COMUNICATI dal Circolo CALENDARIO 2014 PER LA DISTRIBUZIONE DEI CONTRASSEGNI DELLE POLIZZE ASSICURATIVE Mese Giorno Sede Orari marzo 24-25-26 28-31 Via dell’Artigiano 7 8:30 - 12:30 15:00 - 18:30 marzo 27 Via del Frullo 9/2 9:30 - 16:30 aprile 2-4 Via dell’Artigiano 7 8:30 - 12:30 15:00 - 18:00 aprile 3 NUOVA SEDE Via del Frullo 9/2 NUOVA SEDE 9:30 - 16:30 DALL’8 APRILE RIPRENDERANNO LE APERTURE E GLI ORARI NORMALI SI RICORDA AI SOCI CHE PER USUFRUIRE DELLA CONVENZIONE E’ NECESSARIO ESSERE IN REGOLA CON IL TESSERAMENTO PER IL 2014 Il CIRCOLO GRUPPO HERA BOLOGNA invita i Soci del Circolo e della Polisportiva, con famigliari ed amici presso il Circolo ARCI Benassi - Viale Cavina 4 - Bologna alla È GRADITA LA PRENOTAZIONE PER I BAMBINI FINO A 10 ANNI Informazioni e prenotazioni presso Segreteria del Circolo Gruppo Hera Bologna in Via Del Frullo 9/2 - Granarolo dell’Emilia (BO) Tel/fax: 051 250277 - martedì e giovedì dalle 15:00 alle 18:00 INFORMAZIONI PER NUOVI E “VECCHI” DONATORI I requisiti per diventare donatore di sangue sono pochi: basta aver compiuto 18 anni, pesare più di 50 Kg ed essere in buone condizioni di salute. L’aspirante donatore deve prima sottoporsi ad una visita medica e ad un prelievo di sangue necessari per accertare l’idoneità alla donazione. Il colloquio con il medico, attraverso la compilazione di un questionario di consenso alla donazione, servirà anche ad individuare quale tipo di donazione è più indicata, se sangue intero o aferesi. L’intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e la successiva è di regola 90 giorni per gli uomini e di 180 per le donne, il chè vuol dire che gli uomini possono donare sangue intero 4 volte l’anno, mentre le donne 2 volte l’anno. Le donne non possono donare sangue durante il periodo di gravidanza e per un anno dopo il parto. Gli stranieri che donano sangue in Italia sono tanti. Per i “nuovi cittadini” oltre ai requisiti già detti, si aggiunge che debbono essere in Italia da almeno 2 anni, essere iscritti al servizio sanitario nazionale ed in possesso di un documento di identità valido e comprendere bene l’italiano, sia scritto che parlato, per poter sostenere il colloquio col medico e compilare il consenso alla donazione. Ci preme sfatare un mito: non è necessario recarsi a donare a stomaco vuoto, al contrario è possibile fare una sana colazione! Gli alimenti da evitare sono latte, latticini, zuccheri e grassi. E’ opportuno ingerire molti liquidi, sono consigliati quindi thé, caffé e succhi di frutta non zuccherati, così come si possono consumare fette biscottate e biscotti secchi (evitate i cornetti con la crema… quelli li potrete gustare al nostro ottimo bar dopo la donazione). Donare sangue è un gesto altruistico verso chi ne ha necessità ma è anche un prendersi cura di se stessi, uno stimolo a mantenere uno stile di vita sano e controllare il proprio stato di salute. Entrare in questo circolo virtuoso, quindi, conviene a tutti ! Angelo Lotti AVVISO CONVENZIONI E' in fase di stampa e poi di spedizione il nuovo libretto delle convenzioni preparato dal Circolo per i propri soci e valido per l'anno 2014. RADUNO 2014 Il Circolo informa i Soci che sta organizzando il Raduno annuale in quel di Arborea (Oristano) Sardegna occidentale, precisamente dal 19 al 26 giugno 2014, con volo diretto Bologna-Cagliari. Il programma dettagliato sarà disponibile a breve al Circolo, condizioni particolari per i Soci. TESSERAMENTO 2014 Si ricorda che il rinnovo dell'adesione al Circolo Gruppo Hera Bo per l'anno 2014 sarà fattibile, dal 12 novembre 2013 fino al 29 aprile 2014, presso la segreteria del Circolo nella nuova sede di via Frullo 9/2 soliti giorni di martedì e giovedì dalle ore 15 alle ore 18. Si rammenta altresì che essere in regola con il tesseramento vuole dire anche poter usufruire di vari benefici, ad esempio rimborso libri scolastici, accesso a diverse convenzioni, gite e vacanze a prezzi scontati, feste varie, ecc... Solo per i soci dipendenti, già tesserati per l'anno 2013, il rinnovo per il 2014 è automatico ma questi debbono ricordarsi di passare in segreteria a ritirare il bollino, che attesta la validità della tessera. La tessera validata permette al socio la partecipazione alla vita del Circolo, compresi i benefici previsti. La segreteria del Circolo suggerimenti dalla Biblioteca del Circolo TIME: È PAPA FRANCESCO LA “PERSONA DELL’ANNO” Il pontefice argentino che ha impresso un nuovo stile alla Chiesa cattolica è stato scelto dal settimanale statunitense come persona simbolo del cambiamento nel 2013. "E' IL PAPA DELLA GENTE. NON HA C A M B I A T O S O L O L E P A RO L E , H A CAMBIATO LA MUSICA" Cogliamo l’occasione per riportare alcune recenti osservazioni di questo amatissimo e stimatissimo Pontefice. "SCANDALOSO CHI RUBA ALLO STATO E DONA ALLA CHIESA" Scandaloso: così papa Francesco definisce l'atteggiamento di chi ruba allo Stato, magari facendo poi una donazione alla Chiesa. E nell'omelia pronunciata nella cappella di Santa Marta in Vaticano punta il dito contro "I CRISTIANI DALLA DOPPIA VITA, I CRISTIANI CORROTTI", sottolineando: "UN CRISTIANO CHE SI VANTA DI ESSERE CRISTIANO, MA NON FA VITA DA CRISTIANO, È UN CORROTTO". Tutti conosciamo qualcuno che è in questa situazione e quanto male fanno alla Chiesa! Cristiani corrotti, preti corrotti: quanto male fanno alla Chiesa! - ribadisce il Papa - perché non vivono nello spirito del Vangelo, ma nello spirito della mondanità". Ricordando le parole di Gesù - "Guai a colui a causa del quale vengono gli scandali" - papa Francesco distingue fra peccato e scandalo. In questo caso, osserva infatti Papa Bergoglio, "Gesù non parla di peccato, ma di scandalo che è un'altra cosa. E aggiunge che 'è meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli'. C'è dunque differenza tra peccare e scandalizzare". Spiega il Papa: "La differenza è che chi pecca e si pente, poi chiede perdono, si sente debole, si sente figlio di Dio, si umilia e chiede proprio la salvezza da Gesù. Ma chi scandalizza, non si pente. Continua a peccare, ma fa finta di essere cristiano dalla doppia vita. E la doppia vita di un cristiano fa tanto male. Dice 'ma io sono un benefattore della Chiesa! Metto la mano in tasca e do alla Chiesa'; ma con l'altra mano, ruba: allo Stato, ai poveri. Ruba, è un ingiusto. Questa è doppia vita. E questo merita, dice Gesù non lo dico io, che gli mettano al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Non parla di perdono, qui". Infatti, conclude il Pontefice, "questa persona inganna e dove c'è l'inganno non c'è lo Spirito di Dio. Questa è la differenza fra peccatore e corrotto. Chi fa la doppia vita è un corrotto. Diverso è chi pecca e vorrebbe non peccare, ma è debole e va dal Signore e chiede perdono: a quello il Signore vuole bene, lo accompagna, è con lui". Ecco allora che "noi dobbiamo dirci peccatori, tutti lo siamo. Corrotti, no: il corrotto è fisso in uno stato di sufficienza, non sa cosa sia l'umiltà", come "sepolcri imbiancati, che appaiono belli all'esterno, ma dentro sono pieni di ossa morte e di putredine. E un cristiano che si vanta di essere cristiano, ma non fa vita da cristiano, è uno di questi corrotti. Una putredine verniciata: questa è la vita del corrotto". "LA CORRUZIONE TOGLIE DIGNITÀ" "Forse oggi ci farà bene pregare per tanti bambini e ragazzi che ricevono dai loro genitori pane sporco: anche questi sono affamati, sono affamati di dignità! Pregare perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno, dal lavoro onesto, dal lavoro di ogni giorno e non da queste strade più facili che alla fine ti tolgono tutto. Si incomincia forse con una piccola bustarella, ma è come la droga, eh!". "Dunque - ha affermato il Papa - l'abitudine alle tangenti diventa una dipendenza". Parlando dei "devoti" della corruzione amministrativa, il pontefice ha ricordato la figura evangelica del "ricco epulone" che "aveva tanti granai, tanti silos ripieni e non sapeva che farne". E al quale, ha sottolineato, "il Signore ha detto: 'Questa notte dovrai morire'". Nelle sue parole, il Pontefice ha manifestato comunque pietà per "questa povera gente che ha perso la dignità nella pratica delle tangenti e soltanto porta con sé non il denaro che ha guadagnato, ma la mancanza di dignità!". “I PRETI DEVONO ESSERE UNTI, NON UNTUOSI, COME ALCUNI CHE FANNO TANTO MALE ALLA CHIESA! “LA CHIESA NON DEVE ESSERE UNA DOGANA, UN LUOGO DOVE CHI CERCA GESU’ (RAGAZZE MADRI, COPPIE NON S P O S AT E ) V I E N E A L L O N TA N AT O ” TURISMO A BOLOGNA PER IPOVEDENTI Nell'ottobre 2013 a Bologna è nata l'associazione “Girobussola”, composta da dieci ragazzi, che ha come obiettivo la creazione di viaggi "di nicchia" per non vedenti. Attraverso particolari mappe tattili, l'offerta copre il capoluogo emiliano, ma anche zone montane limitrofe. Si fanno apprezzare, a chi non può ammirarli direttamente con i propri occhi, monumenti quali la torre degli Asinelli: ad esempio, toccandone gli spigoli e girandole intorno se ne può sentire l’inclinazione; ascoltando i rumori del traffico che si allontanano, percependo le temperature sempre più basse, si può intuire l’altezza che raggiunge. L’associazione, prima nel suo genere in Italia, vuole offrire ai non vedenti una esperienza particolare di conoscenza del capoluogo emiliano, del suo cibo, della sua storia, dei suoi musei. Le visite guidate, oltre alle due torri, comprendono ovviamente la basilica di San Petronio, Santo Stefano e le sue sette chiese, San Luca… Anche gli odori sono fondamentali, soprattutto nella natura, come ad esempio nella visita dell’ orto botanico, per far scoprire la fisionomia delle piante e i loro odori anche a chi non può osservarle. L’associazione “Girobussola” opera in collaborazione con l’istituto ‘Cavazza’, sorto a Bologna un secolo fa e conosciuto in tutta Italia, presso il quale si trova il museo tattile ANTEROS, uno dei pochi in Italia a offrire la riproduzione tattile dei più importanti dipinti della storia dell’arte. GELINDO, ANTENORE, ALDO, FERDINANDO, AGOSTINO, OVIDIO ED ETTORE Già da alcuni anni la COSTITUZIONE della Repubblica Italiana si può definire sotto l’assedio costante, da più fronti, di vari politici, i quali, per soddisfare ambizioni personali in netto contrasto con il bene collettivo, cercano di stravolgerla, modificandone articoli fondamentali secondo le proprie necessità e simpatie, ben lontane dallo spirito democratico con cui i Padri Costituenti la redassero. Triste notare come certi attacchi siano non solo tollerati, ma addirittura sostenuti, da chi proviene da tradizioni democratiche ben più solide e che per ruolo istituzionale è tenuto a difendere la COSTITUZIONE con ogni mezzo. La COSTITUZIONE NON E’ NE’ VECCHIA NE’ SUPERATA, semmai lo sono quei politici che, nel nome del rinnovamento, esternano commenti e assumono posizioni, si spera forse anche inconsapevolmente (si studiasse un po’ di più la recente Storia d’Italia…), che sembrano ammiccare con simpatia ai tempi in cui tale bellissima COSTITUZIONE non esisteva ancora. La COSTITUZIONE è nata dal sacrificio estremo di chi, in piena coerenza con le proprie idee democratiche e antifasciste, ha dato la propria vita: ora non può essere toccata da chi, invece, ha rinnegato i principi del proprio migliore passato, da chi mai rinuncerebbe ai propri privilegi di casta e da chi mai e poi mai sarebbe disposto a versare anche una sola goccia del proprio sangue in difesa della COSTITUZIONE stessa. Sono ormai trascorsi settant’anni dal 28 dicembre 1943, giorno dell’eccidio dei SETTE FRATELLI CERVI (avevano tra i 42 e i 22 anni) da parte dei fascisti presso il poligono di tiro di Reggio Emilia. I genitori Alcide e Genoeffa Cocconi ne avevano sempre curato l’educazione nel rispetto dei principi democratici, perciò antifascisti. Così, quando sopraggiunse la seconda guerra mondiale, casa Cervi non fu più solo un luogo di lavoro incessante contro la povertà, ma divenne un centro nevralgico nel quale cominciare a organizzare un dissenso concreto contro il regime mussoliniano. E Alcide, insieme a due dei suoi figli, andò oltre, partecipando attivamente alla Resistenza. Il Museo Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) ha organizzato una mostra intitolata “I Cervi. Una storia che resiste” che sarà visitabile fino al 25 aprile 2014, anniversario della Liberazione. Visibili saranno opere di varia natura, tra quadri, sculture, disegni e fotografie che arrivano dal materiale posseduto dal museo e da collezioni sia pubbliche che private. Questa estate vi sarà l’edizione numero tredici del Festival di Resistenza, rassegna ormai divenuta un appuntamento fisso e che si conclude ogni anno a ridosso del 25 luglio ricordando la “pastasciutta antifascista” che i Cervi organizzarono nel 1943, quando fu dato l’annuncio della caduta del fascismo. LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA Fino al 25 maggio 2014, il capolavoro di Vermeer sarà in Italia, a Bologna, accolto con tutti gli onori del caso a Palazzo Fava. Proveniente dal Mauritshuis Museum de L’Aja, dove il capolavoro di Vermeer è conservato, sarà la star indiscussa di una raffinatissima mostra sulla Golden Age della pittura olandese, occasione storica per ammirare in Italia altri celeberrimi dipinti olandesi. La ragazza con l’orecchino di perla evoca bellezza e mistero, e il suo volto da cinque secoli continua a stregare coloro che hanno l’emozione di poterlo ammirare dal vero o scoprirlo attraverso i romanzi e il film di cui la bellissima ragazza dal copricapo color del cielo è diventata, forse suo malgrado, protagonista. Il suo arrivo in Italia è il frutto straordinario di una trattativa durata un paio di anni, a partire dal momento in cui il Mauritshuis – scrigno di opere somme, da Vermeer fino a Rembrandt – è stato chiuso per importanti lavori di restauro e ampliamento, che ne vedranno la riapertura al principio dell’estate 2014. Nel frattempo, una parte delle collezioni del Museo è stato riallestita presso il Gemeentemuseum, sempre a L’Aja, mentre un nucleo, forse il più strepitoso, è stato concesso ad alcune sedi internazionali in Giappone (a Tokyo e Kobe) e negli Stati Uniti: il Fine Arts Museum di San Francisco, l’High Museum of Art di Atlanta e la Frick Collection di New York, ovvero a istituzioni di assoluto prestigio mondiale. Come unica sede europea, e ultima prima del definitivo ritorno de La ragazza con l’orecchino di perla al suo Museo rinnovato, la scelta è caduta su Bologna e su Palazzo Fava. Capolavoro che non sarà solo. A Bologna sarà infatti accompagnato da una quarantina di altre opere dello stesso Museo, sempre di qualità eccelsa, scelte appositamente per la sede bolognese e quindi in parte diverse da quelle già esposte in Giappone e ora negli States. La ragazza con l’orecchino di perla non sarà l’unico capolavoro di Vermeer in mostra. Ad affiancarla ci sarà Diana e le sue ninfe, grande olio del Maestro. E ancora, ben quattro Rembrandt e poi Frans Hals, Ter Borch, Claesz, Van Goyen, Van Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael, Steen, ovvero tutti i massimi protagonisti della Golden Age dell’arte olandese. Accanto a questa mostra, la Fondazione Carisbo e Genus Bononiae proporranno anche Attorno a Vermeer, omaggio tributato da una quindicina di artisti italiani contemporanei, da Guccione a Sarnari, da Olivieri a Verna, scelti per il senso della loro adesione all’intima idea specialmente del medium luminoso vermeeriano, senza distinzione tra figurativo e astratto. Sede espositiva: Palazzo Fava via Manzoni 2 (Bologna) Periodo di svolgimento: fino al 25/05/2014 Informazioni: [email protected] Ingresso: intero € 13,00 “LA "MADONNA DEL LATTE". UN CAPOLAVORO RITROVATO, UNA STORIA PER BOLOGNA” La Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro e l’Opera Diocesana Madonna della Fiducia sono liete di presentare un tondo in gesso ritrovato a Bologna in palazzo Tartagni Bianchetti, storico edificio situato in Strada Maggiore, nel cuore della Città. Si tratta di un altorilievo raffigurante una Madonna del Latte, che replica e riproduce il tondo in marmo inserito nella lunetta del sepolcro Tartagni, monumento funebre realizzato in marmo nella basilica di San Domenico dallo scultore fiesolano Francesco di Simone Ferrucci (1437-1493) per il giurista imolese e dottore dello Studio bolognese Alessandro Tartagni, morto nel 1477. Il rilievo è stato oggetto di un restauro conservativo che, insieme ad analisi di laboratorio, ha permesso di formulare un'ipotesi di datazione, ascrivendo l'opera ad un periodo compreso tra l'ultimo decennio del Quattrocentro e l'inizio del Cinquecento. La rappresentazione della Madonna del Latte, secondo la quale la Vergine sta allattando il Bambino o è colta sul punto di farlo, riprende un’antica iconografia molto diffusa nell’occidente cristiano. L'immagine di una madre che allatta al seno il proprio figlio è presente in tutte le culture. È il simbolo stesso della maternità, della fecondità, della continuità delle generazioni. Nel mondo cristiano è la manifestazione dell’umanità di un Dio che entra nella storia, prendendo forma umana nel grembo di Maria di Nazareth e assumendo i tratti di Gesù. Sede espositiva: MAMbo via Don Minzoni 14 (Bologna) Periodo di svolgimento: fino al 16/02/2014 Orario: martedì, mercoledì e venerdì: 12.00-18.00; giovedì, sabato, domenica e festivi: 12.00 - 20.00 Ingresso: intero € 6,00; ridotto € 4,00 “ICONS OF POP ART - THEN AND NOW” Nella splendida cornice del Museo casa Enzo Ferrari una breve storia della Pop Art dalle origini ai giorni nostri. Partendo dai due grandi maestri, Andy Warhol e Roy Lichtenstein, che negli anni Sessanta hanno segnato il nuovo cammino dell’arte prodotta in serie ispirata a oggetti e personaggi della società dei consumi, si prosegue con la riflessione di Steve Kaufman, artista che sviluppa il concetto di Neo Pop Art. Elaborando la tecnica appresa nella Factory a fianco di Andy Warhol di cui fu il giovanissimo assistente, Kaufman, con il procedimento dell’hand embellishment, reinterpreta in modo vivace i miti della società americana dagli anni ’80 fino al 2010. Quanto la Pop Art, a distanza di cinquant’anni, sia tuttora vitale, appare dalle opere che, ancora oggi, ripropongono i simboli celebrati da Warhol come icone intramontabili del nostro tempo. Prendono così vita le suggestive Marilyn di Russell Young, la comunicazione filtrata dalla pubblicità di Burton Morris e il fragoroso impatto che sprigiona dalle opere di Romero Britto. L’artista di punta della Mostra è Steve Kaufman ( 29 dicembre 196012 febbraio 2010), colui che segnò il passaggio dalla Pop Art alla Neo Pop Art interpretando e perfezionando le tecniche apprese da Andy Warhol di cui fu il giovane assistente, nella Factory di New York alla fine degli anni ’70. Sede espositiva: Museo casa Enzo Ferrari – via Paolo Ferrari 85 - Modena (MO) Periodo di svolgimento: fino al 04/05/2014 Orario: fino al 30 aprile dalle 9.30 alle 18.00; dal 1 maggio dalle 9.30 alle 19.00. Aperto tutti i giorni; Ingresso: a pagamento - Tariffa intera: € 13,00 Tariffa ridotta: € 11,00 - under 26 e over 65 anni, enti convenzionati - Tariffa ridotta: € 9,00 - bambini 6-10 anni, famiglie con bambini di più di 6 anni, accompagnatori di disabili Gratuità: Disabili, bambini fino a 5 anni “LIBERTY” La mostra intende esplorare la grande stagione del Liberty e pone in evidenza un preciso legame con il territorio, da cui il percorso si estende all' ambito nazionale. L’Emilia e la Romagna sono state infatti una delle più significative officine italiane del Liberty, un gusto, uno stile, ma anche un modo di vita e una visione del mondo che hanno dominato l’Europa in un'epoca esaltante, caratterizzata dallo slancio di rinnovamento, tra l’ultimo decennio dell’Ottocento e la Prima Guerra Mondiale. Per l’Italia, il Liberty - definito con una terminologia comune Art Nouveau in Francia, Jugendstil in Germania , Modern Style in Inghilterra e Modernismo in Spagna - ha rappresentato una tendenza, un movimento di rinnovamento, nell’affermazione di un nuova estetica che rappresentasse, superando lo storicismo e il naturalismo che avevano dominato gran parte del secolo, le aspirazioni della modernità. La mostra indaga l’origine del modello stilistico del Liberty, riconosciuto nella rilettura di uno dei grandi protagonisti del nostro Rinascimento: Botticelli. Così come evidenzia le relazioni profonde e le contaminazioni con l’arte europea del periodo, in particolare le Secessioni. Le sale dei Musei San Domenico ospitano una mostra che cerca di far dialogare, con un allestimento basato sui rimandi, i confronti e gli effetti spettacolari, la pittura con la scultura e le arti decorative, dalle vetrate ai ferri battuti, ai mobili, agli oggetti d’arredo, ai tessuti ed ai gioielli. Evidenziando certi temi e alcune soluzioni formali, sarà possibile tracciare una linea comune tra i dipinti di Boldini, Previati, Nomellini, Baccarini, Kienerk, Grubicy de Dragon, Segantini, Pellizza da Volpedo, Longoni, Sartorio, De Carolis, Marussig, Zecchin, Chini, Casorati, Mucha, Boccioni, Dudreville, Innocenti, Bocchi, Viani e le sculture di Bistolfi, Ximenes, Trentacoste, Canonica, Rubino, Andreotti, Wildt, Martini, le vetrate e i ferri battuti di Mazzucotelli e Bellotto, le ceramiche di Galileo Chini, Baccarini, Cambellotti, Spertini, Calzi, i manifesti di Dudovich, Terzi, Hohenstein, sottolineando, attraverso un apposito apparato grafico, i rapporti con la letteratura, tra D’Annunzio, Pascoli e Gozzano. Ma anche con la musica di Puccini, Mascagni e Ponchielli. I confronti europei non potranno prescindere da autori come Klimt, Adler, Moser, Tiffany, Klinger, Boecklin, Van Stuck, Morris, Leighton. La produzione di ceramiche d’arte, documentata ad altissimo livello dal maggior museo del genere esistente al mondo, il MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche) di Faenza, partner della mostra, è stata uno dei maggiori esiti del Liberty italiano. Sempre a Faenza, sua città d’origine, è legato un personaggio di livello europeo, Domenico Baccarini, figura chiave per il fatto di essere stato, come anche altri protagonisti tra cui Chini, Casorati, Cambellotti, un artista “totale”, impegnato sui diversi versanti della pittura, scultura, grafica e decorazione. Sede espositiva: Musei San Domenico - Piazza Guido da Montefeltro, 12 .Forlì (FC) Periodo di svolgimento: fino al 15/06/2014 Orario: da martedì a venerdì dalle 9.30 alle 19.00, sabato, domenica, giorni festivi dalle 9.30 alle 20.00. Apertura straordinaria il 21 aprile e il 2 giugno 2014. La biglietteria chiude un’ora prima. Giorni di chiusura: lunedì Ingresso: a pagamento Tariffa intera: € 11.00 Tariffa ridotta: € 9.00 - per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni, studenti universitari e residenti nella provincia di ForlìCesena Tariffa ridotta: € 5.00- per scolaresche, scuole primarie e secondarie Gratuità: per bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, diversamente abili con accompagnatore, due accompagnatori per scolaresca, giornalisti “L'INCANTO DELL'AFFRESCO” La mostra intende ripercorrere la secolare storia e fortuna della pratica del distacco delle pitture murali, una storia del gusto, del collezionismo, del restauro, ma anche della tutela di quella parte fondamentale dell’antico patrimonio pittorico italiano, con preziosi prestiti provenienti dall’Italia e dall’estero. L'esposizione si divide in cinque sezioni, ordinate secondo un indirizzo storicocronologico: dai primi masselli cinqueseicenteschi, ai trasporti settecenteschi, compresi quelli provenienti da Pompei ed Ercolano, agli strappi ottocenteschi, fino alle sinopie staccate negli anni settanta del Novecento. Giotto, Pisanello, Andrea del Castagno, Bernardino Luini, Garofalo, Perugino, Raffaello, Romanino, Correggio, Pontormo, Moretto, Niccolò dell’Abate, Pellegrino Tibaldi, Ludovico e Annibale Carracci, Guido Reni, Guercino, Tiepolo, per citare solo alcuni, saranno i protagonisti indiscussi della mostra del Mar, insieme ad alcune fra le più belle pitture provenienti da Ercolano e Pompei. Sede espositiva: MAR - Museo d'Arte della città - Via di Roma 13 - Ravenna (RA) Periodo di svolgimento: dal 16/02/2014 fino al 15/06/2014 Orario: fino al 31 marzo: 9.00 - 18.00 (martedì al venerdì); 9.00 - 19.00 (sabato e domenica). Dal 1 aprile: 9.00 - 18.00 (martedì a giovedì); 9.00 - 21.00 (venerdì); 9.00 - 19.00 (sabato e domenica) Giorni di chiusura: lunedì Ingresso: a pagamento Tariffa intera: € 9,00 - Tariffa ridotta: € 7,00 Tariffa ridotta: € 4,00 euro - studenti Accademia e Università, insegnanti “MATISSE, LA FIGURA. LA FORZA DELLA LINEA, L'EMOZIONE DEL COLORE” Quel che più mi interessa non è né la natura morta, né il paesaggio, ma la figura. La figura mi permette ben più degli altri temi di esprimere il sentimento, diciamo religioso, che ho della vita Henri Matisse, 1908 Apre a Palazzo dei Diamanti la rassegna dedicata a Matisse con un’ampia selezione di dipinti, sculture, disegni e incisioni. Il genio di Matisse ha cambiato il corso dell’arte del Novecento, imprimendo la sua visione nuova ad ogni genere artistico. Nessuno di questi, però, l’ha affascinato quanto la rappresentazione della figura, soprattutto femminile, al punto da impegnarlo per l’intero arco della sua carriera in una ricerca incessante attraverso tutte le tecniche. A questo tema fondamentale è ispirata la mostra che Palazzo dei Diamanti dedica ad un gigante della storia dell’arte moderna. Oltre cento dipinti, sculture e opere su carta racconteranno l’avventura creativa grazie alla quale Matisse ha dato forma tangibile all’emozione risvegliata dai suoi modelli e al piacere stesso di ritrarli. Un’esplosione di gioiosa vitalità accende le icone giovanili, raggianti di colori puri, e fa danzare l’arabesco dei corpi nei capolavori della prima maturità. Lo stesso slancio percorre le opere dell’ultima fase, dove gli oggetti e l’ambiente sembrano risuonare dell’energia emanata dalla figura. A nutrire l’immaginario dell’artista è soprattutto la presenza della modella nel suo studio. Ora è catturato dal mistero del suo volto, che rivive in ritratti dal fascino magnetico, ora si lascia sedurre dai riflessi di luce sulla sua figura e sugli arredi esotici che la circondano, dando vita ad immagini che sono un inno alla bellezza e all’arte. Sede espositiva: Palazzo dei Diamanti Corso Ercole I d'Este, 21- Ferrara (FE) Periodo di svolgimento: dal 22/02/2014 al 15/06/2014 Orario: Aperto tutti i giorni, feriali e festivi: da lunedì a domenica 9.00-19.00. Aperto anche: Pasqua, Lunedì dell'Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno Ingresso: a pagamento Tariffa intera: € 11,00 Tariffa ridotta: € 9,00 - dai 6 ai 18 anni, over 65, studenti universitari, categorie convenzionate Tariffa ridotta: € 9,00 - Gruppi (min. 15 persone, 1 accompagnatore gratuito ogni 20 paganti) Tariffa ridotta: € 5,00 - Scuole (2 accompagnatori gratuiti per ogni classe) Gratuità: Fino a 6 anni, Portatori di handicap con un accompagnatore “IL DIAVOLO E LA ROSSUMATA” di Sveva Casati Modignani Racconto autobiografico dell’infanzia dell’autrice, nella Milano del 1943, da dove la famiglia sfolla in una cascina. Anni di fame, di mercato nero, di succedanei, di pochi ingredienti che spingono le donne ad usare in cucina tutta la propria fantasia. I ricordi dell’infanzia spaziano fra le ricette golose di famiglia, riportate in calce al libro, e le attività solitarie della bambina, che osserva silenziosa il mondo degli adulti sempre indaffarati: tra questi, una nonna amorevole e un po’ ruvida, che la crede posseduta dal diavolo, e la mamma, che, incapace di esprimere altrimenti il suo amore, cuce per lei abitini raffinati e cucina cibi gustosi. “PROFEZIA” di Marco Buticchi Avvincente romanzo d’avventura, che si snoda fra varie vicende storiche, partendo dalla cruenta soppressione dell’Ordine dei Cavalieri Templari e arrivando ai giorni nostri. “Filippo IV il Bello, le cui finanze rischiavano la bancarotta, il 13 Ottobre 1307 fece arrestare tutti i Templari di Francia, confiscando i loro beni e consegnandoli all’Inquisizione. Era un Venerdì, e da lì discende la superstizione che sconsiglia di intraprendere attività a rischio di VENERDI’ 13. E anche quella che, in America, vieta i piani e le camere numero 13.”(pag.82) “Un PESCE STILIZZATO, un ideogramma che molti fanno risalire ai primi cristiani. Il termine arabo NASRANI, che assomiglia molto a NAZARENI, ovvero di Nazareth, significa infatti “piccoli pesci”” (pag.96) “ “I SEGRETI D’ITALIA” di Corrado Augias Opera diversa, nel contenuto, rispetto agli altri titoli simili dedicati a capitali europee. Approfondita analisi dei caratteri distintivi degli Italiani attraverso un percorso storico e letterario, in cui l’autore ci guida a cogliere gli aspetti salienti e determinanti che hanno contraddistinto l’evoluzione della cultura italiana. “La struttura scolastica diventa così la prima linea sulla quale si gioca il futuro della nazione” (pag.48) “In un rapporto del senatore professor Francesco Torraca per il biennio 1895-1896 si legge che soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia, ma anche nel Settentrione, “la maggior parte degli amministratori comunali, e con essi i più benestanti, odiano e avversano l’ISTRUZIONE POPOLARE, nella quale vedono una potenza livellatrice che li atterrisce. “ Quel terrore ha scavalcato gli anni ed è arrivato fino a noi. Quando un’esponente della destra come Letizia Moratti diventa, nei primi anni del XXI secolo, ministro della PUBBLICA ISTRUZIONE, si affretta a togliere l’aggettivo PUBBLICA dall’intestazione del suo dicastero, atterrita anche lei dal sapore egualitario che ne promana.” (pag.49) “Come mai la storia della Penisola abbia avuto così poco a che fare con la storia della libertà.” (pag.268) “IL GIORNO DEL SACRIFICIO” di Mark Roberts Coinvolgente thriller, ambientato a Londra, che costituisce un eccellente debutto per questo autore. Suspense dall’inizio alla fine, come raramente accade. “…l’eccessiva sicurezza dei meno intelligenti…” (pag.45) “Abbiamo insabbiato decine di migliaia di casi di abusi su minori…” (pag.115) “LA BIBLIOTECA PERDUTA DELL’ALCHIMISTA” di Marcello Simoni Secondo riuscitissimo libro di questo giovane scrittore emergente. Ambientato nella Spagna del 1227, quando la regina di Castiglia scompare in maniera misteriosa, secondo alcuni ad opera del Maligno. Solo l’erudito Ignazio da Toledo, che si è costruito una vasta cultura durante vari viaggi tra Oriente e Occidente, entrando in contatto con popoli studiosi degli antichi misteri, pare essere in grado di rintracciare la regina, seguendo il proprio istinto e interpretando le labili tracce lasciate. A Cordoba, dove viene convocato, incontra un vecchio maestro, che gli parla di un vecchio libro, che potrebbe fornirgli utili indizi nella ricerca. Il giorno seguente, però, il maestro viene rinvenuto cadavere, avvelenato in maniera oltremodo subdola. La ricerca coinvolge anche il figlio di Ignazio, che condivide con il padre la passione per gli studi alchemici. Sarà una continua fuga dal pericolo, in ambienti sempre più misteriosi. “LE PREDE NELL’HAREM DI GHEDDAFI” di Annick Cojean Testimonianza scon-volgente, che purtroppo nulla consente di con-futare, dell’aberrante sistema di rapimenti e riduzione in schiavitù, con lo scopo dei più aberranti abusi sessuali, che il dittatore Gheddafi instaurò e condusse fino all’ultimo. Ragazzine tredicenni notate dal dittatore durante le sue visite alle scuole libiche: un suo tocco sul loro capo le indicava come preda desiderata, un ordine di rapimento per le sue guardie, che nel giro di pochi giorni passavano all’azione. Un mostro morale, Gheddafi, che usò le proprie violenze sessuali, perpetrate con incredibili ritmi quotidiani, verso ragazze, donne e uomini, sotto la minaccia della morte per sé e i propri familiari in caso di rifiuto, per piegare tutti alla propria meschina e pazza volontà di dittatore folle. Come apparve chiaro, le cosiddette Amazzoni, sue guardie del corpo personali, costituivano il nucleo delle sue prostitute (quasi sempre vittime, raramente di propria volontà) preferite: ragazze rovinate per sempre agli occhi della arcaica società libica, prive di un proprio futuro, se non quello di rimanere nell’orbita del proprio aguzzino. Vi sono pagine, che descrivono le confessioni di alcune sventurate protagoniste, molto forti e difficili da leggere e sopportare, come risulta difficilmente sopportabile che un noto personaggio politico italiano ci abbia screditato agli occhi del mondo intero, stringendo particolare amicizia con tale sorta di dittatore. “Le Amazzoni. L’ex Ministro degli Esteri francese Roland Dumas si compiaceva di essere scorato in quel modo da bellissime ragazze in armi e i sorrisi salaci di Berlusconi la dicevano lunga sulla sua soddisfazione.”(pag.171) “I CUSTODI DELLA CATTEDRALE PROIBITA” di Jon Trace Dopo aver lasciato Los Angeles e l’abito talare per avere accidentalmente ucciso due uomini nel tentativo di proteggere la ragazza che stavano violentando, Tom decide di iniziare una nuova vita a Venezia. L’ultima cosa che l’ex sacerdote immagina, però, è di trovarsi subito invischiato in un altro caso di omicidio. Si tratta di una giovane brutalmente assassinata: le sono state inferte 666 coltellate. Tom, chiamato ad aiutare la polizia veneziana a fianco dell’affascinante tenente Valentina Morassi, si troverà a seguire le tracce che conducono a rituali che appartengono al mondo del satanismo e dell’occulto . Tra vicoli e canali veneziani, Tom e Valentina saranno costretti ad anticipare le sadiche mosse di un serial killer, che semina cadaveri seguendo cerimoniali violenti e precisi. “Come tutti i politici, infatti, è diverso da ciò che sembra. Visto dall’esterno, è un nobile, un uomo d’affari e un pilastro della comunità. Nel privato, è corrotto, un animale sessuale dissoluto, vorace e sempre in cerca di potere.”(pag.39) “Mi dispiace. Mi perdoni, padre, perché ho peccato, ho vissuto trentadue anni e confesso di non credere a una sola parola della religione. Penso che tutte le chiese siano una truffa. Che tutte le religioni siano solo business. E che tutti quei dannati predicatori televisivi che mi chiedono soldi dovrebbero essere rinchiusi in una grande cella, così potrebbero annoiarsi a morte l’uno con l’altro, fino a una lenta e dolorosa morte.”(pag.112: N.d.R. lo scrittore certamente si riferisce alla realtà statunitense, dove vive) “Le fortune degli Etruschi dipendevano dal rimanere nelle grazie degli dei, tenendo conto dei presagi e offrendo sacrifici per placare le divinità arrabbiate o conquistarne il favore. A tal fine, si affidavano completamente alla guida di un veggente o di un augure, conosciuto anche come “netsvis” oppure, nella cultura romana più tarda, come aruspice. Sia i Romani che la Chiesa cattolica alla fine adottarono alcuni elementi dei rituali e dei costumi etruschi; il bastone a uncino dei moderni vescovi cattolici derivò proprio dal lituus, la verga cerimoniale adoperata dal netsvis.”(pag.211) “Noi Italiani siamo sempre indulgenti verso gli affari di cuore. Dopotutto, abbiamo un presidente che ha più amanti di quante gondole ci siano a Venezia.”(pag. 226) “Vito ha lo sguardo perso nel vuoto, quello che l u i c h i a m a u n m o m e n t o a l l a G e o rg e Bush.”(pag.292) (la costruzione del periodo nel linguaggio di alcuni politici...) “Fassina, chi?” – Matteo Renzi – segretario PD “Padania, chi?” - Cécile Kyenge – Ministra per l’INTEGRAZIONE esperienza comune di stringere la mano ad una persona che si chiama con il proprio nome non è per me del tutto usuale. Alle volte ho avuto la possibilità di conoscere un Tobias proveniente dai Paesi del nord, e solo l’avvento di Facebook ha infine dispiegato sotto i miei occhi la numerosità, non elevata, dei Tobia che popolano il nostro Paese. Ciò non toglie che anche i Tobia, alla pari dei Maurizio, delle Carolina, delle Ginevra e di quanti altri, possono visitare una località che porta il loro nome. Un Tobia può farlo a 8 km da Viterbo in direzione sud oppure in Spagna, nella piccola Provincia de La Rioja a 45 km dalla capitale Logrono. Nel primo caso troverete un piccolo paesello della provincia italiana, dove potrete sedervi al ristorante a mangiare piatti della tradizione laziale, mentre nel secondo caso troverete una vera e propria località turistica. Nell’angolo nord orientale della penisola iberica, 135 km a sud di Bilbao e 130 a Ovest di Pamplona, Tobia è anzitutto il nome di un fiume: a Banos de Rio Tobia si può lasciare la strada provinciale e raggiungere il corso del fiumicello, intorno al quale è attrezzata un’area dove si possono fare grigliate o solo sdraiarsi sul ben tenuto praticello. Sulle stradine immerse nel verde bosco, pascolano greggi di pecore e vengono organizzate passeggiate a cavallo. Proseguendo lungo la strada, risalendo il corso del fiume si gira a destra e risalendo su per una più piccola valle ci si addentra verso la natura incontaminata dei boschi. E’ il 14 Agosto quando il sottoscritto Tobia entra a bordo della sua vettura nel paese di Tobia e non è forse un caso che dopo il cartello dei 40 all’ora siamo costretti a rallentare ulteriormente per seguire la scorta dei due umarells che passeggiano sereni in mezzo alla strada. Sulla nostra sinistra stanno gli orticelli lato fiume, alla nostra destra le case del Paese si affacciano sulla strada: la valle è piccola e stretta e scendendo dall’auto vediamo sovrastarci la Pena de Tobia. E’ un monte roccioso, che rende la scenografia del luogo di genere Western, sulla cui vetta vi nidificano i grifoni, uccelli rapaci che svolazzano sulle nostre teste aspettando invano le nostre carcasse. E’ possibile raggiungerne la cima passeggiando con attenzione, essendo i sentieri scoscesi e impervi. La strada carrabile continua fino al limitare del bosco, dove non mancano le specie animali selvatiche e la possibilità di svolgere lunghe passeggiate in questo grande parco naturale. In paese si chiacchiera con los Tobianos, persone prevalentemente anziane che da sempre vivono qui e che non avevano ancora incontrato un umano di nome Tobia, e i cui figli e nipoti trasferiti in città per motivi di studio e lavoro ritornano al paese d’origine in occasione delle festività. Una di queste è la settimana di Ferragosto, il cui programma affisso sulle bacheche e i muri del Municipio e della Chiesa prevede diverse attività, la principale della quali è una corsa che termina alla quercia ai piedi del monte. E’ possibile intraprendere lunghe camminate verso il santuario di San Millán de la Cogolla, ma noi preferiamo seguire il programma dei giovani ragazzi, provenienti da tutta Europa dove studiano e lavorano: in un garage fuori dal Paese organizzano un Mojito party a 2 euro al bicchiere, in un bar più vicino si trova la birra, mentre nella piazza del Paese un camioncino spara musica a tutto volume sulle cui note generazioni diverse si incontrano a ballare. Tobia, Spagna, Europa, Mondo, tutto il mondo è paese: e pensare che tutto questo non sarebbe mai apparso ai miei occhi se mia mamma non mi avesse chiamato Tobia. Si giri pure il mondo quando ci pare, ma crescendo ci si ritrova infine a dare ragione ai propri genitori. organizza per Circolo Hera Bologna DOMENICA 23 MARZO 2014 Partenza da BOLOGNA Ore 7:00 da Piazzale Atleti Azzurri, Ore 7:15 Autostazione corriere pensilina 25, Ore 07:30, Via Battindarno, parcheggio ATC via autostrada. Arrivo a MODENA, incontro con la guida e in due turni ingresso e visita al PALAZZO DUCALE, sede anche della ACCADEMIA MILITARE. Il Palazzo, la cui costruzione iniziò nel 1634 su disegno dell'Avanzini è un illustre esempio di architettura civile settecentesca e uno dei più grandi palazzi barocchi d'Italia. Il cortile d'onore, con elegante loggiato a due piani, è ritenuto un capolavoro dell'architettura barocca. Da qui si accede allo scalone d'onore, ornato da statue romane, che porta alle numerose sale della Residenza Estense. (NB: L’Accademia Militare ha facoltà di annullare le visite per ragioni interne; nel caso verrà svolta visita sostitutiva in altri monumenti della zona) Al termine trasferimento nei pressi di FIORANO e pranzo nel ristorante all’interno del CASTELLO DI SPEZZANO con il seguente menu’ tipico: Bis di primi: MEZZELUNE DI PATATE CON FUNGHI PORCINI E TALEGGIO RISOTTO CON LE MELE A seguire: TIGELLE MODENESI CON AFFETTATI MISTI, STRACCHINO E CACCIATORA IN UMIDO CROSTATE DELLA CASA ACQUA – VINO – CAFFE’ Dopo pranzo possibilità di visita individuale del complesso del Castello, di origine medievale, che conserva ancora fossato, ponte levatoio, mura merlate e una torre pentagonale, dove si trova la Acetaia Comunale. Il castello è sede del Museo della Ceramica, che attraverso varie sezioni ne documenta le tecniche produttive e gli aspetti storico-artistici. A seguire trasferimento a MARANELLO per una visita al MUSEO FERRARI, esposizione ufficiale della nota casa automobilistica, dove sono conservati i modelli e prototipi più rappresentativi che hanno contribuito alla affermazione del mito della “rossa” fino ai nostri giorni. Al termine partenza per il rientro, con arrivo nella prima serata. QUOTA PER PERSONA: € 55,00 (minimo 45 persone) CONDIZIONI PARTICOLARI PER I SOCI DEL CIRCOLO HERA BOLOGNA LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in Bus G.T. pedaggi inclusi Pranzo in ristorante con menù indicato - Guida al Palazzo Ducale - Assicurazione Infortuni. NON COMPRENDE: Ingresso al Museo Ferrari: € 11,00 Eventuali altre entrate - Mance ed Extra personali Quanto non espressamente previsto. PER INFORMAZIONI: Gruppo Turismo del Circolo HERA Bologna Via del Frullo 9/2 - Granarolo dell’Emilia (BO) Martedì e Giovedì dalle ore 15:00 alle 18:00 - Telefono 051 250277 BASSINI ROBERTO 329 8275455 ORGANIZZAZIONE TECNICA: SUGAR VIAGGI - ARCI VIAGGI Srl VIA RIVA RENO, 77/a - 40121 BOLOGNA TEL. 051 232124 - FAX 051221755 www.sugarviaggi.it Fra poco sarà primavera e con “l’aria nuova” sarà un piacere riprendere la bici e correre per pianure e montagne..., in verità i più competitivi, la bicicletta non l’hanno mai lasciata ferma, anche per la stagione mite fin qua avuta, ed hanno continuato a girare. Per tutti coloro che hanno la passione per la bicicletta o vogliono provare, sono aperte le iscrizioni al gruppo, e li aspettiamo numerosi, ricordando che il Circolo Hera Bologna è un Circolo aperto all’esterno e quindi i soci possono presentare amici appassionati di bici che a loro volta possono diventare soci. Anche quest’anno parteciperemo alle varie manifestazioni organizzate nella provincia ed oltre: Gran fondo dell’Appennino Bolognese e Valli di Comacchio, Circuito romagnolo, Gran fondo 10 colli, Criterium italiano G.F. cicloturistiche UISP, Raduni UISP. Quest’anno inoltre siamo orgogliosi dei risultati ottenuti dal gruppo ciclistico in quanto nel "Criterium italiano G.F. cicloturistiche UISP” con l’11° posto conquistato, e con un nostro atleta che si è classificato 1° a pari merito con altri 7 atleti di altre società. Probabilmente il 2014 sarà l’anno in cui riusciremo ad organizzare una pedalata sui mitici passi dolomitici (Sella, Gardena, Campolongo, Pordoi), approfittando dei giorni di chiusura al traffico automobilistico. Se sei interessato ad andare in bicicletta, non hai che da contattarci e sarà sicuro divertimento, per chi non ci conosce ancora siamo: Roberto Casagrande 348 5180966 [email protected] Lamberto Frabetti 338 3748358 [email protected] organizza per Circolo Hera Bologna PERIODO: 25-27 APRILE 2014 25 APRILE: Partenza da BOLOGNA ore 5:30 da Piazzale Atleti Azzurri, ore 5:45 Autostazione corriere - pensilina 25, ore 6:00 Via Battindarno parcheggio ATC, via autostrada per Firenze, Arezzo, Orvieto, Orte, proseguendo per Terni. Arrivo alle Cascate delle MARMORE, dove si potrà ammirare lo spettacolo dell’imponente massa d’acqua del fiume Velino che precipita con fragore nel fiume Nera, e passeggiare nell’area del parco circostante. Trasferimento a SPOLETO in hotel e pranzo. Nel primo pomeriggio incontro con la guida e visita dei principali monumenti della cittadina come il Duomo, la Rocca, S. Domenico, il teatro romano, l’anfiteatro. Al termine sistemazione in hotel e pranzo. Rientro in hotel, cena e pernottamento. 26 APRILE: Colazione e partenza con guida per un’escursione di intera giornata nel cuore dell’Umbria per la visita di alcuni dei suoi borghi medioevali più caratteristici come SPELLO, MONTEFALCO e BEVAGNA, classificati fra i “borghi più belli d’Italia”. Pranzo in una cantina vinicola agrituristica, con possibilità di acquisti. Rientro in hotel, cena e pernottamento. 27 APRILE: Colazione e partenza per NORCIA e visita città sempre con guida dei monumenti della cittadina legata al nome di S. Benedetto, fondatore del monachesimo in Occidente: le mura del 300, la piazza con la chiesa di S. Benedetto, il Duomo, il Palazzo Comunale ecc. Al termine trasferimento verso Foligno, e nelle sue campagne pranzo in un frantoio-agriturismo con menù degustazione di prodotti e oli tipici, con possibilità di acquisti. Rientro con la superstrada E45 autostrada via Cesena. Proseguimento via autostrada ed arrivo a BOLOGNA in serata. QUOTA PER PERSONA: € 320,00 € 310,00 € 295,00 (minimo 35 persone) (minimo 40 persone) (minimo 45 persone) CONDIZIONI PARTICOLARI PER I SOCI DEL CIRCOLO HERA BOLOGNA LA QUOTA COMPRENDE Viaggio in Bus G.T. pedaggi inclusi - Sistemazione in hotel 4 STELLE in camere doppie con servizi ed i pasti indicati Pranzi in ristorante come da programmma - Le bevande ai pasti (1/4 vino e 1/2 minerale) - Servizio guida per tutte le visite come da programma - Ingresso parco cascate Marmore - Assicurazione RCT e Polizza Infortuni LA QUOTA NON COMPRENDE Eventuali altre entrate (dove previste) - Mance, Extra personali e quanto non espressamente indicato Eventuali tasse di soggiorno da pagare direttamente in hotel. PER INFORMAZIONI: Gruppo Turismo del Circolo HERA Bologna Via del Frullo 9/2 - Granarolo dell’Emilia (BO) Martedì e Giovedì dalle ore 15:00 alle 18:00 - Telefono 051 250277 BASSINI ROBERTO 329 8275455 ORGANIZZAZIONE TECNICA: SUGAR VIAGGI - ARCI VIAGGI Srl VIA RIVA RENO, 77/a - 40121 BOLOGNA TEL. 051 232124 - FAX 051221755 www.sugarviaggi.it “Dietro tutte le malattie si celano le nostre paure, le nostre ansie, la nostra avidità. Le nostre simpatie e antipatie. Cerchiamole e curiamole, e curandole se ne andrà la malattia che ci affligge”. (Edward Bach) Che cos’è la Floriterapia La Floriterapia, riconosciuta dall’OMS fin dal 1976, è un sistema di trattamento che si avvale di essenze naturali preparate a partire da fiori silvestri, in grado di agire su tutti i livelli dell’essere: emozionale, mentale, spirituale, fisico. Le essenze floreali esplicano la loro azione in virtù di una informazione energetica, peculiare di ogni fiore, in grado di armonizzare le frequenze alterate del campo energetico umano. Le proprietà curative dei fiori sono state particolarmente studiate, fra gli anni 1926 e 1934, dal medico gallese Edward Bach. Dopo aver scartato le altri parti della pianta, convinto che nel fiore si concentrasse la forza vitale, Bach giunge ad individuare 38 rimedi, chiamati in seguito “Fiori di Bach”, preparati lasciando in infusione al sole per alcune ore il bocciolo del fiore in una ciotola di acqua di sorgente. Il liquido ottenuto viene filtrato e diluito con brandy per conservarne inalterate le proprietà, ricavando il cosiddetto “Estratto Madre”. Nella “floriterapia di Bach”, i rimedi sono stati suddivisi in base a 12 stati d’animo principali: paura, inquietudine, indecisione, indifferenza, scoraggiamento, debolezza, impazienza, orgoglio, disperazione, solitudine, stanchezza, preoccupazione, avendosi i cosiddetti “12 Guaritori”: Mimulus, Impatiens, Clematis, Agrimony, Chicory, Vervain, Centaury, Cerato, Scleranthus, Water Violet, Gentian, Rock Rose. Bach aggiunge in seguito i cosiddetti 7 Aiuti (Gorse, Oak, Heather, Olive, Rock Water, Vine, Wild Oat) e i 19 Assistenti (Cherry Plum, Elm, Pine, Larch, Willow, Aspen, Hornbeam, Sweet Chestnut, Beech, Crab Apple, Walnut, Chestnut Bud, White Chestnut, Red Chestnut, Holly, Hoenysuckle, Wild Rose, Star of Bethlehem, Mustard). Chi era Edward Bach Edward Bach nasce il 24 settembre 1886 a Moseley, nei pressi di Birmingham, da famiglia di origine gallese. A 17 anni inizia a lavorare come apprendista nella fabbrica di ottone paterna, e lì conosce da vicino i problemi di salute degli operai. Fin da giovane manifesta interesse per la natura, e decide di iscriversi alla facoltà di medicina dell’Università di Birmingham, dove si laurea nel 1912, iniziando, poi, a lavorare al Pronto Soccorso dell’Ospedale Universitario. Diventa assistente nel reparto di batteriologia e immunologia. Nel 1917 si ammala e gli viene asportato chirurgicamente un tumore maligno alla milza con una prognosi infausta: tre mesi di vita. Bach, però, recupera miracolosamente la salute e inizia a lavorare all’Ospedale Omeopatico di Londra. A contatto con gli ammalati si rende progressivamente conto che ogni persona reagisce in maniera diversa alle cure pur presentando gli stessi sintomi e la stessa malattia. Decide di lasciare il suo posto all’Ospedale Omeopatico e aprire uno studio a Londra per continuare le sue ricerche. A partire dal 1928 Bach concentra la sua attenzione sui collegamenti fra la personalità umana e le modalità di reazione alle manifestazioni della malattia. Si reca in Galles e si dedica alla ricerca di rimedi universali studiando il mondo vegetale nella campagna gallese e affinando la sua innata sensibilità. Nella scelta delle piante scarta quelle velenose e quelle coltivate, e intuisce che alcuni fiori trasmettono attraverso la rugiada proprietà terapeutiche. Inizia a proporre questo suo metodo ai suoi pazienti e si prodiga nella sua diffusione anche ai non medici. Per questo viene ripetutamente accusato dalla classe medica fino ad essere cancellato dall’Ordine dei Medici. Il 27 novembre 1936 Edward Bach, considerando conclusa la sua missione su questa terra, muore nel sonno. I suoi collaboratori Nora Weeks e Victor Bullen, da lui prescelti come eredi del suo operato, continueranno fino al 1978 il suo lavoro, tramandando l’eredità di pratica e conoscenza del metodo agli amministratori del Bach Centre, che ha tuttora sede nel cottage di Sotwell dove Edward Bach soggiornò nell’ultimo periodo della sua vita. Rescue Remedy Il dottor Bach ha capito che la buona salute dipende dall’armonia tra anima, mente e corpo. La malattia è il risultato della mancanza di armonia. Scrive Bach parlando dei suoi rimedi: <<Essi sono in grado di risvegliare la nostra vera natura, e di condurci più vicino alla nostra anima… Essi curano, non attaccando la malattia, ma infondendo nel nostro corpo le meravigliose vibrazioni della nostra Suprema Natura in presenza delle quali le malattie svaniscono come neve al sole…>>. Rescue Remedy è un rimedio di pronto soccorso, utile in situazioni di emergenza, preparato dallo stesso Bach e composto di cinque rimedi floreali. È con questa preparazione che Edward Bach nel 1930 “salva la vita ad un pescatore”. Funziona in ogni tipo di personalità, in quanto corrisponde ad un modello “archetipico superiore” che ogni persona sperimenta quando un avvenimento sgradevole e imprevisto scombussola il suo equilibrio psico-energetico. Non va considerato, però, una panacea e tanto meno il suo uso deve sostituire le cure mediche ufficiali. In situazioni gravi come un incidente, prima dell’arrivo dei soccorsi, il rimedio si è dimostrato di grande aiuto nel ristabilire l’equilibrio emotivo esercitando un effetto calmante e riequilibrante. Il Rescue Remedy è il grande consolatore dell'anima che aiuta nelle situazioni di attacchi di panico, ansia, emergenza fisica, emotiva e mentale. La sua azione armonizzatrice aiuta a mantenere la calma e a mobilizzare le risposte dell’organismo, stimolando e accelerando i processi di riparazione e di guarigione dell'organismo. E' proprio quest'azione riequilibrante che rende il rimedio molto utile nelle emergenze di tipo emotivo e psichico. E' buona abitudine avere il Rescue Remedy sempre a portata di mano. I Fiori che lo compongono sono: Rock Rose: per gli stati di terrore, panico e isteria. Aiuta contro le paure improvvise, il terrore della morte, nella reazione nervosa eccessiva. Aiuta ad avere un atteggiamento di distacco, a trovare il coraggio di affrontare le situazioni difficili. Star of Bethlehem: per lo shock, lo stordimento, lo stress acuto. Aiuta a riprendersi, a superare il trauma, sia fisico che mentale, creando integrazione. Impatiens: per l’impazienza, l’irritabilità, l’agitazione. Aiuta a sciogliere lo stato di tensione e l’agitazione emotiva causati dallo stress. Cherry Plum: per il timore di perdere il controllo, sia fisico che mentale, delle proprie azioni. Clematis: per la tendenza a perdere conoscenza, per la sensazione di essere "molto lontano" che spesso si prova prima di uno svenimento. Agisce contro il distacco dalla realtà, contro la tendenza a estraniarsi dalla realtà come reazione all'emergenza, e la minaccia di perdere conoscenza, per i casi in cui la persona "va via": coma, senso di svenimento, lipotimia. Modalità d'uso Questi cinque fiori lavorano in sinergia. In casi acuti si assumono 4 gocce direttamente dal contagocce del flacone sotto la lingua, ripetibile ad intervalli di pochi minuti e diradando in base al miglioramento. Oppure 4 gocce in un bicchiere d’acqua non gassata da bere a piccoli sorsi in 10 minuti circa. Se necessario ripetere l’operazione. Tuttavia in certe situazioni può essere opportuno prenderlo regolarmente per un tempo più lungo, come per esempio in caso di alterazioni emotive e psichiche, dove spesso precede o accompagna una miscela personalizzata di Fiori di Bach o altra terapia naturale. Nel caso in cui la persona non sia in grado di bere, strofinare alcune gocce del rimedio direttamente sulle labbra, sulle tempie, dietro le orecchie, sui polsi. Ecco alcune indicazioni per il suo utilizzo: * In caso di stress emotivo o choc causato da avvenimenti esterni, come cattive notizie, funerali e lutto, un brutto spavento, un incidente, incidenti domestici, ecc…; * In situazioni emotive stressanti o difficoltà interiori, ad esempio una seduta dal dentista, un viaggio in aereo che crea panico, un colloquio di lavoro o un esame, prima o dopo interventi, operazioni chirurgiche o chemioterapia, in occasioni di prelievi, esami o medicazioni dolorose, prima e dopo il parto; * Per chi lavora in un ambiente stressante, in ospedale, pronto soccorso, per infermieri domiciliari, psicologi, insegnanti ecc…; * In caso di traumi o sintomi fisici perché in questo caso si cura il fluttuare delle emozioni alle quali gli apparati dell’organismo sono molto sensibili. Possono essere crisi allergiche, controllo del dolore acuto, traumi, crisi di astinenza, disturbi neurovegetativi in persone timorose o fobiche, pruriti della pelle in persone anziane e depresse, disturbi articolari e muscolari, disturbi circolatori, aritmie, disturbi respiratori, senso di soffocamento, iperventilazione, collassi, iper o ipotensione, disfonie, tosse nervosa, asma, nevralgie. Rescue Remedy può essere preparato anche sotto forma di crema: ha in più un altro fiore Crab Apple il purificatore. Questa pomata è disinfettante, disinfiammante e idrata la pelle ruvida e secca ristabilendo il normale equilibrio. Utile per ferite, bruciature lievi, punture di insetto o meduse, eruzioni cutanee, piaghe da decubito. Preziosa per ridurre i dolori articolari e muscolari. Le caratteristiche del Rescue Remedy: * non ha controindicazioni, può essere dato a persone di qualsiasi età (neonati, anziani, donne, uomini, anche animali e piante); * compatibilità con qualsiasi cura medica in corso; * immediatezza dell’effetto (1 o 2 minuti); * non c’è pericolo di sovradosaggio. Nora Weeks, la sua assistente, nel libro “La vita e le scoperte di Edward Bach”- Ed. Guna - racconta: “Un uomo, che era rimasto per 5 ore legato all’albero di una chiatta naufragata durante una tremenda bufera, fu portato a riva da una scialuppa di salvataggio. Delirava e sbavava, era disperato, quasi congelato e in pericolo di vita. Trasportato dalla spiaggia a una casa vicina, Bach gli inumidì ripetutamente le labbra con Rescue Remedy e, prima ancora di venire svestito e avvolto in calde coperte, l’uomo riusciva già a stare seduto, aveva la mente lucida e chiedeva una sigaretta; fu trasportato in ospedale e dopo pochi giorni di riposo si era completamente riavuto da quella terrificante esperienza”. Espressioni in libertà: immagini, alcune scelte opzionali, profili pseudo ironici sulla base delle vostre risposte. (by Dalm 2014) A) Figli della Troika a rapporto. Cazziati dalla mamma? Ne hanno combinata un’altra delle loro? B) Emendamento salva pidocchi in Parlamento. Saranno alla conta dei voti? C) “Burp!! Miii... u canazzu di melanzane!!!” Al Fano pensa alla sua digestione. “Ecco, non sto simpatico a nessuno!!” Rigo Letta pensa alla sua sub-missione? A) Dopo la globalizzazione, le delocalizzazioni, le privatizzazioni, ecco la vaporizzazione degli Stati: storia di un sistema sbagliato? B) Milioni di Europei avevano sposato l’idea dell’Euro, ma lei dopo la seduzione e il matrimonio combinato, optò per separazione e alimenti... pare che si portò via davvero tutto. C) Se le ricette della Troika le presentavano al giudice di MasterChef, magari avrebbe detto subito: “Tu vuoi che noi imploda? Austerity e economia del debito... è merda!!! Ci dobbiamo mangiare vostro sterco per farvi fare bella vita?Andate voi all’inferno!!!” A) Voi li vedete i segnali della ripresa? B) Potrebbe essere l’ennesimo incidente domestico? C) Non arrivano alla seconda settimana? Chi potreste essere in base a cosa avete votato: 1) Se avete totalizzato tutte A, il vostro rating è AAA. Siete estrosi, ragionate fuori dai box a patto che non dobbiate entrare o uscire dal garage. Siete attenti e curiosi. Amate la libertà, ma concedete a terzi di sottrarvela poco alla volta, nella speranza di riprenderla appena possibile. Non credete alle favole che vi raccontano, ma avete chiesto l’amicizia su Facebook a Mister No, Paperino, Goldrake, Lady Oscar e alla Principessa sul pisello. 2) Se avete totalizzato tutte A, anche dove non c’erano le tre opzioni, il vostro rating è AAA-ppperòòò. Pensate davvero oltre ogni logica. Siete dei geni incompresi, le persone stravaganti che mettono a disagio gli autistici, i benpensanti e i sordomuti. Potreste fissare un punto per ore e litigare con esso, oppure convincerlo a togliersi il gel e tornare ad essere un asterisco. 3) Se avete totalizzato più B, siete piuttosto ordinari, abitudinari. Pulite casa il sabato, fate la spesa negli stessi posti e comprate le stesse cose. Guardate i soliti tg e credete alle solite storie. Vi commuovete per le fiction, chattate con le solite persone, fate l’amore nel solito modo. Vi lamentate della ripetitività della vostra vita, sempre, ma fate poco per cambiarla. 4) Se avete totalizzato più C, siete un po’ insofferenti con gli altri, il sistema, i parenti. Avete dimestichezza con parolacce e vaffanculo. Li trovate liberatori, in strada soprattutto. Vi piace la cucina semplice, la birretta o il buon vinello. Km e fronzoli zero, amate le persone dirette. L’apatia e l’eros vi accompagnano spesso, ma di norma è la prima che prende il sopravvento. Youporn viene in vostro soccorso però, tanti uomini e donne a casa vostra, che fanno cose per voi? Senza doversi sbattere affatto? Wow, niente male come app!!!. Sì, siete per la vita comoda, ma spesso insoddisfatti. 5) Se avete votato alla cazzo A, B, C. Bravi, continuate così. La società è schizofrenica e voi dovete stare al passo con i tempi. E’ sempre meglio diversificare no? Godetevi la vita e passate alla pagina successiva.
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