Stop a 150 addetti su 770, ossa integrazione straordinaria per Odorizzi Porfidi, Raganella, Cristofolini sas. Nel 2012 persi altri 73 posti di lavoro, in vent'anni sono dimezzati Per la prima volta dal 1990 la quantità prodotta dalle 84 cave va sotto 1 milione di tonnellate. Valore a 42 milioni: - 2 2 % . Esportazioni a 30 milioni in nove mesi Porfido, in cassa un operaio su cinque Occupati scesi del 9%, produzione del 15 Prezzi e valore a picco,tienesolo l'expor FRANCESCO f EHHEHI TRENTO - Nel 2013 l'Inps ha autorizzato alle ditte trentine del settore lapidei, porfido in testa, quasi 540 mila ore di cassa integrazione, corrispondenti a oltre 150 lavoratori fermi e a salario ridotto, un quinto del totale. Il sindacato è preoccupato soprattutto per i 110 in cassa straordinaria, dipendenti di aziende in fase di crisi acuta o in concordato preventivo. Ma questo è solo l'ultimo segnale di un distretto falcidiato dalla crisi. Nel 2012 la quantità prodotta nelle 84 cave di «oro rosso» (adesso decisamente meno dorato di una volta) è calata del 15%, scendendo per la prima volta in vent'anni sotto il milione di tonnellate. Il valore delle pietre è andato giù del 22%, l'occupazione di quasi il 9%. Tiene solo l'export. In queste settimane il lavoro è fermo per la pausa invernale. «Ma le aziende cercheranno di spostare la ripresa dell'attività più in là che possono, perché sono in difficoltà» dice Giuliano Montibeller della Fillea Cgil che, con il segretario della Filca Cisl Fabrizio Bignotti, segue il comparto. I sindacati sono particolarmente preoccupati per i dipendenti in cassa integrazione straordinaria: i 60-70 della Odorizzi Porfidi in concordato preventivo, che sta cercando di vendere i rami d'azienda in attesa dell'udienza dei creditori, i 25 della Porfidi Cristofolini sas, i 20 della Porfidi Paganella. «Il consorzio di imprese nato a settembre per l'export - osserva Montibeller - è sul mercato, ma non è facile. E importante anche l'avvio da febbraio ad Albiano delle nuove regole che impongono di lavorare in proprio l'80% del prodotto grezzo di cava altrimenti salta la concessione». Sulla «linea dura» del Comune di Albiano per raggiungere l'obiettivo filiera scriviamo oggi in pagina di Lavis e Rotai iana (pagina 32). Il Consorzio Italiano Porfido Trentino ha messo insieme 14 ditte del comparto per affrontare i mercati esteri. In effetti l'export è l'unica voce che ancora dà respiro al distretto. Nei primi nove mesi del 2013 le vendite estere di pietre lavorate ammontano a 30,7 milioni di euro, in crescita dell'1,4% rispetto all'analogo periodo del 2012. L'export cala in Germania, primo mercato, e Austria, ma aumenta in Francia, Svizzera e Svezia. I dati del Servizio minerario della Provincia, pubblicati dal Servizio statistica, fotografano però la profonda crisi di questi anni. Nel 2012 le 84 cave di porfido (erano 92 l'anno prima e 112 nel 1990), hanno prodotto 865 mila tonnellate di materiale, il 14,8% in meno rispetto al 2011, quando erano 1 milione 15 mila tonnellate, e il 39% in meno di vent'anni prima, quando si attestavano su 1,4 milioni di tonnellate. II valore del prodotto grezzo è andato ancora più giù. Nel 2012 siamo a 42,1 milioni, con un calo del 22,2% sull'anno precedente, 12 milioni in meno. Il picco del valore era stato raggiunto nel 2000 con 80 milioni (e 1 milione e mezzo di tonnellate prodotte), mentre rispetto al 1990 (64,6 milioni) la diminuzione è stata del 34,8%. Sono soprattutto i valori unitari, cioè i prezzi, a scendere. Il porfido da taglio e pavimentazione vale 130,48 euro a tonnellata, il 4,1 % in meno dell'anno prima. Ma nel 2009 il valore unitario era a quota 173,85 euro. Il porfido in pezzame vale 48,71 euro a tonnellata, con una diminuzione del 7,1%. L'unico a crescere è il porfido in pietrisco che, con 4,96 euro a tonnellata, registra un +12% annuo. Gli operai del settore porfido sono 770, l'8,7% in meno del 2011, con altri 73 posti di lavoro persi in un anno. Nell'arco di vent'anni gli addetti sono praticamente dimezzati (-48,5%) dai 1.495 del 1990. Altrettanto drastico il calo delle ore di lavoro: -24% annuo. L'unica voce che cresce nel ventennio, anche se perde qualcosa tra il 2011 e il 2012, è la potenza installata, elettrica e non: segno che almeno un po' di industrializzazione del processo lavorativo c'è stata. •••i Cave di porfido Quantità Valore (numero) prodotta (tonn. (min di euro) 112 416 160 64,6 102 260 289 72,4 93 466 279 80,1 96 717 403 71,0 92 208 865 58,5 86 138 554 58,6 91 048 044 52,0 92 015 660 54,2 84 865 208 42,1 Addetti (operai) Ore Potenza motori di lavoro elettrici (kw) 2.024.000 4.461 710 000 5.527 513 ooT 6.326 272 000 6.110 141 000 6.369 091 000 6.499 058 000 6.840 005 000 7.156 763 000 6.805 1990 1.495 1995 1.298 2000 1.253 2005 1.055 2008 935 2009 876 2010 933 2011 843 2012 770 Variazione 2011-2012 -14,8% -22,2% -8,7% -24,1% -8,7% 1990-2012 -25,0% -38,9% -34,8% -48,5% -62,3% Fonte: elaborazione su Servizio minerario e Servizio statistica della Provincia Autonoma di Trento Laner lascia anche il Distretto sri TRENTO - Dopo Trentino Sviluppo, Diego Laner si dimetterà anche eia amministratore unico del Distretto dei porfido e delle pietre trentine srl, il braccio operativo del Comitato di coordinamento del distretto dei porfido, cioè dell'assemblea dei rappresentanti delie forze sociali e delie categorie. Che, a sua volta, è in fase di rinnovo a seguito dell'inizio delia nuova legislatura provinciale. Le varie forze stanno dando le indicazioni dei loro rappresentanti. Entro metà marzo dovrebbe esserci l'insediamento dei nuovo Comitato. Per Distretto srl, invece, sarà il socio unico Trentino Sviluppo a nominare ii nuovo amministratore. -4,9% 52,5% Potenza altri motori (kw) 54.963 57 767 65 351 73 280 67 972 66 247 68 081 68 936 63 349 -8,1% 15,3%
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