I Francescani e la Povertà Sommario A sessanta anni dalla nascita della Mensa Padre Ernesto dell’Antoniano un momento di riflessione sull’approccio francescano al problema della povertà I Frati Minori e i Poveri. Passato e Presente. FRANCESCO D’ASSISI, LA POVERTÀ E IL POVERO Leggendo gli scritti di Francesco vi troviamo un paradosso: la povertà è allo stesso tempo un bene, un ideale che abbraccia nella sequela di Cristo, ed un male dal quale tenta di alleviare i poveri, coloro che sono colpiti dalla miseria. Leggiamo nella Regola dei Frati Minori: “Tutti i frati si impegnino a seguire l’umiltà e la povertà del Signore nostro Gesù Cristo” (Rnb 9,1); “e non si devono vergognare, perché il Signore per noi si è fatto povero in questo mondo” (Rb 6,3). La povertà di Dio designa non una condizione sociale, ma una disposizione che, dettata dall’amore, lo conduce al dono di sé nel servizio a tutti gli uomini. Francesco concepiva la povertà principalmente in questo senso. La scelta e la prassi della povertà materiale, quale la rinuncia al possesso dei beni e del denaro, è Frati Minori dell’Emilia-Romagna manifestazione visibile di un atteggiamento interiore, che canta dicendo: “il Signore per noi si è fatto povero in questo mondo. Questa è la sublimità di quell’altissima povertà. Questa sia la vostra parte di eredità..., aderendo totalmente a questa povertà” (Rb 6,3-6). Quando Francesco parla dei poveri, in particolare quando s’incontra con loro in modo specifico, vede l’immagine di Cristo povero e non canta le lodi della povertà, dalla quale, anzi, cerca di liberare l’uomo. Nella Regola non bollata, afferma il diritto dei poveri a ricevere l’elemosina, il diritto ad avere il necessario per vivere dignitosamente: “L’elemosina è l’eredità e la giustizia che è dovuta ai poveri; l’ha acquistata per noi il Signore nostro Gesù Cristo” (Rnb 9,8). Così tutti i poveri sono invitati a partecipare alla “mensa del Signore” (2Test 22), tavola che “il grande Elemosiniere” offre “a tutti, degni e indegni” (2Cel 77). Confrontando questi due punti di vista, possiamo vedere che l’idea di povertà di Francesco, il “poverello”, è molto più Francescani e la Povertà 1 I- Frati Minori e i Poveri... 1 II- Carità cristiana... 4 Frati Nord Italia 7 I- Consiglio di Coop. sett. 7 II- Doc. finale Ass. Definitòri 10 Vita della Provincia 19 I- Definitorio ottobre 19 Note di Cronaca 21 I- Giornate settembrine 21 II- Archivio provinciale 22 I- Abbiamo vissuto 24 Fraternitas nr. 216 Notiziario Provincia di “CRISTO RE” Frati Minori dell’Emilia-Romagna (In copertina: “San Francesco”, LORENZO CEREGATO, 1989, Acquerello) Anno XLVI - n.s. N. 209 - ottobre 2014 Sped. in Abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di Bologna - Stampato in proprio Reg. Trib. Bologna n. 6799 del 10.04.98 Periodicità mensile Dir. resp.: Fr. Giovanni Mascarucci Redattore: Fr. Marco Zanotti 1 Notiziario - complessa di quanto si pensi. Si tratta di una povertà, quella di Dio e del suo Cristo, proposta per essere vissuta da ogni credente cristiano, ed è un uscire da se stesso per amore, un affidarsi agli altri, un condividere ciò che si è e si possiede, nell’umiltà del servizio. L’altra povertà, quella caratterizzata dall’indigenza e dalla mancanza che sfigura e distrugge la grandezza umana, è un male che Dio detesta e che l’uomo dovrebbe sforzarsi di neutralizzare. PELLEGRINI PER IL MONDO Noi dovremmo attenerci alla distinzione fatta da Francesco tra povertà fondamentale e povertà sociale. La povertà fondamentale è quella che lui stesso vive e propone a tutti, perché si basa sulla povertà e umiltà di Cristo; essere povero, in questo senso, significa essere piccolo, sottomesso a tutti per diventare suo fratello e servo. Invece la povertà sociale indica le tante forme di privazione di ciò che è essenziale all’integrità della persona (cibo, vestiti, alloggio, lavoro, istruzione, libertà, eccetera...) ed è un male che deve essere rimosso. San Francesco e i suoi fratelli dimostrano di essere stati consapevoli di questo e hanno fatto tutto per viverlo secondo la loro scelta di vita. Ci ricordiamo come Francesco abbia consegnato la sua veste e abbia dato il suo mantello; come i frati siano stati privati di un libro sacro per aiutare un povero; e come curavano i lebbrosi. In questi segni i frati minori sono fedeli alla sua Regola, considerando sempre prioritario ogni incontro interpersonale: “Consiglio, poi, ammonisco ed esorto i miei frati nel Signore Gesù, che quando vanno per il mondo, non litighino ed evitino le dispute di parole e non giudichino agli altri; ma siano miti, pacifici e modesti, mansueti e umili, parlando onestamente con tutti, così come conviene” (2R 3,10.11). Alla base di ogni comportamento “francescano”, in particolare nel rapporto con i poveri, troviamo un atteggiamento interiore di benevolenza. Francesco non ci ha lasciato ricette, non ci dice cosa e come condividere, né come organizzarci per combattere la povertà umana. Ci ha lasciato in eredità l’atteggiamento interiore che dà forma all’anima e al cuore dell’uomo, per conferire a ogni impegno e ad ogni azione uno stile francescano. FRATERNITÀ DI MINORI I Frati Minori non possono dimenticare che Gesù Cristo, oltre a essersi proposto ai discepoli come modello di obbedienza al Padre, aveva voluto richiamarli anche all’esempio della povertà effettiva e della sua umiltà: “Il Figlio dell’uomo non ha dove po- Sabato 20 settembre 2014 alle ore 10.00 si è svolto, nella sede dell’Antoniano, un momento di riflessione dal titolo: I Francescani e la Povertà. Sono intervenuti: Fr. Julio Cesar Bunader, Vicario Generale dell’Ordine, il terzo da sinistra; Beatrice Draghetti, Presidente della Provincia di Bologna, la seconda da sinistra; Dino Cocchianella, Direttore Istituzione per l’inclusione sociale Comune di Bologna, il primo da destra. Ha guidato il dibattito Fr. Alessandro Caspoli, Direttore dell’Antoniano, il primo da sinistra. 2 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna sare il capo” (Mt 8,20), e “Imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,29). Con queste indicazioni la fraternità vive la povertà nella spogliazione e nella “non appropriazione” dei beni materiali, limitandosi all’uso povero delle cose indispensabili. Altrettanto importante è la povertà interiore, che consiste nel nascondimento di se stessi, vissuto sull’esempio del Figlio di Dio, che tanto si umilia “da nascondersi, per la nostra salvezza, in poca apparenza di pane” (LOrd, 27). A questa spogliazione esteriore e interiore consegue necessariamente uno stato di minorità, ossia la condizione evangelicamente inferiore di chi, fattosi umile sull’esempio di Cristo, considera gli altri maggiori di sé e “suoi signori”, e se stesso “servo di tutti, tenuto a servire tutti” (2Lf, 2). VIVERE “SENZA NULLA DI PROPRIO” Il termine “povertà” è indicato nella Regola con le parole “sine proprio”. Essa ha, inevitabilmente, un’accezione molto più ampia e profonda della povertà materiale; si tratta piuttosto di una povertà che dice minorità. è infatti la qualifica che ci caratterizza e distingue a partire dal nome Minori. È stata l’intuizione di Francesco ad individuare la minorità come opzione di vita e come stato sociale per vivere radicalmente il Vangelo e per farsi fratello di tutti. Scopre che Dio è “l’unico Signore” della vita, di tutte le creature, cioè “l’unico Maggiore”, l’Altissimo. Questa scoperta sul piano della fede crea nella vita un altro modo di relazionarsi con Dio, Frati Minori dell’Emilia-Romagna con gli uomini e le donne, con tutte le creature. Cadono le vecchie forme di dominazione, di sottomissione e di sfruttamento; emergono relazioni più fraterne, giuste, libere; nell’uguaglianza e nel rispetto. In questo senso molti concetti che regolano le relazioni umane vengono messi in crisi: il concetto d’autorità, per esempio, riacquista il suo valore evangelico di servizio generoso. Da tutto ciò deriva uno stile di vita semplice, il rifiuto della ricchezza riservata a pochi, la grazia di lavorare con le proprie mani. La povertà, così intesa, crea relazioni nuove, non solo tra i Frati e la gente, ma anche all’interno della stessa comunità. Avviene che nella vita fraterna ogni fratello debba manifestare le proprie necessità e farsi carico delle esigenze altrui. Una scelta, quella del “sine proprio”, che ci pone in comunione con Cristo povero e con i poveri; che ci fa vivere, per scelta, in un modo che fa trasparire l’amore per il Signore, la preoccupazione per lui, la condivisione e il servizio per i fratelli. Non è soltanto prendere le distanze dal denaro, ma, tramite questa scelta, ci consente di prendere le distanze principalmente dal nostro egoismo, perché “dov’è povertà con letizia, ivi non è cupidigia né avarizia” (Am 27,3). IL CRITERIO DELLA MISERICORDIA Non possiamo negare che nei Francescani ci siano stati sempre una ricerca ed un impegno costante a vivere la fraternità e la minorità, ritornando alle origini, nella fedeltà al carisma. Dalla storia abbiamo imparato che la povertà di Francesco non è esclusivamente un valore ascetico e individuale, ma è sempre collegata a quella spirituale e fraterna; e questa povertà è la prima condizione, quasi la porta, per entrare nel cammino della sequela, per vivere una relazione più profonda con Gesù Cristo. Allo stesso tempo abbiamo compreso che essere minori è anche manifestazione di autentica umiltà di cuore (cf. Am 2,3; 3; 4; 6,4); è interdipendenza e solidarietà con coloro che sono nel bisogno; è aprire relazioni nuove costruttrici di fraternità. Francesco nella Regola parla della “sublimità dell’altissima povertà” (Rb 6,4) nel capitolo sulle relazioni fraterne, quindi di una fraternità in missione capace di vivere i valori della povertà, umiltà e solidarietà. La novità apportata da Francesco, e poi dei Frati Minori, nel rapporto con il mondo dei poveri è stata la riscoperta della misericordia nel suo significato più profondo. Si vede quando nelle fonti francescane ci presentano come Francesco si confronta con il problema dei poveri. Il suo atteggiamento verso tutti i poveri, indipendentemente dalle qualità personali di chi aveva di fronte, era non solo un’elemosina, ma di dare il meglio: del buon pane e di darlo con cura, con rispetto e con buon umore. Qui c’è tutta l’intelligenza dell’amore. Francesco capisce che gli uomini poveri (buoni o cattivi, come tra i ricchi) hanno fame, ma più ancora hanno bisogno di essere trattati come esseri umani, di essere stimati e rispettati. Questo non vuol dire che non sapesse che i briganti fossero malvagi, infatti consigliò ai frati di esortarli a cambiare atteggiamento, 3 Notiziario - di far loro promettere di non fare più male a nessuno. Francesco ha una missione precisa: cambiare (convertire) il cuore (cf. CAss 90). Il suo desiderio non lo condusse a scegliere di imporsi con la forza, ma di conquistare i cuori con affabilità e amicizia, con quella cortesia evangelica che attrae verso il bene. LA SFIDA DELL’INCLUSIONE DEI POVERI L’attualità della vita e missione francescana verso i poveri ci è stata confermata da Papa Francesco nell’Esortazione Evangelii Gaudium, a proposito della dimensione sociale dell’evangelizzazione. Al capitolo IV (cf. 4, II), il Papa ci insegna che l’inclusione sociale dei poveri deriva “dalla nostra fede in Cristo fattosi povero, e sempre vicino ai poveri e agli esclusi” (n. 186) e si colloca nell’imperativo di ascoltare il grido dei poveri (n.193). L’attenzione d’amore è l’inizio di una vera preoccupazione per la loro persona e a partire da essa si può cercare effettivamente il loro bene. Questo implica apprezzare il povero nella sua bontà propria, col suo modo di essere, con la sua cultura, con il suo modo di vivere la fede (n. 199). Sappiamo che nel cuore di Dio c’è un posto preferenziale per i poveri, tanto che Egli stesso “si fece povero nel Figlio suo unigenito” (2 Cor 8,9) (EG 197). Il Signore ci doni la grazia di seguire il suo cammino e la stessa sensibilità. Fr. Julio Cesar Bunader, Vicario generale 4 - Notiziario II Come può rispondere la carità cristiana ai temi legati alla povertà Intanto grazie come cittadina e come rappresentante di una istituzione per questi 60 anni di servizio particolare, quello della mensa, che si affianca alle molte altre modalità con cui i francescani costituiscono una presenza fecondissima nella città. Ho accolto volentieri, anche se un po’ sorpresa, il gentilissimo invito di padre Caspoli e lo interpreto come invito a dialogare con voi attorno al tema del “dar da mangiare” oggi. Una breve premessa Come Presidente della Provincia ho dovuto/potuto vivere in un certo senso da vicino alcuni aspetti della crisi economico-finanziaria che ha affamato anche nel nostro territorio molti impensabili, soprattutto attraverso quel luogo che abbiamo chiamato ‘Tavolo provinciale di crisi’ su cui sono passate negli ultimi tre anni oltre 500 aziende segnate negativamente nella loro attività, anche con le più nefaste conseguenze lavorative per centinaia e centinaia di famiglie, che via via hanno manifestato bisogni inediti, compreso quello di non riuscire più a fare la spesa. Dar da mangiare: la fame é sempre quella, come esigenza primaria, nel tempo cambiano le persone e soprattutto cambia il contesto in termini di cause e di ricadute. A chi ha fame bisogna dare da mangiare, ma questa ri- sposta - e guai se mancasse - mi sembra sempre più stretta. Devo dire che accanto ai provvedimenti che come istituzione siamo riusciti a mettere in piedi ho anche “macinato” alcuni pensieri che mi inquietano e che proverei a condividere con voi. A cominciare dal fatto che ho constatato, nel seguire l’evolversi di molte e dolorose vicende causate dalla crisi, che sono ancora molto radicate alcune convinzioni circa p.e. la povertà esclusivamente come disgrazia “che speriamo a me non capiti”, l’idea che la crisi si aggiusterà e si potrà tornare come prima, la fatica ad individuare le vere priorità nella vita personale, familiare e comunitaria. Mentre si prova a dar da mangiare e da bere agli indigenti, penso dunque che ci sia un percorso da proporre per tutti: non solo sono da riportare a galla i poveri, ma tutti siamo da riportare “a bolla”. Prima riflessione Penso che in termini sia di esperienza sia di elaborazione culturale sia necessario “raccontare” e sperimentare che è possibile e auspicabile una vita diversa da quella che ci sta esplodendo addosso. Si può vivere con meno, e si deve vivere con qualcosa di più: si tratta di provare a dare un contenuto preciso a quel meno e a quel di più, che fanno la vita diversa. Io sono certa che non ci troviamo di fronte soltanto alla cattiva coscienza e alla malevola determinazione degli ingordi, degli speculatori, dei cinici che a livello globale hanno determinato questo sconquasso, ma che soprattutto nei più giovani c’è lo spazio perché scoprano e si stuFrati Minori dell’Emilia-Romagna piscano del fatto che la vita può essere impostata diversamente e per questo goduta. Riempire le pance è indispensabile, ma non possiamo esimerci anche dall’aiutare a togliere dalle persone il rancore e/o la depressione per la mancata o perduta ricchezza e l’ossessione per recuperarla o raggiungerla. E mi chiedo se proprio il carisma francescano della perfetta letizia e di sorella povertà, del rapporto benedicente con le creature quale fonte di proposte non possan essere una risorsa molto preziosa oggi per esplorare e approfondire questa strada di una vita diversa. Seconda riflessione La città, quando non vuole veramente cambiare, tende se può a nascondere o a ignorare le disgrazie, quello che non va. Preferisce i fiori all’occhiello piuttosto che le spine nel fianco. Penso invece che la città abbia bisogno di trovarsi di fronte ai segni, agli effetti, alle conseguenze delle proprie contraddizioni. I cocci dello sfracello prodotto dalla crisi sono autentiche montagne. Non sono solo cocci materiali, facciamo i conti anche con profili di disgregazione esistenziali faticosamente ricomponibili. Un ragazzo nella cui famiglia sono arrivate due lettere di licenziamento per i genitori non è più lo stesso ragazzo a scuola. Un padre licenziato che non sa più perché deve alzarsi al mattino, fa fatica a continuare ad essere tranquillamente padre e marito...Non si può permettere che la città non veda e rimuova. Alla città è necessario fare arrivare messaggi, è necessario parlare soprattutto da parte di chi si fa carico magari in termini di gratuitá della soluzione di alcuni problemi. Mi sembrerebbe importante non assecondare la scelta della città di essere cieca, di bleffare: non si tratta di ‘mettere le dita negli occhi’ o di rinfacciare o far pesare l’aiuto che si offre, ma essendo alternativi si tratta di provocare cambiamenti di rotta sostanziali e di una presa in carico in solido. Mi chiedo p.e. se non solo e non tanto le mense, quanto piuttosto i conventi possan offrirsi come luoghi alternativi alla mentalità attuale e quindi segni di contraddizione. Terza riflessione Penso che i luoghi in cui si risponde alle esigenze primarie degli indigenti (come la vostra mensa p.e.) non dovrebbero essere tanto separati dalla città, nel senso di luoghi esclusivi per... Certo c’è tutto il problema della custodia della riservatezza e del dramma delle persone in fatica che frequentano questi luoghi. Ma non c’è dubbio che forme e stili di vita nuovi si può sperare che vengano scoperti anche attraverso la generazione di legami: dall’essere insieme, nell’intreccio di storie, possono nascere progetti nuovi, vie ancora da esplorare. P.e., anche le relazioni tra i poveri diventati tali e capaci di un nuovo stile di vita possono diventare un modello per una società più attenta ai veri bisogni dell’uomo? Quarta riflessione Forse anche le parole, il lessico possono aiutare a cambiare prospettive. Se le parole “povero e povertà” sono così urti- Il momento di inaugurazione della Scuola del Piccolo Coro Padre Bernardo. Frati Minori dell’Emilia-Romagna 5 Notiziario - canti, perché con esse si indicano di norma situazioni non apprezzabili e quindi non desiderabili, potrebbe essere opportuno trovare un profilo di definizione che tende ad unire - anche se certamente con intensità diverse - tutte le persone. Io penso che tutti ci si possa ritrovare nella prospettiva della “vulnerabilità”: lo spazio di questa categoria è davvero larghissimo, nessuno se è onesto può smarcarsi da questo profilo. La lettura della vita delle persone e delle comunità secondo l’ottica della vulnerabilità può maggiormente favorire il sentirsi in relazione, sotto lo stesso cielo, tutti “pencolanti”, tutti fragili e quindi tutti anche reciprocamente protesi ad evitare che la vulnerabilità diventi ferita e ferita grave. Mi sembrerebbe anche una scelta davvero interessante per tutti. Quando gli edifici scolastici vengono sistemati dal punto di vista edilizio a misura di handicap, si scopre finalmente che va meglio per tutti, che il ritmo dei cosiddetti più fragili rende più umana e conveniente anche la vita degli altri. più ci si avvicina a Dio, tanto più si consolida la fratellanza tra le persone e questo è un contributo straordinario perché venga la pace. Mi chiedo se nell’accogliere per la vostra parte anche queste persone in fuga non poteste avviare anche un cammino spirituale e culturale che approfondisca e sostenga questa prospettiva della religione /fede come via di pace e quindi di benessere delle persone. C’è già qualche piccola esperienza in questo senso: si potrebbe avviare un bel lavoro.... Beatrice Draghetti Presidente della Provincia di Bologna Quinta riflessione Il parco dei poveri si è via via allargato, è vario nei profili: ora particolarmente infoltito p.e. degli espulsi dalle guerre, in uno scenario in cui è necessario che le persone di buona volontà prendano responsabilmente in mano anche il tema del rapporto tra religione e pace. Dentro al messaggio strumentale per cui si considerano le religioni come causa di conflitti è necessario annunciare e sperimentare che le religioni, o meglio le fedi, sono invece una strada molto preziosa per costruire la pace. Quanto 6 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna Frati Minori del Nord Italia I Verbale del Consiglio di Cooperazione dei Ministri provinciali del Nord Italia: Baccanello, 6.9.’14; Arco, 9.9.’14. Prima sessione: Baccanello di Calusco d’Adda, 6 settembre 2014 Presiede l’incontro fr. Massimo Fusarelli. I Ministri sono tutti presenti: fr. Bruno Bartolini, fr. Francesco Bravi, fr. Francesco Patton, fr. Antonio Scabio, fr. Maggiorino Stoppa, fr. Mario Vaccari. Iniziamo alle ore 9.00 con la preghiera ispirata dal Vangelo del giorno, e preparata da fr. Stefano. Saluto a fr. Giuseppe Bonato Il primo punto all’ODG prevede l’incontro con fr. Giuseppe Bonato al termine del suo servizio come Maestro dei Postulanti: fr. Giuseppe ringrazia il CdC per la esperienza fatta in questi anni ad Frati Minori dell’Emilia-Romagna Arco di Trento, e suggerisce alcune indicazioni per il cammino futuro. La gratitudine è reciproca e fr. Giuseppe viene congedato. Incontro con il Segretariato Formazione e Studi Sono assenti fr. Fabio Piasentin, fr. Roberto Ranieri e fr. Giampaolo Cavalli per impegni già assunti in precedenza. All’incontro partecipa anche il Ministro provinciale francese, fr. Michel Laloux, insieme al Segretario fr. Batitte, giunti a Baccanello per partecipare all’inizio del noviziato del postulante della Provincia francese, fr. Jean-Noël Daly. L’incontro verte sui seguenti punti: * confronto sugli orientamenti e la prassi nelle diverse tappe della Formazione iniziale; * partecipazione dei Vicemaestri al Segretariato; * legame tra Segretariato e CdC. Fr. Massimo Fusarelli accoglie i responsabili dei Settori del Segretariato presenti, sottolineando che questo incontro vuole anche rappresentare un nuovo inizio per un collegamento più efficace tra CdC, Segretariato e Settori. Fr. Lorenzo Raniero, Segretario, relaziona sul lavoro del Segretariato nell’anno 2013-14: i responsabili dei Settori si sono trovati 4 volte: la prima si è risolta in un breve incontro a carattere conoscitivo, mentre nelle 3 seguenti si sono fermati più tempo, rispettivamente il 21-22 gennaio a Baccanello, il 24 marzo a Bologna, a fine maggio a Genova. La modalità di conduzione di questi incontri comprendeva uno spazio di comunicazione e condivisione sulle situazioni delle varie Case di formazione e dei Settori (Fope, Studi, Ministeri). Dal mese di gennaio si è aggiunta anche la riflessione ed il confronto sulla figura del Responsabile ai Ministeri, e la richiesta al CdC di formalizzare e ratificare la procedura da seguire in questi casi, e che ogni Guardiano dovrebbe conoscere. Ci si è interrogati e confrontati su alcuni contenuti della Formazione iniziale (trattati anche in separata sede da fr. Lorenzo Raniero, fr. Andrea Contini e fr. Almiro Modonesi) che necessitano di cura e di valorizzazione: ad esempio la storia dell’Ordine e la conoscenza del patrimonio artistico e agiografico - temi che in noviziato non vengono affrontati – o anche altri come la “fraternità evangelizzante”. Si riconosce il 7 Notiziario - ruolo importante che lo Studio teologico di Verona e le settimane di studi francescani a Cavallino possono avere in tutto questo ambito. Altri temi trattati: il rapporto tra la Formazione e lo studio e i suoi tempi, la Formazione teologica dei fratelli laici, il rapporto tra Casa formativa ed esperienze pastorali (si è ribadito che queste ultime siano finalizzate prima di tutto al bene del formando, si privilegino le nostre realtà pastorali, il formando sia accompagnato in queste esperienze da un Professo solenne). Il lavoro che resta da fare: * i temi trattati non sono conclusi e necessitano ancora di tempo; * il contributo chiesto al Segretariato per il lavoro di preparazione al Capitolo generale 2015 sui testi inviati dalla Segreteria generale; * la FoPe (con il materiale che verrà consegnato al Convegno di novembre); * il contributo sulla prospettiva qualificante; * il rapporto da curare tra i due Segretariati (Evangelizzazione e F&S); * il parere chiesto al Segretariato su alcuni articoli dei futuri SSPP da parte della Commissione; * sarebbe da rivedere la Ratio Formationis interprovincialis. Infine fr. Lorenzo, citando il Documento finale della Assemblea Definitòri 2013 di Assisi al n° 4.1, sollecita da parte del CdC una più puntuale interazione con il Segretariato, e domanda che si specifichi come questa collaborazione possa avvenire in modo più proficuo. Fr. Massimo Fusarelli rivolge un saluto ai nuovi Formatori, e ricorda che questo incon- 8 - Notiziario tro e quello di martedì prossimo 9 settembre con il Coetus di Arco e di Verona hanno il carattere di un nuovo inizio e vengono incontro a quanto espresso da fr. Lorenzo al termine della sua esposizione. Il Ministro del territorio che seguirà ciascuna Casa di formazione è un ulteriore segno del legame con il CdC. è necessario però cercare insieme il modo di attuare questo legame, data la complessità della relazione tra le 6 Province, i Ministri e i Settori dei Segretariati. Fr. Massimo ricorda inoltre – a proposito della Formazione ai Ministeri - che nel prossimo Convegno verrà consegnata una proposta dei Maestri di PT italiani, che sarà bene far conoscere e pubblicizzare, dato che su questa questione c’è un vuoto legislativo; realisticamente bisognerà aspettarsi che ci vorrà del tempo prima che questa prassi sia concretamente assimilata. Segue un adeguato spazio di confronto e di dialogo. Vengono toccati i temi della interazione tra CdC e Segretariati e Settori, dell’Accompagnamento ai Ministeri, degli incontri tra i Formatori. Si concorda con i Formatori che facciano avere al CdC, per il necessario confronto e la approvazione, entro il 13 novembre i Progetti e i Programmi formativi di ciascuna Casa. Vengono ringraziati e congedati i fratelli del Segretariato. Documento finale Assemblea Definitòri di Bardonecchia Il Documento finale della Assemblea dei Definitòri, conclusasi a Bardonecchia il 29 agosto scorso, viene analizzato nella sua presentazione finale, comprensiva della introduzione e della conclu- sione, e di brevi correzioni linguistiche. Le aggiunte e le modifiche vengono approvate. Si concorda che il testo verrà presentato per la prima volta ai Guardiani durante la Assemblea di ottobre, e che per quella occasione venga stampato e preparato per la presentazione in aula. Si concorda inoltre che nella stampa vengano inseriti per intero i 4 allegati, ma siano graficamente ben distinti dal testo. Fr. Massimo Fusarelli chiude l’incontro alle ore 11.50 per poter partecipare al rito di iniziazione alla Vita consacrata dei nuovi novizi. Seconda sessione: Arco di Trento, 9 settembre 2014, mattino Iniziamo il nostro incontro alle ore 9.30 con la preghiera iniziale. Fr. Massimo Fusarelli introduce i lavori ed accoglie il Coetus formativo della fraternità di Arco di Trento (fr. Saverio Biasi, fr. Devis Rutigliano, fr. Michele Passamani, fr. Enzo Pellegatta) per il previsto incontro con il CdC all’inizio del cammino del nuovo anno e dell’avvio della comunità FAV-Postulato. Dopo una presentazione da parte del Guardiano fr. Saverio Biasi, del nuovo Maestro fr. Devis Rutigliano e del Responsabile FAV fr. Michele Passamani, si lascia uno spazio per un confronto su alcuni temi, e precisamente: il ruolo specifico del Maestro e quello dell’accompagnatore spirituale, le modalità del ricorso alle scienze umane e alle diagnostiche psicologiche, la formazione dei Formatori. Fr. Massimo Fusarelli ringrazia i confratelli di Arco che vengono congedati. Aspetti economici del Progetto Missioni al popolo Frati Minori dell’Emilia-Romagna Su richiesta dei responsabili, fr. Federico Righetti e fr. Michele Montemitro, dopo adeguato spazio di confronto, si concorda su questi punti riguardanti la gestione economica delle Missioni al popolo: * il fondo economico della Provincia lombarda riservato alle Missioni al popolo diventi fondo unico a servizio del livello 1 del Progetto (residente nella Casa di Rezzato): questo unico Fondo si alimenterà come di consueto anche da ciò che rimane dei proventi delle Missioni, tolto il compenso ai Missionari; * le spese sostenute dai frati del livello 2, est e ovest, saranno possibilmente coperte dalle Case ove i frati risiedono; * il pulmino utilizzato a Chiampo da fr. Federico Righetti rimarrà in loco a servizio della zona est del Progetto; * verrà acquistata una nuova auto ad uso di fr. Federico, la cui spesa verrà divisa tra le 6 Province; si chiederà pertanto a fr. Federico una proposta con due preventivi di spesa. Si termina alle ore 12.15 per il pranzo. Martedì 9 settembre, pomeriggio, ore 14.30: Incontro con il Coetus formativo di Verona S. Bernardino: A questa parte dell’incontro è assente fr. Francesco Patton che partecipa alle esequie del Definitore provinciale e Guardiano di Mezzolombardo fr. Tarcisio Bortoli, morto improvvisamente sabato 7 settembre. Fr. Massimo Fusarelli introduce l’incontro salutando i frati a nome di tutti e ringraziandoli cordialmente per il difficile servizio formativo. Viene ribadito che Frati Minori dell’Emilia-Romagna il Ministro del luogo (fr. Antonio Scabio) sarà elemento di dialogo, di legame, di vicinanza tra CdC e Casa di formazione. In questo incontro si darà spazio anche ad un confronto riguardo al ruolo che le scienze umane possono avere nella formazione: le competenze reciproche, i limiti e le attenzioni da salvaguardare. Dopo una presentazione da parte del nuovo Maestro, fr. Andrea Contini, e del Guardiano, fr. Giampaolo Cavalli, lo scambio verte poi anche sulla ricca e complessa realtà di S. Bernardino, e precisamente sulla realtà della mensa, sulla accoglienza, sul coinvolgimento degli studenti nelle attività pastorali, su alcune problematiche affettive. Il confronto e lo scambio risulta per tutti ricco e fecondo per il cammino del nuovo anno, e si auspica che favorisca un puntuale dialogo e collaborazione tra Casa di formazione, Segretariato F&S e CdC. Fr. Massimo Fusarelli ringrazia e saluta i frati, e l’incontro termina alle ore 16.48. Fr. Stefano Dallarda Segretario fido fin d’ora all’Altissimo buon Signore, alla Vergine Immacolata, Madre poverella della nostra Fraternità, al Padre san Francesco, a santa Chiara e ai Patroni delle vostre Province. In attesa di incontrarci, vi saluto di vero cuore. 9 Notiziario - II Documento finale dell’Assemblea dei Definitòri Bardonecchia (TO), 25-29 agosto 2014 Introduzione generale L’Assemblea dei Definitòri delle sei Province OFM del Nord Italia, celebrata a Bardonecchia dal 25 al 29 Agosto 2014, ha approvato all’unanimità il testo del Documento finale che viene qui presentato. Quest’anno i lavori dell’Assemblea non prevedevano – oltre alla verifica del cammino fatto sinora nei Segretariati (i Progetti di Evangelizzazione in cantiere, e il Programma FoPe per il prossimo anno) - molta materia da sottoporre a decisione. Ci si è quindi potuti occupare in modo disteso e particolareggiato dell’esame dell’area dell’Economia: l’organizzazione degli Uffici amministrativi, la scelta del modello di Fondo Comune, gli Immobili e gli Enti giuridici. L’Assemblea è stata senza dubbio anche l’occasione per uno scambio franco e costruttivo su tanti temi, al fine di rafforzare quella comunione fraterna che è alla base della nostra Forma di vita e che vogliamo stia a fondamento della nascita e della vita della nuova Provincia: la scelta di un suo Nome da suggerire al Definitorio generale, e l’indizione della Visita Canonica sono stati in questo senso due momenti importanti e significativi. La realizzazione delle proposte votate non è pertanto affidata solamente ai diversi organismi indicati (Consiglio di Cooperazione, Definitòri, Guardiani, 10 - Notiziario Segretariati, commissioni, gruppi ecc…) ma viene consegnata a tutti i frati, nella consapevolezza che è proprio con il contributo di tutti che possiamo tracciare il volto della nuova Provincia che stiamo insieme e sempre più delineando nei suoi tratti essenziali. 1 Carta d’Intenti L’Assemblea dà mandato al Consiglio di Cooperazione (= CdC) di integrare la Carta d’Intenti con i contributi pervenuti dai Definitòri1 e con gli elementi elaborati sinora sulla “prospettiva qualificante”, grazie all’apporto dei Guardiani, dei Docenti e del CdC stesso2. L’Assemblea chiede di coinvolgere nella ricerca anche i Segretariati di Evangelizzazione e di Formazione e Studi. 2 Economia Premessa Recentemente il Definitorio generale ci ha ricordato che “Attraverso l’economia passano scelte fondamentali della nostra vita che dovrebbero essere segnate dal voto di povertà che abbiamo professato e da uno stile di vita sobrio, fraterno e solidale”. Condividiamo quanto i Superiori generali hanno affermato: “Non si può intraprendere un processo di rivitalizzazione di un Istituto religioso senza prestare una particolare attenzione all’uso evangelico dei beni. Anche rispetto ad essi, infatti, bisogna parlare con fedeltà creativa. Senza dubbio i nostri progetti di rifondazione rimarranno mere chimere se non si rifletteranno sul nostro modo di acquistare i beni, sull’aspetto della gestione finanziaria, sulla quan- tità di beni che accumuliamo, sull’uso che facciamo del nostro patrimonio e del nostro denaro e sul modo in cui condividiamo ciò che possediamo. Riuscire ad utilizzare le nostre risorse economiche a vantaggio della missione e nel rispetto dei valori evangelici è una preoccupazione importante che riguarda la nostra identità religiosa oggi e la credibilità della testimonianza che diamo”»3. S. Francesco insiste nella sua Regola sul Sine proprio e sulla “non appropriazione” dei beni, e ha parole forti sull’uso del denaro, che vieta ai suoi frati con l’eccezione delle spese per i frati infermi. Questa tensione nel rapporto col denaro resta viva e ci chiede di maturare una visione e una prassi improntate al nostro carisma. Per questo, occuparsi di questioni economiche non è entrare in un mondo per addetti ai lavori. Tutti i frati devono interrogarsi sull’uso del denaro, dei beni di consumo e dei beni mobili e immobili. In questo campo, considerando la particolare e diffusa crisi economica in cui viviamo, si gioca oggi la nostra vita così come nella Evangelizzazione e nella Missione. I Frati Economi e altri esperti laici potranno aiutare tutti i frati ad utilizzare gli strumenti economici, perché l’economia risponda a criteri etici per una vita spirituale autentica ed incarnata. 2.1 Formazione all’economia a. Rispondendo alle attese dell’Ordine, per favorire la vita di comunione fraterna (CCGG 42) «come conviene a seguaci della santissima povertà» (Rb 5,4), la Formazione permanente e iniziale inseriscano nelle rispetFrati Minori dell’Emilia-Romagna tive proposte formative un’attenzione specifica al tema dell’economia, della gestione di beni, del lavoro, della sobrietà e della corresponsabilità nella gestione della Casa. b. Il Consiglio Fope e il Coordinamento degli Economi Provinciali curino la formazione di tutti i frati, in modo particolare degli Economi locali e del CAE, sia sui valori sia sugli aspetti pratici che guidano l’economia della Provincia. c. Il CdC individui dei frati che possano curare in modo specifico la propria formazione in ambito economico e garantire, in questo modo, un adeguato servizio all’economia della Provincia. 2.2 Organizzazione degli Uffici amministrativi Rendendosi conto della complessità della gestione economica, l’Assemblea accoglie la proposta d’impostazione generale sull’organizzazione dell’Ufficio economico della nuova Provincia nei seguenti termini: a. l’Ufficio economico provinciale, con sede presso la Curia provinciale a Milano, diretto dall’Economo provinciale, opera attraverso altre tre sedi4 che curano rispettivamente l’aspetto della gestione immobiliare, l’amministrazione delle attività commerciali, la contabilità, la gestione del personale e le questioni fiscali; b. la gestione di ciascuna Sede sia affidata a frati (Vice economi); c. si riconosce la necessità di avvalersi negli Uffici anche di dipendenti laici per una collaborazione operativa e le opportune consulenze previe alle decisioni, Frati Minori dell’Emilia-Romagna delle quali i frati restano i responsabili ultimi; d. l’Assemblea dà mandato al CdC di elaborare, attraverso il Coordinamento degli Economi in sinergia con la Commissione giuridica, una bozza di Regolamento per gli Uffici amministrativi5. 2.3 Proposta di Fondo Comune ad experimentum Premessa Si prende atto che il processo che porta alla costituzione di un Fondo Comune per la nuova Provincia del Nord Italia è ancora agli inizi, e che la prassi, i percorsi e le finalità dei modelli delle attuali Province sono diversi. La progettazione del Fondo Comune s’ispira all’orizzonte ideale espresso dalle CCGG, secondo criteri di solidarietà e di uso povero dei beni, non dimenticando il valore della sussidiarietà e il posto centrale del lavoro delle singole Fraternità e dei frati per sostenere la vita ordinaria. Normalmente il lavoro deve servire anche per il reperimento dei fondi necessari al funzionamento della Curia, delle Opere Provinciali e all’investimento in lavori di manutenzione straordinaria sugli immobili. Riconosciamo che quest’obiettivo oggi non è sempre perseguibile, e questo dato ci obbliga anzitutto a una verifica costante della sostenibilità del nostro tenore di vita, delle strutture nelle quali viviamo e delle varie attività istituzionali e di missione. Si rende necessario il ricorso ad altre fonti di sostentamento, come ad esempio la messa a reddito degli immobili, per sostenere la manutenzione straordinaria, le Infermerie e altre spese necessarie alla vita della Provincia. Nel cammino di convergenza delle varie prassi è importante puntare su un modello di Fondo comune che traduca in pratica questi valori, lavorando con i frati e le singole Fraternità al fine di favorire l’avvicinamento graduale e flessibile al modello scelto come il più rispondente alla nostra visione. Proposte 2.3.1 La proposta prevede un unico Fondo comune, dotato di due finalità e alimentato da tre tipi di entrate. a) Finalità6 Ordinaria Amministrazione della Provincia per sostenere le spese istituzionali della Provincia. Solidarietà e fraternità prevalentemente per la manutenzione straordinaria degli Immobili, per la Fraternità e la solidarietà. b) Entrate • Contributo annuale da versare anche periodicamente (per es. ogni trimestre) da parte delle singole Fraternità; i contributi sono determinati annualmente dal Governo della Provincia, tenendo conto del fabbisogno dell’amministrazione della Provincia e della situazione specifica delle Fraternità (ad esempio presenza o meno di affitti, numero di frati, frequentazione della chiesa, stipendi e pensioni a favore dei frati, etc…). • Contributo nominale costituito dall’avanzo di bilancio al netto del fondo minimo di cassa di ogni Fraternità (cioè il fabbisogno di cassa necessario per affrontare l’inizio dell’anno). • Entrate da affitti e da altre 11 Notiziario - attività, donazioni, eredità, alienazioni e sovvenzioni pubbliche e/o private. 2.3.2 Modalità di funzionamento del Fondo comune L’Assemblea dà mandato al Consiglio di Cooperazione di incaricare il Coordinamento degli Economi provinciali, in sinergia con la commissione giuridica, di formulare, in vista della prossima Assemblea dei Definitòri 2015, una bozza di Regolamento/Statuti Peculiari del Fondo comune (con particolare attenzione alla Gestione del fondo) e degli altri aspetti riferiti all’economia7. 2.3.3 Altre proposte a. Per educare i frati e le Fraternità alla previsione delle spese, si chiede alle singole Fraternità un bilancio preventivo per il 2016, sulla base delle voci del rendiconto attualmente in uso, da presentare ai rispettivi Definitòri entro febbraio 2016. b. L’Assemblea dei Guardiani del 2015 sia dedicata a temi inerenti l’ambito economico. Durante l’anno 2015 il CdC realizzi un percorso formativo rivolto ai Guardiani e agli Economi locali su temi economici e per aiutarli a elaborare il bilancio preventivo. c. Il Coordinamento degli Economi presenti all’Assemblea dei Definitòri 2015 i bilanci consolidati delle sei Province, insieme alla previsione della situazione economica della nuova Provincia per il 2016. d. Si dà mandato al Coordinamento degli Economi di stilare, entro l’Assemblea dei Definitòri 2015, l’elenco dei dipendenti, le loro mansioni e i relativi costi. 2.4 Immobili 12 - Notiziario Premessa L’Assemblea ha preso coscienza che la riflessione sulla gestione del patrimonio immobiliare è complessa. Abbiamo riconosciuto che da una parte siamo chiamati ad affidare la vita dei frati e delle strutture della Provincia al lavoro con fiducia nella Provvidenza, e dall’altra a utilizzare sapientemente le strutture e i beni che ci sono affidati8. L’Assemblea ritiene importante valutare gli immobili istituzionali in rapporto allo spazio di utilizzo e alla loro sostenibilità per operare eventuali ridimensionamenti. Tutto ciò comporta una riflessione sulle entrate ordinarie dal lavoro dei Frati e sugli spazi che le Fraternità locali stanno utilizzando, considerando che molte Fraternità sono al limite della sostenibilità economica e abitano in strutture sovradimensionate. Proposte 2.4.1 I Definitòri Provinciali (in collaborazione con i Consigli economici), in vista della nascita della nuova Provincia, aiutino le singole Fraternità a riflettere sull’utilizzo degli spazi delle strutture in cui abitano. 2.4.2 L’Assemblea dà mandato al Consiglio di Cooperazione di avviare, con i Definitòri provinciali e il Coordinamento degli Economi, una riflessione sul tema degli Immobili9. 2.5 Enti giuridici 2.5.1 L’Assemblea accoglie la soluzione di “incorporazione progressiva per donazione, sino alla vera e propria fusione per incorporazione giuridica degli enti”10 quale via per dare vita alla nuova Provincia. La decisio- ne va preparata per essere ratificata nel Capitolo del 2016. 2.5.2 L’Assemblea, vista l’importanza della scelta, chiede al CdC: a. di consultare altri professionisti per verificare ulteriormente la soluzione prospettata, gli aspetti fiscali dell’operazione e trovare una soluzione che attribuisca personalità giuridica ad alcune Case, anche per accedere a eventuali contributi legati al territorio; b. di farsi accompagnare da consulenti nella realizzazione di questo processo. 3 Evangelizzazione 3.1 Ad Gentes e Migranti a. L’Assemblea dà mandato al Consiglio di Cooperazione di individuare almeno un frate che possa accompagnare e sostenere la programmazione e realizzazione del progetto Bologna «Osservanza» con gli Animatori ad Gentes e allo stesso tempo avviare una riflessione sul PVF. b. In vista della costituzione dei “Laboratori territoriali Migranti”, il Segretariato Missioni ed Evangelizzazione, attraverso il Coordinamento degli Animatori ad Gentes, inizi dalla conoscenza delle realtà già presenti nelle Province, in dialogo con gli Uffici Migranti delle Diocesi e di altri organismi ed istituzioni, con i seguenti obiettivi: • creare una rete tra i vari frati coinvolti con i Migrantes; • individuare e proporre percorsi di promozione, sostegno, accoglienza, evangelizzazione; • considerare i Migrantes non solo destinatari ma anche soggetti dell’evangelizzazione; • valorizzare il progetto “LaFrati Minori dell’Emilia-Romagna boratori territoriali Migranti” come spazio formativo per i frati. 3.2 Missioni al popolo a. I Definitòri delle Province individuino – quanto prima - un gruppo di frati disponibili a partecipare alle Missioni al popolo (livello 3). b. La PG e la CPV concordino un calendario di Missioni Giovani insieme con l’équipe Missioni al Popolo per ottimizzare le risorse e poter contare su un maggior numero di frati e laici coinvolti in quest’ambito. c. L’équipe Missioni al popolo e quella di PG-CPV riflettano insieme sulla possibilità e sulle modalità di nuove forme di evangelizzazione per il primo annuncio e insieme valutino i modelli di Missione al popolo in relazione alla diversa tipologia dei luoghi e delle richieste, quanto a tempi, modalità e tipi di collaborazione. 3.3 Pastorale giovanile e Cura pastorale delle Vocazioni 3.3.1 L’Assemblea, apprezzando il servizio dei fratelli impegnati nella PG e CPV, consegna loro alcune riflessioni emerse duranti i suoi lavori nel corso dell’ascolto e della discussione su questa materia11. 3.3.2 Dato il valore della CPV per la nostra vita, il CdC promuova con particolare attenzione la formazione delle persone che lavorano nel campo dell’AV (Animatore vocazionale, animatori zonali, responsabile FAV) perché possano svolgere questo servizio nel miglior modo possibile12. 4 Nome della nuova Provincia L’Assemblea dei Definitòri delle sei Province del Nord Frati Minori dell’Emilia-Romagna Italia, attraverso il Delegato del Ministro generale, presenta la proposta del nome della nuova Provincia all’approvazione del Definitorio generale: PROVINCIA S. ANTONIO DEI FRATI MINORI Conclusione Nel consegnare a tutti i frati questi frutti della Assemblea dei Definitòri, che consideriamo passi importanti verso la nascita della nuova Provincia, li affidiamo all’impegno di tutti e di ciascuno, e ancor più alla intercessione celeste, perché possiamo sopra ogni cosa compiere ciò che piace al Signore, e perché i frutti di bene che ne verranno siano il fondamento solido su cui la nostra storia futura potrà costruirsi. O Santissimo Padre Antonio, tu che vivi presso il Padre di ogni luce mostrati benevolo avvocato dei tuoi frati. E con Francesco, padre dei poveri, ottienici che, compiuti i voti che abbiamo emesso, arriviamo a condividere la compagnia tua e del pio padre Francesco. Questo ci conceda, per le preghiere di entrambi, il padre dei poveri, Cristo, re pio che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. 13 ALLEGATI ALLEGATO 1 (“prospettiva qualificante”) Sintesi dei contributi per la prospettiva qualificante (dai contributi dei Guardiani, Docenti e del CdC) • L’Assemblea dei Definitòri 2013 chiede al Collegio dei Ministri che nel triennio 2013-2016 venga individuata una prospettiva qualificante per la nascita della nuova Provincia (a questo proposito vengano garantite occasioni di incontro e dialogo tra i frati per tenere viva la tensione carismatica della nostra vita).14 Risposte dei gruppi dell’Assemblea Guardiani (Castelletto di Brenzone, 2013). Alcuni manifestano la propria perplessità sull’opportunità di cercare una “prospettiva qualificante” per la nuova Provincia. Abbiamo già il 1° articolo delle CCGG che ci dice quale sia la prospettiva qualificante della nostra vita. 2 gruppi Più che puntare su contenuti, meglio puntare su un metodo: partire dalla vita (discernere) e farla crescere (assecondare). Per poter riuscire ad individuare questa prospettiva qualificante, si dia mandato a 4/5 frati (o direttamente alla FoPe) di pensare ad un progetto che indichi questo processo di ricerca. Si potrebbe pensare di farsi aiutare anche da qualche “facilitatore esterno” (Gesuita? Salesiano?) che aiuti tale commissione (o la FoPe, se incaricata). La prospettiva qualificante la intendiamo come una caratteristica trasversale, un’esplicitazione concreta del nostro carisma, che aiuti ad identificare con più immediatezza i frati minori della nuova Provincia del Nord Italia. Non va pensata come una prospettiva “esclusiva” (nel senso che esclude altre opzioni) ma come una qualità “unificante” le varie espressioni e incarnazioni del nostro carisma. 3 gruppi Alcuni punti individuati dai gruppi: 13 Notiziario - - il “dialogo nella minorità”: dove ‘dialogo’ richiama l’incontro con l’alterità (in qualsivoglia forma), lo spogliarsi di una propria ricchezza per farne dono all’altro, quello stare di fronte per il piacere di scoprirsi, di rivelarsi, e ‘minorità’ implica che non ci siano né vincitori, né vinti, dal basso, senza potere, o volontà di sopraffazione. Già molte delle nostre presenze, iniziative, servizi sono leggibili dentro questa cifra del dialogo nella minorità: Antoniano, mense, santuari, ISE, migranti, Fraternità inserite, Missioni al popolo, questua ecc. Si tratta ora di assumerlo come taglio con cui stiamo oggi nella realtà, come prospettiva unificante e qualificante che ci contraddistingue come frati tra il popolo e come ‘ospedali da campo’...; (sono riassunti in questo punto espressioni simili di 5 gruppi) - il nostro andare verso i poveri, i minori, i piccoli. Il farci prossimi a loro, per condividere con loro l’amore di Cristo; 5 gruppi - la vita di fraternità, dove vivere l’attenzione all’altro, la stima e l’affetto reciproco; 4 gruppi - recupero di una vita normale e di preghiera. Trovare un riequilibrio tra attività (che a volte diventa attivismo) e cura della vita spirituale, interiore; 2 gruppi - individuare magari una casa di spiritualità centrale nella nuova Provincia; 1 gruppo - l’evangelizzazione, specialmente tra gli immigrati e i “lontani”; - puntare su uno stile di vita condiviso tra di noi e con la gente. Puntare sull’accoglienza: oggi mancano luoghi di dialogo, di confronto; - se le Fraternità elaborano il PVF, sarà possibile far emergere 14 - Notiziario delle linee, delle prospettive qualificanti; - dalle Fraternità stesse, che possono essere condivise da altre Fraternità e dalla Provincia intera; - trovare l’assenso sull’osservanza comune della Regola e delle CCGG più che sulle attività pastorali, culturali, domestiche. La prospettiva qualificante emergentedalcontributodeiDocenti Nord Italia (17.05.2014) Ci siamo posti alcune domande su come intendere la prospettiva qualificante che da quanto si intuisce dovrebbe caratterizzare un inizio. Potrebbe essere definita come una “postura” con la quale i frati minori stanno nel territorio del Nord Italia. Vengono sollevate alcune domande: la prospettiva qualificante è una scelta che esclude le altre? Oppure è un modo di guardare la vita e la missione? La riconosciamo valida solo per un periodo di tempo? Una dimensione della prospettiva qualificante è riconosciuta nella vita fraterna e nello stile fraterno che ci caratterizza sia ad intra che ad extra. Così facendo si privilegerebbe l’evangelizzazione; attualmente la gestiamo secondo due modelli, quello kerygmatico e quello dialogico. Quest’ultimo privilegia l’alterità, in specifico coloro che sono ai margini, alle periferie; coloro che desideriamo raggiungere dovrebbero diventare gli attori assieme a noi del nostro riflettere. La prospettiva qualificante potrebbe essere vista nell’ascolto dell’altro (come metodo) ed anche come contenuto (la riflessione che se ne ricava). Il dialogo esige di per sé uno scollocamento, ed è da interpretarsi come l’operare di una Fraternità in missione; dialo- go con le persone, con le scienza, con la cultura che conduce alla costruzione di una casa. Il nostro porci in dialogo con coloro che stanno alla periferia ci porterebbe ad assumere una opinione critica nei confronti di quanto non è secondo il vangelo. Viene citata GPIC, che non gode molta considerazione, né rimandi nella ortoprassi delle nostre Fraternità, né di approfondimenti da parte nostra (teologi). Le proposte qualificanti suggerite dai partecipanti La prospettiva qualificante ha senz’altro a che fare con lo stile fraterno (“fare e pensare le cose insieme”). L’elemento dello “stile fraterno” ha molte ricadute sul concreto della vita: per esempio, c’è una dimensione fraterna della evangelizzazione. “Fraternità e missione” potrebbe essere il nome della prospettiva qualificante: questo può essere lo stile metodologico con cui vivere, e lo possiamo riassumere nella parola “dialogo”. Da qui, poi, occorre riflettere su come si articola nei vari ambiti di vita. Abbiamo bisogno di pensarci come portatori di un’esperienza di Dio tra la gente, senza pretese, senza arroganza. Noi come francescani possiamo partire dalla fraternità; questa è la nostra identità e a questa possiamo collegarci per comprendere la prospettiva qualificante. La futura Provincia ha necessità di una riflessione promossa da noi teologi a questo riguardo, e dovremmo riuscire ad indicarne l’obiettivo generale e particolare. Ci si sofferma sull’importanza di un “ascolto attento” tra di noi docenti per riflettere con le stesse categorie di linguaggio sulla prospettiva qualificante e conFrati Minori dell’Emilia-Romagna cordare tra di noi sulle proposte. Per farlo sembra opportuno continuare questo tipo di incontri e confrontarci su determinati argomenti. Rimane sempre importante il conoscersi e il confrontarci. Sarebbe vitale incentivare anche le singole Fraternità perché i cosiddetti “segni dei tempi” si presentano con modalità diverse nel Nord Italia. Il discernimento nella luce della fede è un’operazione da compiere insieme come fratelli, cosicché le stesse decisioni operative scaturirebbero dalla comunione fraterna, e anche questo sarebbe un aspetto di lettura teologica che il Consiglio di Cooperazione potrebbe affidare alle Fraternità locali. Qualcuno prospetta una idea di laboratorio stabile con la prospettiva di riflettere e di dialogare su temi ritenuti significativi. Dai discorsi di tutti sono emerse due polarità: lo stile fraterno con cui fare le cose (ambito della appartenenza) e il dialogo/attenzione alle periferie. Questi due punti possono diventare un nuovo stile. A noi compete di individuare le linee teologiche e filosofiche che sostengono questo stile. Questo richiede altra riflessione, possibilmente insieme, nella modalità dei laboratori. Il contributo del Consiglio di Cooperazione è contenuto nelle pagg. 5-7 dell’Instrumentum Laboris dell’Assemblea dei Definitòri 2014, da leggere insieme alla “Carta d’Intenti”. La prospettiva è quella del porsi come Fraternità in stato di missione, elemento che dinamizza le varie dimensioni della nostra vita evangelica. L’evangelizzazione si esprime in modo forte nei vari progetti in essere (PG-CPV, Osservanza, Missioni al popolo, presenza nelle periferie, Frati Minori dell’Emilia-Romagna carità-solidarietà) e da qui aspetta di crescere. ALLEGATO 2 (Regolamento Uffici amministrativi) Nel Regolamento degli Uffici si faccia particolare attenzione a: a. composizione del CAE, come luogo collegiale per aiutare il Definitorio in una gestione corresponsabile e fraterna dell’economia, a livello d’indirizzo, di scelte e di decisioni; b. coinvolgimento della Fraternità provinciale, trasparenza, eticità nell’amministrazione economica della Provincia; c. revisione dei conti; d. gestione del Fondo Comune; e. fisionomia e direzione delle sedi distaccate dell’Economato provinciale, dove ci sia sempre un frate come referente (Vice economo); f. procedure per la progettazione ed esecuzione di interventi edilizi; g. consulenza di professionisti, anche a livello regionale; h. qualifica del personale laico, anche rispetto alla visione francescana della vita e dell’economia; i. preparazione specifica di alcuni frati. ALLEGATO 3 (Enti giuridici) SPIEGAZIONE DEL PROCEDIMENTO: CFR. INSTRUMENTUM LABORIS PAG. 16, SOLUZIONE 2: UNA SOLUZIONE DI COMPROMESSO: INCORPORAZIONE PRO- GRESSIVA PER DONAZIONE, E SUCCESSIVA SOPPRESSIONE: Una soluzione alternativa (pur sempre di compromesso ma che provvede a regolarizzare tutte le posizioni pregresse) vede l’utilizzo della Ratio sottesa alla fusione per incorporazione, prevedendo tuttavia una sorta di fusione per incorporazione differita o progressiva nel tempo. Il procedimento proposto sarebbe il seguente: a) non si delibera la fusione canonica immediata (né alcuna soppressione) ma, di concerto con il Ministro generale OFM e la S. Sede, i singoli Definitori provinciali interessati e la Conferenza dei Ministri provinciali, deliberano l’intera seguente procedura giuridica; b) individuazione della Provincia incorporante; c) delibera di mutamento del nome della Provincia incorporante; d) singole, successive e progressive delibere di conferimento per atto di donazione dei singoli beni delle Province superstiti (ancora esistenti sia sul piano canonico che sul piano civile) alla Provincia incorporante; e) licenze di volta in volta della S. Sede per trasferimento dei beni di valore superiore al milione di euro o per beni di pregio artistico e storico; f) assenza (corretta) di comunicazione di modifica sostanziale al Ministero dell’Interno (non essendovi effettivamente alcuna modifica); [g1): esaurite le donazioni e svuotato il patrimonio delle Province superstiti, delibera della soppressione canonica di tali Province da parte del Ministro generale, col consenso del suo Consi- 15 Notiziario - glio, ed il parere dei singoli Definitori provinciali (rimasti in vita solo ad esaurimento) e del Congresso dei Ministri provinciali (ad esaurimento)]; g2) in sede finale può essere effettuata la vera e propria fusione per incorporazione giuridica degli Enti, trasferendo i pochi beni eventualmente esistenti e soprattutto i diritti ed i contratti esistenti tra l’Ente incorporato ed i Terzi (utenze, contratti in essere, contenziosi ecc.…); h) licenza ed Attestazione della S. Sede della soppressione canonica; i) corretta comunicazione al Ministero dell’Interno non già della fusione, bensì dell’estinzione per soppressione esplicita ex art. 20 L. 222/85 delle Province superstiti. ALLEGATO 4 (PG-CPV) La proposta del CdC di un «luogo simbolico» e unitario per la PG-CPV sia approfondita dai frati del settore e discussa nei Segretariati di Evangelizzazione e di Formazione e Studi. Si tenga conto del necessario radicamento sul territorio, delle possibilità e delle difficoltà per realizzare il progetto. Il lavoro compiuto sia presentato al CdC. Incrementare un tessuto di relazioni nel quale i responsabili della PG si facciano presenti nelle varie Fraternità per presentare e sensibilizzare alle varie iniziative di PG e per conoscere la realtà locale ed eventualmente dare disponibilità per un qualche servizio di animazione locale. Chiarire quanto esposto nell’IL a p. 33 punto 3.2.b circa il ruolo dell’Animatore vocazionale unico: «Definire il ruolo e i compi- 16 - Notiziario ti dell’animatore vocazionale provinciale del N.I. e degli animatori zonali in relazione alla figura del responsabile della FAV, primo referente del discernimento. La linea che il CdC ha scelto ci impegna ad una revisione e ridefinizione dell’Animazione Vocazionale che pare più orientata ad un’animazione sul territorio e ad una prima accoglienza temporanea dei giovani in ricerca. Non ha più senso parlare di “unico animatore vocazionale” in qualità di referente per il discernimento, perché questo servizio dovrà essere svolto dal responsabile della FAV, evitando così al giovane un’ulteriore consegna di sé all’ennesima persona». Note: cfr. Allegato 1b dell’Instrumentum laboris, pag. 50-57. 2 cfr. Allegato 1: sintesi dei contributi dei Guardiani, dei Docenti e del CdC sulla prospettiva qualificante. 3 L’amministrazione francescana dell’economia, Sussidio del Definitorio generale, Roma 2014, 5-6. Cfr. anche: Linee Orientative per la gestione dei beni negli Istituti di Vita Consacrata e nelle Società di Vita Apostolica, Lettera circolare della CIVCSVA, 2 agosto 2014. 4 cfr. Regolamento di Cooperazione 12. 3 per le tre sedi: Genova, Bologna e Brescia. 5 cfr. Allegato 2. 6 Si affida al Coordinamento degli Economi provinciali il compito di precisare le voci corrispondenti alle due finalità, e di sottoporle al CdC. 7 Nello stendere il Regolamento si tenga conto di: a. indicazione dei criteri per garantire la trasparenza; b. convocazione dell’Assemblea economica annuale e la definizione delle sue competenze. Nell’ambito dell’Assemblea economica annuale dei Guar1 diani e degli Economi si presenta il Bilancio economico delle Fraternità al 31 dicembre (Stato Patrimoniale e Conto Economico) ed il conto economico previsionale dell’anno successivo della Provincia, oltre ai lavori di manutenzione straordinaria che si renderanno necessari (la decisione finale spetta al Definitorio). In questa sede si dà conto delle entrate (compresi gli avanzi di cassa delle Case) e delle uscite del Fondo comune dell’anno precedente, mentre si presenta la previsione dell’anno successivo; c. quale organismo amministra il Fondo comune (Definitorio provinciale, Economo e i suoi Vice, CAE e/o Consiglio del Fondo, Assemblea economica); d. partecipazione delle amministrazioni particolari (parrocchie ecc.) al FC. 8 cfr. L’amministrazione francescana dell’economia, Sussidio del Definitorio generale, cit., pag. 19-20. 9 Nella riflessione sui Beni immobili si tenga presente: a. la sostenibilità attuale degli immobili, il loro possibile utilizzo e “alleggerimento”, un’eventuale cessione o affitto, uno “spostamento di valore” su altri beni in uso per finanziare manutenzioni straordinarie, l’alienazione di beni immobili non istituzionali giunti da eredità o lasciti, escludendo però la cessione a fondi immobiliari; b. l’aggiornamento della Mappatura delle Case, in modo particolare per quelle “ad esaurimento”, in vista degli interventi di manutenzione straordinaria; c. un utilizzo in ambito sociale, visti i nuovi tipi di povertà; d. le modalità per reperire fondi necessari alle attività istituzionali e alle manutenzioni straordinarie; e. collaborazioni organizzate con altre realtà francescane (OFS, associazioni…). 10 cfr. Allegato 3. 11 cfr. Allegato 4. Frati Minori dell’Emilia-Romagna cfr. Relazione della CPV, Instrumentum laboris 2.3.3, punto 1, lettera f: “Emerge l’esigenza/urgenza di una formazione che possa permettere agli animatori vocazionali di svolgere nel 12 Frati Minori dell’Emilia-Romagna miglior modo possibile il delicato servizio a loro chiesto. Questo premette un investimento e progettualità su tale figura provinciale”. 13 Legenda Rigaldina, in Fonti agio- grafiche dell’Ordine Francescano, Padova 2014, 1179. 14 Documento finale. 17 Notiziario - 18 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna Vita della Provincia I Riunione del Definitorio Osservanza 30 settembre ’14 * I Definitori si ritrovano presso il Convento dell’Osservanza di Bologna alle ore 09.00 di martedì 30 settembre 2014. * I lavori iniziano alle ore 09.15 con la preghiera. I Definitori non sono tutti presenti. Il Definitorio si rallegra con Fr. Guido per la ripresa nella salute. * Le condizioni di salute dei Frati in Provincia e in Infermeria non destano particolari preoccupazioni. * Il Ministro provinciale chiede l’approvazione dei verbali della riunione del Definitorio dell’1 -3 settembre che si è tenuto a Pinié di Vigo di Cadore presso la Casa Cristo Re. I Verbali sono approvati e subito firmati. * Il Ministro provinciale propone di completare le Fraternità di Montepaolo, Villa Verucchio - Le Grazie e Parma. Prima di procedere alle Elezioni e alle Nomine, il Ministro provinciale interpella Frati Minori dell’Emilia-Romagna il Delegato e Visitatore generale per le Province del Nord Italia essendo in corso la Visita Canonica. Il Ministro provinciale riferisce al Definitorio di aver contattato e incontrato personalmente ogni Frate oggetto di trasferimento. * Il Ministro provinciale presenta al Definitorio le dimissioni di Fr. Raffaele Trotta da Guardiano dell’Eremo di Montepaolo; si rende disponibile per un nuovo incarico in altro Convento della Provincia. Il Definitorio ringrazia di cuore per la disponibilità. * Il Ministro provinciale propone Guardiano di Montepaolo Fr. Maurizio Piazza, Vicario Fr. Bonaventura Pini, Economo Fr. Giuseppe Amante e Parroco di Montepaolo Fr. Maurizio Piazza. Il Definitorio approva. * Il Ministro provinciale propone Guardiano di Villa Verucchio Fr. Juri Leoni, Vicario e Consigliere per la Cura Pastorale delle Vocazioni Fr. Paolo Bergamaschi. Il Definitorio all’unanimità approva. * Il Ministro provinciale propone di trasferire Fr. Raffaele Trotta da Montepaolo a Parma come Vicario parrocchiale, Fr. Antonio E. Mocerino da Montepaolo a “Le Grazie” di Rimini, Fr. Giuseppe Amante da Reggio Emilia a Montepaolo, Fr. Maurizio Piazza da Villa Verucchio a Montepaolo, Fr. Paolo Bergamaschi da Bologna S. Antonio a Villa Verucchio; Fr. Lorenzo M. Ago è assegnato alla Fraternità di Montepaolo. Il Definitorio approva. * Il Definitorio indica come termine ultimo dei trasferimenti il 15 ottobre. * Il Ministro provinciale chiede all’Economo provinciale di illustrare la relazione finale sulle attività della Provincia come indicato dal Capitolo provincaile 2013 (cfr. Documento finale III, 6 p. 25). Dalle indicazioni emerse il Definitorio dà mandato di studiare una gestione unitaria delle Attività della Provincia a partire da un’unica modalità di Bilancio. * Il Ministro provinciale illustra la proposta del Definitorio generale di predisporre, per ogni Provincia dell’Ordine, un video clip di 5 minuti per presentare la Provincia durante il Capitolo generale 2015. Il Ministro provinciale chiede a Fr. Costan- 19 Notiziario - tino Tamagnini di farsi carico dell’operazione. * Il Ministro provinciale informa il Definitorio che ha consegnato al Vicario e Procuratore generale dell’Ordine la richiesta di Fr. Giuseppe Cervesi di lasciare l’Ordine per poter essere incardinato nell’Archidiocesi di Ferrara-Comacchio. * Il Ministro provinciale presenta al Definitorio uno scabio di mail intercorse tra Fr. Lorenzo M. Ago e il Ministro. Inoltre, il Ministro legge al Definitorio la lettera che Fr. Lorenzo ha inviato al Vescovo di Cesena, Mons. Douglas, e la risposta del medesimo. La Segretaria Generale per la Formazione e gli Studi OFM ha pubblicato gli ATTI del XIII Consiglio Internazionale per la Formazione e gli Studi, celebratosi dal 9 al 16 settembre 2011 a Gerusalemme (Israel), con il titolo: La Voazione Francescana tra Perseveranza e Appartenenza. Vi hanno partecipato i Segretari per la Formazione e gli Studi delle XIII Conferenze dell’Ordine più la Custodia della Terra Santa. Questi ATTI sono offerti come strumento per la formazione permanente di tutti i frati, particolarmente dei formatori. * I lavori si concludono alle ore 12.50. Ci si dà appuntamento per lunedì 28 novembre per il Tempo Forte in Umbria. Ricorrenze Giubilari 2014 25mo professione perpetua (1989) Fr. Alessandro Caspoli Fr. Pierbattista Pizzaballa 14 X 50mo professione perpetua (1964) Fr. Giuseppe Barigazzi Fr. Bonaventura Pini Fr. Gilberto Soracchi 10 III 50mo ordinazione sacerdotale (1964) Fr. Piercelestino Mucciarini 25 VII 20 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna Note di Cronaca “Giornate Settembrine” all’Osservanza 6-7 settembre 2014 è con vera commozione che stendo questa nota di cronaca della 31a ed. delle “Giornate Settembrine 2014” . Il tempo costantemente turbato ed inclemente ci ha accompagnato fino al pomeriggio della vigilia dei festeggiamenti. E poi il miracolo invocato di due giornate piene di sole, ci hanno permesso di celebrare quanto ansiosamente avevamo programmato. Sabato 9 settembre, al pomeriggio abbiamo potuto allestire il piazzale nel modo più solenne per accogliere il “corteo storico” e le autorità Militari, Municipali ed Accademiche per il saluto ufficiale. E così si è potuto rivivere, accompagnati da un foltissimo pubblico il lontano 1443, quando Annibale Bentivoglio, signore di Bologna, salì sul bel Colle dell’Osservanza, in corteo, con tutti i maggiorenti bolognesi, per ringraziare la Madonna della vittoria ottenuta contro le truppe milanesi dei Visconti di Frati Minori dell’Emilia-Romagna Milano. A riportare in vita questo brano di storia cittadina sono le nostre celebrazioni in onore della B.V. delle Grazie, detta di S. Bernardino, quest’anno celebrate il 6-7 settembre, annunciate alla vigilia dal suggestivo corteo storico. Quest’anno il corteo storico era formato dal “Corpo Bandistico G. Puccini DLF”, “l’Associazione Sbandieratori Città di Bologna”, la “Società di Danza Bolognese”, dalla “Compagnia d’Arme delle 13 Porte” e Società sportiva “M° TU Loss Kung Fu” cui facevano da cornice danze rinascimentali Il corteo, trasposizione moderna dell’antica cavalcata alla Madonna del Monte, partiva alle 16,30 dal piazzale di Villa Aldini. Quest’anno abbiamo facilitato il percorso storico evitando di percorrere per intero via dell’Osservanza. Alle 17.00 entrava nel piazzale della Chiesa per ricevere il saluto delle Autorità. Porgeva il saluto il Comandante Reg.le dell’Esercito Gen. D. Antonio Li Gobbi, il Vice Sindaco dott.ssa Silvia Giannini, il Pro Rettore prof. Roberto Nicoletti. Il folto pubblico entusiasta, ha seguito con incanto le esibizioni degli artisti. Alle 18.00 è stata inaugurata nel chiostro una mostra di santini dedicata alla Vergine. Un momento di festa durante le giornate settembrine all’Osservanza. 21 Notiziario - Alle 18.30 iniziava invece la “31a Staffetta dell’Osservanza”, una gara sportiva a cui hanno partecipato squadre di amatori che si sono sfidati in un percorso di 2 km dall’Osservanza verso Ronzano, andata e ritorno. Alle 21.30 concludeva la giornata un suggestivo spettacolo pirotecnico ammirato dall’intera città. Domenica 7 è stata interamente dedicata alla festività religiosa. Alle 11 è stata celebrata la S. Messa accompagnata dal coro Canticum di Bellanca-Giusti e alle 17.00 presiedeva i Vespri Solenni il vescovo emerito Mons Ernesto Vecchi. Seguiva la Processione per la benedizione alla città di Bologna da Villa Aldini. Animava la processione, cui hanno partecipato numerosissime religiose della città, la Banda G. Puccini. Al pubblico commosso da tanta festa non rimaneva che esprimerci l’interrogativo: “Quando inizieranno i restauri della Chiesa?” Rispondiamo guardando il bel tramonto del sole: Speriamo presto! Alla cara Madre del Cielo affidiamo le Istituzioni preposte impegnate per il “Complesso Osservanza”. II Archivio provinciale aperto al pubblico Il 29 settembre 2014 sono stati aperti al pubblico gli archivi conservati presso la Provincia di Cristo Re dei frati minori dell’Emilia Romagna. La giornata è stata caratterizzata da visite guidate agli ambienti di deposito e dall’illustrazione della documentazione condotte da Riccardo Pedrini, responsabile dell’Archivio storico, da Marta Magrinelli, archivista fotografica del progetto “Una città per gli archivi” e da Armando Antonelli, responsabile scientifico del progetto “Una città per gli archivi”. Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con la partecipazione di P. Bruno Bartolini (Ministro provinciale della Provincia di Cristo Re), che ha sottolineato lo sforzo dei frati minori per la realizzazione di una sede idonea alla conservazione e capace di accogliere dignitosamente gli utenti; della prof.ssa Maria Giuseppina Muzzarelli (Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna) che ha potuto verificare e “toccare con mano” i risultati dei contributi elargiti dalla Fondazione e sottolineato a più riprese l’importanza per la storia della città di tale patrimonio documentario; del dott. Stefano Vitali (Soprintendente archivistico per l’Emilia Romagna), che ha elogiato lo sforzo dei frati minori per la realizzazione di locali idonei e accoglienti e la proficua collaborazione che si sta instaurando tra l’ente ministeriale che rappresenta e l’ente religioso. Durante la presentazione al pubblico è stata inaugurata una mostra virtuale dedicata ai frati minori missionari nelle provincie dell’estremo Oriente realizzata con la documentazione fotografica tratta dall’archivio della Provincia osservante riformata di Bologna e dall’archivio fotografico della Provincia di Cristo Re. Grazie al portale archIVI è possibile oggi consultare online (www.cittadegliarchivi. it) gli inventari degli archivi documentari delle ex Province bolognesi (osservante e osservante Fr. Onofrio Gianaroli Il Ministro provinciale, Fr. Bruno Bartolini, durante il momento di apertura dell’Archivio provinciale al pubblico, alla sua destra il Dott. Pedrini, responsabile dell’Archivio provinciale. 22 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna riformata), con documentazione a partire dal XVI secolo fino al 1946, nonché gli inventari di archivi di famiglia e di personalità conservati presso l’Archivio storico della Provincia come quello del celebre architetto imolese Cosimo Morelli (1732-1812) che esercitò la propria attività in tutto lo Stato pontificio; dell’avvocato imolese Alessandro Morelli (1809-1868) che intrecciò rapporti professionali con eminenti personalità della scuola giuridica bolognese tra i quali Filippo Gaudenzi, Giuseppe Ceneri e Ludovico Berti; dell’avvocato romagnolo Callisto Ghigi la cui fama è oggi indissolubilmente legata alla tenuta sita nella frazione bolognese di Gaibola nota appunto con il nome di “Villa Ghigi”; di Anna Evangelisti (1866-1945), ultima allieva di Giosue Carducci; della famiglia Pozzi, che annovera la parentela con il celebre poeta e drammaturgo Pier Jacopo Martelli (1665-1727), e della famiglia Ferroni, di cui si conservano gli scatti fotografici delle vacanze in tutta Europa e in Africa settentrionale tra gli anni Venti e Quaranta del XX secolo e anche una significativa fotocronaca relativa alla liberazione di Bologna nel 1945. A questi si aggiunga anche l’ordinamento e la descrizione del fondo fotografico della Provincia minoritica di Cristo Re, all’intero del quale oltre alle missioni, ai conventi e ai religiosi sono documentati anche avvenimenti storici legati ai due conflitti mondiali, alle guerre d’Africa, e ad imprese come la trasvolata Roma-Tokyo del 1920. Dott. Riccardo Pedrini Frati Minori dell’Emilia-Romagna Calendario del Definitorio 24-28 novembre 2014, Umbria: Tempo Forte; 5 gennaio 2015, Carpi; 2 febbraio 2015, Milano Marittima; 10 marzo 2015, Montepaolo; 14 aprile 2015, Parma; 5 maggio 2015, Villa Verucchio; 9 giugno 2015, Reggio Emilia; 3 luglio 2015, Piacenza; 24-28 agosto 2015, San Zeno di Verona: Assemblea dei Definitòri del Nord Italia; 31 agosto – 3 settembre 2015, Piniè - Vigo di Cadore. Carlo Fr. Dallari Leone Fr. Bassi Andrea Nico Fr. Grossi 4 novembre 10 novembre 30 novembre Onomastici Novembre 23 Notiziario - Abbiamo vissuto Settembre 2014 dell’Antoniano. * Nella mattinata di venerdì 12 il Ministro e il Segretario provinciale si incontrano con il Sindaco di Brisighella. * Nelle giornate di lunedì 22 e martedì 23 si incontrano all’Osservanza di Bologna i Rappresentanti Legali e gli Economi provinciali delle sei Province del Nord Italia. * Alle ore 17.30 di lunedì 15 il Ministro provinciale partecipa all’incontro del Mo.Fra dell’Emilia-Romagna presso il Convento di San Giuseppe a Bologna. * Alle ore 20.00 di giovedì 18 vi è l’insediamento del nuovo Guardiano di S. Antonio in Bologna, Fr. Roberto Ranieri. * Alle ore 11.30 di venerdì 19 il Ministro provinciale partecipa al primo capitolo locale, presieduto da Fr. Roberto Ranieri, della Fraternità di S. Antonio in Bologna. * Nella mattinata di sabato 20 si ricordano i 60 anni della Mensa del Povero “Padre Ernesto” con la presenza del Vicario generale Fr. Julio Cesar Benader; nella stessa occasione viene dedicata a Fr. Berardo Rossi la Scuola di Canto del Piccolo Coro 24 - Notiziario * Da venerdì 26 a domenica 28 si svolge a Rimini la sesta edizioni del Festival Francescano. * Nella mattinata di martedì 30 si svolge all’Osservanza di Bologna l’incontro del Definitorio. Ottobre 2014 * Alle ore 09.00 di venerdì 3 ottobre si celebra, nella Basilica di S. Antonio, la S. Messa di inizio anno accademico dello Studio Teologico S. Antonio. * Alle ore 16.30 di lunedì 29 il Ministro provinciale apre l’inconro di presentazione dell’Archivio provinciale con la presenza di Maria Giuseppina Muzzarelli, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Stefano Vitali, Soprintendente archivistico per l’Emilia Romagna e Riccardo Pedrini, responsabile dell’Archivio provinciale. * Nella mattinata di lunedì 29 iniziano le lezioni presso lo Studio Teologico S. Antonio Questo numero del Notiziario è stato chiuso in Segreteria provinciale il 3 ottobre 2014 Frati Minori dell’Emilia-Romagna FRATERNITAS ita Vol. XLVII. Nr. 216 - OFM Roma - Email: [email protected] - 1.10.2014 L’incontro Francescano a Taizé Il Il Ministro, il Definitorio generale, il SGFS e i frati di professione temporanea delle Province OFM d’Europa si sono incontrati a Taizé in Francia dal 4 al 7 Settembre 2014. I temi di riflessione proposti sono stati due: uno della Comunità di Taizé: “Cercare la comunione di tutti quelli che amano Cristo” e l’altro francescano: “Fratelli e Minori nel nostro tempo”. Aiutati dal testo del giovane ricco dell’evangelista Marco (Mc 10,17-31) si è riflettuto “Dove ci troviamo?” “Dove ci invia lo Spirito Santo? “Cosa significa essere “Fratelli e minori nel nostro tempo?” Quale impegno personale e in Fraternità? Dove ci spinge la nostra vocazione di fratelli e minori oggi? Prima in gruppi, poi in assemblea si sono condivisi, riflessioni e proposte personali e quelle emerse nei vari gruppi di lavoro. L’esperienza a Taizé è stata un momento forte di comunione con Dio grazie alla preghiera comune, il canto, il silenzio, la meditazione riflessione personale, la condivisione. La Comunità Ecumenica di Taizé, fondata da Fr. Roger, è impegnata con un sì per tutta l’esistenza alla sequela di Cristo, nella vita comune e nel celibato e in una grande semplicità nello stile di vita, generando una spiritualità di preghiera ecumenica che attira tanti giovani. Lettera per la Festa di San Francesco Il DG in occasione della festa di S. Francesco ha scritto a tutto l’Ordine un lettera che conclude: Solo il “seguire l’insegnamento e le orme del Signore nostro Gesù Cristo» rende fratelli e minori: non vi è altra via. San Francesco è stato pura trasparenza del Vangelo e ha vissuto il primato di Dio e il primato della vita con il cuore, la mente e il corpo rivolti essenzialmente al Vangelo: per questo è considerato il poverello e il fratello di tutti. Se anche noi oggi vogliamo essere veri fratelli e autentici minori siamo chiamati a passare dall’apparenza e dall’efficienza alla pura e semplice trasparenza evangelica”. Incontro dei Direttori delle Comunicazioni ESC “La collaborazione e la tecnologia sono in rapida evoluzione e cambiamento”, per questo si sono riuniti i comunicatori della Conferenza di lingua inglese (ESC) che si sono riuniti a Roma nei giorni 8-11 settembre 2014, per dialogare riguardo al loro ruolo nell’Ordine. Ha partecipato Fr. Joseph Magro, OFM, direttore delle comunicazioni per l’Ordine, e il Provinciale del Sacro Cuore (USA), William Spencer, OFM. C’è stato un incontro con il Ministro generale per un confronto sulle comunicazioni in vista del Capitolo Generale 2015. “Abbiamo bisogno di far sapere al mondo che siamo vivi e stiamo camminando con il mondo”, ha detto il Ministro generale. Il gruppo ha visitato Radio Vaticana per un colloquio con Federico Lombardi, SJ, direttore della Sala Stampa Vaticana. “Papa Francesco ha ovviamente portato una grande dinamica in questo mondo; ha grande popolarità”, ha detto P. Lombardi, che sovrintende uno staff con personale proveniente da 60 paesi. I comunicatori ESC si incontrano annualmente in luoghi della Conferenza. Servo di Dio, P. Isaia Columbro, ofm. Domenica 13 luglio 2014, nella Basilica “SS.ma Annunziata e S. Antonio” di Vitulano (BN) Italia, a dieci anni dalla sua morte, ha avuto luogo il rito d’insediamento del Tribunale per la sessione di apertura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio Padre Isaia Columbro, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori. Incontro per la Pace: “Fly for Peace” Dal 18 al 20 luglio 2014 si è tenuto a Erice, Trapani, Italia, un evento per la pace, chiamato “Fly for Peace”, al quale ha partecipato il Vicario generale dell’Ordine, Fr. Julio César Bunader OFM. L’incontro è stato organizzato dall’associazione ” Fly for Peace“, in sintonia con lo “spirito di Assisi” per costruire cammini di dialogo e amore al prossimo nel Mediterraneo. Ordinazione episcopale di Fr. Tadeusz Kusy Frati Minori dell’Emilia-Romagna 25 Notiziario - Il 15 agosto 2014 Fr. Tadeusz Kusy, missionario da 35 anni, è stato ordinato Vescovo coadiutore della diocesi di Kaga-Bandoro nella Repubblica Centrafricana. L’Arcivescovo di Bangui, mons. Dieudonné Nzapalainga, che ha presieduto l’Eucaristia, nell’omelia ha scongiurato i politici, le parti in lotta e tutti i fedeli a interrompere la catena di odio e di vendette che sta distruggendo il Paese, presentando il nuovo Vescovo come uomo di pace. In effetti, nello stemma episcopale di Fr. Tadeusz è proprio scritto “siriri”, pace. Fr. Joseph Ha Chi-shing, O.F.M., nuovo Vescovo P. Joseph Ha Chi-Shing, OFM è stato ordinato Vescovo ausiliare della diocesi di Hong Kong Sabato 30 Agosto 2014 da Sua Eminenza il Cardinale John Tong Hon, Vescovo di Hong Kong, nella Cattedrale dell’Immacolata Concezione, Hong Kong. Insieme a Mons. Joseph Ha sono stati ordinati altri due vescovi ausiliari della stessa diocesi. Membro della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli Il sabato 13 settembre il Santo Padre Papa Francesco ha nominato Fr. Michael Anthony Perry, O. F. M. , Ministro generale, membro della Congregazione per l Evangelizzazione dei Popoli. È il dicastero che ha competenza per tutto quello che riguarda l’attività missionaria: dirige e coordina l’opera di Evangelizzazione dei Popoli Visita del Ministro generale in Africa Il Ministro generale Fr. Michael A. Perry, accompagnato dal Definitore generale per l’Africa, Fr. Nicodemo Kibuzehose e dal Ministro Provinciale di Nairobi, Fr. Carmelo Giannone, ha compiuto alcune visite alle Fraternità appartenenti alla Provincia di san Francesco, con sede a Nairobi. Un incontro per ringraziare e incoraggiare la collaborazione nel campo formativo a Mwanza, in Tanzania, a motivo dell’accoglienza dei Candidati sudanesi di Karthoum e di Juba nel Postulandato. Un altro incontro, nella capitale del Paese Dar-Es-Salaam. Inoltre, la visita in Rwanda-Burundi, nella Regione dei Grandi laghi. I due Paesi, per certi versi ‘gemelli’, stanno coltivando il progetto di divenire nei prossimi anni una Custodia Dipendente dalla Provincia di san Francesco. Successivamente, il Ministro si è recato nella vicina Bukavu, appartenente alla Provincia di San Benedetto l’Africano. La visita si è conclusa a Nairobi. L’ultima parte di questa lunga visita del Ministro si è svolta in Sudafrica per partecipare all’ordinazione episcopale del nostro Fr. Vincent Mduduzi Zungu, il 28 giugno 2014. Agenda del Ministro generale Ottobre: 1 2-4: 12-14: 16: 19: 22: 23-28 29-31 ROMA, Capitolo generale Suore FMM: Elezione della Superiora Generale ASSISI, Incontro con Ministri Generali della Famiglia Francescana Celebrazioni per la Solennità di San Francesco BRUXELLES, Visita ai Frati in formazione missionaria ROMA, Capitolo della Fraternità CISA (Antonianum) ROMA, Beatificazione di Papa Paolo VI ROMA, PUA: Inaugurazione dell’Anno Accademico. Esercizi spirituali CANADA, Visita fraterna NUOVI MIN. PROVINCIALI FR. RICHARD STANLEY GRECH, Prov. S. Paolo Apostolo, in Malta. FR. MARC LE GOANVEC, Prov. St. Joseph, in Canada. FR. GUIDO FINESCHI, Prov. S. Fran. Stigmatizzato, in Italia. FR. JERONÝM FRANTIŠEK JURKA, Prov. San Venceslao, in Republica Ceca. FR. JACK CLARK ROBINSON, Prov. Our Lady of Guadalupe, negli USA. FR. JEFFREY SCHEELER, Prov. St. John the Baptist, negli USA. FR. KEVIN J MULLEN, Prov. Most Holy Name of Jesus, negli USA. 26 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna SEGNALIBRO FRANCESCANO Libri Francescani MERINO JOSÉ ANTONIO, Carta de Francisco de Asís desde el exilio, [Lettere di Francesco di Assisi “dall’esilio”], PCC, Boadilla del Monte (Madrid) 2014, pp. 126. Le lettere contenute in questo volume si ispirano al Santo di Assisi, anche se i messaggi, le espressioni e i pensieri non si incontrano esplicitamente nei suoi Scritti, ma sono impliciti. Il messaggio francescano, infatti, è rivolto a tutti i popoli che abitano il nostro mondo. Pertanto, Francesco di Assisi è il vero ispiratore del contenuto di queste lettere. CARLOS ESTEBAN SALTO SOLÁ, La función del deseo en la vida espiritual según Buenaventura de Bagnoregio, Antonianum, Roma 2014. L’Autore, nel presente volume, illustra ciò che il desiderio svolge nella vita spirituale secondo le opere di S. Bonaventura da Bagnoregio. Per Bonaventura, infatti, è importante quanto il desiderio riesce a realizzare nel cammino di fede del cristiano, poiché esso costituisce un notevole impulso per proseguire nel cammino di conformazione a Cristo crocifisso. La Segretaria Generale per la Formazione e gli Studi OFM ha pubblicato gli ATTI del XIII Consiglio Internazionale per la Formazione e gli Studi, celebratosi dal 9 al 16 settembre 2011 a Gerusalemme (Israel), con il titolo: LA VOCAZIONE FRANCESCANA TRA PERSEVERANZA E APPARTENENZA. Vi hanno partecipato i Segretari per la Formazione e gli Studi delle XIII Conferenze dell’Ordine più la Custodia della Terra Santa. Nel volume, si raccolgono le relazioni d’ogni Conferenza sullo stato della Formazione e gli Studio nella propria zona. Contengono anche le relazioni degli esperti che hanno illuminato il tema di studio dal punto di vista biblico, psicologico e formativo; le relazioni hanno aiutato a riflettere in chiave di formazione permanente sul tema dell’identità della nostra vocazione francescana in vista di una più solida spiritualità che nutra la perseveranza e il senso di appartenenza nella scia della sequela Christi al modo di S. Francesco d’Assisi. Raccolgono, infine, le proposte finali per continuare a lavorare e l’elezione del nuovo Comitato Esecutivo dello SGFS. Questi ATTI sono offerti come strumento per la formazione permanente di tutti i frati, particolarmente dei formatori. Papa Giovanni XXIII, Francescano Il prossimo 11 ottobre sarà la prima volta in cui si celebra la festa liturgica di san Giovanni XXIII e proprio in tale occasione si vuole approfondire un aspetto poco conosciuto della vita e spiritualità di papa Roncalli, ossia il suo essere terziario francescano e fortemente affezionato alla spiritualità francescana, da san Francesco al beato Fr. Tommaso da Olera le cui opere lesse fino agli ultimi giorni della sua vita. Diploma superiore e il Master di secondo livello La Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum attiverà due proposte formative circa gli studi medievali e francescani: il Diploma superiore e il Master di secondo livello organizzato con il Dipartimento di Scienze umane dell’Università Lumsa di Roma. [www.antonianum.eu] Attività Anno Accademico 2014-2015 Si terrà una Giornata di studio, sabato 25 ottobre 2014, a Firenze nel Convento San Francesco. Il tema della giornata sarà: Anno 1517. La divisione nella Chiesa e nell’Ordine francescano. Fr. Azariasz Jacek Hess Il giorno 18 luglio u.s. la Fraternità di S. Maria Mediatrice ha salutato Fr. Azariasz Jacek Hess che, dopo 5 anni a servizio dell’Ordine nella Casa generalizia, è ritornato sotto l’obbedienza del proprio Ministro provinciale. Fr. Azariasz nella nostra Fraternità ha lavorato come vice Direttore del Protocollo (dal 2009 al 2012) e come Responsabile della posta e delle spedizioni (dal 2009 al 2014). Nella sua Provincia, Immacolata Concezione in Polonia, gli è stato affidato l’incarico di Guardiano della Fraternità di Kalvaria, uno dei più antichi santuari mariani in cui si venera la passione di Cristo. Frati Minori dell’Emilia-Romagna 27 Notiziario - A lui un sincero grazie per il servizio reso, e un augurio per il nuovo e delicato ministero che gli è stato affidato. Beatificazione Ven. Giovannina Franchi Sabato 20 settembre 2014 è stata proclamata beata nella Cattedrale di Como la Ven. Serva di Dio Giovannina Franchi, Fondatrice delle Suore Infermiere dell’Addolorata. La sua Causa di beatificazione fu affidata nel 1991 al Rev.mo Fr. Juan Folguera Trepat, ofm, Postulatore generale dell’Ordine dei Frati Minori e confermata nel corso degli anni ai suoi successori. Giovannina Franchi, nata a Como il 24 giugno 1807 da famiglia benestante, rispondendo alle urgenze sociali del suo tempo e per venire incontro alla triste condizione dei malati e dei bisognosi della sua città, diede avvio nel 1853 ad una Pia Unione di Sorelle Infermiere di Carità che successivamente fu riconosciuta con il nome di Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata. La sua esistenza completamente consacrata al servizio del prossimo, fu coronata dall’eroica testimonianza del dono della vita. Morì il 23 febbraio 1872 per aver contratto il vaiolo nell’assistenza ai malati. Fu dichiarata Venerabile il 20 dicembre 2012. Il 9 dicembre 2013 la Congregazione delle Cause dei Santi ha emanato il Decreto che riconosce il miracolo operato da Dio per intercessione della Venerabile e che apre la strada all’odierna beatificazione. CAPITOLO GENERALE 2015 - IL VICE SEGRETARIO Fr. Sergiusz M. Bałdyga, ofm, appartiene alla Provincia polacca OFM dell’Assunzione della Beata Vergine Maria; ha emesso i voti solenni nel 1993, è sacerdote dal 1994. Ha ottenuto il dottorato di ricerca in scienze dell’educazione presso UPS a Roma. È stato docente al Seminario Maggiore dei Francescani a Katowice Panewniki ed ha organizzato anche corsi di formazione per i formatori. È stato il segretario della Conferenza Nord-Slavica. Nel 2012 ha coordinato l’organizzazione del Capitolo delle Stuoie per i Frati Giovani “Under Ten” in Messico. Attualmente è Vice-segretario per la Formazione e gli Studi dell’Ordine dei Frati Minori. FRATERNITAS - OFM - Roma Editore: Fr. Joseph Magro OFM - eMail: [email protected] - tel: +39 0668491 339 Internet: http://www.ofm.org/fraternitas; www.fb.com/ofm.org; www.twitter.com/ofmdotorg. 28 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna
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