GIUGNO-LUGLIO 2014 6 - Visita il sito O.F. Italia

6 GIUGNO-LUGLIO 2014
Numero 8 Settembre-Ottobre
6 Giugno 2014
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M A G A Z I N E
NUMERO 6| GIUGNO-LUGLIO 2014
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Q UANDO IL L EGNO
È P REZIOSO
SOMMARIO
3
4
Editoriale
Franco Capone
La selezione dei materiali, la
cura del dettaglio, l’esperienza
ed il gusto italiano rendono
il Gruppo Lorandi una tra
le più importanti industrie
manifatturiere di cofani in
Europa.
27
Le ceneri in casa:
38 Come e dove?
Dott. Graziano Pelizzaro
A.N.U.S.C.A.
Giro cultural-funerario
nell’Italia che non và...
Natura Ambiente Ecologia:
48 Recupero pneumatici
Eurocof
Ziello Casa Funeraria
50 Redazionale
Dott.ssa Catassi Katia
6
6 GIUGNO 2014
Redazionale
Dott. Antonio Fiori
Emmelas Casa Funeraria
10 Redazionale
s.r.l.
52 BL
Redazionale
I Riti
12 Kayapo
Curiosità:
54 Ghana: Bare personalizzate
Ellena
14 Redazionale
58 Cesarano
Redazionale
Tradizioni:
20 La notte dell’Ivan Kupala
Sport:
62 Giro d’Italia 2014
Dott. Antonio Fiori
Dott. Antonio Fiori
La Redazione
La Redazione
Disef
23 Redazionale
64 Videolabor
www.lemiecondoglianze.it
Etern
26 La Rosa del Ricordo
Lettera del Presidente
71 Informazione mensile
Il Fatto:
30 Berlinguer
O.F. Italia
80 Redazionale
Redazionale
La Redazione
Redazionale
di Federcofit
Schettini
32 Redazionale
www.clarius.it
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Editoriale
IJ
www.clarius.it
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u
a
T
t
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Il nuov
Ben ritrovati tra le pagine di OfItalia Magazine, doppio numero con Giugno e
Luglio ed è già tempo di vacanze estive.
Proseguono i confronti tra il Governo e le varie forze politiche per le tanto attese
riforme da attuare, recentemente pare che anche il M5S abbia deciso di fare un
passo avanti, proponendosi come possibile interlocutore su alcuni temi, staremo
a vedere come il PD riuscirà a districarsi tra le varie alternative di cui ora può
disporre.
Ma Giugno è anche un mese di sport, se da un lato abbiamo visto concludersi il
Giro d’Italia, troverete un articolo dedicato all’interno del Magazine, dall’altro
c’è stata la cerimonia d’apertura dei mondiali Fifa 2014 che quest’anno si disputeranno in Brasile, staremo a vedere come si comporteranno gli azzurri, con la
speranza che il loro cammino nella competizione si interrompa il più tardi possibile.
È arrivato il momento di salutarci e come di consueto non mi resta che lasciarVi
in compagnia delle nostre rubriche...
Z
Al prossimo numero!!!
G
A
Le Imprese di Onoranze Funebri presenti nelle pagine successive, danno la
loro disponibilità ai colleghi per il disbrigo pratiche, documenti, trasporti e/o
altri servizi garantendo serietà e professionalità, al pari di tutte le Imprese
aderenti a “O.F.Italia” e visibili sul Volume e sul portale web dedicato
A
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Giro cultural - funerario
nell’Italia che non và!!!
... la legge non è uguale per tutti!!
Dott.ssa Catassi Katia
La lettera pubblicata qui di seguito pone alla ASL 9
di Grosseto un pesante quesito esistenziale.
Aspettiamo fiduciosi una risposta a breve.
Ill.mi,
Federcofit, la Federazione del Comparto Funerario
Italiano, è un’Organizzazione di categoria che tutela e
rappresenta i legittimi interessi degli operatori funebri
ed opera sul territorio nazionale, nella Regione Toscana e sul territorio della Provincia di Grosseto attraver-
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so la presenza di numerosi operatori aderenti in molti
Comuni della Provincia.
Federcofit opera nello spirito di massima collaborazione con le Istituzioni ed impronta la propria azione alla
massima trasparenza, correttezza e rispetto rigoroso
delle norme e delle regole definite dalle Istituzioni.
Ci viene segnalato che la ASL 9 di Grosseto, ha, giustamente, richiamato tutte le attività funebri operanti
sul territorio di competenza della ASL ad adeguare le
Risulta, infatti, che numerose attività funebri abbiano
ottemperato a queste giuste sollecitazioni, l’Impresa
Funebre La Pace, l’On. Fun. F.lli Babbanini, l’impresa
Zazzeri, l’Impresa Vanni, l’Impresa Mariotti, solo per
fare alcuni esempi, operando gli investimenti necessari per rispondere all’osservanza delle disposizioni
normative.
Dobbiamo rilevare, però e con grande meraviglia, che
tale rigore non è stato adottato nei confronti di numerose ed importanti realtà operative: dalla San Lorenzo
Srl, che, nonostante le reiterate segnalazioni, continua
ad utilizzare gli spazi cimiteriali come se fossero di disponibilità di una società, appunto la San Lorenzo Srl,
e non della collettività, la Misericordia di Grosseto,
come pure quelle di Marciano, Castel del Piano, Porto
Santo Stefano, le quali, se intendono esercitare attività
di onoranze funebri, dovranno, come qualsiasi altro
operatore, rispettare le disposizioni di legge adeguando le proprie strutture e la propria organizzazione,
per fare solo alcuni esempi anche in questa direzione. Senza considerare l’utilizzo di parcheggi pubblici,
o aperti al pubblico, per ospitare gli automezzi per il
trasporto sanitario da parte di una notissima ONLUS
(come da documentazione allegata).
Vogliamo ricordare, per puro scrupolo, che lo stazionamento delle auto funebri della San Lorenzo Srl nelle aree cimiteriali costituisce un palese abuso al pari
dell’utilizzo degli stessi ambienti per il deposito di
materiali funebri destinati alla commercializzazione
come i cofani, imbottiture e via dicendo.
Qualora la realtà rispondesse alle segnalazioni pervenute, e che abbiamo sottolineato, vogliamo sapere
quale è il criterio degli interventi della ASL e le azioni
conseguenti al fine di non interferire, con partigianeria, nell’esplicarsi dei rapporti concorrenziali tra
autorimesse necessarie per ospitare gli auto funebri operatori in un settore così importante e delicato e
adibiti ai trasporti funebri alle disposizioni previste chiediamo formalmente quali siano gli interventi che
dal DPR 285/90. Comprendiamo che la ASL abbia si sono fatti o si intendono attuare nei confronti degli
risposto alle richieste di posticipare l’adeguamento inadempienti rispetto alle prescrizioni normative.
richiesto alla conclusione di mutamenti aziendali im- In attesa di un sollecito riscontro.
minenti, in modo negativo imponendo l’immediato Distinti saluti
adeguamento alle suddette disposizioni: il rigore può Dott.ssa Catassi Katia
rappresentare una corretta impostazione con possibili
Presidente Regione Toscana Feder.Co.F.It
risultati positivi.
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KAYAPO
I guardiani dell’Amazzonia
Dott. Antonio Fiori
I Kayapó sono una popolazione indigena che abita il Brasile centrale, tra i fiumi Xingu e Tocantins, nel Pará sudorientale. La popolazione ammonta a circa
7.000 individui, suddivisi al loro interno in 15 gruppi, che vivono in 40 villaggi
sparsi in 11 milioni di ettari di terre protette.
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I Riti
Il territorio dei Kayapo è più grande della metà dei
paesi nel mondo, il loro confine si estende per più di
2.500 chilometri, si tratta di un’aerea molto estesa da
controllare e soprattutto da difendere dalle continue
invasioni da parte di allevatori, coloni, taglialegna e
cercatori d’oro.
I Kayapo abitano una regione grande poco meno
dell’Austria, quasi interamente ricoperta dalla foresta pluviale equatoriale, ad eccezione della porzione
orientale, occupata dal cerrado, una grande savana
tropicale.
L’attuale configurazione sociale dei Kayapo è il risultato di un lungo processo di mobilità sociale e territoriale, segnata dalla costante formazione di fazioni e
divisioni politiche.
Uno studio etno-storico ha mostrato che i Kayapó originariamente vivevano divisi in tre gruppi principali
discendenti da un unico ceppo comune, questi abitavano la regione del basso corso del fiume Tocantins
da tempo immemorabile: un territorio costituito da
pianure attraversate da fiumi, circondato da una foresta a galleria.
Sono diversi i miti e le leggende che raccontano le
origini dei Kayapo, essi hanno una concezione ciclica
della vita e dell’universo, e questa ciclicità la ritroviamo in tutte le loro attività, ad esempio essi migrano
da est a ovest seguendo così il moto apparente del
sole; la piazza del villaggio si trova sempre in una posizione centrale e rappresenta per l’appunto il centro
del mondo, a sua volta simboleggiato da un sonaglio,
strumento che dona ritmo a canti e balli che secondo
la tradizione ricreano l’energia necessaria alla vita.
La foresta tutt’intorno al villaggio viene considerata
un mondo a parte dove gli uomini possono tramutarsi in animali, o addirittura in spiriti, in grado persino
di arrecare danno ai loro stessi famigliari, più ci si addentra nella vegetazione più aumentano le possibilità
che si verifichino eventi negativi.
I kayapo, visto il loro costante rapporto con la natura, nel corso degli anni hanno cercato di controllare
gli eventi ad essa legati, questo è stato possibile grazie
a tutta una serie di rituali, cosicché al giorno d’oggi
tutti gli interventi dell’uomo nell’ambiente circostante
sono legati ad un rituale che permette loro di mantenere una sorta di immaginario controllo sugli eventi
naturali.
Per i Kayapo gli spiriti dei morti vivono in un villaggio isolato sulle colline, organizzato come il villaggio
tradizionale, ma, al contrario dei viventi, gli spiriti vivrebbero la notte temendo invece la luce del giorno,
per questo motivo i Kayapo hanno paura di restare
soli nella foresta durante la notte.
Un’arma efficace contro gli spiriti sarebbe il fumo,
per tenerli lontani, donne e uomini fumano quando
si trovano nella foresta, ed inoltre, per confonderli, le
donne soffiano del fumo in ogni direzione circondandosi così di una sorta di nuvola che permette loro di
poter abbandonare i campi in sicurezza.
I defunti vengono seppelliti in un’area ben precisa situata fuori dal villaggio, la sepoltura consiste in una
buca dove il corpo viene deposto in posizione seduta,
insieme ad esso alcuni oggetti personali come armi,
zucche o ornamenti, il viso viene sempre rivolto ad
est.
Una volta avvenuta la sepoltura, i parenti lasciano un
po’ di cibo ogni giorno sulla tomba per alcune settimane, questo perché non sempre lo spirito riesce a trovare immediatamente il sentiero che conduce al villaggio dei morti. Dopo qualche tempo le ossa vengono
riesumate, lavate, dipinte con urucu’ (i suoi semi rossi
vengono usati come colorante) e presentate alla sepoltura secondaria. Gli spiriti dei defunti, mossi dalla nostalgia, possono tentare di “recuperare” un membro
della loro famiglia. Pertanto, i parenti dovranno essere
estremamente prudenti e accendere fuochi nella casa
per tenerli lontani .
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LA NOTTE
DELL’IVAN
KUPALA
Il grande evento pagano nell’est europa
Tradizioni
Dott. Antonio Fiori
Celebrato in Polonia, Russia, Bielorussia e Ucraina nella notte tra il 23 ed il 24
di giugno, il Giorno di Ivan Kupala è una festività collegata al Solstizio d’estate,
quando le notti sono le più corte dell’anno, si tratta di un evento che trova il suo
opposto nella festività di Korochun, collegata al Solstizio d’inverno.
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Kupala è una festa slava di antiche origini pagane.
Numerosi furono i tentativi di repressione da parte
delle autorità cristiane anche se con scarsi risultati,
così, come dice un vecchio proverbio, se non riesci a
batterli unisciti a loro, e questo è ciò che è esattamente successo, infatti il Cristianesimo ortodosso accettò
la ricorrenza integrandola con la celebrazione di San
Giovanni Battista e nel giorno del Solstizio d’estate,
il nome stesso della festività Ivan Kupala richiama il
legame tra pagano e religioso, Ivan è il termine russo per San Giovanni Battista, mentre Kupala è un fonema slavo collegato al lavarsi in acqua, poi collegato
all’atto battesimale per immersione.
Ivan Kupala è la divinità della fertilità e, secondo le
credenze popolari, la vigilia di questa festività era un
momento particolare dell’anno, durante il quale potevano accadere le cose più incredibili.
L’appuntamento è lungo un corso d’acqua, dove ci si
immerge per purificarsi. Come da consuetudine, si
indossano costumi tipici, si preparano corone di fiori, si eseguono danze rituali e si accendono falò. Poi
ci si addentra nel bosco, alla ricerca del fiore di felce,
che, secondo un’antica leggenda, conferisce ricchezza
e saggezza a chi lo trova.
Gli elementi principali sono il fuoco e l’acqua. Le ragazze intrecciano i fiori creando delle ghirlande da
lanciare nel fiume, più questa rimarrà a galla, maggiore sarà la possibilità per le ragazze di trovare felicità e
amore.
Un ruolo importante è ricoperto dalle felci, queste
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sono un simbolo importante per quanto riguarda
questo evento perché ad esse vengono attribuite proprietà magiche. Secondo un’antica credenza, in questa
particolare vigilia, la pianta di felce assume una vita
propria ed inizia a fiorire, la leggenda vuole che chi
riesca a trovarla otterrà felicità e prosperità per il resto della vita. Per questo durante la ricorrenza non è
difficile trovare chi si addentra nella vegetazione alla
ricerca del “magico” fiore.
Uno dei numerosi rituali è quello di lavare il viso con
la rugiada del mattino, questo permetterebbe di ottenere una sorta di immunità dalle malattie.
Un altro ancora riguarda la decorazione degli alberi,
gli uomini si addentrano nella foresta per trovare un
albero degno di tale occasione che verrà poi decorato dalle donne, durante il Kupala inoltre, le coppie
giovani si prendevano per mano ed insieme saltavano
sopra un piccolo falò, se le loro mani restavano unite
avrebbero vissuto una vita lunga e felice insieme.
Molte di queste tradizioni sono purtroppo cadute nel
dimenticatoio, ma tra le tante che oggi resistono vi è il
falò delle bambole Kupalo, gli uomini creano bambole dandogli una forma femminile e le donne di creano le bambole nella forma maschile. Al termine della
celebrazione la bambola di sesso maschile viene fatta
bruciare, mentre quella con fattezze femminili viene
gettata nell’acqua. Una volta che le bambole di sesso
maschile divengono cenere, ognuno ne afferrerà una
manciata per gettarla sui propri campi per garantirsi
un raccolto fruttuoso.
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Numero Verde
800 680850
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BERLINGUER
Il Fatto
Trent’ anni fa l’addio al carismatico leader politico
La Redazione
L’11 giugno 1984 moriva Enrico Berlinguer, leader del PCI. Una morte
improvvisa dovuta alle conseguenze di un grave ictus che lo aveva colpito
durante un comizio a Padova la sera del 7 giugno.
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Berlinguer nacque a Sassari il 25 maggio 1922, figlio
di Mario Berlinguer, discendente da una nobile famiglia catalana stabilitasi in Sardegna all’epoca della
dominazione aragonese, e di Maria Loriga. Nel 1943
Enrico si iscrive al PCI clandestino, nel 1944 organizza la rivolta dei forni di Sassari. Poco più tardi sarà
introdotto dal padre a Palmiro Togliatti durante la
permanenza di quest’ultimo a Salerno. Nel 1946 è segretario del Fronte della Gioventù e conosce Stalin in
un viaggio in URSS.
Il 1956 fu un anno cruciale per il comunismo internazionale, lo stesso Berlinguer si ritrovò nel guado dopo
i fatti ungheresi. Dopo la morte di Togliatti nel 1964
si aprì anche il dibattito sull’autonomia del partito
da Mosca, Berlinguer venne messo da parte fino alla
successione del segretario Longo. Enrico fu il primo a
voler rompere con Mosca nel 1969, quando, in seguito ai fatti di Praga criticò fortemente Breznev (allora
Segretario generale del Partito comunista dell’Unione
Sovietica).
Nel 1970 divenne segretario del PCI, dal 1970 al 1976,
il partito visse il periodo di massima espansione elettorale, Berlinguer costruì le basi per il “compromesso
storico” con la Democrazia Cristiana che però non vide
mai la luce dopo il rapimento e la morte di Moro.
La sconfitta sindacale alla Fiat nel 1980 segnò un ulteriore battuta d’arresto per la segreteria Berlinguer, in
seguito alla “marcia dei quarantamila” il PCI dovette accettare il compromesso della cassa integrazione.
Quattro anni dopo, la voce del segretario si spense a
Pavia durante la campagna elettorale per le politiche
del 1984.
Berlinguer resse le sorti del Partito comunista italiano
negli anni più difficili dell’Italia repubblicana, quando
la crisi economica, lo shock petrolifero e il terrorismo
sia rosso che nero assestarono dei colpi quasi fatali
allo Stato.
l leader comunista sapeva leggere le situazioni, possedeva un forte realismo abbinato alla possibilità di
prefigurare anche nuovi equilibri di sistema, sempre
nell’ambito della democrazia, com’è evidente nel progetto – poco fortunato – dell’eurocomunismo (con i
comunisti francesi e spagnoli) e nell’idea di trovare
una terza via tra il socialismo reale e il capitalismo.
Ovviamente Berlinguer non era solo, e le scelte compiute non furono mai decise ed affrontate in solitaria,
ma poteva contare sull’aiuto di una squadra di partito
onesta e preparata composta da elementi quali Amendola, Barca, Ingrao, Jotti, Macaluso, Napolitano, Pajetta, Reichlin e Tortorella.
Ma Berlinguer resta ancora oggi nell’immaginario
di molti l’uomo dei lavoratori, una figura affidabile e
amica che seppe dare battaglia al loro fianco e, quando
accadde, perfino di perdere insieme a loro.
“Un uomo introverso e malinconico, di immacolata
onestà e sempre alle prese con una coscienza esigente,
solitario, di abitudini spontanee, più turbato che allettato dalla prospettiva del potere, e in perfetta buona
fede”, era questo il profilo del leader comunista tratteggiato da Indro Montanelli, quello che allora era,
almeno intellettualmente, un suo avversario.
Caratteristica fondamentale del segretario del Pci, era
infatti la capacità di guadagnarsi il rispetto, sincero,
degli avversari e l’affetto degli elettori. Ai suoi funerali
a Roma partecipò, spontaneamente, oltre un milione
di persone e, tra chi rese omaggio alla salma, ci fu anche lo storico leader del Msi Giorgio Almirante.
Sono trascorsi trent’anni da quel giorno, eppure il suo
ricordo è ancora vivo e diverse sono state le iniziative
promosse per rendergli omaggio.
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LE CENERI IN CASA:
come e dove?
Dott. Graziano Pelizzaro
La conservazione dell’urna cineraria in ambiente extracimiteriale è una prassi abbastanza recente, anche
se le norme di riferimento esistono da diverso tempo.
A riportare d’attualità la questione e dare il via a questa nuova “moda” è stato senz’altro il noto pronunciamento del Consiglio di Stato pubblicato nel D.P.R. del
24 febbraio 2004.
In sintesi, il Supremo Consesso ebbe a ritenere già allora possibile l’affidamento dell’urna cineraria ai familiari, ai fini della conservazione domiciliare, ad alcune
condizioni.
38
Le motivazioni addotte a sostegno del parere fanno
riferimento principalmente a tre norme: l’art. 343 del
T.U.LL.SS. n. 1265/1934, l’art. 81 del D.P.R. 285/1990 e
l’art. 3, c.1, lett. e) della legge 130/2001.
In precedenza, l’indicazione contenuta nell’art. 343
(Le urne cinerarie contenenti i residui della completa
cremazione possono essere collocate nei cimiteri o in
cappelle o templi appartenenti a enti morali o in colombari privati che abbiano destinazione stabile e siano
garantiti contro ogni profanazione) era stata pressochè unanimemente interpretata come disciplinante
comunque la conservazione sì in colombari privati,
ma all’interno dei cimiteri. Tant’è che per oltre sessantanni nessuno si era posto il problema della conservazione domiciliare delle ceneri.
Anche la lettera e) dell’art. 3, c.1, della legge 130/2001
(fermo restando l’obbligo di sigillare l’urna, le modalita’
di conservazione delle ceneri devono consentire l’identificazione dei dati anagrafici del defunto e sono disciplinate prevedendo, nel rispetto della volonta’ espressa
dal defunto, alternativamente, la tumulazione, l’interramento o l’affidamento ai familiari) si era ritenuta
riferibile al contesto della dispersione, ovvero affidamento sì, ma come atto propedeutico alla dispersione. Infatti la legge 130/2001 si intitola “Disposizioni
in materia di cremazione e dispersione delle ceneri”.
Nessun riferimento all’affidamento dell’urna. Viene
peraltro spontaneo chiedersi come mai il legislatore,
se avesse voluto disciplinare anche questo istituto, non
abbia inserito nel testo della legge alcuna altra norma, alcun dettaglio sulle procedure e modalità per la
gestione dell’affidamento dell’urna cineraria, come invece ha fatto per la cremazione e la dispersione delle
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ceneri.
Tant’è che lo stesso Consiglio di Stato ha riconosciuto
che servono altre norme di dettaglio, individuandone
però la competenza in capo al Comune.
In particolare, il citato parere pone come condizione
che le dimensioni delle urne e le caratteristiche dei
luoghi di conservazione vengano stabilite dai regolamenti comunali e, in mancanza di apposite disposizioni, possano e debbano essere imposte dai comuni
in sede di autorizzazione all’affidamento ai familiari.
Sulla esattezza della lettura della norma da parte del
Consiglio di Stato, nessun dubbio l’hanno avuto i legislatori regionali, dal momento che ormai quasi tutte le
Regioni, manca solo la Calabria, l’hanno fatta propria
ed inserita nelle rispettive leggi regionali in materia.
Molte Regioni si sono anche premurate di disciplinare
le modalità di consegna, di autorizzazione e di manifestazione della volontà all’affidamento.
Nessuna però si è cimentata nell’attuazione di quel requisito o condizione che lo stesso art. 343 del T.U.L.S.
richiede ai colombari privati e che, invero, il Consiglio
di Stato affida ai regolamenti comunali: destinazione
stabile e garanzia contro ogni profanazione.
E i Comuni? Sono ancora molti i Comuni che non
hanno aggiornato o modificato i propri regolamenti di polizia mortuaria, la qual cosa, però, non deve
costituire una scusa per non accogliere le istanze di
affidamento delle urne cinerarie.
Tra i Comuni che invece hanno puntualmente provveduto ad integrare i propri regolamenti, si riscontrano le più svariate soluzioni.
Alcuni Comuni hanno scelto nei propri regolamenti,
per le caratteristiche dei luoghi di conservazione privati, di replicare le caratteristiche previste per i colombari cimiteriali.
Appare chiaro che non è affatto semplice né alla portata di tutti il poter disporre di un vero e proprio “colombaro” in casa.
Altri Comuni, forse la maggior parte, hanno disposto
che il luogo di conservazione debba avere destinazione stabile e sia costituito da un vano chiuso e protetto,
per esempio una nicchia, una teca, un armadio.
Senz’altro questa soluzione appare più realistica, pur
rispettando a pieno il dettato normativo. Se realizzare
una nicchia può risultare problematico, dotarsi di un
armadio dedicato o di una teca stabilmente fissata al
muro non dovrebbe presentare difficoltà. Il mercato
propone varie soluzioni, come quella del quadro-ur-
40
il procedimento amministrativo
di verbalizzazione e registrazione di un decesso. Partiamo da tre
considerazioni: Il procedimento
ancor oggi in uso è arcaico, ottocentesco; L’assistenza sanitaria di base è oggi generalizzata
e non è più quella dell’ottocento.
La quasi totalità dei decessi vede
la presenza di un medico, o prima, o durante, o dopo il decesso
medesimo. Non parliamo poi dei
decessi in ospedale. E anche per i
deceduti senza assistenza medica
(incidenti, suicidi, ecc.) l’art. 77
del D.P.R. 396/2000 prescrive che
il magistrato o l’ufficiale di polizia giudiziaria intervenuti siano
assistiti da un medico. I medici di
base già oggi inviano telematicamente i certificati di malattia e di
infortunio. La vera innovazione
allora potrebbe essere questa: il
medico che ha constatato la morte (cosa diversa dall’accertamento previsto dall’art. 74) trasmette
per via telematica all’ufficiale di
stato civile la constatazione di
decesso e quest’ultimo provvede alla stesura dell’atto di morte sulla scorta dell’attestazione
di decesso ricevuta dal medico.
Oggi invece la dichiarazione di
morte avviene per avviso scritto (ospedali, ecc.) o per dichiarazione verbale (tralasciamo gli
atti formati per ordine del Tribu-
na, che oltre al possesso dei requisiti offre soluzioni
estetiche gradevoli.
che infine,
dopohanno
che preferito
un medico
haall’afnale). Si risparmierebbe di coinAltri ha
Comuni,
assegnare
constatato
decesso,
a distanzadi rivolgere i familiari o l’agenzia fufidatario
dell’urna ililcompito
e la responsabilità
spettare
dettato
dell’art.
343. di ore debba
di ilun
certo
numero
nebre nella fase di dichiarazione
Ma seintervenire
il regolamentoun
comunale
non dice, per
ancorché
altro medico
verbale di morte, con risparmio
sommariamente, quali siano le caratteristiche minime
accertare
se l’affidatario
è poi vero
ciò seche
di tempo, ma soprattutto di corichieste,
come può
sapere
sta il
rispetha già constatato e certisti a carico delle famiglie. Forse
tandoprimo
la norma?
E’ così
che molte
sono casomai
finite nei posti
ficato?
Siurne
tratta
di più
va-dispanon sarebbero contenti i medici
rati, collocatevi
affidatariin
in perfetta
fede.
lutare sedatenere
vita labuona
figura
di base, per questo nuovo onere,
Si può pensare che un’urna cineraria piazzata sulla
medico rispetti
necroscopo
per idicasi
però nella propria vita un assistitravedel
del caminetto
le condizioni
“destinamorte
senza
assistenza
medito può generare diversi certificati
zionedi
stabile
e protetta
da ogni
profanazione”?
O ancora
l’urna
collocata sulla colonna
in giardino, o
ca, di
rinvenimento
di cadavere,
di malattia da trasmettere, ma di
sul tavolino
del salotto?
ecc. Ma
nella stragrande magmorte uno solo. Certo, sarebbe
La cronaca ci ha già presentato casi di urne cinerarie
gioranza
dei casi l’accertamento
necessario rivedere anche alcuni
oggetto
di furto, probabilmente
scambiate frettolosaè inutile.
E quanto si
articoli del D.P.R. 396/2000, ma
mentedipermorte
portagioie
dai topi d’appartamento.
Non risparmierebbe
sono pochi poi i Comuni
nei propri
regolanellachespesa
saninon credo sia un problema inmentitaria
hannonazionale
disposto controlli,
o periodici.
se si saltuari
togliessero
sormontabile. Se poi si ponesse
Ma che cosa andrà a controllare la polizia locale, se
alcune
di migliaia
di inmano al D.P.R. 396/2000, allora
non sono
state centinaia
fornite all’affidatario
le necessarie
visite necroscopiche inutili? Sisi potrebbe valutare anche un’aldicazioni?
E poi,curamente
lo stesso Consiglio
di Stato
ha posto
l’accento
molto
più di
quanto
tra opportunità. L’accertamento
sulla si
necessità
della “garanzia
profanazione
può ottenere
condalaogni
trasmisdi morte o necroscopico previdei luoghi in cui le urne vengono collocate”. La trave
sione telematica
certificato.
sto dall’art. 74 e disciplinato da
del caminetto
non offre certodel
garanzie!
apposite norme, oltre che dal
D.P.R. 285/1990 e dalle normative regionali, aveva senso quando
(nell’ottocento) la presenza del
medico curante, quando non della guardia medica o del medico
di continuità assistenziale, erano
radi e non garantiti. Tant’è che
alla dichiarazione di morte resa
all’autorità comunale da “chiunque ne avesse notizia” doveva far
seguito un accertamento sulla veridicità della dichiarazione e del
decesso. Ma oggi? Come abbiamo visto, c’è sempre un medico
che constata il decesso. Che senso
Dott. Graziano Pelizzaro
A.N.U.S.C.A
41
51
ADDOBBI
ADDOBBI
ESPOSIZIONI
ESPOSIZIONI
CASE FUNERARIE
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UN NUOVO CONCEPT PER IL SETTORE FUNERARIO.
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46
57
RECUPERO
PNEUMATICI
Il loro riciclo potrebbe portare diversi vantaggi
Dott. Antonio Fiori
Secondo il Green Economy Report di Ecopneus, oltre 247 mila tonnellate di rifiuti pericolosi, potrebbero essere riutilizzati e sfruttati, trasformandoli in materiali
utili e in energia, tutto questo risparmiando energia e riducendo le emissioni di
gas serra.
48
Natura Ambiente Ecologia
Sono davvero interessanti i numeri espressi dalla relazione presentata da
Ecopneus sull’attività svolta nel 2013: emissioni per 347 milioni di tonnellate
di CO2 equivalenti evitate grazie all’utilizzo di gomma riciclata al posto di
gomma vergine; 3,2 miliardi kiloWattora di energia risparmiata; 1,3 milioni
di metri cubi d’acqua non consumata nel ciclo produttivo della la produzione di gomma vergine, dell’acciaio e degli altri componenti del pneumatico.
E ancora: 247 mila tonnellate di pneumatici fuori uso prelevati presso oltre
33mila gommisti su tutto il territorio nazionale e rimpiegate per un valore
economico complessivo di 73,9 milioni di euro raccolti attraverso i contributi ambientali, peraltro ridotti in media del 23% in tre anni, consentendo
anche un risparmio sull’importazione di materie prime stimato in 110 milioni di euro.
La Ecopneus scpa è una società senza scopo di lucro per il rintracciamento,
la raccolta, il trattamento e la destinazione finale dei PFU (Pneumatici Fuori
Uso), creata dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia in base
all’art. 228 del Decreto Legislativo 152/2006. La sua mission si traduce sostanzialmente nell’obiettivo pratico di gestire larga parte delle oltre 380.000
tonnellate di pneumatici che ogni anno arrivano a fine vita in Italia.
Il sistema Ecopneus si basa su una rete di imprese (56 aziende di logistica
per la raccolta e il trasporto dei PFU, 27 imprese di trattamento e 11 impianti
di recupero energetico) che con 689 addetti direttamente impiegati hanno
consentito nel 2013 il recupero di diverse tonnellate di pneumatici inutilizzabili.
Questa attività di recupero ha consentito quindi da un lato di evitare l’importazione di materie prime preziose come gomma, rottame di acciaio e
minerale di ferro, combustibili, additivi; e dall’altro di reinvestire denaro in
imprese italiane che producono occupazione nel nostro Paese con fondi che
altrimenti finirebbero in acquisti all’estero.
“Il modello Ecopneus – afferma Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per
lo sviluppo sostenibile – è un esempio virtuoso di come si possa creare occupazione e valore aggiunto per il Paese puntando sul riciclo di materia e sul
recupero di energia da prodotti arrivati al loro fine vita. Applicando l’approccio
scientifico scelto dalla Fondazione per i Green Economy Report, per la prima
volta è stato possibile fornire una misura degli impatti ambientali, sociali ed
economici connessi alle attività di raccolta, trasporto e trattamento degli pneumatici abbandonati e del contributo della filiera alla transizione verso una green economy in Italia”.
“Con la nostra azione evitiamo l’abbandono di pneumatici che possono andare a inquinare il nostro territorio o finire nei canali delle ecomafie diretti
verso l’esportazione illegale e dunque dal punto di vista ambientale il risultato raggiunto è senza dubbio importante. – racconta il direttore di Ecopneus,
Giovanni Corbetta – C’è ancora un progresso da fare sotto il profilo economico perché in Italia le barriere culturali e burocratiche rallentano l’utilizzo della gomma ottenuta dalla lavorazione degli pneumatici fuori uso, ad esempio
asfalto e pavimentazioni sportive”.
49
Specialisti del colore
F O N DA L I P E R S O N A L I Z Z A B I L I
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‘Ž–‡†‹“—‡•–‡†‹˜‡–ƒ‘fondamentali per la nostra esistenza,
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La potenza di un ricordo legato ad un immagine alla quale siamo
affezionati è sempre dirompente.
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Ecco che un immagine subito ci
stimola, ci riporta di nuovo nel
mondo che appartiene a quella
immagine, a quel ricordo, e di
conseguenza ogni tipo di emozione
legata all’immagine viene fuori,
travolgendoci come la prima volta!
Nel momento più delicato e sensibile, durante l’ultimo saluto in
camera mortuaria, spesso non si
riesce ad esprimere con le giuste
parole ciò che questa persona ha
rappresentato per noi, quanto ha
•‹‰‹ϐ‹…ƒ–‘ la sua esistenza nel
rapporto di affetto ed amicizia, e
non riuscire a contraccambiare
l’importanza di tutto questo con le
persone più vicine al defunto, è un
occasione che non è possibile mancare.
Per riuscire a …‘—‹…ƒ”‡ ƒŽ
meglio tutto questo, abbiamo la
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Curiosità
BARE PERSONALIZZATE
Come rendere originale ed unico l’ultimo viaggio
La Redazione
Una originale tradizione che va avanti ormai da circa cinquant’anni e che
riguarda la creazione di feretri personalizzati che permettono di ricordare
un mestiere, una passione, o un desiderio mai realizzato del trapassato di
turno.
54
Accra, capitale del Ghana, è oramai divenuta la città
delle bare (e dei funerali) più stravaganti ed originali del mondo. In questa fetta d´Africa affacciata sul
Golfo di Guinea, la morte non spaventa ed il culto
dei defunti viene praticato con passione e fantasia, a
cominciare dai feretri che qui assumono le forme più
curiose.
L’originale tradizione ha avuto origine tra i Ga, un
gruppo etnico dell’Africa sud orientale del Ghana, divenuto famoso in tutto il mondo per le celebrazioni
funebri e le processioni, nelle loro tradizioni credono
che quando qualcuno muore, si trasferisca semplicemente in un’altra vita.
Da oltre cinquant’anni, grazie all’intuizione di Kane
Kwei, uno scultore locale, i membri di questa comunità celebrano il passaggio dalla vita alla morte seppellendo i morti in bare che ricordano parte della vita dei
propri defunti.
Le bare personalizzate più comuni sono a forma di
pesce (richiestissime dalle famiglie dei pescatori) oppure a forma di automobili (popolari tra i parenti dei
tassisti). Ma non mancano feretri davvero insoliti: recentemente vanno di moda quelli a forma di bottiglia
Star (la più popolare birra in Ghana) oppure quelli che
richiamano i pacchetti di sigarette.
Le bare personalizzate hanno un costo piuttosto elevato rispetto a quelle classiche, dai 250 ai 400 euro, più
o meno il quadruplo rispetto a queste ultime, ma per i
Ga sono comunque soldi ben spesi.
Eric Adjetey Anang, nipote dell’inventore delle bare
personalizzate sul sito dell’atelier “Kane Kwei”, conti-
nua la tradizione di famiglia “Tutto è iniziato circa 50
anni fa, un capo tribù si fece costruire una portantina
a forma di baccello di cacao. Quando morì volle essere seppellito dentro di essa. Questo episodio colpì molto
mio nonno e quando morì sua nonna, lui le costruì una
bara a forma di aeroplano, un mezzo di trasporto su cui
la donna aveva sempre sognato di viaggiare. Da allora
la gente del posto cominciò a rivolgersi a lui per la costruire di bare sempre più singolari”.
Occorrono dai dieci ai trenta giorni di lavoro per realizzare una bara: un´attesa eccessiva per chi deve
essere tumulato. “Gli acquirenti si portano avanti e la
ordinano per tempo – racconta Eric – Scelgono modello
e colore. E poi tornano più volte in officina a controllare
che tutto proceda secondo i loro gusti”.
“Di solito sono le famiglie che decidono la forma e l’aspetto delle bare. Io cerco di convincerli a ordinare qualcosa di originale perché ho sempre voglia di sperimentare
cose nuove. Ad esempio sono riuscito a convincere una
famiglia a scegliere una bara a forma di xilofono per la
morte di un musicista. Costruire un feretro a forma di
chitarra o di pianoforte sarebbe stato troppo scontato.
Ogni opera per me è una nuova sfida. Recentemente mi
hanno chiesto di fare una bara a forma di martello. Il
mio scopo è dare sempre più nobiltà ai feretri” – Conclude l’artigiano.
Un altro modo originale e quasi gioioso di rendere
omaggio ai propri defunti, esaudire il loro ultimo desiderio facendogli salutare questo mondo attraverso
un oggetto legato alle passioni che avevano in vita.
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47
69
Sport
GIRO
D’ITALIA
2014
La corsa rosa è giunta alla sua 97esima edizione
La Redazione
Erano partiti in 198 da Belfast, sono arrivati a
Trieste in 156: 42 ritiri, oltre il 22 per cento dei
concorrenti. Quaranta sono i giovani che hanno
concluso la corsa rosa, il colombiano Nairo Quintana è arrivato primo, precedendo il connazionale
Rigoberto Uran, terzo l’italiano Fabio Aru.
La corsa partita da Belfast il 9 maggio, e conclusasi lo
scorso 1 giugno a Trieste, ha incoronato vincitore il
colombiano Nairo Quintana della Movistar, 24 anni,
prima volta in questa competizione, è stato lui ad aggiudicarsi la 97/ma edizione del Giro d’Italia di ciclismo. Il campione sudamericano ha preceduto il connazionale Rigoberto Uran (Omega Pharma) di 3’07”, e
l’azzurro Fabio Aru (Astana), terzo a 4’04”, è la prima
volta che un colombiano conquista il Giro.
Nella prima parte del Giro il ciclista colombiano ha
sofferto per un’infiammazione all’orecchio destro ed
alla gola, ma ciononostante Quintana ha progressivamente ed inesorabilmente recuperato il ritardo che
62
aveva nei confronti del connazionale Uràn, ritardo che
era di quasi 3 minuti. Decisiva la sedicesima tappa, la
più difficile del Giro, 139 chilometri di alta montagna,
da Ponte di Legno (Brescia) a Val Martello (Bolzano),
con due delle salite più impegnative, il Passo Gavia
(2618 metri) e lo Stelvio (2758), e con arrivo in salita.
Sebbene la gara sia stata molto contestata dai suoi avversari, diverse infatti le polemiche a causa di una comunicazione radio della direzione del Giro, Quintana
è stato protagonista di una grande tappa (complicata
anche per il cattivo tempo) ed alla fine è arrivato al
traguardo con più di 4 minuti di vantaggio su Urán.
Professionista dal 2009, quando si aggiudicò il primo
titolo nazionale in Colombia tra i ciclisti Under-23;
l’anno dopo vinse due tappe del Tour de L’Avenir in
Francia; nel 2012 venne ingaggiato dalla Movistar,
team spagnolo per il quale corre ancora oggi, in Spagna vinse la Vuelta a Murcia; ma il risultato più importante dopo la conquista del Giro d’Italia rimane il
secondo posto nella scorsa edizione del Tour de France, anche qui alla sua prima partecipazione. Queste le
sue dichiarazioni da campione del Giro: “Non so bene
come spiegare come mi sento. O meglio: so di essere diventato un uomo completo, non solo nel ciclismo. Sono
cresciuto in fretta, è la vita stessa che mi ha spinto. Ora
sono sicuro di poter dare spettacolo, in questo sport, e
fare grandi cose, e rendere felici coloro che credono in
me. Ho lavorato duro, intensamente. Sono stato fortunato ad entrare in una grande squadra, dove ho trovato
un grande maestro che mi aiuta, che mi insegna il ciclismo. È Eusebio Unzue. Io lo ascolto sempre, e so che ha
ragione. Se poi le gambe vanno bene…”
La 21esima ed ultima tappa del giro, 173 chilometri
da Gemona del Friuli (Udine) a Trieste, è stata vinta
in volata dallo sloveno Luka Mezgec (Giant), primo
sloveno a conquistare una vittoria di tappa, dietro di
lui l’italiano Nizzolo, lo statuniense Farrar e il francese
Bouhanni. Maglia nera l’olandese Jetse Bol, a cinque
ore 15 minuti e 19 secondi da Quintana.
63
Nuovo servizio con
Esempio di un’epigrafe tipica
SESSIONE
DEDICATA
ALL’ESTINTO
SESSIONE
DEDICATA
ALL’ANNUNCIO FUNEBRE
SESSIONE
DEDICATA ALL’IMPRESA
DI ONORANZE FUNEBRI
CON LINK DI RIMANDO
AL SUO SITO INTERNET
arrivano prima e sono Gratis
Un nuovo servizio a disposizione di tutte le imprese
di onoranze funebri, ma soprattutto di tutte quelle
persone che desiderano, a seguito di un lutto improvviso, unirsi al dolore delle famiglie, amici e conoscenti, porgendo loro le proprie condoglianze.
Presentata in anteprima alla fiera di Brescia avvenuta il 12-15 settembre 2013, quella di cui stiamo
parlando è una vera PIATTAFORMA web all’indirizzo www.lemiecondoglianze.it, dedicata alla ricerca
di epigrafi e necrologi, dalla quale sarà possibile
reperire tutte le informazioni inerenti la funzione funeraria come ad esempio, il messaggio di triste annuncio, orari e luoghi di svolgimento della funzione.
L’individuazione di luoghi sensibili quali, casa, chiesa, cimitero, ospedale, avviene mediante la localizzazione satellitare di Google Maps.
Sull’ epigrafe on-line (che resta pubblicata sulla
piattaforma 33 giorni) è presente anche una sessione dedicata all’impresa di onoranza funebri dove,
ogni qualvolta l’impresario eseguirà un caricamento
di un’epigrafe, sulla stessa viene impresso ed evidenziato il logo dell’impresa di onoranze funebri
con link di rimando al proprio sito web.
L’ultima sessione, ma non per questo la meno importante, è dedicata all’estinto, dove sarà eventualmente presente la sua foto e comunque mediante il
pulsante porgi gratuitamente le tue condoglianze si
potrà accedere ad un FORM di rapida compilazione
per inoltrare il messaggio di cordoglio ai famigliari.
La redazione tiene a precisare che i messaggi di
cordoglio NON sono visibili a tutti, ma solo alla famiglia del defunto che le riceverà in forma PRIVATA e
potrà visionarle in qualunque momento. Inoltre ogni
singolo messaggio, prima di essere recapitato viene certificato e verificato, inizialmente da un glossario elettronico che automaticamente elimina tutti i
messaggi che contengono parole non consone alle
condoglianze con termini scurrili, in seconda battuta
lo staff redazionale (delle vere risorse umane), verificano in tempo reale che anche in assenza di parole non consone il messaggio abbia contenuti idonei,
che siano effettivamente delle condoglianze e non
scherzi di cattivo gusto.
PULSANTE PER APRIRE
IL FORM E INOLTRARE
IL MESSAGGIO
DI CORDOGLIO
FORM PER SPEDIRE
IL MESSAGGIO DI CORDOGLIO
PULSANTI PER INDIVIDUARE
I LUOGHI SENSIBILI
DELLA FUNZIONE FUNERARIA
MEDIANTE LOCALIZZAZIONE
SATELLITARE GOOGLE MAPS
VISUALIZZAZIONE
SATELLITARE GOOGLE MAPS
Flusso del messaggio di cordoglio
www.lemiecondoglianze.it
L’impresa di onoranze funebri munita di account
personale potrà accedere alla propria area personale e mediante la rapida compilazione di un
apposito FORM creerà e pubblicherà l’epigrafe
on-line, rendendola visibile a tutti.
Chiunque dal manifesto on-line potrà reperire facilmente tutte le informazioni funerarie ed usufruire
gratuitamente dei servizi on-line disponibili tra i
quali è proposto anche quello delle condoglianze
GRATUITE.
Diversi sono i supporti dalla quale è possibile inviare il messaggio di cordoglio i principali sono
PC, TABLET e SMARTPHONE, in ogni caso come
già evidenziato in precedenza tutti i messaggi
prima di giungere ai famigliari, vengono analiz-
Possibilità di inviare
condoglianze da TABLET
zati e certificati dal controllo elettronico e dallo
staff redazionale, e solo dopo la duplice verifica
verranno recapitati all’utente finale (le famiglia
dell’estinto).
La redazione di lemiecondoglianze.it crede che
questo sia un punto essenziale affinché le imprese
che svolgono questo genere di attività che sicuramente è molto seria e delicata debbano poter far
affidamento su un servizio altrettanto serio e ben
organizzato.
Tendenzialmente le condoglianze sono un’usanza tipica tradizionale mediterranea, strettamente
italiana, ed è e resterà sempre l’espressione di un
sentimento comunque la partecipazione a voce o
per iscritto al dolore (lutto) di qualcuno.
Possibilità di inviare condoglianze
da PC da casa o dall’ufficio
Possibilità di inviare
condoglianze
da SMARTPHONE
e CELLULARI
Staff redazionale per la certificazione e la
verifica delle condoglianze
PER INFO E CONTATTI:
[email protected]
Videolabor
Via L. Da Vinci 11
Tel. 03 54 94 85 42
Cell. 389 6623585
Ofitalia
Via Vochieri 89
15121 - Alessandria
Tel. 0131-383271
email: [email protected]
I parenti riceveranno
comodamente le condoglianze
sul PC di casa
Collegati subito al sito
Lemiecondoglianze.it da
smartphone o tablet
www.onoranzefunebriladivina.it - [email protected]
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22
I N F O R M A Z I O N E M E N S I L E D I F E D E R C O F I T - F E D E R A Z I O N E D E L C O M PA R T O F U N E R A R I O I TA L I A N O
2
- A Roma e nel Lazio situazione esplosiva per le attività funebri.
3
- MARCHE: A Macerata la vicenda della Croce Verde arriva ad una
prima conclusione.
4
- CAMPANIA: Primi passi dell’applicazione di una legge piena di limiti
e da correggere.
- STUDI DI SETTORE 2012: Impresari di pompe funebri guadagnano
più degli avvocati.
5
- MODIFICA INASPETTATA DELLA LEGGE IN ABRUZZO:
Carro funebre con disponibilità continua e funzionale.
6
- ELENCO ASSOCIATI FEDERCOFIT - Imprese Funebri
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- CONVENZIONE EPASA-CNA E FEDERCOFIT .
VIALE CERTOSA, 147 - 20151 MILANO - TEL. 02 33 40 39 92 - FAX 02 33 49 60 48 - WWW.FEDERCOFIT.ORG - [email protected]
70
1
A ROMA E NEL LAZIO SITUAZIONE ESPLOSIVA
PER LE ATTIVITÀ FUNEBRI
Federcofit e Feniof convocano la stampa per proclamare lo stato di agitazione
Se inascoltati si va verso una pubblica manifestazione a Roma
Dopo le elezioni regionali le organizzazioni del settore hanno presentato una
proposta di legge per il settore alla nuova Giunta Regionale per colmare, finalmente, un vuoto che da troppi anni si
registra nella Regione Lazio, una delle
ultime regioni rimaste senza una legge
specifica.
I capisaldi della proposta definita dalle Federazioni del settore, per quanto
attiene, ovviamente, il settore funebre
sono:
- Definizione dei compiti, dei requisiti
strutturali e professionali delle imprese
funebri, degli addetti e di tutti i soggetti
che, a vario titolo, intervengono nei servizi funebri al fine di garantire i diritti
delle famiglie colpite da un lutto;
- Definizione delle regole per garantire
una corretta concorrenza nel settore con
il pieno recepimento degli interventi
dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito all’incompatibilità tra attività funebri ed altre
attività per eliminare “posizioni dominanti sul mercato” quali la gestione
dei servizi obitoriali e della Camere
Mortuarie ospedaliere o la gestione
dei cimiteri, …
- L’individuazione delle nuove opportunità per gli operatori funebri (case
funebri e servizi per il commiato, …) al
fine di superare il gap esistente tra le attività funebri italiane e quelle collocate
nei paesi europei.
Le molte aspettative riposte sulla Giunta
e Consiglio Regionale, nella consapevolezza che quest’obiettivo non avrebbe
comportato oneri da parte della Regione, ma avrebbe potuto introdurre regole certe e trasparenti in un mercato da
troppo tempo abbandonato a se stesso,
sono state deluse.
La risposta della Giunta Regionale ha
dimostrato l’incapacità di comprendere e risolvere i problemi gravi presenti
nel settore soprattutto sugli aspetti più
delicati in una città importante come
Roma, dove le strutture sanitarie accolgono degenti provenienti da tutta la Regione e dalle Regioni contermini, quelli,
cioè, relativi alla gestione delle Camere
Mortuarie Ospedaliere. La risposta proposta dalla Regione appare più volta ad
2
accontentare gli appetiti di alcuni operatori che ad incidere sulla necessità di
trasparenza nel settore e, soprattutto,
nei rapporti tra attività funebri e strutture sanitarie.
In estrema sintesi la Giunta Regionale
ci propone di accettare la presenza degli operatori funebri nella gestione delle
Camere Mortuarie degli ospedali romani -anche dopo le note vicende che
hanno occupato tante pagine dei giornali- prospettando una sorta di regolamentazione per la quale ogni impresa
funebre avrà un ospedale da gestire senza la possibilità di rinnovare l’appalto di
gestione al fine di garantire una turnazione più vasta nel corso degli anni; e,
ciliegia sulla torta, gli operatori funebri
dovrebbero pagare una buon’entrata
all’ospedale ed offrire servizi a tariffa
definita dalla Regione.
In pratica si sta tentando di ufficializzare attraverso un testo di legge una prassi indegna di una città civile e fonte di
continui scandali e di pressioni verso le
famiglie colpite da un lutto.
A riguardo gli orientamenti dell’Autorità Garante confermano le richieste delle
federazioni di settore e non possono essere snobbati per prospettare una sorta
di divisione del mercato tra gli operatori
più forti e ricchi.
Al di là delle evidenti difficoltà per la
realizzazione della soluzione prospettata dalla Regione a causa dello stravolgimento di ogni criterio previsto dalle
norme vigenti per gli appalti e per la
gestione dei servizi, si determinerebbe
una situazione degna dell’intervento di
controllo da parte del Presidente Raffaele Cantone, al pari di quello già deciso
per gli appalti per l’EXPO di Milano.
Sono soluzioni inaccettabili! ed è incredibile che si debba far finta di ignorare
le situazioni che si sono create in questi ultimi anni all’interno degli ospedali
e delle strutture sanitarie in genere di
Roma, dove il rischio vero è che pochi
operatori, monopolizzino il mercato funebre.
Nessuno ignora le difficoltà presenti
nella gestione delle Camere Mortuarie
degli ospedali, comune anche ad altre
realtà italiane. La soluzione non può essere quella di nascondere lo sporco sotto il tappeto.
Si affronti il problema con la chiarezza
necessaria e si individuino le soluzioni
adeguate e tali da garantire la copertura
dei costi, la libertà di scelta delle famiglie
ed il rispetto per il lutto, modalità certe
di controllo ed efficacia dello stesso. Su
tutti questi temi la categoria ha formulato più volte le proprie proposte.
Questa situazione deve cessare!!!!! E’
scandaloso che nella capitale del paese,
e nel Lazio, non ci sia ancora una legge
che regolamenti in modo chiaro trasparente e moderno questo settore.
Le attese riposte nell’azione della Giunta
Zingaretti sono state deluse: ancora una
volta invece di perseguire regole chiare
e trasparenti si opera per costruire un
meccanismi e procedure tortuose e di
difficilissima attuazione per dare soddisfazione ad appetiti illegittimi.
A partire da oggi ricomincerà un’azione
di pressione su tutti i gruppi consiliari,
di maggioranza e di minoranza, fino ad
arrivare, se necessario, ad una pubblica
manifestazione di massa e di piazza, agitazione che verrà indetta principalmente a tutela dei cittadini che necessitano
di una legge che tuteli il loro diritti di
libera scelta in ordine a chi affidarsi per
l’esecuzione dei funerali.
MARCHE: A Macerata la vicenda della Croce Verde arriva ad
una prima conclusione
“Stangata alla Croce Verde: multa da € 500.000,00 a Monachesi e Sciapichetti”
“Violazione delle leggi sul lavoro” “Rivedere le Convenzioni con il Comune”
Più volte siamo intervenuti sulle vicende che hanno coinvolto e continuano a
coinvolgere la Croce Verde di Macerata,
che, oltre a fare opera di volontariato sanitario e sociale, svolge anche attività di
onoranze funebri utilizzando i benefici
di legge per le attività di volontariato
anche per questa attività prettamente
imprenditoriale, con una conseguente e
chiara concorrenza sleale verso gli operatori funebri “regolari”.
I nostri interventi, avviati fin dal rilascio dell’autorizzazione comunale non
rispettosa delle disposizioni regionali,
non sono stati graditi dai massimi dirigenti dell’Associazione con reazioni
scomposte e minacce degne di altre realtà territoriali, di cui abbiamo dato in-
formazione.
Oggi una prima conclusione delle varie
vicende che vertono sulla Croce Verde
viene pubblicata sulla stampa: la vicenda relativa ai rapporti di lavoro con
gli addetti dell’Associazione, evidentemente non molto regolari, se i giornali riferiscono il vero. “Dopo il reclamo
presentato da Monachesi, Presidente
della Croce Verde e da Sciapichetti,
predecessore di Monachesi, le sanzioni
sono state corrette quanto alle somme
e alle tempistiche, ma confermate nella
sostanza dalla stessa Direzione del Lavoro” in soldoni si tratta di € 202.00,00
per contributi INPS e € 189.000,00 a
Monachesi e € 53.000,00 a Sciapichetti
per irregolarità.
3
Alla luce di queste prime conclusioni
emergono ben altri problemi per il futuro della Croce Verde di Macerata:
alcuni sono già in evidenza riproposti
dall’ex sindaco Anna Menghi, il riesame,
cioè, delle varie convenzioni stipulate
dal Comune e dalle altre Istituzioni con
una struttura che non adempie al rispetto delle norme per il lavoro; inoltre si
dovrà valutare anche se questa condotta
non sia configurabile come concorrenza
sleale che ha interessato un consistente numero di servizi funebri (oltre 200
ogni anni) con gravi danni, e facilmente valutabili, per gli operatori “regolari”
operanti sul territorio.
CAMPANIA: Primi passi dell’applicazione di una legge piena di
limiti e da correggere
L’applicazione della legge regionale della Campania incontra,
come si poteva prevedere, notevoli difficoltà che rischiano di
accentuare stati di disagio e di scontentezza tra gli operatori,
tra chi ha messo in atto ogni sforzo e sacrificio per rispondere
ai dettati delle disposizioni e chi, invece, per ragioni le più diverse, non si è messo in regola, spesso anche per impossibilità
di farlo.
Purtroppo, indipendentemente dagli accordi concordati,
niente si è fatto, di concretamente efficace, per imporre alla
Regione quelle modifiche che avrebbero permesso a questa
legge di procedere ad una sua applicazione e di accelerare
processi di innovazione e sviluppo nel settore.
Siamo molto attenti alle scelte, sicuramente non facili, dei
Comuni per offrire anche contributi specifici atti a limitare
i danni che un’applicazione approssimativa delle disposizioni
può provocare.
Per queste ragioni abbiamo attivato, con la collaborazione del
nostro VicePresidente regionale Tammaro, anche un accordo
con lo studio legale dell’Avv. Francesco Cinque per confortare
di argomenti l’interpretazione della norma e la tutela dei tanti
operatori impegnati a districarsi negli adempimenti necessari.
L’intento perseguito è quello di evitare che interpretazioni ondivaghe, e disancorate dal dato letterale,
possano determinare un’elusione della recente normativa a
danno di quelle Imprese “serie” e “sane” che,
ossequiose della legge, abbiano profuso tutti gli sforzi necessari (anche, e soprattutto, economici) per
operare nella legalità e nella trasparenza, da un lato, evitando,
dall’altro, inutili ed infruttuosi conflitti sul fronte delle piccole
imprese impegnate seriamente nel settore ma impossibilitate
a sostenere direttamente gli oneri imposti dalla Regione.
Chi lo desideri può rivolgersi alla Federazione per le informazioni ed indicazioni del caso.
STUDI DI SETTORE 2012: Impresari di pompe funebri
guadagnano più degli avvocati
Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato le statistiche relative agli Studi di Settore, alle dichiarazioni delle
persone fisiche in base al reddito prevalente, alle dichiarazioni IVA e ad
altri dati trasmessi dai contribuenti
nel 2013, relativi al periodo d’imposta
2012. L’applicazione degli Studi di Settore nel 2012 ha riguardato circa 3,7
milioni di soggetti (per il 65% persone fisiche), con un aumento del 6,3%
rispetto all’anno precedente, dovuto
principalmente dall’ingresso dei soggetti fuoriusciti dal vecchio regime dei
minimi (in vigore fino al 2011), che
escludeva l’applicazione degli Studi di
Settore.
L’aumento dei soggetti si registra principalmente nel settore dei professionisti
(+19,3%). Nonostante la crescita del numero dei contribuenti, il reddito totale
dichiarato, pari a 100 miliardi di euro,
registra comunque una diminuzione
(-5,8% rispetto al 2011) ascrivibile alla
4
forte contrazione dell’economia registrata nell’anno (il PIL è risultato in
flessione del 2,4%).
Il reddito medio dichiarato dai contribuenti soggetti agli «studi di settore» nel
2012 è risultato pari a 25.700 euro per le
persone fisiche (-8,1% rispetto al 2011),
35.900 euro per le società di persone
(-6,4%) e 23.600 euro per le società di
capitali ed enti, che registrano un notevole calo rispetto all’anno precedente
(-26,3%).
Con riguardo all’attività esercitata, il
reddito medio più elevato, analogamente allo scorso anno, si è registrato
nel settore delle attività professionali
(43.400 euro) seguito da quello della
manifattura (27.200 euro) e dai servizi
(24.100 euro), mentre il reddito medio
più basso si è rilevato nel commercio
(17.200 euro).
Il reddito medio dei soggetti che sono
risultati «congrui» rispetto agli «studi
di settore» è stato pari a 40.700 euro,
quello dei «non congrui», escludendo i
soggetti di minori dimensioni, è equivalso a una perdita media di 10.700
euro.
Scendendo nel merito delle categorie, il
reddito medio annuo più elevato, tra
quelli dichiarati, appartiene agli studi
notarili (233.300 euro), seguiti da farmacie (90.200), studi medici (64.900),
commercialisti (58.500), pompe funebri (55.500) e studi legali (49.600).
Tra i 30 mila e i 20 mila euro si collo-
cano sondaggisti, panettieri, meccanici, pubblicitari. Finalmente si registra
che i dati statistici istituzionali, del
Dipartimento delle Finanze,pongono
le attività funebri ai primi posti nella
contribuzione fiscale tra le categorie
commerciali e di servizio smentendo
una diffusa opinione circa la prassi
evasiva degli operatori funebri
MODIFICA INASPETTATA DELLA LEGGE IN ABRUZZO:
Carro funebre con disponibilità continua e funzionale
Con il seguente art. 8 della L.R. Abruzzo approvata in Consiglio regionale il
9 maggio 2014, p.n. 185/4, “LEGGE:
Modifiche alla L.R. 47/1984 (Norme
per l’applicazione delle sanzioni amministrative in materia sanitaria), alle leggi regionali 15/2000, 41/2012, 8/2014,
23/2014 e disposizioni per la produzione e l’utilizzo di eco componenti di
origine autologa per uso topico e ulteriori disposizioni finanziarie.”, è stata
modificata parte della precedente L.R.
n. 41/2012 sui requisiti minimi per poter esercitare l’attività funebre.
1. Il punto 1), della lettera b), del comma 3, dell’art. 35 della L.R. 10 agosto
2012, n. 41 (Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria) è sostituito
dal seguente:
“1) la disponibilità continuativa e funzionale di almeno un’auto funebre e di
autorimesse per il ricovero di non meno
di un’auto funebre, in possesso di speci-
fica certificazione di agibilità dotata delle attrezzature e dei mezzi per la pulizia
e la disinfezione delle auto funebri;”.
Le Federazioni Feniof e Federcofit hanno sottolineato che è stato ‘Un vero e
proprio blitz’. Sostanzialmente si elimina
l’obbligo di avere la disponibilità diretta
del carro funebre e dell’autorimessa che
avevano costituito un elemento di innovazione nel panorama delle normative
sulla funeraria, a tutela di un minimo
impegno, economico e strutturale, in
queste attività. L’aggettivo, “e funzionale”, inserito dopo le parole “disponibilità
continuativa” si presta (questo evidentemente l’obiettivo) a correggere la continuità per introdurre il concetto della
disponibilità quando ce n’è la necessità.
L’obiettivo non è quindi quello, come
qualcuno si è affrettato a sottolineare, di
permettere il leasing (che per sua natura
garantisce la disponibilità continuativa), ma quello di eliminare la disponi-
5
bilità diretta, che, in una regione come
l’Abruzzo, priva per la propria struttura residenziale, di grandi città, non ha
sviluppato la presenza di Consorzi tra
operatori o centri servizio, favorisce un
vero e proprio sfarinamento delle attività funebri. Le Federazioni hanno sottolineato che “Con un provvedimento
omnibus e a distanza di ben due anni
di distanza dal varo del testo in oggetto
si è arrivati al cambiamento delle regole
in corsa”. Il tutto è avvenuto il 9 maggio
scorso mentre si stavano votando le variazioni della legge in materia sanitaria.
All’improvviso è stato messo a votazione anche un emendamento, proposto da
Nazario Pagano, all’articolo 35 inerente
l’attività funebre. “Di fatto il Consiglio,
con le modifiche apportate, non ha
reso più libera la nostra attività, nella
falsa convinzione di contrastare le famigerate “grandi imprese” che opprimono i piccoli operatori ma permette
UMBRIA
O.F. MASSIMO ACCIARINI
ELENCO DELLE IMPRESE DI ONORANZE FUNEBRI ADERENTI A FEDERCOFIT CHE
SI PROPONGONO AI COLLEGHI PER IL “DISBRIGO PRATICHE” O PER ALTRI SERVIZI.
I soci interessati
essere inseriti,
si possono
rivolgereADERENTI
alla Segreteria
della Federazione.
ELENCO
DELLE ad
IMPRESE
DI ONORANZE
FUNEBRI
A FEDERCOFIT
CHE
SI PROPONGONO AI COLLEGHI PER IL "DISBRIGO PRATICHE" O PER ALTRI SERVIZI.
I soci interessati ad essere inseriti, si possono rivolgere alla Segreteria della Federazione.
(elenco pubblicato anche sul nostro sito www.federcofit.org - sezione “servizi e convenzioni”)
PIEMONTE
O.F. EUROFUNERALI
Via Isonzo, 26/A-Torino
Tel 011 389335
Fax 011 3828958
MARCHE
O.F.UMBRIA
LUCADEI
MASSIMO ACCIARINI
O.F.O.F.
CORVATTA
O.F.MARCHE
DAMIANI
LUCADEIPAOLO, GIULIANO
O.F.O.F.
TOCCACELI
CORVATTA
O.F.O.F.
F.LLI
ROSSI
DAMIANI
O.F.O.F.
CORDELLA
O.F.O.F.
SOSITOCCACELI PAOLO, GIULIANO
362210
Fax Fax
055 0736
489101
Fax 055 8368273
Fax 055
983744
Fax 0571
72340
Viale
Milton, 89/91 – Firenze
Via di
Tempagnano,120
Lucca
Tel 055
489802
Tel 0583
491594
Tel 6580824
055 8368197
Tel 055
Fax 055
489101
Fax 0583
91155
8368273
Fax Fax
055 055
294508
O.F.O.F.
SIFELA COLOMBA
O.F.OFISA
FRANCESCHINI
FRANCINI BRUSCHI
O.F.O.F.
SPAGNOLI
SIFE
O.F.O.F.
CASCINESI
Via F.lli Bagna, 25 - Casale Monferrato (AL)
Tel 0142 452063
Fax 0142 781315
O.F. GIOVINETTI E CONSOLI
Via Podere la Vigna, 10 - Settimo M.se (MI)
Tel 02 33512049
Fax 02 33500561
O.F. C.O.F.
Viale Matteotti, 58 - S.S. Giovanni (MI)
Tel 02 2409498
Fax 02 2481603
CASCINESI
O.F.O.F.
E. NANNONI
LA PACE
O.F.O.F.
PALADINI
ENRICO
O.F. PIROVANO
Largo XXV Aprile, 4 - Monza (MI)
Tel 02 6125036
Fax 02 6128585
O.F. IMPRESA GENERALI
Via Ceresio, 3 - Milano
Tel 02 341898
Fax 02 34533461
O.F. OSIOF
Viale Piave, 15 - Treviglio (BG)
Tel 0363 302678
Fax 0363 304042
O.F. SELMI
Piazza Ospedale Maggiore, 6 - Milano
Tel 02 66101963
Fax 02 6439135
Viale Agnelli, 34 - Lodi
Tel 0371 429229
Via Ceriani, 11/a - Uboldo (VA)
Tel 02 96789382
Fax 0371 429229
Fax 02 9959097
O.F. ARENZI
Via Emilia, 55 - Melegnano (MI)
Tel 02 9834237
Fax 02 98125133
O.F. RICCIARDI E CORNA
Viale Pirovano 5/A - Bergamo
Tel 035 212179
Fax 035 4195441
O.F. VERGANI
P.za S. Martino, 24 - Inveruno (MI)
Tel 02 9787020
Fax 02 97289248
IMPRESA FUNEBRE MOMBELLI
Via Rudiano, 29 - Chiari (BS)
Tel 030 7002221
Fax 030 7000277
O.F. GALAZZI VIRGINIO
Via Europa, 44 - S. Donato Milanese (MI)
Tel 02 5276381
Fax 02 5272831
O.F. RAMPININI
Fino Mornasco (CO) - Lomazzo(CO) - Como
Tel 031 920361
Fax 031 880888
Fax 715291
0571 72340
Fax 050
Fax 0583
91155
Fax 0564
456262
Fax 055
294508
Fax 0586
691229
Via T. Romagnola,
2081- Navacchio Cascina (PI)
Via Sardegna,
35 – Siena
Via Pace,896
42 - Querceta
Grosseto (LU)
Via Aurelia,
Tel 050
775503
Tel 0577
280963
Tel 0564
456262
Tel 0584
769001
Fax 050
715291
Fax 0577
280963
Fax 0564
456262
Fax 0584
768914
O.F. SANTINI
O.F.A.R.
ViaS.Veneto,
- Cecina
(LI)
Piazza
Donato,1 32
– Arezzo
Tel 0586
680087
Tel 0575
907070
Fax 0586
691229
Fax 0575
907050
O.F.O.F.
IFA E. NANNONI
O.F. PALADINI ENRICO
GENESI
ViaGasperi,
Sardegna,
35 –-Siena
Via De
59/62
Arezzo
Via Aurelia, 896
- Querceta
(LU)
Documentazione
Funeraria
e Cimiteriale
Tel 0577
280963
Tel 0575
900226
Tel 4708713
0584 769001
Tel 338
Fax 0577
280963
Fax 0575
903444
768914
Fax Fax
05830584
91155
O.F.O.F.A.R.
LAMBARDI
O.F.
IFA
I.F. L’
ANGELO
Piazza
S. Donato, 32 ––Arezzo
Piazza
del Mercato,c.p.69
Montalcino (SI)
Via De Gasperi,
59/62 (PI)
- Arezzo
Via Polidori,
42 - Bientina
Tel 0575 907070
Tel 3470793110
Tel 0575
900226
Tel 334
377864
0575 907050
Fax Fax
0577094672
903444
Fax Fax
05870575
755675
GENESI
ABRUZZO
LAMBARDI
O.F.O.F.
AETERNA
Documentazione Funeraria e Cimiteriale
L’ANGELO
O.F.I.F.
EMIDIO
E ALFREDO DE FLORENTIIS
Fax 0577094672
Fax 0871
348898
Fax 66466
0587 755675
Fax 085
O.F.ABRUZZO
VERROCCHIO
Via Vestina, 420/b - Montesilvano (PE)
Tel 085 4682032
Fax 085 4682032
AETERNA
O.F.O.F.
DI DONATO
CAMPANIA
O.F. EMIDIO E ALFREDO DE FLORENTIIS
Via Salomone, 94 - ChietiM.R. (TE)
Via Intagliata,13-Castiglione
Via Spaventa, 6/3 - Pescara
Tel 0871
348898
Tel.0861
990230
Tel 085 66021
Fax 0871
348898
Fax 0861
909643
Fax 085 66466
O.F.O.F.
GENNARO
TAMMARO
VERROCCHIO
Via Giacinto
Gigante,
- Napoli
Via Vestina,
420/b70
- Montesilvano
(PE)
Tel 081
Tel 5448745
085 4682032
Fax 081
Fax 5448773
085 4682032
O.F.O.F.
CSGDI
MOLINARO
DONATO
O.F.CAMPANIA
GRAZIANO
Via Vitulanese
snc - Montesarchio (BN)
Via Intagliata,13-Castiglione
M.R. (TE)
Tel 0824
847369
Tel.0861
990230
Fax 0824
837975
Fax 0861
909643
Via Pincipe Lancellotti, 27 – Lauro (AV)
Via Giacinto
70 - Napoli
Via Frustelle,
44 –Gigante,
Monte Miletto
(AV)
Tel. 339 3447137
Tel 081
5448745
Tel. 0825
963408
Fax 081 8250350
Fax 081
5448773
Fax 0825
963408
Via Vitulanese
snc - Montesarchio
(BN)
Via Tiglio,4
– Melizzano
(BN)
Via Pincipe Lancellotti, 27 – Lauro (AV)
Tel 0824
847369
Tel 0824
979773
Tel. 339 3447137
Fax 0824
837975
Fax 0824
609159
Fax 081 8250350
Via Frustelle,
44 – Monte
Miletto
Via Garibaldi,
2- Martina
Franca
(TA)(AV)
963408
Tel Tel.
337 0825
935840
Fax 4805048
0825 963408
Fax 080
Via Tiglio,4 – Melizzano (BN)
Contrada San Nicola, 5- Saracena (CS)
Tel 0824 979773
Tel 0981 34193
Fax 0824 609159
Fax 0981 34193
Tel 0331 631057
Fax 0331 631954
Tel 02 4581416
Fax 02 48602490
O.F. GRAZIANO
PUGLIA
NAZZARO MIRELLA
O.F.O.F.
BASILE
CALABRIA
O.F. ENZO VISCUSI
Tel 0362 993081
Fax 0362 993081
Fax 0331 877087
A.S.F. ITALIA
Via Del Canneto 5/7 - Borgosatollo (BS)
Tel 0302702592
Fax 0302502512
O.F. CONCORDIA
O.F. FONTANILI E MERLI
Via IV Novembre, 72 - Quistello (MN)
Tel 0376 618182
Via Pezzotti, 54 - Milano
Tel 02 8463220
Fax 0376 626448
Fax 02 89545609
Vial Inferiore, 49/51 - Treviso
Tel 0422 542863
Fax 0422 541700
O.F. LA GENERALE POMPE FUNEBRI
Via Carpaneto, 13 -Genova
Tel 010 414241
Fax 010 414244
POMPE FUNEBRI LIGURI
Via XXV Aprile, 239 -Pietra Ligure (SV)
Tel 019 627793
Fax 019 6294217
POMPE FUNEBRI LIGURI
Via F.lli Viziano,20 -Albenga (SV)
Tel 0182 541414
Fax 0182 554406
Fax 0521 344056
VENETO
O.F. GIGI TREVISIN
LIGURIA
EMILIA ROMAGNA
O.F. BOLA S. SANTA CROCE
Via Abbeveratoia,19 -Parma
Tel 0521 292726
O.F. DELLA CASA
Via del Pozzo, 138 -Modena
Tel 059 366999
Fax 059 361391
RIP. SERVICE
Via Calari, 12 - Zola Predosa (BO)
Tel 051 6167475
Fax 051 755904
Fax 0583 91155
Tel 3470793110
Tel 0871
348898
Tel66021
334 377864
Tel 085
Busto Arsizio(VA) - Lonate Pozzolo (VA)
Tel 0331 880154
Tel 338 4708713
Piazza del Mercato,c.p.69
– Montalcino (SI)
Via Salomone,
94 - Chieti
Via Polidori,
- Bientina (PI)
Via Spaventa,
6/3 42
- Pescara
Via Mons.Pogliani, 42 Cesano Boscone (MI)
Via Gallarate, 36 - Castano Primo (MI)
Fax Fax
055 07169645
983744
Tel 775503
0571 76644
Tel 050
O.F. FRATELLI FERRARIO
Via Silvio Pellico, 31 - Carate Brianza (MB)
Fax 0721
780021
Fax 0736
362210
Fax 0721 879182
Tel 0583
491594
Tel 0564
456262
Tel 055
6580824
Tel 0586
680087
O.F. MORO
O.F. MOTTA (DI)
Via
V. Veneto,
40–- Firenze
Pontassieve (FI)
Via F.
Datini,
25 A/B
ViaRomagnola,
Cavour, 58/80
- Empoli
(FI) Cascina (PI)
Via T.
2081Navacchio
Tel 0721 892208
Via di42
Tempagnano,120
– Lucca
Via Pace,
- Grosseto
Via F. Datini,
25 A/B
– Firenze
Via Veneto,
1 - Cecina
(LI)
GENNARO
TAMMARO
O.F.O.F.
NAZZARO
MIRELLA
CSG
MOLINARO
O.F.O.F.
ENZO
VISCUSI
O.F. GAMBARO
Fax 0733
968086
Fax 0721
879182
Fax 0736 346987
Fax 07169645
Tel 69645
0736 259012
Tel 071
Tel 0721
781560
Tel 0736
362251
Tel 055 8368197
Tel 055
980017
Tel 0571
76644
O.F. TIRONE
LOMBARDIA
O.F. SANTINO SERVIZI FUNEBRI
Tel 0733
968086
Tel 0721
892208
Via Oberdan,
-Tolentino
(MC)
Via Flaminia
90 – 28
Tavernelle
di Serrungarina
(PU)
ViaAdriatica
Tito Afranio,
58 – Ascoli Piceno
Via S.S.
sud 186/A-Senigallia
(AN)
Via V. Veneto, 40 - Pontassieve (FI)
Via Sugherella,
- Montevarchi
(AR)
Via Cavour,
58/80 - 3/A
Empoli
(FI)
FRANCESCHINI
O.F.O.F.
LA PACE
SPAGNOLI
O.F.O.F.
SANTINI
O.F. S.MICHELE
Fax 0736 346987
Fax 0736
891126
Fax 0721
780021
69645
Tel Tel
055071
980017
Fax 0321 809319
Fax 030 2350096
Tel 0736 259012
Tel 0736
899185
Tel 0721
781560
Tel 0736
362251
Tel 055
489802
Fax 011 19480154
Fax 02 55185720
Via Tito Afranio, 58 – Ascoli Piceno
Via Salaria,
Tronto (AP)
Via XXII
Agosto,215
12 -–Colli
Caglidel
(PU)
G. Spalvieri
– Venarotta (AP)
VialePiazza
Milton,
89/91 – Firenze
Tel 0321 866920
Tel 02 6427552
Fax 0736 891126
Fax 0742
450068
Fax 0733
968086
Via S.S. Adriatica
186/A-Senigallia
Via Sugherella,
3/A -sud
Montevarchi
(AR)(AN)
Tel 011 3094257
Tel 030 2350068
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a quegli operatori, che non sentono
neppure l’impegno di dotarsi di un
idoneo mezzo per eseguire i servizi
funebri, di esercitare questa attività
arrangiandosi”. Qualcuno ha subito balenato l’idea che le Federazioni si siano
sentite scavalcate dalle volontà politica
e/o da altre associazioni, affermando
che la cosa è ormai nell’aria da tempo,
con la perdita di credibilità che le storiche associazioni funebri stanno avendo
nei confronti di operatori che sempre
più cercano altri interlocutori per poter esprimere le proprie idee. Vogliamo
sottolineare, con chiarezza, agli amici di
Euroact e di Sefit che amano sottolineare, in modo acritico e compiacente, la
presenza di critiche, più o meno giuste
e, sicuramente, sempre legittime, alle
Federazioni, due concetti, da noi sempre
praticati: prima di tutto le posizioni degli operatori che non vogliono assumere
impegni e sforzi, ragionevoli e compatibili, per esercitare la propria attività ci
I beneficiari
Possono aver diritto alla pensione ai superstiti:
• il coniuge (in particolari casi anche il coniuge divorziato);
• i figli:
- fino al compimento della maggiore età;
- fino al compimento di 21 anni, se studenti di scuola media;
- fino al compimento di 26 anni, se studenti universitari (nei limiti del corso legale);
- senza limiti di età, se inabili ed a carico del genitore deceduto;
• i nipoti minori a carico (anche se non affidati formalmente ai nonni);
• in mancanza del coniuge e dei figli aventi diritto, i genitori (a 65 anni di età, se non sono titolari di altra pensione e se a
carico del figlio deceduto);
• in mancanza anche dei genitori, i fratelli celibi e le sorelle nubili (se inabili e a carico del defunto).
In caso di coniuge superstite separato o divorziato occorre però effettuare alcune precisazioni.
Quanto al coniuge separato, se all’atto della separazione il giudice aveva addebitato la separazione al coniuge poi sopravvissuto, il diritto alla pensione di reversibilità nasce soltanto se il Giudice aveva riconosciuto in suo favore gli alimenti, ovverosia il
diritto di ricevere una somma (di importo ridotto rispetto al c.d. assegno di mantenimento) dovuta in ragione delle condizioni economiche del tutto precarie tali da non consentirgli di avere mezzi di sostentamento.
interessano molto relativamente, non è
con questi che il settore può guadagnare
una seria prospettiva di sviluppo; in secondo luogo colpiscono le capriole che
si debbono fare per poter esercitare la
critica: un tempo proprio Sefit, per bocca di Fogli, criticava Federcofit di voler
difendere i piccoli operatori, indifendibili, … il tempo passa ed anche le posizioni si adattano alle convenienza.
CONVENZIONE EPASA-CNA E FEDERCOFIT
Nella Lettera del Presidente dell’aprile scorso abbiamo dato informazione dell’accordo che
Federcofit ha stipulato con CNA, la Confederazione Nazionale degli Artigiani, tramite il patronato EPASA per offrire ai clienti dei nostri associati un servizio di assistenza post-mortem
sui temi relativi alle prestazioni previdenziali ed assicuratuive.
Nel ricordare che queste prestazioni sono fornite a titolo assolutamente gratuito con questa pubblicazione iniziamo una panoramica dei servizi prestati entrando nel dettaglio della
prestazione.
Pensione di reversibilità erogata dall’Inps
La pensione di reversibilità è una prestazione economica (una somma di denaro) che viene erogata in favore dei familiari
superstiti di un pensionato.
La pensione indiretta, invece, è la prestazione erogata in favore dei familiari di un lavoratore non pensionato, se il lavoratore
aveva maturato, alternativamente:
• almeno 780 contributi settimanali (15 anni);
• almeno 260 contributi settimanali (5 anni) di cui almeno 156 (3 anni) nei cinque anni precedenti la morte.
La pensione spetta a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è avvenuto il decesso, a prescindere dal
momento in cui viene presentata la domanda.
Per quanto riguarda invece il coniuge superstite divorziato, il diritto alla reversibilità nasce soltanto se in sede di divorzio il
Giudice aveva riconosciuto in suo favore un assegno divorzile, cioè il diritto di ricevere una somma di denaro periodica. Come si calcola l’importo
La somma di denaro che viene erogata ai superstiti in linea di massima si determina secondo questi parametri:
• il 60% della pensione spettante al defunto se viene erogata in favore del solo coniuge superstite (N.B. Le pensioni ai coniugi superstiti aventi decorrenza dal 1° gennaio 2012 sono soggette ad una riduzione dell’aliquota percentuale, nei casi in
cui il deceduto abbia contratto matrimonio ad un’età superiore a 70 anni la differenza di età tra i coniugi sia superiore a 20
anni o il matrimonio sia stato contratto per un periodo di tempo inferiore ai dieci anni. La decurtazione della pensione ai
superstiti non opera qualora vi siano figli minori, studenti o inabili);
• il 70% della pensione spettante al defunto se viene erogata in favore di un solo figlio superstite (che ovviamente deve
possedere i requisiti indicati nel paragrafo che precede);
• l’80% della pensione spettante al defunto se viene erogata in favore del coniuge e un figlio ovvero due figli senza coniuge;
• il 100% della pensione spettante al defunto se viene erogata in favore del coniuge superstite e di due figli oppure di tre
o più figli.
La somma di denaro che viene erogata ai superstiti viene ridotta se il titolare possiede altri redditi.
PERCENTUALE DI RIDUZIONE
AMMONTARE DEI REDDITI
Reddito superiore a 3 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l’importo
mensile in vigore al 1° gennaio
25% dell’importo della pensione
Reddito superiore a 4 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l’importo
mensile in vigore al 1° gennaio
40% dell’importo della pensione
Reddito superiore a 5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, calcolato in misura pari a 13 volte l’importo
mensile in vigore al 1° gennaio)
50% dell’importo della pensione
La pensione di reversibilità Inps viene concessa sia ai lavoratori autonomi che dipendenti, indipendentemente dalla data di
presentazione della domanda.
La presentazione della domanda
La domanda relativa alla pensione di reversibilità e alla pensione indiretta si presenta per via telematica, utilizzando i servizi
offerti gratuitamente dal Patronato EPASA.
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