Whitepaper - 3040ReGeneration

16 settembre 2014, San Giovanni Lupatoto Verona
REFOOD
ReGeneration
Food Industry
Food & Beverage dalla tradizione
all’innovazione grazie
alla…Rigenerazione
Whitepaper:
Il panorama italiano delle startup Food e le strategie da
seguire per la Rigenerazione del settore
Giulio Ferretti
Federico Corrà
Giuseppe Guglielmino
Sebastiano Peluso
www.3enta4anta.it - [email protected]
3040regeneration
@3040regen
Associazione 3040 ReGeneration
ReFood – Executive Summary 3 Premessa: l’Associazione 3040 ReGeneration 3 Introduzione Innovazione e cibo italiano La rigenerazione del settore attraverso le startup Le direzioni da seguire per innovare Dalla terra alla tavola: le quattro aree di rigenerazione Le 15 startup scelte per Re-­‐food 4 4 5 5 6 8 Categoria New Products Categoria Eating at Home Categoria Eating Out Categria Social 8 8 9 10 Profilo degli autori 11 Gli altri membri del team 3040 ReGeneration 11 ReFood – Approfondimenti 12 New Products 12 12 12 14 16 20 In Sintesi Zhips! The Next Generation Food Intramezzo Fanceat Eating at Home 22 In Sintesi originàrio Goodmakers QuiCibo Lorenzo Vinci 22 22 26 27 30 Eating Out 32 32 32 33 36 Social In Sintesi: Land2Lend Gnammo Social Kitchen cucinaMancina 39 39 39 41 42 44 Appendice I 47 In Sintesi: Tasteet! Cloubs EatTiamo 2
Associazione 3040 ReGeneration
ReFood – Executive Summary Premessa: l’Associazione 3040 ReGeneration L’associazione 3040 ReGeneration si pone l’obiettivo di rigenerare il contesto industriale
saldando l’attuale comparto manifatturiero con le nuove idee offerte dall’ecosistema Start
up.
La nostra iniziativa parte da alcune considerazioni di carattere sistemico:
- l’Italia è sempre stata caratterizzata per un sistema industriale basato su PMI
manifatturiere operanti principalmente nei settori tradizionali del made in Italy
(alimentare, arredo/design, meccanico, moda/tessile, …)
- l’attuale sistema industriale è in crisi non esclusivamente per motivi di mercato ma
soprattutto per una sua fisiologica incapacità di evolversi verso nuovi modelli.
Le nuove idee possono essere un’opportunità di evoluzione anzi di Rigenerazione
dell’attuale contesto industriale manifatturiero ma non esiste una modalità strutturata che
consenta ai due elementi, Aziende Tradizionali e Nuove Idee di contaminarsi
La classe imprenditoriale ha disponibilità di risorse economiche che potrebbero essere
rinvestite nell’ecosistema start up, qualora ottengano un ritorno di Rigenerazione nelle
proprie aziende.
La ricetta di 3040 ReGeneration passa da cinque ingredienti principali:
1) Go Vertical: ovvero costruire progetti all’interno di settori specifici, per sfruttare
economie di scopo importanti.
2) Tweakers and Makers: ricerca di una nuova generazione di innovatori in grado non
solo di inventare da zero ma anche di ripensare e riprogettare l’esistente.
3) Economic Development: sostegno alle startup non solo con logiche di finanza, ma
anche con azioni incentrate sulla creazione sviluppo economico. Nuove imprese, nuovi
posti di lavoro, imprenditoria giovanile, nuova competitività dei settori economici.
4) Corporate Venture Capital: investire nelle startup non solo attraverso fondi ma
soprattutto attraverso aziende interessate alle opportunità di innovazione e ad investire
non solo soldi ma anche a trasferire know-how, attraverso attività di mentorship e
networking.
5) Innovation: i progetti 3040 ReGeneration devono essere l’occasione per portare
innovazione anche nel supporto dato alle startup, dando a noi membri dell’associazione la
possibilità di sperimentare nuovi format e modelli che creino valore.
I cantieri che ci permettono di rendere questa filosofia applicabile alla realtà sono due:
•
•
l’evento “Il mercato delle idee”: una due giorni di full immersion a base di pitch
e matching tra startupper, investitori, imprenditori e un leader del settore, in
qualità di “guru” e padrone di casa.
il programma di accelerazione: dall’evento vengono selezionate tre startup che
accedono al percorso di accelerazione di “3040 ReGeneration” – secondo strumento
dell’associazione – che non prevede un percorso obbligato, ma viene costruito di
volta in volta attorno alle esigenze degli startuppers.
Re-food è la seconda edizione dell’evento “il mercato delle idee”, in collaborazione con
Gian Luca Rana e il Pastificio Rana.
Nel 2013 la prima edizione, Re-fashion, evento dedicato al settore moda e abbigliamento,
in collaborazione con Brunello Cucinelli, imprenditore illuminato del cashmere che ha
ospitato l’evento nel borgo umbro di Solomeo; all’evento hanno partecipato 12 startup del
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settore fashion, al fianco di imprenditori-mentor di aziende storiche nell'ambito tessile e
moda.
Introduzione ReFood ha un obiettivo “alto” in quanto si occupa di food che, per il nostro Paese nello
scenario globale, rappresenta ben più della sua mera traduzione di “cibo”. È il prodotto
italiano che riesce ad esportare il nostro ambìto lifestyle più democraticamente,
rendendolo accessibile e alla portata di molti, a differenza di altre icone del made in Italy
che i più - dalle automobili, al design, alla moda - possono solo sognare.
Alcuni numeri del food & wine del nostro Paese mostrano dati in controtendenza rispetto ai
settori più colpiti dalla crisi. Secondo Coldiretti il dato sintetico complessivo dell'export di
prodotti agricoli e agroalimentari italiani riferito al 2013 ha raggiunto la cifra record di 33,4
miliardi di Euro. Il vino italiano è il più bevuto nel mondo: nel 2013 le esportazioni hanno
superato i 5 miliardi di Euro con un +7% sul 2012 e nel primo semestre del 2014 lo stesso
dato ha già fatto segnare un ulteriore aumento pari a 1 punto percentuale. Sempre nel
2013, le esportazioni di ortofrutta fresca sono cresciute del 6% raggiungendo i 4,5 miliardi
di Euro. Un prodotto iconico come la pasta italiana nello stesso anno di riferimento ha
esportato per un valore di 2,2 miliardi con un aumento del 4%, ed anche il dato
riguardante l’olio italiano ha fatto segnare un +10% portando il valore complessivo
dell’export di questo prodotto a 1,3 miliardi di Euro.
Spostando la lente sul settore della ristorazione, in Italia i dati FIPE / Movimprese e Istat di
fine 2013 individuano sul territorio nazionale poco meno di 150.000 ristoranti e circa
165.000 bar, che insieme agli altri operatori della “alimentazione fuori casa” creano un
fatturato complessivo pari a 73,4 miliardi di Euro: per un confronto basti pensare che negli
USA secondo i dati della National Restaurant Association a fine 2013 erano attivi 990.000
ristoranti per un giro d’affari di 659,3 miliardi di dollari.
Il cibo ha poi una componente distintiva: in ultimo viene infatti consumato attraverso una
“experience” (mangiare e bere), tanto che mai come in questo caso la definizione di
“consumatore” si rivela essere azzeccata.
Innovazione e cibo italiano Avvicinare la parola innovazione al cibo, partendo dall’Italia, impone poi una profonda
riflessione in termini di rispetto per la tradizione. Parafrasando il noto cliché che dice che il
Bel Paese custodisce la maggior parte del patrimonio artistico del mondo, possiamo dire
allo stesso modo che detiene i maggiori giacimenti gastronomici del pianeta. I dati più
recenti del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali registrano 264 fra cibi a
denominazione DOP, IGP e SGT e 523 vini DOCG, DOC e IGT. Siamo anche il Paese degli
oltre 200 Presìdi Slow Food (la metà di quelli tutelati nel Mondo) e degli oltre 250 tipi di
pane. Le ricette regionali, i segreti delle nonne, i menù delle feste comandate, le osterie
più nascoste e lontane dove un pranzo vale dieci volte il viaggio, il segreto inimitabile del
nostro caffè: snocciolare qui un elenco sarebbe comunque una vista limitata e parziale
sulle immense ricchezze del buon gusto che attraversa la Penisola.
I piatti italiani, poi, hanno una ulteriore caratteristica distintiva: non sono generalmente
molto elaborati. A differenza di altre Cucine in cui il cibo viene processato e trasformato, il
nostro ha invece in molti casi un punto di forza nella semplicità delle preparazioni e nella
freschezza e varietà degli ingredienti. E ritorna ancora la parola rispetto: il cuoco italiano
rispetta gli ingredienti valorizzandoli, mantenendone l’identità e cercando, nelle sue
prelibate creazioni, di non stravolgerla. Il gusto, anche quello globale, è passato negli
ultimi anni da una preferenza per le preparazioni elaborate e sofisticate degli Chef a quelle
più semplici e minimali dei nostri cuochi. Pizza, pasta e piadine vincono oggi contro salse,
creme e soufflé. La semplicità, poi, viene facilmente associata alla genuinità e agli aspetti
salutari e salutistici verso i quali oggi l’attenzione dei consumatori in tutto il mondo rivolge
massima attenzione. Nell’evoluzione del gusto, al di là delle mode e dei fenomeni effimeri,
quella di andare verso la semplicità è un trend consolidato della cultura contemporanea: si
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pensi ad esempio al percorso di semplificazione estetica seguito dai consumatori evoluti di
abbigliamento oppure di design e architettura degli ultimi decenni.
Questa caratteristica “estetica” del nostro cibo, tuttavia, porta con sé un’insidia: nei suoi
aspetti immateriali legati all’immagine e al sounding si può più facilmente imitare. E non si
parla in questo caso solo dei prodotti taroccati (il famigerato “Parmesan” americano o
“fettuccini Alfredo” nei menù italofoni di mezzo mondo, a noi sconosciute), ma soprattutto
degli aspetti che definiscono l’identità del cibo profondamente connessa allo stile italiano.
C’è chi all’estero ha tappezzato shop e bar, oppure allestito website o impostato campagne
di comunicazione “prendendo a prestito” (mesto eufemismo) le immagini della nostra
tradizione. Basta così sbarcare a Heatrow oppure fare un giro a Las Vegas o a Macao per
rendersi conto che ristoranti dal nome che suona come italiano e con logo e allestimento
“italiano-like” sono invase di fotografie scippate dai nostri borghi, dai nostri campi e delle
nostre tavole. Ed è anche con questi competitor che i nostri imprenditori devono fare i
conti quando si trovano ad aprire in determinati Paesi.
La rigenerazione del settore attraverso le startup Questa premessa serve principalmente ad inquadrare la tradizione italiana come il grande
punto di forza delle start-up italiane legate al food, il “gradino più in alto” da cui abbiamo
l’opportunità di partire per affermarci su scala globale. Analizzando poi il momento di
innovazione in cui si trovano le start-up legate al food possiamo fare alcune ulteriori
considerazioni.
In genere il percorso evolutivo delle start-up si presenta in due ondate: una iniziale in cui
prevalgono innovazioni di tipo “incremental”, ovvero nei processi già in essere sul mercato
che introducono nuovi strumenti o nuovi canali di interazione, e una successiva in cui il
mercato premia le innovazioni “disruptive” di prodotti/servizi, cioè quelle che poggiano su
nuovi schemi e regole inedite, creando un momento di discontinuità sostanziale con il
passato. In altre parole e più semplicemente, all’inizio prevalgono gli start-upper che
pensano a come applicare l’innovazione a ciò che già c’è per migliorarlo, poi con il tempo
iniziano naturalmente a nascere prodotti e servizi totalmente inediti basati su nuove
experience, favoriti dall’ecosistema digitale della Rete, degli strumenti e dei
comportamenti di interazione e social. Nella parte più avanzata di questo percorso, poi, ci
sono tutte quelle start-up che si focalizzano sulle interconnessioni tra reale e virtuale
(Internet of Things), creando anche nuovi device o applicando l’innovazione a strumenti
tradizionali, estendendone le possibilità. Ora siamo ancora in attesa di vedere sul mercato
il mattarello con accellerometro e giroscopio o la forchetta wi-fi con i sensori di prossimità
o altre wearable devices, tuttavia questo tipo di applicazioni farà sicuramente parte della
next wave anche per le start-up del cibo. Queste e altre innovazioni contribuiranno
ulteriormente ad ampliare la disponibilità di Big-Data che riguardano il food, che già oggi
permettono di generare opportunità nei campi dello spreco alimentare, della tracciabilità e
della nutrizione.
Nel concepire ReFood, l’Associazione 3040 ReGeneration ha voluto dare un taglio distintivo
all’evento, ricercando nel terreno fertile delle start-up italiane legate al food quelle che più
rappresentano i valori della rigenerazione applicata ai modelli di business, alle forme
organizzative, ai canali distributivi e ai paradigmi relazionali, con l’obiettivo di innovare – si
potrebbe anche dire di “svecchiare” - un settore che da un lato è legato indissolubilmente
alla tradizione, ma che dall’altro deve colmare alcuni gap significativi per competere
efficacemente sugli scenari globali. La rigenerazione, concretamente, affronta e si sviluppa
così su alcuni punti nodali e interconnessi fra loro.
Le direzioni da seguire per innovare Il primo punto è il saper raccontare i prodotti, le origini, l’ambiente, le donne e gli uomini
che sono attori dello spettacolare cibo italiano: in una parola il fare storytelling, termine
che in Paesi privi del nostro significativo passato agricolo-alimentare può avvicinarsi di più
al concetto di “inventarsi una storia”, mentre da noi assume invece un senso più concreto
e reale: quello di recuperare i documenti, i racconti, gli aneddoti che contribuiscono a
spiegare l’eccezionalità dei nostri prodotti, per raccontarli.
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Il racconto ha tuttavia un valore relativo, sono rari i modelli di business che si fondano e
sostengono solo sui contenuti, con un approccio editoriale puro. Se i business model basati
sulla pubblicità display sono ormai storia, è altrettanto vero che la parola e l’immagine
danno sapore, come il sale. Content e Commerce, così, convergono e i contenuti curati
diventano un ingrediente necessario che arricchisce l'esperienza d'acquisto.
Il secondo punto riguarda i canali distributivi e la disintermediazione della value-chain per
effetto della diffusione dell’e-commerce, che rappresenta la carta vincente che anche le
piccole imprese possono giocarsi sul mercato globale. La tipicità dei nostri prodotti è
regionale, spesso provinciale e persino fra diversi comuni le variazioni alla stessa ricetta o
prodotto possono essere notevoli. Nel panorama enogastronomico parcellizzato della
Penisola è proprio attraverso l’e-commerce che la domanda può indirizzare scelte
imprenditoriali nuove, consentendo al prodotto tipico di valicare i confini territoriali di
provenienza per diffondersi su scala globale, incontrando le esigenze di nuovi consumatori,
rivisto necessariamente nella forma, nel packaging e nella consumer-experience, ma
conservando inalterata la propria identità originaria (il pay-off di dissapore.com, un
popolare food-blog, riassume bene il concetto: “niente di sacro, tranne il cibo”).
Il terzo punto è strategico: attingendo ad un’altra delle passioni italiane, il calcio, possiamo
dire che è necessario giocare più all’attacco, ridimensionando tattiche troppo difensive e
il catenaccio degli anni 80. E qui il riferimento è agli strumenti normativi e di tutela, sia a
livello di Unione Europea (che protegge l’origine), sia a livello globale, dove si registra e
salvaguarda la proprietà intellettuale. Queste modalità sono certamente efficaci per la
difesa del nostro Made in Italy agroalimentare, ma da sole non bastano a fronteggiare il
“parmesan” o le “fettuccini Alfredo”, perché codificano e irrigidiscono il prodotto tutelato
che invece, come detto poc’anzi, oggi più di prima necessita di poter evolvere liberamente
per affermarsi su scala globale. Giocare in attacco significa così puntare su nuove “forme”
per poter esportare le nostre cucine territoriali, sicuri della qualità, dei sapori, della sana
bontà che alle nostre ricette verrà riconosciuta anche dal consumatore estero. Si definisce
così il nuovo perimetro della sfida, che pone l’accento non tanto sul “cosa” ma sul
“come”.
Per chiarire ulteriormente questo ultimo punto rimandiamo, fra i tanti, ad un paio di
esempi opposti fra loro per dimensione ma entrambi localizzati in quella che continua ad
essere un benchmark e una delle teste di ponte privilegiate dai nostri imprenditori e neoimprenditori del food: la città di New York. Vi è un’azienda eccellente e affermata come
Giovanni Rana, unico ristorante italiano nel Chelsea Market (fra le prime 5 attrazioni per lo
shopping a NYC su Tripadvisor) del trendissimo Meatpacking District, che ha saputo
trovare il successo (di business, nei media, nei social network, negli award collezionati) in
un punto di equilibrio dinamico e complesso tra know-how italiano e contesto locale che le
permette di servire tra i 500 e i 1000 coperti ogni giorno a una clientela colta ed esigente,
che viaggia, conosce l'Italia e ama l’autenticità e l’origine del cibo made in Italy (in una
intervista premonitrice a Gian Luca Rana del 2008 il New York Times titolava proprio
“Sending the 'Italian experience' to new tables”). Ed è alla medesima clientela che anche
una recente realtà come “Piada”, presente in due location prestigiose come la food-hall del
Plaza Hotel e la centralissima Lexington Avenue, si rivolge con una formula fatta di cucina
italiana vera, pochi trattamenti ed ingredienti di alta qualità, ambiente e design italiano
che favorisce la convivialità. Piada a differenza di Giovanni Rana non è un progetto
esportato dall’Italia, è sì 100% italiano ma è nato all’estero meno di dieci anni fa e proprio
grazie alla convinzione di poter raccontare il gusto del nostro Paese attraverso un prodotto
tipico, la Società sta macinando successi incontrando sempre più il favore del mercato.
Dalla terra alla tavola: le quattro aree di rigenerazione Le quindici start-up presenti a ReFood si collocano, in momenti diversi, lungo la catena del
valore del cibo che parte dalla terra e termina con il consumo alimentare e toccano temi
chiave come la responsabilità sociale, l’ambiente, l’efficienza nell’utilizzo delle risorse
spazio e tempo. Per presentarle con semplicità all’interno dell’evento sono state istituite
delle categorie, anche se nell’innovazione ogni categorizzazione risulta sempre essere in
qualche modo forzata. Si è tuttavia provato, nel preparare o meglio nel “cucinare” ReFood,
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ad interpretare l’essenza di queste proposte, amalgamando cioè gli ingredienti ma
cercando al contempo di rispettare e mettere in evidenza l’identità di ciascuno di essi. Il
risultato è la definizione di quattro gruppi:
-
New Products, ovvero i progetti imprenditoriali che hanno come obiettivo la
creazione di un nuovo prodotto oppure di un nuovo modo di produrre un
prodotto esistente o di creare una nuova user experience basata sul food;
Eating at home, che comprende tutto ciò che è pensato per chi cucina a casa
propria oppure ordina ingredienti e prodotti per consumarli a casa;
Eating Out, dedicata alle start-up che propongono servizi per i ristoratori, i bar,
i club,
Social, la categoria dove trovano spazio i progetti dove attraverso il food si
aggregano utenti e si creano nuove community.
Riprendendo l’osservazione del mercato possiamo dunque individuare alcune tendenze
chiave per ciascuna categoria.
Per quanto riguarda New Products siamo di fronte ad una sempre maggiore disponibilità
di cibi nuovi o di nicchia. Attraverso una crescente disintermediazione del canale e a un
marketing basato sulla social-interaction si può leggere anche questo settore attraverso il
modello della coda lunga, il che rende possibile offrire e acquistare una ampia moltitudine
di “new products” che faticherebbero (ovviamente non per motivi legati alla qualità, ma
piuttosto ai volumi e alle quantità) a trovare spazio nei canali di distribuzione tradizionali.
Le start-up che si dedicano a creare nuovi prodotti hanno così di fronte una inedita e
ampia gamma di possibilità di scelta per costruire il proprio business model, intervenendo
sulla reingegnerizzazione dei processi di approvvigionamento, produttivi e distributivi per
dare forma a prodotti innovativi sia per le caratteristiche intrinseche, sia per i paradigmi di
consumo e modelli di retail-experience.
Quello dell’Eating at home, poi, è un segmento particolarmente favorito dalle circostanze
attuali, dove di fronte ad una ristorazione tradizionale che ha visto negli ultimi decenni
poche innovazioni nella user-experience (ci si reca al ristorante/bar, ci si siede al tavolo o
al banco, si ordina al cameriere, si consuma e si paga il conto) si è assistito ad una forte
riscoperta della cucina come argomento di conversazione, di competenza e di valuable
skill. Gli chef escono dalle cucine e salgono sul palcoscenico facendo rivolgere a molti una
attenzione nuova al cibo e scatenando comportamenti emulativi sia per quanto riguarda le
abilità nella ricerca e nella preparazione dei piatti, sia più semplicemente nella possibilità di
documentarli ovunque con lo smartphone e di condividerli sui profili social. C’è anche un
crescente interesse verso gli aspetti immateriali legati al cibo: il foodie si nutre anche di
storytelling e di scouting, in altre parole vuole scoprire sempre nuove “chicche” e
conoscerne a fondo la storia: anche questi divengono, come abbiamo già ribadito,
ingredienti fondamentali della user-experience ed è proprio sulla soddisfazione di questi
nuovi bisogni che le start-up plasmano i propri progetti.
Venendo poi alle tendenze della categoria Eating out e riprendendo quanto già affermato
sulle poche innovazioni che hanno caratterizzato il modo di consumare nei bar e nei
ristoranti, è necessario completare e chiudere il cerchio con una considerazione
riguardante ciò che invece è accaduto al “pre” (momento della scelta) e al “post”
(momento del feedback): due fasi strettamente collegate che oggi disegnano un loop
scelgo-consumo-valuto che ha stravolto le regole e che ha elevato la reputation in Rete a
caratteristica chiave per avere successo nel settore della ristorazione e dell’hospitality. Le
start-up propongono nuovi approcci alla scelta del prodotto - rivolgendosi in taluni casi
all’ampio e crescente segmento di consumatori evoluti, attenti ed informati, con una
proposta che valorizza la filiera corta e veicola prodotti a KM zero - oppure alla scelta del
locale (ad esempio: scelgo l’ingrediente o il piatto preferito e poi trovo il ristorante e non
vice-versa) o del cibo (lo smartphone che assolve alla funzione di advisory del sommelier o
del cameriere e può anche far risparmiare tempo nelle ordinazioni) o anche del luogo dove
consumarlo o con chi consumarlo.
Ed allacciandoci proprio al “con chi” che concludiamo con la categoria Social, ampia e
pervasiva, ma anche intrinsecamente legata a quell’aspetto del cibarsi, tipicamente
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umano, che riguarda appunto la socialità e la tavola intesa come tramite per fare nuovi
incontri e nuove esperienze, dove un certo tipo di cucina o abitudine alimentare diventa
importante elemento di interesse, di apprendimento di “valuable skills” e pertanto di
community building. La Rete e i Social Network sono il luogo d’elezione, e per certi aspetti
l’unico possibile, dove poter avviare e costruire relazioni intorno al cibo. Siamo all’inizio (e
in alcuni contesti già più avanti dell’inizio) di una nuova rivoluzione che parte dal basso e
che rende sbiadite le distinzioni tra il mangiare a casa o al ristorante, tra chi cucina e chi
mangia, tra chi produce e chi consuma. Prendendo a prestito una definizione politica
potremmo parlare di movimento “grassroots”, dove il ruolo delle start-up è quello di
codificare alimenti, tipi di cucina, ingredienti, luoghi, reputazione degli utenti (nuovi cuochi
e nuovi “avventori”) per creare spazi di incontro e di interazione intorno al cibo,
soddisfacendo non solo quello che è il bisogno organico di alimentare il corpo, ma anche
quello più evoluto e altrettanto immutabile, proprio della natura umana, che ci porta a
cercare e ricercare.
Le 15 startup scelte per Re-­‐food Categoria New Products Il cibo come la musica: migliaia di anni di cultura, eppure ancora tanto da inventare; una
nuova ricetta, un nuovo metodo di preparazione o presentazione, una nuova modalità di
conservazione, un nuovo ingrediente…
In questa categoria inseriamo che fa innovazione pura nel cibo e nel prepararlo: nuovi
prodotti, nuovi modi di fare prodotti esistenti, nuovi chef e quindi:
•
•
•
è nuovo il prodotto, che prima non c'era: Zhips! e Next Generation Food
è nuovo il modo di fare e di vendere un prodotto che c'è: intramezzo
è nuovo lo chef che prepara il prodotto (consumatori che diventano nuovi chef,
guidati dagli chef): Food Box
In Sintesi •
Zhips!
o
•
The Next Generation Food - “alimenti funzionali dallo scarto dell’industria casearia”
o
•
Grazie ad un unico processo, utilizzando biotecnologie microbiche, è possibile produrre a partire
dagli scarti dell’industria lattiero-casearia, 4 tipi di alimenti funzionali ad alto valore
nutrizionale, da vendere alla filiera degli alimentari salutari con vantaggio di costo.
Intramezzo
o
•
Snack a base di vegetali (zucchine fritte) - soddisfare le esigenze dei consumatori sempre alla
ricerca di nuovi sapori e diventare un brand a cui si possa associare gusto e leggerezza senza
rinunciare alla croccantezza tipica degli snack salati
Innalzare il concetto di franchising fast food, attraverso il “Made in Italy”; il tramezzino è il cibo
di strada italiano che, grazie all’R&D può di prodotto, può coniugare grande qualità e prezzo
accessibile, con attenzione alla sostenibilità
Fanceat
o
un servizio a domicilio di menù gustosi e originali (due portate + vino o birra), studiati con uno
chef, che il cliente potrà preparare a casa in un'ora al massimo, con grande soddisfazione e
zero sprechi.
Categoria Eating at Home L’eCommerce, in ambito alimentare e specialmente in Italia, è ancora una promessa non
mantenuta. Non stupisce che molte nuove realtà si candidino a colmare il divario tra
potenzialità e realtà, forti dei dati previsionali degli analisti e del progressivo mutamento
delle abitudini dei consumatori. Veri e propri negozi online oppure solo piattaforme di
intermediazione (marketplace), specializzati o generalisti, ma sempre “gourmet”.
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Nei modelli delle startup che abbiamo selezionato il prodotto
direttamente a casa del consumatore, impreziosito da attività di:
alimentare
arriva
- storytelling: tutte, ma originàrio in particolare
- scouting: tutte, ma Goodmakers e Qui cibo in particolare
- saving deals: Lorenzo Vinci – Italian Gourmet Food
In Sintesi •
originàrio – “social discovery & eCommerce platform”
o
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Goodmakers - “Marketplace on-line dedicato ai vini artigianali, scontati e consegnati a casa”
o
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Un nuovo modello di vendita per il settore del vino che, a filiera breve, offre ogni mese la
selezione di nuovi produttori e i loro vini. Attraverso il Network d'acquisto tutti gli utenti
possono risparmiare con sconti proporzionali al volume di bottiglie vendute. Con Goodmakers
più si vende, meno spendi!
QuiCibo - “Qui vivo, QuiCibo”
o
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originàrio dà la possibilità ai “foodies, wine & beer lovers” di tutto il mondo di scoprire i luoghi,
le persone, le storie che si nascondono dietro i migliori prodotti agro-alimentari italiani, a filiera
garantita, - e di ricevere a casa, ogni mese, un “originàrio tasting box”, una nuova e diversa
“storia da degustare” con i propri amici.
Una piattaforma che fa incontrare e dialogare direttamente i produttori appassionati e i
consumatori consapevoli, arricchita da aspetti social e di sensibilizzazione al Km0.
Lorenzo Vinci - Italian Gourmet Food
o
il primo Club dedicato agli amanti e appassionati di enogastronomia italiana d’eccellenza.
Un’esperienza d’acquisto basata sul modello flash sale, su un magazine digitale (The Academy)
e su eventi in spazidedicati per gli utenti e un canale di promozione e vendita altamente
innovativo e completo per i produttori. Ogni settimana un nuovo produttore “Food” e uno
“Wine”.
Categoria Eating Out Mangiare fuori significa ispirarsi e sceliere un luogo, prenotare, ordinare, pagare e
consumare piatti fatti con ingredienti selezionati, magari giunti da lontano. Poi rimanere in
contatto con il ristoratore, permettergli di gestire la relazione…
A monte è dunque l’ ”essere scoperti”, l’ “esserci”, nei nuovi mondi digitali.
In mezzo c’è il miglioramento e l’ottimizzazione dei processi di ordine/servizio/pagamento,
così come di approvvigionamento degli ingredienti, magari da piccoli produttori selezionati.
E poi gli strumenti per conoscre meglio i propri clienti (analytics), per mantenere un canale
di comunicazione con loro (CRM), e di marketing digitale in generale. E quelli, necessari ai
ristoratori quanto a chi cucina a casa, per scoprire nuovi fornitori, ingredienti di qualità,
storie di includere nell’esperienza di consumo.
Nella nostra selezione il prodotto alimentare raggiunge il consumatore o il ristoratore
attraverso l'intermediazione di canali offline (retail) e online (e-commerce), ai cui gestori è
rivolta parte della value proposition delle startup. E quindi l'innovazione:
- porta nel mio ristorante / “food place” i clienti che vogliono trovare nuove specialità
gastronomiche: Tasteet!
- porta al mio bancone i clienti che vogliono ordinare drinks: Cloubs
- porta il mio prodotto nei ristoranti (o nelle case) in cui verrà utilizzato: Eattiamo
In Sintesi: •
Tasteet! - “Find the best restaurants starting from the dish you want to taste”.
•
Cloubs - “Smart Clubbing”
o
Menu digitali su web/mobile anche in altre lingue. Ricerca e recensione per piatto.
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o
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Permette ai clienti dei locali notturni di ordinare bevande in autonomia direttamente dal proprio
telefono, e di ritirarle quando sono pronte, riducendo l’attesa al bancone. Ai titolari dei locali
offre uno strumento gestionale per ottimizzare i flussi di lavoro.
Eattiamo - “Local Food Everywhere”
o
EatTiamo sarà l’e-commerce food 100% italiano che permette ai piccoli produttori di creare
gratuitamente ed in piena autonomia il proprio negozio virtuale per vendere e spedire
direttamente le proprie creazioni culinarie in Italia ed in tutto il mondo.
Categria Social Cosa accomuna i modelli delle stratup di quest’ultima categoria? La risposta è nel rapporto
con gli utenti, la “gente”, il sociale. Vuoi perché fanno riunire, anche tra sconosciuti, per
mangiare un boccone o per cucinare insieme e divertirsi, vuoi perché cercano di mobilitare
le persone per far del bene alla Terra e alla terra, rendendo nuovamente produttivi terreni
abbandonati: la dimensione “social” è tutt’altro che morta. Solo, nessuno più si propone
come la nuova Facebook…
Dunque, qui presentiamo alcune interessanti proposte che sfruttano le dinamiche della
social economy, applicandole in modo originale al mondo del food:
- contadini digitali e terreni abbandonati: Land2Lend
- eventi culinari autogestiti in località amene: Gnammo
- lezioni di cucina interattive: Social Kitchen
- community di chi ama mangiare differente: Cucina Mancina
In Sintesi: •
Land2Lend – “Where Land meets Hands”
o
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Gnammo - “Social Eating”
o
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Un portale che permette di organizzare o partecipare a un evento culinario che può tenersi in
luoghi affascinanti come parchi, atelier d’artista o case private in zone di pregio delle diverse
città. I brand sono coinvolti nell’esperienza in modo “nativo”.
Social Kitchen – “La cucina dev’essere alla portata di tutti”
o
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La green community che mette in contatto i terreni abbandonati con i nuovi contadini digitali
interessati a coltivarli per produrre cibo di qualità a km 0. Si può contribuire con il crowdrenting, venendo poi ripagati con i frutti della terra
Lezioni di cucina interattive dal web alla tua cucina. Cucinerai, passo passo, guidato dallo chef a
cui potrai rivolgere tutte le domande su dubbi o incertezze tramite chat. Un’audience profilata e
un “luogo” unico per presentare i prodotti dei marchi sponsor.
Cucina Mancina - la prima food communuty per chi mangia differente
o
cercare e proporre ricette, informazioni e tutti i luoghi dedicati ai diversi stili alimentari:
vegetariani, vegani, allergici, … o solo curiosi alimentari. Il portale aggrega foodlovers,
foodmakers come blogger, fotografi e chef, aziende, ristoranti e negozi dedicati al cibo
differente.
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Associazione 3040 ReGeneration
Profilo degli autori Giulio Ferretti
it.linkedin.com/in/gferretti
Digital Innovation Expert, Business Designer.
Federico Corrà
it.linkedin.com/pub/federico-corrà/30/63b/13b/en
Esperto di comunicazione e new media
Giuseppe Guglielmino
it.linkedin.com/pub/giuseppe-guglielmino/6/a61/702
Web reputation, content and social media manager
Sebastiano Peluso
it.linkedin.com/sebypeluso
Startupper, Angel Investor, Co-Founder Piada NYC
Gli altri membri del team 3040 ReGeneration Stefano Poliani
it.linkedin.com/pub/stefano-poliani/60/229/a94/en
Presidente Gruppo Giovani Confindustria Lombardia, Co Founder - Director SDM Energia
Matteo Fenaroli
it.linkedin.com/pub/matteo-fenaroli/6/314/49b
Owner Innext
Carla Parisi
it.linkedin.com/in/carlaparisi
Co-founder Open Milano, Sales Manager Richmond Italia
Corrado Blandini
it.linkedin.com/in/corradoblandini
Founding partner Studio Legale Uno Quattro
Antonia Verna
it.linkedin.com/pub/antonia-verna/0/77a/a1a
Partner Studio Legale Portolano Cavallo
Giorgio Bertolini
it.linkedin.com/pub/giorgio-bertolini/4b/665/683/en
Partner Innext
Carmelo Cennamo
it.linkedin.com/in/carmelocennamo
Assistant Professor Strategy & Entrepreneurship at Bocconi University
Davide Mongelli
it.linkedin.com/in/davidemongelli
Chairman Kinloch, Founder Sum Ventures
Lydia Mendola
it.linkedin.com/pub/lydia-mendola/8/344/959
Counsel Allen & Overy
Piergiorio Mancone
it.linkedin.com/pub/piergiorgio-mancone/2/21b/248
Avvocato at Ristuccia & Tufarelli
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ReFood – Approfondimenti New Products Il cibo come la musica: migliaia di anni di cultura, eppure ancora tanto da inventare; una nuova
ricetta, un nuovo metodo di preparazione o presentazione, una nuova modalità di conservazione, un
nuovo ingrediente…
In questa categoria inseriamo che fa innovazione pura nel cibo e nel prepararlo: nuovi prodotti,
nuovi modi di fare prodotti esistenti, nuovi chef e quindi:
•
•
•
è nuovo il prodotto, che prima non c'era: Zhips! e Next Generation Food
è nuovo il modo di fare e di vendere un prodotto che c'è: intramezzo
è nuovo lo chef che prepara il prodotto (consumatori che diventano nuovi chef, guidati dagli
chef): Food Box
In Sintesi •
Zhips!
o
•
The Next Generation Food - “alimenti funzionali dallo scarto dell’industria casearia”
o
•
Grazie ad un unico processo, utilizzando biotecnologie microbiche, è possibile produrre a partire
dagli scarti dell’industria lattiero-casearia, 4 tipi di alimenti funzionali ad alto valore
nutrizionale, da vendere alla filiera degli alimentari salutari con vantaggio di costo.
Intramezzo
o
•
Snack a base di vegetali (zucchine fritte) - soddisfare le esigenze dei consumatori sempre alla
ricerca di nuovi sapori e diventare un brand a cui si possa associare gusto e leggerezza senza
rinunciare alla croccantezza tipica degli snack salati
Innalzare il concetto di franchising fast food, attraverso il “Made in Italy”; il tramezzino è il cibo
di strada italiano che, grazie all’R&D può di prodotto, può coniugare grande qualità e prezzo
accessibile, con attenzione alla sostenibilità
Fanceat
o
un servizio a domicilio di menù gustosi e originali (due portate + vino o birra), studiati con uno
chef, che il cliente potrà preparare a casa in un'ora al massimo, con grande soddisfazione e
zero sprechi.
Zhips! Snack a base di vegetali.
Stadio Progettuale. R&D di prodotto in corso
Value Proposition / descrizione breve Un prodotto rivoluzionario, l’archetipo di una linea di snack a base vegetale, che possa soddisfare le
esigenze dei consumatori sempre alla ricerca di nuovi sapori e che diventi in breve tempo un brand a
cui si possa associare gusto e leggerezza senza rinunciare alla croccantezza tipica degli snack salati.
Il prodotto in questione sono le Zhips, ottenute da un’attenta rivisitazione, per la produzione a
livello industriale, di una ricetta familiare delle zucchine fritte.
Il prodotto, per ora ancora prototipo, dovrebbe avere una durata di circa 6 mesi, senza l’utilizzo
di conservanti.
Descrizione prodotto/servizio Zhips: snack salati a base di zucchine (e in futuro anche di altre verdure).
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All’interno del progetto Zhips, si ha l’obiettivo di creare una filiera, infatti le zucchine utili alla
produzione dello snack saranno coltivate seguendo precise tecniche agricole, in modo da ottenere
una materia prima che possa essere facilmente trasformata durante il processo industriale.
È stato effettuato un sondaggio, attraverso l’utilizzo dei social network, sulle preferenze nel consumo
degli snack. I risultati hanno mostrato una forte tendenza al consumo degli snack fuori casa, con una
attenzione particolare al gusto e alla salubrità. E’ stato inoltre riscontrato che, quasi l’80% degli
intervistati proverebbe uno snack alla zucchina.
Mercato di riferimento Lo scenario nel quale il progetto si inserisce è certamente positivo in termini di domanda, i dati
relativi al consumo di snack rilevano che in Italia si spendono oltre 800 milioni di euro in snack
salati, valore che tende a crescere se si considerano anche canali alternativi, come quello delle
vending machines. Il mercato risulta essere costantemente in aumento nonostante la crisi economica
(+4% nel 2012). Le prospettive si mantengono positive, con una crescita attesa del 4,4% annuo in
grado di portare il mercato snack e patatine a raggiungere un valore di circa un miliardo di euro nel
2014. In particolar modo il mercato degli snack biologici, che si aggira sui 300 milioni, risulta essere
in forte crescita (+28%, dati Ismea).
Il target è rappresentato dai ragazzi tra i 15 e i 30 anni, che nelle pause tra studio e lavoro, lontani
dalle loro abitazioni, sono alla ricerca di uno snack gustoso e leggero.
Strategia di marketing e vendita Per minimizzare il time-to-market inizialmente il prodotto in commercio non sarà biologico, ma
successivamente si prenderà la strada Bio e si amplierà la gamma di verdure utilizzate per garantire
ai clienti una innovazione di prodotto continua.
Il team promotore ha definito la distribuzione del prodotto in due grammature: pacchetti da 35g, per
il consumatore che cerca una pausa veloce e 65g, per chi consuma gli snack anche in casa, con
familiari e amici.
Le Zhips verranno distribuite sia attraverso canali di vendita tradizionali sia attraverso internet.
Inizialmente infatti si vuole creare una rete di vendita nella regione Sardegna, sede di produzione del
prodotto. Si stanno prendendo accordi con alcune catene alimentari, market a conduzione familiare,
vending machines e bar, in tal modo da entrare nel mercato minimizzando i costi. Si vuole creare un
rapporto diretto con gli esercenti ed assicurarsi la fidelizzazione degli stessi. Parallelamente si vuole
ricorrere ad un modello di vendita molto diffuso negli ultimi tempi, l’acquisto online. A tal fine si
stanno prendendo degli accordi commerciali con Botteega, una start-up che si occupa di vendere
prodotti freschi e a km zero in Sardegna. Si stanno valutando altri canali di vendita online per
permettere da subito una reperibilità del prodotto in tutta Italia.
Tra le azioni di marketing, oltre alla promozione attraverso la rete con il lancio del sito web e la
diffusione del profilo Zhips sui social, si vuole sponsorizzare gli aperitivi nei principali locali di Cagliari
e della Sardegna con le Zhips offerte a chiunque consumi un aperitivo: un aperiZhips, per
raggiungere il proprio target nel modo migliore, facendosi assaggiare!
Team e Advisory Board La forza del progetto è nel team, affiatato e determinato. Il gruppo è formato da:
•
•
Benedetta De Magistris, dottoressa in Scienze Economiche, ha conseguito la laurea nel
marzo 2011. Diverse esperienze lavorative presso studi di consulenza aziendale l’hanno
portata ad approfondire gli aspetti legati alla ricerca di finanziamenti pubblici e la stesura di
business plan. Attualmente dottoranda in Economia presso l’università di Cagliari, svolge
inoltre la pratica presso un Dottore Commercialista, approfondendo la conoscenza di tutti gli
aspetti amministrativo-contabili e gestionali dell’impresa.
Stefania Iattarelli, studentessa magistrale in matematica, esperta consumatrice di snack,
attualmente segue un corso organizzato presso la facoltà di Ingegneria delle
Telecomunicazioni, intitolato “Progettazione per la ricerca e lo sviluppo”, approfondendo temi
riguardanti il Project Management, e la applicazione a bandi comunitari.
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Associazione 3040 ReGeneration
•
•
Luca Cuscusa, laureato in filosofia e dottorando in logica, appassionato di musica e
compositore nel tempo libero, è un fanatico della alimentazione sana e bio. Ha una lunga
esperienza nella vendita al dettaglio in diversi settori.
Boris Serra, l’agricoltore del team, da sempre lavora con il padre e i fratelli nell’azienda
agricola familiare. Esperto nella coltivazione dei carciofi, non disdegna la produzione di
diversi vegetali, la passione per la botanica infatti lo ha portato sempre a sperimentare
nuove colture, alla ricerca di sapori nuovi con l’utilizzo di tecniche agricole sperimentali. Ha
conseguito la laurea Triennale in Matematica nella facoltà di Scienze dell’Università degli
studi di Cagliari e frequenta il corso di Laurea Magistrale in Matematica.
Il team, viene seguito nella realizzazione del progetto dal:
•
Prof. Efisio Scano, chimico e tecnologo alimentare, docente di Fisica Tecnica Industriale e
Tecniche di Stabilizzazione degli Alimenti nel corso di laurea di Tecnologie Alimentari
dell’Università di Sassari.
Allocazione degli eventuali finanziamenti I principali costi che la start up dovrà affrontare saranno relativi all’acquisto delle materie prime, dei
macchinari industriali e alle spese generali, la cui voce più rilevante è il marketing.
Milestone già raggiunte Realizzate numerose analisi sui campioni presso l’Università di Sassari e prove industriali presso lo
stabilimento di Terra Antica a Sanluri.
Dimostrata la conservabilità per 6 mesi in busta sigillata, senza conservanti.
The Next Generation Food Produzione di alimenti funzionali dallo scarto dell’industria lattiero-casearia.
Stadio Ricerca e Sviluppo.
Value Proposition / descrizione breve Produrre alimenti in grado di promuovere il benessere, realizzati in maniera ecosostenibile e
accessibili a tutti.
Il bisogno dell’ utente/cliente Cibi più sani e a basso prezzo.
L’aumentata consapevolezza del ruolo che l’alimentazione ha nel mantenimento dello stato di
benessere e nella prevenzione di numerose malattie ha spinto i consumatori verso la ricerca di
alimenti più salutari, come alimenti biologici, cibi funzionali e nutraceutici. L’elevato costo che li
caratterizza rappresenta il maggiore deterrente all’acquisto.
Descrizione prodotto/servizio Abbiamo progettato un processo innovativo in grado di convertire il siero di scarto del settore
lattiero-caseario in alimenti ad alto valore nutrizionale. Il siero di scarto rappresenta una fonte
economica, abbondante e rinnovabile di materie prime da cui ottenere diversi tipi di alimenti
funzionali.
Attraverso un unico processo e utilizzando biotecnologie microbiche, è possibile produrre 4 tipi di
alimenti funzionali: galatto- oligosaccaridi prebiotici (GOS) e proteine del siero di latte glicosilate con
i GOS, peptidi bioattivi e prodotti microbici immunogenici.
Innovazione
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L’innovazione del nostro progetto è legata all’utilizzo di un singolo processo produttivo per la
realizzazione di 4 distinte tipologie di alimenti funzionali. Tale vantaggio, combinato con l’uso
di materie prime a basso costo, ci consentirà di ridurre i costi di produzione e di essere presenti sul
mercato a prezzi inferiori rispetto alla concorrenza. Infine, i nostri prodotti offrono una vasta gamma
di applicazioni innovative capaci di migliorare varie funzioni fisiologiche, come la composizione della
microflora intestinale, la mineralizzazione ossea, il funzionamento del sistema immunitario e del
metabolismo energetico.
Mercato di riferimento Il nostro target principale è il segmento health & wellness, costituito da persone interessate a
migliorare la salute attraverso la dieta e consapevoli dell’influenza delle abitudini alimentari sul loro
stato di benessere. I nostri prodotti svolgono differenti effetti benefici sul sistema digestivo,
immunitario, osseo e cardiovascolare. Per questo motivo possono essere utilizzati per soddisfare le
esigenze di diversi gruppi di persone quali anziani, neonati/bambini, gestanti, sportivi, ecc. I nostri
alimenti sono destinati sia al mercato degli ingredienti che a quello degli integratori. Infatti possono
essere usati sia come ingredienti per l’industria alimentare/farmaceutica (B2B) che come
integratori/nutraceutici per il mercato retail (B2C).
Tale mercato è importante e in crescita.
Per il 2015 si stima una dimensione del segmento “prebiotic” di 1.2B$ in Europa e 225M$ in USA.
Strategia di marketing e vendita Nell’ultimo decennio il mercato alimentare ha registrato un progressivo incremento di cibi
funzionali allo scopo di soddisfare la crescente richiesta di alimenti più salutari. Inoltre si ritiene che
quello degli alimenti funzionali sia un settore strategico per le aziende alimentari. Infatti è
considerato l’unico comparto redditizio e il solo in grado di garantire una continua crescita per il
futuro. Le PMI produttrici di alimenti tradizionali (il 95% delle aziende alimentari italiane), a causa
della loro scarsa capacità di innovazione, hanno difficoltà ad accedere al mercato degli alimenti
funzionali. L’interesse verso i cibi funzionali è da associare a cambiamenti culturali, sociali,
economici e demografici, quali l’aumentato interesse a preservare la salute, l’invecchiamento della
popolazione, l’incrementata incidenza di patologie causate dall’alimentazione, la necessità di ridurre
il costo delle cure sanitarie, ecc.
A valle dei 18 mesi circa necessari per lo sviluppo e il lancio, il primo step della strategia di
commercializzazione sarà il raggiungimento del mercato B2B, attraverso la fornitura di ingredienti
per aziende alimentari e farmaceutiche. Successivamente intendiamo espandere la nostra
commercializzazione al mercato degli integratori/nutraceutici e a quello della nutrizione clinica.
Modello di Business e fonti di ricavo Il modello di business adottato è il “Long Tail Business Model”, in quanto abbiamo la possibilità di
realizzare prodotti specifici per diverse nicchie di mercato.
Scenario competitivo e vantaggio I nostri competitor diretti sono alcune multinazionali alimentari (Friesland-Campina, Yakult, Arla
Food etc.); rispetto ad esse abbiamo progettato un processo produttivo che ci consente di ridurre i
costi di produzione (uso di scarto come materia prima; un unico processo per produrre diversi
composti) ed abbiamo individuato innovative applicazioni di questi prodotti (miglioramento del
sistema immunitario e del metabolismo energetico). Le PMI del comparto alimentare non sono da
considerare quali competitor, in quanto non hanno le risorse necessarie (conoscenza scientifica,
know-how e disponibilità finanziarie) per innovare ed accedere al mercato dei prodotti funzionali;
piuttosto le PMI rappresentano i nostri partner commerciali più facilmente raggiungibili.
Team Il team è composto da persone con diverse competenze lavorative e background scientifici
complementari, infatti nasce dall’esperienza di ricerca fatta da Osman, Welderufael e Attanasio
durante il loro dottorato presso l’Università di Reading (UK), cui successivamente si è unito C.
D’Antuono, apportando il suo bagaglio di esperienza in campo imprenditoriale:
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Associazione 3040 ReGeneration
•
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•
•
Dr. Osman è un food scientist esperto in metodi enzimatici per la produzione di
galattooligosaccaridi;
Dr. Welderufael è un food scientist esperto in tecniche biotecnologiche per la produzione di
peptidi;
Dr. Attanasio è un nutrizionista esperto in immunologia e microbiologia intestinale;
Dr D’Antuono è un businessman del comparto alimentare ed è esperto in
internazionalizzazione d’impresa.
Allocazione degli eventuali finanziamenti Si stima un fabbisogno finanziario di 650.000€ in 3 anni.
Gli investimenti saranno utilizzati principalmente per la ricerca, dal momento che questa rappresenta
la parte principale della nostra attività. La ricerca sarà condotta sia per il continuo miglioramento del
processo di produzione sia per esplorare nuovi effetti benefici dei nostri prodotti. Stimiamo di
investire 300.000€ per la ricerca nei primi 3 anni.
In questo intervallo di tempo intendiamo esternalizzare la produzione. Questa e la
distribuzione/commercializzazione in outsourcing avranno un costo stimato di circa 350.000€ sempre
nei primi 3 anni.
Oltre a finanziamenti privati, il progetto consente di accedere a finanziamenti pubblici (locali ed
internazionali) riguardanti: la sostenibilità ambientale, il miglioramento della salute delle popolazioni,
la sicurezza alimentare, l’innovazione per le PMI, sviluppo economico di aree depresse etc..
La startup necessita inoltre di entrare in contatto con partner industriali, che possano
complementary asset (rete commerciale, marketing, networking).
fornire i
Milestone già raggiunte Fino ad ora abbiamo condotto degli esperimenti per verificare la fattibilità del progetto. Attualmente
stiamo lavorando sulla fase di prototipizzazione del processo produttivo. Pensiamo di ultimare questa
fase entro ottobre, per poi procedere al brevetto del processo produttivo.
Informazioni aggiuntive Il progetto è risultato vincitore del premio speciale UN.I.VER della IX edizione del concorso Start Cup
Piemonte – Valle d’Aosta 2013
Intramezzo Ristorazione rapida con tramezzini d’alta qualità.
Stadio Progettuale.
Value Proposition / descrizione breve •
•
•
VISION Innalzare il concetto di fast food, attraverso il “Made in Italy”, portando l’artigianalità
italiana su larga scala.
MISSION Offrire il meglio: un prodotto unico, naturale e di alta qualità. In modo rapido e ad
un prezzo onesto.
PARTNER Produttori medio-piccoli, che garantiscano materie prime naturali e di qualità, con
la massima attenzione e rispetto per l’ambiente.
OBIETTIVI
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POP QUALITY: puntiamo a smentire l’assunto secondo il quale i prodotti di qualità possono
essere a disposizione solo di una ristretta cerchia di privilegiati, vogliamo consapevolizzare i
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Associazione 3040 ReGeneration
•
nostri clienti, offrendo sempre prodotti di prima qualità e dedicando una particolare
attenzione alla provenienza e alla lavorazione delle materie prime.
FAST TASTING: un’evoluzione della filosofia promossa da Slow Food, che punta ad abbinare,
ad un’alta qualità del prodotto, la massima rapidità d’erogazione possibile, proponendo una
nuova modalità di fruizione del prodotto attraverso la degustazione rapida, offrendo il meglio
nel minor tempo.
Il bisogno dell’ utente/cliente Consumare un pasto rapido è un’esigenza dettata dai ritmi frenetici del nostro tempo, purtroppo chi
sceglie questa soluzione deve rinunciare ad un prodotto soddisfacente.
Descrizione prodotto/servizio Il nostro percorso è semplice: individuiamo produttori d’eccellenza, reperiamo le migliori materie
prime disponibili nel territorio e le assembliamo puntando alla massima freschezza del prodotto.
Vogliamo offrire il meglio: un prodotto buono, con una forte personalità, sano, innovativo, con
caratteristiche originali, fresco, nutriente, gustoso, veloce che non risulti né troppo grasso, né
pesante, in grado di soddisfare i gusti del maggior numero di persone.
Puntiamo a realizzare il giusto mix tra equilibrio nutrizionale e piacevolezza gastronomica. Vogliamo
far conoscere e diffondere il meglio della produzione locale, in chiave fast. Puntiamo alla
glocalizzazione gastronomica.
I valori cardine
SOSTENIBILITÀ:
che
caratterizzano
questo
progetto
sono:
QUALITÀ,
INNOVAZIONE
e
1. QUALITÀ & MADE IN ITALY, COME PUNTO DI PARTENZA
Per qualità intendiamo: utilizzare esclusivamente prodotti naturali, senza conservanti, né coloranti,
né additivi, prodotti nazionali e di alta qualità, selezionati da presidi slow food o tra i migliori prodotti
tipici certificati; rispettare sempre i cicli stagionali e sostenere la difesa della biodiversità; aumentare
il proprio benessere psicofisico: igiene alimentare, trasparenza filiera alimentare, informazioni ai
consumatori; e infine garantire l’omologazione del processo produttivo, in modo da poter offrire al
consumatore un prodotto d’alta qualità, ma standardizzato.
2. INNOVAZIONE E RINNOVAZIONE, LA NOSTRA COSTANTE
Puntiamo molto sulla fase di ricerca e innovazione del prodotto: le tipologie di pane, gli abbinamenti
dei gusti, le modalità di distribuzione e di erogazione del prodotto. Ricerchiamo nuove combinazioni
d’ingredienti per offrire un prodotto migliore sia a livello qualitativo che nutrizionale, esclusivo ed
originale. Un prodotto completamente naturale e ricercato in termini di gusto. Inoltre cerchiamo di
essere innovatori proponendo un nuovo modo di affrontare il pranzo e il cibo più in generale,
attraverso la filosofia “FAST TASTING”.
3. IL GREEN MANAGEMENT COME VANTAGGIO COMPETITIVO
Il significato di sostenibilità assume diverse sfaccettature, a seconda del campo in cui viene
applicato: sociale, ambientale ed economico, e proprio dalla convergenza dei campi di applicazione
che nasce INTRAMEZZO®, perché vuole rappresentare un modello di sviluppo sostenibile. Noi
crediamo innanzitutto che la sostenibilità ambientale sia alla base del conseguimento della
sostenibilità economica.
Lo sviluppo presente deve essere orientato a un uso efficiente ed efficace delle risorse, a stimolare
l'innovazione, a creare commitment su un obiettivo comune, che è quello di garantire un futuro
all'azienda e alla società nel suo complesso. Se vogliamo garantirci un futuro sostenibile, è
fondamentale considerare l'obiettivo di essere “green”, non una scelta o addirittura una moda, ma
una conditio sine qua non, nella sua accezione più ampia, che non è solo “ecologica”, ma riconduce a
una dimensione etica dell'azienda.
Le principali aree d’intervento sono:
•
•
l’ACQUA, (GLU GLU GLU) progetto che ha lo scopo da un lato di consapevolizzare sul
consumo e gli sprechi d’acqua, mentre dall’altro offrendo gratuitamente l’acqua ai clienti nei
propri punti vendita si chiede un’offerta per un programma che punta a favorire l’accesso
all’acqua potabile in Africa.
il RISPARMIO ENERGETICO, utilizzando esclusivamente, sia negli spazi produttivi che nei
punti vendita, apparecchiature a basso consumo;
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Associazione 3040 ReGeneration
•
la RACCOLTA DIFFERENZIATA che parte dall’utilizzo
esclusivamente materiale biodegradabile o riciclabile;
di
un
packaging
che
utilizza
PRODOTTO
I nostri tramezzini sono realizzati impiegando una quindicina di tipi di pane, ognuno contraddistinto
da un aroma particolare, e utilizzando esclusivamente ingredienti naturali di alta qualità.
Nel realizzare i nostri prodotti non ricorriamo mai a conservanti, coloranti, o additivi, e informiamo
sempre sulla provenienza degli ingredienti. Vogliamo rinnovare il tradizionale tramezzino, offrire un
prodotto diverso dalla concorrenza, superiore sia dal punto di vista del gusto sia da quello estetico.
INTRAMEZZO® gestirà in prevalenza le attività di ricerca sul prodotto e lo sviluppo del brand per
quanto riguarda le strategie commerciali, inoltre supervisionerà i punti vendita in franchising.
INTRAMEZZO® si occuperà di monitorare e controllare tutta la filiera produttiva e distributiva
costituita da aziende partner: fornitori di materie prime d’eccellenza (food&beverage), aziende
alimentari per la produzione del pane e per l’assemblaggio del prodotto, logistica e distribuzione.
Mercato di riferimento Secondo la CIAA, la produzione alimentare è il settore leader dell’economia europea. Gli italiani
mangiano sempre più spesso fuori casa e cercano proposte di ristorazione veloce, ma di qualità.
Dal rapporto AcNielsen, presentato al Mia di Rimini 2011, emerge un’esigenza diffusa di cibo sano e
digeribile, anche nei punti ristoro. Il giro d’affari che si prospetta è poderoso, considerando che già
oggi oltre 18 milioni di persone mangiano fuori casa almeno una volta la settimana.
Secondo il panel NPD CREST il mercato della ristorazione commerciale ha registrato una riduzione
del -1,1% in atti di consumo (Traffico) nel corso del 2010.
I ristoranti a servizio completo fanno registrare un -1,2% in termini di traffico, quasi alla pari del
decremento del Quick Service (-1,1%). All'interno della ristorazione rapida però si registrano
notevoli differenze tra canali emergenti (come il fast food di qualità) che sono in netta crescita, verso
canali più tradizionali come Bar e Self Service che hanno sofferto maggiormente la crisi.
Strategia di marketing e vendita Per noi, la comunicazione verso il cliente è un aspetto fondamentale, vogliamo informare i
consumatori: sulle calorie e sulle proprietà nutritive, sulla qualità che offriamo e sulle scelte fatte a
livello di ingredienti e di fornitori. Crediamo che la trasparenza e la semplicità siano due elementi
fondamentali per fidelizzare il pubblico.
Anche a livello di comunicazione rimaniamo fedeli ai nostri valore cardine: qualità, innovazione e
sostenibilità. Miriamo ad una comunicazione integrata, capace di risultare altamente informativa ed
utile, senza precludere aspetti ludici e di intrattenimento, sempre nel rispetto della natura e
dell’ambiente.
La strategia di comunicazione prevede principalmente due piattaforme: internet e i punti vendita.
In una prima fase dobbiamo incrementare l’awareness di INTRAMEZZO®, creando curiosità ed
interesse attorno al brand. In questo periodo utilizzeremo prevalentemente strumenti di promozione
on line: il sito internet, come piattaforma privilegiata per la comunicazione con i potenziali clienti e i
principali social network (Facebook, Twitter, Youtube, Pinterest); parallelamente creeremo buzz
mediatico, attraverso Pr e ufficio stampa, sui principali siti di gastronomia, ristorazione e costume e
sui blog maggiormente frequentati.
In una seconda fase, a ridosso dall’apertura dei punti vendita, avvieremo una campagna stampa sui
principali quotidiani e riviste generaliste e settoriali. Lanceremo attività customizzate di guerrilla e
territorial marketing nelle città interessate; inoltre abbiamo ipotizzato una campagna radiofonica ad
hoc.
Nella terza fase, il luogo privilegiato per la comunicazione sarà il punto vendita, come spazio dove
verranno proposti tutta una serie di servizi interattivi con una doppia finalità: informazione sui
prodotti ed intrattenimento. I nostri punti vendita vogliono diventare luoghi conviviali, in cui un
prodotto ottimo viene servito in modo opportuno, vogliamo offrire un esperienza totale ed unica.
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Associazione 3040 ReGeneration
Modello di Business e fonti di ricavo INTRAMEZZO® ha previsto diverse modalità di somministrazione e vendita: consumo presso il punto
vendita; take-away e delivery. Nonostante questo intendiamo puntare principalmente sui punti
vendita, come elemento essenziale per la presentazione del prodotto e per comunicare la nostra
filosofia.
Inizialmente i primi punti vendita saranno aperti nelle principali città del nord e del centro Italia
(Milano, Bologna, Torino, Firenze); in un secondo momento vorremmo sviluppare altre tipologie di
punti vendita: vetrine da collocare nelle località turistiche marine, piccoli corner da inserire in centri
nevralgici come aeroporti o stazioni, oppure strutture mobili da localizzare in posizioni strategiche
durante eventi particolari (Vinitaly di Verona, Salone del Gusto di Torino, Mia di Rimini).
Scenario competitivo e vantaggio INTRAMEZZO® si è prefissata l’obiettivo di offrire un prodotto differenziato, sia per le tipologie di
pane, sia per la qualità e la varietà degli ingredienti; inoltre quando un cliente decide di consumare
all’interno del punto vendita, ci impegniamo a fargli vivere un esperienza, breve, ma ricercata.
Con questo progetto promuoviamo e incoraggiamo i consumatori ad assumere un nuovo
atteggiamento nei confronti del cibo e della ristorazione. Con “Pop Quality” vogliamo che la qualità
sia diffusa a tutti a prezzi “pop” popolari.
Mentre con “Fast Tasting” puntiamo ad abbinare, ad un’alta qualità del prodotto, la massima rapidità
d’erogazione possibile, proponendo una nuova modalità di fruizione del prodotto attraverso la
degustazione rapida.
Team Attualmente il progetto prevede un socio operativo:
•
Massimo Pignat: laureato in marketing e comunicazione. Consulente strategico,
organizzatore di eventi culturali e socio-fondatore di Leumax, società che si occupa di
illuminazione sostenibile a livello internazionale.
Due consulenti tecnici che seguono il prodotto:
•
•
Danilo Freguja (www.freguja.it), docente di cucina, pasticcere e consulente tecnico dei più
grandi gruppi del settore tecnico-alimentare; nel 1994 ha vinto tre medaglie ai campionati
del Mondo di Pasticceria, svolti in Lussemburgo; e nel 1996 è stato insignito della nomina di
“Ambasciatore Italiano del Cioccolato” nel mondo. Per INTRAMEZZO® è consulente sul
prodotto (scelta gusti, abbinamenti e individuazione partner).
Piergiorgio Giorilli, (www.giorilli.com) Maestro panificatore, Vice-campione del mondo
1994, allena le squadre nazionali partecipanti ai concorsi internazionali ottenendo 2 vittorie
nel 1995 a Nantes (F) e nel 2002 a Bulle (CH). Coautore e autore di autorevoli testi sulla
panificazione, fondatore e Presidente del Richemont-Club Italia e neoeletto Presidente del
Richemont-Club Internazionale. Per INTRAMEZZO® è consulente sul pane (R&D farine e
pane).
Un responsabile della produzione:
•
Riccardo Freguja, laureato in biologia molecolare, con un master in alimentazione e
nutrizione, è ricercatore all’Università di Padova, ha lavorato a Miami e a Parigi. Per
INTRAMEZZO® è responsabile e supervisore della produzione, nonché biologo alimentare e
nutrizionista.
Un responsabile del design e dei punti vendita:
•
Marcello Bicchierini, laureato in architettura e ingegneria edile. Per INTRAMEZZO® è
responsabile dello sviluppo del progetto “Comunicazione in realtà aumentata” e supervisore
del bando di gara per l’immagine coordinata dei punti vendita e del packaging.
Informazioni aggiuntive RICADUTE SOCIALI E TERRITORIALI
Elevare la cultura gastronomica e la consapevolezza sui prodotti e sul Made in Italy. Dare visibilità a
produttori con elevate caratteristiche di qualità e sostenibilità.
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Associazione 3040 ReGeneration
Credere e puntare sui giovani, attraverso bandi e concorsi, come quello lanciato per individuare
l’immagine coordinata dei punti vendita e del packaging, che ha avuto più di un centinaio di adesioni.
Fanceat Un servizio a domicilio di menù gustosi e originali, studiati con uno chef, che il cliente potrà
preparare a casa in un'ora al massimo.
Stadio Progettuale. Contatti con i fornitori.
Value Proposition / descrizione breve Semplificare la vita di coloro che amano trascorrere una serata cenando in compagnia dei propri cari
od amici, ma che per svariati motivi hanno poco tempo da dedicare alla preparazione del pasto.
Fanceat, in cinque minuti, ti permette di scegliere sul sito web o sull’applicazione mobile un box
contenente gli ingredienti necessari per realizzare un menù che comprende due portate ed una
bottiglia di vino o birra artigianale, che ti verrà recapitato a casa nel giorno e all’ora di tua
preferenza.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Zero pensieri: devi solo scegliere il menu che preferisci, all’interno del box c’è tutto ciò che
serve per realizzare la ricetta (ingredienti, quantità, foto-ricetta, eventuale gadget utile alla
preparazione).
Grande varietà: numerose ricette di terra e di mare che varieranno periodicamente
seguendo lo scorrere delle stagioni; verranno inoltre proposti menù pensati per vegetariani,
vegani e celiaci.
Semplicità: le ricette proposte non richiedono grande esperienza ai fornelli e lunghi tempi
di preparazione. I più inesperti potranno farsi guidare dalla foto-ricetta inserita nel box.
Qualità: gli ingredienti forniti proverranno esclusivamente da fornitori accuratamente
selezionati sul territorio così da mantenere una qualità dei prodotti superiore rispetto a quelli
reperibili presso la grande distribuzione.
A casa: il box viene recapitato direttamente a casa del cliente nel giorno e nell’ora indicati
(previo preavviso di un paio di giorni).
Nessuno spreco: le quantità, per ogni ingrediente, inserite nel box rispecchiano
esattamente il fabbisogno del numero di persone indicate al momento dell’acquisto. Inoltre il
box stesso sarà concepito in modo che possa essere riutilizzato dal cliente in casa,
attribuendogli una funzione a piacere (ad esempio porta spezie).
Eco-sostenibilità: le consegne verranno affidate al corriere PonyZeroEmissioni il quale le
effettuerà tramite l’utilizzo di biciclette.
Il bisogno dell’ utente/cliente Essendo uno studente fuorisede mi è capitato molte volte di invitare amici a cena, o addirittura di
ricevere degli autoinviti, e non essere certo di poter cucinare qualcosa per tutti. Ho sempre
desiderato un servizio che anche con un breve preavviso, soddisfacesse la mia necessità di ricevere a
domicilio una cena "strutturata", cioè che mi proponesse diverse scelte di menù da preparare a casa
in un tempo relativamente breve. Non avendo il tempo per pensare al menù e per andare a fare la
spesa, volevo un pacchetto “all inclusive” con all’interno già tutti gli ingredienti semi-porzionati.
Descrizione prodotto/servizio Un menù a domicilio che il cliente dovrà comporre in un tempo limite di 60 minuti. Gli ingredienti
saranno tutti prodotti di qualità, non reperibili nel circuito della grande distribuzione, selezionati da
piccoli produttori della zona, nei limiti del possibile (prodotti come la pasta o alcuni formaggi saranno
sempre ordinati da piccoli produttori delle rispettive aree di provenienza). Ho detto semi-porzionati
perché non vogliamo creare sprechi: uno dei nostri punti forti vuole proprio essere quello di offrire gli
ingredienti nelle giuste dosi in funzione di quanti si siederanno a tavola; vogliamo che il cliente alla
fine della serata non abbia troppi “scarti” di prodotti particolari, difficili da riciclare in un eventuale
pasto successivo a causa della particolarità stessa dell'ingrediente. Il tutto sarà consegnato in una
scatola in cartone, brandizzata, curata nei dettagli e nella grafica perché è nostro desiderio che il
cliente, una volta consumato il pasto, la conservi trovandole un uso alternativo.
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Associazione 3040 ReGeneration
Nel box, oltre agli ingredienti, alcuni gadget: la storia del piatto, una brochure e un ringraziamento,
tovagliette, link alle videoricette…
Mercato di riferimento Questo servizio si rivolgerebbe a tutti i profili economicamente indipendenti appartenenti alla fascia
di età 28-55.
Il primo target di riferimento è un residente milanese, 30-45 anni, senza figli, laureato ed
economicamente indipendente, Hard Worker, fascia di reddito 35.000-200.000, utente eCommerce,
attento all’alimentazione.
Strategia di marketing e vendita La campagna promozionale invece si articolerebbe in una prima fase attraverso i canali social/web,
primo tra tutti Facebook, passando per i più frequentati blog di cucina e siti di ricette e per alcune
“cartelle” che parlano di noi su alcune riviste che spaziano su diversi settori (design, food,
innovation, business, ecc). Per quanto riguarda l’ambito web, abbiamo già una versione beta di cui
stiamo ora curando la parte grafica e presto sarà online. In una seconda fase vorremmo creare delle
partnership con alcune scuole di cucina, dando loro uno spazio sul nostro sito e lasciando un buono
spendibile presso di loro nel box in cambio di una “vetrina” fissa presso i loro laboratori. Un altro
modo per farci pubblicità saranno le collaborazioni con gli chef di alcuni locali famosi o addirittura
chef essi stessi famosi, proponendo delle loro ricette semplici che tutti potranno replicare in casa
propria.
Competitor
In Italia è appena nato menudachef.it a prima vista un servizio che può sembra simile a ciò che
Food-box vuole proporre, una sorta di mistery-box a domicilio che propone piatti creati da un pool di
sette chef. A differenza del nostro servizio, questo non fornisce gli ingredienti per una cena
completa, ma semplicemente per la realizzazione di un piatto per 4 persone (generalmente un
primo). Inoltre, una differenza importante è rappresentata dal fatto che ciò che viene fornito nella
scatola non è tutto il necessario per creare il piatto da essi proposto: tutti gli ingredienti mancanti
dovranno essere acquistati dal cliente stesso. Passando ai tempi di preparazione, mentre noi
cerchiamo (nei limiti dl possibile) di inserire ricette che in un’ora consentano di preparare i piatti,
questo servizio propone piatti la cui preparazione spazia dai 30 ai 90 minuti (sempre per un solo
piatto). Passando al prezzo, una scatola compresa spedizione costa 45€: il prezzo è in linea con i
nostri, con l’unica differenza che nel caso di menùdachef il cliente deve mettere in conto poi di
spendere altri soldi per comprarsi gli ingredienti mancanti, con il nostro servizio non dovrà più
spendere nulla e potrà gustare un piatto in più.
Un altro competitor è Cuochivolanti.it, che offre diversi servizi: dalla cena cucinata a casa propria, ai
piatti/merende pronti consegnati a casa o ai menù interi (già pronti) che possono essere ritirati
presso il loro laboratorio o consegnati a domicilio.
Non possiamo dimenticarci di Justeat.it, il servizio che mette a disposizione una rete di consegne a
domicilio per locali tra loro molto diversi, dalla pizza d’asporto al kebap al ristorante.
Se invece guardiamo oltre i confini nazionali, i competitor aumentano: Plated, Hellofresh, Marzapane
e Blue Apron sono tutte realtà che lavorano secondo il nostro modello tranne che per un dettaglio:
tutti vendono piatti e non menù o pasti completi. Gli acquisti vengono fatti tutti in abbonamento, i
prodotti consegnati nella scatola sono tutti quelli necessari per la preparazione, gli ingredienti
spaziano dal fresco all’inscatolato o secco. Purtroppo non siamo in grado di capire se la materia
prima che viene inserita nella scatola sia un equivalente di quello che si può trovare nei banchi di un
supermercato oppure si tratta di prodotti di nicchia. A meno di Marzapane.de, nessuno tratta
prodotti italiani o vende menù che si ispirano alla nostra cucina.
Team o
o
Carlo Alberto Danna, 24 anni: Laureato presso l’Università Commerciale L. Bocconi in
Economia e Management delle Pubbliche Amministrazioni e delle Istituzioni Internazionali.
MaKa Ozzello, 25 anni: Laureato presso il Politecnico di Torino in Ingegneria della
Produzione Industriale.
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o
o
o
Tommaso Cremonini, 24 anni:
Laureato presso il Politecnico di Torino in Ingegneria
Gestionale
Fabio Bassi, 25 anni: Laureato presso il Politecnico di Torino in Ingegneria Gestionale
Andrea De Natale, 24 anni: Laureato presso il Politecnico di Torino in Ingegneria
Gestionale
Milestone già raggiunte Selezione dei principali fornitori in area Nord-Ovest.
Eating at Home L’eCommerce, in ambito alimentare e specialmente in Italia, è ancora una promessa non mantenuta.
Non stupisce che molte nuove realtà si candidino a colmare il divario tra potenzialità e realtà, forti
dei dati previsionali degli analisti e del progressivo mutamento delle abitudini dei consumatori. Veri e
propri negozi online oppure solo piattaforme di intermediazione (marketplace), specializzati o
generalisti, ma sempre “gourmet”.
Nei modelli delle startup che abbiamo selezionato il prodotto alimentare arriva direttamente a casa
del consumatore, impreziosito da attività di:
- storytelling: tutte, ma originàrio in particolare
- scouting: tutte, ma Goodmakers e Qui cibo in particolare
- saving deals: Lorenzo Vinci – Italian Gourmet Food
In Sintesi •
originàrio – “social discovery & eCommerce platform”
o
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Goodmakers - “Marketplace on-line dedicato ai vini artigianali, scontati e consegnati a casa”
o
•
Un nuovo modello di vendita per il settore del vino che, a filiera breve, offre ogni mese la
selezione di nuovi produttori e i loro vini. Attraverso il Network d'acquisto tutti gli utenti
possono risparmiare con sconti proporzionali al volume di bottiglie vendute. Con Goodmakers
più si vende, meno spendi!
QuiCibo - “Qui vivo, QuiCibo”
o
•
originàrio dà la possibilità ai “foodies, wine & beer lovers” di tutto il mondo di scoprire i luoghi,
le persone, le storie che si nascondono dietro i migliori prodotti agro-alimentari italiani, a filiera
garantita, - e di ricevere a casa, ogni mese, un “originàrio tasting box”, una nuova e diversa
“storia da degustare” con i propri amici.
Una piattaforma che fa incontrare e dialogare direttamente i produttori appassionati e i
consumatori consapevoli, arricchita da aspetti social e di sensibilizzazione al Km0.
Lorenzo Vinci - Italian Gourmet Food
o
il primo Club dedicato agli amanti e appassionati di enogastronomia italiana d’eccellenza.
Un’esperienza d’acquisto basata sul modello flash sale, su un magazine digitale (The Academy)
e su eventi in spazidedicati per gli utenti e un canale di promozione e vendita altamente
innovativo e completo per i produttori. Ogni settimana un nuovo produttore “Food” e uno
“Wine”.
originàrio Una piattaforma per la valorizzazione e lo sviluppo dei migliori artigiani-imprenditori agro-alimentari
italiani.
•
•
•
Discover: i produttori e i loro prodotti
Dream: cibi e territori
Enjoy: sapori ed esperienze
Stadio Prima box in vendita sul sito con i prodotti dell’area test.
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Associazione 3040 ReGeneration
Value Proposition / descrizione breve originàrio è una social discovery & ecommerce platform che da la possibilità ai “foodies, wine
& beer lovers” di tutto il mondo di scoprire i luoghi, le persone, le storie che si nascondono dietro i
migliori prodotti agro-alimentari italiani - e di ricevere a casa, ogni mese, un “originario tasting
box”, una nuova e diversa “storia da degustare” con i propri amici.
Una value proposition per ogni stakeholder
Consumatori
Il consumatore appassionato che ricerca prodotti Buoni e Ben Fatti e ha difficoltà a trovarli in “un
luogo”, potrà scoprirli su originàrio e avrà accesso a:
- informazioni originali (sia perché nascono “all’origine” sia per la cifra creativa della narrazione)
- prodotti esclusivi, unici di cui vantarsi
- un'esperienza pluri-sensoriale di food, benessere, convivialità, autenticità e trasparenza - da
condividere
- un servizio push dove non serve essere dei profondi conoscitori per scegliere i prodotti, ma sarà il
servizio che li sceglie per te, facendoteli scoprire con una consegna a casa
- nuove ricette on-the-go e nuovi modi di valorizzare i componenti già tutti presenti nel tasting box
- un pezzo d’Italia: ogni box porterà nelle case dei suoi consumatori il sogno di un’esperienza italiana
Produttori
Il singolo produttore, oggi ultimo anello della catena, è valorizzato e trasformato da punto di
debolezza a punto di forza. La forza dell’essere riconosciuti, dello stare insieme, dell’interagire. E del
vendere direttamente ai consumatori. Ma anche del poter accedere a servizi pensati per il suo
sviluppo. Grazie a originàrio potrà :
-
avere un canale diretto con i consumatori
promuovere la propria storia e un proprio panel di prodotti in una experience-mix di sapori
preoccuparsi poco di garantire una supply chain infinita
tenere bassi i costi di stoccaggio e preparazione/ spedizione dei prodotti
avere accesso a competenze, servizi e canali tesi allo sviluppo e all’internazionalizzazione
Trade
Il trade e i professionisti del mondo del wine & food potranno avere accesso a:
- un paniere di produttori e prodotti selezionati in continuo aggiornamento con i quali sviluppare
partnership e servizi di business development
- contenuto originale e servizi di comunicazione e di marketing
- una piattaforma di incontro e condivisione propedeutica a fare rete e sviluppare relazioni socioeconomiche di lungo termine.
Descrizione prodotto/servizio B2C
La piattaforma web originàrio per la valorizzazione e lo sviluppo dei produttori agroalimentari italiani
si baserà su “content curation” - contenuti narrativi di alta qualità, in forma scritta, video e
fotografici. I racconti dei singoli produttori saranno vere e proprie esperienze, con l’obiettivo di
divenire un punto di riferimento dell’offerta italiana.
Prodotti superiori, di alta qualità, prodotti tipici, biologici o biodinamici o che comunque seguano
processi di produzione sostenibili nel rispetto dell’uomo, della natura e dell’ambiente. Il principio del
Buono e del Ben Fatto tipico del meglio della produzione italiana.
Attraverso i produttori, e il loro racconto corale vogliamo scoprire e far scoprire il territorio con le
nicchie e i giacimenti enogastronomici del nostro Paese.
B2B
Per migliorare l’offerta al consumatore è necessario potenziare la filiera e sviluppare il “valore” del
prodotto, prestando attenzione al posizionamento competitivo.
Per capitalizzare la rete dei produttori che sarà stata in grado di creare con la piattaforma, originàrio
offrirà una serie di servizi B2B, tesi allo sviluppo e internazionalizzazione del business: dalla
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progettazione del packaging, al branding e alla comunicazione, all’incontro con canali di vendita
(online e offline) in Italia e all’estero.
originàrio vuole diventare un punto di riferimento oltre che per il consumatore anche per buyer e
importatori di negozi specializzati e per la ristorazione italiana di qualità all’estero.
I plus:
•
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•
•
•
•
Produttori: da anello debole ➠ a punto di forza
Esclusivamente prodotti superiori
Fidelizzazione del cliente
Blog & Social media = community
Gli introvabili (flash auctions): prodotti di altissima qualità e in quantità limitate messi
all’asta periodicamente
Global - inbound outbound
Modello di business flessibile: valorizza la gestione del limite; magazzino quasi zero
Mercato di riferimento •
•
Il 61% della popolazione online a livello globale usa Internet per effettuare ricerche collegate
all’acquisto di cibo e bevande
Il 26% della popolazione online a livello globale acquista o pianifica di acquistare cibo online
(+44% in 2 anni)
Il 24,4% degli italiani quando percepisce la qualità del prodotto alimentare non bada al prezzo e
acquista il prodotto migliore e di marca. I foodies, gli appassionati del buon cibo e del buon bere,
attenti, informati e consapevoli sono un segmento in crescita, ormai il 14,4% della popolazione +18
anni. Una tendenza che ritroviamo anche a livello internazionale, con una media dell’8%-10% in
Europa occidentale.
Stiamo assistendo alla crescita dei “supermercati di alta qualità” (Eataly, Eats, le botteghe del gusto)
e i comportamenti di acquisto (in Italia come all’estero) riscoprono la disintermediazione.
2012
Export: + 5,2% alimentare; +6,9% bevande
Italia: -3%consumi alimentari; -4,5% alcol e tabacco; Bio+7,3%
2013
Export: gennaio 2013 alimentare e bevande + 21% (il doppio di altri settori)
•
•
•
•
UE 4%
Extra UE 11,8%
Mercati principali: USA, Germania, Francia, UK
Mercati nuovi: Medio Oriente, Giappone, Asia
Scenario: aumentare ancora di più la spinta nei mercati Esteri
Estero: export realizzato spesso da micro, piccole e medie imprese vincenti sui mercati solo grazie a
un miglior posizionamento competitivo.
Strategia di marketing e vendita Prendendo ispirazione dalle etichette narranti dei Presidi Slow Food, ogni prodotto originàrio sarà
corredato da un’etichetta che riporterà le informazioni sulle caratteristiche dell’ambiente e del
territorio, sulle tecniche di trasformazione, sui metodi di conservazione, sulla sostenibilità ambientale
e su quella sociale (mano d’opera coinvolta), e naturalmente, sulle caratteristiche organolettiche e
nutrizionali.
La “superiorità” di ogni prodotto originàrio sarà certificata attraverso l’analisi sensoriale realizzatain
collaborazione con il CNR.
In futuro, la partnership con CNR e Fondazione Mach prevederà anche la tracciabilità dei prodotti con
marcatori isotopici in grado di certificare l’origine ovvero l’appartenenza di un prodotto al suo
territorio di origine.
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Associazione 3040 ReGeneration
Modello di Business e fonti di ricavo Tasting Box venduti dal sito. Diversi ogni mese.
Ogni mese i singoli prodotti del box saranno in vendita e potranno essere acquistati in singole
quantità, sino ad esaurimento.
Dimensionamento Target: All’anno 5 prevediamo 10.000 foodies che acquistano sul sito con ricavo
medio mensile per utente di €149. Ciò porterebbe oltre 20M€ di fatturato.
Scenario competitivo e vantaggio originàrio è l’unico ecommerce di prodotti agroalimentari che si basa su “content curation” contenuti narrativi di alta qualità, in forma scritta, video e fotografici strategici per attrarre e
fidelizzare i consumatori appassionati di cibo italiano.
Posizionandosi in una fascia “premium”, rende unica l’offerta di una comunità di produttori.
Team e Advisory Board Ideatrice: Sissi Semprini
•
entrepreneur ed esperta comunicazione. Oltre 20 anni di esperienza nella comunicazione, a
fine 2009 fonda greenbean, la prima agenzia italiana di comunicazione sostenibile. Nel 1995,
dopo una lunga esperienza newyorkese, ha contribuito ad aprire la sede italiana di Cohn &
Wolfe, agenzia di relazioni pubbliche del gruppo WPP. Come vice presidente, fino al 2009, ha
lavorato per grandi e piccoli marchi, italiani e internazionali, ma con una particolare passione
per l’agrolimentare. Tra i principali clienti seguiti in questo settore: illycaffè (dal 1996 al
2009), Gruppo illy (Pasta Latini, Cioccolato Domori, Agrimontana e Cantina Mastroianni),
Consorzio dell’Asti Spumante, Gruppo Campari.
gastronomo: Luca Leone Zampa - chef e agronomo sensibile al territorio
handling shipping: Alberto Cipolla
market place: Erika Endrizzi
Storyteller:
•
•
•
•
Roberta Corradin: scrittrice, giornalista, traduttrice
Federico Cagnoni: filmmaker, autore e regista
Francesca Moscheni: Fotografa
Diana Zahuranec
Advisor:
startup advisor: Jari Ognibeni
•
promoter, investment manager nel settore cleantech e sustainability; imprenditore sociale e
co-fondatore di Hub Italia. E' advisor di diverse startup technology based nel settore mobile
gaming e turismo. Vincitore del Premio 2012 "Fabbricatore di Idee e Sviluppo del Nordest".
Appassionato di prodotti enogastronomici locali a filiera corta contribuisce ad un mondo
migliore coltivando ogni anno l'orto e un piccolo vigneto biodinamico.
tech advisor: Francesco Ferrazzino
•
Serial Entrepreneur, Hacker, Digital Strategist. Nel 2001 co-fonda e partecipa attivamente
allo sviluppo di uno dei primi social network italiani, mentre nel 2007 da vita ad una azienda
di telefonia 2.0 che diventerà un operatore mobile virtuale. Attore attivo nella scena italiana
delle startup.
agrofood advisor: Sergio Soavi
scientific advisor: Franco Miglietta
Allocazione degli eventuali finanziamenti Cosa ci serve: seed money e mentorship imprenditoriali.
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Milestone già raggiunte Sito online.
Selezione di ca. 30 produttori per area test
Area test (3 mesi)
Lancio della prima box (giugno 2014).
Goodmakers Marketplace on-line dedicato ai vini artigianali, scontati e consegnati a casa.
Stadio Servizio già lanciato in italiano e tedesco.
Value Proposition / descrizione breve Un nuovo modello di vendita per il settore del vino che, a filiera breve, offre ogni mese la selezione
di nuovi produttori e i loro vini. Attraverso il Network d'acquisto tutti gli utenti possono risparmiare
fino al 20% dal prezzo praticato dal produttore. Lo sconto è proporzionale al volume di bottiglie
vendute. Con Goodmakers più si vende, meno spendi!
Il bisogno dell’ utente/cliente Visibilità nella distribuzione dei piccoli produttori.
Ricerca di etichette particolari da parte degli amatori.
Descrizione prodotto/servizio Goodmakers e il suo Network d'acquisto permette la diffusione a livello nazionale dei vini di aziende
di medio-piccole dimensioni e alta qualità, accorciando la filiera, premia i propri utenti con una
riduzione dal prezzo di partenza fino al -20% secondo il motto “Più si vende, meno spendi!”
Mercato di riferimento La vendita del vino in Italia: circa il 43% attraverso il canale della GDO, il 20% Ho.Re.Ca., il 9%
wine bar e wine shops. Goodmakers intende invece intercettare il restante 28% costituito
dall'aggregato di Broker, Vendita diretta (aziende produttrici) e altro.
Un'indagine di ottobre 2012 di Vinitaly in collaborazione Winenews.it evidenzia come per gli
appassionati di vino la vendita on-line abbia preso piede con il 40% degli acquisti tramite questo
canale. Possiamo stimare per difetto in circa 1.000.000 le persone che comprano vino on-line.
A questo aggiungiamo che il consumo medio stimato è di 10 bottiglie/mese.
Modello di Business e fonti di ricavo - Il produttore vincolo ha un unico interlocutore commerciale --> Goodmakers srl
- Goodmakers.it --> è il canale di promozione per l'azienda vincola, attraverso goodful.it e le pagine
social
- Goodmakers.it --> promette al cliente
a) i migliori produttori
b) il miglior prezzo possibile per i vini proposti in vendita
- Il cliente diventa
a) un driver per la brand awareness di Goodmakers (per aumentare lo sconto copnvince i
conoscenti ad acquistare anch’essi)
b) un driver tramite social networks per la diffusione del vino e del produttore preferito
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Questo crea un network virale di possibili clienti
- Il ritorno positivo per il cliente?
a) risparmio fino al 20%
b) auto-affermazione nel suo network per le sue competenze per il vino, essere "quello che
arriva prima", etc
Scenario competitivo e vantaggio I competitors sono:
⁃e-wineshop tradizionali
⁃vendite private generaliste
⁃vendite private dedicate al vino (tannico, svinando, vinitalywineclub, wineowine, etc)
In questo momento storico il consumo del vino in Italia è in calo. Oltre a motivi culturali entra in
gioco anche il valore economico che inibisce il consumo e porta alla sostituzione del prodotto.
Goodmakers propone quindi una filiera breve che incentiva la cultura e il consumo del vino.
Le aziende vinicole di medio piccola dimensione faticano a trovare soddisfazione nel mercato italiano.
Goodmakers promuove le loro realtà creando un dialogo virale diretto con il consumatore finale, un
approvvigionamento vantaggioso paragonato all'acquisto tramite il canale del dettaglio tradizionale
e attiva così un volano propositivo tra produttori (buoni produttori) e consumatori (buoni bevitori).
Inoltre il sistema di vendita di Goodmakers può essere facilmente scalato a livello europeo. A tal
proposito è già pronto per essere applicato sia il modello fiscale che quello legale per un primo
mercato test.
Team Lorenzo Quarello, founder and runner
Niccolò Bartolini Salimbeni, CFO
Guido Quarello, Copy strategist (free-lance)
Carlo Zummo - La Chimica Berthollet , graphic design (free-lance)
VDU - web developers
Allocazione degli eventuali finanziamenti Goodmakers è alla ricerca di:
⁃partnership commerciali con attori della filiera on-line e off-line
⁃partnership con corriere espresso
⁃mentorship nel campo del marketing e del digital marketing
⁃investimenti per raggiungere il break-even e scalare il business
QuiCibo Qui vivo, QuiCibo. Una piattaforma che fa incontrare direttamente i produttori appassionati e i
consumatori consapevoli.
Stadio Piattaforma online da febbraio
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Value Proposition / descrizione breve QUI le aziende agricole propongono le specialità alimentari di produzione propria e le vendono tramite un filo diretto
con i consumatori.
QUI i consumatori scoprono la varietà dei prodotti locali e di stagione e li acquistano direttamente dal produttore
con la garanzia dell’origine e del metodo di coltivazione
Il bisogno dell’utente/cliente Consumatori
-
interesse per i prodotti locali e tipici
Ricerca di qualità a prezzo equo
Genuinità e trasparenza
Produttori
-
Maggior visibilità in tutto il territorio
Vendita diretta anche via internet
Un guadagno equo
Descrizione prodotto/servizio QUICIBO È UNA PIATTAFORMA
AGROALIMENTARI.
WEB
DI
PROMOZIONE
E
VENDITA
DIRETTA
DI
PRODOTTI
I produttori, le aziende e i consorzi del territorio possono, gratuitamente, creare un profilo su QuiCibo e pubblicare i
loro prodotti attraverso schede con foto, descrizione e informazioni. I consumatori possono cercare, scoprire e
acquistare i prodotti di tutto il territorio, direttamente dal produttore, consultando le schede di ogni prodotto ed,
eventualmente, contattando il produttore attraverso il sistema di messaggistica di QuiCibo, per richiedere ulteriori
informazioni.
UNA COMUNITÀ DIGITALE CHE AVVICINA I PRODUTTORI E I CONSUMATORI.
L’obiettivo di QuiCibo è creare una comunità in cui chi produce con passione possa dialogare direttamente con chi
desidera scoprire e acquistare con consapevolezza in un rapporto di trasparenza e fiducia reciproca. QuiCibo vuole
definire degli spazi dove sia possibile raccontare l’impegno quotidiano di chi produce, il suo legame con il territorio
e i prodotti dell’agroalimentare italiano, riscoprendo il piacere di conoscere ciò che si mangia.
LA QUALITÀ DESIDERATA AL GIUSTO VALORE.
QuiCibo non è solo un e-commerce, ma uno spazio nel quale l’azienda può raccontare la produzione propria e
dove l’acquirente può informarsi e dialogare direttamente con il produttore. QuiCibo è un progetto di filiera corta per
riconoscere al produttore il giusto valore e al consumatore la qualità desiderata, valorizzando i principi della
produzione propria e della vendita diretta.
Mercato di riferimento 1,6 milioni di aziende agricole (penetrazione della vendita diretta 10%)
-
1,79% ha un sito web
0,67% vende online
5,7 milioni di italiani cercano online prezzi vantaggiosi e cibi di qualità
-
9,2 milioni ha acquistato direttamente dal produttore
64% è un acquirente di età inferiore ai 54 anni
Giro d’affari vendita diretta superiore ai 3 miliardi di euro.
-
Vino: 41%
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Associazione 3040 ReGeneration
-
Ortofrutta: 21%
Formaggi: 11%
Carne salumi: 8%
Olio: 5%
Strategia di marketing e vendita -
Visione immediata dell’offerta del territorio
Sostegno km 0 e turismo enogastronomico
Scenario competitivo e vantaggio Competitor
-
Cortilia
Local italy
Farmigo
Good eggs
QuiCibo offre tutte le funzionalità dei competitor di riferimento con l’aggiunta delle seguenti features
aggiuntive:
-
sistemi di feedback
funzioni social
percorso & dinamicità
Team Nicola Galletto (Amministrazione e rapporti con i media)
Marco Grumolato (Responsabile commerciale)
Cristian Specogna (viticoltore)
Michele Specogna (viticoltore)
Milestone già raggiunte Piattaforma online da Febbraio 2014:
-
802 aziende agricole registrate
37 categorie di prodotto
1005 prodotti disponibili
Informazioni aggiuntive Riconoscimenti
Ottobre 2012: Finalista - Concorso nazionale “Ripartiamo dalle Idee”, promosso da Corriere della
Sera, Sda Bocconi, Armando Testa e Intesa San Paolo, con oltre trecento partecipazioni.
Gennaio 2013: Vincitore - Business Competition “Rebound”, promossa da Confindustria Padova,
Fòrema Scarl e PST Galileo, in collaborazione con BAN Veneto e con il contributo della Camera di
Commercio di Padova.
Maggio 2013: Vincitore - Premio “Città Impresa - talenti del nordest”.
Maggio 2013: Terzo classificato - Business Competition “Startup Day Innoval”, organizzata da
Innoval, Finval Spa e Cattolica per i Giovani.
Giugno 2013: Finalista - Concorso “StartCup Veneto”, competizione tra idee d’impresa innovative
finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e realizzata dalle Università di
Padova, Venezia Ca’ Foscari e Verona.
Ottobre 2013: Finalista - Concorso “Start & Go”, promosso e coordinato da Confindustria Udine.
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Associazione 3040 ReGeneration
Febbraio 2014: Finalista - Concorso Round Table 4 Start Up, competizione tra idee imprenditoriali e
imprese ad elevato contenuto di originalità e innovazione.
Tavolo Agroalimentare – Expo 2015.
Lorenzo Vinci Italian Gourmet Food.
Stadio Online da fine 2013.
Value Proposition / descrizione breve Lorenzo Vinci è il primo Club dedicato agli amanti e appassionati di enogastronomia italiana
d’eccellenza, un luogo dove questi ultimi possono scoprire, acquistare e degustare il meglio tra i
prodotti eno-gastronomici tipici nostrani. Un’esperienza d’acquisto per gli utenti unica nel suo genere
e un canale di promozione e vendita altamente innovativo e completo per i produttori.
Descrizione prodotto/servizio e-Shop
Lorenzo Vinci è innanzitutto una piattaforma eCommerce che vende prodotti di eno-gastronomia
italiani selezionati tra i migliori produttori nel territorio. Vini, olii, paste, conserve, liquori e molto
altro. Consci di un mercato affollato con proposte spesso non innovative, Lorenzo Vinci ha voluto
adottare il modello di eCommerce flash sale: prodotti in offerta privata ai membri del club per un
periodo di tempo limitato. Ogni settimana Lorenzo Vinci propone al suo club un nuovo produttore
“Food” ed un nuovo produttore “Wine”. Il modello implementato è più efficiente e scalabile, senza
costi eccessivi connessi alla logistica e senza rischi di rimanenza. Grazie a ciò, unito alla forza
contrattuale derivante dai servizi di marketing proposti al produttore, Lorenzo Vinci permette ai
propri utenti di acquistare il meglio dell’eno-gastronomia italiani a prezzi scontati dal 20 al 50%
rispetto a quelli applicati dagli altri retailers online e offline.
Digital Magazine
Ciascun prodotto eno-gastronomico italiano d’eccellenza ha tanto da raccontare e le informazioni
arricchiscono l’esperienza d’acquisto rendendola un momento piacevole e completo. Dalla storia
dell’azienda agricola o vinicola produttrice, le persone dietro al prodotto, i metodi produttivi
tradizionali utilizzati, la degustazione, gli abbinamenti e le ricette che si possono realizzare con quei
prodotti. Lorenzo Vinci raccoglie tutte queste informazioni su di un digital magazine, una piattaforma
separata rispetto all’eCommerce, creando così un efficace strumento per attrarre appassionati
attraverso contenuti gratuiti e quindi guidarli all’acquisto sulla piattaforma eCommerce collegata.
Articoli dedicati all’azienda, ai prodotti, ricette, video ricette e interviste sono i contenuti multimediali
che il digital magazine di Lorenzo Vinci (The Academy) pubblica quotidianamente con cui ingaggiare
gli utenti appassionati.
Eventi
Cosa sarebbe il cibo senza l’assaggio? Come potersi convincere della bontà di un prodotto di enogastronomia solo ammirando una fotografia o leggendo una descrizione? Questo Lorenzo Vinci lo sa,
e per questo ha creato a Milano un reale punto di contatto tra gli utenti ed il prodotto. Degustazioni,
corsi di cucina e corsi di vino sono solo alcune delle attività a cui è dedicato il roof top Loft
dell’azienda. Esso è un luogo dove poter degustare i prodotti, incontrare i produttori dal vivo e
condividere i propri interessi con altri appassionati in loco e sui social media.
Mercato di riferimento Lato consumatore si assiste ad una costante crescita delle ricerche di prototti enogastronomici
italiani sui motori di ricerca (+13% nel 2013).
Lato produttori c’è un mercato potenziale di 600.000 aziende. Solo il 12% ha un sito eCommerce e
solo il 35% ha effettuato vendite online.
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Modello di Business e fonti di ricavo Online sales e flash sales.
Scenario competitivo e vantaggio Lorenzo Vinci si confronta con Eataly, Gourmant, Tannico e ritiene di avere un vantaggio competitivo
negli speciali rapporti con i produttori assicurati dal Team e dagli Advisor.
Team e Advisory Board Team: impegnati full time sul progetto
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Walfredo della Gherdardesca, 26 – Co-founder And Director. Gode di un’ampia rete di
relazioni nel settore&wine.
Marcello Gamberale Paoletti, 27 - Co-founder And Managing Director. E’ stato redattore
online a IlGiornale.it
Federico Pastre, 28 - Co-founder And Managing Director ha competenze legali e
commerciali.
Nicolò Zambello, 26 - Chef and Wine expert, con esperienza diretta nel settore food&wine.
Advisory Board
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Fulvio Pierangelini, Michelin Star Chef
Andrea Pontini, CEO at IlGiornale.it
Simone Crolla, Executive Vice President USA Pavillon EXPO 2015
Analisi di break-­‐even Si attende profittabilità nel 2015, con una marginalità che dal 15% arriva al 30% nel 2017.
Si prevede un incremento progressivo anche nella marginalità operativa sul singolo prodotto.
Allocazione degli eventuali finanziamenti La startup chiede 1M€ per spingere le vendite e orientarsi anche ai mercati esteri.
50% saranno impiegati in marketing e vendite, il 30%ca. per il personale e 20%ca. in teconologia.
Milestone già raggiunte Magazine online da agosto 2013
eCommerce online da dicembre 2013
Numerosi eventi già effettuati nel loft milanese.
Realizzati accordi strategici con produttori, blogger, quotidiani online (ilGiornale.it), e altri attori di
settore.
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Associazione 3040 ReGeneration
Eating Out Mangiare fuori significa ispirarsi e sceliere un luogo, prenotare, ordinare, pagare e consumare piatti
fatti con ingredienti selezionati, magari giunti da lontano. Poi rimanere in contatto con il ristoratore,
permettergli di gestire la relazione…
A monte è dunque l’ ”essere scoperti”, l’ “esserci”, nei nuovi mondi digitali.
In mezzo c’è il miglioramento e l’ottimizzazione dei processi di ordine/servizio/pagamento, così come
di approvvigionamento degli ingredienti, magari da piccoli produttori selezionati.
E poi gli strumenti per conoscre meglio i propri clienti (analytics), per mantenere un canale di
comunicazione con loro (CRM), e di marketing digitale in generale. E quelli, necessari ai ristoratori
quanto a chi cucina a casa, per scoprire nuovi fornitori, ingredienti di qualità, storie di includere
nell’esperienza di consumo.
Nella nostra selezione il prodotto alimentare raggiunge il consumatore o il ristoratore attraverso
l'intermediazione di canali offline (retail) e online (e-commerce), ai cui gestori è rivolta parte della
value proposition delle startup. E quindi l'innovazione:
- porta nel mio ristorante / “food place” i clienti che vogliono trovare nuove specialità
gastronomiche: Tasteet!
- porta al mio bancone i clienti che vogliono ordinare drinks: Cloubs
- porta il mio prodotto nei ristoranti (o nelle case) in cui verrà utilizzato: Eattiamo
In Sintesi: •
Tasteet! - “Find the best restaurants starting from the dish you want to taste”.
o
•
Cloubs - “Smart Clubbing”
o
•
Menu digitali su web/mobile anche in altre lingue. Ricerca e recensione per piatto.
Permette ai clienti dei locali notturni di ordinare bevande in autonomia direttamente dal proprio
telefono, e di ritirarle quando sono pronte, riducendo l’attesa al bancone. Ai titolari dei locali
offre uno strumento gestionale per ottimizzare i flussi di lavoro.
Eattiamo - “Local Food Everywhere”
o
EatTiamo sarà l’e-commerce food 100% italiano che permette ai piccoli produttori di creare
gratuitamente ed in piena autonomia il proprio negozio virtuale per vendere e spedire
direttamente le proprie creazioni culinarie in Italia ed in tutto il mondo.
Tasteet! Find the best restaurants starting from the dish you want to taste.
Stadio Web beta.
Value Proposition / descrizione breve Il nostro obiettivo è quello di collezionare “in the cloud” tutti i menu dei ristoranti e di servirli agli
utenti in digitale e in modo ottimizzato per la fruizione da mobile.
Il bisogno dell’ utente/cliente La ristorazione è tra le categorie più ricercate su internet dagli utenti smartphone e sta diventando
estremamente importante poter trovare informazioni sempre più dettagliate, specialmente relative al
menu.
Descrizione prodotto/servizio Tasteet! vuole offrire un servizio che consente al ristoratore di gestire facilmente una versione
digitale del proprio menu, consultabile da mobile, tradotta automaticamente in inglese (in previsione
di EXPO) e facilmente integrabile sul proprio sito e sulla pagina facebook del proprio ristorante.
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Associazione 3040 ReGeneration
Lato utente sarà possibile ricercare i migliori ristoranti partendo dal piatto che si desidera gustare,
sfogliare l’intero menu e, successivamente, rilasciare un rating ad ogni singola pietanza.
Mercato di riferimento In Italia ci sono oltre 300.000 ristoranti e 140.000 bar e affini, per un mercato di oltre 42 miliardi di
Euro.
La maggioranza dei ristoratori non è pronta alla “digitalizzazione della clientela”: la metà di loro non
possiede un sito web, il 95% dei loro siti non sono ottimizzati per mobile e solo il 40% espone il
proprio menu online (spesso in formato PDF quindi difficilmente consultabile da smartphone).
Modello di Business e fonti di ricavo Approccio freemium. Servizio di base gratuito. Servizi avanzati per ristoratori in abbonamento
(traduzione menu, integrazione social, analytics, …) a 179€/anno
Scenario competitivo e vantaggio Il vantaggio di Tasteet! rispetto ai competitor consiste nell’essere contemporaneamente multipiattaforma e focalizzato sul singolo piatto.
Team L’idea di Tasteet! nasce da Alessandro Coltro come risultato della fusione di due sue grandi passioni:
il food & beverage e l’innovazione.
Il progetto ha successivamente riscosso l’interesse da parte di Lorenzo Cesana (compagno di studi
durante la triennale di Ingegneria Informatica al Politecnico di Milano) che, avendo maggiori
competenze tecniche, decide di collaborare all’iniziativa in qualità di CTO.
Alessandro Coltro - CEO
Lorenzo Cesana - CTO
Allocazione degli eventuali finanziamenti Siamo alla ricerca di 200k€ per sostenere le spese di sviluppo e gli investimenti in marketing e
valutiamo ogni potenziale collaborazione volta a sviluppare sinergie e accordi commerciali.
Milestone già raggiunte A breve sarà online la beta del nostro prodotto e, nei mesi successivi, contiamo di rilasciare la
versione stabile.
Informazioni aggiuntive A gennaio 2014 abbiamo ricevuto un seed da Digital Magics dove siamo attualmente incubati.
Cloubs Smart Clubbing
Stadio Applicazione mobile pubblicata. Prototipo funzionante. Area Test.
Value Proposition / descrizione breve Un servizio che permette ai clienti dei locali notturni di ordinare bevande in autonomia direttamente
dal proprio telefono.
Questa soluzione consente quindi ai clienti di ridurre le attese per essere serviti, e
contemporaneamente offre ai titolari dei locali uno strumento gestionale per ottimizzare i flussi di
lavoro.
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Il bisogno dell’ utente/cliente BUSINESS
Più della metà del tempo lavorativo di un cameriere è impiegato nella la presa in consegna degli
ordini dei clienti. Questo tempo viene quindi sottratto al servizio vero e proprio con conseguente
rallentamento dell’intera catena produttiva.
Analogamente, le code che si formano davanti ai banconi dei locali notturni –a causa di una
domanda concentrata in particolari momenti della serata-, scoraggiano gli acquisti, specialmente
quelli successivi al primo. La perdita di vendite aumenta quindi con l’aumentare delle persone
all’interno del locale, cioè l’esatto opposto di ciò che vorrebbe qualunque esercente.
CONSUMER
Molto del tempo che si vorrebbe dedicare al proprio divertimento nei locali notturni viene sprecato
nelle attese per ottenere le consumazioni. Queste attese sono fonte di stress, interrompono
conversazioni, costringono all’ammassamento, e contribuiscono ad un generale peggioramento
dell’esperienza percepita nel locale in questione.
Si pensi ai concerti: comprensibilmente gli spettatori non desiderano perdersi parte della
performance offerta dagli artisti, cosicché i bar sono presi d’assalto solo prima e dopo le esibizioni
mentre lavorano scarsamente durante lo svolgimento. Cloubs permette di inviare il proprio ordine in
qualunque momento e sapere esattamente quando la consumazione ordinata è disponibile, in modo
da doversi allontanare dal proprio posto per il più breve tempo possibile o essere raggiunti al tavolo.
Descrizione prodotto/servizio Cloubs è un’applicazione gratuita, disponibile sull’AppStore di Apple, che consente la consultazione
dei menù del locale in cui ci si trova, e l’ordinazione veloce del prodotto desiderato, attraverso il
proprio dispositivo.
Cloubs può essere inoltre utilizzato dagli utenti come strumento social, in quanto è possibile ordinare
anche per i propri amici o per conoscere nuove persone interessanti.
Il pagamento può avvenire attraverso contanti, carta di credito o wallet virtuale ricaricabile.
Dal punto di vista business, Cloubs rappresenta una risorsa per:
- Ottimizzare l’efficienza dei flussi di lavoro.
- Monitorare precisamente l’andamento e la qualità dei volumi generati.
- Veicolare promozioni e iniziative di local marketing presso la propria clientela.
- Offrire un servizio innovativo e distintivo.
Dettaglio
Quando gli utenti scaricano l’Appe fanno un “check-in” in un locale del network, possono
immediatamente studiarne il menu a inoltrare ordini evitando file o le lentezze dei camerieri, oltre a
pagare per il drink direttamente dallo smartphone.
Lato bar l’ordine è inserito nel workflow abituale, non aggiungendo nuovo hardware complesso da
usare in parallelo, ma con una semplice stampante che riproduce l’usuale ordine cartaceo, solo con
l’aggiunta di un barcode. Quando l’ordine è pronto il barman deve solo scansionare il barcode e una
notifica è inviata all’utente che può dirigersi al bar e prendere i drink ordinati.
L’applicazione include anche una sezione per operare sulla social network locale, per migliorare
l’engagement e la retention degli utenti grazie a funzionalità con cui i “clubbers” possono interagire,
condividere o offrire drink e incontrarsi e conoscersi.
Mercato di riferimento Il mercato italiano del consumo di bevande nei locali è stimato € 3,6 miliardi di Euro, cioè circa 750
milioni di drink serviti negli oltre 12.000 locali a 15 milioni di consumatori (TradeLab Research).
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Strategia di marketing e vendita La tagline di CLOUBS “Smart Clubbing” riassume in due parole l’obiettivo di integrare il nostro
servizio di gestione ordini nella vita notturna di tutti i consumatori. Per questo ambizioso obiettivo
intendiamo procedere per fasi per attrarre i locali e fare loro sottoscrivere il servizio.
Dopo una fase di testing in alcuni locali selezionati abbiamo sviluppato una strategia di mappatura
dei quartieri per indirizzare i nostri sforzi verso i principali esercenti in zone di Torino e Milano
famose per la vita notturna (tier I). Stiamo studiando aree ulteriori in tutta Italia (tier II) e vogliamo
poi espanderci all’estero a Londra, Berlino, etc. (tier III).
Puntiamo ad iscrivere al network CLOUBS più di 250 locali entro i primi 12 mesi e 2.000 in 24 mesi.
Inoltre, stiamo negoziando possibili accordi di distribuzione e co-marketing con marchi premium
dell’industria delle bevande.
Modello di Business e fonti di ricavo Cloubs chiede ai propri locali convenzionati una fee fissa di 100€/ mese e una percentuale dal 5 al
3% su ogni ordine processato.
In un futuro prossimo vorremmo offrire questo strumento a grandi gruppi del settore beverage
(Martini&Rossi, Campari, Coca-Cola, Heineken, RedBull, DIAGEO, Pernord Ricard, etc...) perché
possano destinarlo a loro volta a locali affiliati alla propria rete distributiva.
Scenario competitivo e vantaggio I concorrenti sono principalmente concentrati negli USA, dove il maggior attore è rappresentato da
Tabbedout. In Europa non ci sono ancora grandi attori; Zerved è stato recentemente lanciato in
Danimarca e ha una decina di affiliati. In Italia non ci sono servizi paragonabili: Appydrink, l’unico
attore nel settore, mostra ai clienti dei locali le migliori offerte sui drink, ma non permette di
effettuare ordini.
Team Il team di CLOUBS è attualmente compost da tre direttori tutti con meno di 30 anni, con una genuine
passion per Internet e il mondo digitale:
•
Luca Tarasco, CEO - 27/11/1983 - Torino
Studia Filosofia a Torino, Design alla DAE di Eindhoven e consegue un MA in Design a pieni
voti alla Domus Academy di Milano. Lavora come Industrial Designer freelance, produce
installazioni artistiche e ha collaborato con autori televisivi e teatrali.
Ama viaggiare in auto per l'Europa e prendere gli aerei all'alba.
•
Gian Marco Toso, CTO - 05/11/1984 - Torino
Si laurea a pieni voti in Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino e lavora come
sviluppatore freelance, collaborando anche come ricercatore presso l’Istituto Superiore
Mario Boella.
Sviluppa videogiochi, compone melodie dissonanti, combatte nei tornei di scherma
medievale e scrive racconti metafisici.
•
Lorenzo Rando, CFO - 20/12/1986 - Torino
Dopo una laurea in Letterature Comparate consegue un Master in European Business alla
ESCP Europe a Londra, e intraprende una carriera di internazionalizzazione di impresa in
UK e Arabia Saudita. Dopo un’esperienza a Capo Verde a salvare tartarughe marine,
comincia a lavorare con i manager di una delle più importati SIM nella creazione di prodotti
finanziari.
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Nel 2011 fonda il gruppo indie-rock Smoke the Bees, di cui è voce, chitarra e autore delle
canzoni. Odia il cardamomo.
Analisi di break-­‐even Stimiamo che gli investitori possano uscire al sedicesimo mese quando l’EBITDA sarà positivo,
mentre il breakeven dovrebbe avvenire al mese 23.
Allocazione degli eventuali finanziamenti Consideriamo la possibilità di affrontare un round d’investimenti seed da 100 a 500K per accelerare
la crescita dell’azienda su territorio nazionale e internazionale.
Nel nostro modello abbiamo previsto:
-
Round 1: € 150 K. Copertura costi di start-up, miglioramento software (UX/UI and
gamification), acquisto hardware per i primi locali e sviluppo di una forza vendite per
guadagnere rapidamente una posizione di ostruzione per i nuovi entranti
Round 2: € 350 K. A sei mesi dal primo, per coprire le spese fino alla fine del secondo anno
per espanderci in Italia e all’estero e ulteriormente migliorare il software.
Per minimizzare il rischio per gli investitori il team è disponibile ad inserire una clausola di “walk-out”
in caso di mancato raggiungimento dei tereminati obiettivi.
Milestone già raggiunte Anche grazie al grant d’impresa #WCAP da 25K€, il team di Cloubs:
• Ha realizzato un prototipo perfettamente operativo del sistema
• Finalizzato la versione iOS dell’applicazione consumer
• Realizzato la dashboard gestionale destinata agli esercenti
• Stabilito partnership strategiche (payment provider -Banca Sella-, fornitori hardware –EPSON-,
connettività –wiMAN-, tecnici –Scloby- etc...)
• Depositato una domanda di brevetto relativa ad una parte della tecnologia adottata
• Definito le procedure legali e fiscali (contratti, fatturazione etc...)
• Condotto diversi test sul campo
Siamo in fase pilota su alcuni locali a Torino e a Milano, pronti per il lancio ufficiale.
Siamo inoltre alla ricerca di partner commerciali strategici utili a potenziare la nostra rete
distributiva, e che corrispondono ai gruppi industriali sopracitati.
Informazioni aggiuntive Awards:
•
•
•
Ottobre 2013 - Cloubs finalista a itCup Registro.it – Internet Festival, Pisa.
Ottobre 2013 - Cloubs vincitore della Pitch Competition ospitata al TAG di Brescia e
organizzata dalla Alumni Bocconi Association.
Novembre 2013 - Cloubs vincitore di uno dei 15 grant d’impresa da 25K messi in palio da
Telecom Italia con il programma Working Capital.
Articoli e blog post su:
•
Working Capital, Treatabit, Economy Up, Startup Italia, Italian Indie, Startup Generation,
Digital Kitchen.
EatTiamo Local Food Everywhere. Directly from producers, the very best of italian delicacies, at the best
prices, everywhere in the world.
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Stadio Progettuale
Value Proposition / descrizione breve EatTiamo sarà il 1° e-commerce food 100% italiano che permette ai piccoli produttori di creare
gratuitamente ed in piena autonomia il proprio negozio virtuale per vendere e spedire direttamente
le proprie creazioni culinarie in ITALIA ed in TUTTO IL MONDO.
Il bisogno dell’utente/cliente Oggi un piccolo produttore che capisce le grandi opportunità dell’e-commerce è disincentivato a
creare da solo il proprio e-commerce perché si troverebbe a dover investire tantissimi soldi subito
(costruzioni sito+ piano marketing +sistema pagamento+ call center+ update tecnologico ecc) senza
la sicurezza di riuscire a rifarsi dell’investimento nemmeno nel medio termine.
EatTiamo nasce per rendere più semplice la vita ai piccoli produttori e ai tantissimi amanti del buon
cibo italiano.
Descrizione prodotto/servizio Eatiamo si occuperà della costruzione ed update di tutta la piattaforma tecnologica e renderà
l’accesso libero a tutti i produttori che hanno già le credenziali per vendere nel mercato offline: a
differenza delle logiche consumistiche della grande distribuzione il servizio non farà NESSUNA
SELEZIONE all’ingresso per dare l’opportunità anche al più piccolo produttore di avere una vera
vetrina internazionale a propria disposizione, gratuitamente, premiando con visibilità e servizi extra i
produttori più virtuosi e competenti.
Eattiamo offrirà servizi centralizzati per pubblicità comunicazione e marketing, per la gestione delle
spedizioni e il customer care, oltre a creare e far crescere la piattaforma tecnologica.
Un piano di marketing integrato e forte attirerà una vasta clientela internazionale, creando una vera
community di appassionati di buon cibo che si scambieranno consigli e ricette attraverso social
network e blog.
Mercato di riferimento Tutti gli “Italian food lovers” nazionali ed internazionali avranno finalmente un vero punto di
riferimento per riacquistare anche a distanza le migliori leccornie del nostro paese ad un prezzo più
contenuto e conveniente grazie all’eliminazione degli intermediari: EatTiamo infatti farà solo da
interlocutore ma sarà il produttore ad inviare direttamente la merce al cliente finale così da
risparmiare soldi e tempo.
Una particolare attenzione è riservata al mercato estero, dove il cibo italiano è considerato il migliore
e certamente la scelta primaria rispetto a quello di altri paesi. Questo importante capitale non trova
però, in Italia, un supporto decisivo dal mercato e-commerce come avviene invece in altri paesi dove
l’acquisto di cibo online incontra meno resistenze.
Modello di Business e fonti di ricavo Eatiamo trattiene una commissione pari al 20% degli ordini mediati dalla piattaforma.
Scenario competitivo e vantaggio Tutti gli operatori che oggi si occupano della distribuzione di prodotti italiani vedono, tra coloro che
agiscono secondo logiche di business un modello operativo con regole molto stringenti e funzionale
soprattutto ai grandi produttori. Il piccolo produttore trova maggiore accoglienza in quelle
organizzazioni che non operano secondo una pura logica di business (Slowfood, antichi sapori liguri,
Cibo Tipico). Manca quindi una piattaforma distributiva per piccoli produttori che risponda a logiche
di business.
Replicando la stessa analisi in termini geografici, l’azione di coloro che operano nella piccola e grande
distribuzione è prevalentemente concentrata in ambito nazionale, con la sola eccezione di Eataly.
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Manca dunque un soggetto capace di internazionalizzare i piccoli produttori con un preciso modello
imprenditoriale.
Competitor
-
Quicibo, start-up veronese online da febbraio di quest'anno, basato su geolocalizzazione e km 0,
con al momento circa 800 produttori in database. Non opera al di fuori dell’Italia
Eataly online, per proprie logiche di business non gestisce produttori medio-piccoli.
Jenuino
Ufoody
Team Simona Morachioli- General Manager- Project Manager for 6 years for P&G Germany
Sun-TIMES- Advertising/communication/web agency- established since 2006- 139 customers
Nicholas Figoli, CEO, Brand Manager for 8 years for L’Oreal (Italy & France)
Francesco Pelosi, Commercial Director, Entrepreneur for 8 years for Sun-Times
Filippo Lubrano, CFO, Business Intelligence Manager for 5 years for IVECO
Analisi di break-­‐even Le assumption prevedono di mettere la piattaforma online entro novembre 2014 e di raggiungere
entro la fine del primo anno un numero di visite giornaliere pari a 4.000. Il tasso di conversione è
cautelativamente posto intorno all’1% ed un valore medio d’ordine per cliente pari a 45 euro.
Sulla base di queste ipotesi il punto di break-even dovrebbe essere raggiunto nel 2016 quando si
fattureranno circa €500.000 di commissioni.
Milestones già raggiunte 40.000€ raccolti da Angel Invesors
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Social Cosa accomuna i modelli delle stratup di quest’ultima categoria? La risposta è nel rapporto con gli
utenti, la “gente”, il sociale. Vuoi perché fanno riunire, anche tra sconosciuti, per mangiare un
boccone o per cucinare insieme e divertirsi, vuoi perché cercano di mobilitare le persone per far del
bene alla Terra e alla terra, rendendo nuovamente produttivi terreni abbandonati: la dimensione
“social” è tutt’altro che morta. Solo, nessuno più si propone come la nuova Facebook…
Dunque, qui presentiamo alcune interessanti proposte che sfruttano le dinamiche della social
economy, applicandole in modo originale al mondo del food:
- contadini digitali e terreni abbandonati: Land2Lend
- eventi culinari autogestiti in località amene: Gnammo
- lezioni di cucina interattive: Social Kitchen
- community di chi ama mangiare differente: Cucina Mancina
In Sintesi: •
Land2Lend – “Where Land meets Hands”
o
•
Gnammo - “Social Eating”
o
•
Un portale che permette di organizzare o partecipare a un evento culinario che può tenersi in
luoghi affascinanti come parchi, atelier d’artista o case private in zone di pregio delle diverse
città. I brand sono coinvolti nell’esperienza in modo “nativo”.
Social Kitchen – “La cucina dev’essere alla portata di tutti”
o
•
La green community che mette in contatto i terreni abbandonati con i nuovi contadini digitali
interessati a coltivarli per produrre cibo di qualità a km 0. Si può contribuire con il crowdrenting, venendo poi ripagati con i frutti della terra
Lezioni di cucina interattive dal web alla tua cucina. Cucinerai, passo passo, guidato dallo chef a
cui potrai rivolgere tutte le domande su dubbi o incertezze tramite chat. Un’audience profilata e
un “luogo” unico per presentare i prodotti dei marchi sponsor.
Cucina Mancina - la prima food communuty per chi mangia differente
o
cercare e proporre ricette, informazioni e tutti i luoghi dedicati ai diversi stili alimentari:
vegetariani, vegani, allergici, … o solo curiosi alimentari. Il portale aggrega foodlovers,
foodmakers come blogger, fotografi e chef, aziende, ristoranti e negozi dedicati al cibo
differente.
Land2Lend Where Land meets Hands.
La green community che mette in contatto i terreni abbandonati con i nuovi contadini digitali
interessati a coltivarli per produrre cibo di qualità a km 0.
Stadio Piattaforma quasi completata. Open Beta prevista per settembre.
Value Proposition / descrizione breve I proprietari dei terreni incolti possono segnalarli iscrivendosi alla piattaforma e mediante un’app
dedicata; le segnalazioni generano schede di terreni da adottare, integrando informazioni relative
alla posizione e alle condizioni meteorologiche, suggerendo le coltivazioni migliori per le specifiche
condizioni climatiche. Le schede sono consultabili dagli utenti che decidono di adottarli anche grazie
ad un meccanismo di crowd-renting (affitto condiviso), che ripaga chi contribuisce con una parte
dei frutti della terra.
Il vero valore aggiunto di Land2Lend è la possibilità per i produttori di vendere direttamente i propri
prodotti grazie ad un’app per la vendita e l’acquisto con un click, che garantisce una filiera
distributiva cortissima, capace di far incontrare la domanda di cibo a km 0 con la produzione di
qualità.
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Il bisogno dell’ utente/cliente Sono 4,2 milioni gli ettari di terreni abbandonati o incolti solo in Italia, che costituiscono un
problema per i loro proprietari, costretti a curarne la manutenzione anche se improduttivi, poiché
responsabili di danni causati da incendi o incuria. I proprietari affitterebbero volentieri questi terreni,
se trovassero persone di cui fidarsi interessate a coltivarli.
Ci sono poi 16 milioni di consumatori “a km 0”. Questi consumatori ricercano nel cibo un legame
con il territorio, preferendo il piccolo produttore al grande supermercato, stabilendo un contatto
emotivo e personale con chi produce il cibo che porta in tavola, sempre alla ricerca di nuove fonti di
approvvigionamento e di facilità di acquisto.
Descrizione prodotto/servizio Confrontandosi con gli attori del progetto “Food Revolution – nutrition education for social
innovation”, realizzato dall’omonima associazione di cui è socio fondatore, Donato capisce che
l’interesse verso il mondo del cibo non può prescindere dalla conoscenza della provenienza di quel
cibo, dalle condizioni in cui viene prodotto, dalla filiera coinvolta. Inizia così con Tom, che per
passione autoproduce sul suo balcone piccoli ortaggi, una serie di ricerche sullo stato dell’arte della
produzione agricola in Italia, ritrovandosi parte di un’ampia community fatta da un lato da nuovi
contadini digitali, persone appassionate di autoproduzione che tornano a coltivare per business o per
divertimento, e dall’altra di appassionati di cibo a KM 0.
Realizzano però che non esiste qualcuno in grado di connettere in modo qualificato questi
interlocutori capaci di generare valore autonomamente se messi in grado di dialogare tra loro.
Decidono quindi di risolvere il problema, costruendo un network sociale, i cui utenti possano trovare
terreni e spazi inutilizzati dove avviare la propria coltivazione, per poi distribuirne i frutti
disintermediando la filiera tradizionale. Grazie al supporto di Francesco individuano come potenziale
fonte dei terreni da coltivare i proprietari dei tantissimi terreni incolti, che sono responsabili della
manutenzione e responsabili legalmente dei danni causati dall’incuria. Nasce così Land2Lend, la
green community che fa fruttare i terreni abbandonati.
Mercato di riferimento Il “ritorno alla terra” è un trend in ascesa dalle enormi potenzialità inespresse. Una recente ricerca
condotta da AgrieTour (salone nazionale dell’agriturismo) ha delineato il crescente interesse verso il
mondo rurale: un terzo degli italiani (32,7%) è interessato a progettare una vita in campagna e
altrettanti (31,7%) lavorerebbero direttamente la terra, sia come attività imprenditoriale che
ricreativa, auto-producendo il proprio cibo. Oltre 15 milioni di persone già autoproducono e creano
orti urbani, che sono raddoppiati nell’ultimo anno arrivando ad oltre 5 milioni.
L’ultimo anello della catena è costituito dai 16 milioni di consumatori che si rivolgono ai mercati della
terra per acquistare cibo a KM 0: il settore è cresciuto nel 2013 del 67%, per un fatturato pari a 15
miliardi di euro.
Modello di Business e fonti di ricavo Land2lend utilizza i terreni incolti come driver per generare engagement degli utenti sulla propria
piattaforma, e promuovere così la produzione agricola di qualità a km 0.
Il modello di revenue è incentrato su due assi: servizi legati alla semplificazione delle pratiche di
affitto terreni (generazione automatica di contratti d’affitto e di modelli di pagamento) e
commissioni sulla vendita diretta (direct-selling) dei prodotti agricoli tramite sito e app dedicata. Le
commissioni sono legate all’invio degli annunci e basate sulle quantità dei prodotti proposti invece
che sul venduto, a metà tra l’advertising e il marketplace tradizionale.
Team Donato Macario, laureato in Disegno Industriale al Politecnico di Bari, dopo alcune esperienze come
interior e product designer, ha frequentato il Master in Strategic Design al Politecnico di Milano. Si
interessa alla creazione di nuovi concept di prodotto e allo studio di trend per scenari futuri e ha
lavorato a molteplici progetti legati al mondo del food. E’ socio fondatore dell’associazione “Food
Revolution” che promuove uno stile di vita salutare, sostenibilità e innovazione sociale, vincitrice del
bando della Regione Puglia “Principi Attivi”
Tommaso Romagno, laureando in fisica, imprenditore, è socio fondatore di Rehardwareing, società
di servizi informatici che rigenera computer dismessi. E’ impegnato in progetti centrati sulla riduzione
del digital divide grazie all’utilizzo di software libero/open source e PC obsoleti. Lavora come docente
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Associazione 3040 ReGeneration
freelance per le scuole, insegnando informatica e nuove tecnologie a ragazzi in difficoltà.
Appassionato di tecnologia, promuove le competenze ICT come mezzo per l’inclusione sociale.
Francesco Lozupone, laureato in Trasformazioni e Qualità dei Prodotti Agroalimentari. Dopo
molteplici esperienze formative all’estero e incarichi presso il Dipartimento di Scienze del Suolo, della
Pianta e degli Alimenti dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e il Consorzio IGP Uva di Puglia,
collabora con l’azienda agricola Golden Fruit di Rutigliano mentre frequenta il secondo anno di laurea
magistrale in Medicina delle Piante.
Allocazione degli eventuali finanziamenti Un percorso di accelerazione sarebbe fondamentale per far decollare le attività della startup, ma
riteniamo imprescindibili risorse da destinare a marketing e ricerca & sviluppo, per alimentare la
startup e permetterle di correre per raggiungere una diffusione nazionale entro i primi due anni per
rivolgersi poi al pubblico internazionale, promuovendo i prodotti italiani anche come driver per il
turismo eno- gastronomico ed esperienziale.
Milestone già raggiunte Sono in corso di definizione partnership con comuni della provincia di Bari per lanciare una
sperimentazione del serivzio di distribuzione dei prodotti agricoli e di mappatura dei terreni incolti di
proprietà pubblica.
Informazioni aggiuntive Land2Lend è stata seminifinalista alla Global Social Venture Competition del 2014, si è classificata
tra le prime dieci startup del bando Valore Assoluto della Camera di Commercio di Bari, ed ha
seguito un percorso di incubazione nello IAMB (Istituto agronomico mediterraneo di Bari) concluso a
giugno.
Gnammo Gnammo è il primo portale Italiano dedicato al Social Eating.
Stadio Social network affermata. Primi accordi con brand.
Value Proposition / descrizione breve Si tratta di un portale che permette di organizzare o partecipare a un evento culinario che può
tenersi in luoghi affascinanti come parchi, atelier d’artista o case private in zone di pregio delle
diverse città. Il funzionamento è molto semplice e prevede due possibili “ruoli” (cuoco o
“gnammer”).
L’obiettivo di Gnammo è creare un Social Food Network, dove tutti gli attori del mondo food, cuochi,
consumatori, brand, possano interagire nella creazione di valore del Brand, nell’ottica dell’approccio
Prosumer > Consumatore+Produttore.
Partendo dalla community, che ha sviluppato le dinamiche di social eating, stiamo portando i brand
in tavola e come ultimo step inseriremo l’ecommerce in modo da costruire un’esperienza food a
360°.
Modello di Business e fonti di ricavo Creazione di brand page. Queste ultime saranno pagine di aziende che stringeranno una
partnership con l’iniziativa mettendo a disposizione del materiale per la realizzazione degli eventi: ciò
porterà a un costo minore per i cuochi e alla possibilità per queste realtà commerciali di avere un
rapporto più diretto con la “base” dei consumatori, mettendosi in gioco e sottoponendosi alle loro
valutazioni e impressioni successive alle singole serate, instaurando così con loro un dialogo nuovo e
più reale.
Team Gian Luca Ranno, CEO e co-fondatore di Gnammo insieme a Cristiano Rigon e Walter Dabbicco
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Allocazione degli eventuali finanziamenti Necessitiamo di ampliare il network, contatti per il lancio della piattaforma in ambito Europeo e
Americano, nonché di ulteriori investimenti finanziari per l’accelerazione dello sviluppo del progetto.
Milestone già raggiunte Gnammo è online da Giugno 2012.
Pagina su Facebook con più 11.000 “like” e quasi 20.000 utenti, con più di 1000 eventi organizzati in
17 diverse regioni italiane.
Una crescita che è diventata esponenziale soprattutto a partire dal gennaio 2013 grazie a una nuova
versione del sito.
Primo accordo con un’azienda del settore alimentare (Barilla).
Gnammo ha ricevuto un primo seed da CII2, per il valore di 50K, un investimento di 100K da parte
di ItaliaOnline ed abbiamo appena chiuso un ulteriore round di 300K sulla piattaforma Siamosoci.
Social Kitchen La cucina deve essere alla portata di tutti
Stadio Format definiti, sito online e trasmissioni già avviate.
Value Proposition / descrizione breve La filosofia di Social Kitchen è quella di diffondere la cultura per la buona cucina in maniera
democratica e accessibile a tutti, senza limitazioni geografiche e di portafoglio.
Questo è permesso dal web.
Social Kitchen è una lezione di cucina interattiva che puoi seguire direttamente dalla tua cucina
tramite pc o tablet. Basta collegarsi a www.socialkitchen.it all’ora dell’evento ed essere pronti con
tutti gli ingredienti e attrezzature richieste nell’invito che ricevi qualche giorno prima. Cucinerai,
passo passo, guidato dallo chef a cui potrai rivolgere tutte le domande su dubbi o incertezze tramite
chat, lui ti risponderà immediatamente in diretta!
In meno di un’ora il tuo piatto sarà pronto in tavola da condividere con la famiglia, con gli amici o
mangiare per conto tuo!
Descrizione prodotto/servizio -
Ogni Venerdì ricevi la lista degli ingredienti e dell’attrezzatura necessari per la diretta
successiva
Segui la puntata il Mercoledì sera alle 20:00 in diretta video interagendo con lo Chef, lo Staff
e la Community utilizzando la chat
Condividi, se vuoi, la foto del tuo piatto sulla nostra Pagina Facebook
Il Giovedì ricevi la ricetta completa di tutti i passaggi
Mercato di riferimento B2C - Social Kitchen si rivolge ad un pubblico interessato alla gastronomia, agli ingredienti e
all’attrezzatura necessaria per cucinare tutti i giorni.
B2B - Questo rappresenta un vantaggio pubblicitario notevole per gli sponsor di Social Kitchen.
Gli sponsor ideali sono food companies di largo consumo (Barilla, DeCecco, Rana, Cirio, Biraghi,
Buitoni, Peroni, ecc ecc) che possono essere interessate a fare pubblicità durante lo streaming. A
queste si vanno ad aggiungere aziende che forniscono attrezzatura per cucine (pentole, piccoli
elettrodomestici, posateria, ecc.).
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Strategia di marketing e vendita Claims:
Social Kitchen “sa di nuovo” nel web!
-
è il PRIMO corso di cucina in diretta online interattivo
il suo contenuto esperienziale e coinvolgente può essere seguito comodamente da casa
anche oltre confine
crea community in cucina pur restando a casa da soli
crea occasione di ritrovo ‘reale’ in modalità cheap
ha pluralità di argomenti e ospiti che intervengono, diversificando l’offerta culinaria
“La cucina più grande e la tavola più lunga d’Italia isole comprese naturalmente”
Uso estensivo del web, social media in particolare (Facebook, YouTube, Twitter, Google+ già attivi)
Creazione di trasmissioni “verticali” sui vari stili di cucina (vegana etc…).
SocialVeg è la prima linea editoriale “specializzata” di Social Kitchen, studiata e messa in onda a
partire dal 21 maggio 2014, come appuntamento settimanale del martedì sera.
Modello di Business e fonti di ricavo Sponsorship (“La diretta di oggi è gratis grazie a…”) e pubblicità display
Product Placement
Le linee editoriali verticali potrebbero essere a pagamento
Scenario competitivo e vantaggio -
-
CARTA STAMPATA: Secondo la Fieg (Federazione italiana editori di giornali) negli ultimi
cinque anni le vendite in edicola sono calate del 27% per i quotidiani e del 29,4% per i
periodici. A spingere il fatturato in basso ha molto contribuito il crollo della raccolta
pubblicitaria, che, secondo quanto riferisce Nielsen, ha fatto registrare un meno 14,3% tra
2011 e 2012.
RADIO: I messaggi radiofonici per essere recepiti devono essere carichi di emotività e quindi
lavorano male sul food and beverage
TELEVISIONE: Da una recente indagine risulta che almeno il 70% dei telespettatori cambia
canale durante la pausa pubblicitaria e che l’81,73% non ricorda marche, prodotti o settori
che ha appena visto.
WEB: I banner, gli spot pre-video e i pop-up promozionali e newsletters sono sempre più
vissuti come fastidiosi dagli utenti che non pongono attenzione al brand.
Il nostro obiettivo è quello di raggiungere vaste masse di pubblico e offrire loro un servizio
facilmente accessibile.
Social Kitchen offre così ai suoi sponsor un canale di comunicazione mirato a un target di
consumatori interessati al prodotto.
Social Kitchen:
-
concentra un pubblico interessato al food
con la diretta, catalizza l’attenzione per 40 minuti senza possibilità di interruzione
permette il passaggio di spot pubblicitari non eludibili dal pubblico
spiega l’utilizzo del prodotto attraverso un product placement mirato
è un veicolo di comunicazione esperienziale che fa vivere agli utenti in prima persona le
qualità e le potenzialità di un prodotto
Questo rappresenta un vantaggio pubblicitario notevole per gli sponsor di Social Kitchen.
Qualità e non quantità!
Team Il contenuto originale e innovativo di Social Kitchen nasce dalla creatività e dall’esperienza decennale
di Antonio Marchello, personal chef, formatore, autore, scherzosamente soprannominato dai suoi
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allievi “Robin Food” per la perseveranza nel rendere accessibile a tutti la possibilità di imparare le
tecniche della cucina esprimendo sé stessi, in maniera emozionale ed economica. Antonio Marchello
è autore e volto di SocialKitchen.
A lui si affianca Rosanna Curi, che segue lo sviluppo strategico e la gestione di SocialKitchen. La
parte tecnologica è curata da Alessandro Lucianò e la sua ExcogitaNet, società in prima linea nella
realizzazione delle più avanzate infrastrutture per portali in Italia.
Il set di Social Kitchen è ospitato da Interno23 di Giuliana Antonelli, quarta anima del team, che
gestisce uno spazio confortevole e di classe dove tutti si sentono immediatamente accolti e coccolati.
L’anima creativa e strategica si è unita a quella tecnologica, costituendo Social Streaming srl.
Allocazione degli eventuali finanziamenti Le principali azioni che svolgeremo nei prossimi mesi saranno finalizzate ad aprire con successo la
fase di early growth: espansione utenti e aumento delle vendite. Le azioni da intraprendere e gli
obiettivi da raggiungere seguiranno tre direttrici strategiche fondamentali:
1.
2.
3.
Se sul
punto,
Fine-tuning Tecnico (atto a consolidare il concept e l’offerta ai clienti)
Convergenza sugli sponsor e test del revenue model
Crescita della base utenti e avvio del revenue stream
primo punto, abbiamo già convogliato risorse, energie e un chiaro action plan, sul secondo
relativo agli sponsor, ci occorre potenziare il nostro network.
A tale proposito vorremmo poter cogliere l’occasione dell’Evento Re-Food per stringere utili e
vantaggiosi contatti commerciali con le aziende alimentari che sostengono l’iniziativa e con le altre
start-up impegnate nel settore del food.
Milestone già raggiunte Dal 7 gennaio 2014 a luglio 2014 abbiamo realizzato 30 puntate settimanali di Social Kitchen. Ogni
mercoledì sera è stata mandata in onda una trasmissione in streaming online via web. Il database
degli utenti di Social Kitchen è cresciuto di circa 1.000 unita in cinque mesi. Ci preme sottolineare
che tale numero è stato raggiunto senza effettuare alcuna politica massiva di acquisizione di utenti a
pagamento, ma grazie alla viralità del canale Facebook, sul quale siamo presenti con la nostra
pagina (che conta circa 6.300 iLike) e ad una collaborazione con la Milano Food Week che, durante il
mese di maggio, ci ha permesso di avere visibilità attraverso loro canali web sul pubblico milanese.
Della prima tornata d’iscritti (iscritti da genn a mar) il 49% ha usufruito del servizio.
Di questi, a fine maggio:
- il 47% ha assistito ad almeno due puntate
- il 10% ha assistito ad almeno 12 puntate
Da maggio sono andate in web streaming 8 puntate di “Social Veg” rivolte al verticale specifico, in
collaborazione con associazioni, chef e food bloggers vegani e vegetariani.
cucinaMancina la prima food communuty per chi mangia differente
Stadio Avviato. Sito e blog online.
Value Proposition / descrizione breve cucinaMancina è la prima food community dedicata a chi mangia differente, per scelta o per
necessità, dove cercare e proporre ricette, informazioni e tutti i luoghi dedicati ai diversi stili
alimentari: vegetariani, vegani, allergici, con pochi grassi, zuccheri o sodio, curiosi alimentari.
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Il bisogno dell’ utente/cliente Pur con stili alimentari differenti, i mancini alimentari (vegetariani, vegani, allergici, colesterolemici,
ipertesi, diabetici, curiosi alimentari) hanno gli stessi problemi: cosa cucinare in maniera sana, in
linea con la propria diversità alimentare e senza rinunciare al gusto; dove comprare ingredienti per
diete speciali, dove andare a mangiare fuori casa e come condividere problemi e soluzioni con altri
mancini alimentari.
Descrizione prodotto/servizio cucinaMancina nasce nell’estate del 2012 a Bari, durante un corso per lo sviluppo di app: qui Flavia
Giordano e Lorenza Dadduzio, mancine alimentari doc, rispettivamente flexitariana e curiosa
alimentare, si sono incontrate e hanno condiviso le proprie passioni per la sana alimentazione e il
food design, dopo una cena in cui sedevano allo stesso tavolo una amica intollerante al lattosio, una
vegetariana e un amico celiaco.
Il portale aggrega foodlovers, foodmakers come blogger, fotografi e chef, aziende, ristoranti e negozi
dedicati al cibo differente.
cucinaMancina offre un ricettario creativo multifiltro composto da ricette organizzate per "mancinità"
e singolo alimento e uno store locator georeferenziato implementabile dal basso con l'elenco di tutti
gli esercizi commerciali dove comprare o mangiare cibo adatto ai diversi stili alimentari. Il tutto
condito da servizi di social fooding che consentono agli utenti di ri-declinare le ricette per singole
mancinità, di personalizzare il proprio ricettario, di segnalare locali mancini e condividere problemi e
soluzioni alimentari.
Strategia di marketing e vendita Intendiamo sviluppare i servizi online dedicati alle aziende promuovendoli sia attraverso adeguate
campagne di comunicazione e marketing, che mediante una rete commerciale nelle principali città
italiane.
Modello di Business e fonti di ricavo La sostenibilità economica di cucinaMancina si basa principalmente sulla offerta dei servizi dedicati
alle attività commerciali (vetrine e pacchetti mancini, oltre che prenotazioni online). Revenue
secondarie provengono dalla produzione e vendita di prodotti editoriali, del merchandising, dalla
organizzazione di eventi ludico-didattici nonché da servizi di consulenza su comunicazione,
marketing e nutrizione per le aziende mancine.
Una volta consolidata la community, cucinaMancina svilupperà il "mercato mancino", offrendo agli
stores vetrine dedicate ai prodotti mancini, testati dagli autori della community attraverso ricette
condivise sul portale e acquistabili direttamente sulla piattaforma online. Inoltre, le attività di
ristorazione potranno essere direttamente prenotate dagli utenti attraverso il portale
www.cucinamancina.com
Team e Advisory Board Il team di cucinaMancina è composto da: Lorenza Dadduzio (direttore creativo e marketing,
imprenditrice nel settore della comunicazione di cibo e territorio), Flavia Giordano (direttore
editoriale, esperta nella gestione di progetti culturali, politiche giovanili e in fondi europei),
Francesco La Notte (web engineer con esperienza pluriquinquennale) e Elvira Greco (biologa
nutrizionista).
Opera come Advisor
Internazionalizzazione.
Giorgio
Bertolini,
esperto
in
Strategic
Change
Management
e
Allocazione degli eventuali finanziamenti Intendiamo sviluppare i servizi online dedicati alle aziende mancine (vetrine e mercato mancino,
servizio di prenotazione online), promuovendoli sia attraverso adeguate campagne di comunicazione
e marketing, che mediante una rete commerciale nelle principali città italiane. Per queste attività
abbiamo bisogno di un budget di 500.000 €, di affiancamento nelle strategie per lo sviluppo
commerciale, l'acquisizione e monitoraggio dei flussi di utenti sulla piattaforma.
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Milestone già raggiunte Sito e blog online.
La pagina Facebook è seguita da oltre 6000 persone.
Già avviate le prime partnership nel settore sociale con ActionAid Italia e scientifico con CNR Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA).
Già avviate attività promozionali del brand in Italia (eventi, presentazioni, showcooking, laboratori
ludico-didattici, workshop...)
Due ricettari pubblicati anche in forma di libro fisico.
Informazioni aggiuntive cucinaMancina, già finalista di StartCup 2012, a gennaio 2013 ha vinto il bando Valore Assoluto
ottenendo un primo seed di 70.000 € dalla Camera di Commercio di Bari.
Nel mese di giugno 2013 ha vinto la borsa di studio offerta da Mind the Bridge per frequentare una
startup school a San Francisco nel mese di novembre 2013.
Nel marzo 2014 è stata nominata migliore food startup durante l'edizione milanese di NEXT - La
Repubblica delle Idee, insieme a Repubblica e Riccardo Luna.
A giugno 2014 il portale cucinamancina.com è stato inserito da Vanity Fair tra i migliori siti di food a
livello internazionale.
Copertura stampa: Wired, La Repubblica, Vanity Fair, Gambero Rosso, Ansa, Rai 3, RaiNews24, TG2
- EAT Parade, SKY - Reteconomy, La Stampa, Corriere della Sera, Corriere Innovazione, Corriere del
Mezzogiorno, Avvenire, Fine Dining Lovers-San Pellegrino, Girls in Tech, D di Repubblica, Elle, Donna
Moderna, Myself.
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Appendice I Le altre Startup del settore analizzate da 3040 ReGeneration durante le selezioni •
Appetitoso - “Cerchi un piatto, trovi un ristorante”
o
•
Crocché - “Il miglior modo per godersi il cibo di strada a Palermo. A parte
mangiarlo!”
o
•
piattaforma on line di condivisione di cibo; permette di coniugare la richiesta di
prodotti alimentari per scopi umanitari con il recupero e la messa a disposizione
dell’invenduto e delle merci prossime alla scadenza.
My Foody - “la soluzione agli sprechi alimentari”
o
•
Community privata che ha l’obiettivo di aiutare i propri membri a scoprire e
comprare vini e altre specialità selezionate dal team di esperti e curatori.
Completata da offerte in ambito turistico.
I-FoodShare - Lotta allo spreco alimentare
o
•
Piattaforma general purpose per la ricezione e gestione di ordini provenienti da
sistemi online (siti o App), con inoltro in tempo reale ai dispositivi di stampa più
adatti, per la loro evasione in contesti “offline”; integrabile con un’offerta di
strumenti di eCommerce per PMI.
Clos 1,81 - “Fine wine & gourmet dine”
o
•
Software di gestione ordini per pizzerie con consegna a domicilio, completo di
strumenti di marketing e analytics associato ad una App che permette ai clienti
di ordinare la pizza direttamente dal cellulare conoscendo lo stato dell’ordine.
Rospo - “Realtime Online Shopping Printed Orders”
o
•
Piattaforma web-mobile-magazine per il discovery e la prenotazione dei
ristoranti e la fidelizzazione dei clienti, grazie alle recensioni “certificate” e alla
DINING CARD, una speciale carta digitale, che consente agli utenti di fruire di
promozioni e sconti e di accumulare punti da spendere nei ristoranti aderenti al
circuito.
Pizza Now - “la pizza a portata di App”
o
•
E’ un marketplace che fa incontrare gli utenti finali con i produttori di ingredienti
di qualità. Risparmi quando acquisti, Scegli ciò che più ti piace, Sviluppi
l’economia locale
Mangia e Bevi
o
•
Ordini via mobile con tracciamento della lavorazione; gestione del workflow e
strumenti di mobile marketing e analytics per nicchie specifiche (ristorazione
negli stadi, nei teatri, …)
Gourmeet - “Incontra il tuo cibo”
o
•
Far incontrare i clienti e i ristoranti grazie alla personalizzazione dei menu:
meno sprechi e tavoli sempre pieni, grazie anche a una vetrina digitale curata
per “raccontare” il locale e la qualità dei cibi.
GnamGnam - “Waiting Sucks”
o
•
Fruire al meglio i luoghi del cibo da strada, essere guidati alla scoperta delle
pietanze più tradizionali, invitati a giocare con il proprio territorio, favorendone
contemporaneamente la conoscenza e la comprensione. una guida, un social
network, una vetrina per il cibo in un contesto ricco di contenuti.
FeelChef
o
•
Per gli utenti è una App per cercare un piatto nelle vicinanze e commentarne la
qualità dopo averlo consumato. L’esercente può gestire il proprio menu (piatti)
e compiere operazioni premium (creare offerte o acquistare “pacchetti checkin”).
Grazie ad una piattaforma di e-commerce, i consumatori possono acquistare a
prezzi ridotti prodotti alimentari in scadenza o con difetti estetici di
confezionamento. MyFoody trasforma gli attuali sprechi della distribuzione in
risorse, creando al contempo una popolazione sempre più pronta ad acquistare
ciò che è conveniente e giusto, anche grazie al blog tematico.
QuiCibo - “Qui vivo, QuiCibo”
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o
•
S-CambiaCibo
o
•
Far conoscere l’umbria attraverso aziende locali che forniscono prodotti umbri
(prosciutto, olio, tartufi, …) per una nuova offerta di street food all’estero,
basata sulla focaccia tipica chiamata “Torta al Testo”.
Piccole Ricette - “Ogni giorno una nuova ricetta… e nel week-end si
raddoppia”
o
•
Franchising di bistrò di alta gamma artigianali, “green” e “solidali”: torte
monoporzione derivate da quelle tradizionali e non solo. Punti vendità con
laboratorio e somministrazione e punti di sola esposizione e take-away.
Torta al testo
o
•
Innalzare il concetto di franchising fast food, attraverso il “Made in Italy”; il
tramezzino è il cibo di strada italiano che, grazie all’R&D può di prodotto, può
coniugare grande qualità e prezzo accessibile, con attenzione alla sostenibilità
The Cake Factory – “Good for Good”
o
•
un concetto di alimentazione che valorizzi molto i valori nutrizionali presenti
negli alimenti ed una corretta proporzione tra questi. L’utente sceglie i macronutrienti e il menu è deciso di conseguenza. Preparato e portato a domicilio.
Intramezzo
o
•
Le venti torte regionali italiane in stile cupcake, con la sensazione e il racconto
delle origini dei dolci e delle tradizioni reginali
Fit-eat – healty food a domicilio per appassionati di fittness
o
•
Dolci tradizionali siciliani, principalmente a base di pasta di mandorla, di
altissima qualità e con un packaging degno di un gioiello
Cup ITA cakes
o
•
Una collezione di ‘primi piatti’ in kit da cucinare che mira ad offrire un elevato e
distintivo contenuto esperienziale. Il concetto di base è esprimere l’anima di una
città italiana attraverso una ricetta tipica e una serie di elementi che aiutino a
far (ri)vivere a casa il cosidetto ‘italian way of life’.
SweetJewels - “Antica cultura per giovani emozioni”
o
•
Prodotti da forno salutistici e senza additivi chimici con una filiera che assicuri la
tracciabilità e la sicurezza alimentare e con un design innovativo (“Pasta
Snack”)
Italy In Your Plate - “Live a truly italian dinner with pasta receipes ready to
cook”
o
•
Produrre alimenti di largo consumo con farina ottenuta da soli antichi Grani Duri
di Sicilia, assicurando sia la tracciabilità del prodotto finale che la sua salubrità
grazie ad un sistema di filiera che ne monitora tutto il processo produttivo
I murgini
o
•
Un catalogo di prodotti di eccellenza firmati da grandi chef (veri e propri piatti
semilavorati, prodotti trasformati o anche solo selezionati, ricette) acquistabili
nei circuiti della GDO o in negozi specializzati
Grani duri di Sicilia
o
•
Contribuire a ridurre gli sprechi attraverso la creazione e gestione di un virtual
market place della merce invenduta, ma ancora commestibile. I prodotti
potranno essere ri-commercializzati oppure donati al Terzo Settore
Chef Kit - “Realizza a casa tua piatti da ristorante stellato”
o
•
una “cassetta degli attrezzi” di facile utilizzo che permette alle comunità di
scambiare cibo in maniera divertente, sociale e sicura. La grande distribuzione
potrà entrare a far parte di “S-Cambia Cibo” promuovendo sul portale i beni
alimentari che rimarrebbero invenduti perché prossimi alla scadenza o non
conformi agli standard estetici.
SenzaSpreco - virtual market place dell’invenduto nell’agroalimentare
o
•
Una piattaforma che fa incontrare e dialogare direttamente i produttori
appassionati e i consumatori consapevoli, arricchita da aspetti social e di
sensibilizzazione al Km0.
Mobile App di ricette inviate dagli utenti per gli utenti. Ricette semplici, adatte
anche a chi non sa cucinare, e contunuti curati dal team.
QKing – “Become the King”
o
Piattaforma web per sfide culinarie tra provetti e aspiranti cuochi. A partire da
un ingrediente, gli sfidanti dovranno produrre ricette creative e originali da far
votare alla loro community sui social network. Per i marchi produttori QKing
offre in un unico contesto viral marketing e food blogging.
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