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www.gazzetta.it venerdì 11 luglio 2014 1,30 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
anno 118 - Numero
numero 162
www.forst.it
ITALIA
MERCATO
Mazzarri: «Inter
da combattimento»
E arriva Pereyra
3 L’argentino Roberto Maximilano Pereyra, 23 anni FOTOPRESS
AL MILAN COMINCIA UNA NUOVA ERA
INZAGHI
TRE MOTIVI
PER CREDERCI
(CON GIUDIZIO)
DALLA VITE, ELEFANTE ALLE PAGINE 8-9
JUVE SCATENATA
Pippo si presenta con
Barbara e Galliani:
«Chi non lotta non
può giocare per
me». I suoi plus:
l’ambiente amico,
la gestione del
gruppo e la maglia
come valore
Evra affare fatto
martedì Morata
e ora piace Romulo
DELLA VALLE, PASOTTO,
SCHIANCHI DA PAGINA 2 A PAGINA 5
IL MONDIALE
Germania-Argentina
contro i tedeschi
non c’è solo Messi
3 Thomas Müller, 24 anni, e Sergio Romero, 27 anni
ARCHETTI, BIANCHI, CONDO’ ALLE PAGINE 14 E 17
COMMENTI DI DE CALO’ E VERNAZZA A PAGINA 21
PAESI A CONFRONTO
Angela e Cristina
criminali e piloti
è una sfida totale
GREGORI A PAGINA 15
L’INTERVENTO DON ALBERTINI SCRIVE PER NOI
La finale dei due Papi
io me l’immagino così
3 Patrice Evrà, 33 anni, era al Manchester dal 2006 ACTION
LAUDISA, OLIVERO A PAGINA 7
Con la maglia
DE LAURENTIIS
Pippo Inzaghi
(40) e Barbara
Berlusconi
allenatore e
vicepresidente
«Per Higuain
una clausola
da 100 milioni»
3 Papa Benedetto a colloquio con Papa Francesco LAPRESSE
DI DON ALESSIO ALBERTINI
Ormai sono già le 20.45 di domenica 13 luglio. Al
secondo piano della Residenza di Santa Marta
regna il silenzio. A quest’ora Papa Francesco è
solo, ritirato nel suo appartamento come è solito fare da quando è stato eletto...
CATAPANO, GALDI, G. MONTI A PAGINA 10
IL ROMPIPALLONE
DI GENE GNOCCHI
Conte fotografato in spiaggia.
Dietro di lui si vede Quagliarella
che vende il cocco.
L’ARTICOLO A PAGINA 21
w
DOMANI SU SPORTWEEK
I 19 CAPITANI
IN CIMA AL MONDO
In edicola a 1,80 con la Gazzetta
LA POLEMICA IL PATRON VIOLA ATTACCA L’ EX ALLENATORE DELLA NAZIONALE
«Prandelli? Ha la fuga nel dna»
Diego Della Valle: «Era già scappato dalla Fiorentina»
A PAG. 19
Andrea: «Amareggiato per le frasi su Rossi»
9 771120 506000
40 7 1 1>
PRESIDENZA LA CORSA
COMPLEANNO MODA E SPORT
TOUR TAPPA A GREIPEL
3 Demetrio Albertini, tra i candidati
3 Giorgio Armani, 80 anni oggi
3 Vincenzo Nibali, 29 anni
Manovre Figc
cresce il fronte
per rinnovare
Armani 80
Gli auguri
dei suoi atleti
Nibali fiducioso
«Andrò ancora
all’attacco»
IARIA A PAGINA 11
ZAPELLONI A PAGINA 27
ALLE PAGINE 22-23
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
PRIMO PIANO
4
TUTTI I
CONVOCATI
Questa al
momento la
rosa del Milan.
S
Portieri
Agazzi (‘84),
Gabriel (‘92),
Abbiati (‘77).
S
Difensori
Alex (‘82),
Zapata (‘86),
Mexes (‘82),
Bonera (‘81),
Albertazzi (‘91)
Zaccardo (‘81),
Constant (‘87),
Didac Vilà (‘89)
De Sciglio (‘92)
Abate (‘86).
S
Centrocampisti
De Jong (‘84),
Essien (‘82),
Montolivo (‘85),
Poli (‘89),
Muntari (‘84),
Cristante (‘95),
Saponara (‘91).
S
Attaccanti
Balotelli (‘90),
Robinho (‘84),
El Shaarawy(92)
Honda (‘86),
Mastour (‘98),
Menez (‘87),
Niang (‘94),
Pazzini (‘84),
Petagna (‘95).
PIPPO-GOL: 2.000 TIF
1
«Voglio ricreare
il dna del Milan
Chi non lotta
non va in campo
Balo? Per me
sono tutti uguali»
Il nuovo allenatore spiega le regole: «Perdonerò
un errore tecnico, ma non un comportamento
sbagliato. Con Mario ho parlato dopo il Mondiale: gli
ho detto che le critiche devono renderlo più forte»
della Primavera, i giocatori di adesso hanno qualche anno in più, alcuni come Abbiati e Bonera hanno giocato anche insieme a lui, ma poco importa.
«Il tu o il lei non m’interessano, conta solo il rispetto. Chi non lotta non può giocare nel mio Milan».
Avviso ai naviganti, il primo di una lunga serie.
FABIANA DELLA VALLE
MILANO
laPresentazione
Il mezzobusto di Filippo Inzaghi svetta in
mezzo agli stand del Village Casa Milan. «I want
you», recita lo slogan di un nuovo spot. In realtà
Realizzo un sogno Nella sala conferenze ci sono
sembra un messaggio per i suoi tifosi, che ieri erano più di duemila nella nuova piazza rossonera. tanti volti familiari. Pippo di tanto in tanto cerca
Pippo in carne e ossa sbuca alle 16.15 dall’ingresso con lo sguardo papà Giancarlo, seduto in fondo,
principale, un passo indietro rispetto a Barbara l’uomo che lo segue come un’ombra e che è alla
Berlusconi e Adriano Galliani. «Oi oi oi, Pippo In- base del suo successo. E’ stata la sua famiglia a
zaghi segna per noi» e «Pippo
inculcargli i valori sui quali ha
costruito vita e carriera. Quando
gol» sono i cori più gettonati. CoBarbara gli fa l’in bocca al lupo,
me se il re di coppe fosse ancora
Sono pronto per
lui risponde d’istinto «grazie» e
un giocatore. L’idolo della curva
il nuovo lavoro.
l’a.d. subito lo corregge: «Volevi
è sempre lui, anche se due estati
Conte
mi
ha
dire crepi, vero? Si vede che sei
fa ha cambiato abiti e mansione.
avvisato:
“Non
emozionato...». Impossibile non
Il primo giorno del nuovo Milan
dormirai più...”
esserlo, visto che per Pippo è un
è soprattutto l’Inzaghi day, l’inisogno che diventa realtà. «Il prezio di una nuova storia. Basta
FILIPPO INZAGHI
sidente, Barbara e Galliani mi
leccarsi le ferite per l’ottavo poALLENATORE MILAN
hanno dato un’opportunità fansto in campionato e l’esclusione
tastica. Due anni fa ho iniziato
dalle competizioni europee, biad allenare sperando di diventare un giorno il tecsogna guardare avanti.
nico della prima squadra. Per me guidare il Milan
Gioca chi lotta Inzaghi fende la folla insieme ai è un sogno. Magari qualcuno non se lo ricorda dodue amministratori delegati e ai giocatori, stringe po un’annata così, ma io divento l’allenatore del
mani, si presta ai selfie, firma magliette e sciarpe. club più titolato al mondo (anche se l’Al Ahly in
Rientra nel palazzo dieci minuti dopo, con i tifosi realtà ha detronizzato i rossoneri, ndr). Darò tutto
che lo seguono fin dove possono. «Quando il pull- me stesso, spero che i risultati siano all’altezza».
man è arrivato e ho visto tutta questa gente mi soDna rossonero Pippo parla da allenatore navino venuti i brividi – racconterà più tardi —, spero
che i miei ragazzi abbiano provato le stesse sensa- gato. Rispetto, regole, sincerità, rabbia, ambiziozioni». I miei ragazzi. Inzaghi chiamava così i gio- ne. lealtà. Su queste pietre vuole rifondare un Micatori degli Allievi e quelli un po’ più grandicelli lan vincente. «Quando ho smesso di giocare Anto-
«
Il primo raduno nella nuova sede di casa Milan
Ieri è partita la nuova stagione rossonera, per la prima volta in Via Aldo
Rossi, nella moderna sede del club. Da sinistra Adriano Galliani, Filippo Inzaghi,
Barbara Berlusconi e Mauro Tassotti. Dietro tutta la squadra ANSA
OGGI IL PRIMO ALLENAMENTO A MILANELLO E’ PARTITO IL NUOVO CORSO
Dalla dieta di Djokovic alla tattica: le novità di Pippo
Inzaghi seguirà
i consigli alimentari
del tennis. Sul
campo si lavora
sulle palle inattive
MILANO
La dieta, lo studio minuzioso degli avversari, gli allenamenti mirati sulle palle inattive. Ieri mattina prima della
presentazione ufficiale il Milan ha completato i test, oggi
Filippo Inzaghi dirigerà il primo allenamento a Milanello e
piano piano comincerà a intro-
durre una serie di novità.
Seguendo Nole Partiamo dal-
l’alimentazione. Inutile ribadire che Pippo è un maniaco del
mangiare sano. Ieri ha chiesto
che la squadra potesse cenare a
Milanello e non a Casa Milan
come previsto (nonostante il
menù fosse lo stesso). «Ormai
anch’io a pranzo solo con bresaola e plasmon», ha scherzato
ieri Adriano Galliani al momento del brindisi. A Milanello
in ritiro si mangia riso in bianco, petto di pollo, frutta e verdure a volontà. La novità riguarda l’introduzione di alcuni
alimenti presi dalla dieta Djokovic. Il tennista ha scritto un
libro sull’equilibrio alimentare
che ha colpito l’attenzione di
Inzaghi: Nole suggerisce acqua
tiepida per non fare danno alla
digestione, tisane alla liquirizia, miele di Manuka, avocado
e tante proteine per dare energia. Da quando ha cambiato regime alimentare, Djokovic, tifoso milanista, è diventato il
numero uno al mondo. Un
buon motivo per seguire le sue
indicazioni e studiare col nutrizionista un programma alimentare specifico per ogni giocatore.
Dalla tattica alla pratica Sul
campo Inzaghi lavorerà in perfetta sintonia con il nuovo
staff. Fiorin sarà il suo inviato
speciale: ogni settimana avrà il
compito di visionare gli avversari e tornare con una relazione per i due tattici Maldera e
Matteucci e per il mago delle
palle inattive, Vio. Elaborati i
dati e le immagini, i tre studieranno allenamenti specifici per
prepararsi nella maniera migliore. Inzaghi partirà da un 43-3 (l’alternativa è un 4-4-2). Il
suo modello di riferimento è la
Germania, con un terzino che
spinge e le due mezzali molto
brave a inserirsi. Senza gli impegni delle coppe la preparazione, curata da Tognaccini
con i metodi di MilanLab, sarà
mirata per partire forte già all’inizio della stagione.
f.d.v.
Inzaghi coi tattici Andrea Maldera e Nicola Matteucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
FOSI E TANTA FIDUCIA
2
3
4
PROSSIMI
IMPEGNI
S
A fine mese
Tournée
in America
Ecco i prossimi
impegni dei
rossoneri: la
squadra partirà
per l’America
martedì 22.
1 La folla dei tifosi rossoneri (erano circa in
2.000) sotto la sede di Via Aldo Rossi LAPRESSE
2 L’a.d. Adriano Galliani, 69 anni LAPRESSE
3 Il nuovo acquisto Jeremy Menez, 27 anni,
esterno francese proveniente dal Psg AP
4 L’arrivo di Stephan El Shaarawy, 21 anni ANSA
16 luglio
A Solbiate Arno
contro il Renate
S
20 luglio
Al Brianteo
contro il Monza
S
24 luglio
A Toronto
(Canada) contro
l’Olympiacos
S
S
Inzaghi parte con 3 punti
di vantaggio e un modello:
la filosofia di Ancelotti
Era un centravanti egoista, ora pensa soltanto al gruppo
Come Carletto non sarà un dittatore: preferisce il dialogo
S
4
Filippo Inzaghi, 40 anni, ha smesso di
giocare nel maggio 2012. Subito dopo ha
cominciato la carriera da tecnico al Milan:
ha allenato gli Allievi Nazionali e poi la
Primavera. Ora la prima squadra BUZZI
Ecco perchè crederci
nio Conte mi ha detto: “l’unica cosa che cambia da
allenatore è che non dormirai più”. Le responsabilità sono diverse, ma io sono pronto. Voglio ricreare il dna del Milan. Quando ho accettato ho guardato ai valori umani della rosa: possiamo tornare a
essere quello che eravamo. Mi auguro che la mia
ambizione, la voglia di vincere e riportare in alto il
club venga recepita dai giocatori. Il Milan non può
stare fuori dalle coppe, la società ha le mie stesse
ambizioni e spero che i giocatori abbiano rabbia e
voglia di rivalsa. Un allenatore che pretende regole deve essere il primo a rispettarle. Io che per vent’anni non ho mai sgarrato penso di poter essere
un esempio. In questo mese lavorerò soprattutto
su questo: bisogna allenarsi e nutrirsi bene. Chi
non ha il peso giusto non può fare questa professione. Ancelotti è l’emblema dell’allenatore che si
fa amare e rispettare dai giocatori. L’ho già detto
chiaramente: posso perdonare un errore tecnico
ma non un comportamento sbagliato».
Balotelli è come gli altri Sembra un messaggio
per Mario Balotelli. A domanda specifica Inzaghi
accarezza l’attaccante testa calda ma ribadisce
che non ci saranno trattamenti di favore: «L’ho
sentito dopo l’eliminazione e gli ho detto che le
critiche devono fortificarlo. E’ un patrimonio del
calcio e del Milan e io ho il dovere di valorizzarlo.
Può fare la differenza. Mario è motivato, ha voluto un preparatore in vacanza per arrivare in
forma in ritiro. Un giocatore allenato da Inzaghi deve prepararsi bene e conquistarsi il posto. Si parte tutti da zero». Titoli di coda a Casa
Milan. Pippo ha fretta di tornare a Milanello per
mettersi addosso pantaloncini e fischietto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
27 luglio
A Pittsburgh
(Stato Uniti)
contro il
Manchester City
S
2 agosto
A Charlotte
(Stati Uniti)
contro il
Liverpool.
S
6 agosto
A Houston (Stati
Uniti) contro il
Chivas
Guadalajara.
S
17 agosto
Amichevole da
ufficializzare
probabilmente
in Spagna.
S
23 agosto
A Reggio Emilia
Trofeo Tim
contro Juventus
e Sassuolo.
ANDREA SCHIANCHI
La cosa più sorprendente
di Filippo Inzaghi, chiusa la carriera da giocatore, è stata la metamorfosi. Prima era un centravanti che pensava soltanto a se
stesso, al gol e ai suoi record:
non vedeva e non concepiva altro. Di lui nessuno avrebbe detto che sarebbe diventato un allenatore, uno che per contratto
deve mettere il gruppo al di sopra di ogni cosa. Invece Pippo
ha stupito tutti: si è cambiato
d’abito con la velocità e l’intelligenza di chi «annusa» la direzione del vento, è sceso in campo in un nuovo ruolo, sapendo
che avrebbe potuto bruciarsi in
fretta, e adesso si accomoda su
una delle panchine più calde
d’Italia. Se sia l’uomo giusto al
posto giusto, lo dirà il tempo
(non solo i risultati immediati).
Quella del Milan è una scommessa: il rischio c’è, come ogni
volta che ci si siede al tavolo da
poker. Pippo lo sa, e questo è un
vantaggio non da poco rispetto
al suo predecessore Seedorf,
sbarcato nel pianeta Milan con
l’obiettivo «lunare» di rivoltarlo
come un calzino e convinto che
nulla avrebbe fermato la sua rivoluzione. Si è visto com’è andata a finire.
1. AMBIENTE «AMICO»
Ecco il primo punto a favore
di Inzaghi: conosce l’ambiente
come le sue tasche. Non esistono segreti per lui, né nello spogliatoio né negli uffici della società. Ha buoni rapporti con
Berlusconi, con Galliani e con
Lady Barbara: di sicuro non è
uno che divide. Tutt’altro. E’
proprio attorno alla figura (non
figurina, sia ben chiaro) di Pippo che si vuole costruire non solo il futuro ma anche il presen-
te. Direte: ma al Milan serve un
allenatore, Inzaghi ne ha le
qualità? Per quello che si è visto
nei due anni di esperienza con i
giovani la risposta non può che
essere positiva: il Milan dei ragazzi ha giocato bene, e questo
è un punto di partenza importante. Certo, guidare una banda di ragazzi è un conto, ben diverso il discorso quando si tratta di Serie A. Una cosa è sicura,
anche se Inzaghi non la dirà
nemmeno sotto tortura: il modello di tecnico che ha in testa è
Carlo Ancelotti. Non sarà un
dittatore, insomma, ma uno
che sceglierà sempre la strada
del dialogo. E, soprattutto,
punterà su quello che lui considera un valore fondamentale: il
gruppo, possibilmente italiano.
a lui. E se il suo centravanti accenderà il telefonino prima ancora di andare sotto la doccia
dopo la partita, non lo rimproveri: Pippo faceva la stessa cosa. Non twittava, perché non
c’era Twitter, ma amava spedire
sms a chi doveva compilare le
pagelle: che non si dimenticassero che lui, magari, aveva segnato una doppietta o fatto un
assist… Inzaghi era un martello. E questa dote, che è nel suo
dna, adesso se la porta in panchina. Pippo sa quando è il momento di strigliare uno che batte la fiacca o quando è il caso di
coccolare un altro che non ne
azzecca una: la psicologia del
calciatore è abbastanza elementare, non ci vuole mica
Freud per capirla.
2. GESTIONE DEL GRUPPO
3. LA MAGLIA, UN VALORE
Certo, vien da sorridere se si
pensa che Pippo, del gruppo
storico del Milan di Ancelotti,
faceva sì parte, ma a modo suo.
Non era il perno, seguiva l’onda. Qualche volta anche mugugnando perché gli toccava stare
in panchina. E quando gli capitava, tutti lo sapevano e ne sorridevano, succedeva una cosa
curiosa intorno al minuto 20
del secondo tempo: Pippo si alzava, il pubblico applaudiva e
lui iniziava il riscaldamento.
Solo che nessuno, tanto meno
Ancelotti, gliel’aveva ordinato.
Faceva di testa sua. Poi, se ce
n’era bisogno, Carletto lo buttava dentro e tutti erano felici e
contenti. Ecco, Inzaghi dovrà
imparare a gestire anche queste
situazioni, ma conoscendo a
memoria le regole della vita di
spogliatoio non sarà un problema. Quando sentirà un suo giocatore lamentarsi per una sostituzione o per una panchina, dovrà soltanto ricordarsi che almeno una volta è capitato pure
C’è un ultimo aspetto da tenere in considerazione. Inzaghi
vuol dire «senso di appartenenza», qualità che nell’ultimo al
Milan è mancato. Che cosa significa? Semplice, Pippo trasmette emozioni. Gli è accaduto ovunque da giocatore: era un
idolo degli juventini, ha impiegato due partite a diventarlo
per quelli della Curva Sud di
San Siro. Perché la gente, di lui,
ha sempre apprezzato quello
che si definisce «attaccamento
alla maglia». Il compito più difficile sarà trasferire questi valori ai giocatori di oggi: Pippo era
uno della Generazione Subbuteo, tutto casa e campetto della
parrocchia. Ora siamo alla Generazione Internet: tatuaggi,
Facebook e relazioni pubbliche
curate da specialisti del settore.
Non sarà facile, ma volete che
l’uomo di Atene, quello che nel
2007 ha segnato gol in tutte le
finali, si spaventi di fronte a
queste asperità?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
PRIMO PIANO
Rieccoli:
BB e Adriano
I due a.d. insieme
Ma Galliani viene
attaccato dagli ultrà
La curva: «Dice che per il mercato non ha
i soldi. Però chiede 60 milioni di buonuscita»
MARCO PASOTTO
MILANO
Ci voleva la partenza
della nuova stagione per vederli insieme pubblicamente
per la prima volta allo stesso
tavolo. O forse, molto più semplicemente, ci voleva Inzaghi.
Uno che mette d’accordo tutti.
Pippo è seduto, pare anche
piuttosto a suo agio, fra i due
amministratori delegati: a sinistra c’è Barbara, a destra
Galliani, con Lady B che alla
domanda sull’importanza della presenza di entrambi gli
a.d. sorride: «Stiamo lavorando tutti nella stessa direzione,
con passione ed entusiasmo.
Credo che questo possa essere
definito un momento positivo,
emblematico e da ricordare».
«Sono assolutamente d’accordo», annuisce Galliani. Una
nuova ripartenza, proprio come quella della squadra, lungo un percorso comune fatto
di molti momenti critici ma
anche di pensieri condivisi?
Lo dirà il tempo, ma intanto il
segnale è stato mandato. Sino
ad ora, dietro quel tavolo, o si
era vista lei per motivi commerciali (la presentazione e
l’inaugurazione di Casa Milan, ad esempio), oppure lui
per appuntamenti a carattere
sportivo, come da chiari mandati societari che entrambi
tengono spesso a sottolineare.
Questione di anagrafe Si sorridono spesso, a fine giornata
fanno cin cin davanti agli organi di stampa, eppure c’è
sempre quel discorso generazionale a fendere l’aria come
una ghigliottina. Generazioni
a confronto all’interno del Milan, è evidente, che su «invito»
di Silvio Berlusconi hanno trovato un sistema per convivere.
E poi generazioni a confronto
nell’ambito di sistemi più ampi, come quello federale. Lei
ha detto largo ai quarantenni,
lui propende – diciamo così –
per l’esperienza. Alla domanda diretta Barbara taglia corto: «Le questioni federali?
Questa è una giornata positiva
per il nostro club, rimanderei
ad altra data queste tematiche». Mentre Galliani precisa:
«Io fino a ora non ho mai parlato. Sono vicepresidente di
Lega, e l’Assemblea (giovedì
prossimo, ndr) è la sede in cui
ci si confronta e si traggono le
conclusioni. E’ semplicemente
cominciata la campagna elettorale, non c’è nulla di drammatico».
«Ricatto» Di certo, però, i
due a.d. sono percepiti in modo diverso dai tifosi. In particolare dagli ultrà, che ieri hanno distribuito un volantino in
cui Galliani viene attaccato
pesantemente. Era già successo a metà marzo, col Milan in
piena tempesta. Stavolta si
Barbara: «Stiamo
lavorando nella
stessa direzione:
è un momento
positivo»
rincara la dose: «Credevamo
di vedere qualcosa di nuovo –
sono le parole della Curva Sud
– e invece le prime notizie parlano di soliti summit per i soliti dubbi acquisti e con le solite
facce, presidenti di squadre e
procuratori vari che si permettono oltretutto di criticare le
persone che dirigono la società (il riferimento è a RaiolaBarbara, ndr). Abbiamo un di-
rigente che dice che la società
non ha soldi per il mercato e
poi la “ricatta” chiedendo 60
milioni di buonuscita per lasciare. Ci sorprende che il presidente non abbia ancora sistemato definitivamente le situazioni societarie che durante la scorsa stagione hanno
creato una guerra intestina tra
chi vuole portare il cambiamento e le innovazioni all’interno del Milan e chi invece
vuole continuare a portare
avanti i propri interessi». I nomi dei due interessati sono facilmente deducibili.
Coesione Una protesta ad
personam che peraltro si conclude col comunicato. In real-
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
1
2
3
A Rami, ci siamo
GALLIANI
HA DETTO
S
1 Barbara Berlusconi, 29 anni, circondata dagli ultras del
Milan FORTE 2 e 3 Selfie e abbracci per l’a.d. rossonero
LAPRESSE 4 La presentazione sotto casa Milan ANSA
4
Su Inzaghi
«È l’uomo giusto
al posto giusto:
in questi 28
anni abbiamo
vinto 28 trofei e
dobbiamo
tenere il passo.
Ecco perché
abbiamo scelto
Pippo»
S
tà gli oltre duemila in piazza
fanno festa dietro lo striscione
«Un anno di rabbia: tornare
grandi, tornare il Milan», e
Galliani stringe mani e firma
autografi in tutta serenità come Barbara e i giocatori. «La
volontà della proprietà è continuare a investire, sia a livello
sportivo che in altri ambiti, come lo stadio – racconta la figlia del presidente –. Il desiderio è riportare il Milan al livello che merita. Abbiamo molti
progetti per questo club, e
questa sede è stato solo il primo. Siamo molto soddisfatti,
nel primo mese di apertura
abbiamo superato le diecimila
visite». E Inzaghi sarà una
freccia nell’arco anche da que-
sto punto di vista. «Pippo è un
fidelizzatore, uno straordinario veicolo di promozione per
l’area commerciale, ovvero
quella di mia competenza». La
parola allora a Galliani per la
parte sportiva: «E’ l’uomo giusto al posto giusto. Siamo al
29° raduno dell’era Berlusconi, in questi 28 anni abbiamo
vinto 28 trofei e dobbiamo tenere il passo: ecco perché abbiamo scelto Inzaghi come
tecnico. Grazie a lui a Milanello ieri respiravo un’aria di coesione totale, è tornato il Milanello di una volta. Ci riporterà
in Champions perché è amato
da tutti». Pippo dovrà subito
tornare Superpippo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sulla Lega
«L’Assemblea è
la sede in cui ci
si confronta e si
traggono le
conclusioni. E’
solo cominciata
la campagna
elettorale, non
c’è nulla di
drammatico»
Trovato l’accordo
resta rossonero
L’affare col Valencia si sblocca grazie al difensore,
che mette di tasca propria il mezzo milione di differenza
MILANO
Fine dell’ennesima telenovela. Lieto. La giornata di
ieri ha finalmente prodotto la
fumata bianca: Adil Rami è –
di nuovo – un giocatore del
Milan. L’ufficialità arriverà
oggi quando il Valencia apporrà le proprie firme sui documenti, ma si tratta solo di un
pro forma. Ieri Adriano Galliani, il giocatore e l’intermediario di mercato Ernesto Bronzetti si sono trovati a cena per
affrontare di petto la questione, e alla fine sono riusciti a
convincere il Valencia. Come?
Semplice, il Milan è salito dall’offerta di 3,75 milioni ai 4,25
che chiedeva la società spagnola in cui lavora come d.s.
Ayala, un ex rossonero. E il
rialzo è stato possibile in un
modo altrettanto semplice ma
non così scontato: la differenza ce l’ha messa tutta Rami. Il
francese, che era tornato al
Valencia alla fine del prestito
rossonero, era talmente desideroso di continuare a vestire
la maglia milanista da pagare
di tasca propria la differenza
domanda-offerta. Si completa
così il pacchetto di centrali a
disposizione di Inzaghi, che
avrà anche Alex, Mexes, Zapata e Bonera.
Suggestione Per quanto riguarda nomi veramente nuovi, invece, non ci sono grandi
novità. O almeno, non ancora.
Però Galliani ha risposto così a
un tifoso che ieri in piazza gli
chiedeva buone notizie di
mercato: «Ne prendiamo uno
forte». E allora chissà che quel
nome non possa essere lo stesso pronunciato in serata, al
momento di varcare la soglia
di «Giannino» per l’affare-Rami: «Del Mondiale mi piace
Jackson Martinez». Ma in realtà è più una suggestione che
un interesse concreto, perché
l’attaccante colombiano costa,
Adriano
Galliani,
69 anni,
vicepresidente vicario
e amministratore delegato
con delega
all’area
sportiva del
Milan. E’
arrivato in
rossonero nel
1986 assieme
a Berlusconi
LAPRESSE
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
il Porto è un club poco incline
agli sconti e la quotazione del
ragazzo è chiaramente cresciuta dopo la rassegna brasiliana. In avanti, perso Iturbe,
l’obiettivo principe resta Cerci, ma occorre trovare l’accordo economico col Torino dell’amico Cairo. Il tutto senza
perdere di vista la missione
primaria: continuare a sfoltire
la rosa. Il Milan fino a gennaio
giocherà soltanto una volta alla settimana e quindi, come fa
notare Galliani, «l’organico
dovrà scendere a 24-25 giocatori. Comunque vorrei far notare che in entrata abbiamo
già fatto molto: Menez e Alex
sono due giocatori importanti. Fino al primo settembre
qualcosa succederà, sia in entrata che in uscita. Cerci?
Chissà...».
Stephan, che attesa Restando in attacco intanto, arriva la
conferma che Niang resterà.
«Inzaghi lo considera capace
di ricoprire tanti ruoli», spiega
Galliani, che poi spegne un affare apparentemente molto
vicino alla conclusione: «Vrsaljko non arriverà». Dunque
niente intesa col Genoa, anche
perché la novità per il terzino
della nazionale croata è l’ingresso in scena della Fiorentina con un’offerta piuttosto appetitosa per Preziosi. Capitolo
uscite: «Zaccardo ha offerte
ma non trova la destinazione
che lo soddisfa – precisa Galliani –. Robinho verso l’Orlando assieme a Kakà? Vogliamo
accontentarlo». E poi c’è un
nome che aveva già fatto Montolivo e ieri ripete anche Barbara Berlusconi. Come si suol
dire, il classico acquisto che si
ha già in casa: «Mi aspetto
qualcosa di speciale da El
Shaarawy».
m.pas.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MERCATO
JUVE SCATENATA: EVRA!
Intesa con lo United per il terzino, vicino pure
l’ok del Real per lo spagnolo. Con il Verona non
si parla solo di Iturbe: occhio anche a Romulo
Patrick Evra,
33 anni, arriva
dal Manchester
United
CARLO LAUDISA
@carlolaudisa
MILANO
Uno scambio di email ieri pomeriggio tra gli a.d. Beppe Marotta e Ed Woodward ha
sancito l’intesa tra la Juventus
e il Manchester United per il
passaggio in bianconero di Patrice Evra. Dopo 8 anni il capitano dei Red Devils dà l’addio
all’Old Trafford e sceglie i colori bianconeri per rientrare
in Italia dalla porta principale
dopo l’uscita in punta di piedi
del 2000, ritenuto acerbo nelle esperienze di Marsala e
Monza.
La scelta La sua carriera dice che da terzino di fascia
Evra è al top e ora a 33 anni
mette la sua esperienza al servizio di Antonio Conte. Lo
United a maggio aveva esercitato il rinnovo di contratto per
un anno e sino all’ultimo ha
provato a convincerlo a restare.
Ma il francese ha tenuto duro. Lo affascina l’idea di aprire
un nuovo ciclo vincente e per
questo ha firmato sino al 2016
con un ingaggio da 3 milioni
netti a stagione. Invece il club
inglese avrà un indennizzo da
1,5 milioni di euro.
Nella storia del mancino ha
un peso anche il feeling con il
suo agente che ha pilotato con
pazienza questo trasloco. Federico Pastorello era il consulente di mercato del Nizza, do-
1,5
il costo del cartellino
La Juve verserà al
Manchester United 3 milioni
per il cartellino di Evra
ve Patrice cambiò marcia. Da
allora non si sono più separati. Ora il nazionale francese è
in vacanza negli States. A Torino è atteso a fine mese.
Count down Sbrigata la
pratica con lo United adesso il
club bianconero aspetta notizie da Madrid per Alvaro Morata. I contatti tenuti in prima
battuta dall’agente Juanma
Lopez e l’intermediario Beppe
Bozzo hanno permesso al club
bianconero di imbastire un
accordo che prevede il trasferimento a titolo definitivo per
18 milioni di euro (pagamento in quattro anni). Grosso
modo è stato trovato anche un
punto d’incontro sul diritto di
riscatto per il club madridista
a 38 milioni di euro. All’attaccante la Juve garantisce un
quadriennale da 2,2 milioni a
stagione (più bonus). Ma ora
Morata sta trattando il contratto con il Real. Il giocatore
chiede di prefissare un salario
in linea con la valutazione
concordata dai club e chiede
un salto a 4 milioni di euro a
partire dal 2016. Ecco perché
su questo fronte saranno decisive le giornate di lunedì e
martedì. Se tutto va per il verso giusto l’attaccante spagnolo è pronto a sbarcare a Torino
in serata, in modo da sottoporsi alle visite mediche già
nella giornata di mercoledì.
Insomma tutto è pronto per
ufficializzare un acquisto a
cui l’allenatore bianconero
tiene molto.
I ritocchi Sono ore delicate
anche per il futuro di Juan
Iturbe. Mercoledì la Juve e il
Verona hanno fatto il prezzo,
arrivando ad un’intesa sostanziale. La società bianconera è
disposta ad investire 25 milioni e a riconoscere un bonus da
2 milioni. Ma restano da definire i dettagli dell’operazione.
In parallelo i due club stanno
parlando anche di altri giocatori. I bianconeri potrebbero
acquistare anche l’italo-brasiliano Romulo (che piace molto anche alla Roma e al Galatasaray) e in quest’ottica la società veneta potrebbe prendere in cambio uno tra Padoin e
Bukel. Sono valutazioni importanti che comportano nuovi incontri. Ecco perché la pratica comporta ulteriori riflessioni. Ma non cambia la sostanza. L’argentino Iturbe è
virtualmente da considerare
già un rinforzo bianconero.
Del resto il suo agente, PierPaolo Triulzi ha trovato da tempo l’intesa per il contratto: un
quinquennale da 1,5 milioni
di euro a stagione, più dei generosi bonus. A conti fatti
questo sarà l’acquisto più caro
di questa gestione. E l’attesa
per l’ex del Porto è spasmodica. Le qualità tecniche le ha
già dimostrate a Verona. A 21
anni ha tutto per trovare in
bianconero il trampolino definitivo verso il successo.
v
identiKit
& CARRIERA
Preso il francese
E martedì arriva
Morata a Torino
PATRICE
EVRA
Nato il
15/5/1981
a Dakar
(Senegal)
Ruolo
Terzino
Altezza
173 cm
Peso
72 kg
Le sue
squadre
Marsala
1998-1999
Presenze 24
Gol 3
Monza
1999-2000
Presenze 3
Gol 0
Nizza 2
2000-2001
Presenze 18
Gol 1
Nizza
2001-2002
Presenze 40
Gol 1
Monaco
2002-2006
Presenze 120
Gol 2
Manchester U.
2006-2014
Presenze 273
Gol 7
l’analisi
I motivi della scelta:
conosce l’Europa
e costa poco
G.B. OLIVERO
MILANO
Perché la Juve acquista un terzino di 33
anni? La domanda è lecita anche perché è noto
che Patrice Evra non era al primo posto della lista di Antonio Conte. Né al secondo e neppure al
terzo. Il tecnico preferisce giocatori giovani e affamati perché cercano la vittoria con ferocia e
sono fisicamente pronti a sostenere il durissimo
lavoro atletico programmato alla Juve. Però in
questo momento la società non si può permettere spese eccessive (quelle folli non ci saranno
mai) e Marotta e Paratici sono costretti a una
complicata mediazione tra le esigenze dell’allenatore e quelle del bilancio. Qualche mese fa
Conte aveva chiesto un terzino sinistro di ruolo
perché il tecnico vorrebbe poter scegliere di volta in volta tra la difesa a tre e quella a quattro.
Uomo Champions Il mercato nell’anno del
Mondiale è però infido: tutti i club aspettavano
il torneo brasiliano per mettere in vetrina i propri gioielli. Pericolo letale per club come la Juve
che devono pesare ogni euro. Così, consapevoli
di non poter concorrere per Shaw (tanto per fare
un nome), Marotta e Paratici hanno cercato con
Evra il classico affare a basso costo. Il francese è
un terzino sinistro di ruolo e poi è un acquisto
chiaramente in prospettiva Champions: Patrice
ha giocato due finali vincendone una, non gli
tremano le gambe quando un cross o una diagonale possono sancire una qualificazione o un’eliminazione. Se i 33 anni peseranno sulle gambe,
Conte troverà il modo di graduarne l’impiego. E
in fondo la possibilità di cambiare modulo sarà
preziosa anche per la gestione delle forze.
La tattica Al terzino francese Conte chiederà
una spinta continua. Sarà fondamentale trovare
rapidamente l’intesa con l’interno di centrocampo che agirà da quella parte: Pogba, Marchisio o
anche Asamoah che potrà tornare a occupare il
suo antico ruolo. Quando Evra si troverà a fare
l’ala, l’interno dovrà coprirlo e il terzino di destra dovrà stare molto attento a non sbilanciare
troppo lo schieramento. In caso di 3-5-2, invece,
Evra sarà l’alternativa ad Asamoah. Ma attenzione anche all’evoluzione offensiva di questo modulo: Conte vorrebbe proporre il 3-3-4 che già si
è visto l’anno scorso. Ovviamente le caratteristiche indirizzano l’interpretazione del modulo: se
gli esterni offensivi sono Lichtsteiner e Asamoah, come accadeva in passato, si possono chiedere compiti di copertura. Se uno dei due esterni è, ad esempio, Iturbe le cose cambiano e si
rischia di perdere equilibrio. Se lo sviluppo delle
partite dovesse portare Evra in posizione così
avanzata, il francese non sarebbe a disagio: agli
esordi era proprio un’ala sinistra.
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ALTRE TRATTATIVE GILARDINO FIRMA PER IL GUANGZHOU. IL CESENA SPRINTA PER AGUILAR. MOLLA WAGUE ALL’UDINESE CHE GIRA TOZSER AL WATFORD
Vrsaljko: la Fiorentina spinge. Roma, ultimatum a Benatia
Il Cagliari prende
Anania e stringe
per Pavoletti.
Samuel-Samp:
è fumata nera
PUGLIESE-A.RUSSO
Venti giorni al massimo.
E’ il limite che si sono dati infatti Benatia e la Roma per risolvere la questione legata alla
partenza del difensore marocchino. Se entro il 31 luglio il
Manchester City non avrà presentato l’offerta giusta (40 milioni?), Benatia (che ha rinun-
ciato a 4 milioni di bonus) resterà alla Roma. E il difensore
sta cominciando a pensare che
possa essere più di una possibilità, pronto nel caso a riconquistare piazza e società. Se Benatia andrà via, la Roma dovrà
prendere due centrali, altrimenti ne arriverà uno solo. Nel
frattempo tra oggi e domani la
Roma chiuderà per Ferreira
Carrasco (5 milioni al Monaco), il primo dei due nuovi
esterni d’attacco (l’altro non
sarà Shaqiri) che sbarcheranno nella Capitale. Ieri, intanto,
ad arrivare a Roma è stato
Emanuelson, che oggi farà le
visite mediche e firmerà il
biennale che lo legherà al club
giallorosso. Nella serata di og-
gi tornerà anche Kevin Strootman (controllo dello staff medico), infine il 17 visita medica
di controllo per De Sanctis.
Fiorentina avanti per Vrsaljko
Il Genoa è alla finestra per la
cessione del gioiellino croato
Vrsaljko. Dopo le avances concrete del Sassuolo e quelle del
Milan, si è rifatta sotto con forza la Fiorentina che ha offerto
4 milioni, più Roncaglia e il
prestito di Matos. Il Genoa valuta. Intanto è ufficiale Gilardino al Guangzhou e Alessandro Matri ha superato le visite
mediche.
Mosse Cagliari e Palermo Il
Cagliari saluta l’arrivo di Cri-
setig (prestito biennale dall’Inter), rinnova il contratto
con Cossu fino al giugno del
2015, ha in pugno un fedelissimo di Zeman, il portiere
Anania (il boemo lo ha avuto
già a Lecce , Avellino e Pescara) e incassa il gradimento di
Pavoletti (Sassuolo; si lavora
ora per l’accordo economico
con gli emiliani. Resta calda
anche la pista Mancosu (Trapani) e piace il brasiliano Caio Rangel (Flamengo). II Palermo invece sta per chiudere
per Cocev (Cska Sofia) e
Quaison (Aik Solna) e valuta
il costaricano Duarte (Bruges); sempre caldo lo scambio
Mantovani-Costa con la
Sampdoria.
Altri affari Il Torino spinge
per chiudere Quagliarella
(Juventus) e mette nel mirino
anche Gaston Silva (Defensor). La Sampdoria ieri ha incontrato il difensore Samuel,
svincolato dall’Inter: fumata
nera. Il d.s. ligure Osti ha un
accordo con Duncan (Inter). Il
Verona chiude per il centrocampista marocchino Mounir
Obbadi (Monaco), con passaporto francese. L’Udinese preleva Molla Wague dal Granada, gira Tozser al Watford e sta
per annunciare Guilherme
(Corinthians). Il Cesena, infine, piomba sul difensore dell’under 21 colombiana Felipe
Aguilar (Alianza).
Sime Vrsaljko, 22 anni ANSA
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8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
MERCATO
Walter Mazzarri, 52 anni,
seconda stagione all’Inter,
con la squadra a Pinzolo
Mazzarri 2, la vendetta
«Inter, è la mia seconda giovinezza»
Il tecnico ci riprova: «Squadra da combattimento. Guardate la Costa Rica: i valori tecnici non bastano»
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE
PINZOLO (Trento)
La lezione dell’anno passato e quella del
Mondiale. Walter Mazzarri riparte da lì e da una
«seconda giovinezza», parole sue. Quel sorriso
stampato su un viso decisamente più disteso
(non solo rispetto a due mesi fa - non ci voleva
molto - ma forse anche rispetto al luglio scorso)
lui lo spiega così: «Mi sento come il primo giorno che iniziai ad allenare». Se Dio vuole con un
po’ di esperienza in più e anche da quella riparte: anni di carriera e poi un anno con l’Inter che
lo ha costretto a patire, ma lo ha aiutato a capire.
Ad esempio che parlare di anno zero quando si è
seduti su certe panchine serve a poco anche se
rende l’idea, e infatti ieri ha spinto di più sul concetto di «nuovo progetto che inizia ora». Condiviso con la società «che decide le linee programmatiche», ed è stato quell’incontro di reciproche
prospettive «basato su grande chiarezza» a portare ad un rinnovo «che mi dà più forza proprio
perché mi responsabilizza di più. Per come sono
fatto devo sentire fiducia: l’ho sentita, ho sentito
che c’è stima reciproca, ora sono ancora più sicuro di quello che ho da proporre e per questo
ho accettato di prolungare il contratto fino al
2016».
Approvo il mercato Diciamo che è stata un’ac-
cettazione reciproca, nel senso che Thohir alla
fine ha capito che rinviare quella firma avrebbe
fatto lavorare Mazzarri con meno entusiasmo,
meno sicurezze, meno immedesimazione in
quel progetto. Lo avrebbe portato magari a sottolineare di più le difficoltà di un mercato dove
Ausilio dribbla i vincoli dell’autofinanziamento
a colpi di fantasia e di prestiti e non a dire, come
invece ha fatto ieri, «non sono io a dover spiegare quello che mi serve: è la società che definisce
i parametri economici e dichiara quello che si
può fare in base alle possibilità che ci sono. La
chiave poi è provare a far meglio degli altri in
base alle proprie disponibilità. E quello che è
stato fatto finora, è stato fatto bene». Lo avrebbe
convinto magari a mettere le mani avanti al momento di parlare di obiettivi stagionali, invece di
usare uno slogan che ha deciso di scriversi fra gli
appunti di inizio stagione: «Definire è uguale a
limitare. Io sono uno che non si accontenta mai,
che vuole fare sempre meglio». Non sa ancora
con quale Inter, perché questo lo dirà definitivamente il mercato, ed è prevedibile che non succeda prima di metà agosto. Dunque è per questo
4
PRIMO
TEST IL 16
S
16 luglio
Inter-Trentino
Team (Pinzolo)
S
20 luglio
Inter-Prato
(Pinzolo)
S
26 luglio
Inter-Real
Madrid
(Berkeley, Usa)
S
29 luglio
Inter-Man
United
(Washington)
che Mazzarri ieri ha scelto di non annunciare
dove proverà a portarla, se non a giocare l’Europa League: «Non possiamo sbagliare il preliminare: è il motivo per cui abbiamo iniziato presto
e, dopo una settimana di allenamenti forti, faremo un lavoro più leggero rispetto all’anno scorso». E’ per questo che ha scelto di annunciare
come portarla più in là possibile: facendo di necessità virtù, perché da lì non si scappa se non si
naviga nell’oro. E rileggendosi le lezioni degli
ultimi mesi.
Non un solo uomo gol Quella del campionato
scorso, quando le vie del gol furono tutt’altro
che infinite, da un certo momento in poi, e invece il calcio di oggi insegna che affidarsi solo alla
vena di un grande centravanti non è l’unica strada. Tanto più se non si può arrivare a un centravanti come Dzeko, Torres o Morata, nomi che
Thohir ha sognato più che sperato di avere, prima di convincersi che puntare su Jovetic può essere lo stesso una buona idea. A patto appunto
di giocare in un altro modo, «di puntare sugli
inserimenti di gente di qualità che non dia punti
di riferimento e di provare a far segnare tanti
giocatori, anche gli esterni e i centrocampisti.
Non si deve pensare che senza un grande uomo
«
Mi sento come il
primo giorno che
iniziai ad allenare
E il rinnovo mi dà
ancora più forza
WALTER MAZZARRI
ALLENATORE DELL’INTER
gol non si possa far gol, anzi: se giochiamo bene,
abbiamo diversi giocatori che possono segnarne
tanti. Anche Kovacic, se prenderà fiducia».
Anima da combattimento Se giochiamo bene, dice Mazzarri: lui vide l’Inter farlo «anche
l’anno scorso: fu più difficile notarlo perché non
vennero i risultati. Ma di un passato anomalo
preferisco non parlare più». Però almeno una
crescita rispetto ai mesi scorsi ammette di aspettarsela: «I tifosi mi chiedono, e hanno ragione,
un’Inter più mia a livello di anima da combattimento, di voglia di non mollare, di prevalere. Ne
voglio vedere di più: ci vuole anche la quantità,
perché la qualità non basta. Anzi, è solo la quantità che migliora il gioco e le prestazioni». L’ha
detto anche il Mondiale e Mazzarri quest’estate
ha staccato, ma non ha staccato la spina della tv.
Eccola la seconda lezione: «In Brasile si è visto
che i valori tecnici non sono sufficienti e allo
stesso tempo si può fare di più di quanto quei
valori ti consentirebbero. Come? L’hanno insegnato il Cile, la Costarica: con l’organizzazione,
la forza del gruppo, le capacità atletiche». E questo sì che si può definire: perché è il contrario di
limitare.
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S DAL RITIRO IL TECNICO RIPARTE DAL 3-5-1-1 E ASSEGNA LA FASCIA: «HO SCELTO IL PIU’ PROFESSIONALE»
2 agosto
Inter-Roma
(Philadelphia)
S
10 agosto
Eintracht-Inter
(Francoforte)
S
14 agosto
Paok-Inter
(Salonicco)
S
21 agosto
preliminare
Europa League
(andata)
S
28 agosto
preliminare
Europa League
(ritorno)
Difesa a tre e nuovo capitano: Ranocchia
DAL NOSTRO INVIATO
PINZOLO (Trento)
Nuovo capitano e, almeno per ora, vecchia difesa.
Dunque vecchio sistema di
gioco: il 3-5-1-1. Mazzarri nell’allenamento di ieri mattina
(ripreso da telecamere per rianalizzarlo al video) è ripartito
da lì: Ranocchia, Vidic e Juan
Jesus dietro; D’Ambrosio, Jonathan, Krhin, Kuzmanovic e
Dodò a centrocampo; davanti
Icardi e alle sue spalle Botta,
che ha segnato in partitella il
primo gol della stagione. Non
il lavoro più approfondito sulla difesa a quattro annunciato
per l’inizio ritiro, dunque.
«Non ho cambiato idea, ma solo invertito i tempi», ha spiegato il tecnico. Perché ancora
senza M’Vila e Kovacic gli
mancano i centrocampisti per
le «uscite» previste da quel
modulo. E perché invece Vidic
c’è, «e visto che ha sempre giocato a quattro, deve assorbire
presto i miei concetti. Ma con
l’esperienza che ha, ci metterà
poco».
La fascia Infatti il serbo ieri
è entrato subito bene nel ruolo, anche grazie a qualche parola di italiano che mastica
già, perché è arrivato preparato. Per il resto lo aiutano Kuz-
manovic e Krhin e poi parla inglese con i compagni che si arrangiano. Tipo Ranocchia più di una volta i due si sono
scambiati indicazioni - che sarà il suo capitano e solo quando non giocherà potrà magari
cedergli la fascia. Che, come
previsto, gli è stata messa sul
braccio ufficialmente da Mazzarri: «Per me il capitano è
quello che dimostra agli altri,
con i fatti, di essere il più professionale: Ranocchia mi sembra il più adatto per i requisiti
che ha, è il momento giusto
per prendersi questa responsabilità che dovrà dimostrare
di meritare tutti i giorni».
Andrea Ranocchia, 26 anni LIVERANI
a.e.
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
v
identiKit
& CARRIERA
Il colpaccio
Pereyra
Sorpassata la Juve
Thohir ha in mano
il jolly dell’Udinese
ROBERTO
MAXIMILIANO
PEREYRA
Nato il
07/01/1991
a
Tucumàn
Argentina
Ruolo
Centrocampista
Altezza
182 cm
Peso
80 kg
Sull’argentino c’era pure la Roma: idea di prestito
biennale con obbligo di riscatto (nel 2016) a 15 milioni
del: il Cardiff vorrebbe evitare il prestito e comunque, a prescindere dalla formula della cessione sulla quale va ancora trovato un punto di
incontro, valuta Medel almeno 10 milioni. L’InUn giocoliere. Un poliedrico. Uno che sa ter punta anche in questo caso ad un prestito
vedere la porta e che - in caso di arrivo, con (oneroso) con diritto di riscatto, ma non vorrebesborso di soldi - metterebbe sulla graticola del- be pagare il centrocampista più di 7 milioni comle partenze il quasi omologo Ricky Alvarez per- plessivi, da versare con tempi dilazionati. La tratché «cassa», in qualche modo, bisogna farla. Ec- tativa richiederà almeno ancora una settimana
per la definizione e a questo punto, oltre che i
co: l’Inter ha «preso di mira»
rapporti di Thohir con il presiRoberto Maxi Pereyra, argentidente malese del Cardiff, conno 23enne che l’Udinese prese
terà molto anche la volontà di
nel 2011 dal River Plate verMedel, entusiasta dell’interessando due milioni di euro. Ogsamento dell’Inter, e le pressiogi il suo valore è lievitato: Pozlo stipendo di M’Vila
ni che riuscirà a fare sul suo
zo chiedeva tanto alla Juve e
secondo un contratto di 4 anni club. Lo stiramento riportato
pure alla Roma, quasi 15 miliopronto
e
solo
da
firmare
in
nell’ultima gara del Mondiale
ni; l’Inter ha visto nella sua verattesa dell’ok del Rubin Kazan non preoccupa: la prognosi era
satilità di mezz’ala, ala o esterstata di 2-3 settimane.
no alto l’uomo in più in attesa
del Grande Colpo che avrebbe
Telenovela M’Vila Il francese
(avrebbe...) la faccia di Jovetic.
(che ricorda un po’ il Maxi Lopez asserragliato in albergo per
La formula L’accelerazione
aspettare il Milan) potrebbe sac’è stata nei giorni scorsi, a
lire a ore a Pinzolo: il nodo leconferma del fatto che la pistagato alla formula del prestito
Biabiany è diventata durissi(biennale o annuale) e al costo
ma. Il dt Piero Ausilio - in arridello stesso potrebbero avere
vo oggi a Pinzolo, con M’Vila? YANN M’VILA
una svolta a brevissimo.
CENTROCAMPISTA
ha assestato due colpi e mezzo
in due giorni e oltre a questo
Balanta e Jovetic Detto che
non ha perso di vista l’attaccante di movimento col quale attendere l’arrivo non è affatto scomparsa la pista che porta ad
di Palacio dal Mondiale, da affiancare Icardi e Eder Balanta (colombiano del River Plate, 21 anutile per dare la possibilità di giocare altrove a ni, ci sarebbe un’offerta interista di 5 milioni;
Botta (al Toro?). Pereyra è stato cercato dalla l’affare legato al riscatto di Rolando è sempre
Juve ma l’acquisto quasi fatto di Iturbe mette in pieno di ostacoli), eccoci alla voce targata Daily
atto il sorpasso dei nerazzurri che vorrebbero Mail secondo cui è in arrivo il terzo tentativo inchiudere l’affare secondo un prestito. Vero è che terista per Stevan Jovetic. Tutto dipende da tre
l’Udinese non è abituata a «regalare», ma al mo- cose: uno, se il giocatore vuole già cambiare aria
mento si va verso un prestito biennale con obbli- dopo esser stato pagato 26 milioni e mollando la
Champions; due, se il City accetterà un prestito
go di riscatto a 15 milioni (nel 2016).
con riscatto; tre, se Negredo partirà o meno.
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Medel chiama, il Cardiff chiede Capitolo MeMATTEO DALLA VITE
@Emmedivu
MILANO
L’esordio
in serie A
il 28/12/2012
Juventus 2
Udinese 1
Le sue
squadre
River
Plate
2008-11
presenze 43/
gol 0
1,8
la curiosità
DAL NOSTRO INVIATO
PINZOLO
Domenica sera, tutti davanti alla tv per ArgentinaGermania. A fare il tifo per Palacio, Alvarez e Campagnaro:
in campo o in panchina, loro
comunque ci saranno e con lo-
9
Udinese
ago. 2011-14
presenze 48/
gol 6
POTREBBE GIOCARE COSI’
(4-3-2-1)
HANDANOVIC
DODÒ
RANOCCHIA
VIDIC
HERNANES
NAGATOMO
M’VILA
PALACIO
KOVACIC
(MEDEL)
ICARDI
PEREYRA
GDS
Dalla Spagna al Brasile, da Altobelli a Palacio
c’è sempre un interista nella finale del Mondiale
ro ci sarà un pezzetto di Inter.
Dopo Bayern Monaco (sette
giocatori) e Borussia Dortmund (quattro), il club nerazzurro con tre suoi rappresentanti è fra i più presenti nella
finale del Maracanà, a pari
merito con il Manchester City.
Interisti e finalisti Non è
una novità: l’ultima volta senza un nerazzurro in finale è
Argentina-Olanda del ‘78. Da
allora, chi tifa Inter ha sempre
avuto almeno uno dei suoi da
spingere idealmente sul tetto
del mondo. Nell’82 tifando il
doppio: furono Bergomi,
Oriali e quasi subito Altobelli
(suo il gol del 3-1) a battere la
Germania al Bernabeu. Nell’86 e nel ‘90 l’Inter in finale
parlava tedesco, e anche allora la sfida era all’Argentina,
come succederà domenica sera: Rummenigge in Messico,
Brehme (rigore decisivo),
Klinsmann e Matthaeus all’Olimpico di Roma. Ancora
un italiano nel ‘94, Nicola Ber-
ti contro il Brasile, poi la sfida
Ronaldo-Djorkaeff a Parigi nel
‘98. Quel giorno il Fenomeno
non era lui, ma si rifece quattro anni dopo a Yokohama
(doppietta contro la Germania) prima di avviare l’operazione distacco dall’Inter. Nel
2006 Materazzi (gol in finale
contro Vieira) mise d’accordo
tutti gli italiani, anche quelli
che lo detestavano in quanto
nerazzurro dentro; quattro
anni fa in Sudafrica fu
Sneijder, fresco di triplete, a
sperare nella stagione perfetta
prima di arrendersi alla Spagna.
a.e.
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NELLE ULTIME 9 EDIZIONI 15 NERAZZURRI IN CAMPO
1982
Alessandro
Altobelli
1982
Beppe
Bergomi
1982
Lele
Oriali
1986
Karl
Rummenigge
1990
Andreas
Brehme
1990
Jürgen
Klinsmann
1990
Lothar
Matthäus
1994
Nicola
Berti
1998
Youri
Djorkaeff
2002
Luis Nazario
Ronaldo
2006
Marco
Materazzi
2010
Wesley
Sneijder
2014
Ricky
Alvarez
2014
Hugo
Campagnaro
2014
Rodrigo
Palacio
10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
L’INTERVISTA
d Il codice
HA DETTO
S
Su Higuain
«È il nostro
orgoglio, è in
finale e segnerà
alla Germania.
Nell’Argentina ci
sono tre giocatori
del Napoli,
all’inizio del
Mondiale ne
avevamo 16, ai
tifosi dico: ma che
volete di più?»
S
Su Benitez
«La prima
garanzia per i
tifosi del Napoli
è il nostro
allenatore.
Facciamogli fare
il proprio
lavoro»
De Laurentiis
«Higuain, clausola
da 100 milioni
Renzi salvi il calcio»
Il presidente del Napoli: «Per il rilancio bisogna
togliere la legge Melandri e serve una A a 16 squadre»
«
Mi hanno dato del visionario.
Ora che abbiamo toccato il
fondo, tutti si sono resi conto
che nel nostro mondo
non funziona nulla
AURELIO DE LAURENTIIS
PRESIDENTE DEL NAPOLI
ALESSANDRO CATAPANO
MAURIZIO GALDI
ROMA
S
Su Renzi
«Bisogna che
Renzi e Delrio ci
mettano mano e
studino con la
Lega di A quei
correttivi
necessari a
salvare il calcio,
altrimenti
moriamo»
Un parco da sogno, un Napoli da sogno,
forse, un giorno, anche un calcio da sogno. La
parola magica è sempre la stessa e sta sempre
nei pensieri di Aurelio De Laurentiis. Per lui,
produttore e presidente di successo, il sogno è
una filosofia di vita, l’elemento che unisce sala e
campo, i terreni dove gioca le sue partite. Qui, in
questo immenso parco alle porte di Roma chiamato Cinecittà World, sogna di regalare ai visitatori un «divertimento da Oscar». Al San Paolo,
i napoletani si aspettano nuovi successi, altri
campioni. Tanti campioni. Ecco perché, tra tante
dichiarazioni forti pirotecniche, su leggi, elezioni federali, politica, violenza, è bene cominciare
dal campo, dal Napoli, da Higuain che è quasi
meglio di Pelè.
Presidente De Laurentiis, vuole tranquillizzare i suoi tifosi. Higuain non si tocca?
«Direi che Higuain non si prende. E’ nostro e
ce lo teniamo stretto. Anche perché nel suo contratto dal primo giorno c’è una clausola rescissoria da 100 milioni di euro. Non lo sapevate, eh?
Pensavate che fossi tanto fesso da farmelo scappare? E’ il nostro orgoglio, è in finale e segnerà
alla Germania. Nell’Argentina ci sono tre giocatori del Napoli, all’inizio del Mondiale ne avevamo 16, ai tifosi dico: ma che volete di più?».
Qualche acquisto, forse.
«Abbiamo sistemato la difesa e sistemeremo
gli altri reparti con due colpi, come è stato richiesto da Benitez. E poi ripartiremo da Zuniga,
Hamsik, Mesto e Rafael, che per diversi motivi
l’anno scorso abbiamo avuto a mezzo servizio. I
tifosi devono capire che dobbiamo rispettare il
fairplay finanziario e col nostro fatturato certi
ingaggi non possiamo permetterceli. Quando
fattureremo come la Juventus, ne riparleremo. I
tifosi stiano tranquilli, saremo competitivi. E poi
si preoccupino più di chi si vende o no. Lo sanno
che ogni giorno il Barcellona e l’Atletico Madrid
mi chiedono Callejon? Ma io tengo anche lui».
Sarà felice Benitez...
«A proposito: la prima garanzia dei tifosi è
l’allenatore. Facciamogli fare il proprio lavoro».
E in lavoro in Federcalcio, invece, chi dovrebbe farlo secondo lei?
«Non sarebbe corretto fare nomi, ma ho le
mie idee. Ho già detto che serve un giovane di
testa, qualcuno che in due anni riesca a fare le
riforme che servono. Per tanto tempo, quando
parlavo dei problemi del calcio italiano, mi hanno dato del visionario. Ora che abbiamo toccato
il fondo, tutti si sono resi conto che nel nostro
mondo non funziona nulla».
E da cosa dipende, innanzitutto?
«Noi con la legge Melandri non torneremo
mai competitivi in Europa, salvo miracoli. Lo dico chiaramente: bisogna che Renzi e Delrio ci
mettano mano e studino con la Lega di A quei
correttivi necessari a salvare il calcio, altrimenti
moriamo. E la Lega stia vicino alle istituzioni, a
Roma, perché defilarsi a Milano? Lo trovo sospetto».
S
Presidente dal 2004
Aurelio De Laurentiis, 65 anni, è il
presidente del Napoli dal 2004: con lui gli
azzurri hanno vinto 2 Coppe Italia. Nella
foto sopra è a Roma, all’inaugurazione di
Cinecittà World, parco tematico dedicato
al mondo del cinema. Sotto, Gonzalo
Higuain LAPRESSE/FOTOPRESS
ciare a ignorare il passato e pensare a qual è il
programma, perché un nuovo presidente dovrebbe essere eleggibile solo se esiste un programma convincente firmato con il sangue e
con l’approvazione di tutti. Ma questo è il paese
dei veti incrociati, e se non li aboliamo non si va
da nessuna parte. Ecco perché dobbiamo sederci intorno ad un tavolo con Renzi e Delrio».
Come valuta l’ipotesi di un commissariamento della Figc?
«Era la mia prima opzione, ma si è deciso
di votare l’11 agosto e allora esca fuori un
nome. Un commissario? Che sia un indipendente ed un esperto di industria, intrattenimento e sport».
Qual è la sua ricetta?
«Partiamo dalla riforma dei campionati. Torniamo a 16 squadre, come nel 1986. E con una
sola retrocessione, da decretare dopo uno spareggio con chi vuole salire dalla B. A questo proposito, fatemi dire che purtroppo si viene dalla
B in A con la consapevolezza che si vuole godere
solo un anno, al massimo due, per poi tornare in
B, riprendere quei giocatori da rivendere poi in
A, e quello è il frutto del loro guadagno. Ma
cavolo, così si abbassa il livello del campionato e l’audience di Sky con partite inutili. Per
stare in A bisogna avere determinate caratteristiche, perché quei signori non spendono in giocatori i 25 milioni che gli dà la
legge Melandri? Ho dovuto dare Calaiò al
Catania gratis e se farà 20 presenze e torneranno in A mi daranno 350.000 euro. E’
deprimente e offensivo. Come la follia di
imporci acquisti di giocatori italiani. Non ci
sto, siamo in un villaggio globale, il calcio appartiene al mondo. Leviamo pure il tetto agli extracomunitari. Se vuoi far crescere i giocatori
italiani, puoi farlo nei vivai e decidere che in Lega Pro e Serie B giochino solo Under 25 italiani».
Ma insomma, De Laurentiis per chi vota? Tavecchio, Albertini, o qualcun altro?
«Inutile fare nomi ora. E trovo riduttivo colpevolizzarsi a vicenda. E’ più corretto comin-
Si continua a parlare di scommesse. Forse ci vorrebbe un commissario anticorruzione anche nel calcio...
«Avete letto i rapporti di Cantone
sulla centrale a Singapore? Perché
mesi fa, prima che andasse a Expo, non
è stato chiamato per una legge seria sul
calcio? Perché dobbiamo rischiare che i nostri giocatori diventino oggetto di taroccabilità
delle partite? Uno Stato serio ha bisogno di lucrare su questo?».
E la violenza come si estirpa? La tragedia di
Ciro Esposito ha colpito tutti...
«Se potessimo importare la legge inglese e
applicarla avremmo risolto tanti problemi. Non
si sa perché il ministero degli Interni non vuole.
Mi chiedo se i nostri politici non siano ricattati
da chi gli dà i voti. E a proposito del 3 maggio,
come è stato possibile non fare un’attività di intelligence adeguata in una città come Roma,
abituata a ospitare milioni di pellegrini e turisti? A volte mi viene da pensar male».
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IL RADUNO IERI A CASTELVOLTURNO IL PRIMO GIORNO DI ALLENAMENTI. ASSENTI I REDUCI DAL MONDIALE. LA PROSSIMA SETTIMANA IN TRENTINO
DA TIFOSI DELLA ROMA
E intanto si riparte nel segno di capitan Hamsik
La mamma di Ciro
invitata all’Olimpico
GIANLUCA MONTI
NAPOLI
Lavori in corso a Castelvolturno. In sede (entro fine mese
dovrebbe essere inaugurata la piscina per il recupero degli infortunati), ma da ieri anche sul terreno
di gioco. Il Napoli si è radunato di
buon mattino per test fisici e visite mediche. Mesto è stato il primo
a varcare i cancelli inaugurando
la stagione. Non più di una venti-
na di tifosi ad attendere i giocatori. Del resto, la campagna acquisti
stenta a decollare e l’unico volto
nuovo era quello di Koulibaly. In
attacco è quasi fatta per Michu
dello Swansea.
Giovani e nazionali Giovedì,
dopo un’intensa settimana di allenamenti (oggi doppia seduta), salirà in Trentino una squadra sperimentale. Aggregati per i primi
giorni i giovani Contini, Anastasio, Luperto, Celiento, Fornito,
Romano, Tutino e Roberto Insigne, prodotti del vivaio del neo
responsabile Gianluca Grava. Assenti i 14 nazionali reduci dal
Mondiale. Soltanto Albiol, Insigne ed Inler saranno in ritiro a Dimaro dal primo giorno. Tra le poche novità anche due nuovi magazzinieri con gli «storici» Fiocco
ed Albano che sono stati destinati
alla Primavera.
Amichevoli di lusso Il pastificio Garofalo affiancherà il main
sponsor Lete sulle maglie mentre
è in via di definizione il calendario delle amichevoli. In Val di Sole
il Napoli sfiderà Feralpi Salò ed i
greci del Kalloni. Esordio al San
Paolo il 2 agosto contro il Paok
Salonicco (interessato a Pandev,
ieri assente ed atteso in sede domani). Poi i test di lusso con Barcellona (a Ginevra) e Psg a Fuorigrotta. Tra il 19 ed il 20 agosto
l’andata del preliminare di Champions.
Hamsik e Maggio FOTOCUOMO
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(a.cat.) Il Coordinamento
Club Campania Giallorossa ha
invitato Antonella Leardi, la
mamma di Ciro Esposito,
«all’Olimpico per la prima gara di
campionato. Il Club esprime il
proprio cordoglio alla famiglia
Esposito. Abbiamo atteso prima
di diramare il comunicato, per
non essere coinvolti nel vortice
di reazioni che hanno
caratterizzato i mesi terribili
dopo l’episodio di Tor di Quinto».
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
LA CORSA ALLA PRESIDENZA
GLI SCHIERAMENTI IN SERIE A
COSA C’È
DA SAPERE
S
Carlo Tavecchio, 70 anni, presidente della Lega dilettanti ANSA
Demetrio Albertini, 42 anni, ex vice presidente Figc BOZZANI
Le manovre in Figc
Altre big con la Juve
«Bisogna rinnovare»
Fiorentina, Napoli e Roma invocano un cambio di passo
Pallotta: «Stop a chi ha fatto perdere credibilità all’Italia»
S
James
Pallotta,
56 anni,
presidente della
Roma. È tra
coloro che
spingono per un
profondo
rinnovamento in
Federcalcio
MANCINI
ALESSANDRO CATAPANO
MAURIZIO GALDI
ROMA
«Tavecchio è un grande
dirigente e nel suo campo ha
fatto molto bene. La Federcalcio ha bisogno di rinnovamento ma questo deve significare
anche un cambio generazionale a tutti i livelli. Solo così possiamo tornare a essere il calcio
che conta». Andrea Della Valle,
oltre ad Aurelio De Laurentiis
di cui scriviamo a parte, è l’unico presidente ad accettare di
parlare del futuro della Figc.
Come tutti vuole il cambiamento, vuole che il calcio innesti la marcia delle riforme. Di
riforme parla anche il fratello
Diego, ma la sua visione è
orientata alla crescita del Paese. Sulla Federcalcio risponde:
«Parlate con il presidente della
Fiorentina». E di riforme anche
De Laurentiis è voglioso per
contentare la sua vision imprenditoriale. Non vuole parlare il presidente della Lazio
Claudio Lotito e neanche il presidente della Lega di A Maurizio Beretta che si limita a un «ci
vuole tempo». L’unica certezza
al momento è che l’ipotesi di
commissario si allontana. «Una
paralisi che ci farebbe fare
un’ulteriore brutta figura a livello internazionale». Insomma l’11 agosto si uscirà dall’albergo di Fiumicino con un presidente.
Scenari Tavecchio resta in
pole, ma cresce la voglia di Demetrio Albertini di scendere in
campo, anche se cresce anche
un fronte di presidenti (trasversale alle Leghe professionistiche) che non sarebbe a favore di un presidente federale ex
calciatore. Nessuno comunque
fa nomi. Il presidente della Roma James Pallotta affida a una
nota la voglia del suo club di
«un assoluto rinnovamento di
governance, regole e uomini
che fino ad oggi hanno gestito
il calcio italiano portandolo ad
una perdita di credibilità ed interesse sul mercato domestico
e ancor di più su quello internazionale». Tutti comunque
chiedono anche aiuto al Coni e
al Governo. Lo fa apertamente
De Laurentiis, meno gli altri,
ma la voglia è quella di avere
una dirigenza che possa «in
due anni rinnovare sostanzialmente il calcio e renderlo di
nuovo appetibile». La ricetta di
De Laurentiis fa storcere il naso
a qualcuno. Una sola retrocessione con lo spareggio penalizzerebbe la serie B. La Lega Pro
dovrebbe fare un’ulteriore riduzione di organico. Insomma
si parla di rivoluzione più che
di semplici riforme e questo fa
aumentare le divisioni invece
di aumentare la coalizione.
L’idea è che comunque l’11
agosto si arriverà all’assemblea
in ordine molto sparso, ma con
la necessità di votare.
Soluzioni Più che sul nome
del presidente, però, sembra
che nei prossimi giorni si debba lavorare sulla squadra. Infatti se per il presidente esiste il
tetto dei 36 mila euro l’anno di
retribuzione, non esiste un limite per i dirigenti se capaci.
Insomma questa potrebbe essere la soluzione insieme alla
scelta dei vicepresidenti, non
in ottica elettorale, ma di esigenze di operatività. La strada
è in salita, ma sembra che alla
fine il nome del presidente possa contare poco di fronte ai
programmi (e sulla voglia di
cambiare sono tutti d’accordo)
e alla squadra che dovrà portare al cambiamento del calcio e
del suo mondo.
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Chi vota
Votano per il
presidente
federale le
società
professionistiche, le
componente
tecniche, gli
arbitri e i
delegati delle
società
dilettantistiche.
S
Le forze
in campo
La Lega
Dilettanti è la
componente
che pesa di più:
il 34%
dell’elettorato.
Poi i calciatori
con il 20%, la
Lega Pro con il
17%, la Lega di
Serie A con il
12%, gli
allenatori con il
10%, la Lega di
B col 5% e gli
arbitri
con il 2%.
S
I candidati
Al momento
l’unico
candidato è
Carlo Tavecchio,
presidente della
Lega nazionale
dilettanti. O
meglio,
Tavecchio ha
ufficializzato la
sua disponibilità
a candidarsi:
farà le
consultazioni e
il 25 luglio,
all’assemblea
dei Dilettanti,
scioglierà le
riserve. L’altro
nome in pista è
quello di
Demetrio
Albertini, che
non si è ancora
mosso
ufficialmente.
Torino Udinese Cagliari
Cesena
IO
Milan
Empoli
Inter
Genoa
PER ALBERTINI
TA
VE
C
CH
Lazio
R
S
Le date
L’assemblea
elettiva della
Federcalcio è
stata convocata
per l’11 agosto.
Bisogna
presentare le
candidature
entro il 27 luglio.
Palermo Parma
PE
4
Fiorentina
Juventus
INCERTI
Chievo
Roma
Atalanta Napoli Sampdoria Verona Sassuolo
D’ARCO
Sui nomi la Lega
è divisa in due
E sul programma?
Giovedì i club di A
in assemblea
La faticosa via
delle larghe intese
anti-commissario
MARCO IARIA
@marcoiaria1
L’assemblea della Lega di
A è convocata per giovedì prossimo. A quel punto ci sarà una
settimana abbondante prima
della scadenza del 25 luglio,
entro cui bisogna presentare le
candidature a presidente della
Figc. Cosa significa? Che si farà
il possibile per trovare una posizione unitaria ed esprimere
politicamente un nome. Altrimenti, la Serie A come può pretendere di rivendicare quella
leadership che, a livello economico, è nei fatti? Il guaio è che,
a oggi, l’assemblea risulta
spaccata, seppur con un vantaggio per il fronte pro-Tavecchio. Ci sono diversi club che
vorrebbero sottrarsi al ring e
coagulare il consenso attorno
al programma, prima di sposare un volto. Ma ci sono due
controindicazioni. Prima: è vero che Tavecchio, al di là dell’anagrafe e della lunga (per alcuni eccessiva) militanza, pare
allineato a certe rivendicazioni
della Serie A, tipo la riduzione
dei club, ma Macalli, presidente della Lega Pro e perno del ti-
cket con Lotito, vede come fumo negli occhi il progetto delle
seconde squadre. Seconda:
proprio sulle riforme, in questi
anni, le società di A si sono
mosse in ordine sparso, incapaci di fare sintesi e di guardare oltre il proprio orticello.
Certo, alla fine potrebbe prevalere la realpolitik, perché su
una cosa pare esserci unanimità: nessuno vuole il commissariamento della Federazione.
Posizioni Le parole di ieri di
Pallotta confermano il perfetto
allineamento con le rivendicazioni di Agnelli: sia Roma che
Juve lavorano a una candidatura di Demetrio Albertini (ancora da lanciare), affiancate da
Cagliari, Cesena, Empoli, Sassuolo e Verona, con la Fiorentina tendenzialmente sulla stessa linea ma non ostile a Tavecchio. Il presidente dei Dilettanti ha in Lotito (Lazio) e Galliani
(Milan) i grandi sponsor, fiancheggiati da Chievo, Genoa,
Inter (con qualche dubbio),
Palermo, Parma, Torino e Udinese. Atalanta, Napoli e Sampdoria sono incerte: Percassi è
stuzzicato dalle idee di Agnelli,
De Laurentiis non ne fa una
questione di nomi, Ferrero sta
alla finestra anche se lascia intendere di sposare la linea juventina. Ma i giochi sono appena iniziati. Tutto può cambiare, pure immaginando geometrie variabili che vadano oltre il
dualismo Tavecchio-Albertini.
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12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
L’INTERVISTA
glia però non teniamo nessuno, dipende da lui» precisa
Cairo che avvisa eventuali
pretendenti. «Se Immobile alla prima stagione da protagonista è stato valutato 20 milioni, Cerci di gol ne ha fatti
13 e di assist 11, e protagonista lo è da tre stagioni». Come
dire, venti milioni sono anche
pochi, niente contropartite. Il
Milan è avvisato. «I rossoneri
non fanno nemmeno le Coppe…» sorride Cairo con una
battuta.
Il presidente del Torino
URBANO CAIRO
«Vorrei tenere Cerci
Quagliarella?
Non c’è soltanto lui...»
«Alessio deve essere convinto di restare con noi. La squadra
è fatta al 95%, mancano un attaccante e un difensore»
Stasera la presentazione della squadra granata a Bormio
Il presidente del Torino Urbano Cairo, 57 anni, imprenditore ANSA
FRANCESCO BRAMARDO
MILANO
Questa sera sulla piazza
di Bormio verrà presentato il
Torino 2014-2015, rosa quasi
al completo in vista del debutto in Europa League di fine mese. Manca però un tassello importante, la ciliegina
sulla torta, come lo stesso
presidente Urbano Cairo ha
definito il sostituto di Ciro
Immobile. Alla presentazione
del nuovo palinsesto di La7,
altro exploit stagionale dell’editore alessandrino con il
risanamento del bilancio, il
patron dei granata non ha lesinato provocazioni e chiarimenti in chiave mercato. A
cominciare dall’andamento
della trattativa con la Juventus per l’ingaggio di Quagliarella e la «calcionovela» lega-
Juve sbrigati Sull’andamento della trattativa con la Juventus, il presidente del Torino è tranchant, quasi una provocazione per mettere fretta a
Marotta nel chiudere la prati-
ca e abbassare le pretese (da
4 a 2 milioni). «Con la Juve
siamo rivali in campo ma se si
possono fare affari perché
no? Comunque non c’è soltanto Quagliarella nel mirino, stiamo ragionando intorno ad alcuni giocatori e potrebbe anche accadere che
uno di questi metta la freccia
e alla fine faccia il sorpasso:
comunque chiuderemo nel
giro di pochi giorni». Il candidato più gettonato è l’attaccante argentino con passaporto italiano Facundo Ferreyra (Shakhtar Donetsk),
«
«
ta ormai ogni estate al destino di Alessio Cerci. «La squadra è fatta al 95%: abbiamo
creato un mix di gente di
grande esperienza e giovani
di qualità, mancano ancora
due tasselli, un’alternativa a
Moretti in difesa, e il sostituto
di Immobile» le parole di Cairo.
Cerci piace
al Milan? Ma
i rossoneri non
fanno nemmeno
le coppe...
Al Toro sono
arrivati giocatori
di qualità,
Nocerino è un
colpaccio
anche se Ventura preferirebbe avere in rosa un attaccante
già rodato al nostro campionato, come Okaka o Sau. Altra «gatta da pelare» è il futuro di Alessio Cerci, di ritorno
tra una decina di giorni dalle
vacanze post-Brasile. Il pensiero della società granata è
chiaro, meno quello del giocatore che, in vacanza a Formentera, attende la mossa
della Roma, club gradito per
la possibilità di giocare la
Champions League e di far ritorno a casa da protagonista.
Di milioni a questo punto ce
ne vogliono tanti per convincere Cairo, cosa che le pretendenti, Milan, Roma e Atletico
Madrid non sembrano intenzionate a soddisfare.
Cerci vale tanto «Non ho alcuna intenzione o necessità
di vendere Cerci. Controvo-
EUROPA LEAGUE
I diritti dei
preliminari
per un’altra tv?
A vent’anni dall’ultima
partecipazione nelle Coppe
europee Urbano Cairo sta
pensando di regalare ai tifosi
del suo Torino la possibilità di
seguire in tv la squadra ai
preliminari di Europa League.
Non su La7 anche se Cairo è il
proprietario, «perché il calcio
e lo sport non rispecchiano la
filosofia della tv e non siamo
attrezzati per offrire un prodotto
ottimale. Sto valutando – le
parole di Cairo - se acquisire
i diritti e affidare la trasmissione
a chi il calcio lo copre e bene
da tempo», Mediaset più di Sky.
Nocerino Ancora il presidente: «Voglio rinforzare il
Toro e non indebolirlo, su Immobile non potevamo fare diversamente. Sono arrivati
giocatori di qualità, Nocerino
è un colpaccio e Sanchez Mino farà vedere cose bellissime. Ci aspetta una nuova sfida dopo la grande stagione
passata, e in Europa League
non vogliamo fare soltanto da
comparsa». Nel 2015 Cairo
festeggerà dieci anni da presidente del Torino e Giampiero
Ventura diventerà il terzo allenatore granata con più panchine in Serie A dopo Gigi Radice ed Emiliano Mondonico.
«Non è mica poco nel calcio di
oggi» chiosa il n.1 granata.
Figc Ultimo argomento la
presidenza Figc. L’uscita di
Andrea Agnelli e la risposta di
Mario Macalli hanno alzato
un polverone. «Non una bella
figura — conclude il presidente del Torino —. Prima di
parlare o fare dei nomi sarebbe meglio conoscere i programmi dei potenziali presidenti. Al momento vedo delle
aggregazioni strane, dei
gruppetti, ma nessun programma. In più anche la Lega
è spaccata, il che non agevola
a ricompattare l’ambiente».
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VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
PARMA Brucia ancora le revoca della licenza Uefa
Donadoni
«Ciò che
ci è stato
tolto lo
riavremo»
DI SANDRO PIOVANI
Cagliari
MARIO FRONGIA
CAGLIARI
Svincolato, ripreso
Cossu è tornato
Ha firmato: «Mi guardavo attorno
ma non ho mai voluto andare via»
Le vacanze trascorse con Daniele Conti a
far giri di campo a Porto Cervo. Nel cuore,
l’idea di dover emigrare. Lasciare i colori rossoblù: una seconda pelle, più che una maglia. Ieri, a sette ore dal raduno di Asseminello, sui
titoli di coda, la fumata bianca: Andrea Cossu
ha rinnovato. Con la firma di Conti, i primi tre
punti in casa del club di Tommaso Giulini. Un
successo che sa di buono. Per il Cagliari, per i
tifosi, per l’intera regione. Il trequartista riparte da Zeman. Con la benedizione del presidente: «Sono state settimane difficili per me, per il
direttore Marroccu e anche per Andrea. Abbiamo scelto un profilo basso. Ma abbiamo chiuso
la partita Cossu con soddisfazione e un Cagliari
più forte» le prime parole del patron. Le firme
sul contratto annuale stilato dal d.s. Marroccu
sono arrivate alle 10.30.
Chioccia Il numero 7 si presenta in sede tirato a puntino. Incassa i complimenti di Matteoli
e del consigliere Filucchi e riparte per il settimo
anno di fila in A in rossoblù. «Ero svincolato da
10 giorni, col passare del tempo mi guardavo
attorno. Ma ho sempre sperato nel rinnovo. La
nuova società ha portato aria nuova, si respira
un’atmosfera importante»
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Il presidente Tommaso Giulini con Andrea Cossu
COLLECCHIO (PR) – C’è il
sole ed anche un venticello
che non guasta: il Parma
inizia così la nuova
stagione. Sono da poco
passate le 17,30 e Roberto
Donadoni, affiancato dal
suo staff, guida il drappello
dei 29 convocati (assenti i
«mondiali» tra cui Cassano)
accolto dagli applausi di
almeno duecento tifosi.
Applausi anche per il
presidente dimissionario
Tommaso Ghirardi, arrivato
a sorpresa a metà seduta.
Una sgambata o poco più; si
farà sul serio solo da oggi.
Anche se il tecnico aveva
già piantato paletti
importanti un paio d’ore
prima, in conferenza.
Aspettando il Tas ed il
Consiglio di Stato, si capisce
che l’Europa League ormai è
lontana nonostante il sesto
posto conquistato sul campo
e perso per la mancata
concessione della licenza
Uefa,a favore del Torino.
«Sappiamo che dobbiamo
riconquistare tutto con le
nostre forze. Senza
piangerci addosso. Non
cerchiamo alibi. E sappiamo
che quest’anno sarà ancora
più difficile, più faticoso.
Serviranno più energie,
determinazione e
motivazioni». E c’è un
mercato che ha tolto Parolo
al Parma ma che potrebbe
riservare altre sorprese.
«Sino ad ora manca solo
lui. E sono convinto che la
società farà di tutto per
mantenere questa
situazione». E intanto il
tecnico aspetta Cassano.
«Antonio tornerà con più
stimoli, dopo una stagione
che lo ha portato ai
Mondiali».
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Lotito: «Io sindaco?
Sì, mi piacerebbe»
Sassuolo
STEFANO FOGLIANI
SASSUOLO
Peluso, quel gol
Il presidente apre alla politica. Squadra in ritiro come segno
Tare «De Vrji e Astori vogliono venire da noi» del destino
Lazio
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BERARDINO
AURONZO DI CADORE (BELLUNO)
Da ieri sera la Lazio è ad Auronzo. Stamattina, il via agli allenamenti, il ciak sulla nuova stagione a caccia del riscatto. C’è da riconquistare un
posto nelle coppe europee e da smussare gli attriti
di Lotito con la tifoseria, divenuti molto forti nell’ultimo campionato. Il presidente ha promesso
una Lazio «altamente competitiva»; ed in questo
periodo è sceso in campo, in prima persona, per
arrivare ai rinforzi necessari. Ieri mattina, intanto,
Lotito ha partecipato al programma «Omnibus» su
La7, compiendo un ulteriore passo avanti nel suo
nuovo orizzonte politico. In particolare, il
presidente della Lazio ha accolto l’ipotesi,
affiorata per la prima volta, di candidarsi
come primo cittadino della Capitale. «Io
sindaco di Roma? Certo che mi piacerebbe. Deve essere una figura al di sopra
delle parti». Una presa di posizione
molto netta che si innesta in un periodo con comunicati di Lotito, ormai
quotidiani, sulle vicende del Paese. Ma c’è pure chi si diverte a
immaginare il presidente come
futuro c.t. della Nazionale: il
b o o k m a ke r
austriaco
Planetwin365 lo quota 9001.
Nuova vita Ventisette i giocatori convocati per Auronzo dal nuovo tecnico
Stefano Pioli, che ha preso il posto di
Edy Reja. In lista anche l’olandese
Braafheid, difensore in prova per tutto
il periodo del ritiro. Parolo e gli altri
biancocelesti impegnati al Mondiale si
aggregheranno a fine mese per parteci-
pare alla tournée in Germania degli inizi di agosto.
Prima della partenza per il Veneto, il d.s. Igli Tare
ha fatto il punto sul mercato, che ha sinora registrato gli arrivi di Basta, Parolo e Djordjevic. Servono altri due rinforzi per la difesa? «Uno di sicuro. Poi possono diventare anche due». Decisamente complicata l’operazione Astori. «Stiamo cercando di risolvere la trattativa con il Cagliari. Penso
che il calciatore abbia la volontà di venire alla Lazio». Da un centrale all’altro, l’olandese De Vrij del
Feyenoord? «L’agente ha riferito che la trattativa
con il Manchester United è tutt’altro che chiusa e
che la volontà del giocatore è quella di venire alla
Lazio». Aperta parentesi: lo stesso De Vrij, due
giorni fa nel dopo-partita della semifinale con l’Argentina, alla domanda sul suo futuro ha replicato
così: «Non c’è ancora nulla di definito». Intanto,
per il ruolo di centrale difensivo restano sempre
aperte le piste per Paletta e il brasiliano Doria, ma
si guarda anche all’uruguaiano Silva. Tare ha
anche annunciato il rinnovo fino al 2018 dei
contratti di Keita, Tounkara e Cataldi. Vicina
l’intesa pure con Minala. Per Candreva, già
vincolato fino al 2018, la società sta studiando un adeguamento del
contratto con cifre da top
player (2 milioni di euro a stagione). Il centrocampista azzurro potrebbe rientrare
sul mercato (Paris Saint
Germain, Juventus e Napoli i club già interessati), ma la quotazione di
35 milioni fissata da Lotito ha sinora frenato
ogni corteggiamento.
Infine, come coordinatore e direttore tecnico
del settore giovanile è
stato nominato Alberto
Bollini, ex vice di Reja.
Il difensore Federico Peluso, 30 anni ITALY PHOTO PRESS
L’unica rete con la Juve proprio
agli emiliani :«Arrivo per far bene»
Si è ritrovato ieri il Sassuolo di Eusebio Di
Francesco con l’obiettivo di migliorare quanto
fatto l’anno scorso. «Cominciare la preparazione con un organico già quasi al completo sarà un
vantaggio, e sul mercato cercheremo solo di
completare la rosa con due, tre innesti. Siamo in
ventisei, ad oggi, cerchiamo un laterale difensivo, un centrocampista e un esterno d’attacco,
ma ci prendiamo il tempo necessario a fare le
valutazioni del caso», hanno spiegato Giovanni
Carnevali e Nereo Bonato, rispettivamente direttore generale e direttore tecnico della società,
che hanno fatto gli onori di casa, prima di lasciare la parola all’unico nuovo arrivato, Federico
Peluso, acquistato a titolo definitivo dalla Juventus. «Sono qui per fare bene — ha detto il
laterale —. Dai campioni d’Italia al Sassuolo?
Nessun problema, perché arrivo in una società
ambiziosa». Peluso il suo unico gol in bianconero lo segnò al Sassuolo a dicembre, «e forse è
una coincidenza, o magari un segno...».
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SERIE B E LEGA PRO LE OPERAZIONI DI MERCATO
Latina, altri due rinforzi
Colpo Trapani: c’è Barillà
NICOLA BINDA
Prosegue la rivoluzione
del Latina, che ha centrato altri due rinforzi, entrambi dall’Atalanta: si tratta di Almici
(era a Padova) e di Mangni
(era a Modena). Ed è già derby, visto che il Frosinone ha risposto ufficializzando l’arrivo
dei difensori Schiavi (Parma,
era a Pescara) e anche Zanon
(Benevento).
Altre di B Il colpo del giorno
è del Trapani, che ha preso Barillà dalla Reggina. Per l’attacco del Modena è caldissima la
pista per Beltrame (ex Bari)
della Juve, ma può partire Signori: l’ha richiesto la Ternana, che cerca anche Eramo
(Sampdoria). Altro arrivo per
il Crotone: preso Sprocati dal
A
RONALDO...
A LANCIANO
S
Ronaldo
Pompeu da
Silva, 24 anni,
centrocampista
dell’Empoli, va
al Lanciano
Perugia. Il Lanciano sistema il
centrocampo con Ronaldo
(Empoli). Lo Spezia ha ripreso
i croati Datkovic e Culina e come portiere punta su Di Gennaro dell’Inter: al suo posto a
Cittadella può arrivare Bindi
da Catanzaro. La Pro Vercelli
ha rinnovato il contratto a Fabiano e ha ripreso Ragatzu
(Verona, era a Lanciano), in
arrivo anche Belloni (ex Modena) dell’Inter. Il Bari insiste
per Bianchetti (Spezia) e vorrebbe riprendere Polenta (Genoa) e Cani (Catania). Il Carpi
ha sondato il terreno per arrivare a Parfait (Cesena, era a
Pisa). Infine il Bologna, che è
impegnato nella cessione di
Bianchi (Olympiakos o Inghilterra?) e nella rescissione di
Diego Perez, mentre dal Cluj
rientra Djokovic.
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ISCRIZIONI
Il Brescia è salvo:
Corioni si dimette
Grosseto al bivio
Sono ore febbrili per le
iscrizioni. Sospiro di sollievo
per il Brescia: i soldi per
l’iscrizione ci sono; la famiglia
Corioni ha rinunciato alla
gestione del club, affidata a
Luigi Ragazzoni (già presidente
del collegio sindacale). Ancora
in alto mare le situazioni di
Siena e Varese: trapela un
leggero ottimismo, ma il tempo
stringe. In Lega Pro si stanno
sistemando tutte, anche la Pro
Patria: il patron Vavassori ha
due alternative per cedere la
società e poi potrà andare alla
Reggiana. Tutto a posto per
Mantova, Melfi e Savoia, piani
definiti per Padova e Reggina,
c’è incertezza sul Grosseto: il
patron Camilli ha dubbi sulla
cessione del club, quindi o
iscrive la squadra o la ritira.
Lecce, i gol e uno sconto
Cosenza e L’Aquila show
Due belle notizie per il Lecce.
Mentre a Milano il d.s. Tesoro trovava
l’accordo con la Cremonese e con Della
Rocca per sistemare l’attacco, a Roma
la Corte di Giustizia toglieva tre mesi
di squalifica a Lerda: il tecnico, inibito
fino al 31 dicembre per la rissa seguita
alla finale dei playoff a Frosinone, potrà tornare in panchina dopo il 30 settembre.
Altre di Lega Pro Protagonista L’Aquila: presi Mancini (Salernitana), De
Francesco (Ischia) e Sandomenico
(Arzanese), tratta Maccarrone (Savona) e Perpetuini (Lazio, era a Salerno).
Show anche del Cosenza: presi Zanini
(Cesena, era a Pavia) e Bertolucci (Venezia), fatto un triennale a Blondett e
oggi firmano Sassano (Trapani, era a
Teramo) e Tortolano (Catania, era all’Aprilia). Ed ecco la raffica di affari, da
Nord a Sud. Kirilov (Chievo, era a Venezia) e Venturi (Bologna, era a San
Marino) vanno alla Cremonese; Paro
(Spal) e Marchiori (Genoa, era a Vicenza) al Mantova, da dove De Respinis e Masini stanno partendo per Santarcangelo, mentre Bini va alla Pro Piacenza, che tratta Lisi (Aprilia); Marco
Cristini (Cuneo) e Piccinni (AlbinoLeffe) al Real Vicenza; Paparusso (Ternana) al Pontedera; Cocco (Verona, era
in Portogallo) è nei piani dell’Ascoli,
ma la trattativa è difficile; Moras e Hoxha (Udinese) alla Lupa Roma; Marotta (Bari) ha scelto Benevento (oggi la
firma); Migliorini (Torino, era a Como) alla Juve Stabia, che tratta Ripa
(capocannoniere con l’Arzanese, è de
L’Aquila); Bianco (Castel Rigone) alla
Casertana; Moracci (Castel Rigone) alla Paganese); Kiakis (Carpi) e il figlio
d’arte Rizzitelli (Como) dal Verona al
Barletta con Sokoli (Genoa), Fall (Rimini) e Donnarumma (Como); Gigliotti (ex Badalona, in Spagna) e Viteritti (Termoli) al Foggia.
ni.bin.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
14
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
DOMENICA FINALE
DOMANI
Brasile-Olanda,
DOMENICA
L’antipasto dell’epilogo mondiale è la sfida tra le due deluse:
domani alle 22 (ora italiana) a Brasilia si affrontano per il terzo
posto Brasile e Olanda: attese squadre rimaneggiatissime,
magari Robben (nella foto) e Van Persie potranno incrementare il bottino (3 gol ciascuno), i bookies danno comunque per
favoriti i padroni di casa.
sfida tra deluse
Il giorno più atteso:
la finale al Maracanã
GERMANIA-ARGENT
la Sfida
la Sfida
THOMAS
MÜLLER
24 ANNI
GERMANIA
BASTIAN
SCHWEINSTEIGER
29 ANNI
GERMANIA
LIONEL
MESSI
27 ANNI
ARGENTINA
Gol
Minuti giocati
4
385
Assist
3
Recuperi a partita
1
4,6
Tiri a partita
2,7
310
2,4
Chilometri percorsi a partita
Tiri a partita
11,48
1,2
8,65
La Seleccion è squadra compatta e Leo si gioca la partita
della vita. Ma nella formazione di Löw sono tutti protagonisti
KLOSE
ÖZIL
MÜLLER
KROOS
KHEDIRA
LAHM
Argentina
MOVIMENTO
Germania
GDS
ARGENTINA SENZA DI MARIA
MESSI
BIGLIA
PEREZ
MASCHERANO
Argentina
Germania
GDS
...E CON DI MARIA
MESSI
DI MARIA
BIGLIA
MASCHERANO
MOVIMENTO
Argentina
ZABALETTA
Germania
GDS
478
Tackle a partita
214
Germania, che orchestra
Ma non pensate che
l’Argentina sia solo Messi
L’ATTACCO DEI TEDESCHI
7
Passaggi effettuati
3
Passaggi totali
170
600
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDO’
@PaoloCond
BELO HORIZONTE (Bra)
I PRECEDENTI
0,7
3Avete presente il fuoriclasse del Barcellona di
Facciamolo.
Siamo qui per questo.
Guardiola, che disegnava serpentine una via l’altra
dal primo al novantesimo puntando sempre la porta
e segnando gol in quantità industriale? Bene, scordatevelo. Messi non è più così da un paio di stagioni
perché si allena di meno e perché ha perso un po’
dell’irripetibile freschezza dei 20 anni. Famiglia,
pubblicità, contratti, denari, persino le noie con la
giustizia e - si dice - una certa sopravvenuta pigrizia:
ora Messi ha un’autonomia limitata, è sempre l’attaccante più pericoloso del mondo quando si trova a
20 metri dalla porta e la sta guardando (nel senso
che si è già girato), ma quando l’Argentina - come
l’ultimo Barça - lo costringe a rinculare a metà campo per andarsi a prendere la palla, la porta diventa
troppo lontana. Detto questo, Guardiola sostiene da
sempre che la capacità di Leo di competere sia mostruosa, il che farebbe prevedere una sua grande
prestazione domenica, alla faccia di una stanchezza
visibile. Questa è semplicemente la partita più importante della sua vita, il cancello da attraversare
per accedere alla vip room di Pelé e Maradona. Senza un Mondiale, e questo è il «suo» per ragioni anagrafiche, Messi resterebbe al piano inferiore.
4
Quali sono gli uomini chiave della Germania?
Dovesse vincere potrebbe diventare una
squadra da ciclo come la Spagna degli ultimi 6 anni?
Domenica Germania e Argentina si troveranno al Maracaná per giocarsi il titolo mondiale 24
anni dopo la finale di Roma, quando i tedeschi vinsero grazie a un rigore (fasullo) di Brehme. Le semifinali farebbero a prima vista pensare a un ultimo
atto molto sbilanciato verso i tedeschi. Ma spesso il
calcio ha più fantasia di chi lo analizza...
Il segreto della Germania è che a turno tutti possono essere protagonisti: Müller lo è stato nell’apertura col Portogallo, ma Klose ha salvato la baracca
col Ghana, Neuer è stato preziosissimo con l’Algeria,
Hummels ha fatto il fenomeno in entrambe le aree
con la Francia e la conduzione del centrocampo di
Kroos e Khedira in semifinale verrà ricordata per
l’eternità. Osservando chi manca, verrebbe da pronosticare Özil - sin qui un po’ stinto - come uomomatch. La Germania è forte e ancora giovane, con
due potenziali titolari come Reus e Gundogan a casa
acciaccati. Sarà in ogni caso la favorita a Euro 2016.
1
Germania-Argentina è la finale più giusta, o
abbiamo lasciato per strada qualche nazionale più meritevole?
Dei tedeschi non è nemmeno il caso di parlare. Se
già li consideravamo i migliori del torneo, il sacco
del Mineirao - con le conseguenze che ha avuto, sta
avendo e avrà in futuro sul Brasile - li ha fatti entrare
nella storia anche a prescindere dal risultato di domenica. Più discutibile il secondo invito: l’Argentina
ha percorso un corridoio complessivamente più
semplice, rischiando i rigori con la Svizzera e venendovi costretta nella semifinale contro l’Olanda.
Nelle tre gare a eliminazione diretta ha segnato solo
2 gol (uno ai supplementari, poi), bottino davvero
misero, inferiore anche a quello della Spagna 2010,
che vinse 1-0 dagli ottavi alla finale. Però è stato il
torneo in generale, dopo una formidabile fase a gironi, a perdere coraggio e quindi spettacolo: gli ottavi sono stati ancora frizzanti, ma dai quarti in poi
(Mineiraço a parte, è ovvio) in molti hanno pensato
soprattutto a non prenderle. E dunque l’Argentina
non usurpa il posto in finale; se proprio dobbiamo
esprimere un rimpianto, è un peccato che la Colombia sia finita nel quarto di tabellone presidiato dal
Brasile, che quel giorno era pure al completo. Altrove, per esempio nello spicchio di tabellone in cui
sarebbero dovute entrare Spagna e Italia (occupato
dall’Olanda), forse sarebbe andata più lontana.
3
Il gol di Brown nella finale del 1986 e il rigore
di Brehme che decise quella del 1990 IPP
2
La presentazione della finale sarà quella
solita: una squadra, la Germania, contro un
uomo, Messi. Giusto?
Sbagliato. La Germania è certamente un’orchestra, e l’esecuzione - in tutti i sensi - di martedì
ha toccato vertici di calcio sinfonico da lacrime
agli occhi. Però l’Argentina era arrivata al Mondiale con lo status di squadra che avrebbe segnato
quantità di gol grazie a Messi e ai suoi colleghi di
linea e altrettanti ne avrebbe subiti perché la difesa era inadeguata. Se facciamo i conti scopriamo
- come si diceva - che è stato l’esatto contrario:
segnano poco ma subiscono ancora meno, particolare che sempre testimonia della compattezza
di una squadra. Su Messi, poi, il discorso sarebbe
lungo...
5Gli argentini stanno cercando di recuperare Di Ma-
È possibile che qualche inattesa mossa tattica cambi le carte in tavola?
ria. Uno stiramento non guarisce in 8 giorni, e quest’anno i rientri affrettati (Costa) non sono andati bene. Ciò detto, se il «cavallo» - in senso scacchistico del Real fosse disponibile anche solo part-time, Sabella potrebbe costruirci una strategia visto che Messi
si associa con lui come con nessuno. La rete alla Svizzera è la sigla di una collaborazione più naturale rispetto a quelle macchinose con le punte: Leo ha attirato su di sé la difesa e ha scaricato palla per l’uomo
libero (di cui si fida). In semifinale Sabella ha rispolverato Aguero, che è fuori forma ma resta un brutto
pesce. Da parte tedesca, la titolarità di Klose pare acquisita. È probabile che Löw insista su Lahm terzino
come nelle ultime 2 gare, e che lo dirotti su Di Maria
se Angel dovesse farcela, allargando Khedira sulla fascia per bloccare l’energetico Rojo. Alla settima partita mosse più sorprendenti non sono pensabili.
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d
lafrase
DEL GIORNO
5
JAVIER
MASCHERANO
30 ANNI
ARGENTINA
Valentino
Rossi
«Mi
piacerebbe
che il
Mondiale lo
vincesse
l’Argentina,
perché c’è
Messi che
così
potrebbe
finalmente
compiere il
suo sogno:
essere come
Maradona»
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
Il giorno della finalissima: alle 21 allo stadio Maracanã di Rio
de Janeiro Argentina e Germania si giocano la Coppa del
Mondo. I tedeschi ci arrivano dopo il roboante 7-1 al Brasile, la
Seleccion di Sabella (nella foto) dopo una brutta semifinale
contro l’Olanda decisa ai rigori dai balzi di Romero e dalla
freddezza di Maxi Rodriguez.
LE
CIFRE
Solo Maradona riuscì
LA GAZZETTA DELLO SPORT
15
Germania e Argentina si sono affrontate sei volte ai Mondiali.
L’ultima nel 2010 sorrise ai tedeschi: 4-0 nei quarti. Nel 2006,
sempre ai quarti, passò la Germania ai rigori. Due le finali, nel
1986 e nel 1990: la prima la vinse l’Argentina di Maradona (3-2,
unica vittoria albiceleste), la seconda i tedeschi. Gli altri due
precedenti ai gironi: 3-1 Germania Ovest nel 1958 e 0-0 nel ‘66.
a battere i tedeschi
INA, TERZO ROUND
DAL CALCIO AI POPOLI, LA SFIDA TRA DUE PAESI
GERMANIA
ultima volta
giugno 1994
SUPERFICIE
357.123 km²
ARGENTINA
DEUTSCHER FUSSBALL-BUND
ASOCIACIÓN DEL FÚTBOL ARGENTINO
2 RANKING FIFA 5
Repubblica Federale
POPOLAZIONE
DENSITÀ
80,7 milioni
228
abitanti/km²
1
marzo 2006 22
PUNTO
PIÙ ALTO
PIÙ BASSO
Repubblica Federale
ultima volta
giugno 2008
1
24 agosto 1996
3 MONDIALI VINTI 2
Europei
POPOLAZIONE
SUPERFICIE
14,4
abitanti/km²
42,7 milioni
2.780.403 km²
1978, 1986
1954, 1974, 1990
3
DENSITÀ
TITOLI
14
CONTINENTALI
Coppa America
TESSERATI
331.811
CLUB
3.377
6,3 milioni
26.837
ASPETTATIVA DI VITA
80,8 anni
SI VA IN PENSIONE A...
65 anni
FECONDITÀ
1,4
REDDITO
PRO CAPITE
30.766 euro
nascite per donna
Bayern Monaco
CAMPIONE
IN CARICA
River Plate
Matthaus 150
RECORD
PRESENZE
145 J. Zanetti
76,1 anni
ASPETTATIVA DI VITA
65 anni
SI VA IN PENSIONE A...
FECONDITÀ
2,2
RECORD RETI
13.900 euro
56 Batistuta
Klose 71
nascite per donna
REDDITO
PRO CAPITE
GDS
molti nomi tedeschi: Braun, Meyer, Zimmermann… Ci sono colonie tedesche in tutte le province, ma soprattutto a Buenos Aires, Cordoba,
Santa Fe, Entre Rios, La Pampa, Misiones. I tedeschi hanno inciso perfino nella gastronomia: le
originali «Halbmond», sorta di croissant, sono diventate «medialunas», i «Kreppel» sono scaduti a
«tortas fritas», mentre la «Achtzig Schlag» è trasmutata in «Torta Ochanta Golpes». A Villa General Belgrano si celebra il Carnevale Tirolese e in
molti centri c’è la Festa della Birra, che ha a modello l’Oktoberfest.
Papi, criminali, piloti
e presidentesse: la finale
è un romanzo sull’oceano
In sudamerica si rifugiavano nazisti ed emigranti, Bergoglio tifa San Lorenzo
ma ha studiato a Francoforte: quante storie intrecciate tra Berlino e Baires
CLAUDIO GREGORI
Li separa l’oceano. Ma la vita è un ragno magico. Con fili di seta ha legato Argentina e Germania. Così, la finale del Maracanà non è il terzo capoverso di un monologo. È, invece, una nota, clamorosa certo, di un complessa sinfonia. Una trama,
che rivela - direbbe Borges - «la maestría de Dios» e
la sua «magnífica ironía». Due Papi guardano la
partita. Papa Francesco, argentino, e Benedetto
XVI, tedesco. Certo non si può trasformare i Papi in
ultrà, ma ipotizzare che il loro sguardo santo si posi
sulla finale sì. Papa Bergoglio è tifoso degli azulgrana del San Lorenzo, la squadra di un barrio di
Buenos Aires, nata nell’oratorio di Sant’Antonio
per iniziativa di un giovane prete italiano, don Lorenzo Massa, che offrì ai bambini, che giocavano
sulla strada con la palla di stracci, il campo e il pallone in cambio della presenza alla messa domenicale. E perfino Papa Ratzinger, bavarese nato a
Marktl am Inn, tifa per il Bayern. Se Ratzinger non
è mai andato in Argentina, Bergoglio, nel 1986, si è
recato a studiare a Francoforte sul Meno. Nel suo
viaggio in Germania, anzi, ha scoperto ad Augusta
la Virgen Maria Knotenlöserin, la «Madonna che
scioglie i nodi», dipinta da Johann Georg Melchior
Schmidtner. Ne è rimasto così colpito che ha diffuso il suo culto in Argentina. Gli emigrati tedeschi,
invece, hanno importato in Argentina il bandoneón, una fisarmonica inventata da Heinrich Band,
di Krefeld, strumento fondamentale nel tango. Lo
amava il grande Astor Piazzolla, il più grande e innovativo musicista argentino, italiano di geni: il
nonno Pantaleone era un pescatore di Trani, la
nonna Assunta veniva dalla Garfagnana.
Libri e motori Un pilota argentino, Juan Manuel
Fangio – i genitori erano abruzzesi - ha dato alla
Germania il primo titolo mondiale di formula 1,
vincendo con una Mercedes-Benz nel 1954. Fece il
bis l’anno dopo. Segnò gli Anni 50 vincendo 5 titoli
tra il 1951 e il 1957. Dopo i due titoli di Fangio la
Mercedes si ritirò per tornare nel 2010 con Schumacher, che, invano, cercò di imitare il pilota argentina cogliendo il titolo a oltre quarant’anni.
Fangio vinse il suo quinto titolo a 46 anni. Schumacher, però, di titoli ne ha vinti 7, più di tutti:
scendendo nei particolari, Fangio ha vinto 24 gran
premi su 52 gare, Schumi 91 su 308. Sono, a tutt’oggi, i due piloti che hanno vinto più titoli mondiali. Con una punta d’orgoglio non possiamo non
notare che tutti e due hanno vinto sulla Ferrari: un
titolo Fangio, 5 Schumi. I fili di seta, dunque, riguardano la fede, la musica, lo sport, ma anche la
poesia e la storia. Borges, per esempio, studiò il
tedesco a Ginevra. Si ispirò a Schopenhauer,
Kafka, Heine, ma anche a Kurd Laßwitz e Fritz
Mauthner. Pubblicò in Messico, nel 1951, «Antiguas Literaturas Germánicas», oltre al racconto
«Deutsches Requiem». Il titolo di quest’opera potrebbe sembrare di buon augurio per gli argentini,
alla vigilia della finale. Invece, raccontando l’attesa del supplizio di un nobile, ufficiale nazista, apre
una pagina infame nella storia dei rapporti tra Argentina e Germania.
La via dei criminali L’Argentina di Perón, nel dopoguerra, offrì ospitalità ai criminali nazisti. Adolf
Eichmann salpò da Genova nel 1950 con passaporto falso, intestato a Riccardo Klement, altoatesino. Fu poi individuato in Argentina dal Mossad,
il servizio segreto israeliano. Catturato, fu condannato a morte per impiccagione per crimini
contro l’umanità. Aveva osato dire: «Avere sulla
coscienza 5 milioni di ebrei mi dà grande piacere».
Come Eichmann, anche Priebke, von Owen, Mengele, Heim, Roschmann trovarono asilo laggiù. Si
calcola che settantamila criminali nazisti si siano
rifugiati in Sud-America. Naturalmente, prima,
l’Argentina aveva offerto asilo a decine di migliaia
di vittime del nazismo, a centinaia di migliaia di
emigranti in cerca di lavoro. Oggi nell’elenco telefonico di qualunque città argentina si trovano
DUE PAESI A CONFRONTO
1
2
3
4
5
6
1 L’ex Pontefice Joseph Ratzinger, 87 anni 2 L’attuale
Papa, Jorge Bergoglio, 77 3 La cancelliera Angela
Merkel, 59 4 La presidente Cristina Kirchner, 61 5 Il
pilota Michael Schumacher, 45 6 Juan Manuel Fangio,
morto nel 1995 ANSA/LAPRESSE/EPA/AFP
IL DERBY BERGOGLIO-RATZINGER
Il Vaticano: «Superiori al tifo»
«I Papi sono superiori al tifo: dicono sempre
che vinca il migliore», dice il portavoce del
Vaticano padre Lombardi. Sarà, ma la sfida tra
Bergoglio e Ratzinger al Mondiale incuriosisce
anche se pare che i due non guarderanno la partita
insieme (evento che comunque Paddy Power
quota a 7): «Non mi sembra verosimile che
Benedetto XVI guardi la gara, Bergoglio si
informerà sull’esito», dice Lombardi.
Progressisti Era tedesco l’editore più famoso
dell’800, Jakob Peuser, figlio di un calzolaio di Bad
Camberg, che a Buenos Aires fondò la Casa Peuser. Era prussiano l’anarchico Kurt Gustav Wilckens che, nel 1923, vendicò la repressione della
Patagonia rebelde - 1.500 operai fucilati senza processo dai militari – uccidendo il tenente colonnello Hector Benigno Varela, autore della strage. La
storia è anche macchiata di sangue. Ma ci sono
anche i fiori di un progresso che si può esibire senza vergogna. Germania e Argentina possono mostrare con orgoglio i passi avanti dell’emancipazione femminile. Hanno una donna al vertice. In
Germania Angela Merkel è Bundeskanzler dal
2005: da un decennio è saldamente alla guida della politica tedesca. Cristina Fernández de Kirchner
è presidente della Repubblica Argentina. Eletta il
10 dicembre 2007, è stata riconfermata il 3 novembre 2011. Guida il paese dalla Casa Rosada in
una navigazione resa difficile dallo spettro incombente della crisi economica. Era la sposa del presidente uscente Nestor Carlos Kirchner, svizzero-tedesco di geni e di nome, deceduto nel 2010. Lei,
invece, ha madre tedesca: Ofelia Wilhelm. Maradona è amico di famiglia di casa Kirchner, dopo
esserlo stato del presidente Carlos Saúl Menem,
che presenziò addirittura alla presentazione della
sua autobiografia. Ha partecipato, infatti, accanto
alla vedova, al funerale di Stato di Nestor Carlos
Kirchner. Maradona la Germania la conosce bene.
Ha disputato due finali mondiali contro i tedeschi.
Ha gioito e pianto. Ma ricordiamo anche la vittoria
del Napoli di Maradona nella Coppa Uefa contro
lo Stoccarda di Klinsmann: 3-3 il 17 maggio 1989
in Germania, dopo il 3-2 di Napoli. Siamo stati testimoni, però, anche della dura lezione subìta l’anno dopo a Brema, un umiliante 5-1 contro il Werder. I tedeschi sono temibili dai tempi di Arminio.
Hanno applicato al calcio la lezione di Rommel.
Praticano la guerra di movimento. Il Brasile è stato
travolto. L’Argentina certo farà tesoro di quella lezione e questo rende avvincente e incerta la finale.
Questa partita è il nodo che collega tra loro due
continenti con un nuovo filo di seta. C’è grande
attesa. E noi facciamo voti che sia una finale degna. Leale e fiera. Che traduca sul campo il motto
che Borges ha voluto scolpito sulla sua tomba al
cimitero Plainpalais di Ginevra: «And ne forhtedon na», preso dal poema epico «La battaglia di
Maldon» del X secolo. «Giammai con timore».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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DOMENICA FINALE GERMANIA-ARGENTINA
È un abitante del villaggio,
non Miro Klose che giura di
non essere uscito dal Campo
Bahia. «Mi sento ancora fresco, posso ancora giocare a
calcio, purtroppo. Dopo la finale deciderò spontaneamente, sul futuro, sulla nazionale».
Miroslav Klose, 36 anni, in questo Mondiale ha segnato due gol AFP
Klose: «Vinco
e poi scateno
l’animale
che è in me»
Nel 2002 perse la finale: «Ai compagni dirò che
si sta da schifo... Tra me e Biglia la Lazio avrà
un campione del mondo. Spero che sia io»
«Dopo Rio
deciderò
quale sarà il mio
futuro con la
nazionale»
Klose ha festeggiato con
una capriola il gol al Ghana
nella prima fase del Mondiale
DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI
SANTO ANDRE’ (Brasile)
Sulla balsa, la chiatta necessaria per arrivare a Santo
Andrè, l’appiattimento sociale
è ammaliante. Tutti devono
scendere dai mezzi, motivi di
sicurezza. Il presidente della
federazione si mischia all’indio pataxo, popolazione protetta come la natura qui (per
questo non c’è un ponte);
l’agente delle forze speciali
addobbato con mitra e pistole
si affianca allo straniero non
turista, armato soltanto della
propria solitudine, e al brasiliano scalzo munito di banane: venti a venti centesimi.
Dieci minuti di sbuffi tra le
mangrovie in cui l’umanità si
dà del tu: poi la terra ferma
riaggancia ciascuno alla propria storia. Il quartier generale della Germania aspetta
molti naviganti e prima dell’ingresso c’è un cartello giallo: attenzione, anziano con
più di cento anni sulla strada.
Giovane La coppa fa ringiovanire. Con la Lazio l’attaccante ha rinnovato per un anno più opzione per il secondo,
ma con la Germania aveva annunciato che chiudeva qui.
«Posso trascinare ancora il
mio cadavere per il campo»,
dice ripetendo una sua frase di
due anni fa. Ma Miro, 136 presenze e 71 gol (record), confonde le carte per divertimento, magari per ottenere quelle
partite d’addio che la gestione
Löw-Bierhoff ha abolito. Ci si
penserà, dopo Rio. Domenica
sarà l’unico ad aver già assaggiato una finale, nel 2002 venne battuto dal Brasile. «Racconto a tutti come ci si sente se
la perdi. Da schifo». A 36 anni,
Klose, è uscito dal ruolo di
grande saggio, ma in panchina, che gli era stato assegnato
all’inizio. È entrato quando i
bianchi perdevano con il Ghana, ha segnato, è diventato
gioia attiva e primatista di gol
mondiali (16). Dai quarti è
sempre titolare. Sarà così con
l’Argentina, cui ha infilato tre
reti nelle ultime due coppe:
«Squadra dura, esperta tatticamente. Non sarà facile come
in semifinale. Ma noi abbiamo
qualità e spirito di squadra
elevati».
Lazio Mondiale Ci saranno
nove giocatori dell’ultima Serie A nelle rose del Maracana.
E Claudio Lotito ha subito fatto sapere che «sarà un piccolo
derby laziale» tra Klose e Biglia. Miro sorride: «Ho contato anch’io quelli del mio campionato, l’altra sera. Non male. E la Lazio avrà sicuramente
un campione del mondo. Ecco, vorrei essere io». Niente
scommesse con l’argentino,
ufficialmente: il tedesco ha
già vinto una cena con Candreva e Gonzalez. Loro raccontavano nello spogliatoio
che Italia e Uruguay sarebbero
passate, Klose puntava sulla
Costa Rica: «Fidatevi, l’ho vista due volte». Al ritorno li
aspetta al ristorante. Prima c’è
Rio: la Germania atterra stasera, dopo aver attraversato
per l’ultima volta il fiume con
la chiatta che cancella i ruoli
della vita. Oltre, non saranno
tutti uguali. «Sono fiducioso,
siamo molto forti. Tutto può
succedere, potrei anche rubare la Scarpa d’oro a Müller. Se
vinciamo non garantisco nulla. Verrà fuori “l’animale da festa” e vediamo come divento».
DAL NOSTRO INVIATO
SANTO ANDRE’ (Brasile)
La porta di Brandeburgo a Berlino
I tedeschi devono pianificare, sapere, organizzare.
Quindi sono ricaduti nella
trappola della festa. «Se vinciamo ci sarà lo show con i tifosi a Berlino, davanti alla porta di Brandeburgo. In caso di
sconfitta volo per Francoforte
e tutti in vacanza, senza pubbliche manifestazioni». Dopo
giorni di pressione, l’addetto
stampa ha dovuto ammettere
che un piano è già pronto, «ma
1
2
3
1 Sergio Romero, 27 anni, esulta dopo i rigori parati con l’Olanda
2 Rihanna, 26 cantante e attrice barbadiana 3 Elena Guercio,
36, soubrette argentina e moglie di Romero EPA/LAPRESSE
Rihanna vuole
super Romero
La Samp no,
ma ora gongola
La popstar lo punta, la moglie fa l’ironica
«Se vince il Mondiale, te lo presto 7 giorni»
E la Samp mette il portiere sul mercato
Ferrero non può
tenerlo
«Guadagna
troppo per il
nostro budget»
Romero consulta i suoi
appunti prima dei rigori
contro l’Olanda mercoledì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PROGRAMMA IN CASO DI SCONFITTA ROMPETE LE RIGHE A FRANCOFORTE
I tedeschi e la festa
«Se si vince la Coppa
gran sfilata a Berlino»
LUI, LEI, L’ALTRA...
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI
@fabiowhites
SAN PAOLO (Brasile)
Gli è rimasto incollato
quel soprannome come fosse
un marchio del destino. Chiquito: ragazzino. Sergio Romero non era mai cresciuto
del tutto, nel senso del pallone. Fino all’altra notte, quando ha fermato i rigori di Vlaar
e Sneijder e s’è trasformato
per tutti in eroe. Eroe per caso.
Che l’ avrebbe mai detto? Quasi nessuno. Non Alejandro Sabella. Il commissario tecnico
lo ha difeso contro l’aspra critica dei tifosi, lo scetticismo
dei cosiddetti esperti e di qualche compagno. Ora Romero si
gode la gloria che lo porta persino a essere un sex symbol.
Rihanna via twitter ha dichiarato il suo apprezzamento. La
stupenda moglie di Romero,
Elena Guercio, s’è armata
d’ironia: «Se vinciamo il Mondiale, le presto mio marito per
una settimana».
Il nuovo eroe Romero ha ammesso di aver dormito ben poco stanotte. Ma non per il pensiero di Rhianna. «Provo
un’immensa allegria. ho avuto
fiducia in me stesso e mi è andata bene. Ma in realtà alla fine è fortuna». Modesto: una telecamera lo ha scoperto spiare
un foglietto dove c’erano indicazioni sui rigoristi olandesi.
Javier Mascherano, vero capitano d’Argentina, lo aveva previsto. A fine supplementari gli
ha detto: «Oggi ti prendi il
mondo. Oggi ti trasformerai in
eroe». E poi la ha reso felice.
«La storia alla fine dà sempre
ragione - mi ha detto -. Hai dimostrato a tutti quelli che criticavano che sei un grande portiere». Difficile non tornare
con la memoria a un altro Sergio, Goicoechea, che 24 anni fa
mise fine alle notti magiche
stoppando Donadoni e Serena
dal dischetto. Goicoechea, ora
opinionista tv, che dice: «Sergio è stato perfetto, il 100 per
cento del merito della vittoria
con l’Olanda è suo. Ora possiamo prenderci la rivincita coi tedeschi». Nella finale d’Italia
‘90 c’era Maradona, qui c’è
Messi. «Speriamo che avere
ancora il migliore del mondo
con noi stavolta sia decisivo»,
dice Romero.
E la Samp gode Intanto la
Pulga ringrazia lui. Un portiere di grandi prospettive andato via presto dal suo Paese come la maggioranza dei talenti
argentini. Dal Racing lo «rapì»
l’Az Alkmaar per 3,8 milioni di
dollari. Pensa tu, dove trovò
Luis Van Gaal. Alunno ingrato: «Non smetterò mai di ringraziarlo, mi ha insegnato
molto». Ieri il c.t. olandese ha
avuto la forza di scherzare:
«Gli ho insegnato io a parare i
rigori. Non è vero. Però siamo
stati il club che lo ha scoperto
e che ha un po’ di merito di
quello che ha fatto». In realtà
ben poco in Europa. Chiedere
alla Samp che lo ha prestato al
Monaco per disperazione o a
Ranieri che dopo un po’ lo ha
messo in panchina. Romero si
è arenato sulle coste di Genova. Ma ora il neo presidente
Massimo Ferrero gongola:
«Spero che questo Mondiale lo
aiuti a trovare una grande
squadra». Di tenerlo non se ne
parla: guadagna 1,750 milioni
di euro a stagione: «Completamente fuori dal nostro budget». Peccato, perché Gastaldello dice: «Da noi ha avuto
difficoltà, ma se è quello visto
in Brasile lo vorrebbero anche
squadre che lottano per lo scudetto». Chiquito è cresciuto e
non si preoccupa. «Ho avuto
un’annata storta, mia stato così tanto in panchina. Ringrazio Sabella per la fiducia. Il
mio futuro? E’ solo la finale».
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VERSO LA FINALE ANCHE LA CAMERA IPERBARICA PER L’ESTERNO DEL REAL
la squadra non ne parla e io lo
comunico soltanto per decenza». Ancora sono vive le polemiche per i fatti del 2012,
quando hanno passato giorni
a discutere pubblicamente se
fosse meglio festeggiare la vittoria dell’Europeo nella capitale o nella sede della federazione (Francoforte). Senza
contare che c’erano gli azzurri
da affrontare. Stavolta hanno
resistito fin quasi alla fine, ma
gli spifferi erano insistenti ed
è stata resa pubblica la programmazione. Può essere un
segnale di forza: si sentono superiori a ogni scaramanzia.
Ma è sembrato un obbligo,
«per decenza». Situazione infortunati: Hummels si è allenato con il gruppo, soltanto il
doriano Mustafi sarà l’unico
indisponibile.
Recuperare Di Maria
missione impossibile
Lavezzi pensa all’Italia
SAN PAOLO
p.f.a.
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Angel Di Maria, 26 anni EPA
La nostalgia e la ricerca
del miracolo. Ieri l’Argentina
è tornata felice nel buen ritiro di Belo Horizonte. Allenamento leggero per i titolari,
un po’ più intenso per gli altri. Domani seduta a porte
chiuse, abitudine di Sabella
per nascondere il giorno della tattica ad eventuali spie.
Ma più che strategia e corsa,
tutti gli sforzi sono concentrati sul tentativo di recupero
del loro caro Angel. Di Maria
ha subito uno stiramento alla
coscia destra nei quarti col
Belgio e per tutti il suo Mondiale era finito. Poi il dottor
Martinez ha acceso la speranza. Si sta facendo di tutto,
compreso la terapia dei fattori di crescita e la camera iperbarica, per metterlo in piedi
per la finale. Ma a tutt’oggi
pare impresa improbabile.
Intanto Lavezzi, insieme con
Perez (sostituto di Angel) ha
provato a metterci più corsa
per far sentire meno la nostalgia di Di Maria a Messi.
Nostalgia che lui prova per
l’Italia. Dopo la vittoria con
l’Olanda, gli è stato chiesto se
gli piacerebbe tornare visto
che ci sono squadre che lo
cercano. E lui: «A questo pensateci voi». E se ne è andato
facendo l’occhiolino.
fa.bi.
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18
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
MONDIALE LA GUIDA
CHE COSA E' SUCCESSO
GIOCATE
DATA
LOCALITA’
12 GIUGNO SAN PAOLO
13 GIUGNO NATAL
13 GIUGNO SALVADOR
13 GIUGNO CUIABA
14 GIUGNO BELO HORIZONTE
14 GIUGNO FORTALEZA
14 GIUGNO MANAUS
14 GIUGNO RECIFE
15 GIUGNO BRASILIA
15 GIUGNO PORTO ALEGRE
15 GIUGNO RIO DE JANEIRO
16 GIUGNO SALVADOR
16 GIUGNO CURITIBA
16 GIUGNO NATAL
17 GIUGNO BELO HORIZONTE
17 GIUGNO FORTALEZA
17 GIUGNO CUIABA
18 GIUGNO PORTO ALEGRE
18 GIUGNO RIO DE JANEIRO
18 GIUGNO MANAUS
19 GIUGNO BRASILIA
19 GIUGNO SAN PAOLO
19 GIUGNO NATAL
20 GIUGNO RECIFE
20 GIUGNO SALVADOR
20 GIUGNO CURITIBA
21 GIUGNO BELO HORIZONTE
21 GIUGNO FORTALEZA
21 GIUGNO CUIABA
22 GIUGNO RIO DE JANEIRO
22 GIUGNO PORTO ALEGRE
22 GIUGNO MANAUS
23 GIUGNO CURITIBA
23 GIUGNO SAN PAOLO
23 GIUGNO BRASILIA
23 GIUGNO RECIFE
24 GIUGNO NATAL
24 GIUGNO BELO HORIZONTE
24 GIUGNO CUIABA
24 GIUGNO FORTALEZA
25 GIUGNO PORTO ALEGRE
25 GIUGNO SALVADOR
25 GIUGNO MANAUS
25 GIUGNO RIO DE JANEIRO
26 GIUGNO BRASILIA
26 GIUGNO RECIFE
26 GIUGNO CURITIBA
26 GIUGNO SAN PAOLO
OTTAVI DI FINALE
DATA
LOCALITÀ
28 GIUGNO BELO HORIZONTE
28 GIUGNO RIO DE JANEIRO
29 GIUGNO FORTALEZA
29 GIUGNO RECIFE
30 GIUGNO BRASILIA
30 GIUGNO PORTO ALEGRE
1 LUGLIO
SAN PAOLO
1 LUGLIO
SALVADOR
QUARTI DI FINALE
DATA
LOCALITÀ
4 LUGLIO
RIO DE JANEIRO
4 LUGLIO
FORTALEZA
5 LUGLIO
BRASILIA
5 LUGLIO
SALVADOR
SEMIFINALI
DATA
LOCALITÀ
8 LUGLIO
BELO HORIZONTE
IERI
SAN PAOLO
GRUPPOPARTITA
BRASILE-CROAZIA
A
MESSICO-CAMERUN
A
SPAGNA-OLANDA
B
CILE-AUSTRALIA
B
COLOMBIA-GRECIA
C
URUGUAY-COSTA RICA
D
INGHILTERRA-ITALIA
D
COSTA D’AVORIO-GIAPPONE
C
SVIZZERA-ECUADOR
E
FRANCIA-HONDURAS
E
ARGENTINA-BOSNIA
F
GERMANIA-PORTOGALLO
G
IRAN-NIGERIA
F
GHANA-STATI UNITI
G
BELGIO-ALGERIA
H
BRASILE-MESSICO
A
RUSSIA-SUD COREA
H
AUSTRALIA-OLANDA
B
SPAGNA-CILE
B
CAMERUN-CROAZIA
A
COLOMBIA-COSTA D’AVORIO
C
URUGUAY-INGHILTERRA
D
GIAPPONE-GRECIA
C
ITALIA-COSTARICA
D
SVIZZERA-FRANCIA
E
HONDURAS-ECUADOR
E
ARGENTINA-IRAN
F
GERMANIA-GHANA
G
NIGERIA-BOSNIA
F
BELGIO-RUSSIA
H
H
SUD COREA-ALGERIA
STATI UNITI-PORTOGALLO
G
AUSTRALIA-SPAGNA
B
OLANDA-CILE
B
CAMERUN-BRASILE
A
CROAZIA-MESSICO
A
ITALIA-URUGUAY
D
COSTA RICA-INGHILTERRA
D
GIAPPONE-COLOMBIA
C
GRECIA-COSTA D’AVORIO
C
NIGERIA-ARGENTINA
F
BOSNIA-IRAN
F
HONDURAS-SVIZZERA
E
ECUADOR-FRANCIA
E
PORTOGALLO-GHANA
G
STATI UNITI-GERMANIA
G
ALGERIA-RUSSIA
H
SUD COREA-BELGIO
H
RIS.
3-1
1-0
1-5
3-1
3-0
1-3
1-2
2-1
2-1
3-0
2-1
4-0
0-0
1-2
2-1
0-0
1-1
2-3
0-2
0-4
2-1
2-1
0-0
0-1
2-5
1-2
1-0
2-2
1-0
1-0
2-4
2-2
0-3
2-0
1-4
1-3
0-1
0-0
1-4
2-1
2-3
3-1
0-3
0-0
2-1
0-1
1-1
0-1
PARTITA
BRASILE - CILE
d.c.r.
COLOMBIA - URUGUAY
OLANDA - MESSICO
COSTA RICA - GRECIA d.c.r.
FRANCIA - NIGERIA
GERMANIA - ALGERIA d.t.s.
ARGENTINA - SVIZZERA d.t.s.
BELGIO - STATI UNITI d.t.s.
2-0
2-1
6-4
2-0
2-1
1-0
2-1
PARTITA
FRANCIA - GERMANIA
BRASILE - COLOMBIA
ARGENTINA - BELGIO
OLANDA - COSTA RICA d.c.r.
0-1
2-1
1-0
4-3
4-3
PARTITA
1-7
BRASILE - GERMANIA
OLANDA - ARGENTINA d.c.r. 2-4
4
CLASSIFICA
MARCATORI
IL TABELLONE
OTTAVI DI FINALE
FINALE
BELO HORIZONTE
RIO DE JANEIRO
DOMENICA
ORE 21
Germania
Argentina
Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd
S
Muller
lo incalza
Ma ancora
comanda
Rodriguez
d.c.r.
Brasile
Cile
4
3
5 RETI
Müller (1) (Germania)
4 RETI
Messi (Argentina);
Neymar (1) (Brasile);
3 RETI
E. Valencia
(Ecuador); Benzema
(1) (Francia); Schürrle
(Germania); Van
Persie, Robben
(Olanda); Shaqiri
(Svizzera)
2 RETI
Slimani, Djabou
(Algeria); Cahill
(Australia); David Luiz
(Brasile); Bony,
Gervinho (Costa
d’Avorio); A. Sánchez
(Cile); J. Martinez
(Colombia); Ruiz
(Costa Rica); Perisic,
Mandzukic (Croazia);
Kroos, Hummels e
Klose (Germania); A.
Ayew, Gyan (Ghana);
Musa (Nigeria);
Depay (Olanda);
Suarez (Uruguay);
Dempsey (Stati Uniti)
Brasile
Colombia
Colombia
Uruguay
FINALE 3° POSTO
DOMANI
22
BRASILIA
FINALE 1° POSTO
13 LUGLIO 21
RIO DE JANEIRO
BRASILE - OLANDA
GERMANIA - ARGENTINA
Olanda
Messico
2
1
QUARTI DI FINALE
QUARTI DI FINALE
SALVADOR
2
1
BRASILIA
RECIFE
d.c.r.
Olanda
Costa Rica
4
3
2
0
SEMIFINALE
SEMIFINALE
BELO
HORIZONTE
SAN
PAOLO
d.c.r.
Costa Rica
Grecia
6
4
SAN PAOLO
d.t.s.
Francia
Nigeria
2
0
Brasile
Germania
1
7
2
4
Olanda
Argentina
RIO
DE JANEIRO
PORTO ALEGRE
Francia
Germania
d.t.s.
Germania
Algeria
Argentina
Svizzera
1
0
d.c.r.
BRASILIA
SALVADOR
0
1
FINALE 3°-4° POSTO
BRASILIA
DOMANI
ORE 22
2
1
Argentina
Belgio
1
0
d.t.s.
Belgio
Stati Uniti
2
1
Brasile
Olanda
Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd
GDS
L’ALBO D’ORO LA GERMANIA PUO’ RAGGIUNGERE L’ITALIA A QUOTA QUATTRO
Uruguay 1930: Uruguay - Italia 1934: Italia - Francia 1938: Italia - Brasile 1950: Uruguay - Svizzera 1954: Germania Ovest Svezia 1958: Brasile - Cile 1962: Brasile - Inghilterra 1966: Inghilterra - Messico 1970: Brasile - Germania Ovest 1974: Germania Ovest - Argentina 1978: Argentina - Spagna 1982: Ita-
lia - Messico 1986: Argentina - Italia 1990: Germania Ovest Usa 1994: Brasile - Francia 1998: Francia - Corea-Giappone
2002: Brasile - Germania 2006: Italia - Sudafrica 2010: Spagna.
GIRONE A
GIRONE B
GIRONE C
RISULTATI
BRASILE-CROAZIA
MESSICO-CAMERUN
BRASILE-MESSICO
CAMERUN-CROAZIA
CAMERUN-BRASILE
CROAZIA-MESSICO
RISULTATI
SPAGNA-OLANDA
CILE-AUSTRALIA
AUSTRALIA-OLANDA
SPAGNA-CILE
AUSTRALIA-SPAGNA
OLANDA-CILE
RISULTATI
COLOMBIA-GRECIA
COSTA D’AVORIO-GIAPPONE
COLOMBIA-COSTA D’AVORIO
GIAPPONE-GRECIA
GIAPPONE-COLOMBIA
GRECIA-COSTA D’AVORIO
3-1
1-0
0-0
0-4
1-4
1-3
PARTITE
BRASILE*
MESSICO*
CROAZIA
CAMERUN
V
N
P
F
S
7
7
3
0
2
2
1
0
1
1
0
0
0
0
2
3
7
4
6
1
2
1
6
9
3
3
3
3
1-5
3-1
2-3
0-2
0-3
2-0
RETI
PT G
PARTITE
OLANDA*
CILE*
SPAGNA
AUSTRALIA
RETI
PT G
V
N
P
F
S
9
6
3
0
3
2
1
0
0
0
0
0
0
1
2
3
10
5
4
3
3
3
7
9
3
3
3
3
GIRONE D
3-0
2-1
2-1
0-0
1-4
2-1
PARTITE
COLOMBIA*
GRECIA*
COSTA D’AVORIO
GIAPPONE
RISULTATI
URUGUAY-COSTA RICA
INGHILTERRA-ITALIA
URUGUAY-INGHILTERRA
ITALIA-COSTA RICA
COSTA RICA-INGHILTERRA
ITALIA-URUGUAY
RETI
PT
G
V
N
P
F
S
9
4
3
1
3
3
3
3
3
1
1
0
0
1
0
1
0
1
2
2
9
2
4
2
2
4
5
6
PARTITE
V
N
P
F
S
7
6
3
1
3
3
3
3
2
2
1
0
1
0
0
1
0
1
2
2
4
4
2
2
1
4
3
4
COSTA RICA*
URUGUAY*
ITALIA
INGHILTERRA
*Qualificate agli ottavi
*Qualificate agli ottavi
GIRONE E
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
RISULTATI
SVIZZERA-ECUADOR
FRANCIA-HONDURAS
SVIZZERA-FRANCIA
HONDURAS-ECUADOR
HONDURAS-SVIZZERA
ECUADOR-FRANCIA
RISULTATI
ARGENTINA-BOSNIA
IRAN-NIGERIA
ARGENTINA-IRAN
NIGERIA-BOSNIA
NIGERIA-ARGENTINA
BOSNIA-IRAN
RISULTATI
GERMANIA-PORTOGALLO
GHANA-STATI UNITI
GERMANIA-GHANA
STATI UNITI-PORTOGALLO
PORTOGALLO-GHANA
STATI UNITI-GERMANIA
FRANCIA*
SVIZZERA*
ECUADOR
HONDURAS
* Qualificate agli ottavi
RETI
PT G
V
N
P
F
S
7
6
4
0
2
2
1
0
1
0
1
0
0
1
1
3
8
7
3
1
2
6
3
8
3
3
3
3
2-1
0-0
1-0
1-0
2-3
3-1
PARTITE
ARGENTINA*
NIGERIA*
BOSNIA
IRAN
* Qualificate agli ottavi
RETI
PT G
V
N
P
F
S
9
4
3
1
3
1
1
0
0
1
0
1
0
1
2
2
6
3
4
1
3
3
4
4
3
3
3
3
4-0
1-2
2-2
2-2
2-1
0-1
PARTITE
GERMANIA*
STATI UNITI*
PORTOGALLO
GHANA
* Qualificate agli ottavi
V
N
P
F
S
7
4
4
1
2
1
1
0
1
1
1
1
0
1
1
2
7
4
4
4
2
4
7
6
3
3
3
3
RISULTATI
BELGIO-ALGERIA
RUSSIA-SUD COREA
BELGIO-RUSSIA
SUD COREA-ALGERIA
ALGERIA-RUSSIA
SUD COREA-BELGIO
2-1
1-1
1-0
2-4
1-1
0-1
PARTITE
RETI
PT G
RETI
G
* Qualificate agli ottavi
2-1
3-0
2-5
1-2
0-3
0-0
1-3
1-2
2-1
0-1
0-0
0-1
PT
* Qualificate agli ottavi
PARTITE
IL PROGRAMMA
FORTALEZA
FORTALEZA
RIO DE JANEIRO
6 RETI
J. Rodriguez (1
rigore) (Colombia)
OTTAVI DI FINALE
BELGIO*
ALGERIA*
RUSSIA
SUD COREA
* Qualificate agli ottavi
RETI
PT G
V
N
P
F
S
9
4
2
1
3
1
0
0
0
1
2
1
0
1
1
2
4
6
2
3
1
5
3
6
3
3
3
3
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
IL CASO
ALESSANDRO CATAPANO
MAURIZIO GALDI
ROMA
Da ieri, inevitabilmente,
bisogna chiedersi chi stia più
sul gozzo a Diego Della Valle
tra John Elkann, Sergio Marchionne e Cesare Prandelli. E
francamente, pur ricordando
le polemiche che accompagnarono gli ultimi mesi di convivenza alla Fiorentina, stupisce
che dopo quattro anni il patron
viola abbia colto al volo la prima occasione per bastonare il
suo ex allenatore. Ovviamente,
il fallimento della spedizione
azzurra e la successiva, in effetti immediata, emigrazione in
Turchia del buon Cesare, gliel’hanno fornita su un piatto
d’argento. Ma quanto livore, e
solo in parte giustificato dal tiro al Prandelli che negli ultimi
giorni pare diventato lo sport
nazionale.
E
lo Scontro
DA FIRENZE ALLA NAZIONALE
ALTRI
OBIETTIVI
I Della Valle all’attacco
«Prandelli è scappato
Non c’è da stupirsi...»
Diego, patron della Fiorentina, sull’ex tecnico: «Manca sempre all’appello»
Il fratello Andrea e Galliani criticano il comportamento con Rossi e Balotelli
IL MERCATO
Sanchez
dal Barça
all’Arsenal:
40 milioni
S
Giaccherini
Stimatissimo
da Prandelli ma
non convocato
per il Mondiale.
Nell’ultima
stagione
al Sunderland,
salvo in
Premier, fino al
2013 alla Juve
Alexis Sanchez, 25 anni LAPRESSE
Che botte Insomma, a voler
essere buoni, e provando a sintetizzare il Della Valle pensiero
di ieri, pure raccolto nel contesto ludico dell’inaugurazione
del parco cinematografico di
Aurelio De Laurentiis, la parola
più carina che ci viene in mente
è: il fuggitivo. E secondo il patron della Fiorentina, alla base
della fuga di Prandelli ci sarebbe della meschina vigliaccheria. «Le sue dimissioni? Se c’è
uno che non si meraviglia di
nulla su quello che fa Prandelli
sono io - racconta Della Valle -,
perché l’ho visto all’opera alla
Fiorentina. Vederlo scappare
dopo il casino che ha fatto con
la Nazionale non mi meraviglia
affatto. Sta nel Dna dell’uomo». E non è finita. «Prandelli aggiunge mister Tod’s - è una
persona che non ha le capacità
per fare bene le cose, riesce a
costruirsi dei rapporti mediatici sempre molto forti, ma poi
alla fine quando c’è da dimostrare i fatti manca sempre all’appello. In questo caso ha lasciato l’Italia con l’amaro in
bocca, e non ha avuto nemmeno la modestia di spiegare agli
italiani che cosa è successo».
Dove nascono Tanto livore
deve avere radici profonde, e
ritrovarle non è stato difficile.
Bisogna risalire al marzo 2010,
quando tra Della Valle e Prandelli volarono i primi e definitivi stracci, talmente pesanti che
decretarono l’addio a Firenze
e, evidentemente, un rancore
che ieri è ritornato in tutta la
sua violenza. Per farla breve, la
storia andò così: erano mesi
che i giornali pronosticavano
un passaggio di Prandelli (e
giocatori) alla Juve, un bel
giorno Della Valle decise di
metterci un punto ma lo fece a
mezzo stampa, invitando il suo
allenatore a rispettare il contratto (sarebbe scaduto un an-
«
Non faccio
polemica ma dico
che Prandelli, con
Balo, non è stato
elegantissimo
Prandelli vuole
anche Paletta
e Giaccherini
ALESSANDRO RUSSO
ADRIANO GALLIANI
A.D. MILAN
«
Il Mondiale?
Inconcepibile
scaricare tutto
su Giuseppe
Rossi
ANDREA DELLA VALLE
PRESIDENTE FIORENTINA
S
Diego Della
Valle, 61 anni,
numero uno
della Fiorentina.
È presidente di
Tod’s spa, con
i marchi Tod’s,
Hogan e Fay
ANSA
no dopo) e a smentire le trattative con i bianconeri; Prandelli
non la prese bene e alla prima
conferenza chiese urbi et orbi
se dopo le parole del suo patron dovesse ritenersi esonerato, aggiungendo che sarebbe
rimasto volentieri alla Fiorentina se fosse partito il progetto
della Cittadella viola, come da
accordi. Di lì a poco finì la stagione (senza Cittadella), Prandelli salutò, firmando per la
Nazionale, e Della Valle attese
novembre prima di svelare altri
piccanti particolari: «Mi chiamò il proprietario della Juve
per dirmi che Prandelli trattava
con Bettega per andare a Torino...». Il neo c.t. rispose a stretto giro di posta («Andrea Della
Valle conosce la verità e la rac-
conti, sono amareggiato»), i
botta e risposta finirono lì ed
ecco spiegata tanta acredine.
Il fratello Tutto ciò raccontato, va aggiunto che pure Andrea ieri ha messo del suo, ma
con qualche strato di morbidezza in più: «Devo dire che
leggere i racconti di Prandelli
sul Mondiale mi ha amareggiato - dice il minore dei Della Valle, presidente onorario viola -:
trovo inconcepibile scaricare
tutto su Giuseppe Rossi, ma
perché?». E pure Galliani ieri
ha scagliato il suo sassolino a
Prandelli: «Non voglio fare polemiche, dico solo che su Balotelli non è stato elegantissimo».
Olè, avanti il prossimo.
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MILANO
AL GALATASARAY
Cesare Prandelli è al
lavoro per disegnare il nuovo
Galatasaray con qualche
reduce dell’avventura
azzurra. La pista più calda
conduce a Romulo,
centrocampista del Verona,
che solo all’ultimo momento
non è stato aggregato al
gruppo. Prandelli lo stima e lo
ha messo tra i primi obiettivi
di mercato. Una pista calda
che ha il gradimento del
giocatore, intrigato dalla
prospettiva di seguire un
allenatore che lo stima e
giocare in Champions
League. Sulla rotta di Romulo,
però, c’è anche la Juve. Nei
vari incontri avuti per portare
Iturbe a Torino, Marotta,
Paratici e Sogliano hanno
discusso anche di Romulo. Il
Verona è alla finestra e valuta
la migliore offerta per il
giocatore appena riscattato
dalla Fiorentina. Nella lista del
Gala c’è un altro azzurro,
Gabriel Paletta, in uscita dal
Parma. Senza dimenticare il
nome di Osvaldo (in rotta col
Southampton e nel mirino
anche dell’Inter) e il
gradimento per Giaccherini,
dallo scorso anno al
Sunderland. L’agente del
giocatore Furio Valcareggi
precisa: «Non mi ha chiamato
nessuno. Emanuele sta bene
in Inghilterra e speriamo di
fare una grande stagione»
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S
Osvaldo
Altro non
convocato al
Mondiale, altro
ex juventino.
Ha già giocato
all’estero,
in Inghilterra
(Southampton)
e in Spagna
(Espanol)
S
Paletta
Difensore
del Parma,
titolare contro
l’Inghilterra
al Mondiale.
Prandelli
ha scommesso
su di lui anche
per il Mondiale
in Brasile
Corteggiato a lungo dalla
Juventus, Alexis Sanchez è ufficialmente un giocatore dell’Arsenal. La cifra pagata dal
club inglese può spiegare il
motivo per cui l’affondo Juve
non è stato sufficiente: nella
casse del Barcellona finiranno
quaranta milioni di euro. A ufficializzare il trasferimento del
cileno è stato il sito del club
londinese, senza precisare le
cifre del consistente affare, comunque filtrate già nei giorni
scorsi. Per tre stagioni Sanchez
aveva infilato la maglia del
Barça, che nel luglio del 2011
lo aveva acquistato dall’Udinese per 26 milioni e 11 di bonus.
Tre estati, 88 partite e 39 gol
dopo Alexis è diventato un giocatore di Arsene Wenger. «È un
calciatore fantastico e siamo
felici che giochi con noi adesso
- è il benvenuto del boss dei
gunners -. Aggiungerà forza,
potenza e creatività alla nostra
squadra. Aspettiamo tutti il
suo arrivo: come in molti hanno visto durante la Coppa del
Mondo di questa estate, Alexis
è davvero straordinario». In
Brasile Sanchez ha segnato
due reti in quattro partite (con
una nota negativa: il rigore parato da Julio Cesar).
Gioia Entusiasta pure il giocatore: «Sono davvero felice di
entrare a far parte dell’Arsenal,
un club che ha un grande manager, una fantastica squadra,
un sostegno enorme in tutto il
mondo e un stadio meraviglioso. Non vedo l’ora di incontrare i miei nuovi compagni e di
giocare in Premier League e in
Champions. Darò il mio meglio
per rendere felici tutti i tifosi».
a.g.
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20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LE SCONFITTE TRA LE POLEMICHE
Se il k.o. è anche politico
Il Brasile di Dilma a pezzi
Dopo la figuraccia con la Germania, il consenso della Rousseff
è al minimo storico. E se l’Argentina trionfasse al Maracanà...
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI
SAN PAOLO (Brasile)
Giocheranno a casa sua,
questo è il problema. Giocheranno e le converrà restarsene
tappata nei suoi appartamenti, perché in Brasile la sconfitta ha un nome e non è quello
di Scolari o di Dante. La sconfitta si chiama Dilma Rousseff
e la battaglia per le elezioni di
ottobre continua feroce. La
presidente del Brasile, non è
la prima e non sarà l’ultima,
ha tentato di sfruttare il Mondiale a fini elettorali e l’indice
di gradimento, salito dopo
Brasile-Cile, ora è al minimo.
Il giorno dopo il naufragio
della Seleçao, Dilma ha riunito il governo: un’unità di crisi
surreale visto che i calci al pallone non li ha dati lei, ma ormai il governo brasiliano era
sceso in campo impegnandosi
in un mondiale dispendioso e
contestato e bisognava trovare le contromisure per dissociarsi dal disastro. Dilma deve ripartire in
contropiede e le
manovre sono già
cominciate.
Manovre Ieri sul
web sono comparse critiche alla CBF: Dilma e il
suo governo stanno
prendendo le distanze
dal presidente della federcalcio Marin, ma è il
classico scarica barile che
difficilmente funzionerà.
Molti brasiliani hanno tifato contro il Brasile dall’inizio per motivi politici, e i
simpatizzanti di Dilma temono una strumenta-
lizzazione ancora più intensa
dei partiti avversari. La più infernale delle sconfitte della
Seleçao è una questione politica e si avvicina un autunno
di tagli e carovita. Il sigillo sul
Mondiale sbagliato sarebbe
per Dilma dover consegnare la
coppa agli argentini, domenica a Rio: alla finalina che nessuno vuole giocare forse si potrà sottrarre, però mancare all’evento planetario è impossibile e la beffa incombe.
Insulti e ira Intanto le baruffe proseguono anche a Teresopolis. «Vecchio, arrogante,
prepotente e ridicolo. Un incompetente», è il giudizio definitivo di Wagner Ribeiro,
l’agente di Neymar, su Scolari.
Il fuoriclasse infortunato si è
ripresentato dai compagni,
ma si narra che al settimo gol,
la sera fatale, abbia spento la
tv e si sia messo a giocare a poker. Peggio ha fatto solo un
anonimo tifoso che, furibondo, ha scagliato il televisore fuori dalla finestra.
I giornali sono pieni di
storie di piccola follia, vissute mentre
gli argentini imperversano, montano
tende a Rio, la polizia si
preoccupa e il girotondo politico continua.
«Ho sempre pensato
che il governo dovesse intervenire nel calcio per modernizzarlo», ha dichiarato il ministro Aldo Rebelo. E’ la
commedia umana applicata alla sconfitta
peggiore del Brasile
sportivo.
OLANDA DELUSA SNEIJDER, NIENTE FINALINA
Van Gaal svela: «Rigori?
Qualcuno mi ha detto no»
Arjen Robben, 30 anni, consola il figlio Luka dopo il k.o. con l’Argentina IPP
SAN PAOLO (Brasile) Gli
olandesi non piangono. Le
lacrime vanno bene per una
finale persa al 118’, non per una
semifinale buttata via ai rigori in
una notte di pioggia. Piange
disperato il figlio di Robben
mentre gli oranje se ne vanno
talmente stanchi da non
mostrare emozioni. Sneijder
ricompare in zona mista con una
fasciatura elastica e un altro
bendaggio al polpaccio: sono i
segni di Demichelis che pesano
comunque meno della rabbia
repressa. Lui credeva di poter
arrivare in finale e adesso non
potrà giocare nemmeno quella di
consolazione, ma forse Robben
farebbe volentieri a cambio:
come dice chiaramente, il terzo
posto non gli interessa. Intanto
Van Gaal rivela che qualcuno non
ha voluto tirare il primo rigore.
«Ho ricevuto un paio di no, per
questo ha tirato Vlaar». Nella
truppa felice compare qualche
crepa e il più amareggiato di tutti
è Robben: correva anche per il
Pallone d’oro e faticherà a
metabolizzare la sconfitta. «Non
abbiamo giocato bene nel primo
tempo, non ci sentivamo sicuri.
Poi è andata meglio, ma alla fine
avevamo l’impressione che
l’Argentina aspettasse soltanto i
rigori: no, non hanno meritato di
andare in finale, e io sono
orgoglioso dei miei compagni.
Che cosa penso della Germania?
Ho tanti amici lì ed è la squadra
che ha fatto vedere il calcio
migliore». Un olandese non potrà
mai dire che tifa Germania, ma il
messaggio è chiaro.
al.bo.
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Finale: è toto-fischietto
Irmatov in pole, Rizzoli c’è
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI
RIO DE JANEIRO (Brasile)
Zero proteste La falsa partenza (rigore al Brasile con la
Croazia, due gol regolari annullati al Messico contro il Camerun) aveva fatto temere situazioni tipo 2002 (scandalosi aiuti a Sud Corea e Brasile) e 2010
(gol fantasma, gol decisivi in
No scandali Due le cose molto
positive. 1) La condotta rigorosa
e imparziale di gare chiave
(Cakir in Brasile-Messico, Webb
in Brasile-Cile), nelle quali i padroni di casa sono stati trattati
come gli altri, ha spiegato che
non c’è stato nessun tentativo di
«indirizzo»: se Nishimura ha sbagliato sul rigore di Fred, l’ha fatto
perché è stato un errore umano.
E questo è un gran risultato: un
Mondiale pulito. 2) L’occhio «disumano» dei guardalinee che,
escluso il Messico, hanno visto situazioni millimetriche (unico errore, il gol del bosniaco Dzeko
annullato contro la Nigeria).
La moviola Busacca, che in
Leo Messi, 27 anni, dialoga con il nostro arbitro Nicola Rizzoli, 42 AFP
fuorigioco). Invece la situazione si è subito normalizzata ed è
prevalsa la classe di «fischietti»
(su tutti Cakir, Kuipers, Proença, Rizzoli, Webb, Pitana, Ricci, Geiger, Irmatov) che hanno
gestito con serenità: più gioco
effettivo (2’ in più del 2010),
quasi nessun fallo brutale, meno cartellini anche se qualcuno
in più non avrebbe fatto male,
vedi Matuidi su Onazi (Geiger)
e Zuniga su Neymar (Velasco).
Quasi inesistenti le proteste,
nessuno si è tolto al maglia, poche perdite di tempo. Lo spray
ha dato una gran mano. Insomma: arbitri sullo sfondo e gioco
più fluido. Poche delusioni, tipo l’eccellente serbo Mazic, qui
crollato.
Pos. Nome Partecipante Prov. Squadra
1 Karol Tadeusz Miksa
SA Cile
2 Claudio Liuni
RM Bulldozer Campeon 05
VA Piuttosto La Colombia
3 Samuele Ria
4 Romano Rossi
RE Magiccarioca
5 Filippo Minieri
MI 35 - Uru-Fra-Bel
6 Enrico Circelli
LI Junior 03
7 Ristorante A Mangiare RE Baba Babacar Fc
8 Pietro Bernabei
LT Ispanico81
9 Gaetano Amenta
PA Libertas Trabia Sport Club
10 Pietro Bernabei
LT Ispanico26
11 Roberto Petrelli
LE Roberto-Ernesto3
12 Enrico Circelli
LI Junior 04
13 Enrico Circelli
LI Junior 05
14 Enrico Circelli
LI Junior 09
15
CB Stewienho 33
16 Luca Alessandrini
RA Lucazzzz
17 Vincenzo Rosa
PR Viro27
18 Mauro Vinotti
SV Zin 47
19 Marco Spatari
TO Saggio 1
20 Matteo Scasseddu
TA Germania
Punti
114,5
113,5
113,0
111,0
111,0
111,0
110,5
110,0
109,5
109,5
109,5
109,5
109,5
109,5
109,5
109,5
109,5
109,0
108,5
108,5
CLASSIFICA GENERALE
OGGI SI DECIDE IL DESIGNATORE BUSACCA HA CINQUE NOMI SUL TACCUINO: ANCHE L’ITALIANO È IN LIZZA
Proença, Irmatov, Rizzoli,
Geiger, qualche chance per
Webb: cinque candidati al Maracanã. Oggi il designatore Massimo Busacca e la commissione decidono l’arbitro della finale. Se
prevale l’orientamento della
neutralità dovrebbero giocarsela
Irmatov (Uzbekistan, favorito) e
Geiger (Usa). Altrimenti uno tra
Proença (Portogallo) e Rizzoli
(che però ha già diretto due volte
l’Argentina). Ma in commissione
risalgono improvvisamente le
quotazioni dell’inglese Webb, finora solo 2 gare: ha già diretto la
finale 2010, sarebbe un bis storico. Qualunque decisione non sarà sofferta perché, dal punto di
vista arbitrale, il Mondiale della
squadra di Busacca è stato eccellente.
CLASSIFICA DI GIORNATA
MORSO A CHIELLINI
La Fifa respinge
il ricorso di Suarez
Ora si va al Tas?
La Fifa ha respinto per
intero il ricorso di Luis Suarez
e dell’Uruguay sulla squalifica
di 9 turni in nazionale e di
quattro mesi in ogni
competizione dell’attaccante,
reo di aver morso Chiellini nella
sfida con l’Italia. Confermata
anche la multa di 112mila
dollari. L’ultima speranza di
Suarez per ottenere uno
sconto è ora il Tas di Losanna.
Sudafrica visse in prima persona
l’esclusione per un episodio contro i padroni, ed era candidato
alla finale, ha gestito il gruppo
senza «tagliare» nessuno fino alle semifinali, recuperando umanamente gente come Nishimura.
Nel futuro, ormai sicura (per la
Fifa) la tecnologia sul gol fantasma, si parlerà di moviola: Blatter la vuole, Busacca sta pensando al come. Qualcosa succederà
nel 2015. E sarà anche il tempo,
per noi, di smettere di dare le colpe agli arbitri: in Italia-Uruguay
il messicano Rodriguez ha sbagliato sì (c’era rigore su Cavani,
non era da «rosso» Marchisio)
ma non per aiutare qualcuno:
poi è stato ottimo in Brasile-Germania. Meglio Rizzoli degli azzurri.
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Pos. Nome Partecipante Prov. Squadra
1 Francesco Pratici
MS Stefania 11
2 Giuseppe Cacciola
ME Ve Lo Do Io Il Brasile.... 39
3 Giuseppina De Vita
TA Schiaccia Sassi 7
4
AN Pinerolo
5 Piergiorgio Vassalli
BS Giorgino28
6 Vasile Covit
RA Gabycolumbia
7 Giuseppe Russo
CL Bra-Ger-Ola 1
8 Giuseppe Russo
CL 1Bra-Abo
9 Giuseppe Russo
CL 1Bra-Aoc
10 Giuseppina De Vita
TA Prova A Prendermi 147
11 Giuseppe De Blasio
PZ Marilena 99
12 Luca Spatari
TO Sparando Pilu 223
13 Gaetano Cucciniello
NA El Piojo
14 Samuele Ria
VA Febbre Del Giovedi
15
SI Ufficio
16 Daniele Morandini
UD Christian Zapata
17 Giuseppe Costantino
RC M5S 678
18 Alessandro Sambuchi
SP Sibale27
19 Francesco Sidoti
MI Forzasan 7
20 Giuseppe Russo
CL Bra-Ger-Col 4
PORTIERI
Squadra
(ARG)
Cod. Nome
143 ROMERO
Costo Punti
12
Punti
555,5
540,0
540,0
539,5
536,0
535,5
535,0
533,5
533,0
532,5
532,5
532,0
532,0
532,0
531,0
529,5
529,0
529,0
528,5
528,5
(ARG)
552 GAGO
(ARG)
510 BIGLIA
5
6
(ARG)
710 PEREZ
4
6
6
-
7,5
(ARG)
707 RODRIGUEZ M.
4
6
(ARG)
103 ANDUJAR
1
-
(ARG)
708 ALVAREZ
3
-
(BRA)
124 JULIO CESAR
14
-2
(ARG)
709 FERNANDEZ
2
-
(BRA)
123 JEFFERSON
1
-
(BRA)
624 OSCAR
16
7,5
13
5
(GER)
138 NEUER
6
(BRA)
670 WILLIAN
(GER)
151
WEIDENFELLER
1
-
(BRA)
628 PAULINHO
11
5
(OLA)
111
CILLESSEN
12
14
6,5
(BRA)
551 FERNANDINHO
8
3
(OLA)
155 KRUL
1
-
(BRA)
636 RAMIRES
8
5
(BRA)
595 LUIZ GUSTAVO
7
5
(BRA)
568 HERNANES
7
-
(GER)
625 OZIL
17
7,5
DIFENSORI
Squadra
Cod. Nome
Costo Punti
(GER)
647 SCHWEINSTEIGER 16
7
(ARG)
(ARG)
(ARG)
(ARG)
(ARG)
(ARG)
(ARG)
(BRA)
(BRA)
(BRA)
(BRA)
(BRA)
(BRA)
(BRA)
(BRA)
(GER)
(GER)
(GER)
(GER)
(GER)
(GER)
(GER)
(GER)
(OLA)
(OLA)
(OLA)
(OLA)
(OLA)
(OLA)
(OLA)
(OLA)
376
257
339
252
400
216
399
239
357
242
305
240
302
308
268
295
273
416
315
226
415
414
426
225
307
244
279
367
407
408
406
10
9
6
6
5
4
3
15
14
13
13
8
6
4
3
14
12
10
9
7
5
4
2
8
7
6
6
5
4
3
3
(GER)
560 GOTZE
13
-
(GER)
589 KROOS
11
16
ZABALETA
GARAY
ROJO
FERNANDEZ F.
DEMICHELIS
BASANTA
CAMPAGNARO
DANI ALVES
THIAGO SILVA
DAVID LUIZ
MARCELO
DANTE
MAICON
MAXWELL
HENRIQUE
LAHM
HUMMELS
GROSSKREUTZ
MERTESACKER
BOATENG J.
HOWEDES
DURM
MUSTAFI
BLIND
MARTINS INDI
DE VRIJ
JANMAAT
VLAAR
VELTMAN
VERHAEGH
KONGOLO
6
7
6
6
4
4,5
3,5
5
10
7
6
7
7
5,5
4,5
6
6,5
6,5
-
(GER)
725 DRAXLER
8
6
(GER)
582 KHEDIRA
7
12
(GER)
726 GINTER
5
-
(GER)
727 KRAMER
3
-
(OLA)
640 ROBBEN
20
5
(OLA)
651 SNEIJDER
16
5,5
(OLA)
530 DE JONG
7
5,5
(OLA)
525 CLASIE
6
6
(OLA)
720 WIJNALDUM
6
6
(OLA)
719 DE GUZMAN
5
-
(OLA)
718 FER
4
-
ATTACCANTI
Squadra
Cod. Nome
Costo Punti
(ARG)
867 MESSI
36
(ARG)
802 AGUERO
26
5
(ARG)
839 HIGUAIN
22
5,5
(ARG)
858 LAVEZZI
18
6
6
(ARG)
876 PALACIO
17
5,5
(BRA)
873 NEYMAR
28
-
(BRA)
830 FRED
22
3
(BRA)
841
18
4
(BRA)
847 JO
13
-
(BRA)
811
BERNARD
7
3
(GER)
871
MULLER
24
12
(GER)
856 KLOSE
22
10,5
(GER)
880 PODOLSKI
18
-
(GER)
891
13
13,5
(OLA)
HULK
SCHURRLE
900 VAN PERSIE
28
CENTROCAMPISTI
(OLA)
842 HUNTELAAR
17
5
Squadra
Cod. Nome
Costo Punti
(OLA)
861
LENS
14
-
4,5
(ARG)
536 DI MARIA
16
-
(OLA)
926 KUYT
11
6
(ARG)
600 MASCHERANO
8
7
(OLA)
820 DEPAY
11
-
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
loSpunto
ha questo di bello, che ofuna possibilità di riscatto a tutti,
ImalfreMondiale
proprio a tutti. Prendete lo strano
caso di Sergio Romero. Chi avrebbe mai
immaginato che il portiere dell’Argentina sarebbe diventato l’eroe della semifinale dell’altra sera? Il Romero che ha
parato due rigori agli olandesi è lo stesso Romero che nell’autunno del 2012,
da estremo difensore della Sampdoria.
fece passare un innocuo tiro di Di Michele del Chievo? Basta andare in rete e
digitare «papere Romero» per entrare in
una galleria degli errori e degli orrori.
Mercoledì a San Paolo erano in cam-
Sergio Romero, 27 anni
FilorossoMondiale
po altri due soggetti smarriti della nostra Serie A, il milanista De Jong e il laziale Biglia. Non che abbiano combinato
sfracelli, ma il fatto che fossero lì, a giocarsi l’ingresso nella finale della «Copa», ci ha costretti a guardarli con occhi
diversi. Forse in Italia non li abbiamo capiti abbastanza. La lista è allargabile. Il
duo colombiano Zapata-Yepes, una volta banda del buco al Milan, è arrivato
fino ai quarti con la Colombia. Il greco
Papastathopoulos, altro ex rossonero,
ha segnato negli ottavi contro Costa Rica.
Tutto è bene quel che finisce bene?
laPuntura
di ROBERTO PELUCCHI
di
ALESSANDRO DE CALÒ
TUTTI CONQUISTATI DA MASCHERANO
PESCE PILOTA DELL’ARGENTINA DI MESSI
prenda corpo il profilo dilatato di Javier Mascherano. Da una parte ci sono i tedeschi, aitanti, algidi, elastici e in fondo generosi – stando alle ultime rivelazioni – per non aver infierito oltre, dopo i sette gol rifilati al Brasile. Sull’altro piatto della bilancia, aspettando la
finale, c’è Mascherano. Gli argentini si divertono a esaltare il loro eroe con mille iperboli. I
brasiliani hanno la psicologa? Agli argentini
non serve, c’è lui. Prima della sfida col Belgio,
pare che Mascherano abbia fatto un discorso
molto accalorato ai compagni, negli spogliatoi:
più convincente di Al Pacino in «Ogni maledetta domenica», tanto da emozionare anche Messi, fino alle lacrime. E poi c’è l’arringa a Romero, prima dei rigori. Ha provato a convincerlo
che poteva trasformarsi nell’eroe della qualificazione alla finale. E c’è riuscito.
Dopo averlo visto giganteggiare contro
l’Olanda, dove ha fatto lo chef, il diettore di sala, il cameriere e pure l’uomo delle pulizie –
spazzando miracolosamente un pallone che
Robben stava per scaraventare in porta – i tifosi
della Albiceleste lo esaltano. Nei social c’è
chi disegna il suo profilo sotto il basco di
Guevara e propone il mito del «Mas/
Che», uno che lotta e vince senza perdere la tenerezza. Altri annunciano
che presto il loro eroe lancerà la sfida
dell’Argentina ai fondi-avvoltoio, che
stanno spingendo Buenos Aires sull’orlo
del baratro: e, naturalmente, risolverà il
problema. Quello che fino all’altra sera
era soltanto il «Jefecito» della Seleccion,
adesso viene considerato a tutti gli effetti il
«Jefe», il capo, un marziano. Prima di radunare i giocatori dell’Argentina per il Mon-
diale, il tecnico Alejandro Sabella era andato a
Barcellona, a parlare con Mascherano, capitano della nazionale biancoceleste in Sudafrica,
con Maradona in panca. Voleva essere sicuro
che fosse d’accordo sul fatto che la fascia, in
Brasile, sarebbe toccata a Messi. Sabella non
voleva che si ricreasse la situazione dell’86,
quando Carlos Bilardo tolse i gradi a Daniel
Passarella per darli a Diego. Essendo cresciuto
come allenatore all’ombra del Kaiser, Sabella
conosceva bene il problema è ha tentato di
muoversi in modo più cauto e democratico.
Mascherano e Messi sono compagni di squadra e amici nel Barça: non c’è stato alcun problema nel passaggio di consegne. Anzi, si può
dire che esercitano assieme la leadership in nazionale. Leo, che è un tipo introverso, tante volte comunica col tecnico e con i compagni attraverso il «Jefecito». Messi esercita la leadership
con l’esempio, sul terreno di gioco, dalla metà
campo in su. Nei momenti più complicati tocca
a lui inventarsi qualche gol speciale, indispensabile per trascinare avanti l’Argentina. L’ha
fatto quattro volte, in questo Mondiale, prima
di rimanere in sonno con gli olandesi. Al resto
ci pensa Mascherano. La simbiosi funziona. In
giugno, il «Jefecito» ha rinnovato il contratto
col Barça allungandolo fino al 2018. Era abbastanza richiesto sul mercato, si era parlato
anche di Napoli: è un pallino di Rafa Benitez dai tempi del Liverpool. Di solito Mascherano parte in punta di piedi e tende
a trasformarsi in un gigante, lungo il
cammino. Nel Barcellona era partito come riserva di Busquets e Puyol, sappiamo come è finita. E visto che ha rinnovato,
ci ha dato anche un indizio. Secondo voi,
dove ha intenzione di stare Messi nei
prossimi anni?
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f
Il problema è più serio di
quanto si pensasse. Gli
attacchi di vomito che
colpiscono Messi, durante
Argentina-Olanda hanno
contagiato anche gli spettatori.
laVignetta
DI STEFANO FROSINI
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
MARTIN CASTROGIOVANNI
Campione di rugby
Barba come si faceva una
volta grande Sam #rct
@castrito81
ALDO MONTANO
loScrittore
Olimpionico di scherma
NELLA SIMBOLOGIA NEL NUMERO 7
ORA ENTRA ANCHE LA GERMANIA
di MARCO MARSULLO
ette come i peccati, i capitali, quelli smosS
si dalla Germania calcistica per creare
l’impero che sono, investendo nei giovani, nelle strutture, nel rifacimento di un look diventato obsoleto a metà dei Novanta e ora unico e
solo erede, distruttore, della generazione tikitaka. Sette i Re di Roma: spietati, saggi, guerrafondai, oculati e opulenti, come ognuno dei
tedeschi è nel suo DNA; squadra di robot pittori e magistrati della verticalizzazione, dottori
in scienze della solidità e del confort della bellezza. Sette le sfere del drago in Dragon Ball, il
cartone animato giapponese in cui Goku muore e risorge più di Gesù di Nazareth, quello che
non è riuscito ai verdeoro orfani di Thiago Silva (giocare senza di lui era come giocare a un
altro fuso orario) e Neymar, giocoliere uragano e padrone dei sorrisi della nazione intera
(giocare senza di lui era come giocare a un altro fuso orario, e pure tristi). Sette come il numero atomico dell’azoto, quello che i germanici hanno nei polpacci, Need for speed lo hanno
girato ispirandosi a Lahm e Schweinsteiger.
Sette anche i sigilli dell’Apocalisse, chiusi in
ogni gol venuto dai piedi tedeschi, ogni anticipo, netto, ogni confusione indotta calcisticamente ai carioca. Sette i secoli in cui si ricorderà questo risultato, sette e oltre, otto, nove,
21
ROMERO E ALTRI «SOGGETTI SMARRITI»
L’EFFETTO RIGENERANTE DEL MONDIALE
di SEBASTIANO VERNAZZA
abbastanza normale che nel rettilineo
E’
conclusivo di un Mondiale un po’ esausto, con stelle appannate – tipo Leo Messi –
LA GAZZETTA DELLO SPORT
dieci. Una generazione di calciatori brasiliani
spazzata via nelle loro teste, più che dal campo. Fossi un presidente non comprerei mai un
giocatore presente ieri in quell’undici, perché
quei novanta minuti non si cancelleranno dalla loro memoria neanche con l’acquaragia. E
se qualcuno ha speso cinquanta milioni per
comprare il centrale, l’artefice della follia della notte di Belo Horizonte, be’, come dire: speri di non giocarsi mai una semifinale mondiale, altrimenti gliene serviranno altri cinquanta
di clinica per disintossicarsi. Perché a volte
non serve farsi crescere i capelli e fare la samba al centro della difesa, a volte serve l’umiltà
di avere orgoglio, e il disastro non sta nell’aver
perso contro una Germania, francamente, più
forte. Sta nell’essere rimasti brasiliani oltre
ogni precipizio, nel non essere stati capaci di
guardarsi intorno e diventare, che so, italiani,
catenaccio e contropiede. Francesi, giovanotti
gagliardi e in ripresa. Olandesi, esplosività e
talento, con un allenatore più carismatico della sorte. O argentini, che poi vuol dire diventare Messi e lì il discorso si complica un po’. Essere rimasti brasiliani per novanta minuti contro
quei tedeschi è stato il modo peggiore di essere brasiliani. Che gli piaccia o no: sette, da oggi, sono anche i gol della Germania contro il
Brasile nella semifinale del Mondiale del
2014.
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Ultimi allenamenti prima del
mondiale Kazan2014
@aldomontano0586
MATTEO MANASSERO
Talento del golf
@nicolapomponi:
@EuropeanTour anni fa con
@MatteoManassero e
@NickFaldo006 ci
ritroviamo 15 anni dopo.
@matteomanassero
SARA ERRANI
Campionessa di tennis
@fabiofogna
@roberta_vinci ma a te
Fogna non c’e’ bisogno di
tifarti che Vinci lo stesso!!!
@SaraErrani
D’ora in poi Romero andrà valutato col
rispetto dovuto a un Neuer o a un Courtois? Calma. Il Mondiale è un’illusione,
dura un mese, ed è naturale che nell’arco di trenta giorni, un tempo breve,
qualche giocatore «normale» incappi in
una congiuntura favorevole - condizione, squadra, fortuna che si incastrano
alla perfezione - e diventi un calciatore
«eccezionale». Nel ‘90 Totò Schillaci visse il suo quarto d’ora di celebrità planetaria: finito l’incantesimo, scivolò verso
il declino in Giappone. Questo Romero è
quello vero?
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l’Intervento
Il derby dei Papi
lo immagino così
di DON ALESSIO ALBERTINI*
rmai sono già le 20.45 di doO
menica 13 luglio. Al secondo piano della Residenza di Santa
Marta regna il silenzio. A quest’ora Papa Francesco è solo, ritirato nel suo appartamento come è
solito fare da quando è stato eletto
come successore del Papa emerito
Benedetto XVI. Uno squillo, poi un
altro ancora. Chi può essere?.
«Pronto, Santo Padre? Sono Benedetto, il suo vicino di casa». Una
telefonata partita dal monastero
Mater Ecclesiae, dietro la Basilica
di San Pietro. «Auguro a tutti uno
splendido Mondiale di calcio, giocato con spirito di vera fraternità»,
legge con la calma che lo contraddistingue l’emerito tedesco. «Lo
ricorda? E’ il suo tweet inviato prima dell’inizio di questa grande
manifestazione. Che ne dice se
con lo stesso spirito guardassimo
insieme la partita?». A tutti è nota
la passione di Papa Francesco per
il calcio, ma dopo la tensione vissuta con le sue Guardie Svizzere
durante i quarti di finale vedere la
partita con un altro vicino, per di
più della Germania, sembra troppo. Il Papa argentino sa bene, anche, che è “un po’ indisciplinato”
come i suoi connazionali che sono
andati a trovarlo in Vaticano
l’estate scorsa e questa sera scendono in campo. Lui e Benedetto,
quando si sono incontrati, si sono
sempre abbracciati. Ma oggi c’è la
finale, la partita delle partite tra le
due nazionali di Argentina e Germania. Difficile rimanere impassibili anche per due persone che si
amano e si stimano reciprocamente. Ma come venire meno a quell’impegno che Papa Benedetto
aveva rivolto ai delegati Uefa
qualche anno fa: «Possa anche
l’odierna manifestazione ravvivare in ciascuno l’impegno a far sì
che lo sport contribuisca a costruire una società improntata al reciproco rispetto, alla lealtà dei comportamenti e alla solidarietà fra
tutti i popoli e le culture».
Con la voce spinta da un polmone solo ma con il timbro dell’amicizia: «Venga Santo Padre,
vediamola insieme». Seduti l’uno
accanto all’altro, senza rosari o
santini, ad ammirare le gesta dei
22 in campo.
E’ l’Argentina che si fa avanti
per prima ma sul lancio preciso di
Mascherano il più lesto ad intercettare la palla è il portiere Neuer.
«L’avevo detto una mattina a Santa Marta – commenta Papa Francesco – che bisogna essere bravi a
guardare in faccia la realtà, pronti, come un portiere di una squadra di calcio, a parare il pallone
da qualunque parte arrivi».
Ma i tedeschi non stanno a
guardare e fanno valere il loro fisico roccioso, per niente provato
dalle fatiche di questo estenuante
torneo. Subito è pronta la replica
del primo Papa teologo affascinato da tanto splendore: «Di quanta
potenzialità Iddio ha dotato il corpo umano, e quali interessanti
Francesco con Benedetto XVI
obiettivi di perfezione può raggiungere… Come allora non ringraziare il Signore per aver dotato
il corpo dell’uomo di tanta perfezione; per averlo arricchito di una
bellezza e di un’armonia che si
possono esprimere in tanti modi».
In mezzo a così alte e profonde
parole, il funambolico Messi non
vuole stare solo a sentire. Vuole lasciare anche lui il segno su questa
partita e dimentico che in palio c’è
il titolo mondiale si diletta a far
scorrere la palla tra la selva di gambe degli avversari. «Gioca come un
dilettante», l’espressione è di Papa
Francesco. Come uno che prova
gioia a fare quello che sta facendo
vincendo ogni paura. «E’ un’azione
completamente libera, senza scopo e senza alcuna costrizione, che
al tempo stesso impegna e occupa
tutte le forze dell’uomo», aggiunge
subito Papa Benedetto.
Che bello sarebbe se da queste
azioni, da questa voglia di vincere,
rispettando tutte le regole, riconoscendo la bravura dell’avversario i
milioni di spettatori imparassero
come affrontare la vita. «L’avevo
detto loro l’estate scorsa», si affretta a ricordare con una certa
nostalgia l’argentino Bergoglio:
«Voi, cari giocatori, anche se siete
dei personaggi, rimanete sempre
uomini, nello sport e nella vita.
Uomini portatori di umanità».
Un attimo di silenzio per sentirsi parte di questa umanità tanto
provata e ferita, per la quale entrambi spendono quotidianamente la vita. Un abbraccio ideale con
tutti gli uomini e le donne del pianeta incollati al teleschermo in attesa di un’emozione capace di ridare speranza.
E un ultimo incoraggiamento
ai protagonisti di questa finale:
«Voi, cari atleti, siete modelli per i
vostro coetanei, ed il vostro esempio può essere per loro determinante nel costruire positivamente
il loro avvenire. Siate allora campioni nello sport e nella vita».
L’ora si è fatta tarda. Papa
Francesco e Papa Benedetto sentono anche il peso degli anni oltre
che della fatica della loro giornata. E’ bene chiudere qua con la
gioia di essersi di nuovo incontrati. Buonanotte.
«Ma come, adesso? Siamo ancora sullo 0 a 0. Guardate che oggi
deve vincere per forza una delle
due squadre», interviene il diavolo
che si era autoinvitato alla partita.
No, meglio così! Chiudere con
un abbraccio in segno di amicizia
e poi…che vinca il migliore.
* Fratello di Demetrio Albertini e
responsabile milanese della commissione diocesana dello Sport
22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
101° TOUR DE FRANCE IL SICILIANO E UNA NUOVA DIMENSIONE
4
l’Analisi
I NUMERI
DAL NOSTRO INVIATO A REIMS
LUCA GIALANELLA
Essere leader pesa
Ma è troppo importante
Il presidente kazako Nazarbayev ha
chiamato il general manager Vinokourov per
complimentarsi. Il Tour viene trasmesso in
diretta nella nazione asiatica. E vedere la
maglia gialla sulle spalle di Vincenzo Nibali
è motivo di enorme orgoglio. L’Astana è una
squadra-stato, il nome è quello della capitale
di un Paese, più grande di tutta l’Europa, che
ha scelto anche lo sport per emergere. Non
bastano il gas e il petrolio: il Kazakistan
punta molto sulla bici per affermarsi e non
restare schiacciato tra Russia e Cina. Da inizio
anno lavora per il progetto-ciclismo Michael
Paine, già consulente marketing del Cio (il
Comitato olimpico) e braccio destro di
Ecclestone nella F.1. E Vincenzo Nibali è stato
ingaggiato nel 2013 con un imperativo: vincere. Il primo tassello è stato il Giro, dominato.
A gennaio, Martinelli diceva: «Vincere, non
dobbiamo sbagliare nulla». E’ a luglio che
Nibali doveva esserci, e le prime sei tappe lo
confermano. Sulle sue spalle c’è la responsabilità di un progetto politico-sportivo.
Numeri veri Ieri quinto giorno in giallo.
Valverde è a 2’11”, Contador a 2’37”. Distacchi mai visti dopo 1055 km, spiegati con un
percorso rivoluzionato. E adesso? Si attacca
ancora. Pensate che Nibali, Martinelli e
Vinokourov stiano lì a contare i secondi o
scegliere le tappe in cui mollare la maglia e
poi riprenderla? La gialla pesa, ma è un
simbolo troppo importante: per tutti. Ora lo
show deve continuare. Le gambe ci sono,
eccome. I dati del pavé ci parlano di 285
watt di potenza media espressa da Nibali in
3 ore e 18’, con un picco di 995 watt. Valori
elevatissimi considerate le difficoltà, il
meteo e la media: quasi 46 orari. E allora?
Domani prima sfida con Contador a
Gerardmer: arrivo su uno strappo di 1800
metri al 10%. Lunedì La Planche des Belles
Filles, tappa molto più dura, 161 km, con 7
Gpm e finale severo: 5,9 km all’8,5%, 20% in
cima. Non c’è più Froome, non c’è più il suo
stile di gara. Nibali e Contador sono più
scattisti. Vincenzo vuole guadagnare ancora.
Solo Germania Ieri quarta
vittoria tedesca su 6 tappe: ma
non di Kittel, che nel finale è
rimasto tagliato fuori dai
ventagli e ha avuto anche
qualche incomprensione con la
squadra. A Reims, dove
Petacchi nel 2010 diede
all’Italia l’ultima vittoria in
volata, è spuntato André
Greipel: 114a vittoria, quinta al
Tour. Tedesco orientale, è di
Rostock (come Ullrich), 32
anni il 16 luglio (come
Indurain), Hulk si è esaltato in
uno sprint di potenza pura sul
norvegese Kristoff. Tappa
comunque con parecchie
cadute, stress e tensione.
Perché, come dice Martinelli,
«il Tour non ha 21 tappe, ma
21 classiche».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
5
i giorni
in giallo
di Vincenzo
Nibali, leader
del Tour grazie
al successo di
domenica a
Sheffield nella
seconda tappa
IL PADRO
Nibali rilancia
198 «Altro che difesa
Andrò ancora
all’attacco»
le maglie
gialle
indossate dagli
italiani al Tour,
con 27 atleti. Il
primo Vincenzo
Borgarello (ma
la maglia gialla
non c’era
ancora) il 2
luglio 1912
34
i giorni
in giallo
di Ottavio
Bottecchia, il
primatista
italiano. Poi
Gino Bartali
(23), Fausto
Coppi (19) e
Felice Gimondi
(19, tutti nello
stesso Tour)
La maglia gialla «Se si presenterà l’occasione
per aumentare il vantaggio non mi tirerò indietro.
Il primato? Ho già vissuto situazioni simili, al Giro
e alla Vuelta. Certo, il Tour è un’altra cosa»
S
André Greipel
31 anni
LAPRESSE
DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
@cirogazzetta
REIMS (Francia)
«Adesso lo posso anche dire, perché le cose sono andate bene. Sul pavé, mercoledì, mi
sono divertito». Se hai fatto una grande impresa, la mattina dopo ne respiri l’aria ancora un
po’. E’ sempre così. Stavolta Vincenzo Nibali è
pure stato aiutato dal contesto, perché al raduno di partenza di ieri – all’indomani della tappa
storica conclusa alle porte di Arenberg, in cui
ha stupito il mondo per sicurezza e abilità - ha
dovuto pedalare sulle pietre («Molto lentamente, è ancora più difficile») e in mezzo al fango
per raggiungere il foglio-firma dal bus dell’Astana. Concitazione e confusione sono compagne di viaggio fisse della maglia gialla - quale
essa sia - ma Vincenzo ha trovato comunque il
tempo per qualche riflessione ulteriore sull’impresa, regalando un pensiero speciale per Franco Ballerini. Il c.t. azzurro, morto nel 2010 per
un incidente in un rally, da corridore aveva vinto due volte la Roubaix. Amava follemente il pavé. «Sì, Franco era uno spettacolo – dice Nibali
— ed è stato un commissario tecnico molto pre-
L’omaggio francese
NIBALI DANTESCO
NELL’INFERNO SUL PAVÈ
Così la prima pagina
dell’Equipe ha celebrato ieri
l’impresa dell’uomo in giallo
sulle pietre della Roubaix
sente. Chiamava spesso i corridori anche solo
per confrontarsi, sapere come stavano. Venne
anche a trovarmi in ospedale quando, nel 2009,
mi ruppi la clavicola. Ci manca tantissimo». E
poi via, verso la quinta giornata in giallo.
Vento Il fixing del pomeriggio dirà questo:
giornata liscia, ma fino a un certo punto. Perché al Tour funziona che ogni giorno ce n’è una,
e pioggia, foschia e vento hanno reso nervoso il
percorso da Arras a Reims. L’Astana ha aiutato
Vincenzo a tenersi fuori dai guai (con un notevole lavoro extra di Vanotti nel finale) quando i
ventagli hanno frazionato il gruppo in due
tronconi. E il siciliano lo riconoscerà al traguardo: «Qui se usi l’aggettivo tranquillo lo fai per
modo di dire. Niente è veramente tranquillo.
Sono contento di come ha corso la squadra, io
mi sono già trovato nella situazione di gestire il
primato a Giro e Vuelta ma forse al Tour l’asticella è ancora più alta, perché gli interessi delle
squadre sono molti e bisogna tenere conto di
tante cose».
Tattica Tante cose, già. Come la gestione tattica di una corsa orfana di Froome che ora tocca
all’Astana, beneficiata dopo il pavé pure del se-
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
d Contador,
lafrase
DEL GIORNO
NE
l’impresa sulle pietre
Vincenzo Nibali, 29 anni,
ha conquistato la maglia gialla
vincendo la 2a tappa, con uno
straordinario contropiede.
A destra il siciliano all’attacco
mercoledì sul pavé
REUTERS/BETTINI
Vincenzo, sicurezza e lucidità:
«Devo correre nel miglior
modo possibile. Due minuti e
mezzo su Contador sono tanto,
ma lui è un combattente nato»
l’ospite
condo della generale, il danese Fuglsang. E ieri
sia Sky sia Tinkoff-Saxo hanno pagato un dazio
importante, perdendo Zandio e Hernandez in
altre cadute. La domanda principale è: la squadra kazaka deve lottare per difendere la maglia
o è troppo dispendioso? «Bisogna correre nel
miglior modo possibile – spiega Nibali, 29 anni,
— e vedere che cosa fanno gli altri. Due minuti
e mezzo su Contador non sono poca roba, ma
Alberto è un attaccante nato. Altri come Valverde, Rui Costa, Talansky sono pericolosi. Ma se
ci fosse l’occasione di attaccare per incrementare il vantaggio, lo farei». E il d.s. Giuseppe Martinelli che dice? «Gestire la maglia è pesante?
Se penso a quanti giorni mancano a Parigi, sì.
Ma al Tour ogni tappa ha la sua storia, sono in
pratica 21 classiche. Senza Froome, la corsa sarà più aperta. Io ho fiducia nel mio team. Fuglsang è in classifica ed è molto forte, ma noi siamo tutti per Vincenzo. Scarponi è il jolly che
non molti hanno, secondo me, e sul pavé ha
avuto l’umiltà di lavorare all’inizio come l’ultimo dei gregari». Il tecnico bresciano poi svela
un retroscena: «Ho capito che Vincenzo aveva
svoltato il giorno prima della vittoria al campionato italiano. Dopo i giorni di lavoro in altura al San Pellegrino, si è presentato con un’altra
luce negli occhi. Sapeva che la forma era arrivata, e la vittoria sarebbe venuta di conseguenza».
«Senza
Froome,
sono pronto
a prendermi
le responsabilità di
capitano. Ho
voglia che
inizino le
montagne.
Se anche ci
fosse stato
Wiggins,
avrebbe
lavorato per
me. Sono
sempre
stato io la
carta di
riserva di
Sky»
RICHIE
PORTE
LEADER
DEL TEAM SKY
DOPO IL RITIRO
DI FROOME
Politica Intanto Vincenzo lascia l’antidoping
Hollande sui luoghi
della Grande Guerra
e poi in corsa
Dopo aver visitato i
luoghi dello Chemin des Dames,
dove il nonno morì nella Grande
Guerra, ieri il presidente francese François Hollande ha
seguito le ultime 2 ore di corsa.
il Ricordo
(è a quota 7 controlli dal 3 luglio, compreso
quello a sorpresa per lui e Fuglsang mercoledì
sera dopo la tappa del pavé) salutato da due ali
di folla. Ai francesi piace molto. Prima di salire
in auto, si stupisce per i tanti poliziotti presenti
a bordo strada: sono per il presidente francese
Hollande, in visita al Tour (ma non è salito sul
podio: rischio fischi, non è molto popolare).
Poco prima avevano chiesto proprio a Nibali un
paragone con la situazione italiana, in cui alle
corse di ciclismo (Giro compreso), i politici di
solito spiccano per la loro assenza: «Non saprei
cosa rispondere. È vero che il ciclismo in Italia
non ha avuto anni facili ma sono alle spalle e
dobbiamo guardare avanti. Tra l’altro so che il
presidente del Consiglio Renzi è legato ad alcuni amici del mio club di Mastromarco. Magari
un giorno verrà anche lui a vedere me e il ciclismo».
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L’aretino spalla dello spagnolo, che ieri
ha perso Hernandez: «Ero un vincente,
ora voglio dare il meglio per Alberto»
Daniele Bennati, locomotiva di Alberto Contador sul pavé GETTY IMAGES
REIMS (Francia)
ragazzo. Il titolo ve lo do io:
“Una locomotiva. La mia locomotiva”».
Nessuno aveva chiesto
ad Alberto Contador di fermarsi. È lui a farlo spontaneamente, quando ci vede parlare
con Daniele Bennati dopo la linea bianca. Pacca sulla spalla
all’aretino, un sorriso e un consiglio: «Dovete dedicare una
pagina della Gazzetta a questo
Amicizia Anche ieri il Benna
è stato l’ombra in corsa dello
spagnolo. La sua missione è tenerlo il più possibile fuori dai
guai e finora ci sta riuscendo
benissimo. E pure mercoledì
sul pavé si era reso protagonista di una ottima prestazione:
se il bilancio di Contador da
DAL NOSTRO INVIATO
23
negativo (2’35” da Vincenzo
Nibali) non è diventato disastroso il merito è anche (soprattutto?) di Bennati. «Siamo
insieme dalla scorsa stagione,
ma io avevo conosciuto Alberto già al Giro d’Italia 2008 –
racconta Daniele, classe 1980,
forse l’italiano al Tour più in vista finora dopo Nibali —. Lui
vinse la maglia rosa e io quella
ciclamino, con tre vittorie di
tappa. Frequentavamo molto
la zona del podio e abbiamo
cominciato a parlare. All’epoca
ero uno sprinter vero, ma con
l’età si cambia. Fisicamente e
mentalmente, però cercando
di fare sempre al meglio il lavoro che ti chiede la squadra. Nei
ritiri, specie a Gran Canaria,
ho conosciuto meglio Alberto.
La relazione è ottima. Siamo
amici».
All’attacco Già l’anno scorso
la «guardia» italiana di Contador (il 40enne Matteo Tosatto,
al 29° Grande Giro, oltre a Bennati) si era meritata gli elogi
generali al Tour, nonostante il
capitano l’avesse chiuso ai piedi del podio. Ricordate la perfetta gestione della tappa piatta di Saint Amand Montrond,
quando misero nel sacco Sky e
guadagnarono tempo su Froome? Gli «azzurri» furono determinanti. E stavolta il «Pistolero», faro della Tinkoff-Saxo,
è sicuramente in una condizione migliore, anche se un ritardo di 2’37” da Nibali dopo sei
tappe non era stato preventivato. «Vincenzo era già il terzo
favorito di questo Tour – conclude Bennati — e adesso è il
primo. È in forma, ha vinto una
tappa, ha la maglia e il morale
a mille. Non tocca a lui fare la
prima mossa. A noi invece il
compito di attaccare. Alberto
dovrà muoversi. Lo sa. E lo farà». Parola di locomotiva.
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la guida: con Greipel è poker tedesco
ARRIVO 6a TAPPA: 1. Andre GREIPEL (Ger.
Lotto-Belisol) 194 km in 4.11’39”, media
46,3; 2. Kristoff (Nor); 3. Dumoulin (Fra),
4. Renshaw (Aus); 5. Sagan (Svk); 6. Feillu
(Fra); 7. Veelers (Ola); 8. Coquard (Fra); 9.
Vanmarcke (Bel); 10. Chavanel (Fra); 11.
Oss; 13. Van Avermaet (Bel); 14. Cancellara (Svi); 15. Fuglsang (Dan); 17. Talansky
(Usa); 18. Nibali; 20. Contador (Spa); 22.
Rui Costa (Por); 26. Van Garderen (Usa);
38. Kwiatkowski (Pol); 44. Porte (Aus);
55. Vanotti; 62. Viviani; 69. Scarponi; 74.
Trentin a 24”; 76. Sabatini a 35”; 78. Marcato a 45”; 82. Bennati a 47”; 128. Tosatto
a 1’27”; 134. Paolini a 2’40”; 137. Cimolai a
3’25”; 152. Visconti a 4’51”; 183. De Marchi
a 5’01”.
CLASSIFICA: 1. Vincenzo NIBALI (Astana);
2. Fuglsang (Dan) a 2’’; 3. Sagan (Svk) a
44’’; 4. Kwiatkowski (Pol) a 50’’; 5. Cancellara (Svi) a 1’17’’; 6. Van Den Broeck
(Bel) a 1’45’’; 7. Gallopin (Fra); 8. Porte
(Aus) a 1’54’’; 9. Talansky (Usa) a 2’05’’; 10.
Valverde (Spa) a 2’11’’; 11. Van Garderen
(Usa); 12. Bardet (Fra); 13. Rui Costa
(Por); 14. Thomas (Gb) a 2’16’’; 18. Mollema (Ola) a 2’27’’; 19. Contador (Spa) a
2’37’’; 26. Marcato a 4’08”; 42. Oss a
9’20”; 47. Trentin a 12’23”; 65. Sabatini a
19’26”; 70. Bennati a 21’06”; 90. Montaguti
a 25’06”; 107. Scarponi a 28’20”; 108. De
Marchi a 28’54”; 115. Visconti a 30’29”;
143. Tosatto a 35’20”; 147. Paolini a 37’29”;
163. Cimolai a 41’43”; 176. Petacchi a
44’44”; 177. Viviani a 45’21”; 179. Vanotti a
46’52”.
ALTRE MAGLIE Verde e bianca: Sagan
(Svk). Pois: Lemoine (Fra). Oggi: 7a tappa
Epernay-Nancy, 234,5 km (dalle 11.55). Tv
Raisport2 ed Eurosport 14.10; Rai 3 15.05.
GIRO D’AUSTRIA Assolo del neozelandese Jesse Sergent (Trek) nella 5a tappa,
Matrei-Alpendorf, segnata dal maltempo: 4° Damiano Caruso, 2° in classifica a
29” da Kennaugh (Sky).
GIRO ROSA Vittoria della britannica Emma Pooley nella 6a tappa, Gaiarine-San
Fior. A 29” le olandesi Van der Breggen e
Vos, la francese Prevot, la tedesca Hausler e l’azzurra Longo Borghini, 3a in classifica a 53” dalla leader Vos. Oggi ApricaChiavenna (91,8 km, il via alle 12). Servizi
su Gazzetta.it.
IL TOUR OGGI È QUI
Partenza
Epernay
Arrivo
Nancy
FRANCIA
Meteo
Nuvoloso
piogge
17° - 19°
GDS
Ypres, Somma, Marna, Verdun: tappe di dolore
sulle strade della Prima Guerra Mondiale
DAL NOSTRO INVIATO
REIMS (Francia)
Sette tappe di dolore. Dal
mare del Nord alla frontiera
svizzera, a La Planche des Belles Filles nei Vosgi. È il Tour
della memoria: i corridori
stanno pedalando lungo il
fronte occidentale francese
della Prima Guerra Mondiale.
L’omaggio ai 10 milioni di morti: in sette giorni si toccano 165
luoghi, monumenti, cimiteri e
strade, luoghi che hanno visto
solo distruzione.
Il monumento, a Lille, ai piccioni viaggiatori, fondamentali
per il trasporto degli ordini: al-
lode a Bennati
«Lui è la mia
locomotiva»
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Lucien Petit-Breton, 1° al Tour
de France 1907 e 1908, morì nel
1917 dopo essere stato ferito in
battaglia nelle Ardenne
Un soldato ciclista della Prima
Guerra Mondiale: la Bianchi
realizzò delle bici speciali per i
nostri Bersaglieri ciclisti
lo zoo una targa ricorda
«20mila piccioni morti per la
patria». Il via da Ypres, in Belgio, dove per la prima volta le
armate tedesche usarono il
gas, chiamato poi Iprite. E ieri
la Somma, dove nel 1916 si affrontarono 3 milioni di soldati.
L’Aisne, con la terribile offensiva del 1917 sul Chemin des Dames, «La strada delle signore»:
un luogo regale (in onore delle
due figlie di re Luigi XV, che lo
percorrevano per andare a studiare) che costò la vita a 160
mila soldati francesi (morirono 593 italiani, sepolti a Soupir). La Marna, e le due battaglie decisive. Oggi, al km 115,
si passa davanti al Memoriale
di Verdun. È la Via Sacra, il
Cammino della Croce: 300 mila morti. Lì l’Onore della Francia cambiò le sorti della guerra.
Ciclisti Tre vincitori di Tour,
morti in guerra, sono stati ricordati ieri. Il direttore Prudhomme, Hinault e Thevenet
hanno visitato il Memoriale di
Notre Dame de Lorette, vicino
ad Arras, dove riposa François
Faber, vincitore nel 1909: ucciso in combattimento nel maggio 1915. Così come sono morti
Lucien Petit-Breton (1° nel
1907 e 1908) e Octave Lapize
(1° nel 1910), 15 dei 145 corridori del Tour 1914 morirono in
guerra. Reims è «città marti-
re»: distrutta per l’80% dai
bombardamenti tedeschi, che
centrarono anche la Cattedrale. I corridori della belga Omega hanno portato il simbolo del
papavero a Ypres; ieri sulle
quattro maglie di leader c’era il
«bleuet», coi colori della bandiera francese, per i caduti. E
poi le bici, decisive negli spostamenti dei soldati. Nel 1912
la Bianchi fornì ai Bersaglieri
ciclisti un modello pieghevole
molto avanzato: pesava 14 kg,
aveva ammortizzatori anteriori e posteriori, e cinghie per il
trasporto a spalla. Sono passati
cento anni, ma il ciclismo non
dimentica.
l.gial.
24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
FORMULA 1 GP GERMANIA
LA PROVA DEL
C’è Vale tra Marquez e i record
Rossi: «Non solo lontano, riproverò a batterlo. A fine carriera la Dakar... in auto»
4
OGGI
LE LIBERE
Domenica al
Sachsenring
(Ger) si corre la
nona prova del
Mondiale.
Diretta su Sky e
su Cielo
(qualifiche-gara)
Oggi
Ore 9 e 13.10
libere Moto3;
9.55 e 14.05
libere MotoGP;
10.55 e 15.05
libere Moto2
Domani
Ore 9 libere
Moto3; 9.55
libere MotoGP;
10.55 libere
Moto2;
12.35 qualifiche
Moto3;
13.30 libere
MotoGP;
14.10 qualifiche
MotoGP;
14.35 Q2
MotoGP;
15.05 qualifiche
Moto2
Domenica
Dalle 8.40 i tre
warm up; ore 11
gara Moto3;
12 gara Moto2;
14 gara MotoGP
DAL NOSTRO INVIATO
MAURO CASADIO
SACHSENRING (Germania)
Marc Marquez vuole suonare la nona sinfonia al Sachsenring. E se guardiamo solo ai
freddi numeri, è molto probabile che ci riesca. Anche se il fenomeno della Honda afferma
che «non è uno dei miei circuiti
preferiti, sembra una pista di
kart», i risultati che ha inanellato negli ultimi anni sul toboga tedesco dicono il contrario.
Primo nel 2010 (in 125), primo
nel 2011 e nel 2012 (in
Moto2), primo nel 2013 (in
MotoGP). Quattro vittorie di
fila, agli avversari solo le briciole. «Sì, d’accordo, però l’anno scorso non c’erano né Lorenzo né Pedrosa», continua a
nascondersi il campione del
mondo. Jorge e Dani erano caduti in prova e non avevano disputato il GP. Marc aveva ap-
MOTO3 DOPO IL 5° POSTO
Assen la svolta,
ora Antonelli
vuole stare coi big
SACHSENRING — (g.z.)
Cinque piloti in 15 punti: dopo
otto gare, la Moto3 è ancora
incerta ed equilibrata. All’inizio
sembrava Jack Miller, in testa
al campionato con 117 punti, il
punto di riferimento, con 2
successi nei primi 2 GP. Poi è
toccato a Romano Fenati (110
punti) fare doppietta, infine è
stato Alex Marquez (110) a
conquistare 2 GP di fila, gli
ultimi 2, con Alex Rins (107) e
Efren Vazquez (102) sempre
velocissimi. Ma non sono i soli
ad andare forte, perché si
sono messi in evidenza anche
Enea Bastianini (un 2° posto),
Francesco Bagnaia (un 4°) e
Niccolò Antonelli che, dopo sei
gare disastrose, in Olanda è
tornato ai suoi livelli,
conquistando un ottimo 5°
posto che fa sperare. Il Sachsenring è una pista ostica per
Niccolò, che però ha talento
per stare nelle prime posizioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
profittato della loro assenza
per vincere e passare in testa
alla classifica. La prima pietra
del castello iridato.
En plein Stavolta, con il Mondiale ormai in cassaforte (ha
già 72 punti di vantaggio su
Rossi e Pedrosa, continuando
così può bissare il titolo già il
28 settembre ad Aragon!),
l’obiettivo è tenere aperta la
possibilità dell’en plein stagionale di vittorie. Il record
dei record che probabilmente sta frullando con sempre più
insistenza nella
sua testa. A tutto
ciò bisogna aggiungere che la
Honda ha vinto
le ultime 4 gare
di MotoGP disputate al Sachsenring. Tre le ha
conquistate Dani Pedrosa, fresco di rinnovo biennale con la Hrc:
uno stimolo ulteriore per
provare a mettere i bastoni
tra le ruote al compagno che
lo sta oscurando. Pedrosa è
uno dei pochi che ama il Sachsenring: «Ho fatto ottimi
risultati qui, in due-tre punti
si possono fare bei sorpassi».
Rinnovo Le Honda davanti,
dietro il resto del gruppo. Valentino Rossi è un altro a cui
non piace questa pista, la più
corta del Mondiale: «È molto
particolare, con due parti ben
distinte. Nella prima si va piano, nella seconda molto velo-
S
Marc Marquez,
Valentino Rossi e il
capotecnico dello
spagnolo Santi
Hernandez
ispezionano la
curva 11
ce. È difficile. Però io non mi
sento molto lontano da Marc.
Finora abbiamo fatto tante belle battaglie, ma ha sempre vinto lui. È fortissimo in frenata e
in una volata all’ultimo giro
non ho molto margine per superarlo. Ma ci riproverò». Valentino poi ha parlato del fresco rinnovo biennale con la
Yamaha: «Non so se sarà l’ultimo contratto della mia carriera, certo che a fine 2016 sarò
vecchio. Non voglio immaginare la mia ultima gara tra due
anni e mezzo a Valencia, altrimenti vado in paranoia. Meglio pensare a migliorarmi ancora e vincere. Se avessi continuato a fare i risultati dell’anno scorso, avrei smesso. Invece
avrò la possibilità di correre
9
nel 2016 con le nuove regole e
le nuove gomme: sarà un anno
zero per tutti. La Yamaha ha
detto che mi vorrebbe anche
dopo il ritiro, ma è ancora troppo presto per pensare al ruolo.
La Dakar? Sì, ma in auto…».
Curva Tornando alla gara del
Sachsenring, il meteo potrebbe giocare un ruolo importante, anche se le previsioni danno pioggia solo per oggi. Un’altra variabile è la curva 11, la
«Waterfall», una veloce a destra, che in questi anni ha provocato molte cadute. Capirossi
e Uncini avevano proposto una
modifica, ma i piloti hanno rinviato tutto al 2015. Ieri Iannone, Bradl e Smith l’hanno provata con cordoli mobili (2,5 e 3
LE OTTO VITTORIE DI FILA
1. GP DEL QATAR
2. GP DELLE AMERICHE
3. GP D’ARGENTINA
4. GP DI SPAGNA
5. GP DI FRANCIA
6. GP D’ITALIA
7. GP DI CATALOGNA
8. GP D’OLANDA
LOSAIL
AUSTIN
T. DE RIO HONDO
JEREZ
LE MANS
MUGELLO
MONTMELÒ
ASSEN
metri più all’interno). «Ma è
addirittura peggio, si arriva
ancora più veloce perché si frena più tardi». Una bella gatta
da pelare. In particolare per
Jorge Lorenzo, reduce dalla
grande paura di Assen: «Voglio
dimostrare che quello era solo
un caso isolato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
Moto
GRingo
DI RINGO
Quale spartito:
suona la Nona
o rock’n’roll?
In settimana, facendo due
chiacchiere con due terzi del
trio Yamaha (Galbusera e
Meregalli), mi sono reso conto
che, col «Doctor» in sella, ha
fatto sì che non esistano quasi
più le piste pro Honda o pro
Yamaha. Tutto è ormai
affidato a talento, estro,
grinta dei due fenomeni,
Marquez e Rossi. Quindi tutto
potrà accadere: la Nona di
Beethoven per Marquez o i tre
tenori italiani che regalano
un acuto alla Pavarotti. Sì lo
so, mi piace il rock’n’roll. Beh,
per questo aspetto la pioggia:
Dovi o Iannone potrebbero
fare i coristi.
Ringo
P.S. crossistico: grande
Tony Cairoli!!!!
twitter @virginringo
[email protected]
Ascolta Virgin Moto Race su
Virgin Radio il venerdì e il
lunedì alle 15.50.
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA
SACHSENRING
Ed eccoci alla prova del 9.
Dopo 8 vittorie Marc Marquez
prova a continuare il suo filotto
vincente sulla pista che «non
mi piace», ma dove ha vinto 4
anni di fila… Se ha sbancato a
Barcellona, Mugello e Assen,
dove in teoria partiva sfavorito, chi potrà fermarlo? Forse la
pioggia, che non si capisce bene se e quanto rovinerà questo
fine settimana, o magari la
temperatura fresca (per non
dire fredda) che di solito aiuta
la Yamaha (e anche la Ducati)
su una pista favorevole alla
Honda. Vedremo. Jorge Lorenzo, che aveva ammesso la paura ad Assen, qui, dove cadde
nuovamente dopo l’Olanda,
piegando la placca che gli avevano appena impiantato, sembra recuperato e annuncia l’attacco. Mentre svicola sul contratto. «Non abbiamo fretta». Il
suo manager Albert Valera assicura che «siamo vicini, forse
in settimana firmiamo». «Sarebbe una bella notizia», commenta con un sorriso sardonico Lin Jarvis, gran capo delle
corse Yamaha.
Dettagli Il nodo del contendere, visto che i soldi sono a
posto — «Su quello non c’è problema, ci trattano bene, come
quest’anno (intorno agli 8 mi-
Lorenzo-Yamaha
un anno e si vedrà
Dovi ha tre strade
Jorge: sì al rinnovo, ma con scappatoia 2016
L’italiano tra Ducati, Suzuki e Honda privata
lioni, n.d.r.)» dice Valera — è la
durata. La Yamaha vuole 2 anni, il pilota 1. L’accordo sarebbe 1+1, con «la possibilità per
entrambe le parti di rinunciare
al secondo anno», dice sempre
il manager spagnolo. Può convenire soprattutto a Jorge, che
aspetta una Ducati competitiva
per cambiare aria, al di là della
dichiarazione d’amore: «Vorrei
finire la mia carriera qui».
Caos Proprio la rossa è nel
pieno delle discussioni. Il pezzo forte, Andrea Dovizioso, è
l’unico a non avere un contratto, «ma non sono preoccupato
perché mi sento forte come
mai nella mia carriera, come
quando feci 3° nel Mondiale
con la Honda Hrc». A quel posto ci aveva fatto un pensierino, ma la firma per 2 anni di
Dani Pedrosa gli ha chiuso le
porte. «Ho altre offerte, Suzuki
e Honda satellite». I contratti
degli altri due ufficiali sono un
Brivio tenta
anche Iannone
e Crutchlow
Miller in Moto2?
Diventa un caso
Marc Marquez (da sinistra), Jorge Lorenzo,
vicino al rinnovo con Yamaha; Stephan
Bradl, protagonista di una stagione in
chiaroscuro; Andrea Iannone, autore di
una buona annata con Ducati Pramac e
desideroso di un salto nel team ufficiale
GETTY-LIVERANI
TrattativeCalde
Cal
Crutchlow
Ha l’opzione in
suo favore
25
Mercatone GP
Corsa al contratto In scia al fenomeno
Andrea
Dovizioso
Ha offerte
Suzuki e Honda
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Eugene
Laverty
Dalla Sbk alla
Suzuki MotoGP?
Alvaro
Bautista
Bicchiere mezzo
pieno da Gresini
Scott
Redding
In procinto di
passare ufficiale
Tito
Rabat
Piace a Honda
ma è bloccato
Jack
Miller
Al centro di
trattative caos
Aleix
Espargaro
Piace tanto
alla Suzuki
rebus. La Ducati ha fatto valere
la sua opzione per Andrea Iannone, «Ma non vuol dire nulla.
Non mi hanno prospettato una
situazione tecnica e di team».
C’è una clausola che permette
all’abruzzese di sganciarsi, anche se la Ducati ha la prelazione a pareggiare l’offerta. Cal
Crutchlow ha invece il coltello
dalla parte del manico, l’opzione è in suo favore e solo per il
team interno. Ieri sera i vertici
di Borgo Panigale hanno incontrato il manager dell’inglese, l’ex crossista Bob Moore.
Obiettivo, chiudere tutte le
trattative in un paio di settimane per presentarsi al Wdw il 20
con le squadre definite.
Giapponesi La Honda, che ha
messo a posto il team ufficiale,
deve definire le moto satelliti,
ma anche le «production», che
l’anno prossimo saranno le ufficiali di questa stagione senza
cambio seamless e con centralina ed software comune. Le
idee non sono chiare, ma i due
piloti satellite — Bradl (Cecchinello) e Bautista (Gresini)
— non hanno soddisfatto. Possibili alternative, indipendentemente dal team: oltre al già
citato Dovizioso, Redding, che
avrebbe un mezzo contratto
per essere promosso sulla ufficiale, Rea (proveniente dalla
Superbike) e qualche giovane.
Caos Qui il discorso diventa
intricato. Rabat, probabile
campione Moto2, che piace
molto in Honda, ha il contratto
anche per l’anno prossimo con
Marc Vds. Mentre Miller è al
centro di un caos indicibile (e
anche inaccettabile): Vds ha
fatto un comunicato per dire
che ha un contratto per i prossimi 2 anni in Moto2; il suo
nuovo manager Aki Ajo si rifiuta di commentare, «perché
Jack è concentrato sulla
Moto3». Il proprietario del team Ktm è anche manager di
Viñales: forse sta giocando su
tanti tavoli.
Debuttante In ampio anticipo
sulle abitudini, già ieri era nel
paddock Davide Brivio, a caccia della coppia Suzuki 2015. Il
panorama è ampio e i nomi noti: il trio Ducati al completo —
Crutchlow, Iannone, Dovizioso
—, Aleix Espargaro (le sue possibilità di rompere nuovamente il contratto che ha anche per
il prossimo anno sono un mistero), forse Eugene Laverty
dalla Superbike. Si lavora, non
solo in pista.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SUPERBIKE A LAGUNA SECA NOALE VUOLE ANTICIPARE IL RIENTRO IN MOTOGP DOPO I TEST DI BIAGGI. OGGI LE LIBERE
Aprilia, offerta più bassa a Melandri
e team satellite per il progetto 2015
PAOLO GOZZI
LAGUNA SECA (Stati Uniti)
L’Aprilia è sbarcata in
America tra mille dubbi. Nell’immediato c’è da tenere unito
lo spogliatoio, agitato dal tragicomico botto in famiglia tra
Sylvain Guintoli e Marco Melandri, costato la vittoria nel
round portoghese e 17 punti
(su 43) regalati alla Kawasaki
del capofila Tom Sykes. Poi si
dovrà decidere cosa fare nel
2015: restare in Superbike con
il team interno o affidare il
progetto a una formazione satellite, come già fanno Kawasaki, Honda e Suzuki? L’inutile
attacco del francese ha tagliato fuori Melandri dai giochi iridati e adesso sarà improbabile
convincerlo a mettersi a disposizione nei restanti 5 GP (250
punti). «Non ho più nulla da
perdere, mi vedrete sempre all’attacco» promette Melandri.
Contratto C’è anche da decidere la strategia 2015: il primo
passo è stata l’offerta (al ribasso) per il rinnovo a Melandri.
«Le novità regolamentari 2015
non ci favoriscono, ma resteremo comunque competitivi»
promette Romano Albesiano,
capo delle corse del Gruppo
Piaggio. «Omologheremo una
rivisitazione della RSV4 e ci fa-
remo trovare pronti». Il programma MotoGP subirà un’accelerazione dopo l’ottimo test
di Max Biaggi al Mugello, con
l’ipotesi di rientro anticipato a
fine 2015. Ma la Superbike resta strategica e l’impegno sarà
diretto.
Gestione Per la gestione è al
vaglio anche l’opzione «satellite», che permetterebbe di dirottare sullo sviluppo MotoGP
parte dei tecnici ora in SBK.
L’idea è coinvolgere chi già conosce il metodo, come Jorge
Martinez, con Noale in 125 e
250, o Gianpiero Sacchi, attuale gestore della MotoGP.
L’alternativa è Alstare, la mega
struttura belga che nel 2013
gestiva la Ducati e potrebbe liberarsi dall’accordo Bimota in
caso di mancata omologazione della BB3.
Marco Melandri, 31 GETTY IMAGES
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
CHIARIMENTO FIA
RALLY
Kimi, niente sanzione
Kubica nel Casentino
La Federazione internazionale non prenderà provvedimenti
contro Kimi Raikkonen, protagonista dell’incidente al primo giro del
GP Gran Bretagna che ha coinvolto
anche Kobayashi e Massa. Per la
verità non c’era stato nessun reclamo ufficiale, ma la Fia ha fugato i
dubbi sollevati da Autosport.com.
La manovra del ferrarista è stata
considerata nei limiti della sicurezza. Il delegato tecnico Charlie Whiting ha intanto risposto a Lauda,
che aveva criticato il tempo necessario a sistemare il guardrail dopo
l’urto: «non sa niente di sicurezza».
DESALLE — Il belga Clement Desalle (Suzuki), rivale di Tony Cairoli
nel Mondiale cross MxGP, rischia di
saltare la prossima gara in Finlandia per i postumi della caduta al via
in Svezia.
(An. Gat.) C’è anche Robert
Kubica (Ford Fiesta Rs Wrc) tra i
108 iscritti al 34° Rally del Casentino (Arezzo), inserito nel calendario
dell’Irc Cup, che scatta oggi alle
20.45 con la prova show a Bibbiena. Oltre all’ex F.1, presente Max
Rendina, che guida la classifica iridata Produzione, alla prima con la
Ford Fiesta R5. Domani (ore 10.30)
8 speciali per un totale di 140 km.
A MISANO E IN RIVIERA
Ducati, che festa
Si apre giovedì con la «Notte
Rossa» fra Riccione e Cattolica,
l’evento World Ducati Week 2014,
che si terrà dal 18 al 20 luglio al circuito di Misano, con sessioni di guida in pista, esibizioni di stunt rider e
giri sulla 1199 Panigale con Bayliss.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
MONDOMOTORI AUTO
MOTO
La Monster 821 brilla per comodità e per agilità: la potete già provare dal 18 al 20 luglio al World Ducati Week di Misano
Volto...conosciuto
Il frontale della Macan segue lo
stile della famiglia Porsche: in
particolare ricorda la Cayenne.
Sopra la plancia di comando:
spicca per l’alta tecnologia
e la grande eleganza
Il tigrotto
n Un suv compatto
IL NOSTRO
GIUDIZIO
incollato al suolo
SÌ col dna Porsche
Design
Interpreta la
sportività pura
con linee e
volumi insoliti
Dinamica
Da vera
Porsche.
Ovvero: perfetta
Interni
Confortevoli ed
eleganti. La
plancia è un
capolavoro di
semplicità
NO
Comandi
Eccessivo
affollamento di
tasti sul tunnel
centrale
Ruotino
Con un vano
bagagli così,
dovrebbe
essere di serie
La Macan ha una gran tenuta, spazio da station
e un biturbo da 400 Cv godibile sin dai bassi regimi
PORSCHE MACAN
MOTORE
V6 biturbo
CILINDRATA
3.604 cmc
POTENZA MASSIMA
400 Cv
COPPIA MASSIMA
CAMBIO
550 Nm
A 7 marce a doppia frizione PDK
TRAZIONE
PESO A VUOTO
Integrale attiva
1.925 kg
LUNG./LARG./ALT.
4.699/1.923/1.624 mm
CONSUMO MEDIO
9,2 litri/100 km
VELOCITÀ MASSIMA
ACCELERAZIONE 0-100 KM/H
PREZZO
266 km/h
4”8
83.387 euro
ALESSANDRO GIUDICE
Se la tigre indonesiana nasce e
prolifera a Lipsia, invece che a Sumatra
è perché del felino asiatico la Macan ha
solo il nome. Il resto è il dna puro e aggressivo del patrimonio genetico Porsche che la Casa di Stoccarda ha voluto
come base irrinunciabile per il suo primo Suv compatto.
Design Cofano largo e imponente,
ampi parafanghi bombati, messi al cul-
mine di fiancate scolpite, e un tetto,
spiovente come il lunotto, che termina
in una magnifica coda che sa di 911.
Prestazioni Dei tre motori, abbiamo
provato il top di gamma, il V6 biturbo
da 3,6 litri e 400 Cv (gli altri sono il 3 a
benzina, sempre biturbo, da 340 Cv e il
turbodiesel 3 litri da 258), che il sistema di alimentazione variabile rende
godibile fin dai regimi più bassi. Ma è
quando si fa sportiva che questa Porsche dà il meglio di sé, con i 4”8 che
impiega per passare da 0 a 100 km/h e
una velocità massima di 266.
Comportamento Vuoi per la posizione
di guida, dominante ma non troppo alta e per la perfetta conformazione dei
sedili, al volante la sensazione è quella
di essere un tutt’uno con l’auto. Grazie
alla rapidità del cambio a doppia frizione e sette rapporti (PDK), la marcia è
senza sbavature: anche sui percorsi misto-veloci la Macan non si scompone
malgrado un corpo da quasi due tonnellate. Comoda, confortevole e con
capacità di carico da station (da 500 a
1500 litri), la Macan Turbo costa
83.387 euro. La S e la S Diesel 60.985.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nuova era
n Monster «umana»
IL NOSTRO
GIUDIZIO
col Testastretta
SÌ a liquido da 112 Cv
Comfort
Sulla nuova
Monster si
viaggia comodi
anche per un
giorno intero
Agilità
Distribuzione dei
pesi moderna e
interasse umano
donano alla 821
un’agilità mai
vista prima su
una Monster
NO
Calore
Alle basse
andature il
calore emesso
dal cilindro
posteriore si fa
sentire
Posizione
di guida
Tutto ok, ma c’è
poca possibilità
di movimento
in sella e
sulle pedane
Ducati lancia una 821 senza raffreddamento
ad aria e più semplice. Per restare sotto i 10 mila €
DUCATI MONSTER 821
MOTORE
Bicilindrico da 821 cmc
quattro valvole desmodromico, raffreddato a liquido
ALIMENTAZIONE
POTENZA MASSIMA
COPPIA MASSIMA
TELAIO
PESO
INTERASSE
ALTEZZA SELLA
PREZZO
Iniezione elettronica
112 Cv a 9.250 giri/min
89,4 Nm a 7.750 giri/min
A traliccio in acciaio
205,5 kg in ordine di marcia
1.480 mm
785-810 mm
Da 9.990 euro
STEFANO CORDARA
Sono tante le moto che hanno fatto
la storia della Ducati, ma la Monster merita un posto speciale. Se oggi ci sono tanti, tantissimi ducatisti, lo si deve anche a
questa moto che in
tutte le sue cilindrate (una quindicina)
ha avvicinato al mondo Ducati migliaia
di motociclisti. Sono ben 280 mila le
Monster costruite dal 1992 a oggi, tantissime e spesso tutte differenti, perché la
Monster è stata la pioniera della personalizzazione. Basterà fare un giro al WDW
(World Ducati Week), il mega raduno
biennale che dal 18 al 20 luglio porterà
migliaia di ducatisti a Misano e sulla riviera romagnola, per capire cosa significa essere «Monsteristi».
Motore Abbandonato il raffreddamento ad aria dello storico motore due valvole, la nuova gamma Monster si basa sul
nuovo Testastretta 11°, motore moderno
e potente, che in questa cilindrata inedita
eroga 112 Cv a 9.250 giri. Simile esteticamente alla 1.200, la Monster 821 è tuttavia molto differente e molto più alla mano. Le semplificazioni per contenere il
prezzo sotto i 10.000 euro (9.990 la versione Dark) toccano tutti i punti: dal forcellone tradizionale al posto del monobraccio, al manubrio, ai freni, al cruscotto. Moto più «umana», ma non meno divertente: sulle strade appenniniche, la
Monster ha sfoderato prestazioni di prim’ordine e notevole guidabilità. Il Testastretta 821 è decisamente a punto,
offre tiro ai bassi e un ottimo allungo
agli alti regimi, inoltre le tre mappature (Urban a 75 Cv, Touring e
Sport) sono ben amalgamate. E
con ABS e Traction control (entrambi di serie) regolabili su 3 e 8
livelli, aumenta la sicurezza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
COMPLEANNO
ALESSANDRO GENTILE
«Il vero artefice del tricolore
Ottanta di questi scudetti»
«Lo scudetto mi piace considerarlo il nostro
regalo per i suoi 80 anni, ma la verità è che il Signor
Armani è il vero artefice del titolo vinto dall’Olimpia,
prima di tutto per la sua straordinaria passione.
Vedendolo sempre a bordo campo avevo una grande
voglia di regalare a lui è al presidente Proli questa gioia.
Ma so che il merito è più loro che di noi giocatori. Per noi
stringergli la mano dopo una vittoria è un’emozione.
Buon compleanno Signor Armani... 80 di questi scudetti»
FEDERICA PELLEGRINI
«Mi ha fatto crescere
la passione per la moda»
Auguri
Re Giorgio
Armani compie
ottant’anni
Stile mondiale
Dalla moda allo sport, eleganza e passione
E per regalo ha ricevuto finalmente lo scudetto
RAFAEL NADAL
«Ha influenzato la moda
più di ogni altro stilista»
«Ho avuto l’opportunità di lavorare con il
marchio Armani, ed è stato un vero onore essere
uno dei suoi testimonial. Perché poche persone
hanno influenzato di più il mondo della moda per
l’uomo con la loro creatività. L’eleganza, lo stile, la
professionalità di Armani e di tutto il suo staff
sono e saranno sempre una garanzia di
successo. Tanti auguri Giorgio e spero di
incontrarti presto».
FILIPPO MAGNINI
«Un’abilità artistica unica
Felice di vederlo in tribuna»
«Auguri Giorgio, ripenso con gioia alla
prima volta che sono stata invitata ad una tua
sfilata. Era gennaio del 2008, l’anno
dell’Olimpiade di Pechino, e qualche mese
dopo…avrei vinto l’oro col record del mondo nei
200 stile libero! Giorgio è la classe fatta persona
e se la mia passione per la moda è cresciuta
negli anni, questo si deve anche alla bellezza
delle sue creazioni e al profumo delle sue mani.
Tanti auguri al Maestro!»
«Tanti auguri al Maestro! Che splendidi
ottanta anni sta festeggiando. Io lo ricordo
piacevolmente in occasione di una gara in cui ero
impegnato a Milano: lui si trovava sugli spalti della
piscina ad applaudire la mia vittoria ai Mondiali di
nuoto nei 100 stile libero. La sua presenza mi
emozionò tanto quanto la sua incredibile, unica
abilità artistica ed anche insuperabile esperienza:
con un semplice gesto mi mandava in passerella
impeccabilmente elegante».
KAKA’
ANDRIY SHEVCHENKO
«Un orgoglio essergli amico
Ora vincerà anche in Europa»
«Ha successo in ogni cosa
Lo porto sempre nel cuore»
«Ho una grande
ammirazione per Giorgio, per
tutto quello che è riuscito a
costruire nella vita. Per me è
un esempio, e il mio augurio
per questo compleanno è che
ne festeggi ancora tanti altri
con la solita creatività e grandi
successi. In questi anni
abbiamo lavorato insieme e
alla fine si è creata un’amicizia della quale vado
orgoglioso. Giorgio è uno che riesce a costruire in
tutti i campi: ha dato tanto allo sport ed è bello che la
squadra di basket di Milano abbia vinto lo scudetto
proprio poco prima di un compleanno tanto
importante. E’ un bel regalo per lui, ma la verità è che
il regalo più grande lo ha fatto Armani a Milano
spingendo tanto sullo sport e sul basket. Sono certo
che adesso arriveranno i successi anche in Europa,
ma intanto Milano c’è. Buon compleanno, Giorgio!»
«Armani ha messo il
marchio sulla mia vita. Ho tanti
ricordi che portano la sua
firma: l’abito che ho indossato
quando ho vinto il Pallone
d’oro, l’arredamento di una
parte dello stadio del Chelsea,
l’uscita in passerella
(emozionatissimo!) tanti anni
fa. Ma questi sono dettagli
rispetto al resto: mia moglie conosciuta nel mondo
della moda, Milano che mi porto sempre nel cuore, e
Milano è anche Armani. Sono molto felice per lo
scudetto del basket, Armani è un uomo che sa
costruire con intelligenza e che ha successo in tutto
quello che fa. Non avevo dubbi che sarebbero arrivate
vittorie importanti anche fuori dalle passerelle. Armani
ama lo sport e lo sport ama Armani. Auguri, Giorgio,
l’anno prossimo magari arriverà anche un titolo
europeo per festeggiare un compleanno dispari!»
LUCA DOTTO E CHRISTOF INNERHOFER
«Emozione come l‘azzurro»
«Ha 80 anni? Non ci credo»
Luca Dotto: «E’ sempre una grande
emozione far parte del mondo Armani. le stesse
sensazione di quando si ha l’onore di vestire la
maglia azzurra. Aguri Maestro».
Christof Innerhofer: «Non ci credo se mi dite che
Armani ha 80 anni, a quell’età mi basterebbe
essere attivo la metà. Sceglie ancora
personalmente le foto della pubblicità, le modelle,
la regia delle sfilate. No, è una bugia. Ma se è vero
lo abbraccio tantissimo: è davvero un grande».
Giorgio
Armani e
Alessandro
Gentile
UMBERTO ZAPELLONI
Festeggerà andando al lavoro. Come la maggior parte dei
giorni della sua vita che oggi taglia il traguardo degli 80 anni.
Giorgio Armani è fatto così. «Si
siede alla scrivania e non si rialza mai», racconta chi lo ha conosciuto bene fin da ragazzo, quando lasciate le vetrine della Rinascente, cominciava a maneggiare stoffe e colori da Nino Cerruti.
La sua capacità di lavoro non è
cambiata negli anni. Dai due locali in affitto in corso Venezia all’inizio degli anni Settanta ai
2203 negozi di oggi, la sua filosofia lavorativa è sempre la stessa. Creativo, ma rigoroso. Geniale, ma pignolo. Serio, ma ricco di
humor.
Patrimonio All’inizio erano in
due, lui e il suo socio Sergio Galeotti, adesso sono in 6500, ma
l’impegno e la voglia non sono
cambiati. Soltanto che adesso dici Armani e il mondo sa di chi
stai parlando. Dell’italiano più
famoso al mondo, di un uomo a
cui Forbes attribuisce un patrimonio di 9.5 milioni di dollari.
Giorgio Armani in realtà è un patrimonio lui stesso. Un patrimonio del nostro Paese che grazie a
gente come lui (o come Enzo
Ferrari per citarne uno che in
quanto a popolarità probabilmente lo superava) può vivere a
testa alta.
Il suo sogno, raccontano i biografi, era di diventare un medico, un attore o un regista. Ma entrò in Rinascente per fare il vetrinista e portare a casa uno stipendio. Forse abbiamo perso un
grande chirurgo, il Paul Newman italiano o un nuovo Fellini,
Geniale, rigoroso,
pignolo: lo stilista
oggi è l’italiano
più conosciuto
al mondo
ma abbiamo trovato un uomo
che con le sue idee ha reso più
elegante il mondo. Con l’alta
moda o con un jeans. Con un budget principesco o la paghetta di
un ragazzo.
Passione L’anno prossimo e
allora magari sì che festeggerà in
grande, compirà 40 anni la sua
azienda, la Giorgio Armani Spa
che è ancora tutta saldamente
nelle sue mani. Decide tutto lui.
Non solo le collezioni. Anche i
colori dei negozi, le confezioni
dei cioccolatini dei suoi hotel, i
fiori con cui arredare gli uffici.
Per nostra fortuna ad un certo
punto della sua vita, Armani si è
innamorato anche dello sport.
Non solo della palestra che frequenta quotidianamente per tenersi in forma. Armani ha elegantemente vestito le nostre
squadre olimpiche e, soprattutto,
ha salvato il basket milanese e di
conseguenza tutto il basket italiano. Lo ha fortemente voluto lui
nel 2008, salvandolo dal fallimento e imponendo a Livio Proli,
il suo direttore generale prestato
ai canestri, di dedicargli le sue
notti (e buona parte dei giorni):
«Ricordati che Armani deve vincere e l’Olimpia ancora di più».
Ed è bello che il regalo più
gradito per il suo ottantesimo
compleanno glielo abbiano confezionato proprio i ragazzi dell’Olimpia quindici giorni fa. Uno
scudetto, il primo, per i suoi 80
anni. Certo, è un regalo che si è
pagato lui con il suo investimento (in euro e in amore). Ma è un
regalo che comunque gli ha portato un sorriso ed una notte di felicità. Un regalo condiviso con la
città che lo ha adottato e che lui,
giorno dopo giorno, contribuisce a tenere a galla.
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ELISA DI FRANCISCA
«Con quella divisa sul podio
più alto dei Giochi: 2 volte!»
«Non non mi è mai capitato di incontrare Giorgio
Armani, non lo conosco di persona ma non dimenticherò
mai il giorno in cui ho ricevuto il materiale per l’Olimpiade
di Londra disegnato da lui. Mi aspettavo la solita divisa
sportiva. Ho trovato una tuta così elegante, con quel blu
che solo lui poteva immaginare, quel taglio così diverso
da tutte le altre indossate dalle altre squadre. Mi sono
commossa, sarà che era la mia prima Olimpiade, sarà
che poi con quella divisa sono salita due volte sul podio
a cantare l’inno. Non lo dimenticherò mai».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
28
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
BASKET IERI IL SORTEGGIO A BARCELLONA
4
SI PARTE
COSÌ
S
I quattro
gironi
Gruppo A
Real Madrid,
Efes Istanbul,
Zalgiris, Nizhny,
SASSARI,
vincente
qualificazioni
Gruppo B
Cska, Maccabi,
Malaga, Alba,
Cedevita,
Limoges
Gruppo C
Barcellona,
Panathinaikos,
Fenerbahce,
MILANO,
Bayern, Turow
Gruppo D
Olympiacos,
Valencia,
Vitoria,
Galatasaray,
Stella Rossa,
Neptunas
S
La formula
Le prime 4 di
ogni girone si
qualificano alla
Top 16, dove
saranno divise
in due gruppi da
8. Le prime 4 di
ogni girone si
qualificheranno
ai Quarti
Playoff al
meglio delle
cinque partite
da cui
usciranno le
squadre per la
Final Four del
15-17 maggio a
Madrid
VINCENZO DI SCHIAVI
GIUSEPPE NIGRO
L’urna di Barcellona
emette un primo teorico verdetto: l’Eurolega di Milano è
già in ripida salita, quello della
new entry Sassari è più lieve
ma con qualche strappo da
gran premio della montagna.
Milano Fatti i gironi della regular season, il commento è
unanime: il gruppo C, quello
di Milano, è di ferro: Barcellona, Panathinaikos, Fenerbahce, Bayern Monaco e Turow. La più bella l’ha detta Luca Banchi ai suoi collaboratori:
«Mancano solo i San Antonio
Spurs». E, comunque tutte
squadre che hanno vinto il titolo nei propri campionati. «Per
noi - dice poi il coach in una
nota - sarà fortemente stimolante ed affascinante incrociare da subito squadre di questo
livello: ci impone di produrre
un inizio di stagione subito di
alto profilo per raggiungere
l’obiettivo Top 16». Ne passano
quattro. Sulla carta Fenerbahce e Barcellona sono al piano di sopra. I turchi di Obradovic (8 euroleghe vinte) hanno
subito piazzato su un organico
già competitivo (che pure l’anno scorso in Europa ha steccato) tre super colpi: Bogdan Bogdanovic dal Partizan, inseguito da tutta Europa, Andrew
Goudelock via Kazan e Ricky
Hickman, campione d’Europa
col Maccabi. Il Barça campione
di Spagna ha aggiunto Justin
Doellman, ex Valencia ed mvp
della Liga. E Milano? In attesa
di guardia e ala-pivot titolari,
dovrebbe giocarsi la qualificazione con Panathinaikos - che
ha perso Maciulis per Kazan e
insegue l’ex senese Haynes - e
Bayern Monaco, che ha salutato il proprio leader Delaney finito a Kuban, ma è comunque
un club in ascesa, dall’ottimo
budget, e reduce da un’ottima
Eurolega. I campioni di Polonia del Turow, guidati da Dylewicz, ala ex Avellino, partono dal fondo. In teoria. Ieri sono emerse voci di contatti avviati tra Milano e Linas Kleiza ,
ma il primo obiettivo per il
ruolo di secondo lungo resta
Milano nel girone di ferro 4
Eurolega subito in salita
LA PRIMA
FASE
S
Olimpia con Barcellona, Panathinaikos, Fenerbahce e Bayern
Sassari invece può sognare. E festeggia ingaggiando Dyson
2a giornata
(A 23-24 ott,
R 27-28 nov)
Sassari-Efes,
MilanoBarcellona
3a giornata
(A 30-31 ott,
R 4-5 dic)
vincente qual.Sassari,
Bayern-Milano
4a giornata
(A 6-7 nov,
R 11-12 dic)
Livio Proli (destra) premiato dirigente dell’anno da Jordi Bertomeu EUROLEAGUE
«
Ci mancava solo
San Antonio...
Avremo bisogno
di partire forte
da inizio stagione
LUCA BANCHI
ALLENATORE MILANO
«
Volevo pescare
proprio il Real
Altri gironi sono
più duri ma siamo
la Cenerentola
MEO SACCHETTI
ALLENATORE SASSARI
Pascolo, il nuovo che avanza
Via all’operazione Rio 2016
DAL NOSTRO INVIATO
TRENTO
Chi ben inizia Intanto l’ami-
1a giornata
(andata 16-17
ottobre,
ritorno 20-21
novembre)
Nizhny-Sassari,
FenerbahceMilano
James Gist: curiosamente entrambi giocavano in avversarie
future, rispettivamente Fenerbahce e Panathinaikos.
Sassari Parlarne con i roster
attuali è prematuro, ma i nomi
delle avversarie non precludono al Banco di Sardegna il sogno di passare il turno. C’è il
Real Madrid meraviglia di Rodriguez e Fernandez, forse la
squadra più spettacolare d’Europa, che poi ha perso in finale
l’Eurolega col Maccabi e la Liga col Barcellona. «Avevo detto al presidente Sardara che
doveva tornare con il Real: il
mio primo desiderio è stato
esaudito - ha detto coach Meo
Sacchetti -. Siamo molto carichi. Altri giorni sarebbero stati
NAZIONALE IERI AL DEBUTTO TRAVOLTA LA GERMANIA 91-59, BENE ANCHE DELLA VALLE E POLONARA
A Trento, piazza imberbe
ma capace di arrampicarsi fino
all’elite del nostro basket, è cominciata la lunga marcia. Per
raggiungere la Terra Promessa
indicata dal presidente Petrucci «l’obiettivo è Rio 2016, tutti
gli occhi del movimento devono essere rivolti in quella direzione», servono due anni. E
tante porte da aprire. La prima: qualificarci per l’Europeo
del prossimo anno. Poi tentare
il botto (le prime due vanno dirette) oppure arrivare tra le
prime 6 per sfruttare la carta
del preolimpico. L’Italia di Simone Pianigiani è in viaggio e,
in questo biennio, avrà bisogno di tutti: degli italiani come
degli «americani». All’appello
mancano Stefano Gentile, Cusin e Michele Vitali per infortunio; Hackett, Gentile e Melli
che si aggregheranno il 18 luglio; Belinelli, Gallinari e Bargnani che rivedremo l’anno
prossimo, col proposito, si spera, di inseguire il titolo continentale.
Il calendario
delle
italiane
ro da brividi per questa ala undersized, con buona mano e
cervello fino, che fino a tre anni fa giocava in B1. Ma è tutta
l’Italia a dominare, annullando l’atavico gap: la taglia fisica. Germania travolta, nonostante otto giocatori sopra i
207 centimetri. «Volevamo dice Pianigiani - ripartire da
2-3 concetti tecnici che soprattutto i nuovi dovevano assimilare: aggressività difensiva,
aiuti, e circolazione di palla.
Servono per creare un sistema
che ci consenta di ovviare al
nostro limite, ovvero il gap fisico contro cui dovremo combattere ancora a lungo. Ho visto
poi l’atteggiamento giusto,
quello che ci portiamo dietro
da due estati a questa parte».
v.d.s.
ITALIA-GERMANIA 91-59
chevole con la Germania, primo atto della Trentino Cup che
apre il poker di tornei (Sarajevo, Skopje, Trieste), antipasto delle sfide di qualificazione ad Euro 2015, ci mostra
il nuovo che avanza. Della Valle e Polonara, sempre più introdotti nel gruppo azzurro, e
l’esordiente Davide Pascolo, la
stellina di Trento, che parte col
botto: 15 punti con 7/7 dal
campo in 20’. Un salto nel futu-
Davide Pascolo,
24 anni, dal
2011 è a Trento,
dove la scorsa
stagione ha
conquistato la
promozione in
Serie A. Un
anno fa fu
convocato con
la Nazionale
Sperimentale
CIAMCAST
(26-16, 54-30; 69-47)
ITALIA Cinciarini (0/2 da 3), Della Valle 7
(2/2, 1/4), Aradori 13 (4/6, 1/3), Datome 13
(1/8, 3/5), Cervi 2 (1/2); L. Vitali 5 (1/3,
1/2), Poeta (0/2 da 3), De Nicolao 3 (1/2
da 3), Magro 4 (1/3), Moraschini 7 (1/2,
0/1), Pascolo 17 (8/8), Polonara 20 (4/6,
3/6). All.: Pianigiani.
GERMANIA Doreth 3 (1/2 da 3), Vargas,
Tadda 4 (2/5, 0/3), Seiferth 6 (3/5, 0/1),
Zirbes 20 (7/9); Staiger 5 (0/3, 1/3), Benzing 2 (0/1, 0/1), Kleber 14 (4/6, 1/3), Voigtmann 5 (1/5), Mangold. All.: Mutapcic.
ARBITRI: Mattioli, Paternicò,Vicino.
NOTE T.l. Ita 15/16, Ger 16/19. Rim.: Ita
28 (Pascolo 6), Ger 27 (Zirbes 11). Ass.:
Ita 18 (Aradori 6), Ger 6 (Kleber 2).
Trentino Cup, ieri: Olanda-Belgio 5653. Oggi: Germania-Belgio, Italia-Olanda (ore 20.30, dir. Rai Sport 2).
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Real-Sassari,
PanathinaikosMilano
Jerome Dyson, 27, contro il suo predecessore a Sassari Marques Green CIAM
ancora più difficili, ma ci arriviamo da Cenerentola». L’altra
big del girone è l’Efes Istanbul
(che ieri ha ingaggiato l’ex senese Matt Janning, mentre Josh Carter va ad Ankara), poi
c’è lo Zalgiris campione di Lituania, i russi del Nizhny Novgorod l’anno scorso finalisti in
Vtb e semifinalisti in Eurocup,
e infine la vincente del Qualifying Round del 23-26 settembre a Ostenda: favorita Kazan,
in un tabellone a 8 con Zielona
Gora, Hapoel Gerusalemme,
Nymburk,
Villeurbanne,
Ostenda, Vef Riga e Strasburgo. «C’è grande felicità anche
solo per essere qui insieme alle
23 migliori squadre europee.
Parlare di gironi facili o meno
sarebbe ridicolo, ma è un
gruppo che ci dà almeno sulla
carta più di una possibilità rispetto ad altri gironi “impossibili”», ha detto Stefano Sardara, che contestualmente con
un «Welcome to Dinamo Jerome» ha anticipato l’ufficialità
dell’ingaggio del play Jerome
Dyson: leader l’anno scorso
della rivelazione Brindisi a
16.9 punti con 6.6 falli subiti
(1° in A) e 3.3 assist, arricchisce un perimetro che aveva già
risposto con Edgar Sosa e David Logan all’addio dei cugini
Diener. Dyson può liberarsi fino al 23 luglio se si accorda
con un team Nba. Sassari segue anche un compagno di Dyson nell’Enel dell’anno scorso,
il nigeriano Alade Aminu.
5a giornata
(A 13-14 nov,
R 18-19 dic)
Sassari-Zalgiris,
Milano-Turow
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SERIE A SALTATA LA CESSIONE
Rinuncia al ripescaggio:
Montegranaro riparte
dai campionati regionali
Amarissimo epilogo per Montegranaro,
schiacciata dai debiti. Nonostante i colloqui degli
ultimi mesi col Comune e altri imprenditori (tra cui
alcuni del Consorzio Insieme per la Sutor) da
parte della triade di dirigenti storici Basso-TrapèCannella, non si è arrivati ad una soluzione per la
cessione della società. Così la Triade è stata
costretta a presentare istanza di rinuncia alla
domanda di ripescaggio in A, alla partecipazione
alla A2 Gold o a ogni altro campionato nazionale
dilettantistico. Come dice la nota ufficiale, «per
salvaguardare la tradizione cestistica di
Montegranaro, la Sutor ha formulato istanza alla
Fip per la partecipazione a un campionato
regionale come previsto dai regolamenti federali,
in una categoria determinata successivamente
alle decisioni del Consiglio Federale o, comunque,
in conformità con quanto previsto dalle
Diposizioni Organizzative Annuali Fip». La prima
avente diritto al ripescaggio in A al posto di Siena
è ora Capo d’Orlando, nelle modalità che saranno
indicate dal consiglio federale del 18 luglio.
Taccuino
MERCATO NBA
Tutti pazzi per LeBron
Ieri sera febbre da annuncio
sulla decisione sul futuro di LeBron
James, per la presenza di alcuni
poliziotti fuori dalla sua casa di
Akron (ma lui era a Las Vegas...).
Mentre Hayward e Parsons potrebbero veder pareggiate dagli
attuali team le offerte arrivate da
Hornets e Mavs, altre ufficialità:
Popovich prolunga agli Spurs, Farmar e Hawes ai Clippers, Kaman e
Blake ai Blazers, Gortat e Lowry
restano a Wizards e Raptors.
MERCATO ITALIA
Avellino-Anosike ok
(l.ba.-cam.ca.) Alla fine OD
Anosike, centro nigeriano l’anno
scorso a Pesaro, ha firmato per
Avellino. Colpi in serie per Napoli
(A2 Gold): dopo Traini ecco Gabriele Ganeto (27) e il rookie De’Mon
Brooks, ala Usa da Davidson.
Aaron Pettinari
EUROPEI UNDER 20
NUOVA SIENA (a.l.) Dopo il fallimento della Mens
Sana Basket, la nuova «Mens Sana 1871» è stata
presentata ieri dal presidente della Polisportiva
Piero Ricci. Sono stati annunciati la richiesta per
l’iscrizione al campionato di Serie B (ex Dnb) e le
due figure cardine: come previsto, saranno come
d.s. Lorenzo Marruganti, a Siena fino al 2006 poi
anche a Teramo e Lucca, e coach Matteo
Mecacci, a Lucca con Marruganti ed ex Virtus
Siena. C’è l’accordo per un anno, con prelazione
per i successivi due, con uno sponsor su cui vige
fino al 15 agosto una clausola di riservatezza.
Azzurrine: oggi quarti
All’Europeo Under 20 di Creta gli azzurrini hanno perso 80-67
con la Croazia (Landi e Laquintana
14): serve vincere domani col Montenegro per andare avanti. La Sperimentale ha iniziato con un k.o. 7972 con la Slovenia a Chengdu (Cina): 13 punti per Pini, Abass e Tonut. L’Under 20 Femminile in
campo alle 20.45 all’Europeo di
Udine per i quarti contro la Russia.
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
RUGBY IL PERSONAGGIO
v
identiKit
& CARRIERA
Morisi rinasce
dopo il dramma
«I placcaggi?
Non li temo»
LUCA
MORISI
Nato il
22/2/1991
a Milano
A novembre perse la milza per un terribile
scontro con un figiano, ora si può allenare
«Non ho paura e sono un uomo più maturo»
SIMONE BATTAGGIA
Luca Morisi non ricorda,
non vuole ricordare. Dice che
non pensa mai a quel 16 novembre 2013 perché farlo non
gli porterebbe alcun vantaggio. Quel giorno a Cremona, al
terzo minuto di Italia-Figi,
venne placcato di Asaeli Tikoirotuma proprio mentre stava
passando la palla a Gonzalo
Canale. Una spallata ben assestata sul fianco sinistro, un
contatto duro ma regolare e
nient’affatto inatteso: il centro azzurro aveva visto arrivare l’avversario. Si rialzò a stento, provò a restare in campo,
ma dopo pochi minuti fu sostituito dall’esordiente Michele
Campagnaro. Mentre gli azzurri si sudavano il 37-31 finale, Morisi fu trasferito all’ospedale di Cremona e operato
d’urgenza per l’asportazione
della milza. Ora sta lentamente tornando al rugby nel suo
club, il Benetton Treviso.
Morisi, come ha vissuto
questi otto mesi?
«Dieci giorni dopo l’operazione tornai a casa dei miei.
Avevo perso nove chili, ma li
recuperai presto. Fino a dicembre non sono uscito di casa perché non potevo stare al
freddo, le difese erano deboli.
Dovevo evitare la verdura a foglia verde perché contrastava
con i medicinali per il fegato.
Anche oggi non posso toccare
i fritti. Sono rimasto a Milano
fino a febbraio. Passavo le
giornate a casa. Ho letto 1984,
La fattoria degli animali e
qualche autore latino. Al liceo
mi piaceva Seneca, è stata l’occasione per riprenderlo. Dopo
anni ho vissuto la famiglia.
Marina, la mia ragazza, mi veniva a trovare ogni giorno, e
ho riscoperto il rapporto con
mio fratello Marco».
Altezza
183 cm
Peso
95 kg
Ruolo
Trequarti centro
«No. I miei l’hanno buttata
lì per ridere, forse per paura.
Ma io non ci ho mai pensato».
Luca Morisi nel test del 16 novembre 2013, a Cremona contro le Figi: giocò solo 10’ LIVERANI
Quando ha ripreso ad allenarsi?
«Dopo il Sei Nazioni, a Treviso. Ho iniziato con qualche
passeggiata, poi sono tornato
in palestra e ho cominciato a
correre. Ora sto affrontando la
preparazione con la squadra e
conto di essere pronto per settembre. L’infortunio è ancora
aperto, ma il controllo di mercoledì è andato bene e attendo
l’esito degli ultimi esami. Mi
alleno con i sacconi. Niente
contatto per ora».
L’INIZIATIVA BENEFICA
Domani a Cortina per Gianca
Le fa paura?
Luca Morisi col padre in
ospedale. A destra, si tiene la
milza dopo il placcaggio FAMA
Taccuino
WORLD LEAGUE
Sydney: ultimo posto
per le finali di Firenze
(a.a.) Alle final four della seconda
fascia di World League, in palio un
posto per le final six di Firenze. Semifinali (Sydney): oggi Belgio-Francia, Australia-Olanda; domani finali.
Final Six: Girone H: Italia, Usa, 1a
torneo Sydney. Girone I: Iran, Russia, Brasile. Mercoledì 16 Iran-Russia, Italia-Usa; giovedì: Russia-Brasile, Usa-1a Sydney. venerdì Brasile-Iran, Italia-1a Sydney; sabato semifinali; domenica finali.
EUROJUNIORES (a.a.) Pescara
ospita la terza fase della qualificazione all’Europeo Under 20 di Brno
(R.Ceca) e Nitra (Svk) dal 29 agosto. Gli azzurri di Totile se la vedranno con Estonia (oggi, 18.30), Germania (domani) e Spagna (domenica). Il vincente del girone si qualificherà, la seconda deve attendere
l’esito del torneo di Ruma (Ser) per
un ulteriore posto.
(ni.ba.) Dopo due stagioni in Russia e una ai box per
infortunio, il regista polacco
Lukasz Zygadlo torna alla
Trentino Volley. Come suo secondo avra il nazionale Juniores Simone Giannelli.
A MILANO (m.l.) Ancora un
arrivo all’Itely Revivre Milano
che inserisce il 22enne schiacciatore Alessandro Preti, da
Segrate società con cui è stato
recentemente stipulato un accordo di collaborazione.
Fra meno di un mese Zygadlo
compirà 35 anni TARANTINI
Fatto il calendario della
Celtic League 2014-15,
sponsorizzata Guinness: nel
weekend 5-7 settembre,
Treviso esordirà a Swansea in
casa degli Ospreys mentre a
Parma le Zebre ospiteranno
Cardiff. Derby durante le
festività natalizie, come da
tradizione: tra il 26 e il 28
dicembre l’andata al XXV
aprile, tra il 2 e il 4 gennaio il
ritorno a Treviso. Semifinali tra
il 22 e il 24 maggio, finale nel
weekend successivo.
Domani Luca Morisi sarà a Cortina, con i
compagni di Treviso per «Una vetta per Gianca».
Dalla mattina sono previste escursioni e ferrate di
diverse difficoltà, con terzo tempo a Fiames.
L’obiettivo è raccogliere fondi per la ricerca sulle
lesioni spinali e per l’assistenza ai malati.«La
Colonna» è un’associazione fondata da Giancarlo
Volpato, il rugbista di Mirano che nel 1993, in un
incidente di gioco, subì una grave lesione spinale.
Volpato è costretto a una completa tetraplegia, ma
ogni giorno lavora con un gruppo di volontari. Oltre
a Minto, Campagnaro, Gori e Nitoglia (attivissimi),
tra i testimonial c’è anche John Kirwan: il tecnico
Blues ha inviato un video con Nonu, Mealamu,
Weepu (ieri ha firmato per i London Welsh) e
Kaino. Su Twitter Simone Moro, Antonio Rossi e
altri campioni hanno postato video con l’hashtag
#miallenopergianca. Info: cortina.lesionispinali.org
Nei club
Giovanili
Asr
Milano
2010-11
Grande
Milano
serie A
12 pres./8 mete
2011-12
Crociati
Parma
Eccellenza
13 pres./0 mete
dal 2012
Treviso
Celtic League
18 pres./3 mete
Con l’Italia
6 pres./0 mete
Esordio
11/2/2012
Italia 15
Inghilterra 19
«No, a parte la cicatrice sul
fianco. Quando vado in spiaggia noto tutti quelli che ne
hanno una nella stessa zona».
E lei, si sente cambiato?
«Conosco meglio il mio corpo. Questa esperienza è arrivata in un momento in cui mi
stavo perdendo, forse era destino. Spero di aver fatto il salto di qualità nella testa, per essere un atleta e non un bambino immaturo».
Si è concesso una vacanza?
«Sì, una settimana a fine
maggio tra New York e
Washington con Maistri, il
mio fidanzato
segreto (ride).
Scherzi a parte,
Giovanni è tra
quelli che mi
sono stati più
vicini».
C o m e
vanno gli studi in Scienze
Motorie?
«In questi
mesi ho dato
qualche esame
in più ma ora
penso solo ad
allenarmi. Magari riprenderò
al prossimo infortunio...».
© RIPRODUZIONE
RISERVATA
PALLAVOLO IL MERCATO
I tanti ritorni di Trento
In regia c’è Zygadlo
Dietro baby Giannelli
Calendario Celtic
Via con le gallesi
La sua vita è cambiata?
Ha mai pensato a un futuro
diverso dal rugby?
«No. È stato un infortunio
infame, mi ha spaventato, ma
di rischi reali non ne vedo. Sarebbe stato peggio rompersi
una spalla. Paradossalmente,
sto più attento alla caviglia sinistra che mi infortunai cinque anni fa».
TREVISO E ZEBRE
BOXE LA LEGA PRO’ SI DA’ UN’ALTRA VESTE
A PIACENZA (m.mar) Piacenza completa il reparto
schiacciatori con Thijs ter
Horst, olandese di 205 cm,
classe 1991, nelle ultime 3 stagioni a Verona. Si giocherà il
posto con i confermati Papi e
Zlatanov e Massari.
A CASTELLO (an.me.) Aspetta di «veder completato l’organico per poi tracciare gli obiettivi stagionali» il nuovo tecnico dell’Altotevere Città di Casstello, Paolo Montagnani,
presentato ieri. Confermati
Corvetta, Lensi, Tosi e Franceschini, i nuovi sono Della Lunga e gli estoni Aganits e Teppan. E’ in arrivo il centrale
Mazzone. Dolfo va prestito. Si
tratta la conferma di Maric,
mentre Van Walle andrà via.
A VIBO (mi.fa.) Quinto colpo per la Callipo Vibo che ingaggia lo schiacciatore Filippo
Vedovotto, scuola Sisley, nell’ultimo biennio a Padova.
IN BRIANZA (giu.ma.) La
Cassa Rurale Cantù ha ingaggiato l’opposto ventenne Andrea Santangelo, da Brolo. Il
Saugella Monza ufficializza
Alice Coatti, classe 1989, piemontese, opposta.
ALTRA A-2 (f.c.) Un nazionale d’Australia per il Corigliano: lo schiacciatore 19enne
(206 cm) Samuel Walker. Matera ha ingaggiato Bortolozzo,
e Lo Bianco. Nel femminile,
Gricignano la centrale Veglia.
Nasce la nuova casa
del professionismo
«Insieme per il rilancio»
A PITTSBURGH
Torna Spadafora
L’organizzatore
è Roy Jones jr.
(r.g.) Stanotte a
Pittsburgh (Usa), per
l’organizzazione di Roy Jones
jr., già mondiale in quattro
categorie, l’italo americano Paul
Spadafora (48-1-1), 38 anni, ex
iridato leggeri (1999-2004),
affronta Hector Velazquez
(Mes, 56-21-3) sugli 8 round.
IN ROMAGNA (r.g.) A Rimini, il
locale superwelter Alex
Angelini (5) affronta Amedeo
Maurizio (0-8-1) sui 6 round.
MODESTO DIFENDE (r.g.) Lo
spagnolo Isaac Modesto (10-01), vincitore di Della Rosa lo
scorso maggio a Roma,
conquistando l’Europeo
superwelter, difende la cintura
il 16 agosto a Erfurt (Ger)
contro Jack Culcay (17-0-1),
iridato dilettanti nel 2009 a
Milano.
(ri.cr.) Comunque andrà, il 10 luglio 2014 segna
una data storica per il pugilato
italiano. Nasce infatti la versione 2.0 della Lega Pro Boxe,
che dal 1° gennaio 2017 gestirà in autonomia tutto il pugilato professionistico italiano (ad
eccezione di quello targato Aiba, che continuerà a rimanere
sotto l’egida Fpi).
Obiettivi Carlo Nori, presidente in carica, ne spiega gli
Il presidente Carlo Nori con Messi
(sin.), Fragomeni e Bianchini BOZZANI
obiettivi: «la Lega preesistente
metteva insieme solo gli organizzatori, questa dall’anno
prossimo si strutturerà come
una vera e propria federazione, magari con il riconoscimento Coni, con un Consiglio
nel quale saranno rappresentate tutte le componenti, dagli
organizzatori, ai procuratori,
ai maestri e ai pugili stessi. Garantiremo una programmazione costante di grande qualità in modo da coinvolgere
tutte le televisioni e tornare a
rendere la boxe un prodotto
appetibile. Non mancherà l’attenzione ai neoprofessionisti».
La scelta di una Lega autonoma si è resa necessaria dopo
che l’Aiba ha imposto alle Federazioni unicamente il proprio professionismo (Apb), di
cui peraltro si vedono solo
tracce abbozzate: «Non escludo — dice il presidente federale Brasca — che l’Aiba torni
sulle proprie decisioni, perché
al momento il progetto è davvero evanescente. In ogni caso, io sono sempre stato un
fautore dell’autonomia del
professionismo, perciò non si
tornerà indietro. Ci sono ancora dei punti da discutere, come le garanzie sanitarie, il settore arbitrale e quello della
giustizia, ma non c’è dubbio
che una nuova epoca stia per
avere inizio».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
ATLETICA DIAMOND LEAGUE A GLASGOW
Rudisha prova in sicurezza A
«Pronto a cambiare marcia»
ALTRE
STELLE
Dopo un lento avvio di stagione il keniano si misura sugli 800, ma senza
i migliori avversari: «Il tempo mi interessa poco». Blake-Carter sui 100
DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO
GLASGOW (Scozia)
I britannici lo hanno accolto come un re. Perché in
questo paese dall’ampia cultura sportiva negli occhi e nel
cuore degli appassionati c’è
ancora quella che due anni fa è
stata la più bella gara dell’Olimpiade di Londra, il volo
di David Rudisha negli 800
metri. Una galoppata solitaria
che ha portato il keniano ad essere il primo uomo nella storia
a scendere sotto 1’41” nel doppio giro di pista. Ma quello di
adesso non sembra essere il
Rudisha di quei giorni. Certe
fatiche lasciano il segno e la
scorsa stagione questo guerriero Masai che combatte il tempo
è stato appiedato dagli infortuni. Il suo allenatore, il pastore
irlandese Colm O’Connell, ha
confidato che la sua preparazione vera è iniziata solo a
marzo ed era quindi logico che
l’inizio fosse balbettante. Solo
settimo all’esordio a Eugene,
risucchiato in volata, vincitore
il 14 giugno a New York con un
1’44”63 che nei giorni migliori
per il keniano avrebbe rappresentato solo una sgambata.
Fiducia «Ma adesso la situazione è cambiata — spiega Ru-
David Rudisha, 25: il record del mondo (1’40”91) è suo AFP
disha — sono cresciuto e questo di Glasgow è un test importante in vista dei Giochi del
Commonwealth, il fuoco della
mia stagione. Posso conoscere
la nuova pista, sentire quando
il mio motore sa salire di giri».
Però sembra che David non voglia correre rischi. I manager
sussurrano che il suo procuratore abbia posto il veto alla
partecipazione di Aman ed
Amos, gli avversari più tosti.
Lui nega, ma se si guarda la lista dei partenti si vede che sono solo due gli uomini temibili,
il sudafricano Andre Olivier
(1’44”42 a Parigi) ed il keniano Job Kinyor, in vincitore dell’inferno (per Rudisha) di Eugene in 1’44”70. « Ma lo ribadisco, da allora sono cresciuto. A
Eugene non avevo il cambio di
marcia necessario sul rettilineo finale, ma la vittoria di
New York mi ha ridato fiducia
e ora spero di migliorare ancora». Strana situazione quella
degli 800 nel 2014 visto che la
lista stagionale è guidata dall’altro fenomeno keniano,
Asbel Kiprop, 1’43”34 a Parigi,
che però venerdì della prossima settimana a Montecarlo andrà all’attacco del primato
mondiale dei 1500 di Hicham
El Guerrouj. «Mi interessa poco il tempo, non è adesso che
devo esprimere il meglio, ma
fra un mese. Qui voglio verificare altre cose».
The Beast Rudisha sarà protagonista domani nell’unico
meeting della Diamond League in due giornate. Stasera gli
occhi di molti saranno puntati
su un altro rientro eccellente,
quello di Yohan Blake, il vice
Bolt, pure lui reduce da una
stagione all’asciutto per gli infortuni. Anche per il giamaicano l’inizio non è stato sconvolgente. Dopo un’onesta partecipazione ai Mondiali di staffette
a Nassau, Blake si è piazzato
secondo il 14 giugno a New
York in 10”21 alle spalle del
connazionale Nesta Carter,
che stasera ritroverà nella corsia accanto. «Non è facile
quando rientri da un’assenza
così lunga. È la prima volta che
mi capita in carriera, e quando
succede non stai male solo nei
muscoli ma anche nell’anima
— racconta Blake — e quando
devi dare il 110 per cento all’uscita dei blocchi deve avere
fiducia, non devi pensare che
potresti ancora infortunarti. A
New York è stato quello a frenarmi, ma ora è tutto diverso,
gli allenamenti dicono che sono cresciuto. Di una cosa sono
sicuro, the Beast sta tornando».
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S
Blanka
Vlasic
Dopo il 2.00
valicato a
Parigi, nell’alto
la croata trova
Anna
Chicherova,
leader
stagionale con
2.01
S
Yohan
Blake
Il giamaicano,
che nel 2012
corse i 100 in
9”69,
quest’anno è
fermo al 10”21
di New York.
Sfiderà Nesta
Carter
Taccuino
OGGI SU FOX 2 DALLE 19.30
Fraser-Felix sui 200
Eaton riprova i 400 hs
Non solo Rudisha e Blake
nella tappa in due giornate della
Diamond League, anche se durissimo è stato il colpo della rinuncia di
Mo Farah, bloccato in Oregon da
dolori addominali. Per questo era
stato allestito un 5000 degno di
una finale olimpica con i migliori
etiopi e i migliori keniani. Rientro di
Shelly Ann Fraser sui 200 opposta
a Felix ed Okagbare e, tra gli uomini, del leader stagionale (19”84), il
panamense Edwards. Grande gara
di alto femminile con la nuova Vlasic contro la Chicherova, Aregawi
nei 100 donne e ancora Eaton sui
400 hs. In gara oggi nell’alto il primatista italiano Marco Fassinotti.
OGGI (ora italiana). Ore 18.30 peso.
19.05 disco D. 19.26 batterie 110 hs.
20 asta. 20.04 400 hs. 20.15 400 hs
D.20.20 alto. 20.26 200. 20.30 lungo D. 20.37 1500 D. 20.48 100 B.
20.58 5000. 21.18 4x100 D. 21.38
400 D. 21.48 100.
TV Diretta Fox Sport 2 oggi dalle
ore 19.30, domani dalle 15.
MEETING ITALIANI
Nembro, che 800
Trost in gara a Sacile
Stasera a Nembro (Bg), rivincita sugli 800 tra Marta Milani e
Yusneysi Santiusti: a Lignano la cubana si è imposta per un millesimo.
Al via pure Margherita Magnani.
Nel disco Aniballi e Bordignon, nel
lungo Vincenzino e Derkach. Tra gli
uomini, triplo con Schembri, 110 hs
con Fofana, 800 con Scapini e Abdikadar. Sui 100, Riparelli trova
Obou, Marani e Desalu. Dopo l’1.83
viziato dal maltempo di martedì a
Lignano (Ud), Alessia Trost stasera
sarà a Sacile (Pn) per un test nell’alto: sfida Desirée Rossit.
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BASEBALL LA NOTTE DELLLE STELLE A NETTUNO
L’ALL STAR GAME TEST VERSO GLI EUROPEI
A
CENTENARIO
BABE RUTH
S
A sinistra la nazionale di Marco
Mazzieri (cerchio) bicampione
europea. Sopra Alex Liddi,
l’azzurro approdato in Major
La Nazionale
a caccia del tris
ora chiama Liddi
Gli azzurri contro i big dell’Ibl pensano all’Europa
Mazzieri: «Alex è pronto a venire in Germania»
STEFANO ARCOELLI
In un diamante giocano in
nove. E nove sono i ragazzi italiani che sono attualmente sotto
contratto finora per una franchigia di Major League Usa, il più
famoso dei quali è Alex Liddi.
Che proprio ieri è stato «retrocesso» dal Triplo al Doppio A dei
Los Angeles Dodgers, i Chattanooga Lookouts nell’ambito di
vari spostamenti nei rosters delle Minors del club. L’interno azzurro è reduce da un 3/26: per il
talento ligure in stagione 6 fuoricampo, 16 pbc e 219 di media
battuta. Stasera a Nettuno torna
la nazionale contro i migliori
stranieri del campionato: un All
Star Game il cui obiettivo non
sarà soltanto quello di dare spettacolo all’appassionato pubblico
(4 anni furono 7000 i laziali in
tribuna), ma anche quello di offrire indicazioni al c.t. Marco
Mazzieri in vista degli Europei
di Regensburg (Ger) e BrnoOstrava (R.Cec) dal 12 settembre. E per quella data, il mana-
ger azzurro spera di avere in
campo proprio Liddi: «Gli auguro di stare nei 40 del roster di
Major ma se non sarà a Los Angeles, Alex mi ha promesso che
sarà agli Europei».
Colpi E per l’Italia sarebbe un
colpo grosso, insieme al ritorno
del lanciatore Thiago Da Silva,
diventato idolo dei messicani:
«E il terzo sogno sarebbe Chris
Colabello, ma entro fine luglio
dovrò presentare la lista allargata dei 50 per gli Europei: quasi
impossibile visto quanto rende.
Non ce la farà neanche Castagnini, che ha esami universitari, e
non vorrei affrettare la crescita
di giovani come Gasparini: magari proverò con Mineo. Vogliamo fare tutto gradualmente come in questi dieci anni di lavoro
in Accademia a Tirrenia». L’unica vera speranza concreta, ad
oggi, insomma sarebbe Liddi: e
per Mazzieri sarebbe un modo
per tornare a vivere le giornate
del World Classic 2013. Del resto
il capo allenatore azzurro non fa
tanta differenza, quando parla
Nettuno, 20.30
PROGRAMMA
Stadio Borghese
Nettuno. Ore 19
Home Run derby
(tra i migliori tre
battitori delle due
squadre); ore 21 All
Star Game (Tv: sintesi di un’ora martedì 15 alle 20.30 su Rai Sport).
LE SQUADRE - ITALIA - 1 Simone (San Marino), 2 Reginato (San Marino), 3 Ermini
(Grosseto), 4 Vaglio (Bologna), 5 Infante
(Bologna), 6 Epifano (Padova), 7 Zileri (Rimini), 8 Desimoni (Parma), 9 Ambrosino
(Bologna), Bd Mazzanti (Rimini). Altri. lanciatori Crepaldi, Panerati, Morreale,
G.D’Amico, Teran, Escalona, Florian, Richetti, Rivera; ricevitori Sabbatani; interni
Zileri, Grimaudo, Colagrossi; esterni Retrosi, Giordani, Macaluso. Manager Mazzieri.
ALL STAR IBL 1 Guerra (San Marino), 2 Marval (Parma), 3 Castrì (Nettuno), 4 F.Imperiali (San Marino), 5 Sforza (Nettuno), 6 Vasquez (San Marino), 7 Medoro (Padova), 8
Poma (Parma), 9 Liverziani (Bologna), Bd
Cibati (Nettuno). Altri, lanciatori: Sanchez,
Yepez, Martignoni, Lorenzo Rodriguez, N.
Gonzalez Ribeiro, Rivero; ricevitori Pestana; interni Martone, Pedroso, Malengo,
Pulzetti, L. D’Amico; esterni Chapelli, Paoletti, Caradonna. Manager Bindi.
di giocatori ed eventi da affrontare: «La mia filosofia è che nessuno ha il posto sicuro, non ho
titolari fissi, la squadra è sempre
aperta, i giocatori servono pronti al momento giusto per la situazione giusta e per l’evento giusto. Gli Europei saranno difficili
quanto un World Classic, dovremo lasciare agli avversari la percezione di essere quelli da battere, ma noi sappiamo che sarà
dura contro Germania e Spagna,
sarà durissima contro l’Olanda,
il cui allenatore Eenhoorn vuole
lasciare da vincente prima di andare a fare il general manager
della squadra di calcio guidata
da Marco Van Basten».
Aspettando Chiarini Nella
parata di stelle sul diamante laziale non ci sarà l’infortunato
Mario Charini, uno dei leader e
punti fermi di Mazzieri, che tuttavia spera di recuperare in tempo per l’operazione tripletta agli
Europei: «Entro fine luglio comincerà a girare la mazza, per la
parte difensiva vedremo dopo:
Mario ha un mese, io lo aspetto
anche perché ci tiene tantissimo. E’ importante vedere stasera ciò che alcuni ragazzi hanno
fatto di buono in campionato:
come Mazzanti, tornato ad alti
livelli, Zileri che in Coppa Campioni è stato molto efficace, e vogli capire se Ramos Gizzi potrà
essere ancora dei nostri. Peccato
che la Mlb nipponica non ci dia
Maestri: chiede una salatissima
assicurazione». Un All Star Game che dovrà essere l’anteprima
della ribalta continentale per
Ambrosino e Reginato, Sambucci, Vaglio, Sabbatani: «Sono loro
il nocciolo duro di questa nazionale, penso che stiamo lavorando bene e il lavoro di semina infatti sta fruttando». Per continuare a dominare l’Europa.
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Testimonial
speciale
Stasera a
Nettuno ci sarà
Tom Stevens con
la mamma Julia
Stevens, nipote
del leggendario
Babe Ruth dei
NY Yankees. Il
«Bambino»,
esattamente 100
anni prima dell’All
Star Game
italiano, l’11 luglio
1914, fece il suo
esordio assoluto
in Major League
con i Boston Red
Sox e l’ingegner
Stevens, grato
dell’invito di
Nettuno ha
voluto fare da
testimonial
speciale alla
partita:
«Quand’ero al
College potete
immaginare quali
aspettative ci
fossero su di me
ogni volta che
andavo in
battuta, Nonna
Claire, moglie di
Babe, ha
apprezzato la
scelta di finire
nel 1974 gli studi
del nipote:
«Orgoglio del
nonno»
NEGLI USA
(r.r.)
Martedì a
Minneapolis, il
diamante di
Colabello, c’è l’All
Star Game Mlb,
tra American e
National. Ieri
notte si sono
chiuse le ultime
votazioni, che
hanno coinvolto
l’azzurro Rizzo,
prima base dei
Cubs. Ben 5
cubani nei
roster: Puig
(Dodgers) e
Cespedes
(Oakland)
nell’home run
derby
I PROTAGONISTI GUERRA IL PARTENTE
Mazzanti, felice
ritorno a casa
«Che emozione»
MAURIZIO CALDARELLI
Per Beppe Mazzanti quella di stasera non sarà
una partita come le altre e non potrebbe essere diversamente. Con i gradi da capitano della nazionale
(ereditati dall’infortunato Chiarini) per le 92 presenze azzurre, il 31enne interno nettunese giocherà
stasera per la prima volta da ex allo «Steno Borghese», dopo essere stato costretto a saltare le gare di
regular season per uno strappo. «Sarà emozionante
e soprattutto bellissimo giocare con la nazionale di
fronte al mio ex pubblico. E’ stato difficile lasciare la
squadra della mia città, ma passato il momento difficile ora sono felice di aver sposato il progetto del
Rimini». I romagnoli sono in finale di Coppa Campioni e sono in piena corsa per lo scudetto: «Siamo
una grande squadra e nonostante alcuni infortuni
ce la stiamo giocando con tutti». Mazzanti, a caccia
di una maglia per gli Europei di settembre, verrà
schierato come battitore designato nello stadio che
lo ha visto protagonista dal 1999 (con una parentesi
di 2 anni nelle
minors di Seattle) al 2013, mentre si è guadagnato un posto
da titolare Gabriele Ermini, il
miglior battitore
di A federale con
Grosseto: una
presenza dal sapore storico, l’interno è uno dei
fedelissimi del
c.t. Mazzieri e
resta un battitore sopraffino. Un
infortunio ha
messo ko Nosti e
Ramos, le due Beppe Mazzanti, 31, nettunese
migliori mazze
della regular season, mentre non sono disponibili
Ekstrom, Williamson, Romero, Duran e Salazar. ma
il pubblico avrà altri campioni da applaudire, sia nel
box che sul monte.
Imbattibilità «Siamo pronti a verificare la condizione della nazionale – dice Doriano Bindi, manager delle stelle di Ibl – ma sono venuto a Nettuno per
vincere e mantenere la mia imbattibilità sulla panchina dell’All Star, dopo la vittoria del 2012 a Grosseto e il pareggio del 2013 a Ronchi, anche se ho
una rosa meno forte a causa di alcune defezioni».
Bindi dispone di 3 coppie di lanciatori di Nettuno,
San Marino e Parma, con il fidato Guerra (8-1,
1.29mpgl) che sarà partente e Sanchez del Parma
primo rilievo. Le squadre più rappresentate nella
formazione titolare dell’All Star sono Nettuno (Castrì, Sforza e Cibati) e San Marino (Guerra, Imperiali e Vasquez), mentre sono 4 i bolognesi inizialmente sul diamante. Lo spettacolo inizierà un paio
d’ore prima con l’Home Run derby: tre battitori di
ogni squadra si sfideranno a suon di fuoricampo per
iscrivere il loro nome dietro a quello di Ramos,
Sambucci e Duran, vincitori nelle tre precedenti
edizioni.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI
NUOTO EUROPEI JUNIORES A DORDRECHT
TENNIS SULLA TERRA EUROPEA
Sabbioni, che argento
La Ceracchi di bronzo
Fognini facile ai quarti
Bene Errani e Vinci
Il dorsista nei 100
è anche record
italiano jrs: 54”25
A Stoccarda
Fabio difende il
titolo: oggi Giraldo
E’ un’Italia forza 7 agli
Europei juniores di Dordrecht,
in Olanda: dopo le 5 medaglie
di mercoledì, ieri sono maturati altri due podi, firmati dal
riccionese Simone Sabbioni,
che all’argento nei 100 dorso
abbina il record italiano juniores in 54”25 (prec. 54”49, ai
50 m 26”60); e da Rachele Ceracchi dell’Aniene nei 100 sl in
56”12 dietro la scatenata russa
Anna Openyasheva da 54”78 e
4’’12”76 nei 400 sl (nonchè
d’oro in staffetta). In questa
gara è quarta per 25 centesimi
Simona Quadarella, campionessa europea degli 800. Un
altro quarto posto anche dalla
staffetta 4x100 sl uomini-donne nella quale Alessandro Bori
nuota in prima frazione 50”13.
Tre giocatori italiani si
qualificano ai quarti di oggi
nei tornei sulla terra rossa
europea.
A Stoccarda (Ger,
485.760), Fabio Fognini (n.
15 mondiale) inizia la difesa
del suo primo titolo Atp eliminando Andrey Golubev
(n.56) senza mai perdere il
servizio: nei quarti affronta
Santiago Giraldo (n. 34, precedenti 2-1 per il colombiano), che ha eliminato il nipote di Davydenko, Philip, qualificato.
A Bad Gastein (Aut,
140.000), vanno ai quarti
Sara Errani (n. 14 del mondo
e 2 del torneo), che domina
Ormaechea (n. 96) e Camila
Giorgi (40), che elimina la
wild card di casa, Lisa-Maria
Moser; per la romagnola c’è
ora Chanelle Scheepers (80),
partendo da 4-0 nei precedenti, per la marchigiana c’è
la 21enne Shelby Roger (47)
che ha superato a sorpresa
Suarez Navarro (1-0 per Camila i testa a testa).
A B u c a r e s t ( Ro m ,
183.000), Roberta Vinci si
impone in tre set sulla Soler
Espinosa ha Cetkovska. Intanto prosegue la stagioneno di Karin Knapp (n. 67),
eliminata dalla montenegrina Kovinic, 20 anni, 112 Wta.
Finali. Uomini, 1500 sl:Jervis (Gb)
15’07”12, 7. Occhipinti 15’32”32, 13.
manzi 15’49”19; 100 do: Christou (Gre)
54”03 (rec. mond. jrs), Sabbioni 54”25
(rec. ital. jrs, prec. 54”49 semif.); Rylov
(Rus) 54”46; 200 ra: Pilger (Ger)
2’12”45, Chupkpv (Rus) 2’13”27. Donne,
100 sl: Openysheva (Rus) 54”78, Ustinova (Rus) 55”30, Cercacchi 56”12;
400 sl: Openysheva (Rus, ‘99) 4’12”76,
Novoszath (Ung) 4’13”53, Mullakaeva
(Rus) 4’15”31, 4. Quadarella 4’15”56, 7.
Caponi 4’16”59; 200 do: Ustinova (Rus)
2’09”21 (rec. mond. jrs); 100 ra:
Zijederveld (Ola) 1’20”17; 200 fa:
Juhasz (Ung) 2’10”93, Balbuena (Spa)
2’11”24, Luperi 2’13”12, 8. Vandini
2’16”66. 4x100 sl U/D: 1. Russia 3’30”97,
4. Italia 3’34”19 (Bori 50”13, Ruggi
57”43, Ceracchi 56”12, Di Fabio 50”51).
HOCKEY PISTA
COINVOLTO PURE L’IN LINE
Simone Sabbioni e Rachele Ceracchi
Semifinali, 100 sl: 6. Bori 50”66; 200 fa:
5. Carini 2’00”60, 10. Berlincioni
2’02”48; donne, 200 ra: 2. Verona
2’28”68, 14. Franceschi 2’36”38; 200
fa: 200 mx: 6. Tavoletta 2’03”96.
MILANO-TORINO (f.t.) Tra Milano e Torino, l’ottva Swimming Cup 2014, sarà
l’ultimo ultimo test prima degli Europei
di Berlino per Federica Pellegrini in
versione velocista. Martedì 15 luglio,
alle 19 si gareggia all’Aspria Harbour
Club di via Cascina Bellaria a Milano;
mercoledì alle 20, il bis al Palazzo del
Nuoto di via Filadelfia a Torino. In vasca anche Filippo Magnini, Fabio Scozzoli, Matteo Rivolta, Gabiele Detti e Samuel Pizzetti, la tedesca Jenny Mensing, campionessa europea dei 100
dorso, l’ucraino Andriy Govorov, bronzo nei 50 sl agli ultimi Europei, il russo
Grechin, l’estone Martti Aljand e il sudafricano Giulio Zorzi, brozno nei 50
rana ai Mondiali di Barcellona. Gare
anche ad eliminazione sui 50 metri. Biglietti: 21 euro (5 euro per i ridotti under 8)
CANOTTAGGIO
ARRAMPICATA
COPPA EUROPA (m.l.) A Chamonix (Fra),
nella 2a tappa della Coppa Europa giovanile
Speed (velocità), azzurrini in grande evidenza. Successi per Alessandro Santoni
(jrs-u.20) e Paolo Martignene (youth B-u.16);
secondi posti per Tommaso Pasqua
(jrs-u.20), Ludovico Fossali (youth A–u.18) e
Gianluca Zodda (youth B-u.16); terzi posti per
Gabriele Randi (youth B-u.16) e Giulia Fossali
(youth B–u.16). Alla luce di questi risultati
(sommati alla 1a tappa e agli Europei di Edimburgo) Santoni, Martignene e Ludovico Fossali si sono aggiudicati la classifica finale della Coppa Europa Giovanile Speed.
ATLETICA
Fabio Fognini, 27 anni, numero 15
Secondo turno, a Stoccarda: FOGNINI b. Golubev (Kaz) 6-4 6-4; Rosol (R.Cec) b. Kohlschreiber (Ger)
7-5 7-6(5); Giraldo (Col) b. P. Davydenko (Rus) 6-1 6-7(5) 6-3; Bautista (Spa) b. Sorensen (Irl) 6-3 1-6
6-1; Delbonis (Arg) b. Becker (Ger)
6-7(6) 6-4 6-4; Garcia-Lopez (Spa)
b. Marti (Svi) 7-6(13) 7-5; Youzhny
(Rus) b. Mayer (Arg) 6-1 6-1; a Bad
Gastein: ERRANI b. Ormaechea
(Arg) 6-3 6-0; Rogers (Usa) b. Suarez Navarro (Spa) 6-4 6-0; GIORGI b.
Moser (Aut) 6-0 6-2; Scheepers
(S.Af) b. Meusburger (Aut) 4-6 6-1
6-2; a Bucarest: Kovinic (Mon) b.
KNAPP 6-4 2-6 6-3; INCI b. SolerEspinosa (Spa) 3-6 6-2 6-1.
STOP LORENZI A Baastad (Sve,
485.760, terra), il 32enne Paolo Lorenzi (n. 80 Atp) cede al 22enne Carreno Busta (Spa, 62) per 6-2 6-2. Altri, 2° turno: Ferrer (Spa) b. Hanescu
(Rom) 6-4 6-0; Verdasco (Spa) b.
Ramos (Spa) 6-1 7-5.
IPPICA
COPPA DEL MONDO A LUCERNA
ARCO
YOUTH CUP (gu.l.g.) A Mosca, le azzurrine
Vanessa Landi e Tanya Giaccheri – in corsa
per un posto ai Giochi Giovanili di Nanchino –
si affrontano oggi per il primo gradino del podio. Landi ha battuto 6-0 Gencheva (Bul), 6-2
Laharnar (Slo), 6-4 Freywald (Ger) e in semifinale 7-3 Wlecke (Ger). Giaccheri ha superato
6-4 Pitman (Gb), 7-3 Gaubil (Fra), 6-0 Uvarova (Rus) e 6-2 in semifinale Timofeeva (Rus).
A NEWMARKET
PISTA MONDO (si.g.) A Morelia (Mes). Uomini. 200 (+0.8): Hughes (’95, Angu) 20”33.
400: Cedenio (‘95, Tri) 45”28. A Junhua (Cina).
Uomini. Lungo: Gao Xinglong 8.18 (+1.4). A
Abashiri (Giap). Uomini. 10.000: Mwangi (Ken)
27’23”66; Thuku (Ken) 27’28”27. A Kitami
(Giap). Uomini. 5000: Karoki (Ken) 13’15”25. A
Victoria (Can). Uomini. Peso: Clarke (Usa)
20.50. Donne. 800: Bishop 1’59”70.
COPPA RUSSIA (si.g.) Così a Yerino, dove
sono stati assegnati anche i titoli russi dei
10.000. Uomini. 400: Uglov 45”66; Dyldin
45”67. 10.000: E. Rybakov 28’02”79; A. Rybakov 28’03”59. Donne. 100 (+1.4): Sivkova
(’97) 11”38. 400: Tamkova 51”33; Zadorina
51”69. 10.000: Nagovtsyna 32’11”63. 100 hs
(+1.3): Galitskaya 12”88. Martello: Bulgakova 72.07.
BEACH VOLLEY
WORLD TOUR (c.f.) Inizio in salita per gli
azzurri nel tabellone maschile del Grande
Slam di Gstaad (Svi). L’unico sorriso è arrivato grazie a Nicolai-Lupo, testa di serie n°
2, impostisi 2-0 a Walkenhorst-Windscheif
(Ger) dopo il k.o. 2-1 da Hatch-Redmann
(Can). Ancora al palo Tomatis-Ranghieri,
sconfitti 2-0 da Ricardo-Álvaro Filho (Bra)
e 2-1 da Gabathuler-Gerson (Aut), e Ingrosso-Ingrosso, superati 2-0 da Emanuel-Pedro (Bra) e 2-1 da Brouwer-Meeuwsen
(Ola). Decisivi per il passaggio del turno gli
incontri odierni. Tra le donne, la vittoria 2-1
con Ma-Xia (Cina) non è bastata a Menegatti-Orsi Toth, ultime nella pool per quoziente punti e quindi 25esime.
TRICOLORE (c.f.) Uomini e donne in campo da oggi ad Ostia nel 4° appuntamento
del Tricolore. Nelle qualifiche anche Guiggi-Ferretti ed i campioni d’Italia 2011 FeniliGiumelli. Da domani il tabellone principale,
che torna a 16 coppie.
CANOA
EUROPEI VELOCITA’ (a.fr.) Al via, a
Brandeburgo (Ger), gli Europei di canoa
velocità. Oggi qualifiche, chiusura domenica. C’è anche la paracanoa. Uomini. K1.
Florio, Chierini, Buzzi, Galligani. C1. Incollingo, S. Craciun. Donne. K1.Campana,
Cicali, Petracca, Murabito.
DAMA
«Mostrateci i conti»
Undici società
contro la Lega
Test con vista mondiale
In acqua 17 armi azzurri
Dettori beffato
da Cavalryman
suo ex campione
(m.nan) Undici società di
hockey pista e in line hanno preso
posizione contro la Lega Hockey,
che da 30 anni organizza i
campionati per la Federazione e
che nei giorni scorsi ha rimesso il
mandato proprio a causa della
guerra intestina fra società.
Breganze, Trissino, Sandrigo,
Roller Bassano, Montecchio
Precalcino, Thiene, Matera, Asd
Viareggio, Sarzana, Pieve 2010 e
Nuova Molinese hanno chiesto,
invano, negli ultimi mesi di
accedere ai conti della Lega
Hockey per verificare eventuali
inadempienze in materia di
pagamento di quote associative e
tasse stranieri. «Stiamo solo
esercitando un diritto – si legge
nel comunicato congiunto delle
undici società - vedere come
vengono spesi i nostri soldi,
abbiamo a cuore solo il progresso
delle nostre discipline sportive».
Lucerna da sempre è il
crocevia della stagione. perché ti
dà la misura di dove sei e,
soprattutto, di dove potrai andare.
Ecco perché l’appuntamento con il
Rotsee e il suo mito, nella terza
tappa di Coppa del Mondo da oggi
a venerdì, diventa una volta di più
un test fondamentale per valutare
preparazione e ambizioni azzurre
a 40 giorni dai Mondiali di
Amsterdam.
Ieri è partito il July Meeting
di Newmarket e Lanfranco Dettori
è subito arrivato a un soffio dalla
vittoria. Nelle Prince of Wales’s
Stakes (gruppo 2, metri 2400),
prova più importante della
giornata, Frankie montava Hillstar
arrivato a un solo muso (foto)
dopo dura lotta da Cavalryman (S.
De Sousa) che, beffa delle beffe, è
un ex «amico» di Dettori. Insieme il
jockey italiano e il vecchio leone di
Godolphin hanno vinto il Niel e
sono finiti terzi nell’Arc de
Triomphe del 2009, mentre l’anno
successivo i due sono venuti
anche a San Siro dove non sono
andati oltre il terzo posto nel
Jockey Club. Oggi la seconda
giornata: il piatto forte sono le
Falmouth Stakes (gruppo 1, metri
1600) con favorita Integral.
BRAVO RISPOLI Ieri a MaisonsLaffitte altra vittoria per Umberto
Rispoli che ha conquistato un
affollato handicap sui 1100 metri in
coppia con Sagehope (trainer
Patrick Monfort)
MONDIALE GENTLEMEN E’ finito
ieri in Finlandia il campionato
Mondiale dei gentlemen. Per l’Italia
c’era Mauro Biasuzzi che è finito
nono, mentre il successo è andato
al finlandese Jaane Raisanen
davanti allo svizzero Joey Vignoni.
AZZURRI (m.nan) Il c.t. dell’Italia
Massimo Mariotti (nella foto) ha
diramato le convocazioni per gli
Europei di Alcobendas (Spa, 14-29/7).
Portieri: Barozzi, Gnata; esterni: Illuzzi,
Davide Motaran, Ambrosio, Mattia
Cocco, Marco Pagnini, Squeo,
Tataranni, Verona. Gli azzurri
sfideranno Svizzera, Germania,
Spagna, Portogallo e Francia.
Certezze Bando alla
scaramanzia, saranno 17 gli armi
tricolori in acqua, per 41
convocati, mentre l’otto maschile
resta a Sabaudia per finalizzare la
preparazione direttamente per la
rassegna iridata. Nell’olimpico, si
parte da certezze consolidate,
come il doppio pl femminile
campione del mondo di
Sancassani e Milani, imbattuto dal
settembre 2012 e primo a Lucerna
l’anno scorso. L’altro equipaggio
medagliato in Sud Corea l’anno
scorso, il doppio senior di Battisti
e Fossi (foto Perna), cerca la
condizione dopo la
broncopolmonite che ha colpito il
prodiere fiorentino agli Europei di
Belgrado (non a caso, gareggerà
anche un altro doppio, quello di
Gabba e Montrone) . Torna nella
formazione del quarto posto
iridato il 4 senza senior con
Vicino, Paonessa, Perino e Lodo,
mentre nel doppio leggero
maschile sono confermati Ruta e
Micheletti.
Esperimenti Per il resto, La Mura
e il d.t. Cattaneo mescolano le
carte alla ricerca della formula
migliore per rivitalizzare qualche
barca che necessita di nuova linfa.
Sul 4 di coppia, dopo qualche
problema fisico, risale Simone
Venier, che con Agamennoni,
Stefanini e il capovoga Raineri va
a comporre lo stesso armo che fu
argento iridato nel 2010. Due
equipaggi anche nel 2 senza,
barca storicamente ostica per noi,
con Castaldo e Di Costanzo, che
proprio a Lucerna si rivelarono
l’anno scorso, pungolati da
Abagnale e Abbagnale (il figlio di
Beppe). Bis anche nel 4 senza pl,
di solito una garanzia, un po’
affievolitasi negli ultimi anni e
piccola rivoluzione tra le donne
senior, con il nuovo doppio
Schiavone-Bertolasi e il 4 di
coppia con Bellio, Paccagnella,
Palma e Patelli. Al via 44 nazioni
con tutte le big, oggi batterie,
recuperi e quarti, domani
semifinali, domenica finali.
BRAVO SCARPETTA A Manfredonia,
l’azzurro Sergio Scarpetta ha conquistato
il titolo mondiale di dama inglese a mossa
libera battendo Ron King (Barbados) per
due vittorie a una (17 le patte).
EQUITAZIONE
SUPER GERMANIA Dominio tedesco nella prima giornata di medaglie all’Europeo
Juniores di dressage, in corso all’Arezzo
Equestrian Center. Ieri assegnati i titoli a
squadre e la Germania ha conquistato l’oro
sia nella categoria Junior sia in quella Young
Riders. Fra gli Junior battute Olanda e Danimarca. Su 16 nazioni al via l’Italia ha chiuso
10ª. Stesso podio per le squadre degli
Young Riders: dietro la Germania podio con
Olanda d’argento e Danimarca di bronzo:
Italia 11ª su 14 nazioni al via.
GOLF
SCOZIA, MANASSERO E’ 13°
Dopo il primo turno dello Scottish Open, ad
Aberdeen (par 71), il migliore italiano è Matteo Manassero, 13° con -2 grazie a quattro
birdie e due bogey. Pavan è sul par, mentre
rischiano il taglio Francesco Molinari (+3),
il fratello Edoardo e Crespi, entrambi a +4.
Guida il nordirlandese Rory McIlroy con -7,
un colpo in meno rispetto allo svedese
Broberg e all’argentino Gonzalez.
BRITISH OPEN DONNE Diana Luna e Giulia Sergas sono appaiate al 64° posto (+4)
dopo la prima giornata del British Open
femminile, a Birkdale (Ing). Guida la giapponese Ayako Uehara con -4.
IPPICA
OGGI QUINTÉ A CESENA AL Savio (inizio
convegno alle 21) scegliamo Only One
Glory (15), One Love (16), Lotar Bi (14),
Normandiass (3), Locomotion Om (13) e
Polinesia (10).
SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (16.05) e
Treviso (20.25). Galoppo: Grosseto
(20.40) e Siracusa (18.25).
LOTTA
CANEVA: ORO AGLI EUROJUNIORES
(e.d.d.) Dalma Caneva, genovese, 20 anni,
ha vinto a Katowice(Pol)il titolo europeo juniores stile libero nei 67 kg. Quattro vittorie
per lei, su Aszodi (Hun), Georgieva (Bul),
Gurbanzade (Aze) e Mazur (Ucr), così è maturato il secondo oro europeo dopo quello
fra le cadette nel 2011. Dalma vanta anche il
secondo posto agli Europei cadetti 2010 ed
il terzo ai Mondiali junior 2013. Lottatrice
dall’età di otto anni, Dalma Caneva appartiene ad una famiglia di lottatori: Edit Dozsa, la
madre, ha arbitrato a Londra, il padre Lucio
è stato il suo primo allenatore ed Aron, il fratello, è campione italiano juniores. La Caneva appartiene al Centro Sportivo Esercito.
PALLAMANO
CALENDARIO (an.gal.) Varato il calendario del 45° campionato di serie A maschile:
27 le formazioni inserite nei 3 gironi da 9
squadre. Campionato diviso in 3 fasi: regular season con gare di andata e ritorno; poule playoff (per le prime 4, che partiranno con
bonus di 9, 6, 3 e 0 punti) e poule playout (dal
5° al 9°, bonus 8, 6, 4, 2, 0); playoff con finale
il due gare il 16 e 23/5/2014. Nella 1a giornata
(il 20/9) i campioni del Fasano (girone C) osserveranno riposo (esordio il 27/9 in trasferta con la Lazio), mentre i vice-campioni
del Bolzano (gir. A) faranno visita al Cologne.
COPPE (an.gal.) Sono 4 (rispetto ai 2 della
stagione scorsa) i club italiani iscritti alle
coppe europee. Lo rende noto la Figh: nel
maschile Fasano (il 6/9 nei preliminari di
Champions affronterà gli ucraini dello Zaporozhye), Bolzano (ha chiesto il ripescaggio in coppa Ehf) e Carpi (Challenge); ha rinunciato Pressano (Challenge). Nel femminile: Salerno (Ehf Cup); hanno rinunciato
Conversano , Casalgrande e Palermo
(Challenge), Mestrino (Ehf). Il 22/9 i sorteggi.
PARALIMPICI
BASKET IN CARROZZINA (c.arr.) Sarà la
Spagna l’avversaria che l’Italia affronterà
domani nei quarti di finale del Mondiale di
basket in carrozzina di Incheon (Sud Corea).
La sconfitta di misura subita dagli Azzurri
contro la Turchia (44 a 46) nell’ultima giornata della seconda fase è risultata ininfluente per la vittoria degli USA sull’Australia.
PENTATHLON
EUROPEI (gl.g.) Iniziati a Szekesfehervar
(Ung), gli Europe con le qualificazioni femminile. Tutte in finale le 4 azzurre: Bonessio 8a
nel gruppo A, Sotero 3a e Cesarini 5a nel
gruppo B, Tocchi 25a assoluto. Oggi qualificazione maschile.
RUGBY
ITALIANE IN CHALLENGE (i.m.) L’organizzazione delle coppe europee ha comunicato alla Fir che il 20 e 27 settembre nelle
qualificazioni alla Challenge Calvisano giocherà con una romena e Rovigo con una
georgiana, da definire.
SCI NAUTICO
TRICOLORI PIEDINUDI A RECETTO
(m.l.) Lo sci nautico piedinudi nel fine settimana riunisce al Centro federale di Recetto
(No) i migliori azzurri per i campionati italiani
di categoria. Alla competizione organizzata,
domani e domenica dall’Asd Pegaso di Viverone, partecipano tra gli altri il pluricampione europeo di slalom Massimo Mastelli e i
fratelli Ettore e Giulio Stagi, con Filippo Mussano e Paola Aimone. In gara anche un gruppetto di giovani promesse guidate dal tecnico federale Daniele Miniotti tra cui Lorenzo
Pasini. Come nelle classiche le gare sono
slalom, figure, salto (trampolino di dimensioni ridotte) e combinata. Le performance
sono di rilievo oltre che spettacolari, soprattutto nel salto dove i migliori superano
la misura di 20 metri di lunghezza.
TOUR DEL LARIO (m.l.) A Malgrate (località Moregallo, Lecco) si è svolta la 2a tappa
del Wakeboard Tour del Lario 2014. Nella
categoria Pro Men si è imposto Nicolò Caimi e tra le Pro Ladies ha vinto Alice Virag.
VELA
NACRA 17 (l.b.) Troppo vento (oltre 25 nodi)
e nessuna regata disputata ieri all’Europeo
Nacra 17. Da oggi fase finale. Si disputano il
titolo i primi 40 (flotta gold) dopo 5 regate. La
classifica vede al comando i francesi Besson e Riou (5-1-1-2-2), campioni del mondo,
con 6 punti. Con 9 seguono Vittorio Bissaro
e Silvia Sicouri (1-6-1-3-4), terzi i danesi
Norregaard-Just (2-2-4-4-6) con 12 punti.
Nei primi 40 altri italiani: 24. Bressani-Micol
44 punti; 28. Salvà-Bianchi 49,5; 31. PorroBanti 54; 36. Sorrentino-Catarci 60; 37.
Bondi-Angelini 65; 40. Sabatini-Mamusa 71.
49ER (r.ra.) Giornata impegnativa a Helsinki dove è in corso l’europeo di 49er e
49er FX. Il vento forte ha messo a dura prova tutti gli equipaggi. Francesca Clapcich,
prodiera di Giulia Conti, si è infortunata a
una caviglia durante una scuffia nella prima
prova di ieri e le azzurre sono state costrette al ritiro. Giuseppe Angilella e Pietro Zucchetti sono riusciti a rimanere nella parte
alta della classifica ma sono scivolati dalla
prima alla quarta posizione. Al comando tra
le donne le brasiliane Grael-Kunze, tra gli
uomini i francesi Dyen-Christidis.
EUROPEO LASER 4000 (a.fr.) A Campione del Garda, all’Europeo Laser 4000, dopo 6 regate torna in vetta il team britannico
di Steve e Sarah Cockerill, dominatore
dell’Open tricolore, seguono gli azzurri
Ferrari e Cavaglieri, terzi gli inglesi Reynolds-Grafham, campioni d’Europa in carica.
34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
DITE LA VOSTRA
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FRANCO ARTURI
Twitter: @arturifra
Messi, Maradona e Di Stefano
Questi mondiali brasiliani
stanno confermando la mia
convinzione su Messi: non è
Maradona. E’ certamente un
fuoriclasse ma non un super
fuoriclasse come l’ex campionissimo del Napoli. Maradona ha vinto un mondiale quasi da solo, Messi non è in grado.
Piero Casati (Monticello Brianza)
Addio a Di Stefano,il più
grande, senza discussioni.
Giocatori così non ne nascono più...
Gli annunci si ricevono tutti i giorni su:
«Mondiale vinto da solo» per
dimostrare che è un grandissimo.
Quanto grande? Rassegniamoci: sono quasi tutte domande senza risposta. Il calcio
cambia: quello slalom maradoniano contro l’Inghilterra oggi
non lo vedreste mai in nessuna
partita, al secondo dribbling
vinto verresti abbattuto da un
difensore. Messi deve giocare
in altri contesti, quelli dell’equilibrio, delle difese organizzate
ad oltranza, del possesso palla. Quanto alla personalità, è
un concetto sfuggente: ci sono
molti modi per trascinare i
compagni alla vittoria.
Continui confronti con il passato ci rendono davvero
schiavi di sentimenti e memoria, fatti apposta per ingannare. Accontentiamoci di inserire
i giocatori davvero super in un
ipotetico Pantheon in cui siano
idealmente sullo stesso piano,
pardon, altare. Fra questi c’è
naturalmente il compianto Alfredo Di Stefano, di cui ricordo
un paio di partite viste in televisione: ma io ero poco più che
un bambino e lui trentottenne
alla fine della carriera. La fama
di cui è circondato, l’ammirazione incondizionata dei contemporanei, alcuni filmati interessanti ci dicono che era un
giocatore eclettico, in questo
modernissimo. Aveva una
grande velocità di base (probabilmente come il nostro Meazza) e una tecnica perfetta.
Un paragone di epoca più recente? Probabilmente Cruijff,
ma, mi raccomando, senza
preferenze su chi dei due sia
stato più forte.
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Non crede che sarebbe necessario, per uscire dalle alleanze
e dai giochi di potere e di spogliatoio, un allenatore straniero per sostituire Prandelli? Da
sempre noi siamo convinti di
avere i migliori tecnici ed i più
preparati. Ma è necessario - lo
dicono pure i risultati del Mondiale - guardarsi attorno, scegliere un leader che venga da
fuori ed abbia una buona visibilità. Al posto dei soliti nomi
che sono stati fatti che o costano un botto o non hanno la giusta tempra per guidare un forte
gruppo, io indicherei due ottimi trainer: Hitzfield e Halilodzic. Spero proprio che la federazione apra gli occhi. La sua
opinione?
Mi chiedo, e le chiedo: è così
difficile ammettere una sconfitta unitamente all’uscita dal
mondiale ed accettarla senza
esibirsi in lapidazioni mediatiche sui singoli protagonisti, accusare le società e rispettivi vivai, Federazioni varie a tutti i
livelli e chi piu ne ha piu ne
metta? Tutto cio è deprimente.
Io penso che il calcio come
sport giocato abbia raggiunto
ormai un buon livello in ogni
metro quadro del pianeta Terra: diagonali difensive, sovrapposizioni, gabbie, test di Cooper sono ormai note anche in
Prima Categoria. Le variabili
sono l’agonismo e le motivazioni, tutto il resto è alla portata della Costa Rica come del
Brasile. La differenza la fa e la
farà sempre e solo il Campione.
La nostra Nazionale ne è al momento sguarnita, a parte Buffon e Pirlo: prendiamone atto
con serenità. Son lontani i
giorni dei Vieri, Totti, Nesta,
Cannavaro, Del Piero, Inzaghi...e non credo sia colpa dei
vivai o del numero di stranieri
del nostro campionato. Il campione non credo si costruisca o
pianifichi, nasce spontaneamente.
Gentile Arturi, pensa che sarà
possibile - almeno per la finale
del mondiale - che ci venga risparmiato dai vari telecronisti
e commentatori il tormentone
dei Bigghlia per Biglia, Demicelis per De Michelis, Sabegia
per Sabella e via dicendo? E’
noto che quasi la metà dei cognomi argentini è di origine
italiana. Nella albi-celeste 14
cognomi sui 23 della rosa mondiale, più il tecnico, sono ampiamente diffusi in Italia. Secondo il sito “Cognomi d’Italia”
oltre ai 2217 Perez, ai 1904
Fernandez e ai 1754 Di Maria
sono ben rappresentati anche
Romero (697), Messi (657),
Alvarez (485) , Sabella (424),
Lavezzi (388), Biglia (323), De
Michelis (295), Campagnaro
(Campagg-naro?) (222) e perfino Rojo (213). Manca Mascherano, che pure sembrerebbe «roba nostra», ecco. Possono tranquillamente chiamarlo
Mas-cerano, se proprio ci tengono. E siccome si parlerà del
Papa, che ci venga risparmiato
«Bergog-ghlio», per favore. A
Portacomaro di Asti sarebbe la
rivoluzione.
Sono indifferente a riguardo. Parlo della nazionalità. Certo, mi piacerebbe molto un tecnico straniero se venisse a sparigliare le carte di un calcio italiano che sta cadendo nel
nonnismo e ricadendo nel difensivismo. Un nuovo Sacchi polacco, svizzero o spagnolo mi andrebbe benissimo in questo
senso, anche se sarebbe esposto a lapidazione pubblica al secondo pareggio, non dico sconfitta. In realtà l’ideale sarebbe...
Prandelli. Ovviamente quello
che ha lavorato tre anni intensi e
buoni e non il suo lontano parente piombato in totale contraddizione con se stesso nelle ultime
e decisive partite di questo
Mondiale, dopo aver dato preoccupanti segnali di una crescente confusione tecnica. Una
cosa e certa: anche in questo
campo il tirare a campare sarebbe un errore grave.
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Samuel Murru
Ho molta simpatia per la
sua tesi, limitatamente alla sottolineatura dell’equilibrio nel
calcio d’oggi e nella caccia al
colpevole alla Robespierre. Tuttavia la crisi del calcio italiano è
vistosa da molti punti di vista:
etica, sicurezza, stadi, ranking
internazionale, scarsi risultati
nelle coppe, finanziamenti. Una
lista un po’ lunga per limitarci ad
aspettare che nascano nuovi
Totti.
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[email protected]
Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del
9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale
inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza
della Legge sulla privacy (L.196/03).
Campioni
si nasce
Guglielmo Manuali (Assisi, Pg)
Walter Terrini (Imola)
Non siete stanchi di essere imprigionati dalle nostalgie e dai luoghi comuni? Fate
uno sforzo, prendete le distanze da litanie, giaculatorie, cantilene, formulette pronte. Cominciamo dal grandissimo Maradona: non è per niente vero
che abbia vinto il «Mondiale da
solo». Aveva fior di compagni
di squadra, a partire da Valdano, Burruchaga, Passarella
(quest’ultimo solo in rosa). Tutti ricordano (giustamente) il
«gol del secolo» nei quarti con
l’Inghilterra, pochi che il suo
nome non figura fra i marcatori
della vittoria nella finale per
3-2 sulla Germania. Del resto
Nessuno sostiene che Pelé abbia vinto un Mondiale da solo
eppure molti lo preferiscono a
Diego. Ergo Messi non deve
superare alcuna ordalia del
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Luciano Ferrarese (Rovigo)
Purtroppo non saremo risparmiati. Per alcuni telecronisti, quella pronuncia rappresenta ormai un distintivo, come le
bretelle rosse del primo Giuliano
Ferrara televisivo o la camicia
bianca senza giacca di altri giornalisti in video. E’ un vezzo cominciato col famigerato Sanetti
e che viene portato avanti in
spregio alla logica e alla storia.
Un episodio di provincialismo.
P.s.: al laziale Wilson ai suoi tempi a nessuno veniva in mente di
storpiare il suo nome in «Vilson».
Il Corriere della Sera e La Gazzetta
dello Sport con le edizioni stampa e
digital offrono quotidianamente agli
inserzionisti una audience di oltre 8
milioni di lettori, con una penetrazione
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Nel testo dell’inserzione è obbligatorio indicare la classe energetica di
appartenenza dell’immobile e il relativo indice di prestazione energetica
espresso in kWh/mqa o kWh/mca a
seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Nel caso di immobili esenti
dall’indicazione, riportare la dicitura
“Immobile non soggetto all’obbligo di
certificazione energetica”.
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
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A notizie
KIEV
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Tascabili
Il voto dei magistrati
S
Il funerale di un bambino di 3 anni nel campo profughi di Al-Maghazi a Gaza AP
Alcuni palestinesi superano il muro che divide la Striscia di Gaza dall’Egitto AP
Se Israele invade Gaza
esplode il Medio Oriente?
Solo ieri 81 morti
nella Striscia, metà
sono donne e bimbi
Inutile l’appello Onu:
la crisi precipita
e può coinvolgere
l’intera regione,
dall’Egitto alla Siria
Cerchiamo di distrarci con
i mondiali di calcio, cerchiamo
di distrarci con gli interessanti
tentativi di Renzi di cambiare la
natura del Senato, e tuttavia sarà bene, magari con un angolo
del cervello, non dimenticare che
incombe su di noi una tragedia
di proporzioni impossibili da valutare oggi, cioè la sempre più
probabile invasione via terra della Striscia di Gaza da parte dei
carri armati israeliani e dei 40
mila soldati schierati sul confine, con un conseguente conflitto
tra israeliani e palestinesi, un
numero di morti assai alto anche
tra Israele, un precipitare della
crisi verso esiti oscuri in tutta
l’area là intorno, l’Egitto dell’ultimo generale golpista, la Siria
della guerra civile, l’Iraq e il califfo conquistatore Al Baghdadi,
la Giordania, in bilico anche lei
proprio per il pericolo di essere
invasa dal califfo (starebbe pensando di chiedere aiuto addirittura ad Israele).
1
Ieri che è successo?
I palestinesi della Striscia –
due milioni di persone – hanno
passato la notte in bianco. Come dormire sotto un tetto nel
pieno di un bombardamento
come quello di ieri? I siti di Hamas centrati da quando l’operazione è cominciata, quattro
giorni fa, sono 750, e tra questi
ci sono 31 tunnel, dove stanno
rintanati i leader palestinesi, e
60 lancia-razzi. I morti ieri sera
erano 81, la metà dei quali donne e bambini. Ha fatto particolarmente discutere la morte,
mercoledì notte, di 9 palestinesi a Khan Yunis, uccisi da una
nave da guerra israeliana che
aveva lanciato un razzo contro
un caffè affollato di gente per
seguire la semifinale Mondiale.
Si dice che Tsahal, cioè l’esercito di Israele, potrebbe muoversi
domenica. Gli americani hanno
calcolato che in una quindicina
di giorni la perdita finanziaria
del Paese per quello che sta accadendo potrebbe essere di otto
miliardi e mezzo di dollari.
2
C’è qualche spiraglio?
Al momento, no. Alle dure
dichiarazioni palestinesi di cui
abbiamo riferito mercoledì, si
aggiungono prese di posizione
israeliane altrettanto dure. A
partire da quella, netta, del primo ministro Netanyahu: «La
tregua con Hamas non è in
agenda». È intervenuto anche
Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu: «È più urgente
che mai trovare un terreno comune per ritornare alla calma e
ad un cessate il fuoco. Condanno i razzi lanciati da Hamas, ma
anche l’eccessivo uso della forza da parte di Israele è intollerabile. Il mio interesse primario
è quello di proteggere i civili.
Ancora una volta il popolo palestinese si trova in mezzo, tra
l’irresponsabilità di Hamas e la
dura risposta di Israele». Anche
gli Usa hanno chiesto a Israele
di non invadere e «allentare la
tensione».
3
Quanti razzi ha Hamas?
Si parla di diecimila ordigni,
in gran parte custoditi nei tunnel che da Gaza portano in Egitto. Ieri è stato riaperto il valico
di Rafah, per consentire il trasporto dei feriti negli ospedali
del Cairo. Quanto alle armi, tutti ricordano adesso la Klos-C,
bloccata nel Mar Rosso da Israele lo scorso marzo: la nave veniva dall’Iran e aveva a bordo
quattrocentomila proiettili calibro 7,62 per armi leggere, centottantuno mortai da 122 mm,
quaranta missili M-302, progettati in Cina, fabbricati in Siria e
con una gittata compresa tra i
90 e i 170 chilometri, che sarebbero arrivati ai palestinesi probabilmente via Sudan. Ital Baron, generale dei servizi israeliani, sostiene che Hamas ha comunque ricevuto molti missili,
anche se imprecisi. Soprattutto
Qassam fabbricati in casa, senza sistema di puntamento e con
una gittata media di 40 chilometri.
4
Si dice che questo scudo
israeliano ne abbia intercettati
finora il 90 per cento.
Sì, secondo le fonti israeliane
l’Iron Dome, su cui gli americani (e non solo) hanno sempre
avuto molti dubbi, starebbero
funzionando egregiamente.
Dopo il viaggio di Obama del
2012, gli americani hanno promesso uno stanziamento di
mezzo miliardo di euro (680
milioni di dollari). Le batterie
in funzione dovrebbero essere
15, ma a quanto se ne sa ne sono state costruite solo sette. Nonostante questo, la maggior
parte dei 200 missili sparati
contro Tel Aviv, Hadera e le altre città a portata di raggio è
stata neutralizzata. Lo scudo
funziona attraverso algoritmi,
radar e velocità di riflessi umani. La maggior parte di questi
armamenti sarebbero arrivati a
Gaza, via tunnel, durante il periodo in cui al Cairo governava
il presidente dei Fratelli Musulmani, Morsi.
5
I Fratelli Musulmani hanno
una parte in questa crisi?
Hamas, alla fine, è la sezione
di Gaza dei Fratelli Musulmani.
Abu Mazen dice di aver telefonato al presidente egiziano al
Sisi, ai leader dell’Arabia Saudita, agli emiri del Qatar, e al segretario di Stato americano
Kerry. Al Sisi e l’emiro del Qatar
avrebbero dato ampie assicurazioni, proponendosi in qualche
modo come mediatori. Ma come possono i palestinesi accettare che la parte di mediatore
sia affidata allo stesso uomo
politico (al Sisi) che tiene in galera i Fratelli musulmani, di cui
Hamas, in definitiva, fa parte?
E come possono gli israeliani
discutere con gli emiri del Qatar, rimasti i soli ormai a passar
soldi ai terroristi palestinesi?
IL CASO DATAGATE LA GERMANIA ALLONTANA IL CAPO DELLA CIA A BERLINO: «ABBIAMO PRINCÌPI DIVERSI: INUTILE SPIARCI»
Merkel contro gli Usa: espulso 007 americano
DAVIDE MAROSTICA
Sul Datagate si passa dalle parole ai fatti. E si fanno
sempre più tesi i rapporti tra
Germania e Stati Uniti dopo la
clamorosa decisione della cancelliera tedesca Angela Merkel
di espellere il responsabile diplomatico degli 007 americani
a Berlino. Colpita dallo scandalo spionaggio degli ultimi
giorni, secondo cui due agenti
tedeschi sarebbero stati al soldo dell’intelligence americana, la Germania, che non ha
mai ricevuto risposta alle richieste di chiarimenti inoltrate agli Stati Uniti, ha infine
scelto di passare all’azione. «Il
rappresentante dei servizi segreti Usa presso l’ambasciata
degli Stati Uniti d’America è
stato invitato a lasciare la Germania», ha confermato in un
comunicato il portavoce della
cancelliera tedesca Steffen
Seibert, assicurando che «nella sicurezza dei suoi cittadini e
delle sue missioni all’estero la
cooperazione tra Germania e
Stati Uniti continuerà, ma la fiducia deve essere reciproca».
Attacco verbale Berlino non
ha mancato infatti di sottolineare che ritiene «molto seri» i
due casi di presunto spionaggio contro la Germania da parte degli Usa emersi negli ultimi
dieci giorni. Concetto ribadito
anche dalla stessa Merkel che,
interrogata sul tema, ha affermato che con gli Stati Uniti vede «una differenza di princìpi
molto grande rispetto ai compiti dei servizi segreti dopo la
guerra fredda», definendo
«uno spreco di energia» spiare
gli alleati.
Angela Merkel e Barack Obama EPA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Offensiva
a Donetsk:
tregua
più lontana
Si fa sempre più
remota l’ipotesi
di una tregua
tra i separatisti
filorussi e il
governo di Kiev.
Le truppe
ucraine hanno
infatti lanciato
ieri un attacco
a 30 km da
Donetsk, nei
pressi di
Karlivka, sulla
strada verso la
roccaforte degli
insorti, che
promettono da
parte loro di
difendere a
oltranza la
repubblica
autoproclamata.
Intanto il
ministero della
Salute ucraino
ammette che
dall’inizio delle
operazioni
nelle regioni
ribelli le vittime
civili sono state
ben 478, fra le
quali 7 bambini
Nuovo Csm, eletti tutti
i sedici membri togati
Sono Area, il cartello delle correnti di sinistra
delle toghe, e Magistratura Indipendente, il gruppo
più moderato, i vincitori delle elezioni per i membri
togati del Consiglio superiore della magistratura:
tutte e due le organizzazioni guadagnano un
consigliere. È quanto emerge, dopo lo spoglio di ieri
in cui sono stati scelti gli ultimi quattro nomi. Area
passa dagli attuali sei a sette togati, M.I cresce da
tre a quattro. Perde un rappresentante Unità per la
Costituzione, che passa da sei a cinque consiglieri.
Tra gli eletti nel nuovo Csm c’è una sola donna, si
tratta di Maria Rosaria San Giorgio. Non c’è ancora
accordo, invece, per la scelta degli otto membri laici
che spetta al Parlamento in seduta comune.
E Schettino: «Non fu colpa mia»
Concordia, è pronto
il piano per la rimozione
Il relitto verso Genova
Il relitto della Costa Concordia sull’Isola del Giglio ANSA
Il piano di recupero del relitto della Costa
Concordia, naufragata sull’isola del Giglio il 13
gennaio 2012, è pronto: la prima fase riguarderà
le operazioni di ricezione nel porto di Voltri (Ge).
Il relitto sarà alleggerito dall’allestimento, poi
pulito e smantellato, ma solo il 20% della nave
andrà perso, il restante 80% sarà trasformato.
Punti fermi la sicurezza e la tutela ambientale.
«La rimozione per noi sarà un passo avanti
ma dovremo mantenere la memoria di questa
tragedia», ha detto il sindaco del Giglio Sergio
Ortelli. E ieri è tornato a parlare durante
un’intervista anche il capitano Francesco
Schettino: «Siamo andati a sbattere sugli scogli
perché il timoniere non ha eseguito i miei ordini».
Una cifra di 1,4 miliardi dal 1999
Quote latte, la Ue spinge
«L’Italia recuperi le multe»
La Commissione europea non ci sta sulla
questione delle quote latte e manda un «ultimatum»
all’Italia: due mesi per capire se le autorità daranno
uno scossone al sistema organizzativo per esigere il
recupero delle multe ai circa duemila produttori. Si
tratta di 1.395 miliardi di euro, retaggio del passato,
ma che pesano sul bilancio italiano. Senza risposte
«soddisfacenti» la Commissione «potrà portare
l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue». L’insofferenza
dell’Europa è tangibile: «Non si vedono progressi sul
recupero delle multe che risalgono al periodo 19952009». Ha risposto il ministro per le politiche agricole
Maurizio Martina: «La questione è stata gestita molto
male negli anni, ma faremo rispettare le regole».
Travolto dai calcinacci in Galleria
Napoli, 45 gli indagati
per il ragazzo ucciso
Sono ben 45 gli avvisi di garanzia inviati per la
morte di Salvatore Giordano, il ragazzo di 14 anni
morto mercoledì, dopo essere stato travolto sabato
scorso dalla caduta di calcinacci nella centralissima
Galleria Umberto di Napoli. Tra gli indagati ci sono i
proprietari e gli amministratori del condominio e tre
tecnici comunali. È la decisione a sorpresa a cui è
giunta la Procura di Napoli che ha individuato anche
il profilo di reato: omicidio colposo e crollo colposo.
L’alto numero degli «avvisati» dipende anche dal
fatto che l’autopsia non è stata ancora svolta. Si
tratta, quindi, quasi di un atto dovuto anche nei
confronti di persone che potrebbero prestissimo
uscire dall’inchiesta napoletana.
36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
NEGLI USA: USANDO L’EROINA
ALTRI MONDI
Manager di Google
ucciso da una squillo
Fredda. perfino spietata. Alix
Tichelman, 26enne squillo americana di alto bordo (foto), è accusata
di aver ucciso il manager di Google,
Forrest Hayes, 51, iniettandogli
una dose di eroina. Lo avrebbe
guardato morire prima di scendere
dallo yacht della vittima a Santa
Cruz, in California. Il cadavere era
stato trovato il 23 novembre: a
incastrarla una telecamera di sorveglianza e i poliziotti l’hanno arrestata fingendo un appuntamento.
DANIELE VAIRA
@danvaira
Sbandate, intoppi, incastri e polemiche, ma alla fine
dopo una giornata convulsa la
Commissione Affari Costituzionali ha approvato interamente il decreto riforme. A
rendere acceso il dibattito era
stato l’articolo 2 sulle modalità
di elezione indiretta dei senatori da parte dei consigli regionali. La battaglia per cambiare
formulazione al testo precedente — «scandaloso» per Ncd,
Lega, Sel — è passata anche attraverso una trattativa del governo con i partiti più piccoli
sull’Italicum e sull’abbassamento delle soglie di sbarramento decisive per la loro sopravvivenza. «Sono soddisfatta. Esce un buon testo. È stato
-1,8
Il ministro Boschi in Commissione con Calderoli e la Finocchiaro LAPRESSE
rappresentare la pluralità delle
espressioni politiche», ha aggiunto la presidente della Commissione, Anna Finocchiaro.
L’iter L’accordo raggiunto
prevede che l’assegnazione dei
seggi sarà rigidamente propor-
L’apertura Il terreno rimane
minato. Forza Italia, a detta del
capogruppo Paolo Romani, si
Il governo media
ed evita lo stallo
Approvato il ddl
sulla Pubblica
Amministrazione
Il presunto assassino
Massimo Bossetti lo aveva detto
al gip che ne aveva disposto
il carcere: il giorno in cui Yara
EFFETTO
CRISI
zionale, in ragione dei voti
espressi e della composizione
di ciascun consiglio regionale.
Il nuovo senato sarà composto
da 95 senatori che rappresentano le istituzioni territoriali
più cinque che possono essere
nominati dal Presidente della
Repubblica. Da lunedì ci sarà il
passaggio in aula, dove M5S
apre a un asse trasversale per
l’ostruzionismo. E Sel promette battaglia. La discussione riguarderà anche le disposizioni
per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione
del numero dei parlamentari, il
contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni e
la revisione del Titolo V della
Costituzione.
rispettato l’impegno a far uscire il ddl entro oggi (ieri ndr) e
di questo ringrazio la Commissione», ha dichiarato il ministro delle Riforme, Maria Elena
Boschi. «Abbiamo reso il testo
aderente alle critiche e, per
Yara, le analisi dei Ris
sul furgone di Bossetti
4
Nuovo Senato,
c’è l’accordo
E Renzi esulta:
«Fatto storico»
Dopo liti e blocchi, l’ok in Commissione
sulla designazione a Palazzo Madama
Da lunedì il testo in Aula: l’M5S fa muro
SI CERCANO ALCUNE TRACCE
dice soddisfatta. Ma i problemi
per i berlusconiani – soprattutto sul Senato elettivo – sono
tutt’altro che finiti. I senatori
del partito non mollano e in 22
chiedono di rinviare l’avvio
della discussione in aula del disegno di legge sulle riforme a
dopo la riunione dei gruppi di
Forza Italia con Berlusconi. Il
premier Matteo Renzi è parso
tranquillo. «Il processo di riforme prosegue. Abbiamo raggiunto un risultato straordinario. Non ho preoccupazioni per
il voto». E ha chiuso con
un’apertura ai grillini: «La
prossima settimana li vorrei incontrare». Intanto, ieri il governo ha dato anche l’ok al ddl sulla semplificazione della Pubblica amministrazione. Presto i
documenti saranno consultabili on line o con una app.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il calo di
produzione
industriale
A maggio 2014
l’indice di
produzione
industriale
è diminuito
annualmente
dell’1,8%,
mentre
è dell’1,2% la
perdita rispetto
ad aprile 2014
2,6
I milioni
di depressi
in Italia
Per un’indagine
dell’Istat,
la depressione
colpisce
il 4,4% della
popolazione
italiana ed è,
fra le malattie
mentali, è la
più diffusa nel
nostro Paese
scomparve era «in cantiere»,
dopo il lavoro era tornato a casa
«facendo il tragitto abituale» e
quindi passando anche davanti
alla palestra di Brembate. Per
questo, i Ris stanno analizzando
ora i reperti prelevati dal furgone
e dall’auto di Bossetti. Al setaccio anche le telecamere in zona.
L’EX MINISTRO INDAGATO PER IL MOSE
Camera: primo sì
all’arresto di Galan
Il 15 vota il Senato
La Giunta per le autorizzazioni della Camera dei deputati ha detto sì: la questione era
l’arresto dell’ex governatore del Veneto e ministro Giancarlo Galan, indagato per corruzione
nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti per
il Mose. I voti a favore sono stati 16, i contrari
tre. Il presidente della Giunta, Ignazio La Russa,
non ha votato. A favore della custodia cautelare
si sono espressi Lega, Pd, Scelta Civica, Sel e
Cinquestelle. Contrari Forza Italia, Nuovo Centrodestra e Psi. L’ultima parola spetta ora all’aula di Montecitorio che si esprimerà martedì 15
luglio. Non è escluso che venga richiesto il voto
segreto.
La vicenda La richiesta di arresto di Galan
(nella foto) è arrivata lo scorso 4 giugno, nell’ambito di un’operazione che ha portato all’arresto di 35 persone, tra cui l’ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni e l’ex assessore alle Infrastrutture del Veneto, Renato Chisso. L’esponente di Forza Italia è accusato di aver ricevuto
fondi illeciti per milioni dal
Consorzio Venezia Nuova
(Cvn) nell’ambito della realizzazione del sistema di dighe mobili ideato per difendere Venezia dall’acqua alta (il Mose). Galan, che si è sempre
dichiarato estraneo
alle accuse, aveva
chiesto più volte di essere sentito dai magistrati, ma la sua richiesta non è stata accolta.
strage texana
Usa, sparatoria in famiglia: sei vittime
Morti quattro bambini e i loro genitori
Strage a Spring, vicino a Houston, in Texas, dove un uomo
ha sterminato a colpi d’arma da fuoco quattro bambini e i loro
genitori ferendo gravemente anche un’altra delle figlie, che è poi
riuscita a dare l’allarme alla polizia. L’uomo, parente acquisito
della famiglia tramite la moglie dalla quale ora è separato, ha
prima legato le vittime, e poi, faccia a terra, le ha freddate ognuna
con un colpo alla testa. Quindi ha tentato la fuga e s’è nascosto in
un’auto, arrendendosi solo dopo tre ore di trattative con la polizia.
IN CITTÀ PER L’ERASMUS VIOLENZA IN PIENO CENTRO
Milano: aggredita e stuprata studentessa
Già preso uno dei due aggressori romeni
Episodio di violenza in
centro a Milano, dove una
studentessa polacca di 23 anni,
in Italia nell’ambito del progetto
Erasmus, è stata stuprata da
due ventenni romeni senza fissa
dimora in un giardinetto in piazza
Santissima Trinità, tra il
Monumentale e l’Arco della
Pace. L’episodio risale all’8
giugno scorso ma la notizia è
stata diffusa dai carabinieri
soltanto ieri in seguito all’arresto
di S.O., uno dei due aggressori. Il
giorno della violenza la ragazza
stava tornando a piedi verso
casa dopo una serata in un
locale di via Tito Speri, quando i
due romeni l’hanno prima
importunata, quindi picchiata e
trascinata dietro un cespuglio dei
parchetto di piazza Santissima
Trinità, dove si è consumato lo
stupro. A incastrare l’arrestato,
oltre alle immagini delle
telecamere della zona, pure
la prova del Dna. Il complice è
invece tuttora ricercato, con
il sospetto che possa essere
tornato in Romania.
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
IL CELEBRE COMPOSITORE
ALTRI MONDI
Sakamoto ha il cancro
«Mi ritiro dalle scene»
Si ritira dalle scene con una
lettera sul web dedicata ai suoi
fan e ai collaboratori. Il grande
compositore giapponese Ryuichi
Sakamoto, 62 anni, compositore
della colonna sonora de L’ultimo
imperatore e Il tè nel deserto, ha
un cancro alla gola e cancella i
suoi impegni: «Mi dispiace
causare notevoli disagi a così
tante persone. Tuttavia, la prima
ricchezza è la salute, e quindi
questa è la mia amara decisione»,
CONCERTO SU SKY ARTE
Sting si racconta in tv
con «The Last ship»
Andrà in onda sabato 12
luglio alle 18 e martedì 15 luglio alle
22.45 su Sky Arte HD «The Last
Ship», il concerto documentario
A
Boom La 7
I TAGLI
DELLA TV
DI STATO
News per tutti i gusti
e Floris per 5 anni:
nuova sfida alla Rai
Immobile, nel senso di
Ciro, felicemente spedito in
Germania. Immobile pure la
linea perché Urbano Cairo, patron del Toro e proprietario de
La 7, non sposta di un millimetro la barra della tv acquistata
un anno fa. Per la nuova stagione, presentata ieri in un hotel milanese, ancora un frullato di informazione, un lungo
talk show che attraversa orgogliosamente tutte le prime serate. Ma con un nuovo asso
nella partita: è ufficiale l’acquisto di Giovanni Floris in
uscita polemica da mamma
Rai, per ragioni economiche o
editoriali (dipende dai punti
di vista). Operazione da tempo annunciata, ma a spiazzare
è la durata del contratto: 5 anni rotondi e si parte a metà settembre nel giorno più atteso. Il
nuovo talk di Floris ancora
senza nome prende posizione
il martedì e incrocia la spada
contro il passato del conduttore. Su Rai 3, infatti, ci
sarà un nuovo Ballarò con
una fresca conduzione
4
IL NUMERO
4,2
Lo share
medio
Nel 2013-14
lo share medio
di La 7 è stato
del 4,2%,
ma 5,1%
in prime time
con punte
del 9,5%
per «Servizio
Pubblico»
di Michele
Santoro
(forse Mia Ceran), ma senza il
pepe che spargeva Crozza: il
comico, già in forza a La 7, come sempre insaporirà il programma di Floris in apertura.
Un colpo e, del resto, per
strappare il giornalista, è servito un assegno sostanzioso,
su numeri che la tv di Stato
non voleva azzardare: «No
comment sulle cifre – racconta
Cairo – e non scendo neanche
in polemica con la Rai: se perdi un carico c’è amarezza e
cerchi responsabilità non reali. Il martedì il nostro pubblico
si spostava su Ballarò, adesso
puntiamo a trattenerlo perché
Floris è da noi». Anzi, si punta
a colpire il più possibile con la
nuova freccia: «Quando ho visto che voleva una striscia
quotidiana intorno alle 19.40
ho detto: benissimo», l’ammissione di Cairo. Servirà ad affrontare un tema ogni giorno,
a dare a Mentana «un piedistallo più alto» e, di riflesso, a
spingere dei prime time definiti «fortissimi». E se il pomeriggio langue, anche sulla mattina si tiene la posizione: confermato il trio
Omnibus, Coffee break e
L’aria che tira.
In alto l’acquisto di La 7 Giovanni Floris, sotto il direttore del tg Enrico Mentana
Niente sport Raffreddare
costi e debito, tenendosi pure
le star. Sembrano mantenuti
gli intendimenti del nuovo corso di La 7, ma adesso nel microcosmo dell’informazione di rete inizia ad esserci un certo affollamento. «Non è vero che ci
sono solo posti in piedi», si difende il proprietario, anzi ogni
serata ha il suo urlo di battaglia: ecco il lunedì di Corrado
Formigli con Piazza Pulita, un
mercoledì al femminile prima
con Giulia Innocenzi (Anno
Uno) e poi con Daria Bignardi
(Le Invasioni), il giovedì santoriano di Servizio Pubblico, il venerdì con Crozza nel paese delle
meraviglie e la domenica di
Gianluigi Paragone e La Gabbia. Solo il sabato è ammesso il
riposo dalle dirette e si spara
un po’ di fiction, ma nel complesso la vocazione informativa dovrebbe irrobustire gli
ascolti che nel 2013-14 hanno
portato 4,2% di share medio,
5,1% in prime time con punte
del 9,5% per Santoro. Cairo ha
pure azzardato una scommessa ardita, superare il 10% con
Simona Ventura al timone di
Miss Italia, ma non parlategli
di sport: niente eventi live nel
suo orizzonte, già piuttosto
impegnato da Cerci e dintorni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DA OSCAR IL PROGETTO VOLUTO, TRA GLI ALTRI, DA DE LAURENTIIS E DELLA VALLE E DISEGNATO DA FERRETTI. APRIRÀ IL 24 LUGLIO
Set all’aperto, teatri, scenografie
Il cinema italiano è un lunapark
Inaugurato a Roma
il parco tematico
ispirato agli studios
di Cinecittà: «Porterà
più turisti in Italia»
TIZIANA BOTTAZZO
ROMA
Ci giocava da bambino,
ora ne ha voluto fare un Parco
di divertimento aperto a tutto
il mondo. Il Cinecittà World è
l’ultima idea di Aurelio De
Laurentiis nata ufficialmente
ieri. Un Parco a tema, il cinema
come protagonista assoluto,
dove zio Dino De Lautentis allestiva film di grande successo.
«Qui ho conosciuto Richard
Burton e Liz Taylor, Rod Steiger, Antony Queen e tanti altri», racconta Aurelio. Nel
2005 l’idea di riacquistare i terreni sulla Pontina, a due passi
da Roma, coinvolgere Luigi
Abete, Andrea e Diego Della
Valle, gli Haggiag (storica famiglia di produttori cinematografici) e il figlio Luigi per av-
viare questo progetto grandioso che aprirà al pubblico il 24
luglio. Un tuffo nel cinema,
«un divertimento da Oscar»
scherza ancora De Laurentiis.
L’allestimento è stato infatti affidato a Dante Ferretti, mentre le musiche che accompagnano il percorso da un divertimento all’altro sono di Ennio
Morricone. Due Premi Oscar.
«Qui omaggiamo Cinecittà e la
settima arte: si torna indietro
nel tempo. Appena avrò la possibilità porterò qui anche Martin Scorsese », ha detto Ferretti.
Adrenalina e cultura I numeri
sono importanti: 20 attrazioni
suggestive e adrenaliniche,
dalle montagne russe al padiglione horror, cadute libere e
giri della morte nel buio assoluto, le giostre Fantasy per i più
piccini, oltre a 8 set cinematografici, 4 teatri per spettacoli,
con uno show permanente
«Enigma» della FilmasterEvents, 4 ristoranti di qualità sempre a tema cinematografico
(ma niente fast food!). Il tutto
per il momento in poco più di
30 ettari, altri 30 saranno attrezzati a breve, mentre 100 et-
37
che racconta l’omonimo disco di
inediti di Sting, inciso nel 2013 a
dieci anni di distanza dall’ultimo
album. Un progetto nato per
accompagnare l’esordio della
star inglese nel mondo del
musical, in un viaggio che
ripercorre la genesi dell’idea con
la testimonianza dell’artista.
IL CASTING DEL CABARET
Crazy Horse,
tre le italiane
ancora in corsa
S
Per il conduttore una striscia giornaliera e il martedì sera
contro il “suo” Ballarò. Confermati Santoro e gli altri big
FILIPPO CONTICELLO
filippocont
LA GAZZETTA DELLO SPORT
tari saranno destinati al verde:
«Grandi e piccini potranno seguire l’evoluzione di un loro albero piantato, di un fazzoletto
di terra coltivato. Tutto assolutamente organico», aggiunge
ancora. In tre anni di lavoro sono stati investiti 250 milioni di
euro, creando 500 posti di lavoro e altri 500 nell’indotto (33
anni di media, il 25% laureati
mentre il 60% erano disoccupati). Numeri destinati a raddoppiare: Cinecittà World sarà, infatti, aperto 260 giorni
l’anno (10-23), il biglietto intero giornaliero costerà 29 euro,
23 per bambini da 1 metro a 10
anni e over 65, con offerte per
famiglie e gruppi. «Un’attrazione ludica per un Paese che
affascina per il suo patrimonio
artistico. Ma serio», continua
De Laurentiis deciso a fare concorrenza a Parigi e Londra. Lì il
turismo è attrattivo anche per i
parchi di divertimento: «A Roma il turista si ferma in media 2
giorni e mezzo, a Parigi e Londra 5 giorni». Ora non più.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«
In alto Aurelio De Laurentiis, lo scenografo premio Oscar
Dante Ferretti, e l’imprenditore Luigi Abete ieri durante
l’inaugurazione di «Cinecittà World». Sotto uno scorcio del
primo parco tematico dedicato al mondo del cinema ANSA
Omaggiamo
la settima arte:
si torna indietro
nel tempo e qui
porterò Scorsese
DANTE FERRETTI
SCENEGGIATORE
Il Cda
riorganizza,
ma è no
alla fusione
di testate
Il cda Rai
ha iniziato ieri
a valutare
possibili tagli e
riorganizzazioni
delle 11
direzioni
giornalistiche.
Il comunicato
finale della
riunione ne dà
notizia in una
riga ma da
indiscrezioni
pare che
si studi l’ipotesi
di un canale
all news che
possa operare
anche
da supporto alle
diverse testate.
Come avviene
a Mediaset.
Intanto, vien
meno l’idea di
accorpare Tg2
e Rai News,
diretta dalla
renziana Monica
Maggioni (nella
foto). Il capo del
personale della
Rai ha smentito
ufficialmente:
nessun
accorpamento
e nessuna
fusione tra
le due testate
Ragazze al casting FOTOGRAMMA
Sono Giulia Cencioni,
31 anni, di Narni (Terni), e le
23enni Greta Bottegal e Giulia
Pauselli, la prima di Genova e la
seconda di Firenze, le vincitrici
del casting italiano di Crazy
Horse, svoltosi ieri pomeriggio
al Teatro Nuovo di Milano. Le
tre ballerine, risultate le migliori
fra le 25 candidate giunte nel
capoluogo lombardo da tutta
Italia, saranno così chiamate
a Parigi per un provino con le
altre candidate di tutto il mondo
e, se supereranno la prova,
una di loro dovrà sottoporsi
nei prossimi mesi a un training
specifico sotto la guida
di Svetlana Kostantinova,
manager e selezionatrice
del corpo di ballo parigino. Solo
dopo quest’ultimo step verrà
quindi nominata ufficialmente
la nuova componente del più
erotico cabaret di Parigi.
TopModel
La splendida Balti
sbarca su “Playboy”
«L’italiana più sexy»
«La top model italiana
più sexy al mondo»: “Playboy”
si scalda e alza la temperatura
degli ormoni maschili
e sceglie, per il numero
di questo mese, Bianca Balti.
Sulla cover americana della
rivista patinata più amata
dagli uomini, la modella, nata
a Lodi, incarna una «Madre
Natura» sui generis, vestita
solo di sottili strisce in testa di
pizzo in uno scenario bucolico,
che esalta le sue forme.
E meno male che la 30enne
al liceo veniva snobbata dai
suoi coetanei maschi perché
«troppo piatta».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
IlVino
ilCioccolato
di LUCA GARDINI Campione del mondo dei sommelier 2010
IL BELGUARDO 2013 DI MAZZEI
VERMENTINO CHE CONQUISTA
La famiglia Mazzei produce vino in Toscana fin dal Medioevo. L’eredità di questa antica
casata del vino è ora sulle spalle di Lapo Mazzei
e dei figli Filippo e Francesco. Sulle colline tra
Grosseto e Montiano si occupa della spettacolate Tenuta Belguardo dove producono, tra l’altro, un ottimo vermentino.
Il Vermentino Belguardo 2013 è luminoso e
vivo con profumi di agrumi e fiori bianche e
un finale con richiami di erbe aromatiche. Al
gusto si avverte una frecciata di sale e freschezza con piacevole ritorno di frutti acidi e
menta. Sorprende la grandissima bevibilità.
IL VENEZUELA
IN UNA TAVOLETTA
VERMENTINO BELGUARDO 2013, Azienda
MAZZEI. località Montebottigli, Grosseto.
UVE: Vermentino di Toscana in purezza.
PREZZO: circa 12 euro.
Il voto
90/100
Rapport qualità-prezzo:
Molto vantaggioso *****
Si abbina alla grande con:
Triglie alla livornese
Degustare ascoltando:
Katy Perry: «Dark Horse»
ilViaggio
Sostiene
loChef
L’ISTRIA DELL’OLIO E DEL VINO
DIVENTA UNA META GOURMET
DI LIDIA BASTIANICH
CHE DELIZIA GLI SCAMPI
FATELI ALLA BUSARA
MA ALLA MIA MANIERA!
Una cucina di frontiera, cibo di qualità, produttori appassionati, buoni ristoranti
Storie, indirizzi, idee per una vacanza enogastronomica a due passi dall’Italia
La scoperta dell’Istria gastronomica comincia con un
filo d’olio. La Bianchera istriana, piccante, pungente, con un
forte sentore di erba, apre un
mondo. Un mondo fatto di terra rossa, di vigne ordinate, di
uliveti che corrono giù fino al
mare. Di fresca malvasia e saporita ricotta. Scrive Carlin
Petrini, fondatore di Slow Food, che quella balcanica è una
terra con «una diversità alimentare incredibile». L’Istria,
vicinissima all’Italia, può essere un buon punto di partenza.
L’olio L’energia di Loredana
Musizza è formidabile. Fa maschere di cartapesta per vivere
e vive per far conoscere il bello
dell’Istria. Ha fondato «l’Associazione delle donne delle olive d’Istria» e produce a TorreAbrega un ottimo olio che porta in giro per fiere e rassegne.
L’ha chiamato «Meraviglia» in
onore del padre. «Perché
quando vedeva un bel posto
diceva sempre: che meraviglia!». L’olio in Istria ha origini
antiche, era apprezzato già da
Greci e Romani. Negli anni
Sessanta la Fao rinvigorì la
tradizione piantando 20 nuovi
ettari con 25 cultivar italiane.
Poi ci ha pensato il neonato
stato della Croazia a spingere
l’acceleratore con le sovvenzioni. Oggi in Istria ci sono un
milione di alberi. Chi vuole
provare si orienti sulle varietà
locali come la Bianchera, ottima anche su una semplice ricotta, o come la dolce Buža.
Oltre a «Meraviglia» abbiamo
apprezzato gli oli del giovane
Toni Bursic.
4
Croazia
GUSTO
A CORTINA
ISTRIA
Umago
Torre-Abrega
S
Parenzo
Fontane
Rovigno
Pola
Istria
ITALIA
Mar
Adriatico
Le donne Un fatto interessante in Istria è che l’agricoltura di qualità, ambiziosa, quella
che intercetta il turismo enogastronomico deve alle donne
la spinta decisiva. «Il nostro è
considerato un lavoro femminile», dice Luana Kusce Vodopia, responsabile del caseificio
dell’Agrolaguna di Parenzo,
dove ci sono solo donne. Agrolaguna, passata con l’indipendenza della Croazia da carrozzone statale ad azienda moderna e innovativa, ha 220 dipendenti, 610 ettari di vigneti
e 67 mila ulivi. Produce 4,5
milioni di litri di vino e 300 mila bottiglie di olio. Ha ragazze
appassionate nei ruoli chiave.
Sabina Salamun è l’enologa.
Ha studiato a Zagabria. Il
grosso dei vini occupa la fascia
bassa in Germania, Polonia,
Loredana Musizza nel suo uliveto a due passi dal mare, nella zona
di Torre-Abrega. Produce un olio che ha chiamato «Meraviglia»
Austria. Ma ci sono prodotti
più ambiziosi come la malvasia di Vina Laguna premiata a
Londra e Bordeaux. «Stiamo
migliorando, l’Italia è un punto di riferimento. Ora lavoriamo sul primo spumante istriano». Katia Gasparini guida la
linea dell’olio (OL Istria). Ha
progettato personalmente il
frantoio aziendale con un’idea
di qualità totale: l’olio appena
spremuto va direttamente nei
silos e da qui nelle bottiglie,
senza «respirare» l’ossigeno.
«Il segreto dell’Istria? La terra.
C’è quella argillosa piena di
ferro, quella bianca sui colli e
grigia in pianura. Ognuna regala qualcosa di diverso alle
produzioni». Chi ama le storie
di cibo contatti l’Agrolaguna
(www.agrolaguna.hr) e si prenoti per un interessante tour.
I ristoranti A Parenzo c’è un
famoso hotel, «Palazzo», in
posizione strepitosa. Su uno
sperone che guarda il Mare
Adriatico. Si mangia bene. Il
cuoco, Ivan Justa, ha lavorato
per molti anni in Italia. «La
nuova cucina istriana - racconta - deve molto alle tradizioni
italiane. Abbiamo una grande
ricchezza di prodotti: dal pesce sulla costa al tartufo all’interno. Cosa mi piace di più? Il
bue Boscarin, una razza istriana dalla carne molto delicata».
Qualche consiglio per il turista
gourmet. A Parenzo c’è l’elegante Sveti Nikola. L’agnello
sotto la campana (strepitosa
preparazione sotto il carbone)
si può gustare da Buscina a
Umago. Un gran pesce si mangia da Marina a Fontane e al
Blu di Rovigno.
mic
pagina a cura di PIER BERGONZI E DANIELE MICCIONE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
(mic) T’a, azienda dei fratelli Alemagna
(Tancredi e Alberto), produce eccellenti tavolette fondenti con cru di cacao provenienti da Messico, Venezuela, Tanzania. Puri o con pepe,
menta, liquirizia. Ci piace il fondente venezuelano 72%, un blend di fave criollo e trinitario
con sfumature di liquirizia. Chi ama i
sapori dolci (ma molto Su
www.gazzetta.itdolci...) provi il
bianco caramello. La tavoletta
da 50 grammi alla Rinascente
di Milano da 3,50 euro.
T’a Milano, www.tamilano.com
IDENTITA’
GOLOSE
Domani e
domenica
Identità Golose,
il congresso di
cucina di Paolo
Marchi, debutta
a Cortina e
mette assieme
chef di
montagna, di
mare e di
pianura.
S
C’è Bottura
Domani
Massimo
Bottura farà
una cena a
quattro mani
con Gaspari
dell’agriturismo
El Brite de
Larieto. Uliassi
(due stelle a
Senigallia)
invece cucinerà
con Dariz (Da
Aurelio)
Domenica
picnic d’autore
preparato dagli
stessi chef più
Gilmozzi, Grezzi,
Rebuffi e Brun
della macelleria
L’Annunciata di
Milano.
Lidia Bastianich è nata a Pola ma dal ‘58 vive
negli Stati Uniti. Cuoca, scrittrice e personaggio
televisivo (in Italia ha condotto MasterChef Junior) è
ambasciatrice negli Usa della buona cucina italiana.
La foto è di Diana De Lucia.
-----------------------------------------------------Ho un bel ricordo dell’Istria. I tempi erano difficili ma
stavo in un paesino protetta dalla nonna che
allevava conigli, polli, capre e non mi faceva mancare
niente. Partecipavo alla vendemmia, alla
preparazione delle salsicce. Mio zio invece faceva il
pescatore e ogni tanto l’aiutavo a ripulire le nasse
degli scampi. Penso che la mia passione per il cibo
sia nata lì. Quegli aromi,
quei gusti mi
accompagnano da allora.
Tra tutti i prodotti mi
sono rimasti nel cuore gli
scampi. Quelli del
Quarnero sono i migliori
del mondo e quando torno in Istria ne approfitto per
farmi una bella mangiata. Lo scampo deve avere un
bel colore rosa, deve essere sodo e profumare di
mare. Se è fresco, è buonissimo crudo. Solo con un
filo d’olio e un pizzico di sale. Teste e gusci non
vanno buttati: serviranno a un gustoso sughetto.
Il consiglio
38
Gli scampi sono costosi,
quasi un lusso, ma preparati «alla
busara» si abbinano alla pasta, al
riso e diventano un pranzo
completo per tutta la famiglia, Io
faccio soffriggere un po’ di cipolla
con l’olio, aggiungo un pizzico di
aglio e bagno con il vino bianco.
Poi faccio rosolare gli scampi e
metto un po’ di conserva di
pomodoro, acqua e vino. Qualche
briciola di pane per legare il
sughetto e un po’ di prezzemolo. Il
segreto è non far cuocere troppo
gli scampi che vanno tolti prima di
far addensare il sugo. Io li metto
con testa e chele, tagliando solo i
«baffi» che danno fastidio. La
ricetta si può adattare ad altri
crostacei come gamberoni e
mazzancolle. In Istria non si mette
peperoncino ma a me piace e
quindi, se li volete fare alla
maniera di Lidia, usatelo.
VENERDÌ 11 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
39
ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 5,5
Toro 7,5
Gemelli 7
Cancro 6
Leone 6
Vergine 8
DI ANTONIO CAPITANI
L’inquietudine vi
pervade, le imposizioni
altrui vi indispongono.
E qualche incaglio si
presenta. Pure
sudombelicale.
State su.
Cielo superlativo, il
vostro, che attenua le
rotture recenti e porta
risarcimenti nel lavoro
e finanziari. E
l’apoteosi fornicatoria
giunge.
Luna favorevole a
varare e sitemare
questioni di soldi. E
certe circostanze si
trasformano nel modo
che volete.
Ristorissimi suini.
Certa gente vi fa due
zebedei come due
stadi Maracanà. Ma
siete forti, talentuosi e
favoriti da Giove:
vincerete.
Impedimentini suini.
Qualche paranoia c’è.
Ma, con strategia,
potete riscuotere ogni
successo. Scelte
obbligate stagliansi,
vigore, pure suino,
accettabile.
IL MIGLIORE Giove
porta fortune. E voi
conseguite risultati
fulgidi nel lavoro,
nello sport, negli
studi. Ormoni
incontenibili, da
paura.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Bilancia 6-
Scorpione 7+
Sagittario 7+
Capricorno 7,5
Acquario 6,5
Pesci 7+
Lavoro, umore e soldi
non girano. Non
sclerate con nessuno,
anche per non fare
figure orride.
Fornicazione intensiva
ed estensiva, però.
I vostri talenti vengono
divulgati e apprezzati.
Così, conseguite
successi rinfrancanti
e guadagnate punti.
Sudombelico
multifunzione.
Nel lavoro si aprono
varchi preziosi e si
espande il vostro
raggio d’azione. Oggi
pure il fronte
finanziario vi soddisfa.
Trionfi suini!
Luna portatrice di
fantasia, consensi,
colpi di glutei concreti.
Tutto parte bene, la
vostra immagine brilla,
il sudombelico non
tanto.
L’autonomia è bella:
non scambiatela per
sfigosolitudo,
sbagliereste. E oggi ve
ne accorgerete
producendo da soli,
alla grande!
Serve un tantino di
faccia di glutei: tiratela
fuori. La serenità,
comunque, c’è, una
sensazione di
benessere (anche
suino) vi conforta.
ROLANDO
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICEDIRETTORI
Pier Bergonzi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Andrea Di Caro
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
Testata di proprietà de “La Gazzetta
dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014
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PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTE
Roland Berger
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Fulvio Conti,
Teresa Cremisi,
Luca Garavoglia,
Attilio Guarneri,
Piergaetano Marchetti,
Laura Mengoni
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA
Alessandro Bompieri
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DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
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Cosa legge velocemente
Romero su un foglietto
prima di infilarselo nelle
mutande e apprestarsi a
parare un rigore?
Il portiere-eroe
dell'Argentina, finalista
dei Mondiali, aveva
probabilmente appuntato
lo stile dei rigoristi orange
e ha dato una veloce
ripassata prima dei tiri
dagli undici metri
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D@C8EF
8^`kXk`
Si chiama Bianca Balti, è
lodigiana e ha una qualità
che in molti le invidiano: è
talmente bella da aver
fatto impazzire Playboy.
La celebre rivista Usa l'ha
fatta diventare Madre
Natura nel numero di
luglio/agosto. E dire che al
liceo i compagni la
snobbavano perché
troppo piatta. Scoprila
nella sezione Sportlife
(, )-
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I segreti di Romero
Tiene gli appunti
nelle mutande
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Ecco l’italiana
che fa impazzire
la rivista Playboy
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cfZXc` ifm\jZ` jlcc\ 8cg` \ jl` i`c`\m` c`^li`# Y\c
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5 '%). 0
&0(77 Il difensore portoghese
del Porto è nato il 31
agosto 1985. Nell’ultima
stagione ha giocato
nell’Inter. L’allenatore
Mazzarri lo vorrebbe
riportare a Milano
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VENERDÌ 11 LUGLIO 2014