- I TRE PROBLEMI DEL MILLENNIO CON IN COMUNE I NUMERI PRIMI (Ipotesi di Riemann, Congettura di Birch e Swinnerton –Dyer, P = NP , limitatamente alla sola fattorizzazione veloce) Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pier francesco Roggero Abstract In this paper we show some connections between the three millennium ‘s problem based on prime numbers: Riemann hypothesis,, Birch and Swinnerton’ s conjecture and P = NP ) limited at factoring of N = p*q with N is a RSA- number Riassunto In questo lavoro, dopo una breve descrizione dei tre problemi del millennio con in comune i numeri primi, parleremo delle loro possibili connessioni, la cui conoscenza potrebbe essere utile per eventuali dimostrazioni di qualcuno di essi. Per ognuno, aggiungeremo qualche nostro piccolo contributo matematico, da sviluppare in un secondo tempo, da parte nostra o altrui. Ipotesi di Riemann (funzione zeta e numeri primi) Nostro contributo: parte reale ½ della funzione zeta come media aritmetica tra i due valori di uno stesso zero, ½ + bi , ½ -bi Congettura di Birch –Swinnerton –Dyer Nostro contributo: distribuzione dei numeri congruenti, di cui una buona parte sono anche numeri primi (Rif. 1) P = NP (sottoproblema : fattorizzazione veloce , Rif.2) (semiprimi prodotti tra p e q con rapporto q/p da un minimo di 1 escluso, ad un massimo di 2,25) Nostri contributi: Ipotesi percentuale (Rif. 3) Teorema fondamentale dellaFattorizzazione ( Rif. 4) Fattorizzazione veloce con N + d2 = s2 se d è molto piccola (connessione con ipotesi percentuale, vedi esempi nelle prossime pagine) °°°°°°°°°° Cominciamo dalle possibili connessioni tra i tre problemi: Ipotesi di Riemann ↓ (a) Ipotesi di Birch e Swinnerton – Dyer ↓ → (c) (b) P = NP (fattorizzazione veloce come sottoproblema Tra l’ipotesi di Riemann ci sono somiglianze tra alcune funzioni della congettura di Birch e Swinnerton – Dyer e le funzioni L (E , s ) , estensioni della nota funzione zeta. Tra l’ipotesi di Riemann e la fattorizzazione c’è qualche relazione (metodi di fattorizzazione che presuppongono la verità della RH ma non ancora in grado di mettere in pericolo la crittografia RSA). Tra la congettura di Birch e Swinnerton – Dyer e la fattorizzazione non c’è una relazione diretta, ma solo indiretta: sulla congettura di Birch e Swinnerton – Dyer è fondata la crittografia a curve ellittiche (ECC, 10 volte più sicura a parità di lunghezza delle rispettive chiavi), sulla fattorizzazione (o meglio sulle sue difficoltà per prodotti grandissimi, per es. i numeri RSA) è invece fondata la crittografia RSA. Prima però diamo una breve descrizione, anche parziale, da Wikipedia, dei tre problemi. Altre ottime definizioni sono reperibili sul libro di Keith Devlin “I problemi del Millennio”; Longanesi &C. “Ipotesi di Riemann Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Parte reale e immaginaria dei valori assunti dalla funzione zeta lungo la linea critica Re(x)=1/2. Si possono notare i primi zeri non banali in Im(x) = ±14,135, ±21,022 e ±25,011. In teoria dei numeri analitica, l'ipotesi di Riemann è una congettura sulla distribuzione degli zeri non banali della funzione zeta di Riemann ζ(s), definita come ∞ ζ (s ) := ∑ 1 s n =1 n per un numero complesso s con parte reale maggiore di 1 e prolungabile analiticamente a una funzione meromorfa su tutto il piano complesso. La congettura fu formulata per la prima volta nel 1859 da Bernhard Riemann, matematico di Gottinga. Considerata il più importante problema aperto della matematica,[1] è uno dei ventitré problemi di Hilbert e uno dei sette Millennium Problems, per la soluzione di ciascuno dei quali il Clay Mathematics Institute ha offerto un premio da un milione di dollari. La sua importanza deriva dalle conseguenze che una sua dimostrazione avrebbe sulla teoria dei numeri primi. Sebbene la maggior parte dei matematici ritenga l'ipotesi di Riemann vera, vi sono alcune eccezioni, come quelle notevoli di J. E. Littlewood e Atle Selberg. Dall'equazione funzionale discende che la funzione zeta di Riemann ζ(s) ha zeri, detti banali, negli interi pari negativi, s = −2, s = −4, s = −6, ... La congettura di Riemann riguarda invece gli zeri non banali e afferma che « La parte reale di ogni radice non banale è 1/2 » In altre parole, le radici non banali dovrebbero trovarsi tutte sulla retta descritta dall'equazione s = 1/2 + it (indicata come critical line in Fig. 3) con t numero reale e i unità immaginaria. …. Rapporti con la teoria dei numeri primi Il primo legame tra la funzione zeta e i numeri primi era già stato scoperto da Eulero, che notò che per ogni numero reale maggiore di 1, vale la formula prodotto di Eulero, ζ (x ) = ∞ 1 , −x p _ primo 1 − p ∏ dove, nella produttoria, p spazia tra tutti i numeri primi. “ Nella funzione zeta vera e propria, com’è noto, x è sostituito da s, numero complesso. Nostro possibile contributo: Parte reale ½ della funzione zeta come media aritmetica tra i due valori di uno stesso zero, ½ + bi , ½ -bi ; per esempio, con uno zero generico qualsiasi, abbiamo: 1/2 + bi + 1/2 - bi = 1 + 0 (1 + 0) / 2 = 1 / 2 = parte reale di tutti gli zeri ? Esempio per i numeri complessi coniugati 2 +3i e 2 -3i 2 +3i + 2 - 3i = 4 + 0i = 4; media aritmetica (4+0i) /2 = 4 + 0)/2 = 4/2 = 2 La media aritmetica si riduce quindi, in ogni caso, sempre alla parte reale: ½ nel primo esempio, 2 nel secondo: più in generale, nella parte reale dei due numeri complessi coniugati, poiché le parti immaginarie, essendo opposte, nella somma algebrica della media aritmetica si annullano a vicenda. Potrebbe essere questa ( primo esempio) la semplice soluzione per l’ipotesi di Riemann? La struttura matematica della formula della funzione zeta , permetterebbe , secondo noi, di far passare tutti gli zeri di zeta dalla media aritmetica ½ tra due zeri complessi coniugati; nella suddetta media le due parti immaginarie opposte e simmetriche a ½, si annullano a vicenda, e rimane solo la cifra 1, che divisa per due come da media aritmetica (1 + 0)/2 = 1/2, Ulteriori nostre future ricerche in queste direzione potrebbero confermare o meno la nostra congettura, nel primo caso valida per tutti gli zeri (senza alcun contro esempio, per quanto grande possa essere, come pensano molti matematici) e quindi l’ ipotesi di Riemann sarebbe vera. Finora i nostri contributi sulla RH sono basati su alcune ipotesi RH equivalenti (RH1, RH2, RH3, funzione di Landau, congettura di Levy, vedi Riferimenti finali), ma con questa nostra congettura sulla media aritmetica sopra accennata affronteremo la RH sul suo terreno naturale, la funzione zeta e i suoi zeri, numeri complessi coniugati e connessi ai numeri primi dal prodotto di Eulero esteso al campo complesso. Esempio con uno zero vero, esattamente il terzo ( ma per qualunque altro zero è lo stesso) : ½ + 25.01085758014568876321379099 ½ + 25.01085758014568876321379099i + ½ - 25.01085758014568876321379099 i = 1 + 0 Media aritmetica (1 + 0)/2 = ½ parte reale di tutti gli infiniti zeri ? Chiameremo tutto questo come “Congettura del gruppo DNR (dalle iniziali dei nostri cognomi) e ci ritorneremo in futuro, nel caso trovassimo nuovi indizi . Congettura di Birch e Swinnerton-Dyer Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. In matematica, la congettura di Birch e Swinnerton-Dyer riguarda un particolare tipo di curve, le curve ellittiche nei numeri razionali. Questa congettura si basa sul fatto che le equazioni abbiano finite o infinite soluzioni razionali. Il decimo problema di Hilbert era simile ma trattava delle equazioni diofantee, e si è dimostrato che non si è in grado neanche di decidere se esiste o no una soluzione. Indice Contesto Tra i problemi presentati da Hilbert, il decimo riguardava le equazione diofantee, ovvero quelle equazioni in più incognite di cui si cercano le soluzioni intere. Nel 1970 Yuri Matiyasevich dimostrò che non esiste un metodo generale per risolverle. Tuttavia quando le soluzioni sono i punti di una varietà abeliana, la congettura di Birch e Swinnerton-Dyer afferma che la dimensione del gruppo dei punti razionali della curva è legata al comportamento di una certa funzione valori di s vicini a 1. , per Introduzione matematica Nel 1922 Louis Mordell ha dimostrato il teorema di Mordell, che afferma che il gruppo di punti razionali su una curva ellittica ha una base finita. Questo significa che per ogni curva ellittica vi è un sottogruppo finito di punti razionali sulla curva, da cui tutti i successivi punti razionali possono essere generati. Se il numero di punti razionali su una curva è infinito, allora un certo punto di una base finita deve avere ordine infinito. Il numero di punti con base indipendente è chiamato grado della curva, ed è un'importante proprietà di invarianza di una curva ellittica. Se il rango di una curva ellittica è 0, allora la curva ha solo un numero finito di punti razionali. D'altro canto, se il grado della curva è maggiore di 0, allora la curva ha un numero infinito di punti razionali. Sebbene il teorema di Mordell mostra che il grado di una curva ellittica è sempre finito, non fornisce un metodo efficace per calcolare la posizione di ogni curva. Il rango di alcune curve ellittiche può essere calcolato utilizzando metodi numerici, ma (allo stato attuale delle conoscenze), questi non possono essere generalizzati per gestire tutte le curve. Una funzione L L(E , s ) può essere definita per una curva ellittica E con la costruzione di un prodotto di Eulero dal numero di punti sulla curva modulo ogni numero primo p. Questa funzione L è analoga alla funzione zeta di Riemann e alle serie L di Dirichlet che è definita per una forma quadratica binaria. Si tratta di un caso particolare di una funzione L di HasseWeil. La naturale definizione di L(E, s) converge solo per valori di s nel piano complesso con Re(s ) > 3 / 2 . Helmut Hasse ha congetturato che L(E , s ) potrebbe essere estesa per prolungamento analitico in tutto il piano complesso. Questa ipotesi è stata dimostrata da Max Deuring per curve ellittiche con moltiplicazione complessa. È stato successivamente dimostrato che è vero per tutte le curve ellittiche, come una conseguenza del teorema di modularità. Trovare punti razionali su una generica curva ellittica è un problema difficile. Trovare i punti su una curva ellittica modulo p numero primo invece è concettualmente semplice, in quanto vi sono solo un numero finito di possibilità da controllare. Tuttavia, per grandi numeri primi è computazionalmente faticoso. Enunciato della congettura La congettura di Birch e Swinnerton-Dyer asserisce che il rango r di una curva ellittica E è pari all'ordine di annullamento in s=1 di L(E , s ) . Ossia valgono L(r ) (E ,1) ≠ 0 e L(k ) (E ,1) = 0 ∀k < r . (L’evidenza in rosso è nostra, per mostrare la connessione con i numeri primi). Nostro contributo: I numeri congruenti e la congettura di Birch e Swinnerton –Dyer, (Rif. 1), dal quale riportiamo il pezzo riguardante la distribuzione degli infiniti numeri congruenti, di cui circa la metà sono primi, e quindi anch’essi infiniti,e che sono molto importanti circa l’infinità o meno dei punti razionali sulle curve ellittiche. Brano da Rif.1 (“LA CONGETTURA DI BIRCH E SWINNERTON – DYER E I NUMERI CONGRUENTI “) “…Vediamo ora la distribuzione dei numeri congruenti (in rosso, a gruppi di tre, quattro o cinque numeri consecutivi, con qualche raro numero congruente “single” (34, 41, 65…) almeno fino a 126. 5, 6, 7, 13, 14, 15, 20, 21, 22, 23, 24, 28, 29, 30, 31, 34, 37, 38, 39, 41, 45, 46, 47, 52, 53, 54, 55, 56, 60, 61, 62, 63, 65, 69, 70, 71 77, 78, 79, 80, 84, 85, 86, 87, 88, 92, 93, 94, 95, 96, 101, 102, 103, 109, 110, 111, 112, 116, 117, 118, 119,120, 124,125, 126 Numeri congruenti fino a 126 5, 6, 7, 13, 14, 15, 20, 21, 22, 23, 24, 28, 29, 30, 31, 34, 37, 38, 39, 41, 45, 46, 47, 52, 53, 54, 55, 56, 60, 61, 62, 63, 65, 69, 70, 71, 77, 78, 79, 80, 84, 85, 86, 87, 88, 92, 93, 94, 95, 96, 101, 102, 103, 109, 110, 111, 112, 116, 117, 118, 119, 120, 124, 125, 126 Come possiamo vedere, i numeri congruenti sono spesso a gruppi di alcuni numeri consecutivi (tre, quattro o cinque), con solo qualche single ogni tanto; ma anche i numeri non congruenti hanno la stessa struttura: gruppi consecutivi di tre, quattro o cinque numeri (in nero). Quindi, almeno fino a 126 (massimo numero congruente della lista) non ci sono gruppi consecutivi di massimo cinque numeri congruenti e non congruenti, né minori di tre. Quindi dato un numero n qualsiasi, entro n + 6 ci sarà sicuramente un numero congruente. Anche questa nostra osservazione potrebbe essere utile per successivi studi sui numeri congruenti, con o senza possibili conseguenze per la congettura di Birch. Ecco i numeri non congruenti consecutivi, distribuiti in modo simile ai numeri congruenti 1, 2, 3, 4 8, 9, 10, 11, 12 16, 17, 18, 19 25, 26, 27 32, 33, 34, 35, 36 40, 41, 42, 43, 44 48, 49, 50, 51 57, 58, 59 64 (single); essendo un quadrato, non può essere congruente 66, 67, 68 72, 73, 74, 75, 76 81, 82, 83 89, 90, 91 97, 98, 99, 100 104, 105, 106, 107, 108 113, 114, 115 121, 122 , 123. Anche i numeri non congruenti, quindi, si susseguono generalmente in gruppi di tre, quattro, al massimo cinque, numeri consecutivi, con qualche raro single (64, quadrato). Vediamoli meglio in una tabella di 10 numeri consecutivi per osservare meglio l’andamento dei gruppi di numeri consecutivi (in rosso i numeri congruenti, in nero i numeri non congruenti, in blu i quadrati, non congruenti): 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 Notiamo che non sono congruenti i quadrati (cosa già nota), ma nemmeno le metà dei quadrati pari, per es. 2, 8, 18, 32, 50 (nostra osservazione, forse perché hanno qualche somiglianza con n e 2n se n è primo di una determinata forma, vedi in seguito). Ma anche che ci sono, in verticale, gruppi di due numeri congruenti o non congruenti che terminano per la stessa cifra, e un po’ più raramente gruppi di tre (per es. 45, 55 e 65 per i numeri congruenti e 48, 58 e 68 per i numeri non congruenti). I numeri congruenti più numerosi che terminano con la stessa cifra sono quelli che terminano con 5 (ben otto contro una media di sei e sette per le altre cifre). I gruppi di cinque numeri congruenti consecutivi sono sottolineati, e ce ne sono ben cinque, contro due di numeri non congruenti. Tutte queste osservazioni potrebbero essere utili ai fini dello studio delle curve ellittiche connesse alla crittografia ECC e infine anche allo studio della stessa congettura di Birch. Non conosciamo liste più numerose di numeri congruenti, per poter confermare questo andamento oltre il numero 126, ma pensiamo di sì, essendo il rapporto tra numeri naturali N e numeri congruenti C, di circa N/C ≈ 2, infatti fino a 126 ce ne sono 73, e 126/73 = 1,72 ≈ 2; mentre di numeri non congruenti ce ne sono 53 , e 126/53 = 2,37 ≈ 2 Ci sarà pure un motivo per questa strana distribuzione, in attesa di essere dimostrata in seguito. In quanto ai numeri primi congruenti, riportiamo il seguente brano: Numeri primi , segnati in lilla grassetto 5, 6, 7, 13, 14, 15, 20, 21, 22, 23, 24, 28, 29, 30, 31, 34, 37, 38, 39,41, 45, 46, 47, 52, 53, 54, 55, 56, 60, 61, 62, 63, 65, 69, 70, 71, 77, 78, 79, 80, 84, 85, 86, 87, 88, 92, 93, 94, 95, 96, 101, 102, 103, 109, 110, 111, 112, 116, 117, 118, 119, 120, 124, 125, 126 Ben 16 numeri congruenti sono anche numeri primi, dato questo che potrebbe eventualmente utile in seguito; una percentuale quindi di 16/1,26 = 12,69 % ” Osserviamo qui la presenza di tre coppie di gemelli, con differenza 2 : 5 e 7, 29 e 31, 101 e 103; alcune coppie, ben sei, con differenza 6 : 7 e 13, 23 e 29, 31 e 37, 41 e 47, 47 e 53, 103 e 109 (coppie di numeri primi detti, com’è noto , “sexy”). Le altre differenze, come 4, 8, 10, ecc. sono invece poco rappresentate). Anche questa osservazione potrebbe essere interessante ai fini della dimostrazione della congettura di Birch e Swinnerton –Dyer. Vediamo infine la fattorizzazione dei numeri congruenti e dei numeri non congruenti per poterne dedurre qualche eventuale regolarità degna di rilievo. TABELLA Fattori di numeri congruenti e non congruenti fino a 30. fattori Numeri fattori non congruenti primo 2*3 primo primo 2*7 3*5 2*2*5 3*7 2*11 primo 2*2*2*3 2*2*7 primo 2*3*5 4 8 9 10 11 12 16 17 18 19 26 27 Numeri congruenti 5 6 7 13 14 15 20 21 22 23 24 28 29 30 2*2 2*2*2 3*3 2*5 primo 2*2*3 2*2*2*2 primo 2*3*3 primo 2*13 3*3*3 Notiamo che 5 è presente come fattore più frequente nei numeri congruenti (quattro volte) che nei numeri non congruenti (una sola volta) fino a 30 mentre fino a 126 contiamo 15 presenze come fattore tra i numeri congruenti e solo 10 presenze tra i numeri non congruenti, forse anche come conseguenza che i numeri congruenti che terminano per 5 sono più numerosi dei numeri congruenti che terminano per cifre diverse da 5. Possiamo concludere, per questo problema del millennio, dicendo che le nostre osservazioni, tabelle ecc. potrebbero essere utili per ulteriori ricerche sui numeri congruenti, sia di per se stessi, sia in relazione ad una possibile dimostrazione della congettura di Birch. Un piccolo passo avanti, insomma, verso tale possibilità “ “Classi di complessità P e NP “, da Wikipedia“ Diagramma delle classi di complessità, ipotizzando che P ≠ NP. Se P = NP, le tre classi sono coincidenti. Il problema delle classi P e NP è un problema tuttora aperto nella teoria della complessità computazionale. Un premio di un milione di dollari è stato offerto per la soluzione corretta (si tratta di uno dei problemi del millennio). Indice Definizione A livello informale, esso richiede di determinare se ogni problema per il quale un computer è in grado di verificare la correttezza di una soluzione positiva, in un tempo accettabile, è anche un problema che può essere risolto dal computer in un tempo accettabile (ovvero se il computer è in grado di trovare da solo una soluzione positiva in un tempo accettabile). Se la risposta è no, allora esistono problemi per i quali è più complesso calcolare una certa soluzione che verificarla. Una definizione formale fa uso delle classi di complessità P e NP. La prima consiste di tutti quei problemi di decisione che possono essere risolti con una macchina sequenziale deterministica in un tempo che è polinomiale rispetto alla dimensione dei dati di ingresso; la seconda consiste di tutti quei problemi di decisione le cui soluzioni positive possono essere verificate in tempo polinomiale avendo le giuste informazioni, o, equivalentemente, la cui soluzione può essere trovata in tempo polinomiale con una macchina non deterministica. Il problema delle classi P e NP si risolve quindi nella seguente domanda: P è uguale a NP? Un esempio per avere un'idea di cosa ciò vuole dire. Supponiamo di voler calcolare tutti i divisori (primi o no) di un numero n. Il problema, quindi, è trovare tutti i numeri x tali che x è un divisore di n. È abbastanza facile verificare che un certo numero x0 è divisore di n; è sufficiente svolgere l'operazione di divisione e controllare il resto: se è pari a zero, il numero è un divisore, altrimenti non lo è. Il numero di passaggi richiesti per eseguire l'operazione di divisione è tanto maggiore quanto maggiore è il numero x0, tuttavia essa risulta sempre abbastanza veloce perché il tempo da essa richiesto sia considerato accettabile. Al contrario, potrebbe non essere altrettanto facile determinare l'insieme di tutti i divisori. Infatti, quasi tutti i metodi[1] finora ideati nel corso dei secoli richiedono un tempo che aumenta rapidamente al crescere del valore di n, troppo perché esso sia considerato accettabile. Le parti in grassetto nero evidenziano i brani che ci interessano. Commento : per il numero RSA – 2048 , di 617 cifre (Rif.2), il tempo di calcolo previsto è di circa 15 miliardi di anni, pari all’età dell’universo. Con una nostra congettura forte sui numeri RSA ( p circa almeno il 67% di n √N) il calcolo si può ridurre a “soli” 5 miliardi di anni… ; non è molto, ma la congettura è perfezionabile. La difficoltà temporale non dipende tanto dalla lunghezza di N (in questo 617 cifre) , ma dalla lunghezza di d (semidifferenza d = (q – p )/2 ), che per i numeri RSA al massimo è circa il 35% di n quando il rapporto q/p = 2 o molto vicino a 2. Numeri RSA enormi potrebbero avere p e q con differenze di poche cifre, e quindi fattorizzabili più velocemente con l’algoritmo di Fermat . (Vedi anche Rif. 2). Qualche piccolo esempio: N = 15061 * 15149 = 228 159 089, con d =D/2 = = (15149 - 15061) = 88/2 = 44 , e con semisomma s = s/2 = (15061 +15149 )/2 = 30210/2 = 15105 n =√N = √228 159 089 = 15104, 93 Ma facciamo finta di conoscere soltanto N = 228 159 089. Se usiamo l’algoritmo di Fermat a ritroso, a partire da n, e cioè N +d2 = S , e con semisomma √S = s, da cui poi p= s – d e q = s + d Se sommiamo N a tutti i quadrati successivi dei numeri naturali, dobbiamo arrivare a N + 442 per arrivare al quadrato perfetto S=s2, infatti 228 159 089 + 1936 = 228 161 025 = 151052 (tutti i tentativi con d minore di 44 non danno quadrati perfetti) Ora possiamo trovare facilmente : p = s - d = 15105 – 44 = 15061 q = s + d = 15061 + 44 = 15149 con soli d = 44 tentativi. Con il metodo “forza bruta”, cioè dividendo n per tutti i numeri primi fino ad n, sarebbero stati necessari circa π(n) = 15104 = 15104/9,62 = 1570 numeri primi, troviamo quello giusto (15061) verso il 93% di 15104 Infatti 15104*0,93 = 14046 , con p compreso tra questo numero ed n = 15104; la percentuale 93% di n è approssimativamente indicata dalla parte decimale di n = 15104, 93. Ma non sempre la parte decimale della radice quadrata dà questo suggerimento, valido di solito solo per parti decimali prossime ad 1, tipo 0, 90 ecc. tipico di bassi rapporti (prossimi ad 1 come limite inferiore, per esempio 1,1 , 1,2 o poco più). Per altri rapporti più alti, fino a 2,10 (circa il limite massimo per i numeri RSA , tale indicazione funziona solo raramente. (Vedi Rif. 3 e Rif. 4) Approfondimento delle connessioni e i nostri contributi (a) Ipotesi di Riemann e congettura di Birch e Swinnerton – Dyer La connessione è la somiglianza tra l’equazioni delle funzioni zeta di Riemannn e le equazioni L (E , s ) di Dirichlet, come visto da Wikipedia: Una funzione L L(E , s ) può essere definita per una curva ellittica E con la costruzione di un prodotto di Eulero dal numero di punti sulla curva modulo ogni numero primo p. Questa funzione L è analoga alla funzione zeta di Riemann e alle serie L di Dirichlet che è definita per una forma quadratica binaria. Si tratta di un caso particolare di una funzione L di HasseWeil. Sia la funzione zeta di Riemann, sia il prodotto di Eulero, sia una funzione L L (E , s ) sono basati sui numeri primi (filo rosso comune ai tre problemi del millennio oggetti di questo articolo) (b) Ipotesi di Riemann e fattorizzazione veloce Questa connessione è debole: dall’ipotesi di Riemann non discendono elementi importanti per la fattorizzazione veloce in grado di mettere in pericolo la crittografia RSA, come molti erroneamente e frettolosamente pensano. Tutto ciò che abbiamo trovato è il seguente brano, tratto dl libro di Keith Devlin (op. cit.) “ …Poiché l’ipotesi di Riemann ci dice moltissimo sui numeri primi, la sua potrebbe benissimo portarci a un fondamentale progresso sulle tecniche di fattorizzazione.E questo non perché in tal caso finalmente sapremo che l’ipotesi è vera; infatti, sospettando che lo fosse, sono anni che i matematici ne studiano le conseguenze. In effetti, alcuni metodi di fattorizzazione funzionano presupponendo che essa sia vera” Commento: la crittografia RSA non è stata ancora violata, quindi tali metodi non sono ancora abbastanza potenti per poterla violare . Nostri contributi : Algoritmo di Fermat con d2 se d è molto piccola, vedere “ipotesi Percentuale” sulla parte decimale (Rif.1 e 2). Quindi P = NP, per quanto riguarda il sottoproblema della fattorizzazione, potrebbe essere vero solo in questi casi, quale che sia la lunghezza di N: la difficoltà computazionale dipende ora dalla lunghezza di d, semidifferenza d = (q - p)/2 con N + d2 = S da cui poi s = √S e con p = s – d e q = s + d Poiché compare la semisomma s = (p + q)/2, vi potrebbe essere coinvolta la congettura di Goldbach. Vedi esempio per N = 15061 * 15149 = 228 159 089 nelle pagine precedenti riguardanti la complessità computazionale e il sottoproblema della fattorizzazione. La difficoltà computazionale , quindi, più che alla lunghezza in numero di cifre del numero N = p*q, è legata alla lunghezza in cifre del numero d = semidifferenza tra q e p, quindi indipendentemente dalla lunghezza del numero N. Se d è piccola, il tempo computazionale è in proporzione anch’esso piccolo, rispetto a quello previsto con il metodo detto “ forza bruta”, cioè di dividere N per tutti i numeri primi minori della sua radice quadrata. Queste nostre osservazioni ed esempi (altri si possono leggere nei riferimenti finali sulla fattorizzazione) potrebbero essere utili a comprendere e superare meglio le difficoltà del problema P = NP in generale e del sottoproblema della fattorizzazione veloce in particolare, e sulle cui attuali difficoltà si basa la crittografia RSA, la cui violazione però non è tra i nostri scopi e nemmeno la violazione della crittografia ECC, ancora più difficile da violare, perché i tentativi a ritroso sono più difficili di quelli possibili per fattorizzare N , accennati in questo lavoro (algoritmo di Fermat quando d è molto piccola, cosa suggerita dall’alta parte decimale di n =√N solo quando il rapporto q/p è basso ed è prossimo ad 1) (c) Connessione tra la congettura di Birch e la fattorizzazione veloce: due sistemi di crittografia, la crittografia ECC basata sulle curve ellittiche e sulle difficoltà di trovare i punti razionali e la Crittografia RSA basata invece sulle difficoltà della fattorizzazione di prodotti molto grandi di due numeri primi di alcune centinaia di cifre. La crittografia ECC è, ricordiamo, dieci volte più sicura della crittografia RSA a parità di lunghezza della chiave pubblica, per esempio chiave di 100 cifre nella crittografia ECC è sicura come una chiave di 1000 cifre nella crittografia RSA. Nostro contributo: nessuno Citiamo però da Wikipedia, la voce Lenstra elliptic curve factorization con l’esternal link: Factorization using the Elliptic Curve Method alle quali rimandiamo per eventuali approfondimenti. Conclusioni Concludiamo con la speranza che questo lavoro divulgativo e con qualche nostro modesto contributo possa permettere a qualche matematico volenteroso di farsi un’idea dei tre problemi del millennio, e magari anche di risolverne qualcuno, o per lo meno contribuire ad una sua eventuale soluzione definitiva da parte di altri. Caltanissetta 2.2.2014 Riferimenti tutti sul nostro sito (http://xoomer.alice.it/stringtheory 1) “CONGETTURA DI BIRCH E SWINNERTON – DYER E I NUMERI CONGRUENTI” Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pier Francesco Roggero Abstract In this paper we show some connections between Birch –and Swinnerton– Dyer’s conjecture and the congruent numbers 2)”PROPOSTA DI FATTORIZZARE IL NUMERO RSA- 2048 (cercando p tra il 70 % e il 71% della sua radice quadrata, corrispondente ad un rapporto r = q/p ≈ 2)” Gruppo “B. Riemann Nardelli Michele, Francesco Di Noto Abstract In this paper we will propose the factoring of the number RSA – 2048, to find p next to 70% of its sqrt (r = q/p ≈ 2 3)”Ipotesi su p < n come possibile percentuale di n = √N per una fattorizzazione più veloce “ Francesco Di Noto, Michele Nardelli Abstract In this paper we show our conjecture about “mathematical spettroscopy” able to speed up factoring of N = p*q with p < n as possible percent of n = √N, where N = p*q 4) “IL TEOREMA FONDAMENTALE DELLA FATTORIZZAZIONE “ Gruppo “B.Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli Abstract In this paper we show our Fundamental Theorem about Factorization. Altri Riferimenti Molti altri articoli vari sull’ipotesi di Riemann, Ipotesi RH – equivalenti , sul problema P = NP e sul suo sottoproblema della fattorizzazione veloce, sul nostro sito: (http://xoomer.alice.it/stringtheory, ai quali rimandiamo Fine
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