Corso di Studi in Architettura Laboratorio di Costruzione dell’Architettura I A a.a. 2013/14 Prof. Sergio Rinaldi [email protected] 25/03/14 3 Metaprogettazione del sistema ambientale e del sistema tecnologico CONCETTO DI SISTEMA EDILIZIO L’edificio non è una semplice sommatoria di spazi, elementi tecnici, materiali e impianti, ma è un sistema in cui ogni elemento si relaziona all’altro in modo complesso per soddisfare i bisogni dell’utenza. ORGANISMO EDILIZIO Insieme strutturato di elementi spaziali e di elementi tecnici, interni ed esterni, pertinenti all’edificio, caratterizzati dalle loro funzioni e dalle loro relazioni reciproche. Per SISTEMA EDILIZIO si intende l’insieme delle parti che compongono un’opera edilizia. È l’insieme strutturato di unità ambientali/elementi spaziali (sistema ambientale o subsistema ambientale) e di unità tecnologiche/elementi tecnici corrispondenti (sistema tecnologico o sub-sistema tecnologico). (UNI 7867 parte IV, sostituita dalla UNI 10838) Il sistema edilizio può essere considerato • come un sistema meccanico (macchina per abitare, chiusa in sé) • come un sistema biologico (l’edificio dialoga con l’ambiente) UN I 10838 IL SISTEMA EDILIZIO SECONDO L’UNI SISTEMA SISTEMA EDILIZIO EDILIZIO SISTEMA AMBIENTALE SISTEMA SISTEMA TECNOLOGICO TECNOLOGICO UN I 10838 SISTEMA AMBIENTALE DELL’ORGANISMO EDILIZIO Insieme stru+urato delle unità ambientali e degli elemen3 spaziali, defini3 nelle loro prestazioni e nelle loro relazioni. Jean Nouvel, Torre di appartamen3 in 11th Avenue -‐ New York UN I 10838 elemento spaziale (sinonimo unità spaziale): Porzione di spazio fruibile des3nata allo svolgimento delle aFvità di una unità ambientale. unità ambientale: raggruppamento di aFvità dell’utente, derivan3 da una determinata des3nazione d’uso dell’organismo edilizio, compa3bili spazialmente e temporalmente fra loro. Diagramma della relazione di elemenC spaziali corrisponden3 a unità ambientali. AMBIENTE ESTERNO COMPLESSO EDILIZIO INSEDIATIVO ORGANISMO EDILIZIO PERTINENZA DELL’ORGANISMO EDILIZIO SPAZIO CHIUSO SPAZI DI FRUIZIONE DELL’UTENZA PER ATTIVITA’ PRINCIPALE FUNZ. A (abita3va): camera, soggiorno, cucina, ecc FUNZ. B: ufficio, negozio, officina, ecc. FUNZ. C: laboratorio, magazzino, ecc. SPAZI DI FRUIZIONE DELL’UTENZA PER ATTIVITA’ SECONDARIA bagno, ripos3glio archivio deposito senza permanenza di persone spogliatoio, ecc. SPAZI DI CIRCOLAZIONE E COLLEGAMENTO DELLA SINGOLA UNITA’ IMMOBILIARE: corridoio, disimpegno, atrio, scala interna, ecc. COMUNI A PIU’ UNITA’ IMMOBILIARI: androne, atrio, pianero+olo, scala, rampa, ecc. LOCALI E VANI TECNICI centrale termica vano tecnico ascensore montacarichi DELLA SINGOLA UNITA’ IMMOBILIARE: autorimessa, can3na, soffi+a, centrale termica, posto auto coperto, ecc. COMUNI A PIU’ UNITA’ IMMOBILIARI: stenditoio, soffi+a comune, locale condominiale, ecc. SPAZIO APERTO Por3co Loggia, terrazza, balcone coperto, Balcone scoperto, te+oia Fienile, autosilos DELLA SINGOLA UNITA’ IMMOBILIARE: Ballatoio, por3co, viale di accesso, passaggio scoperto, scala, rampa, ecc. COMUNI A PIU’ UNITA’ IMMOBILIARI: por3co, rampa, ecc. DELLA SINGOLA UNITA’ IMMOBILIARE: posto auto scoperto, te+oia, giardino, cor3le, ecc. COMUNI A PIU’ UNITA’ IMMOBILIARI: deposito bici comune, cor3le, pos3 auto comuni, terrazza, ecc. UN I 10838 SISTEMA TECNOLOGICO DELL’ORGANISMO EDILIZIO Insieme stru+urato di unità tecnologiche e/o di elemen3 tecnici defini3 nei loro requisi3 tecnologici e nelle loro specificazioni di prestazione tecnologica. EcoSteel and Anderson Anderson Architecture (AAA) SISTEMA TECNOLOGICO DELL’ORGANISMO EDILIZIO UNI 8290 UN I 10838 PROCESSO EDILIZIO Sequenza organizzata di fasi che portano Ø dal rilevamento delle esigenze della committenza - utenza di un bene edilizio Ø al loro soddisfacimento attraverso la progettazione, la produzione, la costruzione di un nuovo bene e la sua gestione necessaria per la conservazione della sua qualità. Il processo edilizio si può riferire ad interventi di nuova costruzione o a interventi sul costruito. Gli obiettivi generali del processo edilizio sono connessi con la realizzazione e gestione di una opera di architettura che garantisca: a. la qualità complessiva della realizzazione. b. la realizzazione in tempi definiti e ottimizzati. c. l’ottimizzazione dell’uso delle risorse impegnate, interne e esterne alla organizzazione degli attori principali. d. l’economia della produzione e della gestione in relazione alle previsioni e alle condizioni di mercato. LE FASI DEL PROCESSO EDILIZIO I caratteri che contraddistinguono la qualità complessiva di una opera o di una sua parte (qualità del prodotto) sono riconoscibili come: a. aderenza all’uso E’ espressa dalle prestazioni dell’opera che discendono dalle esigenze e dalle richieste dell’utenza e/o del committente. E’ la qualità del modello di funzionamento. b. complesso organico di specifiche progettuali. E’ la qualità del progetto. c. conformità dell’opera alle specifiche progettuali. E’ la qualità del risultato della produzione dei componenti e della costruzione (opera ultimata) sulla base del contratto e del progetto allegato Elementi e Vincoli per il progetto del sistema edilizio SoEosistemi ElemenC Vincoli So+osistema ambientale Spazi dell’organismo edilizio -‐ Spazi abitabili -‐ -‐ spazi non abitabili -‐ -‐ collegamen3 -‐ -‐ spazi tecnici Dimensioni, conformazione e distribuzione degli spazi aF a consen3rne l’agevole e sicura fruizione in rapporto alla loro des3nazione Elemen3 fisici cos3tuen3 l’organismo edilizio -‐ Stru+ure -‐ chiusure esterne -‐ Par3zioni esterne -‐ Par3zioni interne -‐ Impian3 -‐ Sistemazioni esterne Cara+eris3che dimensionali e morfologiche a+e a realizzare gli spazi previs3 Norme che disciplinano gli aspeI tecnici dell’aFvità edilizia ed en3 prepos3 alla loro applicazione Esigenze di sicurezza, di igiene, di benessere, di accessibilità, di risparmio energe3co ecc. da rispe+are Norme che disciplinano gli aspeI urbanisCci dell’aFvità edilizia ed en3 prepos3 alla loro applicazione Esigenze di ordinato uso del territorio e di rispe+o delle preesistenze monumentali e ambientali Norme che disciplinano gli aspeI amministraCvi ed en3 prepos3 alla loro applicazione Esigenza di assicurare la trasparenza, l’imparzialità e la tempes3vità delle operazioni amministra3ve So+osistema tecnologico SoEosistema procedurale Cara+eris3che fisico-‐ambientali che realizzino condizioni di sicurezza, di igiene e di benessere adeguate alle des3nazioni Cara+eris3che meccaniche, fisiche e chimiche a+e a realizzare le condizioni di sicurezza, di igiene e di benessere richieste UN I 10723 Per affrontare la progettazione, la programmazione e la gestione di un intervento occorre avere chiari • gli obiettivi che si vogliono raggiungere • i mezzi di cui si può disporre • le condizioni specifiche del contesto cui si opera. territoriale e normativo in Le fasi del processo che raccolgono e correlano queste informazioni e le traducono in un preciso quadro di riferimento programmatorio della qualità e dei costi si definiscono FASI DI METAPROGETTAZIONE dell'intervento. In progettazione il metaprogetto, anche detto fase metaprogettuale, è l'attività progettuale di natura interdisciplinare, avente per obiettivo la gestione e l'indirizzo strategico del processo di transizione tra la fase di istruttoria del progetto (raccolta dei dati e analisi) e la fase di formalizzazione e sintesi dello stesso. UN I 10723 INDIVIDUAZIONE DELL’INTERVENTO Processo Decisionale METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ AMBIENTALI FASI DI METAPROGETTAZIONE METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI SPAZIALI METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ TECNOLOGICHE METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI METAPROGETTAZIONE ECONOMICA DELL’INTERVENTO 1 - INDIVIDUAZIONE DELL’INTERVENTO 2 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ AMBIENTALI 3 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI SPAZIALI 4 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ TECNOLOGICHE 5 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI 6 - METAPROGETTAZIONE ECONOMICA DELL’INTERVENTO Processo Decisionale FASI DI METAPROGETTAZIONE 1 - Individuazione dell'intervento Fase che definisce, in base all'analisi dei bisogni e della fattibilità del loro soddisfacimento, la qualità dell'intervento che si intende realizzare in funzione degli obiettivi che si vogliono raggiungere, delle risorse tecniche ed economiche di cui si può disporre e delle condizioni specifiche dell'ambito insediativo in cui si opera. 1 - INDIVIDUAZIONE DELL’INTERVENTO 2 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ AMBIENTALI 3 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI SPAZIALI 4 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ TECNOLOGICHE 5 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI 6 - METAPROGETTAZIONE ECONOMICA DELL’INTERVENTO Processo Decisionale FASI DI METAPROGETTAZIONE 2 - Metaprogettazione delle unità ambientali Fase che individua le unità ambientali del sistema ambientale dell'organismo edilizio definendone i requisiti ambientali e le corrispondenti specificazioni di prestazione, nonché i requisiti di reciproca relazione. 2 - Metaprogettazione delle unità ambientali UNITA’ AMBIENTALE STUDIO Leggere, scrivere, disegnare Uso diurno non con3nua3vo Comfort termico nel periodo d’uso Buona illuminazione naturale UNITA’ AMBIENTALE GIORNO Cucinare, pranzare, guardare tv, giocare, svago, intra+enimento ospi3 Uso diurno e con3nua3vo Comfort termico diurno Buona illuminazione naturale Buona ven3lazione Accesso a spezi per3nenziali esterni DEPOSITI FILTRO Sistema generato: modello di comportamento delle unità ambientali del sistema UNITA’ AMBIENTALE NOTTE SERVIZI Analisi delle esigenze dell’utenza • Formazione della lista delle attività • Individuazione delle unità ambientali del sistema • Espressione dei requisiti ambientali delle unità ambientali • Formulazione delle specificazione di prestazione ambientale delle unità • Costruzione del repertorio di unità ambientali del sistema • Strutturazione dei modelli funzionali di correlazione tra le unità funzionali del sistema Leggere, riposare Uso serale/no+urno Comfort termico no+urno 2 - Metaprogettazione delle unità ambientali 1 - INDIVIDUAZIONE DELL’INTERVENTO 2 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ AMBIENTALI 3 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI SPAZIALI 4 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ TECNOLOGICHE 5 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI 6 - METAPROGETTAZIONE ECONOMICA DELL’INTERVENTO Processo Decisionale FASI DI METAPROGETTAZIONE 3 - Metaprogettazione degli elementi spaziali Fase che individua gli elementi spaziali dell'organismo edilizio in termini di quantità, di minimi funzionali dimensionali e ne schematizza le reciproche correlazioni. 3 - Metaprogettazione degli elementi spaziali Interpretazione delle unità ambientali del sistema in funzione delle caratteristiche puntuali della domanda • Individuazione metaprogettuale degli elementi spaziali del sistema • Espressione dei requisiti ambientali e degli elementi spaziali • Formulazione delle specificazione di prestazione ambientale degli elementi • Costruzione del repertorio degli elementi spaziali del sistema • Strutturazione dei modelli funzionali di correlazione gli elementi spaziali del Sistema Sistema generato: modello di comportamento degli elementi spaziali del sistema 1 - INDIVIDUAZIONE DELL’INTERVENTO 2 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ AMBIENTALI 3 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI SPAZIALI 4 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ TECNOLOGICHE 5 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI Processo Decisionale 6 - METAPROGETTAZIONE ECONOMICA DELL’INTERVENTO FASI DI METAPROGETTAZIONE 4 - Metaprogettazione delle unità tecnologiche Fase che individua le unità tecnologiche del sistema tecnologico-prestazionale dell'organismo edilizio e ne programma i requisiti tecnologici e le specificazioni di prestazione tecnologica. Requisito tecnologico: Traduzione di un’esigenza in fattori tecnico-scientifici atti a individuarne le condizioni di soddisfacimento da parte di un subsistema tecnologico e/o di un elemento tecnico. Specificazione di prestazione tecnologica: Espressione di un requisito tecnologico, secondo valori di variabili e/o attributi univocamente definiti, attribuito ad un elemento tecnico e/o un subsistema tecnologico. Analisi delle esigenze della produzione • Formazione della lista delle funzioni • Individuazione delle unità tecnologiche del sistema • Espressione dei requisiti tecnologici delle unità tecnologiche • Formulazione delle specificazione di prestazione tecnologica delle unità • Costruzione del repertorio di unità tecnologiche del sistema • Strutturazione dei modelli funzionali di correlazione tra le unità tecnologiche del sistema Sistema generato: modello di comportamento delle unità tecnologiche del sistema 1 - INDIVIDUAZIONE DELL’INTERVENTO 2 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ AMBIENTALI 3 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI SPAZIALI 4 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ TECNOLOGICHE 5 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI 6 - METAPROGETTAZIONE ECONOMICA DELL’INTERVENTO Processo Decisionale FASI DI METAPROGETTAZIONE 5 - Metaprogettazione degli elementi tecnici Fase che individua gli elementi tecnici del sistema tecnologico-prestazionale e ne programma i requisiti tecnologici e le corrispondenti specificazioni di prestazione tecnologica. Dati di contesto; caratteristiche qualitative particolari dell’offerta (contesto Produttivo) Normativa esterna metaprogettuale (normativa tecnologica degli el. tecnici) Sistemi generatori: modello di comportamento delle unità tecnologiche e degli elementi spaziali del sistema, modello di funzionamento degli elementi spaziali del sistema Interpretazione delle unità tecnologiche in funzione del modello di comportamento definito per gli elementi spaziali e alla luce delle caratteristiche particolari dell’offerta; • Individuazione metaprogettuale degli elementi tecnici del sistema; • Espressione dei requisiti tecnologici degli elementi tecnici • Formulazione delle specificazioni di prestazione tecnologica degli elementi Sistema generato: modello di comportamento degli el. tecnici del sistema I requisiC essenziali di un buon teEo Le caraEerisCche meccaniche e tecnologiche di una copertura oImale REQUISITI MECCANICI: la resistenza La stru+ura portante di ogni te+o nelle due 3pologie principali (piano con3nuo di un solaio in latero-‐cemento o discon3nuo di un solaio in legno) deve sopportare carichi permanen3 (stru+urali) e sovraccarichi accidentali, riconducibili principalmente all'azione di agen3 atmosferici, come la neve o il vento: -‐ per pendenze che vanno dai 20° ai 60°, in cui la neve si accumula in stra3 che possono scivolare verso il basso, la norma3va prevede la necessita' di distribuire sulla copertura elemenC fermaneve, dispos3 per file parallele alla linea di gronda in quan3ta' proporzionale alla cri3cita' della situazione; -‐ la forza del vento agisce in maniera distribuita o localizzata, so+o forma di turbolenze e vorCci: in questo caso esercita una pressione sopra+u+o sulle linee di bordo, di gronda, di colmo, che vanno accuratamente ancorate. REQUISITI TECNOLOGICI: controllo delle condizioni "igrometriche" del manto La porosita' naturale delle tegole nei man3 in laterizio rende le coperture rela3vamente permeabili, e cioe' traspiranC e resistenC all'acqua allo stesso tempo. Dopo precipitazioni abbondanC, pero', le tegole imbibite d'acqua si asciugano velocemente solo esternamente per l'azione del sole e del vento: se non si provvede in qualche modo, l'intradosso puo' rimanere umido per lungo tempo, originando possibili fenomeni degeneraCvi delle tegole stesse e degli stra3 so+ostan3. Uno dei modi per mantenere temperatura e umidita' il piu' possibile uniformi fra esterno e interno e' ado+are una micro -‐ venClazione soEomanto, posando a secco gli elemenC del manto su supporC (listelli di legno) paralleli od ortogonali alla linea di gronda . Una pendenza intorno al 35% e' sufficiente per determinare differenze di pressione e temperatura tra la linea d'ingresso dell'aria (linea di gronda) e la linea di uscita (linea di colmo), necessarie per innescare il movimento dell'aria nell'incavo creato. Naturalmente la linea di gronda e quella di colmo devono essere libere da ostruzioni. La micro -‐ ven3lazione so+omanto puo' essere incrementata mediante speciali tegole d'areazione. REQUISITI TECNOLOGICI: controllo delle condizioni "igrometriche" del teEo Scambi termici in inverno e in estate Il te+o svolge un ruolo rilevante nel bilancio energe3co degli edifici: migliorarne le prestazioni termiche influisce posi3vamente sul microclima interno, riducendo i consumi energeCci dovu3 a riscaldamento e raffrescamento e di conseguenza l'inquinamento ambientale. I due parametri essenziali in questo senso sono -‐ l'isolamento termico, che si determina quan3ficando le dispersioni termiche in periodo invernale; -‐ la venClazione, che consente di ridurre il flusso termico entrante nel periodo esCvo e di smalCre il vapore interno nel periodo invernale. -‐ Durante il periodo invernale, un buon te+o deve limitare le dispersioni termiche e accumulare il calore fornito dall'irraggiamento solare, in modo da poterlo rilasciare lentamente negli ambien3 interni durante la no+e. E' necessario quindi uno strato isolante che, posizionato all'estradosso del solaio di copertura (al di soEo e non interposto ai listelli di venClazione, fig. 2), sia in grado di migliorare il controllo dei ponC termici e limitare i fenomeni di condensa. Un altro aspe+o da non so+ovalutare e' il controllo degli eventuali ponC termici in corrispondenza dei cordoli e delle travi in cemento armato. Un te+o con un buon sistema di ven3lazione garan3sce invece un generale raffrescamento naturale degli ambien3 so+ote+o, con conseguente aumento del comfort e diminuzione dei cos3. Si puo' realizzare come venClazione soEomanto:oppure, in presenza di so+ote+o non abitato, si puo' aFvare mediante aperture contrapposte ubicate nelle chiusure ver3cali; in questo caso lo strato termo-‐isolante andra' posto all'estradosso dell'ul3mo solaio interpiano. Controllo della condensa inters3ziale La condensa inters3ziale si forma di solito in inverno negli stra3 esterni di chiusura, quando il vapore interno, migrando verso l'esterno, incontra materiali ad elevata impermeabilita'. Questo si verifica quando ques3 stra3 si trovano sopra lo strato termo -‐ isolante. Fra le possibili soluzioni si puo': -‐ "bloccare" il vapore ascendente so+o lo strato termo -‐ isolante con uno strato a elevata impermeabilita' al vapore (polie3lene, membrane bituminose), de+o barriera al vapore. -‐ diffondere l'eventuale vapore a+raverso il te+o, anziché bloccarlo, con una membrana impermeabile e traspirante che, resistendo al vento e all'acqua, perme+e il passaggio all'esterno del vapore, impedendo di fa+o la formazione della condensa inters3ziale (fig. 4). WORKSHOP PROGETTUALE IDEE E PROPOSTE ECOSOSTENIBILI PER I TERRITORI DEL SISMA AQUILANO Microstrutture diffuse a supporto del turismo sostenibile per la valorizzazione di Caporciano Comune di Caporciano Facoltà di Architettura di AVERSA - CASERTA Tutor: arch.Mariarosaria Arena, arch. Luigi Foglia Studenti: Sabina Cerullo, Giuseppe Della Torca, Linda Laurenza, Maurizio Martina 1 - INDIVIDUAZIONE DELL’INTERVENTO 2 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ AMBIENTALI 3 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI SPAZIALI 4 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ TECNOLOGICHE 1. Individuazione dell’intervento 5 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI 6 - METAPROGETTAZIONE ECONOMICA DELL’INTERVENTO Obiettivi generali − Individuazione di punti singolari strategici per la localizzazione di attività a supporto del turismo − Valorizzazione di microambiti nel tessuto urbano − Relazione col sistema dei percorsi − Trasformazione di piccoli manufatti residuali obiettivi operativi − Realizzazione di micro-edifici ad elevata sostenibilità − Integrazione/Dialogo/Trasformazione dei caratteri dell’architettura locale − Uso di tecnologie legate alle risorse locali − Costruzione a secco − Riduzione del consumo di risorse naturali (energia, illuminazione, acqua) 1 - INDIVIDUAZIONE DELL’INTERVENTO 2 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ AMBIENTALI 3 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI SPAZIALI 4 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ TECNOLOGICHE 5 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI 6 - METAPROGETTAZIONE ECONOMICA DELL’INTERVENTO 2 SPAZIO SERVITO + SPAZIO SERVENT E A G G R E G A B I L I T A ’ T R A S F O R M A B I L I T A dalla residenza alla multifunzionalità … 3 1 - INDIVIDUAZIONE DELL’INTERVENTO 2 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ AMBIENTALI 3 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI SPAZIALI 4 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ TECNOLOGICHE TIPOLOGIE DI INTERVENTO 5 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI 6 - METAPROGETTAZIONE ECONOMICA DELL’INTERVENTO RIQUALIFICAZIONE PER TRASFORMAZIONE RIQUALIFICAZIONE PER ADDIZIONE | SOSTITUZIONE RIQUALIFICAZIONE PER INNESTO Edificio 04 SCHEDE EDIFICI DI INTERESSE 65 m2 1 STATO DI FATTO INTERVENTO Demolizione e ricostruzione chiusure ver3cali chiusure orizzontali Demolizione seleFva/parziale e integrazione Integrazione Edificio incrocio V. dei carbonari-‐Ruo S.Pellegrini DESTINAZIONE CENTRO MARKETING DEI PRODOTTI TIPICI REQUISITI EDIFICIO SOSTENIBILE – MINIMALISTA – MATERIALI LOCALI OBIETTIVI OPERATIVI NUOVA COSTRUZIONE DI EDIFICIO SEGNALE INTERVENTI NUOVA COSTRUZIONE REALIZZATA CON MATERIALI LOCALI TECNICHE DI INTERVENTO PIETRA-‐ ACCIAIO 03 Unità tecnologiche 1 - INDIVIDUAZIONE DELL’INTERVENTO 2 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ AMBIENTALI 3 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI SPAZIALI 4 - METAPROGETTAZIONE DELLE UNITA’ TECNOLOGICHE COPERTURA 5 - METAPROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI TECNICI Pannelli fotovoltaici 6 - METAPROGETTAZIONE ECONOMICA DELL’INTERVENTO CHIUSURA ORIZZONTALE SUPERIORE Pannelli radian3 a soffi+o CHIUSURE VERTICALI Pannello sandwich con isolante in lana di pecora Pannello vetrato Bucatura CHIUSURA ORIZZONTALE INFERIORE Solai in legno IMPIANTI Allaccio alla rete ele+rica e idrica Pompa di calore aria -‐ acqua FONDAZIONI Trave rovescia con gabbioni riempi3 con ghiaia ricavata da macerie 3 ProgeEo delle unità tecnologiche 1 CHIUSURA VERTICALE ESTERNA CHIUSURA ORIZZONTALE DI COPERTURA
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