare). Quanto più a lungo l’organismo rimane in
questa situazione di difesa, tanto più compromette il suo stato di salute.
Per crescere in salute non basta, però, eliminare i fattori di stress, occorre una
vita gioiosa, piena di amore e gratificazione, in grado di stimolare il processo
di crescita.
Capire se l’organismo sta vivendo un periodo di stress, non sempre è facile.
È infatti abitudine comune dire che va tutto bene e sorridere a chi chiede
“come stai?” Importanti sono i segnali che l’organismo invia: stanchezza
generalizzata, palpitazioni, affanno, oppressione toracica, mal di testa,
sudorazione, intorpidimento di mani e piedi, secchezza delle fauci, sensazione
di nausea, diarrea “nervosa”, dolori muscolari, tensione agli arti inferiori
(soprattutto di notte), abbassamento delle difese immunitarie con facilità ad
avere malattie, difficoltà di linguaggio con balbuzie, pianto senza apparente
motivo, impulsività, mancanza di autostima, abuso di fumo o sostanze alcoliche,
perdita dell’appetito o alimentazione eccessiva, infine depressione.
Cosa fare
Qualche attenzione può aiutare a ridurre la sensazione di sentirsi “giù”, distratti,
poco efficienti, con la testa altrove. Innanzitutto sarebbe opportuno programmare
il rientro prevedendo un giorno o due di riposo, anche perché passare da
infradito e bermuda, al vestito completo può ulteriormente affaticare l’organismo.
Riprendere la vita quotidiana in modo graduale puntando sugli obiettivi essenziali
senza farsi prendere dal panico. Fare ogni giorno attività fisica per mantenere
i benefici delle nuotate o delle passeggiate. Assumere rimedi naturali quali
Alghe (Spirulina e Klamath), Baobab, Germe di Grano, Avena, ricchi di minerali
e vitamine utili al riequilibrio energetico dell’organismo.
Un aiuto naturale per affrontare lo stress: I Fiori di Bach.
Stress è un termine molto generico, al quale ogni persona attribuisce significati
diversi. I ritmi della vita, a volte insostenibili, la perenne lotta contro il tempo
per portare a termine la propria attività, portano ad un progressivo sovraccarico
del sistema nervoso, che si può manifestare con disagi emotivi e disturbi fisici.
Questa situazione può dare origine principalmente a quattro stati d'animo ben
precisi: 1) ansia e agitazione; 2) paura; 3) rabbia; 4) malumore e mancanza
di reattività. In alcuni, uno di questi stati d'animo prevale, ma spesso si
sovrappongono e si associano. Le emozioni associate allo stress in molti casi
vengono somatizzate col manifestarsi di problemi fisici. Ad esempio, l'agitazione
può interferire con la respirazione, causando la sensazione di "fiato corto" e
di mancanza d'aria, oppure può determinare un aumento della pressione
arteriosa e della frequenza cardiaca. La paura può originare tensioni muscolari
a livello di spalle e collo. La rabbia può portare a digrignare i denti fino a
indolenzimento di mandibola e collo. La tensione dei muscoli dell'avambraccio
può portare all’infiammazione dei tendini del gomito, dal quale deriva
l'epicondilite, ecc.
Il primo passo per combattere lo stress è riconoscere di quale tipo si tratta.
In base alle emozioni che esso scatena, infatti, il trattamento cambia. Soltanto
individuando i sentimenti all'origine di tutto, si risolvono i disagi fisici ed
emozionali associati e si riesce a ripristinare l'equilibrio e il benessere. Serve
a poco intervenire sui sintomi fisici, perché si può ottenere un miglioramento
temporaneo, ma sicuramente non si risolve il malessere di base.
Quando lo stress prosciuga ogni energia e vitalità, si ha l'impressione che
tutto sfugga di mano e di conseguenza si diventa tristi, temporaneamente
depressi, si perde la voglia di fare, l'interesse per il presente e verso ogni
aspetto del mondo esterno, si tende a sognare a occhi aperti, si può ricorrere
a Gentian, Clematis, Gorse, Olive;
·
Quando lo stress provoca insoddisfazione e incertezza, iperattività,
agitazione e ansia, non si riesce a vivere in maniera rilassata e si freme di
fronte a qualsiasi piccolo imprevisto, si può ricorrere a Wild Oat, Agrimony
(rimedio ansiolitico per eccellenza), White Chestnut;
·
Quando i ritmi intensi diminuiscono la soglia di sopportazione e di
tolleranza, lo scatto nervoso diventa ira, si combina con un eccessivo senso
critico che porta a invadenza e possessività e la rabbia si associa all’ansia, i
fiori indicati sono Vine, Holly, Impatiens, Beech, Chicory;
·
Quando lo stress si associa ad una sensazione inspiegabile di paura ed
angoscia con presentimenti negativi, non si riesce più a reggere i ritmi a cui
si è sottoposti e si finisce con il provare timore per se stessi e per gli altri e
preoccupazione per tutto ciò che succede, anche per gli eventi più banali,
con la tendenza a perdere il controllo delle proprie azioni e far del male a se
stessi o agli altri, i fiori più indicati sono Aspen, Mimulus, Rock Rose, Red
Chestnut, Cherry Plum.
Trascurare le tensioni quotidiane in ambito lavorativo e familiare può
rappresentare una seria minaccia al mantenimento dell’equilibrio fisico ed
emozionale, e quindi alla salute. I “rimedi floreali” descritti dal medico inglese
Edward Bach (1886 - 1936) costituiscono un valido aiuto per il riequilibrio della
sfera spirituale, in grado di risolvere eventuali disturbi a livello fisico attraverso
l’energia vibrazionale posseduta dai fiori stessi. La posologia standard di questi
rimedi naturali è di 4 gocce sublinguali da assumere 4 volte al giorno per
almeno un mese. Si possono usare più essenze contemporaneamente per
ottenere una miscela personalizzata.
SCOPRI IL LIVELLO DI STRESS DELLA TUA VITA
COMPILANDO QUESTO TEST VELOCE!
• Quanto ti piace l’ambiente in cui vivi?
MI
PIACE
1. Come consideri la tua casa?
2. Come consideri gli spazi in cui ti rilassi?
3. Come consideri la tua camera da letto?
4. Come consideri la cucina e lo spazio in cui mangi?
5. Come consideri lo stress domestico?
• Quanto ti piace il tuo lavoro?
1. Come consideri il tuo lavoro?
2. Come consideri il tuo ufficio o l’ambiente in cui lavori?
3. Come consideri i tuoi colleghi?
4. Come consideri l’orario di lavoro?
5. Come consideri lo stress lavorativo?
• Quanto sei soddisfatto degli affetti?
1. Come consideri la tua vita sentimentale?
NON MI
PIACE
Una due ruote così avrebbe fatto rimanere a bocca
aperta anche i bikers di Easy Rider.
Non a caso la lambretta, classe 1961, approntata dal
bolognese Giancarlo Nanni è entrata nel Guinness dei
primati come lo scooter più accessoriato del mondo.
L’ Ammiraglia, come è stata orgogliosamente battezzata
dall’ingegnoso proprietario, è dotata di oltre 600
accessori. Sembra incredibile ma nello scooter trovano
posto la radio, un piccolo televisore, mangianastri,
impianto di acqua corrente calda, doccia portatile,
rasoio elettrico, macchina per fare il caffè e pop corn,
piccolo bar alloggiato sotto il sellino, botticella di vino
e, fra le altre, una sirena antirenna. Quest’ ultima è
stata molto utile a Nanni durante i diversi raids
motoristici compiuti oltre il circolo polare artico.
L’ epopea dell’ammiraglia inizia più di mezzo secolo
fa, nel 1961, con il primo viaggio a Capo Nord,
un severo banco di prova che la superaccessoriata
lambretta e il suo conducente superarono
brillantemente. Negli anni sono seguiti altri viaggi in
Europa e non solo, fra le altre mete Egitto e Turchia.
Un momento particolarmente significativo nella storia
dell’Ammiraglia è il raid Marconiano del 1972, che
portò Nanni, fervente ammiratore di Guglielmo Marconi
a raggiungere il mare di Barents percorrendo oltre
14.000 chilometri.
1961 CAPO NORD
1962 IL CAIRO
1963 ANKARA CANAZEI
1972 RAID MARCONIANO
2. Come consideri il rapporto con la tua famiglia?
3. Come consideri il tempo speso con la tua famiglia?
4. Come consideri gli spazi condivisi con la tua famiglia?
5. Come consideri lo stress famigliare?
• Quanto sei soddisfatto degli interessi personali?
1. Come consideri il rapporto con gli amici?
2. Come consideri le uscite e gli svaghi serali?
3. Come consideri i tuoi hobby ed interessi?
4. Come consideri il tempo per te stesso?
5. Come consideri lo stress da routine?
Invia il Test a Massimo Bernardini ([email protected])
se vuoi una risposta (e... un possibile rimedio).
Giancarlo Nanni e la sua Ammiraglia
(Foto Maurizio Donini)
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Se ce lo chiede L’Europa, allora poi. Da un lato facciamo finta di
avere una dignità e non prendiamo lezioni da nessuno. Dall’altro
facciamo comunque i compitini, perché abbiamo senso di
responsabilità. Da un altro lato sappiamo dare risposte creative.
Dall’altro ancora siamo comunque in ottime mani, chi ci governa,
è sempre all’altezza della situazione. Per tutto il mondo questi
quattro lati darebbero di sicuro un quadrato, un limite certo entro
il quale muoversi, far crescere: il pil, l’occupazione, il benessere
e tenere sotto controllo i conti pubblici. Ma siamo in Italia, quattro
lati possono anche dare un rettangolo, un rombo, volendo anche
un cerchio.
Con la creatività e una classe politica così competente, piena di
belle teste pensanti, con sani principi etici, non attaccati alla
poltrona, liberi da condizionamenti esterni, ma chi ci ferma più.
Finora abbiamo scherzato, gente. Abbiamo dato del vantaggio
a tutte le altre nazioni. Recitando volutamente il ruolo del Paese
in crisi permanente, corrotto, inaffidabile. E ci sono cascati tutti.
Operatori internazionali, economisti, investitori, agenzie di rating,
banche, i cittadini stessi.
Che burloni che siamo noi Italiani, e pure i nostri politici. Per anni
ci hanno fatto venire il dubbio che fossero dei perfetti idioti, inetti,
mossi da interessi personali, collusi con mafie e poteri forti, spesso
a loro libro paga. E invece?... e invece ci eravamo sbagliati. Ci
hanno fregato. Certo che a loro sta a cuore il benessere della
gente, loro fanno il bene del Paese. Che ingrato il popolo. Sovrano,
ma ingrato. Il pentapartito scherzava. Prodi e Berlusconi, con stili
diversi ci hanno preso in giro. E che dire di Monti, Letta e Renzi.
Che ridere gente. Ci hanno proprio fregati. E’ stato tutto un bluff!
Anche i numeri non sono veritieri, nessun debito, nessuna crisi,
la disoccupazione e la deflazione, sono solo effetti scenici. Un
“Truman show” al contrario. Quindi tutto secondo copione. Anche
gli allarmismi delle opposizioni, gli strilli di piazza, l’informazione
falsata, sono tutte trovate pubblicitarie. I barboni, gli indigenti
sono attori lautamente pagati. Stuntman sono i suicidi che non
sopportano la vergogna per aver perso il lavoro o per aver chiuso
per fallimento la propria attività. La regia? Non lo avete ancora
capito?
Ma ora è tempo di far vedere chi sono davvero i nostri governanti
e chi siamo in realtà noi Italiani. Basta con le finzioni, ora si fa sul
serio! I politici (maggioranza con emendamenti delle opposizione)
hanno pensato a un pacchetto di riforme: fantastico. Decreti
creativi per far ripartire il Paese. Sentite un po’ qualche
anticipazione…
Con il decreto “Semplificare la sovranità”: si tagliano le spese per
le elezioni, si voterà con sms e in tabaccheria. Potrai votare tutte
le volte che vorrai al costo di 5 euro a voto. Potrai anche acquistare
i “Gratta e vinci le tue elezioni”. In questo modo potrai anche tu
scendere in campo e sederti nelle commissioni, nei Parlamenti
locali e nazionali. In caso di vincita, avrai diritto a 5 anni di lauti
compensi, 10 partecipazioni televisive al mese, immunità di ogni
genere, benefit vari. Le campagne elettorali si faranno nei reality
e nei talk show: in rete non sarebbe democratico, non tutti si
connettono abitualmente. La Costituzione sarà anch’essa
semplificata: si sta lavorando al modello tavole di Mosè, 10 punti
o le 10 leggi, niente di più.
“Piano Casa”: Il concetto di proprietà relativo alla casa dovrà
essere semplificato. Basta con le tasse e i balzelli vari. In cambio,
in 30 anni, a rate, l’immobile passerà ad altri soggetti. In una sorta
di borsa delle 4 mura, le quote passeranno di mano in mano in
base alla domanda e all’offerta. Così, anche gli investitori e
creditori stranieri potranno scambiare i loro pezzi di carta con il
mattone dei cittadini. Il concetto di proprietà è superato: ogni
cittadino potrà ospitare o andare ospite all’estero, alla pari, in
famiglia. Anche le persone anziane quindi, con la possibilità di
imparare lingue nuove, culture nuove, nuovi stili di vita. Perché
alla pari devono andare solo gli studenti? Siamo o non siamo una
comunità di persone?
“Pacchetto Giustizia”: anche qui tutto semplificato. Dopo i forfait
dei giudici, condannati al risarcimento totale già dal secondo
giallo (ammonizione) o dal rosso diretto. Tutto avverrà in rete. I
processi saranno velocissimi, la fase dibattimentale si farà su
twitter. La giuria sarà composta in parte da followers, in parte da
condannati, in qualità di esperti. Con “Bla Bla Avvocati”, le parcelle
saranno più basse. L’assistenza sarà su smartphone o tablet,
tutto correrà su piattaforme informatiche, con costi assolutamente
contenuti. Meno burocrazia, meno tempi morti. Velocità di giudizio.
Si può ricorrere in appello, a una sorta di servizio clienti , detto
anche “servizio giudicati”, i tempi di attesa e di risposta saranno
minimi… Il primo operatore che si libererà, vi confermerà o meno
il giudizio. Su emendamento del M5S sarà depenalizzato il
vaffanculo e consentiti toni alti e linguaggi forti dalle 7 alle 20.
Tutti i giorni.
“Pacchetto Istruzione”: rifare, ammodernare i vecchi istituti
costerebbe troppo, allora l’istruzione si farà da casa. Corsi video
e in rete con prove scritte sempre con tablet o su smartphone.
Oppure in alternativa su canali televisivi digitali. Video Tutorial al
posto degli insegnanti, con un taglio alla spesa pubblica
considerevole. Anche gli insegnanti torneranno a fare i corsi on
line. Tra una lezione e un’altra, un esame e un altro, messaggi
promozionali, consigli per gli acquisti.
“Pacchetto Lavoro”: abolito articolo 1 della Costituzione e l’articolo
18 dello statuto dei lavoratori. Saranno incentivate scommesse,
gratta e vinci, vlt, slot. Inutile stare a cercare lavoro per una vita
quando in 2 minuti puoi cambiarla. Migliaia di posti a tempo
determinato saranno messi in palio ogni settimana. La fortuna
sarà dalla tua parte. Spirito positivo. Monetine da inserire o da
usare per grattare. Potete cambiare, cedere o offrire lavoro anche
ai tavoli di poker on line. Alle aziende che assumono verranno
dati incentivi e sgravi fiscali ad hoc. Si potrà assumere e licenziare
con un sms, un twitt. Tutto più semplice. Tutto più flessibile.
Accolto emendamento della Lega: i lavavetri, dovranno essere
solo Italiani.
“Rilancio Consumi”: il Natale durerà tre settimane e sarà anticipato
di un mese, così ottobre e novembre saranno mesi caldi per gli
acquisti. I doni verranno scambiati in continuazione e questo darà
un idea maggiore di solidarietà e di economia in ripresa. Poi i
saldi subito dopo e dureranno un altro mese. I disoccupati faranno
i Babbi Natale, i Papà-Saldi, ma con pochi soldi. Come compenso
una ritenuta sui i regali non donati. Sempre con sms e twitt si
possono aprire o chiudere attività in proprio. Con smartphone e
tablet si possono pagare sanzioni, tasse e contributi volontari a
enti e mafie locali. Incentivate le attività a km zero e le attività
senza fini di lucro. Per mafie, strozzini, contrabbandieri e papponi,
ritenuta alla fonte forfettaria.
Questo ed altro ancora su, Italians do it better 2.0 la piattaforma
digitale dei decreti, creata per i figli dei decreti, in remissione dei
peccati di altri. La Camera approva. E così sia. Amen
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In occasione di Artelibro, festival del libro e della storia dell'arte, è stata ospitata lo scorso mese di settembre a Bologna, la mostra itinerante
"Cucinare in massima sicurezza", da un libro di Matteo Guidi (Cucinare in massima sicurezza, edito da Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri)...
...per scoprire cosa vuol dire cucinare in cella venendo a patti con strumenti ricavati da oggetti, materie prime limitate e il ricordo del rapporto
col cibo precedente alla reclusione.
La mostra raccoglie le tavole originali dei disegni, realizzati a penna a sfera nera su carta da Mario Trudu mentre si trovava detenuto nella
Casa di Reclusione di Spoleto e che oggi si trova nella sezione di Alta Sicurezza del carcere di San Gimignano, e alcuni materiali inediti sul
lavoro svolto da Matteo Guidi, artista con formazione in etno-antropologia.
Il libro di Matteo Guidi non è semplice ricettario di cucina, ma è stato ideato e scritto con persone detenute nelle sezioni di Alta Sicurezza
delle carceri italiane, spiegando i metodi usati nelle celle per cucinare con le poche risorse disponibili, raccontando la vita in prigione e il
trascorrere del tempo all'interno del carcere.
In ogni ricetta, prima ancora della lista degli ingredienti, c’è quella degli strumenti per realizzarla. Gli utensili da cucina, che nei ricettari
sono solitamente omessi, sono il filo conduttore dell’intero lavoro, e ne viene descritta anche la costruzione: un manico di scopa diventa
matterello, i lacci delle scarpe legano la pancetta arrotolata per la stagionatura, un televisore facilita la lievitazione del pane o della pizza,
l'armadietto o lo sgabello sono trasformati in un forno.
La Repubblica: ...abbiamo chiesto all'autore Matteo Guidi di raccontarci qualcosa in più su
questo interessante progetto...
Qual è l'accorgimento-invenzione più sorprendente che ha scoperto vivendo a
contatto con i carcerati?
La caffettiera è uno degli strumenti più multi-tasking, quasi come coltellino svizzero. Tra i
suoi milleusi c'è quello di schiacciare pinoli o patate, passare il pomodoro, piantare un chiodo
(se lo si trova), stirare un colletto, aprire una noce...
L'invenzione più divertente è quella dello spaghettone infinito: all'interno di una bottiglia di
plastica si inserisce la pasta fatta in casa, e da un piccolo foro realizzato sul tappo chiuso, esce
schiacciando uno spaghetto lunghissimo.
Cosa può imparare una persona "libera" sul rapporto col cibo da chi invece è
recluso?
Penso che possa imparare ad apprezzarlo, soprattutto a indagare la sua relazione col tempo e
la ricerca del gusto a partire da materie prime non sempre di ottima qualità. Chi è recluso,
poi, sviluppa moltissimo il senso del ricordo legato ad una determinata pietanza e spesso la
volontà di "riconquistare" un certo tipo di alimentazione, senza accettare passivamente quello
che gli viene dato.
RICETTA
da Il gambero nero Davide Dutto, Michele Marziani Ricette dal carcere
Couscous con carne
Niente couscous istantaneo in carcere
C’è tempo e con un po’ di arte di arrangiarsi si riesce a preparare come si deve, utilizzando
uno scolapasta per la cottura.
Mettete a bagno la sera prima 200 grammi di ceci. In una grossa pentola rosolate in olio una
cipolla tagliata fine e mezzo chilo di spezzatino di vitellone. Dopo 15 minuti aggiungete olio,
prezzemolo tritato, pepe, sale, tre patate tagliate a pezzetti, tre carote, due zucchine, due
peperoncini piccanti, una scatola di pomodori pelati, i ceci precedentemente ammollati e mezzo
litro d’acqua. Fate cuocere per una mezz’ora, quindi aggiungete due cipolle tagliate a pezzetti,
un pezzo di zucca di circa 200 grammi e abbondante concentrato di pomodoro. Aggiungere
acqua fino a fine cottura. Preparate il couscous. Mettete a bollire abbondante acqua in una
pentola alta. Serve a produrre il vapore per cuocere il couscous. In una terrina, a freddo,
mescolate il couscous con dell’acqua fino a quando la semola non comincia a prendere la forma
di piccole palline. Mettere il couscous bagnato dentro a uno scolapasta in metallo e appoggiatelo
sulla pentola con l’acqua bollente. Vaporizzate per 15 minuti. Rimettete il couscous nella terrina
e mescolatelo. Quindi di nuovo vapore per 15 minuti. Poi ancora una bella mescolata e altro
vapore per un totale di 45 minuti. Alla fine si amalgama il couscous con due cucchiai di olio
extravergine d’oliva e si serve assieme alla carne e alle verdure.
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Foto:
Alba Guizzardi