www.gazzetta.it venerdì 11 luglio 2014 1,30 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno 118 - Numero numero 162 www.forst.it ITALIA MERCATO Mazzarri: «Inter da combattimento» E arriva Pereyra 3 L’argentino Roberto Maximilano Pereyra, 23 anni FOTOPRESS AL MILAN COMINCIA UNA NUOVA ERA INZAGHI TRE MOTIVI PER CREDERCI (CON GIUDIZIO) DALLA VITE, ELEFANTE ALLE PAGINE 8-9 JUVE SCATENATA Pippo si presenta con Barbara e Galliani: «Chi non lotta non può giocare per me». I suoi plus: l’ambiente amico, la gestione del gruppo e la maglia come valore Evra affare fatto martedì Morata e ora piace Romulo DELLA VALLE, PASOTTO, SCHIANCHI DA PAGINA 2 A PAGINA 5 IL MONDIALE Germania-Argentina contro i tedeschi non c’è solo Messi 3 Thomas Müller, 24 anni, e Sergio Romero, 27 anni ARCHETTI, BIANCHI, CONDO’ ALLE PAGINE 14 E 17 COMMENTI DI DE CALO’ E VERNAZZA A PAGINA 21 PAESI A CONFRONTO Angela e Cristina criminali e piloti è una sfida totale GREGORI A PAGINA 15 L’INTERVENTO DON ALBERTINI SCRIVE PER NOI La finale dei due Papi io me l’immagino così 3 Patrice Evrà, 33 anni, era al Manchester dal 2006 ACTION LAUDISA, OLIVERO A PAGINA 7 Con la maglia DE LAURENTIIS Pippo Inzaghi (40) e Barbara Berlusconi allenatore e vicepresidente «Per Higuain una clausola da 100 milioni» 3 Papa Benedetto a colloquio con Papa Francesco LAPRESSE DI DON ALESSIO ALBERTINI Ormai sono già le 20.45 di domenica 13 luglio. Al secondo piano della Residenza di Santa Marta regna il silenzio. A quest’ora Papa Francesco è solo, ritirato nel suo appartamento come è solito fare da quando è stato eletto... CATAPANO, GALDI, G. MONTI A PAGINA 10 IL ROMPIPALLONE DI GENE GNOCCHI Conte fotografato in spiaggia. Dietro di lui si vede Quagliarella che vende il cocco. L’ARTICOLO A PAGINA 21 w DOMANI SU SPORTWEEK I 19 CAPITANI IN CIMA AL MONDO In edicola a 1,80 con la Gazzetta LA POLEMICA IL PATRON VIOLA ATTACCA L’ EX ALLENATORE DELLA NAZIONALE «Prandelli? Ha la fuga nel dna» Diego Della Valle: «Era già scappato dalla Fiorentina» A PAG. 19 Andrea: «Amareggiato per le frasi su Rossi» 9 771120 506000 40 7 1 1> PRESIDENZA LA CORSA COMPLEANNO MODA E SPORT TOUR TAPPA A GREIPEL 3 Demetrio Albertini, tra i candidati 3 Giorgio Armani, 80 anni oggi 3 Vincenzo Nibali, 29 anni Manovre Figc cresce il fronte per rinnovare Armani 80 Gli auguri dei suoi atleti Nibali fiducioso «Andrò ancora all’attacco» IARIA A PAGINA 11 ZAPELLONI A PAGINA 27 ALLE PAGINE 22-23 2 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 PRIMO PIANO 4 TUTTI I CONVOCATI Questa al momento la rosa del Milan. S Portieri Agazzi (‘84), Gabriel (‘92), Abbiati (‘77). S Difensori Alex (‘82), Zapata (‘86), Mexes (‘82), Bonera (‘81), Albertazzi (‘91) Zaccardo (‘81), Constant (‘87), Didac Vilà (‘89) De Sciglio (‘92) Abate (‘86). S Centrocampisti De Jong (‘84), Essien (‘82), Montolivo (‘85), Poli (‘89), Muntari (‘84), Cristante (‘95), Saponara (‘91). S Attaccanti Balotelli (‘90), Robinho (‘84), El Shaarawy(92) Honda (‘86), Mastour (‘98), Menez (‘87), Niang (‘94), Pazzini (‘84), Petagna (‘95). PIPPO-GOL: 2.000 TIF 1 «Voglio ricreare il dna del Milan Chi non lotta non va in campo Balo? Per me sono tutti uguali» Il nuovo allenatore spiega le regole: «Perdonerò un errore tecnico, ma non un comportamento sbagliato. Con Mario ho parlato dopo il Mondiale: gli ho detto che le critiche devono renderlo più forte» della Primavera, i giocatori di adesso hanno qualche anno in più, alcuni come Abbiati e Bonera hanno giocato anche insieme a lui, ma poco importa. «Il tu o il lei non m’interessano, conta solo il rispetto. Chi non lotta non può giocare nel mio Milan». Avviso ai naviganti, il primo di una lunga serie. FABIANA DELLA VALLE MILANO laPresentazione Il mezzobusto di Filippo Inzaghi svetta in mezzo agli stand del Village Casa Milan. «I want you», recita lo slogan di un nuovo spot. In realtà Realizzo un sogno Nella sala conferenze ci sono sembra un messaggio per i suoi tifosi, che ieri erano più di duemila nella nuova piazza rossonera. tanti volti familiari. Pippo di tanto in tanto cerca Pippo in carne e ossa sbuca alle 16.15 dall’ingresso con lo sguardo papà Giancarlo, seduto in fondo, principale, un passo indietro rispetto a Barbara l’uomo che lo segue come un’ombra e che è alla Berlusconi e Adriano Galliani. «Oi oi oi, Pippo In- base del suo successo. E’ stata la sua famiglia a zaghi segna per noi» e «Pippo inculcargli i valori sui quali ha costruito vita e carriera. Quando gol» sono i cori più gettonati. CoBarbara gli fa l’in bocca al lupo, me se il re di coppe fosse ancora Sono pronto per lui risponde d’istinto «grazie» e un giocatore. L’idolo della curva il nuovo lavoro. l’a.d. subito lo corregge: «Volevi è sempre lui, anche se due estati Conte mi ha dire crepi, vero? Si vede che sei fa ha cambiato abiti e mansione. avvisato: “Non emozionato...». Impossibile non Il primo giorno del nuovo Milan dormirai più...” esserlo, visto che per Pippo è un è soprattutto l’Inzaghi day, l’inisogno che diventa realtà. «Il prezio di una nuova storia. Basta FILIPPO INZAGHI sidente, Barbara e Galliani mi leccarsi le ferite per l’ottavo poALLENATORE MILAN hanno dato un’opportunità fansto in campionato e l’esclusione tastica. Due anni fa ho iniziato dalle competizioni europee, biad allenare sperando di diventare un giorno il tecsogna guardare avanti. nico della prima squadra. Per me guidare il Milan Gioca chi lotta Inzaghi fende la folla insieme ai è un sogno. Magari qualcuno non se lo ricorda dodue amministratori delegati e ai giocatori, stringe po un’annata così, ma io divento l’allenatore del mani, si presta ai selfie, firma magliette e sciarpe. club più titolato al mondo (anche se l’Al Ahly in Rientra nel palazzo dieci minuti dopo, con i tifosi realtà ha detronizzato i rossoneri, ndr). Darò tutto che lo seguono fin dove possono. «Quando il pull- me stesso, spero che i risultati siano all’altezza». man è arrivato e ho visto tutta questa gente mi soDna rossonero Pippo parla da allenatore navino venuti i brividi – racconterà più tardi —, spero che i miei ragazzi abbiano provato le stesse sensa- gato. Rispetto, regole, sincerità, rabbia, ambiziozioni». I miei ragazzi. Inzaghi chiamava così i gio- ne. lealtà. Su queste pietre vuole rifondare un Micatori degli Allievi e quelli un po’ più grandicelli lan vincente. «Quando ho smesso di giocare Anto- « Il primo raduno nella nuova sede di casa Milan Ieri è partita la nuova stagione rossonera, per la prima volta in Via Aldo Rossi, nella moderna sede del club. Da sinistra Adriano Galliani, Filippo Inzaghi, Barbara Berlusconi e Mauro Tassotti. Dietro tutta la squadra ANSA OGGI IL PRIMO ALLENAMENTO A MILANELLO E’ PARTITO IL NUOVO CORSO Dalla dieta di Djokovic alla tattica: le novità di Pippo Inzaghi seguirà i consigli alimentari del tennis. Sul campo si lavora sulle palle inattive MILANO La dieta, lo studio minuzioso degli avversari, gli allenamenti mirati sulle palle inattive. Ieri mattina prima della presentazione ufficiale il Milan ha completato i test, oggi Filippo Inzaghi dirigerà il primo allenamento a Milanello e piano piano comincerà a intro- durre una serie di novità. Seguendo Nole Partiamo dal- l’alimentazione. Inutile ribadire che Pippo è un maniaco del mangiare sano. Ieri ha chiesto che la squadra potesse cenare a Milanello e non a Casa Milan come previsto (nonostante il menù fosse lo stesso). «Ormai anch’io a pranzo solo con bresaola e plasmon», ha scherzato ieri Adriano Galliani al momento del brindisi. A Milanello in ritiro si mangia riso in bianco, petto di pollo, frutta e verdure a volontà. La novità riguarda l’introduzione di alcuni alimenti presi dalla dieta Djokovic. Il tennista ha scritto un libro sull’equilibrio alimentare che ha colpito l’attenzione di Inzaghi: Nole suggerisce acqua tiepida per non fare danno alla digestione, tisane alla liquirizia, miele di Manuka, avocado e tante proteine per dare energia. Da quando ha cambiato regime alimentare, Djokovic, tifoso milanista, è diventato il numero uno al mondo. Un buon motivo per seguire le sue indicazioni e studiare col nutrizionista un programma alimentare specifico per ogni giocatore. Dalla tattica alla pratica Sul campo Inzaghi lavorerà in perfetta sintonia con il nuovo staff. Fiorin sarà il suo inviato speciale: ogni settimana avrà il compito di visionare gli avversari e tornare con una relazione per i due tattici Maldera e Matteucci e per il mago delle palle inattive, Vio. Elaborati i dati e le immagini, i tre studieranno allenamenti specifici per prepararsi nella maniera migliore. Inzaghi partirà da un 43-3 (l’alternativa è un 4-4-2). Il suo modello di riferimento è la Germania, con un terzino che spinge e le due mezzali molto brave a inserirsi. Senza gli impegni delle coppe la preparazione, curata da Tognaccini con i metodi di MilanLab, sarà mirata per partire forte già all’inizio della stagione. f.d.v. Inzaghi coi tattici Andrea Maldera e Nicola Matteucci © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3 FOSI E TANTA FIDUCIA 2 3 4 PROSSIMI IMPEGNI S A fine mese Tournée in America Ecco i prossimi impegni dei rossoneri: la squadra partirà per l’America martedì 22. 1 La folla dei tifosi rossoneri (erano circa in 2.000) sotto la sede di Via Aldo Rossi LAPRESSE 2 L’a.d. Adriano Galliani, 69 anni LAPRESSE 3 Il nuovo acquisto Jeremy Menez, 27 anni, esterno francese proveniente dal Psg AP 4 L’arrivo di Stephan El Shaarawy, 21 anni ANSA 16 luglio A Solbiate Arno contro il Renate S 20 luglio Al Brianteo contro il Monza S 24 luglio A Toronto (Canada) contro l’Olympiacos S S Inzaghi parte con 3 punti di vantaggio e un modello: la filosofia di Ancelotti Era un centravanti egoista, ora pensa soltanto al gruppo Come Carletto non sarà un dittatore: preferisce il dialogo S 4 Filippo Inzaghi, 40 anni, ha smesso di giocare nel maggio 2012. Subito dopo ha cominciato la carriera da tecnico al Milan: ha allenato gli Allievi Nazionali e poi la Primavera. Ora la prima squadra BUZZI Ecco perchè crederci nio Conte mi ha detto: “l’unica cosa che cambia da allenatore è che non dormirai più”. Le responsabilità sono diverse, ma io sono pronto. Voglio ricreare il dna del Milan. Quando ho accettato ho guardato ai valori umani della rosa: possiamo tornare a essere quello che eravamo. Mi auguro che la mia ambizione, la voglia di vincere e riportare in alto il club venga recepita dai giocatori. Il Milan non può stare fuori dalle coppe, la società ha le mie stesse ambizioni e spero che i giocatori abbiano rabbia e voglia di rivalsa. Un allenatore che pretende regole deve essere il primo a rispettarle. Io che per vent’anni non ho mai sgarrato penso di poter essere un esempio. In questo mese lavorerò soprattutto su questo: bisogna allenarsi e nutrirsi bene. Chi non ha il peso giusto non può fare questa professione. Ancelotti è l’emblema dell’allenatore che si fa amare e rispettare dai giocatori. L’ho già detto chiaramente: posso perdonare un errore tecnico ma non un comportamento sbagliato». Balotelli è come gli altri Sembra un messaggio per Mario Balotelli. A domanda specifica Inzaghi accarezza l’attaccante testa calda ma ribadisce che non ci saranno trattamenti di favore: «L’ho sentito dopo l’eliminazione e gli ho detto che le critiche devono fortificarlo. E’ un patrimonio del calcio e del Milan e io ho il dovere di valorizzarlo. Può fare la differenza. Mario è motivato, ha voluto un preparatore in vacanza per arrivare in forma in ritiro. Un giocatore allenato da Inzaghi deve prepararsi bene e conquistarsi il posto. Si parte tutti da zero». Titoli di coda a Casa Milan. Pippo ha fretta di tornare a Milanello per mettersi addosso pantaloncini e fischietto. © RIPRODUZIONE RISERVATA 27 luglio A Pittsburgh (Stato Uniti) contro il Manchester City S 2 agosto A Charlotte (Stati Uniti) contro il Liverpool. S 6 agosto A Houston (Stati Uniti) contro il Chivas Guadalajara. S 17 agosto Amichevole da ufficializzare probabilmente in Spagna. S 23 agosto A Reggio Emilia Trofeo Tim contro Juventus e Sassuolo. ANDREA SCHIANCHI La cosa più sorprendente di Filippo Inzaghi, chiusa la carriera da giocatore, è stata la metamorfosi. Prima era un centravanti che pensava soltanto a se stesso, al gol e ai suoi record: non vedeva e non concepiva altro. Di lui nessuno avrebbe detto che sarebbe diventato un allenatore, uno che per contratto deve mettere il gruppo al di sopra di ogni cosa. Invece Pippo ha stupito tutti: si è cambiato d’abito con la velocità e l’intelligenza di chi «annusa» la direzione del vento, è sceso in campo in un nuovo ruolo, sapendo che avrebbe potuto bruciarsi in fretta, e adesso si accomoda su una delle panchine più calde d’Italia. Se sia l’uomo giusto al posto giusto, lo dirà il tempo (non solo i risultati immediati). Quella del Milan è una scommessa: il rischio c’è, come ogni volta che ci si siede al tavolo da poker. Pippo lo sa, e questo è un vantaggio non da poco rispetto al suo predecessore Seedorf, sbarcato nel pianeta Milan con l’obiettivo «lunare» di rivoltarlo come un calzino e convinto che nulla avrebbe fermato la sua rivoluzione. Si è visto com’è andata a finire. 1. AMBIENTE «AMICO» Ecco il primo punto a favore di Inzaghi: conosce l’ambiente come le sue tasche. Non esistono segreti per lui, né nello spogliatoio né negli uffici della società. Ha buoni rapporti con Berlusconi, con Galliani e con Lady Barbara: di sicuro non è uno che divide. Tutt’altro. E’ proprio attorno alla figura (non figurina, sia ben chiaro) di Pippo che si vuole costruire non solo il futuro ma anche il presen- te. Direte: ma al Milan serve un allenatore, Inzaghi ne ha le qualità? Per quello che si è visto nei due anni di esperienza con i giovani la risposta non può che essere positiva: il Milan dei ragazzi ha giocato bene, e questo è un punto di partenza importante. Certo, guidare una banda di ragazzi è un conto, ben diverso il discorso quando si tratta di Serie A. Una cosa è sicura, anche se Inzaghi non la dirà nemmeno sotto tortura: il modello di tecnico che ha in testa è Carlo Ancelotti. Non sarà un dittatore, insomma, ma uno che sceglierà sempre la strada del dialogo. E, soprattutto, punterà su quello che lui considera un valore fondamentale: il gruppo, possibilmente italiano. a lui. E se il suo centravanti accenderà il telefonino prima ancora di andare sotto la doccia dopo la partita, non lo rimproveri: Pippo faceva la stessa cosa. Non twittava, perché non c’era Twitter, ma amava spedire sms a chi doveva compilare le pagelle: che non si dimenticassero che lui, magari, aveva segnato una doppietta o fatto un assist… Inzaghi era un martello. E questa dote, che è nel suo dna, adesso se la porta in panchina. Pippo sa quando è il momento di strigliare uno che batte la fiacca o quando è il caso di coccolare un altro che non ne azzecca una: la psicologia del calciatore è abbastanza elementare, non ci vuole mica Freud per capirla. 2. GESTIONE DEL GRUPPO 3. LA MAGLIA, UN VALORE Certo, vien da sorridere se si pensa che Pippo, del gruppo storico del Milan di Ancelotti, faceva sì parte, ma a modo suo. Non era il perno, seguiva l’onda. Qualche volta anche mugugnando perché gli toccava stare in panchina. E quando gli capitava, tutti lo sapevano e ne sorridevano, succedeva una cosa curiosa intorno al minuto 20 del secondo tempo: Pippo si alzava, il pubblico applaudiva e lui iniziava il riscaldamento. Solo che nessuno, tanto meno Ancelotti, gliel’aveva ordinato. Faceva di testa sua. Poi, se ce n’era bisogno, Carletto lo buttava dentro e tutti erano felici e contenti. Ecco, Inzaghi dovrà imparare a gestire anche queste situazioni, ma conoscendo a memoria le regole della vita di spogliatoio non sarà un problema. Quando sentirà un suo giocatore lamentarsi per una sostituzione o per una panchina, dovrà soltanto ricordarsi che almeno una volta è capitato pure C’è un ultimo aspetto da tenere in considerazione. Inzaghi vuol dire «senso di appartenenza», qualità che nell’ultimo al Milan è mancato. Che cosa significa? Semplice, Pippo trasmette emozioni. Gli è accaduto ovunque da giocatore: era un idolo degli juventini, ha impiegato due partite a diventarlo per quelli della Curva Sud di San Siro. Perché la gente, di lui, ha sempre apprezzato quello che si definisce «attaccamento alla maglia». Il compito più difficile sarà trasferire questi valori ai giocatori di oggi: Pippo era uno della Generazione Subbuteo, tutto casa e campetto della parrocchia. Ora siamo alla Generazione Internet: tatuaggi, Facebook e relazioni pubbliche curate da specialisti del settore. Non sarà facile, ma volete che l’uomo di Atene, quello che nel 2007 ha segnato gol in tutte le finali, si spaventi di fronte a queste asperità? © RIPRODUZIONE RISERVATA Programma Immagine 40 anni di Qualità Ricerca e Sviluppo ADESIVI SIGILLANTI E MALTE TECNICHE PER L’EDILIZIA Prodotti ad alte prestazioni frutto di costanti investimenti, scelti dai migliori professionisti. Forlì - Italia [email protected] - www.opera-adesivi.it 4 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 PRIMO PIANO Rieccoli: BB e Adriano I due a.d. insieme Ma Galliani viene attaccato dagli ultrà La curva: «Dice che per il mercato non ha i soldi. Però chiede 60 milioni di buonuscita» MARCO PASOTTO MILANO Ci voleva la partenza della nuova stagione per vederli insieme pubblicamente per la prima volta allo stesso tavolo. O forse, molto più semplicemente, ci voleva Inzaghi. Uno che mette d’accordo tutti. Pippo è seduto, pare anche piuttosto a suo agio, fra i due amministratori delegati: a sinistra c’è Barbara, a destra Galliani, con Lady B che alla domanda sull’importanza della presenza di entrambi gli a.d. sorride: «Stiamo lavorando tutti nella stessa direzione, con passione ed entusiasmo. Credo che questo possa essere definito un momento positivo, emblematico e da ricordare». «Sono assolutamente d’accordo», annuisce Galliani. Una nuova ripartenza, proprio come quella della squadra, lungo un percorso comune fatto di molti momenti critici ma anche di pensieri condivisi? Lo dirà il tempo, ma intanto il segnale è stato mandato. Sino ad ora, dietro quel tavolo, o si era vista lei per motivi commerciali (la presentazione e l’inaugurazione di Casa Milan, ad esempio), oppure lui per appuntamenti a carattere sportivo, come da chiari mandati societari che entrambi tengono spesso a sottolineare. Questione di anagrafe Si sorridono spesso, a fine giornata fanno cin cin davanti agli organi di stampa, eppure c’è sempre quel discorso generazionale a fendere l’aria come una ghigliottina. Generazioni a confronto all’interno del Milan, è evidente, che su «invito» di Silvio Berlusconi hanno trovato un sistema per convivere. E poi generazioni a confronto nell’ambito di sistemi più ampi, come quello federale. Lei ha detto largo ai quarantenni, lui propende – diciamo così – per l’esperienza. Alla domanda diretta Barbara taglia corto: «Le questioni federali? Questa è una giornata positiva per il nostro club, rimanderei ad altra data queste tematiche». Mentre Galliani precisa: «Io fino a ora non ho mai parlato. Sono vicepresidente di Lega, e l’Assemblea (giovedì prossimo, ndr) è la sede in cui ci si confronta e si traggono le conclusioni. E’ semplicemente cominciata la campagna elettorale, non c’è nulla di drammatico». «Ricatto» Di certo, però, i due a.d. sono percepiti in modo diverso dai tifosi. In particolare dagli ultrà, che ieri hanno distribuito un volantino in cui Galliani viene attaccato pesantemente. Era già successo a metà marzo, col Milan in piena tempesta. Stavolta si Barbara: «Stiamo lavorando nella stessa direzione: è un momento positivo» rincara la dose: «Credevamo di vedere qualcosa di nuovo – sono le parole della Curva Sud – e invece le prime notizie parlano di soliti summit per i soliti dubbi acquisti e con le solite facce, presidenti di squadre e procuratori vari che si permettono oltretutto di criticare le persone che dirigono la società (il riferimento è a RaiolaBarbara, ndr). Abbiamo un di- rigente che dice che la società non ha soldi per il mercato e poi la “ricatta” chiedendo 60 milioni di buonuscita per lasciare. Ci sorprende che il presidente non abbia ancora sistemato definitivamente le situazioni societarie che durante la scorsa stagione hanno creato una guerra intestina tra chi vuole portare il cambiamento e le innovazioni all’interno del Milan e chi invece vuole continuare a portare avanti i propri interessi». I nomi dei due interessati sono facilmente deducibili. Coesione Una protesta ad personam che peraltro si conclude col comunicato. In real- VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 1 2 3 A Rami, ci siamo GALLIANI HA DETTO S 1 Barbara Berlusconi, 29 anni, circondata dagli ultras del Milan FORTE 2 e 3 Selfie e abbracci per l’a.d. rossonero LAPRESSE 4 La presentazione sotto casa Milan ANSA 4 Su Inzaghi «È l’uomo giusto al posto giusto: in questi 28 anni abbiamo vinto 28 trofei e dobbiamo tenere il passo. Ecco perché abbiamo scelto Pippo» S tà gli oltre duemila in piazza fanno festa dietro lo striscione «Un anno di rabbia: tornare grandi, tornare il Milan», e Galliani stringe mani e firma autografi in tutta serenità come Barbara e i giocatori. «La volontà della proprietà è continuare a investire, sia a livello sportivo che in altri ambiti, come lo stadio – racconta la figlia del presidente –. Il desiderio è riportare il Milan al livello che merita. Abbiamo molti progetti per questo club, e questa sede è stato solo il primo. Siamo molto soddisfatti, nel primo mese di apertura abbiamo superato le diecimila visite». E Inzaghi sarà una freccia nell’arco anche da que- sto punto di vista. «Pippo è un fidelizzatore, uno straordinario veicolo di promozione per l’area commerciale, ovvero quella di mia competenza». La parola allora a Galliani per la parte sportiva: «E’ l’uomo giusto al posto giusto. Siamo al 29° raduno dell’era Berlusconi, in questi 28 anni abbiamo vinto 28 trofei e dobbiamo tenere il passo: ecco perché abbiamo scelto Inzaghi come tecnico. Grazie a lui a Milanello ieri respiravo un’aria di coesione totale, è tornato il Milanello di una volta. Ci riporterà in Champions perché è amato da tutti». Pippo dovrà subito tornare Superpippo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sulla Lega «L’Assemblea è la sede in cui ci si confronta e si traggono le conclusioni. E’ solo cominciata la campagna elettorale, non c’è nulla di drammatico» Trovato l’accordo resta rossonero L’affare col Valencia si sblocca grazie al difensore, che mette di tasca propria il mezzo milione di differenza MILANO Fine dell’ennesima telenovela. Lieto. La giornata di ieri ha finalmente prodotto la fumata bianca: Adil Rami è – di nuovo – un giocatore del Milan. L’ufficialità arriverà oggi quando il Valencia apporrà le proprie firme sui documenti, ma si tratta solo di un pro forma. Ieri Adriano Galliani, il giocatore e l’intermediario di mercato Ernesto Bronzetti si sono trovati a cena per affrontare di petto la questione, e alla fine sono riusciti a convincere il Valencia. Come? Semplice, il Milan è salito dall’offerta di 3,75 milioni ai 4,25 che chiedeva la società spagnola in cui lavora come d.s. Ayala, un ex rossonero. E il rialzo è stato possibile in un modo altrettanto semplice ma non così scontato: la differenza ce l’ha messa tutta Rami. Il francese, che era tornato al Valencia alla fine del prestito rossonero, era talmente desideroso di continuare a vestire la maglia milanista da pagare di tasca propria la differenza domanda-offerta. Si completa così il pacchetto di centrali a disposizione di Inzaghi, che avrà anche Alex, Mexes, Zapata e Bonera. Suggestione Per quanto riguarda nomi veramente nuovi, invece, non ci sono grandi novità. O almeno, non ancora. Però Galliani ha risposto così a un tifoso che ieri in piazza gli chiedeva buone notizie di mercato: «Ne prendiamo uno forte». E allora chissà che quel nome non possa essere lo stesso pronunciato in serata, al momento di varcare la soglia di «Giannino» per l’affare-Rami: «Del Mondiale mi piace Jackson Martinez». Ma in realtà è più una suggestione che un interesse concreto, perché l’attaccante colombiano costa, Adriano Galliani, 69 anni, vicepresidente vicario e amministratore delegato con delega all’area sportiva del Milan. E’ arrivato in rossonero nel 1986 assieme a Berlusconi LAPRESSE LA GAZZETTA DELLO SPORT 5 il Porto è un club poco incline agli sconti e la quotazione del ragazzo è chiaramente cresciuta dopo la rassegna brasiliana. In avanti, perso Iturbe, l’obiettivo principe resta Cerci, ma occorre trovare l’accordo economico col Torino dell’amico Cairo. Il tutto senza perdere di vista la missione primaria: continuare a sfoltire la rosa. Il Milan fino a gennaio giocherà soltanto una volta alla settimana e quindi, come fa notare Galliani, «l’organico dovrà scendere a 24-25 giocatori. Comunque vorrei far notare che in entrata abbiamo già fatto molto: Menez e Alex sono due giocatori importanti. Fino al primo settembre qualcosa succederà, sia in entrata che in uscita. Cerci? Chissà...». Stephan, che attesa Restando in attacco intanto, arriva la conferma che Niang resterà. «Inzaghi lo considera capace di ricoprire tanti ruoli», spiega Galliani, che poi spegne un affare apparentemente molto vicino alla conclusione: «Vrsaljko non arriverà». Dunque niente intesa col Genoa, anche perché la novità per il terzino della nazionale croata è l’ingresso in scena della Fiorentina con un’offerta piuttosto appetitosa per Preziosi. Capitolo uscite: «Zaccardo ha offerte ma non trova la destinazione che lo soddisfa – precisa Galliani –. Robinho verso l’Orlando assieme a Kakà? Vogliamo accontentarlo». E poi c’è un nome che aveva già fatto Montolivo e ieri ripete anche Barbara Berlusconi. Come si suol dire, il classico acquisto che si ha già in casa: «Mi aspetto qualcosa di speciale da El Shaarawy». m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 7 MERCATO JUVE SCATENATA: EVRA! Intesa con lo United per il terzino, vicino pure l’ok del Real per lo spagnolo. Con il Verona non si parla solo di Iturbe: occhio anche a Romulo Patrick Evra, 33 anni, arriva dal Manchester United CARLO LAUDISA @carlolaudisa MILANO Uno scambio di email ieri pomeriggio tra gli a.d. Beppe Marotta e Ed Woodward ha sancito l’intesa tra la Juventus e il Manchester United per il passaggio in bianconero di Patrice Evra. Dopo 8 anni il capitano dei Red Devils dà l’addio all’Old Trafford e sceglie i colori bianconeri per rientrare in Italia dalla porta principale dopo l’uscita in punta di piedi del 2000, ritenuto acerbo nelle esperienze di Marsala e Monza. La scelta La sua carriera dice che da terzino di fascia Evra è al top e ora a 33 anni mette la sua esperienza al servizio di Antonio Conte. Lo United a maggio aveva esercitato il rinnovo di contratto per un anno e sino all’ultimo ha provato a convincerlo a restare. Ma il francese ha tenuto duro. Lo affascina l’idea di aprire un nuovo ciclo vincente e per questo ha firmato sino al 2016 con un ingaggio da 3 milioni netti a stagione. Invece il club inglese avrà un indennizzo da 1,5 milioni di euro. Nella storia del mancino ha un peso anche il feeling con il suo agente che ha pilotato con pazienza questo trasloco. Federico Pastorello era il consulente di mercato del Nizza, do- 1,5 il costo del cartellino La Juve verserà al Manchester United 3 milioni per il cartellino di Evra ve Patrice cambiò marcia. Da allora non si sono più separati. Ora il nazionale francese è in vacanza negli States. A Torino è atteso a fine mese. Count down Sbrigata la pratica con lo United adesso il club bianconero aspetta notizie da Madrid per Alvaro Morata. I contatti tenuti in prima battuta dall’agente Juanma Lopez e l’intermediario Beppe Bozzo hanno permesso al club bianconero di imbastire un accordo che prevede il trasferimento a titolo definitivo per 18 milioni di euro (pagamento in quattro anni). Grosso modo è stato trovato anche un punto d’incontro sul diritto di riscatto per il club madridista a 38 milioni di euro. All’attaccante la Juve garantisce un quadriennale da 2,2 milioni a stagione (più bonus). Ma ora Morata sta trattando il contratto con il Real. Il giocatore chiede di prefissare un salario in linea con la valutazione concordata dai club e chiede un salto a 4 milioni di euro a partire dal 2016. Ecco perché su questo fronte saranno decisive le giornate di lunedì e martedì. Se tutto va per il verso giusto l’attaccante spagnolo è pronto a sbarcare a Torino in serata, in modo da sottoporsi alle visite mediche già nella giornata di mercoledì. Insomma tutto è pronto per ufficializzare un acquisto a cui l’allenatore bianconero tiene molto. I ritocchi Sono ore delicate anche per il futuro di Juan Iturbe. Mercoledì la Juve e il Verona hanno fatto il prezzo, arrivando ad un’intesa sostanziale. La società bianconera è disposta ad investire 25 milioni e a riconoscere un bonus da 2 milioni. Ma restano da definire i dettagli dell’operazione. In parallelo i due club stanno parlando anche di altri giocatori. I bianconeri potrebbero acquistare anche l’italo-brasiliano Romulo (che piace molto anche alla Roma e al Galatasaray) e in quest’ottica la società veneta potrebbe prendere in cambio uno tra Padoin e Bukel. Sono valutazioni importanti che comportano nuovi incontri. Ecco perché la pratica comporta ulteriori riflessioni. Ma non cambia la sostanza. L’argentino Iturbe è virtualmente da considerare già un rinforzo bianconero. Del resto il suo agente, PierPaolo Triulzi ha trovato da tempo l’intesa per il contratto: un quinquennale da 1,5 milioni di euro a stagione, più dei generosi bonus. A conti fatti questo sarà l’acquisto più caro di questa gestione. E l’attesa per l’ex del Porto è spasmodica. Le qualità tecniche le ha già dimostrate a Verona. A 21 anni ha tutto per trovare in bianconero il trampolino definitivo verso il successo. v identiKit & CARRIERA Preso il francese E martedì arriva Morata a Torino PATRICE EVRA Nato il 15/5/1981 a Dakar (Senegal) Ruolo Terzino Altezza 173 cm Peso 72 kg Le sue squadre Marsala 1998-1999 Presenze 24 Gol 3 Monza 1999-2000 Presenze 3 Gol 0 Nizza 2 2000-2001 Presenze 18 Gol 1 Nizza 2001-2002 Presenze 40 Gol 1 Monaco 2002-2006 Presenze 120 Gol 2 Manchester U. 2006-2014 Presenze 273 Gol 7 l’analisi I motivi della scelta: conosce l’Europa e costa poco G.B. OLIVERO MILANO Perché la Juve acquista un terzino di 33 anni? La domanda è lecita anche perché è noto che Patrice Evra non era al primo posto della lista di Antonio Conte. Né al secondo e neppure al terzo. Il tecnico preferisce giocatori giovani e affamati perché cercano la vittoria con ferocia e sono fisicamente pronti a sostenere il durissimo lavoro atletico programmato alla Juve. Però in questo momento la società non si può permettere spese eccessive (quelle folli non ci saranno mai) e Marotta e Paratici sono costretti a una complicata mediazione tra le esigenze dell’allenatore e quelle del bilancio. Qualche mese fa Conte aveva chiesto un terzino sinistro di ruolo perché il tecnico vorrebbe poter scegliere di volta in volta tra la difesa a tre e quella a quattro. Uomo Champions Il mercato nell’anno del Mondiale è però infido: tutti i club aspettavano il torneo brasiliano per mettere in vetrina i propri gioielli. Pericolo letale per club come la Juve che devono pesare ogni euro. Così, consapevoli di non poter concorrere per Shaw (tanto per fare un nome), Marotta e Paratici hanno cercato con Evra il classico affare a basso costo. Il francese è un terzino sinistro di ruolo e poi è un acquisto chiaramente in prospettiva Champions: Patrice ha giocato due finali vincendone una, non gli tremano le gambe quando un cross o una diagonale possono sancire una qualificazione o un’eliminazione. Se i 33 anni peseranno sulle gambe, Conte troverà il modo di graduarne l’impiego. E in fondo la possibilità di cambiare modulo sarà preziosa anche per la gestione delle forze. La tattica Al terzino francese Conte chiederà una spinta continua. Sarà fondamentale trovare rapidamente l’intesa con l’interno di centrocampo che agirà da quella parte: Pogba, Marchisio o anche Asamoah che potrà tornare a occupare il suo antico ruolo. Quando Evra si troverà a fare l’ala, l’interno dovrà coprirlo e il terzino di destra dovrà stare molto attento a non sbilanciare troppo lo schieramento. In caso di 3-5-2, invece, Evra sarà l’alternativa ad Asamoah. Ma attenzione anche all’evoluzione offensiva di questo modulo: Conte vorrebbe proporre il 3-3-4 che già si è visto l’anno scorso. Ovviamente le caratteristiche indirizzano l’interpretazione del modulo: se gli esterni offensivi sono Lichtsteiner e Asamoah, come accadeva in passato, si possono chiedere compiti di copertura. Se uno dei due esterni è, ad esempio, Iturbe le cose cambiano e si rischia di perdere equilibrio. Se lo sviluppo delle partite dovesse portare Evra in posizione così avanzata, il francese non sarebbe a disagio: agli esordi era proprio un’ala sinistra. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA ALTRE TRATTATIVE GILARDINO FIRMA PER IL GUANGZHOU. IL CESENA SPRINTA PER AGUILAR. MOLLA WAGUE ALL’UDINESE CHE GIRA TOZSER AL WATFORD Vrsaljko: la Fiorentina spinge. Roma, ultimatum a Benatia Il Cagliari prende Anania e stringe per Pavoletti. Samuel-Samp: è fumata nera PUGLIESE-A.RUSSO Venti giorni al massimo. E’ il limite che si sono dati infatti Benatia e la Roma per risolvere la questione legata alla partenza del difensore marocchino. Se entro il 31 luglio il Manchester City non avrà presentato l’offerta giusta (40 milioni?), Benatia (che ha rinun- ciato a 4 milioni di bonus) resterà alla Roma. E il difensore sta cominciando a pensare che possa essere più di una possibilità, pronto nel caso a riconquistare piazza e società. Se Benatia andrà via, la Roma dovrà prendere due centrali, altrimenti ne arriverà uno solo. Nel frattempo tra oggi e domani la Roma chiuderà per Ferreira Carrasco (5 milioni al Monaco), il primo dei due nuovi esterni d’attacco (l’altro non sarà Shaqiri) che sbarcheranno nella Capitale. Ieri, intanto, ad arrivare a Roma è stato Emanuelson, che oggi farà le visite mediche e firmerà il biennale che lo legherà al club giallorosso. Nella serata di og- gi tornerà anche Kevin Strootman (controllo dello staff medico), infine il 17 visita medica di controllo per De Sanctis. Fiorentina avanti per Vrsaljko Il Genoa è alla finestra per la cessione del gioiellino croato Vrsaljko. Dopo le avances concrete del Sassuolo e quelle del Milan, si è rifatta sotto con forza la Fiorentina che ha offerto 4 milioni, più Roncaglia e il prestito di Matos. Il Genoa valuta. Intanto è ufficiale Gilardino al Guangzhou e Alessandro Matri ha superato le visite mediche. Mosse Cagliari e Palermo Il Cagliari saluta l’arrivo di Cri- setig (prestito biennale dall’Inter), rinnova il contratto con Cossu fino al giugno del 2015, ha in pugno un fedelissimo di Zeman, il portiere Anania (il boemo lo ha avuto già a Lecce , Avellino e Pescara) e incassa il gradimento di Pavoletti (Sassuolo; si lavora ora per l’accordo economico con gli emiliani. Resta calda anche la pista Mancosu (Trapani) e piace il brasiliano Caio Rangel (Flamengo). II Palermo invece sta per chiudere per Cocev (Cska Sofia) e Quaison (Aik Solna) e valuta il costaricano Duarte (Bruges); sempre caldo lo scambio Mantovani-Costa con la Sampdoria. Altri affari Il Torino spinge per chiudere Quagliarella (Juventus) e mette nel mirino anche Gaston Silva (Defensor). La Sampdoria ieri ha incontrato il difensore Samuel, svincolato dall’Inter: fumata nera. Il d.s. ligure Osti ha un accordo con Duncan (Inter). Il Verona chiude per il centrocampista marocchino Mounir Obbadi (Monaco), con passaporto francese. L’Udinese preleva Molla Wague dal Granada, gira Tozser al Watford e sta per annunciare Guilherme (Corinthians). Il Cesena, infine, piomba sul difensore dell’under 21 colombiana Felipe Aguilar (Alianza). Sime Vrsaljko, 22 anni ANSA © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 MERCATO Walter Mazzarri, 52 anni, seconda stagione all’Inter, con la squadra a Pinzolo Mazzarri 2, la vendetta «Inter, è la mia seconda giovinezza» Il tecnico ci riprova: «Squadra da combattimento. Guardate la Costa Rica: i valori tecnici non bastano» DAL NOSTRO INVIATO ANDREA ELEFANTE PINZOLO (Trento) La lezione dell’anno passato e quella del Mondiale. Walter Mazzarri riparte da lì e da una «seconda giovinezza», parole sue. Quel sorriso stampato su un viso decisamente più disteso (non solo rispetto a due mesi fa - non ci voleva molto - ma forse anche rispetto al luglio scorso) lui lo spiega così: «Mi sento come il primo giorno che iniziai ad allenare». Se Dio vuole con un po’ di esperienza in più e anche da quella riparte: anni di carriera e poi un anno con l’Inter che lo ha costretto a patire, ma lo ha aiutato a capire. Ad esempio che parlare di anno zero quando si è seduti su certe panchine serve a poco anche se rende l’idea, e infatti ieri ha spinto di più sul concetto di «nuovo progetto che inizia ora». Condiviso con la società «che decide le linee programmatiche», ed è stato quell’incontro di reciproche prospettive «basato su grande chiarezza» a portare ad un rinnovo «che mi dà più forza proprio perché mi responsabilizza di più. Per come sono fatto devo sentire fiducia: l’ho sentita, ho sentito che c’è stima reciproca, ora sono ancora più sicuro di quello che ho da proporre e per questo ho accettato di prolungare il contratto fino al 2016». Approvo il mercato Diciamo che è stata un’ac- cettazione reciproca, nel senso che Thohir alla fine ha capito che rinviare quella firma avrebbe fatto lavorare Mazzarri con meno entusiasmo, meno sicurezze, meno immedesimazione in quel progetto. Lo avrebbe portato magari a sottolineare di più le difficoltà di un mercato dove Ausilio dribbla i vincoli dell’autofinanziamento a colpi di fantasia e di prestiti e non a dire, come invece ha fatto ieri, «non sono io a dover spiegare quello che mi serve: è la società che definisce i parametri economici e dichiara quello che si può fare in base alle possibilità che ci sono. La chiave poi è provare a far meglio degli altri in base alle proprie disponibilità. E quello che è stato fatto finora, è stato fatto bene». Lo avrebbe convinto magari a mettere le mani avanti al momento di parlare di obiettivi stagionali, invece di usare uno slogan che ha deciso di scriversi fra gli appunti di inizio stagione: «Definire è uguale a limitare. Io sono uno che non si accontenta mai, che vuole fare sempre meglio». Non sa ancora con quale Inter, perché questo lo dirà definitivamente il mercato, ed è prevedibile che non succeda prima di metà agosto. Dunque è per questo 4 PRIMO TEST IL 16 S 16 luglio Inter-Trentino Team (Pinzolo) S 20 luglio Inter-Prato (Pinzolo) S 26 luglio Inter-Real Madrid (Berkeley, Usa) S 29 luglio Inter-Man United (Washington) che Mazzarri ieri ha scelto di non annunciare dove proverà a portarla, se non a giocare l’Europa League: «Non possiamo sbagliare il preliminare: è il motivo per cui abbiamo iniziato presto e, dopo una settimana di allenamenti forti, faremo un lavoro più leggero rispetto all’anno scorso». E’ per questo che ha scelto di annunciare come portarla più in là possibile: facendo di necessità virtù, perché da lì non si scappa se non si naviga nell’oro. E rileggendosi le lezioni degli ultimi mesi. Non un solo uomo gol Quella del campionato scorso, quando le vie del gol furono tutt’altro che infinite, da un certo momento in poi, e invece il calcio di oggi insegna che affidarsi solo alla vena di un grande centravanti non è l’unica strada. Tanto più se non si può arrivare a un centravanti come Dzeko, Torres o Morata, nomi che Thohir ha sognato più che sperato di avere, prima di convincersi che puntare su Jovetic può essere lo stesso una buona idea. A patto appunto di giocare in un altro modo, «di puntare sugli inserimenti di gente di qualità che non dia punti di riferimento e di provare a far segnare tanti giocatori, anche gli esterni e i centrocampisti. Non si deve pensare che senza un grande uomo « Mi sento come il primo giorno che iniziai ad allenare E il rinnovo mi dà ancora più forza WALTER MAZZARRI ALLENATORE DELL’INTER gol non si possa far gol, anzi: se giochiamo bene, abbiamo diversi giocatori che possono segnarne tanti. Anche Kovacic, se prenderà fiducia». Anima da combattimento Se giochiamo bene, dice Mazzarri: lui vide l’Inter farlo «anche l’anno scorso: fu più difficile notarlo perché non vennero i risultati. Ma di un passato anomalo preferisco non parlare più». Però almeno una crescita rispetto ai mesi scorsi ammette di aspettarsela: «I tifosi mi chiedono, e hanno ragione, un’Inter più mia a livello di anima da combattimento, di voglia di non mollare, di prevalere. Ne voglio vedere di più: ci vuole anche la quantità, perché la qualità non basta. Anzi, è solo la quantità che migliora il gioco e le prestazioni». L’ha detto anche il Mondiale e Mazzarri quest’estate ha staccato, ma non ha staccato la spina della tv. Eccola la seconda lezione: «In Brasile si è visto che i valori tecnici non sono sufficienti e allo stesso tempo si può fare di più di quanto quei valori ti consentirebbero. Come? L’hanno insegnato il Cile, la Costarica: con l’organizzazione, la forza del gruppo, le capacità atletiche». E questo sì che si può definire: perché è il contrario di limitare. © RIPRODUZIONE RISERVATA S DAL RITIRO IL TECNICO RIPARTE DAL 3-5-1-1 E ASSEGNA LA FASCIA: «HO SCELTO IL PIU’ PROFESSIONALE» 2 agosto Inter-Roma (Philadelphia) S 10 agosto Eintracht-Inter (Francoforte) S 14 agosto Paok-Inter (Salonicco) S 21 agosto preliminare Europa League (andata) S 28 agosto preliminare Europa League (ritorno) Difesa a tre e nuovo capitano: Ranocchia DAL NOSTRO INVIATO PINZOLO (Trento) Nuovo capitano e, almeno per ora, vecchia difesa. Dunque vecchio sistema di gioco: il 3-5-1-1. Mazzarri nell’allenamento di ieri mattina (ripreso da telecamere per rianalizzarlo al video) è ripartito da lì: Ranocchia, Vidic e Juan Jesus dietro; D’Ambrosio, Jonathan, Krhin, Kuzmanovic e Dodò a centrocampo; davanti Icardi e alle sue spalle Botta, che ha segnato in partitella il primo gol della stagione. Non il lavoro più approfondito sulla difesa a quattro annunciato per l’inizio ritiro, dunque. «Non ho cambiato idea, ma solo invertito i tempi», ha spiegato il tecnico. Perché ancora senza M’Vila e Kovacic gli mancano i centrocampisti per le «uscite» previste da quel modulo. E perché invece Vidic c’è, «e visto che ha sempre giocato a quattro, deve assorbire presto i miei concetti. Ma con l’esperienza che ha, ci metterà poco». La fascia Infatti il serbo ieri è entrato subito bene nel ruolo, anche grazie a qualche parola di italiano che mastica già, perché è arrivato preparato. Per il resto lo aiutano Kuz- manovic e Krhin e poi parla inglese con i compagni che si arrangiano. Tipo Ranocchia più di una volta i due si sono scambiati indicazioni - che sarà il suo capitano e solo quando non giocherà potrà magari cedergli la fascia. Che, come previsto, gli è stata messa sul braccio ufficialmente da Mazzarri: «Per me il capitano è quello che dimostra agli altri, con i fatti, di essere il più professionale: Ranocchia mi sembra il più adatto per i requisiti che ha, è il momento giusto per prendersi questa responsabilità che dovrà dimostrare di meritare tutti i giorni». Andrea Ranocchia, 26 anni LIVERANI a.e. VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT v identiKit & CARRIERA Il colpaccio Pereyra Sorpassata la Juve Thohir ha in mano il jolly dell’Udinese ROBERTO MAXIMILIANO PEREYRA Nato il 07/01/1991 a Tucumàn Argentina Ruolo Centrocampista Altezza 182 cm Peso 80 kg Sull’argentino c’era pure la Roma: idea di prestito biennale con obbligo di riscatto (nel 2016) a 15 milioni del: il Cardiff vorrebbe evitare il prestito e comunque, a prescindere dalla formula della cessione sulla quale va ancora trovato un punto di incontro, valuta Medel almeno 10 milioni. L’InUn giocoliere. Un poliedrico. Uno che sa ter punta anche in questo caso ad un prestito vedere la porta e che - in caso di arrivo, con (oneroso) con diritto di riscatto, ma non vorrebesborso di soldi - metterebbe sulla graticola del- be pagare il centrocampista più di 7 milioni comle partenze il quasi omologo Ricky Alvarez per- plessivi, da versare con tempi dilazionati. La tratché «cassa», in qualche modo, bisogna farla. Ec- tativa richiederà almeno ancora una settimana per la definizione e a questo punto, oltre che i co: l’Inter ha «preso di mira» rapporti di Thohir con il presiRoberto Maxi Pereyra, argentidente malese del Cardiff, conno 23enne che l’Udinese prese terà molto anche la volontà di nel 2011 dal River Plate verMedel, entusiasta dell’interessando due milioni di euro. Ogsamento dell’Inter, e le pressiogi il suo valore è lievitato: Pozlo stipendo di M’Vila ni che riuscirà a fare sul suo zo chiedeva tanto alla Juve e secondo un contratto di 4 anni club. Lo stiramento riportato pure alla Roma, quasi 15 miliopronto e solo da firmare in nell’ultima gara del Mondiale ni; l’Inter ha visto nella sua verattesa dell’ok del Rubin Kazan non preoccupa: la prognosi era satilità di mezz’ala, ala o esterstata di 2-3 settimane. no alto l’uomo in più in attesa del Grande Colpo che avrebbe Telenovela M’Vila Il francese (avrebbe...) la faccia di Jovetic. (che ricorda un po’ il Maxi Lopez asserragliato in albergo per La formula L’accelerazione aspettare il Milan) potrebbe sac’è stata nei giorni scorsi, a lire a ore a Pinzolo: il nodo leconferma del fatto che la pistagato alla formula del prestito Biabiany è diventata durissi(biennale o annuale) e al costo ma. Il dt Piero Ausilio - in arridello stesso potrebbero avere vo oggi a Pinzolo, con M’Vila? YANN M’VILA una svolta a brevissimo. CENTROCAMPISTA ha assestato due colpi e mezzo in due giorni e oltre a questo Balanta e Jovetic Detto che non ha perso di vista l’attaccante di movimento col quale attendere l’arrivo non è affatto scomparsa la pista che porta ad di Palacio dal Mondiale, da affiancare Icardi e Eder Balanta (colombiano del River Plate, 21 anutile per dare la possibilità di giocare altrove a ni, ci sarebbe un’offerta interista di 5 milioni; Botta (al Toro?). Pereyra è stato cercato dalla l’affare legato al riscatto di Rolando è sempre Juve ma l’acquisto quasi fatto di Iturbe mette in pieno di ostacoli), eccoci alla voce targata Daily atto il sorpasso dei nerazzurri che vorrebbero Mail secondo cui è in arrivo il terzo tentativo inchiudere l’affare secondo un prestito. Vero è che terista per Stevan Jovetic. Tutto dipende da tre l’Udinese non è abituata a «regalare», ma al mo- cose: uno, se il giocatore vuole già cambiare aria mento si va verso un prestito biennale con obbli- dopo esser stato pagato 26 milioni e mollando la Champions; due, se il City accetterà un prestito go di riscatto a 15 milioni (nel 2016). con riscatto; tre, se Negredo partirà o meno. © RIPRODUZIONE RISERVATA Medel chiama, il Cardiff chiede Capitolo MeMATTEO DALLA VITE @Emmedivu MILANO L’esordio in serie A il 28/12/2012 Juventus 2 Udinese 1 Le sue squadre River Plate 2008-11 presenze 43/ gol 0 1,8 la curiosità DAL NOSTRO INVIATO PINZOLO Domenica sera, tutti davanti alla tv per ArgentinaGermania. A fare il tifo per Palacio, Alvarez e Campagnaro: in campo o in panchina, loro comunque ci saranno e con lo- 9 Udinese ago. 2011-14 presenze 48/ gol 6 POTREBBE GIOCARE COSI’ (4-3-2-1) HANDANOVIC DODÒ RANOCCHIA VIDIC HERNANES NAGATOMO M’VILA PALACIO KOVACIC (MEDEL) ICARDI PEREYRA GDS Dalla Spagna al Brasile, da Altobelli a Palacio c’è sempre un interista nella finale del Mondiale ro ci sarà un pezzetto di Inter. Dopo Bayern Monaco (sette giocatori) e Borussia Dortmund (quattro), il club nerazzurro con tre suoi rappresentanti è fra i più presenti nella finale del Maracanà, a pari merito con il Manchester City. Interisti e finalisti Non è una novità: l’ultima volta senza un nerazzurro in finale è Argentina-Olanda del ‘78. Da allora, chi tifa Inter ha sempre avuto almeno uno dei suoi da spingere idealmente sul tetto del mondo. Nell’82 tifando il doppio: furono Bergomi, Oriali e quasi subito Altobelli (suo il gol del 3-1) a battere la Germania al Bernabeu. Nell’86 e nel ‘90 l’Inter in finale parlava tedesco, e anche allora la sfida era all’Argentina, come succederà domenica sera: Rummenigge in Messico, Brehme (rigore decisivo), Klinsmann e Matthaeus all’Olimpico di Roma. Ancora un italiano nel ‘94, Nicola Ber- ti contro il Brasile, poi la sfida Ronaldo-Djorkaeff a Parigi nel ‘98. Quel giorno il Fenomeno non era lui, ma si rifece quattro anni dopo a Yokohama (doppietta contro la Germania) prima di avviare l’operazione distacco dall’Inter. Nel 2006 Materazzi (gol in finale contro Vieira) mise d’accordo tutti gli italiani, anche quelli che lo detestavano in quanto nerazzurro dentro; quattro anni fa in Sudafrica fu Sneijder, fresco di triplete, a sperare nella stagione perfetta prima di arrendersi alla Spagna. a.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA NELLE ULTIME 9 EDIZIONI 15 NERAZZURRI IN CAMPO 1982 Alessandro Altobelli 1982 Beppe Bergomi 1982 Lele Oriali 1986 Karl Rummenigge 1990 Andreas Brehme 1990 Jürgen Klinsmann 1990 Lothar Matthäus 1994 Nicola Berti 1998 Youri Djorkaeff 2002 Luis Nazario Ronaldo 2006 Marco Materazzi 2010 Wesley Sneijder 2014 Ricky Alvarez 2014 Hugo Campagnaro 2014 Rodrigo Palacio 10 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 L’INTERVISTA d Il codice HA DETTO S Su Higuain «È il nostro orgoglio, è in finale e segnerà alla Germania. Nell’Argentina ci sono tre giocatori del Napoli, all’inizio del Mondiale ne avevamo 16, ai tifosi dico: ma che volete di più?» S Su Benitez «La prima garanzia per i tifosi del Napoli è il nostro allenatore. Facciamogli fare il proprio lavoro» De Laurentiis «Higuain, clausola da 100 milioni Renzi salvi il calcio» Il presidente del Napoli: «Per il rilancio bisogna togliere la legge Melandri e serve una A a 16 squadre» « Mi hanno dato del visionario. Ora che abbiamo toccato il fondo, tutti si sono resi conto che nel nostro mondo non funziona nulla AURELIO DE LAURENTIIS PRESIDENTE DEL NAPOLI ALESSANDRO CATAPANO MAURIZIO GALDI ROMA S Su Renzi «Bisogna che Renzi e Delrio ci mettano mano e studino con la Lega di A quei correttivi necessari a salvare il calcio, altrimenti moriamo» Un parco da sogno, un Napoli da sogno, forse, un giorno, anche un calcio da sogno. La parola magica è sempre la stessa e sta sempre nei pensieri di Aurelio De Laurentiis. Per lui, produttore e presidente di successo, il sogno è una filosofia di vita, l’elemento che unisce sala e campo, i terreni dove gioca le sue partite. Qui, in questo immenso parco alle porte di Roma chiamato Cinecittà World, sogna di regalare ai visitatori un «divertimento da Oscar». Al San Paolo, i napoletani si aspettano nuovi successi, altri campioni. Tanti campioni. Ecco perché, tra tante dichiarazioni forti pirotecniche, su leggi, elezioni federali, politica, violenza, è bene cominciare dal campo, dal Napoli, da Higuain che è quasi meglio di Pelè. Presidente De Laurentiis, vuole tranquillizzare i suoi tifosi. Higuain non si tocca? «Direi che Higuain non si prende. E’ nostro e ce lo teniamo stretto. Anche perché nel suo contratto dal primo giorno c’è una clausola rescissoria da 100 milioni di euro. Non lo sapevate, eh? Pensavate che fossi tanto fesso da farmelo scappare? E’ il nostro orgoglio, è in finale e segnerà alla Germania. Nell’Argentina ci sono tre giocatori del Napoli, all’inizio del Mondiale ne avevamo 16, ai tifosi dico: ma che volete di più?». Qualche acquisto, forse. «Abbiamo sistemato la difesa e sistemeremo gli altri reparti con due colpi, come è stato richiesto da Benitez. E poi ripartiremo da Zuniga, Hamsik, Mesto e Rafael, che per diversi motivi l’anno scorso abbiamo avuto a mezzo servizio. I tifosi devono capire che dobbiamo rispettare il fairplay finanziario e col nostro fatturato certi ingaggi non possiamo permetterceli. Quando fattureremo come la Juventus, ne riparleremo. I tifosi stiano tranquilli, saremo competitivi. E poi si preoccupino più di chi si vende o no. Lo sanno che ogni giorno il Barcellona e l’Atletico Madrid mi chiedono Callejon? Ma io tengo anche lui». Sarà felice Benitez... «A proposito: la prima garanzia dei tifosi è l’allenatore. Facciamogli fare il proprio lavoro». E in lavoro in Federcalcio, invece, chi dovrebbe farlo secondo lei? «Non sarebbe corretto fare nomi, ma ho le mie idee. Ho già detto che serve un giovane di testa, qualcuno che in due anni riesca a fare le riforme che servono. Per tanto tempo, quando parlavo dei problemi del calcio italiano, mi hanno dato del visionario. Ora che abbiamo toccato il fondo, tutti si sono resi conto che nel nostro mondo non funziona nulla». E da cosa dipende, innanzitutto? «Noi con la legge Melandri non torneremo mai competitivi in Europa, salvo miracoli. Lo dico chiaramente: bisogna che Renzi e Delrio ci mettano mano e studino con la Lega di A quei correttivi necessari a salvare il calcio, altrimenti moriamo. E la Lega stia vicino alle istituzioni, a Roma, perché defilarsi a Milano? Lo trovo sospetto». S Presidente dal 2004 Aurelio De Laurentiis, 65 anni, è il presidente del Napoli dal 2004: con lui gli azzurri hanno vinto 2 Coppe Italia. Nella foto sopra è a Roma, all’inaugurazione di Cinecittà World, parco tematico dedicato al mondo del cinema. Sotto, Gonzalo Higuain LAPRESSE/FOTOPRESS ciare a ignorare il passato e pensare a qual è il programma, perché un nuovo presidente dovrebbe essere eleggibile solo se esiste un programma convincente firmato con il sangue e con l’approvazione di tutti. Ma questo è il paese dei veti incrociati, e se non li aboliamo non si va da nessuna parte. Ecco perché dobbiamo sederci intorno ad un tavolo con Renzi e Delrio». Come valuta l’ipotesi di un commissariamento della Figc? «Era la mia prima opzione, ma si è deciso di votare l’11 agosto e allora esca fuori un nome. Un commissario? Che sia un indipendente ed un esperto di industria, intrattenimento e sport». Qual è la sua ricetta? «Partiamo dalla riforma dei campionati. Torniamo a 16 squadre, come nel 1986. E con una sola retrocessione, da decretare dopo uno spareggio con chi vuole salire dalla B. A questo proposito, fatemi dire che purtroppo si viene dalla B in A con la consapevolezza che si vuole godere solo un anno, al massimo due, per poi tornare in B, riprendere quei giocatori da rivendere poi in A, e quello è il frutto del loro guadagno. Ma cavolo, così si abbassa il livello del campionato e l’audience di Sky con partite inutili. Per stare in A bisogna avere determinate caratteristiche, perché quei signori non spendono in giocatori i 25 milioni che gli dà la legge Melandri? Ho dovuto dare Calaiò al Catania gratis e se farà 20 presenze e torneranno in A mi daranno 350.000 euro. E’ deprimente e offensivo. Come la follia di imporci acquisti di giocatori italiani. Non ci sto, siamo in un villaggio globale, il calcio appartiene al mondo. Leviamo pure il tetto agli extracomunitari. Se vuoi far crescere i giocatori italiani, puoi farlo nei vivai e decidere che in Lega Pro e Serie B giochino solo Under 25 italiani». Ma insomma, De Laurentiis per chi vota? Tavecchio, Albertini, o qualcun altro? «Inutile fare nomi ora. E trovo riduttivo colpevolizzarsi a vicenda. E’ più corretto comin- Si continua a parlare di scommesse. Forse ci vorrebbe un commissario anticorruzione anche nel calcio... «Avete letto i rapporti di Cantone sulla centrale a Singapore? Perché mesi fa, prima che andasse a Expo, non è stato chiamato per una legge seria sul calcio? Perché dobbiamo rischiare che i nostri giocatori diventino oggetto di taroccabilità delle partite? Uno Stato serio ha bisogno di lucrare su questo?». E la violenza come si estirpa? La tragedia di Ciro Esposito ha colpito tutti... «Se potessimo importare la legge inglese e applicarla avremmo risolto tanti problemi. Non si sa perché il ministero degli Interni non vuole. Mi chiedo se i nostri politici non siano ricattati da chi gli dà i voti. E a proposito del 3 maggio, come è stato possibile non fare un’attività di intelligence adeguata in una città come Roma, abituata a ospitare milioni di pellegrini e turisti? A volte mi viene da pensar male». © RIPRODUZIONE RISERVATA IL RADUNO IERI A CASTELVOLTURNO IL PRIMO GIORNO DI ALLENAMENTI. ASSENTI I REDUCI DAL MONDIALE. LA PROSSIMA SETTIMANA IN TRENTINO DA TIFOSI DELLA ROMA E intanto si riparte nel segno di capitan Hamsik La mamma di Ciro invitata all’Olimpico GIANLUCA MONTI NAPOLI Lavori in corso a Castelvolturno. In sede (entro fine mese dovrebbe essere inaugurata la piscina per il recupero degli infortunati), ma da ieri anche sul terreno di gioco. Il Napoli si è radunato di buon mattino per test fisici e visite mediche. Mesto è stato il primo a varcare i cancelli inaugurando la stagione. Non più di una venti- na di tifosi ad attendere i giocatori. Del resto, la campagna acquisti stenta a decollare e l’unico volto nuovo era quello di Koulibaly. In attacco è quasi fatta per Michu dello Swansea. Giovani e nazionali Giovedì, dopo un’intensa settimana di allenamenti (oggi doppia seduta), salirà in Trentino una squadra sperimentale. Aggregati per i primi giorni i giovani Contini, Anastasio, Luperto, Celiento, Fornito, Romano, Tutino e Roberto Insigne, prodotti del vivaio del neo responsabile Gianluca Grava. Assenti i 14 nazionali reduci dal Mondiale. Soltanto Albiol, Insigne ed Inler saranno in ritiro a Dimaro dal primo giorno. Tra le poche novità anche due nuovi magazzinieri con gli «storici» Fiocco ed Albano che sono stati destinati alla Primavera. Amichevoli di lusso Il pastificio Garofalo affiancherà il main sponsor Lete sulle maglie mentre è in via di definizione il calendario delle amichevoli. In Val di Sole il Napoli sfiderà Feralpi Salò ed i greci del Kalloni. Esordio al San Paolo il 2 agosto contro il Paok Salonicco (interessato a Pandev, ieri assente ed atteso in sede domani). Poi i test di lusso con Barcellona (a Ginevra) e Psg a Fuorigrotta. Tra il 19 ed il 20 agosto l’andata del preliminare di Champions. Hamsik e Maggio FOTOCUOMO © RIPRODUZIONE RISERVATA (a.cat.) Il Coordinamento Club Campania Giallorossa ha invitato Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, «all’Olimpico per la prima gara di campionato. Il Club esprime il proprio cordoglio alla famiglia Esposito. Abbiamo atteso prima di diramare il comunicato, per non essere coinvolti nel vortice di reazioni che hanno caratterizzato i mesi terribili dopo l’episodio di Tor di Quinto». VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 LA CORSA ALLA PRESIDENZA GLI SCHIERAMENTI IN SERIE A COSA C’È DA SAPERE S Carlo Tavecchio, 70 anni, presidente della Lega dilettanti ANSA Demetrio Albertini, 42 anni, ex vice presidente Figc BOZZANI Le manovre in Figc Altre big con la Juve «Bisogna rinnovare» Fiorentina, Napoli e Roma invocano un cambio di passo Pallotta: «Stop a chi ha fatto perdere credibilità all’Italia» S James Pallotta, 56 anni, presidente della Roma. È tra coloro che spingono per un profondo rinnovamento in Federcalcio MANCINI ALESSANDRO CATAPANO MAURIZIO GALDI ROMA «Tavecchio è un grande dirigente e nel suo campo ha fatto molto bene. La Federcalcio ha bisogno di rinnovamento ma questo deve significare anche un cambio generazionale a tutti i livelli. Solo così possiamo tornare a essere il calcio che conta». Andrea Della Valle, oltre ad Aurelio De Laurentiis di cui scriviamo a parte, è l’unico presidente ad accettare di parlare del futuro della Figc. Come tutti vuole il cambiamento, vuole che il calcio innesti la marcia delle riforme. Di riforme parla anche il fratello Diego, ma la sua visione è orientata alla crescita del Paese. Sulla Federcalcio risponde: «Parlate con il presidente della Fiorentina». E di riforme anche De Laurentiis è voglioso per contentare la sua vision imprenditoriale. Non vuole parlare il presidente della Lazio Claudio Lotito e neanche il presidente della Lega di A Maurizio Beretta che si limita a un «ci vuole tempo». L’unica certezza al momento è che l’ipotesi di commissario si allontana. «Una paralisi che ci farebbe fare un’ulteriore brutta figura a livello internazionale». Insomma l’11 agosto si uscirà dall’albergo di Fiumicino con un presidente. Scenari Tavecchio resta in pole, ma cresce la voglia di Demetrio Albertini di scendere in campo, anche se cresce anche un fronte di presidenti (trasversale alle Leghe professionistiche) che non sarebbe a favore di un presidente federale ex calciatore. Nessuno comunque fa nomi. Il presidente della Roma James Pallotta affida a una nota la voglia del suo club di «un assoluto rinnovamento di governance, regole e uomini che fino ad oggi hanno gestito il calcio italiano portandolo ad una perdita di credibilità ed interesse sul mercato domestico e ancor di più su quello internazionale». Tutti comunque chiedono anche aiuto al Coni e al Governo. Lo fa apertamente De Laurentiis, meno gli altri, ma la voglia è quella di avere una dirigenza che possa «in due anni rinnovare sostanzialmente il calcio e renderlo di nuovo appetibile». La ricetta di De Laurentiis fa storcere il naso a qualcuno. Una sola retrocessione con lo spareggio penalizzerebbe la serie B. La Lega Pro dovrebbe fare un’ulteriore riduzione di organico. Insomma si parla di rivoluzione più che di semplici riforme e questo fa aumentare le divisioni invece di aumentare la coalizione. L’idea è che comunque l’11 agosto si arriverà all’assemblea in ordine molto sparso, ma con la necessità di votare. Soluzioni Più che sul nome del presidente, però, sembra che nei prossimi giorni si debba lavorare sulla squadra. Infatti se per il presidente esiste il tetto dei 36 mila euro l’anno di retribuzione, non esiste un limite per i dirigenti se capaci. Insomma questa potrebbe essere la soluzione insieme alla scelta dei vicepresidenti, non in ottica elettorale, ma di esigenze di operatività. La strada è in salita, ma sembra che alla fine il nome del presidente possa contare poco di fronte ai programmi (e sulla voglia di cambiare sono tutti d’accordo) e alla squadra che dovrà portare al cambiamento del calcio e del suo mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Chi vota Votano per il presidente federale le società professionistiche, le componente tecniche, gli arbitri e i delegati delle società dilettantistiche. S Le forze in campo La Lega Dilettanti è la componente che pesa di più: il 34% dell’elettorato. Poi i calciatori con il 20%, la Lega Pro con il 17%, la Lega di Serie A con il 12%, gli allenatori con il 10%, la Lega di B col 5% e gli arbitri con il 2%. S I candidati Al momento l’unico candidato è Carlo Tavecchio, presidente della Lega nazionale dilettanti. O meglio, Tavecchio ha ufficializzato la sua disponibilità a candidarsi: farà le consultazioni e il 25 luglio, all’assemblea dei Dilettanti, scioglierà le riserve. L’altro nome in pista è quello di Demetrio Albertini, che non si è ancora mosso ufficialmente. Torino Udinese Cagliari Cesena IO Milan Empoli Inter Genoa PER ALBERTINI TA VE C CH Lazio R S Le date L’assemblea elettiva della Federcalcio è stata convocata per l’11 agosto. Bisogna presentare le candidature entro il 27 luglio. Palermo Parma PE 4 Fiorentina Juventus INCERTI Chievo Roma Atalanta Napoli Sampdoria Verona Sassuolo D’ARCO Sui nomi la Lega è divisa in due E sul programma? Giovedì i club di A in assemblea La faticosa via delle larghe intese anti-commissario MARCO IARIA @marcoiaria1 L’assemblea della Lega di A è convocata per giovedì prossimo. A quel punto ci sarà una settimana abbondante prima della scadenza del 25 luglio, entro cui bisogna presentare le candidature a presidente della Figc. Cosa significa? Che si farà il possibile per trovare una posizione unitaria ed esprimere politicamente un nome. Altrimenti, la Serie A come può pretendere di rivendicare quella leadership che, a livello economico, è nei fatti? Il guaio è che, a oggi, l’assemblea risulta spaccata, seppur con un vantaggio per il fronte pro-Tavecchio. Ci sono diversi club che vorrebbero sottrarsi al ring e coagulare il consenso attorno al programma, prima di sposare un volto. Ma ci sono due controindicazioni. Prima: è vero che Tavecchio, al di là dell’anagrafe e della lunga (per alcuni eccessiva) militanza, pare allineato a certe rivendicazioni della Serie A, tipo la riduzione dei club, ma Macalli, presidente della Lega Pro e perno del ti- cket con Lotito, vede come fumo negli occhi il progetto delle seconde squadre. Seconda: proprio sulle riforme, in questi anni, le società di A si sono mosse in ordine sparso, incapaci di fare sintesi e di guardare oltre il proprio orticello. Certo, alla fine potrebbe prevalere la realpolitik, perché su una cosa pare esserci unanimità: nessuno vuole il commissariamento della Federazione. Posizioni Le parole di ieri di Pallotta confermano il perfetto allineamento con le rivendicazioni di Agnelli: sia Roma che Juve lavorano a una candidatura di Demetrio Albertini (ancora da lanciare), affiancate da Cagliari, Cesena, Empoli, Sassuolo e Verona, con la Fiorentina tendenzialmente sulla stessa linea ma non ostile a Tavecchio. Il presidente dei Dilettanti ha in Lotito (Lazio) e Galliani (Milan) i grandi sponsor, fiancheggiati da Chievo, Genoa, Inter (con qualche dubbio), Palermo, Parma, Torino e Udinese. Atalanta, Napoli e Sampdoria sono incerte: Percassi è stuzzicato dalle idee di Agnelli, De Laurentiis non ne fa una questione di nomi, Ferrero sta alla finestra anche se lascia intendere di sposare la linea juventina. Ma i giochi sono appena iniziati. Tutto può cambiare, pure immaginando geometrie variabili che vadano oltre il dualismo Tavecchio-Albertini. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 L’INTERVISTA glia però non teniamo nessuno, dipende da lui» precisa Cairo che avvisa eventuali pretendenti. «Se Immobile alla prima stagione da protagonista è stato valutato 20 milioni, Cerci di gol ne ha fatti 13 e di assist 11, e protagonista lo è da tre stagioni». Come dire, venti milioni sono anche pochi, niente contropartite. Il Milan è avvisato. «I rossoneri non fanno nemmeno le Coppe…» sorride Cairo con una battuta. Il presidente del Torino URBANO CAIRO «Vorrei tenere Cerci Quagliarella? Non c’è soltanto lui...» «Alessio deve essere convinto di restare con noi. La squadra è fatta al 95%, mancano un attaccante e un difensore» Stasera la presentazione della squadra granata a Bormio Il presidente del Torino Urbano Cairo, 57 anni, imprenditore ANSA FRANCESCO BRAMARDO MILANO Questa sera sulla piazza di Bormio verrà presentato il Torino 2014-2015, rosa quasi al completo in vista del debutto in Europa League di fine mese. Manca però un tassello importante, la ciliegina sulla torta, come lo stesso presidente Urbano Cairo ha definito il sostituto di Ciro Immobile. Alla presentazione del nuovo palinsesto di La7, altro exploit stagionale dell’editore alessandrino con il risanamento del bilancio, il patron dei granata non ha lesinato provocazioni e chiarimenti in chiave mercato. A cominciare dall’andamento della trattativa con la Juventus per l’ingaggio di Quagliarella e la «calcionovela» lega- Juve sbrigati Sull’andamento della trattativa con la Juventus, il presidente del Torino è tranchant, quasi una provocazione per mettere fretta a Marotta nel chiudere la prati- ca e abbassare le pretese (da 4 a 2 milioni). «Con la Juve siamo rivali in campo ma se si possono fare affari perché no? Comunque non c’è soltanto Quagliarella nel mirino, stiamo ragionando intorno ad alcuni giocatori e potrebbe anche accadere che uno di questi metta la freccia e alla fine faccia il sorpasso: comunque chiuderemo nel giro di pochi giorni». Il candidato più gettonato è l’attaccante argentino con passaporto italiano Facundo Ferreyra (Shakhtar Donetsk), « « ta ormai ogni estate al destino di Alessio Cerci. «La squadra è fatta al 95%: abbiamo creato un mix di gente di grande esperienza e giovani di qualità, mancano ancora due tasselli, un’alternativa a Moretti in difesa, e il sostituto di Immobile» le parole di Cairo. Cerci piace al Milan? Ma i rossoneri non fanno nemmeno le coppe... Al Toro sono arrivati giocatori di qualità, Nocerino è un colpaccio anche se Ventura preferirebbe avere in rosa un attaccante già rodato al nostro campionato, come Okaka o Sau. Altra «gatta da pelare» è il futuro di Alessio Cerci, di ritorno tra una decina di giorni dalle vacanze post-Brasile. Il pensiero della società granata è chiaro, meno quello del giocatore che, in vacanza a Formentera, attende la mossa della Roma, club gradito per la possibilità di giocare la Champions League e di far ritorno a casa da protagonista. Di milioni a questo punto ce ne vogliono tanti per convincere Cairo, cosa che le pretendenti, Milan, Roma e Atletico Madrid non sembrano intenzionate a soddisfare. Cerci vale tanto «Non ho alcuna intenzione o necessità di vendere Cerci. Controvo- EUROPA LEAGUE I diritti dei preliminari per un’altra tv? A vent’anni dall’ultima partecipazione nelle Coppe europee Urbano Cairo sta pensando di regalare ai tifosi del suo Torino la possibilità di seguire in tv la squadra ai preliminari di Europa League. Non su La7 anche se Cairo è il proprietario, «perché il calcio e lo sport non rispecchiano la filosofia della tv e non siamo attrezzati per offrire un prodotto ottimale. Sto valutando – le parole di Cairo - se acquisire i diritti e affidare la trasmissione a chi il calcio lo copre e bene da tempo», Mediaset più di Sky. Nocerino Ancora il presidente: «Voglio rinforzare il Toro e non indebolirlo, su Immobile non potevamo fare diversamente. Sono arrivati giocatori di qualità, Nocerino è un colpaccio e Sanchez Mino farà vedere cose bellissime. Ci aspetta una nuova sfida dopo la grande stagione passata, e in Europa League non vogliamo fare soltanto da comparsa». Nel 2015 Cairo festeggerà dieci anni da presidente del Torino e Giampiero Ventura diventerà il terzo allenatore granata con più panchine in Serie A dopo Gigi Radice ed Emiliano Mondonico. «Non è mica poco nel calcio di oggi» chiosa il n.1 granata. Figc Ultimo argomento la presidenza Figc. L’uscita di Andrea Agnelli e la risposta di Mario Macalli hanno alzato un polverone. «Non una bella figura — conclude il presidente del Torino —. Prima di parlare o fare dei nomi sarebbe meglio conoscere i programmi dei potenziali presidenti. Al momento vedo delle aggregazioni strane, dei gruppetti, ma nessun programma. In più anche la Lega è spaccata, il che non agevola a ricompattare l’ambiente». © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 PARMA Brucia ancora le revoca della licenza Uefa Donadoni «Ciò che ci è stato tolto lo riavremo» DI SANDRO PIOVANI Cagliari MARIO FRONGIA CAGLIARI Svincolato, ripreso Cossu è tornato Ha firmato: «Mi guardavo attorno ma non ho mai voluto andare via» Le vacanze trascorse con Daniele Conti a far giri di campo a Porto Cervo. Nel cuore, l’idea di dover emigrare. Lasciare i colori rossoblù: una seconda pelle, più che una maglia. Ieri, a sette ore dal raduno di Asseminello, sui titoli di coda, la fumata bianca: Andrea Cossu ha rinnovato. Con la firma di Conti, i primi tre punti in casa del club di Tommaso Giulini. Un successo che sa di buono. Per il Cagliari, per i tifosi, per l’intera regione. Il trequartista riparte da Zeman. Con la benedizione del presidente: «Sono state settimane difficili per me, per il direttore Marroccu e anche per Andrea. Abbiamo scelto un profilo basso. Ma abbiamo chiuso la partita Cossu con soddisfazione e un Cagliari più forte» le prime parole del patron. Le firme sul contratto annuale stilato dal d.s. Marroccu sono arrivate alle 10.30. Chioccia Il numero 7 si presenta in sede tirato a puntino. Incassa i complimenti di Matteoli e del consigliere Filucchi e riparte per il settimo anno di fila in A in rossoblù. «Ero svincolato da 10 giorni, col passare del tempo mi guardavo attorno. Ma ho sempre sperato nel rinnovo. La nuova società ha portato aria nuova, si respira un’atmosfera importante» © RIPRODUZIONE RISERVATA Il presidente Tommaso Giulini con Andrea Cossu COLLECCHIO (PR) – C’è il sole ed anche un venticello che non guasta: il Parma inizia così la nuova stagione. Sono da poco passate le 17,30 e Roberto Donadoni, affiancato dal suo staff, guida il drappello dei 29 convocati (assenti i «mondiali» tra cui Cassano) accolto dagli applausi di almeno duecento tifosi. Applausi anche per il presidente dimissionario Tommaso Ghirardi, arrivato a sorpresa a metà seduta. Una sgambata o poco più; si farà sul serio solo da oggi. Anche se il tecnico aveva già piantato paletti importanti un paio d’ore prima, in conferenza. Aspettando il Tas ed il Consiglio di Stato, si capisce che l’Europa League ormai è lontana nonostante il sesto posto conquistato sul campo e perso per la mancata concessione della licenza Uefa,a favore del Torino. «Sappiamo che dobbiamo riconquistare tutto con le nostre forze. Senza piangerci addosso. Non cerchiamo alibi. E sappiamo che quest’anno sarà ancora più difficile, più faticoso. Serviranno più energie, determinazione e motivazioni». E c’è un mercato che ha tolto Parolo al Parma ma che potrebbe riservare altre sorprese. «Sino ad ora manca solo lui. E sono convinto che la società farà di tutto per mantenere questa situazione». E intanto il tecnico aspetta Cassano. «Antonio tornerà con più stimoli, dopo una stagione che lo ha portato ai Mondiali». © RIPRODUZIONE RISERVATA Lotito: «Io sindaco? Sì, mi piacerebbe» Sassuolo STEFANO FOGLIANI SASSUOLO Peluso, quel gol Il presidente apre alla politica. Squadra in ritiro come segno Tare «De Vrji e Astori vogliono venire da noi» del destino Lazio DAL NOSTRO INVIATO NICOLA BERARDINO AURONZO DI CADORE (BELLUNO) Da ieri sera la Lazio è ad Auronzo. Stamattina, il via agli allenamenti, il ciak sulla nuova stagione a caccia del riscatto. C’è da riconquistare un posto nelle coppe europee e da smussare gli attriti di Lotito con la tifoseria, divenuti molto forti nell’ultimo campionato. Il presidente ha promesso una Lazio «altamente competitiva»; ed in questo periodo è sceso in campo, in prima persona, per arrivare ai rinforzi necessari. Ieri mattina, intanto, Lotito ha partecipato al programma «Omnibus» su La7, compiendo un ulteriore passo avanti nel suo nuovo orizzonte politico. In particolare, il presidente della Lazio ha accolto l’ipotesi, affiorata per la prima volta, di candidarsi come primo cittadino della Capitale. «Io sindaco di Roma? Certo che mi piacerebbe. Deve essere una figura al di sopra delle parti». Una presa di posizione molto netta che si innesta in un periodo con comunicati di Lotito, ormai quotidiani, sulle vicende del Paese. Ma c’è pure chi si diverte a immaginare il presidente come futuro c.t. della Nazionale: il b o o k m a ke r austriaco Planetwin365 lo quota 9001. Nuova vita Ventisette i giocatori convocati per Auronzo dal nuovo tecnico Stefano Pioli, che ha preso il posto di Edy Reja. In lista anche l’olandese Braafheid, difensore in prova per tutto il periodo del ritiro. Parolo e gli altri biancocelesti impegnati al Mondiale si aggregheranno a fine mese per parteci- pare alla tournée in Germania degli inizi di agosto. Prima della partenza per il Veneto, il d.s. Igli Tare ha fatto il punto sul mercato, che ha sinora registrato gli arrivi di Basta, Parolo e Djordjevic. Servono altri due rinforzi per la difesa? «Uno di sicuro. Poi possono diventare anche due». Decisamente complicata l’operazione Astori. «Stiamo cercando di risolvere la trattativa con il Cagliari. Penso che il calciatore abbia la volontà di venire alla Lazio». Da un centrale all’altro, l’olandese De Vrij del Feyenoord? «L’agente ha riferito che la trattativa con il Manchester United è tutt’altro che chiusa e che la volontà del giocatore è quella di venire alla Lazio». Aperta parentesi: lo stesso De Vrij, due giorni fa nel dopo-partita della semifinale con l’Argentina, alla domanda sul suo futuro ha replicato così: «Non c’è ancora nulla di definito». Intanto, per il ruolo di centrale difensivo restano sempre aperte le piste per Paletta e il brasiliano Doria, ma si guarda anche all’uruguaiano Silva. Tare ha anche annunciato il rinnovo fino al 2018 dei contratti di Keita, Tounkara e Cataldi. Vicina l’intesa pure con Minala. Per Candreva, già vincolato fino al 2018, la società sta studiando un adeguamento del contratto con cifre da top player (2 milioni di euro a stagione). Il centrocampista azzurro potrebbe rientrare sul mercato (Paris Saint Germain, Juventus e Napoli i club già interessati), ma la quotazione di 35 milioni fissata da Lotito ha sinora frenato ogni corteggiamento. Infine, come coordinatore e direttore tecnico del settore giovanile è stato nominato Alberto Bollini, ex vice di Reja. Il difensore Federico Peluso, 30 anni ITALY PHOTO PRESS L’unica rete con la Juve proprio agli emiliani :«Arrivo per far bene» Si è ritrovato ieri il Sassuolo di Eusebio Di Francesco con l’obiettivo di migliorare quanto fatto l’anno scorso. «Cominciare la preparazione con un organico già quasi al completo sarà un vantaggio, e sul mercato cercheremo solo di completare la rosa con due, tre innesti. Siamo in ventisei, ad oggi, cerchiamo un laterale difensivo, un centrocampista e un esterno d’attacco, ma ci prendiamo il tempo necessario a fare le valutazioni del caso», hanno spiegato Giovanni Carnevali e Nereo Bonato, rispettivamente direttore generale e direttore tecnico della società, che hanno fatto gli onori di casa, prima di lasciare la parola all’unico nuovo arrivato, Federico Peluso, acquistato a titolo definitivo dalla Juventus. «Sono qui per fare bene — ha detto il laterale —. Dai campioni d’Italia al Sassuolo? Nessun problema, perché arrivo in una società ambiziosa». Peluso il suo unico gol in bianconero lo segnò al Sassuolo a dicembre, «e forse è una coincidenza, o magari un segno...». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA SERIE B E LEGA PRO LE OPERAZIONI DI MERCATO Latina, altri due rinforzi Colpo Trapani: c’è Barillà NICOLA BINDA Prosegue la rivoluzione del Latina, che ha centrato altri due rinforzi, entrambi dall’Atalanta: si tratta di Almici (era a Padova) e di Mangni (era a Modena). Ed è già derby, visto che il Frosinone ha risposto ufficializzando l’arrivo dei difensori Schiavi (Parma, era a Pescara) e anche Zanon (Benevento). Altre di B Il colpo del giorno è del Trapani, che ha preso Barillà dalla Reggina. Per l’attacco del Modena è caldissima la pista per Beltrame (ex Bari) della Juve, ma può partire Signori: l’ha richiesto la Ternana, che cerca anche Eramo (Sampdoria). Altro arrivo per il Crotone: preso Sprocati dal A RONALDO... A LANCIANO S Ronaldo Pompeu da Silva, 24 anni, centrocampista dell’Empoli, va al Lanciano Perugia. Il Lanciano sistema il centrocampo con Ronaldo (Empoli). Lo Spezia ha ripreso i croati Datkovic e Culina e come portiere punta su Di Gennaro dell’Inter: al suo posto a Cittadella può arrivare Bindi da Catanzaro. La Pro Vercelli ha rinnovato il contratto a Fabiano e ha ripreso Ragatzu (Verona, era a Lanciano), in arrivo anche Belloni (ex Modena) dell’Inter. Il Bari insiste per Bianchetti (Spezia) e vorrebbe riprendere Polenta (Genoa) e Cani (Catania). Il Carpi ha sondato il terreno per arrivare a Parfait (Cesena, era a Pisa). Infine il Bologna, che è impegnato nella cessione di Bianchi (Olympiakos o Inghilterra?) e nella rescissione di Diego Perez, mentre dal Cluj rientra Djokovic. © RIPRODUZIONE RISERVATA ISCRIZIONI Il Brescia è salvo: Corioni si dimette Grosseto al bivio Sono ore febbrili per le iscrizioni. Sospiro di sollievo per il Brescia: i soldi per l’iscrizione ci sono; la famiglia Corioni ha rinunciato alla gestione del club, affidata a Luigi Ragazzoni (già presidente del collegio sindacale). Ancora in alto mare le situazioni di Siena e Varese: trapela un leggero ottimismo, ma il tempo stringe. In Lega Pro si stanno sistemando tutte, anche la Pro Patria: il patron Vavassori ha due alternative per cedere la società e poi potrà andare alla Reggiana. Tutto a posto per Mantova, Melfi e Savoia, piani definiti per Padova e Reggina, c’è incertezza sul Grosseto: il patron Camilli ha dubbi sulla cessione del club, quindi o iscrive la squadra o la ritira. Lecce, i gol e uno sconto Cosenza e L’Aquila show Due belle notizie per il Lecce. Mentre a Milano il d.s. Tesoro trovava l’accordo con la Cremonese e con Della Rocca per sistemare l’attacco, a Roma la Corte di Giustizia toglieva tre mesi di squalifica a Lerda: il tecnico, inibito fino al 31 dicembre per la rissa seguita alla finale dei playoff a Frosinone, potrà tornare in panchina dopo il 30 settembre. Altre di Lega Pro Protagonista L’Aquila: presi Mancini (Salernitana), De Francesco (Ischia) e Sandomenico (Arzanese), tratta Maccarrone (Savona) e Perpetuini (Lazio, era a Salerno). Show anche del Cosenza: presi Zanini (Cesena, era a Pavia) e Bertolucci (Venezia), fatto un triennale a Blondett e oggi firmano Sassano (Trapani, era a Teramo) e Tortolano (Catania, era all’Aprilia). Ed ecco la raffica di affari, da Nord a Sud. Kirilov (Chievo, era a Venezia) e Venturi (Bologna, era a San Marino) vanno alla Cremonese; Paro (Spal) e Marchiori (Genoa, era a Vicenza) al Mantova, da dove De Respinis e Masini stanno partendo per Santarcangelo, mentre Bini va alla Pro Piacenza, che tratta Lisi (Aprilia); Marco Cristini (Cuneo) e Piccinni (AlbinoLeffe) al Real Vicenza; Paparusso (Ternana) al Pontedera; Cocco (Verona, era in Portogallo) è nei piani dell’Ascoli, ma la trattativa è difficile; Moras e Hoxha (Udinese) alla Lupa Roma; Marotta (Bari) ha scelto Benevento (oggi la firma); Migliorini (Torino, era a Como) alla Juve Stabia, che tratta Ripa (capocannoniere con l’Arzanese, è de L’Aquila); Bianco (Castel Rigone) alla Casertana; Moracci (Castel Rigone) alla Paganese); Kiakis (Carpi) e il figlio d’arte Rizzitelli (Como) dal Verona al Barletta con Sokoli (Genoa), Fall (Rimini) e Donnarumma (Como); Gigliotti (ex Badalona, in Spagna) e Viteritti (Termoli) al Foggia. ni.bin. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GAZZETTA DELLO SPORT 14 VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 DOMENICA FINALE DOMANI Brasile-Olanda, DOMENICA L’antipasto dell’epilogo mondiale è la sfida tra le due deluse: domani alle 22 (ora italiana) a Brasilia si affrontano per il terzo posto Brasile e Olanda: attese squadre rimaneggiatissime, magari Robben (nella foto) e Van Persie potranno incrementare il bottino (3 gol ciascuno), i bookies danno comunque per favoriti i padroni di casa. sfida tra deluse Il giorno più atteso: la finale al Maracanã GERMANIA-ARGENT la Sfida la Sfida THOMAS MÜLLER 24 ANNI GERMANIA BASTIAN SCHWEINSTEIGER 29 ANNI GERMANIA LIONEL MESSI 27 ANNI ARGENTINA Gol Minuti giocati 4 385 Assist 3 Recuperi a partita 1 4,6 Tiri a partita 2,7 310 2,4 Chilometri percorsi a partita Tiri a partita 11,48 1,2 8,65 La Seleccion è squadra compatta e Leo si gioca la partita della vita. Ma nella formazione di Löw sono tutti protagonisti KLOSE ÖZIL MÜLLER KROOS KHEDIRA LAHM Argentina MOVIMENTO Germania GDS ARGENTINA SENZA DI MARIA MESSI BIGLIA PEREZ MASCHERANO Argentina Germania GDS ...E CON DI MARIA MESSI DI MARIA BIGLIA MASCHERANO MOVIMENTO Argentina ZABALETTA Germania GDS 478 Tackle a partita 214 Germania, che orchestra Ma non pensate che l’Argentina sia solo Messi L’ATTACCO DEI TEDESCHI 7 Passaggi effettuati 3 Passaggi totali 170 600 DAL NOSTRO INVIATO PAOLO CONDO’ @PaoloCond BELO HORIZONTE (Bra) I PRECEDENTI 0,7 3Avete presente il fuoriclasse del Barcellona di Facciamolo. Siamo qui per questo. Guardiola, che disegnava serpentine una via l’altra dal primo al novantesimo puntando sempre la porta e segnando gol in quantità industriale? Bene, scordatevelo. Messi non è più così da un paio di stagioni perché si allena di meno e perché ha perso un po’ dell’irripetibile freschezza dei 20 anni. Famiglia, pubblicità, contratti, denari, persino le noie con la giustizia e - si dice - una certa sopravvenuta pigrizia: ora Messi ha un’autonomia limitata, è sempre l’attaccante più pericoloso del mondo quando si trova a 20 metri dalla porta e la sta guardando (nel senso che si è già girato), ma quando l’Argentina - come l’ultimo Barça - lo costringe a rinculare a metà campo per andarsi a prendere la palla, la porta diventa troppo lontana. Detto questo, Guardiola sostiene da sempre che la capacità di Leo di competere sia mostruosa, il che farebbe prevedere una sua grande prestazione domenica, alla faccia di una stanchezza visibile. Questa è semplicemente la partita più importante della sua vita, il cancello da attraversare per accedere alla vip room di Pelé e Maradona. Senza un Mondiale, e questo è il «suo» per ragioni anagrafiche, Messi resterebbe al piano inferiore. 4 Quali sono gli uomini chiave della Germania? Dovesse vincere potrebbe diventare una squadra da ciclo come la Spagna degli ultimi 6 anni? Domenica Germania e Argentina si troveranno al Maracaná per giocarsi il titolo mondiale 24 anni dopo la finale di Roma, quando i tedeschi vinsero grazie a un rigore (fasullo) di Brehme. Le semifinali farebbero a prima vista pensare a un ultimo atto molto sbilanciato verso i tedeschi. Ma spesso il calcio ha più fantasia di chi lo analizza... Il segreto della Germania è che a turno tutti possono essere protagonisti: Müller lo è stato nell’apertura col Portogallo, ma Klose ha salvato la baracca col Ghana, Neuer è stato preziosissimo con l’Algeria, Hummels ha fatto il fenomeno in entrambe le aree con la Francia e la conduzione del centrocampo di Kroos e Khedira in semifinale verrà ricordata per l’eternità. Osservando chi manca, verrebbe da pronosticare Özil - sin qui un po’ stinto - come uomomatch. La Germania è forte e ancora giovane, con due potenziali titolari come Reus e Gundogan a casa acciaccati. Sarà in ogni caso la favorita a Euro 2016. 1 Germania-Argentina è la finale più giusta, o abbiamo lasciato per strada qualche nazionale più meritevole? Dei tedeschi non è nemmeno il caso di parlare. Se già li consideravamo i migliori del torneo, il sacco del Mineirao - con le conseguenze che ha avuto, sta avendo e avrà in futuro sul Brasile - li ha fatti entrare nella storia anche a prescindere dal risultato di domenica. Più discutibile il secondo invito: l’Argentina ha percorso un corridoio complessivamente più semplice, rischiando i rigori con la Svizzera e venendovi costretta nella semifinale contro l’Olanda. Nelle tre gare a eliminazione diretta ha segnato solo 2 gol (uno ai supplementari, poi), bottino davvero misero, inferiore anche a quello della Spagna 2010, che vinse 1-0 dagli ottavi alla finale. Però è stato il torneo in generale, dopo una formidabile fase a gironi, a perdere coraggio e quindi spettacolo: gli ottavi sono stati ancora frizzanti, ma dai quarti in poi (Mineiraço a parte, è ovvio) in molti hanno pensato soprattutto a non prenderle. E dunque l’Argentina non usurpa il posto in finale; se proprio dobbiamo esprimere un rimpianto, è un peccato che la Colombia sia finita nel quarto di tabellone presidiato dal Brasile, che quel giorno era pure al completo. Altrove, per esempio nello spicchio di tabellone in cui sarebbero dovute entrare Spagna e Italia (occupato dall’Olanda), forse sarebbe andata più lontana. 3 Il gol di Brown nella finale del 1986 e il rigore di Brehme che decise quella del 1990 IPP 2 La presentazione della finale sarà quella solita: una squadra, la Germania, contro un uomo, Messi. Giusto? Sbagliato. La Germania è certamente un’orchestra, e l’esecuzione - in tutti i sensi - di martedì ha toccato vertici di calcio sinfonico da lacrime agli occhi. Però l’Argentina era arrivata al Mondiale con lo status di squadra che avrebbe segnato quantità di gol grazie a Messi e ai suoi colleghi di linea e altrettanti ne avrebbe subiti perché la difesa era inadeguata. Se facciamo i conti scopriamo - come si diceva - che è stato l’esatto contrario: segnano poco ma subiscono ancora meno, particolare che sempre testimonia della compattezza di una squadra. Su Messi, poi, il discorso sarebbe lungo... 5Gli argentini stanno cercando di recuperare Di Ma- È possibile che qualche inattesa mossa tattica cambi le carte in tavola? ria. Uno stiramento non guarisce in 8 giorni, e quest’anno i rientri affrettati (Costa) non sono andati bene. Ciò detto, se il «cavallo» - in senso scacchistico del Real fosse disponibile anche solo part-time, Sabella potrebbe costruirci una strategia visto che Messi si associa con lui come con nessuno. La rete alla Svizzera è la sigla di una collaborazione più naturale rispetto a quelle macchinose con le punte: Leo ha attirato su di sé la difesa e ha scaricato palla per l’uomo libero (di cui si fida). In semifinale Sabella ha rispolverato Aguero, che è fuori forma ma resta un brutto pesce. Da parte tedesca, la titolarità di Klose pare acquisita. È probabile che Löw insista su Lahm terzino come nelle ultime 2 gare, e che lo dirotti su Di Maria se Angel dovesse farcela, allargando Khedira sulla fascia per bloccare l’energetico Rojo. Alla settima partita mosse più sorprendenti non sono pensabili. © RIPRODUZIONE RISERVATA d lafrase DEL GIORNO 5 JAVIER MASCHERANO 30 ANNI ARGENTINA Valentino Rossi «Mi piacerebbe che il Mondiale lo vincesse l’Argentina, perché c’è Messi che così potrebbe finalmente compiere il suo sogno: essere come Maradona» VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 Il giorno della finalissima: alle 21 allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro Argentina e Germania si giocano la Coppa del Mondo. I tedeschi ci arrivano dopo il roboante 7-1 al Brasile, la Seleccion di Sabella (nella foto) dopo una brutta semifinale contro l’Olanda decisa ai rigori dai balzi di Romero e dalla freddezza di Maxi Rodriguez. LE CIFRE Solo Maradona riuscì LA GAZZETTA DELLO SPORT 15 Germania e Argentina si sono affrontate sei volte ai Mondiali. L’ultima nel 2010 sorrise ai tedeschi: 4-0 nei quarti. Nel 2006, sempre ai quarti, passò la Germania ai rigori. Due le finali, nel 1986 e nel 1990: la prima la vinse l’Argentina di Maradona (3-2, unica vittoria albiceleste), la seconda i tedeschi. Gli altri due precedenti ai gironi: 3-1 Germania Ovest nel 1958 e 0-0 nel ‘66. a battere i tedeschi INA, TERZO ROUND DAL CALCIO AI POPOLI, LA SFIDA TRA DUE PAESI GERMANIA ultima volta giugno 1994 SUPERFICIE 357.123 km² ARGENTINA DEUTSCHER FUSSBALL-BUND ASOCIACIÓN DEL FÚTBOL ARGENTINO 2 RANKING FIFA 5 Repubblica Federale POPOLAZIONE DENSITÀ 80,7 milioni 228 abitanti/km² 1 marzo 2006 22 PUNTO PIÙ ALTO PIÙ BASSO Repubblica Federale ultima volta giugno 2008 1 24 agosto 1996 3 MONDIALI VINTI 2 Europei POPOLAZIONE SUPERFICIE 14,4 abitanti/km² 42,7 milioni 2.780.403 km² 1978, 1986 1954, 1974, 1990 3 DENSITÀ TITOLI 14 CONTINENTALI Coppa America TESSERATI 331.811 CLUB 3.377 6,3 milioni 26.837 ASPETTATIVA DI VITA 80,8 anni SI VA IN PENSIONE A... 65 anni FECONDITÀ 1,4 REDDITO PRO CAPITE 30.766 euro nascite per donna Bayern Monaco CAMPIONE IN CARICA River Plate Matthaus 150 RECORD PRESENZE 145 J. Zanetti 76,1 anni ASPETTATIVA DI VITA 65 anni SI VA IN PENSIONE A... FECONDITÀ 2,2 RECORD RETI 13.900 euro 56 Batistuta Klose 71 nascite per donna REDDITO PRO CAPITE GDS molti nomi tedeschi: Braun, Meyer, Zimmermann… Ci sono colonie tedesche in tutte le province, ma soprattutto a Buenos Aires, Cordoba, Santa Fe, Entre Rios, La Pampa, Misiones. I tedeschi hanno inciso perfino nella gastronomia: le originali «Halbmond», sorta di croissant, sono diventate «medialunas», i «Kreppel» sono scaduti a «tortas fritas», mentre la «Achtzig Schlag» è trasmutata in «Torta Ochanta Golpes». A Villa General Belgrano si celebra il Carnevale Tirolese e in molti centri c’è la Festa della Birra, che ha a modello l’Oktoberfest. Papi, criminali, piloti e presidentesse: la finale è un romanzo sull’oceano In sudamerica si rifugiavano nazisti ed emigranti, Bergoglio tifa San Lorenzo ma ha studiato a Francoforte: quante storie intrecciate tra Berlino e Baires CLAUDIO GREGORI Li separa l’oceano. Ma la vita è un ragno magico. Con fili di seta ha legato Argentina e Germania. Così, la finale del Maracanà non è il terzo capoverso di un monologo. È, invece, una nota, clamorosa certo, di un complessa sinfonia. Una trama, che rivela - direbbe Borges - «la maestría de Dios» e la sua «magnífica ironía». Due Papi guardano la partita. Papa Francesco, argentino, e Benedetto XVI, tedesco. Certo non si può trasformare i Papi in ultrà, ma ipotizzare che il loro sguardo santo si posi sulla finale sì. Papa Bergoglio è tifoso degli azulgrana del San Lorenzo, la squadra di un barrio di Buenos Aires, nata nell’oratorio di Sant’Antonio per iniziativa di un giovane prete italiano, don Lorenzo Massa, che offrì ai bambini, che giocavano sulla strada con la palla di stracci, il campo e il pallone in cambio della presenza alla messa domenicale. E perfino Papa Ratzinger, bavarese nato a Marktl am Inn, tifa per il Bayern. Se Ratzinger non è mai andato in Argentina, Bergoglio, nel 1986, si è recato a studiare a Francoforte sul Meno. Nel suo viaggio in Germania, anzi, ha scoperto ad Augusta la Virgen Maria Knotenlöserin, la «Madonna che scioglie i nodi», dipinta da Johann Georg Melchior Schmidtner. Ne è rimasto così colpito che ha diffuso il suo culto in Argentina. Gli emigrati tedeschi, invece, hanno importato in Argentina il bandoneón, una fisarmonica inventata da Heinrich Band, di Krefeld, strumento fondamentale nel tango. Lo amava il grande Astor Piazzolla, il più grande e innovativo musicista argentino, italiano di geni: il nonno Pantaleone era un pescatore di Trani, la nonna Assunta veniva dalla Garfagnana. Libri e motori Un pilota argentino, Juan Manuel Fangio – i genitori erano abruzzesi - ha dato alla Germania il primo titolo mondiale di formula 1, vincendo con una Mercedes-Benz nel 1954. Fece il bis l’anno dopo. Segnò gli Anni 50 vincendo 5 titoli tra il 1951 e il 1957. Dopo i due titoli di Fangio la Mercedes si ritirò per tornare nel 2010 con Schumacher, che, invano, cercò di imitare il pilota argentina cogliendo il titolo a oltre quarant’anni. Fangio vinse il suo quinto titolo a 46 anni. Schumacher, però, di titoli ne ha vinti 7, più di tutti: scendendo nei particolari, Fangio ha vinto 24 gran premi su 52 gare, Schumi 91 su 308. Sono, a tutt’oggi, i due piloti che hanno vinto più titoli mondiali. Con una punta d’orgoglio non possiamo non notare che tutti e due hanno vinto sulla Ferrari: un titolo Fangio, 5 Schumi. I fili di seta, dunque, riguardano la fede, la musica, lo sport, ma anche la poesia e la storia. Borges, per esempio, studiò il tedesco a Ginevra. Si ispirò a Schopenhauer, Kafka, Heine, ma anche a Kurd Laßwitz e Fritz Mauthner. Pubblicò in Messico, nel 1951, «Antiguas Literaturas Germánicas», oltre al racconto «Deutsches Requiem». Il titolo di quest’opera potrebbe sembrare di buon augurio per gli argentini, alla vigilia della finale. Invece, raccontando l’attesa del supplizio di un nobile, ufficiale nazista, apre una pagina infame nella storia dei rapporti tra Argentina e Germania. La via dei criminali L’Argentina di Perón, nel dopoguerra, offrì ospitalità ai criminali nazisti. Adolf Eichmann salpò da Genova nel 1950 con passaporto falso, intestato a Riccardo Klement, altoatesino. Fu poi individuato in Argentina dal Mossad, il servizio segreto israeliano. Catturato, fu condannato a morte per impiccagione per crimini contro l’umanità. Aveva osato dire: «Avere sulla coscienza 5 milioni di ebrei mi dà grande piacere». Come Eichmann, anche Priebke, von Owen, Mengele, Heim, Roschmann trovarono asilo laggiù. Si calcola che settantamila criminali nazisti si siano rifugiati in Sud-America. Naturalmente, prima, l’Argentina aveva offerto asilo a decine di migliaia di vittime del nazismo, a centinaia di migliaia di emigranti in cerca di lavoro. Oggi nell’elenco telefonico di qualunque città argentina si trovano DUE PAESI A CONFRONTO 1 2 3 4 5 6 1 L’ex Pontefice Joseph Ratzinger, 87 anni 2 L’attuale Papa, Jorge Bergoglio, 77 3 La cancelliera Angela Merkel, 59 4 La presidente Cristina Kirchner, 61 5 Il pilota Michael Schumacher, 45 6 Juan Manuel Fangio, morto nel 1995 ANSA/LAPRESSE/EPA/AFP IL DERBY BERGOGLIO-RATZINGER Il Vaticano: «Superiori al tifo» «I Papi sono superiori al tifo: dicono sempre che vinca il migliore», dice il portavoce del Vaticano padre Lombardi. Sarà, ma la sfida tra Bergoglio e Ratzinger al Mondiale incuriosisce anche se pare che i due non guarderanno la partita insieme (evento che comunque Paddy Power quota a 7): «Non mi sembra verosimile che Benedetto XVI guardi la gara, Bergoglio si informerà sull’esito», dice Lombardi. Progressisti Era tedesco l’editore più famoso dell’800, Jakob Peuser, figlio di un calzolaio di Bad Camberg, che a Buenos Aires fondò la Casa Peuser. Era prussiano l’anarchico Kurt Gustav Wilckens che, nel 1923, vendicò la repressione della Patagonia rebelde - 1.500 operai fucilati senza processo dai militari – uccidendo il tenente colonnello Hector Benigno Varela, autore della strage. La storia è anche macchiata di sangue. Ma ci sono anche i fiori di un progresso che si può esibire senza vergogna. Germania e Argentina possono mostrare con orgoglio i passi avanti dell’emancipazione femminile. Hanno una donna al vertice. In Germania Angela Merkel è Bundeskanzler dal 2005: da un decennio è saldamente alla guida della politica tedesca. Cristina Fernández de Kirchner è presidente della Repubblica Argentina. Eletta il 10 dicembre 2007, è stata riconfermata il 3 novembre 2011. Guida il paese dalla Casa Rosada in una navigazione resa difficile dallo spettro incombente della crisi economica. Era la sposa del presidente uscente Nestor Carlos Kirchner, svizzero-tedesco di geni e di nome, deceduto nel 2010. Lei, invece, ha madre tedesca: Ofelia Wilhelm. Maradona è amico di famiglia di casa Kirchner, dopo esserlo stato del presidente Carlos Saúl Menem, che presenziò addirittura alla presentazione della sua autobiografia. Ha partecipato, infatti, accanto alla vedova, al funerale di Stato di Nestor Carlos Kirchner. Maradona la Germania la conosce bene. Ha disputato due finali mondiali contro i tedeschi. Ha gioito e pianto. Ma ricordiamo anche la vittoria del Napoli di Maradona nella Coppa Uefa contro lo Stoccarda di Klinsmann: 3-3 il 17 maggio 1989 in Germania, dopo il 3-2 di Napoli. Siamo stati testimoni, però, anche della dura lezione subìta l’anno dopo a Brema, un umiliante 5-1 contro il Werder. I tedeschi sono temibili dai tempi di Arminio. Hanno applicato al calcio la lezione di Rommel. Praticano la guerra di movimento. Il Brasile è stato travolto. L’Argentina certo farà tesoro di quella lezione e questo rende avvincente e incerta la finale. Questa partita è il nodo che collega tra loro due continenti con un nuovo filo di seta. C’è grande attesa. E noi facciamo voti che sia una finale degna. Leale e fiera. Che traduca sul campo il motto che Borges ha voluto scolpito sulla sua tomba al cimitero Plainpalais di Ginevra: «And ne forhtedon na», preso dal poema epico «La battaglia di Maldon» del X secolo. «Giammai con timore». © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 17 DOMENICA FINALE GERMANIA-ARGENTINA È un abitante del villaggio, non Miro Klose che giura di non essere uscito dal Campo Bahia. «Mi sento ancora fresco, posso ancora giocare a calcio, purtroppo. Dopo la finale deciderò spontaneamente, sul futuro, sulla nazionale». Miroslav Klose, 36 anni, in questo Mondiale ha segnato due gol AFP Klose: «Vinco e poi scateno l’animale che è in me» Nel 2002 perse la finale: «Ai compagni dirò che si sta da schifo... Tra me e Biglia la Lazio avrà un campione del mondo. Spero che sia io» «Dopo Rio deciderò quale sarà il mio futuro con la nazionale» Klose ha festeggiato con una capriola il gol al Ghana nella prima fase del Mondiale DAL NOSTRO INVIATO PIERFRANCESCO ARCHETTI SANTO ANDRE’ (Brasile) Sulla balsa, la chiatta necessaria per arrivare a Santo Andrè, l’appiattimento sociale è ammaliante. Tutti devono scendere dai mezzi, motivi di sicurezza. Il presidente della federazione si mischia all’indio pataxo, popolazione protetta come la natura qui (per questo non c’è un ponte); l’agente delle forze speciali addobbato con mitra e pistole si affianca allo straniero non turista, armato soltanto della propria solitudine, e al brasiliano scalzo munito di banane: venti a venti centesimi. Dieci minuti di sbuffi tra le mangrovie in cui l’umanità si dà del tu: poi la terra ferma riaggancia ciascuno alla propria storia. Il quartier generale della Germania aspetta molti naviganti e prima dell’ingresso c’è un cartello giallo: attenzione, anziano con più di cento anni sulla strada. Giovane La coppa fa ringiovanire. Con la Lazio l’attaccante ha rinnovato per un anno più opzione per il secondo, ma con la Germania aveva annunciato che chiudeva qui. «Posso trascinare ancora il mio cadavere per il campo», dice ripetendo una sua frase di due anni fa. Ma Miro, 136 presenze e 71 gol (record), confonde le carte per divertimento, magari per ottenere quelle partite d’addio che la gestione Löw-Bierhoff ha abolito. Ci si penserà, dopo Rio. Domenica sarà l’unico ad aver già assaggiato una finale, nel 2002 venne battuto dal Brasile. «Racconto a tutti come ci si sente se la perdi. Da schifo». A 36 anni, Klose, è uscito dal ruolo di grande saggio, ma in panchina, che gli era stato assegnato all’inizio. È entrato quando i bianchi perdevano con il Ghana, ha segnato, è diventato gioia attiva e primatista di gol mondiali (16). Dai quarti è sempre titolare. Sarà così con l’Argentina, cui ha infilato tre reti nelle ultime due coppe: «Squadra dura, esperta tatticamente. Non sarà facile come in semifinale. Ma noi abbiamo qualità e spirito di squadra elevati». Lazio Mondiale Ci saranno nove giocatori dell’ultima Serie A nelle rose del Maracana. E Claudio Lotito ha subito fatto sapere che «sarà un piccolo derby laziale» tra Klose e Biglia. Miro sorride: «Ho contato anch’io quelli del mio campionato, l’altra sera. Non male. E la Lazio avrà sicuramente un campione del mondo. Ecco, vorrei essere io». Niente scommesse con l’argentino, ufficialmente: il tedesco ha già vinto una cena con Candreva e Gonzalez. Loro raccontavano nello spogliatoio che Italia e Uruguay sarebbero passate, Klose puntava sulla Costa Rica: «Fidatevi, l’ho vista due volte». Al ritorno li aspetta al ristorante. Prima c’è Rio: la Germania atterra stasera, dopo aver attraversato per l’ultima volta il fiume con la chiatta che cancella i ruoli della vita. Oltre, non saranno tutti uguali. «Sono fiducioso, siamo molto forti. Tutto può succedere, potrei anche rubare la Scarpa d’oro a Müller. Se vinciamo non garantisco nulla. Verrà fuori “l’animale da festa” e vediamo come divento». DAL NOSTRO INVIATO SANTO ANDRE’ (Brasile) La porta di Brandeburgo a Berlino I tedeschi devono pianificare, sapere, organizzare. Quindi sono ricaduti nella trappola della festa. «Se vinciamo ci sarà lo show con i tifosi a Berlino, davanti alla porta di Brandeburgo. In caso di sconfitta volo per Francoforte e tutti in vacanza, senza pubbliche manifestazioni». Dopo giorni di pressione, l’addetto stampa ha dovuto ammettere che un piano è già pronto, «ma 1 2 3 1 Sergio Romero, 27 anni, esulta dopo i rigori parati con l’Olanda 2 Rihanna, 26 cantante e attrice barbadiana 3 Elena Guercio, 36, soubrette argentina e moglie di Romero EPA/LAPRESSE Rihanna vuole super Romero La Samp no, ma ora gongola La popstar lo punta, la moglie fa l’ironica «Se vince il Mondiale, te lo presto 7 giorni» E la Samp mette il portiere sul mercato Ferrero non può tenerlo «Guadagna troppo per il nostro budget» Romero consulta i suoi appunti prima dei rigori contro l’Olanda mercoledì © RIPRODUZIONE RISERVATA PROGRAMMA IN CASO DI SCONFITTA ROMPETE LE RIGHE A FRANCOFORTE I tedeschi e la festa «Se si vince la Coppa gran sfilata a Berlino» LUI, LEI, L’ALTRA... DAL NOSTRO INVIATO FABIO BIANCHI @fabiowhites SAN PAOLO (Brasile) Gli è rimasto incollato quel soprannome come fosse un marchio del destino. Chiquito: ragazzino. Sergio Romero non era mai cresciuto del tutto, nel senso del pallone. Fino all’altra notte, quando ha fermato i rigori di Vlaar e Sneijder e s’è trasformato per tutti in eroe. Eroe per caso. Che l’ avrebbe mai detto? Quasi nessuno. Non Alejandro Sabella. Il commissario tecnico lo ha difeso contro l’aspra critica dei tifosi, lo scetticismo dei cosiddetti esperti e di qualche compagno. Ora Romero si gode la gloria che lo porta persino a essere un sex symbol. Rihanna via twitter ha dichiarato il suo apprezzamento. La stupenda moglie di Romero, Elena Guercio, s’è armata d’ironia: «Se vinciamo il Mondiale, le presto mio marito per una settimana». Il nuovo eroe Romero ha ammesso di aver dormito ben poco stanotte. Ma non per il pensiero di Rhianna. «Provo un’immensa allegria. ho avuto fiducia in me stesso e mi è andata bene. Ma in realtà alla fine è fortuna». Modesto: una telecamera lo ha scoperto spiare un foglietto dove c’erano indicazioni sui rigoristi olandesi. Javier Mascherano, vero capitano d’Argentina, lo aveva previsto. A fine supplementari gli ha detto: «Oggi ti prendi il mondo. Oggi ti trasformerai in eroe». E poi la ha reso felice. «La storia alla fine dà sempre ragione - mi ha detto -. Hai dimostrato a tutti quelli che criticavano che sei un grande portiere». Difficile non tornare con la memoria a un altro Sergio, Goicoechea, che 24 anni fa mise fine alle notti magiche stoppando Donadoni e Serena dal dischetto. Goicoechea, ora opinionista tv, che dice: «Sergio è stato perfetto, il 100 per cento del merito della vittoria con l’Olanda è suo. Ora possiamo prenderci la rivincita coi tedeschi». Nella finale d’Italia ‘90 c’era Maradona, qui c’è Messi. «Speriamo che avere ancora il migliore del mondo con noi stavolta sia decisivo», dice Romero. E la Samp gode Intanto la Pulga ringrazia lui. Un portiere di grandi prospettive andato via presto dal suo Paese come la maggioranza dei talenti argentini. Dal Racing lo «rapì» l’Az Alkmaar per 3,8 milioni di dollari. Pensa tu, dove trovò Luis Van Gaal. Alunno ingrato: «Non smetterò mai di ringraziarlo, mi ha insegnato molto». Ieri il c.t. olandese ha avuto la forza di scherzare: «Gli ho insegnato io a parare i rigori. Non è vero. Però siamo stati il club che lo ha scoperto e che ha un po’ di merito di quello che ha fatto». In realtà ben poco in Europa. Chiedere alla Samp che lo ha prestato al Monaco per disperazione o a Ranieri che dopo un po’ lo ha messo in panchina. Romero si è arenato sulle coste di Genova. Ma ora il neo presidente Massimo Ferrero gongola: «Spero che questo Mondiale lo aiuti a trovare una grande squadra». Di tenerlo non se ne parla: guadagna 1,750 milioni di euro a stagione: «Completamente fuori dal nostro budget». Peccato, perché Gastaldello dice: «Da noi ha avuto difficoltà, ma se è quello visto in Brasile lo vorrebbero anche squadre che lottano per lo scudetto». Chiquito è cresciuto e non si preoccupa. «Ho avuto un’annata storta, mia stato così tanto in panchina. Ringrazio Sabella per la fiducia. Il mio futuro? E’ solo la finale». © RIPRODUZIONE RISERVATA VERSO LA FINALE ANCHE LA CAMERA IPERBARICA PER L’ESTERNO DEL REAL la squadra non ne parla e io lo comunico soltanto per decenza». Ancora sono vive le polemiche per i fatti del 2012, quando hanno passato giorni a discutere pubblicamente se fosse meglio festeggiare la vittoria dell’Europeo nella capitale o nella sede della federazione (Francoforte). Senza contare che c’erano gli azzurri da affrontare. Stavolta hanno resistito fin quasi alla fine, ma gli spifferi erano insistenti ed è stata resa pubblica la programmazione. Può essere un segnale di forza: si sentono superiori a ogni scaramanzia. Ma è sembrato un obbligo, «per decenza». Situazione infortunati: Hummels si è allenato con il gruppo, soltanto il doriano Mustafi sarà l’unico indisponibile. Recuperare Di Maria missione impossibile Lavezzi pensa all’Italia SAN PAOLO p.f.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA Angel Di Maria, 26 anni EPA La nostalgia e la ricerca del miracolo. Ieri l’Argentina è tornata felice nel buen ritiro di Belo Horizonte. Allenamento leggero per i titolari, un po’ più intenso per gli altri. Domani seduta a porte chiuse, abitudine di Sabella per nascondere il giorno della tattica ad eventuali spie. Ma più che strategia e corsa, tutti gli sforzi sono concentrati sul tentativo di recupero del loro caro Angel. Di Maria ha subito uno stiramento alla coscia destra nei quarti col Belgio e per tutti il suo Mondiale era finito. Poi il dottor Martinez ha acceso la speranza. Si sta facendo di tutto, compreso la terapia dei fattori di crescita e la camera iperbarica, per metterlo in piedi per la finale. Ma a tutt’oggi pare impresa improbabile. Intanto Lavezzi, insieme con Perez (sostituto di Angel) ha provato a metterci più corsa per far sentire meno la nostalgia di Di Maria a Messi. Nostalgia che lui prova per l’Italia. Dopo la vittoria con l’Olanda, gli è stato chiesto se gli piacerebbe tornare visto che ci sono squadre che lo cercano. E lui: «A questo pensateci voi». E se ne è andato facendo l’occhiolino. fa.bi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 MONDIALE LA GUIDA CHE COSA E' SUCCESSO GIOCATE DATA LOCALITA’ 12 GIUGNO SAN PAOLO 13 GIUGNO NATAL 13 GIUGNO SALVADOR 13 GIUGNO CUIABA 14 GIUGNO BELO HORIZONTE 14 GIUGNO FORTALEZA 14 GIUGNO MANAUS 14 GIUGNO RECIFE 15 GIUGNO BRASILIA 15 GIUGNO PORTO ALEGRE 15 GIUGNO RIO DE JANEIRO 16 GIUGNO SALVADOR 16 GIUGNO CURITIBA 16 GIUGNO NATAL 17 GIUGNO BELO HORIZONTE 17 GIUGNO FORTALEZA 17 GIUGNO CUIABA 18 GIUGNO PORTO ALEGRE 18 GIUGNO RIO DE JANEIRO 18 GIUGNO MANAUS 19 GIUGNO BRASILIA 19 GIUGNO SAN PAOLO 19 GIUGNO NATAL 20 GIUGNO RECIFE 20 GIUGNO SALVADOR 20 GIUGNO CURITIBA 21 GIUGNO BELO HORIZONTE 21 GIUGNO FORTALEZA 21 GIUGNO CUIABA 22 GIUGNO RIO DE JANEIRO 22 GIUGNO PORTO ALEGRE 22 GIUGNO MANAUS 23 GIUGNO CURITIBA 23 GIUGNO SAN PAOLO 23 GIUGNO BRASILIA 23 GIUGNO RECIFE 24 GIUGNO NATAL 24 GIUGNO BELO HORIZONTE 24 GIUGNO CUIABA 24 GIUGNO FORTALEZA 25 GIUGNO PORTO ALEGRE 25 GIUGNO SALVADOR 25 GIUGNO MANAUS 25 GIUGNO RIO DE JANEIRO 26 GIUGNO BRASILIA 26 GIUGNO RECIFE 26 GIUGNO CURITIBA 26 GIUGNO SAN PAOLO OTTAVI DI FINALE DATA LOCALITÀ 28 GIUGNO BELO HORIZONTE 28 GIUGNO RIO DE JANEIRO 29 GIUGNO FORTALEZA 29 GIUGNO RECIFE 30 GIUGNO BRASILIA 30 GIUGNO PORTO ALEGRE 1 LUGLIO SAN PAOLO 1 LUGLIO SALVADOR QUARTI DI FINALE DATA LOCALITÀ 4 LUGLIO RIO DE JANEIRO 4 LUGLIO FORTALEZA 5 LUGLIO BRASILIA 5 LUGLIO SALVADOR SEMIFINALI DATA LOCALITÀ 8 LUGLIO BELO HORIZONTE IERI SAN PAOLO GRUPPOPARTITA BRASILE-CROAZIA A MESSICO-CAMERUN A SPAGNA-OLANDA B CILE-AUSTRALIA B COLOMBIA-GRECIA C URUGUAY-COSTA RICA D INGHILTERRA-ITALIA D COSTA D’AVORIO-GIAPPONE C SVIZZERA-ECUADOR E FRANCIA-HONDURAS E ARGENTINA-BOSNIA F GERMANIA-PORTOGALLO G IRAN-NIGERIA F GHANA-STATI UNITI G BELGIO-ALGERIA H BRASILE-MESSICO A RUSSIA-SUD COREA H AUSTRALIA-OLANDA B SPAGNA-CILE B CAMERUN-CROAZIA A COLOMBIA-COSTA D’AVORIO C URUGUAY-INGHILTERRA D GIAPPONE-GRECIA C ITALIA-COSTARICA D SVIZZERA-FRANCIA E HONDURAS-ECUADOR E ARGENTINA-IRAN F GERMANIA-GHANA G NIGERIA-BOSNIA F BELGIO-RUSSIA H H SUD COREA-ALGERIA STATI UNITI-PORTOGALLO G AUSTRALIA-SPAGNA B OLANDA-CILE B CAMERUN-BRASILE A CROAZIA-MESSICO A ITALIA-URUGUAY D COSTA RICA-INGHILTERRA D GIAPPONE-COLOMBIA C GRECIA-COSTA D’AVORIO C NIGERIA-ARGENTINA F BOSNIA-IRAN F HONDURAS-SVIZZERA E ECUADOR-FRANCIA E PORTOGALLO-GHANA G STATI UNITI-GERMANIA G ALGERIA-RUSSIA H SUD COREA-BELGIO H RIS. 3-1 1-0 1-5 3-1 3-0 1-3 1-2 2-1 2-1 3-0 2-1 4-0 0-0 1-2 2-1 0-0 1-1 2-3 0-2 0-4 2-1 2-1 0-0 0-1 2-5 1-2 1-0 2-2 1-0 1-0 2-4 2-2 0-3 2-0 1-4 1-3 0-1 0-0 1-4 2-1 2-3 3-1 0-3 0-0 2-1 0-1 1-1 0-1 PARTITA BRASILE - CILE d.c.r. COLOMBIA - URUGUAY OLANDA - MESSICO COSTA RICA - GRECIA d.c.r. FRANCIA - NIGERIA GERMANIA - ALGERIA d.t.s. ARGENTINA - SVIZZERA d.t.s. BELGIO - STATI UNITI d.t.s. 2-0 2-1 6-4 2-0 2-1 1-0 2-1 PARTITA FRANCIA - GERMANIA BRASILE - COLOMBIA ARGENTINA - BELGIO OLANDA - COSTA RICA d.c.r. 0-1 2-1 1-0 4-3 4-3 PARTITA 1-7 BRASILE - GERMANIA OLANDA - ARGENTINA d.c.r. 2-4 4 CLASSIFICA MARCATORI IL TABELLONE OTTAVI DI FINALE FINALE BELO HORIZONTE RIO DE JANEIRO DOMENICA ORE 21 Germania Argentina Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd S Muller lo incalza Ma ancora comanda Rodriguez d.c.r. Brasile Cile 4 3 5 RETI Müller (1) (Germania) 4 RETI Messi (Argentina); Neymar (1) (Brasile); 3 RETI E. Valencia (Ecuador); Benzema (1) (Francia); Schürrle (Germania); Van Persie, Robben (Olanda); Shaqiri (Svizzera) 2 RETI Slimani, Djabou (Algeria); Cahill (Australia); David Luiz (Brasile); Bony, Gervinho (Costa d’Avorio); A. Sánchez (Cile); J. Martinez (Colombia); Ruiz (Costa Rica); Perisic, Mandzukic (Croazia); Kroos, Hummels e Klose (Germania); A. Ayew, Gyan (Ghana); Musa (Nigeria); Depay (Olanda); Suarez (Uruguay); Dempsey (Stati Uniti) Brasile Colombia Colombia Uruguay FINALE 3° POSTO DOMANI 22 BRASILIA FINALE 1° POSTO 13 LUGLIO 21 RIO DE JANEIRO BRASILE - OLANDA GERMANIA - ARGENTINA Olanda Messico 2 1 QUARTI DI FINALE QUARTI DI FINALE SALVADOR 2 1 BRASILIA RECIFE d.c.r. Olanda Costa Rica 4 3 2 0 SEMIFINALE SEMIFINALE BELO HORIZONTE SAN PAOLO d.c.r. Costa Rica Grecia 6 4 SAN PAOLO d.t.s. Francia Nigeria 2 0 Brasile Germania 1 7 2 4 Olanda Argentina RIO DE JANEIRO PORTO ALEGRE Francia Germania d.t.s. Germania Algeria Argentina Svizzera 1 0 d.c.r. BRASILIA SALVADOR 0 1 FINALE 3°-4° POSTO BRASILIA DOMANI ORE 22 2 1 Argentina Belgio 1 0 d.t.s. Belgio Stati Uniti 2 1 Brasile Olanda Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd GDS L’ALBO D’ORO LA GERMANIA PUO’ RAGGIUNGERE L’ITALIA A QUOTA QUATTRO Uruguay 1930: Uruguay - Italia 1934: Italia - Francia 1938: Italia - Brasile 1950: Uruguay - Svizzera 1954: Germania Ovest Svezia 1958: Brasile - Cile 1962: Brasile - Inghilterra 1966: Inghilterra - Messico 1970: Brasile - Germania Ovest 1974: Germania Ovest - Argentina 1978: Argentina - Spagna 1982: Ita- lia - Messico 1986: Argentina - Italia 1990: Germania Ovest Usa 1994: Brasile - Francia 1998: Francia - Corea-Giappone 2002: Brasile - Germania 2006: Italia - Sudafrica 2010: Spagna. GIRONE A GIRONE B GIRONE C RISULTATI BRASILE-CROAZIA MESSICO-CAMERUN BRASILE-MESSICO CAMERUN-CROAZIA CAMERUN-BRASILE CROAZIA-MESSICO RISULTATI SPAGNA-OLANDA CILE-AUSTRALIA AUSTRALIA-OLANDA SPAGNA-CILE AUSTRALIA-SPAGNA OLANDA-CILE RISULTATI COLOMBIA-GRECIA COSTA D’AVORIO-GIAPPONE COLOMBIA-COSTA D’AVORIO GIAPPONE-GRECIA GIAPPONE-COLOMBIA GRECIA-COSTA D’AVORIO 3-1 1-0 0-0 0-4 1-4 1-3 PARTITE BRASILE* MESSICO* CROAZIA CAMERUN V N P F S 7 7 3 0 2 2 1 0 1 1 0 0 0 0 2 3 7 4 6 1 2 1 6 9 3 3 3 3 1-5 3-1 2-3 0-2 0-3 2-0 RETI PT G PARTITE OLANDA* CILE* SPAGNA AUSTRALIA RETI PT G V N P F S 9 6 3 0 3 2 1 0 0 0 0 0 0 1 2 3 10 5 4 3 3 3 7 9 3 3 3 3 GIRONE D 3-0 2-1 2-1 0-0 1-4 2-1 PARTITE COLOMBIA* GRECIA* COSTA D’AVORIO GIAPPONE RISULTATI URUGUAY-COSTA RICA INGHILTERRA-ITALIA URUGUAY-INGHILTERRA ITALIA-COSTA RICA COSTA RICA-INGHILTERRA ITALIA-URUGUAY RETI PT G V N P F S 9 4 3 1 3 3 3 3 3 1 1 0 0 1 0 1 0 1 2 2 9 2 4 2 2 4 5 6 PARTITE V N P F S 7 6 3 1 3 3 3 3 2 2 1 0 1 0 0 1 0 1 2 2 4 4 2 2 1 4 3 4 COSTA RICA* URUGUAY* ITALIA INGHILTERRA *Qualificate agli ottavi *Qualificate agli ottavi GIRONE E GIRONE F GIRONE G GIRONE H RISULTATI SVIZZERA-ECUADOR FRANCIA-HONDURAS SVIZZERA-FRANCIA HONDURAS-ECUADOR HONDURAS-SVIZZERA ECUADOR-FRANCIA RISULTATI ARGENTINA-BOSNIA IRAN-NIGERIA ARGENTINA-IRAN NIGERIA-BOSNIA NIGERIA-ARGENTINA BOSNIA-IRAN RISULTATI GERMANIA-PORTOGALLO GHANA-STATI UNITI GERMANIA-GHANA STATI UNITI-PORTOGALLO PORTOGALLO-GHANA STATI UNITI-GERMANIA FRANCIA* SVIZZERA* ECUADOR HONDURAS * Qualificate agli ottavi RETI PT G V N P F S 7 6 4 0 2 2 1 0 1 0 1 0 0 1 1 3 8 7 3 1 2 6 3 8 3 3 3 3 2-1 0-0 1-0 1-0 2-3 3-1 PARTITE ARGENTINA* NIGERIA* BOSNIA IRAN * Qualificate agli ottavi RETI PT G V N P F S 9 4 3 1 3 1 1 0 0 1 0 1 0 1 2 2 6 3 4 1 3 3 4 4 3 3 3 3 4-0 1-2 2-2 2-2 2-1 0-1 PARTITE GERMANIA* STATI UNITI* PORTOGALLO GHANA * Qualificate agli ottavi V N P F S 7 4 4 1 2 1 1 0 1 1 1 1 0 1 1 2 7 4 4 4 2 4 7 6 3 3 3 3 RISULTATI BELGIO-ALGERIA RUSSIA-SUD COREA BELGIO-RUSSIA SUD COREA-ALGERIA ALGERIA-RUSSIA SUD COREA-BELGIO 2-1 1-1 1-0 2-4 1-1 0-1 PARTITE RETI PT G RETI G * Qualificate agli ottavi 2-1 3-0 2-5 1-2 0-3 0-0 1-3 1-2 2-1 0-1 0-0 0-1 PT * Qualificate agli ottavi PARTITE IL PROGRAMMA FORTALEZA FORTALEZA RIO DE JANEIRO 6 RETI J. Rodriguez (1 rigore) (Colombia) OTTAVI DI FINALE BELGIO* ALGERIA* RUSSIA SUD COREA * Qualificate agli ottavi RETI PT G V N P F S 9 4 2 1 3 1 0 0 0 1 2 1 0 1 1 2 4 6 2 3 1 5 3 6 3 3 3 3 VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 19 IL CASO ALESSANDRO CATAPANO MAURIZIO GALDI ROMA Da ieri, inevitabilmente, bisogna chiedersi chi stia più sul gozzo a Diego Della Valle tra John Elkann, Sergio Marchionne e Cesare Prandelli. E francamente, pur ricordando le polemiche che accompagnarono gli ultimi mesi di convivenza alla Fiorentina, stupisce che dopo quattro anni il patron viola abbia colto al volo la prima occasione per bastonare il suo ex allenatore. Ovviamente, il fallimento della spedizione azzurra e la successiva, in effetti immediata, emigrazione in Turchia del buon Cesare, gliel’hanno fornita su un piatto d’argento. Ma quanto livore, e solo in parte giustificato dal tiro al Prandelli che negli ultimi giorni pare diventato lo sport nazionale. E lo Scontro DA FIRENZE ALLA NAZIONALE ALTRI OBIETTIVI I Della Valle all’attacco «Prandelli è scappato Non c’è da stupirsi...» Diego, patron della Fiorentina, sull’ex tecnico: «Manca sempre all’appello» Il fratello Andrea e Galliani criticano il comportamento con Rossi e Balotelli IL MERCATO Sanchez dal Barça all’Arsenal: 40 milioni S Giaccherini Stimatissimo da Prandelli ma non convocato per il Mondiale. Nell’ultima stagione al Sunderland, salvo in Premier, fino al 2013 alla Juve Alexis Sanchez, 25 anni LAPRESSE Che botte Insomma, a voler essere buoni, e provando a sintetizzare il Della Valle pensiero di ieri, pure raccolto nel contesto ludico dell’inaugurazione del parco cinematografico di Aurelio De Laurentiis, la parola più carina che ci viene in mente è: il fuggitivo. E secondo il patron della Fiorentina, alla base della fuga di Prandelli ci sarebbe della meschina vigliaccheria. «Le sue dimissioni? Se c’è uno che non si meraviglia di nulla su quello che fa Prandelli sono io - racconta Della Valle -, perché l’ho visto all’opera alla Fiorentina. Vederlo scappare dopo il casino che ha fatto con la Nazionale non mi meraviglia affatto. Sta nel Dna dell’uomo». E non è finita. «Prandelli aggiunge mister Tod’s - è una persona che non ha le capacità per fare bene le cose, riesce a costruirsi dei rapporti mediatici sempre molto forti, ma poi alla fine quando c’è da dimostrare i fatti manca sempre all’appello. In questo caso ha lasciato l’Italia con l’amaro in bocca, e non ha avuto nemmeno la modestia di spiegare agli italiani che cosa è successo». Dove nascono Tanto livore deve avere radici profonde, e ritrovarle non è stato difficile. Bisogna risalire al marzo 2010, quando tra Della Valle e Prandelli volarono i primi e definitivi stracci, talmente pesanti che decretarono l’addio a Firenze e, evidentemente, un rancore che ieri è ritornato in tutta la sua violenza. Per farla breve, la storia andò così: erano mesi che i giornali pronosticavano un passaggio di Prandelli (e giocatori) alla Juve, un bel giorno Della Valle decise di metterci un punto ma lo fece a mezzo stampa, invitando il suo allenatore a rispettare il contratto (sarebbe scaduto un an- « Non faccio polemica ma dico che Prandelli, con Balo, non è stato elegantissimo Prandelli vuole anche Paletta e Giaccherini ALESSANDRO RUSSO ADRIANO GALLIANI A.D. MILAN « Il Mondiale? Inconcepibile scaricare tutto su Giuseppe Rossi ANDREA DELLA VALLE PRESIDENTE FIORENTINA S Diego Della Valle, 61 anni, numero uno della Fiorentina. È presidente di Tod’s spa, con i marchi Tod’s, Hogan e Fay ANSA no dopo) e a smentire le trattative con i bianconeri; Prandelli non la prese bene e alla prima conferenza chiese urbi et orbi se dopo le parole del suo patron dovesse ritenersi esonerato, aggiungendo che sarebbe rimasto volentieri alla Fiorentina se fosse partito il progetto della Cittadella viola, come da accordi. Di lì a poco finì la stagione (senza Cittadella), Prandelli salutò, firmando per la Nazionale, e Della Valle attese novembre prima di svelare altri piccanti particolari: «Mi chiamò il proprietario della Juve per dirmi che Prandelli trattava con Bettega per andare a Torino...». Il neo c.t. rispose a stretto giro di posta («Andrea Della Valle conosce la verità e la rac- conti, sono amareggiato»), i botta e risposta finirono lì ed ecco spiegata tanta acredine. Il fratello Tutto ciò raccontato, va aggiunto che pure Andrea ieri ha messo del suo, ma con qualche strato di morbidezza in più: «Devo dire che leggere i racconti di Prandelli sul Mondiale mi ha amareggiato - dice il minore dei Della Valle, presidente onorario viola -: trovo inconcepibile scaricare tutto su Giuseppe Rossi, ma perché?». E pure Galliani ieri ha scagliato il suo sassolino a Prandelli: «Non voglio fare polemiche, dico solo che su Balotelli non è stato elegantissimo». Olè, avanti il prossimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO AL GALATASARAY Cesare Prandelli è al lavoro per disegnare il nuovo Galatasaray con qualche reduce dell’avventura azzurra. La pista più calda conduce a Romulo, centrocampista del Verona, che solo all’ultimo momento non è stato aggregato al gruppo. Prandelli lo stima e lo ha messo tra i primi obiettivi di mercato. Una pista calda che ha il gradimento del giocatore, intrigato dalla prospettiva di seguire un allenatore che lo stima e giocare in Champions League. Sulla rotta di Romulo, però, c’è anche la Juve. Nei vari incontri avuti per portare Iturbe a Torino, Marotta, Paratici e Sogliano hanno discusso anche di Romulo. Il Verona è alla finestra e valuta la migliore offerta per il giocatore appena riscattato dalla Fiorentina. Nella lista del Gala c’è un altro azzurro, Gabriel Paletta, in uscita dal Parma. Senza dimenticare il nome di Osvaldo (in rotta col Southampton e nel mirino anche dell’Inter) e il gradimento per Giaccherini, dallo scorso anno al Sunderland. L’agente del giocatore Furio Valcareggi precisa: «Non mi ha chiamato nessuno. Emanuele sta bene in Inghilterra e speriamo di fare una grande stagione» © RIPRODUZIONE RISERVATA S Osvaldo Altro non convocato al Mondiale, altro ex juventino. Ha già giocato all’estero, in Inghilterra (Southampton) e in Spagna (Espanol) S Paletta Difensore del Parma, titolare contro l’Inghilterra al Mondiale. Prandelli ha scommesso su di lui anche per il Mondiale in Brasile Corteggiato a lungo dalla Juventus, Alexis Sanchez è ufficialmente un giocatore dell’Arsenal. La cifra pagata dal club inglese può spiegare il motivo per cui l’affondo Juve non è stato sufficiente: nella casse del Barcellona finiranno quaranta milioni di euro. A ufficializzare il trasferimento del cileno è stato il sito del club londinese, senza precisare le cifre del consistente affare, comunque filtrate già nei giorni scorsi. Per tre stagioni Sanchez aveva infilato la maglia del Barça, che nel luglio del 2011 lo aveva acquistato dall’Udinese per 26 milioni e 11 di bonus. Tre estati, 88 partite e 39 gol dopo Alexis è diventato un giocatore di Arsene Wenger. «È un calciatore fantastico e siamo felici che giochi con noi adesso - è il benvenuto del boss dei gunners -. Aggiungerà forza, potenza e creatività alla nostra squadra. Aspettiamo tutti il suo arrivo: come in molti hanno visto durante la Coppa del Mondo di questa estate, Alexis è davvero straordinario». In Brasile Sanchez ha segnato due reti in quattro partite (con una nota negativa: il rigore parato da Julio Cesar). Gioia Entusiasta pure il giocatore: «Sono davvero felice di entrare a far parte dell’Arsenal, un club che ha un grande manager, una fantastica squadra, un sostegno enorme in tutto il mondo e un stadio meraviglioso. Non vedo l’ora di incontrare i miei nuovi compagni e di giocare in Premier League e in Champions. Darò il mio meglio per rendere felici tutti i tifosi». a.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LE SCONFITTE TRA LE POLEMICHE Se il k.o. è anche politico Il Brasile di Dilma a pezzi Dopo la figuraccia con la Germania, il consenso della Rousseff è al minimo storico. E se l’Argentina trionfasse al Maracanà... DAL NOSTRO INVIATO ALESSANDRA BOCCI SAN PAOLO (Brasile) Giocheranno a casa sua, questo è il problema. Giocheranno e le converrà restarsene tappata nei suoi appartamenti, perché in Brasile la sconfitta ha un nome e non è quello di Scolari o di Dante. La sconfitta si chiama Dilma Rousseff e la battaglia per le elezioni di ottobre continua feroce. La presidente del Brasile, non è la prima e non sarà l’ultima, ha tentato di sfruttare il Mondiale a fini elettorali e l’indice di gradimento, salito dopo Brasile-Cile, ora è al minimo. Il giorno dopo il naufragio della Seleçao, Dilma ha riunito il governo: un’unità di crisi surreale visto che i calci al pallone non li ha dati lei, ma ormai il governo brasiliano era sceso in campo impegnandosi in un mondiale dispendioso e contestato e bisognava trovare le contromisure per dissociarsi dal disastro. Dilma deve ripartire in contropiede e le manovre sono già cominciate. Manovre Ieri sul web sono comparse critiche alla CBF: Dilma e il suo governo stanno prendendo le distanze dal presidente della federcalcio Marin, ma è il classico scarica barile che difficilmente funzionerà. Molti brasiliani hanno tifato contro il Brasile dall’inizio per motivi politici, e i simpatizzanti di Dilma temono una strumenta- lizzazione ancora più intensa dei partiti avversari. La più infernale delle sconfitte della Seleçao è una questione politica e si avvicina un autunno di tagli e carovita. Il sigillo sul Mondiale sbagliato sarebbe per Dilma dover consegnare la coppa agli argentini, domenica a Rio: alla finalina che nessuno vuole giocare forse si potrà sottrarre, però mancare all’evento planetario è impossibile e la beffa incombe. Insulti e ira Intanto le baruffe proseguono anche a Teresopolis. «Vecchio, arrogante, prepotente e ridicolo. Un incompetente», è il giudizio definitivo di Wagner Ribeiro, l’agente di Neymar, su Scolari. Il fuoriclasse infortunato si è ripresentato dai compagni, ma si narra che al settimo gol, la sera fatale, abbia spento la tv e si sia messo a giocare a poker. Peggio ha fatto solo un anonimo tifoso che, furibondo, ha scagliato il televisore fuori dalla finestra. I giornali sono pieni di storie di piccola follia, vissute mentre gli argentini imperversano, montano tende a Rio, la polizia si preoccupa e il girotondo politico continua. «Ho sempre pensato che il governo dovesse intervenire nel calcio per modernizzarlo», ha dichiarato il ministro Aldo Rebelo. E’ la commedia umana applicata alla sconfitta peggiore del Brasile sportivo. OLANDA DELUSA SNEIJDER, NIENTE FINALINA Van Gaal svela: «Rigori? Qualcuno mi ha detto no» Arjen Robben, 30 anni, consola il figlio Luka dopo il k.o. con l’Argentina IPP SAN PAOLO (Brasile) Gli olandesi non piangono. Le lacrime vanno bene per una finale persa al 118’, non per una semifinale buttata via ai rigori in una notte di pioggia. Piange disperato il figlio di Robben mentre gli oranje se ne vanno talmente stanchi da non mostrare emozioni. Sneijder ricompare in zona mista con una fasciatura elastica e un altro bendaggio al polpaccio: sono i segni di Demichelis che pesano comunque meno della rabbia repressa. Lui credeva di poter arrivare in finale e adesso non potrà giocare nemmeno quella di consolazione, ma forse Robben farebbe volentieri a cambio: come dice chiaramente, il terzo posto non gli interessa. Intanto Van Gaal rivela che qualcuno non ha voluto tirare il primo rigore. «Ho ricevuto un paio di no, per questo ha tirato Vlaar». Nella truppa felice compare qualche crepa e il più amareggiato di tutti è Robben: correva anche per il Pallone d’oro e faticherà a metabolizzare la sconfitta. «Non abbiamo giocato bene nel primo tempo, non ci sentivamo sicuri. Poi è andata meglio, ma alla fine avevamo l’impressione che l’Argentina aspettasse soltanto i rigori: no, non hanno meritato di andare in finale, e io sono orgoglioso dei miei compagni. Che cosa penso della Germania? Ho tanti amici lì ed è la squadra che ha fatto vedere il calcio migliore». Un olandese non potrà mai dire che tifa Germania, ma il messaggio è chiaro. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Finale: è toto-fischietto Irmatov in pole, Rizzoli c’è DAL NOSTRO INVIATO FABIO LICARI RIO DE JANEIRO (Brasile) Zero proteste La falsa partenza (rigore al Brasile con la Croazia, due gol regolari annullati al Messico contro il Camerun) aveva fatto temere situazioni tipo 2002 (scandalosi aiuti a Sud Corea e Brasile) e 2010 (gol fantasma, gol decisivi in No scandali Due le cose molto positive. 1) La condotta rigorosa e imparziale di gare chiave (Cakir in Brasile-Messico, Webb in Brasile-Cile), nelle quali i padroni di casa sono stati trattati come gli altri, ha spiegato che non c’è stato nessun tentativo di «indirizzo»: se Nishimura ha sbagliato sul rigore di Fred, l’ha fatto perché è stato un errore umano. E questo è un gran risultato: un Mondiale pulito. 2) L’occhio «disumano» dei guardalinee che, escluso il Messico, hanno visto situazioni millimetriche (unico errore, il gol del bosniaco Dzeko annullato contro la Nigeria). La moviola Busacca, che in Leo Messi, 27 anni, dialoga con il nostro arbitro Nicola Rizzoli, 42 AFP fuorigioco). Invece la situazione si è subito normalizzata ed è prevalsa la classe di «fischietti» (su tutti Cakir, Kuipers, Proença, Rizzoli, Webb, Pitana, Ricci, Geiger, Irmatov) che hanno gestito con serenità: più gioco effettivo (2’ in più del 2010), quasi nessun fallo brutale, meno cartellini anche se qualcuno in più non avrebbe fatto male, vedi Matuidi su Onazi (Geiger) e Zuniga su Neymar (Velasco). Quasi inesistenti le proteste, nessuno si è tolto al maglia, poche perdite di tempo. Lo spray ha dato una gran mano. Insomma: arbitri sullo sfondo e gioco più fluido. Poche delusioni, tipo l’eccellente serbo Mazic, qui crollato. Pos. Nome Partecipante Prov. Squadra 1 Karol Tadeusz Miksa SA Cile 2 Claudio Liuni RM Bulldozer Campeon 05 VA Piuttosto La Colombia 3 Samuele Ria 4 Romano Rossi RE Magiccarioca 5 Filippo Minieri MI 35 - Uru-Fra-Bel 6 Enrico Circelli LI Junior 03 7 Ristorante A Mangiare RE Baba Babacar Fc 8 Pietro Bernabei LT Ispanico81 9 Gaetano Amenta PA Libertas Trabia Sport Club 10 Pietro Bernabei LT Ispanico26 11 Roberto Petrelli LE Roberto-Ernesto3 12 Enrico Circelli LI Junior 04 13 Enrico Circelli LI Junior 05 14 Enrico Circelli LI Junior 09 15 CB Stewienho 33 16 Luca Alessandrini RA Lucazzzz 17 Vincenzo Rosa PR Viro27 18 Mauro Vinotti SV Zin 47 19 Marco Spatari TO Saggio 1 20 Matteo Scasseddu TA Germania Punti 114,5 113,5 113,0 111,0 111,0 111,0 110,5 110,0 109,5 109,5 109,5 109,5 109,5 109,5 109,5 109,5 109,5 109,0 108,5 108,5 CLASSIFICA GENERALE OGGI SI DECIDE IL DESIGNATORE BUSACCA HA CINQUE NOMI SUL TACCUINO: ANCHE L’ITALIANO È IN LIZZA Proença, Irmatov, Rizzoli, Geiger, qualche chance per Webb: cinque candidati al Maracanã. Oggi il designatore Massimo Busacca e la commissione decidono l’arbitro della finale. Se prevale l’orientamento della neutralità dovrebbero giocarsela Irmatov (Uzbekistan, favorito) e Geiger (Usa). Altrimenti uno tra Proença (Portogallo) e Rizzoli (che però ha già diretto due volte l’Argentina). Ma in commissione risalgono improvvisamente le quotazioni dell’inglese Webb, finora solo 2 gare: ha già diretto la finale 2010, sarebbe un bis storico. Qualunque decisione non sarà sofferta perché, dal punto di vista arbitrale, il Mondiale della squadra di Busacca è stato eccellente. CLASSIFICA DI GIORNATA MORSO A CHIELLINI La Fifa respinge il ricorso di Suarez Ora si va al Tas? La Fifa ha respinto per intero il ricorso di Luis Suarez e dell’Uruguay sulla squalifica di 9 turni in nazionale e di quattro mesi in ogni competizione dell’attaccante, reo di aver morso Chiellini nella sfida con l’Italia. Confermata anche la multa di 112mila dollari. L’ultima speranza di Suarez per ottenere uno sconto è ora il Tas di Losanna. Sudafrica visse in prima persona l’esclusione per un episodio contro i padroni, ed era candidato alla finale, ha gestito il gruppo senza «tagliare» nessuno fino alle semifinali, recuperando umanamente gente come Nishimura. Nel futuro, ormai sicura (per la Fifa) la tecnologia sul gol fantasma, si parlerà di moviola: Blatter la vuole, Busacca sta pensando al come. Qualcosa succederà nel 2015. E sarà anche il tempo, per noi, di smettere di dare le colpe agli arbitri: in Italia-Uruguay il messicano Rodriguez ha sbagliato sì (c’era rigore su Cavani, non era da «rosso» Marchisio) ma non per aiutare qualcuno: poi è stato ottimo in Brasile-Germania. Meglio Rizzoli degli azzurri. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pos. Nome Partecipante Prov. Squadra 1 Francesco Pratici MS Stefania 11 2 Giuseppe Cacciola ME Ve Lo Do Io Il Brasile.... 39 3 Giuseppina De Vita TA Schiaccia Sassi 7 4 AN Pinerolo 5 Piergiorgio Vassalli BS Giorgino28 6 Vasile Covit RA Gabycolumbia 7 Giuseppe Russo CL Bra-Ger-Ola 1 8 Giuseppe Russo CL 1Bra-Abo 9 Giuseppe Russo CL 1Bra-Aoc 10 Giuseppina De Vita TA Prova A Prendermi 147 11 Giuseppe De Blasio PZ Marilena 99 12 Luca Spatari TO Sparando Pilu 223 13 Gaetano Cucciniello NA El Piojo 14 Samuele Ria VA Febbre Del Giovedi 15 SI Ufficio 16 Daniele Morandini UD Christian Zapata 17 Giuseppe Costantino RC M5S 678 18 Alessandro Sambuchi SP Sibale27 19 Francesco Sidoti MI Forzasan 7 20 Giuseppe Russo CL Bra-Ger-Col 4 PORTIERI Squadra (ARG) Cod. Nome 143 ROMERO Costo Punti 12 Punti 555,5 540,0 540,0 539,5 536,0 535,5 535,0 533,5 533,0 532,5 532,5 532,0 532,0 532,0 531,0 529,5 529,0 529,0 528,5 528,5 (ARG) 552 GAGO (ARG) 510 BIGLIA 5 6 (ARG) 710 PEREZ 4 6 6 - 7,5 (ARG) 707 RODRIGUEZ M. 4 6 (ARG) 103 ANDUJAR 1 - (ARG) 708 ALVAREZ 3 - (BRA) 124 JULIO CESAR 14 -2 (ARG) 709 FERNANDEZ 2 - (BRA) 123 JEFFERSON 1 - (BRA) 624 OSCAR 16 7,5 13 5 (GER) 138 NEUER 6 (BRA) 670 WILLIAN (GER) 151 WEIDENFELLER 1 - (BRA) 628 PAULINHO 11 5 (OLA) 111 CILLESSEN 12 14 6,5 (BRA) 551 FERNANDINHO 8 3 (OLA) 155 KRUL 1 - (BRA) 636 RAMIRES 8 5 (BRA) 595 LUIZ GUSTAVO 7 5 (BRA) 568 HERNANES 7 - (GER) 625 OZIL 17 7,5 DIFENSORI Squadra Cod. Nome Costo Punti (GER) 647 SCHWEINSTEIGER 16 7 (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) 376 257 339 252 400 216 399 239 357 242 305 240 302 308 268 295 273 416 315 226 415 414 426 225 307 244 279 367 407 408 406 10 9 6 6 5 4 3 15 14 13 13 8 6 4 3 14 12 10 9 7 5 4 2 8 7 6 6 5 4 3 3 (GER) 560 GOTZE 13 - (GER) 589 KROOS 11 16 ZABALETA GARAY ROJO FERNANDEZ F. DEMICHELIS BASANTA CAMPAGNARO DANI ALVES THIAGO SILVA DAVID LUIZ MARCELO DANTE MAICON MAXWELL HENRIQUE LAHM HUMMELS GROSSKREUTZ MERTESACKER BOATENG J. HOWEDES DURM MUSTAFI BLIND MARTINS INDI DE VRIJ JANMAAT VLAAR VELTMAN VERHAEGH KONGOLO 6 7 6 6 4 4,5 3,5 5 10 7 6 7 7 5,5 4,5 6 6,5 6,5 - (GER) 725 DRAXLER 8 6 (GER) 582 KHEDIRA 7 12 (GER) 726 GINTER 5 - (GER) 727 KRAMER 3 - (OLA) 640 ROBBEN 20 5 (OLA) 651 SNEIJDER 16 5,5 (OLA) 530 DE JONG 7 5,5 (OLA) 525 CLASIE 6 6 (OLA) 720 WIJNALDUM 6 6 (OLA) 719 DE GUZMAN 5 - (OLA) 718 FER 4 - ATTACCANTI Squadra Cod. Nome Costo Punti (ARG) 867 MESSI 36 (ARG) 802 AGUERO 26 5 (ARG) 839 HIGUAIN 22 5,5 (ARG) 858 LAVEZZI 18 6 6 (ARG) 876 PALACIO 17 5,5 (BRA) 873 NEYMAR 28 - (BRA) 830 FRED 22 3 (BRA) 841 18 4 (BRA) 847 JO 13 - (BRA) 811 BERNARD 7 3 (GER) 871 MULLER 24 12 (GER) 856 KLOSE 22 10,5 (GER) 880 PODOLSKI 18 - (GER) 891 13 13,5 (OLA) HULK SCHURRLE 900 VAN PERSIE 28 CENTROCAMPISTI (OLA) 842 HUNTELAAR 17 5 Squadra Cod. Nome Costo Punti (OLA) 861 LENS 14 - 4,5 (ARG) 536 DI MARIA 16 - (OLA) 926 KUYT 11 6 (ARG) 600 MASCHERANO 8 7 (OLA) 820 DEPAY 11 - VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 loSpunto ha questo di bello, che ofuna possibilità di riscatto a tutti, ImalfreMondiale proprio a tutti. Prendete lo strano caso di Sergio Romero. Chi avrebbe mai immaginato che il portiere dell’Argentina sarebbe diventato l’eroe della semifinale dell’altra sera? Il Romero che ha parato due rigori agli olandesi è lo stesso Romero che nell’autunno del 2012, da estremo difensore della Sampdoria. fece passare un innocuo tiro di Di Michele del Chievo? Basta andare in rete e digitare «papere Romero» per entrare in una galleria degli errori e degli orrori. Mercoledì a San Paolo erano in cam- Sergio Romero, 27 anni FilorossoMondiale po altri due soggetti smarriti della nostra Serie A, il milanista De Jong e il laziale Biglia. Non che abbiano combinato sfracelli, ma il fatto che fossero lì, a giocarsi l’ingresso nella finale della «Copa», ci ha costretti a guardarli con occhi diversi. Forse in Italia non li abbiamo capiti abbastanza. La lista è allargabile. Il duo colombiano Zapata-Yepes, una volta banda del buco al Milan, è arrivato fino ai quarti con la Colombia. Il greco Papastathopoulos, altro ex rossonero, ha segnato negli ottavi contro Costa Rica. Tutto è bene quel che finisce bene? laPuntura di ROBERTO PELUCCHI di ALESSANDRO DE CALÒ TUTTI CONQUISTATI DA MASCHERANO PESCE PILOTA DELL’ARGENTINA DI MESSI prenda corpo il profilo dilatato di Javier Mascherano. Da una parte ci sono i tedeschi, aitanti, algidi, elastici e in fondo generosi – stando alle ultime rivelazioni – per non aver infierito oltre, dopo i sette gol rifilati al Brasile. Sull’altro piatto della bilancia, aspettando la finale, c’è Mascherano. Gli argentini si divertono a esaltare il loro eroe con mille iperboli. I brasiliani hanno la psicologa? Agli argentini non serve, c’è lui. Prima della sfida col Belgio, pare che Mascherano abbia fatto un discorso molto accalorato ai compagni, negli spogliatoi: più convincente di Al Pacino in «Ogni maledetta domenica», tanto da emozionare anche Messi, fino alle lacrime. E poi c’è l’arringa a Romero, prima dei rigori. Ha provato a convincerlo che poteva trasformarsi nell’eroe della qualificazione alla finale. E c’è riuscito. Dopo averlo visto giganteggiare contro l’Olanda, dove ha fatto lo chef, il diettore di sala, il cameriere e pure l’uomo delle pulizie – spazzando miracolosamente un pallone che Robben stava per scaraventare in porta – i tifosi della Albiceleste lo esaltano. Nei social c’è chi disegna il suo profilo sotto il basco di Guevara e propone il mito del «Mas/ Che», uno che lotta e vince senza perdere la tenerezza. Altri annunciano che presto il loro eroe lancerà la sfida dell’Argentina ai fondi-avvoltoio, che stanno spingendo Buenos Aires sull’orlo del baratro: e, naturalmente, risolverà il problema. Quello che fino all’altra sera era soltanto il «Jefecito» della Seleccion, adesso viene considerato a tutti gli effetti il «Jefe», il capo, un marziano. Prima di radunare i giocatori dell’Argentina per il Mon- diale, il tecnico Alejandro Sabella era andato a Barcellona, a parlare con Mascherano, capitano della nazionale biancoceleste in Sudafrica, con Maradona in panca. Voleva essere sicuro che fosse d’accordo sul fatto che la fascia, in Brasile, sarebbe toccata a Messi. Sabella non voleva che si ricreasse la situazione dell’86, quando Carlos Bilardo tolse i gradi a Daniel Passarella per darli a Diego. Essendo cresciuto come allenatore all’ombra del Kaiser, Sabella conosceva bene il problema è ha tentato di muoversi in modo più cauto e democratico. Mascherano e Messi sono compagni di squadra e amici nel Barça: non c’è stato alcun problema nel passaggio di consegne. Anzi, si può dire che esercitano assieme la leadership in nazionale. Leo, che è un tipo introverso, tante volte comunica col tecnico e con i compagni attraverso il «Jefecito». Messi esercita la leadership con l’esempio, sul terreno di gioco, dalla metà campo in su. Nei momenti più complicati tocca a lui inventarsi qualche gol speciale, indispensabile per trascinare avanti l’Argentina. L’ha fatto quattro volte, in questo Mondiale, prima di rimanere in sonno con gli olandesi. Al resto ci pensa Mascherano. La simbiosi funziona. In giugno, il «Jefecito» ha rinnovato il contratto col Barça allungandolo fino al 2018. Era abbastanza richiesto sul mercato, si era parlato anche di Napoli: è un pallino di Rafa Benitez dai tempi del Liverpool. Di solito Mascherano parte in punta di piedi e tende a trasformarsi in un gigante, lungo il cammino. Nel Barcellona era partito come riserva di Busquets e Puyol, sappiamo come è finita. E visto che ha rinnovato, ci ha dato anche un indizio. Secondo voi, dove ha intenzione di stare Messi nei prossimi anni? © RIPRODUZIONE RISERVATA f Il problema è più serio di quanto si pensasse. Gli attacchi di vomito che colpiscono Messi, durante Argentina-Olanda hanno contagiato anche gli spettatori. laVignetta DI STEFANO FROSINI TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO MARTIN CASTROGIOVANNI Campione di rugby Barba come si faceva una volta grande Sam #rct @castrito81 ALDO MONTANO loScrittore Olimpionico di scherma NELLA SIMBOLOGIA NEL NUMERO 7 ORA ENTRA ANCHE LA GERMANIA di MARCO MARSULLO ette come i peccati, i capitali, quelli smosS si dalla Germania calcistica per creare l’impero che sono, investendo nei giovani, nelle strutture, nel rifacimento di un look diventato obsoleto a metà dei Novanta e ora unico e solo erede, distruttore, della generazione tikitaka. Sette i Re di Roma: spietati, saggi, guerrafondai, oculati e opulenti, come ognuno dei tedeschi è nel suo DNA; squadra di robot pittori e magistrati della verticalizzazione, dottori in scienze della solidità e del confort della bellezza. Sette le sfere del drago in Dragon Ball, il cartone animato giapponese in cui Goku muore e risorge più di Gesù di Nazareth, quello che non è riuscito ai verdeoro orfani di Thiago Silva (giocare senza di lui era come giocare a un altro fuso orario) e Neymar, giocoliere uragano e padrone dei sorrisi della nazione intera (giocare senza di lui era come giocare a un altro fuso orario, e pure tristi). Sette come il numero atomico dell’azoto, quello che i germanici hanno nei polpacci, Need for speed lo hanno girato ispirandosi a Lahm e Schweinsteiger. Sette anche i sigilli dell’Apocalisse, chiusi in ogni gol venuto dai piedi tedeschi, ogni anticipo, netto, ogni confusione indotta calcisticamente ai carioca. Sette i secoli in cui si ricorderà questo risultato, sette e oltre, otto, nove, 21 ROMERO E ALTRI «SOGGETTI SMARRITI» L’EFFETTO RIGENERANTE DEL MONDIALE di SEBASTIANO VERNAZZA abbastanza normale che nel rettilineo E’ conclusivo di un Mondiale un po’ esausto, con stelle appannate – tipo Leo Messi – LA GAZZETTA DELLO SPORT dieci. Una generazione di calciatori brasiliani spazzata via nelle loro teste, più che dal campo. Fossi un presidente non comprerei mai un giocatore presente ieri in quell’undici, perché quei novanta minuti non si cancelleranno dalla loro memoria neanche con l’acquaragia. E se qualcuno ha speso cinquanta milioni per comprare il centrale, l’artefice della follia della notte di Belo Horizonte, be’, come dire: speri di non giocarsi mai una semifinale mondiale, altrimenti gliene serviranno altri cinquanta di clinica per disintossicarsi. Perché a volte non serve farsi crescere i capelli e fare la samba al centro della difesa, a volte serve l’umiltà di avere orgoglio, e il disastro non sta nell’aver perso contro una Germania, francamente, più forte. Sta nell’essere rimasti brasiliani oltre ogni precipizio, nel non essere stati capaci di guardarsi intorno e diventare, che so, italiani, catenaccio e contropiede. Francesi, giovanotti gagliardi e in ripresa. Olandesi, esplosività e talento, con un allenatore più carismatico della sorte. O argentini, che poi vuol dire diventare Messi e lì il discorso si complica un po’. Essere rimasti brasiliani per novanta minuti contro quei tedeschi è stato il modo peggiore di essere brasiliani. Che gli piaccia o no: sette, da oggi, sono anche i gol della Germania contro il Brasile nella semifinale del Mondiale del 2014. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ultimi allenamenti prima del mondiale Kazan2014 @aldomontano0586 MATTEO MANASSERO Talento del golf @nicolapomponi: @EuropeanTour anni fa con @MatteoManassero e @NickFaldo006 ci ritroviamo 15 anni dopo. @matteomanassero SARA ERRANI Campionessa di tennis @fabiofogna @roberta_vinci ma a te Fogna non c’e’ bisogno di tifarti che Vinci lo stesso!!! @SaraErrani D’ora in poi Romero andrà valutato col rispetto dovuto a un Neuer o a un Courtois? Calma. Il Mondiale è un’illusione, dura un mese, ed è naturale che nell’arco di trenta giorni, un tempo breve, qualche giocatore «normale» incappi in una congiuntura favorevole - condizione, squadra, fortuna che si incastrano alla perfezione - e diventi un calciatore «eccezionale». Nel ‘90 Totò Schillaci visse il suo quarto d’ora di celebrità planetaria: finito l’incantesimo, scivolò verso il declino in Giappone. Questo Romero è quello vero? © RIPRODUZIONE RISERVATA l’Intervento Il derby dei Papi lo immagino così di DON ALESSIO ALBERTINI* rmai sono già le 20.45 di doO menica 13 luglio. Al secondo piano della Residenza di Santa Marta regna il silenzio. A quest’ora Papa Francesco è solo, ritirato nel suo appartamento come è solito fare da quando è stato eletto come successore del Papa emerito Benedetto XVI. Uno squillo, poi un altro ancora. Chi può essere?. «Pronto, Santo Padre? Sono Benedetto, il suo vicino di casa». Una telefonata partita dal monastero Mater Ecclesiae, dietro la Basilica di San Pietro. «Auguro a tutti uno splendido Mondiale di calcio, giocato con spirito di vera fraternità», legge con la calma che lo contraddistingue l’emerito tedesco. «Lo ricorda? E’ il suo tweet inviato prima dell’inizio di questa grande manifestazione. Che ne dice se con lo stesso spirito guardassimo insieme la partita?». A tutti è nota la passione di Papa Francesco per il calcio, ma dopo la tensione vissuta con le sue Guardie Svizzere durante i quarti di finale vedere la partita con un altro vicino, per di più della Germania, sembra troppo. Il Papa argentino sa bene, anche, che è “un po’ indisciplinato” come i suoi connazionali che sono andati a trovarlo in Vaticano l’estate scorsa e questa sera scendono in campo. Lui e Benedetto, quando si sono incontrati, si sono sempre abbracciati. Ma oggi c’è la finale, la partita delle partite tra le due nazionali di Argentina e Germania. Difficile rimanere impassibili anche per due persone che si amano e si stimano reciprocamente. Ma come venire meno a quell’impegno che Papa Benedetto aveva rivolto ai delegati Uefa qualche anno fa: «Possa anche l’odierna manifestazione ravvivare in ciascuno l’impegno a far sì che lo sport contribuisca a costruire una società improntata al reciproco rispetto, alla lealtà dei comportamenti e alla solidarietà fra tutti i popoli e le culture». Con la voce spinta da un polmone solo ma con il timbro dell’amicizia: «Venga Santo Padre, vediamola insieme». Seduti l’uno accanto all’altro, senza rosari o santini, ad ammirare le gesta dei 22 in campo. E’ l’Argentina che si fa avanti per prima ma sul lancio preciso di Mascherano il più lesto ad intercettare la palla è il portiere Neuer. «L’avevo detto una mattina a Santa Marta – commenta Papa Francesco – che bisogna essere bravi a guardare in faccia la realtà, pronti, come un portiere di una squadra di calcio, a parare il pallone da qualunque parte arrivi». Ma i tedeschi non stanno a guardare e fanno valere il loro fisico roccioso, per niente provato dalle fatiche di questo estenuante torneo. Subito è pronta la replica del primo Papa teologo affascinato da tanto splendore: «Di quanta potenzialità Iddio ha dotato il corpo umano, e quali interessanti Francesco con Benedetto XVI obiettivi di perfezione può raggiungere… Come allora non ringraziare il Signore per aver dotato il corpo dell’uomo di tanta perfezione; per averlo arricchito di una bellezza e di un’armonia che si possono esprimere in tanti modi». In mezzo a così alte e profonde parole, il funambolico Messi non vuole stare solo a sentire. Vuole lasciare anche lui il segno su questa partita e dimentico che in palio c’è il titolo mondiale si diletta a far scorrere la palla tra la selva di gambe degli avversari. «Gioca come un dilettante», l’espressione è di Papa Francesco. Come uno che prova gioia a fare quello che sta facendo vincendo ogni paura. «E’ un’azione completamente libera, senza scopo e senza alcuna costrizione, che al tempo stesso impegna e occupa tutte le forze dell’uomo», aggiunge subito Papa Benedetto. Che bello sarebbe se da queste azioni, da questa voglia di vincere, rispettando tutte le regole, riconoscendo la bravura dell’avversario i milioni di spettatori imparassero come affrontare la vita. «L’avevo detto loro l’estate scorsa», si affretta a ricordare con una certa nostalgia l’argentino Bergoglio: «Voi, cari giocatori, anche se siete dei personaggi, rimanete sempre uomini, nello sport e nella vita. Uomini portatori di umanità». Un attimo di silenzio per sentirsi parte di questa umanità tanto provata e ferita, per la quale entrambi spendono quotidianamente la vita. Un abbraccio ideale con tutti gli uomini e le donne del pianeta incollati al teleschermo in attesa di un’emozione capace di ridare speranza. E un ultimo incoraggiamento ai protagonisti di questa finale: «Voi, cari atleti, siete modelli per i vostro coetanei, ed il vostro esempio può essere per loro determinante nel costruire positivamente il loro avvenire. Siate allora campioni nello sport e nella vita». L’ora si è fatta tarda. Papa Francesco e Papa Benedetto sentono anche il peso degli anni oltre che della fatica della loro giornata. E’ bene chiudere qua con la gioia di essersi di nuovo incontrati. Buonanotte. «Ma come, adesso? Siamo ancora sullo 0 a 0. Guardate che oggi deve vincere per forza una delle due squadre», interviene il diavolo che si era autoinvitato alla partita. No, meglio così! Chiudere con un abbraccio in segno di amicizia e poi…che vinca il migliore. * Fratello di Demetrio Albertini e responsabile milanese della commissione diocesana dello Sport 22 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 101° TOUR DE FRANCE IL SICILIANO E UNA NUOVA DIMENSIONE 4 l’Analisi I NUMERI DAL NOSTRO INVIATO A REIMS LUCA GIALANELLA Essere leader pesa Ma è troppo importante Il presidente kazako Nazarbayev ha chiamato il general manager Vinokourov per complimentarsi. Il Tour viene trasmesso in diretta nella nazione asiatica. E vedere la maglia gialla sulle spalle di Vincenzo Nibali è motivo di enorme orgoglio. L’Astana è una squadra-stato, il nome è quello della capitale di un Paese, più grande di tutta l’Europa, che ha scelto anche lo sport per emergere. Non bastano il gas e il petrolio: il Kazakistan punta molto sulla bici per affermarsi e non restare schiacciato tra Russia e Cina. Da inizio anno lavora per il progetto-ciclismo Michael Paine, già consulente marketing del Cio (il Comitato olimpico) e braccio destro di Ecclestone nella F.1. E Vincenzo Nibali è stato ingaggiato nel 2013 con un imperativo: vincere. Il primo tassello è stato il Giro, dominato. A gennaio, Martinelli diceva: «Vincere, non dobbiamo sbagliare nulla». E’ a luglio che Nibali doveva esserci, e le prime sei tappe lo confermano. Sulle sue spalle c’è la responsabilità di un progetto politico-sportivo. Numeri veri Ieri quinto giorno in giallo. Valverde è a 2’11”, Contador a 2’37”. Distacchi mai visti dopo 1055 km, spiegati con un percorso rivoluzionato. E adesso? Si attacca ancora. Pensate che Nibali, Martinelli e Vinokourov stiano lì a contare i secondi o scegliere le tappe in cui mollare la maglia e poi riprenderla? La gialla pesa, ma è un simbolo troppo importante: per tutti. Ora lo show deve continuare. Le gambe ci sono, eccome. I dati del pavé ci parlano di 285 watt di potenza media espressa da Nibali in 3 ore e 18’, con un picco di 995 watt. Valori elevatissimi considerate le difficoltà, il meteo e la media: quasi 46 orari. E allora? Domani prima sfida con Contador a Gerardmer: arrivo su uno strappo di 1800 metri al 10%. Lunedì La Planche des Belles Filles, tappa molto più dura, 161 km, con 7 Gpm e finale severo: 5,9 km all’8,5%, 20% in cima. Non c’è più Froome, non c’è più il suo stile di gara. Nibali e Contador sono più scattisti. Vincenzo vuole guadagnare ancora. Solo Germania Ieri quarta vittoria tedesca su 6 tappe: ma non di Kittel, che nel finale è rimasto tagliato fuori dai ventagli e ha avuto anche qualche incomprensione con la squadra. A Reims, dove Petacchi nel 2010 diede all’Italia l’ultima vittoria in volata, è spuntato André Greipel: 114a vittoria, quinta al Tour. Tedesco orientale, è di Rostock (come Ullrich), 32 anni il 16 luglio (come Indurain), Hulk si è esaltato in uno sprint di potenza pura sul norvegese Kristoff. Tappa comunque con parecchie cadute, stress e tensione. Perché, come dice Martinelli, «il Tour non ha 21 tappe, ma 21 classiche». © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 i giorni in giallo di Vincenzo Nibali, leader del Tour grazie al successo di domenica a Sheffield nella seconda tappa IL PADRO Nibali rilancia 198 «Altro che difesa Andrò ancora all’attacco» le maglie gialle indossate dagli italiani al Tour, con 27 atleti. Il primo Vincenzo Borgarello (ma la maglia gialla non c’era ancora) il 2 luglio 1912 34 i giorni in giallo di Ottavio Bottecchia, il primatista italiano. Poi Gino Bartali (23), Fausto Coppi (19) e Felice Gimondi (19, tutti nello stesso Tour) La maglia gialla «Se si presenterà l’occasione per aumentare il vantaggio non mi tirerò indietro. Il primato? Ho già vissuto situazioni simili, al Giro e alla Vuelta. Certo, il Tour è un’altra cosa» S André Greipel 31 anni LAPRESSE DAL NOSTRO INVIATO CIRO SCOGNAMIGLIO @cirogazzetta REIMS (Francia) «Adesso lo posso anche dire, perché le cose sono andate bene. Sul pavé, mercoledì, mi sono divertito». Se hai fatto una grande impresa, la mattina dopo ne respiri l’aria ancora un po’. E’ sempre così. Stavolta Vincenzo Nibali è pure stato aiutato dal contesto, perché al raduno di partenza di ieri – all’indomani della tappa storica conclusa alle porte di Arenberg, in cui ha stupito il mondo per sicurezza e abilità - ha dovuto pedalare sulle pietre («Molto lentamente, è ancora più difficile») e in mezzo al fango per raggiungere il foglio-firma dal bus dell’Astana. Concitazione e confusione sono compagne di viaggio fisse della maglia gialla - quale essa sia - ma Vincenzo ha trovato comunque il tempo per qualche riflessione ulteriore sull’impresa, regalando un pensiero speciale per Franco Ballerini. Il c.t. azzurro, morto nel 2010 per un incidente in un rally, da corridore aveva vinto due volte la Roubaix. Amava follemente il pavé. «Sì, Franco era uno spettacolo – dice Nibali — ed è stato un commissario tecnico molto pre- L’omaggio francese NIBALI DANTESCO NELL’INFERNO SUL PAVÈ Così la prima pagina dell’Equipe ha celebrato ieri l’impresa dell’uomo in giallo sulle pietre della Roubaix sente. Chiamava spesso i corridori anche solo per confrontarsi, sapere come stavano. Venne anche a trovarmi in ospedale quando, nel 2009, mi ruppi la clavicola. Ci manca tantissimo». E poi via, verso la quinta giornata in giallo. Vento Il fixing del pomeriggio dirà questo: giornata liscia, ma fino a un certo punto. Perché al Tour funziona che ogni giorno ce n’è una, e pioggia, foschia e vento hanno reso nervoso il percorso da Arras a Reims. L’Astana ha aiutato Vincenzo a tenersi fuori dai guai (con un notevole lavoro extra di Vanotti nel finale) quando i ventagli hanno frazionato il gruppo in due tronconi. E il siciliano lo riconoscerà al traguardo: «Qui se usi l’aggettivo tranquillo lo fai per modo di dire. Niente è veramente tranquillo. Sono contento di come ha corso la squadra, io mi sono già trovato nella situazione di gestire il primato a Giro e Vuelta ma forse al Tour l’asticella è ancora più alta, perché gli interessi delle squadre sono molti e bisogna tenere conto di tante cose». Tattica Tante cose, già. Come la gestione tattica di una corsa orfana di Froome che ora tocca all’Astana, beneficiata dopo il pavé pure del se- VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 d Contador, lafrase DEL GIORNO NE l’impresa sulle pietre Vincenzo Nibali, 29 anni, ha conquistato la maglia gialla vincendo la 2a tappa, con uno straordinario contropiede. A destra il siciliano all’attacco mercoledì sul pavé REUTERS/BETTINI Vincenzo, sicurezza e lucidità: «Devo correre nel miglior modo possibile. Due minuti e mezzo su Contador sono tanto, ma lui è un combattente nato» l’ospite condo della generale, il danese Fuglsang. E ieri sia Sky sia Tinkoff-Saxo hanno pagato un dazio importante, perdendo Zandio e Hernandez in altre cadute. La domanda principale è: la squadra kazaka deve lottare per difendere la maglia o è troppo dispendioso? «Bisogna correre nel miglior modo possibile – spiega Nibali, 29 anni, — e vedere che cosa fanno gli altri. Due minuti e mezzo su Contador non sono poca roba, ma Alberto è un attaccante nato. Altri come Valverde, Rui Costa, Talansky sono pericolosi. Ma se ci fosse l’occasione di attaccare per incrementare il vantaggio, lo farei». E il d.s. Giuseppe Martinelli che dice? «Gestire la maglia è pesante? Se penso a quanti giorni mancano a Parigi, sì. Ma al Tour ogni tappa ha la sua storia, sono in pratica 21 classiche. Senza Froome, la corsa sarà più aperta. Io ho fiducia nel mio team. Fuglsang è in classifica ed è molto forte, ma noi siamo tutti per Vincenzo. Scarponi è il jolly che non molti hanno, secondo me, e sul pavé ha avuto l’umiltà di lavorare all’inizio come l’ultimo dei gregari». Il tecnico bresciano poi svela un retroscena: «Ho capito che Vincenzo aveva svoltato il giorno prima della vittoria al campionato italiano. Dopo i giorni di lavoro in altura al San Pellegrino, si è presentato con un’altra luce negli occhi. Sapeva che la forma era arrivata, e la vittoria sarebbe venuta di conseguenza». «Senza Froome, sono pronto a prendermi le responsabilità di capitano. Ho voglia che inizino le montagne. Se anche ci fosse stato Wiggins, avrebbe lavorato per me. Sono sempre stato io la carta di riserva di Sky» RICHIE PORTE LEADER DEL TEAM SKY DOPO IL RITIRO DI FROOME Politica Intanto Vincenzo lascia l’antidoping Hollande sui luoghi della Grande Guerra e poi in corsa Dopo aver visitato i luoghi dello Chemin des Dames, dove il nonno morì nella Grande Guerra, ieri il presidente francese François Hollande ha seguito le ultime 2 ore di corsa. il Ricordo (è a quota 7 controlli dal 3 luglio, compreso quello a sorpresa per lui e Fuglsang mercoledì sera dopo la tappa del pavé) salutato da due ali di folla. Ai francesi piace molto. Prima di salire in auto, si stupisce per i tanti poliziotti presenti a bordo strada: sono per il presidente francese Hollande, in visita al Tour (ma non è salito sul podio: rischio fischi, non è molto popolare). Poco prima avevano chiesto proprio a Nibali un paragone con la situazione italiana, in cui alle corse di ciclismo (Giro compreso), i politici di solito spiccano per la loro assenza: «Non saprei cosa rispondere. È vero che il ciclismo in Italia non ha avuto anni facili ma sono alle spalle e dobbiamo guardare avanti. Tra l’altro so che il presidente del Consiglio Renzi è legato ad alcuni amici del mio club di Mastromarco. Magari un giorno verrà anche lui a vedere me e il ciclismo». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’aretino spalla dello spagnolo, che ieri ha perso Hernandez: «Ero un vincente, ora voglio dare il meglio per Alberto» Daniele Bennati, locomotiva di Alberto Contador sul pavé GETTY IMAGES REIMS (Francia) ragazzo. Il titolo ve lo do io: “Una locomotiva. La mia locomotiva”». Nessuno aveva chiesto ad Alberto Contador di fermarsi. È lui a farlo spontaneamente, quando ci vede parlare con Daniele Bennati dopo la linea bianca. Pacca sulla spalla all’aretino, un sorriso e un consiglio: «Dovete dedicare una pagina della Gazzetta a questo Amicizia Anche ieri il Benna è stato l’ombra in corsa dello spagnolo. La sua missione è tenerlo il più possibile fuori dai guai e finora ci sta riuscendo benissimo. E pure mercoledì sul pavé si era reso protagonista di una ottima prestazione: se il bilancio di Contador da DAL NOSTRO INVIATO 23 negativo (2’35” da Vincenzo Nibali) non è diventato disastroso il merito è anche (soprattutto?) di Bennati. «Siamo insieme dalla scorsa stagione, ma io avevo conosciuto Alberto già al Giro d’Italia 2008 – racconta Daniele, classe 1980, forse l’italiano al Tour più in vista finora dopo Nibali —. Lui vinse la maglia rosa e io quella ciclamino, con tre vittorie di tappa. Frequentavamo molto la zona del podio e abbiamo cominciato a parlare. All’epoca ero uno sprinter vero, ma con l’età si cambia. Fisicamente e mentalmente, però cercando di fare sempre al meglio il lavoro che ti chiede la squadra. Nei ritiri, specie a Gran Canaria, ho conosciuto meglio Alberto. La relazione è ottima. Siamo amici». All’attacco Già l’anno scorso la «guardia» italiana di Contador (il 40enne Matteo Tosatto, al 29° Grande Giro, oltre a Bennati) si era meritata gli elogi generali al Tour, nonostante il capitano l’avesse chiuso ai piedi del podio. Ricordate la perfetta gestione della tappa piatta di Saint Amand Montrond, quando misero nel sacco Sky e guadagnarono tempo su Froome? Gli «azzurri» furono determinanti. E stavolta il «Pistolero», faro della Tinkoff-Saxo, è sicuramente in una condizione migliore, anche se un ritardo di 2’37” da Nibali dopo sei tappe non era stato preventivato. «Vincenzo era già il terzo favorito di questo Tour – conclude Bennati — e adesso è il primo. È in forma, ha vinto una tappa, ha la maglia e il morale a mille. Non tocca a lui fare la prima mossa. A noi invece il compito di attaccare. Alberto dovrà muoversi. Lo sa. E lo farà». Parola di locomotiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA la guida: con Greipel è poker tedesco ARRIVO 6a TAPPA: 1. Andre GREIPEL (Ger. Lotto-Belisol) 194 km in 4.11’39”, media 46,3; 2. Kristoff (Nor); 3. Dumoulin (Fra), 4. Renshaw (Aus); 5. Sagan (Svk); 6. Feillu (Fra); 7. Veelers (Ola); 8. Coquard (Fra); 9. Vanmarcke (Bel); 10. Chavanel (Fra); 11. Oss; 13. Van Avermaet (Bel); 14. Cancellara (Svi); 15. Fuglsang (Dan); 17. Talansky (Usa); 18. Nibali; 20. Contador (Spa); 22. Rui Costa (Por); 26. Van Garderen (Usa); 38. Kwiatkowski (Pol); 44. Porte (Aus); 55. Vanotti; 62. Viviani; 69. Scarponi; 74. Trentin a 24”; 76. Sabatini a 35”; 78. Marcato a 45”; 82. Bennati a 47”; 128. Tosatto a 1’27”; 134. Paolini a 2’40”; 137. Cimolai a 3’25”; 152. Visconti a 4’51”; 183. De Marchi a 5’01”. CLASSIFICA: 1. Vincenzo NIBALI (Astana); 2. Fuglsang (Dan) a 2’’; 3. Sagan (Svk) a 44’’; 4. Kwiatkowski (Pol) a 50’’; 5. Cancellara (Svi) a 1’17’’; 6. Van Den Broeck (Bel) a 1’45’’; 7. Gallopin (Fra); 8. Porte (Aus) a 1’54’’; 9. Talansky (Usa) a 2’05’’; 10. Valverde (Spa) a 2’11’’; 11. Van Garderen (Usa); 12. Bardet (Fra); 13. Rui Costa (Por); 14. Thomas (Gb) a 2’16’’; 18. Mollema (Ola) a 2’27’’; 19. Contador (Spa) a 2’37’’; 26. Marcato a 4’08”; 42. Oss a 9’20”; 47. Trentin a 12’23”; 65. Sabatini a 19’26”; 70. Bennati a 21’06”; 90. Montaguti a 25’06”; 107. Scarponi a 28’20”; 108. De Marchi a 28’54”; 115. Visconti a 30’29”; 143. Tosatto a 35’20”; 147. Paolini a 37’29”; 163. Cimolai a 41’43”; 176. Petacchi a 44’44”; 177. Viviani a 45’21”; 179. Vanotti a 46’52”. ALTRE MAGLIE Verde e bianca: Sagan (Svk). Pois: Lemoine (Fra). Oggi: 7a tappa Epernay-Nancy, 234,5 km (dalle 11.55). Tv Raisport2 ed Eurosport 14.10; Rai 3 15.05. GIRO D’AUSTRIA Assolo del neozelandese Jesse Sergent (Trek) nella 5a tappa, Matrei-Alpendorf, segnata dal maltempo: 4° Damiano Caruso, 2° in classifica a 29” da Kennaugh (Sky). GIRO ROSA Vittoria della britannica Emma Pooley nella 6a tappa, Gaiarine-San Fior. A 29” le olandesi Van der Breggen e Vos, la francese Prevot, la tedesca Hausler e l’azzurra Longo Borghini, 3a in classifica a 53” dalla leader Vos. Oggi ApricaChiavenna (91,8 km, il via alle 12). Servizi su Gazzetta.it. IL TOUR OGGI È QUI Partenza Epernay Arrivo Nancy FRANCIA Meteo Nuvoloso piogge 17° - 19° GDS Ypres, Somma, Marna, Verdun: tappe di dolore sulle strade della Prima Guerra Mondiale DAL NOSTRO INVIATO REIMS (Francia) Sette tappe di dolore. Dal mare del Nord alla frontiera svizzera, a La Planche des Belles Filles nei Vosgi. È il Tour della memoria: i corridori stanno pedalando lungo il fronte occidentale francese della Prima Guerra Mondiale. L’omaggio ai 10 milioni di morti: in sette giorni si toccano 165 luoghi, monumenti, cimiteri e strade, luoghi che hanno visto solo distruzione. Il monumento, a Lille, ai piccioni viaggiatori, fondamentali per il trasporto degli ordini: al- lode a Bennati «Lui è la mia locomotiva» LA GAZZETTA DELLO SPORT Lucien Petit-Breton, 1° al Tour de France 1907 e 1908, morì nel 1917 dopo essere stato ferito in battaglia nelle Ardenne Un soldato ciclista della Prima Guerra Mondiale: la Bianchi realizzò delle bici speciali per i nostri Bersaglieri ciclisti lo zoo una targa ricorda «20mila piccioni morti per la patria». Il via da Ypres, in Belgio, dove per la prima volta le armate tedesche usarono il gas, chiamato poi Iprite. E ieri la Somma, dove nel 1916 si affrontarono 3 milioni di soldati. L’Aisne, con la terribile offensiva del 1917 sul Chemin des Dames, «La strada delle signore»: un luogo regale (in onore delle due figlie di re Luigi XV, che lo percorrevano per andare a studiare) che costò la vita a 160 mila soldati francesi (morirono 593 italiani, sepolti a Soupir). La Marna, e le due battaglie decisive. Oggi, al km 115, si passa davanti al Memoriale di Verdun. È la Via Sacra, il Cammino della Croce: 300 mila morti. Lì l’Onore della Francia cambiò le sorti della guerra. Ciclisti Tre vincitori di Tour, morti in guerra, sono stati ricordati ieri. Il direttore Prudhomme, Hinault e Thevenet hanno visitato il Memoriale di Notre Dame de Lorette, vicino ad Arras, dove riposa François Faber, vincitore nel 1909: ucciso in combattimento nel maggio 1915. Così come sono morti Lucien Petit-Breton (1° nel 1907 e 1908) e Octave Lapize (1° nel 1910), 15 dei 145 corridori del Tour 1914 morirono in guerra. Reims è «città marti- re»: distrutta per l’80% dai bombardamenti tedeschi, che centrarono anche la Cattedrale. I corridori della belga Omega hanno portato il simbolo del papavero a Ypres; ieri sulle quattro maglie di leader c’era il «bleuet», coi colori della bandiera francese, per i caduti. E poi le bici, decisive negli spostamenti dei soldati. Nel 1912 la Bianchi fornì ai Bersaglieri ciclisti un modello pieghevole molto avanzato: pesava 14 kg, aveva ammortizzatori anteriori e posteriori, e cinghie per il trasporto a spalla. Sono passati cento anni, ma il ciclismo non dimentica. l.gial. 24 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 FORMULA 1 GP GERMANIA LA PROVA DEL C’è Vale tra Marquez e i record Rossi: «Non solo lontano, riproverò a batterlo. A fine carriera la Dakar... in auto» 4 OGGI LE LIBERE Domenica al Sachsenring (Ger) si corre la nona prova del Mondiale. Diretta su Sky e su Cielo (qualifiche-gara) Oggi Ore 9 e 13.10 libere Moto3; 9.55 e 14.05 libere MotoGP; 10.55 e 15.05 libere Moto2 Domani Ore 9 libere Moto3; 9.55 libere MotoGP; 10.55 libere Moto2; 12.35 qualifiche Moto3; 13.30 libere MotoGP; 14.10 qualifiche MotoGP; 14.35 Q2 MotoGP; 15.05 qualifiche Moto2 Domenica Dalle 8.40 i tre warm up; ore 11 gara Moto3; 12 gara Moto2; 14 gara MotoGP DAL NOSTRO INVIATO MAURO CASADIO SACHSENRING (Germania) Marc Marquez vuole suonare la nona sinfonia al Sachsenring. E se guardiamo solo ai freddi numeri, è molto probabile che ci riesca. Anche se il fenomeno della Honda afferma che «non è uno dei miei circuiti preferiti, sembra una pista di kart», i risultati che ha inanellato negli ultimi anni sul toboga tedesco dicono il contrario. Primo nel 2010 (in 125), primo nel 2011 e nel 2012 (in Moto2), primo nel 2013 (in MotoGP). Quattro vittorie di fila, agli avversari solo le briciole. «Sì, d’accordo, però l’anno scorso non c’erano né Lorenzo né Pedrosa», continua a nascondersi il campione del mondo. Jorge e Dani erano caduti in prova e non avevano disputato il GP. Marc aveva ap- MOTO3 DOPO IL 5° POSTO Assen la svolta, ora Antonelli vuole stare coi big SACHSENRING — (g.z.) Cinque piloti in 15 punti: dopo otto gare, la Moto3 è ancora incerta ed equilibrata. All’inizio sembrava Jack Miller, in testa al campionato con 117 punti, il punto di riferimento, con 2 successi nei primi 2 GP. Poi è toccato a Romano Fenati (110 punti) fare doppietta, infine è stato Alex Marquez (110) a conquistare 2 GP di fila, gli ultimi 2, con Alex Rins (107) e Efren Vazquez (102) sempre velocissimi. Ma non sono i soli ad andare forte, perché si sono messi in evidenza anche Enea Bastianini (un 2° posto), Francesco Bagnaia (un 4°) e Niccolò Antonelli che, dopo sei gare disastrose, in Olanda è tornato ai suoi livelli, conquistando un ottimo 5° posto che fa sperare. Il Sachsenring è una pista ostica per Niccolò, che però ha talento per stare nelle prime posizioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA profittato della loro assenza per vincere e passare in testa alla classifica. La prima pietra del castello iridato. En plein Stavolta, con il Mondiale ormai in cassaforte (ha già 72 punti di vantaggio su Rossi e Pedrosa, continuando così può bissare il titolo già il 28 settembre ad Aragon!), l’obiettivo è tenere aperta la possibilità dell’en plein stagionale di vittorie. Il record dei record che probabilmente sta frullando con sempre più insistenza nella sua testa. A tutto ciò bisogna aggiungere che la Honda ha vinto le ultime 4 gare di MotoGP disputate al Sachsenring. Tre le ha conquistate Dani Pedrosa, fresco di rinnovo biennale con la Hrc: uno stimolo ulteriore per provare a mettere i bastoni tra le ruote al compagno che lo sta oscurando. Pedrosa è uno dei pochi che ama il Sachsenring: «Ho fatto ottimi risultati qui, in due-tre punti si possono fare bei sorpassi». Rinnovo Le Honda davanti, dietro il resto del gruppo. Valentino Rossi è un altro a cui non piace questa pista, la più corta del Mondiale: «È molto particolare, con due parti ben distinte. Nella prima si va piano, nella seconda molto velo- S Marc Marquez, Valentino Rossi e il capotecnico dello spagnolo Santi Hernandez ispezionano la curva 11 ce. È difficile. Però io non mi sento molto lontano da Marc. Finora abbiamo fatto tante belle battaglie, ma ha sempre vinto lui. È fortissimo in frenata e in una volata all’ultimo giro non ho molto margine per superarlo. Ma ci riproverò». Valentino poi ha parlato del fresco rinnovo biennale con la Yamaha: «Non so se sarà l’ultimo contratto della mia carriera, certo che a fine 2016 sarò vecchio. Non voglio immaginare la mia ultima gara tra due anni e mezzo a Valencia, altrimenti vado in paranoia. Meglio pensare a migliorarmi ancora e vincere. Se avessi continuato a fare i risultati dell’anno scorso, avrei smesso. Invece avrò la possibilità di correre 9 nel 2016 con le nuove regole e le nuove gomme: sarà un anno zero per tutti. La Yamaha ha detto che mi vorrebbe anche dopo il ritiro, ma è ancora troppo presto per pensare al ruolo. La Dakar? Sì, ma in auto…». Curva Tornando alla gara del Sachsenring, il meteo potrebbe giocare un ruolo importante, anche se le previsioni danno pioggia solo per oggi. Un’altra variabile è la curva 11, la «Waterfall», una veloce a destra, che in questi anni ha provocato molte cadute. Capirossi e Uncini avevano proposto una modifica, ma i piloti hanno rinviato tutto al 2015. Ieri Iannone, Bradl e Smith l’hanno provata con cordoli mobili (2,5 e 3 LE OTTO VITTORIE DI FILA 1. GP DEL QATAR 2. GP DELLE AMERICHE 3. GP D’ARGENTINA 4. GP DI SPAGNA 5. GP DI FRANCIA 6. GP D’ITALIA 7. GP DI CATALOGNA 8. GP D’OLANDA LOSAIL AUSTIN T. DE RIO HONDO JEREZ LE MANS MUGELLO MONTMELÒ ASSEN metri più all’interno). «Ma è addirittura peggio, si arriva ancora più veloce perché si frena più tardi». Una bella gatta da pelare. In particolare per Jorge Lorenzo, reduce dalla grande paura di Assen: «Voglio dimostrare che quello era solo un caso isolato». © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 Moto GRingo DI RINGO Quale spartito: suona la Nona o rock’n’roll? In settimana, facendo due chiacchiere con due terzi del trio Yamaha (Galbusera e Meregalli), mi sono reso conto che, col «Doctor» in sella, ha fatto sì che non esistano quasi più le piste pro Honda o pro Yamaha. Tutto è ormai affidato a talento, estro, grinta dei due fenomeni, Marquez e Rossi. Quindi tutto potrà accadere: la Nona di Beethoven per Marquez o i tre tenori italiani che regalano un acuto alla Pavarotti. Sì lo so, mi piace il rock’n’roll. Beh, per questo aspetto la pioggia: Dovi o Iannone potrebbero fare i coristi. Ringo P.S. crossistico: grande Tony Cairoli!!!! twitter @virginringo [email protected] Ascolta Virgin Moto Race su Virgin Radio il venerdì e il lunedì alle 15.50. DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO FALSAPERLA SACHSENRING Ed eccoci alla prova del 9. Dopo 8 vittorie Marc Marquez prova a continuare il suo filotto vincente sulla pista che «non mi piace», ma dove ha vinto 4 anni di fila… Se ha sbancato a Barcellona, Mugello e Assen, dove in teoria partiva sfavorito, chi potrà fermarlo? Forse la pioggia, che non si capisce bene se e quanto rovinerà questo fine settimana, o magari la temperatura fresca (per non dire fredda) che di solito aiuta la Yamaha (e anche la Ducati) su una pista favorevole alla Honda. Vedremo. Jorge Lorenzo, che aveva ammesso la paura ad Assen, qui, dove cadde nuovamente dopo l’Olanda, piegando la placca che gli avevano appena impiantato, sembra recuperato e annuncia l’attacco. Mentre svicola sul contratto. «Non abbiamo fretta». Il suo manager Albert Valera assicura che «siamo vicini, forse in settimana firmiamo». «Sarebbe una bella notizia», commenta con un sorriso sardonico Lin Jarvis, gran capo delle corse Yamaha. Dettagli Il nodo del contendere, visto che i soldi sono a posto — «Su quello non c’è problema, ci trattano bene, come quest’anno (intorno agli 8 mi- Lorenzo-Yamaha un anno e si vedrà Dovi ha tre strade Jorge: sì al rinnovo, ma con scappatoia 2016 L’italiano tra Ducati, Suzuki e Honda privata lioni, n.d.r.)» dice Valera — è la durata. La Yamaha vuole 2 anni, il pilota 1. L’accordo sarebbe 1+1, con «la possibilità per entrambe le parti di rinunciare al secondo anno», dice sempre il manager spagnolo. Può convenire soprattutto a Jorge, che aspetta una Ducati competitiva per cambiare aria, al di là della dichiarazione d’amore: «Vorrei finire la mia carriera qui». Caos Proprio la rossa è nel pieno delle discussioni. Il pezzo forte, Andrea Dovizioso, è l’unico a non avere un contratto, «ma non sono preoccupato perché mi sento forte come mai nella mia carriera, come quando feci 3° nel Mondiale con la Honda Hrc». A quel posto ci aveva fatto un pensierino, ma la firma per 2 anni di Dani Pedrosa gli ha chiuso le porte. «Ho altre offerte, Suzuki e Honda satellite». I contratti degli altri due ufficiali sono un Brivio tenta anche Iannone e Crutchlow Miller in Moto2? Diventa un caso Marc Marquez (da sinistra), Jorge Lorenzo, vicino al rinnovo con Yamaha; Stephan Bradl, protagonista di una stagione in chiaroscuro; Andrea Iannone, autore di una buona annata con Ducati Pramac e desideroso di un salto nel team ufficiale GETTY-LIVERANI TrattativeCalde Cal Crutchlow Ha l’opzione in suo favore 25 Mercatone GP Corsa al contratto In scia al fenomeno Andrea Dovizioso Ha offerte Suzuki e Honda LA GAZZETTA DELLO SPORT Eugene Laverty Dalla Sbk alla Suzuki MotoGP? Alvaro Bautista Bicchiere mezzo pieno da Gresini Scott Redding In procinto di passare ufficiale Tito Rabat Piace a Honda ma è bloccato Jack Miller Al centro di trattative caos Aleix Espargaro Piace tanto alla Suzuki rebus. La Ducati ha fatto valere la sua opzione per Andrea Iannone, «Ma non vuol dire nulla. Non mi hanno prospettato una situazione tecnica e di team». C’è una clausola che permette all’abruzzese di sganciarsi, anche se la Ducati ha la prelazione a pareggiare l’offerta. Cal Crutchlow ha invece il coltello dalla parte del manico, l’opzione è in suo favore e solo per il team interno. Ieri sera i vertici di Borgo Panigale hanno incontrato il manager dell’inglese, l’ex crossista Bob Moore. Obiettivo, chiudere tutte le trattative in un paio di settimane per presentarsi al Wdw il 20 con le squadre definite. Giapponesi La Honda, che ha messo a posto il team ufficiale, deve definire le moto satelliti, ma anche le «production», che l’anno prossimo saranno le ufficiali di questa stagione senza cambio seamless e con centralina ed software comune. Le idee non sono chiare, ma i due piloti satellite — Bradl (Cecchinello) e Bautista (Gresini) — non hanno soddisfatto. Possibili alternative, indipendentemente dal team: oltre al già citato Dovizioso, Redding, che avrebbe un mezzo contratto per essere promosso sulla ufficiale, Rea (proveniente dalla Superbike) e qualche giovane. Caos Qui il discorso diventa intricato. Rabat, probabile campione Moto2, che piace molto in Honda, ha il contratto anche per l’anno prossimo con Marc Vds. Mentre Miller è al centro di un caos indicibile (e anche inaccettabile): Vds ha fatto un comunicato per dire che ha un contratto per i prossimi 2 anni in Moto2; il suo nuovo manager Aki Ajo si rifiuta di commentare, «perché Jack è concentrato sulla Moto3». Il proprietario del team Ktm è anche manager di Viñales: forse sta giocando su tanti tavoli. Debuttante In ampio anticipo sulle abitudini, già ieri era nel paddock Davide Brivio, a caccia della coppia Suzuki 2015. Il panorama è ampio e i nomi noti: il trio Ducati al completo — Crutchlow, Iannone, Dovizioso —, Aleix Espargaro (le sue possibilità di rompere nuovamente il contratto che ha anche per il prossimo anno sono un mistero), forse Eugene Laverty dalla Superbike. Si lavora, non solo in pista. © RIPRODUZIONE RISERVATA SUPERBIKE A LAGUNA SECA NOALE VUOLE ANTICIPARE IL RIENTRO IN MOTOGP DOPO I TEST DI BIAGGI. OGGI LE LIBERE Aprilia, offerta più bassa a Melandri e team satellite per il progetto 2015 PAOLO GOZZI LAGUNA SECA (Stati Uniti) L’Aprilia è sbarcata in America tra mille dubbi. Nell’immediato c’è da tenere unito lo spogliatoio, agitato dal tragicomico botto in famiglia tra Sylvain Guintoli e Marco Melandri, costato la vittoria nel round portoghese e 17 punti (su 43) regalati alla Kawasaki del capofila Tom Sykes. Poi si dovrà decidere cosa fare nel 2015: restare in Superbike con il team interno o affidare il progetto a una formazione satellite, come già fanno Kawasaki, Honda e Suzuki? L’inutile attacco del francese ha tagliato fuori Melandri dai giochi iridati e adesso sarà improbabile convincerlo a mettersi a disposizione nei restanti 5 GP (250 punti). «Non ho più nulla da perdere, mi vedrete sempre all’attacco» promette Melandri. Contratto C’è anche da decidere la strategia 2015: il primo passo è stata l’offerta (al ribasso) per il rinnovo a Melandri. «Le novità regolamentari 2015 non ci favoriscono, ma resteremo comunque competitivi» promette Romano Albesiano, capo delle corse del Gruppo Piaggio. «Omologheremo una rivisitazione della RSV4 e ci fa- remo trovare pronti». Il programma MotoGP subirà un’accelerazione dopo l’ottimo test di Max Biaggi al Mugello, con l’ipotesi di rientro anticipato a fine 2015. Ma la Superbike resta strategica e l’impegno sarà diretto. Gestione Per la gestione è al vaglio anche l’opzione «satellite», che permetterebbe di dirottare sullo sviluppo MotoGP parte dei tecnici ora in SBK. L’idea è coinvolgere chi già conosce il metodo, come Jorge Martinez, con Noale in 125 e 250, o Gianpiero Sacchi, attuale gestore della MotoGP. L’alternativa è Alstare, la mega struttura belga che nel 2013 gestiva la Ducati e potrebbe liberarsi dall’accordo Bimota in caso di mancata omologazione della BB3. Marco Melandri, 31 GETTY IMAGES © RIPRODUZIONE RISERVATA Taccuino CHIARIMENTO FIA RALLY Kimi, niente sanzione Kubica nel Casentino La Federazione internazionale non prenderà provvedimenti contro Kimi Raikkonen, protagonista dell’incidente al primo giro del GP Gran Bretagna che ha coinvolto anche Kobayashi e Massa. Per la verità non c’era stato nessun reclamo ufficiale, ma la Fia ha fugato i dubbi sollevati da Autosport.com. La manovra del ferrarista è stata considerata nei limiti della sicurezza. Il delegato tecnico Charlie Whiting ha intanto risposto a Lauda, che aveva criticato il tempo necessario a sistemare il guardrail dopo l’urto: «non sa niente di sicurezza». DESALLE — Il belga Clement Desalle (Suzuki), rivale di Tony Cairoli nel Mondiale cross MxGP, rischia di saltare la prossima gara in Finlandia per i postumi della caduta al via in Svezia. (An. Gat.) C’è anche Robert Kubica (Ford Fiesta Rs Wrc) tra i 108 iscritti al 34° Rally del Casentino (Arezzo), inserito nel calendario dell’Irc Cup, che scatta oggi alle 20.45 con la prova show a Bibbiena. Oltre all’ex F.1, presente Max Rendina, che guida la classifica iridata Produzione, alla prima con la Ford Fiesta R5. Domani (ore 10.30) 8 speciali per un totale di 140 km. A MISANO E IN RIVIERA Ducati, che festa Si apre giovedì con la «Notte Rossa» fra Riccione e Cattolica, l’evento World Ducati Week 2014, che si terrà dal 18 al 20 luglio al circuito di Misano, con sessioni di guida in pista, esibizioni di stunt rider e giri sulla 1199 Panigale con Bayliss. 26 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 MONDOMOTORI AUTO MOTO La Monster 821 brilla per comodità e per agilità: la potete già provare dal 18 al 20 luglio al World Ducati Week di Misano Volto...conosciuto Il frontale della Macan segue lo stile della famiglia Porsche: in particolare ricorda la Cayenne. Sopra la plancia di comando: spicca per l’alta tecnologia e la grande eleganza Il tigrotto n Un suv compatto IL NOSTRO GIUDIZIO incollato al suolo SÌ col dna Porsche Design Interpreta la sportività pura con linee e volumi insoliti Dinamica Da vera Porsche. Ovvero: perfetta Interni Confortevoli ed eleganti. La plancia è un capolavoro di semplicità NO Comandi Eccessivo affollamento di tasti sul tunnel centrale Ruotino Con un vano bagagli così, dovrebbe essere di serie La Macan ha una gran tenuta, spazio da station e un biturbo da 400 Cv godibile sin dai bassi regimi PORSCHE MACAN MOTORE V6 biturbo CILINDRATA 3.604 cmc POTENZA MASSIMA 400 Cv COPPIA MASSIMA CAMBIO 550 Nm A 7 marce a doppia frizione PDK TRAZIONE PESO A VUOTO Integrale attiva 1.925 kg LUNG./LARG./ALT. 4.699/1.923/1.624 mm CONSUMO MEDIO 9,2 litri/100 km VELOCITÀ MASSIMA ACCELERAZIONE 0-100 KM/H PREZZO 266 km/h 4”8 83.387 euro ALESSANDRO GIUDICE Se la tigre indonesiana nasce e prolifera a Lipsia, invece che a Sumatra è perché del felino asiatico la Macan ha solo il nome. Il resto è il dna puro e aggressivo del patrimonio genetico Porsche che la Casa di Stoccarda ha voluto come base irrinunciabile per il suo primo Suv compatto. Design Cofano largo e imponente, ampi parafanghi bombati, messi al cul- mine di fiancate scolpite, e un tetto, spiovente come il lunotto, che termina in una magnifica coda che sa di 911. Prestazioni Dei tre motori, abbiamo provato il top di gamma, il V6 biturbo da 3,6 litri e 400 Cv (gli altri sono il 3 a benzina, sempre biturbo, da 340 Cv e il turbodiesel 3 litri da 258), che il sistema di alimentazione variabile rende godibile fin dai regimi più bassi. Ma è quando si fa sportiva che questa Porsche dà il meglio di sé, con i 4”8 che impiega per passare da 0 a 100 km/h e una velocità massima di 266. Comportamento Vuoi per la posizione di guida, dominante ma non troppo alta e per la perfetta conformazione dei sedili, al volante la sensazione è quella di essere un tutt’uno con l’auto. Grazie alla rapidità del cambio a doppia frizione e sette rapporti (PDK), la marcia è senza sbavature: anche sui percorsi misto-veloci la Macan non si scompone malgrado un corpo da quasi due tonnellate. Comoda, confortevole e con capacità di carico da station (da 500 a 1500 litri), la Macan Turbo costa 83.387 euro. La S e la S Diesel 60.985. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuova era n Monster «umana» IL NOSTRO GIUDIZIO col Testastretta SÌ a liquido da 112 Cv Comfort Sulla nuova Monster si viaggia comodi anche per un giorno intero Agilità Distribuzione dei pesi moderna e interasse umano donano alla 821 un’agilità mai vista prima su una Monster NO Calore Alle basse andature il calore emesso dal cilindro posteriore si fa sentire Posizione di guida Tutto ok, ma c’è poca possibilità di movimento in sella e sulle pedane Ducati lancia una 821 senza raffreddamento ad aria e più semplice. Per restare sotto i 10 mila € DUCATI MONSTER 821 MOTORE Bicilindrico da 821 cmc quattro valvole desmodromico, raffreddato a liquido ALIMENTAZIONE POTENZA MASSIMA COPPIA MASSIMA TELAIO PESO INTERASSE ALTEZZA SELLA PREZZO Iniezione elettronica 112 Cv a 9.250 giri/min 89,4 Nm a 7.750 giri/min A traliccio in acciaio 205,5 kg in ordine di marcia 1.480 mm 785-810 mm Da 9.990 euro STEFANO CORDARA Sono tante le moto che hanno fatto la storia della Ducati, ma la Monster merita un posto speciale. Se oggi ci sono tanti, tantissimi ducatisti, lo si deve anche a questa moto che in tutte le sue cilindrate (una quindicina) ha avvicinato al mondo Ducati migliaia di motociclisti. Sono ben 280 mila le Monster costruite dal 1992 a oggi, tantissime e spesso tutte differenti, perché la Monster è stata la pioniera della personalizzazione. Basterà fare un giro al WDW (World Ducati Week), il mega raduno biennale che dal 18 al 20 luglio porterà migliaia di ducatisti a Misano e sulla riviera romagnola, per capire cosa significa essere «Monsteristi». Motore Abbandonato il raffreddamento ad aria dello storico motore due valvole, la nuova gamma Monster si basa sul nuovo Testastretta 11°, motore moderno e potente, che in questa cilindrata inedita eroga 112 Cv a 9.250 giri. Simile esteticamente alla 1.200, la Monster 821 è tuttavia molto differente e molto più alla mano. Le semplificazioni per contenere il prezzo sotto i 10.000 euro (9.990 la versione Dark) toccano tutti i punti: dal forcellone tradizionale al posto del monobraccio, al manubrio, ai freni, al cruscotto. Moto più «umana», ma non meno divertente: sulle strade appenniniche, la Monster ha sfoderato prestazioni di prim’ordine e notevole guidabilità. Il Testastretta 821 è decisamente a punto, offre tiro ai bassi e un ottimo allungo agli alti regimi, inoltre le tre mappature (Urban a 75 Cv, Touring e Sport) sono ben amalgamate. E con ABS e Traction control (entrambi di serie) regolabili su 3 e 8 livelli, aumenta la sicurezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 27 COMPLEANNO ALESSANDRO GENTILE «Il vero artefice del tricolore Ottanta di questi scudetti» «Lo scudetto mi piace considerarlo il nostro regalo per i suoi 80 anni, ma la verità è che il Signor Armani è il vero artefice del titolo vinto dall’Olimpia, prima di tutto per la sua straordinaria passione. Vedendolo sempre a bordo campo avevo una grande voglia di regalare a lui è al presidente Proli questa gioia. Ma so che il merito è più loro che di noi giocatori. Per noi stringergli la mano dopo una vittoria è un’emozione. Buon compleanno Signor Armani... 80 di questi scudetti» FEDERICA PELLEGRINI «Mi ha fatto crescere la passione per la moda» Auguri Re Giorgio Armani compie ottant’anni Stile mondiale Dalla moda allo sport, eleganza e passione E per regalo ha ricevuto finalmente lo scudetto RAFAEL NADAL «Ha influenzato la moda più di ogni altro stilista» «Ho avuto l’opportunità di lavorare con il marchio Armani, ed è stato un vero onore essere uno dei suoi testimonial. Perché poche persone hanno influenzato di più il mondo della moda per l’uomo con la loro creatività. L’eleganza, lo stile, la professionalità di Armani e di tutto il suo staff sono e saranno sempre una garanzia di successo. Tanti auguri Giorgio e spero di incontrarti presto». FILIPPO MAGNINI «Un’abilità artistica unica Felice di vederlo in tribuna» «Auguri Giorgio, ripenso con gioia alla prima volta che sono stata invitata ad una tua sfilata. Era gennaio del 2008, l’anno dell’Olimpiade di Pechino, e qualche mese dopo…avrei vinto l’oro col record del mondo nei 200 stile libero! Giorgio è la classe fatta persona e se la mia passione per la moda è cresciuta negli anni, questo si deve anche alla bellezza delle sue creazioni e al profumo delle sue mani. Tanti auguri al Maestro!» «Tanti auguri al Maestro! Che splendidi ottanta anni sta festeggiando. Io lo ricordo piacevolmente in occasione di una gara in cui ero impegnato a Milano: lui si trovava sugli spalti della piscina ad applaudire la mia vittoria ai Mondiali di nuoto nei 100 stile libero. La sua presenza mi emozionò tanto quanto la sua incredibile, unica abilità artistica ed anche insuperabile esperienza: con un semplice gesto mi mandava in passerella impeccabilmente elegante». KAKA’ ANDRIY SHEVCHENKO «Un orgoglio essergli amico Ora vincerà anche in Europa» «Ha successo in ogni cosa Lo porto sempre nel cuore» «Ho una grande ammirazione per Giorgio, per tutto quello che è riuscito a costruire nella vita. Per me è un esempio, e il mio augurio per questo compleanno è che ne festeggi ancora tanti altri con la solita creatività e grandi successi. In questi anni abbiamo lavorato insieme e alla fine si è creata un’amicizia della quale vado orgoglioso. Giorgio è uno che riesce a costruire in tutti i campi: ha dato tanto allo sport ed è bello che la squadra di basket di Milano abbia vinto lo scudetto proprio poco prima di un compleanno tanto importante. E’ un bel regalo per lui, ma la verità è che il regalo più grande lo ha fatto Armani a Milano spingendo tanto sullo sport e sul basket. Sono certo che adesso arriveranno i successi anche in Europa, ma intanto Milano c’è. Buon compleanno, Giorgio!» «Armani ha messo il marchio sulla mia vita. Ho tanti ricordi che portano la sua firma: l’abito che ho indossato quando ho vinto il Pallone d’oro, l’arredamento di una parte dello stadio del Chelsea, l’uscita in passerella (emozionatissimo!) tanti anni fa. Ma questi sono dettagli rispetto al resto: mia moglie conosciuta nel mondo della moda, Milano che mi porto sempre nel cuore, e Milano è anche Armani. Sono molto felice per lo scudetto del basket, Armani è un uomo che sa costruire con intelligenza e che ha successo in tutto quello che fa. Non avevo dubbi che sarebbero arrivate vittorie importanti anche fuori dalle passerelle. Armani ama lo sport e lo sport ama Armani. Auguri, Giorgio, l’anno prossimo magari arriverà anche un titolo europeo per festeggiare un compleanno dispari!» LUCA DOTTO E CHRISTOF INNERHOFER «Emozione come l‘azzurro» «Ha 80 anni? Non ci credo» Luca Dotto: «E’ sempre una grande emozione far parte del mondo Armani. le stesse sensazione di quando si ha l’onore di vestire la maglia azzurra. Aguri Maestro». Christof Innerhofer: «Non ci credo se mi dite che Armani ha 80 anni, a quell’età mi basterebbe essere attivo la metà. Sceglie ancora personalmente le foto della pubblicità, le modelle, la regia delle sfilate. No, è una bugia. Ma se è vero lo abbraccio tantissimo: è davvero un grande». Giorgio Armani e Alessandro Gentile UMBERTO ZAPELLONI Festeggerà andando al lavoro. Come la maggior parte dei giorni della sua vita che oggi taglia il traguardo degli 80 anni. Giorgio Armani è fatto così. «Si siede alla scrivania e non si rialza mai», racconta chi lo ha conosciuto bene fin da ragazzo, quando lasciate le vetrine della Rinascente, cominciava a maneggiare stoffe e colori da Nino Cerruti. La sua capacità di lavoro non è cambiata negli anni. Dai due locali in affitto in corso Venezia all’inizio degli anni Settanta ai 2203 negozi di oggi, la sua filosofia lavorativa è sempre la stessa. Creativo, ma rigoroso. Geniale, ma pignolo. Serio, ma ricco di humor. Patrimonio All’inizio erano in due, lui e il suo socio Sergio Galeotti, adesso sono in 6500, ma l’impegno e la voglia non sono cambiati. Soltanto che adesso dici Armani e il mondo sa di chi stai parlando. Dell’italiano più famoso al mondo, di un uomo a cui Forbes attribuisce un patrimonio di 9.5 milioni di dollari. Giorgio Armani in realtà è un patrimonio lui stesso. Un patrimonio del nostro Paese che grazie a gente come lui (o come Enzo Ferrari per citarne uno che in quanto a popolarità probabilmente lo superava) può vivere a testa alta. Il suo sogno, raccontano i biografi, era di diventare un medico, un attore o un regista. Ma entrò in Rinascente per fare il vetrinista e portare a casa uno stipendio. Forse abbiamo perso un grande chirurgo, il Paul Newman italiano o un nuovo Fellini, Geniale, rigoroso, pignolo: lo stilista oggi è l’italiano più conosciuto al mondo ma abbiamo trovato un uomo che con le sue idee ha reso più elegante il mondo. Con l’alta moda o con un jeans. Con un budget principesco o la paghetta di un ragazzo. Passione L’anno prossimo e allora magari sì che festeggerà in grande, compirà 40 anni la sua azienda, la Giorgio Armani Spa che è ancora tutta saldamente nelle sue mani. Decide tutto lui. Non solo le collezioni. Anche i colori dei negozi, le confezioni dei cioccolatini dei suoi hotel, i fiori con cui arredare gli uffici. Per nostra fortuna ad un certo punto della sua vita, Armani si è innamorato anche dello sport. Non solo della palestra che frequenta quotidianamente per tenersi in forma. Armani ha elegantemente vestito le nostre squadre olimpiche e, soprattutto, ha salvato il basket milanese e di conseguenza tutto il basket italiano. Lo ha fortemente voluto lui nel 2008, salvandolo dal fallimento e imponendo a Livio Proli, il suo direttore generale prestato ai canestri, di dedicargli le sue notti (e buona parte dei giorni): «Ricordati che Armani deve vincere e l’Olimpia ancora di più». Ed è bello che il regalo più gradito per il suo ottantesimo compleanno glielo abbiano confezionato proprio i ragazzi dell’Olimpia quindici giorni fa. Uno scudetto, il primo, per i suoi 80 anni. Certo, è un regalo che si è pagato lui con il suo investimento (in euro e in amore). Ma è un regalo che comunque gli ha portato un sorriso ed una notte di felicità. Un regalo condiviso con la città che lo ha adottato e che lui, giorno dopo giorno, contribuisce a tenere a galla. © RIPRODUZIONE RISERVATA ELISA DI FRANCISCA «Con quella divisa sul podio più alto dei Giochi: 2 volte!» «Non non mi è mai capitato di incontrare Giorgio Armani, non lo conosco di persona ma non dimenticherò mai il giorno in cui ho ricevuto il materiale per l’Olimpiade di Londra disegnato da lui. Mi aspettavo la solita divisa sportiva. Ho trovato una tuta così elegante, con quel blu che solo lui poteva immaginare, quel taglio così diverso da tutte le altre indossate dalle altre squadre. Mi sono commossa, sarà che era la mia prima Olimpiade, sarà che poi con quella divisa sono salita due volte sul podio a cantare l’inno. Non lo dimenticherò mai». LA GAZZETTA DELLO SPORT 28 VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 BASKET IERI IL SORTEGGIO A BARCELLONA 4 SI PARTE COSÌ S I quattro gironi Gruppo A Real Madrid, Efes Istanbul, Zalgiris, Nizhny, SASSARI, vincente qualificazioni Gruppo B Cska, Maccabi, Malaga, Alba, Cedevita, Limoges Gruppo C Barcellona, Panathinaikos, Fenerbahce, MILANO, Bayern, Turow Gruppo D Olympiacos, Valencia, Vitoria, Galatasaray, Stella Rossa, Neptunas S La formula Le prime 4 di ogni girone si qualificano alla Top 16, dove saranno divise in due gruppi da 8. Le prime 4 di ogni girone si qualificheranno ai Quarti Playoff al meglio delle cinque partite da cui usciranno le squadre per la Final Four del 15-17 maggio a Madrid VINCENZO DI SCHIAVI GIUSEPPE NIGRO L’urna di Barcellona emette un primo teorico verdetto: l’Eurolega di Milano è già in ripida salita, quello della new entry Sassari è più lieve ma con qualche strappo da gran premio della montagna. Milano Fatti i gironi della regular season, il commento è unanime: il gruppo C, quello di Milano, è di ferro: Barcellona, Panathinaikos, Fenerbahce, Bayern Monaco e Turow. La più bella l’ha detta Luca Banchi ai suoi collaboratori: «Mancano solo i San Antonio Spurs». E, comunque tutte squadre che hanno vinto il titolo nei propri campionati. «Per noi - dice poi il coach in una nota - sarà fortemente stimolante ed affascinante incrociare da subito squadre di questo livello: ci impone di produrre un inizio di stagione subito di alto profilo per raggiungere l’obiettivo Top 16». Ne passano quattro. Sulla carta Fenerbahce e Barcellona sono al piano di sopra. I turchi di Obradovic (8 euroleghe vinte) hanno subito piazzato su un organico già competitivo (che pure l’anno scorso in Europa ha steccato) tre super colpi: Bogdan Bogdanovic dal Partizan, inseguito da tutta Europa, Andrew Goudelock via Kazan e Ricky Hickman, campione d’Europa col Maccabi. Il Barça campione di Spagna ha aggiunto Justin Doellman, ex Valencia ed mvp della Liga. E Milano? In attesa di guardia e ala-pivot titolari, dovrebbe giocarsi la qualificazione con Panathinaikos - che ha perso Maciulis per Kazan e insegue l’ex senese Haynes - e Bayern Monaco, che ha salutato il proprio leader Delaney finito a Kuban, ma è comunque un club in ascesa, dall’ottimo budget, e reduce da un’ottima Eurolega. I campioni di Polonia del Turow, guidati da Dylewicz, ala ex Avellino, partono dal fondo. In teoria. Ieri sono emerse voci di contatti avviati tra Milano e Linas Kleiza , ma il primo obiettivo per il ruolo di secondo lungo resta Milano nel girone di ferro 4 Eurolega subito in salita LA PRIMA FASE S Olimpia con Barcellona, Panathinaikos, Fenerbahce e Bayern Sassari invece può sognare. E festeggia ingaggiando Dyson 2a giornata (A 23-24 ott, R 27-28 nov) Sassari-Efes, MilanoBarcellona 3a giornata (A 30-31 ott, R 4-5 dic) vincente qual.Sassari, Bayern-Milano 4a giornata (A 6-7 nov, R 11-12 dic) Livio Proli (destra) premiato dirigente dell’anno da Jordi Bertomeu EUROLEAGUE « Ci mancava solo San Antonio... Avremo bisogno di partire forte da inizio stagione LUCA BANCHI ALLENATORE MILANO « Volevo pescare proprio il Real Altri gironi sono più duri ma siamo la Cenerentola MEO SACCHETTI ALLENATORE SASSARI Pascolo, il nuovo che avanza Via all’operazione Rio 2016 DAL NOSTRO INVIATO TRENTO Chi ben inizia Intanto l’ami- 1a giornata (andata 16-17 ottobre, ritorno 20-21 novembre) Nizhny-Sassari, FenerbahceMilano James Gist: curiosamente entrambi giocavano in avversarie future, rispettivamente Fenerbahce e Panathinaikos. Sassari Parlarne con i roster attuali è prematuro, ma i nomi delle avversarie non precludono al Banco di Sardegna il sogno di passare il turno. C’è il Real Madrid meraviglia di Rodriguez e Fernandez, forse la squadra più spettacolare d’Europa, che poi ha perso in finale l’Eurolega col Maccabi e la Liga col Barcellona. «Avevo detto al presidente Sardara che doveva tornare con il Real: il mio primo desiderio è stato esaudito - ha detto coach Meo Sacchetti -. Siamo molto carichi. Altri giorni sarebbero stati NAZIONALE IERI AL DEBUTTO TRAVOLTA LA GERMANIA 91-59, BENE ANCHE DELLA VALLE E POLONARA A Trento, piazza imberbe ma capace di arrampicarsi fino all’elite del nostro basket, è cominciata la lunga marcia. Per raggiungere la Terra Promessa indicata dal presidente Petrucci «l’obiettivo è Rio 2016, tutti gli occhi del movimento devono essere rivolti in quella direzione», servono due anni. E tante porte da aprire. La prima: qualificarci per l’Europeo del prossimo anno. Poi tentare il botto (le prime due vanno dirette) oppure arrivare tra le prime 6 per sfruttare la carta del preolimpico. L’Italia di Simone Pianigiani è in viaggio e, in questo biennio, avrà bisogno di tutti: degli italiani come degli «americani». All’appello mancano Stefano Gentile, Cusin e Michele Vitali per infortunio; Hackett, Gentile e Melli che si aggregheranno il 18 luglio; Belinelli, Gallinari e Bargnani che rivedremo l’anno prossimo, col proposito, si spera, di inseguire il titolo continentale. Il calendario delle italiane ro da brividi per questa ala undersized, con buona mano e cervello fino, che fino a tre anni fa giocava in B1. Ma è tutta l’Italia a dominare, annullando l’atavico gap: la taglia fisica. Germania travolta, nonostante otto giocatori sopra i 207 centimetri. «Volevamo dice Pianigiani - ripartire da 2-3 concetti tecnici che soprattutto i nuovi dovevano assimilare: aggressività difensiva, aiuti, e circolazione di palla. Servono per creare un sistema che ci consenta di ovviare al nostro limite, ovvero il gap fisico contro cui dovremo combattere ancora a lungo. Ho visto poi l’atteggiamento giusto, quello che ci portiamo dietro da due estati a questa parte». v.d.s. ITALIA-GERMANIA 91-59 chevole con la Germania, primo atto della Trentino Cup che apre il poker di tornei (Sarajevo, Skopje, Trieste), antipasto delle sfide di qualificazione ad Euro 2015, ci mostra il nuovo che avanza. Della Valle e Polonara, sempre più introdotti nel gruppo azzurro, e l’esordiente Davide Pascolo, la stellina di Trento, che parte col botto: 15 punti con 7/7 dal campo in 20’. Un salto nel futu- Davide Pascolo, 24 anni, dal 2011 è a Trento, dove la scorsa stagione ha conquistato la promozione in Serie A. Un anno fa fu convocato con la Nazionale Sperimentale CIAMCAST (26-16, 54-30; 69-47) ITALIA Cinciarini (0/2 da 3), Della Valle 7 (2/2, 1/4), Aradori 13 (4/6, 1/3), Datome 13 (1/8, 3/5), Cervi 2 (1/2); L. Vitali 5 (1/3, 1/2), Poeta (0/2 da 3), De Nicolao 3 (1/2 da 3), Magro 4 (1/3), Moraschini 7 (1/2, 0/1), Pascolo 17 (8/8), Polonara 20 (4/6, 3/6). All.: Pianigiani. GERMANIA Doreth 3 (1/2 da 3), Vargas, Tadda 4 (2/5, 0/3), Seiferth 6 (3/5, 0/1), Zirbes 20 (7/9); Staiger 5 (0/3, 1/3), Benzing 2 (0/1, 0/1), Kleber 14 (4/6, 1/3), Voigtmann 5 (1/5), Mangold. All.: Mutapcic. ARBITRI: Mattioli, Paternicò,Vicino. NOTE T.l. Ita 15/16, Ger 16/19. Rim.: Ita 28 (Pascolo 6), Ger 27 (Zirbes 11). Ass.: Ita 18 (Aradori 6), Ger 6 (Kleber 2). Trentino Cup, ieri: Olanda-Belgio 5653. Oggi: Germania-Belgio, Italia-Olanda (ore 20.30, dir. Rai Sport 2). © RIPRODUZIONE RISERVATA Real-Sassari, PanathinaikosMilano Jerome Dyson, 27, contro il suo predecessore a Sassari Marques Green CIAM ancora più difficili, ma ci arriviamo da Cenerentola». L’altra big del girone è l’Efes Istanbul (che ieri ha ingaggiato l’ex senese Matt Janning, mentre Josh Carter va ad Ankara), poi c’è lo Zalgiris campione di Lituania, i russi del Nizhny Novgorod l’anno scorso finalisti in Vtb e semifinalisti in Eurocup, e infine la vincente del Qualifying Round del 23-26 settembre a Ostenda: favorita Kazan, in un tabellone a 8 con Zielona Gora, Hapoel Gerusalemme, Nymburk, Villeurbanne, Ostenda, Vef Riga e Strasburgo. «C’è grande felicità anche solo per essere qui insieme alle 23 migliori squadre europee. Parlare di gironi facili o meno sarebbe ridicolo, ma è un gruppo che ci dà almeno sulla carta più di una possibilità rispetto ad altri gironi “impossibili”», ha detto Stefano Sardara, che contestualmente con un «Welcome to Dinamo Jerome» ha anticipato l’ufficialità dell’ingaggio del play Jerome Dyson: leader l’anno scorso della rivelazione Brindisi a 16.9 punti con 6.6 falli subiti (1° in A) e 3.3 assist, arricchisce un perimetro che aveva già risposto con Edgar Sosa e David Logan all’addio dei cugini Diener. Dyson può liberarsi fino al 23 luglio se si accorda con un team Nba. Sassari segue anche un compagno di Dyson nell’Enel dell’anno scorso, il nigeriano Alade Aminu. 5a giornata (A 13-14 nov, R 18-19 dic) Sassari-Zalgiris, Milano-Turow © RIPRODUZIONE RISERVATA SERIE A SALTATA LA CESSIONE Rinuncia al ripescaggio: Montegranaro riparte dai campionati regionali Amarissimo epilogo per Montegranaro, schiacciata dai debiti. Nonostante i colloqui degli ultimi mesi col Comune e altri imprenditori (tra cui alcuni del Consorzio Insieme per la Sutor) da parte della triade di dirigenti storici Basso-TrapèCannella, non si è arrivati ad una soluzione per la cessione della società. Così la Triade è stata costretta a presentare istanza di rinuncia alla domanda di ripescaggio in A, alla partecipazione alla A2 Gold o a ogni altro campionato nazionale dilettantistico. Come dice la nota ufficiale, «per salvaguardare la tradizione cestistica di Montegranaro, la Sutor ha formulato istanza alla Fip per la partecipazione a un campionato regionale come previsto dai regolamenti federali, in una categoria determinata successivamente alle decisioni del Consiglio Federale o, comunque, in conformità con quanto previsto dalle Diposizioni Organizzative Annuali Fip». La prima avente diritto al ripescaggio in A al posto di Siena è ora Capo d’Orlando, nelle modalità che saranno indicate dal consiglio federale del 18 luglio. Taccuino MERCATO NBA Tutti pazzi per LeBron Ieri sera febbre da annuncio sulla decisione sul futuro di LeBron James, per la presenza di alcuni poliziotti fuori dalla sua casa di Akron (ma lui era a Las Vegas...). Mentre Hayward e Parsons potrebbero veder pareggiate dagli attuali team le offerte arrivate da Hornets e Mavs, altre ufficialità: Popovich prolunga agli Spurs, Farmar e Hawes ai Clippers, Kaman e Blake ai Blazers, Gortat e Lowry restano a Wizards e Raptors. MERCATO ITALIA Avellino-Anosike ok (l.ba.-cam.ca.) Alla fine OD Anosike, centro nigeriano l’anno scorso a Pesaro, ha firmato per Avellino. Colpi in serie per Napoli (A2 Gold): dopo Traini ecco Gabriele Ganeto (27) e il rookie De’Mon Brooks, ala Usa da Davidson. Aaron Pettinari EUROPEI UNDER 20 NUOVA SIENA (a.l.) Dopo il fallimento della Mens Sana Basket, la nuova «Mens Sana 1871» è stata presentata ieri dal presidente della Polisportiva Piero Ricci. Sono stati annunciati la richiesta per l’iscrizione al campionato di Serie B (ex Dnb) e le due figure cardine: come previsto, saranno come d.s. Lorenzo Marruganti, a Siena fino al 2006 poi anche a Teramo e Lucca, e coach Matteo Mecacci, a Lucca con Marruganti ed ex Virtus Siena. C’è l’accordo per un anno, con prelazione per i successivi due, con uno sponsor su cui vige fino al 15 agosto una clausola di riservatezza. Azzurrine: oggi quarti All’Europeo Under 20 di Creta gli azzurrini hanno perso 80-67 con la Croazia (Landi e Laquintana 14): serve vincere domani col Montenegro per andare avanti. La Sperimentale ha iniziato con un k.o. 7972 con la Slovenia a Chengdu (Cina): 13 punti per Pini, Abass e Tonut. L’Under 20 Femminile in campo alle 20.45 all’Europeo di Udine per i quarti contro la Russia. VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 29 RUGBY IL PERSONAGGIO v identiKit & CARRIERA Morisi rinasce dopo il dramma «I placcaggi? Non li temo» LUCA MORISI Nato il 22/2/1991 a Milano A novembre perse la milza per un terribile scontro con un figiano, ora si può allenare «Non ho paura e sono un uomo più maturo» SIMONE BATTAGGIA Luca Morisi non ricorda, non vuole ricordare. Dice che non pensa mai a quel 16 novembre 2013 perché farlo non gli porterebbe alcun vantaggio. Quel giorno a Cremona, al terzo minuto di Italia-Figi, venne placcato di Asaeli Tikoirotuma proprio mentre stava passando la palla a Gonzalo Canale. Una spallata ben assestata sul fianco sinistro, un contatto duro ma regolare e nient’affatto inatteso: il centro azzurro aveva visto arrivare l’avversario. Si rialzò a stento, provò a restare in campo, ma dopo pochi minuti fu sostituito dall’esordiente Michele Campagnaro. Mentre gli azzurri si sudavano il 37-31 finale, Morisi fu trasferito all’ospedale di Cremona e operato d’urgenza per l’asportazione della milza. Ora sta lentamente tornando al rugby nel suo club, il Benetton Treviso. Morisi, come ha vissuto questi otto mesi? «Dieci giorni dopo l’operazione tornai a casa dei miei. Avevo perso nove chili, ma li recuperai presto. Fino a dicembre non sono uscito di casa perché non potevo stare al freddo, le difese erano deboli. Dovevo evitare la verdura a foglia verde perché contrastava con i medicinali per il fegato. Anche oggi non posso toccare i fritti. Sono rimasto a Milano fino a febbraio. Passavo le giornate a casa. Ho letto 1984, La fattoria degli animali e qualche autore latino. Al liceo mi piaceva Seneca, è stata l’occasione per riprenderlo. Dopo anni ho vissuto la famiglia. Marina, la mia ragazza, mi veniva a trovare ogni giorno, e ho riscoperto il rapporto con mio fratello Marco». Altezza 183 cm Peso 95 kg Ruolo Trequarti centro «No. I miei l’hanno buttata lì per ridere, forse per paura. Ma io non ci ho mai pensato». Luca Morisi nel test del 16 novembre 2013, a Cremona contro le Figi: giocò solo 10’ LIVERANI Quando ha ripreso ad allenarsi? «Dopo il Sei Nazioni, a Treviso. Ho iniziato con qualche passeggiata, poi sono tornato in palestra e ho cominciato a correre. Ora sto affrontando la preparazione con la squadra e conto di essere pronto per settembre. L’infortunio è ancora aperto, ma il controllo di mercoledì è andato bene e attendo l’esito degli ultimi esami. Mi alleno con i sacconi. Niente contatto per ora». L’INIZIATIVA BENEFICA Domani a Cortina per Gianca Le fa paura? Luca Morisi col padre in ospedale. A destra, si tiene la milza dopo il placcaggio FAMA Taccuino WORLD LEAGUE Sydney: ultimo posto per le finali di Firenze (a.a.) Alle final four della seconda fascia di World League, in palio un posto per le final six di Firenze. Semifinali (Sydney): oggi Belgio-Francia, Australia-Olanda; domani finali. Final Six: Girone H: Italia, Usa, 1a torneo Sydney. Girone I: Iran, Russia, Brasile. Mercoledì 16 Iran-Russia, Italia-Usa; giovedì: Russia-Brasile, Usa-1a Sydney. venerdì Brasile-Iran, Italia-1a Sydney; sabato semifinali; domenica finali. EUROJUNIORES (a.a.) Pescara ospita la terza fase della qualificazione all’Europeo Under 20 di Brno (R.Ceca) e Nitra (Svk) dal 29 agosto. Gli azzurri di Totile se la vedranno con Estonia (oggi, 18.30), Germania (domani) e Spagna (domenica). Il vincente del girone si qualificherà, la seconda deve attendere l’esito del torneo di Ruma (Ser) per un ulteriore posto. (ni.ba.) Dopo due stagioni in Russia e una ai box per infortunio, il regista polacco Lukasz Zygadlo torna alla Trentino Volley. Come suo secondo avra il nazionale Juniores Simone Giannelli. A MILANO (m.l.) Ancora un arrivo all’Itely Revivre Milano che inserisce il 22enne schiacciatore Alessandro Preti, da Segrate società con cui è stato recentemente stipulato un accordo di collaborazione. Fra meno di un mese Zygadlo compirà 35 anni TARANTINI Fatto il calendario della Celtic League 2014-15, sponsorizzata Guinness: nel weekend 5-7 settembre, Treviso esordirà a Swansea in casa degli Ospreys mentre a Parma le Zebre ospiteranno Cardiff. Derby durante le festività natalizie, come da tradizione: tra il 26 e il 28 dicembre l’andata al XXV aprile, tra il 2 e il 4 gennaio il ritorno a Treviso. Semifinali tra il 22 e il 24 maggio, finale nel weekend successivo. Domani Luca Morisi sarà a Cortina, con i compagni di Treviso per «Una vetta per Gianca». Dalla mattina sono previste escursioni e ferrate di diverse difficoltà, con terzo tempo a Fiames. L’obiettivo è raccogliere fondi per la ricerca sulle lesioni spinali e per l’assistenza ai malati.«La Colonna» è un’associazione fondata da Giancarlo Volpato, il rugbista di Mirano che nel 1993, in un incidente di gioco, subì una grave lesione spinale. Volpato è costretto a una completa tetraplegia, ma ogni giorno lavora con un gruppo di volontari. Oltre a Minto, Campagnaro, Gori e Nitoglia (attivissimi), tra i testimonial c’è anche John Kirwan: il tecnico Blues ha inviato un video con Nonu, Mealamu, Weepu (ieri ha firmato per i London Welsh) e Kaino. Su Twitter Simone Moro, Antonio Rossi e altri campioni hanno postato video con l’hashtag #miallenopergianca. Info: cortina.lesionispinali.org Nei club Giovanili Asr Milano 2010-11 Grande Milano serie A 12 pres./8 mete 2011-12 Crociati Parma Eccellenza 13 pres./0 mete dal 2012 Treviso Celtic League 18 pres./3 mete Con l’Italia 6 pres./0 mete Esordio 11/2/2012 Italia 15 Inghilterra 19 «No, a parte la cicatrice sul fianco. Quando vado in spiaggia noto tutti quelli che ne hanno una nella stessa zona». E lei, si sente cambiato? «Conosco meglio il mio corpo. Questa esperienza è arrivata in un momento in cui mi stavo perdendo, forse era destino. Spero di aver fatto il salto di qualità nella testa, per essere un atleta e non un bambino immaturo». Si è concesso una vacanza? «Sì, una settimana a fine maggio tra New York e Washington con Maistri, il mio fidanzato segreto (ride). Scherzi a parte, Giovanni è tra quelli che mi sono stati più vicini». C o m e vanno gli studi in Scienze Motorie? «In questi mesi ho dato qualche esame in più ma ora penso solo ad allenarmi. Magari riprenderò al prossimo infortunio...». © RIPRODUZIONE RISERVATA PALLAVOLO IL MERCATO I tanti ritorni di Trento In regia c’è Zygadlo Dietro baby Giannelli Calendario Celtic Via con le gallesi La sua vita è cambiata? Ha mai pensato a un futuro diverso dal rugby? «No. È stato un infortunio infame, mi ha spaventato, ma di rischi reali non ne vedo. Sarebbe stato peggio rompersi una spalla. Paradossalmente, sto più attento alla caviglia sinistra che mi infortunai cinque anni fa». TREVISO E ZEBRE BOXE LA LEGA PRO’ SI DA’ UN’ALTRA VESTE A PIACENZA (m.mar) Piacenza completa il reparto schiacciatori con Thijs ter Horst, olandese di 205 cm, classe 1991, nelle ultime 3 stagioni a Verona. Si giocherà il posto con i confermati Papi e Zlatanov e Massari. A CASTELLO (an.me.) Aspetta di «veder completato l’organico per poi tracciare gli obiettivi stagionali» il nuovo tecnico dell’Altotevere Città di Casstello, Paolo Montagnani, presentato ieri. Confermati Corvetta, Lensi, Tosi e Franceschini, i nuovi sono Della Lunga e gli estoni Aganits e Teppan. E’ in arrivo il centrale Mazzone. Dolfo va prestito. Si tratta la conferma di Maric, mentre Van Walle andrà via. A VIBO (mi.fa.) Quinto colpo per la Callipo Vibo che ingaggia lo schiacciatore Filippo Vedovotto, scuola Sisley, nell’ultimo biennio a Padova. IN BRIANZA (giu.ma.) La Cassa Rurale Cantù ha ingaggiato l’opposto ventenne Andrea Santangelo, da Brolo. Il Saugella Monza ufficializza Alice Coatti, classe 1989, piemontese, opposta. ALTRA A-2 (f.c.) Un nazionale d’Australia per il Corigliano: lo schiacciatore 19enne (206 cm) Samuel Walker. Matera ha ingaggiato Bortolozzo, e Lo Bianco. Nel femminile, Gricignano la centrale Veglia. Nasce la nuova casa del professionismo «Insieme per il rilancio» A PITTSBURGH Torna Spadafora L’organizzatore è Roy Jones jr. (r.g.) Stanotte a Pittsburgh (Usa), per l’organizzazione di Roy Jones jr., già mondiale in quattro categorie, l’italo americano Paul Spadafora (48-1-1), 38 anni, ex iridato leggeri (1999-2004), affronta Hector Velazquez (Mes, 56-21-3) sugli 8 round. IN ROMAGNA (r.g.) A Rimini, il locale superwelter Alex Angelini (5) affronta Amedeo Maurizio (0-8-1) sui 6 round. MODESTO DIFENDE (r.g.) Lo spagnolo Isaac Modesto (10-01), vincitore di Della Rosa lo scorso maggio a Roma, conquistando l’Europeo superwelter, difende la cintura il 16 agosto a Erfurt (Ger) contro Jack Culcay (17-0-1), iridato dilettanti nel 2009 a Milano. (ri.cr.) Comunque andrà, il 10 luglio 2014 segna una data storica per il pugilato italiano. Nasce infatti la versione 2.0 della Lega Pro Boxe, che dal 1° gennaio 2017 gestirà in autonomia tutto il pugilato professionistico italiano (ad eccezione di quello targato Aiba, che continuerà a rimanere sotto l’egida Fpi). Obiettivi Carlo Nori, presidente in carica, ne spiega gli Il presidente Carlo Nori con Messi (sin.), Fragomeni e Bianchini BOZZANI obiettivi: «la Lega preesistente metteva insieme solo gli organizzatori, questa dall’anno prossimo si strutturerà come una vera e propria federazione, magari con il riconoscimento Coni, con un Consiglio nel quale saranno rappresentate tutte le componenti, dagli organizzatori, ai procuratori, ai maestri e ai pugili stessi. Garantiremo una programmazione costante di grande qualità in modo da coinvolgere tutte le televisioni e tornare a rendere la boxe un prodotto appetibile. Non mancherà l’attenzione ai neoprofessionisti». La scelta di una Lega autonoma si è resa necessaria dopo che l’Aiba ha imposto alle Federazioni unicamente il proprio professionismo (Apb), di cui peraltro si vedono solo tracce abbozzate: «Non escludo — dice il presidente federale Brasca — che l’Aiba torni sulle proprie decisioni, perché al momento il progetto è davvero evanescente. In ogni caso, io sono sempre stato un fautore dell’autonomia del professionismo, perciò non si tornerà indietro. Ci sono ancora dei punti da discutere, come le garanzie sanitarie, il settore arbitrale e quello della giustizia, ma non c’è dubbio che una nuova epoca stia per avere inizio». © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 ATLETICA DIAMOND LEAGUE A GLASGOW Rudisha prova in sicurezza A «Pronto a cambiare marcia» ALTRE STELLE Dopo un lento avvio di stagione il keniano si misura sugli 800, ma senza i migliori avversari: «Il tempo mi interessa poco». Blake-Carter sui 100 DAL NOSTRO INVIATO PIERANGELO MOLINARO GLASGOW (Scozia) I britannici lo hanno accolto come un re. Perché in questo paese dall’ampia cultura sportiva negli occhi e nel cuore degli appassionati c’è ancora quella che due anni fa è stata la più bella gara dell’Olimpiade di Londra, il volo di David Rudisha negli 800 metri. Una galoppata solitaria che ha portato il keniano ad essere il primo uomo nella storia a scendere sotto 1’41” nel doppio giro di pista. Ma quello di adesso non sembra essere il Rudisha di quei giorni. Certe fatiche lasciano il segno e la scorsa stagione questo guerriero Masai che combatte il tempo è stato appiedato dagli infortuni. Il suo allenatore, il pastore irlandese Colm O’Connell, ha confidato che la sua preparazione vera è iniziata solo a marzo ed era quindi logico che l’inizio fosse balbettante. Solo settimo all’esordio a Eugene, risucchiato in volata, vincitore il 14 giugno a New York con un 1’44”63 che nei giorni migliori per il keniano avrebbe rappresentato solo una sgambata. Fiducia «Ma adesso la situazione è cambiata — spiega Ru- David Rudisha, 25: il record del mondo (1’40”91) è suo AFP disha — sono cresciuto e questo di Glasgow è un test importante in vista dei Giochi del Commonwealth, il fuoco della mia stagione. Posso conoscere la nuova pista, sentire quando il mio motore sa salire di giri». Però sembra che David non voglia correre rischi. I manager sussurrano che il suo procuratore abbia posto il veto alla partecipazione di Aman ed Amos, gli avversari più tosti. Lui nega, ma se si guarda la lista dei partenti si vede che sono solo due gli uomini temibili, il sudafricano Andre Olivier (1’44”42 a Parigi) ed il keniano Job Kinyor, in vincitore dell’inferno (per Rudisha) di Eugene in 1’44”70. « Ma lo ribadisco, da allora sono cresciuto. A Eugene non avevo il cambio di marcia necessario sul rettilineo finale, ma la vittoria di New York mi ha ridato fiducia e ora spero di migliorare ancora». Strana situazione quella degli 800 nel 2014 visto che la lista stagionale è guidata dall’altro fenomeno keniano, Asbel Kiprop, 1’43”34 a Parigi, che però venerdì della prossima settimana a Montecarlo andrà all’attacco del primato mondiale dei 1500 di Hicham El Guerrouj. «Mi interessa poco il tempo, non è adesso che devo esprimere il meglio, ma fra un mese. Qui voglio verificare altre cose». The Beast Rudisha sarà protagonista domani nell’unico meeting della Diamond League in due giornate. Stasera gli occhi di molti saranno puntati su un altro rientro eccellente, quello di Yohan Blake, il vice Bolt, pure lui reduce da una stagione all’asciutto per gli infortuni. Anche per il giamaicano l’inizio non è stato sconvolgente. Dopo un’onesta partecipazione ai Mondiali di staffette a Nassau, Blake si è piazzato secondo il 14 giugno a New York in 10”21 alle spalle del connazionale Nesta Carter, che stasera ritroverà nella corsia accanto. «Non è facile quando rientri da un’assenza così lunga. È la prima volta che mi capita in carriera, e quando succede non stai male solo nei muscoli ma anche nell’anima — racconta Blake — e quando devi dare il 110 per cento all’uscita dei blocchi deve avere fiducia, non devi pensare che potresti ancora infortunarti. A New York è stato quello a frenarmi, ma ora è tutto diverso, gli allenamenti dicono che sono cresciuto. Di una cosa sono sicuro, the Beast sta tornando». © RIPRODUZIONE RISERVATA S Blanka Vlasic Dopo il 2.00 valicato a Parigi, nell’alto la croata trova Anna Chicherova, leader stagionale con 2.01 S Yohan Blake Il giamaicano, che nel 2012 corse i 100 in 9”69, quest’anno è fermo al 10”21 di New York. Sfiderà Nesta Carter Taccuino OGGI SU FOX 2 DALLE 19.30 Fraser-Felix sui 200 Eaton riprova i 400 hs Non solo Rudisha e Blake nella tappa in due giornate della Diamond League, anche se durissimo è stato il colpo della rinuncia di Mo Farah, bloccato in Oregon da dolori addominali. Per questo era stato allestito un 5000 degno di una finale olimpica con i migliori etiopi e i migliori keniani. Rientro di Shelly Ann Fraser sui 200 opposta a Felix ed Okagbare e, tra gli uomini, del leader stagionale (19”84), il panamense Edwards. Grande gara di alto femminile con la nuova Vlasic contro la Chicherova, Aregawi nei 100 donne e ancora Eaton sui 400 hs. In gara oggi nell’alto il primatista italiano Marco Fassinotti. OGGI (ora italiana). Ore 18.30 peso. 19.05 disco D. 19.26 batterie 110 hs. 20 asta. 20.04 400 hs. 20.15 400 hs D.20.20 alto. 20.26 200. 20.30 lungo D. 20.37 1500 D. 20.48 100 B. 20.58 5000. 21.18 4x100 D. 21.38 400 D. 21.48 100. TV Diretta Fox Sport 2 oggi dalle ore 19.30, domani dalle 15. MEETING ITALIANI Nembro, che 800 Trost in gara a Sacile Stasera a Nembro (Bg), rivincita sugli 800 tra Marta Milani e Yusneysi Santiusti: a Lignano la cubana si è imposta per un millesimo. Al via pure Margherita Magnani. Nel disco Aniballi e Bordignon, nel lungo Vincenzino e Derkach. Tra gli uomini, triplo con Schembri, 110 hs con Fofana, 800 con Scapini e Abdikadar. Sui 100, Riparelli trova Obou, Marani e Desalu. Dopo l’1.83 viziato dal maltempo di martedì a Lignano (Ud), Alessia Trost stasera sarà a Sacile (Pn) per un test nell’alto: sfida Desirée Rossit. VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 31 BASEBALL LA NOTTE DELLLE STELLE A NETTUNO L’ALL STAR GAME TEST VERSO GLI EUROPEI A CENTENARIO BABE RUTH S A sinistra la nazionale di Marco Mazzieri (cerchio) bicampione europea. Sopra Alex Liddi, l’azzurro approdato in Major La Nazionale a caccia del tris ora chiama Liddi Gli azzurri contro i big dell’Ibl pensano all’Europa Mazzieri: «Alex è pronto a venire in Germania» STEFANO ARCOELLI In un diamante giocano in nove. E nove sono i ragazzi italiani che sono attualmente sotto contratto finora per una franchigia di Major League Usa, il più famoso dei quali è Alex Liddi. Che proprio ieri è stato «retrocesso» dal Triplo al Doppio A dei Los Angeles Dodgers, i Chattanooga Lookouts nell’ambito di vari spostamenti nei rosters delle Minors del club. L’interno azzurro è reduce da un 3/26: per il talento ligure in stagione 6 fuoricampo, 16 pbc e 219 di media battuta. Stasera a Nettuno torna la nazionale contro i migliori stranieri del campionato: un All Star Game il cui obiettivo non sarà soltanto quello di dare spettacolo all’appassionato pubblico (4 anni furono 7000 i laziali in tribuna), ma anche quello di offrire indicazioni al c.t. Marco Mazzieri in vista degli Europei di Regensburg (Ger) e BrnoOstrava (R.Cec) dal 12 settembre. E per quella data, il mana- ger azzurro spera di avere in campo proprio Liddi: «Gli auguro di stare nei 40 del roster di Major ma se non sarà a Los Angeles, Alex mi ha promesso che sarà agli Europei». Colpi E per l’Italia sarebbe un colpo grosso, insieme al ritorno del lanciatore Thiago Da Silva, diventato idolo dei messicani: «E il terzo sogno sarebbe Chris Colabello, ma entro fine luglio dovrò presentare la lista allargata dei 50 per gli Europei: quasi impossibile visto quanto rende. Non ce la farà neanche Castagnini, che ha esami universitari, e non vorrei affrettare la crescita di giovani come Gasparini: magari proverò con Mineo. Vogliamo fare tutto gradualmente come in questi dieci anni di lavoro in Accademia a Tirrenia». L’unica vera speranza concreta, ad oggi, insomma sarebbe Liddi: e per Mazzieri sarebbe un modo per tornare a vivere le giornate del World Classic 2013. Del resto il capo allenatore azzurro non fa tanta differenza, quando parla Nettuno, 20.30 PROGRAMMA Stadio Borghese Nettuno. Ore 19 Home Run derby (tra i migliori tre battitori delle due squadre); ore 21 All Star Game (Tv: sintesi di un’ora martedì 15 alle 20.30 su Rai Sport). LE SQUADRE - ITALIA - 1 Simone (San Marino), 2 Reginato (San Marino), 3 Ermini (Grosseto), 4 Vaglio (Bologna), 5 Infante (Bologna), 6 Epifano (Padova), 7 Zileri (Rimini), 8 Desimoni (Parma), 9 Ambrosino (Bologna), Bd Mazzanti (Rimini). Altri. lanciatori Crepaldi, Panerati, Morreale, G.D’Amico, Teran, Escalona, Florian, Richetti, Rivera; ricevitori Sabbatani; interni Zileri, Grimaudo, Colagrossi; esterni Retrosi, Giordani, Macaluso. Manager Mazzieri. ALL STAR IBL 1 Guerra (San Marino), 2 Marval (Parma), 3 Castrì (Nettuno), 4 F.Imperiali (San Marino), 5 Sforza (Nettuno), 6 Vasquez (San Marino), 7 Medoro (Padova), 8 Poma (Parma), 9 Liverziani (Bologna), Bd Cibati (Nettuno). Altri, lanciatori: Sanchez, Yepez, Martignoni, Lorenzo Rodriguez, N. Gonzalez Ribeiro, Rivero; ricevitori Pestana; interni Martone, Pedroso, Malengo, Pulzetti, L. D’Amico; esterni Chapelli, Paoletti, Caradonna. Manager Bindi. di giocatori ed eventi da affrontare: «La mia filosofia è che nessuno ha il posto sicuro, non ho titolari fissi, la squadra è sempre aperta, i giocatori servono pronti al momento giusto per la situazione giusta e per l’evento giusto. Gli Europei saranno difficili quanto un World Classic, dovremo lasciare agli avversari la percezione di essere quelli da battere, ma noi sappiamo che sarà dura contro Germania e Spagna, sarà durissima contro l’Olanda, il cui allenatore Eenhoorn vuole lasciare da vincente prima di andare a fare il general manager della squadra di calcio guidata da Marco Van Basten». Aspettando Chiarini Nella parata di stelle sul diamante laziale non ci sarà l’infortunato Mario Charini, uno dei leader e punti fermi di Mazzieri, che tuttavia spera di recuperare in tempo per l’operazione tripletta agli Europei: «Entro fine luglio comincerà a girare la mazza, per la parte difensiva vedremo dopo: Mario ha un mese, io lo aspetto anche perché ci tiene tantissimo. E’ importante vedere stasera ciò che alcuni ragazzi hanno fatto di buono in campionato: come Mazzanti, tornato ad alti livelli, Zileri che in Coppa Campioni è stato molto efficace, e vogli capire se Ramos Gizzi potrà essere ancora dei nostri. Peccato che la Mlb nipponica non ci dia Maestri: chiede una salatissima assicurazione». Un All Star Game che dovrà essere l’anteprima della ribalta continentale per Ambrosino e Reginato, Sambucci, Vaglio, Sabbatani: «Sono loro il nocciolo duro di questa nazionale, penso che stiamo lavorando bene e il lavoro di semina infatti sta fruttando». Per continuare a dominare l’Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Testimonial speciale Stasera a Nettuno ci sarà Tom Stevens con la mamma Julia Stevens, nipote del leggendario Babe Ruth dei NY Yankees. Il «Bambino», esattamente 100 anni prima dell’All Star Game italiano, l’11 luglio 1914, fece il suo esordio assoluto in Major League con i Boston Red Sox e l’ingegner Stevens, grato dell’invito di Nettuno ha voluto fare da testimonial speciale alla partita: «Quand’ero al College potete immaginare quali aspettative ci fossero su di me ogni volta che andavo in battuta, Nonna Claire, moglie di Babe, ha apprezzato la scelta di finire nel 1974 gli studi del nipote: «Orgoglio del nonno» NEGLI USA (r.r.) Martedì a Minneapolis, il diamante di Colabello, c’è l’All Star Game Mlb, tra American e National. Ieri notte si sono chiuse le ultime votazioni, che hanno coinvolto l’azzurro Rizzo, prima base dei Cubs. Ben 5 cubani nei roster: Puig (Dodgers) e Cespedes (Oakland) nell’home run derby I PROTAGONISTI GUERRA IL PARTENTE Mazzanti, felice ritorno a casa «Che emozione» MAURIZIO CALDARELLI Per Beppe Mazzanti quella di stasera non sarà una partita come le altre e non potrebbe essere diversamente. Con i gradi da capitano della nazionale (ereditati dall’infortunato Chiarini) per le 92 presenze azzurre, il 31enne interno nettunese giocherà stasera per la prima volta da ex allo «Steno Borghese», dopo essere stato costretto a saltare le gare di regular season per uno strappo. «Sarà emozionante e soprattutto bellissimo giocare con la nazionale di fronte al mio ex pubblico. E’ stato difficile lasciare la squadra della mia città, ma passato il momento difficile ora sono felice di aver sposato il progetto del Rimini». I romagnoli sono in finale di Coppa Campioni e sono in piena corsa per lo scudetto: «Siamo una grande squadra e nonostante alcuni infortuni ce la stiamo giocando con tutti». Mazzanti, a caccia di una maglia per gli Europei di settembre, verrà schierato come battitore designato nello stadio che lo ha visto protagonista dal 1999 (con una parentesi di 2 anni nelle minors di Seattle) al 2013, mentre si è guadagnato un posto da titolare Gabriele Ermini, il miglior battitore di A federale con Grosseto: una presenza dal sapore storico, l’interno è uno dei fedelissimi del c.t. Mazzieri e resta un battitore sopraffino. Un infortunio ha messo ko Nosti e Ramos, le due Beppe Mazzanti, 31, nettunese migliori mazze della regular season, mentre non sono disponibili Ekstrom, Williamson, Romero, Duran e Salazar. ma il pubblico avrà altri campioni da applaudire, sia nel box che sul monte. Imbattibilità «Siamo pronti a verificare la condizione della nazionale – dice Doriano Bindi, manager delle stelle di Ibl – ma sono venuto a Nettuno per vincere e mantenere la mia imbattibilità sulla panchina dell’All Star, dopo la vittoria del 2012 a Grosseto e il pareggio del 2013 a Ronchi, anche se ho una rosa meno forte a causa di alcune defezioni». Bindi dispone di 3 coppie di lanciatori di Nettuno, San Marino e Parma, con il fidato Guerra (8-1, 1.29mpgl) che sarà partente e Sanchez del Parma primo rilievo. Le squadre più rappresentate nella formazione titolare dell’All Star sono Nettuno (Castrì, Sforza e Cibati) e San Marino (Guerra, Imperiali e Vasquez), mentre sono 4 i bolognesi inizialmente sul diamante. Lo spettacolo inizierà un paio d’ore prima con l’Home Run derby: tre battitori di ogni squadra si sfideranno a suon di fuoricampo per iscrivere il loro nome dietro a quello di Ramos, Sambucci e Duran, vincitori nelle tre precedenti edizioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 33 TUTTENOTIZIE & RISULTATI NUOTO EUROPEI JUNIORES A DORDRECHT TENNIS SULLA TERRA EUROPEA Sabbioni, che argento La Ceracchi di bronzo Fognini facile ai quarti Bene Errani e Vinci Il dorsista nei 100 è anche record italiano jrs: 54”25 A Stoccarda Fabio difende il titolo: oggi Giraldo E’ un’Italia forza 7 agli Europei juniores di Dordrecht, in Olanda: dopo le 5 medaglie di mercoledì, ieri sono maturati altri due podi, firmati dal riccionese Simone Sabbioni, che all’argento nei 100 dorso abbina il record italiano juniores in 54”25 (prec. 54”49, ai 50 m 26”60); e da Rachele Ceracchi dell’Aniene nei 100 sl in 56”12 dietro la scatenata russa Anna Openyasheva da 54”78 e 4’’12”76 nei 400 sl (nonchè d’oro in staffetta). In questa gara è quarta per 25 centesimi Simona Quadarella, campionessa europea degli 800. Un altro quarto posto anche dalla staffetta 4x100 sl uomini-donne nella quale Alessandro Bori nuota in prima frazione 50”13. Tre giocatori italiani si qualificano ai quarti di oggi nei tornei sulla terra rossa europea. A Stoccarda (Ger, 485.760), Fabio Fognini (n. 15 mondiale) inizia la difesa del suo primo titolo Atp eliminando Andrey Golubev (n.56) senza mai perdere il servizio: nei quarti affronta Santiago Giraldo (n. 34, precedenti 2-1 per il colombiano), che ha eliminato il nipote di Davydenko, Philip, qualificato. A Bad Gastein (Aut, 140.000), vanno ai quarti Sara Errani (n. 14 del mondo e 2 del torneo), che domina Ormaechea (n. 96) e Camila Giorgi (40), che elimina la wild card di casa, Lisa-Maria Moser; per la romagnola c’è ora Chanelle Scheepers (80), partendo da 4-0 nei precedenti, per la marchigiana c’è la 21enne Shelby Roger (47) che ha superato a sorpresa Suarez Navarro (1-0 per Camila i testa a testa). A B u c a r e s t ( Ro m , 183.000), Roberta Vinci si impone in tre set sulla Soler Espinosa ha Cetkovska. Intanto prosegue la stagioneno di Karin Knapp (n. 67), eliminata dalla montenegrina Kovinic, 20 anni, 112 Wta. Finali. Uomini, 1500 sl:Jervis (Gb) 15’07”12, 7. Occhipinti 15’32”32, 13. manzi 15’49”19; 100 do: Christou (Gre) 54”03 (rec. mond. jrs), Sabbioni 54”25 (rec. ital. jrs, prec. 54”49 semif.); Rylov (Rus) 54”46; 200 ra: Pilger (Ger) 2’12”45, Chupkpv (Rus) 2’13”27. Donne, 100 sl: Openysheva (Rus) 54”78, Ustinova (Rus) 55”30, Cercacchi 56”12; 400 sl: Openysheva (Rus, ‘99) 4’12”76, Novoszath (Ung) 4’13”53, Mullakaeva (Rus) 4’15”31, 4. Quadarella 4’15”56, 7. Caponi 4’16”59; 200 do: Ustinova (Rus) 2’09”21 (rec. mond. jrs); 100 ra: Zijederveld (Ola) 1’20”17; 200 fa: Juhasz (Ung) 2’10”93, Balbuena (Spa) 2’11”24, Luperi 2’13”12, 8. Vandini 2’16”66. 4x100 sl U/D: 1. Russia 3’30”97, 4. Italia 3’34”19 (Bori 50”13, Ruggi 57”43, Ceracchi 56”12, Di Fabio 50”51). HOCKEY PISTA COINVOLTO PURE L’IN LINE Simone Sabbioni e Rachele Ceracchi Semifinali, 100 sl: 6. Bori 50”66; 200 fa: 5. Carini 2’00”60, 10. Berlincioni 2’02”48; donne, 200 ra: 2. Verona 2’28”68, 14. Franceschi 2’36”38; 200 fa: 200 mx: 6. Tavoletta 2’03”96. MILANO-TORINO (f.t.) Tra Milano e Torino, l’ottva Swimming Cup 2014, sarà l’ultimo ultimo test prima degli Europei di Berlino per Federica Pellegrini in versione velocista. Martedì 15 luglio, alle 19 si gareggia all’Aspria Harbour Club di via Cascina Bellaria a Milano; mercoledì alle 20, il bis al Palazzo del Nuoto di via Filadelfia a Torino. In vasca anche Filippo Magnini, Fabio Scozzoli, Matteo Rivolta, Gabiele Detti e Samuel Pizzetti, la tedesca Jenny Mensing, campionessa europea dei 100 dorso, l’ucraino Andriy Govorov, bronzo nei 50 sl agli ultimi Europei, il russo Grechin, l’estone Martti Aljand e il sudafricano Giulio Zorzi, brozno nei 50 rana ai Mondiali di Barcellona. Gare anche ad eliminazione sui 50 metri. Biglietti: 21 euro (5 euro per i ridotti under 8) CANOTTAGGIO ARRAMPICATA COPPA EUROPA (m.l.) A Chamonix (Fra), nella 2a tappa della Coppa Europa giovanile Speed (velocità), azzurrini in grande evidenza. Successi per Alessandro Santoni (jrs-u.20) e Paolo Martignene (youth B-u.16); secondi posti per Tommaso Pasqua (jrs-u.20), Ludovico Fossali (youth A–u.18) e Gianluca Zodda (youth B-u.16); terzi posti per Gabriele Randi (youth B-u.16) e Giulia Fossali (youth B–u.16). Alla luce di questi risultati (sommati alla 1a tappa e agli Europei di Edimburgo) Santoni, Martignene e Ludovico Fossali si sono aggiudicati la classifica finale della Coppa Europa Giovanile Speed. ATLETICA Fabio Fognini, 27 anni, numero 15 Secondo turno, a Stoccarda: FOGNINI b. Golubev (Kaz) 6-4 6-4; Rosol (R.Cec) b. Kohlschreiber (Ger) 7-5 7-6(5); Giraldo (Col) b. P. Davydenko (Rus) 6-1 6-7(5) 6-3; Bautista (Spa) b. Sorensen (Irl) 6-3 1-6 6-1; Delbonis (Arg) b. Becker (Ger) 6-7(6) 6-4 6-4; Garcia-Lopez (Spa) b. Marti (Svi) 7-6(13) 7-5; Youzhny (Rus) b. Mayer (Arg) 6-1 6-1; a Bad Gastein: ERRANI b. Ormaechea (Arg) 6-3 6-0; Rogers (Usa) b. Suarez Navarro (Spa) 6-4 6-0; GIORGI b. Moser (Aut) 6-0 6-2; Scheepers (S.Af) b. Meusburger (Aut) 4-6 6-1 6-2; a Bucarest: Kovinic (Mon) b. KNAPP 6-4 2-6 6-3; INCI b. SolerEspinosa (Spa) 3-6 6-2 6-1. STOP LORENZI A Baastad (Sve, 485.760, terra), il 32enne Paolo Lorenzi (n. 80 Atp) cede al 22enne Carreno Busta (Spa, 62) per 6-2 6-2. Altri, 2° turno: Ferrer (Spa) b. Hanescu (Rom) 6-4 6-0; Verdasco (Spa) b. Ramos (Spa) 6-1 7-5. IPPICA COPPA DEL MONDO A LUCERNA ARCO YOUTH CUP (gu.l.g.) A Mosca, le azzurrine Vanessa Landi e Tanya Giaccheri – in corsa per un posto ai Giochi Giovanili di Nanchino – si affrontano oggi per il primo gradino del podio. Landi ha battuto 6-0 Gencheva (Bul), 6-2 Laharnar (Slo), 6-4 Freywald (Ger) e in semifinale 7-3 Wlecke (Ger). Giaccheri ha superato 6-4 Pitman (Gb), 7-3 Gaubil (Fra), 6-0 Uvarova (Rus) e 6-2 in semifinale Timofeeva (Rus). A NEWMARKET PISTA MONDO (si.g.) A Morelia (Mes). Uomini. 200 (+0.8): Hughes (’95, Angu) 20”33. 400: Cedenio (‘95, Tri) 45”28. A Junhua (Cina). Uomini. Lungo: Gao Xinglong 8.18 (+1.4). A Abashiri (Giap). Uomini. 10.000: Mwangi (Ken) 27’23”66; Thuku (Ken) 27’28”27. A Kitami (Giap). Uomini. 5000: Karoki (Ken) 13’15”25. A Victoria (Can). Uomini. Peso: Clarke (Usa) 20.50. Donne. 800: Bishop 1’59”70. COPPA RUSSIA (si.g.) Così a Yerino, dove sono stati assegnati anche i titoli russi dei 10.000. Uomini. 400: Uglov 45”66; Dyldin 45”67. 10.000: E. Rybakov 28’02”79; A. Rybakov 28’03”59. Donne. 100 (+1.4): Sivkova (’97) 11”38. 400: Tamkova 51”33; Zadorina 51”69. 10.000: Nagovtsyna 32’11”63. 100 hs (+1.3): Galitskaya 12”88. Martello: Bulgakova 72.07. BEACH VOLLEY WORLD TOUR (c.f.) Inizio in salita per gli azzurri nel tabellone maschile del Grande Slam di Gstaad (Svi). L’unico sorriso è arrivato grazie a Nicolai-Lupo, testa di serie n° 2, impostisi 2-0 a Walkenhorst-Windscheif (Ger) dopo il k.o. 2-1 da Hatch-Redmann (Can). Ancora al palo Tomatis-Ranghieri, sconfitti 2-0 da Ricardo-Álvaro Filho (Bra) e 2-1 da Gabathuler-Gerson (Aut), e Ingrosso-Ingrosso, superati 2-0 da Emanuel-Pedro (Bra) e 2-1 da Brouwer-Meeuwsen (Ola). Decisivi per il passaggio del turno gli incontri odierni. Tra le donne, la vittoria 2-1 con Ma-Xia (Cina) non è bastata a Menegatti-Orsi Toth, ultime nella pool per quoziente punti e quindi 25esime. TRICOLORE (c.f.) Uomini e donne in campo da oggi ad Ostia nel 4° appuntamento del Tricolore. Nelle qualifiche anche Guiggi-Ferretti ed i campioni d’Italia 2011 FeniliGiumelli. Da domani il tabellone principale, che torna a 16 coppie. CANOA EUROPEI VELOCITA’ (a.fr.) Al via, a Brandeburgo (Ger), gli Europei di canoa velocità. Oggi qualifiche, chiusura domenica. C’è anche la paracanoa. Uomini. K1. Florio, Chierini, Buzzi, Galligani. C1. Incollingo, S. Craciun. Donne. K1.Campana, Cicali, Petracca, Murabito. DAMA «Mostrateci i conti» Undici società contro la Lega Test con vista mondiale In acqua 17 armi azzurri Dettori beffato da Cavalryman suo ex campione (m.nan) Undici società di hockey pista e in line hanno preso posizione contro la Lega Hockey, che da 30 anni organizza i campionati per la Federazione e che nei giorni scorsi ha rimesso il mandato proprio a causa della guerra intestina fra società. Breganze, Trissino, Sandrigo, Roller Bassano, Montecchio Precalcino, Thiene, Matera, Asd Viareggio, Sarzana, Pieve 2010 e Nuova Molinese hanno chiesto, invano, negli ultimi mesi di accedere ai conti della Lega Hockey per verificare eventuali inadempienze in materia di pagamento di quote associative e tasse stranieri. «Stiamo solo esercitando un diritto – si legge nel comunicato congiunto delle undici società - vedere come vengono spesi i nostri soldi, abbiamo a cuore solo il progresso delle nostre discipline sportive». Lucerna da sempre è il crocevia della stagione. perché ti dà la misura di dove sei e, soprattutto, di dove potrai andare. Ecco perché l’appuntamento con il Rotsee e il suo mito, nella terza tappa di Coppa del Mondo da oggi a venerdì, diventa una volta di più un test fondamentale per valutare preparazione e ambizioni azzurre a 40 giorni dai Mondiali di Amsterdam. Ieri è partito il July Meeting di Newmarket e Lanfranco Dettori è subito arrivato a un soffio dalla vittoria. Nelle Prince of Wales’s Stakes (gruppo 2, metri 2400), prova più importante della giornata, Frankie montava Hillstar arrivato a un solo muso (foto) dopo dura lotta da Cavalryman (S. De Sousa) che, beffa delle beffe, è un ex «amico» di Dettori. Insieme il jockey italiano e il vecchio leone di Godolphin hanno vinto il Niel e sono finiti terzi nell’Arc de Triomphe del 2009, mentre l’anno successivo i due sono venuti anche a San Siro dove non sono andati oltre il terzo posto nel Jockey Club. Oggi la seconda giornata: il piatto forte sono le Falmouth Stakes (gruppo 1, metri 1600) con favorita Integral. BRAVO RISPOLI Ieri a MaisonsLaffitte altra vittoria per Umberto Rispoli che ha conquistato un affollato handicap sui 1100 metri in coppia con Sagehope (trainer Patrick Monfort) MONDIALE GENTLEMEN E’ finito ieri in Finlandia il campionato Mondiale dei gentlemen. Per l’Italia c’era Mauro Biasuzzi che è finito nono, mentre il successo è andato al finlandese Jaane Raisanen davanti allo svizzero Joey Vignoni. AZZURRI (m.nan) Il c.t. dell’Italia Massimo Mariotti (nella foto) ha diramato le convocazioni per gli Europei di Alcobendas (Spa, 14-29/7). Portieri: Barozzi, Gnata; esterni: Illuzzi, Davide Motaran, Ambrosio, Mattia Cocco, Marco Pagnini, Squeo, Tataranni, Verona. Gli azzurri sfideranno Svizzera, Germania, Spagna, Portogallo e Francia. Certezze Bando alla scaramanzia, saranno 17 gli armi tricolori in acqua, per 41 convocati, mentre l’otto maschile resta a Sabaudia per finalizzare la preparazione direttamente per la rassegna iridata. Nell’olimpico, si parte da certezze consolidate, come il doppio pl femminile campione del mondo di Sancassani e Milani, imbattuto dal settembre 2012 e primo a Lucerna l’anno scorso. L’altro equipaggio medagliato in Sud Corea l’anno scorso, il doppio senior di Battisti e Fossi (foto Perna), cerca la condizione dopo la broncopolmonite che ha colpito il prodiere fiorentino agli Europei di Belgrado (non a caso, gareggerà anche un altro doppio, quello di Gabba e Montrone) . Torna nella formazione del quarto posto iridato il 4 senza senior con Vicino, Paonessa, Perino e Lodo, mentre nel doppio leggero maschile sono confermati Ruta e Micheletti. Esperimenti Per il resto, La Mura e il d.t. Cattaneo mescolano le carte alla ricerca della formula migliore per rivitalizzare qualche barca che necessita di nuova linfa. Sul 4 di coppia, dopo qualche problema fisico, risale Simone Venier, che con Agamennoni, Stefanini e il capovoga Raineri va a comporre lo stesso armo che fu argento iridato nel 2010. Due equipaggi anche nel 2 senza, barca storicamente ostica per noi, con Castaldo e Di Costanzo, che proprio a Lucerna si rivelarono l’anno scorso, pungolati da Abagnale e Abbagnale (il figlio di Beppe). Bis anche nel 4 senza pl, di solito una garanzia, un po’ affievolitasi negli ultimi anni e piccola rivoluzione tra le donne senior, con il nuovo doppio Schiavone-Bertolasi e il 4 di coppia con Bellio, Paccagnella, Palma e Patelli. Al via 44 nazioni con tutte le big, oggi batterie, recuperi e quarti, domani semifinali, domenica finali. BRAVO SCARPETTA A Manfredonia, l’azzurro Sergio Scarpetta ha conquistato il titolo mondiale di dama inglese a mossa libera battendo Ron King (Barbados) per due vittorie a una (17 le patte). EQUITAZIONE SUPER GERMANIA Dominio tedesco nella prima giornata di medaglie all’Europeo Juniores di dressage, in corso all’Arezzo Equestrian Center. Ieri assegnati i titoli a squadre e la Germania ha conquistato l’oro sia nella categoria Junior sia in quella Young Riders. Fra gli Junior battute Olanda e Danimarca. Su 16 nazioni al via l’Italia ha chiuso 10ª. Stesso podio per le squadre degli Young Riders: dietro la Germania podio con Olanda d’argento e Danimarca di bronzo: Italia 11ª su 14 nazioni al via. GOLF SCOZIA, MANASSERO E’ 13° Dopo il primo turno dello Scottish Open, ad Aberdeen (par 71), il migliore italiano è Matteo Manassero, 13° con -2 grazie a quattro birdie e due bogey. Pavan è sul par, mentre rischiano il taglio Francesco Molinari (+3), il fratello Edoardo e Crespi, entrambi a +4. Guida il nordirlandese Rory McIlroy con -7, un colpo in meno rispetto allo svedese Broberg e all’argentino Gonzalez. BRITISH OPEN DONNE Diana Luna e Giulia Sergas sono appaiate al 64° posto (+4) dopo la prima giornata del British Open femminile, a Birkdale (Ing). Guida la giapponese Ayako Uehara con -4. IPPICA OGGI QUINTÉ A CESENA AL Savio (inizio convegno alle 21) scegliamo Only One Glory (15), One Love (16), Lotar Bi (14), Normandiass (3), Locomotion Om (13) e Polinesia (10). SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (16.05) e Treviso (20.25). Galoppo: Grosseto (20.40) e Siracusa (18.25). LOTTA CANEVA: ORO AGLI EUROJUNIORES (e.d.d.) Dalma Caneva, genovese, 20 anni, ha vinto a Katowice(Pol)il titolo europeo juniores stile libero nei 67 kg. Quattro vittorie per lei, su Aszodi (Hun), Georgieva (Bul), Gurbanzade (Aze) e Mazur (Ucr), così è maturato il secondo oro europeo dopo quello fra le cadette nel 2011. Dalma vanta anche il secondo posto agli Europei cadetti 2010 ed il terzo ai Mondiali junior 2013. Lottatrice dall’età di otto anni, Dalma Caneva appartiene ad una famiglia di lottatori: Edit Dozsa, la madre, ha arbitrato a Londra, il padre Lucio è stato il suo primo allenatore ed Aron, il fratello, è campione italiano juniores. La Caneva appartiene al Centro Sportivo Esercito. PALLAMANO CALENDARIO (an.gal.) Varato il calendario del 45° campionato di serie A maschile: 27 le formazioni inserite nei 3 gironi da 9 squadre. Campionato diviso in 3 fasi: regular season con gare di andata e ritorno; poule playoff (per le prime 4, che partiranno con bonus di 9, 6, 3 e 0 punti) e poule playout (dal 5° al 9°, bonus 8, 6, 4, 2, 0); playoff con finale il due gare il 16 e 23/5/2014. Nella 1a giornata (il 20/9) i campioni del Fasano (girone C) osserveranno riposo (esordio il 27/9 in trasferta con la Lazio), mentre i vice-campioni del Bolzano (gir. A) faranno visita al Cologne. COPPE (an.gal.) Sono 4 (rispetto ai 2 della stagione scorsa) i club italiani iscritti alle coppe europee. Lo rende noto la Figh: nel maschile Fasano (il 6/9 nei preliminari di Champions affronterà gli ucraini dello Zaporozhye), Bolzano (ha chiesto il ripescaggio in coppa Ehf) e Carpi (Challenge); ha rinunciato Pressano (Challenge). Nel femminile: Salerno (Ehf Cup); hanno rinunciato Conversano , Casalgrande e Palermo (Challenge), Mestrino (Ehf). Il 22/9 i sorteggi. PARALIMPICI BASKET IN CARROZZINA (c.arr.) Sarà la Spagna l’avversaria che l’Italia affronterà domani nei quarti di finale del Mondiale di basket in carrozzina di Incheon (Sud Corea). La sconfitta di misura subita dagli Azzurri contro la Turchia (44 a 46) nell’ultima giornata della seconda fase è risultata ininfluente per la vittoria degli USA sull’Australia. PENTATHLON EUROPEI (gl.g.) Iniziati a Szekesfehervar (Ung), gli Europe con le qualificazioni femminile. Tutte in finale le 4 azzurre: Bonessio 8a nel gruppo A, Sotero 3a e Cesarini 5a nel gruppo B, Tocchi 25a assoluto. Oggi qualificazione maschile. RUGBY ITALIANE IN CHALLENGE (i.m.) L’organizzazione delle coppe europee ha comunicato alla Fir che il 20 e 27 settembre nelle qualificazioni alla Challenge Calvisano giocherà con una romena e Rovigo con una georgiana, da definire. SCI NAUTICO TRICOLORI PIEDINUDI A RECETTO (m.l.) Lo sci nautico piedinudi nel fine settimana riunisce al Centro federale di Recetto (No) i migliori azzurri per i campionati italiani di categoria. Alla competizione organizzata, domani e domenica dall’Asd Pegaso di Viverone, partecipano tra gli altri il pluricampione europeo di slalom Massimo Mastelli e i fratelli Ettore e Giulio Stagi, con Filippo Mussano e Paola Aimone. In gara anche un gruppetto di giovani promesse guidate dal tecnico federale Daniele Miniotti tra cui Lorenzo Pasini. Come nelle classiche le gare sono slalom, figure, salto (trampolino di dimensioni ridotte) e combinata. Le performance sono di rilievo oltre che spettacolari, soprattutto nel salto dove i migliori superano la misura di 20 metri di lunghezza. TOUR DEL LARIO (m.l.) A Malgrate (località Moregallo, Lecco) si è svolta la 2a tappa del Wakeboard Tour del Lario 2014. Nella categoria Pro Men si è imposto Nicolò Caimi e tra le Pro Ladies ha vinto Alice Virag. VELA NACRA 17 (l.b.) Troppo vento (oltre 25 nodi) e nessuna regata disputata ieri all’Europeo Nacra 17. Da oggi fase finale. Si disputano il titolo i primi 40 (flotta gold) dopo 5 regate. La classifica vede al comando i francesi Besson e Riou (5-1-1-2-2), campioni del mondo, con 6 punti. Con 9 seguono Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri (1-6-1-3-4), terzi i danesi Norregaard-Just (2-2-4-4-6) con 12 punti. Nei primi 40 altri italiani: 24. Bressani-Micol 44 punti; 28. Salvà-Bianchi 49,5; 31. PorroBanti 54; 36. Sorrentino-Catarci 60; 37. Bondi-Angelini 65; 40. Sabatini-Mamusa 71. 49ER (r.ra.) Giornata impegnativa a Helsinki dove è in corso l’europeo di 49er e 49er FX. Il vento forte ha messo a dura prova tutti gli equipaggi. Francesca Clapcich, prodiera di Giulia Conti, si è infortunata a una caviglia durante una scuffia nella prima prova di ieri e le azzurre sono state costrette al ritiro. Giuseppe Angilella e Pietro Zucchetti sono riusciti a rimanere nella parte alta della classifica ma sono scivolati dalla prima alla quarta posizione. Al comando tra le donne le brasiliane Grael-Kunze, tra gli uomini i francesi Dyen-Christidis. EUROPEO LASER 4000 (a.fr.) A Campione del Garda, all’Europeo Laser 4000, dopo 6 regate torna in vetta il team britannico di Steve e Sarah Cockerill, dominatore dell’Open tricolore, seguono gli azzurri Ferrari e Cavaglieri, terzi gli inglesi Reynolds-Grafham, campioni d’Europa in carica. 34 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 DITE LA VOSTRA Porto Franco INDIRIZZO Via Solferino, 28 20121 Milano Fax 02.62.82.79.17 Email: [email protected] A CURA DI FRANCO ARTURI Twitter: @arturifra Messi, Maradona e Di Stefano Questi mondiali brasiliani stanno confermando la mia convinzione su Messi: non è Maradona. E’ certamente un fuoriclasse ma non un super fuoriclasse come l’ex campionissimo del Napoli. Maradona ha vinto un mondiale quasi da solo, Messi non è in grado. Piero Casati (Monticello Brianza) Addio a Di Stefano,il più grande, senza discussioni. Giocatori così non ne nascono più... Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: «Mondiale vinto da solo» per dimostrare che è un grandissimo. Quanto grande? Rassegniamoci: sono quasi tutte domande senza risposta. Il calcio cambia: quello slalom maradoniano contro l’Inghilterra oggi non lo vedreste mai in nessuna partita, al secondo dribbling vinto verresti abbattuto da un difensore. Messi deve giocare in altri contesti, quelli dell’equilibrio, delle difese organizzate ad oltranza, del possesso palla. Quanto alla personalità, è un concetto sfuggente: ci sono molti modi per trascinare i compagni alla vittoria. Continui confronti con il passato ci rendono davvero schiavi di sentimenti e memoria, fatti apposta per ingannare. Accontentiamoci di inserire i giocatori davvero super in un ipotetico Pantheon in cui siano idealmente sullo stesso piano, pardon, altare. Fra questi c’è naturalmente il compianto Alfredo Di Stefano, di cui ricordo un paio di partite viste in televisione: ma io ero poco più che un bambino e lui trentottenne alla fine della carriera. La fama di cui è circondato, l’ammirazione incondizionata dei contemporanei, alcuni filmati interessanti ci dicono che era un giocatore eclettico, in questo modernissimo. Aveva una grande velocità di base (probabilmente come il nostro Meazza) e una tecnica perfetta. Un paragone di epoca più recente? Probabilmente Cruijff, ma, mi raccomando, senza preferenze su chi dei due sia stato più forte. AZIENDA commerciale centro Milano cerca impiegata ottimo tedesco. [email protected] Fax 02.72.02.37.08 oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 ABILE impiegata ufficio commerciale inglese francese Windows, Mac offerte ordini follow-up, offresi. 331.12.23.422 ABILE impiegato tecnico- commerciale customer service pluriesperienza ordini offerte bolle inglese francese office. 339.48.09.594 IMPIEGATA pluriennale esperienza offerte ordini ddt inglese Word Excel. 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La sua opinione? Mi chiedo, e le chiedo: è così difficile ammettere una sconfitta unitamente all’uscita dal mondiale ed accettarla senza esibirsi in lapidazioni mediatiche sui singoli protagonisti, accusare le società e rispettivi vivai, Federazioni varie a tutti i livelli e chi piu ne ha piu ne metta? Tutto cio è deprimente. Io penso che il calcio come sport giocato abbia raggiunto ormai un buon livello in ogni metro quadro del pianeta Terra: diagonali difensive, sovrapposizioni, gabbie, test di Cooper sono ormai note anche in Prima Categoria. Le variabili sono l’agonismo e le motivazioni, tutto il resto è alla portata della Costa Rica come del Brasile. La differenza la fa e la farà sempre e solo il Campione. La nostra Nazionale ne è al momento sguarnita, a parte Buffon e Pirlo: prendiamone atto con serenità. Son lontani i giorni dei Vieri, Totti, Nesta, Cannavaro, Del Piero, Inzaghi...e non credo sia colpa dei vivai o del numero di stranieri del nostro campionato. Il campione non credo si costruisca o pianifichi, nasce spontaneamente. Gentile Arturi, pensa che sarà possibile - almeno per la finale del mondiale - che ci venga risparmiato dai vari telecronisti e commentatori il tormentone dei Bigghlia per Biglia, Demicelis per De Michelis, Sabegia per Sabella e via dicendo? E’ noto che quasi la metà dei cognomi argentini è di origine italiana. Nella albi-celeste 14 cognomi sui 23 della rosa mondiale, più il tecnico, sono ampiamente diffusi in Italia. Secondo il sito “Cognomi d’Italia” oltre ai 2217 Perez, ai 1904 Fernandez e ai 1754 Di Maria sono ben rappresentati anche Romero (697), Messi (657), Alvarez (485) , Sabella (424), Lavezzi (388), Biglia (323), De Michelis (295), Campagnaro (Campagg-naro?) (222) e perfino Rojo (213). Manca Mascherano, che pure sembrerebbe «roba nostra», ecco. Possono tranquillamente chiamarlo Mas-cerano, se proprio ci tengono. E siccome si parlerà del Papa, che ci venga risparmiato «Bergog-ghlio», per favore. A Portacomaro di Asti sarebbe la rivoluzione. Sono indifferente a riguardo. Parlo della nazionalità. Certo, mi piacerebbe molto un tecnico straniero se venisse a sparigliare le carte di un calcio italiano che sta cadendo nel nonnismo e ricadendo nel difensivismo. Un nuovo Sacchi polacco, svizzero o spagnolo mi andrebbe benissimo in questo senso, anche se sarebbe esposto a lapidazione pubblica al secondo pareggio, non dico sconfitta. In realtà l’ideale sarebbe... Prandelli. Ovviamente quello che ha lavorato tre anni intensi e buoni e non il suo lontano parente piombato in totale contraddizione con se stesso nelle ultime e decisive partite di questo Mondiale, dopo aver dato preoccupanti segnali di una crescente confusione tecnica. Una cosa e certa: anche in questo campo il tirare a campare sarebbe un errore grave. CERVIA - Hotel tre stelle sul mare - Speciale luglio 45,00 all-inclusive, bambini gratis. Offertissima agosto. Specialità pesce. Aria condizionata. 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Del resto Nessuno sostiene che Pelé abbia vinto un Mondiale da solo eppure molti lo preferiscono a Diego. Ergo Messi non deve superare alcuna ordalia del Un c.t. da fuori ACCOGLIENTE e prestigioso centro benessere italiano massaggi olistici. Ambiente elegante. Milano. 02.39.40.00.18 Piccoli Annunci CENTRO italiano riservato in zona San Siro, massaggi rilassanti molto piacevoli. 338.32.21.086 Luciano Ferrarese (Rovigo) Purtroppo non saremo risparmiati. Per alcuni telecronisti, quella pronuncia rappresenta ormai un distintivo, come le bretelle rosse del primo Giuliano Ferrara televisivo o la camicia bianca senza giacca di altri giornalisti in video. E’ un vezzo cominciato col famigerato Sanetti e che viene portato avanti in spregio alla logica e alla storia. Un episodio di provincialismo. P.s.: al laziale Wilson ai suoi tempi a nessuno veniva in mente di storpiare il suo nome in «Vilson». Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport con le edizioni stampa e digital offrono quotidianamente agli inserzionisti una audience di oltre 8 milioni di lettori, con una penetrazione sul territorio che nessun altro media è in grado di ottenere. La nostra Agenzia di Milano è a disposizione per proporvi offerte dedicate a soddisfare le vostre esigenze e rendere efficace la vostra comunicazione. TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata obbligatoria: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 0: € 4,00; n. 1: € 2,08; n. 2, 3, 14: € 7,92; n. 5, 6, 7, 8, 9, 12, 20: € 4,67; n. 10: € 2,92; n. 1: € 3,25; n. 13: € 9,17; n. 15: € 4,17; n. 17: € 4,58; n. 18, 19: € 3,33; n. 21: € 5,00; n. 24: € 5,42. 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Nel caso di immobili esenti dall’indicazione, riportare la dicitura “Immobile non soggetto all’obbligo di certificazione energetica”. VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 35 SEGUITECI SU ALTRI MONDI @AltriMondiGazza Il fatto del giorno _rischio guerra DI GIORGIO DELL'ARTI [email protected] A notizie KIEV AVANZA Tascabili Il voto dei magistrati S Il funerale di un bambino di 3 anni nel campo profughi di Al-Maghazi a Gaza AP Alcuni palestinesi superano il muro che divide la Striscia di Gaza dall’Egitto AP Se Israele invade Gaza esplode il Medio Oriente? Solo ieri 81 morti nella Striscia, metà sono donne e bimbi Inutile l’appello Onu: la crisi precipita e può coinvolgere l’intera regione, dall’Egitto alla Siria Cerchiamo di distrarci con i mondiali di calcio, cerchiamo di distrarci con gli interessanti tentativi di Renzi di cambiare la natura del Senato, e tuttavia sarà bene, magari con un angolo del cervello, non dimenticare che incombe su di noi una tragedia di proporzioni impossibili da valutare oggi, cioè la sempre più probabile invasione via terra della Striscia di Gaza da parte dei carri armati israeliani e dei 40 mila soldati schierati sul confine, con un conseguente conflitto tra israeliani e palestinesi, un numero di morti assai alto anche tra Israele, un precipitare della crisi verso esiti oscuri in tutta l’area là intorno, l’Egitto dell’ultimo generale golpista, la Siria della guerra civile, l’Iraq e il califfo conquistatore Al Baghdadi, la Giordania, in bilico anche lei proprio per il pericolo di essere invasa dal califfo (starebbe pensando di chiedere aiuto addirittura ad Israele). 1 Ieri che è successo? I palestinesi della Striscia – due milioni di persone – hanno passato la notte in bianco. Come dormire sotto un tetto nel pieno di un bombardamento come quello di ieri? I siti di Hamas centrati da quando l’operazione è cominciata, quattro giorni fa, sono 750, e tra questi ci sono 31 tunnel, dove stanno rintanati i leader palestinesi, e 60 lancia-razzi. I morti ieri sera erano 81, la metà dei quali donne e bambini. Ha fatto particolarmente discutere la morte, mercoledì notte, di 9 palestinesi a Khan Yunis, uccisi da una nave da guerra israeliana che aveva lanciato un razzo contro un caffè affollato di gente per seguire la semifinale Mondiale. Si dice che Tsahal, cioè l’esercito di Israele, potrebbe muoversi domenica. Gli americani hanno calcolato che in una quindicina di giorni la perdita finanziaria del Paese per quello che sta accadendo potrebbe essere di otto miliardi e mezzo di dollari. 2 C’è qualche spiraglio? Al momento, no. Alle dure dichiarazioni palestinesi di cui abbiamo riferito mercoledì, si aggiungono prese di posizione israeliane altrettanto dure. A partire da quella, netta, del primo ministro Netanyahu: «La tregua con Hamas non è in agenda». È intervenuto anche Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu: «È più urgente che mai trovare un terreno comune per ritornare alla calma e ad un cessate il fuoco. Condanno i razzi lanciati da Hamas, ma anche l’eccessivo uso della forza da parte di Israele è intollerabile. Il mio interesse primario è quello di proteggere i civili. Ancora una volta il popolo palestinese si trova in mezzo, tra l’irresponsabilità di Hamas e la dura risposta di Israele». Anche gli Usa hanno chiesto a Israele di non invadere e «allentare la tensione». 3 Quanti razzi ha Hamas? Si parla di diecimila ordigni, in gran parte custoditi nei tunnel che da Gaza portano in Egitto. Ieri è stato riaperto il valico di Rafah, per consentire il trasporto dei feriti negli ospedali del Cairo. Quanto alle armi, tutti ricordano adesso la Klos-C, bloccata nel Mar Rosso da Israele lo scorso marzo: la nave veniva dall’Iran e aveva a bordo quattrocentomila proiettili calibro 7,62 per armi leggere, centottantuno mortai da 122 mm, quaranta missili M-302, progettati in Cina, fabbricati in Siria e con una gittata compresa tra i 90 e i 170 chilometri, che sarebbero arrivati ai palestinesi probabilmente via Sudan. Ital Baron, generale dei servizi israeliani, sostiene che Hamas ha comunque ricevuto molti missili, anche se imprecisi. Soprattutto Qassam fabbricati in casa, senza sistema di puntamento e con una gittata media di 40 chilometri. 4 Si dice che questo scudo israeliano ne abbia intercettati finora il 90 per cento. Sì, secondo le fonti israeliane l’Iron Dome, su cui gli americani (e non solo) hanno sempre avuto molti dubbi, starebbero funzionando egregiamente. Dopo il viaggio di Obama del 2012, gli americani hanno promesso uno stanziamento di mezzo miliardo di euro (680 milioni di dollari). Le batterie in funzione dovrebbero essere 15, ma a quanto se ne sa ne sono state costruite solo sette. Nonostante questo, la maggior parte dei 200 missili sparati contro Tel Aviv, Hadera e le altre città a portata di raggio è stata neutralizzata. Lo scudo funziona attraverso algoritmi, radar e velocità di riflessi umani. La maggior parte di questi armamenti sarebbero arrivati a Gaza, via tunnel, durante il periodo in cui al Cairo governava il presidente dei Fratelli Musulmani, Morsi. 5 I Fratelli Musulmani hanno una parte in questa crisi? Hamas, alla fine, è la sezione di Gaza dei Fratelli Musulmani. Abu Mazen dice di aver telefonato al presidente egiziano al Sisi, ai leader dell’Arabia Saudita, agli emiri del Qatar, e al segretario di Stato americano Kerry. Al Sisi e l’emiro del Qatar avrebbero dato ampie assicurazioni, proponendosi in qualche modo come mediatori. Ma come possono i palestinesi accettare che la parte di mediatore sia affidata allo stesso uomo politico (al Sisi) che tiene in galera i Fratelli musulmani, di cui Hamas, in definitiva, fa parte? E come possono gli israeliani discutere con gli emiri del Qatar, rimasti i soli ormai a passar soldi ai terroristi palestinesi? IL CASO DATAGATE LA GERMANIA ALLONTANA IL CAPO DELLA CIA A BERLINO: «ABBIAMO PRINCÌPI DIVERSI: INUTILE SPIARCI» Merkel contro gli Usa: espulso 007 americano DAVIDE MAROSTICA Sul Datagate si passa dalle parole ai fatti. E si fanno sempre più tesi i rapporti tra Germania e Stati Uniti dopo la clamorosa decisione della cancelliera tedesca Angela Merkel di espellere il responsabile diplomatico degli 007 americani a Berlino. Colpita dallo scandalo spionaggio degli ultimi giorni, secondo cui due agenti tedeschi sarebbero stati al soldo dell’intelligence americana, la Germania, che non ha mai ricevuto risposta alle richieste di chiarimenti inoltrate agli Stati Uniti, ha infine scelto di passare all’azione. «Il rappresentante dei servizi segreti Usa presso l’ambasciata degli Stati Uniti d’America è stato invitato a lasciare la Germania», ha confermato in un comunicato il portavoce della cancelliera tedesca Steffen Seibert, assicurando che «nella sicurezza dei suoi cittadini e delle sue missioni all’estero la cooperazione tra Germania e Stati Uniti continuerà, ma la fiducia deve essere reciproca». Attacco verbale Berlino non ha mancato infatti di sottolineare che ritiene «molto seri» i due casi di presunto spionaggio contro la Germania da parte degli Usa emersi negli ultimi dieci giorni. Concetto ribadito anche dalla stessa Merkel che, interrogata sul tema, ha affermato che con gli Stati Uniti vede «una differenza di princìpi molto grande rispetto ai compiti dei servizi segreti dopo la guerra fredda», definendo «uno spreco di energia» spiare gli alleati. Angela Merkel e Barack Obama EPA © RIPRODUZIONE RISERVATA Offensiva a Donetsk: tregua più lontana Si fa sempre più remota l’ipotesi di una tregua tra i separatisti filorussi e il governo di Kiev. Le truppe ucraine hanno infatti lanciato ieri un attacco a 30 km da Donetsk, nei pressi di Karlivka, sulla strada verso la roccaforte degli insorti, che promettono da parte loro di difendere a oltranza la repubblica autoproclamata. Intanto il ministero della Salute ucraino ammette che dall’inizio delle operazioni nelle regioni ribelli le vittime civili sono state ben 478, fra le quali 7 bambini Nuovo Csm, eletti tutti i sedici membri togati Sono Area, il cartello delle correnti di sinistra delle toghe, e Magistratura Indipendente, il gruppo più moderato, i vincitori delle elezioni per i membri togati del Consiglio superiore della magistratura: tutte e due le organizzazioni guadagnano un consigliere. È quanto emerge, dopo lo spoglio di ieri in cui sono stati scelti gli ultimi quattro nomi. Area passa dagli attuali sei a sette togati, M.I cresce da tre a quattro. Perde un rappresentante Unità per la Costituzione, che passa da sei a cinque consiglieri. Tra gli eletti nel nuovo Csm c’è una sola donna, si tratta di Maria Rosaria San Giorgio. Non c’è ancora accordo, invece, per la scelta degli otto membri laici che spetta al Parlamento in seduta comune. E Schettino: «Non fu colpa mia» Concordia, è pronto il piano per la rimozione Il relitto verso Genova Il relitto della Costa Concordia sull’Isola del Giglio ANSA Il piano di recupero del relitto della Costa Concordia, naufragata sull’isola del Giglio il 13 gennaio 2012, è pronto: la prima fase riguarderà le operazioni di ricezione nel porto di Voltri (Ge). Il relitto sarà alleggerito dall’allestimento, poi pulito e smantellato, ma solo il 20% della nave andrà perso, il restante 80% sarà trasformato. Punti fermi la sicurezza e la tutela ambientale. «La rimozione per noi sarà un passo avanti ma dovremo mantenere la memoria di questa tragedia», ha detto il sindaco del Giglio Sergio Ortelli. E ieri è tornato a parlare durante un’intervista anche il capitano Francesco Schettino: «Siamo andati a sbattere sugli scogli perché il timoniere non ha eseguito i miei ordini». Una cifra di 1,4 miliardi dal 1999 Quote latte, la Ue spinge «L’Italia recuperi le multe» La Commissione europea non ci sta sulla questione delle quote latte e manda un «ultimatum» all’Italia: due mesi per capire se le autorità daranno uno scossone al sistema organizzativo per esigere il recupero delle multe ai circa duemila produttori. Si tratta di 1.395 miliardi di euro, retaggio del passato, ma che pesano sul bilancio italiano. Senza risposte «soddisfacenti» la Commissione «potrà portare l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue». L’insofferenza dell’Europa è tangibile: «Non si vedono progressi sul recupero delle multe che risalgono al periodo 19952009». Ha risposto il ministro per le politiche agricole Maurizio Martina: «La questione è stata gestita molto male negli anni, ma faremo rispettare le regole». Travolto dai calcinacci in Galleria Napoli, 45 gli indagati per il ragazzo ucciso Sono ben 45 gli avvisi di garanzia inviati per la morte di Salvatore Giordano, il ragazzo di 14 anni morto mercoledì, dopo essere stato travolto sabato scorso dalla caduta di calcinacci nella centralissima Galleria Umberto di Napoli. Tra gli indagati ci sono i proprietari e gli amministratori del condominio e tre tecnici comunali. È la decisione a sorpresa a cui è giunta la Procura di Napoli che ha individuato anche il profilo di reato: omicidio colposo e crollo colposo. L’alto numero degli «avvisati» dipende anche dal fatto che l’autopsia non è stata ancora svolta. Si tratta, quindi, quasi di un atto dovuto anche nei confronti di persone che potrebbero prestissimo uscire dall’inchiesta napoletana. 36 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 NEGLI USA: USANDO L’EROINA ALTRI MONDI Manager di Google ucciso da una squillo Fredda. perfino spietata. Alix Tichelman, 26enne squillo americana di alto bordo (foto), è accusata di aver ucciso il manager di Google, Forrest Hayes, 51, iniettandogli una dose di eroina. Lo avrebbe guardato morire prima di scendere dallo yacht della vittima a Santa Cruz, in California. Il cadavere era stato trovato il 23 novembre: a incastrarla una telecamera di sorveglianza e i poliziotti l’hanno arrestata fingendo un appuntamento. DANIELE VAIRA @danvaira Sbandate, intoppi, incastri e polemiche, ma alla fine dopo una giornata convulsa la Commissione Affari Costituzionali ha approvato interamente il decreto riforme. A rendere acceso il dibattito era stato l’articolo 2 sulle modalità di elezione indiretta dei senatori da parte dei consigli regionali. La battaglia per cambiare formulazione al testo precedente — «scandaloso» per Ncd, Lega, Sel — è passata anche attraverso una trattativa del governo con i partiti più piccoli sull’Italicum e sull’abbassamento delle soglie di sbarramento decisive per la loro sopravvivenza. «Sono soddisfatta. Esce un buon testo. È stato -1,8 Il ministro Boschi in Commissione con Calderoli e la Finocchiaro LAPRESSE rappresentare la pluralità delle espressioni politiche», ha aggiunto la presidente della Commissione, Anna Finocchiaro. L’iter L’accordo raggiunto prevede che l’assegnazione dei seggi sarà rigidamente propor- L’apertura Il terreno rimane minato. Forza Italia, a detta del capogruppo Paolo Romani, si Il governo media ed evita lo stallo Approvato il ddl sulla Pubblica Amministrazione Il presunto assassino Massimo Bossetti lo aveva detto al gip che ne aveva disposto il carcere: il giorno in cui Yara EFFETTO CRISI zionale, in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun consiglio regionale. Il nuovo senato sarà composto da 95 senatori che rappresentano le istituzioni territoriali più cinque che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica. Da lunedì ci sarà il passaggio in aula, dove M5S apre a un asse trasversale per l’ostruzionismo. E Sel promette battaglia. La discussione riguarderà anche le disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni e la revisione del Titolo V della Costituzione. rispettato l’impegno a far uscire il ddl entro oggi (ieri ndr) e di questo ringrazio la Commissione», ha dichiarato il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi. «Abbiamo reso il testo aderente alle critiche e, per Yara, le analisi dei Ris sul furgone di Bossetti 4 Nuovo Senato, c’è l’accordo E Renzi esulta: «Fatto storico» Dopo liti e blocchi, l’ok in Commissione sulla designazione a Palazzo Madama Da lunedì il testo in Aula: l’M5S fa muro SI CERCANO ALCUNE TRACCE dice soddisfatta. Ma i problemi per i berlusconiani – soprattutto sul Senato elettivo – sono tutt’altro che finiti. I senatori del partito non mollano e in 22 chiedono di rinviare l’avvio della discussione in aula del disegno di legge sulle riforme a dopo la riunione dei gruppi di Forza Italia con Berlusconi. Il premier Matteo Renzi è parso tranquillo. «Il processo di riforme prosegue. Abbiamo raggiunto un risultato straordinario. Non ho preoccupazioni per il voto». E ha chiuso con un’apertura ai grillini: «La prossima settimana li vorrei incontrare». Intanto, ieri il governo ha dato anche l’ok al ddl sulla semplificazione della Pubblica amministrazione. Presto i documenti saranno consultabili on line o con una app. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il calo di produzione industriale A maggio 2014 l’indice di produzione industriale è diminuito annualmente dell’1,8%, mentre è dell’1,2% la perdita rispetto ad aprile 2014 2,6 I milioni di depressi in Italia Per un’indagine dell’Istat, la depressione colpisce il 4,4% della popolazione italiana ed è, fra le malattie mentali, è la più diffusa nel nostro Paese scomparve era «in cantiere», dopo il lavoro era tornato a casa «facendo il tragitto abituale» e quindi passando anche davanti alla palestra di Brembate. Per questo, i Ris stanno analizzando ora i reperti prelevati dal furgone e dall’auto di Bossetti. Al setaccio anche le telecamere in zona. L’EX MINISTRO INDAGATO PER IL MOSE Camera: primo sì all’arresto di Galan Il 15 vota il Senato La Giunta per le autorizzazioni della Camera dei deputati ha detto sì: la questione era l’arresto dell’ex governatore del Veneto e ministro Giancarlo Galan, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti per il Mose. I voti a favore sono stati 16, i contrari tre. Il presidente della Giunta, Ignazio La Russa, non ha votato. A favore della custodia cautelare si sono espressi Lega, Pd, Scelta Civica, Sel e Cinquestelle. Contrari Forza Italia, Nuovo Centrodestra e Psi. L’ultima parola spetta ora all’aula di Montecitorio che si esprimerà martedì 15 luglio. Non è escluso che venga richiesto il voto segreto. La vicenda La richiesta di arresto di Galan (nella foto) è arrivata lo scorso 4 giugno, nell’ambito di un’operazione che ha portato all’arresto di 35 persone, tra cui l’ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni e l’ex assessore alle Infrastrutture del Veneto, Renato Chisso. L’esponente di Forza Italia è accusato di aver ricevuto fondi illeciti per milioni dal Consorzio Venezia Nuova (Cvn) nell’ambito della realizzazione del sistema di dighe mobili ideato per difendere Venezia dall’acqua alta (il Mose). Galan, che si è sempre dichiarato estraneo alle accuse, aveva chiesto più volte di essere sentito dai magistrati, ma la sua richiesta non è stata accolta. strage texana Usa, sparatoria in famiglia: sei vittime Morti quattro bambini e i loro genitori Strage a Spring, vicino a Houston, in Texas, dove un uomo ha sterminato a colpi d’arma da fuoco quattro bambini e i loro genitori ferendo gravemente anche un’altra delle figlie, che è poi riuscita a dare l’allarme alla polizia. L’uomo, parente acquisito della famiglia tramite la moglie dalla quale ora è separato, ha prima legato le vittime, e poi, faccia a terra, le ha freddate ognuna con un colpo alla testa. Quindi ha tentato la fuga e s’è nascosto in un’auto, arrendendosi solo dopo tre ore di trattative con la polizia. IN CITTÀ PER L’ERASMUS VIOLENZA IN PIENO CENTRO Milano: aggredita e stuprata studentessa Già preso uno dei due aggressori romeni Episodio di violenza in centro a Milano, dove una studentessa polacca di 23 anni, in Italia nell’ambito del progetto Erasmus, è stata stuprata da due ventenni romeni senza fissa dimora in un giardinetto in piazza Santissima Trinità, tra il Monumentale e l’Arco della Pace. L’episodio risale all’8 giugno scorso ma la notizia è stata diffusa dai carabinieri soltanto ieri in seguito all’arresto di S.O., uno dei due aggressori. Il giorno della violenza la ragazza stava tornando a piedi verso casa dopo una serata in un locale di via Tito Speri, quando i due romeni l’hanno prima importunata, quindi picchiata e trascinata dietro un cespuglio dei parchetto di piazza Santissima Trinità, dove si è consumato lo stupro. A incastrare l’arrestato, oltre alle immagini delle telecamere della zona, pure la prova del Dna. Il complice è invece tuttora ricercato, con il sospetto che possa essere tornato in Romania. VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 IL CELEBRE COMPOSITORE ALTRI MONDI Sakamoto ha il cancro «Mi ritiro dalle scene» Si ritira dalle scene con una lettera sul web dedicata ai suoi fan e ai collaboratori. Il grande compositore giapponese Ryuichi Sakamoto, 62 anni, compositore della colonna sonora de L’ultimo imperatore e Il tè nel deserto, ha un cancro alla gola e cancella i suoi impegni: «Mi dispiace causare notevoli disagi a così tante persone. Tuttavia, la prima ricchezza è la salute, e quindi questa è la mia amara decisione», CONCERTO SU SKY ARTE Sting si racconta in tv con «The Last ship» Andrà in onda sabato 12 luglio alle 18 e martedì 15 luglio alle 22.45 su Sky Arte HD «The Last Ship», il concerto documentario A Boom La 7 I TAGLI DELLA TV DI STATO News per tutti i gusti e Floris per 5 anni: nuova sfida alla Rai Immobile, nel senso di Ciro, felicemente spedito in Germania. Immobile pure la linea perché Urbano Cairo, patron del Toro e proprietario de La 7, non sposta di un millimetro la barra della tv acquistata un anno fa. Per la nuova stagione, presentata ieri in un hotel milanese, ancora un frullato di informazione, un lungo talk show che attraversa orgogliosamente tutte le prime serate. Ma con un nuovo asso nella partita: è ufficiale l’acquisto di Giovanni Floris in uscita polemica da mamma Rai, per ragioni economiche o editoriali (dipende dai punti di vista). Operazione da tempo annunciata, ma a spiazzare è la durata del contratto: 5 anni rotondi e si parte a metà settembre nel giorno più atteso. Il nuovo talk di Floris ancora senza nome prende posizione il martedì e incrocia la spada contro il passato del conduttore. Su Rai 3, infatti, ci sarà un nuovo Ballarò con una fresca conduzione 4 IL NUMERO 4,2 Lo share medio Nel 2013-14 lo share medio di La 7 è stato del 4,2%, ma 5,1% in prime time con punte del 9,5% per «Servizio Pubblico» di Michele Santoro (forse Mia Ceran), ma senza il pepe che spargeva Crozza: il comico, già in forza a La 7, come sempre insaporirà il programma di Floris in apertura. Un colpo e, del resto, per strappare il giornalista, è servito un assegno sostanzioso, su numeri che la tv di Stato non voleva azzardare: «No comment sulle cifre – racconta Cairo – e non scendo neanche in polemica con la Rai: se perdi un carico c’è amarezza e cerchi responsabilità non reali. Il martedì il nostro pubblico si spostava su Ballarò, adesso puntiamo a trattenerlo perché Floris è da noi». Anzi, si punta a colpire il più possibile con la nuova freccia: «Quando ho visto che voleva una striscia quotidiana intorno alle 19.40 ho detto: benissimo», l’ammissione di Cairo. Servirà ad affrontare un tema ogni giorno, a dare a Mentana «un piedistallo più alto» e, di riflesso, a spingere dei prime time definiti «fortissimi». E se il pomeriggio langue, anche sulla mattina si tiene la posizione: confermato il trio Omnibus, Coffee break e L’aria che tira. In alto l’acquisto di La 7 Giovanni Floris, sotto il direttore del tg Enrico Mentana Niente sport Raffreddare costi e debito, tenendosi pure le star. Sembrano mantenuti gli intendimenti del nuovo corso di La 7, ma adesso nel microcosmo dell’informazione di rete inizia ad esserci un certo affollamento. «Non è vero che ci sono solo posti in piedi», si difende il proprietario, anzi ogni serata ha il suo urlo di battaglia: ecco il lunedì di Corrado Formigli con Piazza Pulita, un mercoledì al femminile prima con Giulia Innocenzi (Anno Uno) e poi con Daria Bignardi (Le Invasioni), il giovedì santoriano di Servizio Pubblico, il venerdì con Crozza nel paese delle meraviglie e la domenica di Gianluigi Paragone e La Gabbia. Solo il sabato è ammesso il riposo dalle dirette e si spara un po’ di fiction, ma nel complesso la vocazione informativa dovrebbe irrobustire gli ascolti che nel 2013-14 hanno portato 4,2% di share medio, 5,1% in prime time con punte del 9,5% per Santoro. Cairo ha pure azzardato una scommessa ardita, superare il 10% con Simona Ventura al timone di Miss Italia, ma non parlategli di sport: niente eventi live nel suo orizzonte, già piuttosto impegnato da Cerci e dintorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA DA OSCAR IL PROGETTO VOLUTO, TRA GLI ALTRI, DA DE LAURENTIIS E DELLA VALLE E DISEGNATO DA FERRETTI. APRIRÀ IL 24 LUGLIO Set all’aperto, teatri, scenografie Il cinema italiano è un lunapark Inaugurato a Roma il parco tematico ispirato agli studios di Cinecittà: «Porterà più turisti in Italia» TIZIANA BOTTAZZO ROMA Ci giocava da bambino, ora ne ha voluto fare un Parco di divertimento aperto a tutto il mondo. Il Cinecittà World è l’ultima idea di Aurelio De Laurentiis nata ufficialmente ieri. Un Parco a tema, il cinema come protagonista assoluto, dove zio Dino De Lautentis allestiva film di grande successo. «Qui ho conosciuto Richard Burton e Liz Taylor, Rod Steiger, Antony Queen e tanti altri», racconta Aurelio. Nel 2005 l’idea di riacquistare i terreni sulla Pontina, a due passi da Roma, coinvolgere Luigi Abete, Andrea e Diego Della Valle, gli Haggiag (storica famiglia di produttori cinematografici) e il figlio Luigi per av- viare questo progetto grandioso che aprirà al pubblico il 24 luglio. Un tuffo nel cinema, «un divertimento da Oscar» scherza ancora De Laurentiis. L’allestimento è stato infatti affidato a Dante Ferretti, mentre le musiche che accompagnano il percorso da un divertimento all’altro sono di Ennio Morricone. Due Premi Oscar. «Qui omaggiamo Cinecittà e la settima arte: si torna indietro nel tempo. Appena avrò la possibilità porterò qui anche Martin Scorsese », ha detto Ferretti. Adrenalina e cultura I numeri sono importanti: 20 attrazioni suggestive e adrenaliniche, dalle montagne russe al padiglione horror, cadute libere e giri della morte nel buio assoluto, le giostre Fantasy per i più piccini, oltre a 8 set cinematografici, 4 teatri per spettacoli, con uno show permanente «Enigma» della FilmasterEvents, 4 ristoranti di qualità sempre a tema cinematografico (ma niente fast food!). Il tutto per il momento in poco più di 30 ettari, altri 30 saranno attrezzati a breve, mentre 100 et- 37 che racconta l’omonimo disco di inediti di Sting, inciso nel 2013 a dieci anni di distanza dall’ultimo album. Un progetto nato per accompagnare l’esordio della star inglese nel mondo del musical, in un viaggio che ripercorre la genesi dell’idea con la testimonianza dell’artista. IL CASTING DEL CABARET Crazy Horse, tre le italiane ancora in corsa S Per il conduttore una striscia giornaliera e il martedì sera contro il “suo” Ballarò. Confermati Santoro e gli altri big FILIPPO CONTICELLO filippocont LA GAZZETTA DELLO SPORT tari saranno destinati al verde: «Grandi e piccini potranno seguire l’evoluzione di un loro albero piantato, di un fazzoletto di terra coltivato. Tutto assolutamente organico», aggiunge ancora. In tre anni di lavoro sono stati investiti 250 milioni di euro, creando 500 posti di lavoro e altri 500 nell’indotto (33 anni di media, il 25% laureati mentre il 60% erano disoccupati). Numeri destinati a raddoppiare: Cinecittà World sarà, infatti, aperto 260 giorni l’anno (10-23), il biglietto intero giornaliero costerà 29 euro, 23 per bambini da 1 metro a 10 anni e over 65, con offerte per famiglie e gruppi. «Un’attrazione ludica per un Paese che affascina per il suo patrimonio artistico. Ma serio», continua De Laurentiis deciso a fare concorrenza a Parigi e Londra. Lì il turismo è attrattivo anche per i parchi di divertimento: «A Roma il turista si ferma in media 2 giorni e mezzo, a Parigi e Londra 5 giorni». Ora non più. © RIPRODUZIONE RISERVATA « In alto Aurelio De Laurentiis, lo scenografo premio Oscar Dante Ferretti, e l’imprenditore Luigi Abete ieri durante l’inaugurazione di «Cinecittà World». Sotto uno scorcio del primo parco tematico dedicato al mondo del cinema ANSA Omaggiamo la settima arte: si torna indietro nel tempo e qui porterò Scorsese DANTE FERRETTI SCENEGGIATORE Il Cda riorganizza, ma è no alla fusione di testate Il cda Rai ha iniziato ieri a valutare possibili tagli e riorganizzazioni delle 11 direzioni giornalistiche. Il comunicato finale della riunione ne dà notizia in una riga ma da indiscrezioni pare che si studi l’ipotesi di un canale all news che possa operare anche da supporto alle diverse testate. Come avviene a Mediaset. Intanto, vien meno l’idea di accorpare Tg2 e Rai News, diretta dalla renziana Monica Maggioni (nella foto). Il capo del personale della Rai ha smentito ufficialmente: nessun accorpamento e nessuna fusione tra le due testate Ragazze al casting FOTOGRAMMA Sono Giulia Cencioni, 31 anni, di Narni (Terni), e le 23enni Greta Bottegal e Giulia Pauselli, la prima di Genova e la seconda di Firenze, le vincitrici del casting italiano di Crazy Horse, svoltosi ieri pomeriggio al Teatro Nuovo di Milano. Le tre ballerine, risultate le migliori fra le 25 candidate giunte nel capoluogo lombardo da tutta Italia, saranno così chiamate a Parigi per un provino con le altre candidate di tutto il mondo e, se supereranno la prova, una di loro dovrà sottoporsi nei prossimi mesi a un training specifico sotto la guida di Svetlana Kostantinova, manager e selezionatrice del corpo di ballo parigino. Solo dopo quest’ultimo step verrà quindi nominata ufficialmente la nuova componente del più erotico cabaret di Parigi. TopModel La splendida Balti sbarca su “Playboy” «L’italiana più sexy» «La top model italiana più sexy al mondo»: “Playboy” si scalda e alza la temperatura degli ormoni maschili e sceglie, per il numero di questo mese, Bianca Balti. Sulla cover americana della rivista patinata più amata dagli uomini, la modella, nata a Lodi, incarna una «Madre Natura» sui generis, vestita solo di sottili strisce in testa di pizzo in uno scenario bucolico, che esalta le sue forme. E meno male che la 30enne al liceo veniva snobbata dai suoi coetanei maschi perché «troppo piatta». LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 IlVino ilCioccolato di LUCA GARDINI Campione del mondo dei sommelier 2010 IL BELGUARDO 2013 DI MAZZEI VERMENTINO CHE CONQUISTA La famiglia Mazzei produce vino in Toscana fin dal Medioevo. L’eredità di questa antica casata del vino è ora sulle spalle di Lapo Mazzei e dei figli Filippo e Francesco. Sulle colline tra Grosseto e Montiano si occupa della spettacolate Tenuta Belguardo dove producono, tra l’altro, un ottimo vermentino. Il Vermentino Belguardo 2013 è luminoso e vivo con profumi di agrumi e fiori bianche e un finale con richiami di erbe aromatiche. Al gusto si avverte una frecciata di sale e freschezza con piacevole ritorno di frutti acidi e menta. Sorprende la grandissima bevibilità. IL VENEZUELA IN UNA TAVOLETTA VERMENTINO BELGUARDO 2013, Azienda MAZZEI. località Montebottigli, Grosseto. UVE: Vermentino di Toscana in purezza. PREZZO: circa 12 euro. Il voto 90/100 Rapport qualità-prezzo: Molto vantaggioso ***** Si abbina alla grande con: Triglie alla livornese Degustare ascoltando: Katy Perry: «Dark Horse» ilViaggio Sostiene loChef L’ISTRIA DELL’OLIO E DEL VINO DIVENTA UNA META GOURMET DI LIDIA BASTIANICH CHE DELIZIA GLI SCAMPI FATELI ALLA BUSARA MA ALLA MIA MANIERA! Una cucina di frontiera, cibo di qualità, produttori appassionati, buoni ristoranti Storie, indirizzi, idee per una vacanza enogastronomica a due passi dall’Italia La scoperta dell’Istria gastronomica comincia con un filo d’olio. La Bianchera istriana, piccante, pungente, con un forte sentore di erba, apre un mondo. Un mondo fatto di terra rossa, di vigne ordinate, di uliveti che corrono giù fino al mare. Di fresca malvasia e saporita ricotta. Scrive Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, che quella balcanica è una terra con «una diversità alimentare incredibile». L’Istria, vicinissima all’Italia, può essere un buon punto di partenza. L’olio L’energia di Loredana Musizza è formidabile. Fa maschere di cartapesta per vivere e vive per far conoscere il bello dell’Istria. Ha fondato «l’Associazione delle donne delle olive d’Istria» e produce a TorreAbrega un ottimo olio che porta in giro per fiere e rassegne. L’ha chiamato «Meraviglia» in onore del padre. «Perché quando vedeva un bel posto diceva sempre: che meraviglia!». L’olio in Istria ha origini antiche, era apprezzato già da Greci e Romani. Negli anni Sessanta la Fao rinvigorì la tradizione piantando 20 nuovi ettari con 25 cultivar italiane. Poi ci ha pensato il neonato stato della Croazia a spingere l’acceleratore con le sovvenzioni. Oggi in Istria ci sono un milione di alberi. Chi vuole provare si orienti sulle varietà locali come la Bianchera, ottima anche su una semplice ricotta, o come la dolce Buža. Oltre a «Meraviglia» abbiamo apprezzato gli oli del giovane Toni Bursic. 4 Croazia GUSTO A CORTINA ISTRIA Umago Torre-Abrega S Parenzo Fontane Rovigno Pola Istria ITALIA Mar Adriatico Le donne Un fatto interessante in Istria è che l’agricoltura di qualità, ambiziosa, quella che intercetta il turismo enogastronomico deve alle donne la spinta decisiva. «Il nostro è considerato un lavoro femminile», dice Luana Kusce Vodopia, responsabile del caseificio dell’Agrolaguna di Parenzo, dove ci sono solo donne. Agrolaguna, passata con l’indipendenza della Croazia da carrozzone statale ad azienda moderna e innovativa, ha 220 dipendenti, 610 ettari di vigneti e 67 mila ulivi. Produce 4,5 milioni di litri di vino e 300 mila bottiglie di olio. Ha ragazze appassionate nei ruoli chiave. Sabina Salamun è l’enologa. Ha studiato a Zagabria. Il grosso dei vini occupa la fascia bassa in Germania, Polonia, Loredana Musizza nel suo uliveto a due passi dal mare, nella zona di Torre-Abrega. Produce un olio che ha chiamato «Meraviglia» Austria. Ma ci sono prodotti più ambiziosi come la malvasia di Vina Laguna premiata a Londra e Bordeaux. «Stiamo migliorando, l’Italia è un punto di riferimento. Ora lavoriamo sul primo spumante istriano». Katia Gasparini guida la linea dell’olio (OL Istria). Ha progettato personalmente il frantoio aziendale con un’idea di qualità totale: l’olio appena spremuto va direttamente nei silos e da qui nelle bottiglie, senza «respirare» l’ossigeno. «Il segreto dell’Istria? La terra. C’è quella argillosa piena di ferro, quella bianca sui colli e grigia in pianura. Ognuna regala qualcosa di diverso alle produzioni». Chi ama le storie di cibo contatti l’Agrolaguna (www.agrolaguna.hr) e si prenoti per un interessante tour. I ristoranti A Parenzo c’è un famoso hotel, «Palazzo», in posizione strepitosa. Su uno sperone che guarda il Mare Adriatico. Si mangia bene. Il cuoco, Ivan Justa, ha lavorato per molti anni in Italia. «La nuova cucina istriana - racconta - deve molto alle tradizioni italiane. Abbiamo una grande ricchezza di prodotti: dal pesce sulla costa al tartufo all’interno. Cosa mi piace di più? Il bue Boscarin, una razza istriana dalla carne molto delicata». Qualche consiglio per il turista gourmet. A Parenzo c’è l’elegante Sveti Nikola. L’agnello sotto la campana (strepitosa preparazione sotto il carbone) si può gustare da Buscina a Umago. Un gran pesce si mangia da Marina a Fontane e al Blu di Rovigno. mic pagina a cura di PIER BERGONZI E DANIELE MICCIONE © RIPRODUZIONE RISERVATA (mic) T’a, azienda dei fratelli Alemagna (Tancredi e Alberto), produce eccellenti tavolette fondenti con cru di cacao provenienti da Messico, Venezuela, Tanzania. Puri o con pepe, menta, liquirizia. Ci piace il fondente venezuelano 72%, un blend di fave criollo e trinitario con sfumature di liquirizia. Chi ama i sapori dolci (ma molto Su www.gazzetta.itdolci...) provi il bianco caramello. La tavoletta da 50 grammi alla Rinascente di Milano da 3,50 euro. T’a Milano, www.tamilano.com IDENTITA’ GOLOSE Domani e domenica Identità Golose, il congresso di cucina di Paolo Marchi, debutta a Cortina e mette assieme chef di montagna, di mare e di pianura. S C’è Bottura Domani Massimo Bottura farà una cena a quattro mani con Gaspari dell’agriturismo El Brite de Larieto. Uliassi (due stelle a Senigallia) invece cucinerà con Dariz (Da Aurelio) Domenica picnic d’autore preparato dagli stessi chef più Gilmozzi, Grezzi, Rebuffi e Brun della macelleria L’Annunciata di Milano. Lidia Bastianich è nata a Pola ma dal ‘58 vive negli Stati Uniti. Cuoca, scrittrice e personaggio televisivo (in Italia ha condotto MasterChef Junior) è ambasciatrice negli Usa della buona cucina italiana. La foto è di Diana De Lucia. -----------------------------------------------------Ho un bel ricordo dell’Istria. I tempi erano difficili ma stavo in un paesino protetta dalla nonna che allevava conigli, polli, capre e non mi faceva mancare niente. Partecipavo alla vendemmia, alla preparazione delle salsicce. Mio zio invece faceva il pescatore e ogni tanto l’aiutavo a ripulire le nasse degli scampi. Penso che la mia passione per il cibo sia nata lì. Quegli aromi, quei gusti mi accompagnano da allora. Tra tutti i prodotti mi sono rimasti nel cuore gli scampi. Quelli del Quarnero sono i migliori del mondo e quando torno in Istria ne approfitto per farmi una bella mangiata. Lo scampo deve avere un bel colore rosa, deve essere sodo e profumare di mare. Se è fresco, è buonissimo crudo. Solo con un filo d’olio e un pizzico di sale. Teste e gusci non vanno buttati: serviranno a un gustoso sughetto. Il consiglio 38 Gli scampi sono costosi, quasi un lusso, ma preparati «alla busara» si abbinano alla pasta, al riso e diventano un pranzo completo per tutta la famiglia, Io faccio soffriggere un po’ di cipolla con l’olio, aggiungo un pizzico di aglio e bagno con il vino bianco. Poi faccio rosolare gli scampi e metto un po’ di conserva di pomodoro, acqua e vino. Qualche briciola di pane per legare il sughetto e un po’ di prezzemolo. Il segreto è non far cuocere troppo gli scampi che vanno tolti prima di far addensare il sugo. Io li metto con testa e chele, tagliando solo i «baffi» che danno fastidio. La ricetta si può adattare ad altri crostacei come gamberoni e mazzancolle. In Istria non si mette peperoncino ma a me piace e quindi, se li volete fare alla maniera di Lidia, usatelo. VENERDÌ 11 LUGLIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 39 ALTRI MONDI Oroscopo 21/3 - 20/4 21/4 - 20/5 21/5 - 21/6 22/6 - 22/7 23/7 - 23/8 24/8 - 22/9 LE PAGELLE Ariete 5,5 Toro 7,5 Gemelli 7 Cancro 6 Leone 6 Vergine 8 DI ANTONIO CAPITANI L’inquietudine vi pervade, le imposizioni altrui vi indispongono. E qualche incaglio si presenta. Pure sudombelicale. State su. Cielo superlativo, il vostro, che attenua le rotture recenti e porta risarcimenti nel lavoro e finanziari. E l’apoteosi fornicatoria giunge. Luna favorevole a varare e sitemare questioni di soldi. E certe circostanze si trasformano nel modo che volete. Ristorissimi suini. Certa gente vi fa due zebedei come due stadi Maracanà. Ma siete forti, talentuosi e favoriti da Giove: vincerete. Impedimentini suini. Qualche paranoia c’è. Ma, con strategia, potete riscuotere ogni successo. Scelte obbligate stagliansi, vigore, pure suino, accettabile. IL MIGLIORE Giove porta fortune. E voi conseguite risultati fulgidi nel lavoro, nello sport, negli studi. Ormoni incontenibili, da paura. 23/9 - 22/10 23/10 - 22/11 23/11 - 21/12 22/12 - 20/1 21/1 - 19/2 20/2 - 20/3 Bilancia 6- Scorpione 7+ Sagittario 7+ Capricorno 7,5 Acquario 6,5 Pesci 7+ Lavoro, umore e soldi non girano. Non sclerate con nessuno, anche per non fare figure orride. Fornicazione intensiva ed estensiva, però. I vostri talenti vengono divulgati e apprezzati. Così, conseguite successi rinfrancanti e guadagnate punti. Sudombelico multifunzione. Nel lavoro si aprono varchi preziosi e si espande il vostro raggio d’azione. Oggi pure il fronte finanziario vi soddisfa. Trionfi suini! Luna portatrice di fantasia, consensi, colpi di glutei concreti. Tutto parte bene, la vostra immagine brilla, il sudombelico non tanto. L’autonomia è bella: non scambiatela per sfigosolitudo, sbagliereste. E oggi ve ne accorgerete producendo da soli, alla grande! Serve un tantino di faccia di glutei: tiratela fuori. La serenità, comunque, c’è, una sensazione di benessere (anche suino) vi conforta. ROLANDO Gazzetta.it $ # # &(77 &&(/7 .." .''( ')#5 #5 / &$(/7 "%# 1( !*%3 )# ).# %4 '%).* 0 $(77 &(& &/(77 "'%#* 1( "#! 1)%*'%). 0 00(7 .%!% !!*( * 1"( ).5) 5! !!* %4 '%).* 0 %.%( )%2 ) 5 '%). %.% &(& %.% /( )%2 ) 5 '%). %.% %.% 0( )%2 ) 5 '%). %.% )' )* 8E:FE8 (. )' 8FJK8 (+ 98I@ )( )0 9FCF>E8 (, )' ), d`e dXo M<EK@ :8>C@8I@ (/ Jfc\ ;\Yfc` :8DGF98JJF (+ )' Elmfcf Df[\iXk` :8K8E@8 (/ *' =@I<EQ< (, )) )+ &7(77 %1)( . 1!'1) ')#* .. #. (, ). Ki`\jk\ D`cXef Kfi`ef >\efmX G\il^`X (, )- (( )+ ((* (. 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Bonacossa © 2014 (' )' I<>>@F :8C89I@8 (0 PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri (. ), Gfk\eqX (0 (- :fii\ek` `ejkXY`c` efi[XkcXek`Z_\ gfikXef g`f^^\ \ ifm\jZ` [`]]lj` Xc :\ekif$Efi[# XeZ_\ Zfe k\dgfiXc` cfZXcd\ek\ ]fik` jl 8cg`# Gi\Xcg`# Xck\ g`Xeli\ kiX G`\dfek\ \ CfdYXi[`X \ jlc :\ekif 8gg\ee`ef2 k\dgfiXc` jlccX Gl^c`X# d\^c`f Xckifm\% 9Xi` (( )( (/ ). )' KI@<JK< DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] :XdgfYXjjf EXgfc` (, KiXdfekX ;fgf[fdXe` LeX elfmX g\ikliYXq`fe\ iX^^`le^\ c@kXc`X Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc` [Xggi`dX Xc Efi[fm\jk# gf` XeZ_\ ]fik` jlcc<d`c`X$IfdX^eX \ [`]]ljXd\ek\ Xc :\ekif# jg\Z`\ Xi\\ Xgg\ee`e`Z_\2 cfZXc` ifm\jZ` XeZ_\ m\ijf `c Efi[ <jk# g` jfc\ Xckifm\% () )) (+ Jfi^\ ;fdXe` CÊ8hl`cX GFK<EQ8 KiXdfekX www.gazzetta.it (. )+ G<IL>@8 Jfi^\ Cosa legge velocemente Romero su un foglietto prima di infilarselo nelle mutande e apprestarsi a parare un rigore? Il portiere-eroe dell'Argentina, finalista dei Mondiali, aveva probabilmente appuntato lo stile dei rigoristi orange e ha dato una veloce ripassata prima dei tiri dagli undici metri 8eZfeX =`i\eq\ D@C8EF 8^`kXk` Si chiama Bianca Balti, è lodigiana e ha una qualità che in molti le invidiano: è talmente bella da aver fatto impazzire Playboy. La celebre rivista Usa l'ha fatta diventare Madre Natura nel numero di luglio/agosto. E dire che al liceo i compagni la snobbavano perché troppo piatta. Scoprila nella sezione Sportlife (, )- (0 ), C8HL@C8 Dfjj` "!%# I segreti di Romero Tiene gli appunti nelle mutande 9fcf^eX (+ )- ><EFM8 E\YY`X 0&(77 VIDEO Ecco l’italiana che fa impazzire la rivista Playboy (* ), Dfckf ]fik` E\m\ &(/7 SPORTLIFE (- )+ M\e\q`X (- )- :fg\ikf :Xcd` *. . &,( @c Z`Zcfe\ >\X j` jgfjkX m\ijf `c d\[`f$YXjjf 8[i`Xk`Zf \ `c Jl[ Zfe ifm\jZ` \ cfZXc` k\dgfiXc` jl hl\jk\ Xi\\2 d`^c`fiX Xc Efi[# jXcmf XeZfiX cfZXc` ifm\jZ` jlcc\ 8cg` \ jl` i`c`\m` c`^li`# Y\c k\dgf gi\mXc\ek\ jlc i\jkf [\c GX\j\% Ki\ekf 8fjkX (* )+ =fik` D8I@ "'%#* 1 &(/7 ) ! Ifm\jZ` K\dgfiXc` &0(77 " F^^` )( :@<CF 1)%'# %1)( )# %6 %#!( "#! 1').##* 8C>?<IF 0/(& &0(77 &&(77 @\i` %#!( "#! 8 :LI8 ;@ G`f^^`X 1)%'# %1)( )# %6 &&(/7 &(77 >XqqXD\k\f C\^\e[X +(/7 %#!( * )%#( )1''% %.%( )%2 ) 5 '%). %.% "'%#* 1( "#! 1)%*'%). 0 .." .''( ')#5 #5 1)%*'%). 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Luxemburg - 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel. 02.95743585 RCS PRODUZIONI S.p.A. - Via Ciamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 Seregni Padova s.r.l. - Corso Stati Uniti, 23 - 35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 Editrice La Stampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel. 080.5857439 Società Tipografica Siciliana S.p.A. - Zona Industriale Strada 5ª n. 35 - 95030 CATANIA - Tel. 095.591303 L’Unione Sarda S.p.A. - Centro Stampa Via Omodeo - 09034 ELMAS (CA) - Tel. 070.60131 BEA printing sprl - 16 rue du Bosquet - 1400 NIVELLES (Belgio) Speedimpex USA, Inc. - 38-38 9th Street Long Island City, NY 11101, USA CTC Coslada - Avenida de Alemania, 12 - 28820 COSLADA (MADRID) La Nación - Bouchard 557 - 1106 BUENOS AIRES Miller Distributor Limited - Miller House, Airport Way, Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus @c jfc\ [fdXe` D@C8EF CX cleX IFD8 Jfi^\ KiXdfekX Jfi^\ KiXdfekX ,1+, )(1(' ,1+, )'1+, PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. 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