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www.gazzetta.it mercoledì 9 luglio 2014 1,30 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 118 - Numero
numero 160
Anno
www.forst.it
italia:
LA CORSA ALLA FIGC IL PRESIDENTE BIANCONERO NON USA MEZZE PAROLE E SI SCHIERA
Agnelli vuol cambiare il calcio
«Tavecchio non è adeguato»
IL ROTTAMATORE
DI ANDREA MONTI
La morale della favola disegna perfettamente il paradosso
del calcio italiano: in un mondo di lupi e di volpi tocca a
un Agnelli fare la voce grossa. Che la dea Eupalla gliene
renda merito! Meno di una settimana fa, di fronte al disastro
brasiliano e alla prospettiva che a raddrizzare la baracca
fosse il premiato trio Tavecchio-Macalli-Lotito, la Gazzetta
ha lanciato un appello: se c’è qualcuno nell’empireo della
pedata che voglia spendersi per un reale rinnovamento
delle istituzioni e dei costumi, batta un colpo. E in fretta...
«Non serve un traghettatore, ci vuole un riformatore autorevole
Albertini corrisponde all’identikit. Come Vialli, Maldini o Cannavaro»
CATAPANO, GALDI A PAGINA 17
l'Editoriale
3 Andrea Agnelli, 38 anni, presidente della Juve CANONIERO
A PAGINA 25
STORICO: GERMANIA BATTE BRASILE 7-1
TODA TRISTEZA
I tedeschi, belli e spietati, gettano un Paese nel dramma
3 Un’immagine emblematica del dramma brasiliano. A destra l’esultanza di Klose e Kroos dopo un gol REUTERS/AP
ARCHETTI, CALAMAI, CONDO’, SCHIANCHI DA PAGINA 2 A PAGINA 9, COMMENTO DI DE CALO’ A PAGINA 25
L’ALTRA SEMIFINALE STASERA (ORE 22) A SAN PAOLO OLANDA E ARGENTINA SI GIOCANO IL POSTO CONTRO MÜLLER & C. DOMENICA A RIO DE JANEIRO
ROBBEN E SNEIJDER PROVANO A FAR DERAGLIARE ANCHE MESSI
3 I campioni dell’Argentina Lionel Messi, 27 anni, e dell’Olanda Wesley Sneijder, 30
BIANCHI, BOCCI, CONTICELLO, LICARI DA PAGINA 10 A PAGINA 13
LA NUOVA VITA L’EX C.T. HA COMINCIATO LA SUA AVVENTURA A ISTANBUL
Prandelli ora va all’attacco
«Balotelli non è un campione, vive in un mondo virtuale.
Rossi mi ha deluso umanamente. Rifarei le stesse scelte»
40 7 0 9>
Amaro sfogo dell’ex c.t. azzurro alla presentazione al
Galatasaray: «Io e la mia famiglia abbiamo ricevuto minacce dopo l’eliminazione dal
Mondiale. Giusto dimettersi:
tanti neanche lo fanno oppure
chiedono una buonuscita...».
MERCATO IN ARRIVO IL CILENO
L’INCHIESTA DELLA GAZZETTA
3 Gary Medel, 26 anni REUTERS
3 Guardiola alla guida del Barcellona B
9 771120 506000
CECCHINI A PAGINA 16
IL ROMPI
PALLONE
DI GENE GNOCCHI
w
Barbara Berlusconi
commenta il possibile
ritorno di Pato a Milano:
«Mmmhhh...».
Inter, per Medel Quanto si impara
si muove Thohir dalle squadre B
e poi c’è Jovetic... L’esempio Spagna
DALLA VITE, ELEFANTE A PAGINA 20
BIANCHIN, DI FEO, IARIA, RICCI PAG 18-19
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
#
SEMIFINALI IERI A BELO HORIZONTE
italia:
OGGI
ARGENTINA
Stasera a San Paolo alle 22 seconda semifinale: Olanda contro
Argentina, come nella finale del Mondiale 1978. Allora finì 3-1 per
l’Argentina ai supplementari. Dovrebbe essere partita equilibrata: Leo Messi contro Arjen Robben, Sabella contro il mago
Van Gaal. Ci sono tutti tranne Angel Di Maria, uscito per infortunio nei quarti contro il Belgio.
OPPURE OLANDA?
SABATO
C’È LA FINALINA
CON LA SELEÇAO
BRASILE, IL DRAM
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDO’
@PaoloCond
BELO HORIZONTE (Bra)
Verrà il giorno in cui saremo nonni molto coccolati
perché in possesso di una stupefacente storia da raccontare
ai nipotini. La storia della notte in cui un Paese di duecento
milioni di innamorati del calcio maledì questa sua passione, umiliata oltre ogni limite
da un’armata tedesca perfetta,
grandiosa, spietata, indimenticabile. Mineirazo è persino
poco, come nome in codice
per unire la tragedia sportiva
che si svolge davanti ai nostri
occhi all’altra terribile umiliazione - inferiore a questa, e
non crediamo alle nostre dita
mentre lo scrivono - subita in
casa da un Brasile mondiale, il
Maracanazo del 1950. Piuttosto Gelo Horizonte, perché al
terzo gol della Germania il disperato entusiasmo dello stadio sparisce di botto, e pare di
sentire il rumore dei cubetti di
ghiaccio agitati in un bicchiere: questa città non si libererà
mai dal ricordo di una notte da
fine del mondo.
Disastroso Scolari La Germania trionfa e accede alla finale di domenica del Maracanã perché era più forte del
Brasile già in partenza, perché
i forfait di Neymar e Thiago
Silva hanno dilatato il divario,
e perché i disastrosi errori di
Scolari nella scelta della formazione rendono il match un
confronto vero nei primi venti
minuti, e una spietata esecuzione negli altri settanta. Contro ogni sensata previsione di
4-3-3, per irrobustire il centrocampo evitando la continua
inferiorità numerica e incartare la gara nella speranza di
supplementari e rigori, Felipao sostituisce Neymar con un
altro attaccante, Bernard, enfant du pays visto che prima di
finire allo Shakhtar era la giovane stella dell’Atletico Mineiro. È un’idea più temeraria che
coraggiosa, perché mantiene
uno schema con quattro giocatori offensivi (soltanto Oscar
Un’umiliazione storica:
5 gol in 29’, 7 in totale
La Germania va in finale
e fa piangere un popolo
Notte da incubo a Belo Horizonte: i tedeschi spazzano via
la Seleçao con la complicità di Scolari che sbaglia tutto
Gol di Müller, Klose, Kroos (2), Khedira, Schürrle (2) e Oscar
rientra un po’ in copertura)
senza che nessuno di loro abbia la minima confidenza col
gol. La Germania aspetta serena la sfuriata iniziale, nemmeno lunga, e trova subito il gol
del vantaggio su una dormita
collettiva della difesa sul corner di Kroos: Müller è incredibilmente (per questi livelli) libero, e di piatto sigla l’1-0. A
quel punto il Brasile gioca il
l’Analisi
tutto per tutto spendendo gli
spiccioli che gli rimangono
per raggiungere il pareggio: è
una tattica suicida, tipo correre a duecento all’ora su un circuito pieno di curve, la prima
puoi anche scamparla ma alla
seconda ti schianti.
L’assassino Klose Succede al
23’, quando Fernandinho non
riesce a intercettare un pas-
saggio per Kroos rendendo
persino imbarazzante l’inferiorità numerica davanti all’area: l’assist per il taglio di
Müller è stupendo, come stupendo è il tocco di Müller per
Klose, che in un colpo solo uccide due volte il Brasile. Il primo assassinio è quello della
partita, perché di fatto si chiude lì. Il secondo è la cancellazione di Ronaldo dalla vetta
vallo per riorganizzarsi, per
difendere almeno l’onore visto
che il match è andato, e con lui
il Mondiale. Difensori e centrocampisti vagano come fantasmi inebetiti, e per tre volte
nel giro di quattro minuti, dal
25’ al 29’, Kroos e Khedira e
persino Hummels da un’area
all’altra affondano tra gli spettri dilatando il punteggio a livelli storici. Segnano i primi
I tedeschi creano 10 occasioni in un tempo
E i verdeoro corrono 5,3 km in meno...
di livello decisamente più basso.
ANDREA SCHIANCHI
Disattenzioni Curioso che un Brasile «euro-
Adesso si dirà che con Thiago Silva e Neymar sarebbe stata un’altra storia e che il Brasile
non sarebbe crollato in quel modo. Non esiste
controprova, e comunque il disastro della Seleçao non è soltanto figlio delle due assenze: la
nazionale di Scolari, a parte qualche lampo,
mai ha illuminato il palcoscenico della manifestazione. Difesa traballante, centrocampo poco
tecnico, attacco inesistente a parte le volate di
Neymar: ma un centravanti più inutile di Fred
lo avete mai visto? Contro la Germania, alla fine del primo tempo, la precisione nei passaggi
è stata del 73 per cento, dato non lontano dalla
media dei verdeoro in tutto il torneo (78%). Il
problema è che a Belo Horizonte avevano di
fronte una signora squadra, quella di Löw appunto, mentre le altre volte gli avversari erano
della classifica cannonieri
mondiali: Klose l’aveva raggiunto a quota 15 nella gara
col Ghana, da ieri è solo a 16.
Quel che succede nei minuti
successivi è un bombardamento che del Brasile non lascia pietra su pietra. A David
Luiz e company manca visibilmente il supporto della panchina, qualcuno che gridi loro
di chiudersi e aspettare l’inter-
Al Mineirao di Belo Horizonte
va in scena il grande dramma:
ecco l’impietoso 1-7 finale
peizzato» da Scolari, impostato per non prenderle e per scappare in contropiede, conceda
nei primi 45 minuti ben 10 conclusioni alla
Germania. Una valanga di occasioni, frutto del
veloce palleggio tedesco e delle colossali disattenzioni brasiliane. A centrocampo, fin dall’inizio della partita, s’intuisce la disparità delle
forze, e lì matura la vittoria della nazionale di
Löw. Alle geometrie e alle accelerazioni di
Schweinsteiger, Khedira e Kroos, Scolari oppone Fernandinho, Luiz Gustavo e il timido Oscar.
Logico che il comando delle operazioni sia tedesco. I numeri dicono: 272 passaggi nel primo
tempo, l’unica parte di gara da prendere in considerazione, il 77 per cento dei quali va a buon
fine. Triangolazioni, recuperi, verticalizzazioni improvvise: i brasileiros stanno lì a guardare
A
TOP
PLAYER
S
Toni Kroos
ha concluso
la gara con
il 93% di
precisione
al passaggio
e non ci capiscono niente, prigionieri di uno
psicodramma nazionale.
Corsa Al di là del fatto che la rimonta sarebbe
impossibile per chiunque, ciò che stupisce è che
nel Brasile non c’è un uomo in grado di guidare
una pseudo-riscossa. A chi ci si aggrappa, ai riccioli di David Luiz o ai muscoli di Hulk? Oppure
ai boscaioli di centrocampo, Luiz Gustavo e
Fernandinho, che sanno soltanto distruggere e
non riuscirebbero a costruire nemmeno un castello di sabbia? Inoltre, e su questo dato bisogna riflettere, i brasiliani corrono di meno dei
tedeschi: 51,3 chilometri contro 56,6. Ma non
si dice sempre che i più deboli dovrebbero mettere in campo più energie? Il problema è che,
nella loro infinita presunzione, i brasiliani non
pensavano di essere più deboli della Germania,
e si è visto che fine hanno fatto...
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MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
#
italia:
Stadio nazionale di Brasilia, la partita che nessuno vuole giocare. Sabato alle 22 finalina per il terzo posto: il Brasile (nella foto,
Oscar) giocherà contro la perdente tra Argentina e Olanda. Era
successo anche nel 2006 che il Paese organizzatore giocasse
questa gara: la Germania - k.o. con l’Italia in semifinale - vinse
3-1 contro il Portogallo con due gol di Schweinsteiger.
DOMENICA
FINALISSIMA
AL MARACANÃ
Tra quattro giorni finisce il Mondiale. Alle 21 italiane, le 16 locali,
ultimo atto al Maracanã: Germania (nella foto, Neuer) contro la
vincente di Argentina-Olanda. Germania Ovest-Argentina è stata la finale 1986 e 1990: vittoria argentina con super-Maradona
e rivincita tedesca in Italia. Germania-Olanda è stata la finale
1974: la grande Olanda di Cruijff perse 2-1.
MMONE DEL CALCIO
BRASILE
GERMANIA
1
7
(4-2-3-1)
(4-3-3)
12 Julio Cesar; 23 Maicon, 4 David Luiz, 13
Dante, 6 Marcelo; 17 Luiz Gustavo, 5 Fernandinho (dal 1’ s.t. 8 Paulinho); 20 Bernard, 11 Oscar, 7 Hulk (dal 1’ s.t. 16 Ramires); 9 Fred (dal 25’ s.t. 19 Willian).
PANCHINA Jefferson, Victor, Dani Alves,
Maxwell, Henrique, Hernanes, Jo.
ALLENATORE Scolari.
CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-3
AMMONITI Dante per gioco scorretto
1 Neuer; 16 Lahm, 20 J.Boateng, 5 Hummels
(dal 1’ s.t. 17 Mertesacker), 4 Howedes; 6
Khedira (dal 32’ s.t. 14 Draxler), 7 Schweinsteiger, 18 Kroos; 13 Müller, 11 Klose (dal 13’
s.t. 9 Schürrle), 8 Ozil.
PANCHINA Zieler, Weidenfeller, Grosskreutz, Ginter, Durm, Kramer, Podolski, Götze.
ALLENATORE Löw.
CAMBI DI SISTEMA nessuno
AMMONITI nessuno
MARCATORI Müller (G) all’11’, Klose (G) al 23’, Kroos (G) al 24’ e al 26’, Khedira (G) al 29’ p.t.; Schürrle
(G) al 24’ e al 34’, Oscar (B) al 45’ s.t.
ARBITRO Rodriguez (Mex) NOTE spett. 60mila. Angoli: 4-3. In fuorigioco: 1-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’.
POSSESSO PALLA
PASSAGGI RIUSCITI
BRASILE 47%
GERMANIA 53%
TIRI IN PORTA
BRASILE 442
GERMANIA 509
TIRI FUORI
IIIIIII
IIIIIIIIIII III
BRASILE 7
GERMANIA 11
I
BRASILE 3
GERMANIA 1
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 0-5
GOL 11’ Corner di Kroos, la difesa perde
Muller che infila di destro Julio Cesar.
GOL 23’ Kroos innesca il taglio di Muller che
porge a Klose libero: Julio Cesar para il primo tiro, non il secondo.
GOL 24’ Cross di Lahm da destra, Muller
sbuccia, Kroos a sinistra stanga in porta.
GOL 26’ Kroos ruba palla a Fernandinho,
scambia con Khedira e infila il quarto gol.
GOL 29’ Hummels percorre il campo palla al
piede e serve Khedira, scambio con Ozil e
quinta rete.
David Luiz, 27 anni,
in lacrime consolato
da Thiago Silva, 29,
squalificato.
A sinistra, la gioia
dei tedeschi
AFP/LAPRESSE
due, in quello che è diventato
un tiro al piccione. Un. Tiro.
Al. Piccione. In. Casa. Del.
Brasile. E speriamo così di
aver reso l’idea.
Ripresa inutile Mentre la
gente comincia a lasciare il Mineirao, l’intervallo restituisce
due squadre in qualche modo
imbarazzate di dover proseguire una partita che non esi-
Le finali dei tedeschi
8
La Germania (fino al 1990 come Germania
Ovest) giocherà domenica l’ottava finale mondiale
della sua storia. La prima sessant’anni fa. Ecco i
precedenti: 1954 campione (Germania O.-Ungheria
3-2); 1966 seconda (Inghilterra, 2-4 d.t.s.); 1974
campione (Olanda, 2-1); 1982 seconda (Italia, 1-3);
1986 seconda (Argentina, 2-3); 1990 campione
(Argentina, 1-0); 2002 seconda (Brasile, 0-2).
ste per altri 45 interminabili
minuti. La Germania rallenta
visibilmente, e se Neuer non
prendesse tre palloni con impressionante sicurezza i brasiliani troverebbero subito quella rete della bandiera che ormai è l’unico obiettivo realistico. Per forza d’inerzia i
tedeschi, superlativi tutti dalle
scorrerie di Lahm alla leadership di Schweinsteiger, dalla
6
12
13
9
17
4 5 11
SECONDO TEMPO
8’ Due grandi parate in successione di
Neuer su Paulinho.
GOL 24’ Lahm scende e crossa da destra,
Schurrle anticipa Muller e mette in porta.
GOL 34’ Schurrle da sinistra infila Julio Cesar sul primo palo.E
GOL 45’ La rete della bandiera, dopo vari
tentativi, viene centrata in extremis da
Oscar.
16
20
7
23
regia del grande Kroos alla potenza di Khedira, dalla puntualità di Müller al fiuto del
gol del nuovo entrato Schürrle, segnano altre due reti. Con
Schürrle appunto, e il secondo
- che in una serata così passa
quasi sotto silenzio - è un gol
alla Mortensen. Prima che
Oscar segni la rete che vale appunto la bandiera, David Luiz
ha un tackle duro con Müller,
13 6
11 18
8
7
20
1
5
4
e come quello vorrebbe litigare il ricciolone gli fa segno con
le dita che stanno 7-0, e non è
più il caso di giocare a tutta.
Immagine sconsolante di un
guerriero che implora pietà,
mentre duecento milioni di
brasiliani, prima di mettersi a
fischiare, si tengono la testa
fra le mani a nascondere le lacrime.
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italia:
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
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SEMIFINALI IERI A BELO HORIZONTE
italia:
le Pagelle
BRASILE
3
MAICON SOLO
HORROR DANTE
HULK SGONFIO
DI LUCA CALAMAI
GERMANIA
5
h
Maicon il migliore
E’ uno degli ultimi ad alzare
bandiera bianca. Ma le sue
accelerazioni sono urla nel
deserto. Nessuno lo accompagna,
nessuno gli chiude un triangolo.
Si sgonfia come un palloncino
bucato dopo il gol di Klose. E
il sogno di vincere la Coppa si
trasforma in un incubo.
5
4
Julio Cesar
Dante
Capitan America
o Redentore,
stavolta fa la
figura dell’orso
al luna-park,
bombardato da
ogni posizione. Il
suo ultimo
Mondiale finisce
in un massacro.
Si sapeva che
Thiago Silva era
un’altra storia.
Ma il difensore
del Bayern
rimedia una
figuraccia
storica contro
molti dei suoi
compagni. E’
sempre in
ritardo nei
momenti chiave.
4,5
4
4,5
5
3
4
David Luiz
Marcelo
Luiz Gustavo
Fernandinho
Hulk
Entra nel
riscaldamento a
passo di carica.
Adrenalina allo
stato puro. Ma
perde Muller
nell’azione che
regala il primo
gol alla
Germania. Un
errore che lo
manda in
confusione.
Invoca il rigore
per un contatto
in area con
Lahm. Ma
l’arbitro vede
bene. Il terzino
del Real
funziona quando
deve attaccare
ma in fase
difensiva è un
pianto.
La piovra del
centrocampo
della Seleçao si
batte con
grande
generosità, ma
va in affanno
quando la
Germania
riparte con i
suoi micidiali
contropiedi a un
tocco.
C’è ma non si
vede. Travolto
dalla forza fisica
degli avversari e
dalla mancanza
di personalità. In
mezzo al campo
la Seleçao ha
poco più che
onesti gregari.
Felipao lo
considera il
possibile killer di
questa
semifinale.
Invece non va
oltre un paio di
scattini
telefonati che
fanno il solletico
a Neuer e
compagni. Non è
un top-player.
3
3
5
5
5
Bernard
Fred
Paulinho
Ramires
Willian
Riserva o quasi
nello Shakhtar di
Lucescu, titolare
nella semifinale
Mondiale. Un
triplo salto
mortale che
viene punito dai
tedeschi. Altro
che sostituto di
Neymar.
Per una volta
non deve
sacrificarsi nel
lavoro sporco
per Neymar. Ma
la musica non
cambia. Ha la
mobilità di un
paracarro.
Sembra
impossibile che
in Brasile non ci
sia di meglio.
Inizia con tanta
rabbia in corpo.
Sperava di
essere titolare.
Invece è stato
emarginato da
Scolari a causa
di test fisici non
proprio
esaltanti.
Prova a dare un
po’ di pepe in
mezzo al campo.
Ci riesce anche
perché la
Germania ormai
si è già
accontentata.
Un altro che
meritava più
spazio.
Poteva essere
un buon
sostituto di
Neymar, invece
entra solo
quando la storia
è già finita. E nel
peggiore dei
modi.
Oscar
Una delle grandi
delusioni di
questo
Mondiale. Un
talento che non
cresce. Non
basta il fatto che
abbia realizzato
il gol della
bandiera a dare
colore alla sua
grigia pagella.
9
LAHM TOTALE
KHEDIRA SUPER
SOLITO MÜLLER
9
h
Kroos il migliore
Due gol e un assist per la stella
del Bayern. Il suo calcio è ora a
ventiquattro carati e dimostra la
freddezza di un killer ogni volta
che fulmina Julio Cesar.
Semplicemente devastante.
Il Brasile è abbattuto da un
autentico uragano. Ritorno
in finale meritato dopo 12 anni.
7
8
Neuer
Lahm
Per il Nembo Kid
tedesco è una
sera di quasi
vacanza. Però,
all’inizio, quando
la Seleçao
ancora respira,
inchioda a terra
un cross che
poteva
diventare
pericoloso.
Toglie dai piedi di
Marcelo una
palla velenosa.
Macina
chilometri sulla
corsia di destra
garantendo
continue
sovrapposizioni.
Una partita
totale.
Impressionante.
8
7
7
7
8
7
Boateng
Hummels
Howedes
Khedira
Schweinsteiger
Dalle sue parti
incrocia spesso
Fred. Un duello
impari.
Il centravanti
del Fluminense
rimbalza come
una pallina
da ping pong
sul centrale
del Bayern.
Anche per lui
si potrebbe
parlare
di ordinaria
amministrazione
Gli attacchi
del Brasile
sono poco più
che carezze.
A partita vinta
Löw lo richiama.
Meglio non
rischiare
Soffre all’inizio
qualche
accelerazione di
Maicon. Roba di
qualche minuto.
Poi, la Germania
alza il suo
baricentro e
dalle sue parti
non si presenta
più nessuno.
Devastante.
Parte a cento
all’ora
spaccando a
metà quel poco
che c’è del
centrocampo
della Seleçao.
Completa la sua
partitacapolavoro
segnando un bel
gol.
Troppo facile. Si
piazza in mezzo
a Khedira e
Kroos e smista il
gioco con
l’abituale
disinvoltura. Non
ha bisogno
nemmeno di fare
la faccia cattiva:
gli avversari
si arrendono
subito.
Müller
Segna il primo
gol. Il più
importante.
Sfrutta uno
sbandamento
della Seleçao
ma il suo piatto
è elegante.
E con questo
sono 5 centri.
Può vincere
la classifica
dei cannonieri.
3
8
l'allenatore
Scolari
l’allenatore
Löw
Sbaglia
totalmente la
partita. La
scelta di
promuovere
Bernard al
posto di
Neymar è un
suicidio. Così
come è
assurdo che
rinunci in
partenza ai tre
mediani.
7,5
6,5
6
7,5
6
Klose
Ozil
Mertesacker
Schürrle
Draxler
Non ha più
l’esplosività dei
tempi d’oro ma
è fondamentale
come punto di
riferimento per
gli inserimenti
dei compagni.
Segna il gol che
lo fa diventare
capocannoniere
mondiale
di tutti i tempi.
Fa di tutto per
inserire anche il
suo nome nel
tabellino dei
marcatori. Ma
non riesce a
trovare il guizzo
vincente. Si
consola
servendo l’assist
a Khedira. Può
ancora
crescere.
Entra quando la
spina elettrica è
già staccata e
c’è solo da
arrivare alla fine
della storia
senza umiliare
troppo gli
avversari.
Compito che
recita alla
perfezione.
Entra per far
tirare il fiato al
centravanti della
Lazio che sarà
molto utile nella
finale di
domenica al
Maracanà. E per
scaldarsi segna
due splendidi
gol.
Un altro cambio
per risparmiare
un po’ di energia
a un titolare.
Comunque
anche Drexler
alla fine fa la sua
onesta figura.
GLI ARBITRI RODRIGUEZ 7 La sua designazione aveva acceso dibattito: non aveva visto il morso di Suarez a Chiellini. Ma la Germania gli regala una serata senza problemi. Torrentera 6,5–Quintero 6,5
Azzecca la
mossa
puntando su
Klose e
lasciando in
panchina
Schürrle e
Podolski.
L’eleganza
con cui la
Germania
costruisce
le ripartenze
è da studiare.
6
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
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SEMIFINALI IERI A BELO HORIZONTE
italia:
Benvenuti a Triste Horizonte
Lacrime, insulti. Ed è allarme violenza
A gara in corso i primi scontri, 5 arresti nella notte. Fred nel mirino. E lo stadio urla: «Vergogna»
DAL NOSTRO INVIATO
QUANTI PIANTI IN CAMPO E IN MEZZO AI TIFOSI
LUCA CALAMAI
BELO HORIZONTE (Brasile)
1
2
3
4
1 La disfatta del Brasile è negli occhi pieni di lacrime di un bambino che ha assistito
alla partita dal maxischermo di Copacabana 2 Il pianto di Oscar alla fine della partita
3 Il commissario tecnico della Seleçao Felipe Scolari si copre il volto per la
disperazione 4 Una bimba piange abbracciando la madre LAPRESSE-ACTIONIMAGES
il Precedente
Piangono tutti. Una bambina che ha un fiore verdeoro
tra i capelli, una signora che ha
in mano una fotografia di Neymar e un tifoso che guarda nel
vuoto. Altro che Maracanazo.
Questa non è una beffa, è
un’umiliazione. Lo stadio Mineirao comincia a svuotarsi
quando Khedira appoggia in
rete di piatto. Il quinto schiaffo. L’incredulità diventa rabbia. Ci avevano creduto in milioni. Dai nuovi ricchi con suite
nelle zone alla moda, ai poveracci delle favelas. Il calcio in
Brasile è uguale per tutti. Nel
ritiro di Teresopolis i dirigenti
della CBF invitavano i giornalisti stranieri a fare una passeggiata nel museo della federazione. Per guardare le cinque
coppe, per vedere i filmati con i
gol di Pelè e Ronaldo, per far
capire che sono i più forti.
I primi scontri E ora? Questa
storica sconfitta potrebbe scatenare clamorose reazioni. Ieri
sugli spalti più volte si è levato
un coro minaccioso nei confronti di Dilma Rousseff, presidente del Brasile, che dopo la
gara su twitter dice: «È un dispiacere immenso per il nostro
popolo. Ma ci rialzeremo subito». Tra pochi mesi ci saranno
le elezioni e questa sconfitta da
contare con il pallottoliere è un
autogol clamoroso. Non sarà
facile per la pupilla di Lula confermarsi alla guida del Paese. E
questa batosta ha già riacceso
quelle proteste di piazza che si
erano spente di colpo perché
Neymar e compagni non dovevano «essere disturbati». E da
oggi le classi sociali più deboli,
quelle che non riescono ad agganciare la crescita del Paese,
potrebbero tornare a ribellarsi.
Non a caso i primi problemi nascono quando ancora la Germania sta continuando la sua
mattanza. Si parla di piccoli disordini sulla spiaggia di Copacabana e per le vie di Recife: le
prime fonti della polizia parla-
no di 5 arresti. Non sarà facile
per il Brasile gestire gli ultimi
giorni del mondiale.
Fred peggiore Lacrime sugli
spalti ma anche in campo. Julio
Cesar dopo il settimo centro
firmato da Schürrle si appoggia al palo. E piange. Un palo
come quello che aveva ribattuto il rigore decisivo del Cile e
aveva trasformato l’uomo del
Triplete in un eroe. Ora, invece, c’è solo una tristezza che
mangia lo stomaco. Il Brasile
ha già scelto quale sarà l’immagine di questo disastro. L’uomo
da dare in pasto ai tifosi. Il Mineirao spara insulti a raffica
contro Fred. Il centravanti che
non fa mai gol. «L’inutile» come
il «nemico»
Maradona infierisce:
7 dita bene in vista
per ricordare
la storica sconfitta
Diego Maradona non ha
perso tempo e, come si vede
bene dalla fotografia qui
sopra, finita su Twitter
qualche secondo dopo il 90’,
ha subito approfittato della
scoppola presa dagli storici
nemici brasiliani: il Pibe de
Oro, con le sette dita bene in
vista, «ricorda» alla Seleçao
un k.o. indimenticabile...
lo hanno ribattezzato. Scolari
lo richiama in panchina nel finale. Lui si mette seduto in un
angolo, gli occhi rossi. E intanto continuano a insultarlo. Forse sarà costretto a scappare dal
Brasile. I sette gol della Germania lo accompagneranno in
ogni stadio del Paese: come farà tra poche settimane a ricominciare il campionato? Intanto Oscar segna il gol della bandiera e la gente fischia. Quella
palla in rete è un inutile contentino.
Addio Poi, come una libera-
zione, arriva la fine del martirio. Il signor Rodriguez riduce
al minimo il recupero. Luiz Gustavo crolla a terra. In lacrime.
E anche Oscar è preda di una
crisi di nervi. Dallo spogliatoio
arriva di corsa capitan Thiago
Silva. Costretto a vivere questa
sconfitta epocale seduto in tribuna. L’ex milanista prova a
consolare i compagni. Li stringe uno dopo l’altro in un abbraccio. Ma la disperazione è
negli occhi di tutti. Sognavano
di alzare la Coppa domenica al
Maracanã. Di entrare nella galleria degli eroi. Invece verranno ricordati come la squadra
della vergogna. Perché è «vergogna» quello che urlano migliaia di tifosi. Con occhi sempre più cattivi. Felipao chiama
tutta i giocatori in mezzo al
campo, poi dirà «è tutta colpa
mia, chiedo scusa alla nostra
gente per questa disfatta». Julio Cesar parla ad alta voce:
«Avrei preferito perdere 1-0
con un mio errore». Si salutano
così. Mentre la gente fischia,
mentre le telecamere vanno a
pescare nella loro sofferenza.
Purtroppo ci sarà anche la finale per il terzo posto da giocare.
Il più amaro dei passi d’addio.
4
I NUMERI
42
Le partite
in casa
senza sconfitte
del Brasile:
l’ultimo k.o.
della Seleçao
prima di ieri lo
0-1 contro il
Paraguay
nel 2002 in
amichevole
5
Le reti
incassate nei
primi 29 minuti:
mai nessuno in
una fase finale
dei Mondiali
aveva realizzato
o subìto così
tanti gol nella
prima mezzora
6
Le reti
di scarto
per il Brasile:
eguagliata
la sconfitta
in Coppa
America contro
l’Uruguay per
6-0 nel 1920
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dal Maracanazo del ‘50 al Mineirazo
Così la Seleçao torna indietro di 64 anni
le squadre schierate al centro del campo: «Voi,
brasiliani, che io considero vincitori del Campionato del Mondo. Voi, giocatori, che tra poche
ore sarete acclamati da milioni di compatrioti.
Voi, che avete rivali in tutto l’emisfero. Voi che
superate qualsiasi rivale. Siete voi che io saluto
come vincitori!». Brasile e Uruguay dovevano
ancora cominciare a giocare... Dirà, anni dopo,
monsieur Jules Rimet, presidente della Fifa:
«Tutto era stato preparato alla perfezione, tutto
era previsto. Tranne la vittoria dell’Uruguay...».
ANDREA SCHIANCHI
Il «dopo» fu peggio di un bollettino di
guerra: 34 suicidi e 56 morti per attacco cardiaco. E a confermare l’avvenuta tragedia il governo proclamò tre giorni di lutto. Questo accadde
il 16 luglio 1950, il giorno del «Maracanazo»:
l’Uruguay sconfisse il Brasile nell’ultima partita
nella manifestazione e si portò a casa la coppa
del mondo. Non fu soltanto una Waterloo, ma
molto di più. Per rialzarsi i brasiliani impiegarono otto anni e comunque, quella macchia, nemmeno le imprese di Pelè e dei suoi amici riuscirono a cancellarla. E ora, anche se con un nome
diverso, torna l’incubo: da «Maracanazo» a «Mineirazo».
Discorso Alla vigilia di quella sfida decisiva i
giornali di Rio de Janeiro uscirono con titoli
trionfalistici. Sotto la foto della nazionale brasiliana, queste parole: «Ecco i nostri campioni del
mondo!». Vennero vendute 500 mila magliette
con la scritta «Brasil campeao 1950». Il generale
Angelo Mendes de Morais, prefetto del Distretto
Federale, pronunciò questo discorso davanti al-
Distrutti i giocatori verdeoro. E scoppia
anche la rabbia della gente. Il c.t. Scolari
si prende tutte le colpe: «Sono io l’unico
responsabile. Chiedo scusa». Il presidente
Dilma Rousseff: «Dispiacere immenso»
I verdeoro persero contro
l’Uruguay nella partita finale
del Mondiale e fu una tragedia
nazionale. Il governo
proclamò tre giorni di lutto
Povero Barbosa Al Brasile bastava il pareggio
e sarebbe stato campione. Dopo un primo tempo piuttosto noioso, i duecentomila del Maracanà si scaldarono in avvio di ripresa: rete di
Friaça, 1-0 per la Seleçao. Fu allora che Obdulio
Varela, capitano dell’Uruguay, prese in mano il
pallone e lo portò verso il centro del campo rallentando l’azione e facendo sfogare l’allegria
degli avversari. Un gesto decisivo. I compagni di
Varela presero coraggio, nonostante tutto fosse
contro di loro. Fu Schiaffino a timbrare l’1-1 e a
undici minuti dalla fine, con i brasiliani che attaccavano, toccò a Ghiggia realizzare il 2-1.
Quel gol fece precipitare nel dramma una nazio-
ne intera. Il portiere Moacir Barbosa, non impeccabile in occasione della rete di Ghiggia,
venne incolpato della disfatta e per cinquant’anni (fino al 2000, quando morì) i brasiliani non
vollero sentir parlare di lui. Straniero in patria.
Fuga Il risultato fu talmente imprevisto da cogliere di sorpresa perfino il presidente Rimet
che si dimenticò (o fece finta di dimenticarsi) di
premiare la squadra vincitrice. L’Uruguay ricevette la coppa nel sottopassaggio che porta agli
spogliatoi del Maracanà: una consegna clandestina, per non infiammare ancora di più l’ambiente. E la Celeste, per festeggiare, fu costretta
ad aspettare il ritorno a Montevideo: Ghiggia ci
arrivò in stampelle e con un occhio nero, non gli
avevano perdonato lo sgarbo. Il c.t. del Brasile
Flavio Costa, per salvarsi la pelle, si rifugiò in
Portogallo. E la Federcalcio brasileira, per dimenticare quella tragedia, decise addirittura di
cambiare i colori della divisa: la maglietta, che
in origine era bianca con colletto blu, diventò
gialloverde. Ma il dolore non si cancella con un
colpo di spugna, e il Maracanazo resterà per
sempre una vergogna nazionale.
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MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
italia:
LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
italia:
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
SEMIFINALI IERI A BELO HORIZONTE
italia:
goleadasuper
IL SETTEBELLO TEDESCO
0-1
0-2
0-3
6’ p.t.
23’p.t
25’ p.t.
Muller
Klose
Kroos
0-4
0-5
26’ p.t.
29’ p.t.
Kroos
Khedira
0-6
0-7
24’ s.t.
34’ s.t.
Schürrle
Schürrle
1 È Muller ad aprire le marcature: su angolo di Kroos decide un piatto dell’attaccante
2 Klose segna dopo un primo tiro respinto 3 Cross di Lahm, Muller cicca la palla ma
Kroos di prima intenzione non sbaglia 4 Kroos recupera palla, scambia in area con
Khedira e fulmina Julio Cesar 5 Khedira riceve da Hummels: scambio con Ozil e gol
6 Lahm la mette in mezzo, Schürrle fa il 6-0 7 Doppietta di Schürrle con un gran sinistro
Müller fa 2000
Klose-gol
supera Ronaldo
Ecco la squadra
imbattibile
Thomas segna una rete storica,
Miro firma il record di gol mondiali
E la Germania conferma la regola:
ha sempre eliminato i padroni di casa
DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI
BELO HORIZONTE (Bra)
I tifosi algerini capiscono il calcio,
per questo hanno atteso la loro nazionale
al ritorno dal Brasile, l’hanno fatta sfilare
per la capitale. Dopo la Germania, la
squadra migliore del Mondiale è l’Algeria. L’unica che ha fatto sembrare i tedeschi umani, ansiosi, polemici e anche tremolanti. Ma era tanto tempo fa, addirittura il 30 giugno, e sono serviti anche i
supplementari per prevalere. I tempi oltre il 90’ durano mezz’ora più recupero: il
Brasile non ha avuto così tanti minuti per
capire che stava vivendo un trauma: al
29’ era già sotto di cinque gol. Belli, semplici, di piatto. Brasiliani. Ma lo non erano, anche se chi esultava aveva maglia
del Flamengo. «Una parola? Inaspettato.
Ma si sono aperti gli spazi. Non esageriamo con i complimenti, però si è visto che
siamo uniti», ha spiegato Müller. E Klose:
«Non riuscivo a fare la capriola, ma ho festeggiato ugualmente».
La squadra Non c’è un personaggio in
questa partita che porta all’ottava finale.
Oh sì, Müller che timbra la rete numero
2000 della nazionale (la decima ai Mon-
diali, quinta in questo), Thomas che corre scienze, a dipingere d’immortalità una
come i suoi cavalli (El Tren ha vinto do- semplice partita, è la Mannschaft, la
menica la terza corsa) ma guadagna mol- squadra al completo: le stelle, chi le ha
to di più: 250mila euro per la finale, men- preparate, chi ha aiutato gli strateghi, chi
tre il suo «tre anni» ne ha incassati solo li ha soccorsi.
7.500. Oppure Klose, che supera RonalCinismo La crudeltà è una loro dote mai
do, nella sua quarta semifinale, altro record: 16 gol mondiali. Se mettessero Miro nascosta e buttare fuori così gli inquilini
dal loro Mondiale arrical posto del Cristo del
chirà le trucide storie che
Corcovado dopo il prispogliano di ogni sentimato, la chiesa brasiliamento i tedeschi. Ma il
na non chiederebbe i dicinismo è un’abitudine:
ritti d’immagine come
nel Brasile non potevano
ha fatto con la Rai. Miro
crescere illusioni vedenpolacco come Wojtyla,
do che otto volte su otto
Miro tedesco come Ratla Germania aveva sconzinger, via chiudete un i gol record di Klose
fitto i padroni di casa di
occhio. Ma forse è me- Miroslav Klose è arrivato a quota
un torneo, dopo il k.o. di
glio aspettare, sarebbe 16 gol nei Mondiali, diventando così
un oltraggio, dopo una il migliore davanti a Ronaldo (15 reti) Wembley nel 1966. Rallentare dopo mezz’ora
mattanza del genere. E
le doppiette di Kroos e Schürrle, e Khedi- non è stato un atto di pietà, ma una necesra tornato lui. Nessuno. Ci sono trenta e sità, puro calcolo. E l’ingresso di Mertepiù personaggi in questa sera che ruba il sacker per Hummels dopo l’intervallo ha
fiato qui e in Europa. I tedeschi prendono tolto ogni remora di generosità: è soltanin giro gli stranieri che nei loro commenti to buonsenso, ma i bianchi superano
chiamano la loro nazionale la Mann- ugualmente il 6-1 in semifinale nel 1954
schaft, che vuol dire squadra. «Nessuno all’Austria. Soltanto la Germania può perdi noi le dà questo nome», ha scherzato la dere questa coppa. E in Algeria dicono:
Frankfurter. Ma a Belo Horizonte, nome noi a quelli abbiamo fatto girare la testa.
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augurale, a strizzare le statistiche e le co-
16
10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
SEMIFINALI OGGI A SAN PAOLO
italia:
La freccia e il genio
Robben-Messi, lo show dei mancini
Segnano, corrono, incantano: Olanda-Argentina è la sfida tra due fenomeni al top della forma
4
LO STADIO UMIDITÀ 74%
I NUMERI
ARENA DI SAN PAOLO
SAN PAOLO
8
San Paolo
I precedenti
tra Argentina e
Olanda: gli
olandesi sono in
vantaggio con 4
vittorie, 3
pareggi e 1
sconfitta, però
nella partita più
importante: la
finale del
Mondiale ‘78
19
gradi probabili temporali
GDS
19
le reti
realizzate nelle
8 sfide: Olanda
in vantaggio 136. C’è un solo
giocatore che è
riuscito a
segnare una
doppietta:
l’argentino
Kempes nella
finale del 1978.
L’unico autogol
è dell’olandese
Strik
4
i precedenti
nella fase finale
dei Mondiali:
due vittorie
olandesi, 1
pareggio e una
sconfitta, 7-4 il
bilancio dei gol
a favore degli
olandesi
2
Le partite
terminate 0-0:
un’amichevole
giocata a Berna
il 22 maggio
1979 e l’altra
valida per la
fase finale del
Mondiale 2006
giocata a
Francoforte il 21
giugno
CAPIENZA 63.321
Arjen Robben, 30 anni, attaccante olandese, 3 gol in questo Mondiale, e Lionel Messi, 27, capitano dell’Argentina: per lui 4 reti in Brasile AFP
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI
@fabiowhites
SAN PAOLO (Brasile)
Giocano anche i fantasmi. Il passato che pesa
e il futuro che incombe. Si muovano pedine, torri e
cavalli. E la variante Van Gaal potrebbe avere il suo
peso. Ma alla fine in questa partita a scacchi tra
furore e talento che dà l’accesso al paradiso in qualche modo saranno ancora i re a decidere: Leo Messi e Arjen Robben. Il genio della palla e l’Achille
della fascia. Il numero Uno che vuole raggiungere
definitivamente Maradona e la freccia che corre incontro al riscatto. I mancini più veloci del West, per
sensi diversi, sono pronti a dare spettacolo: hanno
letteralmente trascinato Argentina e Olanda fino a
un metro dall’arrivo. A forza di gol, dribbling e
pennellate da Picasso uno. A forza di gol, incursioni e sprint che nemmeno un centometrista l’altro.
Messi ha avuto fin qui un solo fedele scudiero in
attesa che si svegliassero gli altri: Di Maria. Una
stella che stasera starà a guardare. Assenza pesantissima. Robben è stato accompagnato a turno da
eccellenti compagni durante il cammino: prima
Van Persie e poi, con prepotenza e classe, Sneijder.
E loro ci saranno. Un punto per l’Olanda. Ma Higuain s’è svegliato. Messi si sentirà meno solo.
Per la gloria e per il passato Stasera supererà Maradona nelle presenze in nazionale: 92 contro 91.
Alla vigilia del Mondiale aveva detto: «Voglio vincere la coppa anche per lui. Glielo devo». E ieri lo
ha ribadito in Spagna: «Vincere il Mondiale è il so-
LE ULTIME DAL RITIRO OLANDESE
Van Gaal prepara la sorpresa
De Jong in campo già stasera?
SAN PAOLO Nigel de
Jong potrebbe essere in campo
già oggi, quinta colonna di una
Olanda che si gioca il tutto per
tutto nella semifinale. Il rientro
del milanista sarebbe una
sorpresa, visto che quando era
tornato ad allenarsi, dopo la
vittoria con la Costa Rica, si era
parlato di impiego in una
ipotetica finale. Ma Van Gaal
ama fare sorprese e nonostante
il sistema di gioco
«abbottonato» ama il rischio: lo
ha dimostrato cambiando il
portiere prima della sequenza
finale dei rigori e lo
dimostrerebbe mandando in
campo De Jong così presto dopo
l’infortunio all’inguine patito
contro il Messico. Sembrava che
Nigel fosse rimasto soltanto per
fare gruppo, invece rieccolo prima
in campo a correre e ora a
lavorare con il pallone. Chi ha
spiato la parte segreta
dell’allenamento di ieri allo stadio
Pacaembu dà per certo un rientro
gno di ogni bambino e questo sogno non svanisce
mai. Ho chiesto ai compagni del Barça cosa si prova, ma non sono riusciti a spiegarmelo». Proverà a
capirlo da solo. Il Messi del Sudafrica con Diego c.t.
fu una delusione totale. Incapace di tirar fuori il
suo sconfinato talento, schiacciato dal peso delle
responsabilità. Tornò a casa con zeru titoli e zeru
gol. In Brasile invece s’è finalmente visto il Messi
del Barcellona. Nella prima fase con 4 perle ha liquidato la pratica. Agli ottavi ha mandato in gol Di
Maria rompendo l’empasse con la Svizzera. Ai
quarti ha avviato l’azione del gol lampo di Higuain
al Belgio. Poi ha sbagliato il raddoppio davanti a
Courtois, confermando di essere umano. Robben
non è stato da meno: 3 reti e il quasi esclusivo monopolio delle iniziative dell’Olanda. Sneijder ringrazia. Anche Robben ha il passato che lo insegue:
ogni tanto ricorrerà nei suoi incubi quel gol sbagliato nella finale con la Spagna che avrebbe dato il
primo titolo agli oranje. A 30 anni, ha l’ultima occasione per riscattarsi.
Stanchezza e varianti Poi ci sono gli altri pezzi
della scacchiera e le mosse di quello scorbutico genio di Van Gaal e quel democratico saggio di Sabella. Se prendiamo i valori in campo, il pronostico
nonostante Messi direbbe Olanda. Gli oranje hanno giocato meglio, vinto e segnato con più facilità.
La sfida con la Costa Rica non fa testo. Sembrava ci
volesse un esorcista per togliere il diavolo dalla
porta dei ticos. Forse stanotte potrebbero pagare la
stanchezza dei supplementari, soprattutto perché
l’Argentina col Belgio si è quasi riposata. Vedremo,
ma finora gli olandesi hanno corso come gregari in
addirittura dal 1’.
Vlaar ok Sarebbe un colpo di
fortuna per Van Gaal, che contro
l’Argentina ha la necessità di
bloccare Messi e conosce
benissimo le lacune dei suoi in
fase difensiva. Nelle ultime
partite Wijnaldum si è dedicato a
recuperare palloni e a tenere
lontani dalla porta gli avversari,
ma né il Messico né la Costa Rica
hanno Messi. «Abbiamo studiato
come bloccarli, non sono solo
Messi», ha detto Van Gaal. Ma
Messi più di altri necessita di
essere controllato e imbrigliato:
Veltman è in preallarme, ma pare
proprio che Vlaar ci sarà.
al.bo.
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IL RICORDO
Argentina con
il lutto al braccio
per Di Stefano
L’Argentina scenderà in
campo stasera con il lutto al
braccio per ricordare Alfredo
Di Stefano, scomparso lunedì a
Madrid all’età di 88 anni. Ieri
grande affluenza di tifosi e vip
alla camera ardente allestita al
Santiago Bernabeu per l’ultimo
saluto al campione argentino.
Nella foto il neo re di Spagna
Felipe con il presidente del
Real Madrid Florentino Perez e
i familiari di Alfredo Di Stefano.
fuga in ogni circostanza. Il problema vero per Van
Gaal sarà come fermare Messi. Ha sconfessato la
filosofia e il sacro tridente della scuola olandese
proprio per dare più protezione a una difesa incerta. Ma poi ha dovuto modificare il 5-3-2 per il k.o.
di De Jong. La variante Van Gaal stavolta potrebbe
essere il recupero miracoloso del milanista e il ritorno al modulo vincente con la Spagna. Se ce la fa
De Jong bene, altrimenti c’è De Guzman. Con Blind
e Kuyt sulle fasce in copertura e pronti a ribaltare il
modulo in 3-4-3 avanzando a centrocampo con
Sneijder che si affianca alle punte. L’anello debole
della catena arancione sta dietro nel centro-sinistra: Martins Indi è apparso inadeguato e De Vrij
ancora acerbo. Si prevede superlavoro per Blind.
Vedrete che l’Argentina cercherà di infilarsi proprio lì.
Che duelli Dato per scontato che per filosofia
oranje Messi non avrà un guardiano ma un’attenzione collettiva, il duello più interessante sarà tra
Rojo e Robben. Il laterale dello Sporting è una delle figure emergenti del torneo. Con Garay ha smentire l’assunto che la difesa sia il punto debole della
Seleccion. È un colosso dotato di rapidità. Un solo
neo: il fallo facile. Difatti rientra dopo squalifica.
Robben potrebbe approfittarne. L’altro face to face
decisivo sarà Sneijder-Mascherano. Sono entrambi
in ottima forma. Mascherano dovrà pensare anche
al gioco e magari lascerà spesso il compito Wes a
Biglia. Poi c’è il duello a distanza Higuain-Van Persie, tutto da godere.
Dubbio Sabella È la preoccupazione maggiore
dell’Argentina: farsi prendere d’infilata. Ha rischiato persino con l’Iran. Sabella sa che il difetto
dei suoi sta nel ritmo e avrebbe preferito l’Olanda
old style tutta protesa all’attacco. Invece questa sa
anche aspettare e approfittare delle palle rubate
per scatenare l’Arjen furioso. Per questo il c.t. ha
una mezza idea di riproporre il modulo preferito: il
5-3-2, con Basanta (di fatto un centrale) nel trio di
mezzo, il sacrificio di Lavezzi e Maxi Rodriguez al
posto di Perez come vice Di Maria perché altrimenti la squadra sarebbe troppo difensiva. Ma alla fine
pensiamo che partirà col 4-3-3 con Lavezzi double
face per trasformare velocemente il modulo in un
4-4-2. E con gli stessi uomini anti-Belgio. Per due
motivi. Uno: al re Messi piace così. Due: a differenza di Prandelli, lui crede al detto squadra che vince
non si cambia.
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LA TIFOSA MAXIMA SPOSÒ GUGLIELMO D’ORANGE NEL 2002
Il cuore diviso di sua maestà
La regina d’Olanda è argentina
Era un oscuro 1978, ma in
quella sera argentina di fine
giugno nessuno è rimasto a casa.
Pure una bimba in festa a cantare:
«El que no salta es holandés». Le
mani insanguinate del generale
Videla avevano dato la Coppa a
Daniel Passarella, capitano
campione del mondo contro gli
oranje. E quella piccola bionda,
strana la vita, oggi abita ad
Amsterdam, professione regina
d’Olanda. Stasera Máxima
Zorreguieta palpiterà per la «sua»
beffarda partita: patria di nascita
contro patria di adozione. Nel 2002
ha sposato il principe Guglielmo
Alessandro d’Orange-Nassau e
anche se ormai olandese, di lingua e
di pensiero, tra gli sfarzi non ha
cancellato la passione per il River
Plate. Straniera e pure cattolica,
sull’ex agente finanziaria ha però
pesato un padre discusso: Jorge
Zorreguieta era sottosegretario
all’Agricoltura della giunta militare al
potere nel ‘78. Intanto, in Brasile
Robben e Van Gaal hanno già visto
Máxima con una sciarpona
arancione: «Del resto è una vera
sportiva, un’eccellente sciatrice»,
racconta Gonzalo Alvarez
Guerrero, autore della biografia
Máxima, una historia real. E ora
che a ogni evento sventola fiera
qualcosa di oranje, fa sorridere
pensarla in quel ‘98: vestiva di
albiceleste per la Seleccion beffata
al Mundial da Bergkamp. Ha
garantito allo sposo che tiferà
Olanda, ma oggi corrono Messi e
Lavezzi, i preferiti reali: «Così forse
nel suo cuore farà altro», azzarda
Guerrero. Poi, in base al risultato,
la coppia potrebbe prendere un
aereo, destinazione Brasile: tanto
Máxima in finale va di sicuro.
Filippo Conticello
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
italia:
COSÌ IN CAMPO ALLE 22 DIRETTA TV SU RAI 1 E SKY MONDIALE 1
PANCHINA: 22 Vorm, 23 Krul, 12 Verhaegh, 8 De Guzman, 7 Janmaat, 13 Veltman, 14 Kongolo, 16 Clasie, 18 Fer, 19 Huntelaar, 17 Lens, 21 Depay.
SQUALIFICATI: nessuno. DIFFIDATI: nessuno. INDISPONIBILI: nessuno.
OLANDA
CILLESSEN
25 anni
KUYT
1
Presenze 13
VLAAR
15
33 anni
Presenze 101
Gol segnati 24
29 anni
DE VRIJ
2
Presenze 29
Gol segnati 0
I PRECEDENTI
22 anni
MARTINS
3
22 anni
Presenze
17
Gol segnati 1
5-3-2
BLIND
4
Presenze 20
Gol segnati 2
Presenze
17
Gol segnati 0
23 anni
20
Presenze 10
Gol segnati 1
BLIND
13
10
6
3
1
DE JONG
L’OLANDA NEGLI ULTIMI 5 MONDIALI
11
9
14
HIGUAIN
MASCHERANO
15
KUYT
Gironi
2002
Vittorie
Argentina
1
4
3
1
L’ARGENTINA NEGLI ULTIMI 5 MONDIALI
CAMPIONE
FInale
8
Semifinale
PEREZ
22
Pareggi
ROMERO
16
LAVEZZI
Quarti
ROJO
Ottavi
Gironi
ARBITRO: Cakir (Turchia) GUARDALINEE: Dura e Ongun (Turchia)
QUARTO UOMO: Eriksson (Svezia)
2010
I PRECEDENTI
1994
1998
2002
2006
2010
PANCHINA: 21 Andujar, 12 Orion, 3 Campagnaro, 17 F. Fernandez, 6 Biglia, 13 A. Fernandez, 19 Alvarez, 11 M. Rodriguez, 18 Palacio, 20 Aguero, 23 Basanta.
SQUALIFICATI: nessuno. DIFFIDATI: nessuno. INDISPONIBILI: Di Maria.
ARGENTINA
ROMERO
2006
Presenze 89
Gol segnati 46
Vittorie Olanda
2
20
Ottavi
62 anni
4-3-3
GARAY
WIJNALDUM
Quarti
Presenze 80
Gol segnati 26
2
2,40
All. Van Gaal
9
30 anni
DEMICHELIS
VLAAR
Finale
Semifinale
X
3,10
VAN PERSIE
11
ZABALETA
ROBBEN
2
CAMPIONE
Presenze 104
Gol segnati 27
30 anni
1
3,15
15
9
VAN PERSIE
6
DE VRIJ
CILLESSEN
5
10
GAGO
MARTINS INDI
1998
Presenze 75
Gol segnati 1
30 anni
4
MESSI
ROBBEN
SNEIJDER
6
10
SNEIJDER
4
1994
DE JONG
29 anni
5
Gol Olanda
Gol Argentina
WIJNALDUM
5
24 anni
Quote
Snai
DEMICHELIS
ZABALETA
27 anni
1
29 anni
4
Presenze
52
Presenze 41
Gol segnati 0
33 anni
15
Presenze 39
Gol segnati 2
27 anni
GAGO
ROJO
GARAY
2
Presenze 23
Gol segnati 0
24 anni
16
Presenze 26
Gol segnati 1
28 anni
MASCHERANO
5
Presenze 54
Gol segnati 0
30 anni
14
Presenze 103
Gol segnati 3
28 anni
Presenze
Gol segnati
HIGUAIN
MESSI
PEREZ
8
9
1
27 anni
10
Presenze
91
Gol segnati 42
26 anni
All. Sabella
LAVEZZI
9
Presenze 41
Gol segnati 21
29 anni
22
59 anni
Presenze 35
Gol segnati 4
GAZZETTA DELLO SPORT
Iveco con
12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
SEMIFINALI OGGI A SAN PAOLO
italia:
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI
SAN PAOLO (Brasile)
Yolanthe non è venuta. Arriverebbe a Rio per
la finale, e Wesley Sneijder insiste molto sul condizionale. È stato il primo, dall’inizio della coppa, a
insistere sui condizionali, ad andare un passo alla
volta, ma senza mai smettere di credere nel suo
obiettivo, che era quello di compiere la risalita: ricominciare lì dove il tocco magico era sparito e il
suo calcio era tornato decisamente normale. Wesley Sneijder, la stella del 2010, adesso è uno che fa
il gregario, macina chilometri, ma pare che il nuovo
status non gli crei nessun problema. «Ho un nuovo
ruolo e non mi pesa affatto lavorare per Robben e
Van Persie. Mi pare di essere tornato indietro a
quattro anni fa, il clima in squadra è molto buono e
questa è la cosa che mi dà più fiducia». Sneijder è il
capitano senza fascia e lascia i flash e le passerelle
agli altri, ma sembra che tante disavventure calcistiche lo abbiano reso più forte.
Sneijder, è stata dura perdere la fascia di
capitano che Van Gaal le aveva assegnato?
«Durissima, ma ho superato. Sono cose che possono capitare e ormai tutto questo non conta più.
Cerco di essere influente e di aiutare la squadra
quanto posso anche senza fascia».
l’intervista
WESLEY SNEIJDER
«Ora faccio il gregario
Ma con un’Olanda così
la Coppa è possibile»
L’ex capitano: «Perdere la fascia è stato molto duro, però gli anni
passano e le cose cambiano: lavorare per Robben e Van Persie
non mi pesa, Per battere Messi servono classe e concentrazione»
cambiano. Non mi frega niente se Van Persie o Robben hanno più titoli sui giornali, non è una gara a
chi diventa più famoso, è un gara per vincere il
Mondiale. Il mio obiettivo nel 2010 era vincere la
coppa del Mondo, ed è lo stesso obiettivo di adesso. So che è difficile, ma anche nel 2010 sembrava difficile battere il Brasile, andare avanti e
giocare la finale».
Qualcuno sussurra che il sistema di Van
Gaal premi Robben, e per lei ci sia soltanto fatica...
«Non è vero. Giochiamo in questo modo perché
ne abbiamo parlato tanto fra di noi ed è una soluzione che piace a tutti. La nostra non è un squadra che
può vincere facilmente, dovevamo trovare qualcosa
che ci rendesse più solidi. All’inizio per me non è
stato facile, ma ora teniamo di più la palla e mi sto
abituando al nuovo ruolo».
Il problema delle personalità e degli
ego dei protagonisti vi aveva distrutto
nel 2012.
Per lei però rispetto a quattro anni fa, quando era la star, è tutto diverso...
«Ma è la vita che è così, passano gli anni e le cose
Wesley Sneijder, 30 anni: suo l’1-1 contro il Messico GETTY
ha un grande campione
« L’Argentina
come Leo, ma noi abbiamo il Messi
d’Olanda che si chiama Robben
WESLEY SNEIJDER
SULLA SEMIFINALE
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calvinklein.com
02 575971
«Due anni fa è andato tutto male. Ora la
situazione è diversa e al passato non voglio
pensare. L’importante è fare bene in questa
coppa, dove i protagonisti sono altri, ma come
avete visto c’è spazio per tutti. Una volta faccio
gol io, una volta Huntelaar, una volta risolve
Krul alzandosi dalla panchina per i rigori».
Come si fa a battere l’Argentina?
«Con le armi che abbiamo usato finora: la concentrazione, la determinazione e la classe dei
nostri attaccanti. L’Argentina ha Messi,
un campione pazzesco, ma noi abbia-
27
Gol di Sneijder con l’Olanda
Sneijder ha segnato 27 gol in 104
partite con la Nazionale olandese,
(13 quando giocava nell’Inter)
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
italia:
mo il Messi d’Olanda, che si chiama Arjen Robben e
sta facendo un Mondiale fantastico. Arjen è importante per noi quanto Messi è importante per l’Argentina».
d
Un altro suo amico dovrebbe tornare in
campo, De Jong.
«Magari. Abbiamo bisogno della sua personalità».
In Italia si diceva che l’Inter lo avesse richiesto al Milan.
«Non so nulla. Quello che so è che volevo portarlo all’Inter due anni fa, poi non è successo, ma adesso Nigel sta bene al Milan e resterà lì».
S
su Prandelli
«Al Galatasaray
non serve solo
un tecnico,
ma uno che
sappia far
crescere e
cambiare la
mentalità della
squadra. Mi
pare che sia
questo tipo di
persona»
E lei sta bene al Galatasaray?
«Sto bene. In Turchia gioco sempre, e visto che
dovevo lasciare l’Inter non mi pento della scelta che
ho fatto. Il Gala lotta sempre per il campionato, c’è
la Champions League, il campionato turco sta crescendo. Va bene. Ormai mi manca soltanto di vincere qualcosa con la nazionale, per questo sono qui».
Avrà Prandelli, che cosa ne pensa?
«Sono dispiaciuto per l’addio di Mancini, con lui
e con il suo staff si era creato un rapporto di amicizia. Però credo che Prandelli sia l’uomo giusto: al
Galatasaray serve non soltanto un tecnico, ma uno
che sappia far crescere e cambiare la mentalità della squadra. Mi pare che Prandelli sia questo tipo di
persona».
Cambierà anche la panchina dell’Olanda.
«Ma nella continuità. Resta Blind che si è evoluto
tantissimo e ormai potrà anche camminare da solo».
Blind figlio invece può essere il suo erede
come cervello in campo?
«Guardi che io non lascio il posto a nessuno. Finché non mi dicono che non mi vogliono più, io resto qui. Io non mollo». Solo chi cade impara a rialzarsi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ARRESTATO ITALIANO
HA DETTO
Nel 2010 lei aveva vinto tutto ed era nominato al Pallone d’oro, poi è andata come è andata.
Adesso le piacerebbe che lo vincesse Robben?
«Io spero che Arjen vinca tutto, non c’è nessuna
invidia in me. Non è soltanto per il giocatore che lo
dico, perché Arjen è anche un mio amico. E poi se
vince il Pallone d’oro magari vuol dire che abbiamo
vinto il Mondiale, quindi tutto perfetto».
Tra amarcord e leggenda
S
su Van Gaal
«Cambierà
la panchina
dell’Olanda.
Ma nella
continuità.
Resta Blind che
si è evoluto
tantissimo
e ormai potrà
anche
camminare
da solo»
La finale del ‘78, i gol di Kempes
e Menotti che non saluta Videla
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI
SAN PAOLO (Brasile)
Mettendo da parte per
un momento i sanguinari generali argentini che ancora offuscano quel ricordo, chi può
dimenticare, se l’ha vista almeno in tv, quell’indimenticabile Argentina-Olanda finale
mondiale del ’78? Quando le
finali, verrebbe da dire, erano
finali e non sbarramenti a
(non) perdere: squadre aperte, nessuna difesa con due linee di quattro più cinque, occasioni incalcolabili. E quel
Kempes che, in mondovisione,
lanciava al vento la chioma facendo innamorare milioni di
tifosi: i suoi due gol – lo slalom
dell’1-0 e la caparbietà con la
quale conquista il 2-1 – sono
tra le immagini simbolo della
nostra memoria di appassionati.
Menotti e Bertoni Vinse 3-1
l’Argentina quella notte, sul
campo pieno di coriandoli,
con l’elegante c.t. campione
Cesar Luis Menotti – dice così
la leggenda e c’è da crederci –
che rifiutò di stringere la mano a Videla. Dopo l’1-1 di testa
di Nanninga, dopo il raddoppio di Kempes nei supplementari, arrivò anche il gol di Bertoni a chiudere la questione:
benché Krol e compagni ancora si sveglino con gli incubi ri-
Scandalo bagarini:
rilasciato il capo
Altri due in carcere
(f.li.) Si allarga lo
scandalo dei biglietti venduti
sottobanco da agenzie e
persone vicine alla Fifa. Ieri è
stato rilasciato Phil Whelan, il
direttore di Match Hospitality, il
presunto capo della rete di
bagarini e sono stati arrestati
un italiano e un francese,
proprietari di un’agenzia di
viaggi, trovati con 48 biglietti.
L’operazione Jules Rimet ha
portato all’arresto di altre 11
persone, tra i quali
Mohamadou Lamine Fofana,
a.d. di Atlanta Sportif
Management (che ha comprato
i pacchetti da Match
Hospitality). L’ avvocato di
Whelan aveva definito «illegale
e assurdo» l’arresto.
Il primo gol di Mario Kempes nella finale del 25 giugno 1978 OMEGA
Quel 3-1 regalò
all’Argentina
il primo Mondiale.
L’ultima sfida,
nel 2006, finì 0-0
pensando al palo di Rensenbrink, al 91’, sull’1-1, la sliding
door perfetta. Ma quel 3-1 è
anche l’unico successo dei latinoamericani nella loro storia
contro l’Olanda. Il resto è molto oranje.
Cruijff e Bergkamp Delle otto
sfide tra le due nazionali, ben
quattro sono state giocate in
un Mondiale. Primo appuntamento quattro anni prima, in
Germania, ed è tutta un’altra
epoca perché quella è davvero
l’Olanda del calcio totale con
Johann Cruijff e il suo 14 sulla
schiena: non c’è scampo per
l’Argentina, 4-0, praticamente
un assedio registrato dal divino Cruijff (2 reti), assecondato
da Krol e Rep. Era la seconda
fase (allora sempre a gruppi):
l’Olanda vinse tre partite su
tre, fino alla finale con la Germania. Terzo appuntamento a
Francia ’98, quarti di finale, il
4 luglio: ancora Olanda, 2-1
con gol all’89’ di Bergkamp dopo il botta e risposta KluivertClaudio Lopez nel primo tempo. E, infine, Germania 2006,
nei gruppi, Olanda-Argentina
0-0 e avanti a braccetto agli ottavi (sudamericani primi per
differenza gol). Oggi quinto
episodio, prima volta in semifinale, di questa lunga storia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ritornoa casa
Costa Rica, in 200mila
a festeggiare i Ticos
La Costa Rica è tornata
dal Mondiale brasiliano
accolta a San José da 200
mila persone. Grande festa tra
coriandoli, bandiere e
maschere dei nuovi «eroi».
14
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
italia:
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
MONDIALE LA GUIDA
GRUPPOPARTITA
BRASILE-CROAZIA
A
MESSICO-CAMERUN
A
SPAGNA-OLANDA
B
CILE-AUSTRALIA
B
COLOMBIA-GRECIA
C
URUGUAY-COSTA RICA
D
INGHILTERRA-ITALIA
D
COSTA D’AVORIO-GIAPPONE
C
SVIZZERA-ECUADOR
E
FRANCIA-HONDURAS
E
ARGENTINA-BOSNIA
F
GERMANIA-PORTOGALLO
G
IRAN-NIGERIA
F
GHANA-STATI UNITI
G
BELGIO-ALGERIA
H
BRASILE-MESSICO
A
RUSSIA-SUD COREA
H
AUSTRALIA-OLANDA
B
SPAGNA-CILE
B
CAMERUN-CROAZIA
A
COLOMBIA-COSTA D’AVORIO
C
URUGUAY-INGHILTERRA
D
GIAPPONE-GRECIA
C
ITALIA-COSTARICA
D
SVIZZERA-FRANCIA
E
HONDURAS-ECUADOR
E
ARGENTINA-IRAN
F
GERMANIA-GHANA
G
NIGERIA-BOSNIA
F
BELGIO-RUSSIA
H
H
SUD COREA-ALGERIA
STATI UNITI-PORTOGALLO
G
AUSTRALIA-SPAGNA
B
OLANDA-CILE
B
CAMERUN-BRASILE
A
CROAZIA-MESSICO
A
ITALIA-URUGUAY
D
COSTA RICA-INGHILTERRA
D
GIAPPONE-COLOMBIA
C
GRECIA-COSTA D’AVORIO
C
NIGERIA-ARGENTINA
F
BOSNIA-IRAN
F
HONDURAS-SVIZZERA
E
ECUADOR-FRANCIA
E
PORTOGALLO-GHANA
G
STATI UNITI-GERMANIA
G
ALGERIA-RUSSIA
H
SUD COREA-BELGIO
H
PARTITA
BRASILE - CILE
d.c.r.
COLOMBIA - URUGUAY
OLANDA - MESSICO
COSTA RICA - GRECIA d.c.r.
FRANCIA - NIGERIA
GERMANIA - ALGERIA d.t.s.
ARGENTINA - SVIZZERA d.t.s.
BELGIO - STATI UNITI d.t.s.
PARTITA
FRANCIA - GERMANIA
BRASILE - COLOMBIA
ARGENTINA - BELGIO
OLANDA - COSTA RICA d.c.r.
PARTITA
BRASILE - GERMANIA
IL PROGRAMMA
RIS.
3-1
1-0
1-5
3-1
3-0
1-3
1-2
2-1
2-1
3-0
2-1
4-0
0-0
1-2
2-1
0-0
1-1
2-3
0-2
0-4
2-1
2-1
0-0
0-1
2-5
1-2
1-0
2-2
1-0
1-0
2-4
2-2
0-3
2-0
1-4
1-3
0-1
0-0
1-4
2-1
2-3
3-1
0-3
0-0
2-1
0-1
1-1
0-1
4-3
2-0
2-1
6-4
2-0
2-1
1-0
2-1
0-1
2-1
1-0
4-3
1-7
4
CLASSIFICA
MARCATORI
IL TABELLONE
OTTAVI DI FINALE
S
Brasile
Cile
6 RETI
J. Rodriguez (1
rigore) (Colombia)
RIO DE JANEIRO
4 RETI
Messi (Argentina);
Neymar (1) (Brasile);
BRASILIA
2 RETI
Slimani, Djabou
(Algeria); Cahill
(Australia); David Luiz
(Brasile); Bony,
Gervinho (Costa
d’Avorio); A. Sánchez
(Cile); J. Martinez
(Colombia); Ruiz
(Costa Rica); Perisic,
Mandzukic (Croazia);
Kroos, Hummels e
Klose (Germania); A.
Ayew, Gyan (Ghana);
Musa (Nigeria);
Depay (Olanda);
Suarez (Uruguay);
Dempsey (Stati Uniti)
OLANDA - ARGENTINA
QUARTI DI FINALE
SALVADOR
2
1
2
0
Francia
Germania
d.t.s.
Germania
Algeria
Olanda
Costa Rica
4
3
SEMIFINALE
SEMIFINALE
BELO
HORIZONTE
SAN
PAOLO
OGGI
ORE 22
Olanda
Argentina
Sky Mondiale 1 Hd
Rai1 e Rai Hd
Brasile
1
Germania
7
Sky Mondiale 1 Hd
Rai1 e Rai Hd
RIO
DE JANEIRO
PORTO ALEGRE
RECIFE
d.c.r.
2
0
Francia
Nigeria
Olanda
Messico
2
1
FORTALEZA
Brasile
Colombia
Colombia
Uruguay
3 RETI
E. Valencia
(Ecuador); Benzema
(1) (Francia); Schürrle
(Germania); Van
Persie, Robben
(Olanda); Shaqiri
(Svizzera)
4
3
QUARTI DI FINALE
5 RETI
Müller (1) (Germania)
FORTALEZA
RIO DE JANEIRO
13 LUGLIO
ORE 21
Germania
Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd
d.c.r.
Comanda
ancora
Rodriguez
OTTAVI DI FINALE
FINALE
BELO HORIZONTE
d.c.r.
Costa Rica
Grecia
6
4
SAN PAOLO
d.t.s.
Argentina
Svizzera
1
0
BRASILIA
SALVADOR
0
1
FINALE 3°-4° POSTO
BRASILIA
12 LUGLIO
ORE 22
2
1
Argentina
Belgio
1
0
d.t.s.
Belgio
Stati Uniti
2
1
Brasile
Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd
GDS
L’ALBO D’ORO IN TESTA IL BRASILE CON CINQUE TRIONFI
Uruguay 1930: Uruguay - Italia 1934: Italia - Francia 1938: Italia - Brasile 1950: Uruguay - Svizzera 1954: Germania Ovest Svezia 1958: Brasile - Cile 1962: Brasile - Inghilterra 1966: Inghilterra - Messico 1970: Brasile - Germania Ovest 1974: Germania Ovest - Argentina 1978: Argentina - Spagna 1982: Ita-
lia - Messico 1986: Argentina - Italia 1990: Germania Ovest Usa 1994: Brasile - Francia 1998: Francia - Corea-Giappone
2002: Brasile - Germania 2006: Italia - Sudafrica 2010: Spagna.
GIRONE A
GIRONE B
GIRONE C
RISULTATI
BRASILE-CROAZIA
MESSICO-CAMERUN
BRASILE-MESSICO
CAMERUN-CROAZIA
CAMERUN-BRASILE
CROAZIA-MESSICO
RISULTATI
SPAGNA-OLANDA
CILE-AUSTRALIA
AUSTRALIA-OLANDA
SPAGNA-CILE
AUSTRALIA-SPAGNA
OLANDA-CILE
RISULTATI
COLOMBIA-GRECIA
COSTA D’AVORIO-GIAPPONE
COLOMBIA-COSTA D’AVORIO
GIAPPONE-GRECIA
GIAPPONE-COLOMBIA
GRECIA-COSTA D’AVORIO
3-1
1-0
0-0
0-4
1-4
1-3
PARTITE
BRASILE*
MESSICO*
CROAZIA
CAMERUN
V
N
P
F
S
7
7
3
0
2
2
1
0
1
1
0
0
0
0
2
3
7
4
6
1
2
1
6
9
3
3
3
3
1-5
3-1
2-3
0-2
0-3
2-0
RETI
PT G
PARTITE
OLANDA*
CILE*
SPAGNA
AUSTRALIA
RETI
PT G
V
N
P
F
S
9
6
3
0
3
2
1
0
0
0
0
0
0
1
2
3
10
5
4
3
3
3
7
9
3
3
3
3
GIRONE D
3-0
2-1
2-1
0-0
1-4
2-1
PARTITE
COLOMBIA*
GRECIA*
COSTA D’AVORIO
GIAPPONE
RISULTATI
URUGUAY-COSTA RICA
INGHILTERRA-ITALIA
URUGUAY-INGHILTERRA
ITALIA-COSTA RICA
COSTA RICA-INGHILTERRA
ITALIA-URUGUAY
RETI
PT
G
V
N
P
F
S
9
4
3
1
3
3
3
3
3
1
1
0
0
1
0
1
0
1
2
2
9
2
4
2
2
4
5
6
PARTITE
V
N
P
F
S
7
6
3
1
3
3
3
3
2
2
1
0
1
0
0
1
0
1
2
2
4
4
2
2
1
4
3
4
COSTA RICA*
URUGUAY*
ITALIA
INGHILTERRA
*Qualificate agli ottavi
*Qualificate agli ottavi
GIRONE E
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
RISULTATI
SVIZZERA-ECUADOR
FRANCIA-HONDURAS
SVIZZERA-FRANCIA
HONDURAS-ECUADOR
HONDURAS-SVIZZERA
ECUADOR-FRANCIA
RISULTATI
ARGENTINA-BOSNIA
IRAN-NIGERIA
ARGENTINA-IRAN
NIGERIA-BOSNIA
NIGERIA-ARGENTINA
BOSNIA-IRAN
RISULTATI
GERMANIA-PORTOGALLO
GHANA-STATI UNITI
GERMANIA-GHANA
STATI UNITI-PORTOGALLO
PORTOGALLO-GHANA
STATI UNITI-GERMANIA
FRANCIA*
SVIZZERA*
ECUADOR
HONDURAS
* Qualificate agli ottavi
RETI
PT G
V
N
P
F
S
7
6
4
0
2
2
1
0
1
0
1
0
0
1
1
3
8
7
3
1
2
6
3
8
3
3
3
3
2-1
0-0
1-0
1-0
2-3
3-1
PARTITE
ARGENTINA*
NIGERIA*
BOSNIA
IRAN
* Qualificate agli ottavi
RETI
PT G
V
N
P
F
S
9
4
3
1
3
1
1
0
0
1
0
1
0
1
2
2
6
3
4
1
3
3
4
4
3
3
3
3
4-0
1-2
2-2
2-2
2-1
0-1
PARTITE
GERMANIA*
STATI UNITI*
PORTOGALLO
GHANA
* Qualificate agli ottavi
V
N
P
F
S
7
4
4
1
2
1
1
0
1
1
1
1
0
1
1
2
7
4
4
4
2
4
7
6
3
3
3
3
RISULTATI
BELGIO-ALGERIA
RUSSIA-SUD COREA
BELGIO-RUSSIA
SUD COREA-ALGERIA
ALGERIA-RUSSIA
SUD COREA-BELGIO
2-1
1-1
1-0
2-4
1-1
0-1
PARTITE
RETI
PT G
RETI
G
* Qualificate agli ottavi
2-1
3-0
2-5
1-2
0-3
0-0
1-3
1-2
2-1
0-1
0-0
0-1
PT
* Qualificate agli ottavi
PARTITE
SEMIFINALI
OGGI
22
SAN PAOLO
FINALE 3° POSTO
12 LUGLIO 22
BRASILIA
FINALE 1° POSTO
13 LUGLIO 21
RIO DE JANEIRO
15
italia:
CHE COSA E' SUCCESSO
GIOCATE
DATA
LOCALITA’
12 GIUGNO SAN PAOLO
13 GIUGNO NATAL
13 GIUGNO SALVADOR
13 GIUGNO CUIABA
14 GIUGNO BELO HORIZONTE
14 GIUGNO FORTALEZA
14 GIUGNO MANAUS
14 GIUGNO RECIFE
15 GIUGNO BRASILIA
15 GIUGNO PORTO ALEGRE
15 GIUGNO RIO DE JANEIRO
16 GIUGNO SALVADOR
16 GIUGNO CURITIBA
16 GIUGNO NATAL
17 GIUGNO BELO HORIZONTE
17 GIUGNO FORTALEZA
17 GIUGNO CUIABA
18 GIUGNO PORTO ALEGRE
18 GIUGNO RIO DE JANEIRO
18 GIUGNO MANAUS
19 GIUGNO BRASILIA
19 GIUGNO SAN PAOLO
19 GIUGNO NATAL
20 GIUGNO RECIFE
20 GIUGNO SALVADOR
20 GIUGNO CURITIBA
21 GIUGNO BELO HORIZONTE
21 GIUGNO FORTALEZA
21 GIUGNO CUIABA
22 GIUGNO RIO DE JANEIRO
22 GIUGNO PORTO ALEGRE
22 GIUGNO MANAUS
23 GIUGNO CURITIBA
23 GIUGNO SAN PAOLO
23 GIUGNO BRASILIA
23 GIUGNO RECIFE
24 GIUGNO NATAL
24 GIUGNO BELO HORIZONTE
24 GIUGNO CUIABA
24 GIUGNO FORTALEZA
25 GIUGNO PORTO ALEGRE
25 GIUGNO SALVADOR
25 GIUGNO MANAUS
25 GIUGNO RIO DE JANEIRO
26 GIUGNO BRASILIA
26 GIUGNO RECIFE
26 GIUGNO CURITIBA
26 GIUGNO SAN PAOLO
OTTAVI DI FINALE
DATA
LOCALITÀ
28 GIUGNO BELO HORIZONTE
28 GIUGNO RIO DE JANEIRO
29 GIUGNO FORTALEZA
29 GIUGNO RECIFE
30 GIUGNO BRASILIA
30 GIUGNO PORTO ALEGRE
1 LUGLIO
SAN PAOLO
1 LUGLIO
SALVADOR
QUARTI DI FINALE
DATA
LOCALITÀ
4 LUGLIO
RIO DE JANEIRO
4 LUGLIO
FORTALEZA
5 LUGLIO
BRASILIA
5 LUGLIO
SALVADOR
SEMIFINALI
DATA
LOCALITÀ
IERI
BELO HORIZONTE
LA GAZZETTA DELLO SPORT
BELGIO*
ALGERIA*
RUSSIA
SUD COREA
* Qualificate agli ottavi
RETI
PT G
V
N
P
F
S
9
4
2
1
3
1
0
0
0
1
2
1
0
1
1
2
4
6
2
3
1
5
3
6
3
3
3
3
16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
DOPO IL FLOP NAZIONALE
italia:
Prandelli li fa a brandelli
«Balo non è campione. Deluso da Rossi»
«Io e la mia famiglia abbiamo ricevuto minacce. Certi paragoni possono essere pericolosi»
CESARE
PRANDELLI
Nato il
19/08/1957
a
Orzinuovi
(Brescia)
Italia
Ruolo
Allenatore
Le sue
squadre
Giovanili
Atalanta
1990-97
Lecce
1997-98
Verona
1998-00
Venezia
2000-01
Parma
2002-04
Roma
2004
Fiorentina
2005-10
Italia
2010-14
Galatasaray
2014
PRIMO GIORNO
MASSIMO CECCHINI
ISTANBUL (Turchia)
Lo spettacolo andrà
avanti, ma probabilmente nulla sarà più come prima. Nel
giorno della sua presentazione al Galatasaray - a 14 giorni
dall’eliminazione dal Mondiale - Cesare Prandelli racconta
le sue verità. Scomode e anche
malinconiche, perché mettono a nudo anche quel nucleo
di follia che corrode il nostro
calcio.
Prandelli, lei è diventato un
nemico pubblico. Forse per
questo pare essersi chiuso a
riccio.
«Superare uno choc del genere non è facile. La possibilità
di avere un nuovo obiettivo,
però, può aiutarmi molto. Al
Galatasaray prima avevo detto
di no, poi ho ceduto quando
mi hanno spiegato che avevano messo 8 allenatori in standby per me. Ma al presidente
Aysal ho detto: non mi interessano i soldi, voglio una squadra per vincere la quarta stella
(il ventesimo titolo del club
turco, ndr). Per il resto, il bilancio dei 4 anni in azzurro
non devo farlo io. Certo, quando poi ricevi minacce, lettere
nella posta, oppure leggi certi
articoli o senti certe trasmissioni, rimani spiazzato, stai
male, ti chiudi in te stesso. Ci
sono i familiari, puoi perdere
la testa. Dovevo restare sul divano a consolare quelli che mi
stavano consolando? Le persone sporche e cattive dentro
hanno un problema esistenziale e vedono il mondo a loro
immagine e somiglianza. Agli
italiani volevo solo dire che
non ho ammazzato nessuno.
Sono stato accostato a qualche
personaggio (Schettino, il comandante della Costa Concordia, ndr) e ho pensato ai familiari di quelle vittime. Non mi
piace questo modo di fare,
questo cinismo esasperato. Io
comunque non sono mai scappato da nulla, ma non so se
adesso avrei allenato in Italia.
Mi auguro che tutto finisca
presto, però sarà difficile. Il
calcio fa audience. In quattro
anni ho ricevuto più di quello
che ho meritato e adesso non
«Sneijder sarà
un fattore chiave
per il Galatasaray»
ISTANBUL Giornata
piena per Prandelli: incontro
con i calciatori, firma del
contratto, summit. In
programma, dopo il ritiro di
luglio, anche uno ad agosto,
forse a St. Vincent. L’ex c.t. ha
parlato di Sneijder. «E’ uno dei
più importanti dell’Olanda e lo
sarà anche da noi». Il
presidente Aysal: «Ha un
clausola di rescissione di 20
milioni. Se qualcuno la paga non
possiamo opporci». In Turchia
rilanciano la notizia che il Gala
sarebbe interessato a Osvaldo.
Il taccuino di Cesare
Sopra il taccuino di Cesare
Prandelli nella conferenza
stampa di ieri (a destra col
presidente Aysal, 73). Sul foglio
le parole chiave: famiglia,
sporco, marcio, codice etico,
solidarietà, tanti segnali,
progetti tecnici, presidenti, la
squadra. Appunti sparsi IPP/AP
merito quello che sto subendo».
Crede di aver pagato anche
il supporto pubblico a Renzi?
«
«Non so, ma l’avevo fatto in
tempi non sospetti. Forse avrà
nuociuto a lui...».
Il problema è che
Mario vive in un
mondo virtuale:
deve tornare
coi piedi per terra
per la prima espulsione in possesso palla della storia? Oppure aspettare il consiglio federale e chiedere una buonuscita
come si fa in Italia? Io invece
me ne sono andato rinunciando al contratto, come avevo
fatto a Venezia e a Firenze».
Dal sì a Cassano al no a
Rossi, le sue scelte sono state
criticate.
Balotelli è stato messo nel
mirino dei senatori: si sente
tradito da Mario?
«Le rifarei, sono dettate dal
campionato. Lippi fu criticato
perché nel 2010 non aveva
portato Balotelli e Cassano, io
perché l’ho fatto. Antonio aveva dimostrato di avere qualità
superiore in Serie A. Di Rossi
non volevo parlarne. E’ ancora
forte la delusione che ho provato. Non era pronto e a lui
l’ho detto due volte. E’ stata
una delusione umana. Un
giorno dirà la verità, ma comunque è cominciato tutto da
lì». Pausa e spiegazione: dopo
il taglio dell’attaccante, già a
Firenze l’ex c.t. era stato apostrofato per la strada. Poi, a fine Mondiale, le lettere (su carta) con insulti e minacce.
«Buffon e De Rossi sono
campioni del mondo. Le parole non erano riferite a un giocatore, ma a una generazione
che deve crescere con valori
diversi, che ha tutto troppo in
fretta e non si ferma neppure a
fare autografi. Ma per farlo occorrono dei dirigenti forti che
abbiano delle regole. Quando
ci siamo salutati, a Mario ho
detto che se vuole diventare
quello che pensa, deve essere
nella realtà e non nel suo mondo virtuale. Gli ho voluto bene, gliene voglio e lo riallenerei, ma ho aggiunto: fai tesoro
di questa esperienza perché la
Nazionale ha bisogno di te. Se
torni con i piedi per terra, non
sarai solo un giocatore che ha i
colpi senza essere un campione».
SU MARIO BALOTELLI
ATTACCANTE
«
Fallito il Mondiale
giusto dimettersi
Molti neanche lo
fanno, o chiedono
una buonuscita...
Giusto dimettersi così di
corsa?
«Ho detto che se un progetto tecnico falliva, chi l’aveva
portato avanti doveva dimettersi. L’ho fatto. Dovevo cercare alibi come il sorteggio, le
due partite alle 13, l’arbitro
Rifarebbe la stessa preparazione?
SUL TORNEO 2014
FINITO AL PRIMO TURNO
«Ci assumiamo tutte le responsabilità, ma giocare due
volte alle 13 non è stato facile,
d
lafrase
DEL GIORNO
identiKit
& CARRIERA
v
DAL NOSTRO INVIATO
«Cesare,
ora basta»
«Prendo atto
delle parole di
Prandelli su
Rossi. Però
c’è un limite a
tutto, se la
situazione
dovesse
continuare
potremmo
anche noi
dire la
nostra»
ANDREA
PASTORELLO
MANAGER DI
GIUSEPPE ROSSI
con temperature tra 30 e 50
gradi (per giunta sotto il sole,
ndr). Abbiamo cercato una
preparazione scientifica, forse
abbiamo voluto proporre tante cose troppo avanti. E’ stato
un errore di generosità. Comunque fino alla partita con
la Costa Rica si diceva che tutto funzionava benissimo e
c’era anche armonia grazie alle famiglie. In realtà la nostra
forza era avere una filosofia di
gioco, ma nelle ultime due
partite l’abbiamo persa, il perché non lo so. Possono essere
motivi fisici o psicologici. O
semplice paura».
Che consiglio darebbe al
suo successore?
«Deve lavorare per il movimento. Siamo in crisi. Nei vivai investiamo, ma sugli stranieri: allora facciamo sì che
possano indossare la maglia
azzurra, altrimenti lavoriamo
per gli altri. Chiediamoci qual
è la squadra più importante
d’Italia: se rispondessimo la
Nazionale avremmo risolto
tutti i problemi. Invece non c’è
mai collaborazione. Partiamo
per i grandi eventi sempre orfani di tutti gli affetti. Poi se le
cose vanno bene arrivano i
supporti, altrimenti ti affondano».
A pensarci bene, una classica storia all’italiana.
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MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
LA CORSA ALLA PRESIDENZA
italia:
Attacco Agnelli sulla Figc
d
«Tavecchio inadeguato,
noi cerchiamo il nuovo»
Il presidente Juve: «Riforme non traghettatori. Abete? Lasci pure
Coni e Uefa. E Prandelli si è smarcato». Poi il chiarimento col c.t.
S
Su
Tavecchio
«Ci vorrebbe un
grande ex:
quando Platini o
Rummenigge
entrano, gli altri
si alzano in
piedi. Tavecchio
non ha la stessa
autorevolezza»
ALESSANDRO CATAPANO
MAURIZIO GALDI
«Tavecchio? Ha ufficializzato la sua disponibilità, ha il
forte supporto di Carraro, cioè il
supporto di un sistema che viene da lontano. Noi faremo delle
valutazioni per cercare qualcosa
di nuovo». Andrea Agnelli, presidente della Juventus, parte subito all’attacco del, finora, unico
candidato alla presidenza della
Federcalcio. Non trattiene il suo
disappunto neanche davanti alle parole «concilianti» del presidente del Coni Giovanni Malagò, che parla pure delle difficoltà di trovare un manager «super
full time» che si accontenti di
36mila euro lordi l’anno, e aggiunge: «Comunque si sa benissimo quello che non si vuole».
Insomma, Agnelli boccia Tavecchio, ma boccia anche Abete —
«Ha dato le dimissioni nel pieno
della crisi politica, il suo è stato
un gesto irresponsabile» e chiede le sue «dimissioni anche dalla Giunta Coni e dalla vicepresidenza Uefa» — e ha parole sarcastiche perfino nei confronti
dell’ex c.t. Cesare Prandelli (che
con Abete «si è smarcato nel momento del bisogno»), con cui
ironizza pure sul diverso sistema fiscale turco.
Il chiarimento E almeno con
Prandelli un chiarimento c’è
stato. L’ex c.t. a Sky sport spiega
in serata: «Ho parlato con Andrea Agnelli, il suo commento
sulle mie dimissioni era soltanto una battuta», giura. L’occasione per l’affondo del presidente della Juventus è stata la
presentazione a Montecitorio
(ospite del presidente Pd della
Commissione Bilancio Francesco Boccia) di una ricerca su
«L’impatto economico dello
sport in Italia». Occasione anche per un incontro riservato di
20 minuti con il presidente del
Coni Malagò e il segretario generale Fabbricini.
Grandi manovre
lady Berlusconi
HA
DETTO
Barbara Berlusconi, 29, a.d. Milan FOTOGRAMMA
E anche Barbara
dà una spallata:
«ll calcio esca dalla
Prima Repubblica»
ROMA
S
Sul suo
candidato
«Se vogliamo al
timone qualche
grande ex
mi vengono in
mente i nomi di
Vialli, Maldini,
Cannavaro,
Costacurta...»
Andrea Agnelli, 38 anni, presidente della Juve ANSA Giovanni Malagò, 55 anni, presidente del Coni ANSA
LE FORZE IN CAMPO
Lega
Dilettanti
Arbitri
2%
34%
Allenatori
10%
Calciatori
20%
Lega Pro
17%
Lega A
12%
Lega B
5%
GDS
Andrea
Agnelli alla guida della Federcalcio vuole «un ex calciatore
con grande autorevolezza» come Platini (presidente dell’Uefa) o Rummenigge (alla guida
dell’Eca): «Quando entrano loro gli altri sentono il dovere di
alzarsi in piedi — racconta —.
Farei fatica a riconoscere la
stessa autorevolezza a Tavecchio». In verità il numero uno
della Lega Dilettanti con Platini
è grande amico e spesso è ospite
a Nyon. Comunque alla precisa
domanda se il suo candidato è
Demetrio Albertini, Agnelli preferisce non fare nomi, ma cita
un gruppo di grandi ex a cavallo
tra i ‘90 e i 2000: «Rispondono
all’identikit anche Vialli, Maldini, Cannavaro, Costacurta...».
Suggestioni, al momento niente
di più. E pure la candidatura di
Albertini per ora resta virtuale.
Le Leghe professionistiche che
rappresentano il 34% dell’elettorato (12 la A, 5 la B e 17 la Lega Pro) sembrano spaccate. La
Serie A non riuscirebbe a espri-
mere una propria candidatura:
otto sarebbero pro Tavecchio,
altrettante contro, con quattro
indecise (di cui tre più orientate
su Tavecchio). La Serie B, che
oggi tiene la sua assemblea a
Milano, è probabile che abbia la
stessa divisione, inoltre a pesare sulle velleità di Abodi c’è
quella mutualità che la Lega
maggiore potrebbe ridurre drasticamente. Ancora incerta la
Lega Pro, ma anche lì sicuramente esistono anime diverse.
E un commissario? Anche
se Malagò ammette che se «l’11
agosto non si avrà un presidente il commissariamento è un diritto e un dovere», la situazione
è più complessa. Difficile che si
possa arrivare a un nulla di fatto, per l’elezione del presidente
basta il 50% più uno dei voti,
ma potrebbero prepararsi tempi
duri soprattutto per quelle riforme che tutti auspicano: governance, campionati, giovani.
S
Su Abete
«Ha dato le
dimissioni nel
pieno della crisi
politica, il suo è
stato un gesto
irresponsabile.
Ora lasci anche
la giunta Coni e
la vicepresidenza
Uefa»
Dagli orrori comunisti alle tessere democristiane. I tempi cambiano, i simboli del (cattivo)
potere pure. Ma c’è sempre un/una Berlusconi a
vocazione populista pronto/a a liberare il popolo
(calcistico) dai fantasmi del passato. Di padre in
figlia, è l’evoluzione della specie. Fa una certa impressione, ma tant’è. «Dal dibattito per la presidenza della Figc — dice Barbara — emergono da
parte di alcuni protagonisti dichiarazioni e prese
di posizione che ricordano i congressi della Dc
della Prima repubblica». Dove, effettivamente, le
tessere viaggiavano col vento delle correnti in
poppa (e Carlo Tavecchio, per anni sindaco Dc, ne
sa qualcosa), ma tra una spartizione e l’altra circolava pure qualche buona idea per governare il Paese. E anche il calcio, in fondo, non se la passava
tanto male. Oggi, invece... «servono persone con
idee nuove e coraggiose — suggerisce la vicepresidente e a.d. del Milan —. Non si può ridurre tutto,
come vorrebbe qualcuno, alle tessere e ai voti di
cui si disporrebbe. Molto più importante è discutere su programmi e idee per rilanciare il nostro
calcio che è in grave crisi di credibilità e di risultati. Mi auguro — conclude Barbara Berlusconi —
che la Lega di Serie A proponga, in maniera unitaria, una candidatura credibile che vada convinta
nel senso del rinnovamento e del cambiamento.
Ma io — precisa con candore — parlo a titolo personale, l’argomento non è tra le mie deleghe».
Alla faccia di... Particolare che piccolo non è.
Come il possessore di quelle deleghe che Barbara
non ha. Le vorrebbe, ma le ha in mano Adriano
Galliani, sempre lui, l’altra metà del cielo rossonero, il «vecchio» servitore di papà che la giovane
Berlusconi avrebbe voluto rottamare, operazione
che non le è riuscita. Galliani ha conservato intatto il suo potere (almeno quello che gli interessa) e
ora lo esercita da grande elettore di Tavecchio, per
il quale ha già organizzato cene di pesce col sodale
Lotito. Alla faccia del rinnovamento. E pure, un
pochino, di Barbara.
a.cat.-ma.gal.
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LA DIFESA DEL CANDIDATO DELLA LND
Taccuino
«Ma con me il sistema tornerà ai vertici»
IL 4 SETTEMBRE L’ESORDIO DEL NUOVO C.T.
Tavecchio: «Però
per andare avanti
serve unità
d’intenti». Mentre
Albertini nicchia
Sarà il San Nicola di Bari a ospitare, giovedì 4
settembre, Italia-Olanda, l’amichevole in cui ci sarà il
debutto in panchina del nuovo c.t. e che precederà di
cinque giorni il primo match valido per le qualificazioni
europee, in programma martedì 9 settembre a Oslo
con la Norvegia. La Nazionale tornerà a Bari a tre anni
di distanza dall’amichevole disputata con la Spagna il 10
agosto 2011, incontro in cui gli azzurri si imposero 2-1
(reti di Montolivo e Aquilani). L’ultimo precedente con
l’Olanda è del 6 febbraio 2013: ad Amsterdam finì 1-1.
Nessuna crepa, nessuna
reazione. Carlo Tavecchio è inscalfibile. Contro i rampantismi e i giovanilismi, lui — che
il 13 luglio compirà 71 anni!
— può mettere in campo un
pacco di voti, a cominciare da
quelli che gli porta in dote la
sua Lega Dilettanti: il 34% del
totale, ottimo punto di partenza per scalare la Figc. Perciò,
non lo turbano i ragionamenti
di Albertini né le sassate di Andrea Agnelli. Ai più fidati ha
solo detto sorridendo: «Sto
sulla riva del fiume e aspetto».
Intanto inizia a lavorare con
incontri ufficiali con le varie
componenti. Pensa al programma da sottoporre, alla
squadra da far scendere in
campo. Aspetta anche il 25 luglio, data in cui ha convocato
l’assemblea della Lega Dilettanti. In quella sede riferirà
di cosa ha raccolto in questi
sedici giorni e scioglierà la sua
riserva: il 27 scadono i termini
per presentare la candidatura
alla presidenza federale.
Maggioranze Si sa, l’urna
può sempre riservare sorpre-
Carlo Tavecchio,
70 anni ANSA
se, ma oggi Tavecchio è accreditato di oltre il 55% dei consensi. Uno dei motivi che induce, al momento, Albertini a fare un passo indietro («Non
voglio governare un mondo
del calcio spaccato», dice ai
suoi amici), ma la stessa posizione la manifesta il presidente dei Dilettanti che auspica
«la maggiore condivisione
possibile sui programmi necessari per il raggiungimento
dei risultati che milioni di appassionati giustamente si
aspettano dalla grande tradizione calcistica italiana. I nostri club e le nostre nazionali
dovranno tornare ad occupare
le posizioni di vertice del calcio mondiale che ad essi com-
petono e per farlo dovremo lavorare tutti insieme, senza divisioni». L’unica certezza è che
al momento sono in pochi a
preferire il «tanto peggio, tanto meglio» rappresentato dal
commissariamento della Figc.
Una soluzione che sarebbe il
fallimento di ogni possibile accordo.
Italia-Olanda si giocherà a Bari
SIVORI GLI RUPPE UNA GAMBA NEL 1961-62
Terzo uomo In questo scenario c’è anche la possibilità che
possa uscire all’ultimo momento un nome a sorpresa che
superi gli schieramenti e su cui
convergano tutte le ansie di riforma del calcio, soprattutto
di quello professionistico.
a.cat.-ma.gal.
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Addio a Grani, stopper del Catania
MODENA (p.r.) E’ morto a 84 anni Elio Grani, negli
anni Sessanta centrocampista-difensore con le maglie
di Catania (168 gare tra A e B) e Palermo (5 gare in A).
Nella stagione 1961-62 subì la frattura di una gamba
dopo un duro intervento di Omar Sivori. Giocò anche
con Bari, Empoli e Lecce. Nativo di Castelvetro (Modena), uno dei suoi figli, Giuliano, è stato presidente e proprietario della Pallavolo Modena, club di A1 maschile.
18
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
L’INCHIESTA ITALIA ANNO ZERO
italia:
L’esempio
spagnolo
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
@filippomricci
MADRID
Giugno 2008: Il Barça B di
Guardiola batte il Barbastro,
vince il campionato di Tercera e
viene promosso in Segunda B.
Dalla quarta alla terza serie.
Con Pep ci sono anche Busquets
e Pedro, allora ancora noto come Pedrito. Maggio 2009: a Roma il Barça batte 2-0 lo United
di Ferguson e alza la sua terza
Champions League. Busquets è
titolare, Pedro entra alla fine.
Un anno dopo saranno addirittura campioni del mondo.
Quella retrocessione Evidentemente Pep sapeva quel che faceva, ed evidentemente il Barcellona sul suo filial ha costruito successi e risparmi. Però bisogna avere anche coraggio,
fiducia e pazienza: nel 2007 il
Real Madrid Castilla guidato da
Michel (oggi all’Olympiacos)
dopo esser stato ottavo alla 17a
giornata retrocesse in Segunda
B giocando con ragazzini dal
grande futuro non erano preparati per la lotta salvezza: Mata,
Negredo, Borja Valero, Callejon, Javi Garcia, De La Red,
Granero, Miguel Torres, Parejo,
Codina, Adan… Nessun dramma: si gira pagina, s’insiste sui
giovani e si prova a risalire.
Quest’anno il Castilla cadendo
IL BELLO DEL LATO B
1
Dal Buitre a Pep,
quanto s’impara
nelle squadre B
3
4
Il Real B arrivò in finale di Coppa, Busquets
alzò la Champions un anno dopo la quarta serie
6
Gol per Messi nel Barça B
Leo giocò 17 gare nella seconda
squadra blaugrana, in terza serie,
nella stagione 2004-05
dalla Segunda alla Segunda B
ha fatto filotto: il Real Madrid C
è stato costretto a scendere in
Tercera perché un club non può
avere due squadre nella stessa
categoria.
Super Barça B E quindi un filial non può venire in Liga: nella stagione appena chiusa il
Barça B di Eusebio Sacristan ha
fatto un gran campionato chiudendo al terzo posto. Ha lasciato il suo posto ai playoff al Cordoba, settimo: la squadra andalusa ha ringraziato e sfruttato al meglio l’opportunità
superando due ostacoli e tornando in Liga dopo 42 anni. Il
Barça ha usato 26 giocatori tra
i 17 e i 24 anni: i «vecchi» erano
due, il portiere Masip (ora promosso in prima squadra) e il
centrocampista Edu Bedia.
Che il Barça vero non lo vedrà
mai ma che è utilissimo per fare da chioccia alle promesse:
Sergi Samper, 18 anni, ha giocato 40 partite in un campionato serissimo. I suoi coetanei camerunesi Bagnack e Dongou
24 e 30, Denis Suarez, 19enne
appena prestato al Siviglia, 36.
Il romanista Sanabria, 17 anni,
ha rimediato 10 gare prima del
trasferimento in Italia. Adama,
altro 17enne, 26. Pochi saranno buoni per il Barça, molti faranno una carriera di buon livello, quasi tutti si guadagne-
Da quest’anno
sarà una palestra
anche per Zidane:
allenerà il Castilla
in Segunda B
Nel 1984 il Real
baby riempiva
il Bernabeu: tutti
ad ammirare
Butragueño & c.
ranno da vivere col calcio, in
Spagna o altrove.
La quinta del Buitre Nel 1980
il Castilla eliminò 5 squadre di
Liga e arrivò alla finale di Coppa del Re: al Bernabeu contro il
Madrid vero perse 6-1 ma si
conquistò un posto in Coppa
delle Coppe. C’erano Gallego,
Agustin e Pineda, poi promossi
in prima squadra. Nel 1984
sempre il Castilla vinse il campionato di Segunda: riempiva il
Bernabeu di gente che si adattava alla B pur di godersi quella
che poi diventò la quinta del
Buitre, uno squadrone con i giovani Butragueno, Sanchis, Michel, Martin Vazquez e Parde-
CALCIOSCOMMESSE
Si rivede Carobbio:
l’accusatore di Conte
ricomincia in Serie D
Ad agosto scade
la sua squalifica:
l’ex Siena giocherà
con i bresciani
del Ciliverghe
DAVIDE ROMANI
La pena sportiva è agli
sgoccioli e Filippo Carobbio è
pronto a tornare. Al Ciliverghe, nella Serie D lombarda.
Coinvolto nello scandalo del
calcioscommesse scoppiato
nel giugno 2011 (il giocatore è
stato arrestato nel dicembre
2011), l’ex centrocampista del
Siena potrà giocare di nuovo.
Il grande accusatore di Antonio Conte, che lo ha allenato
in Toscana, dopo aver patteggiato la pena di 2 anni e 2 mesi
in ambito sportivo (illecito
sportivo per 5 partite e omessa
denuncia per 2) e 18 mesi dal
lato penale, si è accordato con
il Ciliverghe, squadra bresciana neopromossa, e da metà
agosto, quando terminerà la
squalifica sportiva, sarà abile
e arruolato. Ma per Filippo
Carobbio non è una prima assoluta dallo scoppio dell’inchiesta «Last Bet»: già lo scorso inverno si era allenato con il
MapelloBonate, squadra bergamasca di Serie D (girone B).
Il Ciliverghe vince così la concorrenza di un’altra formazio-
Filippo Carobbio, 34 anni RASTELLI
ne pronta a mettere sotto contratto il rientrante centrocampista, ex anche di AlbinoLeffe
e Grosseto. Da giorni infatti
sulle tracce di Carobbio c’era il
Castiglione dell’ex compagno
ai tempi dell’Alzano Alessio
Delpiano.
Bersaglio dei tifosi Dopo lo
scoppio dello scandalo scommesse, Carobbio è diventato
prima collaboratore di giustizia risultando credibile sia per
la Procura Federale sia per la
Procura di Cremona (l’avvocato Bongiorno, uno dei difensori di Antonio Conte, davanti
alla Corte di Giustizia si rivolse ai giudici esclamando «Voi
pensate che Carobbio sia come un Dio»). Poi, con la chiamata in causa di Antonio Conte, è diventato il bersaglio dei
tifosi della Juventus, che su
Internet arrivarono a pubblicare la sua fotografia e l’indirizzo di casa.
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MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
italia:
2
la prima puntata
LE B DELLE NOSTRE BIG
RIFORMA MANCATA
JUVENTUS 4-3-3
LEALI
(1993)
In Italia il progetto
è pronto da 4 anni
Bloccato dai veti
GIOVEDÌ 3 LUGLIO
MOTTA
(1986)
RUGANI
(1994)
BOUY
(1993)
MASI DE CEGLIE
(1992)
(1986)
F. ROSSI MARRONE
(1990)
(1990)
BELTRAME BOAKYE
(1993)
(1993)
COMAN
(1996)
ROMA 4-2-3-1
SVEDKAUSKAS
(1994)
5
CAMBIARE O SPARIRE
L’inchiesta Gazzetta sulla crisi
del calcio italiano è iniziata
giovedì scorso con la prima
puntata dedicata ai settori
giovanili. Qui sopra, la prima
pagina della Gazzetta. La
seconda puntata è apparsa
lunedì, con focus sul momento
in cui i giovani calciatori
passano dalle giovanili al calcio
pro’. L’assenza di squadre B,
in questo, può pesare.
1 Il Castilla negli
anni 80: in basso
a sinistra i primi
sono Butragueno
e Martin
Vasquez
2 Leo Messi nel
2004, ai tempi
del Barça B
3 Luis Enrique
sulla panchina
del Barça B
4 Mata e
Negredo nel
Castilla del 2007:
retrocessero in
Segunda B
5 Pep Guardiola
allena i ragazzi
de La Masia
za. Quell’anno l’unico rivale del
Castilla fu… il Bilbao Athletic,
filial del gigante basco. Avere
una buona seconda squadra fa
risparmiare, fa guadagnare ed
è motivo di orgoglio. Oltre ad
aiutare in materia di fair play finanziario. Anche perché non è
raro il caso di riacquisto di giocatori già fatti da parte del club
che ha cresciuto quei giovani: al
Madrid sono tornati Arbeloa,
Carvajal, Diego Lopez, Callejon
(poi nuovamente venduto) e in
futuro magari Morata. In molti
casi la squadra che molla il ragazzo tiene aperta una porta (a
pagamento) per il ripescaggio.
Difficilmente i filial sopravvivono in Segunda, soprattutto se
non sono Castilla o Barça B, però le eccezioni ci sono: il Villarreal fino a due anni fa, quando
la sciagurata caduta dalla Liga
della prima squadra costrinse i
giovani a retrocedere in Segunda B. E occhio, la seconda squadra non serve solo ai giocatori:
abbiamo già citato Guardiola
(che aveva come vice Vilanova)
ma l’anno dopo il suo posto fu
preso da Luis Enrique che completò l’opera di Pep portando il
Barça B in Segunda. E ora tocca
a Zidane, che dopo un anno all’ombra di Ancelotti inizia a
camminare con le proprie gambe col Castilla in Segunda B.
Formazione, per tutti.
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JEDVAJ
(1995)
ANTEI
(1992)
VIVIANI
(1992)
RICCI
(1994)
SINI CRESCENZI
(1992)
(1991)
PAREDES
(1994)
BIANCHIN-DI FEO-IARIA
SANABRIA PETTINARI
(1996)
(1992)
TALLO
(1992)
INTER 3-4-3
DI GENNARO
(1993)
DONKOR BIANCHETTI BENEDETTI
(1995)
(1993)
(1992)
MBAYE CRISETIG
(1994)
(1993)
BELLONI
(1994)
TASSI ALBORNO
(1995)
(1993)
LONGO GARRITANO
(1992)
(1994)
MILAN 4-3-3
GORI
(1996)
CALABRIA ELY VERGARA TAMAS
(1996)
(1993)
(1994)
(1995)
FOSSATI TOUNKARA PINATO
(1992)
(1996)
(1995)
ODUAMADI PETAGNA
(1990)
(1995)
Se fosse applicato
la Juve utilizzerebbe
De Ceglie e Marrone
E Longo sarebbe
rimasto all’Inter
VIDO
(1997)
GDS
Il progetto delle seconde
squadre marcisce in qualche
cassetto da almeno quattro anni. Dopo la figuraccia degli azzurri in Sudafrica nel 2010,
l’allora vicepresidente federale Demetrio Albertini lanciò la
proposta mutuata dalla Spagna, lui che la cantera blaugrana l’aveva conosciuta da vicino. L’idea era di far crescere i
giovani dei club di Serie A in
un contesto competitivo, all’interno di una lega inferiore. Più
specificamente la Lega Pro.
Che si è opposta sin da subito,
senza tentennamenti. Così il
presidente Mario Macalli: «Le
seconde squadre, in Italia non
le vedranno mai, fino a quando ci sarò io alla testa della Lega è fuori da ogni discussione.
Noi non facciamo maturare i
salami per conto di altri: se vogliono che altri li maturano è
necessario che paghino e profumatamente». Un anno e
mezzo fa la Lega di A ha istituito un tavolo tecnico per discutere sul tema: molti club, tra
cui Juventus, Roma, Inter, Napoli, si sono battuti per formulare una richiesta ufficiale in
Figc. Ma non si è andati oltre,
anche perché sarebbe stato
inutile: secondo lo statuto federale, una riforma del genere
richiede il consenso della lega
interessata. E la Lega Pro
avrebbe ovviamente opposto il
veto.
Undici ipotetici E se lo scenario per qualche motivo cambiasse? Le grandi avrebbero
un’occasione per far giocare i
loro giovani... assieme a qualche veterano. La simulazione
di quattro formazioni per quattro grandi squadre contiene interpretazioni differenti: Milan
e Inter userebbero le squadre B
per i giovani, come il campetto
testimonia, mentre per la Juve
abbiamo ipotizzato l’inclusione di giocatori formati come
De Ceglie e Marrone. Potrebbero essere aggregati alla prima squadra e andare a giocare
nel team B nelle giornate in cui
Conte avesse tutti i titolari. Interessante notare che le seconde squadre influenzerebbero il
mercato. L’Inter ad esempio
non manderebbe Longo e Benedetti a Cagliari: avrebbero
un posto fisso nell’altra squadra. Sarebbe meglio? Peggio?
La discussione è aperta. Anzi,
«è fuori da ogni discussione».
Macalli dixit.
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4
I NUMERI
2
squadre B
nell’ultima
Segunda: il Real
è retrocesso, il
Barcellona è
finito al terzo
posto
15
reti per Julian
Green nel
Bayern II
nell’ultima
Regionalliga
(terza serie): ha
il padre
statunitense,
Klinsmann l’ha
portato ai
Mondiali
20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCATO
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
italia:
IL NEW LOOK L’ARGENTINO TESTIMONIAL DELLA DIVISA 2014/2015: «ANCORA UN PO’ DI TERAPIE PER LA PUBALGIA E RIPARTO DA ZERO: DOBBIAMO FARLO TUTTI»
C’è la maglia gessata, Icardi fa il modello: «Qui sto bene»
MILANO
Tutt’altro che ingessato.
E però a Mauro Icardi, testimonial della nuova prima maglia, il new look gessato piace.
Nike l’ha realizzato puntando
alla sostenibilità ambientale per ogni divisa sono utilizzate
in media 18 bottiglie di plastica riciclata - e all’eleganza,
reinterpretando le classiche
strisce nerazzurre in stile sartoriale gessato. Piace, non
piace? Dibattito apertissimo:
i tifosi sono divisi ma l’impressione è che alla fine la novità
farà presa, tanto più se porterà fortuna. In attesa di giudizio, Icardi l’ha promossa a microfoni televisivi unificati:
«Ogni anno la facciamo più
nera, però è bella perché c’è
anche l’azzurro dell’Argentina
e perché è elegante: sono un
ragazzo alla moda, per me è
perfetta». Unico attimo di
smarrimento quando gli hanno
detto delle bottiglie riciclate
(«Ma dai, non ci credo... Ho imparato una cosa nuova»), per il
resto Maurito è parso tutt’altro
che disorientato. E il recente
matrimonio c’entra fino ad un
certo punto: «Anche prima di
sposarmi avevo con Wanda tre
responsabilità a casa, che sono
i tre bambini. Nella vita privata
continuerò a fare quello che
voglio io: non mi sento più maturo di prima, ma lo stesso di
prima».
Pubalgia canaglia Come calciatore, spera solo di sentirsi
Mauro Icardi, 21 anni, seconda stagione all’Inter
La nuova versione della prima maglia, in «gessato»
titolari bisognerà correre tutti
a cento all’ora. E ricominciare
da zero, tutti: noi, il mister, tutti. Senza fare promesse, tanto
meno di scudetto: al massimo
posso dire che con i compagni
decideremo se fare un balletto
meglio: «Stamattina ho fatto
dei controlli: ho ancora un po’
di fastidio, perché da una pubalgia non si recupera da un
giorno all’altro, ma sto facendo
ancora terapie per iniziare la
stagione al meglio. Per essere
A
Medel, si muove Thohir
Poi all’Inter mancherà
solo l’assalto a Jovetic
1
Bivalente e clausola Sì, perché Medel può essere il secondo centrocampista (dopo M’Vila) che serve a Mazzarri: il tecnico ha dato il suo ok conoscendo le difficoltà per
arrivare a Behrami e anche le
qualità del giocatore cileno,
che è un mastino del centrocampo (il suo soprannome è Pitbull) come si è ben visto al
Mondiale, ma all’occorrenza
può giocare anche da difensore
centrale: il suo arrivo sarebbe
agevolato da una clausola «di
cessione» per la retrocessione
del Cardiff e renderebbe meno
necessario il riscatto di Rolando dal Porto (mentre in Argentina accostano all’Inter Eder
Balanta, centrale difensivo colombiano del River).
Quello stiramento Per Medel,
l’unico contatto finora è stato
con il Cardiff stesso, grazie ai
buoni rapporti che Thohir ha
con Vincent Tan, presidente
malese del club inglese: un interessamento per il quale non
c’è stata chiusura della porta,
ma anzi un «parliamone». Ancora da avviare concretamente la trattativa con il giocatore, anche se il quotidiano cileno La Tercera parla di ingaggio da 1,8, e da definire la
formula del trasferimento.
L’Inter valuta il giocatore intorno ai 6-7 milioni: è disposta a prendere Gary Medel solo in prestito per 1-2 milioni
con un riscatto successivo per
non più di 5-6 milioni. Il Car-
COMINCIA IL RITIRO A PINZOLO
Dodò, 22 anni, al primo allenamento con Mazzarri INTER.IT
S
OBIETTIVI DA «EL PITBULL» CILENO ALL’EX VIOLA JO-JO
Due colpi e mezzo in due
giorni: ecco l’Inter, sottotraccia
per alcune settimane e adesso
in emersione rapida per la felicità di Mazzarri. Dopo aver
chiuso per Dodò e M’Vila, ecco
che il d.t. Piero Ausilio ha idealmente stretto la mano a Gary
Medel. Non è ancora fatta, ma
qualcosa di fattibile c’è.
a.e.
QUELLI DEL
PIANO-B
Discorso aperto con il Cardiff per il centrocampista cileno: verso
un prestito, quindi via alle cessioni. Se arriva Biabiany, parte Botta
MATTEO DALLA VITE
ANDREA ELEFANTE
MILANO
dopo il primo gol. Pure l’anno
scorso mi chiesero cosa mi sentivo di promettere e poi, soprattutto all’inizio, finii per
giocare così poco». Però abbastanza perché alcuni club, soprattutto l’Atletico Madrid,
chiedessero notizie su Icardi.
E potrebbe succedere di nuovo: «Non sono cose che gestisco io, io devo pensare a fare
gol. Se poi dovessero arrivare
offerte, io non potrei discutere ma al massimo dare il mio
parere». E il suo parere è chiaro: «Quando ero alla Samp si
parlava dell’Inter e del Napoli
ed era gratificante, ma io ho
un contratto di cinque anni
con l’Inter, e l’ho firmato io: se
ci sarà un rinnovo tanto meglio, ma i soldi contano fino
ad un certo punto, ho già una
vita abbastanza privilegiata.
Conta che di anni ne mancano quattro e che voglio stare
qui: anche l’Inter è un grandissimo club, a Milano sto bene e non voglio andare via».
Alexandre
Pato, 24
anni, ex
milanista di
proprietà del
Corinthians e
in prestito al
San Paolo:
rivuole l’Italia e
si è proposto
all’Inter
2
Problemi su M’Vila
Giallo in extremis
per l’ok del Rubin
Dodò parte con la squadra.
Il francese bloccato dall’assenso
del club russo al trasferimento
DAL NOSTRO INVIATO
APPIANO GENTILE (COMO)
S
3
Pablo Daniel
Osvaldo, 28
anni, oriundo
di origine
argentina: non
resterà al
Southampton,
lo cerca
anche
Prandelli per il
Galatasaray
S
1. Gary Medel, detto El Pitbull, 26 anni, cileno: anche lui potrebbe arrivare in prestito con diritto di
riscatto. 2. Stevan Jovetic, 24 anni, Manchester City. 3. Jonathan Biabiany, 26 anni, Parma AFP FORTE
Il montenegrino
è l’obiettivo n°1
per l’attacco: le
alternative sono
Pato e Osvaldo
diff non considera il prestito
la strada più gradita, ma resta
un grande ottimismo di fondo
per un’intesa che comunque
difficilmente maturerà prima
di una settimana. Anche perché nel frattempo l’Inter vorrà
anche verificare pienamente
l’infortunio muscolare (stiramento) che il giocatore ha riportato nella sua ultima partita giocata al Mondiale in Brasile (il 28 giugno scorso contro la Seleçao). Sul Pitbull, c’è
anche l’ok di Mauro Icardi: «Un
gran giocatore, che fra l’altro
corre tantissimo...».
E poi, uscite e... Jo Jo Tanto più
quando avrà concretizzato anche l’ingaggio di Medel, Ausilio
si concentrerà sulle cessioni a
centrocampo: l’idea è che restino solo due (o anche uno, se ci
saranno richieste) fra Kuzmanovic, Taider, Guarin e Alvarez,
che dei quattro è il più duttile.
Dipenderà dalle offerte: quanto
incassato sarà reinvestito sull’attaccante. Il favorito di Mazzarri resta Jovetic, di cui Ausilio
ha parlato con il Manchester City per la prima volta un mese fa:
allora il club inglese non aveva
chiuso la porta, poi ha fatto dietrofront di fronte alla prospettiva di perdere Negredo. Il discor-
so potrà essere riaffrontato ad
agosto: se il City accetterà di riparlarne, l’Inter potrà contare
sul gradimento del giocatore,
con il quale ha già parlato e
avrebbe un accordo di massima.
In caso contrario, potrebbe riaprirsi il “file” Pato, proposto all’Inter. O quello-Osvaldo.
Biabiany se esce Botta Nel
frattempo, Biabiany resta nel
mirino: l’Inter ha proposto
Schelotto più conguaglio, il
Parma vuole solo cash. L’arrivo
di Biabiany sarebbe comunque
da legare necessariamente alla
partenza di Botta, perché l’attacco prevederà 4 giocatori:
Icardi, Palacio, il nuovo acquisto e appunto uno fra Biabiany
e Botta.
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Eder Alvarez
Balanta,
21 anni,
colombiano del
River Plate:
centrale
difensivo anche
della nazionale,
in Argentina
lo accostano
all’Inter
L’attesa per l’ok del Rubin al trasferimento
di M’Vila è stato l’ultimo colpo di teatro di una
trattativa che è entrata di diritto nei tormentoni
estivi. A ieri sera, ore 22, l’assenso da Kazan non
è arrivato: se si materializzerà entro questa mattina alle 10, M’Vila partirà col resto della squadra verso Pinzolo. Sennò, dovrà posticipare.
L’ok misterioso M’Vila, a Milano da lunedì sera, ribadisce ancora una volta volontà e priorità:
«Le visite sono andate benissimo: resto a Milano
finché l’ok del Rubin non arriva, io voglio solo
l’Inter». Quell’ok gli permette di firmare il contratto: il nodo è la tipologia del prestito, se annuale o biennale. Il club russo ha permesso le
visite mediche ma ha pure tardato l’assenso alla
formula del trasferimento.
Dodò, basta una presenza Il francese - vestito
con tuta nera e felpa nera e portando uno zaino
nero - era uscito alle 10,40 di ieri mattina dalla
clinica Humanitas facendo intendere che le visite erano andate perfettamente. Dieci minuti dopo, dalla clinica situata a Rozzano è uscito anche
Dodò, riccioli che sembrano quelli di Coutinho,
t-shirt bianca, il ginocchio destro a posto. Ieri
l’Inter ha ufficializzato l’acquisto del brasiliano
fino al 2019, mentre la Roma ha diffuso il comunicato del prestito biennale per un iniziale costo
«di 1,2 milioni con l’obbligo di acquisizione a titolo definitivo condizionato alla sua prima presenza in gare ufficiali e in prima squadra per un
valore di 7,8 milioni». Affare da 9 milioni totali.
Dodò si allena Dopo aver fatto le visite mediche, Dodò è salito negli uffici preposti alla firma,
poi in sede e quindi è andato a conoscere i nuovi
compagni ad Appiano Gentile. Allenandosi con
loro. Successivamente, il brasilianino ha twittato: «Grazie alla Roma per questi anni insieme!
Grazie a tutti. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa grande squadra. La Roma rimarrà
sempre nel mio cuore». Poi ha salutato gli interisti: «Ciao tifosi interisti!!! Piacere, spero di conoscervi meglio». Il pullman (nuovo pure quello)
partirà stamattina (ore 10, sosta sul Lago di Garda per pranzo) in direzione Pinzolo. Dodò c’è,
M’Vila sta attendendo ancora.
m.d.v.
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MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
MERCATO
Evra, Iturbe e Morata:
le firme si avvicinano
Marotta cercherà di chiudere uno o più acquisti prima
del raduno di lunedì: per il francese forse si decide già oggi
OBIETTIVI BIANCONERI
1
2
3
1 Alvaro Morata, 21 anni, prima di approdare al Real ha giocato nel settore giovanile dell’Atletico
Madrid e del Getafe. Con la Spagna ha vinto l’Europeo Under 19 e l’Europeo Under 21 AFP
2 Patrick Evra, 33 anni, ha già giocato in Italia: nel Marsala 1998-99 in C1 e nel Monza 1999-2000 in
B. Poi due anni nel Nizza e tre stagioni e mezza nel Monaco prima di passare al Manchester Utd AFP
3 Juan Manuel Iturbe, 21 anni, argentino, è arrivato al Verona nell’estate del 2013 dal Porto AP
Mancano solo cinque
giorni al raduno della Juve.
Antonio Conte si sta godendo
gli ultimi attimi di vacanza e
intanto aspetta notizie dai
suoi dirigenti. In ritiro a Vinovo ci sarà mezza squadra perché i nazionali si aggregheranno a fine luglio e alcuni giocatori sono destinati a lasciare il
gruppo in fretta per raggiungere una nuova destinazione.
Il lavoro nel centro sportivo
bianconero avrebbe un significato diverso se si presentassero i tre giocatori che Marotta e
Paratici stanno trattando da
tempo: Evra, Iturbe e Morata.
Il terzino Il francese del
Manchester United potrebbe
21
italia:
Juve che sprint
G.B. OLIVERO
MILANO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
addirittura firmare per la Juve
tra oggi e domani. Ieri c’è stato
un altro contatto e un accordo
è ormai stato trovato anche tra
i due club: la Juve non intende
spendere oltre due milioni, gli
inglesi ne vorrebbero circa tre,
facile ipotizzare un accordo a
metà strada. Tra l’altro le due
società fisseranno presto un
appuntamento per parlare di
Arturo Vidal: il cileno è ai primissimi posti della lista di Van
Gaal, che prenderà in mano il
Manchester subito dopo aver
chiuso l’avventura mondiale
con l’Olanda. Oggi arriva a Torino il procuratore Fernando
Felicevich, che nelle scorse
settimane ha cominciato ad affrontare con Marotta il discorso della possibile cessione di
Vidal. Molto dipende dall’offerta degli inglesi: se sarà davvero alta, la trattativa potreb-
Arriva in Italia
il procuratore
di Vidal, sempre
nell’orbita del
Manchester Utd
be concludersi positivamente.
L’esterno offensivo Per quanto riguarda Iturbe, ieri non ci
sono state novità particolari.
La Juve resta la candidata
principale per l’acquisto dell’argentino e ormai sembra definito anche l’accordo con il
Verona. Marotta e Paratici sono concentrati soprattutto sulle altre trattative, ma è possibile che nei prossimi giorni ci
sia una nuova accelerata proprio per consentire a Iturbe di
presentarsi al raduno. In ogni
caso la Juve è convinta di avere ormai in mano l’esterno offensivo che ha giocato un ottimo campionato con il Verona e
che sarebbe chiamato a confermarsi con una maglia più
pesante e in un contesto tattico diverso. Nel Verona Iturbe
ha messo in mostra una grande abilità negli spazi larghi,
mentre contro la Juve di solito
gli avversari si chiudono negli
ultimi trenta metri e non lasciano la possibilità di giocare
in contropiede. I dirigenti
bianconeri sono comunque
convinti che Iturbe abbia
grandi doti in ogni contesto
tattico.
L’attaccante Infine, Morata.
Anche la punta spagnola è
molto vicina alla Juve e la trattativa è davvero giunta ai dettagli. C’è accordo per il prestito oneroso (circa 2 milioni) e
per il diritto di riscatto da parte della Juve (18 milioni più
bonus). Il Real Madrid vuole
però tenersi il diritto di ricomprare il giocatore a un prezzo
prefissato: la Juve vorrebbe 40
milioni, il Real è disposto a salire fino a 30. Non sembra una
distanza insormontabile ed è
probabile che i due club, che
sono in ottimi rapporti, chiudano l’operazione nel giro di
pochi giorni. Per gli attaccanti,
ancor più che per i giocatori
degli altri reparti, non è semplice inserirsi nel gioco di Conte. L’anno scorso Llorente ebbe
bisogno di un lungo (e logico)
periodo di ambientamento.
Poi si meritò la maglia da titolare. Nei piani della società
Morata sarà un’alternativa
preziosa a Tevez e Llorente,
ma anche un possibile titolare
visto che è considerato un giovane di grandissime qualità.
Naturalmente sarà Conte a valutare come e quanto impiegare Morata. Se passerà alla Juve, Alvaro dovrà convincere il
suo allenatore di meritare uno
spazio di primo piano. E non
sarà un’impresa facile.
A
IL CASO SLITTA EMANUELSON, ABNER OK
OBIETTIVI
ROMA
S
Ferreira
Carrasco,
20 anni, è un
esterno
offensivo belga
che gioca nel
Monaco. Ha
giocato e
segnato contro
l’Under 21
italiana. Ormai
il suo
trasferimento
alla Roma
sembra molto
vicino: mancano
i dettagli
Mehdi Benatia, 27 anni, alla Roma dal 2013 AFP
Benatia si allena
Garcia lo pressa:
sì o no entro il 21
Il difensore rientrato a Roma
Carrasco: si fa. Idea Shaqiri
S
Xherdan
Shaqiri,
22 anni, è
svizzero di origini
albanesi. Gioca
nel Bayern
Monaco dal
2012-13. In
precedenza
aveva giocato
con la maglia del
Basilea. Con il
Bayern ha vinto
Champions,
Supercoppa
europea e
Mondiale per club
DAVIDE STOPPINI
ROMA
Ha giocato d’anticipo, gli succede spesso pure in campo: Mehdi Benatia è tornato a Trigoria.
Se per restarci, si capirà presto. Perché ora almeno
la tempistica è chiara. C’è una dead line per la cessione, la Roma ha deciso di replicare quanto successo con De Rossi l’estate scorsa: le offerte si
ascoltano, ma solo fino a una certa data. Dead line
che Garcia vuole fissata al 21 luglio, giorno della
partenza per la tournée in Usa: se Benatia salirà
sull’aereo per Boston, vorrà dire che la cessione a
quel punto sarà un’ipotesi remota. È un’esigenza
tecnica dell’allenatore. E pure della società, che in
ogni caso aveva in testa l’idea di non spingersi oltre il 31 luglio. Magari anche di questo hanno parlato ieri a Trigoria Benatia e Garcia: i due si sono
incrociati, il difensore aveva da poco finito di allenarsi con De Sanctis. Non ha mai smesso di correre: in Marocco si è allenato a lungo anche con
Chinnici, preparatore che la Roma gli ha messo a
disposizione. I maligni dicono lo faccia per tenersi
in forma per il campionato inglese, al via prima di
quello italiano. Di sicuro agli amici Benatia, anche
nelle ultime ore, ha ribadito la convinzione che
riuscirà a coronare il «sogno» Manchester City.
Shaqiri e Carrasco A meno che all’improvviso
non torni alla carica il Bayern Monaco. E in questo
senso può essere letto l’accostamento con Shaqiri:
lo svizzero è stato offerto a Sabatini il week end
scorso, il d.s. ci sta pensando, lo svizzero piace come pure Yarmolenko. Ma in attacco il colpo più vicino è quello di Ferreira Carrasco: chiusura col Monaco imminente, si lavora sui bonus. Questione di
dettagli, quelli che mancano ancora per Emanuelson: piccoli intoppi, Sabatini da ieri a Milano anche
per questo, ma lo sbarco dell’olandese pare solo
rinviato di qualche ora. A sinistra, intanto, la Roma
ha salutato Dodò (basta una presenza nell’Inter
perché il prestito biennale da 1,2 milioni si trasformi nel 2016 in un incasso totale da 9 milioni) e sta
per accoglierne, seppur di passaggio, l’erede: è Abner, sarà girato altrove perché extracomunitario.
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ALTRI AFFARI MORAS-VERONA, RINNOVO AL 2015. LAZIO: IDEA CONSIGLI SE PARTE MARCHETTI. GENOA: VICINO IZZO
ALL’ESTERO I CAMPIONI DI SPAGNA
Zeman blocca la cessione di Astori
Il Parma insiste per riavere Schelotto
Atletico, c’è l’erede di Diego Costa
Preso Mandzukic per 22 milioni
CIERI-A.RUSSO
Zeman blocca (al momento)
la cessione di Davide Astori alla
Lazio. Dopo l’incontro tra il d.s.
del Cagliari Marroccu e l’agente
del difensore andato in scena lunedì sera a Milano, la trattativa con la
Lazio subisce uno stop. Il tecnico
boemo porterà Astori in ritiro col
Cagliari e il club sardo spera di
convincerlo a rinnovare il contratto. La Lazio prepara però un’offerta leggermente più alta. Ma intanto si valutano le alternative, quella
più concreta porta a Paletta. In salita l’idea Mustafi (Samp). Per Ca-
vanda richieste da Eintracht e Amburgo. Capitolo rinnovi: accordo
vicino per Minala. Contatto con
l’Atalanta per Consigli: un sondaggio per tutelarsi nel caso partisse Marchetti.
Altri affari Il Verona rinnova il
contratto con Moras (2015 e opzione per un altro anno) e mantiene vive le piste Jimenez, Leo Baptistao (Atletico madrid) e Tachtsidis (Genoa). L’Atalanta segue
sempre Boakye per l’attacco dopo
che il Basilea gli ha soffiato Kakitani e ufficializza il riscatto di Benalouane (Parma). Il Palermo lavora con decisione per i due prospetti
Moras, 32 anni HELLASVERONA.IT
Cecov (Cska Sofia) e Quaison
(Aik Solna), ma contemporaneamente spinge per un regista più
esperto. L’obiettivo è Cigarini
(Atalanta), sul quale però è forte il
Sassuolo e in seconda battuta pia-
ce Rigoni (Chievo). Il Sassuolo
qualora non dovessero chiudere
per Vrsaljko, ha pronto il piano
Cassani. L’Empoli, intanto, incontrerà il Toro per riprendere Verdi.
Il Parma spinge per il ritorno di
Schelotto (Inter). Il Cagliari oggi
incontra Crisetig, se non trova
l’accordo opzione Lodi. Fa ancora
spesa in Italia il Leeds: Doukara
(Catania) e Bianchi (Sassuolo). Il
Genoa è vicino ad Izzo (Avellino).
Curiosità: Franco Colomba va ad
allenare in India, la squadra è il Pune, e ha Della Valle come socio. Il
Galatasaray di Prandelli soffia alla
Roma il baby Kaan Baysal del Psv.
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MADRID (f.m.r.) Fernando
Torres, Agüero, Forlan, Falco,
Diego Costa… e ora Mario
Mandzukic. In attesa
dell’annuncio ufficiale l’Atletico
Madrid ha chiuso con
l’attaccante del Bayern Monaco.
Alla squadra di Guardiola vanno
22 milioni di euro, al 28enne
croato un contratto di 5 anni, 3 in
più rispetto all’accordo che
aveva coi tedeschi. Mandzukic,
costato 14 milioni quando fu
preso dal Wolfsburg, nonostante
i 18 gol nell’ultima Bundesliga non
rientra nei piani tattici di
Guardiola e ancor meno ora che
a Monaco arriva Lewandowski.
Sembra però avere le
caratteristiche giuste per il
contropiede e il gioco diretto
Mario Mandzukic, 28 anni EPA
dell’Atletico, che oltre a Costa ha
perso anche Villa, partito per
New York con tappa a
Melbourne. L’Atletico orfano di
Courtois cerca un portiere:
vicinissimo lo sloveno del Benfica
Jan Oblak. E dai portoghesi
potrebbe arrivare anche il
centrocampista argentino Gaitan.
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22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCATO
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
italia:
Rami, c’è aria di via libera A
Con il sì di Matri al Genoa
ora Vrsaljko vede il Milan
il Retroscena
NOMI
IN USCITA
S
Il Valencia si è radunato e il difensore ha avuto la deroga per
non presentarsi. Prosegue la trattativa con l’esterno croato
CARLO LAUDISA
@carlolaudisa
MILANO
AL CENTRO DEGLI AFFARI
1
Nella lunga marcia rossonera ci sono due caselle ancora in sospeso. Pippo Inzaghi
conta di avere il più presto possibile a disposizione sia Sime
Vrsaljko che Adil Rami. Ma ieri
due fumate grigie hanno decretato un rinvio per l’arrivo
del ventiduenne terzino croato
del Genoa e per il ritorno del
ventottenne difensore ancora
vincolato con il Valencia.
Ciao Matri L’unica certezza
di ieri è arrivata dall’incontro
con il Genoa. Dopo i contatti in
Versilia nel week end ieri
Adriano Galliani e Enrico Preziosi hanno concordato il prestito dell’attaccante lodigiano
al club rossoblù. Il Milan comparteciperà al pagamento dello stipendio dell’attaccante
che era reduce dal prestito alla
Fiorentina. Oggi Matri non sarà al raduno rossonero per definire l’intesa con il nuovo club
che lo tessera con un prestito
annuale senza diritto di riscatto. Quest’intesa fa credere che
i due club sono sulla buona
strada per definire anche il trasferimento di Vrsaljko in rossonero. Ma occorre tempo, visto
che Preziosi lo valuta 8 milioni
il club milanista per ora non
può soddisfare questa richiesta.
I segnali Intanto da Valencia
arrivano input positivi. Lunedì
al raduno Rami non s’è presentato su autorizzazione del club
che evidentemente non fa più
conto su di lui. La rottura dello
2
3
1 Alessandro Matri, 29 anni, attaccante; 2 Sime Vrsaliko, 22 anni,
terzino destro; 3 Adil Rami, 28 anni, difensore centrale AP/FORTE
scorso autunno non prevede
una marcia indietro. Il d.s. valenciano Rufete (che ha come
vice l’ex rossonero Fabian
Ayala) sa bene che Rami preferisce tornare al Milan. Ma sinora la società spagnola non ha
risposto alla proposta di Galliani per un riscatto a 3,75 mi-
lioni di euro. A Valencia sono
giorni d’incertezza perché l’ingresso in società di Peter Lim è
slittato. Anzi, c’è il rischio che
il cambio di proprietà sia al tramonto. E ciò condiziona non
poco l’operatività del management che prende così tempo
nelle singole operazioni.
Il pressing E per questo motivo Rami e i suoi rappresentanti
stanno facendo pressioni per
uscire al più presto dal limbo.
Ovviamente questa strategia è
assecondata dal Milan che ci
tiene al riscatto del franco-marocchino, anche se intende
contenere al massimo i costi.
Va ricordato a questo proposito che il diritto di riscatto originario era stato fissato a 7,5 milioni di euro. E ciò spiega perché la società spagnola stia
provando ad alzare la posta.
Ma le ultime mosse fanno credere che ormai non conviene a
nessuno tirarla per le lunghe.
In ogni caso in casa rossonera
danno fiducia per la difesa sia
l’arrivo dell’esperto Alex che il
rinfrancante Mondiale di Zapata dopo l’eclissi della gestione seedorfiana. Anche per
questo l’attesa per il verdetto
valenciano è tutt’altro che spasmodica.
Uscite Ieri, intanto, sono state ufficializzate altre due partenze. Lo sloveno Birsa andrà
in prestito al Chievo, così come
Coppola giocherà nel Bologna.
Invece Robinho, dopo avere
detto no ai messicani del Monterrey, sta intensificando il dialogo con la Major League americana: anche per lui è pronto
un posto a Orlando, al fianco
del suo amico Kakà. La maxirosa s’è già sgonfiata, ma
l’elenco dei partenti è ancora
cospicuo. Niang sta vagliando
ancora diverse opportunità. Lo
stesso discorso vale per Zaccardo e Petagna. Il via vai continua.
Raduno a fari spenti a Milanello
El Shaarawy arriva in anticipo
Honda, De Jong e Muntari) e Poli, in permesso per motivi personali, atteso domani. Gli aggregati della Primavera sono Calabria, Simic, Tamas, Mastalli, Piccinocchi, Benedicic, Modic, Di
Molfetta e soprattutto Mastour,
il talentuoso giocatore classe ‘98
che con le sue giocate funamboliche ha impressionato anche
Silvio Berlusconi. Ci saranno anche i tre nuovi acquisti, Alex,
Menez e Agazzi più Albertazzi,
cresciuto nel vivaio del Milan e
adesso riscattato dal Verona.
FABIANA DELLA VALLE
MILANO
Si parte. Il 9 luglio, come
voleva Filippo Inzaghi, che ci
tiene ai corsi e ricorsi e alla scaramanzia. Oggi il Milan si raduna a Milanello e ricomincia a lavorare per la nuova stagione.
Tutto a fari spenti, perché in realtà la presentazione in grande
stile ci sarà domani, per la prima
volta a Casa Milan.
In anticipo Inzaghi pronuncerà lì le sue prime parole da allenatore del Milan, però già questa mattina tornerà in quella che
considera la sua seconda casa.
Qualcuno era talmente ansioso
Stephan El Shaarawy, 21 anni, attaccante del Milan dal 2011 ANSA
di ricominciare che già ieri si è
presentato al centro sportivo
rossonero: i nove Primavera aggregati alla prima squadra più
Gabriel ed El Shaarawy. Stephan ha una voglia matta di
campo dopo la stagione saltata
quasi in toto per colpa degli infortuni. Per questo ha scelto di
arrivare prima degli altri, per
tornare a respirare l’aria di Milanello. Stephan ha dormito nella
sua stanza rossonera e stamattina accoglierà compagni e staff
tecnico. L’appuntamento è per
mezzogiorno, ma non è difficile
immaginare che Inzaghi si presenterà ben prima. Il programma della giornata prevede pranzo, poi primi test di MilanLab,
cena e tutti a nanna. Non ci saranno gli otto che hanno partecipato al Mondiale (Abate, De Sciglio, Balotelli, Zapata, Essien,
S
M’Baye
Niang
19 anni,
attaccante
francese,
rientrerà al
Milan dopo i sei
mesi di prestito
al Montpellier.
Anche lui è nella
lista dei partenti
S
Valter Birsa
27 anni,
centrocampista
sloveno,
è passato
al Chievo in
prestito dopo
una sola
stagione giocata
con la maglia
rossonera
Alessio Cerci, 26 anni, punta esterna del Torino ANSA
Cerci: muro Cairo
Secco no all’Atletico
e Galliani evita aste
Il Torino si tiene stretto Alessio Cerci e
allontana tutte le lusinghe. Quindi il Milan vede allungarsi i tempi di un’operazione che non
si prospetta semplice. Il presidente granata
Urbano Cairo è deciso a trattenere l’attaccante che insieme a Ciro Immobile nella scorsa
stagione è stato protagonista della cavalcata
che ha portato la squadra di Ventura sino all’Europa League. E dire che nelle scorse settimane l’Atletico Madrid ha fatto offerte importanti per assicurarsi il romano, reduce dal
Mondiale. La società campione di Spagna e vice-campione d’Europa nei giorni scorsi ha
avuto più di un incontro con l’avvocato Beppe
Bozzo che sta facendo da intermediario con i
colchoneros. Ad un’offerta iniziale di 12 milioni di euro ne è seguita una da 15. Ad un
certo punto ha fatto capolino anche una valutazione da 18 milioni. Ma il numero uno granata non è mai sceso sotto quota 20. Per lui il
gioiello rivalutato da Ventura non è sul mercato. Del resto Cerci potrà essere molto utile
nella fase iniziale che prevede gli impegnativi
appuntamenti di qualificazione in Europa League.
Obiettivo rinnovo Nel frattempo il Toro spera
che l’attaccante si convinca a rinnovare il contratto in scadenza nel 2015. Ed è questo
l’aspetto cruciale della vicenda. Se la società
granata fa muro e tiene alto il prezzo, il giocatore spera che il tempo giochi a suo favore.
Stessa strategia del Milan che, però, vuole evitare un’asta dispendiosa. L’Atletico Madrid
continuerà ad essere così attivo su questa pista? Secondo alcune fonti l’interesse starebbe
già scemando. Ma in questa partita potrebbe
entrare in gioco anche la Roma che a giugno
aveva preso informazioni sul talento cresciuto
nel suo vivaio. E’ vero che Silvio Berlusconi ha
dato l’ok a questo ingaggio, ma Adriano Galliani vincola il suo ingresso in scena ad ulteriori cessioni. E non certo a prezzi da capogiro. Con questi presupposti alla lunga avrà la
meglio chi avrà i nervi più saldi...
c.lau.
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IL PRIMO GIORNO TEST IN ATTESA DELLA PRESENTAZIONE UFFICIALE
Stephan è giunto
già ieri con Gabriel
e i Primavera.
Domani l’evento
a Casa Milan
Robinho
30 anni,
attaccante
brasiliano,
potrebbe
andare a
giocare negli
Stati Uniti come
Kakà, con un
prestito di sei
mesi in Brasile
Il via ufficiale Domani altra
giornata di test, poi trasferimento a Casa Milan per la kermesse.
Arrivo previsto per le 16, dalle
16.30 alle 18.30 i giocatori saranno impegnati in attività interattive con i tifosi nella piazza
della sede, allo store, al ristorante e al museo, mentre alle 18 ci
sarà la conferenza di Inzaghi.
Pippo sarà accompagnato da
Barbara Berlusconi e Adriano
Galliani.
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4
IMPEGNI
ROSSONERI
LA PRIMA
SETTIMANA
NUOVO GRANATA MORETTI SUO «TUTOR»
Ecco Ruben Perez:
«Qui due sfide per me:
il Torino e l’Europa»
DAL NOSTRO INVIATO
S
OGGI
Raduno a
Milanello alle 12.
Nel pomeriggio
test di MilanLab
S
DOMANI
A partire dalle
16,
presentazione
della squadra e
di Inzaghi a
Casa Milan
S
16 LUGLIO
Alle 16 primo
test col Renate
S
20 LUGLIO
Alle 18
amichevole allo
stadio Brianteo
contro il Monza
FRANCESCO BRAMARDO
BORMIO
Non ha giocato nel Real come Martin
Vazquez, l’ultimo acquisto iberico del Toro, ma
Ruben Perez ha tutte le intenzioni di dimostrare
che l’Atletico Madrid si è sbagliato sul suo conto e
l’aria di rinnovamento in nazionale può dargli
un’occasione. Campione europeo con l’Under 21,
Perez si è un po’ perso dopo i prestiti a Deportivo,
Getafe e Betis. «La Spagna ha un altissimo livello di
calcio, con grande qualità ma ci vuole un ricambio
generazionale», ha detto Perez al primo contatto
con la maglia granata. «Di ritorno dall’Elche potevo
tornare all’Atletico ma ho preferito l’Italia. La A è
una grande sfida, come l’Europa League, la prima
volta per me». Perez, che ha come idolo Busquets,
si sta ambientando in fretta grazie al «tutor»
Moretti. Centrocampista di rottura, sulla carta è
arrivato per far rifiatare Vives.
SCUOLA CILE Il «provino» alla fine della scorsa
stagione è stato superato a pieni voti: da oggi lo
staff di Ventura può avvalersi dell’esperienza di
Louis Rodoni Iribarnegaray, istruttore tecnico
cileno che ha anche una buona esperienza con la
nazionale del suo paese, e la collaborazione in club
importanti come il Colo Colo e l’Universidad de
Chile. Iribarnegaray conosce parecchie lingue:
oltre allo spagnolo, parla inglese, italiano e
francese, utile con una rosa sempre più esterofila.
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MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
MERCATO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
italia:
il serbo
La Fiorentina al via 4
Benitez carica Napoli
Rossi: «Ora voglio
Ai dettagli per Michu
riprendermi l’Italia»
e c’è l’ok al San Paolo
STRATEGIE AZZURRE IL TECNICO E’ TORNATO IN CITTA’
CONVOCATI
VIOLA
S
Portieri
Lezzerini
Lupatelli
Tatarusanu
Da oggi in ritiro a Moena: Montella chiama 33 giocatori
Non c’è Pizarro, in trattativa con il club per il rinnovo
infastidita in passato dall’esclusione di Rossi dal Mondiale brasiliano come confermato da Diego Della Valle recentemente. Rossi e Pastorello
hanno comunque parlato della cosa ieri sera a cena. Decidendo come muoversi.
GIOVANNI SARDELLI
FIRENZE
Rombano le motivazioni
nel motore viola che si avvierà
oggi con l’inizio ufficiale della
nuova stagione. Il senso di incompiuto provato la scorsa
annata, causa lunghi infortuni
delle stelle gigliate, si sta trasformando in voglia di rivalsa
in vista della prossima. Due
giorni fa Mario Gomez, ieri
Giuseppe Rossi. Due voci, un
pensiero comune. «Non vedo
l’ora di ricominciare - ha detto
Pepito poco prima delle 13,
appena atterrato all’aeroporto
fiorentino di Peretola-. Così
come non vedo l’ora di ritrovare i miei compagni di squadra.
Cuadrado? Non so se resterà,
vediamo».
Su e giù Il sorriso di Rossi è
sincero anche quando, dopo
un pranzo leggero, si è presentato a Careggi per le visite mediche di rito. Un’ora circa di
test e il tempo di ripetere.
«Non vedo l’ora di ripartire. Se
voglio riprendermi la Nazionale? Certo». Poco dopo, da
Istanbul, arriveranno le frasi
di Cesare Prandelli sullo stesso Pepito. E inizierà un altro
pomeriggio. Il procuratore
dell’italo-americano, Andrea
Pastorello, non vorrebbe commentare l’accaduto. «Mi riserverò di farlo, semmai, nei
prossimi giorni» - ha detto.
Prima di aggiungere: «Anche
se per me si è superato il limite». Zero commenti anche dalla Fiorentina, rimasta invece
S
Giuseppe
Rossi
27 anni,
è arrivato
alla Fiorentina
nel gennaio
2013. Ha vinto
una Coppa
di Lega inglese
col Manchester
Utd FOTOPRESS
Dica 33 Per il momento Pepito pensa soltanto alla sua
nuova vita in viola, anche se le
dichiarazioni dell’ex c.t. non
gli hanno fatto per niente piacere: con la voglia di dimenticare tutto ciò che riguarda il
Mondiale mancato e gli infortuni al ginocchio. Carico e determinato. Stella, insieme a
Mario Gomez, del ritiro che
inizia ufficialmente oggi. Con
la comitiva viola che partirà in
treno da Firenze poco dopo le
9 in direzione Trento. Da lì,
pullman fino a Moena. Ritiro
che si chiuderà il prossimo 19
luglio in vista della tournée
sudamericana (ArgentinaBrasile-Perù) che prenderà il
via qualche giorno più tardi.
Sono 33 i convocati per Moena da Vincenzo Montella. Tre i
volti nuovi, l’attaccante Beleck, il trequartista Octavio e il
portiere Tatarusanu. Molti coloro che potrebbero presto lasciare la Fiorentina (vedi Lazzari, Cassani e Iakovenko solo
per citarne alcuni). Non ci sono i reduci dal Mondiale, Rebic (Croazia), Aquilani (Italia)
e Cuadrado (Colombia), oltre
a Pizarro che - attualmente
senza contratto - nei prossimi
giorni parlerà con la società
per l’eventuale rinnovo.
Difensori
Alonso
Camporese
Cassani
Compper
Hegazy
Pasqual
G. Rodriguez
Roncaglia
Savic
Tomovic
Centrocampisti
Bakic
Borja Valero
Capezzi
M. Fernandez
Iakovenko
Ilicic
Lazzari
Octavio
Petriccione
Piccini
J. Vargas
Vecino
Attaccanti
Acosty
Beleck
Bernardeschi
Gomez
Joaquin
Matos
G. Rossi
Wolski
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Niente trasloco:
prorogato per
un anno l’uso dello
stadio. Mercato: in
rialzo Lucas Leiva
GIANLUCA MONTI
NAPOLI
Un tempo quello andato
in scena ieri a Castelvolturno
tra Rafa Benitez e Riccardo
Bigon sarebbe stato definito
un summit di mercato. Ormai, in realtà, tra mail e telefonate non c’è bisogno di incontrarsi di persona per essere costantemente in contatto.
Però, è altrettanto vero che
l’arrivo in sede del tecnico
spagnolo ha rappresentato
l’occasione per un faccia a faccia con il direttore sportivo
azzurro. «La nostra voglia di
far bene è rinnovata ed identica a quella dello scorso anno.
Vogliamo continuare a crescere, cerchiamo di migliorare
anche con le nostre nuove infrastrutture» ha scritto Benitez su internet mostrando alcune delle migliorie apportate al centro sportivo del Napoli.
Condizioni imprescindibili Si
lavora sui soliti nomi: Michu
per la trequarti e Lucas Leiva
per il centrocampo. Per il primo siamo ai dettagli, o quasi.
Si limano con lo Swansea le
cifre del prestito oneroso con
diritto di riscatto. Il Napoli,
grazie anche alla volontà
espressa da Michu, sta convincendo i gallesi a cedere l’ex
Rayo Vallecano alle condizioni che il club di De Laurentiis
ritiene imprescindibili. Dunque, l’operazione dovrebbe
andare in porto con un esborso inizialmente minimo (massimo uno o due milioni di euro) e l’opzione per l’acquisto,
da esercitare il prossimo anno, fissata a circa dieci milioni. Intanto, Michu non è partito con lo Swansea per una
tournée negli States. Un segnale chiaro di come la trattativa tra il giocatore e il Napoli
sia ben indirizzata anche perché non sembrano esserci
grandi distanze per quanto
concerne l’ingaggio (ballano
circa 300.000 euro).
Centrocampo e stadio Avere
Michu domani al raduno sarebbe un’ottima notizia per
Benitez ma anche per i tifosi,
che dal canto loro sono un po’
in apprensione. Si aspettavano altri colpi dopo Koulibaly,
soprattutto l’arrivo di un centrocampista. Sfumato Gonalons, costoso Sandro, la prima
scelta è adesso rappresentata
da Lucas Leiva del Liverpool.
Anche in questo caso, il Napoli vorrebbe chiudere per un
prestito con diritto di riscatto,
ma i Reds per adesso sono
orientati a cedere il brasiliano
a titolo definitivo. Ecco perché il Napoli ha già rilanciato
accollandosi eventualmente
un obbligo di riscatto del giocatore (legato alle presenze),
così da differire il pagamento
alla prossima stagione. Servirà ancora un po’ di tempo
mentre ieri è stata risolta la
questione San Paolo grazie ad
un vertice in Prefettura. Prorogato l’utilizzo per un anno
dell’impianto da parte del Napoli, che oggi invierà il documento a Uefa e Figc.
Ecco Djordjevic
«La Lazio è la scelta
migliore per me»
La Lazio ha presentato a
Formello Filip Djordjevic (nella
foto Lapresse) davanti al
presidente Lotito e al tecnico
Pioli. «La Lazio è la scelta
migliore che potessi fare»,
ha detto l’attaccante serbo.
Che ha aggiunto: «Spero di
ripetere quello che hanno
fatto con questa maglia i miei
connazionali Mihajlovic,
Stankovic e Jugovic».
CALCIOMERCATO
La sessione estiva
parte oggi alle 11
Inizia oggi la sessione
estiva del calciomercato.
Appuntamento all’Ata Hotel
Executive a Milano in via
D’Azeglio 6 alle 11 per la
conferenza stampa di
presentazione alla quale Infront
(l’organizzatore) ha invitato
Carlo Regalia (presidente
Adise), Claudio Garzelli
(vicepresidente Adise), Andrea
Locatelli (Vicepresidente
Infront Italy), Carlo Tavecchio
(presidente Lega Dilettanti),
Maurizio Beretta (Lega A),
Andrea Abodi (Lega B) e Mario
Macalli (Lega Pro). Il calendario:
da oggi all’11, poi dal 14 al 18
luglio; dal 25 al 29 agosto e il 1°
settembre fino alle 23.
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SERIE B MERCATO E RADUNI
Calaiò firma per il Catania
Crotone, il colpo è Minotti
Iscrizioni: una schiarita solo al Brescia
Lega Pro Lombardo jr. alla Cremonese
BINDA-BREGA
Emanuele Calaiò è atterrato ieri sera a Catania e ha detto
sì: l’attaccante del Napoli (la stagione scorsa al Genoa) ha firmato un biennale con opzione per il
terzo anno. E’ già duello a distanza con il Bologna, che ieri ha
ufficializzato Zuculini (Arsenal
de Sarandì) e Coppola (Milan),
mentre Bianchi è sempre più vicino all’Olympiakos.
Altre di B Contratto di un an-
no, con rinnovo in caso di A:
Mangia e il d.s. Antonelli sono
stati presentati dal Bari, che dichiara incedibili Galano e Sciaudone e ha chiesto alla Juve Spinazzola (era a Siena) e Boakye
(Elche). Il portiere Aresti (Savona) è del Pescara. A Cittadella,
dopo Gerardi (Reggina) arrivano Cappelletti (Alto Adige, è del
Palermo), Benedetti (Catanzaro) e forse Schenetti (Como). La
Ternana riprende Viola dal Palermo e tratta Bastrini (Cagliari). Il Crotone supera il Lanciano
e prende Minotti (Atalanta) e ha
chiesto Petagna e Tamas al Milan; niente Lanciano anche per
Doukara: va al Leeds. Altro innesto dal Marcianise per il Trapani: dopo Citro, arriva Corduas. Lo Spezia tratta l’uruguaiano Malvino (Defensor). Il Frosinone punta Zanon (ex Bari),
che ha rescisso col Benevento.
Pressing Entella per Battocchio
(Udinese). Ufficiale Rossi (Parma, ex Pescara) al Latina.
Iscrizioni Il Siena lavora al
piano di rateizzazione e decurtazione degli stipendi, ma servono 7 milioni. Speranze a Brescia
grazie a Ubi Banca, il principale
creditore (nonché sponsor) del
club: la garanzia però è l’arrivo
di Bonometti, che però deve ancora trovare l’accordo con Corioni. Anche il Varese bussa a
Ubi Banca per la fideiussione di
800 mila euro e a un prestito di
700 mila euro, ma la situazione
non si sblocca. Idem in Lega Pro:
alla Reggina c’è ottimismo (in
arrivo Ciccio Cozza come allenatore), al Savoia c’è preoccupa-
Emanuele Calaiò, 32 anni ANSA
ASSEMBLEA DI B
Nuova stagione
Oggi si discute
del calendario
Si riunisce oggi alle 13
l’assemblea di Serie B. A Milano
si discuterà del calendario della
prossima stagione. Possibile
che venga anticipata la fine del
campionato per evitare
sovrapposizioni con l’Europeo
U21. All’ordine del giorno, tra i
vari punti, anche l’introduzione
della figura del «Supporter
Liaison Officer», il responsabile
dei rapporti con i tifosi.
zione per lo stadio, al Mantova
c’è una schiarita e intanto arriva
il portiere Paleari (V. Verona).
Lega Pro La Cremonese ha
preso Mattia Lombardo (figlio
dell’ex grigiorosso Attilio) dalla
Samp, ha chiesto al Chievo Bassoli (ex Alto Adige), Baraye (Juve
Stabia) e Messetti, alla Fiorentina, oltre a Madrigali, anche Capezzi e Fazzi. Via vai alla Spal: arriva Di Quinzio (AlbinoLeffe) e
parte Lebran per Como. Tris del
Pontedera: Allegra (Napoli, era a
Pavia), Redolfi (Atalanta, era a
Como) e Tazzari (Savona). Portieri: il Viareggio ha preso Ioime
(Latina) e libera Gazzoli che torna al Lumezzane, l’AlbinoLeffe
vuole Vigorito (Cagliari, era a Lumezzane), mentre al Cosenza arriva Ravaglia (Parma, era a Vicenza) e si tratta per il centrocampista Arrigoni (Cesena). Raffica Vigor Lamezia: dal solito
Parma arrivano Puccio (era a Savona), Spirito (San Marino) e
Maglia, con loro anche Battaglia
(Roma), Held e Di Marco (Genoa), Montella (Aprilia) e Kostadinovic (ex Nocerina). E poi: Lucioni (Reggina) va al Benevento,
Pisanu (Bellaria) al Savona, Cocuzza (Parma, era all’Alto Adige)
e Vannucchi (Juventus) al Renate, Pettarin (Porto Tolle) al Forlì,
Romeo (Trapani, era a Viareggio) alla Pistoiese, D’Aiello (Messina) al Matera. Infine, il Rimini:
in attesa di sapere se ripescato,
riporta a casa Ricchiuti (Entella).
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al lavoro
4 Perugia
Il mercato latita
PROSSIMI
RADUNI
S
Domani
Catania
Sabato
Brescia
Livorno
Domenica
Trapani
Ternana
Lunedì 14
Bari
Entella
Lanciano
Martedì 15
Cittadella
Modena
Pro Vercelli
Mercoledì 16
Bologna
Carpi
Spezia
Venerdì 18
Avellino
Crotone
Latina
Martedì 22
Frosinone
S
Al lavoro
Pescara
Perugia
Da definire
Siena
Varese
Gli abbonati no
ANTONELLO MENCONI
PERUGIA
E’ toccato ad Andrea Camplone tranquillizzare i tifosi sul nuovo Perugia. La squadra è
ripartita dopo il trionfo in Lega Pro con due soli
volti nuovi (Goldaniga e Provedel, ex Pisa) e
tanti giovani. Della formazione vincente sono
rimasti Comotto, Franco, Filipe, Nicco, Mazzeo, Fabinho, Rossi, Carcione e Koprivec. «Ho
fiducia nel presidente Santopadre, che non ci
sta a fare un campionato da comprimario e i
rinforzi arriveranno – ha detto il tecnico – anche se è capitato che avevamo l’accordo con
giocatori sui quali sono poi piombate altre società, che hanno offerto il doppio o il triplo:
così si spiega la crisi anche in questa categoria
e non si possono dare ingaggi da 500 mila euro.
Il Perugia è diverso e i calciatori che guardano
solo allo stipendio a noi non interessano. Vogliamo solo chi ha fame. Quella fame che è
mancata agli azzurri ai Mondiali». La squadra
parte domani per Temù (Brescia) e domenica
fa la prima amichevole, ma sarà lontana da
quella che affronterà il campionato, con Camplone che chiede «esterni per il 4-3-3, da far
diventare 4-5-1» e vorrebbe Falcinelli (Sassuolo), oltre alla conferma di Moscati ed altri. In
città c’è qualche mugugno per il mercato, dopo
le feste seguite alla promozione, anche se la
campagna abbonamenti va alla grande, puntando a raddoppiare i 3 mila dello scorso anno.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
italia:
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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#
italia:
ilTour
NIBALI E CONTADOR SUL PAVÈ DI OGGI
POSSONO METTERE IN CRISI FROOME
di LUCA GIALANELLA
i può perdere o vincere un Giro o un Tour in
una tappa di sterrato o pavé? E’ giusto?
S
Prendete Montalcino al Giro 2010: in maglia rosa
La tradizione è sempre stata il punto di forza
del ciclismo, con quelle radici così forti che hanno tenuto in piedi un movimento anche nelle
c’era Vincenzo Nibali, che oggi parte in giallo per tempeste più violente. Ma nell’ultimo decennio
quella di Arenberg. Avrebbe potuto sicuramente si sono moltiplicate le situazioni ai confini della
normalità. Quarant’anni fa, polottare con Cadel Evans per la
tevano essere la cronometro sui
vittoria di tappa, ma venne traponti di barche a Venezia, con
volto da una caduta, e addio
arrivo a piazza San Marco, o la
sogni. Eppure quella giornata
crono in discesa del Poggio a
senese, spazzata dal maltempo, viene ancora ricordata dai
Sanremo. Adesso ci sono lo stercorridori come una delle sfide
rato, le crete senesi delle Strade
più affascinanti che abbiano
Bianche (la piccola Roubaix itavissuto. I tifosi la votarono
liana) o la sfida sul pavé che il
«tappa» della stagione 2010.
Tour ripropone oggi dopo quatAcqua e pavè HET NIEUWSBLAD
l’Editoriale
laPuntura
FEDERAZIONE E RIFORMA DEL CALCIO
CHI SEGUE AGNELLI IL ROTTAMATORE?
di ANDREA MONTI
L
a morale della favola disegna perfettamente il paradosso del calcio italiano: in un
mondo di lupi e di volpi tocca a un Agnelli fare la
voce grossa. Che la dea Eupalla gliene renda
merito! Meno di una settimana fa, di fronte al
disastro brasiliano e alla prospettiva che a raddrizzare la baracca fosse il premiato trio Tavecchio-Macalli-Lotito, la Gazzetta ha lanciato un
appello: se c’è qualcuno nell’empireo della pedata che voglia spendersi per un reale rinnovamento delle istituzioni e dei costumi, batta un
colpo. E in fretta. Perché a metà agosto, complice uno statuto scellerato, i giochi in Figc saranno fatti secondo le consuete liturgie. Bene, ieri il
colpo è arrivato col fragore di una cannonata.
Senza mezze parole, in un’aula del Parlamento,
il presidente della Juventus ha detto che Abete
ha disertato nell’ora del bisogno. Che Tavecchio, proprio nel giorno in cui ha formalizzato
la sua discesa in campo, è «inadeguato». E che
non servono pontieri ma riforme subito. Non
pago, ha aggiunto che il candidato ideale potrebbe essere un ex calciatore di vaglia supportato da un’adeguata squadra manageriale.
Insomma, Agnelli il rottamatore... Il parallelo
con Renzi potrebbe starci: in fondo sono nati
nello stesso anno, il 1975. E proprio nel 2010,
mentre il primo assumeva la guida della squadra più popolare d’Italia rinnovandola nel profondo, il secondo riuniva per la prima volta il
suo manipolo di innovatori alla Leopolda. Vite e
risultati paralleli: l’uno vince tre scudetti ma
prende batoste in Europa, l’altro conquista Palazzo Chigi ma deve guardarsi quotidianamente
dalle tarellate dei tedeschi. Ce la faranno? Come sempre, lo scopriremo solo vivendo ma certo la dottrina Agnelli come quella di Renzi un
pregio, anzi un fascino, ce l’ha. Traccia una strada alternativa e chiara. Propone riforme non solo condivisibili ma inderogabili. E soprattutto,
parla alla nuora – la Figc – perché la sua grande
e rissosa famiglia intenda: la rivoluzione che
propone non può che partire dai presidenti del-
la serie A, dalla Lega che li rappresenta, da una
governance moderna per un’azienda di cui, alla
fine, siamo azionisti noi tutti.
Si dice che Agnelli sia intervenuto avendo in
testa un nome e un cognome: quello di Demetrio Albertini, candidato di indubbio prestigio e
di ottima presenza. Il suo discorso, per la verità,
si allarga a una generazione che comprende
una squadra intera di campioni assai rappresentativi da Vialli a Maldini fino a Cannavaro (il
riferimento al ruolo di Platini in Uefa e di Rummenigge in Eca è stato esplicito). Per quanto riguarda Albertini una cosa è certa: non pare disposto a ingaggiare una battaglia all’ultimo voto che dividerebbe le componenti della Federazione e, semmai fosse vinta, lo condannerebbe
a una presidenza senza investitura forte e quindi priva di reali poteri riformatori.
In realtà, la domanda del giorno è quella che
Stalin fece a proposito del Papa: di quante divisioni dispone il presidente della Juve? Sulla
carta, poche. Carlo Tavecchio ha in mano i dilettanti, una parte consistente della Lega Pro e,
allo stato, la maggioranza relativa dei presidenti di A riuniti per amore o convenienza attorno
alla strana coppia Galliani-Lotito. Lady Barbara
parla a titolo personale. E Abodi, presidente
della Lega di B, è sotto schiaffo: dalla sorella
maggiore prende 55 milioni all’anno in cambio
di una sostanziale coerenza politica. L’unica
speranza è che nei prossimi giorni altri si facciano avanti e parlino apertamente come ha fatto
Agnelli. Escluso il presidente del Coni che ha le
mani legate e che potrebbe intervenire solo nel
caso di paralisi assembleare, occorrono voci autorevoli e un movimento d’opinione capace di
indurre il cambiamento. O, alla peggio, di convincere il settantunenne Tavecchio (che dal
punto di vista personale e dei risultati, vogliamo ripeterlo, non è il diavolo) se non a desistere, almeno a circondarsi di manager all’altezza.
Coraggio, siamo ai rigori e la vittoria è tutt’altro
che garantita. Se qualcuno se la sente, metta la
palla sul dischetto e tiri.
f
Prandelli non si sente come
Schettino. In effetti, lui ha
abbandonato la nave senza
fare l’inchino.
sembrava dovuto e scontato. Questa disfatta,
nella semifinale con la Germania, riporta semplicemente i brasiliani alla realtà. Una realtà
dalla quale — con qualche magheggio — questa Seleçao e il “Sergentao” Scolari tentavano
di scappare. L’alibi che il Brasile era pronto a
spendere in caso di normale sconfitta, non regge davanti al tracollo. Le assenze di Thiago Silva e di Neymar non bastano a giustificare un
kappaò storico, che riporta indietro la Seleçao
di un secolo. Gli archivi raccontano di un 6-0
contro l’Uruguay nel 1920. In un Mondiale,
ai pentacampioni, non era mai successo.
Il Brasile che, nella seconda metà del Novecento è stato il cuore del calcio arte, si è
suicidato – sportivamente parlando – dopo
aver abbandonato il suo vecchio stile. L’ha
fatto in modo progressivo, dopo Spagna ‘82.
Da allora, la Seleçao ha lasciato il solco del
«futebol bonito» inseguendo un profilo sempre più europeo, fisico, tattico e difensivo che
oltre a rinnegare i Pelé e Tostao, gli Zico e
cidati sbattendo il muso contro una delle nazionali che — nel gioco delle contaminazioni
— ha più privilegiato il dato dominante del
vecchio calcio brasiliano: la tecnica. Soltanto la
Spagna può dirsi all’altezza di quello che ha
programmato e costruito la Germania negli ultimi dieci anni. E se vogliamo, le proporzioni
del risultato di Belo Horizonte è anche figlio
della mentalità che Pep Guardiola sta imponendo al Bayern. Le partite importanti non si
vincono, si dominano. E può succedere anche
di venir dominati, come è accaduto al blocco
del Bayern un paio di mesi fa in Champions
col Real Madrid. Passata la tristezza per
questo Mineirazo, il Brasile può elaborare in
un solo modo il suo lutto calcistico. Deve ritrovare il vecchio Dna, lo stile che ne ha fatto la storia. Deve tornare a privilegiare la tecnica e coltivarsi un Neymar in ogni ruolo. Almeno uno. Così, forse tra dieci anni, ci restituiranno un po’ di allegria e di bellezza.
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Lettere alla Gazzetta
A CURA DI FRANCO ARTURI
email: [email protected] - twitter: @arturifra
Se il vivaio adesso
si chiama cantera
DI STEFANO FROSINI
Marco Verratti, 21 anni. Talento italiano che gioca all’estero LAPRESSE
TwitTwit
MARK CAVENDISH
Ciclista Omega Pharma-Quickstep
Non è andata come speravo
nel Regno Unito, ma i ricordi
dei miei 200 km di Tour sono
tra i migliori della carriera.
MarkCavendish
WIMBLEDON
CoSito del torneo di tennis
@Wimbledon
IL BRASILE DOPO QUESTO MARACANAZO
DEVE TORNARE AL SUO VECCHIO STILE
l Maracanazo del 1950 aveva portato il Bra- Falcao, ha finito col relegare ai margini i giocaIl’Uruguay
sile nel dramma perché la sconfitta con tori più tecnici. Questo è il risultato.
Il paradosso è che ieri i brasiliani si sono suitoglieva alla gente un trionfo che
PortoFranco
laVignetta
Trasloco del
@wimbledonhippo che
sposta la sua «coda» e
torna nel parco
di
ALESSANDRO DE CALÒ
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di ROBERTO PELUCCHI
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FilorossoMondiale
tro anni: nel 2010, sempre alle porte della Foresta di Arenberg, vinse il norvegese Hushovd su
Thomas ed Evans.
Che cos’é? La ricerca di situazioni estreme,
che possano mettere in crisi una gestione tattica
«tradizionale» e premiare inventiva e abilità tecnica. Il direttore del Tour, Prudhomme, ama dire: «Il coraggio non attende la quota», per sottolineare come le occasioni vadano create, non soltanto sfruttate. E infatti oggi rischia di più il corridore più prevedibile e meno fantasioso, Chris
Froome, anche se nel 2013 ha vinto il Tour. Nibali
e Contador hanno l’occasione per segnare un gol
importante.
MARC MARQUEZ
Campione del mondi di MotoGP
Dopo una sveglia alle 5,
alle prese con la seconda
colazione della giornata!
@marcmarquez
CLAUDIO ROSSETTO
C.t. della nazionale di nuoto
Gentile Franco Arturi, mi sento
di dire la mia su Brasile 2014
anche se per tanti sarà una chimera indigesta. Se vogliamo
tornare a parlare di calcio italiano a certi livelli dobbiamo
tornare a far giocare massimo
3 stranieri (e che siano davvero
campioni) per squadra. Tutto il
resto è bla, bla , bla! Per finire
dico agli appassionati italiani:
ma come si fa a tifare con il
cuore in mano per una squadra
che schiera undici stranieri e
qualche volta anche con un tecnico «di fuori»? Almeno fossero tutti grandi giocatori. Il mio
non è un pensiero autarchico,
ma l’unica via di sviluppo delle
varie «cantere» in Italia.
M. De Cicco
Dicono che in Italia manchino i
giovani talenti, ma secondo me
non è vero: siamo almeno al livello delle altre grandi nazioni
calcistiche. Il problema è che i
giovani devono fare esperienza
internazionale, crescere, e alcuni possono farlo con la nazionale. Con questo criterio,
forse non sarà una Italia forte
da subito, ma migliorerà. Ditemi se questa formazione in
prospettiva non può fare molto
bene: Sirigu in porta; difesa
con Darmian, Barzagli, Rannocchia, De Sciglio; a centrocampo Verratti, De Rossi, Florenzi, Bonaventura, in attacco
Rossi e Borini. Senza dimenticare i vari Criscito, Destro,
Gabbiadini, Immobile. Va creato un gruppo, dargli fiducia, insistere e avere la pazienza di
vederli crescere. Giovani con
qualche veterano a sostegno. Il
modello deve essere quello tedesco, un progetto. Per questo
il nuovo mister non deve essere
scelto per il nome o per il curriculum, ma per la capacità di
gestire un piano di lungo percorso.
Paolo Carafa (La Spezia)
Che prima pagina
splendida! Addio ad uno
degli immortali del calcio
@RossettoClaudio
Quella tabella ha lasciato il
segno. Pubblicata nella prima
puntata della nostra inchiesta
sulla riforma del calcio, mostrava l’Italia all’ultimissimo posto
nella creazione di giocatori da
parte dei club di serie A. Fra i
tanti primati negativi, questo
brucia particolarmente. Il nostro calcio è vecchio, decrepito,
incapace di tracciare il proprio
futuro. Per dire vivaio, sempre
più spesso ricorriamo al corrispettivo spagnolo, cantera: come se la giusta via si possa declinare solo in altre lingue.
Il primo lettore indica una strada
comune in passato: le strette sugli stranieri, dopo le cascate di
oriundi e di esotismo degli anni
50 e dei primi 60, fu per esempio
la reazione della Figc al disastro
della Corea a Inghilterra ‘66. Oggi semplicemente non è più possibile pensarci per decreto: il
dopo Bosman significa più o meno straniero libero; il limite per
gli extracomunitari traballa ed è
comunque aggirabile. Il fatto è
che la stessa normativa funziona in Germania, Spagna e Francia, dove però non sembra deprimere i vivai.
Dunque è precisamente questo
su cui bisogna interrogarsi: perché il nostro calcio «odia» i suoi
giovani, al punto da non accorgersi di divorare se stesso? Le
responsabilità dirigenziali sono
evidenti, ma io penso che tutti
noi tifosi ne abbiamo a riguardo:
in fondo a nostra disposizione ci
sarebbero strumenti di pressione di grande efficacia. Senza la
nostra adesione, l’intero edificio
non starebbe in piedi. Ma se
trangugiamo senza fiatare che
la nostra squadra del cuore sia
composta quasi completamente
da stranieri in cambio di un buon
piazzamento; se non battiamo
ciglio; se il nostro entusiasmo rimane identico, mi chiedo che
senso abbiano le nostre critiche.
Sì, per la nazionale occorrerebbe oggi un’operazione simile a
quella che mise in pratica Azeglio Vicini all’Europeo in Germania del 1988, subentrando a Bearzot e promuovendo in blocco
la sua Under 21 (quella di Maldini
e Vialli). Il Prandelli dei primi tre
anni, lontano da quello inspiegabilmente terrorizzato e confuso
delle partite decisive in Brasile,
sarebbe stato perfetto per questo programma di rinnovamento. Ma si è bruciato e ha dato
fuoco ai ponti dietro alle sue
spalle, dopo aver attraversato il
mare per approdare in Turchia.
Dobbiamo inventarne un altro.
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
italia:
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
FORMULA 1
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
italia:
IL CASO LE INDAGINI SUL FURTO DELLA CARTELLA MEDICA DELL’EX PILOTA
File Schumi, la guardia aerea svizzera ora denuncia
Corinna: «Migliora»
Poi però smentisce
PAOLO IANIERI
Dopo avere inizialmente smentito di essere stata in
contatto con i medici dell’ospedale di Grenoble e con
la famiglia di Michael Schumacher per un eventuale trasporto in eliambulanza dalla
Francia al Centro ospedaliero universitario Vaudois di
Losanna, la Rega (Guardia
aerea svizzera di soccorso)
ha presentato denuncia con-
tro ignoti alla procura del Cantone di Zurigo relativamente
al furto del file medico dell’ex
pilota. Secondo quanto dichiarato da un portavoce della
Rega, non esiste finora nessun
indizio che indicherebbe un
comportamento illegale di
suoi collaboratori, negando la
violazione del segreto medico
di Schumacher. La Rega, secondo quanto emerso, avrebbe ricevuto da Grenoble la documentazione medica sulle
cure alle quali Schumacher
era sottoposto e avrebbe organizzato il trasporto in ambulanza avvenuto il 16 giugno
con la Sanität Oberwallis.
Indagini La magistratura
svizzera, che secondo un portavoce finora non avrebbe ancora ricevuto nessun incartamento dai colleghi francesi, in
seguito alla denuncia della
Rega adesso potrà attivarsi
per scoprire se effettivamente,
come aveva reso noto lunedì il
quotidiano francese Le
Dauphiné Liberé, il tentativo
di vendita del file sia stato effettuato via mail attraverso un
computer della società svizzera. Sempre secondo la Rega,
solamente poche persone
hanno avuto accesso alla documentazione di Schumacher.
Corinna e Michael Schumacher, 45 anni entrambi, sono sposati dal 1999 IPP
De la Rosa a Silverstone
Alonso al simulatore
ecco la F.1 multiplayer
Con la riduzione dei test nel 2015, la Ferrari spinge
sulla realtà virtuale. Pedro: «Il gap? Servirà tempo»
Pat Fry, 50 anni, responsabile del
settore autotelaio Ferrari COLOMBO
DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI PERNA
SILVERSTONE (Gran Bretagna)
«Almeno due giorni a
settimana esco dal simulatore
a Maranello, guardo la pista di
Fiorano e mi sembra assurdo
che non ci giri la Ferrari. É triste. Come se un tennista non
potesse allenarsi per giocare
la finale di Wimbledon contro
Djokovic...». La testimonianza
di Pedro de la Rosa fa capire
molto del vento che tira in F.1.
La chiave per vincere non sono più migliaia di chilometri
di prove, come ai tempi della
corazzata rossa guidata da Todt e Schumacher, ma milioni
di dati elaborati in fabbrica da
simulatori sempre più sofisticati.
Videogame La tendenza in
futuro sembra la stessa, visto
che le squadre per il 2015 hanno votato una nuova riduzio-
la novità
La Lotus porta
al debutto
le Pirelli da 18”
(lu.pe.) Sarà la Lotus
E22 di Charles Pic a portare
oggi in pista per la prima
volta le gomme prototipo da
18 pollici (a lato il rendering)
realizzate dalla Pirelli in vista
dei nuovi regolamenti, che
dovrebbero entrare in vigore
presenza qui aveva due scopi:
«Provare le gomme Pirelli per
il 2015 (come Marussia, Red
Bull e Lotus; n.d.r.) e verificare le correlazioni fra la pista e
il simulatore». Mentre Fernando Alonso faceva lo stesso sulla macchina virtuale a Maranello, dove ha anche incontrato il motociclista Jorge Lorenzo. «Ci siamo scambiati le
parti — spiega De la Rosa —.
Io avevo provato il simulatore
prima di Silverstone e Fernando è andato a verificare i riscontri dopo il GP».
Battesimo Tornare in pista,
a 43 anni, per lo spagnolo ex
McLaren è stato «un battesimo
del fuoco». Con la F14 T che a
metà giornata si è fermata per
un problema di raffreddamento. «Era la prima volta che
guidavo le vetture turbo e mi
sono trovato subito a mio
agio. Segno che la corrispondenza fra realtà e simulatore è
molto buona. Sarà utile per il
mio lavoro. Non posso però
garantire che riusciremo a colmare il divario dagli altri in
tempi brevi». La Ferrari, intanto, ha ingaggiato un cervellone del settore dalla Red Bull. E
si parla di altri rinforzi, fra cui
il possibile ritorno del motorista Gilles Simon. Mentre la Fia
ha deciso di mettere al bando
il Frick (sistema di connessione fra le sospensioni anteriori
e posteriori, molto costoso)
già da Hockenheim, se tutte le
squadre saranno d’accordo.
Pedro de la Rosa, 43 anni, al box Ferrari durante il primo giorno di test COLOMBO
ne dei test durante la stagione.
D’altra parte, lo spettacolo di
ieri a Silverstone, con le vetture che giravano a singhiozzo
nell’autodromo deserto, non è
stato uno spot a favore. Se si
volesse pensare ai test come
promozione, bisognerebbe
trovare una formula diversa.
Dunque bisogna rassegnarsi a
una F.1 da videogame. E la
Ferrari, come ha fatto capire
nei giorni scorsi il team principal Marco Mattiacci, sta facendo un grande sforzo per attrezzarsi. «Se le regole resteranno queste, è l’unica possibilità», conferma De la Rosa.
Sostituto In effetti, la sua
nel 2017. L’azienda milanese
ha voluto offrire una
dimostrazione dal vivo, per
valutare almeno l’impatto
estetico che avrebbero le
coperture. Le migliori
prestazioni, infatti, potranno
essere ottenute solo
ridisegnando
completamente le
sospensioni delle vetture.
Rispetto alle gomme attuali
da 13 pollici, i nuovi
pneumatici sono montati su
cerchi più grandi e hanno
una spalla più bassa e rigida.
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Smentita Intanto, a pochi
giorni dalla comparsa in
pubblico in occasione della
tappa del campionato europeo di rodeo, tenutosi nel
suo CS Ranch a Girvins, Corinna Schumacher avrebbe
raccontato al settimanale tedesco Neue Post che il recupero di suo marito Michael
mostrerebbe progressi. «Andiamo avanti: in modo lento,
ovviamente, ma almeno andiamo avanti» le parole pronunciate da Corinna e anticipate dal settimanale in edicola oggi. Ma la manager di
Schumacher, Sabine Kehm,
ha immediatamente smentito la veridicità dell’intervista.
Giornata speciale per Jorge Lorenzo a Maranello alla vigilia
del GP Germania. Ha visitato la fabbrica, poi incontrato
Marc Genè e Fernando Alonso, all’opera al simulatore. «È
incredibile quello che Enzo Ferrari è riuscito a creare», ha
detto con ammirazione Jorge: una rossa in arrivo? FERRARI
Rumore Oggi Alonso continuerà a provare in fabbrica,
dove resterà nei prossimi giorni per colloqui tecnici con James Allison e la discussione
sul rinnovo del contratto fino
al 2019. Qui toccherà al francesino Jules Bianchi, 24 anni,
in prestito dalla Marussia, sostituire il finlandese Kimi
Raikkonen dopo l’incidente:
«É sempre una grande emozione guidare la Ferrari e sono
certo che mi batterà il cuore».
Non vedremo, sulla rossa, il
doppio scarico studiato dalla
Fia per aumentare il rumore
dei V6. Probabile che l’idea,
una soluzione «cosmetica»,
venga abbandonata del tutto.
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4 Appunti
COMANDA
MASSA Hamilton stuzzica
Così la prima
giornata di test
di Silverstone
S
I tempi
1. Massa
(Bra-Williams)
1’35”242 (42 g.)
2. Ricciardo
(Aus-Red Bull)
1’35”248 (72)
3. Rosberg
(Ger-Mercedes)
1’35”573 (90)
4. Sutil
(Ger-Sauber)
1’35”674 (74)
5. Bianchi
(Fra-Marussia)
1’36”148 (108)
6. Vandoorne
(Bel-McLaren)
1’36”462 (71)
7. Perez
(Mes-F. India)
1’36”583 (79)
8. Vergne
(Fra-Toro Rosso)
1’36”688 (28)
9. Maldonado
(Ven-Lotus)
1’37”131 (97)
10. De la Rosa
(Spa-Ferrari)
1’37”988 (49)
11. Stevens
(GB-Caterham)
1’40”627 (95)
S
Pole 2014
Rosberg
(Mercedes)
1’35”766
Lewis: «Rosberg
non è tedesco»
Ancora scaramucce in casa
Mercedes. Hamilton, secondo
quanto riporta il «Guardian»,
parlando del prossimo
appuntamento iridato in
programma sul circuito di
Hockenheim in Germania,
stuzzica Rosberg. «Non è un vero
tedesco. Quando correvamo nei
kart non l’ho mai visto con una
bandiera tedesca. Era sempre
vicino alla bandiera di
Montecarlo. Certo in Germania
avrà sempre molto supporto,
come a Montecarlo». Rosberg,
finlandese per parte di papà
Keke, ha mamma tedesca, ma ha
sempre vissuto a Montecarlo.
Vettel applaude
«Con Fernando
che bella lotta»
Impegnato a Silverstone in
una presentazione della Braun,
Sebastian Vettel è tornato sul
duello di domenica con Fernando
Alonso che ha incendiato i tifosi:
«Volevo recuperare, così dovevo
passare il più veloce possibile
Fernando. Anche se è durata più
di quanto avrei voluto». E sulla
battaglia via radio: «Quando mi
hanno detto di stare attento ai
limiti della pista, ho capito da dove
arrivava, così ho iniziato a giocare
anch’io. La lista era lunga su chi
andava più largo... È stata una
lotta dura e ravvicinata. Fernando
non lascia mai troppo spazio, ma
è sempre stato corretto. Me la
sono goduta». Anche se si lottava
per il 5° posto: «Non puoi essere
sempre il migliore. Ma non è un
motivo buono per demotivarsi. La
Mercedes quest’anno ha fatto un
lavoro migliore, tocca a noi
lavorare per tornare in alto. E a
Hockenheim voglio il podio».
Processo Ecclestone
«Non voleva il nome
sui conti a Panama»
Nubi all’orizzonte
(giudiziario) di Bernie Ecclestone
nel processo in Germania per la
vendita della Cvc, proprietaria
della F.1. Un 76enne, collaboratore
dell’imputato Gerhard Gribkowsky
(corrotto con una tangente di 44
milioni di dollari), ha detto in aula
che i pagamenti sono stati in
parte effettuati attraverso la
Lewington Invest di Panama e che
Ecclestone «non voleva che il suo
nome apparisse nelle
transazioni». Il presidente del
tribunale, Peter Noll, ha detto che
il processo finirà a metà ottobre,
un mese più del previsto.
Ecclestone rischia 10 anni.
28
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
italia:
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
SPECIALETricoloreCrossCountryRally
italia:
in Vetrina/2 GRUPPO TH
LA PROSSIMA A SETTEMBRE
DEBUTTI E DIVERTIMENTO
Trionfano Spinetti e Giusti ed eccelle la
tecnologia dei fuoristrada Suzuki alla San Marino
Baja. Con il 1.9 DDiS T2, Spinetti sbancava le
classifiche Tricolori e del quarto round Suzuki
Challenge. Lotta serrata quella dei 9 trofeisti in una
Baja facile all’apparenza, difficilissima nella sostanza
di un percorso con insidie nascoste. Secondo al
traguardo del Rally Village a San Marino, si piazzava
Bordonaro, davanti a Luchini (nella foto) che a sua
volta teneva testa a Mancusi. Quinti si piazzavano i
fratelli siciliani Emanuele, Mirko e Mike, rallentati
nell’azione dal loro Grand Vitara. Accadia e Lolli
andavano ad occupare la settima e ottava piazza. Il
Suzuki Challenge vede al comando Spinetti, con
Luchini e Bordonaro ad abbozzare il tentativo di
attacco, mentre Mancusi, Accadia, Emanuele sono
in lotta per la top five. Settimo Lolli più staccato. Ora
pausa sino alla Costa Smeralda Baja di settembre.
29
IN COLLABORAZIONE CON ACI
in Vetrina/1 SUZUKI CHALLENGE
La tecnologia del 1.9 DDiS T2
e i tentativi di attacco
di Luchini e Bordonaro
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Per i giovani ma non solo
Ci sono anche Versace, Borsoi
e il leader Cantarello col Pinin
Economicità, linearità, storicità, la categoria
del Gruppo TH è il bacino propedeutico al massimo
campionato tricolore. Il primo passo per i giovani
verso la serie più professionale, ma anche la classe
alla quale si rivolgono i più esperti provenienti dalla
scuola della Federazione Italiana Fuoristrada. E’ la
serie scelta dai ventenni Aronne Travaglia, figlio del
campione trentino di rally, per il debutto al volante di
un Daihatsu Rocky Island Motorsport, e Antonio
Deodati su Mitsubishi Pajero 3500; ma anche dal
rallista Tullio Versace (nella foto) e dal giovane
fuoristradista Michele Macchiavelli che riescono
divertirsi al volante di agili Suzuki Grand Vitara o
Samurai, oppure dal «gelataio» Elvis Borsoi, veloce in
prova e nel mondiale con il Mitsubishi Pajero come
Ananasso sempre presente, oppure come il leader
della serie Mauro Cantarello, che corre invece con un
Pinin, ed ha in Macchiavelli l’avversario per il titolo.
Tutti in coda dal dottor Spinetti
Dalmazzini e Codecà sbagliano, la San Marino Baja va al medico elbano che si conferma primo
1
ENZO BRANDA
Un campionato avvincente, incerto, il Cross Country è un mix di spettacolarità
ed imprevedibilità. Quattro
sono i diversi vincitori delle
quattro gare disputate ad oggi,
ma al vertice delle classifiche
c’è solo Alberto Spinetti: il medico elbano che, con tre piazzamenti ed una vittoria, sta
dominando la serie. Pare pilota poco ispirato, dalla disarmante calma interiore che fa
pari con l’esuberante navigatrice Lara Giusti, e la stagione
gli sta dando ragione. Alla San
Marino Baja si sono fatti trovare pronti all’appuntamento
con la vittoria.
La gara La prima affermazione assoluta in carriera per
gli elbani arrivava nella gara
disegnata dalla Fams sulle
strade sterrate nei dintorni del
Monte Titano. Dopo la sfuriata
iniziale di Lorenzo Codecà,
quindi quella di Andrea Dalmazzini, Spinetti passava al
comando della classifica quando proprio Codecà e Fedullo
pagavano una penalità per un
errore di percorso. Un primato
che il toscano consolidava nella 2a tappa, nonostante la rimonta dello stesso Codecà,
che dopo 5 piesse risaliva in
seconda piazza, ma l’annata
no del milanese della Suzuki si
evidenziava nella sesta frazione cronometrata, nella quale il
milanese si ritirava per l’allentamento di un bullone della testina dello sterzo del Grand Vi-
4
ECCO I
RISULTATI
S
1 Alberto Spinetti
e Lara Giusti con
Suzuki 2 Alfio
Bordonaro e
Marcello Bono
terzi nell’italiano 3
Andrea Dalmazzini
e Daniele Fiorini:
6° posto in gara e
2° di campionato
2
3
MORETTI
tara. Scaricata la tensione del
doversi difendere dallo sfortunato campione e con l’ampio
vantaggio acquisito sul secondo, Spinetti controllava gli avversari, riuscendo a tagliare il
traguardo con 43” su Bordonaro e Bono. Superati i problemi
tecnici alla trasmissione anteriore del Grand Vitara, che li
aveva penalizzati nella prima
tappa, i siciliani si portavano
in seconda posizione. La tenacia e l’aggressività premiavano
Luchini e Bosco. La coppia tosco – piemontese riusciva a li-
mitare i danni in un contatto
con un albero e chiudere al 3°
posto assoluto, precedendo di
30” il romano Mancusi, navigato dal bresciano Manfredini,
che nel finale tentava l’attacco
allo stesso Luchini ma veniva
fermato dallo stesso tronco in
traiettoria, danneggiando la
carrozzeria del Grand Vitara.
Quinti si piazzavano così i fratelli siciliani Emanuele, Mirko
e Mike, lamentando qualche
problema di trasmissione al loro Grand Vitara e la definitiva
rottura del cambio nel finale di
gara. Dalmazzini e Fiorini recuperavano parzialmente i 12’
di penalità pagati con l’errore
commesso all’inizio di gara segnalandosi poi più veloci in 8
prove sulle 10 disputate con il
Grand Vitara 2.7 V6 T1, classificandosi sesti. Alle spalle dei
giovani di Suzuki, si piazzavano Accadia, Lolli e Codecà che,
dopo la riparazione riusciva a
raggiungere il parco chiuso di
fine gara. Versace e Caldart, su
Suzuki Grand Vitara vincevano la gara del TH, di rimonta
nella seconda tappa.
ASSOLUTA
San Marino
Baja
1. Spinetti-Giusti
in 1h54’54;
2. BordonaroBono a 43”; 3.
Luchini-Bosco
a 2’45”;
4. MancusiManfredini
a 3’15”;
5. EmanueleEmanuele
a 5’09”.
Conduttori
1. Spinetti p. 97;
2. Dalmazzini
63; 3.
Bordonaro 57.
Trofeo CSAI
Gruppo T1
1. Dalmazzini p.
90,6; 2. Codecà
50,5; 3.
Colombo 22,8.
Trofeo CSAI
Gruppo T2
1. Spinetti 100,5;
2. Luchini 64,5;
3. Bordonaro
58,2.
Trofeo CSAI
Gruppo TH
1. Cantarello
64,4; 2.
Machiavelli 43;
3. Travaglia 42.
L’INIZIATIVA
ACI Racing Weekend
Scarica il biglietto
per entrare al Mugello
È scattato il conto alla rovescia per il
prossimo ACI Racing Weekend, giunto al settimo
appuntamento che si correrà questo fine
settimana all’interno dell’impegnativo tracciato del
Mugello. Anche in quest’occasione, con l’iniziativa
di ACI Sport e in collaborazione con l’autodromo
toscano, registrandosi e scaricando il «biglietto
omaggio» sul sito acisportitalia.it. sarà possibile
assistere a tutte le gare. Presentando il coupon,
ad una delle due biglietterie del circuito toscano si
potrà acquistare un biglietto valido per due
persone che darà accesso al paddock.
La stagione motoristica del 2014 sta riservando
grande spettacolo ed acceso agonismo in tutte le
categorie e, dunque maggiore sarà il piacere nel
vedere sul difficile saliscendi toscano i duelli tra i
protagonisti nelle due gare dei Campionati Italiani
GT, Turismo Endurance, Prototipi e, nei tre round
dell’Italian F4 Championship powered by Abarth.
Ma, promettono grande show anche le sfide nelle
serie monomarca Porsche Carrera Cup Italia,
Castrol Cupra Cup e il Trofeo Abarth Italia&Europa.
Tutte le informazioni sul weekend di gara e sulle
dirette tv e streaming sul sito acisportitalia.it.
30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
101° TOUR DE FRANCE OGGI LA FRAZIONE PIÙ TEMUTA
italia:
A
Tappa chiave
Nove tratti in pavé
Ypres
SCKLECK
SI RITIRA
Zonnebeke
Arenberg
Porte
du Hainaut
Settori in pavé
avé
Roulers
9
BELGIO
Beitem
Courtrai
Wevelgem
YPRES
8
Partenza
Arrivo
Roubaix
S
Il ginocchio
ferma
Andy
Continua il
momento-no di
Andy Schleck,
che ieri non ha
preso il via
dopo la caduta
del giorno prima
a 30 km
dall’arrivo: il
ginocchio destro
ha fermato il
lussemburghese
della Trek, 1° a
tavolino al Tour
2010 e 2° nel
2009 e 2011
S
A terra
pure Sagan
Diverse le
cadute ieri. Oltre
a Froome, a
terra Terpstra,
Mollema,
Izagirre, De
Clercq,
Henderson
(costretto al
ritiro) e Sagan.
Quest’ultimo è
caduto a 20 km
dall’arrivo e ha
faticato a
rientrare, ma alla
fine ha sprintato
chiudendo 4°
Mouscron
Tourcoing
FRANCIA
7
Lilla
6
Gruson
9
8
7
6
5
Da Gruson a Carrefour de l’Arbre 1,1km
Da Ennevelin a Pont-Thibault
1,4km
Mons-en-Pévèle
1,0km
Bersée
1,4km
Da Orchies a Beuvry-la-Forêt 1,4km
4 Da Sars-et-Rosières
2,4km
a Tilloy-les-Marchiennes
5
Percorso:
155,5 km
Tempo
Partenza:
Forti piogge nel finale
14
Temperatura
Arrivo:
12° - 14°
Templeuve
Orchies
1,4km
3 Da Brillon a Warlaing
2 Da Wandignies-Hamage
a Hornaing
1 Da Hélesmes a Wallers
3,7km
1,6km
TOTALE
4
15,4
km
3
1
Wallers
17.15-17.45
ARENBERG PORTE
DU HAINAUT
2
Il Tour va sulle pietre
Quante insidie per i big
nella piccola Roubaix
L’INFERNO CHIA
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA GIALANELLA
LILLA (Francia)
Il profumo di pavé si sentiva già ieri, con i
cartelli intorno a Lilla che indicavano Cysoing,
Gruson. Settori di pietre. C’è tensione in gruppo: e Chris Froome l’ha pagata subito con una
caduta, banalissima, dopo appena 5 chilometri
della prima tappa in terra di Francia. Perché
oggi è un giorno d’estate con gita all’Inferno
della Parigi-Roubaix. Si può perdere il Tour. E
l’inglese è il più fragile. Lo sa, l’ha dimostrato
con quella «toccatina» alla ruota posteriore del
fiammingo Keukeleire, che l’ha fatto finire a
terra come un principiante. La micro-infrazione al polso sinistro non lo farà dormire sereno.
Contrario Il Tour è più giovane della Roubaix:
1903 contro 1896. E oggi chiede alla Regina
nove settori di pietre, 15,4 chilometri, da affrontare in senso contrario rispetto alla grande
classica. Tappa breve, 155 km, che si conclude
davanti alla Foresta di Arenberg. Non verrà affrontata, ma la polvere di carbone, quel senso
di fatica e dolore che queste zone ricordano, il
sacrificio dei minatori (moltissimi dal Meridione) venuti quassù per cercare la vita, le strutture industriali spettrali nella loro immobilità,
appariranno ancora più pesanti sotto il maltempo: la temperatura si abbasserà di oltre una
decina di gradi (12-14 la massima), raffiche a
30 km orari, e tanta pioggia, che trasformerà la
banchina in acquitrino. Purtroppo. E poi il pavé
d’estate è diverso da quello di aprile: l’erba si
insinua di più tra le pietre, è più alta.
I nove settori sono veri. Gruson è l’antipasto
e porta al Carrefour de l’Arbre, che viene risparmiato ai corridori. Come dire: questo è
nulla di quanto vi aspetta. Il più difficile è
Mons-en-Pevele, cinque stelle, che verrà affrontato per un terzo: 1000 metri invece che 3
km. Ma anche Bersée, Tilloy e Hornaing si trasformeranno in salite durissime. Ogni pietra,
qui, è tutelata, protetta, curata, coccolata dall’amministrazione francese come monumento
nazionale.
Due sfide in una.
E ci sarà maltempo.
Cancellara è il
favorito: nel mirino
la maglia gialla di
Nibali. Ma Vincenzo
e Contador possono
mettere in crisi
Froome, che ieri è
caduto. Intanto
Kittel brinda al tris
in volata
Difesa Le squadre triplicheranno il personale
per sopravvivere all’Inferno. L’amico dell’amico che vive in Belgio? Reclutato. Il nipote del
medico che sta nelle Fiandre? Reclutato. I rivenditori di bici che tutto l’anno chiamano per
avere la foto di un corridore? In prima linea.
Prendete l’Astana della maglia gialla Vincenzo
Nibali. Trenta persone sulle strade, e in mano
tante ruote per coprire l’imprevedibile. Perché
la bici, se si rompe, si può cambiare soltanto
dall’ammiraglia o al termine del settore di pavé
dove l’organizzazione ha allestito una zona officina. Nibali, che non ha mai corso la Roubaix,
userà la bici che la Specialized aveva preparato
per Boonen. Tubolari da 25 mm, gonfiati a 5,5
atmosfere (invece che a 8,5), rapporti 53x46,
dietro 11x21 tutti in scala, per garantirsi che i
movimenti della catena siano i più lineari possibili. La sua guardia gialla: l’olandese Westra
(ingaggiato proprio per la sua abilità al Nord),
l’estone Kangert, il gigante kazako Gruzdev,
l’ucraino Grivko. Al suo fianco resterà sempre il
danese Fuglsang, che viene dalla mountain
bike e, come Vincenzo, guida benissimo la bici.
Sfida doppia Due gare. La prima, tra i grandi
specialisti del pavé. Ci sono i primi 4 dell’ultima Roubaix: il vincitore Terpstra, Degenkolb,
Cancellara e Vanmarcke. Aggiungiamoci Van
PARLA IL SICILIANO LEADER DELLA CORSA PER IL TERZO GIORNO
«Posso perdere la maglia, non la testa»
Nibali: «Spero
che le previsioni
meteo siano
sbagliate. E io so
guidare la bici»
DAL NOSTRO INVIATO
LILLA (Francia)
La «piccola Liegi», domenica a Sheffield, l’ha portata a casa con una grande invenzione. Ma la «piccola Roubaix» di oggi sarà tutta un’altra storia. Vincenzo Nibali lo
sa bene. E dopo aver indossato
la terza maglia gialla (con ter-
zo leoncino, dopo la figlia Emma sono a posto anche i nipotini Paolo e Manuel), lo spiega: «Già la tappa è importante, poi le previsioni danno
pioggia – spiega il 29enne siciliano dell’Astana –. Io spero
che si sbaglino. Si potrebbe
compromettere tutto. Dovessi
perdere la maglia, non perderei la testa. Siamo secondi a
squadre e avremo l’ammiraglia davanti, in caso di problemi. Potrebbe essere un piccolo
vantaggio. Se fori o hai problemi tecnici, puoi perdere anche un minuto. Con i compagni, dovremo cercare di rimanere uniti. Sono abbastanza
abile a guidare la bici ma in
queste giornate ci sono situa-
zioni che sfuggono dal controllo».
Riflessioni La tappa di ieri è
finita alle 17.31. Vincenzo ha
lasciato la zona del traguardo,
dopo l’antidoping, alle 18.24.
Una «tassa» di circa un’ora che
ogni giorno il primo della classe paga in termini di premiazioni, controllo e processione
in zona mista (almeno 7 postazioni una alla volta con domande e risposte in pratica
sempre uguali). Quando
sgomma via, Vincenzo trova il
tempo di riflettere a voce alta
sulla zona geografica in cui si
trova il Tour in questi giorni.
«Qui ci sono tanti emigranti
italiani. Io i miei parenti al-
l’estero ce li ho in Australia e
in Svizzera, non da queste
parti, ma immagino che ci saranno tanti tifosi originari del
nostro paese. Spero che si divertano”. L’analisi è proseguita così: «Già oggi (ieri, ndr)
abbiamo trovato un po’ di pavé in discesa e il gruppo si è
rotto. Io la Roubaix non l’ho
mai corsa, avevo trovato le
pietre al Tour del Benelux
qualche anno fa ma qui è diverso». Infine una riflessione
su Chris Froome dopo la caduta: «Lo abbiamo saputo quasi
subito e gli ho chiesto, quando
è rientrato, come andassero le
cose. Non era contento, ma
non saprei dire quanto sarà
condizionato sulle pietre».
Concetto chiaro: ognuno pensi per sè. Oggi più che mai.
ci.sco.
Vincenzo Nibali in giallo grazie al successo di domenica a Sheffield SIROTTI
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MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
italia:
BETTINI
d
«So che vi
piacciono i
paragoni
con la
ParigiRoubaix, ma
lì i chilometri
di pavé sono
50 e quelli
totali 260.
Io ho
un’occasione
per lasciare
il segno,
dopo il
tentativo
della prima
tappa, e
avrò carta
bianca.
La maglia
gialla?
No, a quella
non ci sto
affatto
pensando»
AMA
Gazzetta.it
IL LIVE DELLA TAPPA
MERCATO: CANNONDALE
CON GARMIN DAL 2015
Su Gazzetta.it, servizi e
videointerviste dei nostri
inviati al Tour, gli highlights e
la fotogallery della tappa con
le immagini della caduta
dell’inglese Chris Froome. E il
calvario senza fine di Andy
Schleck, costretto al forfeit
prima del via. Oggi seguite il
live della quinta tappa.
Ma non solo Tour. La vittoria
di Marianne Vos al Giro Rosa e
del fratellino di Nairo Quintana, Dayer, al Giro d’Austria.
Infine, una clamorosa novità
di mercato: a fine anno chiude
la Cannondale di Sagan. Dal
2015 l’azienda di bici sarà
sponsor della Garmin.
FABIAN
CANCELLARA
TRE VOLTE
VINCITORE DELLA
ROUBAIX E DEL
GIRO DELLE
FIANDRE
(FOTO BETTINI)
Avermaet, Sagan, Kristoff, Oss. Soprattutto, è il
giorno di Fabian Cancellara, re di 3 Roubaix:
non ha compagni da difendere (come i fratelli
Schleck in passato) e può scatenarsi. La maglia
gialla di Nibali è a soli 35”. E poi la sfida per la
classifica, dove l’asse Nibali-Contador-Kwiatkowski, con le stesse bici, sembra una corazzata. Correre bene, compatti, è fondamentale. Contador può affidarsi a Bennati, Tosatto, Rogers e Roche; il giovane polacco, che ha vinto le Strade Bianche su
Sagan, ha Bakelants, Martin, Terpstra,
Trentin. Froome, protetto da Thomas
ed Eisel, deve cercare di difendersi come può. Ma potrebbe ricordare questa
giornata come un incubo, lui che è
abituato a una tattica di gara scientifica, e in sella non ha fantasia o abilità.
Ieri terza vittoria in volata su quattro tappe
di Marcel Kittel, il tedesco della Giant-Shimano: gli sono bastati 150 metri per dare mezza
ruota al norvegese Kristoff, vincitore della
Sanremo. Oggi si parte da Ypres, in Belgio: il
via lo darà re Filippo. Si ricorda il Centenario
della Grande Guerra e l’uso per la prima volta
di gas asfissianti (chiamati iprite dal nome della città) nei combattimenti. Poi si entrerà nell’Inferno.
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la guida
Kristoff e Demare
battuti di un soffio
Cimolai 9°, Oss 10°
ARRIVO 1. Marcel KITTEL (Ger, GiantShimano) 163,5 km in 3.36’39”, media
45,3 km/h; 2. Kristoff (Nor); 3. Demare
(Fra); 4. Sagan (Slk); 5. Coquard (Fra);
6. Greipel (Ger); 7. Renshaw (Aus); 8.
Van Poppel (Ola); 9. Cimolai; 10. Oss; 11.
Haussler (Aus); 12. Albasini (Svi); 13.
Dumoulin (Fra); 14. Feillu (Fra); 15. Van
Avermaet (Bel); 16. Dempster (Aus); 17.
Viviani; 18. Contador (Spa); 19. Keukeleire (Bel); 20. Valverde (Spa); 21. Kwiatkowski (Pol); 22. Petit (Fra); 23. Fuglsang (Dan); 24. Nibali; 25. Van Summeren (Bel); 28. Talansky (Usa); 30. Chavanel (Fra); 34. Van Garderen (Usa);
42. Froome (Gb); 49. Mollema (Ola); 51.
Horner (Usa); 63. Cancellara (Svi); 65.
Rui Costa (Por); 87. Marcato; 102.
Trentin a 26”; 126. Petacchi a 50”; 127.
Paolini a 55”; 135. Montaguti a 1’28”;
147. Bennati a 2’05”; 148. Tosatto; 163.
Visconti a 2’23”; 176. De Marchi a 4’21”;
177. Scarponi; 194. Vanotti a 7’26”.
CLASSIFICA 1. Vincenzo NIBALI (Astana); 2. Sagan (Slk) a 2”; 3. Albasini (Svi);
4. Van Avermaet (Bel); 5. Contador
(Spa); 6. Valverde (Spa); 7. Froome (Gb);
8. Van den Broeck (Bel); 9. Mollema
(Ola); 10. Fuglsang (Dan); 11. Bardet (Fra);
12. Van Garderen (Usa); 13. Machado
(Por); 14. Peraud (Fra); 15. Rui Costa
(Por); 16. Nieve (Spa); 17. Zubeldia (Spa);
18. Porte (Aus); 19. Kwiatkowski (Pol);
20. Gallopin (Fra); 21. Talansky (Usa); 22.
Thomas (Gb) a 16”; 23. Frank (Svi); 24.
Pinot (Fra); 25. Roche (Irl); 26. Kangert
(Est); 27. Dumoulin (Ola); 28. Horner
(Usa); 29. Ten Dam (Ola); 30. Trofimov
(Rus); 31. Kristoff (Nor) a 35”; 32. Cancellara (Svi); 37. Bakelants (Bel) a 56”;
38. Marcato a 58”; 42. Oss a 1’19”; 60.
Sabatini a 3’47”; 66. Scarponi a 6’01”; 72.
De Marchi a 8’46”; 82. Trentin a 10’57”;
109. Visconti a 14’52”; 117. Montaguti a
16’16”; 125. Paolini a 17’05”; 131. Bennati a
17’44”; 140. Tosatto a 18’49”; 174. Viviani
a 23’; 182. Vanotti a 24’31”; 189. Cimolai a
28’42”; 193. Petacchi a 35’54”.
Marcel Kittel, 26 anni BETTINI
IL FILM DELL’INCIDENTE
lafrase
DEL GIORNO
Vincenzo Nibali,
29 anni, in ricognizione
sul pavé nell’aprile scorso
LE ALTRE MAGLIE Verde e bianca: Sagan (Svk). Pois: Lemoine (Fra)
OGGI IN TV Diretta Rai Sport2 dalle 13.40,
Rai 3 dalle 15; Eurosport dalle 13.45.
La sequenza della caduta di Chris Froome (al centro con la maglia nera), innescata involontariamente
da Jens Keukeleire e da Stef Clement. L’inglese era già caduto al Giro del Delfinato IPP DALLA TV
Froome a terra
Solo spavento
o botte da k.o.?
Cade dopo 5 km. Escluse fratture, ma c’è un polso
che preoccupa. Chris: «Riparto senza danni seri»
DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
@cirogazzetta
LILLA (Francia)
Le ultime immagini di
cui siamo stati diretti testimoni raccontano una realtà rassicurante. Chris Froome esce alle 7 della sera dalla clinica mobile dopo le radiografie, abbozza un sorriso gentile e con
la mano fa il gesto del pollice
su, prima di salire sull’ammiraglia di Sky. Lì lo aspetta il
medico del team: si chiama
Alan Farrel, è irlandese, è un
fanatico della nostra serie A di
calcio degli anni 80 e quando
vede Chris ride di gusto. Ma
quindi è tutto al posto? Nella
pratica, le domande restano.
Come sta la maglia gialla del
2013? Come andrà sul pavé
dopo questa caduta? Fino a
che punto il suo Tour de France ne sarà condizionato?
Atmosfera La dottoressa Florence Prommerie è il medico
della Boucle e ieri ha goduto di
una botta di popolarità mica
male. L’hanno aspettata tutti,
dopo che Froome ha finito i
controlli: «Le sue condizioni
sono buone, ma ha dolore. Impossibile dire ora se e come ne
sarà influenzato nei prossimi
giorni. Potrebbe sottoporsi, se
sarà necessario, ad un’altra radiografia dopo la tappa di domani (oggi, ndr). Non ci sono
fratture, ma abrasioni al ginocchio sinistro e all’anca sinistra,
e una contusione al polso sinistro. Alla mano destra, una
piccola piaga».
Non il massimo comunque,
alla vigilia delle pietre. In serata, in verità, sono circolate anche voci di una infrazione (o
microfrattura) al polso sinistro. Ma non hanno trovato
conferma.
Problemi Froome non ha
parlato con i cronisti. In serata
ha affidato a twitter un’unica
frase: «Caduta seccante, ma riparto senza danni seri». Le immagini delle sue ferite hanno
comunque monopolizzato l’attenzione e non è la prima volta
che succede quest’anno. Ricordate la caduta del Delfinato,
neppure di un mese fa, che
aveva compromesso le sue prestazioni nelle ultime due deci-
Adriatico. La mancanza partenza alla Liegi (all’ultimo momento) è stata colpa di un’infezione polmonare. Infine vanno
messe a bilancio anche le polemiche al Giro di Romandia per
lo spruzzo di Ventolin (antiasmatico) in diretta tv, e quelle
per la «veloce» autorizzazione
che l’Uci gli ha concesso sempre al Romandia per usare un
corticosteroide. Insomma: le
stagioni che filano via lisce sono proprio un’altra cosa.
Chris Froome col polso fasciato
e, sopra, soccorso dal medico
del Tour BETTINI/ACTION IMAGES
«
Le sue condizioni
sono buone, però
ha dolore.
Impossibile dire
come evolverà
FLORENCE PROMMERIE
MEDICO DEL TOUR
sive tappe? Ma è tutta la stagione dell’ultimo re di Parigi
ad essere tormentata, nonostante le grandi vittorie al Tour
of Oman, al Romandia e nell’abbrivio del Delfinato stesso.
I problemi per la verità sono
cominciati al tramonto del
2013, con la rinuncia al Giro di
Lombardia per problemi a
schiena e bacino — che hanno
richiesto lavori specifici in inverno, al caldo del Sud Africa,
con l’aiuto di uno specialista
che aveva lavorato con i rugbisti — poi decisivi anche nella
scelta di saltare la Tirreno-
Nervosismo E infatti ieri la
guardia della tensione è rimasta alta pure nel dopo-tappa.
La famosa parola inglese di 4
lettere che comincia per “f” –
quella che era la preferita del
grande tennista John McEnroe
nelle sue sfuriate, per intenderci — l’ha fatta da padrone.
È scappata un paio di volte a
Dave Brailsford, il boss di Sky,
infastidito dalla disordinata
folla di cronisti che assediava il
bus. E l’ha detta anche Keukeleire, coinvolto nel capitombolo: «F…, Froome laten vallen
(in fiammingo: “Ho fatto cadere Froome”)». «Poi ci siamo
spiegati — ha proseguito il belga —. Chris mi ha detto di non
preoccuparmi, che sono cose
che succedono, che probabilmente la colpa maggiore ce
l’aveva il corridore della Belkin
(Clement, ndr)». E doveva essere una giornata tutto sommato di trasferimento. Oggi —
con queste premesse — saremo davvero al «si salvi chi
può».
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32
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
BASKET IL PUNTO SUL MERCATO DI SERIE A
italia:
In attesa di conoscere la sedicesima squadra di Serie A (in
pole, per il ripescaggio al posto
di Siena, c’è Capo d’Orlando:
verrà ufficializzata nel Consiglio Federale del 18 luglio) molti
club sono alle prese con complicati rinnovi e guardano al
mercato americano per portare a casa buoni affari a costi
ragionevoli. Anche la ricca Milano, dopo aver acquistato Ragland, sta alla finestra aspettando che il mercato (specie
quello europeo) si sgonfi dopo
lo shopping dei club russi e turchi che hanno budget altissimi.
Sassari e Venezia (deludente
l’ultima stagione) sono tra le
più attive in questo momento,
mentre tra coloro che puntano
a migliorare per posizionarsi
nel quartieri alti della classifica ci sono sicuramente Brindisi e Reggio Emilia.
Sì, c’è Milano
Ma Venezia
vuole stupire
Varese ferma
L’EA7 ha aggiunto Ragland a un blocco
già competitivo. Reyer, 6° acquisto:
Ortner. Cimberio col caso Polonara
DA PRIMA FASCIA
DA RINCORSA
Sassari ora cerca un big
Cantù, quintetto da rifare
Tra le big le più attive sono Sassari e Venezia. La Reyer ha ufficializzato ieri l’ex senese
Benjamin Ortner e a breve annuncerà Cameroon Moore.
MILANO Tocca a Livio Proli, eletto manager
dell’anno in Eurolega, e a Luca Banchi, secondo
allenatore migliore dopo David Blatt, rendere
ancor più competitiva la Milano scudettata. Si
riparte da Hackett, Moss, Gentile e Samuels, Cerella (ai dettagli per il prolungamento) e il neoacquisto Ragland. In attesa del rinnovo di Melli,
l’EA7 cerca una guardia e un’ala-pivot da prima
fascia europea e poi le seconde linee.
SASSARI Sotto contratto ci sono Vanuzzo, Devecchi, Sacchetti e Tessitori. Già ufficializzati:
Jeff Brooks, David Logan, Miroslav Todic e Edgar Sosa. Si è ora alla ricerca di un altro giocatore da inserire nelle rotazioni degli esterni, oltre
alla ricostruzione del pacchetto lunghi e per
questo si sta guardando al mercato americano.
VENEZIA La Reyer ha fatto piazza pulita dopo
l’ultimo flop: unico confermato l’ala croata Peric. Il neo coach Recalcati potrà poi contare su
Goss, il giovane Ruzzier, Dulkys, ala lituana dall’ottima mano e i senesi Viggiano e Ortner. Serve
il play titolare e innesti tra i lunghi dove è fatta
per l’ex casertano Cameron Moore.
CANTÙ Anche Cantù è in fase di rico-
struzione dopo gli addii ai big (Ragland, Aradori e Cusin). Sotto
contratto ci sono Stefano Gentile, Abass e Buva (fatta per il rinnovo). Presi Laganà, Bloise, il
pivot senegalese Mbodj (ex Ilysiakos) e Hollis, ala-pivot ex
Biella. Si cerca play, guardia, ala e
centro da quintetto: tre saranno
Usa e uno comunitario.
Joe Ragland, ex Cantù ora a Milano, contro Jeff Viggiano: da Siena a Venezia CIAMILLO
DA RICOSTRUIRE
Avellino: fatta con Anosike
A Bologna tanta confusione
4
IL NUMERO
2
le conferme
di Roma:
si tratta
di Kanacevic
e Jones.
Squadra da
rifare
come è
successo
negli ultimi
due anni
che hanno
però fruttato
una finale
e una
semifinale
scudetto
Benjamin
Ortner, 31 anni
CIAMILLO
ROMA La Virtus ripartirà da zero o
quasi, col solito budget e al momento poche velleità: sembrava in dirittura d’arrivo
per Campbell ma poi la distanza tra offerta e
richiesta ha bloccato la trattativa. I confermati
sono due, Kanacevic e Jones, anche se quest’ultimo potrebbe uscire dal contratto entro martedì
e si attende quindi la sua decisione.
Tra le outsider, ossia quelle squadre pronte a balzare al piano di sopra appena una delle
big stecca, spiccano Brindisi e Reggio Emilia.
BRINDISI E’ una delle più attese dopo l’ottimo
campionato fatto e i volti nuovi saranno tantissimi: tre sono le ufficializzazioni, Sek Henry
(nuovo play al posto di Dyson), Olek Czyz e David Cournooh. A breve arriverà anche il sì dell’ex Avellino Jeremy Richardson, mentre i confermati sono Bulleri e Zerini. A questi due, dovrebbe aggiungersi Delroy James. Manca ancora molto per sistemare la squadra, il g.m.
Giuliani è negli States per chiudere qualche
buon colpo.
REGGIO EMILIA Gran parte del budget sarà
destinato all’ingaggio della guardia e di un lungo: a White è stato offerto un milione di dollari
per due anni, ma l’americano ha detto no senza
indugio, vorrebbe per il sì un altro mezzo milione. Rinnovato Cinciarini, restano Della Valle, Antonutti, Cervi, Mussini, Silins e Pini.
4
IL NUMERO
7
i giocatori
sotto contratto
a Reggio Emilia:
Cinciarini,
Della Valle,
Antonutti,
Mussini,
Cervi, Silins
e Pini
O.D. Anosike
23 anni
CIAMILLO
AVELLINO Nella Sidigas ci sono due certezze:
l’arrivo di Adrian Banks e la partenza di Jaka
Lakovic, con cui si sta transando il contratto ma
che, seppur non si dovesse trovare l’accordo, al
100% non resterà. In arrivo una rivoluzione
dalla quale dovrebbe salvarsi solo Cavaliero. Altro colpo in arrivo sarà l’ex pesarese
AD Anosike.
CASERTA Come Reggio, ha confermato
gran parte dell’organico: Ron Moore, Vitali, Carleton Scott, Tommasini, Mordente e Michelori. Mancano per il
quintetto l’ala piccola e il centro, mentre la novità dalla panchina è l’ingaggio della guardia Frank Gaines.
BOLOGNA Nella Granarolo del riconfermato Giorgio Valli sono sotto contratto Imbrò, Fontecchio e Gaddefors. Fatta una proposta a Hardy che non l’ha accettata, rilasciato, tra le polemiche, il centro ceco Pechacek, non è ancora chiaro se il club opterà
per il 5+5 o il 3+4. Il viaggio negli States di
Arrigoni chiarirà a breve una situazione ancora parecchio confusa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A Cremona ritorna Vitali
De Nicolao verso Pistoia?
Tra quelle da ricostruire, Cremona si è subito mossa partendo dagli italiani e piazzando il
colpo col ritorno di Luca Vitali.
CREMONA Non avendo più alcun giocatore
sotto contratto, il club opterà per 5 italiani e 5
extra e, come detto, è partita dagli italiani: sono
arrivati Luca Campani, ex Montegranaro, e la
guardia Fabio Mian ex Agrigento. Poi, ieri, è arrivato il gran colpo col ritorno di Luca Vitali. La
Vanoli vorrebbe riconfermare Jackson (ha passaporto italiano) ma c’è ancora molta distanza
tra la domanda e l’offerta, mentre interessa anche Daniele Cinciarini. Il roster sarà poi completato con cinque americani.
VARESE Varese, al momento, ha un unico punto fermo: Gianmarco Pozzecco. Il nuovo coach
ha portato entusiasmo ma si deve fare i conti con
un budget sempre più dimensionato. L’unico
sotto contratto è Achille Polonara a cui è stato
proposto un allungamento a cifre però inferiori.
Il giocatore si è preso un po’ di tempo per decidere: può uscire dall’accordo entro il 30 luglio, ma
anche la società ha la possibilità di recedere dal
contratto entro il 15 luglio. In entrata, sondaggi
sono stati fatti per Portannese, in uscita da Capo
d’Orlando.
Taccuino
Solo LeBron può sbloccare il mercato
EUROPEO UNDER 20
Che cosa farà LeBron? È
la domanda che tiene in scacco
l’intero mercato free-agent della Nba. Tutti convinti che una
volta sbloccata quella situazione, ci sarà un effetto domino.
In queste ore è previsto l’atteso
meeting fra il presidente degli
Heat, Pat Riley, e il «Prescelto»:
a Las Vegas, dove il giocatore è
impegnato per un camp Nike di
3 giorni (e dove era presente
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il libro della Gazzetta
dello Sport «Olimpia, gli dei
sono tornati», che racconta lo
scudetto numero 26 di Milano,
è in tutte le edicole d’Italia a
12.99 euro più il prezzo del
quotidiano.
CIAMILLO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
no nomi importanti, ma basteranno a soddisfare le esigenze
del miglior giocatore della Nba
e a persuaderlo a rimanere? Intanto, un altro dei «Big Three»
degli Heat, Chris Bosh, sta valutando l’allettante offerta da
Houston: 88 milioni per 4 anni.
Stephen A. Smith, aggressivo
analista di Espn, azzarda che
se Bosh firmasse per i texani,
Riley potrebbe mettere sul
piatto un discreto contratto per
attrarre alla sua corte Carmelo
Anthony. Solo fantabasket?
Luca Vitali
28 anni
TRENTO La neopromossa ha le idee
chiare e un’ossatura già avanzata per
quel che riguarda gli italiani. Si riparte dai confermati Forray, Spanghero,
Baldi Rossi e il richiestissimo Pascolo.
Manca un italiano e poi arriveranno cinque americani: si trattano i rinnovi di BJ
Elder e Brandon Triche.
Scudetto Olimpia
nel libro Gazzetta
anche Wade), prima di volare
in Brasile per assistere alla finale Mondiale. Quattro anni fa
Riley convinse James a firmare, rovesciandogli sul tavolo i
suoi 7 anelli vinti in carriera.
Stavolta, 4 finali e 2 titoli dopo,
si presenta a quel colloquio con
argomenti forse meno esaltanti, ma pur sempre convincenti:
due contratti appena siglati.
Quello da 23 milioni (quadriennale) con il lungo di Charlotte, Josh McRoberts, e con
l’ex All-Star, Danny Granger
(biennale da 4.2 milioni). So-
1
il giocatore
sotto contratto
con Varese:
si tratta di
Achille Polonara,
a cui è stato
proposto
un allungamento
a cifre di un
bel po’ inferiori.
È probabile
che alla fine
resti: un anno
in più
da vivere con
l’entusiasmo
del Poz gli farà
sicuramente
bene
PESARO In panchina ci sarà ancora
Dell’Agnello. Finora un solo arrivo:
Tommaso Raspino, ex Biella, mentre
si tratta il rinnovo (ormai in dirittura
d’arrivo) di Bernardo Musso. La strategia è quella di puntare su 5 italiani
giovani e 5 americani low cost.
IN EDICOLA
MASSIMO LOPES PEGNA
NEW YORK
4
IL NUMERO
PISTOIA Persi i cinque americani che hanno
stupito nella passata stagione, Pistoia riparte
dall’allenatore dell’anno, Paolo Moretti, e da
una squadra da rifare ex novo: preso Filloy,
dovrebbe arrivare anche De Nicolao.
NBA INCONTRO TRA IL PRESCELTO E RILEY: BOSH E ANTHONY ALLA FINESTRA
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
DI MARIO CANFORA
E VINCENZO DI SCHIAVI
L’Italia parte bene
(fr.vell.) A Creta è cominciato
l’Europeo maschile. Ottimo esordio
per la squadra di Pino Sacripanti,
che ha battuto nettamente la Repubblica Ceca 84-60. Mattatori
Mirco Turel (19) e Tommaso Laquintana, partito con 8/8 e 16 punti in
12’. Oggi il secondo impegno con la
Turchia (ore 16.45) che nel pomeriggio ha battuto la Croazia 70-66.
Risultati: Turchia-Croazia 70-66,
Italia-Repubblica Ceca 84-60.
Classifica: Turchia, Italia 2; Croazia,
Repubblica Ceca 0. Nell’Europeo
femminile, dopo l’impresa con la
Serbia (77-67) di lunedì, all’Italia non
è riuscito il colpo con l’Ucraina (5456). La squadra di Molino si è arresa con pessime percentuali al tiro.
Gambarini (15 punti), fuori a lungo
nell’ultimo quarto, non è bastata.
Per i quarti bisogna battere oggi la
Slovacchia.
MENS SANA 1871
Nuova Siena affiliata
(g.n.) La Polisportiva Mens
Sana 1871, casa madre della Mens
Sana Basket il cui fallimento a ieri
non era ancora depositato, ha effettuato l’affiliazione (codice
054199) del nuovo club che chiederà l’iscrizione in Serie B, previo passaggio dal consiglio Fip del 18 luglio.
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
ATLETICA MEETING DI BUDAPEST
italia:
Bondarenko
superstar
Vola anche
al freddo: 2.38
MEETING DI LIGNANO SABBIADORO
Dopo il temporale
la Trost si ferma a 1.83
«Ma la rincorsa c’è»
L’azzurra non ha
sentito dolore alla
caviglia di stacco
DAL NOSTRO INVIATO
SIMONE BATTAGGIA
LIGNANO (Udine)
L’ucraino ha battuto il russo
Ukhov che si è fermato a 2.34
SILVIO GARAVAGLIA
A Budapest faceva freddo
e tirava vento. Le corse ne hanno sofferto, ma neppure le condizioni avverse hanno fermato
Bohdan Bondarenko che nell’alto ha superato l’asticella a
2.38. L’alto maschile è senza
dubbio la gara della stagione,
ma è semplicemente straordinario il rendimento del ventiquattrenne saltatore ucraino di
Charkiv. Ieri sera a stimolarlo
in pedana c’era il russo Ukhov,
un genio capace di qualsiasi
impresa. Ma Ukhov si è fermato a 2.34, mentre Bondarenko
ha superato 2.38 al primo tentativo prima di chiedere 2.43,
cifra che rappresenterebbe il
nuovo primato europeo. Ma
l’ha sfidata solo una volta prima di salutare il pubblico ungherese. Meglio non rischiare
a un mese dagli Europei di Zurigo. Bondarenko è senza dubbio il più continuo fra i protagonisti del salto in alto. Dopo il
settimo posto del 2012 ai Giochi di Londra, l’ucraino è
esploso la scorsa stagione superando 2.41 a Losanna ripetendolo poi ai Mondiali di Mosca (oro). Quest’anno, dopo
aver decisamente migliorato lo
stacco e stabilizzato la ricorsa
vanta misure eccezionali: 2.42
a New York a metà giugno, dove ha battuto a parità di altezza
Barshim, 2.40 a Tokyo in maggio e a Losanna la scorsa settimana, 2.39 a Marrakesch. Numeri che dicono come davvero
il primato del mondo (2.45)
sia alla sua portata.
Eaton Si diceva delle avverse
condizioni atmosferiche. Sui
100 hanno prevalso il vecchio
Kim Collins, 10”31 con -1.1 di
vento, e Tianna Bartoletta,
11”35 con meno 2.5. La statunitense ha doppiato il successo
nel lungo dove è atterrata a
6.94 (+0.9). Da notare nei 100
hs il successo della statunitense Queen Harrison (12”73 con
-1.3) su Lolo Jones (12”88),
Bohdan
Bondarenko, 24
anni, 1.97 per 80 kg
mentre nell’analoga prova maschile vinta dal giamaicano
Andrew Ruley (13”49, -1.4),
non contento dell’escursione
sui 400 hs, quarto si è piazzato
l’oro olimpico del decathlon
Ashton Eaton con 13”61. Così
così le due azzurre in gara: 5°
posto con 53”16 sui 400 di
Chiara Bazzoni e 6° posto in
56”25èper Yadisleidy Pedroso
nei 40 hs.
Martellate Risultati di valore
sono arrivati dal martello con
la miglior prestazione mondiale della stagione dell’ungherese Kristian Pars, 82.49. A stimolarlo a questa misura altri
due atleti oltre gli 80 metri, il
polacco Pawel Fajdek (80.73)
ed il tagiko Dishod Nazarov
(80.24). E non da meno sono
state le donne con il 75.53 della polacca Anita Wlodarczyk,
misura che le ha permesso di
battere le tedesche Betty Heidler (75.34) e Kathrin Klaas
(74.62).
i risultati
UOMINI 100 (-1.1): 1. Collins (Skn)
10”31; 2. Ogonude (Qat) 10”35. 200
(-2.0): F. Ogunode (Qat) 20”59. 400:
1. Brown (Bah) 45”21; 2. Bingham
(Gb) 45”49. 3000: D. Bett (Ken) e
Kangogo (Ken) 7’46”06. 110 hs (-1.4):
Riley (Giam) 13”49; 4. A. Eaton (Usa)
13”61. 400 hs: 1. Greene (Gb) 49”89;
2. Gordon (Tri) 49”89. Alto: 1. Bondarenko (Ucr) 2.38; 2. Ukhov (Rus)
2.34; 3. Tsyplakov (Rus) 2.30. Asta:
Wojciechowski (Pol) 5.70. Disco:
Kovago 64.72. Martello: 1. Pars
82.49; 2. Fajdek (Pol) 80.73; 3. Nazarov (Tag) 80.24; Al Gamal (Egi)
78.07.
DONNE 100 (-2.5): 1. Bartoletta
(Usa) 11”35; 4. Jeter (Usa) 11”56; 6.
Lalova (Bul) 11”60. 400: 1. George
(Nig) 52”11; 5. BAZZONI 53”16. 100
hs (-1.3): 1. Q. Harrison (Usa) 12”73;
2. L. Jones (Usa) 12”88. 400 hs: 1.
Adekoya (Bahr) 54”98; 2. Ryzhykova (Ucr) 55”16; 6. PEDROSO 56”25.
Lungo: 1. Bartoletta (Usa) 6.94
(+0.9); 2. Jimoh (Usa) 6.76 (+1.1).
Martello: 1. Wlodarczyk (Pol) 75.53;
2. Heidler (Ger) 75.34; 3. Klaas (Ger)
74.62; 4. Hrasnova (Slk) 72.56.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ci mancava anche il temporale, sulla difficile strada di
Alessia Trost verso gli Europei
di Zurigo. Il meeting di Lignano viene sospeso dalle 20 alle
21, dal mare arriva un fortunale e quando si riprende, fa troppo freddo e pista e pedane sono troppo bagnate per consentire risultati di livello. Non fa
eccezione l’alto femminile, la
gara più attesa e ben frequentata. La campionessa europea
under 20 cercava buone «sensazioni» dopo quattro mesi
senza saltare. È entrata cauta:
1.70, 1.75, 1.80 superati alla
prima prova, poi 1.83 alla seconda e tre errori a 1.86. Le altre non vanno molto lontano:
vince l’ucraina Holosha a 1.86,
mentre a 1.83 si fermano la
piccola-grande McPherson e
l’azzurra Furlani. «Le difficoltà
c’erano per tutti – spiega la
Trost –. Come misura è andata
male, ma nella rincorsa mi sono sentita come volevo. C’era il
timore di appoggiare la caviglia e di scivolare, eppure ero
fluida e non ho sentito dolore.
Ho anche ripreso la mia rincorsa piena, da 55 a 60 passetti.
Mi sento performante, ma non
tengo la velocità, forse perché
Alessia Trost, friulana di 21 anni AP
ho paura. Glasgow? Vedremo».
Un millesimo Negli 800 donne, la cubana Santiusti beffa
Marta Milani per un millesimo: «Avevo bisogno di una gara all’attacco – dice la bergamasca – sono arrivata con tanto fiato ma senza gambe. Peccato perché volevo la prima
vittoria in un meeting internazionale. Prenderò la rivincita
venerdì a Nembro». Federica
Del Buono è quarta: «Speravo
un tempo migliore, ma gli 800
non sono la mia gara».
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Uomini. 100 (+1.4): Fisher (Giam) 10”23.
800: 1. English (Irl) 1’46”52; 8. Perco
1’48”32. 1500: Olmedo (Spa) 3’37”84.
400 hs: 1. Scirmeister (Ger) 49”67; 3.
Haliti 51”07; 5. Panizza 51”63. Lungo:
Samaai (Saf) 7.89 (+1.2). Donne. 100
(+1.0): Thompson (Giam) 11”30. 800: 1.
Santiusti (Cuba) 2’03”27; 2. Milani
2’03”27; 4. Del Buono 2’03”93. 1500:
Grunewald (Usa) 4’05”22. 100 hs (+0.3):
1. Gubina (Rus) 13”15; 4. CARMASSI
13”72. Alto: 1. Holosha (Ucr) 1.86; 2. Furlani, McPherson (Usa) 1.83; 4. Trost
1.83.
IPPICA LA STORIA DEL VINCITORE DEL GP NAZIONALE DI TORINO
Rapimento e doping
Arriva dritto dall’inferno
il super Varennino Skyline
MICHELE FERRANTE
Il mantello sauro arriva
da papà Varenne, attraverso la
bionda madre Ialmaz che ha
colorato con i suoi geni la pelle
del nipote Skyline Dany, l’ultimo grido fra i grandi eredi del
cavallo eletto. Sabato sera a
Torino, nel GP Nazionale che
vale mezzo Derby, il 3 anni guidato da Vincenzo Dell’Annunziata l’ha messa sul ritmo ed è
arrivato a casa, confermando
la parabola in ascesa dei Varennini maschi: Skyline, Napoleon Bar e Pascià Lest dopo
l’era di Lisa America e Lana del
Rio.
Inferno Ma Skyline era già fa-
moso prima dell’inedito colpo
torinese. Tristemente famoso. Il
26 febbraio era sparito dal suo
box nel centro di allenamento di
Francesco Tufano (vicino Napoli), rapito come altri suoi simili
in passato, molti dei quali (Lemon Dra su tutti) inabissatisi
chissà dove. Ma 24 ore più tardi
fu per fortuna restituito, dopo
che i ladri si accorsero di non
aver centrato il bersaglio, rubando il sauro sbagliato: Skyline anziché il vicino di box Oneghin del Ronco del quale furono
infatti portati via i documenti.
Fuori dall’inferno, dentro
l’inferno. Quasi subito. A fine
marzo per un storia di doping,
la controversa positività alla cocaina spesso riconducibile a inquinamento ambientale, anche
Skyline Dany
vince il Gran
Premio
Nazionale di
sabato a
Torino, primo
GP della
carriera. In
precedenza
era finito 2° di
Sceicco nel
Città di Napoli
RAVENNA
in questo caso tesi difensiva avvalorata (secondo la difesa appunto) dal carattere ardente del
cavallo, semmai bisognoso di
terapie calmanti.
Sensitivo Enzo Giordano, il
proprietario di Varenne, ha allevato Skyline Dany (comprato
alle aste da Amelio Esposito per
circa 15mila euro) e da buon
sensitivo ne ha previsto l’esplosione: «Quando Skyline stava
sui giornali per vicende extrasportive ho detto al proprietario che presto ci sarebbe tornato per motivi molto più gradevoli, contento di non essermi
sbagliato». Come nel 1995,
quando decise di comprare il
suo primo cavallo e sentì che
doveva essere l’allora sconosciuto Varenne, solo Varenne.
Passione Ardente Skyline
Dany, ma molto più gestibile a
Torino, per alcune modifiche di
assetto come il cambio dell’imboccatura: «Sono felice - prosegue Giordano - soprattutto per
il proprietario, appassionato
vero da tanti anni. Gli ho chiesto se venderebbe Skyline e a
quale cifra, ha risposto che non
se ne parla, quel cavallo gli ha
fatto vincere il primo Gran Premio. Quasi ogni anno compra
un mio puledro: è partito da
Oxford Dany, quindi il fratello
pieno di Skyline (mamma Celeste Pl), Rue Varenne che vincerà presto un Gran Premio. Dopo
Skyline ha preso Tudor Dany
Grif e proprio ieri abbiamo
chiuso per U.S. Dany Grif».
Ora mirino sul Derby di ottobre, già vinto 4 volte (Lana Del
Rio, Nadir Kronos, Olona Ok e
Pascià Lest) dai figli del campione.
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4
I NUMERI
4
I Varennini
vincitori del GP
Nazionale: Lana
Del Rio (2008)
Pascià Lest
(2012) e Remo
Gas (2013)
prima di Skyline
Dany. Lana e
Pascià hanno
poi vinto anche
il Derby.
110
I Gran Premi
vinti dai
Varennini. Il
primo nel 2006
, il Criterium
Toscano di Ivory
Dany. Le
femmine ne
hanno vinti 66,
i maschi 44.
Dei 110 GP 80
sulle piste
italiane
e 30 all’estero.
DEVE DECIDERE LA REGINA
Audience tv in netto calo
Derby inglese quasi serale?
Il Derby di Epsom, la corsa
più prestigiosa del mondo,
potrebbe cambiare orario e
venire disputato quasi di sera. A
preoccupare gli organizzatori è
stato il calo di 1,5 milioni di
spettatori televisivi rispetto al
2013 e pensano di correre ai
ripari posticipando di un’ora o
due la partenza della corsa che
quest’anno è partita alle 17
italiane. «Dobbiamo anche
sentire cosa ne pensa la Regina,
ma uno studio ci ha segnalato
che uno spostamento in avanti
porterebbe più telespettatori» ha
detto il direttore dell’ippodromo.
OGGI QUINTÉ A NAPOLI Ad
Agnano (inizio 20.55) solo 12 al
via: scegliamo Piccola Sissi (8),
Never Say Never (2), Rohero (3),
Mujahidofcaffeina (7), Icebreaking (1) e Grand Rakish (5).
SI CORRE ANCHE Trotto: Roma
(16.15), Torino (20.40), Padova
(20.25), Pontecagnano (18.30).
TRIBUNALE DI TREVISO
Amministrazione Straordinaria n. 1/13
NORTH EAST SERVICES s.p.a. - NES
Attività di trasporto valori
Amministrazione Straordinaria n. 1/14
ISTITUTO VIGILANZA COMPIANO s.r.l.
Attività di vigilanza e sorveglianza
Fallimento n. 103/14
LA SICUREZZA s.r.l. in liquidazione
Attività di progettazione, costruzione, vendita, installazione,
manutenzione e noleggio di impianti di sicurezza, telefonici e di controllo
AVVISO D’ASTA
L’Istituto Vendite Giudiziarie comunica che GIOVEDI’ 17 LUGLIO 2014 alle
ore 15:30 in Silea (TV) Via Internati n. 30, presso la propria sede, procederà
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• n. 1 imbarcazione modello DP9 Sport, anno 1981, n. 2 motori Volvo Penta
AQ AD 40A /280.
• n. 1 autovettura Volvo XC 60 a. 2010;
• n. 1 automezzo articolato, residuato bellico per lo sviluppo delle fotografie,
radiato;
• n. 12 autocarri: Chevrolet SSR a. 2004, n. 5 Fiat Punto Van, n. 4 Opel Combo,
Fiat Scudo e Fiat Doblò;
• N. 19 ciclomotori: Piaggio Bravo e Aprilia Amico;
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Visione, previo richiesta scritta via fax al n. 0422/298830 o mezzo e-mail
[email protected], rivolgersi all’I.V.G. di Treviso tel. 0422/435022
- 0422/435030 e nel sito internet www.ivgtreviso.it.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
italia:
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
PALLAVOLO L’ANNUNCIO
italia:
Aguero: «Mi ritiro per mio figlio»
Dopo aver lasciato la Nazionale Tai chiude anche la carriera: «La famiglia resta, giusto così»
GIAN LUCA PASINI
«E’ difficile per me parlare in questo momento. Ho deciso di smettere di giocare, e
quindi non è facile parlarne.
Magari fra qualche giorno...».
Come si era intuito Tai Aguero, due ori olimpici con Cuba e
due ori europei con l’Italia, dice basta. Ha chiuso con la Nazionale e allo stesso tempo anche con il club, Casalmaggiore, che le aveva assicurato il
ruolo di palleggiatrice, come
in azzurro. Per chi la conosce
anche solo un po’, sa che questo - per la campionessa italocubana - è un momento durissimo, perché il volley è Tai
Aguero. Per il volley fuggì da
Cuba, per il volley ha ricominciato a Perugia, per il volley ha
accettato la sfida con la maglia dell’Italia, per il volley ha
sopportato terribili esperienze personali. Mai scontata,
spesso impossibile come quelle difese che l’hanno resa famosa nel mondo. Come quella
sua voglia di mettersi in discussione anche a 37 anni,
quando accetta la scommessa
di Marco Bonitta di tornare a
fare la palleggiatrice.
Il figlio Perché per Tai la vita
è una sfida, è una partita. «E’
stata una scelta difficile –
spiega lei nel momento dei saluti –, ma una scelta alla quale
non ho potuto sottrarmi. Amo
la pallavolo, è stata la mia passione, ma la famiglia viene
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Nazionale e in campionato
con la Pomì sarebbero stati eccessivi. La famiglia rimane, la
pallavolo no». E qui c’è la sintesi estrema della sua vita attuale: il figlio, nato pochi mesi
fa è una nuova ragione. Tanto
da pensare di portarlo in ritiro
a Boario in queste settimane,
tanto da pensare di portarlo in
Russia, in una delle tappe del
Grand Prix, per tentare di
sdoppiarsi. Un po’ madre e un
po’ campionessa. «Chiudo qui
con il volley giocato – spiega
ancora Aguero, arrivata in Italia in maniera definitiva nel
2007 – sono felice di averlo
fatto in una squadra come la
Pomì e dopo alcune splendide
settimane in Nazionale. Le auguro il meglio, sta nascendo
una grande squadra, la seguirò da spettatrice, non escludo
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4
NUMERO
3
ori
Taismary
Aguero (nata a
Cuba a Sancti
Spíritus , il 5
marzo 1977) ha
conquistato tre
medaglie d’oro
con la maglia
azzurra: gli
Europei del
2007 e del 2009
e la Coppa del
Mondo del 2007
(a.a.)
di venire di tanto in tanto alle
partite. Rivolgo l’ultimo pensiero ai tifosi rosa, sono stati
semplicemente fantastici,
hanno capito di dovermi
aspettare e mi hanno veramente regalato splendide
emozioni». Le stesse parole le
aveva usate venerdì al momento di lasciare la Nazionale, non senza qualche tensione. Perché appunto non è stata una scelta facile. «Ci sono
dei momenti in cui devi fare
delle scelte e non puoi tirarti
indietro. Ho provato a portare
avanti la mia situazione familiare di pari passo con la preparazione, ma il risultato non
è stato quello che mi ero
aspettata. Mi dispiace lasciare
questo gruppo con cui mi sono trovata benissimo e con cui
stavamo lavorando in maniera positiva. Le mie compagne
hanno capito pienamente le
mie ragioni e io nel salutarle
ho cercato di spronarle a continuare a lavorare con la stessa intensità e gli ho detto che
le voglio vedere in campo nelle finali. Voglio ringraziare
Marco Bonitta per la fiducia
che mi ha accordato».
Sogno Il ct azzurro aveva
immaginato di vederla in
campo al Mondiale italiano
(ora ha chiamato la giovane
Malinov e vuole continuare lo
stesso progetto tecnico). Forse non la vedremo più in campo. E indubbiamente qualcosa
mancherà alla pallavolo. Forse anche a Tai. Buona vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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(an.me.) L’Altotevere Città di
Castello ha ingaggiato lo schiacciatore Dore Della Lunga (30), da
Perugia.
A MILANO (m.l.) Clontinua il mercato dell’Itely Revivre Milano che
prende il 27enne centrale Stefano
Patriarca, vincitore dello scudetto
la scorsa stagione con Macerata.
A TRENTO (ni.ba.) Martin Nemec
è il nuovo opposto della Trentino.
Mancano ormai solo le ufficializzazioni dei ritorni di Matey Kaziyski e
del palleggiatore Lukasz Zygadlo.
A CORIGLIANO (f.m.) E’ Filippo
Tallini il nuovo libero dell’Aiello Corigliano.
A ORTONA (f.c.) Ortona, in palleggio, si affiderà ancora all’esperto
34enne Andrea Lanci. Potenza Picena ha ingaggiato il centrale
21enne Enrico Diamantini, scuola
Lube, lo scorso anno a Molfetta.
MARI PER LA GERMANIA (a.fr.)
La brasiliana Mari, oro a Pechino,
al Mondiale con la Germania? E’ il
colpo che sta provando il c.t. Guidetti. La schiacciatrice, che di cognome fa Steinbrecher e ha già il
passaporto tedesco, è titubante
per la differenza di professionalità
rispetto al Brasile. Se il c.t. non riuscisse a convincerla per settembre continuerebbe a provare per
l’Europeo del prossimo anno.
IN RUSSIA (a.fr.) Le schiacciatrici
Tatiana Kosheleva e Natalia Obmochaeva, oro Mondiale 2010 ed Europeo 2013, si uniranno alla Russia
per disputare il Grand Prix
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36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
italia:
VARIE IL PARALIMPIONICO
Caso Pistorius
Si è chiuso il processo
Sentenza a fine agosto
Tra 20 giorni accusa e difesa depositeranno le argomentazioni,
poi le arringhe finali: sarà omicidio volontario o colposo?
delicati per le parti: quello delle argomentazioni finali. Accusa e difesa dovranno, infatti,
depositare il loro dossier conclusivo sul caso rispettivamente il 30 luglio e il 4 agosto. Ma
non saranno giornate semplici
neanche per il giudice Masipa
che, in meno di un mese, dovrà rileggersi le circa 4000 pagine di trascrizioni prodotte
durante i 39 giorni di processo. Si ritornerà, infatti, in aula
il 7 agosto, data di inizio delle
arringhe finali delle parti.
Perché rischia
v
LA PERIZIA, IL
VIDEO E LA BUGIA
SULLA FIDANZATA
Sano di mente
La perizia psichiatrica a cui è
stato sottoposto Pistorius nel
mese di giugno ha dimostrato
che, la notte dell’omicidio, il
27enne sudafricano era capace
di intendere e di volere e che non
era affetto da alcuna sindrome
«da ansia generalizzata».
Elemento che avrebbe potuto
avere un’influenza negativa sulle
azioni di Blade Runner, come
aveva sostenuto una psicologa
chiamata dalla difesa. L’infermità
mentale, in caso di condanna,
avrebbe potuto ridurre la pena a
Pistorius o addirittura evitargli
completamente il carcere.
Video shock
Alcune immagini apparse nelle
ultime ore sul canale australiano
«Channel 7», mostrano Pistorius
in grado di camminare anche
senza protesi. Una condizione
negata da Blade Runner e dai
suoi legali, che hanno costruito
sulla disabilità del loro assistito
la loro strategia difensiva. Infatti,
hanno sempre sostenuto che il
campione paralimpico senza le
gambe finte sarebbe stato
incapace di scappare da una
presunta minaccia. Tesi che
hanno cercato di rafforzare
anche scientificamente
chiamando in aula prima il
chirurgo che amputò Pistorius
da bambino e, poi, il medico della
squadra paralimpica
sudafricana. Ma il video cambia
completamente le carte in tavola
Un’altra bugia
Dall’inizio, i legali di Blade Runner
hanno cercato di dipingere la
relazione con Reeva come unica
e speciale. Tesi confermata da
Peet Van Zyl, il manager storico
di Pistorius, che ha sostenuto, in
aula, che Pistorius, per la prima
volta, gli aveva chiesto di poter
essere accompagnato da una
fidanzata ad una gara d’atletica.
Una strategia mal escogitata,
dato che il pm Nel ha trovato una
mail indirizzata dal 27enne
sudafricano a Van Zyl, dove
chiedeva al manager di portare
con sé l’ex fidanzata Samantha
Taylor all’Olimpiade di Londra.
Oscar Pistorius, 27 anni, ha ucciso la fidanzata Reeva AFP
LORENZO SIMONCELLI
PRETORIA (Sudafrica)
Dopo quattro mesi di dibattimenti, rinvii e colpi di scena, si è chiuso ieri, a Pretoria, il
processo ad Oscar Pistorius. La
conclusione, inizialmente prevista per il 21 marzo, è slittata
progressivamente, a dimostrazione della delicatezza del caso
di alto profilo che sta gestendo
il tribunale sudafricano. E dopo 39 giorni di lavoro effettivi e
37 testimoni tra accusa e difesa, l’epilogo è ancora tutto da
scrivere.
Testimoni I legali di Blade
Runner hanno, infatti, notificato al giudice Masipa di non
aver più testimoni da chiamare. L’ultimo avrebbe dovuto essere il medico che ha rappresentato la difesa durante la perizia psichiatrica a cui Pistorius è stato sottoposto nel
Oscar deve anche
rispondere di due
imputazioni
minori sul
possesso di armi
mese di giugno, ma l’infarto
che l’ha colpito la scorsa settimana non gli ha permesso di
essere presente in aula. Inoltre, Barry Roux, il capo degli
avvocati di Pistorius, ha reso
noto alla corte che, «alcuni dei
possibili testimoni si sono rifiutati per garantire la loro privacy data l’alta mediaticità del
processo». Un affondo che secondo Ulrich Roux, esperto
avvocato difensore, suona già
come una delle probabili armi
che verranno impugnate dai
legali del campione paralimpico in caso di appello a seguito
di una probabile condanna. Si
apre così uno dei momenti più
Le arringhe Toccherà prima
all’accusa con il pm Gerrie Nel
che, ancora una volta, sosterrà
la tesi secondo cui Pistorius,
dopo una lite, avrebbe ucciso
intenzionalmente la fidanzata
Reeva Steenkamp. A stretto giro sarà il turno della difesa
che, invece, argomenterà la
versione di Blade Runner, secondo cui, in preda al panico
dopo aver sentito dei rumori
provenienti dal bagno della
sua abitazione, il campione paralimpico avrebbe sparato per
autodifesa, salvo poi accorgersi del «drammatico incidente»
e scoprire che si trattava della
fidanzata. Difficile prevedere
quanto possa durare questa fase, ma non dovrebbe estendersi oltre una settimana. A quel
punto, il giudice Masipa si
prenderà 7/14 giorni per le ultime considerazioni prima di
indicare il giorno della sentenza. Calendario alla mano, ogni
giorno tra il 18 e il 29 agosto
potrebbe essere buono. Se
condannato per omicidio premeditato, Pistorius rischia fino
a 25 anni di carcere, se, invece,
sarà colposo, gli anni da scontare scenderebbero a 15. Non
vanno, poi, dimenticati gli altri
due capi d’accusa che pendono
su di lui. L’uso improprio di armi in pubblico (Blade Runner
avrebbe sparato accidentalmente un colpo in un ristorante di Johannesburg) e detenzione illegale di munizioni,
trovate nella casa di Pretoria
dove è avvenuto l’omicidio di
Reeva. Se colpevole, Pistorius,
rischia una pena carceraria rispettivamente di 5 e 15 anni.
Infine, lo scenario più improbabile, che il giudice Masipa
decida di scagionare il campione paralimpico da tutte le accuse.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
NUOTO SESSO TRA COMPAGNI O IN RITIRO: L’EX IRIDATO ACCUSA LA FEDERAZIONE SUDAFRICANA
Zandberg: «C’è una doppia morale»
Non sono momenti felici
per la federazione di nuoto sudafricana (SSA). Dopo le polemiche in merito alla mancanza
di fondi per le trasferte, con la
richiesta agli atleti di pagarsi le
spese in caso di partecipazione
ai Giochi Panpacifici di agosto
in Australia, ora arrivano le accuse di doppia moralità da parte
di Gerhard Zandberg, dorsista
iridato nei 50 a Melbourne 2007
Il caso Zandberg, 31 anni,
l’anno scorso, prima della se-
mifinale mondiale a Barcellona, venne allontanato dalla
squadra e poi squalificato due
anni (con una multa di 8000
dollari) per aver dormito nella
camera della sua fidanzata in
hotel. Ha poi vinto l’appello,
pur se le spese legali non gli sono state rimborsate. Ora, accusa la federazione di non aver
usato la stessa severità nei confronti di due nuotatori che durante il collegiale a Pescara sono stati sorpresi per quattro
volte a fare sesso di fronte a una
Gerhard Zandberg nel 2007 REUTERS
compagna di squadra minorenne: «Per loro — dice — nessuna
sospensione e nessuna multa,
solo l’allontanamento. Io credo
che il favoritismo sia determinato dal fatto che i due atleti
sono seguiti da Graham Hill e
Igor Omeltchenko, che sono
due top coach della nazionale».
Gli organizzatori italiani hanno
affermato di non essere venuti
a conoscenza dell’episodio,
mentre il capo esecutivo della
federazione sudaricana ,
Shaun Adriaanse, ha detto che
sulla vicenda non ci saranno altri commenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
italia:
TIRO A VOLO
A PECHINO VITTORIA CINESE
a
Scocchetti 2
orgoglio azzurro
in Coppa del Mondo
(an.me.) Seconda Simona
Scocchetti nella gara di skeet
femminile a Pechino di Coppa del
mondo, perdendo (13-7) la finale
con la cinese Pao Pao Lin. La
tiratrice dell’Esercito era in testa
al primo turno e poi aveva
battuto (12 +4) nello spareggio di
semifinale la coreana Minji Kim.
«Ho avuto un black out
nell’ultimo turno – ha detto la
Scocchetti – accusando la
stanchezza in semifinale e non
riuscendo a prendere il ritmo in
finale. Poteva essere l’occasione
per vincere». Le altre azzurre, la
debuttante Chiara Cota è giunta
11a e Virginia Orlando 18a. Nella
gara maschile dopo le prime tre
serie è in testa l’azzurro Valerio
Luchini (75/75) a pari con il russo
Shomin. Terzo Moscariello (74)
ed è più indietro Giancarlo Tazza
(70).
SKEET FEMMINILE 1. Pao Pao
Lin (Cina) 71 – 14 – 13; 2.
SCOCCHETTI 74 – 12 (+4) – 7; 3.
Minji Kim (S.Cor) 71 – 12 (+3) – 15;
11. Costa 68; 18. Orlando 67.
PARALIMPICI
IMPRESA AI MONDIALI IN SUD COREA
Storico basket
in carrozzina:
Stati Uniti battuti
(c.arr.) Vittoria storica per il
basket in carrozzina italiano: per
la prima volta in un torneo
ufficiale la Nazionale ha battuto gli
Usa. E’ accaduto ai Mondiali in
Sud Corea nella prima giornata
della seconda fase: gli azzurri di
coach Dionigi Cappelletti hanno
vinto 54-41, guidando tutta la
partita con una delle favorite del
torneo (9 finali e 6 titoli nelle
ultime 10 edizioni). Ora per
accedere ai quarti (e avvicinarsi a
staccare il biglietto per Rio)
basterà una vittoria in una delle
prossime due gare, oggi con la
Colombia o domani con la Turchia.
«I ragazzi meritavano una gioia
così e occorre ringraziare la
Federazione per metterci nella
condizione di fare questi risultati»,
ha detto Cappelletti. L’Italia ha
superato gli Usa in diverse
statistiche fondamentali: tiro (46%
contro 29%), rimbalzi (39 a 27) e
assist (14 a 7). Ottima prestazione
per Galliano Marchionni (14p, 9r e
5a) e Stefano Rossetti (11p e 14r).
E una grande difesa: nessun
giocatore Usa in doppia cifra.
RUGBY
BENETTON: ANCHE ALTRI 4 ARRIVI
Giazzon-Trevisan
vanno dalle Zebre
a Treviso
(e.sp.) Scambio di giocatori
tra Zebre e Benetton: a Treviso
arrivano da Parma il tallonatore
Davide Giazzon e l’estremo
Ruggero Trevisan. Ma ieri la
società veneta ha ufficializzato
altri 4 nuovi arrivi: il terza linea
Meyer Swanepoel (dal Mogliano), i
piloni Alber Anae (neozelandese,
25 anni), Salesi Manu (australiano,
23), e il trequarti Jayden Hayward
(neozelandese, 27) questi ultimi
due provenienti da Western Force
e a Treviso ritroveranno anche il
loro ex compagno Sam Christie.
ATLETICA
TENNIS SPUNTA LA STELLA DI UN CAMPIONE ANNUNCIATO
Dal Bonfiglio ai Challenger
Zverev è sempre precoce
A Braunschweig,
il 17enne tedesco
vince il 1° titolo
Atp. McEnroe ci
crede, l’Italia no
VARIE
BASEBALL
ZUNINO-COLABELLO (m.c.) Un fuoricampo di Mike Zunino (13° dell’anno) apre
la strada a Seattle in gara1 con Minnesota
(2-0 il finale). A secco Colabello (0/3). Homerun anche per Anthony Rizzo (n. 18),
nella sconfitta Cubs contro Cincinnati.
PREMIER 12 (m.c.) La World Baseball
Softball Confederation, presieduta da
Fraccari, annuncia la nascita del Premier
Twelve, torneo per le prime 12 nazioni del
ranking mondiale a novembre 2015 a
Taiwan. Le squadre saranno rese note a
novembre. L’Italia è attualmente 11a.
Alexander Zverev è nato ad Amburgo (Ger) il 20 aprile 1997 PHOTO PRESS
ITALIANE SCATENATE
Primo turno tornei donne sulla terra. A
Bad Gastein (Aut, 140.000): ERRANI b.
Siniakova (R.Cec) 6-3 6-2; Ormaechea
(Arg) b. Jaksic (Ser) 6-3 4-6 6-3; GIORGI
b. Hlavackova (R.Cec) 6-2 6-3; a Bucarest (Rom, 183.000): KNAPP b. Olaru
(Rom) 6-1 6-3; Kovinic (Mon) b. Kontaveit (Est) 6-1 6-4.
FOGNINI & LORENZI Oggi a Stoccarda
(Ger,485.760, terra), 2° turno FogniniGolubev (precedenti 1-0 per l’azzurro). A
Baastad (Sve, 485.760, terra), Lorenzi
nel 2° turno contro Carreno Busta (Spa)
che ha superato Brown (Ger) 6-3 6-4.
SUPER TWITTER Wimbledon ha registarto oltre 6 milioni di Tweet nel corso
del torneo, un milione per la sola finale
maschile di domenica.
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bev e Mathieu, volando al 285
del mondo (da 665).
Tradizione Sasha vive 6 mesi
ad Amburgo e 6 in Florida. E’
figlio d’arte, papà Alexander,
russo, è stato tennista pro, e il
fratello, Misha, è stato n. 45
Atp. Lui ha ha grandi qualità,
a cominciare da grinta e personalità. Come suggerisce anche John McEnroe. Alto 1.90
Sasha è magrissimo e deve
migliorare molto negli spostamenti e metter su muscoli.
Chissà se qualche torneo italiano Challenger gli concederà quella wild card che finora
gli ha negato. A Stoccarda
gliel’hanno data per saggiare
oggi la potenza di Rosol.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
BEACH VOLLEY
WORLD TOUR (c.f.) Dopo la sconfitta 2-0
di Gioria-Giombini da Ukolova-Prokopeva
(Rus) nel match decisivo delle qualifiche,
nel Grande Slam di Gstaad (Svi), World
Tour, oggi ecco Menegatti-Orsi Toth nel
tabellone donne e ai gemelli Ingrosso nelle
qualifiche maschili. Da domani Nicolai-Lupo e Tomatis-Ranghieri.
BOXE
RECIO PROFESSIONISTA (r.g.) Il cubano
Rey Recio, classe 1991, è passato professionista in Colombia da massimo leggero,
battendo tra giugno e luglio, i locali Meider
e Clemente Perez, al primo round. Recio,
nei medi, è stato iridato cadetti e youth nel
2007 e nel 2008, titolare contro l’Italia nei
dual match, vincitore di Podda e Sperandio.Era inattivo dal 2010.
SALIDO (r.g.) Il messicano Orlando Salido
(41-12-2), vincitore dell’ucraino Vasyl Lomachenko (2-1), dopo aver lasciato la cintura piuma Wbo sfida a Singapore il 25 ottobre il campione Wbc superpiuma
Takashi Miura (Giap, 27-2-2). In programma l’oro di Londra nei medi, il giapponese
Ryota Murata (4).
LARA-ALVAREZ (r.g.) Sabato a Las Vegas, attesa sfida tra il cubano Erislandys
Lara (19-1-2) e Saul Alvarez (43-1-1) sui 12
round. Lara è titolare ad interim Wba superwelter, il messicano ha perduto la cintura Wba contro Mayweather jr. (46) lo
scorso settembre.
BASEBALL
A UN CONGRESSO DELLA WBSC
TRICOLORI DONNE (m.moro.) Presentati
i campionati italiani femminili élite I e II serie da venerdì a domenica a Roma presso
l’Anfiteatro Parchi della Colombo. Sono
66 le pugilesse in gara appartenenti a 11
comitati regionali. Le finali saranno trasmesse da RaiSport.
HOCKEY GHIACCIO
AMBROSI RENON (m.l.) Il Renon Tricolore ha ingaggiato il 27enne difensore Andrea Ambrosi (dal Valpellice). Resta al Val
Pusteria l’attaccante Giulio Scandella.
Tunisia discriminò
delegato israeliano
Richiamo del Cio
Il Cio ha richiamato con un
richiamo formale la federazione
mondiale di baseball e di softball
dopo che a un congresso del
maggio scorso della Wbsc ad
Hammamet, in Tunisia, al delegato
israeliano Peter Kurz è stato
vietato di esporre una bandiera
del proprio paese. «È un chiaro
segnale del fatto che il Cio non
accetta nessun tipo di
discriminazione», ha detto il
presidente del comitato olimpico
internazionale, Thomas Bach
(NELLA FOTO AP), segnalando
comunque che la Wbsc ha già
adottato «appropriate e
ragionevoli» misure punitive,
sospendendo la federazione
tunisina per sei mesi. Il Cio ha
sentito però il bisogno di
intervenire con un richiamo
formale «per assicurarsi che una
situazione simile non si ripeta in
futuro». A Kurz, uno dei 150
delegati da 90 nazioni di quel
congresso, era stato intimato di
non esporre simboli del proprio
paese «per il suo bene e
nell’interesse della nazione
ospitante». «A imporre quel
divieto - ha detto il Cio dopo
un’inchiesta - fu un addetto di
basso livello per un’iniziativa
individuale, non l’organizzazione».
BOXE A DALLAS
All’asta i guantoni
con cui Ali sfidò
Frazier nel 1971
MONDIALI JUNIORES Stefano Baldini ha
annunciato gli azzurri per i Mondiali Juniores di Eugene (Usa) del 22-27 luglio: 49 atleti, 30 uomini e 19 donne, con l’eurocampionessa di triplo Ottavia Cestonaro e l’argento iridato allieve di alto Erika Furlani.
VINCENZO MARTUCCI
VinceMartucci
All’indomani dell’erba
di Wimbledon, re Novak Djokovic sposa la sua Jelena. Le
italiane si tuffano nei tornei
sulla terra, prima del cemento
americano verso gli Us Open
del 25 agosto. Il 18enne
Gianluigi Quinzi, 12 mesi dopo il titolo a Wimbledon juniores, passa gli esami di maturità scientifica (non da privatista, ma a scuola pubblica)
e tocca la classifica record di
301 del mondo. Nel 2012, a 16
anni e 117 giorni, aveva vinto
il trofeo Bonfiglio under 18 al
Tc Bonacossa di Milano, nel
2013, Alexander Zverev aveva
battuto il record di precocità a
16 anni e 36 giorni. Ora, a 17,
il talento tedesco diventa il
12° più giovane campione
Challenger (record del
15enne Chang nel 1987), a
Braunschweig. Torneo di
106.500 euro di montepremi,
ma talmente ben frequentato
che l’ex n. 1 del mondo e campione agli Australian Open juniores 2014, ha battuto
Kamke, Langer, Souza, Golu-
EUROPISTA (si.g.) A Oordegem (Bel),
2.34 in alto del cinese Zhang Guowei. Uomini. 800: Rowe (Aus) 1’44”74. 1500:
Mikhou (Mar) 3’33”47; Orth (Ger) 3’34”54.
110 hs (+0.8): Adams (Usa) 13”37. A Bruxelles (Bel). Uomini. 100: Hyman (Cay) 10”06.
Donne. 100 hs: Zagre 12”92. A Rottach
Egern (Ger). Uomini. Asta: Dilla 5.70; Whitt
(Usa) 5.70. Donne. Asta: Ryzih 4.71. A Burgas (Bul). Uomini. Peso: Ivanov 20.53. A
Kazan. Donne. Triplo: Murtazina 14.28.
I guantoni usati da
Muhammad Ali nel match
perso contro Joe Frazier nel
1971, prima sfida tra i due
valida per il Mondiale dei
massimi, andranno all’asta
per una cifra che potrebbe
aggirarsi attorno al mezzo
milione di dollari, circa
370mila euro. Il cimelio, di
proprietà dell’ex allenatore
del campione, Angelo
Dundee, verrà battuto il 31
luglio, come ha annunciato la
casa d’aste Heritage di
Dallas.
RUGBY
MUORE SUL CAMPO Jordan Kemp, tallonatore 17enne, è morto domenica dopo
uno scontro di gioco a Whangarei, in Nuova Zelanda, durante un incontro senior tra
i suoi Otamatea Hawks e gli Old Boys Marist. L’incidente è avvenuto in una fase di
gioco aperto, non per placcaggio o mischia. La famiglia ha voluto che gli Hawks
giochino regolarmente la prossima gara.
VELA
NACRA 17 (l.b.) I francesi Billy Besson e
Marie Riou (5-1-1) precedono Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri (1-6-1) dopo le prime 3
regate di qualificazione all’Europeo Nacra
17, il catamarano neo classe olimpica per
equipaggi misti. Iscritti 70 equipaggi. Gli
altri italiani in classifica: 26. Porro-Banti
(11-18-11); 34. Bressani-Micol (12-14-29);
35. Sabatini-Mamusa (17-20-18); 36. Sorrentino-Catarci (23-19-14); 41. SalvàBianchi (18-8-dnf).
COPPA AMERICA (r.ra.) Bermuda e San
Diego sono le due località rimaste in lizza
per ospitare la Coppa America 2017. Lla
scelta definitiva verrà effettuata (dal detentore Oracle) entro la fine del 2014, forse già a fine estate. Chicago resta in lizza
per una delle tappe di avvicinamento.
NUOTO L’INTERVISTA
Il ritorno di fiamma
Pellegrini-Magnini
cover story di Oggi
HOCKEY IN LINE
ESORDIO NO (m.l.) Nel Mondiale uomini di
Tolosa (Fra) l’Italia ha esordito ieri nel girone B perdendo 5-2 col Canada. Reti azzurre di Buggin (1-0) e Delfino (2-2). Oggi:
Italia-Svizzera.Ieri:Svizzera-Francia 3-2.
CHIESTI 10 MILIONI DI DANNI DOPO LE BATTUTE DEI COMMENTATORI
Pennichella in diretta tv,
tifoso Usa denuncia tutti
NEW YORK - Andrew
Rector si era addormentato
allo stadio durante la partita
tra New York Yankees e
Boston Red Sox, un classico
che dovrebbe eccitare più che
assopire.
Così, il ragazzo piuttosto in
carne che sembrava persino
russare, era stato
impietosamente inquadrato
dalle telecamere e i due
telecronisti, Dan Shulman e
John Kruk, ci avevano
scherzato su.
Sembravano solo battute
innocenti, invece hanno fatto
infuriare Rector, che nei giorni
scorsi ha citato in tribunale
per danni i commentatori e
pure i New York Yankees e la
Major League Baseball. La
cifra, pazzesca: 10 milioni di
dollari.
Il giovanotto accusa di essere
stato preso in giro
pubblicamente con una
«valanga di frasi diffamatorie»
che gli avrebbero rovinato
l’immagine.
L’avvocato di Rector ha
affermato che la coppia di
commentatori tv avrebbe
usato parole del tipo
«Grassone», «poco
intelligente», «stupido».
Ma nella registrazione di quella
parte di telecronaca
incriminata, a disposizione su
YouTube, sembra che gli
analisti Shulman e Kruk dicano
cose molto più soft: «Lo stadio
non mi sembra il posto ideale
per dormire» e «Chissà domani
mattina che dolore al collo,
dormendo in quella scomoda
posizione».
Adesso toccherà a un giudice
del Bronx decidere se quelle
parole usate in telecronaca
siano state denigratorie o
meno.
NUOTO
EUROPEI JUNIORES Da domani agli Europei juniores di Dordrecht (Ola), l’Italia di
Bolognani schiera 34 nuotatori (19 donne): attesi Linda Capoli, Alessandro Bori,
Nicolangelo Di Fabio, Simone Sabbioni e le
figlie d’arte Franceschi e Gyertyanffy.
SVIZZERI A Tenero (Svi), selezioni europee. Uomini. 100 sl: Machekin 49”97; 200
sl: Haldemann 1’52”36; 50-200 do: Rauftlin 26”41, 2’01”85; 50-100 ra: Schweizer
28”60, 1’03”52; 200 ra: Romagnoli 2’17”22;
200 fa: Van Berkel 2’05”49; 400sl-200
mx: Desplanches 3’59”17, 2’03”98. Donne.
200 sl: Girardet 2’02”47; 400-800 sl: Hassler 4’16”24, 8’45”36; 50 do: Stoffel 30”12;
100 do: Zurfluis 1’06”14; 200 do: Borer
2’22”67; 50-200 ra: Graenicher 33”23,
1’11”95, 2’34”91; 200 fa-mx: Villars 2’15”76,
2’20”74.
«Io e Filippo stiamo
vivendo un bel momento,
siamo maturati insieme e
abbiamo imparato a mediare».
Con queste parole Federica
Pellegrini ha parlato del suo
rapporto con Filippo Magnini
nell’intervista alla coppia,
accompagnata dalle loro foto,
nella storia di copertina del
settimanale «Oggi» in edicola
da stamani. Aggiunge Magnini:
«Non bisogna aver paura di
mettere da parte l’orgoglio. Le
crisi capitano a tutti, bisogna
affrontarle, non arrendersi».
PALLAPUGNO
SERIE A (c.f.) I risultati della 7a di ritorno in
A: Monticellese-Virtus Langhe 11-7, A.
Manzo-Albese 11-6, Canalese-Monferrina 11-2, Subalcuneo-Pro Paschese 11-3,
Merlese-Imperiese 11-6. Rip.: Pro Spigno.
Cl.: Canalese e Albese* 12; Manzo e Monticellese* 10; Subalcuneo 9; Pro Spigno e
Monferrina 8; Virtus e Imperiese 7; Merlese* 5; Pro Paschese* 2 (*: una gara in più).
PALLANUOTO
A CATANIA All’Orizzonte: arriva la
22enne australiana Ashleigh Southern.
ROMA CAPITALE
Segretariato - Direzione generale
Direzione appalti e contratti
Comunicazione di aggiudicazione definitiva di gara
Appalto per la progettazione esecutiva e per l’esecuzione dei
lavori di ristrutturazione ed allestimento dei padiglioni 12A
e 12B nell’ex Mattatoio di Testaccio per la realizzazione di
servizi per la ristorazione. Aggiudicatario: “Costituendo
R.T.I. NS COSTRUZIONI S.r.l., con LAMARO APPALTI
S.p.A.” Importo aggiudicazione € 2.836.209,78 - D.D. del
Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica U.O. Città Storica e Ambiti di Tutela e Riqualificazione n. 878
del 29/05/2014 e n. 981 del 27/06/2014. (Pos. 3/13A). Sono
in visione presso l’Albo Pretorio ulteriori notizie.
Il direttore - dott.ssa Cristiana Palazzesi
38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
italia:
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
ALTRI MONDI
@AltriMondiGazza
_i cambia verso
DI GIORGIO DELL'ARTI
[email protected]
20 emendamenti che modificheranno la legge in aula. Nessuno di questi, per ora, proviene dal M5S. Renzi ha dichiarato: «Noi le riforme le facciamo,
è giusto farle perché l’Italia
torni a essere leader. Piaccia o
no a chi vuole frenarci, il risultato a casa sulla riforma costituzionale, sulla legge elettorale, sul lavoro, sulla giustizia,
noi lo portiamo. Per voi magari è normale, per un politico
italiano è una rivoluzione».
A
L’ECOFIN
DICE SÌ
S
A sinistra l’incontro tra la delegazione Pd con Renzi e quella grillina del 25 maggio scorso, a destra il leader M5S Beppe Grillo ANSA
Le riforme da fare
spaccano i grillini
e rafforzano Renzi?
Il M5S ha smentito
Grillo e si prepara
all’accordo col Pd.
Primo passo
la legge sul Senato.
Ma il premier non
chiuderà la porta
a Berlusconi
La riforma del Senato è in
dirittura d’arrivo proprio al Senato. Oggi comincia la discussione in aula e si prevede che si
arriverà al voto martedì prossimo. Si calcolano una sessantina di dissidenti, collocati sia a
destra che a sinistra, ma si registra un’inattesa convergenza
del Movimento 5 Stelle, convergenza che avrebbe provocato
addirittura una frattura tra
Beppe Grillo e il suo sodale
Gianroberto Casaleggio.
1Sentiamo come è andata.
Ma niente, ci doveva essere
un secondo incontro tra i democratici e cinquestelle. Ma
l’altra mattina il Pd ha fatto sapere di essere stanco del continuo oscillare grillino. Siccome
i democratici avevano messo
39
SEGUITECI SU
italia:
Il fatto del giorno
Padoan:
missione
compiuta
Accordo
sulla necessità
di crescere di
più attraverso
le riforme,
disaccordo sul
modo di aiutare
la ripresa: i
ministri dell’economia riuniti
nel primo Ecofin
presieduto
dall’Italia ieri
hanno appoggiato gli obiettivi
illustrati
dal ministro Pier
Carlo Padoan
(nella foto)
ma sono cauti
sulla strada
per raggiungerli.
In ogni caso,
nel comunicato
finale, ecco
l’appoggio
al programma
italiano.
E per Padoan
lo scopo
dei prossimi
sei mesi in cui
presiederà
l’Ecofin sarà
«aiutare
con ogni
mezzo i Paesi
sulla crescita»
LA GAZZETTA DELLO SPORT
per iscritto dieci domande al
M5S (del tipo: «siete disposti a
fare questo? Noi sì»), gli stessi
dem hanno improvvisamente
chiesto ai grillini di rispondere
alle dieci domande per iscritto. E nel frattempo qualunque
ipotesi di un secondo incontro
veniva cancellata. Questo irrigidimento ha provocato un
terremoto: Grillo ha rilasciato
le solite dichiarazioni di fuoco
(«Un confronto democratico e
trasparente è oggi impossibile», i grillini «non possono essere trattati come dei paria da
sbruffoni della democrazia.
Abbraccio i ragazzi che si sono
fatti prendere in giro da questi
falsi e ipocriti che parlano di
10 punti, del documento... da
consegnare a casa di chi?») facendo esultare un sacco di
gente in rete, ma provocando
una reazione altrettanto determinata: quella del vicepresidente della Camera, Luigi Di
Maio, e addirittura di Casaleggio. Grillo è stato smentito,
certe sue frasi sono state cancellate dal blog e alla fine sono
arrivati, clamorosamente, dieci «sì» alle domande del Pd.
Sia pure piene di distinguo e di
precisazioni. Si pretende ora
che tra le fiammate del comico
e la marcia indietro di Di Maio
non vi sia contraddizione. Ma
via. I grillini, in questo anno e
passa di politica, hanno impa-
S
ANSA
rato sia il bene sia il male del
traccheggio. E in questo modo
hanno ottenuto un secondo incontro con i democratici.
2Mi vien voglia di chiederle
lumi su queste dieci domande
del Pd e relative risposte, ma
prima voglio sapere a che
punto è la cosa adesso.
Ieri c’è stato un vertice tra il
ministro Boschi, la Finocchiaro (relatore della legge con
Calderoli) e il capogruppo di
Forza Italia, Romani. È stato
concordato un emendamento
che introduce il criterio di proporzionalità nell’assegnazione dei seggi senatoriali a sindaci e consiglieri regionali. La
maggioranza è d’accordo su
Emilia, Errani
condannato
ad un anno:
«Mi dimetto»
3Veniamo alle dieci domande
del Pd.
Le prime quattro domande
dei democratici riguardano la
legge elettorale, la 8 e la 9 il
nuovo Senato, poi ci sono questioni relative alle Regioni e ai
sindaci (5, 6,), l’abolizione del
Cnel (7) e infine il problema
dell’immunità da estendere
anche ai senatori (10). Sulla
legge elettorale, i grillini hanno concesso il ballottaggio tra
i primi due arrivati, ma non
vogliono coalizioni e il primo
turno si deve svolgere con un
proporzionale puro, senza
sbarramenti, in modo che possano entrare in Parlamento
anche i piccoli. Il premio di
maggioranza non può portare
il vincitore oltre il 52%. Quanto al Senato, la resistenza grillina è debole, in pratica hanno
detto di sì a tutto.
4Sull’immunità?
In Laguna
Il premier
Matteo Renzi,
39 anni,
e il ministro
per Marianna
Madia, ministro
per la Pubblica
Amministrazione
e la Semplificazione, 33 anni,
ieri verso
l’Arsenale
di Venezia per
partecipare al
«Digital Venice»
GOVERNATORE “ROSSO”
«Riteniamo necessario e
sufficiente cancellare le immunità attualmente previste,
all’infuori della garanzia dell’insindacabilità per le opinioni e i voti espressi».
5In che modo quest’apertura
grillina cambia il quadro politico complessivo?
Beh. mette ancora di più in
agitazione Berlusconi, mai come ora vaso di coccio (ma
qualcuno giudica un risultato
politico l’assoluzione dei vertici Mediaset nel processo Mediatrade). Si dice che Renzi
non metterà mai un forno contro l’altro. Non lo credo affatto: i due forni lo rendono più
forte. Il presidente del Consiglio, che sa essere cinico,
sfrutterà - giustamente - proprio questa possibilità di mettere in concorrenza tra di loro
gli uni e gli altri.
L’ex governatore dell’EmiliaRomagna Vasco Errani ANSA
«Mi dimetto. Il mio
compito è tutelare l’istituzione, il suo onore, la realtà
pulita e di esempio a tanti
che è questa Emilia Romagna. Si tratta di un gesto di
responsabilità». Con queste
parole il governatore Vasco
Errani ha rimesso il suo
mandato dopo 15 anni. Ieri è
stato condannato in appello
a un anno di reclusione (pena sospesa) per falso ideologico nel processo sulla cooperativa Terremerse. L’esponente del Pd era finito nel
mirino per il finanziamento
da un milione alla coop presieduta dal fratello Giovanni. Nel 2009 la Regione aveva inviato una relazione alla
Procura per dimostrare la
regolarità del suo operato
nella vicenda, senza convincere gli investigatori.
Le reazioni Per l’accusa,
Errani istigò due dirigenti a
scrivere il documento per
coprire delle irregolarità. In
primo i grado i tre erano stati assolti. La somma del finanziamento sarebbe dovuta servire per la creazione di
una cantina a Imola, che però non era stata finita entro i
termini del bando. Dopo la
condanna non sono mancate le reazioni: «Chiunque conosca Errani non può dubitare della sua onestà», le parole di Pier Luigi Bersani, ex
segretario Pd. «Una persona
perbene e lo dimostrerà. Ci
ripensi», ha aggiunto il presidente del Pd Matteo Orfini. Di tutt’altro parere Beppe
Grillo: «Lasci ogni incarico,
incluso quello di Commissario per la ricostruzione postterremoto». L’Emilia Romagna si avvierà ora alle elezioni anticipate ad ottobre.
notizie
Tascabili
Adescava modelle
I legali: «Test da rifare»
Roma, altri abusi
su minorenni
In cella fotografo
Yara, Bossetti
risponde al pm
e parla del Dna
Stesso verdetto per Confalonieri
Era un «sistema
consolidato» quello
orchestrato da Furio Fusco,
fotografo 51enne e titolare
dell’omonima agenzia di
modelle arrestato, ieri, a Roma,
con le accuse di adescamento
di minori, pornografia minorile
aggravata e prostituzione che
coinvolgeva ragazze minorenni.
Le vittime sono adolescenti tra
i 14 e i 17 anni, che sarebbero
state costrette a subire
palpeggiamenti, molestie e
violenza psicologica. In base
ai racconti delle giovani, l’uomo
proponeva servizi fotografici
di nudo in pose provocanti.
«L’unico modo per aver
successo nel mondo del
cinema e dello spettacolo»,
spiegava per convincerle.
È durato circa tre ore
l’interrogatorio di Massimo
Giuseppe Bossetti, in carcere
con l’accusa di aver ucciso
Yara Gambirasio. Assistito dai
legali Silvia Gazzetti e Claudio
Salvagni, il 44enne operaio
edile ha risposto per la prima
volta alle domande del pm
di Bergamo Letizia Ruggeri.
L’uomo avrebbe proposto una
risposta alternativa per la
presenza delle sue tracce
biologiche sugli indumenti
di Yara. E non avrebbe fornito
nessun nome di persone
coinvolte nell’omicidio della
13enne di Brembate Sopra.
Verrà, intanto, ripetuto
su richiesta della difesa
l’esame del Dna, considerato
la «prova regina» dell’accusa.
Processo Mediatrade
Berlusconi junior
assolto e prescritto
Dopo cinque giorni di camera di consiglio, i
giudici di Milano hanno in parte assolto e in parte
dichiarato la prescrizione nei confronti del
vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi,
accusato di frode fiscale nell’ambito del processo
Mediatrade sulle presunte irregolarità nella
compravendita di diritti televisivi. Stessa formula per
il presidente della società, Fedele Confalonieri,
imputato dello stesso reato, per l’uomo d’affari Frank
Agrama e per tre ex manager di Fininvest. La
prescrizione riguarda l’anno 2005 e l’assoluzione le
annate 2006, 2007 e 2008 con la motivazione che «il
fatto non costituisce reato». L’accusa, sostenuta dai
pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro, impugnerà
Pier Silvio Berlusconi, 45 anni, esce dal tribunale ANSA
la sentenza: la richiesta era tre anni e due mesi per
Berlusconi jr e tre anni e quattro mesi per
Confalonieri. Commenta l’avvocato Niccolò Ghedini:
«Sentenza molto importante. Si tratta di due processi
diversi, ma anche Silvio Berlusconi andava assolto
nel processo Mediaset. Per questo abbiamo
presentato ricorso alla Corte di giustizia europea».
Il caso Mediatrade è uno «stralcio» del procedimento
principale sulla compravendita dei diritti tv Mediaset.
L’attrazione da cui è caduto il ragazzo
Un islandese in Spagna
Cade nel vuoto
dalle montagne
russe: è morto
Un 18enne islandese, in
vacanza a Benidorm, in Spagna,
è morto catapultato nel vuoto dal
seggiolino delle montagne russe.
Si sarebbe spezzata la barriera di
protezione che blocca al sedile gli
occupanti: il giovane è caduto nel
vuoto da un’altezza di 20 metri e
a forte velocità. L’attrazione da cui è
caduto si chiama, con tragica ironia,
«Inferno». Aperta un’inchiesta.
40
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ALTRI MONDI
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
I FUNERALI
DEL COMICO
italia:
Per l’addio a Faletti
in cinquemila ad Asti
«Se ce la faccio, non vado
nemmeno al mio», diceva Giorgio
Faletti, ironizzando, del suo
funerale. Non poteva immaginare
che - arrivato quel giorno - 5000
persone (nella foto) si sarebbero
riunite per salutarlo. È successo
ieri ad Asti per l’ultimo addio al
cabarettista e scrittore deceduto
venerdì scorso: fra tanta gente
comune, anche volti noti che
hanno fatto parte della vita di
Faletti, da Paolo Conte («Scriveva
1
“da dio”», ha detto) a Ezio Greggio,
da Antonio Ricci a Franco
Mussida della Pfm. E, per
omaggiare l’autore del brano
«Signor tenente», che Faletti portò
a Sanremo nel 1994, il sito della
Polizia di Stato ha pubblicato
un’intervista al comico e un video
con le note di quel brano.
2
A
LA RIZZO
A MESSINA
3
1 I figli di Mohammed Shaaban, un militante delle brigate Al Qassam, in lacrime davanti al corpo del padre durante i funerali a Jabaliya,
nord di Gaza; 2 Un raid israeliano a Gaza; 3 La casa distrutta a Khan Yunis, in cui sono morti dieci palestinesi, due bambini AP/EPA
Venti di guerra
in Medio Oriente
A Gaza 15 morti
Duri raid di Israele: possibile l’invasione
Netanyahu: «Mai più guanti con Hamas»
FILIPPO CONTICELLO
filippocont
Via i guanti, ha detto il
premier pronto alla guerra. Perché è ciò che sta per succedere
in Medio Oriente, tornato a incendiarsi, in forma tanto rapida
quanto tragica: la tensione lungo la Striscia di Gaza ha superato di parecchio il livello di guardia e Israele pare a un passo dal
muovere le truppe di terra contro Hamas. Del resto, il governo
israeliano ha richiamato ben
40mila riservisti e le parole del
primo ministro, Benjamin Netanyahu, non hanno lasciato
margini: «Non tratteremo più
Hamas con i guanti: ha scelto
l’escalation e pagherà un prezzo
pesante per averlo fatto». Sono
servite a motivare il fuoco e le
fiamme dell’esercito: dopo la
pioggia di razzi palestinesi pro-
Al risparmio
NIGERIA SOLO 18 STUDENTESSE SALVE
In fuga da Boko Haram
Riprese 45 ragazze
La fuga dai terroristi è durata poche ore: 45
delle 63 ragazze che erano riuscite a scappare dai
villaggi di Damboa e Chibok, nel nord della Nigeria,
sono state nuovamente catturate dai militanti di
Boko Haram. Lo ha riferito Abass Gava, un
membro del gruppo di vigilanti della zona. Le
fuggiasche erano riuscite a eclissarsi durante gli
scontri tra militanti e soldati nigeriani, ma sono
state bloccate mentre cercavano di raggiungere i
loro villaggi. «Solo 18 sono riuscite a nascondersi
e a sparire nella foresta», ha aggiunto Gava. Resta
ancora bloccata, intanto, la trattativa per la
liberazione delle 223 studentesse di una scuola
nello stato nigeriano di Borno, sequestrate il 14
aprile. Le ragazze rapite erano inizialmente 276,
ma 53 sono riuscite a scappare. E la violenza nel
Paese non si ferma. Nelle ultime due settimane gli
islamisti hanno compiuto 20 attacchi contro i civili.
Come un tempo Altrettanto
deciso è sembrato il portavoce di
Hamas, Sami Abu Zuhri, che ha
garantito che adesso «tutti gli
israeliani sono obiettivi legittimi». E le Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato dell’organizzazione, hanno promesso risposte «ampliando il raggio
d’azione dei razzi, verso Tel Aviv
e anche oltre». Così nella capitale israeliana, in cui hanno aperto
addirittura 241 rifugi pubblici, le
sirene sono risuonate come nei
tempi più neri. Stessa paura a
Gerusalemme e, del resto, a fare
due conti, da lunedì sera sul Paese sono caduti ben 130 razzi, 23
intercettati dal sistema Iron Dome. Ma i venti di guerra sono ormai in tutto il Paese, soprattutto
a sud, al confine con la Striscia,
dove l’obbligo è di stare a massimo 15 secondi dai rifugi. E, visto
il precipitare degli eventi, a poco
sembra servire il lavorìo delle diplomazie: gli appelli di Abu Mazen e Ban Ki Moon, della Casa
Bianca e della Lega Araba sono
coperti dai razzi e dai raid.
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La crisi ha travolto i pensionati
Così i consumi tornano al 2004
DANIELE VAIRA
Dai dati Istat emerge la
fatica. Di scervellarsi per risparmiare, innanzitutto, anche riducendo ciò che si mangia. E poi di arrivare a fine mese o meglio di vivere con quello
che arriva. Il 43% dei pensionati, lo scorso anno (6,8 milioni di persone), ha ricevuto un
assegno inferiore ai mille euro.
Tra questi, il 13,4%, cioè 2,1
milioni di anziani, è al di sotto
di 500 euro. E le donne in media guadagnano un terzo degli
uomini. L’Inps segna, intanto,
10 miliardi di passivo, ma il «sistema tiene». Il 2013 rimarrà
famoso per il crollo delle pen-
seguita anche ieri, ecco l’operazione «Margine protettivo», con
decine di raid mirati. Ha provocato per ora 15 morti, miliziani
compresi, e la strage più dolorosa a Khan Yunis, sud di Gaza,
dove un missile ha centrato una
casa. Dentro hanno poi trovato
25 feriti e sette morti, tra cui alcune donne e almeno due bimbi. Per la stampa israeliana erano «scudi umani», messi lì apposta per evitare l’attacco. Tutto
inutile, perché Netanyahu ha
aggiunto: «Hamas si nasconde
dietro i civili. Ed è il responsabile per le vittime collaterali».
Secondo i dati
Istat la crisi ha
colpito i consumi
degli italiani:
meno carne
e frutta. Ogni
famiglia spende
2.359 euro
al mese ANSA
sioni liquidate, anche a seguito
della stretta prevista dalla riforma Fornero. I lividi della
crisi non risparmiano il mondo
del lavoro, dove si sono persi
quasi 500 mila posti e dove gli
ammortizzatori sociali sono
stati usati da più di un milione
di persone.
Il cambio Le difficoltà economiche rimangono impresse
anche nelle abitudini che cambiano. Si compra sempre meno
carne o pesce e ci si affida
maggiormente ai discount. E
non si buttano i cibi scaduti. Si
rinuncia alla cultura (-5,6%) e
anche all’abbigliamento o alle
calzature: -8,9% in un solo anno. Alla fine del 2013 la spesa
media mensile per famiglia era
pari a 2.359 euro, in calo del
2,5% rispetto al 2012. Fanalino di coda resta la Sicilia
(1.580 euro di spesa). Si ritorna così ai livelli del 2004. E per
la Confesercenti ci vorranno
addirittura sette anni per tornare ai dati pre-crisi.
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S
La moglie
di Matacena
va ai
domiciliari
È stata
scarcerata
Chiara
Rizzo (nella
foto). La moglie
di Amedeo
Matacena,
coinvolta
nell’inchiesta
sul presunto
favoreggiamento della
latitanza del
marito
nell’ambito della
quale è stato
arrestato anche
l’ex ministro
Claudio Scajola.
La donna
ha ottenuto
i domiciliari dal
gip Olga Tarzia.
Sconterà la
pena da una
parente a
Messina.
La moglie dell’ex
deputato del
centrodestra
era stata
arrestata
a Nizza l’11
maggio scorso
e il 20 era stata
trasferita
nel carcere
di Arghillà, a
Reggio Calabria.
Matacena
ha commentato
«commosso»:
«Si è concluso
un atto
barbarico»
MALTEMPO PIOGGIA E FREDDO FINO A VENERDÌ
Milano allagata
Il sindaco si scusa
«Vi risarciremo»
Il Seveso esonda, in città danni e polemiche
Intanto il ciclone Gea colpisce tutto il Nord
FRANCESCO RIZZO
Lungo i 52 chilometri del
fiume Seveso, dal Comasco a
Milano, nella notte tra lunedì e
martedì sono caduti fino a 110
millimetri d’acqua. E così, un
corso d’acqua sepolto dal cemento, eterna causa di problemi, ha inondato Milano: città
sulla quale, intanto, cadevano
più di 60 millimetri di pioggia.
Bilancio: quartieri allagati nella zona settentrionale della
metropoli (acqua fino a 30 centimetri), oltre duemila utenze
senza energia elettrica, mezzi
pubblici bloccati o deviati,
scantinati allegati, viabilità difficoltosa o in tilt. Tutto documentato da foto e commenti
sui social network: l’hashtag
#seveso è entrato nella top ten
delle tendenze. Si scatenano
intanto proteste incrociate: il
Comune, che in serata ha annunciato la piena controllata
del Lambro, accusa il Centro
funzionale monitoraggio rischi
della Regione Lombardia, perché aveva annunciato solo un
«moderato rischio». L’assessore alla Protezione Civile lombarda, Simona Bordonali, replica: «Il problema è la scarsa
manutenzione del sistema
idraulico e fognario». Per il Seveso la Lombardia ha già stanziato 34 milioni. Il sindaco Giuliano Pisapia, assediato dall’opposizione, chiede scusa alla
città: «Faremo tutto il possibile
per risarcire i danni».
Vento «Basta che si superi
qualche millimetro di pioggia e
tutto diventa catastrofico: il tema è la messa in sicurezza del
territorio», lamenta il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli e il problema ha radici
antiche. «In Italia», osserva
Gian Vito Graziano, presidente
del Consiglio Nazionale dei Geologi, «il territorio edificato,
dunque sottratto all’agricoltura, è aumentato del 166% a
partire dagli Anni 50. La pro-
A Milano si guida in acqua... LAPRESSE
...e si aprono i tombini LAPRESSE
gressiva impermeabilizzazione del suolo espone a rischi
sempre più gravi le aree urbanizzate. Occorre contenere
drasticamente il nuovo consumo di territorio». Ma il maltempo causato dal ciclone Gea
non ha colpito solo il Milanese:
esondato il lago di Annone, nel
Lecchese; trombe d’aria nel Pavese con danni all’agricoltura;
a Torino i pompieri sono intervenuti per salvare automobilisti bloccati; bomba d’acqua su
Padova e Vicenza con vento oltre i 100 chilometri orari; migliaia di euro di danni a Santa
Margherita Ligure. Per il Nord
del Paese, parte del Centro e
Sardegna, la «pausa» dall’estate durerà fino a domani, con
temperature sino a 15 gradi più
basse che al Sud. Il weekend
potrebbe portare nuove precipitazioni al Nord e un luglio
degno di questo nome solo su
parte del Sud e Isole.
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piccolo capolavoro del ‘500
Il primo mappamondo? Su due uova di struzzo
Il più antico mappamondo finora noto, inciso su una sfera
ricavata unendo le metà di due uova di struzzo: risale al 1504,
potrebbe essere opera di Leonardo da Vinci e contiene la prima
rappresentazione dell’America del Nord (due piccole isole:
Colombo aveva toccato il nuovo continente nel 1492). La scoperta
del belga Stefaan Missinne è stata presentata a Roma (foto Ansa).
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
ALTRI MONDI
BISIO: «NON TORNO A ZELIG»
italia:
«Italia’s got talent?
Mi hanno contattato»
Ospite del programma di
Radio Radio 2 «Non è un Paese
per giovani», Claudio Bisio (nella
foto) ha fatto un po’ di chiarezza
sul suo futuro. «Io giudice a Italia’s
Got Talent’ su Sky? È vero che mi
hanno contattato… Mi dicono che
sarà diverso da quello che andava
su Mediaset, meno Corrida e più
talenti veri». E Zelig? «Lo faranno,
ma senza di me». Con Bisio
potrebbero esserci la Littizzetto
ed Eleonora Abbagnato.
I PROGRAMMI DI DISCOVERY
Tra Kids K2 e Frisbee
La tv va già a scuola
Il ritorno a scuola è lontano
ma la tv pianifica già le sue
mosse. Discovery Italia annuncia
per Kids K2 (canale 41 del
Giffoni, grande ma giovane
Anteprime e la stella Gere
Edizione record per il festival dei ragazzi al via il 18: 3500 mini-giurati
e 163 film in programma. Attesi gli attori di Glee e della serie Gomorra
polano in Italia), oltre ai protagonisti della fiction Gomorra.
Ma a Giffoni arriveranno anche Jean Sorel, Ferzan Ozpetek, Luca Argentero, Claudia
Gerini, Margharet Madé, Ornella Muti, Vittorio Storaro e
Alan Rickman, che i ragazzi
conoscono per il ruolo del professor Piton nella saga di Harry Potter. Non mancheranno i
nuovi fenomeni provenienti
dal web: The Jackal e Nirkiop.
GIANLUCA MONTI
NAPOLI
Il Festival di Giffoni compie 44 anni, ma è giovane come i ragazzi che lo animeranno dal 18 al 27 luglio. Lo scoprirà anche Richard Gere,
ospite di eccezione della manifestazione organizzata da
Claudio Subitosi e presentata
ieri nella sede della Regione
Campania alla presenza del
presidente Stefano Caldoro. I
numeri di questa edizione sono impressionanti: 3500 giurati, dai 3 ai 25 anni, provenienti da 41 nazioni e da 160
città italiane, ben 163 film in
programma, oltre 60 ospiti, 4
Masterclass (Recitazione, Sceneggiatura, Stop-Motion,
Giornalismo) e prestigiose anteprime tra cui due nuovi film
Disney Planes 2 e Trilli e la nave
pirata, oltre allo scatenato
Step Up All In.
Gli ospiti “Be Different” è il
titolo scelto per l’edizione di
quest’anno: «Abbiamo voluto
questo tema perché essere diversi è l’unica via per cambiare
il mondo, per creare, per inseguire il domani e farlo proprio», ha detto Gubitosi prima
di svelare i nomi di alcune delle stelle del cinema che parteciperanno alla prestigiosa rassegna. Oltre a Gere, molto attesi anche Matt Bomer di White Collar e Lea Michelle di Glee
(due serie americane che spo-
DOPO 7 ANNI UN RACCONTO SUL SITO DELLA ROWLING
Harry Potter vive
E adesso ha anche
i capelli bianchi
Harry Potter è tornato. A
quasi sette anni dalla pubblicazione dell'ultimo romanzo - I
Doni della morte è uscito il 21
luglio del 2007, l’8 gennaio
2008 in italiano - ieri J.K.
Rowling ha regalato a milioni
di appassionati un nuovo episodio della sua creazione venerata in tutto il mondo. Non un
romanzo, ma un racconto di
1500 parole, uscito sul sito Pottermore.com, il portale web
gratuito ideato dalla stessa
scrittrice inglese per far conoscere il mondo di Harry Potter
alle nuove generazioni «digitali». Nella storia Harry è adulto
(ha quasi 36 anni) e sta guardando la finale della coppa del
Mondo di Quidditch insieme
alla famiglia e agli amici Ron e
Hermione. I capelli, una volta
spettinati e neri, ora cominciano a farsi bianchi per l'età che
avanza. Anche un'altra cicatrice ne segna il volto, questa volta lo zigomo, segno del lavoro
da «Auror» presso il ministero
della Magia. Ma la Rowling ci
fornisce anche notizie sugli altri due protagonisti: Ron gestisce il famoso negozio di scherzi, mentre Hermione ha fatto
carriera a livello istituzionale.
L’11 luglio Il prossimo episodio, che narrerà della finale
della coppa del Mondo dello
sport magico, è atteso per l’11
luglio, a due giorni dalla finale
del Mondiale di calcio a Rio.
Non è dato sapere se ci saranno
altri racconti. Vero è che, dopo
Il manifesto dell'ultimo film di HP
la pubblicazione dei tre romanzi slegati dalla saga (Il seggio
vacante, Il richiamo del cuculo e
Il baco da seta, gli ultimi due
sotto lo pseudonimo Robert
Galbraith) e l'annuncio del
2007 che l’avventura di Harry
Potter era definitivamente terminata, i lettori sono stati colti
in contropiede. Il portavoce
della Rowling ribadisce che
non sono previsti altri romanzi
su Harry&co. Ci sarà da credergli? Intanto il sito, appena la
notizia del nuovo «capitolo» si
è diffusa, è stato preso d’assalto e si è quasi bloccato. Gli anni
sono passati, ma l’amore per
HP è tutt’altro che tramontato.
f.gamb.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sopra, Richard Gere, 64 anni. Sotto, una scena di
una puntata della serie tv americana «Glee» AP
Musica Ma Giffoni è, da
qualche anno, anche musica e
artisti come i Negramaro, Rocco Hunt, Emis Killa, Paola Iezzi, Deborah Iurato o Zero Assoluto animeranno le serate
del Festival. L’attesa è cresciuta in queste settimane sui social network: 73.600 fan su Facebook e 31.900 followers su
Twitter. «Il Festival cresce ogni
anno per qualità e organizzazione ed è un’eccellenza nella
promozione della cultura campana nel mondo», ha concluso
il presidente della Regione
Campania, Caldoro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
41
digitale, 626 di Sky), tra l’altro,
«Slugterra», serie animata
canadese sulle “lumache
esplosive” e «I Cavalieri Tenkai»
sui “mattoncini trasformabili”.
Frisbee (44 dt, 627 Sky) rilancia
«I Dalton», serie francese cult
del target 4-14 anni (120mila
spettatori medi, 6,13% di share).
LIVE BAGNATO COMINCIATO IL TOUR
Rock oltre la pioggia
Emma show a Verona
«Ma volevo mollare»
Acquazzoni, emozioni e paroloni. Nel senso di
frasi affilate. Lunedì sera Emma è arrivata a Verona
e, sotto la pioggia, è stata un tornado. «Penso sia
bellissimo fare l’amore sotto la pioggia», ha urlato la
30enne ai 10 mila dell’Arena, giunti per assistere al
primo dei sei concerti speciali «Emma Limited
Edition» (ma in novembre si replica con tre date).
Sul palco la cantante ha indossato un sexy abito
bianco vedo-non-vedo e riarrangiato diversi pezzi.
Quasi una Emma 2.0, brava a destreggiarsi anche in
un duetto ad alto tasso di talento: a Verona ha
cantato con David Bisbal, stella della musica
latino-americana, per la prima volta in Italia. È il
primo degli ospiti invitati in questo mini-tour: uno
differente per data, da Rufus Wainwright a Malika
Ayane. Ma lunedì notte all’Arena, appena scesa dal
palco, Emma ha parlato a cuore aperto: «In questi
anni, nonostante sia arrivata l’immagine di me di
una persona sicura e convinta, spesso sono
inciampata nel pensiero di mollare. La musica è
meravigliosa, ma non pensavo di muovere tutta
questa attenzione mediatica. E allora a un certo
punto ho detto: basta, prendo quelle quattro cose
che sono riuscita a fare e vado via». Uno
sfogo per chi spesso è nell’occhio del
ciclone per dichiarazioni fuori dal coro,
come quella in cui affermava di volere
essere il Papa: «Vorrei esserlo
per un giorno per avere il
potere di liberalizzare
matrimoni e famiglie gay
in Italia – ha concluso
Emma –. In Italia se non sei
sposato non hai diritti. Lo trovo
blasfemo, anticristiano,
antiumano». Diretta, appuntita,
quindi Emma.
42
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
L’EVENTO
italia:
Il rocker emiliano
chiude a San Siro
un tour da urlo
Piace a padri e figli: oggi e domani ancora
sul palco dopo i sold out di Roma e Milano
VASCO AL MASSIMO
4
I NUMERI
3
concerti
consecutivi
all’Olimpico
non li aveva
fatti nessuno
prima di Vasco,
nemmeno i
Rolling Stones.
E 4 a San Siro
in precedenza
li aveva tenuti
soltanto Vasco,
nel 2011.
400
mila
i paganti delle
sette date
del «Live Kom
2014».
Un record.
21
i sold out
a San Siro in
25 anni. Il
primo concerto
di Vasco nello
stadio milanese
fu nel ‘90. È
stato, invece,
16 volte a
Roma e 17 a
Torino.
GABRIELLA MANCINI
MILANO
Irriducibile Vasco, l’uomo che riempie gli stadi e batte tutti i record. Il Live Kom
2014 ha infiammato l’Olimpico per tre sere consecutive,
neanche le star internazionali
hanno osato tanto, e quattro
appuntamenti accendono San
Siro in questi giorni, oggi e domani gli ultimi due. Date nate
spontaneamente, dalla richiesta sconfinata dei biglietti. Per
dire, alla terza serata romana i
tremila tagliandi messi a disposizione all’ultimo momento sono stati bruciati in meno
di cinque minuti!
Provocazioni Vasco, 62 anni,
cattura milioni di fan perché
dice cose che pensano tutti e
non si vergogna mai a raccontare se stesso, svela desideri
nascosti, condivide debolezze
e solitudini, lancia provocazioni che arrivano dritte al
cuore e ci costringono ad essere sinceri. Vasco, fragile e for-
te, essenza delle nostre emozioni, sintesi meravigliosa di
coerenza e autenticità. Per
questo il suo pubblico è trasversale. Prima c’erano padri
e figli, adesso anche i nonni
(lo è anche lui, è nato Romeo,
figlio di Davide) e bambini
che crescono sulle sue note.
Un amore sviscerato che si traduce anche nei tatuaggi, sono
in tanti ad avere scolpita la sua
immagine sulla pelle e anche
l’autografo diventa un tattoo.
Cambiamento Lui ha sempre
quello strano stupore dipinto
sul viso, ma è un Vasco nuovo.
Tre anni fa l’infezione batterica gli aveva tolto le forze, ma
non certo la grinta. L’anno
scorso era tornato a Torino e
Bologna, come a ribadire «sono ancora qua», quest’anno è
più carico che mai. Duro e puro, decisamente rock. Un forte
segnale di cambiamento, ma
anche di speranza quando grida alla fine, ai fan in delirio:
«Tenete duro, ce la farete, ce la
farete!». Testa rasata, giubbotto oro metallizzato, jeans e
scarpe da tennis, il Komandante sprigiona un’energia incredibile. Un avvio strong. Vasco attacca con Gli spari sopra
(di noi), e conclude con Liberi
liberi (però liberi da cosa?). Il
concerto si divide in due parti.
La prima è indiavolata, potente, contromano, da C’è chi dice
no a Dannate nuvole, un singolo di avvicinamento al nuovo
album (uscirà il 4 novembre),
che si ispira a Nietzsche e al
suo Zarathustra, ma soltanto
per cantare «Niente dura niente dura/questo lo sai/però non
ti ci abitui mai... Chissà perché». La seconda con le grandi
hit, da Sally a Siamo solo noi,
con alcuni ripescaggi come La
Strega e Sballi ravvicinati del
terzo tipo. Immancabili Vita
Spericolata e la chiusura con
Albachiara.
In alto e a sinistra Vasco Rossi, 62 anni, scatenato
durante i concerti. Oggi e domani accenderà San Siro,
ormai il suo storico «locale». A destra l’immagine
di «Dannate nuvole» un singolo di avvicinamento
al nuovo album che uscirà il 4 novembre
Evoluzione musicale Il Kom
trasmette l’evoluzione musicale, e non solo, che lo ha portato ad essere quello che è oggi. Un duro. Cambiamenti anche nella band. Accanto agli
storici Stef Burns alla chitarra
e Claudio Golinelli al basso, la
sezione ritmica si completa
con due new entry: Vince Pastano alla chitarra e Will
Hunt, lo straordinario batterista in prestito dagli Evanescence; gli altri sono Alberto Rocchetti alle tastiere, Frank Nemola alla tromba, Andrea Innesto al sax e cori, e Clara
Moroni sempre ai cori. C’era
grande armonia durante le
prove e sul palco si è visto. Vasco, San Siro, lo sente suo: in
25 anni sono stati 21 i concerti
sold out. Arriva di pomeriggio, nel silenzio osserva gli
spalti immaginandoli gremiti.
Un massaggio, un piatto di pasta due ore prima di cominciare, un’ora di meditazione al
buio, con gli occhi chiusi, lontano da tutti. La quiete prima
della tempesta di emozioni.
«Non mi preoccupo del dopo,
voglio assistere con allegria a
questo momento che è il top.
Dopo comincerò a scendere e
io voglio assistere a questo
mio tramonto straordinario».
Parola di Vasco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
l’Iniziativa
Da domani la collana di dieci compilation con la «Gazzetta»
Da domani, con la «Gazzetta dello
Sport» e il «Corriere della Sera» troverete
in edicola «Vasco. Feedback-ritorno alle
origini», la collana di 10 compilation con i
primi grandi successi del rocker di Zocca.
Brani rimasterizzati per rivivere al
massimo le grandi emozioni del passato. Si
comincia con la compilation «Vivere una
favola» (9,99 euro, escluso il prezzo del
quotidiano), che contiene la canzone
omonima e brani come «Vado al massimo»,
«Siamo solo noi», «Bollicine», «Splendida
giornata», «Voglio andare al mare» e
«Giocala». Giovedì prossimo la seconda
uscita con «Vita spericolata», unito ad
altre hit come «C’è chi dice no», «Ciao» e
l’immensa «Alba chiara». Una carrellata di
capolavori senza tempo.
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
ALTRI MONDI
21/3 - 20/4
IL MIGLIORE.
I tasselli nel lavoro
s’incastrano bene,
l’amor premia. E a
sud dell’ombelico
c’è movimento
come alla sagra del
raviolo: uau.
DI ANTONIO CAPITANI
23/9 - 22/10
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
La giornata è un po’
cupa, le finanze
chiedono
circospezione. Bando
però alle paranoie.
Anche perché la
fornicazione soddisfa
Anche se oggi gli
zebedei vi arrivano in
Madagascar, ogni
successo vi si staglia:
lavorativo, amoroso,
sudombelicale. State
su!
Il lavoro si muove
bene e premia
metodo e volontà. Ma
non sclerate. Grinta
in aumento, charme
suino very
ammaliant.
It’s riscossa time. E
oggi ne avrete la
prova nel lavoro, in
amore, in fatto di
soldi. Ormoni da
Champions, amore
magico.
Un po’ triturazebedei,
oggi, lo siete. E
rischiate pure un
autogol. La grinta non
basta: occorre
lucidità. Anche during
the fornication.
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Luna ricca di fortuna,
intuito e fantasia, utili
al lavoro. Ma siate
realisti. Olezzo d’amor
nell’aere, con
fornicazion di prima
qualità.
Solitudo vuol dire
fortuna, successo,
efficienza, oggi. Anche
se lo zebedeo
ciondola. Il
sudombelico si perde
in troppi dettagli.
I vostri talenti e il
supporto di staff e fan
vi fanno conseguire
successi solidi. Siete
pure phyghi/e e
suinamente
incentivati.
La motivazione
latita, l’intralcio
aleggia, il pitbull
inside you emerge.
State buoni, tutto
s’aggiusta. Resa
suina incertina.
Toro 6
Ariete 8
LE PAGELLE
Bilancia 7+
Gemelli 6
Scorpione 6,5
Cancro 7
Sagittario 7+
RICKY ALVAREZ
Colloqui p.r. e viaggi
riescono, nel lavoro
convincete. E Marte
alimenta grinta,
motivazione, vigore.
Fornicazion
fantasiosa.
Siate cauti coi soldi.
Il centrocampista
E con chi punta i
argentino (con passaporto vostri glutei per
italiano) dell’Inter è nato a scalzarvi nel lavoro e
Buenos Aires il 12 aprile
in altri ambiti.
1988. Tra le sue squadre
Friendness of slip
anche Velez Sarfield e
v’entusiasmano.
Boca Juniors
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICEDIRETTORI
Pier Bergonzi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Andrea Di Caro
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
Testata di proprietà de “La Gazzetta
dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014
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PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTE
Roland Berger
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Fulvio Conti,
Teresa Cremisi,
Luca Garavoglia,
Attilio Guarneri,
Piergaetano Marchetti,
Laura Mengoni
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA
Alessandro Bompieri
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DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
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A Barcellona per un
concerto del Where We
Are Tour, la famosa band
anglo-irlandese One
Direction non ha resistito
al fascino del Camp Nou e
di fronte alle camisete
blaugrana personalizzate,
Niall, Zayn, Liam, Harry e
Louis si sono gettati sul
rettangolo di gioco per
una sessione di
allenamento... unica
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Tedeschi sì, scaramantici
no. Prima della semifinale
contro il Brasile, la
Germania ha diffuso in
rete un filmato con il
meglio della spedizione
mondiale: non solo
allenamenti, anche balli in
spiaggia, scherzi e affetto
dal popolo brasiliano. A
riguardarlo dopo la notte
magica di Belo Horizonte,
si capisce perché
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One Direction
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al Camp Nou
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Germania in finale
Il film del successo
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dell’1 settembre 1948
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La tiratura di martedì 8 luglio
è stata di 325.308 copie
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8,20 - con Ric Roland N. 5 4,29 - con DVD 100
anni CONI 14,29 - con Skylanders N. 6 11,20 con SuperMondiale Panini N. 6 6,29 - con Magic
Mondiale Card 11,29 - con libro Zanetti C’è solo
un Capitano 14,29 - con DVD La Grande Guerra N.
8 12,29 - con English Express N. 9 12,29 - con
DVD Ayrton Senna N. 11 12,29 - con Tutto Pratt N.
13 12,29 - con DVD Steven Seagal N. 17 11,29 con Subbuteo Vintage Edition N. 1011,29 - con
DVD Sampei N. 22 11,29 - con Le Grandi Storie
Disney N. 25 9,29 - con Le ricette di Master Chef
N. 26 9,29 - con Robot Collection N. 2814,29 con DVD Ken il Guerriero N. 45 11,29 - con Ferrari
Build Up N. 22 11,29 - con Lamborghini Collection
N. 53 14,29 - con Passione Rally N. 64 14,29
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Richiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l
e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - c/c p. n.
36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del
prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
PREZZI ALL’ESTERO: Albania 2,00; Argentina $ 13,50; Austria 2,00; Belgio 2,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro 2,00; Croazia Hrk 15; Francia 2,00; Germania 2,00; Grecia 2,50; Irlanda 2,00; Lux 2,00; Malta 1,85; Monaco P. 2,00; Olanda 2,00; Portogallo/Isole
2,50; SK Slov. 2,20; Slovenia 2,00; Spagna/Isole 2,50; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; Ungheria Huf. 650; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014
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