www.gazzetta.it mercoledì 9 luglio 2014 1,30 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO ITALIA anno 118 - Numero numero 160 Anno www.forst.it italia: LA CORSA ALLA FIGC IL PRESIDENTE BIANCONERO NON USA MEZZE PAROLE E SI SCHIERA Agnelli vuol cambiare il calcio «Tavecchio non è adeguato» IL ROTTAMATORE DI ANDREA MONTI La morale della favola disegna perfettamente il paradosso del calcio italiano: in un mondo di lupi e di volpi tocca a un Agnelli fare la voce grossa. Che la dea Eupalla gliene renda merito! Meno di una settimana fa, di fronte al disastro brasiliano e alla prospettiva che a raddrizzare la baracca fosse il premiato trio Tavecchio-Macalli-Lotito, la Gazzetta ha lanciato un appello: se c’è qualcuno nell’empireo della pedata che voglia spendersi per un reale rinnovamento delle istituzioni e dei costumi, batta un colpo. E in fretta... «Non serve un traghettatore, ci vuole un riformatore autorevole Albertini corrisponde all’identikit. Come Vialli, Maldini o Cannavaro» CATAPANO, GALDI A PAGINA 17 l'Editoriale 3 Andrea Agnelli, 38 anni, presidente della Juve CANONIERO A PAGINA 25 STORICO: GERMANIA BATTE BRASILE 7-1 TODA TRISTEZA I tedeschi, belli e spietati, gettano un Paese nel dramma 3 Un’immagine emblematica del dramma brasiliano. A destra l’esultanza di Klose e Kroos dopo un gol REUTERS/AP ARCHETTI, CALAMAI, CONDO’, SCHIANCHI DA PAGINA 2 A PAGINA 9, COMMENTO DI DE CALO’ A PAGINA 25 L’ALTRA SEMIFINALE STASERA (ORE 22) A SAN PAOLO OLANDA E ARGENTINA SI GIOCANO IL POSTO CONTRO MÜLLER & C. DOMENICA A RIO DE JANEIRO ROBBEN E SNEIJDER PROVANO A FAR DERAGLIARE ANCHE MESSI 3 I campioni dell’Argentina Lionel Messi, 27 anni, e dell’Olanda Wesley Sneijder, 30 BIANCHI, BOCCI, CONTICELLO, LICARI DA PAGINA 10 A PAGINA 13 LA NUOVA VITA L’EX C.T. HA COMINCIATO LA SUA AVVENTURA A ISTANBUL Prandelli ora va all’attacco «Balotelli non è un campione, vive in un mondo virtuale. Rossi mi ha deluso umanamente. Rifarei le stesse scelte» 40 7 0 9> Amaro sfogo dell’ex c.t. azzurro alla presentazione al Galatasaray: «Io e la mia famiglia abbiamo ricevuto minacce dopo l’eliminazione dal Mondiale. Giusto dimettersi: tanti neanche lo fanno oppure chiedono una buonuscita...». MERCATO IN ARRIVO IL CILENO L’INCHIESTA DELLA GAZZETTA 3 Gary Medel, 26 anni REUTERS 3 Guardiola alla guida del Barcellona B 9 771120 506000 CECCHINI A PAGINA 16 IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI w Barbara Berlusconi commenta il possibile ritorno di Pato a Milano: «Mmmhhh...». Inter, per Medel Quanto si impara si muove Thohir dalle squadre B e poi c’è Jovetic... L’esempio Spagna DALLA VITE, ELEFANTE A PAGINA 20 BIANCHIN, DI FEO, IARIA, RICCI PAG 18-19 2 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 # SEMIFINALI IERI A BELO HORIZONTE italia: OGGI ARGENTINA Stasera a San Paolo alle 22 seconda semifinale: Olanda contro Argentina, come nella finale del Mondiale 1978. Allora finì 3-1 per l’Argentina ai supplementari. Dovrebbe essere partita equilibrata: Leo Messi contro Arjen Robben, Sabella contro il mago Van Gaal. Ci sono tutti tranne Angel Di Maria, uscito per infortunio nei quarti contro il Belgio. OPPURE OLANDA? SABATO C’È LA FINALINA CON LA SELEÇAO BRASILE, IL DRAM DAL NOSTRO INVIATO PAOLO CONDO’ @PaoloCond BELO HORIZONTE (Bra) Verrà il giorno in cui saremo nonni molto coccolati perché in possesso di una stupefacente storia da raccontare ai nipotini. La storia della notte in cui un Paese di duecento milioni di innamorati del calcio maledì questa sua passione, umiliata oltre ogni limite da un’armata tedesca perfetta, grandiosa, spietata, indimenticabile. Mineirazo è persino poco, come nome in codice per unire la tragedia sportiva che si svolge davanti ai nostri occhi all’altra terribile umiliazione - inferiore a questa, e non crediamo alle nostre dita mentre lo scrivono - subita in casa da un Brasile mondiale, il Maracanazo del 1950. Piuttosto Gelo Horizonte, perché al terzo gol della Germania il disperato entusiasmo dello stadio sparisce di botto, e pare di sentire il rumore dei cubetti di ghiaccio agitati in un bicchiere: questa città non si libererà mai dal ricordo di una notte da fine del mondo. Disastroso Scolari La Germania trionfa e accede alla finale di domenica del Maracanã perché era più forte del Brasile già in partenza, perché i forfait di Neymar e Thiago Silva hanno dilatato il divario, e perché i disastrosi errori di Scolari nella scelta della formazione rendono il match un confronto vero nei primi venti minuti, e una spietata esecuzione negli altri settanta. Contro ogni sensata previsione di 4-3-3, per irrobustire il centrocampo evitando la continua inferiorità numerica e incartare la gara nella speranza di supplementari e rigori, Felipao sostituisce Neymar con un altro attaccante, Bernard, enfant du pays visto che prima di finire allo Shakhtar era la giovane stella dell’Atletico Mineiro. È un’idea più temeraria che coraggiosa, perché mantiene uno schema con quattro giocatori offensivi (soltanto Oscar Un’umiliazione storica: 5 gol in 29’, 7 in totale La Germania va in finale e fa piangere un popolo Notte da incubo a Belo Horizonte: i tedeschi spazzano via la Seleçao con la complicità di Scolari che sbaglia tutto Gol di Müller, Klose, Kroos (2), Khedira, Schürrle (2) e Oscar rientra un po’ in copertura) senza che nessuno di loro abbia la minima confidenza col gol. La Germania aspetta serena la sfuriata iniziale, nemmeno lunga, e trova subito il gol del vantaggio su una dormita collettiva della difesa sul corner di Kroos: Müller è incredibilmente (per questi livelli) libero, e di piatto sigla l’1-0. A quel punto il Brasile gioca il l’Analisi tutto per tutto spendendo gli spiccioli che gli rimangono per raggiungere il pareggio: è una tattica suicida, tipo correre a duecento all’ora su un circuito pieno di curve, la prima puoi anche scamparla ma alla seconda ti schianti. L’assassino Klose Succede al 23’, quando Fernandinho non riesce a intercettare un pas- saggio per Kroos rendendo persino imbarazzante l’inferiorità numerica davanti all’area: l’assist per il taglio di Müller è stupendo, come stupendo è il tocco di Müller per Klose, che in un colpo solo uccide due volte il Brasile. Il primo assassinio è quello della partita, perché di fatto si chiude lì. Il secondo è la cancellazione di Ronaldo dalla vetta vallo per riorganizzarsi, per difendere almeno l’onore visto che il match è andato, e con lui il Mondiale. Difensori e centrocampisti vagano come fantasmi inebetiti, e per tre volte nel giro di quattro minuti, dal 25’ al 29’, Kroos e Khedira e persino Hummels da un’area all’altra affondano tra gli spettri dilatando il punteggio a livelli storici. Segnano i primi I tedeschi creano 10 occasioni in un tempo E i verdeoro corrono 5,3 km in meno... di livello decisamente più basso. ANDREA SCHIANCHI Disattenzioni Curioso che un Brasile «euro- Adesso si dirà che con Thiago Silva e Neymar sarebbe stata un’altra storia e che il Brasile non sarebbe crollato in quel modo. Non esiste controprova, e comunque il disastro della Seleçao non è soltanto figlio delle due assenze: la nazionale di Scolari, a parte qualche lampo, mai ha illuminato il palcoscenico della manifestazione. Difesa traballante, centrocampo poco tecnico, attacco inesistente a parte le volate di Neymar: ma un centravanti più inutile di Fred lo avete mai visto? Contro la Germania, alla fine del primo tempo, la precisione nei passaggi è stata del 73 per cento, dato non lontano dalla media dei verdeoro in tutto il torneo (78%). Il problema è che a Belo Horizonte avevano di fronte una signora squadra, quella di Löw appunto, mentre le altre volte gli avversari erano della classifica cannonieri mondiali: Klose l’aveva raggiunto a quota 15 nella gara col Ghana, da ieri è solo a 16. Quel che succede nei minuti successivi è un bombardamento che del Brasile non lascia pietra su pietra. A David Luiz e company manca visibilmente il supporto della panchina, qualcuno che gridi loro di chiudersi e aspettare l’inter- Al Mineirao di Belo Horizonte va in scena il grande dramma: ecco l’impietoso 1-7 finale peizzato» da Scolari, impostato per non prenderle e per scappare in contropiede, conceda nei primi 45 minuti ben 10 conclusioni alla Germania. Una valanga di occasioni, frutto del veloce palleggio tedesco e delle colossali disattenzioni brasiliane. A centrocampo, fin dall’inizio della partita, s’intuisce la disparità delle forze, e lì matura la vittoria della nazionale di Löw. Alle geometrie e alle accelerazioni di Schweinsteiger, Khedira e Kroos, Scolari oppone Fernandinho, Luiz Gustavo e il timido Oscar. Logico che il comando delle operazioni sia tedesco. I numeri dicono: 272 passaggi nel primo tempo, l’unica parte di gara da prendere in considerazione, il 77 per cento dei quali va a buon fine. Triangolazioni, recuperi, verticalizzazioni improvvise: i brasileiros stanno lì a guardare A TOP PLAYER S Toni Kroos ha concluso la gara con il 93% di precisione al passaggio e non ci capiscono niente, prigionieri di uno psicodramma nazionale. Corsa Al di là del fatto che la rimonta sarebbe impossibile per chiunque, ciò che stupisce è che nel Brasile non c’è un uomo in grado di guidare una pseudo-riscossa. A chi ci si aggrappa, ai riccioli di David Luiz o ai muscoli di Hulk? Oppure ai boscaioli di centrocampo, Luiz Gustavo e Fernandinho, che sanno soltanto distruggere e non riuscirebbero a costruire nemmeno un castello di sabbia? Inoltre, e su questo dato bisogna riflettere, i brasiliani corrono di meno dei tedeschi: 51,3 chilometri contro 56,6. Ma non si dice sempre che i più deboli dovrebbero mettere in campo più energie? Il problema è che, nella loro infinita presunzione, i brasiliani non pensavano di essere più deboli della Germania, e si è visto che fine hanno fatto... © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3 # italia: Stadio nazionale di Brasilia, la partita che nessuno vuole giocare. Sabato alle 22 finalina per il terzo posto: il Brasile (nella foto, Oscar) giocherà contro la perdente tra Argentina e Olanda. Era successo anche nel 2006 che il Paese organizzatore giocasse questa gara: la Germania - k.o. con l’Italia in semifinale - vinse 3-1 contro il Portogallo con due gol di Schweinsteiger. DOMENICA FINALISSIMA AL MARACANÃ Tra quattro giorni finisce il Mondiale. Alle 21 italiane, le 16 locali, ultimo atto al Maracanã: Germania (nella foto, Neuer) contro la vincente di Argentina-Olanda. Germania Ovest-Argentina è stata la finale 1986 e 1990: vittoria argentina con super-Maradona e rivincita tedesca in Italia. Germania-Olanda è stata la finale 1974: la grande Olanda di Cruijff perse 2-1. MMONE DEL CALCIO BRASILE GERMANIA 1 7 (4-2-3-1) (4-3-3) 12 Julio Cesar; 23 Maicon, 4 David Luiz, 13 Dante, 6 Marcelo; 17 Luiz Gustavo, 5 Fernandinho (dal 1’ s.t. 8 Paulinho); 20 Bernard, 11 Oscar, 7 Hulk (dal 1’ s.t. 16 Ramires); 9 Fred (dal 25’ s.t. 19 Willian). PANCHINA Jefferson, Victor, Dani Alves, Maxwell, Henrique, Hernanes, Jo. ALLENATORE Scolari. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-3 AMMONITI Dante per gioco scorretto 1 Neuer; 16 Lahm, 20 J.Boateng, 5 Hummels (dal 1’ s.t. 17 Mertesacker), 4 Howedes; 6 Khedira (dal 32’ s.t. 14 Draxler), 7 Schweinsteiger, 18 Kroos; 13 Müller, 11 Klose (dal 13’ s.t. 9 Schürrle), 8 Ozil. PANCHINA Zieler, Weidenfeller, Grosskreutz, Ginter, Durm, Kramer, Podolski, Götze. ALLENATORE Löw. CAMBI DI SISTEMA nessuno AMMONITI nessuno MARCATORI Müller (G) all’11’, Klose (G) al 23’, Kroos (G) al 24’ e al 26’, Khedira (G) al 29’ p.t.; Schürrle (G) al 24’ e al 34’, Oscar (B) al 45’ s.t. ARBITRO Rodriguez (Mex) NOTE spett. 60mila. Angoli: 4-3. In fuorigioco: 1-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’. POSSESSO PALLA PASSAGGI RIUSCITI BRASILE 47% GERMANIA 53% TIRI IN PORTA BRASILE 442 GERMANIA 509 TIRI FUORI IIIIIII IIIIIIIIIII III BRASILE 7 GERMANIA 11 I BRASILE 3 GERMANIA 1 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-5 GOL 11’ Corner di Kroos, la difesa perde Muller che infila di destro Julio Cesar. GOL 23’ Kroos innesca il taglio di Muller che porge a Klose libero: Julio Cesar para il primo tiro, non il secondo. GOL 24’ Cross di Lahm da destra, Muller sbuccia, Kroos a sinistra stanga in porta. GOL 26’ Kroos ruba palla a Fernandinho, scambia con Khedira e infila il quarto gol. GOL 29’ Hummels percorre il campo palla al piede e serve Khedira, scambio con Ozil e quinta rete. David Luiz, 27 anni, in lacrime consolato da Thiago Silva, 29, squalificato. A sinistra, la gioia dei tedeschi AFP/LAPRESSE due, in quello che è diventato un tiro al piccione. Un. Tiro. Al. Piccione. In. Casa. Del. Brasile. E speriamo così di aver reso l’idea. Ripresa inutile Mentre la gente comincia a lasciare il Mineirao, l’intervallo restituisce due squadre in qualche modo imbarazzate di dover proseguire una partita che non esi- Le finali dei tedeschi 8 La Germania (fino al 1990 come Germania Ovest) giocherà domenica l’ottava finale mondiale della sua storia. La prima sessant’anni fa. Ecco i precedenti: 1954 campione (Germania O.-Ungheria 3-2); 1966 seconda (Inghilterra, 2-4 d.t.s.); 1974 campione (Olanda, 2-1); 1982 seconda (Italia, 1-3); 1986 seconda (Argentina, 2-3); 1990 campione (Argentina, 1-0); 2002 seconda (Brasile, 0-2). ste per altri 45 interminabili minuti. La Germania rallenta visibilmente, e se Neuer non prendesse tre palloni con impressionante sicurezza i brasiliani troverebbero subito quella rete della bandiera che ormai è l’unico obiettivo realistico. Per forza d’inerzia i tedeschi, superlativi tutti dalle scorrerie di Lahm alla leadership di Schweinsteiger, dalla 6 12 13 9 17 4 5 11 SECONDO TEMPO 8’ Due grandi parate in successione di Neuer su Paulinho. GOL 24’ Lahm scende e crossa da destra, Schurrle anticipa Muller e mette in porta. GOL 34’ Schurrle da sinistra infila Julio Cesar sul primo palo.E GOL 45’ La rete della bandiera, dopo vari tentativi, viene centrata in extremis da Oscar. 16 20 7 23 regia del grande Kroos alla potenza di Khedira, dalla puntualità di Müller al fiuto del gol del nuovo entrato Schürrle, segnano altre due reti. Con Schürrle appunto, e il secondo - che in una serata così passa quasi sotto silenzio - è un gol alla Mortensen. Prima che Oscar segni la rete che vale appunto la bandiera, David Luiz ha un tackle duro con Müller, 13 6 11 18 8 7 20 1 5 4 e come quello vorrebbe litigare il ricciolone gli fa segno con le dita che stanno 7-0, e non è più il caso di giocare a tutta. Immagine sconsolante di un guerriero che implora pietà, mentre duecento milioni di brasiliani, prima di mettersi a fischiare, si tengono la testa fra le mani a nascondere le lacrime. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 5 SEMIFINALI IERI A BELO HORIZONTE italia: le Pagelle BRASILE 3 MAICON SOLO HORROR DANTE HULK SGONFIO DI LUCA CALAMAI GERMANIA 5 h Maicon il migliore E’ uno degli ultimi ad alzare bandiera bianca. Ma le sue accelerazioni sono urla nel deserto. Nessuno lo accompagna, nessuno gli chiude un triangolo. Si sgonfia come un palloncino bucato dopo il gol di Klose. E il sogno di vincere la Coppa si trasforma in un incubo. 5 4 Julio Cesar Dante Capitan America o Redentore, stavolta fa la figura dell’orso al luna-park, bombardato da ogni posizione. Il suo ultimo Mondiale finisce in un massacro. Si sapeva che Thiago Silva era un’altra storia. Ma il difensore del Bayern rimedia una figuraccia storica contro molti dei suoi compagni. E’ sempre in ritardo nei momenti chiave. 4,5 4 4,5 5 3 4 David Luiz Marcelo Luiz Gustavo Fernandinho Hulk Entra nel riscaldamento a passo di carica. Adrenalina allo stato puro. Ma perde Muller nell’azione che regala il primo gol alla Germania. Un errore che lo manda in confusione. Invoca il rigore per un contatto in area con Lahm. Ma l’arbitro vede bene. Il terzino del Real funziona quando deve attaccare ma in fase difensiva è un pianto. La piovra del centrocampo della Seleçao si batte con grande generosità, ma va in affanno quando la Germania riparte con i suoi micidiali contropiedi a un tocco. C’è ma non si vede. Travolto dalla forza fisica degli avversari e dalla mancanza di personalità. In mezzo al campo la Seleçao ha poco più che onesti gregari. Felipao lo considera il possibile killer di questa semifinale. Invece non va oltre un paio di scattini telefonati che fanno il solletico a Neuer e compagni. Non è un top-player. 3 3 5 5 5 Bernard Fred Paulinho Ramires Willian Riserva o quasi nello Shakhtar di Lucescu, titolare nella semifinale Mondiale. Un triplo salto mortale che viene punito dai tedeschi. Altro che sostituto di Neymar. Per una volta non deve sacrificarsi nel lavoro sporco per Neymar. Ma la musica non cambia. Ha la mobilità di un paracarro. Sembra impossibile che in Brasile non ci sia di meglio. Inizia con tanta rabbia in corpo. Sperava di essere titolare. Invece è stato emarginato da Scolari a causa di test fisici non proprio esaltanti. Prova a dare un po’ di pepe in mezzo al campo. Ci riesce anche perché la Germania ormai si è già accontentata. Un altro che meritava più spazio. Poteva essere un buon sostituto di Neymar, invece entra solo quando la storia è già finita. E nel peggiore dei modi. Oscar Una delle grandi delusioni di questo Mondiale. Un talento che non cresce. Non basta il fatto che abbia realizzato il gol della bandiera a dare colore alla sua grigia pagella. 9 LAHM TOTALE KHEDIRA SUPER SOLITO MÜLLER 9 h Kroos il migliore Due gol e un assist per la stella del Bayern. Il suo calcio è ora a ventiquattro carati e dimostra la freddezza di un killer ogni volta che fulmina Julio Cesar. Semplicemente devastante. Il Brasile è abbattuto da un autentico uragano. Ritorno in finale meritato dopo 12 anni. 7 8 Neuer Lahm Per il Nembo Kid tedesco è una sera di quasi vacanza. Però, all’inizio, quando la Seleçao ancora respira, inchioda a terra un cross che poteva diventare pericoloso. Toglie dai piedi di Marcelo una palla velenosa. Macina chilometri sulla corsia di destra garantendo continue sovrapposizioni. Una partita totale. Impressionante. 8 7 7 7 8 7 Boateng Hummels Howedes Khedira Schweinsteiger Dalle sue parti incrocia spesso Fred. Un duello impari. Il centravanti del Fluminense rimbalza come una pallina da ping pong sul centrale del Bayern. Anche per lui si potrebbe parlare di ordinaria amministrazione Gli attacchi del Brasile sono poco più che carezze. A partita vinta Löw lo richiama. Meglio non rischiare Soffre all’inizio qualche accelerazione di Maicon. Roba di qualche minuto. Poi, la Germania alza il suo baricentro e dalle sue parti non si presenta più nessuno. Devastante. Parte a cento all’ora spaccando a metà quel poco che c’è del centrocampo della Seleçao. Completa la sua partitacapolavoro segnando un bel gol. Troppo facile. Si piazza in mezzo a Khedira e Kroos e smista il gioco con l’abituale disinvoltura. Non ha bisogno nemmeno di fare la faccia cattiva: gli avversari si arrendono subito. Müller Segna il primo gol. Il più importante. Sfrutta uno sbandamento della Seleçao ma il suo piatto è elegante. E con questo sono 5 centri. Può vincere la classifica dei cannonieri. 3 8 l'allenatore Scolari l’allenatore Löw Sbaglia totalmente la partita. La scelta di promuovere Bernard al posto di Neymar è un suicidio. Così come è assurdo che rinunci in partenza ai tre mediani. 7,5 6,5 6 7,5 6 Klose Ozil Mertesacker Schürrle Draxler Non ha più l’esplosività dei tempi d’oro ma è fondamentale come punto di riferimento per gli inserimenti dei compagni. Segna il gol che lo fa diventare capocannoniere mondiale di tutti i tempi. Fa di tutto per inserire anche il suo nome nel tabellino dei marcatori. Ma non riesce a trovare il guizzo vincente. Si consola servendo l’assist a Khedira. Può ancora crescere. Entra quando la spina elettrica è già staccata e c’è solo da arrivare alla fine della storia senza umiliare troppo gli avversari. Compito che recita alla perfezione. Entra per far tirare il fiato al centravanti della Lazio che sarà molto utile nella finale di domenica al Maracanà. E per scaldarsi segna due splendidi gol. Un altro cambio per risparmiare un po’ di energia a un titolare. Comunque anche Drexler alla fine fa la sua onesta figura. GLI ARBITRI RODRIGUEZ 7 La sua designazione aveva acceso dibattito: non aveva visto il morso di Suarez a Chiellini. Ma la Germania gli regala una serata senza problemi. Torrentera 6,5–Quintero 6,5 Azzecca la mossa puntando su Klose e lasciando in panchina Schürrle e Podolski. L’eleganza con cui la Germania costruisce le ripartenze è da studiare. 6 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 # SEMIFINALI IERI A BELO HORIZONTE italia: Benvenuti a Triste Horizonte Lacrime, insulti. Ed è allarme violenza A gara in corso i primi scontri, 5 arresti nella notte. Fred nel mirino. E lo stadio urla: «Vergogna» DAL NOSTRO INVIATO QUANTI PIANTI IN CAMPO E IN MEZZO AI TIFOSI LUCA CALAMAI BELO HORIZONTE (Brasile) 1 2 3 4 1 La disfatta del Brasile è negli occhi pieni di lacrime di un bambino che ha assistito alla partita dal maxischermo di Copacabana 2 Il pianto di Oscar alla fine della partita 3 Il commissario tecnico della Seleçao Felipe Scolari si copre il volto per la disperazione 4 Una bimba piange abbracciando la madre LAPRESSE-ACTIONIMAGES il Precedente Piangono tutti. Una bambina che ha un fiore verdeoro tra i capelli, una signora che ha in mano una fotografia di Neymar e un tifoso che guarda nel vuoto. Altro che Maracanazo. Questa non è una beffa, è un’umiliazione. Lo stadio Mineirao comincia a svuotarsi quando Khedira appoggia in rete di piatto. Il quinto schiaffo. L’incredulità diventa rabbia. Ci avevano creduto in milioni. Dai nuovi ricchi con suite nelle zone alla moda, ai poveracci delle favelas. Il calcio in Brasile è uguale per tutti. Nel ritiro di Teresopolis i dirigenti della CBF invitavano i giornalisti stranieri a fare una passeggiata nel museo della federazione. Per guardare le cinque coppe, per vedere i filmati con i gol di Pelè e Ronaldo, per far capire che sono i più forti. I primi scontri E ora? Questa storica sconfitta potrebbe scatenare clamorose reazioni. Ieri sugli spalti più volte si è levato un coro minaccioso nei confronti di Dilma Rousseff, presidente del Brasile, che dopo la gara su twitter dice: «È un dispiacere immenso per il nostro popolo. Ma ci rialzeremo subito». Tra pochi mesi ci saranno le elezioni e questa sconfitta da contare con il pallottoliere è un autogol clamoroso. Non sarà facile per la pupilla di Lula confermarsi alla guida del Paese. E questa batosta ha già riacceso quelle proteste di piazza che si erano spente di colpo perché Neymar e compagni non dovevano «essere disturbati». E da oggi le classi sociali più deboli, quelle che non riescono ad agganciare la crescita del Paese, potrebbero tornare a ribellarsi. Non a caso i primi problemi nascono quando ancora la Germania sta continuando la sua mattanza. Si parla di piccoli disordini sulla spiaggia di Copacabana e per le vie di Recife: le prime fonti della polizia parla- no di 5 arresti. Non sarà facile per il Brasile gestire gli ultimi giorni del mondiale. Fred peggiore Lacrime sugli spalti ma anche in campo. Julio Cesar dopo il settimo centro firmato da Schürrle si appoggia al palo. E piange. Un palo come quello che aveva ribattuto il rigore decisivo del Cile e aveva trasformato l’uomo del Triplete in un eroe. Ora, invece, c’è solo una tristezza che mangia lo stomaco. Il Brasile ha già scelto quale sarà l’immagine di questo disastro. L’uomo da dare in pasto ai tifosi. Il Mineirao spara insulti a raffica contro Fred. Il centravanti che non fa mai gol. «L’inutile» come il «nemico» Maradona infierisce: 7 dita bene in vista per ricordare la storica sconfitta Diego Maradona non ha perso tempo e, come si vede bene dalla fotografia qui sopra, finita su Twitter qualche secondo dopo il 90’, ha subito approfittato della scoppola presa dagli storici nemici brasiliani: il Pibe de Oro, con le sette dita bene in vista, «ricorda» alla Seleçao un k.o. indimenticabile... lo hanno ribattezzato. Scolari lo richiama in panchina nel finale. Lui si mette seduto in un angolo, gli occhi rossi. E intanto continuano a insultarlo. Forse sarà costretto a scappare dal Brasile. I sette gol della Germania lo accompagneranno in ogni stadio del Paese: come farà tra poche settimane a ricominciare il campionato? Intanto Oscar segna il gol della bandiera e la gente fischia. Quella palla in rete è un inutile contentino. Addio Poi, come una libera- zione, arriva la fine del martirio. Il signor Rodriguez riduce al minimo il recupero. Luiz Gustavo crolla a terra. In lacrime. E anche Oscar è preda di una crisi di nervi. Dallo spogliatoio arriva di corsa capitan Thiago Silva. Costretto a vivere questa sconfitta epocale seduto in tribuna. L’ex milanista prova a consolare i compagni. Li stringe uno dopo l’altro in un abbraccio. Ma la disperazione è negli occhi di tutti. Sognavano di alzare la Coppa domenica al Maracanã. Di entrare nella galleria degli eroi. Invece verranno ricordati come la squadra della vergogna. Perché è «vergogna» quello che urlano migliaia di tifosi. Con occhi sempre più cattivi. Felipao chiama tutta i giocatori in mezzo al campo, poi dirà «è tutta colpa mia, chiedo scusa alla nostra gente per questa disfatta». Julio Cesar parla ad alta voce: «Avrei preferito perdere 1-0 con un mio errore». Si salutano così. Mentre la gente fischia, mentre le telecamere vanno a pescare nella loro sofferenza. Purtroppo ci sarà anche la finale per il terzo posto da giocare. Il più amaro dei passi d’addio. 4 I NUMERI 42 Le partite in casa senza sconfitte del Brasile: l’ultimo k.o. della Seleçao prima di ieri lo 0-1 contro il Paraguay nel 2002 in amichevole 5 Le reti incassate nei primi 29 minuti: mai nessuno in una fase finale dei Mondiali aveva realizzato o subìto così tanti gol nella prima mezzora 6 Le reti di scarto per il Brasile: eguagliata la sconfitta in Coppa America contro l’Uruguay per 6-0 nel 1920 © RIPRODUZIONE RISERVATA Dal Maracanazo del ‘50 al Mineirazo Così la Seleçao torna indietro di 64 anni le squadre schierate al centro del campo: «Voi, brasiliani, che io considero vincitori del Campionato del Mondo. Voi, giocatori, che tra poche ore sarete acclamati da milioni di compatrioti. Voi, che avete rivali in tutto l’emisfero. Voi che superate qualsiasi rivale. Siete voi che io saluto come vincitori!». Brasile e Uruguay dovevano ancora cominciare a giocare... Dirà, anni dopo, monsieur Jules Rimet, presidente della Fifa: «Tutto era stato preparato alla perfezione, tutto era previsto. Tranne la vittoria dell’Uruguay...». ANDREA SCHIANCHI Il «dopo» fu peggio di un bollettino di guerra: 34 suicidi e 56 morti per attacco cardiaco. E a confermare l’avvenuta tragedia il governo proclamò tre giorni di lutto. Questo accadde il 16 luglio 1950, il giorno del «Maracanazo»: l’Uruguay sconfisse il Brasile nell’ultima partita nella manifestazione e si portò a casa la coppa del mondo. Non fu soltanto una Waterloo, ma molto di più. Per rialzarsi i brasiliani impiegarono otto anni e comunque, quella macchia, nemmeno le imprese di Pelè e dei suoi amici riuscirono a cancellarla. E ora, anche se con un nome diverso, torna l’incubo: da «Maracanazo» a «Mineirazo». Discorso Alla vigilia di quella sfida decisiva i giornali di Rio de Janeiro uscirono con titoli trionfalistici. Sotto la foto della nazionale brasiliana, queste parole: «Ecco i nostri campioni del mondo!». Vennero vendute 500 mila magliette con la scritta «Brasil campeao 1950». Il generale Angelo Mendes de Morais, prefetto del Distretto Federale, pronunciò questo discorso davanti al- Distrutti i giocatori verdeoro. E scoppia anche la rabbia della gente. Il c.t. Scolari si prende tutte le colpe: «Sono io l’unico responsabile. Chiedo scusa». Il presidente Dilma Rousseff: «Dispiacere immenso» I verdeoro persero contro l’Uruguay nella partita finale del Mondiale e fu una tragedia nazionale. Il governo proclamò tre giorni di lutto Povero Barbosa Al Brasile bastava il pareggio e sarebbe stato campione. Dopo un primo tempo piuttosto noioso, i duecentomila del Maracanà si scaldarono in avvio di ripresa: rete di Friaça, 1-0 per la Seleçao. Fu allora che Obdulio Varela, capitano dell’Uruguay, prese in mano il pallone e lo portò verso il centro del campo rallentando l’azione e facendo sfogare l’allegria degli avversari. Un gesto decisivo. I compagni di Varela presero coraggio, nonostante tutto fosse contro di loro. Fu Schiaffino a timbrare l’1-1 e a undici minuti dalla fine, con i brasiliani che attaccavano, toccò a Ghiggia realizzare il 2-1. Quel gol fece precipitare nel dramma una nazio- ne intera. Il portiere Moacir Barbosa, non impeccabile in occasione della rete di Ghiggia, venne incolpato della disfatta e per cinquant’anni (fino al 2000, quando morì) i brasiliani non vollero sentir parlare di lui. Straniero in patria. Fuga Il risultato fu talmente imprevisto da cogliere di sorpresa perfino il presidente Rimet che si dimenticò (o fece finta di dimenticarsi) di premiare la squadra vincitrice. L’Uruguay ricevette la coppa nel sottopassaggio che porta agli spogliatoi del Maracanà: una consegna clandestina, per non infiammare ancora di più l’ambiente. E la Celeste, per festeggiare, fu costretta ad aspettare il ritorno a Montevideo: Ghiggia ci arrivò in stampelle e con un occhio nero, non gli avevano perdonato lo sgarbo. Il c.t. del Brasile Flavio Costa, per salvarsi la pelle, si rifugiò in Portogallo. E la Federcalcio brasileira, per dimenticare quella tragedia, decise addirittura di cambiare i colori della divisa: la maglietta, che in origine era bianca con colletto blu, diventò gialloverde. Ma il dolore non si cancella con un colpo di spugna, e il Maracanazo resterà per sempre una vergogna nazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: LA GAZZETTA DELLO SPORT 7 8 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 9 SEMIFINALI IERI A BELO HORIZONTE italia: goleadasuper IL SETTEBELLO TEDESCO 0-1 0-2 0-3 6’ p.t. 23’p.t 25’ p.t. Muller Klose Kroos 0-4 0-5 26’ p.t. 29’ p.t. Kroos Khedira 0-6 0-7 24’ s.t. 34’ s.t. Schürrle Schürrle 1 È Muller ad aprire le marcature: su angolo di Kroos decide un piatto dell’attaccante 2 Klose segna dopo un primo tiro respinto 3 Cross di Lahm, Muller cicca la palla ma Kroos di prima intenzione non sbaglia 4 Kroos recupera palla, scambia in area con Khedira e fulmina Julio Cesar 5 Khedira riceve da Hummels: scambio con Ozil e gol 6 Lahm la mette in mezzo, Schürrle fa il 6-0 7 Doppietta di Schürrle con un gran sinistro Müller fa 2000 Klose-gol supera Ronaldo Ecco la squadra imbattibile Thomas segna una rete storica, Miro firma il record di gol mondiali E la Germania conferma la regola: ha sempre eliminato i padroni di casa DAL NOSTRO INVIATO PIERFRANCESCO ARCHETTI BELO HORIZONTE (Bra) I tifosi algerini capiscono il calcio, per questo hanno atteso la loro nazionale al ritorno dal Brasile, l’hanno fatta sfilare per la capitale. Dopo la Germania, la squadra migliore del Mondiale è l’Algeria. L’unica che ha fatto sembrare i tedeschi umani, ansiosi, polemici e anche tremolanti. Ma era tanto tempo fa, addirittura il 30 giugno, e sono serviti anche i supplementari per prevalere. I tempi oltre il 90’ durano mezz’ora più recupero: il Brasile non ha avuto così tanti minuti per capire che stava vivendo un trauma: al 29’ era già sotto di cinque gol. Belli, semplici, di piatto. Brasiliani. Ma lo non erano, anche se chi esultava aveva maglia del Flamengo. «Una parola? Inaspettato. Ma si sono aperti gli spazi. Non esageriamo con i complimenti, però si è visto che siamo uniti», ha spiegato Müller. E Klose: «Non riuscivo a fare la capriola, ma ho festeggiato ugualmente». La squadra Non c’è un personaggio in questa partita che porta all’ottava finale. Oh sì, Müller che timbra la rete numero 2000 della nazionale (la decima ai Mon- diali, quinta in questo), Thomas che corre scienze, a dipingere d’immortalità una come i suoi cavalli (El Tren ha vinto do- semplice partita, è la Mannschaft, la menica la terza corsa) ma guadagna mol- squadra al completo: le stelle, chi le ha to di più: 250mila euro per la finale, men- preparate, chi ha aiutato gli strateghi, chi tre il suo «tre anni» ne ha incassati solo li ha soccorsi. 7.500. Oppure Klose, che supera RonalCinismo La crudeltà è una loro dote mai do, nella sua quarta semifinale, altro record: 16 gol mondiali. Se mettessero Miro nascosta e buttare fuori così gli inquilini dal loro Mondiale arrical posto del Cristo del chirà le trucide storie che Corcovado dopo il prispogliano di ogni sentimato, la chiesa brasiliamento i tedeschi. Ma il na non chiederebbe i dicinismo è un’abitudine: ritti d’immagine come nel Brasile non potevano ha fatto con la Rai. Miro crescere illusioni vedenpolacco come Wojtyla, do che otto volte su otto Miro tedesco come Ratla Germania aveva sconzinger, via chiudete un i gol record di Klose fitto i padroni di casa di occhio. Ma forse è me- Miroslav Klose è arrivato a quota un torneo, dopo il k.o. di glio aspettare, sarebbe 16 gol nei Mondiali, diventando così un oltraggio, dopo una il migliore davanti a Ronaldo (15 reti) Wembley nel 1966. Rallentare dopo mezz’ora mattanza del genere. E le doppiette di Kroos e Schürrle, e Khedi- non è stato un atto di pietà, ma una necesra tornato lui. Nessuno. Ci sono trenta e sità, puro calcolo. E l’ingresso di Mertepiù personaggi in questa sera che ruba il sacker per Hummels dopo l’intervallo ha fiato qui e in Europa. I tedeschi prendono tolto ogni remora di generosità: è soltanin giro gli stranieri che nei loro commenti to buonsenso, ma i bianchi superano chiamano la loro nazionale la Mann- ugualmente il 6-1 in semifinale nel 1954 schaft, che vuol dire squadra. «Nessuno all’Austria. Soltanto la Germania può perdi noi le dà questo nome», ha scherzato la dere questa coppa. E in Algeria dicono: Frankfurter. Ma a Belo Horizonte, nome noi a quelli abbiamo fatto girare la testa. © RIPRODUZIONE RISERVATA augurale, a strizzare le statistiche e le co- 16 10 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 SEMIFINALI OGGI A SAN PAOLO italia: La freccia e il genio Robben-Messi, lo show dei mancini Segnano, corrono, incantano: Olanda-Argentina è la sfida tra due fenomeni al top della forma 4 LO STADIO UMIDITÀ 74% I NUMERI ARENA DI SAN PAOLO SAN PAOLO 8 San Paolo I precedenti tra Argentina e Olanda: gli olandesi sono in vantaggio con 4 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta, però nella partita più importante: la finale del Mondiale ‘78 19 gradi probabili temporali GDS 19 le reti realizzate nelle 8 sfide: Olanda in vantaggio 136. C’è un solo giocatore che è riuscito a segnare una doppietta: l’argentino Kempes nella finale del 1978. L’unico autogol è dell’olandese Strik 4 i precedenti nella fase finale dei Mondiali: due vittorie olandesi, 1 pareggio e una sconfitta, 7-4 il bilancio dei gol a favore degli olandesi 2 Le partite terminate 0-0: un’amichevole giocata a Berna il 22 maggio 1979 e l’altra valida per la fase finale del Mondiale 2006 giocata a Francoforte il 21 giugno CAPIENZA 63.321 Arjen Robben, 30 anni, attaccante olandese, 3 gol in questo Mondiale, e Lionel Messi, 27, capitano dell’Argentina: per lui 4 reti in Brasile AFP DAL NOSTRO INVIATO FABIO BIANCHI @fabiowhites SAN PAOLO (Brasile) Giocano anche i fantasmi. Il passato che pesa e il futuro che incombe. Si muovano pedine, torri e cavalli. E la variante Van Gaal potrebbe avere il suo peso. Ma alla fine in questa partita a scacchi tra furore e talento che dà l’accesso al paradiso in qualche modo saranno ancora i re a decidere: Leo Messi e Arjen Robben. Il genio della palla e l’Achille della fascia. Il numero Uno che vuole raggiungere definitivamente Maradona e la freccia che corre incontro al riscatto. I mancini più veloci del West, per sensi diversi, sono pronti a dare spettacolo: hanno letteralmente trascinato Argentina e Olanda fino a un metro dall’arrivo. A forza di gol, dribbling e pennellate da Picasso uno. A forza di gol, incursioni e sprint che nemmeno un centometrista l’altro. Messi ha avuto fin qui un solo fedele scudiero in attesa che si svegliassero gli altri: Di Maria. Una stella che stasera starà a guardare. Assenza pesantissima. Robben è stato accompagnato a turno da eccellenti compagni durante il cammino: prima Van Persie e poi, con prepotenza e classe, Sneijder. E loro ci saranno. Un punto per l’Olanda. Ma Higuain s’è svegliato. Messi si sentirà meno solo. Per la gloria e per il passato Stasera supererà Maradona nelle presenze in nazionale: 92 contro 91. Alla vigilia del Mondiale aveva detto: «Voglio vincere la coppa anche per lui. Glielo devo». E ieri lo ha ribadito in Spagna: «Vincere il Mondiale è il so- LE ULTIME DAL RITIRO OLANDESE Van Gaal prepara la sorpresa De Jong in campo già stasera? SAN PAOLO Nigel de Jong potrebbe essere in campo già oggi, quinta colonna di una Olanda che si gioca il tutto per tutto nella semifinale. Il rientro del milanista sarebbe una sorpresa, visto che quando era tornato ad allenarsi, dopo la vittoria con la Costa Rica, si era parlato di impiego in una ipotetica finale. Ma Van Gaal ama fare sorprese e nonostante il sistema di gioco «abbottonato» ama il rischio: lo ha dimostrato cambiando il portiere prima della sequenza finale dei rigori e lo dimostrerebbe mandando in campo De Jong così presto dopo l’infortunio all’inguine patito contro il Messico. Sembrava che Nigel fosse rimasto soltanto per fare gruppo, invece rieccolo prima in campo a correre e ora a lavorare con il pallone. Chi ha spiato la parte segreta dell’allenamento di ieri allo stadio Pacaembu dà per certo un rientro gno di ogni bambino e questo sogno non svanisce mai. Ho chiesto ai compagni del Barça cosa si prova, ma non sono riusciti a spiegarmelo». Proverà a capirlo da solo. Il Messi del Sudafrica con Diego c.t. fu una delusione totale. Incapace di tirar fuori il suo sconfinato talento, schiacciato dal peso delle responsabilità. Tornò a casa con zeru titoli e zeru gol. In Brasile invece s’è finalmente visto il Messi del Barcellona. Nella prima fase con 4 perle ha liquidato la pratica. Agli ottavi ha mandato in gol Di Maria rompendo l’empasse con la Svizzera. Ai quarti ha avviato l’azione del gol lampo di Higuain al Belgio. Poi ha sbagliato il raddoppio davanti a Courtois, confermando di essere umano. Robben non è stato da meno: 3 reti e il quasi esclusivo monopolio delle iniziative dell’Olanda. Sneijder ringrazia. Anche Robben ha il passato che lo insegue: ogni tanto ricorrerà nei suoi incubi quel gol sbagliato nella finale con la Spagna che avrebbe dato il primo titolo agli oranje. A 30 anni, ha l’ultima occasione per riscattarsi. Stanchezza e varianti Poi ci sono gli altri pezzi della scacchiera e le mosse di quello scorbutico genio di Van Gaal e quel democratico saggio di Sabella. Se prendiamo i valori in campo, il pronostico nonostante Messi direbbe Olanda. Gli oranje hanno giocato meglio, vinto e segnato con più facilità. La sfida con la Costa Rica non fa testo. Sembrava ci volesse un esorcista per togliere il diavolo dalla porta dei ticos. Forse stanotte potrebbero pagare la stanchezza dei supplementari, soprattutto perché l’Argentina col Belgio si è quasi riposata. Vedremo, ma finora gli olandesi hanno corso come gregari in addirittura dal 1’. Vlaar ok Sarebbe un colpo di fortuna per Van Gaal, che contro l’Argentina ha la necessità di bloccare Messi e conosce benissimo le lacune dei suoi in fase difensiva. Nelle ultime partite Wijnaldum si è dedicato a recuperare palloni e a tenere lontani dalla porta gli avversari, ma né il Messico né la Costa Rica hanno Messi. «Abbiamo studiato come bloccarli, non sono solo Messi», ha detto Van Gaal. Ma Messi più di altri necessita di essere controllato e imbrigliato: Veltman è in preallarme, ma pare proprio che Vlaar ci sarà. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL RICORDO Argentina con il lutto al braccio per Di Stefano L’Argentina scenderà in campo stasera con il lutto al braccio per ricordare Alfredo Di Stefano, scomparso lunedì a Madrid all’età di 88 anni. Ieri grande affluenza di tifosi e vip alla camera ardente allestita al Santiago Bernabeu per l’ultimo saluto al campione argentino. Nella foto il neo re di Spagna Felipe con il presidente del Real Madrid Florentino Perez e i familiari di Alfredo Di Stefano. fuga in ogni circostanza. Il problema vero per Van Gaal sarà come fermare Messi. Ha sconfessato la filosofia e il sacro tridente della scuola olandese proprio per dare più protezione a una difesa incerta. Ma poi ha dovuto modificare il 5-3-2 per il k.o. di De Jong. La variante Van Gaal stavolta potrebbe essere il recupero miracoloso del milanista e il ritorno al modulo vincente con la Spagna. Se ce la fa De Jong bene, altrimenti c’è De Guzman. Con Blind e Kuyt sulle fasce in copertura e pronti a ribaltare il modulo in 3-4-3 avanzando a centrocampo con Sneijder che si affianca alle punte. L’anello debole della catena arancione sta dietro nel centro-sinistra: Martins Indi è apparso inadeguato e De Vrij ancora acerbo. Si prevede superlavoro per Blind. Vedrete che l’Argentina cercherà di infilarsi proprio lì. Che duelli Dato per scontato che per filosofia oranje Messi non avrà un guardiano ma un’attenzione collettiva, il duello più interessante sarà tra Rojo e Robben. Il laterale dello Sporting è una delle figure emergenti del torneo. Con Garay ha smentire l’assunto che la difesa sia il punto debole della Seleccion. È un colosso dotato di rapidità. Un solo neo: il fallo facile. Difatti rientra dopo squalifica. Robben potrebbe approfittarne. L’altro face to face decisivo sarà Sneijder-Mascherano. Sono entrambi in ottima forma. Mascherano dovrà pensare anche al gioco e magari lascerà spesso il compito Wes a Biglia. Poi c’è il duello a distanza Higuain-Van Persie, tutto da godere. Dubbio Sabella È la preoccupazione maggiore dell’Argentina: farsi prendere d’infilata. Ha rischiato persino con l’Iran. Sabella sa che il difetto dei suoi sta nel ritmo e avrebbe preferito l’Olanda old style tutta protesa all’attacco. Invece questa sa anche aspettare e approfittare delle palle rubate per scatenare l’Arjen furioso. Per questo il c.t. ha una mezza idea di riproporre il modulo preferito: il 5-3-2, con Basanta (di fatto un centrale) nel trio di mezzo, il sacrificio di Lavezzi e Maxi Rodriguez al posto di Perez come vice Di Maria perché altrimenti la squadra sarebbe troppo difensiva. Ma alla fine pensiamo che partirà col 4-3-3 con Lavezzi double face per trasformare velocemente il modulo in un 4-4-2. E con gli stessi uomini anti-Belgio. Per due motivi. Uno: al re Messi piace così. Due: a differenza di Prandelli, lui crede al detto squadra che vince non si cambia. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA TIFOSA MAXIMA SPOSÒ GUGLIELMO D’ORANGE NEL 2002 Il cuore diviso di sua maestà La regina d’Olanda è argentina Era un oscuro 1978, ma in quella sera argentina di fine giugno nessuno è rimasto a casa. Pure una bimba in festa a cantare: «El que no salta es holandés». Le mani insanguinate del generale Videla avevano dato la Coppa a Daniel Passarella, capitano campione del mondo contro gli oranje. E quella piccola bionda, strana la vita, oggi abita ad Amsterdam, professione regina d’Olanda. Stasera Máxima Zorreguieta palpiterà per la «sua» beffarda partita: patria di nascita contro patria di adozione. Nel 2002 ha sposato il principe Guglielmo Alessandro d’Orange-Nassau e anche se ormai olandese, di lingua e di pensiero, tra gli sfarzi non ha cancellato la passione per il River Plate. Straniera e pure cattolica, sull’ex agente finanziaria ha però pesato un padre discusso: Jorge Zorreguieta era sottosegretario all’Agricoltura della giunta militare al potere nel ‘78. Intanto, in Brasile Robben e Van Gaal hanno già visto Máxima con una sciarpona arancione: «Del resto è una vera sportiva, un’eccellente sciatrice», racconta Gonzalo Alvarez Guerrero, autore della biografia Máxima, una historia real. E ora che a ogni evento sventola fiera qualcosa di oranje, fa sorridere pensarla in quel ‘98: vestiva di albiceleste per la Seleccion beffata al Mundial da Bergkamp. Ha garantito allo sposo che tiferà Olanda, ma oggi corrono Messi e Lavezzi, i preferiti reali: «Così forse nel suo cuore farà altro», azzarda Guerrero. Poi, in base al risultato, la coppia potrebbe prendere un aereo, destinazione Brasile: tanto Máxima in finale va di sicuro. Filippo Conticello MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 italia: COSÌ IN CAMPO ALLE 22 DIRETTA TV SU RAI 1 E SKY MONDIALE 1 PANCHINA: 22 Vorm, 23 Krul, 12 Verhaegh, 8 De Guzman, 7 Janmaat, 13 Veltman, 14 Kongolo, 16 Clasie, 18 Fer, 19 Huntelaar, 17 Lens, 21 Depay. SQUALIFICATI: nessuno. DIFFIDATI: nessuno. INDISPONIBILI: nessuno. OLANDA CILLESSEN 25 anni KUYT 1 Presenze 13 VLAAR 15 33 anni Presenze 101 Gol segnati 24 29 anni DE VRIJ 2 Presenze 29 Gol segnati 0 I PRECEDENTI 22 anni MARTINS 3 22 anni Presenze 17 Gol segnati 1 5-3-2 BLIND 4 Presenze 20 Gol segnati 2 Presenze 17 Gol segnati 0 23 anni 20 Presenze 10 Gol segnati 1 BLIND 13 10 6 3 1 DE JONG L’OLANDA NEGLI ULTIMI 5 MONDIALI 11 9 14 HIGUAIN MASCHERANO 15 KUYT Gironi 2002 Vittorie Argentina 1 4 3 1 L’ARGENTINA NEGLI ULTIMI 5 MONDIALI CAMPIONE FInale 8 Semifinale PEREZ 22 Pareggi ROMERO 16 LAVEZZI Quarti ROJO Ottavi Gironi ARBITRO: Cakir (Turchia) GUARDALINEE: Dura e Ongun (Turchia) QUARTO UOMO: Eriksson (Svezia) 2010 I PRECEDENTI 1994 1998 2002 2006 2010 PANCHINA: 21 Andujar, 12 Orion, 3 Campagnaro, 17 F. Fernandez, 6 Biglia, 13 A. Fernandez, 19 Alvarez, 11 M. Rodriguez, 18 Palacio, 20 Aguero, 23 Basanta. SQUALIFICATI: nessuno. DIFFIDATI: nessuno. INDISPONIBILI: Di Maria. ARGENTINA ROMERO 2006 Presenze 89 Gol segnati 46 Vittorie Olanda 2 20 Ottavi 62 anni 4-3-3 GARAY WIJNALDUM Quarti Presenze 80 Gol segnati 26 2 2,40 All. Van Gaal 9 30 anni DEMICHELIS VLAAR Finale Semifinale X 3,10 VAN PERSIE 11 ZABALETA ROBBEN 2 CAMPIONE Presenze 104 Gol segnati 27 30 anni 1 3,15 15 9 VAN PERSIE 6 DE VRIJ CILLESSEN 5 10 GAGO MARTINS INDI 1998 Presenze 75 Gol segnati 1 30 anni 4 MESSI ROBBEN SNEIJDER 6 10 SNEIJDER 4 1994 DE JONG 29 anni 5 Gol Olanda Gol Argentina WIJNALDUM 5 24 anni Quote Snai DEMICHELIS ZABALETA 27 anni 1 29 anni 4 Presenze 52 Presenze 41 Gol segnati 0 33 anni 15 Presenze 39 Gol segnati 2 27 anni GAGO ROJO GARAY 2 Presenze 23 Gol segnati 0 24 anni 16 Presenze 26 Gol segnati 1 28 anni MASCHERANO 5 Presenze 54 Gol segnati 0 30 anni 14 Presenze 103 Gol segnati 3 28 anni Presenze Gol segnati HIGUAIN MESSI PEREZ 8 9 1 27 anni 10 Presenze 91 Gol segnati 42 26 anni All. Sabella LAVEZZI 9 Presenze 41 Gol segnati 21 29 anni 22 59 anni Presenze 35 Gol segnati 4 GAZZETTA DELLO SPORT Iveco con 12 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 SEMIFINALI OGGI A SAN PAOLO italia: DAL NOSTRO INVIATO ALESSANDRA BOCCI SAN PAOLO (Brasile) Yolanthe non è venuta. Arriverebbe a Rio per la finale, e Wesley Sneijder insiste molto sul condizionale. È stato il primo, dall’inizio della coppa, a insistere sui condizionali, ad andare un passo alla volta, ma senza mai smettere di credere nel suo obiettivo, che era quello di compiere la risalita: ricominciare lì dove il tocco magico era sparito e il suo calcio era tornato decisamente normale. Wesley Sneijder, la stella del 2010, adesso è uno che fa il gregario, macina chilometri, ma pare che il nuovo status non gli crei nessun problema. «Ho un nuovo ruolo e non mi pesa affatto lavorare per Robben e Van Persie. Mi pare di essere tornato indietro a quattro anni fa, il clima in squadra è molto buono e questa è la cosa che mi dà più fiducia». Sneijder è il capitano senza fascia e lascia i flash e le passerelle agli altri, ma sembra che tante disavventure calcistiche lo abbiano reso più forte. Sneijder, è stata dura perdere la fascia di capitano che Van Gaal le aveva assegnato? «Durissima, ma ho superato. Sono cose che possono capitare e ormai tutto questo non conta più. Cerco di essere influente e di aiutare la squadra quanto posso anche senza fascia». l’intervista WESLEY SNEIJDER «Ora faccio il gregario Ma con un’Olanda così la Coppa è possibile» L’ex capitano: «Perdere la fascia è stato molto duro, però gli anni passano e le cose cambiano: lavorare per Robben e Van Persie non mi pesa, Per battere Messi servono classe e concentrazione» cambiano. Non mi frega niente se Van Persie o Robben hanno più titoli sui giornali, non è una gara a chi diventa più famoso, è un gara per vincere il Mondiale. Il mio obiettivo nel 2010 era vincere la coppa del Mondo, ed è lo stesso obiettivo di adesso. So che è difficile, ma anche nel 2010 sembrava difficile battere il Brasile, andare avanti e giocare la finale». Qualcuno sussurra che il sistema di Van Gaal premi Robben, e per lei ci sia soltanto fatica... «Non è vero. Giochiamo in questo modo perché ne abbiamo parlato tanto fra di noi ed è una soluzione che piace a tutti. La nostra non è un squadra che può vincere facilmente, dovevamo trovare qualcosa che ci rendesse più solidi. All’inizio per me non è stato facile, ma ora teniamo di più la palla e mi sto abituando al nuovo ruolo». Il problema delle personalità e degli ego dei protagonisti vi aveva distrutto nel 2012. Per lei però rispetto a quattro anni fa, quando era la star, è tutto diverso... «Ma è la vita che è così, passano gli anni e le cose Wesley Sneijder, 30 anni: suo l’1-1 contro il Messico GETTY ha un grande campione « L’Argentina come Leo, ma noi abbiamo il Messi d’Olanda che si chiama Robben WESLEY SNEIJDER SULLA SEMIFINALE watches calvinklein.com 02 575971 «Due anni fa è andato tutto male. Ora la situazione è diversa e al passato non voglio pensare. L’importante è fare bene in questa coppa, dove i protagonisti sono altri, ma come avete visto c’è spazio per tutti. Una volta faccio gol io, una volta Huntelaar, una volta risolve Krul alzandosi dalla panchina per i rigori». Come si fa a battere l’Argentina? «Con le armi che abbiamo usato finora: la concentrazione, la determinazione e la classe dei nostri attaccanti. L’Argentina ha Messi, un campione pazzesco, ma noi abbia- 27 Gol di Sneijder con l’Olanda Sneijder ha segnato 27 gol in 104 partite con la Nazionale olandese, (13 quando giocava nell’Inter) MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 italia: mo il Messi d’Olanda, che si chiama Arjen Robben e sta facendo un Mondiale fantastico. Arjen è importante per noi quanto Messi è importante per l’Argentina». d Un altro suo amico dovrebbe tornare in campo, De Jong. «Magari. Abbiamo bisogno della sua personalità». In Italia si diceva che l’Inter lo avesse richiesto al Milan. «Non so nulla. Quello che so è che volevo portarlo all’Inter due anni fa, poi non è successo, ma adesso Nigel sta bene al Milan e resterà lì». S su Prandelli «Al Galatasaray non serve solo un tecnico, ma uno che sappia far crescere e cambiare la mentalità della squadra. Mi pare che sia questo tipo di persona» E lei sta bene al Galatasaray? «Sto bene. In Turchia gioco sempre, e visto che dovevo lasciare l’Inter non mi pento della scelta che ho fatto. Il Gala lotta sempre per il campionato, c’è la Champions League, il campionato turco sta crescendo. Va bene. Ormai mi manca soltanto di vincere qualcosa con la nazionale, per questo sono qui». Avrà Prandelli, che cosa ne pensa? «Sono dispiaciuto per l’addio di Mancini, con lui e con il suo staff si era creato un rapporto di amicizia. Però credo che Prandelli sia l’uomo giusto: al Galatasaray serve non soltanto un tecnico, ma uno che sappia far crescere e cambiare la mentalità della squadra. Mi pare che Prandelli sia questo tipo di persona». Cambierà anche la panchina dell’Olanda. «Ma nella continuità. Resta Blind che si è evoluto tantissimo e ormai potrà anche camminare da solo». Blind figlio invece può essere il suo erede come cervello in campo? «Guardi che io non lascio il posto a nessuno. Finché non mi dicono che non mi vogliono più, io resto qui. Io non mollo». Solo chi cade impara a rialzarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA ARRESTATO ITALIANO HA DETTO Nel 2010 lei aveva vinto tutto ed era nominato al Pallone d’oro, poi è andata come è andata. Adesso le piacerebbe che lo vincesse Robben? «Io spero che Arjen vinca tutto, non c’è nessuna invidia in me. Non è soltanto per il giocatore che lo dico, perché Arjen è anche un mio amico. E poi se vince il Pallone d’oro magari vuol dire che abbiamo vinto il Mondiale, quindi tutto perfetto». Tra amarcord e leggenda S su Van Gaal «Cambierà la panchina dell’Olanda. Ma nella continuità. Resta Blind che si è evoluto tantissimo e ormai potrà anche camminare da solo» La finale del ‘78, i gol di Kempes e Menotti che non saluta Videla DAL NOSTRO INVIATO FABIO LICARI SAN PAOLO (Brasile) Mettendo da parte per un momento i sanguinari generali argentini che ancora offuscano quel ricordo, chi può dimenticare, se l’ha vista almeno in tv, quell’indimenticabile Argentina-Olanda finale mondiale del ’78? Quando le finali, verrebbe da dire, erano finali e non sbarramenti a (non) perdere: squadre aperte, nessuna difesa con due linee di quattro più cinque, occasioni incalcolabili. E quel Kempes che, in mondovisione, lanciava al vento la chioma facendo innamorare milioni di tifosi: i suoi due gol – lo slalom dell’1-0 e la caparbietà con la quale conquista il 2-1 – sono tra le immagini simbolo della nostra memoria di appassionati. Menotti e Bertoni Vinse 3-1 l’Argentina quella notte, sul campo pieno di coriandoli, con l’elegante c.t. campione Cesar Luis Menotti – dice così la leggenda e c’è da crederci – che rifiutò di stringere la mano a Videla. Dopo l’1-1 di testa di Nanninga, dopo il raddoppio di Kempes nei supplementari, arrivò anche il gol di Bertoni a chiudere la questione: benché Krol e compagni ancora si sveglino con gli incubi ri- Scandalo bagarini: rilasciato il capo Altri due in carcere (f.li.) Si allarga lo scandalo dei biglietti venduti sottobanco da agenzie e persone vicine alla Fifa. Ieri è stato rilasciato Phil Whelan, il direttore di Match Hospitality, il presunto capo della rete di bagarini e sono stati arrestati un italiano e un francese, proprietari di un’agenzia di viaggi, trovati con 48 biglietti. L’operazione Jules Rimet ha portato all’arresto di altre 11 persone, tra i quali Mohamadou Lamine Fofana, a.d. di Atlanta Sportif Management (che ha comprato i pacchetti da Match Hospitality). L’ avvocato di Whelan aveva definito «illegale e assurdo» l’arresto. Il primo gol di Mario Kempes nella finale del 25 giugno 1978 OMEGA Quel 3-1 regalò all’Argentina il primo Mondiale. L’ultima sfida, nel 2006, finì 0-0 pensando al palo di Rensenbrink, al 91’, sull’1-1, la sliding door perfetta. Ma quel 3-1 è anche l’unico successo dei latinoamericani nella loro storia contro l’Olanda. Il resto è molto oranje. Cruijff e Bergkamp Delle otto sfide tra le due nazionali, ben quattro sono state giocate in un Mondiale. Primo appuntamento quattro anni prima, in Germania, ed è tutta un’altra epoca perché quella è davvero l’Olanda del calcio totale con Johann Cruijff e il suo 14 sulla schiena: non c’è scampo per l’Argentina, 4-0, praticamente un assedio registrato dal divino Cruijff (2 reti), assecondato da Krol e Rep. Era la seconda fase (allora sempre a gruppi): l’Olanda vinse tre partite su tre, fino alla finale con la Germania. Terzo appuntamento a Francia ’98, quarti di finale, il 4 luglio: ancora Olanda, 2-1 con gol all’89’ di Bergkamp dopo il botta e risposta KluivertClaudio Lopez nel primo tempo. E, infine, Germania 2006, nei gruppi, Olanda-Argentina 0-0 e avanti a braccetto agli ottavi (sudamericani primi per differenza gol). Oggi quinto episodio, prima volta in semifinale, di questa lunga storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA ritornoa casa Costa Rica, in 200mila a festeggiare i Ticos La Costa Rica è tornata dal Mondiale brasiliano accolta a San José da 200 mila persone. Grande festa tra coriandoli, bandiere e maschere dei nuovi «eroi». 14 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 MONDIALE LA GUIDA GRUPPOPARTITA BRASILE-CROAZIA A MESSICO-CAMERUN A SPAGNA-OLANDA B CILE-AUSTRALIA B COLOMBIA-GRECIA C URUGUAY-COSTA RICA D INGHILTERRA-ITALIA D COSTA D’AVORIO-GIAPPONE C SVIZZERA-ECUADOR E FRANCIA-HONDURAS E ARGENTINA-BOSNIA F GERMANIA-PORTOGALLO G IRAN-NIGERIA F GHANA-STATI UNITI G BELGIO-ALGERIA H BRASILE-MESSICO A RUSSIA-SUD COREA H AUSTRALIA-OLANDA B SPAGNA-CILE B CAMERUN-CROAZIA A COLOMBIA-COSTA D’AVORIO C URUGUAY-INGHILTERRA D GIAPPONE-GRECIA C ITALIA-COSTARICA D SVIZZERA-FRANCIA E HONDURAS-ECUADOR E ARGENTINA-IRAN F GERMANIA-GHANA G NIGERIA-BOSNIA F BELGIO-RUSSIA H H SUD COREA-ALGERIA STATI UNITI-PORTOGALLO G AUSTRALIA-SPAGNA B OLANDA-CILE B CAMERUN-BRASILE A CROAZIA-MESSICO A ITALIA-URUGUAY D COSTA RICA-INGHILTERRA D GIAPPONE-COLOMBIA C GRECIA-COSTA D’AVORIO C NIGERIA-ARGENTINA F BOSNIA-IRAN F HONDURAS-SVIZZERA E ECUADOR-FRANCIA E PORTOGALLO-GHANA G STATI UNITI-GERMANIA G ALGERIA-RUSSIA H SUD COREA-BELGIO H PARTITA BRASILE - CILE d.c.r. COLOMBIA - URUGUAY OLANDA - MESSICO COSTA RICA - GRECIA d.c.r. FRANCIA - NIGERIA GERMANIA - ALGERIA d.t.s. ARGENTINA - SVIZZERA d.t.s. BELGIO - STATI UNITI d.t.s. PARTITA FRANCIA - GERMANIA BRASILE - COLOMBIA ARGENTINA - BELGIO OLANDA - COSTA RICA d.c.r. PARTITA BRASILE - GERMANIA IL PROGRAMMA RIS. 3-1 1-0 1-5 3-1 3-0 1-3 1-2 2-1 2-1 3-0 2-1 4-0 0-0 1-2 2-1 0-0 1-1 2-3 0-2 0-4 2-1 2-1 0-0 0-1 2-5 1-2 1-0 2-2 1-0 1-0 2-4 2-2 0-3 2-0 1-4 1-3 0-1 0-0 1-4 2-1 2-3 3-1 0-3 0-0 2-1 0-1 1-1 0-1 4-3 2-0 2-1 6-4 2-0 2-1 1-0 2-1 0-1 2-1 1-0 4-3 1-7 4 CLASSIFICA MARCATORI IL TABELLONE OTTAVI DI FINALE S Brasile Cile 6 RETI J. Rodriguez (1 rigore) (Colombia) RIO DE JANEIRO 4 RETI Messi (Argentina); Neymar (1) (Brasile); BRASILIA 2 RETI Slimani, Djabou (Algeria); Cahill (Australia); David Luiz (Brasile); Bony, Gervinho (Costa d’Avorio); A. Sánchez (Cile); J. Martinez (Colombia); Ruiz (Costa Rica); Perisic, Mandzukic (Croazia); Kroos, Hummels e Klose (Germania); A. Ayew, Gyan (Ghana); Musa (Nigeria); Depay (Olanda); Suarez (Uruguay); Dempsey (Stati Uniti) OLANDA - ARGENTINA QUARTI DI FINALE SALVADOR 2 1 2 0 Francia Germania d.t.s. Germania Algeria Olanda Costa Rica 4 3 SEMIFINALE SEMIFINALE BELO HORIZONTE SAN PAOLO OGGI ORE 22 Olanda Argentina Sky Mondiale 1 Hd Rai1 e Rai Hd Brasile 1 Germania 7 Sky Mondiale 1 Hd Rai1 e Rai Hd RIO DE JANEIRO PORTO ALEGRE RECIFE d.c.r. 2 0 Francia Nigeria Olanda Messico 2 1 FORTALEZA Brasile Colombia Colombia Uruguay 3 RETI E. Valencia (Ecuador); Benzema (1) (Francia); Schürrle (Germania); Van Persie, Robben (Olanda); Shaqiri (Svizzera) 4 3 QUARTI DI FINALE 5 RETI Müller (1) (Germania) FORTALEZA RIO DE JANEIRO 13 LUGLIO ORE 21 Germania Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd d.c.r. Comanda ancora Rodriguez OTTAVI DI FINALE FINALE BELO HORIZONTE d.c.r. Costa Rica Grecia 6 4 SAN PAOLO d.t.s. Argentina Svizzera 1 0 BRASILIA SALVADOR 0 1 FINALE 3°-4° POSTO BRASILIA 12 LUGLIO ORE 22 2 1 Argentina Belgio 1 0 d.t.s. Belgio Stati Uniti 2 1 Brasile Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd GDS L’ALBO D’ORO IN TESTA IL BRASILE CON CINQUE TRIONFI Uruguay 1930: Uruguay - Italia 1934: Italia - Francia 1938: Italia - Brasile 1950: Uruguay - Svizzera 1954: Germania Ovest Svezia 1958: Brasile - Cile 1962: Brasile - Inghilterra 1966: Inghilterra - Messico 1970: Brasile - Germania Ovest 1974: Germania Ovest - Argentina 1978: Argentina - Spagna 1982: Ita- lia - Messico 1986: Argentina - Italia 1990: Germania Ovest Usa 1994: Brasile - Francia 1998: Francia - Corea-Giappone 2002: Brasile - Germania 2006: Italia - Sudafrica 2010: Spagna. GIRONE A GIRONE B GIRONE C RISULTATI BRASILE-CROAZIA MESSICO-CAMERUN BRASILE-MESSICO CAMERUN-CROAZIA CAMERUN-BRASILE CROAZIA-MESSICO RISULTATI SPAGNA-OLANDA CILE-AUSTRALIA AUSTRALIA-OLANDA SPAGNA-CILE AUSTRALIA-SPAGNA OLANDA-CILE RISULTATI COLOMBIA-GRECIA COSTA D’AVORIO-GIAPPONE COLOMBIA-COSTA D’AVORIO GIAPPONE-GRECIA GIAPPONE-COLOMBIA GRECIA-COSTA D’AVORIO 3-1 1-0 0-0 0-4 1-4 1-3 PARTITE BRASILE* MESSICO* CROAZIA CAMERUN V N P F S 7 7 3 0 2 2 1 0 1 1 0 0 0 0 2 3 7 4 6 1 2 1 6 9 3 3 3 3 1-5 3-1 2-3 0-2 0-3 2-0 RETI PT G PARTITE OLANDA* CILE* SPAGNA AUSTRALIA RETI PT G V N P F S 9 6 3 0 3 2 1 0 0 0 0 0 0 1 2 3 10 5 4 3 3 3 7 9 3 3 3 3 GIRONE D 3-0 2-1 2-1 0-0 1-4 2-1 PARTITE COLOMBIA* GRECIA* COSTA D’AVORIO GIAPPONE RISULTATI URUGUAY-COSTA RICA INGHILTERRA-ITALIA URUGUAY-INGHILTERRA ITALIA-COSTA RICA COSTA RICA-INGHILTERRA ITALIA-URUGUAY RETI PT G V N P F S 9 4 3 1 3 3 3 3 3 1 1 0 0 1 0 1 0 1 2 2 9 2 4 2 2 4 5 6 PARTITE V N P F S 7 6 3 1 3 3 3 3 2 2 1 0 1 0 0 1 0 1 2 2 4 4 2 2 1 4 3 4 COSTA RICA* URUGUAY* ITALIA INGHILTERRA *Qualificate agli ottavi *Qualificate agli ottavi GIRONE E GIRONE F GIRONE G GIRONE H RISULTATI SVIZZERA-ECUADOR FRANCIA-HONDURAS SVIZZERA-FRANCIA HONDURAS-ECUADOR HONDURAS-SVIZZERA ECUADOR-FRANCIA RISULTATI ARGENTINA-BOSNIA IRAN-NIGERIA ARGENTINA-IRAN NIGERIA-BOSNIA NIGERIA-ARGENTINA BOSNIA-IRAN RISULTATI GERMANIA-PORTOGALLO GHANA-STATI UNITI GERMANIA-GHANA STATI UNITI-PORTOGALLO PORTOGALLO-GHANA STATI UNITI-GERMANIA FRANCIA* SVIZZERA* ECUADOR HONDURAS * Qualificate agli ottavi RETI PT G V N P F S 7 6 4 0 2 2 1 0 1 0 1 0 0 1 1 3 8 7 3 1 2 6 3 8 3 3 3 3 2-1 0-0 1-0 1-0 2-3 3-1 PARTITE ARGENTINA* NIGERIA* BOSNIA IRAN * Qualificate agli ottavi RETI PT G V N P F S 9 4 3 1 3 1 1 0 0 1 0 1 0 1 2 2 6 3 4 1 3 3 4 4 3 3 3 3 4-0 1-2 2-2 2-2 2-1 0-1 PARTITE GERMANIA* STATI UNITI* PORTOGALLO GHANA * Qualificate agli ottavi V N P F S 7 4 4 1 2 1 1 0 1 1 1 1 0 1 1 2 7 4 4 4 2 4 7 6 3 3 3 3 RISULTATI BELGIO-ALGERIA RUSSIA-SUD COREA BELGIO-RUSSIA SUD COREA-ALGERIA ALGERIA-RUSSIA SUD COREA-BELGIO 2-1 1-1 1-0 2-4 1-1 0-1 PARTITE RETI PT G RETI G * Qualificate agli ottavi 2-1 3-0 2-5 1-2 0-3 0-0 1-3 1-2 2-1 0-1 0-0 0-1 PT * Qualificate agli ottavi PARTITE SEMIFINALI OGGI 22 SAN PAOLO FINALE 3° POSTO 12 LUGLIO 22 BRASILIA FINALE 1° POSTO 13 LUGLIO 21 RIO DE JANEIRO 15 italia: CHE COSA E' SUCCESSO GIOCATE DATA LOCALITA’ 12 GIUGNO SAN PAOLO 13 GIUGNO NATAL 13 GIUGNO SALVADOR 13 GIUGNO CUIABA 14 GIUGNO BELO HORIZONTE 14 GIUGNO FORTALEZA 14 GIUGNO MANAUS 14 GIUGNO RECIFE 15 GIUGNO BRASILIA 15 GIUGNO PORTO ALEGRE 15 GIUGNO RIO DE JANEIRO 16 GIUGNO SALVADOR 16 GIUGNO CURITIBA 16 GIUGNO NATAL 17 GIUGNO BELO HORIZONTE 17 GIUGNO FORTALEZA 17 GIUGNO CUIABA 18 GIUGNO PORTO ALEGRE 18 GIUGNO RIO DE JANEIRO 18 GIUGNO MANAUS 19 GIUGNO BRASILIA 19 GIUGNO SAN PAOLO 19 GIUGNO NATAL 20 GIUGNO RECIFE 20 GIUGNO SALVADOR 20 GIUGNO CURITIBA 21 GIUGNO BELO HORIZONTE 21 GIUGNO FORTALEZA 21 GIUGNO CUIABA 22 GIUGNO RIO DE JANEIRO 22 GIUGNO PORTO ALEGRE 22 GIUGNO MANAUS 23 GIUGNO CURITIBA 23 GIUGNO SAN PAOLO 23 GIUGNO BRASILIA 23 GIUGNO RECIFE 24 GIUGNO NATAL 24 GIUGNO BELO HORIZONTE 24 GIUGNO CUIABA 24 GIUGNO FORTALEZA 25 GIUGNO PORTO ALEGRE 25 GIUGNO SALVADOR 25 GIUGNO MANAUS 25 GIUGNO RIO DE JANEIRO 26 GIUGNO BRASILIA 26 GIUGNO RECIFE 26 GIUGNO CURITIBA 26 GIUGNO SAN PAOLO OTTAVI DI FINALE DATA LOCALITÀ 28 GIUGNO BELO HORIZONTE 28 GIUGNO RIO DE JANEIRO 29 GIUGNO FORTALEZA 29 GIUGNO RECIFE 30 GIUGNO BRASILIA 30 GIUGNO PORTO ALEGRE 1 LUGLIO SAN PAOLO 1 LUGLIO SALVADOR QUARTI DI FINALE DATA LOCALITÀ 4 LUGLIO RIO DE JANEIRO 4 LUGLIO FORTALEZA 5 LUGLIO BRASILIA 5 LUGLIO SALVADOR SEMIFINALI DATA LOCALITÀ IERI BELO HORIZONTE LA GAZZETTA DELLO SPORT BELGIO* ALGERIA* RUSSIA SUD COREA * Qualificate agli ottavi RETI PT G V N P F S 9 4 2 1 3 1 0 0 0 1 2 1 0 1 1 2 4 6 2 3 1 5 3 6 3 3 3 3 16 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 DOPO IL FLOP NAZIONALE italia: Prandelli li fa a brandelli «Balo non è campione. Deluso da Rossi» «Io e la mia famiglia abbiamo ricevuto minacce. Certi paragoni possono essere pericolosi» CESARE PRANDELLI Nato il 19/08/1957 a Orzinuovi (Brescia) Italia Ruolo Allenatore Le sue squadre Giovanili Atalanta 1990-97 Lecce 1997-98 Verona 1998-00 Venezia 2000-01 Parma 2002-04 Roma 2004 Fiorentina 2005-10 Italia 2010-14 Galatasaray 2014 PRIMO GIORNO MASSIMO CECCHINI ISTANBUL (Turchia) Lo spettacolo andrà avanti, ma probabilmente nulla sarà più come prima. Nel giorno della sua presentazione al Galatasaray - a 14 giorni dall’eliminazione dal Mondiale - Cesare Prandelli racconta le sue verità. Scomode e anche malinconiche, perché mettono a nudo anche quel nucleo di follia che corrode il nostro calcio. Prandelli, lei è diventato un nemico pubblico. Forse per questo pare essersi chiuso a riccio. «Superare uno choc del genere non è facile. La possibilità di avere un nuovo obiettivo, però, può aiutarmi molto. Al Galatasaray prima avevo detto di no, poi ho ceduto quando mi hanno spiegato che avevano messo 8 allenatori in standby per me. Ma al presidente Aysal ho detto: non mi interessano i soldi, voglio una squadra per vincere la quarta stella (il ventesimo titolo del club turco, ndr). Per il resto, il bilancio dei 4 anni in azzurro non devo farlo io. Certo, quando poi ricevi minacce, lettere nella posta, oppure leggi certi articoli o senti certe trasmissioni, rimani spiazzato, stai male, ti chiudi in te stesso. Ci sono i familiari, puoi perdere la testa. Dovevo restare sul divano a consolare quelli che mi stavano consolando? Le persone sporche e cattive dentro hanno un problema esistenziale e vedono il mondo a loro immagine e somiglianza. Agli italiani volevo solo dire che non ho ammazzato nessuno. Sono stato accostato a qualche personaggio (Schettino, il comandante della Costa Concordia, ndr) e ho pensato ai familiari di quelle vittime. Non mi piace questo modo di fare, questo cinismo esasperato. Io comunque non sono mai scappato da nulla, ma non so se adesso avrei allenato in Italia. Mi auguro che tutto finisca presto, però sarà difficile. Il calcio fa audience. In quattro anni ho ricevuto più di quello che ho meritato e adesso non «Sneijder sarà un fattore chiave per il Galatasaray» ISTANBUL Giornata piena per Prandelli: incontro con i calciatori, firma del contratto, summit. In programma, dopo il ritiro di luglio, anche uno ad agosto, forse a St. Vincent. L’ex c.t. ha parlato di Sneijder. «E’ uno dei più importanti dell’Olanda e lo sarà anche da noi». Il presidente Aysal: «Ha un clausola di rescissione di 20 milioni. Se qualcuno la paga non possiamo opporci». In Turchia rilanciano la notizia che il Gala sarebbe interessato a Osvaldo. Il taccuino di Cesare Sopra il taccuino di Cesare Prandelli nella conferenza stampa di ieri (a destra col presidente Aysal, 73). Sul foglio le parole chiave: famiglia, sporco, marcio, codice etico, solidarietà, tanti segnali, progetti tecnici, presidenti, la squadra. Appunti sparsi IPP/AP merito quello che sto subendo». Crede di aver pagato anche il supporto pubblico a Renzi? « «Non so, ma l’avevo fatto in tempi non sospetti. Forse avrà nuociuto a lui...». Il problema è che Mario vive in un mondo virtuale: deve tornare coi piedi per terra per la prima espulsione in possesso palla della storia? Oppure aspettare il consiglio federale e chiedere una buonuscita come si fa in Italia? Io invece me ne sono andato rinunciando al contratto, come avevo fatto a Venezia e a Firenze». Dal sì a Cassano al no a Rossi, le sue scelte sono state criticate. Balotelli è stato messo nel mirino dei senatori: si sente tradito da Mario? «Le rifarei, sono dettate dal campionato. Lippi fu criticato perché nel 2010 non aveva portato Balotelli e Cassano, io perché l’ho fatto. Antonio aveva dimostrato di avere qualità superiore in Serie A. Di Rossi non volevo parlarne. E’ ancora forte la delusione che ho provato. Non era pronto e a lui l’ho detto due volte. E’ stata una delusione umana. Un giorno dirà la verità, ma comunque è cominciato tutto da lì». Pausa e spiegazione: dopo il taglio dell’attaccante, già a Firenze l’ex c.t. era stato apostrofato per la strada. Poi, a fine Mondiale, le lettere (su carta) con insulti e minacce. «Buffon e De Rossi sono campioni del mondo. Le parole non erano riferite a un giocatore, ma a una generazione che deve crescere con valori diversi, che ha tutto troppo in fretta e non si ferma neppure a fare autografi. Ma per farlo occorrono dei dirigenti forti che abbiano delle regole. Quando ci siamo salutati, a Mario ho detto che se vuole diventare quello che pensa, deve essere nella realtà e non nel suo mondo virtuale. Gli ho voluto bene, gliene voglio e lo riallenerei, ma ho aggiunto: fai tesoro di questa esperienza perché la Nazionale ha bisogno di te. Se torni con i piedi per terra, non sarai solo un giocatore che ha i colpi senza essere un campione». SU MARIO BALOTELLI ATTACCANTE « Fallito il Mondiale giusto dimettersi Molti neanche lo fanno, o chiedono una buonuscita... Giusto dimettersi così di corsa? «Ho detto che se un progetto tecnico falliva, chi l’aveva portato avanti doveva dimettersi. L’ho fatto. Dovevo cercare alibi come il sorteggio, le due partite alle 13, l’arbitro Rifarebbe la stessa preparazione? SUL TORNEO 2014 FINITO AL PRIMO TURNO «Ci assumiamo tutte le responsabilità, ma giocare due volte alle 13 non è stato facile, d lafrase DEL GIORNO identiKit & CARRIERA v DAL NOSTRO INVIATO «Cesare, ora basta» «Prendo atto delle parole di Prandelli su Rossi. Però c’è un limite a tutto, se la situazione dovesse continuare potremmo anche noi dire la nostra» ANDREA PASTORELLO MANAGER DI GIUSEPPE ROSSI con temperature tra 30 e 50 gradi (per giunta sotto il sole, ndr). Abbiamo cercato una preparazione scientifica, forse abbiamo voluto proporre tante cose troppo avanti. E’ stato un errore di generosità. Comunque fino alla partita con la Costa Rica si diceva che tutto funzionava benissimo e c’era anche armonia grazie alle famiglie. In realtà la nostra forza era avere una filosofia di gioco, ma nelle ultime due partite l’abbiamo persa, il perché non lo so. Possono essere motivi fisici o psicologici. O semplice paura». Che consiglio darebbe al suo successore? «Deve lavorare per il movimento. Siamo in crisi. Nei vivai investiamo, ma sugli stranieri: allora facciamo sì che possano indossare la maglia azzurra, altrimenti lavoriamo per gli altri. Chiediamoci qual è la squadra più importante d’Italia: se rispondessimo la Nazionale avremmo risolto tutti i problemi. Invece non c’è mai collaborazione. Partiamo per i grandi eventi sempre orfani di tutti gli affetti. Poi se le cose vanno bene arrivano i supporti, altrimenti ti affondano». A pensarci bene, una classica storia all’italiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 17 LA CORSA ALLA PRESIDENZA italia: Attacco Agnelli sulla Figc d «Tavecchio inadeguato, noi cerchiamo il nuovo» Il presidente Juve: «Riforme non traghettatori. Abete? Lasci pure Coni e Uefa. E Prandelli si è smarcato». Poi il chiarimento col c.t. S Su Tavecchio «Ci vorrebbe un grande ex: quando Platini o Rummenigge entrano, gli altri si alzano in piedi. Tavecchio non ha la stessa autorevolezza» ALESSANDRO CATAPANO MAURIZIO GALDI «Tavecchio? Ha ufficializzato la sua disponibilità, ha il forte supporto di Carraro, cioè il supporto di un sistema che viene da lontano. Noi faremo delle valutazioni per cercare qualcosa di nuovo». Andrea Agnelli, presidente della Juventus, parte subito all’attacco del, finora, unico candidato alla presidenza della Federcalcio. Non trattiene il suo disappunto neanche davanti alle parole «concilianti» del presidente del Coni Giovanni Malagò, che parla pure delle difficoltà di trovare un manager «super full time» che si accontenti di 36mila euro lordi l’anno, e aggiunge: «Comunque si sa benissimo quello che non si vuole». Insomma, Agnelli boccia Tavecchio, ma boccia anche Abete — «Ha dato le dimissioni nel pieno della crisi politica, il suo è stato un gesto irresponsabile» e chiede le sue «dimissioni anche dalla Giunta Coni e dalla vicepresidenza Uefa» — e ha parole sarcastiche perfino nei confronti dell’ex c.t. Cesare Prandelli (che con Abete «si è smarcato nel momento del bisogno»), con cui ironizza pure sul diverso sistema fiscale turco. Il chiarimento E almeno con Prandelli un chiarimento c’è stato. L’ex c.t. a Sky sport spiega in serata: «Ho parlato con Andrea Agnelli, il suo commento sulle mie dimissioni era soltanto una battuta», giura. L’occasione per l’affondo del presidente della Juventus è stata la presentazione a Montecitorio (ospite del presidente Pd della Commissione Bilancio Francesco Boccia) di una ricerca su «L’impatto economico dello sport in Italia». Occasione anche per un incontro riservato di 20 minuti con il presidente del Coni Malagò e il segretario generale Fabbricini. Grandi manovre lady Berlusconi HA DETTO Barbara Berlusconi, 29, a.d. Milan FOTOGRAMMA E anche Barbara dà una spallata: «ll calcio esca dalla Prima Repubblica» ROMA S Sul suo candidato «Se vogliamo al timone qualche grande ex mi vengono in mente i nomi di Vialli, Maldini, Cannavaro, Costacurta...» Andrea Agnelli, 38 anni, presidente della Juve ANSA Giovanni Malagò, 55 anni, presidente del Coni ANSA LE FORZE IN CAMPO Lega Dilettanti Arbitri 2% 34% Allenatori 10% Calciatori 20% Lega Pro 17% Lega A 12% Lega B 5% GDS Andrea Agnelli alla guida della Federcalcio vuole «un ex calciatore con grande autorevolezza» come Platini (presidente dell’Uefa) o Rummenigge (alla guida dell’Eca): «Quando entrano loro gli altri sentono il dovere di alzarsi in piedi — racconta —. Farei fatica a riconoscere la stessa autorevolezza a Tavecchio». In verità il numero uno della Lega Dilettanti con Platini è grande amico e spesso è ospite a Nyon. Comunque alla precisa domanda se il suo candidato è Demetrio Albertini, Agnelli preferisce non fare nomi, ma cita un gruppo di grandi ex a cavallo tra i ‘90 e i 2000: «Rispondono all’identikit anche Vialli, Maldini, Cannavaro, Costacurta...». Suggestioni, al momento niente di più. E pure la candidatura di Albertini per ora resta virtuale. Le Leghe professionistiche che rappresentano il 34% dell’elettorato (12 la A, 5 la B e 17 la Lega Pro) sembrano spaccate. La Serie A non riuscirebbe a espri- mere una propria candidatura: otto sarebbero pro Tavecchio, altrettante contro, con quattro indecise (di cui tre più orientate su Tavecchio). La Serie B, che oggi tiene la sua assemblea a Milano, è probabile che abbia la stessa divisione, inoltre a pesare sulle velleità di Abodi c’è quella mutualità che la Lega maggiore potrebbe ridurre drasticamente. Ancora incerta la Lega Pro, ma anche lì sicuramente esistono anime diverse. E un commissario? Anche se Malagò ammette che se «l’11 agosto non si avrà un presidente il commissariamento è un diritto e un dovere», la situazione è più complessa. Difficile che si possa arrivare a un nulla di fatto, per l’elezione del presidente basta il 50% più uno dei voti, ma potrebbero prepararsi tempi duri soprattutto per quelle riforme che tutti auspicano: governance, campionati, giovani. S Su Abete «Ha dato le dimissioni nel pieno della crisi politica, il suo è stato un gesto irresponsabile. Ora lasci anche la giunta Coni e la vicepresidenza Uefa» Dagli orrori comunisti alle tessere democristiane. I tempi cambiano, i simboli del (cattivo) potere pure. Ma c’è sempre un/una Berlusconi a vocazione populista pronto/a a liberare il popolo (calcistico) dai fantasmi del passato. Di padre in figlia, è l’evoluzione della specie. Fa una certa impressione, ma tant’è. «Dal dibattito per la presidenza della Figc — dice Barbara — emergono da parte di alcuni protagonisti dichiarazioni e prese di posizione che ricordano i congressi della Dc della Prima repubblica». Dove, effettivamente, le tessere viaggiavano col vento delle correnti in poppa (e Carlo Tavecchio, per anni sindaco Dc, ne sa qualcosa), ma tra una spartizione e l’altra circolava pure qualche buona idea per governare il Paese. E anche il calcio, in fondo, non se la passava tanto male. Oggi, invece... «servono persone con idee nuove e coraggiose — suggerisce la vicepresidente e a.d. del Milan —. Non si può ridurre tutto, come vorrebbe qualcuno, alle tessere e ai voti di cui si disporrebbe. Molto più importante è discutere su programmi e idee per rilanciare il nostro calcio che è in grave crisi di credibilità e di risultati. Mi auguro — conclude Barbara Berlusconi — che la Lega di Serie A proponga, in maniera unitaria, una candidatura credibile che vada convinta nel senso del rinnovamento e del cambiamento. Ma io — precisa con candore — parlo a titolo personale, l’argomento non è tra le mie deleghe». Alla faccia di... Particolare che piccolo non è. Come il possessore di quelle deleghe che Barbara non ha. Le vorrebbe, ma le ha in mano Adriano Galliani, sempre lui, l’altra metà del cielo rossonero, il «vecchio» servitore di papà che la giovane Berlusconi avrebbe voluto rottamare, operazione che non le è riuscita. Galliani ha conservato intatto il suo potere (almeno quello che gli interessa) e ora lo esercita da grande elettore di Tavecchio, per il quale ha già organizzato cene di pesce col sodale Lotito. Alla faccia del rinnovamento. E pure, un pochino, di Barbara. a.cat.-ma.gal. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA LA DIFESA DEL CANDIDATO DELLA LND Taccuino «Ma con me il sistema tornerà ai vertici» IL 4 SETTEMBRE L’ESORDIO DEL NUOVO C.T. Tavecchio: «Però per andare avanti serve unità d’intenti». Mentre Albertini nicchia Sarà il San Nicola di Bari a ospitare, giovedì 4 settembre, Italia-Olanda, l’amichevole in cui ci sarà il debutto in panchina del nuovo c.t. e che precederà di cinque giorni il primo match valido per le qualificazioni europee, in programma martedì 9 settembre a Oslo con la Norvegia. La Nazionale tornerà a Bari a tre anni di distanza dall’amichevole disputata con la Spagna il 10 agosto 2011, incontro in cui gli azzurri si imposero 2-1 (reti di Montolivo e Aquilani). L’ultimo precedente con l’Olanda è del 6 febbraio 2013: ad Amsterdam finì 1-1. Nessuna crepa, nessuna reazione. Carlo Tavecchio è inscalfibile. Contro i rampantismi e i giovanilismi, lui — che il 13 luglio compirà 71 anni! — può mettere in campo un pacco di voti, a cominciare da quelli che gli porta in dote la sua Lega Dilettanti: il 34% del totale, ottimo punto di partenza per scalare la Figc. Perciò, non lo turbano i ragionamenti di Albertini né le sassate di Andrea Agnelli. Ai più fidati ha solo detto sorridendo: «Sto sulla riva del fiume e aspetto». Intanto inizia a lavorare con incontri ufficiali con le varie componenti. Pensa al programma da sottoporre, alla squadra da far scendere in campo. Aspetta anche il 25 luglio, data in cui ha convocato l’assemblea della Lega Dilettanti. In quella sede riferirà di cosa ha raccolto in questi sedici giorni e scioglierà la sua riserva: il 27 scadono i termini per presentare la candidatura alla presidenza federale. Maggioranze Si sa, l’urna può sempre riservare sorpre- Carlo Tavecchio, 70 anni ANSA se, ma oggi Tavecchio è accreditato di oltre il 55% dei consensi. Uno dei motivi che induce, al momento, Albertini a fare un passo indietro («Non voglio governare un mondo del calcio spaccato», dice ai suoi amici), ma la stessa posizione la manifesta il presidente dei Dilettanti che auspica «la maggiore condivisione possibile sui programmi necessari per il raggiungimento dei risultati che milioni di appassionati giustamente si aspettano dalla grande tradizione calcistica italiana. I nostri club e le nostre nazionali dovranno tornare ad occupare le posizioni di vertice del calcio mondiale che ad essi com- petono e per farlo dovremo lavorare tutti insieme, senza divisioni». L’unica certezza è che al momento sono in pochi a preferire il «tanto peggio, tanto meglio» rappresentato dal commissariamento della Figc. Una soluzione che sarebbe il fallimento di ogni possibile accordo. Italia-Olanda si giocherà a Bari SIVORI GLI RUPPE UNA GAMBA NEL 1961-62 Terzo uomo In questo scenario c’è anche la possibilità che possa uscire all’ultimo momento un nome a sorpresa che superi gli schieramenti e su cui convergano tutte le ansie di riforma del calcio, soprattutto di quello professionistico. a.cat.-ma.gal. © RIPRODUZIONE RISERVATA Addio a Grani, stopper del Catania MODENA (p.r.) E’ morto a 84 anni Elio Grani, negli anni Sessanta centrocampista-difensore con le maglie di Catania (168 gare tra A e B) e Palermo (5 gare in A). Nella stagione 1961-62 subì la frattura di una gamba dopo un duro intervento di Omar Sivori. Giocò anche con Bari, Empoli e Lecce. Nativo di Castelvetro (Modena), uno dei suoi figli, Giuliano, è stato presidente e proprietario della Pallavolo Modena, club di A1 maschile. 18 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 L’INCHIESTA ITALIA ANNO ZERO italia: L’esempio spagnolo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FILIPPO MARIA RICCI @filippomricci MADRID Giugno 2008: Il Barça B di Guardiola batte il Barbastro, vince il campionato di Tercera e viene promosso in Segunda B. Dalla quarta alla terza serie. Con Pep ci sono anche Busquets e Pedro, allora ancora noto come Pedrito. Maggio 2009: a Roma il Barça batte 2-0 lo United di Ferguson e alza la sua terza Champions League. Busquets è titolare, Pedro entra alla fine. Un anno dopo saranno addirittura campioni del mondo. Quella retrocessione Evidentemente Pep sapeva quel che faceva, ed evidentemente il Barcellona sul suo filial ha costruito successi e risparmi. Però bisogna avere anche coraggio, fiducia e pazienza: nel 2007 il Real Madrid Castilla guidato da Michel (oggi all’Olympiacos) dopo esser stato ottavo alla 17a giornata retrocesse in Segunda B giocando con ragazzini dal grande futuro non erano preparati per la lotta salvezza: Mata, Negredo, Borja Valero, Callejon, Javi Garcia, De La Red, Granero, Miguel Torres, Parejo, Codina, Adan… Nessun dramma: si gira pagina, s’insiste sui giovani e si prova a risalire. Quest’anno il Castilla cadendo IL BELLO DEL LATO B 1 Dal Buitre a Pep, quanto s’impara nelle squadre B 3 4 Il Real B arrivò in finale di Coppa, Busquets alzò la Champions un anno dopo la quarta serie 6 Gol per Messi nel Barça B Leo giocò 17 gare nella seconda squadra blaugrana, in terza serie, nella stagione 2004-05 dalla Segunda alla Segunda B ha fatto filotto: il Real Madrid C è stato costretto a scendere in Tercera perché un club non può avere due squadre nella stessa categoria. Super Barça B E quindi un filial non può venire in Liga: nella stagione appena chiusa il Barça B di Eusebio Sacristan ha fatto un gran campionato chiudendo al terzo posto. Ha lasciato il suo posto ai playoff al Cordoba, settimo: la squadra andalusa ha ringraziato e sfruttato al meglio l’opportunità superando due ostacoli e tornando in Liga dopo 42 anni. Il Barça ha usato 26 giocatori tra i 17 e i 24 anni: i «vecchi» erano due, il portiere Masip (ora promosso in prima squadra) e il centrocampista Edu Bedia. Che il Barça vero non lo vedrà mai ma che è utilissimo per fare da chioccia alle promesse: Sergi Samper, 18 anni, ha giocato 40 partite in un campionato serissimo. I suoi coetanei camerunesi Bagnack e Dongou 24 e 30, Denis Suarez, 19enne appena prestato al Siviglia, 36. Il romanista Sanabria, 17 anni, ha rimediato 10 gare prima del trasferimento in Italia. Adama, altro 17enne, 26. Pochi saranno buoni per il Barça, molti faranno una carriera di buon livello, quasi tutti si guadagne- Da quest’anno sarà una palestra anche per Zidane: allenerà il Castilla in Segunda B Nel 1984 il Real baby riempiva il Bernabeu: tutti ad ammirare Butragueño & c. ranno da vivere col calcio, in Spagna o altrove. La quinta del Buitre Nel 1980 il Castilla eliminò 5 squadre di Liga e arrivò alla finale di Coppa del Re: al Bernabeu contro il Madrid vero perse 6-1 ma si conquistò un posto in Coppa delle Coppe. C’erano Gallego, Agustin e Pineda, poi promossi in prima squadra. Nel 1984 sempre il Castilla vinse il campionato di Segunda: riempiva il Bernabeu di gente che si adattava alla B pur di godersi quella che poi diventò la quinta del Buitre, uno squadrone con i giovani Butragueno, Sanchis, Michel, Martin Vazquez e Parde- CALCIOSCOMMESSE Si rivede Carobbio: l’accusatore di Conte ricomincia in Serie D Ad agosto scade la sua squalifica: l’ex Siena giocherà con i bresciani del Ciliverghe DAVIDE ROMANI La pena sportiva è agli sgoccioli e Filippo Carobbio è pronto a tornare. Al Ciliverghe, nella Serie D lombarda. Coinvolto nello scandalo del calcioscommesse scoppiato nel giugno 2011 (il giocatore è stato arrestato nel dicembre 2011), l’ex centrocampista del Siena potrà giocare di nuovo. Il grande accusatore di Antonio Conte, che lo ha allenato in Toscana, dopo aver patteggiato la pena di 2 anni e 2 mesi in ambito sportivo (illecito sportivo per 5 partite e omessa denuncia per 2) e 18 mesi dal lato penale, si è accordato con il Ciliverghe, squadra bresciana neopromossa, e da metà agosto, quando terminerà la squalifica sportiva, sarà abile e arruolato. Ma per Filippo Carobbio non è una prima assoluta dallo scoppio dell’inchiesta «Last Bet»: già lo scorso inverno si era allenato con il MapelloBonate, squadra bergamasca di Serie D (girone B). Il Ciliverghe vince così la concorrenza di un’altra formazio- Filippo Carobbio, 34 anni RASTELLI ne pronta a mettere sotto contratto il rientrante centrocampista, ex anche di AlbinoLeffe e Grosseto. Da giorni infatti sulle tracce di Carobbio c’era il Castiglione dell’ex compagno ai tempi dell’Alzano Alessio Delpiano. Bersaglio dei tifosi Dopo lo scoppio dello scandalo scommesse, Carobbio è diventato prima collaboratore di giustizia risultando credibile sia per la Procura Federale sia per la Procura di Cremona (l’avvocato Bongiorno, uno dei difensori di Antonio Conte, davanti alla Corte di Giustizia si rivolse ai giudici esclamando «Voi pensate che Carobbio sia come un Dio»). Poi, con la chiamata in causa di Antonio Conte, è diventato il bersaglio dei tifosi della Juventus, che su Internet arrivarono a pubblicare la sua fotografia e l’indirizzo di casa. © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 19 italia: 2 la prima puntata LE B DELLE NOSTRE BIG RIFORMA MANCATA JUVENTUS 4-3-3 LEALI (1993) In Italia il progetto è pronto da 4 anni Bloccato dai veti GIOVEDÌ 3 LUGLIO MOTTA (1986) RUGANI (1994) BOUY (1993) MASI DE CEGLIE (1992) (1986) F. ROSSI MARRONE (1990) (1990) BELTRAME BOAKYE (1993) (1993) COMAN (1996) ROMA 4-2-3-1 SVEDKAUSKAS (1994) 5 CAMBIARE O SPARIRE L’inchiesta Gazzetta sulla crisi del calcio italiano è iniziata giovedì scorso con la prima puntata dedicata ai settori giovanili. Qui sopra, la prima pagina della Gazzetta. La seconda puntata è apparsa lunedì, con focus sul momento in cui i giovani calciatori passano dalle giovanili al calcio pro’. L’assenza di squadre B, in questo, può pesare. 1 Il Castilla negli anni 80: in basso a sinistra i primi sono Butragueno e Martin Vasquez 2 Leo Messi nel 2004, ai tempi del Barça B 3 Luis Enrique sulla panchina del Barça B 4 Mata e Negredo nel Castilla del 2007: retrocessero in Segunda B 5 Pep Guardiola allena i ragazzi de La Masia za. Quell’anno l’unico rivale del Castilla fu… il Bilbao Athletic, filial del gigante basco. Avere una buona seconda squadra fa risparmiare, fa guadagnare ed è motivo di orgoglio. Oltre ad aiutare in materia di fair play finanziario. Anche perché non è raro il caso di riacquisto di giocatori già fatti da parte del club che ha cresciuto quei giovani: al Madrid sono tornati Arbeloa, Carvajal, Diego Lopez, Callejon (poi nuovamente venduto) e in futuro magari Morata. In molti casi la squadra che molla il ragazzo tiene aperta una porta (a pagamento) per il ripescaggio. Difficilmente i filial sopravvivono in Segunda, soprattutto se non sono Castilla o Barça B, però le eccezioni ci sono: il Villarreal fino a due anni fa, quando la sciagurata caduta dalla Liga della prima squadra costrinse i giovani a retrocedere in Segunda B. E occhio, la seconda squadra non serve solo ai giocatori: abbiamo già citato Guardiola (che aveva come vice Vilanova) ma l’anno dopo il suo posto fu preso da Luis Enrique che completò l’opera di Pep portando il Barça B in Segunda. E ora tocca a Zidane, che dopo un anno all’ombra di Ancelotti inizia a camminare con le proprie gambe col Castilla in Segunda B. Formazione, per tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA JEDVAJ (1995) ANTEI (1992) VIVIANI (1992) RICCI (1994) SINI CRESCENZI (1992) (1991) PAREDES (1994) BIANCHIN-DI FEO-IARIA SANABRIA PETTINARI (1996) (1992) TALLO (1992) INTER 3-4-3 DI GENNARO (1993) DONKOR BIANCHETTI BENEDETTI (1995) (1993) (1992) MBAYE CRISETIG (1994) (1993) BELLONI (1994) TASSI ALBORNO (1995) (1993) LONGO GARRITANO (1992) (1994) MILAN 4-3-3 GORI (1996) CALABRIA ELY VERGARA TAMAS (1996) (1993) (1994) (1995) FOSSATI TOUNKARA PINATO (1992) (1996) (1995) ODUAMADI PETAGNA (1990) (1995) Se fosse applicato la Juve utilizzerebbe De Ceglie e Marrone E Longo sarebbe rimasto all’Inter VIDO (1997) GDS Il progetto delle seconde squadre marcisce in qualche cassetto da almeno quattro anni. Dopo la figuraccia degli azzurri in Sudafrica nel 2010, l’allora vicepresidente federale Demetrio Albertini lanciò la proposta mutuata dalla Spagna, lui che la cantera blaugrana l’aveva conosciuta da vicino. L’idea era di far crescere i giovani dei club di Serie A in un contesto competitivo, all’interno di una lega inferiore. Più specificamente la Lega Pro. Che si è opposta sin da subito, senza tentennamenti. Così il presidente Mario Macalli: «Le seconde squadre, in Italia non le vedranno mai, fino a quando ci sarò io alla testa della Lega è fuori da ogni discussione. Noi non facciamo maturare i salami per conto di altri: se vogliono che altri li maturano è necessario che paghino e profumatamente». Un anno e mezzo fa la Lega di A ha istituito un tavolo tecnico per discutere sul tema: molti club, tra cui Juventus, Roma, Inter, Napoli, si sono battuti per formulare una richiesta ufficiale in Figc. Ma non si è andati oltre, anche perché sarebbe stato inutile: secondo lo statuto federale, una riforma del genere richiede il consenso della lega interessata. E la Lega Pro avrebbe ovviamente opposto il veto. Undici ipotetici E se lo scenario per qualche motivo cambiasse? Le grandi avrebbero un’occasione per far giocare i loro giovani... assieme a qualche veterano. La simulazione di quattro formazioni per quattro grandi squadre contiene interpretazioni differenti: Milan e Inter userebbero le squadre B per i giovani, come il campetto testimonia, mentre per la Juve abbiamo ipotizzato l’inclusione di giocatori formati come De Ceglie e Marrone. Potrebbero essere aggregati alla prima squadra e andare a giocare nel team B nelle giornate in cui Conte avesse tutti i titolari. Interessante notare che le seconde squadre influenzerebbero il mercato. L’Inter ad esempio non manderebbe Longo e Benedetti a Cagliari: avrebbero un posto fisso nell’altra squadra. Sarebbe meglio? Peggio? La discussione è aperta. Anzi, «è fuori da ogni discussione». Macalli dixit. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 I NUMERI 2 squadre B nell’ultima Segunda: il Real è retrocesso, il Barcellona è finito al terzo posto 15 reti per Julian Green nel Bayern II nell’ultima Regionalliga (terza serie): ha il padre statunitense, Klinsmann l’ha portato ai Mondiali 20 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCATO MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: IL NEW LOOK L’ARGENTINO TESTIMONIAL DELLA DIVISA 2014/2015: «ANCORA UN PO’ DI TERAPIE PER LA PUBALGIA E RIPARTO DA ZERO: DOBBIAMO FARLO TUTTI» C’è la maglia gessata, Icardi fa il modello: «Qui sto bene» MILANO Tutt’altro che ingessato. E però a Mauro Icardi, testimonial della nuova prima maglia, il new look gessato piace. Nike l’ha realizzato puntando alla sostenibilità ambientale per ogni divisa sono utilizzate in media 18 bottiglie di plastica riciclata - e all’eleganza, reinterpretando le classiche strisce nerazzurre in stile sartoriale gessato. Piace, non piace? Dibattito apertissimo: i tifosi sono divisi ma l’impressione è che alla fine la novità farà presa, tanto più se porterà fortuna. In attesa di giudizio, Icardi l’ha promossa a microfoni televisivi unificati: «Ogni anno la facciamo più nera, però è bella perché c’è anche l’azzurro dell’Argentina e perché è elegante: sono un ragazzo alla moda, per me è perfetta». Unico attimo di smarrimento quando gli hanno detto delle bottiglie riciclate («Ma dai, non ci credo... Ho imparato una cosa nuova»), per il resto Maurito è parso tutt’altro che disorientato. E il recente matrimonio c’entra fino ad un certo punto: «Anche prima di sposarmi avevo con Wanda tre responsabilità a casa, che sono i tre bambini. Nella vita privata continuerò a fare quello che voglio io: non mi sento più maturo di prima, ma lo stesso di prima». Pubalgia canaglia Come calciatore, spera solo di sentirsi Mauro Icardi, 21 anni, seconda stagione all’Inter La nuova versione della prima maglia, in «gessato» titolari bisognerà correre tutti a cento all’ora. E ricominciare da zero, tutti: noi, il mister, tutti. Senza fare promesse, tanto meno di scudetto: al massimo posso dire che con i compagni decideremo se fare un balletto meglio: «Stamattina ho fatto dei controlli: ho ancora un po’ di fastidio, perché da una pubalgia non si recupera da un giorno all’altro, ma sto facendo ancora terapie per iniziare la stagione al meglio. Per essere A Medel, si muove Thohir Poi all’Inter mancherà solo l’assalto a Jovetic 1 Bivalente e clausola Sì, perché Medel può essere il secondo centrocampista (dopo M’Vila) che serve a Mazzarri: il tecnico ha dato il suo ok conoscendo le difficoltà per arrivare a Behrami e anche le qualità del giocatore cileno, che è un mastino del centrocampo (il suo soprannome è Pitbull) come si è ben visto al Mondiale, ma all’occorrenza può giocare anche da difensore centrale: il suo arrivo sarebbe agevolato da una clausola «di cessione» per la retrocessione del Cardiff e renderebbe meno necessario il riscatto di Rolando dal Porto (mentre in Argentina accostano all’Inter Eder Balanta, centrale difensivo colombiano del River). Quello stiramento Per Medel, l’unico contatto finora è stato con il Cardiff stesso, grazie ai buoni rapporti che Thohir ha con Vincent Tan, presidente malese del club inglese: un interessamento per il quale non c’è stata chiusura della porta, ma anzi un «parliamone». Ancora da avviare concretamente la trattativa con il giocatore, anche se il quotidiano cileno La Tercera parla di ingaggio da 1,8, e da definire la formula del trasferimento. L’Inter valuta il giocatore intorno ai 6-7 milioni: è disposta a prendere Gary Medel solo in prestito per 1-2 milioni con un riscatto successivo per non più di 5-6 milioni. Il Car- COMINCIA IL RITIRO A PINZOLO Dodò, 22 anni, al primo allenamento con Mazzarri INTER.IT S OBIETTIVI DA «EL PITBULL» CILENO ALL’EX VIOLA JO-JO Due colpi e mezzo in due giorni: ecco l’Inter, sottotraccia per alcune settimane e adesso in emersione rapida per la felicità di Mazzarri. Dopo aver chiuso per Dodò e M’Vila, ecco che il d.t. Piero Ausilio ha idealmente stretto la mano a Gary Medel. Non è ancora fatta, ma qualcosa di fattibile c’è. a.e. QUELLI DEL PIANO-B Discorso aperto con il Cardiff per il centrocampista cileno: verso un prestito, quindi via alle cessioni. Se arriva Biabiany, parte Botta MATTEO DALLA VITE ANDREA ELEFANTE MILANO dopo il primo gol. Pure l’anno scorso mi chiesero cosa mi sentivo di promettere e poi, soprattutto all’inizio, finii per giocare così poco». Però abbastanza perché alcuni club, soprattutto l’Atletico Madrid, chiedessero notizie su Icardi. E potrebbe succedere di nuovo: «Non sono cose che gestisco io, io devo pensare a fare gol. Se poi dovessero arrivare offerte, io non potrei discutere ma al massimo dare il mio parere». E il suo parere è chiaro: «Quando ero alla Samp si parlava dell’Inter e del Napoli ed era gratificante, ma io ho un contratto di cinque anni con l’Inter, e l’ho firmato io: se ci sarà un rinnovo tanto meglio, ma i soldi contano fino ad un certo punto, ho già una vita abbastanza privilegiata. Conta che di anni ne mancano quattro e che voglio stare qui: anche l’Inter è un grandissimo club, a Milano sto bene e non voglio andare via». Alexandre Pato, 24 anni, ex milanista di proprietà del Corinthians e in prestito al San Paolo: rivuole l’Italia e si è proposto all’Inter 2 Problemi su M’Vila Giallo in extremis per l’ok del Rubin Dodò parte con la squadra. Il francese bloccato dall’assenso del club russo al trasferimento DAL NOSTRO INVIATO APPIANO GENTILE (COMO) S 3 Pablo Daniel Osvaldo, 28 anni, oriundo di origine argentina: non resterà al Southampton, lo cerca anche Prandelli per il Galatasaray S 1. Gary Medel, detto El Pitbull, 26 anni, cileno: anche lui potrebbe arrivare in prestito con diritto di riscatto. 2. Stevan Jovetic, 24 anni, Manchester City. 3. Jonathan Biabiany, 26 anni, Parma AFP FORTE Il montenegrino è l’obiettivo n°1 per l’attacco: le alternative sono Pato e Osvaldo diff non considera il prestito la strada più gradita, ma resta un grande ottimismo di fondo per un’intesa che comunque difficilmente maturerà prima di una settimana. Anche perché nel frattempo l’Inter vorrà anche verificare pienamente l’infortunio muscolare (stiramento) che il giocatore ha riportato nella sua ultima partita giocata al Mondiale in Brasile (il 28 giugno scorso contro la Seleçao). Sul Pitbull, c’è anche l’ok di Mauro Icardi: «Un gran giocatore, che fra l’altro corre tantissimo...». E poi, uscite e... Jo Jo Tanto più quando avrà concretizzato anche l’ingaggio di Medel, Ausilio si concentrerà sulle cessioni a centrocampo: l’idea è che restino solo due (o anche uno, se ci saranno richieste) fra Kuzmanovic, Taider, Guarin e Alvarez, che dei quattro è il più duttile. Dipenderà dalle offerte: quanto incassato sarà reinvestito sull’attaccante. Il favorito di Mazzarri resta Jovetic, di cui Ausilio ha parlato con il Manchester City per la prima volta un mese fa: allora il club inglese non aveva chiuso la porta, poi ha fatto dietrofront di fronte alla prospettiva di perdere Negredo. Il discor- so potrà essere riaffrontato ad agosto: se il City accetterà di riparlarne, l’Inter potrà contare sul gradimento del giocatore, con il quale ha già parlato e avrebbe un accordo di massima. In caso contrario, potrebbe riaprirsi il “file” Pato, proposto all’Inter. O quello-Osvaldo. Biabiany se esce Botta Nel frattempo, Biabiany resta nel mirino: l’Inter ha proposto Schelotto più conguaglio, il Parma vuole solo cash. L’arrivo di Biabiany sarebbe comunque da legare necessariamente alla partenza di Botta, perché l’attacco prevederà 4 giocatori: Icardi, Palacio, il nuovo acquisto e appunto uno fra Biabiany e Botta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Eder Alvarez Balanta, 21 anni, colombiano del River Plate: centrale difensivo anche della nazionale, in Argentina lo accostano all’Inter L’attesa per l’ok del Rubin al trasferimento di M’Vila è stato l’ultimo colpo di teatro di una trattativa che è entrata di diritto nei tormentoni estivi. A ieri sera, ore 22, l’assenso da Kazan non è arrivato: se si materializzerà entro questa mattina alle 10, M’Vila partirà col resto della squadra verso Pinzolo. Sennò, dovrà posticipare. L’ok misterioso M’Vila, a Milano da lunedì sera, ribadisce ancora una volta volontà e priorità: «Le visite sono andate benissimo: resto a Milano finché l’ok del Rubin non arriva, io voglio solo l’Inter». Quell’ok gli permette di firmare il contratto: il nodo è la tipologia del prestito, se annuale o biennale. Il club russo ha permesso le visite mediche ma ha pure tardato l’assenso alla formula del trasferimento. Dodò, basta una presenza Il francese - vestito con tuta nera e felpa nera e portando uno zaino nero - era uscito alle 10,40 di ieri mattina dalla clinica Humanitas facendo intendere che le visite erano andate perfettamente. Dieci minuti dopo, dalla clinica situata a Rozzano è uscito anche Dodò, riccioli che sembrano quelli di Coutinho, t-shirt bianca, il ginocchio destro a posto. Ieri l’Inter ha ufficializzato l’acquisto del brasiliano fino al 2019, mentre la Roma ha diffuso il comunicato del prestito biennale per un iniziale costo «di 1,2 milioni con l’obbligo di acquisizione a titolo definitivo condizionato alla sua prima presenza in gare ufficiali e in prima squadra per un valore di 7,8 milioni». Affare da 9 milioni totali. Dodò si allena Dopo aver fatto le visite mediche, Dodò è salito negli uffici preposti alla firma, poi in sede e quindi è andato a conoscere i nuovi compagni ad Appiano Gentile. Allenandosi con loro. Successivamente, il brasilianino ha twittato: «Grazie alla Roma per questi anni insieme! Grazie a tutti. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa grande squadra. La Roma rimarrà sempre nel mio cuore». Poi ha salutato gli interisti: «Ciao tifosi interisti!!! Piacere, spero di conoscervi meglio». Il pullman (nuovo pure quello) partirà stamattina (ore 10, sosta sul Lago di Garda per pranzo) in direzione Pinzolo. Dodò c’è, M’Vila sta attendendo ancora. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 MERCATO Evra, Iturbe e Morata: le firme si avvicinano Marotta cercherà di chiudere uno o più acquisti prima del raduno di lunedì: per il francese forse si decide già oggi OBIETTIVI BIANCONERI 1 2 3 1 Alvaro Morata, 21 anni, prima di approdare al Real ha giocato nel settore giovanile dell’Atletico Madrid e del Getafe. Con la Spagna ha vinto l’Europeo Under 19 e l’Europeo Under 21 AFP 2 Patrick Evra, 33 anni, ha già giocato in Italia: nel Marsala 1998-99 in C1 e nel Monza 1999-2000 in B. Poi due anni nel Nizza e tre stagioni e mezza nel Monaco prima di passare al Manchester Utd AFP 3 Juan Manuel Iturbe, 21 anni, argentino, è arrivato al Verona nell’estate del 2013 dal Porto AP Mancano solo cinque giorni al raduno della Juve. Antonio Conte si sta godendo gli ultimi attimi di vacanza e intanto aspetta notizie dai suoi dirigenti. In ritiro a Vinovo ci sarà mezza squadra perché i nazionali si aggregheranno a fine luglio e alcuni giocatori sono destinati a lasciare il gruppo in fretta per raggiungere una nuova destinazione. Il lavoro nel centro sportivo bianconero avrebbe un significato diverso se si presentassero i tre giocatori che Marotta e Paratici stanno trattando da tempo: Evra, Iturbe e Morata. Il terzino Il francese del Manchester United potrebbe 21 italia: Juve che sprint G.B. OLIVERO MILANO LA GAZZETTA DELLO SPORT addirittura firmare per la Juve tra oggi e domani. Ieri c’è stato un altro contatto e un accordo è ormai stato trovato anche tra i due club: la Juve non intende spendere oltre due milioni, gli inglesi ne vorrebbero circa tre, facile ipotizzare un accordo a metà strada. Tra l’altro le due società fisseranno presto un appuntamento per parlare di Arturo Vidal: il cileno è ai primissimi posti della lista di Van Gaal, che prenderà in mano il Manchester subito dopo aver chiuso l’avventura mondiale con l’Olanda. Oggi arriva a Torino il procuratore Fernando Felicevich, che nelle scorse settimane ha cominciato ad affrontare con Marotta il discorso della possibile cessione di Vidal. Molto dipende dall’offerta degli inglesi: se sarà davvero alta, la trattativa potreb- Arriva in Italia il procuratore di Vidal, sempre nell’orbita del Manchester Utd be concludersi positivamente. L’esterno offensivo Per quanto riguarda Iturbe, ieri non ci sono state novità particolari. La Juve resta la candidata principale per l’acquisto dell’argentino e ormai sembra definito anche l’accordo con il Verona. Marotta e Paratici sono concentrati soprattutto sulle altre trattative, ma è possibile che nei prossimi giorni ci sia una nuova accelerata proprio per consentire a Iturbe di presentarsi al raduno. In ogni caso la Juve è convinta di avere ormai in mano l’esterno offensivo che ha giocato un ottimo campionato con il Verona e che sarebbe chiamato a confermarsi con una maglia più pesante e in un contesto tattico diverso. Nel Verona Iturbe ha messo in mostra una grande abilità negli spazi larghi, mentre contro la Juve di solito gli avversari si chiudono negli ultimi trenta metri e non lasciano la possibilità di giocare in contropiede. I dirigenti bianconeri sono comunque convinti che Iturbe abbia grandi doti in ogni contesto tattico. L’attaccante Infine, Morata. Anche la punta spagnola è molto vicina alla Juve e la trattativa è davvero giunta ai dettagli. C’è accordo per il prestito oneroso (circa 2 milioni) e per il diritto di riscatto da parte della Juve (18 milioni più bonus). Il Real Madrid vuole però tenersi il diritto di ricomprare il giocatore a un prezzo prefissato: la Juve vorrebbe 40 milioni, il Real è disposto a salire fino a 30. Non sembra una distanza insormontabile ed è probabile che i due club, che sono in ottimi rapporti, chiudano l’operazione nel giro di pochi giorni. Per gli attaccanti, ancor più che per i giocatori degli altri reparti, non è semplice inserirsi nel gioco di Conte. L’anno scorso Llorente ebbe bisogno di un lungo (e logico) periodo di ambientamento. Poi si meritò la maglia da titolare. Nei piani della società Morata sarà un’alternativa preziosa a Tevez e Llorente, ma anche un possibile titolare visto che è considerato un giovane di grandissime qualità. Naturalmente sarà Conte a valutare come e quanto impiegare Morata. Se passerà alla Juve, Alvaro dovrà convincere il suo allenatore di meritare uno spazio di primo piano. E non sarà un’impresa facile. A IL CASO SLITTA EMANUELSON, ABNER OK OBIETTIVI ROMA S Ferreira Carrasco, 20 anni, è un esterno offensivo belga che gioca nel Monaco. Ha giocato e segnato contro l’Under 21 italiana. Ormai il suo trasferimento alla Roma sembra molto vicino: mancano i dettagli Mehdi Benatia, 27 anni, alla Roma dal 2013 AFP Benatia si allena Garcia lo pressa: sì o no entro il 21 Il difensore rientrato a Roma Carrasco: si fa. Idea Shaqiri S Xherdan Shaqiri, 22 anni, è svizzero di origini albanesi. Gioca nel Bayern Monaco dal 2012-13. In precedenza aveva giocato con la maglia del Basilea. Con il Bayern ha vinto Champions, Supercoppa europea e Mondiale per club DAVIDE STOPPINI ROMA Ha giocato d’anticipo, gli succede spesso pure in campo: Mehdi Benatia è tornato a Trigoria. Se per restarci, si capirà presto. Perché ora almeno la tempistica è chiara. C’è una dead line per la cessione, la Roma ha deciso di replicare quanto successo con De Rossi l’estate scorsa: le offerte si ascoltano, ma solo fino a una certa data. Dead line che Garcia vuole fissata al 21 luglio, giorno della partenza per la tournée in Usa: se Benatia salirà sull’aereo per Boston, vorrà dire che la cessione a quel punto sarà un’ipotesi remota. È un’esigenza tecnica dell’allenatore. E pure della società, che in ogni caso aveva in testa l’idea di non spingersi oltre il 31 luglio. Magari anche di questo hanno parlato ieri a Trigoria Benatia e Garcia: i due si sono incrociati, il difensore aveva da poco finito di allenarsi con De Sanctis. Non ha mai smesso di correre: in Marocco si è allenato a lungo anche con Chinnici, preparatore che la Roma gli ha messo a disposizione. I maligni dicono lo faccia per tenersi in forma per il campionato inglese, al via prima di quello italiano. Di sicuro agli amici Benatia, anche nelle ultime ore, ha ribadito la convinzione che riuscirà a coronare il «sogno» Manchester City. Shaqiri e Carrasco A meno che all’improvviso non torni alla carica il Bayern Monaco. E in questo senso può essere letto l’accostamento con Shaqiri: lo svizzero è stato offerto a Sabatini il week end scorso, il d.s. ci sta pensando, lo svizzero piace come pure Yarmolenko. Ma in attacco il colpo più vicino è quello di Ferreira Carrasco: chiusura col Monaco imminente, si lavora sui bonus. Questione di dettagli, quelli che mancano ancora per Emanuelson: piccoli intoppi, Sabatini da ieri a Milano anche per questo, ma lo sbarco dell’olandese pare solo rinviato di qualche ora. A sinistra, intanto, la Roma ha salutato Dodò (basta una presenza nell’Inter perché il prestito biennale da 1,2 milioni si trasformi nel 2016 in un incasso totale da 9 milioni) e sta per accoglierne, seppur di passaggio, l’erede: è Abner, sarà girato altrove perché extracomunitario. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA ALTRI AFFARI MORAS-VERONA, RINNOVO AL 2015. LAZIO: IDEA CONSIGLI SE PARTE MARCHETTI. GENOA: VICINO IZZO ALL’ESTERO I CAMPIONI DI SPAGNA Zeman blocca la cessione di Astori Il Parma insiste per riavere Schelotto Atletico, c’è l’erede di Diego Costa Preso Mandzukic per 22 milioni CIERI-A.RUSSO Zeman blocca (al momento) la cessione di Davide Astori alla Lazio. Dopo l’incontro tra il d.s. del Cagliari Marroccu e l’agente del difensore andato in scena lunedì sera a Milano, la trattativa con la Lazio subisce uno stop. Il tecnico boemo porterà Astori in ritiro col Cagliari e il club sardo spera di convincerlo a rinnovare il contratto. La Lazio prepara però un’offerta leggermente più alta. Ma intanto si valutano le alternative, quella più concreta porta a Paletta. In salita l’idea Mustafi (Samp). Per Ca- vanda richieste da Eintracht e Amburgo. Capitolo rinnovi: accordo vicino per Minala. Contatto con l’Atalanta per Consigli: un sondaggio per tutelarsi nel caso partisse Marchetti. Altri affari Il Verona rinnova il contratto con Moras (2015 e opzione per un altro anno) e mantiene vive le piste Jimenez, Leo Baptistao (Atletico madrid) e Tachtsidis (Genoa). L’Atalanta segue sempre Boakye per l’attacco dopo che il Basilea gli ha soffiato Kakitani e ufficializza il riscatto di Benalouane (Parma). Il Palermo lavora con decisione per i due prospetti Moras, 32 anni HELLASVERONA.IT Cecov (Cska Sofia) e Quaison (Aik Solna), ma contemporaneamente spinge per un regista più esperto. L’obiettivo è Cigarini (Atalanta), sul quale però è forte il Sassuolo e in seconda battuta pia- ce Rigoni (Chievo). Il Sassuolo qualora non dovessero chiudere per Vrsaljko, ha pronto il piano Cassani. L’Empoli, intanto, incontrerà il Toro per riprendere Verdi. Il Parma spinge per il ritorno di Schelotto (Inter). Il Cagliari oggi incontra Crisetig, se non trova l’accordo opzione Lodi. Fa ancora spesa in Italia il Leeds: Doukara (Catania) e Bianchi (Sassuolo). Il Genoa è vicino ad Izzo (Avellino). Curiosità: Franco Colomba va ad allenare in India, la squadra è il Pune, e ha Della Valle come socio. Il Galatasaray di Prandelli soffia alla Roma il baby Kaan Baysal del Psv. © RIPRODUZIONE RISERVATA MADRID (f.m.r.) Fernando Torres, Agüero, Forlan, Falco, Diego Costa… e ora Mario Mandzukic. In attesa dell’annuncio ufficiale l’Atletico Madrid ha chiuso con l’attaccante del Bayern Monaco. Alla squadra di Guardiola vanno 22 milioni di euro, al 28enne croato un contratto di 5 anni, 3 in più rispetto all’accordo che aveva coi tedeschi. Mandzukic, costato 14 milioni quando fu preso dal Wolfsburg, nonostante i 18 gol nell’ultima Bundesliga non rientra nei piani tattici di Guardiola e ancor meno ora che a Monaco arriva Lewandowski. Sembra però avere le caratteristiche giuste per il contropiede e il gioco diretto Mario Mandzukic, 28 anni EPA dell’Atletico, che oltre a Costa ha perso anche Villa, partito per New York con tappa a Melbourne. L’Atletico orfano di Courtois cerca un portiere: vicinissimo lo sloveno del Benfica Jan Oblak. E dai portoghesi potrebbe arrivare anche il centrocampista argentino Gaitan. © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCATO MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: Rami, c’è aria di via libera A Con il sì di Matri al Genoa ora Vrsaljko vede il Milan il Retroscena NOMI IN USCITA S Il Valencia si è radunato e il difensore ha avuto la deroga per non presentarsi. Prosegue la trattativa con l’esterno croato CARLO LAUDISA @carlolaudisa MILANO AL CENTRO DEGLI AFFARI 1 Nella lunga marcia rossonera ci sono due caselle ancora in sospeso. Pippo Inzaghi conta di avere il più presto possibile a disposizione sia Sime Vrsaljko che Adil Rami. Ma ieri due fumate grigie hanno decretato un rinvio per l’arrivo del ventiduenne terzino croato del Genoa e per il ritorno del ventottenne difensore ancora vincolato con il Valencia. Ciao Matri L’unica certezza di ieri è arrivata dall’incontro con il Genoa. Dopo i contatti in Versilia nel week end ieri Adriano Galliani e Enrico Preziosi hanno concordato il prestito dell’attaccante lodigiano al club rossoblù. Il Milan comparteciperà al pagamento dello stipendio dell’attaccante che era reduce dal prestito alla Fiorentina. Oggi Matri non sarà al raduno rossonero per definire l’intesa con il nuovo club che lo tessera con un prestito annuale senza diritto di riscatto. Quest’intesa fa credere che i due club sono sulla buona strada per definire anche il trasferimento di Vrsaljko in rossonero. Ma occorre tempo, visto che Preziosi lo valuta 8 milioni il club milanista per ora non può soddisfare questa richiesta. I segnali Intanto da Valencia arrivano input positivi. Lunedì al raduno Rami non s’è presentato su autorizzazione del club che evidentemente non fa più conto su di lui. La rottura dello 2 3 1 Alessandro Matri, 29 anni, attaccante; 2 Sime Vrsaliko, 22 anni, terzino destro; 3 Adil Rami, 28 anni, difensore centrale AP/FORTE scorso autunno non prevede una marcia indietro. Il d.s. valenciano Rufete (che ha come vice l’ex rossonero Fabian Ayala) sa bene che Rami preferisce tornare al Milan. Ma sinora la società spagnola non ha risposto alla proposta di Galliani per un riscatto a 3,75 mi- lioni di euro. A Valencia sono giorni d’incertezza perché l’ingresso in società di Peter Lim è slittato. Anzi, c’è il rischio che il cambio di proprietà sia al tramonto. E ciò condiziona non poco l’operatività del management che prende così tempo nelle singole operazioni. Il pressing E per questo motivo Rami e i suoi rappresentanti stanno facendo pressioni per uscire al più presto dal limbo. Ovviamente questa strategia è assecondata dal Milan che ci tiene al riscatto del franco-marocchino, anche se intende contenere al massimo i costi. Va ricordato a questo proposito che il diritto di riscatto originario era stato fissato a 7,5 milioni di euro. E ciò spiega perché la società spagnola stia provando ad alzare la posta. Ma le ultime mosse fanno credere che ormai non conviene a nessuno tirarla per le lunghe. In ogni caso in casa rossonera danno fiducia per la difesa sia l’arrivo dell’esperto Alex che il rinfrancante Mondiale di Zapata dopo l’eclissi della gestione seedorfiana. Anche per questo l’attesa per il verdetto valenciano è tutt’altro che spasmodica. Uscite Ieri, intanto, sono state ufficializzate altre due partenze. Lo sloveno Birsa andrà in prestito al Chievo, così come Coppola giocherà nel Bologna. Invece Robinho, dopo avere detto no ai messicani del Monterrey, sta intensificando il dialogo con la Major League americana: anche per lui è pronto un posto a Orlando, al fianco del suo amico Kakà. La maxirosa s’è già sgonfiata, ma l’elenco dei partenti è ancora cospicuo. Niang sta vagliando ancora diverse opportunità. Lo stesso discorso vale per Zaccardo e Petagna. Il via vai continua. Raduno a fari spenti a Milanello El Shaarawy arriva in anticipo Honda, De Jong e Muntari) e Poli, in permesso per motivi personali, atteso domani. Gli aggregati della Primavera sono Calabria, Simic, Tamas, Mastalli, Piccinocchi, Benedicic, Modic, Di Molfetta e soprattutto Mastour, il talentuoso giocatore classe ‘98 che con le sue giocate funamboliche ha impressionato anche Silvio Berlusconi. Ci saranno anche i tre nuovi acquisti, Alex, Menez e Agazzi più Albertazzi, cresciuto nel vivaio del Milan e adesso riscattato dal Verona. FABIANA DELLA VALLE MILANO Si parte. Il 9 luglio, come voleva Filippo Inzaghi, che ci tiene ai corsi e ricorsi e alla scaramanzia. Oggi il Milan si raduna a Milanello e ricomincia a lavorare per la nuova stagione. Tutto a fari spenti, perché in realtà la presentazione in grande stile ci sarà domani, per la prima volta a Casa Milan. In anticipo Inzaghi pronuncerà lì le sue prime parole da allenatore del Milan, però già questa mattina tornerà in quella che considera la sua seconda casa. Qualcuno era talmente ansioso Stephan El Shaarawy, 21 anni, attaccante del Milan dal 2011 ANSA di ricominciare che già ieri si è presentato al centro sportivo rossonero: i nove Primavera aggregati alla prima squadra più Gabriel ed El Shaarawy. Stephan ha una voglia matta di campo dopo la stagione saltata quasi in toto per colpa degli infortuni. Per questo ha scelto di arrivare prima degli altri, per tornare a respirare l’aria di Milanello. Stephan ha dormito nella sua stanza rossonera e stamattina accoglierà compagni e staff tecnico. L’appuntamento è per mezzogiorno, ma non è difficile immaginare che Inzaghi si presenterà ben prima. Il programma della giornata prevede pranzo, poi primi test di MilanLab, cena e tutti a nanna. Non ci saranno gli otto che hanno partecipato al Mondiale (Abate, De Sciglio, Balotelli, Zapata, Essien, S M’Baye Niang 19 anni, attaccante francese, rientrerà al Milan dopo i sei mesi di prestito al Montpellier. Anche lui è nella lista dei partenti S Valter Birsa 27 anni, centrocampista sloveno, è passato al Chievo in prestito dopo una sola stagione giocata con la maglia rossonera Alessio Cerci, 26 anni, punta esterna del Torino ANSA Cerci: muro Cairo Secco no all’Atletico e Galliani evita aste Il Torino si tiene stretto Alessio Cerci e allontana tutte le lusinghe. Quindi il Milan vede allungarsi i tempi di un’operazione che non si prospetta semplice. Il presidente granata Urbano Cairo è deciso a trattenere l’attaccante che insieme a Ciro Immobile nella scorsa stagione è stato protagonista della cavalcata che ha portato la squadra di Ventura sino all’Europa League. E dire che nelle scorse settimane l’Atletico Madrid ha fatto offerte importanti per assicurarsi il romano, reduce dal Mondiale. La società campione di Spagna e vice-campione d’Europa nei giorni scorsi ha avuto più di un incontro con l’avvocato Beppe Bozzo che sta facendo da intermediario con i colchoneros. Ad un’offerta iniziale di 12 milioni di euro ne è seguita una da 15. Ad un certo punto ha fatto capolino anche una valutazione da 18 milioni. Ma il numero uno granata non è mai sceso sotto quota 20. Per lui il gioiello rivalutato da Ventura non è sul mercato. Del resto Cerci potrà essere molto utile nella fase iniziale che prevede gli impegnativi appuntamenti di qualificazione in Europa League. Obiettivo rinnovo Nel frattempo il Toro spera che l’attaccante si convinca a rinnovare il contratto in scadenza nel 2015. Ed è questo l’aspetto cruciale della vicenda. Se la società granata fa muro e tiene alto il prezzo, il giocatore spera che il tempo giochi a suo favore. Stessa strategia del Milan che, però, vuole evitare un’asta dispendiosa. L’Atletico Madrid continuerà ad essere così attivo su questa pista? Secondo alcune fonti l’interesse starebbe già scemando. Ma in questa partita potrebbe entrare in gioco anche la Roma che a giugno aveva preso informazioni sul talento cresciuto nel suo vivaio. E’ vero che Silvio Berlusconi ha dato l’ok a questo ingaggio, ma Adriano Galliani vincola il suo ingresso in scena ad ulteriori cessioni. E non certo a prezzi da capogiro. Con questi presupposti alla lunga avrà la meglio chi avrà i nervi più saldi... c.lau. © RIPRODUZIONE RISERVA IL PRIMO GIORNO TEST IN ATTESA DELLA PRESENTAZIONE UFFICIALE Stephan è giunto già ieri con Gabriel e i Primavera. Domani l’evento a Casa Milan Robinho 30 anni, attaccante brasiliano, potrebbe andare a giocare negli Stati Uniti come Kakà, con un prestito di sei mesi in Brasile Il via ufficiale Domani altra giornata di test, poi trasferimento a Casa Milan per la kermesse. Arrivo previsto per le 16, dalle 16.30 alle 18.30 i giocatori saranno impegnati in attività interattive con i tifosi nella piazza della sede, allo store, al ristorante e al museo, mentre alle 18 ci sarà la conferenza di Inzaghi. Pippo sarà accompagnato da Barbara Berlusconi e Adriano Galliani. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 IMPEGNI ROSSONERI LA PRIMA SETTIMANA NUOVO GRANATA MORETTI SUO «TUTOR» Ecco Ruben Perez: «Qui due sfide per me: il Torino e l’Europa» DAL NOSTRO INVIATO S OGGI Raduno a Milanello alle 12. Nel pomeriggio test di MilanLab S DOMANI A partire dalle 16, presentazione della squadra e di Inzaghi a Casa Milan S 16 LUGLIO Alle 16 primo test col Renate S 20 LUGLIO Alle 18 amichevole allo stadio Brianteo contro il Monza FRANCESCO BRAMARDO BORMIO Non ha giocato nel Real come Martin Vazquez, l’ultimo acquisto iberico del Toro, ma Ruben Perez ha tutte le intenzioni di dimostrare che l’Atletico Madrid si è sbagliato sul suo conto e l’aria di rinnovamento in nazionale può dargli un’occasione. Campione europeo con l’Under 21, Perez si è un po’ perso dopo i prestiti a Deportivo, Getafe e Betis. «La Spagna ha un altissimo livello di calcio, con grande qualità ma ci vuole un ricambio generazionale», ha detto Perez al primo contatto con la maglia granata. «Di ritorno dall’Elche potevo tornare all’Atletico ma ho preferito l’Italia. La A è una grande sfida, come l’Europa League, la prima volta per me». Perez, che ha come idolo Busquets, si sta ambientando in fretta grazie al «tutor» Moretti. Centrocampista di rottura, sulla carta è arrivato per far rifiatare Vives. SCUOLA CILE Il «provino» alla fine della scorsa stagione è stato superato a pieni voti: da oggi lo staff di Ventura può avvalersi dell’esperienza di Louis Rodoni Iribarnegaray, istruttore tecnico cileno che ha anche una buona esperienza con la nazionale del suo paese, e la collaborazione in club importanti come il Colo Colo e l’Universidad de Chile. Iribarnegaray conosce parecchie lingue: oltre allo spagnolo, parla inglese, italiano e francese, utile con una rosa sempre più esterofila. © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 MERCATO LA GAZZETTA DELLO SPORT 23 italia: il serbo La Fiorentina al via 4 Benitez carica Napoli Rossi: «Ora voglio Ai dettagli per Michu riprendermi l’Italia» e c’è l’ok al San Paolo STRATEGIE AZZURRE IL TECNICO E’ TORNATO IN CITTA’ CONVOCATI VIOLA S Portieri Lezzerini Lupatelli Tatarusanu Da oggi in ritiro a Moena: Montella chiama 33 giocatori Non c’è Pizarro, in trattativa con il club per il rinnovo infastidita in passato dall’esclusione di Rossi dal Mondiale brasiliano come confermato da Diego Della Valle recentemente. Rossi e Pastorello hanno comunque parlato della cosa ieri sera a cena. Decidendo come muoversi. GIOVANNI SARDELLI FIRENZE Rombano le motivazioni nel motore viola che si avvierà oggi con l’inizio ufficiale della nuova stagione. Il senso di incompiuto provato la scorsa annata, causa lunghi infortuni delle stelle gigliate, si sta trasformando in voglia di rivalsa in vista della prossima. Due giorni fa Mario Gomez, ieri Giuseppe Rossi. Due voci, un pensiero comune. «Non vedo l’ora di ricominciare - ha detto Pepito poco prima delle 13, appena atterrato all’aeroporto fiorentino di Peretola-. Così come non vedo l’ora di ritrovare i miei compagni di squadra. Cuadrado? Non so se resterà, vediamo». Su e giù Il sorriso di Rossi è sincero anche quando, dopo un pranzo leggero, si è presentato a Careggi per le visite mediche di rito. Un’ora circa di test e il tempo di ripetere. «Non vedo l’ora di ripartire. Se voglio riprendermi la Nazionale? Certo». Poco dopo, da Istanbul, arriveranno le frasi di Cesare Prandelli sullo stesso Pepito. E inizierà un altro pomeriggio. Il procuratore dell’italo-americano, Andrea Pastorello, non vorrebbe commentare l’accaduto. «Mi riserverò di farlo, semmai, nei prossimi giorni» - ha detto. Prima di aggiungere: «Anche se per me si è superato il limite». Zero commenti anche dalla Fiorentina, rimasta invece S Giuseppe Rossi 27 anni, è arrivato alla Fiorentina nel gennaio 2013. Ha vinto una Coppa di Lega inglese col Manchester Utd FOTOPRESS Dica 33 Per il momento Pepito pensa soltanto alla sua nuova vita in viola, anche se le dichiarazioni dell’ex c.t. non gli hanno fatto per niente piacere: con la voglia di dimenticare tutto ciò che riguarda il Mondiale mancato e gli infortuni al ginocchio. Carico e determinato. Stella, insieme a Mario Gomez, del ritiro che inizia ufficialmente oggi. Con la comitiva viola che partirà in treno da Firenze poco dopo le 9 in direzione Trento. Da lì, pullman fino a Moena. Ritiro che si chiuderà il prossimo 19 luglio in vista della tournée sudamericana (ArgentinaBrasile-Perù) che prenderà il via qualche giorno più tardi. Sono 33 i convocati per Moena da Vincenzo Montella. Tre i volti nuovi, l’attaccante Beleck, il trequartista Octavio e il portiere Tatarusanu. Molti coloro che potrebbero presto lasciare la Fiorentina (vedi Lazzari, Cassani e Iakovenko solo per citarne alcuni). Non ci sono i reduci dal Mondiale, Rebic (Croazia), Aquilani (Italia) e Cuadrado (Colombia), oltre a Pizarro che - attualmente senza contratto - nei prossimi giorni parlerà con la società per l’eventuale rinnovo. Difensori Alonso Camporese Cassani Compper Hegazy Pasqual G. Rodriguez Roncaglia Savic Tomovic Centrocampisti Bakic Borja Valero Capezzi M. Fernandez Iakovenko Ilicic Lazzari Octavio Petriccione Piccini J. Vargas Vecino Attaccanti Acosty Beleck Bernardeschi Gomez Joaquin Matos G. Rossi Wolski © RIPRODUZIONE RISERVATA Niente trasloco: prorogato per un anno l’uso dello stadio. Mercato: in rialzo Lucas Leiva GIANLUCA MONTI NAPOLI Un tempo quello andato in scena ieri a Castelvolturno tra Rafa Benitez e Riccardo Bigon sarebbe stato definito un summit di mercato. Ormai, in realtà, tra mail e telefonate non c’è bisogno di incontrarsi di persona per essere costantemente in contatto. Però, è altrettanto vero che l’arrivo in sede del tecnico spagnolo ha rappresentato l’occasione per un faccia a faccia con il direttore sportivo azzurro. «La nostra voglia di far bene è rinnovata ed identica a quella dello scorso anno. Vogliamo continuare a crescere, cerchiamo di migliorare anche con le nostre nuove infrastrutture» ha scritto Benitez su internet mostrando alcune delle migliorie apportate al centro sportivo del Napoli. Condizioni imprescindibili Si lavora sui soliti nomi: Michu per la trequarti e Lucas Leiva per il centrocampo. Per il primo siamo ai dettagli, o quasi. Si limano con lo Swansea le cifre del prestito oneroso con diritto di riscatto. Il Napoli, grazie anche alla volontà espressa da Michu, sta convincendo i gallesi a cedere l’ex Rayo Vallecano alle condizioni che il club di De Laurentiis ritiene imprescindibili. Dunque, l’operazione dovrebbe andare in porto con un esborso inizialmente minimo (massimo uno o due milioni di euro) e l’opzione per l’acquisto, da esercitare il prossimo anno, fissata a circa dieci milioni. Intanto, Michu non è partito con lo Swansea per una tournée negli States. Un segnale chiaro di come la trattativa tra il giocatore e il Napoli sia ben indirizzata anche perché non sembrano esserci grandi distanze per quanto concerne l’ingaggio (ballano circa 300.000 euro). Centrocampo e stadio Avere Michu domani al raduno sarebbe un’ottima notizia per Benitez ma anche per i tifosi, che dal canto loro sono un po’ in apprensione. Si aspettavano altri colpi dopo Koulibaly, soprattutto l’arrivo di un centrocampista. Sfumato Gonalons, costoso Sandro, la prima scelta è adesso rappresentata da Lucas Leiva del Liverpool. Anche in questo caso, il Napoli vorrebbe chiudere per un prestito con diritto di riscatto, ma i Reds per adesso sono orientati a cedere il brasiliano a titolo definitivo. Ecco perché il Napoli ha già rilanciato accollandosi eventualmente un obbligo di riscatto del giocatore (legato alle presenze), così da differire il pagamento alla prossima stagione. Servirà ancora un po’ di tempo mentre ieri è stata risolta la questione San Paolo grazie ad un vertice in Prefettura. Prorogato l’utilizzo per un anno dell’impianto da parte del Napoli, che oggi invierà il documento a Uefa e Figc. Ecco Djordjevic «La Lazio è la scelta migliore per me» La Lazio ha presentato a Formello Filip Djordjevic (nella foto Lapresse) davanti al presidente Lotito e al tecnico Pioli. «La Lazio è la scelta migliore che potessi fare», ha detto l’attaccante serbo. Che ha aggiunto: «Spero di ripetere quello che hanno fatto con questa maglia i miei connazionali Mihajlovic, Stankovic e Jugovic». CALCIOMERCATO La sessione estiva parte oggi alle 11 Inizia oggi la sessione estiva del calciomercato. Appuntamento all’Ata Hotel Executive a Milano in via D’Azeglio 6 alle 11 per la conferenza stampa di presentazione alla quale Infront (l’organizzatore) ha invitato Carlo Regalia (presidente Adise), Claudio Garzelli (vicepresidente Adise), Andrea Locatelli (Vicepresidente Infront Italy), Carlo Tavecchio (presidente Lega Dilettanti), Maurizio Beretta (Lega A), Andrea Abodi (Lega B) e Mario Macalli (Lega Pro). Il calendario: da oggi all’11, poi dal 14 al 18 luglio; dal 25 al 29 agosto e il 1° settembre fino alle 23. © RIPRODUZIONE RISERVATA SERIE B MERCATO E RADUNI Calaiò firma per il Catania Crotone, il colpo è Minotti Iscrizioni: una schiarita solo al Brescia Lega Pro Lombardo jr. alla Cremonese BINDA-BREGA Emanuele Calaiò è atterrato ieri sera a Catania e ha detto sì: l’attaccante del Napoli (la stagione scorsa al Genoa) ha firmato un biennale con opzione per il terzo anno. E’ già duello a distanza con il Bologna, che ieri ha ufficializzato Zuculini (Arsenal de Sarandì) e Coppola (Milan), mentre Bianchi è sempre più vicino all’Olympiakos. Altre di B Contratto di un an- no, con rinnovo in caso di A: Mangia e il d.s. Antonelli sono stati presentati dal Bari, che dichiara incedibili Galano e Sciaudone e ha chiesto alla Juve Spinazzola (era a Siena) e Boakye (Elche). Il portiere Aresti (Savona) è del Pescara. A Cittadella, dopo Gerardi (Reggina) arrivano Cappelletti (Alto Adige, è del Palermo), Benedetti (Catanzaro) e forse Schenetti (Como). La Ternana riprende Viola dal Palermo e tratta Bastrini (Cagliari). Il Crotone supera il Lanciano e prende Minotti (Atalanta) e ha chiesto Petagna e Tamas al Milan; niente Lanciano anche per Doukara: va al Leeds. Altro innesto dal Marcianise per il Trapani: dopo Citro, arriva Corduas. Lo Spezia tratta l’uruguaiano Malvino (Defensor). Il Frosinone punta Zanon (ex Bari), che ha rescisso col Benevento. Pressing Entella per Battocchio (Udinese). Ufficiale Rossi (Parma, ex Pescara) al Latina. Iscrizioni Il Siena lavora al piano di rateizzazione e decurtazione degli stipendi, ma servono 7 milioni. Speranze a Brescia grazie a Ubi Banca, il principale creditore (nonché sponsor) del club: la garanzia però è l’arrivo di Bonometti, che però deve ancora trovare l’accordo con Corioni. Anche il Varese bussa a Ubi Banca per la fideiussione di 800 mila euro e a un prestito di 700 mila euro, ma la situazione non si sblocca. Idem in Lega Pro: alla Reggina c’è ottimismo (in arrivo Ciccio Cozza come allenatore), al Savoia c’è preoccupa- Emanuele Calaiò, 32 anni ANSA ASSEMBLEA DI B Nuova stagione Oggi si discute del calendario Si riunisce oggi alle 13 l’assemblea di Serie B. A Milano si discuterà del calendario della prossima stagione. Possibile che venga anticipata la fine del campionato per evitare sovrapposizioni con l’Europeo U21. All’ordine del giorno, tra i vari punti, anche l’introduzione della figura del «Supporter Liaison Officer», il responsabile dei rapporti con i tifosi. zione per lo stadio, al Mantova c’è una schiarita e intanto arriva il portiere Paleari (V. Verona). Lega Pro La Cremonese ha preso Mattia Lombardo (figlio dell’ex grigiorosso Attilio) dalla Samp, ha chiesto al Chievo Bassoli (ex Alto Adige), Baraye (Juve Stabia) e Messetti, alla Fiorentina, oltre a Madrigali, anche Capezzi e Fazzi. Via vai alla Spal: arriva Di Quinzio (AlbinoLeffe) e parte Lebran per Como. Tris del Pontedera: Allegra (Napoli, era a Pavia), Redolfi (Atalanta, era a Como) e Tazzari (Savona). Portieri: il Viareggio ha preso Ioime (Latina) e libera Gazzoli che torna al Lumezzane, l’AlbinoLeffe vuole Vigorito (Cagliari, era a Lumezzane), mentre al Cosenza arriva Ravaglia (Parma, era a Vicenza) e si tratta per il centrocampista Arrigoni (Cesena). Raffica Vigor Lamezia: dal solito Parma arrivano Puccio (era a Savona), Spirito (San Marino) e Maglia, con loro anche Battaglia (Roma), Held e Di Marco (Genoa), Montella (Aprilia) e Kostadinovic (ex Nocerina). E poi: Lucioni (Reggina) va al Benevento, Pisanu (Bellaria) al Savona, Cocuzza (Parma, era all’Alto Adige) e Vannucchi (Juventus) al Renate, Pettarin (Porto Tolle) al Forlì, Romeo (Trapani, era a Viareggio) alla Pistoiese, D’Aiello (Messina) al Matera. Infine, il Rimini: in attesa di sapere se ripescato, riporta a casa Ricchiuti (Entella). © RIPRODUZIONE RISERVATA al lavoro 4 Perugia Il mercato latita PROSSIMI RADUNI S Domani Catania Sabato Brescia Livorno Domenica Trapani Ternana Lunedì 14 Bari Entella Lanciano Martedì 15 Cittadella Modena Pro Vercelli Mercoledì 16 Bologna Carpi Spezia Venerdì 18 Avellino Crotone Latina Martedì 22 Frosinone S Al lavoro Pescara Perugia Da definire Siena Varese Gli abbonati no ANTONELLO MENCONI PERUGIA E’ toccato ad Andrea Camplone tranquillizzare i tifosi sul nuovo Perugia. La squadra è ripartita dopo il trionfo in Lega Pro con due soli volti nuovi (Goldaniga e Provedel, ex Pisa) e tanti giovani. Della formazione vincente sono rimasti Comotto, Franco, Filipe, Nicco, Mazzeo, Fabinho, Rossi, Carcione e Koprivec. «Ho fiducia nel presidente Santopadre, che non ci sta a fare un campionato da comprimario e i rinforzi arriveranno – ha detto il tecnico – anche se è capitato che avevamo l’accordo con giocatori sui quali sono poi piombate altre società, che hanno offerto il doppio o il triplo: così si spiega la crisi anche in questa categoria e non si possono dare ingaggi da 500 mila euro. Il Perugia è diverso e i calciatori che guardano solo allo stipendio a noi non interessano. Vogliamo solo chi ha fame. Quella fame che è mancata agli azzurri ai Mondiali». La squadra parte domani per Temù (Brescia) e domenica fa la prima amichevole, ma sarà lontana da quella che affronterà il campionato, con Camplone che chiede «esterni per il 4-3-3, da far diventare 4-5-1» e vorrebbe Falcinelli (Sassuolo), oltre alla conferma di Moscati ed altri. In città c’è qualche mugugno per il mercato, dopo le feste seguite alla promozione, anche se la campagna abbonamenti va alla grande, puntando a raddoppiare i 3 mila dello scorso anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 25 # italia: ilTour NIBALI E CONTADOR SUL PAVÈ DI OGGI POSSONO METTERE IN CRISI FROOME di LUCA GIALANELLA i può perdere o vincere un Giro o un Tour in una tappa di sterrato o pavé? E’ giusto? S Prendete Montalcino al Giro 2010: in maglia rosa La tradizione è sempre stata il punto di forza del ciclismo, con quelle radici così forti che hanno tenuto in piedi un movimento anche nelle c’era Vincenzo Nibali, che oggi parte in giallo per tempeste più violente. Ma nell’ultimo decennio quella di Arenberg. Avrebbe potuto sicuramente si sono moltiplicate le situazioni ai confini della normalità. Quarant’anni fa, polottare con Cadel Evans per la tevano essere la cronometro sui vittoria di tappa, ma venne traponti di barche a Venezia, con volto da una caduta, e addio arrivo a piazza San Marco, o la sogni. Eppure quella giornata crono in discesa del Poggio a senese, spazzata dal maltempo, viene ancora ricordata dai Sanremo. Adesso ci sono lo stercorridori come una delle sfide rato, le crete senesi delle Strade più affascinanti che abbiano Bianche (la piccola Roubaix itavissuto. I tifosi la votarono liana) o la sfida sul pavé che il «tappa» della stagione 2010. Tour ripropone oggi dopo quatAcqua e pavè HET NIEUWSBLAD l’Editoriale laPuntura FEDERAZIONE E RIFORMA DEL CALCIO CHI SEGUE AGNELLI IL ROTTAMATORE? di ANDREA MONTI L a morale della favola disegna perfettamente il paradosso del calcio italiano: in un mondo di lupi e di volpi tocca a un Agnelli fare la voce grossa. Che la dea Eupalla gliene renda merito! Meno di una settimana fa, di fronte al disastro brasiliano e alla prospettiva che a raddrizzare la baracca fosse il premiato trio Tavecchio-Macalli-Lotito, la Gazzetta ha lanciato un appello: se c’è qualcuno nell’empireo della pedata che voglia spendersi per un reale rinnovamento delle istituzioni e dei costumi, batta un colpo. E in fretta. Perché a metà agosto, complice uno statuto scellerato, i giochi in Figc saranno fatti secondo le consuete liturgie. Bene, ieri il colpo è arrivato col fragore di una cannonata. Senza mezze parole, in un’aula del Parlamento, il presidente della Juventus ha detto che Abete ha disertato nell’ora del bisogno. Che Tavecchio, proprio nel giorno in cui ha formalizzato la sua discesa in campo, è «inadeguato». E che non servono pontieri ma riforme subito. Non pago, ha aggiunto che il candidato ideale potrebbe essere un ex calciatore di vaglia supportato da un’adeguata squadra manageriale. Insomma, Agnelli il rottamatore... Il parallelo con Renzi potrebbe starci: in fondo sono nati nello stesso anno, il 1975. E proprio nel 2010, mentre il primo assumeva la guida della squadra più popolare d’Italia rinnovandola nel profondo, il secondo riuniva per la prima volta il suo manipolo di innovatori alla Leopolda. Vite e risultati paralleli: l’uno vince tre scudetti ma prende batoste in Europa, l’altro conquista Palazzo Chigi ma deve guardarsi quotidianamente dalle tarellate dei tedeschi. Ce la faranno? Come sempre, lo scopriremo solo vivendo ma certo la dottrina Agnelli come quella di Renzi un pregio, anzi un fascino, ce l’ha. Traccia una strada alternativa e chiara. Propone riforme non solo condivisibili ma inderogabili. E soprattutto, parla alla nuora – la Figc – perché la sua grande e rissosa famiglia intenda: la rivoluzione che propone non può che partire dai presidenti del- la serie A, dalla Lega che li rappresenta, da una governance moderna per un’azienda di cui, alla fine, siamo azionisti noi tutti. Si dice che Agnelli sia intervenuto avendo in testa un nome e un cognome: quello di Demetrio Albertini, candidato di indubbio prestigio e di ottima presenza. Il suo discorso, per la verità, si allarga a una generazione che comprende una squadra intera di campioni assai rappresentativi da Vialli a Maldini fino a Cannavaro (il riferimento al ruolo di Platini in Uefa e di Rummenigge in Eca è stato esplicito). Per quanto riguarda Albertini una cosa è certa: non pare disposto a ingaggiare una battaglia all’ultimo voto che dividerebbe le componenti della Federazione e, semmai fosse vinta, lo condannerebbe a una presidenza senza investitura forte e quindi priva di reali poteri riformatori. In realtà, la domanda del giorno è quella che Stalin fece a proposito del Papa: di quante divisioni dispone il presidente della Juve? Sulla carta, poche. Carlo Tavecchio ha in mano i dilettanti, una parte consistente della Lega Pro e, allo stato, la maggioranza relativa dei presidenti di A riuniti per amore o convenienza attorno alla strana coppia Galliani-Lotito. Lady Barbara parla a titolo personale. E Abodi, presidente della Lega di B, è sotto schiaffo: dalla sorella maggiore prende 55 milioni all’anno in cambio di una sostanziale coerenza politica. L’unica speranza è che nei prossimi giorni altri si facciano avanti e parlino apertamente come ha fatto Agnelli. Escluso il presidente del Coni che ha le mani legate e che potrebbe intervenire solo nel caso di paralisi assembleare, occorrono voci autorevoli e un movimento d’opinione capace di indurre il cambiamento. O, alla peggio, di convincere il settantunenne Tavecchio (che dal punto di vista personale e dei risultati, vogliamo ripeterlo, non è il diavolo) se non a desistere, almeno a circondarsi di manager all’altezza. Coraggio, siamo ai rigori e la vittoria è tutt’altro che garantita. Se qualcuno se la sente, metta la palla sul dischetto e tiri. f Prandelli non si sente come Schettino. In effetti, lui ha abbandonato la nave senza fare l’inchino. sembrava dovuto e scontato. Questa disfatta, nella semifinale con la Germania, riporta semplicemente i brasiliani alla realtà. Una realtà dalla quale — con qualche magheggio — questa Seleçao e il “Sergentao” Scolari tentavano di scappare. L’alibi che il Brasile era pronto a spendere in caso di normale sconfitta, non regge davanti al tracollo. Le assenze di Thiago Silva e di Neymar non bastano a giustificare un kappaò storico, che riporta indietro la Seleçao di un secolo. Gli archivi raccontano di un 6-0 contro l’Uruguay nel 1920. In un Mondiale, ai pentacampioni, non era mai successo. Il Brasile che, nella seconda metà del Novecento è stato il cuore del calcio arte, si è suicidato – sportivamente parlando – dopo aver abbandonato il suo vecchio stile. L’ha fatto in modo progressivo, dopo Spagna ‘82. Da allora, la Seleçao ha lasciato il solco del «futebol bonito» inseguendo un profilo sempre più europeo, fisico, tattico e difensivo che oltre a rinnegare i Pelé e Tostao, gli Zico e cidati sbattendo il muso contro una delle nazionali che — nel gioco delle contaminazioni — ha più privilegiato il dato dominante del vecchio calcio brasiliano: la tecnica. Soltanto la Spagna può dirsi all’altezza di quello che ha programmato e costruito la Germania negli ultimi dieci anni. E se vogliamo, le proporzioni del risultato di Belo Horizonte è anche figlio della mentalità che Pep Guardiola sta imponendo al Bayern. Le partite importanti non si vincono, si dominano. E può succedere anche di venir dominati, come è accaduto al blocco del Bayern un paio di mesi fa in Champions col Real Madrid. Passata la tristezza per questo Mineirazo, il Brasile può elaborare in un solo modo il suo lutto calcistico. Deve ritrovare il vecchio Dna, lo stile che ne ha fatto la storia. Deve tornare a privilegiare la tecnica e coltivarsi un Neymar in ogni ruolo. Almeno uno. Così, forse tra dieci anni, ci restituiranno un po’ di allegria e di bellezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lettere alla Gazzetta A CURA DI FRANCO ARTURI email: [email protected] - twitter: @arturifra Se il vivaio adesso si chiama cantera DI STEFANO FROSINI Marco Verratti, 21 anni. Talento italiano che gioca all’estero LAPRESSE TwitTwit MARK CAVENDISH Ciclista Omega Pharma-Quickstep Non è andata come speravo nel Regno Unito, ma i ricordi dei miei 200 km di Tour sono tra i migliori della carriera. MarkCavendish WIMBLEDON CoSito del torneo di tennis @Wimbledon IL BRASILE DOPO QUESTO MARACANAZO DEVE TORNARE AL SUO VECCHIO STILE l Maracanazo del 1950 aveva portato il Bra- Falcao, ha finito col relegare ai margini i giocaIl’Uruguay sile nel dramma perché la sconfitta con tori più tecnici. Questo è il risultato. Il paradosso è che ieri i brasiliani si sono suitoglieva alla gente un trionfo che PortoFranco laVignetta Trasloco del @wimbledonhippo che sposta la sua «coda» e torna nel parco di ALESSANDRO DE CALÒ © RIPRODUZIONE RISERVATA di ROBERTO PELUCCHI © RIPRODUZIONE RISERVATA FilorossoMondiale tro anni: nel 2010, sempre alle porte della Foresta di Arenberg, vinse il norvegese Hushovd su Thomas ed Evans. Che cos’é? La ricerca di situazioni estreme, che possano mettere in crisi una gestione tattica «tradizionale» e premiare inventiva e abilità tecnica. Il direttore del Tour, Prudhomme, ama dire: «Il coraggio non attende la quota», per sottolineare come le occasioni vadano create, non soltanto sfruttate. E infatti oggi rischia di più il corridore più prevedibile e meno fantasioso, Chris Froome, anche se nel 2013 ha vinto il Tour. Nibali e Contador hanno l’occasione per segnare un gol importante. MARC MARQUEZ Campione del mondi di MotoGP Dopo una sveglia alle 5, alle prese con la seconda colazione della giornata! @marcmarquez CLAUDIO ROSSETTO C.t. della nazionale di nuoto Gentile Franco Arturi, mi sento di dire la mia su Brasile 2014 anche se per tanti sarà una chimera indigesta. Se vogliamo tornare a parlare di calcio italiano a certi livelli dobbiamo tornare a far giocare massimo 3 stranieri (e che siano davvero campioni) per squadra. Tutto il resto è bla, bla , bla! Per finire dico agli appassionati italiani: ma come si fa a tifare con il cuore in mano per una squadra che schiera undici stranieri e qualche volta anche con un tecnico «di fuori»? Almeno fossero tutti grandi giocatori. Il mio non è un pensiero autarchico, ma l’unica via di sviluppo delle varie «cantere» in Italia. M. De Cicco Dicono che in Italia manchino i giovani talenti, ma secondo me non è vero: siamo almeno al livello delle altre grandi nazioni calcistiche. Il problema è che i giovani devono fare esperienza internazionale, crescere, e alcuni possono farlo con la nazionale. Con questo criterio, forse non sarà una Italia forte da subito, ma migliorerà. Ditemi se questa formazione in prospettiva non può fare molto bene: Sirigu in porta; difesa con Darmian, Barzagli, Rannocchia, De Sciglio; a centrocampo Verratti, De Rossi, Florenzi, Bonaventura, in attacco Rossi e Borini. Senza dimenticare i vari Criscito, Destro, Gabbiadini, Immobile. Va creato un gruppo, dargli fiducia, insistere e avere la pazienza di vederli crescere. Giovani con qualche veterano a sostegno. Il modello deve essere quello tedesco, un progetto. Per questo il nuovo mister non deve essere scelto per il nome o per il curriculum, ma per la capacità di gestire un piano di lungo percorso. Paolo Carafa (La Spezia) Che prima pagina splendida! Addio ad uno degli immortali del calcio @RossettoClaudio Quella tabella ha lasciato il segno. Pubblicata nella prima puntata della nostra inchiesta sulla riforma del calcio, mostrava l’Italia all’ultimissimo posto nella creazione di giocatori da parte dei club di serie A. Fra i tanti primati negativi, questo brucia particolarmente. Il nostro calcio è vecchio, decrepito, incapace di tracciare il proprio futuro. Per dire vivaio, sempre più spesso ricorriamo al corrispettivo spagnolo, cantera: come se la giusta via si possa declinare solo in altre lingue. Il primo lettore indica una strada comune in passato: le strette sugli stranieri, dopo le cascate di oriundi e di esotismo degli anni 50 e dei primi 60, fu per esempio la reazione della Figc al disastro della Corea a Inghilterra ‘66. Oggi semplicemente non è più possibile pensarci per decreto: il dopo Bosman significa più o meno straniero libero; il limite per gli extracomunitari traballa ed è comunque aggirabile. Il fatto è che la stessa normativa funziona in Germania, Spagna e Francia, dove però non sembra deprimere i vivai. Dunque è precisamente questo su cui bisogna interrogarsi: perché il nostro calcio «odia» i suoi giovani, al punto da non accorgersi di divorare se stesso? Le responsabilità dirigenziali sono evidenti, ma io penso che tutti noi tifosi ne abbiamo a riguardo: in fondo a nostra disposizione ci sarebbero strumenti di pressione di grande efficacia. Senza la nostra adesione, l’intero edificio non starebbe in piedi. Ma se trangugiamo senza fiatare che la nostra squadra del cuore sia composta quasi completamente da stranieri in cambio di un buon piazzamento; se non battiamo ciglio; se il nostro entusiasmo rimane identico, mi chiedo che senso abbiano le nostre critiche. Sì, per la nazionale occorrerebbe oggi un’operazione simile a quella che mise in pratica Azeglio Vicini all’Europeo in Germania del 1988, subentrando a Bearzot e promuovendo in blocco la sua Under 21 (quella di Maldini e Vialli). Il Prandelli dei primi tre anni, lontano da quello inspiegabilmente terrorizzato e confuso delle partite decisive in Brasile, sarebbe stato perfetto per questo programma di rinnovamento. Ma si è bruciato e ha dato fuoco ai ponti dietro alle sue spalle, dopo aver attraversato il mare per approdare in Turchia. Dobbiamo inventarne un altro. 26 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 FORMULA 1 LA GAZZETTA DELLO SPORT 27 italia: IL CASO LE INDAGINI SUL FURTO DELLA CARTELLA MEDICA DELL’EX PILOTA File Schumi, la guardia aerea svizzera ora denuncia Corinna: «Migliora» Poi però smentisce PAOLO IANIERI Dopo avere inizialmente smentito di essere stata in contatto con i medici dell’ospedale di Grenoble e con la famiglia di Michael Schumacher per un eventuale trasporto in eliambulanza dalla Francia al Centro ospedaliero universitario Vaudois di Losanna, la Rega (Guardia aerea svizzera di soccorso) ha presentato denuncia con- tro ignoti alla procura del Cantone di Zurigo relativamente al furto del file medico dell’ex pilota. Secondo quanto dichiarato da un portavoce della Rega, non esiste finora nessun indizio che indicherebbe un comportamento illegale di suoi collaboratori, negando la violazione del segreto medico di Schumacher. La Rega, secondo quanto emerso, avrebbe ricevuto da Grenoble la documentazione medica sulle cure alle quali Schumacher era sottoposto e avrebbe organizzato il trasporto in ambulanza avvenuto il 16 giugno con la Sanität Oberwallis. Indagini La magistratura svizzera, che secondo un portavoce finora non avrebbe ancora ricevuto nessun incartamento dai colleghi francesi, in seguito alla denuncia della Rega adesso potrà attivarsi per scoprire se effettivamente, come aveva reso noto lunedì il quotidiano francese Le Dauphiné Liberé, il tentativo di vendita del file sia stato effettuato via mail attraverso un computer della società svizzera. Sempre secondo la Rega, solamente poche persone hanno avuto accesso alla documentazione di Schumacher. Corinna e Michael Schumacher, 45 anni entrambi, sono sposati dal 1999 IPP De la Rosa a Silverstone Alonso al simulatore ecco la F.1 multiplayer Con la riduzione dei test nel 2015, la Ferrari spinge sulla realtà virtuale. Pedro: «Il gap? Servirà tempo» Pat Fry, 50 anni, responsabile del settore autotelaio Ferrari COLOMBO DAL NOSTRO INVIATO LUIGI PERNA SILVERSTONE (Gran Bretagna) «Almeno due giorni a settimana esco dal simulatore a Maranello, guardo la pista di Fiorano e mi sembra assurdo che non ci giri la Ferrari. É triste. Come se un tennista non potesse allenarsi per giocare la finale di Wimbledon contro Djokovic...». La testimonianza di Pedro de la Rosa fa capire molto del vento che tira in F.1. La chiave per vincere non sono più migliaia di chilometri di prove, come ai tempi della corazzata rossa guidata da Todt e Schumacher, ma milioni di dati elaborati in fabbrica da simulatori sempre più sofisticati. Videogame La tendenza in futuro sembra la stessa, visto che le squadre per il 2015 hanno votato una nuova riduzio- la novità La Lotus porta al debutto le Pirelli da 18” (lu.pe.) Sarà la Lotus E22 di Charles Pic a portare oggi in pista per la prima volta le gomme prototipo da 18 pollici (a lato il rendering) realizzate dalla Pirelli in vista dei nuovi regolamenti, che dovrebbero entrare in vigore presenza qui aveva due scopi: «Provare le gomme Pirelli per il 2015 (come Marussia, Red Bull e Lotus; n.d.r.) e verificare le correlazioni fra la pista e il simulatore». Mentre Fernando Alonso faceva lo stesso sulla macchina virtuale a Maranello, dove ha anche incontrato il motociclista Jorge Lorenzo. «Ci siamo scambiati le parti — spiega De la Rosa —. Io avevo provato il simulatore prima di Silverstone e Fernando è andato a verificare i riscontri dopo il GP». Battesimo Tornare in pista, a 43 anni, per lo spagnolo ex McLaren è stato «un battesimo del fuoco». Con la F14 T che a metà giornata si è fermata per un problema di raffreddamento. «Era la prima volta che guidavo le vetture turbo e mi sono trovato subito a mio agio. Segno che la corrispondenza fra realtà e simulatore è molto buona. Sarà utile per il mio lavoro. Non posso però garantire che riusciremo a colmare il divario dagli altri in tempi brevi». La Ferrari, intanto, ha ingaggiato un cervellone del settore dalla Red Bull. E si parla di altri rinforzi, fra cui il possibile ritorno del motorista Gilles Simon. Mentre la Fia ha deciso di mettere al bando il Frick (sistema di connessione fra le sospensioni anteriori e posteriori, molto costoso) già da Hockenheim, se tutte le squadre saranno d’accordo. Pedro de la Rosa, 43 anni, al box Ferrari durante il primo giorno di test COLOMBO ne dei test durante la stagione. D’altra parte, lo spettacolo di ieri a Silverstone, con le vetture che giravano a singhiozzo nell’autodromo deserto, non è stato uno spot a favore. Se si volesse pensare ai test come promozione, bisognerebbe trovare una formula diversa. Dunque bisogna rassegnarsi a una F.1 da videogame. E la Ferrari, come ha fatto capire nei giorni scorsi il team principal Marco Mattiacci, sta facendo un grande sforzo per attrezzarsi. «Se le regole resteranno queste, è l’unica possibilità», conferma De la Rosa. Sostituto In effetti, la sua nel 2017. L’azienda milanese ha voluto offrire una dimostrazione dal vivo, per valutare almeno l’impatto estetico che avrebbero le coperture. Le migliori prestazioni, infatti, potranno essere ottenute solo ridisegnando completamente le sospensioni delle vetture. Rispetto alle gomme attuali da 13 pollici, i nuovi pneumatici sono montati su cerchi più grandi e hanno una spalla più bassa e rigida. © RIPRODUZIONE RISERVATA Smentita Intanto, a pochi giorni dalla comparsa in pubblico in occasione della tappa del campionato europeo di rodeo, tenutosi nel suo CS Ranch a Girvins, Corinna Schumacher avrebbe raccontato al settimanale tedesco Neue Post che il recupero di suo marito Michael mostrerebbe progressi. «Andiamo avanti: in modo lento, ovviamente, ma almeno andiamo avanti» le parole pronunciate da Corinna e anticipate dal settimanale in edicola oggi. Ma la manager di Schumacher, Sabine Kehm, ha immediatamente smentito la veridicità dell’intervista. Giornata speciale per Jorge Lorenzo a Maranello alla vigilia del GP Germania. Ha visitato la fabbrica, poi incontrato Marc Genè e Fernando Alonso, all’opera al simulatore. «È incredibile quello che Enzo Ferrari è riuscito a creare», ha detto con ammirazione Jorge: una rossa in arrivo? FERRARI Rumore Oggi Alonso continuerà a provare in fabbrica, dove resterà nei prossimi giorni per colloqui tecnici con James Allison e la discussione sul rinnovo del contratto fino al 2019. Qui toccherà al francesino Jules Bianchi, 24 anni, in prestito dalla Marussia, sostituire il finlandese Kimi Raikkonen dopo l’incidente: «É sempre una grande emozione guidare la Ferrari e sono certo che mi batterà il cuore». Non vedremo, sulla rossa, il doppio scarico studiato dalla Fia per aumentare il rumore dei V6. Probabile che l’idea, una soluzione «cosmetica», venga abbandonata del tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Appunti COMANDA MASSA Hamilton stuzzica Così la prima giornata di test di Silverstone S I tempi 1. Massa (Bra-Williams) 1’35”242 (42 g.) 2. Ricciardo (Aus-Red Bull) 1’35”248 (72) 3. Rosberg (Ger-Mercedes) 1’35”573 (90) 4. Sutil (Ger-Sauber) 1’35”674 (74) 5. Bianchi (Fra-Marussia) 1’36”148 (108) 6. Vandoorne (Bel-McLaren) 1’36”462 (71) 7. Perez (Mes-F. India) 1’36”583 (79) 8. Vergne (Fra-Toro Rosso) 1’36”688 (28) 9. Maldonado (Ven-Lotus) 1’37”131 (97) 10. De la Rosa (Spa-Ferrari) 1’37”988 (49) 11. Stevens (GB-Caterham) 1’40”627 (95) S Pole 2014 Rosberg (Mercedes) 1’35”766 Lewis: «Rosberg non è tedesco» Ancora scaramucce in casa Mercedes. Hamilton, secondo quanto riporta il «Guardian», parlando del prossimo appuntamento iridato in programma sul circuito di Hockenheim in Germania, stuzzica Rosberg. «Non è un vero tedesco. Quando correvamo nei kart non l’ho mai visto con una bandiera tedesca. Era sempre vicino alla bandiera di Montecarlo. Certo in Germania avrà sempre molto supporto, come a Montecarlo». Rosberg, finlandese per parte di papà Keke, ha mamma tedesca, ma ha sempre vissuto a Montecarlo. Vettel applaude «Con Fernando che bella lotta» Impegnato a Silverstone in una presentazione della Braun, Sebastian Vettel è tornato sul duello di domenica con Fernando Alonso che ha incendiato i tifosi: «Volevo recuperare, così dovevo passare il più veloce possibile Fernando. Anche se è durata più di quanto avrei voluto». E sulla battaglia via radio: «Quando mi hanno detto di stare attento ai limiti della pista, ho capito da dove arrivava, così ho iniziato a giocare anch’io. La lista era lunga su chi andava più largo... È stata una lotta dura e ravvicinata. Fernando non lascia mai troppo spazio, ma è sempre stato corretto. Me la sono goduta». Anche se si lottava per il 5° posto: «Non puoi essere sempre il migliore. Ma non è un motivo buono per demotivarsi. La Mercedes quest’anno ha fatto un lavoro migliore, tocca a noi lavorare per tornare in alto. E a Hockenheim voglio il podio». Processo Ecclestone «Non voleva il nome sui conti a Panama» Nubi all’orizzonte (giudiziario) di Bernie Ecclestone nel processo in Germania per la vendita della Cvc, proprietaria della F.1. Un 76enne, collaboratore dell’imputato Gerhard Gribkowsky (corrotto con una tangente di 44 milioni di dollari), ha detto in aula che i pagamenti sono stati in parte effettuati attraverso la Lewington Invest di Panama e che Ecclestone «non voleva che il suo nome apparisse nelle transazioni». Il presidente del tribunale, Peter Noll, ha detto che il processo finirà a metà ottobre, un mese più del previsto. Ecclestone rischia 10 anni. 28 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 SPECIALETricoloreCrossCountryRally italia: in Vetrina/2 GRUPPO TH LA PROSSIMA A SETTEMBRE DEBUTTI E DIVERTIMENTO Trionfano Spinetti e Giusti ed eccelle la tecnologia dei fuoristrada Suzuki alla San Marino Baja. Con il 1.9 DDiS T2, Spinetti sbancava le classifiche Tricolori e del quarto round Suzuki Challenge. Lotta serrata quella dei 9 trofeisti in una Baja facile all’apparenza, difficilissima nella sostanza di un percorso con insidie nascoste. Secondo al traguardo del Rally Village a San Marino, si piazzava Bordonaro, davanti a Luchini (nella foto) che a sua volta teneva testa a Mancusi. Quinti si piazzavano i fratelli siciliani Emanuele, Mirko e Mike, rallentati nell’azione dal loro Grand Vitara. Accadia e Lolli andavano ad occupare la settima e ottava piazza. Il Suzuki Challenge vede al comando Spinetti, con Luchini e Bordonaro ad abbozzare il tentativo di attacco, mentre Mancusi, Accadia, Emanuele sono in lotta per la top five. Settimo Lolli più staccato. Ora pausa sino alla Costa Smeralda Baja di settembre. 29 IN COLLABORAZIONE CON ACI in Vetrina/1 SUZUKI CHALLENGE La tecnologia del 1.9 DDiS T2 e i tentativi di attacco di Luchini e Bordonaro LA GAZZETTA DELLO SPORT Per i giovani ma non solo Ci sono anche Versace, Borsoi e il leader Cantarello col Pinin Economicità, linearità, storicità, la categoria del Gruppo TH è il bacino propedeutico al massimo campionato tricolore. Il primo passo per i giovani verso la serie più professionale, ma anche la classe alla quale si rivolgono i più esperti provenienti dalla scuola della Federazione Italiana Fuoristrada. E’ la serie scelta dai ventenni Aronne Travaglia, figlio del campione trentino di rally, per il debutto al volante di un Daihatsu Rocky Island Motorsport, e Antonio Deodati su Mitsubishi Pajero 3500; ma anche dal rallista Tullio Versace (nella foto) e dal giovane fuoristradista Michele Macchiavelli che riescono divertirsi al volante di agili Suzuki Grand Vitara o Samurai, oppure dal «gelataio» Elvis Borsoi, veloce in prova e nel mondiale con il Mitsubishi Pajero come Ananasso sempre presente, oppure come il leader della serie Mauro Cantarello, che corre invece con un Pinin, ed ha in Macchiavelli l’avversario per il titolo. Tutti in coda dal dottor Spinetti Dalmazzini e Codecà sbagliano, la San Marino Baja va al medico elbano che si conferma primo 1 ENZO BRANDA Un campionato avvincente, incerto, il Cross Country è un mix di spettacolarità ed imprevedibilità. Quattro sono i diversi vincitori delle quattro gare disputate ad oggi, ma al vertice delle classifiche c’è solo Alberto Spinetti: il medico elbano che, con tre piazzamenti ed una vittoria, sta dominando la serie. Pare pilota poco ispirato, dalla disarmante calma interiore che fa pari con l’esuberante navigatrice Lara Giusti, e la stagione gli sta dando ragione. Alla San Marino Baja si sono fatti trovare pronti all’appuntamento con la vittoria. La gara La prima affermazione assoluta in carriera per gli elbani arrivava nella gara disegnata dalla Fams sulle strade sterrate nei dintorni del Monte Titano. Dopo la sfuriata iniziale di Lorenzo Codecà, quindi quella di Andrea Dalmazzini, Spinetti passava al comando della classifica quando proprio Codecà e Fedullo pagavano una penalità per un errore di percorso. Un primato che il toscano consolidava nella 2a tappa, nonostante la rimonta dello stesso Codecà, che dopo 5 piesse risaliva in seconda piazza, ma l’annata no del milanese della Suzuki si evidenziava nella sesta frazione cronometrata, nella quale il milanese si ritirava per l’allentamento di un bullone della testina dello sterzo del Grand Vi- 4 ECCO I RISULTATI S 1 Alberto Spinetti e Lara Giusti con Suzuki 2 Alfio Bordonaro e Marcello Bono terzi nell’italiano 3 Andrea Dalmazzini e Daniele Fiorini: 6° posto in gara e 2° di campionato 2 3 MORETTI tara. Scaricata la tensione del doversi difendere dallo sfortunato campione e con l’ampio vantaggio acquisito sul secondo, Spinetti controllava gli avversari, riuscendo a tagliare il traguardo con 43” su Bordonaro e Bono. Superati i problemi tecnici alla trasmissione anteriore del Grand Vitara, che li aveva penalizzati nella prima tappa, i siciliani si portavano in seconda posizione. La tenacia e l’aggressività premiavano Luchini e Bosco. La coppia tosco – piemontese riusciva a li- mitare i danni in un contatto con un albero e chiudere al 3° posto assoluto, precedendo di 30” il romano Mancusi, navigato dal bresciano Manfredini, che nel finale tentava l’attacco allo stesso Luchini ma veniva fermato dallo stesso tronco in traiettoria, danneggiando la carrozzeria del Grand Vitara. Quinti si piazzavano così i fratelli siciliani Emanuele, Mirko e Mike, lamentando qualche problema di trasmissione al loro Grand Vitara e la definitiva rottura del cambio nel finale di gara. Dalmazzini e Fiorini recuperavano parzialmente i 12’ di penalità pagati con l’errore commesso all’inizio di gara segnalandosi poi più veloci in 8 prove sulle 10 disputate con il Grand Vitara 2.7 V6 T1, classificandosi sesti. Alle spalle dei giovani di Suzuki, si piazzavano Accadia, Lolli e Codecà che, dopo la riparazione riusciva a raggiungere il parco chiuso di fine gara. Versace e Caldart, su Suzuki Grand Vitara vincevano la gara del TH, di rimonta nella seconda tappa. ASSOLUTA San Marino Baja 1. Spinetti-Giusti in 1h54’54; 2. BordonaroBono a 43”; 3. Luchini-Bosco a 2’45”; 4. MancusiManfredini a 3’15”; 5. EmanueleEmanuele a 5’09”. Conduttori 1. Spinetti p. 97; 2. Dalmazzini 63; 3. Bordonaro 57. Trofeo CSAI Gruppo T1 1. Dalmazzini p. 90,6; 2. Codecà 50,5; 3. Colombo 22,8. Trofeo CSAI Gruppo T2 1. Spinetti 100,5; 2. Luchini 64,5; 3. Bordonaro 58,2. Trofeo CSAI Gruppo TH 1. Cantarello 64,4; 2. Machiavelli 43; 3. Travaglia 42. L’INIZIATIVA ACI Racing Weekend Scarica il biglietto per entrare al Mugello È scattato il conto alla rovescia per il prossimo ACI Racing Weekend, giunto al settimo appuntamento che si correrà questo fine settimana all’interno dell’impegnativo tracciato del Mugello. Anche in quest’occasione, con l’iniziativa di ACI Sport e in collaborazione con l’autodromo toscano, registrandosi e scaricando il «biglietto omaggio» sul sito acisportitalia.it. sarà possibile assistere a tutte le gare. Presentando il coupon, ad una delle due biglietterie del circuito toscano si potrà acquistare un biglietto valido per due persone che darà accesso al paddock. La stagione motoristica del 2014 sta riservando grande spettacolo ed acceso agonismo in tutte le categorie e, dunque maggiore sarà il piacere nel vedere sul difficile saliscendi toscano i duelli tra i protagonisti nelle due gare dei Campionati Italiani GT, Turismo Endurance, Prototipi e, nei tre round dell’Italian F4 Championship powered by Abarth. Ma, promettono grande show anche le sfide nelle serie monomarca Porsche Carrera Cup Italia, Castrol Cupra Cup e il Trofeo Abarth Italia&Europa. Tutte le informazioni sul weekend di gara e sulle dirette tv e streaming sul sito acisportitalia.it. 30 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 101° TOUR DE FRANCE OGGI LA FRAZIONE PIÙ TEMUTA italia: A Tappa chiave Nove tratti in pavé Ypres SCKLECK SI RITIRA Zonnebeke Arenberg Porte du Hainaut Settori in pavé avé Roulers 9 BELGIO Beitem Courtrai Wevelgem YPRES 8 Partenza Arrivo Roubaix S Il ginocchio ferma Andy Continua il momento-no di Andy Schleck, che ieri non ha preso il via dopo la caduta del giorno prima a 30 km dall’arrivo: il ginocchio destro ha fermato il lussemburghese della Trek, 1° a tavolino al Tour 2010 e 2° nel 2009 e 2011 S A terra pure Sagan Diverse le cadute ieri. Oltre a Froome, a terra Terpstra, Mollema, Izagirre, De Clercq, Henderson (costretto al ritiro) e Sagan. Quest’ultimo è caduto a 20 km dall’arrivo e ha faticato a rientrare, ma alla fine ha sprintato chiudendo 4° Mouscron Tourcoing FRANCIA 7 Lilla 6 Gruson 9 8 7 6 5 Da Gruson a Carrefour de l’Arbre 1,1km Da Ennevelin a Pont-Thibault 1,4km Mons-en-Pévèle 1,0km Bersée 1,4km Da Orchies a Beuvry-la-Forêt 1,4km 4 Da Sars-et-Rosières 2,4km a Tilloy-les-Marchiennes 5 Percorso: 155,5 km Tempo Partenza: Forti piogge nel finale 14 Temperatura Arrivo: 12° - 14° Templeuve Orchies 1,4km 3 Da Brillon a Warlaing 2 Da Wandignies-Hamage a Hornaing 1 Da Hélesmes a Wallers 3,7km 1,6km TOTALE 4 15,4 km 3 1 Wallers 17.15-17.45 ARENBERG PORTE DU HAINAUT 2 Il Tour va sulle pietre Quante insidie per i big nella piccola Roubaix L’INFERNO CHIA DAL NOSTRO INVIATO LUCA GIALANELLA LILLA (Francia) Il profumo di pavé si sentiva già ieri, con i cartelli intorno a Lilla che indicavano Cysoing, Gruson. Settori di pietre. C’è tensione in gruppo: e Chris Froome l’ha pagata subito con una caduta, banalissima, dopo appena 5 chilometri della prima tappa in terra di Francia. Perché oggi è un giorno d’estate con gita all’Inferno della Parigi-Roubaix. Si può perdere il Tour. E l’inglese è il più fragile. Lo sa, l’ha dimostrato con quella «toccatina» alla ruota posteriore del fiammingo Keukeleire, che l’ha fatto finire a terra come un principiante. La micro-infrazione al polso sinistro non lo farà dormire sereno. Contrario Il Tour è più giovane della Roubaix: 1903 contro 1896. E oggi chiede alla Regina nove settori di pietre, 15,4 chilometri, da affrontare in senso contrario rispetto alla grande classica. Tappa breve, 155 km, che si conclude davanti alla Foresta di Arenberg. Non verrà affrontata, ma la polvere di carbone, quel senso di fatica e dolore che queste zone ricordano, il sacrificio dei minatori (moltissimi dal Meridione) venuti quassù per cercare la vita, le strutture industriali spettrali nella loro immobilità, appariranno ancora più pesanti sotto il maltempo: la temperatura si abbasserà di oltre una decina di gradi (12-14 la massima), raffiche a 30 km orari, e tanta pioggia, che trasformerà la banchina in acquitrino. Purtroppo. E poi il pavé d’estate è diverso da quello di aprile: l’erba si insinua di più tra le pietre, è più alta. I nove settori sono veri. Gruson è l’antipasto e porta al Carrefour de l’Arbre, che viene risparmiato ai corridori. Come dire: questo è nulla di quanto vi aspetta. Il più difficile è Mons-en-Pevele, cinque stelle, che verrà affrontato per un terzo: 1000 metri invece che 3 km. Ma anche Bersée, Tilloy e Hornaing si trasformeranno in salite durissime. Ogni pietra, qui, è tutelata, protetta, curata, coccolata dall’amministrazione francese come monumento nazionale. Due sfide in una. E ci sarà maltempo. Cancellara è il favorito: nel mirino la maglia gialla di Nibali. Ma Vincenzo e Contador possono mettere in crisi Froome, che ieri è caduto. Intanto Kittel brinda al tris in volata Difesa Le squadre triplicheranno il personale per sopravvivere all’Inferno. L’amico dell’amico che vive in Belgio? Reclutato. Il nipote del medico che sta nelle Fiandre? Reclutato. I rivenditori di bici che tutto l’anno chiamano per avere la foto di un corridore? In prima linea. Prendete l’Astana della maglia gialla Vincenzo Nibali. Trenta persone sulle strade, e in mano tante ruote per coprire l’imprevedibile. Perché la bici, se si rompe, si può cambiare soltanto dall’ammiraglia o al termine del settore di pavé dove l’organizzazione ha allestito una zona officina. Nibali, che non ha mai corso la Roubaix, userà la bici che la Specialized aveva preparato per Boonen. Tubolari da 25 mm, gonfiati a 5,5 atmosfere (invece che a 8,5), rapporti 53x46, dietro 11x21 tutti in scala, per garantirsi che i movimenti della catena siano i più lineari possibili. La sua guardia gialla: l’olandese Westra (ingaggiato proprio per la sua abilità al Nord), l’estone Kangert, il gigante kazako Gruzdev, l’ucraino Grivko. Al suo fianco resterà sempre il danese Fuglsang, che viene dalla mountain bike e, come Vincenzo, guida benissimo la bici. Sfida doppia Due gare. La prima, tra i grandi specialisti del pavé. Ci sono i primi 4 dell’ultima Roubaix: il vincitore Terpstra, Degenkolb, Cancellara e Vanmarcke. Aggiungiamoci Van PARLA IL SICILIANO LEADER DELLA CORSA PER IL TERZO GIORNO «Posso perdere la maglia, non la testa» Nibali: «Spero che le previsioni meteo siano sbagliate. E io so guidare la bici» DAL NOSTRO INVIATO LILLA (Francia) La «piccola Liegi», domenica a Sheffield, l’ha portata a casa con una grande invenzione. Ma la «piccola Roubaix» di oggi sarà tutta un’altra storia. Vincenzo Nibali lo sa bene. E dopo aver indossato la terza maglia gialla (con ter- zo leoncino, dopo la figlia Emma sono a posto anche i nipotini Paolo e Manuel), lo spiega: «Già la tappa è importante, poi le previsioni danno pioggia – spiega il 29enne siciliano dell’Astana –. Io spero che si sbaglino. Si potrebbe compromettere tutto. Dovessi perdere la maglia, non perderei la testa. Siamo secondi a squadre e avremo l’ammiraglia davanti, in caso di problemi. Potrebbe essere un piccolo vantaggio. Se fori o hai problemi tecnici, puoi perdere anche un minuto. Con i compagni, dovremo cercare di rimanere uniti. Sono abbastanza abile a guidare la bici ma in queste giornate ci sono situa- zioni che sfuggono dal controllo». Riflessioni La tappa di ieri è finita alle 17.31. Vincenzo ha lasciato la zona del traguardo, dopo l’antidoping, alle 18.24. Una «tassa» di circa un’ora che ogni giorno il primo della classe paga in termini di premiazioni, controllo e processione in zona mista (almeno 7 postazioni una alla volta con domande e risposte in pratica sempre uguali). Quando sgomma via, Vincenzo trova il tempo di riflettere a voce alta sulla zona geografica in cui si trova il Tour in questi giorni. «Qui ci sono tanti emigranti italiani. Io i miei parenti al- l’estero ce li ho in Australia e in Svizzera, non da queste parti, ma immagino che ci saranno tanti tifosi originari del nostro paese. Spero che si divertano”. L’analisi è proseguita così: «Già oggi (ieri, ndr) abbiamo trovato un po’ di pavé in discesa e il gruppo si è rotto. Io la Roubaix non l’ho mai corsa, avevo trovato le pietre al Tour del Benelux qualche anno fa ma qui è diverso». Infine una riflessione su Chris Froome dopo la caduta: «Lo abbiamo saputo quasi subito e gli ho chiesto, quando è rientrato, come andassero le cose. Non era contento, ma non saprei dire quanto sarà condizionato sulle pietre». Concetto chiaro: ognuno pensi per sè. Oggi più che mai. ci.sco. Vincenzo Nibali in giallo grazie al successo di domenica a Sheffield SIROTTI © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 31 italia: BETTINI d «So che vi piacciono i paragoni con la ParigiRoubaix, ma lì i chilometri di pavé sono 50 e quelli totali 260. Io ho un’occasione per lasciare il segno, dopo il tentativo della prima tappa, e avrò carta bianca. La maglia gialla? No, a quella non ci sto affatto pensando» AMA Gazzetta.it IL LIVE DELLA TAPPA MERCATO: CANNONDALE CON GARMIN DAL 2015 Su Gazzetta.it, servizi e videointerviste dei nostri inviati al Tour, gli highlights e la fotogallery della tappa con le immagini della caduta dell’inglese Chris Froome. E il calvario senza fine di Andy Schleck, costretto al forfeit prima del via. Oggi seguite il live della quinta tappa. Ma non solo Tour. La vittoria di Marianne Vos al Giro Rosa e del fratellino di Nairo Quintana, Dayer, al Giro d’Austria. Infine, una clamorosa novità di mercato: a fine anno chiude la Cannondale di Sagan. Dal 2015 l’azienda di bici sarà sponsor della Garmin. FABIAN CANCELLARA TRE VOLTE VINCITORE DELLA ROUBAIX E DEL GIRO DELLE FIANDRE (FOTO BETTINI) Avermaet, Sagan, Kristoff, Oss. Soprattutto, è il giorno di Fabian Cancellara, re di 3 Roubaix: non ha compagni da difendere (come i fratelli Schleck in passato) e può scatenarsi. La maglia gialla di Nibali è a soli 35”. E poi la sfida per la classifica, dove l’asse Nibali-Contador-Kwiatkowski, con le stesse bici, sembra una corazzata. Correre bene, compatti, è fondamentale. Contador può affidarsi a Bennati, Tosatto, Rogers e Roche; il giovane polacco, che ha vinto le Strade Bianche su Sagan, ha Bakelants, Martin, Terpstra, Trentin. Froome, protetto da Thomas ed Eisel, deve cercare di difendersi come può. Ma potrebbe ricordare questa giornata come un incubo, lui che è abituato a una tattica di gara scientifica, e in sella non ha fantasia o abilità. Ieri terza vittoria in volata su quattro tappe di Marcel Kittel, il tedesco della Giant-Shimano: gli sono bastati 150 metri per dare mezza ruota al norvegese Kristoff, vincitore della Sanremo. Oggi si parte da Ypres, in Belgio: il via lo darà re Filippo. Si ricorda il Centenario della Grande Guerra e l’uso per la prima volta di gas asfissianti (chiamati iprite dal nome della città) nei combattimenti. Poi si entrerà nell’Inferno. © RIPRODUZIONE RISERVATA la guida Kristoff e Demare battuti di un soffio Cimolai 9°, Oss 10° ARRIVO 1. Marcel KITTEL (Ger, GiantShimano) 163,5 km in 3.36’39”, media 45,3 km/h; 2. Kristoff (Nor); 3. Demare (Fra); 4. Sagan (Slk); 5. Coquard (Fra); 6. Greipel (Ger); 7. Renshaw (Aus); 8. Van Poppel (Ola); 9. Cimolai; 10. Oss; 11. Haussler (Aus); 12. Albasini (Svi); 13. Dumoulin (Fra); 14. Feillu (Fra); 15. Van Avermaet (Bel); 16. Dempster (Aus); 17. Viviani; 18. Contador (Spa); 19. Keukeleire (Bel); 20. Valverde (Spa); 21. Kwiatkowski (Pol); 22. Petit (Fra); 23. Fuglsang (Dan); 24. Nibali; 25. Van Summeren (Bel); 28. Talansky (Usa); 30. Chavanel (Fra); 34. Van Garderen (Usa); 42. Froome (Gb); 49. Mollema (Ola); 51. Horner (Usa); 63. Cancellara (Svi); 65. Rui Costa (Por); 87. Marcato; 102. Trentin a 26”; 126. Petacchi a 50”; 127. Paolini a 55”; 135. Montaguti a 1’28”; 147. Bennati a 2’05”; 148. Tosatto; 163. Visconti a 2’23”; 176. De Marchi a 4’21”; 177. Scarponi; 194. Vanotti a 7’26”. CLASSIFICA 1. Vincenzo NIBALI (Astana); 2. Sagan (Slk) a 2”; 3. Albasini (Svi); 4. Van Avermaet (Bel); 5. Contador (Spa); 6. Valverde (Spa); 7. Froome (Gb); 8. Van den Broeck (Bel); 9. Mollema (Ola); 10. Fuglsang (Dan); 11. Bardet (Fra); 12. Van Garderen (Usa); 13. Machado (Por); 14. Peraud (Fra); 15. Rui Costa (Por); 16. Nieve (Spa); 17. Zubeldia (Spa); 18. Porte (Aus); 19. Kwiatkowski (Pol); 20. Gallopin (Fra); 21. Talansky (Usa); 22. Thomas (Gb) a 16”; 23. Frank (Svi); 24. Pinot (Fra); 25. Roche (Irl); 26. Kangert (Est); 27. Dumoulin (Ola); 28. Horner (Usa); 29. Ten Dam (Ola); 30. Trofimov (Rus); 31. Kristoff (Nor) a 35”; 32. Cancellara (Svi); 37. Bakelants (Bel) a 56”; 38. Marcato a 58”; 42. Oss a 1’19”; 60. Sabatini a 3’47”; 66. Scarponi a 6’01”; 72. De Marchi a 8’46”; 82. Trentin a 10’57”; 109. Visconti a 14’52”; 117. Montaguti a 16’16”; 125. Paolini a 17’05”; 131. Bennati a 17’44”; 140. Tosatto a 18’49”; 174. Viviani a 23’; 182. Vanotti a 24’31”; 189. Cimolai a 28’42”; 193. Petacchi a 35’54”. Marcel Kittel, 26 anni BETTINI IL FILM DELL’INCIDENTE lafrase DEL GIORNO Vincenzo Nibali, 29 anni, in ricognizione sul pavé nell’aprile scorso LE ALTRE MAGLIE Verde e bianca: Sagan (Svk). Pois: Lemoine (Fra) OGGI IN TV Diretta Rai Sport2 dalle 13.40, Rai 3 dalle 15; Eurosport dalle 13.45. La sequenza della caduta di Chris Froome (al centro con la maglia nera), innescata involontariamente da Jens Keukeleire e da Stef Clement. L’inglese era già caduto al Giro del Delfinato IPP DALLA TV Froome a terra Solo spavento o botte da k.o.? Cade dopo 5 km. Escluse fratture, ma c’è un polso che preoccupa. Chris: «Riparto senza danni seri» DAL NOSTRO INVIATO CIRO SCOGNAMIGLIO @cirogazzetta LILLA (Francia) Le ultime immagini di cui siamo stati diretti testimoni raccontano una realtà rassicurante. Chris Froome esce alle 7 della sera dalla clinica mobile dopo le radiografie, abbozza un sorriso gentile e con la mano fa il gesto del pollice su, prima di salire sull’ammiraglia di Sky. Lì lo aspetta il medico del team: si chiama Alan Farrel, è irlandese, è un fanatico della nostra serie A di calcio degli anni 80 e quando vede Chris ride di gusto. Ma quindi è tutto al posto? Nella pratica, le domande restano. Come sta la maglia gialla del 2013? Come andrà sul pavé dopo questa caduta? Fino a che punto il suo Tour de France ne sarà condizionato? Atmosfera La dottoressa Florence Prommerie è il medico della Boucle e ieri ha goduto di una botta di popolarità mica male. L’hanno aspettata tutti, dopo che Froome ha finito i controlli: «Le sue condizioni sono buone, ma ha dolore. Impossibile dire ora se e come ne sarà influenzato nei prossimi giorni. Potrebbe sottoporsi, se sarà necessario, ad un’altra radiografia dopo la tappa di domani (oggi, ndr). Non ci sono fratture, ma abrasioni al ginocchio sinistro e all’anca sinistra, e una contusione al polso sinistro. Alla mano destra, una piccola piaga». Non il massimo comunque, alla vigilia delle pietre. In serata, in verità, sono circolate anche voci di una infrazione (o microfrattura) al polso sinistro. Ma non hanno trovato conferma. Problemi Froome non ha parlato con i cronisti. In serata ha affidato a twitter un’unica frase: «Caduta seccante, ma riparto senza danni seri». Le immagini delle sue ferite hanno comunque monopolizzato l’attenzione e non è la prima volta che succede quest’anno. Ricordate la caduta del Delfinato, neppure di un mese fa, che aveva compromesso le sue prestazioni nelle ultime due deci- Adriatico. La mancanza partenza alla Liegi (all’ultimo momento) è stata colpa di un’infezione polmonare. Infine vanno messe a bilancio anche le polemiche al Giro di Romandia per lo spruzzo di Ventolin (antiasmatico) in diretta tv, e quelle per la «veloce» autorizzazione che l’Uci gli ha concesso sempre al Romandia per usare un corticosteroide. Insomma: le stagioni che filano via lisce sono proprio un’altra cosa. Chris Froome col polso fasciato e, sopra, soccorso dal medico del Tour BETTINI/ACTION IMAGES « Le sue condizioni sono buone, però ha dolore. Impossibile dire come evolverà FLORENCE PROMMERIE MEDICO DEL TOUR sive tappe? Ma è tutta la stagione dell’ultimo re di Parigi ad essere tormentata, nonostante le grandi vittorie al Tour of Oman, al Romandia e nell’abbrivio del Delfinato stesso. I problemi per la verità sono cominciati al tramonto del 2013, con la rinuncia al Giro di Lombardia per problemi a schiena e bacino — che hanno richiesto lavori specifici in inverno, al caldo del Sud Africa, con l’aiuto di uno specialista che aveva lavorato con i rugbisti — poi decisivi anche nella scelta di saltare la Tirreno- Nervosismo E infatti ieri la guardia della tensione è rimasta alta pure nel dopo-tappa. La famosa parola inglese di 4 lettere che comincia per “f” – quella che era la preferita del grande tennista John McEnroe nelle sue sfuriate, per intenderci — l’ha fatta da padrone. È scappata un paio di volte a Dave Brailsford, il boss di Sky, infastidito dalla disordinata folla di cronisti che assediava il bus. E l’ha detta anche Keukeleire, coinvolto nel capitombolo: «F…, Froome laten vallen (in fiammingo: “Ho fatto cadere Froome”)». «Poi ci siamo spiegati — ha proseguito il belga —. Chris mi ha detto di non preoccuparmi, che sono cose che succedono, che probabilmente la colpa maggiore ce l’aveva il corridore della Belkin (Clement, ndr)». E doveva essere una giornata tutto sommato di trasferimento. Oggi — con queste premesse — saremo davvero al «si salvi chi può». © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT BASKET IL PUNTO SUL MERCATO DI SERIE A italia: In attesa di conoscere la sedicesima squadra di Serie A (in pole, per il ripescaggio al posto di Siena, c’è Capo d’Orlando: verrà ufficializzata nel Consiglio Federale del 18 luglio) molti club sono alle prese con complicati rinnovi e guardano al mercato americano per portare a casa buoni affari a costi ragionevoli. Anche la ricca Milano, dopo aver acquistato Ragland, sta alla finestra aspettando che il mercato (specie quello europeo) si sgonfi dopo lo shopping dei club russi e turchi che hanno budget altissimi. Sassari e Venezia (deludente l’ultima stagione) sono tra le più attive in questo momento, mentre tra coloro che puntano a migliorare per posizionarsi nel quartieri alti della classifica ci sono sicuramente Brindisi e Reggio Emilia. Sì, c’è Milano Ma Venezia vuole stupire Varese ferma L’EA7 ha aggiunto Ragland a un blocco già competitivo. Reyer, 6° acquisto: Ortner. Cimberio col caso Polonara DA PRIMA FASCIA DA RINCORSA Sassari ora cerca un big Cantù, quintetto da rifare Tra le big le più attive sono Sassari e Venezia. La Reyer ha ufficializzato ieri l’ex senese Benjamin Ortner e a breve annuncerà Cameroon Moore. MILANO Tocca a Livio Proli, eletto manager dell’anno in Eurolega, e a Luca Banchi, secondo allenatore migliore dopo David Blatt, rendere ancor più competitiva la Milano scudettata. Si riparte da Hackett, Moss, Gentile e Samuels, Cerella (ai dettagli per il prolungamento) e il neoacquisto Ragland. In attesa del rinnovo di Melli, l’EA7 cerca una guardia e un’ala-pivot da prima fascia europea e poi le seconde linee. SASSARI Sotto contratto ci sono Vanuzzo, Devecchi, Sacchetti e Tessitori. Già ufficializzati: Jeff Brooks, David Logan, Miroslav Todic e Edgar Sosa. Si è ora alla ricerca di un altro giocatore da inserire nelle rotazioni degli esterni, oltre alla ricostruzione del pacchetto lunghi e per questo si sta guardando al mercato americano. VENEZIA La Reyer ha fatto piazza pulita dopo l’ultimo flop: unico confermato l’ala croata Peric. Il neo coach Recalcati potrà poi contare su Goss, il giovane Ruzzier, Dulkys, ala lituana dall’ottima mano e i senesi Viggiano e Ortner. Serve il play titolare e innesti tra i lunghi dove è fatta per l’ex casertano Cameron Moore. CANTÙ Anche Cantù è in fase di rico- struzione dopo gli addii ai big (Ragland, Aradori e Cusin). Sotto contratto ci sono Stefano Gentile, Abass e Buva (fatta per il rinnovo). Presi Laganà, Bloise, il pivot senegalese Mbodj (ex Ilysiakos) e Hollis, ala-pivot ex Biella. Si cerca play, guardia, ala e centro da quintetto: tre saranno Usa e uno comunitario. Joe Ragland, ex Cantù ora a Milano, contro Jeff Viggiano: da Siena a Venezia CIAMILLO DA RICOSTRUIRE Avellino: fatta con Anosike A Bologna tanta confusione 4 IL NUMERO 2 le conferme di Roma: si tratta di Kanacevic e Jones. Squadra da rifare come è successo negli ultimi due anni che hanno però fruttato una finale e una semifinale scudetto Benjamin Ortner, 31 anni CIAMILLO ROMA La Virtus ripartirà da zero o quasi, col solito budget e al momento poche velleità: sembrava in dirittura d’arrivo per Campbell ma poi la distanza tra offerta e richiesta ha bloccato la trattativa. I confermati sono due, Kanacevic e Jones, anche se quest’ultimo potrebbe uscire dal contratto entro martedì e si attende quindi la sua decisione. Tra le outsider, ossia quelle squadre pronte a balzare al piano di sopra appena una delle big stecca, spiccano Brindisi e Reggio Emilia. BRINDISI E’ una delle più attese dopo l’ottimo campionato fatto e i volti nuovi saranno tantissimi: tre sono le ufficializzazioni, Sek Henry (nuovo play al posto di Dyson), Olek Czyz e David Cournooh. A breve arriverà anche il sì dell’ex Avellino Jeremy Richardson, mentre i confermati sono Bulleri e Zerini. A questi due, dovrebbe aggiungersi Delroy James. Manca ancora molto per sistemare la squadra, il g.m. Giuliani è negli States per chiudere qualche buon colpo. REGGIO EMILIA Gran parte del budget sarà destinato all’ingaggio della guardia e di un lungo: a White è stato offerto un milione di dollari per due anni, ma l’americano ha detto no senza indugio, vorrebbe per il sì un altro mezzo milione. Rinnovato Cinciarini, restano Della Valle, Antonutti, Cervi, Mussini, Silins e Pini. 4 IL NUMERO 7 i giocatori sotto contratto a Reggio Emilia: Cinciarini, Della Valle, Antonutti, Mussini, Cervi, Silins e Pini O.D. Anosike 23 anni CIAMILLO AVELLINO Nella Sidigas ci sono due certezze: l’arrivo di Adrian Banks e la partenza di Jaka Lakovic, con cui si sta transando il contratto ma che, seppur non si dovesse trovare l’accordo, al 100% non resterà. In arrivo una rivoluzione dalla quale dovrebbe salvarsi solo Cavaliero. Altro colpo in arrivo sarà l’ex pesarese AD Anosike. CASERTA Come Reggio, ha confermato gran parte dell’organico: Ron Moore, Vitali, Carleton Scott, Tommasini, Mordente e Michelori. Mancano per il quintetto l’ala piccola e il centro, mentre la novità dalla panchina è l’ingaggio della guardia Frank Gaines. BOLOGNA Nella Granarolo del riconfermato Giorgio Valli sono sotto contratto Imbrò, Fontecchio e Gaddefors. Fatta una proposta a Hardy che non l’ha accettata, rilasciato, tra le polemiche, il centro ceco Pechacek, non è ancora chiaro se il club opterà per il 5+5 o il 3+4. Il viaggio negli States di Arrigoni chiarirà a breve una situazione ancora parecchio confusa. © RIPRODUZIONE RISERVATA A Cremona ritorna Vitali De Nicolao verso Pistoia? Tra quelle da ricostruire, Cremona si è subito mossa partendo dagli italiani e piazzando il colpo col ritorno di Luca Vitali. CREMONA Non avendo più alcun giocatore sotto contratto, il club opterà per 5 italiani e 5 extra e, come detto, è partita dagli italiani: sono arrivati Luca Campani, ex Montegranaro, e la guardia Fabio Mian ex Agrigento. Poi, ieri, è arrivato il gran colpo col ritorno di Luca Vitali. La Vanoli vorrebbe riconfermare Jackson (ha passaporto italiano) ma c’è ancora molta distanza tra la domanda e l’offerta, mentre interessa anche Daniele Cinciarini. Il roster sarà poi completato con cinque americani. VARESE Varese, al momento, ha un unico punto fermo: Gianmarco Pozzecco. Il nuovo coach ha portato entusiasmo ma si deve fare i conti con un budget sempre più dimensionato. L’unico sotto contratto è Achille Polonara a cui è stato proposto un allungamento a cifre però inferiori. Il giocatore si è preso un po’ di tempo per decidere: può uscire dall’accordo entro il 30 luglio, ma anche la società ha la possibilità di recedere dal contratto entro il 15 luglio. In entrata, sondaggi sono stati fatti per Portannese, in uscita da Capo d’Orlando. Taccuino Solo LeBron può sbloccare il mercato EUROPEO UNDER 20 Che cosa farà LeBron? È la domanda che tiene in scacco l’intero mercato free-agent della Nba. Tutti convinti che una volta sbloccata quella situazione, ci sarà un effetto domino. In queste ore è previsto l’atteso meeting fra il presidente degli Heat, Pat Riley, e il «Prescelto»: a Las Vegas, dove il giocatore è impegnato per un camp Nike di 3 giorni (e dove era presente © RIPRODUZIONE RISERVATA Il libro della Gazzetta dello Sport «Olimpia, gli dei sono tornati», che racconta lo scudetto numero 26 di Milano, è in tutte le edicole d’Italia a 12.99 euro più il prezzo del quotidiano. CIAMILLO © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA no nomi importanti, ma basteranno a soddisfare le esigenze del miglior giocatore della Nba e a persuaderlo a rimanere? Intanto, un altro dei «Big Three» degli Heat, Chris Bosh, sta valutando l’allettante offerta da Houston: 88 milioni per 4 anni. Stephen A. Smith, aggressivo analista di Espn, azzarda che se Bosh firmasse per i texani, Riley potrebbe mettere sul piatto un discreto contratto per attrarre alla sua corte Carmelo Anthony. Solo fantabasket? Luca Vitali 28 anni TRENTO La neopromossa ha le idee chiare e un’ossatura già avanzata per quel che riguarda gli italiani. Si riparte dai confermati Forray, Spanghero, Baldi Rossi e il richiestissimo Pascolo. Manca un italiano e poi arriveranno cinque americani: si trattano i rinnovi di BJ Elder e Brandon Triche. Scudetto Olimpia nel libro Gazzetta anche Wade), prima di volare in Brasile per assistere alla finale Mondiale. Quattro anni fa Riley convinse James a firmare, rovesciandogli sul tavolo i suoi 7 anelli vinti in carriera. Stavolta, 4 finali e 2 titoli dopo, si presenta a quel colloquio con argomenti forse meno esaltanti, ma pur sempre convincenti: due contratti appena siglati. Quello da 23 milioni (quadriennale) con il lungo di Charlotte, Josh McRoberts, e con l’ex All-Star, Danny Granger (biennale da 4.2 milioni). So- 1 il giocatore sotto contratto con Varese: si tratta di Achille Polonara, a cui è stato proposto un allungamento a cifre di un bel po’ inferiori. È probabile che alla fine resti: un anno in più da vivere con l’entusiasmo del Poz gli farà sicuramente bene PESARO In panchina ci sarà ancora Dell’Agnello. Finora un solo arrivo: Tommaso Raspino, ex Biella, mentre si tratta il rinnovo (ormai in dirittura d’arrivo) di Bernardo Musso. La strategia è quella di puntare su 5 italiani giovani e 5 americani low cost. IN EDICOLA MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK 4 IL NUMERO PISTOIA Persi i cinque americani che hanno stupito nella passata stagione, Pistoia riparte dall’allenatore dell’anno, Paolo Moretti, e da una squadra da rifare ex novo: preso Filloy, dovrebbe arrivare anche De Nicolao. NBA INCONTRO TRA IL PRESCELTO E RILEY: BOSH E ANTHONY ALLA FINESTRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DI MARIO CANFORA E VINCENZO DI SCHIAVI L’Italia parte bene (fr.vell.) A Creta è cominciato l’Europeo maschile. Ottimo esordio per la squadra di Pino Sacripanti, che ha battuto nettamente la Repubblica Ceca 84-60. Mattatori Mirco Turel (19) e Tommaso Laquintana, partito con 8/8 e 16 punti in 12’. Oggi il secondo impegno con la Turchia (ore 16.45) che nel pomeriggio ha battuto la Croazia 70-66. Risultati: Turchia-Croazia 70-66, Italia-Repubblica Ceca 84-60. Classifica: Turchia, Italia 2; Croazia, Repubblica Ceca 0. Nell’Europeo femminile, dopo l’impresa con la Serbia (77-67) di lunedì, all’Italia non è riuscito il colpo con l’Ucraina (5456). La squadra di Molino si è arresa con pessime percentuali al tiro. Gambarini (15 punti), fuori a lungo nell’ultimo quarto, non è bastata. Per i quarti bisogna battere oggi la Slovacchia. MENS SANA 1871 Nuova Siena affiliata (g.n.) La Polisportiva Mens Sana 1871, casa madre della Mens Sana Basket il cui fallimento a ieri non era ancora depositato, ha effettuato l’affiliazione (codice 054199) del nuovo club che chiederà l’iscrizione in Serie B, previo passaggio dal consiglio Fip del 18 luglio. MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 33 ATLETICA MEETING DI BUDAPEST italia: Bondarenko superstar Vola anche al freddo: 2.38 MEETING DI LIGNANO SABBIADORO Dopo il temporale la Trost si ferma a 1.83 «Ma la rincorsa c’è» L’azzurra non ha sentito dolore alla caviglia di stacco DAL NOSTRO INVIATO SIMONE BATTAGGIA LIGNANO (Udine) L’ucraino ha battuto il russo Ukhov che si è fermato a 2.34 SILVIO GARAVAGLIA A Budapest faceva freddo e tirava vento. Le corse ne hanno sofferto, ma neppure le condizioni avverse hanno fermato Bohdan Bondarenko che nell’alto ha superato l’asticella a 2.38. L’alto maschile è senza dubbio la gara della stagione, ma è semplicemente straordinario il rendimento del ventiquattrenne saltatore ucraino di Charkiv. Ieri sera a stimolarlo in pedana c’era il russo Ukhov, un genio capace di qualsiasi impresa. Ma Ukhov si è fermato a 2.34, mentre Bondarenko ha superato 2.38 al primo tentativo prima di chiedere 2.43, cifra che rappresenterebbe il nuovo primato europeo. Ma l’ha sfidata solo una volta prima di salutare il pubblico ungherese. Meglio non rischiare a un mese dagli Europei di Zurigo. Bondarenko è senza dubbio il più continuo fra i protagonisti del salto in alto. Dopo il settimo posto del 2012 ai Giochi di Londra, l’ucraino è esploso la scorsa stagione superando 2.41 a Losanna ripetendolo poi ai Mondiali di Mosca (oro). Quest’anno, dopo aver decisamente migliorato lo stacco e stabilizzato la ricorsa vanta misure eccezionali: 2.42 a New York a metà giugno, dove ha battuto a parità di altezza Barshim, 2.40 a Tokyo in maggio e a Losanna la scorsa settimana, 2.39 a Marrakesch. Numeri che dicono come davvero il primato del mondo (2.45) sia alla sua portata. Eaton Si diceva delle avverse condizioni atmosferiche. Sui 100 hanno prevalso il vecchio Kim Collins, 10”31 con -1.1 di vento, e Tianna Bartoletta, 11”35 con meno 2.5. La statunitense ha doppiato il successo nel lungo dove è atterrata a 6.94 (+0.9). Da notare nei 100 hs il successo della statunitense Queen Harrison (12”73 con -1.3) su Lolo Jones (12”88), Bohdan Bondarenko, 24 anni, 1.97 per 80 kg mentre nell’analoga prova maschile vinta dal giamaicano Andrew Ruley (13”49, -1.4), non contento dell’escursione sui 400 hs, quarto si è piazzato l’oro olimpico del decathlon Ashton Eaton con 13”61. Così così le due azzurre in gara: 5° posto con 53”16 sui 400 di Chiara Bazzoni e 6° posto in 56”25èper Yadisleidy Pedroso nei 40 hs. Martellate Risultati di valore sono arrivati dal martello con la miglior prestazione mondiale della stagione dell’ungherese Kristian Pars, 82.49. A stimolarlo a questa misura altri due atleti oltre gli 80 metri, il polacco Pawel Fajdek (80.73) ed il tagiko Dishod Nazarov (80.24). E non da meno sono state le donne con il 75.53 della polacca Anita Wlodarczyk, misura che le ha permesso di battere le tedesche Betty Heidler (75.34) e Kathrin Klaas (74.62). i risultati UOMINI 100 (-1.1): 1. Collins (Skn) 10”31; 2. Ogonude (Qat) 10”35. 200 (-2.0): F. Ogunode (Qat) 20”59. 400: 1. Brown (Bah) 45”21; 2. Bingham (Gb) 45”49. 3000: D. Bett (Ken) e Kangogo (Ken) 7’46”06. 110 hs (-1.4): Riley (Giam) 13”49; 4. A. Eaton (Usa) 13”61. 400 hs: 1. Greene (Gb) 49”89; 2. Gordon (Tri) 49”89. Alto: 1. Bondarenko (Ucr) 2.38; 2. Ukhov (Rus) 2.34; 3. Tsyplakov (Rus) 2.30. Asta: Wojciechowski (Pol) 5.70. Disco: Kovago 64.72. Martello: 1. Pars 82.49; 2. Fajdek (Pol) 80.73; 3. Nazarov (Tag) 80.24; Al Gamal (Egi) 78.07. DONNE 100 (-2.5): 1. Bartoletta (Usa) 11”35; 4. Jeter (Usa) 11”56; 6. Lalova (Bul) 11”60. 400: 1. George (Nig) 52”11; 5. BAZZONI 53”16. 100 hs (-1.3): 1. Q. Harrison (Usa) 12”73; 2. L. Jones (Usa) 12”88. 400 hs: 1. Adekoya (Bahr) 54”98; 2. Ryzhykova (Ucr) 55”16; 6. PEDROSO 56”25. Lungo: 1. Bartoletta (Usa) 6.94 (+0.9); 2. Jimoh (Usa) 6.76 (+1.1). Martello: 1. Wlodarczyk (Pol) 75.53; 2. Heidler (Ger) 75.34; 3. Klaas (Ger) 74.62; 4. Hrasnova (Slk) 72.56. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ci mancava anche il temporale, sulla difficile strada di Alessia Trost verso gli Europei di Zurigo. Il meeting di Lignano viene sospeso dalle 20 alle 21, dal mare arriva un fortunale e quando si riprende, fa troppo freddo e pista e pedane sono troppo bagnate per consentire risultati di livello. Non fa eccezione l’alto femminile, la gara più attesa e ben frequentata. La campionessa europea under 20 cercava buone «sensazioni» dopo quattro mesi senza saltare. È entrata cauta: 1.70, 1.75, 1.80 superati alla prima prova, poi 1.83 alla seconda e tre errori a 1.86. Le altre non vanno molto lontano: vince l’ucraina Holosha a 1.86, mentre a 1.83 si fermano la piccola-grande McPherson e l’azzurra Furlani. «Le difficoltà c’erano per tutti – spiega la Trost –. Come misura è andata male, ma nella rincorsa mi sono sentita come volevo. C’era il timore di appoggiare la caviglia e di scivolare, eppure ero fluida e non ho sentito dolore. Ho anche ripreso la mia rincorsa piena, da 55 a 60 passetti. Mi sento performante, ma non tengo la velocità, forse perché Alessia Trost, friulana di 21 anni AP ho paura. Glasgow? Vedremo». Un millesimo Negli 800 donne, la cubana Santiusti beffa Marta Milani per un millesimo: «Avevo bisogno di una gara all’attacco – dice la bergamasca – sono arrivata con tanto fiato ma senza gambe. Peccato perché volevo la prima vittoria in un meeting internazionale. Prenderò la rivincita venerdì a Nembro». Federica Del Buono è quarta: «Speravo un tempo migliore, ma gli 800 non sono la mia gara». © RIPRODUZIONE RISERVATA Uomini. 100 (+1.4): Fisher (Giam) 10”23. 800: 1. English (Irl) 1’46”52; 8. Perco 1’48”32. 1500: Olmedo (Spa) 3’37”84. 400 hs: 1. Scirmeister (Ger) 49”67; 3. Haliti 51”07; 5. Panizza 51”63. Lungo: Samaai (Saf) 7.89 (+1.2). Donne. 100 (+1.0): Thompson (Giam) 11”30. 800: 1. Santiusti (Cuba) 2’03”27; 2. Milani 2’03”27; 4. Del Buono 2’03”93. 1500: Grunewald (Usa) 4’05”22. 100 hs (+0.3): 1. Gubina (Rus) 13”15; 4. CARMASSI 13”72. Alto: 1. Holosha (Ucr) 1.86; 2. Furlani, McPherson (Usa) 1.83; 4. Trost 1.83. IPPICA LA STORIA DEL VINCITORE DEL GP NAZIONALE DI TORINO Rapimento e doping Arriva dritto dall’inferno il super Varennino Skyline MICHELE FERRANTE Il mantello sauro arriva da papà Varenne, attraverso la bionda madre Ialmaz che ha colorato con i suoi geni la pelle del nipote Skyline Dany, l’ultimo grido fra i grandi eredi del cavallo eletto. Sabato sera a Torino, nel GP Nazionale che vale mezzo Derby, il 3 anni guidato da Vincenzo Dell’Annunziata l’ha messa sul ritmo ed è arrivato a casa, confermando la parabola in ascesa dei Varennini maschi: Skyline, Napoleon Bar e Pascià Lest dopo l’era di Lisa America e Lana del Rio. Inferno Ma Skyline era già fa- moso prima dell’inedito colpo torinese. Tristemente famoso. Il 26 febbraio era sparito dal suo box nel centro di allenamento di Francesco Tufano (vicino Napoli), rapito come altri suoi simili in passato, molti dei quali (Lemon Dra su tutti) inabissatisi chissà dove. Ma 24 ore più tardi fu per fortuna restituito, dopo che i ladri si accorsero di non aver centrato il bersaglio, rubando il sauro sbagliato: Skyline anziché il vicino di box Oneghin del Ronco del quale furono infatti portati via i documenti. Fuori dall’inferno, dentro l’inferno. Quasi subito. A fine marzo per un storia di doping, la controversa positività alla cocaina spesso riconducibile a inquinamento ambientale, anche Skyline Dany vince il Gran Premio Nazionale di sabato a Torino, primo GP della carriera. In precedenza era finito 2° di Sceicco nel Città di Napoli RAVENNA in questo caso tesi difensiva avvalorata (secondo la difesa appunto) dal carattere ardente del cavallo, semmai bisognoso di terapie calmanti. Sensitivo Enzo Giordano, il proprietario di Varenne, ha allevato Skyline Dany (comprato alle aste da Amelio Esposito per circa 15mila euro) e da buon sensitivo ne ha previsto l’esplosione: «Quando Skyline stava sui giornali per vicende extrasportive ho detto al proprietario che presto ci sarebbe tornato per motivi molto più gradevoli, contento di non essermi sbagliato». Come nel 1995, quando decise di comprare il suo primo cavallo e sentì che doveva essere l’allora sconosciuto Varenne, solo Varenne. Passione Ardente Skyline Dany, ma molto più gestibile a Torino, per alcune modifiche di assetto come il cambio dell’imboccatura: «Sono felice - prosegue Giordano - soprattutto per il proprietario, appassionato vero da tanti anni. Gli ho chiesto se venderebbe Skyline e a quale cifra, ha risposto che non se ne parla, quel cavallo gli ha fatto vincere il primo Gran Premio. Quasi ogni anno compra un mio puledro: è partito da Oxford Dany, quindi il fratello pieno di Skyline (mamma Celeste Pl), Rue Varenne che vincerà presto un Gran Premio. Dopo Skyline ha preso Tudor Dany Grif e proprio ieri abbiamo chiuso per U.S. Dany Grif». Ora mirino sul Derby di ottobre, già vinto 4 volte (Lana Del Rio, Nadir Kronos, Olona Ok e Pascià Lest) dai figli del campione. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 I NUMERI 4 I Varennini vincitori del GP Nazionale: Lana Del Rio (2008) Pascià Lest (2012) e Remo Gas (2013) prima di Skyline Dany. Lana e Pascià hanno poi vinto anche il Derby. 110 I Gran Premi vinti dai Varennini. Il primo nel 2006 , il Criterium Toscano di Ivory Dany. Le femmine ne hanno vinti 66, i maschi 44. Dei 110 GP 80 sulle piste italiane e 30 all’estero. DEVE DECIDERE LA REGINA Audience tv in netto calo Derby inglese quasi serale? Il Derby di Epsom, la corsa più prestigiosa del mondo, potrebbe cambiare orario e venire disputato quasi di sera. A preoccupare gli organizzatori è stato il calo di 1,5 milioni di spettatori televisivi rispetto al 2013 e pensano di correre ai ripari posticipando di un’ora o due la partenza della corsa che quest’anno è partita alle 17 italiane. «Dobbiamo anche sentire cosa ne pensa la Regina, ma uno studio ci ha segnalato che uno spostamento in avanti porterebbe più telespettatori» ha detto il direttore dell’ippodromo. OGGI QUINTÉ A NAPOLI Ad Agnano (inizio 20.55) solo 12 al via: scegliamo Piccola Sissi (8), Never Say Never (2), Rohero (3), Mujahidofcaffeina (7), Icebreaking (1) e Grand Rakish (5). SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (16.15), Torino (20.40), Padova (20.25), Pontecagnano (18.30). TRIBUNALE DI TREVISO Amministrazione Straordinaria n. 1/13 NORTH EAST SERVICES s.p.a. - NES Attività di trasporto valori Amministrazione Straordinaria n. 1/14 ISTITUTO VIGILANZA COMPIANO s.r.l. Attività di vigilanza e sorveglianza Fallimento n. 103/14 LA SICUREZZA s.r.l. in liquidazione Attività di progettazione, costruzione, vendita, installazione, manutenzione e noleggio di impianti di sicurezza, telefonici e di controllo AVVISO D’ASTA L’Istituto Vendite Giudiziarie comunica che GIOVEDI’ 17 LUGLIO 2014 alle ore 15:30 in Silea (TV) Via Internati n. 30, presso la propria sede, procederà alla vendita per lotti di: • n. 23 autocarri Fiat Ducato blindati o adibiti a trasporto valori; • n. 1 imbarcazione modello DP9 Sport, anno 1981, n. 2 motori Volvo Penta AQ AD 40A /280. • n. 1 autovettura Volvo XC 60 a. 2010; • n. 1 automezzo articolato, residuato bellico per lo sviluppo delle fotografie, radiato; • n. 12 autocarri: Chevrolet SSR a. 2004, n. 5 Fiat Punto Van, n. 4 Opel Combo, Fiat Scudo e Fiat Doblò; • N. 19 ciclomotori: Piaggio Bravo e Aprilia Amico; Per Maggiori Informazioni, Condizioni Generali di Vendita e Appuntamenti per Visione, previo richiesta scritta via fax al n. 0422/298830 o mezzo e-mail [email protected], rivolgersi all’I.V.G. di Treviso tel. 0422/435022 - 0422/435030 e nel sito internet www.ivgtreviso.it. 34 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 35 PALLAVOLO L’ANNUNCIO italia: Aguero: «Mi ritiro per mio figlio» Dopo aver lasciato la Nazionale Tai chiude anche la carriera: «La famiglia resta, giusto così» GIAN LUCA PASINI «E’ difficile per me parlare in questo momento. Ho deciso di smettere di giocare, e quindi non è facile parlarne. Magari fra qualche giorno...». Come si era intuito Tai Aguero, due ori olimpici con Cuba e due ori europei con l’Italia, dice basta. Ha chiuso con la Nazionale e allo stesso tempo anche con il club, Casalmaggiore, che le aveva assicurato il ruolo di palleggiatrice, come in azzurro. Per chi la conosce anche solo un po’, sa che questo - per la campionessa italocubana - è un momento durissimo, perché il volley è Tai Aguero. Per il volley fuggì da Cuba, per il volley ha ricominciato a Perugia, per il volley ha accettato la sfida con la maglia dell’Italia, per il volley ha sopportato terribili esperienze personali. Mai scontata, spesso impossibile come quelle difese che l’hanno resa famosa nel mondo. Come quella sua voglia di mettersi in discussione anche a 37 anni, quando accetta la scommessa di Marco Bonitta di tornare a fare la palleggiatrice. Il figlio Perché per Tai la vita è una sfida, è una partita. «E’ stata una scelta difficile – spiega lei nel momento dei saluti –, ma una scelta alla quale non ho potuto sottrarmi. Amo la pallavolo, è stata la mia passione, ma la famiglia viene prima di tutto e gli impegni in Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). 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Un po’ madre e un po’ campionessa. «Chiudo qui con il volley giocato – spiega ancora Aguero, arrivata in Italia in maniera definitiva nel 2007 – sono felice di averlo fatto in una squadra come la Pomì e dopo alcune splendide settimane in Nazionale. Le auguro il meglio, sta nascendo una grande squadra, la seguirò da spettatrice, non escludo AUTISTA referenziatissimo, italiano, oltre un milione km senza incidenti, mattina/sera. 335.42.59.48 02.39.66.11.19 negozio. COLLABORATRICE domestica italiana, referenziata, esperta, cerca lavoro full-time, part-time zona Milano e limitrofi. Tel. 333.79.61.743 e-mail: [email protected] CONIUGI 47enni del nord Italia valutano proposte come custodi massima disponibilità, anche a trasferirsi. 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CE: D - IPE: 111,1 kWh/mqa 02.88.08.31 cod. M04 www.filcasaimmobili.it 4 NUMERO 3 ori Taismary Aguero (nata a Cuba a Sancti Spíritus , il 5 marzo 1977) ha conquistato tre medaglie d’oro con la maglia azzurra: gli Europei del 2007 e del 2009 e la Coppa del Mondo del 2007 (a.a.) di venire di tanto in tanto alle partite. Rivolgo l’ultimo pensiero ai tifosi rosa, sono stati semplicemente fantastici, hanno capito di dovermi aspettare e mi hanno veramente regalato splendide emozioni». Le stesse parole le aveva usate venerdì al momento di lasciare la Nazionale, non senza qualche tensione. Perché appunto non è stata una scelta facile. «Ci sono dei momenti in cui devi fare delle scelte e non puoi tirarti indietro. Ho provato a portare avanti la mia situazione familiare di pari passo con la preparazione, ma il risultato non è stato quello che mi ero aspettata. Mi dispiace lasciare questo gruppo con cui mi sono trovata benissimo e con cui stavamo lavorando in maniera positiva. Le mie compagne hanno capito pienamente le mie ragioni e io nel salutarle ho cercato di spronarle a continuare a lavorare con la stessa intensità e gli ho detto che le voglio vedere in campo nelle finali. Voglio ringraziare Marco Bonitta per la fiducia che mi ha accordato». Sogno Il ct azzurro aveva immaginato di vederla in campo al Mondiale italiano (ora ha chiamato la giovane Malinov e vuole continuare lo stesso progetto tecnico). Forse non la vedremo più in campo. E indubbiamente qualcosa mancherà alla pallavolo. Forse anche a Tai. Buona vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA Taccuino Della Lunga umbro Tai Aguero, 37 anni, era tornata in maglia azzurra in questa stagione dopo due ori europei TARANTINI PINZOLO vicinanze, direttamente da impresa, panoramicissimi appartamenti. 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Tel. 06.70.11.439 DIANO MARINA costruttore vende appartamenti abitabili subito. Piccolissima palazzina, terrazzi, pannelli solari. 348.88.72.838 (an.me.) L’Altotevere Città di Castello ha ingaggiato lo schiacciatore Dore Della Lunga (30), da Perugia. A MILANO (m.l.) Clontinua il mercato dell’Itely Revivre Milano che prende il 27enne centrale Stefano Patriarca, vincitore dello scudetto la scorsa stagione con Macerata. A TRENTO (ni.ba.) Martin Nemec è il nuovo opposto della Trentino. Mancano ormai solo le ufficializzazioni dei ritorni di Matey Kaziyski e del palleggiatore Lukasz Zygadlo. A CORIGLIANO (f.m.) E’ Filippo Tallini il nuovo libero dell’Aiello Corigliano. A ORTONA (f.c.) Ortona, in palleggio, si affiderà ancora all’esperto 34enne Andrea Lanci. Potenza Picena ha ingaggiato il centrale 21enne Enrico Diamantini, scuola Lube, lo scorso anno a Molfetta. MARI PER LA GERMANIA (a.fr.) La brasiliana Mari, oro a Pechino, al Mondiale con la Germania? E’ il colpo che sta provando il c.t. Guidetti. La schiacciatrice, che di cognome fa Steinbrecher e ha già il passaporto tedesco, è titubante per la differenza di professionalità rispetto al Brasile. Se il c.t. non riuscisse a convincerla per settembre continuerebbe a provare per l’Europeo del prossimo anno. IN RUSSIA (a.fr.) Le schiacciatrici Tatiana Kosheleva e Natalia Obmochaeva, oro Mondiale 2010 ed Europeo 2013, si uniranno alla Russia per disputare il Grand Prix Piccoli Annunci A Sesto San Giovanni vi aspettiamo in un elegantissimo centro benessere. 02.24.83.506 ABBANDONA ansia e fatica con i nostri percorsi bellezza. Promozioni estive. Info 02.91.43.76.86 Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport con le edizioni stampa e digital offrono quotidianamente agli inserzionisti una audience di oltre 8 milioni di lettori, con una penetrazione sul territorio che nessun altro media è in grado di ottenere. 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Nel caso di immobili esenti dall’indicazione, riportare la dicitura “Immobile non soggetto all’obbligo di certificazione energetica”. 36 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: VARIE IL PARALIMPIONICO Caso Pistorius Si è chiuso il processo Sentenza a fine agosto Tra 20 giorni accusa e difesa depositeranno le argomentazioni, poi le arringhe finali: sarà omicidio volontario o colposo? delicati per le parti: quello delle argomentazioni finali. Accusa e difesa dovranno, infatti, depositare il loro dossier conclusivo sul caso rispettivamente il 30 luglio e il 4 agosto. Ma non saranno giornate semplici neanche per il giudice Masipa che, in meno di un mese, dovrà rileggersi le circa 4000 pagine di trascrizioni prodotte durante i 39 giorni di processo. Si ritornerà, infatti, in aula il 7 agosto, data di inizio delle arringhe finali delle parti. Perché rischia v LA PERIZIA, IL VIDEO E LA BUGIA SULLA FIDANZATA Sano di mente La perizia psichiatrica a cui è stato sottoposto Pistorius nel mese di giugno ha dimostrato che, la notte dell’omicidio, il 27enne sudafricano era capace di intendere e di volere e che non era affetto da alcuna sindrome «da ansia generalizzata». Elemento che avrebbe potuto avere un’influenza negativa sulle azioni di Blade Runner, come aveva sostenuto una psicologa chiamata dalla difesa. L’infermità mentale, in caso di condanna, avrebbe potuto ridurre la pena a Pistorius o addirittura evitargli completamente il carcere. Video shock Alcune immagini apparse nelle ultime ore sul canale australiano «Channel 7», mostrano Pistorius in grado di camminare anche senza protesi. Una condizione negata da Blade Runner e dai suoi legali, che hanno costruito sulla disabilità del loro assistito la loro strategia difensiva. Infatti, hanno sempre sostenuto che il campione paralimpico senza le gambe finte sarebbe stato incapace di scappare da una presunta minaccia. Tesi che hanno cercato di rafforzare anche scientificamente chiamando in aula prima il chirurgo che amputò Pistorius da bambino e, poi, il medico della squadra paralimpica sudafricana. Ma il video cambia completamente le carte in tavola Un’altra bugia Dall’inizio, i legali di Blade Runner hanno cercato di dipingere la relazione con Reeva come unica e speciale. Tesi confermata da Peet Van Zyl, il manager storico di Pistorius, che ha sostenuto, in aula, che Pistorius, per la prima volta, gli aveva chiesto di poter essere accompagnato da una fidanzata ad una gara d’atletica. Una strategia mal escogitata, dato che il pm Nel ha trovato una mail indirizzata dal 27enne sudafricano a Van Zyl, dove chiedeva al manager di portare con sé l’ex fidanzata Samantha Taylor all’Olimpiade di Londra. Oscar Pistorius, 27 anni, ha ucciso la fidanzata Reeva AFP LORENZO SIMONCELLI PRETORIA (Sudafrica) Dopo quattro mesi di dibattimenti, rinvii e colpi di scena, si è chiuso ieri, a Pretoria, il processo ad Oscar Pistorius. La conclusione, inizialmente prevista per il 21 marzo, è slittata progressivamente, a dimostrazione della delicatezza del caso di alto profilo che sta gestendo il tribunale sudafricano. E dopo 39 giorni di lavoro effettivi e 37 testimoni tra accusa e difesa, l’epilogo è ancora tutto da scrivere. Testimoni I legali di Blade Runner hanno, infatti, notificato al giudice Masipa di non aver più testimoni da chiamare. L’ultimo avrebbe dovuto essere il medico che ha rappresentato la difesa durante la perizia psichiatrica a cui Pistorius è stato sottoposto nel Oscar deve anche rispondere di due imputazioni minori sul possesso di armi mese di giugno, ma l’infarto che l’ha colpito la scorsa settimana non gli ha permesso di essere presente in aula. Inoltre, Barry Roux, il capo degli avvocati di Pistorius, ha reso noto alla corte che, «alcuni dei possibili testimoni si sono rifiutati per garantire la loro privacy data l’alta mediaticità del processo». Un affondo che secondo Ulrich Roux, esperto avvocato difensore, suona già come una delle probabili armi che verranno impugnate dai legali del campione paralimpico in caso di appello a seguito di una probabile condanna. Si apre così uno dei momenti più Le arringhe Toccherà prima all’accusa con il pm Gerrie Nel che, ancora una volta, sosterrà la tesi secondo cui Pistorius, dopo una lite, avrebbe ucciso intenzionalmente la fidanzata Reeva Steenkamp. A stretto giro sarà il turno della difesa che, invece, argomenterà la versione di Blade Runner, secondo cui, in preda al panico dopo aver sentito dei rumori provenienti dal bagno della sua abitazione, il campione paralimpico avrebbe sparato per autodifesa, salvo poi accorgersi del «drammatico incidente» e scoprire che si trattava della fidanzata. Difficile prevedere quanto possa durare questa fase, ma non dovrebbe estendersi oltre una settimana. A quel punto, il giudice Masipa si prenderà 7/14 giorni per le ultime considerazioni prima di indicare il giorno della sentenza. Calendario alla mano, ogni giorno tra il 18 e il 29 agosto potrebbe essere buono. Se condannato per omicidio premeditato, Pistorius rischia fino a 25 anni di carcere, se, invece, sarà colposo, gli anni da scontare scenderebbero a 15. Non vanno, poi, dimenticati gli altri due capi d’accusa che pendono su di lui. L’uso improprio di armi in pubblico (Blade Runner avrebbe sparato accidentalmente un colpo in un ristorante di Johannesburg) e detenzione illegale di munizioni, trovate nella casa di Pretoria dove è avvenuto l’omicidio di Reeva. Se colpevole, Pistorius, rischia una pena carceraria rispettivamente di 5 e 15 anni. Infine, lo scenario più improbabile, che il giudice Masipa decida di scagionare il campione paralimpico da tutte le accuse. © RIPRODUZIONE RISERVATA NUOTO SESSO TRA COMPAGNI O IN RITIRO: L’EX IRIDATO ACCUSA LA FEDERAZIONE SUDAFRICANA Zandberg: «C’è una doppia morale» Non sono momenti felici per la federazione di nuoto sudafricana (SSA). Dopo le polemiche in merito alla mancanza di fondi per le trasferte, con la richiesta agli atleti di pagarsi le spese in caso di partecipazione ai Giochi Panpacifici di agosto in Australia, ora arrivano le accuse di doppia moralità da parte di Gerhard Zandberg, dorsista iridato nei 50 a Melbourne 2007 Il caso Zandberg, 31 anni, l’anno scorso, prima della se- mifinale mondiale a Barcellona, venne allontanato dalla squadra e poi squalificato due anni (con una multa di 8000 dollari) per aver dormito nella camera della sua fidanzata in hotel. Ha poi vinto l’appello, pur se le spese legali non gli sono state rimborsate. Ora, accusa la federazione di non aver usato la stessa severità nei confronti di due nuotatori che durante il collegiale a Pescara sono stati sorpresi per quattro volte a fare sesso di fronte a una Gerhard Zandberg nel 2007 REUTERS compagna di squadra minorenne: «Per loro — dice — nessuna sospensione e nessuna multa, solo l’allontanamento. Io credo che il favoritismo sia determinato dal fatto che i due atleti sono seguiti da Graham Hill e Igor Omeltchenko, che sono due top coach della nazionale». Gli organizzatori italiani hanno affermato di non essere venuti a conoscenza dell’episodio, mentre il capo esecutivo della federazione sudaricana , Shaun Adriaanse, ha detto che sulla vicenda non ci saranno altri commenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 37 TUTTENOTIZIE & RISULTATI italia: TIRO A VOLO A PECHINO VITTORIA CINESE a Scocchetti 2 orgoglio azzurro in Coppa del Mondo (an.me.) Seconda Simona Scocchetti nella gara di skeet femminile a Pechino di Coppa del mondo, perdendo (13-7) la finale con la cinese Pao Pao Lin. La tiratrice dell’Esercito era in testa al primo turno e poi aveva battuto (12 +4) nello spareggio di semifinale la coreana Minji Kim. «Ho avuto un black out nell’ultimo turno – ha detto la Scocchetti – accusando la stanchezza in semifinale e non riuscendo a prendere il ritmo in finale. Poteva essere l’occasione per vincere». Le altre azzurre, la debuttante Chiara Cota è giunta 11a e Virginia Orlando 18a. Nella gara maschile dopo le prime tre serie è in testa l’azzurro Valerio Luchini (75/75) a pari con il russo Shomin. Terzo Moscariello (74) ed è più indietro Giancarlo Tazza (70). SKEET FEMMINILE 1. Pao Pao Lin (Cina) 71 – 14 – 13; 2. SCOCCHETTI 74 – 12 (+4) – 7; 3. Minji Kim (S.Cor) 71 – 12 (+3) – 15; 11. Costa 68; 18. Orlando 67. PARALIMPICI IMPRESA AI MONDIALI IN SUD COREA Storico basket in carrozzina: Stati Uniti battuti (c.arr.) Vittoria storica per il basket in carrozzina italiano: per la prima volta in un torneo ufficiale la Nazionale ha battuto gli Usa. E’ accaduto ai Mondiali in Sud Corea nella prima giornata della seconda fase: gli azzurri di coach Dionigi Cappelletti hanno vinto 54-41, guidando tutta la partita con una delle favorite del torneo (9 finali e 6 titoli nelle ultime 10 edizioni). Ora per accedere ai quarti (e avvicinarsi a staccare il biglietto per Rio) basterà una vittoria in una delle prossime due gare, oggi con la Colombia o domani con la Turchia. «I ragazzi meritavano una gioia così e occorre ringraziare la Federazione per metterci nella condizione di fare questi risultati», ha detto Cappelletti. L’Italia ha superato gli Usa in diverse statistiche fondamentali: tiro (46% contro 29%), rimbalzi (39 a 27) e assist (14 a 7). Ottima prestazione per Galliano Marchionni (14p, 9r e 5a) e Stefano Rossetti (11p e 14r). E una grande difesa: nessun giocatore Usa in doppia cifra. RUGBY BENETTON: ANCHE ALTRI 4 ARRIVI Giazzon-Trevisan vanno dalle Zebre a Treviso (e.sp.) Scambio di giocatori tra Zebre e Benetton: a Treviso arrivano da Parma il tallonatore Davide Giazzon e l’estremo Ruggero Trevisan. Ma ieri la società veneta ha ufficializzato altri 4 nuovi arrivi: il terza linea Meyer Swanepoel (dal Mogliano), i piloni Alber Anae (neozelandese, 25 anni), Salesi Manu (australiano, 23), e il trequarti Jayden Hayward (neozelandese, 27) questi ultimi due provenienti da Western Force e a Treviso ritroveranno anche il loro ex compagno Sam Christie. ATLETICA TENNIS SPUNTA LA STELLA DI UN CAMPIONE ANNUNCIATO Dal Bonfiglio ai Challenger Zverev è sempre precoce A Braunschweig, il 17enne tedesco vince il 1° titolo Atp. McEnroe ci crede, l’Italia no VARIE BASEBALL ZUNINO-COLABELLO (m.c.) Un fuoricampo di Mike Zunino (13° dell’anno) apre la strada a Seattle in gara1 con Minnesota (2-0 il finale). A secco Colabello (0/3). Homerun anche per Anthony Rizzo (n. 18), nella sconfitta Cubs contro Cincinnati. PREMIER 12 (m.c.) La World Baseball Softball Confederation, presieduta da Fraccari, annuncia la nascita del Premier Twelve, torneo per le prime 12 nazioni del ranking mondiale a novembre 2015 a Taiwan. Le squadre saranno rese note a novembre. L’Italia è attualmente 11a. Alexander Zverev è nato ad Amburgo (Ger) il 20 aprile 1997 PHOTO PRESS ITALIANE SCATENATE Primo turno tornei donne sulla terra. A Bad Gastein (Aut, 140.000): ERRANI b. Siniakova (R.Cec) 6-3 6-2; Ormaechea (Arg) b. Jaksic (Ser) 6-3 4-6 6-3; GIORGI b. Hlavackova (R.Cec) 6-2 6-3; a Bucarest (Rom, 183.000): KNAPP b. Olaru (Rom) 6-1 6-3; Kovinic (Mon) b. Kontaveit (Est) 6-1 6-4. FOGNINI & LORENZI Oggi a Stoccarda (Ger,485.760, terra), 2° turno FogniniGolubev (precedenti 1-0 per l’azzurro). A Baastad (Sve, 485.760, terra), Lorenzi nel 2° turno contro Carreno Busta (Spa) che ha superato Brown (Ger) 6-3 6-4. SUPER TWITTER Wimbledon ha registarto oltre 6 milioni di Tweet nel corso del torneo, un milione per la sola finale maschile di domenica. PER ROMA La prevendita dei 72i Internazionali d’Italia: biglietti e abbonamenti online www.federtennis.it, www.internazionalibnlditalia.it o biglietteria del Foro Italico. Informazioni, 800.622662 o [email protected]. bev e Mathieu, volando al 285 del mondo (da 665). Tradizione Sasha vive 6 mesi ad Amburgo e 6 in Florida. E’ figlio d’arte, papà Alexander, russo, è stato tennista pro, e il fratello, Misha, è stato n. 45 Atp. Lui ha ha grandi qualità, a cominciare da grinta e personalità. Come suggerisce anche John McEnroe. Alto 1.90 Sasha è magrissimo e deve migliorare molto negli spostamenti e metter su muscoli. Chissà se qualche torneo italiano Challenger gli concederà quella wild card che finora gli ha negato. A Stoccarda gliel’hanno data per saggiare oggi la potenza di Rosol. © RIPRODUZIONE RISERVATA BEACH VOLLEY WORLD TOUR (c.f.) Dopo la sconfitta 2-0 di Gioria-Giombini da Ukolova-Prokopeva (Rus) nel match decisivo delle qualifiche, nel Grande Slam di Gstaad (Svi), World Tour, oggi ecco Menegatti-Orsi Toth nel tabellone donne e ai gemelli Ingrosso nelle qualifiche maschili. Da domani Nicolai-Lupo e Tomatis-Ranghieri. BOXE RECIO PROFESSIONISTA (r.g.) Il cubano Rey Recio, classe 1991, è passato professionista in Colombia da massimo leggero, battendo tra giugno e luglio, i locali Meider e Clemente Perez, al primo round. Recio, nei medi, è stato iridato cadetti e youth nel 2007 e nel 2008, titolare contro l’Italia nei dual match, vincitore di Podda e Sperandio.Era inattivo dal 2010. SALIDO (r.g.) Il messicano Orlando Salido (41-12-2), vincitore dell’ucraino Vasyl Lomachenko (2-1), dopo aver lasciato la cintura piuma Wbo sfida a Singapore il 25 ottobre il campione Wbc superpiuma Takashi Miura (Giap, 27-2-2). In programma l’oro di Londra nei medi, il giapponese Ryota Murata (4). LARA-ALVAREZ (r.g.) Sabato a Las Vegas, attesa sfida tra il cubano Erislandys Lara (19-1-2) e Saul Alvarez (43-1-1) sui 12 round. Lara è titolare ad interim Wba superwelter, il messicano ha perduto la cintura Wba contro Mayweather jr. (46) lo scorso settembre. BASEBALL A UN CONGRESSO DELLA WBSC TRICOLORI DONNE (m.moro.) Presentati i campionati italiani femminili élite I e II serie da venerdì a domenica a Roma presso l’Anfiteatro Parchi della Colombo. Sono 66 le pugilesse in gara appartenenti a 11 comitati regionali. Le finali saranno trasmesse da RaiSport. HOCKEY GHIACCIO AMBROSI RENON (m.l.) Il Renon Tricolore ha ingaggiato il 27enne difensore Andrea Ambrosi (dal Valpellice). Resta al Val Pusteria l’attaccante Giulio Scandella. Tunisia discriminò delegato israeliano Richiamo del Cio Il Cio ha richiamato con un richiamo formale la federazione mondiale di baseball e di softball dopo che a un congresso del maggio scorso della Wbsc ad Hammamet, in Tunisia, al delegato israeliano Peter Kurz è stato vietato di esporre una bandiera del proprio paese. «È un chiaro segnale del fatto che il Cio non accetta nessun tipo di discriminazione», ha detto il presidente del comitato olimpico internazionale, Thomas Bach (NELLA FOTO AP), segnalando comunque che la Wbsc ha già adottato «appropriate e ragionevoli» misure punitive, sospendendo la federazione tunisina per sei mesi. Il Cio ha sentito però il bisogno di intervenire con un richiamo formale «per assicurarsi che una situazione simile non si ripeta in futuro». A Kurz, uno dei 150 delegati da 90 nazioni di quel congresso, era stato intimato di non esporre simboli del proprio paese «per il suo bene e nell’interesse della nazione ospitante». «A imporre quel divieto - ha detto il Cio dopo un’inchiesta - fu un addetto di basso livello per un’iniziativa individuale, non l’organizzazione». BOXE A DALLAS All’asta i guantoni con cui Ali sfidò Frazier nel 1971 MONDIALI JUNIORES Stefano Baldini ha annunciato gli azzurri per i Mondiali Juniores di Eugene (Usa) del 22-27 luglio: 49 atleti, 30 uomini e 19 donne, con l’eurocampionessa di triplo Ottavia Cestonaro e l’argento iridato allieve di alto Erika Furlani. VINCENZO MARTUCCI VinceMartucci All’indomani dell’erba di Wimbledon, re Novak Djokovic sposa la sua Jelena. Le italiane si tuffano nei tornei sulla terra, prima del cemento americano verso gli Us Open del 25 agosto. Il 18enne Gianluigi Quinzi, 12 mesi dopo il titolo a Wimbledon juniores, passa gli esami di maturità scientifica (non da privatista, ma a scuola pubblica) e tocca la classifica record di 301 del mondo. Nel 2012, a 16 anni e 117 giorni, aveva vinto il trofeo Bonfiglio under 18 al Tc Bonacossa di Milano, nel 2013, Alexander Zverev aveva battuto il record di precocità a 16 anni e 36 giorni. Ora, a 17, il talento tedesco diventa il 12° più giovane campione Challenger (record del 15enne Chang nel 1987), a Braunschweig. Torneo di 106.500 euro di montepremi, ma talmente ben frequentato che l’ex n. 1 del mondo e campione agli Australian Open juniores 2014, ha battuto Kamke, Langer, Souza, Golu- EUROPISTA (si.g.) A Oordegem (Bel), 2.34 in alto del cinese Zhang Guowei. Uomini. 800: Rowe (Aus) 1’44”74. 1500: Mikhou (Mar) 3’33”47; Orth (Ger) 3’34”54. 110 hs (+0.8): Adams (Usa) 13”37. A Bruxelles (Bel). Uomini. 100: Hyman (Cay) 10”06. Donne. 100 hs: Zagre 12”92. A Rottach Egern (Ger). Uomini. Asta: Dilla 5.70; Whitt (Usa) 5.70. Donne. Asta: Ryzih 4.71. A Burgas (Bul). Uomini. Peso: Ivanov 20.53. A Kazan. Donne. Triplo: Murtazina 14.28. I guantoni usati da Muhammad Ali nel match perso contro Joe Frazier nel 1971, prima sfida tra i due valida per il Mondiale dei massimi, andranno all’asta per una cifra che potrebbe aggirarsi attorno al mezzo milione di dollari, circa 370mila euro. Il cimelio, di proprietà dell’ex allenatore del campione, Angelo Dundee, verrà battuto il 31 luglio, come ha annunciato la casa d’aste Heritage di Dallas. RUGBY MUORE SUL CAMPO Jordan Kemp, tallonatore 17enne, è morto domenica dopo uno scontro di gioco a Whangarei, in Nuova Zelanda, durante un incontro senior tra i suoi Otamatea Hawks e gli Old Boys Marist. L’incidente è avvenuto in una fase di gioco aperto, non per placcaggio o mischia. La famiglia ha voluto che gli Hawks giochino regolarmente la prossima gara. VELA NACRA 17 (l.b.) I francesi Billy Besson e Marie Riou (5-1-1) precedono Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri (1-6-1) dopo le prime 3 regate di qualificazione all’Europeo Nacra 17, il catamarano neo classe olimpica per equipaggi misti. Iscritti 70 equipaggi. Gli altri italiani in classifica: 26. Porro-Banti (11-18-11); 34. Bressani-Micol (12-14-29); 35. Sabatini-Mamusa (17-20-18); 36. Sorrentino-Catarci (23-19-14); 41. SalvàBianchi (18-8-dnf). COPPA AMERICA (r.ra.) Bermuda e San Diego sono le due località rimaste in lizza per ospitare la Coppa America 2017. Lla scelta definitiva verrà effettuata (dal detentore Oracle) entro la fine del 2014, forse già a fine estate. Chicago resta in lizza per una delle tappe di avvicinamento. NUOTO L’INTERVISTA Il ritorno di fiamma Pellegrini-Magnini cover story di Oggi HOCKEY IN LINE ESORDIO NO (m.l.) Nel Mondiale uomini di Tolosa (Fra) l’Italia ha esordito ieri nel girone B perdendo 5-2 col Canada. Reti azzurre di Buggin (1-0) e Delfino (2-2). Oggi: Italia-Svizzera.Ieri:Svizzera-Francia 3-2. CHIESTI 10 MILIONI DI DANNI DOPO LE BATTUTE DEI COMMENTATORI Pennichella in diretta tv, tifoso Usa denuncia tutti NEW YORK - Andrew Rector si era addormentato allo stadio durante la partita tra New York Yankees e Boston Red Sox, un classico che dovrebbe eccitare più che assopire. Così, il ragazzo piuttosto in carne che sembrava persino russare, era stato impietosamente inquadrato dalle telecamere e i due telecronisti, Dan Shulman e John Kruk, ci avevano scherzato su. Sembravano solo battute innocenti, invece hanno fatto infuriare Rector, che nei giorni scorsi ha citato in tribunale per danni i commentatori e pure i New York Yankees e la Major League Baseball. La cifra, pazzesca: 10 milioni di dollari. Il giovanotto accusa di essere stato preso in giro pubblicamente con una «valanga di frasi diffamatorie» che gli avrebbero rovinato l’immagine. L’avvocato di Rector ha affermato che la coppia di commentatori tv avrebbe usato parole del tipo «Grassone», «poco intelligente», «stupido». Ma nella registrazione di quella parte di telecronaca incriminata, a disposizione su YouTube, sembra che gli analisti Shulman e Kruk dicano cose molto più soft: «Lo stadio non mi sembra il posto ideale per dormire» e «Chissà domani mattina che dolore al collo, dormendo in quella scomoda posizione». Adesso toccherà a un giudice del Bronx decidere se quelle parole usate in telecronaca siano state denigratorie o meno. NUOTO EUROPEI JUNIORES Da domani agli Europei juniores di Dordrecht (Ola), l’Italia di Bolognani schiera 34 nuotatori (19 donne): attesi Linda Capoli, Alessandro Bori, Nicolangelo Di Fabio, Simone Sabbioni e le figlie d’arte Franceschi e Gyertyanffy. SVIZZERI A Tenero (Svi), selezioni europee. Uomini. 100 sl: Machekin 49”97; 200 sl: Haldemann 1’52”36; 50-200 do: Rauftlin 26”41, 2’01”85; 50-100 ra: Schweizer 28”60, 1’03”52; 200 ra: Romagnoli 2’17”22; 200 fa: Van Berkel 2’05”49; 400sl-200 mx: Desplanches 3’59”17, 2’03”98. Donne. 200 sl: Girardet 2’02”47; 400-800 sl: Hassler 4’16”24, 8’45”36; 50 do: Stoffel 30”12; 100 do: Zurfluis 1’06”14; 200 do: Borer 2’22”67; 50-200 ra: Graenicher 33”23, 1’11”95, 2’34”91; 200 fa-mx: Villars 2’15”76, 2’20”74. «Io e Filippo stiamo vivendo un bel momento, siamo maturati insieme e abbiamo imparato a mediare». Con queste parole Federica Pellegrini ha parlato del suo rapporto con Filippo Magnini nell’intervista alla coppia, accompagnata dalle loro foto, nella storia di copertina del settimanale «Oggi» in edicola da stamani. Aggiunge Magnini: «Non bisogna aver paura di mettere da parte l’orgoglio. Le crisi capitano a tutti, bisogna affrontarle, non arrendersi». PALLAPUGNO SERIE A (c.f.) I risultati della 7a di ritorno in A: Monticellese-Virtus Langhe 11-7, A. Manzo-Albese 11-6, Canalese-Monferrina 11-2, Subalcuneo-Pro Paschese 11-3, Merlese-Imperiese 11-6. Rip.: Pro Spigno. Cl.: Canalese e Albese* 12; Manzo e Monticellese* 10; Subalcuneo 9; Pro Spigno e Monferrina 8; Virtus e Imperiese 7; Merlese* 5; Pro Paschese* 2 (*: una gara in più). PALLANUOTO A CATANIA All’Orizzonte: arriva la 22enne australiana Ashleigh Southern. ROMA CAPITALE Segretariato - Direzione generale Direzione appalti e contratti Comunicazione di aggiudicazione definitiva di gara Appalto per la progettazione esecutiva e per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione ed allestimento dei padiglioni 12A e 12B nell’ex Mattatoio di Testaccio per la realizzazione di servizi per la ristorazione. Aggiudicatario: “Costituendo R.T.I. NS COSTRUZIONI S.r.l., con LAMARO APPALTI S.p.A.” Importo aggiudicazione € 2.836.209,78 - D.D. del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica U.O. Città Storica e Ambiti di Tutela e Riqualificazione n. 878 del 29/05/2014 e n. 981 del 27/06/2014. (Pos. 3/13A). Sono in visione presso l’Albo Pretorio ulteriori notizie. Il direttore - dott.ssa Cristiana Palazzesi 38 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 italia: MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 ALTRI MONDI @AltriMondiGazza _i cambia verso DI GIORGIO DELL'ARTI [email protected] 20 emendamenti che modificheranno la legge in aula. Nessuno di questi, per ora, proviene dal M5S. Renzi ha dichiarato: «Noi le riforme le facciamo, è giusto farle perché l’Italia torni a essere leader. Piaccia o no a chi vuole frenarci, il risultato a casa sulla riforma costituzionale, sulla legge elettorale, sul lavoro, sulla giustizia, noi lo portiamo. Per voi magari è normale, per un politico italiano è una rivoluzione». A L’ECOFIN DICE SÌ S A sinistra l’incontro tra la delegazione Pd con Renzi e quella grillina del 25 maggio scorso, a destra il leader M5S Beppe Grillo ANSA Le riforme da fare spaccano i grillini e rafforzano Renzi? Il M5S ha smentito Grillo e si prepara all’accordo col Pd. Primo passo la legge sul Senato. Ma il premier non chiuderà la porta a Berlusconi La riforma del Senato è in dirittura d’arrivo proprio al Senato. Oggi comincia la discussione in aula e si prevede che si arriverà al voto martedì prossimo. Si calcolano una sessantina di dissidenti, collocati sia a destra che a sinistra, ma si registra un’inattesa convergenza del Movimento 5 Stelle, convergenza che avrebbe provocato addirittura una frattura tra Beppe Grillo e il suo sodale Gianroberto Casaleggio. 1Sentiamo come è andata. Ma niente, ci doveva essere un secondo incontro tra i democratici e cinquestelle. Ma l’altra mattina il Pd ha fatto sapere di essere stanco del continuo oscillare grillino. Siccome i democratici avevano messo 39 SEGUITECI SU italia: Il fatto del giorno Padoan: missione compiuta Accordo sulla necessità di crescere di più attraverso le riforme, disaccordo sul modo di aiutare la ripresa: i ministri dell’economia riuniti nel primo Ecofin presieduto dall’Italia ieri hanno appoggiato gli obiettivi illustrati dal ministro Pier Carlo Padoan (nella foto) ma sono cauti sulla strada per raggiungerli. In ogni caso, nel comunicato finale, ecco l’appoggio al programma italiano. E per Padoan lo scopo dei prossimi sei mesi in cui presiederà l’Ecofin sarà «aiutare con ogni mezzo i Paesi sulla crescita» LA GAZZETTA DELLO SPORT per iscritto dieci domande al M5S (del tipo: «siete disposti a fare questo? Noi sì»), gli stessi dem hanno improvvisamente chiesto ai grillini di rispondere alle dieci domande per iscritto. E nel frattempo qualunque ipotesi di un secondo incontro veniva cancellata. Questo irrigidimento ha provocato un terremoto: Grillo ha rilasciato le solite dichiarazioni di fuoco («Un confronto democratico e trasparente è oggi impossibile», i grillini «non possono essere trattati come dei paria da sbruffoni della democrazia. Abbraccio i ragazzi che si sono fatti prendere in giro da questi falsi e ipocriti che parlano di 10 punti, del documento... da consegnare a casa di chi?») facendo esultare un sacco di gente in rete, ma provocando una reazione altrettanto determinata: quella del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, e addirittura di Casaleggio. Grillo è stato smentito, certe sue frasi sono state cancellate dal blog e alla fine sono arrivati, clamorosamente, dieci «sì» alle domande del Pd. Sia pure piene di distinguo e di precisazioni. Si pretende ora che tra le fiammate del comico e la marcia indietro di Di Maio non vi sia contraddizione. Ma via. I grillini, in questo anno e passa di politica, hanno impa- S ANSA rato sia il bene sia il male del traccheggio. E in questo modo hanno ottenuto un secondo incontro con i democratici. 2Mi vien voglia di chiederle lumi su queste dieci domande del Pd e relative risposte, ma prima voglio sapere a che punto è la cosa adesso. Ieri c’è stato un vertice tra il ministro Boschi, la Finocchiaro (relatore della legge con Calderoli) e il capogruppo di Forza Italia, Romani. È stato concordato un emendamento che introduce il criterio di proporzionalità nell’assegnazione dei seggi senatoriali a sindaci e consiglieri regionali. La maggioranza è d’accordo su Emilia, Errani condannato ad un anno: «Mi dimetto» 3Veniamo alle dieci domande del Pd. Le prime quattro domande dei democratici riguardano la legge elettorale, la 8 e la 9 il nuovo Senato, poi ci sono questioni relative alle Regioni e ai sindaci (5, 6,), l’abolizione del Cnel (7) e infine il problema dell’immunità da estendere anche ai senatori (10). Sulla legge elettorale, i grillini hanno concesso il ballottaggio tra i primi due arrivati, ma non vogliono coalizioni e il primo turno si deve svolgere con un proporzionale puro, senza sbarramenti, in modo che possano entrare in Parlamento anche i piccoli. Il premio di maggioranza non può portare il vincitore oltre il 52%. Quanto al Senato, la resistenza grillina è debole, in pratica hanno detto di sì a tutto. 4Sull’immunità? In Laguna Il premier Matteo Renzi, 39 anni, e il ministro per Marianna Madia, ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, 33 anni, ieri verso l’Arsenale di Venezia per partecipare al «Digital Venice» GOVERNATORE “ROSSO” «Riteniamo necessario e sufficiente cancellare le immunità attualmente previste, all’infuori della garanzia dell’insindacabilità per le opinioni e i voti espressi». 5In che modo quest’apertura grillina cambia il quadro politico complessivo? Beh. mette ancora di più in agitazione Berlusconi, mai come ora vaso di coccio (ma qualcuno giudica un risultato politico l’assoluzione dei vertici Mediaset nel processo Mediatrade). Si dice che Renzi non metterà mai un forno contro l’altro. Non lo credo affatto: i due forni lo rendono più forte. Il presidente del Consiglio, che sa essere cinico, sfrutterà - giustamente - proprio questa possibilità di mettere in concorrenza tra di loro gli uni e gli altri. L’ex governatore dell’EmiliaRomagna Vasco Errani ANSA «Mi dimetto. Il mio compito è tutelare l’istituzione, il suo onore, la realtà pulita e di esempio a tanti che è questa Emilia Romagna. Si tratta di un gesto di responsabilità». Con queste parole il governatore Vasco Errani ha rimesso il suo mandato dopo 15 anni. Ieri è stato condannato in appello a un anno di reclusione (pena sospesa) per falso ideologico nel processo sulla cooperativa Terremerse. L’esponente del Pd era finito nel mirino per il finanziamento da un milione alla coop presieduta dal fratello Giovanni. Nel 2009 la Regione aveva inviato una relazione alla Procura per dimostrare la regolarità del suo operato nella vicenda, senza convincere gli investigatori. Le reazioni Per l’accusa, Errani istigò due dirigenti a scrivere il documento per coprire delle irregolarità. In primo i grado i tre erano stati assolti. La somma del finanziamento sarebbe dovuta servire per la creazione di una cantina a Imola, che però non era stata finita entro i termini del bando. Dopo la condanna non sono mancate le reazioni: «Chiunque conosca Errani non può dubitare della sua onestà», le parole di Pier Luigi Bersani, ex segretario Pd. «Una persona perbene e lo dimostrerà. Ci ripensi», ha aggiunto il presidente del Pd Matteo Orfini. Di tutt’altro parere Beppe Grillo: «Lasci ogni incarico, incluso quello di Commissario per la ricostruzione postterremoto». L’Emilia Romagna si avvierà ora alle elezioni anticipate ad ottobre. notizie Tascabili Adescava modelle I legali: «Test da rifare» Roma, altri abusi su minorenni In cella fotografo Yara, Bossetti risponde al pm e parla del Dna Stesso verdetto per Confalonieri Era un «sistema consolidato» quello orchestrato da Furio Fusco, fotografo 51enne e titolare dell’omonima agenzia di modelle arrestato, ieri, a Roma, con le accuse di adescamento di minori, pornografia minorile aggravata e prostituzione che coinvolgeva ragazze minorenni. Le vittime sono adolescenti tra i 14 e i 17 anni, che sarebbero state costrette a subire palpeggiamenti, molestie e violenza psicologica. In base ai racconti delle giovani, l’uomo proponeva servizi fotografici di nudo in pose provocanti. «L’unico modo per aver successo nel mondo del cinema e dello spettacolo», spiegava per convincerle. È durato circa tre ore l’interrogatorio di Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio. Assistito dai legali Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, il 44enne operaio edile ha risposto per la prima volta alle domande del pm di Bergamo Letizia Ruggeri. L’uomo avrebbe proposto una risposta alternativa per la presenza delle sue tracce biologiche sugli indumenti di Yara. E non avrebbe fornito nessun nome di persone coinvolte nell’omicidio della 13enne di Brembate Sopra. Verrà, intanto, ripetuto su richiesta della difesa l’esame del Dna, considerato la «prova regina» dell’accusa. Processo Mediatrade Berlusconi junior assolto e prescritto Dopo cinque giorni di camera di consiglio, i giudici di Milano hanno in parte assolto e in parte dichiarato la prescrizione nei confronti del vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, accusato di frode fiscale nell’ambito del processo Mediatrade sulle presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi. Stessa formula per il presidente della società, Fedele Confalonieri, imputato dello stesso reato, per l’uomo d’affari Frank Agrama e per tre ex manager di Fininvest. La prescrizione riguarda l’anno 2005 e l’assoluzione le annate 2006, 2007 e 2008 con la motivazione che «il fatto non costituisce reato». L’accusa, sostenuta dai pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro, impugnerà Pier Silvio Berlusconi, 45 anni, esce dal tribunale ANSA la sentenza: la richiesta era tre anni e due mesi per Berlusconi jr e tre anni e quattro mesi per Confalonieri. Commenta l’avvocato Niccolò Ghedini: «Sentenza molto importante. Si tratta di due processi diversi, ma anche Silvio Berlusconi andava assolto nel processo Mediaset. Per questo abbiamo presentato ricorso alla Corte di giustizia europea». Il caso Mediatrade è uno «stralcio» del procedimento principale sulla compravendita dei diritti tv Mediaset. L’attrazione da cui è caduto il ragazzo Un islandese in Spagna Cade nel vuoto dalle montagne russe: è morto Un 18enne islandese, in vacanza a Benidorm, in Spagna, è morto catapultato nel vuoto dal seggiolino delle montagne russe. Si sarebbe spezzata la barriera di protezione che blocca al sedile gli occupanti: il giovane è caduto nel vuoto da un’altezza di 20 metri e a forte velocità. L’attrazione da cui è caduto si chiama, con tragica ironia, «Inferno». Aperta un’inchiesta. 40 LA GAZZETTA DELLO SPORT ALTRI MONDI MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 I FUNERALI DEL COMICO italia: Per l’addio a Faletti in cinquemila ad Asti «Se ce la faccio, non vado nemmeno al mio», diceva Giorgio Faletti, ironizzando, del suo funerale. Non poteva immaginare che - arrivato quel giorno - 5000 persone (nella foto) si sarebbero riunite per salutarlo. È successo ieri ad Asti per l’ultimo addio al cabarettista e scrittore deceduto venerdì scorso: fra tanta gente comune, anche volti noti che hanno fatto parte della vita di Faletti, da Paolo Conte («Scriveva 1 “da dio”», ha detto) a Ezio Greggio, da Antonio Ricci a Franco Mussida della Pfm. E, per omaggiare l’autore del brano «Signor tenente», che Faletti portò a Sanremo nel 1994, il sito della Polizia di Stato ha pubblicato un’intervista al comico e un video con le note di quel brano. 2 A LA RIZZO A MESSINA 3 1 I figli di Mohammed Shaaban, un militante delle brigate Al Qassam, in lacrime davanti al corpo del padre durante i funerali a Jabaliya, nord di Gaza; 2 Un raid israeliano a Gaza; 3 La casa distrutta a Khan Yunis, in cui sono morti dieci palestinesi, due bambini AP/EPA Venti di guerra in Medio Oriente A Gaza 15 morti Duri raid di Israele: possibile l’invasione Netanyahu: «Mai più guanti con Hamas» FILIPPO CONTICELLO filippocont Via i guanti, ha detto il premier pronto alla guerra. Perché è ciò che sta per succedere in Medio Oriente, tornato a incendiarsi, in forma tanto rapida quanto tragica: la tensione lungo la Striscia di Gaza ha superato di parecchio il livello di guardia e Israele pare a un passo dal muovere le truppe di terra contro Hamas. Del resto, il governo israeliano ha richiamato ben 40mila riservisti e le parole del primo ministro, Benjamin Netanyahu, non hanno lasciato margini: «Non tratteremo più Hamas con i guanti: ha scelto l’escalation e pagherà un prezzo pesante per averlo fatto». Sono servite a motivare il fuoco e le fiamme dell’esercito: dopo la pioggia di razzi palestinesi pro- Al risparmio NIGERIA SOLO 18 STUDENTESSE SALVE In fuga da Boko Haram Riprese 45 ragazze La fuga dai terroristi è durata poche ore: 45 delle 63 ragazze che erano riuscite a scappare dai villaggi di Damboa e Chibok, nel nord della Nigeria, sono state nuovamente catturate dai militanti di Boko Haram. Lo ha riferito Abass Gava, un membro del gruppo di vigilanti della zona. Le fuggiasche erano riuscite a eclissarsi durante gli scontri tra militanti e soldati nigeriani, ma sono state bloccate mentre cercavano di raggiungere i loro villaggi. «Solo 18 sono riuscite a nascondersi e a sparire nella foresta», ha aggiunto Gava. Resta ancora bloccata, intanto, la trattativa per la liberazione delle 223 studentesse di una scuola nello stato nigeriano di Borno, sequestrate il 14 aprile. Le ragazze rapite erano inizialmente 276, ma 53 sono riuscite a scappare. E la violenza nel Paese non si ferma. Nelle ultime due settimane gli islamisti hanno compiuto 20 attacchi contro i civili. Come un tempo Altrettanto deciso è sembrato il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, che ha garantito che adesso «tutti gli israeliani sono obiettivi legittimi». E le Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato dell’organizzazione, hanno promesso risposte «ampliando il raggio d’azione dei razzi, verso Tel Aviv e anche oltre». Così nella capitale israeliana, in cui hanno aperto addirittura 241 rifugi pubblici, le sirene sono risuonate come nei tempi più neri. Stessa paura a Gerusalemme e, del resto, a fare due conti, da lunedì sera sul Paese sono caduti ben 130 razzi, 23 intercettati dal sistema Iron Dome. Ma i venti di guerra sono ormai in tutto il Paese, soprattutto a sud, al confine con la Striscia, dove l’obbligo è di stare a massimo 15 secondi dai rifugi. E, visto il precipitare degli eventi, a poco sembra servire il lavorìo delle diplomazie: gli appelli di Abu Mazen e Ban Ki Moon, della Casa Bianca e della Lega Araba sono coperti dai razzi e dai raid. © RIPRODUZIONE RISERVATA La crisi ha travolto i pensionati Così i consumi tornano al 2004 DANIELE VAIRA Dai dati Istat emerge la fatica. Di scervellarsi per risparmiare, innanzitutto, anche riducendo ciò che si mangia. E poi di arrivare a fine mese o meglio di vivere con quello che arriva. Il 43% dei pensionati, lo scorso anno (6,8 milioni di persone), ha ricevuto un assegno inferiore ai mille euro. Tra questi, il 13,4%, cioè 2,1 milioni di anziani, è al di sotto di 500 euro. E le donne in media guadagnano un terzo degli uomini. L’Inps segna, intanto, 10 miliardi di passivo, ma il «sistema tiene». Il 2013 rimarrà famoso per il crollo delle pen- seguita anche ieri, ecco l’operazione «Margine protettivo», con decine di raid mirati. Ha provocato per ora 15 morti, miliziani compresi, e la strage più dolorosa a Khan Yunis, sud di Gaza, dove un missile ha centrato una casa. Dentro hanno poi trovato 25 feriti e sette morti, tra cui alcune donne e almeno due bimbi. Per la stampa israeliana erano «scudi umani», messi lì apposta per evitare l’attacco. Tutto inutile, perché Netanyahu ha aggiunto: «Hamas si nasconde dietro i civili. Ed è il responsabile per le vittime collaterali». Secondo i dati Istat la crisi ha colpito i consumi degli italiani: meno carne e frutta. Ogni famiglia spende 2.359 euro al mese ANSA sioni liquidate, anche a seguito della stretta prevista dalla riforma Fornero. I lividi della crisi non risparmiano il mondo del lavoro, dove si sono persi quasi 500 mila posti e dove gli ammortizzatori sociali sono stati usati da più di un milione di persone. Il cambio Le difficoltà economiche rimangono impresse anche nelle abitudini che cambiano. Si compra sempre meno carne o pesce e ci si affida maggiormente ai discount. E non si buttano i cibi scaduti. Si rinuncia alla cultura (-5,6%) e anche all’abbigliamento o alle calzature: -8,9% in un solo anno. Alla fine del 2013 la spesa media mensile per famiglia era pari a 2.359 euro, in calo del 2,5% rispetto al 2012. Fanalino di coda resta la Sicilia (1.580 euro di spesa). Si ritorna così ai livelli del 2004. E per la Confesercenti ci vorranno addirittura sette anni per tornare ai dati pre-crisi. © RIPRODUZIONE RISERVATA S La moglie di Matacena va ai domiciliari È stata scarcerata Chiara Rizzo (nella foto). La moglie di Amedeo Matacena, coinvolta nell’inchiesta sul presunto favoreggiamento della latitanza del marito nell’ambito della quale è stato arrestato anche l’ex ministro Claudio Scajola. La donna ha ottenuto i domiciliari dal gip Olga Tarzia. Sconterà la pena da una parente a Messina. La moglie dell’ex deputato del centrodestra era stata arrestata a Nizza l’11 maggio scorso e il 20 era stata trasferita nel carcere di Arghillà, a Reggio Calabria. Matacena ha commentato «commosso»: «Si è concluso un atto barbarico» MALTEMPO PIOGGIA E FREDDO FINO A VENERDÌ Milano allagata Il sindaco si scusa «Vi risarciremo» Il Seveso esonda, in città danni e polemiche Intanto il ciclone Gea colpisce tutto il Nord FRANCESCO RIZZO Lungo i 52 chilometri del fiume Seveso, dal Comasco a Milano, nella notte tra lunedì e martedì sono caduti fino a 110 millimetri d’acqua. E così, un corso d’acqua sepolto dal cemento, eterna causa di problemi, ha inondato Milano: città sulla quale, intanto, cadevano più di 60 millimetri di pioggia. Bilancio: quartieri allagati nella zona settentrionale della metropoli (acqua fino a 30 centimetri), oltre duemila utenze senza energia elettrica, mezzi pubblici bloccati o deviati, scantinati allegati, viabilità difficoltosa o in tilt. Tutto documentato da foto e commenti sui social network: l’hashtag #seveso è entrato nella top ten delle tendenze. Si scatenano intanto proteste incrociate: il Comune, che in serata ha annunciato la piena controllata del Lambro, accusa il Centro funzionale monitoraggio rischi della Regione Lombardia, perché aveva annunciato solo un «moderato rischio». L’assessore alla Protezione Civile lombarda, Simona Bordonali, replica: «Il problema è la scarsa manutenzione del sistema idraulico e fognario». Per il Seveso la Lombardia ha già stanziato 34 milioni. Il sindaco Giuliano Pisapia, assediato dall’opposizione, chiede scusa alla città: «Faremo tutto il possibile per risarcire i danni». Vento «Basta che si superi qualche millimetro di pioggia e tutto diventa catastrofico: il tema è la messa in sicurezza del territorio», lamenta il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli e il problema ha radici antiche. «In Italia», osserva Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, «il territorio edificato, dunque sottratto all’agricoltura, è aumentato del 166% a partire dagli Anni 50. La pro- A Milano si guida in acqua... LAPRESSE ...e si aprono i tombini LAPRESSE gressiva impermeabilizzazione del suolo espone a rischi sempre più gravi le aree urbanizzate. Occorre contenere drasticamente il nuovo consumo di territorio». Ma il maltempo causato dal ciclone Gea non ha colpito solo il Milanese: esondato il lago di Annone, nel Lecchese; trombe d’aria nel Pavese con danni all’agricoltura; a Torino i pompieri sono intervenuti per salvare automobilisti bloccati; bomba d’acqua su Padova e Vicenza con vento oltre i 100 chilometri orari; migliaia di euro di danni a Santa Margherita Ligure. Per il Nord del Paese, parte del Centro e Sardegna, la «pausa» dall’estate durerà fino a domani, con temperature sino a 15 gradi più basse che al Sud. Il weekend potrebbe portare nuove precipitazioni al Nord e un luglio degno di questo nome solo su parte del Sud e Isole. © RIPRODUZIONE RISERVATA piccolo capolavoro del ‘500 Il primo mappamondo? Su due uova di struzzo Il più antico mappamondo finora noto, inciso su una sfera ricavata unendo le metà di due uova di struzzo: risale al 1504, potrebbe essere opera di Leonardo da Vinci e contiene la prima rappresentazione dell’America del Nord (due piccole isole: Colombo aveva toccato il nuovo continente nel 1492). La scoperta del belga Stefaan Missinne è stata presentata a Roma (foto Ansa). MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 ALTRI MONDI BISIO: «NON TORNO A ZELIG» italia: «Italia’s got talent? Mi hanno contattato» Ospite del programma di Radio Radio 2 «Non è un Paese per giovani», Claudio Bisio (nella foto) ha fatto un po’ di chiarezza sul suo futuro. «Io giudice a Italia’s Got Talent’ su Sky? È vero che mi hanno contattato… Mi dicono che sarà diverso da quello che andava su Mediaset, meno Corrida e più talenti veri». E Zelig? «Lo faranno, ma senza di me». Con Bisio potrebbero esserci la Littizzetto ed Eleonora Abbagnato. I PROGRAMMI DI DISCOVERY Tra Kids K2 e Frisbee La tv va già a scuola Il ritorno a scuola è lontano ma la tv pianifica già le sue mosse. Discovery Italia annuncia per Kids K2 (canale 41 del Giffoni, grande ma giovane Anteprime e la stella Gere Edizione record per il festival dei ragazzi al via il 18: 3500 mini-giurati e 163 film in programma. Attesi gli attori di Glee e della serie Gomorra polano in Italia), oltre ai protagonisti della fiction Gomorra. Ma a Giffoni arriveranno anche Jean Sorel, Ferzan Ozpetek, Luca Argentero, Claudia Gerini, Margharet Madé, Ornella Muti, Vittorio Storaro e Alan Rickman, che i ragazzi conoscono per il ruolo del professor Piton nella saga di Harry Potter. Non mancheranno i nuovi fenomeni provenienti dal web: The Jackal e Nirkiop. GIANLUCA MONTI NAPOLI Il Festival di Giffoni compie 44 anni, ma è giovane come i ragazzi che lo animeranno dal 18 al 27 luglio. Lo scoprirà anche Richard Gere, ospite di eccezione della manifestazione organizzata da Claudio Subitosi e presentata ieri nella sede della Regione Campania alla presenza del presidente Stefano Caldoro. I numeri di questa edizione sono impressionanti: 3500 giurati, dai 3 ai 25 anni, provenienti da 41 nazioni e da 160 città italiane, ben 163 film in programma, oltre 60 ospiti, 4 Masterclass (Recitazione, Sceneggiatura, Stop-Motion, Giornalismo) e prestigiose anteprime tra cui due nuovi film Disney Planes 2 e Trilli e la nave pirata, oltre allo scatenato Step Up All In. Gli ospiti “Be Different” è il titolo scelto per l’edizione di quest’anno: «Abbiamo voluto questo tema perché essere diversi è l’unica via per cambiare il mondo, per creare, per inseguire il domani e farlo proprio», ha detto Gubitosi prima di svelare i nomi di alcune delle stelle del cinema che parteciperanno alla prestigiosa rassegna. Oltre a Gere, molto attesi anche Matt Bomer di White Collar e Lea Michelle di Glee (due serie americane che spo- DOPO 7 ANNI UN RACCONTO SUL SITO DELLA ROWLING Harry Potter vive E adesso ha anche i capelli bianchi Harry Potter è tornato. A quasi sette anni dalla pubblicazione dell'ultimo romanzo - I Doni della morte è uscito il 21 luglio del 2007, l’8 gennaio 2008 in italiano - ieri J.K. Rowling ha regalato a milioni di appassionati un nuovo episodio della sua creazione venerata in tutto il mondo. Non un romanzo, ma un racconto di 1500 parole, uscito sul sito Pottermore.com, il portale web gratuito ideato dalla stessa scrittrice inglese per far conoscere il mondo di Harry Potter alle nuove generazioni «digitali». Nella storia Harry è adulto (ha quasi 36 anni) e sta guardando la finale della coppa del Mondo di Quidditch insieme alla famiglia e agli amici Ron e Hermione. I capelli, una volta spettinati e neri, ora cominciano a farsi bianchi per l'età che avanza. Anche un'altra cicatrice ne segna il volto, questa volta lo zigomo, segno del lavoro da «Auror» presso il ministero della Magia. Ma la Rowling ci fornisce anche notizie sugli altri due protagonisti: Ron gestisce il famoso negozio di scherzi, mentre Hermione ha fatto carriera a livello istituzionale. L’11 luglio Il prossimo episodio, che narrerà della finale della coppa del Mondo dello sport magico, è atteso per l’11 luglio, a due giorni dalla finale del Mondiale di calcio a Rio. Non è dato sapere se ci saranno altri racconti. Vero è che, dopo Il manifesto dell'ultimo film di HP la pubblicazione dei tre romanzi slegati dalla saga (Il seggio vacante, Il richiamo del cuculo e Il baco da seta, gli ultimi due sotto lo pseudonimo Robert Galbraith) e l'annuncio del 2007 che l’avventura di Harry Potter era definitivamente terminata, i lettori sono stati colti in contropiede. Il portavoce della Rowling ribadisce che non sono previsti altri romanzi su Harry&co. Ci sarà da credergli? Intanto il sito, appena la notizia del nuovo «capitolo» si è diffusa, è stato preso d’assalto e si è quasi bloccato. Gli anni sono passati, ma l’amore per HP è tutt’altro che tramontato. f.gamb. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sopra, Richard Gere, 64 anni. Sotto, una scena di una puntata della serie tv americana «Glee» AP Musica Ma Giffoni è, da qualche anno, anche musica e artisti come i Negramaro, Rocco Hunt, Emis Killa, Paola Iezzi, Deborah Iurato o Zero Assoluto animeranno le serate del Festival. L’attesa è cresciuta in queste settimane sui social network: 73.600 fan su Facebook e 31.900 followers su Twitter. «Il Festival cresce ogni anno per qualità e organizzazione ed è un’eccellenza nella promozione della cultura campana nel mondo», ha concluso il presidente della Regione Campania, Caldoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GAZZETTA DELLO SPORT 41 digitale, 626 di Sky), tra l’altro, «Slugterra», serie animata canadese sulle “lumache esplosive” e «I Cavalieri Tenkai» sui “mattoncini trasformabili”. Frisbee (44 dt, 627 Sky) rilancia «I Dalton», serie francese cult del target 4-14 anni (120mila spettatori medi, 6,13% di share). LIVE BAGNATO COMINCIATO IL TOUR Rock oltre la pioggia Emma show a Verona «Ma volevo mollare» Acquazzoni, emozioni e paroloni. Nel senso di frasi affilate. Lunedì sera Emma è arrivata a Verona e, sotto la pioggia, è stata un tornado. «Penso sia bellissimo fare l’amore sotto la pioggia», ha urlato la 30enne ai 10 mila dell’Arena, giunti per assistere al primo dei sei concerti speciali «Emma Limited Edition» (ma in novembre si replica con tre date). Sul palco la cantante ha indossato un sexy abito bianco vedo-non-vedo e riarrangiato diversi pezzi. Quasi una Emma 2.0, brava a destreggiarsi anche in un duetto ad alto tasso di talento: a Verona ha cantato con David Bisbal, stella della musica latino-americana, per la prima volta in Italia. È il primo degli ospiti invitati in questo mini-tour: uno differente per data, da Rufus Wainwright a Malika Ayane. Ma lunedì notte all’Arena, appena scesa dal palco, Emma ha parlato a cuore aperto: «In questi anni, nonostante sia arrivata l’immagine di me di una persona sicura e convinta, spesso sono inciampata nel pensiero di mollare. La musica è meravigliosa, ma non pensavo di muovere tutta questa attenzione mediatica. E allora a un certo punto ho detto: basta, prendo quelle quattro cose che sono riuscita a fare e vado via». Uno sfogo per chi spesso è nell’occhio del ciclone per dichiarazioni fuori dal coro, come quella in cui affermava di volere essere il Papa: «Vorrei esserlo per un giorno per avere il potere di liberalizzare matrimoni e famiglie gay in Italia – ha concluso Emma –. In Italia se non sei sposato non hai diritti. Lo trovo blasfemo, anticristiano, antiumano». Diretta, appuntita, quindi Emma. 42 LA GAZZETTA DELLO SPORT MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 L’EVENTO italia: Il rocker emiliano chiude a San Siro un tour da urlo Piace a padri e figli: oggi e domani ancora sul palco dopo i sold out di Roma e Milano VASCO AL MASSIMO 4 I NUMERI 3 concerti consecutivi all’Olimpico non li aveva fatti nessuno prima di Vasco, nemmeno i Rolling Stones. E 4 a San Siro in precedenza li aveva tenuti soltanto Vasco, nel 2011. 400 mila i paganti delle sette date del «Live Kom 2014». Un record. 21 i sold out a San Siro in 25 anni. Il primo concerto di Vasco nello stadio milanese fu nel ‘90. È stato, invece, 16 volte a Roma e 17 a Torino. GABRIELLA MANCINI MILANO Irriducibile Vasco, l’uomo che riempie gli stadi e batte tutti i record. Il Live Kom 2014 ha infiammato l’Olimpico per tre sere consecutive, neanche le star internazionali hanno osato tanto, e quattro appuntamenti accendono San Siro in questi giorni, oggi e domani gli ultimi due. Date nate spontaneamente, dalla richiesta sconfinata dei biglietti. Per dire, alla terza serata romana i tremila tagliandi messi a disposizione all’ultimo momento sono stati bruciati in meno di cinque minuti! Provocazioni Vasco, 62 anni, cattura milioni di fan perché dice cose che pensano tutti e non si vergogna mai a raccontare se stesso, svela desideri nascosti, condivide debolezze e solitudini, lancia provocazioni che arrivano dritte al cuore e ci costringono ad essere sinceri. Vasco, fragile e for- te, essenza delle nostre emozioni, sintesi meravigliosa di coerenza e autenticità. Per questo il suo pubblico è trasversale. Prima c’erano padri e figli, adesso anche i nonni (lo è anche lui, è nato Romeo, figlio di Davide) e bambini che crescono sulle sue note. Un amore sviscerato che si traduce anche nei tatuaggi, sono in tanti ad avere scolpita la sua immagine sulla pelle e anche l’autografo diventa un tattoo. Cambiamento Lui ha sempre quello strano stupore dipinto sul viso, ma è un Vasco nuovo. Tre anni fa l’infezione batterica gli aveva tolto le forze, ma non certo la grinta. L’anno scorso era tornato a Torino e Bologna, come a ribadire «sono ancora qua», quest’anno è più carico che mai. Duro e puro, decisamente rock. Un forte segnale di cambiamento, ma anche di speranza quando grida alla fine, ai fan in delirio: «Tenete duro, ce la farete, ce la farete!». Testa rasata, giubbotto oro metallizzato, jeans e scarpe da tennis, il Komandante sprigiona un’energia incredibile. Un avvio strong. Vasco attacca con Gli spari sopra (di noi), e conclude con Liberi liberi (però liberi da cosa?). Il concerto si divide in due parti. La prima è indiavolata, potente, contromano, da C’è chi dice no a Dannate nuvole, un singolo di avvicinamento al nuovo album (uscirà il 4 novembre), che si ispira a Nietzsche e al suo Zarathustra, ma soltanto per cantare «Niente dura niente dura/questo lo sai/però non ti ci abitui mai... Chissà perché». La seconda con le grandi hit, da Sally a Siamo solo noi, con alcuni ripescaggi come La Strega e Sballi ravvicinati del terzo tipo. Immancabili Vita Spericolata e la chiusura con Albachiara. In alto e a sinistra Vasco Rossi, 62 anni, scatenato durante i concerti. Oggi e domani accenderà San Siro, ormai il suo storico «locale». A destra l’immagine di «Dannate nuvole» un singolo di avvicinamento al nuovo album che uscirà il 4 novembre Evoluzione musicale Il Kom trasmette l’evoluzione musicale, e non solo, che lo ha portato ad essere quello che è oggi. Un duro. Cambiamenti anche nella band. Accanto agli storici Stef Burns alla chitarra e Claudio Golinelli al basso, la sezione ritmica si completa con due new entry: Vince Pastano alla chitarra e Will Hunt, lo straordinario batterista in prestito dagli Evanescence; gli altri sono Alberto Rocchetti alle tastiere, Frank Nemola alla tromba, Andrea Innesto al sax e cori, e Clara Moroni sempre ai cori. C’era grande armonia durante le prove e sul palco si è visto. Vasco, San Siro, lo sente suo: in 25 anni sono stati 21 i concerti sold out. Arriva di pomeriggio, nel silenzio osserva gli spalti immaginandoli gremiti. Un massaggio, un piatto di pasta due ore prima di cominciare, un’ora di meditazione al buio, con gli occhi chiusi, lontano da tutti. La quiete prima della tempesta di emozioni. «Non mi preoccupo del dopo, voglio assistere con allegria a questo momento che è il top. Dopo comincerò a scendere e io voglio assistere a questo mio tramonto straordinario». Parola di Vasco. © RIPRODUZIONE RISERVATA l’Iniziativa Da domani la collana di dieci compilation con la «Gazzetta» Da domani, con la «Gazzetta dello Sport» e il «Corriere della Sera» troverete in edicola «Vasco. Feedback-ritorno alle origini», la collana di 10 compilation con i primi grandi successi del rocker di Zocca. Brani rimasterizzati per rivivere al massimo le grandi emozioni del passato. Si comincia con la compilation «Vivere una favola» (9,99 euro, escluso il prezzo del quotidiano), che contiene la canzone omonima e brani come «Vado al massimo», «Siamo solo noi», «Bollicine», «Splendida giornata», «Voglio andare al mare» e «Giocala». Giovedì prossimo la seconda uscita con «Vita spericolata», unito ad altre hit come «C’è chi dice no», «Ciao» e l’immensa «Alba chiara». Una carrellata di capolavori senza tempo. MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2014 ALTRI MONDI 21/3 - 20/4 IL MIGLIORE. I tasselli nel lavoro s’incastrano bene, l’amor premia. E a sud dell’ombelico c’è movimento come alla sagra del raviolo: uau. DI ANTONIO CAPITANI 23/9 - 22/10 21/4 - 20/5 21/5 - 21/6 22/6 - 22/7 23/7 - 23/8 24/8 - 22/9 La giornata è un po’ cupa, le finanze chiedono circospezione. Bando però alle paranoie. Anche perché la fornicazione soddisfa Anche se oggi gli zebedei vi arrivano in Madagascar, ogni successo vi si staglia: lavorativo, amoroso, sudombelicale. State su! Il lavoro si muove bene e premia metodo e volontà. Ma non sclerate. Grinta in aumento, charme suino very ammaliant. It’s riscossa time. E oggi ne avrete la prova nel lavoro, in amore, in fatto di soldi. Ormoni da Champions, amore magico. Un po’ triturazebedei, oggi, lo siete. E rischiate pure un autogol. La grinta non basta: occorre lucidità. Anche during the fornication. 23/10 - 22/11 23/11 - 21/12 22/12 - 20/1 21/1 - 19/2 20/2 - 20/3 Luna ricca di fortuna, intuito e fantasia, utili al lavoro. Ma siate realisti. Olezzo d’amor nell’aere, con fornicazion di prima qualità. Solitudo vuol dire fortuna, successo, efficienza, oggi. Anche se lo zebedeo ciondola. Il sudombelico si perde in troppi dettagli. I vostri talenti e il supporto di staff e fan vi fanno conseguire successi solidi. Siete pure phyghi/e e suinamente incentivati. La motivazione latita, l’intralcio aleggia, il pitbull inside you emerge. State buoni, tutto s’aggiusta. Resa suina incertina. Toro 6 Ariete 8 LE PAGELLE Bilancia 7+ Gemelli 6 Scorpione 6,5 Cancro 7 Sagittario 7+ RICKY ALVAREZ Colloqui p.r. e viaggi riescono, nel lavoro convincete. E Marte alimenta grinta, motivazione, vigore. Fornicazion fantasiosa. Siate cauti coi soldi. Il centrocampista E con chi punta i argentino (con passaporto vostri glutei per italiano) dell’Inter è nato a scalzarvi nel lavoro e Buenos Aires il 12 aprile in altri ambiti. 1988. Tra le sue squadre Friendness of slip anche Velez Sarfield e v’entusiasmano. Boca Juniors *4,:: *4,:: 3). .&'# 6+. ''#/ )'#% )' /&##'% $9 )'#% * # +).3 * # * *,4: 3). .&'# 6+. ''#/ 5*,4: )'#%, .#& /&##'% # !%# !3/ (,:: Capricorno 6+ )'#%, .#& /&##'% )'#% 6.3# # #'% **,4: *4, 6#'3 3++ +./ " .'. ).3 6 #'63 6.)/+).3 # +).3 5 )'#% 6.3# # #'%, # !%# !3/ *5,:: *,:: )'#%, )' /&##'% 6#'3 3++ +./ " .'. ).3 6 #'63 # 4 6.)+' )6. )%)'# .&'# @\i` 8C>?<IF )' )- 8E:FE8 (0 ). C\^\e[X d`e dXo 8FJK8 (, (0 98I@ )+ *, 9FCF>E8 (/ ). )) )/ :@<CF M<EK@ :8>C@8I@ Jfc\ ;\Yfc` :8DGF98JJF (/ ), Elmfcf Df[\iXk` :8K8E@8 )' *+ =@I<EQ< (/ Ki\ekf 8fjkX (( )( (- )+ D`cXef Kfi`ef >\efmX G\il^`X (/ )+ (+ )+ )( (. )' IFD8 E8GFC@ )+ )0 (. ). G8C<IDF )+ *' D@C8EF IFD8 )) )+ *+ IFD8 )' )/ KFI@EF (, )' GXc\idf KI<EKF (/ )* )( )/ ,1+* )(1() ,1+) )'1+- M<E<Q@8 )' )+ CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti [email protected] VICEDIRETTORI Pier Bergonzi [email protected] Stefano Cazzetta [email protected] Andrea Di Caro [email protected] Umberto Zapelloni [email protected] Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014 (* )) I<>>@F :8C89I@8 )+ PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri CX YXjjX gi\jj`fe\ >\X j` jgfjkX m\ijf `c :\ekif$Jl[ gfikXe[f ifm\jZ` \ k\dgfiXc` jgXij` jlcc\ i\^`fe` X[i`Xk`Z_\# Xgg\ee`e`Z_\ \ d\i`[`feXc`% 8[[\ejXd\ek` \ ifm\jZ` XeZ_\ jlc :\ekif$Efi[ JXi[\^eX \ i`c`\m` [` Efi[$<jk# g` jfc\ Xckifm\% )( *' Gfk\eqX )* )' ;fgf[fdXe` >\X XeZfiX `e Xq`fe\ jlcc@kXc`X Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc` [`]]lj` jlcc\ Xi\\ Z\ekif$fi`\ekXc` [\c Efi[ \ ]i\hl\ek\d\ek\ XeZ_\ Xc :\ekif2 hlXcZ_\ ifm\jZ`f `e :XdgXe`X# g` jfc\ jlc i\jkf [\c Jl[# jlccX JXi[\^eX \ jlc i\jkf [\c Efi[% 9Xi` (* )+ )' ). )- KI@<JK< DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] :XdgfYXjjf EXgfc` (0 KiXdfekX ;fdXe` (+ )) (/ Jfi^\ www.gazzetta.it CÊ8hl`cX GFK<EQ8 KiXdfekX A Barcellona per un concerto del Where We Are Tour, la famosa band anglo-irlandese One Direction non ha resistito al fascino del Camp Nou e di fronte alle camisete blaugrana personalizzate, Niall, Zayn, Liam, Harry e Louis si sono gettati sul rettangolo di gioco per una sessione di allenamento... unica (0 )- G<IL>@8 Jfi^\ Tedeschi sì, scaramantici no. Prima della semifinale contro il Brasile, la Germania ha diffuso in rete un filmato con il meglio della spedizione mondiale: non solo allenamenti, anche balli in spiaggia, scherzi e affetto dal popolo brasiliano. A riguardarlo dopo la notte magica di Belo Horizonte, si capisce perché 8eZfeX )+ =`i\eq\ )( @c jfc\ f^^` One Direction e il fascino Barça al Camp Nou (- ). (, ), (/ 8^`kXk` VIDEO Germania in finale Il film del successo è tutto da ballare (. ), D@C8EF Dfjj` '))$. 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